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ACTO I. Coro de introducción. pag.14 Il sacro vischio a mietere Norma verrá?Verrá, verrá Dell'aura tua profetica, terribil Dio, l’informa: sensi, o Irminsul, le inspira d’odio ai Romani e d’ira, sensi che questa infrangano pace per noi mortal, si. Nella città dei Cesari tremendo echeggerà. E del suo scudo il suono, pari al fragor del tuono, nella città dei cesar tremendo echeggerá, (echeggerà x3), tremendo, tremendo echeggerà, ah si, tremendo, tremendo echeggerà. E del suo scudo il suono, pari al fragor del tuono, nella città dei Cesari tremendo echeggerà, (echeggerà x3), tremendo, tremendo echeggerà, ah si, tremendo etc… Luna, t’affretta a sorgere Norma all’altar verrà. O Luna, t’afretta! Sorta è la Luna, o Druidi; ite, profani altrove, ite altrove, ite altrove. Ite, profani, altrove. Sorta è la Luna o Druidi; ite, profani, altrove, ite altrove. CORO pag. 51 Norma viene: le cinge la chioma la verbena ai misteri sacrata; in sua man como luna falcata l’aurea falce diffonde splendor. Ella viene e la stella di Roma sbigottita si copre d’un velo; Irminsul corre i campi del cielo qual cometa foriera d’orror, qual cometa foriera d’orror, qual cometa foriera d’orror, foriera d’orror etc… Escena CASTA DIVA pag. 56 Si brandisca una volta. E che t’annunzia il Dio? parla: quai sorti? Ca-sta Di-va a noi deh vol-gi il bel sem-bian-te sen- za vel, e senza vel. Di-va, spar-gi in te-rra quel-la pa-ce che re-gnar tu fai nel ciel, tu fa-i nel ciel. Tuoni e un sol del popol empio non isfugga al giusto scempio; e primier da noi percosso il Proconso le cadrà. Sei lento, si, sei lento, o giorno di vendetta; ma irato il Dio t’affretta che il Tebro condannò, ma irato il Dio t’affretta che il Tebro condannò. Ma irato, si, il Dio t’affretta che il Tebro condannò. O giorno, il Dio t’affretta che il Tebro condannò. pag. 154 Norma, Norma all’ara! in tuon feroce d’Irminsul tuonò la voce, Norma, Norma al sacro altar, al sacro altar, etc… ACTO II. Coro y salida de Oroveso pag. 188 Non partì? Finora e al campo. Tutto il dice dell’armi il suon, dell’armi il suon, il suon dell’armi, dell’insegene il ventilar. Un breve inciampo, un breve inciampo non ci turbi, non ci arresti; un breve inciampo non ci turbi, non ci arresti; attendiam, attendiam, un breve inciampo non ci turbi, non ci arresti; e in silenzio il cor s’appresti la grand’opra, la grand’opra a consumar, e in silenzio il cor s’appresti la grand’opra, la grand’opra a consumar, la grand’opra a consumas; in silenzio attendiam la grand’opra a consumar___ e in silenzio a compier l’opra, la grand’opra etc… Come? le nostre selve l’abborrito Proconsole non lascia? non riede al Tebro? E Norma il sa? di pace è consigliera ancor? E che far pensi? E finger sempre? Ah sì, fingiamo, se il finger giovi; ma il furor in sensi covi Guai per Roma allor che il segno dia il sacro altar, dia dell’armi il sacro altar_______ guai per Roma allor che il segno dia dell’ami il sacro altar. Ma fingiamo, è consiglio il simular, ma fingiamo, è consiglio il simular, si, fingiamo. Scena pag. 209 Squilla il bronzo del Dio! Norma! che fu? Percosso lo scudo d’Irminsul quali alla terra decreti intima? A noi pur dianzi pace s’imponea pel tuo labbro! Coro pag. 214 Guerra, guerra, Le galliche selve quante han quercie producon guerrier; qual sul gregge fameliche belve, sui Romani van essi a cader. Sangue, sangue! Le gallchescuri fino al tronco bagnate ne son. Sovra i flutti del Ligeri impuri ei gorgoglia con funebre suon. Strage, strage, sterminio, vendetta! già comincia, si compie s’affretta. Come biade da falci mietute son di Roma le schiere cadute. Tronchi i vanni, recisi gli artigli, abbattuta ecco l’aquila al suol. A mirare il trionfo de’ figli ecco il Dio sovra un raggio di sol. Escena y duetto. Pag. 222 Un Romano? A noi vientratto. È Pollion! Il sacro ferro impugna, vendica il Dio. Tu tremi? Che fia? Per chè t’arresti? Ferisci. Che far pensa? Escena y aria final. Pag. 241 Oh delitto! Oh furor! la fa palese. La svela. Parla: chi è dessa? Tu! Norma! D’orrore io gelo. Tu delinquente! Oh quale orror! Oh! in te ritorna, ci rassicura, canuto padre te ne scongiura. Se il Dio severo che tanto eccesso punir non de‘_______ Norma! deh! Norma! scolpati! Taci? ne as-col-ti ap-pe-na? Norma sei rea? Parla! Empia! Oh qual orror! Pian-ge! pre-ga! che mai spe-ra? Qui re-spin-taè la pre-ghie-ra. Le si spo-gli il crin del ser-to del ser-to, la si co-pra di squal-lor. Si pian-ge! che mai spe-ra? Qui re-spin-ta è la pre-ghie-ra. Le si spo-gli il crin del ser-to del ser-to, sia co-per-ta di squal-lor. Van-ne al rogo ed il tuo scempio purghi l’ara e lavi il tempio, maledetta e stinta ancor; estinta ancor; estinta ancor! NORMA

Norma

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ACTO I. Coro de introducción. pag.14Il sacro vischio a mietere Norma verrá?Verrá, verráDell'aura tua profetica, terribil Dio, l’informa: sensi, o Irminsul, le inspira d’odio ai Romani e d’ira, sensi che questa infrangano pace per noi mortal, si.

Nella città dei Cesari tremendo echeggerà. E del suo scudo il suono, pari al fragor del tuono, nella città dei cesar tremendo echeggerá, (echeggerà x3), tremendo, tremendo echeggerà, ah si, tremendo, tremendo echeggerà. E del suo scudo il suono, pari al fragor del tuono, nella città dei Cesari tremendo echeggerà, (echeggerà x3), tremendo, tremendo echeggerà, ah si, tremendo etc…Luna, t’affretta a sorgere Norma all’altar verrà. O Luna, t’afretta!

Sorta è la Luna, o Druidi; ite, profani altrove, ite altrove, ite altrove. Ite, profani, altrove.

Sorta è la Luna o Druidi; ite, profani, altrove, ite altrove.

CORO pag. 51Norma viene: le cinge la chioma la verbena ai misteri sacrata; in sua man como luna falcata l’aurea falce diffonde splendor. Ella viene e la stella di Roma sbigottita si copre d’un velo; Irminsul corre i campi del cielo qual cometa foriera d’orror, qual cometa foriera d’orror, qual cometa foriera d’orror, foriera d’orror etc…

Escena CASTA DIVA pag. 56Si brandisca una volta. E che t’annunzia il Dio? parla: quai sorti?Ca-sta Di-va a noi deh vol-gi il bel sem-bian-te sen-za vel, e senza vel.Di-va, spar-gi in te-rra quel-la pa-ce che re-gnar tu fai nel ciel, tu fa-i nel ciel.

Tuoni e un sol del popol empio non isfugga al giusto scempio; e primier da noi percosso il Proconso le cadrà.

Sei lento, si, sei lento, o giorno di vendetta; ma irato il Dio t’affretta che il Tebro condannò, ma irato il Dio t’affretta che il Tebro condannò.

Ma irato, si, il Dio t’affretta che il Tebro condannò.O giorno, il Dio t’affretta che il Tebro condannò.

pag. 154Norma, Norma all’ara! in tuon feroce d’Irminsul tuonò la voce, Norma, Norma al sacro altar, al sacro altar, etc…

ACTO II. Coro y salida de Oroveso pag. 188Non partì? Finora e al campo. Tutto il dice dell’armi il suon, dell’armi il suon, il suon dell’armi, dell’insegene il ventilar.Un breve inciampo, un breve inciampo non ci turbi, non ci arresti; un breve inciampo non ci turbi, non ci arresti; attendiam, attendiam, un breve inciampo non ci turbi, non ci arresti; e in silenzio il cor s’appresti la grand’opra, la grand’opra a consumar,

e in silenzio il cor s’appresti la grand’opra, la grand’opra a consumar, la grand’opra a consumas; in silenzio attendiam la grand’opra a consumar___e in silenzio a compier l’opra, la grand’opra etc…

Come? le nostre selve l’abborrito Proconsole non lascia? non riede al Tebro? E Norma il sa? di pace è consigliera ancor? E che far pensi?E finger sempre?Ah sì, fingiamo, se il finger giovi; ma il furor in sensi coviGuai per Roma allor che il segno dia il sacro altar, dia dell’armi il sacro altar_______guai per Roma allor che il segno dia dell’ami il sacro altar. Ma fingiamo, è consiglio il simular, ma fingiamo, è consiglio il simular, si, fingiamo.

Scena pag. 209Squilla il bronzo del Dio! Norma! che fu? Percosso lo scudo d’Irminsul quali alla terra decreti intima?A noi pur dianzi pace s’imponea pel tuo labbro!

Coro pag. 214Guerra, guerra, Le galliche selve quante han quercie producon guerrier; qual sul gregge fameliche belve, sui Romani van essi a cader.Sangue, sangue! Le gallchescuri fino al tronco bagnate ne son. Sovra i flutti del Ligeri impuri ei gorgoglia con funebre suon. Strage, strage, sterminio, vendetta! già comincia, si compie s’affretta. Come biade da falci mietute son di Roma le schiere cadute. Tronchi i vanni, recisi gli artigli, abbattuta ecco l’aquila al suol. A mirare il trionfo de’ figli ecco il Dio sovra un raggio di sol.

Escena y duetto. Pag. 222Un Romano? A noi vientratto. È Pollion! Il sacro ferro impugna, vendica il Dio.Tu tremi? Che fia? Per chè t’arresti? Ferisci.Che far pensa?

Escena y aria final. Pag. 241Oh delitto! Oh furor! la fa palese. La svela.Parla: chi è dessa? Tu! Norma!D’orrore io gelo. Tu delinquente! Oh quale orror!

Oh! in te ritorna, ci rassicura, canuto padre te ne scongiura. Se il Dio severo che tanto eccesso punir non de‘_______Norma! deh! Norma! scolpati! Taci? ne as-col-ti ap-pe-na?Norma sei rea? Parla! Empia!

Oh qual orror!Pian-ge! pre-ga! che mai spe-ra? Qui re-spin-taè la pre-ghie-ra. Le si spo-gli il crin del ser-to del ser-to, la si co-pra di squal-lor. Si pian-ge! che mai spe-ra? Qui re-spin-ta è la pre-ghie-ra. Le si spo-gli il crin del ser-to del ser-to, sia co-per-ta di squal-lor.Van-ne al rogo ed il tuo scempio purghi l’ara e lavi il tempio, maledetta e stinta ancor; estinta ancor; estinta ancor!

NORMA