4
anno del 50° n.15 - 2015 domenica 26 aprile Coordinate Bancarie (Codice IBAN) IT65 R 05034 01637 000000001558 PASTORE In Palestina, la sopravvivenza del popolo dipendeva in gran parte dal- l’allevamento di pecore e capre. L’im- magine del pastore che guida le sue pecore in modo che pascolino era conosciuta da tutti. Era normale usa- re l’immagine del pastore per indi- care la funzione di colui che gover- nava e conduceva il popolo. Nell’An- tico Testamento Dio stesso viene chiamato Pastore. In particolare il salmo 23 ci presenta la descrizio- ne di Dio come buon pastore. Col nuovo testamento, fino all’inizio del IV secolo l’unica immagine di Gesù, autorizzata, era una rappre- sentazione allegorica del Buon Pasto- re che portava sulle spalle una peco- rella smarrita. In particolare, questa immagine, è rilevabile nelle pitture che si trovano nelle catacombe e nel- l’arte paleocristiana. Potremmo tentare di riassumere il brano del Vangelo di Giovanni di questa domenica con questa imma- gine e con parole: c’è un pastore buono che vuole venire a cercare le sue pecore per portarle al pascolo; per entrare nell’ovile dove le peco- re sono radunate deve passare at- traverso una porta e questa deve essergli aperta da un guardiano o portinaio. Quando il guardiano apre, le pecore possono sentire la voce del pastore che chiama ognu- na di loro per nome; le pecore che ascoltano la voce del pastore esco- no dall’ovile e lo seguono. Seguen- do il buon pastore, troveranno senz’altro di che sfamarsi. Un’altra cosa importante che viene detta a proposito del pastore è il suo gran- de amore per le pecore. Esso è tan- to grande che sarebbe disposto a morire per difenderle dai nemici. Questa storia, che tutti siamo in gra- do di capire, è simile ad un’altra che invece facciamo più fatica a com- prendere: è quella dell’amore di Dio per ognuno di noi. La parabola al- lora, ci dice a parole quello che Gesù sulla croce ci dirà con i fatti che cioè Dio è disposto a morire Lui, perché possiamo vivere noi. Ancora, potremmo intendere la pa- rabola in questo modo: nonostante le apparenze, nonostante le arie che gli uomini si danno, noi siamo in questo mondo come pecore senza pastore, ossia non sappiamo bene dove anda- re per trovare pascolo, non sappiamo dove andare per trovare qualche cosa che riempia veramente la nostra vita, che la nutra, che plachi la nostra fame e sete di amore, di giustizia, di sicu- rezza, di verità, di gioia. Inoltre, sem- pre per il fatto di essere pecore senza pastore, siamo esposti agli assalti dei ladri, dei briganti e dei lupi, ossia sia- mo in balia di chi, per il fatto che sia- mo deboli e indifesi, al fine di soddi- sfare i suoi meschini interessi, cerca di approfittare di noi. Questi nemici sono poi così crudeli che non esite- rebbero a farci morire. Mentre le pe- core rimangono nel recinto, godono di una certa protezione e di una certa tranquillità, ma poi lo spazio del re- cinto incomincia a diventare un po’ stretto, non c’è molta possibilità di movimento in un recinto; anche le sue mura non sono così sicure perché ogni tanto ladri e briganti irrompono nell’ovile, fanno razzie e seminano paura. Anche questa situazione è si- mile alla vita in questo mondo. An- che a noi le quattro mura sembrano offrire, in un primo tempo, una certa protezione e tranquillità, ma col pas- sare del tempo ed il maturare della coscienza, ci rendiamo conto che ciò che ci viene offerto non riesce vera- mente a riempirci la vita, non riesce a soddisfare la nostra fame e la nostra sete. Se siamo onesti con noi stessi, dobbiamo riconoscere che rimane, nel profondo del nostro cuore, un qualche senso di vuoto, una certa in- soddisfazione, un desiderio di qual- che cosa d’altro, anche se non sappia- mo bene di che cosa abbiamo biso- gno. Ci sono poi le paure e le insicu- rezze dovute ai ladri e ai briganti, quelli che rubano e ci fanno del male nelle cose materiali, e quelli, assai più pericolosi, che fanno male in vario modo alla nostra anima (chiunque si presenti come guida o salvato- re dell’uomo promet- tendo: felicità, benes- sere spirituale, accre- scimento delle facoltà mentali, esperienze non comuni, estasi di vario genere, nuove vie, nuovi mondi, nuove ere, ordini so- ciali finalmente carat- terizzati da giustizia e rettitudine…). Dinan- zi alla frustrazione sof- ferta a causa della mancanza di guida da parte dei cattivi pastori, cresce il de- siderio o la speranza di avere un pa- store che sia veramente buono e sin- cero. Quello che Gesù vuole dirci al- lora con questa parabola è questo: se non ascoltiamo la sua voce, non pos- siamo uscire dal recinto, ma rimane- re prigionieri nel recinto significa pri- ma o poi morire per mancanza di cibo, oppure per le angherie dei ladri e dei briganti; per uscire però, non c’è altra guida che Lui. Chi ascolta la sua voce e passa attraverso di Lui esce verso vie e pascoli sicuri. State bene, diletti parrocchiani. Io sono il buon Pastore, sono venuto perchè abbiano la vita e in abbondanza (Gv 10,10s)

PASTORE del 26 aprile.pdfil salmo 23 ci presenta la descrizio-ne di Dio come buon pastore. Col nuovo testamento, fino all’inizio del IV secolo l’unica immagine di Gesù, autorizzata,

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: PASTORE del 26 aprile.pdfil salmo 23 ci presenta la descrizio-ne di Dio come buon pastore. Col nuovo testamento, fino all’inizio del IV secolo l’unica immagine di Gesù, autorizzata,

anno del 50°

n.15 - 2015domenica 26 aprile

Coordinate Bancarie (Codice IBAN)IT65 R 05034 01637 000000001558

PASTOREIn Palestina, la sopravvivenza del

popolo dipendeva in gran parte dal-l’allevamento di pecore e capre. L’im-magine del pastore che guida le suepecore in modo che pascolino eraconosciuta da tutti. Era normale usa-re l’immagine del pastore per indi-care la funzione di colui che gover-nava e conduceva il popolo. Nell’An-tico Testamento Dio stesso vienechiamato Pastore.  In  particolareil salmo 23 ci presenta la descrizio-ne di Dio come buon pastore. Colnuovo testamento, fino all’iniziodel IV  secolo  l’unica immagine diGesù, autorizzata,  era una  rappre-sentazione allegorica del Buon Pasto-re che portava sulle spalle una peco-rella smarrita. In particolare, questaimmagine, è rilevabile nelle pittureche si trovano nelle catacombe e nel-l’arte paleocristiana.

Potremmo tentare di riassumereil brano del Vangelo di Giovanni diquesta domenica con questa imma-gine e con parole: c’è un pastorebuono che vuole venire a cercare lesue pecore per portarle al pascolo;per entrare nell’ovile dove le peco-re sono radunate deve passare at-traverso una porta e questa deveessergli aperta da un guardiano oportinaio. Quando il guardianoapre, le pecore possono sentire lavoce del pastore che chiama ognu-na di loro per nome; le pecore cheascoltano la voce del pastore esco-no dall’ovile e lo seguono. Seguen-do il buon pastore, troverannosenz’altro di che sfamarsi. Un’altracosa importante che viene detta aproposito del pastore è il suo gran-de amore per le pecore. Esso è tan-to grande che sarebbe disposto amorire per difenderle dai nemici.Questa storia, che tutti siamo in gra-do di capire, è simile ad un’altra cheinvece facciamo più fatica a com-prendere: è quella dell’amore di Dioper ognuno di noi. La parabola al-lora, ci dice a parole quello che Gesùsulla croce ci dirà con i fatti che cioè

Dio è disposto a morire Lui, perchépossiamo vivere noi.

Ancora, potremmo intendere la pa-rabola in questo modo: nonostante leapparenze, nonostante le arie che gliuomini si danno, noi siamo in questomondo come pecore senza pastore,ossia non sappiamo bene dove anda-re per trovare pascolo, non sappiamodove andare per trovare qualche cosache riempia veramente la nostra vita,che la nutra, che plachi la nostra famee sete di amore, di giustizia, di sicu-rezza, di verità, di gioia. Inoltre, sem-pre per il fatto di essere pecore senzapastore, siamo esposti agli assalti deiladri, dei briganti e dei lupi, ossia sia-mo in balia di chi, per il fatto che sia-mo deboli e indifesi, al fine di soddi-

sfare i suoi meschini interessi, cercadi approfittare di noi. Questi nemicisono poi così crudeli che non esite-rebbero a farci morire. Mentre le pe-core rimangono nel recinto, godonodi una certa protezione e di una certatranquillità, ma poi lo spazio del re-cinto incomincia a diventare un po’stretto, non c’è molta possibilità dimovimento in un recinto; anche le suemura non sono così sicure perchéogni tanto ladri e briganti irrompononell’ovile, fanno razzie e seminanopaura. Anche questa situazione è si-mile alla vita in questo mondo. An-

che a noi le quattro mura sembranooffrire, in un primo tempo, una certaprotezione e tranquillità, ma col pas-sare del tempo ed il maturare dellacoscienza, ci rendiamo conto che ciòche ci viene offerto non riesce vera-mente a riempirci la vita, non riesce asoddisfare la nostra fame e la nostrasete. Se siamo onesti con noi stessi,dobbiamo riconoscere che rimane,nel profondo del nostro cuore, unqualche senso di vuoto, una certa in-soddisfazione, un desiderio di qual-che cosa d’altro, anche se non sappia-mo bene di che cosa abbiamo biso-gno. Ci sono poi le paure e le insicu-rezze dovute ai ladri e ai briganti,quelli che rubano e ci fanno del malenelle cose materiali, e quelli, assai più

pericolosi, che fannomale in vario modoalla nostra anima(chiunque si presenticome guida o salvato-re dell’uomo promet-tendo: felicità, benes-sere spirituale, accre-scimento delle facoltàmentali, esperienzenon comuni, estasi divario genere, nuovevie, nuovi mondi,nuove ere, ordini so-ciali finalmente carat-terizzati da giustizia erettitudine…). Dinan-zi alla frustrazione sof-ferta a causa dellamancanza di guida da

parte dei cattivi pastori, cresce il de-siderio o la speranza di avere un pa-store che sia veramente buono e sin-cero. Quello che Gesù vuole dirci al-lora con questa parabola è questo: senon ascoltiamo la sua voce, non pos-siamo uscire dal recinto, ma rimane-re prigionieri nel recinto significa pri-ma o poi morire per mancanza dicibo, oppure per le angherie dei ladrie dei briganti; per uscire però, non c’èaltra guida che Lui. Chi ascolta la suavoce e passa attraverso di Lui esceverso vie e pascoli sicuri.

State bene, diletti parrocchiani.

Io sono il buon Pastore, sono venuto perchè abbiano la vita e in abbondanza (Gv 10,10s)

Page 2: PASTORE del 26 aprile.pdfil salmo 23 ci presenta la descrizio-ne di Dio come buon pastore. Col nuovo testamento, fino all’inizio del IV secolo l’unica immagine di Gesù, autorizzata,

RISPOSTEAL QUESTIONARIO

La presentazione del“Questinario”è stata fatta nel foglioprecedente n.13

3aparte

LA VITA COMUNITARIAQUANTO TI CONVINCONO GLI ASPETTI DELLA VITACOMUNITARIA? MOLTO POCO NON SOBattesimo 136 7 20Carita’ 127 8 23Liturgia 126 13 20Scuola dell’Infanzia 121 13 27Catechismo 121 14 29Volontariato 121 10 5Matrimonio 108 14 31Incontro dei Genitori 94 14 53Corso in Preparazione al Matrimonio 86 20 48Gruppi di Adolescenti 79 22 54Scuola di Teologia 78 14 60Corso di Preparazione alla Cresima Adulti 72 17 67Gruppi Familiari 66 24 59Pastorale Giovanile 52 23 75

STRUMENTI DELLA PARROCCHIA SÌ NO NON SO

Conosci il Consiglio Pastorale? 83 86 18 - È un organismo utile? 93 11 75Il Foglio Domenicale è strumento d’informazione utile?

173 2 12Conosci il Sito della Parrocchia? 113 53 12 - Lo ritieni utile? 102 8 50

DI QUESTI STRUMENTI COSA VORRESTI MIGLIORARE?9 Sito Parrocchiale2 Consiglio Pastorale2 Foglio Domenicale2 Musica - Coro

(Aggiunte personali):- Forse il Sito della Parrocchia, che non conosco ma visiterò -

Credo sia uno strumento espandibile che forse può includereaspetti di vita del quartiere - Sito parrocchiale (maggior e miglioraggiornamento)

- Il Consiglio Pastorale Parrocchiale - Forse nel CPP bisognaparlare di cose concrete - Rendere pubblici i verbali del CPP.Nomine ogni 2 anni e dare ad altri la possibilità di essere eletti!!!- Il CPP non numeroso

- Nel Foglio Domenicale gradirei al completo la meditazione di p.parroco il quale scrive e informa col cuore e senza vanto - FoglioDomenicale “culturale” più pratico e più adatto ad ogni lettore -Ortografia sul Foglio Domenicale da controllare

- Maggior partecipazione dei giovani- Vorrei che venisse trovato il sistema di insistere alla lectio divina.

- Ritengo che gli uomini conoscano il Vangelo per sentito dire,ma non lo capiscono

- Corso di preparazione al matrimonio: occorre centrare meglio illato pratico/quotidiano. Bene il commento a lettera agli Efesinima al posto di invitare una coppia sposata da 25 anni occorreinvitare e commentare due persone maschio e femmina, separate

da almeno 10 anni. Occorre responsabilizzare e vagliare conattenzione i fidanzati

- Dare maggior conoscenza agli eventi- Mi va bene così com’è! - 2: Va bene così - Per ora nessuno- Non siamo in grado di rispondere - Non posso giudicare perché

non frequento - Non li conosco abbastanza per dirlo - Non sonoin grado di dare una risposta

- Eliminare: totalmente inutili

CONOSCI ASSOCIAZIONI/GRUPPI CHE OPERANO INPARROCCHIA? SÌ NO NON SO

93 89 1- QUALI?

32 Caritas - Raccolta vestiti28 S.Vincenzo - Pacco alimentare12 Il Giardino delle Idee10 Catechisti - Gruppo Sagra - I Gruppi che organizzano sagra,

aperitivi, mercatini ... 9 Nika 5 Centro ascolto - Liturgia - Lettori - Scuola di Teologia 4 Giovani Coppie 3 Scout - Scuola dell’Infanzia - Teatro 2 Syc 1 Accoglienza bisognosi stranieri - Aiuti agli stranieri – Aiuto ai

veri bisognosi - Comunità laicale “P. Antonio Pagani” -Consiglio Affari Economici - Corsisti - Gruppo adolescenti -Gruppi caritativi - Gruppo Musicale - Gruppo di preghiera“Cuore di Gesù” - Missioni - Oratorio - Sint Unum - Alcuni - Sì,ma non le frequento - Solo singole persone di varieassociazioni - Soprattutto i giovani - Tutti o quasi - Tutti -Volontariato

- LI RITIENI UTILI? SÌ NO NON SO116 6 3

ALTRE ESPERIENZEHAI PARTECIPATO O PARTECIPI AD ALTRE ESPERIENZERELIGIOSE?

87 No46 In Parrocchia39 Fuori Parrocchia27 In un Gruppo/Associazione

DAL 2008 MOLTE PARROCCHIE SONO STATE ACCORPATEE SONO CHIAMATE “COMUNITÀ PASTORALI” - RITIENI CHELA COLLABORAZIONE O L’ACCORPAMENTO CON ALTREPARROCCHIE SIA UN BENE O UN MALE PER LA CHIESA ?94 Si ampliano le conoscenze e le possibilità di crescere come

Comunità83 Significa che vi sono meno Sacerdoti e quindi meno supporto

spirituale29 Dà più spazio ai Laici di proporre iniziative19 C’è meno possibilità di crescere spiritualmente13 Altro

Fare comunità significa saper assumere la responsabilità dei servizi e della condivisione dei beni materiali e spirituali (Atti 2,42s)

Page 3: PASTORE del 26 aprile.pdfil salmo 23 ci presenta la descrizio-ne di Dio come buon pastore. Col nuovo testamento, fino all’inizio del IV secolo l’unica immagine di Gesù, autorizzata,

le catechesi del Papa - le catechesi del Papa - le catechesi del Papa

«Con la creazione dell’uomo e delladonna Dio ha fatto un grande dono al-l’umanità. Iniziamo con un breve com-mento al primo racconto della creazio-ne, nel Libro della Genesi. Qui leggia-mo che Dio, dopo aver creato l’univer-so e tutti gli esseri viventi, creò il ca-polavoro, ossia l’essere umano, chefece a propria immagine: «a immagi-ne di Dio lo creò: maschio e femminali creò» (Gen 1,27).

E come tutti sappiamo, la differenzasessuale è presente in tante forme divita, nella lunga scala dei viventi. Masolo nell’uomo e nella donna essa por-ta in sé l’immagine e la somiglianza diDio: il testo biblico lo ripete per bentre volte in due versetti (26-27): uomoe donna sono immagine e somi-glianza di Dio. Questo ci dice che nonsolo l’uomo preso a sé è immagine diDio, non solo la donna presa a sé èimmagine di Dio, ma anche l’uomo ela donna, come coppia, sono immagi-ne di Dio. La differenza tra uomo edonna non è per la contrapposizione,o la subordinazione, ma per la comu-nione e la generazione, sempre adimmagine e somiglianza di Dio.

Per conoscersi bene e crescere ar-monicamente l’essere umano ha biso-gno della reciprocità tra uomo e don-na. Siamo fatti per ascoltarci e aiutar-ci a vicenda.

La cosiddetta teoria del gender, chemira a cancellare la differenza sessua-le, elimina una delle fonti del confron-to e della complementarietà, e perciòtoglie uno degli aspetti più ricchi dellacrescita di umanità. Per risolvere i loroproblemi di relazione, l’uomo e la don-na devono invece parlarsi di più, ascol-tarsi di più, conoscersi di più, volersibene di più. Devono trattarsi con ri-spetto e cooperare con amicizia. Conqueste basi umane, sostenute dallagrazia di Dio, è possibile il proggettofamiglia per tutta la vita.

Vorrei toccare due punti su cui im-pegnarci con più urgenza.

Il primo. È indubbio che dobbia-mo fare molto di più in favore delladonna, se vogliamo ridare più forza allareciprocità fra uomini e donne. È ne-cessario, infatti, che la donna non solosia più ascoltata, ma che la sua voceabbia un peso reale, un’autorevolezzariconosciuta, nella società e nella Chie-sa. Il modo stesso con cui Gesù ha con-

Maschio e Femmina Dio li creòsiderato la donna in un contesto menofavorevole del nostro, perché in queitempi la donna era proprio al secondoposto, e Gesù l’ha considerata in unamaniera che dà una luce potente, cheillumina una strada che porta lontano,della quale abbiamo percorso soltantoun pezzetto. Non abbiamo ancoracapito in profondità quali sono lecose che ci può dare il genio fem-minile, le cose che la donna può darealla società e anche a noi.

Una seconda riflessione riguardail tema dell’uomo e della donna creatia immagine di Dio. Mi chiedo se la cri-si di fiducia collettiva in Dio, che ci fatanto male, ci fa ammalare di rasse-gnazione all’incredulità e al cinismo,non sia anche connessa alla crisi del-l’alleanza tra uomo e donna. In effettiil racconto biblico, con il grande affre-sco simbolico sul paradiso terrestre eil peccato originale, ci dice proprio chela comunione con Dio si riflettenella comunione della coppia umana e

la perdita della fiducia nel Padre cele-ste genera divisione e conflitto trauomo e donna.

Passando al secondo racconto dellacreazione si accentua il fatto che L’UO-MO DA SOLO È INCOMPLETO, glimanca qualche cosa (Gen 2,15), glimanca qualcosa - senza la donna. E ilracconto suggerisce il pensiero di Dio,quasi il sentimento di Dio che guardal’uomo, che osserva Adamo solo nel giar-dino: è libero, è signore … ma è solo. EDio vede che questo «non è bene»: ècome una mancanza di comunione, glimanca una comunione, una mancanzadi pienezza. «Non è bene» – dice Dio– e aggiunge: «voglio fargli un aiu-to che gli corrisponda» (2,18). Da-vanti a tutti gli altri esseri della terral’uomo si sente sempre solo; davanti alla

donna finalmente l’uomo trova la corri-spondenza, la reciprocità. Nella donnaDio non fa “una replica”, o una copia del-l’uomo, ma crea di sua mano un essereche gli corrisponda e che sia comple-mentare. L’uomo che la vede e se la ri-trova davanti, si sorprende e si meravi-glia, gli corrisponde, è della stessa pa-sta, è l’essere che ha sognato e che glimancava. La Bibbia dice una cosa bella:l’uomo trova la donna, si incontrano el’uomo deve lasciare qualcosa per tro-varla pienamente. Per questo l’uomolascerà suo padre e sua madre per an-dare da lei. È bello! Questo significa in-cominciare una nuova strada. L’uomo ètutto per la donna e la donna è tutta perl’uomo. E Dio si fida di loro, e a loro af-fida la terra il mondo e la vita del mon-do di cui prendersi cura.

Ma ecco che il maligno introducenella loro mente il sospetto, l’incredu-lità, la sfiducia. E infine, arriva la di-sobbedienza al comandamento che liproteggeva. Cadono in quel delirio dionnipotenza che inquina tutto e di-strugge l’armonia. Anche noi lo sen-tiamo dentro di noi tante volte, tutti.

Il peccato genera diffidenza e di-visione fra l’uomo e la donna. Il lororapporto verrà insidiato da mille formedi prevaricazione e di assoggettamen-to, di seduzione ingannevole e di pre-potenza umiliante, fino a quelle piùdrammatiche e violente. La storia neporta le tracce. Pensiamo, ad esempio,agli eccessi negativi delle culture patriar-cali. Pensiamo alle molteplici forme dimaschilismo dove la donna era consi-derata di seconda classe. Pensiamo allastrumentalizzazione e mercificazione delcorpo femminile nell’attuale culturamediatica. Ma pensiamo anche alla re-cente epidemia di sfiducia, di scettici-smo, e persino di ostilità che si diffondenella nostra cultura – in particolare a par-tire da una comprensibile diffidenza delledonne – riguardo ad un’alleanza frauomo e donna che sia capace, al tempostesso, di affinare l’intimità della comu-nione e di custodire la dignità della dif-ferenza.

Se non troviamo un soprassalto di sim-patia per questa alleanza, capace diporre le nuove generazioni al riparo dallasfiducia e dall’indifferenza, i figli verran-no al mondo sempre più sradicati.»

Per una lettura completa delle catechesi del Papa vai nel sito del vaticano: www.vatican.va o nel sito della nostra parrocchia

Page 4: PASTORE del 26 aprile.pdfil salmo 23 ci presenta la descrizio-ne di Dio come buon pastore. Col nuovo testamento, fino all’inizio del IV secolo l’unica immagine di Gesù, autorizzata,

Avvisi26 aprile - 4a DOMENICA DI PASQUA.- ore 11.30 S. Messa animata dal coro JUBILATE DEO

proveniente dal paese di Suor Antonietta, partecipan-do al 50° della parrocchia.

- dalle ORE 16.00 negli spazi ORATORIO:“Caffé letterario” - (vedi locandine esposte nelle

bacheche o da ritirare anche in fondo la chiesa)

1 maggio - Festa del lavoro - primovenerdì del mese.

2 maggio - sabato- ore 21.00 inizio del mese di MAGGIO - Rosario

insieme nella ZONA EST DELLA PARROCCHIA -Casa Cogliati-Grimoldi Via Bertolaia 24.

3 maggio - 5a DOMENICA DI PASQUA.

ComunioniSembrava non arrivare mai il gior-

no della prima Comunione … Oggi cisiamo, finalmente Cristo in voi, damangiare sempre, con la consape-volezza di non essere più soli, quelcorpo che diventa pane, sia salvez-

za, sia per sempre l’Amico a cui puoi affidarti sempre senzaessere giudicato. Conviene avere fede … dice Gesù a Gio-vanni nel giorno del suo Battesimo, lascia fare al Padre …Grazie a voi, siamo riusciti a crescere anche noi catechisti,vedere Gesù/Dio con altri occhi ci fa porre domande impor-tanti: “Chi siamo noi per voi? Possiamo sostituirci ai vostrigenitori nella trasmissione della fede?” Speriamo proprio diNo. Nessuno è in grado di sostituire i genitori in questo, mai genitori devono credere per essere credibili, altrimenti iragazzi percepiscono il distacco e si allontanano. I catechi-sti? Solo di supporto, Speriamo!

Accogliete Gesù, tenetelo stretto nel vostro cuore, sia-te gelosi ma allo stesso tempo non tenete per voi ciò cheGesù vi dice. Gesù è vivo, è tra noi e oggi voi fate questaesperienza. (Maurizio-Menis-Jessica, i vostri catechisti)

IL NUOVO CONSIGLIO PASTORALENei giorni 18 e 19/04/2015 durante le celebrazionieucaristiche festive si sono svolte le elezioni perla designazione dei membri eletti del Consiglio Pasto-rale Parrocchiale.Le operazioni di voto sono state visionate su incaricodella Commissione elettorale composta da:p. Francesco Inversini, parroco e Presidente - GraziellaStante, Segretario - Marco Blancato - Marco Capecchi- Angelo Gallini - Andrea Passagnoli - Ilde Reali.Detta Commissione comunica che:risultano designati, tenendo conto del numero di con-siglieri stabilito per ciascuna lista (2 coppie per la 1a, 8persone per la 2a e 11 per la 3a) avendo accettato l’ele-zione:

* per la I Lista (Giovani coppie):PIAZZA RINALDO - FUMAGALLI MIRELLAFIERRO SEBASTIANO-DEGRADI ELENA

* per la II Lista (18-44):CICCHINELLI ROSADE LUCA CARMINEGANDINI ANDREAMATERA SIMONEMONDINI CHRISTIANPASSAGNOLI ANDREAPIAZZA DARIOTOTARO DOMENICO

* per la III Lista (45 e oltre)BLANCATO MARCOCAGNOTTO BRUNOCAPECCHI MARCOCAPOSIENA ANTONELLAFINI PIERAGARZIA ANNAMARIAINGUÌ MAURIZIOLOSURDO ROSYMASPERO GIACOMOORSINI BIANCAPALEARI EVITA.

Il nuovo Consiglio Pastorale Parroc-chiale, oltre agli eletti, vedrà presenti i membri didiritto: p. GIUSEPPE AGOSTINI, p. NATALINO CO-STALUNGA, p. FRANCO OBERTI, p. GIANMARIAPIAZZALUNGA, Sr. ANTONIETTA GASPARIN, sr.SEVERINA NICETTO, sr. ZITA TOFFANIN ed unmembro in rappresentanza degli stranieri designato dalparroco.Proclamati i risultati e raccolta l’accettazione degli elet-ti, il parroco sceglie l’eventuale parte dei componentidi sua spettanza e convoca il Consiglio Pastorale entrodomenica 31 maggio per provvedere alla designazio-ne dei membri del Consiglio per gli Affari economici(un terzo del totale). Dopo che il parroco ha scelto imembri di propria spettanza del Consiglio per gli affa-ri economici vengono presentati alla comunità tutti icomponenti dei due Consigli nella s. Messa delle ore10.00 di domenica 31 maggio (SS. Trinità).

Mese di Maggio- NEI GIOVEDÌ DEL MESE DI MAGGIO - ore 21.00 in chiesa pre-

ghiera comunitaria del rosario.

- Negli altri giorni si può organizzare il ROSARIO NEICASEGGIATI. Gli interessati concordino per tempodata e luogo con i sacerdoti.

Vuoi sapere di più sulla nostra parrocchia? Apri il sito www.parrocchiacristore.com