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Carolyn Keene IL PASSAGGIO SEGRETO Arnoldo Mondadori Editore

Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

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Page 1: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Carolyn Keene

IL PASSAGGIO SEGRETO

Arnoldo Mondadori Editore

Page 2: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

1

Nancy Drew si liberò dei guanti da giardinaggio, mentre

saliva di corsa i gradini della veranda per rispondere al tele-

fono che squillava nell'ingresso. Staccò il ricevitore e disse:

– Chi parla?

– Ciao, Nancy! Sono Helen. – Sebbene Helen Corning

avesse tre anni più di Nancy, le due ragazze erano intime a-

miche. – Sei impegnata in qualche indagine, Nancy?

– No, che c'è? Un caso misterioso?

– Sì… una casa stregata.

Nancy si accomodò sulla sedia accanto al telefono.

– Dimmi di più, ti prego! – supplicò tutta eccitata.

– Devo averti parlato qualche volta di mia zia Rosemary

– cominciò Helen. – Da quando è rimasta vedova, vive con

sua madre a Villa degli Olmi, l'antica residenza di famiglia

nella campagna di Cliffwood. Ebbene, ieri sono andata a tro-

varle. Mi hanno raccontato che da un po' di tempo stanno

succedendo fatti strani, misteriosi, nella loro casa. Io ho par-

lato loro della tua abilità nel risolvere casi del genere e loro

vorrebbero che tu venissi con me a Villa degli Olmi per aiu-

tarle. – Helen s'interruppe, completamente senza fiato.

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– Sembra davvero interessante – disse Nancy con gli

occhi che le brillavano.

– Se non sei occupata, zia Rosemary ed io avremmo in-

tenzione di venire da te, diciamo fra un'ora, per parlarti del

fantasma.

– Fate presto! Non sto più nella pelle.

Dopo che Helen ebbe riattaccato, Nancy rimase seduta

un bel po' immersa in piacevoli pensieri. Da un pezzo aspet-

tava con ansia che le si presentasse un nuovo caso. Ed ecco

che l'attesa era finita!

Il suono del campanello alla porta la distolse dai suoi

pensieri. In quello stesso istante Hannah Gruen, la governan-

te di casa Drew, stava scendendo dalle scale.

– Vado io ad aprire – si offrì gentilmente.

Non appena la signora Gruen aprì la porta, un uomo

s'infilò dentro senza tanti complimenti. Era basso di statura,

mingherlino e un po' curvo. Nancy giudicò che fosse sulla

quarantina.

– È in casa il signor Drew? – chiese bruscamente. – Mi

chiamo Gomber, Nathan Gomber.

– In questo momento non c'è – rispose la governante.

Il visitatore guardò oltre la spalla di Hannah e fissò gli

occhi su Nancy.

– Siete voi Nancy Drew?

– Sono io. Posso fare qualcosa per voi?

Lo sguardo sfuggente dell'uomo si spostò da Nancy ad

Hannah.

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– È per puro altruismo che ho deciso di venire a metter-

vi in guardia, voi e vostro padre – proclamò con enfasi.

– Metterci in guardia? Da che cosa? – domandò subito

Nancy.

Nathan Gomber si rizzò in tutta la sua statura assumen-

do un'aria importante.

– Vostro padre corre un grave pericolo, signorina Drew!

Nancy ed Hannah rimasero senza fiato.

– Intendete dire… in questo preciso momento? – do-

mandò la governante.

– In ogni momento – fu la sconcertante risposta. – So

che siete una ragazza in gamba, signorina Drew… che risol-

vete complicati misteri. Bene, vi consiglio di stare vicina a

vostro padre, d'ora in poi. Non lasciatelo un solo istante.

Hannah pareva sul punto di svenire da un momento all'altro e

suggerì di passare tutti e tre in salotto per discutere la cosa a

fondo. Quando furono seduti, Nancy invitò Nathan Gomber

a spiegare di cosa si trattasse.

È presto detto – cominciò questi. – Voi sapete che vo-

stro padre fu chiamato a svolgere consulenza legale per con-

to della Compagnia Ferroviaria quando furono acquistate le

proprietà qui intorno per la costruzione del nuovo ponte.

Nancy accennò di sì e Gomber continuò:

– Bene, buona parte di quelli che a suo tempo vendette-

ro le loro proprietà, ritengono di essere stati truffati.

Nancy si fece rossa in viso.

– Io so che sono stati pagati tutti molto bene.

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– Niente affatto! – disse Gomber. – Ma a parte questo,

quelli della Compagnia Ferroviaria si trovano in un bel pa-

sticcio, adesso. Essi sostengono di essere in possesso dell'at-

to di vendita di uno dei proprietari, il quale però nega di aver

firmato il contratto.

– Come si chiama? – chiese Nancy.

– Willie Wharton.

Nancy non ricordava che suo padre le avesse mai fatto

questo nome e invitò Gomber a proseguire.

– Io agisco per conto di Willie Wharton e di parecchi al-

tri proprietari della stessa zona – questi continuò – e vi assi-

curo che potrebbero procurare guai grossi alla Compagnia.

La firma di Willie Wharton non è confermata da testimoni e

il relativo atto di cessione non è stato legalizzato. Questi so-

no elementi sufficienti per sostenere che si tratta di un falso.

Ebbene, se la Compagnia Ferroviaria crede di passarla liscia,

si sbaglia!

Nancy aggrottò le sopracciglia. Un'azione legale da par-

te dei proprietari avrebbe significato gravi fastidi per suo pa-

dre! Tuttavia disse con calma:

– Ma per risolvere la questione basta che Willie Whar-

ton giuri davanti a un notaio di aver effettivamente firmato il

contratto di vendita.

Gomber sogghignò.

– Non è così facile, signorina Drew. Willie Wharton si è

reso irreperibile. Qualcuno di noi ha un'idea abbastanza pre-

cisa di dove possa essere, e al momento giusto lo faremo sal-

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tar fuori. Ma questo momento non verrà finché la Compa-

gnia Ferroviaria non si deciderà a versare dell'altro denaro a

quelli che hanno venduto. Solo allora lui firmerà. Vedete,

Willie è un uomo molto generoso e gli piace aiutare gli ami-

ci, quando può. Adesso gli è capitata questa occasione. L'av-

versione istintiva che fin dall'inizio Nancy aveva provato per

Gomber, adesso era almeno quadruplicata. Lo giudicò una di

quelle persone che, pur agendo nell'ambito della legalità, non

hanno alcun principio morale. Il problema si prospettava ar-

duo per il signor Drew!

– Chi sono le persone che potrebbero far del male a mio

padre? – domandò Nancy.

– Non sono certo qui per dirvelo – ribatté Nathan Gom-

ber. – Mi pare che non apprezziate molto il fatto che mi sia

preso la briga di venire ad avvertirvi. Bel tipo di figlia siete!

A voi non importa niente di quel che può succedere a vostro

padre! Disgustate dall'insolenza dell'uomo, sia Nancy che la

signora Gruen si alzarono sdegnate. La governante puntò

l'indice verso la porta e disse:

– Buongiorno, signor Gomber!

Il visitatore si strinse nelle spalle, mentre si alzava.

– Fate come volete, ma non dite poi che non vi avevo

avvertito!

Si avviò alla porta, l'aprì e, non appena fu uscito, la ri-

chiuse con un colpo violento.

– Che razza di villano! – sbuffò Hannah. Nancy annuì.

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– Ma questo è il meno, cara Hannah. Io sono convinta

che nel suo avvertimento si nasconda molto più di quel che

non abbia detto. Più che un avvertimento, a me è sembrata

una minaccia. E devo dire che mi ha quasi convinto. Forse

sarà davvero meglio che io stia vicina al babbo, finché lui e

gli altri legali non avranno sistemato questo pasticcio della

Compagnia Ferroviaria. – Aggiunse che ciò significava ri-

nunciare al caso che le si era presentato e in poche parole

mise al corrente Hannah della conversazione avuta con He-

len a proposito della casa stregata.

– Helen e sua zia tra poco verranno qui per raccontarci

tutta la storia.

– Forse la situazione non è così allarmante per tuo padre

come ha voluto far credere quell'orribile individuo – disse

Hannah incoraggiante. – Se fossi in te, aspetterei di sentire i

particolari di questa storia della casa stregata, e poi decide-

rei.

Poco dopo una vettura sportiva imboccò il tortuoso viale

che conduceva alla casa dei Drew. Il grande edificio in mat-

toni sorgeva infatti ad una certa distanza dalla strada. Al vo-

lante c'era Helen, che venne a fermarsi poco discosto dall'en-

trata principale. Aiutò la zia a scendere dalla macchina e sa-

lirono insieme la gradinata. La signora Rosemary Hayes era

alta e slanciata, con qualche traccia di grigio fra i capelli. Il

suo viso aveva un'espressione nobile e mite, ma appariva af-

faticata.

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Helen presentò la zia a Nancy e ad Hannah, quindi pas-

sarono in salotto. Hannah si offrì di preparare il tè e uscì dal-

la stanza.

– Oh, Nancy – disse Helen. – Spero proprio che tu possa

occuparti del caso di zia Rosemary e della Signorina Flora.

– Spiegò brevemente che la Signorina Flora era la ma-

dre di sua zia.

– In realtà zia Rosemary è mia prozia e la Signorina

Flora è mia bisnonna. Tutti l'hanno sempre chiamata Signo-

rina Flora fin da quando era bambina.

– Questo nome può sembrare strano alla gente che lo

sente per la prima volta – osservò la signora Hayes – ma noi

vi siamo talmente abituati che non vi facciamo alcun caso.

– Parlatemi della vostra casa, vi prego – la invitò Nancy

con un sorriso.

– Mia madre ed io siamo ridotte con i nervi a pezzi – ri-

spose la signora Hayes. – Ho cercato di persuaderla ad ab-

bandonare

Villa degli Olmi, ma lei non vuole. Vedete, mamma è

sempre vissuta là, da quando sposò mio padre, Everett Tur-

nbull. La signora Hayes venne quindi a parlare di tutte le

strane cose che erano avvenute nelle due settimane preceden-

ti. Avevano udito musiche d'inspiegabile provenienza, tonfi e

cigolii durante la notte, e avevano visto ombre misteriose e

indescrivibili sulle pareti.

– Avete avvertito la polizia? – domandò Nancy.

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– Oh, certo – rispose la signora Hayes. – Ma dopo aver

parlato con mia madre sono giunti alla conclusione che la

maggior parte delle cose che lei aveva visto e sentito poteva-

no attribuirsi a cause naturali. Il resto, hanno detto, è proba-

bilmente frutto della sua immaginazione. Mamma, vedete, ha

più di ottant'anni. Posso assicurarvi che è ancora perfetta-

mente sana e lucida di mente, ma temo che la polizia non la

pensi allo stesso modo.

Dopo una breve pausa la signora Hayes continuò:

– Ero quasi riuscita a convincermi che per quei miste-

riosi rumori vi fosse una spiegazione naturale, quando si ve-

rificò un fatto nuovo.

– Cioè? – chiese Nancy impaziente.

– Un furto! Durante la notte furono rubati vari gioielli e

oggetti preziosi che erano in casa nostra da tanto tempo. Av-

vertii la polizia e gli agenti vennero immediatamente per la

descrizione degli oggetti rubati. Tuttavia non accettarono

neanche per un momento l'ipotesi che il ladro potesse essere

un "fantasma".

Nancy rifletté alcuni secondi prima di parlare. Poi disse:

– La polizia ha idea di chi possa essere il ladro? Zia Rose-

mary scosse il capo.

– No. E io vivo nel timore che avvengano altri furti. Va-

rie considerazioni si affollavano alla mente di Nancy. Una

era che il ladro non sembrava aver intenzione di nuocere alle

persone: il suo unico scopo pareva essere il furto. Era o non

era la stessa persona che stava "stregando" la casa? O forse

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gli strani fenomeni avevano una spiegazione naturale,

come aveva suggerito la polizia?

In quel momento Hannah tornò con un grande vassoio

d'argento carico di tazze e di piattini, lo posò sul tavolo e

pregò Nancy di versare il tè. Lei s'incaricò di passare alle

ospiti le tazze e i pasticcini. Mentre si servivano, Helen dis-

se:

– Zia Rosemary non ti ha raccontato neanche la metà di

quel che è successo. Una volta la Signorina Flora ha avuto

l'impressione di vedere qualcuno sgusciar fuori dal caminet-

to, e un'altra volta una poltrona si spostò da una parte all'altra

della stanza alle sue spalle. Lei si voltò di scatto e non c'era

nessuno!

– Ma è incredibile! – esclamò Hannah. – Mi è capitato

qualche volta di leggere cose simili, ma non avrei mai pensa-

to d'incontrare qualcuno che abitasse in una casa stregata.

Helen si rivolse a Nancy con espressione supplichevole.

– Vedi quanto bisogno abbiamo di te a Villa degli Ol-

mi? Non saresti disposta a trasferirti là insieme a me per ri-

solvere il mistero del fantasma?

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Helen Corning e la zia aspettavano con ansia la decisio-

ne di Nancy. La giovane investigatrice si trovava di fronte a

un dilemma. Avrebbe voluto cominciare subito le indagini

sul misterioso fantasma di Villa degli Olmi, ma le risuonava

all'orecchio l'avvertimento di Nathan Gomber, e sentiva che

il suo primo dovere era di stare accanto al padre. Infine si

decise a parlare.

– Signora Hayes… – cominciò.

– Chiamatemi pure zia Rosemary – disse la signora. –

Tutti gli amici di Helen mi chiamano così.

Nancy sorrise.

– Con piacere, zia Rosemary. Vi spiacerebbe aspettare

fino a stasera, o domani? Vorrei prima parlarne con mio pa-

dre. Inoltre questo pomeriggio è successo un fatto imprevi-

sto, per cui potrei essere costretta a non lasciare casa mia per

un certo tempo.

– Capisco – rispose la signora Hayes, cercando di na-

scondere la propria delusione.

Helen Corning non la prese con altrettanta calma.

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– Nancy, devi assolutamente venire. Tuo padre sarà

d'accordo, ne sono certa. Non puoi rimandare l'altro impegno

a quando tornerai a casa?

– Temo di no – disse Nancy. – Non posso scendere in

particolari ora, ma il fatto è che il babbo ha ricevuto delle

minacce, e io sento che il mio posto è vicino a lui.

Hannah espresse i suoi timori in modo più drammatico.

– Dio solo sa cosa può capitare al signor Drew – disse. –

Potrebbero assalirlo e colpirlo alla testa, o avvelenarlo men-

tre pranza al ristorante, oppure…

Helen e sua zia rimasero senza fiato.

– A questo punto? – fece Helen spalancando tanto d'oc-

chi. Nancy spiegò che avrebbe parlato col padre quando fos-

se rincasato.

– Non immaginate quanto mi dispiaccia deludervi – dis-

se – ma vedete bene in che situazione mi trovo.

– Povera piccola! – disse la signora Hayes vivamente

commossa. – Non state in pensiero per noi, ora.

Nancy sorrise.

– Che decida o no di venire, starò comunque in pensie-

ro. Ad ogni modo, questa sera sentirò il babbo.

Helen e sua zia se ne andarono quasi subito. Quando la

porta si fu richiusa dietro di loro, Hannah passò un braccio

intorno alle spalle di Nancy.

– Tutto si aggiusterà nel migliore dei modi, vedrai – dis-

se. – Mi dispiace di aver fatto quegli orribili discorsi su ciò

che potrebbe accadere a tuo padre. Mi lascio trasportare

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dall'immaginazione, a volte, proprio come dicono della Si-

gnorina Flora.

– Hannah cara, tu sei un gran conforto per me – disse

Nancy. – Se devo essere sincera, anch'io ho pensato a una

quantità di cose spaventose. – Prese a passeggiare nervosa-

mente per la stanza. – Non vedo l'ora che il babbo arrivi.

Nell'ora che seguì, andò alla finestra almeno una dozzi-

na di volte, nella speranza di veder arrivare la macchina di

suo padre. Ma soltanto alle sei in punto udì il rumore delle

ruote che mordevano la ghiaia del viale, e vide la berlina del

signor Drew entrare nel garage.

– Eccolo! – gridò subito ad Hannah che stava traffican-

do in cucina. Quindi si precipitò fuori dalla porta che dava

sul retro della casa e corse incontro a suo padre.

– Oh, babbo, come sono felice di vederti! – esclamò.

Lo abbracciò con irrefrenabile slancio e gli scoccò un

sonoro bacio sulla guancia. Egli ricambiò affettuosamente,

ma non poté trattenere una risatina.

– Che cosa ho fatto per meritare un'accoglienza tanto

calorosa? – scherzò. – Ho capito – aggiunse con una strizza-

tina d'occhi. – Il tuo appuntamento di stasera è andato in fu-

mo e io devo fare da sostituto.

– Oh, babbo – replicò Nancy. – Certo che no! Purtroppo

però dovrò disdire quell'appuntamento.

– Come mai? – domandò il signor Drew. – Qualcuno

non gode più delle tue simpatie?

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– Non si tratta di questo – rispose Nancy. – È perché…

perché tu sei in grave pericolo, babbo. Mi hanno consigliato

di starti vicino.

Invece di mostrarsi preoccupato, l'avvocato scoppiò a

ridere.

– In grave pericolo, eh? Hai in mente una rapina ai dan-

ni del mio portafoglio, per caso?

– Non ridere, papà! Sto parlando seriamente. Nathan

Gomber è stato qui e mi ha detto che la tua vita è in pericolo

e che non devo lasciarti neanche per un momento. L'avvoca-

to si fece subito serio.

– Di nuovo quella canaglia! – esclamò. – Avrei una gran

voglia di dargli una bella lezione!

Il signor Drew propose di rinviare il discorso su Nathan

Gomber a dopo cena. Avrebbe spiegato più tardi alla figlia

come stavano realmente le cose. Quando ebbero finito di ce-

nare, Hannah insistette per lavare i piatti da sola, mentre pa-

dre e figlia discutevano.

– Effettivamente c'è stata un po' di confusione in questo

affare del ponte della ferrovia – cominciò il signor Drew. – Il

legale che andò da Willie Wharton per concordare la vendita

del terreno, era molto malato a quel tempo. Sfortunatamente

trascurò di far convalidare la firma da testimoni, o di legaliz-

zare l'atto di cessione. Il poveretto morì poche ore dopo.

– Ma gli altri legali della Compagnia Ferroviaria non si

accorsero che alla firma mancava la convalida e che il do-

cumento non era legalizzato? – chiese Nancy.

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– Non subito. Ci si accorse di questa irregolarità solo

quando la vedova dell'avvocato provvide a far pervenire alla

Compagnia la borsa di suo marito con tutti i documenti. Fra

questi c'era anche il vecchio certificato relativo alla proprietà

di Wharton e, lì per lì, si pensò che la firma sul contratto fos-

se autentica. Intanto fu concesso l'appalto per la costruzione

del ponte e i lavori ebbero inizio. Ed ecco entrare in scena

Nathan Gomber, dicendo di rappresentare Willie Wharton ed

altri ex-proprietari di terreni acquistati dalla Compagnia sulle

due rive del fiume Muskoka.

– Se ho ben capito ciò che ha detto il signor Gomber –

disse Nancy – l'idea di Wharton sarebbe di ottenere altro de-

naro per i suoi vicini di proprietà, chiedendo un prezzo più

alto per il suo terreno.

– Così sembrerebbe. Personalmente io credo che si tratti

di un'abile speculazione da parte di Gomber. Quanto mag-

giore è il numero di quelli a cui riesce a procurar denaro, tan-

to più alta è la sua percentuale.

– Che pasticcio! – esclamò Nancy. – E cosa si può fare?

– Per la verità, non è che si possa far molto finché non si

riesce a rintracciare Willie Wharton. Gomber naturalmente

lo sa bene, e con ogni probabilità ha consigliato a Wharton di

starsene nascosto finché la Compagnia non accondiscende a

pagare altro denaro a ciascuno dei proprietari.

Nancy aveva osservato attentamente suo padre durante

tutta la conversazione. Ora vide il suo volto assumere un'e-

spressione combattiva. Egli si protese in avanti e disse:

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– Ma io credo di riuscire a mandare all'aria i piani del

signor Gomber. Stando a un'informazione che ho avuto, Wil-

lie Wharton si trova a Chicago, e lunedì mattina farò un salto

fin là per vedere di scovarlo.

Il signor Drew continuò:

– Sono certo che Wharton riconoscerà di aver firmato il

contratto di vendita che è in possesso della Compagnia Fer-

roviaria, e che acconsentirà a far convalidare dal notaio l'atto

di cessione. Dopo di che, naturalmente, la Compagnia non

avrà da pagare un centesimo di più né a lui, né a nessun altro

dei proprietari.

– Però non sei riuscito a convincermi di non essere in

pericolo, babbo!

– Nancy cara – rispose suo padre – non corro alcun pe-

ricolo, stai tranquilla. Gomber non è che uno sbruffone. Non

credo che lui, o Willie Wharton, o qualcun altro dei proprie-

tari, intenda ricorrere alla violenza per impedirmi di risolvere

questa faccenda. Sta solo cercando di mettermi paura perché

io persuada la Compagnia Ferroviaria ad accedere alle sue

richieste.

Nancy parve poco convinta.

– Ma ti rendi conto che stai per andare a Chicago pro-

prio per rintracciare la persona che Gomber e gli altri non

vogliono avere tra i piedi in questo momento?

– Certo – ammise il signor Drew – ma non credo affatto

che intendano impedirmelo con la forza. Perciò – aggiunse

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ridendo l'avvocato – non avrò bisogno di te come guardia del

corpo, Nancy.

Sua figlia sospirò rassegnata.

– Va bene, babbo. Tu sei in grado di valutare la situa-

zione molto meglio di me. – Quindi gli parlò del mistero di

Villa degli Olmi, per il quale era stato richiesto il suo inter-

vento.

– Se tu sei d'accordo – disse Nancy alla fine – vorrei an-

dare laggiù con Helen.

Il signor Drew aveva ascoltato con grande interesse. Ri-

fletté per qualche istante, poi sorrise.

– Certo che sono d'accordo, Nancy. Lo so che aspettavi

da un pezzo un caso interessante… e questo sembra una vera

e propria provocazione. Però, ti raccomando, sii prudente!

– Oh, lo sarò, babbo – promise Nancy illuminandosi tut-

ta. – Ti sono tanto grata.

Si alzò dalla sedia con un balzo, diede un bacio a suo

padre e poi corse al telefono per comunicare a Helen la buo-

na notizia. Stabilirono di recarsi a Villa degli Olmi lunedì

mattina. Nancy ritornò in salotto per continuare il discorso

sulla casa stregata, ma suo padre diede un'occhiata all'orolo-

gio.

– Di', signorina, non sarebbe bene che cominciassi a

prepararti per quell'appuntamento? – disse ammiccando. – Se

non sbaglio, Ned non è precisamente il tipo a cui piace aspet-

tare.

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– Specialmente se c'è di mezzo qualcuno dei miei casi

misteriosi…

Nancy rise allegramente e salì di corsa le scale per in-

dossare il vestito da ballo.

Ned Nickerson arrivò di lì a mezz'ora. Nancy e il giova-

notto non persero tempo in convenevoli e ripartirono con

allegra furia. Dovevano passare a prendere un'altra coppia

per recarsi poi insieme a uno spettacolo di attori dilettanti e a

una festa danzante organizzata dal Club del Piccolo Teatro.

Nancy si divertì moltissimo e fu molto dispiaciuta

quando la festa finì. Con la promessa di un altro incontro,

non appena fosse tornata da Villa degli Olmi, Nancy si con-

gedò dal giovane e lo salutò con la mano dalla soglia di casa

mentre partiva. Prima di coricarsi ripensò allo spettacolo,

all'eccellente orchestra e alla fortuna di avere un ragazzo

come Ned. Era stata una serata davvero meravigliosa. Ben

presto però il suo pensiero tornò a Helen Corning e alle due

anziane signore nella casa stregata, Villa degli Olmi.

– Non vedo l'ora che venga lunedì – mormorò fra sé,

mentre si addormentava.

La mattina seguente Nancy e suo padre si recarono in-

sieme in chiesa. Hannah asserì che intendeva assistere a una

funzione speciale nel pomeriggio e quindi sarebbe rimasta a

casa durante la mattinata.

– Vi preparerò un buon pranzetto – promise, mentre i

Drew si avviavano.

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Quando uscirono di chiesa, il signor Drew disse di voler

scendere fino all'argine del fiume per vedere a che punto era

la costruzione del nuovo ponte.

– La Compagnia sta procedendo con i lavori sull'altra

sponda del fiume – spiegò alla figlia.

– La proprietà di Wharton è da questa parte? – domandò

Nancy.

– Appunto. E io devo cercar di risolvere questa compli-

cata faccenda, in modo che si possa dare inizio ai lavori an-

che qui.

Il signor Drew guidò la macchina attraverso l'intrico di

strade che conducevano al fiume Muskoka, poi attraversò il

ponte riservato ai veicoli, proseguì in direzione del cantiere e

qui si fermò. Non appena scesero dalla macchina, egli guar-

dò perplesso i tacchi alti di Nancy.

– Sarà un problema percorrere l'argine con quelle scarpe

– dichiarò. – Forse è meglio che mi aspetti qui.

– Oh, ce la farò benissimo – assicurò Nancy. – M'inte-

ressa vedere i lavori.

Gigantesche macchine da cantiere, una gru, un argano e

spalatrici idrauliche, s'innalzavano sul terrapieno. Scendendo

verso il fiume, i Drew passarono accanto a un pesante auto-

carro. Aveva il cofano rivolto verso il basso e si trovava

all'inizio di un ripido pendio, proprio in direzione di due de-

gli imponenti piloni che erano già stati costruiti.

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– Immagino che sull'altra sponda sorgeranno altri piloni

uguali a questi – osservò Nancy, mentre raggiungeva la riva

del fiume a fianco del padre.

Sostarono nello spazio delimitato da due degli enormi

pilastri. Il signor Drew girò gli occhi a destra e a sinistra,

come se avesse udito qualcosa. All'improvviso Nancy avvertì

un rumore alle loro spalle.

Voltandosi indietro, vide con terrore che il grosso auto-

carro si muoveva verso di loro. Al volante non c'era nessuno

e il pesante automezzo guadagnava velocità di momento in

momento.

– Babbo! – gridò.

Quasi nello stesso istante l'autocarro sembrò staccarsi

dal suolo e spiccare un balzo verso di loro. Bloccati dai due

pilastri, Nancy e suo padre non avevano via di scampo.

– Tuffati! – ordinò il signor Drew.

Senza esitare, tanto lui che Nancy presero lo slancio e si

tuffarono a pesce nel fiume. Quindi, frustando furiosamente

l'acqua con braccia e gambe, si allontanarono a nuoto dal

punto pericoloso.

Il camion precipitò in acqua con un tonfo tremendo e

s'immerse immediatamente fino alla cabina. I Drew inverti-

rono la rotta e tornarono a riva.

– Accidenti! Ce la siamo cavata per un pelo! – esclamò

l'avvocato, mentre aiutava la figlia a recuperare le scarpe che

le erano volate via ed erano finite nel fango.

– E come siamo ridotti! – gli fece notare Nancy.

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– Siamo conciati proprio male – convenne suo padre,

mentre risalivano faticosamente il pendio. – Vorrei poter

mettere le mani sull'incosciente che ha lasciato quel camion

in cima alla discesa, senza innestare il freno come si deve.

Nancy non era altrettanto sicura che quell'incidente fosse do-

vuto alla distrazione di qualche operaio. Nathan Gomber l'a-

veva avvertita che la vita del signor Drew era in pericolo.

Forse la minaccia era già stata messa in atto!

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– Ci conviene andare subito a casa a cambiarci – disse il

signor Drew. – Telefonerò alla direzione dei lavori per in-

formarli di quanto è accaduto.

– Non pensi di avvertire la polizia? – suggerì Nancy.

Quindi rimase indietro di qualche passo e scrutò il terreno

circostante alla ricerca di eventuali impronte. Subito ne scor-

se parecchie proprio vicino al punto dov'era stato parcheg-

giato l'autocarro.

– Babbo! – chiamò a gran voce la giovane. – Credo di

aver trovato un indizio che potrebbe spiegare come ha fatto a

partire quel camion.

Suo padre tornò indietro e osservò le impronte. Era evi-

dente che non erano state lasciate da stivali del tipo usato

dagli operai del cantiere.

– Tu dirai che io lavoro di fantasia, babbo – affermò

Nancy

– ma la presenza di queste impronte, lasciate da comuni

scarpe da uomo, mi convince che qualcuno ha tentato delibe-

ratamente di travolgerci.

L'avvocato guardò sua figlia con aria sbalordita. Poi

tornò a studiare il terreno. A giudicare dalle dimensioni delle

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impronte e dalla lunghezza del passo, il possessore di quelle

scarpe non doveva essere un uomo alto. Nancy domandò a

suo padre se era possibile che si trattasse di uno degli operai

addetti ai lavori.

– Non riesco davvero a credere che qualcuno dei dipen-

denti della compagnia costruttrice abbia voluto attentare alla

nostra vita.

Nancy ricordò a suo padre l'avvertimento di Nathan

Gomber.

– Potrebbe essere stato uno dei proprietari, o Willie

Wharton in persona.

– Wharton è basso di statura e ha il piede piccolo – con-

cesse l'avvocato. – E devo ammettere che queste impronte

sono recenti. È chiaro che la persona che è stata qui, chiun-

que essa sia, se n'è andata via in gran fretta. Deve aver disin-

nestato il freno a mano del camion, poi è saltato giù e se l'è

filata.

– Esattamente – disse Nancy. – E ciò significa che l'at-

tentato è stato intenzionale.

Il signor Drew non rispose. Continuò a camminare su

per la salita, immerso nei suoi pensieri. Nancy lo seguì e

montarono in macchina. Il tragitto fino a casa si svolse in

silenzio: nessuno dei due riusciva a distogliere la mente dal

misterioso incidente. Non appena arrivarono, furono accolti

da un'acuta esclamazione di stupore.

– Bontà divina! – gridò Hannah Gruen. – Cosa vi è suc-

cesso?

Page 24: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Le spiegarono in fretta l'accaduto e salirono di corsa al

piano superiore per fare un bagno e indossare vestiti asciutti.

Quando scesero, trovarono ad attenderli la tavola imbandita.

Per tutta la durata del delizioso pranzetto la conversazione si

svolse intorno all'incidente del ponte della ferrovia e ai fan-

tasmi di Villa degli Olmi.

– Lo sentivo che le cose non sarebbero rimaste tranquil-

le per molto tempo in questa casa – commentò Hannah con

un sorriso. – Da domani grandi avventure vi aspettano. Io vi

auguro senz'altro il miglior successo.

– Grazie, Hannah – disse Nancy, e aggiunse ridendo: –

Sarà meglio che cerchi di fare una buona dormita, stanotte.

Chissà se i fantasmi mi lasceranno riposare d'ora in avanti!

– Questa tua partenza per Villa degli Olmi mi mette un

po' in ansia – le disse la governante. – Prometti che sarai

prudente!

– Naturalmente – rispose Nancy. Quindi si rivolse a suo

padre. – Fa' conto che io abbia detto la stessa cosa a te. L'av-

vocato fece una risatina e si batté il petto col pugno.

– Tu mi conosci. So essere un osso duro quando occor-

re.

Il giorno seguente, di mattina presto, Nancy accompa-

gnò il padre all'aeroporto con la sua spider azzurra. Al can-

celletto d'ingresso, prima del bacio di saluto, egli le disse:

– Penso di essere di ritorno mercoledì, Nancy. Che ne

diresti se passassi da Cliffwood per vedere come te la cavi?

Page 25: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Ma è un'idea meravigliosa, babbo! Ti aspetto senz'al-

tro. Non appena suo padre fu partito, Nancy andò diretta-

mente a casa di Helen Corning. La ragazza, bruna, graziosa,

uscì dalla porta del bianco villino dondolando una borsa con

aria scanzonata. La sistemò nel baule dell'auto di Nancy e

saltò dentro.

– Dovrei essere spaventata – disse Helen. – Dio solo sa

che cosa ci aspetta! Ma oggi sono così felice che nulla al

mondo potrebbe turbarmi.

– Cosa ti è successo? – domandò Nancy avviando la

macchina. – Hai ereditato un milione di dollari?

– Di più. Di più – rispose Helen. – Nancy, voglio confi-

darti un grande, grandissimo segreto. Mi sposo!

Nancy rallentò e fermò la macchina a lato della strada.

Abbracciò affettuosamente l'amica e disse:

– Caspita, Helen, è meraviglioso! Chi è lui? Voglio che

mi racconti tutto. È una notizia piuttosto sconvolgente, così,

all'improvviso…

– Sì, è vero – ammise Helen. – Lui si chiama Jim Ar-

cher, ed è semplicemente fantastico. Sono davvero una ra-

gazza fortunata. L'ho conosciuto un paio di mesi fa, quando

venne a casa per un breve periodo di vacanza. Lavora per la

Tristan Oil Company ed è stato all'estero per due anni. Jim

dovrà star via ancora un po' di tempo e poi avrà un posto qui,

negli Stati Uniti.

Nancy ammiccò maliziosamente, mentre riaccendeva il

motore.

Page 26: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Helen Corning, sei stata fidanzata due mesi e non mi

hai detto niente?

Helen negò col capo.

– Jim e io abbiamo continuato a scriverci da quando lui

è partito. Ieri sera mi ha telefonato da oltreoceano per chie-

dermi di sposarlo. – Helen si lasciò sfuggire una risatina. –

Io ho detto subito di sì. Allora ha chiesto di parlare con papà.

Mio padre ha dato il suo consenso, ma ha insistito perché il

fidanzamento non venga annunciato finché Jim non sarà tor-

nato in patria.

Le due ragazze s'infervorarono a discutere ogni sorta di

progetti per le nozze di Helen, e giunsero a Cliffwood quasi

senza accorgersene.

– La tenuta della mia bisnonna è a circa due miglia dalla

città

– disse Helen. – Seguì la via principale e volta a destra

quando arriviamo al bivio.

Dieci minuti dopo, Helen indicò Villa degli Olmi. Dalla

strada non si vedeva gran che. Un alto muro delimitava la

parte anteriore della tenuta, e al di là di questo s'innalzava

una fitta cortina di alberi. Nancy imboccò il viale d'accesso

che si snodava fra olmi, querce e aceri.

Di lì a poco apparve ai loro occhi l'antica villa coloniale.

Helen disse che era stata costruita nel 1785 e che il nome le

veniva dai due olmi che sorgevano all'una e all'altra estremi-

tà del lungo edificio. Questi erano cresciuti fino ad assumere

proporzioni gigantesche e le loro chiome erano bellissime.

Page 27: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

La costruzione era in mattoni rossi e quasi tutti i muri erano

coperti d'edera. Il grande portone d'ingresso si apriva al cen-

tro di un portico sostenuto da alti pilastri bianchi.

– È incantevole! – esclamò Nancy, andando ad arrestar-

si presso il portico.

– Aspetta di vedere il parco – disse Helen. – Vi sono pa-

recchie costruzioni molto antiche. Una dispensa, un affumi-

catoio, una cucina e i quartieri dei domestici.

– Non ha niente di spettrale, vista dal di fuori, almeno –

osservò Nancy.

In quella la grande porta si aprì e ne uscì zia Rosemary.

– Salve, ragazze! – le salutò. – Non sapete quanto sia fe-

lice che siate venute!

Nonostante tutto il calore di quel benvenuto, Nancy cre-

dette di avvertirvi un'ombra d'inquietudine. Si domandò se

per caso il fantasma non si fosse fatto vivo un'altra volta. Le

ragazze scaricarono le valigie e seguirono la signora Hayes

all'interno. L'arredamento faceva ancora un'ottima impres-

sione, sebbene apparisse un po' sciupato dal tempo. Ampie

stanze dai soffitti alti si aprivano sull'atrio centrale, e in un

rapido sguardo Nancy notò bellissimi tendaggi damascati,

poltrone e divani con rivestimenti di raso e, sulle pareti, ri-

tratti di famiglia entro grandi cornici dorate con decorazioni

a volute. Zia Rosemary andò fino ai piedi dello scalone, ri-

coperto da un tappeto piuttosto logoro, si afferrò all'elegante

balaustra di mogano e chiamò:

– Mamma, le ragazze sono arrivate!

Page 28: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Un attimo dopo una vecchietta esile, dai capelli bian-

chissimi, cominciò a scendere i gradini. Il suo viso, nono-

stante l'evidente differenza di età, aveva lo stesso sorriso mi-

te di zia Rosemary. Quando fu giunta in fondo allo scalone,

tese entrambe le mani verso le due ragazze.

– Ti presento Nancy Drew, Signorina Flora – si affrettò

a dire Helen.

– Sono così felice che siate potuta venire, mia cara –

disse l'anziana signora. – So che cercherete di chiarire il mi-

stero che da un po' di tempo tiene tanto in ansia Rosemary e

me.

Mi dispiace che l'accoglienza non sia festosa come vor-

rei, ma è difficile essere allegri in una casa infestata dagli

spettri. La Signorina Flora, fragile e minuta, ma non priva di

una sua dignitosa fierezza, si diresse verso una stanza che si

rivelò essere il salotto. Dalla parte opposta si trovava la bi-

blioteca. Ella prese posto su una sedia dall'alto schienale e

invitò ciascuna a sedersi.

– Mamma – intervenne zia Rosemary – non è necessario

essere così formali con Nancy ed Helen. Sono sicura che ca-

piranno che ci siamo appena riprese da un terribile spavento.

Si rivolse alle ragazze. – Poco fa è successo qualcosa che ci

ha messo in grande agitazione.

– Sì – disse la Signorina Flora. – Uno dei miei gioielli

più belli è stato rubato.

– Non vorrai dire quella preziosa collana di perle che è

in casa da tanti anni! – Helen esclamò.

Page 29: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Le due donne fecero un cenno affermativo. Poi, la Si-

gnorina Flora disse:

– Oh, probabilmente ho commesso una sciocchezza. La

colpa è tutta mia. Mentre ero nella mia camera ho tirato fuori

la collana dal ripostiglio segreto dove la tengo abitualmente.

L'ultima volta che l'avevo messa, il fermaglio non chiudeva

bene, e volevo dargli un'occhiata. Mentre lo stavo esaminan-

do, Rosemary mi ha chiamato perché scendessi. Era venuto

il giardiniere per parlarmi di certi lavori. Allora ho riposto la

collana in un cassetto del comò. Dieci minuti dopo, quando

sono tornata, la collana non c'era più!

– Che peccato! – disse Nancy con sincero rammarico. –

E non è entrato in casa nessuno in quei dieci minuti?

– No, che noi si sappia – rispose zia Rosemary. – Da

quando il fantasma ha cominciato le sue visite, porte e fine-

stre del pianterreno sono sempre chiuse.

Nancy s'informò se le due donne erano uscite in giardi-

no per parlare col lavorante.

– Mamma è uscita – disse la signora Hayes. – Ma io so-

no

rimasta sempre in cucina. Se qualcuno fosse entrato dal-

la porta posteriore, lo avrei visto sicuramente.

– Sul retro della casa c'è per caso una scala che porta al

primo piano?

– Sì – rispose la Signorina Flora. – Ma ci sono due por-

te, una all'inizio e una in cima alla scala, e noi le teniamo

sprangate. Non è possibile entrare da quella parte.

Page 30: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Sicché, se qualcuno fosse entrato in casa, avrebbe do-

vuto servirsi della scala principale per salire di sopra?

– Sì – disse zia Rosemary, sorridendo un poco. – Ma in

tal caso io me ne sarei accorta. Non so se abbiate notato co-

me scricchiolava quella scala quando mia madre è scesa. C'è

un modo per evitare tale inconveniente, ed è di tenersi ad-

dossati al muro, ma questo non lo sa praticamente nessuno.

– Potrei salire a dare un'occhiata? – domandò Nancy.

– Naturalmente, cara. Così vi mostrerò la vostra camera

– disse zia Rosemary.

Le ragazze presero le loro valigie e seguirono le due an-

ziane signore al primo piano. La camera di Nancy ed Helen,

ampia e arredata in modo piuttosto bizzarro, guardava sul

davanti della vecchia casa, e si trovava sopra la biblioteca.

Depositarono in fretta i loro bagagli, quindi la Signorina Flo-

ra le guidò attraverso l'anticamera fino alla sua stanza, situata

in corrispondenza del salotto. Anche questa era ampia e mol-

to caratteristica con il suo letto in mogano sormontato dal

baldacchino. Il comò, il mobile da toletta e le sedie erano

pure in mogano. Lunghi tendaggi pendevano alle finestre.

Nancy si sentì invadere da una sensazione strana, come se

avvertisse in quel luogo una misteriosa presenza. Tentò di

liberarsi da questa impressione, ma senza riuscirvi. Alla fine

si disse che il ladro poteva essere ancora lì. Se era così, do-

veva essersi nascosto.

Page 31: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Appoggiato a una parete vi era un grande armadio. He-

len vide Nancy guardare fissamente in quella direzione. Le si

avvicinò e bisbigliò:

– Pensi che ci possa essere dentro qualcuno?

– Non si sa mai – rispose Nancy a bassa voce. – Ora ve-

dremo! Attraversò la stanza e, afferrando i pomi dei due bat-

tenti, li spalancò.

Page 32: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

4

Il gruppetto trepidante scrutò l'interno dell'armadio. Non

c'era nessuno. Vestiti, soprabiti e cappotti pendevano allinea-

ti in perfetto ordine.

Nancy avanzò d'un passo e cominciò a spostarli con le

mani. Qualcuno, pensava, poteva essere nascosto dietro i ve-

stiti. Le altre nella stanza trattenevano il fiato, mentre ella

portava a termine la sua scrupolosa ricerca.

– Qui non c'è nessuno – annunciò alla fine, e un sospiro

di sollievo uscì dalle labbra della Signorina Flora e di zia

Rosemary. La giovane investigatrice disse che desiderava

procedere a un'accurata ispezione di tutti i possibili nascon-

digli al primo piano. Insieme ad Helen passò da una stanza

all'altra, guardarono negli armadi e sotto i letti, ma non tro-

varono traccia del ladro.

Nancy consigliò alla Signorina Flora e a zia Rosemary

di denunciare il furto alla polizia, ma la vecchia signora

scosse la testa. La signora Hayes, benché condividesse l'idea

di Nancy, aggiunse sommessamente:

– Mamma potrebbe veramente sbagliarsi. Le capita ab-

bastanza spesso di non ricordare dove ha messo questa o

quella cosa. Con questa nuova possibilità in mente, lei e le

Page 33: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

ragazze guardarono in tutti i cassetti della stanza, sotto i ma-

terassi e i guanciali e persino nelle tasche dei vestiti della

Signorina Flora. La collana di perle comunque non fu trova-

ta. Nancy propose ad Helen di tentar di scoprire come avesse

fatto il ladro ad entrare.

Helen l'accompagnò fuori della casa e Nancy cominciò

subito a cercare impronte. Non vi era alcuna traccia nei por-

tici, né in quello anteriore, né in quello posteriore dell'edifi-

cio, e neppure sui vialetti, che erano ricoperti di ghiaino fi-

nissimo.

– Dobbiamo ispezionare il terreno molle sotto le finestre

– disse Nancy. – Può darsi che il ladro si sia arrampicato.

– Ma zia Rosemary ha detto che tutte le finestre del

pianterreno sono sprangate – obiettò Helen.

– Certo – disse Nancy – ma io penso che ci convenga

guardare lo stesso.

Le ragazze esaminarono il terreno, passando da una fi-

nestra all'altra, ma non vi erano impronte. Alla fine Nancy si

fermò e guardò pensosamente l'edera che ricopriva il muro.

– Pensi che il ladro si sia arrampicato al piano superiore

per di lì? – domandò Helen. – Ma ci sarebbero ugualmente le

impronte sul terreno.

Nancy disse che era possibile che il ladro si fosse porta-

to un'asse e l'avesse posata per terra, in modo da passare dal

vialetto al muro della casa.

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– Quindi potrebbe essersi arrampicato aggrappandosi

all'edera, essere disceso con lo stesso sistema per poi rag-

giungere il vialetto e andarsene senza lasciare tracce.

Nancy fece un'altra volta il giro dell'intero edificio esa-

minando attentamente in ogni punto l'edera, che dalla base

dei muri s'avvolgeva verso l'alto in un fitto intreccio. Final-

mente disse:

– No, il ladro non è entrato in casa per questa via.

– Non ci sarà entrato volando! – disse Helen. – Dunque,

come avrà fatto?

Nancy scoppiò a ridere.

– Se fossi in grado di dirtelo, il mistero sarebbe già

mezzo risolto.

Aggiunse che le sarebbe piaciuto visitare i dintorni della

villa.

– Potremmo trovare qualche indizio di come il ladro si è

introdotto nella casa.

Mentre passeggiavano, Nancy teneva gli occhi bene a-

perti, ma non notò nulla di sospetto. Infine raggiunsero un

viottolo lastricato di mattoni mezzo sgretolati. Esso prose-

guiva con un percorso stranamente intricato.

– Dove conduce questo viottolo? – domandò Nancy.

– Be', credo che un tempo arrivasse fino a Riverview

Manor, la proprietà confinante – rispose Helen. – Un giorno

ti porterò a visitarla. Il primo proprietario era fratello dell'ar-

chitetto che costruì Villa degli Olmi. Anzi la residenza di

Riverview Manor ne è la copia esatta. – Helen continuò rac-

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contando che i due fratelli erano vissuti sempre in perfetto

accordo, ma i loro figli, dopo aver ereditato le due proprietà,

avevano avuto una violenta lite ed erano diventati irriducibili

nemici. – Riverview Manor è stata venduta parecchie volte

nel corso degli anni, ma poi è rimasta disabitata per molto

tempo.

– Vuoi dire che ora non ci vive nessuno? – domandò

Nancy. Alla risposta affermativa di Helen, aggiunse ridendo:

– Allora può darsi che sia quella la casa del fantasma!

– In tal caso deve trattarsi veramente di un fantasma –

disse Helen. – Non c'è un solo mobile in quella casa.

Le due ragazze ritornarono alla Villa degli Olmi e rac-

contarono come le loro ricerche non avessero portato ad al-

cun risultato. Nancy, ricordando che molte case coloniali a-

vevano entrate e passaggi segreti, domandò alla Signorina

Flora:

– Sapete se vi sia qualche entrata segreta di cui il ladro

potrebbe essersi servito per introdursi in casa?

La signora Turnbull rispose di no, e spiegò che suo ma-

rito era un uomo molto riservato e che era morto quando Ro-

semary era ancora in fasce.

– È anche possibile che fosse a conoscenza di un'entrata

segreta, ma che abbia preferito non parlarmene per timore

d'impressionarmi – aggiunse infine.

Zia Rosemary, vedendo che sua madre cominciava ad

essere turbata da questi discorsi, ricordò che era ora di cola-

zione. Le due ragazze la seguirono in cucina e l'aiutarono a

Page 36: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

preparare un appetitoso pranzetto: pollo freddo con maione-

se, biscotti e macedonia di frutta.

A tavola la conversazione toccò vari argomenti, ma ogni

volta finiva col tornare al mistero del fantasma. Avevano ap-

pena finito di mangiare, quando all'improvviso Nancy s'irri-

gidì sulla sedia.

– Che ti succede? – domandò Helen.

Nancy guardava immobile attraverso la porta della sala

da pranzo, in direzione delle scale. Tosto si rivolse alla Si-

gnorina Flora.

– Avete lasciato la radio accesa in camera vostra?

– No, non mi pare.

– E voi, zia Rosemary?

– No. Né mamma né io abbiamo acceso la radio stama-

ne. Ma perché… – Non terminò la frase, perché tutte ora po-

tevano udire distintamente una musica proveniente dal piano

superiore.

Helen e Nancy si alzarono di scatto dalle loro sedie, si

precipitarono nell'atrio e su per le scale. La musica proveniva

dalla camera della Signorina Flora, e quando vi entrarono

tutte affannate, videro che si trattava proprio della radio.

Nancy si avvicinò all'apparecchio e lo esaminò. Era di vec-

chio modello e non aveva nessun congegno per il funziona-

mento automatico. – Qualcuno è entrato in questa stanza ed

ha acceso la radio! – affermò.

Page 37: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Un'espressione allarmata si dipinse sulla faccia di He-

len, ma la ragazza si sforzò di dominare il suo nervosismo e

domandò:

– Nancy, non credi che la radio possa essere stata messa

in funzione con un dispositivo di telecomando? Ho sentito

parlare di cose del genere.

Nancy disse che era improbabile.

– Secondo me, Helen, il ladro non è mai uscito dalla ca-

sa. Lui e il fantasma sono la stessa persona. Oh, se prima a-

vessimo guardato anche nella cantina e in soffitta! Forse

siamo ancora in tempo. Vieni!

Helen, invece di uscire, rimase a fissare il caminetto.

– Nancy – disse. – Non potrebbe essersi nascosto lì?

Senza indugiare oltre, attraversò la stanza e, inginocchiando-

si sul pavimento, cercò di guardare su per la cappa. Lo sfia-

tatoio era chiuso. Helen allungò un braccio e tirò la maniglia

per aprirlo.

Un istante dopo strillò:

– Ohi!

– Oh, povera Helen! – esclamò Nancy accorrendo.

Una valanga di fuliggine era venuta giù dal camino, im-

brattando Helen dalla testa ai piedi.

– Portami un asciugamano, Nancy, ti dispiace? – suppli-

cò la ragazza in tono sconsolato.

Nancy corse nella stanza da bagno e prese due grandi

asciugamani, li avvolse intorno all'amica e tornò in bagno

Page 38: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

con lei per aiutarla a fare uno shampoo e a ripulirsi comple-

tamente. Infine le portò un altro vestito.

– La mia idea del camino non è stata molto geniale, ve-

ro? – disse Helen mortificata. – E ora probabilmente è troppo

tardi per prendere il ladro.

Nonostante ciò lei e Nancy salirono ugualmente in sof-

fitta e guardarono dietro casse e bauli, per vedere se c'era

qualcuno nascosto. Poi scesero nella cantina e ispezionarono

i vari locali che la componevano. Ma neppure qui vi era trac-

cia del ladro che si era introdotto nella villa.

Quando la Signorina Flora ebbe udito il loro racconto,

sospirò angosciata.

– È il fantasma… Non c'è altra spiegazione.

– Ma perché questa improvvisa comparsa di un fanta-

sma qui da noi? – intervenne zia Rosemary. – La casa è stata

abitata fin dal 1785 e nessuno spettro ha mai disturbato i suoi

occupanti.

– Be', il movente sembrerebbe essere il furto – replicò

Nancy.

– Quello che non riesco a capire è perché il ladro stia

cercando di spaventarvi.

– Ciò che importa – interloquì Helen – è riuscire a met-

tergli le mani addosso.

– Oh, magari vi riuscissimo! – disse la Signorina Flora,

con un leggero tremito nella voce.

Page 39: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Le ragazze stavano togliendo i piatti dalla tavola per

portarli in cucina, quando si udì bussare forte alla porta d'in-

gresso.

– Dio mio! – disse la Signorina Flora. – Chi sarà mai?

Forse è il ladro che è venuto per farcì del male!

Zia Rosemary le cinse le spalle con un braccio.

– Via, non ti agitare così! – disse dolcemente. – Proba-

bilmente è quel signore che vuole acquistare Villa degli Ol-

mi. – Si rivolse a Nancy e ad Helen. – Mamma però non è

disposta a vendere al basso prezzo che le offre costui.

Nancy disse che sarebbe andata lei ad aprire, posò i

piatti e attraversò l'atrio. Giunta davanti alla porta, l'aprì con

decisione.

Davanti a lei c'era Nathan Gomber!

Page 40: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

5

Per alcuni secondi Nathan Gomber fissò Nancy con oc-

chi increduli.

– Voi! – proruppe alla fine.

– Non vi aspettavate d'incontrarmi qui, non è vero? –

disse Nancy freddamente.

– No di certo. Pensavo che avreste seguito il mio consi-

glio di stare accanto a vostro padre. I giovani d'oggi non

hanno un briciolo di cuore! – disse Gomber scuotendo la te-

sta disgustato.

Nancy ignorò il rimprovero.

Con un'alzata di spalle l'uomo avanzò nella sala.

– Una cosa è certa. Se succede qualcosa a vostro padre

non ve lo perdonerete mai. Ma non potrete dare la colpa a

me. Io vi ho avvertito!

Neppure questa volta Nancy rispose, ma continuò a os-

servarlo attentamente, cercando di indovinare quali fossero

le sue vere intenzioni. Era sicura che non si trattava di solle-

citudine per suo padre.

Nathan Gomber cambiò bruscamente argomento.

– Desidero parlare con la signora Turnbull e la signora

Hayes – disse. – Andate a chiamarle!

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Nancy fu urtata dal tono aspro di Gomber, ma fece die-

trofront e attraversò l'atrio verso la sala da pranzo.

– Abbiamo sentito tutto – disse la Signorina Flora in un

bisbiglio. – Non riceverò il signor Gomber. Io non voglio

vendere questa casa.

Nancy rimase sbalordita nell'udire queste parole.

– Volete dire che è lui la persona che vuole acquistarla?

– Sì.

Nancy fu subito sul chi vive. Ricordando la natura

dell'altro affare in cui Nathan Gomber era implicato, era

molto diffidente riguardo ai motivi che lo spingevano ad ac-

quistare Villa degli Olmi. Le balenò l'idea che stesse cercan-

do di ottenere la proprietà a bassissimo prezzo, per poi ri-

venderla in lotti edificabili con enorme guadagno.

– Penserò io a dirgli che non intendete vendere – disse

Nancy a bassa voce.

La sua precauzione però era stata inutile. Sentendo ru-

mor di passi alle sue spalle, si girò e vide Gomber ritto sulla

soglia.

– Salve a tutti quanti! – disse.

La Signorina Flora, zia Rosemary ed Helen si mostraro-

no infastidite. Era evidente che trovavano decisamente sco-

stanti i modi di quell'individuo.

Zia Rosemary aveva serrato le mascelle in un atteggia-

mento alquanto duro. Tuttavia disse cortesemente:

– Helen, questi è il signor Gomber. Signor Gomber, la

signorina Corning, mia nipote.

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– Piacere di conoscervi – disse l'ospite stringendo la

mano ad Helen.

– Nancy, penso che abbiate già incontrato il signor

Gomber

– disse zia Rosemary.

– Sicuro! – disse Nathan Gomber con una risata un po'

rauca. – Sicuro che ci siamo incontrati, Nancy ed io!

– Solo una volta – precisò Nancy. Ignorando la stoccata,

egli continuò:

– Nancy Drew è una ragazza molto strana. Suo padre è

in grave pericolo e io ho cercato di persuaderla a stare al suo

fianco, e invece lei ha pensato bene di venire in visita qui da

voialtri.

– Suo padre è in pericolo? – chiese preoccupata la Si-

gnorina Flora.

– Il babbo dice di no – ribatté Nancy. – E inoltre sono

sicura che mio padre sa cavarsela benissimo da solo. – La

ragazza guardò fieramente negli occhi Nathan Gomber, co-

me per fargli capire che i Drew non si lasciavano intimorire

tanto facilmente.

– Bene – disse l'ospite. – Veniamo agli affari. – Tirò

fuori di tasca una busta piena di carte. – Ecco qua, tutto

pronto e in regola. Non avete che da firmare, signora Tur-

nbull.

– Io non sono disposta a vendere per una cifra così bas-

sa – disse la Signorina Flora. – Per essere più precisa, non ho

intenzione di vendere affatto.

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Nathan Gomber scrollò il capo.

– E invece venderete – profetizzò. – Ho parlato con pa-

recchia gente, in città. Tutti sanno che questa vecchia casa è

infestata da spettri, e nessuno sarebbe disposto a pagarvela

cinque centesimi… nessuno, eccetto me, s'intende.

Mentre attendeva l'effetto delle sue parole, Nancy s'in-

tromise.

– Dal momento che la casa è stregata, perché volete

comprarla?

– Be' – rispose Gomber – io credo di aver l'animo del

giocatore. Mi piacerebbe investire qui un po' di denaro, an-

che se c'è un fantasma che si esibisce nei paraggi. – Scoppiò

in una risata fragorosa e continuò: – Io sono anche del parere

che potrebbe essere molto divertente imbattersi in un fanta-

sma e dargli il fatto suo!

Nancy pensò con disgusto: "Nathan Gomber, credo che

tu sia la persona più presuntuosa e detestabile che io abbia

mai conosciuto".

Tutto d'un tratto il volto dell'uomo mutò completamen-

te. L'espressione furbesca di poco prima svanì, e uno sguardo

assorto, quasi malinconico, apparve nei suoi occhi. Egli se-

dette su una delle seggiole della sala da pranzo e appoggiò il

mento su una mano.

– Voi penserete, suppongo, che io non sia che un uomo

d'affari, duro e senza cuore – disse. – La verità è che sono un

sentimentale. Ora vi dirò perché desidero tanto questa vec-

chia casa. Io ho sempre sognato di possedere un luogo così,

Page 44: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

un'antica villa coloniale, per sentirmi in qualche modo legato

alla vecchia America. Vedete, i miei erano povera gente,

laggiù, in Europa. Ora che ho fatto un po' di soldi, mi piace-

rebbe poter disporre di una casa come questa, ritirarmi qui di

tanto in tanto, godermi la sua tranquillità, le sue tradizioni…

La Signorina Flora sembrò commossa dalle parole di

Gomber.

– Non immaginavo che desideraste tanto questa casa –

disse gentilmente. – Dopo tutto penso che farei bene a ceder-

la. Ormai è davvero troppo grande per noi.

Vedendo che sua madre stava per lasciarsi convincere,

zia Rosemary intervenne prontamente.

– Non devi vendere questa casa, mamma. Io so che le

sei affezionata. Quanto al fantasma, sono certa che il mistero

sarà presto chiarito, ed allora ti spiacerà di aver lasciato Villa

degli Olmi. Non accettare, ti prego!

Gomber lanciò un'occhiata torva alla signora Hayes.

– Perché non comperate Riverview Manor? – gli do-

mandò Nancy. – La villa è uguale a questa ed è in vendita.

Probabilmente potreste anche averla a un prezzo più basso.

– Sono stato a vederla – replicò Gomber. – È in pessime

condizioni. Dovrei spendere un patrimonio per rimetterla a

posto. Niente da fare! È questa che voglio, e l'avrò! Tanta

arroganza fu troppo per zia Rosemary. Con occhi che face-

vano fiamme, disse:

– Signor Gomber! Questo colloquio è chiuso. Addio!

Page 45: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Con viva soddisfazione, e anche con un pizzico di diver-

timento da parte di Nancy, Nathan Gomber obbedì

all'"ordine" di andarsene. Aveva una strana aria da agnello

mansueto, mentre attraversava la sala d'ingresso e scivolava

fuori dal portone.

– Che sfacciataggine! – sbottò Helen.

– Forse non avremmo dovuto essere così dure con lui –

disse timidamente la Signorina Flora. – La sua storia è com-

movente, e in fondo io posso comprendere questa ambizione

di far credere a una sua discendenza da un'antica famiglia

americana.

– Sono pronta a scommettere che non c'è una parola di

vero in ciò che ha detto il signor Gomber – replicò Helen.

– Mio Dio, mi sento così confusa – disse la Signorina

Flora con la voce che le tremava. – Andiamo a sederci in sa-

lotto e parliamo un po' con calma.

Le due ragazze si fecero da parte per lasciare passare la

Signorina Flora e zia Rosemary. Le seguirono nel salotto e

presero posto l'una accanto all'altra sul divano vicino al ca-

minetto. Nancy, obbedendo a un impulso improvviso, corse

alla finestra per vedere che direzione avesse preso Gomber.

Fu molto sorpresa di notare che si stava allontanando a piedi

lungo il tortuoso viale d'accesso.

– Strano! Non è venuto in macchina – disse Nancy fra

sé.

– C'è un bel po' di strada per arrivare in città e prendere

il treno o l'autobus per River Heights.

Page 46: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Mentre si arrovellava a cercare una risposta ai suoi dub-

bi, Nancy credette di udire uno strano cigolio. Tutto d'un

tratto Helen emise uno strillo acuto. Nancy si voltò di scatto.

– Là! gridò Helen indicando il soffitto, e tutte guardaro-

no in alto.

Il lampadario di cristallo si era messo improvvisamente

ad oscillare avanti e indietro!

– Ancora il fantasma! – gridò la Signorina Flora. Pareva

sul punto di svenire per lo spavento.

Nancy si guardò rapidamente attorno. Nessun altro og-

getto si muoveva nella stanza, perciò non poteva trattarsi di

vibrazioni dell'edificio. Che fosse qualcuno di sopra, nella

stanza della Signorina Flora, a provocare l'oscillazione?

– Io salgo a vedere – disse Nancy.

Correndo in punta di piedi per non far rumore, uscì dalla

stanza, attraversò l'atrio e cominciò a salire la scala, appog-

giandosi al muro per non far scricchiolare i gradini. Era arri-

vata quasi in cima, quando udì distintamente il rumore di una

porta che si chiudeva. Allora si lanciò di corsa attraverso

l'anticamera e irruppe nella stanza della Signorina Flora.

Nessuno!

– Forse questa volta il fantasma non ha avuto il tempo

di scappare ed è nascosto nell'armadio! – pensò Nancy. An-

che Helen e le due signore erano salite nel frattempo. Entra-

rono nella camera proprio mentre Nancy spalancava le porte

dell'armadio. Ma per la seconda volta non vi trovò nessuno.

Page 47: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy si morse le labbra per il disappunto. Bisognava

ammettere che quel fantasma era molto scaltro. Dove si era

cacciato? Non gli aveva lasciato il tempo di scendere al pian-

terreno, né di rifugiarsi in un'altra stanza.

Eppure non v'era dubbio che fosse stato nella camera

della Signorina Flora!

– Vuoi spiegarci perché sei salita? – la pregò Helen.

Nancy espose la sua teoria, ma, proprio mentre ne parlava, le

venne il dubbio che si trattasse di una fantasticheria senza

fondamento. In fondo non si poteva escludere che il movi-

mento del lampadario fosse stato provocato da qualche altra

causa.

– C'è un solo modo di accertarsene – disse. – Fare una

prova.

Nancy pregò Helen di tornare giù in salotto e di tener

d'occhio il lampadario. Lei, da sopra, avrebbe cercato di farlo

muovere dondolandosi sulle gambe nel punto corrisponden-

te.

– Se funziona, avremo finalmente un indizio – disse

piena di speranza.

Helen eseguì prontamente e abbandonò la stanza. Nancy

le lasciò il tempo di raggiungere il salotto, quindi cominciò a

dondolarsi energicamente, ora in questa ora in quella dire-

zione, nel punto del pavimento al di sopra del lampadario.

L'esperimento era appena cominciato, allorché dal piano di

sotto Helen Corning emise un urlo acutissimo.

Page 48: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

6

– È successo qualcosa ad Helen! – gridò zia Rosemary

spaventata. Nancy attraversò correndo l'anticamera, raggiun-

se le scale e scese a volo facendo due scalini per volta. Helen

si era accasciata in una poltrona del salotto e si copriva il

volto con le mani.

– Helen! Cos'è successo? – disse Nancy, accorrendo al

suo fianco.

– Là! Là fuori! A quella finestra! – Helen indicò la fine-

stra che guardava sulla facciata, dalla parte della sala d'in-

gresso.

– Il più orribile ceffo che abbia mai visto!

– Una faccia d'uomo?

– Oh, non lo so. Sembrava il muso di un gorilla.

Helen chiuse gli occhi, come per scacciare dalla memo-

ria quella spaventosa visione.

Nancy non aspettò di sapere di più. In un secondo fu al-

la porta d'ingresso e la spalancò. Si precipitò fuori e guardò

bene tutt'intorno. Non vide nessun animale nei pressi della

casa, e sotto la finestra non vi era alcuna impronta.

Sconcertata, la giovane investigatrice scese di corsa i

gradini del portico e cominciò a perlustrare i dintorni. Intanto

Page 49: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Helen si era ripresa ed era uscita per unirsi a Nancy. Insieme

ispezionarono tutti gli edifici esterni e guardarono dietro o-

gni cespuglio del parco di Villa degli Olmi. Non trovarono

una sola impronta, né alcun altro segno che indicasse la pre-

senza di un gorilla o di un altro essere nel parco della tenuta.

– Eppure l'ho visto! Sono certa di averlo visto! – insi-

stette Helen.

– Non ne dubito affatto – Nancy rispose.

– E allora? Come si spiega tutto ciò? – domandò Helen.

– Io non ho mai creduto agli spiriti, lo sai bene. Ma se doves-

sero succedere altri fatti del genere, ti assicuro che finirò col

crederci.

Nancy rise.

– Non ti agitare, Helen – disse. – Ci sarà sicuramente

una spiegazione logica per quell'apparizione alla finestra.

Le ragazze tornarono verso l'ingresso della villa. La Si-

gnorina Flora e zia Rosemary erano sulla porta ad attenderle

e insistettero per sapere cos'era accaduto. Mentre Helen rac-

contava il fatto, Nancy esaminò ancora una volta l'esterno

della finestra dove era avvenuta la terrificante apparizione.

– Credo di aver trovato! – disse inaspettatamente. – Il

nostro fantasma non ha fatto altro che sporgersi dall'estremi-

tà del portico reggendo una maschera davanti alla finestra. –

Nancy allungò il braccio per dimostrare come ciò era possi-

bile.

– Ecco perché non ha lasciato impronte sotto la finestra!

– esclamò Helen. – Certo che è stato svelto a svignarsela.

Page 50: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Deve trattarsi di un fantasma velocista! – aggiunse con un'al-

legra risata.

Il suo buonumore, con soddisfazione di Nancy, attenuò

la tensione generale. Aveva notato infatti che la Signorina

Flora si appoggiava stancamente al braccio di sua figlia.

– Faresti bene a riposarti un poco, mamma – le consi-

gliò la signora Hayes.

– Forse hai ragione – rispose la Signorina Flora.

Fu deciso che l'anziana signora andasse nella camera di

zia Rosemary, mentre le altre avrebbero continuato l'esperi-

mento del lampadario.

Helen e zia Rosemary andarono nel salotto e aspettaro-

no che Nancy salisse lo scalone e raggiungesse la camera da

letto della Signorina Flora. Per la seconda volta Nancy co-

minciò a dondolarsi da una parte e dall'altra. Al piano di sot-

to, zia Rosemary e la nipote avevano gli occhi fissi al soffit-

to.

– Guarda! – esclamò Helen, indicando il lampadario di

cristallo. – Si muove!

Un attimo dopo il lampadario compì una mezza oscilla-

zione a sinistra, quindi una completa a destra.

– Nancy ha dimostrato che il fantasma era nella camera

di mia madre! – disse zia Rosemary vivamente eccitata.

Dopo alcuni minuti il movimento oscillatorio cominciò

a diminuire, e infine cessò del tutto. Nancy scese dalle scale

di corsa.

– Ha funzionato?

Page 51: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Sì, sì! – rispose zia Rosemary. – Oh, Nancy, abbiamo

due fantasmi nella casa!

– Come sarebbe a dire? – domandò Nancy.

– Uno di sopra a far oscillare il lampadario, e l'altro fuo-

ri ad agitare quella spaventosa maschera davanti alla finestra.

Nessuno sarebbe riuscito a passare dalla camera della Signo-

rina Flora al portico in un tempo così breve. Oh, questo

complica tutto!

– È vero – convenne Nancy. – Il problema adesso è que-

sto: o i fantasmi sono due e agiscono d'accordo, oppure si

tratta sempre dello stesso. Non è affatto impossibile. Potreb-

be aver lasciato la camera della Signorina Flora senza farsi

vedere, aver raggiunto in qualche modo il pianterreno ed es-

sere uscito mentre eravamo di sopra. Io sono convinta che ci

sia un'entrata segreta in questa casa, e forse più d'una. Credo

che la prima cosa da fare sia scoprire dov'è, o dove sono.

– Comunque prima sarà bene lavare i piatti – suggerì zia

Rosemary.

Mentre erano alle prese con le stoviglie, lei e le ragazze

continuarono a discutere di quanto stava accadendo, e la si-

gnora Hayes disse tra l'altro che aveva proposto a sua madre

di lasciare la casa, anche senza venderla.

– Pensavo che avremmo potuto andarcene via almeno

per un breve periodo di vacanza, ma mamma rifiuta di parti-

re. Dice che è decisa a restare qui, finché questo mistero non

sarà stato chiarito.

Helen sorrise.

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– La mia bisnonna è una donna meravigliosa, Nancy.

Ho imparato molto da lei in fatto di tenacia e forza d'animo.

Se mai dovessi arrivare all'età che ha lei, mi accontenterei di

averne la metà.

– Sì, è un esempio per noi tutte – confermò zia Rose-

mary. Nancy accennò col capo.

– È proprio vero. Io non conosco vostra madre da molto

tempo, zia Rosemary, ma trovo che sia una delle più care

persone che abbia mai incontrato.

– Se la Signorina Flora ha deciso di non lasciare la casa

– disse Helen – suppongo che resteremo anche noi.

– Su questo non ci sono dubbi – disse Nancy con un sor-

riso. Non appena ebbero rimesso i piatti al loro posto, le ra-

gazze furono pronte per iniziare le ricerche di un'entrata se-

greta nella villa.

– Direi di cominciare dalla stanza della Signorina Flora

– suggerì Helen.

– Più che logico – approvò Nancy e s'avviò per prima su

per lo scalone.

Ogni centimetro quadrato delle pareti, che erano rivesti-

te per metà dell'altezza con pannelli d'acero, fu saggiato con

piccoli colpi. Il muro però si rivelò ovunque compatto e non

fu possibile individuare alcuno spazio vuoto. Lo scrittoio, il

comò e il letto furono spostati, e Nancy controllò minuzio-

samente il rivestimento ligneo alla ricerca di crepe o com-

messure più larghe del normale, che indicassero l'esistenza di

una porta segreta.

Page 53: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Niente finora – annunciò, e quindi decise di ispeziona-

re il caminetto.

Sui lati esterni, anch'essi a pannelli, non notò nulla di

sospetto, e neppure sulla parte frontale, che era in mattoni.

Nancy passò allora ad esaminare l'interno, ma anche qui tutto

appariva perfettamente normale. Nessun segno indicava che

le pietre annerite del fondo fossero state smosse. Nancy

chiuse il portello di tiraggio del camino che Helen aveva la-

sciato aperto e suggerì di proseguire le ricerche in un'altra

stanza al pianterreno. Così fecero, ma alla fine non si trovò

alcuna traccia di un'entrata segreta.

– Mi pare che per oggi possa bastare – fece notare zia

Rosemary a questo punto.

Nancy stava per obiettare che non era affatto stanca e

che avrebbe desiderato continuare, ma subito si rese conto

che il suggerimento della signora Hayes era dovuto al fatto

che sua madre appariva nuovamente tesa e affaticata. Anche

Helen se n'era accorta e suggerì:

– Che ne direste di anticipare la cena? Ho una fame da

lupo.

– Anch'io – fece eco Nancy, ridendo allegramente.

Il suo buonumore contagiò un po' tutte, e ben presto an-

che la Signorina Flora parve dimenticare l'incubo che grava-

va sulla casa.

Andò a sedersi in cucina, mentre zia Rosemary e le ra-

gazze preparavano la cena.

Page 54: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Uhm, bistecca con patatine, piselli freschi e una deli-

ziosa torta di gelato con le meringhe per dessert – disse He-

len. – Non ce la faccio a resistere…

– Prima un po' di frutta – annunciò zia Rosemary, to-

gliendo dal frigorifero un vaso di frutta sciroppata.

Un momento dopo il gruppetto era a tavola. Nancy, per

evitare che la conversazione toccasse temi poco piacevoli,

chiese alla Signorina Flora di parlare dei ricevimenti e delle

feste che si erano svolte in passato nella villa. L'anziana si-

gnora sorrise nel rievocare memorie tanto lontane.

– Ricordo sempre una storia buffa che soleva raccontare

mio marito, un fatto accadutogli quando era ancora un ragaz-

zino

– cominciò la Signorina Flora. – Una sera i suoi genitori

davano una festa mascherata e per quell'ora lui doveva essere

già a letto da un pezzo, profondamente addormentato. La sua

governante era scesa per parlare con alcuni domestici. Ebbe-

ne, la musica svegliò mio marito e lui pensò di fare un bello

scherzo e di unirsi agli ospiti.

– "Mi metterò un costume anch'io" si disse. Sapeva che

su in soffitta ce n'erano alcuni dentro a un baule. – La Signo-

rina Flora s'interruppe un momento. – A proposito, ragazze,

credo proprio che dovreste vederli, prima che ve ne andiate

di qui. Sono bellissimi. Dunque, Everett andò nella soffitta,

aprì il baule e si mise a frugare finché trovò un completo da

soldato. Era un costume molto chiassoso: giubba rossa e pan-

taloni bianchi. Ebbe un bel da fare per infilarselo, e quando

Page 55: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

finalmente vi riuscì, dovette rimboccare le maniche di una

buona metà. Le brache alla zuava gli arrivavano alle caviglie

e il cappello era così largo che gli copriva le orecchie. Tutte

erano scoppiate a ridere a questo punto e zia Rosemary os-

servò:

– Dev'essere stato proprio buffo, mio padre! Continua,

mamma, ti prego!

– Il piccolo Everett scese pian piano le scale e si confu-

se in mezzo alle altre maschere durante il ballo. Per un po'

nessuno si accorse di lui, poi all'improvviso sua madre notò

lo strano personaggio.

– E così – intervenne zia Rosemary – lo mandò dritto a

letto.

– È qui che ti sbagli! – disse ridendo la Signorina Flora.

– Gli ospiti trovarono la cosa tanto spassosa, che insistettero

perché Everett rimanesse. Alcune delle signore presenti bal-

larono con lui. Everett frequentava la scuola di danza, ed era

un ottimo ballerino. Poi gli offrirono fragole, panna e una

fetta di torta.

– E poi lo misero a letto – concluse Nancy. La Signorina

Flora rise di nuovo.

– Povero piccolo! Si addormentò mentre stava man-

giando, e suo padre dovette prenderlo in braccio e portarlo di

sopra. Lo misero nel suo lettino col costume ancora indosso.

Naturalmente la governante ne fu sconvolta, e credo che per

il resto della notte non riuscisse a dormire al pensiero che

sarebbe stata licenziata. Ma non fu così. Anzi, rimase presso

Page 56: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

la famiglia ancora molti anni, e poté vedere i bambini diven-

tare uomini.

– Davvero divertente! – disse Nancy.

Stava per pregare la Signorina Flora di raccontare anco-

ra qualcosa, allorché il telefono squillò. Zia Rosemary andò

a rispondere e subito dopo chiamò:

– È per voi, Nancy!

Nancy raggiunse in fretta l'atrio, sollevò il ricevitore e

subito lanciò un grido di gioia.

– Babbo! Che bella sorpresa!

Il signor Drew disse che non era riuscito a rintracciare

Willie Wharton. Pareva, anzi, da certi indizi, che non si tro-

vasse a Chicago, ma in qualche altra città.

– Ho qualche altra faccenda da sbrigare quaggiù e dovrò

trattenermi fino a tutto domani. Come vanno le cose lì da te?

– Non sono ancora riuscita a risolvere il mistero – lo in-

formò Nancy. – Nel frattempo si sono verificati nuovi fatti

strani. Non vedo l'ora che venga anche tu qui a Cliffwood.

Sono certa che mi sarai di grande aiuto.

– D'accordo, verrò. Ma non venirmi incontro alla sta-

zione, perché non so esattamente quando arriverò. Tra l'altro

non è escluso che debba rimanere a Chicago più del previsto.

Il signor Drew disse che a Cliffwood avrebbe preso un

taxi.

Nancy gli raccontò in breve le sue recenti esperienze a

Villa degli Olmi, si trattenne a parlare d'altro per qualche

minuto ancora e infine riagganciò. Quando tornò a sedersi a

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tavola con le altre, le informò dell'imminente visita del si-

gnor Drew. – Oh, sarà un vero piacere conoscere vostro pa-

dre – disse la Signorina Flora. – Come avvocato potrà darci

qualche consiglio prezioso.

Vi fu una pausa dopo questa osservazione. Passarono

alcuni secondi nel silenzio più assoluto. Improvvisamente le

quattro donne trasalirono, guardandosi allarmate l'un l'altra.

Da qualche parte, al piano superiore, giungevano le note la-

mentose di un violino.

Che il fantasma avesse acceso di nuovo la radio?

Nancy s'alzò di scatto dalla tavola e partì di corsa, deci-

sa a scoprirlo.

Page 58: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

7

Nel giro di cinque secondi Nancy aveva raggiunto il pi-

ano superiore. La musica cessò all'istante. Si precipitò nella

camera della Signorina Flora, da dove le era sembrato che

provenisse il suono di violino. La radio era spenta. Nancy

toccò immediatamente l'apparecchio per sentire se era caldo,

anche minimamente. Ciò avrebbe provato che era stato in

funzione.

– La musica non veniva di qui – disse fra sé, sentendolo

freddo.

Nell'uscire in gran fretta dalla stanza, per poco non si

scontrò con Helen.

– Cos'hai trovato? – chiese l'amica ansimando.

– Nulla, per il momento – rispose Nancy, e corse nella

camera di zia Rosemary per controllare l'altra radio, che si

trovava sul comodino.

Anche questa era fredda.

Le due ragazze indugiarono al centro della stanza, acci-

gliate e perplesse.

– La musica c'è stata, vero, Nancy? – domandò Helen

con fare un po' incerto.

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– Io l'ho udita distintamente – rispose Nancy. – Ma dove

può essere la persona che ha suonato il violino? O che ha

messo un disco su un grammofono, o che ha acceso una ra-

dio nascosta da qualche parte? Helen, io sono sempre più

convinta che ci sia un'entrata segreta. Qualcuno se ne serve

per penetrare in questa casa e poi cerca di spaventarci.

– Ci sta riuscendo, se è per questo – disse Helen. – Tutto

ciò è davvero impressionante.

– E pericoloso, anche – pensò Nancy fra sé.

– Domani riprenderemo le ricerche subito dopo colazio-

ne – propose Helen.

– Senz'altro – Nancy rispose. – Ma intanto penso sia

prudente chiedere la protezione della polizia per la Signorina

Flora e zia Rosemary… e anche per noi.

– Lo penso anch'io – approvò Helen. – Scendiamo a

parlargliene subito!

Le ragazze tornarono al pianterreno e Nancy, dopo aver

informato la signora Hayes e sua madre del loro recente in-

successo, disse ciò che aveva in mente.

– Ahimè! La polizia non ci prenderà sul serio, ragazza

mia!

– gemette la Signorina Flora.

– Mamma cara – intervenne sua figlia – il capitano e i

suoi uomini non ci hanno creduto, perché hanno pensato che

ci fossimo lasciate suggestionare. Ma Nancy ed Helen hanno

udito la musica per ben due volte e hanno visto con i loro

occhi il lampadario oscillare. Sono certa che il capitano Ros-

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sland darà ascolto a Nancy e acconsentirà a mandare una

guardia. Nancy sorrise alla Signorina Flora.

– Non chiederò al capitano di credere al fantasma o di

dargli la caccia. Intendo semplicemente pregarlo di far sor-

vegliare la villa da qualcuno dei suoi agenti. Non credo che

corriamo alcun pericolo finché siamo sveglie, ma vi confesso

che l'idea di andare a dormire col pensiero di ciò che il fanta-

sma potrebbe combinare, mi procura una certa inquietudine.

La signora Turnbull finalmente si lasciò convincere e Nancy

andò a telefonare alla polizia. Il capitano Rossland promise

che avrebbe mandato uno dei suoi uomini quella sera stessa.

– Tornerà ogni notte finché ne avrete bisogno – aggiun-

se il funzionario. – Gli dirò di non suonare alla porta per av-

vertirvi del suo arrivo. Se qualcuno ha intenzione di insi-

nuarsi nella villa, sarà meglio non fargli sapere che c'è un

agente di guardia.

– Capisco – disse Nancy.

Quando la Signorina Flora, sua figlia e le due ragazze

andarono a letto, erano tutte fiduciose che le aspettasse una

notte tranquilla. Nancy pensò che se il fantasma non si fosse

fatto vivo, ciò avrebbe significato che il passaggio segreto di

cui si serviva per penetrare nella villa doveva trovarsi in

qualche punto del parco.

– Nel qua! caso – pensò – si sarà accorto della guardia e

non avrà osato entrare.

La giovane investigatrice non poté appagare il suo vivo

desiderio di un buon sonno ristoratore, perché verso mezza-

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notte si svegliò di soprassalto. Nancy era sicura di aver udito

un rumore da qualche parte, ma ora tutto era silenzio nella

casa. Nancy rimase immobile ad ascoltare, infine scivolò

fuori dal letto.

– Forse il rumore che ho sentito veniva da fuori – si dis-

se. Camminando in punta di piedi per non svegliare Helen,

Nancy andò alla finestra e stette a guardare il parco rischiara-

to dalla luna. Le ombre proiettate dai rami degli alberi, culla-

ti da una leggera brezza, si muovevano avanti e indietro sul

prato. Dal giardino saliva fino a lei il profumo delle rose in

pieno fiore.

– Che notte incantevole! – pensò Nancy. Improvvisa-

mente trasalì. Un'ombra furtiva si era spostata, veloce e si-

lenziosa, da dietro il tronco di un albero a una macchia di

arbusti. Era la guardia o il fantasma? Mentre scrutava atten-

tamente i cespugli nel tentativo di individuare la misteriosa

figura, percepì nell'anticamera un rumore di passi smorzati.

Un attimo dopo sentì bussare forte alla sua porta.

– Nancy! Svegliatevi! Nancy, presto, correte!

Era la voce della Signorina Flora e sembrava in preda al

panico. Nancy attraversò frettolosamente la stanza, girò la

chiave ed aprì. A questo punto Helen si svegliò e balzò giù

dal letto.

– Cos'è successo? – domandò con voce assonnata.

Nel frattempo anche zia Rosemary era venuta nell'anti-

camera. Senza dire una sola parola, la Signorina Flora si av-

viò in direzione della sua camera da letto, mentre le altre la

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seguivano chiedendosi cosa avrebbero trovato. Il chiarore

della luna penetrava attraverso le persiane, diffondendo nella

stanza una pallida luce. Solo la parte verso l'anticamera ri-

maneva immersa nell'oscurità.

– Là! Là sopra! – La Signorina Flora puntò l'indice in

alto verso uno degli angoli bui.

Due occhi di fuoco fissavano il gruppetto sbigottito!

Nancy fece scattare l'interruttore della lampada a muro e da-

vanti ai loro occhi apparve un grosso gufo dal piumaggio

marrone scuro. Se ne stava appollaiato sulla sporgenza dello

stucco ornamentale che correva lungo la parte superiore delle

pareti.

– Santo cielo! – esclamò zia Rosemary. – Com'è arriva-

to qua dentro quell'uccello?

Passarono alcuni secondi senza che nessuna di loro si

decidesse a parlare. Allora Nancy, per non spaventare ancora

di più la Signorina Flora, disse con tutta l'indifferenza di cui

fu capace:

– Sarà entrato per il camino.

– Ma… – cominciò Helen.

Nancy le lanciò un'occhiata significativa ed Helen non

completò la frase. Voleva certamente dire che il portello era

stato chiuso e che quindi il gufo non poteva esser sceso at-

traverso il camino. Nancy si rivolse alla Signorina Flora e le

chiese se la porta della sua stanza era stata chiusa a chiave.

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– Oh, certamente! – protestò l'anziana signora. – Chiudo

sempre a chiave prima di coricarmi. Mi guarderei bene dal

lasciare la porta aperta.

Nancy non fece alcun commento. Sapendo che la Signo-

rina Flora era un po' distratta, pensò che poteva benissimo

essersene dimenticata. Qualcuno ne aveva approfittato per

entrare nella stanza, aveva fatto volare l'uccello là sopra, e

poi se n'era andato facendo quel tanto di rumore sufficiente a

svegliare la donna.

Per esser sicura che la memoria non le giocasse qualche

scherzo, Nancy si avvicinò al caminetto e vi gettò una rapida

occhiata all'interno. Il portello di tiraggio era chiuso.

– Dunque – rifletté – se la porta era chiusa a chiave, il

fantasma deve conoscere qualche altro modo di entrare in

questa stanza. E un modo che gli ha permesso di sfuggire

alla vigilanza della guardia.

– Io non voglio quel gufo in camera per tutta la notte! –

disse la Signorina Flora interrompendo bruscamente i ragio-

namenti di Nancy. – Bisognerà farlo uscire.

– Non sarà una cosa facile – osservò zia Rosemary. – I

gufi hanno il becco e gli artigli aguzzi e sanno servirsene fe-

rocemente contro chi cerca di disturbarli. Per il resto della

notte è meglio che tu venga a dormire in camera mia, mam-

ma. Il gufo lo faremo uscire domattina.

Nancy pregò la Signorina Flora di fare come diceva sua

figlia.

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– M'incaricherò io di far sloggiare il signor gufo. Avete

un paio di guanti pesanti?

– Ne ho un paio in camera mia – rispose zia Rosemary.

– Sono di pelle molto robusta. Li adopero per lavorare in

giardino.

Li portò a Nancy, la quale se li infilò immediatamente.

Quindi invitò gentilmente zia Rosemary e sua madre a la-

sciare la stanza.

– Helen ed io daremo subito inizio all'Operazione Gufo

– disse sorridendo.

Non appena le due donne furono uscite, sistemò una se-

dia nell'angolo dove c'era il gufo. Nancy contava sul fatto

che la forte luce della lampada doveva aver abbagliato l'ani-

male, il che ne avrebbe facilitato la cattura.

– Apri una delle finestre, Helen, per favore – disse

Nancy. – E augurami buona fortuna!

– Stai attenta a non fartelo scappare, quel coso! – l'am-

monì Helen mentre toglieva il chiavistello e spalancava le

persiane. Nancy salì sulla sedia, si tirò su piano piano e di-

stese le braccia verso il grosso uccello. Quando fu alla di-

stanza giusta, lo agguantò con un movimento fulmineo, te-

nendolo ben stretto fra le mani e imprigionandogli gli artigli.

Subito il gufo prese a dar di becco, muovendo la testa con

piccoli scatti repentini e arrivando a colpire le braccia di

Nancy anche al di sopra dei guanti. Stringendo i denti per il

dolore, la ragazza scese dalla sedia e attraversò la stanza di

corsa. L'uccello si divincolava e beccava furiosamente in tut-

Page 65: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

te le direzioni, ma Nancy cercava di tenerlo in modo che la

maggior parte dei colpi andassero a vuoto. Infine allungò le

braccia fuori della finestra, mollò la presa e saltò indietro.

Helen fu svelta a richiudere le imposte.

– Oh! – fece Nancy, guardando con aria afflitta i suoi

polsi che sanguinavano in più punti. – Meno male che è fini-

ta!

– A chi lo dici! – sospirò l'amica. – Ora chiuderemo a

chiave dal di fuori per impedire al fantasma di farcì qualche

altro omaggio del genere.

All'improvviso Helen afferrò Nancy per un braccio.

– Mi è venuta in mente una cosa – disse. – Ci dovrebbe

essere un poliziotto di guardia qui fuori, eppure il fantasma è

entrato senza che quello si accorgesse di nulla.

– Può darsi che gli sia sfuggito. Altrimenti vuol dire che

esiste un passaggio sotterraneo che conduce alla villa, pro-

babilmente da una delle costruzioni che sorgono sul terreno

della tenuta.

Nancy parlò all'amica della figura furtiva che aveva

scorto nel parco.

– Devo scoprire subito se si trattava del fantasma o del

poliziotto. Andrò a fare un giretto d'ispezione qui attorno.

Chissà… Può anche darsi che il poliziotto non sia venuto –

disse Nancy – ma se c'è, e se è buono a qualcosa, mi troverà!

– D'accordo – disse Helen. – Ma sii prudente, Nancy! Ti

stai esponendo a rischi tremendi per risolvere il mistero di

Villa degli Olmi.

Page 66: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy rise sommessamente, mentre tornavano insieme

nella loro camera. Si vestì in fretta e raggiunse il pianterreno,

quindi si mise in tasca la chiave della porta che dava sul retro

e uscì. Scese di soppiatto i gradini esterni e scivolò verso al-

cuni cespugli. Si guardò intorno e, vedendo che non c'era

nessuno, attraversò il prato e andò ad appostarsi dietro il

grosso tronco di un acero. Rimase nell'ombra per alcuni se-

condi, poi spiccò una corsa in direzione dell'edificio che nel

periodo coloniale era servito da cucina.

A metà percorso avvertì un fruscio alle sue spalle e si

voltò. Una figura d'uomo era emersa dall'ombra e le stava di

fronte a non più di cinque passi. Rapida come un batter di

ciglio una mano corse alla fondina che gli pendeva al fianco.

– Alto là! – intimò.

Page 67: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

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Nancy obbedì e rimase immobile fronteggiando l'uomo.

– Chi siete? – domandò.

– Un agente di polizia, signorina – l'uomo rispose. – Po-

tete chiamarmi Patrick. E voi?

Nancy lo ragguagliò brevemente e quindi chiese di ve-

dere il tesserino di riconoscimento. Egli sbottonò la giacca,

tirò fuori una custodia in pelle ed esibì la sua placca, da cui

risultava che era un agente in borghese. Il suo nome era Tom

Patrick.

– Avete visto nessuno aggirarsi nei paraggi? – gli

domandò Nancy.

– Neanche un'anima, signorina. Questo posto è sta-

to più tranquillo di un cimitero, stanotte.

Quando la giovane gli disse della figura furtiva che

aveva intravisto dalla finestra, il poliziotto scoppiò a

ridere.

– Penso di essere stato io quello che avete visto –

disse. Evidentemente non sono così bravo a nascon-

dermi come credevo.

Nancy rise a sua volta.

Page 68: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Comunque non ci avete messo molto ad acchiap-

parmi. I due rimasero a chiacchierare alcuni minuti.

Tom Patrick disse a Nancy che a Cliffwood l'opi-

nione generale era che la signora Turnbull fosse una

donna un tantino originale. Dicevano che quelli che

avevano abitato la villa negli ultimi cent'anni o giù di

lì erano sempre state persone bizzarre, e che l'idea del-

la signora di aver la casa infestata da spettri si accor-

dava perfettamente con tutte le strane storie che si rac-

contavano di loro.

– Secondo voi queste dicerie potrebbero rendere

difficile la vendita della proprietà? – domandò Nancy.

– È naturale.

Nancy disse che era una vergogna.

– La signora Turnbull è una delle persone più a-

mabili che abbia conosciuto e non vi è assolutamente

nulla di strano in lei, a parte che qualche volta è un po'

distratta.

– Voi non pensate che alcuni di questi misteriosi

avvenimenti di cui si parla siano soltanto frutto d'im-

maginazione?

– No!

Nancy gli disse del gufo trovato nella stanza della

Signorina Flora.

– La porta era chiusa a chiave, le persiane fissate

col chiavistello, e anche il portello del camino era

chiuso. Ditemi voi come ha fatto a entrare quel gufo!

Page 69: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Tom Patrick sgranò tanto d'occhi.

– Intendete dire che tutto questo è successo poco fa? –

domandò incredulo.

Al cenno affermativo di Nancy, soggiunse:

– Be', non è possibile essere dappertutto in ogni mo-

mento… ma io non ho fatto che girare intorno alla casa. Ho

continuato senza mai fermarmi da quando sono arrivato. Non

vedo come qualcuno sia potuto entrare senza che me ne ac-

corgessi.

– Vi dirò la mia teoria – disse Nancy. – Credo che vi sia

un passaggio sotterraneo che conduce alla villa, da qualche

parte del parco. Potrebbe essere in qualcuno degli edifici qua

intorno. Ad ogni modo domattina inizierò le ricerche.

– Bene, vi auguro di scoprirlo – disse Tom Patrick. – E

se dovesse succedere qualcosa durante la notte, ve lo farò

sapere. Nancy indicò una finestra al primo piano.

– La mia stanza è quella – disse. – Nel caso lo riteneste

più opportuno, anziché battere al portone, potete tirare un

sasso contro le persiane per avvisarmi. Mi sveglierò imme-

diatamente, ho il sonno leggero.

La guardia approvò l'idea di Nancy, e la ragazza rientrò

nella villa. Salì le scale e, per la seconda volta quella notte, si

svestì. Helen era già tornata a letto e dormiva, sicché Nancy

s'infilò sotto le coperte il più silenziosamente possibile. La

mattina seguente le due ragazze si svegliarono quasi nello

stesso momento e subito Helen volle che l'amica le riferisse

nei minimi particolari i risultati della sua ispezione notturna.

Page 70: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Quando Nancy le raccontò com'era avvenuto l'incontro con

la guardia, Helen si sentì venire la pelle d'oca.

– Ma ti rendi conto del pericolo che hai corso, Nancy?

Senza sapere chi era! Devi essere più prudente. E se invece

della guardia fosse stato il fantasma?

Nancy rise, ma evitò di rispondere. Le ragazze scesero

al piano di sotto e si accinsero a preparare la colazione. Po-

chi minuti dopo arrivarono anche zia Rosemary e sua madre.

– Avete scoperto qualcosa questa notte? – chiese a

Nancy la signora Hayes.

– Solo che c'è un agente di guardia alla villa e che si

chiama Tom Patrick – rispose Nancy.

Appena finito di far colazione, la giovane investigatrice

annunciò che sarebbe andata a ispezionare tutti gli edifici

della tenuta.

– Quello che spero di trovare è un passaggio sotterraneo

che conduca alla villa. Il fatto che battendo le pareti non si

sentano spazi vuoti potrebbe spiegarsi con l'esistenza di porte

o muri doppi in corrispondenza dell'entrata segreta.

Zia Rosemary fissò Nancy con un'espressione tra sor-

presa e ammirata.

– Avete davvero la stoffa della detective, Nancy. Ora

capisco perché Helen ha insistito che ci rivolgessimo a voi.

Gli occhi di Nancy ammiccarono.

– Può darsi che abbia un po' di fiuto per questo genere

di cose – disse – ma se non riesco a smascherare il fantasma,

non si potrà dire che sia servito a molto.

Page 71: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Propose ad Helen di mettere i vestiti che si erano portate

appositamente. In tenuta sportiva, camicette di tela e blue-

jeans, le due ragazze lasciarono la villa. Nancy suggerì di

cominciare con una visita alla vecchia dispensa. Quando vi

giunsero, scostò con un certo sforzo la porta scorrevole che

si aprì stridendo, e sbirciò all'interno. Era un locale alto e

stretto con una serie di porte scorrevoli disposte l'una al di

sopra dell'altra su una delle pareti.

– La Signorina Flora mi ha spiegato – disse Helen – che

una volta, quando il fiume gelava, si tagliavano grossi bloc-

chi di ghiaccio che venivano trasportati qui con una slitta. I

blocchi venivano accatastati in questo locale e prelevati via

via attraverso le porte scorrevoli, cominciando dall'alto.

– Allora è improbabile che il passaggio sotterraneo parta

da qui – osservò Nancy. – Questo posto dev'essere stato oc-

cupato dal ghiaccio quasi tutto l'anno.

Il fondo era ricoperto da uno strato di segatura umida e

Nancy, sebbene fosse certa di non trovarvi nulla di interes-

sante, decise di controllare ugualmente. Afferrò una vecchia

pala arrugginita abbandonata in un angolo e provò a scavare.

Sotto la segatura non v'era che terra e sudiciume.

– Molto bene! Il primo tentativo è stato un fiasco – so-

spirò Helen, mentre si avviavano verso l'edificio più vicino,

quello che un tempo era stato usato come affumicatolo. An-

che qui il fondo era di terra, senza alcuna pavimentazione. In

un angolo vi era un focolare, sul quale una volta la legna ve-

niva fatta bruciare lentamente per ottenere un denso fumo. Il

Page 72: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

fumo saliva per uno stretto camino al piano superiore che era

completamente privo di finestre.

– Cosciotti e quarti di maiale erano appesi lassù in lun-

ghe file ad affumicare – spiegò Helen – e nel giro di qualche

giorno si trasformavano in saporitissimi prosciutti.

Non vedendo nulla che indicasse l'esistenza di un'aper-

tura segreta, Nancy uscì e girò intorno alla piccola costruzio-

ne dal caratteristico tetto a punta. Su uno dei muri in mattoni

notò i resti di una scala a pioli che conduceva a una porta del

piano superiore. Ora però non rimanevano che gli staggi late-

rali.

– Mi aiuteresti a salire, Helen? – chiese Nancy. – Voglio

dare un'occhiata là dentro.

Helen si accoccolò accanto al muro per dar modo a

Nancy di salirle sulle spalle e poi si raddrizzò, aiutandosi con

le braccia. Nancy aprì la porta di legno ormai mezzo marcio.

– Niente fantasmi, qui! – annunciò.

Nancy saltò giù e quindi si diresse con l'amica verso i

quartieri dei domestici. Anche questo edificio, che era in le-

gno e mattoni, fu ispezionato da cima a fondo senza che si

trovasse traccia di un passaggio segreto.

Ora restava da esplorare la vecchia rimessa, una costru-

zione in mattoni, piuttosto grande. Nel vasto locale dal pa-

vimento in legno, carrozze non ce n'erano più, ma ai muri

erano ancora appesi alcuni finimenti. Nancy si soffermò ad

esaminare una briglia, sulle cui borchie spiccavano due ri-

tratti femminili dipinti a mano.

Page 73: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Un urlo improvviso la distolse dalla sua contemplazio-

ne. Volgendosi di scatto, ebbe appena il tempo di vedere He-

len sprofondare attraverso un'apertura del pavimento. Nancy

attraversò di corsa la rimessa e si trovò davanti a un largo

squarcio provocato dal cedimento del vecchio assito.

– Helen! – chiamò allarmatissima.

– Tutto bene! – rispose una voce dal basso. – È bello

morbido quaggiù. Gettami la tua lampada, per favore!

Nancy tolse dalla tasca dei calzoni la sua torcia elettrica

e la lasciò cadere attraverso il buco.

– Mi aspettavo di scoprire qualcosa d'interessante – dis-

se Helen subito dopo – ma questo non è che un buco, un

vecchio buco e nient'altro. Dammi una mano, per favore, e

aiutami a venir fuori!

Nancy si distese a pancia in giù, afferrandosi con una

mano a una grossa trave di sostegno che si trovava al centro

della rimessa, mentre con l'altra aiutava Helen a salire.

– Sarà bene badare a dove mettiamo i piedi – disse

Nancy, non appena Helen le fu di nuovo accanto.

– Mai sentito niente di più saggio! – rispose Helen, cer-

cando di togliere via lo sporco che le era rimasto attaccato ai

calzoni. La disavventura dell'amica aveva suggerito a Nancy

un'idea: forse il pavimento nascondeva altre aperture e una di

queste avrebbe potuto essere l'entrata del passaggio sotterra-

neo. Perlustrò tutto il pavimento della rimessa alla luce della

torcia elettrica, ma non trovò nulla di sospetto.

Page 74: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Meglio tornare a casa – suggerì Helen con una punta

d'impazienza. – Sono in condizioni pietose, e poi ho anche

una gran fame!

– Va bene – Nancy rispose. – Te la senti di esplorare la

cantina oggi pomeriggio?

– Sicuro!

Dopo pranzo cominciarono le ricerche negli stanzoni

della cantina, adibiti in passato a magazzini. Ve n'era uno

tutto in pietra, freschissimo, dove una volta si conservavano

le mele. Un altro aveva ospitato sacchi di farina di frumento,

orzo, grano saraceno e farina d'avena.

– E tutto veniva prodotto nei campi della tenuta – spiegò

Helen.

– Dev'essere stato bello a quei tempi! – disse Nancy. –

Pensa, Helen, se potessimo tornare indietro negli anni e ve-

dere com'era la vita allora!

– Se lo potessimo, probabilmente sapremmo anche dove

cercare il fantasma – osservò Helen.

Anche Nancy era di questa opinione.

Mentre passavano da un magazzino all'altro, Nancy e-

saminava con la sua lampada ogni centimetro delle pareti e

del pavimento. Più di una volta credette di scorgere i contor-

ni di una botola o di un'apertura sospetta. In quei momenti il

cuore prendeva a batterle precipitosamente, ma subito dopo,

immancabilmente, si accorgeva d'essersi sbagliata e alla fine

dovette riconoscere il fallimento completo delle sue ricerche:

nella cantina non vi era nessun indizio di un'entrata segreta.

Page 75: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– È stata una giornata poco incoraggiante, questa! – so-

spirò infine. – Ma non ho intenzione di arrendermi.

Helen si sentiva dispiaciuta per l'amica e cercò di infon-

derle un po' di buonumore.

– Magazzini su magazzini – commentò – ma il fantasma

non si è lasciato immagazzinare!

L'uscita di Helen ottenne l'effetto sperato e le due ragaz-

ze salirono ridendo le scale che conducevano alla cucina.

Andarono subito nella loro stanza per cambiarsi d'abito e ne

discesero in fretta per aiutare zia Rosemary a preparare la

cena. Più tardi, mentre erano tutte riunite in salotto a conver-

sare, Nancy ricordò alle altre che aspettava suo padre per il

giorno seguente.

– Papà mi ha detto di non andargli incontro alla stazio-

ne, ma io non ci resisto proprio. Domani sarò a Cliffwood ad

aspettare tutti i treni in arrivo da Chicago.

– Spero che vostro padre vorrà rimanere con noi due o

tre giorni – disse la Signorina Flora. – Avrà sicuramente

qualche buon consiglio da darci a proposito di questa fac-

cenda.

– Ne sono certa – disse Nancy. – Se arriva col treno del

mattino potrà pranzare assieme a noi. Andrò ad attenderlo in

stazione alle otto in punto.

Purtroppo Nancy dovette rinunciare al suo programma

quella sera stessa. Poco più tardi infatti Hannah Gruen tele-

fonò per dirle che l'ufficio telegrafico aveva appena comuni-

cato un messaggio da parte del signor Drew. Questi era stato

Page 76: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

inevitabilmente trattenuto e non gli era possibile arrivare per

mercoledì.

– Nel telegramma tuo padre dice che ci farà sapere in

seguito il giorno del suo arrivo – aggiunse la governante.

– Sono molto delusa – rispose Nancy – ma forse questo

ritardo significa che il babbo è sulle tracce di Willie Whar-

ton!

– A proposito di Willie Wharton – disse Hannah – ho

sentito parlare di lui proprio oggi.

– Sarebbe a dire?

– C'è chi dice di averlo visto giù al fiume, proprio qui, a

River Heights, un paio di giorni fa!

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– Come hai detto? Willie Wharton a River Heights? Giù

al fiume? – chiese Nancy credendo di aver capito male.

– Proprio così – rispose Hannah. – L'ho saputo dal po-

stino, il signor Ritter, che è tra quelli che hanno venduto la

loro proprietà alla Compagnia Ferroviaria. Come sai, è una

persona molto onesta e degna di fede. Mi ha detto, tra l'altro,

di aver sentito che alcuni dei proprietari si erano messi in

questo affare di Willie Wharton per estorcere altro denaro

alla Compagnia, ma che lui ha voluto restarne fuori. Dice

che è una rapina bella e buona.

– Ma è stato lui a vedere Willie Wharton? – insistette

Nancy, tradendo nella voce una certa apprensione.

– No – rispose la governante. – Gliel'ha detto uno dei

proprietari.

– Allora è possibile che questi si sia sbagliato – suggerì

Nancy.

– È quel che penso anch'io – rispose Hannah. – Se tuo

padre si trattiene ancora a Chicago, dev'essere per via di Wil-

lie Wharton.

Nancy non disse ad Hannah ciò che le passava per la

mente in quel momento. Augurandole la buona notte, si sfor-

Page 78: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

zò di dare un tono gaio alla sua voce, ma in realtà era molto

preoccupata.

– Forse Willie Wharton è stato visto veramente al fiume

– pensò – e forse il babbo è stato "inevitabilmente trattenuto"

da qualcuno deciso ad impedirgli di occuparsi oltre del caso

della Compagnia Ferroviaria. Uno dei proprietari insoddi-

sfatti potrebbe averlo seguito a Chicago.

Era anche possibile, continuò a riflettere Nancy, che

proprio Willie Wharton, vistosi scoperto, avesse sopraffatto

l'avvocato e lo tenesse prigioniero.

Nancy se ne stava seduta, angosciata da questi pensieri,

quando Helen entrò nell'atrio.

– È successo qualcosa? – domandò.

Non lo so – rispose Nancy – ma ho un brutto presenti-

mento. Papà ha telegrafato per avvisare che domani non ver-

rà. Di solito, quando è fuori città, usa sempre il telefono, sia

che chiami me, o Hannah, o il suo ufficio. Non riesco a spie-

garmi perché questa volta abbia mandato un telegramma.

– Giorni fa mi dicesti che tuo padre ha ricevuto delle

minacce – disse Helen. – Temi che vi sia una relazione fra le

due cose?

– Sì.

– Se c'è qualcosa che posso fare, non hai che da dirlo –

si offrì generosamente l'amica.

– Temo di no, Helen, ti ringrazio. Nemmeno io posso

far niente. Per il momento non resta che aspettare. Può darsi

che papà ritelefoni qui…

Page 79: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy aveva un'aria così abbattuta, che Helen si sentì in

dovere di escogitare qualcosa per distrarla un po'. A furia di

pensare, le venne un'idea e andò subito a parlarne con la Si-

gnorina Flora e zia Rosemary.

– Certo che si può fare – disse zia Rosemary – purché

Nancy sia d'accordo.

Helen andò a chiamare Nancy, che era rimasta nella sala

d'ingresso, e le propose di salire in soffitta a vedere i vecchi

costumi di cui aveva parlato la Signorina Flora.

– Potremmo anche indossarli – suggerì quest'ultima,

sorridendo con l'ingenuità di una bambina.

– E voi ragazze danzerete il minuetto – aggiunse con en-

tusiasmo zia Rosemary. – Mamma sa suonare a meraviglia la

vecchia spinetta ed eseguirà un minuetto per voi.

– È una bellissima idea – disse Nancy.

Si rendeva conto che facevano tutto questo per sollevar-

le un po' il morale e ne era commossa. A parte ciò, la propo-

sta le sembrava abbastanza divertente.

Di lì a poco il gruppetto saliva la scala della soffitta, che

cigolava penosamente sotto i loro passi. Nella fretta nessuna

si era ricordata di portare le lampadine tascabili.

– Scenderò a prenderne qualcuna – si offrì Nancy pron-

tamente.

– Non è necessario – disse zia Rosemary. – Ci sono del-

le candele quassù. Le teniamo per i casi di emergenza. Acce-

se infatti un paio di bianche candele, fissate su due caratteri-

Page 80: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

stiche bugie di ottone, e fece strada verso il grande baule in

cui erano contenuti i costumi.

Non appena Helen sollevò il pesante coperchio, Nancy

esclamò estasiata:

– Che stupendi vestiti!

Aveva intravisto, in uno dei due scomparti, vari capi di

seta, raso e pizzo, e nell'altro, ripiegato con cura, un bellis-

simo abito di velluto rosa. Le due ragazze cominciarono su-

bito a tirar fuori i vecchi costumi, reggendoseli davanti spie-

gati per poterli ammirare.

– Sono molto più graziosi di quelli che si usano oggi –

osservò Helen. – Specialmente quelli degli uomini!

– E molto più seducenti! – aggiunse sorridendo la Si-

gnorina Flora.

Prima che ciascuna avesse fatto la sua scelta, il baule

era stato svuotato completamente.

– Che ne direste, Nancy, di questa gonna a crinolina, di

seta verde pallido? Vi donerebbe moltissimo – disse la Si-

gnorina Flora – e credo sia proprio della vostra misura.

Nancy osservò un po' perplessa lo stretto giro della cin-

tura.

– Proverò a indossarla… ma temo che dovrò trattenere

il fiato per riuscire ad agganciare la fibbia – disse ridendo. –

Avevano un vitino ben sottile le donne di una volta!

Helen stava esaminando un vestito da uomo in velluto

color porpora, con calzoni alla zuava e una vistosa guarni-

zione a pizzi e a sbuffi sul davanti del corpetto. Un cappello

Page 81: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

a forma di tricorno, lunghe calze bianche e un paio di bab-

bucce con fibbia completavano il costume.

– Io metterò questo e ti farò da cavaliere, Nancy! – dis-

se. Ma non appena si fu tolta le scarpe ed ebbe infilato i piedi

nelle babbucce, tutte scoppiarono a ridere. L'uomo che a suo

tempo le aveva portate doveva aver avuto un piede due volte

più grande del suo.

– Niente paura – disse Helen allegramente. – Le imbot-

tirò con un po' di carta.

La Signorina Flora e zia Rosemary scelsero due costumi

anche per sé e poi aprirono uno scatolone che si trovava in

fondo al baule. Conteneva parrucche di varie fogge, di quelle

in uso nel periodo coloniale, che erano ancora candide e va-

porose.

Portando con sé abiti e parrucche, le quattro donne si ri-

tirarono nelle rispettive camere da letto per abbigliarsi, e po-

co dopo scesero al pianterreno. La Signorina Flora guidò il

gruppetto attraverso l'atrio fino alla stanza che si apriva di

fronte al salotto.

– Una volta – spiegò – il salotto era questo. In seguito fu

trasformato in biblioteca, ma la spinetta è sempre rimasta

qui.

L'anziana signora sedette al vecchio strumento e comin-

ciò a suonare un minuetto. Zia Rosemary aveva preso posto

accanto a lei.

Nancy ed Helen, nominate all'istante Miss e Mister A-

merica Coloniale, iniziarono la danza. Congiunsero le destre

Page 82: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

in alto, fecero due passi indietro, quindi s'inchinarono con

garbo. Poi presero a girare in circolo, ora in un senso, ora

nell'altro, avanzando con molto sussiego ed eseguendo persi-

no alcuni passi che sarebbero riusciti assolutamente nuovi ai

danzatori del periodo coloniale.

Zia Rosemary sorrideva divertita mentre batteva il tem-

po con le mani.

– Peccato che il Presidente Washington non sia qui a

vedervi! – disse, intervenendo a dirigere la danza. – Mada-

migella, vogliate concedere un bis, prego. E voi, Messere,

accompagnate la vostra graziosa dama!

Le due ragazze si trattenevano a stento dal ridere. Helen

si tolse il tricorno, fece un profondo inchino alla zia e disse:

– Al vostro servizio, Milady. Ogni vostro desiderio è un

ordine per me!

Il minuetto fu ripetuto fino a che la Signorina Flora non

ebbe terminato di suonare. Poi le due ragazze corsero a se-

dersi accanto a lei e a zia Rosemary.

– Oh, se mi sono divertita! – disse Nancy. – A volte mi

piacerebbe… Silenzio! – ordinò all'improvviso.

Forti grida giungevano dal di fuori.

– Presto! Voi di casa! Presto, venite!

In un lampo Nancy ed Helen raggiunsero la porta d'in-

gresso. Nancy accese la luce esterna e insieme si precipitaro-

no fuori.

– Da questa parte! – gridò una voce d'uomo.

Page 83: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Le due ragazze scesero i gradini del portico e corsero at-

traverso il prato in direzione della voce. L'uomo che si trova-

rono dinanzi era Tom Patrick, l'agente di polizia. Le sue ma-

ni d'acciaio stringevano come in una morsa un ometto ma-

gro, piuttosto curvo, dell'età approssimativa di cinquant'anni.

– È questo il vostro fantasma? – domandò il poliziotto.

Il prigioniero si divincolava nel vano tentativo di liberarsi.

Le ragazze si avvicinarono per osservarlo meglio.

– L'ho sorpreso mentre scivolava quatto quatto fra i ce-

spugli ai margini del parco – disse Tom Patrick.

– Lasciatemi! – gridò l'uomo rabbiosamente. – Io non

sono un fantasma! Che razza di storia è questa?

– Non sarai un fantasma – disse il poliziotto – ma potre-

sti essere il ladro che è venuto a rubare in questa casa.

– Rubare io? – protestò il prigioniero. – Nossignore!

Abito qui vicino e mi conoscono tutti. Chiunque vi dirà che

sono una persona onesta.

– Chi siete? Dove abitate? – incalzò il poliziotto, allen-

tando la stretta, ma tenendolo sempre saldamente per un

braccio.

– Mi chiamo Albert Watson e abito a Tuttle Road, poco

lontano da qui.

– Cosa facevate in questa tenuta?

Albert Watson disse che era passato di lì per abbreviare

la strada verso casa. La macchina quella sera era servita a

sua moglie.

Page 84: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Sono stato a trovare un amico. Telefonategli se volete

verificare! E potete telefonare anche a mia moglie. Proba-

bilmente a quest'ora è rincasata e verrà a prendermi.

Il poliziotto ricordò ad Albert Watson che non gli aveva

ancora spiegato perché cercasse di nascondersi.

– Be', – disse il prigioniero – è stato per causa vostra.

Avevo

sentito dire, giù in città, che c'era un agente di sorve-

glianza alla villa e non avevo nessuna voglia d'incontrarmi

con lui. Invece è successo proprio quel che temevo. – L'uo-

mo parve rilassarsi un poco. – Oh, siete in gamba come

guardia, non c'è che dire!

Il poliziotto lasciò libero il braccio di Albert Watson.

– Mi sembra una storia convincente – disse. – Comun-

que sarà necessario fare qualche telefonata, per accertarsi

che abbiate detto la verità.

– Troverete tutto in regola, state sicuro! Tra l'altro sono

un notaio. Figuriamoci! Non lo danno alla gente disonesta il

permesso di esercitare una professione come la mia! – insi-

stette il signor Watson. A questo punto fissò due occhi stupi-

ti sulle ragazze. – E voi, cosa ci fate con quei buffi vestiti

addosso?

– Noi… siamo… stavamo dando una festicciola ma-

scherata.

– Nell'eccitazione si erano completamente dimenticate

del loro strano abbigliamento.

Page 85: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy ed Helen tornarono verso la villa, seguite dai due

uomini. Quando il signor Watson e l'agente videro la Signo-

rina Flora e zia Rosemary anch'esse in costume, i loro volti

assunsero un'espressione divertita.

Nancy presentò il signor Watson. La Signorina Flora

disse che lo conosceva di nome, sebbene non lo avesse mai

incontrato.

Due brevi telefonate da parte dell'agente confermarono

quanto il signor Watson aveva dichiarato. Poco dopo la mo-

glie di quest'ultimo arrivava a Villa degli Olmi e si portava a

casa il marito, mentre l'agente Patrick tornava al suo servizio

di vigilanza notturna.

Zia Rosemary spense tutte le luci al pianterreno e s'av-

viò su per lo scalone dietro alla Signorina Flora e alle ragaz-

ze. Quindi le quattro donne si ritirarono nelle loro stanze,

badando bene a chiudere le porte a chiave e sperando in una

notte più tranquilla della precedente.

– È stata una bella giornata – disse Helen sbadigliando,

mentre s'infilava sotto le coperte.

– Certo – rispose Nancy. – Per la verità sono un po' de-

lusa che le nostre indagini non abbiano dato i risultati che mi

aspettavo, oggi. Però io spero che domani a quest'ora…

Si girò verso l'amica che non diceva nulla. Helen era già

profondamente addormentata.

Pochi minuti dopo anche Nancy era a letto. Rimase a

contemplare il soffitto, passando mentalmente in rassegna i

vari avvenimenti di quei due giorni trascorsi a Villa degli

Page 86: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Olmi. Ripensò anche alla scena di poche ore prima, allorché

nella soffitta avevano estratto i costumi dal grande baule. A

questo punto ebbe un sussulto improvviso.

– La parte di muro dietro al baule! – disse fra sé. – Il ri-

vestimento in quel punto appariva diverso dal resto della pa-

rete. Forse è spostabile e conduce a qualche uscita segreta.

Domani lo saprò!

Page 87: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

10

La mattina seguente, non appena si svegliarono, Nancy

disse ad Helen ciò che intendeva fare.

– Sono con te – disse Helen. – Vorrei proprio che questo

mistero del fantasma si chiarisse una volta per sempre! Ho

l'impressione che la salute della Signorina Flora cominci a

risentirne, sebbene si ostini a non voler lasciare Villa degli

Olmi.

– Potremmo suggerire a zia Rosemary di convincerla

almeno a rimanere in giardino, durante il giorno – propose

Nancy. – Fuori è bellissimo. Si potrebbe anche servire il

pranzo all'aperto, sotto gli alberi.

– Sono sicura che la troveranno una magnifica idea –

disse Helen. – Glielo diremo appena saremo scese.

Le due signore accettarono con gioia. Zia Rosemary in-

tuì subito le vere ragioni di quella proposta e apprezzò molto

il gesto delle due ragazze.

– Penserò io a lavare i piatti – disse Nancy, quando eb-

bero terminato di far colazione. – Signorina Flora, perché

non uscite un poco con zia Rosemary a godervi questo sole

meraviglioso?

Page 88: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

L'anziana signora accennò un mite sorriso. Dai suoi oc-

chi profondamente segnati era facile capire che aveva tra-

scorso una notte insonne.

– E intanto io mi darò da fare con l'aspirapolvere. In

meno di mezz'ora il pianterreno sarà lucido come uno spec-

chio – disse Helen con gioiosa intraprendenza.

Madre e figlia le guardarono entrambe con profonda

simpatia, conquistate dal loro entusiasmo giovanile.

– Come vorrei che poteste rimanere sempre qui con noi!

– disse la Signorina Flora. – Nonostante tutti i guai che ab-

biamo, voi avete riportato una nota di gaiezza nella nostra

vita. Le ragazze ricambiarono il suo complimento con un

sorriso e, non appena le due donne furono uscite, si misero al

lavoro di gran lena.

Helen mantenne l'impegno, e allo scadere della mezz'o-

ra prestabilita, non vi era un granello di polvere in tutto il

pianterreno. Poi passarono al primo piano. Nancy ed Helen

rifecero i letti a tempo di record e pulirono le stanze da ba-

gno.

– E adesso caccia al fantasma! – disse Helen, brandendo

la sua torcia elettrica.

Nancy tirò fuori la sua da un cassetto dello scrittoio.

– Vorrei vedere se si riesce a trovare un sistema per sali-

re le scale della soffitta senza far cigolare i gradini – suggerì

Nancy. – Potrebbe tornarci utile prima o poi.

Non fu una cosa facile. Dovettero saggiare i gradini cen-

timetro per centimetro, prima di giungere ad elaborare una

Page 89: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

tecnica che permettesse di arrivare in cima alla scala senza

far rumore.

– È un vero e proprio test di memoria, Nancy – osservò

Helen ridendo. – Ora proverò a fare un ripasso generale dei

vari movimenti. Primo scalino: piede a sinistra vicino al mu-

ro. Secondo: piede al centro. Terzo: piede contro la parete

destra. Bisognerebbe aver tre piedi per riuscirci! Anche

Nancy scoppiò a ridere.

– Credo convenga saltare il secondo scalino. Vediamo

un po…' Sul quarto e quinto il centro va benissimo, sul sesto

bisogna accostarsi alla parete sinistra, sul settimo a quella

destra…

– L'ottavo scricchiola in tutti i punti – intervenne Helen.

– Perciò occorre saltarlo.

– Il nove, dieci e undici sono a posto – continuò Nancy

ma di lì al quindici, che è l'ultimo, la cosa si fa complicata.

– Vediamo se ricordo – disse Helen. – A sinistra sul do-

dici, poi a destra, poi ancora a destra. Ma com'è possibile far

questo senza saltale su un piede solo, col rischio di perdere

l'equilibrio e ruzzolare in fondo alla scala?

– Si potrebbe scavalcare anche il quattordici e, allun-

gandosi al massimo, cercare di arrivare all'ultimo scalino

dalla parte sinistra, dove non scricchiola – suggerì Nancy. –

Proviamo! Tornarono insieme ai piedi della scala e iniziaro-

no quella che avrebbe dovuto essere una salita silenziosa, ma

i primi tentativi furono piuttosto deludenti. Sia l'una che l'al-

tra commisero tanti errori, che i cigolìi non si potevano con-

Page 90: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

tare. Alla fine però, quando ebbero imparato perfettamente a

memoria tutta la serie dei passi, furono in grado di salire la

scala senza fare il minimo rumore.

Nancy accese la sua lampada e diresse il fascio lumino-

so sulla parete più vicina. Helen ne esaminò attentamente la

superficie.

– Questo rivestimento – osservò – è fatto di piccoli ri-

quadri. Non vi sono pannelli unici dal pavimento al soffitto.

– Sì – disse Nancy – ma prova a guardare la sezione die-

tro al baule dei costumi, vicino a dove passa il camino. Non

sembra anche a te che sia un po' diversa dal resto? La vena-

tura del legno non è la stessa.

Le due ragazze attraversarono la soffitta e Nancy illu-

minò il punto sospetto.

– Hai ragione – disse Helen. – Potrebbe veramente trat-

tarsi di una porta. Però non c'è traccia di una maniglia o di

qualche altro aggeggio per aprirla.

La ragazza si chinò ad esaminare un pannello rettango-

lare all'altezza del pavimento, seguendo con un dito la linea

delle commessure. La sua superficie era all'incirca di un me-

tro quadrato.

– Se è una porta segreta – disse Nancy – la maniglia è

dall'altra parte.

– Hai qualche idea di come aprirla? – domandò Helen.

– Si potrebbe tentare di forzarla – rispose Nancy. – Pri-

ma però vorrei controllare nel solito modo.

Page 91: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

La giovane investigatrice saggiò l'intera superficie del

riquadro con le nocche della mano, ma alla fine dell'opera-

zione un'espressione delusa si dipinse sul suo volto.

– Non c'è nessuno spazio vuoto qui dietro – disse con-

trariata.

– Meglio accertarsene! – insistette Helen. – Vuoi che

scenda a prendere un martello e un cacciavite? Vediamo co-

sa succede conficcando il cacciavite in una di queste fessure.

– Buona idea, Helen!

Rimasta sola, Nancy esaminò il pavimento e le pareti

della soffitta, senza trovare nient'altro di sospetto. Nel frat-

tempo l'amica era tornata con gli attrezzi. Helen inserì il cac-

ciavite in un punto della fessura e cominciò a picchiare col

martello. Nancy stava a guardare piena di speranza. Ai primi

colpi il cacciavite penetrò con estrema facilità, ma quasi su-

bito incontrò un intoppo e si arrestò. Helen lo sfilò e lo porse

a Nancy insieme al martello.

– Vuoi provarci tu, Nancy?

La giovane investigatrice scelse un punto diverso, ma il

risultato fu lo stesso. Non c'era proprio alcuno spazio vuoto

dietro quella parete della soffitta.

– E pensare che mi era sembrata un'idea così luminosa!

– sospirò Nancy.

Helen propose di rinunciare e di tornar giù.

– Pazienza! – disse sorridendo. – Comunque a momenti

dovrebbe arrivare il postino e io aspetto una lettera di Jim.

Mamma ha promesso di girarmi qui tutta la posta.

Page 92: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy era restia ad abbandonare l'impresa così presto;

tuttavia non si oppose e accennò vagamente in direzione del-

la scala, come per invitare l'amica a precederla. La giovane

investigatrice rimase seduta sul pavimento della soffitta, te-

nendosi il mento fra le mani. Mentre guardava assorta davan-

ti a sé, notò che Helen, nella sua impazienza d'incontrare il

postino, non si era certo preoccupata di scendere la scala in

silenzio. Sembrava quasi che avesse cercato di proposito il

punto più rumoroso di ogni scalino!

Nancy la udì uscire dalla porta principale e immediata-

mente si rese conto di essere sola nella grande casa.

– Questo potrebbe invogliare il fantasma a fare una visi-

tina

– pensò. – Se era qui intorno, potrebbe credere che io

sia uscita con Helen. Sarebbe una magnifica occasione per

scoprire l'entrata segreta!

Nancy restò seduta perfettamente immobile, ascoltando

attentamente ogni minimo rumore. Improvvisamente drizzò

la testa.

Era la sua immaginazione o aveva sentito i gradini cigo-

lare? No, non si sbagliava! Nancy tese le orecchie cercando

di stabilire di dove provenissero i rumori.

– Non vengono dalla scala della soffitta, e neppure dalla

scala principale. Quella posteriore non può essere. Anche

ammettendo che il fantasma sia entrato nella cucina e abbia

aperto in qualche modo la prima porta, egli sa certamente

Page 93: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

che la seconda, alla sommità della scala, è chiusa a chiave

dall'altra parte.

Il cuore di Nancy cessò di battere per un istante. Adesso

era sicura che i cigolii provenivano da qualche punto al di là

della parete della soffitta!

– Una scala segreta! – pensò, al colmo dell'eccitazione.

– Forse il fantasma sta entrando al primo piano.

Nancy aspettò finché i rumori cessarono, quindi si alzò,

scese in punta di piedi la scala della soffitta e si fermò a

guardarsi attorno. Non si sentiva più nulla. Che il fantasma

se ne stesse tranquillamente in una delle camere da letto?

Magari in quella della Signorina Flora?

Avanzando nel massimo silenzio, Nancy fece il giro

delle stanze, sbirciando dentro ciascuna con molta cautela,

ma attentamente. Non vide nessuno.

– Sarà al pianterreno! – pensò.

Scese lo scalone principale tenendosi rasente al muro,

per non far rumore. Come ebbe raggiunto il pianterreno, an-

dò a guardare nel salotto, ma non vide nessuno. Guardò nella

biblioteca, nella sala da pranzo, nella cucina. Nessuno!

– Il fantasma non è entrato in casa – concluse Nancy. –

Può darsi che questa fosse la sua intenzione, ma che poi, per

qualche motivo, abbia cambiato idea. – Ora comunque era

più certa che mai che vi fosse un'entrata segreta nella villa, e

una scala che conduceva a quell'entrata, una scala nascosta.

Ma come scoprirla?

Page 94: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Ho trovato! – disse la giovane facendo schioccare le

dita.

– Preparerò una trappola per il fantasma!

Rifletté sul fatto che in un primo tempo il fantasma ave-

va preso di mira la gioielleria, ma poi quei furti erano cessa-

ti. Si sarebbe detto che non si fidasse più tanto ad andare al

primo piano.

Voglio vedere se per caso è sparito qualcosa al pianter-

reno

– pensò fra sé. – Potrebbe aver rubato qualche pezzo di

argenteria o essersi limitato a prelevare un po' di provviste.

Nancy si diresse alla porta posteriore e dalla soglia chiamò

Helen che era seduta in giardino con la Signorina Flora

e zia Rosemary.

– Cominciamo a preparare il pranzo? – disse, non vo-

lendo sollevare l'argomento del fantasma in presenza della

Signorina Flora.

– Vengo immediatamente – rispose Helen, e subito do-

po raggiunse Nancy, che le chiese se avesse ricevuto la tanto

sospirata lettera.

Gli occhi di Helen scintillarono.

– Certo che l'ho ricevuta! Oh, Nancy, non vedo l'ora che

Jim torni a casa!

Nancy sorrise.

– Dal modo in cui me l'hai descritto, ti confesso che

anch'io non vedo l'ora di conoscerlo.

Page 95: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Poi disse ad Helen la vera ragione per cui l'aveva fatta

venire in cucina. Le parlò dei passi che aveva udito su quella

che doveva essere una vecchia scala segreta, e aggiunse:

– Se riusciamo a scoprire che è sparito del cibo o qual-

cos'altro, avremo la prova che è stato qui di nuovo.

Helen s'incaricò di verificare il numero delle posate

d'argento.

– So pressappoco quanti pezzi dovrebbero esserci nel

cassetto della credenza.

– E io controllerò le provviste – decise Nancy. – Ho una

idea abbastanza precisa di quel che c'era nel frigorifero e nel-

la dispensa.

Non ci fu bisogno di molto tempo per scoprire che man-

cavano parecchie cose. Helen disse che una dozzina di cuc-

chiaini da tè avevano preso il volo, e Nancy calcolò che era-

no sparite parecchie scatole di cibi vari, alcune uova e un

litro di latte.

– Sorprendere questo ladro sembra davvero impossibile!

– disse Helen con un sospiro.

Obbedendo a un'ispirazione improvvisa, Nancy staccò

dalla parete un block-notes e una matita e, mettendosi un di-

to sulla bocca, fece segno a Helen di non parlare. Poi scrisse

su un foglietto:

– Penso che l'unico modo di catturare il fantasma, sia

tendergli una trappola. Credo che abbia sistemato uno o più

microfoni qui nella casa e che senta tutti i nostri discorsi.

Page 96: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy alzò la testa e guardò Helen, che approvò in silenzio,

quindi continuò a scrivere:

– Non voglio mettere in ansia la Signorina Flora e zia

Rosemary; perciò non parleremo loro del nostro piano. Que-

sta sera andremo a letto come al solito e improvviseremo una

conversazione su ciò che contiamo di fare domani. Però non

ci toglieremo i vestiti e resteremo sveglie. Verso mezzanotte

scenderemo senza far rumore e staremo di guardia al pianter-

reno. Io mi metterò in cucina. Tu potresti andare nel salotto.

Sei d'accordo?

Helen accennò di sì. Nancy però si rese conto che, se

qualcuno stava ad origliare, quel lungo silenzio avrebbe po-

tuto insospettirlo. Perciò disse forte:

– Cosa pensi che gradirebbero per pranzo la Signorina

Flora e zia Rosemary?

– Be', ehm… – Helen trovò una certa difficoltà a con-

centrarsi sul nuovo argomento. – Direi… ehm… A loro pia-

ce… la minestra!

– Benissimo. Allora preparerò zuppa alla crema di pollo

– disse Nancy. – Prendimi una scatola di carne di pollo e una

di riso, per favore. Al latte penso io.

Mentre Helen si avviava alla dispensa, Nancy accese un

fiammifero, tenne sospeso sull'acquaio il foglietto appena

scritto e vi appiccò fuoco. Helen sorrise.

– Nancy pensa a tutto – disse fra sé. Le ragazze conti-

nuarono a chiacchierare allegramente mentre cucinavano, e

infine servirono il pranzo in giardino su quattro vassoi. Natu-

Page 97: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

ralmente non fecero parola del loro piano per la mezzanotte.

Lo stare all'aria aperta sembrava giovare sensibilmente alla

Signorina

Flora e le ragazze erano certe che quella notte avrebbe

dormito bene.

Il piano di Nancy fu eseguito alla lettera. Nel momento

esatto in cui il grande orologio a pendolo nel salone d'ingres-

so scandiva i dodici tocchi, Nancy raggiunse la cucina e se-

dette, aspettando gli eventi. Helen si era sistemata in una pol-

trona del salotto, vicino alla porta ad arco che dava nell'atrio.

Il chiarore della luna penetrava nelle due stanze illuminando-

le parzialmente, ma le ragazze si erano appostate nell'ombra.

Helen ripassò mentalmente le nuove istruzioni che

Nancy le aveva comunicato per iscritto nel pomeriggio. Nel

caso che avesse scorto qualcuno, avrebbe dovuto correre alla

porta d'ingresso e gridare: "polizia!". Contemporaneamente

avrebbe cercato di non perdere di vista l'intruso per essere in

grado di dire da che parte era fuggito.

I minuti passavano. Nella grande casa regnava il più

profondo silenzio. Poi, all'improvviso, Nancy udì la porta

d'ingresso spalancarsi con un colpo violento e la voce di He-

len, forte, distinta, che gridava: – Polizia! Aiuto! Polizia!

Page 98: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

11

Nancy si precipitò di corsa attraverso l'atrio. Prima che

raggiungesse la porta, l'agente di polizia Tom Patrick era già

entrato in casa.

– Eccomi qua! – esclamò. – Cosa succede?

Helen fece strada verso il salotto e accese il lampadario.

– Quel sofà vicino al caminetto – disse con voce tre-

mante.

– Si è mosso! L'ho visto muoversi!

– Volete dire – precisò il detective – che qualcuno lo ha

mosso?

– Io… non so rispose Helen. – Non ho visto nessuno.

Nancy si avvicinò all'antiquato sofà, chiuso tra un lato

del caminetto e l'angolo della stanza. Non vi erano dubbi che

il mobile fosse al suo posto, ora. Se il fantasma lo aveva

mosso, doveva essersi affrettato a rimetterlo nella sua posi-

zione normale.

– Proviamo a spostarlo e vediamo se si trova qualcosa –

suggerì Nancy.

Lei e il poliziotto afferrarono il mobile alle due estremi-

tà e lo trascinarono in avanti. Nancy non poté fare a meno di

Page 99: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

considerare che solo una persona molto robusta avrebbe po-

tuto spostarlo da sola.

– Pensate che il vostro fantasma sia entrato da una boto-

la o qualcosa di simile? – domandò il detective.

Nessuna delle due ragazze rispose. La stanza era già sta-

ta ispezionata senza risultato nei giorni precedenti, e anche

ora, esaminando ogni centimetro delle pareti che delimitava-

no lo spazio occupato dal mobile, non trovarono nulla che

potesse far pensare a un'apertura di qualsiasi genere. Helen

cominciava a sentirsi imbarazzata.

– Io credo… credo di essermi sbagliata – disse alla fine.

Poi, rivolta al poliziotto, aggiunse: – Sono davvero desolata

di avervi disturbato senza ragione.

– Non dovete preoccuparvi per questo, signorina – ri-

spose quegli. – Ora però devo tornare al mio servizio.

Ciò detto l'agente Tom Patrick lasciò la casa.

– Oh, Nancy! – proruppe Helen quasi piangendo. – Co-

me mi dispiace!

Stava per aggiungere dell'altro, ma Nancy la zittì por-

tandosi un dito alle labbra. Avrebbero avuto altre occasioni

di impiegare la stessa tattica per intrappolare il ladro e, nel

caso che questi le stesse ascoltando, Nancy non voleva tradi-

re il loro segreto.

La giovane pensò che, dopo tutto quel trambusto, il fan-

tasma non si sarebbe più fatto vivo per quella notte. Senza

parlare, fece capire all'amica che non restava se non andare a

dormire.

Page 100: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Procedendo come prima a ridosso del muro, salirono in

silenzio lo scalone, raggiunsero la loro camera in punta di

piedi e s'infilarono a letto.

– Meno male che la Signorina Flora e zia Rosemary non

si sono svegliate – disse Helen, augurando con voce assonna-

ta la buona notte.

La mattina dopo Nancy dovette constatare che, contro le

sue previsioni, il fantasma era tornato quella notte stessa per

prelevare altre provviste dalla dispensa. Doveva aver agito a

qualche ora tra la mezzanotte e le otto del mattino, quando

lei ed Helen erano scese a fare colazione. Nancy si domandò

se il fantasma rubasse il cibo per suo uso personale o se l'u-

nico scopo di quegli strani furti fosse quello di molestare gli

occupanti della Villa degli Olmi.

– Mi sono lasciata sfuggire un'occasione d'oro – sussur-

rò all'amica. – D'ora innanzi mi guarderò dall'azzardare ipo-

tesi sulle probabili mosse del fantasma!

Verso le nove Hannah Gruen telefonò a Villa degli Ol-

mi e fu Nancy a rispondere. Dopo il consueto scambio di sa-

luti, la ragazza ebbe la sorpresa di sentirsi dire:

– Vorrei parlare con tuo padre.

– Ma Hannah, papà non è qui! – rispose Nancy. – Non

ricordi il telegramma? Diceva che non sarebbe venuto.

– Non è lì! – esclamò Hannah. – Oh, Nancy, che guaio!

Che brutto guaio!

– Che intendi dire? – chiese Nancy trepidante.

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La signora Gruen spiegò che, subito dopo l'arrivo del te-

legramma quella sera di martedì, il signor Drew in persona

aveva telefonato.

– Voleva sapere se eri ancora a Villa degli Olmi, Nancy.

Gli risposi di sì e allora disse che l'indomani avrebbe fatto

tappa a Cliffwood per venire a trovarti.

Benché fosse molto spaventata, Nancy domandò con

voce ferma:

– Ricordi di avergli parlato del telegramma?

– No, non gliene parlai – rispose la governante. – Mi

sembrò del tutto inutile.

– Hannah cara – disse Nancy con le lacrime agli occhi –

quel telegramma era falso!

– Falso? – esclamò la signora Gruen.

– Sì. Lo hanno spedito i nemici di papà per evitare che

gli andassi incontro alla stazione.

– Oh, Nancy! – gemette la donna. – Non vorrai dire che

quelle persone contro cui ti aveva messo in guardia il signor

Gomber, hanno teso un tranello a tuo padre e lo tengono pri-

gioniero?

– Temo di sì – disse Nancy. Le parve che le ginocchia

non la reggessero più e si lasciò cadere nella poltrona accan-

to al tavolino del telefono.

– Che possiamo fare? – domandò Hannah. – Vuoi che

avverta la polizia?

– No, non ancora. Voglio prima fare un controllo per

conto mio.

Page 102: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– D'accordo, Nancy, ma fammi sapere subito qualcosa,

ti prego!

– Lo farò.

Nancy posò il ricevitore ed esaminò in fretta i vari elen-

chi telefonici che si trovavano sul tavolino. Quando ebbe

trovato quello di River Heights, cercò il numero dell'ufficio

telegrafico e fece una chiamata. All'impiegato che venne a

rispondere chiese di verificare se fosse arrivato un tele-

gramma da parte del signor Drew, il martedì precedente. La

risposta si fece attendere solo qualche minuto.

– Il telegramma di cui parlate non risulta nei nostri regi-

stri. Nancy ringraziò l'impiegato e riagganciò.

Le mani le tremavano. Cos'era accaduto a suo padre?

Nancy cercò di non perdere la testa e cominciò una serie di

telefonate. Chiamò l'aeroporto, la stazione ferroviaria e le

varie linee degli autobus che servivano Cliffwood. S'informò

su eventuali incidenti verificatisi il giorno prima, o la notte

di martedì, nei viaggi da Chicago. Le risposte che ottenne

furono tutte negative.

– Dio mio, che fare? – pensò Nancy al colmo dello

sgomento. All'improvviso le venne un'idea e chiamò l'hotel

di Chicago presso il quale suo padre aveva preso alloggio.

Era molto improbabile, ma poteva darsi che il signor Drew

avesse cambiato nuovamente idea e si trovasse ancora là. Un

breve colloquio con l'addetto all'accettazione le tolse anche

quest'ultima speranza.

Page 103: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– No, il signor Drew non è qui. Ha lasciato l'albergo

martedì sera. Non so che progetti avesse. Posso farvi parlare

coll'usciere capo. Forse lui è in grado di dirvi qualcosa di

più. Pochi secondi dopo Nancy parlò con l'usciere. Gli chiese

se poteva darle qualche informazione che l'aiutasse a far luce

sulla scomparsa di suo padre.

– Il signor Drew mi disse che intendeva recarsi a trovare

sua figlia in un certo posto, e che sarebbe partito in treno

quella sera stessa per arrivare la mattina di mercoledì. Que-

sto è tutto quello che so, signorina.

– Oh, grazie! Grazie infinite! – disse Nancy. – Mi siete

stato di grande aiuto.

Dunque suo padre era partito da Chicago in treno e con

ogni probabilità era giunto alla stazione di Cliffwood. Ora si

trattava di scoprire cosa gli era successo da quel momento in

poi!

Nancy raccontò ogni cosa a zia Rosemary e ad Helen,

quindi salì nella sua spider e andò direttamente alla stazione

di Cliffwood. Qui si rivolse al controllore, il quale però, in

base alla descrizione di Nancy, non fu in grado di identifica-

re il signor Drew fra i passeggeri che erano scesi dai due tre-

ni in arrivo da Chicago il mercoledì.

Nancy andò a parlare ai tassisti che facevano servizio

alla stazione. A giudicare dal numero delle auto, dovevano

esserci tutti. Nessun treno era partito da circa un'ora e vi era

un direttissimo in arrivo di lì a quindici minuti.

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– Sono fortunata – si disse la giovane investigatrice. –

Uno di questi uomini avrà senz'altro dato un passaggio al

babbo. Interpellò gli autisti uno dopo l'altro, ma tutti negaro-

no di aver trasportato il giorno prima un passeggero che ri-

spondesse alla descrizione del signor Drew.

A questo punto Nancy fu presa dal panico. Entrò di cor-

sa nella stazione, si precipitò a una cabina telefonica e chia-

mò la centrale di polizia. Chiese di parlare col capitano e fu

messa subito in comunicazione con lui.

– Qui è il capitano Rossland – disse questi con voce vi-

brante. Nancy gli raccontò ogni cosa dal principio. Gli parlò

dell'avvertimento che suo padre aveva ricevuto a River

Heights e disse che temeva che qualcuno dei suoi nemici lo

avesse rapito e lo tenesse prigioniero.

– È una cosa molto seria, signorina Drew – dichiarò il

capitano Rossland. – Darò ordine ai miei uomini di occupar-

sene subito.

Nel momento in cui Nancy usciva dalla cabina, una si-

gnora dall'aspetto piuttosto imponente e con i capelli grigi le

si avvicinò.

– Perdonate, signorina, ma non ho potuto fare a meno di

sentire ciò che dicevate. Credo di potervi aiutare.

Nancy la guardò tra meravigliata e incredula. Le balenò,

tra l'altro, il sospetto che la donna potesse essere una compli-

ce dei rapitori e che meditasse di far cadere in trappola anche

lei, col pretesto di condurla da suo padre!

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– Perché quell'aria spaventata? – disse la signora con un

sorriso. – Volevo solo dirvi che io vengo in stazione ogni

giorno per raggiungere in treno la prima cittadina dopo Clif-

fwood. Sono infermiera e assisto un malato che abita là.

– Capisco – disse Nancy.

– Bene, ieri ero qui quando è arrivato il treno da Chica-

go.

Ho notato un signore alto, elegante, fra i passeggeri che

ne sono scesi. Era proprio come voi avete descritto vostro

padre. L'ho visto salire sul taxi di un autista che si chiama

Harry, ma ho l'impressione che, per qualche motivo, questi

non abbia voluto dirvi la verità. Venite a parlargli insieme a

me! Nancy seguì la signora, col cuore che le batteva furio-

samente. Era pronta ad aggrapparsi anche al più piccolo in-

dizio pur di sapere qualcosa sulla sorte di suo padre.

– Buongiorno, signorina Skade – disse il tassista. – Co-

me andiamo oggi?

– Oh, benissimo – rispose l'infermiera. – Ascoltate,

Harry. Voi avete detto a questa ragazza di non aver traspor-

tato nessun passeggero che somigliasse a suo padre. Io inve-

ce ho visto salire sul vostro taxi un uomo tale quale lo ha de-

scritto lei. Come la mettiamo?

Harry abbassò la testa.

– Statemi a sentire, signorina – disse rivolto a Nancy,

ma evitando di guardarla in faccia. – Io ho tre marmocchi e

non voglio che succeda loro niente di male. Non so se mi

sono spiegato…

Page 106: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Che intendete dire? – domandò Nancy senza riuscire a

comprendere.

Siccome l'uomo non rispondeva, la signorina Skade dis-

se:

– Harry, questa ragazza teme che suo padre sia stato ra-

pito. Credo abbiate il dovere di dirle tutto quel che sapete.

– Rapito! – esclamò l'uomo. – Accidenti! E ora che fac-

cio? All'improvviso Nancy credette di capire.

– Siete stato minacciato da qualcuno, Harry? – doman-

dò. L'uomo la guardò per un attimo con gli occhi fuori dalle

orbite.

– E va bene! – disse. – Dal momento che lo avete indo-

vinato, vi dirò tutto.

Raccontò che un signore, il cui aspetto corrispondeva

alla descrizione di Nancy, era salito sul suo taxi e aveva

chiesto di essere condotto a Villa degli Olmi.

– Proprio mentre stavo per partire, arrivarono due uo-

mini e saltarono dentro. Dissero che andavano appunto da

quelle parti, solo un po' più lontano, e mi domandarono se

ero disposto a prendere anche loro. Be', circa a metà strada,

uno dei due mi ordinò di fermare. Disse che il forestiero si

era sentito male. Lui e il suo amico scesero dalla macchina e

adagiarono sull'erba l'uomo svenuto.

– Stava molto male? – domandò Nancy.

– Non saprei dirvi! Aveva perso conoscenza. In quell'i-

stante sopraggiunse una macchina e si fermò. Il conducente

Page 107: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

scese e si offrì di portare vostro padre all'ospedale. Gli altri

due furono d'accordo.

Nancy riprese animo. Forse suo padre si trovava all'o-

spedale e non vi era stato nessun rapimento! Le sue speranze

crollarono non appena Harry, continuando il racconto, ag-

giunse:

– A questo punto dissi che forse era meglio che portassi

io quell'uomo all'ospedale, ma uno di quei tizi si voltò e, agi-

tandomi un pugno sotto il naso, urlò: "Tu pensa solo a di-

menticare quello che hai visto, se ti preme la salute tua e dei

tuoi bambini!".

– Oh! – gemette Nancy. Per un attimo ogni cosa sembrò

fluttuare davanti ai suoi occhi e dovette aggrapparsi alla ma-

niglia dell'auto per non cadere. Ora non c'era più alcun dub-

bio: quegli uomini avevano rapito suo padre, dopo avergli

somministrato un narcotico!

Page 108: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

12

La signorina Skade afferrò Nancy, sostenendola.

– Vi sentite male? – chiese premurosamente l'infermie-

ra.

– Oh, mi passerà subito – rispose Nancy. – Questa noti-

zia è stata un duro colpo per me.

– Posso fare qualcosa per aiutarvi? – chiese la donna. –

Ne sarei veramente felice.

– Vi ringrazio, ma temo di no – rispose la giovane. Si

sforzò di sorridere e aggiunse: – Ora comunque devo darmi

da fare per andare a fondo di questa brutta faccenda. L'in-

fermiera avanzò l'ipotesi che il signor Drew fosse ricoverato

in qualche ospedale della zona e diede a Nancy i nomi dei tre

che si trovavano in città.

– Telefonerò immediatamente – disse la giovane inve-

stigatrice.

– Siete stata molto gentile. Il vostro treno sta per arriva-

re, signorina Skade. Addio! E ancora infinite grazie per il

vostro aiuto!

Harry scese dal suo taxi e si avviò alla piattaforma per

mettersi a disposizione di eventuali clienti. Nancy lo rincorse

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e, prima che il treno entrasse in stazione, lo pregò di descri-

verle i due uomini che erano stati con suo padre.

– Be', erano tutti e due bruni e di taglia atletica. Non che

avessero un bell'aspetto, intendiamoci! A uno mancava un

dente, proprio sul davanti, e l'altro aveva un orecchio, come

dire, accartocciato. Non so se ho reso l'idea…

– Perfettamente – disse Nancy. – Comunicherò la de-

scrizione di questi due individui alla polizia.

La ragazza tornò alla cabina telefonica e fece tre chia-

mate agli ospedali che le aveva indicato la signorina Skade.

Domandò se fosse stato ricoverato qualcuno che rispondesse

al nome di Carson Drew, o se tra i pazienti ve ne fosse uno

in stato d'incoscienza e senza documenti d'identità. All'O-

spedale della Misericordia era stato ricoverato il giorno pri-

ma un uomo che non aveva ancora ripreso conoscenza, ma

non poteva trattarsi di suo padre: era un cinese.

Avendo ormai la certezza che il signor Drew era caduto

nelle mani di quegli uomini, Nancy si recò alla centrale di

polizia e riferì il racconto del tassista.

Il capitano Rossland non le nascose la gravità della si-

tuazione.

– Quanto mi dite è piuttosto preoccupante, signorina

Drew – disse. – Ad ogni modo sono sicuro che non sarà dif-

ficile rintracciare quel tipo dall'orecchio accartocciato, e,

quando l'avremo preso, ci faremo dire dov'è vostro padre.

Quanto a voi, credo abbiate fatto tutto ciò che era in vostro

potere. Ora lasciate che sia la polizia ad occuparsi delle in-

Page 110: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

dagini. Nancy non disse nulla. Avrebbe voluto esser lasciata

libera di fare qualche altro tentativo, ma accondiscese.

– Nel frattempo – disse il funzionario – vi consiglio di

restare a Villa degli Olmi e di continuare le vostre ricerche

su quel caso. Da quanto mi avete detto di vostro padre, sono

certo che saprà togliersi da quest'impiccio ancor prima che la

polizia lo abbia trovato.

A parole Nancy promise di rimanere a Villa degli Olmi,

a disposizione del capitano nel caso che questi avesse biso-

gno di lei, ma in cuor suo era decisa a seguire fino in fondo

anche la più piccola traccia, se mai le si fosse presentata, per

giungere a ritrovare suo padre.

Nancy uscì dalla centrale e prese a camminare lungo la

via, immersa nei suoi pensieri.

– Sembra che i miei problemi, invece di avviarsi a una

soluzione, si vadano complicando sempre più. Forse sarà

meglio che telefoni ad Hannah.

Fin da quando era bambina, Nancy aveva trovato con-

forto nel confidarsi con Hannah. La governante aveva sem-

pre saputo darle saggi consigli.

Nancy entrò in un bar e si diresse a una cabina telefoni-

ca. Chiamò casa Drew a River Heights e al solo sentire la

voce, della signora Gruen, provò un senso di sollievo. La

governante rimase allibita nell'apprendere la notizia, tuttavia

esortò Nancy a seguire il consiglio del capitano Rossland.

– Hai fornito alla polizia indizi molto precisi. Nessuno,

credo, avrebbe saputo far meglio. Ma… – la signora Gruen

Page 111: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

s'interruppe un momento. – Ascolta, Nancy! Se fossi in te

telefonerei agli altri avvocati della Compagnia Ferroviaria e

li informerei di ciò che è accaduto. La scomparsa di tuo pa-

dre è collegata senza dubbio al progetto di costruzione del

ponte, e non è escluso che loro abbiano qualche idea in pro-

posito.

– È un ottimo suggerimento, Hannah – fu d'accordo

Nancy.

– Telefonerò immediatamente.

La giovane investigatrice si affrettò a chiamare la Com-

pagnia Ferroviaria, ma, con suo grande rammarico, le fu ri-

sposto che tutti gli avvocati erano fuori per il pranzo e che

non sarebbero rientrati prima delle due.

– Che disdetta! – sospirò Nancy. – Ebbene, farò anch'io

uno spuntino, mentre aspetto che tornino.

Subito però si rese conto di non avere alcuna voglia di

mangiare. Lo stato di tensione in cui si trovava da parecchie

ore le aveva bloccato lo stomaco. Vi era una tavola calda

nell'altra sala del bar e Nancy si avvicinò al banco. Seduta su

uno degli alti sgabelli, lesse e rilesse la lista dei cibi, ma non

vi era proprio nulla che le stimolasse l'appetito. Quando l'in-

serviente le chiese cosa desiderava, Nancy rispose che fran-

camente non lo sapeva neppure lei… non aveva molto appe-

tito.

– In tal caso mi permetto di consigliarvi una tazza di

passato di piselli – le disse l'uomo. – È fatto in casa ed è una

cosa straordinaria, ve l'assicuro!

Page 112: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy sorrise.

– Va bene, seguirò il vostro consiglio.

La minestra era molto calda e aveva un sapore delizioso.

Non appena l'ebbe terminata, Nancy si sentì subito meglio.

– Che ne direste ora di una fetta di torta alla crema? –

suggerì l'inserviente. – È tale quale la faceva mia madre.

– D'accordo – rispose Nancy, ricambiando con un sorri-

so la sollecitudine del giovanotto. Quando ebbe finito di

mangiare la torta, che era davvero squisita, Nancy guardò il

suo orologio da polso. Era solo l'una e mezza. Vedendo lì

fuori un'edicola, decise di far passare il tempo leggendo

qualcosa in macchina.

Comperò una rivista di racconti polizieschi, uno dei

quali si rivelò così appassionante, che la mezz'ora passò qua-

si senza che se ne accorgesse. Alle due in punto Nancy tornò

al telefono e chiamò gli uffici della Compagnia Ferroviaria.

Il centralinista la mise in comunicazione col signor Anthony

Barradale, un avvocato che, a giudicare dalla voce, si sareb-

be detto molto giovane. In breve Nancy gli raccontò ogni

cosa.

– Il signor Drew prigioniero! – esclamò l'avvocato. –

Devo dire che questi proprietari intriganti si stanno dando un

po' troppo da fare per intascare qualche dollaro!

– La polizia si sta già occupando del caso, ma io ho

pensato che forse anche la vostra Compagnia avrebbe inte-

resse a collaborare – disse Nancy al signor Barradale.

Page 113: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Senza dubbio – rispose la voce giovanile. – Ne parlerò

al nostro socio dirigente. Sono sicuro che deciderà di metter-

si subito all'opera.

– Grazie – disse Nancy. Diede indirizzo e numero di te-

lefono di Villa degli Olmi e pregò l'avvocato di tenerla in-

formata su eventuali sviluppi della situazione.

– Potete contarci – promise il signor Barradale.

Nancy uscì dal bar e tornò alla macchina, chiedendosi

che cosa avrebbe fatto ora.

– Una cosa è certa – si disse. – Il modo migliore per

combattere l'ansia è tenersi occupati. Tornerò a Villa degli

Olmi e continuerò le indagini su quel caso.

Mentre la macchina filava in direzione della tenuta,

Nancy ricominciò a pensare al misterioso fantasma e al cuni-

colo sotterraneo di cui certamente si serviva per entrare nella

villa. Dal momento che non se n'era trovata traccia negli edi-

fici esterni, le venne in mente che l'accesso al passaggio se-

greto potesse trovarsi in qualche caverna, naturale o scavata

appositamente. Un architetto accorto avrebbe potuto escogi-

tare un artificio del genere.

Stava procedendo lungo una strada poco battuta, che

correva ai margini della proprietà di Villa degli Olmi, quan-

do improvvisamente ricordò di aver notato da quelle parti un

rialzo del terreno, di forma tondeggiante, che si prolungava

per un buon tratto ed era completamente ricoperto dall'erba.

La prima volta aveva pensato che si trattasse di un vecchio

Page 114: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

acquedotto, ma ora le balenò il sospetto che fosse proprio

quello il passaggio sotterraneo che conduceva alla villa.

Fermò la macchina a lato della strada e ne scese dopo

aver preso con sé la lampada tascabile. Impaziente di trovare

una risposta ai suoi dubbi, Nancy attraversò il campo, diri-

gendosi verso il punto dal quale sembrava incominciare il

rilievo erboso. Avvicinandosi vide dapprima alcuni cumuli

di pietre e infine si trovò dinanzi all'ingresso di una grotta

scavata nella roccia.

– Bene, forse questa volta ci sono! – pensò e si accinse

ad entrare.

Vi era una forte corrente d'aria in quel punto e il vento

le scompigliava i capelli, gettandoglieli sul viso. Ad un tratto

una folata capricciosa sollevò in alto un giornale che si tro-

vava dietro alcuni massi, disseminandone le pagine in tutte le

direzioni.

Nancy era più eccitata che mai. La presenza del giornale

significava che qualcuno era stato in quel luogo abbastanza

di recente.

La prima pagina venne volando verso di lei; la raccolse

e vide, con sua grande sorpresa, che era una copia della Gaz-

zetta di River Heights. La data era quella del martedì prece-

dente.

– Qualcuno che s'interessa ai fatti di River Heights è ve-

nuto qui pochissimo tempo fa! – disse fra sé la giovane inve-

stigatrice in preda a viva emozione. Chi poteva mai essere?

Suo padre? Gomber? Chi?

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Nella speranza che il giornale potesse fornirle qualche

indizio, Nancy corse qua e là per raccogliere tutti i fogli.

Come li ebbe spiegati sul terreno, notò che era stata ritagliata

una parte nella pagina degli annunci economici.

– Questo potrebbe rivelarsi un ottimo indizio! – pensò

Nancy. – Appena ritorno alla villa, telefonerò ad Hannah di

guardare cosa dice in quel punto la Gazzetta di martedì.

Un dubbio la colse all'improvviso: forse la persona che

aveva portato il giornale si trovava ancora nella grotta! A-

vrebbe dovuto stare in guardia. Poteva trattarsi di un nemico!

– E se fosse qui che tengono prigioniero il babbo? –

pensò Nancy profondamente turbata.

Lampada alla mano, gli occhi intenti a scrutare l'oscuri-

tà, Nancy avanzò con estrema cautela nella grotta. Tre metri,

cinque. Non vide nessuno. Altri cinque, dieci metri. Poi do-

vette arrestarsi. L'ampia grotta formava una specie di cupola

a base rozzamente circolare, e nelle pareti che la delimitava-

no non si apriva alcun passaggio.

– Povera me! Fiasco anche questa volta! – si disse

Nancy delusa, mentre rifaceva in senso inverso il cammino

che l'aveva portata sin là. – La mia sola speranza adesso è

quel ritaglio nel giornale.

Nancy procedeva attraverso il campo con lo sguardo ri-

volto automaticamente verso terra alla ricerca di impronte.

Quando finalmente alzò gli occhi, quel che vide la fece ri-

manere senza fiato.

Page 116: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Vi era un uomo vicino alla sua macchina e la stava esa-

minando. Nancy non poteva vederlo in faccia, perché le gi-

rava la schiena, ma notò che aveva una corporatura atletica e

l'orecchio sinistro accartocciato!

Page 117: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

13

L'individuo che curiosava intorno all'auto dovette sentir-

la arrivare. Senza voltarsi, si scostò in fretta dalla macchina e

si allontanò di corsa attraverso il campo, nella direzione op-

posta.

– Un comportamento davvero sospetto – pensò Nancy

eccitata. – Dev'essere l'uomo che ha preso parte al rapimento

di mio padre.

Senza indugiare oltre, attraversò la strada e si lanciò

all'inseguimento, correndo più forte che poteva nella speran-

za di raggiungere lo sconosciuto. Ma questi era partito con

un buon vantaggio e il suo passo era più lungo di quello di

Nancy. Il campo aveva una forma irregolare. Una delle e-

stremità terminava sulla strada per Riverview Manor. Quan-

do Nancy vi giunse, ebbe giusto il tempo di vedere l'uomo

saltare in una macchina e partire.

La giovane investigatrice era fuori di sé per il disappun-

to. Non aveva potuto scorgere che di sfuggita il suo profilo.

Oh, se fosse riuscita a vederlo bene in faccia o almeno ad

annotare il numero della targa!

– Chissà se è lui che ha buttato via il giornale vicino alla

grotta – si domandò. – Forse abita a River Heights.

Page 118: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Era poco propensa a credere che fosse uno dei proprie-

tari. Era più probabile che quest'uomo fosse stato assoldato

da Willie Wharton o da qualcuno dei suoi compari per rapire

il signor Drew.

– Sarà bene che mi affretti a riferire il fatto alla polizia –

si disse Nancy.

Riattraversò il campo correndo, salì in macchina, invertì

la marcia e si diresse velocemente verso Villa degli Olmi.

Non appena vi giunse, corse al telefono e compose il numero

della sede centrale di polizia di Cliffwood. Un attimo dopo

stava già parlando col capitano Rossland, al quale raccontò

quanto aveva appena scoperto.

– È un'informazione preziosa, signorina Drew – si com-

plimentò il funzionario. – Metterò subito in allarme le nostre

pattuglie perché rintraccino e fermino quest'uomo.

– Nessuna notizia di mio padre, suppongo – disse

Nancy.

– Ancora niente, purtroppo. Però due agenti sono andati

a parlare con Harry, il tassista, e questi ha fornito una descri-

zione abbastanza precisa dell'uomo che arrivò in macchina,

mentre vostro padre giaceva sull'erba privo di sensi… quello

che si offrì di trasportarlo all'ospedale.

– Che aspetto aveva? – domandò Nancy.

Il capitano riferì la descrizione che ne aveva dato il tas-

sista: un uomo sulla cinquantina, di statura bassa e piuttosto

tarchiato, con occhi azzurro-chiari, sfuggenti.

Page 119: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Be' – osservò Nancy – mi vengono in mente parecchie

persone alle quali questa descrizione potrebbe adattarsi. Non

aveva nessuna caratteristica più rilevante?

– Harry non ha notato altro, eccetto che aveva le mani

lisce e grassocce. Non si tratta dunque di una persona che

eserciti lavori pesanti.

– Bene, questo elimina tutti gli uomini bassi, tarchiati e

con occhi azzurro-chiari di mia conoscenza. Nessuno ha ma-

ni come quelle.

– Sarà un particolare utile per l'identificazione – osservò

il capitano. – Bene, ora devo sbrigarmi a diramare quell'al-

larme. Nancy salutò e posò il ricevitore. Attese alcuni secon-

di che la linea si liberasse, quindi lo sollevò di nuovo e

chiamò Hannah Gruen. Nancy teneva spiegato dinanzi a sé il

foglio di giornale dal quale era stata ritagliata l'inserzione.

– Qui è casa Drew – disse la voce all'altro capo del filo.

– Salve, Hannah. Sono Nancy.

– Come stai, tesoro? Hai qualche notizia? – domandò

ansiosamente la signora Gruen.

– Non sono riuscita a sapere dov'è il babbo – rispose la

giovane detective – e la polizia naviga ancora nel buio. Però

ho trovato un paio d'indizi interessanti.

– Davvero? Di che si tratta? – s'affrettò a chiedere la

governante.

Nancy le raccontò dell'uomo dallo strano orecchio e ag-

giunse di esser certa che la polizia non avrebbe impiegato

molto a catturarlo.

Page 120: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Se riescono a farlo parlare, sapremo finalmente dove

trovare il babbo.

– Lo spero proprio! – sospirò Hannah. – Non perderti

d'animo, Nancy!

In quel momento Helen attraversò il salone d'ingresso in

direzione della scala e, passando vicino a Nancy, le sorrise.

La giovane investigatrice stava per chiedere ad Hannah di

andare a prendere il numero di martedì della Gazzetta di Ri-

ver Heights, a cui i Drew erano abbonati, allorché udì uno

schianto proprio sopra la sua testa. La prima cosa che le pas-

sò per la mente fu che il fantasma fosse di nuovo all'opera.

– Hannah, ti richiamo dopo! – esclamò riagganciando.

Non ebbe il tempo di posare il ricevitore, che udì l'ami-

ca gridare:

– Nancy, scappa! Il soffitto!

Così dicendo Helen fece l'atto di lanciarsi verso il por-

tone. Nancy guardò in alto e vide un'enorme crepa che si al-

largava sopra di loro. Un attimo dopo l'intero soffitto crollò e

le due ragazze furono scaraventate a terra.

– Ooh! – mugolò Helen. Era stata sepolta da un cumulo

di cannicci e frammenti d'intonaco e aveva ricevuto un brutto

colpo alla testa. Tuttavia riuscì a gridare da sotto i calcinacci:

– Nancy, tutto bene? Non vi fu risposta.

Il gran fracasso aveva fatto accorrere dalla cucina la Si-

gnorina Flora e zia Rosemary. Entrambe guardarono inorri-

dite la scena che si presentava ai loro occhi. Nancy giaceva

Page 121: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

sul pavimento priva di sensi ed Helen, stordita dal colpo che

aveva ricevuto, non riusciva a muoversi.

– Dio mio! Dio mio! – gemette la Signorina Flora.

Lei e zia Rosemary si avventurarono tra i detriti, il cui

crollo aveva riempito la stanza di densa polvere. Tra uno

sternuto e l'altro avanzarono verso le due ragazze. La Signo-

rina Flora riuscì a raggiungere Helen e cominciò a gettar da

parte frammenti di legno e d'intonaco per liberarla. Infine

aiutò la sua pronipote ad alzarsi in piedi.

– Ma sei ferita, povera piccola! – esclamò piena d'ap-

prensione.

– È… cosa… da nulla – balbettò Helen, soffocando per

la polvere. – Nancy piuttosto…

Zia Rosemary era già china su Nancy e lavorava feb-

brilmente per toglierle di dosso i calcinacci che la ricopriva-

no. Poi cavò di tasca un fazzoletto e glielo posò delicatamen-

te sul viso per impedirle di respirare altra polvere.

– Helen, te la senti di aiutarmi a trasportare Nancy fino

alla biblioteca? – chiese. – Vorrei distenderla sul sofà.

– Oh, sì, zia Rosemary. Ti pare che sia ferita gravemen-

te? – domandò Helen impressionata.

– Spero di no.

A questo punto Nancy si scosse impercettibilmente. Poi

sollevò un braccio e si tolse il fazzoletto dal viso. Aprì e

chiuse ripetutamente gli occhi, come se non riuscisse a ricor-

dare dove si trovava.

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– Non avete niente di grave, Nancy – le sussurrò dolce-

mente zia Rosemary – ma non dovete respirare questa polve-

re. Vi prego, tenete questo sul viso.

Tolse il fazzoletto dalla mano di Nancy e le coprì di

nuovo la

bocca e il naso.

Nancy sorrise debolmente.

– Ora ricordo. Il soffitto… è crollato.

– Sì – disse Helen. – Sei rimasta svenuta qualche minu-

to. Spero che tu non sia ferita.

La Signorina Flora, che continuava a sternutire violen-

temente, insistette perché uscissero subito tutte da quella

stanza. Con l'aiuto di Helen l'anziana signora camminò fra i

mucchi di detriti fino alla porta della biblioteca ed entrò. He-

len ritornò per aiutare Nancy, ma l'amica era già in piedi e si

appoggiava al braccio di zia Rosemary. Sostenuta dalle due

donne, riuscì ad attraversare l'atrio e ad arrivare anche lei

alla biblioteca. Zia Rosemary avrebbe voluto chiamare un

medico, ma Nancy disse che non era necessario.

Grazie al cielo non vi è successo nulla di serio – sospirò

la Signorina Flora. – Che cosa spaventosa! Pensate che sia

stato il fantasma?

– Non credo – rispose subito sua figlia. – Ricorderai,

mamma, che tempo addietro avevamo notato che filtrava

dell'acqua nell'atrio, quando pioveva. L'ultima volta che vi fu

un temporale, l'intero soffitto ne era letteralmente imbevuto.

Probabilmente l'intonaco non teneva più ed ha ceduto all'im-

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provviso. La Signorina Flora si lamentò che la costruzione di

un nuovo soffitto avrebbe comportato una spesa non indiffe-

rente.

– Dio mio! Qui non succedono che disgrazie! Sembra

proprio che la sorte si stia accanendo contro di noi. Ma io

non voglio andarmene dalla mia casa!

Nancy, che nel frattempo si era completamente ripresa,

abbozzò un sorriso e disse:

– Be', se non altro, ora avete una preoccupazione in me-

no, Signorina Flora.

– Perché?

– Probabilmente il signor Gomber smetterà di assillarvi

con le sue insistenze, quando vedrà quel che è successo.

– Oh, non è detto – rispose la Signorina Flora. – È tal-

mente ostinato!

Nancy disse che ormai si sentiva benissimo e propose

ad Helen di cominciare a ripulire il salone, ma la Signorina

Flora non volle assolutamente che le due ragazze si sobbar-

cassero da sole tutto quel lavoro.

– Rosemary ed io vi aiuteremo – disse in tono risoluto.

Furono portati su dalla cantina alcuni scatoloni di cartone,

che vennero riempiti uno dopo l'altro dello sfasciume che

ingombrava il locale, e trasportati fuori. Terminata questa

prima operazione, fu la volta delle scope e degli strofinacci e

nel giro di un'ora il pavimento fu ripulito anche dello spesso

strato di polvere che lo ricopriva.

Page 124: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Avevano appena finito il faticoso lavoro, quando il tele-

fono prese a squillare. Rispose Nancy che in quel momento

si trovava vicina all'apparecchio.

– Nancy! Cos'è accaduto? – domandò la governante. –

Sono rimasta ad aspettare per più di un'ora che richiamassi.

Nancy le raccontò ogni cosa.

– Mi domando cosa ti succederà la prossima volta! – e-

sclamò la signora Gruen.

La giovane investigatrice scoppiò a ridere.

– Qualcosa di piacevole, voglio sperare!

Le chiese quindi di cercare fra i giornali la Gazzetta di

River Heights del martedì precedente. Pochi minuti dopo, la

governante tornò con la copia richiesta e Nancy le disse di

guardare a pagina quattordici.

– È la pagina degli annunci economici – precisò. – Ora,

per favore, leggimi cosa dice l'inserzione che si trova esatta-

mente al centro.

– Vuoi dire quella sulle automobili usate?

– Dev'essere proprio quella – rispose Nancy. – Nel mio

giornale non c'è.

Hannah Gruen disse che l'inserzione era di un certo A-

ken's, commerciante in automobili usate.

– L'indirizzo è: Main Street, 24, Hancock.

– Ed ora volta la pagina e dimmi cosa c'è scritto dall'al-

tra parte, nello stesso punto – la pregò Nancy.

C'è un articolo su una gita scolastica – riferì la gover-

nante.

Page 125: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Credi di aver trovato ciò che t'interessa?

– Sì. Mi hai dato proprio l'informazione che volevo. So-

no certa che mi sarà molto utile. Grazie infinite! Congedatasi

da Hannah, Nancy cominciò a comporre il numero della cen-

trale di polizia, ma improvvisamente cambiò idea. Il fanta-

sma poteva essere nascosto da qualche parte ad origliare, o

forse aveva installato microfoni in diversi punti della casa

per registrare a distanza tutte le conversazioni.

– Sarà molto più prudente che 'vada di persona a parlare

di questa faccenda con la polizia – pensò Nancy.

Mise al corrente soltanto Helen della sua decisione. Alle

altre disse che avrebbe fatto una corsa fino in città, ma che

non sarebbe rimasta via molto.

– Siete sicura di sentirvi bene? – chiese zia Rosemary.

– Sono perfettamente in forma – la rassicurò Nancy.

Salì sulla spider e sfrecciò via, sperando vivamente che

l'annuncio trovato sul giornale si rivelasse un buon indizio e

permettesse alla polizia di mettere le mani su uno degli indi-

vidui sospetti.

– Lo rintracceranno senz'altro, e, una volta trovato lui,

sapremo anche dov'è mio padre!

Page 126: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

14

– Eccellente! – disse il capitano Rossland, quando ebbe

ascoltato il resoconto di Nancy. Sorridendo aggiunse: – Di-

mostrate una tale abilità nel raccogliere indizi, che se foste

uno dei miei agenti vi proporrei per una citazione!

La giovane investigatrice sorrise a sua volta e lo ringra-

ziò.

– Si tratta di mio padre – disse in tono serio.

– Avvertirò subito il capitano McGinnis della polizia di

River Heights – le disse il funzionario. – Volete sedervi ed

aspettare qui? Non credo occorrerà molto tempo per ottenere

quell'informazione dalla ditta Aken's.

Nancy acconsentì e prese una sedia che si trovava in un

angolo dell'ufficio. Il capitano Rossland non si fece attendere

a lungo.

– Ecco la risposta che v'interessa, signorina Drew!

Nancy balzò in piedi e si avvicinò alla sua scrivania. Il

funzionario le disse che il capitano McGinnis di River

Heights era stato alquanto sollecito. Aveva mandato imme-

diatamente due dei suoi uomini alla ditta Aken's e questi era-

no tornati col loro rapporto.

Page 127: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– L'altro ieri un uomo dalla taglia atletica e con un orec-

chio accartocciato si è presentato alla ditta ed ha acquistato

un'automobile. Ha esibito una patente di guida da cui risulta

trattarsi di certo Samuel Greenman, abitante a Huntsville.

Nancy era visibilmente emozionata per questa informa-

zione.

– Allora sarà molto facile trovarlo, non è vero?

– Temo di no – rispose il capitano Rossland. – McGin-

nis ha saputo dalla polizia di Huntsville che Greenman risul-

ta effettivamente domiciliato all'indirizzo indicato sulla pa-

tente, ma che da qualche tempo ha lasciato la città.

– Così non si sa dove si trovi?

– Nessuno dei suoi vicini di casa è stato in grado di for-

nire indicazioni in proposito.

Il capitano aggiunse che questo Samuel Greenman non

era certo una persona che godesse di buona fama. Lo si rite-

neva responsabile di un paio di furti ed era ricercato dalla

polizia di parecchi stati.

– Se l'uomo che ho visto vicino alla mia macchina era

Samuel Greenman, può darsi che si nasconda in quella zona.

Il capitano sorrise.

– Scommetto che tra poco mi direte che è lui il fantasma

di Villa degli Olmi!

– Chi lo sa? – replicò Nancy.

– Ad ogni modo – riprese il capitano Rossland – la vo-

stra ipotesi che possa nascondersi da queste parti mi sembra

attendibile.

Page 128: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy stava per rivolgergli un'altra domanda, quando

squillò il telefono. Un attimo dopo il capitano disse:

– È per voi, signorina Drew.

La ragazza prese il ricevitore ed esclamò:

– Pronto!

Chi telefonava era Helen Corning. Sembrava sconvolta.

– Nancy! È accaduto qualcosa di terribile! Devi venire

subito!

– Cos'è successo? – chiese Nancy allarmata, ma Helen

aveva già riattaccato.

Nancy informò il capitano Rossland di quell'urgente

messaggio e disse che doveva andarsene immediatamente.

– Se avete bisogno della polizia, avvertitemi! – le rac-

comandò il funzionario, mentre la ragazza usciva in gran

fretta dall'ufficio.

– Grazie! Lo farò senz'altro!

Nancy si diresse verso Villa degli Olmi, guidando alla

massima velocità consentita dalla legge. Non appena si arre-

stò davanti alla casa, fu assai turbata nel vedere parcheggiata

lì fuori l'auto di un medico. Qualcuno doveva essersi sentito

male! Helen si fece incontro all'amica sul portone d'ingresso.

– Nancy – disse in un bisbiglio. – Credo che la Signori-

na Flora abbia avuto un attacco di cuore.

– Oh, che brutta notizia! E come sta ora? – chiese

Nancy impressionata.

– Il dottor Morrison vorrebbe trasportarla subito all'o-

spedale, ma lei rifiuta. Dice che non vuole andarsene di qui.

Page 129: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Helen aggiunse che il medico era ancora di sopra ad as-

sistere l'anziana signora.

– Ma quando si è sentita male? – domandò Nancy. – È

stato in seguito a qualcosa?

Helen accennò col capo.

– Sì. È stata una cosa spaventosa. La Signorina Flora,

zia Rosemary ed io eravamo in cucina e stavamo discutendo

di quel che avremmo fatto per cena. Volevano preparare un

piatto speciale per farti una sorpresa, perché sapevano che eri

molto preoccupata.

– Un pensiero davvero gentile – osservò Nancy. – Con-

tinua, Helen, ti prego.

– A un certo punto la Signorina Flora cominciò a dar

segni di stanchezza e zia Rosemary le consigliò di andare in

camera sua a riposare un poco. Aveva appena cominciato a

salire la scala, quando, così, per caso, si voltò indietro. Là,

nel salotto, c'era un uomo!

– Una visita?

– Oh, no! – rispose Helen. – La Signorina Flora dice che

aveva un aspetto orribile. Aveva il mento e le guance rico-

perti da una barba ispida, e una lunga zazzera di capelli in-

colti.

– Pensi che fosse il fantasma? – le chiese Nancy.

– Così pensò la Signorina Flora. Nonostante ciò non si

mise a gridare… Sai com'è coraggiosa! Decise dunque di

scendere e di andare lei, da sola, a vedere chi fosse quell'uo-

mo. E vuoi sapere come andò a finire?

Page 130: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Posso immaginare un sacco di cose – rispose Nancy. –

Come andò a finire?

– Che quando entrò nel salotto, l'uomo era sparito!… E

non c'era nessuna porta segreta aperta – concluse.

– Cos'ha fatto allora la Signorina Flora? – domandò

Nancy.

– È svenuta.,

Un signore alto, asciutto, con i capelli grigi, scese in

quel momento dallo scalone, reggendo nella mano una borsa

da medico. Helen gli presentò Nancy e gli chiese notizie

dell'ammalata.

– Fortunatamente la Signorina Flora sta molto meglio –

disse il dottor Morrison. – È una donna straordinaria e si ri-

metterà completamente, purché rimanga in assoluto riposo e

le siano evitate nuove emozioni. Credo che già domani, ver-

so quest'ora, potrà alzarsi per qualche breve periodo.

– Sia ringraziato il cielo! – disse Helen. – Sono così af-

fezionata alla mia bisnonna, che tremo al solo pensiero che

possa succederle qualcosa.

Il medico sorrise.

– Io farò tutto ciò che mi è possibile, ma è necessaria

anche la vostra collaborazione.

– Cosa dobbiamo fare? – s'interessò subito Nancy.

Il medico disse che bisognava evitare di parlare del fan-

tasma in presenza dell'ammalata.

Page 131: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– La Signorina Flora afferma di aver visto nel salotto un

uomo che deve essere entrato attraverso qualche passaggio

segreto. Ora voi sapete bene quanto me che ciò è assurdo.

– Ma quell'uomo non può essere entrato da nessun'altra

parte – replicò Helen animatamente. – Porte e finestre sono

tutte chiuse al pianterreno.

Il dottore sollevò le sopracciglia.

– Mai sentito parlare di allucinazioni? – domandò.

Sia Nancy che Helen guardarono il medico con un'e-

spressione piuttosto contrariata, ma non obiettarono nulla.

Non credevano affatto che la Signorina Flora avesse avuto

un'allucinazione. Se aveva visto un uomo nel salotto, ebbene,

quell'uomo c'era!

– Chiamatemi, se ci fosse bisogno di me domattina –

disse il dottor Morrison, mentre si avviava alla porta. – In

caso contrario passerò ugualmente a vedere l'ammalata pri-

ma di mezzogiorno.

Non appena il medico se ne fu andato, le due ragazze si

scambiarono alcuni rapidi sguardi. Nancy disse:

– Saresti disposta a dare un'altra occhiata al salotto?

– Ci puoi scommettere – rispose Helen. – Lo facciamo

adesso o aspettiamo dopo cena?

Sebbene Nancy fosse impaziente di cominciare subito,

decise che prima sarebbe salita a far visita alla Signorina

Flora. Tra l'altro pensò che un ritardo nel servire la cena a-

vrebbe potuto mettere in agitazione l'ammalata. Helen si of-

Page 132: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

frì di andare in cucina a preparare qualcosa. Nancy accettò e

s'avviò al piano superiore.

La Signorina Flora era stata portata nella camera da let-

to di sua figlia per evitarle altri spaventi da parte del fanta-

sma, il quale sembrava avere una predilezione per la stanza

dell'anziana signora.

– Signorina Flora, mi spiace infinitamente che siate co-

stretta a letto – disse Nancy avvicinandosi al suo capezzale e

sorridendole affettuosamente.

– Dispiace anche a me – rispose la signora Turnbull. – E

per una sciocchezza, poi! A tutti capita di svenire qualche

volta. Se aveste visto quello che ho visto io… quella faccia

mostruosa!

– Mamma! – la supplicò zia Rosemary, che era seduta

dall'altra parte del letto. – Sai cos'ha detto il dottore!

– Oh, i dottori! – brontolò sua madre indispettita. – Co-

munque, Nancy, sono sicura di aver visto il fantasma. Se vo-

lete farvene un'idea, immaginate un uomo che sia stato senza

radersi un'infinità di tempo e che abbia una faccia orribile e i

capelli lunghi e in disordine.

Nancy stava già per chiederle statura e corporatura del

misterioso personaggio, ma, rammentando l'avvertimento del

medico, si trattenne e, prendendo la mano della Signorina

Flora tra le sue, disse con un sorriso:

– Non parliamo più di questa brutta storia finché non vi

sarete completamente ristabilita. Allora entrerete a far parte

anche voi della Squadra Investigativa Drew e C.

Page 133: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

L'anziana signora sorrise a questa uscita scherzosa e

promise che avrebbe cercato di riposare.

– Prima, però, vorrei mangiare qualcosa – disse. – Ve la

sentite di far da sole, voi ragazze? Avrei piacere che Rose-

mary restasse qui con me.

– Naturalmente – rispose Nancy – e vi porterò proprio

quel che ci vuole per voi.

La giovane scese al pianterreno e preparò un vassoio per

la Signorina Flora. Pochi minuti dopo Helen portò di sopra

un altro vassoio, con una cena più sostanziosa, per zia Ro-

semary. Fatto questo, le due ragazze si trasferirono nella sala

da pranzo per cenare anche loro.

Appena ebbero terminato, lavarono i piatti, li asciugaro-

no, e infine passarono in salotto.

– Hai qualche idea di dove cominciare? – bisbigliò He-

len. Nell'ultima mezz'ora Nancy non aveva fatto che pensare

se vi era qualche parte del salotto che fosse stata trascurata

nel corso delle loro precedenti ricerche, un posto che potesse

nascondere un'apertura. Alla fine aveva deciso di esaminare

con più attenzione uno stipo di notevoli dimensioni, che si

trovava incassato in una delle pareti. Conteneva una bellis-

sima collezione di statuette, souvenirs e soprammobili di va-

rio genere.

– Ho pensato che potrebbe esserci una molla segreta che

permetta di far uscire lo stipo dal muro – disse Nancy a bassa

voce.

Page 134: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Fu a questo punto che notò per la prima volta uno strano

particolare: sulle mensole del mobile erano state praticate

delle incavature, in cui alloggiavano i piedistalli delle sta-

tuette e degli altri ninnoli. Nancy si domandò se lo scopo di

questo accorgimento non fosse di evitare che gli oggetti si

rovesciassero quando il mobile veniva spostato.

In preda a viva eccitazione, cominciò ad esaminare l'in-

terno dello stipo alla ricerca di una molla. Lei ed Helen pas-

sarono centimetro per centimetro tutta la parte superiore, ma

non trovarono alcun congegno segreto.

Nella parte inferiore vi erano due sportelli che Nancy

aveva già aperto molte volte. Ma allora cercava una grande

apertura, mentre adesso sperava di scoprire soltanto una pic-

cola molla o un pannello mobile.

Helen ispezionò lo scomparto di sinistra, Nancy quello

di destra.

All'improvviso il cuore prese a batterle più in fretta: la

sua mano aveva individuato sul fondo un punto leggermente

rilevato.

Passò e ripassò con le dita sulla sporgenza, un rettango-

lino lungo sette, otto centimetri e non più largo di due.

– Potrebbe nascondere qualcosa – pensò Nancy, e provò

a premere lievemente.

Subito il grande mobile fu scosso da una vibrazione.

– Helen! Ho scoperto qualcosa! – disse all'amica sotto-

voce. – Ti consiglio di stare indietro!

Page 135: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy premette più forte. Questa volta il lato destro del-

lo stipo cominciò a muoversi in avanti. Nancy fu lesta ad al-

zarsi in piedi e a portarsi accanto ad Helen. Lentamente,

molto lentamente, un'estremità del mobile prese ad avanzare

nella stanza, mentre l'altra ruotava in uno spazio aperto nella

parete. Helen strinse spaventata la mano di Nancy. Cosa a-

vrebbero trovato nel passaggio segreto?

Page 136: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

15

Il grande lampadario di cristallo illuminava lo stretto

passaggio dietro lo stipo. Non era molto lungo. Dentro non

c'era nessuno e il posto appariva polveroso e pieno di ragna-

tele.

– Ci dovrebbe essere un'uscita dall'altra parte – disse

Nancy.

– Vediamo dove conduce.

– Penso sia meglio che io aspetti qui, Nancy – suggerì

Helen.

– Questo vecchio mobile potrebbe improvvisamente ri-

chiudersi da solo. Se dovesse succedere, io griderò in modo

che tu possa sgusciar fuori in tempo.

Nancy rise. – Sei una vera amica, Helen. Procedendo

lungo lo stretto corridoio, Nancy scrutava attentamente le

pareti che lo delimitavano, ma i due solidi muri intonacati

non rivelavano alcuna via d'uscita. Anche l'estremità del pas-

saggio era solida, ma era stata costruita in legno. Nancy intuì

che ciò doveva avere qualche significato, ma per il momento

non riuscì ad immaginarlo e decise di ritornare in salotto. A

metà circa dello stretto corridoio, scorse sul pavimento un

foglio di carta ripiegata.

Page 137: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Questo potrebbe essere un indizio molto importante –

disse fra sé, chinandosi a raccoglierlo.

Nel momento in cui Nancy sbucava fuori dal passaggio

segreto, apparve zia Rosemary. Fissò sbalordita l'apertura

nella parete e lo stipo che ora stava ad angolo retto rispetto al

muro.

– Avete scoperto qualcosa? – chiese.

– Solo questo – rispose Nancy, porgendo a zia Rose-

mary il foglio.

Mentre le due giovani sbirciavano da sopra la sua spalla,

la signora Hayes lo dispiegò.

– Questa è una lettera rimasta incompiuta – disse, co-

minciando a decifrare l'antico manoscritto. – Caspita! È stato

scritto nientemeno che nel 1785, non molto tempo dopo che

questa casa era stata costruita!

Il biglietto diceva:

"Mio stimato amico Beniamin,

ho appena scoperto l'infedeltà di due miei domestici.

Sospetto che stiano tramando per nuocere alla causa delle

Colonie e li punirò come meritano. Ho avuto la fortuna di

udirli e capire la loro infedeltà mentre stavo al mio posto di

ascolto. Di lì mi è possibile cogliere ogni parola pronunciata

nella stanza dei domestici.

Starò all'erta per scoprire altri…"

La lettera finiva qui. Subito Helen disse in tono perples-

so:

– Posto d'ascolto?

Page 138: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Dev'essere alla fine di questo corridoio – suggerì

Nancy. – Zia Rosemary, quale stanza potrebbe esservi con-

nessa?

– Penso si tratti della cucina – rispose la signora Hayes.

– Mi sembra di aver sentito dire che l'attuale cucina, molto

tempo fa, fosse una stanza di soggiorno per i domestici. E

non dimenticate che al tempo del Colonialismo il cibo non

veniva cucinato nella residenza. Era sempre preparato in un

altro edificio e portato dentro su grandi vassoi.

Helen sorrise.

– Con un posto di ascolto come questo i poveri domesti-

ci non avevano neppure la possibilità di fare una bella chiac-

chierata. Le loro conversazioni non erano mai un segreto per

il padrone.

Nancy e zia Rosemary annuirono sorridendo anche loro.

Quindi la giovane investigatrice disse:

– Proviamo a vedere se questo posto di ascolto funziona

ancora!

Stabilirono che Helen andasse in cucina e cominciasse a

parlare, mentre Nancy sarebbe rimasta ad ascoltare all'estre-

mità del corridoio. Zia Rosemary, alla quale era stato spiega-

to come far funzionare il meccanismo segreto, doveva resta-

re a sorvegliare che il pesante mobile non cominciasse ina-

spettatamente a muoversi e non chiudesse l'apertura.

– Tutto pronto? – domandò Helen. Quindi uscì dalla

stanza e raggiunse la cucina.

Page 139: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Quando ritenne che Nancy fosse al suo posto, cominciò

a parlare del suo prossimo matrimonio e chiese all'amica di

partecipare al ricevimento nuziale.

– La sento perfettamente! – gridò Nancy tutta eccitata

verso zia Rosemary. – Il posto di ascolto funziona bene co-

me allora.

Quando l'esperimento fu terminato, Nancy riuscì senza

molto sforzo a collocare lo stipo nella sua posizione normale,

dopo di che le due giovani e zia Rosemary presero a conver-

sare a bassa voce. Nessuna di loro aveva il minimo dubbio

che il fantasma fosse a conoscenza del passaggio e che se ne

fosse servito per ascoltare tutti i loro piani dei giorni prece-

denti. Probabilmente quello era anche il nascondiglio in cui

era sparito dopo che la Signorina Flora lo aveva scorto.

– Buffo! – osservò zia Rosemary. – Sembra che noi

scegliamo proprio la cucina per discutere la maggior parte

dei nostri progetti.

Helen si stava chiedendo se quel posto d'ascolto fosse

un'invenzione esclusiva dell'architetto e proprietario di Villa

degli Olmi, ed espresse il suo dubbio a zia Rosemary.

– Oh, no di certo! – rispose quest'ultima. – Molte delle

antiche case residenziali, in cui la servitù era numerosa, pos-

sedevano luoghi simili. Non dimenticare che il nostro paese

è stato coinvolto in parecchie guerre, nel corso delle quali

traditori e spie trovavano facile raccogliere informazioni fin-

gendosi domestici.

Page 140: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Molto astuto – osservò Helen. – E suppongo che buo-

na parte di quelli che furono catturati non seppero mai come

erano stati scoperti.

– Senza dubbio – disse zia Rosemary.

In quel momento udirono la voce flebile della Signorina

Flora chiamare dalla camera da letto e si affrettarono a corre-

re di sopra nel timore che fosse accaduto qualcosa. La trova-

rono che sorrideva, ma si lamentò di essere stata lasciata sola

per tutto quel tempo.

– Stai tranquilla, mamma. Ora starò sempre qui con te –

promise zia Rosemary. – Dormirò in questa stanza, sul diva-

no, in modo da non disturbarti. Adesso cerca di riposare un

poco.

La mattina seguente Nancy ricevette una telefonata da

Hannah Gruen, la cui voce suonava alquanto irritata.

– Ho appena parlato col signor Barradale, Nancy, l'av-

vocato della Compagnia Ferroviaria. Aveva smarrito l'indi-

rizzo e il numero di telefono che gli avevi dato, così ha

chiamato qui. Sono furiosa per quello che ha detto. Ha insi-

nuato che tuo padre se ne starebbe via di proposito, per non

essere stato capace di scovare Willie Wharton!

Nancy si sentì ribollire di sdegno.

– Ma questo è assolutamente falso e sleale! – protestò.

– Certo. Io non lo sopporterei proprio, se fossi in te –

dichiarò seccamente la signora Gruen. – Ma non è tutto…

– Vuoi dire che ha osato aggiungere dell'altro sul conto

di papà? – chiese subito Nancy.

Page 141: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– No, non è questo – rispose la governante. – Ha detto

anche che la Compagnia Ferroviaria non può tener sospesi

più a lungo i lavori per la costruzione del ponte e che, se nes-

sun fatto nuovo si sarà verificato entro lunedì, sarà costretta

ad accogliere le richieste di Willie Wharton e di tutti gli altri

proprietari!

– Questo sarebbe davvero un brutto colpo per papà –

disse Nancy. – È proprio ciò che egli vorrebbe evitare. Il

babbo è sicuro che la firma su quel contratto appartiene a

Willie Wharton e gli basterebbe scovare quest'ultimo per di-

mostrarlo.

– Tutta questa faccenda è tremendamente confusa – dis-

se la signora Gruen. – Poco prima di telefonarti, ho parlato

con la polizia e mi hanno risposto di non avere ancora nes-

sun indizio di dove possa essere tuo padre.

– Nessun indizio? È terribile ciò che dici, Hannah! – e-

sclamò Nancy. Poi risolutamente aggiunse: – Non so come,

ma intendo trovare papà… e presto anche!

Dopo la conversazione avuta con la governante, prese a

passeggiare avanti e indietro per la sala, tentando di formula-

re un piano d'azione. Doveva assolutamente fare qualcosa!

Con decisione improvvisa, Nancy raggiunse la porta d'in-

gresso, l'aprì e uscì a passeggiare all'aperto. Inspirò profon-

damente la fresca aria mattutina e si diresse verso il giardino

delle rose. Lasciò che la bellezza del luogo la distraesse per

qualche istante, prima di tornare col pensiero all'intricato

problema di fronte al quale si trovava.

Page 142: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Fin da quando era bambina suo padre le aveva insegnato

che il modo migliore per schiarirsi le idee era quello di co-

municare per qualche attimo con la natura. Nancy proseguì

lungo i vialetti del parco, ascoltando il cinguettio degli uccel-

li. Tornando sui suoi passi s'inebriò ancora una volta del pro-

fumo delle rose e del glicine che pendeva da un sostegno ri-

curvo. Poco dopo raggiunse di nuovo la villa e sedette sui

gradini del portico. Quasi subito si affacciò alla sua mente

una nitida immagine di Nathan Gomber. Era come se l'uomo

fosse in piedi di fronte a lei. La giovane investigatrice co-

minciò a mettere insieme i vari pezzi del rompicapo che ri-

guardava Gomber e l'affare della Compagnia Ferroviaria.

– Forse è Nathan Gomber a tenere nascosto Willie

Wharton!

– si disse. – Willie potrebbe essere addirittura prigionie-

ro! E se Gomber è un uomo di questa fatta, probabilmente ha

anche architettato il rapimento di mio padre!

Il solo pensiero bastò a spaventarla. Balzò in piedi e de-

cise di chiedere alla polizia di far pedinare Nathan Gomber.

– Andrò alla centrale e parlerò al capitano Rossland – si

disse. – Chiederò ad Helen di accompagnarmi. C'è qui la

donna delle pulizie e potrà aiutare lei zia Rosemary in caso

di bisogno.

Senza spiegare le sue reali intenzioni, Nancy chiese

semplicemente ad Helen di recarsi con lei in città per alcuni

acquisti. Le due ragazze partirono in macchina e, lungo la

strada che conduceva a Cliffwood, Nancy confidò all'amica

Page 143: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

tutto ciò che le era passato per la mente a proposito di Na-

than Gomber. Helen ne fu assai meravigliata.

– Proprio lui che si mostrava così preoccupato per l'in-

columità di tuo padre!

Quando giunsero alla centrale di polizia, dovettero a-

spettare alcuni minuti prima di vedere il capitano Rossland.

Nancy non riusciva a nascondere il suo nervosismo durante

l'attesa. Ogni attimo le sembrava ora doppiamente prezioso.

Finalmente le due giovani furono fatte entrare e l'ufficiale di

polizia le salutò calorosamente.

– Un nuovo indizio, signorina Drew? – chiese con un

sorriso.

In poche parole Nancy lo mise a parte dei suoi sospetti

su Nathan Gomber.

– Credo che le vostre supposizioni non siano affatto da

scartare – affermò il funzionario. – Sarò felice di mettermi in

contatto col capitano McGinnis della vostra città e di riferir-

gli quanto mi avete detto. Inoltre darò ordine a tutti i miei

uomini di tener d'occhio questo signor Gomber.

– Vi ringrazio molto – disse Nancy sentitamente. – Ogni

ora che passa sono sempre più inquieta per mio padre.

– Vedrete che giungeremo presto a una soluzione – le

disse gentilmente il capitano. – Non appena saprò qualcosa,

vi avvertirò immediatamente.

Nancy lo ringraziò ancora e uscì con Helen per provve-

dere agli acquisti di cui le aveva parlato. Dovette fare appel-

lo a tutta la sua forza d'animo per non rivelare i suoi intimi

Page 144: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

sentimenti. Spingeva il carrello attraverso il supermercato

come un automa, scegliendo le provviste di cui c'era biso-

gno. La sua mente diceva:

– Ci servono altre scatole di piselli, dato che il fantasma

si è preso quelle che avevamo. – Ma quando fu al reparto

delle carni non poté fare a meno di pensare: – A papà piac-

ciono tanto le bistecche spesse e succose!

Finalmente terminarono le spese, e i vari pacchi furono

riposti nel retro della convertibile. Nel tragitto verso casa,

Helen chiese a Nancy cosa intendesse fare ora per risolvere

la misteriosa vicenda.

– Se devo essere sincera – rispose Nancy – non ho fatto

che pensare a questo, ma finora non mi è venuta alcuna nuo-

va idea. Ad ogni modo sono certa che alla fine qualcosa sal-

terà fuori.

Le ragazze erano ormai giunte a breve distanza dal can-

cello per cui si accedeva alla tenuta, allorché videro un'auto

sbucare improvvisamente dal viale e girare a destra. L'uomo

alla guida si sporse dal finestrino, volgendosi a guardare in-

dietro. Sogghignava soddisfatto.

– Ehi, quello è Nathan Gomber! – gridò Nancy.

– E hai notato quello sciocco sorriso sulla sua faccia? –

fece Helen. – Oh, Nancy, non sarà per caso riuscito a persu-

adere la Signorina Flora a vendergli la proprietà?

– Temo proprio di sì – rispose Nancy rattristata. – Per di

più mi sono appena rivolta alla polizia per farlo sorvegliare,

e sono proprio io la prima persona a vederlo!

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In così dire Nancy accelerò con forza spingendo la mac-

china a gran velocità.

– Dovei stai andando ora? – chiese Helen, mentre sfrec-

ciavano davanti all'ingresso del viale.

– Inseguirò Nathan Gomber finché non lo avrò acchiap-

pato!

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16

– Oh, Nancy, speriamo d'incontrare qualche poliziotto!

– disse Helen Corning. – Se Gomber è un rapitore come tu

sospetti, potrebbe farcì del male!

– Dovremo essere prudenti – ammise Nancy. – Temo ci

siano poche probabilità di incontrare un poliziotto. Non ne

ho mai visti su queste strade in tutto il tempo che sono stata

qui. Le due ragazze tenevano gli occhi fissi sulla macchina

che le precedeva. La distanza era tale da permettere a Nancy

di leggere il numero della targa. La giovane investigatrice si

chiese se l'auto fosse registrata sotto il nome di Gomber o di

qualcun altro. Se apparteneva a un suo amico, il numero del-

la targa avrebbe potuto condurre la polizia a un'altra persona

sospetta.

– Dove pensi che stia andando? – chiese Helen. – Ad

incontrarsi con qualcuno?

– Forse. Può darsi che stia tornando a River Heights.

– No, guarda! – esclamò Helen, poiché in quel momento

Gomber, raggiunto un incrocio, aveva bruscamente girato a

destra.

– Quella strada conduce in tutt'altra direzione.

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– Sì. È quella che passa per Riverview Manor – osservò

Nancy con voce tesa, mentre si avvicinava all'incrocio.

Come ebbero svoltato a destra, le due ragazze videro

che Gomber le aveva distanziate di un buon tratto e aveva

preso a correre all'impazzata.

Sfrecciò a folle velocità davanti all'antica villa abban-

donata, e poco più oltre cominciò ad accendere e spegnere le

luci di posizione.

– Ma che fa? – chiese Helen stupita. – Sta provando se

le luci funzionano?

Nancy era poco propensa a crederlo.

– Probabilmente è un segnale. Guardati bene attorno,

Helen, e vedi se ti riesce di scorgere qualcuno.

Nancy stava guidando a una tale velocità che non osava

staccare gli occhi dalla strada.

Helen scrutò attentamente a destra e a sinistra, quindi si

girò a guardare attraverso il lunotto posteriore.

– Non vedo proprio nessuno – disse.

Nancy cominciò a sentirsi piuttosto inquieta. Era possi-

bile che Gomber avesse segnalato a qualcuno di seguire la

loro macchina.

– Continua a guardare indietro, Helen, e avvertimi subi-

to se qualche auto comincia a seguirci.

– Forse ci conviene abbandonare l'inseguimento e ac-

contentarci di riferire alla polizia gli spostamenti di Gomber

– suggerì Helen, tradendo nella voce una certa paura.

Nancy però aveva deciso di non mollare.

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– Credo che ci sarà molto utile scoprire dove si sta diri-

gendo.

L'inseguimento continuò, e dopo parecchie miglia giun-

sero alla città di Hancock.

– Non è qui che abita quel tipo dall'orecchio accartoc-

ciato?

– domandò Helen.

– Sì.

– Allora credo proprio che Gomber stia andando a fargli

visita.

Nancy ricordò all'amica che si riteneva che quell'uomo

avesse lasciato la città, essendo ricercato dalla polizia per un

paio di imputazioni di furto.

Sebbene Hancock fosse una piccola cittadina, il traffico

nella via principale era molto intenso. Ad un incrocio del

centro vi era un semaforo. Gomber passò con il verde, ma

quando fu la volta di Nancy, il disco rosso la costrinse ad

arrestarsi.

– Che disdetta! – si spazientì la giovane. – Ora ci sfug-

girà. Dopo pochi secondi il semaforo segnò nuovamente

verde e Nancy riprese l'inseguimento, ma si rendeva conto

che ormai era inutile. Gomber poteva aver imboccato qual-

cuna delle numerose vie laterali, e anche nel caso che avesse

tirato dritto attraverso la cittadina, doveva essere ormai così

lontano che rimanevano poche probabilità di poterlo rag-

giungere. Nancy tuttavia proseguì per altre tre miglia. Infine,

Page 149: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

non trovando più alcuna traccia della sua preda, decise di

abbandonare la caccia.

– Credo sia inutile insistere, Helen – sospirò. – Tornia-

mo a Hancock e riferiamo ogni cosa alla polizia del luogo.

Chiederò che si mettano in contatto col capitano Rossland e

col capitano McGinnis.

– Spero proprio che riescano a catturare Gomber! – e-

sclamò Helen. – È talmente odioso! Dovrebbe essere messo

in prigione solo per le sue brutte maniere!

Nancy sorrise e invertì la marcia, dirigendosi verso

Hancock. Una signora le indicò come raggiungere la centrale

di polizia e pochi minuti dopo la convertibile azzurra si arre-

stò davanti al grande edificio. Le ragazze entrarono. Nancy

si presentò con Helen al comandante, spiegò chi erano e gli

riferì tutti i particolari del recente inseguimento. L'ufficiale

ascoltò attentamente e disse:

– Per prima cosa telefonerò al vostro capitano di River

Heights.

– E, per favore, date l'allarme ai vostri uomini e alla Po-

lizia di Stato! – lo sollecitò Nancy.

Il comandante annuì.

– Non temete, signorina Drew. Penserò io a tutto.

Così dicendo sollevò il ricevitore e cominciò una serie

di telefonate.

Helen era impaziente di tornare a casa e insistette per

andarsene al più presto.

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– Mentre parlavi, ho continuato a pensare alla visita di

Gomber a Villa degli Olmi. Ho il presentimento che sia suc-

cesso qualcosa. Ricordi l'espressione compiaciuta che aveva

quando lo abbiamo visto sbucare dal viale?

– Hai ragione – convenne Nancy. – Dobbiamo sbrigarci

a tornare.

La strada per giungere fino a Villa degli Olmi era molto

lunga, e man mano che si avvicinavano, le due giovani senti-

vano crescere la loro inquietudine.

– La Signorina Flora era già malata – disse Helen – e la

visita di Gomber potrebbe aver peggiorato le sue condizioni.

Quando arrivarono a casa, zia Rosemary venne ad aprire il

portone. Era molto pallida.

– Sono così contenta che siate tornate – disse. – Mamma

è peggiorata. Ha avuto un grave collasso. Sto aspettando che

arrivi il dottor Morrison…

La voce le tremava a tal punto che dovette interromper-

si. Nancy fu molto addolorata da questa notizia.

– Sappiamo che è stato qui Nathan Gomber. Abbiamo

inseguito la sua macchina, ma non siamo riuscite a raggiun-

gerlo. È stato lui a turbare la Signorina Flora? – chiese con

viva preoccupazione.

– Sì. Sono rimasta fuori venti minuti per parlare col

giardiniere e non mi sono accorta dell'arrivo di Gomber. Lil-

lie, la donna delle pulizie, lo ha fatto entrare. Lei non lo co-

nosce e credeva si trattasse di un amico di casa. Quando è

Page 151: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

uscita per avvertirmi, io mi ero allontanata fino al glicine in

fondo al parco.

"Nel frattempo Gomber è salito al piano superiore e ha

proposto ancora una volta a mamma di vendere la villa. Sic-

come lei rifiutava, ha cominciato a minacciarla, dicendo che

se non avesse firmato l'atto di vendita, ogni sorta di terribili

cose sarebbero capitate a me e a voi due. Mamma, poverina,

ha finito col cedere. In quel momento, Lillie, che non era riu-

scita a trovarmi, è tornata di sopra e ha fatto addirittura da

testimone alla firma del contratto. Così Gomber ha vinto!"

Zia Rosemary si accasciò sulla poltrona accanto al telefono e

scoppiò in pianto. Nancy ed Helen la abbracciarono cercan-

do di consolarla, ma prima che potessero pronunciare una

parola di conforto, udirono una macchina fermarsi davanti

alla villa. La signora Hayes si asciugò le lacrime e disse:

– Dev'essere il dottor Morrison.

Nancy andò ad aprire la porta e fece entrare il medico. Il

gruppetto salì al piano superiore dove la Signorina Flora gia-

ceva fissando il soffitto con sguardo assente.

– Non dovevo firmare! – mormorava. – Non dovevo

vendere Villa degli Olmi!

Il dottor Morrison controllò il polso della paziente e ne

auscultò il ritmo cardiaco con lo stetoscopio. Qualche istante

dopo disse:

– Signora Turnbull, dovreste permettermi di ricoverarvi

all'ospedale.

Page 152: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– No, non ancora – rispose ostinatamente la Signorina

Flora. Un pallido sorriso aleggiò sul suo volto. – So di essere

malata, ma non credo che in ospedale guarirei prima che qui.

Dovrò abbandonare Villa degli Olmi fin troppo presto e de-

sidero rimanervi il più possibile. Dio mio! Perché mai ho

firmato quel pezzo di carta?

Il medico tacque, evidentemente imbarazzato, e Nancy

si accostò al letto dell'ammalata.

– Signorina Flora – disse con gentilezza – probabilmen-

te questo contratto non avrà alcun seguito. Anzitutto po-

tremmo dimostrare che avete firmato sotto coercizione. Se

questo non riuscisse, sapete anche voi quanto tempo ci vuole

per gli accertamenti di proprietà! Nel frattempo può darsi

che il signor Gomber muti le sue intenzioni.

– Spero che abbiate ragione, ragazza mia! – rispose l'an-

ziana signora stringendo forte la mano di Nancy.

Le due ragazze lasciarono la stanza per permettere al

dottor Morrison di portare a termine la visita dell'ammalata e

di dettare le prescrizioni. Avevano deciso di non dir nulla

alla Signorina Flora dell'avventura del mattino, ma durante il

pranzo raccontarono tutto a zia Rosemary nei minimi parti-

colari.

– A dire il vero, non mi dispiace affatto che non siate

riuscite a raggiungerlo – osservò la signora Hayes. – Chissà

cosa sarebbe stato capace di farvi!

Page 153: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy disse di essere sicura che la polizia di una delle

città avrebbe finito per prenderlo, e allora forse molte cose

avrebbero trovato la loro spiegazione.

– Intanto potremmo cercare di scoprire perché ha acceso

e spento le luci della macchina quando è passato davanti a

Riverview Manor. Ho il sospetto che stesse facendo dei se-

gnali a qualcuno e che la persona a cui erano diretti fosse

nascosta nella villa.

– Potrebbe essere come dite voi, Nancy – convenne zia

Rosemary.

Helen si protese in avanti fissando l'amica con gli occhi

spalancati.

– Pensi che il nostro fantasma ladro si nasconda là?

– Credo proprio di sì – rispose Nancy. – Sarei molto cu-

riosa di dare un'occhiata in quella vecchia casa.

– Non starai per caso progettando un'irruzione, vero? –

fece Helen spaventata.

Nancy sorrise.

– No, Helen. Non ho nessuna intenzione di violare la

legge. Andrò dall'agente immobiliare al quale è stata affidata

la proprietà e gli chiederò di mostrarmi il posto. Sei disposta

a venire anche tu?

Helen ebbe un brivido, ma rispose ugualmente di sì.

– Potremmo andarci oggi pomeriggio – propose.

– Dio mio – sospirò zia Rosemary preoccupata. – Non

so proprio se dovrei permettervi di fare una cosa simile. Mi

sembra così pericoloso!

Page 154: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Se l'agente immobiliare verrà con noi, non avremo

nulla da temere – replicò Helen.

Sua zia finì per acconsentire e fornì alle due ragazze

l'indirizzo dell'agenzia, diretta dal signor Dodd, nella via

centrale di Cliffwood.

La conversazione si spense a questo punto e le tre donne

finirono di pranzare in silenzio. Si erano appena alzate da

tavola, allorché avvertirono un gran tonfo al piano superiore.

– Oh, cielo! – gridò zia Rosemary. – Speriamo che

mamma non sia caduta!

Lei e le ragazze si lanciarono su per le scale. La Signo-

rina Flora era a letto, ma tremava come una foglia. La sua

mano esile e bianca indicò il soffitto.

– Proveniva dal piano di sopra! C'è qualcuno lassù!

Page 155: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

17

– Ora vedremo chi c'è nella soffitta – disse Nancy riso-

lutamente, precipitandosi fuori della stanza, tallonata da He-

len.

– Mamma, posso lasciarti sola per qualche momento? –

chiese zia Rosemary. – Vorrei andare con le ragazze.

– Ma certo, cara. Vai pure!

Nancy ed Helen stavano per arrivare al secondo piano,

salendo di corsa al centro della scala scricchiolante, senza

preoccuparsi minimamente del rumore che facevano. Non

appena ebbero raggiunto la soffitta, accesero due candele e si

guardarono attorno. Non vedendo nessuno, cominciarono a

cercare dietro ai bauli e ai vari mobili, ma senza risultato.

– Eppure quel tonfo non è stato provocato dalla caduta

di uno scatolone o di qualcos'altro – osservò Nancy. – Tutto

sembra perfettamente in ordine.

– Non c'è che una risposta – concluse Helen. – Il fanta-

sma è stato qui. Ma come ha fatto ad entrare?

Aveva appena pronunciato queste parole, quando una ri-

sata lunga ed acuta echeggiò, raggelando a tutte il sangue

nelle vene. Era chiaro che non proveniva dal piano inferiore.

Page 156: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– È… è al di là della parete! – boccheggiò Helen spa-

ventatissima. Nancy era dello stesso parere, ma zia Rose-

mary disse:

– Quella risata potrebbe esser venuta dal tetto. Helen

guardò la zia con aria interrogativa.

– Vuoi… vuoi dire che il fantasma raggiunge il tetto ar-

rampicandosi su un albero e poi, in qualche modo, penetra

qui dentro?

– È molto probabile – rispose zia Rosemary. – Una vol-

ta mio padre deve aver parlato a mamma dell'esistenza di una

botola che porta sul tetto. Io non l'ho mai vista e me n'ero

completamente dimenticata fino a questo istante.

Alla luce delle candele le ragazze esaminarono con cura

il soffitto spiovente attraversato da grosse travi. Queste erano

disposte a breve distanza l'una dall'altra e gli interspazi

erano coperti con pannelli di legno.

– Qui c'è qualcosa che potrebbe essere una botola! – an-

nunciò ad un tratto Nancy da un angolo della soffitta. Le al-

tre accorsero e la giovane investigatrice mostrò un punto do-

ve alcuni pannelli di piccole dimensioni formavano un qua-

drato quasi perfetto.

– Ma come si apre? – domandò Helen. – Non c'è una

maniglia, né un uncino, né un qualsiasi altro aggeggio che si

possa afferrare.

– Potrebbe essere stato tolto, o essersi staccato da solo –

disse Nancy.

Page 157: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Quindi pregò Helen che l'aiutasse a trascinare un'altra

cassa di legno fino al punto direttamente sotto i pannelli so-

spetti. Ciò fatto, vi salì sopra e, avvicinando la candela ai lati

del riquadro, scorse finalmente un ferro incuneato tra due

tavole.

– Credo di aver trovato il modo di aprire la botola – dis-

se Nancy – ma avrò bisogno di qualche arnese.

– Scendo io a prenderli – si offrì Helen.

Corse giù per le scale e ritornò con vari attrezzi. Nancy

li provò uno dopo l'altro, ma nessuno di essi funzionava; e-

rano troppo grossi per adattarsi alla fenditura, oppure non

riuscivano a smuovere il pezzo di metallo né in su né in giù.

Nancy si rivolse a zia Rosemary.

– Non avreste per caso uno di quegli uncinetti allaccia-

scarpe che si usavano una volta? – chiese. – Potrebbe essere

proprio quel che ci vuole per questo lavoretto.

– Dovrebbero essercene in casa… Ma certo! Mamma ne

ha parecchi. Vado a prenderne uno.

Zia Rosemary stette via qualche minuto e, quando tornò,

consegnò a Nancy un lungo uncino dal manico d'argento, su

cui erano incise le iniziali della signora Turnbull.

– Mamma lo usava per allacciare le sue scarpe alte con i

bottoni. Ne ha uno simile, ma più piccolo, per i bottoni dei

guanti. In passato – spiegò alle ragazze – i guanti delle si-

gnore non venivano infilati, come quelli che si usano oggi.

Avevano tutti una lunga fila di bottoni.

Page 158: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy inserì l'uncino nella fenditura del soffitto e riuscì

quasi subito ad agganciare il pezzo di metallo e a spostarlo

un po' verso il basso. A questo punto cominciò a tirare con

forza, ma non accadde nulla, finché Helen non decise di sali-

re anche lei sulla cassa per aiutarla.

Di lì a poco vi fu un gemito, un rumore stridente, e la

piccola sezione quadrata del soffitto cominciò a cedere. Le

due ragazze continuarono a tirare energicamente, e a poco a

poco divenne visibile una scala pieghevole, fissata ad una

delle travi.

– La botola è qui sopra! – gridò Helen, trionfante, indi-

cando il tetto. – Nancy, a te l'onore di guardar fuori per pri-

ma!

– E di catturare il fantasma, vero? – disse Nancy con un

sorrisetto malizioso.

Tuttavia, quando la scaletta fu raddrizzata e messa in

posizione, la giovane investigatrice ebbe la certezza che né il

fantasma, né alcun altro se n'era servito da lungo tempo.

Strideva penosamente ad ogni strattone: sarebbe stata davve-

ro troppo rumorosa! Era anche improbabile che il fantasma

fosse sul tetto della casa, ma ormai valeva la pena di dare

un'occhiata. Rimaneva sempre la possibilità di trovare qual-

che indizio.

– Bene, io salgo a vedere! – disse Nancy, e cominciò ad

arrampicarsi sulla vecchia scala malferma.

Quando ebbe raggiunto la sommità, tolse il gancio che

chiudeva la botola e la spinse in alto. Sporse cautamente la

Page 159: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

testa dall'apertura e guardò intorno. Non vide nessuno sul

tetto, ma la sua attenzione fu attratta da una torretta circolare,

costruita in legno. Nancy pensò che il fantasma potesse es-

sersi nascosto là dentro!

Chiamò zia Rosemary ed Helen, e disse loro di guardare

se nel soffitto vi fosse traccia di un'apertura in corrisponden-

za della torretta. In meno di un minuto le due donne tornaro-

no per riferirle che non erano riuscite a trovare alcun segno

di una seconda botola.

– In passato ce n'era una, probabilmente – disse zia Ro-

semary – ma poi dev'essere stata sbarrata. All'improvviso

un'idea temeraria attraversò la mente della giovane detective.

– Striscerò fino a quella torretta per vedere se c'è dentro

qualcuno! – annunciò alle due che stavano sotto.

Senza lasciare loro il tempo di fare obiezioni, Nancy

cominciò ad avanzare lungo la sommità del tetto, al di sopra

dei due ripidi spioventi rivestiti di assicelle di legno. Helen si

era arrampicata in fretta fino alla sommità della scala e os-

servava l'amica con grande apprensione.

– Sta' attenta, Nancy! – le gridò.

Nancy procedeva con estrema prudenza. Doveva man-

tenersi in perfetto equilibrio, se non voleva precipitare verso

una morte certa. A metà del percorso la coraggiosa ragazza

cominciò a pensare di essere stata sconsiderata, ma ormai era

decisa a portare a termine l'impresa.

– Ancora un metro e mezzo e ci sono! – disse fra sé. Fi-

nalmente, con un sospiro di sollievo, raggiunse la torretta e si

Page 160: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

rialzò. La piccola costruzione aveva forma cilindrica, con

aperture in ogni direzione. Nancy guardò all'interno: nessun

fantasma!

Decise allora di entrare per esaminare il pavimento.

Scavalcando il bordo, posò un piede sul fondo, ma sentì che

il tavolato di legno, corroso dal tempo, cedeva sotto di lei.

– Meno male che non mi ci sono appoggiata con tutto il

mio peso! – pensò ringraziando la sua buona stella.

– Trovato qualcosa? – le chiese Helen.

– Proprio nulla. Questo pavimento non è stato usato da

un sacco di tempo.

– Allora il fantasma non è entrato dal tetto – concluse

Helen.

Nancy ne convenne accennando col capo.

– Gli unici posti in cui rimane da guardare sono i comi-

gnoli – disse all'amica la giovane investigatrice. – Controlle-

rò anche quelli.

Ve n'erano quattro, e Nancy passò strisciando dall'uno

all'altro. Guardò dentro ciascuno, ma nulla indicava che il

fantasma se ne fosse servito per penetrare nella casa. In pie-

di, afferrandosi all'ultimo comignolo, Nancy rimase a con-

templare la campagna circostante.

– Com'è bello il panorama di quassù! – pensò.

Non lontano scorreva pigro un ruscello, le cui acque ri-

splendevano alla luce del sole. Tutt'intorno i prati rigogliosi

erano cosparsi di margherite.

Page 161: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy posò lo sguardo sul parco di Villa degli Olmi e

cercò di ricostruire nella sua mente l'originale paesaggio.

– Quel viottolo di mattoni che conduce alla proprietà a-

diacente sarà stato fiancheggiato un tempo da una verde sie-

pe di bosso – disse fra sé.

Quindi i suoi occhi attenti si spostarono su Riverview

Manor. Là il parco era ricoperto di erbacce e alle finestre

della villa mancavano parecchie imposte.

L'attenzione di Nancy fu improvvisamente attratta da

una delle vetrate. Aveva visto davvero una luce spostarsi

all'interno? Era svanita quasi subito e Nancy non poteva es-

serne sicura. Forse il sole, risplendendo sui vetri, aveva crea-

to un'illusione ottica.

– Eppure potrebbe esserci veramente qualcuno in quella

casa – rifletté la giovane investigatrice. – Più presto andrò

laggiù ad accertarmene, meglio sarà! Se è là che il fantasma

si nasconde, è probabile che il passaggio sotterraneo di cui si

serve, parta da qualcuno degli edifici esterni di quella pro-

prietà. Strisciando lentamente e con molta cautela, Nancy

tornò alla botola, vi si calò e la richiuse con l'aiuto di Helen.

Zia Rosemary era già scesa al piano di sotto per assistere la

Signorina Flora.

Nancy confidò ad Helen ciò che le sembrava di aver in-

travisto un attimo prima nella villa di Riverview Manor.

– Mi cambio d'abito immediatamente e poi andremo a

far visita al signor Dodd, l'agente a cui è stata affidata quella

tenuta.

Page 162: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Mezz'ora più tardi le due giovani entrarono nell'ufficio

immobiliare. Vi trovarono il signor Dodd in persona, e

Nancy gli chiese se era possibile visitare Riverview Manor.

– Sono spiacente, signorina – rispose il signor Dodd –

ma la villa è stata appena venduta.

Nancy rimase come stordita, vedendo tutti i suoi piani

andare in fumo all'improvviso. Poi un pensiero le attraversò

la mente. Forse il nuovo proprietario non avrebbe fatto obie-

zioni se gli avesse chiesto di dare un'occhiata.

– Signor Dodd, vi dispiacerebbe dirmi chi ha acquistato

Riverview Manor?

– No, affatto – rispose l'agente. – Un signore di nome

Nathan Gomber.

Page 163: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

18

La faccia di Nancy Drew aveva un'espressione così av-

vilita, che il signor Dodd le disse gentilmente:

– Non prendetevela a quel modo, signorina. Non credo

che Riverview Manor vi sarebbe piaciuta molto. La villa non

è certo in buone condizioni e avreste dovuto spendere un

sacco di denaro per renderla abitabile.

Nancy non fece alcun commento e si limitò a chiedere:

– Non sarebbe possibile visitare ugualmente l'interno

della villa?

Il signor Dodd scosse la testa.

– Temo che il signor Gomber non lo gradirebbe.

Nancy era riluttante a rinunciare. Suo padre poteva esse-

re prigioniero proprio in quella casa!

– Naturalmente potrei riferire il mio sospetto alla polizia

– rifletté la giovane investigatrice.

Decise di aspettare fino al mattino seguente. Se non si

fossero ancora avute notizie del signor Drew, si sarebbe ri-

volta al capitano Rossland.

Il telefono del signor Dodd prese a squillare. Mentre

questi rispondeva, Nancy ed Helen si apprestarono a lasciare

Page 164: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

l'ufficio, ma, proprio mentre uscivano, l'agente immobiliare

le richiamò con un cenno della mano.

– È il capitano Rossland, signorina Drew. Ha telefonato

a Villa degli Olmi e gli è stato detto che eravate qui. Deside-

ra vedervi immediatamente.

– Grazie – disse Nancy, ed uscì con Helen. Si affretta-

rono a raggiungere la centrale di polizia, domandandosi qua-

le potesse essere il motivo di quella convocazione.

– Oh, se avessero trovato il babbo, finalmente! – escla-

mò Nancy piena di speranza. – Ma perché allora non mi ha

telefonato lui direttamente?

– Non vorrei sembrarti una guastafeste – osservò Helen

– ma forse non si tratta di tuo padre. Può darsi che abbiano

preso Nathan Gomber.

Nancy parcheggiò davanti alla sede della polizia e in-

sieme all'amica si precipitò all'interno dell'edificio. Il capita-

no Rossland le stava aspettando e furono introdotte subito

nel suo ufficio. Nancy gli presentò Helen Corning.

– Non voglio tenervi sulle spine – disse il funzionario,

notando il volto ansioso di Nancy. – Abbiamo arrestato Sa-

muel Greenman!

– L'uomo dall'orecchio accartocciato? – chiese Helen.

– Proprio lui – rispose il capitano Rossland. – Grazie al-

la vostra informazione sull'automobile usata, signorina

Drew, i nostri uomini non hanno avuto difficoltà a trovarlo.

Il capitano continuò dicendo che l'uomo fermato negava

di aver avuto a che fare con la scomparsa del signor Drew. –

Page 165: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Inoltre Harry, il tassista – abbiamo qui anche lui – afferma di

non poter identificare con sicurezza in Greenman uno dei

passeggeri della sua vettura. Noi crediamo che Harry tema

qualche rappresaglia nei confronti suoi o della sua famiglia

da parte dei soci di Greenman.

– Harry mi disse infatti – intervenne Nancy – che uno di

quegli uomini lo aveva minacciato proprio di questo se non

avesse dimenticato quanto aveva veduto.

– Ciò conferma la nostra ipotesi – affermò decisamente

il capitano Rossland, quindi aggiunse: – Signorina Drew,

penso che voi potreste aiutare la polizia.

– Non chiedo di meglio. Cosa dovrei fare? Il capitano

Rossland sorrise.

– Forse non ve ne rendete conto, ma siete una giovane

dotata di notevoli capacità persuasive. Credo che potreste

riuscire a ottenere sia da Harry che da Greenman le informa-

zioni che si sono rifiutati di dare a noi.

Dopo qualche attimo di riflessione, Nancy rispose con

modestia:

– Sarò lieta di tentare, ma ad una condizione – guardò il

funzionario sorridendo e aggiunse: – Voglio parlare con loro

da sola.

– Accordato! – rispose il capitano Rossland sorridendo a

sua volta.

Disse che lui ed Helen avrebbero atteso fuori, mentre

avrebbe fatto entrare Harry.

Page 166: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Buona fortuna! – augurò Helen, uscendo dalla stanza

insieme al capitano.

Pochi minuti dopo Harry entrò da solo nell'ufficio.

– Oh, salve, signorina! – disse, alzando appena gli occhi

da terra.

– Volete sedervi, Harry? – chiese Nancy, indicando una

sedia accanto alla sua. – Il capitano è stato molto gentile a

permettermi di parlare con voi.

Harry sedette senza dir nulla. Rigirava nervosamente tra

le mani il suo berretto da autista, tenendo sempre lo sguardo

fisso al pavimento.

– Harry – cominciò Nancy – immagino che i vostri

bambini soffrirebbero molto, se vi toccasse di essere rapito.

– Sicuro. Sarebbero disperati! – disse il tassista con tra-

sporto.

– Allora potete capire cosa sto provando io – riprese

Nancy.

– Sono due giorni che non so più nulla di mio padre. Se

i vostri figli conoscessero una persona che ha visto chi vi ha

rapito e quella persona rifiutasse di parlare, come pensate

che si sentirebbero?

A queste parole Harry alzò finalmente gli occhi, e guar-

dò dritto in quelli di Nancy.

– Capisco cosa volete dire, signorina. Quando una cosa

ci tocca personalmente, allora tutto cambia aspetto, vero? E

va bene! Sì, sono perfettamente in grado di identificare quel

mascalzone di Greenman! Fate venire il capitano.

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Nancy non esitò un secondo. Aprì la porta e chiamò l'uf-

ficiale.

– Harry ha qualcosa da dirvi – annunciò la ragazza al

capitano Rossland.

– Sicuro – sbottò Harry. – Vi dirò tutto quello che so.

Ho taciuto perché Greenman m'aveva spaventato. È lui il ti-

po che si trovava sul mio taxi quel giorno, ed è stato lui a

ordinarmi di tener la bocca chiusa, dopo che l'altro passegge-

ro era svenuto.

Il capitano Rossland era sbalordito. Era chiaro che non

riusciva a spiegarsi come avesse fatto Nancy in quei pochi

minuti a convincere l'uomo a parlare!

– Ed ora – domandò Nancy – posso parlare al vostro

prigioniero?

– Vi farò condurre alla sua cella – rispose il capitano, e

mandò a chiamare una guardia.

Nancy fu accompagnata lungo un corridoio su un lato

del quale si aprivano le celle. In una di queste, seduto su una

cuccetta, vi era l'uomo dall'orecchio accartocciato.

– Greenman – disse la guardia. – Alzati e vieni qui!

Questa è la signorina Nancy Drew, la figlia dell'uomo rapito.

Desidera parlare con te.

Il prigioniero si mosse pigramente verso di loro, ma

brontolò:

– Se è per farmi domande, può risparmiarsi il fiato.

Nancy attese che la guardia se ne andasse e poi sorrise al

prigioniero.

Page 168: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– A tutti capita di sbagliare qualche volta – disse la ra-

gazza.

– Spesso sono gli altri che ci spingono a fare ciò che

non dovremmo. Forse voi temete di essere condannato a

morte per aver preso parte al rapimento di mio padre, ma se

risultasse chiaro che siete stato coinvolto in un'azione di cui

ignoravate la gravità, questa sarebbe una notevole attenuante

per voi. Con indicibile sorpresa di Nancy, Greenman prorup-

pe all'improvviso:

– Voi mi avete capito perfettamente, signorina. Io non

ho avuto quasi niente a che fare col rapimento di vostro pa-

dre. Il tipo che era con me, quello sì che è una vecchia cana-

glia! È stato in prigione un sacco di volte. Io mai! Credetemi,

signorina, questa è la prima volta. Vi racconterò tutto dal

principio. Ho incontrato questo individuo lunedì sera, per la

prima volta in vita mia, e mi ha dato a bere un mucchio di

fandonie. Ad ogni modo io non ho fatto altro che sorvegliare

vostro padre perché non cercasse di scappare. È stato lui, la

vecchia canaglia, a somministrargli il narcotico.

– Dov'è ora mio padre? – lo interruppe Nancy.

– Non lo so. Onestamente, non lo so – rispose Green-

man. – Una parte del piano prevedeva che qualcuno seguisse

il taxi con una macchina. Dopo un po' si doveva far annusare

al signor Drew una specie di droga. Non aveva nessun odore.

Ecco perché il tassista non si è accorto di nulla! E noi non ne

abbiamo ricevuto alcun danno perché bisogna metterla pro-

prio sotto il naso di una persona perché faccia effetto.

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– Chi è la persona che ha seguito il taxi con la macchina

e che ha portato via mio padre? Lo sapete?

– No, signorina – rispose il prigioniero, e Nancy capì

che stava dicendo la verità.

– Siete stato pagato per fare questo? – gli domandò

Nancy.

– Mi hanno dato qualcosa… troppo poco perché valesse

la pena di rischiare la prigione. Il tipo che ci ha pagati è stato

quello della macchina, quello che ha portato via vostro pa-

dre.

– Potreste descriverlo? – gli chiese Nancy.

– Sicuro. E spero che lo prendano subito. È un uomo

sulla cinquantina, basso e tarchiato, pallido e con gli occhi di

un azzurro acquoso.

Nancy chiese al prigioniero se fosse disposto a rilasciare

quella stessa confessione alla polizia e l'uomo accennò di sì.

– Mi rincresce molto di avervi procurato tanti dispiaceri,

signorina. Spero che ritroviate presto vostro padre. Vorrei

potervi aiutare di più ma credo di essere un vigliacco. Ho

troppa paura di dire il nome della persona che mi ha trascina-

to in questo maledetto affare. È un pessimo soggetto, quello!

Non vi dico cosa potrebbe capitarmi se facessi il suo nome.

La giovane investigatrice si rese conto di aver avuto da

Greenman tutte le informazioni che era possibile ottenere.

Tornò dal capitano Rossland, che per la seconda volta si stu-

pì dei risultati conseguiti dalla ragazza. Dopo aver fatto

chiamare uno stenografo, il funzionario congedò Nancy ed

Page 170: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Helen con una stretta di mano e si avviò alla cella di Green-

man. Mentre tornavano verso Villa degli Olmi, Helen si

congratulò con l'amica.

– Ora che uno dei rapitori è stato catturato, sono certa

che non occorrerà molto tempo per trovare tuo padre, Nancy.

Hai idea di chi possa essere l'uomo che lo ha preso in conse-

gna da Greenman e dal suo socio?

Nancy rifletté un poco prima di rispondere. Infine disse:

– Dalla descrizione che ne è stata fatta, sappiamo che non era

Gomber. Però, Helen, il mio sospetto che ci sia lui dietro a

tutta questa faccenda si fa sempre più forte. Se ciò è vero, la

conclusione più logica è che fosse Willie Wharton a guidare

quella macchina. E credo anche che sia Wharton a fare la

parte del fantasma, usando maschere e travestimenti, come

quella volta del gorilla e dell'uomo con la barba e i capelli

lunghi. In qualche modo penetra nella villa e ascolta tutte le

conversazioni. Deve aver sentito che stavate per chiedermi di

risolvere il mistero di Villa degli Olmi e lo ha riferito a

Gomber. Ecco perché questi si presentò a casa mia e cercò di

trattenermi dal venire qui, dicendo che avrei dovuto stare

accanto a mio padre!

– È vero! – disse Helen. – E quando s'accorse che la co-

sa non aveva funzionato, fece rapire tuo padre da Willie,

Greenman e quell'altro. Naturalmente si aspettava che questo

ti avrebbe indotto a lasciare Villa degli Olmi. Gomber stava

cercando di terrorizzare la Signorina Flora perché si decides-

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se a vendergli la proprietà e temeva che la tua presenza po-

tesse mandare all'aria il suo piano.

– Invece l'ha spuntata lo stesso – osservò Nancy rattri-

stata. Quindi riprese: – Sia lui che Wharton sapevano inoltre

che mio padre avrebbe potuto impedire a quegli avidi pro-

prietari di estorcere altro denaro alla Compagnia Ferroviaria.

Anche per questo hanno deciso di rapirlo, e sono sicura che

non lo lasceranno libero finché non avranno ottenuto ciò che

vogliono.

Helen posò una mano sulla spalla di Nancy.

– Mi dispiace tanto per tuo padre. Cosa pensi che po-

tremmo fare?

– Qualcosa mi dice, Helen – rispose l'amica – che tu ed

io riusciremo a trovare Willie Wharton molto presto. E nel

caso che lo troviamo, voglio che ci sia nelle vicinanze qual-

cuno che so io.

– Chi? – domandò Helen perplessa.

– L'avvocato Barradale e il notaio Watson.

La giovane investigatrice cominciò a far lavorare il cer-

vello. Sapendo che il lunedì sarebbe scaduto il termine stabi-

lito dalla Compagnia Ferroviaria, decise di fare del suo me-

glio per risolvere il caso prima di quel giorno. Come giunse-

ro a Villa degli Olmi, Nancy andò al telefono e chiamò l'uf-

ficio dell'avvocato Barradale. Si guardò bene dal fare i nomi

di Gomber o di Wharton, nel timore che l'uno o l'altro dei

due potesse essere in ascolto. Chiese soltanto al giovane le-

Page 172: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

gale se gli era possibile venire a Cliffwood, portando con sé

tutto ciò' che ritenesse necessario per vincere la causa.

– Credo di aver capito cosa intendete dire – rispose il

signor Barradale. – Ho l'impressione che non possiate parlare

liberamente. È così?

– È così!

– Allora farò io le domande. Devo venire all'indirizzo

che mi avete dato l'altro ieri?

– Sì. Verso mezzogiorno.

– E vorreste che portassi con me il contratto di vendita

con la firma di Willie Wharton, non è vero?

– Avete capito perfettamente! – Nancy lo ringraziò e

posò il ricevitore.

Dopo aver telefonato andò a cercare Helen.

– Fuori è ancora molto chiaro – disse all'amica. – Anche

se non possiamo entrare nella villa di Riverview Manor, po-

tremmo dare un'occhiata agli edifici esterni di quella tenuta.

Chissà che non troviamo l'entrata del passaggio sotterraneo

che conduce a questa casa.

– Va bene – fu d'accordo Helen. – Questa volta però tu

farai le ricerche, mentre io starò di guardia.

Nancy decise di cominciare dal vecchio affumicatoio di

Riverview Manor, che era il più vicino al confine con la pro-

prietà di Villa degli Olmi. Dopo averlo esplorato senza suc-

cesso, passò ad ispezionare la rimessa, ma né in questa, né in

alcuna delle altre costruzioni la giovane detective trovò trac-

Page 173: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

cia di un'entrata al passaggio sotterraneo. Alla fine abbando-

nò le ricerche e raggiunse Helen.

– Se esiste un cunicolo segreto, deve partire dall'interno

di Riverview Manor – affermò Nancy. – Oh, Helen! Non so

rassegnarmi all'idea di non poter entrare in quella villa.

– Anche se si potesse – osservò Helen – non credo sa-

rebbe questo il momento più opportuno. L'ora di cena è pas-

sata da un pezzo e sto morendo di fame. Per di più tra poco

sarà buio.

Le due giovani tornarono a Villa degli Olmi e cenarono.

Poco dopo qualcuno bussò alla porta d'ingresso. Nancy ed

Helen andarono ad aprire insieme e furono alquanto stupite

di trovarsi davanti il signor Dodd, l'agente immobiliare. Que-

sti porse a Nancy una grossa chiave di ottone.

– Cosa dovrei farne? – chiese Nancy sconcertata. Il si-

gnor Dodd sorrise.

– È la chiave del portone di Riverview Manor. Ho deci-

so di fare uno strappo alla regola. Potrete dare un'occhiata

alla villa domani mattina.

Page 174: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

19

Nel vedere l'espressione raggiante di Nancy, il signor

Dodd rise.

– Pensate che anche quella casa sia infestata dagli spet-

tri come questa? – le chiese. – Ho sentito dire che i casi mi-

steriosi sono la vostra passione. È vero?

– Be', sì – rispose Nancy. Poi, non volendo rivelare le

ragioni che la spingevano a visitare la residenza di River-

view Manor, decise di stare allo scherzo e domandò a sua

volta: – Credete che ci sia la possibilità di trovare qualche

fantasma laggiù?

– A dire il vero, io non ne ho mai visto uno, ma non si

può mai sapere! – rispose l'uomo con aria divertita.

Disse che avrebbe lasciato la chiave a Nancy fino a sa-

bato sera, e poi sarebbe passato a prenderla. – Se nel frat-

tempo si facesse vivo il signor Gomber, ho la chiave della

porta di servizio e potrà servirsi di quella.

Nancy ringraziò il signor Dodd e aggiunse con un sorri-

setto che se avesse scoperto qualche fantasma a Riverview

Manor, glielo avrebbe fatto sapere.

La giovane investigatrice attese con impazienza il sor-

gere del mattino seguente. Alla Signorina Flora non fu detto

Page 175: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

nulla del piano delle due ragazze che, subito dopo aver fatto

colazione, si prepararono per andare a Riverview Manor. Zia

Rosemary le accompagnò fino alla porta posteriore e augurò

loro buona fortuna.

– Promettetemi che sarete prudenti! – disse in tono sup-

plichevole.

– Promesso! – risposero insieme le ragazze.

Con le torce elettriche nelle tasche delle gonne, Nancy

ed Helen si avviarono di buon passo attraverso il giardino,

quindi s'inoltrarono nel parco di Riverview Manor. Mentre si

stavano avvicinando al portico della villa, Helen cominciò a

dar segni di nervosismo.

– Nancy, cosa faremo se incontriamo il fantasma? –

domandò.

– Gli diremo semplicemente che lo abbiamo scoperto! –

rispose risolutamente l'amica.

Helen ammutolì e stette ad osservare Nancy mentre infi-

lava l'enorme chiave di ottone nella serratura. Questa si aprì

facilmente e le due ragazze entrarono nell'atrio della villa.

Dal punto di vista architettonico era perfettamente uguale

alla grande sala d'ingresso di Villa degli Olmi, ma come ap-

pariva diverso dopo tanti anni di abbandono! Tutte le finestre

erano chiuse e un'atmosfera cupa e misteriosa regnava all'in-

terno della casa. C'era polvere ovunque e le ragnatele rico-

privano gli angoli del soffitto e la ringhiera della scala.

Page 176: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– A giudicare da quel che si vede, è difficile pensare che

ci viva qualcuno – osservò Helen. – Da dove pensi di iniziare

le ricerche?

– Voglio dare un'occhiata alla cucina – disse Nancy.

Appena vi entrarono, Helen soffocò un'esclamazione di

stupore.

– Credo proprio di essermi sbagliata poco fa. Qualcuno

ha mangiato qui!

Gusci di uova, bottiglie di latte vuote, ossa di pollo e al-

cuni fogli di carta oleata ingombravano l'acquaio. Nancy,

vedendo che Helen era piuttosto impressionata, le sussurrò

con un risolino:

– Se si tratta del fantasma, bisogna dire che ha un, otti-

mo appetito!

La giovane investigatrice estrasse la sua torcia elettrica

e diresse il fascio luminoso sul pavimento e sulle pareti della

cucina. Non vi era alcun segno di un'apertura segreta. Segui-

ta da Helen, passò da una stanza all'altra del pianterreno. In-

sieme esaminarono attentamente le pareti, nella speranza di

trovare una porta nascosta, ma ancora una volta le loro ricer-

che non approdarono a nulla.

– Sai dove potrebbe essere? – suggerì Nancy a questo

punto.

– In cantina!

– Può darsi, ma spero che tu abbia il buon senso di non

andarci – disse Helen con fermezza. – Non senza un poliziot-

to, voglio dire. È troppo pericoloso! Quanto a me, io voglio

Page 177: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

vivere almeno fino al giorno del mio matrimonio. Non ho

nessuna intenzione di avventurarmi laggiù nel buio, per bu-

scami i un colpo sulla testa da quel fantasma… e lasciare Jim

senza sposa! Nancy scoppiò a ridere.

– E va bene, hai vinto! Ma ti dirò perché. Per il momen-

to, più che scoprire il passaggio segreto, m'interessa trovare

mio padre. Potrebbe essere prigioniero in qualcuna delle

stanne al piano di sopra. Ora salirò a vedere.

La porta che dava sulla scala di servizio non era chiusa

a chiave, e quella in cima era spalancata. Nancy chiese ad

Helen di rimanere ai piedi della scala principale, mentre lei

sarebbe salita da quella di servizio.

– Se il fantasma è di sopra e tenta di fuggire, non potrà

farlo senza essere visto – spiegò.

Helen rimase di guardia nell'atrio e Nancy salì cauta-

mente i gradini. Nessuno tentò di scendere dall'una o dall'al-

tra scala. Allora anche Helen salì al primo piano e insieme

cominciarono a ispezionare le stanze. Non trovarono nulla di

sospetto. Non c'era il signor Drew, né alcuna traccia del fan-

tasma. Nessuna delle pareti rivelava l'esistenza di un passag-

gio segreto. Tuttavia nella camera da letto che corrispondeva

a quella della Signorina Flora, notarono un guardaroba a mu-

ro, situato dirimpetto alla porta, a lato del caminetto.

– Al tempo delle colonie gli armadi di questo tipo erano

una rarità – fece notare Nancy all'amica. – Chissà se è di

quell'epoca! In ogni caso, mi domando se non sia stato collo-

cato qui per qualche motivo particolare.

Page 178: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Così dicendo, aprì una delle due grandi porte e guardò

dentro. La parete di fondo era costituita da due ampie tavole

di legno. Nel mezzo sporgeva qualcosa di molto simile al

pomo di una porta.

– Questo è davvero molto strano! – esclamò Nancy ec-

citata. Immediatamente afferrò l'impugnatura e tirò, ma la

parete non si mosse. Allora la spinse in giù con forza, ap-

poggiandosi con tutto il suo peso a uno dei pannelli.

All'improvviso la parete cedette. Nancy perse l'equili-

brio e scomparve nel vuoto che si era aperto sotto di lei. He-

len gridò:

– Nancy!

Tremante di paura entrò nell'armadio e, dirigendo verso

il basso la luce della sua torcia elettrica, intravide una lunga

scala di pietra.

– Nancy! Nancy! – chiamò.

Con indicibile sollievo di Helen, dal basso giunse una

risposta soffocata. La ragazza gridò:

– Dove sei?

– Ho trovato il passaggio segreto – si sentì rispondere

fiocamente. – Vieni!

Helen non indugiò oltre. Voleva soprattutto accertarsi

che Nancy non si fosse ferita. Aveva appena cominciato a

scendere i gradini, quando la porta cominciò a chiudersi.

All'idea di rimanere entrambe imprigionate nel sotterraneo,

Helen fu presa dal panico e si lanciò disperatamente verso la

porta. Riuscì a fermarla in tempo e la tenne socchiusa, men-

Page 179: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

tre si toglieva il maglione che aveva indosso e lo infilava

nello spiraglio. Fatto questo, si affrettò a scendere, afferran-

dosi a una ringhiera che correva lungo la scala di pietra.

Nancy si alzò dall'umido pavimento in terra battuta e le ven-

ne incontro.

– Sei sicura di star bene? – chiese Helen premurosamen-

te.

– Ammetto di aver fatto un bel volo – rispose Nancy –

ma ora sto benissimo. Vediamo dove conduce questo pas-

saggio. Nella caduta la lampada le era sfuggita di mano, ma

la ritrovò subito servendosi di quella di Helen. Il cunicolo

era molto stretto, e alto appena da permettere alle due ragaz-

ze di procedere senza chinarsi. Le pareti erano costruite parte

in pietra, parte in mattoni che si sgretolavano al minimo toc-

co.

– Qui può crollare tutto da un momento all'altro – disse

Helen piuttosto inquieta.

– Oh, non credo – rispose Nancy. – Se ha resistito fino

ad oggi!

Il passaggio sotterraneo era fastidiosamente umido e vi

si respirava un forte odore di terra. Gocce d'acqua stillavano

dai muri freddi e viscidi al tatto.

Ben presto il cunicolo cominciò a procedere tortuosa-

mente, come se i suoi costruttori avessero dovuto aggirare

ostacoli altrimenti insuperabili.

– Dove pensi che possa condurre? – bisbigliò Helen.

Page 180: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Non ne ho idea. Speriamo solo di non girare in circo-

lo. Poco oltre le due ragazze arrivarono a un'altra scala di

pietra, molto simile a quella dalla quale era ruzzolata Nancy.

Questa però aveva ai lati solide pareti di pietra. Alla luce del-

le loro lampade, scorsero sulla sua sommità una porta sbarra-

ta da una pesante trave di legno.

– Saliamo? – chiese Helen.

Nancy era indecisa sul da farsi. Il tunnel non finiva lì,

ma procedeva perdendosi nell'oscurità. Non era meglio e-

splorarlo fino in fondo, prima di tentar di scoprire cosa na-

scondesse quella porta?

Espresse il suo pensiero ad alta voce, ma Helen insistet-

te per salire la scala.

– Sarò sincera – disse. – Vorrei uscire al più presto da

questo buco.

Nancy accondiscese alla richiesta dell'amica e cominciò

a salire per prima.

All'improvviso tutt'e due si sentirono gelare il sangue.

Dal fondo del cunicolo una voce d'uomo ordinò:

– Ferme! Non potete salire lassù!

Page 181: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

20

Superato il primo attimo di smarrimento, le due giovani

si volsero e puntarono le loro lampade verso il luogo dal

quale era venuta la voce. Ai piedi della scala c'era un uomo

basso e tozzo. Aveva la barba lunga di parecchi giorni e gli

occhi di un colore azzurro acquoso.

– Siete… il fantasma! – balbettò Helen.

– E siete anche il signor Willie Wharton – aggiunse

Nancy. L'uomo rimase sbalordito. Batté le palpebre per di-

fendersi dalla luce che lo abbagliava e disse con voce incer-

ta:

– Sì… sono io. Ma come fate a saperlo?

– Siete voi dunque che vivete a Riverview Manor – in-

calzò Helen – e che rubate provviste, argenteria e gioielli da

Villa degli Olmi.

– No, no! Non sono un ladro! – protestò Willie Whar-

ton. – Io ho preso solo un po' di cibo e ho cercato di spaven-

tare le vecchie perché si decidessero a vendere la proprietà.

Mi sono camuffato con delle maschere e ho escogitato altri

piccoli trucchi, ma non ho mai rubato né argenteria, né

gioielli, credetemi! Dev'essere stato il signor Gomber. Nancy

ed Helen non credevano alle loro orecchie. Senza essere sta-

Page 182: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

to messo alle strette, Willie Wharton stava confessando più

di quanto avrebbero osato sperare.

– Sapevate che Gomber è un ladro? – gli domandò

Nancy. Wharton scosse la testa.

– Io so che è molto furbo. Tra poco mi farà avere dell'al-

tro denaro dalla Compagnia Ferroviaria, per la mia proprietà.

– Signor Wharton, avete firmato voi la copia originale

del contratto di vendita? – volle sapere Nancy.

– Sì, ho firmato. Però il signor Gomber mi assicurò che,

se fossi sparito dalla circolazione per qualche tempo, avreb-

be fatto in modo di farmi guadagnare di più. Disse anche che

aveva per le mani un paio d'altri lavoretti in cui avrei potuto

essergli utile. Uno era appunto di venir qui a fare la parte del

fantasma. Tra l'altro, mi disse, questo sarebbe stato un buon

posto per nascondermi. Ma ora vi assicuro che preferirei non

aver mai visto Gomber, né Riverview Manor, né aver avuto a

che fare con questa storia dei fantasmi!

– Sono felice di sentirvelo dire – affermò Nancy. Quindi

gli chiese a bruciapelo: – Dov'è mio padre?

La domanda improvvisa parve mettere a disagio Willie

Wharton, che si guardò intorno con aria smarrita.

– Vostro padre? Non lo so proprio, signorina!

– Ma se l'avete rapito voi con la vostra macchina! – in-

calzò la giovane detective. – Badate che il tassista ci ha for-

nito una descrizione molto precisa.

Passarono alcuni secondi prima che Willie Wharton ri-

spondesse.

Page 183: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Io non sapevo che fosse un rapimento. Il signor Gom-

ber mi spiegò che vostro padre era malato e che doveva ac-

compagnarlo da uno specialista. Disse che il signor Drew

sarebbe arrivato in treno da Chicago e che era d'accordo

d'incontrarsi con lui a metà strada fra qui e la stazione, ma

aggiunse di non poter recarsi all'appuntamento, perché aveva

alcuni affari importanti da sistemare. Così mi incaricò di se-

guire il taxi e di condurre vostro padre a Riverview Manor.

A questo punto Willie Wharton s'interruppe, coprendosi il

volto con le mani.

– Continuate! Continuate, vi prego! – insistette Nancy.

– Io non mi aspettavo di trovare vostro padre svenuto –

riprese Wharton. – Gli uomini che erano nel taxi sistemarono

il signor Drew sul sedile posteriore della mia auto e io lo

portai fin qui. Ero appena giunto, quando il signor Gomber

arrivò in macchina dalla direzione opposta e disse che al ma-

lato avrebbe pensato lui. Mi suggerì di andare subito a Villa

degli Olmi a recitare un po' della solita commedia.

– E non avete nessuna idea di dove abbia portato mio

padre? – chiese Nancy alquanto delusa.

– No – rispose Willie Wharton.

In poche parole la giovane gli tracciò un quadro della

vera personalità di Nathan Gomber, sperando così di indurlo

a parlare, nel caso che sapesse in realtà dove si trovava il si-

gnor Drew. Tuttavia le vivaci risposte di Wharton e le sue

sincere offerte di aiutarla, per quanto poteva, a ritrovare l'av-

Page 184: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

vocato scomparso, la convinsero che non le stava nascon-

dendo nulla.

– Come avete saputo dell'esistenza di questo passaggio e

della scala segreta? – chiese Nancy.

– Gomber trovò un vecchio taccuino, rovistando nella

soffitta di Riverview Manor – rispose Wharton. – Mi disse

che vi erano indicate tutte le entrate segrete delle due ville.

Questo cunicolo sotterraneo, che permette di accedere a tutti

i piani, fu costruito assieme agli edifici. I primi Turnbull se

ne servivano per passare dall'uno all'altro, quando faceva

brutto tempo. Questa scala era riservata ai domestici, le altre

due venivano usate dalla famiglia. Una di esse conduce alla

stanza del signor Turnbull in questa casa. Nel taccuino c'era

anche scritto che spesso il signor Turnbull riceveva in gran

segreto agenti governativi e che, quando giungeva qualche

visita inaspettata, li faceva sparire in fretta nascondendoli nel

passaggio segreto.

– Dove porta questa scala? – lo interruppe Helen.

– Alla soffitta di Villa degli Olmi – rispose Willie

Wharton con un risolino. – So bene, signorina Drew, che

stavate quasi per scoprire l'entrata. Ma quelli che hanno co-

struito queste ville erano gente in gamba. Ogni apertura è

munita di porte doppie molto spesse. Quando avete infilato

quel cacciavite nella fessura, credevate di aver toccato il mu-

ro. Invece si trattava proprio di una porta.

Page 185: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Siete stato voi a suonare il violino, ad accendere la ra-

dio e a provocare quel tonfo nella soffitta? Ed era vostra la

risata che abbiamo udito mentre eravamo là?

– Sì. E quella notte che vi eravate appostate per sor-

prendermi, ho spostato il sofà per farvi prendere paura. Co-

noscevo anche il posto d'ascolto e me ne servivo per scoprire

i vostri piani e riferirli al signor Gomber.

All'improvviso Nancy fu colta dal timore che Nathan

Gomber potesse apparire sulla scena da un momento all'al-

tro. Doveva portare via al più presto Willie Wharton e fargli

giurare che la firma sul contratto era sua, prima che cambias-

se idea.

– Signor Wharton, sareste disposto a farcì strada e ad

aprire le porte alla sommità di questa scala? – chiese. – Vi

sarei grata se entraste con noi nella Villa degli Olmi e parla-

ste con la signora Turnbull e la signora Hayes. Voglio che

diciate loro che eravate voi a recitare la parte del fantasma,

ma che d'ora in poi non avranno più alcun fastidio. La Signo-

rina Flora si è ammalata in seguito agli spaventi subiti, ed è

tuttora a letto.

– Mi dispiace – rispose Willie Wharton. – Certo che

verrò con voi. Non voglio aver più nulla a che fare con Na-

than Gomber!

Così dicendo salì la scala, seguito dalle due ragazze, e

tolse la pesante sbarra di legno dalla porta. La spalancò, tirò

un anello di metallo fissato alla porta successiva e subito si

trasse indietro, scendendo qualche gradino. Il pannello, che

Page 186: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Nancy aveva sospettato conducesse al passaggio segreto, si

aprì verso di loro, lasciando appena lo spazio sufficiente per

salire gli ultimi gradini ed entrare nella soffitta. Per evitare

che Gomber, nel caso che fosse arrivato, potesse insospettir-

si, Nancy pregò Willie Wharton di richiudere la porta segre-

ta.

– Helen – disse Nancy – vorrei che tu scendessi prima

di noi per dare la buona notizia alla Signorina Flora e a zia

Rosemary.

Lasciò ad Helen tre minuti di vantaggio, quindi scese

anche lei insieme a Willie Wharton. Le due anziane signore

erano al colmo della sorpresa e della gioia per l'inaspettata

soluzione del mistero, ma non c'era tempo per i festeggia-

menti.

– Il signor Barradale è giù che vi aspetta, Nancy – disse

zia Rosemary.

Nancy si rivolse a Willie Wharton.

– Volete seguirmi, per favore?

La giovane ringraziò il signor Barradale di essere venu-

to e procedette alle presentazioni. Quindi disse:

– Il signor Wharton ha ammesso che la firma sul con-

tratto di vendita è la sua.

– Siete pronto a giurarlo? – chiese l'avvocato al proprie-

tario.

– Sicuro. Voglio uscire una volta per tutte da questo im-

broglio – rispose Wharton.

Page 187: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– So dove trovare subito un notaio – intervenne Nancy.

– Volete che gli telefoni, signor Barradale?

– Vi sarei grato se lo faceste subito.

Nancy corse al telefono e chiamò Albert Watson, a Tut-

tle Road. Quando questi venne a rispondere, gli spiegò l'ur-

genza del caso e il notaio promise di venire subito. Cinque

minuti dopo il signor Watson giunse a Villa degli Olmi con

tutto l'occorrente per l'autenticazione dei documenti. Il si-

gnor Barradale gli mostrò il contratto di vendita col nome e

la firma di Willie Wharton, e l'allegato certificato di cessio-

ne.

Il signor Watson invitò Willie Wharton ad alzare la ma-

no destra e a giurare che egli era la persona menzionata nel

contratto. Fatto questo, il notaio compilò il certificato negli

spazi a lui riservati, lo firmò, affrancò il documento e vi im-

presse il suo sigillo.

– Bene, avete fatto proprio un ottimo lavoro, signorina

Drew – si congratulò il signor Barradale.

Nancy sorrise, ma la gioia di aver portato a buon fine il

caso che stava tanto a cuore a suo padre, era offuscata dal

pensiero di non sapere ancora nulla di lui. Anche il signor

Barradale e Willie Wharton apparivano assai preoccupati.

– Telefonerò al capitano Rossland per chiedergli di far

venire immediatamente alcuni dei suoi uomini – disse Nancy

in tono deciso. – Non esiste posto migliore del passaggio se-

greto per nascondervi un uomo, e Gomber lo sa benissimo. È

Page 188: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

sicuramente là che tiene prigioniero mio padre! Fin dove ar-

riva il cunicolo, signor Wharton?

– Il signor Gomber dice che arriva fino al fiume, ma l'u-

scita da quella parte è stata completamente murata. Io non mi

sono mai inoltrato più in là delle scale.

Il giovane avvocato approvò l'idea di Nancy di chiamare

subito la polizia. Se Nathan Gomber fosse tornato a River-

view Manor e si fosse accorto che Willie non c'era più, pro-

babilmente avrebbe tentato di fuggire.

Il capitano Rossland promise che avrebbe provveduto

subito. Nancy aveva appena riagganciato, quando Helen

Corning la chiamò dal primo piano.

– Nancy, puoi salire un momento? La Signorina Flora

insiste di voler vedere la scala segreta.

La giovane investigatrice calcolò che le rimaneva giusto

il tempo di accontentare l'anziana signora, prima che la poli-

zia arrivasse. Si scusò con il signor Barradale e salì di corsa

le scale. Zia Rosemary portava ancora la veste da camera

rosa che si era messa per assistere sua madre, mentre, con

grande meraviglia di Nancy, la signora Turnbull era in piedi

e vestita di tutto punto. Indossava una camicetta bianca dal

collo alto e un'elegante gonna nera.

Nancy ed Helen fecero strada fino alla soffitta. Qui la

giovane detective, mettendosi in ginocchio sul pavimento,

aprì la porta segreta.

– E per tutti questi anni non ho mai saputo che esistesse!

– esclamò la Signorina Flora.

Page 189: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

– Probabilmente neanche mio padre ne sapeva nulla, al-

trimenti ne avrebbe parlato! – aggiunse zia Rosemary.

Nancy richiuse la porta segreta e tutte insieme tornarono

di sotto. In quel momento si udì suonare il campanello del

portone d'ingresso. Doveva essere la polizia, e le due ragazze

si affrettarono a raggiungere il pianterreno. C'era il capitano

Rossland con un altro ufficiale. Dissero che gli agenti aveva-

no circondato Riverview Manor per catturare Nathan Gom-

ber non appena si fosse mostrato.

Con Willie Wharton che faceva da guida, le ragazze, il

signor Barradale e i due ufficiali di polizia salirono in soffitta

e, scendendo per la scala segreta, raggiunsero l'umido pas-

saggio sotterraneo.

– In qualche punto del cunicolo potrebbe aprirsi una

stanza, o anche più d'una, stando a ciò che ho letto sugli anti-

chi passaggi segreti come questo – disse Nancy al capitano

Rossland.

Ora il luogo era quasi illuminato a giorno dalla potente

luce delle numerose torce elettriche. Avanzando lungo la

stretta galleria, giunsero a una breve scala. Willie Wharton

spiegò che sbucava proprio dietro al divano del salotto. Poco

oltre vi era una seconda scala di pietra, che conduceva ad

un'apertura a lato del caminetto, nella stanza della Signorina

Flora. Il gruppo proseguì. Nancy, che si era spinta un po' in-

nanzi rispetto agli altri, scoprì su una delle pareti una porta di

ferro chiusa con un lucchetto. Che fosse una cella sotterra-

Page 190: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

nea? Aveva sentito parlare dell'esistenza di luoghi simili, in

cui venivano gettati i prigionieri al tempo delle colonie.

Intanto il capitano Rossland l'aveva raggiunta.

– Pensate che vostro padre possa esser chiuso qui den-

tro? – domandò.

– Ho una gran paura che sia così – disse Nancy, rabbri-

videndo al pensiero di ciò che avrebbe potuto trovare.

L'ufficiale notò che il lucchetto era molto arrugginito.

Estratto di tasca un temperino fornito di vari accessori, fece

scattare il lucchetto con estrema facilità e aprì la pesante por-

ta. L'occhio luminoso della sua torcia elettrica scrutò nel bu-

io oltre la soglia. Era effettivamente una stanza, priva di fi-

nestre. All'improvviso Nancy lanciò un grido.

– Babbo! – e si precipitò in avanti.

Il signor Drew giaceva sul pavimento, avvolto in alcune

coperte. Si lamentava debolmente.

– È vivo! – esclamò Nancy, inginocchiandosi per acca-

rezzargli il volto e baciarlo.

– Sembra sotto l'effetto di un narcotico – osservò il capi-

tano Rossland. – Nathan Gomber deve avergli dato quel tan-

to di cibo sufficiente a tenerlo in vita, mescolandovi del son-

nifero. Da una tasca dei calzoni l'ufficiale estrasse una fialet-

ta e la tenne sotto il naso del signor Drew. Dopo qualche i-

stante, l'avvocato mosse la testa e infine aprì gli occhi.

– Continuate a parlargli! – disse a Nancy il capitano.

– Babbo! Svegliati! Va tutto bene, ora! Siamo venuti a

liberarti!

Page 191: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

Ben presto il signor Drew comprese che c'era sua figlia

inginocchiata accanto a lui. Allungando le braccia da sotto le

coperte, cercò di abbracciarla.

– Sarà meglio portarlo di sopra – disse il capitano Ros-

sland.

– Willie, aprite quell'entrata segreta che dà nel salotto!

– Lieto di esservi d'aiuto!

Wharton raggiunse la breve scala che avevano incontra-

to poco prima, e salì di corsa i gradini.

Nel frattempo gli altri tre uomini sollevarono il signor

Drew e lo trasportarono lungo il cunicolo. Quando arrivaro-

no ai piedi della scala, Willie Wharton aveva già aperto la

porta segreta dietro il divano. Il signor Drew vi fu adagiato.

Batté le palpebre, si guardò intorno, quindi disse con profon-

do stupore:

– Willie Wharton! Come mai siete qui? Nancy, raccon-

tami tutto.

L'ottima salute e la robusta costituzione dell'avvocato

erano valse a preservare il suo fisico da gravi conseguenze.

Si riprese con sorprendente rapidità ed ascoltò con una spe-

cie di rapita attenzione quello che ciascuno dei presenti ave-

va da raccontare a proposito degli avvenimenti degli ultimi

giorni. Di lì a poco si udì bussare al portone e f u fatto entra-

re un agente di polizia. Era venuto a riferire al capitano Ros-

sland che Nathan Gomber era stato catturato nelle vicinanze

di Riverview Manor e che tutta la refurtiva era stata recupe-

rata. Quasi nello stesso tempo anche l'ultimo componente del

Page 192: Nancy Drew - Il Passaggio Segreto - Carolyn Keene

gruppo che aveva rapito il signor Drew era caduto nelle mani

della polizia. Gomber aveva confessato ogni cosa, anche di

aver tentato di investire Nancy e suo padre col camion, al

cantiere del ponte presso River Heights. Aveva cercato di

spaventare la Signorina Flora per farsi vendere Villa degli

Olmi e iniziare una speculazione edilizia sulle due proprietà

dei Turnbull. Il signor Drew guardò la figlia con vivo orgo-

glio e disse:

– Questa è davvero una grande vittoria per te, Nancy!

La giovane investigatrice sorrise. Sebbene fosse conten-

ta che quell'avventura fosse finita, pensava già con impa-

zienza a quando le si sarebbe offerta la possibilità di dedicar-

si a un altro caso misterioso.

La Signorina Flora e zia Rosemary erano scese per fare

la conoscenza del signor Drew. Mentre si trattenevano a

conversare con lui, il capitano Rossland se ne andò, portando

con sé Willie Wharton sotto arresto. Anche il signor Barra-

dale lasciò la villa di lì a poco.

Allora Nancy ed Helen sgusciarono fuori dalla stanza e

andarono in cucina.

– Prepareremo un… super-pranzo, per festeggiare l'av-

venimento! – disse Helen allegramente.

– E potremo fare tutti i progetti che vorremo – aggiunse

Nancy con una strizzatina d'occhi. – Questa volta non ci sarà

nessuno al posto d'ascolto!