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Bruno Desidera Si fa fatica ad immaginare un centro sportivo, con impianti per l'arrampicata, gli skateboard, il pattinaggio, o ad un luogo di tendenza per i giovani, mentre si cammina lungo l'immensa spianata vuota del "quasi ex" centro commerciale di Villorba, in zona industriale, dove sono rimasti aperti solo tre negozi. Eppure Villorba, il comune che più di ogni altro fa i conti con i "buchi neri" causati dalla crisi e da iniziative private forse un po' troppo avventurose, cerca di ripartire dallo sport e dal "biologico" (grazie al "prosecco made in Pontebba- na") per dare un po' di ordine al suo sviluppo. Lo assicura il sindaco, Marco Serena, convinto che l'idea della Cittadella sportiva all'ex Panorama (vedi articolo sotto) sia la leva per avviare anzitutto il recupero dell'ormai obsoleta area industriale, costruita in gran parte negli anni Settanta. Quello è il buco nero più grande di tutti, anche se nel comune non mancano altri luoghi problematici: dall'eterno cantiere dell'ex Mon- dial a Carità fino alla zona direzionale di Catena, di fronte alla Benetton, caduta nell'abbandono con il fallimento della Maber. Se a questo si aggiunge che per 15 anni l'altra zona commerciale di Castrette La Vita del Popolo (ITA) - it Print Tipo media: Stampa locale Tiratura: Publication date: 23.07.2017 Diffusione: Pagina: 17 Spread: 18.000 Readership: La Vita del Popolo (ITA) - it Tipo media: Stampa locale Publication date: 23.07.2017 Pagina: 17 Tiratura: Diffusione: Spread: Readership: Bruno Desidera S i fa fatica ad immagi- nare un centro sporti- vo, con impianti per l'arrampicata, gli skate- board, il pattinaggio, o ad luogo di tendenza per i giovani, mentre si cammina lungo l'immensa spianata vuota del centro commerciale di Villorba, in zona industriale, dove sono rimasti aperti solo tre nego- Eppure Villorba, il co- mune che più di ogni altro i conti con i causati dalla crisi e da ini- ziative private forse un p0' troppo avventurose, cerca ripartire dallo sport e dal \biologico\ (grazie al - secco made in Pontebba- per dare un po' di or- dine al suo sviluppo. assicura il sindaco, Mar- Serena, coiwinto che l'i- dea della Cittadella sportiva alI'ex Panorama (vedi arti- colo sotto) sia la leva per av- viare anzitutto il recupero dell'ormai obsoleta area in- dustriale, costruita in gran parte negli anni Settanta. Quello è il buco nero più grande di tutti, anche se nel comune non mancano altri luoghi problematici: dall'e- terno cantiere dell'ex Mon- dial a Carità fino alla zona direzionale di Catena, di fronte alla Benetton, caduta nell'abbandono con il falli- mento della Maber. a questo si aggiunge che per 15 anni l'altra zona com- merciale di Castrette (l'at- male Panorama) era rimasta bloccata, in molti si chiedo - noi! senso di una nuova area commerciale a Castrette (al- l'ex Cantina sociale), in un terreno di proprietà della Lualgi Sri di Gino Gaion, uno dei del centro Tizia - nodi Olmi (Decathlon e Me- diaworld) Per la nuova area di 3Smila mq si parla dell'in- teresse di un'azienda au- striaca, probabilmente per un negozio di arredamento e casalinghi. In tale quadro di incertezza e tra tanto cemento sprecato resta ben visibile l'unica no- vità di questi mesi: interi campi di vigneti, lungo la Pontebbbana e nelle aree vi- cine a dove passerà la futura superstrada Pedemontana. Il prosecco in Ponteb- è tutto coltivato con caratteristiche \bio\, in gran parte dalla candna Pizzola- to. Ma c'è che si interroga sull'opportunità dì dare così tanto spazio ad una mono- cultura non solo sui colli ma anche iii pianura. Di fronte a questioni com- plesse e intrecciate, il sinda- co Marco Serena puntualiz- za: innanzitutto che attualmente nel nostro territorio coniunale c'è un u- nico supermercato di grandi dimensioni, il Panorama; e uno di medie dimensioni, il Famila di viale della Repub- buca. E che, comunque, a Castrette non sorgerà un al tro supermercato. A11'ex Cantina Scia1e il proprieta- rio ha ac1isito da anni il di- ritto a cosruire. Quanto alla Maber, a1di là delle diverse discussioitii sulla qualità ar- chitettonca dello stabili- mento, scno convinto che la situazion si sb1occher con l'apertiir della Pedemonta- na. Attuamente va sottoli- neato ch gli unici interessi sono di fndi d'investimen- Ma il odo che più inte- ressa a Serena è quello della grande zona industriale: arrivati alla proposta della Cittadella dopo aver provato ad offrire altre solu- zioni, come il Fondo abbatti- mento, perseguendo l'idea della riconversione e del consumo zero. Ma non ab- biamo avuto risposte. Oggi il degrado dell'ex Panorama è indiscutibile, il progetto e- merso in questi mesi, con Mauro Benetton e un fondo tedesco, offre una visione per rigenerare uno spazio degradato che ha ormai e saurito il compito per cui era nato. Certo, nessuno ha la bacchetta magica e serve una svolta Sul prosecco, Serena dice di comprendere rischi della monocultura. Speria- mo non sia una bolla, però mi conforta il fatto che tut- te le coltivazioni sono bio- logiche. Questo ci porta a pensare anche a nuovi pro- getti, ancora in via di defi- nizione, legati proprio al- l'agricoltura biologica, ma- gari un nuovo Dall'opposizione la capo- gruppo del Pd Alessandra Callegari guarda nel 18.000 plesso posidvamente all'idea della Cittadella sportiva, ma boccia l'operato delle Giun- te leghiste degli ultimi vent'anni: parla sempre di grandi progetti, pensiamo al tunnel per la Pontebbana a Carità.,. Ma si dimentica delle piccole cose. Ad esempio, le aziende fug- gono dalla zona industriale anche per la sua viabilità, mi sarei aspettata qualcosa al- meno sul manto stradale. In generale, poi, imputiamo al- le ultime Amministrazioni il fatto di non aver avuto capa- cità di pianificazione e di guida politica. Certo, sono consapevole che parliamo in tutti i casi di progetti privati. Però il Comune non è mai riuscito a interloquire, ad es- sere presente nelle scelte in accordo con i La Callegari cita un esempio; ci si può opporre alla nuova area commerciale di Castrette. Però il privato ha tutto l'interesse a valutare proposte alternative. Perché non pensare ad un'area ceri- trata sulla cura alla persona, vista la vicinanza con Casa Marani e con il distretto sa- nitario? Ad esempio il Cen- tro di Medicina ha l'esigenza di spazi maggiori rispetto a- gli attuali di viale della Re- Sulla Cittadella, giudizio è positivo, il pro. getto va benissimo. E' chia- ro, però, che anche in questo caso l'Amministrazione non può limitarsi a dare il suo consenso. E deve comunque esserci un impegno a riquali- ficare l'intera zona, a partire Print Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 17 SUPERFICIE : 52 % AUTORE : Bruno Desidera 23 luglio 2017

PAESE : Italia AUTORE : Bruno Desidera La Vita del Popolo ... · mai riuscito a interloquire, ad essere presente nelle scelte in accordo con i privati". La Callegari ... Senza dimenticare

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Bruno Desidera Si fa fatica ad immaginare un centro sportivo, con impianti per l'arrampicata, gli skateboard, il pattinaggio, o ad un luogo di tendenza per i giovani, mentre si cammina lungo l'immensa spianata vuota del "quasi ex" centro commerciale di Villorba, in zona industriale, dove sono rimasti aperti solo tre negozi. Eppure Villorba, il comune che più di ogni altro fa i conti con i "buchi neri" causati dalla crisi e da iniziative private forse un po' troppo avventurose, cerca di ripartire dallo sport e dal "biologico" (grazie al "prosecco made in Pontebba- na") per dare un po' di ordine al suo sviluppo. Lo assicura il sindaco, Marco Serena, convinto che l'idea della Cittadella sportiva all'ex Panorama (vedi articolo sotto) sia la leva per avviare anzitutto il recupero dell'ormai obsoleta area industriale, costruita in gran parte negli anni Settanta. Quello è il buco nero più grande di tutti, anche se nel comune non mancano altri luoghi problematici: dall'eterno cantiere dell'ex Mon- dial a Carità fino alla zona direzionale di Catena, di fronte alla Benetton, caduta nell'abbandono con il fallimento della Maber. Se a questo si aggiunge che per 15 anni l'altra zona commerciale di Castrette (l'attuale Panorama) era rimasta bloccata, in molti si chiedono il senso di una nuova area commerciale a Castrette (all'ex Cantina sociale), in un terreno di proprietà della Lualgi Srl di Gino Gaion, uno dei "padri" del centro Tiziano di Olmi (Decathlon e Me- diaworld). Per la nuova area di 38mila mq si parla dell'interesse di un'azienda austriaca, probabilmente per un negozio di arredamento e casalinghi. In tale quadro di incertezza e tra tanto cemento sprecato resta ben visibile l'unica novità di questi mesi: interi campi di vigneti, lungo la Pontebbbana e nelle aree vicine a dove passerà la futura superstrada Pedemontana. Il prosecco "made in Ponteb- bana" è tutto coltivato con caratteristiche "bio", in gran parte dalla cantina Pizzolato. Ma c'è che si interroga sull'opportunità di dare così tanto spazio ad una monocultura non solo sui colli ma anche in pianura. Di fronte a questioni complesse e intrecciate, il sindaco Marco Serena puntualizza: "Diciamo innanzitutto che attualmente nel nostro territorio comunale c'è un u- nico supermercato di grandi dimensioni, il Panorama; e uno di medie dimensioni, il Famila di viale della Repubblica. E che, comunque, a Castrette non sorgerà un altro supermercato. All'ex Cantina Sociale il proprietario ha acquisito da anni il diritto a costruire. Quanto alla Maber, al di là deUe diverse discussioni sulla qualità architettonica dello stabilimento, sono convinto che la situazione si sbloccherà con l'apertura della Pedemontana. Attualmente va sottolineato che gli unici interessi sono di fondi d'investimento". Ma il nodo che più interessa a Serena è quello della grande zona industriale: "Siamo arrivati alla proposta della Cittadella dopo aver provato ad offrire altre soluzioni, come il Fondo abbattimento, perseguendo l'idea della riconversione e del consumo zero. Ma non abbiamo avuto risposte. Oggi il degrado dell'ex Panorama è indiscutibile, il progetto e- merso in questi mesi, con Mauro Benetton e un fondo tedesco, offre una visione per rigenerare uno spazio degradato che ha ormai e- saurito il compito per cui era nato. Certo, nessuno ha la bacchetta magica e serve una svolta culturale". Sul prosecco, Serena dice di comprendere "i rischi della monocultura. Speriamo non sia una bolla, però mi conforta il fatto che tutte le coltivazioni sono biologiche. Questo ci porta a pensare anche a nuovi progetti, ancora in via di definizione, legati proprio all'agricoltura biologica, magari un nuovo distretto...". Dall'opposizione la capogruppo del Pd Alessandra Callegari guarda nel complesso positivamente all'idea della Cittadella sportiva, ma boccia l'operato delle Giunte leghiste degli ultimi vent'anni: "Serena parla sempre di grandi progetti, pensiamo al tunnel per la Pontebbana a Carità... Ma si dimentica delle piccole cose. Ad esempio, le aziende friggono dalla zona industriale anche per la sua viabilità, mi sarei aspettata qualcosa almeno sul manto stradale. In generale, poi, imputiamo alle ultime Amministrazioni il fatto di non aver avuto capacità di pianificazione e di guida politica. Certo, sono consapevole che parhamo in tutti i casi di progetti privati. Però il Comune non è mai riuscito a interloquire, ad essere presente nelle scelte in accordo con i privati". La Callegari cita un esempio: "Non ci si può opporre alla nuova area commerciale di Castrette. Però il privato ha tutto l'interesse a valutare proposte alternative. Perché non pensare ad un'area centrata sulla cura alla persona, vista la vicinanza con Casa Marani e con il distretto sanitario? Ad esempio il Centro di Medicina ha l'esigenza di spazi maggiori rispetto a- gli attuali di viale della Repubblica". Sulla Cittadella, "il giudizio è positivo, il progetto va benissimo. E' chiaro, però, che anche in questo caso rAmministrazione non può limitarsi a dare il suo consenso. E deve comunque esserci un impegno a riquah- ficare l'intera zona, a partire dalla viabilità . Senza dimenticare una vigilanza perché "la Cittadella porti benefici alla comunità, non sia una zona di lusso o solo una vetrina per le aziende". DAI «BUCHI NERI" AL PARCO SPORIWO R Comune chepiù di ogni altro fa i conti con i 'buchi neri" causati dalla crisi e da iniziative private troppo avventurose, dall'ex Panorama alla Maber, cerca di ripartire da unaparte con il progetto della Cittadella dello sport guidato da Mauro Benetton; dall'altra con U "biologico" grazie al "prosecco madeinPontebbana" per dare un po'di ordine dsuo sviluppo. R sindaco Serena ci crede. Ma l'opposizione accusa: "Finora i processi non sono mai stadguidati" Qui a fianco: il centro commerciale ex Panorama, nella zona industriale di Villorba. Accanto al titolo: l'area dell'ex Cantina sociale dove sorgerà la nuova zona commerciale di Castrette. Sotto, da sinistra: vigneti lungo la Pontebba- na e l'ex Maber di Catena, in stato d'abbandono

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Bruno Desidera

Si fa fatica ad immagi-nare un centro sporti-vo, con impianti per

l'arrampicata, gli skate-board, il pattinaggio, o ad

luogo di tendenza per igiovani, mentre si camminalungo l'immensa spianatavuota del centrocommerciale di Villorba, inzona industriale, dove sonorimasti aperti solo tre nego-

Eppure Villorba, il co-mune che più di ogni altro

i conti con icausati dalla crisi e da ini-ziative private forse un p0'troppo avventurose, cerca

ripartire dallo sport e dal\biologico\ (grazie al -secco made in Pontebba-

per dare un po' di or-dine al suo sviluppo.

assicura il sindaco, Mar-Serena, coiwinto che l'i-

dea della Cittadella sportivaalI'ex Panorama (vedi arti-colo sotto) sia la leva per av-viare anzitutto il recuperodell'ormai obsoleta area in-dustriale, costruita in granparte negli anni Settanta.Quello è il buco nero piùgrande di tutti, anche se nelcomune non mancano altriluoghi problematici: dall'e-terno cantiere dell'ex Mon-dial a Carità fino alla zonadirezionale di Catena, difronte alla Benetton, cadutanell'abbandono con il falli-mento della Maber.

a questo si aggiunge cheper 15 anni l'altra zona com-merciale di Castrette (l'at-male Panorama) era rimasta

bloccata, in molti si chiedo -noi! senso di una nuova areacommerciale a Castrette (al-l'ex Cantina sociale), in unterreno di proprietà dellaLualgi Sri di Gino Gaion, unodei del centro Tizia -nodi Olmi (Decathlon e Me-diaworld) Per la nuova areadi 3Smila mq si parla dell'in-teresse di un'azienda au-striaca, probabilmente perun negozio di arredamentoe casalinghi.In tale quadro di incertezza etra tanto cemento sprecatoresta ben visibile l'unica no-vità di questi mesi: intericampi di vigneti, lungo laPontebbbana e nelle aree vi-cine a dove passerà la futurasuperstrada Pedemontana. Ilprosecco in Ponteb-

è tutto coltivato concaratteristiche \bio\, in gran

parte dalla candna Pizzola-to. Ma c'è che si interrogasull'opportunità dì dare cosìtanto spazio ad una mono-cultura non solo sui colli maanche iii pianura.Di fronte a questioni com-plesse e intrecciate, il sinda-co Marco Serena puntualiz-za: innanzituttoche attualmente nel nostroterritorio coniunale c'è un u-nico supermercato di grandidimensioni, il Panorama; euno di medie dimensioni, ilFamila di viale della Repub-

buca. E che, comunque, aCastrette non sorgerà un altro supermercato. A11'exCantina Scia1e il proprieta-rio ha ac1isito da anni il di-

ritto a cosruire. Quanto allaMaber, a1di là delle diversediscussioitii sulla qualità ar-chitettonca dello stabili-mento, scno convinto che lasituazion si sb1occher conl'apertiir della Pedemonta-na. Attuamente va sottoli-neato ch gli unici interessisono di fndi d'investimen-

Ma il odo che più inte-

ressa a Serena è quello dellagrande zona industriale:

arrivati alla propostadella Cittadella dopo averprovato ad offrire altre solu-zioni, come il Fondo abbatti-mento, perseguendo l'ideadella riconversione e delconsumo zero. Ma non ab-biamo avuto risposte. Oggi ildegrado dell'ex Panorama èindiscutibile, il progetto e-merso in questi mesi, conMauro Benetton e un fondotedesco, offre una visioneper rigenerare uno spazio

degradato che ha ormai esaurito il compito per cui eranato. Certo, nessuno ha labacchetta magica e serveuna svoltaSul prosecco, Serena dicedi comprendere rischidella monocultura. Speria-mo non sia una bolla, peròmi conforta il fatto che tut-te le coltivazioni sono bio-logiche. Questo ci porta apensare anche a nuovi pro-getti, ancora in via di defi-nizione, legati proprio al-l'agricoltura biologica, ma-gari un nuovoDall'opposizione la capo-gruppo del Pd AlessandraCallegari guarda nel

18.000

plesso posidvamente all'ideadella Cittadella sportiva, maboccia l'operato delle Giun-te leghiste degli ultimivent'anni: parlasempre di grandi progetti,pensiamo al tunnel per laPontebbana a Carità.,. Ma sidimentica delle piccole cose.Ad esempio, le aziende fug-

gono dalla zona industrialeanche per la sua viabilità, misarei aspettata qualcosa al-meno sul manto stradale. Ingenerale, poi, imputiamo al-le ultime Amministrazioni ilfatto di non aver avuto capa-cità di pianificazione e diguida politica. Certo, sonoconsapevole che parliamo intutti i casi di progetti privati.Però il Comune non è mairiuscito a interloquire, ad es-sere presente nelle scelte inaccordo con iLa Callegari cita un esempio;

ci si può opporre allanuova area commerciale diCastrette. Però il privato hatutto l'interesse a valutareproposte alternative. Perchénon pensare ad un'area ceri-trata sulla cura alla persona,vista la vicinanza con CasaMarani e con il distretto sa-nitario? Ad esempio il Cen-tro di Medicina ha l'esigenzadi spazi maggiori rispetto a-gli attuali di viale della Re-

Sulla Cittadella,giudizio è positivo, il pro.

getto va benissimo. E' chia-ro, però, che anche in questocaso l'Amministrazione nonpuò limitarsi a dare il suoconsenso. E deve comunqueesserci un impegno a riquali-ficare l'intera zona, a partire

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PAESE : Italia PAGINE : 17SUPERFICIE : 52 %

AUTORE : Bruno Desidera

23 luglio 2017

dalla Senza di-menticare una vigilanza per-ché Cittadella porti bene-fici alla comunità, non siauna zon di lusso o solo unavetrina per le

DAIAL PARCOSPORTWOIlComunechepiùdiognialtrofa iconticoni'?uchi dallacrisiedainiziativeprivatetroppoavventurose,dall'exPanorwnaaIIaMabercercadi ripartireda unaparteconilprogettodellaCittadelladellosportguidatodaMauroBenetton,dall'altraconil '?iologico' graziealmadeinPontebbana'perdarepo'di ordinealsuosviluppo.il sindacoSerenacicrede.Ma l'opposizioneaccusw iprocessinonsonomaistati

Qui a fianco:il centrocommercialeex Panora-ma, nellazonaindustrialedi Villorba.Accanto altitolo: l'areadell'exCantinasociale dovesorgerà lanuova zonacommercialedi Castrette.Sotto, dasinistra:vigneti lungola Pontebba-na e l'exMaber diCatena,in statod'abbandono

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AUTORE : Bruno Desidera

23 luglio 2017