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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici IMPIANTI ELETTRICI 1 PARTE III IMPIANTI ELETTRICI

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

IMPIANTI ELETTRICI 1

PARTE III

IMPIANTI ELETTRICI

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IMPIANTI ELETTRICI - CRITERI DI PROGETTAZIONE 2

CAPITOLO I

IMPIANTI ELETTRICI - CRITERI DI PROGETTAZIONE

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Calcoli Linee 3

ART. 1. DIMENSIONAMENTO E CRITERI DI PROGETTAZIONE IMPIANTI ELETTRICI

1.1 Calcoli Linee

Tutte le linee di alimentazione, tanto quelle in uscita dai quadri quanto le terminazioni saranno dimensionate in conformità alle prescrizioni delle norme C.E.I. 64-8 ed in particolare saranno sempre verificate per ciascuna linea le seguenti relazioni:

IB ≤ In ≤ Iz

If ≤ 1,45 Iz

dove: IB è la corrente di impiego del circuito;

Iz è la portata in regime permanente della conduttura;

In è la corrente nominale del dispositivo di protezione;

If è la corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite.

Per i dispositivi di protezione regolabili, la corrente nominale In è la corrente di regolazione del dispositivo di protezione.

La portata delle condutture sarà calcolata in armonia con le TABELLE CEI-UNEL 35024/1, assumendo una temperatura ambiente di 30° C e introducendo un coefficiente di riduzione delle portate nominali dei cavi per tenere conto del mutuo riscaldamento dovuto al tipo posa (installazione a fascio).

1.2 Cadute Di Tensione

Le linee di distribuzione saranno dimensionate per contenere entro i limiti sotto esposti le cadute di tensione percentuale DV% in modo da avere una caduta complessiva generale max= 4%:

- linee principali tra quadro generale e quadri derivati: DV% max= 1,5-2%

- linee terminali luce-F.M. fra quadro elettrico ed utilizzatore periferico: DV% max= 2-2,5%

1.3 Protezioni Contro I Contatti Diretti

La protezione contro i contatti diretti sara’ di tipo totale, in modo da impedire sia il contatto accidentale che quello volontario, adatta per luoghi accessibili a persone non addestrate.

La protezione contro i contatti diretti viene assicurata attraverso: - isolamento delle parti attive;

- impiego di involucri e barriere.

Saranno prese tutte le cautele necessarie a proteggere le persone contro i pericoli di un contatto con le parti attive dell’impianto elettrico.

Le morsettiere, gli organi di interruzione, protezione e manovra saranno racchiusi in cassette o scatole resistenti alle sollecitazioni di qualsiasi natura alle quali possono essere sottoposti.

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Protezione Contro I Contatti Indiretti 4

I quadri elettrici saranno predisposti con tutti gli interruttori corredati di coprimorsetti isolanti e così anche le morsettiere di ingresso ed uscite cavi.

Il grado di protezione minimo adottato per la componentistica in generale e’ IP4X o IPXXD per tutte le parti che possono essere toccate come richiesto dagli articoli 412.1 e 412.2 della norma CEI 64-8.

La presenza sui circuiti terminali degli interruttori differenziali con corrente di intervento non superiore a 30 mA, contribuisce alla sicurezza contro i contatti diretti come misura addizionale.

1.4 Protezione Contro I Contatti Indiretti

GENERALITÀ Il sistema di alimentazione elettrica di bassa tensione degli impianti utilizzatori in esame, come detto in precedenza, dovrà essere del tipo TN. L’edificio oggetto di questa relazione è essenzialmente ad uso medico, quindi il modo di collegamento a terra dovrà essere del tipo TN-S a valle dei quadri di distribuzione principali e nei locali ad uso medico di gruppo 1 e 2. Il sistema TN-C è proibito in tutti i luoghi a maggior rischio in caso di incendio, quindi anche nel caso in questione, perché il conduttore PEN costituisce un pericolo di incendio. Pertanto il conduttore di protezione dovrà essere distribuito separatamente dal conduttore di neutro.

In tali sistemi le masse ed il neutro sono collegati allo stesso impianto di terra (impianto di terra della cabina di trasformazione MT/BT). Nel sistema TN, un guasto a terra corrisponde ad un cortocircuito, la corrente di guasto è, infatti limitata soltanto dall'impedenza dei conduttori di fase e di protezione.

Per la protezione contro i contatti indiretti, nel caso di guasto con impedenza trascurabile, i dispositivi di protezione e le impedenze costituenti l'anello di guasto dovranno rispettare la prescrizione per la sicurezza art. 413.1.3.3 della norma CEI 64-8:

Zs · Ia = Uo

Le grandezze presenti nella disequazione hanno i seguenti significati:

- Zs è l’impedenza dell’anello di guasto che, nel nostro caso, comprende l'impedenza interna del trasformatore (lato 400V), l'impedenza del conduttore attivo fino al punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e il centro-stella degli avvolgimenti secondari del trasformatore;

- Ia è la corrente che provoca l’interruzione automatica del dispositivo di protezione entro il tempo massimo di interruzione in funzione della tensione nominale di fase Uo; se si usa un interrutore differenziale Ia è la corrente differenziale nominale Idn;

- Uo è la tensione nominale di fase in c.a., valore efficace tra fase e terra, pari a 230V.

Nei locali ad uso medico di gruppo 1 e 2, la tensione di contatto limite convenzionale UL non deve essere superiore a 25 V, come prescritto dall'art. 710.413.1.1.1 della variante V2 alla norma CEI 64-8.

PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL’ALIMENTAZIONE Nei locali ad uso medico di gruppo 1, i circuiti terminali che alimentano prese a spina con corrente nominale fino a 32 A, dovranno essere protetti con interruttori differenziali, di tipo A, con corrente

differenziale nominale non superiore a 30mA per assicurare una protezione addizionale.

Nei locali ad uso medico di gruppo 2, tutti i circuiti non alimentati dal sistema IT-M e non alimentanti soltanto apparecchi posti ad un'altezza superiore a 2,5 m, dovranno essere protetti con interruttori differenziali, di tipo A (interruttori differenziali che assicurano l'interruzione dell'alimentazione sia per correnti verso terra alternate sinusoidali e sia per correnti unidirezionali pulsanti), con corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA,. La eventuale scelta di interruttori differenziali di tipo A nei locali ad uso medico di gruppo 1 e 2 dovrà essere motivata dal fatto che gli apparecchi elettromedicali sono spesso dotati di elementi non lineari e quindi la corrente di guasto verso terra potrebbe essere non sinusoidale. Dovranno essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell’impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione(masse).

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Protezione Contro I Contatti Indiretti 5

PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI PER LOCALI AD USO MEDICO DI GRUPPO 2 Nei locali ad uso medico di gruppo 2 dei blocchi operatori la protezione dai contatti indiretti per i circuiti che alimentano apparecchi elettromedicali, sistemi elettromedicali o altri apparecchi utilizzatori situati o che possono entrare nella "zona paziente" dovrà essere assicurata dal sistema di alimentazione IT-M, che prevede l'alimentazione tramite trasformatore di isolamento. Gli ambienti ospedalieri ed ambulatoriali, nei quali si eseguono trattamenti chirurgici, sorveglianze o cure intensive mediante applicazione di apparecchi elettromedicali, richiedono particolari provvedimenti per la protezione contro il pericolo di contatti accidentali e contro l'interruzione dell'alimentazione elettrica.

Le sale operatorie, di risveglio post-operatorio, di preparazione del paziente all'operazione, sono classificati come locali medici di gruppo 2, in essi si svolgono interventi o attività la cui sospensione accidentale potrebbe compromettere l'esito o la salute dei pazienti, quindi i sistemi di protezione contro i contatti indiretti adottati non prevedono l'interruzione automatica dell'alimentazione elettrica al primo guasto, perché è necessaria la continuità dell'alimentazione elettrica ai fini della sicurezza del paziente. Il trasformatore di isolamento dovrà essere costruito curando particolarmente la simmetria della capacità delle due fasi del circuito secondario verso lo schermo, assicurare la separazione elettrica del circuito utilizzatore dalla rete con neutro a terra ed impedire la fuga verso terra di correnti pericolose in caso di contatto accidentale.

Il trasformatore dovrà essere conforme alla Norma CEI EN 61558-2-15, classificazione CEI 96-16 (“Sicurezza dei trasformatori, delle unità di alimentazione e similari. Parte 2-15: prescrizioni particolari per trasformatori di isolamento per alimentazione di locali ad uso medico”), ed essere dotato di un dispositivo di controllo permanente dell'isolamento.

Quest'ultimo dovrà inoltre soddisfare tutti i requisiti imposti dalla parte 7 della Norma CEI 64-8. L'isolamento dovrà essere costantemente controllato mediante appositi misuratori ad altissima impedenza interna (=100 kΩ) che azionano, in caso di carenze, dispositivi ottico-acustici di allarme.

Il dispositivo di controllo dell'isolamento dovrà essere installato in posizione idonea per una sorveglianza permanente da parte del personale medico. Il verificarsi di un primo guasto a terra sarà quindi segnalato dal dispositivo suddetto ed il personale dovrà al più presto concludere le attività mediche in corso. Tale necessità è legata al rischio elettrico relativo al verificarsi di un secondo guasto a terra, che può mettere in pericolo la vita del paziente. Infatti un secondo guasto a terra provocherebbe durante il cortocircuito elevate tensioni di contatto sulle masse dei circuiti interessati

dal guasto, oltre all'interruzione dell'alimentazione di tali circuiti.

SELETTIVITÀ Nell'impianto elettrico in esame, la configurazione del sistema di distribuzione dell'energia elettrica dovrà essere del tipo radiale; in pratica da un quadro elettrico generale di bassa tensione partiranno le linee di alimentazione dei quadri elettrici di piano (sottoquadri) e da questi ultimi le linee di alimentazione degli eventuali quadri elettrici di zona.In una distribuzione radiale, lo scopo della selettività è di far intervenire la sola protezione a monte del circuito interessato dal guasto(sovraccarico, cortocircuito, etc.). La scelta dei dispositivi di protezione degli impianti elettrici dovrà essere fatta tenendo in grande considerazione il problema della selettività, perché in una struttura ad uso medico l'obiettivo più importante da raggiungere è la "massima" continuità del servizio elettrico.

La selettività in cortocircuito riguarda le regolazioni delle soglie di intervento magnetico od istantanee dei dispositivi di protezione e la loro capacità di limitazione delle correnti di cortocircuito. La condizione necessaria per ottenere la selettività in cortocircuito è la "decrescenza" della soglia di intervento magnetico tra i dispositivi di protezione installati in serie, a partire dal quadro generale di bassa tensione. Il problema della selettività tra gli interruttori automatici, che dovranno essere installati in serie sui quadri elettrici generali di bassa tensione, dovrà essere risolto scegliendo interruttori automatici con sganciatori di sovracorrente elettronici a microprocessore nel quadro generale. Gli sganciatori elettronici offrono la possibilità di regolazione in corrente (soglia di corrente) ed in tempo (tempo di intervento) per la protezione dal sovraccarico e dal cortocircuito. Tale tipo di regolazione a servizio della selettività integra i concetti di selettività amperometrica (traslazione della caratteristica del dispositivo secondo l'asse della corrente) e di selettività cronometrica (traslazione della caratteristica del dispositivo secondo l'asse del tempo). La regolazione degli sganciatori elettronici consente di traslare i tratti della caratteristica corrente/tempo di intervento, sia secondo l'asse del tempo e sia secondo l'asse della corrente. La scelta degli interruttori automatici dovrà essere orientata, dal punto di vista della selettività, verso sganciatori

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Calcoli illuminotecnici 6

elettronici selettivi in grado di garantire la selettività totale. La verifica della selettività dovrà essere effettuata riportando sul diagramma corrente/tempo d'intervento le caratteristiche di funzionamento dei dispositivi di protezione installati in serie, controllando che tali caratteristiche non abbiano punti di sovrapposizione o di intersezione.

1.5 Calcoli illuminotecnici

L'illuminazione artificiale dovrà tenere conto della particolare utilizzazione degli ambienti e delle particolari difficoltà che possono sorgere ogni qualvolta entrano in conflitto i componenti che impegnano la vista del personale addetto al lavoro.

I valori di illuminamento medio presi a riferimento per le diverse tipologie di ambiente, conformemente alle UNI 10380 e misurati a 85 cm dal pavimento, compreso l’indicazione della tonalita’ di colore, l’indice di resa del colore e la classe di qualita’ per la limitazione dell’abbagliamento, sono riportati nella seguente tabella dove:

- 1 Tonalita’ di colore A seconda dell’intervallo interessato viene indicata con:

- W (warm) luce bianco calda con temperatura colore <3000°K

- N (intermediate) luce bianco neutra con 3300<Tc <5300°K

- D (daylight) luce bianchissima con Tc>5300°K

- 2 Ra (minimo) Indice di Resa Colore da cui si ricavano le seguenti classi di resa colore:

- 1A con Ra > 90

- 1B con 80 <=Ra <= 90

- 2 con 60 <=Ra <= 80

- 3 con 40 <=Ra <= 60

- 4 con 20 <=Ra <= 40

- 3 G Classe di qualita’ per la limitazione dell’abbagliamento (fare riferimento al grafico di Soellner).

Ambiente Emed

(lux)

Ton. Col.

(K)

Ra G

Bagno, illuminazione generale 150 W 1B D

Aree di passaggio, corridoi 200 W-N 1B D

Scale, ascensori 200 W-N 1B D

Auditori multiuso 200 W-N 1B B

Magazzini 200 W-N-D 1B B

Corsie, illuminazione generale 200 N 1B B

Corsie, esami 200 W 1A A

Corsie, lettura 300 W 1A A

Corsie, circolazione notturna 50 W 1B B

Locali esami, illuminazione generale 500 W 1A A

Locale esami, ispezioni 1000 W 1A A

Terapie intensive 1000 W-N 1A A

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Calcoli illuminotecnici 7

Ambiente Emed

(lux)

Ton. Col.

(K)

Ra G

Chirurgia, illuminazione generale 1000 W 1A A

Chirurgia, illuminazione localizzata 10000 N 1A A

Laboratori, illuminazione generale 500 N-D 1A A

Locali consulti, illuminazione generale 500 N-D 1A A

Uffici generali, dattilografia, sale computer 500 W-N 1A A

Sale riunioni 500 W-N 1A A

Locali tecnici 300 W-N 1B B

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

IMPIANTI ELETTRICI - QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI 8

CAPITOLO II

IMPIANTI ELETTRICI - QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI

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Quadri generali di bassa tensione 9

ART. 2. QUADRI ELETTRICI

2.1. Quadri generali di bassa tensione Dal punto di vista costruttivo i quadri dovranno rispondere alle seguenti caratteristiche con le prescrizioni di cui alle note successive.

Se non è diversamente specificato o richiesto dalle caratteristiche del luogo di installazione, il grado di protezione dell’involucro dovrà essere non inferiore a IP 40.

Sui pannelli di chiusura costituenti l’involucro potranno essere montati solo gli apparecchi di comando e segnalazione (pulsanti selettori, commutatori, indicatori luminosi, ecc.) appartenenti ai circuiti ausiliari o strumenti di misura: apparecchi cioè per il cui collegamento non siano necessari conduttori di sezione superiore a 1,5 mmq.

Tutte le parti in acciaio del quadro, sia interne che esterne dovranno essere accuratamente verniciate a forno con smalti a base di resine epossidiche previo trattamento protettivo (sgrassatura, fosfatazione e due mani di antiruggine). La tinta dovrà essere concordata con la D.L. Le parti non verniciate, ed in particolare la bulloneria, dovranno essere sottoposte a trattamenti di protezione superficiali (zincatura o zincocromatura o cadmiatura).

Tutti i materiali isolanti impiegati nell’esecuzione del quadro saranno di tipo incombustibile o non propagante la fiamma. Tutti gli interruttori (sia quelli posti sulle linee in arrivo che quelli sulle linee in partenza) dovranno essere collegati alle sbarre del quadro.

Le sbarre saranno in rame elettrolitico ricotto (secondo tab. C.E.I.-UNEL 01417-72). Le sezioni del sistema principale dovranno garantire una portata non inferiore alla corrente nominale dell’interruttore da cui sono derivate con una sovratemperatura massima di esercizio non superiore a 20 °C rispetto alla temperatura ambiente di 40 °C (secondo le citate tab. UNEL).

I supporti di sostegno ed ancoraggio delle sbarre saranno di tipo a pettine in resine poliesteri rinforzate; essi avranno dimensioni ed interdistanze tali da sopportare le massime correnti di cortocircuito previste e comunque non inferiori a quelle indicate sui disegni. In elenco prezzi sono indicati il numero, il tipo e le caratteristiche necessarie per definire gli interruttori previsti.

Essi dovranno interrompere tutti i conduttori (fasi e neutro) della linea su cui sono inseriti, e per quanto riguarda la protezione del neutro dovranno essere conformi alle norme C.E.I. 64-8/87 - V1/88 - V2/89 e dotati di protezione termica, magnetica ed ove previsto differenziale. Saranno di tipo in aria in scatola isolante (conformi alle norme C.E.I. 17-5/87), sezionabili ed estraibili ove previsto, dotati di contatti ausiliari per il comando delle lampade di segnalazione e/o per gli eventuali interblocchi elettrici previsti, e di tutti gli altri accessori (motorizzazioni, bobine di sgancio, etc.) sulle specifiche di elenco.

In tutto il nuovo impianto dovrà essere realizzata una protezione selettiva che limiti l’intervento agli interruttori più prossimi al punto di guasto o di sovraccarico.

Le leve di comando degli interruttori dovranno essere ad una altezza non inferiore a 0,6 metri.

Nella parte alta del quadro saranno montati, se indicati, gli strumenti di misura. La loro altezza di installazione, sempre riferita all’asse dello strumento ed al piano di calpestio non dovrà essere superiore a 2 metri.

I pannelli di supporto degli strumenti dovranno essere apribili a cerniera (lateralmente).

Gli strumenti indicatori, salvo diversa prescrizione, saranno di tipo a ferro mobile e classe 1,5; gli amperometri e quelli dotati di circuito amperometrico potranno essere ad inserzione diretta fino a correnti di valore non superiore a 15A.

Per valori maggiori l’inserzione dovrà essere indiretta con TA. Il collegamento degli strumenti dovrà avvenire attestando i conduttori su morsettiere che consentano di sezionare i circuiti voltmetrici e cortocircuitare quelli amperometrici.

L’esecuzione dovrà essere conforme alle prescrizioni seguenti:

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Quadri secondari di distribuzione 10

- I cablaggi degli ausiliari dovranno essere eseguiti con conduttori flessibili isolati in PVC (cavo N1VV-K o FG7R/4) aventi sezioni non inferiori a 1,5 mmq, dotati di capicorda a compressione isolati, e di collari di identificazione. Essi dovranno essere disposti in maniera ordinata e, per quanto possibile, simmetrica, entro canalette in PVC munite di coperchio e ampiamente dimensionate.

- Le canalette dovranno essere fissate al pannello di fondo mediante viti autofilettanti, o con dado, o rivetti, interponendo in tutti i casi una rondella. Non è ammesso l’impiego di canalette autoadesive.

- I conduttori per il collegamento degli eventuali apparecchi montati su pannelli di chiusura frontali, dovranno essere raccolti in fasci, protetti con guaina o spirale in plastica, ed avere lunghezza sufficiente ad evitare sollecitazioni di trazione o strappi a pannello completamente aperto.

- Tutti i conduttori di neutro e di protezione o di terra dovranno essere chiaramente contraddistinti fra loro e dagli altri conduttori usando colorazioni diverse (blu chiaro per il neutro e giallo-verde per i conduttori di terra).

- Tutti i conduttori in partenza dal quadro e di sezione minore o uguale a 25 mmq dovranno essere attestati su morsetti di adeguata sezione di tipo isolato, componibili, montati su guida profilata unificata e numerati o contrassegnati; dette morsettiere dovranno essere poste nella parte bassa del quadro e debbono essere dimensionate con una riserva del 30%;

- I conduttori in partenza dal quadro, di sezione superiore a 25 mmq, dovranno essere provvisti di adatto capicorda a compressione o a morsetto e collegati direttamente agli interruttori (o con l’interposizione di barre protette) ed ancorati all’intelaiatura per non sollecitare gli interruttori stessi;

- Tutti i conduttori di terra o di protezione in arrivo e/o in partenza dal quadro dovranno essere attestati su una sbarra di terra in rame. I conduttori dovranno essere collegati singolarmente mediante viti con dado, rosette elastiche e capicorda ad occhiello.

- Tutte le parti metalliche del quadro dovranno essere collegate a terra (conformemente a quanto previsto dalle citate norme C.E.I. 11-13/80). Il collegamento di quelle mobili o asportabili dovrà essere eseguito con cavo flessibile (cavo N07V-K) di colore giallo-verde o con treccia di rame stagnato di sezione non inferiore a 16 mmq, munito alle estremità di capicorda a compressione di tipo ad occhiello.

- I quadri dovranno prevedere, targhette di identificazione, incise su piastrine, per i vari scomparti costituenti le sezioni e in particolare:

- targhette di tipo inamovibile per la denominazione dei singoli scomparti; - targhette facilmente riproducibili e amovibili per la destinazione dei singoli interruttori.

- Gli apparecchi contenuti all'interno e montati sul fronte dei pannelli saranno contrassegnati con sigla di identificazione della propria funzione.

Alla consegna degli impianti la Ditta dovrà corredare il quadro con una copia aggiornata degli schemi (posta in apposita tasca interna), sia dei circuiti principali che di quelli ausiliari. Su tale copia dovranno comparire tutte e le stesse indicazioni (sigle, marcature, etc.) che sono riportate sul quadro.

Per quanto possibile tutte le apparecchiature installate nei quadri dovranno essere prodotte dalla stessa casa costruttrice.

2.2. Quadri secondari di distribuzione I quadri saranno di tipo sporgente, adatti per l’installazione all’interno a parete o a pavimento a seconda delle dimensioni, o del tipo da incasso, nella posizione indicata sulle piante. Essi saranno rispondenti alle prescrizioni di legge e conformi alle norme C.E.I. 17.13-3 fascicolo n. 1926 (1992) e successive varianti ed ampliamenti - Saranno costituiti da: - Un contenitore (o eventualmente più contenitori accostati e collegati fra loro secondo quanto indicato sui

disegni) in lamiera di acciaio di spessore non inferiore a 1,5 mm, saldata ed accuratamente verniciata a forno internamente ed esternamente con smalti a base di resine epossidiche previo trattamento preventivo antiruggine.

Per consentire l’ingresso dei cavi, il contenitore sarà dotato, sui lati inferiore e superiore, di aperture chiuse con coperchio fissato con viti o di fori pretranciati.

- Pannelli di fondo oppure intelaiatura per consentire il fissaggio degli apparecchi o delle guide profilate di tipo unificato. Il pannello di fondo sarà in lamiera di acciaio verniciata a forno o zincata e passivata, e dovrà essere regolabile in profondità.

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Quadri secondari di distribuzione 11

L’intelaiatura sarà in lamiera zincata e passivata o in profilato di alluminio anodizzato, ed oltre alla regolazione in profondità dovrà consentire anche di variare in senso verticale la posizione di apparecchi e/o guide profilate.

- Pannelli di chiusura frontali in lamiera di acciaio di spessore minimo 1,5 mm, ribordata e verniciata internamente ed esternamente come descritto per i contenitori.

I pannelli saranno modulari, in modo da costituire una chiusura a settori del quadro. Saranno ciechi se destinati a chiudere settori non utilizzati del quadro, o settori contenenti morsettiere o altri apparecchi su cui non sia normalmente necessario agire; oppure dotati di finestrature che consentano di affacciare la parte anteriore degli apparecchi fissati sulle guide o sul pannello di fondo.

Le finestrature per gli apparecchi modulari avranno tutte la medesima lunghezza, e le parti non occupate dovranno essere chiuse con placche copriforo in materiale plastico inserite a scatto.

Le dimensioni dei quadri dovranno essere tali da consentire l’installazione di un numero di eventuali apparecchi futuri pari ad almeno il 25% di quelli previsti. Le riserve indicate negli schemi sono da intendersi, invece, come interruttori da installare di riserva.

Sui pannelli di chiusura potranno essere fissati solo eventuali apparecchi di comando e segnalazione (selettori, commutatori indicatori luminosi, etc.) appartenenti a circuiti ausiliari o strumenti di misura; apparecchi per il cui collegamento non siano necessari conduttori di sezione superiore a 1,5 mmq, in questo caso, i pannelli dovranno essere apribili a cerniera su un lato verticale e fissati con viti sull’altro.

Quelli ciechi o finestrati potranno anche essere fissati con quattro viti. Con tutti i pannelli inseriti, non dovrà essere possibile il contatto con parti in tensione; il fronte del quadro

dovrà presentare un grado di protezione non inferiore a IP 40. - Porte anteriori (se indicate sui disegni e/o richieste nel computo metrico o nella specifica) in lamiera di acciaio

saldata ribordata ed irrigidita e protetta con lo stesso trattamento superficiale sopradescritto. A seconda di quanto indicato sui disegni e/o sul computo metrico o nella specifica, le porte saranno di tipo

cieco o con vetro temperato. Esse dovranno comunque essere dotate di guarnizioni in gomma antinvecchiante, di maniglie in materiale

isolante e di serrature con chiave. In generale oltre a quanto sopra specificato, tutte le parti in acciaio dovranno essere accuratamente verniciate a

forno con smalti a base di resina epossidica, previo trattamento protettivo (sgrassatura, fosfatazione e due mani di antiruggine). Le parti non verniciate, ed in particolare la bulloneria, dovranno viceversa essere state sottoposte a trattamenti di protezione superficiali (zincatura, zincocromatura, etc.). Tutti i materiali isolanti impiegati nell’esecuzione del quadro saranno di tipo incombustibile o non propagante la fiamma.

Sui disegni di progetto saranno indicati il numero, il tipo e le caratteristiche necessarie per definire gli interruttori previsti.

Essi dovranno interrompere tutti i conduttori (sia le fasi che il neutro) della linea su cui sono inseriti, e dovranno essere conformi alle norme C.E.I. (norme 64-8/87- V1/88- V2/89) per quanto riguarda la protezione del neutro.

Per quanto possibile sia gli interruttori che gli altri apparecchi dovranno essere di tipo modulare in scatola isolante (conformi alle norme C.E.I. 23-3/7B - V1/84 - V2/87); la larghezza del modulo dovrà comunque essere di 17,5 mm.

Sugli schemi è pure riportato il potere di interruzione (Icn) minimo richiesto per gli interruttori; esso deve intendersi alla tensione di 380V e non dovrà comunque essere inferiore alle massime correnti di cortocircuito previste nel punto di installazione del quadro.

Oltre che, di tutti gli apparecchi riportati sui disegni di progetto e/o descritti nelle specifiche, il quadro dovrà essere completo di ogni accessorio, anche se non espressamente indicato, necessario ad assicurare il perfetto funzionamento.

L’esecuzione dovrà essere conforme alle prescrizioni seguenti: - I cablaggi dei circuiti ausiliari dovranno essere eseguiti con conduttori flessibili isolati in PVC (cavo N07V-K)

aventi sezioni non inferiori a 1,5, dotati di capicorda a compressione isolati e di collari di identificazione. Essi dovranno essere disposti in maniera ordinata e, per quanto possibile, simmetrica entro canalette in PVC munite di coperchio e ampiamente dimensionate.

Le canalette dovranno essere fissate al pannello di fondo mediante viti autofilettanti, o con dado o rivetti, interponendo in tutti i casi una rondella. Non è ammesso l’impiego di canalette autoadesive.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Quadri secondari di distribuzione 12

- I conduttori per il collegamento degli eventuali apparecchi montati su pannelli di chiusura frontali dovranno essere raccolti in fasci protetti con guaina o spirale in plastica ed avere lunghezza sufficiente ad evitare sollecitazioni di trazioni o strappi a pannello completamente aperto.

- Tutti i conduttori di neutro e di protezione o di terra dovranno essere chiaramente contraddistinti fra loro e dagli altri conduttori usando colorazioni diverse (blu chiaro per il neutro e giallo-verde per i conduttori di terra).

- Tutti i conduttori in arrivo e/o in partenza dal quadro e di sezione minore o uguale a 25 mmq, dovranno essere attestati su morsetti di adeguata sezione di tipo isolato, componibili, montati su guida profilata unificata, e numerati o contrassegnati; quelli aventi sezione superiore a 16 mmq saranno provvisti di adatto capicorda a compressione, collegati direttamente agli interruttori ed ancorati all’intelaiatura per non sollecitare gli interruttori stessi.

- I conduttori di alimentazione degli interruttori e degli altri eventuali apparecchi, dovranno se indicato sui disegni, essere derivati per mezzo di capicorda a compressione e viti di ottone da sbarre di rame provviste di fori filettati fatti a distanze regolari o con fori e bulloni.

- Tutti i conduttori di terra e di protezione in arrivo e/o in partenza dal quadro dovranno essere attestati su una sbarra di terra in rame.

- I conduttori dovranno essere collegati singolarmente mediante viti con dado, rosette elastiche e capicorda ad occhiello.

- Tutte le parti metalliche del quadro dovranno essere collegate a terra (conformemente a quanto previsto dalle citate norme C.E.I. 17-13/80).

- Il collegamento di quelle mobili o asportabili dovrà essere eseguito con cavo flessibile (cavo N07V-K) di colore giallo-verde o con treccia di rame stagnato di sezione non inferiore a 16 mmq, muniti alle estremità di capicorda a compressione di tipo ad occhiello. Sui pannelli frontali dovranno essere riportate, incise con pantografo su targhette in plastica, tutte le scritte necessarie ad individuare chiaramente i vari apparecchi di comando, manovra, segnalazione, etc.

Per quanto riguarda i quadri portanti trasformatori d’isolamento si dovranno inoltre rispettare le seguenti indicazioni:

La segregazione delle unità funzionali ai fini dell’accessibilità sotto tensione per manutenzione ordinaria o straordinaria dovrà essere dovrà essere tale da rispettare almeno la classificazione “forma 2”.

Ogni trasformatore d’isolamento dovrà essere posto entro cella segregata, con pannello cieco incernierato e microinterruttore agente sulla bobina di apertura del relativo interruttore di protezione. La cella dovrà essere dotata di opportune feritoie di aerazione.

Ogni sezione contenente gli interruttori sotto trasformatore di isolamento dovrà essere segregata dal resto delle apparecchiature del quadro.

Tutti i conduttori dei circuiti alimentati da trasformatore d’isolamento dovranno essere del tipo multipolare N1VV-K ; essi dovranno essere posati in canaline separate dagli altri conduttori. Lo stesso vale per le morsettiere. Quanto sopra secondo quanto previsto dalle norme CEI 64-4.

Alla consegna degli impianti la Ditta dovrà corredare il quadro con una copia aggiornata degli schemi sia dei circuiti principali che di quelli ausiliari.

Su tale copia dovranno comparire tutte le stessa indicazioni (sigle, marcature, etc.) che sono riportate sul quadro. La copia dovrà essere posta entro apposito contenitore fissato alla portina (se cieca) o consegnata alla D.L. o alla Committente.

Per quanto possibile tutte le apparecchiature installate nei quadri dovranno essere prodotte dalla stessa casa costruttrice.

Salvo diversa indicazione riportata sui disegni, il grado di protezione dei contenitori dovrà essere, con la porta chiusa, non inferiore a IP 40; particolare cura dovrà essere posta nell’adottare adeguati sistemi di tenuta affinché nei punti di ingresso e di uscita dei cavi e di collegamento fra più contenitori, tale grado di protezione non risulti abbassato.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Quadro di rifasamento 13

2.3. Quadro di rifasamento Il quadro di rifasamento, che sarà installato in cabina, conterrà i condensatori per il rifasamento centralizzato di tutto l'impianto ed avrà una potenza iniziale di 60 kVAR 400 V - 50 Hz.

I condensatori saranno inseriti a mezzo di contattori da una centralina automatica di rifasamento a più gradini sensibile al fattore di potenza medio dell'impianto.

La protezione dei singoli condensatori avverrà a mezzo di valvole fusibili.

Le dimensioni del quadro saranno tali da contenere un numero di condensatori maggiore del 50% di quelli previsti in sede di progetto allo scopo di adeguare la potenza del complesso alle risultanze di esercizio.

2.4. Quadri per sale operatorie Nei quadri elettrici per le sale operatorie i collegamenti del circuito d’ingresso ed il cablaggio dovranno essere realizzati con cavi unipolari con guaina, con tensione nominaled’isolamento 0.6/1kV, in modo da realizzare il doppio isolamento.

Il trasformatore monofase d'isolamento 230/230V, dovrà essere installato all'interno di ognuno dei quadri elettrici del blocco operatorio, e dovrà essere del tipo a doppia schermatura tra primario e secondario e con ridotta corrente di spunto (corrente di spunto massima pari a 12 volte la corrente nominale). Inoltre, il trasformatore di isolamento dovrà essere dotato di presa di terra, prese di schermo e presa centrale sul secondario per l'inserimento dei dispositivi di controllo dell'isolamento.

Dal punto di vista costruttivo il trasformatore dovrà avere un nucleo a colonna in lamierini magnetici a cristalli orientati ed avvolgimenti con isolamento in classe F impregnati con vernici poliestere antimuffa. I dispositivi di controllo dell'isolamento devono essere conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 e comprensivi di pannello di controllo remoto, da installare in sala operatoria.

Inoltre, nei quadri elettrici per locali ad uso medico di gruppo 2 dovranno essere installati i sorvegliatori di isolamento, che saranno alimentati tramite trasformatore 230/24V.

I sorvegliatori d’isolamento misurano con continuità la resistenza d’isolamento dell’impianto, avvisando quando essa dovesse scendere sotto la soglia impostata. La segnalazione di guasto è doppia, una ottica ed una acustica, quest’ultima tacitabile per evitare disturbo a chi, per motivi di emergenza, deve continuare ad operare anche in presenza di guasti.

Il collegamento dei sorvegliatori d’isolamento nel circuito del quadro dovrà essere realizzato in modo che non è possibile alimentare il trasformatore di isolamento senza contemporaneamente mettere in funzione il sorvegliatore.

Infine i sorvegliatori devono rispettare tutte le caratteristiche che la Norma CEI 64-8/7 impone oltre quelle della Norma di prodotto CEI EN 61557-8, ossia:

- impedenza interna superiore a 100 kΩ ;

- tensione del circuito di misura inferiore a 25 V;

- corrente di prova in condizione di guasto non superiore a 1 mA c.c..

ART. 3. INTERRUTTORI

3.1. Premessa Poiché per le linee di distribuzione che alimentano quadri secondari, sottoquadri, utenze motori, la protezione contro i contatti indiretti dovrà essere coordinata nel rispetto della relazione suggerita dalla norma CEI 64-8 :

ZS Ia ≤ Uo

Nella quale :

ZS è l’impedenza dell’anello di guasto in Ω ;

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Interruttori principali di B.T. 14

Ia è la corrente in A che determina l’intervento del dispositivo di protezione in un tempo ≤ 0,4 sec.;

Uo è la tensione verso terra del sistema elettrico BT, nel nostro caso 230 V;

la verifica del coordinamento assume importanza fondamentale.

3.2. Interruttori principali di B.T. Gli interruttori principali installati a valle dei trasformatori dovranno soddisfare ai seguenti requisiti qualitativi e funzionali in riferimento alle Norme CEI EN 60947-2 (Interruttori automatici per corrente alternata a tensione nominale non superiore a 1000 V e per corrente continua non superiore a 1500 V) ed in ottemperanza a quanto previsto dalle CEI 64-8.: - Tensione nominale: 380 V. - Corrente nominale: la più vicina alla corrente presunta erogata, compresa fra 1,1 e 1,4 volte il valore della

corrente erogata, con le limitazioni derivanti da quanto detto nel paragrafo "sganciatori".

La dizione "corrente nominale" si riferisce a quella sopportabile per un tempo comunque lungo; è escluso il riferimento alla corrente termica nominale". - Frequenza nominale: 50 Hz; - corrente di corto circuito ammissibile nominale: corrispondente ad un corto circuito netto immediatamente

a valle aumentato almeno del 30%; - Potere di interruzione nominale: non inferiore alla corrente di corto circuito; deve inoltre essere mostrata,

mediante prove di laboratorio, qual è la corrente a cui corrispondere la massima energia d'arco dissipata; tale energia deve essere calcolata per il tempo totale d'interruzione e non per il solo tempo di apertura;

- Potere d'interruzione asimmetrico di corto circuito; congruente con - Potere di chiusura di corto circuito nominale: rispondente ai valori previsti dalle norme succitate; - Ciclo di operazioni nominale: o-t-co-t-co (categoria P.2) - Tipo di isolamento: in aria. - Esecuzione: per montaggio fisso attacchi anteriori; - Ambiente di installazione; in interno polveroso. - Attitudine a resistere all'usura meccanica: numero minimo di cicli di operazione completa a vuoto, non

inferiore a 7000, senza manutenzione. - Attitudine a resistere a corti circuiti: 5 volte almeno con corrente pari al potere di interruzione, senza

sostituzione di parti. - Segnalazione:

- meccanica ed elettrica di interruttore aperto e chiuso; - meccanica di completamento inserito e disinserito; - meccanica di sezionamento internamente al cubicolo; - meccanica ed elettrica di avvenuto scatto degli sganciatori di corto circuito e di sovraccarico (elettrica a distanza e meccanica sul posto).

- Natura del mezzo attorno all'arco d'interruzione d'aria. - Numero dei poli: 4; manovra di apertura e chiusura debbono avvenire simultaneamente su tutti i poli

compreso il neutro. - Blocchi: non dovrà essere possibile estrarre l'interruttore se in posizione di chiuso.

3.3. Interruttori secondari in B.T. Gli interruttori installati sulle diverse partenze dal quadro generale B.T. dovranno soddisfare ai seguenti minimi qualitativi e funzionali. - Tensione nominale: 380 V; - Corrente nominale: la più vicina alla corrente presunta erogata, compresa fra 1,1 e 1,4 volte il valore della

corrente erogata, con le limitazioni derivanti da quanto detto nel paragrafo "sganciatori". La dizione "corrente nominale" si riferisce a quella sopportabile per un tempo comunque lungo; è escluso il riferimento alla corrente termica nominale".

- Frequenza nominale: 50 Hz; - Corrente di corto circuito nominale: corrispondente ad un corto circuito netto immediatamente a valle

aumentato del 30%; - Potere di interruzione nominale: non inferiore alla corrente di corto circuito; - Potere di chiusura di corto circuito nominale: rispondente ai valori previsti dalle norme succitate;

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tre e 00/100 15

- Tipo di isolamento per l'estinzione dell'arco: in aria; - Esecuzione: fissa o estraibile; - Manovra: a mano, indipendente; - Ambiente di installazione: in interno polveroso;

Qualora gli interruttori dovessero, in via del tutto eccezionale, essere accoppiati a valvole fusibili per conseguire l'adeguato potere di interruzione queste ultime dovranno soddisfare ai seguenti requisiti. - Corrente nominale delle valvole; come nel paragrafo precedente; - Fusibili: potere di interruzione non inferiore alla corrente di corto circuito; - Apertura dell'interruttore: per fusione di una qualunque delle valvole; - Blocchi:

- non dovrà essere possibile inserire od estrarre l'interruttore valvola se in posizione di chiuso; - l'interruttore dovrà essere assicurato nelle posizioni di completamento inserito e disinserito; - non dovrà essere possibile chiudere e tenere chiuso l'interruttore con una o più valvole fuse;

- Segnalazioni: - meccanica ed elettrica di interruttore chiuso; - meccanica di completamento inserito e disinserito; - meccanica ed elettrica di avvenuto scatto degli sganciatori e di avvenuta fusione di una o più valvole (elettrica a distanza e meccanica sul posto)

3.4. Interruttori semplici con correnti nominali non superiori a 63 A - Tensione nominale: 380 V; - Corrente nominale: come nel paragrafo precedente; - Frequenza nominale: 50 Hz; - Potere di interruzione: esso dovrà essere scelto in dipendenza della corrente di corto circuito e comunque non

inferiore a 10 KA. - Fattore di potenza (dato riguardante gli interruttori): compreso tra 0,7 e 0,8.

Per quanto riguarda il tipo di isolamento e l'ambiente di installazione: come per gli interruttori del paragrafo precedente. - Numero di poli: 2, 3 o 4 a seconda delle utenze; - Attitudini a resistere all'usura meccanica: adatti per funzionamento senza manutenzione e per non meno di

8000 manovre secondo l'articolo 3.1.04 del fascicolo 166 (edizione VII - 1961) delle norme CEI.

3.5. Sganciatori per sovracorrenti Le modalità di intervento degli sganciatori per sovracorrenti dovranno essere descritte da opportuni grafici che riportano il tempo di intervento di ciascun sganciatore in funzione della corrente per tutto il campo dei valori compreso fra quello nominale e quello corrispondente ad un corto circuito netto sulle tre fasi che si verifichi nel punto in questione.

Per quanto riguarda la selettività degli interventi dagli sganciatori si deve poter accertare dai grafici quanto segue: presa in esame una qualsiasi linea di alimentazione, a partire dal trasformatore, e immaginando che si verifichi in un punto una sovracorrente su una qualsiasi delle fasi, deve intervenire solamente lo sganciatore dell'interruttore posto immediatamente a monte del punto dove si è verificato l'evento.

Inoltre dovranno essere approntati grafici che mostrano il tempo di tenuta dei cavi in funzione della corrente che li attraversa.

Tali tempi dovranno sempre essere superiori a quelli di intervento degli sganciatori posti sulla linea in questione, qualsiasi sia l'entità del sovraccarico e qualunque ne sia la causa.

La selettività deve poter essere assicurata, per quanto possibile, senza meccanismi ritardatori. Se, comunque, ciò fosse necessario, devono essere dichiarati i ritardi negli interventi e devono essere calcolati gli sforzi elettrodinamici nelle vicinanze dei quadri in dipendenza delle correnti di sovraccarico.

3.6. Interruttori di manovra - sezionatori Le apparecchiature in questione devono rispondere alle norme CEI in materia.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Contattori 16

Per interruttore sezionatore si intende "un interruttore di manovra che nella posizione di aperto, soddisfa alle prescrizioni della distanza di sezionamento specificate per un sezionatore" dalle suddette norme.

Resta inteso che tutti gli interruttori di manovra previsti negli impianti in oggetto dovranno rispondere alle prescrizioni sopra riportate.

Debbono essere dichiarati i seguenti dati manuali: - tensione; - categoria di utilizzazione; - frequenza; - tensione di isolamento; - corrente di impiego per servizio ininterrotto e per servizio di 8 ore; - potere di interruzione; - potere di chiusura; - corrente di breve durata ammissibile; - durata meccanica; - durata elettrica

Per quanto riguarda le categorie di utilizzazione non sono ammessi apparecchi di categorie A.C. 20 e A.C. 21, con tutte le conseguenze per quanto riguarda i poteri di interruzione e i poteri di chiusura.

3.7. Contattori I contattori di barra avranno le seguenti caratteristiche principali: - potere di rottura: pari ad almeno 10 volte la corrente nominale; - potere di chiusura: pari ad almeno 20 volte la corrente nominale; - poli con spegniarco a soffio magnetico; - alimentazione: diretta in c.a.

I contattori-protettori di tipo compatto risponderanno ai seguenti requisiti: - esecuzione a giorno se montati in retroquadro, con chiusura in plastica se montati in posto accessibile; - durata: 1 milione di manovre alla corrente nominale; - alimentazione: diretta in c.a.; - tempo di apertura: coordinato con quello delle valvole fusibili di accoppiamento; - relè termico: a taratura variabile, con caratteristica di intervento a tempo inverso dipendente.

ART. 4. CAVI E CONDUTTORI

4.1. Cavi per M.T. tipo RG5H1R/32-40 per tensioni di esercizio fino 36 kv Saranno costruttivamente conformi alle Norme CEI 20.11/68 - V2/72 - V3/72 - V4/77 - V5/79 - V6/87; 20.21/87; 20.27/79 - V1/87 succ. varianti e provvisti di Marchio Italiano di Qualità (IMQ).

Saranno essenzialmente costituiti da: a) CONDUTTORE: il conduttore (da 1+4) sarà formato da corde rigide o da fili a resistenza ohmica secondo le

prescrizioni CEI 20.29/80 - V1/88 classe 2. b) ISOLANTE: per l’isolamento delle singole anime sarà impiegata una composizione a base di EPR (etilene-

propilene) di qualità G5 ad elevate caratteristiche meccaniche ed elettriche (CEI 20.13/84 - V1/86). Avrà elevata resistenza all’invecchiamento termico, al fenomeno delle scariche parziali e all’Azoto che consentirà maggior temperatura di esercizio dei conduttori.

c) STRATI SEMICONDUTTORI: saranno costituiti da mescole vulcanizzate a base di elastomero sintetico e saranno estrusi contemporaneamente all’isolamento in modo da ridurre notevolmente il livello delle scariche parziali.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Cavi elettrici di energia per linee BT 17

d) DISTINZIONE DEI CAVI A PIÙ ANIME: per i cavi con grado di isolamento fino a 12 KV la distinzione delle singole fasi dovrà essere effettuata per colorazione dell’isolante. Per quelli con grado superiore la distinzione delle fasi dovrà essere effettuata mediante interposizione di un nastro colorato tra lo strato semiconduttivo e lo schermo.

e) SCHERMO (armatura): per ogni singolo conduttore dovrà essere previsto uno strato (schermatura) a fili di rame, posta sotto la guaina ci protezione esterna. La schermatura sarà poi collegata a terra.

f) PROTEZIONE ESTERNA: la guaina protettiva esterna sarà costituita da una speciale mescola di PVC di qualità rz. La guaina sarà di color rosso rispondente alle prescrizioni CEI 20.22/84; 20.19/84; 20.35/84.

g) INSTALLAZIONE: per quanto concerne il tipo di posa, raggi di curvatura, temperatura di posa, etc., si dovranno seguire scrupolosamente le prescrizioni imposte dalle normative CEI 11.17/81 - V1/89 che ne regolano la materia.

L’attestazione ai poli delle apparecchiature di sezionamento o interruzione sarà effettuata a mezzo capicorda a pinzare con pinzatrice idraulica in modo che il contatto tra conduttore e capicorda sia il più sicuro possibile.

h) DEFINIZIONE DELLA SIGLA: R = a corda rigida rotondata G5 = tipo di isolante (EPR) H1 = particolarità costruttiva (schermo) R = materiale della guaina esterna 32/40 = grado di isolamento indicante la tensione di prova espressa in KV e frequenza industriale su

pezzatura per 15 minuti.

Dovrà essere provvisto di certificazione di conformità rilasciato dal CESI o da laboratori di prova di Istituti Universitari e fornibile su richiesta della S.A. o della D.L.

4.2. Cavi elettrici di energia per linee BT Dovranno soddisfare alle seguenti caratteristiche in riferimento alle corrispondenti Norme CEI e alle tabelle CEI-UNEL di unificazione.

Cavi con guaina :

tensione nominale Uo/U : 0,6/1 kV tensione di prova: 4 kV in c.a. formazione : secondo le indicazioni di progetto conduttore flessibile di rame ricotto isolamento gomma etilenpropilenica (HEPR) ad alto modulo G7 guaina : PVC speciale di qualità Rz sigla di designazione : FG7R 0,6/1 kV tensione nominale; temperatura di esercizio max : 90 °C; non propaganti l’incendio ed a ridotta emissione di gas corrosivi.

Cavi senza guaina (per circuiti interni entro tubi di PVC e conduttori di protezione) : tensione nominale Uo/U : 450/750 V; tensione di prova : 2500 V in c.a. temperatura di esercizio max : 70 °C conduttore : a corda flessibile di rame rosso ricotto isolamento : PVC di qualità R2 sigla di designazione : N07V-K non propaganti l’incendio ed a ridotta emissione di gas corrosivi.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

diciassette e 00/100 18

4.3. Terminali, giunzioni e derivazioni su cavi di potenza a 380V di esercizio Dovranno soddisfare alle seguenti caratteristiche: - tipo di terminale: a bicchiere per il contenimento della materia isolante in resine epossidiche; tamponature

ugualmente in resine epossidiche e nastrature in P.V.C. alla divaricazione delle fasi; - capicorda di estremità in rame elettrolitico fissato a comprensione (esclusi i tipi a saldatura); - messa a terra dei bicchieri se metallici mediante apposito morsetto con treccia e capocorda; - tensione di isolamento, grado di isolamento, sistema elettrico d'impiego ecc.: come per i corrispondenti

conduttori; - grandezza dei bicchieri: quella necessaria per le sezioni nominali di cavo. - nei pozzetti a pavimento sarà ammesso l'uso del nastro autoagglomerante o muffole speciali a scelta della

D.L.

4.4. Conduttori a 220 V di esercizio Saranno del tipo in rame elettrolitico cotto ed in tutto rispondenti alle caratteristiche indicate nelle Tabelle UNEL vigenti. I conduttori dovranno essere a Norme CEI 20-14 e 20-22 isolati in materiale termoplastico; U0/U=450/750 V.

Ogni conduttore sarà munito del contrassegno dell'Istituto per il marchio Italiano di Qualità.

I conduttori avranno colorazioni differenti per le varie fasi: il colore giallo-verde ed il blu saranno impiegati sempre ed esclusivamente per le linee di terra e per il neutro (rispettivamente).

Ogni conduttore dovrà essere distinto in partenza e in arrivo da numero o lettera che indichino il circuito di cui fa parte: lo stesso numero, o la stessa lettera, saranno riportati negli schemi relativi.

Nell'interno dei tubi i conduttori saranno sempre interi, senza saldature o giunzioni, queste ultime verranno sempre effettuate in cassette di sezionamento o derivazione e sotto morsetti.

4.5. Giunzioni e derivazioni su conduttori a 220 V di esercizio Tutte queste giunzioni e derivazioni saranno effettuate, entro cassette e sotto morsetti.

La dimensione minima ammessa per le scatole o cassette è di mm 65 di diametro e mm 70 di lato.

Le cassette saranno del tipo in materiale plastico stampato in un solo pezzo con coperchio fissato a mezzo di viti. I morsetti saranno su base fissa, costruiti in materiale ceramico o similare e con grado di isolamento almeno pari a quello dei conduttori.

4.6. Posa in opera dei cavi I cavi di collegamento tra i vari quadri, con attraversamenti sui piazzali esterni, saranno posati entro cavidotti in PVC.

Per i circuiti interni, saranno utilizzati canali di distribuzione metallici chiusi e tubi protettivi in materiale termoplastico incassati a parete o esterni.

Sono assolutamente vietate le giunzioni dei conduttori nei tubi protettivi.

I cavi e cavetti derivanti circuiti dovranno essere indipendenti nei tubi protettivi in cui sono infilati, quindi questi tubi non dovranno contenere cavi e cavetti di utilizzazione diversa (es. illuminazione, suonerie, , TV, telefono ecc.) a meno che siano isolati per la tensione nominale del sistema a tensione nominale del sistema a tensione più elevata.

I tubi protettivi in cui andranno infilati i cavi e cavetti dovranno essere collocati in opera fissandoli adeguatamente in punti posti a distanza tra loro non superiore a 50 cm ed in modo che i tubi stessi non subiscano deformazioni; per il fissaggio suddetto è vietato l'impiego di ogni materiale o sistema che possa comunque degradare i tubi protettivi o possa danneggiare l'intonaco e la finitura delle pareti.

Nell'attraversamento di strutture in conglomerato come solai e simili i tubi protettivi dovranno essere infilati, a loro volta, entro spezzoni di tubi di acciaio zincato di adeguato diametro, così da consentire sempre il libero

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Tubi protettivi rigidi di materiale termoplastico 19

movimento dei tubi protettivi ed evitare le conseguenze di eventuali pressioni dei conglomerati contro i tubi protettivi stessi.

I singoli tratti dei tubi protettivi dovranno essere di un solo pezzo; sono ammesse le giunzioni eseguite con i manicotti previsti dalle Norme CEI di riferimento.

Qualora i tubi protettivi contenenti i cavi e cavetti passino vicino alle tubazioni dell'impianto di riscaldamento, dell'acqua, delle canne fumarie o simili si dovrà provvedere al loro isolamento termico mediante idonei rivestimenti.

Nei tubi protettivi dovranno preventivamente essere infilati i fili pilota in acciaio zincato di diametro non inferiore ad 1 mm.

Tutti i cavi e cavetti dovranno essere infilati entro i rispettivi tubi protettivi dopo che questi siano stati collocati in opera e murati, onde garantire la perfetta sfilabilità.

Nelle murature di mattoni pieni o forati posti per coltello, o di muratura ad una testa con mattoni forati, oppure di murature simili, i tagli occorrenti per la posa dei tubi protettivi dei cavi e cavetti dovranno essere eseguiti esclusivamente con apposite macchine, restando assolutamente vietato l'impiego del martello, scalpello, e simili attrezzi.

ART. 5. TUBI PROTETTIVI, CANALI PORTACAVI E CONDUTTURE

5.1. Tubi protettivi rigidi di materiale termoplastico Saranno della serie pesante con grado di resistenza allo schiacciamento di 750 N a 20 °C, conforme alle norme CEI EN 50086-1 e CEI EN 50086-2-2 e provvisti di marchio italiano di qualità. Potrà essere impiegato per la posa a pavimento (annegato nel massetto e ricoperto da almeno 15 mm di malta di cemento) oppure in vista (a parete, a soffitto, in controsoffitto o sotto il pavimenti sopraelevati).

Non è ammessa la posa interrata (anche se protetto da manto di calcestruzzo) o in vista in posizioni dove possa essere soggetto a urti, danneggiamenti etc., (ad es. ad un’altezza dal pavimento finito inferiore a 1,5 m).

Le giunzioni e i cambiamenti di direzione dei tubi potranno essere ottenuti sia impiegando rispettivamente manicotti e curve con estremità a bicchiere conformi alle citate norme e tabelle. Sarà anche possibile eseguire i manicotti e le curve a caldo sul posto di posa.

Nel caso sia adottato il secondo metodo le giunzioni dovranno essere eseguite in modo che le estremità siano sovrapposte per un tratto pari a circa 1-2 volte il diametro nominale del tubo e le curve in modo che il raggio di curvatura sia compreso fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo. Tubazioni e accessori avranno marchio IMQ. Nella posa in vista la distanza fra due punti di fissaggio successivi non dovrà essere superiore a 1 m, in ogni caso i tubi devono essere fissati in prossimità di ogni giunzione e sia prima che dopo ogni cambiamento di direzione.

In questo tipo di posa, per il fissaggio saranno impiegati collari singoli in acciaio zincato e passivato con serraggio mediante viti trattate superficialmente contro la corrosione e rese imperdibili; oppure saranno impiegati collari c.s.d. in materiale isolante, oppure morsetti in materiale isolante sempre serrati con viti (i tipi con serraggio a scatto sono ammessi all’interno di controsoffitti, sotto pavimenti sopraelevati, in cunicoli o analoghi luoghi protetti). Collari e morsetti dovranno essere ancorati a parete o a soffitto mediante chiodi a sparo o viti e tasselli in plastica.

Nei locali umidi o bagnati e all’esterno, degli accessori di fissaggio descritti potranno essere impiegati nolo quelli in materiale isolante, le viti dovranno essere in acciaio nichelato o cadmiato o in ottone. Nei casi in cui siano necessarie tubazioni di diametro maggiore a quelli contemplati dalle citate norme, potranno essere impiegati tubi in PVC del tipo con giunti a bicchiere con spessore non inferiore a 3 mm per i quali siano stati eseguiti, a cura del costruttore, le prove previste dalle rispettive norme (resistenza allo schiacciamento, all’urto, alla fiamma, agli agenti chimici e di isolamento).

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Tubo flessibile in P.V.C. serie pesante (corrugato) 20

5.2. Tubo flessibile in P.V.C. serie pesante (corrugato) Sarà conforme alle norme CEI EN 50086-1 e CEI EN 50086-2-7, resistenza allo schiacciamento 750 N a 20 °C, dotato di marchio italiano di qualità. Sarà impiegato esclusivamente per la posa sottotraccia a parete o a soffitto curando che in tutti i punti risulti ricoperto da almeno 20 mm di intonaco oppure entro pareti prefabbricate del tipo a sandwich. Non potranno essere eseguite giunzioni se non in corrispondenza di scatole o di cassette di derivazione.

I cambiamenti di direzione dovranno essere eseguiti con curve ampie (raggio di curvatura compreso fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo).

5.3. Cavidotti in P.V.C. Saranno conformi alle norme CEI EN 50086-1 e CEI EN 50086-2-2, resistenza allo schiacciamento ≥ 750 N a 20 °C, in materiale autoestinguente, colore nero con nastro giallo, provvisto di marchio italiano di qualità. Sarà impiegato esclusivamente per la posa esterna interrata, profondità di interramento non inferiore a 50 cm dal piano di capestio. Le giunzioni dovranno essere realizzate interponendo del mastice in corrispondenza dei bicchieri di connessione tra le barre e saranno protetti da uno strato di calcestruzzo, come evidenziati nei particolari costruttivi.

5.4. Canaletta metallica portatavi di tipo chiuso Sarà ottenuta da lamiera di acciaio protetta con zincatura a fuoco sendzimir, ricoperta elettrostaticamente, dopo la fosfatazione, con resine epossidiche ed immessa in forno per il processo di reticolazione, oppure, se indicato nel computo metrico o nella specifica, dovrà essere ottenuta con laminato di acciaio rivestito da una lega di zinco, alluminio e silicio e successivamente verniciata.

I fianchi dovranno avere un’altezza di almeno 60 mm e lo spessore non dovrà essere inferiore a 1 mm.

Per la sospensione saranno impiegate, per quanto possibile, mensole ancorate sia a profilati fissati a soffitto mediante barre filettate, sia con tasselli direttamente a parete in modo da avere sempre un lato libero. La distanza fra due sostegni non dovrà essere superiore a 2 m e comunque tale che la freccia d’inflessione non risulti superiore a 5. I supporti dovranno essere dimensionati tenendo conto del peso proprio e dei cavi installati aumentato del 100%.

La distanza della canaletta dal soffitto o da un’altra sovrapposta dovrà essere di almeno 20 cm.

Il collegamento fra due tratti dovrà avvenire mediante giunti di tipo telescopico o ad incastro in modo da ottenere la perfetta continuità del piano di scorrimento dei cavi ed evitarne l’abrasione durante la posa oppure impiegando giunti ad angolo di tipo esterni e piastre coprigiunto interne.

Per eseguire cambiamenti di direzione, variazioni di quota, di larghezza, ecc., dovranno essere impiegati gli accessori allo scopo previsti dal costruttore in modo da ridurre al minimo, e per dimostrata necessità, gli interventi quali tagli, piegature, ecc.; in ogni caso gli spigoli che possono danneggiare i cavi dovranno essere protetti con piastre terminali coprifilo.

Per il collegamento delle varie parti dovranno essere impiegati non meno di quattro bulloni in acciaio zincato o cadmiato di tipo con testa tonda e larga posta all’interno della canaletta e muniti di rondella.

Dovrà essere ripristinata la protezione nei punti in cui dovesse essere indispensabile intervenire con tagli, brusche piegature, fori, etc., oltre ovviamente alla zincatura per immersione potranno essere impiegate vernici catodiche rispetto allo zinco, quali minio o cromato di Pb.

La canaletta sarà dotata di coperchio fissato o a scatto o mediante moschettoni e asportabile per tutta la lunghezza anche in corrispondenza agli attraversamenti di pareti.

Dovrà essere conforme alle norme C.E.I. 23.31 e provvista di Marchio Italiano di Qualità.

Di volta in volta risulta precisato sui disegni o nel computo metrico il grado di protezione richiesto. In qualsiasi caso, nell’attraversamento delle zone filtro e delle zone sicure e per posa inferiore a m 2, il grado di protezione non potrà essere inferiore a IP 44 secondo norme C.E.I. EN 60529 (C.E.I. 70.1 IEC 529). Particolare cura dovrà essere posta affinché non risulti abbassato in corrispondenza di giunzioni, collegamenti con tubi eventualmente derivantesi dalla canaletta, cassette di derivazione, contenitori, etc.

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Canaletta (Passerella) in acciaio zincato di tipo aperto 21

5.5. Canaletta (Passerella) in acciaio zincato di tipo aperto Sarà forata (asolata) e ottenuta da lamiera di acciaio protetta con zincatura a fuoco sendzimir oppure, se indicato nel computo metrico o nella specifica, con zincatura a fuoco per immersione dopo le lavorazioni di foratura e piegatura.

I fianchi dovranno avere un’altezza di almeno 50 mm e lo spessore non dovrà essere inferiore a 1 mm.

Per la sospensione saranno impiegate, per quanto possibile, mensole ancorate sia a profilati fissati a soffitto mediante barre filettate, sia con tasselli direttamente a parete in modo da avere sempre un lato libero. La distanza fra due sostegni non dovrà essere superiore a 2 m e comunque tale che la freccia d’inflessione non risulti superiore a 5. I supporti dovranno essere dimensionati tenendo conto del peso proprio e dei cavi installati aumentato del 100%.

La distanza della canaletta dal soffitto o da un’altra sovrapposta dovrà essere di almeno 20 cm.

Il collegamento fra due tratti dovrà avvenire mediante giunti di tipo telescopico o ad incastro in modo da ottenere la perfetta continuità del piano di scorrimento dei cavi ed evitarne l’abrasione durante la posa oppure impiegando giunti ad angolo di tipo esterni e piastre coprigiunto interne.

Per eseguire cambiamenti di direzione, variazioni di quota, di larghezza, ecc., dovranno essere impiegati gli accessori allo scopo previsti dal costruttore in modo da ridurre al minimo, e per dimostrata necessità, gli interventi quali tagli, piegature, ecc.; in ogni caso gli spigoli che possono danneggiare i cavi dovranno essere protetti con piastre terminali coprifilo.

Per il collegamento delle varie parti dovranno essere impiegati non meno di quattro bulloni in acciaio zincato o cadmiato di tipo con testa tonda e larga posta all’interno della canaletta e muniti di rondella.

Nel caso fosse necessario il coperchio, questo verrà indicato di volta in volta nel computo metrico estimativo o nella specifica dei materiali e dovrà essere asportabile per tutta la lunghezza anche in corrispondenza degli attraversamenti di pareti.

Par la canaletta zincata per immersione dovrà essere ripristinata la protezione nei punti in cui dovesse essere indispensabile intervenire con tagli, brusche piegature, fori, etc., oltre ovviamente alla zincatura per immersione potranno essere impiegate vernici catodiche rispetto allo zinco, quali minio o cromato di Pb.

Non è consentito l’uso di tale passerella nell’attraversamento delle zone filtro e delle zone sicure e per posa inferiore a m 2; non è consentita in essa la posa di cavi a semplice isolamento.

Dovrà essere conforme alle norme C.E.I. 23.31 e provvista di Marchio Italiano di Qualità.

5.6. Giunzioni - percorso dei cavi e cavetti Le giunzioni, le derivazioni, i terminali dei cavi e cavetti unipolari o multipolari dovranno essere eseguiti in conformità delle norme CEI vigenti in materia delle prescrizioni delle ditte costruttrici.

I vari tratti di cavi e cavetti da collocare in opera, sia in vista che incassati, dovranno avere percorsi esclusivamente verticali ed orizzontali e dovranno essere congiunti, mediante adatti morsetti, soltanto entro cassette di derivazione; non sono ammesse giunzioni a torsione di filo o nastrate.

5.7. Cassette di derivazione da incasso Saranno in materiale isolante autoestinguente, e dotate di coperchio in bachelite fissato con viti.

Le viti dovranno essere rese imperdibili, essere in acciaio inossidabile o in ottone o comunque con trattamento superficiale contro la corrosione (cadmiatura, zincocromatura, etc.). Non sono ammesse viti di tipo autofilettante.

Saranno poste in opera in posizione tale da essere facilmente apribili ed ispezionabili curando in modo particolare che risultino allineate fra loro e parallele a pareti, soffitti, e spigoli dei locali. Per quanto possibile, si dovrà cercare di unificare i tipi e dimensioni.

Tutte le tubazioni protettive dovranno entrare dai fianchi o dal fondo delle cassette. L’ingresso dovrà avvenire esclusivamente attraverso gli indebolimenti sfondabili previsti dal costruttore e senza praticare allargamenti o produrre rotture sulle pareti.

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Cassette di derivazione da incasso 22

Il numero delle tubazioni entranti o uscenti da ciascuna cassetta non dovrà, pertanto essere superiore a quello degli indebolimenti stessi. Le tubazioni dovranno sporgere all interno della cassetta per circa 0.5 cm, le parti più sporgenti dovranno essere tagliate prima dell’infilaggio dei cavi e dovranno essere opportunamente protette in modo da non essere riempite durante la fase di intonacatura delle pareti.

Tutte le parti di malta eventualmente entrate dovranno essere asportate con cura prima dell’infilaggio dei conduttori.

Setti di separazione fissi dovranno essere previsti in quelle cassette cui fanno capo impianti con tensioni nominali diverse.

In nessun caso le cassette destinate all’impianto telefonico potranno essere utilizzate per qualche altro tipo di impianto.

Tutte le derivazioni e le giunzioni sui conduttori dovranno essere eseguite entro le cassette; non è ammesso pertanto eseguirle nelle scatole di contenimento di prese interruttori etc. oppure entro gli apparecchi illuminati o nelle tubazioni protettive.

Le derivazioni saranno effettuate mediante morsettiere fisse oppure di tipo componibile montate su guida di tipo unificato.

Il serraggio dei conduttori dovrà essere a vite con l’interposizione di una piastrina metallica.

Non sono ammessi collegamenti eseguiti con nastrature o con morsetti a cappuccio.

Tutte le cassette di derivazione dovranno essere contrassegnate in modo chiaro con le sigle riportate più oltre.

La siglatura dovrà essere fatta impiegando timbri di tipo componibile costituiti da caratteri di almeno 10 mm di altezza ed impiegando inchiostro di tipo indelebile.

Le sigle dovranno essere poste sulla superficie interna del coperchio di ciascuna cassetta solamente nel caso di cassette installate su pareti o superfici che sicuramente saranno tinteggiate.

Per le altre le sigle dovranno essere poste sulla superficie esterna. Cassette destinate a impianti e/o servizi diversi dovranno riportare le sigle di tutti gli impianti.

Le sigle dovranno essere le seguenti:

IMPIANTI SIGLA

- illuminazione (normale, privilegiata, di sicurezza, notturna ecc., 220 V c.a.) LU - circuiti prese (a 220 V c.a.) PR - circuiti di potenza a tensione nominale diversa da 220 v (es. 12 V c.a. oppure 24 V c.c.) 12 ca (24 cc) - telefonico TL - trasmissione dati TD - interfonico INT - citofonico CIT - chiamata CH - richiesta udienza RU - diffusione sonora DS - amplificazione sonora AS - ricerca persone voci radio RP - antenna TV - rivelazione funto e incendio FU

Le cassette di derivazione dovranno corrispondere a quanto prescritto in merito nelle ricordate norme CEI.

Nelle cassette di derivazione non potranno prendere posto che cavi e cavetti di uno stesso servizio; quelle cassette che dovessero ospitare circuiti di servizi diversi (per es. servizio luce e soneria) dovranno avere dei diaframmi ed inamovibili di separazione tra i morsetti dei vari servizi, costruiti con materiale isolante e resistente al fuoco, in guisa che se esposto alla fiamma non si accenda.

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Cassette di derivazione da incasso stagne da esterno in PVC 23

Ad ogni modo lo spessore di detti coperchi non dovrà essere inferiore a 2,5 mm se di materiale plastico e 1 mm se in materiale metallico. I coperchi in materiale metallico dovranno essere idoneamente protetti e verniciati sulle due facce.

5.8. Cassette di derivazione da incasso stagne da esterno in PVC Saranno in materiale isolante a base di PVC autoestinguente. Nei locali umidi o bagnati è ammesso solo l’impiego del tipo di materiale isolante.

Saranno dotate di coperchio fissato con viti o con in sistema a 1/4 di giro o equivalente.

Le viti dovranno essere rese imperdibili, essere in acciaio inossidabile o in ottone o comunque con trattamento superficiale contro la corrosione (cadmiatura, zincocromatura, etc.). Non sono ammesse viti di tipo autofilettante.

Saranno poste in opera in posizione tale da essere facilmente apribili ed ispezionabili curando in modo particolare che risultino allineate fra loro e parallele a pareti, soffitti, e spigoli dei locali. Dovranno essere fissate a parete o soffitto con non meno di due viti. Per quanto possibile, si dovrà cercare di unificare i tipi e dimensioni.

Tutte le tubazioni protettive dovranno entrare dai fianchi delle cassette. L’ingresso dovrà avvenire esclusivamente attraverso i fori previsti dal costruttore e senza praticare allargamenti o produrre rotture sulle pareti.

Il numero delle tubazioni entranti o uscenti da ciascuna cassetta non dovrà, pertanto essere superiore a quello di fori stessi. In tali cassette il taglio dei passatubi in plastica morbida dovrà avvenire in modo che ne risulti un foro circolare e non sia abbassato il grado di protezione.

Tali passatubi dovranno essere asportati per introdurre tubazioni di diametro superiore a quello previsto dal costruttore.

Le tubazioni dovranno sporgere all’interno della cassetta per circa 0.5 cm, le parti più sporgenti dovranno essere tagliate prima dell’infilaggio dei cavi.

Setti di separazione fissi dovranno essere previsti in quelle cassette cui fanno capo impianti con tensioni nominali diverse.

In nessun caso le cassette destinate all’impianto telefonico potranno essere utilizzate per qualche altro tipo di impianto.

Tutte le derivazioni e le giunzioni sui conduttori dovranno essere eseguite entro le cassette; non è ammesso pertanto eseguirle nelle scatole di contenimento di prese interruttori etc. oppure entro gli apparecchi illuminati o nelle tubazioni protettive.

Le derivazioni saranno effettuate mediante morsettiere fisse oppure di tipo componibile montate su guida di tipo unificato. Il serraggio dei conduttori dovrà essere a vite con l’interposizione di una piastrina metallica.

Non sono ammessi collegamenti eseguiti con nastrature o con morsetti a cappuccio.

Tutte le cassette di derivazione dovranno essere contrassegnate . modo chiaro con le sigle riportate più oltre. La siglatura dovrà essere fatta impiegando timbri di tipo componibile costituiti da caratteri di almeno 10 mm di altezza ed impiegando inchiostro di tipo indelebile.

Le sigle dovranno essere poste sulla superficie interna o su quella esterna del coperchio di ciascuna cassetta.

Solamente nel caso di cassette installate su pareti o superfici che sicuramente saranno tinteggiate; le altre dovranno essere poste sulla superficie esterna.

Cassette destinate a impianti e/o servizi diversi dovranno riportare le sigle di tutti gli impianti.

Le sigle dovranno essere le seguenti:

IMPIANTI SIGLA - illuminazione (normale, privilegiata, di sicurezza, notturna ecc., 220 V c.a.) LU - circuiti prese (a 220V c.a.) PR - circuiti di potenza a tensione nominale diversa da 220V (es.12V c.a. oppure 24 Vc.c.) 12 ca (24 cc)

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Scatole di contenimento dei comandi e delle prese 24

- telefonico TL - trasmissione dati TD - interfonico INT - citofonico CIT - chiamata CH - richiesta udienza RU - diffusione sonora DS - amplificazione sonora AS - ricerca persone voci radio AP - antenna TV - traduzione simultanea TS - rivelazione fumo e incendio FU

ART. 6. APPARECCHI DI COMANDO - UTILIZZATORI

6.1. Scatole di contenimento dei comandi e delle prese Tutti gli apparecchi, quadretti da incasso, interruttori, deviatori, commutatori, pulsanti, prese, ecc. saranno collocati in opera mediante scatole incassate, curando in particolare che l'installazione delle predette scatole avvenga a filo muro con il rispetto delle superfici viste degli intonachi già eseguiti o che si dovranno successivamente eseguire, tenuto conto anche degli eventuali rivestimenti, in modo che non si verifichino sporgenze od affossamenti di sorta delle scatole stesse.

Dette scatole dovranno corrispondere a quanto prescritto in merito dalle norme CEI di riferimento.

Le scatole dovranno essere collocate in opera senza frutto e senza placca di copertura, ma con le viti di fissaggio del frutto alloggiate a fondo delle madreviti delle scatole, in modo da evitare l'otturazione di dette madreviti durante l'esecuzione dei lavori murari.

Il frutto non dovrà essere collocato in opera prima del termine dei lavori murari; la placca dovrà essere applicata solo dopo l'ultimazione dei lavori da pittore.

L'esecutore degli impianti elettrici dovrà, corresponsabilmente con l'esecutore delle opere da pittore, effettuare le necessarie protezioni, in modo che tali lavori non danneggino le parti di impianto elettrico già in opera.

I tubi relativi dovranno essere incassati nelle scatole di contenimento dei comandi e delle prese in modo che il congegno di fissaggio del comando della presa non possa in alcun modo deteriorare i cavi in arrivo alla scatola.

6.2. Prese a spina per apparecchi di potenza superiore a 1000 W Ciascuna presa a spina nelle quali possano venire inseriti apparecchi di potenza superiore a 1000 W dovrà, in applicazione dell'art. 311 del D.P.R. n° 547 del 27 aprile 1955, essere provvista, a monte della presa, di interruttore e di valvole onnipolari, per permettere l'inserimento ed il disinserimento della spina a circuito aperto.

6.3. Interruttori, deviatori, commutatori, pulsanti, prese a spina, ecc. I comandi e le prese dovranno corrispondere alle norme:

CEI 23-3 Norme per i piccoli interruttori a corrente alternata per impianti elettrici negli edifici.

CEI 23-5 e 23-16 Prese a spina per uso domestico e similare.

CEI 23-9 Norme per i piccoli apparecchi di comando non automatici per tensioni nominali fino a 300 V destinati ad usi domestici e similari.

e delle ulteriori norme CEI e tabelle CEI-UNEL che riguardano i relativi impianti.

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Comandi e prese nell'interno degli ambienti 25

Gli apparecchi di comando unipolari dovranno essere posti in opera in maniera da sezionare la fase, e non il commutatore neutro.

6.4. Comandi e prese nell'interno degli ambienti Gli interruttori, deviatori, commutatori, pulsanti, prese, ecc., saranno del tipo ad incasso da 10-16 A, bipasso.

Gli interruttori, commutatori, deviatori, pulsanti, ecc. avranno movimento a bilico, contatti in argento puro, o zoccolo in materiale ceramico, la placca in materiale plastico di colore chiaro se non diversamente disposto.

Le placche dovranno avere robustezza tale da aderire perfettamente alla parete solo mediante sistemi di fissaggio consentiti.

Ad ogni modo lo spessore delle placche in materiale plastico non dovrà essere inferiore ad 1 mm.

La placca da ciascun lato dovrà avere il filo esterno della scatola di almeno mm 6.

6.5. Apparecchi componibili

GENERALITÀ Saranno costruttivamente conformi e rispondenti a quanto prescritto dalle norme

CEI 23-3 Norme per i piccoli interruttori a corrente alternata per impianti elettrici negli edifici.

CEI 23-5 e 23-16 Prese a spina per uso domestico e similare.

CEI 23-9 Norme per i piccoli apparecchi di comando non automatici per tensioni nominali fino a 300 V destinati ad usi domestici e similari.

e delle ulteriori norme CEI e tabelle CEI-UNEL che riguardano i relativi impianti.

Caratteristiche generali: - tensione nominale 250 Vca - frequenza nominale 50 Hz - corrente nominale 16 A - tensione di prova per 1 minuto 2 KV - resistenza di isolamento a 500 V > 5 MOhm - tipo modulare a componibilità multipla; - involucro isolante in policarbonato di tipo chiuso per la totale segregazione delle parti attive; - fissaggio telaio su involucro con viti, fissaggio frutto su telaio con innesti a scatto e rimozione a mezzo di

attrezzo, fissaggio placche a pressione o con viti.

Il frutto non dovrà essere collocato in opera prima del termine dei lavori murari; la placca dovrà essere applicata solo dopo l'ultimazione dei lavori da pittore.

L'esecutore degli impianti elettrici dovrà, corresponsabilmente con l'esecutore delle opere da pittore, effettuare le necessarie protezioni, in modo che tali lavori non danneggino le parti di impianto elettrico già in opera.

Saranno provvisti di Marchio Italiano di Qualità (IMQ) e di certificazione di conformità rilasciata dal CESI o la laboratori di prove di Istituti Universitari e fornibile su richiesta dalla S.A. o dalla D.L.

APPARECCHI DI COMANDO PER USI DOMESTICI E SIMILARI Gli apparecchi di comando dovranno avere tasto di superficie “elevata” onde facilitarne la manovra da parte dell’operatore. Se richiesto specificatamente sarà completo di elemento indicatore di funzione.

Saranno dotati di viti di serraggio dei conduttori e contatti in lega di argento;

Saranno distinti per tipologia ed esigenze impiantistiche secondo quanto riportato sulle tavole di progetto e così suddivisi: a) interruttore: per il comando di utenze da un solo punto ed una posizione del contatto (aperto o chiuso). b) deviatore: c.s.d. ma per il comando da due punti.

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Apparecchi componibili 26

c) invertitore: c.s.d. ma per il comando da tre punti. d) pulsante: può essere a tasto, a tirante o a perella ma comunque con ritorno a molla nella posizione originaria

dopo il suo azionamento. Sarà con contatto NC o NA secondo le esigenze.

Il potere d’interruzione dovrà essere di almeno 200 cambiamenti di posizione a 1,25 In, 275 V, cos ϕ 0,3; prova di funzionamento prolungato almeno 50.000 cambiamenti di posizione a 250 V, cos ϕ 0,6, corrente nominale.

Gli apparecchi di comando potranno essere del tipo luminoso o con placche fluorescenti in conformità al DPR 384 del 27.04.77

PRESE A SPINA PER USI DOMESTICI E SIMILARI Le prese a spina per usi domestici e similari saranno dotati di viti di serraggio dei conduttori ed alveoli con schermo mobile (di sicurezza), protezione contro i contatti diretti “grado 2.1”.

Saranno distinte per tipologia ed esigenze impiantistiche secondo quanto riportato sulle tavole di progetto e così suddivise: a) prese 2x10 A+T in linea: alveoli ø 4 mm posti verticalmente ad una sola parte attiva con polo di terra

centrale;. b) prese 2x16 A+T in linea: alveoli ø 4,8 mm c.s.d. c) prese 2x10 A in linea: alveoli ø 4 mm posti verticalmente ad una sola parte attiva per apparecchi di classe 2

secondo DPR 547 art. 314. d) prese 2x10/16 A+T in linea (bivalente): doppi alveoli posti verticalmente ad una sola parte attiva per spine

sia a l0 A - ø 4 mm che a 16A - ø 4,8 mm con polo di terra centrale. e) presa 2x10/16 A+T laterale (tipo Schuko): alveoli ø 4,8 mm posti orizzontalmente ad una sola parte attiva

per spine a l0 A e 16A con contatto di terra posto lateralmente e centralmente (Presa conforme a UNEL 47158-64).

La prova d’interruzione dovrà consentire almeno 100 manovre di inserimento e disinserimento della spina a 275 V, cos ϕ 0,6, corrente 12,5 A per apparecchi con In 10 A, corrente 20 A per apparecchi con In 16 A; prova di funzionamento prolungato almeno 10.000 manovre di inserimento e disinserimento a 250 V, cos ϕ 0,6, corrente nominale.

Saranno provvisti di Marchio Italiano di Qualità (IMQ) e di certificazione di conformità rilasciata dal CESI o la laboratori di prove di Istituti Universitari e fornibile su richiesta dalla S.A. o dalla D.L.

INTERRUTTORE AUTOMATICO DI SOVRACORRENTE PER USI DOMESTICI Dovranno avere le seguenti caratteristiche: - tensione nominale 415 V - corrente nominale 6/10/16 A - potere d’interruzione 3.000 A 220 V (1.500 A per In 6 A) - esecuzione 6 A e 10 A 1 o 2 poli - esecuzione 16 A/20A/25A 2 poli - involucro isolante in policarbonato di tipo chiuso per la totale segregazione delle parti attive. - viti di serraggio dei conduttori; - contatti in lega d’argento; - tasto di superficie “Elevata” onde facilitarne la manovra con stampigliata la siglatura atta ad indicare la

posizione di aperto o chiuso (I-0). Apertura a scatto.

Saranno provvisti di Marchio Italiano di Qualità (IMQ) e di certificazione di conformità rilasciata dal CESI o da laboratori di prove di Istituti Universitari e fornibile su richiesta della S.A. o della D.L.

ACCESSORI PER APPARECCHI COMPONIBILI a) telaio: realizzato in materiale plastico autoestinguente con possibilità di installare da 1 a n elementi

componibili.

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Prese a spina per usi industriali 27

Sarà realizzato in modo da isolare completamente le parti attive ed i cavi di collegamento degli elementi. Avrà struttura meccanica robusta a facilitare il bloccaggio rapido degli apparecchi. Sarà infine fissato alla cassetta incassata tramite due viti entro fori asolati onde eliminare eventuali difetti di posa della scatola incassata.

b) placca: sarà fissata al telaio mediante sistema a scatto. Per l’estrazione successiva della stessa dovrà essere impiegato un cacciavite inserito negli appositi incastri come prescritto dalle raccomandazioni CEI.

Sarà in materiale termoplastico (bianco o colorato) o metallico secondo le specifiche e recherà il numero di fori pari a quelli del telaio.

c) scatola di contenimento: sarà in materiale termoplastico rigido di color arancio per il contenimento dei frutti componibili. Avrà dimensioni adeguate al tipo di telaio necessario (es. da 1 a 3 o da 4 a n) secondo i casi. Sarà incassata nelle pareti al grezzo prima dell’intonaco in modo tale che sia perfettamente (se possibile) a filo della finitura con il rispetto degli intonachi già eseguiti o che si dovranno successivamente eseguire, tenuto conto anche degli eventuali rivestimenti, in modo che non si verifichino sporgenze od affossamenti di sorta delle scatole stesse, onde facilitare il montaggio successivo degli altri componenti. Le scatole dovranno essere collocate in opera senza frutto e senza placca di copertura, ma con le viti di fissaggio del frutto alloggiate a fondo delle madreviti delle scatole, in modo da evitare l'otturazione di dette madreviti durante l'esecuzione dei lavori murari.

d) esecuzione stagna: dove espresso specificatamente, per questo tipo di esecuzione, si dovranno adottare necessari opportuni in modo da ottenere, per le apparecchiature, il grado di isolamento richiesto.

Dovranno essere impiegate placche fornite di membrana e guarnizione di tenuta per gli organi di comando e placche con coperchio a molla e guarnizione per tutti gli altri elementi componibili. (es. prese). Il grado di protezione non dovrà essere inferiore a IP54 e comunque rispondere a quanto previsto dalle normative vigenti.

USCITA CAVO Sarà realizzato con componenti descritti in ‘accessori per apparecchi componibili’ entro cassetta da incasso (punto c) mediante l’attestazione della linea entrante in cavo su morsetti componibili. Tale esecuzione sarà completa di telaio porta apparecchi (punto a) e placca di copertura (punto b) nonché di elemento identico agli altri per caratteristiche e recherà al centro un foro prestampato per permettere l’uscita del cavo alimentante l’utenza.

Sarà del tipo monofase o trifase secondo le esigenze.

Per l’esecuzione “stagna” l’uscita cavo sarà realizzata con pressacavo opportuno e cassetta dello stesso grado di protezione onde ottenere quanto prescritto dalle normative vigenti.

6.6. Prese a spina per usi industriali Caratteristiche generali: - tipo CEE 17 - tabelle UNEL 47172-70 e 47174-70 - tensione nominale max 500 V - frequenza nominale 50/60 Hz - corrente nominale max 200 A - involucro in alluminio verniciato o materiale plastico a base di PVC.

Saranno distinte per tipologia ed esigenze impiantistiche e così suddivise:

Presa 2P+T+I/6h: presa industriale da parete 2x16/32/63+T - 220 V in esecuzione minima IP55 con coperchio a molla. Alveoli ø 4,8 mm ad una sola parte attiva con polo di terra in posizione 6h. In materiale termoplastico isolante autoestinguente composta da due elementi. a) Cassetta in materiale s.d. con recante sulla parte inferiore e superiore i fori per l’innesto delle tubazioni e

pressatubi. b) Elemento presa in materiale s.d. con guarnizione per il montaggio sulla cassetta descritta al punto a e viti

di fissaggio. c) Colorazione blu di identificazione.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Prese a spina per usi industriali 28

d) Blocco meccanico (I) in accordo con le prescrizioni di sicurezza del DPR 547 art. 311 che dovrà consentire l’azionamento dell’interruttore solo a spina inserita ed impedirà la sua estrazione ad interruttore chiuso.

Interruttore e presa saranno solidali cioè montati entrambi sul coperchio che potrà essere asportato sono ad interruttore aperto.

Presa 3P+N+T+I/6h: presa industriale da parete 3x16/32/63+N+T - 220/380V in esecuzione IP55 con coperchio a molla. Alveoli ø 4,8 mm con polo di terra in posizione 6h. In materiale termoplastico isolante autoestinguente composta da due elementi. a) Cassetta in materiale s.d. con recante sulla parte inferiore e superiore i fori per l’innesto delle tubazioni e

pressatubi. b) Elemento presa in materiale s.d. con guarnizione per il montaggio sulla cassetta descritta al punto a e viti

di fissaggio. c) Colorazione rosso di identificazione. d) Blocco meccanico (I) in accordo con le prescrizioni di sicurezza del DPR 547 art. 311 che dovrà

consentire l’azionamento dell’interruttore solo a spina inserita ed impedirà la sua estrazione ad interruttore chiuso.

Interruttore e presa saranno solidali cioè montati entrambi sul coperchio che potrà essere asportato sono ad interruttore aperto.

Presa 2P+T+I+F/6h: presa industriale da parete 2x16/32/63A+T - 220 V in esecuzione IP55 con coperchio a molla. Alveoli ø 4,8 mm ad una sola parte attiva con polo di terra in posizione 6h. In materiale termoplastico isolante autoestinguente composta da due elementi. a) Cassetta in materiale s.d. con recante sulla parte inferiore e superiore i fori per l’innesto delle tubazioni e

pressatubi. b) Elemento presa in materiale s.d. con guarnizione per il montaggio sulla cassetta descritta al punto a e viti

di fissaggio. c) Colorazione blu di identificazione. d) Blocco meccanico (I) in accordo con le prescrizioni di sicurezza del DPR 547 art. 311 che dovrà

consentire l’azionamento dell’interruttore solo a spina inserita ed impedirà la sua estrazione ad interruttore chiuso.

Interruttore e presa saranno montati entrambi sullo stesso contenitore il cui coperchio potrà essere aperto solo ad interruttore aperto. Tale operazione consentirà l’accesso ai fusibili.

e) Base bipolare per fusibili completa con tappi a vite. Sarà montata all’interno del contenitore e l’accessibilità avverrà secondo le modalità descritte al punto d.

Sarà completa di fusibili con valore di corrente pari al valore nominale della portata della presa di corrente.

Presa 3P+N+T+I+F/6h: presa industriale da parete 3xl6/32/63A+N+T - 220/380 V in esecuzione IP55 con coperchio a molla. Alveoli ø 4,8 mm con polo di terra in posizione 6h. In materiale termoplastico isolante autoestinguente composta da due elementi. a) Cassetta in materiale s.d. con recante sulla parte inferiore e superiore i fori per l’innesto delle tubazioni e

pressatubi. b) Elemento presa in materiale s.d. con guarnizione per il montaggio sulla cassetta descritta al punto a e viti

di fissaggio. c) Colorazione rosso di identificazione. d) Blocco meccanico (I) in accordo con le prescrizioni di sicurezza del DPR 547 art. 311 che dovrà consen-

tire l’azionamento dell’interruttore solo a spina inserita ed impedirà la sua estrazione ad interruttore chiuso.

Interruttore e presa saranno montati entrambi sullo stesso contenitore il cui coperchio potrà essere aperto solo ad interruttore aperto. Tale operazione consentirà l’accesso ai fusibili.

e) Base tripolare per fusibili completa con tappi a vite di tipo ceramico. Sarà montata all’interno del contenitore e l’accessibilità avverrà secondo le modalità descritte al punto d.

Sarà completa di fusibili con valore di corrente pari al valore nominale della portata della presa di corrente.

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Quadretti per prese a spina 29

Presa 2P+T+I/6h: presa industriale da incasso 2x16/32+T - 220 V in esecuzione IP44 con coperchio a molla. Alveoli ø 4,8 mm ad una sola parte attiva con polo di terra in posizione 6h. In materiale termoplastico isolante autoestinguente composta da due elementi. a) Cassetta con cornice da incasso in materiale s.d. con recante sulla parte inferiore e superiore i fori per

l’innesto delle tubazioni. b) Elemento presa in materiale s.d. con guarnizione per il montaggio sulla cassetta descritta al punto a e viti

di fissaggio. c) Colorazione blu di identificazione. d) Blocco meccanico (I) in accordo con le prescrizioni di sicurezza del DPR 547 art. 311 che dovrà

consentire l’azionamento dell’interruttore solo a spina inserita ed impedirà la sua estrazione ad interruttore chiuso.

Interruttore e presa saranno solidali cioè montati entrambi sul coperchio che potrà essere asportato sono ad interruttore aperto.

Presa 3P+N+T+I/6h: presa industriale da incasso 3x16/32+N+T -380 V in esecuzione IP44 con coperchio a molla. Alveoli ø 4,8 mm ad una sola parte attiva con polo di terra in posizione 6h. In materiale termoplastico isolante autoestinguente composta da due elementi. a) Cassetta con cornice da incasso in materiale s.d. con recante sulla parte inferiore e superiore i fori per

l’innesto delle tubazioni. b) Elemento presa in materiale s.d. con guarnizione per il montaggio sulla cassetta descritta al punto a e viti

di fissaggio. c) Colorazione rosso di identificazione. d) Blocco meccanico (I) in accordo con le prescrizioni di sicurezza del DPR 547 art. 311 che dovrà

consentire l’azionamento dell’interruttore solo a spina inserita ed impedirà la sua estrazione ad interruttore chiuso.

Interruttore e presa saranno solidali cioè montati entrambi sul coperchio che potrà essere asportato sono ad interruttore aperto.

6.7. Quadretti per prese a spina

QUADRETTO CON PRESE A SPINA DA INCASSO PER PC Sarà costituito da: - scatola da incasso a parete in portante sino a 12 moduli DIN con impronte pretranciate facilmente sfondabili

per l’ingresso delle tubazioni protettive. - guida portaprese in materiale isolante ed in corpo unico - placca di copertura con portella fumé del tipo barcollante - n. 4 prese a spina 250V UNEL 10/16 A+T con contatti di terra laterali e centrali - n. 1 interruttore automatico magnetotermico neutro apribile l0/16 A di tipo modulare adeguato al montaggio su

guida DIN. - n. 1 lampada spia a gemma rossa per presenza tensione. - morsettiere in involucro isolante composte almeno da due 3x25 mmq + 10x10 mmq per neutro e terra

QUADRETTO CON PRESE A SPINA DA INCASSO PER LOCALI DI GRUPPO 1 Sarà costituito da: - scatola da incasso a parete in portante sino a 12 moduli DIN con impronte pretranciate facilmente sfondabili

per l’ingresso delle tubazioni protettive. - guida portaprese in materiale isolante ed in corpo unico - placca di copertura con portella fumé del tipo barcollante - n. 3 prese a spina 250V UNEL 10/16 A+T con contatti di terra laterali e centrali - n. 1 spina a Jack per collegamento a terra di masse metalliche estranee (es. carrelli, ecc.), montata sul pannello

portaprese.

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Conduttori di protezione 30

- n. 1 interruttore automatico magnetotermico neutro apribile l0/16 A di tipo modulare adeguato al montaggio su guida DIN.

- n. 1 lampada spia a gemma rossa per presenza tensione. - morsettiere in involucro isolante composte almeno da due 3x25 mmq + 10x10 mmq per neutro e terra

ART. 7. IMPIANTO DI MESSA A TERRA ED EQUIPOTENZIALITÀ

L'impianto di terra dovrà essere realizzato conformemente alle norme in vigore al momento della sua realizzazione.

In particolare dovranno essere tenuti presente i seguenti documenti:

D.P.R. n. 547 del 27 aprile 1955;

norme CEI 11-1 : Impianti elettrici con tensioni superiori a 1 kV in corrente alternata – Ed. 1999 e successive varianti;

Guida CEI 11-37 : Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali di I, II e III categoria – Ed. 1996;

Guida C.E.I. 64-12 : Guida per l’esecuzione degli impianti di terra negli edifici per uso residenziale e terziario

L’impianto di terra dovrà essere realizzato mediante un dispersore a maglia in corda di rame nuda sez. 35 mm², interrata ad anello attorno al perimetro del fabbricato. La maglia sarà inoltre integrata da alcuni dispersori a picchetto entro pozzetti in calcestruzzo per consentirne l’ispezione.

Conformemente a quanto richiesto dalla norma CEI 11-1, l’impianto di terra sarà unico per l’intero complesso e, quindi, l’impianto di terra di cabina dovrà essere collegato con l’impianto di terra generale del complesso industriale.

ART. 8. CONDUTTORI DI PROTEZIONE E DI TERRA

Denominazione congruente all'art. 1.1 della norma CEI 64-12

La scelta e il dimensionamento dei suddetti conduttori dovrà avvenire in ossequio delle norme sopracitate, in particolare della sezione 5 della norma CEI 64-8 (IIIa Edizione).

8.1. Conduttori di protezione E' vietata l'utilizzazione come conduttori di protezione delle parti metalliche che possono essere asportate per eventuali necessità di lavoro, nonché degli organi di trasmissione di moto le armature e le guaine metalliche dei cavi che non siano state previste allo scopo.

La posa in opera di detti conduttori avverrà di norma come per i conduttori di fase, tenendo presente però le seguenti condizioni particolari.

I conduttori di protezione, in cavo unipolare N07V-K colorazione giallo-verde, debbono avere lo stesso corso dei conduttori di fase e, tenuto conto che per i circuiti di distribuzione è fondamentale limitare l’impedenza degli anelli di guasto, affinché per ciascun circuito il conduttore di protezione non venga distanziato dai rispettivi conduttori di fase, si dovrà avere cura di nastrare, lungo il percorso, tutti i cavi facenti parte dello stesso circuito. I conduttori isolati, se posati negli stessi tubi dei conduttori di fase, debbono avere lo stesso grado di isolamento di questi ultimi. Si curerà ove possibile, il posizionamento a vista dei conduttori di terra, fissando esternamente alla parete, per mezzo di opportune zanche, le corde o le piattine nude, isolandole opportunamente nel caso di attraversamento di pareti.

Nell'isolamento dei conduttori di protezione di terra, si dovrà tenere presente che il collegamento a terra di una qualsiasi apparecchiatura non dovrà poter essere interrotto in caso di lavori di un'altra.

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Collegamenti e giunzioni 31

8.2. Collegamenti e giunzioni Le giunzioni dei collegamenti di terra e dei conduttori di protezione debbono essere eseguite in modo da essere sicure contro l'allentamento e devono essere dimensionate in maniera tale che la loro sovratemperatura, per effetto del passaggio della corrente di terra, non sia superiore a quella del relativo conduttore. Negli impianti a tensione nominale ≤ 1000 V, le giunzioni dei conduttori di terra, dei conduttori di protezione ed il collegamento di questi alle parti da mettere a terra devono essere effettuate con saldatura forte o autogena o con chiodatura o con robusti morsetti o mediante serraggio con bulloni del diametro di almeno 6 mm.

E' comunque vietata tassativamente in ogni caso la saldatura a stagno. Inoltre il materiale delle giunzioni deve essere protetto contro le ossidazioni.

Si curerà di evitare giunzioni che diano luogo a resistenze di contatto localizzate o giunzioni tra metalli diversi che possono provocare corrosioni dovute a correnti di natura elettrolitica.

A questo proposito riferendosi alle raccomandazioni CEI si rimanda all'appendice e come indicazione valida al superamento dei problemi di corrosione elettrolitica.

Le giunzioni dei dispersori in corda di rame interrata , ovvero fra le parti di dispersore, o fra il dispersore e il conduttore di terra, devono essere sufficientemente robuste per sopportare gli sforzi meccanici dovuti ad eventuali assestamenti del terreno. Dovranno comunque essere impiegati morsetti a compressione.

8.3. Dispersori Il dispersore sarà costituito, principalmente, da corda nuda di rame sez. 35 mm², interrata ad una profondità ≥ 50 cm dal piano di calpestio. Ove possibile saranno utilizzati gli scavi che si andranno a realizzare per la posa dei cavidotti.

Il dispersore dovrà comunque essere particolarmente curato nel senso che dovrà essere posto e ricoperto di terra vegetale.

Il dispersore a maglia sarà integrato, come già detto, da alcuni dispersori a picchetto infissi verticalmente nel terreno, lunghezza m 1,50, contenuti all’interno di pozzetti in calcestruzzo con fondo disperdente, dimensioni cm 40x40x50. La copertura dei pozzetti contenenti i dispersori a picchetto, in ghisa, dovrà portare una chiara indicazione che all’interno è contenuto un componente l’impianto di terra.

8.4. Equalizzazione del potenziale Tutte le masse e le masse estranee presenti all’interno del complesso (cancelli, ringhiere, serbatoi metallici, tubazioni metalliche di adduzione di acqua, etc.) , oppure entranti ed uscenti dal complesso, dovranno essere collegate all’impianto di terra al fine di equalizzare il potenziale.

ART. 9. GRUPPO ELETTROGENO

9.1. Generalità All’interno del locale gli impianti elettrici dovranno essere di tipo AD-FT (secondo le Norme CEI 64-2 fasc. 1431/32/1256P) ed in ogni caso dovranno essere eseguiti secondo le prescrizioni sottoriportate.

Il quadro elettrico, gli apparecchi illuminanti, i motori, etc., dovranno essere di tipo stagno, con grado di protezione non inferiore a IP44; stesso grado di protezione avranno gli eventuali apparecchi di comando e manovra (interruttori, sezionatori di macchina, etc.); essi dovranno inoltre essere onnipolari, dovranno cioè sezionare tutti i conduttori (escluso quello di terra) costituenti le linee di alimentazione delle utenze su cui sono inseriti.

Il contenitore della batteria di avviamento, viceversa, dovrà avere un grado di protezione almeno pari a IP40.

Dovranno essere impiegati cavi adatti alla posa in ambienti umidi provvisti di guaina esterna protettiva (N1VV-K - FG7R/4). Per la loro posa potranno essere usate, a seconda delle necessità, canalette in acciaio zincato di tipo chiuso, munite di coperchi costruite ed istallate in modo da presentare un grado di protezione non inferiore a

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Motore Diesel 32

IP40, oppure tubi rigidi in PVC. Per i collegamenti al gruppo o alle eventuali macchine che possono trasmettere vibrazioni saranno impiegati tubi flessibili con spirale in acciaio zincato di tipo a doppia aggraffatura, e guaina esterna in PVC.

I raccordi alle estremità per il collegamento a cassette, canalette, tubi rigidi, dovranno essere di tipo adatto alle dimensioni del tubo stesso.

Non dovranno essere impiegati raccordi con clip strette con viti. Le canalette avranno dimensioni tali che i cavi siano posati su non più di uno strato, il diametro dei tubi invece sarà tale che il rapporto con il diametro del fascio di cavi contenuti non sia inferiore a 1,5.

Le derivazioni dovranno essere eseguite su morsettiera entro cassette stagne (IP44) in lega leggera (collegate a terra) o in materiale isolante.

Dovranno essere rese equipotenziali e collegate a terra tutte le tubazioni (dei gas di scarico, di collegamento al serbatoio di stoccaggio, etc.) entranti o uscenti dal locale, e le masse metalliche indicate sui disegni.

In base a quanto sopra detto, i conduttori di collegamento al quadro e alla batteria saranno posati entro tubi flessibili opportunamente supportati fino al cunicolo. Nel cunicolo saranno posati entro canaletta in acciaio zincato con coperchio distanziata dal fondo del cunicolo stesso.

9.2. Motore Diesel Il motore sarà previsto con avviamento ed arresto automatici, e sarà dotato di: - raffreddamento ad acqua o ad aria secondo quanto eventualmente richiesto in altro elaborato; - avviamento elettrico ottenuto con motore stagno (grado di protezione non inferiore a IP44); - apparecchi di controllo per l’impiego specifico del motore nell’esecuzione automatica, quali il pressostato per

l’olio, il termostato per il motore o per l’acqua, (per i motori raffreddati ad acqua), i dispositivi di controllo di sovravelocità;

- manometro per l’olio; - termometro per l’acqua o per l’olio, rispettivamente per i motori raffreddati ad acqua e ad aria; - dispositivo elettromagnetico di arresto di emergenza per l’intercettazione del carburante di alimentazione; - silenziatore per i gas di scarico con elementi a risonanza e ad assorbimento accoppiati in un unico corpo in

lamiera di acciaio saldata e protetta con vernici resistenti alle alte temperature, completo di isolamento acustico e termico ottenuto con materiali resistenti fino a 500 °C, e conforme a quanto prescritto dalla circolare n. 31 del Ministero dell’Interno (art.5.3), supporti di sostegno, flange e guarnizioni di raccordo, spurghi per scarico condensa. L’attenuazione del silenziatore non dovrà essere inferiore ai seguenti valori in db(A) misurati in campo libero ed in corrispondenza ai rispettivi valori in Hz delle frequenze centrali delle ottave indicati entro parentesi: 31,5(25) - 40(125) - 40(1000) - 27(8000).

- Scaldiglia di preriscaldamento dell’olio completa di termostato di regolazione. - Supporti antivibranti interposti fra motore-alternatore e basamento, e fra basamento e blocco di fondazione in

calcestruzzo. - Vaschetta di lamiera di acciaio zincato alta 2-3cm e il più possibile larga (compatibilmente con la necessità di

estrarla) posata sotto il motore per raccogliere olio e/o gasolio che dovessero gocciolare dal motore medesimo. - Olio di primo riempimento.

Per il collegamento dei vari apparecchi di cui è dotato il motore (termostati, pressostati, etc,) saranno impiegati cavi uni o multipolari flessibili provvisti di guaina antiabrasiva (tipo N1VV-K). I cavi saranno posati entro tubazioni flessibili.

Le tubazioni saranno saldamente supportate e distanziate in nodo da non subire danneggiamenti a causa delle vibrazioni e delle elevate temperature che possono raggiungere alcuna parti del motore. Per giunzioni, collegamenti, etc., dovranno essere impiegati esclusivamente gli accessori previsti allo scopo dal costruttore. Non è ammesso bloccare le estremità delle tubazioni con raccordi del tipo con clip strette con viti.

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Generatore 33

9.3. Generatore Alternatore sincrono trifase di tipo protetto adatto all’installazione all’interno, conforme alle norme CEI 2-4/57 fasc. 122 e 2-3/74 fasc. 355 e rispondente alle seguenti caratteristiche: - potenza nominale: Vedi valore indicato in specifica - fattore di potenza del carico: 0,8 in ritardo - servizio: continuo - temperatura ambiente: 40 °C - possibilità di sovraccarico istantaneo fino a: 3 x I nominale - sovraccaricabilità: 10% per 1 ora ogni 12 ore - tensione nominale: 380/220 V - campo variazione tensione in regime statico: ± 1,5% - collegamento avvolgimenti: a stella con neutro accessibile - frequenza nominale: 50 Hz - velocità di rotazione: 1500 giri/1’ - classe di isolamento: F - grado di protezione non inferiore a: IP 22

L’alternatore sarà completo di gabbia smorzatrice e di dispositivo di autoregolazione della tensione.

La morsettiera sarà posta entro una cassetta stagna (grado di protezione non inferiore a IP44) in lega leggera pressofusa o in materiale isolante.

9.4. Basamento Sarà ottenuto mediante profilati o robusta lamiera pressopiegata in acciaio saldato e verniciato; sarà completo di giunti antivibranti per l’ancoraggio del motore e del generatore.

9.5. Batteria Batteria di accumulatori al Pb di tipo ermetico di adeguata capacità completa di: - Involucro di contenimento in acciaio verniciato con smalto resistente all’acido previo trattamento con due

mani antiruggine. L’involucro dovrà essere costruito in modo da mantenere la batteria sollevata dal pavimento, dovrà presentare

un grado di protezione non inferiore a IP4O e dovrà essere apribile in modo da rendere agevole la normale manutenzione della batteria.

- Cavi collegamento al carica batterie nel quadro elettrico ed al motorino di avviamento protetti da tubo flessibile con spirale interna in acciaio zincato a doppia aggraffatura e guaina in PVC e adatti raccordi di collegamento c.s.d.

9.6. Tubo di scarico dei gas di combustione Il tubo se non diversamente specificato in altro elaborato di progetto, sarà in acciaio inossidabile AISI 316 saldato e sarà completo di giunto elastico di raccordo, di controflangia di collegamento e, per la parte situata entro il locale, di isolamento termico c.d. per il silenziatore.

Il tubo avrà spessore di 1 mm per diametri fino a 100 mm, 1.5 mm per diametri compresi fra 100 mm, 250 mm e 2 mm per diametri superiori a 250 mm e sarà coibentato con almeno 6 cm di lana minerale avente una densità di 30 kg/mc ed una conduttività termica di 0,035 kcal/mh°C.

9.7. Apparecchi per arresto L’arresto in caso di emergenza dovrà essere possibile agendo sugli apparecchi previsti allo scopo.

Gli apparecchi consistono in un interruttore per il sezionamento della linea destinata all’alimentazione del carica-batterie e delle scaldiglie, ed in un pulsante agente sul dispositivo di blocco del gruppo.

Essi saranno posti entro cassetta stagna (grado di protezione non inferiore a IP 55) in lamiera di acciaio verniciata dotata di portina con vetro frangibile antischeggia e serratura a chiave e di martelletto di frattura con catenella e supporto fissato a parete.

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Serbatoio ausiliario 34

La cassetta sarà di tipo sporgente o da incasso a seconda delle esigenze o delle indicazioni della D.L.

9.8. Serbatoio ausiliario Sarà conforme alle prescrizioni della Circolare n. 31 del 31/8/78 del Ministero degli Interni artt. 3.2.1. - 3.2.4, in lamiera di acciaio con giunzioni saldate, saldamente ancorato al basamento e protetto contro vibrazioni, urti e calore emanato dal motore e dal tubo di scappamento.

Avrà capacità proporzionata alla potenza del motore e comunque non superiore a 120 litri..

Nel collegamento con il motore saranno interposti dei tratti flessibili corazzati di raccordo.

Per lo scarico del troppo pieno sarà munito di tubazione, priva di qualsiasi organo di intercettazione, fino al serbatoio di servizio o di stoccaggio.

Sarà inoltre provvisto di interruttori di livello: - per il commando di avviamento e di arresto della pompa di alimentazione del carburante; - per la segnalazione ottica ed acustica sia del livello minimo che massimo; - per il comando della elettrovalvola di intercettazione, che sarà del tipo adatto per gasolio e normalmente aperta

in assenza di alimentazione elettrica.

9.9. Serbatoio di stoccaggio combustibile Avrà forma cilindrica con fondi bombati e sarà costruito con lamiera di acciaio con 3 mm di spessore rivestita esternamente con vetroresina di almeno 2 mm di spessore.

Esso sarà dotato di: - golfari di sollevamento; - Passo d’uomo con boccaporto flangiato e bullonato (diametro 500 mm.). - Pozzetto in lamiera protetto con vetroresina o con altro trattamento di equivalente resistenza alla corrosione su

ambo le facce e di dimensioni sufficienti a contenere quanto necessario in maniera ordinata e con facilità di manutenzione e/o sostituzione di qualche componente, provvisto di chiusino in lamiera striata con 3 mm di spessore al netto delle striature, cerniere e maniglia di sollevamento.

- Tubazione di sfiato in acciaio inossidabile diametro 2” regolamentare provvista di rete antifiamma con estremità ad altezza non inferiore a 2,5 m dal suolo e distante da finestre o altre aperture dell’edificio non meno di 1,5 m in orizzontale e 3 m in verticale.

- Gruppo di carico regolamentare con presa e coperchio filettato (DN 100 completo di catenella di ritenuta), dispositivo di limitazione del carico al 90% e troppo pieno regolamentare.

- Saracinesca a strappo completa di organi di trasmissione e rinvio in materiale resistente alla corrosione in ambiente aggressivo, maniglia a distanza posta entro cassetta in lamiera di acciaio verniciato dotata di portina con vetro frangibile antischeggia e serratura con chiave.

La cassetta sarà per quanto possibile uguale all’analoga contenente il pulsante di arresto di emergenza e l’interruttore di sezionamento dei circuiti ausiliari, sarà pertanto stagna, di tipo da incasso o sporgente a seconda delle esigenze o delle indicazioni da richiedere alla D.L.

Tutte le tubazioni entranti nel serbatoio (escluso il gruppo di carico) dovranno essere collegate esclusivamente al collare cilindrico del passo d’uomo. Dovrà essere posta la massima cura affinché i collegamenti di tubazioni, gruppo di carico e boccaporto del passo d’uomo siano a perfetta tenuta in modo da evitare la fuoriuscita del combustibile in caso di allagamenti.

9.10. Apparecchiature per travaso combustibile Per il travaso del combustibile dal serbatoio di stoccaggio saranno installate le seguenti apparecchiature: - una pompa a mano a movimento alternativo o rotativo completamente in bronzo, di tipo autoadescante, e

adatta all’aspirazione da serbatoi interrati fino a 3 m di profondità posti a distanza di almeno 10 m. - due elettropompe (una di riserva all’altra), di tipo monoblocco ad ingranaggi costituite da:

- corpo pompa in ghisa; - ingranaggi a dentatura retta od elicoidale, in acciaio al Ni-Cr-Mo;

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Tubazioni per combustibile 35

- albero in acciaio rettificato, cementato e temperato; - dispositivo di by-pass (incorporato) di sovrappressione; - doppio supporto lato pompa, con bussole semi fluttuanti lubrificato dal liquido pompato; - motore elettrico trifase in esecuzione antideflagrante ruotante a 1450 giri con doppio supporto dell’albero,

su cuscinetti e ventilazione esterna. - quattro valvole di esclusione a sfera da 1/2”; - due filtri di tipo ad Y da 1/2” in bronzo con cestello in acciaio inossidabile; - due valvole di ritegno in bronzo da 1/2”; - due manometri con proprio rubinetto di esclusione; accessori e raccordi di collegamento alle tubazioni del combustibile. linee di alimentazione in cavo flessibile multipolare con guaina esterna (cavo HO7RN-F) di sezione non

inferiore a 1.5 mmq protetto da tubazioni c.p.d. interruttori di sezionamento (uno per ciascuna pompa) di tipo rotativo stagno con grado di protezione non

inferiore a IP 55 installati a parete o su colonnina nelle immediate vicinanze delle pompe stesse. apparecchi di comando e protezione installati in proprio quadro elettrico stagno (grado di protezione non

inferiore a IP 44).

Oltre ad un selettore per la scelta della pompa dovrà essere previsto per ciascuna pompa: - interruttore non automatico-sezionatore di tipo rotativo o a leva; portafusibili e terna di fusibili di tipo AM di

corrente nominale adeguata; - contattore di manovra comandato dall’interruttore di livello nel serbatoio incorporato o nel serbatoio di

servizio eventuale; - contattore di emergenza azionato, assieme alla elettrovalvola di intercettazione e alla segnalazione di allarme,

nel caso in cui il gasolio dovesse raggiungere il massimo livello consentito nel serbatoio; - relè termico di protezione del motore contro il sovraccarico.

9.11. Tubazioni per combustibile Saranno in rame rivestito con guaina in PVC.

Quella di presa avrà diametro 16/18 mm e sarà munita di valvola di fondo e succheruola.

Quella di ritorno avrà diametro 22/25 mm e sarà portata fino a 10 cm dal fondo del serbatoio.

9.12. Indicatore di livello per serbatoio combustibile Sarà di tipo pneumatico con misuratore a membrana e dovrà - indicare permanentemente il livello (in litri o in %) del carburante contenuto nel serbatoio. - fornire una segnalazione luminosa ed acustica (tacitabile) al raggiungimento del livello di riserva; tale livello

dovrà essere regolabile. - essere dotato di contatto pulito per l’invio di un eventuale comando a distanza. - essere adatto all’impiego con serbatoi di qualsiasi forma e con altezza compresa fra 0.9 e 3 m. - essere completo di sonda e di tutti gli accessori. La sonda sarà portata all’interno del serbatoio attraverso il

collare del passo d’uomo con un collegamento a perfetta tenuta e sarà posata, nel tratto fra serbatoio e indicatore, entro tubo flessibile in polietilene senza giunzioni.

- essere adatto all’alimentazione a 220V - 50 Hz.

L’indicatore sarà fissato a parete all’interno del locale del gruppo. Qualora il suo involucro non sia di tipo stagno, dovrà essere posto entro una cassetta di contenimento in materiale isolante provvista di coperchio trasparente con apertura a cerniera su un lato verticale e dispositivi di chiusura a baionetta.

La cassetta sarà del tipo impiegato nell’esecuzione dei quadri ad isolamento totale ed avrà grado di protezione non inferiore a IP55. I cavi di alimentazione e di collegamento per eventuali segnalazioni o comandi a distanza saranno protetti da tubazioni in PVC filettabile con ingresso nella cassetta eseguito in modo da non abbassare il grado di protezione.

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Canale di raccordo 36

9.13. Canale di raccordo Il canale di raccordo per il convogliamento all’esterno del locale dell’aria di raffreddamento del gruppo sarà in lamiera di acciaio zincato di spessore non inferiore a 1 mm pressopiegata.

Esso sarà completo di flange di collegamento alle due estremità, alettatura parapioggia, griglia antitopo con maglie aventi lati di dimensioni non superiori a 10 mm, deflettori saldamente fissati, giunto antivibrante e rivestimento interno in pannello di lana di vetro plastofilmata o resinata, incollata al canale e corredato di coprigiunti metallici.

9.14. Insonorizzazione Il gruppo sarà posto entro una cofanatura insonorizzante se necessario per raggiungere il livello di rumore imposto nelle specifiche tecniche. Il cofano sarà di tipo ad elementi smontabili oppure di tipo monoblocco ed avrà portelli apribili per un’agevole ispezione e manutenzione.

Sarà costituito da un’intelaiatura in profilati di acciaio chiusa con pannelli in lamiera ribordata e saldata, rivestiti internamente con lamiera forata e con almeno 50 mm di materiale fonoassorbente fonoisolante, compatto, provvisto sulla superficie verso il motore di un opportuno trattamento per evitare il distacco di particelle l’impregnamento da parte di olio, gasolio, etc., inalterabile nel tempo e incombustibile (o combustibile ma con caratteristiche inferiori a quelle dei materiali di classe 1 di reazione al fuoco). La ventilazione all’interno della cofanatura dovrà essere conforme a quanto previsto dalla Circolare n. 31 del 31/3/73 de: Ministero dell’lnterno (art. 4.3).

I conduttori all’interno del cofano saranno in cavo flessibile in rame stagnato (unipolari o multipolari a seconda della sezione) protetti da guaina esterna antiabrasiva e posati entro tubazioni in acciaio zincato o in PVC rigido filettabile o flessibili con spirale interna in acciaio zincato a doppia aggraffatura e guaina esterna in PVC complete di adatti raccordi (non sono ammessi raccordi di tipo con serraggio con clip o viti).

Le tubazioni dovranno essere adeguatamente supportate e distanziate dalle parti calde del motore.

All’atto della presentazione dell’offerta, la Ditta dovrà fornire una dichiarazione in cui garantirà livelli di pressione che non dovrà superare i 70 dB a 6 m.

La S.A. si riserva la facoltà di fare eseguire da un tecnico di sua fiducia una misura delle caratteristiche di rumorosità del gruppo o della cofanatura insonorizzante.

Con un anticipo di almeno 30 giorni dovrà essere comunicato alla D.L. la data in cui è possibile effettuare la prova. Le spese relative saranno a carico della Ditta.

9.15. Quadro elettrico di comando e parallelo Il quadro elettrico di comando e controllo sarà di tipo ad armadio per installazione all’interno appoggiato a pavimento, dovrà essere rispondente alle prescrizioni di Legge e conforme alle Norme CEI (in particolare alle Norme 17-13/80 fasc. 542).

Sarà costituito da una robusta intelaiatura metallica in profilati di acciaio o in profili tubolari di acciaio con spessore minimo di 2 mm o in lamiera di acciaio piegata ed irrigidita di spessore di almeno 2

L’involucro sarà costituito da pannelli in lamiera di almeno 1,5 mm di spessore ribordati, saldati e fissati all’intelaiatura con viti. La porta sarà apribile a cerniera, dotata di chiusura a chiave e maniglie isolanti e provvista di adeguati irrigidimenti per evitare deformazioni o svergolamenti. Il grado di protezione dell’involucro dovrà essere non inferiore a IP44.

Tutte le parti in acciaio del quadro, sia interne che esterne, dovranno essere accuratamente verniciate a forno con smalti a base di resine epossidiche previo trattamento protettivo (sgrassatura, fosfatazione e due mani di antiruggine). Le parti non verniciate, ed in particolare la bulloneria, dovranno essere state sottoposte a trattamenti protettivi superficiali (zincatura, zincocromatura, cadmiatura).

Il quadro elettrico dovrà comprendere i comandi per il funzionamento del gruppo elettrogeno, i servizi ausiliari del gruppo stesso, le protezioni per il motore diesel e l'alternatore, i comandi per della commutazione generale rete/gruppo.

I componenti minimi del quadro sono i seguenti:

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Quadro elettrico di comando e parallelo 37

Sezione gruppo elettrogeno - Strumentazione di misura costituita da:

• Voltmetro per misura tensione di gruppo • Amperometri per misura a corrente erogata dal gruppo. • Frequenziometro per misura frequenza di gruppo. • Kwattmetro indicatore per misura potenza erogata dal gruppo. • Voltmetro per misura tensione delle batterie di avviamento. • Amperometro per misura corrente erogata dal carica batteria. • Contaore di funzionamento del gruppo.

- Apparecchi di comando e controllo: • Commutatore voltmetrico per inserzione voltmetro sulle tre fasi • Commutatore selezione tipo di funzionamento gruppo a 4 posizioni: escluso - manuale - automatico -

prova. • Commutatore selezione tipo comando elettropompa carico combustibile a 3 posizioni: comando manuale -

escluso - comando automatico. • Pulsante di avviamento. • Pulsante di arresto. • Pulsante di arresto emergenza • Pulsante sblocco emergenza.

- Apparecchiature di segnalazione: Una serie di segnalatori luminosi di emergenza allarme, stato di funzionamento del gruppo elettrogeno per:

a. Mancato avviamento automatico. b. Arresto di emergenza gruppo elettrogeno. c. Minima pressione olio lubrificazione. d. Massima temperatura motore. e. Sovravelocità. f. Intervento relè statico protezione contro il ritorno di energia. g. Sovraccarico generatore. h. Minimo livello combustibile nel serbatoio di servizio. i. Gruppo elettrogeno in moto. l. Gruppo elettrogeno inserito sulle bare di parallelo.

L'intervento delle protezioni a)-e) provoca l'arresto immediato del motore diesel. L'intervento delle protezioni relative alle segnalazioni luminose ai punti f)-h) provoca l'apertura dell'interruttore a comando motore protezione generatore, senza arresto del motore diesel. L'intervento della protezione relativa alla segnalazione luminosa al punto h) non provoca l'arresto del motore diesel. Le segnalazioni luminose ai punti i)-m) sono informative sullo stato di funzionamento del gruppo elettrogeno e dei suoi servizi ausiliari. - Apparecchiature di comando controllo e protezione

• Relè statico per protezione contro il ritorno di energia, completo di convertitore di inserzione ed alimentazione.

• Piastra statica per sequenza di comando gruppo elettrogeno e per rilevamento anomalie di funzionamento. • Relè statico di controllo di frequenza per rilevamento sovravelocità (inserito nella piastra di controllo sopra

detto) • Serie di relè ausiliari per realizzare i circuiti di comando e controllo gruppo elettrogeno.

- Servizi ausiliari • Dispositivo per la ricerca automatica ed il mantenimento automatico del livello di carica delle batterie di

avviamento. • Dispositivo per alimentazione, protezione e comando della elettropompa carico del combustibile. • Dispositivo per alimentazione, protezione ed inserzione scaldiglia preriscaldo olio

- Circuito di potenza • Interruttore automatico tetrapolare a comando motore (1000 A) per protezione generatore, completo di relè

termici e magnetici di protezione, contatto per la segnalazione di sovraccarico generatore, motorizzazione. • Serie di trasformatori di corrente per inserzione amperometri, wattmetro indicatore, convertitore relè

statico per protezione contro il ritorno di energia, apparecchiature per parallelo automatico e ripartizione carichi.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Quadro elettrico di comando e parallelo 38

Tutti i materiali isolanti impiegati saranno di tipo incombustibile o non propagante la fiamma.

Il quadro sarà completo di: - indicatori luminosi per la segnalazione di minima pressione olio, massima temperatura motore, minimo livello

combustibile, sovravelocità sovraccarico del generatore, mancato avviamento, inserzione scaldiglie preriscaldo olio e massima temperatura acqua (per i gruppi con questo fluido di raffreddamento);

- strumenti indicatori per la misura della corrente erogata (n. 3 amperometri), della tensione fase-fase sia lato rete che lato gruppo (n. 1 voltmetro con commutatore a sette posizioni) della frequenza in uscita dal generatore (n. 1 frequenziometro a lamelle 47-53 Hz);

- un gruppo di misura di energia costituito da contatori muniti di regolare certificato di taratura ed in conformità con le prescrizioni di legge e UTIF (per i gruppi di potenza non inferiore a 200 KW);

- contaore di funzionamento del gruppo; - un segnalatore acustico; - un predispositore per la scelta del tipo di carica per la batteria a tre posizioni: automatico - a fondo -

mantenimento; - un predispositore per il comando manuale della commutazione retegruppo; - un pulsante per l’arresto d’emergenza; - un pulsante di tacitazione dell’allarme acustico; - interruttori automatici magnetotermici per la protezione delle linee, alternatore, carica batterie, scaldiglie ed un

interruttore sulla linea entrate per alimentazione ausiliari (scaldiglie, carica batterie, etc.); - fusibili per la protezione dei circuiti ausiliari e di misura voltmetrici; - relè ed apparecchi per l’avviamento e l’arresto del gruppo, nonché per il comando della commutazione

completamente automatici; - trasformatore, raddrizzatore, protezioni e dispositivo elettronico di controllo della carica della batteria con il

passaggio automatico dalla carica a fondo alla carica di mantenimento e viceversa, a seconda del livello di tensione;

- morsettiera per l’attestazione delle linee in arrivo e tutti gli accessori necessari per il perfetto funzionamento.

L’avviamento del gruppo dovrà avvenire in modo completamente automatico con un ritardo regolabile fra 0 e 30 secondi nel caso in cui, su una qualsiasi delle tre fasi, venga a mancare la tensione, o si verifichi un abbassamento al di sotto di un certo valore regolabile fra 60% e 90% della tensione nominale, per un tempo regolabile da 0 a 5 secondi.

Qualora il gruppo non parta al primo tentativo, il comando di avviamento sarà ripetuto altre due volte. Se anche dopo il terzo tentativo non si ha l’avviamento, il gruppo sarà bloccato, ed il blocco sarà segnalato con allarme acustico e luminoso.

La segnalazione dovrà essere riportata in prossimità dell’analoga del “combustibile in riserva” nel serbatoio di stoccaggio.

La commutazione del carico da rete a gruppo dovrà avvenire entro un tempo massimo di 12 secondi a partire dall’istante in cui. si è verificato l’abbassamento o la mancanza di tensione in linea. Al ripristinarsi delle condizioni nominali della tensione di rete, e dopo un ritardo regolabile fra 0 e 120 secondi, avverrà la commutazione del carico su rete.

In tale intervallo la tensione su tutte le fasi dovrà essersi mantenuta al di sopra di un valore regolabile fra il 90% e il 100% della tensione nominale.

Dovranno essere evitati eventuali fenomeni di parallelo sull’arco, ritardando la chiusura su rete di circa 1 secondo.

Effettuata la commutazione del carico su rete avverrà l’arresto del gruppo con un ritardo regolabile fino a 180 secondi.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Generalità 39

ART. 10. GRUPPO DI CONTINUITÀ ASSOLUTA

10.1. Generalità Il gruppo statico dovrà consentire l’alimentazione per tutti quei “carichi critici” che necessitano un’autonomia della rete in caso di interruzione della stessa.

Dovrà inoltre garantire: a) isolamento galvanico tra utenze e rete; b) continuità assoluta di alimentazione, anche al :mancare della rete; c) completa eliminazione delle perturbazioni di rete quali microinterruzioni e fluttuazioni di tensione e

frequenza; d) levata qualità della forma d’onda della corrente erogata.

Sarà costituito dalle seguenti sezioni: a) SEZIONE RADDRIZZATORE: dovrà provvedere alla trasformazione della tensione di rete in tensione

continua stabilizzata necessaria all’alimentazione dell’inverter stesso, nonché alla carica e al mantenimento in carica della batteria collegata in tampone.

b) SEZIONE INVERTER: trasformerà la tensione continua fornita dalla “sezione raddrizzatore” (o dalla batteria) in una tensione alternata sinusoidale stabilizzata in ampiezza e frequenza.

c) SEZIONE COMMUTAZIONE: quella automatica avrà il compito di commutare istantaneamente e senza interruzione l’alimentazione del carico dell’inverter nel caso di avaria che precluda la continuità di servizio o in caso di sovraccarichi, per cause esterne, oltre i limiti cui l’apparecchiatura è in grado di sopportare.

Quella normale consente l’alimentazione del carico in maniera diretta dalla rete. d) BATTERIE DI ACCUMULATORI: per questa sezione vedere prescrizioni esposte in altro capitolo.

a) Sezione raddrizzatore:

Il gruppo di continuità statico dovrà essere del tipo a diodi controllati.

Il raddrizzatore carica batteria dovrà essere costituito principalmente da un circuito di potenza e da un circuito elettronico di comando e controllo.

Per il circuito di potenza in particolare sarà previsto un interruttore automatico di protezione in ingresso, un ponte raddrizzatore interamente controllato a tiristori, un filtro induttanza-capacità dimensionato in modo tale da garantire alla batteria una corrente armonica trascurabile rispetto alla corrente di mantenimento.

In particolare quando la rete rientra nei limiti il raddrizzatore carica batteria fornirà di nuovo l’energia necessaria all’utilizzazione e contemporaneamente alla ricarica della batteria. Il passaggio batteria-raddrizzatore carica-batteria dovrà avvenire senza perturbazioni su l’utilizzazione.

La durata del ciclo di carica, che inizierà automaticamente nel caso di una mancanza rete potrà essere regolata da un dispositivo a tempo.

Il ciclo di carica della batteria comprenderà due momenti: 1) durante il primo, la carica della batteria di accumulatori sarà effettuata a corrente costante limitata. La

tensione continua, aumenterà man mano che. aumenterà la carica della batteria per raggiungere alla fine di questo periodo 2,25V (tensione di carica).

2) durante il secondo, la carica della batteria di accumulatori avverrà a tensione costante 2,25 V.

La corrente di carica diminuirà continuamente per raggiungere alla fine del periodo il valore della corrente di conservazione. Il ciclo continuerà per il periodo di funzionamento normale, al termine del quale la tensione viene portata a 2,2 V.

Un circuito elettronico di comando e controllo provvederà alle funzioni per la “regolazione di tensione”, la “limitazione di corrente”, la “sorveglianza di tensione alta” ed la “rampa di accensione”.

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Generalità 40

La “regolazione di tensione” invierà i segnali di accensione dei tiristori, tenendo permanentemente costante la tensione ai capi della batteria in modo che in regime normale, funzioni l’alimentazione statica mentre in regime di messa in servizio o di manutenzione funzioni la tensione di equalizzazione (l’invertitore dovrà essere spento).

Per la “limitazione di corrente” si dovrà agire quando la corrente di carica tende ad oltrepassare il valore “corrente di carica massima’.

Per la “sorveglianza di tensione alta” si dovrà provocare l’arresto del raddrizzatore carica batteria nel caso in cui la tensione erogata raggiunga la soglia di “tensione massima”.

Tale funzione proteggerà la batteria evitando l’ebollizione dell’elettrolito.

Per la “rampa di accensione” questa limiterà la corrente di spunto all’accensione del raddrizzatore carica batteria, imponendo un aumento graduale della tensione continua.

La batteria sarà di un tipo stazionario al piombo e sarà montata su una pedana isolante, per rendere la sua installazione conforme alle norme CEI, e dovrà garantire l’erogazione per almeno 30’ alla max potenza.

b) Sezione inverter

L’invertitore sarà costituito essenzialmente dai seguenti circuiti principali: quello di potenza, quello elettronico di comando e controllo e quello di misura e di segnalazione.

Il primo dovrà essere composto principalmente da un filtro d’ingresso (condensatori), da ponti mutatori a sfasamento regolabile, da trasformatore di accoppiamento delle tensioni erogate dai ponti mutatori, da un filtro di uscita e da un interruttore di uscita ultrarapido.

Il secondo avrà una funzione “regolazione di fase” che ha lo scopo di mantenere la tensione dell’invertitore in fase con la tensione della rete quando questa è nei limiti delle tolleranze ammesse. Una funzione “regolazione dell’ampiezza della tensione” manterrà il valore efficace fondamentale della tensione dell’invertitore uguale alla tensione nominale.

Una funzione “distribuzione” che permetterà l’accensione ciclica dei tiristori.

Una funzione “tensione di batteria bassa” che dovrà provocare l’arresto dell’invertitore qualora il valore minimo della tensione continua in ingresso raggiunga la soglia della “tensione minima” (1,65 V/el per batteria al piombo), al fine di proteggere la batteria evitando ogni scarica prolungata anormale.

Una funzione “logica di comando” che invierà i segnali di comando ai componenti dei by-pass statici (contattore elettromeccanico - diodi controllati) al fine di permettere il passaggio dell’alimentazione da invertitore a rete e viceversa ove necessario (avaria invertitore, sovraccarico, etc).

Il terzo sarà realizzato essenzialmente da un sistema visivo ottico luminoso situato sulla parete frontale dell’armadio e da un sistema di comando interno dell’apparecchiatura e comunque dotato di tutte quelle apparecchiature necessarie che permetteranno in ogni istante di avere una chiara e precisa visualizzazione dello stato di funzionamento di tutto il complesso di dispositivi.

c) Sezione by-pass

Dovrà essere il complesso di dispositivi che permetteranno di utilizzare direttamente la rete di alimentazione finché le caratteristiche di tensione e frequenza di questa siano compatibili con l’utilizzatore, ma anche di disinserire l’inverter, nel caso di avaria causa forti correnti di spunto o per manutenzione. Sarà composto da una parte automatica e da una manuale.

Quella automatica costituita da un circuito elettronico di comando e controllo assolverà le funzioni di invio segnali di riferimento, del controllo della tensione di rete onde evitare la commutazione se non sono verificate le condizioni d’intensità di fase e tensione nei limiti, comando dei tiristori e relativa chiusura del contattore elettromeccanico ove ricorrono le condizioni dei by-pass.

Quella manuale si compone di un complesso di sezionatori, interruttori, etc, che nel caso di manutenzione generale, consentirà l’alimentazione dell’utilizzatore senza perturbazioni.

Gli organi di comando dovranno essere identificati chiaramente e accessibili con la massima sicurezza nonché permettere la prova del gruppo dopo una eventuale messa a punto.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Accumulatori 41

L’apparecchiatura dovrà comunque avere componenti conformi alle norme di costruzione e alle raccomandazioni CEI in vigore.

Gli stessi saranno abbondantemente sovradimensionati per ottenere una grande affidabilità.

Gli armadi saranno in lamiera di acciaio pressopiegata, saldata e verniciata a fuoco previo trattamento antiruggine.

I sotto sistemi funzionali saranno realizzati a blocchi modulari al fine di permettere la massima accessibilità nel caso di guasti o durante le operazione di manutenzione.

Le logiche di comando saranno a tecnologia avanzata realizzate su schede modulari estraibili; i sistemi di comando e controllo saranno dotati di autodiagnosi al fine di individuare, per ogni singola apparecchiatura o unità modulare, gli eventuali guasti e la relativa topografia, intervenendo automaticamente per disinserire l’apparecchiatura in avaria senza pregiudicare il regolare funzionamento del sistema di alimentazione.

Le principali segnalazioni saranno doppiate con contatti liberi e disponibili su una morsettiera per un eventuale riporto a distanza. I trasformatori di potenza e le induttanze di uscita dovranno essere posti su supporti antivibranti in modo da limitare le vibrazioni e quindi il rumore prodotto dal gruppo stesso.

Per quanto riguarda la compensazione dovuta alla caduta di tensione introdotta dai cavi di collegamento, l’inverter dovrà essere equipaggiato da un regolatore di tensione che consenta di operare sull’invertitore per compensare tale caduta, innalzando la propria tensione di uscita in funzione della corrente erogata.

L’inverter dovrà essere dimensionato infine in modo da poter essere dei sovraccaricato, quando le necessità lo richiedano.

Ovviamente le situazioni in cui l’inverter sarà sovraccaricato sono da considerarsi anomale e pertanto dovranno essere limitate nel tempo. Le condizioni anomale che invece fossero continue potrebbero portare l’inverter a lavorare fuori dei suoi limiti, esponendolo a possibili danneggiamenti pertanto sarà provvisto di un dispositivo che, nel caso si ecceda nelle condizioni di sovraccarico, provveda a disconnetterlo automaticamente.

Infine l’inverter dovrà essere progettato e dimensionato per sopportare senza danno anche un cortocircuito permanente.

10.2. Accumulatori Gli elementi costituenti la batteria saranno di tipo ermetico in vaso chiuso conforme alle Norme CEI 21-6/74 fasc. 361 e provvisti di contrassegno relativo. Dovranno essere classificati come “Accumulatori senza manutenzione essere a bassissima autoscarica, ed essere esenti da presenza di antimonio.

Tale sostanza presente in concentrazione minima, grazie alla caratteristica costruttiva degli elementi, consentirà una riduzione della corrente assorbita in carica e quella che provoca l’elettrolisi dell’acqua.

I contenitori saranno sempre in materiale plastico acrilanitrilico trasparente traslucido chiusi da un coperchio dello stesso materiale che li chiuda in modo ermetico. Ciascun elemento dovrà essere numerato in modo progressivo.

Le piastre che compongono l’elemento saranno così composte: Quelle positive avranno una struttura tubolare conduttrice, ottenuta per pressofusione in lega leggera e priva di antimonio

Quelle negative saranno di materiale attivo ribordato su griglia.

Anche per queste varrà il criterio costruttivo di bassa percentuale di antimonio.

L’isolamento interno dovrà essere assicurato da un reticolo di tubetti contenenti la materia attiva positiva, con frapposto un separatore microscopico.

10.3. Collegamenti Cavi di collegamento agli utilizzatori

I cavi per il collegamento con gli utilizzatori o con il carica batterie dei poli positivo e negativo della batteria saranno in corda di rame stagnato rigido o flessibile munito alle estremità di capicorda in rame o ottone stagnato di tipo ad occhiello fissato per compressione.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Corpi illuminanti 42

I capicorda saranno rivestiti da una guaina termorestringente fino a ricoprire anche parte dell’isolante del cavo.

La connessione al polo sarà protetta con una calotta isolante o con altro sistema equivalente atto ad impedire la possibilità di toccare contemporaneamente le due polarità.

I conduttori saranno posti entro tubazioni in PVC rigido di ti o filettabile ancorate alle pareti o ad altre strutture fisse del locale.

I tratti terminali delle tubazioni saranno di tipo flessibile collegate a quelle rigide mediante adatto raccordo.

Connessioni fra gli elementi delle batterie al piombo

Il collegamento fra i poli dei vari elementi sarà ottenuto con tratti di sbarra in rame protetta con piombatura e rivestita da una guaina isolante in materiale autoestinguente.

La connessione a ciascun polo sarà effettuata mediante bulloni in acciaio inossidabile.

I poli, le parti terminali delle sbarre di collegamento ed i bulloni di fissaggio, saranno protetti, :e previsto dalle prescrizioni di manutenzione, con un velo di vaselina.

Su ciascun polo sarà posta una calotta in materiale isolante di forma e dimensioni tali da racchiudere, oltre al polo ed al bullone anche parte della guaina isolante che riveste la sbarra di collegamento; ciò affinché non sia possibile il contatto accidentale con parti conduttrici sia sui collegamenti intermedi che su quelli terminali della batteria.

ART. 11. ILLUMINAZIONE DI AMBIENTI MEDIANTE LUCE ARTIFICIALE

11.1. Corpi illuminanti

DEGENZE, AMBULATORI Plafoniera con lampade fluorescenti con:

struttura in lamiera di acciaio presso-piegata, elettrosaldata, di spessore c.ca 0,7 mm verniciata, dopo trattamenti superficiali, con polveri polimerizzate di colore bianco semilucido;

schermo con lastra in metacrilato prismatizzato internamente e liscio esternamente di spessore 3 mm antiurto, antinvecchiamento, di elevata trasparenza, brillantezza e leggerezza, resistente agli agenti atmosferici e all'ingiallimento.

Telaio in estruso di alluminio verniciato con polveri polimerizzate di colore bianco semilucido.

Sistemi di bloccaggio a slitte metalliche scorrevoli in acciaio zincato rivestito con materiale plastico.

Dispositivi anticaduta a tirante per la sicurezza durante la manutenzione ordinaria.

Caratterizzato da ottimizzata diffusione della luce ed attenuazione degli effetti dell'abbagliamento diretto.

Cablaggio elettrico alimentato a 230V-50Hz. Morsettiera LTN 2,5 mm². Portafusibile sezionatore completo di fusibile 5x20. Cavo rigido termoresistente H05V2-U 0,75 mm². Rifasamento in parallelo cosφ>0.9 per alimentatori elettromagnetici; cosφ>0.95 per alimentatori elettronici. Filtro soppressione radiodisturbi. Alimentatore elettromagnetico a bassissime perdite con starter o alimentatore elettronico dove previsto. Accensione unica. Classe di Isolamento I.

Conforme alle norme armonizzate relative agli apparecchi di illuminazione CEI EN 60598-1 (prescrizioni generali e prove), CEI EN 60598-2-22 (per apparecchi con emergenza).

RADIODIAGNOSTICA, LABORATORI, SALE OPERATORIE Plafoniera con lampade fluorescenti per montaggio a scomparsa in controsoffitto, grado di protezione IP 65 per controsoffitti a tenuta, costituita da:

corpo in lamiera di acciaio presso-piegata, elettrosaldata, verniciata con polveri polimerizzate;

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Travi testaletto 43

profilo perimetrale con specifica piegatura per l'accoppiamento con i pannelli;

schermo con lastra in policarbonato trasparente autoestinguente, liscio esternamente e prismatizzato internamente di spessore 3 mm, avente buona resistenza agli urti ed agli agenti atmosferici.

Telaio in estruso d'alluminio anodizzato naturale.

Sistemi di bloccaggio con perni imperdibili in acciaio nichelato mediante rotazione di 90°.

Dispositivi anticaduta a tirante per la sicurezza durante la manutenzione ordinaria.

Completo di coperchi di chiusura dei vani di posizionamento dei perni di fissaggio, perfettamente complanari al telaio, realizzati in estruso d'alluminio ossidato ed anodizzato, dotati di dispositivi anticaduta a tirante per la sicurezza durante la manutenzione ordinaria.

Cablaggio elettrico alimentato a 230V-50Hz. Morsettiera LTN 2,5 mm². Portafusibile sezionatore completo di fusibile 5x20. Cavo rigido termoresistente H05V2-U 0,75 mm². Rifasamento in parallelo cosφ>0.9 per alimentatori elettromagnetici; cosφ>0.95 per alimentatori elettronici. Filtro soppressione radiodisturbi. Alimentatore elettromagnetico a bassissime perdite con starter o alimentatore elettronico dove previsto. Accensione unica. Classe di Isolamento I.

Conforme alle norme armonizzate relative agli apparecchi di illuminazione CEI EN 60598-1 (prescrizioni generali e prove), CEI EN 60598-2-22 (per apparecchi con emergenza).

DEPOSITI, LOCALI TECNICI Plafoniera stagna grado di protezione IP65 con lampade fluorescenti con:

struttura in lamiera di acciaio presso-piegata, elettrosaldata, di spessore c.ca 0,7 mm verniciata, dopo trattamenti superficiali, con polveri polimerizzate di colore bianco semilucido;

schermo in policarbonato autoestinguente, stampato ad iniezione, liscio esternamente con specifica struttura prismatizzata in senso longitudinale interna avente buona resistenza agli urti ed agli agenti atmosferici.

Sistemi di bloccaggio a scatto senza l'ausilio di utensili.

Riflettore Bianco di tipo simmetrico con profilo diritto in lamiera di acciaio verniciata con polveri polimerizzate di colore bianco semilucido.

Sistema di fissaggio con inserti in poliestere.

Dispositivi anticaduta in materiale plastico.

Cablaggio elettrico alimentato a 230V-50Hz. Morsettiera LTN 2,5 mm². Portafusibile sezionatore completo di fusibile 5x20. Cavo rigido termoresistente H05V2-U 0,75 mm². Rifasamento in parallelo cos?>0.9 per alimentatori elettromagnetici; cos?>0.95 per alimentatori elettronici. Filtro soppressione radiodisturbi. Alimentatore elettromagnetico con starter o alimentatore elettronico dove previsto. Accensione unica. Classe di Isolamento I.

Conforme alle norme armonizzate relative agli apparecchi di illuminazione CEI EN 60598-1 (prescrizioni generali e prove), CEI EN 60598-2-22 (per apparecchi con emergenza).

11.2. Travi testaletto

DEGENZE Trave testaletto in alluminio estruso anodizzato naturale o verniciato, costituita da una piastra di montaggio fissata a parete tramite punti di fissaggio predisposti e da un profilato principale con struttura liscia. I pannelli di copertura sono fissati a scatto sul profilo principale e la loro rimozione consente l'accessibilità a tutti i punti di utilizzo della barra. Equipaggiata con: -n° 2 lampade fluorescenti da 58W per la illuminazione generale a luce indiretta complete di reattore del tipo a

basse perdite, portalampade, riflettori speciali, schermi infrangibili a bassa luminanza con assoluta assenza di abbagliamento;

-n° 1 lampada fluorescente 18 W completa come sopra per luce lettura; -n° 1 lampada fluorescente 18 W completa come sopra per luce visita;

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Travi testaletto 44

-n° 1 lampada incandescenza 15 W azzurra per luce notturna attacco E14; -n° 1 interruttore a chiave per luce visita; -relè per luce lettura ed indiretta; -n° 2 prese 2P+T 15A tipo Schuko protette da interruttore magnetotermico unipolare componibile; -n° 1 presa 2P+T 10/15A protetta con un interruttore c.s.d.; -n° 1 una spina equipotenziale con presa angolare; -n° 1 presa telefonica di tipo approvato dalla SIP; -n° 1 pulsante di chiamata infermiera a tirante.

PREPARAZIONE, RISVEGLIO Trave continua per preparazione, risveglio, in alluminio estruso anodizzato naturale per un posto letto, costituita

da: A) Profilato superiore per circuiti elettrici e fonici portante montati e connessi : SERVIZI LUCE: 1 plafoniera luci relativi diffusori in materiale trasparente antiurto rigato completa di : -- luce indiretta da 36 W comandata da interruttore su trave -- luce lettura da 18 W comandata da pulsantiera mod. Stm -- luce visita da ( 18 + 18 ) W comandata da interruttore bipolare su trave COMANDI: 1 sistema di chiamata infermiera completo di : -- 1 pulsantiera per chiamata / luce lettura -- 1 spia di tranquillità -- 1 pulsante di annullamento chiamata 1 interruttore per comando luce visita bipolare 1 interruttore per comando luce indiretta visita bipolare SERVIZI ELETTRICI: -- 6 prese Schuko protette singolarmente da interruttore magnetotermico bipolare con portello di copertura -- 4 prese jack equipotenziali --1 trasformatore di sicurezza 30 VA 230 / 24 V protetto da fusibile 1 canalina autoestinguente per cavi di potenza 1 canalina autoestinguente per cavi di segnalazione ed i cavi di servizio 1 Profilato inferiore predisposto per il montaggio di unità terminali gas medicali (quest'ultime escluse dalla fornitura) B) Profilato inferiore a sezione rettangolare destinato all' alloggiamento di: -- 2 presa ossigeno mod. UNI / AFNOR completa di tubo targhetta identificativa e ghiera di fissaggio -- 2 presa aria mod. UNI / AFNOR completa di tubo targhetta identificativa e ghiera di fissaggio -- 2 presa vuoto mod. UNI / AFNOR completa di tubo targhetta identificativa e ghiera di fissaggio -- 1 presa protossido mod. UNI / AFNOR completa di tubo targhetta identificativa e ghiera di fissaggio --1 barra porta accessori in alluminio ( dim. mm 2000 x 25 spessore 10 )

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IMPIANTI SPECIALI - CRITERI DI PROGETTAZIONE 45

CAPITOLO III

IMPIANTI SPECIALI - CRITERI DI PROGETTAZIONE

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Premessa 46

ART. 12. IMPIANTO DI CHIAMATA INFERMIERI – NORMATIVA E ELEMENTI DI PROGETTAZIONE

Il sistema di comunicazione si dovrà articolare in una serie di funzioni complementari ed integrate per cui, grazie all’impiego di terminali di camera dotati di microcomputer, è sufficiente generare una chiamata da un qualsiasi dispositivo di camera, bagno o locale di servizio per dar seguito ad una chiamata acustico/luminosa con comunicazione e risposta a distanza tra terminale e terminale. Il sistema deve consentire di avere a disposizione dell’utente diverse versioni operative del sistema stesso:

Sistema decentralizzato, ovvero con consolle operativa nel locale caposala che normalmente riceve tutte le chiamate del reparto;

Sistema centralizzato, ovvero con una consolle operativa presidiata 24 ore su 24 in grado di gestire le chiamate di più reparti contemporaneamente; i sistemi centralizzati combinano la chiamata di assistenza con la gestione di tutte le brevi comunicazioni di messaggi nell'ospedale. Per esempio, in una struttura quale è quella di interesse di può presumere che fino al 50% di chiamate sono effettuate dallo staff, che utilizza il sistema per organizzare le attività sia a livello intra-dipartimentale sia a livello inter-dipartimentale. La configurazione centralizzata offre reali vantaggi a livello organizzativo.

Sistema misto centralizzato/decentralizzato.

Il sistema chiamata infermiera deve rispondere pienamente alle seguenti norme:

• DIN 41050 parte 1 e 2 : terminologia, apparecchiature, segnalazione di chiamata

• DIN 57833/VDE 0834 classe 2: sicurezza dei cavi di collegamento degli impianti di chiamata

• DIN 57834/VDE 0834 parte II° tecnologia nei sistemi di chiamata per ospedali.

Il sistema dovrà essere dotato di un sistema di autodiagnosi che gli consente un continuo controllo sulla capacità funzionale delle apparecchiature collegate: ogni irregolarità del sistema verrà immediatamente segnalata acusticamente e visivamente in conformità alle normative VDE 0834 e DIN 41050. I diversi segnali ottici ed acustici che distinguono i vari tipi di chiamata e presenza, dovranno seguire quanto descritto nelle DIN 41050/parte II°. Pertanto le lampade fuori porta dovranno rispettare la seguente sequenza di colori: Rosso: chiamata proveniente dalla camera/bagno Verde: presenza 1° livello (infermiera) Arancio: presenza 2° livello (medico) Bianco: chiamata proveniente dal bagno Blu: chiamata d’emergenza

ART.13. CABLAGGIO STRUTTURATO (FONIA-DATI) – NORMATIVA ED ELEMENTI DI PROGETTAZIONE

13.1. Premessa Ai fini delle seguenti specifiche, per cablaggio strutturato si definisce l’insieme di tutte le componenti (escluse le apparecchiature attive), ed i cablaggi richiesti, compresi gli armadi di permutazione, le prese di utente ed i cavi per trasmissione dati e fonia, installati e configurati al fine di garantire la connettività di dati e fonia di ogni presa della rete locale.

Il cablaggio strutturato fungerà da vettore per il trasporto di segnali dati e telefonici su tutta la rete, dagli apparati attivi alle prese situate sia nei posti di lavoro sia in altre postazioni indicate nei grafici di progetto.

La topologia dell’impianto sarà del tipo a stella, a partire dagli armadi di centro stella fino agli armadi dei nodi di livello fino alle prese d’utente.

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Norme, Prestazioni, Certificazioni E Verifiche 47

13.2. Norme, Prestazioni, Certificazioni E Verifiche

RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI Il presente elaborato è redatto in conformità con le seguenti disposizioni legislative, in vigore alla data del documento stesso:

Legge 186/68

Legge 46/90

DPR 547/55

DPR 577/82

DPR 477/91

D. Lgs.626/94

L’infrastruttura dovrà essere realizzata in conformità alle norme e gli standard alla base dell’impiantistica di reti per la trasmissione dati e telefonia, riportate di seguito:

Norma CEI 64-8

Standard EIA/TIA 568B

Standard EIA/TIA 569A

Standard EIA/TIA 606

COMPATIBILITÀ CON STANDARD, PRODOTTI E PROTOCOLLI Il sistema di cablaggio monoproduttore dovrà essere aperto a soluzioni informatiche multivendor e multiprotocol e dovrà assicurare i più ampi requisiti di funzionalità, garanzia e flessibilità sia nei confronti delle tecnologie affermate che utilizzano due delle quattro coppie disponibili nei cavi, quali, ma non limitatamente:

IEEE 802.3 (Ethernet)nelle versioni:

10 Base T

100 Base T

sia delle tecnologie emergenti che utilizzano tutte e quattro le coppie disponibili, quali:

ATM 622

Giga Ethernet.

PRESTAZIONI DEL SISTEMA Il cablaggio strutturato dovrà supportare applicazioni per dati ad alta velocità (oltre 100 MHz - categoria 5E, secondo EIA/TIA).

Di seguito sono definiti i parametri di prestazione minimi del permanenti link:

Frequenza 100 MHz

Attenuazione 24,0 dB

NEXT 30,1 dB

PSNEXT 27,1 dB

ELFEXT 17,4 dB

Return Loss 10,0 dB

Delay 555 ns

Delay skew 50 ns

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Prescrizioni tecniche generali 48

VERIFICHE E CERTIFICAZIONE In ottemperanza a quanto previsto dagli standard, ogni singola tratta in cavo UTP 4 coppie 24AWG di Cat. 5e dovra’ essere certificata per attestarne la rispondenza alle caratteristiche minime richieste dalla stessa normativa. Di ogni certificazione dovrà essere rilasciata la stampa originale, prodotta dagli strumenti di misura utilizzati. Dalla certificazione con strumenti di alta precisione, con livello d’accuratezza IIE, secondo EIA/TIA TBS 67 per cavi twistati di categoria 5e relativa al funzionamento a 100 MHz, dovranno risultare :

nominativo dell’azienda certificatrice;

nominativo dell’operatore;

tipologia, numero di serie e revisione software/hardware dello strumento utilizzato;

numero identificativo della tratta testata;

tipo di test effettuato (permanent link cat.5E);

mappatura dei collegamenti;

lunghezza di ogni singola coppia;

impedenza di ogni singola coppia;

resistenza di ogni singola coppia;

capacità di ogni singola coppia;

valore massimo di attenuazione per ogni singola coppia e relativa frequenza di test;

valore massimo del cross-talk loss per ogni possibile combinazione di coppie.

Il sistema dovrà essere realizzato e certificato (collaudato) secondo gli standard EIA/TIA 568B per le componenti, EIA/TIA 569A per l’installazione.

13.2.1.

ART. 14. IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDI – NORMATIVA ED ELEMENTI DI PROGETTAZIONE

14.1. Prescrizioni tecniche generali

I principali componenti dell’impianto sono: le centrali, i dispositivi periferici di rivelazione e segnalazione, le tubazioni e i cavi.

Le segnalazioni di allarme dovranno essere quanto più possibile dettagliate per consentire l’esatta localizzazione del punto di allarme.

I dispositivi di rilevamento automatico degli incendi e gas (rivelatori, allarmi manuali, ecc.) dovranno permettere di individuare anche altri stati di funzionamento, oltre la condizione normale e di allarme.

Dovranno, quindi essere dotati di indirizzo proprio e segnalare la condizione di guasto.

Le centrali dovranno consentire, indipendentemente dalla distribuzione delle linee dei rivelatori o del cablaggio dei rivelatori stessi, di avere in uscita le più svariate combinazioni per eventuali attivazioni di serrande, porte tagliafuoco, cupole, lucernari, blocco a zone del condizionamento, ecc., ovvero, dovrà essere possibile subordinare l’attivazione di adeguate contromisure alle condizioni di allarme di due rivelatori adiacenti o distanti, oppure qualsiasi altra condizione richiesta.

14.2. Criteri d’installazione dei sistemi fissi automatici e di segnalazione manuale d’incendio Le aree sorvegliate dovranno essere interamente tenute sotto controllo dal sistema di rivelazione.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Criteri d’installazione dei sistemi fissi automatici e di segnalazione manuale d’incendio 49

Devono essere direttamente sorvegliate da rivelatori anche le seguenti parti: - locali tecnici di elevatori, ascensori e montacarichi, condotti di trasporto e comunicazione, nonché

vani corsa degli elevatori, ascensori e montacarichi; - cortili interni coperti; - cunicoli, cavedii e passerelle per cavi elettrici; - condotti di condizionamento dell'aria e condotti di aerazione e di ventilazione; - spazi nascosti sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati. - Possono non essere direttamente sorvegliate da rivelatori le seguenti parti qualora non contengano

sostanze infiammabili, rifiuti, materiali combustibili e cavi elettrici ad eccezione, per questi ultimi, di quelli strettamente indispensabili all'utilizzazione delle parti medesime:

- piccoli locali utilizzati per servizi igienici, a patto che essi non siano utilizzati per il deposito di materiali combustibili a rifiuti.

- condotti e cunicoli con sezione minore di 1 mq, a condizione che siano correttamente protetti contro l'incendio e siano opportunamente compartimentati;

- banchine di carico scoperte (senza tetto); - locali protetti da impianti di spegnimento automatici e separati dalle altre aree da strutture resistenti

all'incendio; - spazi nascosti, compresi quelli sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati, che: abbiano

altezza minore di 800 mm, e abbiano superficie non maggiore di 100 mq, e abbiano dimensioni lineari non maggiori di 25 m, e siano totalmente rivestiti all'interno con materiale incombustibile (classe O2), e non contengano cavi che abbiano a che fare con sistemi di emergenza (a meno che i cavi non siano resistenti al fuoco per almeno 30 min);

- vani scale compartimentati; - vani corsa di elevatori, ascensori e montacarichi purché facciano parte di un compartimento

sorvegliato dal sistema di rivelazione.

I rivelatori di fumo saranno posizionati in modo da monitorare sia quei locali uso ripostiglio o piccoli vani tecnici sia gli spazi individuati dai controsoffitti e nei sottopavimenti e comunque secondo la norma UNI 9795.

Particolare attenzione è da prestarsi al posizionamento dei rivelatori nel controsoffitto e nei sottopavimenti.

Se contengono cavi elettrici e/o supporti di messaggi codificati, presentano rischio di incendio. In detti spazi, se la loro altezza non è superiore ad 1 mt, il numero dei rivelatori da installare è quello determinato secondo il punto 5.4.3. della norma UNI 9795; se invece la loro altezza è superiore ad 1 m, il numero dei rivelatori necessari deve essere calcolato secondo quanto specificato dal punto 5.4.4.2. e cioè come se si trattasse di un locale.

Il calcolo del numero dei rivelatori puntiformi di fumo in ambiente è da effettuarsi nel pieno rispetto del valore Amax dell’area sorvegliata a pavimento relativa a ciascun rivelatore, il cui valore è determinato in funzione dell’altezza h del soffitto e della superficie S in pianta dell’ambiente secondo il prospetto 4 specificato in 5.4.3.3 (norme UNI 9795). Nell’ambito di ciascuna area sorvegliata la distanza tra il rivelatore ed ogni punto del soffitto o controsoffitto non dovrà essere maggiore del valore riportato nel prospetto 5 della norma UNI 9795, calcolato rispetto alla superficie S e all’altezza h del locale; inoltre la distanza tra i rivelatori e le pareti dell’ambiente non dovrà essere inferiore ai 50 cm.

Per quanto concerne la rivelazione con rivelatori puntiformi di calore, la normativa UNI 9795 specifica che il numero dei rivelatori è determinato in modo che non siano superati i valori Amax dell’area a pavimento sorvegliata da ogni rivelatore, in funzione della superficie in pianta S e dell’inclinazione e altezza del soffitto, secondo quanto specificato in 5.4.2.2.

La posizione dei rilevatori deve essere scelta in modo che la temperatura nelle loro immediate vicinanze non possa raggiungere, in condizioni normali, valori tali da dare origine a falsi allarmi.

Nell’ambito di ciascuna area sorvegliata la distanza tra il rivelatore ed ogni punto del soffitto o controsoffitto non dovrà essere maggiore del valore riportato nel prospetto 2 della norma UNI 9795, calcolato rispetto alla superficie S e all.altezza h del locale.

Pertanto devono essere prese in considerazione tutte le installazioni presenti che, anche transitoriamente, possono essere fonti di irraggiamento termico, di aria calda e di vapore. Per le caratteristiche sopra espresse, il rivelatore è adatto per la rivelazione in tutti gli ambienti dove si svolgono processi lavorativi con sviluppo di

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Descrizione del sistema 50

fumo ma non di calore, depositi di materiale infiammabile con temperatura ambiente poco variabile, garage, deposito di alcoli e cucine, oltrechè nei servizi igienici.

I rivelatori puntiformi dovranno essere disposti anche all’interno dei canali di mandata e di ripresa dell’aria dell’impianto di condizionamento nei punti caratterizzati da maggiore turbolenza, dovrà essere posizionato un rivelatore nel collettore principale di mandata all’uscita di ogni UTA e in ogni condotto secondario di ripresa prima dell’immissione in quello principale, secondo quanto indicato nel punto 5.4.4.5 della norma specificata. Poiché all’interno di questi la velocità dell’aria sarà probabilmente maggiore di 5 m/s, tali rivelatori saranno dotati di un dispositivo di prelievo e campionamento in linea, costituito da un contenitore in materiale plastico con copertura in policarbonato contenente un rivelatore analogico. Tale contenitore potrà essere installato sia in canali circolari che rettangolari, e sarà dotato di una sonda di prelievo da 40 cm per il campionamento.

Quando i rivelatori di fumo non saranno direttamente visibili (se installati nel controsoffitto o nascosti alla vista diretta) occorrerà provvedere all’installazione di ripetitori ottici di allarme in posizione visibile in modo tale da poter individuare il punto in cui verrà segnalato lo stato di allarme. L’allarme del rivelatore sarà chiaramente visibile dall.esterno grazie alla luce rossa lampeggiante emessa dal led di bordo che coprirà un angolo di campo visivo di 360 gradi. Lo stesso ripetitore ottico dovrà essere installato per tutte degenze in riferimento al decreto ministeriale.

Tutto il sistema dei rivelatori sarà connesso con un cavo 2x1,5 mm2 twistato collegato ad anello con le relative centrali di rilevazione.

14.3. Descrizione del sistema Il sistema da prevedere per la rivelazione fumi dovrà essere realizzato su un loop ad anello chiuso sul quale verranno installati i rivelatori di fumo digitali e gli altri componenti di comando e di acquisizione, l’anello partirà e terminerà in centrale.

I rivelatori saranno posizionati secondo quanto imposto dalla normativa UNI 9795 e saranno installati sia in ambiente che all’interno dei controsoffitti.

In caso di allarme le centrali provvederanno, all’arresto dell’impianto di condizionamento e la chiusura delle porte e serrande tagliafuoco.

14.4. Normativa di riferimento La normativa che regolamenta la realizzazione di impianti automatici di rivelazione incendi e dei

sistemi fissi manuali di segnalazione di incendio è la UNI 9795 del marzo 1999.

La presente norma prescrive i criteri per la realizzazione e l’esercizio dei sistemi fissi automatici di

rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme incendio.

Essa si applica ai:

sistemi fissi automatici di rivelazione e di allarme di incendio, dotati di rivelatori puntiformi di fumo e di calore, collegati o meno ad impianti di estinzione o ad altro sistema di protezione;

sistemi fissi di segnalazione manuale e di allarme di incendio; destinati ad essere installati in edifici

adibiti ad uso civile ed industriale.

14.5. Riferimenti normativi UNI EN 54-1: sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio . introduzione

UNI EN 54-2: sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio . centrale di controllo

UNI EN 54-4: sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio . apparecchiatura di alimentazione

UNI EN 54-5: componenti dei sistemi di rivelazione automatica di incendio . rivelatori di calore .

rivelatori puntiformi con un elemento statico

UNI EN 54-6: componenti dei sistemi di rivelazione automatica di incendio . rivelatori di calore -

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Rivelazione e gestione dell'allarme 51

rivelatori velocimetrici di tipo puntiforme senza elemento statico

UNI EN 54-7: componenti dei sistemi di rivelazione automatica di incendio . rivelatori puntiformi di

fumo . rivelatori funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della

luce o della ionizzazione

UNI EN 54-8: componenti dei sistemi di rivelazione automatica di incendio . rivelatori di calore a

soglia di temperatura elevata

UNI EN 54-9: componenti dei sistemi di rivelazione automatica di incendio . prove di sensibilità su

focolari tipo

CEI 20-36: prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici

CEI 64-8: impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata

e 1500V in corrente continua

14.6. Rivelazione e gestione dell'allarme Quando verrà segnalata una condizione d'allarme incendio da uno dei dispositivi di rivelazione del sistema (rivelatori di fumo e pulsanti manuali), sulla centrale lampeggerà il LED d'allarme generale

e contemporaneamente verrà attivato un dispositivo acustico.

Sul display della centrale verranno visualizzate tutte le informazioni relative alle condizioni di allarme necessarie alla sua localizzazione. Il messaggio inviato al sistema di supervisione, conterrà: il codice di identificazione del punto in allarme, data ed ora dell'evento ed eventuale zona attivata dall'evento.

Una volta ricevuto e decodificato l’allarme ed individuato il punto esatto, la centrale attiverà automaticamente, tramite l’invio di una serie di impulsi:

• i dispositivi ottici e acustici • la chiusura delle porte e serrande tagliafuoco, comandata dai corrispondenti moduli d’uscita: • l’arresto dell’impianto di condizionamento

La risposta di ciascun dispositivo all’interrogazione della centrale risulterà immediata.

La comunicazione con i dispositivi di rivelazione sarà possibile anche in presenza di un taglio dei

cavi di collegamento. In caso di cortocircuito, invece, la comunicazione rimarrà inalterata solo con le zone non interessate al guasto, che verrà automaticamente isolato con i circuiti isolatori preposti.

14.7. Sistemi fissi di segnalazione manuale d’incendio Il sistema di segnalazione manuale sarà costituito da pulsanti manuali per la segnalazione

dell’allarme che dovranno essere installati uno ogni 40 m in particolare lungo le vie di esodo.

I pulsanti dovranno essere installati in punti visibili e ad un.altezza compresa tra 1 m e 1.4 m secondo quanto indicato nel punto 6 della norma UNI 9795. Il pulsante di allarme manuale a rottura vetro dovrà essere dotato di LED di segnalazione di avvenuto azionamento adatto al montaggio a giorno in ambienti chiusi non a rischio. Il pulsante dovrà essere fornito completo di circuito di identificazione il quale assegnerà l'indirizzo dell'elemento per mezzo di due interruttori decimali.

Il pulsante,come il rivelatore, sarà di tipo intelligente, ovvero non trasmetterà alla centrale informazioni che devono essere elaborate, ma dei messaggi finiti: allarme, guasto, richiesta manutenzione, ecc.

I pulsanti saranno di tipo autoindirizzato con memoria degli eventi residente nel pulsante con protezione dalla maggior parte dei guasti fisici come taglio linea e corto-circuito.

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

IMPIANTI SPECIALI - CARATTERISTICHE APPARECCHIATURE 52

CAPITOLO IV

IMPIANTI SPECIALI - CARATTERISTICHE APPARECCHIATURE

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Generalità 53

ART. 15. IMPIANTO DI CHIAMATA INFERMIERI – CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE

15.1. Generalità Il sistema, nella gestione del reparto, dovrà consentire la ricezione delle chiamate per mezzo di un normale Terminale di camera con o senza display oppure tramite una più completa consolle di reparto a microprocessore programmabile: essa permette la segnalazione delle chiamate e lo stato di ciascuna stanza o bagno nonché la comunicazione in fonia con tutte le camere ed i letti. Permette inoltre la segnalazione delle presenze del personale, distinta su 2 livelli medico e infermiera, nelle camere e nei locali di servizio dotati di Terminale di camera. La Postazione di controllo sarà dotata di pulsanti per annunci al personale e per chiamata generale. tasti di selezione diretta per rispondere o effettuare chiamate verso le stanze display multifunzionale illuminato con individuazione letto, bagno, tipo di chiamata ecc.... gestione semplificata tramite i tasti funzione e navigazione, conversazioni a viva voce o tramite microtelefono risposta automatica secondo la priorità concentrazione di reparti

Tipologie di chiamate:dalle camere degenza:chiamata normale E’ possibile generare una chiamata da camera tramite il terminale di degenza od un qualsiasi dispositivo dotato di tasto identificato con il colore rosso installato all’interno della camera: questa azione provoca l’accensione di un LED sul modulo che ha generato la chiamata con il duplice scopo di tranquillizzare il degente e aiutare il personale che si reca in camera degenza nell’individuare l’originedella chiamata.

Contemporaneamente verranno attivate le seguenti segnalazioni: - sulla lampada fuori porta luce rossa ad intermittenza lenta; - sulla consolle caposala tono acustico lento ed accensione del relativo tasto di

chiamata da camera; - .sui terminali di camera, con tasto di presenza personale inserito, tono acustico solo dopo 30 secondi di

mancata risposta da parte della consolle caposala (detta temporizzazione non verrà ripetuta per le chiamate successive).

Chiamata d’emergenza

Questa chiamata potrà essere generata (solo dopo aver inserito la presenza del personale sul terminale di camera o sul modulo esterno) ripremendo un qualsiasi tasto di colore rosso. Detta chiamata verrà indirizza verso gli stessi terminali descritti per la chiamata normale ma distinta da: tono acustico accelerato sui terminali di camera e sulla consolle della caposala con priorità su precedenti chiamate inevase luce rossa ad intermittenza veloce sulla lampada fuori porta.

Chiamata diagnostica

E’ possibile generare una chiamata diagnostica per mezzo di apparecchiature mediche collegate ad innesto alla presa di degenza. Nel caso di variazione dei parametri impostati sulle apparecchiature mediche di controllo si verificherà , con le stesse procedure di una chiamata normale, una chiamata identificata come diagnostica.

Chiamata in caso di sconnessione di unita’ di degenza

Nel caso in cui avvenga l’accidentale sconnessione dell’unità pensile di chiamata verrà generata una chiamata del tutto paragonabile ad una normale chiamata da camera.

Annullamento delle chiamate da camera

All’avvento delle chiamate sopra descritte il personale del reparto ha tre alternative: può recarsi in camera dopo aver visto una segnalazione su lampada fuori. Utilizzando l’apposito tasto di presenza taciterà la chiamata fissando la segnalazione rossa sulla lampada fuori porta ed accendendo una nuova segnalazione di presenza sia fuori dalla camera, sia sulla consolle caposala. Uscendo dalla camera sarà sufficiente ripremere lo stesso tasto di presenza per annullare definitivamente la chiamata e tutte le segnalazioni ottico/acustiche da essa generate. può rispondere alla chiamata dalla consolle caposala o da un qualsiasi terminale di camera dove precedentemente era stata inserita una presenza. Dopo aver comunicato con il degente il personale avrà facoltà di cancellare la chiamata annullando anche tutte le segnalazioni ottico/acustiche da essa generate. può rispondere alla chiamata dalla consolle caposala o da un qualsiasi terminale di camera dove precedentemente era stata inserita una

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Sistema interfonico 54

presenza. Dopo aver comunicato con il degente il personale avrà facoltà di concludere la comunicazione lasciando però attive tutte le segnalazioni ottico/acustiche da essa generate sull’impianto.

Chiamata da wc di camera

La chiamata generata da WC di camera origina una segnalazione sulla lampada fuori porta di colore rosso o bianco (se prevista lampada per segnalazione chiamata da bagno), una segnalazione acustica su tutti i terminali di camera dove è stata registrata la presenza del personale e sulla consolle caposala. Una volta accettata la chiamata sarà possibile individuare l’origine di tale chiamata: non è possibile attivare la comunicazione fonica e sarà quindi necessario recarsi nel bagno per annullare la segnalazione utilizzando l’apposito tasto nel bagno sul quale sarà attivato il LED di identificazione.

15.2. Sistema interfonico Il sistema interfonico dovrà essere dotato di una tale gamma di dispositivi da garantire, oltre ad un'elevata qualità della fonia con totale segretezza nelle conversazioni, prestazioni capaci di ampie possibilità funzionali in qualsiasi situazione ospedaliera come ad esempio:

o Comunicazioni con sale operatorie utilizzando dedicate stazioni interfoniche asettiche; o Comunicazione dei diversi reparti; o Comunicazione fra degenti e visitatori nei reparti di terapia intensiva; o Comunicazioni d’emergenza tramite sistema di diffusione sonora interfacciata all’interfonico; o Comunicazione e gestione dei varchi di ingresso ai reparti; o Comunicazione diretta via radio con le ambulanze; o Gestione delle chiamate di allarme dagli ascensori; o Comunicazione fra i fari reparti con connessioni in rete locale;

ed ancora possibilità di connettere: o Interfaccia telefonica analogica; o Scheda 16 uscite; o Scheda 16 ingressi; o Scheda di rete ISDN a 2 connessioni; o Scheda interfaccia matrice video; o Scheda RS232 programmabile.

In termini più specifici, il sistema deve essere in grado di proporre, oltre ai comuni servizi dei sistemi interfonici, funzionalità di monitoraggio audio, di telecomando, di integrazione a diversi sistemi quali diffusione sonora, remote control, linee telefoniche ISDN, sistemi di video controllo ecc. con semplici soluzioni impiantistiche.

ART. 16. CABLAGGIO STRUTTURATO – CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE

16.1.Architettura del sistema Nella configurazione prevista il cablaggio strutturato sarà composto dai seguenti elementi fondamentali:

• nodi di piano o di zona: • per la fonia, permutatori telefonici collegati al centralino dell’ospedale; • per i dati, apparati centrali di interfaccia con gli elaboratori di Ospedale e con le linee di

adduzione esterne; • cablaggio dorsale di edificio (backbone), realizzato con cavi a fibra ottica e cavi multicoppie,

che collegano gli apparati centrali ai nodi di fabbricato; • nodi di fabbricato composti da armadi di centro stella che ospitano le strutture di permutazione e

le apparecchiature attive necessarie per servire le varie porzioni di edificio; • cablaggio orizzontale, che collega, con cavi a 4 coppie FTP 24AWG cat. 5E, le prese d’utente

con gli armadi di centro stella; • prese d’utente con connettori (jack) RJ45 cat. 5E, cui vanno collegati i terminali informatici e di

telecomunicazione (P.C., stampanti, apparecchi telefonici, fax, ecc.). o Tipo A: per gli uffici;

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Architettura del sistema 55

o Tipo B: per gli ambulatori e le degenze; o Tipo C: per eventuali connessioni aggiuntive alla rete informatica; o Tipo D: per i locali di servizio (es. Spogliatoi, magazzini, etc.).

APPARATI CENTRALI RETE DATI Sarà installato un nodo di edificio dotato di switch layer 3 modulare 10/100/1000 Mbit, popolato con porte gigabit in fibra ottica utilizzate per connettere tale nodo ai nodi secondari installati all’interno dei differenti livelli, nonché collegato a switch layer 2 per la connessione delle porte di I livello. Le apparecchiature che popolano i nodi secondari saranno switch a 24 porte (10/100Mbit autosensing) dotati di 2 porte gigabit in fibra ottica con funzionalità di switch layer 2, tutte le apparecchiature saranno completamente configurabili via software.

APPARATI CENTRALI RETE FONIA Per assicurare una buona comunicazione tra le varie camere e tra queste e l’esterno, dovrà essere prevista l’installazione di un centralino completamente digitale specifico per l’utilizzo in strutture ospedaliere al quale afferiranno tutte le linee.

Tale centralino avrà le seguenti caratteristiche:

- Numero di accessi base ISDN pari al 15% del numero di prese telefoniche interne;

- Numero di interni gestibili pari al numero di prese telefoniche interne maggiorato del 25%. Interni gestibili sia digitali che analogici;

- Centralino programmabile con display a cristalli liquidi;

- Posto operatore;

- Messa in attesa;

- Selezione passante;

- Deviazione delle chiamate su rete pubblica (numero interno o esterno al sistema);

- Documentazione dettagliata degli addebiti;

- Rinvio delle chiamate al posto operatore;

- Avviso di chiamata;

- Lista delle chiamate;

- Selezione classi di servizio:

- Solo comunicazioni interne;

- Comunicazioni esterne in arrivo;

- Selezione numeri permessi;

- Lista dei numeri vietati;

- Nessuna restrizione;

- Conferenza;

- Suoneria differenziata per chiamate interne, esterne;

- Trasferimento di chiamata;

- Possibilità di collegamento a Personal Computer con software addebiti.

Il centralino in oggetto avrà la possibilità di gestione di telefoni portatili con funzionamento identico alle postazioni fisse.

La postazione principale sarà dotata di display alfanumerico 8 righe x 24 caratteri, tastiera alfanumerica, selezione diretta di 24 numeri interni/esterni (espandibili a 40), vivavoce, ascolto amplificato, possibilità di espansione con moduli per funzioni aggiuntive (secondo telefono, adattatore analogico per fax e modem).

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Architettura del sistema 56

Le postazioni secondarie saranno dotate di telefoni aventi le seguenti caratteristiche:

- Display alfanumerico 2 righe x 24 caratteri;

- Vivavoce/ascolto amplificato;

- 12 tasti funzione (8 dei quali programmabili);

- regolazione volume;

- 2 slot espandibilità per adattatori (secondo telefono, adattatore analogico per fax e modem);

- possibilità di espansione con tastiera di selezione diretta di 32 numeri interni/esterni.

Le postazioni normali saranno dotate di telefoni multifrequenza.

CABLAGGIO DORSALE Il cablaggio dorsale è composto dalle vie cavi e dai collegamenti tra gli apparati centrali ed i centri stella (nodi) di edificio installati ai vari livelli.

Relativamente alla rete dati, tali collegamenti saranno realizzati mediante 4 cavi in fibra ottica cavo in fibra ottica con le caratteristiche indicate nel relativo paragrafo della specifica.

Il cablaggio della rete fonia sarà realizzato con cavi multicoppia 100 o 30 coppie 24AWG cat.3, con le caratteristiche indicate nel relativo paragrafo della specifica.

NODI Ogni nodo sarà costituito da armadi rack standard 19” per la permutazione delle linee provenienti dagli utenti, suddivisi per fonia e dati. L’ubicazione dei nodi dovrà essere il più possibile baricentrica rispetto all’area o alla porzione di edificio servita, in relazione alla lunghezza massima ammessa del collegamento verso gli utenti (permanent link), fissata in 90 metri.

I nodi saranno ubicati preferibilmente in piccoli locali tecnici dedicati, che dovranno essere equipaggiati degli impianti ausiliari indicati nel seguito.

Nel rispetto della distanza precedentemente indicata, tipicamente sarà installato un nodo o due per ogni livello.

CABLAGGIO ORIZZONTALE Il cablaggio orizzontale è costituito dalle vie cavi e dai cavi che realizzano il collegamento tra gli armadi di centro stella e le prese d’utente, escluse le bretelle di permutazione.

Il permanent link è il tratto di conduttore che collega le uscite del patch panel degli armadi alle prese d’utente. La sua lunghezza non deve superare i 90 metri.

I cavi da utilizzare saranno di tipo FTP 4 coppie 24AWG cat. 5e, con le caratteristiche indicate nel relativo paragrafo della specifica.

POSTAZIONI DI LAVORO (PRESE UTENTE)

Prese utente Le prese utente saranno costituite da connettori RJ45 di Cat. 5e montati su placche in resina con possibilità di inserimento ed estrazione dal fronte della placca.

Le prese utente dedicate alla fonia/dati saranno installate nell’ambito delle torrette o delle prese muro relative alle postazioni di lavoro o all’utenza, su torrette dedicate o su scatole da incasso o esterne a parete. Nelle torrette e nelle scatole da incasso saranno utilizzate placche o adattatori compatibili con la linea di prodotto prevista per l’impianto elettrico.

In ogni caso dovrà essere garantita la separazione dei componenti costituenti il cablaggio strutturato (cavi e connettori) rispetto ai componenti relativi alla parte di distribuzione elettrica.

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Cavi 57

Composizione delle prese dei posti utente I connettori RJ45 dovranno essere installati secondo le seguenti tipologie tenendo inoltre presente che, per facilitare l’identificazione da parte degli utenti, le prese dati dovranno essere preferibilmente di colore diverso dalle prese telefonia e dovranno essere dotate di apposito sportellino antipolvere con icona indicante il servizio (Telelefono o Dati):

postazione tipo “A”: n. 2 prese telefonia e n. 2 prese dati;

postazione tipo “B”: n. 1 presa telefonia e n.1 presa dati;

postazione tipo “C”: n.1 presa per dati.

postazione tipo “D”: n.1 presa per telefonia.

16.2.Cavi Le vie cavi per le linee di adduzione esterne e per i collegamenti dorsali tra gli apparati centrali ed i nodi di edificio dovranno essere costituite dall'insieme degli elementi di supporto e di protezione meccanica dei cavi e dovranno essere realizzate tenendo conto dell'ubicazione dei componenti dell'impianto e dei possibili passaggi nell’edificio (cavedi, corridoi, controsoffitti, pavimenti flottanti, o strutture murarie).

Saranno costituite, di norma, da canali metallici aperti da 200x100 mm, rispondenti alle norme CEI 23-31, realizzati in acciaio zincato con spessore minimo di 1,5 mm.

Le dimensione indicata rimane indicativa affinché comunque rimanga un’ulteriore disponibilità di spazio utile all'interno pari almeno al 30% del totale.

Saranno complete di tutti gli accessori necessari all’installazione quali staffe, giunzioni, curve orizzontali e verticali, elementi a T, incroci, elementi speciali, ecc.

Le canale avranno sostegni di fissaggio preferibilmente disposti su un solo lato, per facilitare la installazione e rimozione dei cavi, posti a distanza non superiore a 1 m.

Gli elementi metallici delle vie cavi dovranno essere collegati all'impianto di terra.

Eventuali vie cavi da posare sotto traccia saranno costituite da tubazioni rigide di materiale termoplastico di tipo autoestinguente, dimensionate in base ai flussi di cavi che ospiteranno, tenendo presente che dovranno garantire comunque un'ulteriore disponibilità di spazio utile all'interno pari almeno al 30% dello spazio totale.

Le vie cavi dovranno essere in grado di mantenere il raggio di curvatura dei cavi entro i limiti stabiliti dalla normativa EIA/TIA569.

I cavi dovranno essere fissati alle canalizzazioni solo mediante fascette di ampia sezione, riutilizzabili ed in materiale “Velcro” colorato per l’identificazione del servizio (fonia o dati).

CAVI PER COLLEGAMENTI DORSALI

Cavi in fibra ottica Saranno utilizzati per i collegamenti reciproci tra gli armadi “dati” dei nodi di edificio.

Le caratteristiche del cavo a fibra ottica saranno:

Tipo di cavo: fibra ottica multimodale 62,5/125 µm

Caratteristiche costruttive: “loose tube” con gel idrorepellente e protezione antiroditore completamente dielettrica

Caratteristiche della guaina esterna: non propagante l'incendio e a basso contenuto di gas alogeni, secondo la normativa IEC 332.1 - CEI 20-22 e CEI 20-37

Attenuazione massima per ciascuna fibra: 3,5 dB/Km a 850 nm e 1 dB/Km a 1300 nm

Banda passante: 500 MHz a 850 nm e 550 MHz a 1300 nm per ciascuna fibra

Installabilità: interna ed esterna a edifici

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Cavi 58

Connettori di tipo SC su pannello.

Cavi dati in rame Saranno utilizzati 4 cavi FTP 4 coppie 24AWG di cat. 5e con isolamento in polietilene, guaina esterna non propagante l’incendio a ridotta emissione di fumi e gas tossici secondo IEC 332.1 - CEI 20-37.

Cavi telefonici Saranno utilizzati cavi UTP 100 coppie 24AWG con isolamento in polietilene e schermo, guaina esterna non propagante l’incendio a ridotta emissione di fumi e gas tossici secondo IEC 332.1 - CEI 20-37, per i collegamenti tra il permutatore di centrale e gli armadi “fonia” dei nodi di edificio.

VIE CAVI PER COLLEGAMENTI ORIZZONTALI Le vie cavi per i collegamenti orizzontali tra i nodi di edificio e le prese utente avranno i percorsi indicati nelle planimetrie di progetto.

Saranno costituite dall'insieme degli elementi di supporto e di protezione meccanica dei cavi e dovranno essere realizzate tenendo conto dell'ubicazione dei componenti dell'impianto e dei possibili passaggi nell’edificio (cavedi, corridoi, controsoffitti, pavimenti flottanti, ecc.).

I rami principali saranno costituiti, di norma, da canali metallici chiusi rispondenti alle norme CEI 23-31, realizzati in acciaio zincato con spessore minimo di 1,5 mm.

Le dimensione dovrà essere stabilita in funzione dei cavi installati e tenendo presente che si richiede un’ulteriore disponibilità di spazio utile all'interno pari almeno al 30% del totale.

Saranno complete di tutti gli accessori necessari all’installazione quali staffe, giunzioni, curve orizzontali e verticali, elementi a T, incroci, elementi speciali, ecc.

Le canale avranno sostegni di fissaggio preferibilmente disposti su un solo lato, per facilitare la installazione e rimozione dei cavi, posti a distanza non superiore a 1 m.

Gli elementi metallici delle vie cavi dovranno essere collegati all'impianto di terra

Sotto i pavimenti flottanti i cavi potranno essere posati anche senza canalizzazioni, ma dovranno essere raggruppati in fasci, con apposite fascette “Velcro”, costituiti al massimo da 48 cavi.

All’interno delle stanze o degli uffici operativi, quando non vi sia pavimento flottante, i cavi di collegamento per le prese telematiche dovranno essere posati parte in controsoffitto e parte sottotraccia. Si precisa che le varie tipologie di prese possono essere assemblate anche su più placche, ad esempio una presa di tipo A che prevede 2 connettori dedicati alla fonia e 2 connettori dedicati ai dati, potrà essere costituita da una placca con 2 connettori e da un’altra placca con gli ulteriori 2 connettori.

Analogamente al cablaggio dorsale, anche le nuove canalizzazioni del cablaggio orizzontale dovranno essere dimensionate con una percentuale di maggiorazione della superficie utile del 30% per eventuali futuri ampliamenti. Ovviamente, nel caso di riutilizzo di canalizzazioni esistenti non deve essere prevista nessuna percentuale di maggiorazione ed è ammesso anche il riutilizzo di tubazioni in corrugato flessibile di PVC.

I rami finali di derivazione alle singole prese utente saranno, di norma, costituiti da tubazioni in PVC flessibili poste sotto i pavimenti flottanti. I diametri minimi delle tubazioni saranno pari a 25 mm per utenti di tipo “A” e 20 mm per utenti di tipo “B”, “C” o “D”. Le giunzioni canale/tubo dovranno essere realizzate mediante idonei raccordi.

Eventuali vie cavi da posare sotto traccia saranno costituite da tubazioni rigide di materiale termoplastico di tipo autoestinguente, dimensionate in base ai flussi di cavi che ospiteranno, tenendo presente che dovranno garantire comunque un'ulteriore disponibilità di spazio utile all'interno pari almeno al 30% dello spazio totale.

Le vie cavi dovranno essere in grado di mantenere il raggio di curvatura dei cavi entro i limiti stabiliti dalla normativa EIA/TIA569

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Cavi 59

CAVI PER I COLLEGAMENTI ORIZZONTALI Le linee per i collegamenti orizzontali tra i nodi e le prese utente sia per la rete fonia che per la rete dati, saranno costituite da cavo FTP 4 coppie 24AWG di categoria 5e, isolamento in polietilene, guaina esterna non propagante l’incendio a ridotta emissione di fumi e gas tossici e corrosivi secondo IEC 332.1, che dovranno essere terminati sui connettori modulari RJ45 a 8 pin in corrispondenza di ogni presa.

Le terminazioni dovranno essere realizzate in conformità con le seguenti specifiche:

lunghezza massima di rimozione della guaina: 25 mm;

sbinatura coppie: 13 mm;

raggio minimo di curvatura: 4 volte il diametro del cavo.

Modalità di numerazione delle coppie Collegamento EIA/TIA T568-A:

morsetti coppia colore

4,5 1 blu/bianco-blu

3,6 2 arancio/bianco-arancio

1,2 3 verde/bianco-verde

7,8 4 marrone/bianco-marrone

PRESCRIZIONI GENERALI PER LA POSA DEI CAVI I cavi dovranno essere posti in opera con le seguenti modalità:

I cavi dovranno essere raggruppati in fasci in un numero massimo di 48. Il cablaggio dovrà essere realizzato con fissatavi riutilizzabili in Velcro colorato, senza deformare la geometria dei cavi;

non dovranno essere superati i 30 metri fra due punti di trazione per posa in tubazioni;

fra due punti di trazione, indipendentemente dalla loro distanza, non dovranno esistere più di due curve a 90°;

dovranno essere rispettati scrupolosamente i raggi minimi di curvatura e gli sforzi di trazione indicati dal costruttore dei cavi;

per posa in tubazioni a vista o sotto traccia dovranno essere impiegati tubi con diametro minimo di 20mm;

cavidotti e raccordi non devono presentare schiacciature o bave, conseguenti a difetti di lavorazione in fabbrica o ad operazioni di posa in opera;

durante le operazioni di posa, i cavi non dovranno subire torsioni: per questo si dovranno utilizzare apposite scatole o bobine svolgicavo;

dovrà essere prestata particolare attenzione ad evitare che i cavi vengano calpestati o comunque schiacciati, per prevenire alterazioni delle loro caratteristiche prestazionali;

i cavi dovranno essere identificati sia nei cavidotti, sia all’interno degli armadi e delle scatole da frutto. Le fascette identificatrici non dovranno essere strette al punto da deformare il cavo, onde prevenire alterazioni delle loro caratteristiche prestazionali. Allo stesso scopo, all’interno degli armadi dovranno essere previsti idonei pannelli passacavo, oltre alla identificazione ed alla fascettatura dei cavi ad intervalli non eccedenti i 30 cm;

nel caso di posa in fascio all’interno dei canali, il numero massimo di cavi in fascio è pari a 48. Non saranno accettati fasci sovrapposti. I fasci di cavi dovranno essere identificati e fascettati ogni 30 cm.

PRESCRIZIONI GENERALI PER LA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA La distanza minima fra i conduttori in rame per cablaggio strutturato e cavi per energia che corrono paralleli è di 15 cm, peraltro vanno sempre rispettate le indicazione del costruttore dei cavi; in ogni caso devono essere rispettate le seguenti prescrizioni generali:

Va evitata la posa dei cavi per cablaggio in prossimità di:

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Cavi 60

linee elettriche di potenza

grandi motori elettrici

fonti di rumore elettromagnetico

dispositivi di potenza a SCR, IGBT, ecc.

Lunghi percorsi paralleli con linee per energia devono essere realizzati in canaline metalliche con setto divisorio sempre metallico. Sono ammessi brevi percorsi paralleli a cavi per energia in canaline in resina o PVC all’interno di uffici e simili.

PRESCRIZIONI GENERALI PER LA PREVENZIONE INCENDI La realizzazione delle aperture richieste per il passaggio dei cavi tra le postazioni, come illustrate nei disegni esecutivi dell’impianto, sarà a carico dell’appaltatore.

La chiusura a tenuta delle apertura tra i piani o attraverso strutture antincendio (REI), esistenti o realizzate dall’appaltatore per il passaggio dei cavi, saranno di esclusiva cura dell’appaltatore stesso. Dovranno essere chiuse tutte le aperture, comprese quelle eventualmente inutilizzate. Nell’ambito dei lavori di cui al presente elaborato, il ripristino della tenuta dei compartimenti antincendio dovrà essere realizzato con materiali certificati e di tecniche di posa parimenti certificate dalle Autorità competenti in materia di prevenzione incendi.

Tutto il cablaggio di comunicazione utilizzato per realizzare l’impianto in oggetto, oltre ai requisiti descritti nelle normative sopracitate, dovrà risultare conforme alle prescrizioni antincendio relative ai vari ambienti d’installazione.

CARATTERISTICHE DEGLI ARMADI RACK Gli armadi da installare nei nodi di edificio saranno costituiti da una struttura in lamiera d'acciaio pressopiegata, di 1,5 mm di spessore, verniciata con polveri epossidiche, saranno basati sulla tecnica rack 19" e corredati di due montanti laterali in acciaio zincato di 2 mm di spessore, completamente preforati (doppia foratura) con passo multiplo di 1U (1,75”). Questo permetterà un assemblaggio standard sia per quanto riguarda il fissaggio dei componenti sia per quanto riguarda gli spazi occupati in altezza.

Gli armadi avranno le seguenti caratteristiche principali:

altezza minima utile 42 unità da 1,75” (44,45 mm);

grado di protezione IP 30, secondo la norma EN 60529;

feritoie sugli sportelli laterali, per consentire la ventilazione interna naturale o forzata;

gruppo di ventilazione sul tetto con comando termostatico (solo per armadio dati);

una cava centrale per il passaggio dei cavi sulla base e sul tetto, con chiusura tramite piastra di tamponamento;

possibilità di arretrare in profondità i montanti di supporto della struttura rack 19" per ottimizzare il posizionamento degli apparati;

pannellature laterali cieche asportabili sinistro/destro/retro provviste di serratura, per facilitare, ove necessario, l'assemblaggio di armadi affiancati e l'interconnessione di apparati;

una porta trasparente in vetro temperato con meccanismo di chiusura multiplo a tre punti (centro/alto/basso) completo di maniglia e chiave di sicurezza;

possibilità di montare dei ripiani per sostenere apparati sprovvisti delle alette di fissaggio in tecnica 19";

elementi meccanici costituenti l'armadio provvisti di accessori per la connessione costante al conduttore di protezione di terra;

Negli armadi verranno utilizzati permutatori per l’attestazione dei cavi a 4 coppie FTP provenienti dalle prese utente.

Relativamente alla parte “dati”, tramite bretelle (patch cord) saranno possibili le permutazioni verso gli apparati attivi.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Cavi 61

Le prese sui patch panel (1 per ogni presa di utente) dovranno essere di tipo RJ45 di Cat.5e, per un totale di 24 porte per pannello, conformi alla normativa EIA-TIA 568B.

I connettori e i supporti dovranno essere identificati con un codice alfanumerico posto su targhette estraibili e protette da copertura trasparente, in modo tale da poter individuare con facilità la posizione della presa utente corrispondente (edificio, piano, area di lavoro); dovranno inoltre essere dotati di sportellino antipolvere colorato ed iconato per l’identificazione del servizio Telefonia e/o Dati. La stessa numerazione dovrà essere riportata posteriormente in corrispondenza del connettore stesso.

Il pannello guida permute sarà realizzato con anelli in lamiera metallica, adatti per essere installati su strutture da 19”, e verrà installato parallelamente ogni due moduli permutatore per un corretto incanalamento delle bretelle di raccordo.

Relativamente alla parte “fonia”, tramite bretelle (patch cord comprese nella fornitura) saranno possibili le permutazioni tra le striscie di permutazione, ad esempio sistema “110” (lato apparati centrali), ed i patch panel (lato utenti).

Le prese sui patch panel dovranno essere di tipo RJ45 di Cat.5e modulari, conformi alla normativa EIA-TIA 568B.

I connettori ed i supporti dovranno essere identificati con un codice alfanumerico, in modo tale da poter individuare con facilità la posizione della presa utente corrispondente (edificio, piano, area di lavoro); dovranno inoltre essere dotati di sportellino antipolvere colorato ed iconato per l’identificazione del servizio Telefonia e/o Dati. La stessa numerazione dovrà essere riportata sulla striscia di permutazione corrispondente.

Il pannello guida permute sarà realizzato con cinque anelli in lamiera metallica, e verrà installato parallelamente ad ogni striscia di permutazione per un corretto incanalamento delle bretelle di raccordo.

Dovranno essere fornite le bretelle di permutazione (patch-cord), preassemblate in fabbrica, di lunghezza adeguata per effettuare qualsiasi permutazione all’interno dell’armadio. Tali bretelle saranno costituite dal numero di coppie strettamente necessario (1, 2 e al limite a 4 coppie, dipendente dal tipo d’impianto telefonico installato presso la Filiale) e saranno dotate alle due estremità rispettivamente di terminazione tipo “110” e di plug RJ45 cat. 5e.

PRESE UTENTE Le prese utente saranno costituite da connettori RJ45 di Cat. 5e inseribili ed estraibili dal fronte della placca che li alloggia.

Ad ogni connettore RJ45 dovrà essere attestato un cavo UTP 4 coppie 24AWG di cat. 5e.

I connettori RJ45 dovranno inoltre essere provvisti di sistema di connessione delle coppie in tecnica IDC (Insulation Displacement Contact).

L’attestazione delle coppie dovra’ rispettare lo standard EIA/TIA T568A.

Le prese RJ45 dovranno essere di tipo “Printed Circuit Board” (compensazione del NEXT tramite circuito stampato) e dovranno facilitare il rispetto del limite massimo di sbinatura delle coppie pari a 13 mm come richiesto dalle norme per la categoria 5e.

La presa dovrà avere uno spazio dedicato alla collocazione di icone identificative per ogni singola utenza, con un criterio univoco per l’intera rete. L’etichetta identificativa dovrà essere posta sulla placca di sostegno in modo da essere facilmente visibile. La stessa dicitura dovrà essere riportata anche ai due estremi di ogni cavo e sui permutatori corrispondenti. Le prese dovranno essere dotate di coperchi estraibili colorati secondo EIA/TIA 606 per la protezione dalla polvere dei contatti delle porte non in uso.

L’identificazione della postazione dovrà adottare il seguente standard: XX-YYY-ZZ ove XX è il vano tecnico a cui è connessa la postazione (01, 02, ecc.), YYY è il progressivo della postazione di quel vano (001, 002, ecc.), ZZ identifica il singoli connettore (D1, D2, F1, F2).

Le prese dovranno essere facilmente collegabili al cavo e consentiranno una facile verifica della terminazione, dovranno essere riutilizzabili piu’ volte (almeno 5) in caso di errori e dovranno accettare plug a 2,3 o 4 coppie senza danni ai contatti.

L’intera tratta da permutatore a presa d’utente dovrà essere certificata per la categoria 5e.

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Centrali di comando 62

PRESCRIZIONI PER I LOCALI DI UBICAZIONE DEI NODI I locali dovranno avere una dimensione sufficiente per garantire la corretta installazione degli armadi ed una agevole accessibilità per le operazioni di collegamento e manutenzione. Gli armadi non dovranno essere addossati a parete. Qualora questo fosse indispensabile, gli armadi dovranno essere del tipo con telaio rack girevole, allo scopo di poter accedere alla parte posteriore degli apparati contenuti.

I locali dovranno essere dotati di:

griglia di transito per estrazione naturale dell’aria, della superficie di circa 0,2 m², posta in alto, possibilmente sulla parete contrapposta a quella della porta;

pavimento flottante con pannelli di tipo antistatico, con carico minimo di 500 kg/m² ed altezza utile dell’intercapedine di circa 15 cm;

sensore di rilevazione fumi/incendio;

impianto di illuminazione ordinaria (500 lux ad 1 metro dal pavimento);

illuminazione di sicurezza;

impianto di condizionamento;

presa di servizio CEE-17 16 A 2P+T.

ART.17. IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDI – CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE

17.1.Centrali di comando

La centrale di rivelazione dovrà supportare rivelatori multisensore con logica virtuale, in modo che le installazioni possano cambiare la modalità di rivelazione senza dover eseguire nessuno cambiamento fisico.

La rivelazione può essere modificata non solo al momento dell’installazione, ma anche durante il ciclo utile dell’edificio, con il mutare degli usi cui viene sottoposto l’edificio.

La centrale comunicherà con i sensori tramite un protocollo digitale ad alta velocità, tramite algoritmi di rivelazione di fumo a logica fuzzy e algoritmi di rivelazione di incendio monossido di carbonio.

Tale protocollo consentirà a ciascun rivelatore di operare in una o due differenti modalità di rivelazione e di ottimizzare quindi l’unità secondo il rischio corrente. Per soddisfare le applicazioni di rivelazione con rischi multipli, i rivelatori devono supportare il funzionamento simultaneo di due modalità di rivelazione.

Il protocollo dovrà essere altamente immune alle interferenze elettriche e supportare configurazioni flessibili di cablaggio, con tipologie diverse di cavo.

L’interfaccia utente deve essere potente ma di facile utilizzo, con display composto da 16 righe di 40 caratteri ciascuna, comodamente visibili.

Il terminale di comando dovrà essere in grado di elaborare e di visualizzare gli eventi sia in modo autonomo che su richiesta dell'operatore. Il display del terminale di comando dovrà differenziare chiaramente tra allarmi, guasti, informazioni e condizioni di esclusione.

Il terminale di comando dovrà offrire, oltre alla tacitazione e al ripristino, almeno le seguenti segnalazioni:

- il primo allarme e la maggior parte degli allarmi recenti

- lo stato dei sistemi in modo permanente, tra cui il numero di allarmi, il numero di guasti

e il numero dei punti isolati

- visualizzare il livello di CO e i livelli di fumo del sensore in allarme

- visualizzare messaggi personalizzati per le procedure di emergenza

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Rivelatori di fumo 63

- avere la funzione di scorrimento per consentire la facile visualizzazione di tutti gli eventi

e relativi stati.

La centrale deve possedere funzioni gestionali e tecniche di concezione avanzata tra cui: • procedure guidate da menù • protezione multilivello tramite password • visualizzazione di registri eventi • reporting dettagliato dei guasti • isolamento per punto, zona o settore • visualizzazione e stampa degli stati operativi • visualizzazione e stampa dei punti isolati • walk test automatico e manuale e funzioni di reporting • visualizzazione e stampa dei rapporti di manutenzione • funzioni complete di diagnostica incluse la simulazione e la forzatura delle uscite • modifiche di testo e configurazioni • test automatico delle batterie • funzioni di manutenzione del rivelatore • la centrale di rivelazione deve includere funzioni di programmazione per eventi ed azioni.

La centrale di rivelazione deve essere gestibile in postazione remota da un’interfaccia utente di grafica e testo visualizzabile su un singolo PC, con display chiari e comandi semplici che possano essere compresi con rapidità e semplicità non solo da un tecnico ma anche da un operatore.

Il sistema deve essere compatibile con un funzionamento tramite touch screen o mouse, senza richiedere l’uso di una tastiera.

Il software dovrà permettere una configurazione automatica del sistema, tramite importazione di disegni CAD, messaggi testuali, ubicazioni, e aree di zoom.

Il software di remotizzazione deve consentire: • una sequenza di zoom automatica ad almeno 4 livelli disponibile per ogni punto • la generazione di una mappa panoramica per la visualizzazione di aree più vaste e la zoomata nei

dettagli della finestra grafica • la visualizzazione di una finestra di procedure, che fornisce testo e istruzioni operatore

supplementari per ciascun evento • la classificazione degli eventi, per disporre di un resoconto dell’attivazione e delle cause • il posizionamento di icone di browsing sulle mappe, per permettere il passaggio in rassegna • l’utilizzo di icone di controllo sulle mappe, necessarie per avviare procedure nel modulo di

controllo della centrale, per azionare dispositivi ausiliari • la protezione completa tramite password e livelli operatore multipli • il comando a distanza del modulo di controllo antincendio attraverso la rete • la gestione degli eventi on-line in tempo reale e del sistema informativo cronologico • la definizione di tasti di ricerca personalizzati che possono essere utilizzati per generare rapporti

specifici.

In ciascun livello saranno installati pannelli con display grafici ed interfaccia utente i quali ripeteranno le segnalazioni di centrale relative allo stato ed agli allarmi, cio al fine di un immediata rilevazione della zona soggetta ad allarme.

17.2. Rivelatori di fumo

Il rivelatore deve essere un multisensore indirizzabile per fumo e calore.

Ogni rivelatore deve avere le seguenti caratteristiche:

presenza di un LED di allarme con angolo di visuale a 360°

presenza di un indicatore di indirizzo all’interno della sua base per evitare confusione durante le fasi di manutenzione e ridurre i costi e i tempi di installazione

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Pulsante manuale incendio 64

posizione speciale di “parcheggio” per le procedure di messa in esercizio e manutenzione

indirizzamento del rivelatore programmabile tramite uno strumento di servizio portatile o centrale di rivelazione

funzioni di autoconfigurazione del pannello e autoapprendimento

funzione di indirizzamento automatico del rivelatore

possibilità di visualizzare le letture di rivelatore sporco sul pannello o sullo strumento di servizio

possibilità di dotazione di isolamento di linea bidirezionale

possibilità di identificare i sensori per numero di serie, data di fabbricazione, versione software, indirizzo, cronologia eventi e data di messa in servizio tramite strumento di servizio portatile.

Programmabile da software in diverse modalità:

solo ottico.

ottico alta sensibilità.

a gradiente.

termico fisso 60°.

ottico-termico fisso.

ottico alta sensibilità/termico fisso.

17.3.Pulsante manuale incendio

L'allarme dovrà essere attivato mediante la rottura del vetro senza la necessità di strumenti speciali, come ad esempio un martelletto. Il pulsante analogico attivo di allarme dovrà essere collegabile insieme agli altri elementi , come i rivelatori di fumo, su una linea di rivelazione comune.

Nel pulsante d'allarme sarà incorporato un LED per segnalare otticamente la sua attivazione.

Dovrà essere possibile verificare il funzionamento del pulsante d'allarme senza rompere il vetro di protezione. Il pulsante di allarme dovrà essere identificabile dalla centrale in modo individuale e per posizione geografica all'interno del sistema. Il pulsante non dovrà richiedere la predisposizione di alcuno switch per l'inserimento del proprio indirizzo fisico.

Dovrà essere possibile montare la parte contenente l'elettronica separatamente e solo prima della messa in servizio onde evitare ogni possibile danno dovuto ai lavori d'installazione.

Il pulsante di allarme sarà idoneo a funzionare in un campo di temperatura compreso tra –25°C e + 70°C.

17.4.Modulo di comando

Il modulo di comando dovrà essere collegabile in un qualsiasi punto di una linea di rivelazione assieme agli altri elementi (rivelatori/pulsanti). Il modulo fornisce un'interfaccia tra segnali di comando della centrale e dispositivi come porte e serrande tagliafuoco, impianti di ventilazione, barriere antifumo, ecc.

La portata dei contatti del modulo di comando dovrà essere di 240 Vca / 2A.

Il modulo di comando dovrà poter essere comandato da un qualsiasi rivelatore collegato alla stessa centrale di rivelazione incendio.

Per l'attivazione dei relè delle uscite di comando non dovrà essere richiesta alcuna alimentazione addizionale. Il modulo di comando sarà idoneo a funzionare in un campo di temperatura compreso tra –25°C e + 55°C. La costruzione elettrica dovrà avere un grado di protezione minimo IP54.

17.5.Pannello ottico acustico

Pannello di segnalazione ottico-acustico a suono continuo e/o intermittente realizzato in contenitore stagno in lamiera verniciata o ABS , con frontale in plexiglas, dove in caso di allarme appare la scritta “ALLARME INCENDIO”.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Ripetitore ottico 65

Specifiche tecniche indicative

Livello sonoro 98dB a 1 metro

Alimentazione 24Vdc

Assorbimento 250 mA

Dimensioni 150x350x60mm.

Colore RAL 7035/7039

17.6.Ripetitore ottico

Ripetitore ottico modulato, ideale per l’utilizzo come fuori porta o per la ripetizione dello stato d’allarme di rilevatori nascosti (in controsoffitti, sottopavimenti o box per condotte).

E’ dotato di un circuito elettronico per la modulazione di 4 LED rossi, ed è normalmente disponibile con base bianca e calotta rossa sporgente, per la propagazione dell.allarme a 180°.

Funziona esclusivamente con rilevatori analogici, collegato a 3 conduttori ed alimentato direttamente dal Loop (senza alimentazioni esterne).

L’attuazione di questo ripetitore sarà liberamente programmabile, cosicché la connessione elettrica può avvenire al punto di rilevazione più prossimo, impiantisticamente parlando, e l’associazione logica può essere impostata per ripetere l’allarme di uno o più dispositivi di centrale, anche se collegati a Loop differenti. Ad esempio, si può installare il ripetitore ottico in prossimità del plafone, collegandolo fisicamente al rilevatore posizionato a soffitto, ma attivandolo per l’allarme di un rilevatore ubicato nel sottopavimento.

17.7. Apparati periferici di sgancio porte

Gli elettromagneti sono stati realizzati per mantenere aperte le porte tagliafuoco di passaggio, e per rilasciarle automaticamente in caso d’incendio.

In questo modo le porte assolveranno la funzione di compartimentazione solo nei luoghi interessati dalle fiamme, lasciando libere le vie di fuga nelle aree non direttamente interessate dall’incendio.

Elettromagnete 50 Kg con contropiastra snodata e sgancio automatico

Alimentazione 24 Vcc

Assorbimento 60 mA

Forza di ritenuta 50 kg

Blocco Magnete Nichelato

Copertura Metallica

Colore Nero

Dimensioni 85 x 75 x 33 mm

Connettore di collegamento a vite con variatore antidisturbo

Molla antimagnetismo residuo sul corpo del magnete

Completo di contropiastra snodata.

Elettromagnete 50 Kg con pulsante di sgancio (automatico/manuale) e contropiastra snodata

Alimentazione 24 Vcc

Assorbimento 60 mA

Forza di ritenuta 50 kg

Blocco Magnete Nichelato

Copertura Metallica

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Controllo Porte U.S. 66

Colore Nero

Dimensioni 85 x 75 x 33 mm

Connettore di collegamento a vite con variatore antidisturbo

Molla antimagnetismo residuo sul corpo del magnete

Con pulsante di sblocco

Elettromagnete 180 Kg con sgancio automatico e contropiastra fissa

Alimentazione 24 Vcc

Assorbimento 150 mA

Forza di ritenuta 180 kg

Corpo cilindrico su basetta in acciaio zincato

Blocco Magnete con bobina resinata

Dimensioni Ø 80 mm x h 37 mm

Molla antimagnetismo residuo sulla contropiastra

Contropiastra fissa su supporto in acciaio zincato

17.8. Controllo Porte U.S.

Le porte d’accesso verso l’esterno (Uscite di Sicurezza e porte) dovranno essere sempre allarmate 24/24 e devono prevedere una doppia protezione assicurata da un contatto magnetico triplo bilanciamento installato su ogni battente o anta e da un sensore volumetrico grand’angolo per la protezione volumetrica della stessa.

Funzionamento notturno:

Di notte l’apertura di un battente o anta , provocherà sia un allarme ottico acustico locale che una segnalazione all’unità di controllo con stampa dell’evento.

Funzionamento diurno:

Di giorno i sensori volumetrici saranno disinseriti mentre l’apertura di un battente o anta della porta, provocherà sia un allarme ottico acustico locale che una segnalazione alla Centrale con stampa dell’evento.

Le operazioni di disinserimento locale del Kit sirena, di tacitazione dell’allarme o di reset dovranno essere stampate.

ART.18. SISTEMA TVCC - CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE

18.1. Centrale video Dovrà essere prevista una matrice video che combini sia la tecnologia della matrice video che quella dei computer per fornire potenti prestazioni e servizi di sistema unici per la sicurezza dell'utente. La matrice è dotata di ingressi per allarme da interfacciare con il sistema antintrusione.

La matrice video sarà costituita da una struttura modulare espandibile alla quale collegare le telecamere, i monitor di videosorveglianza, le tastiere per il controllo delle telecamere Dome, porte di interfaccia di rete, etc

Il terminale locale consentirà all'operatore il controllo della scansione automatica e scansione casuale delle telecamere, e potrà consentire il controllo del brandeggio, zoom, preposizioni multiple, ecc.

I segnali inviati agli ingressi video della matrice video dovranno poter essere connessi in qualsiasi combinazione con dei monitor video, delle unità di memoria, delle stampanti video ecc., collegati alle uscite video.

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Complesso da ripresa 67

18.2. Complesso da ripresa I complessi da ripresa che dovranno essere utilizzati per il controllo televisivo saranno sia di tipo fisso (per esterno ed interno), sia di tipo “Dome”.

Il complesso da ripresa fisso dovrà essere costituito da:

Telecamera CCD colore e b/n 1/3” con risoluzione orizzontale superiore pari a 500 linee, possibile sincronizzazione Line Lock od esterna; alloggiamento in alluminio, disegno compatto. Alimentazione 12 Vcc

Obiettivo varifocal manuale o automatico a secondo che siano per interno o per esterno, con ottica variabile da 3,5 a 8mm con F=1,4. Attacco CS. con regolazione manuale automatica del diaframma e manuale del fuoco.

Custodia per esterno per dare il massimo di protezione alla telecamera con ottica a focale variabile, in lega alluminio anticorodal anodizzato e bulloneria in acciaio inox, IP66. Il corpo sarà trattato con particolari procedimenti galvanici che lo rendono resistente a condizioni gravose come il clima marino. È completo di tettuccio parasole e snodo di fissaggio.

ART.19. IMPIANTO ANTENNA TV - CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE

L'impianto di antenna TV/SAT utilizzato sarà del tipo misto terrestre e satellitare centralizzato per zone. I canali satellitari in chiaro saranno distribuiti su canali UHF.

Alle antenne sono collegate le apparecchiature necessarie alla ricezione, alla sintonizzazione, all’amplificazione dei segnali ed alla loro distribuzione. Tramite un partitore saranno realizzate le linee principali dalle quali, con ulteriori partitori, vengono derivate le linee per ciascuna stanza.

Tale sistema, estremamente modulare, permette numerose possibilità di espansione.

I cavi impiegati per i collegamenti dovranno essere posati all’interno del canale a controsoffitto e di tubazioni in materiale plastico sottotraccia e cassette di derivazione dedicate solamente agli impianti speciali.

Tale sistema, estremamente modulare, permette numerose possibilità di espansione, non ultima la possibilità, con l’integrazione delle apparecchiature necessarie, alla ricezione di canali via satellite sia in chiaro che criptati.

Il cavo da utilizzare è del tipo coassiale tipo SAT a basse perdite con isolante in polietilene espanso, avente impedenza caratteristica di 75 ohm e attenuazione a 2000Mhz non inferiore a 28dB/100m.

La massa del centralino e lo schermo coassiale del cavo dovranno essere sempre collegati all'impianto di terra generale dell'edificio.

I cavi impiegati per i collegamenti dovranno essere posati all’interno del canale a controsoffitto e di tubazioni in materiale plastico sottotraccia e cassette di derivazione dedicate solamente agli impianti speciali.

ART. 20. IMPIANTO DIFFUSIONE SONORA - CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE

20.1. Generalità Dovrà essere previsto un impianto di diffusione sonora che consentirà la diffusione di messaggi (anche di allarme preregistrati) e musica in tutti i reparti. Saranno installate 5 basi microfoniche (una in ogni livello), le quali consentiranno di effettuare chiamate per le singole zone o effettuare chiamate generali in tutte le zone. I punti terminali per i diffusori sonori saranno previsti lungo i corridoi ed atrii, sale di aspetto e zone comuni.

Il sistema interfonico previsto consentirà di mettere in comunicazione unidirezionale una postazione centralizzata, con tutti gli ambienti comuni, sia singolarmente che a gruppi. In particolare il sistema è costituito da un centralino di gestione con matrice audio che permette il controllo digitale diretto delle zone. Ogni zona

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Centrale di amplificazione 68

può essere visualizzata con il proprio nome. E’ possibile il controllo e l’assegnazione di 14 livelli di priorità tra gli ingressi.

A tale centralino saranno collegate anche le centraline di allarme incendi e antintrusione.

Nella postazione di sorveglianza verrà installata una base microfonica, un diffusore amplificato ed una tastiera selezione zone la quale consentirà di mettersi in comunicazione con una o più ambienti. A tale centralina è possibile collegare sorgenti audio di diversa natura.

Gli altoparlanti saranno dotati di trasformatore di impedenza alimentati a 100V/75V/50V.

Tutti i cavi di collegamento saranno multipolari schermati di sezione minima 0,75mmq.

Il centralino sarà corredato installato su rack 19” e sarà dotato di centralina di regia, di moduli di espansione zone, di alimentatore e di tutti i cavi di connessione.

20.2. Centrale di amplificazione Sarà costituita dai seguenti elementi:

- amplificatori di potenza;

- preamplificatori / compressori per operatori e per microfoni d'ascolto;

- dispositivo per il monitoraggio degli amplificatori, per scopi di manutenzione;

- unita di elaborazione allarmi.

AMPLIFICATORI DI POTENZA Sono previsti amplificatori di potenza minima da 100 W (di carico effettivo), con uscita a 100V/75V/50V commutabile. Ciò significa che si prevede di caricare un amplificatore con un numero di diffusori tale da sommare complessivamente una potenza non superiore a 100 W: in tale situazione l'amplificatore deve presentare ancora un adeguato margine di potenza (min 20%) e deve trovarsi in condizione di lavoro ottimale per quanto riguarda sia la distorsione che la temperatura di funzionamento.

MATRICE AUDIO E SISTEMA DI GESTIONE E' dedicata all'instradamento di tutti i segnali audio della centrale, in modo da inviare i vari ingressi audio previsti sulle varie uscite. II modulo di gestione, gestisce anche gli instradamenti, le priorità, i blocchi I'attivazione del DIN-DON, nonché I'autodiagnosi del sistema stesso.

POSTO OPERATORE (CONSOLLE DEDICATA) II posto operatore sarà costituito da un microtelefono, da una tastiera con comandi e segnalazioni e da un altoparlante.

La postazione comprenderà:

- preamplificazione microfonica;

- base microfonica;

- compressore limitatore;

- matrice audio;

- rack contenitore.

20.3.Caratteristiche dei cavi Tutti i cavi utilizzati devono soddisfare le seguenti norme:

I cavi utilizzati per portare il segnale audio ai diffusori dovranno essere di sezione minima 2 x 2,5 mm2 e di tipo schermato, con schermo composto da treccia di rame stagnate con copertura 85 e fasciatura dello schermo

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Caratteristiche dei cavi 69

composta da nastri di Mylor corrugato. Tali cavi devono rispondere alle norme CEI 20.45, CEI 20.22III, CEI 20.35, CEI 20.37, CEI 20.38;

Tutti i cavi, in fase di installazione, devono essere cartellinati in modo da permettere una loro immediata identificazione.

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Sommario a

SOMMARIO PARTE III _______________________________________________________________________________1

IMPIANTI ELETTRICI.....................................................................................................................................1 CAPITOLO I_____________________________________________________________________________2

IMPIANTI ELETTRICI - CRITERI DI PROGETTAZIONE...........................................................................2 ART. 1. DIMENSIONAMENTO E CRITERI DI PROGETTAZIONE IMPIANTI ELETTRICI _______3

1.1 Calcoli Linee................................................................................................................................3 1.2 Cadute Di Tensione .....................................................................................................................3 1.3 Protezioni Contro I Contatti Diretti ............................................................................................3 1.4 Protezione Contro I Contatti Indiretti ..........................................................................................4

Generalità 4 Protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione ............................................................................................................ 4 Protezione dai contatti indiretti per locali ad uso medico di gruppo 2 ..................................................................................................... 5 Selettività 5

1.5 Calcoli illuminotecnici.................................................................................................................6 CAPITOLO II ____________________________________________________________________________8

IMPIANTI ELETTRICI - QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI.................................................8 ART. 2. QUADRI ELETTRICI_______________________________________________________9

2.1. Quadri generali di bassa tensione ................................................................................................9 2.2. Quadri secondari di distribuzione ..............................................................................................10 2.3. Quadro di rifasamento ...............................................................................................................13 2.4. Quadri per sale operatorie..........................................................................................................13

ART. 3. INTERRUTTORI __________________________________________________________13 3.1. Premessa ....................................................................................................................................13 3.2. Interruttori principali di B.T. .....................................................................................................14 3.3. Interruttori secondari in B.T. .....................................................................................................14 3.4. Interruttori semplici con correnti nominali non superiori a 63 A .............................................15 3.5. Sganciatori per sovracorrenti .....................................................................................................15 3.6. Interruttori di manovra - sezionatori ..........................................................................................15 3.7. Contattori ...................................................................................................................................16

ART. 4. CAVI E CONDUTTORI ____________________________________________________16 4.1. Cavi per M.T. tipo RG5H1R/32-40 per tensioni di esercizio fino 36 kv...................................16 4.2. Cavi elettrici di energia per linee BT.........................................................................................17 4.3. Terminali, giunzioni e derivazioni su cavi di potenza a 380V di esercizio ...............................18 4.4. Conduttori a 220 V di esercizio .................................................................................................18 4.5. Giunzioni e derivazioni su conduttori a 220 V di esercizio.......................................................18 4.6. Posa in opera dei cavi ................................................................................................................18

ART. 5. TUBI PROTETTIVI, CANALI PORTACAVI E CONDUTTURE__________________19 5.1. Tubi protettivi rigidi di materiale termoplastico ........................................................................19 5.2. Tubo flessibile in P.V.C. serie pesante (corrugato) ...................................................................20 5.3. Cavidotti in P.V.C......................................................................................................................20 5.4. Canaletta metallica portatavi di tipo chiuso ...............................................................................20 5.5. Canaletta (Passerella) in acciaio zincato di tipo aperto .............................................................................21 5.6. Giunzioni - percorso dei cavi e cavetti ......................................................................................21 5.7. Cassette di derivazione da incasso.............................................................................................21 5.8. Cassette di derivazione da incasso stagne da esterno in PVC....................................................23

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Sommario b

ART. 6. APPARECCHI DI COMANDO - UTILIZZATORI______________________________24 6.1. Scatole di contenimento dei comandi e delle prese ...................................................................24 6.2. Prese a spina per apparecchi di potenza superiore a 1000 W ....................................................24 6.3. Interruttori, deviatori, commutatori, pulsanti, prese a spina, ecc. ..............................................24 6.4. Comandi e prese nell'interno degli ambienti..............................................................................25 6.5. Apparecchi componibili.............................................................................................................25

Generalità 25 Apparecchi di comando per usi domestici e similari .............................................................................................................................. 25 Prese a spina per usi domestici e similari................................................................................................................................................ 26 Interruttore automatico di sovracorrente per usi domestici .................................................................................................................... 26 Accessori per apparecchi componibili .................................................................................................................................................... 26 Uscita cavo 27

6.6. Prese a spina per usi industriali..................................................................................................27 6.7. Quadretti per prese a spina.........................................................................................................29

Quadretto con prese a spina da incasso per PC....................................................................................................................................... 29 Quadretto con prese a spina da incasso per locali di gruppo 1 ............................................................................................................... 29

ART. 7. IMPIANTO DI MESSA A TERRA ED EQUIPOTENZIALITÀ ___________________30

ART. 8. CONDUTTORI DI PROTEZIONE E DI TERRA ______________________________________30 8.1. Conduttori di protezione ............................................................................................................30 8.2. Collegamenti e giunzioni ...........................................................................................................31 8.3. Dispersori...................................................................................................................................31 8.4. Equalizzazione del potenziale....................................................................................................31

ART. 9. GRUPPO ELETTROGENO _________________________________________________31 9.1. Generalità...................................................................................................................................31 9.2. Motore Diesel ............................................................................................................................32 9.3. Generatore..................................................................................................................................33 9.4. Basamento..................................................................................................................................33 9.5. Batteria.......................................................................................................................................33 9.6. Tubo di scarico dei gas di combustione.....................................................................................33 9.7. Apparecchi per arresto ...............................................................................................................33 9.8. Serbatoio ausiliario ....................................................................................................................34 9.9. Serbatoio di stoccaggio combustibile ........................................................................................34 9.10. Apparecchiature per travaso combustibile.................................................................................34 9.11. Tubazioni per combustibile .......................................................................................................35 9.12. Indicatore di livello per serbatoio combustibile.........................................................................35 9.13. Canale di raccordo .....................................................................................................................36 9.14. Insonorizzazione ........................................................................................................................36 9.15. Quadro elettrico di comando e parallelo ....................................................................................36

ART. 10. GRUPPO DI CONTINUITÀ ASSOLUTA______________________________________39 10.1. Generalità...................................................................................................................................39 10.2. Accumulatori .............................................................................................................................41 10.3. Collegamenti..............................................................................................................................41

ART. 11. ILLUMINAZIONE DI AMBIENTI MEDIANTE LUCE ARTIFICIALE ______________________42 11.1. Corpi illuminanti........................................................................................................................42

Degenze, Ambulatori............................................................................................................................................................................... 42 Radiodiagnostica, Laboratori, Sale Operatorie ....................................................................................................................................... 42 Depositi, Locali tecnici............................................................................................................................................................................ 43

11.2. Travi testaletto ...........................................................................................................................43 Degenze 43 Preparazione, Risveglio........................................................................................................................................................................... 44

CAPITOLO III __________________________________________________________________________45 IMPIANTI SPECIALI - CRITERI DI PROGETTAZIONE............................................................................45

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Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Sommario c

ART. 12. IMPIANTO DI CHIAMATA INFERMIERI – NORMATIVA E ELEMENTI DI PROGETTAZIONE ______________________________________________________________________46

ART.13. CABLAGGIO STRUTTURATO (FONIA-DATI) – NORMATIVA ED ELEMENTI DI PROGETTAZIONE ______________________________________________________________________46

13.1. Premessa ....................................................................................................................................46 13.2. Norme, Prestazioni, Certificazioni E Verifiche .........................................................................47

Riferimenti legislativi e normativi .......................................................................................................................................................... 47 Compatibilità con standard, prodotti e protocolli ................................................................................................................................... 47 Prestazioni del sistema ............................................................................................................................................................................ 47 Verifiche e certificazione ........................................................................................................................................................................ 48

ART. 14. IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDI – NORMATIVA ED ELEMENTI DI PROGETTAZIONE ______________________________________________________________________48

14.1. Prescrizioni tecniche generali ....................................................................................................48 14.2. Criteri d’installazione dei sistemi fissi automatici e di segnalazione manuale d’incendio ...................................................................................................................................................48 14.3. Descrizione del sistema..............................................................................................................50 14.4. Normativa di riferimento ...........................................................................................................50 14.5. Riferimenti normativi.................................................................................................................50 14.6. Rivelazione e gestione dell'allarme............................................................................................51 14.7. Sistemi fissi di segnalazione manuale d’incendio......................................................................51

CAPITOLO IV __________________________________________________________________________52 IMPIANTI SPECIALI - CARATTERISTICHE APPARECCHIATURE.......................................................52

ART. 15. IMPIANTO DI CHIAMATA INFERMIERI – CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE _________________________________________________________________53

15.1. Generalità...................................................................................................................................53 15.2. Sistema interfonico ....................................................................................................................54

ART. 16. CABLAGGIO STRUTTURATO – CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE ___________________________________________________________________54

16.1. Architettura del sistema...........................................................................................................................54 Apparati centrali rete dati ........................................................................................................................................................................ 55 Apparati centrali rete fonia...................................................................................................................................................................... 55 Cablaggio dorsale .................................................................................................................................................................................... 56 Nodi 56 Cablaggio orizzontale.............................................................................................................................................................................. 56 Postazioni di lavoro (prese utente) .......................................................................................................................................................... 56

16.2. Cavi .........................................................................................................................................................57 Cavi per collegamenti dorsali.................................................................................................................................................................. 57 Vie cavi per collegamenti orizzontali...................................................................................................................................................... 58 Cavi per i collegamenti orizzontali ......................................................................................................................................................... 59 Prescrizioni generali per la posa dei cavi ................................................................................................................................................ 59 Prescrizioni generali per la compatibilità elettromagnetica .................................................................................................................... 59 Prescrizioni generali per la prevenzione incendi .................................................................................................................................... 60 Caratteristiche degli armadi rack............................................................................................................................................................. 60 Prese utente 61 Prescrizioni per i locali di ubicazione dei nodi ....................................................................................................................................... 62

ART.17. IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDI – CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE _________________________________________________________________62

17.1. Centrali di comando ................................................................................................................................62 17.2. Rivelatori di fumo ...................................................................................................................................63 17.3. Pulsante manuale incendio ......................................................................................................................64 17.4. Modulo di comando ................................................................................................................................64 17.5. Pannello ottico acustico...........................................................................................................................64 17.6. Ripetitore ottico.......................................................................................................................................65 17.7. Apparati periferici di sgancio porte ...........................................................................................65

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Ristrutturazione PADIGLIONE UROLOGIA POLICLINICO PALERMO

Disciplinare Descrittivo degli Elementi Tecnici

Sommario d

17.8. Controllo Porte U.S. ..................................................................................................................66 ART.18. SISTEMA TVCC - CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE _______66

18.1. Centrale video............................................................................................................................66 18.2. Complesso da ripresa .................................................................................................................67

ART.19. IMPIANTO ANTENNA TV - CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE ___________________________________________________________________67

ART. 20. IMPIANTO DIFFUSIONE SONORA - CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E APPARECCHIATURE ___________________________________________________________________67

20.1. Generalità...................................................................................................................................67 20.2. Centrale di amplificazione .........................................................................................................68

Amplificatori di potenza.......................................................................................................................................................................... 68 Matrice audio e sistema di gestione ........................................................................................................................................................ 68 Posto operatore (consolle dedicata)......................................................................................................................................................... 68

20.3. Caratteristiche dei cavi ............................................................................................................................68