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18/01/12
PDP Piano didattico personalizzato PDP
Piano didattico personalizzato
DOCENTI: NADIA VITALI, GILBERTA PESCI, NEDO TREVISANI
PIANO PERSONALIZZATO:
Stimolo ad una nuova visione dell’insegnamento
Riflessione su chi apprende,
sulla didattica, sulle strategie
FLESSIBILITA’ DIDATTICA
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
APPRENDIMENTO STRATEGICO
pdp
•PIANO: “studio mirante a predisporre un’azione in tutti i suoi
sviluppi”; programma, progetto, strategia.
•DIDATTICO: Scopo della didattica è :
-il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dell’insegnamento
del docente.
-il miglioramento dell’efficacia e soprattutto dell’efficienza
(diminuzione dei tempi e delle energie) dell’apprendimento
dell’allievo.
•PERSONALIZZATO
PDP
La programmazione per l’alunno DSA deve essere flessibile, condivisa
dal team docenti e riferita agli stessi obiettivi della classe.
Si tratta quindi di una programmazione educativa personalizzata, cioè
Di un intervento commisurato alle potenzialità dell’alunno, che rispetti
i suoi tempi di apprendimento e che ne valuti i progressi rispetto alle
abilità di partenza.
PDP
C.M n.4099 del 05/10/2004-n.4674 del 10/05/2007
per studenti DSA-art10 doc122 giugno 09.doc-
Circ.MIUR 28.05.2009
Legge 104/92
Piano Didattico
Personalizzato
diversifica
LE METODOLOGIE,
I TEMPI,
GLI STRUMENTI
nell’attuazione del
programma scolastico
comune della classe.
Piano Educativo
Individualizzato
si differenzia dai
programmi scolastici
nei contenuti e nelle
competenze
specifiche.
PEI
individualizzazione
ASSICURA
L’UGUAGLIANZA
DELLE OPPORNITA’
DI EDUCARE
VALORIZZA LE
DIVERSITA’ DI
CIASCUNO
Strategie didattiche tendenti
ad assicurare a tutti gli
Alunni il raggiungimento di
competenze fondamentali,
diversificando le modalità di
insegnamento in relazione
alle specifiche caratteristi-
che degli alunni.
Strategie didattiche
finalizzate a garantire ad
ogni alunno una propria
forma di eccellenza
cognitiva attraverso
possibilità elettive a
coltivare i propri talenti e di
raggiungere traguardi diversi
di apprendimento.
PERSONALIZZAZIONE
chi? “ A fronte di una segnalazione specialistica di Disturbo Evolutivo
Specifico di Apprendimento (che deve essere dettagliata con le
informazioni di cui sopra si diceva), è dovere della scuola e degli
Insegnanti redigere un Piano Didattico Personalizzato dell’allievo, che è
la trasformazione in atto concreto del suo diritto a ricevere il tipo di
istruzione adatto alle proprie specifiche condizioni.”
Documenti per il riconoscimento dei dsa
• Diagnosi specialistica: documento rilasciato al termine dei test
specifici, eseguiti dall’equipe di neuropsichiatria infantile; di
solito contiene i risultati dei test in termini descrittivi e la
conclusione a cui si è giunti.
• La nota prot.n.26/A 4° del gennaio 2005 precisa che per
l’utilizzazione dei provvedimenti dispensativi e compensativi è
sufficiente la diagnosi specialistica di disturbo specifico di
apprendimento e che tali strumenti devono essere applicati in tutte
le fasi del percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione
finale.
Le scuole, nell’ambito dell’autonomia di cui al D.P.R 8 marzo 1999 n.275,
E gli insegnanti, nell’ambito della libertà di insegnamento garantita dalla
Costituzione, sono liberi nell’individuazione della modalità di
insegnamento più idonee a corrispondere alle necessità di ciascun allievo,
ivi compresi gli strumenti compensativi e dispensativi per gli allievi con
DSA.
A questa libertà corrisponde la responsabilità di individuare e di
applicare quanto necessario, sulla base della segnalazione specialistica e
del profilo funzionale ad essa allegato e sentita la famiglia, nel rispetto
dei reciproci ruoli e competenze.
Di conseguenza le scuole e gli insegnanti NON SONO LIBERI di non
personalizzare l’insegnamento e di non individuare ed applicare gli
strumenti compensativi e dispensativi necessari.
QUANDO ? In presenza di una segnalazione specialistica (neuropsichiatra,
psicologo).
Informazione alla famiglia sull’iter procedurale conseguente alla
segnalazione specialistica (POF e linee guida per accoglienza
DSA, sito internet della scuola, referente DSA).
Richiesta scritta, da parte della famiglia alla scuola di definire
un percorso personalizzato che preveda l’applicazione delle
disposizioni previste dalle circolari ministeriali.
Protocollare la richiesta.
Applicare la normativa sulla privacy sui dati sensibili.
Il PDP redatto va dato in copia alla famiglia con lettera
protocollata a mano o raccomandata.
Struttura:
•Analisi della situazione dell’alunno.
•Livello degli apprendimenti.
•Obiettivi e contenuti di apprendimento.
•Metodologie.
•Misure e strumenti compensativi e dispensativi.
•Valutazione formativa e valutazione finale.
•Assegnazione dei compiti a casa e rapporti con la famiglia.
1) ANALISI DELLA SITUAZIONE
DELL’ALUNNO
Struttura del PDP
L’analisi della situazione dall’alunno deve riportare le indicazioni
fornite:
da chi ha redatto la segnalazione,
-dalla famiglia,
-dal lavoro di osservazione condotto a scuola.
Deve rilevare le specifiche difficoltà che l’allievo presenta ed anche
i suoi punti di forza.
2) Livello degli apprendimenti
Struttura del PDP
Nelle diverse materie o nei diversi ambiti di studio vanno
individuati gli effettivi livelli di apprendimento, che devono
essere rilevati con le modalità più idonee a valorizzare le
effettive competenze dell’allievo“oltrepassando” le sue
specifiche difficoltà.
3) Obiettivi e contenuti di apprendimento
per l’anno scolastico
Struttura del PDP
Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli obiettivi
essenziali ed i contenuti fondamentali che l’allievo deve acquisire,
affinché sia mantenuta la validità effettiva del corso di studi ma al
contempo assicurando un volume di lavoro compatibile con le specifiche
modalità di funzionamento(tenere conto che ciò che ad un altro “ costa
cinque”, ad esempio, ad un allievo con DSA “ costa dieci”).
4) METODOLOGIE
Struttura del PDP
Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuate le
metodologie più adatte ad assicurare l’apprendimento
dell’allievo in relazione alle sue specifiche condizioni (ad es.
metodologie uditive e visive per alunni con problemi di
lettura).
Metodologie didattiche
Minimizzare i modi convenzionali di fare scuola (lezione
frontale,
completamento di schede,spiegazione- studio-
interrogazioni).
Favorire attività nelle quali i ragazzi operano
direttamente sui saperi.
Differenziare i prodotti, le strategie e il modo di
presentare sia i contenuti e sia gli esiti di apprendimento.
Flessibilità didattica
Insegnare, modellare, e far sperimentare processi
riflessivi su ciò che è stato appreso, svolto o vissuto.
conoscere le rappresentazioni e le conoscenze già in
possesso degli studenti per favorire una comprensione più
immediata dei nuovi contenuti.
insegnare abilità di pensiero metacognitivo attraverso la
discussione e le attività di ricerca e verifica d’ipotesi
(apprendimento basato sui problemi).
Apprendimento cooperativo
Interdipendenza positiva: il contributo è complementare e
necessario.
Responsabilità individuale, l’impegno individuale,sarà valutato
pubblicamente.
Equa partecipazione sia nella determinazione del risultato e sia
nella definizione delle scelte.
Interazione simultanea, gli studenti sono attivi nello stesso
momento in tutti i gruppi.
(Spencer Kagan, 1998)
Struttura del Pdp
5) STRUMENTI COMPENSATIVI
E STRUMENTI DISPENSATIVI
Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli
strumenti compensativi e dispensativi necessari a sostenere
l’allievo nell’apprendimento.
Tra questi, nella scuola, vanno individuati gli strumenti che
dovranno essere usati anche in sede di verifiche e/o esami di
stato.
6) Valutazione formativa
e valutazione finale.
Struttura del PDP
In conformità a quanto indicato nelle precedenti parti del piano
personalizzato, andranno specificate le modalità attraverso le quali si
intende valutare i livelli di apprendimento nelle diverse discipline o
ambiti di studio.
Dovrà essere, ad esempio, esplicitamente esclusa la valutazione della
correttezza ortografica e sintattica per gli allievi disgrafici o
disortografici nella valutazione dell’aritmetica della storia, ecc. Per
Ogni disciplina andranno individuate le modalità che consentano di
appurare l’effettivo livello di apprendimento.
7) Assegnazione dei compiti a casa e
rapporti con la famiglia
Struttura del PDP
Nella programmazione personalizzata dovranno essere indicate le
modalità di accordo tra i vari docenti e con la famiglia in ordine
all’assegnazione dei compiti a casa:
-come vengono assegnati(con fotocopie, con registrazioni , uso di
programmi software….)
-in quale quantità vengono assegnati (tenere conto che i ragazzi DSA
sono lenti e fanno molta più fatica degli altri, quindi occorre
selezionare gli aspetti fondamentali di ogni apprendimento.)
-con quali scadenze vengono assegnati evitando sovrapposizioni e
sovraccarichi.
-con quali modalità possono essere realizzati, se quelle consuete
risultano impossibili o difficoltose.
Perché
Permette:
•Ripensare alla didattica
•Riflettere sull’impronta dell’osservazione sistematica sui
processi di apprendimento dell’alunno.
•Condividere la responsabilità educativa con la famiglia.
•Favorire la comunicazione efficace tra i diversi ordini di
scuola.
•Documentare per decidere e/o modificare strategie
didattiche.