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Sommario Editoriale In copertina: Il lupo italico, un animale prezioso e rarissimo della fauna italiana è finalmente tornato a popolare l’ecoregione Alpi con grande vantaggio per l’equilibrio ecologico WWF-Canon Chris Martin Pubblicazione mensile: Autorizz. Tribunale di Roma n. 12132 del 24/4/68. Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96 art. 2, comma 20, lettera C - Roma Anno XXXVIII n° 12, dicembre 2004 Direttore responsabile: Fulco Pratesi Responsabile servizi editoriali: Barbara Franco In redazione: Emanuela Pietrobelli Maura Valerio Duccio Centili Tel. 06 84497500 Fax 06 85356442 e-mail redazione: [email protected] Progetto grafico: Enrico Calcagno - AC&P Impaginazione ed elaborazioni fotografiche: AC&P Srl - Roma Fotolito e stampa: Edicomprint SpA - Roma WWF ONLUS Italia Fondo Mondiale per la Natura Questo numero è stato chiuso in tipografia il 17 novembre 2004 Cites 4 Focus Alpi 6 8 10 Il ramino entra in Cites Le nostre Alpi La “visione per la biodiversità” della Alpi Sempre più assediate La scuole per le Alpi Due metodi a confronto Stelvio: nuove “strade” per lo sci Addio alle valli dell’orso Caro Panda 28 Libri e non solo 29 Ecologia fai da te 30 di isolati ridotti montani, sopravvissuti al mare di ghiaccio delle glaciazioni quaternarie e che mantengono perciò caratteristiche uniche che vanno dallo stambecco alla stella alpina, dalla soldanella all’ermellino, dal carabo di Olimpia alla silene di Elisabetta. La flora, soprattutto la loro flora, appare fortemente condizionata e resa multiforme dalle rocce in cui essa vegeta. Le Alpi ci consegnano una “biodiversità” geologica d’immenso valore. Si va dalle dolomie chiare e monumentali delle Dolomiti, ai porfidi purpurei del Lagorai; dagli gneiss del Gran Paradiso ai graniti del Monte Bianco; dai calcari candidi delle Alpi Giulie alla aguzza piramide cristallina del Cervino. E i paesaggi creati da queste emergenze rupestri sono anch’essi splendidi: i monoliti dolomitici e le cupe vette delle Alpi Orientali, i ghiacciai e le abetine, i laghetti alpestri e le falesie precipiti, i torrenti montani e i ghiaioni candidi. Ma un altro elemento ha agito sulle Alpi per renderle il gioiello che oggi conosciamo. Popolazioni intrepide e avventurose, come quella alla quale apparteneva l’Uomo di Similaun, hanno, nei N on so se tutti quelli che abitano le Alpi o che ne parlano conoscano l’effettiva importanza a livello mondiale di questo ambiente. Un po’ come il Vesuvio è divenuto, nei secoli, l’archetipo dei vulcani di tutto il mondo, così la catena alpina è assurta a modello di molte altre catene. Vedi ad esempio le Alpi Albanesi, quelle Australiane, le Apuane, le Alpi della Luna, le Alpi della Nuova Zelanda, le Alpi Transilvaniche, le Alpi Dancale, le Alpilles, solo per citare alcune delle più note. In effetti, le Alpi, grazie soprattutto al fatto di trovarsi tra territori di antica civiltà e plurimillenaria presenza umana, rappresentano qualcosa di particolare. Innanzitutto sono un luogo ove, in poche migliaia di metri di dislivello, si percorrono grandi distanze verso nord in termini ecologici e biogeografici . Pensate: piante come la linnea boreale o il ranuncolo delle nevi fioriscono, oltre che nelle Alpi, nelle tundre dell’Europa circumpolare. E così la pernice bianca o la lepre variabile vivono, oltre che sui massicci alpini, nelle aree che circondano il Circolo Polare Artico. Insomma si tratta, dal punto di vista floristico e faunistico (che sono quelli che più ci coinvolgono), di avamposti o numero 12 PANDA 11 12 13 14 Trasporti alpini nel caos Acque dolci da proteggere Il pane delle Alpi Alpi tutto esaurito 15 16 17 18 Che cosa regalerai per Natale? Natale 19 millenni, plasmato l’aspetto dell’Ecoregione Alpi: creando pascoli, terrazzando pendici, tracciando sentieri, costruendo meravigliose opere intrise di fatica e di sudore come i muretti a secco, i viottoli selciati, le malghe, le baite, i fienili, figli di una sapienza antica e modellati da impervie e spesso invivibili situazioni geografiche e climatiche. E sopravvivono costumi e tradizioni, razze di animali domestiche e colture ataviche nonostante la marea erosiva che dal basso sale a portare oltraggi e degrado. Dighe che bloccano il corso di torrenti, autostrade che convogliano un traffico inquinante, bacini sciistici incongrui e devastanti, cave mostruose, tunnel e viadotti in cemento, elettrodotti che sfregiano i paesaggi, alberghi e residences che invadono foreste e pascoli, fuoristrada, cacciatori, elicotteri e motocrossisti che, come le schiere delle formiche guerriere del Sudamerica, tutto divorano, tutto rosicchiano, tutto distruggono. C’è dunque molto da fare per bloccare il degrado. E le associazioni, il WWF in testa, che si battono per la salvezza dell’Ecoregione Alpi si sono unite per agire più efficacemente per la sua salvezza. Il Panda è una pubblicazione mensile riservata solo ai Soci e agli Abbonati. I Soci adulti e giovanili ricevono ogni due mesi Panda, i Soci Junior ricevono ogni due mesi Panda Junior. Un tesoro che non possiamo perdere Panda news Italia 20 Oasi del WWF 22 News Mondo 24 Traffic 26 ASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL WWF ONLUS Via Po, 25/c - 00198 Roma Tel. 06/844971 http: //www.wwf.it Ente Morale D.P.R. n. 493 del 4/4/1974 CONSIGLIO NAZIONALE Presidente Fulco Pratesi Vice Presidenti Carlo Galli, Maurizio Santoloci Consiglieri Gianfranco Amendola Maria Cimino Andrea Dignani Riccardo Fortina Maurizio Fraissinet Marco Frey Peter Kramer Stefano Leoni Vincenzo Manes Cecilia Parlante Antonella Pulci Maurizio Rivolta Mario Tozzi Enzo Venini Marina Vigo Revisori dei Conti Massimo Corciulo Flavia De Vito Walter Ventura Collegio dei Probiviri Manuele Mazzetti di Pietralata Averardo Amadio Alessandro Ferrini Emanuela Vesci Emilio Marcon COMITATO SCIENTIFICO Franco Andaloro, Piermario Biava, Luigi Boitani, Giovanni Bollea, Lester Brown Massimo Capula Domenico De Masi Alberto Di Fazio Antonio Di Natale Almo Farina Vincenzo Ferrara Ireneo Ferrari Andrea Filpa Silvano Focardi Fulvio Fraticelli Marco Frey Silvana Galassi Marino Gatto Domenico Gaudioso Mario Giampietro Silvio Greco Franco La Cecla Alessandro Lanza Sandro Lovari Sergio Malcevschi Ezio Manzini Marco Marchetti Eleonora Masini Bruno Massa Luca Mercalli Franco Miglietta Alessandro Montemaggiori Norman Myers Antonio Navarra Giorgio Nebbia Giuseppe Notarbartolo di Sciara Giuseppe Onufrio Franco Pedrotti Francesco Petretti Bruno Petriccione, Sandro Pignatti Bernardino Romano Wolfgang Sachs Luigi Lombardi Satriani Giuseppe Scarascia- Mugnozza Bartolomeo Schirone Fernando Spina Francesco Tonucci Mario Tozzi Sergio Ulgiati Riccardo Valentini Sergio Zerunian Segretario Generale M. Candotti Direttori G. Benedetto (Segretario Aggiunto per gli Affari Pubblici e Relazioni Istituzionali) G. Bologna (Segretario Aggiunto per gli Affari Scientifico-Culturali) PERIODICO ASSOCIATO ALL’USPI (UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA) STAMPATO SU CARTA RICICLATA AL 100% QUOTE SOCIALI OB SOCIO ORDINARIO 25 TB SOCIO SOSTENITORE 55 BB SOCIO BENEMERITO 500 MC MILLENNIUM CLUB 260 FB SOCIO FAMIGLIA ORDINARIO 40 SB SOCIO FAMIGLIA SOSTENITORE 80 JB SOCIO JUNIOR 18 GB SOCIO GIOVANILE 18 PC PANDA CLUB 32 OS ORDINARIO SENZA PANDA 18 JS JUNIOR SENZA PANDA 12 GS GIOVANILE SENZA PANDA 12 I pagamenti di quota associativa o di donazione possono essere effettuati sul c/c p. n. 323006 intestato a: ASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL WWF Via Po, 25/c - 00198 Roma Conservate le ricevute postali o bancarie delle donazioni al WWF: potrete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi. Ai sensi della legge 460/97 le donazioni al WWF sono detraibili nel limite di 2.065,00 Euro all’anno; per le aziende, fino al 2% del reddito d’impresa. Per iscrizioni, rinnovi e donazioni potete telefonare alla Segreteria Soci WWF al numero 06 84497500 WWF - European Alpine Programme

Panda 12/2004 defawsassets.panda.org/downloads/pandafocusalpi.pdfLuigi Lombardi Satriani Giuseppe Scarascia-Mugnozza Bartolomeo Schirone Fernando Spina ... TB SOCIO SOSTENITORE 55

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Sommario Editoriale

In copertina:Il lupo italico, un animaleprezioso e rarissimo della faunaitaliana è finalmente tornato apopolare l’ecoregione Alpi congrande vantaggio perl’equilibrio ecologico

WWF-Canon Chris MartinPubblicazione mensile:Autorizz. Tribunaledi Roma n. 12132del 24/4/68. Spedizionein abbonamento postaleLegge 662/96 art. 2, comma20, lettera C - Roma AnnoXXXVIII n° 12, dicembre 2004

Direttore responsabile:Fulco Pratesi

Responsabile servizi editoriali:Barbara Franco

In redazione:Emanuela PietrobelliMaura ValerioDuccio Centili

Tel. 06 84497500Fax 06 85356442e-mail redazione: [email protected]

Progetto grafico:Enrico Calcagno - AC&P

Impaginazioneed elaborazioni fotografiche:AC&P Srl - Roma

Fotolito e stampa:Edicomprint SpA - Roma

WWF ONLUS ItaliaFondo Mondialeper la Natura

Questo numeroè stato chiuso in tipografiail 17 novembre 2004

Cites 4

Focus Alpi 6 8 10

Il ramino entra in Cites

Le nostre Alpi

La “visione per la biodiversità”della Alpi

Sempre più assediate

La scuole per le Alpi

Due metodi a confronto

Stelvio: nuove“strade” per lo sci

Addio alle vallidell’orso

Caro Panda 28

Libri e non solo 29

Ecologia fai da te 30

di isolati ridotti montani, sopravvissuti almare di ghiaccio delle glaciazioniquaternarie e che mantengono perciòcaratteristiche uniche che vanno dallostambecco alla stella alpina, dallasoldanella all’ermellino, dal carabo diOlimpia alla silene di Elisabetta.La flora, soprattutto la loro flora, apparefortemente condizionata e resamultiforme dalle rocce in cui essa vegeta.Le Alpi ci consegnano una “biodiversità”geologica d’immenso valore.Si va dalle dolomie chiare emonumentali delle Dolomiti, ai porfidipurpurei del Lagorai; dagli gneiss delGran Paradiso ai graniti del MonteBianco; dai calcari candidi delle AlpiGiulie alla aguzza piramide cristallinadel Cervino.E i paesaggi creati da queste emergenzerupestri sono anch’essi splendidi: imonoliti dolomitici e le cupe vette delleAlpi Orientali, i ghiacciai e le abetine, ilaghetti alpestri e le falesie precipiti, itorrenti montani e i ghiaioni candidi.

Ma un altro elemento ha agito sulle Alpiper renderle il gioiello che oggiconosciamo. Popolazioni intrepide e avventurose,come quella alla quale apparteneval’Uomo di Similaun, hanno, nei

Non so se tutti quelli che abitano le Alpi o che ne parlanoconoscano l’effettiva importanza a livello mondiale di questo

ambiente. Un po’ come il Vesuvio èdivenuto, nei secoli, l’archetipo deivulcani di tutto il mondo, così la catenaalpina è assurta a modello di moltealtre catene. Vedi ad esempio le AlpiAlbanesi, quelle Australiane, le Apuane,le Alpi della Luna, le Alpi della NuovaZelanda, le Alpi Transilvaniche, le AlpiDancale, le Alpilles, solo per citarealcune delle più note.In effetti, le Alpi, grazie soprattutto alfatto di trovarsi tra territori di anticaciviltà e plurimillenaria presenza umana,rappresentano qualcosa di particolare. Innanzitutto sono un luogo ove, inpoche migliaia di metri di dislivello, sipercorrono grandi distanze verso nordin termini ecologici e biogeografici. Pensate: piante come la linnea boreale oil ranuncolo delle nevi fioriscono, oltreche nelle Alpi, nelle tundre dell’Europacircumpolare. E così la pernice bianca ola lepre variabile vivono, oltre che suimassicci alpini, nelle aree checircondano il Circolo Polare Artico. Insomma si tratta, dal punto di vistafloristico e faunistico (che sono quelliche più ci coinvolgono), di avamposti o

numero 12

PANDA

11 12 13 14

Trasporti alpini nel caos

Acque dolci da proteggere

Il pane delle Alpi

Alpi tutto esaurito

15 16 17 18

Che cosa regalerai per Natale?Natale 19

millenni, plasmato l’aspettodell’Ecoregione Alpi: creando pascoli,terrazzando pendici, tracciando sentieri,costruendo meravigliose opere intrise difatica e di sudore come i muretti a secco,i viottoli selciati, le malghe, le baite, ifienili, figli di una sapienza antica emodellati da impervie e spesso invivibilisituazioni geografiche e climatiche.E sopravvivono costumi e tradizioni,razze di animali domestiche e coltureataviche nonostante la marea erosiva chedal basso sale a portare oltraggi edegrado.Dighe che bloccano il corso di torrenti,autostrade che convogliano un trafficoinquinante, bacini sciistici incongrui edevastanti, cave mostruose, tunnel eviadotti in cemento, elettrodotti chesfregiano i paesaggi, alberghi e residencesche invadono foreste e pascoli,fuoristrada, cacciatori, elicotteri emotocrossisti che, come le schiere delleformiche guerriere del Sudamerica, tuttodivorano, tutto rosicchiano, tuttodistruggono.C’è dunque molto da fare per bloccare ildegrado. E le associazioni, il WWF intesta, che si battono per la salvezzadell’Ecoregione Alpi si sono unite peragire più efficacemente per la suasalvezza.

Il Panda è unapubblicazione mensileriservata solo ai Soci eagli Abbonati. I Soci adultie giovanili ricevono ognidue mesi Panda, i Soci Juniorricevono ogni due mesiPanda Junior.

Un tesoro che non possiamo perdere

Panda news Italia 20

Oasi del WWF 22

News Mondo 24

Traffic 26

ASSOCIAZIONEITALIANA PER IL WWFONLUS

Via Po, 25/c - 00198 RomaTel. 06/844971http: //www.wwf.itEnte Morale D.P.R. n. 493del 4/4/1974

CONSIGLIONAZIONALE

PresidenteFulco Pratesi

Vice PresidentiCarlo Galli,Maurizio Santoloci

ConsiglieriGianfranco AmendolaMaria CiminoAndrea DignaniRiccardo FortinaMaurizio FraissinetMarco FreyPeter KramerStefano LeoniVincenzo ManesCecilia ParlanteAntonella PulciMaurizio RivoltaMario TozziEnzo VeniniMarina Vigo

Revisoridei ContiMassimo CorciuloFlavia De VitoWalter Ventura

Collegiodei ProbiviriManuele Mazzettidi PietralataAverardo AmadioAlessandro FerriniEmanuela VesciEmilio Marcon

COMITATOSCIENTIFICOFranco Andaloro,Piermario Biava,Luigi Boitani,Giovanni Bollea,Lester BrownMassimo CapulaDomenico De MasiAlberto Di FazioAntonio Di NataleAlmo FarinaVincenzo Ferrara

Ireneo FerrariAndrea FilpaSilvano FocardiFulvio FraticelliMarco FreySilvana GalassiMarino GattoDomenico GaudiosoMario GiampietroSilvio GrecoFranco La CeclaAlessandro LanzaSandro LovariSergio MalcevschiEzio ManziniMarco MarchettiEleonora MasiniBruno MassaLuca MercalliFranco MigliettaAlessandro MontemaggioriNorman MyersAntonio NavarraGiorgio NebbiaGiuseppe Notarbartolodi SciaraGiuseppe OnufrioFranco PedrottiFrancesco PetrettiBruno Petriccione,Sandro PignattiBernardino RomanoWolfgang SachsLuigi Lombardi SatrianiGiuseppe Scarascia-MugnozzaBartolomeo SchironeFernando SpinaFrancesco TonucciMario TozziSergio UlgiatiRiccardo ValentiniSergio Zerunian

Segretario GeneraleM. Candotti

DirettoriG. Benedetto(Segretario Aggiunto per gliAffari Pubblici e RelazioniIstituzionali)G. Bologna(Segretario Aggiunto per gliAffari Scientifico-Culturali)

PERIODICO ASSOCIATO ALL’USPI (UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA)

STAMPATO SU CARTA R IC IC LATA AL 100%

QUOTE SOCIALI €

OB SOCIO ORDINARIO 25TB SOCIO SOSTENITORE 55BB SOCIO BENEMERITO 500MC MILLENNIUM CLUB 260FB SOCIO FAMIGLIA ORDINARIO 40SB SOCIO FAMIGLIA SOSTENITORE 80JB SOCIO JUNIOR 18GB SOCIO GIOVANILE 18PC PANDA CLUB 32OS ORDINARIO SENZA PANDA 18JS JUNIOR SENZA PANDA 12GS GIOVANILE SENZA PANDA 12I pagamenti di quota associativa odi donazione possono essere effettuatisul c/c p. n. 323006 intestato a:ASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL WWFVia Po, 25/c - 00198 Roma

Conservate le ricevute postali obancarie delle donazioni al WWF:potrete dedurle dalla prossimadichiarazione dei redditi. Ai sensidella legge 460/97 le donazioni alWWF sono detraibili nel limite

di 2.065,00 Euro all’anno; per leaziende, fino al 2% del redditod’impresa.

Per iscrizioni, rinnovi e donazionipotete telefonare alla Segreteria SociWWF al numero 06 84497500

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Negli scorsi numeri di Pandaabbiamo già parlato delleGlobal 200: l’identificazionedelle ecoregioni prioritarie a

livello planetario per la conservazionedella biodiversità. Le Alpi sono una diqueste ecoregioni.

Per affrontare al meglio leopportunità e le sfide poste dalle Alpii 5 WWF dei paesi alpini (Italia,Francia, Svizzera, Germania e Austria)hanno unito le loro competenze e iloro sforzi per lanciare il WWFEuropean Alpine Programme (ilprogramma internazionale per laprotezione delle Alpi). Iniziato a fine1999, con l’intento di coordinaretutte le attività del WWF nelle Alpi,sviluppa una prospettiva a lungotermine comune a tutte le particoinvolte per preservare l’integritàecologica della regione per legenerazioni future. Il punto di vista èpan-alpino.

L’iniziativa copre tutto l’arco alpino:da Nizza a Vienna, dalle Alpi francesia quelle slovene. Partner fondamentalidel programma sono la CommissioneInternazionale per la Protezione

delle Alpi (CIPRA International), laRete delle Aree Protette Alpine(ALPARC) e il Comitato ScientificoInternazionale per la Ricerca Alpina(ISCAR). La prima fu fondata nel1952 al fine di spingere per la stesuradi una Convenzione per laProtezione delle Alpi; le altre duesono reti emanate proprio da quellaConvenzione, che finalmente dal1999 esiste ed è firmata dai Paesiinteressati.

Il WWF European AlpineProgramme opera nello spirito dellaConvenzione delle Alpi. Essa ècomposta da una convenzionequadro e da numerosi protocolli giàsviluppati o in via di preparazione,ognuno relativo ad un aspettocaratteristico delle Alpi: natura,foreste, suolo, sviluppo sostenibile,agricoltura, energia, turismo,trasporti, popolazione e cultura…L’Italia ha firmato tutti i protocolli,ma per il momento non ne haratificato nemmeno uno, e ciò cipone in posizione di debolezzarispetto ai paesi alpini vicini nei qualii protocolli sono già entrati in vigore.

Il WWF European Alpine Programmesegue i principi della conservazioneecoregionale. Si tratta di un approccioalla conservazione della biodiversitàche si basa su una scala spaziale moltovasta (l’arco alpino nella sua interezza),su obiettivi a lungo termine (anche 50anni), sul partenariato e sullacollaborazione con gli attori chiave, sulcoinvolgimento delle comunità locali,sull’individuazione delle cause dirette eindirette della perdita di biodiversità, e

sulla formulazione di strategie adattealla complessità dei temi da trattare. In particolare, il WWF EuropeanAlpine Programme prevede la stesuradi uno scenario di riferimento cheguidi tutte le attività future.

Nel frattempo il programma è giàconcretamente impegnato per laconservazione della biodiversità delleAlpi su tre temi specifici: Freshwater,per la conservazione dei fiumi delleAlpi (e in questo rientra l’attività ditutela del fiume Tagliamento di cuiabbiamo già parlato nel numero 10 diPanda); Natura 2000 e Rete Emerald,per il completamento e l’applicazionedi queste reti nei paesi alpinidell’Unione Europea e in Svizzera eLiechtenstein, e l’educazioneambientale dei ragazzi delle Alpi(attraverso il programma Kids for theAlps). A queste attività partecipano tutti e 5 iWWF alpini e altre organizzazioni. ◆

www.wwf.it/alpi

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Il WWF EuropeanAlpine Programmeunisce i paesi alpiniper difendere unpatrimonio comune

SCOPRIAMO LA BIODIVERSITÀ

DELLE ALPI

I galli della neveI tetraonidi sono uccelli di originein genere boreale, giunti nellecatene montuose meridionalidell’Europa in concomitanza con icicli di espansione dei ghiacciai erimasti isolati nelle sacche fredde

SERENA ARDUINO [email protected]

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focusALPI Le nostre Alpi

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WWF-Canon / Roger LeGUEN

Gipeti sul nido

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l’individuazione dei macro-corridoidelle Alpi, per collegare le areeprioritarie fra di loro e le Alpi con ilterritorio circostante (cioè con gliAppennini, con le Alpi Dinariche, conla pianura padana eccetera).

Per la conservazione ecoregionaletutelare la biodiversità significaseguire 4 principi: 1) rappresentazione di tutte le distinte

comunità naturali (nell’ambito dipaesaggi tutelati o di una rete di areeprotette),

2) mantenimento o ripristino dipopolazioni vitali di tutte le specienative all’interno delle propriecomunità naturali;

3) mantenimento o ripristino dei

processi ecologici ed evolutivi cheoriginano o sostengono labiodiversità;

4) conservazione di blocchi di habitatnaturale abbastanza estesi da essereresistenti ai cambiamenti.

Le aree prioritarie - e i corridoi cheverranno identificati a breve -consentono di conservare tutte equattro queste componenti. Seriusciremo a tutelare tutte le areeprioritarie, riusciremo a garantirel’integrità ecologica di tutto l’arcoalpino.

Che cosa sono le aree prioritarie?• Sono identificate a una scala non di

dettaglio (1:500 000) e quindi i loroconfini sono del tutto approssimativi.Sono previsti piccoli aggiustamenti deiconfini su scala di dettaglio.

• Sono le aree più importanti a scalapan-alpina in quanto a densità dibiodiversità. Questo significa che tuttoil territorio alpino è importante e checi sono molte altre aree importanti ascala provinciale o regionale onazionale. Ma le aree indicate hannoun’importanza che va al di là deiconfini regionali o nazionali.

• Non sono solo la fotografia di ciò cherimane, ma anche di ciò che può

essere recuperato (considerano sia ladistribuzione attuale di specie, habitat eprocessi, sia quella potenziale).

• Rappresentano i risultati del lavorocomune della comunità scientificadelle Alpi. Sono quindi condivise.

Le aree prioritarie forniscono quindi uncontesto alle azioni di conservazioneattuali o future. Queste aree sono uno strumento peressere più strategici e per creare sinergieper la conservazione e lo svilupposostenibile delle Alpi. Infatti, in presenzadi risorse limitate, se l’obiettivo èconservare la biodiversità laddove essaè potenzialmente più completa, allorala strategia migliore sarà di agire in questearee.

Si può agire in queste aree in due modi:sviluppando piani d’azione per l’interaarea prioritaria, in un processo simile adAgenda 21; oppure avviando nellesingole aree prioritarie progetti specificiper la tutela di specie e habitat o per losviluppo sostenibile. Non è nei principidella conservazione ecoregionale creareparchi ovunque ci sia un’area prioritaria:piuttosto si tratterà di definire misure digestione appropriata, facendo tesoro diciò che esiste già. È in questa direzioneche il WWF e i suoi partner intendonoproseguire. ◆È il territorio alpino

come vorremmo che fosse quando ibambini di oggisaranno adulti.

Insieme dobbiamotrasformarlo in realtà

SERENA ARDUINO [email protected]

La conservazione ecoregionaleprevede la stesura di una visione(scenario desiderabile) per labiodiversità dell’ecoregione.

Tutti gli sforzi seguenti sarannoquindi indirizzati al raggiungimentodi questo obiettivo.

Come contributo a questa visione,nelle Alpi sono già state individuate24 aree prioritarie, cioè areeimportanti per il maggior numero ditaxa (gruppi di specie o di habitat)(vedi mappa aree prioritarie). Questesono state individuate grazie alcontributo di un centinaio di espertidi tutti i Paesi alpini, rappresentantioltre 90 organizzazioni diverse.Un ulteriore contributo sarà

La “visione per la biodiversità” delle Alpi

La caccia ai tetraonidiLa caccia è oggi il maggior fattorelimitante per l’accrescimentodelle popolazioni della pernicebianca (Lagopus mutus), del galloforcello o fagiano di monte(Tetrao tetrix) e del francolino di

e glaciali dell’Europa meridionaleproprio con l‘ultimo e per oradefinitivo ritirarsi dei ghiacciavvenuto circa 15.000 anni fa.

monte (Bonasa bonasia) come loè stato nel passato per il gallocedrone (Tetrao urogallus)ufficialmente scomparso dallalista dei cacciabili, ufficiosamenteancora un ambito trofeo.

Il gallo cedroneOggi il gallo cedrone nidificasolo nel settore centro-orientaledelle Alpi, dalla provincia diComo a quella di Udine e lapopolazione appare in regressoin tutto l’arco alpino italiano da

Il gallo forcelloIl gallo forcello o fagiano di monteappare il più diffuso fra i tetraonidi;la popolazione riproduttiva contafra 10.000 e 12.000 coppie earriva a superare 40.000 esemplarinella fase post-riproduttiva.

La ricchezza in biodiversità delle AlpiIl territorio delle Alpi, secondo i confinidefiniti dalla Convenzione delle Alpi,misura 190.912 km2, di cui il 27,5% inItalia. Le Alpi sono una delle ultimeregioni naturali rimaste nell’Europacentrale e ospitano 30.000 specieanimali e 13.000 specie vegetaliche documentano la grande diversitàbiologica presente.Specie animali: 20.000 invertebrati, 200uccelli nidificanti, 80 mammiferi, 80pesci, 21 anfibi, 15 rettili.Specie vegetali: oltre 5.000 funghi,4.500 piante vascolari ovvero il 39%della flora europea, 2.500 licheni, 800muschi, 300 epatiche.Le specie più note che vivono nelle Alpisono: l’orso bruno, lo stambecco, ilcamoscio, il lupo, la lince e l’aquilareale, oltre a un gran numero di specieendemiche (che vivono esclusivamentequi). Le Alpi sono la più importanteriserva d’acqua in Europa: grandi fiumicome il Reno, il Rodano, il Po e l’Adige vihanno le loro sorgenti.

A Alpi Marittime – AlpesMaritimes (Italia/Francia)

B Alpi Cozie - Gran Paradiso- Queyras - Massif dePelvoux - Massif de laVanoise (Italia/Francia)

C Diois en Drome (Francia)D Mont Ventoux en Provence

(Francia)E Ver cors (Francia)F Alpes Vaudoises (Svizzera)G Alpi Pennine - Vallée du

Rhône - Oberwallis(Italia/Svizzera)

H1Sottoceneri nel Ticino(Svizzera-Italia)

H2Sopraceneri nel Ticino(Svizzera)

I Alpi Orobie - Grigne (Italia)J Bundner Rheintal

(Svizzera)K Alpstein - Churfirsten

(Svizzera)

L Engadina - Stelvio/StilfserJoch (Svizzera/Italia)

M Brenta - Adamello - Baldo -Alto Garda (Italia)

N Dolomiti Bellunesi (Italia)O Karwendel - Isar (Austria)P Lechtal (Austria)Q Allgau (Germania)R Dolomiti d’Ampezzo (Italia)S Berchtesgaden (Germania)T Hohe Tauern (Austria)U Karnische Alpen/Alpi

Carniche - Tagliamento -Julische Alpen/AlpiGiulie/Julijske Alpe -Karawanken/Karavank(Austria/Italia/Slovenia)

V Koralpe (Austria)W Oberosterreichische

Kalkalpen - Niedere Tauern (Austria)

Aree prioritarie per la conservazione delle Alpi

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5 miliardi di litri d’acqua. La nuova sfida per i fiumiIl 90% dei corsi d’acqua alpinirischia di perdere per sempre ilproprio equilibrio naturale. Per glianni scolastici 2004-2006 Kids for theAlps propone “Dai vita al tuofiume”, un percorso che guida iragazzi alla riscoperta del significatoe valore non solo ecologico maanche culturale dei corsi d’acqua, e liinvita ad intraprendere iniziative perla loro salvaguardia. Le classipartiranno con un’indagine percomprendere se il proprio comunesta gestendo i fiumi del territoriocon responsabilità o con scarsaattenzione, per arrivare asensibilizzare la cittadinanza e adavviare un dialogo con leamministrazioni locali perché sidichiarino “amiche dei fiumi” erealizzino interventi concreti a favoredei corsi d’acqua. ◆

Per partecipare basta un click suwww.kids-for-the-alps.net

Kids for the Alps è il progettointernazionale di educazioneambientale del WWF EuropeanAlpine Programme che si

rivolge alle scuole di Italia, Francia,Svizzera, Austria, Germania,Lietchenstein e Slovenia con l’obiettivodi mostrare ai giovani l’unicità del luogo in cuivivono ed offrire loro l’opportunità di contribuire alla costruzione di un futuro sostenibile per le Alpi.

Un successo “tra il dire e il fare”Kids for the Alps ha preso avvio nel 2002 con un grande concorso cheinvitava i ragazzi a ritrarre le Alpi e ad esprimere le attese per il lorofuturo. L’iniziativa si è conclusa con unsuccesso travolgente: sono giunti piùdi 3.000 disegni e desideri per le Alpi“di domani”. Lo scorso anno il tema proposto èstato quello dell’utilizzo della risorsaacqua nelle Alpi, la più grande riservaidrica d’Europa. I ragazzi si sonocimentati in un test on-line e hannopotuto valutare i propri consumi. Oltre1.300 classi hanno assunto impegniconcreti arrivando a risparmiare ben

Èveramente un sentiero impervio ilpercorso che porta alla tutela dellabiodiversità sull’arco alpinoitaliano. Quest’area è esposta agli

effetti diretti e indiretti della pianurapadana, area fortemente industrializzatae popolata. È un luogo di intensotransito sia per turismo che per gliscambi commerciali tra l’Italia e altripaesi europei. Ecco ad esempio dueforme di impatto sul territorio cheportano ad un progressivoimpoverimento della biodiversità alpinae che – per questa ragione – sono nodicruciali della programmazione Alpi inItalia.

TrasportiOggi si muovono attraverso questoterritorio montano dalla Francia allaSlovenia, dall’Italia alla Germania, quasi125 milioni di persone all’anno inauto, circa 25 milioni con il treno.Ancora più pesante l’effettosull’ecosistema generato dal trasportomerci, in larga parte basato sul transitodei TIR anziché con il treno. L’effetto diframmentazione causato dalla retestradale e autostradale esistente èaltissimo, al punto che su tutto l’arco

alpino si contano ormai solo 14 areecon superficie superiore ai 1.500 km2

prive di infrastrutture per iltrasporto. Effetto destinato a crescereperché le previsioni al 2010 delGoverno italiano stimano crescite finoal 30% in più rispetto ai livelli del1998 (il treno e il cabotaggiomarittimo si attesterebberorispettivamente a circa il 3% ed il 7%).

TurismoOltre agli spostamenti in auto generatiper motivi turistici, sono in pericolosoaumento le infrastrutture a supportodello sci. Questa espansione mette inconcorrenza le stazioni sciistiche tra loroe porta a progettare comprensori semprepiù grandi che si contendono lo stessopubblico. Aumentano così laframmentazione e l’interferenza con iboschi per realizzare impianti e nuovepiste, aumenta l’utilizzodell’innevamento artificiale: un esempiosu tutti il progetto di espansione dellestrutture sciistiche di Santa CaterinaValfurva, nel parco nazionale delloStelvio, dove è stata sventrata la cresta delmonte Sobretta e si punta ora adeturpare l’incontaminata valle dell’Alpe.

almeno un decennio comeevidenziato dai dati raccolti dastudiosi, forestali e cacciatori.La popolazione alpina conta2.000-3.000 coppie.

La pernice biancaSi calcola che una femmina dipernice bianca deponga in mediadieci uova ogni anno, di cuicinque non danno pulcini perchévengono distrutte da volpi,ermellini, donnole, corvi imperiali.

Dei cinque piccoli nati almeno tresoccombono di fronte ai predatoriprima dell’autunno.Poi tocca all’inverno esigere il suotributo: la neve, le valanghe, letormente, il gelo uccidono inmedia un altro esemplare.

vatici e cinque sono statecolonizzate con esemplarireintrodotti. In totale venti nazionieuropee, oggi, sono abitate dallalince, che, fra i grandi carnivori, èquindi molto più diffusa dell’orsoe del lupo. Fra queste venti c’è

In aprile, quando gli uccellisopravvissuti a tutte questepressioni possono pensare dimetter su famiglia, della covata didieci pernici bianche ne è rimastauna sola.

La linceDelle trentaquattro nazioni checompongono l’Europa, incluseSan Marino e Malta, dieci hannoil privilegio di ospitare popolazioniautoctone di lince, cinque sonostate raggiunte da animali sel-

Tutelare le Alpi è possibile, frenandol’avanzata dell’uomo

DANIELE MEREGALLI [email protected]

Sempre piùassediate

I ragazzi di 7 paesilavorano insieme per la

salvaguardia del loroambiente

BARBARA ALBONICO [email protected]

Le scuole per le Alpi

PANDA

focusALPI

Giugno 2003, Innsbruck(Austria) “Vertice deiragazzi delle Alpi”.Giovani provenienti da tutti i paesi delle Alpi hannopresentato al pubblico eai politici le loro richieste per il futuro delle Alpi.

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La grande fauna nelle Alpi italianeSecondo i dati più aggiornati nelterritorio alpino italiano sono pre-senti 32.000 stambecchi (il 75%localizzato in Piemonte e Valled’Aosta), 120.000 camosci, 30.000

La lince IIDal 1970 sono state liberate inEuropa più di ottanta linci: fraqueste, nove nella Stiria(Austria) nel 1978, 25 inSvizzera in nove zone diverse, 17nel 1982 nelle regioni

anche l’Italia, dove le linci si sonoaffacciate sulla catena alpina inpiù punti a seguito di progetti direintroduzione nelle nazioniconfinanti.

occidentali della Cecoslovacchiain prossimità del confine con laGermania, altre nel Giura e neiVosgi in Francia.Due progetti in particolare, inSvizzera e in Slovenia, hannoavuto un tale successo da

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Nel cuore del Parco Nazionaledello Stelvio (area prioritariaindividuata dal WWF, LEngadina-Stelvio), si terranno tra

gennaio e febbraio 2005 quattordicigiorni di kermesse sciistica: iCampionati del mondo di sci.Le opere, cioè le nuove piste, gliimpianti da sci, gli impianti diinnevamento artificiale,l’illuminazione, i rifugi, lo ski stadium,un dedalo di strade di cantiere, unponte in cemento armato sul torrenteFrodolfo sono state realizzate inspregio alle primarie esigenze di

conservazione del preziosissimo edelicato equilibrio ambientale-paesaggistico dei luoghi. Per queste opere il finanziamentopubblico ha trovato corsie preferenzialinella Finanziaria e grande disponibilitàdi spesa della Regione Lombardia,mascherata da irrinunciabile“occasione di riqualificazione turisticadella Valtellina e della intera montagnalombarda”. Invece, il Parco è statomesso all’angolo e ridicolizzato dallostrapotere della FIS - FederazioneInternazionale Sci -, dalla FISI (versionenazionale) e dalle amministrazionipubbliche.Una lobby potente composta da alcuniimprenditori locali, di quelli cheantepongono i propri interessi ad unavisione moderna ed efficiente diturismo, e da una cordata di pochi, mainfluenti personaggi ben appoggiatianche al Ministero dell‘Ambiente, hatrasformato quest’area del ParcoNazionale dello Stelvio in untristissimo e scandaloso Luna Park. La FIS ha dimostrato come si possonocalpestare le proprie stesse regole cheprevedono una assoluta compatibilità

ambientale nonché la collaborazionedelle associazioni ambientaliste comerequisito della candidatura di unterritorio a tenere le gare iridate,collaborazione che non c’è stata. Gareche peraltro si svolgono ogni due annie lasciano dietro di loroindebitamento delle amministrazionilocali ospitanti e devastazione delterritorio. Le gare del 2005 sono state pensate suuna nuova pista (a meno di 1 km daquella del 1985, ancora tecnicamentevalida) - in un Sito di ImportanzaComunitaria - da realizzare tagliandoun bosco di piante secolari, luogo dinidificazione e rifugio della fauna edarrecando un impatto paesaggistico.Il ricorso del WWF alla Magistraturaed al Tribunale Amministrativo dellaRegione Lombardia a nulla è valsorispetto all’esigenza primaria di fare leopere necessarie per i Mondiali. I giudici hanno anche creduto allarimovibilità, dopo le gare, di 40 metridi ponte in cemento armato costruitosul torrente Frodolfo. È anche statasventrata la cresta sommitale delmonte Sobretta a 2.700 metri pergiungere nella Valle dell’Alpe, l’ultimoparadiso. Da lì già è in progetto uncarosello sciistico che, passando daaree incontaminate del Parco, giungeràsino a Bormio.I Mondiali rappresentano un’altraoccasione persa nella sfida perpromuovere i valori ambientali dellaValtellina, vero irriproducibile tesoro,per riqualificare i trasporti pubblici e ladisastrata viabilità, per distinguere lapreziosità del proprio territorio, ed alsolito sono stati una cieca occasionepredatoria e priva di programmazione,come lo sono stati i mondiali di 20anni fa, che hanno lasciato dopo dueanni la stessa lamentata crisi del primamondiali con un po’ più di povertàrispetto alle risorse perdute persempre. ◆

(foto e documentazione sul sito WWFwww.wwf.it/alpi/areeprioritarie.asp)

alimentare popolazioni stabiliora in crescita che iniziano ainteressare marginalmenteanche il territorio italiano, dalleAlpi occidentali (in connessionecon la popolazione svizzeradell’Haute Savoie) al Tarvisiano

(in continuità con le popolazionidella Slovenia) e alle Alpi Giulie.L’intera popolazione di lincipresente nelle Alpi è stimata in150 esemplari, che occupanocon vari nuclei un territorio dicirca quattro milioni di ettari.

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Natura 2000 e ConservazioneEcoregionale: entrambiindispensabili

Un parco nazionaletrasformato in luna park

relativa alla conservazione deglihabitat naturali e seminaturali e dellaflora e della fauna selvatiche(92/43/CEE), e quella del 1979,concernente la conservazione degliuccelli selvatici (79/409/CEE).Nel dicembre 2003 l’Unione Europeaha pubblicato un elenco dei siti alpini da tutelare. L’obiettivo ècollegare tra loro le aree protette, inmodo da creare un unico sistema incui la naturale mobilità delle speciesia incoraggiata e al contemposalvaguardata.

Il metodo di lavoro dellaConservazione Ecoregionaleadottato dal WWF produce una“visione” che identifica le aree ad altovalore di biodiversità, mentre la reteNatura 2000 identifica i siti conhabitat o specie rari o minacciati:• rispetto ai 4 pilastri della

Conservazione Ecoregionale,(popolazioni vitali,rappresentazione di tutti gli habitat,processi ecologici, vaste areenaturali) Natura 2000 assicura ilmantenimento di popolazioni vitali

Nel 1989 il Consiglio d’Europa ha invitato gli statiche hanno ratificato la«Convenzione di Berna» a

indicare aree precise da consacrarealla salvaguardia della biodiversità.Esse andrebbero a costituire una retea livello europeo, volta a garantire lasopravvivenza della fauna, della florae dei rispettivi habitat. La rete è statachiamata “smeraldo”: la preziosagemma verde è il simbolo dei tesoridella natura. Il passo successivo è stato compiutodall’Unione Europea con il progettoNatura 2000: che prende le mosse dadue direttive UE: quella del 1992,

delle specie degli allegati alledirettive (ma non necessariamentedelle specie non comprese dagliallegati), assicura la rappresentazionedegli habitat della direttiva (ma nondegli altri), assicura in parte i processiecologici attraverso la conservazionedi alcuni habitat. Non è in grado diconservare vaste aree naturali.

• La Conservazione Ecoregionaleidentifica le aree importanti anche senon sono minacciate, prima che sianominacciate.

• L’approccio ecoregionale include ilmonitoraggio e la gestione adattativa:se specie o habitat cominciano adessere minacciate lo scopriamo intempo e possiamo fare qualcosa.

• La Conservazione Ecoregionale siappoggia sulle reti già esistenti (dellearee protette, delle IBA - ImportantBird Areas, etc.).

• Per il momento la rete Natura2000/Smeraldo è costituita da singolisiti. Ma i siti che si trovano all’internodi un’area prioritaria, attraverso laConservazione Ecoregionale e ilLandscape Approach possono esseremessi in rete (cioè inseriti in unamatrice unica e gestiti tenendo contodel contesto).

• Natura 2000 non tutela le specie chenecessitano di ampi territori pervivere. Anche se i lupi sono protetti,per esempio, Natura 2000 non èsufficiente perché i siti sono troppopiccoli.

• La Conservazione Ecoregionaleaccelera l’attuazione di Natura 2000.Per ora nell’ambito di Natura 2000non si è lavorato su come mettere inrete i singoli siti. I corridoi identificatitramite la ConservazioneEcoregionale dunque in partecontribuiranno all’identificazione deicorridoi per Natura 2000 e liintegreranno.

• La Conservazione Ecoregionaleconsidera anche l’adattamento aicambiamenti climatici: è piùprecauzionale ed è pronta arispondere ai trend futuri. ◆

PANDA

focusALPI

Due metodi a confronto

Stelvio:nuove “strade” per lo sci

ENZO VENINI [email protected]

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non sia quello di una carenza di assiinfrastrutturali transnazionali a lungapercorrenza (in particolare di corridoiautostradali di connessione tra legrandi aree urbane o di lineeferroviarie ad Alta Velocità), ma dicome gestire le esigenze di mobilitàa breve percorrenza.

Da qui l’indicazione di interventi,anche infrastrutturali, che tenganoconto dei flussi e delle reali esigenzedi mobilità nelle brevi e brevissimedistanze, in ambiti territoriali chehanno avuto uno svilupporesidenziale, industriale e terziariodisordinato, per cercare di ricondurrea razionalità sociale, ambientale edeconomica ciò che oggi non vienegovernato. Il dossier serve da punto dipartenza per una serie diworkshop che il WWF promuoverà,che avranno come obiettivo lacreazione di un clima dicondivisione e di consenso su unmodello che cerca di contrastare lepolitiche governative, basate su scelteantiquate ed onerose, con analisi eproposte per superare le criticità delsistema. ◆

Lo stambeccoA partire dalla popolazioneoriginaria del Gran Paradiso,lo stambecco è statoridistribuito dall’uomo in tuttol’arco alpino. Alla fine degli anniCinquanta si contavano non più

“Pian degli Uccelli” una torbiera dieccezionale interesse per la presenza dispecie molto rare in tutto l’arco alpino edi vitale importanza per la riproduzionedi molte specie di anfibi e rettili; le“Dolomiti del Brenta” uno dei piùmaestosi gruppi montuosi dolomitici dirilevante interesse nazionale per lapresenza e la riproduzione di specieanimali in via di estinzione, importantirelitti glaciali, esclusive e tipiche delleAlpi; e il sito di “Presanella” gruppomontuoso cristallino ricco di ghiacciai,cordoni morenici, laghetti alpini e ampiversanti boscosi, interrotti da radureprative. Habitat e specie prioritari che laComunità Europea si è premurata ditutelare anche con finanziamentiappositi come i due progetti LIFEfinanziati per l’introduzione e la tuteladell’orso bruno. Ma da domani l’orso,che per il carattere schivo subisceimpatti fortemente negativi da tutti iprogetti che prevedano laframmentazione dell’habitat, ladeforestazione e l’aumento dellapresenza umana, è probabile siallontani alla ricerca di luoghi ancoraincontaminati. ◆

Èpossibile affermare in Italia unacultura di programma sullamobilità delle merci e dellepersone, individuando gli

interventi infrastrutturali e logisticiveramente necessari in una zonanevralgica per il Paese quale l’areaalpina? Il dossier “Metropolitranquille: una politica dei trasportiragionevole per il Nord Italia”,curato per il WWF Italiadall’ingegnere Andrea Debernardi(uno dei maggiori esperti italiani delsettore), offre mille spunti diriflessione a chi voglia, con unapproccio metodologico pragmatico,rilanciare la necessità di unapianificazione coerente con lepolitiche di sostenibilità (che tengadistinte la domanda di trasporto e lacrescita economica) e consapevole deilimiti delle risorse territoriali efinanziarie nazionali.

Lo studio dimostra, con dovizia didati e simulazioni, come il veroproblema del sistema dei trasporti,nell’area più dinamica dal punto divista sociale ed economico del paese,

Addio alle valli dell’orso, uno degliultimi luoghi incontaminati delTrentino tra le montagne delParco regionale dell’Adamello-

Brenta, in cui si possono scorgere ancoragipeti, galli cedroni e forcelli,stambecchi, rettili e anfibi minacciati diestinzione. Uno dei grandi gioielli dellaAlpi che i Comuni della Val Rendena, laProvincia di Trento e l’Agenzia per loSviluppo intendono distruggere perrealizzare il progetto di collegamentosciistico tra Pinzolo e Madonna diCampiglio, con l’ampliamento dell’areasciabile, collegamenti funiviari eparcheggi: un piano per attrarre migliaiadi sciatori e che in futuro non potrà cheprodurre nuovi alberghi e nuoveinfrastrutture per l’accoglienza turistica.Il progetto rientra nell’area prioritaria MBrenta-Adamello-Baldo-Alto Garda,ovvero una delle 24 aree prioritarieindividuate dal WWF per la tutela dellabiodiversità nell’ecoregione Alpi.Un’area in cui non c’è solo il Parcoregionale a sottolinearne il valoreambientale. Ben tre, infatti, sono i Siti diImportanza Comunitaria (SIC) chesubiranno impatti diretti o indiretti: il

Un progetto di impiantisciistici e funiviari in

mezzo al Parcodell’Adamello-Brentamette a repentaglio

habitat e specieprioritarie per le Alpi

Addio alle valli dell’orso

15PANDA

focusALPI

cervi e 250.000 caprioli. Se sipensa che solo cinquanta anni fa lostambecco era praticamenteconfinato al parco del Gran Paradisoe che il cervo era quasi sconosciutonelle nostre montagne, il progressoè stato sensazionale.

di 3 colonie oltre a quellaoriginaria, con una consistenzacomplessiva che non superava i 200 esemplari, in buona parte appartenenti al parconazionale del Gran Paradiso.

Il lupo nelle AlpiLa popolazione insediata nelleAlpi occidentali conta 40-50esemplari con una decina diunità riproduttive: di queste 4 o 5sono insediate nel versanteitaliano dalla Valle Pesio fino al

parco nazionale del GranParadiso. In base alle condizioniecologiche dell’arco alpino èlecito attendersi una ulterioreespansione della popolazioneverso est.

MANUEL BERTIN [email protected]

Il lento Ritorno dei Grandi Carnivori sulle AlpiTutte le specie di Grandi Carnivori tra il XIX e il XX secolo sono state oggetto disistematiche campagne di eliminazione.Negli ultimi 20 anni si assiste invece a unlento ritorno aiutato anche da alcuniimportanti progetti di reintroduzione. Il gipetoè tornato a volare sulle Alpi anche grazie alWWF e ormai si riproduce regolarmente inItalia. Anche l’orso bruno è tornato afrequentare le Alpi orientali e il nucleodell’Adamello Brenta è cresciuto per alcuninuovi arrivi. Il lupo è lentamente risalito lungol’Appennino ed è tornato sulle Alpioccidentali e centrali, ma non è stato accoltoun granché bene in Francia e Svizzera. Infinec’è l’elusiva lince, che di tanto in tanto si favedere soprattutto in Piemonte provenientedai paesi d’oltralpe.

Non servono nuovestrade, ma piani di

mobilità sostenibile: lo dice un nuovo dossier

curato per il WWF da uno dei principali esperti

del settore

Trasporti alpini nel caos

STEFANO LENZI [email protected]

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Il Programma Alpi del WWF Italia è riuscito ad associarel’obiettivo della tutela dellabiodiversità e dell’ambiente alpini

con uno dei cibi, il pane, che dasempre è alla base della nostraalimentazione. Ne parliamo conRemo Giai, amministratore delegatodi Novaterra, una società moltoimpegnata nella produzione dialimenti naturali.

Quale è e come nasce ilcollegamento tra il pane e il WWF?Anzitutto c’è alla base unaconvergenza culturale tra noi e ilWWF che si manifesta con lo

sviluppo di iniziative comuni per ilsostegno dei progetti WWF. Inparticolare abbiamo voluto creare unnuovo prodotto, il Pane Alpes, chegià nel nome evoca il ProgrammaAlpi del WWF. Novaterra contribuiscea finanziare con una parte delricavato della vendita i progetti sulleAlpi.Questo nuovo pane lanciato a maggiodel 2004 ha le caratteristiche di unpane rustico, da consumare in baita,ma che non disdegna le tavolecittadine, con particolari apportinutrizionali (come le fibre di avenaricche di betaglucani).

Che cosa c’è di particolare in questoprodotto?Vorrei dire che le particolarità sonoriassunte dalla definizione di Pane Alpes:“Natura e Benessere”.La Natura è frutto del collegamento colProgramma Alpi che coordina tutte leattività a difesa della natura alpina esviluppa una prospettiva a lungo termineper preservare l’integrità ecologica delleAlpi per le generazioni future.Il Benessere è quello derivato dalla riccapresenza di fibre alimentari, nella misuradel 10%, che ne fanno un prodottounico.

Dove si trova Pane Alpes?Questo è un pane fatto dagli artigiani,in primo luogo da quelli dell’arcoalpino, che lo propongono nel suotipico sacchetto da asporto, corredatodalla tabella nutrizionale e dainformazioni che mirano asensibilizzare sull’importanza delleAlpi e sul programma del WWF per laloro tutela. ◆

Il numero verde è a disposizione di tuttii consumatori interessati 800371727.

L’ultimo fiume morfologicamenteintatto delle Alpi, così come lodefinisce la comunità scientificainternazionale, il Tagliamento, è

costantemente minacciato da interventistrutturali e forme di gestione secondoi modelli del tradizionale sfruttamentodelle risorse naturali. Non si trattainfatti soltanto dell’infausto progetto direalizzazione di opere d’ingegneriaidraulica nel Sito d’ImportanzaComunitaria “Greto del Tagliamento” -ove il fiume mantiene condizioni dinaturalità ancora estremamente elevate(vedi Panda 10) - ma della costante

insistenza con cui si applicano all’interocorridoio fluviale modelli di “sviluppo”insostenibili. Dalla costruzione di unanuova arteria stradale che comporterà ildegrado ambientale e paesaggistico delterritorio, alla designazione eampliamento di aree artigianali eindustriali lungo l’asta del fiume, allepratiche di agricoltura intensiva e disfruttamento della risorsa idrica a finienergetici e produttivi, tutto s’inquadranella mancata applicazione sul territoriodegli indirizzi di gestione più avanzaticome individuati dalle direttivecomunitarie. In particolare la Direttiva2000/60/CE che istituisce un quadro perl’azione comunitaria in materia d’acqua.La cosiddetta “Direttiva Quadro Acqua”,sebbene non ancora recepita nel nostroordinamento, trova infatti immediataapplicazione nel nostro paese per moltedelle misure introdotte. Particolare rilievo assumonol’informazione e la consultazionepubblica attraverso la promozione dellapartecipazione attiva di tutte le partiinteressate all’elaborazione, riesame eaggiornamento dei piani di gestione deibacini idrografici. Il WWF, nell’ambitodell’European Alpine Programme,

intende non solo cogliere questaopportunità ma favorire e accrescere ilcoinvolgimento attivo delle partiattraverso la veicolazione d’informazionia tutti i comuni che si affacciano sulfiume, alle associazioni di categoria, aicomitati di cittadini e a tutti coloro cheesprimono interesse verso il fiume. Per laprimavera del 2005 si prevede unmomento di confronto pubblico. Saràquesta l’occasione per verificare la bontàdelle scelte in atto e per verificarel’esistenza di approcci alternativi nelcontesto delle esperienze europee con ilcoinvolgimento di esperti di settore estudiosi di livello internazionale.

Un gioiello delle Alpi: l’Oasidi Valtrigona

Valtrigona sitrova nel TrentinoOrientale, nelComune di Telvein Valsugana. Sitratta di unavalletta lateraledella ValCalamento, situata nell’ambito dellaCatena del Lagorai. L’Oasi, l’unica diproprietà del WWF sull’arco alpino, siestende per 234 ettari, ad una quotacompresa tra i 1.600 e i 2.200 metri.Durante i mesi invernali è coperta da unmanto bianco ed è quasi impraticabile,perciò il periodo migliore per visitarla vada giugno ad ottobre. È un’Oasi moltointeressante: grazie a un dislivello di 600metri la vegetazione è ricca e variegata, evi si possono trovare l’abete bianco,l’abete rosso, il pino mugo, il larice etante altre specie. La Valtrigona sidistingue anche per la grande varietà dispecie faunistiche, come cervi, gallicedroni, pernici bianche, francolini,fagiani di monte, caprioli, camosci,marmotte e picchi neri.Un vero paradiso tutto da esplorare!

L’ultimo fiumeincontaminato delle Alpi è il Tagliamento ed èminacciato

Acque dolci daproteggere

NICOLETTA TONIUTTI [email protected]

La produzione del panerinnova tradizioni ebenessere di un tempo

Il panedelle Alpi

La reintroduzione del gipeto Il gipeto è specie tipica dellegrandi montagne paleartiche.Attualmente le Alpi sono il campodi un’iniziativa di reintroduzione,con metodo detto, “hacking” cheimpiega esemplari nati in cattività

da coppie appositamente gestitein diversi zoo europei. L’iniziativa ècondotta dalla fondazione per laConservazione del Gipeto,finanziata principalmente dallaFrankfurter ZoologischeGesellschaft, dal WWF Austria, dal

Wassenaa Wildluie BreedingCenter (Olanda) e gode dellacollaborazione di altri enti epersonalità di tutti i paesi alpini.Il rilascio è iniziato nel l987 negliAlti Tauri (Austria).

SITI: Pagina dedicata alle Alpi dal WWF Italia www.wwf.it/alpiIl progetto WWF per i ragazzi delle Alpi http://www.kids-for-the-alps.net/Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi

(CIPRA) http://www.cipra.org/Il sito informativo sulle Alpi gestitoda CIPRA www.alpmedia.netRete delle Aree Protette Alpine(ALPARC) http://www.alparc.org/ita/esprotege/esprotege-i.htmlFederparchi www.parks.it

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GipetoRanuncolo di montagna

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promosso dall’UNEP (il ProgrammaAmbiente delle Nazioni Unite) secondocui, nel prossimo futuro, tra il 37 e il56% delle stazioni sciistiche alpinepotrebbe avere un innevamentotalmente scarso che molte localitàavranno difficoltà sempre maggiorinell’attirare turisti. Il ProtocolloTurismo, della Convenzione delle Alpi,speriamo di prossima ratifica da partedel governo italiano, è lo strumento concui armonizzare lo sviluppo turistico conle esigenze ecologiche e sociali eripensare nei termini della sostenibilitàambientale ed economica il turismoalpino. Il WWF Italia, coerentemente conle strategie del WWF European AlpineProgramme e gli indirizzi del Protocollo,ha avviato per le Alpi alcune iniziative diturismo responsabile come CampiAvventura e Vacanze Natura, il progettole Case del Panda, e un premio AlpiTurismo e Ambiente che sarà promossonel 2005. ◆Per informazioni:www.wwf.it/alpi/turismo.

foreste non vengono distrutte. Unmondo in cui la povertà non esiste. Einvece, le foreste amazzonichecontinuano ad essere rase al suolo.Un bambino su sei al mondo non haacqua da bere. L’Africa è sconvolta daguerre di cui non sa nulla nessuno.Tante specie animali come tigri,scimmie, orsi, sono ancora a rischio diestinzione. I Soci WWF hanno scelto di agire.In tanti paesi lavoriamo grazie a loroper salvaguardare habitat preziosi eanimali in via di estinzione, ma ancheper aiutare tante popolazioni a vincerela povertà attraverso lo svilupposostenibile.

Natale è l’occasione migliore perdiffondere il nostro sogno e trovaretanti nuovi amici che ci diano lapossibilità di fare ancora di più.

Il WWF invita tutti i Soci a regalarealmeno una Tessera di Socio WWF aduna persona cara. Significa dare alWWF più forza per realizzare tantiprogetti, ma anche portare nella vita diqualcuno la magia della natura, lasoddisfazione di fare qualcosa diconcreto per difenderla. Significacomprendere che, proprio come dicevaGandhi, il cambiamento siamo noi: ilfuturo del pianeta è nelle mani diciascuno di noi. Buon Natale!

“Sei tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”diceva Gandhi.E noi del WWF, quale

cambiamento vogliamo vedere nelmondo? Vorremmo un mondo in cuigli animali non soffrono più, in cui le

Alpi e turismo, un rapportoconflittuale. Forte di 4.7 milioni diposti letto censiti, 60 milioni diarrivi annui, 370 milioni di

pernottamento annui, oltre 600 impiantidi innevamento artificiale esistenti, piùdi 10.000 impianti di risalita sciistici(media 4,6 impianti di risalita ogni 100km2), le Alpi rappresentano il 10% circadelle presenze mondiali turistiche. I risultati di questa relazione difficile perl’ambiente sono, tra l’altro, la perdita inalcune zone dell’identità territoriale eculturale, la cementificazione delterritorio, i tagli di foreste, la produzionedi rifiuti, l’ inquinamento acustico eatmosferico da traffico e emissioni diCO2, ampiamente dimostrati danumerosi studi, con il conseguentenotevole impatto sulla biodiversità per laframmentazione dell’habitat.Molte stazioni sciistiche alpine si trovanopoi in pericolo a causa del cambiamentoclimatico. Ad affermarlo un recentestudio di Rolf Burki, Hans Elsasser eBruno Abegg dell’Università di Zurigo,

18 PANDA

focusALPI

Il grande afflusso dituristi nelle Alpi rischia

di compromettere habitate biodiversità.

Con le case del Panda, il WWF promuove unturismo responsabile

Alpi,tutto esaurito

ROBERTO FURLANI [email protected]

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Una newsletter per le ALPIIl WWF Italia ha realizzato unanewsletter sulle ecoregioni Alpi eMediterraneo centrale rivolta agliamministratori locali, i parchi, leassociazioni, gli enti e gli istituti diricerca che operano sul territorio.

Le Alpi: Un patrimonio naturale unicoSi può chiederne copia al WWF Italia Via Orseolo 12 20144 Milano02 831331

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