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Modelli di psicologia e psicopatologia
dello sviluppo
G. Carmelita Russo Neuropsichiatra Infantile, Ospedale Acireale ASP 3 Catania
L’autonomia personale e sociale si costruisce in un con$nuo feed-‐back tra individuo e ambiente. Lo sviluppo si intreccia lungo linee evolu4ve che coinvolgono le sfere neuromotoria, cogni$va, linguis$ca, affe7va e relazionale Lo sviluppo procede per fasi, ciascuna delle quali integra le competenze sviluppate nelle preceden4: • un modesto ritardo nello sviluppo di una fase si considera poco rilevante,
se l’evoluzione procede armonicamente nelle diverse sfere • uno sviluppo disarmonico tra le diverse sfere è invece indica4vo di
potenziali problema4che. • condo>e apparentemente abnormi possono considerarso fisiologiche o
parafisiologiche in rapporto alla fase evolu4va, al contesto di vita o alle variabili culturali
Lo sviluppo normale
La prima infanzia (0-2 anni): l’attaccamento
Sv. neuromotorio Sv. cogni$vo e linguaggio Sv. affe7vo-‐relazionale
Dai riflessi inna4 allo sviluppo del sensomotorio
Dai riflessi ad azioni volontarie Sorriso endogeno Imitazione espressioni dell’adulto
Sorriso esogeno (dai 4 mesi) Paura dell’estraneo (8 mesi) Ansia separazione (18 mesi)
Umore legato agli is4n4 (I anno) Sintonia con l’ambiente (II anno)
Psicopatologia: Sintomi somatici – Sindromi anaclitiche
Disregolazioni dell’alimentazione e del sonno
La seconda infanzia (2-3 anni): l’esperienza transizionale
Sv. neuromotorio Sv. cogni$vo e linguaggio Sv. affe7vo-‐relazionale
Deambulazione Equilibrio
Movimen4 segmentari finalizza4
Gioco simbolico Frasi brevi
Capacità variabili di concentrazione e di
autocontrollo
Sensazioni posi4ve e nega4ve Espressione affeSva organizzata
Prima fase opposi4va Senso dell’iden4tà di genere
Fobie fisiologiche
Psicopatologia: Disarmonie di sviluppo – Sindrome ansiosa da separazione
Neo-fobie e altri disturbi alimentari (DCA)
L’età pre-scolare (3-6 anni): la prima socializzazione
Sv. neuromotorio Sv. cogni$vo e linguaggio Sv. affe7vo-‐relazionale
Autonomie primarie Prassie fini
Gioco del “far finta” Frasi complesse
Pensiero egocentrico Pensiero intui4vo, pre-‐logico
Pensiero animis4co Gius4zia immanente
Controllo emo4vo Comparsa sensi di colpa
Espressione sensazioni complesse Ansia di perdita “Fase del cero>o” Rivalità fraterna
Amico immaginario
Psicopatologia: Sindrome ansiosa da separazione – Fobie scolari – D. Ossessivo-Compulsivo
Disturbi del comportamento, ADHD – Condotte regressive – DCA
La latenza (6-12 anni): la relazione con i pari
Sv. neuromotorio Sv. cogni$vo e linguaggio Sv. affe7vo-‐relazionale
Organizzazione prassica completa e autonoma
Aumento della forza muscolare e della capacità prestazionale
Concentrazione stabilizzata Pensiero operazionale
Comprensione causa-‐effe>o Punto di vista dell’altro Capacità associa4va
Conservazione Reversibilità Categorie
Iden4ficazione con il genitore del proprio sesso e con adul4
non genitoriali Interazione tra pari (dello
stesso sesso) Moratoria delle pulsioni
Psicopatologia: Fobie scolari – Sindromi nevrotiche strutturate – DCA
Sindromi ticcose – Insuccesso scolastico
Sensorimotorio Pensiero preoperazionale Operazioni concrete Operazioni formali 0-‐2 anni 2-‐7 anni 7-‐11 anni 11 anni – fine adolescenza
Biologia ed esperienza concorrono a produrre comportamen4 appresi Se il bambino riceve uno s4molo produce una risposta consapevole Con la maggiore mobilità le esperienze si mol4plicano
I bambini usano i simboli e il linguaggio in modo più ampio, ma non sono in grado di pensare in modo logico o deduSvo: pensiero e ragionamento sono intui$vi
Il pensiero egocentrico è sos4tuito dal pensiero operazionale, cara>erizzato dalla ricerca di informazioni esterne Comprensione del punto di vista altrui Categorizzazione
I bambini possono pensare in modo astraEo, fare ragionamen4 deduSvi e definire conceS astraS
Realizzazioni fondamentali entro la fine di ciascun periodo Persistenza dell’oggeEo (esiste indipendentemente dal bambino) Simbolizzazione (mediante simboli mentali e parole)
Senso di gius$zia immanente (la punizione per i comportamen4 caSvi è inevitabile) Egocentrismo (si sentono centro dell’ universo, non comprendono il punto di vista altrui) Causalità fenomenologica (even4 simultanei sono considera4 causa4 uno dall’altro) Pensiero animis$co (agli even4 fisici e agli oggeS sono a>ribui4 sen4men4 e intenzioni)
Conservazione (riconoscimento che una palla di argilla rimodellata in un tubo con4ene la stessa quan4tà di argilla) Reversibilità (il ghiaccio cambia in acqua e torna nuovamente ad essere ghiaccio)
Non tuS i bambini entrato in questo stadio nello stesso tempo o nello stesso modo
Piaget: stadi dello sviluppo cognitivo
Freud: teoria pulsionale dello sviluppo • Sviluppo psicosessuale: segue il des4no delle energie libidiche • Le pulsioni cos4tuiscono la spinta alla relazione • Localizzazioni nel corpo degli inves4men4 libidici: zone erogene
Stadi di sviluppo della libido: • Stadio orale
-‐ stadio precoce di suzione pre-‐ambivalente -‐ stadio sadico-‐orale, del mordere
• Stadio anale -‐ stadio evacua4vo -‐ stadio riten4vo
• (Stadio uretrale) • Stadio fallico, complesso edipico • Periodo di latenza (rimozione, iden4ficazione) • Stadio genitale
La psicopatologia è concomitante alla fissazione a un determinato stadio di sviluppo, cioè a una dife>osa o mancata evoluzione
Freud: stadio orale
Descrizione Bisogni, percezioni e modalità espressive del neonato sono centrate sopra>u>o sulla bocca, le labbra, la lingua Dominante nei primi 18 mesi di vita Sensazioni: sete, fame, s4molazioni taSli del capezzolo, deglu4zione, sazietà Triade orale: mangiare, raggiungere il rilassamento, dormire Le necessità libidiche (ero4smo orale) predominano all’inizio della fase orale; successivamente sono frammiste a componen4 aggressive (sadismo orale): mordere, mas4care, sputare sono azioni che traducono le primi4ve fantasie divoran4 e distruSve
Obie7vi Stabilire una dipendenza fiduciosa dagli oggeS di nutrimento e di sostegno Gra4ficare le spinte libidiche orali senza eccessivo confli>o per i desideri sadici orali
CaraEere Il successo nella risoluzione della fase orale è alla base dell’armonica capacità di dare e ricevere, del senso di fiducia negli altri, dell’autonomia e della fiducia in sé stessi
Patologia Eccessive gra4ficazioni o deprivazioni orali contribuiscono a indurre narcisismo, invida, gelosia, pessimismo, esagerata tendenza a essere esigen4 I cara>eri orali sono spesso eccessivamente dipenden4; vogliono essere nutri4, ma ben di rado danno al fine di ricevere; sono spesso estremamente dipenden4 dagli oggeS per il mantenimento della propria autos4ma
Freud: stadio anale Descrizione Controllo neuromuscolare sugli sfinteri e controllo volontario su ritenzione e espulsione delle feci
Dominante all’incirca dal primo al terzo anno di vita Intensificazione di impulsi aggressivi frammis4 a componen4 libidiche L’acquisizione del controllo sfinterico è associata a un progressivo passaggio dalla passività all’aSvità; i confliS sul controllo anale e la lo>a con il genitore sulla ritenzione o l’espulsione delle feci danno luogo a una crescente ambivalenza L’ero4smo anale si riferisce al piacere sessuale nel funzionamento dell’ano, sia nella ritenzione delle feci, sia nel presentarle come un dono prezioso al genitore Il sadismo anale si riferisce all’espressione dei desideri aggressivi connessi con l’emissione delle feci, intese come armi poten4 è distruSve Ques4 desideri sono spesso eviden4 nelle fantasie infan4li di bombardamen4 ed esplosioni
Obie7vi Lo>are per l’indipendenza dal controllo del genitore L’eccessivo controllo (ritenzione fecale) o la perdita del controllo (sporcarsi) sono tenta4vi del bambino di raggiungere l’indipendenza
CaraEere Il successo nella risoluzione della fase anale fornisce è alla base dell’autonomia personale: della capacità di prendere inizia4va senza eccessivi senso di colpa, vergogna, della capacità di cooperazione spontanea senza eccessiva os4nazione, autosvalutazione o frustrazione
Patologia Dall’ero4smo anale e dalle difese aSvate nei suoi confron4 derivano ordine, os4nazione, caparbietà, frugalità, parsimonia Quando le difese nei confron4 dei traS anali sono poco efficaci, emergono elevata ambivalenza, mancanza di pulizia, disordine, disobbedienza, collera e tendenze sadomasochis4che Cara>eris4che e difese anali si osservano 4picamente nei disturbi ossessivo-‐compulsivi
Freud: stadio uretrale
Descrizione Intermedio tra s. anale e s. fallico; in realtà non ne parla Freud, ma Erikson e Winnico> L’ero4smo uretrale si riferisce al piacere nella minzione e nella ritenzione uretrale Anche il funzionamento uretrale può essere inves4to di qualità sadiche La perdita del controllo uretrale nell’enuresi può avere significato regressivo
Obie7vi Acquisire capacità di controllo
CaraEere Il controllo uretrale fornisce un senso di orgoglio e capacità personale derivata dall’aSvità L’aSvità uretrale è un’area in cui il bambino può confrontarsi con l’aSvità più adulta del padre La risoluzione del confli>o uretrale prepara il campo per lo sviluppo dell’iden4tà di genere
Patologia I traS predominan4 sono compe44vità e ambizione, probabilmente correla4 alla compensazione per la vergogna causata dalla perdita del controllo uretrale
Freud: stadio fallico
Descrizione Lo stadio fallico può iniziare nel terzo anno e proseguire all’incirca fino alla fine del quinto anno È cara>erizzato dall’a>enzione agli interessi sessuali e alla s4molazione dell’area genitale Il pene diventa l’organo di interesse principale per i bambini di entrambi i sessi e la mancanza del pene nella donna è considerata evidenza di castrazione Lo stadio fallico è associato a un aumento della masturbazione genitale, accompagnato da fantasie prevalentemente inconsce di coinvolgimento sessuale con il genitore del sesso opposto La minaccia e l’ansia di castrazione sorgono in connessione con il senso di colpa per la masturbazione e i desideri edipici
Obie7vi Focalizzare l’interesse ero4co nell’area genitale pone le basi dell’iden4tà di genere e orienta i residui dei preceden4 stadi di sviluppo psicosessuale in senso prevalentemente genitale-‐sessuale Lo stabilirsi della situazione edipica è essenziale per la promozione delle successive iden4ficazioni
CaraEere Lo stadio fallico fonda l’emergente senso di iden4tà sessuale: curiosità senza imbarazzo, inizia4va senza colpa, senso di padronanza nei confron4 degli impulsi La risoluzione del complesso di Edipo alla fine del periodo fallico rafforza la regolazione delle pulsioni e il loro indirizzo verso fini costruSvi; fonte interna della regolazione è il superego, che si basa sulle iden4ficazioni derivate principalmente dalle figure parentali
Patologia I traS patologici riconducibili al coinvolgimento fallico-‐edipico sono sufficientemente complessi da comprendere pra4camente l’intero sviluppo nevro4co
Freud: stadio della latenza Descrizione Rela4va quiescenza delle pulsioni sessuali fra la risoluzione del complesso di Edipo e
l’adolescenza (da circa 5-‐6 anni fino a circa 11-‐13 anni) Il superego e la maturazione dell’ego perme>ono un maggiore controllo sugli impulsi is4n4vi Periodo cara>erizzato da affiliazioni omosessuali e dalla sublimazione delle energie libidiche e aggressive in aSvità di apprendimento e di gioco, di esplorazione dell’ambiente e di miglioramento delle abilità opera4ve e sociali La forza degli elemen4 regolatori genera condo>e ossessive e ipercontrollan4
Obie7vi Integrare le iden4ficazioni edipiche e consolidare l’iden4tà di ruolo sessuale Sviluppare gli appara4 dell’ego e di capacità di padronanza Ampliare i riferimen4 iden4ficatori con figure esterne alla famiglia (insegnan4, allenatori…)
CaraEere È un periodo di integrazione e consolidamento delle modalità di funzionamento ada>a4vo precedentemente sviluppate: il bambino può sviluppare un senso di industriosità, la capacità di controllare oggeS e conceS, funzionamento autonomo e inizia4va, base della successiva maturità lavora4va e affeSva adulta
Patologia Il pericolo può sorgere sia dalla mancanza che dall’eccesso di sviluppo dei controlli interiori La mancanza di controllo può impedire al bambini di sublimare a sufficienza le energie negli interessi dell’apprendimento e nello sviluppo di capacità Un eccesso di controllo, tu>avia, può causare una chiusura prematura dello sviluppo della personalità e un’elaborazione precoce di traS ossessivi di cara>ere
Freud: stadio genitale Descrizione Va dall’inizio della pubertà (11-‐13 anni) alla giovane età adulta ed è a>ualmente dis4nto in
preadolescenza, prima adolescenza, media adolescenza, tarda adolescenza e post-‐adolescenza La maturazione dei sistemi ormonali conduce a un’intensificazione degli impulsi, sopra>u>o quelli libidici, che produce una regressione nell’organizzazione della personalità, riaprendo i confliS dei preceden4 stadi e prospe>ando l’opportunità di una loro nuova risoluzione, nella direzione del raggiungimento di un’iden4tà sessuale matura e adulta
Obie7vi Elaborare la dipendenza dai genitori e instaurare relazioni ogge>uali mature (non “incestuose”) Maturare l’iden4tà personale, acce>are e integrare ruoli e funzioni adulte Sviluppare nuovi ada>amen4 alle a>ese sociali e ai valori culturali
CaraEere Il successo della risoluzione e della reintegrazione dei preceden4 stadi psicosessuali nell’adolescente pone le basi per una soddisfacente capacità di autorealizzazione e di partecipazione, nel lavoro e nell’amore, nell’applicazione crea4va e produSva a scopi e valori
Patologia Le deviazioni patologiche dovute alla mancata risoluzione di questo stadio dello sviluppo sono numerose e complesse, correlabili all’intero spe>ro dei residui psicopatologici Insuccessi più specifici nel risolvere i problemi adolescenziali sono sta4 descriS da Erikson come “blocco dell’iden4tà”, “diffusione dell’iden4tà”, “moratoria dell’iden4tà”
Winnicott: la relazione madre-bambino “Se ci me>essimo a descrivere un la>ante ci accorgeremmo che s4amo descrivendo una la>ante con qualcuno. Il bambino piccolo non può esistere da solo, ma è fondamentalmente parte di una relazione” (1965)
• Lo sviluppo è la difficile conquista della coesione e dell’unità della persona: un sé dinamico, nella dialeSca tra il vero sé (auten4co, da proteggere) e il falso sé (meno auten4co ma necessario per l’equilibrio)
• Dalla centralità della pulsione alla centralità del bisogno • Ruolo della madre sufficientemente buona, capace all’inizio di sviluppare la totale riceSvità della “preoccupazione materna primaria”, capace di illudere per poi gradualmente disilludere
• Ogge6o transizionale (4-‐12 mesi): con la sua funzione di ponte tra la realtà interna ed esterna, facilità l’elaborazione dell’onnipotenza infan4le e della separazione dalla madre
• La funzione transizionale permane nell’adulto come spazio della crea4vità • Se l’ogge>o transizionale svolge una funzione evolu4va, l’ogge5o fe6ccio (o ogge5o tossico, ad esempio la droga) rinforza la dipendenza assoluta camuffata da autonomia, distoglie tanto da sé quanto dalla realtà
Winnicott: sviluppo emozionale primario Dipendenza • Dipendenza assoluta (0-‐6 mesi): totalmente inconsapevole unità madre-‐bambino • Dipendenza rela$va (6 mesi – 2 anni): graduale consapevolezza dei bisogni e della dipendenza; graduale importanza del padre e della coppia genitoriale
• Indipendenza (o dipendenza matura, Fairbairn): cruciale nella pubertà e nell’adolescenza, si cara>erizza per l’introiezione dell’ambiente a sostegno dell’Io
Organizzazione • Alla nascita il bambino, incapace di dis4nguere interno/esterno e di affrontare il mondo, è vulnerabile e bisognoso di contenimento che si realizza nella dipendenza reciproca della preoccupazione materna primaria
• La madre passa dalla dipendenza reciproca al recupero graduale della propria iden4tà separata, “filtrando” per il bambino frammen4 acce>abili di realtà
• La dinamica organizzazione/disorganizzazione si ripropone a più livelli per tu>a la vita Integrazione • All’inizio il bambino non possiede il senso dell’unità corporea: l’holding materno svolge funzione unificante, di sostegno e contenimento, supportando l’Io sono
• L’handling (= manipolazione) materno favorisce invece nel bambino la personalizzazione, l’inves4mento psichico differenziato del corpo
• Con l’object presen6ng la madre introduce il bambino all’incontro con il mondo In questo processo è cruciale il tempo: la madre empa4camente prima an4cipa, quindi differisce di intervalli tollerabili le risposte ai bisogni, favorendo l’acquisizione della costanza dell’ogge>o