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30 FDS 254 ▼ Il Regno degli Ascolti

di Dimitri Santini

pER DImEntICaRE l’EFFEtto BREXIt

AMPLIFICATORE INTEGRATOmUSICal FIDElItY M6SI

Alla fine del 1800, in occasione della morte del Principe consorte Alberto, venne creatoil cocktail “black velvet”, che univa il popolo (birra scura) e l’aristocrazia (champagne) nellutto. Orbene, l’integrato di questo mese, britannico fino al midollo, arriva inscatolato ditutto punto e fasciato da velluto nero. Niente champagne, ma nella confezione un paiodi guanti bianchi assieme ad un panno per la pulizia. Si comincia molto seriamente già dadentro la scatola, suonerà anche bene? Consiglio per la schiena: piegare le ginocchia persollevare l’M6SI, per via dei sui 16,6 Kg., poi mettetene uno a terra (di ginocchio) e fateun inchino in segno di rispetto alla Corona...

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Quando sono arrivato, sudatis-simo, con la macchina pienadi scatole mia figlia di 8 anni

ha allargato un enorme sorriso mo-strando l’apparecchio ortodontico echiedendomi se per caso in mezzo atutto non ci fosse un regalo per lei.Svelato che non era, così il suo voltosi è incupito mentre sul mio si dipin-geva l’eccitazione che si manifestaquando arriva un gioco - da grandi -nuovo.Alla fine della faticosa installazionedel M6SI (pardon, per usare un termi-ne appropriato vogliate intenderequanto detto come “inserimento nellacatena audio”) l’iniziale tristezza del-la piccola si è mutata in richiesta,braccio teso e “Twenty something” diJamie Cullum in mano.Il maestro di chitarra di mia figlia èdisperato e molto paziente, perché leinon studia anche se è tutto sommatobravina. Il maestro di chitarra di miafiglia è un jazzista ed è rimasto stupi-to quando lei gli ha fatto ascoltare Ja-mie Cullum su YouTube.Lo chiede esplicitamente lei, si partedalla fine: traccia 14, la sua preferita,dal titolo Next year.

DESCRIZIONEL’M6SI è bello e molto “Musical Fide-lity new style”. Io sono stato omag-giato di quello in finitura nera, conmanopola centrale e dissipatori late-rali (da tempo la soluzione del coper-chio-bistecchiera è stata tristementeabbandonata) in linea con il designdelle ultime serie. Mi ritengo fortuna-to, stante il famoso adagio supersti-zioso che recita: finitura silver suona

peggio. O era finitura champagne?Comunque il frontale opaco e il coloralluminio dei selettori fanno un belcontrasto visivo.Il peso è degno di un oggetto del suorango: Musical Fidelity lo presentacome un integrato trasparente e dalgrande realismo, tanto che nessuno dinoi desidererà altro se avrà modo diascoltarlo. Prima di scoprire se si trat-ta della consueta sindrome dello scar-rafone lo guardo bene e lo ascolteròmeglio. Di fatto il modello da cui di-

scende, l’M6i, è stato un bestsellerpluripremiato, quindi sarebbe stupi-do peggiorarlo, no?Dietro ci sono parecchi ingressi (dicui uno bilanciato) e la sezione phonoha sensibilità selezionabile per testineMM e MC. Dall’antico al nuovo, pro-prio lì vicino c’è un ingresso USB, se-gno dei tempi che corrono. Io non hodispositivi con connessione XLR, madevo far notare come essi siano posi-zionati proprio sotto i binding postdel canale destro, cosa che non rende-rà certo facile la connessione…

Un po’ troppo cheap il telecomando,in plastica leggera e francamentebruttino. Probabilmente leggeretequeste critiche su tutte le recensionidi questo bel prodotto.

TECNICALa costruzione è totalmente dualmono, con la sezione preamplificatri-ce che è anch’essa indipendente. Inpratica un pre, due monoblock, unochassis. La morsettiera di uscita è di-visa, un canale per ogni lato del po-steriore: segno che anche i percorsi disegnale/potenza sono studiati secon-do questa filosofia dual mono.A proposito di potenza: 220 W do-vrebbero bastare per far saltare diver-si coni se va la musica sbagliata al vo-lume sbagliato, ma si spera sappianogestire ed esaltare la dinamica di certeorchestre ben fornite.Occhio alla corrente: se da un latopuò facilitare il pilotaggio suggerireidi andarci cauti, qualora i dati ripor-tati di 45 A fossero veritieri.La frequenza di accettazione del DACche è dietro la connessione USB è li-mitata a 24-bit/96 kHz, ma per lamaggior parte della musica liquidaHD basta e avanza.Il segnale preamplificato è prelevabiledall’uscita dedicata e può essere in-viato ad un’altra coppia di finali,mentre uno degli ingressi AUX puòbypassare i controlli di volume perinserire, ad esempio, una sorgentehome theatre. Buona la fattura dellamorsettiera per i cavi diffusori, manon si accettano connettori a banana.

ASCOLTO

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La costruzione è to-talmente dual mono, conla sezione preamplifica-trice che è anch’essa in-dipendente. In pratica unpre, due monoblock, unochassis.

FRONTALE: New Musical Fidelity style: finitura black satinata, logo inserito nel piccolo profilo di alluminio e manopolonesempre in alluminio. In tinta con le altre elettroniche della casa inglese, molto bello.

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Prima di partire un doveroso ringra-ziamento al mio amico GB (mi piacecitare le iniziali proprio perché stiamoparlando di un’elettronica british) cheha curato l’assestamento, o allena-mento che dir si voglia, del masto-donte nero in prova e mi ha regalatoalcune eloquenti parole, che riporteròsotto. Sono stato redarguito dalla re-

dazione, come potete vedere dallenote tecniche più esaustive di cui so-pra, quindi farò una premessa pseu-dotecnica per avallare almeno in par-te i miei giudizi. Fermo restando chel’orecchio di chi scrive non è quello dichi legge ho cercato, per il test del-l’ampli di queste pagine, la configura-zione che meglio rispondesse ai miei

gusti personali. Ho provato diversicavi (vedi sotto: Acrolink, Boome-rang, Sound Fidelity), e le due coppiedi diffusori che ho attualmente per lemani, fino a decidere quali avrei uti-lizzato. La scelta, ovviamente, è statadeterminata dalle caratteristiche tim-briche e di personalità tipiche delM6SI.

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Interno pulito e molto curato, con alimentazione generosissima. D’altronde i 220 W di targa lo richiedono!

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Parto col dire che il tipino inglese èun po’ esuberante nella parte alta del-la gamma: tende a mettere troppoavanti certi strumenti come i piattidella batteria ed è prono a renderlitroppo “vetrosi”: qualcuno li chiame-rà alti cristallini, a me sembra chedebbano rompersi. La sua frizzantez-za (scusate il neologismo, peraltronon ancora al vaglio dell’Accademiadella Crusca) lo rende un cattivocompagno dei tweeter a nastro, manon è solo questo il motivo per cui hoscelto il diffusore da abbinargli. An-che in basso, infatti, qualche peccac’è: la tenuta poteva essere migliore,poiché ogni tantoalcune frequenzesi lasciano tra-sportare da im-pellenti desideridi evasione e ilMusical Fidelitynon fa molto perdissuaderle. Quin-di ho anche ridotto di un paio di cm. iconi e ho deciso che avrei effettuato iltest con le Sound Fidelity F-1.Di fatto questo integrato ha un suonoche potrebbe essere definito “moder-no”: un buon modo per descrivere lasua asciuttezza e precisione, aggettiviche non dobbiamo per forza scriverenella colonna dei difetti sulla lavagnadei nostri giudizi.Come si è capito dal tono poco ami-chevole tra me e il tipo inglese non èstato amore a prima vista. Oggettiva-mente, col senno di molti ascolti, ilMusical Fidelity M6SI è un ottimoamplificatore, un Signor amplificato-re… Semplicemente non ci siamo ca-piti subito e non è scattata la scintilla.Ci tengo anche a dire che l’ho messoalla frusta con parecchi generi e la se-lezione di queste pagine è qualcosa

che ne descrive meglio il carattere e –a mio sindacabilissimo giudizio – nemostra l’eccellenza.Sarà il caso di tornare a Jamie Cul-lum, che poverino aspetta da 5651 ca-ratteri. Il giovane jazzista inglese è unvero folletto del palco: io sono alto1,70 m. e lui mi arriva al sopracci-glio… lo so per certo perché al Vox diNonantola, nel lontano 2006, scesodal palco mi passò a pochi centimetriprima di farci sedere tutti in terra (luicompreso in mezzo al pubblico) e dicantare a cappella My Funny Valenti-ne. Beh, c’era il basso, ma senza am-plificazione…

Per questo riman-go positivamentecolpito dal belrealismo con cuiil Musical Fideli-ty disegna la suavoce leggermentesporca e finemen-

te articolata, bel-lissima seppur inadatta alla sua fisici-tà, dal tono ozioso e al tempo stessoseducente. “Twenty Something” è l’al-bum che impone J.C. sulla scena jazzinternazionale ed è molto bello. Nellatraccia scelta dalla mia piccola audio-fila di casa c’è un bellissimo pianofor-te, a mio giudizio, ma quel che colpi-sce è il prorompente ingresso latineg-giante del ritornello, o meglio dellaseconda parte del pezzo. Tutto preci-so, tutto ben posizionato e una dina-mica da paura. Adesso anche i bassistanno al loro posto, sia la grancassache le corde del basso, fino alle per-cussioni. I fiati sono un po’ tropposintetici: conoscendo la registrazionedirei che non è colpa dell’incisione.Peccato non avere spazio per tutti ipezzi, andiamo oltre.La decisione di caricare la fionda con

“Stoosh” degli Skunk Anansie è matu-rata dopo aver ascoltato con che faci-lità l’M6SI affronta ogni tipo di tran-siente senza far scivolare neanche diun centimetro la bombetta sulla testa:un aplomb da londinese della City…Il mio pezzo preferito è Infidelity (onlyyou), traccia nella quale ho scopertoun’articolazione del basso che nonavevo mai sentito prima: segno che

POSTERIORE: Set di connessioni molto completo, con un ingresso phono sonicamente di tutto rispetto. Vaschetta IEC percavi di alimentazione esoterici e… perché niente fori per connettori a banana?

PRO- Duro, massiccio e arrabbiato.- Grande velocità e dinamica.- Ingressi bilanciati, phono e USB.

CONTRO- Gamma alta troppo frizzantina.- Non è musicale come ci si aspette-rebbe.- Telecomando di bassa qualità.

DISCHI UTILIZZATI:Twenty Something – Jamie Cullum –UCJStoosh – Skunk Anansie - VirginSBTRKT - SBTRKT – Young TurksAnna Calvi – Anna Calvi - Domino

Tutto preciso, tuttoben posizionato e una di-namica da paura.

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con l’accoppiata giusta di diffusori ecavi il Musical Fidelity sa fare il suolavoro molto bene. La voce di Skin èperfetta, avanti come richiede il gustocontemporaneo, ma senza troppe co-lorazioni o finzioni. Questo amplifica-tore è molto preciso, e non intendo“analitico”, ma semplicemente metteper bene le cose al suo posto. È velocee puntuale.Nel terzo disco che ho usato, che è in-teramente elettronico, rivedo e con-fermo ogni mio giudizio. “SBTRKT”non è un disco di concetto, ma è mol-to ben fatto e con un interessantissi-mo accostamento dissonante tra lacaldissima voce di Sampha e il quasifreddo incedere delle basi elettroni-che. Nella mia preferita, Never Never,ho percepito la scomparsa totale deidiffusori e misurato la grande am-

piezza della scena con un bell’effettostereofonico. Forse manca un po’ dimusicalità, ma chi ha letto i miei pre-cedenti articoli sa che è un argomentosu cui insisto molto per puro gustopersonale.Volevo testare l’ingresso USB e perfarlo ho collegato il Mac Book Air dicasa con l’ausilio di un reclocker mar-cato Wyred 4 Sound. La deputata èAnna Calvi (24 bit, 44 kHz, formatoSACD in flac), le tracce che mi sonogoduto di più sono Rider To The Sea,Suzanne And I e The Devil, dove l’in-quieta chitarra dobro (ma magari èuna Telecaster con lo slide?) e la soffe-rente voce di Anna mi hanno portatoin un desertoamericano dal-l’atmosfera Ta-rantiniana… Nongrido al miraco-lo, si tratta di unoptional che nonfa rimpiangerealcune schedeaudio disponibiliper PC, ma bendistante dallaqualità audio dicerti DAC anchenon quotatissimi.Chiudo con l’aiuto del mio di cui so-pra amico Gabriele, con il quale dis-sento sulla qualità della riproduzionedel pianoforte, ma che mi ha scritto inuna divertente email le seguenti notesulla sezione phono: “[…] Sezionephono di buonissimo livello. Con-frontando il vinile (stampa russa diqualità) ed il cd di “The Delicate SoundOf Thunder” dei Pink Floyd, anche ilgiudizio della moglie distratta pro-pende, in modo assoluto, per il vinile:profondità ed ampiezza della scenasuperiori, coinvolgimento emotivosuperiore, bassi presenti ma controlla-ti e mai disturbanti, ottima dinamica,suono dettagliato e non affaticante enon è poco, trattandosi di un live…”.

E ancora: “Al momento ho sul piattoPaolo Conte con “Parole d’amore scrittea macchina”: bello bello bello”.

CONCLUSIONISe avete visto “Rush” di Ron Howarde stavate dalla parte di James Hunttrovatevi un altro amplificatore. Se in-vece patteggiavate per Lauda alloraascoltatelo e vi piacerà: metodico,moderno, tecnico, corretto e precisocome il pilota austriaco ma a me nonsta simpatico. Non c’è stata infatua-zione, per pura onestà intellettualedevo però ammettere che è un belprodotto potente e rifinito, in gradodi accontentare certi ascoltatori che

pretendono pres-sione sonora, tra-sparenza e im-patto. Se il raf-freddamento tie-ne e avete dei dif-fusori pro a mioparere potetepure farci una fe-sta in giardino,tanto è potente.Se amate buttaregiù i muri e avete

un vicinato com-prensivo (o sordo) allora questo M6SIfa per voi: bene inteso, il suono non ègrezzo, non è pugno nello stomaco ebasta, ma è anche e soprattutto capa-cità di risolvere tessuti e strumentianche nei passaggi più difficili, privi-legiando l’ascolto a volumi sostenuti(e lì diventa coinvolgente) rispettoalla quiete serale e un duo acusticosussurrato. Dal mio punto di vistasemplicemente non eguaglia in musi-calità certi suoi predecessori (ah, caravecchia classe A…). Il mio Musical Fi-delity A200 non ha mai tremato, maanziché guardarlo come un attempa-to punk di Camden Town squadre-rebbe un Bobby, lo ha salutato into-nando “God Save The Queen”. Respect.

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IL MIO IMPIANTOSorgente digitale per musica liquida:Mac Book Air, Amarra SimphonySorgente digitale: Sony DVP NS930VLAmplificatore: Musical Fidelity A200Diffusori: Audiovector SR1 Avantgarde,Indiana Line HC 206, Sound Fidelity F-1Cavi di segnale: Sound Fidelity Silver,Acrolink 7N-A2200 IIICavi di potenza: Autocostruiti a 24conduttori solid coreCavi COAX: Sound Fidelity Silver

CARATTERISTICHE TECNICHE

MUSICAL FIDELITY M6SITIPO: Amplificatore integrato stereo.POTENZA: 220 W su 8 Ohm.TOTAL HARMONIC DISTORTION:<0,007%, 20 Hz – 20 kHz.RISPOSTA IN FREQUENZA:+0, -0.1 dB da 10 Hz a 20 kHz.RAPPORTO S/N (PESATO): >107 dB.INGRESSI: 4 linea RCA, 1 linea bilancia-to XLR, 1 USB 24 bit/96 kHz asincrono,1 phono.PHONO: Sensibilità nominale 3 mV(MM) e 0,4 mV (MC); rapporto segnalerumore >84 dB; impedenza in ingresso47 kOhm; risposta in frequenzaRIIA/IEC ±0,5 dB 20 Hz – 20 kHz.DIMENSIONI (l x a x p): 440 x 125 x400 mm..PESO: 16,6 Kg.FINITURA: silver o nero.

Prezzo di listino: 2.950 €

Distributore per l’Italia: Audiogamma spawww.audiogamma.it

WAF – The Wife Acceptance Factor

Siamo ancora nel campo del “può stare dentro casa”. Appena qualche centimetrodi ingombro in più decreterebbe l’impossibilità di giacere su un mobile e la ne-cessità del posizionamento a terra. Su quello difficilmente troverete una mogliedisposta ad accogliere qualcosa che sta in mezzo alle scatole e che fa veramentemale se ci inciampi...Se la vostra metà ama la black music e si diletta a sforare i 95 dB di pressione so-nora per sentire Maxwell anche quando c’è il phon acceso allora non avrete pro-blemi. Idem dicasi per le mogli amanti della classica, che potranno darvi ragionequando sottolineerete il realismo di certi passaggi orchestrali. Vendetelo bene e ilM6SI sarà vostro.

Questo amplificatoreè molto preciso, e non in-tendo “analitico”, masemplicemente metteper bene le cose al suoposto. È veloce e pun-tuale.