Ostacoli. Ralph Mann - trad. Luciano Bagoli

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  • ANALISI CINEMATICA DI PRESTAZIONI OLIMPICHE SUGLI OSTACOLI:

    100 HS FEMMINILI

    Ralph Mann e John Herman

    CompuSport, Inc., Ocala, FL (USA)

    International Journal of Sport Biomechanics, 1985, 1, 163-173

    Traduzione di Luciano Bagoli (Tecnico ASA, gi collaboratore presso il Centro di Bioingegneria

    del Politecnico di Milano)

    NOTA. Nell'indicare l'arto inferiore vengono sempre utilizzati i termini "coscia" per indicare il

    segmento superiore di tutto l'arto e "gamba" per indicare il segmento inferiore. Pertanto con

    "gamba" non si deve intendere il segmento intero, come avviene invece nell'uso comune della

    nostra lingua. Lo studio, bench attempato, conserva tutta la sua validit.

    ABSTRACT

    Per questo studio sono state selezionate e analizzate alcune variabili cinematiche delle

    medaglie d'Oro, d'argento e dell'ottavo posto delle finaliste dei 100 metri con ostacoli dei

    Giochi Olimpici estivi del 1984. Le registrazioni cinematografiche furono ottenute per tutte le

    gare dei Giochi, con i 100 hs selezionati per le analisi iniziali. In questa gara le registrazioni

    sagittali filmate furono effettuate sul 9 ostacolo della gara. Le variabili furono analizzate al

    computer, comprendendo le variabili dirette della prestazione (velocit del corpo, tempi di

    appoggio, ecc.) e la cinematica del corpo (posizione della coscia, velocit della gamba

    d'appoggio, ecc) che sono state precedentemente utilizzate nell'analisi di ostacolisti d'lite. La

    differenza nel piazzamento finale fu posta in relazione alle variabili della prestazione: velocit

    orizzontale del corpo (diretta), velocit verticale (indiretta) e tempo di appoggio (indiretta). Le

    variabili cinematiche critiche poste in relazione al successo, includevano le velocit della

    gamba di attacco e di spinta durante l'appoggio di attacco dell'ostacolo e uscita dall'ostacolo

    (diretta), la posizione orizzontale relativa del piede (rispetto al corpo) all'appoggio di attacco e

    di uscita dall'ostacolo (indiretta) e velocit orizzontale relativa del piede (rispetto al corpo)

    all'appoggio di attacco.

    -------------------------

    L'impegno coordinato per filmare un numero di gare per studi scientifici durante i Giochi

    Olimpici estivi del 1984, ha fornito un "data base" unico per lo studio di prestazioni d'lite.

    Bench diversi studi siano stati effettuati su atleti a un livello di prestazione definito di "lite",

  • in realt non sono esistenti risultati quantitativi su olimpionici o altri atleti veramente d'lite

    nella maggioranza degli sport. Ci nonostante, quei pochi studi che hanno utilizzato atleti

    veramente di alto livello, hanno trovato differenze significative tra atleti di vertice mondiale e i

    tipici atleti di livello da "college" molto spesso etichettati "lite".

    L'intento di questo studio fu quello di utilizzare i dati acquisiti sulle gare ad ostacoli

    olimpiche (brevi e lunghe) per dimostrare il potenziale di analisi dei dati acquisiti durante i

    Giochi Olimpici del 1984. Dal momento che le prestazioni erano filmate usando procedure

    biomeccaniche standard, i dati possono fornire risultati di qualit su un'ampia variet di

    variabili sul corpo in toto e su variabili di singoli segmenti.

    Nella revisione della letteratura pertinente alle gare ad ostacoli, gli studi quantitativi sono

    ampiamente carenti per quanto riguarda questa specialit. Con l'eccezione di rapporti tecnici

    preparati per il Comitato Olimpico degli Stati Uniti (Mann, Herman, Johnson, Shultz e Kotmel,

    1982, 1983; Ward e India, 1978), non reperibile una vasta analisi quantitativa degli ostacoli.

    Inoltre, solo Ward e India analizzarono le gare ad ostacoli maschili.

    Conseguente alla carenza di informazioni quantitative, una revisione degli studi qualitativi,

    commenti, articoli e opinioni reperibili possono generalmente essere considerati come fossero

    concordanti tra loro nella descrizione della meccanica del gesto dell'ostacolista. Ai fini della

    chiarezza, la bibliografia che segue stata divisa in due aree: "descrittori diretti della

    prestazione" e "cinematica del corpo".

    Descrittori diretti di prestazione sono quelle variabili pi spesso utilizzate per descrivere

    complessivamente una prestazione di un ostacolista (es., velocit orizzontale, tempo

    sull'ostacolo, ecc.). Bench queste variabili si addentrino poco nelle cause della produzione

    fisica della prestazione, esse sono critiche nel determinare il livello e la natura dello sforzo. La

    cinematica del corpo include quelle componenti del movimento che effettivamente producono

    la prestazione (es., velocit angolare della coscia, posizione angolare della gamba, ecc.). Se

    vengono analizzati appropriati risultati in questa categoria, possono essere migliorate le

    conoscenze reali su come vengono prodotti i descrittori diretti della prestazione.

    Tra tutti i descrittori diretti della prestazione, si concorda generalmente che il successo negli

    ostacoli dipenda generalmente dal mantenimento della velocit orizzontale sul passaggio

    dell'ostacolo. Bush e Valentine (1974) sostengono che nella fase di preparazione dello stacco,

    l'ostacolista non dovrebbe raggrupparsi, in quanto ci spezzerebbe il movimento in avanti.

    Calhoun (1976) aggiunge che l'ostacolista non dovrebbe effettuare eccessive variazioni in

    preparazione allo stacco, nel tentativo di frenare ed effettuare aggiustamenti. Ci

    sacrificherebbe soltanto preventivamente la velocit della corsa. Ci concorda con Mann et al.

    (1982-1983), che trov che la relazione tra piede e centro di gravit del corpo all'atterraggio

    del piede era simile a quello nella velocit. In contrasto, Sipes (1976) afferma che l'ultimo

  • passo prima dell'ostacolo debba essere accorciato in modo che l'ostacolista possa portare il

    centro di gravit in avanti per una migliore posizione per lo stacco.

    La normale inclinazione del corpo di uno sprinter dovrebbe essere mantenuta durante la fase

    di stacco e accentuata nella fase di passaggio. L'obiettivo dovrebbe essere quello di portare il

    corpo a passare oltre l'ostacolo e non a saltarlo come nel salto in alto (Cooper, Lavery, &

    Perrin, 1970; Mann et al., 1982-1983). Numerosi articoli qualitativi (Cooper, Lavery, & Perrin,

    1970; Costanza & Glossbrenner, 1978; Justin, 1970; Lawson, 1978; McFarlane, 1976; Sipes,

    1976) sostengono l'importanza dell'inclinazione sulla la coscia dell'arto d'attacco durante il

    passaggio, essendo il proposito primario quello di tenere il centro di gravit del corpo pi

    vicino possibile alla traiettoria che si avrebbe in un normale sprint, compatibilmente con

    quanto permette l'altezza dell'ostacolo.

    Dal momento che la velocit verticale sull'ostacolo sarebbe minimizzata, il passaggio della

    barriera dovrebbe essere pi breve possibile (Mann e al., 1982-1983). Inoltre, la distanza

    d'attacco dovrebbe essere maggiore della distanza di discesa dall'ostacolo. Ci induce l'atleta a

    ricercare un picco verticale prima dell'ostacolo, inducendo l'arto d'attacco a riguadagnare il

    contatto in modo pi rapido e in una posizione di atterraggio superiore (Cooper, Lavery, &

    Perrin, 1970; Sipes, 1976).

    Come nella velocit, i tempi di contatto e di volo dovrebbero essere pi brevi possibile.

    Un'appropriata posizione dei segmenti del corpo all'appoggio, sia nell'attacco, sia dopo la

    barriera e una proiezione verticale minimale sull'ostacolo, sono la chiave per minimizzare il

    tempo sull'ostacolo (Mann et al., 1982-1983).

    Di tutti i risultati cinematici del corpo, Mann et al. (1982-1983), hanno identificato nella

    coscia il segmento pi critico negli ostacoli. Nell'appoggio, sia d'attacco che di discesa

    dall'ostacolo, una elevata velocit di estensione utile a limitare la diminuzione di velocit

    orizzontale. Il mantenimento della velocit di estensione della coscia durante il contatto col

    terreno serve a proiettare l'atleta sull'ostacolo (prima) e verso la barriera successiva (dopo

    l'ostacolo). Questi concetti sono supportati dalle conclusioni qualitative di Gordon (1966),

    Justin (1970), Bush e Valentine (1974) Lawson (1978) e Chisam (1980).

    E' stata data grande importanza al movimento della gamba durante il passaggio. Attaccando

    l'ostacolo la gamba in appoggio dovrebbe effettuare una flessione durante il primo contatto

    (per ridurre il calo di velocit orizzontale), e poi essere potentemente estesa allo stacco (per

    condurre l'ostacolista sull'ostacolo), (Mann et al., 1982-1983). Nello stesso tempo, la gamba

    dell'arto d'attacco dovrebbe essere flessa rapidamente per ridurre il momento di inerzia

    attorno all'anca, per permettere all'arto di essere ruotato in avanti pi rapidamente

    (McFarlane, 1976; Sipes, 1976). Quando la coscia raggiunge la posizione parallela, il momento

    sar trasferito alla parte inferiore dell'arto - la gamba - attraverso l'estensione del ginocchio.

  • Mann et al. (1982-1983) trovarono che questo andamento efficiente del richiamo dell'arto di

    attacco critico per le prestazioni tra ostacolisti di lite.

    Durante il volo sull'ostacolo opinione comune (Bush & Valentine, 1974; Lawson, 1978;

    McFarlane, 1976; Sipes, 1976) che la gamba dell'arto di attacco debba essere tenuta

    leggermente flessa e non completamente estesa. Justin (1970) afferma che l'arto diritto

    normalmente causerebbe il raddrizzamento del busto con una conseguente perdita di velocit.

    Inoltre, Justin (1970) e McFarlane (1976) asseriscono entrambi che l'arto diritto ritarderebbe

    la sua proiezione verso il basso dopo il passaggio dell'ostacolo col risultato di una posizione di

    atterraggio sconveniente, mentre l'arto flesso permette al piede di iniziare il movimento verso

    il basso quasi appena dopo che il piede stesso ha passato l'ostacolo.

    Dopo aver proiettato l'ostacolista sulla barriera, l'arto di spinta diviene l'arto di richiamo. Il

    movimento della gamba viene ritenuto un fattore primario nell'azione appropriata dell'arto di

    richiamo. Diversi autori (Cooper, Lavery, & Perrin, 1970; Costanza & Glossbrenner, 1978;

    Gordon, 1966; Jackson, 1968; Lawson, 1978; Sipes, 1976) discutono l'importanza del "ritardo"

    della flessione della gamba di richiamo, e di non richiamare la gamba troppo presto. Cooper,

    Lavery, Perrin (1970), McFarlane (1976), Costanza e Glossbrenner (1978), affermano tutti che

    ci assicurerebbe una divaricata completa degli arti allo stacco (azione a forbice) che

    manterrebbe l'ostacolista vicino al terreno e in grado di produrre una direzione pi verso

    l'avanti allo stacco.

    Costanza e Glossbrenner (1978) affermano anche che richiamare l'arto troppo presto

    provocherebbe un salto sull'ostacolo, incrementando il tempo aereo. Jackson (1968) e

    Costanza e Glossbrenner (1978), asseriscono anche che non ritardare l'arto di richiamo

    causerebbe un atterraggio dei piedi troppo vicini l'uno all'altro dopo il passaggio, facendo

    perdere il bilanciamento all'ostacolista e rendendo difficile l'esecuzione dei tre passi tra gli

    ostacoli. Infine, un ritardo del richiamo comporta equilibrio e una azione di corsa continua da

    sprinter (Lawson, 1978).

    All'atterraggio dopo il passaggio, la gamba dovrebbe flettersi per minimizzare la perdita di

    velocit orizzontale all'impatto. Inoltre, la flessione dovrebbe continuare durante il contatto

    col terreno per accentuare le proiezione in avanti (e non in alto) verso la barriera successiva

    (Mann et al., 1982-1983).

    L'azione della coscia e della gamba dettano la posizione e il movimento del piede. Negli

    ostacoli, la posizione del piede e i risultati della velocit sono stati utilizzati per accertare la

    qualit della prestazione. Sia nell'attacco, sia nell'uscita del passaggio, una convinzione ben

    supportata la convinzione che il piede debba essere posizionato pi vicino possibile sotto il

    corpo per evitare la perdita di velocit orizzontale (Chisam, 1980; Justin, 1970; Mann et al.,

  • 1982-1983; McInnis, 1978; Sipes, 1976). Questo vero specialmente all'uscita dall'ostacolo,

    quando possibile prendere contatto direttamente sotto il corpo.

    Assieme all'appropriata posizione, un'alta velocit del piede all'indietro (rispetto al corpo)

    pu ridurre ulteriormente la perdita di velocit all'atterraggio (Mann et al., 1982-1983).

    Bench la velocit all'indietro del piede non possa eguagliare la velocit in avanti del corpo

    nell'attacco (qualche rallentamento si verificher sempre), gli atleti di livello superiore in

    questo gesto possono raggiungere o superare la velocit del corpo all'atterraggio dopo

    l'ostacolo (virtualmente non si verifica perdita di velocit).

    METODO

    I dati acquisiti per questo articolo furono raccolti durante i Giochi Olimpici Estivi del 1984. La

    riduzione e l'analisi dei dati seguirono procedure che furono precedentemente sviluppate per

    lo studio di ostacolisti di livello di lite (Mann et al., 1982-1983).

    RACCOLTA DEI DATI

    I soggetti potenziali consistevano in tutti gli ostacolisti (brevi e lunghi) finalisti dei Giochi

    Olimpici Estivi del 1984. In questa analisi lo studio fu limitato al primo, secondo e ottavo posto

    nella finale dei 100 hs femminili.

    Tutti i potenziali soggetti furono filmati durante le finali dei Giochi Olimpici tra il 4 e il 10

    Agosto. Le finali nei 100 hs femminili avvennero il 10 Agosto. La ripresa fu effettuata a livello

    del terreno con una cinepresa Locam a motore a 16 mm, equipaggiata con lente Angineaux 12-

    120 mm. La cinepresa fu posizionata per riprendere la vista sagittale delle otto finaliste, con

    una frequenza di 100 fotogrammi/secondo, quando esse passavano al 9 ostacolo. La velocit

    di ripresa fu avvalorata con un generatore di impulsi di 100 cicli/sec interno alla cinepresa. La

    cinepresa fu posizionata per produrre un campo visivo sufficiente per registrare la fase aerea

    del penultimo passo, l'intero passaggio e l'appoggio del passo di richiamo dell'atleta nella

    corsia pi vicina alla cinepresa. In ognuna delle otto corsie fu segnato un indicatore di un

    metro col fine di ottenere una scala corretta in sede di riduzione dei dati.

    RIDUZIONE E ANALISI DEI DATI

    I dati acquisiti furono ridotti dai film usando un digitizzatore Altek interfacciato in un

    computer DEC Raimbow. I risultati furono poi inviati ad un computer DEC VAX 11/750 per

  • l'elaborazione. I dati del corpo che interessavano furono poi prodotti con l'aiuto di un

    programma sviluppato da Mann (1979).

    I descrittori diretti di prestazione della fase di appoggio e di volo prima, durante il passaggio

    e successivamente al passaggio, furono calcolati direttamente dal film registrato. Il tempo di

    appoggio fu calcolato determinando il numero di fotogrammi dall'appoggio allo stacco; il

    tempo di volo determinando i fotogrammi dallo stacco all'atterraggio. I descrittori rimanenti

    furono identificati dallelaborazione dei dati digitizzati. La velocit orizzontale fu definita come

    la velocit media dall'atterraggio dell'appoggio di attacco allo stacco dell'appoggio di richiamo,

    mentre la velocit verticale era la massima velocit positiva (verso l'alto) prodotta durante il

    passaggio dell'ostacolo. La lunghezza del passaggio fu definita come la distanza tra i centri di

    gravit del piede di spinta allo stacco e del piede di atterraggio al primo contatto dopo il

    superamento.

    Le fig. 1 e 2 identificano le variabili cinematiche analizzate. Le variabili della coscia che sono

    state investigate (fig. 1) includono:

    Fig.1 Variabili cinematiche della

    coscia: a) velocit angolare dellarto

    di stacco nellatterraggio prima

    dellattacco; b) Velocit angolare

    dellarto di stacco durante la spinta

    dellattacco; c) Velocit angolare

    allatterraggio dopo il valica mento;

    d) velocit angolare dellarto di

    appoggio durante la fase di

    richiamo.

    la velocit angolare dell'arto di spinta all'atterraggio prima della spinta di attacco;

    velocit angolare media dello stesso arto durante tutto il tempo di appoggio;

    velocit angolare dell'arto di attacco all'atterraggio dopo il passaggio, nel passo di

    richiamo;

    velocit angolare media dello stesso arto durante l'appoggio nel passo di richiamo.

  • Le variabili di interesse della gamba propriamente detta (dal ginocchi in gi) (fig. 2)

    includevano:

    Fig. 2 Variabili cinematiche della

    gamba (il segmento sotto il

    ginocchio): a) Minima posizione

    angolare dellarto di attacco durante

    lappoggio di stacco; b) Posizione

    angolare della gamba di attacco

    quando la caviglia passa a fianco

    dellarto di stacco; c) Velocit

    angolare della gamba di stacco

    allatterraggio dellappoggio di

    stacco; d) Velocit angolare della

    gamba di stacco durante la spinta

    dello stacco; e) Velocit angolare della

    gamba di attacco allatterraggio dopo

    il passaggio; f) Velocit angolare della

    gamba di discesa durante la fase di

    ripresa della corsa.

    angolo minimo dell'arto di attacco durante l'appoggio di spinta per il passaggio;

    angolo dell'arto di attacco quando la caviglia incrocia l'arto opposto nell'appoggio di spinta

    per il passaggio;

    velocit angolare della gamba di spinta al primo contatto;

    velocit angolare media durante l'appoggio della gamba di spinta;

    velocit angolare della gamba di attacco all'atterraggio;

    velocit angolare media della gamba di atterraggio durante la fase di richiamo.

    I risultati della prestazione della coscia e della gamba dettano la posizione e la velocit del

    piede durante l'azione. I due risultati critici del piede avvengono al contatto col terreno finch

  • la posizione e la velocit dettano, in buona misura, l'entit della diminuzione di velocit

    orizzontale durante la prima met del contatto col terreno. La fig. 3 dimostra questo concetto

    all'attacco e oltre l'ostacolo.

    Fig. 3 Variabili cinematiche del piede: a) Distanza orizzontale tra CG del piede e CG del corpo

    allatterraggio dellappoggio di stacco; b) Velocit orizzontale (rispetto al CG del corpo)

    allatterraggio dellappoggio di stacco; c) Distanza orizzontale tra CG del corpo e CG del piede

    allatterraggio dopo il passaggio; d) Velocit orizzontale (rispetto al CG del corpo) allatterraggio

    dopo il passaggio. Body Center = Centro di Gravit del Corpo; Foot Center = Centro di Gravit

    del Piede.

    I risultati identificati furono selezionati finch furono raccolte informazioni estensive su

    questi parametri per ostacolisti d'lite (Mann et al., 1982-1983). Le variabili furono in origine

    scelte in relazione alla loro importanza come indicato in precedenti ricerche, cos come da

    informazioni di allenatori.

    Fin dalla prima selezione le variabili hanno fornito maggiori conoscenze sulla loro

    importanza.

    RISULTATI E DISCUSSIONE

    I risultati per i descrittori diretti della prestazione dei 100 m hs sono presentati in tabella 1.

    La tabella 2 mostra i risultati della cinematica del corpo.

    Come nella sezione precedente , questa sezione si focalizzer prima sugli effetti (variabili

    dirette della prestazione) e poi sulle cause visibili (cinematica del corpo).

  • VARIABILI DIRETTE DELLA PRESTAZIONE

    Bench le variabili dirette della prestazione non indichino come l'ostacolista d'lite produca

    una prestazione di successo, esse forniscono informazioni concernenti la fase critica di questa

    azione. E' evidente che il valore della velocit media all'attacco, sopra e dopo l'ostacolo sia il

    migliore indicatore della prestazione dell'ostacolista. I risultati della velocit orizzontale

    listati nella tabella 1 indicano che, alla conclusione della gara, la medaglia d'Argento consegu

    un leggero vantaggio sulla medaglia d'Oro nella velocit sull'ostacolo. Ambedue conseguirono

    un vantaggio sull'ottava piazzata.

    Tabella 1 - Descrittori diretti della prestazione ----------------------------------------------------------------------------------

    piazzamento dell'atleta Variabile 1 2 8

    ---------------------------------------------------------------------------------- Vel. orizz. (m/s) 8.1 8.33 7.73 Vel. vert. (m/s) 1.35 1.68 1.76

    Lunghezza passaggio dell'ostacolo:

    totale (m) 3.17 3.32 3.08 prima dell'ostacolo 2.23 2.09 2.07 dopo l'ostacolo 0.94 1.23 1.01

    Tempo di passaggio (s)

    prima dell'ost.(a terra) 0.12 0.12 0.14 sull'ostacolo (in aria) 0.27 0.32 0.29 dopo l'ost.(a terra) 0.10 0.10 0.12

    ----------------------------------------------------------------------------------

    In ostacolisti d'lite, stato trovato che i migliori atleti minimizzano la massima velocit

    verticale nel passaggio dell'ostacolo e producono il dato molto vicino al punto di stacco. Negli

    ostacolisti di minor successo, viene prodotta una velocit orizzontale addizionale che viene

    generata nella prima parte del contatto col terreno (Mann et al., 1982, 1983).

    I risultati della tabella 1 supportano questa conclusione con perfetta correlazione tra velocit

    verticale e piazzamento finale. La differenza in velocit tra l'atleta d'lite e l'ostacolista tipico,

    pu essere attribuita alla meccanica, con la tecnica superiore che porta l'atleta d'lite a

    superare la barriera con un minimo incremento nella proiezione verticale rispetto il normale

    passo di corsa veloce. La differenza di velocit prodotta pu essere attribuita alla forza, con

    l'atleta pi debole obbligato a produrre la velocit verticale nella fase di primo appoggio,

    quando la gamba pu essere usata come un'asta. L'accentuata anticipata verticalizzazione

  • produce una indesiderata diminuzione di forza orizzontale, che gli atleti d'lite minimizzano

    ritardando l'effetto verticale fino all'ultima momento del passo.

    Le rimanenti variabili dirette della prestazione, che contribuiscono tutte alle velocit

    verticale e orizzontale, indicano l'importanza di tutti gli aspetti del passaggio dell'ostacolo in

    relazione alla produzione di una prestazione di successo assoluto. Bench nell'ostacolista di

    lite la lunghezza del passaggio sia minimizzata, la tab. 1 indica una non evidente superiorit

    in questo valore o nella sua divisione prima e dopo l'ostacolo per i tre ostacolisti. I risultati dei

    tempi (tab. 1), prima, sopra e oltre l'ostacolo, rivelano un definito rapporto tendenziale di

    relazione. Per i tempi dell'appoggio di attacco (fase di contatto col terreno), sopra l'ostacolo

    (fase aerea), e dell'appoggio dopo il passaggio, la medaglia d'oro mostrava risultati superiori

    in tutte le fasi. La medaglia d'argento produceva eccellenti risultati dappertutto tranne sulla

    fase aerea, mentre l'ottava classificata mostr una decisa debolezza in ambo le fasi di contatto

    col terreno. Cos, la differenza tra le due medaglie fu determinata in parte sull'ostacolo, mentre

    la possibilit di medaglia per l'ottava classificata fu persa in parte per i bassi valori dei tempi

    in appoggio.

    CINEMATICA DEL CORPO

    Le gambe sono i segmenti critici del corpo, le quali producono le variabili dirette di

    prestazione. Come nella velocit, il movimento della coscia durante l'attacco e oltre l'ostacolo

    la variabile pi critica per la produzione di una prestazione di successo. Come indica la tabella

    2, bench la velocit angolare della coscia della medaglia d'oro fosse bassa nell'attaccare

    l'ostacolo, essa fu l'unica atleta con la forza e la tecnica per incrementare la velocit durante il

    contatto col terreno. All'uscita dall'ostacolo, mentre le due medaglie producevano ambedue

    valori tipici, l'ottava classificata produsse risultati pi elevati. Sfortunatamente, come pu

    essere osservato, questa forza fu vanificata da scarsi risultati nella gamba.

    Bench non cos critici, poveri risultati nel movimento della gamba possono influire

    considerevolmente sulle potenziali capacit di prestazione di un ostacolista. La tabella 2 indica

    che, nell'attacco dell'ostacolo, solo la medaglia d'oro produsse la benefica flessione del

    ginocchio all'atterraggio (per ridurre la perdita di velocit orizzontale) e l'estensione globale

    (per dare la direzione all'atleta sull'ostacolo) durante la fase di contatto col terreno. Questo

    risultato, accoppiato con le eccellenti velocit della coscia, procur alla vincitrice un deciso

    vantaggio durante questa fase del passaggio dell'ostacolo. All'opposto, la medaglia d'argento e

    l'ottava classificata, estendevano la gamba all'atterraggio, incrementando la perdita di velocit

    orizzontale e il tempo di appoggio sul terreno. Solo l'eccellente risultato della gamba prodotto

  • durante il contatto col terreno salv il risultato. L'ultima classificata della finale non

    richiamava, conseguendo uno scarso tempo al contatto col terreno nell'attacco.

    Tabella 2 - Cinematica del corpo ------------------------------------------------------------------------------

    piazzamento dell'atleta Variabile 1 2 8

    ------------------------------------------------------------------------------ Velocit coscia (gradi/s)(a)

    atterraggio di attacco -90 -294 -190 appoggio di attacco -252 -191 -192

    atterraggio dal passaggio -619 -310 -729 appoggio di richiamo -361 -497 -579

    Velocit gamba (gradi/s)(b)

    atterraggio di attacco -71 9.9 170 appoggio di attacco 80 95 69 atterraggio dal passaggio 132 -292 71 appoggio di richiamo -155 -122 53

    Distanza del piede all'atterraggio (m)

    nell'attacco 0.235 0.221 0.576 dopo il superamento -0.007 0.008 0.027

    Velocit del piede all'atterraggio (m/s)(c)

    all'attacco -3.80 -5.06 -0.94 dopo il passaggio -6.49 -8.20 -7.11

    ----------------------------------------------------------------------------- (a) Risultati negativi indicano l'estensione. (b) Risultati negativi indicano la flessione, positivi indicano l'estensione. (c) Risultati negativi indicano che il piede sta muovendo verso l'indietro in relazione al centro di gravit del corpo. Per il piede che si muove verso l'indietro rispetto al terreno, la sua velocit dovrebbe superare la velocit in avanti del centro di gravit.

    All'uscita dall'ostacolo, l'atleta superiore dovrebbe avere una flessione alla gamba

    nell'atterraggio, continuando in questa azione mentre il corpo viene portato avanti (non in

    alto) verso l'ostacolo successivo. Delle tre ostacoliste, solo la medaglia d'argento era fu in

    grado di produrre questo risultato. La medaglia d'oro, bench estendesse all'atterraggio, era

    capace di richiamare rapidamente e produrre la benefica flessione durante il contatto col

    terreno. Al contrario, l'ultima della finale estese la gamba nell'attacco e durante il contatto col

    terreno. Ci vanific completamente quanto questa atleta aveva prodotto con l'azione della

    coscia.

  • La posizione del piede all'atterraggio dell'appoggio di attacco e di uscita dall'ostacolo

    dettata dai movimenti della coscia e della gamba. Come mostrato in tab. 2, ambedue le

    medaglie toccarono pi vicino al corpo sia all'attacco che all'uscita rispetto all'ottava

    classificata. Quando associata con le grandi differenze di velocit del piede tra le medaglie e

    l'ottava classificata durante l'attacco, evidente che fu qui dove la prestazione fu influenzata

    negativamente nella maggiore estensione. All'atterraggio nell'uscita dall'ostacolo, il risultato

    superiore della coscia dell'ottava classificata compens sufficientemente nel portare la

    velocit del piede a pareggiare con le due leader.

    CONCLUSIONI

    Dai risultati filmati dei Giochi Olimpici Estivi del 1984, evidente che possono essere

    identificati i fattori che dettano le prestazioni superiori. Nell'analisi delle tre ostacoliste dei

    100 hs, i risultati globali dimostrano chiaramente la superiorit delle atleti di maggior

    successo. In definitiva le differenze nelle prestazioni sono marcate da:

    1- Maggiore velocit orizzontale;

    2- Minore velocit verticale;

    3- Minore tempo di appoggio;

    4- Maggiore velocit della coscia durante l'appoggio all'attacco e all'uscita dall'ostacolo;

    5- Maggiore velocit della gamba durante l'appoggio nell'attacco e nell'uscita dall'ostacolo;

    6- Posizione superiore del piede nell'appoggio d'attacco e di uscita dall'ostacolo;

    7- Maggiore (relativamente al corpo) velocit del piede nell'appoggio di attacco.

    Dai descrittori diretti della prestazione, evidente che le prime due dimostrarono una forte

    tecnica dell'ostacolo. La medaglia d'oro produsse il passaggio pi veloce, mentre la medaglia

    d'argento produsse una superiore velocit orizzontale sull'ostacolo. In contrasto, l'ottava

    classificata perse il tempo durante il contatto col terreno, sia all'attacco sia all'uscita

    dall'ostacolo.

    I risultati della cinematica del corpo indicarono che la chiave della prestazione della medaglia

    d'oro fu la capacit di produrre la velocit dell'arto inferiore durante il contatto col terreno. Il

    punto forte della tecnica della medaglia d'argento fu nella preparazione per il contatto col

    terreno. Con l'eccezione dei risultati della coscia dopo l'ostacolo, l'ottava classificata fall

    nell'adeguata preparazione dell'atterraggio o nell'usare efficacemente il tempo di contatto

    durante il passaggio.

  • Come sperato, la disponibilit di film dai Giochi produrr un'espansione di risultati su questi

    dati, cos come risultati dalle rimanenti gare di sprint e corse lunghe. Tali risultati

    biomeccanici su prestazioni d'lite di questa natura offrono la possibilit di maggiore

    comprensione della natura dei movimenti umani di alta prestazione.