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Milano da Bere - abbiateinbici.it Milano da Bere.pdf · 20081 Abbiategrasso tel. 349.46.29.942 e-mail: [email protected] vbnmq w ... riparato, dove possibile, i danni infertele

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ABBIATEinBICI - FIAB C/o bar Marta – via Gian Galeazzo Sforza 76

20081 Abbiategrasso tel. 349.46.29.942

e-mail: [email protected] www.abbiateinbici.it

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Milano da Bere

17/07/2011

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MILANO DA BERE

Il quartiere Brera – Garibaldi raggruppa i locali alla moda ed è, assieme al Ticinese-Naviglio, quello con la vita notturna più dinamica. L’itinerario percorre alcune delle strade più aristocratiche della città ottocentesca (via Borgonuovo e via Brera), che confinano con il quartiere Garibaldi un tempo fra i più popolari della città ma diventato in seguito a radicali ristrutturazioni uno dei più ambiti e costosi di Milano. Nel cuore dell’itinerario, due vette della cultura milanese: il teatro Strehler e la Pinacoteca di Brera.

Via Broletto e piazza del Carmine – Via Madonnina e via Fiori Chiari – Corso Garibaldi – Basilica di San Simpliciano – Santa Maria Incoronata – Via Solferino – Via San Marco – Chiesa di San Marco – Via Borgonuovo – Brera – Via Brera – Palazzo di Brera – Via Monte di Pietà – Chiesa di San Giuseppe

§§§

Via Broletto e piazza del Carmine

Con inizio in piazza Cordusio, via Broletto è oggi affiancata da numerose sedi bancarie, ma anche,

a sinistra, dalla facciata neoclassica della cinquecentesca chiesa di San Tomaso.

In fondo a piazza del Carmine sorge la chiesa di Santa Maria del Carmine, di origine

quattrocentesca ma con facciata ottocentesca di pura fantasia ispirata allo stile gotico. Da non

perdere, nell’interno a tre navate, il transetto destro con la barocca cappella della Madonna del

Carmine che è ornata da tele di Camillo Procaccini.

Santa Maria del Carmine

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Via Madonnina e via Fiori Chiari

Dalla Piazza ha inizio via Madonnina, è uno stretto vicolo un tempo malfamato e oggi al centro

della vita diurna e notturna di Brera, al termine della via si scorge a destra la sconsacrata chiesa di

San Carpoforo, usata per esposizioni. Via Fiori Chiari è un altro ex vicolo plebeo nobilitato dalle

mode, che è stretto fra edifici ristrutturati con cura e animato da negozi di antiquariato, ristornati

e caffè.

Via Fiori Chiari

Corso Garibaldi

E’ una delle vie più note e frequentate di Milano. Un tempo abitata da operai e artigiani, corso

Garibaldi è diventata alla moda in anni recenti e i suoi semplici edifici, dai cortili multipli e

pittoreschi, sono stati lussuosamente ristrutturati. Sfortunatamente, il suo tratto iniziale è stato

sfigurato nella parte destra, negli anni ’60 del XX secolo, da una mal riuscita opera di risanamento,

che ha comportato la demolizione di vecchi edifici di piccole dimensioni per lasciar posto ad

anonimi palazzoni; oggi si presenta come una sequenza di sgraziate rientranze corrispondenti alle

costruzioni moderne che non ha ancora trovato un’accettabile soluzione architettonica di

ricucitura.

Corso Garibaldi

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Teatri Fossati e Studio Strehler

Nel fronte opposto, invece, si trova l’ottocentesca facciata, ornata da terrecotte, dell’ex teatro

Fossati, i cui interni sono stati in parte utilizzati da Marco Zanuso per costruire il teatro Studio

(1984-1987): di forma cilindrica, presenta una serie di balconate, affacciate sulla scena, che si

ispirano ai ballatoi delle vecchie case di ringhiera. Lo stesso architetto ha progettato anche il

retrostante teatro Strehler, seconda sede del Piccolo Teatro: inaugurato nel 1996.

Teatro Fossati

Basilica di San Simpliciano

Per avere un’idea di cosa era una basilica cristiana di epoca romana, costruita dopo l’emanazione

dell’editto di Costantino nel 313 con il quale veniva garantita la libertà di culto ai cristiani, occorre

visitare San Simpliciano. Il luogo di culto, uno dei 4 fondati da Ambrogio nel IV secolo, conserva

nell’impianto le proporzioni e il senso spaziale dell’antico edificio, malgrado le modifiche e le

ricostruzioni susseguitesi nel corso dei secoli, soprattutto nell’XI e XII secolo: nelle mura

perimetrali esterne ed interne si notano facilmente le parti risalenti all’epoca paleocristiana che

lasciano intuire dimensioni e volumi della chiesa originaria. Nell’interno a 3 navate di uguale

altezza, in stile essenzialmente romanico, l’impressione è di una notevole sobrietà, sottolineata

dall’uso dei mattoni a vista.

Basilica di San Simpliciano

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Santa Maria Incoronata

Le gemelle e appaiate chiese di Santa Maria Incoronata ingentiliscono un piccolo slargo di corso

Garibaldi in prossimità dei viali di circonvallazione. I due edifici, in stile gotico-rinascimentale,

hanno una storia interessante e per molti versi esemplare. Quello di sinistra corrisponde infatti a

un’antica chiesetta annessa a un convento degli agostiniani, che, in occasione dell’alleanza fra

Visconti e Sforza culminata nel matrimonio tra Bianca Maria Visconti – figlia di Filippo Maria – e

Francesco Sforza, venne affiancata a destra da una seconda chiesa, uniformata alla prima nella

struttura. In questo modo le due famiglie, non più divise dalla guerra, ebbero pari dignità anche

nell’architettura del nuovo complesso: doppie sono, quindi, le facciata, le absidi e gli altari, mentre

comune è la grande aula interna. I restauri che hanno eliminato le ornamentazioni barocche e

riparato, dove possibile, i danni infertele dalla seconda guerra mondiale hanno riportato la chiesa

alla concezione originaria.

La sola fiancata visibile, quella lungo via Marsala, presenta il disegno poligonale di tre cappelle. Le

2 navate interne appaiate sono scandite da piloni a fascio con capitelli di pietra su cui poggiano gli

archi a sesto acuto, mentre le absidi gemelle sono ricoperte da volte a ombrella.

Santa Maria Incoronata

Via Solferino

Storico tracciato della metropoli ottocentesca, via Solferino, che inizia subito alle spalle di Santa Maria Incoronata, è affiancata da eleganti edifici residenziali. In angolo con via Marsala si trovano due famose istituzioni della Milano del buon gusto: la romantica locanda di Via Solferino e l’Enoteca Cotti, celebre per la sua ricchissima selezione di vini. Sul lato opposto di via Solferino, una targa di marmo ricorda che in questa strada Giacomo Puccini abitò per molti anni, componendovi tra l’altro le immortali opere Madame Butterfly, Bohème e Turandot. Superata via della Moscova, s’incontra il palazzo del Corriere della Sera, massimo quotidiano italiano: lo progettò, nei primi anni del XX secolo Luca Beltrami, che del giornale – fu anche direttore nel 1896. Era una domenica il 5 marzo del 1876, il giorno in cui uscì il primo numero.

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Enoteca Cotti

Via Solferino Via Solferino - Sede Corriere della Sera

Via San Marco

Parallela alla precedente, l’attuale via San Marco, che era in gran parte occupata fino agli anni ’30

del XX secolo dal naviglio della Martesana e dal cosiddetto tombone di San Marco. Il canale

artificiale collegava la bergamasca a Milano e consentiva il trasporto di minerali e materiali per la

costruzione fino all’interno delle mura cittadine; al ponte delle Gabelle, tuttora esistente (è nel

gradevole parco presso i bastioni di Porta Nuova), si pagava il dazio e un sistema di chiuse,

anch’esse parzialmente conservatesi sempre nel polmone verde, permetteva di entrare nel

interno. Il tombone di San Marco, invece, era un laghetto che fungeva da piccolo porto di scarico

e carico delle merci: si trovava vicino all’incrocio con via Montebello e ad esso guardavano le

terrazze delle case ottocentesche.

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Ponte delle Gabelle Tombone di San Marco

Chiesa di San Marco

Piazza San Marco è un tranquillo spazio ombreggiato da grandi alberi e sovrastato

dall’ottocentesca facciata di mattoni, in stile pseudo gotico, della chiesa di San Marco, costruita

nel corso del XIII secolo, che vide aggiunte durante il XV le cappelle della navata destra (ben visibili

all’esterno perché affacciano su via Fatebenefratelli ) e a partire dal XVII secolo, l’interno in gran

parte trasformato in veste barocca. Dell’epoca medievale restano oggi il portale della facciata,

ornato da sculture trecentesche e del presbiterio all’interno dove estesi lavori di restauro stanno

riportando alla luce lo splendore degli affreschi, delle tele e degli stucchi delle cappelle.

Chiesa di San Marco

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Via Borgonuovo

Palazzi sette-ottocenteschi affiancano via Borgonuovo, che ricalcando il tracciato di un’antica

strada, è una delle più aristocratiche di Milano. Il palazzo Moriggia (Nr. 23) di origine

rinascimentale, venne rifatto nel XVII secolo da Giuseppe Piermarini, che lo impostò attorno ad un

elegante cortile porticato: ospita oggi il Civico Museo del Risorgimento, dove si conservano cimeli

che vanno dalla prima calata di Napoleone in Italia alla liberazione di Roma del 1870. Sempre su

via Borgonuovo affaccia il palazzo Orsini-Falcò (Nr. 11), dalla severa facciata neoclassica.

Palazzo Moriggia

Brera

Nell’immaginario popolare, Brera è sinonimo di quartiere degli artisti. In effetti, le stradine

tortuuose, , conservano un’atmosfera che ricorda il Quartiere latino di Parigi, dalla tradizionale

vocazione universitaria (la presenza dell’Accademia di Brera con le sue centinaia di studenti

garantisce una frequentazione di giovani che affollano i bar e i caffè della zona). Il tutto,

ovviamente, in dimensioni ridotte.

Scorci di Brera

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Via Brera

Così detta dal termine di origine longobarda braida – poi italianizzato in brera – che identificava un

terreno incolto, via Brera è, oggi, una delle vie pià colte della città (di fronte al palazzo di Brera con

le sue prestigiose istituzioni sorge infatti il settecentesco palazzo Cusani, mentre a fianco si trova il

coevo palazzo Citterio); ma accoglie anche una delle icone per eccellenza del quartiere: il popolare

bar Jamaica dove si radunavano negli anni ’40 e ’50 del secolo scorso artisti dell’avanguardia

milanese (Piero Manzoni, Lucio Fontana, Emilio Tadini, Ugo Mulas) e che oggi è uno dei luoghi

dove darsi appuntamento.

Palazzo Cusani Palazzo Citterio

Palazzo di Brera

Il vasto, barocco palazzo di Brera, dalla maestosa e severa facciata in mattoni e con all’interno un

concentrato di meraviglie artistiche tra le più sorprendenti d’Italia (basti solo la Pinacoteca di

Brera), contrasta con l’animazione dei tanti locali all’aperto. Fu costruito da Francesco Maria

Ricchino nel XVII secolo per i gesuiti, che lo abitarono fino al 1772, anno della soppressione di tale

compagnia, ma venne completato da Giuseppe Piermarini (è l’architetto della Scala) per accogliere

alcune delle massime istituzioni di età austriaca. Le parti più notevoli sono: il portale in facciata,

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inquadrato da alte colonne in granito che sorreggono il balcone, che fu disegnato dal Piermarini; il

cortile e lo scalone d’Onore che sale all’ingresso della Pinacoteca.

Palazzo Brera

Scalone d’Onore – Palazzo Brera

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§§ - Accademia di Belle Arti

In un’ala del palazzo ha sede l’Accademia di Belle Arti, fondata nel 1776 da Maria Teresa d’Austria

che desiderava creare a Milano un importante centro di educazione pubblica conformemente ai

principi dell’Illuminismo; per poter insegnare architettura, pittura, scultura, ornato.

Sacra Conversazione Lo sposalizio della Vergine

§§ - Biblioteca nazionale di Brera

L’edificio ospita anche la Biblioteca nazionale di Brera note anche come Braidense, che conta una

raccolta di circa 1 milione di volumi e circa 2400 incunaboli (sono libri risalenti a prima del sec.

XVII).

§§ - Osservatorio Astronomico

Dal palazzo infine si accede all’Osservatorio astronomico. Creato nel 1760 allo scopo di studiare gli

astri; nel 1924, a causa dell’inquinamento atmosferico, gran parte degli strumenti è stata

trasportata nella nuova sede di Merate in Brianza.

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§§ - Orto Botanico

Un vicolo che parte da via Fiori Oscuri, sul fianco sinistro del palazzo, conduce all’ingresso dell’Orto

Botanico, fondato nel 1774.

Orto Botonanico

Via Monte di Pietà

Via Brera cambia nome quando incrocia a destra via dell’Orso e a sinistra via Monte di Pietà.

L’angolo è segnato dal palazzo Banca Intesa ex CARIPLO, eretto nella parte a colonnato da

Giovanni Muzio negli anni ’30 del XX secolo e nel fronte a bugnato che ricorda le architetture

fiorentine nella seconda metà del precedente. Oltre la Ca’ de Sass (questo il nome di tale parte

dell’edificio), via Monte di Pietà incontra (Nr. 3) l’elegante palazzo Lucini-Passalacqua, neoclassico

e con ampio cortile rettangolare, incrociando subito dopo a sinistra una delle strade più appartate

di Milano: via Fratelli Gabba, al cui fondo si scorgono gli alti alberi dell’Orto Botanico.

Ca’ de Sass

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Chiesa di San Giuseppe

Il proseguimento in linea retta di via Brera prende, dopo l’incrocio, il nome di via Verdi e porta in

piazza della Scala costeggiando, a sinistra dopo il palazzo Banca Intesa, la facciata barocca della

Chiesa di San Giuseppe (è un capolavoro seicentesco del Ricchino dalla struttura ottagonale) e

quindi, sul lato opposto, le strutture del teatro alla Scala che qui “danno il meglio si sé” per quanto

riguarda la torre scenica aggiunta da Mario Botta.

Chiesa di San Giuseppe