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SIMA, MECCANIZZAZIONE DA OSCAR SCENARI D’IMPRESA YOUNG • ORGANIZZAZIONE, IL LABORATORIO UMBRIA EMERGENZA AFLATOSSINE FRAGOLE DAL MAGHREB • NUOVE TECNICHE PRODUTTIVE BIO, RITORNO AL FUTURO

Mondo Agricolo n.1

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Il mensile di Confagricoltura

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Page 1: Mondo Agricolo n.1

SIMA, MECCANIZZAZIONE DA OSCAR • SCENARI D’IMPRESA YOUNG • ORGANIZZAZIONE, IL LABORATORIO UMBRIA •EMERGENZA AFLATOSSINE • FRAGOLE DAL MAGHREB • NUOVE TECNICHE PRODUTTIVE • BIO, RITORNO AL FUTURO

Page 2: Mondo Agricolo n.1

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Page 3: Mondo Agricolo n.1
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Page 5: Mondo Agricolo n.1

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 5

Direttore responsabileGABRIELLA BECHI

Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA

Editrice SepePresidenteDIANA THEODOLI PALLINI

Direzione, Redazionee AmministrazioneCorso Vittorio Emanuele II, 10100186 RomaTel. [email protected]

Abbonamento annuoItalia, Euro 30,00Conto corr. postale n. 33755000Intestato a:Sepe – Mondo Agricolo, RomaAutorizzazione Tribunaledi Roma, n. 1662 del 22/06/1950

Pubblicità

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20149 Milano

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Fax +39.02.4693172

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Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE

StampaTipolitografia EuroInterstampa

S O M M A R I O

L’EDITORIALEAgricoltura, sinergiee nuove generazioniMario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Apertura ELEZIONIUn votoper la normalitàGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

Scenari GIOVANI DI CONFAGRICOLTURARipartiamodalla terraVeronica Mazzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

Guardare lontanoElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

L’energia del vulcanoGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

Fantasia senza ostacoliElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

Nella vecchia fattoriaGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

L’intervista NICOLA MOTOLESE«Costruiamo l’@gricoltura 3.0»Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Attualità SINDACATOUniti si correGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

Attualità MECCANIZZAZIONESima,tecnologia da oscarClaudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

Terra a strisceBarbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

Attualità VISIONI D’AUTOREBio: ritorno al futuroPaolo Parisini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

Rubriche

Mappamondo Fragole del Maghreb . . 32

Notiziario Energia Allergeni . . . . . . . 47

Organizzazione Laboratorio Umbria. . 52

Over 60 Santori . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

Campi rosa L’impresa-donna . . . . . . . 58

Patronato Assicurazione sociale . . . . 60

Vino Gewürztraminer . . . . . . . . . . . . . 62

Agriturismo Capire la crisi . . . . . . . . . 64

Testata associata all’USPI

http://www.facebook.com/Confagricoltura

http://twitter.com/#!/confagricoltura

Page 6: Mondo Agricolo n.1

SIMA 2013

24-28 FEBBRAIO, PARIGI

VI ASPETTIAMO AL PADIGLIONE 5B

Page 7: Mondo Agricolo n.1

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Page 8: Mondo Agricolo n.1

8| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

A P E R T U R A ELEZ I ON I

Un voto per la normalità

Page 9: Mondo Agricolo n.1

ne va accentuato, nell’ottica di mette-

re al centro l'interesse dei cittadini –

consumatori, insieme a quello dei pro-

duttori. Occorre favorire la effettiva

instaurazione di un regime di concor-

renza piena, aperta all'ingresso sul

mercato di un più ampio numero pos-

sibile di operatori».

Nella attuale situazione congiunturale

cinque sono le aree che, ad avviso di

Confagricoltura, debbono essere intra-

prese in via prioritaria e con incisività

GENNAIO 2013 | MONDO AGRICOLO |9

«Alla politica ribadiamo

che lo sviluppo

dell’agroalimentare è nodale»

«Ci stanno a cuore

le sorti del Paese,

dell’agricoltura e

delle sue aziende.

Per questo chie-

diamo ai partiti

ed alle coalizioni di tornare ad una po-

litica orientata alle imprese, al loro

ruolo nel e per il mercato; in maniera

che esse possano continuare a garan-

tire in pieno quel contributo sociale

che sono capaci di dare e che spesso,

a torto, non viene loro riconosciuto».

Lo ha sottolineato il presidente di

Confagricoltura Mario Guidi al termi-

ne della riunione dei Quadri dirigenti

sulle elezioni del 24 e 25 febbraio.

«La risposta che la politica deve dare è

la governabilità – ha osservato Mario

Guidi – In tale ottica sollecitiamo il

confronto serrato con tutte le forze

politiche in campo e lo vogliamo sui

programmi, sui contenuti, sulle azioni

da porre in essere per la cre-

scita del Paese».

«Alla politica chiediamo

sforzi per la ‘normalità’ – ha

proseguito il presidente di

Confagricoltura - vogliamo

un ‘Paese normale’, con cen-

tri decisionali ed istituzioni

efficienti e non stratificazio-

ni; siamo favorevoli alla

riforma del titolo V della Co-

stituzione. Con una riduzio-

ne delle provincie con un al-

leggerimento dei costi della

politica e della burocrazia».

«Il processo di liberalizzazio-

Riunione dei dirigenti

sull’appuntamento

alle urne

del 24 e 25 febbraio.

Guidi: «Tornare

ad una politica

orientata alle imprese»

di Gaetano Menna

dall’azione del Parlamento e del Go-

verno: credito; fisco; mercato del lavo-

ro; green economy; conoscenza, ricer-

ca e sviluppo, infrastrutture.

«Occorre rivedere la normativa in ma-

teria di Imu, con particolare riferi-

mento ai beni strumentali – ha con-

cluso il presidente dell’Organizzazio-

ne degli imprenditori agricoli -.Va an-

che sostenuta l’approvazione della de-

lega fiscale al governo che consenta

di intervenire sul sistema tributario

per modificare la filosofia di fondo a

cui si ispira la attività di prelievo, non-

ché per offrire un quadro di certezze

per gli operatori».

Sicuramente la traiettoria da seguire

sarà quella di alleggerire la pressione

fiscale sul reddito da lavoro

e su quello delle imprese.

Nel contempo occorre pro-

cedere ad un intervento di

correzione dell'Irpef, che è

diventata sempre più gravo-

sa in termini assoluti e rela-

tivi soprattutto per i redditi

medi.

«Alla politica ribadiamo – ha

concluso il presidente Guidi

- che lo sviluppo dell’agroa-

limentare è nodale, contri-

buisce al superamento della

crisi, alla crescita e rafforza

l’economia». (G. M.)

Page 10: Mondo Agricolo n.1

S C E N A R I G I O V A N I D I C O N F A G R I C O L T U R A

10| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

Appuntamento a Napoli

per il Convegno Qua-

dri dei Giovani di Con-

fagricoltura, con l’o-

biettivo di dibattere

sulle tematiche d’at-

tualità e presentare proposte per lo

sviluppo del settore. Compito dei gio-

vani imprenditori agricoli è certamen-

te quello di guardare avanti, non limi-

tandosi esclusivamente al futuro pros-

simo, ma andando oltre, perché gli ‘an-

ghini’ hanno la fortuna di avere da-

vanti almeno venti, trent’anni di pro-

spettive di lavoro. Dalla loro hanno in-

tuizione ed entusiasmo che contrad-

distinguono le nuove generazioni e la

capacità connaturata di riuscire ad

A Napoli dal 31 gennaioal 2 febbraio si tiene il Convegno Quadri

dell’Anga. Dibattito su rete, cultura, ricambio, sviluppo, ricerca, innovazione, formazione

di Veronica Mazzanti

usare i social network, men-

tre leggono e rispondono al-

le mail e sono impegnati a

lavorare in azienda: gli im-

prenditori ‘under 40’ porta-

no così l’era 3.0 nei campi.

“Terra ripartiamo da qui”:

questo il titolo slogan della

kermesse che campeggia

sul manifesto. Un’immagine

efficace e suggestiva quella

tratteggiata dal designer

Giulio Lippi che sintetizza

efficacemente il messaggio:

la terra dei campi vista co-

me il codice a barre sulla

confezione di un prodotto

con le giovani piante che si

innalzano, con foglioline verdi. Le va-

rie piantine verdeggianti rappresenta-

no i temi chiave su cui si confrontano

i dirigenti: rete, cultura, ricambio, svi-

luppo, ricerca, innovazione, formazio-

ne. Il codice a barre sta ad indicare

un’apertura al mercato; occorre dare

valore aggiunto al momento produtti-

vo vero e proprio. L’economia riparte

dalla terra, dall’agroalimentare come

motore di sviluppo dell’economia.

L’agricoltura dei giovani di Confagri-

coltura è fortemente innovativa. Non

si limita alla produzione ed assume

un ruolo da protagonista nelle filiere

agroalimentari. Ma non solo. Produce

cibo, ambiente, energia e qualità del-

la vita. Come non mettere in eviden-

za la gamma vastissima di servizi per

la comunità? Dalle fattorie didattiche

all’energia pulita, dall’ippoterapia al-

le passeggiate, dalla cura dell’am-

biente alla riscoperta di antiche va-

rietà, per arrivare all’agricosmetica.

Tantissimi sono gli associati che, no-

nostante la crisi, sono stati capaci di

avviare un’impresa agricola o di con-

solidare, rilanciandola e innovando-

la, l’azienda di famiglia. Tutti questi

neo imprenditori devono, però, con-

tinuare a fare scelte importanti per il

proprio futuro. L’attività dell’Anga è

rivolta a loro. In particolare questo

XV Convegno Quadri serve a prose-

guire, rafforzandolo, il risultato di un

percorso formativo già avviato. L’o-

biettivo è quello di ‘fertilizzare’ sem-

pre più il vivaio di giovani talenti as-

Ripartiamodalla terra

Page 11: Mondo Agricolo n.1

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 11

sociati, puntando su una formazione

di secondo livello, per dare logica e

consequenziale continuità all’attività

avviata nel 2012. A Napoli si è deciso

di approfondire e sviluppare, nella

due giorni a porte chiuse, in partico-

lare quattro temi: ricambio genera-

zionale, agricoltura digitale, forma-

zione-lavoro e reti d’impresa.

Nonostante l’appeal del settore e

malgrado le numerose iniziative poli-

tiche per favorire l’ingresso dei gio-

vani in agricoltura – dal primo inse-

diamento al subentro, dalle misure

per i prepensionamenti al ‘pacchetto

giovani’ - il ricambio generazionale

nell’agricoltura italiana resta ai livelli

più bassi d’Europa. La causa? Elevate

barriere all’ingresso, eccessiva diffi-

coltà per trovare strumenti finanzia-

ri, volatilità delle politiche, globaliz-

zazione senza regole, eccessiva buro-

cratizzazione, creano incertezze per

chi è giovane e vuole intraprendere.

Della necessità di sviluppare il digita-

le per rinnovare il sistema produttivo

italiano l’Anga ha parlato più volte. La

banda larga oggi, in Italia, copre sol-

tanto in parte il territorio nazionale,

mentre in paesi come la Svizzera ar-

riva al 90 per cento e addirittura il

Giappone e la Corea del Sud corro-

no al 100% sulla banda ultralarga.

Inoltre esistono forti differenze tra

un’area e l’altra, che allungano le di-

stanze fra nord e sud del Paese. Il ‘di-

gital divide’ si traduce in punti di Pil

perduti e posti di lavoro mancati, che

il sistema Italia non si può permette-

re.

Altro importante nodo, dal quale un

imprenditore non può prescindere, è

lo scollamento tra formazione e lavo-

ro, che cammina in qualche modo, in

parallelo, con la disoccupazione gio-

vanile ormai giunta a livelli altissimi.

L’Anga ritiene fondamentali le espe-

rienze formative in azienda durante il

periodo della scuola e dell’univer-

sità, attraverso stage e tirocini forma-

tivi di gestione manageriale, che do-

vrebbero diventare obbligatori.

Un’impresa e un’Organizzazione

professionale moderne, infine, devo-

no saper promuovere e utilizzare le

reti d’impresa, forse la principale mo-

dalità di riorganizzazione del sistema,

per permettere alle piccole e medie

aziende di orientarsi verso forme di

organizzazione produttiva in

network. E’ un’efficace strategia per

lo sviluppo delle imprese del nostro

settore e un innovativo strumento

competitivo che consente di accede-

re alle conoscenze della rete, realiz-

zare circuiti di condivisione, specia-

lizzando così le competenze indivi-

duali che si arricchiscono reciproca-

mente. Il risultato? Estendere il pro-

prio bacino d’utenza e moltiplicare i

rendimenti delle competenze. In pra-

tica un’opportunità per andare oltre

le possibilità della piccola impresa,

senza rinunciare al controllo e ap-

portando maggiore efficienza, creati-

vità e flessibilità alla propria azienda.

La seconda parte dell’evento, quella

pubblica, sarà dedicata al II ‘Forum’,

nel quale oltre alle proposte elabora-

te dai giovani dirigenti nei giorni pre-

cedenti, saranno presentati i risultati

di un’indagine effettuata dal Centro

Studi di Confagricoltura sul ruolo e le

caratteristiche delle giovani imprese

associate, una attenta fotografia delle

nuove realtà imprenditoriali associa-

te all’Organizzazione. ���

Indagine del Centro Studi

Confagri su caratteristiche

e ruolo delle imprese

Page 12: Mondo Agricolo n.1

12 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

Il presidente dell’Anga

parla dei progetti presenti

e futuri dell’ associazione.

«Il nostro impegno per

“smontare”i falsi miti e

“montare” l’innovazione»

di Elisabetta Tufarelli

L’ I N T E R V I S TA N I C O L A M O T O L E S E

mini. Ma non solo. Oltre alle temati-che più ‘calde’ sul tappeto, come lereti d‘impresa, il rapporto formazio-ne/lavoro, il digitale e il ricambio ge-nerazionale,affrontate dai gruppi dilavoro ‘interni’, abbiamo organizzatoanche la Tavola rotonda “@gricoltura3.0” che, moderata dal direttore dellacomunicazione di Confagricoltura,Mario Benedetto, metterà in connes-sione esperti ed esponenti del mon-do delle imprese, per letteralmente‘smontare’ le inesattezze, gli equivocie i falsi miti sull’imprenditorialità gio-vanile, ricomponendoli in modosemplice e realmente praticabile, per

«Costruiamol’ @gricoltura 3.0»

residente, siamo alla vigilia del

Convegno Quadri a Napoli, ci anti-

cipa obiettivi e progetti?

L’Italia non utilizza una parte im-portante del suo capitale umano, igiovani. E’ una perdita colossale perla nostra economia e per il futuro delPaese. Proprio i giovani sono una del-le risposte più efficaci alle complessesfide della crisi. E’ da questa conside-razione che prende le mosse questoConvegno Quadri dirigenti dell’An-ga. Non nasce quindi per caso: è il lo-gico proseguimento di un percorsodi formazione e crescita che abbiamointrapreso a partire dal I Forum di Ri-

P

Nicola Motolese

Presidente dell’Anga

Page 13: Mondo Agricolo n.1

proporre un vero supporto per lacrescita e lo sviluppo della nuova im-prenditoria nazionale.

Quali sono i problemi e le prospettive

per i giovani imprenditori agricoli

italiani?

Per i giovani imprenditori e non so-lo agricoli ha molto pesato, oltre allacrisi, la mancanza di un quadro stabi-le e di politiche lungimiranti. Dettoquesto, se non si nasconde la testanella terra come gli struzzi, ma siguarda avanti, le prospettive sonobuone. E lo sono soprattutto per ilnostro settore. L’agricoltura è centra-le anche nelle economie avanzate edora si sta iniziando a riconoscere que-sto suo indispensabile ruolo nellaproduzione di cibo, di ambiente, dienergia e di qualità della vita.

All’interno del settore, poi, sonoproprio le aziende condotte dai gio-vani quelle che hanno una spiccatacapacità imprenditoriale e dimensio-ni - in termini fisici ed economici -maggiori, rispetto alla media. Inoltresono quelle che puntano di più sul-l’innovazione, sull'e-commerce, sulleattività connesse, come l’ agrituri-smo, le fattorie didattiche e sociali, lavendita diretta. I giovani tendono,inqualche modo, a voler chiudere la fi-liera, non limitandosi alla produzio-ne, ma completando il ciclo con latrasformazione e la commercializza-zione, anche con forme innovative diaggregazione.

Cosa rappresentano oggi i giovani

agricoltori per il settore primario e

quale contributo possono dare in

termini di innovazione?

Tanto in ogni senso. Dal momentoche sistematicamente si è lasciato daparte il settore primario, relegandoloin un ruolo, malgrado il nome, decisa-mente secondario, se si vuole soprav-vivere e crescere, lo spazio e le op-portunità si moltiplicano e letteral-mente s’inventano. Mi spiego. Non ab-biamo avuto la possibilità di diventarecome i bizantini che hanno fatto crol-lare l’impero romano, ma ci siamo do-vuti letteralmente arrabattare prima

GENNAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 13

per sopravvivere, poi eventualmenteper crescere ed occupare spazi che, si-stematicamente, ci venivano sottratti.In cinque anni abbiamo avuto 4 mini-stri dell’agricoltura e nel frattempo siè sviluppata una crisi economica sen-za precedenti. Ovviamente il futurodell’Agricoltura, senza giova-ni, è fortemente a rischio. IlVI censimento Istat dell'agri-coltura rileva, rispetto al2000, un calo del 32,2 percento del numero di azien-de agricole e zootecniche.Ma nel contempo, si rafforzala quota di capi azienda conmeno di 30 anni e con me-no di 45 anni. Il segnale, in-coraggiante, dimostra la ne-cessità di puntare sul raffor-zamento delle politiche chefavoriscono il ricambio ge-nerazionale. E l’Anga, insie-me a Confagricoltura, ha av-viato un proprio progettoorganizzativo in tal senso.Negli ultimi dieci anni c’èstata un’evoluzione forte nelpanorama agrario, certa-mente determinato dalle di-namiche di mercato, ma an-che perché l’imprenditoreagricolo non è più rimastochiuso nei confini aziendali,ma è diventato un protago-nista capace di svilupparenuove competenze e di la-vorare, mettendo da parte

l’individualismo che ha caratterizzatoil nostro settore, in squadra, in rete ein sistema. Insieme ad una parte for-temente significativa del mondo im-prenditoriale giovanile (Confartigia-nato, Confcommercio, Confagricol-tura, Confapi e Cna), attraverso il Co-nagi, continuiamo ad unificare strate-gie e progettualità per confrontarci

L’Italia non utilizza

una parte importante del suo

capitale umano, i giovani.

E’ una perdita colossale

per la nostra economia

e per il futuro del Paese.

Proprio i giovani sono una

delle risposte più efficaci

alle complesse sfide

della crisi

Page 14: Mondo Agricolo n.1

14 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

tro il 6,9 della Francia e 7,4 della Ger-mania. Quindi il nostro è un settoreche vorrei definire ad alto indice dioccupazione, non solo come lavora-tori dipendenti. Lo spazio ci sarebbe,ma serve che il legislatore, iniziandodalla riforma della Pac in atto, avvii,quanto prima, un processo normati-vo di rilancio dell’agricoltura checomprenda – in questi due sensi –misure incentivanti per i giovani cheintendono insediarsi nel settore edavviare un’attività d’impresa.

I giovani potrebbero essere la chia-

ve di volta della nuova Pac?

Ritengo più esatto dire che la nuovaPac dovrebbe essere la chiave di vol-ta per i giovani, per la nascita e la per-manenza delle giovani imprese. Co-me giovani di Confagricoltura chie-diamo una politica che assecondi lacrescita delle imprese, anche in ter-mini di competitività. All’agricolturae all’Italia serve una Pac che punti su-gli strumenti di mercato come le as-sicurazioni e le reti di sicurezza, chesostenga fortemente i giovani nellafase di start up, che sia da calmiereper la volatilità dei prezzi, e che sia in-dirizzata a chi dall’agricoltura nontrae una rendita, bensì un profitto.Probabilmente avremo a disposizio-ne un anno di lavoro intenso. Serveuna struttura pubblica sempre più ef-ficiente e, a fianco degli imprendito-ri, una ulteriore razionalizzazione to-tale delle scarse risorse, una ricercacapace di tradursi in tempi più breviin applicazioni pratiche. ���

con la politica. Siamo consapevoli cheessere riusciti ad integrare storie e pa-trimoni di diverse categorie economi-che, ci consente di concentrarci e da-re forza a temi trasversali comuni co-me la ‘questione giovanile’, l’occupa-zione, lo sviluppo, la diffusione dellacultura imprenditoriale,l’accesso alcredito e la lotta alla burocrazia”.

L’occupazione in agricoltura ‘tie-

ne’, ma i giovani imprenditori in

campagna sono ancora pochi?

L' occupazione in agricoltura reggeabbastanza bene e ci sono svariatepossibilità di occupazione nel setto-re. Il dato oramai molto preoccu-pante per non dire allarmante, e' ladisoccupazione giovanile, che haraggiunto il 37%, e che in alcune areedel Paese sfiora il 50%. Questa e' unadelle emergenze che chiediamo alnuovo governo di affrontare durantei primi 100 giorni dall'insediamento.I giovani imprenditori in agricolturasono ancora pochi, appena il 3% con-

L’ I N T E R V I S TA N I C O L A M O T O L E S E

Con il mondo

imprenditoriale

giovanile (Confartigianato,

Confcommercio, Confapi, Cna)

unifichiamo strategie

e progettualità per confrontarci

a tutto campo con la politica

per dare futuro e solidità

alle imprese young

Page 15: Mondo Agricolo n.1
Page 16: Mondo Agricolo n.1

S C E N A R I G I O V A N I D I C O N F A G R I C O L T U R A

16| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

Tra i progetti diConfagricoltu-ra, che segna-no una svoltastorica e corag-giosa dell’Or-

ganizzazione verso il cam-biamento di strategia ed or-ganizzativo, non potevamancare uno dedicato aigiovani. In agricoltura gli ‘under40’, sono centrali. Unostrumento utile proprio in

Confagricoltura

avvia una serie

di progetti strategici

tra cui uno dedicato

al ricambio

generazionale

di Elisabetta Tufarelli

todi, tecniche e piani – conl’impresa costantemente alcentro del sistema – allacapacità di guardare al fu-turo, alla promozione dellaspinta imprenditoriale, al-l’efficacia del sistema, all’a-bilità di ideare e coglierenuove opportunità, proce-dendo con metodo e perprogetti, vede pienamentecoinvolti e consapevoli igiovani imprenditori agri-coli. Il vicepresidente del-

Guardare lontano

un’ottica propositiva e disviluppo del sistema eco-nomico nazionale, dove ilnostro settore ha un ruolo- è il caso di sottolinearlo -‘primario’, per mettere fi-ne alla crisi e dare una for-te spinta alla crescita del-l’Italia. La lungimiranza di averscelto di muoversi, e diaverlo fatto prima che leesigenze esterne lo impo-nessero, indirizzando me-

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GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 17

l’Anga, Enrico Pizzolo, èstato chiamato da Confa-gricoltura ad assumere ilruolo ‘project leader’ delprogetto rivolto al ricam-bio generazionale. Gliobiettivi sono, oltre all’am-modernamento e al raffor-zamento dell’Anga all’in-terno del sistema associati-vo confederale, il rilanciodella realtà imprenditorialeagricola giovanile comeforza propulsiva del siste-ma. Ciò significa anche im-pegnarsi giorno per giornoper favorire la riflessione, ildibattito e la crescita im-prenditoriale e sindacale diquanti più giovani possibi-le”, dando ai giovani l'oc-casione di essere attori enon semplici spettatori. L’Anga sottolinea come an-ni di politiche per il ricam-bio generazionale in agri-coltura non siano state ca-paci di frenare l’invecchia-mento del settore immet-tendo nuove forze. Attual-mente solo il 3% delle im-prese agricole ha un titola-re con meno di 35 anni, ep-

pure sono proprio le azien-de condotte da giovaniquelle che hanno maggio-re capacità di far impresa,sono più grandi in terminifisici e registrano maggiori‘performance’ in terminieconomici. Qualcosa evidentementenon quadra e i giovani diConfagricoltura chiedono:“Cosa avrebbero potuto fa-re i giovani agricoltori se cifossero state reali e concre-te politiche per la loro cre-scita?”. E’ proprio da quiche nasce il progetto. Ilmetodo di lavoro è fondatosul networking, sulla con-divisione della conoscenzae sui nuovi strumenti di co-municazione. Attraverso il pieno coinvol-gimento delle strutture diConfagricoltura regionali eprovinciali, l’Anga s’impe-gnerà per l’integrazione ela crescita di nuovi dirigen-ti sindacali, puntando adaumentare il numero delleimprese giovani nel tessu-to associativo. Lo scopo èquello di creare un sistemavirtuoso, capace di appor-tare innovazione e proget-tualità e che caratterizzi lastruttura giovanile comevalore aggiunto per le im-prese associate. ���

Obiettivo il rilancio

dell’imprenditorialità

giovanile

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S C E N A R I G I O V A N I D I C O N F A G R I C O L T U R A

20| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

La forza sprigionatadall’Etna si riflettenello spirito imprenditorialedel Gruppo Faro

con una crescita in 40 anni a sei zeri. L’ultima generazione

di Michele e Mario spingesu export e innovazione

La grande intuizione di unpadre, la grinta e l’entusia-mo di due giovani figli, pro-getti condivisi, il lavoro disquadra di una famiglia. E’questa la formula magica

che in solo quarant’anni ha portato ilgruppo Faro al vertice europeo nellaproduzione di piante mediterranee.Seicento ettari di vivai, più di 800 spe-cie, 5.000 varietà esportate in 35 Pae-si del mondo, un’azienda vitivinicola,un agriturismo di charme, 200 colla-boratori, un fatturato annuo di 22 mi-lioni di euro.Tutto nasce dallo spirito imprendito-riale di Venerando Faro, catanese,commerciante di piante di agrumi inuna zona interamente dedicata a que-sta coltivazione, la cui produzione

rovivaismo per l’associazione -. Siamocresciuti in azienda e nostro padre haavuto il merito di farci credere in que-sto lavoro e soprattutto di averci datola possibilità di esprimerci, portando ilnostro contributo di idee.”Non si è tirato indietro papà Veneran-do quando i due fratelli decidono, seianni fa, di affiancare all’attività vivaisti-ca quella vitivinicola, comprandoun’azienda sull’Etna, a Passopisciaro,quota 600 metri. La grande fama oggiraggiunta dai vini che si produconosulle pendici del vulcano, quasi fino al-

L’energia del vulcano

negli anni ‘70 cominciava a entrare incrisi. Se le arance non si vendevanopiù, le piante però crescevano splen-didamente, grazie a un microclimaformidabile. E non solo quelle di agru-mi. Seguendo questa idea, Venerandoacquistò i primi 500 metri quadri diterra nel comune di Giarre-Riposto,tra l’Etna e il mare, per avviare un’a-zienda vivaistica, puntando subitonon tanto sugli agrumi, ma soprattuttosulle specie mediterranee. In questofu un vero precursore di un’attivitàche in questa zona oggi sta pratica-mente sostituendo l’agrumicoltura.Oggi la Piante Faro è leader in Europaper la produzione e la commercializ-zazione di piante mediterranee,sub-tropicali e per climi aridi, che in que-sto angolo di terra bagnato dal mare eprotetto dal vulcano, crescono a con-dizioni vantaggiose e con risultati qua-litativi superiori a tutto il resto d’Euro-pa. Mirto, lentisco e tutte le specie del-la macchia mediterranea, dalle più co-nosciute alle più rare, palme e più di20 varietà di agrumi ornamentali, in ol-tre cento misure.A questo successo hanno contribuitola passione per la terra e la voglia dicontinuare dei due giovani figli di Ve-nerando, Michele e Mario, agronomoil primo, laureato in economia e com-mercio il secondo.“Non abbiamo mai pensato neppureper un momento di fare altro nella no-stra vita – ci dice Mario, 35 anni, sociodell’Anga di Catania e responsabiledella Federazione nazionale per il flo-

di Gabriella Bechi

Eugenia Etna FireL’ultima varietà sperimentatae brevettata, presentata alla Fiera di Essen

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la vetta, nei terreni lavici, era appenaagli inizi, e cominciava a diffondersigrazie anche agli ingenti investimentiche in questa terra stavano facendonomi importanti dell’enologia del no-stro Paese. Una piccola azienda “Pie-tradolce”, gioiello di Michele Faro, 37anni, che, avvalendosi della prestigio-sa consulenza dell’enologo Carlo Fer-rini, in poco tempo, con il suo Archi-neri Etna Doc rosso (Nerello Masca-rese) e bianco (Caricante), ha avutosubito importanti riconoscimenti dalpubblico e dalla critica. Venticinque-

mila bottiglie vendute nel circuito al-to Ho.re.ca e all’estero, America, Ca-nada, Giappone in primis.I giovani sono coraggiosi, si sa. Cosìcinque anni fa, nel segno della diver-sificazione, prende corpo l’idea dicreare un agriturismo. Viene ristrut-turato un vecchio casale all’internodel vivaio e nasce “Donna CarmelaResort”. Sedici camere, una diversadall’altra, di cui dodici suite, e unadependance incastonata tra piante efiori, elegantemente arredate nei mi-nimi dettagli, permettono di soddi-

sfare le richieste dei clienti più esi-genti, prevalentemente stranieri. Unristorante raffinato, aperto al pubbli-co tutti i giorni, dove il giovane chefGiuseppe Puglisi, 26 anni, esprime lasua creatività in una cucina che si ba-sa su ricette dell’antica tradizione si-ciliana, utilizzando prodotti semprefreschi che provengono dall’azienda.La madre di Mario e Michele, Carme-la, segue in prima persona l’agrituri-smo, con il tocco e l’eleganza di unaperfetta padrona di casa.Ma la vera forza dei fratelli Faro si è

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espressa nel vivaismo. Innovare nelsegno della tradizione. Nuovi investi-menti, nuove varietà, nuovi mercati,impulso all’export. Cura per l’am-biente, che nel 2008 ha permesso al-l’azienda di ottenere la qualifica MPS,certificazione riconosciuta a livellomondiale, che misura l’impatto am-bientale delle attività produttive attra-verso un monitoraggio costante e ri-goroso dei consumi, e che ha comeprossimo obiettivo di abbattere in die-ci anni il 40 per cento dei consumi diacqua ed energia elettrica, utilizzandole più moderne tecniche di irrigazio-ne e realizzando impianti fotovoltaici.“Oltre alla produzione in pieno cam-po – spiega Mario Faro - abbiamo rea-lizzato 30 ettari di nuove serre e 5 et-tari di ombrai, per soddisfare le ri-chieste della grande distribuzione or-ganizzata che chiede standard quali-tativi elevatissimi, e una serra di unettaro alta 11metri, una delle piùgrandi d’Europa, per offrire ai nostriclienti esemplari maestosi e perfetti.Abbiamo investito moltissimo in ri-cerca e lavorato su nuove varietà.L’ultima nata è l’Eugenia Etna Fire,

pianta sempreverde della famigliadelle mirtacee, selezionata dopoquattro anni ricerche ai piedi dell’Et-na, che si distingue per il colore ros-so particolarmente intenso, brevet-tata. E’ stata presentata a livello mon-diale il 23 gennaio alla fiera di Essen

in Germania, la più importante mani-festazione internazionale dedicata alflorovivaismo. Contemporaneamen-te abbiamo cercato nuovi mercati, so-prattutto fuori dalla Ue e oggi espor-tiamo in 38 Paesi del mondo, fino inestremo oriente e tutto il nord Africa.Recentemente abbiamo fatto con-tratti anche in Iraq.”Tra i clienti l’ar-chitetto Massimiliano Fuxas per lasua residenza estiva a Pantelleria, ilMuseo del Louvre di Parigi, El Gadir,

Giorgio Armani,l’hotel Hil-ton Portomaso a Malta, laResidenza H.M. King Abdul-lah II Amman in Giordania.L’ultima idea dei vulcanicifratelli Faro è il Serra Con-gressi “Radice Pura”, un cen-tro congressi capace di ospi-tare più di 1500 persone,che ha l’ambizione di diven-tare un vero e proprio poloculturale per lo sviluppo delvivaismo, con annesse un’a-zienda florovivaistica, uncampo sperimentale, unabanca del seme e del ger-moplasma, che ha l’obietti-vo di salvaguardare le spe-cie autoctone siciliane. Unbell’esempio di come i gio-vani affrontano la crisi “ sen-za la pretesa di crescere co-me una volta, ma mantenen-do le posizioni, consolidan-do e cercando nuove stra-de”, dice Mario. ���

Gruppo di Famigliaquello aziendale è un grande lavoro di squadra

Vigneti ad alta quotaL’azienda “Pietradolce”esulle pendici dell’Etna

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Fantasia senza ostacoli

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Luca Bini nel Chiantishire

gestisce una realtàmultifunzionale.Dal centro ippico

alle lepri, dal vino

alle minilattine di olio,dalla piantagione di gelsi

al sapone naturale

Luca Bini, ingegnere elettro-nico, dopo un paio di annid’attività professionale hadeciso di diventare im-prenditore agricolo e lo hafatto insediandosi, ventiset-

tenne, a “La Capannaccia”, un’aziendaagricola sulle colline a sud ovest di Fi-renze, in pieno Chiantishire. “E’ graziea mio nonno che ho potuto cimentar-mi in agricoltura: sono partito, nel2006, da una grande casa colonica euna decina d’ettari di terra, senza con-tributi, nemmeno il primo insedia-mento, perché quando ho iniziato ibandi erano appena stati chiusi”, rac-conta il giovane imprenditore. Cosìquello stesso anno ha rilevato il fran-toio, che ha poi completamente rin-novato l’anno seguente, conun impianto all’avanguardiache lavora senza l’ausilio delseparatore finale. ”La miaazienda è oggi una realtà increscita, completamentemultifunzionale–sottolinea-.Dopo la ‘dotazione’ inizialeho affittato prima quattro et-tari e poi altri dieci al bordodel fiume, che sono destina-ti alla produzione di avena,orzo e fieno per i cavalli”. A‘la Capannaccia’ la parolad’ordine è chiudere la filierain modo sostenibile. Così ilcasale è stato ristrutturato

nel segno della più classi-ca tradizione toscana, ri-spettando storia e memo-ria e offre ai clienti dell’a-griturimo un'ottima base,in un’atmosfera sempliceed elegante, per esplora-re Firenze e i dintorni.Tutto l’assetto dell’impre-sa agricola è organizzatocon l’obiettivo di arrivaread un’azienda modelloper la meccanizzazione ela conservazione del ter-ritorio. La mano fermadell’ingegnere che ‘tiene

le redini’ si sente in ogni scelta. I vi-gneti sono stati reimpiantati e gli oli-veti, dove si coltivano le ‘classiche’ va-rietà toscane da olio, come frantoio,leccino e morellino, sono stati orga-nizzati più razionalmente. “La raccoltadelle olive avviene esclusivamente amano e le conferiamo al frantoio ingiornata – spiega Luca Bini-. Il proces-so di spremitura avviene, rigorosa-mente, a freddo e il brevissimo tempoche trascorre tra la raccolta e la spre-mitura permette al nostro olio di otte-nere un gusto fruttato, con un retro-gusto piacevolmente piccante-amaro

e con un bassissimo tenore di acidità”.L'olio prodotto dall’azienda vienecommercializzato in contenitori eti-chettati secondo la normativa, in taglida 250 ml, 500 ml, 750 ml e 1 ,3 ,5 li-tri. Ma non solo. E’ anche diventato unvero e proprio gadget per i turisti che,confezionato in minilattine da 100cc,viene venduto nelle gastronomie enei negozi di souvenir di Firenze e Ve-nezia. “A la Capannaccia quel che vor-resti c’è già”, questo potrebbe lo slo-gan ispirato dalla filosofia aziendale.Luca Bini, negli anni a seguire, ha poisviluppato il comparto cavalli, dappri-ma con la realizzazione di recinti nel-l’area prima destinata a seminativo,poi creando un vero e proprio “pen-sionato” per cavalli sportivi a fine car-riera. Infine, ha modificato il tuttoevolvendolo e trasformandolo in un

allevamento che, dal 2012,è diventato un centro ippi-co indirizzato alla disciplinadel salto ostacoli. “Siamo af-filiati Fise (Federazione ita-liana sport equestri) e inse-gniamo ad andare a cavallo,sui nostri pony shetland, aibambini a partire dai quat-tro anni”. L’azienda di LucaBini, che è anche responsa-bile Anga nella Federazionenazionale di prodotto equi-ni di Confagricoltura, offreanche una piacevole siste-mazione per cavalli e cava-lieri, ben inserita nei per-

«La Capannaccia

è una realtà in crescita

multifunzionale a 360°»

Luca Bini«L’olio viene imbottigliato in molteplici formatianche in confezioni-gadget»

di Elisabetta Tufarelli

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penso si debba utilizzare tutto – met-te in evidenza il giovane imprenditore- e così, con l’aiuto di mia madre far-macista, partendo dall’esigenza azien-dale di smaltire le fondate del nostroolio extravergine d’oliva, mi è venutal’idea di produrre sapone. Abbiamocreato un prodotto assolutamente ri-spettoso della natura e della pelle”. Laproduzione è puramente artigianale eil sapone viene commercializzato inazienda, presso il punto vendita dellacantina sociale Castelli del Grevepesaed utilizzato all’interno dell’agrituri-smo. La prossima sfida che si è fissataLuca Bini è quella di reintrodurre lacoltivazione del gelso finalizzata all’al-levamento del baco da seta. La Tosca-na, in particolare Firenze, è stata giànel Trecento particolarmente famosanell’arte della seta, che fu l'origine del-la ricchezza e l'importanza di molte fa-miglie nobili fiorentine. Quella dell’al-levamento del baco da seta era un’at-tività un tempo molto diffusa nellecampagne, ma dal secondo dopoguer-ra è stata abbandonata. Così, per non dimenticare un mestie-

re tipico delle famiglie contadine, chepotrebbe rappresentare un’opportu-nità di sicuro avvenire per il settore, ilprogetto prevede di giungere a chiu-dere la filiera della seta dal baco al filo.“Partendo dalla tradizione familiare, ilmio bisnonno aveva una filanda, hoiniziato a incrementare la piantagionedi gelsi – spiega Luca Bini -. E’ questauna coltura arborea adatta alla rifore-stazione, in particolare per i terrenimarginali e collinari, grazie anche al-l’alto grado di rusticità della specie,perchè l’impianto dei gelsi favorisceanche il ritardo nell’erosione del suo-lo”. I prossimi programmi riguardanol’installazione di un impianto a singasper utilizzare i residui del frantoio e gliscarti delle potature e un fitodepura-tore per il frantoio, che permetterà losmaltimento delle acque di vegetazio-ne. Completa l’attività dell’aziendaagricola un piccolo e originale alle-vamento di lepri con un alto livello diselvaticità, preambientate a terra su-bito dopo lo svezzamento, che servo-no al ripopolamento delle riserve dicaccia. ���

Sapone naturale all’olio d’oliva un prodotto rispettosodella natura e della pelle

corsi di equiturismo e in posizioneideale – dista soli sei chilometri da Fi-renze - per chi è in viaggio con i ca-valli. A ‘la Capannaccia’ c’è una stazio-ne di monta artificiale e si dà assisten-za per il parto alle cavalle.Tra le attività più curiose che vengonoorganizzate dall’azienda c’è la produ-zione di un sapone naturale all’oliod’oliva, prodotto in modo assoluta-mente tradizionale. “Delle nostre olive

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Chi di noi, a patto che ab-bia almeno raggiuntol’età adulta, non ricordail fascino della fattoria, igiochi che da bambiniriempivano le nostre

giornate, tra mucche e galline di pla-stica, casette e attrezzi, i versi deglianimali che le nostre mamme ci inse-gnavano a ripetere? Era un mondolontano, ma al tempo stesso allegro erassicurante, che ci divertiva e ci face-

Nella vecchia fattoria

Lavinia Tavazzani,

socia dell’Anga di Pavia,punta su didattica

e agro-sociale

per avvicinare i più piccoli al “mondo onirico”della campagna

di Gabriella Bechi

va stare bene. Lo stesso effetto benefico il contattocon l’agricoltura provoca nei bambinidi oggi e ancora di più in quelli conproblemi particolari. Lo crede ferma-mente Lavinia Tavazzani, 25 anni, gio-vane ‘anghina’ di Pavia che, affiancatadalla madre Luciana, nel 2006 ha deci-so di diversificare l’attività dell’azien-da di famiglia ad indirizzo prevalente-mente cerealicolo, condotta dal padreCesare, creando una fattoria didattica

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riconosciuta dalla Regione Lombar-dia, con l’obiettivo di diventare prestoanche una fattoria sociale.Siamo in una tipica cascina lombardaa corte chiusa, a due passi dal verdelussureggiante dell’Oasi della Vernavo-la, la Cascina Colombara. di proprietàdell’IRCCS Fondazione Policlinico SanMatteo di Pavia, di cui la famiglia Ta-vazzani è affittuaria dal 1959, è un uni-co complesso rurale a quadrilateroche ci riporta all’idea di un piccolo vil-laggio, all’interno del quale avevanoluogo tutte le attività connesse almondo agricolo.Attorno all’edificio si respirare un’at-mosfera storica poiché, proprio neiterreni adiacenti, e che ora ospitanouna parte dell’Oasi e un prato marci-torio realizzato dalla famiglia Tavazza-ni, in collaborazione con l’Ammini-strazione Provinciale di Pavia, ha avu-to luogo la celebre Battaglia di Paviadel 24 febbraio del 1525.“La nostra è una piccola azienda tipicadi questa zona – dice Lavinia –dove sicoltivano cereali, in prevalenza riso.Una volta avevamo anche la stalla, mapoi l’abbiamo chiusa. Io sono cresciu-ta qui, in mezzo alla terra e agli anima-li. Sono stata felice da bambina. Perquesto, a 17 anni, ho chiesto ai miei diintraprendere la strada della fattoriadidattica.”“Da circa vent’anni - continua la gio-vane imprenditrice – mio padre col-lezionava attrezzi e oggetti del mon-do rurale risalenti a circa due secolifa. Così abbiamo deciso di riorganiz-zarli all’interno dei locali originali, ri-proponendo ambientazioni tipiche,come la rimessa delle carrozze, la la-vanderia, il dormitorio delle mondi-ne, i locali utilizzati dal casaro per lacaseificazione, il granaio con all’in-terno gli strumenti dedicati al taglio eall’essicazione dei cereali, la casa delcontadino e infine la stalla di circa 80metri di lunghezza e con un sugge-stivo doppio colonnato di granito esoffitti a volte a crociera, risalente alsecolo XVI, che ospita gli oggetti de-gli antichi mestieri, gli attrezzi agrico-li e gli animali della fattoria”.Numerosi sono i percorsi offerti agli

utenti, a partire dai bambini dellascuola di infanzia fino agli adulti, daquelli relativi alla coltivazione del risoe della marcita, (una prateria stabile ir-rigua che permette di aumentare ilnumero dei raccolti di erba fresca) al-l’orto e al frutteto, dal percorso bota-nico, a quello etologico degli animali,fino alla conoscenza della cultura con-tadina attraverso la visita alla raccoltamuseale. “Ogni anno – racconta Lavi-na Tavazzani – ospitiamo circa 1500bambini, oltre alle gite organizzate. I ri-sultati sono fantastici. Tutti i bambini,anche i più scettici e distanti, non re-sistono al fascino degli animali. Spessoconoscono animali esotici, o perso-

naggi extraterrestri, sanno perfetta-mente cos’è un computer o un cellu-lare, ma non hanno mai visto unamucca o un maiale. Qui nella nostraazienda abbiamo ricreato la vera “vec-chia fattoria”, con il bue, la mucca, ilcavallo, il cane, la gallina. Venti animaliche possono vedere al lavoro, con iquali possono giocare o addirittura fa-re alcune cose, come spazzolare ipony. Poi ci sono le attività dell’orto ele visite alla risaia. Anche gli insegnan-ti, devo dire, sono molto motivati. L’u-nico mio timore è che la crisi e le sem-pre maggiori ristrettezze economicheanche delle scuole, disincentivinoquesta attività, che invece è molto im-portante, per una crescita sana edequilibrata dei bambini.”Da due anni Lavinia, che si è laureatanel corso di studi in “Evoluzione delComportamento Animale e Umano”presso l’Università degli studi di Tori-

«La multifunzionalitàha bisogno di idee

nuove. Così si cresce»

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no e che attualmente frequenta unmaster di primo livello in “Interventieducativi e riabilitativi assistiti con glianimali” presso l’Università Cattolicadel Sacro Cuore di Milano, ha inoltrerivolto la propria offerta didatticaanche a utenti affetti da handicap fi-sici e psichici, con i quali vengonorealizzati progetti che ne facilitanoil contatto con il mondo rurale eanimale, incrementandone cosìl’autonomia e l’autostima perso-nali e offrendo loro l’opportu-nità di trovare presso la cascinaun ambiente protetto, ma al

contempo ricco di stimoli che neconsentano una crescita personale alivello educativo e di socializzazione. Èun esempio il progetto attivato con ilServizio Formazione all’Autonomiadel Comune di Pavia, che vede ragazzi

diversamente abili impegnati nel re-stauro conservativo, nella catalogazio-ne di alcuni oggetti della raccolta mu-seale e nella successiva pubblicazionedi un opuscolo che ne attesti l’opera-to.“Lavorare con questi ragazzi –spiega Lavinia – mi da una soddisfa-zione enorme. I progressi sono tangi-bili ed immediati. Per ora abbiamo unaccordo con una cooperativa sociale,un centro comunale ed un istituto re-ligioso, che mandano da noi i ragazzicon i loro accompagnatori. Ma il mioobiettivo è diventare anche una fat-toria sociale e stiamo cercando di ri-solvere le difficoltà burocratiche chesi stanno presentando ogni giorno.”Numerose sono ancora le sfide lavo-rative che Lavinia si propone di af-frontare. “Potrei fare di più. I giovani,nel nostro settore, possono fare dipiù. Portando in agricoltura il contri-buto di idee nuove. Io credo nellamultifunzionalitàe al suo ruolo all’in-terno dell’impresa agricola nella so-cietà moderna, ma tante sono le stra-de da percorrere.” ���

Il bell’anatroccolo

Il mondo animaleè tutto da scoprire per i bimbi

È bello rifare il versodegli animali

come nella canzone

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32 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

M A P P A M O N D O

Il 2012 e' stato un "annoeccezionale" per i cereali-coltori francesi il cui reddi-to medio dovrebbe toccarei 72.000 euro, un record.Mentre per gli allevatori dibovini da carne sarà pocopiù di 15.000 euro. È statala siccità negli Stati Uniti ein Russia, in particolare,che ha provocato l'impen-nata dei prezzi dei cereali(+18%) e delle oleaginose(+12%), che ha trascinato ilreddito medio lordo deiproduttori di cereali eoleo-proteaginose (colza,girasole. Picco storico an-che per i produttori di bar-babietole e patate, che do-vrebbero raggiungere gli

80.000 euro. Se si è alzatoil reddito medio di tutta lacategoria, il divario all’in-terno del mondo agricoloaumenta. Per i produttoridi latte -10%, per gli alle-vatori di ovini e caprini -20%, mentre l'aumentodel prezzo dei suini do-vrebbe permettere ai sui-nicoltori di guadagnare il30%. L'impennata deiprezzi delle uova (+43%)ha portato il reddito dellacategoria a 40.500 euro.Per i viticoltori anche se ilprezzo del vino sembraaumentare, i loro redditidovrebbero scendere a22.800 euro, contro i46.500 euro del 2011.

ANALISI FRANCESI SUI REDDITI

di Elisabetta Tufarelli

Allerta per le fragole del Maghreb

I produttorispagnoli temonol’invasione di fruttaper l’intesa dell’Uecon il Marocco

Accordi UE-

Marocco, la

prossima allerta è

per le fragole.

Dopo il pomodoro,

ora a preoccupare

gli agricoltori spagnoli

sono le fragole.

Dal prossimo aprile,

infatti, sarebbero pronte

ad oltrepassare

il confine europeo 3.000

tonnellate di fragole

esenti da dazi doganali

e 1.000 tonnellate

con una riduzione

sulle tariffe del 50%.

Lo riferisce Freshuelva,

l'Associazione dei

Produttori e Importatori

di Fragole di Huelva

(Spagna), che sottolinea la

propria contrarietà

al protocollo agricolo

dell'accordo di

collaborazione tra

l'Unione Europea e il

Marocco. Fermamente

criticato anche dalla

Federazione Spagnola

delle Associazioni di

Produttori e Esportatori

Ortofrutticoli (Fepex),

che ha richiesto alla

Commissione Europea di

effettuare controlli

alimentari più rigidi alla

dogana. Come si

ricorderà, l'accordo di

libero scambio permette

al Marocco di avere una

corsia preferenziale nelle

esportazioni

di pomodori, zucchine,

cetrioli, aglio, clementine

e fragole.

Inoltre, estende il periodo

di esportazione, permet-

tendo alla merce di

entrare nell'EU durante

periodi particolarmente

sensibili per i prodotti

locali.

Il direttore di Freshuelva

ricorda che proprio ad

aprile comincia la

stagione delle fragole

francesi e probabilmente

quelle marocchine

saranno vendute "ad un

prezzo minore rispetto a

quelle prodotte a Huelva,

dato che i costi di

produzione in Marocco

sono molto inferiori."

Nonostante questa

situazione, i coltivatori di

fragole vanno incontro al

2013 con grandi speranze

"perché le condizioni

climatiche sono

favorevoli ed è previsto

che la campagna di

coltivazione termini

bene."

n PATTERSON NON DIGERISCE LA PAC

Owen Patterson,ministro dell’Agricolturadella Gran Bretagna, in occasione di unarecente conferenza a Oxford, ha sollecitatouna riforma della Pac“che vada nelladirezione della fine degliaiuti diretti”. Il ministrocerca di costruire

alleanze ed è consapevole che probabilmente nonriuscirà a centrare questo obiettivo. "È evidente che il primo pilastro continuerà, ma il rigore e il tasso di debito spingeranno i cittadini europei non voler pagaredue volte per il loro cibo”. Patterson ha confermato che“a remunerare l’agricoltore deve essere esclusivamenteil mercato” e "il denaro pubblico avrà sempre un ruoloper il lavoro svolto per l'ambiente o per i beni pubblici,per i quali non esiste mercato”.

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Il Dragone mangiacarne

Cresce l’importcinese di carne.Ne approfittanoAustralia, CanadaUruguay e Francia

La Cina costretta a

rivolgersi al mercato

mondiale delle carni

bovine. Il consumo

di carne bovina in Cina

non può essere soddisfat-

to dalla produzione na-

zionale. Questa è la causa

principale, secondo uno

studio (Idele-Cina n.4),

dell'impennata dei prezzi

delle carni bovine. Di fron-

te al calo della produzio-

ne, il governo cinese si

trasforma in importatore.

La carne, ancora lontano

dall’essere un bene

consumato dai cinesi, ha

compiuto notevoli

progressi, e la produzione

dal 1985 è aumentata dal

3% al 7%; ma nell’ultimo

periodo questa tendenza

sembra essere finita.

Le opportunità di lavoro

e i salari più alti attirano le

popolazioni agricole nelle

città. E in questo contesto

di rallentamento della

produzione, i prezzi al

dettaglio sono aumentati.

Ad esempio, un chilo di

carne di manzo costa il

doppio di uno di carne di

maiale e dal 2000 il prezzo

delle carni bovine è

triplicato, creando nuove

opportunità per gli

esportatori. Nel mese di

ottobre e novembre 2012,

30.000 tonnellate di carni

bovine sono state impor-

tate dall'Australia. E anche

l’Uruguay e il Canada

stanno cogliendo questa

opportunità. L'Ue è

ancora bloccata da un

embargo per la BSE e la

Francia è in procinto di

raggiungere un accordo

con il Giappone, notoria-

mente molto esigente dal

punto di vista sanitario.

Ma il mercato cinese resta

una priorità nella strategia

di esportazione francese.

Page 34: Mondo Agricolo n.1

AT T U A L I TÀ S I N D A C A T O

Uniti si corre

Page 35: Mondo Agricolo n.1

L’anno nuovo si è

aperto con un pro-

getto positivo, un

progetto su cui la-

vorare. E per la pri-

ma volta insieme. E’

con questi buoni auspici che il 9 gen-

naio ha visto la luce “Agrinsieme”, il

coordinamento che rappresenta le

aziende e le cooperative di Confagri-

coltura, Cia e Alleanza delle cooperati-

ve italiane (che a sua volta ricompren-

de Agci-Agrital, Fedagri-Confcoopera-

tive e Legacoop Agroalimentare). Un

colosso di 740.000 aziende agricole,

5.100 cooperative, 1.200.000 associa-

ti per un fatturato di 34,2 miliardi di

euro, che rappresenta il 30% del valo-

re dell’agroalimentare italiano.

Un vero e proprio salto di qualità nel

modo di fare rappresentanza del mon-

do agricolo che per troppo tempo si è

mosso in maniera estemporanea, spes-

so dicendo le stesse cose, salendo le

stesse scale, ma ognuno per proprio

conto. Un modo nuovo e moderno

per rispondere ad un’agricoltura che

cambia e per contare di più sullo scac-

chiere politico ed economico del no-

stro Paese ed anche in Europa.

Il modello organizzativo è quello del

Copa-Cogeca, il momento di raccordo

europeo tra tutte le sigle del settore

agricolo e cooperativo dei Paesi mem-

bri, che è interlocutore unitario della

Commissione e del Parlamento della

Ue. Uno strumento snello ed efficien-

GENNAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 35

Nasce Agrinsieme

il coordinamento

tra Confagricoltura,Cia, Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative,Legacoop Agroalimentare

di Gabriella Bechi

Page 36: Mondo Agricolo n.1

te che consentirà di riunire gli sforzi

fatti finora singolarmente, proponen-

dosi come interlocutore unico di fron-

te alle Istituzioni e al mondo della po-

litica. Ma non solo. Agrinsieme sarà la

cornice e lo strumento per condivide-

re progetti, per diffondere strumenti

di collaborazione tra imprese agricole

e tra i diversi soggetti della filiera

agroalimentare, agroindustriale e della

distribuzione.

“Un percorso naturale - ha detto il pre-

sidente Guidi nel corso della confe-

renza stampa che ha seguito la riunio-

ne dei consigli direttivi delle cinque

organizzazioni durante la quale è stato

sottoscritto l’accordo – che si è co-

struito nel tempo, a livello nazionale

con moltissime iniziative in comune,

ma anche a livello territoriale, dove le

nostre due organizzazioni e il mondo

della cooperazione, che già aveva sen-

tito l’esigenza di aggregarsi, hanno

spesso costruito solide alleanze. Agrin-

sieme è il risultato di questa linea di

collaborazione e sinergia, senza intru-

sioni, né esclusioni. E, comunque, non

è un contenitore chiuso.”

“Il nostro è un coordinamento per

obiettivi comuni. Senza assorbire né

sigle, né nomi. Storie e patrimoni di va-

lori non vengono annullati, ma piut-

tosto esaltati in una strategia unitaria

fortemente orientata al futuro” – ha

detto il presidente della Cia Giuseppe

Politi, che per il primo anno è stato no-

minato coordinatore dell’alleanza.

Agrinsieme rappresenta, pertanto, un

reale valore aggiunto rispetto a quan-

36 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

AT T U A L I TÀ S I N D A C A T O

Guidi: «Un percorso naturale

costruito nel tempo

con iniziative in comune»

sidente Marco Pasetto, il presidente di

Fedelombarda Franco Bettoni e il pre-

sidente di Fedrcalabria Alberto Statti),

la strategia sindacale coordinata di

Agrinsieme avrà una ricaduta anche

sulle politiche locali e settoriali, dal

momento che si realizzeranno coordi-

namenti territoriali e per singole filiere

produttive.

E se l’obiettivo di Agrinsieme è mette-

re l’agroalimentare al centro dell’agen-

da del prossimo governo, il primo pas-

so del nuovo coordinamento sarà un

calendario di incontri con i leader po-

litici in vista delle prossime elezioni e

la stesura di documenti comuni per

portare avanti le istanze agricole. “Cre-

do che sia molto importante poter par-

lare lo stesso linguaggio e far sentire

un’unica voce ai futuri governi, ha sot-

tolineato Giovanni Lippi, presidente di

Legacoop agroalimentare. “Ci candidia-

mo a fare proposte alla politica e da og-

gi saranno proposte comuni; basta con

le frammentazioni”, ha aggiunto Giam-

paolo Buonfiglio, presidente di Agci-

Agrital. E sull’agenda Monti, che preve-

de un capitolo agricolo, il presidente

Guidi ha osservato che “lo stesso Mon-

ti ha detto che è migliorabile e noi in-

tendiamo migliorarla”. Grande interes-

se ha suscitato la nascita del nuovo

coordinamento tra i sindacati dei lavo-

ratori agricoli. Stefano Mantegazza, se-

gretario generale della Uila-Uil dà il

benvenuto ad Agrinsieme: “Subito con-

fronto per valorizzare il lavoro agrico-

lo”. Augusto Cianfoni, segretario gene-

rale della Fai-Cisl:”Siamo soddisfatti e

to le organizzazioni hanno realizzato e

continueranno a realizzare autonoma-

mente”. Per Maurizio Gardini, presi-

dente di Fedagri-Concooperative e

dell’Allenza delle Cooperative si tratta

di “un completamento del processo

già avviato nel mondo della coopera-

zione, che consente di dare un imma-

gine più moderna dell’agricoltura ita-

liana, valorizzandone tutte le specifi-

cità. Un’agricoltura che vuole essere

protagonista.” Proprio perché Agrinsie-

me nasce da un percorso iniziato e

ben diffuso sul territorio, come hanno

dimostrato le testimonianze dei diri-

genti di tutta Italia intervenuti alla riu-

nione (per Confagricoltura, il vicepre-

n INDISPENSABILE UN MINISTERO DELL’AGROALIMENTARE

Per i valori economici, produttivi e sociali chel’agricoltura rappresenta non è più sufficienteun ministero delle Politiche agricole.Nell’attuale difficile situazione e davanti alleprossime decisive sfide, a cominciare dallaPolitica agricola comune, è sempre piùindispensabile un ministero per lo Sviluppodell’Agricoltura e dell’Agroalimentare, inmodo da favorire la crescita e la competitività

delle imprese. È questa una delle richieste contenute nel documento diproposte per nuove strategie di sviluppo agricolo e agroalimentare, dasottoporre all’attenzione dei candidati premier alle prossime elezioni politichee ai segretari dei partiti, elaborato da Agrinsieme.

Page 37: Mondo Agricolo n.1

favorevoli a tutto ciò che può contra-

stare la debolezza del sistema agroali-

mentare”. La Flai-Cgil auspica che “il

nuovo soggetto possa prefigurare nuo-

vi orizzonti anche sul versante delle re-

lazioni sindacali e della contrattazione

collettiva”.

LE PRIORITA’

DELLA COALIZIONE

Le necessità del settore, le analisi

condotte sulla situazione economica

delle imprese e delle filiere e l’esperienza

maturata in diverse iniziative ed

elaborazioni comuni tra le Organizzazioni

(Cia, Confagricoltura, Alleanza delle

Cooperative Italiane), hanno permesso

di evidenziare alcune tematiche

politiche prioritarie che costituiscono

un primo programma di lavoro.

1. Rafforzamento dell’impresa

Favorire l’aggregazione delle imprese

agricole in strutture economiche

fortemente orientate al mercato

interno e, sempre più, a quello

internazionale. Saranno intrapresi

programmi e progetti concreti, a

livello nazionale e sul territorio, che

impegnino unitariamente le organizzazioni

socie ad analizzare le diverse opportunità,

anche attraverso le strutture economiche

esistenti, per politiche di filiera e di

regolazione dei mercati fondati su

rinnovati organismi interprofessionali.

Rafforzare efficaci relazioni con

l’industria agroalimentare e la grande

distribuzione organizzata anche

attraverso reti di impresa; rilanciare

la ricerca e le politiche di supporto

al trasferimento dell’innovazione;

sostenere efficacemente il ricambio

generazionale, anche attraverso la

condivisione di percorsi di formazione

mirati all’impresa e al mercato, e la

promozione di una legislazione di

supporto; definire strumenti per il

credito nell’ambito di relazioni con

il mondo bancario che valorizzino

le imprese agricole nel quadro del

settore agroalimentare, attraverso

GENNAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 37

politiche innovative sugli strumenti

assicurativi e sui fondi mutualistici,

anche sulla base della nuova Pac.

2. Semplificazione burocratica

Riordino degli Enti e delle tecnostrutture

operative nel settore agricolo ed

agroalimentare; semplificazione del

meccanismo AGEA e revisione del

sistema SIN; unificazione di competenze,

sia in ambito nazionale, sia regionale

per ridurre gli interlocutori amministrativi

delle imprese agricole.

3. Corretta gestione delle risorse

naturali (suolo ed acqua)

Riassetto territoriale e salvaguardia

del paesaggio agrario, per coniugare

produttività e sostenibilità, e valorizzare

il ruolo delle aziende agricole, anche

nel campo dei servizi eco-ambientali;

sviluppo delle “agroenergie rinnovabili”

(biomasse) e delle nuove opportunità

della “chimica verde”, con logiche di

integrazione rispetto alle prioritarie

finalità alimentari dell’agricoltura.

4. Quadro normativo di riferimento

La legislazione relativa al sistema

agricolo è in continua evoluzione. Ciò

richiede un’attenzione ed una azione

decisa per creare l’infrastruttura

giuridica necessaria allo sviluppo delle

imprese del settore. A livello europeo,

per la nuova PAC, si continueranno a

condividere obiettivi di riforma coerenti

con il modello produttivo delineato

dall’accordo; a livello nazionale si

perseguirà un miglioramento del

sistema delle regole sul lavoro, fiscali

e societarie, sulla sicurezza e sulla

regolamentazione dei prodotti; a livello

regionale si opererà per ricondurre

ad un indirizzo unitario le differenze

normative territoriali, quando ingiustificate.

Agrinsieme lavorerà contemporaneamente

per la diffusione di strumenti di

collaborazione tra imprese agricole

e tra i diversi soggetti della filiera

agroalimentare, agroindustriale e della

distribuzione. Il programma economico

in corso di stesura a iniziare dai settori

dei cereali, del pomodoro, degli agrumi,

della zootecnia, partirà su diverse

aree territoriali ed anche sulla base

della progettazione che le stesse

imprese stanno prefigurando attraverso

iniziative di rete e di aggregazione.

���

Agrinsieme rappresenta

il 30% del valore

dell’agroalimentare

Page 38: Mondo Agricolo n.1

38| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

gie di attività agricole, indipendente-mente dal Paese, dalle metodiche col-turali e dalle dimensioni aziendali. Nel frattempo, incassata l’adesione di1.350 ditte espositrici di oltre 40 Pae-si (in rappresentanza di 1.670 marchee con moltissime anteprime di pro-dotto), il salone registra una presenzadi nuovi espositori stranieri in aumen-to del 29% rispetto al precedente ap-puntamento di due anni fa – anche leaziende italiane partecipanti, un’ottan-tina, sono in crescita di 19 punti per-centuali sulla passata edizione – e la

AT T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E

Presso la fiera di Parigi, dal 24 al 28 febbraio,la grande vetrinadelle macchine agricole

del futuro. Assegnati gli “Innovation Awards”

di Claudio Pietraforte

Èun Sima in grande spolve-ro quello che sta per apri-re i battenti, dal 24 al 28febbraio prossimi, pressoil quartiere fieristico diParigi-Nord Villepinte. Ar-

rivato alla 75esima edizione, il Salonemondiale della meccanizzazione agri-cola e dell’allevamento professionale(dal 1995 a cadenza biennale) accen-tua la propria caratura internazionalee, guardando ad un’agricoltura effi-ciente e sostenibile, si propone comerassegna universale di tutte le tipolo-

Sima, tecnologia da oscar

Page 39: Mondo Agricolo n.1

New Holland

pressa dal design innovativoche offre una maggioresicurezza senza strumentodedicato

felice congiuntura fa presagire un in-cremento, si ipotizza un 25%, del nu-mero di visitatori in arrivo da tutto ilmondo (furono oltre 210 mila, prove-nienti da 123 Paesi, nel 2011). «In uncontesto economico particolarmentefavorevole e alla luce delle conti-nue trasformazioni che lo ren-dono una manifestazione sem-pre più in grado di rispondereai bisogni degli agricoltori e al-levatori, il Sima-Simagena2013 promette di essere alcontempo un salone busi-ness to business ed un even-to di riferimento per l’interomondo agricolo», ha sottolineato loscorso dicembre Martine Dégremont,direttore del Salone, durante la confe-renza stampa di presentazione dellarassegna tenuta a Milano. Ed in effettii grandi numeri della kermesse parigi-na sono in perfetta sintonia con unmercato nazionale delle macchineagricole oggi quanto mai fiorente. Do-po l’exploit del 2011 (+32,4% dellevendite), in ambito francese – in baseai dati diffusi lo scorso ottobre dal-l’Axema (l’associazione dei costrutto-ri transalpini) – si parla per l’anno ap-pena conclusosi di una ulteriore cre-scita nell’ordine del 18%, che porteràil fatturato del comparto a quota 5,43miliardi di euro (valore superioredel 20% a quello messo a segno nel2008, anno record per l’industriadella meccanizzazione agricola).

In termini di produzione, nel primosemestre del 2012 sono stati raggiuntii 2,39 miliardi di euro (+22,3% rispet-to allo stesso periodo dell’anno pre-cedente), mentre l’export, sempre nelprimo semestre 2012, ha toccato la ci-fra record di 1,71 miliardi di euro(+15,8%). Emblematici i dati relativi ai

trattori: oltre 26 milaunità immatricolate nellaprima metà del 2012, con un incre-mento del 16% in confronto ai primisei mesi del 2011, e previsioni per l’in-tero anno di un volume di vendite pa-ri a 41.500 macchine (ovvero in asce-sa di quasi il 10%). E, se il marcato au-mento dei prezzi dei cereali e le in-novazioni sviluppate dai costruttori,in linea con le più attuali esigenze de-gli utilizzatori, hanno conferito l’an-no scorso nuova spinta al mercatod’Oltralpe, c’è ottimismo anche perquanto riguarda il domani, sulla scor-ta del dato di fatto che in Francia de-vono ancora essere coperti più di

5000 posti di lavoro nel settoredella meccanizzazione agri-cola, con riferimento a

Ricca rassegna espositiva

incontri professionali

e BtoB, eventi

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO |39

Belair

robot di alimentazioneadattabile

Page 40: Mondo Agricolo n.1

produzione e vendita, come pure a ri-cerca e sviluppo.Tradizionalmente grande vetrina dellemacchine agricole del futuro, anchequest’anno la manifestazione franceseha voluto dare il dovuto risalto alle in-novazioni più interessanti. Scegliendotra le oltre trecento novità annunciatein fiera, una giuria di esperti interna-zionali ha premiato con i Sima Inno-vation Awards 19 prodotti: tre meda-glie d’oro (due per Claas e una perJohn Deere), quattro d’argento e dodi-ci nomination. Un palmarès che hamesso in luce, tra le principali tenden-ze innovative, l’integrazione semprepiù avanzata dell’informatica nei mac-chinari per l’agricoltura, il migliora-mento dell’efficienza tecnica, econo-mica e ambientale delle attrezzature,abbinata alla loro semplicità d’uso ed,infine, l’assimilazione dei requisiti disicurezza nel “restyling” delle macchi-ne (esistenti e nuove). Rivoluzionaria,nel primo ambito, l’applicazione ter-minale universale Isobus per tablet diClaas: un terminale di controllo deltrattore che il conducente porta ovun-que con sé, per lavorare sulla macchi-na come per guardare le foto preferi-

te complessità, ed il vasto Kazakistan,dove il governo ha assegnato allo svi-luppo agricolo priorità assoluta. Ma icinque giorni della manifestazione sa-ranno costellati anche da un fitto ca-lendario di eventi ed attività destinatiad espositori e visitatori: incontri in-ternazionali (come quelli organizzatidal Climmar, il Centro di collegamen-to tra commercianti di macchine agri-cole e riparatori, che vedranno la pre-senza dell’associazione italiana Unac-ma), open show, conferenze e work-shop pratici dedicati, tra l’altro, allo

sviluppo sostenibile, alleprofessioni e al ruolo delledonne in agricoltura.Appuntamento internazio-nale della filiera bovina esettore come sempre im-portantissimo per il salonefrancese, il Simagena pre-senterà quest’anno, oltre a400 capi da latte e da carne,aste e open show, parecchierilevanti novità, a partire dal-l’apposito polo dedicato allagenetica e alla genomica, do-ve verranno illustrate le ulti-me ricerche sul sequenzia-mento del genoma bovino,e dalla realizzazione di uncatalogo riservato agli alle-vatori. ���

te. Medaglia a John Deere, invece, peril suo trattore policarburan-te pulito “multifuel”, conmotore Euro 4 che consen-te di impiegare in un unicoserbatoio, puri o miscelati,diversi tipi di combustibiledi origine minerale o vege-tale (per essere commercia-lizzato in Europa, peraltro,questo motore dovrà aspet-tare che il legislatore superil’obbligo nei test di omologazione deldiesel non stradale Gnr).Accanto alla ricca rassegna espositiva– con superfici riservate anche adenergie rinnovabili, irrigazione, manu-tenzione di aree rurali e forestali, pra-tiche di agricoltura conservativa – il Si-

ma 2013 darà spazio ad una serie di in-contri professionali per stringere con-tatti e fare il punto sulla specifica si-tuazione di mercato di Paesi dalle sti-molanti prospettive. Al centro dell’at-tenzione ci saranno l’Algeria, con lasua agricoltura in fase di rapida mo-dernizzazione, la Cina, mercato gigan-tesco in crescita ma connotato da for-

AT T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E

40| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

L’innovazione punta

su informatica, efficienza,

semplicità e sicurezza

Jeantil

mangiatoia a nastro automatizzata

A Parigi, al Sima- Si-magena, sarà pre-sente anche “MondoAgricolo” con questonumero, che verràdistribuito agli ope-ratori. In occasione dellakermesse parigina,copie della rivista

poi potranno essere ritirate dagli in-teressati presso il “Bureau internatio-nal du presse”. Molte le novità inter-nazionali, ma anche made in Italy, chesaranno proposte dagli espositori alsalone parigino che il magazine se-guirà con i propri inviati.

n MONDO AGRICOLO A PARIGI

Page 41: Mondo Agricolo n.1
Page 42: Mondo Agricolo n.1

42| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

tori agricoli. Per “Nuova agricoltura” siintende dunque quell’insieme di no-vità che, applicate ai diversi livelli delprocesso globale di strategia operativadell’azienda agricola – dalla lavorazio-ne del terreno alla raccolta, passandoper la scelta appropriata delle semen-ti, la concimazione, la difesa e la distri-buzione dell’acqua – possono garanti-re un incremento della competitività,che è poi la conditio sine qua non perrestare sul mercato e sopravvivere allanuova Pac. Il principale pregio che variconosciuto a quest’opera, voluta-mente ristretta ai cereali, è la concre-tezza, riscontrabile non solo a livellodi linguaggio ma anche attraverso il

AT T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E

Nuove strategieoperative. Con lo strip tillage

il campo si lavora a file alternate

di Barbara Mengozzi

L’agricoltore e l’alleva-tore vanno sempre difretta, ma se non sifermeranno oggi a ri-flettere, il mercatofermerà la loro azien-

da per sempre, domani. Nasce da que-sta considerazione, tanto amara quan-to veritiera, il volume “La nuova agri-coltura”, a cura di Roberto Bartolini,edito da Edagricole e realizzato grazieal contributo redazionale di molti au-tori che nel corso degli ultimi due an-ni hanno pubblicato articoli e lavorisperimentali a supporto delle innova-zioni tecnologiche ed agrotecnichemesse a disposizione degli imprendi-

Terra a strisceTerra a strisce

Page 43: Mondo Agricolo n.1

racconto di singole esperienze azien-dali sostenute da cifre e bilanci. Uno dei temi esaminati nei dettagli èquello della gestione virtuosa del ter-reno, problematica all’ordine del gior-no anche in vista degli obiettivi indi-cati dalle nuove politiche comunitarieche puntano ad un aumento della fer-tilità dei suoli, al contenimento delleperdite di carbonio organico, alla ri-duzione dell’erosione superficiale evia dicendo. Non si stratta solo di so-stituire la tradizionale aratura a 45-60cm di profondità con tecniche di la-vorazioni conservative, come la mini-ma lavorazione e la semina su sodo,ma anche di evitare il compattamento

l’ambiente è lo strip till, efficace com-promesso tra minima lavorazione esodo, che prevede la lavorazione inbanda dell’area interessata alla semi-na, da effettuarsi in un tempo antece-dente alla deposizione del seme, men-tre tra banda e banda il terreno vienelasciato a sodo, cioè con la presenzadei residui colturali in superficie. Labanda lavorata non deve avere dimen-sioni superiori a 10-15 cm di larghez-za e 15 cm di profondità e per esegui-re questa specifica lavorazione le casecostruttrici hanno realizzato delle at-trezzature apposite, diversamenteconcepite per quel che riguarda lasuccessione degli organi lavoranti etutte ottimizzate dall’impiego dei si-stemi automatici di guida, poiché ilpercorso delle bande lavorate deve es-sere perfettamente diritto e lo stessodicasi per la semina successiva, chedeve centrare con esattezza la bandadi terreno lavorato. Un intero capitolo del volume è dedi-cato poi ai nuovi sistemi di semina peril mais, a cominciare da quello a file bi-nate distribuite a quinconce, reso pos-sibile dalla comparsa sul mercato di al-

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO |43

La nuova agricolturapercorsi agronomicisostenibili per i cereali

del terreno mettendo in campo at-trezzature che riducano il numero dipassaggi ed utilizzino pneumatici dilarga sezione e a bassa pressione. Tra levarie soluzioni prospettate figura l’a-dozione del traffico controllato costi-tuito da corsie di transito, dove non sieffettua la semina, che vengono desti-nate esclusivamente alla movimenta-zione delle attrezzature. L’assenza dizone compattate permette un aumen-to della produzione che compensa lamancata produzione nelle corsie. Un’altra promettente innovazioneche ben si inserisce nella direzione in-dicata dalla nuova Pac di aumentare laproduttività con minori impatti sul-

Page 44: Mondo Agricolo n.1

cune nuove seminatrici costruite perquesto specifico utilizzo. Lo schema disemina prevede una distanza tra le bi-ne, cioè tra le due file seminate vicine,da 20 a 22 cm, con una interfila, tra bi-na e bina, dai 55 ai 53 cm. Inoltre, nel-l’ambito della bina, i semi non vengo-no deposti in parallelo ma sfalsati perevitare fenomeni di competizione egarantire un aumento di produzione.Un’altra tecnica di semina del mais,già adottata da numerose aziende agri-cole, è quella con interfila a 45 cm, inluogo dei 75 tradizionali, che porta, da-ti alla mano, ad un aumento produtti-vo medio del 15-17%. “Sotto osserva-zione” anche alcuni sistemi colturali,sempre riferiti al mais, come la paccia-matura biodegradabile, che ha tra iprincipali effetti l’accorciamento delciclo colturale. Altrettanto determinante, al fine dimantenere rese unitarie economica-mente sostenibili, risulta un corretta

fungicidi (indispensabili per il mais ildiserbo in pre-emergenza e il tratta-mento contro la piralide per i quali iconti economici giustificano senz’al-tro la spesa) affrontando i necessari in-vestimenti in barre irroratrici a mani-ca d’aria, ugelli antideriva e a control-lo elettronico della distribuzione, cosìda prevenire possibili fenomeni di in-quinamento dell’ambiente. Un aspet-to quest’ultimo generalmente trascu-rato, tant’è vero che in Italia operanocirca 700 mila irroratrici con un’etàmedia di 12-15 anni e solo l’1,5% diquesto ampio parco macchine è sog-getto a controlli funzionali periodici.In merito, infine, alla distribuzione del-l’acqua, la tecnica del futuro dovreb-be essere la subirrigazione con mani-chetta interrata e l’acqua che raggiun-ge gli apparati radicali per risalita ca-pillare verso la superficie del suolo, unsistema tra l’altro che ben si conciliacon sodo e minima lavorazione. ���

concimazione per quel che riguardasia la scelta dei prodotti, tra i quali i fer-tilizzanti “speciali” come il 3,4 DMPP(inibitore della nitrificazione), l’NBPT(inibitore dell’ureasi), la metilenurea(azoto a lento rilascio) ecc., sia le at-trezzature di distribuzione. A tal pro-posito nuovi scenari si aprono con l’a-dozione dei sistemi di precisione checonsentono di evitare sovrapposizio-ni o fallanze nella distribuzione e dieffettuare una distribuzione variabiledel concime in funzione delle esigen-ze del terreno e della coltura. Scelteoculate vanno fatte anche sul frontedella difesa della pianta, passando dal-l’uso di seme conciato alla program-mazione, ogni anno, di trattamenti

AT T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E

44| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

Manichette interrate

per distribuire acqua

con la subirrigazione

Page 45: Mondo Agricolo n.1
Page 46: Mondo Agricolo n.1

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GF

Page 47: Mondo Agricolo n.1

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO |47

ATTUALITÀVino: allergeni

in etichetta

In base alle disposizionidel regolamento UE n.1266/2010 (direttiva2007/68/CE) i vini prodottie/o imbottigliati a partiredall’1 luglio 2012 devonoriportare in etichetta l’e-ventuale presenza di al-lergeni ancora residui nelprodotto. I vini che con-tengono residui di deriva-ti da latte e/o uova (inquantità superiore a0,25mg/l) come conse-guenza delle operazioni dichiarificazione devonoesplicitare sull’etichetta,oltre alla frase "contienesolfiti" anche le altre dici-ture sui derivati del latte edelle uova come ad esem-pio: "contiene uovo","contiene proteine del-l’uovo", "contiene lisozi-ma da uovo od ovoalbumi-na"; "contiene latte","contiene derivati del lat-te", "contiene caseina dellatte". La normativa èfrutto di un lavoro scienti-fico che ha consentito, inpassato, di escludere concertezza l’allergenicità dialcuni distillati realizzati apartire da materie primeallergeniche (come il gra-no o frutti secchi con gu-scio). L’Autorità europea

per la sicurezza alimen-tare (Efsa), sulla basedella documentazionescientifica e delle ricer-che disponibili, non ha po-tuto, ad oggi, escluderecon certezza la presenzanel vino di residui di albu-mine e caseine in grado diprovocare reazioni avver-se, pur deboli, in soggettiallergici a latte e uova. LaCommissione europea diconseguenza ha adottatoun approccio prudenzialee al contempo pragmati-co. (R.M.A.)

Riso: uso d’emergenza

di chlorantraniliprole e

triciclazolo

La Commissione consul-tiva dei prodotti fitosani-tari, istituita presso il mi-nistero della salute, haapprovato l’uso in derogaper il 2013, ai sensi del-l’art. 53 del reg. CE1107/2009, per due im-portanti sostanze attivenella coltura del riso: ilchlorantraniliprole per lalotta al punteruolo acqua-tico e il triciclazolo per ilbrusone del riso. Se ilbrusone rappresenta lapiù grave patologia del ri-so a livello mondiale, ilpunteruolo acquatico(Lissorhoptrus oryzophi-lus Kuschel) è un coleot-

tero curculionideo eririni-de, originario del conti-nente americano che dal2004 si è insediato anchein Italia. L'adulto di L. ory-zophilus è polifago e sipuò trovare su riso e sualtre monocotiledonispontanee ed infestanti.Le piante colpite presen-tano sviluppo ridotto,scarso accestimento eminor peso specifico del-la granella. A volte sonofacilmente sradicate dallaturbolenza dell'acqua. Incaso di forti infestazioni laperdita di produzione puòraggiungere il 30%. Inmerito all’uso in derogaconcesso per il chloran-traniliprole, peraltro, varilevato come la decisione

2012/191/UE abbia auto-rizzato gli stati Membri aprorogare le autorizzazio-ni provvisorie per i pro-dotti fitosanitari conte-nenti tale sostanza attivafino al 31 maggio 2014. InEuropa si coltivano circa500.000 ettari, con unaproduzione di circa 3 mi-lioni di tonnellate e l’Ita-lia, con i suoi 260.000 et-tari di risaia è il primoproduttore dell’UE. L’as-senza di questi strumentidi difesa renderebbe difatto impossibile pratica-re un’adeguata strategiadi lotta contro le infestan-ti e le malattie fungine delriso. Va considerato an-che il fatto che le zonecoltivate a riso sono spes-

N O T I Z I A R I O EN E RG I A E AMB I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

R U B R I C A A C U R A D E L L ’ A R E A A M B I E N T E E T E R R I T O R I O

Page 48: Mondo Agricolo n.1

48 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

N O T I Z I A R I O ENERG IA E AMB IENTE D I C O N FA G R I C O LT U R A

mane ancora quello di li-mitare a priori l’uso degliagrofarmaci. Per questi motivi Confa-

gricoltura chiede che:il PAN e i conse-

guenti atti applica-tivi fissino adempi-

menti che siano i piùsemplici e meno vin-

colanti ed onerosi possi-bili per le imprese; l’ob-bligo di rispetto della di-rettiva “uso sostenibile”sia stralciato dagli impe-gni di condizionalità pre-visti dalla proposta diriforma della Pac; si con-sideri che l’eventuale fis-sazione di standard moltoelevati, ad esempio per ladifesa integrata (obbliga-toria a partire dal 1° gen-naio 2014), può costituireun ostacolo alle attuali edalle future misureagroambientali che gliStati membri (per l’Italiale Regioni) possono pro-grammare nell’ambitodel “secondo pilastro”della Pac.Anche in seguito all’at-tuazione della riformadella PAC, sarà indispen-sabile utilizzare adegua-tamente lo strumentodella consulenza azien-dale per informare gliagricoltori e collaborareconcretamente con essinella messa a punto dellemisure richieste. Un ambito, questo, dovepure le organizzazioniagricole sono pronte a ga-rantire il loro contributo atutela e nell’interessedelle imprese associate edove sarà necessaria lacollaborazione di chi pro-grammerà le misure disviluppo rurale a preve-dere interventi in tal sen-so. (A. P.)

RINNOVABILICoordinamento Free

alle forze politiche

“Free - Coordinamento Fon-ti Rinnovabili ed EfficienzaEnergetica”, raccoglie piùdi venti Associazioni delsettore, tra cui Confagri-coltura – Agroenergia. Il Coordinamento, nato loscorso dicembre, ha lo sco-po di promuovere lo svi-luppo delle rinnovabili edell’efficienza energeticanel quadro di un modelloeconomico sostenibile,avviando un’azione siner-gica delle Associazioni edegli Enti che ne fanno par-te, anche nei confronti ditutte le Istituzioni. Il 17 gen-naio ha inviato il positionpaper alle forze politicheche parteciperanno alleelezioni tenendo contoanche delle osservazionidi Confagricoltura-Agroe-nergia. Pone alcune doman-de ai responsabili del set-tore energetico dei vari par-titi anche in merito alla stra-tegia energetica naziona-le (SEN) messa a punto dalGoverno. Tra i vari argomenti affron-tati anche questioni cheinteressano direttamen-te il settore agricolo e cioèlo sviluppo delle agroe-nergie (biomasse, biogas,biometano). Il documen-to offre degli spunti diriflessione inoltre su ricer-ca e innovazione, efficienzaenergetica, certificati bian-chi, semplificazione dei

so tutelate per il loro pa-trimonio naturalistico enessun’altra coltura puòessere realizzata in taliaree. Inoltre, il riso ha unrilevante impatto sullaqualità delle acque e con-tribuisce a contrastare lasalinizzazione dei terrenied alla difesa della biodi-versità locale. (A. P.)

FITOSANITARIChiusa la consultazione

per il PAN

Il 15 gennaio 2013 si èconclusa la fase di con-sultazione con le parti in-teressate sulla Bozza diPiano d’azione nazionaleper l’uso sostenibile deiprodotti fitosanitari(PAN), predisposta daiministeri dell’Ambiente,delle Politiche agricole edal ministero della Salu-te). Anche Confagricoltu-ra, dopo un approfonditoconfronto con il territo-rio, ha presentato le pro-prie valutazioni sul PAN.Nel ribadire la condivi-sione sugli obiettivi stra-tegici del Piano, Confa-gricoltura sottolinea cheoccorrono profonde mo-difiche al documento pre-disposto dai ministeri perrenderlo effettivamente

attuabile, evitando inutiliulteriori vincoli ammini-strativi ed eccessivi costiche le nuove prescrizioniimpongono agli agricolto-ri. Per tale motivo occorredare concretezza a quan-to indicato dalla direttivaeuropea: la strategia sul-l’uso sostenibile dei pro-dotti fitosanitari deve ga-rantire, oltre il minor ri-schio per la salute umanae per l’ambiente, anche lasostenibilità economica ela qualità delle produzio-ni. Entrando più nellospecifico, in primo luogo,desta preoccupazione ilfatto che non ci sia alcuncenno alle risorse finan-ziarie messe a disposizio-ne. Inoltre, rimangonoancora forti perplessità inparticolare sull’imposta-zione della formazione,sull’organizzazione deicontrolli periodici sulleattrezzature per i tratta-menti che riguarderannopiù di 600.000 macchine,sull’applicazione del Pia-no nelle aree natura 2000,sull’implementazionedella produzione integra-ta, dove si pongono le ba-si per l’introduzione diforti limitazioni, dal mo-mento che l’approccio ri-

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procedimenti autorizzati-vi e delle procedure diaccesso agli incentivi,scambio sul posto, esten-sione del meccanismo finoa 1 MW, problema delbilanciamento delle pro-duzioni energetiche nonprogrammabili. (A.P.)

OGMDati EFSA online

La critica che maggior-mente viene fatta ad EF-SA (Agenzia Europea perla Sicurezza Alimentare)sulla bontà dei suoi pare-ri scientifici è quella dinon essere indipendente.In particolar modo per ledecisioni che prende inmateria di OGM. L’EFSAha già attuato diverse mi-sure per assicurare l’in-dipendenza e la traspa-renza delle valutazioniscientifiche quali lineeguida sulle procedure divalutazione del rischio, lapossibilità data ad osser-vatori esterni di parteci-pare alle riunioni dei pro-pri comitati scientifici edei gruppi di esperti perpromuovere una migliorecomprensione di comeessa conduce il processodi valutazione del rischio.Dato il livello di interessedel pubblico in materia,l’EFSA ha deciso di ren-dere noti dal 14 gennaio,sul proprio sito web, tuttii dati sul mais genetica-mente modificato (GM)NK603. Quindi, qualun-que cittadino, o membrodi una comunità scientifi-ca, potrà esaminare e uti-lizzare i dati completi im-piegati per la valutazionedel rischio (dati che veni-vano già messi a disposi-zione dall’Agenzia su ri-chiesta). (L.T.)

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50| MONDO AGRICOLO|GENNAIO 2013

La ricerca è fondamentaleper un settoreattento a territorioe biodiversitàche guarda avanti

Non sono certo il primo

ad affermare che in

questi momenti di crisi

si debba investire ancor

più in ricerca in tutti i

settori produttivi, e che

un settore primario quale l’agricoltu-

AT T U A L I TÀ V I S I O N I D ’ A U T O R E

Bio: ritorno al futuro

di Paolo Parisini

ra abbia ancor più bisogno di ricerca,

anche in funzione dei ritardi accu-

mulati nel recente passato. E’ un pia-

cere vedere come una organizzazio-

ne professionale quale Confagricol-

tura abbia dedicato e stia dedicando

molte forze per stimolare a tutti i li-

velli la ricerca nel settore agricolo.

Personalmente conduco nell’ Appen-

nino tosco-emiliano una azienda in

cui si pratica agricoltura biologica.

Con queste mie righe vorrei sfatare la

credenza che vuole che l’agricoltura

biologica rappresenti un ritorno al

passato basato sull’uso di metodi di

coltivazione arcaici e desueti, nella

convinzione che solo così si possano

rispettare l’ambiente e il territorio.

Proprio nel rispetto dell’ambiente, fa-

re agricoltura vuole dire in ogni caso

operare in modo da ottenere, per

unità di superficie, la produzione

quantitativa e qualitativa migliore.

I principi base dell’agricoltura biolo-

gica si possono molto sinteticamente

riassumere nel divieto più assoluto

dell’uso di prodotti chimici a qualun-

que livello, nella rotazione delle col-

ture e nel massimo rispetto del be-

nessere degli animali allevati; applica-

re questi principi non vuole dire cer-

to praticare un’agricoltura povera e

con basse produzioni, siano esse ve-

getali o animali, ma riuscire ad opera-

re avendo conoscenze approfondite

delle peculiarità del territorio in cui

si opera e della biodiversità in senso

lato, biodiversità che spesso si è ve-

nuta a creare proprio come conse-

guenza delle diverse peculiarità delle

Page 51: Mondo Agricolo n.1

aree territoriali.

Già forse da questa premessa si può

facilmente intuire come, al pari del-

l’agricoltura convenzionale, quella

biologica abbia fortissima necessità

di ricerca applicata e finalizzata negli

innumerevoli settori di ricerca che

contraddistinguono i due regni (ve-

getale e animale).

Ad oggi alcune aziende agricole bio-

logiche hanno dovuto studiare e spe-

rimentare, con le loro poche risorse

e conoscenze, come indirizzare le

produzioni in funzione anche della

diversa domanda che il consumatore

formula proprio a questi tipi di pro-

duzione.

La biodiversità, ad esempio, non deve

essere vista solo come qualcosa che

si deve conservare, ma come una pre-

ziosa disponibilità che, se studiata e

sperimentata nei diversi territori può

dare risultati veramente eccezionali

ed inaspettati.

L’agricoltura biologica ha poi forte bi-

sogno di studi per combattere con

metodi naturali tutte quelle avversità

(malattie, parassiti. Infestanti, etc..)

che normalmente vengono debellate

con l’uso di prodotti chimici.

L’agricoltura biologica trova la sua

principale diffusione in zone appen-

niniche e qualche volta anche margi-

nali; e questo fa si che la conseguente

presenza dell’uomo prevenga il disse-

sto idrogeologico che ritroviamo fre-

quentemente nei terreni abbandonati

di collina o di montagna. Ma proprio

dovendo operare in terreni difficili sa-

rebbe necessaria una ricerca dedicata

a questi territori.

La problematica della situazione attua-

le, che vede aumentare in Italia la do-

manda di prodotti biologici a fronte di

Fortissima necessità

di ricerca applicata

e finalizzata

n PAOLO PARISINI

Il prof. Paolo Parisi-ni già docente uni-versitario (titolaredella cattedra di“ProduzioniAnimali”), tra l’altroè coautore de "Il Manuale del Biologico"(Edagricole, 2012).Gestisce a Loiano(Bologna) l’aziendabiologica “Antigola” che produce legumi (ceci,piselli, lenticchie) e cereali (farro, frumento,orzo, mais, miglio). E’ componente della Fede-razione Nazionale di Prodotto Agricoltura Bio-logica di Confagricoltura.

una, seppur piccola, diminuzione dei

terreni coltivati con tale metodo, è og-

getto di studio, e forse la scarsità di ri-

cerca può esserne una causa. ���

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52| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

n ORVIETO SAGGIO STORICO

Si intitola “L’Unione Agricoltori di Orvieto dentro la storia” il libropubblicato dall’Organizzazione orvietana ecurato da Franco e Francesca Pietrantozzi.In circa 200 pagine si focalizza l’attenzionesulla nascita dell’Associazione (avvenuta il25 ottobre 1944) e sui primi quindici anni diattività nel dopoguerra. Anni difficilissimi - in cui l’Associazione è stata una presenzaindispensabile - che gli autori hannoricostruito accuratamente attraverso iverbali dell’epoca del Consiglio Direttivodella Confagricoltura orvietana. Il librovuole testimoniare come l’Unione

Agricoltori, da sempre, sia stata strettamente collegata all’economialocale, al territorio di appartenenza, alla comunità, alla città. Annota ilpresidente Roberto Poggioni: «Scorrendo i verbali si entra davvero “dentrola storia” dell’Associazione e degli agricoltori di Orvieto. Il testo pone inrisalto come l’attaccamento ed il radicamento nel territorio siano un trattoincancellabile della nostra storia, anche se abbiamo imboccato la stradadell’efficienza e non del campanilismo».

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

chiedere alla politica quanto non aveva-mo fatto in casa nostra; con la riorga-nizzazione che ci stiamo dando voglia-mo dire alla politica che deve cambiare,che il Paese non può più permettersi diallungare ulteriormente i tempi dellescelte». Sulla stessa lunghezza d’onda i

L’Umbria si rivela oggi un vero e pro-prio “laboratorio organizzativo”, che dàun nuovo volto alla Confagricoltura re-gionale e nazionale. Dopo quelli di Ter-ni e di Orvieto, anche gli agricoltori diPerugia hanno deliberato la costituzio-ne di un’unica organizzazione in Um-bria. Lo hanno deciso in un’assembleastraordinaria a cui è intervenuto ancheil presidente nazionale Mario Guidi.«L’esperienza che state realizzando è laconcretizzazione di una scelta fatta a li-vello nazionale da Confagricoltura - hadetto -. È stato realizzato un modelloche auspichiamo si possa replicare an-che in altre realtà». «Molteplici sono sta-ti i motivi che ci hanno incoraggiato suquesta strada di aggregazione – ha sot-tolineato Marco Caprai presidente diConfagricoltura Perugia – quello dellarazionalizzazione del sistema Confagri-coltura in Umbria, sollecitato come me-todo a livello nazionale, ma anche quel-lo di anticipare le scelte di riordino am-ministrativo, che ineludibilmente il go-verno e le amministrazioni regionali sa-ranno portate a fare. Non potevamo

IMPORTANTE RIASSETTO ORGANIZZATIVO

Il “laboratorio Umbria”presidenti dell’Organiz-zazione regionale FabioRossi, di Terni RufoRuffo, di Ovieto Rober-to Poggioni. Confagri-coltura in Umbria havoluto dare l’esempio,con lo scopo di rafforza-re la rappresentanza e lapresenza sul territorioregionale: rappresen-tanza sindacale, crescitae qualificazione dei ser-vizi alle imprese (servizitradizionali ma ancheinnovativi). L’assembleaè stata inoltre l’occasione

per un approfondimento sulle principa-li problematiche dell’economia agricola,sia a livello nazionale, sia regionale. Èemersa da parte di tutti la necessità di ri-portare l’agricoltura e l’agroalimentareal centro delle politiche economiche delPaese e della regione.

Assemblea di Confagricoltura

Perugia: al tavolo i vertici

dell’Organizzazione regionale

con il presidente Guidi

di Elisabetta Tufarelli

Page 53: Mondo Agricolo n.1

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO |53

‘conditio sine qua non’ perprovare a vincere la sfidadel mercato. “In Calabriasolo il 15/20 % della pro-duzione – mette in evi-denza - è aggregata incooperative; il resto è an-cora alla mercé di com-mercianti locali che, oltre-tutto, rischiano anche lorodi restare schiacciati dal-l’incapacità di innovarsi edi fare rete nel sistema

globale. Occorre anche fare i conti conil cambiamento climatico che, comenell’annata in corso, sta sconvolgendostagioni e processi produttivi, metten-do in serio pericolo le produzioni me-diterranee”. Fa ben sperare il fatto che ilsettore agricolo è parte determinantedella cosiddetta ‘economia reale’. Dobbiamo prendere atto – osserva -che non viene riconosciuta al settorealcuna centralità nell’agenda politicadel governo nazionale o regionale: que-st’ultimo riesce a stento a consentireche siano utilizzati dalle imprese i fondicomunitari destinati all’agricoltura”.Quali le prospettive? Gli imprenditoriagricoli, per Cilento, dovrebbero com-prendere che non basta più produrreeccellenze, ma che bisogna anche im-parare a vendere, mettendo da partel’individualismo. “Solo concentrando prodotto ed ener-gie, guardando al mercato, occupandospazi nella filiera agroalimentare ed in-terpretando le dinamiche di un mondoche cambia – conclude il Componentedi Giunta -, si potrà vincere la sfida checi attende». Serve anche stimolare il sistema del cre-dito a dare fiducia al settore, sensibiliz-zare il mondo della distribuzione e deiconsumatori sul fatto che mangiare ita-liano fa bene alla salute e conviene al si-stema Paese, riconoscendo il ruolo chegli agricoltori svolgono quotidiana-mente.

“Gli agricoltori devono imparare a faregli imprenditori per continuare a vive-re con il lavoro dei campi, e soprattuttocapire che il vicino può essere un allea-to e non un rivale. La sfida è più cultu-rale che agronomica”. Lo ha detto Nico-la Cilento, componente della giunta na-zionale di Confagricoltura, valutandola situazione dell’agrumicoltura cala-brese. “Quest’anno – afferma Cilento -la produzione di agrumi in Calabria sistima in circa 2,5 milioni di quintali diclementine e circa 1 milione di quinta-li di arance navelina, di cui il 70% pro-dotto nella Piana di Sibari, a cui va ag-giunto circa 1 milione di altre arance ti-po biondo, coltivate soprattutto nellapiana di Gioia Tauro. I prezzi si aggira-no su 0,25/0,30 €/Kg per le clementinee 0,15/0,20 €/Kg per le arance naveline.Insoddisfacenti rispetto a 20 anni fa,quando le clementine si vendevano a0,40/0,50 €/Kg ed i costi di produzioneerano la metà degli attuali. Ma allora sul mercato c’erano solo lenostre, ora arrivano un po’ da tutto ilMediterraneo, Spagna in testa, che pro-duce dieci volte l’Italia e ha saputo con-quistare il primato in Europa con prez-zi più vantaggiosi, organizzando me-glio la filiera e investendo su varietàprecoci e tardive per allungare la cam-pagna di commercializzazione”. La perdita di competitività dei nostriprodotti sul mercato ha molte cause,ma l’aggregazione del prodotto è la

NICOLA CILENTO E L’AGRUMICOLTURA IN CALABRIA

«L’arancia alla ricerca di riscossa»

Il ministro Catania ha firma-to il decreto per l'erogazionedi aiuti, con il Fondo di soli-darietà nazionale, per i terre-ni in Capitanata colpiti dallasiccità dell'estate 2012. Con-fagricoltura Foggia plaude al-la decisione e ricorda di aversubito evidenziato alle auto-rità competenti la gravità del-l’evento calamitoso. L’orga-nizzazione si augura che alpiù presto vengano attuatitutti i provvedimenti per fa-vorire la crescita economica.

FOGGIA, AIUTI PER LA SICCITÀ

Dopo avere ripetutamenterichiesto all'Inps il rinvio delpagamento dei contributiper le imprese colpite dal si-sma, è arrivato uno slitta-mento di soli tre giorni. Ilgiorno dopo, quando molteaziende avevano già pagato,una raccomandata concede-va 30 giorni di proroga. «E’questa un’ulteriore confermadei danni della burocrazia»,dice il presidente di Confa-gricoltura Modena, EugeniaBergamaschi.

MODENA, DANNIBUROCRATICI

Page 54: Mondo Agricolo n.1

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

Francesco Martinoni, le innovazioni ge-netiche consentirebbero di ridurre i co-sti, incrementare la produzione e la qua-lità dei prodotti, con ricadute positivesul piano ambientale. Il presidente degliimprenditori agricoli bresciani intrave-de i segnali di un nuovo atteggiamentoin materia, cui fa da contraltare la chiu-sura ancora totale delle istituzioni.«Mentre 1'81% della soia e il 30% delmais prodotti nel mondo sono Ogm, inItalia siamo ancora al punto di partenza- ha detto Francesco Martinoni -. Pur-troppo non c'è il coraggio di fare scelteprecise, domina la demagogia. Basta ri-cordare che da noi ne è permesso l'uti-lizzo per l'alimentazione, sia umana cheanimale, mentre si continua a vietarnela coltivazione: non sono stati provati ri-schi per la salute e per l'ambiente». Ivantaggi di un'intelligente applicazionedella genomica in agricoltura sono statirimarcati dal professor Antonio Miche-le Stanca, ricercatore e leader di Unasa,l'Unione delle Accademie per le Scienzeagrarie. “Lo studio della struttura deigenomi vegetali è stato capace di mette-re in moto – ha spiegato – un processodi ricerca inarrestabile per l’aumentodelle produzioni agricole e per il loromiglioramento qualitativo”.

In occasione di «Brixia Expo», Confa-gricoltura di Brescia rilancia il dibattitosugli Organismi geneticamente modifi-cati (Ogm). Nonostante la chiusura an-cora totale delle istituzioni, sul tema sisono espressi a favore personalità digrande spessore scientifico come SilvioGarattini, Umberto Veronesi, RenatoDulbecco, Carlo Rubbia, MargheritaHack e il premio Nobel, recentementescomparsa, Rita Levi Montalcini. Un’in-dagine Ispo, presentata in videoconfe-renza da Renato Mannheimer, dimo-stra che, in Italia, c’è il segnale di unnuovo atteggiamento nei confronti diquesto tema: il 52% dei consumatori sidice interessato ad acquistare materieprime provenienti da Ogm,anche se c’èancora poca conoscenza sulla normati-va italiana. Circa la metà degli italianiconosce con precisione il significatodella sigla Ogm, ma ben il 42% degli in-tervistati ritiene, erroneamente, che, nelnostro Paese, sia possibile coltivarli. Idati diffusi dall’Unione agricoltori diBrescia parlano di una perdita di reddi-to del comparto agricolo, per il manca-to utilizzo di Ogm, stimabile in 500 mi-lioni di euro l’anno che, moltiplicati peri 15 anni di divieto, sono 7,5 miliardi dieuro. Secondo il presidente dell'Upa,

DIBATTITO DELL’UNIONE AGRICOLTORI DI BRESCIA

Mannheimer in videoconferenza: “Gli Ogm non fanno più paura”

Numerosi gli ospiti interve-nuti all’assemblea per la no-mina del Consiglio Direttivodi Chieti, tra cui l'assessoreall'Agricoltura Mauro Febboed il presidente della com-missione Agricoltura dellaRegione Antonio Prospero.Nominato presidente MauroLovato, titolare di una azien-da viticola ed agrituristica.Nel suo mandato lo affianca-no i vicepresidenti AngelicaBianco, Nicolino D'Onofrio eDiodato Menè.

CHIETIELETTO LOVATO

L’ appuntamento annuale deiproduttori di ConfagricolturaMantova, con i presidenti deiconsorzi di tutela di Parmigia-no Reggiano e Grana Padano,è l’occasione per fare il puntosulla situazione di mercato, sulpacchetto latte e sulle iniziati-ve in programma. «Se siamoqui – ha detto il presidentedell’Organizzazione MatteoLasagna – è perché Mantovarappresenta entrambe le ec-cellenze con 1.100 allevamen-ti di vacche da latte».

MANTOVAINCONTRO DOP

54| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

Renato Mannheimer

Page 55: Mondo Agricolo n.1

non può esserevenduto, bisognadir loro cosa farne.Solo pochi giornifa il ministero dellaSalute ha emanatole procedure ope-rative per la pre-venzione e la ge-stione dell’emergenza ma, purtroppo,dobbiamo constatare che non sono statirisolti i problemi per quanto riguarda lagestione del mais stoccato, mentre risul-tano particolarmente onerose le disposi-zioni sull’autocontrollo della produzionedi latte».«Gli agricoltori – ha osservato il presi-dente di Confagricoltura - sono stanchidi essere considerati sempre e comun-que figli di un dio minore. Per carità, èindispensabile garantire i consumatori e

«Il caldo della scorsa estate, associatoalle piogge successive, ha favorito losviluppo nel mais delle muffe che pro-ducono aflatossine. Un danno enormeper i produttori, che attendono da trop-po tempo le soluzioni al problema». Loha detto il presidente Guidi, interve-nendo a Cerea all’incontro organizzatoda Confagricoltura Veneto e Veronadedicato a questo argomento. Un in-contro davvero partecipato con la ne-cessità di individuare una sala più ca-piente data l’affluenza (anche di nonsoci). Segno che il tema è scottante eche le attese sono tante. «Una racco-mandazione è d’obbligo - ha aggiuntoGuidi -. Non c’è nessun pericolo per lasalute di persone e bestiame. Il maiscontaminato è stato stoccato e non im-messo al consumo. Ma i produttori de-vono avere risposte chiare. Se il mais

GUIDI ALL’INCONTRO DI CONFAGRI VENETO E VERONA

Aflatossine,emergenza di “serie A”

la salute con con-trolli sul latte enelle stalle. Perònon ci si può limi-tare solo a compitiispettivi. Va messain atto una serie diprovvedimenti chepermettano ai pro-

duttori di attrezzarsi per affrontare l’e-mergenza; come si è fatto negli Stati Uni-ti dove, ad esempio, sono state ricalibra-te le soglie in funzione del tipo di alleva-mento, laddove le normali procedure didetossificazione non siano sufficienti, inalternativa alla distruzione del mais o alsuo utilizzo per la produzione di bio-gas». «I maiscoltori sono giustamenteesasperati – ha concluso Guidi -. Non èpossibile che le emergenze che li riguar-dano siano sempre e solo di serie B».

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56| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

OVER 60

Solidarietà inter-generazionale

IN TUTTO IL MONDO due persone al secondo festeggiano 60 anni e unapersona su nove è over 60. In dieci anni gli anziani raddoppieranno esaranno uno su cinque entro il 2050 e ci saranno più anziani che ragazzisotto i 15 anni. Già nel 2000 gli anziani erano più dei bambini con menodi 5 anni, ma nel 2050 saranno due miliardi, pari al 22% dellapopolazione. E nel 2050 per la prima volta ci saranno più personeanziane che ragazzi sotto i 15 anni. Sono alcuni dei dati di un Rapportodell’Unpfa, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione,sull’invecchiamento nel XXI secolo, realizzato insieme a HelpAgeInternational e presentato a Roma, presso la Comunità di Sant’Egidio. Il rapporto invita i governi a non ignorare il fenomenodell’invecchiamento della popolazione e le sfide che esso comporta,perché questo cambiamento demografico offre opportunità che sonoampie, come il contributo che può offrire alla società una popolazioneanziana socialmente e economicamente attiva, in buone condizionieconomiche e di salute. Aumenta anche l’aspettativa di vita: tra il 2010 eil 2015 è di 78 anni nei Paesi sviluppati e di 68 in quelli in via di sviluppo,ma i bambini nati tra il 2045 e il 2050 avranno un’ aspettativa di vita di 83anni nei Paesi sviluppati e di 74 in quelli in via di sviluppo. Attualmente,solo il Giappone ha una popolazione anziana superiore al 30% del totale,ma entro il 2050, ben 64 Paesi raggiungeranno queste percentuali.

Angelo Santorivicepresidente nazionale del Sindacato Pensionati

di Elisabetta Tufarelli

Quattrocento pensionatipiemontesi hanno partecipatoall’incontro regionale degli ‘over60’ di Confagricoltura, che si ètenuto presso il ristorante“Cascina Speranza” di Riva pressoChieri, organizzato dal Sindacatoprovinciale pensionati di Torino.E’stata confermata, anchequest’anno, la grande attenzionedegli agricoltori con i capellibianchi per la nostraOrganizzazione. La riunione èstata preceduta dalla Santa Messacelebrata ai Becchi di CastelnuovoDon Bosco; poi al RistoranteCascina Speranza di Riva pressoChieri il saluto delle autorità e ilpranzo degli auguri di Natale. Inumerosi partecipanti sono statiaccolti dal presidente provinciale delSindacato Pensionati GuidoDetragiache, dal vicepresidente UpaTorino Ernesto Balma e dal direttoredi Confagricoltura Torino ErcoleZuccaro, che hanno volutotestimoniare l’importanzadell’occasione che permette dicondividere le linee di

Confagricoltura all’interno delSindacato Pensionati e, al tempostesso, di approfondire le tematicheche interessano da vicino ipensionati e tutti coloro che vivonodi agricoltura. Il vicepresidentevicario e segretario nazionale delSindacato, onorevole Angelo Santori,

si è soffermato sulle piùimportanti questioni economichee sindacali sul tappeto e, inparticolare, sulla previdenza esull’assistenza socio-sanitaria. “InItalia, con la crisi si sonoulteriormente aggravate ledifficoltà dei sistemi pensionisticie di welfare - ha detto – e c’è statauna diminuzione del 30% delpotere d’acquisto delle pensioni,con la conseguente erosione deiredditi”. Santori ha anchesottolineato l’importanza delSindacato pensionati, che difendegli interessi materiali e moralidegli associati attraverso iniziative

di studio, documentazione,contrattazione e organizzazione, alloscopo di ottenere il pienoriconoscimento dei diritti deipensionati: “Nell’Anno europeo dellasolidarietà tra le generazioni gli ‘over65’ e i più anziani esposti a maggiorerischio di malattia - ha detto -devono essere messi in condizione disostenere le spese per mantenere unbuono stato di salute e continuare acondurre una vita dignitosa,evitando di essere penalizzarti dopouna vita dedicata al lavoro. Il nostrosindacato si fa portavoce di questeistanze e si conferma unacomponente dinamica e innovativanell’ambito dell’Organizzazionecentrale e territoriale, unacomponente importante che, solo inPiemonte raccoglie 12.200 aderenti e160.000 a livello nazionale”. Ilpresidente di Enapa, il patronato diConfagricoltura, Roberto Poggioni,ha messo in evidenza le giusterivendicazioni degli anziani: “Ipensionati dell’agricoltura hanno glistessi problemi di quelli degli altrisettori, aggravati dal fatto di potercontare su assegni mensilinotevolmente ridotti, tanto più serapportati all’attuale costo della vita.Serve attenzione: chi ha dedicato unavita al lavoro non può esserepenalizzato”.

Page 57: Mondo Agricolo n.1

Tutto pronto per il “Soggiorno Pensionati”Al via la 34° edizione del Soggiornopensionati di Confagricoltura che,quest’anno, si terrà all’Hotel Com-modore di Montegrotto Terme, indue tranche: 15-23 febbraio e 26 feb-braio-6marzo. L’iniziativa, che sisvolge fin dal 1978, è particolarmen-te apprezzata dagli associati cheintervengono numerosi: nel 2013 siarriverà al migliaio di presenti. «IlSoggiorno è un’occasione di incontroe di dialogo in compagnia degli ami-ci agricoltori provenienti da tutta Ita-lia, ma è anche un modo perapprofondire temi economici, agri-coli e pensionistici delle associazionisindacali ed il rapporto con le Istitu-zioni”. Lo sottolinea Angelo Santori,vicepresidente vicario e segretarionazionale del Sindacato, che aggiun-ge:”Nella società attuale, è necessarioimparare a valorizzare gli anziani,

una risorsa importante. Secon l’età si appare più fragi-li, è pur vero che, al contra-rio, si è più forti di unalunga esperienza che puòessere trasmessa arricchen-do la comunità sociale”. Peril soggiorno pensionati tut-to viene curato minuziosa-mente, a partire dalla sceltadell’hotel Commodore,situato in una verde corni-ce ai piedi dei Colli Euganei e conun’ubicazione strategica per visitaregli splendidi dintorni. La strutturadispone anche di piscine con idro-massaggi, un moderno CentroBenessere "Spa Commodore", unamoderna Beauty Farm, un'attrezzatazona fitness, ampi giardini e spaziverdi. Per ogni turno del soggiornosaranno effettuate delle escursioni

con bus gran turismo e guide turisti-che. C’è anche la possibilità di parte-cipare alle numerose escursioniorganizzate a Ferrara, Mantova,Verona, Venezia e Padova con la visi-ta a Palazzo Ducale. Inoltre, in hotel,sono previste serate danzanti accom-pagnate da orchestra e cantanti, ani-mazione e premi per i vincitori dellegare: ballo, briscola e canora.

Page 58: Mondo Agricolo n.1

L’INIZIATIVA è di “GIO” (Osservatorio interuniversitario di studi di Genere,Parità, Pari Opportunità costituito fra le Università di Roma La Sapienza,Roma Tre e Tor Vergata) e l’obiettivo è di far emergere le donne meritevoli ele loro competenze, attraverso l’autocandidatura a ricoprire incarichi eposizioni in via di rinnovo oppure vacanti, a seguito delle naturali scadenze.Raccogliendo e rilanciando quanto previsto dalla legge Golfo-Mosca numero120/2011 detta anche sulle ‘Quote Rosa’, e cioè che gli organi sociali dellesocietà quotate dovranno essere rinnovati riservando una quota pari adalmeno un quinto dei propri membri alle donne, GIO intende supportarel’obiettivo della legge. L’Osservatorio, ha l’obbiettivo principale di proseguireun confronto a più voci all’interno degli Atenei romani in relazione agli studie alle ricerche sulle problematiche di genere, su parità e pari opportunità,pensiero femminile e storia delle donne, presenza e rappresentanzafemminile nella società al fine di arricchire il dibattito in corso, favorire laconoscenza dei risultati raggiunti, contribuire ad una maggiore diffusione ecomunicazione delle iniziative intraprese nei diversi contesti universitari eistituzionali, anche attraverso la promozione di incontri, seminari e convegnia livello nazionale, europeo e internazionale. (info www.genderunivobs.it/)

58| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

Politica al femminile

di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA

L’IMPRESA-DONNA

È ANTICRISI

Noi donne di Confagricol-tura vogliamo credere inun 2013 migliore. Bisognapuntare forte i piedi perterra e chi, meglio di noipuò farlo? Il nostro settore‘tiene’ dal punto di vistaoccupazionale e ha grandipotenzialità di sviluppo.Sul fronte ‘di genere’, lepremesse, almeno dalpunto di vista dellapresenza femminile nelleliste delle candidature alleprossime elezioni sonobuone: il PD punta a farnearrivare in Parlamento il40% e gli altri schiera-menti non sono da meno.Dopo quello della politicao, magari, contempora-neamente serve l’impegnodell’economia.L’imprenditoria femminilepur in sofferenza, reagiscealla crisi meglio, ma secondo una ricercasulla condizioneeconomica delle donne in Italia, nel 2012permanevano tutte le discriminazionistrutturali checondizionano la vitafemminile. A partiredall’accesso al credito e al lavoro.Confagricoltura Donnas’impegnerà anche su questi temi.

Marina Di Muzio

Nonostante le forti difficoltà delle donnead accedere al mercato del lavoro e mal-grado gli effetti della crisi economica,l’Italia ha il primato in Europa pernumero di imprenditrici e di lavoratriciautonome e resta praticamente in pari (-0,04%) il saldo tra aperture e chiusuredi imprese “rosa” (-0,67% quello degliuomini). Questa leadership europea vie-ne confermata anche dal peso che l’im-prenditoria femminile ha sul totale delledonne occupate: in Italia questa quota èdel 16,2%, di gran lunga superiore al10,2% della media dell’area euro. Latenacia nelle avversità è una caratteristi-ca delle donne e le imprenditrici italia-ne, alle prese con una crisi che non sem-bra attenuarsi, ne sono una ulterioreriprova. L'Osservatorio dell'imprendito-ria femminile di Unioncamere segnalauna sostanziale tenuta nella dinamica

anagrafica delle imprese a guida femmi-nile: tra settembre 2011 e settembre2012 – periodo durante il quale il nume-ro delle imprese italiane si è complessi-vamente ridotto di 29.911 imprese – ilnumero delle imprese “rosa” ha fattoregistrare una lievissima riduzione (593unità in meno), attestandosi al valore di1.435.123 (pari al 23,5% di tutte leimprese italiane).In questo quadro - complessivamentecaratterizzato quindi da una sostanzialestabilità dell’imprenditoria femminile -va segnalata la vitalità di alcune regio-ni, dove il confronto nei dodici mesipresi in esame evidenzia una crescitaapprezzabile in termini assoluti delleimprese in rosa: segnatamente il Lazio(+1.149), la Sicilia (+873), la Toscana(+512) e la Lombardia (+342). Sono leforme giuridiche collettive quelle checontribuiscono maggiormente allatenuta, laddove le imprese individuali –le più semplici e più numerose in asso-luto – mostrano un lieve cedimento (-3.697 unità, pari ad una riduzione dello0,43% nel periodo considerato). In par-ticolare, le Società di capitale (+5.394 ilsaldo dei dodici mesi, pari ad una cre-scita del 2,56%) si confermano lo stru-mento più attrattivo per le donne chescelgono di fare impresa.

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All’interno della panoramica di macchine operatrici disponibili per la semplificazione della lavorazione del terreno, le attrezzature combinate rivestono un ruolo molto interessante. La combinazione di diversi utensili di lavorazione, permette non solo di integra-re diversi effetti di disturbo a carico del profilo del terreno lavorato, ma offre al contempo una maggior versatilità della macchina, il cui utilizzo può essere adattato alle diverse condizioni aziendali.Questo è il nuovo scenario ma/ag.

Il top della minima lavorazionefrutto di oltre 35 anni di esperienzanelle lavorazioni alternative

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VINOdi Barbara Mengozzi

62 | MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

“1500”

Immersione totale

di benessere

Bianco aromatico per eccellenzae impareggiabile protagonistadell’“happy hour” nei winebar, ilprofumato Gewürztraminer si staconquistando in Italia e all’esteroplatee sempre più vaste diappassionati e neofiti. È unsuo estimatore anche unochef di fama internazionalecome Heinz Beck, decoratocon tre stelle Michelin, che lodefinisce vino a tutto pastodal gusto delizioso. Vellutatoe inebriante per le sue tipichenote di petali di rosa e spezia-te, questo capolavoro dell’e-nologia altoatesina trova cul-la e roccaforte nelle nobilivigne collinari intorno a Ter-meno (in tedesco Tramin),straordinario mosaico di suolie microclimi dove tra sole e frescura,con il favore della mineralità del ter-reno, tutto concorre al raggiungimen-to dei massimi risultati. Ai doni elargiti dalla natura si aggiun-ge il valore della mano sapiente delproduttore, come nel caso della Can-tina Tramin, fondata nel 1898, attual-mente formata da 290 viticoltori cheinsieme possiedono 245 ettari divigneti e dal 2010 dotata di scenogra-fica sede, progettata dall’architettoWerner Tscholl, a dominare il sugge-stivo profilo vitato di Termeno. Gran-de tradizione, dunque, coniugata allavivace carica innovativa e alla tensio-ne alla qualità assoluta che negli ulti-mi decenni pervadono l’azienda, gra-zie alle scelte di Willi Stürz, il valenteenologo e direttore tecnico di CantinaTramin, determinato ad esprimere almeglio le virtù del terroir dosandoattentamente rispetto per la terra etecnologia. Di qui la crescita esponen-ziale della cantina, ormai sinonimo di

una sontuosa gamma di vini dell’Al-to Adige di alta identità e costantelivello qualitativo, connotati da ele-ganza e belle sinfonie olfattive, cele-brati e premiati in tutto il mondo. Ed

una autentica esplosione di profu-mi suadenti e di sensazioni alpalato si sprigiona dal vino cloudi Cantina Tramin, il Nussbau-mer – unanimemente annove-rato tra i migliori Gewürztrami-ner d’Italia – frutto di una rigo-rosa selezione delle uve prove-nienti dall’omonimo maso, unodei più antichi di Termeno:vigne preziose a circa 400 metridi altezza, ventilate dalle brezzedel Lago di Garda, soggette aforti escursioni termiche eimpiantate su terreni calcarei e

porfirei, così da regalare al vinoricchezza di aromi, spessore, sapidità.Dopo le esperte cure in vigna e la rac-colta dei grappoli in piccoli recipienti,in cantina vige il diktat dell’assenza diforzature e dello scrupolo nel preser-vare in ogni fase l’inconfondibilebagaglio del vitigno Gewürztraminer(vedi il nuovo centro di torchiaturache sfrutta la forza di gravità perrispettare appieno la materia prima).Corposo e godibilissimo, il Nussbau-mer, dal colore giallo-paglierinointenso, seduce il naso con iclassici sentori di rosa cani-na ai quali si mescolanonote di garofani, frutti tro-picali maturi, cannella. Inbocca è pieno e morbido,sintesi perfetta di calorefruttato e nerbo acido. Otti-mo con crostacei, paté difois gras, formaggi stagio-nati, sorprendente con lacucina asiatica, splendidocome vino da meditazione.

Gewürztraminer a “5 stelle”

NUSSBAUMER

Abbandonarsi al piacere della tavolarespirando nel silenzio l’aria tersadelle cime innevate e il profumo deilarici, con vista a perdita d’occhiosullo spettacolo delle Dolomiti. Nonè un sogno. Basta arrivare a pochichilometri da Bolzano, in quel diLana, e in una manciata di minutiraggiungere a 1.500 metri di altezza,rigorosamente solo con la funivia, illussuoso Vigilius Mountain Resort,realizzato su progetto dell’architettoMatteo Thun (lo stesso che ha firma-to le bellissime terme della vicinaMerano) con materiali locali e soste-nibili, come il legno e l’argilla, esecondo principi assolutamente eco-logici, coniugando semplicità, designe comfort. Un fantastico hotel a 5stelle che offre un centro benessere etante proposte gourmet nella tradi-zionale “Stube Ida” dedicata alle spe-cialità altoatesine e, soprattutto, nelpiù internazionale “1500”, ristorantedi alta classe premiato per il miglioreambiente nell’edizione 2012 dellaguida Gault Millau Südtirol, la “bib-bia” gastronomica austriaca. Un ristorante che spicca per location,

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La scenografica sede della Cantina Tramin dell’architetto Werner Tscholl

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eleganza essenziale, servizio, riccacantina e, principalmente, per unochef del calibro di Mauro Buffo: pas-sione, tecnica al servizio del gusto,solida esperienza acquisita in luoghicult della ristorazione (da GualtieroMarchesi al mitico El Bulli in CostaBrava, dal padovano tre stelle Miche-lin Le Calandre fino a Manhattan).Così, in raro equilibrio tra invenzio-ne e misura, tradizione e fantasia, masempre nel pieno rispetto delle mate-rie prime, Mauro delizia gli ospiti del1500 con la sua cucina giocata sullaleggerezza e sulla profondità deisapori, dai grandi classici ai piatti piùcreativi. Vedi, per dirne alcuni, la tar-tara di Grigia Alpina con verduredell’orto, salsa bernese ed emulsioneal curry, i tortellacci di grano sarace-no con ricotta affumicata e albicoc-che, la lombatina di cervo con pureadi scorzanera, insalatina, marmellatadi mirtilli e rafano, la guancia di

maialino da latte con quinoa e tacco-le, raviolo di pancetta e fagioli. In abbinamento con il seducenteGewürztraminer Nussbaumer lo Chefsuggerisce un dessert “da favola”.

Virgilus Mountain Resorta 1500 metri, si raggiunge solo con la funivia

Cremoso alle nocciolecon pan di spagna aereo al lebchuken,sorbetto alle pere e grappa e toffee salato,nocciole sabbiate e yogurt naturale

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64| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

Capire la crisi per migliorare il futuro

RIFLESSIONI SULLA SITUAZIONE ATTUALE DELL’AGRITURISMO

AGRITURISMOdi Giorgio Lo Surdo

Le valutazioni sull’andamentodell’agriturismo nel 2012 hannomesso in evidenza tutte le fragilità e lestorture del modo di “pensare”, daparte di alcuni “addetti ai lavori”, lacrisi economico-finanziaria in atto, equindi di affrontarla.La prima stortura sta nel non dare alleimprese consapevolezza dellasituazione: alcuni tendono aminimizzarla, addirittura acapovolgerla, annunciando, confantasiosi comunicati stampa, cresciteinesistenti, come se la crisi fosse“colpa” dell’agriturismo e non fosse ilcaso di ammetterlo. La crisi non èdell’agriturismo, è generale. E non c’è nulla da ammettere.Occorre, piuttosto, guardare conattenzione ai fenomeni che hainnescato, unica soluzione pertrovare vie di uscita settoriali, chepure sono possibili, e suggerirlealle imprese, che avvertono lacrisi in prima persona e hannobisogno di porvi rimedio.La seconda stortura stanell’immaginare che le soluzionialla crisi debba trovarle solo, osoprat-tutto, il governo. Non vi èdubbio sul fatto che il turismoitaliano è da sempre orfano dipolitiche organiche di sostegno,che vanno dunque sollecitate conforza. Ma è certo che ogni

impresa, anche associandosi conaltre, può fare “qualcosa” permigliorare la qualità dellapropria offerta e della propriavisibilità sul mercato attraversointernet. D’altra parte le rispostegovernative (se maiarriveranno!), soprattutto inquesto momento di gravedifficoltà finanziaria, nonpossono certamente faremiracoli.

Da questo deriva un’altra stortura:l’idea astratta che l’impresa è “buona ebrava” in quanto tale, perché producee dà lavoro. Non è esattamente così e gli stessiimprenditori se ne rendono conto.Soprattutto per quanto riguarda lapromozione, ci sono imprese virtuosee altre pigre, alcune ben organizzate ealtre no, imprenditori cheall’agriturismo si dedicano con forteimpegno, oppure che lo praticano“distrattamente” come attività “atempo perso”. Il censimento dell’agricoltura, adesempio, ha evidenziato che leimprese agricole hanno un tasso di

informatizzazione del 3,3%: inparticolare per l’agriturismo, che sivende soprattutto tramite internet.Questo dato richiede attentariflessione. E chi dice che va tuttobene, ha la grave responsabilità ditrascurare questo problema, cheormai va ben oltre le diatribenazionali per proiettarsi sullaconcorrenza internazionale, che dellenostre alchimie comunicazionaliinterne poco si occupa. L’agriturismoha straordinarie opportunità per farprevalere i propri “contenuti” sullepenalizzazioni che arrivano dallacrisi. Ma questi contenuti hannobisogno di una comunicazione piùefficace, più diffusa, più ricca distimoli emozionali. Il turismo va sostenuto con messaggiche suscitino nei possibili ospitifantasia, liberazione dagli affanniquotidiani, benessere. Questo, soprattutto l’agriturismo,deve imparare a comunicarlo meglio,anche perché l’offerta continua acrescere, mentre la domanda(soprattutto interna) tende acontrarsi.

“Le prossime elezioni - ha dichiarato VittoriaBrancaccio, presidente di Agriturist - sarannocruciali per la ripresa del turismo: ai programmidei partiti chiediamo impegni precisi. Laresponsabilità del settore va affidata a persone diprovata esperienza, nel quadro di un ripristinatoministero del Turismo e di un coordinamento fortefra Stato e Regioni. L’Italia ha le carte in regola perrecuperare il 20% di domanda turistica

internazionale perduto negli ultimi dieci anni, ma non sono più consentiteimprovvisazioni, incarichi clientelari e rivendicazioni localistiche. L’agricoltura,ben oltre l’agriturismo, può dare un contributo importante alla conservazionedei paesaggi e alla qualità dell’offerta enogastronomica”.

Brancaccio: «Decisive le prossime elezioni»

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GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO |65

IL MARKETING PER IL TURISMO RURALE

Comunicare la vacanza è un investimento

sportivo, economico, di relax,religioso, archeologico, dell’arteminore, ecc.); focalizza l’attenzionesoprattutto sul cosiddetto “turismominore”, sulle “nuove vacanze” ,quelle distanti dalle mete culturali ebalneari più famose e consolidate,ma che valorizzano le tante risorseterritoriali spesso trascurate.

Ragiona quindi sulle caratteristiche esul buon uso dei diversi mezzi dicomunicazione che un operatoreturistico ha a disposizione per farsiconoscere; in primis il sito web, maanche i social network, i socialshopping, le guide cartacee, icofanetti-regalo, le fiere e borseturistiche, ecc. La comunicazionespesso viene trascurata daglioperatori, per mancanza di tempo omagari di risorse finanziarie. Nientedi più sbagliato, avverte l’autore. «Iltempo per una buona promozioneva trovato; su di essa si deveinvestire, perché altrimenti tuttol’impegno ed il denaro che si è spesoper organizzare l’accoglienza rischiadi finire con le spalle al muro:sempre più economie, sempre menoospiti e infine la rinuncia aproseguire». Il business del turismotiene, nonostante tutto. «L’Italia, inparticolare quella del turismo“minore”, ha – annota Lo Surdo -risorse per attrarre nuovi visitatori,che deve meglio far conoscere. Eogni operatore turistico, per piccoloche sia, può trarre beneficio daquesto prezioso patrimoniocomune». G. M.

Due viandanti alla scoperta della lororegione, raccontano le loro esperienze“avventurose”. Nasce così il libro di PaoloMerlini e Maurizio Silvestri “Un altro viaggionelle Marche” (Èxòrma, 2012, pp. 160, 13,50euro). Un libro di “antiviaggio” con le fotod’autore di Mario Dondero - in luoghivolutamente inusuali e lontani dal turismodi massa, raggiunti senz’auto, con i mezzialternativi della “bassa velocità”, cioè iregionali lenti come bradipi, le corriere, iminibus di montagna. Si scoprono cosìodori e sapori, i frutti della terra, i cibi delbuon ristoro… G. M.

Il giro delle Marche in 8 giorni

Un’utile guida per migliorare

la strategia di promozione

anche in aree meno note

Isistemi di “vendita” del turismosono di fronte ad una vera epropria rivoluzione, legata

soprattutto alla diffusione di internet.Gli operatori devono adeguarsi alnuovo, aggiornarsi, individuarenuove strategie di comunicazione.Il volume “Il marketing delle nuovevacanze” (Agra Editrice, ottobre2012, 116 pp, 18 euro) di Giorgio LoSurdo spiega efficacemente leprincipali novità e dà suggerimentiper mettere in condizione chigestisce un’azienda turistico-ricettivadi migliorare la propria strategiapromozionale.Lo Surdo, che si occupa da 35 anni diturismo rurale ed è direttorenazionale di Agriturist, ha una solidaesperienza di studio, assistenza eformazione professionale in materia.Il libro nasce da una serie di appuntiscaturiti da tanti incontri conoperatori dell’ospitalità, attivisoprattutto in località rurali.Esamina il mercato delle vacanze e leprincipali motivazioni “tematiche”del turismo (culturale, ecologico,enogastronomico, escursionistico,

BUONO A SAPERSI...

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Pino Daniele stile militare, con cappellino e

tuta mimetica, è un “soldato del rock”, di

quel neapolitan power che si affermò negli

anni Settanta. Oggi quel “movimento musica-

le” lo vuole ricordare ed esaltare e lo farà il

12 luglio in un concerto-evento che si terrà a

Napoli in piazza del Plebiscito, luogo simbolo

della città partenopea per la musica napoleta-

na, ma anche italiana ed internazionale.

Il nuovo grande appuntamento live “Napuleè – Tutta n’ata storia” si terrà a cinque anni

di distanza dallo storico concerto in cui

il grande cantautore e chitarrista festeggiò

i trent’anni di carriera. Per ricordare l’evento

di allora e per «scaldare gli animi» in vista

della nuova kermesse a fine gennaio è arriva-

to nei negozi un cofanetto contenente CD e

DVD dello storico concerto del 20008 che si

intitola “Vai Mò – Live in Napoli” (Blue

Drag/Sony Music, 2013). Evento e cofanetto

arrivano dopo cinque concerti sold out al

Palapartenope di Napoli (con 20 mila biglietti

venduti). Per il nuovo appuntamento sono

già in prevendita i biglietti (online su

www.go2.it) . Parlavamo di “neapolitan

power”: Pino ha già chiamato a raccolta

gli amici di sempre che quel movimento

alimentarono all’epoca. Tutti insieme, ancora

una volta, «una volta nuova», nello storico e

magico scenario di Piazza del Plebiscito, con

grandi big della musica italiana (non ci sarà

Eric Clapton con cui però Pino realizzerà un

evento l’anno prossimo). “Durante il

concerto del 2008 – racconta Daniele - si è

venuta a creare un'atmosfera di festa.

Abbiamo voluto conservare nella memoria

questo nuovo modo di far musica, quel

modo di stare insieme divertendoci, uniti dal

cuore, l'anima e i sentimenti. A luglio

riproporremo questa formula ma, guardando

al mio repertorio, sperimenterò di più.

Offriremo quasi 40 anni di musica

partenopea, tra radici e nuovi linguaggi".

Saliranno sul palco 25 ospiti tra musicisti e

interpreti, italiani e internazionali». Il live sarà

trasmesso in prima serata tv e realizzato in

collaborazione con Ballandi Entertainment.

Favola onirica, visionaria e dissacratoriaquella di "Cenerentola la partemancante", proposta all'Auditorium Parcodella Musica di Roma. E' opera del vocaliststorico del Banco del Mutuo SoccorsoFrancesco Di Giacomo, del video artistaFabio Massimo Iaquone e del musicistaPaolo Sentinelli. Uno spettacolo di "digital

video theatre" che virtualizza e ridisegna lo spazio scenico.Cenerentola si presenta come una danzatrice sufi, che roteanell'immobilità. Poi la scopa diviene un fucile puntato alla tempiadella fiaba. Abituiamoci da subito ad una Cenerentola-altra, menoarrendevole e più libertaria che, al principe azzurro, preferisce ilvampiro. Nelle proiezioni non i simpatici topini disneyani magiganteschi ratti, elaborati elettronicamente. Di Giacomo, in scena,è una sorta di anti-grillo parlante che intervalla alla narrazione,suggestive canzoni. Emerge la melodia dal caos emozionale.

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L’ALBUM POSTUMO DI ERNESTO DE PASCALE CD-DVD DI PINO DANIELE

Concerto evento a luglio, tra radicie nuovi linguaggi

CAMPI SONORI

Sette canzoni, pensate,cantate e suonate, nellanotte feconda di creatività,mentre la città dorme.Nasce così “Seven SongsWhile The City is Slee-ping”, l’album postumodi Ernesto De Pascale,noto critico musicalefiorentino, conduttoreradiofonico e produttore,ma anche artista, prematuramentescomparso due anni fa. Il disco vieneora alla luce grazie ai suoi amici ecollaboratori più stretti, quel team concui portava avanti le tante iniziative deIl Popolo del Blues, l’etichetta che prendevail nome da una sua nota trasmissioneradiofonica. A partire dalle registrazionipianoforte e voce, De Pascale ha poiiniziato a coinvolgere amici e musicistiper aggiungere i loro contributi allecanzoni, nell'intento di costruire unalbum dalle atmosfere volutamenteacustiche. Era riuscito a completaresolo due brani, gli altri lo hanno fattoGuido Melis (già responsabile della

parte tecnica degli ultimilavori musicali di DePascale) e Giulia Nuti(violinista, che proseguel’impegno de il Popolodel Blues) raccogliendoe montando i contributioriginariamente previsti.Tra gli ospiti presenti,il pianista newyorkeseKenny White, che ha

scritto l’arrangiamento per archi , ilcontrabbassista Lorenzo Feliciati, ilcoro Vocintransito, il sassofonista DarioCecchini , i chitarristi Marco Lamioni,Nicola Demontis e Paolo Giorgi; specialguest dagli Stati Uniti il trombettistaFabio Morgera. Fondamentale l'apporto di GiovanniDe Liguori, produttore esecutivodell'album, di Michele Manzotti eFabrizio Berti. Il ricavato delle venditedell'album da parte del Popolo del Bluessarà devoluto ad attività volte a promuoverel'arte e la musica tra i giovani, tematicaverso la quale Ernesto De Pascale eraparticolarmente sensibile.

Cenerentola, danza sufi e spari alla fiaba

di Gaetano Menna

Canzoni acustiche e ispiratementre la città dorme

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