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Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe in zone rurali

Opuscolo "Filò" - Testimonianze della Grande Guerra nelle Prealpi Vicentine

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Opuscolo relativo alle testimonianze della Grande Guerra nelle Preapi Vicentine. Oltre ai cenni storici, illustra l'ecomuseo della Grande Guerra, percorsi tematici (es. Anello Storico di Campogrosso) e musei (Museo della Vita del Soldato nella Grande Guerra, Ossario del Pasubio ecc.)

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Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe in zone rurali

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Credits Testi: Giorgio Dall’Igna, Claudio Gattera, Mauro Passarin, Franco Rasia e Michela CeolaFoto di copertina: Campogrosso - La Sisilla - Foto di Alberto CivieriFoto: Archivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine, Archivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicen-tine, Paolo Asnicar, Roberto Besco, Mirko Carollo e Stefano Fontana. Progettazione grafica: Edizioni Filò

1 - Ortigara2 - Campo Gallina3 - Melette di Foza4 - Monte Zebio5 - Monte Zovetto Lèmerle Val Magnaboschi

06 - Forte Interrotto07 - Forte Campolongo08 - Forte Corbin09 - Forte Lisser10 - Forte Verena11 - Fortino Coldarco12 - Monte Cengio

13 - Monte Cimone14 - Forte Campomolon15 - Monte Majo Monte Maggio Coston dei Laghi Gamonda16 - Forte Casa Ratti

17 - Monte Pasubio18 - Monte Novegno Priaforà19 - Alpe di Campogrosso Colle della Gazza Monte Civillina

Legenda

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M i sembra doveroso ripercorrere le tap-pe di un lavoro, durato oltre dieci anni,

che ha visto le comunità montane impegnate in uno sforzo collettivo di recupero di un gran-de patrimonio storico che rischiava di sparire inesorabilmente. Il tutto ebbe inizio nel 1997 quando, grazie ad un contributo regionale, le comunità montane hanno censito i forti, le gal-lerie, le trincee, i cimiteri di guerra ed ogni altro manufatto correlato con le operazioni militari della Grande Guerra.Nel 2000, tre comunità montane (Agno-Chiam-po, Leogra-Timonchio e Alto-Astico e Posina) ottenevano un primo finanziamento di un pro-getto di “Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine”, che ha consentito l’avvio di concreti interventi di valorizzazione delle opere della Grande Guerra (tra cui il recupero della strada delle 52 gallerie sul Pasubio e la realiz-zazione dei centri di documentazione di Recoa-ro Terme e di Posina). Con legge “c.d. Ortigara” (n. 78/2001), le quattro Comunità Montane dell’Alto Vicentino (Reggenza Sette Comuni e le tre suindicate) e la Provincia di Vicenza hanno costituito uno specifico gruppo di lavoro, con la supervisione della Soprintendenza ai Beni am-bientali di Verona, al fine di integrare gli inter-venti in un unico Programma Generale.È ora auspicabile una promozione coordinata di questa preziosa risorsa, così che i vari siti, ciascuno con le proprie peculiarità, divengano nodi di una rete integrata e coesa che consenta di mantenere sempre viva la memoria storica e, al contempo, costituisca elemento di richiamo turistico per il territorio.

Dr. Fernando ManfronPresidente Comunità Montana Agno-Chiampo

Monte Civillina - Archivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine

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6 La Grande Guerra nel territorio vicentino

5La Memoria della guerra per costruire la pace

8 Ecomuseo della Grande Guerra nelle Prealpi Vicentine

9 Museo “La vita del Soldato nella Grande Guerra” di Recoaro Terme

10 Vivere la memoria in quota

12 Il sentiero storico di Campogrosso

13 La caldaia delle streghe

14 Appuntamenti a Recoaro Terme e dintorni…

15 Pacchetti Turistici

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5O ggi, a quasi cent’anni dalla fine del primo conflitto mondiale, le vestigia e i diversi se-gni della Grande Guerra che ancora vivono sul territorio dell’Altovicentino diventano

elementi significativi di un discorso escursionistico complessivo, educativo e divulgativo. Edu-cativo, perché destinato alle giovani generazioni e capace di rinforzare i contenuti acquisiti sui banchi di scuola, ma anche divulgativo, rivolto cioè a chi intende approfondire quella tragedia che fu la Grande Guerra, superando l’approccio nazionalista di quella storia, favorendo il dialo-go internazionale e aiutando la costruzione di una comune cultura europea.Con questo spirito vanno ricordati quegli avvenimenti, quei sacrifici e quelle sofferenze dei soldati di un tempo ormai lontano; con sentimenti di gratitudine vanno riletti quegli olocausti e quei supplizi che furono espressione di una gioventù inviata a vivere, e morire, in condizioni irreali e per noi impensabili. Uomini di ogni credo politico, di ogni ceto e condizione sociale, amanti della libertà e della loro terra, accorsero da tutti i paesi, dalle città d’Italia e dall’estero, uniti in solidarietà e valore per servire la terra natia. Accomunati nel crogiuolo della trincea e della battaglia, incominciarono a conoscersi e a socializzare tra di loro sino a diventare fratelli. Fanti, alpini, bersaglieri, granatieri, artiglieri, cavalieri, genieri, trasmettitori, carabinieri, finanzie-ri, soldati dei servizi logistici, dai ghiacciai dell’Adamello alle arse trincee del Carso, dal Monte Nero al Pasubio, dal Monte Grappa al Novegno, dall’Ortigara fino, più sommessamente, a Campogrosso e alla Gazza, scrissero pagine di eroismo e di grande umanità. E noi invitiamo a percorrere quei sentieri della memoria e a visitare quei siti recuperati, con grande rispetto; per poter ascoltare con l’animo raccolto, in una trincea o in una caverna scavata nella roccia, le voci di Musil, Gadda, Ungaretti, Calamandrei che, attraverso le loro cro-nache, storie e poesie, richiamano la Pace e denunciano le nefandezze di una guerra. Perché in questi luoghi, su questi itinerari non si troverà l’esaltazione di una guerra, ma la spiegazione dei suoi meccanismi e orrori, al fine di contribuire a costruire e a diffondere, ri-pensando alla Grande Guerra, la cultura della Pace.

Archivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine

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L e Prealpi Vicentine, delimitate dalla valle dell’Agno a ovest e da quella del Brenta a est, sono ancor oggi fortemente contrassegnate dalle testimonianze della Grande Guerra.

Questo contesto fu l’unico del fronte a subire per tutti i 41 mesi di guerra le sorti di uno stato di belligeranza, divenendo teatro di alcune tra le più sanguinose battaglie del conflitto culminate con l’”Offensiva di Primavera” (maggio - giugno 1916), meglio nota come “Strafexpedition”, probabil-mente la più grande battaglia mai combattuta in montagna. I segni del conflitto appaiono ancora oggi in tutta la loro evidenza e costituiscono un tessuto di opere che, a novant’anni di distanza, manifesta ancora una straordinaria forza evocativa e di connotazione del territorio. In questi luoghi la natura è natura trasformata dagli uomini, è storia. Un territorio, dunque, che assume il signifi-cato di memoria collettiva, il valore di bene culturale.

1915 - 1918 la Valle dell’Agno “Zona di Guerra”. Opere militari a ridosso del frontePer comprendere il come e il perché della costruzione delle opere militari nelle nostre valli, dobbiamo esaminare l’organizzazione delle difese durante il conflitto, ed in particolare dopo la Strafexpedition, perché tutto era stato realizzato in funzione del supporto alle linee e alla manovra dell’esercito. All’inizio del 1918, le linee strategiche attivate nel territorio dovevano contrastare due direttrici d’attacco: da Nord attraverso la Vallarsa e da Est dalla Val Leogra e dalla pianura di Schio. Nell’aprile 1917 Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, dopo un sopralluogo, ordinò la costruzione di due linee strategiche a ridosso delle Zone principali di resistenza: un primo sistema difensivo, detto “Ortogonale 1” o “Destra Leogra”, e un secondo gruppo di linee successive, ortogonale al precedente, da Campogrosso al Pasubio, detto “Or-togonale 2”, che impediva i movimenti nemici verso la pianura veneta.Le due linee Ortogonali si intersecavano sul Monte Civillina e costituivano compartimenti di-fensivi “corrispondenti […] bene a tutte le ipotesi strategiche […], non escluse le più ca-

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Forte Lisser, Enego - Altopiano di AsiagoArchivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine

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tastrofiche ed inverosimili, quale ad esempio la caduta dell’intera barrie-ra Pasubio- Novegno”. Dalle carte risulta evidente il collegamento tra linee di difesa e viabilità, in partico-lare quella minore, che doveva ser-vire al rifornimento e non agevolare

l’avanzata nemica, in caso di cedi-mento del fronte. Le strade erano tracciate sui versanti

defilati alla vista ed al tiro nemico e tutti i ponti potevano essere interrotti nel giro di poche ore, in caso di sfondamento.

I rifornimenti del fronte. Strade, teleferiche ed acquedotti.Uno dei problemi che i comandi degli eserciti dovettero affrontare nella Grande Guerra derivava dalla necessità di rifornire le truppe in linea di viveri, munizioni, acqua, energia elettrica, medicina-li, combustibile, vestiario ed ogni altra risorsa per vivere e combattere in un ambiente ostile. Nelle Prealpi Venete il fronte si trovò subito sbilanciato oltre lo storico confine imperiale, privo di idonei collegamenti con le retrovie e i centri logistici in pianura. Si diede così il via a un vasto progetto di adeguamento e di costruzione di nuove strade. La necessità di trainare cannoni e obici sui passi e sulle cime costrinse i comandi della I Armata a realizzare un’incredibile rete stradale utilizzando migliaia di uomini, donne e ragazzi che sfidarono i pericoli della guerra e della montagna in un lavoro a volte rischioso. La valle dell’Agno si trasformò in un cantiere dove furono progettati e rea-lizzati ponti, strade, gallerie, teleferiche, fontane ed acquedotti. Impegnativa fu la costruzione della strada da Merendaore a Campogrosso. Nel 1917 la strada proseguirà verso il Pian delle Fugazze prendendo, negli anni ’20, il nome di “strada del Re”. Tra il 1916 e il 1918 furono costruite le strade “camionabili” Parlati-Gazza, Valdagno-Passo Zovo, Valdagno-Civillina e i tre collegamenti con la valle del Chiampo per Crespadoro, Altissimo e Nogarole Vicentino. I rifornimenti su strada furono integrati su tutto il fronte alpino da un sistema di teleferiche. Anche nella conca di Recoaro Terme ne furono installate tre, due per la conca di Campobrun e una per Campogrosso. A guerra finita rimasero sulle nostre montagne le testimonianze delle battaglie, ma quello che cambiò più di ogni altra cosa il territorio e la vita dei montanari fu una nuova viabilità che migliorò la vita e il lavoro dei residenti ma pose anche le premesse del turismo.

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Colle della GazzaArchivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine

Colle della GazzaArchivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine

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L a consapevolezza della straordinaria consistenza dei resti materiali lasciati dalla Grande Guerra, ma anche del loro grave stato di degrado, ha spinto le quattro Comunità monta-

ne dell’Alto Vicentino (Spettabile Reggenza dei sette Comuni, Leogra - Timonchio, Alto Astico - Posina e Agno - Chiampo) e la Provincia di Vicenza, con la preziosa attività di indirizzo della Soprintendenza ai Beni ambientali di Verona, a elaborare il “Progetto per la tutela e valorizza-zione del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale sugli Altipiani Vicentini”. La tutela e la valorizzazione di questo patrimonio si sono concretizzate attraverso l’Ecomu-seo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine. Il progetto individua 19 ambiti prioritari di intervento, distribuiti su un territorio che comprende la gran parte delle Prealpi Vicentine: dal campo di battaglia dell’Ortigara alla mulattiera di arroccamento del Monte Cengio, dalla Hexenkessel del Cimone al complesso sistema di gallerie del Pasubio, dalle linee difensive dell’Alpe di Campogrosso alle fortificazioni italiane.Attraverso tale progetto si intende conservare e rendere leggibili i connotati riconoscibili della vicenda storica del territorio durante la Grande Guerra, ricercando al contempo la qualità dell’ambiente storico, naturale e antropizzato e la sua corretta fruizione collettiva. L’obiettivo generale che il progetto persegue è quindi quello di una “messa in opera della memoria” che punti a recuperare, prima ancora dei resti materiali, la testimonianza dei fatti. Un approccio “leggero” volto a conservare e rendere leggibile ciò che ancora rimane delle opere realizzate dagli eserciti durante la Grande Guerra, mettendo a sistema le specificità e le potenzialità presenti sul territorio. Ciò nella consapevolezza che la diversità di questi luoghi è un patrimo-nio irriproducibile e la scomparsa delle opere in essi custodite rappresenterebbe una perdita secca e irreparabile, non solo per la memoria della Grande Guerra, ma anche per l’identità stessa dei territori che le contengono. Una valorizzazione storica del territorio dunque, che si accompagna da un lato a una complessiva riqualificazione ambientale dei luoghi, e dall’altro, a un più generale programma di promozione e comunicazione strutturato su un sistema integrato di Centri di documentazione e punti informativi, distribuiti sul territorio.

Ecomuseo Grande Guerra www.ecomuseograndeguerra.it - [email protected]

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Monte OrtigaraArchivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine

Centro di Rappresentazione Museale Fusine di PosinaFoto di Roberto Besco

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I l Museo “La vita del soldato nella Grande Guerra”, ospitato nei locali adiacenti la nuova biblioteca ci-

vica di Recoaro Terme, costituisce la porta d’ingresso alla visita dei siti recuperati nelle Piccole Dolomiti, non-ché uno dei tre Centri di Documentazione dell’Ecomu-seo delle Prealpi Vicentine. Il Museo espone una straordinaria raccolta di testimo-nianze materiali, costituite da oggetti d’uso quotidiano in dotazione sul fronte alpino durante la Prima Guerra Mondiale. Recuperati sui luoghi di battaglia - prevalentemente nelle zone dell’Adamello e del Pasubio - dal recoarese Antonio Storti, gli oggetti offrono una, spesso inedita, prospettiva sulle condizioni di vita dei soldati al fronte. Dal vestiario all’alimentazione, dall’igiene personale ai lavori di trincea, dalla difesa individuale ai rari momenti di riposo, l’esposizione presenta una guerra quasi lon-tana dalla realtà descritta dalle notizie ufficiali e dalle fotografie; una visione purgata dal fango, dal sangue, dall’odio. Vi è forse in questi oggetti un alone di di-stacco che avvolge l’avvenimento storico. L’effimero e il mito della Grande Guerra si confondono in questa esposizione, volutamente antieroica, quasi domestica, dove i ricordi dei soldati, le loro speranze, il battere dei cannoni, il vento della terra aspra, l’avanzare e il ritirarsi, la storia insomma del tremendo guerreggiare, si fa scansione di vita e proprio in questa sua sempli-cità il museo rappresenta uno dei significati più alti dell’eterna vicenda dell’uomo.

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I l territorio delle Piccole Dolomiti fu interessato dalle vicende belliche di una certa importanza solo per un periodo limitato della Grande Guerra, ovvero i mesi centrali del 1916 quando l’esercito austroungarico lanciò la sua celebre offensiva di primavera, la Frühjahrsoffensi-

ve meglio conosciuta in Italia come Strafexpedition (spedizione punitiva). In vista di quelle manovre militari e, una volta che queste iniziarono, per tutto

lo svolgimento dei combattimenti nell’Altovicentino, quest’area fu investita da importanti lavori di fortificazione e

sbarramento. Caverne per artiglierie, trincee, camminamenti, ricoveri, cisterne per l’acqua, costruzioni in muratura, teleferiche, mulattie-

re, arditi sentieri e punti di osservazione sor-sero un po’ ovunque, in modo particolare nelle

zone del Monte Civillina, del Colle della Gazza e dell’Alpe di Campogrosso.

ALpE dI CAMpOGrOSSONell’estate del 1916 sul confine Imperiale, spar-

Colle della Gazza - Foto di Roberto Besco

Alpe di CampogrossoArchivio Storico Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine

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tiacque delle attuali province di Vicenza e Trento, diretti dal generale Graziani, reparti del genio militare, aiutati da numerosi civili tra cui donne e ragazzi, realizzarono un’imponente opera di sbarramento al nemico.Per proteggere la pianura vicentina, la linea si sviluppava sulle creste montuose dalla Catena delle Tre Croci passando per Campogrosso, fino a Pian delle Fugazze.In un singolare ambiente dolomitico prealpino, che presenta molteplici aspetti e armoniosi e apparenti contrasti offerti dalla finezza delle architetture naturali, l’Alpe di Campogrosso conserva un importante esempio di sistema difensivo collegato a una strategica rete viaria di arroccamento.

COLLE dELLA GAZZAGià prima dello scoppio della Grande Guerra la Gazza era presidiata da una casermetta della Guardia di Finanza, con un piccolo distaccamento sul Passo della Lora, a controllo di questo tratto di frontiera tra il Regno d’Italia e l’Impero Asburgico. Ai primi sentori del conflitto, nelle vicinanze della caserma furono realizzati trincee, postazioni, camminamenti, un grande mu-raglione difensivo e piazzole per due pezzi di artiglieria. Dopo la Strafexpedition del 1916, il Colle della Gazza fu inserito nella 3° linea di resistenza, come testimonia il “trincerone” che dal laghetto di Sarantonio sale fino a incrociare la strada militare Gazza - Rove, per continuare sopra di essa fino a toccare la mulattiera che sale al passo Ristele. L’intervento di recupero dei manufatti (strade militari, trincee, piazzole d’artiglieria, resti di teleferiche ecc.) eseguito dall’Ecomuseo della Grande Guerra nelle Prealpi Vicentine si inserisce in un contesto prege-vole dal punto di vista ambientale e panoramico. Sul Colle della Gazza, sono frequenti le visite di scolaresche guidate dall’associazione 4 Novembre. Ogni due anni, inoltre, assieme alla famiglia Michelato di Valdagno, si ricorda l’alpino Emilio cui è dedicato il percorso.

MOntE CIVILLInAGli interventi sul Monte Civillina riguardano la sistemazione della strada militare e la pulizia dalla vegetazione del caposaldo nella parte sommitale con il recupero della mulattiera del “Sentinello” che porta, attraverso numerose postazioni in caverna prospicienti la sottostante vallata dell’Agno, alla Cima Del Monte Civillina.

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Monte CivillinaArchivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine

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I l sentiero storico di Campogrosso, realizzato nel 1993 a cura della Sezione ANA Valle dell’Agno e della Comunità Montana Agno Chiampo, collega manufatti militari suggestivi.

Il primo anello del sentiero storico di Campogrosso si sviluppa sui versanti nord delle cime Po-stal e Osservatorio. L’itinerario, percorribile in 1 ora e 30’ circa e privo di difficoltà, parte a circa 300 m a est dal parcheggio del rifugio Campogrosso. Seguendo il sentiero, si possono notare le opere di sbarramento realizzate nell’estate del 1916 a difesa del confine, lavori allora voluti dai comandi italiani sotto la direzione di reparti del Genio Militare. Considerata la morfologia del luogo, passo aperto con ampi pianori, fu necessario creare delle barriere artificiali costituite da trincee, cavalli di frisia e reticolati. La linea di difesa prevedeva inoltre una serie di bunker e ricoveri scavati nella roccia, nonché numerose piazzole per l’artiglieria e posti di osservazione. Sin dalla partenza, si possono osservare le opere di fortificazione e di difesa (bunker n° 1 con vicina piazzola di artiglieria). Perdendo leggermente quota seguendo il sentiero, ci si porta alla base di un dosso roccioso che si sormonta salendo una scalinata scavata nella roccia. Si giun-ge sul crinale, dove passava l’antico confine Austriaco-Veneziano e si prosegue lungo la cresta fino a giungere a un secondo bunker. Proseguendo verso est, passando per il terzo bunker, si giunge a una lunga trincea in parte coperta. Una volta giunti sulla vicina carrozzabile si può deviare verso il sottostante rifugio Schio, o proseguire dalla parte opposta lungo la stradina che, aggirando cima Postal, passando per la stazione a monte della teleferica che saliva dalla contrada Parlati, conduce al rifugio Campogrosso. Questo tratto di sentiero, un tempo largo circa 2,50 m, garantiva l’approvvigionamento delle truppe in linea, in quanto era difficilmente individuabile dalle postazioni austriache e ben protetto dalla sovrastante cima Postal.

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p erno centrale delle Prealpi Venete, il Pasubio costituisce l’anello di giunzione tra le Piccole Dolomiti e la regione degli altipiani. È questa la premessa all’eccezionale ruolo strategico

che questo luogo ebbe durante la Grande Guerra, diventando “la montagna più accanitamente contesa fra tutte sul fronte alpino”. Il Pasubio divenne il protagonista di una vicenda storica che non trova paragoni sull’intero fronte tridentina e che trasformerà la montagna in quella che un combattente austriaco non esitò a definire “la caldaia delle streghe”. Una rete di strade, mulat-tiere e sentieri percorre il massiccio da ogni lato, fornendo una vastissima gamma di itinerari d’accesso, tra cui primeggia per la sua straordinaria arditezza la “Strada delle 52 Gallerie”.

Il Sacello Ossario del Pasubio è un monumento dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Venne costruito a quota 1.217 s.l.m. nel 1926 per iniziativa della Fondazione “3 novembre 1918 pro combattenti della I armata” e contiene i resti di oltre 5.460 soldati italiani e 400 austriaci caduti sul Monte Pasubio.

MuSEO dELLA I ArMAtA - OSSArIO dEL pASubIOIl museo illustra avvenimenti, persone, equipaggiamenti e armi che sono “parte della storia” della Prima Guerra Mondiale, con particolare attenzione al fronte della 1° Armata e quindi al settore del Pasubio. La struttura espositiva è stata studiata per creare nel visitatore, attraverso un per-corso articolato di scoperta, interesse e curiosità. Una novità in campo museale è l’utilizzo di un computer con sistema interattivo, applicato al plastico del massiccio del Pasubio, che consente al visitatore, mediante l’utilizzo di un dispositivo touch-screen, sia di azionare un puntatore laser georeferenziato su 30 siti localizzabili sul plastico, sia di attivare un programma multimediale sce-gliendo tra le 30 schede correlate ai siti con foto, notizie storiche, filmati d’epoca e informazioni escursionistiche per la visita sul Pasubio dei luoghi rappresentati.

Monte Pasubio, cimitero della Brigata LiguriaArchivio Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine

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Ufficio Turistico di RecoaroTel. 0445 75070

Associazione Vivi Recoaro TermeTel. 0445 780112 - www.vivirecoaroterme.it

[email protected]

prenotazioni alberghiere14

Venerdì 26 agosto - Recoaro Terme, centro storicoInaugurazione del Museo “La vita del soldato nella Grande Guerra” e della mostra “Vuoti… da non perdere”.Conferenza su “Recoaro Terme nella Grande Guerra”, a cura del prof. Claudio Gattera.

Sabato 27 agosto - Recoaro Terme, centro storicoAnimazione storica lungo le vie del centro con rievocatori che propongo-no scene di vita durante gli anni del conflitto.

Domenica 28 agosto - Recoaro Terme, località CampogrossoInaugurazione dei lavori di recupero del patrimonio storico della Gran-de Guerra, con visite guidate.ricostruzione di scontri fra pattuglie italiane ed austriache.Evoluzioni aeree con riproduzioni di velivoli d’epoca

Venerdì 2 settembre - Recoaro Terme, centro storicoIncontro con l’autore, nell’ambito della rassegna “terre Alte”: “L’ultima avventura. Evasioni dai campi di prigionia della prima Guerra Mon-diale”, a cura di Paolo Pozzato e Mauro Passarin

Domenica 4 settembre - Recoaro Terme, Monte CivillinaVisita guidata ai manufatti della Grande Guerra

Sabato 10 e domenica 11 settembre - Trissino, Villa Dalle Ore BuffaVisite guidate ai segni lasciati dai soldati nei locali adibiti ad alloggio durante il conflitto.Mostra “raccontar per schegge”, a cura di don Adriano Campiello, re-alizzata con frammenti recuperati sul monte Pasubio.

Domenica 11 settembre - Recoaro Terme, Colle della GazzaVisita guidata ai manufatti della Grande GuerraDomenica 18 settembre - Recoaro Terme, centro storicoSpettacolo della rassegna “Forti in Scena”, nell’ambito della Festa della Montagna

Informazioni: Ufficio Turistico di Recoaro Terme tel. 0445 75070 Comune di Recoaro Terme tel. 0445 793300 Comunità Montana Agno-Chiampo tel. 0445 423511 Rifugio Campogrosso tel. 0445 75030

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Comunità Montana Agno-Chiampo

Comune di Recoaro Terme

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Ufficio Turistico di RecoaroTel. 0445 75070

Associazione Vivi Recoaro TermeTel. 0445 780112 - www.vivirecoaroterme.it

[email protected]

prenotazioni alberghiere15

Venerdì: arrivo a Recoaro Terme e sistemazione in hotel; welcome drink; cena con prodotti tipici; incontro con la guide, presentazione del territorio e dei percorsi; pernottamento.Sabato: colazione; spostamento in macchina per l’escursione sull’Alpe di Campogrosso: visita ai manufatti della Grande Guerra sul confine Austro-Ungarico; pranzo al sacco con cestino fornito; rientro in hotel e pomeriggio libero; cena e pernottamento.domenica: colazione; spostamento in macchina fino a Bocchetta Campiglia e escursione lungo la Strada delle 52 Gallerie fino al rifugio Papa; pranzo in rifugio; rientro per la strada degli “Scarubi”; partenza.

La quota comprende: pensione completa per 2 notti in strutture convenzionate e pranzo al rifugio A. Papa.

Costo per gruppi precostituiti senza guida: a partire da e 120,00 a persona Costo per gruppi precostituiti con guida base 5 persone: a partire da e 200,00 a persona Costo per gruppi precostituiti con guida base 10 persone: a partire da e 160,00 a persona Costo per gruppi precostituiti con guida max 25 persone: a partire da e 140,00 a persona

La quota individuale comprende: 2 pernottamenti in pensione completa in camera doppia/tripla con servizi in strutture convenzionate a

Recoaro Terme; servizi come dal programma; percorsi guidati; assicurazione sanitaria e bagaglio.

Supplemento singola: e 10,00 al giorno.

Non comprende: viaggio, bevande ai pasti e quanto non specificato alla voce “comprende”.

Nota bene: Data di partenza estate 2011. Partecipanti: massimo 25 persone. Si applicano le condizioni generali del contratto di vendita

di pacchetti turistici. Gruppi con guida minimo 5 persone.

domenica: arrivo a Recoaro Terme e sistemazione in hotel; welcome drink. Dopo cena incontro con le guide.Lunedì: escursione al Colle della Gazza: visita ai manufatti della Grande Guerra; pranzo al sacco con cestino fornito; rientro in hotel e pomeriggio libero; cena e pernottamento.Martedì: trasferimento a Retassene e salita al Monte Civillina attraverso il Sentiero del “Sentinello”; pranzo al sacco con cestino fornito; rientro in hotel e pomeriggio libero; cena e pernottamento. Mercoledì: salita in seggiovia fino a Montefalcone ed escursione in quota sul sentiero delle Montagnole Alte.Giovedì: giornata libera.Venerdì: colazione; spostamento in macchina fino a Bocchetta Campiglia e escursione lungo la Strada delle 52 Gallerie fino al rifugio Papa; pranzo in rifugio; rientro per la strada degli “Scarubi”.Sabato: escursione all’Alpe di Campogrosso: visita ai manufatti della Grande Guerra; rientro in hotel nel primo pomeriggio; partenza.

Quota individuale: a partire da e 500,00; Supplemento singola: a partire da e 60,00

La quota comprende: 6 pernottamenti in pensione completa in camera doppia/tripla con servizi in strutture convenzionate a Recoaro

Terme; servizi come da programma; percorsi guidati; assicurazione sanitaria e bagaglio.

Non comprende: viaggio, bevande ai pasti e quanto non specificato alla voce “comprende”.

Nota bene: Data di partenza estate 2011. Partecipanti: massimo 25 persone. Si applicano le condizioni generali del contratto di vendita

di pacchetti turistici. Gruppi con guida minimo 5 persone.

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ContattiComunità Montana Agno-Chiampo

Tel. 0445 423511

Comune di Recoaro TermeTel. 0445 793300

Ufficio Turistico Recoaro TermeTel. 0445 75070

Museo La Vita del Soldato nella Grande Guerra

Uff. Cultura Comune di Recoaro TermeTel. 0445 793380

Ossario del PasubioTel. 0445 593011

Museo della I ArmataOssario del PasubioTel. 0445 593011

www.agnochiampo.itwww.ecomuseograndeguerra.it

www.4novembre.it

Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013, Asse 4 - Leader

Organismo responsabile dell’informazione: Comunità Montana Agno-Chiampo

Autorità di gestione: Regione del VenetoDirezione Piani e Programmi del Settore Primario