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RighiTimes | Il Giornale Studentesco del Liceo Scientifico Statale "A. Righi" di Bologna
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Anno VII | Numero 6 | Aprile 2012 | Prezzo: 0,50 €
Il giornale studentesco del Liceo Scientifico Statale «A. Righi» di Bologna
«Non condivido ciò che dici ma sarei disposto a dare la mia vita affinché tu possa dirlo» Voltaire - Illuminista
Ex Righi al lavoro Il nostro Direttore intervista una quinta uscita dal liceo già dal
2004 parlandoci di come questi ragazzi siano entrati in
contatto con il mondo del lavoro.
Lavoro | Il RighiTimes intervista gli studenti usciti dal liceo
Il Commento di FEDERICO PIERI
La situazione è ormai sfuggita
dalle mani, questo è evidente.
Il grande progetto per il TAV
nella Val di Susa si è rivelato
una fonte di violenza
incredibile, e la condanna non
è certo da chi il progetto
voleva attuarlo, ma da chi
riconosce, nella ferocia delle
azioni, un qualcosa di non
umano.
| Continua a p.4
3, 2, 1… in Gita! di MARICA IANDOLO
3.45 la porta che si apre:
“Svegliati, devi partire!”
Poi è tutta una corsa contro il
tempo, contro il traffico,
contro il sonno, contro la
curiosità, contro la paura
dell’ignoto, contro il desiderio
che sia tutto perfetto.
| Continua a p.4
Liceo Righi vince! di ALESSIA BACCHELLI
PalaSavena, San Lazzaro.
Ansia, agitazione,
preoccupazione. Mani che si
stringevano. Sguardi che si
incrociavano. Sospiri. Sorrisi
per nascondere la tensione. E
poi il caos. Abbracci, urla e
risate. “Le olimpiadi della
danza vengono vinte dal Liceo
Scientifico Augusto Righi”
| Continua a p.4
Bamboccioni, sfigati, senza iniziativa, senza futuro, alla ricerca del
posto fisso vicino a casa e con orizzonti ristretti, restii ad aprirsi
all’esperienza all’estero…
Queste le caratteristiche che da tempo sento attribuire ai giovani da
politici, dai giornali e da parte dell’opinione pubblica.
Devo confessare che, alla soglia della maturità e prossimo alla scelta che
probabilmente condizionerà la mia vita nei prossimi anni, queste
descrizioni non sono certo di incoraggiamento.
Ma è proprio così la realtà, o questa è una ingenerosa generalizzazione?
| Continua a p.3
Per la prima volta nella storia del giornale, ci ritroviamo, finalmente, a
preparare per voi un nuovo numero decisamente pieno di novità!
La nuova proposta infatti promossa dal Direttore quest’anno è quella di
creare un nuovo giornale, più accattivante, più significativo, anche più
ricco, che possa rendere il RighiTimes un giornale in concorrenza con altri
giornali studenteschi.
Come molti di voi sapranno, già ora il RighiTimes è uno dei migliori
giornali studenteschi in circolazione, sia perché esce mensilmente, sia
perché i contenuti sono ben elaborati sia per l’aspetto grafico che
contenutistico.
Da tempo si parlava di rinnovare il RighiTimes nella sua veste puramente
grafica, e finalmente, grazie anche alla Associazione Ex Alunni del Righi,
che mi permetto di ringraziare qui in questo trafiletto, abbiamo potuto
avanzare l’ipotesi al Preside di uscire dall’Istituto come stampa, e
rivolgerci a qualche tipografia qui a Bologna che potesse ospitare la
stampa del giornale.
Ci siamo riusciti e già dal prossimo mese, Maggio, ci presenteremo sui
vostri banchi con una nuova carta, lucida, patinata, che metterà meglio in
risalto le immagini ed i contenuti, e con, forse, ma non esageriamo, una
copertina completamente a colori.
Speriamo sinceramente che questi nuovi progetti portati avanti dalla
Redazione restituiscano valore al giornale, che come vi scrivevo già il
mese scorso, sta lentamente perdendo lettori su carta.
Colgo l’occasione per avvisarvi che fra poche settimane il RighiTimes
lancerà una nuova versione della sua applicazione per smartphones, più
dinamica, che permetterà di fare commenti, caricare foto da cellulare e
molto altro ancora!
Come ultimo punto, lancio l’appello agli insegnanti di lettere italiane: se
vi fosse qualche studente particolarmente brillante in lettere, o fosse
particolarmente interessato al mondo del giornalismo, della letteratura,
vi preghiamo di segnalarcelo!
Come vedrete in questo numero, il Direttore ha dato largo spazio ad una
sua meravigliosa «inchiesta» sui giovani lavoratori provenienti dal Righi, e
come vedrete anche più avanti, i contenuti sono arrivati anche da
studenti non formanti la redazione, cosa che ci ha entusiasmato!
Se avete suggerimenti, siamo sempre qui, come sempre!
Se volete entrare a far parte del nostro team, non aspettavamo altro.
Buona lettura a tutti.
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è
possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile
San Francesco d’Assisi – Patrono d’Italia
Presentazione Progetto di innovazione nel giornale
L’Amministrazione | Orgogliosi per ciò che verrà
hannodetto:
2 | Gli articoli del mese
‘‘ ’’
Editoriale
Eigh years later di RICCARDO FERRARI
3
Politica
Siria in crisi di FEDERICO PIERI
6
Opinioni
Crisi agraria di LUCA DALL’OCCA
8
Vita a scuola
3, 2, 1 … Gita! di MARICA IANDOLO
9
Righi in Hip Hop di ALESSIA BACCHELLI E
PENELOPE HALABASO
11
Musica
Tupac Shakur di LORENZO DAL BO
12
Viaggi
Limerick di LAURA ZACCHIROLI
17
Giochi e varie
www.righitimes.com
Scritto da
FEDERICO PIERI
Amministratore, Redattore e Grafico
Radionomia di MARIAGRAZIA VIGNOLI
14
L’altro versante di LEONARDO PASQUI
7
Bamboccioni, sfigati, senza
iniziativa, senza futuro, alla ricerca
del posto fisso vicino a casa e con
orizzonti ristretti, restii ad aprirsi
all’esperienza all’estero…
Queste le caratteristiche che da
tempo sento attribuire ai giovani da
politici, dai giornali e da parte
dell’opinione pubblica.
Devo confessare che, alla soglia
della maturità e prossimo alla scelta
che probabilmente condizionerà la
mia vita nei prossimi anni, queste
descrizioni non sono certo di
incoraggiamento.
Ma è proprio così la realtà, o questa
è una ingenerosa generalizzazione?
Gli ultimi dati pubblicati da
Almalaurea evidenziano certamente
una crescente difficoltà di
inserimento nel mondo del lavoro,
ma c’è anche una buona notizia: al
crescere del livello di istruzione
aumenta la possibilità di
occupazione. Conforta infatti
sapere che il tasso di occupazione
raggiunto dai laureati dopo cinque
anni è pari al 90%; di questi ben il
79% ha un rapporto stabile.
Ho deciso di svolgere una indagine
personale su un campione di
persone a noi simili, e vedrete che
risultato sorprendente.
Vi presento i ragazzi della 5a F del
Righi, anno 2003-2004, 8 anni dopo
la maturità, con i miei complimenti
a tutti loro.
Frà Ar
Eccomi! triennale geografia di cui
un anno a Parigi. mi innamoro delle
politiche locali e di Parigi. faccio
una specialistica a Parigi in
politiche urbane/sviluppo locale,
passaggio lavorativo a Milano,
Editoriale | 3
Riccardo Ferrari Direttore
Eight years later
1 Stefano RISI (Pisi)
2 Simone CECILIANI (Cecio)
3 Gustavo BERTOLINI (Berto)
4 Michele TERZI
5 Federico BERGONZONI (Bego)
6 Giovanni COVAZZI (Covaz)
7 Vittoria CASALINI (Vitto)
8 Lorenzo BACCI (Bisci)
9 Alberto PREVITI (Albert)
10 Mario CARA
11 Matteo CESARI (Caesar)
12 Federico STELLA
13 Isabella GRANDI
14 Andrea LORENZONI (Brasi)
15 Francesca ARTIOLI (Frà)
16 Massimiliano FAZIO (Massi)
17 Stefania D’ANGELO
18 Jacopo MAZZEO
19 Irene FERRARI (Nene)…mia
sorella
ora dottorato al secondo anno
(sempre politiche pubbliche).
Girovago il più spesso possibile, mi
piacerebbe tornare in Italia quando
sono a Parigi e ripartire appena
possibile quando sono in Italia,
quindi immagino che saranno il
destino, le opportunità future e le
nostalgie passate a decidere.
Lorenzo Bacci
Ecco l'ingegnere: triennale e
specialistica di ingegneria civile un
anno in uno studio di progettazione
poi ho vinto un assegno di ricerca
triennale in un nuovo centro di
ricerca di ingegneria civile dove si
sviluppano progetti di ricerca per
conto di aziende o anche enti
pubblici. Per adesso non smetto
comunque di guardarmi in giro in
cerca di opportunità!
Federico Bergonzoni
Ho frequentato l'Accademia Navale
dal 2004 al 2009, hanno in cui ho
conseguito la Laurea Specialistica
in Scienze Marittime e Navali. Dal
Settembre 2009 ad Aprile 2010 mi
sono specializzato in
Telecomunicazioni e Guerra
Elettronica presso il centro >>
>> Aeronavale della Marina, e
successivamente ho svolto il mio
primo incarico operativo a bordo di
un caccia della US NAVY nell'ambito
del Personnel Exchange Program,
con l'incarico di Assistant Navigator,
ottenendo il brevetto di Surface
Warfare Officer.
Rientrato in Italia a Maggio del 2011
sono stato mandato sulla Fregata
Libeccio, dove svolgo l'incarico di
Capo Componente
Telecomunicazioni, Condotta Nave e
Meteo (Ufficiale di Rotta). Ho
partecipato all'operazione Nanook
nel 2010 (in Groenlandia) e
all'operazione Unified Protector nel
2011 (in Libia). A Giugno rientrerò a
Livorno in Accademia Navale per
occuparmi della formazione degli
allievi ufficiali. Amo la vela, lo sci, il
basket e in generale qualsiasi cosa
connessa con il mare. Che altro dire?
Soddisfazioni tante, emozioni
indimenticabili, per quanto riguarda
i momenti difficili, beh, quelli fanno
parte del gioco.
Gustavo Bertolini
..allora: finito il Liceo mi sono
laureato in Economia Aziendale
(laurea triennale) presso l'Università
di Bologna, poi mi sono laureato in
Management (Laurea Specialistica in
Economia, Università Bocconi
Milano), una piccola esperienza di
tre mesi presso la Camera di
Commercio di New York e un altra
esperienza( stage) di 7 mesi presso il
Fondo di Private Equity di
IcreaHolding a Milano (Banche del
Credito Coperativo). Attualmente
lavoro da circa un anno in una delle
società di famiglia (Caffaro Industrie
Spa, lavora nel settore della
produzione di prodotti chimici) nel
controllo di gestione.
Vittoria Casalini
Laurea in Ingegneria Gestionale, da
quasi due anni lavoro in ACCENTURE,
un’azienda globale di consulenza
direzionale, servizi tecnologici e
outsourcing.L avoro su SAP (
software gestionale) e sono al mio
terzo progetto :dopo Barilla e
Bracco ora Agusta Westland.
Simone Ceciliani
ciao ragazzuoli, che bello sentirvi!
che dire...io dopo la triennale a
scienze geografiche, son partito per
fare servizio civile all'estero, con la
Comunità papa Giovanni XXIII, e son
finito ad Iringa, in Tanzania, dove
vivevo in una casa famiglia per
orfani, e lavoravo in un centro
nutrizionale e in un centro per
ragazzi di strada...una volta tornato
ho continuato a stare nell'orbita
Comunità, lavorando all'ufficio
Obiezione e Pace, prima a Rimini e
poi a Faenza...dopo una parentesi di
2 mesi in Nigeria, dove ho preso
alcuni contatti con associazioni che
combattono la tratta delle
prostitute dalla Nigeria all'Europa,
sono tornato dalle parti di Bologna,
sempre con la comunità...lavorando
in un centro per disabili a
Monterenzio e vivendo in una casa
famiglia per ragazzi che provengono
da situazioni particolari (es.
avevamo un rom uscito dal carcere
minorile, 3 pazzerelli sotto terapia
etc.)...infine da marzo dell'anno
scorso la Comunità mi ha chiesto di
andare a Nairobi (Kenya), dove
adesso vivo da circa un anno, nella
periferia della città, vicino a uno
slum chiamato "Soweto", e qui
gestiamo un centro per ragazzi di
strada (sono 13 adesso), e lavoriamo
nei progetti all'interno dello slum e
aree limitrofe (HIV, adozione a
distanza, disabilità etc.)...
Ragazzi se mi volete venire a
trovare, il biglietto non costa
relativamente poco...600 Euro
A/R.... Cecio
Matteo Cesari
Da fonti informate: Dentista
Giovanni Covazzi
..mamma mia ma fate tutte cose
molto più strane di me… io sono
stato abbastanza lineare (quindi
anche la mia descrizione sarà piatta
e simile a un cv).
- università economia e finanza (3+2
di cui uno a Londra in Erasmus)
- internship in banca d’investimento
a Londra tra triennale e specialistica
- lavorato in Deutsche Bank per un
anno a cavallo con la fine degli studi
di specialistica
- cambiato per lavoro più stimolante
e sono passato in una azienda di
consulenza strategica specializzata
sul settore bancario nella quale
lavoro da circa un anno e mezzo.
Detto questo sono diventato un
uomo trolley perché sto tra Bologna,
Milano e dove mi mandano a fare
progetti di lavoro (ogni tanto
incrocio pure la Fra tra i suoi
cambiamenti di città)...
Stefania D'Angelo
Dunque: ho studiato Scienze
Statistiche (3+2) a Bologna.
Poi per un anno ho fatto uno stage
alla Provincia di Bologna e da
dicembre 2010 ho una borsa di
studio al Registro Tumori - Servizio
di Epidemiologia della AUSL di
Reggio Emilia.
Lavoro davvero interessante ma
contratto pessimo!
La borsa dura due anni ma a breve
c'è fortunatamente il concorso per il
tempo indeterminato. Quindi,
incrocio le dita!
Massimiliano Fazio
liceo 75/100 poi scelta universitaria:
trade off tra interessi e possibilità
lavorative (economia: triennale in
marketing e specialistica in
direzione aziendale, 5 anni giusti e
106/110). Economia mi è molto
piaciuta; nel frattempo durante
studi lavoretto come cassiere in
agenzia di scommesse per pagarsi gli
extra e un po' di retta universitaria.
Laurea in luglio, settembre comincio
in azienda di trasporti: determinato
di un anno con prospettive di
carriera notevoli dopo l'anno di
formazione a Milano. super selezione
siamo scelti in 3, però dopo 2 mesi
(entro il periodo di prova) 2 di noi
(ovviamente uno ero io) li hanno
mandati a casa per blocco di fondi
per il progetto formativo:
ovviamente hanno sfruttato il
periodo di prova per scremare
ulteriormente a nostra insaputa!
botta psicologica e morale, a
dicembre comincio un tirocinio in
Unicredit (d.g., ufficio di
comunicazione) tramite Unibo (300
euro al mese, 6mesi+6mesi di
rinnovo). Intanto mi guardo intorno
ma c’é poco, si fanno molti colloqui
ma la concorrenza è agguerrita e
soprattutto numerosa. Al settimo
mese di tirocinio colpo di culo:
assunto a tempo indeterminato in
Deutsche Bank, lavoro fuori Bologna
ma con tutti i diritti e la
remunerazione di un dipendente a
tempo indeterminato. Tutto
sommato mi è andata grassissima.
>> La mia realtà aziendale è in
controtendenza con il settore
bancario, in forte espansione e con
numerose opportunità per tutti i
giovani che ne fanno parte:
ovviamente devi farti il culo ma
questo varrà fino alla pensione
(circa a 90 anni)....ah ah ah Forza V
nere! >>
C’è poco, si fanno molti
colloqui ma la
concorrenza è agguerrita
e soprattutto numerosa.
4 | Editoriale
Irene Ferrari
Dopo la Laurea in Economia a
Bologna ho proseguito seguendo un
programma Erasmus presso la
London School of Economics (LSE) e
conseguendo presso l’Università di
Bologna la laurea magistrale in
Economics (LMEC), di taglio
internazionale , innamorandomi
della mia materia e di Londra. Dopo
una breve esperienza lavorativa in
ambito universitario come
co.co.co., sono tornata per un anno
a Londra dove ho conseguito il
Master in Economic Policy presso la
University College of London (UCL).
Sono tornata a Bologna essendo
stata ammessa al dottorato, sempre
in lingua Inglese, presso la facoltà di
Economia, ma l’idea è di ripartire
prima o poi per un’altra esperienza
all’estero. Determinante per
l’evolversi della mia carriera
lavorativa e di studio è stata la
buona conoscenza della lingua
Inglese. Altro elemento importante
è che buona parte del mio lavoro,
inaspettatamente, usa come
strumento la matematica e,
malgrado sia consuetudine criticare
in ogni campo l’Italia rispetto agli
altri paesi, i miei ex professori
saranno felici di sapere che la mia
preparazione in matematica era
superiore a quella della maggior
parte dei miei colleghi a Londra
provenienti da ogni parte del
mondo.
Andrea Lorenzoni
Dopo due anni di studi artistico-
musicali ho studiato scienze della
formazione primaria e mi sono
specializzato in pedagogia speciale.
Adesso lavoro in una scuola
elementare come Insegnante di
Sostegno, attualmente con una
bimba con autismo. Nessun calcio in
culo per il momento. Mi interesso di
poesia, suono e canto nel gruppo
musicale Divanofobia.
Jacopo Mazzeo
Dopo le superiori ho frequentato
musicologia a Bologna dopo aver
finito il 3+2 nel marzo 2010 ho
cominciato a cercare lavoro nel
campo e non, nel frattempo ho
ottenuto una borsa di studio per
continuare le ricerche della mia tesi
all'estero, grazie alla quale ho
passato un po' di tempo tra
Edimburgo, Berlino, Londra e
qualche altra cittadina nel Regno
Unito. Siccome l'Italia purtroppo non
ha molto da offrire, ho deciso di
trasferirmi in Inghilterra per il
dottorato, attualmente vivo a
Southampton e collaboro con un
amabile team internazionale al
dipartimento di musica.
Alberto Previti
Alla fine del Liceo ero interessato ad
un corso di studio multidisciplinare
che spaziasse nel campo della fisica
e della matematica, dandomi la
possibilità di proseguire sia con un
dottorato o comunque di fornirmi un
buon titolo di studio spendibile nel
mondo del lavoro.
Per questo motivo ho deciso di
iscrivermi al corso di Laurea in
Ingegneria Energetica, prima
triennale e quindi specialistica.
Durante il periodo di studio mi sono
appassionato alle tematiche inerenti
alla tecnologia nucleare e in
generale alla soluzione di problemi
fisico-matematici complessi tramite
tecniche numeriche innovative.
Per questo motivo ho sfruttato le
collaborazioni in essere
dell'Università di Bologna che mi
hanno portato a visitare diversi
impianti e centri di ricerca nucleare
dell'area europea.
Alla fine dell'ultimo anno ho deciso
di svolgere la tesi all'estero, e per
questo ho sfruttato il contatto
esistente con l'Università
dell'Arizona a Tucson, dove ho
passato sei mesi su un progetto
legato allo sviluppo di una
metodologia di calcolo del trasporto
di luce nelle superfici planetarie (in
particolare ero interessato ad un
prossimo progetto NASA su Io,
satellite di Giove). Al ritorno, dopo
la laurea e l'Esame di Stato mi sono
iscritto al Dottorato di Ricerca
presso la Facoltà di Ingegneria
dell'Università di Bologna.
A seguito dell'incidente di Fukushima
mi sono occupato della misura della
contaminazione radioattiva dell'aria
di Bologna. Attualmente sto
lavorando sulla scia del mio progetto
di tesi specialistica. Posso dire di
essere globalmente soddisfatto delle
mie esperienze di studio e di lavoro
al momento. In particolare il
dottorato è un'esperienza
estremamente interessante e
stimolante. Purtroppo in Italia
questo titolo di studio non vale nei
fatti quasi nulla (al contrario
dell'estero, dove il "dottore" è solo
colui che ha il dottorato), anzi
purtroppo a volte è visto quasi solo
come una perdita di tempo da parte
delle aziende. Spero comunque di
poter continuare a lavorare a
servizio del mio Paese,
sperabilmente nel mondo della
ricerca. Dalla mia esperienza
consiglio a tutti quanti di scegliere
la strada che più piace, senza mai
scegliere delle scorciatoie.
Ogni lacuna lasciata indietro, per
colpa propria o per mancanza di chi
è chiamato a formarci, torna sempre
inesorabilmente a galla prima o poi.
È bene pertanto sfruttare al meglio
gli ultimi anni di studio per potersi
aprire maggiori opportunità nel
futuro, senza tralasciare quel
pizzico di fortuna che non guasta
mai.
Stefano Risi
Laureato in matematica e Pompiere
nel tempo libero.
Federico Stella
Laureato in Fisica, ha svolto il
dottorato presso la Scuola
Internazionale Superiore di Studi
Avanzati a Trieste (SISSA) , Cognitive
Neuroscience Sector.
Michele Terzi
Ho fatto economia e lavoro in
finanza. La cosa che più mi ha
colpito in questi ultimi anni è stato
guardarmi indietro e capire quanto
poco conoscessi l'economia quando
studiavo al liceo e quanto poco
questo serva per la vita che c'è la
fuori. Idealmente la scuola ci
dovrebbe preparare per il lavoro.
noi infatti impegniamo davvero
tanto tempo e tante energie per
capire come guadagnare soldi
(studiando prima e lavorando poi),
ma quasi non ci curiamo di come
gestire questi soldi che così
faticosamente (si spera)
guadagneremo. comportandoci in
questo modo è come se
vanificassimo la metà dei nostri
sforzi e delle nostre fatiche.
personalmente credo che tutte le
persone sagge e di buon senso
dovrebbero approfittare degli anni
del liceo per imparare anche
qualche base di economia oltre a
seguire i loro interessi e le loro
aspirazioni. Mi sento di consigliare a
tutti voi questo libro: "How an
Economy Grows and Why it Crashes"
scritto da Peter Schiff.
Il libro è molto semplice e chiaro,
ma tratta e spiega tutti i concetti di
base dell'economia. l'unica pecca è
che è scritto in lingua inglese, lingua
che sono convinto le nostre giovani
leve non avranno difficoltà a leggere
e capire. Vi auguro di poter trovare
la vostra strada la fuori, qualunque
essa sia: in bocca al lupo a tutti
Editoriale | 5
Federico Pieri Amministratore, Redattore e Grafico
Siria in crisi
6 | Politica
Iniziato il conflitto in Siria da
parecchio tempo, sembra che questo
grande paese, che conta quasi 22,5
milioni di abitanti (dati Onu anno
2010), sia vicino ad una tregua fra il
regime ed i dissidenti.
I media cominciarono a focalizzarsi
sulla Siria già parecchio prima del
Marzo 2011, ma quando a Damasco
vengono arrestate 35 persone che
richiedevano il rilascio di prigionieri
politici, la stampa estera ha
cominciato a parlarne di più,
dedicando ampio spazio, più
all’estero in realtà rispetto all’Italia,
al dibattito ed alla grossa crisi che
questo paese sta vivendo.
Le date ed i fatti Ripercorriamo, ora, per chi non fosse
al corrente, alcune date importanti
prima di focalizzarci noi sui recenti
eventi e sviluppi.
Nel Giugno 2011 l’AIEA chiama la
Siria all’Onu per una inchiesta su un
presunto programma nucleare non
autorizzato del paese, che davanti
all’organo nazionale nega tutto.
Nello stesso Luglio il Presidente degli
Stati Uniti d’America, B. Obama,
pretende le dimissioni del Presidente
siriano Assad.
In Ottobre la Lega Araba condanna le
repressioni in Siria, che causano
decine di morti per il mantenimento
dell’ordine pubblico, e già nello
stesso Novembre alcuni sostenitori
del governo attaccano con bombe le
ambasciate straniere presso la
capitale siriana.
A Dicembre il numero di morti
ufficiali tocca, fra i rivoltosi, i 5.000
uomini, comprese donne e bambini
(Dati Onu), e questo comporta che la
Lega Araba mandi degli «osservatori»
presso la Siria per valutare meglio
eventuali sanzioni per violazione dei
diritti umani intanto due sostenitori
del governo attaccano con due
bombe, suicidandosi, la base di
sicurezza a Damasco. Muoiono 44
esponenti dell’opposizione.
Lo stesso giorno la Tv di stato siriana
afferma che sono stati liberati 700
prigionieri politici e nel Gennaio
2012 un altro suicida uccide,
facendosi scoppiare, 26 persone a
Damasco.
L’Onu è bloccata Nel Febbraio 2012, Russia e Cina
chiedono il fermo per la risoluzione
contro la Siria, ed il governo, a tutta
risposta, intensifica i bombardamenti
aerei contro i ribelli sulla città di
Homs e su altre città.
Il bilancio dei morti sale a 7.500
vittime dall’inizio della guerra civile.
Questo Marzo, le forze governative
conquistano importanti centri
logistici e i ribelli sono costretti a
fuggire in Libano.
Russia e Cina bloccano i
piani di pace A pochi giorni, Russia e Cina fermano
tutte le bozze per la risoluzione Onu
contro il regime, e sospendono
definitivamente ogni deterrente
contro le violenze. Intanto
l’ambasciatore Onu Envoy Kofi Annan
elabora un piano di pace presso
Damasco per un cessate il fuoco.
>>
Il Commento di FEDERICO PIERI
La situazione in Siria è
decisamente devastante, fuori
controllo e senza
giustificazioni. Come già
avevamo potuto vedere in
Libia, il regime totalitario in
Siria sta massacrando migliaia
di persone, mentre gli organi
internazionali si coprono gli
occhi o, con semplici parole,
rimandano azioni di sanzione
contro il regime di Assad.
La domanda che sorge
spontanea a questo punto è
come mai, visto l’analogo
episodio in Libia, in Siria non si
sia intervenuti così
rapidamente come è stato
fatto in Libia? Come mai gli
007 inglesi e le truppe Onu
erano GIA’ presenti sul
territorio libico con porta aerei
e carri blindati PRIMA che
venissero effettivamente
approvate le sanzioni e
l’intervento militare?
Questo non ci è ancora dato
saperlo, ma se il motivo per
cui l’Onu si era mossa la prima
volta era a difesa dei diritti
dell’uomo, a maggior ragione
Russia e Cina, paesi
importanti, certo, ma non
proprio famosi per la loro
transigenza verso le rivolte
contro i regimi, per dimostrare
che ora è tempo di
cambiamento, dovrebbero
appoggiare un nuovo modo di
vedere la politica
internazionale, non basata solo
sulla borsa, ma anche sulla
repressione dei crimi contro
l’umanità.
| Nella foto: sulla destra l’ambasciatore Onu Envoy Kofi Annan
Dopo cento giorni di governo
Monti, il paese è fuori dalla crisi o
sta ancora faticosamente risalendo
la china? E quanto è lontana la
vetta? Queste domande trovano
spazio nei giornali, fanno parlare
la gente, animano i molti talk
show e fanno discutere anche i
nostri rappresentanti parlamentari.
L’arrivo del Professore fu salutato
da un’ondata di soddisfazione
collettiva, in un momento in cui il
paese si scopriva vicino ad un
baratro economico ed era stanco
dei suoi politici “democraticamente
eletti”. Supermario si è presentato
con le idee chiare e con una parola
che metteva al riparo ogni piccola
resistenza alla richiesta di sacrifici:
equità. Ha messo subito i conti in
regola e ha salvato l’Italia. La
nostra immagine a livello
internazionale è tornata
rispettabile e non dobbiamo più
temere figuracce con altri capi di
stato . Tutto bene dunque, Monti
si! Pare di no.
Ora piovono alcune critiche, quello
stesso paese che l’aveva così bene
accolto sembra non capire la
ragione per la quale la richiesta di
sacrifici sia indirizzata sempre
verso i soliti noti: dipendenti a
reddito fisso e pensionati. Infatti
da più parti si sostiene che le
riforme manchino di quella”
equità” di cui il premier parlava
all’inizio e che, al contrario, sia
stata seguita la logica del “forte
con i deboli e debole con i forti”. Si
aggiungono i favoritismi alle banche
e la debolezza dimostrata
nell’affrontare il tema delle
liberalizzazioni in un paese zeppo
di corporativismi. La fotografia del
paese è impietosa, molti operai
licenziati o in cassa integrazione,
imprenditori senza credito,
famiglie che vanno alla mensa
della Caritas.
Alcune persone sopraffatte, dal
dolore, dall’umiliazione, dai debiti,
non ce l’hanno fatta e si sono tolte
la vita, una forma di protesta nei
confronti di uno Stato da cui si
sentono abbandonati e nella
indifferenza di una società nella
quale ogni giorno di più “ognuno è
solo sul cuore della terra, trafitto
da un raggio di sole, ed è subito
sera. Siamo sicuri che la strada che
stiamo percorrendo sia quella
giusta? Siamo sicuri che la vita di
una persona valga meno di accordo
finanziario o di una richiesta di
mercato? Non dovremmo fermarci e
tentare di porre delle nuove regole
affinché la dignità dell’uomo non
venga mai calpestata?
Politica | 7
L’altro versante dei Monti di LEONARDO PASQUI IL COMMENTO
>> I rifugiati Nel frattempo, il numero di rifugiati
in Giordania sale a 95.000 persone,
dove il governo ha dato la possibilità a
tutti i siriani di potersi rifugiare
legalmente od illegalmente. La
Turchia invece denuncia 26.000
rifugiati siriani.
Sbilanciamento della
Russia e la Cina La Russia e la Cina, dopo aver
bloccato i piani di risoluzione
dell’Onu, fanno però appello al
governo siriano affinché dimostri il
suo impegno per un cessate il fuoco
comune ai due fronti, ma la Russia
sottolinea l’importanza del cessate il
fuoco da parte dei ribelli.
Promesse mantenute? Intanto, Mercoledì scorso, le forze
governative hanno bombardato Homs,
distruggendo una parte del centro
abitato e delle truppe appoggiate da
carri armati hanno effettuato una
serie di raid a Deera e su alcuni centri
abitati limitrofi.
Una nota ufficiale dell’Onu denuncia
la morte di 9.000 persone dall’inizio
della rivoluzione.
| Pallino colorato: campi rifugiati
95.000 rifugiati sono
fuggiti dalle loro città per
scappare dalla guerra
civile in Siria
9.000 i morti fino ad oggi
in Siria a causa di
bombardamenti, attentati
e resistenza armata
Quando ci si trova a parlare di
agricoltura si pensa alla campagna,
ai suoi frutti, al variegato e
continuamente mutevole paesaggio
che la caratterizza.
Molto meno si pensa ai contadini, al
loro importante ruolo di guardiani
della terra e delle tradizioni
colturali e alimentari; poco si pensa
alla loro fatica pochissimo
remunerata. Ancor meno si pensa ai
differenti rapporti di forza tra
produttori e mercati e al
condizionante ruolo della
intermediazione tra gli uni e gli
altri. Il mercato dovrebbe essere il
luogo di ritrovo tra produttori e
consumatori; in realtà tra gli uni e
gli altri vi è quasi sempre un potente
intermediario, generalmente
estraneo alla produzione e al
consumo, che stabilisce cosa e
quando produrre e consumare.
Soprattutto a quale prezzo comprare
dai produttori e a quale prezzo
distribuire ai consumatori.
E, così, detta legge. Soprattutto nei
mercati agricoli dove produttori e
consumatori sono più
deboli. Perciò le crescenti difficoltà
di questo pur indispensabile settore
economico spingono sempre meno
coltivatori a produrre e sempre più
(specialmente i giovani) ad
andarsene da questo settore per
avviarsi a fare altro. In questo modo
la superficie un tempo adibita
all’agricoltura perde valore
come produttrice di alimenti mentre
ne guadagna come possibile sito per
scopi alternativi. Ad esempio come
siti su cui collocare impianti di
produzione energetica
tramite fonti rinnovabili come sole e
vento. Ma se l’area agricola si
riduce, dove si produrrà cibo e chi lo
farà? Per questo è importante
fermare l’abbandono
dell’agricoltura e delle campagne:
si deve e si può. Ma solo assicurando
remunerative opportunità di lavoro
a chi resta e, addirittura, a chi si
dovesse sentire incentivato a
ritornare. Per rendersi conto di
quanto siano difficili le condizioni di
questi produttori qualche esempio
può essere adatto e istruttivo.
Soprattutto riguardo alla produzione
della frutta, la quale è facilmente
deperibile e non tutto conservabile
in celle frigorifere. Ebbene un
chilogrammo delle celebri
albicocche vesuviane che al
dettaglio viene venduto a non meno
di 2 euro, viene pagato al
produttore non più di 10
centesimi; uno di angurie che il
consumatore paga poco meno di un
euro procura al produttore poco più
di 12 centesimi; uno di pesche
pagato al produttore 35/40
centesimi viene pagato dal
consumatore 1,50/2 euro e cosi via.
Si capisce subito perché spesso la
frutta marcisce non colta sugli alberi
o a terra a seconda di dove viene
prodotta. Perché se ai costi della
produzione si aggiungono quelli del
raccolto, molto spesso il ricavo è
inferiore alla spesa. A meno di non
poter contare su un elevato numero
di braccia familiari o di lavoratori
stagionali sottopagati(e in
nero). Ed è perciò che, a queste
condizioni, è solo la grande
distribuzione, che detiene l’80% del
mercato ortofrutticolo, che riesce a
realizzare elevati guadagni.
Le soluzioni più a portata di mano
vengono dal basso, dall’incontro
sempre più frequente, spontaneo e
organizzato, tra produttori e
consumatori; molte meno
possibilità e soluzioni vengono
infatti date dall’alto di politiche
governative. Questo insieme è
costituito dai mercatini
periodicamente organizzati dalle
organizzazioni dei produttori
(Confagricoltura, Coldiretti ecc..)
nei quali gli agricoltori incontrano
direttamente i consumatori; è
costituito dalle visite spontanee alle
aziende produttrici con metodi
biologici; da organizzazioni
come “Slow food” che aiutano a non
far scomparire prodotti di nicchia a
rischio di estinzione; dagli orti e le
fattorie sociali e dalle “Città verdi”
nelle quali si tende a far proliferare
orti e giardini. Ѐ tutto questo che va
ad aprire spiragli in cui incunearsi
per dare maggiore forza ai piccoli
coltivatori che ogni giorno
“zappano” per un pezzo di pane.
Certo se si riflette sullo strapotere
dei grandi centri commerciali, super
e ipermercati, e della grande
industria di trasformazione e se non
si dimentica quanto sia
determinante sia il ruolo delle
organizzazioni criminali, la
tendenza si può considerare elitaria
e di nicchia. Ma è dalle piccole cose
che nascono le grandi; è mettendo
pietra su pietra che
sono nate le piramidi.
Luca Dall’Occa dell’Orso Redattore
Crisi agricola
Se l’area agricola si
riduce, dove si
produrranno alimenti,
piante ed altro?
8 | Opinioni
3.45 la porta che si apre:
“Svegliati, devi partire!”
Poi è tutta una corsa contro il
tempo, contro il traffico, contro il
sonno, contro la curiosità, contro la
paura dell’ignoto, contro il desiderio
che sia tutto perfetto.
4.20 in aeroporto davanti al bar:
“mangia qualcosa, non hai fatto
colazione, non puoi affrontare un
viaggio a stomaco vuoto!”. Ma come
fai a spiegare che hai lo stomaco in
subbuglio, pieno di aspettativa e di
speranza? Che l’ansia ti impedisce di
respirare normalmente e che ti
meravigli di non essere ancora
svenuta? Semplicemente non puoi e
allora prendi un thè caldo o del latte
macchiato, qualcosa di leggero,
giusto per fare contenti i tuoi
genitori.
4.30 davanti al check-in, tutti
insieme, tu e i tuoi amici. Ridete,
scherzate, siete in gita ormai e il
resto è superfluo. Sembra di essere
sospesi nel nulla, vi siete
dimenticati di tutto, di quello che
avete fatto il giorno prima, di quello
che dovrete fare nei prossimi giorni,
ciò che importa è solo quel
momento preciso, il presente, la
gita e la capacità di viverla al
meglio.
I giorni, qualsiasi cosa farete,
qualsiasi posto visiterete, voleranno.
Non vi renderete neanche conto di
averli passati. Sarete immersi
completamente nel clima
cameratesco e non vi accorgerete
del tempo che scorrerà, non vi
toccherà e voi semplicemente vi
divertirete.
Dal momento preciso in cui vi siete
riuniti agli altri e avete imbarcato i
vostri bagagli la magia è iniziata. È
come se foste saliti tutti su un
nastro trasportatore, vi foste seduti
e semplicemente affidati al suo
percorso, consapevoli della presenza
di qualcun altro alla guida.
E così venite risucchiati dalla
completa e assoluta voglia di lasciar
perdere tutto e tutti e di pensare
solo a godere il più possibile di quel
viaggio inaspettato e guidato da
altri. Le cose vi scorrono ai lati,
veloci, sfuggenti e voi non vi
soffermate a osservarle, a studiarle,
non ha importanza, c’è altro che vi
preme, altro che richiede la vostra
attenzione.
Essendo così immersi nell’esperienza
fantastica che state vivendo, venite
come risucchiati da un vortice e non
riuscite a fermarvi, in realtà non
volete nemmeno provarci. Quello
che importa, quello che conta
davvero è che l’avventura che state
vivendo vi renda pieni di felicità.
Siete sull’aereo, state per lasciare la
vostra città e dirigervi verso 5 giorni
o una settimana o due settimane di
assoluto relax e di grandissima
novità. L’aspettativa è alle stelle, la
trepidazione di tutti i vostri amici e
vostra è quasi percepibile a un solo
sguardo, come se vi circondasse un
alone frizzante e scoppiettante, la
gioia tenuta a bada è quasi
palpabile. Guardandovi ci si
meraviglia che un gruppo di ragazzi
così elettrizzato non scoppi in un
urlo unanime e in salti e schiamazzi
e che se ne stia invece lì calmo e
tranquillo, quiescente, come a
riposo. Sembrate un gatto che ha
puntato un uccellino e che quatto
quatto aspetta il momento giusto
per passare all’attacco.
La gita è lì davanti a voi, che sospesi
sopra le nuvole, padroni del mondo
state puntando al sole, verso
l’orizzonte segnato dal mare di
soffice panna che vi impedisce di
vedere le città, i fiumi, le
campagne, le strade, le montagne
che state sorvolando. Siete sopra a
tutto e a tutti, voi e i vostri amici,
voi e gli altri passeggeri dell’aereo:
soli in mezzo a una distesa di luce
bianca e accogliente.
In quell’attimo di estasi suprema, di
sovrapposizione tra sogno e realtà
ricordate a voi stessi di respirare e
piano piano prendete coscienza del
vero inizio della vostra avventura.
Ora ne siete consapevoli, sapete di
essere in gita, sapete a grandi linee
cosa vi aspetterà. E allora via tra le
strade della nuova città, tra le
viuzze sempre più ingarbugliate, tra
le vite di persone così diverse a
quelle a cui siete abituati eppure in
un qualche modo così simili.
Camminare, affrettarsi, correre,
decidere è quello che fate tutto il
giorno. Ma non importa, anche se
alla sera siete a pezzi, distrutti,
malridotti, pieni di acciacchi, non
importa, perché siete tutti sulla
stessa barca e tra un semaforo e
l’altro vi siete confortati a vicenda,
vi siete divertiti insieme. La sera
poi, per quanto stanchi potrete
essere non vi fermerete, non vi
butterete sul letto. No: girerete da
una stanza all’altra, farete giochi
stupidi con gli altri, vi farete
quattro risate, ripenserete alla
giornata tutti insieme e vi
lamenterete del male ai piedi o del
mal di testa, direte che siete stanchi
e che volete andare a letto, ma non
ci andrete, non subito per lo meno.
Il sonno aiuta certo, ma quando
tornerete a casa ne avrete di tempo
per dormire, adesso no, non ora, in
un’altra città, con i vostri amici. >>
Vita di Liceo | 9
Marica Iandolo Redattrice
3,2,1… Gita!
>> Adesso è il momento di vivere,
di stare svegli, di girare come una
trottola alla ricerca di un attimo in
più di gioia.
E andrete avanti così per giorni,
settimane, per il tempo che vi è
stato concesso. Risate, gioia,
scherzi, amicizia, divertimento,
sorprese, stress ma sopportabile,
litigi ma rimediabili, novità ma
accettabili, imprevisti ma
superabili: tutto questo vi sarà
chiesto di affrontare in quel poco
tempo che avrete a disposizione e
voi lo affronterete a testa alta, con
il sorriso, magari un po’ assonnati,
ma fieri e spavaldi.
Purtroppo, però,
indipendentemente da voi i giorni
passano e il ritorno si avvicina.
Ultimo giorno di libertà in
quell’aeroporto straniero. Il
prossimo aeroporto che vedrete
sarà quello da cui siete partiti, così
vicino a casa vostra. Quello stesso
aeroporto che vi ha accolto solo
qualche tempo prima pieni di
trepidante aspettativa, ora invece
vi accoglierà inebriati, un po’
confusi. Non sarete tristi o avviliti,
semplicemente non vi sembrerà
vero. Penserete che sia uno
scherzo, crederete di essere ancora
in gita, ci metterete qualche giorno
a realizzare che la routine vi ha
ripreso tra le sue fauci e che vi sta
trascinando di nuovo a suo
piacimento.
Allora sarà proprio in quello stato
di incredulità che insieme con gli
altri proverete piacere e troverete
conforto nel guardare e
commentare le uniche
testimonianze tangibili della vostra
recente esperienza: le foto e i
video. Quelle foto un po’ stupide,
senza senso, ma simpatiche, piene
di spirito e soprattutto di sapore,
sapore di vissuto. Ci sarete voi in
quelle foto con la vostra gioia
testimoniata da quei sorrisi
straordinari.
L’esperienza che potrete ricordare
con nostalgia vi segnerà nel
profondo e vi seguirà per tutta la
vita. Vi ricorderete di quella
straordinaria gita in una altra città
con i vostri compagni di studio e
per questo vivetela al massimo.
| Immagini successive riferite all’articolo della pagina 11 – pagina successiva
E’ il momento di vivere, di
stare svegli, di girare come
una trottola alla ricerca di
un attimo in più di gioia
10 | Vita di Liceo
11Marzo. PalaSavena,
San Lazzaro. Ansia, agitazione,
preoccupazione. Mani che si
stringevano. Sguardi che si
incrociavano. Sospiri. Sorrisi per
nascondere la tensione. E poi il
caos. Abbracci, urla e risate. “Le
olimpiadi della danza vengono vinte
dal Liceo Scientifico Augusto Righi”.
Eh già il nostro amatissimo liceo ha
ottenuto, per la terza volta, il primo
posto alle olimpiadi della danza.
Qualcuno si domanderà perché ho
definito il Righi, che quasi ogni
giorno ci fa passare con ansia e con
preoccupazione le nostre mattinate,
“amatissimo liceo”…beh credo che
potrei rispondere dicendo che
questa esperienza (che
fortunatamente ancora non è
terminata perché ci aspettano le
Nazionali il 6 maggio) mi abbia, anzi
CI abbia fatti affezionare in modo
particolare alla nostra scuola. Credo
che abbia aumentato il nostro
spirito di appartenenza al Righi,
poiché fare hip hop ha reso meno
monotone e meno piatte le giornate
da liceali. A mio avviso le ha rese
più felici e più interessanti.
Comunque, per tutti quelli che non
sono potuti venire a sostenere il
Righi l’11 Marzo e non sono al
corrente di tutto volevo spiegare
che il nostro Liceo partecipa,
insieme a quasi tutte le scuole
superiori di Bologna, da ormai da
vari anni alle Olimpiadi della Danza
che si tengono solitamente a Marzo,
e da ben tre anni ha portato a casa
la vittoria. Quest’anno comunque la
competizione è stata sentita in
maniera più accentuata rispetto agli
altri anni perché il livello delle
coreografie delle altre scuole in gara
era sicuramente molto alto.
Nonostante questo, l’aspetto
importante è stato riuscire a
trasformare l’ agitazione e la paura
che un po’ tutti avevamo prima di
iniziare l’esibizione in grinta e in
energia. Credo che i fattori che ci
hanno portato alla vittoria siano
molteplici. Il primo fattore è stato
sicuramente la coreografia, che è
davvero spettacolare, innovativa e
particolare. Il secondo elemento
determinante credo sia stato
l’affiatamento che abbiamo
mostrato come gruppo, e
soprattutto la carica e l’energia che
abbiamo messo in quello che
facevamo. Ci siamo mostrati sicuri
anche se, lasciatemelo dire e
passatemi il termine, ce la stavamo
facendo sotto.
Tutto questo però non sarebbe stato
possibile senza l’aiuto di due
persone molto importanti per noi,
sto parlando dei nostri coreografi,
Riccardo Ruiba ed Elena Franchi (in
arte “Padre Marella e sua sorella”)
senza i quali non avremmo potuto
farcela. Hanno creduto in noi, dal
primo giorno all’ultimo (almeno lo
speriamo :D), ci hanno sostenuto e
ci hanno incoraggiato a dare il
massimo, cosa che non sempre
facevamo. Ci hanno rimproverati
quando non davamo il cento per
cento, ma ci hanno dato forza e
aiuto in ogni momento. Sono stati
fondamentali per la riuscita del
pezzo, e soprattutto per la vittoria.
Inoltre hanno reso le nostre
settimane più allegre e più
spensierate. E per questo motivo
tutti noi volevamo ringraziarli per
quello che ci hanno dato in questi
mesi. Infine, volevo concludere
questo articolo un po’ particolare
citando le parole che ci ha detto un
nostro compagno di hip hop poco
prima dell’esibizione: “Vincere è
solo una conseguenza dell’esser stati
bravi. Quello che conta è essere
soddisfatti di noi stessi, dopo di che
verrà la vittoria”. Credo che questo
sia un insegnamento che valga per
tutto nella vita, e non solo per le
competizioni. Detto questo,
suggerisco a tutti di venire a
sostenerci il 6 Maggio alle Nazionali,
non sappiamo ancora dove saranno,
ma vi terremo aggiornati. Noi
comunque daremo il massimo e ci
divertiremo, come abbiamo sempre
fatto, sperando di fare una bella
figura.»
| Foto della gara a pagina 10
Vita di Liceo | 11
Alessia Bacchelli e Penelope Halabaso Redattrice e Studentessa
Righi in Hip Hop
Sapevi che…
Il Liceo Righi
Il Liceo quest’anno non ha
vinto solamente le grandi
olimpiadi della danza 2012,
in Hip Hop, ma ha anche
vinto tornei di ultimate
frisbee a Vienna nella classe
maschile, ed ha raggiunto
buoni livelli anche nella
classe femminile!
Le olimpiadi della danza
vengono vinte dal Liceo
Scientifico Augusto Righi
per la terza volta
La cultura Hip-Hop nasce negli
anni anni ’70 in America dalle
popolazioni nere che abitavano i
ghetti come il ‘Bronx’ di New York.
All’interno di questa cultura
troviamo un insieme di elementi che
con il passare degli anni o hanno
subito delle modificazioni, a causa
dell’influenza delle mode, o sono
aumentati di numero.
Originariamente le componenti
principali erano la musica Rap/Hip-
Hop , il Basket (fondamentale per la
nascita di questa cultura, poiché il
nome “Hip-Hop” deriva dal rumore
della palla che rimbalza), il DJing, il
Wrinting (graffiti) e la Breakdance.
Alcune persone sostengono, a mio
parere giustamente, che vi si siano
aggiunte altre componenti come la
Beatboxing, il look “underground”,
l’attivismo politico e la Slang
(linguaggio tipico dei ragazzi che
vivevano nei ghetti). Purtroppo tutte
queste “Arti”, col passare del
tempo, hanno finito per andare di
pari passo con la malavita, che
creava delle gang (organizzazioni)
composte da giovani
spacciatori/criminali armati, i quali
dovevano guadagnarsi il loro rispetto
all’interno di queste comunità
attraverso l’uso della violenza.
Difatti “nella legge della jungla solo
il più forte sopravvive”: era ovvio
che una situazione come questa non
potesse che degenerare sempre di
più, com’è poi accaduto. Ci sarebbe
molto altro da dire riguardo a
questo ambiente, ma non adesso;
infatti la veloce introduzione mi è
servita per farvi capire in quale
contesto ci troviamo e per potervi
parlare di un fatto di attualità
accaduto a metà degli anni ’90 del
xx secolo, che è ancora oggi avvolto
in un velo di mistero. Avete mai
sentito parlare del rapper
newyorkese Tupac Amaru Shakur?!?
Egli fu (?) un grande uomo,
nonostante sia morto all’età di 25
anni nel 1996, ed è per questo
motivo che probabilmente è più
conosciuto delle generazioni
precedenti alla nostra.
Dovete sapere che questo ragazzo ha
lasciato un segno nel cuore di
moltissime persone e che il mistero
della sua morte è tanto oscuro
quanto quello che avvolge la caduta
delle Torri Gemelle o l’omicidio di
J.F.K.
Come successe anche con altri
artisti, dopo la sua morte i fans
iniziarono a formulare diverse teorie
riguardo a chi fosse il mandante
dell’omicidio, quale motivo avesse
e, soprattutto, se questo omicidio
non fosse magari stato
semplicemente una messa in scena
dell’artista per togliersi dalle luci
delle ribalta e arricchirsi
segretamente. Infatti i più agguerriti
teorici della sopravvivenza di 2Pac
considerano il “finto omicidio” la
prima ipotesi da tenere in
considerazione, poiché era noto che
il cantante volesse ritirarsi a vita
privata per coltivare i propri
interessi, anche in politica, vivendo
di rendita dalle vendite dei suoi CD,
film, libri, (…) le quali sarebbero
aumentate a dismisura in seguito
alla sua scomparsa. Bisogna inoltre
considerare che il Rapper si era
fatto molti nemici lungo il suo
percorso e per questo motivo si
pensa (sicuramente lo pensava
anche lui) che non avrebbe avuto
ancora una vita lunga. Perciò, anche
a causa del tatuaggio “Makaveli”
inciso dietro al suo collo, questa
teoria è stata ricollegata alla figura
di Nicolò Machiavelli e alle sue
vicende, tra le quali si racconta che
abbia preso le difese di un uomo
fintosi morto per poter sfuggire ai
suoi nemici.
A dar forza alla precedente teoria
troviamo le diverse vicende dei
sospettati che si intrecciano tra di
loro e che avrebbero potuto aiutate
Tupac ad inscenare il suo omicidio,
anche grazie all’ingente quantità di
denaro che possedeva, al suo potere
e alle conoscenze che aveva in quel
ambiente. Infatti tenendo conto del
gran numero di persone che avevano
cara la sua pelle, nessuno si sarebbe
fatto troppe domande sulla sua
scomparsa; o magari lui stesso
sarebbe stato capace di zittire le
voci a riguardo, anche attentando
alla vita di altri personaggi famosi
che si fossero intromessi nella
faccenda.
Il primo sospetto ricadde su
Christopher Wallace, a.k.a.
Notorious Big, che, inizialmente
grande amico del cantante, fu
accusato dallo stesso di avere
architettato l’attentato del 1994 a
New York, dal quale Tupac uscì
miracolosamente vivo nonostante i 2
colpi di pistola ricevuti alla testa e
in altre parti del corpo, compresi i
genitali. Questo evento infatti fu la
scintilla che fece scatenare la faida
tra West Coast e East Coast a colpi
di Hip-Hop ed arma da fuoco. Si dice
infatti che Biggie Smalls (altro nome
di C.W.) >>
Lorenzo Dal Bo Studente
Tupac Shakur
Il caso irrisolto sulla
morte di Tupac S. suscita
ancora dubbi e
perplessità fra i suoi fan
12 | Musica e Storia
>> avesse fatto uccidere il 2Pac
perché aveva ammesso
pubblicamente in una canzone di
avere avuto un rapporto sessuale
con la sua donna e di voler uccidere
tutti i membri della Bad Boy
Records, la casa discografica di
Christopher ( vedi canzone “Hit’em
up”).
Il secondo sospettato fu Orlando
Anderson a causa del conflitto
avuto con 2Pac la notte
dell’aggressione a Las Vegas;
poiché vi erano state delle pesanti
accuse da parte di Afeni Shakur,
madre dell’artista, Anderson venne
convocato in tribunale per essere
giudicato, ma fu ucciso prima che
l’udienza potesse avere luogo.
Si avanzarono accuse contro molti
altri personaggi; tuttavia la più
rilevante, e anche la più ambigua,
fu mossa contro Suge Knight,
proprietario della casa discografica
per cui lavorava Tupac allora, che è
anche colui che avrebbe tratto
maggior guadagno dalla morte del
suo rapper N° 1. L’ambiguità
dell’accusa sta nel fatto che Suge
era un suo grande amico, perciò è
difficile pensare che possa aver
fatto una cosa del genere, anche
perché avrebbe potuto guadagnare
ugualmente aiutandolo a inscenare
la finta morte, spartendosi in
seguito i ricavi che ne sarebbero
derivati. Purtroppo la teoria di S.K.
come killer ha troppe coloriture e
lati oscuri per riassumervela in
poche parole; vi basti sapere che a
volte i soldi decidono al posto delle
persone stesse, in ogni caso, se
siete interessati, su Internet
potrete trovare un grandissimo
numero di informazioni a riguardo.
A questo punto i fans o altri teorici,
come ‘scrittori e cantastorie’, non
vedendo affiorare grandi risultati
concreti da queste teorie razionali
iniziarono a fantasticare, chi più,
chi meno, inventando
argomentazioni basate su vere e
proprie coincidenze. Una di queste
fu “The 7th day teory” dove,
essendosi scoperta la ricorrenza del
numero 7 nella vita di 2Pac, che
poteva avere dei parallelismi con la
Bibbia e la vita di Gesù, si iniziò a
pensare ad una sua possibile
resurrezione, ovviamente non nel
senso letterale della parola, ma
come nascita di un nuovo Tupac,
rinominato appunto Makaveli.
L’unico motivo che riuscì a tenere
in piedi queste idee furono i
messaggi subliminali che l’artista
lasciava trasparire nei video e nelle
registrazioni, come alcune sue foto
crocifisso in copertina dei CD;
tuttavia , a mio parere, una serie di
argomentazioni del genere può
essere l’ultima cosa in grado di
convincerci della sua
sopravvivenza. Allo stesso
preferisco risparmiarvi le altre
innumerevoli e fantasiose teorie,
che sono in realtà frutto di alcune
menti fanatiche troppo afflitte
dalla scomparsa del loro idolo per
poter pensare con razionalit, anche
se ci si potrebbe sbizzarrire
parecchio.
Al contrario vorrei che voi faceste
qualche riflessione a proposito del
fatto che non vi fu nessuna
autopsia o esame balistico sul
cadavere (ciò talaltro non è
consentito dalla legge di nessuno
Stato ‘civilizzato’), che l’unica
foto di una possibile autopsia è in
bianco/nero e non si vede il volto
del defunto (altre due cose
teoricamente illegali), inoltre lo
scatto è stato pubblicato parecchi
mesi dopo la sua morte,
probabilmente per non destare
troppi sospetti, e inoltre sulla
salma fotografata manca il
tatuaggio “Makaveli” dietro al
collo. Un’altra cosa molto sospetta
fu l’immediatezza con cui venne
cremato il corpo (il giorno dopo la
morte), senza che venisse fatto
alcun funerale e nonostante il
cantante avesse affermato più
volte nei suoi testi di voler essere
seppellito.
Per quanto mi riguarda spero che il
mio racconto a proposito della
scomparsa di questo idolo sia stata
per voi avvincente e fonte di
curiosità come lo è stata per me e
molte altre persone che soffrirono
per questa grande perdita. So che
probabilmente non sono stato in
grado di fornirvi particolari molto
precisi a riguardo, ma è
giustificabile per il fatto che
altrimenti avrei esaurito i vostri
dubbi e il vostro interesse; tuttavia
come ho potuto vedere con i miei
occhi su Internet potrete trovare
tutte le risposte di cui avete
bisogno, con il solo e unico
suggerimento di sottoporre le fonti
ad un attento vaglio critico, onde
evitare di cadere in false
testimonianze frutto di una
fantasia, a volte, troppo fervida.
Musica e Storia | 13
| Statua celebrativa in ricordo dell’artista
«Pur provenendo da esperienze
musicali diverse (Metal, Hard Rock,
Leggera Italiana), abbiamo deciso di
dare alla nostra Musica un'impronta
Rock con testi in Italiano che pezzo
per pezzo tocca le più diverse
influenze dello sterminato Universo
del Rock. Ad oggi lavoriamo insieme
per arrangiare i nostri brani e
portarli poi fra la gente nei live,
che sono le esperienze più belle che
la Musica ti possa dare."
Componenti del gruppo:
Cristian Di Domenico - Voce,
Chitarra e Sax
Marco Moschettini - Chitarra
elettrica e Tastiere
Benedetto Corica - Chitarra elettrica
Giulio Ieraci - Basso e Piano
Francesco Muzzi - Batteri
D: Quando si è formato il vostro
gruppo e come mai avete deciso di
chiamarvi così?
R: Giulio: Si è formato nel
novembre del 2011, in occasione del
concorso "Libera, Poetica Anti-
Mafia". Abbiamo partecipato con la
canzone "Insisto", che avevamo
registrato da pochissimo in studio.
Il nome del gruppo è nato in
maniera molto casuale. In primis
era orecchiabile, poi in secondo
luogo abbiamo visto l'etimologia di
"nomia".. viene dalla parola greca
"nomos", che significa "legge". La
legge della radio, la quale è un
ottimo mezzo per divulgare notizie.
Ovviamente adesso ci sono altri
mezzi di comunicazione, come ad
esempio i Social Network, però la
radio è sempre la radio!
D: Com'è stata la vostra esperienza
su TRC-Modena nel programma
"AghèBarbiShow"?
R: Benedetto: E' stato un
programma carino.. molto
divertente! Il Barbi era simpatico e
lo studio molto pittoresco,
particolare, pieno di dolci finti..
sembrava un bar! (Ridono).
D: "Insisto" è una canzone con un
significato molto profondo e
importante. Volete parlarne?
R: Cristian: La canzone è nata come
un inno contro le criminalità e
quindi è un invito per sensibilizzare
i giovani al tema. Quella vena
pop/rock che ha la canzone vuole
proprio sottolineare questo tema
contro la mafia. E' stata anche una
buona occasione per presentarci a
un concorso e, dopo questo,
abbiamo deciso di fondare il
gruppo.
D: Nella descrizione della vostra
pagina ufficiale di Facebook c'è
scritto: "La musica è cambiata!".
Cosa intendete dire con questa
affermazione?
R: Cristian: L'ispirazione viene da un
programma di Chiambretti, "Sunday
Show", e mi sembrava un messaggio
forte per far capire che anche noi
esistiamo e vogliamo farci sentire.
D: Cosa ne pensate della musica di
oggi?
R: Francesco: La musica di oggi è
bella, soprattutto quella di Selena
Gomez! (Ride)
Giulio: La musica di oggi è
decaduta, perchè essenzialmente si
è commercializzata..
Francesco: E secondo lei Giulio
perchè piace tanto la musica House?
Giulio: La musica House piace per il
semplice fatto che il beat della
cassa è tarato su una ritmica che è
superiore rispetto al normale
battito cardiaco e quindi fa battere
più velocemente il cuore. (Ridono
tutti). Piace essenzialmente perchè
è musica ignorante, poiché basata
soltanto su suoni e non su giri
melodici e armonici, è basata sul
beat e ed è estremamente scadente.
Questa è la mia opinione.
D: E dei cantautori italiani cosa ne
pensate?
R: Giulio: Io non li amo molto..
Benedetto: Sui cantautori italiani
bisogna fare un discorso preciso. Se
si parla di artisti come Guccini, De
Gregori, De André, Fossati, Gaber,
ecc.. tanto di cappello, ma.. sai chi
criticherei? Ligabue. Non mi piace
per niente. E anche Vasco Rossi e
Tiziano Ferro!
Francesco: Tiziano Ferro è un
grande! (Ride).
Cristian: Diciamo che la musica è
questione di gusti. Ovvio che centra
anche il parametro di qualità della
musica, che non è soggettivo. Per
spiegarmi uso spesso le parole di un
grande arrangiatore italiano, Fio
Zanotti. Lui dice che la musica,
soprattutto quella popolare, è come
un pallone che ha sempre la stessa
forma sferica, però ogni tocco che
fa per terra è sempre diverso.. in
sostanza è come un vestito, la
forma è quella, ma indosso a
persone diverse cambia.
D: Studiate Musica?
R: Francesco: Io studio al
conservatorio e suono la batteria da
sei/sette anni. Suono anche il
pianoforte.
Cristian: Io suono il sax dall'età di
sei anni e la chitarra. >>
Mariagrazia Vignoli Redattrice
Radionomia
14 | Musica
Il drink più famoso nelle
discoteche da fare anche
per una serata tra amici
nelle proprie case!
INGREDIENTI :
3 cubetti di ghiaccio
1/2 parte di Vodka
1/2 parte di Vodka alla
pesca
1 parte di succo di
mirtillo
1 parte di succo di
Arancia
1 parte di succo di Ananas
(facoltativo)
una ciliegina e una fettina
di Ananas per decorare
PREPARAZIONE:
Mettete i cubetti di
ghiaccio nello shaker,
aggiungere Vodka, Vodka
alla pesca, succo di
mirtillo, succo di Arancia
e se volete il succo di
Ananas.
Shakerate finke non si
raffredda lo shaker.
Versate in un bicchiere
grande, decorate con una
ciliegina o con una fettina
di ananas e servite con
una cannuccia.
>> Giulio: Ho studiato violino per
anni da bambino. Suono il
pianoforte seriamente da sei anni e
il basso da quattro. Ho preso un po'
di lezioni di canto, ma non è quello
il mio "strumento" principale.
Attualmente studio composizione
al conservatorio.
Benedetto: Io suono il citofono
quando mi scordo le chiavi di casa!
(Ridono). Suono la chitarra da
cinque anni e mezzo e la studio
seriamente da tre.
Marco: Io ho suonato il pianoforte
per dieci anni da privatista, poi ho
imparato a suonare la chitarra e la
suono seriamente da tre anni.
D: Pochi giorni fa è stato
dichiarato che ai tempi di
Borsellino fu lo stato ad avviare la
trattativa con la mafia. Secondo
voi si può sempre parlare di
collusione mafia-stato?
R: Benedetto: Io credo che tutt'ora
la mafia coincida con lo stato.
Purtroppo combattere la mafia è
molto difficile, perchè il popolo è
strafottente, ha paura ed è
superficiale. E ti dirò.. non è
soltanto la paura.. io posso provare
anche a capire chi paga il pizzo se
ha famiglia, perchè purtroppo la
realtà è quella che è, la
conosciamo tutti tramite
televisione, giornali e purtroppo
tramite anche i fatti. La mafia
ormai ha preso il potere non
soltanto a livello economico, ma
soprattutto a livello politico.. non
solo con i politici, ma proprio nella
fondamenta della politica, cioè lo
stato.
Cristian: Una delle tematiche che
mi ha spinto a scrivere la canzone
"Insisto" riguarda quello che è
successo qualche mese fa. Un noto
giornalista locale, Giovanni Tizian,
un cronista che si occupa di mafia
al nord, in particolare nella zona
del modenese e del bolognese, è
stato messo sotto scorta per la
pubblicazione di un suo libro,
"Linea Gotica". Lui praticamente
parla di tutto quello che ha toccato
Saviano nel suo libro "Gomorra",
ovvero le mafie in senso stretto
hanno i loro distretti al nord, in
particolare a Bologna, città grande,
da sempre treno dell'economia e
dell'industria. Hanno molte
proprietà nella nostra città:
palazzi, case, pizzerie. Purtroppo
principalmente nella provincia
dove io abito questo è visibile,
soprattutto in zone come
Castelfranco, San Giovanni in
Persiceto, dove c'è appunto il
carcere di massima sicurezza. Zone
in cui la mafia ha diramato il
proprio potere.
Giulio: Il problema è che c'è anche
troppa sfiducia nello stato: essendo
la mafia uno stato dentro allo
stato, fin quando i cittadini non
hanno un feedback da parte dello
stato positivo tenderanno ad
affidarsi di più alla mafia.
Cristian: Il verbo molto forte scelto
appunto come titolo della canzone
contro le mafie, "Insisto", vuole
proprio sottolineare quello che poi
stavano dicendo Giulio e
Benedetto. Il manifestare per
l'oppressione della criminalità
organizzata sottocutanea, perchè
"non si vede" però c'è anche nel
nostro nord, viene spesso preso
sotto gamba e questo mi fa molta
rabbia.
Tempo Libero | 15
Sex on the beach di ELENA TURRINI LA RUBRICA DI COCKTAIL
Tempo Libero
Anno: 2002 Regia: Spike Lee Genere: Drammatico Interpreti: Edward Norton, Philip Seymour Hoffman, Barry Pepper, Rosario Dawson Monty Brogan (Edward Norton) è uno spacciatore di droga, vive a New York ed è stato condannato a sette anni di carcere dopo che grazie a una soffiata la polizia ha trovato in casa sua un chilo di eroina. Il film narra dell’ultimo giorno di libertà di Monty, passato a dibattersi tra il terrore
verso il destino che lo attende e il tentativo di architettare piani per sfuggirgli; Monty si sente del tutto incolpevole, e porta avanti per tutto il film un atteggiamento vittimistico culmina nel violento (e bellissimo) monologo finale, nel quale addossa tutte le colpe dei suoi mali a chi gli sta intorno, per poi giungere alla dolorosa consapevolezza che l’unica causa dei suoi mali è in realtà se stesso.
La 25esima Ora di CATERINA SEVERI LA RUBRICA DI FILM
4/5 Ilvoto:
8 aprile 2012. Qatar, circuito di
Losail. 22 giri per 21 piloti alla
griglia di partenza. Il motomondiale
è ufficialmente ripartito con la sua
prima gara in notturna. Alle nove di
sera ha corso la classe regina mentre
nelle ore precedenti hanno dato
grandi emozioni la Moto 3 (ex classe
125) e la Moto 2. Per quanto
riguardata la classe dei più
“piccoli”, in testa alla gara si è
imposto un Viñales convinto e
battagliero. Subito dietro allo
spagnolo la novità della Moto 3
2012: l’italiano Romano Fenati, 17
anni di Pesaro alla sua prima
esperienza nel Campionato del
Mondo. Terzo sul gradino del podio il
tedesco numero 11 Sandro Cortese.
Emozioni forti ce le hanno regalate
anche i piloti della Moto 2. I
protagonisti del finale da brividi per
rincorrere il gradino più alto del
podio sono l’italiano Andrea Iannone
e lo spagnolo Marc Marquez. Alla
fine la spunterà lo spagnolo,
secondo Andrea e terzo Pol
Espargarò. Senza nulla togliere alle
altre categorie, la classe regina è
quella che più fa stare col fiato
sospeso gli spettatori per l’intera
gara. La pole se la era aggiudicata
Jorge Lorenzo con il tempo di
1.54.634 lasciando al secondo posto
il dominatore di questa pista ormai
da cinque anni, Casey Stoner con il
tempo di 1.54.855. Gli altri italiani
si presentavano dal sesto posto in
poi con Andrea Dovizioso, decimo
Valentino Rossi e, a seguire
Petrucci, Pasini e Pirro. Insomma, le
moto sono nuove ( la cilindrata non
è più 800 ma 1000) ma le partenze
rimangono sempre le stesse. Al via
scatta come al solito Dani Pedrosa al
secondo posto, primo Lorenzo e
terzo l’australiano che però, dopo
appena due curve, sorpassa il
compagno di squadra. Per tutto il
primo giro Casey “francobolla” lo
spagnolo della Yamaha e al terzo
giro lo scardina dalla vetta
imponendosi senza paura. Al quarto
giro Stoner segna il tempo record
della gara di 1.55.451 e sembra che
possa continuare ad allontanarsi e
correre da solo fino alla fine della
competizione. Intanto nelle retrovie
Valentino Rossi al quanto giro va
fuori pista per colpa, così ha detto
lui nelle interviste dopo la gara, di
Karel Abraham. Non sembra una
giornata positiva per l’italiano,
specchio di un fine settimana per
ora da dimenticare. Proprio il pilota
ceco è protagonista poco dopo di
un’uscita di pista che lo porta al
fondo del gruppo MotoGP. Dopo otto
giri si ritira insieme al ceco anche
l’italiano Michele Pirro appartenente
al team San Carlo Honda Gresini. A
metà gara la pagina del libro Moto
Gp sembra già scritta ma, a quattro
giri dalla fine il distacco tra Stoner e
Lorenzo comincia a diminuire
sempre di più fino ad arrivare ad un
testa a testa per la prima posizione.
Pedrosa non sta di certo a guardare
e si infila tra il canguro e l’altro
spagnolo cercando di mettere
pressione all’australiano. Dopo una
brutta imbarcata della Honda di
Stoner al quattordicesimo giro, a
due giri dal termine Lorenzo attacca
Casey e si ritrova al comando della
gara. Due curve più tardi, nel
rettilineo, è la volta di Pedrosa, il
quale stacca il pilota della Honda e
per accaparrarsi il secondo posto.
Vince Jorge Lorenzo chiudendo il
dominio dell’australiano che in
Qatar aveva trionfato quattro volte
negli ultimi cinque anni. Dani
Pedrosa è secondo con un risultato a
dir poco inaspettato viste le prove
che lo avevano fatto finire al
settimo posto. Dietro di loro arriva
Crutchlow (Monster Yamaha Tech3),
il quale, dopo una bagarre lunga
tutta la corsa, la spunta sul
compagno di squadra Andrea
Dovizioso. Nicky Hayden è la prima
Ducati all’arrivo con il compagno di
squadra solo 10º. Tra gli altri italiani
in gara, solo il neo acquisto della
Moto Gp Mattia Pasini passa la
bandiera a scacchi e finisce
diciassettesimo. Grande delusione
per l’australiano della Honda che
però rassicura i giornalisti e gli
spettatori dicendo che la colpa del
suo rallentamento è da dare
esclusivamente alla sua mano destra
e non alla moto o alle gomme
consumate. Afferma infatti, che
aveva difficoltà nell’accelerare a
causa di una mancanza di forza
nell’arto, probabilmente da
collegare al suo problema cervicale
che lo affligge ormai da un anno e
con il quale dovrà conviverci anche
in questa stagione. Tutto ciò
ridimensiona la vittoria del pilota
Yamaha e fa sperare in un ritorno
agguerrito del canguro come
nell’anno passato. Amarezza e
sconforto per il pilota Ducati Rossi,
il quale annuncia ai giornalisti che le
speranze le ha ormai finite e che
quest’anno sarà ancora più
complicato di quello appena
trascorso. In tutte queste emozioni,
polemiche e corse non si è mai
dimenticato il “pataca” romagnolo
Simoncelli. Appuntamento fra due
settimane al circuito di Jerez de la
Frontera, dove Lorenzo cercherà di
bissare il risultato ottenuto qui a
Losail.
Elena Turrini Redattrice
Moto GP
16 | Sport
Il nome irlandese della città di
Limerick, affascinante borgo
Irlandese immerso nel verde, è
Luimneach, che significa “palude
deserta”, ma in tutta Europa è stata
nota per molto tempo come “città
delle pugnalate”, a causa delle
violenze e dello squallore che le
venivano attribuiti nel romanzo “Le
ceneri di Angela” di Frank Mc Court.
Oggi la città si è liberata di queste
vecchie immagini e il suo
grandissimo rinnovamento urbano ne
ha fatto un centro interessante sia
per quanto riguarda l’aspetto
turistico e l’aspetto pratico, infatti
Limerick è un ottimo punto di
partenza per visitare la parte
meridionale dell’Irlanda poiché è
situata a sud-ovest del paese ed è il
capoluogo dell’omonima contea,
nella provincia di Munster, e sorge
sulla foce del fiume Shannon, che le
passa attraverso dando vita a scorci
mozzafiato. Oggi Limerick vanta
anche un’antica e ben radicata
tradizione sportiva, a partire dal
rugby, tanto che un club della città
dà il nome ad una particolare azione
del gioco, sino all’hurling, sport
caratteristico e molto diffuso nella
nazione. La città ha origini lontane,
che iniziano probabilmente in età
Vichinga a partire almeno dal 812.
Ai Normanni si deve poi un nuovo
assetto urbano che fu attuato
intorno al XII secolo e aggiunse
all’insediamento molte strutture
architettoniche di valore, ad
esempio il King John’s Castle e la St.
Mary’s Cathedral. Va menzionato
sicuramente il fantastico Hunt
Museum, che espone una bellissima
collezione di oggetti risalenti all’Età
del Bronzo, all’epoca celtica e al
medioevo e che è custodita
all’interno dello scenario
eccezionale della Palladian Custom
House. La mostra corrisponde alla
collezione privata dei coniugi Hunt,
John e Gertrude, e dopo quella di
Dublino è la più ricca e pregiata del
suo genere. In particolare, ad
incantare i visitatori è la
meravigliosa statua di Apollo,
accompagnata da vari utensili che
simboleggiano i diversi mestieri; in
più c’è anche un valido autoritratto
dell’artista Robert Fagan con la
moglie e ancora una moneta di
Siracusa, forse parte di quei denari
d’argento che vennero ceduti a
Giuda perché tradisse Cristo.
La costruzione più antica della città,
e che più di tutte pretende rispetto
e riverenza, è la St Mary’s
Cathedral, alla quale si accede
varcando uno splendido portale in
stile romanico e in cui è custodito
un lucernario a vetrata originale del
1172. Da non perdere è poi il King
John's Castle, edificato fra il 1200
ed il 1212 per volere di Re Giovanni
d'Inghilterra, che voleva creare una
posizione difensiva da cui
sorvegliare ed amministrare la ricca
e ambita regione di Shannon.
L’imponente edificio divenne il più
sicuro e inespugnabile baluardo del
potere inglese di tutta l’Irlanda
occidentale. Vi stupirà, infine, la
Georgian House, una magnifica casa
cittadina di raffinata impronta
georgiana, realizzata in base ad un
disegno dell'architetto James Pain
del 1838. Per quanto riguarda invece
l’intrattenimento tra i maggiori
eventi che rendono vive e festose le
strade di Limerick ricordiamo il
Limerick Spring Fest, un weekend di
marzo durante il quale vengono
allestite attività divertenti per tutta
la famiglia, tra cui una competizione
tra bande musicali, concerti, balli,
mercatini e spettacoli drammatici di
artisti di strada. In maggio si tiene
poi il Limerick River Fest, il
maggiore evento annuale che
coinvolge la comunità, che ha lo
scopo di celebrare tutto quanto ci
sia di più grande e degno di nota in
città: le risorse preziose legate al
fiume Shannon, la musica
caratteristica del luogo, gli sport
nazionali, la moda, gli artisti locali,
la cucina e molto altro ancora.
Infine, tra la fine di febbraio e inizio
di marzo, si svolge il Limerick
Festival of Church Music, un evento
molto speciale fondato nel 1940 e
ristabilito, dopo un interruzione nel
200, nel 2004: si tratta di un festival
di musica sacra che riempie le
chiese cittadine di splendide
melodie, suonate da artisti
provenienti da ogni parte del mondo
per competere e farsi conoscere.
Non offre molte occasioni di
divertimento all’interno di
discoteche, ma Limerick è ricca di
pub che servono birra di produzione
propria e potrebbe quindi essere
un’ottima meta per un viaggio con
gli amici fra il verde dei paesaggi
irlandesi, le bellissime scogliere e il
gusto forte e deciso delle svariate
qualità di birra.
INFORMAZIONI UTILI:
Voli aerei: www.edreams.it e
www.skyscanner.it tutte le
compagnie volano su Shannon
direttamente collegata a Limerick.
Alberghi: Clarion Hotel Limerick (
+353 61 444 100), Maldron
Hotel,Woodfield House Hotel.
Al prossimo viaggio!
Viaggi| 17
Laura Zacchiroli Redattrice
Viaggi - Limerick
Giochi
18 | Giochi
Rompicapo Io ho una zia che si chiama Angela che è la
sorella della secondogenita di mio nonno.
Francesca è la sorella di mia zia ma non è mia
zia, chi è?
Com’è possibile che Marta dice all’amica Sonia:
“Mia cognata è la suocera di mio marito e mio
figlio che prima la chiamava zia ora la chiama
nonna”?
Un giorno una vecchia signora di nome
Antonietta dice:
“Figlia mia, vai a dire a tua figlia che la figlia di
sua figlia sta piangendo”.
Qual è il grado di parentela tra Antonietta e la
piccola che piange?
Giochi | 19