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1 Istituto comprensivo A. Gramsci Campalto Venezia Scuola media- Classe 1°/c ----------------------------------------------------------------------- NOSTRI COMPAGNI NON-ITALIANI E NON-STRANIERI L'Italia e gli Italiani visti dai bambini immigrati. La realtà nuda nelle scuole italiane vista dai bambini "non" italiani. Da ridere, piangere e pensare. Un‟antologia di frasi dei bambini stranieri. Un'antologia divertente, ma anche tenera, spiazzante e dolorosa, di pensieri raccolti in vent'anni di insegnamento da un maestro elementare, Giuseppe Caliceti di Reggio Emilia. "Italiani, per esempio" è il titolo del suo libro (Feltrinelli, pp 240, euro 14) nel quale le frasi dei bambini sono accompagnate da storie, testimonianze e riflessioni dell'autore e dei suoi alunni. Abbiamo cercato di rispondere ad alcuni di loro

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Istituto comprensivo A. Gramsci

Campalto Venezia Scuola media- Classe 1°/c

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NOSTRI COMPAGNI

NON-ITALIANI E NON-STRANIERI

L'Italia e gli Italiani visti dai bambini immigrati. La realtà nuda nelle scuole

italiane vista dai bambini "non" italiani. Da ridere, piangere e pensare.

Un‟antologia di frasi dei bambini stranieri. Un'antologia divertente, ma anche tenera, spiazzante e dolorosa, di pensieri raccolti in vent'anni di insegnamento da un maestro elementare, Giuseppe Caliceti di Reggio Emilia. "Italiani, per esempio" è il titolo del suo libro (Feltrinelli, pp 240, euro 14) nel quale le frasi

dei bambini sono accompagnate da storie, testimonianze e riflessioni dell'autore e dei suoi alunni.

Abbiamo cercato di rispondere ad alcuni di loro

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LETTERA A TONG

Un mio amico italiano di questa scuola, che non dico il nome, lui dice sempre che lui non va mai ai ristoranti cinesi perchè i cinesi mangiano i gatti. Io dico

che non è vero e lui dice che a lui lo ha detto sua mamma, perchè sua mamma, aveva letto sopra un giornale italiano e sopra quel giornale c’era

scritto così. Io non so proprio che giornali ci sono in Italia. Tong,10 anni,Cina

Caro Tong, non ascoltare quel tuo amico perchè lui non sà veramente se è vero o no, perchè lui crede solo a sua madre che però l‟ha visto solo nel giornale. Poi non tutti i giornali sono veri. Io non sono italiana sono straniera anch‟io, mangio anch‟io nei ristoranti cinesi e non ho mai mangiato un gatto, non ho mai visto qualcuno cucinare un gatto. Tutte le cose che ho visto nel ristorante cinese

sono tutti i cibi che vedo al supermercato come il pesce. Caro Tong, tu non sei mica l‟unico che ha un amico che dice queste cose, io ho un compagno che dice che i cinesi mangiano il cactus non so dove ha preso questa notizia. Ma io non mi preoccupo. Non perchè non sono cinese, ma perchè non tutti i cinesi piacciono il gatto. E poi…. se a loro piace perchè no? Oppure, se non fa bene, questo non è il nostro problema. Ciascuno ha i propri gusti. Se i tuoi compagni ti prendono in giro per questa cosa, tu non te ne devi importare perchè non sei tu quella persona. Oppure se tu li mangi e loro ti prendono in giro resta ad agio e dici quello che sei non te ne devi vergognare.

Gabrielle, 11 anni, Filippine-Italia

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LETTERA A LAILA

In Italia i matrimoni sono belli e raffinati, ma durano poco Laila, 9 anni,

Egitto Cara Laila, hai proprio ragione. In Italia i matrimoni sono belli e raffinati, ma durano poco! Io questa cosa la so perché ho molti amici con i genitori divorziati e un mio zio. Quando questo mio zio si e lasciato con sua morosa io non ci stavo molto male, perché non ci facevo caso . Siccome ero ancora piccolino, però poi diventando più

grande ho scoperto che in Italia questo problema è molto grave perché i bambini ancora piccoli sono costretti ad avere i genitori divorziati . Però se hai 13 anni puoi decidere con chi stare esempio 3 giorni col papà e 4 con la mamma . Ma se tu hai già dei genitori divorziati e qualcuno ti prende in giro per questa gravissima cosa, tu non devi ascoltarlo perché quel ragazzo e un razzista, perché noi italiani non ci prendiamo in giro per queste cose, ma se lo fanno tu vallo a dire al maestro e lui sistemerà quel ragazzo razzista. Gli italiani però a volte divorziano per cose stupidissssime e lo scrivo con 4 s perché a volte basta una discussione per lasciarsi e poi dicono a noi di non fare cose stupide. E io penso: dicono a noi così, ma pensino loro a quello che fanno prima di parlare. Un divorzio così non è accettabile, ma se sono cose serie tipo che la mamma o il papà hanno l‟ amante, allora un divorzio è pure accettabile, ma se divorziano per una baruffa non è accettabile!!!!! Però sai, Laila, non è vero che i matrimoni durano poco tipo dei genitori di certi miei amici si sono conosciuti a 17-20 anni e si sono lasciati a 30-40 anni. Sai, io ho chiesto ai mia mamma come mai spendono tutti „sti soldi, ma poi i matrimoni durano poco, e lei mi ha detto:” Sai Luca quando ti sposi pensi che il tuo matrimonio duri per sempre! Ma non sempre è cosi! .” E invece in Egitto come sono i matrimoni ? Durano molto o poco?

Luca, 11 anni, Italia ___________________________________________________________

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LETTERA per ADA

Gli Italiani secondo me sono un po’ troppo perfettini. Invece gli immigrati sono meno perfettini e si accontentano di più.

Ada, 10 anni, Camerum Cara Ada, Voglio scriverti questa lettera per dirti che cosa secondo me, la tua frase significa. Noi Italiani, avendo un po‟ più di benessere (nel vivere) in confronto alla vostra situazione, veniamo considerati molto più perfetti di voi, ma secondo me, voi siete delle persone che danno del valore alle poche cose che aiutano a vivere. Ricorda: nessuna persona è perfetta e ogni essere umano ha dei difetti e delle virtù. Il nostro Paese italiano , ha bisogno anche di voi immigrati per la vostra mano d‟opera e per avere un interscambio di cultura e mercantile. Ho conosciuto alcuni immigrati che si sono integrati alla nostra cultura e al nostro modo di vivere; altri invece non accettano le nostre regole: i nostri cibi, la religione, il modo di vivere ecc … . Loro fanno fatica a integrarsi. Se un giorno potessi venire da me, cara Ada, ti accoglierei a braccia aperte e ti mostrerei che è più bello quello che siamo dentro e non per le cose materiali che possediamo. Il diritto è che ogni immigrato ,che viene in Italia, deve essere accolto bene e con rispetto. Spero di essermi spiegato molto bene. Alla prossima

Nicola C, 11 anni, Italia

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________________________________________________________ LETTERA A JO

“una cosa che mi da fastidio degli italiani è questa: se loro mi regalano una

palla e dopo un giorno dicono che non mi hanno regalato la palla e se la riprendono. E dicono che io non ho capito bene. Ma io ho capito benissimo.”

Jo, 10 anni, Repubblica Domenicana

Cara Jo, questo succede a molti stranieri appena arrivati qui in Italia. Ti capita forse perché loro non pensavano che “fossi così” oppure perché secondo loro sei diversa, ma non è vero, noi siamo tutti uguali anche se cambia il colore della pelle, quello degli occhi, quello dei capelli... Ma tu non

preoccuparti, sentiti come ti vuoi sentire “e nessuno sarà mai come te”. Tu, intanto, cerca di avvicinarti agli altri, e parlare del tuo Paese. Magari lo troveranno affascinante e per rendere questo “racconto culturale” più interessante, porta foto, souvenir… Comunque, ritorniamo all‟inizio. I bambini italiani, a volte, si credono superiori agli altri. Un esempio? I bulli, dei ragazzi che per qualche motivo (familiare, della scuola…) vanno in giro a picchiare o prendere in giro i “secchioni” ed i più piccoli. Non è una cosa giusta e bisognerebbe provvedere a questo. Però, non c‟è solo il male nel mondo, c‟è anche il bene. E, secondo me, è il bene che fa funzionare il mondo. Infatti, ci sono anche i bambini che sono simpatici , tranquilli e gentili. Questo è il tuo/a migliore amico/a. io. Per esempio, ho delle compagne di classe che sono straniere, ma non ho nessun motivo per trattarle male: se loro sono gentili con me, io lo sono con loro, e cerco di esserlo anche se loro non lo sono. Molte generazioni fa, gli antenati di mio papà venivano dall’Austria, e quelli di mia mamma dalla Sicilia. Vorrei tornare indietro nel tempo e vedere il loro inserimento in Veneto. Chissà com‟erano trattati! In alcune circostanze, secondo me, gli stranieri sono migliori, perché fanno lavori che gli Italiani non fanno. Quindi, per lo Stato italiano, gli stranieri possono essere “utili” proprio per questo, però, devono avere anche loro i propri diritti, cosa che molti capi di aziende non fanno. La legge è uguale sia per italiani che stranieri, quindi loro non possono uccidere, rubare… Cara Jo, forse noi che siamo piccoli, da grandi riusciremo a far PACE tra i popoli, così che non ci sia più il razzismo.

GAIA C., 11 anni, Italia

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“LETTERA A DANIEL”

Gli Italiani per me sono abbastanza patriottici. I maschi soprattutto. Perché quando c’è la Nazionale di calcio, se vince vanno in giro per le strade con le

macchine a fare “casino” con la bandiera dell’ Italia perché ha vinto la partita. Una cosa che non ho capito è questa: e se perdono?

(Daniel, 11 Anni, Albania) Caro Daniel, è vero che gli Italiani, quando vincono i mondiali, fanno baccano, fanno un po‟ di pazzie eccetera eccetera. Gli Italiani però, se perdono le partite di calcio, a quel punto restano chiusi in casa. Non tutti gli Italiani però sono così, tipo me che neanche seguo il calcio. Così anche se perde una squadra importante, eccetto l‟ Italia, non me ne importa molto. Anche se il calcio per me non è importante, lo può essere per l‟ amicizia; perché essendo tifoso di una squadra ti puoi fare nuovi amici. Il calcio non è solo “Festeggio se vinco e mi arrabbio se perdo”, ma anche un bello sport per divertirsi ed essere amici. A me è capitato di giocare a calcio con i miei amici alle elementari, e se vincevamo urlavamo e correvamo per tutto il giardino, se perdevamo eravamo un pochino arrabbiati e sparlavamo dei vincitori. Insomma, la situazione non è molto diversa perché quasi tutti nel calcio fanno così.

Saluti Leonardo, 12 anni Italia

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LETTERE A DAMIAN

Certe volte io non capisco bene quella gente che dice tu sei albanese, tu sei indiano, tu sei italiano, tu sei rumeno. Cosa vuol dire? Io adesso sono qui, in

Italia. (Damian, 10 anni, Romania)

Si, Damian, hai ragione da una parte, ma se noi non sappiamo avremmo un sacco di punti di domanda. Tipo: perché alcuni popoli sono di pelle diversa da noi? Perché parlano in modo di verso da noi? Poi tutti i modi di vivere sono diversi da noi. Hai ragione perche non ci sarebbero i razzisti, tutte quelle leggi contro gli Ebrei fatte da Hitler. Io non capisco perche dei ragazzi giovani devono prendere in giro gli anziani che magari non riescono a fare delle cose o non hanno tanti soldi!a me e capitato di essere al supermercato e davanti a me c‟era una anziana signora che aveva mal di pancia e ha chiesto alla persona che era davanti a lei se poteva lasciarla passare. L‟altra persona rispose:” No! “ Allora ha aspettato, ma nel frattempo aveva fatto la “popò” sul pavimento del supermercato e dopo che quella che aveva, era una ragazzina, si è messa a ridere e ha scattato una foto alla signora con questo problema. È la stessa cosa anche per i ragazzi down e non è giusto, perché siamo tutti uguali. Gaia P., 11anni, Italia

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Caro Damian Hai proprio ragione, se non sapessimo che siamo nati tutti in paesi diversi non ci sarebbe tutto questo razzismo. In fin dei conti siamo tutti umani, come dice la Bibbia, tutti discendenti dagli stessi antenati, Adamo ed Eva. Noi bambini non centriamo proprio niente, ma sono gli adulti incoscienti che hanno questa fissazione sul colore della pelle o sulla religione. Ci sono certi genitori che non lasciano i propri figli giocare con i bambini diversi dai propri. Trovo questo molto ingiusto, perché secondo me questo ostacolo non esiste. Noi bambini pensiamo solamente a divertirci e non a questa stupidaggine. Sono cose che ci mettono in testa i razzisti, ma io mi sento anche molto fortunato perché i miei genitori mi lasciano giocare con chi voglio, a patto che li conosca, e spero anche i tuoi. Quand‟ero alla scuola materna, nella classe dei più grandi, c‟era un bambino di colore. All‟ inizio lo prendevamo in giro chiamandolo: cioccolatino, “negro” ed altro ancora. Poi un giorno dissi alla mia mamma che avevo preso in giro un bambino, dicendogli che era nero. Lei mi disse che non si fa così, e che siamo tutti uguali anche se il colore della pelle non è uguale. Mi spiegò che comportandomi così sarei diventato razzista, e non è una bella cosa, si dovrebbe giocare con tutti. Poi quando sono andato alle elementari siamo diventati molto amici. Un giorno a calcio, in un allenamento dei bambini gli dissero:”Sporco negro” e lo presero a calci. Quando è uscito dal campo piangendo, mi voltai verso di loro e dissi:”Siete proprio degli stupidi”. Da questa storia ho capito cosa voleva dire razzismo e proprio sono diventato il suo “migliore amico”, al punto che tutte e due le famiglie a volte si ritrovano a cenare insieme. Ed così siamo diventati ancora più amici. Saluti tuo

Bryan , 11 anni, Italia

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LETTERA A ROBERTO

Io so fare il gentile perché mia mamma mi ha

detto che se faccio il gentile forse dopo dei signori e delle signore italiane ti aiutano di più

(Roberto, 10 anni, Repubblica Domenicana)

Caro Roberto, è vero che se fai il gentile le persone ti aiutano di più, ma non è sempre così. Potresti trovare delle persone che ti aiutano, ma anche delle altre che vogliono farti soffrire solo perché non vieni dal loro paese. Se conosci alcune persone di quel tipo meglio star distante, anche perché poi ti prenderanno in giro per sempre. Se però sei in Italia da poco è normale che nessuno sia gentile con te, perché la maggior parte degli italiani è così. Se invece sei in Italia da molto tempo e nessuno è gentile con te non è tanto normale. Anche in classe mia c‟è un bambino che è straniero: appena arrivato nessuno era gentile con lui, invece adesso che sono passati tre anni sono quasi tutti gentili con lui, tranne alcuni. Te sei anche fortunato a venire dalla Repubblica Domenicana, perché agli Italiani non gli sta antipatica, come ad esempio Romania o Albania. Per cui puoi considerarti fortunato. Comunque te comportati bene e vedrai che gli altri saranno gentili con te.

Nicolò B, 11 anni Italia

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LETTERA A FAIZA

Gli italiani sono americani, però sono nati in Italia, non in America, per questo parlano italiano. Quando io dopo vado tanto a scuola in Italia e imparo bene l'italiano però non divento americana, perché sono nata in Marocco, io sono araba, io sono marocchina. Io allora divento un po' italiana e un po' marocchina. (Faiza, 10 anni, Marocco) CARa BAMBINa Che Vieni Dal Marocco, quando sono venuto la prima volta in Italia, avevo otto anni, e anche io mi sono sentito un po‟ solo. Un bambina ha raccontato delle frasi molto brutte e tutti i miei compagni che avevo si allontanavano da me, ma dopo quando ho imparato la lingua italiana e gli ho detto che queste parole non erano vere. Ti consiglio quando impari bene l‟italiano di non stare più da solo perché l‟amicizia è una cosa bella. Io quando sono venuto in Italia non sapevo ancora parlare l‟italiano però un po‟ alla volta ho imparato a parlare,la stessa cosa succederà anche a te. Quando sono venuto in Italia non parlavo mai stavo sempre da solo, non parlavo con nessuno ecc.

Bajram, 12 anni, Albania-Italia

--------------------------------------------------------------------------------- LETTERA A SANA

Caro diario, oggi è bruttissimo essere in questa classe. Scommetto che se non

ero albanese tutti sarebbero stati miei amici. Invece io adesso ho solo due amiche. (Sana, 11 anni, Albania)

Cara Sana, Mi dispiace che tu non hai amici in classe ; ma forse i tuoi compagni di classe sono razzisti che non pensano a che cosa succederebbe a loro se fossero di un paese straniero . Se io fossi albanese, non avrei potuto conoscere i miei genitori e neanche i miei amici , e io ci sarei stato molto male , ma siccome sono nato italiano , ho potuto conoscere sia i miei genitori che i miei amici .

Nicola A., 11 anni, Italia

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Lettere per MANUEL

Se tu mi chiedi se io sto bene in Italia io non so rispondere perché non ho ancora capito se in Italia, i bambini italiani, dico, le donne, i signori, mi vogliono

oppure no, perché delle volte mi sembra che mi vogliono e delle volte sento della gente che dice di andare via e mi guarda storto e allora e allora se non mi

vogliono io non posso stare molto bene. Se per caso tu vai in un altro posto e non sono che sei anche te in quel posto, tu dopo come stavi? Bene o male?

Non lo sai. Manuel , 8 anni, Filippine

Caro Manuel … Quello che hai scritto,e’ vero,perché mettiamo caso che tu vieni in Italia e nessuno ti accetta per quello che sei … bèh, non è per niente bello,ci sono certe persone che sono razziste, ed essere razzisti è una delle cose più brutte al mondo,perché non esprimono semplicemente la propria opinione (che non le piacciono le persone di un altro paese con altre culture … ma le odiano). Io non sono razzista,perché,per me ci sono bravi ragazzi, che non vengono qui in Italia per “rompere le scatole”ma per avere uno studio maggiore,guadagnarsi dei soldi per vivere qui e … bè queste sono brave persone,ma le persone che non sono intelligenti,sono razziste. Il mio pensiero e’ che essere razzisti e’ una cosa indescrivibile … e’ come se qualcuno incolpasse una persona innocente insultandola. Comunque, caro Manuel, sappi che ci sarà sempre qualche sciocco ragazzo che farà queste cose stupide … un consiglio:”Non dargli retta!!!”. L’unica cosa di cui ti devi preoccupare è di essere felice qui in Italia e di costruirti un futuro migliore di quello che potresti avere nel tuo paese. Sai, Manuel, ci sono delle persone di cui ti ho parlato prima , i razzisti , che non

riescono a capire la situazione dei ragazzi di altri paesi e dovrebbero provare la sensazione di essere esclusi per capire cosa provi te e molti altri. Ti auguro una vita serena e piena di gioia. Baci

Asia , 11 anni, Italia

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Caro Manuel, tu mi hai raccontato, che ti maltrattano, perché sei straniero; io non credo di riuscire a provare ciò che in questo momento provi tu, ma ci proverò ugualmente… Io sono nata qui, in Italia, dove ci sono certe persone che non vogliono avere nulla a che fare con gente che secondo loro è “diversa”, con la pelle più scura, più chiara, … ma anche con gli “occhi a mandorla” . Loro credono che siate ladri, poveri, ammalati, … allora vi spaventano per mandarvi via. Ti consiglio, veramente tanto, di muoverti per i negozi, bar… con i tuoi amici italiani, magari loro ti potranno difendere da quella gente razzista. Oppure non badare alla gente che ti maltratta e continua la tua vita, così -prima o poi- si abitueranno che non te ne andrai presto dall’Italia; comunque vada, cammina a testa alta. “In bocca al lupo”! Ma spiegami una cosa, se noi venissimo nelle Filippine, come verremo trattati? Sono sicura che saremo -quasi- i “benvenuti”, ma voi, perché vi maltrattano? Non li capisco proprio i razzisti! Spero che si abitueranno presto a te, e tu a loro. Molti miei compagni sono stranieri, ma noi -in classe e dopo la scuola- cerchiamo di non maltrattarli, anzi, di dare un aiuto; solo una mia compagna, si “lamenta”, perché a lei sembra di non essere considerata da nessuno. Lei mi ha raccontato, che se continuerà a sentirsi così, teme che dovrà ritornare nel suo Paese dai parenti; ed io non voglio che ciò accada, perché lei vivrebbe anche bene qui in Italia se non dovesse avere questo sentimento spiacevole; io la vorrei aiutare di più ad “integrarsi”, me non è poi così tanto semplice; ogni cosa ha il suo tempo! Mi dispiace molto che succeda lo stesso a te -la mia compagna, è spesso molto triste per questo-, ma ti auguro tantissimo, di riuscire a farti capire da chi ti circonda, e di “integrarti”! Alessia R, 12 anni, Italia

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LETTERE A INES Un bambino pensa che io ho la pelle così perché mi sono colorata con un pennarello. E

se io mi lavo la faccia bene dopo divento bianca. Ma alla fine fanno tutti domande dicono :” Di che colore è il tuo sangue?” dicono :”Veh, ma tu fai la cacca nera ?” .

Dicono così perché sono

piccoli, non sono cattivi. Loro appena vedono la pelle

un po’ nera pensano che

tutto è nero, ma non è così. Io non mi arrabbio, perché la

loro maestra deve ancora

insegnare tutto, sono troppo piccoli. Poi io non ho mai

visto una cacca bianca, nessuno la vede, non

esiste!!! Ines, 8 anni, Repubblica

Domenicana Ciao Ines, mi chiamo Lisa,

ho 11 anni e sono una ragazza italiana. Io credo che tu abbia più cervello di noi italiani se scrivi delle cose così sensate. Ho letto solo un pezzettino del tuo racconto, ma mi è piaciuto molto. Faceva ridere e allo stesso tempo riflettere sul colore della pelle. In classe mia ci sono tre ragazzi non del tutto italiani: una ragazza ha il padre etiope ed è stata adottata da una coppia di genitori italiani; un ragazzo e una ragazza hanno la madre di Panama( ma non sono fratelli).I primi anni delle elementari venivano presi in giro anche loro per il colore della pelle . Ogni giorno penso: “ siamo tanto ossessionati, noi bianchi, dal colore della pelle delle altre persone da cacciarle dal nostro paese e fare perfino una guerra, mentre noi stessi andiamo al mare per diventare scuri di pelle”. Comunque, Ines, neanche io ho mai visto una cacca bianca a meno che un signor tal dei tali non soffra di una qualche malattia. Sai io sono bianca in tutti i sensi: occhi verdi ,pelle rosa e capelli castano chiaro, ma questo non vuol dire che chi è diverso, tipo te o i miei 3 compagni di classe non possa fare quello che facciamo noi. Sulla finestra di casa mia ho dipinto un angelo di colore nero, proprio contro il razzismo e sopra, su una striscia gialla,ci ho scritto”Pace”.Sinceramente io non ho mai sentito una stupidaggine come quelli che ti dicono che ti sei dipinta con il pennarello e che se ti sciacqui bene la faccia ti diventa come gli altri, per tutto l‟universo:non farlo!!!non ci provare neanche per sogno!!!neanche nella più remota anticamera del cervello, capito?! E anche se diventassi come noi italiani, che e‟ altamente improvabile scommetto che te ne pentiresti. A cosa serve essere come gli altri, quando neanche gli altri sono uguali? Quasi tutti i miei compagni hanno occhi marroni, c‟è chi ha i capelli biondi chi ce li ha mori. Visto? Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo lo stesso carattere e fisico. E‟ questo il bello:siamo tutti diversi, e nessuna eccezione!!! Per me mascherarsi a carnevale e‟ inutile, perché visto che siamo tutti diversi non serve, e magari potremmo prendere una maschera uguale al nostro compagno di gioco. Abbiamo tutti il sangue rosso, le cose che dicono sui nobili, che hanno il sangue blu, sono tutte sciocchezze, e di certo, noi bianchi non abbiamo il sangue bianco. La cosa che mi fa veramente arrabbiare e‟ che i grandi ci credono veramente a questa storia del colore della pelle, e non vogliono, no non possono , accettare il fatto che siamo tutti uguali!chi crede in queste cose ha il cervello più piccolo di una nocciolina anzi di un neurone e mezzo!!!Comunque sono felice che tu ti sia espressa perché tenersi tutto dentro fa male. Ciao da Lisa V., 11 anni, Italia

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Cara Ines, hai proprio ragione i bambini non sanno queste cose, e non vogliono offenderti, sono troppo piccoli per capire. Perfino io. Da piccola, mia nonna mi ha detto che quando ero al parco con lei, avendo visto un uomo di colore che girovagava, avevo detto:”Guarda nonna, c’è l’uomo di cioccolata !” Ma il signore non si è offeso, anzi si è messo a ridere.

In questo esempio tu sei l‟uomo di colore e i bambini sono me. Mi sa che non ti conviene cambiare pensieri su queste cose, hai dei pensieri molto maturi. (non come qualcuno nella mia classe) Continua così, perché nessuno ti offenderà, solo se sei timida e vulnerabile, e tu non lo sei leggendo quello che hai scritto,

perché tutti SIAMO UGUALI!!

Althea , 11 anni, Italia Cara Ines, ciao Capisco bene perché ti prendono in giro … non sono ancora abituati a te! Se questa cosa comincerà a darti fastidio, sai quante offese puoi trovare: fatti di neve, usate lo sbiancante per lavarvi? Se ne possono trovare molte, l‟importante è non offendere troppo o con fatti personali dell‟altro, altrimenti saranno guai!!! A me è capitato (e mi capita ancora) che mi prendono in giro per i miei capelli, che sono ricci e dicono che ho preso la scossa! Io non mi arrabbio molto perché se ti arrabbi loro si divertono di più, e quindi bisognerebbe stare sempre zitti … il problema è farlo!!! Di solito si continua ad offendersi finché qualcuno non li ferma. A me il discorso della pelle non mi è mai capitato, forse non me lo ricordo, ma a mia cugina sì, e quindi se vuoi un consiglio fatti degli amici, così che ci possano

abituare meglio a te e che ti possano aiutare. Quell‟altra cosa non l‟ho mai sentita, e poi si stanno prendendo in giro da soli; perché loro al fanno bianca? Non ascoltarli e fai finta di niente così capiranno quante sciocchezze stanno dicendo. Ciao ciao da

Paola Z, 11 anni, Italia!

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LETTERE A VERA

Io sono nata in Italia, a Montecchio, però mia mamma e mi papà sono albanesi e anche io allora sono albanese . Io ho fatto l’asilo qui , la scuola qui .

Io vorrei chiederti al maestro due cose . La prima cosa è questa: Io sono ITALIANA o albanese o tutte e due ?

La seconda : ma io sono immigrata o no ? VERA, 11 anni, Albania

Cara Vera, Secondo me tu saresti per verità Albanese. Lo so io, perché mio fratello è nato in Italia , però è sempre macedone , non è italiano . E quindi tu saresti albanese : non credere che sei italiana . Oppure puoi essere sia italiana sia albanese , però io ti consiglio di essere solo una lingua . Ti consiglio la tua lingua , si dice madrelingua oppure lingua madre . Anche io sono da tanto tempo in Italia , ma per la verità sono macedone ; però io un giorno sono andata a chiedere : “se per caso io volessi diventare italiana , potrei ?” Lei mi rispose : “ Sì, però tradirai la tua religione . “ Io risposi: “Non voglio tradire la mia religione , perché io sono nata in Macedonia e rispetterò le nostre leggi e le nostre tradizioni. Come diceva sempre mio papà :”Non tradire mai le nostre usanze tipo non sposarti con uno di un‟ altra religione, non devi per forza , se non vuoi che tutti quelli che ti conoscono in Macedonia ti ignoreranno. Io non credo che sia bello e vorrei farti capire che tradire o non rispettare è una cosa molto brutta . Telo dico io che mi è già successo , non confonderti! Secondo me non sei “IMMIGRATA” perché anche io sono straniera : mia mamma e albanese è mio papà e turco e parliamo macedone . Viviamo in Macedonia , tutta la mia famiglia :zie , zii ,nonna ,nonno eccetera . Non credo che siamo “immigrati” , non lo credo proprio. E spero che anche tu non lo sia.

Esma , 11 anni Macedonia, Italia

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Oggi Carlo ha scritto sul mio astuccio: "Ti odio!". Io però non sono né offesa né felice perché ci sono abituata. (Vera, 9 anni, Albania)

Cara Vera … Tu non ascoltarlo perché magari lui ti vuole bene, ma lo fa per attirare l‟attenzione. Anch‟io ho avuto non solo alle elementari … ma anche adesso alle medie. Alle elementari c‟era una ragazza che si comportava molto, molto male: una volta ha tirato le forbici dietro a una maestra! Odiava tutti! Adesso che io sono in prima media litigo con tutti, a volte anche con quelli delle altre classi, ma il mio professore d‟ italiano dice che se un ragazzo ti odia, ti prende in giro invece … invece vuole dire che le piaci. Vera , tu stai al suo gioco, così un giorno la smetterà e farete pace. In classe mia c‟e un ragazzo che ogni giorno mi dice “spagnola”, e solo perché mia mamma è di Panama. Però uno di questi ragazzi (uno dei ragazzi che mi prendono in giro)ha anche lui la mamma di Panama, e allora ha poco da dire!

Stefania ,11 anni, Panama-Italia

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LETTERE A VERA Io dico sempre a mia mamma e anche a mio padre di imparare un po’ meglio l’

italiano per non farmi far fare brutte figure , ma loro lavorano sempre e non imparano mai a parlare bene , per questo io delle volte mi vergogno ad andare

in giro con loro. Vera ,10 anni , Albania

Cara Vera , capisco in che situazione sei ma alla fin fine , non sei in grave pericolo.

Sai , non devi vergognarti di avere dei genitori che parlano la tua lingua, perché dopo tutto, come hai detto te , sono sempre a lavoro , e comunque è anche la tua lingua . Secondo me non dovresti vergognarti per il fatto che i tuoi

sappiano solo l‟ albanese, perché io l‟ ho sentito parlare e sinceramente è una lingua più bella sicuramente dell‟ italiano! Ma se proprio vuoi che i tuoi genitori sappiano parlare l‟ italiano , alla sera o alla mattina , mentre mangiate, avresti la possibilità di fargli delle “ lezioni” della lingua italiana ! così quando andrai in giro, ti vergognerai … ma di meno !

Io in ogni caso , se fossi in te mi farei più “ bella”degli altri : loro sanno solo l’ inglese o il francese o lo spagnolo che imparano a scuola più l’

italiano ; mentre te sai le lingue che si imparano a scuola , l’ italiano e la tua lingua : l’ albanese .

Se vuoi segui i miei consigli !!! Spero che così tu ottenga ciò che vuoi !!! Ciao !!!

Beatrice , 11 anni, Italia

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Carissima Vera …… Io mi chiamo Eleonora, e a me dispiace che i tuoi genitori non sappiano parlare l‟italiano e mi dispiace che ti facciano fare delle brutte figure ed è per questo che ho deciso di darti qualche consiglio utile che ti possa aiutare. In certe situazioni devi aver pazienza perché prima o poi anche loro impareranno a parlare l‟italiano . Se vedi che proprio non ci riescono ad impararlo, prova ad insegnarglielo tu, così è un vantaggio per te, ma soprattutto per loro, per te perché tu non farai più brutte figure e per loro perché così si faranno degli amici che di certo li aiuteranno. Sai io in spiaggia ho conosciuto una ragazza in cui mi ha detto che si vergognava dei suoi genitori, perché dei suoi amici gli dicevano sempre che i suoi genitori erano ignoranti perché dopo un mese due che erano qui in Italia , non sapevano parlare l‟italiano …… io le ho detto di lasciarli perdere perché sono razzisti e sono dei ragazzi, scusa per la parola, stupidi. E poi se c‟è qualcuno che ti dice così , ti do gli stessi consigli che ho detto alla mia amica della spiaggia: lasciali perdere perché sono dei ragazzi stupidi. Comunque sappi che non ti devi mai più vergognare dei tuoi genitori perché sono e saranno sempre i tuoi genitori. Non so più cosa dirti perché i miei consigli te li ho già dati tutti. BACI CIAO . LA TUA AMICA

Eleonora,11 Anni, Italia