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6. I viaggi e la letteratura di Domenico Nucera Ognuno col suo viaggio ognuno diverso ognuno in fondo perso dietro ai fatti suoi. Vasco Rossi I vecchi manuali di letteratura comparata ammucchiavano traduzioni. gruppi e circoli di let- Autonomia del genere terati. scritti di viaggio in un vasto ed eterogeneo capitolo che prendeva il titolo di «Inter- letterario di viaggio mediari letterari». Oggi la letteratura di viaggio rappresenta, invece, un quadro importante della comunicazione internazionale e interculturale, sia nella modalità della produzione di testi "creativi", sia nell'interesse sempre maggiore del pubblico e della critica, anche acca- demica (si sprecano, negli ultimi tempi. i convegni su viaggi e viaggiatori). La letteratura di viaggio è diventata un genere letterario autonomo e di successo, allo- ra? E quali testi dobbiamo portare sotto le insegne di tale genere? I Diari di Cristoforo Co- lombo, le Lettere (Mundus Novus) di Amerigo Vespucci e Naufragios di Cabeza de Vaca stanno bene a fianco del Robinson Crusoee del Gordon Pym? Ei libri di Bruce Chatwin co- me dobbiamo classificarli? Non sarà, forse, il caso di articolare questa notevole massa di testi in diversi sottogeneri? E le guide di viaggio rientrano o no nel recinto generale? O so- no paraletteratura, letteratura popolare, un diverso e speciale sottogenere o cos'altro? Perché, come vedremo in seguito, anche volendo fermare le guide di viaggio sulla porta dorata della letteratura, queste rientrerebbero dalla finestra: è il caso, per citare l'esempio che analizzeremo, del quinto libro del Uber Sancti Jacobi del XII secolo, autentica guida me- dievale al pellegrinaggio a Santiago de Compostela che, seppure strutturata come una mo- derna guida che dispensa consigli pratici ai viaggiatori. conserva una sua dignità letteraria,; interessante anche dal punto di vista comparatistico: si presenta da una parte come esem- pio scrittura del XIf secolo che traduce una particolare organizzazione del discorso, dal- l'altra può mostrare come una sensibilità medievale si rapporti a temi moderni come quelli della rappresentazione dell'''altro'' o dell"'altrove". Cerchiamo, a questo punto, di fare luce intorno alle nostre domande. La prima difficoltà Definizione di viaggio che dobbiamo affrontare è quella della definizione della stessa parola "viaggio". Che signi- fichi comunemente "spostamento", "tragitto", come suggeriscono i dizionari. lo sanno tut- ti. ma se il viaggio sia' da intendere solo in senso reale o anche in' senso allegorico o me- taforico, per aver diritto a entrare a far parte del genere della letteratura di viaggio, è un problema di non facile soluzione. Se l'affermazione di Michel de Certeau' per il quale «tout récit est un récit de voyage» è vera, nel senso che qualsiasi narrazione è in fondo un'orga- "nizzazione di eventi che si muovono nello spazio e nel tempo, non ci troveremmo ad avere a che fare con un genere onnivoro che non seleziona più, che non garantisce più i confini della propria identità? Etesto di viaggio, pur ammesso che lo"si voglia intenderè solo come narrazione di un tragitto fisico, è da considerarsi solo quello realmente compiuto e poi de- scritto dall'autore, come l' Italienische Reise di Goethe -e in questo caso rimarrebbero fuo- ri· i classici di Conrad, Melville, Swift o Defoe - oppure è sufficiente che costituisca il tema portante ,del testo (dovremmo allora includere anche opere èhe solo provocatoriamente potremmo definire letteratura di viaggio, come UJysses di Joyce o la Divina Commedia)? Una prima considerazione da fare è che la letteratura di viaggio è un genere mutevole, chestsovrappone ad altri generi. con i quali condivide una frontiera in continuo movimen- to. Ha accolto nel proprio·ambito testi destinati in origine a"scopìdiversi, ma che il tempo ha costretto a un cambiamento di statuto. t il caso dell'antica letteratura sCientifica, di quei testi cioè che avevano svolto la funzione fondamentale di descrivere i luoghi esplorati, pro- ponendosi come strumento di informazione, e che hanno perso, dopo le nuove scoperte, attendibilità ed efficacia. Rélegati'dall'obsolescenza ai margini del sapere, sono stati recu- perati dalla letteratura di viaggio, la quale è capace di rileggerH da un altro punto di vista.

Nucera_I Viaggi e La Letteratura

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saggio sul viaggio

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  • 6. I viaggi e la letteratura di Domenico Nucera

    Ognuno col suo viaggio ognuno diverso ognuno in fondo perso dietro ai fatti suoi.

    Vasco Rossi

    I vecchi manuali di letteratura comparata ammucchiavano traduzioni. gruppi e circoli di let- Autonomia del genere terati. scritti di viaggio in un vasto ed eterogeneo capitolo che prendeva il titolo di Inter- letterario di viaggio mediari letterari. Oggi la letteratura di viaggio rappresenta, invece, un quadro importante della comunicazione internazionale e interculturale, sia nella modalit della produzione di testi "creativi", sia nell'interesse sempre maggiore del pubblico e della critica, anche accademica (si sprecano, negli ultimi tempi. i convegni su viaggi e viaggiatori).

    La letteratura di viaggio diventata un genere letterario autonomo e di successo, allora? Equali testi dobbiamo portare sotto le insegne di tale genere? I Diari di Cristoforo Colombo, le Lettere (Mundus Novus) di Amerigo Vespucci e Naufragios di Cabeza de Vaca stanno bene a fianco del Robinson Crusoee del Gordon Pym? Ei libri di Bruce Chatwin come dobbiamo classificarli? Non sar, forse, il caso di articolare questa notevole massa di testi in diversi sottogeneri? Ele guide di viaggio rientrano o no nel recinto generale? Osono paraletteratura, letteratura popolare, un diverso e speciale sottogenere o cos'altro? Perch, come vedremo in seguito, anche volendo fermare le guide di viaggio sulla porta dorata della letteratura, queste rientrerebbero dalla finestra: il caso, per citare l'esempio che analizzeremo, del quinto libro del Uber Sancti Jacobi del XII secolo, autentica guida medievale al pellegrinaggio a Santiago de Compostela che, seppure strutturata come una moderna guida che dispensa consigli pratici ai viaggiatori. conserva una sua dignit letteraria,; interessante anche dal punto di vista comparatistico: si presenta da una parte come esempio d scrittura del XIf secolo che traduce una particolare organizzazione del discorso, dall'altra pu mostrare come una sensibilit medievale si rapporti a temi moderni come quelli della rappresentazione dell'''altro'' o dell"'altrove".

    Cerchiamo, a questo punto, di fare luce intorno alle nostre domande. La prima difficolt Definizione di viaggio che dobbiamo affrontare quella della definizione della stessa parola "viaggio". Che significhi comunemente "spostamento", "tragitto", come suggeriscono i dizionari. lo sanno tutti. ma se il viaggio sia' da intendere solo in senso reale o anche in' senso allegorico o metaforico, per aver diritto a entrare a far parte del genere della letteratura di viaggio, un problema di non facile soluzione. Se l'affermazione di Michel de Certeau' per il quale tout rcit est un rcit de voyage vera, nel senso che qualsiasi narrazione in fondo un'orga

    "nizzazione di eventi che si muovono nello spazio e nel tempo, non ci troveremmo ad avere a che fare con un genere onnivoro che non seleziona pi, che non garantisce pi i confini della propria identit? Etesto di viaggio, pur ammesso che lo"si voglia intender solo come narrazione di un tragitto fisico, da considerarsi solo quello realmente compiuto e poi descritto dall'autore, come l'Italienische Reise di Goethe - e in questo caso rimarrebbero fuori i classici di Conrad, Melville, Swift o Defoe - oppure sufficiente che costituisca il tema portante ,del testo (dovremmo allora includere anche opere he solo provocatoriamente potremmo definire letteratura di viaggio, come UJysses di Joyce o la Divina Commedia)?

    Una prima considerazione da fare che la letteratura di viaggio un genere mutevole, chestsovrappone ad altri generi. con i quali condivide una frontiera in continuo movimen

    to. Ha accolto nel proprioambito testi destinati in origine a"scopdiversi, ma che il tempo ha costretto a un cambiamento di statuto. t il caso dell'antica letteratura sCientifica, di quei testi cio che avevano svolto la funzione fondamentale di descrivere i luoghi esplorati, pro

    ponendosi come strumento di informazione, e che hanno perso, dopo le nuove scoperte, attendibilit ed efficacia. Rlegati'dall'obsolescenza ai margini del sapere, sono stati recu

    perati dalla letteratura di viaggio, la quale capace di rileggerH da un altro punto di vista.

  • 128 129I viaggi e la letteratura - Una proposta di definizione: l'odeporica I viaggi e la letteratura - Una proposta di definizione: l'odeporica

    Due precursori dei genere

    Incontro con l'altro e con l'altrove

    :edente approccio disciplinare

    Non vi si cercher pi, in questo caso, la descrizione dettagliata ed enciclopedica del mondo reaie, ma si leggeranno questi testi per cercarvi tracce di una sensibilit appartenente al passato. per capire quale fosse la visione del mondo tra gli antichi oppure semplicemente per essere trasportati dalla lettura, come accadrebbe con un testo dichiaratamente creativo, nel luogo e nel tempo. In questo caso, il testo muta di genere al ml?mento della sua ricezione: in altre parole, il lettore che fa emergere gli aspetti creativi e narrativi che non erano la prima preoccupazione dello scrittore.

    D'altra parte, la letteratura di viaggio pu rivendicare a pieno titolo la propria partecipazione alla fondazione di nuove discipline: dalle accurate relazioni di viaggio del Cinquecento - che per la prima volta si aprono a orizzonti geografici assai pi ampi e complessi di quelli offerti dalla cosmologia medievale - che derivano moderne scienze sociali come l'etnografia e l'antropologia. Addirittura la storia e le scienze naturali ereditano la loro prospettiva disciplinare da due fondatori-viaggiatori: Erodoto, che cercava sulle strade dell'Asia un'occasione per comprendere meglio gli altri popoli e le cause delle guerre persiane, al fine di poterle poi raccontare pubblicamente ai greci. e Plinio, che si metteva in cammino per scrivere la sua enciclopedica Naturalis historia.

    Il nostro scopo non comunque quello di definire una volta per tutte il genere della letteratura di viaggio, n di stabilire se un testo appartenga a questo genere, a un altro, oppure, come nella maggior parte dei casi. a tutti e due. La letteratura di viaggio per sua natura abituata a valicare i confini. Anzi, proprio questo il suo primo carattere: attraversare la frontiera per vedere cosa c' oltre, confrontare l'interno con l'esterno, il qua e l'altrove, per raccontare il confronto, traducendo e interpretando l'incontro con l'altro, Ed questo il pi prezioso punto di contatto con la comparatistica letteraria che, con diversi strumenti critici, fa esattamente la stessa cosa: guardare oltre per comparare.

    Andremo alla ricerca allora soprattutto di ci che rappresenta il momento privilegiato del testo di viaggio, cio l'incontro con l'altro e con l'altrove. Questo aspetto costituisce infatti sia il fine del viaggio reale, il motivo per il quale il viaggio viene compiuto, sia il motivo per il quale esso viene raccontato. Non solo nei testi scientifici. che assumono questa esigenza come fine primario, ma anche nelle relazioni di viaggio, come racconto di esperienza personale.

    Epure, quando il testo apparterr a una letteratura di fantasia e non documentaria, l'incontro con l'altro assumer comunque le sembianze di un'aspettativa e riveler un'immagine con la quale l'altro e l'altrove sono definiti e raccontati. t attraverso lo sguardo sull'altro che si possono cogliere i numerosi punti di contatto tra il nostro genere e le altre forme che interessano lo studio letterario.

    Dal momento che la letteratura di viaggio confina con, e si sovrappone a l'etnografia, la letteratura scientifica, la geografia, le scienze sociali ecc.. comunque interessante valutaria come genere non specialistico, nel senso che accoglie opere di autori di ogni estrazione ideologica e con interessi e specializzazioni diversi. Si pu anzi dire che, come parte della diaristica, appartiene al sottogenere pi diffuso e popolare, ma ancora inesistente dal punto di vista critico, di una paraletteratura personale e inedita. Tutti, o quasi. coloro che scrivono si sono cimentati. spesso in forma di diario, con la descrizione di un viaggio.

    La letteratura di viaggio una letteratura internazionale, Non solo racconta luoghi-stranieri ma, per alcuni aspetti, aspira anche all'internazionalit: le guide di viaggio, per esempio, nello sforzo di essere oggettive, pur traducendo un di?corso ideologico del luogo di provenienza, tendono a essere traducibili. fruibili anche da altre culture.

    Proprio perch adiacente ad altri generi. ai quali talvolta si sovrappone, la letteratura di viaggio si presta dunque-a essere studiata con strumenti comparativi, che sono quelli che permettono di muoversi attraverso le frontiere e le prospettive interdisciplinari.

    AI contrario dello studio letterario pi recente, la vecchia comparatistica di ispirazione pDsitivista era perlopi interessata ad analizzare i rppporti reali e documentabili che intercorrevano fra diversi testi e fra diversi autori. Lo scopo era quello di mettere in luce le effettive influen:ce esercitate da un'opera su un'altra e da un autore su un altro. Sicercava cio

    di ricostruire la storia di un'opera letteraria, collocandola all'interno di una gerarchia e istituendo in questo modo canoni di autori primari e autori secondari. di opere superiori e inferiori. di culture forti e culture deboli. Tra le opere ritenute inferiori - rispetto a generi "alti" come il romanzo o il poema - figurano senza dubbio i resoconti di viaggio, ai quali non si riconosceva neppure la dignit sufficiente per poterli considerare veri e propri testi letterari. AI pari dei diari. degli epistolari. delle traduzioni, venivano studiati non come oggetti letterari in s ma come semplici "intermediari", come occasionali punti di contatto tra diversi insiemi culturali e sistemati quindi ai confini della pratica letteraria.

    Solo negli ultimi venti anni, con le prospettive metodologiche aperte dai gender studies Nuove prospettive e dai eulturalstudies, i testi di viaggio sono stati inseriti nell'insieme pi generale dei testi metodologiche culturali. Possono in questo modo essere letti nella loro pi complessa funzione ideologica cercando - soprattutto tra i dettagli all'apparenza innocenti che descrivono l'incontro con l'altro -la supremazia delle culture dominanti e insieme i meccanismi di affermazione e riproduzione delle ideologie.

    In una simile prospettiva, ponendosi il complesso obbiettivo di svelare i sottotesti ideologici nascosti in ogni testo letterario, lo studio della letteratura di viaggio si trover a lavorare a fianco di altri campi di ricerca:

    - con gli studi posteoloniali, quando in un testo di viaggio la descrizione dell'altro e dell'altrove sia stata strumento funzionale all'ideologia dominante, fornendo un'im

    magine che giustificasse gli. interventi dell'Europa verso le culture dominate nel mondo;

    - con i gender studies, visto che la scrittura di viaggio la traduzione letteraria di un'e

    sperienza ritenuta, fin dalla sue origini mitologiche, prerogativa maschile, mentre la produzione dell'Ottocento e ancora di pi quella del Novecento hanno messo in di

    scussione questa esclusivit;

    - con l'imagologia, perch le opere in questione sono proprio quelle che per elezione forniscono immagini di luoghi e popoli, e al pi alto livello di divulgazione;

    - con gli studi sul genere letterario, visto che la letteratura di viaggio per definizione un genere di frontiera;

    - con lo studio delle identit nazionali, perch mostra come le culture siano rappre

    sentate e definite non solo dall'esterno, ma anche dal loro interno, dal momento che attraverso le guide di viaggio sul proprio luogo si possono cogliere quegli elementi che, secondo l'autore che interpreta comunque una sensibiHt comune, vengono ri

    tenuti idonei a offrire un'immagine d'identit;

    - con il genere, tutto nuovo in Italia, della letteratura della migrazione, vale adire la I~t

    teratura del viaggio verso -la nostra cl:Jltura e'verso di noi,. a nostravolta vistLcome di

    versi.

    Cercheremo allora, attraverso la comparazione e il dialogo fra testi lontani, sia per la collo

    cazione all'interno del genere sJa per epoca di scrittura, alcune persistenze a'livello temati

    co per awiare un dialogo interno fra questi testi. Potr prendere cos1 forma una rete che lega e annoda i temi e i motivi della letteratura di viaggio in una trama comune, di cui l'in

    contro con l'altro e l'altrove saranno la costante.

    I testi scelti sono solo degli esempi, prelevati quindi arbitrariamente tra le centinaia di opere disponibili per mostrare qualcuna di queste persistenze e di questi caratteri.

    Una proposta di definizione: l'odeporica

    Un tentativo di ordine nella materia pu cominciare dal nome. La lingua italiana sembra es- Antichit del termine sere l'unica lingua moderna che abbia accettato la definizione, applicata alla letteratura di viaggio, di "odeporica", La parola, proposta dall'italianista Luigi Monga, deriva dall'aggettivo greco hodoiporikOs, "relativo al viaggio", formato a sua volta da odOs, "via", e poria, "viaggio". Il Thesaurus linguae graecae (1572) riporta odoiporiks con la definizione di "qui viator est" e '~ad viam pertinens", La forma latina hodoeporicon gi presente nell'epistolario

  • Costanti tematiche

    lalisi etimologiche: "partire"

    130 131I viaggi e la letteratura - Partire. viaggiare. tornare I viaggi e la letteratura - Partire, viaggiare, tornare

    di san Girolamo e Hodoeporicon il titolo del pi antico diario di viaggio mai apparso nella che lo alimenta. La sineddoche serve per illuminare uno degli aspetti pi importanti del letteratura anglosassone, a opera di un viaggiatore del secolo VIII di nome Willibald, che per viaggio. Perch un viaggio sia tale non basta considerare il puro spostamento che un indiviprimo raccont in un libro il suo viaggio a Gerusalemme. Nel Rinascimento era diffusa la duo compie da un luogo all'altro, ma necessario osservare cosa abbia alimentato il Suo definizione di hodoepor;cum per designare il diario di viaggio. Ma se odeporico presente percorso, quale sia stato lo scambio avvenuto per strada: in altre parole, come l'esperienza nei dizionari attuali come aggettivo, nel senso di "relativo al viaggio", e come sostantivo del viaggio, cio la scoperta dell'altrove, sia stata recepita e trasformata. maschile, sinonimo di "racconto di viaggio", manca per il sostantivo femminile odeporica La parola inglese travel, sia usata come sostantivo che nella forma verbale to travel, "viaggiare" proposto da Monga, come definizione ellittica, fondata sul modello di matematica, fisica ormai entrata nel contemporaneo linguaggio turstico internazionale. Il suo significato ecc., in cui si elide la parola scienza che originariamente lo precedeva. quello di "viaggio" e "viaggiare", ma nell'etimologia conserva qualcosa di relativo alla soffe-

    Il vantaggio di una definizione di questo tipo, che si pu articolare in un aggettivo, "un renza: tripalium era proprio il nome di uno strumento d tortura, cos chiamato perch fortesto odeporico" , e un sostantivo, ''l' odeporica", permetterebbe di sfuggire alle insidie di mato da tre (tres) pali (pafus) , La parola assume allora una connotazione di sofferenza imuna definizione come "letteratura di viaggio", che crea insormontabili difficolt quando de posta, vale a dire di castigo: lo stesso castigo che cacci Adamo dal Paradiso terrestre e lo ve essere adoperata come aggettivo. Tornando alla domanda iniziale, un testo appartenen costrinse a vagare senza poter pi fare ritorno. te alla letteratura di viaggio si deve, o semplicemente si pu, definire con la specificazione t il poeta inglese Ben Johnson a riassumere meglio la valenza di travef come "viaggio" e "di viaggio"? Eche succede nel caso di un testo come l'Odissea? t un libro di viaggio? "sofferenza", cio come prova da affrontare, in questi versi dedicati aWilliam Roe:

    This is that good Aeneas, passed through fire, Through seas, storms, tempests; and embarked for hell.Partire, viaggiare, tornare: alcune questioni di etimologia Came back untouched. This man hath travailed wel1.2

    La letteratura di viaggio si riconosce per alcuni caratteri dominanti del testo: partire, viag L'idea di sofferenza si conservata ancora meglio nell'italiano travaglio, con i suoi signifigiare, tornare sono, a livello tematico, le vere costanti del genere. In alcuni testi la narrazio cati di "tormento", "lavoro" e di "fase preliminare del parto". ne descrive tutti e tre i momenti. assumendo un andamento circolare. Ma pi spesso so Le sovrapposizionl fra travef/travaglio e partire/partorire creano paradossi linguistici. lo uno ad assumere un aspetto prevalente. ma in relt costituiscono un nucleo concettuale intorno al quale si organizza l'esperienza

    Il verbo italiano partire, che si mantiene in forma simile anche nel francese e nello spa del viaggio: che quella della ri-nascita sotto una forma diversa, data dall'esperienza delgnolo (partir), deriva dal sostantivo latino pars, partis, cio "parte", "frazione". Contiene l'altrove e dall'incontro con l'altro. Se nella parola partire avevamo trovato le tracce della quindi in s l'atto della separazione, del distacco, termini questi che sono pi facilmente morte, in travel/viaggio troviamo invece la nascita, ma anche questo un paradosso solo applicabili alla morte che non alla nascita, come awiene nel caso di "dipartita". Eppure dal apparente.Ia stessa radice si origina il verbo latino parere, "partorire", che invece da collegare ine Nella tradizione dell'Occidente giudaico-cristiano da sempre in cammino la figura di quivocabilmente all'atto opposto, cio alla nascita. un viaggiatore immortale, ma quello che sembrerebbe un privilegio alla maggioranza dei

    L'ambiguit semantica che si crea intorno alla parola "partire" e alla sua doppia conno mortali - vivere in eterno - assume in questo caso la valenza di un terribile castigo: l'Ebreo tazione di inizio/fine, nascita/morte viene risolta sulla base della metafora fondamentale errante, colpevole di aver oltraggiato Dio, costretto a vagare senza meta e senza tempoche il viaggio assume rispetto alla vita umana. Partire significa abbandonare ~no stato, nel fino al giorno del Giudizio. L'immortalit, anzich premio, si trasforma in condanna, in quansenso di condizione, per cercarne un altro; lasciare qualcosa di s alla ricerca di una rinno to sottrae il viaggio al dominio della normale esperienza.Chinon pu morire non potr vata identit, Come nella lingua inglese che, sebbene non conservi l'etimologia latina, tra neppure rinascere e l'esilio dal tempo e dallo spazio ~gl a:' viaggio ogni p'ossibilit~di reduce "partire" con to feave, che lo stesso verbo usato per "lasciare" qualcosa. "Partire denzione. Se l'esperienza non riesce a trasformare e ri~nov,are l'individuo e il viaggio vien~ dalla propria casa" diventa quindi sinonimo di "lasciare la propria casa". sterilizzato dalla paura della morte, la condanna al mot~erp~fu6,'finir on l'equivalreal

    Nell'atto del partire quindi contenuta una morte e poi una nascita, una separazione e la perfetta immobilit. Einfatti la fenomhblogia dIl'Ebn~6er'ra'nte oscilla tra t'inquietaimpoi il tentativo di congiungimento con il futuro. Se la saggezza popolare ha reso tanto effica magine di un uomo che senza sosta varca mari e continenti; e quella immobile di un veccemente l'ambiguit della parola "partire" al punto stesso di banalizzarla, come nel motto hio assediato dalle domande di tutti coloro che voglion'o sapere: destinato a diventare la "partire un po' morire", la partenza come abbandono del vecchio per la ricerca del nuovo memoria del mondo, l'eterno viaggiatore il depositario d una sapienza inutfle a s. se stesso una metafora frequente della letteratura, e non solo strettamente odeporica.

    Partenza dunque separazione, distacco o, se vogliamo, morte parziale. Come in un Tornare deriva dal latino tornus, che poi il tornio, ma anche il giogo, vale a' dire qualcosa "tornare"madrigale spagnolo del XVI secolo, appartenente al poeta Francisco de Figueroa: che gira in tondo. Nel senso pi comune il verbo designa "azione del riportarsi al punto di

    partenza, del recuperareB luogo abbandonato o perduto. Raggiungere un luogo e fermarciTriste de mi que parto, mas no parto: que el alma, que es de mI la mejor parte, si non viaggiare. piuttosto ci che in una biografia verrebbe classificato come semplice ni partira nl parte. 1 trasferimento, cambio d resi.denza. t invece il ritorno che completa e qualifica il viaggio, per

    fino nel caso estremo dell'esilio, che per definizione un viaggio forzoso al quale viene ne~ La parola viaggio, invece, deriva dal provenzale viatge, a sua volta derivato dal latino viati gato il suo completamento, la possibilit di ricongidngimento finale col luogo di origine: la cum, che designava originariamente gli "alimenti necessari per compiere la via". "Viaggio" pena dell'esilio si chiama nostalgia, parola che contiene il ritorno (in greco n6stos) e il dolo quindi. sulla base della sua originaria definizione, "ci che viene consumato durante la re (-algia). t Cjuindi il ritorno'lameta ultima del viaggio, che in questo senso trova il suo esemstrada". Si d al tutto il nome di una sua parte, identificando il viaggio vero e proprio con ci pio pi perfetto estilzzato nel giro del mondo, aspirazione di ogni viaggiatore da quando si

    1 Triste di me che parto, per non parto: / che l'anima, che di me la miglior parte, / n partir n parte. L. Mon 2. Questo il buon Enea, ha attraversato il fuoco, / mari, burrasche, tempeste; e partito per l'inferno, / tornato ga, L'Odeporica/Hodeporics. On Travel Literature, in "Annali d'ltalianistica", 1996, n. 14, p. 9. c:::~I\1n inriip,trn ()IIOc:::t'l Iflmn h~ "han "i~nni::ltn", t\l1nnn::::a I 'nrlannrir~/I-Inrlnannr;rc:: rit n 1?

  • '32 I viaggi e la letteratura - Le origini del Nilo: un esempio di pregiudizio verso la pluralit

    scoperto che la terra rotonda. Si parte sempre per tornare, anche nel caso in cui la meta non coincida geograficamente con il punto di partenza, ma costituisca una sorta di patria esistenziale, un io nascosto da ritrovare. Sta tornando a se stesso il protagonista di Notturno indiano (1984) di Tabucchi. che viaggia attraverso l'India alla ricerca della propria identit. Sente di essere tornato a casa Elias Canetti. ebreo bulgaro in viaggio in Marocco, quando, trovandosi in una piazza sconosciuta di Marrakech, sente di aver raggiunto la meta che cercava. Come scrive in Die Stimmen von Marrakech (1954): Mi sembr di aver raggiunto la meta del mio viaggio. Di l non volevo pi andarmene, ci ero gi stato centinaia di anni prima ma lo avevo dimenticato, ed ecco che ora tutto ritornava in me. Mentre mi trovavo l, io ero quella piazza. Credo di essere sempre stato quella piazza.3 Ma naturalmente, anche quando il ritorno conduce al punto di partenza, non si torna per ritrovarsi nella stessa situazione di prima. Si parte per cambiare, per rinnovarsi. ci si allontana dalle proprie abitudini per far morire una parte di s e allo stesso tempo per permettere alla nuova di nascere. Questa , se non altro, almeno l'illusione che anima il viaggiatore a mettersi in cammino.

    Partire per poi tornare, dunque. Ma c' chi ha dovuto fare il contrario, prima il ritorno e poi la vera partenza. Autore di questo paradosso Ulisse. il cui itinerario narrato nell' Odissea interamente dominato dall'ossessione del ritorno, che gli era stato promesso da Alcinoo (XIII 6) ma che in pi di un'occasione rischiava di venir definitivamente compromesso dalla sorte, fino a trasformarsi in un viaggio doloroso. Quando i suoi compagni si arrendono alle tentazioni del dolcissimo frutto del loto cominciano a scordare il ritorno, distrazione che Ulisse non si pu permettere (IX 82-104). La maledizione del furibondo Ciclope accecato si abbatte proprio su ci che Ulisse ha di pi caro: che in patria non torni Odisseo distruttore di rocche, / il figlio di Laerte, che in Itaca ha casa. / Ma se destino che egli riveda gli amici e che torni / alla solida casa e alla terra dei padri, / tardi. male ci arrivi. perduti tutti i compagni. / su nave altrui. trovi in casa sciagure (IX 530-535).4 Equando finalmente giunge a Itaca, ormai inaspettato, neppure allora pu godere il meritato riposo. Trover altre sciagure, come aveva profetizzato nell'Ade il cieco indovino Tiresia, e anche quando queste verranno risolte dovr, almeno secondo la pi diffusa interpretazione dell'oscura profezia, riproposta tra molti altri anche da Pascoli nella poesia L'ultimo viaggio (1904), rimettersi per mare e qui trovare finalmente la morte, vera fine del suo peregrinare.

    Le origini del Nilo: un esempio di pregiudizio verso la pluralit

    Una metafora L'enigma delle fonti del Nilo forse quelto che ha resistito per pi tempo alla ricerca geosulla conoscenza grafica e alle sfide degli esploratori. Il mistero di dove nascesse questo fiume cos ricco di

    acque e con piene regolari. ma che attraversa tutto l'Egitto senza ricevere affluenti, aveva convinto gli antichi che poteva originarsi solamente dal cielo. Erodoto, che attingeva dai racconti delle genti del deserto, lo faceva coincidere col Niger; un marinqio chiamato Diogene, nel I secolo a.c. riportava notizie di una catena montuosa, chiamata Monti della Luna, le cui nevi avrebbero alimentato il Nilo; i romani avevano invece sublimato il mistero in un proverbio: caput Nili quaerere, vale a dire "inseguire una chimera", "cercare la quadratura del cerchio". Nerone fu uno di quelli che volle inseguire la chimera e mand due centurioni in Africa, accompagnati da un corpo di pretoriani. Si fermaron davanti a unt immensa palude che non furono in grado di attraversare. Gli abitanti del luogo diceva Plinio disperano di conoscerne i confini. Tolomeo, nel Il secolo, segnava sulla sua carta due grandi laghi che indicava senza dubbio come le fonti del fiume. A trovare le sorgenti ci prov lo scozzese James Bruce nel 1768, scoprendo da dove nascesse il Nilo Azzurro, ma nel 1820 una spedizione francese si accorse che questo non era che un affluente del Nilo Bianco, molto pi lungo, e che le vere sorgenti dovevano quindi essere cercate altrove. Cre.~

    3. E. Canetti. Die Stimmen von Marrakech [1954J, trad. il. Le voci di Marrakech, Adelphi. Milano 1983, p. 57. 4. Omera. Odissea. a c. di R. Calzecchi Onesti. Einaudi. Torino 1963.

    I viaggi e la letteratura - le origini del Nilo: un esempio di pregiudizio verso la pluralitil 133

    dette di averle trovate !'inglese John Speke nel 1858, identificandole con il lago Vittoria, ma gli awenturosi coniugi Baker trovarono pochi anni dopo un secondo lago, l'Alberto, che rimetteva tutto in discussione, visto che a sua volta riceveva altri due fiumi, anche se questa scoperta bastava comunque a confermare l'antica supposizione di Tolomeo. Alla ricerca delle sorgenti si perse Livingstone, che le and a cercare nel 1864, ma troppo a sud. Esplorazioni tedesche e belghe ritenevano invece che dovessero trovarsi nel Ruanda-Urundi. Bisogn aspettare le esplorazioni del 1898 per capire il motivo di tanto mistero: le sorgenti del Nilo erano molteplici. tante quante le menti di coloro che le avevano cercate e in parte trovate. Ogni viaggiatore aveva in mente un proprio caput Nili. Quasi tutti coloro che l'avevano immaginato avevano ragione, ma quella di ognuno non era una verit esclusiva, lasciava spazio ad altre che, pur non riuscendo a confutare le precedenti, rimanevano altrettanto vere. Avevano ragione belgi e tedeschi. avevano ragione i coniugi Baker, cos come Speke, Bruce, Tolomeo, i centurioni di Nerone e perfino gli antichi che dicevano che il Nilo scendeva dal cielo, visto che le montagne da cui si origina realmente sono coperte di nevi, come affermava il marinaio Diogene. Avevano ragione anche i romani, capaci di coniare un proverbio che avrebbe resistito per duemila anni. Una volta svelato il mistero la storia delle sorgenti del Nilo rimasta una metafora sulla conoscenza e sul pregiudizio verso la pluralit: di fronte a verit non esclusive, che mescolavano indizi scientifici ad antiche credenze, l'Occidente razionalista del XIX secolo faticava a tirare le somme.

    Il principio che sostiene la metafora del caput Nili come ricerca della conoscenza che Natura sowersiva il viaggiare un atto potenzialmente sovversivo: ogni viaggio non pu essere che la nega- del viaggio zione della precedente visione del mondo, come della sua geografia fisica e umana..qui il valore del ritorno: tornare da ogni viaggio con una ridefinizione'e riorganizzazione dell'universo conosciuto. [a natura sowersiva del viaggio particolarmente esplicita in Thomas More, che colloca la repubblica della sua Utopia (1516) in un mondo felice e immaginario, corredando perfino il testo con note descrittive che servono anche a collocarla geograficamente. Tommaso Campanella situa la sua Citt del sole (1602) nella mitica Taprobana del-l'altro emisfero. Samuel Butler nel 1872 battezzava invece la sua utopia col nome di Erewhon, un rovesciamento quasi perfetto della parola inglese "nowhere", cio "nessun luogo". Sia More sia Campanella sia Butler attingevano, per dare una collocazione fisica alla loro utopia, a uno dei temi pi antichi e costanti della letteratura cosmologica,.poi di viaggio e infine utopica dell'Occidente: il mito degli Antipodi. secondo il quale dall'altra parte della terra viveva un popolo tanto-cfiy.ersodai.popoti'di questa nostra parte da costituirne l'esatto contrario. Il mito deglTAntipodi. ingenrcl!efldea di'popoli e luoghiesattamente speculari ai nostri, si fa risalire alla dottrina pitagoricaealla su-8'idea d'i "antiterra" - ripresa poi da'Platone nel Timeo - e descritta come luogo' diametrarmenteopposto al mondo mediterraneo. Ma da tema cosmologico, che serviva(acostruire unmodello coerente per la rappresentazione medievale del mondo, si ritroverCbmetema o motiv id'T'lolti testi della letteratura geografica e di viaggio medievale. l'ideadi una terra del contrario - ciO definibj:le a priori in opposizione alla nostra - nasce dapprima come semplice considerazione geografica, indicazione di luogo antitetico per eccellenza, ma che non si sa ancora se sia abitto. Non passer moltotempo perch si teorizzi che questa terra contraria dovesse necessariamente ospitare un popolo contrario. Eratostene, scienziato e letterato greco del III secolo a.C., l'autore di un poema didascalico, Hermes, che avrebbe narratO (visto che ci sono giunti pochi frammenti) la nascita del dio e raccontato come questi avesse dato origine alla Via Lattea, prima di salire in cielo e descrivre dall'alto la terra. D'al cielo si vedeva Gli Antipodi che la terra era divisa in due zone.eche era abitata anche agli antipodi. Questo frammento ci giunto quasi per intero e descrive i deserti: Cinque zone la circondavano tutt'attorno, due rano pi cupe di smalto blu, un'altra arida e rossa come'di fuoco; descrive:f'pol1: Ma ledue da entrambi i lati, intorno ai poli, sono sempre ghiacciate; e indica infine le due zone temperate: L vivono gli uomini. antipodi gli uni rispetto agli altri. 5 L'attendibilit della

    5. Cit. in G. Moretti, Gli antipodi, Pratiche, Parma 1994, pp: 22-24.

  • 134 I viaggi e la letteratura - Le origini del Nilo: un esempio di pregiudizio verso la pluralit~ I viaggi ela letteratura -Le origini del Nilo: un esempio di pregiudizio verso la pluralit 135

    descrizione geografica, sorprendente per l'epoca, non deve meravigliare, se si pensa che se informazioni di seconda o terza mano da altri resoconti e compil una specie di invental'autore lo stesso Eratostene che gi allora aveva calcolato con precisione la reale circonrio delle stranezze d'Oriente, nel quale si faceva riferimento anche al carattere degli occiferenza della terra. Ma Eratostene non indica nessun nome per questi due popoli antipodi dentali. nati per viaggiare perch sotto gli influssi astrali della luna, che di legieri movigli uni rispetto agli altri. Bisogner aspettare che Cratete di Mal/o, filosofo greco del 1/ se. mento, ed di pronta via da caminare per vie diverse, di cercare cose strane, e la diversit

    colo a.c., sviluppi la sua teoria geografica ed etnografica servendosi, piuttosto che dell'e del mondo, contrapposti in questo agli orientali che invece non sono mobili. perch sonosperienza diretta, della letteratura, attraverso una scrupolosa esegesi dell'Odissea omeri sotto al primo clima, cio Saturno, ch' tardo e poco mobile. I Travels ebbero un successo ca. Nella Rettificazione di Omero, Cratete attribuisce all'autore dell'Odissea una vera e pro editoriale forse superiore allo stesso Milione e Mandeville sembrava conoscerne il motivo:pria dottrina relativa alle zone terrestri e sulla sua autorit si poggia per sostenere la pro

    A molti infatti fa piacere sentir parlare di cose insolite,9 L'esotismo era gi cominciato.pria, che a sua volta serviva a confermare quella omerica. I versi 22-24 del primo libro Tuttavia, Marco Polo e John Mandeville sono ancora espressione di una mentalit tardodell'Odissea recitano: Ma se n'and Poseidone fra gli Etiopi lontani, / gli Etiopi che in due medievale. Da l a poco sarebbe iniziata l'epoca delle grandi spedizioni. e il mondo che ne

    si dividono, gli estremi degli uomini, / quelli del sole che cade e quelli del sole che nasce.6 sarebbe scaturito avrebbe messo profondamente in crisi l'ordine cosmologico faticosaCratete concilia l'informazione etnografica dell'esistenza di due gruppi di etiopi con la teomente stabilito.

    ria degli Antipodi, affermando che Omero voleva alludere agli abitanti dell'emisfero meri. Nel 1503, pochi anni dopo lo sbarco di Colombo nell'isola del Nuovo Mondo, la spediziodionale: i due popoli etiopi si trovavano uno nella nostra fascia di terra, e l'altro al di l delne di Amerigo Vespucci aveva dimostrato come fosse falsa l'opinione degli antichi, i qualil'Oceano, all'emisfero sud. Era questo il popolo rovesciato, il nostro contrario, gli uomini ansostenevano che a sud della linea equinoziale non esistesse alcun continente. Questotipodi di Eratostene. , Nuovo Mondo, che Colombo faceva coincidere con le Indie e il Catai, nel 1493 era gi stato

    'o in quanto diverso Il mito di un mondo lontano - quindi diverso e contrario al nostro -, motivo e tema ricor descritto in una topografia immaginaria, che in termini razionali si opponeva a quella prerente di una vasta parte della letteratura-geografica e di viaggio, serv di volta in volta a rap

    cedente, COS come quella di Vespucci sarebbe stata pi tardi messa in discussione e supepresentare l'altro in quanto "diverso", definendolo innanzi tutto per opposizione rispetto a rata dalla spedizione di Magellano.

    un "noi". stato visto, a seconda delle necessit, come depositario del bene e della societ Nel 1507 lo svizzero Martin Waldsemuller pubblic una cosmogonia che si proponeva Il Nuovo Mondoideale, quando voleva denunciare, come nella letteratura utopica, il vizio e la corruzione di una ridefinizione del mondo conosciuto, e che serviva da introduzione a una nuova edizio

    "questo" mondo; o come luogo del male, quando serviva a giustificare l'ordine cosmologine delle Quatuor Americi navigationes, nelle quali aveva proposto di dedicare il nome del

    co, a perpetuare le strutture esistenti, a fugare il pericolo dell'incontro. Ma sempre definito nuovo contiriente ab Americo inventore. Ma pochi anni dopo lo stesso Waldsemuller in opposizione a quelle che venivano considerate le virt o i pregi del mondo dominante. avrebbe pubblicato anche la Geografia di Tolomeo, del Il secolo. Il che dimostra che la sferida notare che il concetto di diversit opera nei due sensi e serve a definire contemporacita della Terra, provata ormai senza pi dubbio dal viaggio d Colombo, doveva ancora fare

    neamente, attribuendogli polarit distinte, sia l'altro sia noi. Si riconosce se stessi e ci si ve i conti con le resistenze di ordine etico-religioso e con la concezione tolemaica dell'univerde pi chiaramente quando i propri confini, che sono i limiti oltre i quali l'oggetto smette di so. Durante i milletrecento anni che separano il Il secolo di Tolomeo dal XV secolo di Coessere ci che per diventare altro, vengono messi in discussione. Diverso per definizio lombo le rappresentazioni cosmografiche non avevano risentito in pratica di nessun camne ci che si trova oltre le frontiere che delimitano l'identit. biamento determinante. Le varie teorie sulla forma del mondo, pur divergendo tra di loro,Quando Marco Polo torn dal suo viaggio in Oriente, annunci in questo modo, all'inizio convivevano sovrapponendosi. sino a formare diverse immagini della terra che potevanodel Milione (1299), le meraviglie che aveva incontrato: Signori imperatori, re e duci, e tutte essere interpretate in vari modi. lasciando soddisfatta comunque ogni preoccupazionealtre genti che volete sapere le diverse generazioni delle genti e le diversit delle regioni teologica. .del mondo, leggete questo libro dove troverete tutte le grandissime maraviglie e gran di L' Ymago Mundi di Pietro d'Ailly, opera letteraria corredata di illustrazioni sulla rappre- Cosmogonieversitadi delle genti d'Erminia, di Persia e di Tarteria, d'India e di molte altre provincie. E sentazione dell 'universo, compilata intorno al 1410; mostra chiramente questa coesistenpi avanti riassume: In breve: tutto quanto in India, persino i frutti e cose simili, diverso za, paradossale per una mentalit moderna. D'Ai'IIy procde in questo modo: per ogni queirabiliaed esotismo da ci che si trova in terra cristiana,7 anche vero che le meravigliose descrizioni del distione descrive le opinioni dei vari autori. esprimendo la sua personale opinione, la suaverso costringono pi volte Marco Polo a protestare la propria obbiettivit, perch vengaeventuale preferenza, ed esponendo eventuali motivi di dubbio. Non ha interesse a far preno credute: Marco Polo, savio e nobile cittadino di Vinegia, le conta in questo Hbro e egli valere un'opinione sulle altre e, se una teoria gli pare verosimile, non arriva a mettere in di-medesimo le vide. Ma ancora v'ha di quelle cose quali egli non vide, ma udille da persone scussione e confutare le opinioni diverse. Una delle caratteristiche rilevanti della rappredegne di fede, e per le cose vedute ,dir di veduta e l'altre per udita, acci ch'et nostro lisentazione cosmografica medievale proprio questa: ammettere che possano coesisterebro sia veritieri e sanza niuna menzogna.8 Il fatto che all'epoca drcolavano molti mirabisistemi diversi tra loro, senza mai giungere a un tentativo di sistemazione razional e defilia, raccolte di aneddotica varia, di esotismi e stranezze intorno al mondo,tlli da formare nitivo. Una delle teorie esposte da d'Ailly risaliva ad Aristotele, e diceva possibile attraverun genere letterario di grande successo, che con la diffusione del caratt~re a stampa, poco sare in un periodo di tempo relativamente breve l'Oceano che divideva la Spagna dall'Inpi tardi. raggiunse una notevole diffusione. I primi libri a essere stampati non erano certo dia. Alla Biblioteca Colombiana di Siviglia conseniata una copia del libro di d'Ailly: a mar-le novit, ma le opere del passato, tramaDdate fino ad aUora attraverso la copiatura amagine ci sono degli appunti'e delle annotazioni autografe di Cristoforo Colombo, che stavanuense. Trl questi. il libro di sir John Mandeville, Travels (1356), considerato- lq prima opera preparando il suo viaggio non sull'ultima mappa messa a disposizione dalla tecnologia, coinglese in prosa e tradotto in dieci lingue, con ben quattro edizioni fino al 1600. Giovanni di me farebbe un ammiraglio di oggi, ma su tutte le descrizioni del mondo che erano state Mandeville era un inglese afflitto da .gotta art~itica e reumatismi. che probabilmente non si ipotizzate nel corso di duemila anni. La lettura di Colombo un vero e proprio esercizio mosse,mai dall'Europa, come lui stesso fa capire con alcune precisazioni nel testo. Raccolcomparativo, nel senso che legge contemporaneamente in pi direzioni. sfidando i pregiudizi e basando il suo giudizio sulla comparazione del molteplice. Il problema non consiste

    6. Omero, Odissea, cito 7 M. Polo, 1/ Milione, acura di D. Ponchiroli, Einaudi, Torino 1954, p. 3. 6. Ibid, 9. Cito in C. Kappler, Monstres, dmons et merveilles la fin du Moyen Age [1980]. trad. it. Demoni, mostri'e meravi

    ,..Ii,., ':lll':l fino noi rnoninCll/n '~nc::nni ~irpn7P 1QA1. nn .4Q-!in

  • Codici morali ecodici spaziali

    orit delle Scritture

    ! viaggi e la letteratura - le origini del Nilo: un esempio di pregiudizio verso la pluralit I viaggi ela letteratura -Le origini del Nilo: un esempio di pregiudizio verso la pluralit 137

    va nell'evitare il pregiudizio, ma nell'essere consapevole della sua esistenza. La teoria di geografia, al pari della storia, doveva accompagnarsi con l'allegoria, che non poteva per Aristotele IJnita agli errori di calcolo di Tolomeo - che stimava l'Oceano molto pi stretto di essere compresa da tutti. Dove non arrivava "allegoria era l'immagine cruda e netta, spesso quanto non fosse in realt - aveva cos rafforzato l'idea che fosse praticabile una rotta ver violenta, che si imponeva nelle fantasie dell'uomo comune. Riportata perci ogni geografia so le Indie passando per lo ponente diventando perci la base per il fortunato errore che all'autorit cosmologica delle Scritture, in assenza di barriere e confini netti tra letteratura port alla scoperta di un nuovo mondo. scientifica e immaginazione, anche i racconti di viaggi ai confini del mondo e della ragione

    Anche Colombo, mente di sicuro pi aperta e attrezzata rispetto a quella del mercante ereditati dalla tarda latinit e dalla civilt ellenistica avevano diritto di cittadinanza. Marco Polo, nel descrivere il mondo che andava scoprendo ricorreva a espressioni che mettevano in evidenza le differenze del nuovo mondo rispetto al vecchio: In questo Prendiamo in considerazione una piccola opera anonima che si fa risalire al secolo VIII. Si Immaginario medievale frattempo camminai tra alberi che erano la cosa pi bella che mai avessi vista [...] e gli chiama De rebus in oriente mirabilibus, cio "le meraviglie dell'oriente", ed una specie di alberi erano tanto differenti dai nostri come il giorno dalla notte, e parimenti lo erano i libro dei mostri dell'immaginario medievale: frutti, le erbe, le pietre e tutte le altre cose.10 stato pi volte notato come Colombo fosse ossessionato dalla natura vergine, scambiata perfino per il paradiso terrestre, ma Sulla via del mar Rosso c' un posto noto come Lentibelsinea, dove nascono galline tali quali le nostre, ma soprattutto dall'oro: Vide un gran fiume di acqua limpidissima che precipitava con grande rosse. Se qualcuno intendesse agguantarle, si troverebbe la mano eil corpo bruciati. Peraltro qui nascono al

    cune bestie. Scappano non appena sentono segnali d'uomo. Hanno otto zampe, occhi da gorgone, edue tescroscio dall'alto di un monte. Vi si rec e scorse brillare sott'acqua alcune pietre screziate 14ste. Achi tenta di catturarle brucia l'intera persona.di color d'oro.ll E ancora: Genovesi. Veneziani e coloro che possono disporre di perle, si recano tutti A questi awertimenti si aggiungono spiegazioni di tipo naturalistico: quanti in capo al mondo per cambiarle e trasformarle in oro. L'oro quanto di meglio esi

    ste, con l'oro si pu ammucchiare un tesorDi per suo mezzo, chi lo possiede pu fare qual In questa zona c' abbondanza di pepe, preservato con ogni attenzione dai serpenti. C' un modo per procusiasi cosa al mondo e persino far entrare le sue anime in Paradiso.12 rarsi quel pepe: si d fuoco all'intera zona, s che i serpenti si nascondano sotto il terreno. Questa anche la

    15ragione per cui il pepe nero. L'organizzazione del mondo medievale corrispondeva a un'organizzazione qualitativa dello

    Ma non ci sono solo descrizioni terrificanti; c' spazio anche per ci che bene, e viene inspazio, attraverso un sistema di rigide equivalenze tra codici morali e codici spaziali. Cos dicato con una precisione che fa incontrare l'esattezza geografica con la poesia:l'alto corrispondeva al bene e al positivo; il basso al male e al negativo, e su questa analo

    gia tra sfera morale e spazio fisico si fondava la rappresentazione del mondo. C' un'altra regione in terra di Babilonia, tra Media eArmenia, dove si trova un'altissima montagna, il piccoIl Paradiso terrestre, al contrario di molte terre effettivamente viste e conosciute, era pi grande eelevato. t la terra degli uomini onesti, i quali hanno dominio su tutto il mar Rosso. Qui abbonda

    sempre descritto molto bene e con grande profusione di particolari. Luogo situato dalle no straordinarie gemme. 16 parti dell'Oriente, posto al di l di dov'Ercule segn li suoi riguardi, in una nova terra di retro al sol (Inferno XXVI 108-142). La sua regione si estende tra il golfo Persico, il mar Ros Alcune mappe medievali appaiono con l'asse di rotazione della terra orizzontale: l'Oriente so, i monti del Libano e quelli del Caucaso. Il Paradiso si trova quindi ai confini orientali della si trova in questo caso in alto e il nord a sinistra della mappa. Il motivo di questa rotazione, Terra, visto che l'Asia si trova nella parte superiore del mondo raffigurato. rispetto alle nostre rappresentazioni. che secondo la tradizione il Paradiso terrestre si

    Nella rappresentazione di d'Ailly, che rispetta l'asse nord-sud, il Paradiso dovrebbe tro trovava proprio a oriente, dopo l'India, al di I di monti invalicabili. Ma il Paradiso per antovarsi al Polo Nord, invece rimane al suo posto a Oriente. Ma se il bene si trova verso l'alto, nomasia il luogo che sta in alto: ecco allora che la rappresentazione fisica assume come ecco che d'Ailly pone alla sommit della Terra un luogo che somiglia molto al Paradiso: propria e traduce spazialmente questa qualit morale. Le resistenze contro una rappresenun luogo dove si trovano i popoli pi felici della terra; gente che non muore ma che si pre tazione del mondo che si definisse progressivamente erano dettate da motivi di ordine cipita in mare dall'alto di uno scoglio quando stanca della vita. In Europa sono chiamati teologico, piuttosto che tecnologico. Le nUove scoperte geografiche dovevano rafforzare, e Iperborei; in Asia, Arunfei.13 non mettere in discussione, le strutture ideologich~ dominanti, che fino all'Illuminismo ri

    Il Paradiso rimane comunque luogo inaccessibile, del tutto separato dalla nostra terra masero essenzialmente di ordine teologico. abitabile. A volte questa separazione dovuta alle acque. Il Paradiso un'isola. Altre volte Non si. pensi che oggi queste difficolt siano del tutto superate e che la nostr tecnolo dovuta alle terre: montagne invalicabili, confini di fuoco, guardati a vista da draghi, ser gia sia stata capace di risolvere definitivamente il problema. La questione della esatta rappenti e altri animali che sputano fiamme. presentazione della. superficie di una sfera, la terra, su una superficie piana, la carta, somi

    Lo stesso Cristoforo Colombo, convinto come era di trovarsi nei lembi pi estremi del glia anCQra alla quadratura del cerchio. O, se si prefer.isce, al.caput Nili quaerere. l'Oriente aggirato via mare, identifica il Paradiso terrestre nelle terre attraversate dall'Ori L'immagine della forma da dare al mondo non solo un problema scientifico e neutrale, La forma del mondo noco, al di l di alture inaccessibili. confinato alle diatribe tra cartografi: riveste anche un'importanza squisitamente politica,

    Su questa visione dell'universo si fissa la barriera eretta dai geografi cristiani contro lo dato che costituisce lo spazio aperto in cui si estende e protende, almeno da Alessandro sviluppo della conoscenza della terra; ogni sua descrizione implicava UAa cosmologia. Per Magno in poi, l'avanzare della conquista militare e del dominio imperiale. l'uomo medievale, quindi, la geografia era non solo decisa dall'autorit delle Scritture, ma Perfino le carte geografiche convenzi.onali sono deformate in modo soggettivo. Sono in sul piano mistico assumeva molte valenze. Ogni luogo e spazio del mondo conosciuto, e an un certo senso mappe mentali e ideologiche. Le rappresentazioni del mondo giunte fino a che di quello sconosciuto, esprimeva molti significati. valicava la suadimensione fisica per noi sono discendenti dir.ette di quella di Mercatore, il geografo del XVI secolo che disegn diventare parte del complesso sistema simbolico ed evocare realt di ordine metafisico. La un planisfero adottando il metodo delle proiezioni. Un sistema ritenuto imperfetto, ma'con

    meno svantaggi di altreproiezioni, almeno dal punto di visto europeo. L'Europa al centro

    10. C. Colombo, Giornale di bordo (7492-7493), aC. di R. Caddeo, Bompiani, Milano 1939, p.l07. 11. Ivi, p.162. 14. M. Ciccuto (a c. di), Le meravigiedeIl'Oriente,ETS, Pisa 1994, p. 27. 12. Kappler; Demoni, cit., p. 77. 15. Ivi. p. 29.

    .', ;",13. Ivi, p. 32. 16. Ivi. p. 35.

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    139 l: l ,.iOS-S' e la l1.l:e-atura - Le origini del Nilo: un esempio di pregiudizio verso la pluralit I viaggi e la letteratura - Alcuni viaggi comparati alla ricerca dell'''altro''

    ed la zona del globo che risente di meno dell'alterazione delle proiezioni. AI contrario, le parola stereotipo stata coniata alla fine del Settecento come termine tipografico, per inditerre verso i poli sono ingigantite: la Groenlandia sembra grande quanto l'Africa, e l'Austra care immagini a stampa realizzate per mezzo di impronte fisse (dal greco stereOs, "rigido" lia sembra isolata dall'Asia. e tlJpos, "impronta"). Per estensione diventata quindi l'immagine cristallizzata e invariabi

    le di un oggetto - e condivisibile da una collettivit - attraverso la quale vengono definite leAnche queste rappresentazioni. in quanto corrispondenti a una visione del mondo che sue qualit peculiari. Che gli italiani siano fantasiosi e indisciplinati. i tedeschi rigidi ed effine privilegiava una parte sola, sono state ripudiate da alcuni ambienti scientifici, che hanno cienti. le donne incapaci di guidare sono tutti stereotipi non troppo diversi. nel loro funziopreferito la nuova carta disegnata dal tedesco Peters nel 1973. Arno Peters ha pubblicato namento, da quelli che sostenevano la ricerca dell'oro di Colombo o stimavano la lunghezun planisfero che intende non offendere la realt e raccoglie le simpatie dei paesi in via di za dei piedi dei patagoni. Non bisogna per farsi trarre in inganno dalla parte di verit chesviluppo, perch non un'immagine eurocentrica e non privilegia l'emisfero Nord rispetto si pu riscontrare in uno stereotipo. Questo il risultato di dinamiche socioculturali di lunal Sud. La carta dichiarata "conforme alla superficie reale", ed elaborata con calcoli maghissima durata. di lente sedimentazioni, che affondano le proprie radici in secoli di distantematici e non con proiezioni di curve sul piano. Pur non potendo essere perfetta vista za da noi, e soprattutto che hanno goduto per molto tempo di universale accettazione. comunque come la migliore immagine della Terra nella nostra epoca e ci obbliga a ripren

    dere in considerazione la nostra concezione dei rapporti tra popoli. La carta Peters vorreb

    be far giustizia delle iniquit di rappresentazione subte dai popoli del Sud del mondo. Le di

    stanze tra i luoghi, a detta dei suoi sostenitori, sono meglio rispettate rispetto alle carte tra Alcuni viaggi comparati alla ricerca dell'''altro'' dizionali. ma l'immagine del mondo che ne esce risulta allungata al centro e fortemente

    1\ Robinson Crusoe (1719) di Defoe racconta, con pesi ed esiti diversi, tutti e tre i momenti Necessitschiacciata ai poli. sensibilmente diversa da quella alla quale si stati bene o male abituati. che dominano nella letteratura odeporica: la partenza, il viaggio vero e proprio, e infine il ri- della partenzaSu questa considerazione si basano gran parte delle critiche degli oppositori alla carta di

    Peters. I pregiudizi che influenzano la percezione non sono per di esclusivo ordine tecni torno. La fatale. irrimediabile necessit della partenza di Robinson rapidam'ente espressa da Defoe nelle poche pagine iniziali del libro. Defoe mette il lettore di fronte a una decisioneco. Ognuno di noi ha una visione del mondo influenzata da fattori di tipo culturale: la maggi presa dal personaggio, che quella di partire, senza permettergli di partecipare all'intimo gior parte degli italiani pensa, per fare un esempio, che Trieste sia pi a oriente rispetto a travaglio (traver?) della sua decisione. Ma il punto dal quale partire, il luogo da lasciare net-Napoli e che Napoli sia pi a sud di New York, quando vero invece il contrario. t l'esisten

    za di una forza chiamata pregiudizio a farci valutare la posizione di un luogo sulla nostra tamente, e perfino bruscamente, definito gi dali' incipit del romanzo: lo nacqui nel 1632 nella citt di York da una buona famiglia che peraltro non era del luogo.17 Il romanzo iniziamappa mentale, collocandolo in modo corrispondente a uno stereotipo piuttosto che affi

    dandoci all'osservazione. con una nascita biografica (ma in un altro senso, come vedremo pi avanti, nascita che solo una tra le possibili) in un luogo reale e spazialmente definito: la citt di York, in Inghilterra.

    Pregiudizi La storia delle fonti del Nilo, la teoria degli Antipodi, le iperboliche descrizioni di Marco Polo, Ma la conseguente precisazione che la sua buona famiglia peraltro non era del luogo, l'esotismo di Mandeville, il Paradiso terrestre, la ricerca dell'oro di Colombo, la sua lettura bens originaria di Brema, in Germania, contiene gi in s il germe della fuga. La partenza delle carte, l'altezza dei giganti della Patagonia, fino all'attuale rappresentazione del mon anticipata dalla dichiarazione di estraneit dell'io narrante rispetto al luogo. Robinson Crudo, sono tutti fatti e momenti in cui il pregiudizio si manifestato con maggiore evidenza. E soe si chiama in realt Robinson Kreutznauer. e il suo nome corrente col quale conosciuto sempre nei confronti dell'altro e dell'altrove. non altro che una deformazione. visto che notoriamente gli inglesi inclinano a storpiare le

    Il pregiudizio per definizione un giudizio che precede l'esperienza empirica. Si valuta parole. Crusoe in realt uno straniero in patria, come fa trasparire dal pregiudizio sulla un oggetto prima ancora di averne sperimentato la conoscenza diretta. Il suo errore di fon tendenza degli inglesi ad adattare alla loro lingua anche i nomi stranieri, e porta fin dal nodo non dipende quindi dalla qualit del giudizio anticipato, se si riveler cio esatto o sba me, cio dal segno della propria identit, la condanna ad appartenere a un altro luogo. Il degliato, ma proprio dal fatto che viene emesso prima dell'esperienza cognitiva. t la negazio siderio di partire in realt una necessit, se non una costrizione: La mia mente era totalne stessa della razionalit, del metodo scientifico moderno che impone l'evidenza della mente dominata dal desiderio di vedere il mondo [...] pertanto non mi sarei mai applicato in prova. Proprio per questa carenza di validazione empirica il pregiudizio da sempre consi alcunch con la risolutezza necessaria18 prima 'di averlo conosciuto; oppure: Ma una forderato un giudizio errato, perch non corrisponde a una realt oggettiva, ma la precede se- za indefinibile mi spingeva e io soggiacevo ciecamente ai dettami della fantasia pi che a

    gemonie culturali condo un modello mentale incosciente. t interessante vedere, nell'ambito del nostro stu quelli della ragione.19 Robinson lascia la casa paterna, la famiglia (i "parenti", altra parola dio sulla rappresentazione dell'altro e dell'altrove, come il pregiUdizio non sia;quasi mai un derivata da pars. partis), per andare alla ventura 8' senza motivazioni ragionevoli e confesatto individuale e soggettivo, dettato da interpretazioni personali, ma appartenga a una sabili. In una delle numerose riscritture del Robinson Crusoe, il romanzo del francese Michel Rinascita sensibilit collettiva che esprime attraverso di esso l'egemoniBculturale di un'idea rispetto Tournier intitolato Vendredi ou les Limbes du pacifique, al protagonista Robinsonviene anti-ad altre. Ci sono certamente anche i pregiudizi personali, relativi al proprio gusto, inclina cipato il suo destino dalla lettura dei tarocchi a opera del capitano, sulla nave che l'avrebbe zione ecc., madi norma questi operano nelle scelte quotidiane di un individuo, che pu le portato al naufragio e alla rinascita. Nave che, all'interno dlla struttura fortemente simboligittimamente esprimere pregiudizio - positivo o negativo - verso un autore, un film o una ca che governa il romanzo di Tournier, ha,nome Virginia.1 tarocchi offrono una trasparente specialit gastronomica. Diverso invece il caso dei pregiudizi collettivi che hanno la fun visione di ci che succeder al giovane protagonista: la sequenza di carte estratte. che inizione di sostenere le strategie-di controllo del gruppo dominante su quelli dominati e che ziano proprio con il Demiurgo, la carta dell'inizio delle cose, offre una visione sincronica e in-infatti sono di norma solo negativi. t il caso del pregiudizio legato all'appartenenza al gene tuitiva del futuro, di ci che sta per accadere. Ed la morte (simbolica) del vecchio individuo re e alla sfera sessuale, che discrimina le donne rispetto agli uomini e contrappone i rap per far posto al nuovo, al centro di un nuovo ordine da lui r.icreato. porti omosessuali ad altri considerati ortodossi; il caso del pregiudizio verso le minoranze etniche. o perfino le maggioranze, quando queste non sono economicamente dominanti. come nel caso del Sudafrica prima di Mandela. t soprattutto il caso del pregiudizio razziale, che non ha certo bisogno di esempi storici. Il nucleo concettuale sul quale opera il pregiu 17. D. Defoe, Robinson Crusoe [1719). trad. it.. Garzanti, Milano 1976, p. 2.dizio lo stereotipo, che un Insieme di informazioni e credenze risptto a una categoria 18.lvi.p.5.

    di oaaetti. nel nostro caso sociali. rielaborati secondo un'immagine coerente e stabile. La 19. Ivi. p. 42.

  • 140 I viaggi e la letteratura -Viaggi reali e immaginari I viaggi e la letteratura - Viaggi reali e Immaglnan

    Viaggi reali e immaginari tare ogni tipo di cura ecomunque non ci fu mai chi. da noi curato, dicesse di non essere guaritO.22 Ma lo spagnolo non rinuncia in realt alla sua cultura originaria, cattolica e razionale.

    Il personaggio di Robinson Crusoe. somma di tutte le sue numerosissime riscritture, da Combina i riti magici indigeni con il Pater Noster e l'Ave Maria, soffia sui malati e li benedice Defoe a Tournier, si propone come paradigma letterario di un tipo di viaggiatore. Ma gi cristianamente. Accetta perfino le lezioni di medicina tradizionale da un indigeno, il quale mi Defoe aveva tratto la sua storia da un episodio realmente accaduto qualche anno prima, disse che ero uno sciocco a rifiutare di ricorrere alle sue cognizioni di medicina, perch le piequando un marinaio scozzese, Alexander Selkirk, venne abbandonato dai compagni su una tre e le erbe che crescono nei campi possiedono grandi poteri.23 L'integrazione con la sua piccola isola dell'arcipelago di Juan Fernandez, allargo della costa cilena. Selkirk visse per cultura d'adozione tale che Cabeza de Vaca arriver a distinguere, verso la fine del suo racpi di quattro anni in completa solitudine, fino a quando una nave di passaggio non lo ri conto, un "noi" che si riferisce a se stesso e agli indios, e un "loro", che designer invece i veccondusse a casa. La storia era cos appetibile da un punto di vista narrativo che non tard a chi connazionali spagnoli. sentiti ormai come estranei rispetto alla sua vita rinnovata. essere acquisita dalla letteratura. Se Robinson riusc a conquistare lo spazio incontrato, Cabeza de Vaca ne venne invece

    Nel1712 usc un libro di Woodes Rogers, il comandante che aveva prelevato Selkirk dal conquistato; se quello aveva asservito l'altro alle proprie convenienze e alle proprie teorie, l'isola, dal titolo A Cruising Voyage Round the World. che raccontava in forma letteraria l'e questo si era messo al suo servizio; mentre quello imponeva la sua cultura su un'altra ritepisodio, e nello stesso anno la storia del marinaio comparve anche in un opuscolo firmato nuta inferiore, questo la apriva al confronto e, pur senza mai rinnegarla. ne accettava le conda Isaac James che si intitolava Providence Displayed. Defoe fu l'autore che meglio di altri taminazioni. trasform le disavventure reali di un marinaio scozzese in un'opera della fantasia, tessendo sulla storia reale un romanzo, The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Dalla prospettiva comparatistica nella quale ci stiamo muovendo, che lavora sull'identit e Trasformazione del s Crusoe, che divenne rapidamente un "classico", prestandosi cos esemplarmente a diver sulle frontiere, l'elemento che pi ci interessa osservare non il viaggio in quanto movise letture, e che cos. arricchito da innumerevoli riscritture e interpretazioni, giunto fino a mento reale o immaginario, grande o piccolo, del personaggio dell'opera, ma la descrizione noi. Il motivo di tanta fortuna non sta certo nel contributo alla conoscenza degli arcipelaghi di ci che "altro" e la trasformazione di s durante l'incontro. alla foce dell'Orinoco, cio il luogo dove ambientata la storia. ma in quanto si presta a di- Prendiamo un caso limite, un'opera settecentesca che, dal punto di vista formale, anche

    incontro con l'altro verse letture, siano esse simboliche. morali, religiose, filosofiche ecc. E perfino per le que se paradossalmente, rispetta le caratteristiche della letteratura odeporica pi tradizionale: stioni critiche che pi cl interessano, vale a dire la riflessione sull'identit e sull"'incontro Voyage autour de ma chambre (1795) di Xavier de Maistre. A partire dal titolo, ispirato parocon l'altro", un'opera come Robinson Crusoe pu ancora rivelarsi preziosa. L'incontro con dicamente al Joumal of a Voyage Round the World (1771) di James Cook, libro di viaggio l'altro di Robinson ha per oggetto un indigeno ribattezzato Venerd. che Crusoe aveva sal che vant gi allora un'enorme fortuna editoriale, il testo di de Maistre si presenta come vato dal sacrificio di altri indigeni antropofagi. E anche in questo caso. bench non valga autentico resoconto di viaggio. in forma di diario, con i capitoli brevi e ineguali divisi per nulla la descrizione dell'altro in quanto rappresentante di una cultura realmente esistita giornate - come nel Sentimental.Joumey (1768) di Sterne e ancora di pi nel Tristram (quella di un'ipotetica trib antropofaga della foce deIl'Orinoco), la narrazione di Defoe ci Shandy (1760) -, fa ampio uso della digressione, autobiografico e, soprattutto, racconttr propone comunque un modello di pregiudizio di un uomo occidentale degli inizi del Sette un viaggio compiuto dall'autore e le sue scoperte: La gloria di aprire una strada, e compacento nei confronti della natura e delle altre culture, al punto di essere definita da Rous rire d'un tratto nel mondo dei dotti con un libro di scoperte in mano... Le interessanti osserseau, nell' mile (1762), il pi felice dei trattati di educazione naturale.20 Robinson incarna vazioni che ho fatte, e il continuo piacere che ho provato lungo il cammino, mi facevan deperfettamente le aspirazioni e le strutture etico-religiose del suo mondo. Naufraga sull'iso siderare di renderlo pubblico.24 Cos, inizia il libro; con un'autopresentazione che potrebbe la vestito come un perfetto cittadino inglese, con i suoi strumenti, le sue armi e soprattutto appartenere a una (f\)alsiasi ambiziosa opera scientifica del tempo. con la sua lettura, la Bibbia, e sull'isola sa ricostruire in piccolo e molto fedelmente le strut In realt il viaggio di Maistre, come promette il titolo, si .compie. nel rettangolo di trentature religiose, etiche, sociali, economiche e perfino amministrative dell'Inghilterra puritana sei passi all'ingiro, rasentando bene le pareti,2!l della sua camerZLat!.qlJarantacinqu.esimo e protestante. Salva un uomo dal barbaro rito cannibalesco, spara colpi di fucile contro uo grado di latitudine [... ] orientata verso occidente, come ci fa sapere con ironica preCf:isione mini e animali, fa esplodere cariche d'esplosivo per modificare il territorio, instaura un rap il suo autore. Maistre si trovava agli arresti aTorino, per scontare i qlJarantadwe giornidipeporto basato sulla forza e sulla sopraffazione con l'ambiente che lo circonda. Robinson na che gli erano stati inflitti a causa di un duello. La prigionia all.'interno di uno spazio cos un viaggiatore che non si fa cambiare dal suo viaggio, ma al contrario trasforma il luogo e angusto gli invece da pretesto per scrivere un racconto 'con un tema che si colloca all'el'altro che incontra, li costringe a somigliargli. L'isola diventa il suo dominio, gli altri saranno stremit opposta della detenzione: un viaggio. Ma si pu considerare viaggiato spostamenc i nemici da temere e combattere, il migliore di loro, Venerd, diventer il suo schiavo. to, reale ma microscopico, che il personaggio di Maistre compie all'interno della sua stanza,

    Differenti naufragi Un naufragio meno celebre di quello di Robinson, ma vissuto realmente dall'autore di Nau- tra un divano e una poltrona? naturalmente un caso limite, e come tale si pu prendere, Spostamento fragios (1542), lo spagnoloAlvar NuFlez Cabeza de Vaca, awenne sulle coste dell'attuale Flori visto che ci stiamo muovendo alle frontiere di un genere. Il movimento reale, ma ridotto al microscopico da nel 1528, ed tale da costituirne l'esatto rovesciamento. Il resoconto di questa awentura minimo. comunque il massimo che il protagonista pu permettersi nello spazio in cui narrato, come in Defoe, in prima persona, ed importante vedere quale sar per lui il signifi costretto. Ma per poter viaggiare dentro questo minuscolo mondo inesplorato, il personagcato di parole come "noi" e "altri". Cabeza de Vaca, al contrario di Robjnson, perde nel naufra gio di Maistre deve operare un cambiamento di prospettiva: deve cercare nel piccolo, lentagio tutti gli strumenti della sua civilt, i vestiti, le armi. gli specchietti e le coHanine che doveva mente, e indagare gli interstizi della memoria. Il viaggio si svolge realmente lungo un percorno incantare gli indigeni durante il viaggio d conquista: Ci trovammo nudi come il giorno in so disseminato di oggetti che assurgono alla grandezza di monumenti: i quadri alle pareti, cui venimmo al mondo, privi di quelle poche cose che. in quel frangente, per noi significavano tutto.21 Vivr in una trib di indios per sette anni, aprendosi alla loro cultura al punto di diventarne un elemento fondamentale, lo sciamano: lo ero il pi famoso per il coraggio nell'affron

    22. Cabeza de Vaca, Naufragi. cit., p. 76. 23. Ivi, p. 52. 24. X. de Maistre, Voyage autour de ma chambre [1795], trad. it. Viaggio intorno alla mia camera, Rizzoli. Milano 1991,20. A.G. Ricci. Introduzione a Defoe, Robinson Crusoe, cit., p. XXXII. p.41.

    :21. A.N. Cabeza de Vaca, Naufragios [1542]. trad. it. Naufragi, Einaudi. Torino 1989, p. 44. 25. Ivi, p.47.

  • 142 .143Iviaggi e la letteratura - Alle frontiere del genere: le guide di viaggio I viaggi e la letteratura -Alle frontiere del genere: le guide di viaggio

    per esempio, o la scrivania, che si staglia nella stanza come una meta parziale da raggiun Il Uber Saneti Jacobi del XII secolo il testo pi completo e meglio organizzato che pri- Itineraria gere_ Non manca neppure l'elemento privilegiato della relazione di viaggio, e quello pi inte ma di ogni altro contribul a istituzionalizzare il culto dell'apostolo e a fissare una volta per ressante ai fini della nostra ricerca critica: /'incontro con l'altro. tutte gli itinerari principali. Il quinto libro dell'opera infatti una vera e propria guida di viag

    L"-altro" in questo caso dentro di s, componente inscindibile dell'essere umano, ma gio, che introduce novit tali da segnare un punto di svolta nell'evoluzione del genere, Da Maistre ne parla come di un vero incontro. mutuando il linguaggio della letteratura scienti secoli gli strumenti di informazione pi usati dai pellegrini erano gli itineraria romana e hiefica della sua epoca: Dopo diverse osservazioni. mi sono accorto che l'uomo composto rosolymitana, cio gli itinerari verso Roma e Gerusalemme. Erano costituiti da materiale di un'anima e di una bestia [...] quest'essere sensibile. perfettamente distinto dall'anima, eterogeneo, come resoconti biografici, relazioni su spedizioni e crociate, o veri e propri itivero individuo, che ha una sua separata esistenza, gusti suoi. inclinazioni sue, una sua vo nerari, come nel primo esempio del genere, l' ltinerarium della monaca Eteria, che sul finire lont, e che superiore agli altri animali sol perch allevato meglio e dotato di organi pi del IV secolo aveva descritto il suo viaggio ai luoghi santi. Gli itineraria erano normalmente perfezionati.26 Anche Maistre adopera la stessa parola chiave per definire "la bestia": divisi in due parti: la Descriptio itineris, Ghe trattava del viaggio pratico, e le Descriptiones. questa sostanza a esser l'altra, a importunarci in cos strano modo [...] diffidate soprattutto che in forma molto dettagliata illustravano i luoghi santi che visitanda sunt che devono esdell'altra, soprattutto quando state insieme.27 sere visitati. " quinto libro del Liber Sancti Jacobi inaugura una nuova struttura che. pur

    continuando a descrivere minuziosamente i luoghi del culto, dedica gran parte delle sue pagine alla descrizione del viaggio vero e proprio. Le novit rispetto ai testi precedenti sono

    Alle frontiere del genere: le guide di viaggio nella proposta di pi itinerari. nella suddivisione degli spostamenti con la durata delle tappe. nella segnalazione delle strutture di assistenza sul cammino, nella descrizione di luoghi

    ltico sottogenere Confinata ai margini della letteratura, la guida di viaggio appartiene a un sottogenere poco e citt da visitare durante il cammino. studiato dalla critica letteraria, bench vanti una tradizione antichissima, che si fa risalire a Nessuno degli aspetti pratici trascurato, perfino il prezzo dei traghetti sul fiume. Le imPausania. Lo scrittore greco del Il secolo aotore di un'opera in dieci volumi. la Periegesi pressioni e i pregiudizi, personali e generali della sua epoca, sono presenti soprattutto nel della Grecia, pubblicata tra il 174 e il 177, che descrive minuziosamente i luoghi e i monu settimo capitolo, che si intitola Dei nomi delle terre e dei caratteri delle popolazioni che si menti nella zona dell'Attica, della Grecia centrale e del Peloponneso. Ma gi prima di lui incontrano lungo il cammino di Santiago. ed emergono con decisione tra te pagine pi riErodoto nel Vsecolo a.c. e Strabone nel I secolo a.C. avevano gettato le basi di un genere posate di una descrizione che vorrebbe essere oggettiva. L'anonimo autore esprime giudizi letterario che si sarebbe ramificato in seguito in numerose direzioni: la cronaca storica, la forti e severi senza sfumat're. mostrando chiaramente le sue preferenze. I giudizi pi entugeografia, l'etnografia, le scienze naturali. Il primo, con le sue Storie, aveva interpretato le siasticamente positivi vanno ai gallici abitanti del Poitou, vicino aTours: Sono gente forte e cause delle guerre persiane attraverso numerosi excursus geoetnografici, che avevano guerriera, molto abili nella guerra con archi. frecce e lance. coraggiosi in battaglia, rapidissiper oggetto persiani. egiziani. sciti; il secondo, con la Geografia, descriveva tutto il mondo minelle corse, curati nel vestire, belli d'aspetto. astuti nel parlare. generosissimi col dare, allora conosciuto, dalla Spagna all'Asia Minore. Sebbene prive di una complessa architettu prodighi con gli ospiti.28 Ai guasconi vasicuraniente peggio, ma ,il giudizio dell'autore ra letteraria, entrambe le opere facevano comunque parte di un progetto ideologico: per tutto sommato ancora positivo: Sono leggeri di parola. loquaci, scherzosi, libidinosi, beviErodoto era quello di ribadire la superiorit civile, morale e politica dei greci rispetto alla tori, gran mangiatori, mal vestiti e trascurati negli abiti e nell'adornarsi, ma abituati alla cultura inferiore dei barbari; per Strabone era invece quello di preparare la classe dirigente, guerra e generosi nell'ospitalit con i poveri [...] dormono turpemente, stesi su poca paglia. attraverso informazioni sui popoli e /e terre conosciute, alla nuova realt politica e ammini quasi putrida, tutti insieme. i servi con il padrone e la padrona.29 Ma ecco che, oltrepasstrativa creata dall'impero di Augusto, elogiando la romanizzazione dei popoli rimasti ai sando la frontiera naturale dei Pirenei. il trattamento peggiore riservato ai baschi: Sono margini della cultura greca. Allo stesso modo anche l'opera di Pausania, che da un punto di feroci e la terra in cui vivono feroce. selvaggia e barbara: la ferinit,dellalorb faccia e invista stilistico si ispirava soprattutto al modello di Erodoto, riflette nella segnalazione di mo sieme quella della loro barbara lingua atterriscono il C4l0ue di,chJIi veq~;,3P esoprattutto ai numenti e di luoghi notevoli da visitare la sensibilit estetica del mondo a cui appartiene. navarrini: Mangiano, bevono: e vestonoturpemente,{nJatthtutta la fart'iligliadi-una cas.anaNon solo i luoghi e le informazioni selezionati appartengono a una precisa mappa ideale di varra, tanto il servo come il padrone,lo stessola serva-GQme, la'ltladrona,sono'sQ>lithmancivilt, ma il fatto di includerli in una lista li fissa, li istituzionalizza, li rende esemplari. giare tutti i cibi mescolati insieme in unascodeJla, non con unctJcct1iai

  • I v;aggi e la letteratura - Alle frontiere del genere: le guide di viaggio I viaggi e la letteratura - Alle frontiere del genere: le guide di viaggio 145

    empio e aspro, crudele e Iltigioso. privo di qualsiasi virt ed esperto in tutti i vizi e iniquit, zionari, si stabilisce anche la sua natura esclusiva, perch se si accetta per esempio lo stesimile in malvagit ai goti e ai saraceni e nemico in tutto del nostro popolo gallo.33 reotipo di un popolo depravato, perverso, perfido, sleale e falso, come i navarrini nella

    Se non si dimentica che la cos detta Guida del pellegrino di Santiago solo una parte di Guida del pellegrino di Santiago, lo stesso popolo non si potr definire contemporaneaun'opera pi complessa. il Liber Sancti Jacobi, la struttura ideologica che la sostiene diventa mente leale, sincero e di retti e morigerati costumi. AI contrario, a un'immagine se ne posancora pi trasparente. Il primo e secondo libro del LiberSanctiJacobi sono impostati su mo sono accostare altre, anche se di segno opposto, in modo da formare un quadro pi comtivi liturgici e sono diretti a una magnificazione della devozione. attraverso un'ampia docu plesso, plurale e articolato che mostri non la comunit osservata, ma il modo in cui una comentazione dei miracoli operati da san Giacomo, evangelizzatore della Spagna; il terzo libro munit osserva un'altra o se stessa. ribadisce, esaltandola, l'antichit del culto del santo; il quarto risponde invece perfettamen Un'opera alquanto recente, Guida allAfrica Orientale Italiana (1938), edita dalla CT!, te al disegno di consolidare l'unione spirituale dell'Europa cristiana del Sacro romano impe per sua natura particolarmente idonea a mostrare come un testo apparentemente neutraro: oltre a narrare diverse leggende carolinge aventi per oggetto il culto di san Giacomo, ri le e a bassa tensione creativa possa diventare un prezioso strumento di indagine da un porta infatti l'episodio del sogno di Carlo Magno, che una notte, meditando sul mistero della punto di vista postcoloniale, attraverso analisi di tipo imagologico. Il progetto imperiale che Via Lattea, si addorment. Gli apparve il santo, dal quale ebbe la rivelazione che la via lumi ispira la guida, uscita a due anni e quattro mesi da quando il Duce da Palazzo Venezia pronosa nel cielo segnava invece la strada per giungere al suo sepolcro, ma che sarebbe stata clamava al mondo il ritorno dell'Impero , in questo caso, esplicitamente dichiarato fin di fatto vietata ai cristiani fino a quando i saraceni avessero imperversato nelle terre ispani dalle prime righe della prefazione. Gli estensori della guida si fanno interpreti di un sentiche. ACarlo Magno era consegnata dunque la missione di entrare in Spagna e liberarla dal mento collettivo, quello della comunit alla quale appartengono, e disegnano la struttura l'invasore infedele. Con la stesura di un libro tanto ambizioso e completo sul culto di Santia del testo e la scelta degli argomenti secondo logiche "imperiali" assolutamente trasparenti. go de Compostela si voleva collegare in maniera definitiva san Giacomo, evangelizzatore Interesse specialissimo presentano le zone dell'Eritra e della Somalia sacre per il sangue della Spagna, a Carlo Magno, che aveva pOFt-ato i confini dell'impero oltre i Pirenei e aveva versato dai nostri in tempi lontani e vicini. Luoghi che non avrebbero per il turista alcun cafondato la Marca spagnola. Si attuava cos un processo di dignificazione reciproca tra i due rattere degno di nota, assumono un'importanza storica e sentimentale altissima [...]. Piopersonaggi. progetto che corrispondeva anche ai desideri degli ambienti monastici c1unia nieri e turisti non dimentichino il doveroso tributo ai Caduti che riposano nei cimiteri che censi interessati a unire il culto di san Giacomo alla cultura e civilt francesi. Ma entrambi i segnano le tappe della Vittoria.35 Non mancano tra le cose che visitanda sunt i miracoli. personaggi. e anche se quest'idea non fosse stata presente nella mente dell'estensore, si come quelli di san Giacomo evangelizzatore in Spagna e puntualmente riportati dal Liber collegavano in qualche modo altres al mito di Hermes raccontato da Eratostene, che aveva Sancti Jacobi, che gli italiani hanno operato nelle colonie, riproponendo su scala nazionale dato origine alla Via Lattea ed era salito in cielo, per dire agli uomini come era fatta la terra. il paradosso turistico di chi va all'estero per vedere se stesso: Non ultimo elemento di at

    trazione per il turista lo spettacolo dell'opera degli Italiani che, con rapidit che ha del miTutte le guide di viaggio - e soprattutto quelle del XX secolo, vista la loro enorme fortuna racoloso, sta trasformando tutto il Paese e attrezzandolo a vita civile.36 Ma soprattutto editoriale nell'epoca del turismo di massa - possono offrire interessanti strumenti di ricer quando si deve definire l'altro e presentare il confronto tra il colonizzato e il colonizzatore, ca nell'ambito degli studi sulla colonizzazione, dell'imagologia, addirittura sulla definizione la funzione imperialista della guida, pubblicata in mezzo milione di copie che stanno per di un canone artistico figurativo, relativamente, per esempio, alle opere segnalate nei mu entrare in altrettante famiglie italiane,37 diventa trasparente. Un paragrafo dedicato al sei. Il selezionato elenco di monumenti da vedere, di luoghi da visitare, di cose minute da Contegno con gl'indigeni: notare fa parte di una strategia che, seppure sfuggisse all'autore stesso, non impegnato in

    L'Abissino di carattere chiuso, molto orgoglioso, volubile e, come tutti gli orientpJi, dissimulatore e accortoun'attivit dichiaratamente ideologica come sarebbe quella della letteratura politica o parlatore. Il Galla e il Sidama sono in generale di carattere pi aperto, generosi, faili all'entusiasmo, ma debocreativa, ma destinata a un consumo di massa, pu essere vantaggiosamente studiata da li di volont, mutevoli e indolenti. Il Somalo in generale d'intelligenza 'sveglia, generoso, ma anche spesso

    una prospettiva comparatistica. Le guide, quando sono il frutto di lavori collettivi, tendono indolente e dissimulatore. In generale, tutti colciro che' sono venuti a CGntatto clI ~l'lia'liani riconoscono l a neutralizzare le preferenze individuali di un solo autore, lasciando emergere pi chiara.. nostra superiorit e i vantaggi della nostra:civilt; El soprattutt i'~ioVafrac'olg6ri(fCbngiia l ndvitche l'Imente, come da un campione selezionato, le strutture ideologiche della comunit di cui so.. talia porta dovunque [...1. Gl'Italiani, con il loro carattere,l!Jiilanis$imo~Gon;/'istihtiv'pehetmzioneipsicola!!li. no espressione e i relativi pregiudizi. Ma anche quando sono scritte da un solo autore, que ca, hanno gi stabilito un equilibrio nei rapporti on:gl'indigemi: non altezzosit eseparazioneaS:~QhJta. ma

    superiorit e comprensione. Occorre trattare con giustizia e bont, ma senza debolezza; saper diffidare sti interpreta i desideri e il progetto dichiarato dell'editore. La guida di viaggio moderna nabuona regola; troppa familiarit fuori luogo [...1. Sooo noti i pr

  • i46 I viaggi ela letteratura -Alle frontiere del genere: le guide di viaggio I viaggi ela letteratura - Il viaggio finito 147

    _-:::SC-=' -=- Se i'esempio della Guida all'Africa Orientale Italiana rappresenta un caso limite, in cui la fun--- '-- - zione pubblicitaria rispetto al regime fascista era esplicitamente dichiarata dagli autori, non

    bisogna per pensare che le pi recenti guide turistiche non corrispondano a progetti ideoiogici altrenanto precisi. Le guide Eritrea (1994) eEtiopia (1996) della casa editrice CLUP, entrambe curate da Andrea Semplici. sono le uniche guide italiane attualmente in commercio dedicate ai luoghi dell'ex Africa Orientale Italiana. Anche qui si trovano descrizioni delle popolazioni che si incontreranno, anzi. l'attenzione dedicata alle popolazioni occupa una parte considerevole dei due testi. Non vi troviamo riferimenti a particolari caratteristiche psicologiche delle popolazioni locali. che sono invece descritte soprattutto nelle loro tradizioni, nelle arti e nelle vicende storiche. La preoccupazione dell'autore sembra piuttosto rivolta a distinguerle, segnalando la presenza di ben 76 etnie e 286 tra lingue e dialetti nella sola Etiopia, e nove popoli. nove lingue, tre religioni per l'Eritrea, piuttosto che accomunarle in generiche classificazioni razziali come faceva la guida dell'Africa Orientale Italiana. Se osserviamo la titolazione troviamo per definizioni sintetiche che vogliono riassumere poeticamente, se non le qualit della popolazione descritta, il loro lato pi positivo e affascinante: "Orizzonti di cristallo. ITigrini", "Elogio della differenza. I Guraghe", "La fierezza del deserto. Gli Afar", "La dolcezza degli Hamer". Nella guida Etiopia si trova anche un riferimento al meticciato, interessante da confrontare-coa.quello della guida CTI: Ad Harar un vecchio meticcio italiano racconta la sua conversione con lo sguardo felice: "Ogni domenica vado in chiesa. Cantiamo balliamo preghiamo. Questa fede ha salvato mia figlia dalla morte".39 AI di l del contenuto delle dichiarazioni, la novit in questo caso che il meticcio, che prima era considerato solo evenienza da scongiurare, in quanto frutto del deprecabile meticciato, qui ha diritto di parola, dotato del potere di testimonianza, concorre a creare il testo della guida.

    l! progetto ideologico che sorregge le due guide CLUP sembra voler ribaltare tutti i pregiudizi verso le popolazioni, espressi dalle precedenti guide di tipo coloniale. L'autore stesso se ne mostra cosciente e dedica alla vecchia guida un .breve paragrafo: Un libro formidabile: dopo oltre mezzo secolo la guida all'Africa Orientale Italiana pubblicata nel 1938 dalla Consociazione Turistica Italiana, come si chiamava allora il Touring Club, ancora un grande e utilissimo strumento di viaggio fra Etiopia, Eritrea e Somalia [...] Guida tecnicamente impeccabile, straordinaria per l'esattezza di ogni particolare, rifletteva le ambizioni del fascismo, le sue rozze velleit di espansione africana. [...] La guida ricordava anche "i prowedimenti presi dal Governo Fascista per la difesa della razza e per evitare la formazione di un deprecabile meticciato": ma non molti hanno rispettato quelle leggi.40

    ;trategie discorsive La comparazione fra le tre opere, che hanno in comune il fatto di essere le uniche guide italiane sul Corno d'Africa, non serve a stabilire in questa sede una graduatoria di valore, correttezza o attendibilit, visto che la vecchia guida fascista ancora ritenuta tecnicamente impeccabile e straordinaria, ma solo a mostrare come a ognuna, almeno per quanto riguarda le immagini proposte sulle popolazioni locali. corrisponda una strategiadiscorsiva diversa e come le ultime due guide tendano quasi a neutralizzare le immagini precedenti. Opposta l'ispirazione che le anima. Nella prefazione al volume Eritrea, l'autore racconta la memoria di un incontro che si propone cQme motivo d'ispirazione del suo viagg,io e poi di dedica del suo lavoro: Fessehazion rappresentava, allora, il Fronte Popolare di Li,. berazione dell'Eritrea aRoma. Non parl.molto. Ci offr un caff. Alla fine ci salut: "Scrivete del mio paese. Non permettete che sia dimenticato". [... ] Cominci cos, nei primi anni Ottanta, in;una piazza di Roma, il mio primo viaggio in Eritrea.41

    39. A. Semplici, Etiopia, CLUP, Milano 1996, p. 118. 40. A. Semplici, Eritrea. CLUP, Milano 1994, p. 104. 41. Ivi, p. 13.

    Il viaggio finito

    Viaggi. scrigni magici pieni di promesse fantastiche, non offrirete pi intatti i vostri teso- Fine della diversit ri42 scriveva Claude Lvi-Strauss ne/1955, traducendo con questa sentenza "irrequietezza dei viaggiatori moderni. senza pi mete da raggiungere, orfani di luoghi in cui tornare, infastiditi e distratti dal rumoroso entusiasmo dei cataloghi turistici. La verit che gi dagli inizi del XX secolo nessun luogo era ormai abbastanza lontano e quelli che ancora richiedevano spirito d'awentura e intraprendenza per essere raggiunti si rivelavano infine troppo simili al punto di partenza: Desidererei essere in procinto di partire per il Tibet o la Kamschatka o Tahiti o per l'ultima, ultima, ultima Thule. Talvolta mi sembra che impazzir, perch non c' nessun luogo dove andare....43 di D.H. Lawrence questo lamento, indirizzato alla sua corrispondente Ottoline Morrell nell'aprile 1915, e la disperazione somiglia al tormento esistenziale di Paul Nizan, che non solo non trova pi mete da raggiungere, ma confessa a Henriette, in una lettera da Gibuti del 1927, l'inutilit stessa del partire: Mi annoio, mia cara, mi annoio terribilmente: i viaggi non sono una soluzione.44

    Anche Lvi-Strauss era in parte mosso dagli stessi sentimenti di fuga e dalla giovanile ansia dell'introspezione (

  • 148 I viaggi e la letteratura - Il viaggio finito

    i propri. E in questo modo d vita non solo a un testo scientifico fondamentale per aver inaugurato la moderna antropologia, ma anche a un racconto di viaggio da consegnare, accrescendolo, al genere stesso che vuole criticare. Neppure sembra poter rinunciare, nella sua pratica letteraria, a quella preoccupazione dell'effetto che denunciava come ingannevole, e anzi indugia, come uno smaliziato scrittore di awenture, anche su quei dettagli che hanno lo scopo di aumentare la tensione narrativa del racconto:

    AI ritorno si ruppero le balestre e andammo avanti per 100 chilometri col blocco motore poggiato direttamente sull'asse, poi, per altri 600, sostituendolo con una lamina di ferro che un artigiano di un villaggio si era degnato di foggiare per noi. Ma ricordo so~rattutto l'ansia di quelle ore di guida, calata la notte. perch i villaggi sono rari intorno So Paulo e Goyaz4

    Sembrerebbe Chatwin e invece lo strutturalista francese che trova lo spazio, fra le attente considerazioni su un villaggio dei bororo e sugli usi tribali dei nambikwara, anche per sedurci con le sue ansie notturne. E quando, riferendosi a un suo viaggio per mare, fa riferimento a misteriose attivit illecite della nave su cui viaggiava (

  • 151 l viaggi e la leneratura -Approfondimenti

    t buona la salute di Vostra Atteua, a Dio piacendo?" il Signore sia ringraziato, per merito della gentileua di Vostra Eccellenza ottima." Qualunque cosa Vo

    STra .41teua comandi, il vostro devoto schiavo si sforzer di eseguire. Possa io essere il vostro sacrificio. Che l'ombra di Vostra Eccellenza possa non diminuire mai. Il capovillaggio un uomo anziano e austero, che siede nella posa cerimoniale, seduto sui talloni, le mani

    nascoste e le palpebre abbassate. mentre noi siamo distesi scompostamente sui tappeti come lattanti.51

    La parola "ospitalit" deriva dal latino hospitem. cio "colui che riceve lo straniero", parola a sua volta composta da hostis "straniero" e potis "padrone" Ma curioso notare come dalla stessa radice derivi un altro termine italiano, e questo di segno diametralmente opposto: "ostilit" Hostis lo straniero che pu essere accolto o rifiutato, benedetto ricchezza o temuto come pericolo.

    Lettore come ospite La parola "ospite" conserva oggi quella ambiguit semantica che rende difficile distinguere "colui che riceve" da "colui che ricevuto". Ambiguit ancora pi feconda quando riesce a porre sullo stesso piano di valore