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Palazzo Rasponi dalle Teste Progetto di Restauro

Palazzo Rasponi dalle Teste · 2010-04-08 · la storia Nell’ultimo decennio del ‘600 per volere di Giovanni -vescovo di Forlì dal 1660 al 1714- e del fratello, conte Giuseppe,

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Palazzo Rasponi dalle Teste

Progetto di Restauro

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la storia

Nell’ultim

o decennio del ‘600 per volere di Giovanni -vescovo di

Forlì dal 1660 al 1714- e del fratello, conte G

iuseppe, si manifestò

la volontà di costruire Palazzo R

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E dove

c’erano da ormai tre secoli abitazioni della fam

iglia Rasponi. Il

progetto del palazzo è stato attribuito al ravennate Luca D

anesi(1598-1672). E

ssendo stato costruito almeno 30 anni dopo la sua

morte, non si conosce con esattezza il progettista. L’atrio d’ingresso

e lo scalone sono opera del bresciano Giuseppe A

ntonio Soratini(1682-1762) che con ogni probabilità ha influito anche sul disegnodella facciata, com

pletata nel 1734 da Ippolito Rasponi.

Le prim

e notizie relative a successive trasformazioni dell’edificio

risalgono alla seconda metà del X

IX secolo. N

el 1877 Gli eredi R

a-sponi dalle Teste dem

olirono –riducendolo a muro di cinta- il fab-

bricato che si affacciava sulla Strada GH

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TO

(l’attuale via Luca

Longhi). E

ra formato da tre piani: bassi com

odi al piano terra,servitù al prim

o piano e magazzini al secondo piano.

Nel 1938 venne aperta la piazza del M

ercato (l’attuale piazza Ken-

nedy), su cui si affaccia il fronte principale del palazzo, attuandola dem

olizione di un isolato di impianto m

edievale, comprendente

i resti della chiesa di S. Agnese (V

secolo), il giardino della famiglia

Rasponi dalle Teste, alcuni m

agazzini ed edifici privati. Nel cortile

interno del palazzo sono conservati alcuni elementi m

armorei ap-

partenenti all’antica chiesa scomparsa.

Durante la seconda guerra m

ondiale il soffitto del salone del pianonobile venne gravem

ente danneggiato e l’affresco che l’ornavaandò perduto. N

egli anni ‘50 del Novecento furono attuati altri in-

terventi di trasformazione del palazzo. M

olte parti delle trabea-zioni e degli elem

enti scultori in pietra d’Istria sono stati sostituiticon calchi in cem

ento. N

el 1977 il palazzo è stato venduto al Com

une di Ravenna.

Nel 1980 è stato riaperto il vano del portone che da via L

. Longhi

permetteva l’accesso al cortile interno del palazzo quindi alle scu-

derie demolite e sostituite con un fabbricato a 2 piani. N

egli anni‘80 -’90 sono stati eseguiti altri lavori all’interno del palazzo, fina-lizzati all’adeguam

ento dei locali a sede del polo universitario.

il progetto

Il progetto di restauro deriva dall’accordo fra l’Am

ministrazione

comunale e la F

ondazione del Monte. U

n accordo teso al recuperodi questa im

ponente architettura del ‘700 ravennate. Tutti i piani del palazzo verranno destinati ad attività del C

omune

di Ravenna. In particolare il piano terra, prospiciente P

iazza Ken-

nedy, attrezzato per l’ufficio turismo, e il piano nobile, da desti-

nare ad attività culturali, formeranno un nuovo polo di attrazione

per il pubblico.

L’androne monum

entale dal palazzo –che occupa anche il volume al 1°

piano- è il nodo di distribuzione. Da qui si ha accesso sia agli uffici

amm

inistrativi, sia alle sale destinate all’attività pubblica, che occu-perà il piano nobile form

ato dalla Sala delle Feste e da quelle di rap-presentanza.A

nche l’ala del palazzo che prospetta su via D’A

zeglio -4 piani, trefuori terra +

sottotetto finestrato- come l’edificio delle ex-scuderie,

sarà utilizzato dall’Am

ministrazione com

unale che l’adibirà in parteanche ad associazioni.

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planimetria di progetto piano terra

Piazza J.F. Kennedy

Via Mafalda di Savoia

Via M. D’Azeglio

Via L

uca Longhi

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planimetria di progetto 1° piano

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planimetria di progetto 2° piano

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planimetria di progetto piano sottotetto

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sezione longetudinale di progetto

imm

agini delle decorazioni interne

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lo scalone monum

entale