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ruggero-castaldo
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Modalità ventilatorie
Obiettivi
• Classificazione delle tecniche di ventilazione• Comprensione delle peculiarità delle diverse
modalità di ventilazione• Familiarizzazione con i principali termini in uso
riferiti al settaggio dei ventilatori
Modalità ventilatorie
Durante il ciclo respiratorio, paziente e ventilatore interagiscono in modo differente, dando ognuno il proprio contributo allo svolgimento del lavoro
respiratorio
Modalità ventilatorie
Le varie modalità ventilatorie rappresentano l’insieme delle scelte fatte dall’operatore sul come
far funzionare il respiratore automatico
Modalità ventilatorie
Esistono svariate classificazioni delle modalità ventilatorie
Esistono molte sigle, spesso simili, che però talora indicano modalità di ventilazione differente a
seconda del tipo di ventilatore usato
Classificazione delle tecniche di ventilazione
Si possono distinguere le modalità ventilatorie in base a come viene iniziata l’inspirazione :
1. Modalità assistita2. Modalità controllata
Classificazione delle tecniche di ventilazione
Modalità assistita
• Il paziente inizia e termina l’atto respiratorio
• Il ventilatore aiuta il paziente nel lavoro respiratorio
Classificazione delle tecniche di ventilazione
Modalità controllata
• Il ventilatore inizia e termina l’atto respiratorio e svolge interamente il lavoro respiratorio
Classificazione delle tecniche di ventilazione
Si possono distinguere le tecniche di ventilazione in base a chi fa il lavoro
respiratorio :1. Supporto totale2. Supporto parziale
Classificazione delle tecniche di ventilazione
Supporto totale
• Tutto il lavoro respiratorio è svolto dal ventilatore
Classificazione delle tecniche di ventilazione
Supporto parziale a volume o a pressione
• Parte del lavoro respiratorio è sostenuto dal paziente
PEEP
P ositiveE ndE xpiratoryP ressure
PEEP
Consiste nell’applicazione di una pressione positiva di fine espirazione durante
ventilazione meccanica a pressione positiva intermittente invasiva e non invasiva
PEEP
Effetti • Insufficienza respiratoria ipossiemica In questi casi l’applicazione di una PEEP esterna
consente il reclutamento alveolare, cioè apre e rende disponibili per gli scambi gassosi
alveoli precedentemente non ventilati
PEEP
Effetti • Insufficienza respiratoria ipercapnica
L’ostacolo all’espirazione conduce ad iperinflazione dinamica con una pressione positiva chiamata PEEP intrinseca. Questo
fenomeno è principalmente legato all’ostruzione delle piccole vie aeree
PEEP
Effetti • Insufficienza respiratoria ipercapnica
Applicando una PEEP esterna si riduce il lavoro respiratorio senza influenzare né il flusso
espiratorio né la pressione a monte del punto di chiusura (cioè la PEEP intrinseca). Risultato
finale : maggior lavaggio alveolare con eliminazione di CO2
IPAP/EPAP Vs PS/PEEP
Alcuni ventilatori hanno una pressione inspiratoria denominata IPAP (Inspiratory
Positive Airway Pressure) ed una espiratoria chiamata EPAP (Expiratory Positive Airway
Pressure) anziché le denominazioni classiche di pressione di supporto (PS) e PEEP.
IPAP/EPAP Vs PS/PEEP
La differenza è che di solito i circuiti IPAP ed EPAP sono separati e quindi il ventilatore
produce esattamente le pressioni impostate.Se il settaggio è : IPAP 20 EPAP 5Il ventilatore erogherà un pressione inspiratoria
di 20 cm H2O
IPAP/EPAP Vs PS/PEEP
Se il ventilatore lavora con PS + PEEP di solito somma le due pressioni
Se il settaggio è : PS 20 PEEP 5Il ventilatore erogherà una pressione inspiratoria
di 25 cm H2O
PSVPressure Support Ventilation
È la tecnica di ventilazione non invasiva più utilizzata ed è di dimostrata efficacia sia nelle
riacutizzazioni della bronchite cronica, sia nello svezzamento ed in altre situazioni cliniche
Pressure Support Ventilation
•Il paziente inizia l’inspirazione attivando il ventilatore•Il ventilatore eroga una pressione inspiratoria predeterminata dall’operatore•Il tempo inspiratorio è flusso dipendente
Pressure Support Ventilation
Il paziente deve avere un sufficiente drive respiratorio per essere in grado di attivare il
ventilatore
Pressure Support Ventilationil ventilatore si attiva mediante trigger
inspiratorio a pressione o a flusso•Trigger a pressione : la contrazione dei muscoli inspiratori genera una depressione nel circuito che, quando oltrepassa la soglia impostata, innesca il ventilatore•Trigger a flusso : il ventilatore è attivato dall’inizio del flusso d’aria chiamato dal paziente all’inizio dell’inspirazione
Pressure Support VentilationTrigger a pressione e a flusso
Pressure Support Ventilation
Il ciclaggio del ventilatore dalla fase inspiratoria a quella espiratoria è determinato dalla caduta di
flusso espiratorio
Pressure Support Ventilation
Se il trigger espiratorio è al 30%, vuol dire che quando la caduta di flusso inspiratorio raggiunge il 30% del picco di flusso, il ventilatore ciclerà in
espirazione ed aprirà la valvola espiratoria
Trigger espiratorio
Pressure Support VentilationIn modalità PSV l’operatore dovrà impostare :
•La FiO2•La pressione di supporto inspiratoria (PS)•La PEEP•Il trigger inspiratorio•Il trigger espiratorio•La rampa (velocità di raggiungimento della PS impostata)
Pressure Support Ventilation
A titolo indicativo, le pressioni necessarie nella maggior parte dei pazienti sono :
•Pressione di supporto >> 16-18 cm H2O•PEEP >> 4-5 cm H2O
BIPAP - APRV
BI-phasicP-ositiveA-irwayP-ressure
BIPAP - APRV
A-irwayP-ressureR-eleaseV-entilation
BIPAP - APRV
Il ventilatore è regolato per oscillare tra due livelli di PEEP
•PEEP alta•PEEP bassa
BIPAP - APRV
Il paziente respira spontaneamente su entrambi i livelli di PEEP e il supporto
ventilatorio è dato dalle variazioni cicliche di livello di PEEP
BIPAP - APRV
Quando il ventilatore passa da PEEP bassa a quella alta si ha un’insufflazione
meccanica
Quando viceversa il ventilatore passa dalla PEEP alta a quella bassa si ha
un’espirazione meccanica
BIPAP - APRVL’operatore deve scegliere :
•Il livello della PEEP alta•Il livello della PEEP bassa•La frequenza di ciclaggio tra i due livelli•La percentuale di tempo trascorso a PEEP alta rispetto a quello a PEEP bassa
BIPAP - APRV
Anche in questa modalità ventilatoria il paziente deve avere una buona attività
respiratoria spontanea
SIMVSynchronised Intermittent Mandatory Ventilation
In questa modalità il paziente può respirare spontaneamente e questi atti hanno un Vt dipendente dalla capacità del paziente;Il ventilatore garantisce una frequenza respiratoria minima con atti a Vt predefinito o a supporto di pressione
SIMVGli atti impostati vengono erogati con una
sincronizzazione sullo sforzo inspiratorio del paziente
Se il paziente non fa nessuno sforzo inspiratorio nel periodo di tempo in cui il ventilatore è pronto
ad intervenire, allora la macchina eroga l’atto impostato
SIMV
In passato l’atto impostato ed erogato dal ventilatore era di tipo volumetrico mandatorio;
attualmente i ventilatori possono avere modalità di SIMV anche a pressione
SIMV
• L’operatore deve impostare :FiO2Vt (SIMV volumetrica)Pinsp (SIMV pressometrica)Frequenza SIMVPEEPT inspiratorioT inspiratorio massimoTrigger inspTrigger espir
ACMVAssist Control Mode Ventilation
Il ventilatore rilascia un atto a volume controllato con una frequenza respiratoria prefissata.
Il ventilatore eroga anche atti a volume controllato in risposta ad uno sforzo inspiratorio
del paziente (atti assistiti)
ACMV
Il paziente tende a mantenere un controllo della respirazione se ha un drive respiratorio normale
Ha anche un volume minuto (MV) garantito e prefissato dall’operatore
ACMVIn modalità ACMV l’operatore deve impostare :
FiO2VtFRPEEPI:ETrigger inspiratorio
PCV - Pressure Controlled Ventilation
È una modalità ventilatoria controllata che talora può essere usata anche in ventilazione non
invasiva, per esempio nel paziente ipercapnico soporoso e con ridotto drive respiratorio
PCV
Il ventilatore applica una pressione costante durante tutta l’inspirazione
L’inizio dell’atto inspiratorio è determinato dall’operatore impostando una frequenza
respiratoria
PCVL’operatore definisce sia la durata
dell’inspirazione che la modalità di ciclaggio in espirazione
Il Vt non è garantito perché dipende dalle caratteristiche meccaniche del sistema
respiratorio del paziente
PCVin modalità PCV l’operatore deve impostare :
FiO2P inspiratoriaFRPEEPI:ETrigger inspiratorio
PAVProportional Assist Ventilation
È indicata in pazienti con drive respiratorio conservato
Il ventilatore amplifica lo sforzo inspiratorio del paziente senza imporre alcun target pressorio o
volumetrico
PAVIl paziente controlla interamente tutte le fasi del
respiroIl ventilatore interpreta la meccanica respiratoria del paziente, ne quantifica lo sforzo inspiratorio e
lo assiste con una pressione inspiratoria proporzionale allo sforzo stesso
NAVANeurally Adjusted Ventilatory Assist
Questa tecnica usa un sensore dell’attività elettrica del diaframma
Il ventilatore viene attivato dal rilievo di questa attività elettrica, che precede la contrazione del
diaframma e quindi migliora la sincronia ventilatore-paziente
ASV – Adaptive Support Ventilation
Indicata in pazienti con attività respiratoria spontanea
Il ventilatore “legge” la meccanica respiratoria del paziente ad ogni suo atto, la interpreta e rilascia il miglior supporto ventilatorio possibile, tenendo anche conto della frequenza respiratoria e del
volume espirato
Gestione delle perdite
Durante NIV in maschera le perdite sono pressocchè obbligatorie e qualche volta
costituiscono un grosso problema, in grado - da solo - di determinare il fallimento della
ventilazione
Gestione delle perditeSoluzioni :
•Trovare la maschera che si adatta meglio alla conformazione del viso del paziente•Ridurre la pressione inspiratoria del ventilatore•Modificare il trigger espiratorio innalzandolo •Lavorare sulla rampa di pressione•Cambiare modalità ventilatoria usandone una ciclata a tempo•Utilizzare un ventilatore con un adeguato software di compensazione delle perdite
Domande
?
Conclusioni
• imparare a conoscere il “proprio” ventilatore• focalizzare le differenze tra le varie modalità di ventilazione• considerare il cambio di modalità ventilatoria in caso di scarsa risposta o scarso adattamento del paziente