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Proprietà letteraria riservata – Printed in Italy

© Copyright 2003 – META srl

Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in nessun modo e forma, sia es-sa elettronica, elettrostatica, fotocopie, ciclostile, ecc., senza il permesso scritto di Valagro SpA.

Realizzazione: META srl – Corso Trento e Trieste, 43 – 66034 LANCIANO (Ch)

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PREFAZIONE

In tutti i testi che trattano i problemi della nutrizione vegetale con elementiminori si mette in rilievo la loro indispensabilità e la necessità di non dimenticar-sene. E’ naturale che se una pianta sana contiene nella sostanza secca dei propritessuti ben l’1,5 per cento di azoto e solo 250 parti per milione di ferro, 50 partiper milione di manganese, 6 parti per milione di rame e 0,1 parti per milione dimolibdeno, può venire in mente di trascurare questi componenti minori: si tratta diquantità tanto piccole!

Se traduciamo però queste quantità in atomi necessari per ottenere una ton-nellata di prodotto vegetale, possiamo calcolare che una composizione equilibratadei tessuti vegetali si basa sulla presenza di 6 · 1026 atomi di N, quasi 3 · 1024 atomidi Fe, 6 · 1023 atomi di Mn, 6 · 1022 atomi di rame e 6 · 1020 atomi di molibdeno. Dimolibdeno ne serve pochissimo, è vero, addirittura un milione di volte meno atomirispetto all’azoto. Ma un terreno è carente di molibdeno se non riesce a fornire allepiante 600 miliardi di miliardi di atomi di molibdeno per ogni tonnellata di pro-dotto!

Questi, che per il chimico possono sembrare i semplici conti della serva (oquasi), devono essere dati da tenere sempre presenti da parte dell’agronomo: nonci si può mai dimenticare dei microelementi. Non devono essere tenuti presenticome fonte potenziale di inquinamento e basta. Devono essere tenuti presenti an-che dalle autorità sanitarie: l’alimentazione umana nei paesi avanzati è sempre piùimpoverita di microelementi, se è vero che aumentano di anno in anno gli integra-tori alimentari che possiamo acquistare nelle farmacie per bilanciare la nostra ali-mentazione in maniera tanto poco naturale.

Ben venga dunque questo volumetto, che ricapitola in modo semplice mascientificamente valido le principali conoscenze utili all’agronomo che vuole oggiessere documentato. Trattando di carenze che possono essere fronteggiate consomministrazioni fogliari, bene hanno fatto gli estensori a prendere in esame an-che il caso del calcio e del magnesio, elementi generalmente sovrabbondanti, mache possono anch’essi essere presenti in quantità inadeguate. Si tratta di un com-pendio di notizie pratiche che non possono che risultare utili e gradite al lettore.

Prof. Paolo Sequi(*)

(*) Direttore Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante, Roma

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PREMESSA

Congiunte sinergie aziendali, indagini di mercato e ricerche specificamentescientifiche hanno fornito l’impostazione complessiva del testo, che si propone diaffrontare e definire, secondo le più innovative metodologie, un segmento benmarcato nell’ambito della nutrizione vegetale, quale è appunto quello dei microe-lementi.

Gli aspetti tecnici, inerenti alla tipologia della materia, sono stati volutamenterisolti nell’ottica di una semplificazione degli studi più marcatamente specialistici,in modo da estendere ad ampio raggio la fruizione del manuale.

In quest’ottica è parso utile fornire dapprima agli operatori del settore una vi-sione d’insieme, che inquadrasse la problematica dei nutrienti minerali delle pian-te nella sua globalità; si è quindi dato spazio alla fase operativa, passando dal con-testo generale alla focalizzazione e alla diagnosi di tutte le svariate problematiche,conseguenti alle carenze indotte dai microelementi.

Tale combinazione ha consentito l’individuazione delle strategie operative piùidonee, peraltro comprovate a livello aziendale da sperimentazioni innovative, fi-nalizzate alla risoluzione delle specifiche problematiche.

E’ apparso quindi utile corredare il tutto di un ricco repertorio iconografico,che rendesse immediati e facilmente individualizzabili i diversi fenomeni e, per-tanto, più duttile e snella la consultazione del testo: auspicabile “vademecum” eprontuario per gli addetti del settore.

Dr. Alberto Piaggesi Valagro S.p.A.

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INDICE

I - ASPETTI GENERALI

Nutrizione minerale delle piante .......................................................pag. 10

Importanza dei elementi chimici della fertilità

per la fisiologia della pianta ..............................................................pag. 12

Fattori che influenzano la disponibilità degli elementi nutritivi .......pag. 15

Tipologia di carenza .........................................................................pag. 20

Criteri di diagnosi delle carenze nutrizionali....................................pag. 22

II - ASSORBIMENTO E SINTOMATOLOGIA DI CARENZA

Ferro ................................................................................................pag. 28

Manganese .......................................................................................pag. 33

Zinco................................................................................................pag. 35

Rame................................................................................................pag. 38

Boro .................................................................................................pag. 41

Molibdeno........................................................................................pag. 45

Magnesio .........................................................................................pag. 47

Calcio...............................................................................................pag. 51

III - MICROELEMENTI CHELATI:LORO RUOLO NELLA NUTRIZIONE DELLE PIANTE

Microelementi chelati: loro ruolo nella nutrizione delle piante .......pag. 60

Caratteristiche fisico-chimiche dei microelementi chelati:loro influenza sulla qualità dei formulati.........................................pag. 64

Criteri di applicazione dei microelementi chelati:gli interventi radicali........................................................................pag. 69

Criteri di intervento: le applicazioni fogliari ...................................pag. 72

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IV - MICROELEMENTI CHELATI:I PRODOTTI ....................................................................................pag. 75

V - MICROELEMENTI CHELATI:GUIDA ALLA CONCIMAZIONE..................................................pag. 91

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

10

Gli elementi chimici che entrano a far parte della compo-sizione della terra sono poco più di cento, ma solo alcuni invirtu’ delle loro caratteristiche chimiche costituiscono lamateria vivente partecipando alla formazione delle com-plesse molecole biologiche ed al loro funzionamento.

Gli elementi chimici della fertilità hanno funzioni speci-fiche ed essenziali nel metabolismo della pianta.

Se si escludono l’idrogeno, l’ossigeno e il carbonio chevengono forniti alla pianta dall’acqua e dall’anidride carbo-nica, gli elementi della fertilità vengono definiti a secondadi quanto grande sia la quantità richiesta per la crescita: ELEMENTI PRINCIPALI: azoto (N), fosforo (P), e potassio (K).ELEMENTI SECONDARI: zolfo (S), calcio (Ca) e magnesio (Mg).MICROELEMENTI: ferro (Fe), manganese (Mn), zinco(Zn), Boro (B), molibdeno (Mo) e cobalto (Co).

In questo manuale dedicato ai microelementi non ci oc-cuperemo del cobalto, dato che questo elemento è essenzia-le per gli animali, sotto forma di vitamina B12, ma non per lepiante. Tratteremo invece qua e là di magnesio e di calcio,considerato che alcune carenze di questi elementi possanoessere curate con somministrazioni fogliari e con tecnicheaffini a quelle che si impiegano per i microelementi.

Tutti gli elementi nutritivi vengono assorbiti dalle piantesotto forma di ioni.

Il Fosforo, lo Zolfo, il Cloro, il Boro ed il Molibdeno,vengono assorbiti rispettivamente come fosfato, solfato,cloruro, borato e molibdato.

Gli altri ioni sono assorbiti sotto forma di cationi K+,Mg2+, Ca2+, Fe2+, o Fe3+, Mn2+, Zn2+, Cu2+. L’Azoto viene as-sorbito sotto forma di NO3

-, NO2-, oppure NH4

+.Questi ioni sono disciolti nella soluzione del suolo in

concentrazioni variabili, ed ogni terreno ha una sua tipicacomposizione.

Nutrizione minerale delle piante

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Aspetti generali

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Verso la foglianello xilemaVerso la foglianello xilema

Dalla foglianel floemaDalla foglianel floema

Movimentonel floemaMovimentonel floema

Movimento verso l’altonello xilemaMovimento verso l’altonello xilema

Ritorno al terreno conla caduta delle foglieRitorno al terreno conla caduta delle foglie

Assorbimento

Sostanze minerali edorganiche del terreno

Soluzionidel terreno

Ioni adsorbiti suicolloidi del terreno

Perdita perdilavamentoPerdita perdilavamento

MOVIMENTO DEI NUTRIENTI MINERALI

Modificato da: Fisiologia delle piante - Ed. ediSES 1992

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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Boro Rame Ferro Zinco Manganese Molibdeno

Fotosintesi

Crescita

Fertilità

Sintesi proteica

Sintesi lignina

Fissazione azotata

Riduzione nitrati

Traslocazione zuccheri

Le piante vivono in un ambiente ionico molto diluitodove riescono a nutrirsi e quindi a sopravvivere in virtu’della capacità che hanno di accumulare al loro internoioni a concentrazioni anche 10000 volte superiori aquelle esterne.

Nel suolo i soluti a basso peso molecolare (fra cui gliioni minerali nutritivi), grazie alla diffusione ed al flus-so di massa sono in continuo movimento raggiungendo,così, anche le radici delle piante.

Un elemento nutritivo minerale può funzionare oltreche come costituente di una struttura organica, anchecome attivatore di una reazione enzimatica, o come tra-sportatore di carica, oppure agire da osmoregolatore.

Gli elementi chimici della fertilità, in quanto parteintegrante di molte strutture enzimatiche, sono capacidi catalizzare la maggior parte delle reazioni tipiche delmetabolismo della pianta, e quindi di influenzarne la fi-siologia.

Fisiologia della pianta

Influenza degli elementichimici della fertilità su

alcuni processi fisiologicidella pianta.

FUNZIONI

ELEMENTI

Importanza degli elementi chimici della fer-tilità per la fisiologia della pianta

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Aspetti generali

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Modificato da: Miele S. - Inf. Agr. 10/96

Ferridossinarid.

Ferridossinarid.

Ferridossinaoss.

Ferridossinaoss.

e-e-

Fe3+Fe3+

Fe2+Fe2+

e-e-

Mo Feoss.

Mo Feoss.

Mo Ferid.

Mo Ferid.

e-e-

N2

2NH32NH3

Fe-proteina Mo-Fe-proteina

Nitrogenasi

NAD(P)H+H+NAD(P)H+H+ NO3NO3

NO2+H2ONO2+H2O

Nitrato Riduttasi

NAD(P)+NAD(P)+

FAD2e-2e- 2e-2e- Cit.b557

Cit.b557

2e-2e- Mo 2e-2e-

-

-

Fissazione dell’azoto (Fe - Mo)Fissazione dell’azoto (Fe - Mo)

Riproduzionee fertilità (B - Cu)Riproduzionee fertilità (B - Cu)

Sintesi delle auxine (Zn - B - Mn)Sintesi delle auxine (Zn - B - Mn)

Riduzione dei nitrati (Mo)

Trasferimentodegli zuccheri (B)Trasferimentodegli zuccheri (B)

CloroplastoCloroplasto

RiserveRiserve

Sintesi(glucidi, lipidi, ecc.)Sintesi(glucidi, lipidi, ecc.)

Sintesi proteine(Fe - Zn)

Sintesi proteine(Fe - Zn) Messaggero

RNAMessaggeroRNA

DNADNA

RibosomaRibosoma

(B)(B)

MitocondrioMitocondrio O2O2

CO2CO2

O2O2

Respirazione(Fe - Cu)Respirazione(Fe - Cu)

Fotosintesi(Fe - Mn - Cu)Fotosintesi(Fe - Mn - Cu)

(B)

INFLUENZA DEI MICRONUTRIENTI SULLA FISIOLOGIA DELLA PIANTA E DELLA CELLULA

INFLUENZA DEI MICRONUTRIENTI SULLA FISIOLOGIA DELLA PIANTA E DELLA CELLULA

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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Ogni pianta possiede il suo minimum, optimum emaximum di tolleranza per ognuno dei citati elementi:perciò la loro disponibilità può essere anormale per di-fetto (deficienze o carenze nutrizionali) o per eccesso,verificandosi in tal caso fenomeni di fitotossicità.

E ciò in accordo con il classico paradigma diParacelso: “Tutte le cose sono veleno; solo la dose fa sìche una cosa non sia venefica”.

Relazione esistente tral’apporto dei nutrienti e lacrescita della pianta

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Aspetti generali

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Il pH di un terreno può avere una importanza deter-minante per la disponibilità degli ioni nutritivi agendodirettamente sullo stato chimico degli elementi chimicidella fertilità. Nei terreni aventi un pH inferiore a 6, ilferro, lo zinco, il rame ed il manganese sono presentiin forme facilmente assimilabili dalla pianta.

Con l’aumentare della basicità del terreno, gli ele-menti chimici della fertilità vengono trasformati manmano in ossidi, idrossidi, fosfati e carbonati con unacrescente indisponibilità per le piante a seguito del for-marsi dei complessi insolubili con determinate sostanzeivi presenti venendo in tal modo sottratti alla nutrizionedelle piante. In condizioni di basicità risulta invece otti-male l’assorbimento del molibdeno, non assimilabile incondizioni di acidità.

Effetto del pHsulla disponibilitàdei nutrienti

Fonte: National Plant Food Institute. USA

Le dimensioni delle barre indicano le disponibilità relative di ogni elemento al variaredel pH del terreno

AZOTO

FOSFORO

POTASSIO

ZOLFO

CALCIO

MAGNESIO

FERRO

MANGANESE

BORO

RAME E ZINCO

MOLIBDENO

Fattori che influenzanola disponibilità dei nutrienti

pH

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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VALORI DI PH ASSOCIATI ALLA MASSIMA DISPONIBILITÀ

DEGLI ELEMENTI CHIMICI DELLA FERTILITÀ

ELEMENTO pH

Fe ........................................3.0-6.5

Mn.......................................3.0-6.5

Zn........................................3.5-7.0

Cu........................................5.0-7.5

Mo.......................................6.5-9.0

B..........................................5.0-7.2

Relazione traassimilabilità degli

elementi chimici dellafertilità e range di pH

Tessitura e sostanzaorganica

Gli elementi utili per la pianta sono in massima par-te, addirittura fino al 98%, immobilizzati nella fase so-lida del terreno, sia nelle particelle minerali che nei de-triti organici, e per un altro 2% circa sono legati per ad-sorbimento alle particelle colloidali del terreno special-mente ai materiali argillosi ed ai composti chimici chepossono formare legami di coordinazione (chelanti).

Così soltanto una piccolissima parte, circa lo 0.2%degli ioni utili alle piante (immediatamente disponibiliper l’assorbimento radicale), si trova in soluzionenell’acqua del terreno.

Quindi le condizioni fisiche del terreno possono agireindirettamente sulla disponibilità degli elementi chimicidella fertilità evitando ad esempio un forte dilavamento.I terreni sabbiosi, infatti, a causa dei forti dilavamentirisultano i piu’ poveri degli elementi chimici della ferti-lità.

A sua volta la sostanza organica agisce direttamentesul miglioramento della struttura del terreno esplicandouna azione chelante verso gli elementi chimici dellafertilità metallici e garantendo la sopravvivenza dei mi-crorganismi che colonizzano il terreno.

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Aspetti generali

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ANTAGONISMIPOTASSIO BORO

MAGNESIO POTASSIO

MOLIBDENO RAME

RAME MANGANESE

FERRO

FOSFORO ZINCO

POTASSIO

RAME

CALCIO

FERRO

ZINCO FERRO

BORO POTASSIO

FERRO FOSFORO

AZOTO POTASSIO

RAME

BORO

CALCIO POTASSIO

MAGNESIO

NH4+

CALCIO MANGANESE

ZINCO

BORO

FOSFORO

FERRO

Per una crescita ottimale della pianta gli elementinutritivi devono essere assorbiti e quindi distribuitisecondo adeguate proporzioni.

Lo sconvolgimento di questo delicato equilibrionutrizionale può creare o amplificare (se già esisten-ti), i fenomeni di sinergismo ed antagonismo fra idiversi elementi nutritivi presenti nel terreno.

SinergismiAntagonismi

Fenomeni di sinergismoed antagonismo tra i nu-trienti

SINERGISMIAZOTO MAGNESIO

MAGNESIO FOSFORO

MOLIBDENO AZOTO

POTASSIO MANGANESE

FERRO

ZOLFO AZOTO

POTASSIO

RAME

MANGANESE

MAGNESIO

Esiste infatti tra gli elementi nutrizionali, un antago-nismo fisiologico generico (non nell’assunzione ma ne-gli effetti prodotti dalla sua assunzione; per esempioquando in conseguenza dell’eccesso di un elemento simanifesta la carenza di un altro) ed un antagonismo fi-siologico specifico, come quello fra gli elementi monoe bivalenti (K da un lato, Ca e Mg dall’altro).

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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Potere redox

Clima

Influenza negativadelle diverse

condizioni climatichesulla disponibilità

degli elementi chimicidella fertilità

Manganese Rame Zinco Ferro Boro Molibdeno Magnesio

FREDDO

ASFISSIA RADICALE

SICCITÀ

INTENSA LUMINOSITÀ

SCARSA AREAZIONE

FATTORICLIMATICI

ELEMENTI

Esistono altresì sinergismi fisiologici specifici (nonnell’assorbimento degli elementi, ma negli effetti pro-dotti dal loro assorbimento: fra K e Na e viceversa; fraB e Ca, ma non viceversa).

In condizioni riducenti (terreni a struttura compatta,saturi di acqua, etc.) la solubilità e quindi la disponibi-lità degli elementi chimici della fertilità per le pianteaumenta considerevolmente.

Ad esempio, le forme ridotte di ferro (Fe2+) e di man-ganese (Mn2+) risultano piu’ solubili delle forme ossi-date ( Fe3+ e Mn4+).

Il terreno può subire cambiamenti notevoli a causa dellevariazioni climatiche e per l’alternarsi di periodi dipiogge e di siccità.

In condizioni estreme di temperatura, l’assimilazionedegli elementi chimici della fertilità diminuisce forte-mente ed inoltre l’attività radicale risulta fortemente ini-bita.

Le piogge, intense e persistenti, causano una liscivia-zione degli elementi chimici della fertilità, viceversa incondizioni di bassa disponibilità idrica, la mobilità degliioni può risultare fortemente ridotta.

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Aspetti generali

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L’attività di mineralizzazione della flora microbica efungina del terreno è provvidenziale per la circolazionedelle sostanze nutritive in natura. Per suo tramite, infat-ti, le sostanze organiche non si accumulano nell’am-biente come sostanze inutili, ma vengono mineralizzateper un nuovo processo di organicazione da parte dei ve-getali.

I microrganismi agiscono quindi sulla trasformazionedella sostanza organica determinando indirettamente unaumento delle capacità chelanti del terreno e quindi unamaggiore disponibilità degli elementi chimici della fer-tilità.

Microrganismi

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

20

Assoluta o primaria

Condizionata o indiretta

Interventi curativi

Tipologia di carenza

La mancanza anche di uno solo degli elementi nu-tritivi produce una serie di sintomi di carenza che, seprolungati nel tempo, possono portare all’arresto dellacrescita ed infine alla morte della pianta stessa.

Fanno parte di questa categoria le carenze dovute allaeccessiva povertà del terreno di certi elementi. In que-sto caso sarà sufficiente somministrare al terreno l’ele-mento deficitario affinché la carenza scompaia.

E’ una carenza tipica di quei terreni che, pur conte-nendo un elemento in quantità elevate, ne risultano ca-renti perchè l’elemento è presente in uno stato chimico-fisico non direttamente assimilabile dalla pianta.Queste situazioni possono verificarsi in condizioni dipH estreme oppure in caso di antagonismo ionico.

In questi casi sarà necessario apportare gli elementichimici della fertilità in forma chelata evitando così tut-te le influenze negative che il terreno può esercitaresulla disponibilità dell’elemento stesso, oppure applica-re l’elemento per via fogliare. I livelli di concentrazionedei singoli elementi chimici della fertilità, al di sotto deiquali si manifestano i sintomi della carenza, sono per lamaggior parte delle colture abbastanza conosciuti, anchese questi valori possono variare in funzione dell'età dellapianta, del tipo di organi interessati e delle diverse va-rietà.

Generalmente gli interventi di correzione del conte-nuto in elementi chimici della fertilità vengono attuatisolo quando oramai si constata il sintomo tipico dellacarenza (CARENZA EVIDENTE).

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Aspetti generali

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Ai fini produttivi, la somministrazione anche di pic-cole dosi degli elementi chimici della fertilità carenti,nella fase che precede la manifestazione dei sintomi(CARENZA OCCULTA), comporta un aumento consi-derevole dei livelli produttivi finali.

Interventi preventivi

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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Metodo visivo

Criteri di diagnosivisiva delle principali

carenze nutrizionali

Criteri di diagnosi delle carenze nutrizionali

Il metodo visivo fu il primo, e per lungo tempo l’uni-co ad essere adoperato per accertare le deficienze e glieccessi di elementi minerali.

L’accertamento di una carenza o di un eccesso nutri-zionale richiede, per la sua felice riuscita, che l’osser-vazione venga diretta sui sintomi quanto piu’ è possi-bile precoci.

Gli inconvenienti del metodo visivo sono sostanzial-mente:

• frequente, e talvolta molto stretta, somiglianza deisintomi delle singole deficienze nutrizionali tra diloro e con quelli di alcune malattie;

• differenza dei sintomi di una stessa carenza nellevarie specie e varietà;

• tardività della comparsa dei sintomi.

TESSUTO SINTOMI PRINCIPALI ELEMENTO

CLOROSIUNIFORME N, SINTERNERVALE O MACULATA Mg, Mn

FOGLIA MATURA

NECROSIDEI MARGINI E DELLA PUNTA KINTERNERVALE O MACULATA Mg, Mn

CLOROSIUNIFORME SINTERNERVALE O MACULATA Fe, Zn, Mn

FOGLIA GIOVANE NECROSI (CLOROSI) Ca, B, Cu

DEFORMAZIONE Mo, Zn, B

{

{

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Aspetti generali

23

Analisi chimicadel terreno

Analisi dei tessutidi una pianta(Diagnostica fogliare)

Le determinazioni chimiche relative alla pratica dellafertilizzazione, si eseguono generalmente sulla terra fi-ne precedentemente omogeneizzata.

E’ bene tenere sempre presente nella interpretazionedei risultati, che la terra fine è solo una parte del terre-no considerato. Lo scheletro, la sua quantità assoluta ele sue caratteristiche non possono essere trascurate aifini di una giusta valutazione dei dati analitici.

La cosidetta fertilità chimica, cioè la ricchezza delterreno in elementi necessari alla vita vegetale in formeutilizzabili dalla pianta, è difficilmente apprezzabile inquanto le metodiche di estrazione degli elementi cosìdetti assimilabili o facilmente disponibili sono eviden-temente convenzionali.

Lo stato nutrizionale di una coltura e quindi unaeventuale carenza possono essere senz’altro determina-te con le analisi dei tessuti delle piante.

Questo tipo di analisi di confronto fra l’organo inte-ressato dalla carenza e quello sano, deve essere effet-tuata sullo stesso tipo di organo, e per quanto è possibi-le questi due campioni devono essere prelevati nellostesso stadio di sviluppo, posizione, esposizione, etc..

Inoltre non ci si dovrà fermare solo sull’analisidell’elemento carente, ma si dovrà estenderla ancheagli altri elementi, in quanto il giudizio su una carenzao sullo stato nutrizionale generale della pianta dovrà te-ner conto anche del rapporto dell’elemento in carenzacon gli altri elementi nutritivi, rapporto che deve essereequilibrato.

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

FERRO

Il ferro viene preferenzialmente assorbito dalle radicicome ione ferroso (Fe2+), forma in cui è maggiormenteadatto per l’inserimento nella struttura delle biomolecolema, soprattutto, più solubile nella soluzione del suolo.Viene assorbito anche dalla epidermide fogliare e dallasuperficie dei rami.

Nella pianta viene trasformato in ione ferrico (Fe3+) etrasferito in forma chelata con acido citrico alle fogliedove viene immagazzinato come ferritina (ferro-proteina).

Assorbimento

CLOROSI FERRICA SU PESCO

CLOROSI FERRICA SU AZALEA

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

SEVERI SINTOMI DI FERROCARENZA SU PERO

Il ferro è un costituente delle metallo-proteine (ferro-zolfoproteine, citocromi di tipo B e C, citocromo ossi-dasi, catalasi, perossidasi, mono- e di- ossigenasi) ecome tale assolve la funzione di catalizzatore dei pro-cessi respiratori e della formazione della clorofilla (sin-tesi delle porfirine).

Nel terreno si trova nelle strutture di molti mineralicristallini e sotto forma di ossidi e idrossidi amorfi,oltre che di fosfati e di umati.

Nei terreni calcarei forma ossidi ed idrossidi insolu-bili per cui anche se presente in quantità abbondanti,evidenzia livelli di assorbimento delle forme utili per lepiante sensibilmente ridotti.

CLOROSI FERRICA SU MAIS

Funzioni biologiche

Influenze sulladisponibilità

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

La disponibilità è compromessa anche da condizionidi bassa temperatura del suolo, eccesso di fosforo (P),di alluminio (Al), di metalli pesanti (Cu, Cd, Mn, Ni,Zn) e, dallo sbilanciato assorbimento di cationi / anioni.

50 mg x kg-1 Fe, (sul peso secco)

Manifestazioni di carenza si hanno piu’ che altro neiterreni a reazione alcalina, calcarei, dolomitici, soprat-tutto se il potassio (K) è carente.

La ferro-carenza può verificarsi anche in terreniacidi ricchi di fosforo (P), che precipita il ferro sottoforma di fosfato (raramente, però, in Italia), ed in terre-ni che ricevono eccessivi apporti di rame (Cu), manga-

CLOROSI FERRICA SU ROSA

CLOROSI FERRICA SU AGRUMI

Concentrazionefogliare critica

Sintomi di carenza

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31

Assorbimento e sintomatologia di carenza

PIANTA DI FRAGOLA CON SINTOMI DI FERRO CARENZA

nese (Mn), o zinco (Zn) a seguito di trattamenti anti-crittogamici.

I sintomi della carenza sono essenzialmente ricondu-cibili ad una clorosi internervale molto pronunciata acarico delle foglie più giovani.

Il protrarsi della carenza può portare alla necrosifogliare ed all’ingiallimento anche delle foglie piùmature.

Altri sintomi tipici di questa carenza sono:• la defogliazione apicale, • lo scarso sviluppo dei germogli, • una scarsa fioritura, • la formazione di frutti piccoli e scarsamente colorati.

CLOROSI FERRICA SU CILIEGIO

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Alle ferro-carenze sono più suscettibili le piantearboree, come la vite ed alcuni fruttiferi, che non lecolture erbacee.

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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CLOROSI FERRICA SU ACTINIDIA

CLOROSI FERRICA SU FOGLIE DI VITE

MOLTO SENSIBILI MEDIAMENTESENSIBILI

POCO SENSIBILI

AgrumiVite

SorgoPesco

NoccioloPeroSoiaRosa

FragolaPomodoroActinidia

MedicaOrzoMaisRiso

FrumentoAvena

MeloPatata

Barbabietola

Sensibilitàdelle diverse colture

alla carenza di Ferro

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

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MANGANESE

Questo elemento chimico della fertilità è preferen-zialmente assorbito dalle piante come ione manganoso(Mn2+). In questo stato ossidativo forma complessi sta-bili con ligandi biologici.

Il manganese come il ferro catalizza la formazionedella clorofilla e le reazioni di ossido riduzione nei tes-suti (metabolismo auxine).

Nelle piante è un elemento poco mobile e nel terrenosi trova in composti analoghi a quelli del ferro. La suadisponibilità è limitata nei suoli aventi alti valori di pHo che presentano carbonati liberi.

INGIALLIMENTI A MOSAICONELLA PARTE INTERNERVALE DI FOGLIE DI VITE

Assorbimento

Funzionibiologiche

Influenze sulla disponibilità

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

ALTAMENTESENSIBILI

MEDIAMENTE SEN-SIBILI

POCO SENSIBILI

Fagiolo, LattugaSpinacio, Patata

Cipolla, FrumentoAgrumi, PescoSoia, AvenaRavanello

Medica, OrzoMais, Cavolo

Cetriolo, PomodoroRapa, Trifoglio

Broccolo

Asparago, Segale

Concentrazionefogliare critica

Sintomi di carenza

Sensibilitàdelle diverse colture alla

carenza di Manganese.

20 mg x kg-1 Mn, (sul peso secco)

Si manifesta sia su foglie giovani che su quelle vecchiesotto forma di clorosi internervale e successiva forma-zione di macchie necrotiche dapprima piccole poi con-fluenti. Le nervature, anche le piu’ sottili, rimangonoverdi conferendo alla foglia un aspetto intensamentereticolato.

Sui cotiledoni di semi di pisello e di alcune Cv. difagiolo si presenta come maculatura molle.

SINTOMI DI MANGANESE CARENZA SU FOGLIE DI AGRUMI

FORTE CLOROSI SU FOGLIE DI FAGIOLO

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

ZINCO

Lo zinco, che viene assorbito dalle piante come ionebivalente (Zn2+), oltrechè dalle radici viene facilmenteassorbito anche dall’epidermide fogliare e dai rami.

E’ implicato nella sintesi del triptofano, precursorechiave delle auxine. Stimola diverse attività enzimati-che dei vegetali (fosfatasi, decarbossilasi, etc.), il meta-bolismo azotato e la formazione dei pigmenti flavonicie dell’acido ascorbico. E’ un antagonista biologico,oltrechè chimico, del ferro. Rame e magnesio sonospesso sinergici dello zinco.

SVILUPPO ASSIMETRICO DELLA LAMINA FOGLIARE DI VITE

SEVERA CARENZA SU NETTARINE

Assorbimento

Funzioni biologiche

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

La disponibilità dello zinco diminuisce notevolmentenei terreni alcalini, risultando spesso carente nonostan-te la discreta presenza dell’elemento nel terreno. Unalto contenuto in fosforo nella pianta riduce la trasloca-zione dello zinco dalle radici alle parti aeree.

Anche condizioni climatiche fredde e piovose posso-no accentuarne la carenza.

SENSIBILI MEDIAMENTESENSIBILI

POCO SENSIBILI

Mais, SorgoAgrumi, Vite

Cipolla, Fagiolo

Orzo, SoiaBarbabietola

Patata, Pomodoro

Medica, CarotaAsparago, Avena

Frumento

Sensibilitàdelle diverse colture

alla carenza di Zinco.

Sintomi di carenza

NECROSI INTERNERVALE CON MANTENIMENTO DELLA COLORAZIONE VERDESULLE NERVATURE DI FOGLIA DI BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

20 mg x kg-1 Zn, (sul peso secco)

Le manifestazioni di zinco-carenza, che possono com-parire nei terreni piu’ vari, hanno un andamento acro-peto e sono stimolate dalla luce.

In condizioni di carenza, lo zinco influisce diretta-mente sullo sviluppo della pianta manifestando l’accor-ciamento degli internodi ed il tipico aspetto a rosetta.

I frutti sono spesso assai piccoli; hanno forme infan-tili e sono soggetti ad abbondante cascola.

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

STRIATURA LONGITUDINALE SU FOGLIE DI MAIS

ACCENTUATA DECOLORAZIONE SU FOGLIE DI AGRUMI

A carico delle foglie si osserva invece una riduzionedella lamina fogliare e la tipica conformazione a falce.

Si hanno maculature internervali verde pallido, gialle,a volte, bianche.

Nelle monocotiledoni assumono forme di bandeposte ai lati della nervatura centrale.

Le radici risultano piu’ piccole e con apici incurvati.La zinco-carenza si osserva piu’ frequentemente sulle

pomacee, nelle drupacee, nella vite e negli agrumi.

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RAME

E’ assorbito essenzialmente come ione bivalente(Cu2+).

Molti enzimi con diverse proprietà e funzioni (tirosi-nasi, laccasi, ascorbico ossidasi, mono e diamminoossidasi), sono attivati da questo elemento chimicodella fertilità. Stabilizza la clorofilla, partecipa al metabolismo delleproteine, dei carboidrati e, alla fissazione simbionticadell’azoto atmosferico (N2) nelle leguminose.

Nel terreno si ritrova in piccole concentrazioni, ma lasua presenza costante fa sì che le condizioni di carenzasiano molto rare (fanno eccezione i terreni torbosi). Un eccesso di questo elemento risulterebbe tossico

per la pianta. Una occasionale carenza di rame si puòavere in seguito ad una eccessiva somministrazione difosfati che tendono a formare con il rame compostiinsolubili.

Assorbimento

Funzioni biologiche:

Influenze sulla disponibilità

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

38

ABORTO APICALE SU SPIGHE DI GRANO

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

5 mg x kg-1 Cu, (sul peso secco)

CLOROSI SU FOGLIE DI BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

ACCARTOCCIAMENTO FOGLIARE DI PATATA

Concentrazionefogliare critica

Sintomi di carenzaCarenze moderate ed acute danno sintomi visibili cheinteressano le parti apicali delle piante, ma non cosìvisibili come per altri microelementi. Nei cereali l’apice delle foglie assume un aspetto clo-

rotico, e le foglie presentano scarsa ampiezza dellalamina ed aspetto contorto, in casi gravi la spiga non siforma.

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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MOLTO SENSIBILI MEDIAMENTESENSIBILI

POCO SENSIBILI

Medica, LattugaFrumento, Spinacio

Agrumi, Cipolla

Orzo, Sorgo, CaroteSedano, Cavolo

Mais, BarbabietolaPomodoro, Rapa

Asparago, FagioloPisello, Segale,

Soia

RAME - CARENZA SU GRANO

Sensibilitàdelle diverse colture alla

carenza di Rame.

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

BORO

E’ utilizzato dalle piante come acido borico H3BO3,forma in cui si trova nella soluzione acquosa del terre-no a pH neutro.

Nelle piante si trova in piccole quantità, concentratespecialmente nelle parti giovani che ne contengonocirca il doppio di quelle vecchie. Le radici ne contengo-no assai meno delle foglie.

ACINELLATURA SU VITE

MANIFESTAZIONE DI BORO CARENZA SU ARANCE

Assorbimento

Funzioni biologiche

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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Esercita un effetto stabilizzante sui complessi Ca2+

della lamella mediana ed è capace di influenzare alcuniprocessi fisiologici che si trovano sotto il controlloormonale (fioritura, fruttificazione, germinazione delpolline).

Inoltre è coinvolto in attività di membrana e quindinel trasferimento degli zuccheri all’interno della pianta.

Influenza l’allungamento del tubetto pollinico e diconseguenza la fecondazione dell’ovario.

La disponibilità di boro è pH dipendente, è bassa apH inferiori a 5 e compresi tra 7 e 8.5, cresce invece apH compresi tra 5 e 7 e superiori a 8.5.

Influenzesulla disponibilità

FORMAZIONE DI TACCHE SUBEROSE SU FRUTTI DI PERO

FORMAZIONE DI TACCHE SUBEROSE SU FRUTTO DI MELO

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

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DEFORMAZIONE CORALLOIDE DELLA RADICE DI VITE

Inoltre la disponibilità di questo elemento può essereridotta da un uso eccessivo di azoto (N), da recenti cal-citazioni e da andamenti climatici caratterizzati da esta-ti secche seguite da inverni piovosi.

E’ un elemento poco mobile e pertanto la pianta neassorbe le quantità necessarie di volta in volta, sì che laboro-carenza si può manifestare improvvisamente inqualsiasi momento del ciclo produttivo.

ARRICCIAMENTO DELLA LAMINA FOGLIARE DI FRAGOLA

SENSIBILI MODERATAMENTESENSIBILI

POCO SENSIBILI

Barbabietola, CarotaSedano, Girasole

Melo, Olivo, Rosa, Vite

Cavolo, Lattuga Mais,Pesco, Pero

Pomodoro, SpinacioTabacco

Patata, AsparagoCipolla, Cetriolo

Frumento, SegaleSoia, Sorgo

Sensibilitàdelle diverse colturealla carenza di Boro

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

20 mg x Kg-1 B, (sul peso secco)

La carenza di boro si manifesta nei tipi più vari di ter-reni, da noi interessa essenzialmente i fruttiferi e la bar-babietola.

Causa la morte della gemma apicale e la successivaemissione di germogli secondari con internodi raccor-ciati ed aspetto cespuglioso e nanizzato delle piante.

Nelle foglie causa ispessimenti, fragilità e punteggia-tura clorotica.

Riduce la fecondazione fiorale ed incrementa lacascola dei frutticini.

Causa inoltre necrosi, screpolature e deformazioni difrutti e radici.

Concentrazionefogliare critica

Sintomi di carenza

SPACCATURA DEGLI ACINI CON EVIDENZIAZIONE DEI VINACCIOLI

DECOLORAZIONE LOCALIZZATA SU FOGLIE DI MELONE

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

MOLIBDENO

A differenza degli altri elementi chimici della fertilità,il molibdeno (MoO4

2-) risulta facilmente assimilabile neiterreni alcalini e meno in quelli acidi o sabbiosi.

Nei tessuti vegetali si ritrova associato alla nitratoriduttasi, enzima da cui dipende la capacità degli organi-smi vegetali di utilizzare il nitrato (NO3 NO2) e quin-di favorisce la formazione di aminoacidi e proteine.

Favorisce inoltre la fissazione simbiontica dell’azotoatmosferico. Rappresenta inoltre un elemento essenzia-le per la sintesi della clorofilla.

VAIOLATURA SU FOGLIA DI BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

La disponibilità di questo elemento è fortemente limi-tata nei terreni acidi in cui è favorita la formazione dipolianioni di molibdato che limitano fortementel’assorbimento dell’elemento da parte della pianta.

Assorbimento

Funzioni biologiche

Influenze sulla disponibilità

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

Sintomi di carenza

0.1 mg x kg-1 Mo, (sul peso secco)

La carenza di molibdeno si manifesta solitamentesotto forma di clorosi sulle foglie basali piu’ vecchie edin quelle appena superiori. Quelle piu’ giovani risulta-no pallide e ridotte.

Si ha una diminuzione della crescita della pianta eduna riduzione della fioritura.

Nelle crucifere le foglie appaiono traslucide perl’incompleta formazione delle pareti cellulari.

Sensibilitàdelle diverse colture

alla carenza di Molibdeno

SENSIBILI MEDIAMENTESENSIBILI

POCO SENSIBILI

Bietola, SpinacioCavolfiore, CipollaLattuga, Melone

Medica, FagioloCarota, Agrumi,Barbabietola,

Pomodoro, Rapa

Asparago, OrzoFrumento, Patata

Segale

MACULATURE GIALLE SU FOGLIE DI AGRUMI

INGIALLIMENTO UNIFORME SU FOGLIE DI BARB. DA ZUCCHERO (A DESTRA)

Concentrazionefogliare critica

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

MAGNESIO

Il magnesio è assorbito dalle piante come ione biva-lente Mg2+ ed all’interno della pianta si lega a vari com-posti metallorganici, tra i quali la clorofilla e la fitina.

La funzione importante più nota del magnesio è il suoruolo come atomo centrale della molecola di clorofilla.

Il magnesio svolge inoltre una funzione essenzialenella sintesi proteica fungendo da ponte per l’aggrega-zione delle subunità ribosomiali.

Assorbimento

Funzioni biologiche

Partecipa inoltre alla formazione di vari pigmenti, edinfluisce sull’attività delle fosfatasi implicate nella for-mazione degli esteri fosforici degli zuccheri.

CARENZA SU FOGLIE DI POMODORO

ZONE GIALLASTRE SU FOGLIE DI MELO

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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Il contenuto di magnesio nel suolo è strettamente cor-relato alla natura fisica del terreno; è massimo nei ter-reni argillosi e minimo in quelli sabbiosi dove ilmagnesio è sottoposto a forte dilavamento.

La disponibilità di questo elemento è fortemente limi-tata nei terreni nettamente alcalini o acidi ed in quellicon basso contenuto in sostanza organica.

Condizioni di carenza possono verificarsi anche interreni fortemente arricchiti di potassio in quantol’assorbimento del magnesio viene ostacolato dallapresenza di grandi quantità di potassio e calcio, antago-nisti ionici.

Influenze sulla disponibilità

CARENZA SU FOGLIE MATURE DI AGRUMI

ZONE GIALLASTRE SU FOGLIE DI MELO

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

CARENZA SU FOGLIE DI PATATA

2 g x kg-1 Mg, (sul peso secco) (0.2%).

La sintomatologia da carenza di magnesio varia dapianta a pianta ed in considerazione della elevata mobi-lità di questo ione all’interno degli organismi vegetali,appare prima sulle foglie più vecchie e poi eventual-mente su quelle più giovani, manifestando ingiallimentio clorosi internervali che nei casi più gravi di carenza,necrotizzano.

AMPIE ZONE GIALLASTRE TRA LE NERVATURE PRINCIPALIE NECROSI DEI MARGINI FOGLIARI SU VITE

Concentrazionefogliare critica

Sintomi di carenza

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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MOLTO SENSIBILI MEDIAMENTESENSIBILI

POCO SENSIBILI

Cavolo, Porro, RapaDrupacee, Melo, ViteMelone, Pomodoro

Barb. da Zucchero, Mais

Cipolla, LattugaSpinacio, Pisello,

Cetriolo

Carote, FagiolinoFava

Sensibilitàdelle diverse colture

alla carenza di Magnesio

CLOROSI SU FOGLIE VECCHIE DI CETRIOLO

NECROSI INIZIALE SU RACHIDE DI VITE

CLOROSI INTERNERVALE SU FOGLIE DI MAIS

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

Il calcio assolve un ruolo fondamentale nella stabilitàdella membrana e nella integrità cellulare poiché le alteconcentrazioni di questo elemento inibiscono l’attivitàdelle poligalatturonasi, responsabili della degradazionedei pectati.

CALCIO

Il calcio si trova nei terreni sotto forma di carbonato,di solfato e altri minerali.

Tra queste forme i carbonati rappresentano la formamaggiormente assimilabile dalla pianta poiché in pre-senza di acqua e anidride carbonica si trasormano inbicarbonati solubili.

Nella pianta il calcio si trova in forma solubile comesolfato, oppure insolubile come ossalato.

Assorbimento

Funzioni biologiche

SECCUME FISIOLOGICO SU MELONE

MARCIUME APICALE SU POMODORO

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

E’ inoltre un attivatore di alcuni enzimi, ed assolvela funzione di neutralizzare gli acidi organici (tossiciper la pianta), prodotti con la respirazione.

Svolge una attività antagonistica a quella del potassiofavorendo la riduzione di volume del plasma incremen-tando la traspirazione e riducendo l’assorbimentodell’acqua.

Elevate quantità di questo elemento sono richiestedalla pianta durante la formazione del polline.

MACCHIE NECROTICE DEPRESSE SU MELO

DECOLORAZIONE DEGLI APICI FOGLIARI DI LILIUM

SPACCATURA DELL'ACINO SU UVA

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

Influenze sulla disponibilità

SPACCATURA E SUBERIFICAZIONE SU NETTARINA (CRACKING)

SPACCATURA SU DRUPA (CHERRY-CRACKING)

I terreni che presentano carenza di calcio sono solita-mente acidi, infatti i valori di pH ottimali per la nutri-zione calcica sono compresi tra 6.5 e 8.

L’acqua esplica sui composti di calcio una azione disolubilizzazione e trasporto all’interno del terreno for-mando spesso negli strati più profondi dei sedimenti dicalcare.

La sostanza organica svolge un ruolo molto impor-tante nel migliorare la assimilabilità del calcio.

Accrescimenti molto veloci delle colture, intensepiogge, concimazioni potassiche e di azoto (ammonia-cale) molto spinte, sono tutti fattori che possono indur-re una potenziale carenza di calcio.

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Concentrazionefogliare critica

Sintomi di carenza

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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DISSECCAMENTO DEI MARGINI FOGLIARI DI LATTUGA (TIP-BURN)

SCOPPIONI SU STELO DI GAROFANO

Le analisi fogliari per il calcio hanno poco significatoin quanto anche se effettuate su zone localizzate di tes-suto suscettibile alla carenza, rivelano valori di concen-trazione critica molto variabili (Diagnosis of MineralDisorder in Plants. G Ed. Robinson, Vol 2, pag. 10).

In caso di carenza di calcio, le prime ad essere interes-sate sono le zone della pianta a rapido accrescimento,come i meristemi.

Altri sintomi caratteristici sono la comparsa di clorosi,specialmente ai margini delle foglie più giovani e,l’accartocciamento delle foglie con notevoli segni dimalformazione.

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Assorbimento e sintomatologia di carenza

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MOLTO SENSIBILI MEDIAMENTESENSIBILI

POCO SENSIBILI

Melanzana, Melo,Drupacee, Pomodoro,

Melone, Lattuga Fragola,Sedano Garofano,

Peperone

Patata, Grano,Mais, Avena

Azalea, GardeniaLupino

Sensibilitàdelle diverse colturealla carenza di Calcio

Data la quasi immobilità del calcio all’interno dellapianta, i sintomi di carenza sono più vistosi nelle partigiovani e molto meno in quelle vecchie.

Sui frutti le sintomatologie più tipiche sono rappre-sentate dalla presenza di macchie necrotiche (Melo), edall’insorgenza del marciume apicale (Pomodoro).

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Microelementi chelati:loro ruolo nella nutrizione delle piante

I microelementi vengono assorbiti dalle piante in quan-tità ridotta, dell’ordine di decine o centinaia di grammi /ettaro / anno. La loro distribuzione avviene per via radi-cale ma, accanto a questa, si sta affermando sempre piùla distribuzione fogliare, proprio per la necessità diapplicare piccole quantità di elemento nelle fasi più ido-nee.La forma fisico-chimica con la quale i microelementisono distribuiti può essere di tipo ionico (quando sem-plici sali sono disciolti in soluzione ed applicati) oppure“chelato” (o “complessato”) quando cioè gli elementichimici si trovano legati a molecole organiche attraver-so più legami di coordinazione. L’utilizzo di microele-menti in questa forma fisico-chimica in luogo dei sem-plici sali si è imposto negli anni in conseguenza dellanotevole efficacia agronomica di questo tipo di moleco-le. E’ infatti frequentissimo imbattersi in condizionisoprattutto pedologiche che rendono difficile l’assorbi-mento da parte delle radici. Occorre infatti ricordare chein terreni alcalini e/o ad alto contenuto di calcare attivopiù microelementi (ferro, manganese, zinco, boro) vedo-no fortemente limitata la loro disponibilità per le piante.Infatti, con questa tipologia di terreni, taluni microele-menti danno luogo alla formazione di vari composti che

I “microelementi”

Microelementi in formaionica ed in forma chelata

La protezione dalla inso-lubilizzazione dell’elemen-

to fisico-chimica …

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

60

Fe

+ -+ -+ -

Fe

+ -+ -+ - PO4 OH

fig 1

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risultano pressoché insolubili quali ossidi, idrossidi,fosfati, carbonati e dunque non assorbibili da parte del-le piante attraverso la circolazione della soluzione nutri-tiva. Applicazioni fogliari e radicali di microelementiappunto “chelati”, fanno sì che il microelemento, pro-tetto dalla insolubilizzazione attraverso il legame con lamolecola chelante (figura 1), risulti pienamente disponi-bile all’assorbimento attivo da parte delle radici o dellecellule fogliari (figura 1 bis).In aggiunta, la notevole efficacia di questa tipologia dimolecole non è dovuta solamente alla loro capacità“fisico-chimica” di proteggere il metallo dalla insolubi-lizzazione; essendo l’assorbimento stesso un processoattivo ed altamente selettivo, fondamentale caratteristica“biochimica” dei chelati di sintesi consiste nell’esserevalidamente “riconosciuti” dagli enzimi vegetali che“raccolgono” da essi il microelemento, trasportandoloall’interno dei tessuti con o senza la molecola chelante(figura 1bis). Per questa ragione, ad esempio, alcunemonocotiledoni non “riconoscono” l’EDDHA come tra-sportatore di ferro e dunque il Fe-EDDHA può risultaremolecola non efficace nella cura delle ferro-carenze,solo per questa tipologia di piante*.

… ed il riconoscimentobiochimico delle molecolechelanti

Microelementi chelati: loro ruolo nella nutrizione delle piante

61

Fig.1 bis

*Di questo e di altri agenti chelanti attualmente in uso si darà qualche cenno nelle pagine seguenti

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La ricerca ha ormai da tempo individuato un gruppo dimolecole chelanti che possiedono il requisito sopraricordato di “proteggere” il microelemento consenten-done l’assorbimento da parte della pianta.Tali molecole possono essere così raggruppate:• molecole chelanti esclusive per trattamenti radicali

EDDHA; EDDHSA; EDDHMA; UMATI.Questa tipologia di molecole è utilizzata esclusiva-mente per chelare il ferro data l’alta affinità con que-sto elemento che dà luogo a molecole dalla elevatastabilità;

• molecole chelanti da utilizzare sia in fertirrigazioneche in trattamenti fogliari – EDTA, HEDTA, DTPA,LSA.Questo secondo gruppo di molecole è utilizzato perchelare ferro (in questo caso dando luogo, rispetto allemolecole viste sopra, a composti generalmente menostabili nei confronti del pH), manganese, zinco, rame,ma anche gli elementi calcio e magnesio.

Ciò che distingue i due gruppi di molecole e che le fa uti-lizzare nelle due diverse modalità applicative (fogliare eradicale) sono la resistenza che manifestano alla degra-dazione ad opera della luce (fotolabilità) e la loro stabi-lità chimica al variare delle condizioni di pH del mezzo.

FotolabilitàE’ quella caratteristica che rende sensibili alla luce alcu-ne molecole chelanti che vedono alterata la loro struttu-ra se illuminate direttamente. Ebbene, soprattutto i Fe-EDDHA, Fe-EDDHSA e Fe-EDDHMA risultano foto-labili, quindi la loro struttura può risultare danneggiatadalla esposizione alla luce, chiaramente in misura più omeno consistente in funzione della intensità luminosa edel tempo di esposizione alla luce stessa. Per questomotivo trattamenti fogliari con questo tipo di molecolepossono pregiudicarne in tutto o in parte l’efficacia.

Le molecole chelanti

Le sigle

Caratteristiche generali

La fotolabilità dei diversichelati: EDDHA,

EDDHSA, EDDHMA

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

62

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Microelementi chelati: loro ruolo nella nutrizione delle piante

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… ed EDTA, HEDTA,DTPA, LSA

Stabilità delle molecolechelanti in relazione al pH

Fig. 2

I chelanti EDTA, HEDTA, DTPA ed LSA risultano, ingenerale, notevolmente più resistenti alla azione dellaluce o, comunque, la parziale suscettibilità all’attaccodella radiazione luminosa (segnalata per esempio per ilDTPA) non compromette mai la efficacia agronomicadel loro normale utilizzo pratico. Per questo si consigliacorrentemente l’impiego fogliare di questi chelati tal-volta insieme a quello per fertirrigazione.

Stabilità della struttura nei confronti del pH del mezzoI microelementi chelati sono, con l’importante eccezio-ne del ferro, altamente stabili al variare del pH. La lorostruttura, e dunque efficacia agronomica, rimane cioèinvariata sia che si trovino in presenza di pH fortementeacidi sia fortemente alcalini. Al contrario, per quantoriguarda il ferro si può, in generale, affermare che, conpH alcalino, i chelanti EDDHA-EDDHSA-EDDHMArisultano notevolmente più stabili degli EDTA, HEDTA,LSA e DTPA (figura 2). Questa è l’altra importanteragione per la quale i primi sono i più efficaci ed impie-gati in trattamenti radicali contro la ferro-carenza, data laelevata frequenza di suoli a pH basico.

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Caratteristiche fisico-chimiche dei microele-menti chelati: loro influenza sulla qualità deiformulati

Il ferro chelato con EDDHA, EDDHSA, EDDHMA, UMATI.Il concetto di “qualità” dei formulati a base di microele-menti chelati è ampio e di non facile definizione. Si puòaffermare che un formulato di qualità oltreché, comeovvio, avere il titolo in elemento effettivamente chelatopari a quanto riportato in etichetta, deve:• garantire alle piante la disponibilità del microelemen-

to anche in condizioni di pH molto elevato (del terre-no, del substrato, della soluzione nutritiva);

• essere ben solubile in modo da:a) poter essere impiegato anche nei più sofisticatiimpianti di fertirrigazione senza alcun rischio di ottu-razione dei filtri;b) penetrare ottimamente nel terreno insieme alla solu-zione nutritiva distribuita.

Relativamente al primo aspetto, la disponibilità dell’ele-mento chelato anche in condizioni estreme di pH, essa èinfluenzata in maniera determinante dalla struttura chi-mica della molecola EDDHA-EDDHSA-EDDHMA.La molecola chelante in tutti e tre i casi è costituita da ungruppo contenente etilendiammina (EDA) al quale sonolegati due gruppi fenolici. La differenza fra i tre chelan-ti consiste nel fatto che: nell’EDDHA, al carbonio inpara del fenolo è legato un idrogeno (H); nell’EDDHSAal medesimo atomo è legato il gruppo solfonico (-SO3H);mentre nell’EDDHMA è legato un gruppo metilico(CH3).

Tuttavia, come si nota esaminando le figure 3 e 4, ilnumero di legami ferro–molecola chelante può variareda 4 a 6 a seconda che i gruppi fenolici siano legati al

La qualità dei formulati

La strutturadell’EDDHA-EDDSA-

EDDHMA

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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resto della molecola attraverso il carbonio in para oppu-re quello in orto. Così le molecole cosiddette orto-ortolegheranno il ferro con 6 legami, quelle orto-para con 5legami mentre quelle para-para con soli 4 legami (simil-mente a quanto succede con il Fe-EDTA, per esempio).Ora, il numero di legami risulta appunto fondamentalenell’influenzare la sopra citata stabilità della molecolachelante, ossia la sua capacità di impedire che il ferrovenga insolubilizzato in ambiente alcalino. Infatti, poi-ché i prodotti commerciali a base di EDDHA-EDDHSA-EDDHMA contengono sempre sia molecole orto-ortoche orto-para che para-para la qualità dello specificoformulato dipenderà grandemente dalla percentuale dimolecole orto-orto, le più stabili, sul totale delle moleco-le chelanti. A questo proposito si può affermare che unchelato di ferro di elevata qualità deve contenere alme-no il 60% di chelato rappresentato dalle molecole deltipo orto-orto. Quindi ottenere chelati con elevata per-centuale di molecole orto-orto significa garantire eleva-ta sicurezza di impiego anche nelle condizioni di pH piùdifficili (pH alcalino).Nel caso dei chelati con EDDHA si possono avere for-

Il concetto di “stabilità”

Microelementi chelati: loro ruolo nella nutrizione delle piante

65

O

O

O

OC C

C

C

C CH

H

HH

N

NFe

CH2

CH2

CH

CH

CH

CH

HC

HCHC

HC

HC

OH

OH

CH Fe-EDDHAPara - ParaFe-EDDHAPara - Para

OO

O

O

O OC C

CC

CC

C CH

H

HH

N

NFe

CH2

CH2

CH

CH

CH

HC

HCHC

HC

CH Fe-EDDHAOrto - OrtoFe-EDDHAOrto - Orto

Fig. 3 Fig. 4

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mulati sia di bassa che di elevata qualità. Nel caso inve-ce dei chelati con EDDHSA e EDDHMA saranno pre-valenti le formulazioni di elevata qualità poiché la pre-senza dei gruppi solfonico e metilico (in posizione para)“costringe” i gruppi fenolici a legarsi attraverso il carbo-nio in orto facendo in modo che i gruppi funzionali ossi-drilici vadano a legarsi con il ferro permettendo il rag-giungimento dei 6 legami necessari per garantire la ele-vata qualità come descritta in precedenza.

Gli umati rappresentano dei complessi fra sostanze umi-che selezionate e un meso o un microelemento. Le sostanze umiche sono di natura polimerica comples-sa e possiedono numerosi gruppi funzionali, prevalente-mente carbossilici e fenolici; esse risultano molto stabi-li nel tempo, difficilmente attaccabili dai microrganismied in grado di mantenere un determinato livello di ferti-lità del suolo. Dal punto di vista agronomico/nutrizionale le sostanzeumiche esplicano due diverse funzioni:

• di tipo “diretto”, quando c’è un rilascio degli elementinutritivi durante la lenta mineralizzazione delle stessesostanze umiche;

• di tipo “indiretto”, quando, ad esempio, viene utilizza-ta la loro capacità di complessate e chelare i metalli chesi trovano nella fase liquida, per poi cederli alle piante.

In Natura detta funzione nutrizionale di tipo indiretto èconsiderata la più importante per rendere disponibilidiversi elementi nutritivi metallici, quali, ad esempio,ferro, calcio e magnesio. Le sostanze umiche, infatti,tendono a chelare i metalli presenti nella soluzione delsuolo, impedendone così la precipitazione sotto forma diossidi, idrossidi o carbonati, inutilizzabili dalle radicipoiché insolubili.Dal punto di vista chimico/fisico gli umati hanno lacaratteristica di avere una forza di legame sufficiente-mente alta per non perdere il metallo nel suolo, ma non

La qualitànei diversi formulati

UMATI

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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I chelantiDTPA, EDTA, HEDTA

Microelementi chelati: loro ruolo nella nutrizione delle piante

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troppo alta per permettere agli agenti chelanti delle radi-ci di staccarlo e renderlo disponibile per i processi bio-chimici deputati all’assorbimento. Altra caratteristica degli umati è quella di non esserefacilmente degradabili nel suolo per potere mantenere ilmetallo in forma chelata per un tempo abbastanza lungoda soddisfare la coltura.

Altri chelati – i chelati con DTPA, EDTA e HEDTA (aci-do dietilentriamminopentaacetico, etilendiamminote-traacetico e idrossi etilendiamminotetraacetico rispetti-vamente).Anche nel caso dei chelati di sintesi con DTPA, HEDTAo DTPA, siamo in presenza di molecole dalla nota effica-cia agronomica nel prevenire e curare i sintomi della fer-ro carenza e ormai da anni ampiamente utilizzate dagliagricoltori. Esse garantiscono un’ottima penetrazione delmicroelemento all’interno dei tessuti della pianta deter-minando un pronto ristabilimento dalle condizioni dicarenza nutrizionale.Quello che vogliamo qui sottolineare è che formulatisimili dal punto di vista della composizione indicata pos-sono presentare notevoli differenze nell’utilizzo pratico.Si prenda ad esempio il Fe-DTPA (agente chelante acidodietilentriamminopentaacetico). Il gruppo Fe-DTPA,carico negativamente, viene salificato o con gruppiammoniacali oppure con cationi sodio (vedi figura 5).

DTPA

DTPA

FeNH4

NaFe

- +

- +SI!

NO!

Fig. 5

Il DTPA sodico e quelloammoniacale

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Il chelato (o complessato)con LSA

Questo fa sì che, in questo secondo caso, si possano rag-giungere nelle formulazioni percentuali molto elevate diquesto elemento potenzialmente fitotossico per le piante.Sarebbe quindi opportuno scegliere formulati con DTPAdi tipo ammoniacale anziché sodico. Altre caratteristicheimportanti del DTPA, soprattutto rispetto agli EDTA,sono la maggiore resistenza alla fotodegradazione adopera della luce (comunque rimanendo la fotolabilitàricordata) e i minori pericoli di fitotossicità del tratta-mento (a parità di dosaggio impiegato). I microelementichelati con EDTA sono infatti quelli dove tali rischi sonopiù consistenti soprattutto per colture sensibili.

Altri chelati – i chelati con LSA (ligninsolfonato d’ammonio)Un ulteriore tipologia di molecole chelanti è quella deiligninsolfonati. In questo caso, in verità, si parla di mole-cole complessanti perché di origine naturale (sono dei deri-vati della cellulosa) e perché il metallo è legato alla mole-cola chelante con uno o al massimo due ponti covalenti(figura 6). I microelementi complessati con LSA (lignin-solfonato d’ammonio) sono caratterizzati, insieme alla altaefficacia agronomica nel risolvere la microcarenza, da:• drastica riduzione dei rischi di fitotossicità legati ai trat-

tamenti;• miglioramento della bagnabilità conferita alle soluzioni;• miscibilità con i fitofarmaci più comuni.

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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Fig. 6

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Microelementi chelati: loro ruolo nella nutrizione delle piante

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Criteri di applicazione dei microelementichelati – gli interventi radicali.

Concetto di validità generale è che risulta sempre prefe-ribile intervenire contro fenomeni di microcarenza attra-verso applicazioni preventive, prima del manifestarsi delsintomo della carenza. Infatti, quando si giunge ad osservare sintomi da micro-carenza ben evidenti (generalmente in forma di ingialli-menti e necrosi fogliari, sviluppo stentato, scarsa allega-gione ed accrescimento frutto), saranno comunque regi-strati danni alla qualità o quantità di produzione.

In questi casi, la applicazione “curativa” di microele-menti chelati sarà comunque indispensabile per preser-vare il più possibile gli obiettivi produttivi.

La diagnosi della carenza può essere fatta “a vista”, ana-lizzando la tipologia del sintomo, tuttavia è bene affi-darsi ad analisi fogliari (la cui interpretazione va comun-que “tarata” sulla specifica realtà colturale) che possonodenunciare subcarenze e, quindi, fare intervenire primadi notare i tipici sintomi della carenza.Infatti va notato che non sempre è possibile capire qua-le elemento è deficitario partendo, per esempio, dai sin-tomi fogliari.Poiché, spesso, le condizioni predisponenti la carenza,per esempio di ferro, sono le medesime che danno quel-la del manganese o dello zinco o di boro, spesso si è inpresenza di carenze multiple ed i sintomi dell’una pos-sono “coprire” i sintomi causati da un’altra.

Infine, occorre notare che una carenza può essere determi-nata non tanto da mancanza di un determinato elementoquanto da eccesso di un altro per fenomeni di antagonismo

Come si applicano le mole-cole chelanti – le applicaziniradicali

Criteri di diagnosi

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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(figura 7). Infatti molte vie di entrata (sia fisica che bio-chimica) di elementi nutritivi sono in comune fra più diessi (quindi l’eccesso dell’uno non può che contrastarel’assorbimento di un altro) oppure si possono formareanche all’interno dei tessuti vegetali composti insolubilifra elementi nutritivi assorbiti che impediscono la utiliz-zazione degli elementi stessi oppure generano fitotossi-cità.

Le applicazioni radicaliANTAGONISMI

POTASSIO BORO

MAGNESIO POTASSIO

MOLIBDENO RAME

RAME MANGANESE

FERRO

FOSFORO ZINCO

POTASSIO

RAME

CALCIO

FERRO

ZINCO FERRO

BORO POTASSIO

FERRO FOSFORO

AZOTO POTASSIO

RAME

BORO

CALCIO POTASSIO

MAGNESIO

NH4+

CALCIO MANGANESE

ZINCO

BORO

FOSFORO

FERRO

SINERGISMIAZOTO MAGNESIO

MAGNESIO FOSFORO

MOLIBDENO AZOTO

POTASSIO MANGANESE

FERRO

ZOLFO AZOTO

POTASSIO

RAME

MANGANESE

MAGNESIO

Fig. 7

Detto questo, per le applicazioni radicali di microele-menti chelati, quando le condizioni pedologiche sonomolto favorevoli allo sviluppo di microcarenze (pHsopra 8-8,5, terreni pesanti o eccessivamente sciolti,asfittici, carenti di sostanza organica), dovranno essereutilizzate molecole di qualità elevata con alto indice distabilità. Parimenti in tali condizioni saranno necessaridosaggi tendenzialmente superiori rispetto a quellinecessari in condizioni meno difficili. Per questo, conriferimento alle molecole di Fe-EDDHSA o Fe-EDDHA

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Microelementi chelati: loro ruolo nella nutrizione delle piante

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di produzione Valagro®, si consigliano dosaggi all’inter-no di un range estremamente ampio, anche in conside-razione della diversa suscettibilità alle microcarenzedelle diverse specie oppure al fatto che i trattamenti sia-no di tipo preventivo oppure curativo. A solo scopo diesempio, per la vite da tavola o l’actinidia si consiglianoda 10 fino a 50 grammi di chelato/pianta/intervento oper le drupacee o pomacee da 20 a 100 g/pianta/inter-vento a seconda dell’età e della grandezza delle piantestesse. Considerando la quantità di chelato per ettaro sipuò consigliare da 5 a 10 kg/ha per le orticole fino a 30-50 kg/ha per le floricole! Valgono ovviamente i medesi-mi concetti per le altre molecole chelanti.Infine occorre sottolineare come la elevata solubilità deimicroelementi chelati determinano la possibilità teoricadi lisciviazione in caso di piogge o irrigazioni eccessiveecc. Per questo sono auspicabili interventi nelle fasi spe-cifiche in cui serve ed è di utilità l’assorbimento delmicroelemento (possibilmente frazionando il dosaggiocomplessivo da somministrare durante la campagna)magari miscelando al chelato prodotti con alto contenu-to di sostanza organica (figura 8).

Fig. 8

La solubilità delle molecolechelanti, arma a doppiotaglio.

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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Criteri di intervento – le applicazioni fogliari

Come sopra accennato, le applicazioni fogliari con ele-menti chelati (facendo ricorso a ciascuna delle moleco-le finora prese in considerazione) si sono dimostratestrumento risolutivo nella prevenzione e cura di micro-carenze. Prendendo in considerazione trattamenti controle microcarenze, quelle più considerate nei trattamentifogliari, a seguito delle applicazioni con micro-chelati sinotano, sin da poche ore dopo il trattamento, zone pun-tiformi di tessuto rinverdito che poi si estendono, prose-guendo con i trattamenti curativi, a tutto il lembo foglia-re. Relativamente ai dosaggi da utilizzarsi essi variano infunzione dell’agente chelante e della concentrazione delmicroelemento chelato tuttavia, per i microelementi che-lati con EDTA, HEDTA e DTPA occorre fare attenzionea non superare determinate concentrazioni della soluzio-ne nutritiva, concentrazioni spesso indicate in etichetta,pena gravi rischi di lesioni alle pagine fogliari.Tali rischi sono notevolmente ridotti o annullati utiliz-zando i complessati con LSA sopra ricordati per la note-vole affinità dell’agente chelante con i tessuti fogliari.

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INDICE

Boroplus ...................................................................................................pag. 78

Brexil....................................................................................................... ” 79

Calbit C ................................................................................................... ” 80

DL 6 ........................................................................................................ ” 81

Ferrilene 6 ............................................................................................... ” 82

Ferrilene V .............................................................................................. ” 83

Azomac ................................................................................................... ” 84

Calcio-magnesio ..................................................................................... ” 84

Chelamix ................................................................................................. ” 85

DL 3 ........................................................................................................ ” 85

Ferro-magnesio G ................................................................................... ” 86

Hidromix S.............................................................................................. ” 86

Magnesio Terreno G ............................................................................... ” 87

Meloxina ................................................................................................. ” 87

Mg Attivato ............................................................................................. ” 88

Micro AZ................................................................................................. ” 88

Micro AZ G............................................................................................. ” 89

Molibion.................................................................................................. ” 89

Sequiplant 155 Fe ................................................................................... ” 90

Umifer ..................................................................................................... ” 90

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EFFICACE NELLA PREVENZIONE DELLA CARENZA DI BORO

NON FITOTOSSICO ANCHE NEGLI INTERVENTI PRECOCI

MISCIBILE CON I PIÙ COMUNI FITOFARMACI

Boro complessato con etanolammina

Il Boro complessato con molecola organica e la formu-lazione liquida, consentono una perfetta uniformità didistribuzione del prodotto, sia per via fogliare che infertirrigazione. Con questa formulazione i rischi di fito-tossicità legati all’impiego del boro sono annullati.

L’uso di BOROPLUS permette di:- migliorare l’allegagione dei fruttiferi e prevenire l’aci-nellatura delle viti;

- prevenire e curare il mal del cuore della barbabietolada zucchero;

- prevenire le spaccature delle coste del sedano;- incrementare l’allegagione dell’olivo;- soddisfare le notevoli esigenze di boro di cavoli, rape,asparagi, girasole, erba medica, pomacee, drupacee,tabacco e cotone.

CONFEZIONIFlacone kg1; cartone 20 x 1Tanica kg 6; cartone 4 x 6

BOROPLUS

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEBoro (B) solubile in acqua ..11,0 %

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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SPECIFICI PER PREVENIRE E CURARE CARENZE DI MICROELEMENTI INAPPLICAZIONE FOGLIARE

NON FITOTOSSICI ANCHE NEGLI INTERVENTI PRECOCI E CONVEGETAZIONE MOLTO TENERA

MISCIBILI CON I PIÙ COMUNI FITOFARMACI

Microelementi complessaticon ligninsolfonato d’ammonio

I BREXIL® sono stati realizzati per apportare a tutte lecolture gli elementi micronutritivi la cui carenza puòdeterminare ingiallimenti fogliari, colatura dei fiori,scarso sviluppo dei germogli e scarso accrescimentodei frutti.L’agente complessante utilizzato ha la capacità diabbassare la tensione superficiale della soluzioneacquosa e di determinare la rapida penetrazione deimicroelementi all’interno delle foglie.Più rapido e più prolungato risulta pertanto il completorinverdimento della vegetazione.

BREXIL

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEB Cu Fe Mo Mn Zn Mg

Brexil Combi 0,9 0,6 6,8 0,2 2,6 1,1 -

Brexil Fe - - 10,0 - - - -

Brexil Mg - - - - - - 8,0

Brexil Mn - - - - 10,0 - -

Brexil Zn - - - - - 10,0 -

CONFEZIONIBrexil Combi,Fe, Mn, ZnAstuccio kg 1; cartone 10x1

Brexil Mg Sacco kg 5

Microelementi chelati: i prodotti

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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FAVORISCE LA RAPIDA TRASLOCAZIONE DEL CALCIO NEI FRUTTI E NEI FIORI

NON FITOTOSSICO ANCHE NEGLI INTERVENTI PRECOCIE CON VEGETAZIONE MOLTO TENERA

MISCIBILE CON I PIÙ COMUNI FITOFARMACI

Calcio complessato conligninsolfonato d’ammonio

CALBIT C è un integratore nutrizionale a base di calciocomplessato, specifico per la prevenzione e cura di:- butteratura amara delle mele;- marciume apicale del pomodoro;- marciume (maculatura) del

peperone;- seccume delle foglie del melone;- disseccamento (tip burn) di lattuga,

indivia, scarola;- spaccature (cracking) diciliege, pesche, nettarine, susine.

Trattamenti con CALBIT C determinano inoltre unamaggiore consistenza dei frutti e di conseguenza unaprolungata conservabilita’ degli stessi.CALBIT C non è fitotossico e non provoca rugginositàsui frutti delle pomacee.

CONFEZIONIFlacone kg 1; cartone 20 x 1Tanica kg 6; cartone 4 x 6Tanica kg 30

CALBIT C

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEOssido di calcio (CaO).........15,0 %solubile in acqua

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Microelementi chelati: i prodotti

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AZIONE RAPIDA ED EFFICACE

NON FITOTOSSICO ANCHE SULLA VEGETAZIONE PIÙ SENSIBILE

INTEGRA L’AZIONE DEI CHELATI RADICALI QUANDO BASSE TEMPERATUREED ECCESSO DI ACQUA NEL TERRENO LIMITANO L’ASSORBIMENTO DEL FERRO

Chelato di Ferro DTPA

DL 6 risulta di particolare efficacia nel prevenire e cura-re le carenze di ferro attraverso trattamenti fogliari. IlFe-DTPA si caratterizza, infatti, per la notevole capacitàdi penetrazione nei tessuti fogliari unitamente alla ele-vata fotostabilità.DL 6 consente di intervenire precocemente quando lavegetazione è delicata ed in caso di ridotto assorbimen-to radicale per le basse temperature o eccesso di acquanel terreno.

CONFEZIONIFlacone kg 1; cartone 20 x 1Tanica kg 6; cartone 4 x 6

DL 6

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEFerro (Fe) solubile in acqua ...... 6,0 %Ferro (Fe) chelato con DTPAsale ammonico .............................6,0 %Il ferro chelato con DTPA è stabilenell’intervallo di pH.....................1-7,5

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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ELEVATA PERCENTUALE DI FERRO NELLA FORMA PIU' STABILE (ISOMERI ORTO-ORTO)

MOLECOLA STABILE FINO A PH 10

FORMULAZIONE IN MICROGRANULI ALTAMENTE SOLUBILI

Ferro chelato EDDHSA

FERRILENE® 6 è il chelato Fe-EDDHSA specifico e dielevata efficacia per la prevenzione e la cura della cloro-si ferrica.FERRILENE® 6 garantisce un’alta percentuale di ferrolegato nella forma più stabile (ORTO-ORTO) e assicural’efficacia anche nelle condizioni di terreno con pH piùelevato.La formulazione in microgranuli solubili assicura, inol-tre, la più completa e rapida solubilità.

CONFEZIONIAstuccio kg 1; cartone 10x1Secchio kg 10Cartone kg 25

FERRILENE® 6

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEFerro (Fe) EDDHSAsolubile in acqua ....................6,0 %

Il chelato di ferro EDDHSA è stabilenell’intervallo di pH 4-10

Stabilità dei diversi chelati di ferro al variare del pH

Fe-EDTA

Fe-DTPA

Fe-EDDHA

Fe-EDDHMA

Fe-EDDHSA

6-6.5

7-7.5

1

1

4 10

4

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

pH

4

10

10

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Microelementi chelati: i prodotti

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PREVIENE E CURA LA CLOROSI FERRICA

MIGLIORA LA QUALITÀ DEI FRUTTI E DELLE PIANTE

REGOLA LO SVILUPPO VEGETATIVO E MIGLIORA LA PRODUTTIVITÀ DELLE PIANTE

Ferro chelato EDDHSA+ biostimolante radicale

FERRILENE® V è costituito dall’associazione del chelatodi ferro EDDHSA (FERRILENE® 6) con un biostimolan-te radicale e rivitalizzatore del terreno (VIVA).FERRILENE® V è un prodotto innovativo che cura e pre-viene la clorosi ferrica, determinando i seguenti vantaggi:

• migliora l’assorbimento del ferro nei trattamenti autun-nali e primaverili;

• migliora la qualità dei frutti e delle piante;

• potenzia l’assorbimento dei fertirriganti ad esso associati;

• regola lo sviluppo vegetativo delle piante e ne migliorala produttività.

CONFEZIONITanica kg 6; cartone 4 x 6Tanica kg 30Fusto kg 250

FERRILENE® V

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEFerro (Fe) EDDHSAsolubile in acqua ....................2,0 %

Il chelato di ferro EDDHSA è stabile nel-l’intervallo di pH 4-10

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

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Soluzione di Nitrato di Calcioe MagnesioAZOMAC

Correttivo calcareo-magnesiacoCALCIO-MAGNESIO

CONFEZIONITanica kg 30

AZOMAC è un prodotto liquido, ad alto contenuto dicalcio e magnesio, indicato per prevenire in fertirriga-zione le seguenti fisiopatie:- disseccamento precoce delle foglie basali del pomodoro,- seccume fisiologico delle foglie di melone,- necrosi del margine fogliare di lattuga, scarola, indivia.AZOMAC è inoltre indicato in post-trapianto per arieg-giare e riscaldare il terreno in vicinanza delle radicidelle piantine ed agevolare un rapido superamento dellacrisi di trapianto.

CONFEZIONISacco kg 25

Prodotto ad alto titolo di calcio e magnesio indicato perterreni acidi e sub-acidi, oppure ricchi di sostanza orga-nica.L’equilibrato rapporto tra calcio e magnesio permette dauna parte di innalzare il pH del terreno, dall’altra diimpedire carenze magnesiache.

CARATTERISTICHE

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEAzoto (N) totale ...................10,0 %di cui, (N) nitrico ...................7,8 %

(N) ammoniacale.........2,2 %Ossido di calcio (CaO).........10,0 %Ossido di magnesio (MgO)....4,0 %

COMPOSIZIONEOssido di calcio (CaO).........26,0 %Ossido di magnesio (MgO)..18,0 %

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Microelementi chelati: i prodotti

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Miscele di microelementi chelati EDTACHELAMIX

CONFEZIONIAstuccio kg 1; cartone 10x1

La presenza dei microelementi in forma chelata e la for-mulazione in microgranuli solubili, fanno dei CHELA-MIX prodotti specifici per la prevenzione e cura dellemicrocarenze.CHELAMIX 6 SG è indicato per tutte le colture cheevidenziano fenomeni di clorosi ferrica ed in particola-re per l’actinidia, su cui lo specifico rapporto Fe/Mnconsente di ottenere un rapido rinverdimento della vege-tazione.CHELAMIX 5 SG è invece indicato per tutte le colturecon elevato fabbisogno di magnesio e con carenze nutri-zionali multiple.

CARATTERISTICHE

Chelato di ferro DTPADL 3

CONFEZIONITanica kg 30

Il chelato di ferro DTPA è stabile nell’intervallo di pH2,5-7,5 pertanto è indicato per apportare ferro nelle col-ture idroponiche.

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEp/p p/v

Ferro (Fe)............................3,0 %....3,7 %solubile in acquaFerro (Fe) chelato DTPA....3,0 %....3,7 %

COMPOSIZIONEAzoto (N) totale ...................10,0 %di cui, (N) nitrico ...................7,8 %

(N) ammoniacale.........2,2 %Ossido di calcio (CaO).........10,0 %Ossido di magnesio (MgO)....4,0 %

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

86

Correttivo a base di Ferroe MagnesioFERRO-MAGNESIO G

Miscela di microelementi chelatiEDTA+Fe EDDHSAHIDROMIX S

CONFEZIONISacco kg 25

Prodotto ad alto contenuto di ferro e magnesio, trovautile impiego nei terreni poveri dei suddetti elementi,nei terreni alcalini ed in tutti quei casi in cui eccessi dipotassio e di altri elementi ne determinino la carenza.

CONFEZIONISecchiello kg 5

HIDROMIX S è una miscela di microelementi in formachelata espressamente studiata per l’impiego in colturaidroponica.I microelementi sono bilanciati, infatti, secondo specifi-ci rapporti che tengono conto dei consumi delle princi-pali colture orticole e floricole.

CARATTERISTICHE

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEFerro (Fe) .............................13,0 %Ossido di Magnesio (MgO) ...6,0 %Anidride Solforica (SO3) .....38,0 %

COMPOSIZIONEBoro (B) solubile in acqua.............0,65 %Rame (Cu) chelato EDTA..............0,27 %Ferro (Fe) totale .............................7,0 %Ferro (Fe) chelato EDTA ...............6,3 %Ferro (Fe) chelato EDDHSA .........0,7 %Manganese (Mn) chelato EDTA ....3,3 %Molibdeno (Mo)solubile in acqua .0,2 %Zinco (Zn) chelato EDTA ..............0,6 %

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Microelementi chelati: i prodotti

87

Correttivo magnesiacoMAGNESIO-TERRENO G

CONFEZIONISacco kg 25

Il MAGNESIO TERRENO G è indicato per apportare ilmagnesio su colture particolarmente esigenti, su terrenisciolti o comunque poveri di questo elemento.Il MAGNESIO TERRENO G distribuito in concimazio-ne di fondo o di mantenimento consente di ottenerepiante con elevata attività fotosintetica.

CARATTERISTICHE

Soluzione mista di salidi Calcio e MagnesioMELOXINA

CONFEZIONIFlaconi kg 1; cartone 20x1Tanica kg 6; cartone 4x6

La MELOXINA è il prodotto indicato per prevenire ecurare seccumi fogliari e necrosi dei frutti delle coltureorticole (zucchino, cetriolo, melone, pomodoro, pepero-ne, melanzana, ortaggi da foglia, sedano) e frutticole(melo, vite, pesco). L’equilibrato rapporto tra azoto, calcio e magnesio con-sente inoltre di ritardare l’invecchiamento delle fogliebasali.

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEOssido di Calcio (CaO)........15,0 %Ossido di Magnesio(MgO) ..20,0 %

COMPOSIZIONEAzoto (N) totale ...................9,0 %di cui (N) nitrico...................9,0 %Ossido di Calcio (CaO)......10,0 %Ossido di Magnesio (MgO) .5,0 %Molibdeno (Mo) ...................0,08 %

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

88

Magnesio attivatoMg ATTIVATO

CONFEZIONISacco kg 25

Mg ATTIVATO è un formulato ad alto contenuto inmagnesio che permette di prevenire e curare i sintomi dicarenza di questo elemento, frequenti in numerose coltu-re (agrumi, vite, peperone, melanzana, pomodoro, ecc.).Mg ATTIVATO è arricchito di microelementi che poten-ziano l'efficacia del prodotto.

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEOssido di Magnesio (MgO) .16,0 %Anidride Solforica (SO3) .....33,0 %Rame (Cu) ..............................0,5 %Zinco (Zn) ..............................0,5 %Manganese (Mn) ....................0,5 %

Miscela di microelementichelati EDTA + MgMICRO AZ

CONFEZIONISacco kg 10

Il MICRO AZ è un complesso di elementi nutritivi(anche in forma chelata), raccomandato per prevenire ecurare carenze evidenti o sospette.L’applicazione di MICRO AZ è sicuramente indicata intutti i terreni alcalini.

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEOssido di Magnesio (MgO)solubile in acqua ......................10,5 %Boro (B) solubile in acqua.........1,0 %Rame (Cu) chelato EDTA..........0,5 %Ferro (Fe) chelato EDTA ...........1,4 %Manganese (Mn) chelato EDTA 1,2 %Zinco (Zn) chelato EDTA..........0,9 %

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Microelementi chelati: i prodotti

89

Concime a base di MolibdenoMOLIBION

CONFEZIONIFlacone kg 1; cartone 20x1

Il molibdeno accelera nella pianta la trasformazione del-l’azoto nitrico in prodotti organici (aminoacidi e protei-ne) e favorisce nelle leguminose la fissazione simbionti-ca dell’azoto.L’impiego di MOLIBION è indicato:- per ridurre il contenuto in nitrati in tutte le colture a

ciclo di coltivazione breve e prettamente invernale(insalate, spinacio, bietola da tavola, ecc.);

- per facilitare la fissazione simbiontica dell’azoto nelleleguminose;

- per prevenire e curare le carenze di molibdeno dellecolture particolarmente sensibili (melone).

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEMolibdeno (Mo)solubile in acqua ........................... 8,0 %

Miscela di microelementi+ MagnesioMICRO AZ G

CONFEZIONISacco kg 25

Miscela di microelementi indicata per i terreni che pre-sentano carenze di microelementi e di magnesio e pergli ambienti serricoli sottoposti a intenso sfruttamento.La formulazione granulare consente la facile distribu-zione del prodotto sia da solo che in abbinamento conaltri concimi.

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEFerro (Fe) .......................................6,0 %Zinco (Zn) solubile in acqua..........1,0 %Boro (B) solubile in acqua.............0,2 %Rame (Cu) solubile in acqua .........0,1 %Ossido di Magnesio (MgO) .........16,0 %Anidride Solforica (SO3) .............26,0 %

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

90

Ferro complessato con acidi umiciUMIFER

CONFEZIONIAstuccio kg 1; cartone 10x1Secchio kg 10

UMIFER è un concime minerale dove ferro e fosforosono uniti in una speciale formulazione in grado digarantirne la disponibilità anche nelle condizioni pedo-climatiche più difficili e quando vi è la presenza di cal-care nel terreno.UMIFER è, dunque, un prodotto ideale quando si vuoleassicurare una prolungata disponibilità di ferro per lepiante.

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEFerro (Fe) solubile in acqua..8,0 %Anidride fosforica (P2O5)solubile in acqua .................22,0 %Ossido di potassio (K2O)solubile in acqua .................33,0 %

Ferro chelato EDDHASEQUIPLANT 155 Fe

CONFEZIONIAstuccio kg 1; cartone 10x1Cartone kg 25

SEQUIPLANT 155 Fe è indicato per la prevenzione ecura della clorosi ferrica che si manifesta su diverse col-ture.

CARATTERISTICHE

COMPOSIZIONEFerro (Fe) EDDHAsolubile in acqua....................6,0 %

Il Ferro, chelato EDDHA, è stabile nel-l'intervallo di pH 4-10.

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GUIDA ALLA CONCIMAZIONE

INDICE

Drupacee....................................................................................................pag.94

Melo ......................................................................................................... ” 95

Pero .......................................................................................................... ” 96

Uva da tavola............................................................................................ ” 97

Pomodoro, peperone e melanzana in serra .............................................. ” 98

Melone - Cocomero ................................................................................. ” 99

Barbabietola da zucchero ......................................................................... ” 100

Pomodoro da industria ............................................................................. ” 100

Uva da vino .............................................................................................. ” 101

Ciliegio ..................................................................................................... ” 101

Avocado.................................................................................................... ” 102

Banano...................................................................................................... ” 102

Caffe’........................................................................................................ ” 103

Papaya ...................................................................................................... ” 103

Agrumi ..................................................................................................... ” 104

Olivo......................................................................................................... ” 104

Fragola...................................................................................................... ” 105

Rosa.......................................................................................................... ” 105

Garofano................................................................................................... ” 106

Poinsettia .................................................................................................. ” 106

Crisantemo in vaso................................................................................... ” 107

Geranio ..................................................................................................... ” 107

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

94

FERTIRRIGAZIONE

CONCIMAZIONE FOGLIAREDRUPACEE

CLOROSI FERRICA

MAGGIORE CONSISTENZADELLA POLPA, RIDUZIONE

DELLE SPACCATURE EDELLA RUGGINOSITA’

NELLE NETTARINE

MAGGIORE RESISTENZAAL FREDDO E ALLE GELATE

TARDIVE

BREXIL Fe + BREXIL Combi100 + 150 g/hl (2 trattamenti)

CALBIT C+ BOROPLUS350 + 100 g/hl

CALBIT C350 g/hl (2 trattamenti)

BOROPLUS+ BREXIL Zn100 + 150 g/hl

SCAMICIATURA POST-DIRADAMENTO FRUTTO INGROSSATO PRE-CADUTA FOGLIE

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PER FAVORIRE LA RIPRESADELL’ATTIVITÀ DELLE PIANTE

PER FAVORIRELA FIORITURA

E L’ALLEGAGIONE

PER MIGLIORAREL’INGROSSAMENTO

DEI FRUTTI

PER MIGLIORARE LALIGNIFICAZIONE E AUMENTARE

LA FERTILITÀ DELLE GEMME

FERRILENE 610-15 kg/ha

FERRILENE 65-10 kg/ha

FERRILENE 65-10 kg/ha

FERRILENE 610-15 kg/ha

FERRILENE 6+ BOROPLUS10 + 2,5 kg/ha

GEMME GONFIE APERTURA GEMME POST-ALLEGAGIONE POST-RACCOLTA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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CONCIMAZIONE FOGLIARE

FERTIRRIGAZIONE

Microelementi chelati: guida alla concimazione

95

MELO

MAGGIORE RESISTENZAAL FREDDO E ALLE GELATE

TARDIVE

MAGGIORE ALLEGAGIONE ERIDUZIONE CARENZA DI BORO

BUTTERATURA AMARAE CONSERVABILITÁ

BREXIL Zn150 g/hl

BOROPLUS 80-60 g/hl(3 trattamenti)

CALBIT C 250-400 g/hl(3 trattamenti)

FILLOPTOSI BREXIL Mg 400 - 500 g/hl(3 trattamenti)

MIGLIORAMENTO DELLA QUALI-TA’ E CONCENTRAZIONEDELLA MATURAZIONE

BREXIL Zn 150 g/hl(2 trattamenti)

APERTURADELLE GEMME

APERTURAFIORE-CENTRALE

PIENAFIORITURA

FINE CADUTAPETALI

POSTALLEGAGIONE

INGROSSAMENTOFRUTTI

FRUTTISVILUPPATI

PER FAVORIRE LA FIORITURAE L’ALLEGAGIONE

PER MIGLIORAREL’INGROSSAMENTO DEI FRUTTI

PER MIGLIORARE LA LIGNIFICAZIO-NE E AUMENTARE LA FERTILITÀ

DELLE GEMME

BOROPLUS5 kg/ha

BOROPLUS5 kg/ha

APERTURAFIORE-CENTRALE POST-ALLEGAGIONE

INGROSSAMENTOFRUTTI POST-RACCOLTA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

FERRILENE 610-15 kg/ha

FERRILENE 610-15 kg/ha

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MAZZETTIDIVARICATI

INIZIO FIORITURA 20-50% FIORITURA FINE CADUTAPETALI

INGROSSAMENTOFRUTTI

INGROSSAMENTOFRUTTI

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

96

FERTIRRIGAZIONE

CONCIMAZIONE FOGLIAREPERO

CLOROSI FERRICAE CARENZE MULTIPLE

CARENZA DI BORO

RIDUZIONE CASCOLA DI POST-ALLEGAGIONE E MAGGIORE

CONSISTENZA DEI FRUTTI

BREXIL Fe +BREXILCombi150 + 150 g/hl

BREXIL Fe + BREXILCombi150 + 150 g/hl (2 trattamenti)

BREXILCombi300 g/hl

BOROPLUS350 + 100 g/hl (4 trattamenti)

CALBIT C250 - 400 g/hl

GEMME GONFIE PRE-FIORITURA POST-ALLEGAGIONE INGROSSAMENTOFRUTTI

POST-RACCOLTA

PER FAVORIRE LA RIPRESADELL’ATTIVITA’ RADICALE

PER FAVORIRE LA FIORITURAE L’ALLEGAGIONE

PER MIGLIORAREL’INGROSSAMENTO DEI FRUTTI

PER MIGLIORARELA LIGNIFICAZIONE E

AUMENTARE LA FERTILITA’DELLE GEMME

FERRILENE 610-15 kg/ha

FERRILENE 610-15 kg/ha

FERRILENE 6+ BOROPLUS10 + 2,5 kg/ha

FERRILENE 615-20 kg/ha

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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Microelementi chelati: guida alla concimazione

97

UVA DA TAVOLACONCIMAZIONE FOGLIARE

FERTIRRIGAZIONE

GRAPPOLISEPARATI

INIZIOFIORITURA

POST-ALLEGAGIONE ACINO PISELLO PRE CHIUSURAGRAPPOLO

INIZIOINVAIATURA

OTTIMALE SVILUPPOVEGETATIVO ED

INGROSSAMENTO DEGLI ACINI

CLOROSI FERRICA E INTEGRA-ZIONE DI MICROELEMENTI

COLATURA DEI FIORIE ACINELLATURA

CONSISTENZA DEGLI ACINIE RESISTENZA

ALLE SPACCATURE

DISSECCAMENTODEL RACHIDE

BREXIL Zn100-150 g/hl

BREXIL Combi200-250 g/hl (3 trattamenti)

BOROPLUS150 g/hl (2 trattamenti)

CALBIT C350 g/hl (4 trattamenti)

BREXIL Mg400 g/hl (4 trattamenti)

GRAPPOLISEPARATI INIZIO FIORITURA POST-ALLEGAGIONE ACINO PISELLO

SVILUPPO VEGETATIVO EDINGROSSAMENTO DELL’ACI-

NO

CLOROSI FERRICA

ALLUNGAMENTODEL RACHIDE

DISSECCAMENTODEL RACHIDE

FERRILENE 615-20 kg/ha

FERRILENE 615-20 kg/ha

FERRILENE 615-20 kg/ha

FERRILENE 630 kg/ha

Mg ATTIVATO80 kg/ha

Mg ATTIVATO80 kg/ha

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

98

FERTIRRIGAZIONE

CONCIMAZIONE FOGLIAREPOMODORO, PEPERONEMELANZANA IN SERRA

POST-TRAPIANTO INIZIO FIORITURA ALLEGAGIONE1° PALCO

INGROSSAMENTOFRUTTI

INIZIO RACCOLTA ALLEGAGIONE2° PALCO

SUPERAMENTO CRISIDA TRAPIANTO

FIORITURA ELEVATA EBUONA TENUTA DEI FIORI

BUONA ALLEGAGIONE

PREVENZIONE DEL MARCIUMEAPICALE E MAGGIORE

CONSISTENZA DELLE BACCHE

BREXIL Zn100 g/hl

BREXIL Combi200 g/hl

BREXIL Combi150 g/hl

BOROPLUS80 g/hl

BOROPLUS80 g/hl

CALBIT C350 g/hl (4 trattamenti)

ALLEGAGIONE1° PALCO

INGROSSAMENTOBACCHE E ALLEGAGIONE

PALCHI SUCCESSIVI

INGROSSAMENTOBACCHE E ALLEGAGIONE

PALCHI SUCCESSIVI

INVAIATURADI OGNI PALCO

CARENZA DI MICROELEMENTI

BUON SVILUPPO VEGETATIVOE OTTIMALE INGROSSAMENTO

BACCHE

BUONA MATURAZIONEDELLE BACCHE

CHELAMIX 5 SG0,5 kg/1000m2

CHELAMIX 5 SG0,5 kg/1000m2

FERRILENE 61 kg/1000m2

FERRILENE 61 kg/1000m2

FERRILENE 61 kg/1000m2

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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Microelementi chelati: guida alla concimazione

99

MELONE, COCOMEROCONCIMAZIONE FOGLIARE

FERTIRRIGAZIONE

POST-TRAPIANTO PRE-FIORITURA POST-ALLEGAGIONE INGROSSAMENTOFRUTTI

INGROSSAMENTOFRUTTI

PRE-RACCOLTA

SUPERAMENTO CRISIDA TRAPIANTO

FIORITURA ELEVATA EBUONA TENUTA DEI FIORI

BUONA ALLEGAGIONE

CARENZA DI MOLIBDENO

PREVENZIONE DEL MARCIUMEAPICALE E MAGGIORE

CONSISTENZA DELLE BACCHE

BREXIL Zn150 g/hl

BREXIL Combi150 g/hl

BOROPLUS100 g/hl (2 trattamenti)

MOLIBION100 g/hl

CALBIT C350 g/hl (4 trattamenti)

PRE-FIORITURA

FIORITURA ELEVATAE SOSTEGNO ALLEGAGIONE

CARENZA DI MICROELEMENTI

FERRILENE V2,3 kg/1000m2

CHELAMIX 5 SG0,5 kg/1000m2

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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1a-5a FOGLIA VERA FIORITURA ALLEGAGIONEPRIMI PALCHI

INGROSSAMENTOBACCHE

MATURAZIONEPRIME BACCHE

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

100

CONCIMAZIONE FOGLIAREBARBABIETOLA DA ZUCCHERO

CONCIMAZIONE FOGLIAREPOMODORO DA INDUSTRIA

POST-TRAPIANTO

CARENZA DI MANGANESE EOTTIMALE ALLUNGAMENTO

DEL FITTONE

BREXIL Mn2-2,5 kg/ha

SUPERAMENTO CRISIDA TRAPIANTO

E STRESS DA FREDDO

BUONA IMPALCATURADELLA PIANTA

MARCIUME APICALEE CONSISTENZADELLE BACCHE

BREXIL Zn100 g/hl

BREXIL Combi200 g/hl (2 trattamenti)

CALBIT C350 g/hl (3 trattamenti)

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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Microelementi chelati: guida alla concimazione

101

UVA DA VINOCONCIMAZIONE FOGLIARE

GRAPPOLISEPARATI

INIZIOFIORITURA

POST-ALLEGAGIONE ACINO PISELLO PRE-CHIUSURAGRAPPOLO

INIZIOINVAIATURA

BUON SVILUPPO VEGETATIVOE OTTIMALE INGROSSAMENTO

DELL’ACINO

CLOROSI FERRICA

COLATURA DEI FIORIE ACINELLATURA

DISSECCAMENTODEL RACHIDE

BREXIL Zn100 g/hl

BREXIL Fe200 g/hl (2 trattamenti)

BOROPLUS150 g/hl (2 trattamenti)

BREXIL Mg400 g/hl (3 trattamenti)

CILIEGIOCONCIMAZIONE FOGLIARE

CADUTA PETALI INGROSSAMENTO DRUPE INVAIATURA POST-RACCOLTA

CARENZA DI MICROELEMEN-TI

RIDUZIONE DELLE SPACCATUREDELLE DRUPE

MAGGIORE RESISTENZAAL FREDDO ALLA RIPRESA

VEGETATIVA

BREXIL Combi300 g/hl

CALBIT C400 g/hl (2 trattamenti)

BOROPLUS+ BREXIL Zn100 +100 g/hl

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

102

CONCIMAZIONE FOGLIAREAVOCADO

CONCIMAZIONE FOGLIAREBANANO

INIZIO DELLA FIORITURA POST-ALLEGAGIONE ACCRESCIMENTO FRUTTO PRE-RACCOLTA

BUONA ALLEGAGIONEE PREVENZIONE DELLA

CARENZA DI BORO

OTTIMALE ACCRESCIMENTODEL FRUTTO

QUALITA’ DI PRODUZIONE

BREXIL Mix+ BOROPLUS

150 g + 50 ml/100 l

BREXIL Mix150 g/100 l

BREXIL Zn100 g/100 l

BREXIL Mix+ CALBIT C

150 g + 250 ml/100 l

SOLO ALL’INIZIO DELLA FIORITURA

BREXIL Mix1 kg/ha

BOROPLUS0,5 l/ha

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

APPLICAZIONI MENSILI

PER OTTIMIZZARELA PRODUZIONE

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Microelementi chelati: guida alla concimazione

103

CAFFE’ CONCIMAZIONE FOGLIARE

PAPAYACONCIMAZIONE FOGLIARE

PRE- FIORITURA POST-FIORITURAALLEGAGIONE

INGROSSAMENTO GRANI MATURAZIONE

FERTILITA’ DEL POLLINE

OTTIMO SVILUPPOVEGETATIVO E AUMENTODEL CALIBRO DEL GRANO

QUALITA’ DELLA PRODUZIONE

CARENZA DI MICROELEMENTI

CARENZA DI BORO

BOROPLUS0,5 l/ha

BOROPLUS0,5 l/ha

BOROPLUS0,5 l/ha

BREXIL Mix1kg/ha

BREXIL Mix1kg/ha

BREXIL Mix1kg/ha

BOROPLUS0,5 l/ha

BREXIL Mix150 g/100 l

CALBIT C1 l/ha

CALBIT C1 l/ha

ACCRESCIMENTO VEGETATIVO ALLEGAGIONE DEI PRIMI FRUTTI DURANTE LA PRODUZIONE

CARENZA DI BORO

CARENZA DI MICROELEMENTI

CARENZA DI CALCIO

BOROPLUS0,3 l/ha (pre-fioritura)

BOROPLUS0,3 l/ha (ogni 15 gg)

BREXIL Fe + BREXIL Mix0,5 + 0,5 kg/ha

BREXIL Fe (una volta ogni 2 mesi)

+ BREXIL Mix (una volta al mese)

BREXIL Mix1 kg/ha

CALBIT C1 l/ha

CALBIT C1 l/ha (una volta al mese)

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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PRE-FIORITURA POST-ALLEGAGIONE PRE-RACCOLTA

I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

104

CONCIMAZIONE FOGLIAREAGRUMI

CONCIMAZIONE FOGLIAREOLIVO

CARENZA DI NICROELEMENTI

POSTICIPO DI RACCOLTAE RIDUZIONE DELLA CASCO-

BREXIL Combi3,5 kg/ha

BREXIL Combi3,5 kg/ha

CALBIT C5 kg/ha

PRE-FIORITURA (inizio fioritura)

MAGGIORE ALLEGAGIONEBOROPLUS200-250 g/hl

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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Microelementi chelati: guida alla concimazione

105

FRAGOLAFERTIRRIGAZIONE

ROSAFERTIRRIGAZIONE

AFFRANCAMENTO AVVENUTO RIPRESA VEGETATIVA

CLOROSI FERRICAFERRILENE 62-4 kg/1000m2

DURANTE LO SVILUPPO VEGETATIVO E/O DAL TAGLIO DIRACCOLTA FINO AD EMISSIONE BOCCIOLO FIORALE

(OGNI 7-8 GG.)

DA EMISSIONE BOCCIOLO FIORALE A FIORITURA/RACCOLTA

(OGNI 7-8 GG.)

CLOROSI FERRICA

PREVENIRE LA CARENZADI MICROELEMENTI

FERRILENE 62-3 g/pianta

CHELAMIX 5 SG0,5 kg/1000m2

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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I MICROELEMENTI NELLA NUTRIZIONE VEGETALE

106

FERTIRRIGAZIONEGAROFANO

FERTIRRIGAZIONEPOINSETTIA

DURANTE LO SVILUPPO VEGETATIVO E/O DAL TAGLIO DIRACCOLTA FINO AD EMISSIONE BOCCIOLO FIORALE

(OGNI 7-8 GG.)

DA EMISSIONE BOCCIOLO FIORALE A FIORITURA/RACCOLTA

(OGNI 7-8 GG.)

CLOROSI FERRICA

PREVENIRE FENOMENIDI CARENZA

FERRILENE 62-3 g/pianta

CHELAMIX 5 SG0,5 kg/1000m2

DA 21 GG POST-TRAPIANTO A FINE OTTOBRE (ogni 7-8 gg)

CLOROSI FERRICAFERRILENE 61 - 1,5 g/pianta

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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DAL 21° GG DAL TRAPIANTO FINOAD EMISSIONE BOTTONI FIORALI

(ogni 7-8 gg)

EMISSIONE DEI BOTTONI FIORALI(ogni 7-8 gg)

FINISSAGGIO(ogni 7-8 gg)

Microelementi chelati: guida alla concimazione

107

FERTIRRIGAZIONECRISANTEMO IN VASO

FERTIRRIGAZIONEGERANIO

15 GG DOPO IL TRAPIANTO

CLOROSI FERRICAFERRILENE 6

1 - 2 g/pianta

PREVENIRE LE MICROCARENZECHELAMIX 5 SG

0,5 kg/m3

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

PROBLEMA/OBIETTIVO

EPOCA

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Finito di stampare nel mese di Ottobre 2003

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