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Milano da Bere
17/07/2011
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MILANO DA BERE
Il quartiere Brera – Garibaldi raggruppa i locali alla moda ed è, assieme al Ticinese-Naviglio, quello con la vita notturna più dinamica. L’itinerario percorre alcune delle strade più aristocratiche della città ottocentesca (via Borgonuovo e via Brera), che confinano con il quartiere Garibaldi un tempo fra i più popolari della città ma diventato in seguito a radicali ristrutturazioni uno dei più ambiti e costosi di Milano. Nel cuore dell’itinerario, due vette della cultura milanese: il teatro Strehler e la Pinacoteca di Brera.
Via Broletto e piazza del Carmine – Via Madonnina e via Fiori Chiari – Corso Garibaldi – Basilica di San Simpliciano – Santa Maria Incoronata – Via Solferino – Via San Marco – Chiesa di San Marco – Via Borgonuovo – Brera – Via Brera – Palazzo di Brera – Via Monte di Pietà – Chiesa di San Giuseppe
§§§
Via Broletto e piazza del Carmine
Con inizio in piazza Cordusio, via Broletto è oggi affiancata da numerose sedi bancarie, ma anche,
a sinistra, dalla facciata neoclassica della cinquecentesca chiesa di San Tomaso.
In fondo a piazza del Carmine sorge la chiesa di Santa Maria del Carmine, di origine
quattrocentesca ma con facciata ottocentesca di pura fantasia ispirata allo stile gotico. Da non
perdere, nell’interno a tre navate, il transetto destro con la barocca cappella della Madonna del
Carmine che è ornata da tele di Camillo Procaccini.
Santa Maria del Carmine
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Via Madonnina e via Fiori Chiari
Dalla Piazza ha inizio via Madonnina, è uno stretto vicolo un tempo malfamato e oggi al centro
della vita diurna e notturna di Brera, al termine della via si scorge a destra la sconsacrata chiesa di
San Carpoforo, usata per esposizioni. Via Fiori Chiari è un altro ex vicolo plebeo nobilitato dalle
mode, che è stretto fra edifici ristrutturati con cura e animato da negozi di antiquariato, ristornati
e caffè.
Via Fiori Chiari
Corso Garibaldi
E’ una delle vie più note e frequentate di Milano. Un tempo abitata da operai e artigiani, corso
Garibaldi è diventata alla moda in anni recenti e i suoi semplici edifici, dai cortili multipli e
pittoreschi, sono stati lussuosamente ristrutturati. Sfortunatamente, il suo tratto iniziale è stato
sfigurato nella parte destra, negli anni ’60 del XX secolo, da una mal riuscita opera di risanamento,
che ha comportato la demolizione di vecchi edifici di piccole dimensioni per lasciar posto ad
anonimi palazzoni; oggi si presenta come una sequenza di sgraziate rientranze corrispondenti alle
costruzioni moderne che non ha ancora trovato un’accettabile soluzione architettonica di
ricucitura.
Corso Garibaldi
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Teatri Fossati e Studio Strehler
Nel fronte opposto, invece, si trova l’ottocentesca facciata, ornata da terrecotte, dell’ex teatro
Fossati, i cui interni sono stati in parte utilizzati da Marco Zanuso per costruire il teatro Studio
(1984-1987): di forma cilindrica, presenta una serie di balconate, affacciate sulla scena, che si
ispirano ai ballatoi delle vecchie case di ringhiera. Lo stesso architetto ha progettato anche il
retrostante teatro Strehler, seconda sede del Piccolo Teatro: inaugurato nel 1996.
Teatro Fossati
Basilica di San Simpliciano
Per avere un’idea di cosa era una basilica cristiana di epoca romana, costruita dopo l’emanazione
dell’editto di Costantino nel 313 con il quale veniva garantita la libertà di culto ai cristiani, occorre
visitare San Simpliciano. Il luogo di culto, uno dei 4 fondati da Ambrogio nel IV secolo, conserva
nell’impianto le proporzioni e il senso spaziale dell’antico edificio, malgrado le modifiche e le
ricostruzioni susseguitesi nel corso dei secoli, soprattutto nell’XI e XII secolo: nelle mura
perimetrali esterne ed interne si notano facilmente le parti risalenti all’epoca paleocristiana che
lasciano intuire dimensioni e volumi della chiesa originaria. Nell’interno a 3 navate di uguale
altezza, in stile essenzialmente romanico, l’impressione è di una notevole sobrietà, sottolineata
dall’uso dei mattoni a vista.
Basilica di San Simpliciano
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Santa Maria Incoronata
Le gemelle e appaiate chiese di Santa Maria Incoronata ingentiliscono un piccolo slargo di corso
Garibaldi in prossimità dei viali di circonvallazione. I due edifici, in stile gotico-rinascimentale,
hanno una storia interessante e per molti versi esemplare. Quello di sinistra corrisponde infatti a
un’antica chiesetta annessa a un convento degli agostiniani, che, in occasione dell’alleanza fra
Visconti e Sforza culminata nel matrimonio tra Bianca Maria Visconti – figlia di Filippo Maria – e
Francesco Sforza, venne affiancata a destra da una seconda chiesa, uniformata alla prima nella
struttura. In questo modo le due famiglie, non più divise dalla guerra, ebbero pari dignità anche
nell’architettura del nuovo complesso: doppie sono, quindi, le facciata, le absidi e gli altari, mentre
comune è la grande aula interna. I restauri che hanno eliminato le ornamentazioni barocche e
riparato, dove possibile, i danni infertele dalla seconda guerra mondiale hanno riportato la chiesa
alla concezione originaria.
La sola fiancata visibile, quella lungo via Marsala, presenta il disegno poligonale di tre cappelle. Le
2 navate interne appaiate sono scandite da piloni a fascio con capitelli di pietra su cui poggiano gli
archi a sesto acuto, mentre le absidi gemelle sono ricoperte da volte a ombrella.
Santa Maria Incoronata
Via Solferino
Storico tracciato della metropoli ottocentesca, via Solferino, che inizia subito alle spalle di Santa Maria Incoronata, è affiancata da eleganti edifici residenziali. In angolo con via Marsala si trovano due famose istituzioni della Milano del buon gusto: la romantica locanda di Via Solferino e l’Enoteca Cotti, celebre per la sua ricchissima selezione di vini. Sul lato opposto di via Solferino, una targa di marmo ricorda che in questa strada Giacomo Puccini abitò per molti anni, componendovi tra l’altro le immortali opere Madame Butterfly, Bohème e Turandot. Superata via della Moscova, s’incontra il palazzo del Corriere della Sera, massimo quotidiano italiano: lo progettò, nei primi anni del XX secolo Luca Beltrami, che del giornale – fu anche direttore nel 1896. Era una domenica il 5 marzo del 1876, il giorno in cui uscì il primo numero.
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Enoteca Cotti
Via Solferino Via Solferino - Sede Corriere della Sera
Via San Marco
Parallela alla precedente, l’attuale via San Marco, che era in gran parte occupata fino agli anni ’30
del XX secolo dal naviglio della Martesana e dal cosiddetto tombone di San Marco. Il canale
artificiale collegava la bergamasca a Milano e consentiva il trasporto di minerali e materiali per la
costruzione fino all’interno delle mura cittadine; al ponte delle Gabelle, tuttora esistente (è nel
gradevole parco presso i bastioni di Porta Nuova), si pagava il dazio e un sistema di chiuse,
anch’esse parzialmente conservatesi sempre nel polmone verde, permetteva di entrare nel
interno. Il tombone di San Marco, invece, era un laghetto che fungeva da piccolo porto di scarico
e carico delle merci: si trovava vicino all’incrocio con via Montebello e ad esso guardavano le
terrazze delle case ottocentesche.
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Ponte delle Gabelle Tombone di San Marco
Chiesa di San Marco
Piazza San Marco è un tranquillo spazio ombreggiato da grandi alberi e sovrastato
dall’ottocentesca facciata di mattoni, in stile pseudo gotico, della chiesa di San Marco, costruita
nel corso del XIII secolo, che vide aggiunte durante il XV le cappelle della navata destra (ben visibili
all’esterno perché affacciano su via Fatebenefratelli ) e a partire dal XVII secolo, l’interno in gran
parte trasformato in veste barocca. Dell’epoca medievale restano oggi il portale della facciata,
ornato da sculture trecentesche e del presbiterio all’interno dove estesi lavori di restauro stanno
riportando alla luce lo splendore degli affreschi, delle tele e degli stucchi delle cappelle.
Chiesa di San Marco
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Via Borgonuovo
Palazzi sette-ottocenteschi affiancano via Borgonuovo, che ricalcando il tracciato di un’antica
strada, è una delle più aristocratiche di Milano. Il palazzo Moriggia (Nr. 23) di origine
rinascimentale, venne rifatto nel XVII secolo da Giuseppe Piermarini, che lo impostò attorno ad un
elegante cortile porticato: ospita oggi il Civico Museo del Risorgimento, dove si conservano cimeli
che vanno dalla prima calata di Napoleone in Italia alla liberazione di Roma del 1870. Sempre su
via Borgonuovo affaccia il palazzo Orsini-Falcò (Nr. 11), dalla severa facciata neoclassica.
Palazzo Moriggia
Brera
Nell’immaginario popolare, Brera è sinonimo di quartiere degli artisti. In effetti, le stradine
tortuuose, , conservano un’atmosfera che ricorda il Quartiere latino di Parigi, dalla tradizionale
vocazione universitaria (la presenza dell’Accademia di Brera con le sue centinaia di studenti
garantisce una frequentazione di giovani che affollano i bar e i caffè della zona). Il tutto,
ovviamente, in dimensioni ridotte.
Scorci di Brera
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Via Brera
Così detta dal termine di origine longobarda braida – poi italianizzato in brera – che identificava un
terreno incolto, via Brera è, oggi, una delle vie pià colte della città (di fronte al palazzo di Brera con
le sue prestigiose istituzioni sorge infatti il settecentesco palazzo Cusani, mentre a fianco si trova il
coevo palazzo Citterio); ma accoglie anche una delle icone per eccellenza del quartiere: il popolare
bar Jamaica dove si radunavano negli anni ’40 e ’50 del secolo scorso artisti dell’avanguardia
milanese (Piero Manzoni, Lucio Fontana, Emilio Tadini, Ugo Mulas) e che oggi è uno dei luoghi
dove darsi appuntamento.
Palazzo Cusani Palazzo Citterio
Palazzo di Brera
Il vasto, barocco palazzo di Brera, dalla maestosa e severa facciata in mattoni e con all’interno un
concentrato di meraviglie artistiche tra le più sorprendenti d’Italia (basti solo la Pinacoteca di
Brera), contrasta con l’animazione dei tanti locali all’aperto. Fu costruito da Francesco Maria
Ricchino nel XVII secolo per i gesuiti, che lo abitarono fino al 1772, anno della soppressione di tale
compagnia, ma venne completato da Giuseppe Piermarini (è l’architetto della Scala) per accogliere
alcune delle massime istituzioni di età austriaca. Le parti più notevoli sono: il portale in facciata,
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inquadrato da alte colonne in granito che sorreggono il balcone, che fu disegnato dal Piermarini; il
cortile e lo scalone d’Onore che sale all’ingresso della Pinacoteca.
Palazzo Brera
Scalone d’Onore – Palazzo Brera
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§§ - Accademia di Belle Arti
In un’ala del palazzo ha sede l’Accademia di Belle Arti, fondata nel 1776 da Maria Teresa d’Austria
che desiderava creare a Milano un importante centro di educazione pubblica conformemente ai
principi dell’Illuminismo; per poter insegnare architettura, pittura, scultura, ornato.
Sacra Conversazione Lo sposalizio della Vergine
§§ - Biblioteca nazionale di Brera
L’edificio ospita anche la Biblioteca nazionale di Brera note anche come Braidense, che conta una
raccolta di circa 1 milione di volumi e circa 2400 incunaboli (sono libri risalenti a prima del sec.
XVII).
§§ - Osservatorio Astronomico
Dal palazzo infine si accede all’Osservatorio astronomico. Creato nel 1760 allo scopo di studiare gli
astri; nel 1924, a causa dell’inquinamento atmosferico, gran parte degli strumenti è stata
trasportata nella nuova sede di Merate in Brianza.
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§§ - Orto Botanico
Un vicolo che parte da via Fiori Oscuri, sul fianco sinistro del palazzo, conduce all’ingresso dell’Orto
Botanico, fondato nel 1774.
Orto Botonanico
Via Monte di Pietà
Via Brera cambia nome quando incrocia a destra via dell’Orso e a sinistra via Monte di Pietà.
L’angolo è segnato dal palazzo Banca Intesa ex CARIPLO, eretto nella parte a colonnato da
Giovanni Muzio negli anni ’30 del XX secolo e nel fronte a bugnato che ricorda le architetture
fiorentine nella seconda metà del precedente. Oltre la Ca’ de Sass (questo il nome di tale parte
dell’edificio), via Monte di Pietà incontra (Nr. 3) l’elegante palazzo Lucini-Passalacqua, neoclassico
e con ampio cortile rettangolare, incrociando subito dopo a sinistra una delle strade più appartate
di Milano: via Fratelli Gabba, al cui fondo si scorgono gli alti alberi dell’Orto Botanico.
Ca’ de Sass
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Chiesa di San Giuseppe
Il proseguimento in linea retta di via Brera prende, dopo l’incrocio, il nome di via Verdi e porta in
piazza della Scala costeggiando, a sinistra dopo il palazzo Banca Intesa, la facciata barocca della
Chiesa di San Giuseppe (è un capolavoro seicentesco del Ricchino dalla struttura ottagonale) e
quindi, sul lato opposto, le strutture del teatro alla Scala che qui “danno il meglio si sé” per quanto
riguarda la torre scenica aggiunta da Mario Botta.
Chiesa di San Giuseppe