National Balance Sheet, Paolo Baffi and Bank of Italy, 1945-1949

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    GruppoMontepaschi

    La costruzione del Bilancio monetario nazionalein Banca dItalia, 1946-1949*

    GIUSEPPE DELLA TORRE**

    In our institutional context the elaboration of financial accounts took place in the Bank

    of Italy. The current structure of the financial accounts was published in the Banks

    report on 1961; the conceptual systemisation study by Mario Ercolani and Franco

    Cotula followed in 1969. The history of financial accounting ascribes the starting point to the National Monetary Balance Sheet (Bilancio monetario nazionale,

    BMN), drawn up by Paolo Baffi and presented from the Banks report of 1949. The

    BMN should constitute the embryonic financial accounts and from that institutional

    occasion, by way of a long series of refinements, the definitive work by Ercolani and

    Cotula is reached. This paper intends to analyse the researchers activities, the

    demands of monetary policy and theoretical reflections which at the end of the war led

    to the construction of the BMN in 1949. The studys point of departure is the structure

    of the scheme and the priority of determining the variation over the course of the year

    of monetary base held by the public and the effects on it of Treasury and private

    borrowing. Starting from the traditional balance sheet of the Bank of Italy, I shall dealwith the drawing up of the report on 1946 (when Einaudi was Governor) aimed at the

    specification of the variation in monetary base and the forms of its creation and

    absorption. I shall then determine the accounting manipulations in the report on 1947

    (when Menichella was Governor), which led to the sectorised attribution of the

    variation in monetary base, and ultimately, in the report on 1948, with the introduc-

    tion of elements relating to the financial market and the sharing of borrowing between

    the Treasury and the private sector, thus leading to BMN. Substantially I intend to sup-

    port the idea that the construction of Baffis BMN predominantly reflects the demands

    of monetary policy during the Einaudi and Menichella eras.

    (J.E.L.: E01, E51, E52, E58, P44)

    1. Contabilit macroeconomica e istituzioni di ricerca: il caso dei contifinanziari in Italia

    Nella storia dei sistemi di contabilit macroeconomica si d gran rilievoalla relazione di questi con le teorie economiche: mercantilismo e bilancia dei

    * Articolo approvato nellagosto 2008.* Dipartimento di Politica economica, finanza e sviluppo, Facolt di Economia, Universit di Siena.

    E-mail: [email protected].

    Studi e Note di Economia, Anno XIV, n. 1-2009, pagg. 45-66

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    pagamenti; keynesismo fiscale e conti del prodotto, del reddito e della spesa;teoria delle scelte di portafoglio e contabilit di stock, ecc. (es. Studensky

    1958: part one; Vanoli 2005: 455-56). Con ci, questo piano postula linci-denza decisiva del polo teorico-accademico sulla contabilit macroeconomi-ca. In realt, il polo teorico ha un peso contenuto nella costruzione dei siste-mi contabili, che rientra tra le competenze delle istituzioni di politica econo-mica e degli enti specializzati nella produzione dellinformazione quantitati-va (Della Torre 1992: 95-97).

    Il ruolo del tecnicismo delle istituzioni sovranazionali, che gestiscono isistemi di contabilit macroeconomica, notevolmente cresciuto nel secon-do dopoguerra1. In sede nazionale si assistito alla partizione delle compe-tenze nella costruzione dei sistemi contabili tra istituti di statistica e banche

    centrali: ad esempio, negli Stati Uniti i National Income and ProductAccounts e i Flow-of-Funds sono costruiti rispettivamente dal Dipartimentodel Commercio e dalla Riserva Federale (Powelson 1960: ch. 14; Cohen1972: 15-17).

    Nel nostro contesto istituzionale lelaborazione dei conti finanziari avvenuta in Banca dItalia2. Lattuale struttura dei conti finanziari, impernia-ta sui flussi e sulle consistenze degli strumenti finanziari distribuiti per setto-re di indebitamento e accreditamento (from whom to whom)3, stata pub-blicata nella relazione sul 1961 (Banca dItalia 1962: Fig. 136, 376-377), conpuntuali note metodologiche riferite alla relazione sul 1964 (Banca dItalia

    1965: Fig. U10, 105-124)4

    . Hanno fatto seguito il lavoro di sistemazione con-cettuale dei conti finanziari di Mario Ercolani e Franco Cotula (1969) e lacostruzione dei dati statistici, per gli anni 1963-70, a cura di Cotula eMassimiliano Caron (1971).

    Studi e Note di Economia, Anno XIV, n. 1-200946

    Questo lavoro deriva dallabstractpreparato per la conferenza dellAssociazione italiana di storia delpensiero economico AISPE su Economics and Institutions. Contributions from the History of

    Economics, Universit di Palermo, 2004 (Della Torre 2004). Una stesura preliminare del saggio statapubblicata tra gli scritti per il 50 dellIstituto della Contabilit Nazionale (Esposito (a cura di) 2007). Hocondotto il lavoro di ricerca presso lUfficio Ricerche Storiche di Banca dItalia, beneficiando delle strut-ture e della cortesia del personale. Di quanto ricevuto sono debitore verso i responsabili dellUfficio suc-cedutisi nel frattempo, Filippo Cesarano e Alfredo Gigliobianco, e dellArchivio storico, Sergio Cardarelli.Un ringraziamento a Elisabetta Loche, dellArchivio storico, per i suggerimenti e laiuto prestato nellaconsultazione dei documenti per la redazione di questo saggio. Ringrazio, per gli utili commenti su unaprecedente stesura, Riccardo Bonci, Giuseppe Conti, Riccardo De Bonis, Alfredo Gigliobianco, RiccardoMassaro, Rosanna Scatamacchia e il referee della rivista. Di una discussione su un punto specifico dellavoro devo molto a Franco Bonelli. Questo lavoro avvenuto allinterno di un progetto finanziatodallUniversit degli Studi di Siena.1 Ad es., Studensky 1958: 151-57; Yanovsky 1965: 24, 26-27; Vanoli 2005: 1.2.5 e ch. 3.2 Per una storia della costruzione dei conti finanziari in Banca dItalia rinvio a De Bonis e Gigliobianco2006; per gli sviluppi internazionali, al lavoro di Massaro 2006.3 Caron e Di Cosmo (a cura di) 1993: 13, Banca dItalia 2003: 14.4 ASBI, Banca dItalia, Studi, pratt., n. 392, fasc. 5, Nota sulla tavola dei conti finanziari, di F. Cotula,

    1964?, e n. 291, fasc. 21, Appunto sulla struttura dei conti finanziari, di M. Ercolani, 1964.

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    A fronte di questi sviluppi, la storia dei conti finanziari in Banca dItalia5ascrive il punto di avvio al Bilancio monetario nazionale (BMN), redatto da

    Paolo Baffi e presentato nella relazione della Banca sul 1948. Il BMN costi-tuirebbe lembrione dei conti finanziari e da quelloccasione istituzionale,attraverso una lunga serie di affinamenti, si giungerebbe al lavoro di Ercolanie Cotula (1969).

    Con il saggio mi pongo lobiettivo di analizzare lattivit dei ricercatori, leesigenze di politica monetaria e le riflessioni teoriche che portarono alla costru-zione del BMN nel 19496. Nel 2 tratto della struttura contabile dello schemadi quella versione e della priorit di individuare la variazione in corso dannodella circolazione nelle mani del pubblico e degli effetti su di essa dellin-debitamento del Tesoro e dellEconomia tramite i canali creditizi e il mercato

    finanziario. Nel 3, partendo dalla tradizionale Situazione generale di BancadItalia, centrata sulle attivit e passivit patrimoniali e sulla consistenza dellacircolazione, espongo le elaborazioni nella relazione sul 1946 (governatoratoEinaudi) volte alla specificazione della variazione complessiva della circola-zione e delle forme di creazione e assorbimento delle singole categorie diimpieghi e raccolta della Banca. Nel 4 individuo le manipolazioni contabili,nella relazione sul 1947 (governatorato Menichella), che conducono allattribu-zione settorizzata della variazione della circolazione (impieghi verso le azien-de di credito, c/c con lUfficio Italiano dei Cambi e disponibilit divise estere,ecc.) e, infine, nella relazione sul 1948, allintroduzione delle voci del mercato

    finanziario e alla partizione dellindebitamento tra Tesoro ed Economia, giun-gendo cos al BMN. Nel 5 svolgo alcune considerazioni conclusive.

    2. La struttura del Bilancio monetario nazionale del 1949

    La pubblicazione del BMN di Baffi7 avviene per la prima volta nella rela-zione della Banca sullanno 1948 (Banca dItalia 1949: 190-191). Nella Tab. 1

    G. Della Torre -La costruzione del Bilancio monetario nazionale in Banca dItalia... 47

    5 La storia dei conti finanziari in Italia postula una serie di progressivi miglioramenti nella continuit diricerca di Banca dItalia (es. Gambino 1963: 7-9; Cutilli e Gnesutta 1973: 309-311; Bartiloro et al. (a cura

    di) 2003: 12; De Bonis e Gigliobianco 2006: 28-29). Nei lavori preparatori della relazione sul 1964 vi un riferimento in questa direzione:

    [nello schema riportato esposto] linsieme delle relazioni finanziarie intrattenute tra ciascun set-tore con i restanti. Si tratta di una risistemazione metodica e generalizzata del quadro delle interrela-zioni finanziarie, che rappresenta unaltra tappa verso la costruzione di schemi sempre pi esaurien-ti e metodologicamente affinati del cammino iniziato, fin dal lontano 1948, con il BMN, e prosegui-to nelle successive relazioni, con elaborazioni sempre pi particolareggiate (ASBI, Banca dItalia,Studi, pratt., n. 392, fasc. 5, Appunto per la relazione sul 1964, 1965).

    6 Pertanto, non mi pongo la finalit di estendere lanalisi alle successive versioni del BMN, dal 1949 allafine degli anni Cinquanta e al tema della presenza di continuit tra il BMN di Baffi e i conti finanziari diErcolani e Cotula (1969). Su questo punto rinvio a De Bonis e Gigliobianco 2006: in particolare, 28-29, eDella Torre 2006: 65-67.7 Riferimenti al BMN in Baffi 1957, rist. 1965: 3-10, 1985, rist. 1990: 107-09; De Bonis e Gigliobianco

    2006: 3.2-3.3; e Gigliobianco 2006: 318-321.

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    ho riportato la struttura di quella versione8 del bilancio monetario, che com-mento qui di seguito9:

    a) gli impieghi per il Tesoro (colonna 1) sono esposti come flussi totali(voce 19) e suddivisi per settore creditore di contropartita: aziende di credi-to, sezione B, voce 4 (investimenti in Buoni ordinari del Tesoro e in altri tito-li di Stato, depositi presso il Tesoro); Cassa Depositi e Prestiti, CDP, sezioneC, voce 8 (c/c col Tesoro e investimenti in titoli di Stato); istituti speciali emercato finanziario, sezione D, voce 14 (sottoscrizioni del pubblico di buoniordinari del Tesoro e altri titoli di Stato, depositi di enti non bancari presso ilTesoro); e Banca dItalia Tesoro, sezione E, voce 18 (c/c del Tesoro conBanca dItalia, anticipazioni al Tesoro, ecc.).b) gli impieghi per lEconomia (col. 2) sono esposti come flussi totali (voce

    21) e suddivisi per settore di contropartita: Banca dItalia operazioni colpubblico e Istituti di credito speciale, sezione A, voce 1 (anticipazioni a pri-vati, prorogati pagamenti, sconti diretti, risconto ammassi a istituti di creditoagrario, risconto consorzio sovvenzioni industriali); aziende di credito, sezio-ne B, voce 5 (impieghi commerciali); CDP, sezione C, voce 9 (altri investi-menti: mutui agli enti locali); istituti speciali e mercato finanziario, sezioneD, voce 12 (emissione di azioni e obbligazioni, al netto di quelle sottoscrittedalle aziende di credito); Banca dItalia, sezione E, voce 20 (c/c UfficioItaliano Cambi e divise estere, aiuti internazionali).c) la raccolta tra il pubblico (col. 3) indica le risorse finanziarie raccolte dal

    Tesoro, dallEconomia e dagli intermediari creditizi presso i risparmiatori.Essa include i depositi bancari e postali, i titoli di Stato, le azioni, e le obbli-gazioni per la parte detenuta dal pubblico.d) la circolazione, cio le banconote emesse da Banca dItalia nelle manidel pubblico10 (col. 4). La variazione nella circolazione costituisce l effettoresiduo delle operazioni dimpiego (coll. 1-2) e di raccolta (col. 3) degliintermediari (Banca dItalia, aziende di credito, CDP, istituti speciali) e deimercati finanziari11.

    8 Nel corso degli anni si ebbero alcuni affinamenti. Ad es., accanto alla circolazione fu esposta la quantitdi moneta (inclusiva dei depositi bancari in c/c), gli impieghi per lEconomia furono distinti tra titoli e cre-diti, furono inserite le voci degli istituti di categoria, di previdenza e di assicurazione (Baffi 1957, rist.1965: tav. A, 8-9).9 In ASBI, Carte Baffi, n. 43, fasc. 5, sfasc. 2, Bilancio monetario, documentazione, meccanica e meto-dologia per la compilazione, 1950-1953, Baffi dedica unattenzione certosina allidentificazione e allacostruzione statistica delle singole voci del bilancio. Rinvio anche a Baffi 1957, rist. 1965: 4-9.10 Per i contenuti della circolazione rinvio a Caron e Di Cosmo (a cura di) 1993: 118-138.11 Successivamente, Baffi 1985 (rist. in Baffi 1990: 108) ricorda che:

    [...] impropria era forse la configurazione della variazione della circolazione come quantit residua-le, impostazione a ben vedere rivolta al passato, perch la base monetaria di nuova creazione si fissanella circolazione quando la variazione allins dei prezzi gi avvenuta: quando il delitto gistato consumato. In unimpostazioneforward looking, come quantit residuale si sarebbero dovuteassumere le riserve bancarie libere, cio il serbatoio dal quale si alimentano lespansione del credito

    e la circolazione.

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    Tab.1-Bilanciom

    onetarionazionale.

    Anno1946,c

    ifreinmiliardidilire.

    Fonte:BancadItalia1949:190-191.

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    A titolo di esempio, nella sezione (B) relativa alle aziende di credito, levoci 4-5 indicano rispettivamente i finanziamenti delle aziende di credito al

    Tesoro (investimenti in BTO e altri titoli di Stato, depositi presso il Tesoro)e allEconomia (impieghi commerciali) (per miliardi 74,8 pi 287,2 =362,0), mentre la voce 6 indica la raccolta sul pubblico, formata dai deposi-ti fiduciari, dai c/c di corrispondenza e dai vaglia e assegni (per mld. 324,6).La voce 7 pari alla differenza tra le due voci che precedono (per mld. 37,4)e costituisce il ricorso netto delle aziende di credito a Banca dItalia (nellaforma del risconto, delle anticipazioni e dei prorogati pagamenti, al netto deidepositi liberi e vincolati presso Banca dItalia) e, quindi, l effetto residuosulla circolazione delle operazioni dimpiego e di raccolta delle aziende dicredito12.

    Al momento dellintroduzione del BMN non vi unesplicita riflessionedi Baffi sui fondamenti teorici e sulle finalit di quella struttura informativa.Ad es., il rilievo assegnato alla circolazione allinterno del BMN fu discussosolo successivamente, trattando della scelta tra riferimento alla circolazione(come avveniva in Italia) o ai depositi bancari (nel caso anglosassone) (Baffie Occhiuto 1954: 15-18)13, e cos motivato:

    Naturalmente, ove sussistesse una rigida proporzionalit tra landamentodella circolazione e quello dei depositi, le due impostazioni si equivarrebbe-ro, e sarebbero giustificati i nostri commentatori a seguire specialmente un

    fenomeno meglio definito statisticamente come quello della circolazione[rispetto alla difficolt di definire la moneta bancaria], e rilevato con la stes-sa periodicit mensile dei depositi bancari, ma i cui andamenti vengono cono-sciuti con qualche anticipo di tempo. Nel fatto, se non una rigida proporzio-nalit, sussiste tra landamento della circolazione e quello dei conti correntiuna notevole correlazione diretta, la quale in certa misura giustifica limpo-

    Studi e Note di Economia, Anno XIV, n. 1-200950

    12 Per la dinamica della circolazione durante le fasi finali della guerra, nella relazione sul 1944 si ricorda:[nei primi mesi dellanno] sebbene gli uffici del nord della Banca fossero obbligati a concedere alletruppe doccupazione anticipazioni straordinarie per 10 miliardi al mese, laccrescimento mensile

    della circolazione venne contenuto tra i 3 e i 6 miliardi [per le difficolt di fabbricazione dei bigliet-ti]. La difficolt di assicurare alle filiali un regolare rifornimento di contante indusse queste a emet-tere un numero rilevante di vaglia cambiari a taglio fisso o assegni allordine dei dirigenti la Bancae girati in bianco (Banca dItalia 1945: 70-71; 1946a: 32).

    Per la serie storica dei vaglia cambiari e degli assegni circolari del periodo rinvio a Banca dItalia 1946b:Figg. V, XXVIII, 195, 240-41. Per tale ragione, in quel periodo i vaglia cambiari costituivano un sostitu-to significativo della circolazione.13 Trattando della stabilizzazione del 1947, De Cecco criticava luso del riferimento esclusivo al circo-lante, perch in quella fase pi rilevante fu il ruolo del sistema bancario e quindi del moltiplicatore deidepositi. Einaudi e i suoi collaboratori

    [...] combattevano linflazione in campo avverso, [...] perch avevano appuntato la loro attenzioneesclusivamente sullo Stato come fonte dinflazione. Concentrandosi sulla base monetaria essi tra-scuravano la parte fondamentale che toccava al moltiplicatore (De Cecco 1968a: 103-04; 1968b:

    126, 128-129; anche R. Masera 1984: 175n, e Barucci (a cura di) 2008:42).

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    stazione a noi tradizionale. Inoltre, nelle fasi di inflazione spinta[14], lo svi-luppo dei conti correnti resta arretrato rispetto a quello della circolazione, in

    ci si ha valido argomento per una speciale considerazione di questultima,almeno nelle condizioni richiamate.

    Gli Autori proseguivano ricordando che:

    [...] a chi voglia astrarre da mere ragioni di tradizione [...] si presenta il que-sito della valutazione che deve appropriatamente farsi delluno e dellaltrofenomeno, in ispecie: a) sotto il profilo del loro comportamento nel motoondoso delleconomia; b) sotto il profilo della loro capacit a caratterizzaretipi e risultati di politica monetaria. [...] Lesperienza italiana e degli altri paesi

    indica che (fuorch nel caso richiamato di inflazione spinta) la sensibilit con-giunturale dei conti correnti maggiore di quella dei biglietti. Tuttavia la con-siderazione dellandamento dei conti correnti non sufficiente a caratterizza-re la fase congiunturale. Essa deve essere accompagnata dallesame dellavariazione dellattivo delle banche commerciali. Infatti, unespansione deiconti correnti che si accompagni ad unespansione degli impieghi commer-ciali caratterizzer una fase di alta congiuntura, mentre unespansione deiconti correnti che si accompagni a un maggiore investimento in titoli di Statocaratterizzer una fase di bassa congiuntura [Gli Autori, menzionando altricanali di incidenza delle grandezze monetarie sul ciclo economico, concludo-

    no ricordando che] i fenomeni ai quali deve riferirsi lesame della congiuntu-ra monetaria sono [...] almeno quattro: 1. landamento della circolazione; 2.landamento dei conti correnti; 3. landamento della liquidit bancaria, e infi-ne 4. landamento degli impieghi bancari, nella distribuzione tra impieghicommerciali e investimenti in titoli di Stato.

    De Bonis e Gigliobianco (2006), nel loro lavoro sulla costruzione deiconti finanziari in Banca dItalia, hanno raggiunto alcuni risultati interessan-ti: 1. Baffi si trov subito dopo la guerra ad essere il capo di fatto delServizio studi, in una posizione di notevole potere riguardo agli indirizzi da

    dare alla ricerca15

    ; 2. il BMN riflette prevalentemente limpostazione meto-dologica di Baffi, legata al gruppo degli statistici-economisti degli anniTrenta-Quaranta (Giorgio Mortara in Italia e Wesley Clair Mitchell negli Stati

    G. Della Torre -La costruzione del Bilancio monetario nazionale in Banca dItalia... 51

    14 Nellestate del 1947,[...] quando la fiducia del pubblico nella moneta cominci a declinare e si ebbe un abbandono dellamoneta per i beni rifugio, che spesso implicava labbandono dei depositi bancari per i biglietti, datoche gli operatori del mercato nero preferivano quella forma (De Cecco 1968a: 104).

    15 Sullanalisi del ruolo svolto, dal servizio studi della Banca, nella ricerca economica la letteratura non particolarmente abbondante. Rinvio ai lavori di Scatamacchia 2003, 2005; Tuccimei 2005; e, in un ambi-

    to pi generale, di Gigliobianco 2006: ad es. 313-16.

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    Uniti) che attribuivano alla misurazione quantitativa un ruolo centrale nellacomprensione dei nessi tra fenomeni economici; 3. [i moneyflows di Morris]

    Copeland indubbiamente fece[ro] scuola, ma non prima della met degli anniCinquanta [con i Flow-of-Funds della Federal Reserve]16. Da cui lidea deidue autori di attribuire un ruolo tutto centrato sulla formazione scientifica esugli interessi di lavoro di Baffi nello sviluppo del BMN, negando una qual-che incidenza ai moneyflows di Copeland. Nonostante tale riflessione, nellavoro di De Bonis e Gigliobianco resta inevasa la domanda sulle ragioni diteoria e di politica monetaria della costruzione del BMN. Per riflettere suquesti punti ho ripercorso le relazioni di Banca dItalia e i lavori preparatorie altra documentazione custoditi presso lArchivio storico di Banca dItalia.

    3. Le elaborazioni sul bilancio di Banca dItalia, le variazioni dellacircolazione, e il governatorato Einaudi, 1945-1946

    La prima versione del BMN, pubblicata nel 1949, costituisce lesito di unprocesso di rielaborazione della Situazione generale (cio lo stato patrimo-niale) di Banca dItalia17, presente gi nella prima relazione dopo la fonda-zione (Banca dItalia 1895: 92-93)18:

    [...] il bilancio monetario ha trovato radice nellanalisi delle operazionidellIstituto di emissione che veniva compiuta nelle precedenti relazioni della

    Banca (Baffi 1957, rist. 1965: 4); e gi nei primi anni del dopoguerra eranoeffettuate analisi del bilancio della Banca, allo scopo di far risalire la varia-zione della circolazione dei biglietti alle operazioni della Banca stessa con ilTesoro e con le istituzioni creditizie e agli scambi con lestero (Caron e diCosmo (a cura di) 1993: 13n; Yanovsky 1973: 309-10).

    La relazione sul 1945 riportava la struttura della Situazione generale deiconti della Banca, cio lo stato patrimoniale suddiviso per categorie di stru-menti finanziari (Banca dItalia 1946: 168-69; e Tab. 2 di questo lavoro).Nella parte riguardante il bilancio della Banca in quella relazione, erano

    descritti i movimenti in corso danno delle principali voci attive (oro, cassa,portafoglio su piazze italiane, anticipazioni su titoli e al Tesoro, ecc.) e pas-

    Studi e Note di Economia, Anno XIV, n. 1-200952

    16 Rinvio alla discussione in Della Torre 2006: 63-64, di De Bonis e Gigliobianco 2006.17 A lavoro gi in bozze, Franco Bonelli mi suggeriva il collegamento tra il processo di derivazione delBMN dalla Situazione generale di Banca dItalia nel secondo dopoguerra con lutilizzo dellaSituazione da parte di Bonaldo Stringher nelle Memorie riguardanti la circolazione (1925, riedizione1993) e ancor prima nelleNote e cifre sulla circolazione cartacea (1918). Vedi Bonelli 1993.18 A fine Ottocento, la costruzione dello stato patrimoniale rifletteva in Banca dItalia, come in altre espe-rienze, gli obblighi statutari o di legge (controllo degli azionisti sul comportamento degli amministratori,rispetto del rapporto tra riserva aurea e biglietti in circolazione, ecc.) pi che le esigenze di politica mone-taria, che interverranno solo successivamente (Feiertag 2005a: 16; Maes e Buyst 2005: 125; Plessis 2005:

    57-59).

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    sive (circolazione dei biglietti, conti correnti vincolati delle aziende di credi-to, depositi in conto corrente, ecc.). Il bilancio della Banca consentiva di indi-viduare le ragioni che avevano portato alla creazione della circolazione, perconto del commercio e del Tesoro (De Bonis e Gigliobianco 2006: 24-25).

    Nellambito delle voci debitorie, grande risalto era dato ai movimentidella circolazione dei biglietti e delle am-lire, dallarmistizio al 194519:

    Lintero periodo si pu dividere in due sottoperiodi: il primo va dallarmisti-zio alla liberazione dellintero territorio italiano e il secondo da questo giorno

    alla fine dellanno 1945 [...] Nel primo periodo la circolazione dei bigliettidella Banca dItalia aument da 115,7 a 360,7 miliardi. Fu il momento dellagrande inflazione, la quale ingross pi del triplo la massa preesistente deibiglietti [] Nel secondo periodo [] le variazioni sono assai pi moderate[...] La circolazione totale pass[] da 360,7 a 382,1 miliardi di lire [](Banca dItalia 1946b: 67-71).

    19 Gi nella relazione sul 1942 erano evidenziati i legami tra lincremento della circolazione dovuto altesoreggiamento, con lemergere delle transazioni sul mercato clandestino dei beni e delle valute, lo statodincertezza e lo sfollamento dovuto ai bombardamenti (Banca dItalia 1943: 125-28). Peraltro, Baffi, allafine della guerra, si occupava della costruzione del bilancio della Banca, compiendo confronti con gli anni

    che precedevano il conflitto (ASBI, Carte Baffi, n. 299, fasc. 6).

    Tab. 2 - Banca dItalia: situazione generale al 31 dicembre 1945.Fonte: Banca dItalia 1946: 168-169. Cifre in milioni di lire.

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    La finalit della relazione era tuttavia quella di esporre

    [...] le variazioni della circolazione [...] in altra maniera, cos da porre in lucele origini delle variazioni medesime. [A tal fine], laumento complessivo dellacircolazione in ambo i periodi fu dunque di 266,4 miliardi, di cui la maggiorparte, 158,9 miliardi, determinata dalle emissioni tedesche e neo-fascistiche,100,7 miliardi dovuti alle am-lire e 6,8 miliardi alle esigenze del governolegittimo. In cifre proporzionali, il 59,7 per cento dellaumento della circola-zione si verific nel territorio soggetto alloccupazione tedesca, il 37,8 percento fu dovuto alla emissione delle am-lire e il 2,5 per cento alle emissionidella Banca dItalia nel territorio liberato [...] Tutto sommato, [...] la respon-sabilit di gran lunga maggiore dellaumento dei mezzi di pagamento verifi-

    catosi dopo larmistizio in Italia spetta al tedesco e ai suoi sostenitori neo-fascisti e la parte minore al governo legittimo italiano (Banca dItalia 1946b:71-73).

    Nella parte che segue della relazione sono analizzati gli effetti della coper-tura dei disavanzi del Tesoro sulla circolazione:

    Nei quattro esercizi [tra il 1939-40 e il 1944-45] leccedenza [dei pagamenti

    sugli incassi] fu di 630,8 miliardi di lire [...] Se a queste eccedenze dei paga-

    menti si fosse dovuto provvedere interamente con i biglietti sarebbe stato il

    diluvio universale. Fortunatamente, anche durante tali esercizi, Tesoro eBanca poterono fare affidamento il primo soprattutto sui buoni del Tesoro

    quinquennali e annuali, la seconda [...] sui depositi delle banche, cosicch la

    circolazione aument nel sessennio invece che per 630 miliardi solo per 269,

    ossia per il 43 per cento. La proporzione della circolazione rispetto alle ecce-

    denze fu del 38 per cento nel 1939-40, del 13 per cento nel 1940-41, del 26

    per cento nel 1941-42, del 43 per cento nel 1942-43 e del 50 per cento nel

    biennio [...] 1943-45. Fu il risparmio degli italiani in sostanza a salvare il

    paese dallestrema rovina della lira (Banca dItalia 1946b: 98-99, 101-02).

    A fronte delle tabelle relative alla variazione totale della circolazione e alrapporto tra laumento della circolazione e leccedenza dei pagamenti sugliincassi del Tesoro (Banca dItalia 1946b: 68-70, 98-99), non vi era, tuttavia,il tentativo di individuare le ragioni (es., disavanzo del Tesoro, riscontoammassi, afflussi di valuta o altro) che avevano determinato lincremento deibiglietti in circolazione, inserendole in uno specifico schema.

    Pittaluga (2004), De Bonis e Gigliobianco (2006) richiamano, tra gli ele-menti fondanti del BMN, lesperienza di Baffi maturata prima e durante laseconda guerra mondiale. Questa notazione pu essere arricchita partendodalla rilevanza dell effetto residuo sulla circolazione del BMN con le-

    sperienza del circuito monetario, tra la fondazione dellimpero e la guerra in

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    Italia, 1935-4320.Il circuito si poneva lobiettivo del sostegno finanziario dello sforzo

    bellico in modo non inflazionistico, cio diretto a convogliare le risorsefinanziarie verso il Tesoro con grande attenzione per lespansione della cir-colazione (Thaon di Revel 1942a: 226-27; 1942b: 97-99; 1942c). Il circuitoera aperto dalle erogazioni della spesa del Tesoro, sostenute dalle anticipa-zioni di Banca dItalia, con diversi modi di recupero, chiusura, della liqui-dit immessa nel mercato: il prelievo fiscale; il collocamento di nuovo debi-to presso i risparmiatori e presso le istituzioni creditizie (Gelsomino 1992:129 ss.). La parte di liquidit che restava in circolazione, tesaurizzata dal pub-blico, evidenziava lampiezza della smagliatura del circuito (Della Torre2002: 25-26; Conti e Della Torre 2003: 110-19).

    Lassociazione tra BMN e circuito monetario sorretta, a mio parere, daalcuni documenti in ASBI, Carte Baffi, n. 254, Memoria sullinflazione ita-liana: appunto su spesa pubblica e forme di copertura, 1947, e n. 9, Bilanciomonetario: appunto sugli effetti inflazionistici del bilancio dello Stato, dellabilancia dei pagamenti, ecc., 1951. Ricordo il sunto del libro sul circuitomonetario tedesco di Ernst Wagemann [Wo kommt das viele Geld her?Geldschpfung und Finanzlenkung in Krieg und Frieden, 1940], in ASBI,Carte Baffi, n. 259, fasc. 1. Tale documento anche tra le carte dellIstitutoNazionale della Finanza Corporativa21, che segu nella teoria e nella prassilesperienza del circuito monetario (ASBI, Banca dItalia, Studi, pratt., n.

    308, fasc. 3). Sempre a questo proposito, si pu notare la centralit della cir-colazione nelle parti delle relazioni in cui si tratta del funzionamento del cir-cuito monetario22.

    Il punto dinnesco del processo di revisione della tradizionale Situazionegenerale di Banca dItalia, che porter al BMN, rinvenibile nei lavori pre-paratori della relazione sul 1946. Nello schema dei contenuti della relazionein corso di elaborazione, si afferma che:

    [...] rispetto al contenuto consueto [vedi Tab. 2], la parte relativa al bilanciodella Banca avr in pi un quadro delle variazioni delle voci [di bilancio] tra

    fine 1945 e fine 1946, dal quale la variazione della circolazione emerger

    20 Un breve cenno in questa direzione anche in Roselli 2000: 261 e nota 8.21 LINFC fu creato nel 1939 su iniziativa del ministro delle Finanze, Thaon di Revel, del governatoredella Banca dItalia, Azzolini, e del direttore dellIstituto di Finanza dellUniversit di Pavia, Griziotti,sotto la presidenza di Azzolini e con sede presso la Banca dItalia. La parte pi consistente dellattivitdellIstituto ruota intorno alle memorie predisposte da Borgatta, Bresciani-Turroni, Coppola dAnna e altriin risposta alla proposta di Thaon di Revel di studiare un piano di finanziamento della guerra, con parti-colare riguardo alle condizioni necessarie per la realizzazione della nuova tecnica di finanziamento, il cosdetto circuito dei capitali (ASBI, Banca dItalia, Studi, pratt., n. 308, fasc. 4, Rapporto al ministro per leFinanze sul finanziamento della guerra, di C. Arena, 1942).22 Ad es., vedi le relazioni sugli anni 1940-1942 (Banca dItalia 1941: 93-97; 1942: 15-31, 104-123; 1943:

    129-30).

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    come risultante di tutte le altre variazioni (ASBI, Banca dItalia, Studi, pratt.,n. 343, fasc. 4, Relazione sul 1946 - materiale preparatorio).

    Quanto riportato nei materiali preparatori si trasfuse, nel testo della relazio-ne sul 1946, in una tabella delle consistenze delle singole voci attive e passivedel bilancio della Banca e degli effetti dei loro movimenti nel corso del 1946sulla variazione della circolazione (Banca dItalia 1947: 212-13, vedi Tab. 3).

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    Tab. 3 - Banca dItalia: effetti sulla circolazione nellanno 1946,Cifre in milioni di lire. Fonte: Banca dItalia 1947: 212-213.

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    Le manipolazioni dello stato patrimoniale nella relazione sul 1946 eranostrettamente funzionali alle esigenze del Governatore Einaudi di individuare

    le ragioni della consistente creazione di biglietti della Banca e delle am-lirenel corso di quellanno. Nelle parole del Governatore:

    [...] i biglietti immessi nel circolo e non ritornati [eserciterebbero] il loro ine-vitabile effetto sui prezzi, e con moto accelerato [darebbero impeto] alla sva-lutazione della moneta. Stante il rilievo che la circolazione avrebbe avuto suiprezzi e sul tasso di cambio della moneta, dobbiamo [] guardare che cosasta dietro allo stato di necessit in cui si trovata la Banca di emettere in[poco pi di] sette mesi ben 104 miliardi di biglietti []. La circolazione []ammontava alla fine del 1946 a 505 miliardi, con un aumento di 123 miliardi

    rispetto alla fine del 1945 [] Il grosso dellaumento si prodotto tra il mag-gio e il dicembre, per le ragioni che analizzer [nelle considerazioni finali].Contabilmente esso spiegato in modo pieno, quando si dice che fu dovutoper 28,1 miliardi al risconto di carta degli ammassi obbligatori, per 10,4miliardi alle somministrazioni di fondi agli alleati, per 26,3 miliardi agliacquisti di valute estere, per 24,3 miliardi ai ritiri sui depositi vincolati delleaziende di credito, per 35,5 miliardi alla riduzione del saldo del conto corren-te del Tesoro [...] (Banca dItalia 1947: 211-14, 228-29, 231, 237).

    Alla parte dedicata allinformazione quantitativa, seguono le considera-

    zioni finali dedicate per molta parte allanalisi dellespansione della circola-zione e delle sue conseguenze23.

    Questa lanalisi contabile delle principali partite del bilancio dellistituto diemissione. Importa ora compiere dei fatti accaduti unanalisi che direi econo-mico-morale []. Lanno scorso, chiudendo lesame del 1945, si poteva esse-re sereni. La circolazione dei biglietti e delle am-lire era aumentata da 312,5miliardi a fine 1944 a 382,0 a fine 1945, con un incremento di 69,6 miliardi,ma della massima parte dellincremento potevamo, con orgoglio, dar colpa aitedeschi, ai neo-fascisti e alle spese allora non rimborsate degli alleati. Il libe-

    ro legittimo governo italiano aveva nellincremento una responsabilit cospiccola da essere trascurabile. Oggi non possiamo pi ostentare la serenit diieri (Banca dItalia 1947: 222, 239).

    Einaudi prosegue ponendosi una serie di domande di comodo, incalzan-ti e presentate ad arte (Barucci (a cura di) 2008: 107):

    Come mai accadde che il governatore della Banca dItalia abbia assistito,senza reagire, a un aumento della circolazione tra [il] maggio 1946 e il gen-

    23 Delle 35 pagine delle considerazioni finali ben 17 ruotavano intorno a dati tratti dal BMN.

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    naio 1947 [...] uguale a 103,8 miliardi di lire? Di chi la colpa? Poteva laBanca, innanzitutto, rifiutare di somministrare agli alleati i fondi in biglietti

    [...], con la convenzione del 24 gennaio che gliene faceva obbligo? Poteva laBanca rifiutare di riscontare la carta degli ammassi obbligatori di cereali ealtre derrate di prima necessit? Poteva la Banca rifiutarsi di versareallUfficio italiano dei cambi le somme ad esso bisognevoli per acquistaredagli esportatori italiani [la valuta] che gli esportatori sono dalla legge obbli-gati a consegnare al cambio ufficiale [...] allUfficio italiano dei cambi?Ancora, poteva la Banca, depositaria per legge di ingenti depositi degli istitu-ti di credito, rifiutarsi di rimborsarli, quando a loro volta le banche dovevanofar fronte a ritiri di depositi da parte delle clientela? Finalmente, pu la BancadItalia, tesoriera dello Stato, rifiutare di versare allo Stato le somme che que-

    sto ha a suo credito nel conto corrente presso la Banca medesima? (BancadItalia 1947: 222-25).

    A questo punto, la ridefinizione del bilancio della Banca, volta allindivi-duazione degli effetti sulla circolazione, ben si lega con la linea Einaudi di rie-quilibrio monetario (Omiccioli 2000,passim) e con lesigenza di individuare icomportamenti settoriali che hanno portato allaumento della circolazione.

    Secondo Arcelli (1986: 65-67),

    [...] molto si detto sulla brutalit della stretta creditizia [del 1947], ma nonpossiamo trascurare le difficolt delfine-tuning, tenendo presente lignoranzadegli sfasamenti temporali tra le decisioni e le grandezze reali, nonch lim-perfetta conoscenza della realt come conseguenza dellassenza di un precisoquadro di contabilit nazionale. Mancava un quadro di contabilit nazionale,nonostante Baffi avesse compiuto sforzi per costruire il BMN. Molti sannoche nei primi anni Cinquanta la contabilit nazionale era ancora in gran parteopera darte di Salvatore Guidotti[24] e di pochi altri esperti.

    4. Le elaborazioni sul bilancio di Banca dItalia, il Bilancio monetario,

    e il governatorato Menichella, 1947-1949

    La relazione sul 1947, firmata dal direttore generale Menichella, presentauna tavola delle variazioni della circolazione analoga a quella dellanno pre-

    24 Il riferimento di Arcelli oltremodo importante perch, a mio giudizio, non sono molti a conoscenzadel ruolo di Guidotti, allepoca capo del Servizio studi, nella costruzione e nella diffusione del bilancioeconomico nazionale. Tra le carte rintracciate nellArchivio storico di Banca dItalia, ricordo le relazio-ni tenute da Guidotti sullargomento presso la Scuola di sviluppo economico dellUnioncamere negli anni1959-1960 e 1960-61 (Banca dItalia, Studi, pratt., n. 283, fasc. 6, sfasc. 3) e la partecipazione alle inizia-tive del Comitato per lo studio del reddito e della ricchezza, creato da Corrado Gini alla fine degli anni

    Quaranta (Banca dItalia, Direttorio Menichella, pratt., n. 11, fasc. 69, sfasc. 1).

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    cedente (Banca dItalia 1948: 206-207, vedi Tab. 3 di questo lavoro). Nellerelazioni di Einaudi sul 1945 e sul 1946, la trattazione dellargomento era svi-

    luppata nel paragrafo relativo al bilancio della Banca e nelle considerazionifinali del Governatore; nella relazione sul 1947, Menichella svolge linteroargomento nelle considerazioni finali.

    Aggiungo che in questultima parte riportata una tabella contenente la-nalisi delle variazioni della circolazione (Tab. 4 in questo lavoro) volta a set-torizzare i comportamenti debitori e creditori verso la Banca alla base dellavariazione della circolazione (Banca dItalia 1948: 217). Questo costituisceun passo ulteriore verso il BMN, in quanto le voci del bilancio della Bancasono riferite ai loro effetti sulla circolazione (come nella relazione sul 1946)e, in aggiunta, raggruppate per settore (dalla relazione sul 1947).

    Nella Tab. 4, il totale I include gli impieghi della Banca verso il sistemabancario (portafoglio, anticipazioni e prorogati pagamenti); il totale II rac-chiude le operazioni con lUfficio Italiano Cambi; il totale III si riferisce agliammassi obbligatori; il totale IV comprende le operazioni di impiego a favo-re del Tesoro (titoli di Stato, operazioni con Consorzio Sovvenzioni ValoriIndustriali, anticipazioni al Tesoro, ecc.); il totale V una voce di assorbi-mento della circolazione e si riferisce alla raccolta della Banca dItalia sulTesoro (es. il c/c di Tesoreria); infine il totale VI comprende il riassorbimen-to della circolazione da parte di Banca dItalia sul sistema bancario (vaglia,assegni e altri debiti a vista; depositi in c/c liberi e vincolati).

    La partizione dei movimenti della Tab. 4 consente di attribuire alle formesettoriali di indebitamento verso la Banca lorigine dellespansione della cir-colazione nel corso del 1947.

    Or un anno, il Governatore Einaudi chiudeva la sua relazione con una ana-lisi dei fattori della considerevole espansione della massa monetaria prodotta-si nel 1946 [...], e li ravvisava nei finanziamenti degli ammassi e degli acqui-sti di valuta, nei prelevamenti del Tesoro e delle aziende di credito sulle lorodisponibilit di conto corrente, nelle somministrazioni di fondi in lire fatteagli alleati [...] Erano tutte operazioni di carattere generale o consistevano nel-

    lassolvimento di debiti precostituiti. Per questi medesimi canali, principal-mente, sono defluiti i 283 miliardi di cui si ingrossata la circolazione. Il 56per cento dellaumento [...] ha avuto luogo attraverso le anticipazioni alTesoro, le somministrazioni di fondi agli alleati, gli investimenti in buoni delTesoro da parte della Banca, i prelevamenti del c/c di tesoreria e le altre ope-razioni minori [totali IV e V della Tab. 4]. Quasi un quarto stato dovuto [...]al finanziamento degli ammassi obbligatori [totale III]. I finanziamentiallUIC e gli acquisti di valuta hanno assorbito soltanto un 4 per cento del-laumento [...] Un 18 per cento circa dellaumento [...] spetta ai maggioriimpieghi in risconti ordinari, anticipazioni e prorogati pagamenti. Tenuto

    conto che in pari tempo la consistenza dei depositi raccolti e dei titoli fiduciari

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    emessi dalla Banca aumentata di un importo pari al 2 per cento circa del-laumento della circolazione [], si pu affermare che il 16 per cento del-laumento della circolazione [] spetta alle operazioni commerciali. Il carat-tere statale della inflazione risulta dunque nel 1947 ancor pi accentuatoche in precedenza. In quellanno la circolazione del Tesoro eccede chiara-mente quella del commercio (Banca dItalia 1948: 215-216).

    Le differenze cruciali tra il BMN (Tab. 1 di questo lavoro) e lo schemacostruito per la relazione sul 1947 (Tab. 4) sono costituite da: a) la conside-

    razione non solo delle operazioni di Banca dItalia, ma anche degli altri inter-

    Tab. 4 - Banca dItalia: Analisi settorizzata delle variazioni della circolazione, 1947.Cifre in miliardi di lire. Fonte: Banca dItalia 1948: 217.

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    25 Nel BMN 1949 le voci relative allEconomia sono poste sopra la riga; quelle del Tesoro sotto la riga.26 Sul punto vedi anche le correzioni delle bozze della relazione sul 1948, in ASBI, Banca dItalia, Studi,

    pratt., n. 294, fasc. 3, sfasc. 2, Bozze relazione 1948.

    mediari creditizi e del mercato finanziario (azioni, obbligazioni e titoli diStato sottoscritti dal pubblico); b) lattribuzione al Tesoro e allEconomia25

    delleffetto residuo sulla circolazione, che costituisce la finalit decisiva insede informativa.Molto pi tardi, in un appunto per il Governatore sullo schema di analisi

    monetaria per la relazione sul 1958, lestensore chiar il collegamento tra lastruttura dello stato patrimoniale per categorie di strumenti finanziari, redat-to per le esigenze giuridiche e di controllo contabile,

    [...] ma che male si adatta[va] allanalisi economica, e le integrazioni pergiungere alla struttura del BMN, per meglio rispondere alle esigenze della-nalisi monetaria. Lappunto ricordava che la creazione di moneta (vale a

    dire lespansione dellattivo) ripartita fra i tre settori fondamentali: Governo,economia (privati, banche e altre istituzioni) e movimenti valutari [...]. La cor-rispondente formazione di disponibilit monetarie (passivo del bilancio) vienea sua volta ripartita in due settori: circolazione di biglietti e raccolta tra le ban-che e il pubblico. [Lo stato patrimoniale della Banca], essendo basato unica-mente su dati contabili della Banca, consente un esame tempestivo e frequen-te, dei fatti esposti [ma parziale], per una compiuta analisi dei fatti monetari,a causa della incompletezza e della non rappresentativit dei restanti settoriconsiderati (particolarmente del settore privato). Pertanto, nella stessa rela-zione [], sono riepilogati, secondo uno schema adottato da circa dieci anni

    [il BMN], i flussi monetari che tramite lintera organizzazione creditizia e ilmercato finanziario affluiscono e defluiscono al Governo e ai privati. (ASBI,Banca dItalia, Studi, pratt., n. 380, fasc. 1, Appunto per il Governatore sulloschema di analisi monetaria, 1958).

    Un altro punto che fa la differenza tra il BMN e le elaborazioni sugli statipatrimoniali che precedono costituito dallidea, certamente innovativa, diinstaurare un legame tra:

    [...] il fabbisogno di finanziamento connesso allinsieme degli investimenti

    lordi [...] e i mezzi attinti alle disponibilit monetarie affluite sul mercato, []alle disponibilit derivanti dalle quote di ammortamento [] e agli autofi-nanziamenti veri e propri da profitti non distribuiti. Con la conclusione chenon [...] possibile sulla base dei dati disponibili un confronto diretto trainvestimenti da un lato e risparmio monetario e autofinanziamenti, dallaltro(Banca dItalia 1949: 189, 192)[26].

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    In questo senso, il BMN autonomo dai conti economici nazionali, anchese in Baffi vi era lidea di legare il Bilancio Monetario al Bilancio Economico

    Nazionale, preparato dal Ministro Pella nei primi anni Cinquanta.[In effetti, Baffi, in un appunto sui contenuti della relazione sul 1949 fa pre-sente lutilit] di redigere un bilancio nazionale degli investimenti per ramidi attivit economica, costruito con i dati finanziari, [...] da confrontare conquelli di fonte reale di [Salvatore] Guidotti (ASBI, Banca dItalia, Studi,pratt., n. 343, fasc. 1, Relazione sul 1949 - mat. prep.).

    5. Una sintesi

    Nel lavoro ho svolto alcune considerazioni sul processo che ha portatoalla costruzione del BMN tra il 1945 e lanno della sua prima pubblicazionenel 1949. Lo schema di Baffi 1949 costituisce una struttura che ha il propriofulcro nellindividuazione della variazione della circolazione nelle mani delpubblico, in relazione allobiettivo prioritario dellimmediato dopoguerra dicontrollo e di contenimento dellinflazione dei prezzi. Il BMN non costitui-sce, pertanto, uno schema contabile che emerge dimprovviso nel 1949,bens una sorta di work in progress, che si fonda su una struttura di base,quella del bilancio della Banca dItalia, esposto nella sua versione tradizio-nale nella relazione sul 1945. Nella relazione successiva, quella sul 1946, alle

    voci delle consistenze attive e passive dello stato patrimoniale sono aggiuntele variazioni in corso danno nelle singole voci di creazione e di assorbimen-to della circolazione. Nella relazione sul 1947, le variazioni sono ripartiteper settore di creazione e per forma di riassorbimento. Per giungere, con laprima versione del BMN riportata nella relazione sul 1948, allinclusionedelle operazioni degli istituti speciali di credito e del mercato finanziario ealla distribuzione delleffetto residuo sulla circolazione al Tesoro eallEconomia.

    Con questo mi sembra di avere mostrato come la costruzione del BMN sialegata profondamente ai problemi del dopoguerra: il controllo dellinflazione

    dei prezzi in relazione alle esigenze di copertura del disavanzo del Tesoro edi finanziamento dellattivit produttiva delle imprese, nellambito di unastruttura di riferimento, tutto sommato tradizionale, centrata sul valore anali-tico e informativo della circolazione nelle mani del pubblico. Lattivit diricerca di Baffi fu quindi intrecciata, per un verso, con la valenza della cir-colazione ereditata dallesperienza del circuito monetario, 1935-1943, e,per un altro, con le esigenze di politica monetaria perseguite nel dopoguerradai Governatori Einaudi e Menichella.

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