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Cooperativa Sociale Gesti di Carta - Via del Pratello, 45 cap. 40122- Bologna C.F./P.IVA 02800321206 iscrizione all’albo delle società cooperative n°A 190354 sez. cooperative a mutualità prevalenti di diritto www.gestidicarta.it - [email protected] Nati per leggere proposte a cura di Gesti di carta

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Proposte operative

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percorsi tematici scrittori-illustratori

Gianni Rodari

Rodari ha la capacità di mettere in movimento parole e immagini. Attraverso una lettura animata verrà proposto ai bambinidi realizzare una illustrazione attraverso la tecnica del collage utilizzando carte colorate, lettere e parole prese in prestitodal testo narrato.

Gek Tessaro

La particolarità delle illustrazioni di Tessaro, che accendono l’immaginazione e regalano dei piccoli quadri che sembranoanimati, accompagnerà la lettura di alcuni dei suoi album illustrati. Il laboratorio a seguire verrà realizzato con la tecnica delcollage a strappo e dell’utilizzo della linea nera che traccerà i confini tra realtà e fantasia.

Leo LionniLa sua opera ha lasciato un’impronta profonda nella grafica contemporanea e nel mondo dell’editoria. L’unicità dei suoi

libri, insieme commerciali e poetici, rendono Leo Lionni un autore unico nel mondo della letteratura infantile. La suacreatività, così legata all’arte moderna, spiega il fascino che i suoi libri esercitano sugli adulti, ma che dire del successo che

riscuotono, ancora oggi, sui più piccoli

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Beatrice AlemagnaLe sue illustrazioni poetiche, ci portano inevitabilmente a giocare con il collage, la stoffa, le fotografie,le fotocopie. Un gioco che trasforma gli animali, i personaggi, gli ambienti.

Italo CalvinoI suoi racconti possono aprire piccole finestre anche sul mondo dei più piccoli. Selezionando accuratemente alcune

parti dei suoi testi, proponiamo la creazione di illustrazioni e rappresentazioni dei personaggi e dei luoghi da luidescritti.

Bruno MunariLo spirito di fondo che ha animato fin dall'inizio il progetto dei laboratori "Giocare con l'arte" di Bruno Munari, èquello di promuovere l'esperienza diretta della creazione artistica e avvicinare all'educazione della comunicazionevisiva e del linguaggio delle immagini per mezzo di attività concrete accessibili anche a bambini di giovane età e agliadulti che lavorano con i bambini, che permettano la manipolazione diretta degli strumenti e delle tecniche nellediverse forme dell'espressione artistica.

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percorsi tematici generali

Case d’artistaLa casa è qualcosa di familiare per tutti i bambini. La casa è la metafora dell’identità dell’artista. Un’artista che hanella sua valigia: fantasia, umorismo, ironia, entusiasmo e spontaneità.L’attività prevede, una prima fase in forma ludica e di “racconto” animato, la presentazione e la scoperta della vitae delle opere di alcuni artisti,Nella seconda fase, attraverso la sperimentazione di materiali e strumenti didattici, i partecipanti realizzerannoun’opera personale ispirata al lavoro e alle tecniche pittoriche dell’artista di riferimento.

Disegnare un alberoFinalmente l'inv erno è finito e dalla terra, dove era caduto un seme, sbuca un filo verticale verde. Il solecomincia a farsi sentire e il segno verde cresce. Man mano che cresce però, si ramifica, ogni anno glispunteranno le gemme sui rami, dalle gemme sbucheranno altri rami, dai rami altre foglie… C'è una regola inquesto gioco che dice: "distruggendo il modello resta la regola".Quanti tipi di alberi conosciamo? Ci sono quelli alti e quelli bassi, quelli nodosi, quelli curvi, dal tronco largo edal tronco stretto, quelli dalle radici nascoste e quelli che hanno radici lunghe che escono dal terreno, quellidai tanti rami che rincorrono il cielo…Ma se ci pensiamo bene i nostri piedi sono le radici che ci tengono bensaldi alla terra, il nostro corpo è il fusto,mentre le braccia i rami…Creazione del proprio albero con la tecnica del collage di forme predefinite, rappresentando tutte le parti chelo compongono.

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Facce, faccine e faccetteGuardarsi allo specchio è sempre molto divertente. Il nostro viso può assumere tutte le espressioni chevogliamo. Il ritratto è anche il genere artistico e letterario più visitato non solo dagli artisti ma anche da chiper la prima volta si cimenta con i tratti di un volto.Un viso si può ritrarre in tanti modi, attraverso svariate tecniche e così per un giorno giocheremo acomuniacare gioia, tristezza, rabbia, stupore.

La città in tascaUn percorso-viaggio alla scoperta della città, per riscoprire i luoghi e

la storia realizzando una guida fantastica e personale. L’attività prevede la realizzazione di pagine scenografiche, sculture da viaggio, paesaggi urbani per

inventare un gioco di tridimensionalità dove linee colori e geometrie si uniscono per realizzare una guida eun’architettura tascabile della città.

Orecchie attente, mani curioseAttraverso una lettura animata attenta ai rumori, ai suoni che ci circondano, alleniamo le nostre orecchie perdiventare degli attenti ascoltatori. Impariamo prima di tutto a saper cogliere il silenzio.…Il silenzio è l’origine dei suoni e li rende vivi e vibranti.Quanti suoni ci sono? TantissimiCi sono quelli prodotti dalla voce, dagli oggetti, dalla natura dai materiali…Il suono è ovunque, basta ascoltare con orecchie attente e creare con mani curiose.

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ColoriAmo!Ha come obiettivo la scoperta del colore. Letecniche e le regole saranno estratte da opere d’arte, da tavole

illustrate che daranno input visivi utili per lo svolgimento del lavoro. Quanti rossi ci sono? Rosso carminio,vermiglio, magenta, arancione, mattone, violaceo e poi chiarissimo, scurissimo, eccetera. Mettiamo insieme tutti i

rossi, tutti i gialli, tutti i verdi, tutti i blu...Si possono fare dei dipinti con un solo colore alla volta., o mischiandoli tutti insieme... Un colore può avere molti

aspetti, puo’ ricordarci qualcosa o farci provare una emozione...chi non è mai stato rosso di rabbia???

Narrazione-Gioco-Teatropersonaggi animati, burattini, animali…si affacciano da un colorato “palcoscenico” per coinvolgere il piccolo pubblico ingiochi e simulazioni per esprimere e comunicare con la gestualità e la mobilità del volto, sentimenti, emozioni, intenzioni…inventando e ascoltando filastrocche e favole. Il percorso si avvarrà inoltre dell’utilizzo di maschere e travestimenticostruiti con materiali molteplici e diversificati quali stoffe, carta, vestiti e accessori “riciclati”

Le nostre fiabe preferite: Le avventure di Pinocchio e Alice nel paese delle Meraviglie

Queste favole rappresentano per noi un ricordo speciale, legato alla nostra infanzia e al nostro approccio all’oggettolibro. Come molte fiabe classichepossono essere raccontate, animate, drammatizzate in tantissimi modi differenti e gli

llustratori che le hanno disegnate sono numerosi come molteplici le tecniche che hanno utilizzato. Da qui nasce lapossibilità di un percorso che parte dalla tecnica artistica per arrivare al racconto.

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metodologia

La proposta didattica si inserisce nel progetto Nati per leggere, che “intende promuovere la pratica della lettura fin dai primi anni di vita comeopportunità fondamentale di sviluppo della persona”, e realizza un percorso educativo per la prima infanzia con itinerari ludico-didatticiall’interno della biblioteca, che diventa così luogo di educazione, socializzazione, esperienza e costruzione di conoscenza.Gli itinerari formativi, organizzati in esperienze di laboratorio, promuovono lo sviluppo delle potenzialità cognitive, affettive, relazionali e socialidei bambini della fascia zero-sei anni.Per la realizzazione dei laboratori si utilizzeranno i libri presenti presso lo spazio biblioteca. Attraverso la lettura come pre-testo e un libro cuiappoggiarsi per raccontare e sperimentare percorsi educativi e didattici per generare trasformazioni, apprendimento e produzione di cultura.Per l’uso didattico e creativo del libro (come oggetto, come contenitore, come “casa delle storie” ) è opportuno strutturare un interventoeducativo precoce che riconosca la centralità e la complessità dell’interazione tra lingua orale e lingua scritta, tra linguaggio verbale e linguaggiovisivo, rendendo i bambini protagonisti della lettura dell’immagine e interpreti della manipolazione e costruzione di immagini, segni, forme, colori,storie.Attraverso la globalità dei linguaggi il bambino ha l’opportunità di “narrare se stesso” e di ampliare le sue capacità di conoscere e inventare ilmondo. La dimensione del laboratorio favorisce l’individuazione di specifiche modalità di intervento che consentono di collocare il libro al centrodi un progetto formativo che da un lato prefigura la nascita di un futuro lettore, capace di decifrare la pluralità dei messaggi e di operare scelteautonome e originali e dall’altro di contribuire allo sviluppo complessivo del bambino in questa fase evolutiva anche attraverso l’acquisizione dellinguaggio delle immagini e della capacità di produrre messaggi.Proporre come oggetto di apprendimento per la fascia 0-6 anni l’educazione all’immagine significa considerarla fondamentale per lo sviluppo.Diventa allora importante dare ai bambini gli strumenti per leggere e produrre immagini.Con l’ideazione di questi laboratori si compie un intervento educativo molto specifico che riguarda l’attività espressiva e l’educazione visiva delbambino già nella prima infanzia, intervento che può portare un contributo allo sviluppo complessivo del bambino stesso: cognitivo, motorio,linguistico, affettivo.

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Il laboratorio nello spazio biblioteca, si pone l’obiettivo di realizzare un percorso che educhi le sue capacità espressive attraverso le attivitàgrafico-pittorico-manipolative che si individuano nel segno, nei giochi delle macchie e delle impronte, nella pittura e nel collage, ossia in tutte leattività attraverso le quali il bambino manipola, combina, trasforma il reale: perché lavorare con le forme, i colori, i materiali significa lavorare suiconcetti, costruire messaggi.La narrazione svolge una funzione pedagogica fondamentale, è attraverso la lettura di fiabe, storie, racconti, che si impara a giocare e adesprimere il proprio mondo. La narrazione ci regala una figura, un disegno, qualcosa di significativo legato al desiderio di chi ascolta ed allacapacità di donare di chi racconta.Il laboratorio viene invece inteso come luogo del fare, del creare e di produzione di saperi, dove i bambini hanno un ruolo attivo nel processo dicreazione e trasformazione, ma è soprattutto luogo di elaborazione e costruzione delle identità dei protagonisti.Fin da piccoli infatti, apprezziamo le fiabe, le storie, i racconti ed è sotto la forma della storia che giochiamo ed esprimiamo il nostro mondo, lanarrazione quindi, svolge una funzione pedagogica essenziale, perché si può trasformare in una proposta operativa, dove azioni, comportamentied emozioni, saperi e riflessioni sono legittimati secondo l’ottica di apprendere dall’esperienza.L’incontro della narrazione con l’arte, permette l’ampliamento dei processi immaginativi e creativi, idee, metafore e simboli presi dall’universoartistico vengono utilizzati per comprendere e riconoscere il mondo che ci circonda. Il libro si trasforma così in gioco, affinché una volta lettonon rimanga immobile in una libreria, ma diventi compagno di giochi, per soddisfare l’immaginazione e la fantasia che le sue parole e illustrazionisuscitano in chi lo legge o lo sfoglia.

Il laboratorio è diviso metodologicamente in due fasi di lavoro.

Fase dell’esplorazione e della sperimentazione:ricerca e manipolazione di materiali, uso di strumenti diversi, sperimentazione di tecniche della comunicazione visiva. E’ la fase dell’osservazionee constatazione attraverso prove casuali, attraverso la ricerca personale e l’esplorazione manuale, perché anche la manipolazione in sé haenormi opportunità corporee e mentali e mette in moto processi motori e cognitivi complessi e importanti. L’approccio esplorativo o di gioco

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euristico è il momento che valorizza l’apprendimento attraverso l’esplorazione e la scoperta fine a se stessa: è un modo per promuovere laconoscenza del mondo e constatare che il cervello ha desiderio di stabilire relazioni e non solo di ricevere stimoli.

Fase della ideazione e costruzione:progettazione e realizzazione tramite la rielaborazione creativa di tecniche e materiali e riutilizzazione delle sperimentazioni fatte. E’ il momentodel fare orientato ad un’idea, ad un progetto, in cui tutto il percorso esplorativo, sensoriale e cognitivo confluisce in un opera. Questa fase dirielaborazione cognitiva è orientata alla produzione personale elaborativa di uno stimolo di partenza. In questa il bambino ricompone, combina eristruttura facendo confluire le esplorazioni e la ricerca in un mondo compiuto.

Attraverso il gioco, il fare e la stimolazione della creatività individuale, con l’uso della didattica dei linguaggi visivi, si sottolineano alcune finalità:

- conoscenza del corpo- conoscenza dei materiali e delle loro qualità sensoriali- conoscenza del libro e della lettura delle immagini- rinforzo delle motivazioni esplorative, conoscitive- esercizi di narrazione fantastica e stimolazione del pensiero divergente

Attraverso il gioco e l’attività espressiva:

- si attiva l’immaginazione: il bambino si spinge a fare cose nuove e a creare- si ‘parla’ un linguaggio che permette a ciascuno di esprimersi liberamente e di comunicare con gli altri- si coinvolge il bambino in tutte le sue attività: corporee, cognitive, sociali, affettive- si promuove una pluralità di codici espressivi.

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Guardare e toccareLa conoscenza del mondo per un bambino é di tipo sensoriale.È evidente quindi l’importanza che assume per i più piccoli il toccare, il fare, il manipolare, sia dal punto di vista conoscitivo-cognitivo che affettivo-emozionale.E’importante così attivare la conoscenza del mondo anche attraverso l’indagine sensoriale per meglio scoprire le qualità, le caratteristiche, i contrasti, lerelazioni presenti nella realtà utilizzando i materiali per scambi verbali e per parlare con i bambini delle sensazioni ricevute. Si aiuta così anche lo sviluppo di unlinguaggio che aiuta a comunicare.

Alla scoperta del segno e delle formeQuando si pensa al disegno spesso ci si immagina come se vi fosse un “qualcosa di finito” che è già nella mente e che la mano deve solo eseguire. Proviamoinvece a scomporre il disegno per vedere come è fatto e scopriamo che segni e forme lo compongono.E' il segno che fa il disegno. Strumenti diversi producono segni diversi e con lo stesso strumento si possono tracciare segni diversi secondo la pressione, lavelocità e il supporto su cui viene tracciato il segno e come viene composto.Si tratta di un percorso di sensibilizzazione verso il riconoscimento e la percezione della forma e delle sue possibilità per scoprire, insieme ai bambini se vi è unrapporto tra il disegno ed il formato che lo contiene.

Il collage del coloreCi sono tre colori che non derivano da altri, ma che generano tutti gli altri e sono il rosso, il giallo e il blu.Il nero e il bianco gli artisti li usano insieme agli altri colori per renderli più o meno luminosi o intensiQuanti rossi ci sono? Rosso carminio, vermiglio, magenta, arancione, mattone, violaceo e poi chiarissimo, scurissimo, eccetera. Mettiamo insieme tutti i rossi,tutti i gialli, tutti i verdi, tutti i blu…I bambini faranno collage con carte di ogni tipo, poi trasformeranno con acqua e strappi per conoscere le possibilità comunicative del materiale e attenzione alcolore.“ Non è la colla che fa il collage “ disse un giorno Duchamp.

Texture tra impronta e traccia “La carta può avere molti aspetti tattili a seconda di come è trattata …La carta è la pelle di una superficie variabile” (Bruno Munari).Cosa posso fare con un pezzetto di carta?

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Quanti azioni sono possibili? Come si trasforma il materiale?Come diventa un pezzetto di carta così “trattato”? E’ come prima o qualcosa di diverso? Giochiamo a reinventare le superfici delle cose.L’ esperienza proposta sviluppa un itinerario tra la bi e la tridimensione che consentirà ai bambini di provare modalità di organizzazione delle forme nellospazio, di intuire immagini e dettagli in forme insolite, fino a scoprire che anche il buco… è una forma. L’azione consente, inoltre, di “muovere” il bambino daprecoci stereotipie, da disegni sempre un po’ tutti uguali, permettendogli di accostarsi all’insolito, al meno usale, fornendo uno stimolo per elaborare punti divista sempre diversi.

Il segno – L’alfabeto – Le variantiDiceva Bruno Munari: “un aiuto per l’emergere dei processi creativi può venire dall’intendere i segni come un alfabeto, capace di aggregazioni semprediverse”. Il segno è un gesto che prende corpo e dimensione, è la prima forma di linguaggio scritto che precede l’alfabeto. Un’importante ragione per cui ilbambino sente la necessità di entrare in contatto con i colori e con i materiali è quella di lasciare tracce e lasciare tracce di sè: questo intervento riguarda tuttele attività attraverso le quali il bambino interviene nel mondo circostante, cambiando qualcosa in esso, trasformandolo, reinventandolo.

Il gesto completa la sperimentazioneGesti lunghi, brevi, ampi, corti, ma soprattutto gesti per conoscere come nello spazio possiamo usare la carta.Facciamo finta che ….. ed ecco che la carta si trasforma ed appare un uccellino, una coda, un topolino per poi diventare il nostro personaggio principale.Strappiamola, appallottoliamola, tiriamola ed ecco che diventa una linea, un punto, un tratto. Obiettivi possibili con la carta anche senza l’uso della matita.Pelo arruffato? Liscio? Baffi lunghi o corti? Occhi grandi o piccoli?

Quando la carta non ha solo una formaPrendiamo una carta da gioco e giochiamo a trasformarla.Dividiamola in tanti pezzi e ricomponiamola fino a trasformarla in una storia bicolore.Quanti frammenti, possono comporre un fotogramma un momento che resta impresso nella nostra memoria? Pezzo dopo pezzo il nostro ricordo prende formaed è pronto per essere immagine. Vediamo come partendo dalla stessa carta da gioco possiamo ottenere ogni volta distinti ricordi. Giochiamo con le forme,trasformiamole e riformiamole fino a dare vita ad una unico e personale frammento della storia.comunicative che facilitano, nei bambini, i processi di identificazione e di controllo della emotività.