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MONOLOGO SUL MALE MONOLOGO SUL MALE storia di un criminale non comune storia di un criminale non comune Liberamente tratto dagli scritti di Hannah Arendt consulenza storico- filosofica a cura del Professor Giampaolo Cottini di e con : Mariangela Martino, accompagnata al pianoforte e alle percussioni da Gio Rossi

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MONOLOGO SUL MALEMONOLOGO SUL MALEstoria di un criminale non comunestoria di un criminale non comune

Liberamente tratto dagli scritti di

Hannah Arendt

consulenza storico-

filosofica a cura del Professor Giampaolo Cottini

di e con : Mariangela Martino,

accompagnata al

pianoforte e alle

percussioni da Gio Rossi

Perfino la perfidia può avere le sue ragioni quando si scatena, ma ilPerfino la perfidia può avere le sue ragioni quando si scatena, ma il male perpetrato dai nazisti appare freddo, arido, inconsistente. Emale perpetrato dai nazisti appare freddo, arido, inconsistente. E quando il male è così banale, la coscienza si restringe e lasciaquando il male è così banale, la coscienza si restringe e lascia

calare sulla realtà un velo che la offusca. Allora tutto è possibile,calare sulla realtà un velo che la offusca. Allora tutto è possibile, anche la cancellazione di un popolo dalla faccia della terra.anche la cancellazione di un popolo dalla faccia della terra.

Nel 1961 Otto Adolf Eichmann, tenente colonnello nazista, responsabile della deportazione degli ebrei nei campi di sterminio, fu processato e condannato a morte dal tribunale di Gerusalemme per crimini contro l'umanità. Hannah Arendt, filosofa ebreo-tedesca emigrata negli Stati Uniti, fu inviata ad assistere al dibatto processuale dal giornale per cui all'epoca lavorava, il New Yorker, una prestigiosa rivista intellettuale. La filosofa elaborò, dopo aver seguito il processo, l'idea per cui l'olocausto è stato la manifestazione di un male banale e vuoto, e che uno degli artefici di questo male , Eichmann, non fu un mostro assetato di sangue né un assassino di professione, ma “ un criminale non comune, un diligente burocrate sprovvisto di idee proprie e privato del senso della realtà”.Eichmann fu sempre consapevole di mandare a morte milioni di persone ma non alzò mai un dito per evitarlo, continuò a svolgere il suo dovere con zelo e meticolosità fino alla fine della guerra. Non odiava gli ebrei e non aveva tendenze omicide. Allora come fu possibile?

Il monologo racconta una natura umanaIl monologo racconta una natura umana trasformata dall'ideologia nazistatrasformata dall'ideologia nazista totalitaria e porta in scena latotalitaria e porta in scena la coscienza stravolta di Eichmann: unacoscienza stravolta di Eichmann: una coscienza che non cessa di darecoscienza che non cessa di dare indicazioni all'individuo ma cheindicazioni all'individuo ma che funziona al contrario, vale a direfunziona al contrario, vale a dire spingendolo diligentemente verso ilspingendolo diligentemente verso il male.male.

Il lavoro è propoposto sotto forma diIl lavoro è propoposto sotto forma di LETTURA SCENICA con ACCOMPAGNAMENTOLETTURA SCENICA con ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE DAL VIVOMUSICALE DAL VIVO. .

Il testo è costruito in forma dialogica:Il testo è costruito in forma dialogica: Eichman racconta la sua verità e laEichman racconta la sua verità e la Arendt risponde. Un dialogoArendt risponde. Un dialogo apparentemente sordo e senza contatto maapparentemente sordo e senza contatto ma che mira ad arrivare alla verità e,che mira ad arrivare alla verità e, probabilmente, grazie all'analisi onestaprobabilmente, grazie all'analisi onesta della filosofa, ci riesce.della filosofa, ci riesce.

Hannah Arendt ( 1906-1975) , filosofa di origine ebreo-tedesca, emigrò nel 33 dalla Germania in Francia per le persecuzioni naziste, fino a giungere negli Stati Uniti, dove insegnò in prestigiose università. Studiò attentamente i regimi totalitari e, dopo aver assistito al processo ad Eichmann, scrisse La banalità del male.

In scena: 1 attrice e 1 musicista. Fonti: Hannah Arendt, Il pensiero secondo. Pagine scelte e La banalità del male .

Testi rielaborati da Mariangela Martino Musiche originali di Gio RossiConsulenza storico-filosofica a cura del Professor Giampaolo Cottini

Tecnica utilizzata: lettura scenica e musica dal vivo ( pianoforte e percussioni).Durata: 60 minuti

BIOGRAFIAMariangela Martino, attrice e cantante, protagonista della serie tv Rai Yoyo La casa che suona, lavora con Filmstudio90, per cui cura IL POSTO DELLE FAVOLE, narrazione di fiabe popolari europee prima del cinema, Teatro Nuovo Varese, Teatro dell'Aleph, T eatroStudioFrigia5 e LaQuerciaTeatro. Collabora con il musicista Giovanni Rossi e con il Teatro d'Emergenza di Lugano. Insegna educazione musicale per Jarden Musical a Lugano . www.mariangelamartino.it

Giovanni Rossi, batterista, pianista e arrangiatore, con un master in arrangiamento e composizione per big band, ha collaborato e registrato con grossi esponenti del blues e del jazz europeo e mondiale, quali Joey de Francesco, Sugar Ray Norcia, Alex Schultz, Alberto Marsico, Jesse Davis, Maurizio Pugno, Laura Fedele, Larry Taylor, Finis Tasby, Enrico Crivellaro, esibendosi nei maggiori festival internazionali in Europa, America, Asia, Russia e Australia. Insegnante di batteria e musica di insieme presso l'accademia S. Agostino, tiene seminari in scuole di musica statali e private in Italia e Europa.

CONTATTI: cell.+39.329.0020516 [email protected] www.mariangelamartino.it www.giorossi.com