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57 2016 oggi e domani Notiziario dell’Associazione CAF Onlus / Periodico Quadrimestrale Primavera 2016 Anno XXVI n° 57 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2, DCB Milano Per accogliere e iniziare a curare questi bambini cerchiamo quindi di tenere conto anche dei più recenti dati provenienti dalle neuroscienze, che si correlano in modo interessante a conoscenze provenienti dalla psicologia e psicopatologia dello sviluppo. Da ciò hanno origine nuovi approcci di trattamento che cercano di unire strategie classiche di psicoterapia (ascolto, condivisione, parola, creazione di significato), ad altre centrate sul corpo (autoregolazione sensoriale ed emotiva, risorse somatiche). Conoscere sempre meglio cosa accade ai nostri bambini, nella loro mente e nel loro corpo, è essenziale per aiutare educatori e psicologi a trovare e sperimentare metodi sempre più efficaci per aiutarli, per imparare a riconoscere e dare un nome alle loro sensazioni fisiche, alle loro emozioni, ad autoregolarsi e a entrare in relazione con gli altri, a trovare e comprendere il senso di quello che accade, a rimanere concentrati sulle proprie attività e a portarle a termine, e infine a costruire una progettualità per il proprio futuro. Se il trauma ci mette duramente a confronto con la fragilità, con il dolore e la paura, lavorare con i bambini traumatizzati ci sollecita a esplorare con competenza e creatività i modi più efficaci per ritrovare la fiducia, le risorse, le strategie per sopravvivere alle proprie esperienze negative, per affrontare i propri compiti evolutivi potendo vivere una vita equilibrata e appagante. Giovanni Tagliavini Supervisore Clinico Francesca Imbimbo Referente Tecnico-Scientifico 3-12 La lunga esperienza dell’Associazione CAF nella protezione dei bambini e nell’ascolto delle famiglie in difficoltà ha consentito lo sviluppo di un articolato dispositivo di cura che ha come obiettivo l’integrazione di due approcci diversi, ma complementari. Da un lato l’approccio pedagogico di accoglienza che offre ai bambini un ambiente terapeutico globale scandito dai ritmi della quotidianità e da modelli adulti di accudimento alternativi a quelli della famiglia d’origine. Dall’altro l’approccio clinico di cura che offre ai minori una terapia individualizzata basata su una valutazione psicologica dei loro problemi, dei sintomi e delle risorse. I bambini che accogliamo nelle Comunità dell’Associazione CAF arrivano da un percorso di grande sofferenza che li ha visti coinvolti per molti anni in situazioni di maltrattamento, abuso e grave trascuratezza, senza reali alternative in termini di protezione, benessere ed educazione. Tali esperienze spesso non permettono di raggiungere le tappe evolutive standard e possono compromettere la capacità di chiedere aiuto e protezione, la capacità di apprendimento e di concentrazione, la regolazione delle emozioni. Le relazioni con gli altri, sia coetanei che adulti, sono pervase da contenuti traumatici, risultando “inquinate” da paura, rabbia, angoscia, confusione, e a volte, da aspetti sessuali incongrui. Anni cruciali come quelli tra 0 e 10, se vissuti in ambiti gravemente trascuranti e/o traumatizzanti, portano a modalità distorte di sviluppo e crescita non solo psicologica, ma anche fisica. La buona notizia è che nei primi 20 anni di vita, il sistema nervoso centrale è capace di grandi miglioramenti. Infatti, quando vengono fornite in modo costante, ripetitivo e prevedibile esperienze psicofisiche sane ed esperienze relazionali positive, la capacità di resilienza e la neuroplasticità del cervello aiutano a recuperare il benessere psicofisico. La cura del trauma via Caf

oggi e domani 57 - Associazione CAF Onlus · Per accogliere e iniziare a curare questi bambini ... la fragilità, con il dolore e la paura, lavorare con i bambini traumatizzati ci

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oggi e domani

Notiziario dell’Associazione CAF Onlus / Periodico Quadrimestrale Primavera 2016 Anno XXVI n° 57Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2, DCB Milano

Per accogliere e iniziare a curare questi bambini cerchiamo quindi di tenere conto anche dei più recenti dati provenienti dalle neuroscienze, che si correlano in modo interessante a conoscenze provenienti dalla psicologia e psicopatologia dello sviluppo. Da ciò hanno origine nuovi approcci di trattamento che cercano di unire strategie classiche di psicoterapia (ascolto, condivisione, parola, creazione di significato), ad altre centrate sul corpo (autoregolazione sensoriale ed emotiva, risorse somatiche).

Conoscere sempre meglio cosa accade ai nostri bambini, nella loro mente e nel loro corpo, è essenziale per aiutare educatori e psicologi a trovare e sperimentare metodi sempre più efficaci per aiutarli, per imparare a riconoscere e dare un nome alle loro sensazioni fisiche, alle loro emozioni, ad autoregolarsi e a entrare in relazione con gli altri, a trovare e comprendere il senso di quello che accade, a rimanere concentrati sulle proprie attività e a portarle a termine, e infine a costruire una progettualità per il proprio futuro.

Se il trauma ci mette duramente a confronto con la fragilità, con il dolore e la paura, lavorare con i bambini traumatizzati ci sollecita a esplorare con competenza e creatività i modi più efficaci per ritrovare la fiducia, le risorse, le strategie per sopravvivere alle proprie esperienze negative, per affrontare i propri compiti evolutivi potendo vivere una vita equilibrata e appagante.

Giovanni Tagliavini Supervisore Clinico

Francesca Imbimbo Referente Tecnico-Scientifico 3-12

La lunga esperienza dell’Associazione CAF nella protezione dei bambini e nell’ascolto delle famiglie in difficoltà ha consentito lo sviluppo di un articolato dispositivo di cura che ha come obiettivo l’integrazione di due approcci diversi, ma complementari. Da un lato l’approccio pedagogico di accoglienza che offre ai bambini un ambiente terapeutico globale scandito dai ritmi della quotidianità e da modelli adulti di accudimento alternativi a quelli della famiglia d’origine. Dall’altro l’approccio clinico di cura che offre ai minori una terapia individualizzata basata su una valutazione psicologica dei loro problemi, dei sintomi e delle risorse.

I bambini che accogliamo nelle Comunità dell’Associazione CAF arrivano da un percorso di grande sofferenza che li ha visti coinvolti per molti anni in situazioni di maltrattamento, abuso e grave trascuratezza, senza reali alternative in termini di protezione, benessere ed educazione. Tali esperienze spesso non permettono di raggiungere le tappe evolutive standard e possono compromettere la capacità di chiedere aiuto e protezione, la capacità di apprendimento e di concentrazione, la regolazione delle emozioni. Le relazioni con gli altri, sia coetanei che adulti, sono pervase da contenuti traumatici, risultando “inquinate” da paura, rabbia, angoscia, confusione, e a volte, da aspetti sessuali incongrui.

Anni cruciali come quelli tra 0 e 10, se vissuti in ambiti gravemente trascuranti e/o traumatizzanti, portano a modalità distorte di sviluppo e crescita non solo psicologica, ma anche fisica. La buona notizia è che nei primi 20 anni di vita, il sistema nervoso centrale è capace di grandi miglioramenti. Infatti, quando vengono fornite in modo costante, ripetitivo e prevedibile esperienze psicofisiche sane ed esperienze relazionali positive, la capacità di resilienza e la neuroplasticità del cervello aiutano a recuperare il benessere psicofisico.

La cura del trauma

via Caf

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Dalle parole di alcuni dei bambini che sono stati accolti nelle nostre Comunità in questi anni, possiamo trovare il senso del nostro lavoro, che si declina nella cura quotidiana attraverso un modello altamente specializzato e integrato: l’accoglienza terapeutica in senso pedagogico e in senso psicologico. Gli educatori dell’Associazione CAF accolgono i bam-bini garantendo innanzitutto un ritmo regolare della giornata, un’atmosfera accogliente e attenta ai bisogni così diversi e particolari dei singoli bambini, ma anche così normali: nutrirsi, lavarsi, giocare, andare a scuola, fare sport, dormire. La cura educativa è un aspetto fondamentale per ar-ricchire di esperienze buone i significati che via via si costruiscono attraverso lo sguardo psicologico. Senza questa comprensione, infatti, si resterebbe inconsape-volmente vittime della propria storia, senza esperienze reali ci si ritroverebbe fragili, in balia di una realtà diffi-cile da decifrare e impossibile da plasmare.

Fare esperienza giorno per giorno del proprio valore, della propria amabilità, delle proprie capacità, così come dei propri limiti, si rivela un aspetto decisivo nel percorso di cura dei bambini accolti. Queste esperien-ze sono importanti per ogni bambino perché gli con-sentono di confrontarsi con se stesso e con gli altri, di sperimentarsi nella realtà e di imparare, modificarsi, crescere. Da bambini. Per quanto riguarda l’osservazione e la conoscenza del mondo interno, la valutazione del trauma subito, come anche delle risorse dei minori accolti, dal 2012 tutti i nostri bambini in entrata sono stati inseriti nel nuo-vo protocollo di presa in carico psicologica, mentre i bambini già presenti sono stati inclusi in osservazio-ni di gruppo effettuate dalle nostre psicologhe. Con il passare dei mesi e delle dimissioni e accoglienze in Comunità (vedi box), la presa in carico psicologica è di-ventata una prassi consolidata, sempre in sinergia con il lavoro educativo.Infatti tutto il materiale clinico prodotto è messo a di-sposizione dell’équipe psicoeducativa e, con il contribu-to degli altri operatori, costituisce la base per articolare il Progetto Educativo Personalizzato di ciascun bambino.

Claudio (8 anni) arriva nella Comunità degli Elfi lo scorso novembre. La denuncia è partita dai vicini di casa che, dopo aver ripetutamente sentito le urla e i pianti del bambino, decidono di intervenire. I segni sul suo corpo ci hanno messo un po’ a guarire, ma non sono state le ferite più difficili da curare. Viene accolto in Comunità da una educatrice che pren-dendolo in braccio lo porta a fare un bagno. L’acqua calda sulla pelle lo aiuta a sciogliere i muscoli ancora irrigiditi e, subito dopo, a crollare in un sonno profondo. Al risveglio però Claudio non parla. I giorni seguenti sono lunghi e silenziosi,

sta sempre in un angolo da solo ad osservare gli altri bambini. Poi l’incontro con la psicologa che prende un lungo nastro colorato. Dà a Claudio un’estremità da tenere con la mano, lei prende l’altra e gli dice: “Sentiti libero. Puoi giocare con tutti i giochi che vedi, puoi disegnare, puoi camminare o correre. Qualunque cosa farai, io

sarò qui, con te. Ti basterà dare un colpetto alla corda per sentire che ci sono. Se mi vorrai più

vicino, ti basterà tirare un po’ di più.” È in quel momento che Claudio, capendo di potersi fidare, ricomincia a parlare.

IO LI SOSTENGO DA VICINOIl nastro della fiducia

LE COMuNITà RESIDENzIALI 3-12Una Casa Temporanea

La mia comunità è “Una casa dove vivere per un po’”. “Ci sono dei grandi che si occupano di me e dei miei genitori ”. “A casa avevo sempre paura, ora posso piangere arrabbiarmi e poi sto un po’ meglio”.

Grazie all’introduzione del nuovo protocollo del 2012, il tempo di permanenza dei bambini in Comunità si è abbassato in modo sostanziale, da 4 anni nel 2012 a 2 anni e 4 mesi nel 2016 e la definizione dei progetti di dimissione è più realizzabile, permettendoci così di accogliere nuovi bambini in difficoltà.

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SERVIzIO PSICOLOGICO: Entrare nel mondo emotivo del bambino

Ogni bambino accolto nelle Comunità dell’Associazio-ne CAF viene sottoposto ad uno screening psicolo-gico con l’obiettivo di conoscerne il funzionamento, individuarne le risorse e comprendere il modo in cui ha dato significato alla sua difficile storia, valutando la presenza di eventuali esiti post-traumatici. Generalmente all’inizio si osserva in questi bambini una forte mancanza di regolazione nell’assetto emotivo e comportamentale: sono spaventati, congelati, arrab-biati, confusi e con un forte sentimento di colpa. Si prova ad entrare nel mondo emotivo di ogni bam-bino attraverso il gioco, la parola, il disegno e l’uso di test specifici, al fine di comprenderlo, sostenere il suo progetto educativo e ipotizzare gli interventi di soste-gno più idonei al bambino.Si prova inoltre ad individuare i canali attraverso cui poter condividere con lui ciò che gli è accaduto, in modo da favorire l’integrazione di parti del Sé talvolta frammentate. Esemplificativa la storia di Giacomo, inserito nella no-stra Comunità all’età di 9 anni dopo un lungo periodo di maltrattamenti e abusi sessuali da parte di entrambi i genitori. Dopo qualche anno, quando ormai non era più in Comunità, in un incontro casuale raccontò: “vi ricordate il gioco della casetta? io facendo quel gioco e parlando con voi ho capito che mio padre non era cattivo, ma era malato.... Non so se riuscirò a perdo-nargli ciò che mi ha fatto, ma almeno ho capito che mi faceva quelle brutte cose perché aveva bisogno di essere curato e non perché io fossi un bambino cattivo”.

Giacomo è attualmente in affido e, sia pure con grandi fatiche, sta provando a fidarsi e riaffidarsi ancora una volta ad un adulto dopo tanti anni di messa alla pro-va della capacità dei grandi che si sono presi cura di lui, cercando di comprendere, dare senso ed accettare comportamenti che hanno prodotto terribili ferite nel suo corpo e nella sua mente.L’integrazione con il lavoro di osservazione e di cura pedagogica avviene attraverso incontri di équipe pe-riodici, ma anche con monitoraggi quasi quotidiani, con gli educatori, la coordinatrice delle Comunità e con le pedagogiste che seguono gli incontri con le famiglie. Fondamentale è anche il coordinamento e la sinergia con gli psicoterapeuti o altri professionisti che seguono i bambini, sia su incarico dell’Associazione che con ruolo istituzionale (insegnanti, assistenti sociali, giudici, neuropsichiatri, psicomotricisti, pediatri).Il Servizio opera anche con le famiglie, al fine di so-stenere i genitori nel momento doloroso dell’allonta-namento, attraverso uno spazio di ascolto e di ri-signi-ficazione della storia familiare, finalizzato a ricostruire e a rinarrare le trame dei legami genitoriali e familiari, anche in chiave trigenerazionale.

Sostieni la cura del trauma subito dai minori vittime di gravi maltrattamenti

e abusi su www.retedeldono.it

STAFF CAFL’Equipe PsicoeducativaI bambini vengono accolti presso le nostre strutture da uno staff composto da una coordinatrice, Valeria Vitale, da una psi-cologa, Ilaria Castellucci e da 7 educatori per ogni Comunità.Staff Comunità Gnomi: Elena Bosatra, Guendalina Giurso, Giovanni Leo, Maria Nobile, Roberta Severgnini, Simona Tava-no e Daniela Vezzosi; Staff Comunità Elfi: Vincenza Calvaru-so, Attilio De Simone, Veronica Lopez, Lorenzo Mottola, Anna Nardiello, Paola Piccenna, Claudia Piccione; Staff Comunità Folletti: Francesca Bianco, Mariangela Chiancone, Elisabetta Columbro, Alessandro Gerardi, Valentina Nicotera, Igor Taia-na, Michela Trapasso. Uno staff psicopedagogico supporta sempre sinergicamente il lavoro di accoglienza e cura dei piccoli ospiti.

da sinistra

Valeria Vitale, Franca

Carrozzo, Luana Dessi,

Ilaria Castellucci,

Paola Gobbi, Francesca

Imbimbo e Elena Monetti.

È composto dalle psicologhe Ilaria Castellucci e Franca Car-rozzo e dalle pedagogiste Luana Dessì, Paola Gobbi, Elena Monetti, Valeria Vitale e si avvale della collaborazione di psico-terapeuti specializzati nella cura del trauma. La Referente Tec-nico-Scientifico delle 3 Comunità 3-12 è Francesca Imbimbo.

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Sito Internetwww.caf-onlus.org

In questi ultimi anni l’Associazione CAF ha vissuto un momento di grande sviluppo e cambiamento che abbiamo scelto di accom-pagnare con una nuova immagine istituzionale.Un anno fa è nato, infatti, il nostro nuovo logo, al quale ormai avrete cominciato ad abituarvi.Insieme al rinnovamento dell’immagine istitu- zionale, il 6 novembre scorso, dopo mesi di intenso lavoro, è andato online il nostro nuovo sito web con una grafica del tutto rinnovata e un layout moderno e vivace, pieno di colo- ri e immagini. La struttura si amplia di nuove categorie con contenuti aggiornati, più ric-chi e anche più fruibili. Responsive web de-sign che consente una buona visualizzazione anche da tablet e mobile. Anche la donazione online è più semplice e veloce.Noi siamo molto felici del risultato, speriamo piaccia anche a voi!

PuOI SEGuIRCI ANChE Su wEb!

Facebookfacebook.com/CAFONLuS

Facebook è stato il primo social che abbiamo approcciato, ormai più di 5 anni fa. Questo canale ci ha dato l’opportunità di comunicare in modo più rapido, informale e coinvolgente con i nostri sostenitori ma, anche di inter-cettare ogni giorno nuove persone. Attra-verso la pagina dell’Associazione CAF, che non tra molto raggiungerà quota 5.000 “Mi piace”, raccontiamo le attività che svolgiamo quo-tidianamente al fianco dei minori accolti presso le nostre Comunità e delle loro famiglie e promuoviamo tutte le iniziative e gli eventi di raccolta fondi, quali banchetti in piazza, aperitivi e cene benefiche, campagne di sensibilizzazione, etc.

L’Associazione CAF è presente online con un sito nuovo di zecca e con profili e pagine sui principali canali social. Se ancora non li conoscete, ve li presentiamo e vi invitiamo a seguirci.

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FARE TESTAMENTO PER bENESono sempre di più le persone che decidono, nel rispetto dei diritti dei propri eredi, di affidare una parte anche piccola dei propri beni al nostro Ente attraverso un lascito testamentario. Grazie a questo strumento, infatti, somme di denaro, beni mobili e immobili, polizze assicurative e altri beni, si trasformano in un mezzo concreto che ci permette di pianificare nel tempo e con continuità il nostro in-tervento a favore di tanti bambini e adolescenti in dif-ficoltà.

Destinatario e amministratore dei fondi raccolti attraverso i lasciti testamentari è la Fondazione CAF Onlus, organismo non profit nato proprio per volere di un sostenitore dell’Associazione, che donando un’ingente somma alla Causa, ha voluto disciplinarne l’utilizzo creando una struttura dedicata, la cui mission fosse proprio quella di camminare al fianco dell’Associazione CAF sostenendone i progetti nei diversi ambiti di intervento: prevenzione del maltrattamento infantile, accoglienza e cura dei bambini presso le Comunità Residenziali, realizzazione di nuovi progetti e nuovi servizi finalizzati ad ampliare l’efficacia dell’intervento dell’Associazione e a raggiungere un numero sempre più ampio di utenti.

Grazie ai lasciti e alle grandi donazioni, negli ultimi anni, è stato possibile pianificare e concretizzare im-portanti progetti quali:

• Nel 2006 ristrutturazione dell’intero complesso di Via Orlando a Milano in cui sono situate le tre Comu-nità Residenziali per i bambini da 3 a 12 anni.

Questo progetto ha consentito di rendere gli spazi dei singoli appartamenti più funzionali alle esigenze abita-tive ed educative dei bambini.

• Nel 2010 ripensamento strutturale di alcuni ambienti del Centro di Via Orlando, precedentemente adibiti ad uffici, per realizzare spazi destinati ad ospitare nuo-vi servizi rivolti alle famiglie dei bambini ospiti e alle famiglie del territorio.

• Nel 2014 ristrutturazione della nuova sede di via zu-rigo a Milano che ospita i due nuovi servizi rivolti agli adolescenti

Presto on-line sul sito dell’Associazione CAF un’area dedicata a queste tematiche, con tutte le informazioni utili per compiere questa scelta solidale con serenità e nel rispetto dei diritti sanciti dalla Legge.

Restate sintonizzati.Per maggiori informazioni:Emanuela AngeliniResponsabile Comunicazione e Raccolta FondiTel +39 02 8378360 [email protected]

Twittertwitter.com/CAF_Onlus

“Consigli utili a destreggiarsi nella giungla famigliare” è la breve descrizione del canale Twitter dell’Associazione CAF. Quando 3 anni fa abbiamo creato questo profilo l’intento era infatti quello di rivolgerci alle mamme e ai papà, per aiutarli ad affrontare le piccole difficoltà della vita quotidiana e offrire loro consigli utili per crescere i figli in modo equilibrato. Sul nostro canale Twitter si possono quindi trovare ogni giorno spunti e riflessioni sull’educazione dei figli ma anche suggerimenti di iniziative, eventi e letture riguardanti il mondo dei più piccoli.

Instagraminstagram.com/associazione_caf_onlus

Il canale Instagram dell’Associazione CAF nasce 2 anni fa con l’intento di immortalare la nascita della Comu-nità Residenziale Teen e del Centro Diurno Teen Lab, i nuovi servizi rivolti ad adolescenti dai 12 ai 18 anni allontanati dalla propria famiglia. Uno scatto al giorno che riprendesse, mattone dopo mattone, i lavori di ristrutturazione della struttura di via Zurigo 65, per condividere le fatiche e le gioie di questa nuova av-ventura con tutte le persone che ci avevano sostenuto.Una volta aperta la nuova struttura, il canale si è tras-formato in uno strumento per raccontare attraverso le immagini la vita quotidiana dei ragazzi accolti in Comunità e al Centro Diurno.

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Scegliere le bomboniere Solidali dell’Associazione CAF significa condividere con le persone che ami un grande progetto a favore dei bambini e degli ado-lescenti vittime di maltrattamento. Significa offrire a questi ultimi l’opportunità di vivere temporaneamente in un luogo sicuro e protetto dove poter superare, con le giuste cure, il gravissimo trauma subito. Per realizzare degli oggetti che fossero all’altezza di questo gesto di solidarietà, delle bomboniere che ren-dessero ancor più speciali alcuni dei momenti più im-portanti nella vita, abbiamo chiesto aiuto all’amico An-gelo Garini, architetto e wedding planner di successo, che ha accolto con grande entusiasmo questa nuova sfida di solidarietà.

Scopri tutte le proposte solidali dell’Associazione CAF su www.caf-onlus.org o seguici su facebook.com/BomboniereSolidaliCheAiutanoIBambini

Per ordini e maggiori informazioni potete scrivere a [email protected]

“Quando mi chiedono chi sono e cosa faccio, la mia risposta è che prima di tutto, sono un papà. Questo mi fa essere particolarmente sensibile a tutto ciò che riguarda il mondo dei bambini.Proprio per questa ragione, sono stato molto felice di aver conosciuto l’Associazione CAF, i loro piccoli ospiti e tutti i progetti e le attività svolti a loro favore.Ormai da diversi anni seguo l’Associazione e ho modo di vedere quanto lavoro di grande qualità venga fatto quotidianamente.Oltre ad essere un papà, sono anche un architetto e mi occupo di progettare eventi e matrimoni, è stato quindi facile per me immaginare di proporre a tutti i futuri sposi una bomboniera che legasse il mio mondo professionale a quello dell’Associazione CAF. é stato altrettanto facile raccontare ai futuri sposi quanto un gesto semplice, come decidere di acquistare una bomboniera solidale, possa avere un’importanza enorme per il sostegno di tutte le attività che si svolgono all’interno delle Comunità CAF. È sempre una grande gioia poi, quando gli sposi, senza alcun dubbio, decidono di accogliere la mia proposta, felici di poter compiere un’azione importante con un piccolo gesto, ma potendo al contempo ricevere un

“oggetto”, una vera e propria bomboniera, realizzata con cura e personalizzata nella scelta dei colori, cosa questa, che permette a loro, con me, di poter inserire la bomboniera, nell’intero progetto del matrimonio.Spesso, addirittura, la bomboniera “targata” Associazione CAF viene proposta come segnaposto, e quindi se ne realizza una per ogni ospite che andrà a decorare e ad impreziosire l’allestimento di tutti i tavoli.” Angelo Garini Architetto e creativo designer di eventi www.gariniimmagina.com

RENDI LE TuE RICORRENzE ANCORA PIù SPECIALI

“i tuoi momenti più importantifesteggiali con noi ”

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RENDI LE TuE RICORRENzE ANCORA PIù SPECIALI

Nella foto: opera personalizzata da

Sonja Quarone

Con Belstaff una partnership che unisce moda, arte e solidarietà

Nasce nel 2014 l’amicizia fra l’Associazione CAF e lo storico brand di moda inglese belstaff. L’Azienda, presente in Italia con il suo showroom ed uno store in Via della Spiga 19 a Milano, ha voluto lega-re il proprio nome a quello della nostra Associazione, promuovendo diverse iniziative a sostegno della causa e contribuendo a far conoscere la nostra realtà al suo pubblico.In occasione dell’edizione 2015 del Salone del Mobile di Milano, Belstaff ha coinvolto diversi artisti che hanno realizzato le proprie opere utilizzando come tele i capi iconici in pelle dell’azienda inglese e come materiale pit-torico la resina di Gobbetto, generalmente utilizzata per la decorazione d’interni. Questa originale commistione di materiali ha prodotto 6 pezzi d’arte unici, di grande impatto visivo, che sono stati esposti durante tutta la manifestazione milanese e votati dal pubblico. La giacca più votata è stata poi donata all’Associazio-ne CAF e messa all’asta durante la 12a edizione dell’asta

benefica Scatti per Bene, tenutasi il 10 novembre scorso presso la Triennale di Milano.Ma la bella collaborazione fra Belstaff e l’Associazione CAF prosegue anche nel 2016. Quest’anno la casa di moda inglese ha voluto nuovamente legare il proprio nome al mondo del design e dell’arte, attraverso la collaborazione con l’artista Marco Santaniello, noto a livello internazionale per le sue opere uniche di forte ispirazione fashion e graphic design.Alcune delle opere dell’artista e la giacca, un pezzo ico-nico di Belstaff, da lui personalizzata, saranno esposte in negozio per tutta la durata del Salone del Mobile. Come da tradizione, al termine dell’esposizione, belstaff donerà all’Associazione CAF la giacca reinterpretata dall’artista, affinchè possa essere messa in asta durante la 13° edizione di Scatti per bene che si terrà in autunno.

Per maggiori informazioni: Belstaff, Via della Spiga 19, Milano [email protected]

AzIENDE

Amiche

Negli ultimi anni l’attività di volontariato dell’ Associazi-one CAF è cresciuta molto. Sono sempre di più infatti le persone che ogni giorno scelgono di stare vicino alla nostra realtà dedicando ad essa una parte del pro-prio tempo libero. Lo scorso 26 gennaio si è tenuto a Milano, presso il Padiglione dell’Arte Contempora-nea il consueto incontro annuale con tutti i volontari dell’Associazione. L’obiettivo è stato, da un lato presentare a tutti i volon-tari le attività in cui saranno coinvolti nel nuovo anno, dall’altro condividere gli importanti traguardi del 2015 raggiunti grazie anche al loro prezioso sostegno.Inoltre abbiamo voluto premiare i volontari PER i bam-bini che in occasione dei banchetti pasquali e natalizi si sono sfidati in piazza per raggiungere il miglior risultato. A seguire, come ormai da tradizione, abbiamo voluto

premiare il volontario dell’anno 2015. Sono stati due i volontari che si sono distinti per l’impegno, l’energia e l’entusiasmo che hanno dimostrato verso l’Associazione. un grazie speciale, quindi, ad Agostino Codazzi e a Flavia Cozzi. Ottimi ambasciatori e preziose risorse per un miglior funzionamento dell’Associazione.

Vuoi diventare Volontario dell’Associazione CAF? Scrivi a [email protected]

Una premiazione speciale

GRAzIE AL VOLONTARIATO

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FAI UNA DONAZIONEL’Associazione CAF è una Onlus, e per tale ragione ogni contributo versato in suo sostegno è fiscalmente deducibile o detraibile per le persone fisiche o per le imprese, secondo le normative vigenti. A tal fine è necessario conservare la ricevuta di versamento.

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• bonifico bancario presso UBI - Banca Popolare di Bergamo IT 27 Q 05428 01602 000000007766 intestato a Associazione CAF Onlus - via V. E. Orlando 15, 20142 Milano

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Donare il tuo 5x1000 all’Associazione CAF è semplicissimo!Basta inserire nell’apposito spazio della dichiarazione deiredditi la propria firma e il seguente CoDiCe FisCAle:

97010160154Ci aiuterai a garantire continuità alle attività di accoglienza e cura di tanti minori vittime di abuso e maltrattamento.Conserva questo promemoria o regalalo ad un amico.

Donare il tuo 5x1000 all’Associazione CAF è semplicissimo!Basta inserire nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi la propria firma e il seguente CoDiCe FisCAle:

97010160154Ci aiuterai a garantire continuità alle attività di accoglienza e cura di tanti minori vittime di abuso e maltrattamento.Conserva questo promemoria o regalalo ad un amico.

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FIGLI OGGI E DOMANIReg. presso il Tribunale di Milano in data 8-11-1991 N.738

Direttore Responsabile: Emanuela AngeliniRedazione: Franca Carrozzo, Francesca Ferri, Francesca

Imbimbo, Claudia Romeo, Giovanni Tagliavini

Progetto grafico: Nausica Eleonora DesignStampa: Brain Print & Solution s.r.l.

Stampato in marzo 2016

SEDE LEGALE Via V. E. Orlando 15, 20142 Milano • tel. 02 8265051 • fax 02 8267150

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