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Villa di Faragola (ricostruzione) luglio - settembre 2011 ROTARY CLUB MANFREDONIA luglio - settembre 2011 numero 1 Organo ufficiale del Club di Manfredonia. Notizia!o Rotary International Distretto 2120 PDF compression, OCR, web optimization using a watermarked evaluation copy of CVISION PDFCompressor DT

Notiziario Settembre del Rotary Club Manfredonia

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Il notiziario del Rotary Club di Manfredonia del mese di settembre

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Villa di Faragola (ricostruzione)

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ROTARY CLUB

MANFREDONIA

luglio - settembre 2011 numero 1 Organo ufficiale del Club di Manfredonia.

Notizia!o

Rotary InternationalDistretto 2120

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HANNO PRESIEDUTO IL CLUBHANNO PRESIEDUTO IL CLUB

1980 - 1981 Raffaele DEL VECCHIO

1981 - 1982 Raffaele DEL VECCHIO

1982 - 1983 Adolfo FRATTAROLO

1983 - 1984 Adolfo FRATTAROLO

1984 - 1985 Raffaele CIOCIOLA

1985 - 1986 Raffaele CIOCIOLA

1986 - 1987 Gaetano SQUILLANTE

1987 - 1988 Donato CAPUTO

1988 - 1989 Michele LOMUTO

1989 - 1990 Giuseppe LANZETTA

1990 - 1991 Michele VITULANO

1991 - 1992 Matteo RINALDI

1992 - 1993 Domenichino BISCEGLIA

1993 - 1994 Michele LI BERGOLI

1994 - 1995 Giuseppe DI GIORGIO

1995 - 1996 Vincenzo D’ONOFRIO

1996 - 1997 Michele LOMBARDI

1997 - 1998 Biagio CIUFFREDA

1998 - 1999 Lorenzo PELLEGRINO

1999 - 2000 Gaetano BEVERELLI

2000 - 2001 Giovanni SPAGNUOLO

2001 - 2002 Michele GRANATIERO

2002 - 2003 Luigi SCHIANO

2003 - 2004 Emilio BALTA

2004 - 2005 Donato CAPUTO

2005 - 2006 Giovanni DI GENNARO

2006 - 2007 Antonio NASUTI

2007 - 2008 Sabino SINESI

2008 - 2009 Saverio DE GIROLAMO

2009 - 2010 Alessandro D’ONOFRIO

2010 - 2011 Michele LOMUTO

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ROTARY INTERNATIONALDistretto 2120

Club di ManfredoniaPresidente 2011/2012Bruno Leone RinaldiGovernatore 2011/2012

Mario GRECO

CONSIGLIO DIRETTIVOANNO ROTARIANO 2011 - 2012

PRESIDENTE Bruno Leone RINALDI

PRESIDENTE INCOMING/VICE PRESIDENTE Domenico RENZULLO

SEGRETARIO Maria Teresa LABONIA

TESORIERE Mario FRATTAROLO

PREFETTO Pasquale FRATTARUOLO

CONSIGLIERI Antonio NASUTI

Domenico VITULANO

PAST PRESIDENTE Michele LOMUTO

PRESIDENTE DESIGNATO Lina GIORDANO

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LE COSTELLAZIONILe stelle, che vediamo disseminate nel cielo di qua e di là, sono raggruppate in apparenti determinate figure dette “COSTELLAZIONI”, divise l’una dall’altra da spazi enormi che, solo per una casuale prospettiva, sembrano trovarsi vicine; sono indicate sia con nomi mitologici, come ORIONE, ANDROMEDA, PERSEO, sia con nomi di animali ed oggetti, come ORSA MAGGIORE, CIGNO, BILANCIA. . . .

Il raggruppamento delle stelle in costellazioni prescinde dalla nozione di distanza; esse si immaginano proiettate su di una sfera di raggio arbitrario detta sfera celeste.

Lo ZENIT rappresenta la direzione dello spazio esattamente sopra il capo dell’osservatore.

Il NADIR è invece la direzione esattamente opposta. Naturalmente, la direzione dello ZENIT e del NADIR

“ il fascino del cielo stellato è là per attrarre tutti coloro i cui occhi non sono chiusi alle meraviglie del cielo e che sanno sentire il

terrore dell’Universo di fronte all’eternità” (LAPLACE)

La sfera celeste

Attività del Club

Venerdì 8 luglio, incontro con il Prof. Giovanni Fantetti

Uno sguardo al cielo di Manfredonia: da San Leonardo alla Via LatteaGiovanni Fantetti

q r gIncontri al caminetto

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dipendono dal punto in cui si trova l'osservatore.

L‘ ORIZZONTE è il piano immaginario che passa per l'osservatore ed è perpendicolare alla direzione dello Zenit. Esso ci appare come un cerchio  lungo il quale il cielo e la terra o il mare si incontrano.

Cosa è una stella?

Si definisce stella un corpo celeste che brilla di luce propria. Una stella, in termini semplici, è un'enorme sfera di gas caldissimo, chiamato plasma, che genera energia nel suo interno attraverso un processo di fusione nucleare.

Moto apparente degli astri

LE COSTELLAZIONI NELLE STAGIONI

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Tale processo trasforma l’idrogeno in un gas più pesante che si chiama Elio.

La nostra stella SOLE ha un diametro di 1.400.000 km. Le sue dimensioni sono 109 volte la Terra. La temperatura superficiale è di circa 6.000° C, mentre, al suo interno, supera i 10.000.000° C.

Cosa è una Costellazione ?

E’ un settore di cielo le cui stelle più luminose sono collegate tra loro attraverso delle linee continue ed immaginarie.

LE COSTELLAZIONI “CIRCUMPOLARI”

(φ= 41° 38’ N λ = 15°55’ E )

sono Circumpolari:

ORSA MAGGIORE - ORSA MINORE – CASSIOPEA -

CEPHEUS - DRAGO – GIRAFFA

A questo punto la prima cosa da fare è l’identificazione della stella POLARE (α Ursae Minoris), che ci apparirà sempre immobile (o quasi) sulla sfera celeste ad ogni ora e stagione.

UNO SGUARDO AL CIELO DI MANFREDONIA: DA SAN LEONARDO ALLA VIA LATTEA

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ORSA MINORE

Sull’allineamento MERAK-DUBH ( β e α Ursae Maioris) troviamo la stella POLARE (α U. Minoris), stella di seconda magnitudine, facente parte della costellazione dell’ORSA MINORE. Per la sua vicinanza al polo, l’Orsa Minore è tra le costellazioni più conosciute fin dai tempi antichi. La stella che la segue in ordine di grandezza è KOCHAB ( β U. Minoris) mag. 2,2.

Per la sua vicinanza al polo, l’Orsa Minore è tra le costellazioni più conosciute fin dai tempi antichi.

I “Pellirosse” tramandano un mito secondo cui un gruppo di guerrieri, smarritosi nella foresta, avrebbe visto apparire una fanciulla che indicò loro la Polare per aiutarli a ritrovare l’accampamento.

I Mongoli chiamavano l’Orsa M i n o re “ c o s t e l l a z i o n e d e l l a calamita”, avendo scoperto che in quella direzione si orienta l’ago della bussola.

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ORSA MAGGIORE

Il GRAN CARRO secondo una rappresentazione cinese del II secolo d.C.

CASSIOPEA

Questa costellazione è Circumpolare per le nostre latitudini e si presenta come una “ M ” o una “W“ o una “sedia”, in dipendenza del periodo e dell’ora di o s s e r v a z i o n e . L a s t e l l a “α” è S C H E DA R , c h e s i g n i fi c a “ i l

seno” (Magn.2,2) distanza 120a.l.; “β Cassiopeiae” si chiama CAPH, Mag.2,3 distanza 42 a.l.; RUCHBAH è la “δ” distante 62 a..l. e Mag.2,7.

Cassiopea era la vanitosa moglie del re d'Etiopia Cefeo: nel cielo difatti le due

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costellazioni corrispondenti sono vicine, e rappresentano l'unica coppia di coniugi presenti nel firmamento.

Un giorno Cassiopea, mentre si pettinava, affermò di essere più bella delle Nereidi, le cinquanta ninfe del mare figlie di Nereo, il Vecchio del Mare; faceva parte di esse Anfitrite, la moglie di Poseidone (Nettuno per i Romani), il dio del mare.

Proprio quest'ultima, offesa per l'affronto, convinse il marito a punire la regina d'Etiopia per la sua superbia, e il dio inviò un mostro marino (celebrato nella

costellazione della Balena) a saccheggiare le coste del suo regno.

Cassiopea e Cefeo decisero dunque di sacrificare al mostro la loro figlia Andromeda che però fu salvata da Perseo, in una delle missioni di salvataggio più famose nella storia della mitologia.

Cassiopea fu condannata a girare in eterno intorno al polo celeste, costretta in alcuni periodi a farlo a testa in giù.

L’alfa di questa costellazione è ALDERAMIN di Magn. 2,4 e distante circa 46 a.l.

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Questa stella ricoprì il ruolo di stella Polare duecento secoli avanti Cristo e, a causa della Precessione, tornerà ad essere la Polare nell’anno 7500 d.C. Nel vertice di Nord-Ovest appare la “beta” ALFIRK, di mag.3,2 e distante 750 a.l.

δ Cefei

E’ questa una stella della costellazione di CEFEO che oscilla molto tra le Magnitudini 4,4 e 3,5, dista 1300 a.l.:

la si individua in cielo poiché fa parte del terzetto di stelle relativamente brillanti che segnano uno dei vertici del quadrilatero di Cefeo e precisamente quello di Sud-Est.

La “delta Cephei”, che dà il nome alla categoria delle “CEPHEIDI”, è una stella variabile con un periodo di “5g 8h 48m”, variando tra mag. 4,4 e

3,5; è come un potente respiro che gonfia la stella con regolarità. Il valore scientifico di tali oggetti, oltre che al meccanismo di variazione luminosa (pulsazione della stella con conseguente variazione delle dimensioni, del tipo spettrale, della luminosità) è legato alla possibilità di applicazione nel campo della determinazione delle distanze; la relazione che collega il periodo della variazione luminosa con la luminosità assoluta consente infatti di determinare le distanze di oggetti remoti, non calcolabili con metodi trigonometrici, che basandosi sulla misura della parallasse (troppo piccola oltre certe distanze) , divengono inappl icabi l i ad oggett i troppo lontani . Si conoscono oltre “500 Cepheidi” che variano la loro frequenza di oscillazione tra 5 e 8 giorni.

CASSIOPEA

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• OPHIUCHUS (Oph) /SERPENTARIO

• CYGNO (CYgnus, Cyg)

• L’AQUILA

• LIRA (Lyra, Lyr)

• VIA LATTEA

• CAPRICORNO (Capricornus, Cap)

• SAGITTARIO o ARCIERE (SAGITTARIUS, Sg)

• SCORPIONE (SCORPIUS, Sco)

• LEONE

• il PASTORE o IL BIFOLCO (BOOTES)

• VERGINE (VIRGO , Vir)

• CORONA BOREALE (Corona Borealis, Cb)

• HERCULES

• BILANCIA (LIBRA, lib)

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• ANDROMEDA (And)

• QUADRATO di PEGASO

• PERSEO

• ACQUARIO

• PISCES

• ARIES (Ariete)

• TRIANGULUM (Triangolo)

• Balena (CETUS)

• AURIGA

• ORION (Orione)

• LEPUS (La Lepre)

• CANE MAGGIORE

• TORO (Taurus, Tau)

• PLEIADI

• CANIS MINOR

• GEMINI (i Gemelli)

• CANCER (il Cancro)

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Da un pensiero di SANT’AGOSTINO:

“ cos’è il tempo? “

“se nessuno me lo chiede, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non so più cosa dire”.

Da sempre la filosofia ha tentato di rispondere all’inutile domanda “ cos’è il tempo ” e probabilmente non vi riuscirà.

Ciononostante da sempre l’uomo si è sforzato di misurare in qualche modo la “grandezza tempo” in quanto il concetto di tempo è strettamente legato alla variabilità delle nostre percezioni esterne o interiori, e quindi al mutare della realtà.

Come dice BOARD

“se non esistessero enti fisici soggetti al divenire, non esisterebbe più nemmeno il tempo”,

perché non sarebbe più possibile distinguere un “prima” ed un “dopo”, il tempo consiste proprio nella relazione del “prima” e del “dopo” tra gli eventi.

Così il nostro orologio interno: è probabile che quest’ultimo valuti gli intervalli di tempo soprattutto sulla scorta delle quantità di modificazioni avvenute entro di noi. Per questo quando si è giovani le giornate in genere appaiono più lunghe che in vecchiaia; perché nel primo caso le emozioni e sensazioni nuove, le cose apprese e le trasformazioni psico-fisiologiche interne sono in media più numerose e veloci che non negli anni di maturità.

Ed ancora SANT’AGOSTINO:

“ il tempo è una distintio animi tra passato e futuro “.

Questa definizione Agostiniana può essere una guida per la soluzione “enigma tempo”.

Fermarci davanti ad un “orologio”, significa fermarsi dinanzi ad un moto periodico; quelle

L’astronomia di San LeonardoGiovanni Fantetti

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lancette si muovono così sin da quando siamo nati, eppure oggi abbiamo una età mentre anni prima un po’ di meno.

Viene la voglia di rompere quel rigido calcolatore del tempo e vivere < un tempo “senza tempo” >.

Il tempo segnato dall’Abbazia di San Leonardo in Lama Volara

Secondo Aristotele il Tempo è la misura del movimento rispetto al prima e al poi, dunque misuriamo il Tempo con il movimento e viceversa.

Secondo Plotinio il tempo è la vita dell’anima.

Per Galileo il Tempo è definito dalle operazioni necessarie per misurarlo.

Noi misuriamo il Tempo ed esso misura noi.

Sfera Celeste Geocentrica Sfera Celeste Locale

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Foro gnomonicoIl 21 giugno di ogni anno è il SOLSTIZIO d’ESTATE.

Il Sole ha raggiunto il suo valore massimo in declinazione (23°26’,4 N) e alle 12h 58m (ora segnata dai nostri orologi), nell’istante del passaggio al meridiano di San Leonardo, raggiunge il valore più elevato in altezza.

Infatti le coordinate altazimutali sono:

h=71°50’,4 - Az=180°.

Per il FORO GNOMONICO passa all’istante indicato, un fascio di luce solare, appunto perché il FORO è incl inato r ispetto al lo ZENIT dell’Abbazia, dell’angolo “ 90°-h “, cioè 18°09’,6 (distanza zenitale).

Tale FORO è definito GNOMONICO perché al “ ½ dì “ del solstizio d’ Estate, la proiezione del fascio di luce solare è centrografica, esattamente a l l ’ora ca lco lata , un as se pas sa per i l SOLE-FORO-CENTRO della TERRA.

Ma c'è di più: il medaglione di luce disegna una rosa a “undici petali” in quanto il foro gnomonico attraverso il quale passa il raggio di Sole è diaframmato da un delizioso rosoncino di pietra a undici raggi .

Numero 11 che cabalisticamente significa forza, luce, e designa, come si può evincere un attributo specifico di Cristo:  cioè la Luce della Sapienza e della Conoscenza diretta di Dio in noi, che nascendo in mezzo alle nostre passioni e ai nostri istinti brutali, illumina l' anima e compone l'apparente antitesi tra materia e spirito, tra la Scienza e la Fede».

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Foro equinoziale

Il fenomeno della “MANDORLA”

La Mandorla, nell ' iconografia cristiana è l'aureola che racchiude Gesù e Maria, rappresentando il guscio della loro gloria.

La “mandorla” di luce che il raggio di luce disegna sull’Abside della Abbazia nella tradizione religiosa cristiana, ha un ben definito significato poiché la mandorla è sempre stata messa in relazione con Maria.

Nell’iconografia classica, l’immagine del Cristo, della Vergine e a volte dei Santi in gloria eterna, si iscrive in una figura geometrica a forma di mandorla.

Come corollario si può aggiungere che la radice della parola mandorla ( in ebraico "shaker”) significa "vegliare", e che la comparsa dei fiori di mandorlo, nel mese di febbraio, annuncia la rinascita della natura, inoltre nella Bibbia si legge che il mandorlo accompagna l’uomo nel suo cammino verso l’eternità.

Tutti elementi questi che potrebbero servire per dare un senso all’evento astronomico/religioso che si verifica il giorno in cui il Sole sorge nel punto di vero Est e tramonta nel punto di vero Ovest, è: l’EQUINOZIO.

Il giorno dura quanto la notte

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Cosa sono?

Per additivo alimentare si intende "qualsiasi sostanza normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente dal fatto di avere un valore nutritivo, che aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o immagazzinamento degli alimenti, si possa ragionevolmente presumere che diventi, essa stessa o i suoi derivati, un componente di tali alimenti, direttamente o indirettamente" (Direttiva del Consiglio 89/107/CEE). N.B. Nel DM 31 marzo 1965 si dicevano additivi chimici.

Si calcola che nel mondo gli additivi chimici usati dalle industrie alimentari siano almeno 71.000. Solo 3.000 sono stati testati dall'agenzia per la protezione dell'ambiente americana.

Perchè si usano?

Indicazioni del Ministero della Salute

Negli ultimi decenni, in conseguenza dell’evoluzione tecnologica, l’uso degli a d d i t i v i a l i m e n t a r i s i è e s t e s o notevolmente, anche se l’impiego di additivi trova le sue origini in tempi

remoti. In epoca pre-industriale si utilizzavano metodi di conservazione degli alimenti quali:- salatura delle carni e del pesce; - aggiunta di succo di limone a frutta e verdura per evitarne l’imbrunimento; - impiego di aceto nella preparazione di conserve vegetali; - aggiunta di salnitro nelle carni insaccate; - solfitazione dei mosti e dei vini.

Tali forme di additivazione derivavano dall’esperienza e venivano tramandate anche se non erano prive di rischi. Infatti, sono noti episodi di intossicazione causate da ingestione di alimenti preparati artigianalmente e non sottoposti ai necessari trattamenti per assicurarne la salubrità. 

L’aggiunta di additivi rappresenta una es igenza tecnologica conseguente all’evoluzione industriale, al mutare delle ab i tud in i a l imentar i , che hanno enormemente influenzato i l c iclo produttivo e distributivo degli alimenti.

Oggi la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione dei prodotti alimentari possono essere realizzati in aree geografiche molto distanti; e tutto ciò è possibile grazie all’uso degli additivi.

Poiché la definizione di additivo può suscitare nei consumatori atteggiamenti di diffidenza, è opportuno fornire alcune indicazioni di carattere generale:

L’uso degli additivi chimici negli alimentiFrancesco Santamaria

Venerdì 9 settembre, incontro con il Dott. Francesco Santamaria

q r gCaminetti continua

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Page 19: Notiziario Settembre del Rotary Club Manfredonia

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- molti additivi sono costituenti naturali di alimenti: ad es. l’acido citrico, la lecitina, le pectine, i tocoferoli; - gli additivi alimentari, sono sostanze ampiamente studiate e documentate sotto il profilo tossicologico e il loro uso è costantemente sotto il controllo di Organizzazioni Internazionali e Nazionali. Per essi è fissata una dose a c c e t t a b i l e g i o r n a l i e r a , c h e rappresenta la quantità di additivo che può essere ingerita giornalmente attraverso la dieta nell’arco di vita s e n z a ch e c o m p a i a n o e f f e t t i indesiderati; - nella preparazione e conservazione degli alimenti è autorizzato l’impiego solo di quelle sostanze esplicitamente elencate in una apposita lista positiva.

Il principio autorizzativo della lista positiva è la prima garanzia a tutela d e l c o n s u m a t o r e . L’ a d d i t i vo autorizzato è una sostanza di cui è stata valutata la sicurezza d’uso, di cui sono stati fissati i requisiti di purezza chimica, e comunque è consentito l’uso solo nel caso di documentata esigenza tecnologica: ossia, anche se ritenuto non nocivo, l’additivo non è consentito se non è necessario.

Da dizionario medico del Corriere della Sera

A l l e t rad i z iona l i t e cn i che d i conservazione degli alimenti basate su m e z z i fi s i c i ( r i s c a l d a m e n t o , raf freddamento, essiccamento), chimici (sale, zucchero, aceto, a f f u m i c a t u r a ) , o b i o l o g i c i (fermentazione) si sono aggiunte in epoca recente nuove procedure, principalmente di tipo chimico, in re l az ione a l l e e s i genze de l l a produzione industriale degli alimenti.

La tutela della salute passa quindi attraverso due strade: l’educazione del consumatore a non farsi troppo condizionare dalle caratteristiche estetiche, quando non influiscono sul gusto e sul potere nutritivo di un

prodotto, e lo sviluppo della ricerca e d e l l ’ u t i l i z z o d i t e c n i c h e d i conservazione innocue per la salute.

Quali sono?

Gli additivi approvati dalla legislazione italiana ed europea sono codificati con un numero preceduto dalla lettera E (lista codici E).

G l i add i t i v i s i po s sono raggruppare in grandi gruppi per funzione svolta:

E100-E199: Coloranti

E200-E299: Conservanti (antimicrobici ed antiossidanti)

E300-E399: Antiossidanti e regolatori di acidità

E400-E499: Addensanti, gelificanti, stabilizzanti ed emulsionanti

E500-E599: Regolatori di acidità ed antiagglomeranti

E600-E699: Esaltatori di sapidità

E900_E999: Sostanze varie

E1000-E1999: Stabilizzanti, enzimi, umettanti.

Quali sono le sostanze aggiunte agli alimenti più pericolose di quanto sembri o si sappia?Gli aromi. Chi legge le etichette dei cibi confezionati lo sa: gli aromi sono ovunque. Quello che non tutti sanno è che dietro questa parola di cinque lettere ci sono circa tremila sostanze (per esempio, la caffeina: al di sotto di una certa quantità, è considerata semplicemente aroma). Alcune le conosciamo, altre sono poco note e altre ancora sono allo studio. Se per tutte le altre categorie di additivi la sicurezza d'uso si valuta sulla base di importanti banche dati tossicologiche, così non è per gli aromi. In questo caso, le valutazioni sono più grossolane, perché si hanno

Commento. Ciò che è

inaccettabile è che non si parli affatto

delle finalità commerciali dell'uso

degli additivi alimentari, ma si invochi in modo

puramente ideologico la 'tecnologia'.

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pochi dati sia sulle quantità presenti negli alimenti che sulle specifiche caratteristiche tossicologiche di ognuno di loro. Per fare chiarezza sugli aromi, la Commissione europea ha istituito un registro degli aromi che le industrie devono usare e ha incaricato l'Efasa, ossia l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, di studiarne la sicurezza d'uso. Sulla base di questo lavoro, la Commissione stabilirà una lista positiva in cui saranno presenti solo gli aromi autorizzati.

CHI AUTORIZZA E

CONTROLLA GLI ADDITIVI?

Quadro normativo dell’UE

Ai sensi della legislazione europea, prima di poter essere impiegati negli alimenti, gli additivi alimentari vanno autor i zzat i . I l r i l a sc io d i t a l e autorizzazione da parte dei responsabili della gestione del rischio si basa sulle valutazioni della sicurezza degli additivi s t e s s i d a p a r t e d e l l ’ E F S A . L a legislazione europea consta di una direttiva quadro (89/107/CEE) relativa agli additivi in generale e tre direttive specifiche sui coloranti (94/36/CE), sugli edulcoranti (94/35/CE) e su altri additivi alimentari (95/2/CE), che riportano un elenco degli additivi consentiti e le relative condizioni di impiego. Tutti gli additivi autorizzati

devono conformarsi ai requisiti di purezza approvati, stabiliti in tre altre direttive.

Nel dicembre 2008 è stato adottato un nuovo pacchetto nor mativo sui “Mig l io rator i a l imentar i” che, comprende, tra l’altro, regolamenti relativi a:

• additivi alimentari (regolamento 1333/2008);

• una comune procedura di autorizzazione per additivi, enzimi e aromi (regolamento 1331/2008).

Priorità dell’UE per la nuova valutazione di taluni additivi alimentari (Reg. (UE) N.257/2010 della Commissione)

Le valutazioni si basano sull’esame di tutti i dati tossicologici disponibili, comprese le indagini sugli esseri umani e su modelli animali. Sulla base di tali dati, si stabilisce il livello massimo di additivi che non abbia effetti tossici dimostrabili. Viene definito “livello effetto zero” (in ingles NOAEL "no-observed-adverse-effect level”), che si utilizza per stabilire il dato relativo alla “dose giornaliera ammissibile” DGA di ogni additivo alimentare. La DGA è la quantità di additivo alimentare che può essere assunta giornalmente nella dieta quotidiana, anche per tutto l’arco della vita, senza rischi.

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Page 21: Notiziario Settembre del Rotary Club Manfredonia

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Patologie  da  Addiction

Il termine addiction deriva dal latino addictus (schiavo per debiti) che era il debitore insolvente caduto in mano al proprio creditore (ndr).

Storicamente, il termine addiction è stato definito come una dipendenza fisica e psicologica da sostanze psicoattive (ad esempio alcol, tabacco, eroina e altre sostanze) che, una volta ingerite, attraversano la bar r i e ra emato- ence fa l i ca , a l terando temporaneamente l’ambiente chimico del cervello (ndr).

I tipi di dipendenza sono:

• Tossicodipendenza ed alcolismo

• Tabagismo

• Patologie dell’alimentazione

• Impulso patologico allo shopping

• Internet addiction

• Exercise Addiction

• Work Addiction

• Sex Addiction

• Gioco d’azzardo patologico

Essi sono caratterizzati da:

v Assunzione prolungata di sostanze psicotrope

oppure…..

v reiterazione di determinati comportamenti;

v necessità di ripetere tale assunzione e tali comportamenti al di là di quanto desiderato.

Le patologie da addiction nascono da un’alterazione dei meccanismi cerebrali implicati nella gratificazione e nella motivazione, che trovano nel sistema cerebrale della ricompensa il loro correlato anatomico.

Questo sistema è attivato da stimoli di varia natura come il cibo, il sesso, le droghe, il gioco d’azzardo etc., attraverso l ’ a u m e n t o d e l l a t r a s m i s s i o n e dopaminergica in alcune aree cerebrali.

Possiamo affermare che il rilascio di dopamina in queste aree è il correlato biologico del piacere.

“Quando vi mettete a istruire la gente, insegnando con quale nome va chiamata una balena nella nostra lingua, e tralasciate per ignoranza la lettera H che quasi da

La dipendenza da gioco d’azzardo patologico (G.A.P.)Teddy Giordano

q r gIncontri al caminetto

Venerdì 23 settembre, incontro con il Dott. Teddy Giordano

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sola forma tutto il senso della parola, pronunciate una cosa che non è vera.”

Hackluyt

Moby Dick – Herman Melville

“Quando vi mettete a istruire la gente, parlando delle dipendenze patologiche, e tralasciate per ignoranza la parola craving che quasi da sola forma tutto il senso del problema, pronunciate una cosa che non è vera”

Teddy Giordano

Craving (E' un desiderio compulsivo che diviene fortissimo e incontrollabile, e se non soddisfatto, può provocare sofferenza psicologica e fisica, ansia, insonnia, aggressività ed altri sintomi depressivi) (ndr).

• “bisogno imperioso”

• “desiderio incoercibile”

• “fame irresistibile”

• “la fissa”

Il craving è un comportamento di ricerca compuls ivo de l la sos tanza (o d i r e i t e r a z i o n e c o m p u l s i v a d e l c o m p o r t a m e n t o p a t o l o g i c o ) ch e c o m p r e n d e u n a c o m p o n e n t e “positiva” ( ricerca dell’effetto piacevole) ed una negativa ( sintomi d’astinenza in atto o ansia anticipatoria della comparsa dei sintomi).

Stimoli apparentemente neutri possono riaccendere, anche a distanza di anni, il craving.

Perché?

La sensazione piacevole provocata dall’assunzione della sostanza (o dal comportamento) si è collegata a emozioni, situazioni, persone, oggetti, luoghi connessi all’assunzione della droga (o al comportamento).

Ad esempio, incontrare una persona il cui ricordo è collegato al gioco d’azzardo, può provocare il riaccendersi del craving.

GAP (Gioco d’Azzardo Patologico)

- Persistente e ricorrente comportamento di gioco d’azzardo maladattativo, come indicato da 5 o più delle seguenti condizioni:

(a sinistra)Sex addiction

(a destra)Shopping patologico

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1. È eccessivamente assorbito dal g i o c o d ’ a z z a r d o ( e s . è eccessivamente assorbito da ricordi di gioco o nel pensare ai modi di procurarsi denaro per giocare etc).

2. Ha bisogno di giocare d’azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata.

3. Ha ripetutamente cercato di ridurre o smettere di giocare.

4. È irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o smettere di giocare.

5. Gioca d’azzardo per sfuggire a problemi o per alleviare un umore disforico.

6. Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora.

7. Mente ai membri della famiglia o ad altri per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo.

8. Ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d’azzardo.

9. Ha messo a repentaglio o ha perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo.

10. Fa affidamento su altri per reperire il denaro per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo.

Epidemiologia

In pratica ogni gioco è potenzialmente d’azzardo.

Il 70-80% della popolazione adulta italiana gioca d’azzardo; 750.000 sono i soggetti affetti da GAP.

85% sono scommettitori di sesso maschile e il 51% ha un’età compresa tra i 40 e i 50 anni.

(a sinistra)Internet addiction

(a destra)Exercise addiction

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Il gioco d’azzardo sta aumentando in modo esponenziale tra gli adolescenti.

Miscellanea

Il gioco d’azzardo è incoraggiato e promosso dallo stato.

La diffusione del gioco è tale e il fenomeno così “normale” che il viraggio in gioco problematico o patologico avviene in maniera inapparente.

Vi è un importante collegamento con le problematiche del la disgregazione familiare, con i comportamenti antisociali e del inquenzial i , con i suic idi , con l’incremento dell’usura.

Comorbilità per disturbi dell’umore, da uso d i sos tanze, d i s turbo ant i soc ia le, narcisistico e borderline di personalità.

Si riscontra un 20 % di tentativi di suicidio nei gamberi.

Terapia

• Presso i SerT e/o programmi residenziali e semiresidenziali per gambler.

• Counseling familiare e individuale.

• Terapia farmacologica, anche delle eventuali comorbilità.

• Psicoterapia individuale, familiare o di coppia.

“Gamblers Anonymous”, gruppi di auto-aiuto.

La dipendenza da gioco d’azzardo patologico (G.A.P.) (continua da pag. 23)

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q r gGite

18 settembre 2011

Gita ad Ascoli Satriano

Nel 2003, nell’area di Faragola a 5 Km da Ascoli Satriano (l’antica Ausculum) e a 9 Km da Ordona (Herdonia), è stato scoperto un sito di grande interesse archeologico. In tale sito, infatti, sono presenti i resti di un abitato di età dauna (IV – III a. C.), di una fattoria di età romana (I a. C. – III d. C.), di una grande villa tardoantica (IV – VI d. C.) e , i n fi n e , d i u n v i l l a g g i o d i e t à altomedioevale (VII – VIII d. C.). Fra tutti gli elementi portati alla luce dagli scavi, la villa, appartenuta probabilmente alla famiglia senatoriale degli Scipioni Orfiti, rappresenta quello di maggior rilievo.

Gli scavi, portati avanti dal Prof. Giuliano Volpe, con la collaborazione di Maria Turchiano e Giuliano De Felice dell’Università di Foggia, hanno riguardato solo una parte limitata (ca. 1.200 m2) delle grande villa, rappresentata dalle terme e da una lussuosa sala da pranzo.

Le terme comprendono: - un ampio salone interamente pavimentato con un mosa ico po l i c romo a decoraz ione geometrica, utilizzato probabilmente per gli esercizi ginnici, per i massaggi, per la depilazione e altre pratiche termali; - le sale fredde (frigidarium), - le sale tiepide (tepidarium) e, - quelle calde (caldarium);

Il Sito di Faragola

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una di queste sale è interamente rivestita di marmi pregiati.

L’imponente sala da pranzo è decorata da pavimenti di marmo policromo e da pregevoli tappeti in opus sectile con elementi di pasta vitrea, di marmo, di osso e di legno. L’elemento di maggiore spicco della sala da pranzo è un esclusivo e rarissimo stibadium in muratura, dotato di una fontana con acqua corrente e abbellito s u l l a p a r t e f r o n t a l e c o n rivestimenti in opus sectile, mosaici rivestiti da lamine d’oro e rilievi raffiguranti una menade danzante.

La sala presentava un altro aspetto sensazionale. Il pavimento della parte centrale, dove erano collocati i tappeti in opus sectile, veniva ricoperto da un sottile strato di acqua sia per rinfrescare l’ambiente, sia per ravvivare i colori dei marmi e delle paste vitree dei pavimenti.

Normalmente gli stibadium erano di legno, rivestiti da cuscini e materassi. Molto rari erano gli s t i b a d i u m i n m u r a t u r a , i n particolare quelli collegati a fontane. Dei quattro stibadium in muratura finora noti (due a Roma

e uno nella villa romana di El Ruedo in Spagna) è quello più lussuoso e meglio conservato.

Lo st ibadium nasce come struttura per il banchetto all’aperto in campagna, ma poi finisce per sostituire il triclinio perché favoriva una maggiore intimità con i pochi e selezionati commensali.

Dopo l’abbandono della villa, nel tardo VI secolo le strutture della villa furono in parte occupate da un villaggio di età alto-medievale, di cui si sono finora rinvenute alcune capanne e sepol ture, o l tre a s trut ture artigianali per la lavorazione di metalli. È impressionante come nell’arco di un secolo circa nella stessa località le condizioni di vita s i s i ano co s ì rad i ca lmente modificate, lì dove nel V e ancora agli inizi del VI secolo si pranzava sdraiati sul lussuoso stibadium o si faceva un bagno nelle terme, nel VII e VIII secolo si viveva in povere capanne di legno, con pavimenti di terra battuta e semplici focolari, seppellendo i propri cari accanto alle case, in condizioni che ricordano quasi l’epoca protostorica.

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Villa di Faragola

Galleria di immagini

Stibadium Stibadium (ricostruzione)

Sala della “cenatio” (ricostruzione)

Villa romana Abitazione altomedioevale

Sala della “cenatio” (ricostruzione)

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Museo Archeologico“Pasquale Rosario”

Il Museo Civico Archeologico, situato nel palazzo D’Autilia di Ascoli Satriano, è stato costituito, inizialmente, con i materiali archeologici raccolti negli anni da Pasquale Rosario. Si tratta di una racco l ta d i pregevo le qua l i tà e r a p p r e s e n t a u n o s p a c c a t o dell’archeologia ascolana che va dal IX secolo a. C. fino all’età medioevale.

Il Museo Archeologico contiene, oltre a vari manufatti in ceramica, variamente e riccamente decorati, manufatti in oro, argento, bronzo, ferro, osso e ambra, rappresentati da bracciali, anelli, fermagli per capelli, fibule, vasi, pettini, ecc., comprende anche una sezione numismatica, rappresentata da monete anche di provenienza locale giacché, in epoca pre-romana, nell’antica Ausculum, era attiva anche una zecca. Tuttavia, i pezzi forti della collezione si trovano nella sezione intitolata “Policromie del sublime” dove si trova un sostegno per mensa (trapezophoros), costituito da due grifi che azzannano un cervo, una bacinella rituale (podanipter) in cui è dipinta la scena del trasporto delle armi che, su richiesta di Teti, Efesto aveva forgiato per Achille. Nella stessa sezione è possibile ammirare anche una coppia di mensole e otto vasi di marmo, tutti accomunati da una vivace decorazione policroma. A differenza degli altri manufatti presenti in questa sezione che sono stati realizzati con marmo dell’isola di Poros, il trapezophoros è stato scolpito nel marmo di Aphrodisias, nell’attuale Turchia.

podanipter

trapezophoros

mensole cratere vaso

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Parco Archeologico dei Dauni

La collina del serpente, una località situata ad ovest di Ascoli Satriano, ha da sempre rappresentato, per gli studiosi, un area privilegiata per le ricerche archeologiche.

Già nel corso di interventi di opere pubbliche che hanno interessato la collina (istallazione del ripetitore della RAI, ampliamento del campo sportivo, palestra comunale), a cominciare dagli inizi degli anni ’60, furono rinvenuti reperti di grande valore archeologico, tali da indurre la Soprintendenza della Puglia, l’Università di Potenza e quella di Innsbruk ad avviare campagne di scavi in quella località. Nel 1986, l ’Amministrazione Comunale, contrasse un mutuo di lire 1.200.000 per avviare un programma di esplorazioni che portò, poi , al l ’avvio di progett i di valorizzazione del sito culminati, nel 1995, con l’apertura al pubblico del Parco Archeologico dei Dauni.

Nel Parco Archeologico si possono ammirare ampi spazi pavimentati con ciottoli di fiume, armonizzati in modo da rappresentare disegni geometrici; lo stesso tipo di pavimentazione è stata utilizzata per la realizzazione di percorsi funerari che conducevano alle tombe. Di notevole interesse sono anche la tomba della Principessa, la tomba del Guerriero, la tomba delle Coppe di Vetro.

Nel Parco sono stati rinvenuti i resti abitativi appartenuti, probabilmente a nuclei familiari di alto l ivello sociale che abbandonati verso la fine del IV secolo e gli inizi del III secolo a. C.

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Sommario

Caminetti

Uno sguardo al cielo di Manfredonia: da San Leonardo alla Via Latteadi Giovanni Fantetti

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L’uso degli additivi chimici negli alimentidi Francesco Santamaria

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La dipendenza da gioco d’azzardo patologico (GAP)di Teddy Giordano

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Gita ad Ascoli Satriano

Il sito di Faragola 25

Museo Archeologico “Pasquale Rosario”

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Parco Archeologico dei Dauni 29

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COMITATO DI REDAZIONE

Pasquale FrattaruoloLeonardo La TorreMichele Li Bergoli

Bruno Rinaldi

REGIOHOTEL MANFREDIKm 12, S.P. 58 per San Giovanni Rotondo

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