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Mezzoeuro Mezzoeuro settimanale d’informazione regionale Occhio alla zanzara tigre, è allarme numero 37 - Anno 12 Sabato 14 Settembre 2013 www. mezzoeuro.it www. mezzoeuro.it 0,50 + 0,50 Voce ai giovani euro 1,00 Voce ai giovani Zed, arrivano i Ballons 2.0 made in Calabria

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Sabato 14 settembre 2013

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MezzoeuroMezzoeurosettimanale d’informazione regionale

Occhio alla zanzara tigre, è allarme

numero 37 - Anno 12Sabato 14 Settembre 2013

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di Franco Crispini

Certo al condannato si può concedereun pò di tempo in più prima della deca-denza anche perché la posta in giocoviene ad essere la esistenza in vita delgoverno ed il Cavaliere punta tutto sudi essa tentando di far ricadere su di unPd che “lo odia” la colpa di far saltaretutto in aria. Il Cavaliere ed i suoi pro-di hanno ormai come unica pallottola incanna, puntata contro il Pd, questa del-la caduta del governo Letta qualora siabbia di fatto un voto contrario aBerlusconi; ma sembra quasi che il col-po venga solo minacciato e mai spara-to, per un momento o l’altro non si puòescludere che sia proprio il Pd a di-chiarare a gran voci di non voler resta-re un minuto in più assieme ad un con-dannato definitivo in attesa di altri gra-vi giudizi.Finora qualche atteggiamento del Pd po-trebbe lasciar credere che non vuole re-stare col cerino in mano, come si dice,non vuole lasciar solo Letta, teme unvoto elettorale che ancora col Porcellummetterebbe a rischio un gran numero disuoi parlamentari che difficilmente ver-rebbero rieletti: se tali preoccupazionisono presenti in qualche settore più “fra-gile” non si può pensare che si tratti diun filogovernativismo o, non sia maidetto, di un filoberlusconismo. Per unPd poi non tener conto di un grillismoche lo va incalzando sarebbe un graveerrore. Non si tratta di gridare sempli-cemente un “Muoia Sansone...”, ma peril Pd non tenere energicamente separa-te le due questioni, del governo e delsalvataggio di Berlusconi, e quindi nonrivendicare il diritto a non poter convi-vere con chi non può volersi sottrarrealla legge, gli costerebbe davvero caro.Il comportamento poi del Cavaliere èlontano assai da quello di un politicoche fa “gesti da statista”, è piuttostoquello di una belva in trappola. Lo stes-so Letta finalmente trovi la forza di farcapire al Paese che l’alternativa pesan-te cui si trova di fronte è “O il Paese ola fedeltà al Cavaliere”: come non sen-tirne l’assurdità?

MezzoeuroMezzoeuroSabato 14 Settembre 20132

Non è troppogovernare

assieme a uncondannato

definitivo?

Non è troppogovernare

assieme a uncondannato

definitivo?

Il legno storto

Un senso di responsabilità politica verso il Paese richiede certamenteche si faccia ogni sforzo possibile perché i maggiori Partiti assicurino

un governo specie in fasi assai critiche come quella che stiamoattraversando. Avviene però che il peso di tante anomalie finisce

per renderlo difficile, e tra queste vi è certamente il fatto che a doverconcorrere al mantenimento ed alla durata del governo stesso, vi sia un

Partito “personale” che tiene conto oltre tutto dalle sorti giudiziariedel suo “padrone” il quale in ultimo decide lui solo; costui per di piùha ricevuto una condanna definitiva che lo estromette naturalmente

dall’esercizio di un compito politico diretto. Tali anomalie stannocreando una situazione politica sotto ricatto e perciò bloccata:

o si cerca il modo di salvare un “delinquente” o il governo che questi faesistere non può più rimanere in piedi. Si può immaginare in quali

condizioni la Commissione del Senato ha potuto maturarein autonomia le sue decisioni: tutto intorno il clamore dei ricattatori,

rischi per la sopravivenza del governo, moniti del Capo dello Stato, e Luidietro le quinte a giocare tutte le carte per poter vedere rinviate anche

di pochissimo le sue sorti. Come si scrive e si riscrive da tutta la stampapiù seria, Berlusconi «è già con un piede fuori del Parlamento e nonsarà la strategia del rinvio a modificare il corso delle cose» (S. Folli).

Il braccio di ferro in seno alla Giunta somiglia piuttosto a quellache vien detta una «battaglia di retroguardia» in cui «l’ex premier

consapevole della sconfitta, cerca di ottenere l’onore delle armi»;non c’è alcuna trattativa sotterranea (con chi poi, col Pd che farebbe

a cedere solo la sua completa rovina?), si tratta solo di propagandapolitica perché in realtà non vi è alcun margine per concedere sbocchi

al Cavaliere. E nemmeno c’è da parte del Pd un accanimento,una vendetta verso l’avversario di sempre

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n. 12427

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Ediratioeditore

Il premierEnrico Letta

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Le malattie cardiovascolari sono ancora la primacausa di morte in Europa, con 4,3 milioni di per-sone colpite, costituendo il 48% di tutti i decessi. La conoscenza della funzione meccanica dina-mica del miocardio, tessuto che forma le paretidel cuore, aiuta a comprenderne l’eventuale statopatologico, consentendo al clinico e al chirurgo ladiagnosi e la terapia delle di-sfunzioni ventricolari.

L’attuale ‘gold standard’ per lostudio della vitalità miocardica èrappresentato dalla tomoscinti-grafia con radiofarmaci che siconcentrano nella cellula mio-cardica in modo direttamente pro-porzionale all’attività metaboli-ca della stessa. L’indagine, co-nosciuta con la denominazionedi Pet (Positron emission tomo-graphy), è in grado di dare infor-mazioni molto precise sullo “sta-to di salute” del miocardio.Nonostante il notevole utilizzo inambito oncologico della Pet/Tc,non tutti sanno che i primi studiPet effettuati su uomo agli albo-ri dello sviluppo di questa meto-dica diagnostica, sono stati ese-guiti utilizzando un radiofarma-co, il 18F-Fdg, che può presen-tare, dopo determinati stimoli, af-finità per il tessuto miocardico delcuore.

L’Irccs Neuromedda anni all’avan-guardia nel campo della clinica e della ricerca, di-

spone di un’Unità operativa di Medicina nuclea-re che esegue, tra gli altri, la Pet miocardica con18F-Fdg. Questo esame consente studi di vitalitàmiocardica finalizzati alla più precisa distinzionedel miocardio vitale da quello non vitale consen-tendo, in definitiva, di poter intervenire potendoaiutare nell’indirizzare ad un intervento di riva-

scolarizzazione coronarica i pa-zienti con pregresso infarto.Infatti, diversamente dalla scin-tigrafia tradizionale (Spect mio-cardica di perfusione), la Petconsente d’identificare la resi-dua vitalità dei tessuti in corsodi coronaropatia e/o dopo infar-ti.

I diversi studi Pet, condotti in pa-zienti con pregresso infarto, han-no dimostrato che circa il 50%dei segmenti miocardici con di-fetti che fanno sospettare la pre-senza di necrosi sono potenzial-mente recuperabili. In particolare, la Pet miocardicaè particolarmente utile in pazienticon una grave compromissionedella funzione ventricolare sini-stra, per i quali è molto alto il ri-schio operatorio. La Pet in cardiologia, in defini-tiva, è particolarmente utile perlo studio del metabolismo car-diaco e della vitalità miocardica,

permettendo altresì di ottenere alcuni dati ag-giuntivi di tipo funzionale quali la frazione di eie-zione del ventricolo sinistro.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 3

Cuore sicuroCuor leggeroCuore sicuroCuor leggero

Interventi sempre piùsicuri grazie alla PetIn Neuromed lo studiodella vitalità miocardica

Eccellenze per sperare

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Non è ancora chiaro se sarà una vera e propria sor-presa, con tanto di candeline e occhi bendati finoalla torta. O se piuttosto la messinscena è finta-mente organizzata per apparire pura nella sua go-liardia mentre invece c’è una regia guidata. Fattosta che ormai tutto è pronto fin nei minimi detta-gli. La sede nazionale di Forza Italia è cosa fattae verrà inaugurata il 29 settembre, giorno del com-pleanno di Silvio Berlusconi. Più o meno “a suainsaputa”.

Candeline amare, candeline paradossali,candeline indecifrabili quest’anno perché an-

cora non è dato sapere che piega prenderanno lecose. L’ultima versione delle mosse di palazzo ve-de un Cavaliere ormai rassegnato all’idea che nonsi possono più minacciare urne che non possonoarrivare, perlomeno nel famigerato autunno del-la vendetta. Niente voto immediato come spau-racchio, non ci sono più né i tempi né le condi-zioni minime. Ma non per questo verrà depostaufficialmente la scimitarra del ricatto istituziona-le che era e rimane l’unica arma che ha in manol’ex presidente del Consiglio.Il governo può cadere, se si mette male, ma nonper questo si va a votare subito e di questo ormaine è convinto per primo Berlusconi. Il ricatto sem-mai, che rimane tutto in piedi lo stesso se la giun-ta per le immunità si mette di traverso, riguardaLetta da una parte e i suoi stessi ministri dall’al-tra che pagherebbero per primi il prezzo di nonaver trovato una soluzione nonostante il clima nar-cotizzato e positivo in tal senso distribuito dal Capo

dello Stato. Letta così, se si mette male, sarebbecostretto a trovare qualche spicciolo di consensitra i grillini se vuole continuare a governare (siapure in condizioni che più che altro lo rendereb-bero non più spendibile in prospettiva). E i mini-stri azzurri, ora al governo, dovrebbero tornare trai banchi del nulla, quell’opposizione fine a se stes-sa, colpevoli d’aver praticato il mestiere utilitari-stico delle “colombe” senza aver cavato un ragnodal buco per quanto riguarda la faccenda madredi tutte le faccende. Ma si tratta, si lavora, si in-triga giorno e notte. Tutto può ancora accadere.

Nel frattempo, e torniamo al compleannopiù amaro del Cavaliere, è pronta la sede di

Forza Italia. Il logo nuovo, o nuovamente vecchio,o che ritorna nel destino del centrodestra italiano.E non mancano a tutte le latitudini del potere ber-lusconiano sparso in giro reazioni inevitabilmen-te a catena che viaggiano dall’entusiasmo, al di-sorientamento, allo sconforto, all’eccitazione. Itre che gestiscono per esempio le carte del maz-zo azzurro di Calabria, tanto per dire, vivono emo-zioni contrastate tra loro, addirittura in controten-denza se non proprio sorprendenti.Chi l’avrebbe detto ad esempio che il governato-re Scopelliti alla fine si sarebbe mostrato quellopiù pronto e adattabile al logo nuovo, al logo delfuturo che viene dal passato. Proprio lui, l’ex gol-den boy del Fronte della gioventù. Ha prima man-dato in stampa la voce delle retrovie, delle terzelinee residuali per tutto l’anno ma utilissime quan-do si vuol parlare con il ventriloquo.

È il caso di Fausto Orsomarso, tanto per dire.Intervistato qualche giorno fa sulla stampa loca-le ha chiaramente fatto riferimento ad un vecchiadestra che non può esistere più, serve un conteni-tore moderno e che sappia intercettare l’entusia-smo dei giovani moderati, diciamo non di sinistra.Intercapedine, questa intervista, di un concetto cheproprio Scopelliti ha esplicitato a chiare letterel’altro giorno parlando alla platea giovane diMonopoli di Forza Italia che deve trascinare tut-to il centrodestra italiano, nuovo e vecchio, nelPpe, il partito popolare europeo.

Hai capito Scopelliti. Lo si dava inchiodatoe anchilosato infondo a destra al cospetto del-

la rivoluzione di Forza Italia e invece è stato il pri-mo che ha chiuso nella 24ore il bagaglio vecchioandando ad abbracciare il nuovo. Pare che le sueultime mosse siano piaciute assai non solo, que-sto era scontato, all’amico Angelino Alfano quan-to piuttosto proprio al Cavaliere, sempre più con-vinto di dover affidare ai giovani amministratorisparsi in giro le nuove frontiere del consenso.E così anche gli azzurri della prima ora, quelli del‘94 tanto per capirci e che ancora conservano daqualche parte le vecchie bandiere, sono rimastispiazzati. A cominciare proprio da loro, dai fra-telli per eccellenza se ve ne sono, da Pino e ToninoGentile. In modi diversi, con finalità diverse e concontenuti diversi, provano ad arginare e non daoggi lo strapotere del governatore, anche e so-prattutto in ottica futura. E speravano tanto cheproprio Forza Italia, il logo vecchio che ritorna,potesse porre degli argini a favore della loro ine-quivocabile e originaria appartenenza. E inveceniente, Scopelliti ha finito per sorpassarli anchesu questa corsia, andando a irrobustire quella dif-fusa sensazione che il 29 settembre, giorno delcompleanno del Cavaliere, saranno proprio can-deline amare. Non solo per Berlusconi.

Candeline amareCandeline amare

MezzoeuroMezzoeuroSabato 14 Settembre 20134E non si dica cento di questi giorni

Peppe ScopellitiTonino Gentile e Pino Gentile

In primo pianoSilvio Berlusconi

Il 29 settembre, in occasione del compleanno del Cavalierel'inaugurazione della sede nazionale di Forza Italia. Il logo nuovoo che ritorna, e che comunque non piace poi così tantoa qualcuno sparso in giro. A cominciare dai fratelli Gentile...

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Come un tir rimasto anchilosato a bordo della stra-da per anni e pieno di merce (qualcuna avariata)che si mette in testa di accelerare all’improvviso,prefigurando addirittura gare di velocità che nonsi può consentire. L’incidente o il volo dal via-dotto, in un caso del genere, è pressoché garanti-to.Così appare il Pd di Calabria agli occhi di chi loosserva ormai da anni avvilupparsi su se stesso.

Dopo due commissariamenti di fila (Musie D’Attorre) e una regìa di comando che non

s’è mai trasferita da queste parti qualcuno ha co-minciato ad annusare aria di rivalsa. Aria di re-staurazione al contrario. Aria del “riprendiamociin mano il giocattolo”. E così, prima ancora chemagari piombi sulle teste un altro commissarioancora (se non si celebra il congresso regionale ose comunque fatto fuori D’Attorre ne viene indi-cato un altro di altra appartenenza) o prima anco-ra che arrivi in Calabria un nuovo segretario na-zionale a conoscere de visu i gendarmi locali i“nostri” provano ad aggiustare le carte che han-no. A farle trovare impacchettate. A renderle cosìben assortite da non apparire conveniente spari-gliarle ancora, un’altra volta ancora. Si spieganocosì riunioni, summit, movimenti e movimenti-smi, meridionalismi improvvisati d’ultima gene-razione e d’ultimo accattonaggio a fungere da sa-tellite, comunicati e interviste eterodirette sullastampa.

Il messaggio che deve passare è uno al momento, o perlomeno quello che con i muscoli deve im-

porsi a tutti i costi. Le beghe di corrente ce le si-stemiamo da noi qui, in Calabria. Con accordi escambi di poltrone futuribili che magari richie-dono qualche cazzotto ancora sotto e sopra il ta-volo ma che poi si aggiustano e se non si aggiu-stano si debbono aggiustare per forza. Tutto, pen-sano i “nostri”, lo sistemiamo in casa. Fasce tri-colori imminenti (Reggio e Rende), segreterie pro-vinciali e regionale, candidature al Parlamento sele cose dovessero precipitare più, ovviamente, lapoltrona super e cioè la candidatura per la presi-denza della Regione. La faccenda è ingarbuglia-ta e si prevede sangue ma l’importante, questo è

l’imperativo categorico, è che non ci metta il bec-co Roma. Con le sue mani ma anche con i suoiinevitabili nuovi capi che verranno e che potreb-bero disegnare nuovi scenari. Neanche del tuttofavorevoli a chi oggi predica il nuovo a tutti i co-sti senza avere bene in mente cosa sia.

E così la guerra di correnti che pare irrinunciabi-le nella capitale rischia di diventare invece steri-lizzazione definitiva del partito in Calabria. Dovel’intento è quello di spartire ancora una volta e seproprio non ci si riesce perché non ce n’è per tut-ti allora chi arriva primo e fa trovare apparecchiatala tavola consuma il pranzo. Peccato originale epotenzialmente fatale questo delle menti pensan-ti del partito. Che mai come stavolta rischiano dinon aver letto bene la situazione. Che è comples-sa per carità, in apnea per certi aspetti se teniamoconto che al di là delle ambizioni e delle speran-ze non è ancora dato sapere quando e come si ce-lebrerà il congresso regionale. Ma che una via d’u-scita la offre a saperla inquadrare.

Punto di partenza di un saggio procedere anchenei confronti di Scopelliti sarebbe quello di nonmischiare tutte le partite insieme. Quelle comu-nali, congressuali, nazionali e presidenziali. Erroremadornale questo, fretta maledetta che rischia diinnervosire del tutto l’ambiente rendendolo diffi-dente. E non solo e non tanto perché occorre ave-re in mano un programma serio prima di andarea dire ai calabresi di voler governare il futuro quan-to perché così facendo si allontanano gli amici esi avvicinano i nemici. La fretta non porta mai co-se buone. Più saggio, e più razionale, sarebbe of-frire intanto delle esclusive nomination per la so-la segreteria del partito (Mario Oliverio, FrancoLaratta, giusto per dirne qualcuno ma l’elenco po-trebbe continuare). Chiudere insomma questa de-cisiva partita verso la normalità, la credibilità do-po due anni di commissariamento. Il segretario,intanto. Il resto viene dopo. Così facendo non an-drebbe in escandescenza Mario Maiolo (che in at-tesa di capire se e quanto Letta durerà prima dipassare la mano magari a Renzi) non sa di chi èalleato e di chi dev’essere nemico. Si muove gat-tonando un po’come tutti. Così facendo, cioè pro-cedendo solo con il segretario per ora, non vi-vrebbe di convulsioni Ernesto Magorno per esem-pio che come e più di Maiolo deve tenere la bar-ra dritta contro la vecchia regnanza senza peròscartare a priori un nuovo aggiustamento, una nuo-va spartizione. C’è un solo modo oggi per far in-cazzare un po’ tutti contro tutti, allertandoli e di-sorientandoli e finendo per accelerare anche la au-to proposizione di Giannetto Speranza che inve-ce non sa ancora se tentare la traversata a nuoto:mischiare insieme segreteria e candidatura allapresidenza della Regione. Dopo tutto, che frettac’è? Si vota per Palazzo Alemanni nel 2015, fradue anni o poco meno. E quando si voterà, alme-no questo sembra visto da qui, Scopelliti ci saràancora e probabilmente meno debole di quantopossa sembrare. Servono gambe e cervello, pro-getti e forze rigeneranti, le migliori che ci sono. Eserve non fare sciocchezze. E allora, perché tan-ta fretta? Perché accelerare il passo e mischiaretutto il mazzo di carte? La gatta pressarola, comeè noto, non fa cose buone. E di figli ciechi ne ab-biamo già abbastanza tra le scatole.

Una cosa per voltaUna cosa per voltaIl Pd di Calabriaalla continua e nevroticaricerca di un filo se nonproprio di una squadrarischia di saltare del tuttoin aria se d'improvviso sifa prendere dalla smaniaDall'ansia. Dalla fretta.Mischiando la corsaalla segreteria con quellaper la presidenzadella Regione

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 5La gatta pressarola fa i figli ciechi...

Da sinistra:Mario Maiolo, Gianni Speranza, Franco Laratta, Mario Oliverio,

Ernesto Magorno

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Rende oggi vive una gestione commissariale chesi è insediata, a seguito delle dimissioni del sin-daco Cavalcanti, tra l’indifferenza di una cittadi-nanza che appare sempre più lontana dalla politi-ca. Riuscirà Il commissario prefettizio a far par-tire una macchina comunale logorata dalle ultimeamministrazioni e dall’ultimo consiglio che glielettori di Rende ricorderanno come il peggioreconsiglio comunale della storia cittadina.Che le cose a Rende sono peggiorate con l’allon-tanamento forzato di Sandro Principe dalla ge-stione diretta del municipio è cosa nota a tutti.Prima impedimenti fisici, poi politici con l’impe-gno di assessore regionale alla Cultura e poi quel-la di consigliere regionale e capogruppo del Pdhanno portato Principe a seguire poco e a inte-ressarsi di meno delle problematiche della città.Forse sicuro di aver affidato le sorti a persone qua-lificate e di fiducia.

Ma se oggi a Rende c’è un commissario, se le cas-se comunali presentano un buco di 9 milioni di �vuol dire che c’è qualcosa che non ha funzionatoo ha funzionato male. Se i servizi comunali sonopeggiorati, se le ville o il verde è peggiorato, se lepulizie generali della città e delle contrade se lamanutenzione è quasi inesistente, se il centro sto-rico è ridotto all’isolamento, allora sorgono di-versi dubbi sulle ultime amministrazioni della città.

Un recentissimo reportage per verificare gli umo-ri della città e il gradimento delle amministrazio-ni della città fornisce un quadro chiaro ed inequi-vocabile.Al primo posto di gradimento nella storia politicadella città di Rende c’è Francesco Principe, il sin-daco socialista da tutti ricordato per il rigore mo-rale, l’ordine, le pulizie e la manutenzione del ter-ritorio sempre efficienti e per aver saputo dare al-la città, fine degli Anni ‘70 lo strumento del Prgche ha disegnato una città a misura d’uomo conun’alta percentuale di verde per abitante.

Al secondo posto di gradimento, ma a distanza ra-gionevole, c’è Sandro Principe che ha guidato conpassione e lungimiranza il riequilibrio del territo-rio, la nascita della zona industriale e la vivibilitàdella città con la presenza di insediamenti cultu-rali e religiosi fondamenti per la vita dei giovanie di una comunità.Al terzo posto c’è Raffaele De Rango un sindacoche tutti ricordano per le sue grandi doti di dispo-nibilità e per il suo impegno quotidiano al servi-zio dei cittadini.Al quarto posto Franco Casciaro che ha guardatosempre con attenzione e risolutezza alle richiestedei cittadini e alla soluzione delle loro proble-matiche.Al quinto posto Antonietta Feola, sindaco donnain anni difficili che ha saputo dare impulso all’a-zione amministrativa e guardare avanti.Al sesto posto Emilio Chiappetta il sindaco ff cheha cercato di fare del suo meglio in un periodo didifficoltà politica.Al settimo posto Umberto Bernaudo un sindacoche aveva perso tutto il suo dinamismo che spes-so forse ha delegato anche ingenuamente. Duranteil quinquennio sono aumentate le difficoltà delComune.All’ottavo posto Vittorio Cavalcanti un sindaco chei cittadini di Rende ancora oggi affermano di nonconoscere che per 2 anni ha immobilizzato unamacchina comunale che, anche se con diversi ac-ciacchi, mostrava diversi segnali di voler ripar-tire. Una giunta che non si è dimostrata in gradodi poter guidare la città e un consiglio comunaleche verrà ricordato solo ed esclusivamente per lesue negatività.

È difficile il lavoro del commissario ma ancorapiù difficile è la prossima fase politica della città.

Di male in peggioDi male in peggio

MezzoeuroMezzoeuroSabato 14 Settembre 20136La classifica poco onorevole

Rende, la piazza nongradisce più la politicaregnante. Degli ultimiotto sindaci gli ultimi due,a sentire la gente, sonostati uno peggio dell'altro

Umberto Bernaudoe Vittorio Cavalcanti

Sotto, il municipiodi Rende

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I bizantini erano famosi per inventare titoli e ono-rificenze per soddisfare qualsiasi ambizione epomposità, ma si pensava che fosse una praticamorta e sepolta negli anni. Già nel 1799 laRivoluzione Napoletano aveva predisposto un di-segno di legge per abolire tutti i titoli nobiliari, manon ne ebbe il tempo e ci penso Gioacchino Muratcon la legge di eversione della feudalità.Evidentemente il loro fascino deve essere ancoramolto forte se ancora oggi si combatte per un pez-zo di carta.Per la verità, il primato politico questa volta ci èstato rubato dal Trota, che se l’è comprato a suondi migliaia di euro il suo bravo titolo. Già che quel-lo era solamente accademico e non istituzionale,ma ha giudicato che senza non si può proprio sta-re.Se proprio dobbiamo dire la verità anche in quelcaso c’era lo zampino calabro, per via di quel te-soriere che aveva sperimentato su di sé il metodoe poi lo aveva applicato alla grande con il princi-pe ereditario e la vice presidenta della Camera.Insomma i precedenti sono illustri, e la causa

è degna di ogni considerazione per i precedentimolto onorevoli che sono di contorno a questagiusta protesta. Si tratta di uno dei tanti personaggiche popolano il mondo politico sempre borderli-ne, sempre premiata per la sua incoerenza, sem-pre sulla breccia, pericolosamente in bilico tra de-stra e sinistra, tra il cattolicesimo militante e ilmarxismo ortodosso.

Nessuno dirà mai che si tratta di incoerenza, soloun percorso interiore accidentato che ha portatola nostra eroina a rodersi spesso in amletici dub-bi sul suo essere, sulle sue vacillanti opinioni. Nonè la sola a cercare di restare incolume attraver-sando il magma infuocato della politica alla ri-cerca della via di Damasco, dove finalmente la lu-ce della verità l’abbaglierà dandogli quelle cer-tezze che fin qui le sono mancate.

È molto onorevole il suo incedere dal movimento giovanile della Democrazia cristiana in qualità

di membro direzione nazionale Movimento fem-minile per passare poi al Partito popolare italia-no: direzione nazionale, ai Cristiani democraticiuniti e poi nei Cristiano sociali ritrovandosi alfi-ne nei Ds, come vice responsabile nazionale de-gli Enti locali, poi nella direzione nazionale delPd, per passare poi nell’Udeur di ClementeMastella.Ogni passaggio è contrassegnato da prestigiosi in-carichi con titoli altisonanti, come i vecchi digni-tari spagnoli. Presidente di questo y di quello yassessore y onorevole y y y y! Tutto per le sue in-discusse qualità e la febbre che gli rode dentro dinon sentirsi mai completamente appagata.

Con l’Ulivo viene portata di peso alla Cameradei deputati, sotto la spinta del potente Agazio

che l’aveva candidata inutilmente alla segreteriaregionale del partito, in quella infausta legislatu-

ra durata solo due anni, dal 2006 al 2008 poichésenza di lei l’elettorato crotoniate avrebbe diser-tato le urne. Per la verità il successo non si puòdefinire certo clamoroso, considerato che il climadel momento dava il centro sinistra come sicurovincitore. Viene il dubbio che queste qualità di fi-ne equilibrismo esibito da tanti rappresentanti ab-bia potuto giocare qualche ruolo nelle scelte del-l’elettorato. Ma questi sono retropensieri che nonmeritano di essere considerati.

Quel che conta è che un passaggio parlamentare equivale al battesimo nel fiume Giordano, una

investitura a vita. Molti si interrogano sul veromotivo per cui un membro del Parlamento vienegratificato con il titolo di onorevole.Lei lo ha indicato a tutti. Si tratta di un titolo chespetta a chi ha avuto l’onore di rappresentare lacollettività in barba a qualsiasi criterio di rappre-sentatività, ma quale premio per la sua irrepren-sibile condotta di caravaniere esperto nelle tra-versate dei deserti politici. Il suo rappresenta uncaso esemplare, bisogna ammetterlo che può ri-velarsi molto utile in questi momenti difficili quan-do si rischia una crisi politica al buio che può es-sere risolta solo con l’incoerenza.Come disse qualche illustre predecessore e maes-tro della pratica trasformista, qui si tratta di sce-gliere tra una stupida rigidità o il bene del Paese.

E non vi sono dubbi su quale sia la scelta etica-mente da seguire. Che poi questo sia accompa-gnato per caso da qualche piccolo vantaggio per-sonale è solo un dettaglio che la storia dimenti-cherà facilmente.

A proposito della concorrenza, la nostra eroinaoggi è la tutrice dell’infanzia nominata in quo-

ta Pdl, un partito che non aveva ancora molto fre-quentato ma che è risultato utile per la bisogna. Parigi val bene una messa, diceva jadis il re diFrancia. E poi si fa sempre in tempo di cambiare,l’immobilismo non fa per lei abituata a pendola-re perennemente. Chi si ferma è perduto, dicevala Buonanima. Ed è un detto sacrosanto.Noi gli dobbiamo l’onore delle armi, poiché difronte al suo dinamismo e opportunismo politiconon vi sono avversari che possono fermarla. Perquesto continueremo a chiamarla onorevole.

Ma chi è poi costei?Ogni fatto o circostanza è puramente inventato enon si riferisce a nessun personaggio reale. Se poiqualcuno vi intravede l’identikit di qualche suaconoscente sono solo malignità sue!

o.p.

Onorevole a chi?Onorevole a chi?

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 7Un caso esemplare

La Calabria non finiscedi stupire. Ora abbiamoanche chi lottaper un titolo. Lo scudettodella vanagloria...

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Il grido di battaglia di Gino Bartoli si adatta per-fettamente a quanto accaduto alla Camera diCommercio di Cosenza. Agli inizi dell’anno si eraprovveduto ad avviare la procedura per il rinno-vo degli organi sociali per scadenza naturali deitermini. Il 5 febbraio 2013 è stata avviata la procedura dirinnovo del Consiglio Camerale della Camera diCommercio di Cosenza.Le organizzazioni imprenditoriali, i sindacati deilavoratori e le associazioni dei consumatori de-vono far pervenire le informazioni richieste dallalegge per la ripartizione dei seggi del Consigliocamerale. Il procedimento è a carico del serviziodi segreteria generale che deve seguire tutti gliaspetti legislativi, amministrativi e burocratica.Con la riforma del 1993, infatti, alle Camere vie-ne attribuita una ampia autonomia funzionale, conpotestà statutaria e autonomia finanziaria e rego-lamentare in riconoscimento del ruolo svolto dasempre nell’assicurare la pubblicità delle impre-se. La filosofia della norme mirava a creare un le-game più forte con le categorie economiche finoalla possibilità dell’elezione diretta degli organirappresentativi.Esse svolgono sono delle amministrazioni pub-bliche che, nell’ambito della circoscrizione terri-toriale di competenza e sulla base del principio disussidiarietà, svolgono funzioni di interesse ge-nerale per il sistema delle imprese, curandone losviluppo nell’ambito delle economie locali. Il procedimento di rinnovo ha sostanzialmentecercato di seguire il criterio della continuità sen-za alcun approfondimento della reale rappresen-tatività delle categorie interessate, le quali hannocontestato rivolgendosi al Tar della Calabria. In particolare la Confindustria, la Confersercentie l’Unione provinciale agricoltori e Confartigianatohanno presentato separati ricorsi per annullare gliatti che avevano portato alla configurazione di unanuova maggioranza, con la designazione di unpresidente in pectore che avrebbe dovuto esserenominato nella prima riunione della nuovaAssemblea.

Il Tar Calabria, Catanzaro sezione seconda (pre-sidente Calveri, estensore Anastasi) all’udienzadel 12.9 u.s., accogliendo integralmente le tesi di-fensive svolte dagli avv.ti Achille Morcavallo,Stanislao De Santis e Loredana Ventrella nell’in-teresse della Confindustria di Cosenza,Confesercenti Federazione provinciale di Cosenza,Unione provinciale degli Agricoltori di Cosenza,Confederazione italiana agricoltori di Cosenza eConfartigianato, ha sospeso le procedure di rin-novo degli organi camerali, ordinando la reitera-zione di tutta l’istruttoria.I fatti. Con distinti ricorsi la Confindustria diCosenza, la Confesercenti Federazione provin-ciale di Cosenza, l’Unione provinciale degliAgricoltori di Cosenza, la Cia e la Confartigianatoimpugnavano gli atti e le procedure del segreta-rio della Camera di Commercio di Cosenza e delresponsabile del procedimento volte alla defini-zione della rappresentanza delle varie associazio-

ni di categoria in seno al Consiglio della Cameradi Commercio.In particolare nel ricorso gli avvocati AchilleMorcavallo, Stanislao De Santis e LoredanaVentrella censuravano il difetto di istruttoria perla omessa verifica dell’effettivo grado di rappre-sentatività delle varie organizzazioni categoriali.Più ancora si evidenziava come nell’istruttoriacompiuta dai funzionari della Camera diCommercio l’accertamento si fosse limitato allapresa d’atto delle dichiarazioni compiute dai rap-presentanti delle associazioni, senza alcuna veri-fica diretta dei dati comunicati e senza alcun ri-scontro comparativo con la consistenza numeri-ca degli associati secondo i dati forniti dall’Inps.Nelle more giudiziali la Regione, con decreto pre-sidenziale, approvava gli atti della procedura del-la Camera di Commercio attribuendo il numerodei seggi alle varie associazioni di categoria.Anche avverso tale decreto del Presidente dellaGiunta regionale proponevano ricorso le associa-zioni già ricorrenti deducendo la illegittimità de-rivata del provvedimento.Il Tar con ordinanza motivata e dopo ampia di-scussione accoglieva in pieno le richieste dei ri-correnti ordinando la sospensione del procedi-mento di elezione degli organi camerali ed il rin-novo di tutta la procedura che dovrà avvenire sul-la base dei rilievi posti dalle associazioni ricor-renti. Tutto da rifare, allora. Ma soprattutto la decisio-ne del tribunale impone una profonda revisionedella rappresentatività delle categorie economi-che rappresentate in seno al Consiglio. La strut-tura economica della Provincia è profondamentemodificata e la sua composizione non rispecchiapiù la realtà.

o.p.

Tutto sbagliatoTutto da rifareTutto sbagliatoTutto da rifare

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 9Punto e a capo

Il grido di battagliadi Gino Bartoli si adattaperfettamente a quantoaccaduto alla Cameradi Commercio di CosenzaUna profonda revisionedella rappresentativitàdelle categorie economiche

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di Oreste Parise

Chi in questi primi giorni di settembre si è trova-to a girare attorno alla rotonda di Cosenza Sud, haforse notato un capannello di persone sostare trail verde. Un gruppo sparuto che cresceva giornodopo giorno. È poi sbucato un gazebo e degli stri-scioni in cui campeggiava la scritta “disoccupatiorganizzati”. Una protesta come tante, che nondesta alcuna meraviglia considerato che veniamobombardati quotidianamente dai bollettini di guer-ra della congiuntura economica che elencano pun-tigliosamente tutti i segnali di un declino che sem-bra inarrestabile. Quanti sono i disoccupati cala-bresi? Una marea che nessuno riesce a quantifi-care correttamente perché le cifre reali sono oc-cultate da fenomeni come il lavoro nero, la man-

cata iscrizione nel registro di coloro che aspiranoa un primo impiego. Soprattutto la quota forse piùrilevante è costituita dalla marea di giovani in granparte laureati o con istruzione superiore che im-boccano la strada dell’esodo volontario verso me-te lontane. Un viaggio spesso senza ritorno.Quanto morde la crisi lo si può misurare con ma-no scambiando qualche battuta con questi ragaz-zi (ma molti sono maturi signori che devono con-frontarsi con gli impegni e gli oneri di una fami-glia da sostenere). Raccontano storie di dispera-zione, di angoscia per il presente e di un futurosenza speranza. Sono coloro che hanno avuto unassaggino di benessere, una occupazione che as-sicurava una vita “normale”, vissuta senza ecces-si con la antica fierezza di affrontare con respon-sabilità la formazione di una famiglia.

Tutto nasce dall’accordo Stato-Regioni del febbraio 2009 e dalla strategia di contra-

sto alla crisi messa in campo dalla RegioneCalabria con la stipula di Accordi interistituzio-nali e con le parti sociali e sull’adozione diuna serie di provvedimenti normativi specifici, siaRegionali sia Provinciali. Si crea una triangola-zione tra il Ministero dello Sviluppo economicoche invia i fondi alla Regione, che a sua volta liinvia all’Inps, la quale provvede all’erogazione ailavoratori delle somme di loro spettanza.In pratica gli strumenti individuati nell’accordosono la mobilità e la Cig in deroga. Con la pri-ma si vuole garantire un sostegno al reddito atutti coloro che abbiano terminato il rapporto dilavoro nel 2010 senza poter beneficiare di am-mortizzatori sociali in base alla normativa vigen-

MezzoeuroMezzoeuroSabato 14 Settembre 201310

Una regionein derogaUna regionein derogaI lavoratori in mobilitànella Regione Calabriahanno superatole venticinquemila unitàe il flusso dei decreticontinua a intasareil Bollettino UfficialeUn gazebo di protestanella rotonda dell'uscitaautostradale di Cosenzadenuncia il disagiocrescente di questacomposita categoriaUna protesta ordinatae civile subito discioltaper l'intermediazionedi qualche sindacalistaMa il problema restanella sua gravità e questapotrebbe essere la puntadi un iceberg, mentresotto la superficie ribolleun magma incandescentepronto ad esplodereprima del Marsili...

Un esercito in marcia verso un futuro incerto

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te o di garantire la proroga della mobilità senzasoluzione di continuità fino al 31 dicembre 2010. La Cig in deroga consente l’utilizzo a favore deidatori di lavoro che si impegnino nell’attuazionedi piani di riorganizzazione e ripresa aziendale.Sono il folto gruppo di coloro che hanno perso illoro lavoro dopo anni e si ritrovano oggi senzauno salario e senza alcuna prospettiva. Sono lapersonificazione della crisi che vive scansando lebollette, rimandando gli affitti, e basandosi sul cre-dito accordato dai piccoli esercenti che assicura-no ancora di poter dare un tozzo di pane ai pro-pri figli.

La crisi delle loro aziende li ha privati della loro sicurezza e della possibilità di dare un sosten-

tamento alla famiglia. Con il licenziamento sono

entrati prima nel purgatorio dell’indennità di di-soccupazione, che assicura comunque una inden-nità pari all’80% del salario per finire nell’infer-no della mobilità in deroga, con una decurtazio-ne di 150 euro mensili per ogni anno fino ad arri-vare alla fatidica soglia dei 450 euro.Un mondo variegato quella degli ex-lavoratori inmobilità, un bacino sociale che si avvicina per nu-mero e per la precarietà della loro condizione aquello dei forestali, che hanno guadagnato qual-che anno fa le prime pagine dei quotidiani nazio-nali. In questo caso però, manca l’omogeneità delgruppo, poiché ogni caso ha una sua specificità esi fa fatica a immaginare una lotta comune.Basta scorrere l’impietoso elenco dei decreti dimobilità pubblicati sul Burc per rendersi contodella varietà delle situazioni. La storia inizia da

qualche anno con un crescendo rossiniano. Soloa partire da gennaio sono stati pubblicati 38 de-creti per quasi duemila aziende, in “disordine spar-so”, poiché vi sono molti relativi a uno o due an-ni precedenti, segno inconfondibile che la confu-sione regna sovrana nel nostro assessorato, tantoda rendere molto difficile una qualche attendibi-le analisi del fenomeno.

Si può solo tentare qualche ipotesi per dareuna configurazione comprensibile questo com-

posito e variegato gruppo. Vi sono gran parte deilavoratori delle numerose aziende fatue sorte coni generosi contributi dei fondi del Mezzogiorno espariti nel nulla. Come gli ex operai della PoltiSud, per intenderci che sono stati turlupinati do-po essere stati pesantemente maltrattati in fabbri-ca. La fabbrica è finita in “poltiglia” e la produ-zione trasferita in Romania. Molti sono stati as-sunti solo per pochi mesi e tanti non hanno nean-che assaporato il clima della fabbrica, ma hannotoccato con mano il sapore della speranza finen-do immediatamente nel tunnel della precarietà avita. Un numero consistenti proviene dalle azien-de di trasporto e metalmeccaniche entrate in unacrisi irreversibile, e dei settori produttivi che nonhanno retto la concorrenza diventata più aggres-siva per la liberalizzazione dei mercati.Molti provengono dal fallimento dell’esternaliz-zazione dei servizi pubblici, delle società costi-tuite in forma di cooperative o società miste chedovevano rappresentare la nuova frontiera dellapubblica amministrazione, efficiente ed econo-mica.Molte piccole aziende hanno approfittato dell’oc-casione d’oro offerta per scaricare sul pubblico ilcosto del lavoro mettendo in mobilità i lavorato-ri e continuando l’attività in nero con un doppiovantaggio per gli imprenditori e per gli stessi la-voratori, i quali possono contare sul contributopubblico, ma soprattutto sui contributi figurativi,che consente loro di costruire la loro posizionecontributiva utile a fini pensionistici, senza gra-vare sui datori di lavoro.Tutto questo pasticcio nasce da una finzione, edalla incapacità della Regione di dare pratica at-tuazione alle buone intenzioni. I percettori di am-mortizzatori sociali in deroga dovevano presen-tare piani di interventi destinati ad azioni di“Politiche Attive”. In pratica di dovevano impe-gnare a ristrutture e ammodernare le proprie azien-de per un ritorno in bonis, per superare il momentodi difficoltà. Nel solenne “Atto di Indirizzo perle Politiche attive” venivano pomposamente elen-cate le condizioni per la gestione degli interventidi politiche del lavoro.Non si è sprecata l’occasione per la creazione del-la semantica della nuova occupazione che com-prende termini come il Catalogo regionale del-l’offerta formativa per l’attuazione degli interventia sostegno delle politiche attive per l’Adattabilità,l’Occupabilità, l’Inclusione sociale e il Capitaleumano. Un campionario di neologismi in gradodi confondere chiunque, nascondendo la sostan-ziale incapacità di produrre un programma d’in-tervento concreto e comprensibile.

Per adesso la protesta è rientrata, dietrola generica promessa di erogare qualche men-

silità arretrata, ma le risorse sono sempre minorie le richieste d’intervento in aumento.Non ci vuole molto a guardare nella sfera di cri-stallo per rendersi conto che ormai siamo una re-gione in deroga, che può sopravvivere solo conl’elemosina pubblica i nostri degni rappresentatinon sono in grado di offrire alcuna soluzione allostato di crisi in cui siamo crollati. L’intervento spotpromesso ha sortito l’effetto di spegnere sul na-scere la protesta, ma la situazione rimane esplosi-va e senza un vero piano di intervento e la defini-zione di una politica sociale coerente, la protestaè destinata a riesplodere nel prossimo futuro inmodo più generalizzata e in forma più radicale.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 11Un esercito in marcia verso un futuro incerto

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Il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione siè recato a Terranova da Sibari e a SpezzanoAlbanese per rendersi personalmente conto del-l’abbandono in cui versano due strutture sanitariecostruite negli anni Novanta e mai utilizzate. Nel corso del sopralluogo, l’esponente del Pd eraaccompagnato dal sindaco e dal vicesindaco diTerranova da Sibari, Eugenio Veltri e GiuseppeCostantino e dall’ex sindaco di Spezzano AlbaneseFerdinando Nociti.

A Terranova da Sibari il ministero della Salute, conun decreto del 1996, stanziò oltre trecentomila eu-ro per realizzare una comunità terapeutica semi-residenziale che è stata ultimata da diversi anni eche non è mai entrata in esercizio. Nel 2009 que-sta struttura è stata, addirittura, completamente ar-redata con una spesa considerevole da partedell’Asp che in questo comune attualmente pos-siede un poliambulatorio ubicato in un locale an-gusto, di soli 60 metri quadrati, assolutamente in-sufficiente ad offrire i servizi sanitari territoriali.

A Spezzano Albanese il ministero della Salute il27.04.1995 stanziò due milioni e duecentomilaeuro per la realizzazione di una Rsa con circa set-tanta posti letto per anziani che, pur essendo com-pletamente arredata, non è mai entrata in funzio-ne e attualmente versa in un totale stato di ab-bandono.

«Un fiume di denaro pubblico (in provincia diCosenza sono 21 le strutture che si trovano in que-ste condizioni) - ha affermato Guccione, al ter-mine del sopralluogo - è servito a costruire strut-ture socio-sanitarie che oggi sono completamen-te abbandonate e che dovevano dare risposte se-rie e tempestive, in termini di servizi, ad anziani,disabili e famiglie in difficoltà. Di fronte allo sta-to di degrado di queste strutture, finora mai nes-suno si è minimamente posto il problema di co-me recuperare e salvaguardare un patrimonio pub-blico di questa importanza e di rimetterlo in eser-cizio per l’erogazione di servizi fondamentali perle comunità».

«Anziché continuare a sciacquarsi la bocca par-lando di sprechi e sperperi -ha concluso il consi-gliere regionale dei democrat- va immediatamentepredisposto un piano che dia la possibilità di ri-parare e recuperare queste strutture da concederein comodato d’uso gratuito ai comuni per desti-narle a servizi socio-sanitari. Così facendo si da-rebbe una risposta seria a tanti bisogni e si po-trebbero creare oltre cinquecento nuovi posti dilavoro».

MezzoeuroMezzoeuroSabato 14 Settembre 201312

Storia di reparti mai natiStoria di reparti mai natiIl consigliere regionaledel Pd Carlo Guccionesi è recato a Terranovada Sibari e SpezzanoAlbanese per toccarecon mano il degrado in cuiversano due strutturesanitarie costruite negli Anninovanta e mai utilizzate

Sprechi in abbondanza

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MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 13

Al presidente del Consiglio regionale della Calabria

Francesco Talarico

Premesso che:

- le liste di attesa per gli esami delle diverse pa-tologie registrano tempi di attesa lunghissimi(in alcune strutture sanitarie il Cup dell’Asp diCosenza ha prenotato l’esame di ecodoppleraddirittura fino al mese di luglio 2014);

- con decreto n. 119 dello 02.08.2013 sono sta-ti determinati i tetti di spesa delle prestazioniospedaliere da privato pari a circa 180 Mln dieuro;

Si chiede alla S.V. di sapere:

- quali sono i criteri del riparto che stanno allabase della suddivisione delle risorse per pro-vince, anche perché tali criteri non vengono nécitati nè spiegati nel suddetto decreto;

- secondo quali modalità è stato suddiviso l’in-cremento di circa sei milioni del tetto di spesaper le prestazioni ospedaliere da privato rispettoall’anno precedente;

- per quali ragioni è stata concessa delega ai di-rettori generali delle Asp di ripartire il tetto dispesa provinciale per singola struttura senza in-dicare i criteri di ripartizione. Si ricorda che,per l’anno precedente, tale ripartizione era sta-ta effettuata per ogni singola struttura dall’uf-ficio del commissario del Piano di Rientro daldebito sanitario (vedi Decreto 189/2012).

Si chiede, infine, alla S.V.

- di voler intraprendere tutte le iniziative ido-nee e necessarie per ripartire, in modo chiaro etrasparente, le risorse finalizzate alle prestazioniospedaliere da privato stabilite dal decreto n.119 del 2013, evitando possibili discreziona-lità e favoritismi e stabilendo criteri oggettivie validi per tutte le Asp che operano sul terri-torio calabrese premiando la qualità e l’effi-cienza di tali prestazioni. Si rende necessario,inoltre, verificare con urgenza e tempestività imotivi delle liste di attesa per le diverse pato-logie e rimuovere le cause che stanno alla ba-se dei gravi ritardi che potrebbero compro-mettere la salute dei cittadini.

Carlo Guccione

Sanità ugualeper tutti

L’interrogazione

La “visita” di Carlo Guccione alle strutturedi Spezzano Albanese (in alto) e Terranova da Sibari (sotto)

Sprechi in abbondanza

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di Annalisa Martelli

Lieto fine per una vicenda rimasta per anni ina-scoltata, è la storia di Ugo Belfiore di Luzzi e diun alloggio popolare negato alla sua famiglia masoprattutto alla figlia Francesca affetta da “graveinsufficienza mentale con ripetute crisi epiletti-che, invalida al 100% con impossibilità di deam-bulare autonomamente e con necessità di assi-stenzacontinua”. Ne avevamo parlato nel numero uscito il 15 di-cembre 2012, per quella casa, Ugo ha fatto do-manda al Comune di Luzzi nel 2008, quando èstato indetto il bando. Sembrava la cosa giusta ela famiglia Belfiore ha cominciato a immaginareun futuro dignitoso. Ma da quel momento, solosilenzio. Arriviamo al 2011. Francesca cresce e lesue condizioni di salute e di vita peggiorano, ilComune chiede alla famiglia Belfiore una nuovadomanda. C’è un altro bando, ancora carte, su car-te. Ugo non perde tempo. Eppure, tutti nel paesesanno di quel “caso” che è umano, che è di civiltà.Perché un’amministrazione dovrebbe farsi caricodelle famiglie che rappresenta e in particolare dichi soffre, senza mai dimenticare i diritti costitu-zionalmente tutelati dei disabili. Adistanza di bendue anni, ora la vicenda si è risolta positivamen-te, grazie all’intervento di due giovani avvocatiDaniela Ciccarelli e Maria Bevacqua. «Ringrazio i miei due avvocati perché solo gra-zie al loro intervento ho potuto finalmente resti-tuire dignità alla mia famiglia e soprattutto a miafiglia Francesca». Afferma con la voce commos-sa e tremante Belfiore, che non ha smesso un so-lo secondo di credere in un futuro migliore per lapropria famiglia e soprattutto per sua figlia. Lasua determinazione lo ha portato a incontrare dueavvocati che con anima e sudore sono riusciti adar voce a questa famiglia che non chiedeva altroche una casa, una casa per Francesca.

Gli avvocati Ciccarelli e Bevacqua infatti, fa-cendo leva sulla grave infermità di Francesca, sul-la situazione economica disagiata, ma anche sul-la inidoneità per Francesca dell’abitazione (in af-fitto) in cui il nucleo familiare vive, (va rammen-tato che in quell’appartamento la stessa subiva ungrave infortunio), riescono a suon di lettere, di sol-leciti scritti e verbali fatti sia al Comune di Luzziche all’Aterp ed addirittura arrivando a proporre un esposto alla Procura, finalmente a chiudere lavicenda positivamente. I due legali, infatti, rie-scono a far assegnare, prima della definizione delconcorso del 2011 una delle abitazioni popolarilibere presenti a Luzzi. Tra l’altro, ancora diverse famiglie attendono l’u-scita della graduatoria definitiva per le domandedi assegnazione fatte il 2011. Per il signor Belfioree la sua famiglia, il mese di luglio è stato un me-se speciale, precisamente alla fine di luglio ven-gono consegnate le chiavi del sospirato apparta-mento e dalla metà di agosto la famiglia Belfioresi trasferisce nell’agognata abitazione.A distanza di oltre 5 anni è stato finalmente rico-nosciuto anche se con notevole ritardo un diritto,il diritto di vivere in un’abitazione adeguata perle gravi condizioni di handicap, un diritto fino-ra negato e solo sognato ma che si è potuto affer-mare solo grazie alla sensibilità, all’impegno, al-

la volontà di portare avanti contro tutto e tutti quelsenso di giustizia che dovrebbe animare tutte lepersone, ma che purtroppo non sempre nella realtà avviene. Cala un felice sipario dunque su undramma che si è consumato per tanto troppo tem-po, ma purtroppo rimane aperta una grande feri-ta che non si può far finta di non vedere, la feritadi tante altre famiglie che vivono la stessa situa-zione e che devono lottare tutti i giorni per otte-nere semplicemente giustizia, una giustizia appa-rentemente facile da raggiungere ed è proprio que-sto che fa rabbia, perché se un’amministrazionenon può neanche soddisfare richieste del genere,allora vuol dire che non dovrebbe amministrareproprio nulla. Le case con quali criteri vengonoassegnate ? C’è una legge regionale che fissa re-gole e priorità? Questa volta la legge ha fatto ilsuo corso con carte alla mano ma soprattutto congli occhi di Francesca ben fissi nella mente. OraFrancesca ha una casa per tornare a vivere un’e-sistenza già difficile dalla nascita, ha il verde e lospazio, ma soprattutto ha quel tentativo di nor-malità per troppo tempo negato. Una casa popo-lare è una storia fatta di diritti e di priorità che nonpoteva essere resa ancora più dolorosa da una po-litica che dovrebbe uscire dagli slogan e dalle pa-rate per garantire il vivere civile sempre, questadovrebbe essere la priorità per un’amministrazionedegna di essere chiamata tale. Una vittoria che sadi buono quella dei due legali Ciccarelli eBevacqua, una vittoria che non può che ridareuna speranza a chi in questo momento è dispera-to e a chi non crede in una giustizia nel senso piùpuro del termine che per fortuna ancora qualcu-no ci ricorda che esiste.Speriamo di non dover raccontare più storie delgenere, ma purtroppo è come credere nelle favo-le e allora speriamo di dar sempre voce a chi è vit-tima di quella ipocrisia che viaggia a suon di vo-ti e di promesse elettorali.

Dirittie chiavi in manoDirittie chiavi in mano

MezzoeuroMezzoeuroSabato 14 Settembre 201314Uno schiaffo all’indifferenza

La storia conclusasipositivamente di UgoBelfiore di Luzzi e di quellacasa negata per tanto,troppo tempo. Una vittoriadi carte e sudore

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di Santino Soda

Un intellettuale italiano che si reca in Mongoliaper studiare rappresenta senz’altro una notizia perla stampa. Se lo studioso italiano che si reca inMongolia è il sociologo amendolarese Rocco Turila notizia si veste di significato particolare, anco-ra di più se la ricerca compiuta ha i contenuti diun progetto internazionale. Partendo da Budapest,in due mesi il sociologo Rocco Turi ha volato condecine di aerei e percorso migliaia di chilometriper inseguire i suoi obiettivi in mezza Asia. Al suoritorno in Ungheria, Rocco Turi ha concesso un’in-tervista al quotidiano Vas Nepe: segnale indicati-vo dell’importanza dei suoi studi transnazionali.Lo scorso 24 agosto 2013il giornale ungherese hapubblicato il pezzo “Un italiano in Mongolia”(EgyolaszMongóliában) che in calce riportiamonella sua lingua originale. Si apprende così che il lungo viaggio ha condot-to Rocco Turi in Siberia (Irkutsk) e poi aVladivostok, Seoul in Corea del Sud e in Cina,soprattutto a Pechino, avendo la Mongolia comebase principale di studio e di partenza. In ogniPaese ha svolto le sue ricerche programmate in-contrando persone e testimoni privilegiati. Per sa-perne di più raggiungiamo Rocco Turi per telefo-no nella sua residenza ungherese.

Qual è stata la causa che l’ha spintaa re-carsi così lontano?Sono impegnato in molti campi e perognuno si è aperta la necessità di doveraffrontare un viaggio in Asia. Avevo pro-grammato questo viaggio almeno dieci an-ni fa, quando elaborai alcuni concetti cheandavano verificati sul campo. In questi an-ni ho aperto contatti, preparato strade, svi-luppato idee; in un solo viaggio ho potuto af-frontare i vari argomenti nei Paesi, villaggi ecittà che ho raggiunto tra giugno e agosto 2013.

Quali sono gli argomenti che ha affrontato nel-la sua ricerca?Politica, guerra, tradizione, folklore e vita quo-tidiana. Solo apparentemente si tratta di temi di-stanti fra di essi. La mia teoria come sociologo èche ogni tema va osservato da molti punti di vi-sta e in maniera ciclica e multifattoriale.

È chiaro che gli studi di una certa rilevanza ri-chiedono impegno e riservatezza, ma può darequalche particolare in più?Nel mio libro Storia segreta del Pci, dellaRubbettino editore (appena pubblicato e che in-vito a leggere) avevo anticipato che in Ungheriaè in corso una mia ricerca sulla vita quotidiana aitempi della guerra fredda e che numerosi italianiavevano deciso di rimanere oltre cortina e hannovissuto in molte regioni e molti Paesi. Inoltre, mioccupo di politica internazionale e di guerra sindalla mia tesi di laurea che ho potuto elaborareall’Università di Louvain-la-Neuve (Belgio). Daallora non ho mai abbandonato il filone di ricer-ca. In questi anni, come lei sa, in Corea esiste ungravissimo conflitto politico fra il Nord e il Sud.Pensi che la distanza fra Vladivostok (Russia) eSeoul si può percorrere in circa 30 minuti di ae-reo. Invece l’aereo sul quale ho viaggiato ha per-corso la distanza in oltre 3 ore sullo spazio aereocinese per evitare di sorvolare la Corea del Norde rischiare di essere abbattuto.

Di cosa si è occupato in Mongolia?La Mongolia è un caso particolare. Oltre alla po-litica e ai rapporti con la Cina e la Russia, mi so-no occupato delle sue tradizioni; il folklore sem-pre vivoalimenta una società consapevole e or-gogliosa dell’appartenenza al popolo di GengisKan e alla cultura che ha pervaso anche MarcoPolo. Avevo programmato il viaggio tenendo con-to che ai primi di luglio nella sua capitaleUlaanbaatar - definita città nomade - si sarebbesvolta la rievocazione di una festa antica deno-minata Naadam, organizzata come una vera olim-piade. Delegazioni presenti da tutto il mondo, manon dall’Italia. Fra gli altri argomenti studiati, ci-to i matrimoni buddisti. Altra occasione era unconvegno sull’indipendenza del Tibet. Infatti, laMongolia e il Tibet sono molto simili e a preva-lente religionebuddista; fra i due Paesi (ma il Tibet,come si sa, viene considerato alla stregua di unaRegione) esiste un antico trattato di mutua assi-stenza. Ritornando in Mongolia dalla Corea delSud ho compiuto il volo in un airbus della KoreanAirlines insieme ad alcune centinaia di monacibuddisti, provenienti dall’India, che si recavano

al convegno diUlaanbaatar. Il mio vicino di posto monaco bud-dista,originario del Tibet, vive in un monastero in-diano. I suoi genitori vivono ancora in Tibet. Laconversazione con Tashi - questo il suo nome - èstata molto molto interessante.

Come spiega l’assenza della delegazione italianain Mongolia?Che siamo un Paese piccolo piccolo. Quando poiho visto il polacco LechWalesa ne ho avuto la cer-tezza. Se in Mongolia un italiano ha un problemadeve telefonare alle rappresentanze diplomaticheo consolari di Mosca o Pechino, migliaia di chi-lometri lontano. Viene da ridere. Si dice che pri-ma o poi verrà aperta un’Ambasciata italiana, masarebbe sempre tardi laddove i maggiori Paesi del

MezzoeuroMezzoeuroSabato 14 Settembre 201316

Un amendolaresein MongoliaUn amendolaresein Mongolia

Partendo da Budapestin due mesi il sociologoRocco Turi ha volato condecine di aerei e percorsomigliaia di chilometriper inseguire i suoiobiettivi in mezza AsiaAl suo ritorno in Ungheriaha concesso un'intervistaal quotidiano “Vas Nepe”:segnale indicativodell'importanza dei suoistudi transnazionaliLo scorso 24 agostoil giornale unghereseha pubblicato il pezzo"Un italiano in Mongolia"(EgyolaszMongóliában)che in calce riportiamonella sua lingua originale

Il mondo toccato con mano

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mondo (e non solo) hanno rappresentan-ze diplomatiche consolidate da lungo tempo. LaMongolia è un grande e autorevole Paese, ma gliitaliani sono stati educati a essere “i migliori” perdefinizione e a non avere bisogno di relazioni conPaesi nei quali non vivono nostre antiche comu-nità. Intanto, la Mongolia ha aperto la suaAmbasciata in Italia. Per questa pratica esiste laprassi della reciprocità, ma gli italiani se la pren-dono con comodo. La politica italiana è fatta co-sì e nell’insicurezza e indeterminatezza tutti gliopportunisti amano sguazzarvi.

Si può fare un parallelo fra la cultura amendola-rese ela realtà mongola?

Certamente. Ne parlerò, ne scriverò.Purtroppo, ad Amendolara è diffuso un “ego”molto accentuato e questo è assolutamente de-leterio per la popolazione ed è complicato an-che parlarne. Ti accorgi che vige una menta-lità poveradiidee e se lo dici in molti si of-fendono.

Ma lei quando gira il mondo per le sue ri-cerche ha la possibilità di fare il turista?Perché no? Occuparmi di turismo sulcampo è la mia passione. Ritengo chequalsiasi studioso di turismo non possaprescindere dalla ricerca diretta. Per ri-spondere alla sua domanda, nei miei

viaggi di studio all’estero non trascuro tre co-se: musei, mercati e periferie (a volte corren-do anche qualche utile rischio, come mi è ca-pitato a Buenos Aires) per conoscere davveroil popolo che vi abita e per arricchire il mio ba-gaglio di competenze. Per quest’ultimo viag-gio, oltre alla routine culturale, in Siberia ave-vo programmato anche una visita al lago Bajkal.Si tratta del lago più profondo del mondo (1.600metri) e della più grande riserva di acqua dol-ce del Pianeta.Ma la Siberia mi ha riservato bel-lissime, piacevoli esperienze e immagini chemeriterebbero un nuovo viaggio. Chissà!...Colpiscono soprattutto le distanze. Se in Italiasi possono ipotizzare al massimo viaggi di 1000chilometri, un viaggio interno alla Siberia puòessere lungo anche 7-8mila chilometri senzascalo.

Pechino?Bellissima. Esperienza formidabile. Da ragazzovedevo Piazza Tien-An-Men in tv come un mi-raggio. Ho visto qualcosa di più interessante e for-midabile di quanto mi aspettassi. A mio parerePiazza Tien-An-Men offre un messaggio politicosempre attuale e di grande significato per la Cina.MaoTseTung rimane sempre Mao TseTung. Mapoi le cose e le curiosità su Pechino, gli aneddotisui cinesi sono innumerevoli. Occuperebbero mol-tissimo tempo.

Ne racconti una...Sì, bellissima e divertente, quando - come citta-

dino occidentale - mi sono preso una “rivincita”sui cinesi. Per tre volte in questi due mesi ho fat-to transito da Pechino e quindi per sei volte mi so-no sottoposto al controllo doganale. In ogni oc-casione (e solo all’aeroporto di Pechino) la poli-zia mi faceva aprire lo zaino perché al controlloelettronico c’era qualcosa che li insospettiva. Eraun semplice termometro estraibile da un astuccioa forma di penna che moltissimi anni fa mi ave-va regalato un amico informatore scientifico.Osservandolo e temendo che potesse trattarsi diqualcosa di “pericoloso”, i poliziotti di frontiera,di per sé già molto esperti, mi invitavano ad estrar-re questa strana penna e a mostrarne il funziona-mento con le mie mani. Dopo aver realizzato dicosa si trattasse, si scioglievano in un sorriso edesibivano il mio strano oggetto ai loro colleghi, iquali, a loro volta, sorridevano quasi a crepapel-le. Sorridevo più di loro (ma dovevo trattenermiper ovvii motivi) nel pensare che con un termo-metro ero riuscito a incuriosire proprio coloro checi sorprendono ogni giorno nelle città italiane coni loro strani aggeggi.

Altra curiosità?Giacché ci siamo con i cinesi, bisogna sapere chenel grande aeroporto di Pechino non si vende ac-qua nei bar. Vi sono moltissimi distributori auto-matici da cui, premendo un bottone, esce tutta l’ac-qua che si desidera. L’acqua calda esce a una tem-peratura di 94°, l’acqua fredda a una temperaturadi 43°. Garantisco: buona, provare per credere;anche perché la si beve con dei bicchieri a formadi cono (che io avevo già conosciuto alla Biennaledi Venezia di qualche anno fa). La necessità chel’acqua sia a quella temperatura è perché è inqui-nata e viene preventivamente trattata per garan-tirne la bevibilità. Per questa e altre curiosità ri-mando al mio libro.

Su quanti aerei ha viaggiato, quanti voli ha fatto inquesti due mesi?Non ricordo, forse quindici;al desk di ogni aero-porto ricevevo il biglietto e partivo con LufthansaoKorean Airlines, Asiana, Siberian Airlines,Mongolian Air, Air China, in comodi Airbus oJumbo. Volare è un piacere straordinario.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 17Il mondo toccato con mano

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Un boato che è stato sentito ad alcuni chilometridi distanza, lamiere schizzate a oltre trenta metridal luogo dell’esplosione, una colonna di fumodenso e nero che si è levata nel cielo di LameziaTerme. È questo lo scenario in cui è avvenuta lamorte dei tre operai dell’azienda Ilsap Biopro, av-venuta nell’area industriale ex Sir di San PietroLametino. Una tragedia dalle proporzioni imma-ni per una regione come la Calabria, dove il la-voro è un miraggio, ma dove le “morti bianche”sono purtroppo quasi quotidiane.

Sono i numeri e le circostanze a differenziare l’ac-caduto. Tre morti in un’azienda. Non era mai ac-caduto, almeno negli ultimi anni. Le tre personeuccise dalla fiammata improvvisa che ha prece-duto l’esplosione erano originarie del Lazio e del-la Toscana, ma si erano spostate in Calabria da-vanti all’offerta di un lavoro.Sul colpo sono morti i trentaduenni DanieleGasbarrone, di Latina, e Alessandro Panella, diVelletri. Dopo poche ore è deceduto anche il ter-zo addetto alla manutenzione degli impianti,Enrico Amati, 37 anni, di Sinalunga, centro in pro-vincia di Siena. Quest’ultimo viveva in Calabriada circa due anni con la moglie e la figlia. Dopol’esplosione, nonostante fosse quasi interamenteustionato, era riuscito a sopravvivere. L’elisoccorsolo aveva trasportato all’ospedale di Catanzaro, nonpotendo puntare verso un centro specializzato vi-ste le gravi condizioni. Dopo una notte di soffe-renze, Amati è deceduto aggravando il bilancio

della tragedia. A Lamezia Terme c’è sgomento.L’area ex Sir è un’immensa spianata dove insi-stono diverse aziende medio piccole. È l’area delsogno industriale lametino mai veramente decol-lato.La distesa che il 9 ottobre 2011 ospitò la visita inCalabria di Papa Benedetto XVI e da allora dedi-cata proprio al Pontefice. Però ora sarà anche quel-la dell’ennesima tragedia calabrese.Così come ha denunciato la Cgil durante un pre-

sidio davanti all’impresa per la lavorazione di olicombustibili e biomasse, comunicando l’inten-zione di costituirsi parte civile in un eventuale pro-cesso. E sul capitolo giudiziario la novità è l’av-viso di garanzia emesso dalla Procura di LameziaTerme nei confronti dell’amministratore legaledella società con sede legale a Latina e sede ope-rativa a Lamezia. Un atto dovuto per procederecon l’inchiesta e con gli esami autoptici sui corpidei tre operai. La Procura sta valutando anche al-tre posizioni, con l’obiettivo di comprendere se ilavori di manutenzione si stessero svolgendo nelrispetto di tutte le norme di sicurezza. I due sal-datori stavano usando la fiamma ossidrica sul si-los. Ma sarebbe stata la presenza di gas a provo-care l’esplosione. Una tesi che, comunque, saràconfermata dagli accertamenti. Sul posto, subitodopo l’incidente, ha operato anche l’ArpacalCalabria con l’obiettivo di verificare la sicurezzadella zona e l’eventuale presenza di gas pericolo-si. Saranno i rilievi tecnici e le indagini di carabi-nieri e magistratura a sgomberare il campo da qua-lunque dubbio. Occorrerà chiarire se l’esplosionepotesse essere prevista. Elementi importanti che,comunque, non cambieranno il bilancio della tra-gedia, con tre giovani vite spezzate durante una“normale” giornata di lavoro.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 19

Morire di lamieraMorire di lamieraSi poteva evitare?

Quel forte boato sentito achilometri di distanza, unacolonna di fumo densoe nero che si è levatanel cielo di LameziaCosì muoiono tre operaidell’azienda Ilsap Bioprodi San Pietro Lametino

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Il Tar Calabria - Catanzaro - sezione seconda (pre-sidente Calveri, estensore Falferi) all'udienza del12.9 u.s., accogliendo integralmente le tesi difen-sive svolte dall'avvocato Oreste Morcavallo nel-l'interesse dell'ex sindaco di San Lucido AntonioStaffa, della candidata Gioia Antonella e diPetrungaro Carmine, cittadino - elettore, ha ordi-nato la verificazione delle schede e dei verbalicontestati.I fatti. I ricorrenti, nella loro qualità di candidatoa sindaco della lista "Leali per San Lucido" di can-didata a consigliere e di elettore, difesi dall'avv.Morcavallo, con ricorsi del 25.6 u.s. impugnava-no il verbale di proclamazione degli eletti nelComune di San Lucido del 18.5.2013.In particolare nel ricorso si censuravano le mo-dalità di ammissione di n. 33 elettori al voto assi-stito e si contestava la mancata attribuzione di n.3 voti nella Sezione n. 3 alla lista "Leali per SanLucido" e si richiedeva la verificazione dei ver-bali e delle schede contestate nelle sei sezioni delComune.Il Tar, dopo ampia discussione, con ordinanza n.923 depositata il 12.9.2013 accoglieva integral-mente le richieste istruttorie svolte dall'avvocatoOreste Morcavallo, ordinando alla Prefettura diCosenza di effettuare tutte le verifiche e le acqui-sizioni dei documenti elettorali necessari ad ac-certare le contestazioni ed i rilievi posti dai ricor-renti ed altresì per le sezioni n. 1, 4, 5 e 6 la veri-fica di n. 5 schede non assegnate alla lista"Viviamo San Lucido".Il Tar ha assegnato 60 giorni per gli incombentirinviando all'udienza di merito di gennaio 2014.

Il Tar Calabria - Catanzaro - sezione seconda (pre-sidente Calveri, estensore Anastasi) accogliendointegralmente le tesi difensive svolte dall'avvoca-to Oreste Morcavallo nell'interesse del candidatoa sindaco Gianni Perri e dei candidati consiglieridella lista Ditela ha disposto la verificazione ditutte le schede contestate nelle cinque sezioni.I fatti. Con ricorso del 25.6 u.s. Gianni Perri, can-didato a sindaco per la lista Ditela e VigliatoreCesare, Parise Giovanni, Aloe Paolo, RositoLeonardo, Gaudio Eugenio, candidati a consiglierecomunale per la stessa lista, difesi dall'avvocatoMorcavallo, impugnavano il verbale di procla-mazione degli eletti del 28.5.2013 ed i verbali del-le sezioni n. 1, 2, 3, 4, 5.In particolare nel ricorso si contestava l'assegna-zione illegittima di n. 351 voti alla lista<<Progettiamo il futuro>> ed al sindaco eletto perla stessa lista, Guglielmo Guzzo, e la mancata at-tribuzione di n. 21 voti alla lista dei ricorrenti.Dopo ampia discussione alla udienza pubblica del12.9 u.s. con ordinanza n. 924 depositata il 13.9il Tar accoglieva le richieste istruttorie formulatedall'avvocato Morcavallo, ordinando al prefettodi Cosenza di procedere alla verifica di tutte lequestioni dedotte con le censure svolte nel ricor-so, acquisendo tutti gli atti della procedura eletto-rale, entro il 10.12.2013, rinviando la discussio-ne del merito alla udienza di gennaio 2014.

MezzoeuroMezzoeuroSabato 14 Settembre 201320Schede in discussione

Tutto da rifare(e da rivotare)Tutto da rifare(e da rivotare)

San Lucido, accolto il ricorso dell’exsindaco Staffa, il Tar ordinala revisione di schede e verbaliVittoria dunque per le tesi difensivedell’avvocato Oreste Morcavallo

Dipignano, accolto il ricorso della listaDitela. Il Tar ordina la verificadelle schede contestateL'arringa vincente è sempredell'avvocato Morcavallo

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presenteORDINANZA

sul ricorso R.G. n. 847 del 2013, proposto da Gianni Perri, Cesare Vigliatore, Giovanni Parise, Paolo Aloe,Leonardo Rosito, Eugenio Gaudio, rappresentati e difesi dall'avv. Oreste Morcavallo, con domicilio elet-to presso lo studio dello stesso, in Cosenza, corso Luigi Fera, n. 23;

controComune di Dipignano, rappresentato e difeso dall'avv. Giuseppe Pitaro, con domicilio eletto pressoGiuseppe Pitaro, in Catanzaro, via F.Acri, n. 88;

nei confronti diGuglielmo Guzzo, Giuliana Fittante, Alessio Catanzariti, rappresentati e difesi dagli avv. Francesco Pitaro,Giuseppe Olanda, con domicilio eletto presso Francesco Pitaro in Catanzaro, via Francesco Acri,88;Gianpaolo Nardi, Teresa Pasqua, Massimiliano Fuoco, rappresentati e difesi dagli avv. Giuseppe Olanda,Francesco Pitaro, con domicilio eletto presso Francesco Pitaro in Catanzaro, via Francesco Acri,88;

per l'annullamentoa) del verbale di proclamazione degli eletti alla carica di Sindaco e di consigliere comunale di maggio-ranza del 28.5.2013 nelle elezioni comunali di Dipignano;b) del verbale delle sezioni elettorali n. 1, 2, 3, 4, 5; onde ottenerne il parziale annullamento con la retti-fica del risultato conseguito dalla Lista n. 3 "Progettiamo il Futuro", con la sottrazione di n. 351 voti il-legittimamente assegnati alla predetta lista, e dalla Lista n. 4 "D. L. TE.LA. UNITI", con la attribuzionedi n. 21 voti illegittimamente non assegnati alla predetta lista; con la conseguente proclamazione a Sindacodi Perri Gianni, candidato della lista "DI.TE.LA. UNITI", e dei consiglieri comunali Vigliatore Cesare,Parise Giovanni, Aloe Paolo, Rosito Leonardo, Gaudio Eugenio della stessa lista.Visti il ricorso e i relativi allegati;Viste le memorie difensive;Visti tutti gli atti della causa;Visti gli atti di costituzione in giudizio di Comune Di Dipignano e di Guglielmo Guzzo e di GianpaoloNardi e di Teresa Pasqua e di Giuliana Fittante e di Alessio Catanzariti e di Massimiliano Fuoco;Relatore, alla pubblica udienza pubblica del giorno 12 settembre 2013, il cons. Concetta Anastasi e udi-ti per le parti i difensori come specificato nel verbale;Ritenuto che, ai fini del decidere, si rende necessario procedere, ai sensi dell'art. 66 cod. proc. amm., aduna verificazione in contraddittorio con le parti, a cura del Prefetto della Provincia di Cosenza, con fa-coltà di delega - mediante provvedimento formale- ad altro funzionario dell'Ufficio, intesa ad accertarela veridicità delle questioni dedotte con le censure svolte nel ricorso.Ritenuto che il funzionario verificatore dovrà:1) acquisire, presso gli uffici depositari, gli atti necessari alla verificazione - verbali, tabelle di scrutinio,prospetti, tutti in doppio esemplare - previa redazione di un verbale in duplice esemplare, in cui sarà de-scritto lo stato degli atti acquisiti, uno dei quali da consegnarsi all'ufficio depositario;2) procedere, successivamente, alla verificazione, di cui redigerà verbale, nel quale dovrà darsi atto, ol-tre che dall'avvenuto adempimento delle formalità di rito per il contraddittorio delle parti costituite, an-che dello stato dei plichi, della loro apertura e degli atti rinvenuti;3) provvedere a trasmettere alla Segreteria di questa Sezione, entro e non oltre il 10 dicembre 2013, larelazione inerente le operazioni effettuate, il plico, sigillato, contenente i verbali delle operazioni effet-tuate, contenente, a sua volta, altro plico sigillato con tutti gli atti acquisiti ed il secondo esemplare delverbale di acquisizione.Ritenuto che, espletata la verificazione entro il termine di sessanta giorni, decorrenti dalla comunicazio-ne o, se anteriore, dalla notifica della presente ordinanza, il compenso complessivamente spettante al ve-rificatore sarà liquidato, ai sensi dell'art. 66 cpa;Ritenuto di dove rinviare la trattazione del merito della causa alla pubblica udienza del mese di gennaio2014.

P.Q.M.il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda), riservata al definitivo ogniquestione, in rito nel merito e sulle spese, ordina alla Prefettura di Cosenza, l'espletamento dell'incom-bente istruttorio nei modi e nei termini di cui in motivazione.Rinvia la trattazione del merito della causa alla pubblica udienza del mese digennaio 2014.Manda alla segreteria per il seguito di competenza.Così deciso in Catanzaro nella camera di consiglio del giorno 12 settembre 2013 con l'intervento dei ma-gistrati:Massimo Luciano Calveri, PresidenteConcetta Anastasi, Consigliere, EstensoreAlessio Falferi, Primo ReferendarioDEPOSITATA IN SEGRETERIAIl 13/09/2013(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

L’ordinanza per Dipignano

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MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 21Schede in discussione

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presenteORDINANZA

sul ricorso numero di registro generale 848 del 2013, proposto da: Antonio Staffa, Antonella Gioia, Carmine Petrungaro, rappresentati e difesi dall'avvocato Oreste Morcavallo, con domicilio eletto presso il medesimo in Cosenza,corso Luigi Fera, 23;

controComune Di San Lucido, rappresentato e difeso dall'avv. Alfredo Gualtieri, con domicilio eletto presso il medesimo in Catanzaro, via Vittorio Veneto, 48;

nei confronti diRoberto Pizzuti, Bruno Leverino, Adelina Nesci, rappresentati e difesi dall'avv. Demetrio Verbaro, con domicilio eletto presso il medesimo in Catanzaro, viaVittorio Veneto N. 48; Amalia Gnisci, Fabio Albanese, Lucy Cutri', Mercurio Pate, Fabio Frangella, Francesco Nunziata, Orazio Bruno;

per l'annullamentodelle operazioni elettorali del Comune di San Lucido del 26 e 27 maggio 2013, del verbale di proclamazione degli eletti alla carica di Sindaco e di consigliere co-munale del 18.5.2013, dei verbali delle sezioni nn, 1, 2, 3, 4, 5 e 6, dell'ammissione al voto assistito nelle elezioni, di tutti gli atti presupposti, connessi e conse-quenziali.Visti il ricorso e i relativi allegati;Viste le memorie difensive;Visti tutti gli atti della causa;Visti gli atti di costituzione in giudizio di Comune Di San Lucido e di Roberto Pizzuti e di Bruno Leverino e di Adelina Nesci, con ricorso incidentale;Relatore nell'udienza pubblica del giorno 12 settembre 2013 il dott. Alessio Falferi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;Considerato che i ricorrenti, in relazione alle elezioni in oggetto, premettono che la Lista n. 5 "Leali per San Lucido", con candidato sindaco Staffa Antonio, con-seguiva 889 voti con uno scarto di 33 voti dalla lista vincente;considerato che i ricorrenti affermano esservi state gravi irregolarità relative all'ammissione di n. 33 elettori al voto assistito;considerato, in particolare, che i ricorrenti affermano che per n. 16 elettori ammessi al voto non è stato indicato il numero di iscrizione nella lista elettorale diSezione; considerato che i ricorrenti, altresì, affermano che non risultano allegati tutti i certificati medici, alcuni dei quali erano privi di data, che le patologie sono indica-te in modo del tutto generico, in due casi (Bellomo Francesco e Lenti Giuseppina) non risulta indicata alcuna patologia e in altri casi sono utilizzate espressionigeneriche quali "ictus" ovvero "AVD" e che, infine, nella Sezione n. 3 sono state illegittimamente annullate n. 3 schede recanti preferenze a Gioia ed a Sgroi, en-trambi candidati nella lista n. 5, nello spazio della Lista n. 2 "una nuova alba per San Lucido" ;rilevato che la fondatezza della contestazione mossa dai ricorrenti sarebbe idonea a mutare la graduatoria;rilevato che i controinteressati Roberto Pizzuti, Bruno Leverino e Adelina Nesci svolgono ricorso incidentale con il quale rilevano essersi verificata analoga ipo-tesi di voti espressi a favore di alcuni candidati lungo lo spazio di altra lista, in particolare con riferimento a n. 4 voti a scapito della Lista n. 1 "ViviAmo SanLucido", nella sezione 1, sezione 4, sezione 5 e sezione 6; evidenziano, altresì, la mancata attribuzione di due voti alla Lista 1, nella sezione 1, per contrassegnoapposto anche sullo spazio della Lista 2; ritenuto, pertanto, di ravvisare l'opportunità di disporre - ai sensi dell'art. 66 del d.lgs. 2 luglio 2010, n.104- una verificazione in contraddittorio tra le parti, a curadel prefetto di Cosenza, anche per effetto di delega ad un apposito commissario, in persona, preferibilmente, del dirigente del servizio elettorale o di un funziona-rio assegnato presso il medesimo ufficio, al fine di esattamente:-verificare la compilazione dei verbali relativi all'espressione del voto assistito in tutte le Sezioni, accertando se l'ammissione al voto sia stata corredata da certifi-cazione medica;-verificare l'esistenza di n. 3 schede nulle, nella Sezione n. 3, recanti preferenze ai candidati Sgroi e Gioia, espresse nello spazio della Lista n. 2; -verificare la mancata assegnazione di un voto, nella sezione 1, alla candidata Amalia Gnisci (Lista 1) per preferenza espressa nello spazio della Lista 5; la man-cata assegnazione di un voto, nella Sezione 4, al candidato Bruno Liverino (Lista 1) per preferenza espressa nello spazio della Lista 2; la mancata assegnazione diun voto, nella Sezione 5, al candidato Bruno Liverino (Lista 1), per preferenza espressa nello spazio della Lista 2; la mancata assegnazione di un voto, nella Sezione6, al candidato Fabio Cesario (Lista 1), per preferenza espressa nello spazio della Lista 4;-verificare la mancata assegnazione, nella Sezione 1, di due voti alla Lista 1 per presunta non corretta apposizione del contrassegno (invadente lo spazio della Lista2).A tal uopo, il commissario verificatore:1. acquisirà gli atti necessari, previa redazione di uno o più verbali in duplice copia -uno dei quali da consegnare all'ufficio del depositario, se diverso da quellodelegato allo scrutinio - ove sarà attestato lo stato degli atti acquisiti e dei relativi plichi sigillati;2. procederà, alla presenza delle parti intervenute, all'apertura dei plichi sigillati ed eseguirà la richiesta verificazione riportando tutte le informazioni utili all'ese-cuzione della stessa, redigendo, di tutte le operazioni, apposito verbale in cui si farà espressa menzione, oltre che delle formalità di rito concernenti il contraddit-torio delle parti, anche dello stato dei plichi sigillati, della loro apertura e degli atti rinvenuti, nonché delle eventuali osservazioni formulate dalle parti presenti;3. trasmetterà alla Segreteria di questo Tribunale i verbali di cui ai precedenti punti 1 e 2, allegando agli stessi un plico sigillato contenente il verbale delle sezio-ni elettorali, cui si riferisce l'operazione di verificazione nonché un prospetto riepilogativo dei voti di cui si discute, delle modalità di espressione di detti voti, del-le certificazioni allegate ed ogni altra informazione utile alla definizione del contenzioso;4. indicherà il numero di ore impiegato per le operazioni eseguite. La predetta verificazione dovrà essere eseguita dalla Prefettura di Cosenza entro 60 (sessanta) giorni dalla notificazione ovvero comunicazione in via ammini-strativa della presente ordinanza istruttoria.La relazione, gli atti relativi alla verificazione e gli altri atti sopra indicati dovranno essere depositati nella segreteria di questo Tribunale entro i successivi 15 (quin-dici) giorni.La liquidazione del compenso del commissario per la verificazione di cui sopra, il cui onere sarà posto a carico della parte soccombente, viene rinviata al defini-tivo.Parimenti viene rinviata al definitivo ogni ulteriore pronuncia di rito, nel merito e sulle spese e viene fissata, per l'ulteriore trattazione della causa, l'udienza pub-blica di gennaio 2014P.Q.M.Il Tribunale amministrativo regionale per la Calabria (sezione seconda)interlocutoriamente pronunciando sul ricorso di cui in epigrafe e riservata al definitivo ogni ulteriore pronuncia in rito, nel merito e sulle spese, ordina alla Prefetturadi Cosenza, in persona del prefetto in carica, di effettuare l'incombente istruttorio di cui in motivazione entro il termine di giorni 60 (sessanta), decorrenti dalla no-tificazione ovvero comunicazione in via amministrativa della presente ordinanza ed il relativo deposito nei successivi 15 (quindici) giorni.Rinvia al definitivo ogni decisione in ordine al rito, al merito ed alle spese e fissa fin da ora la trattazione della causa alla pubblica udienza di gennaio 2014.Così deciso in Catanzaro nella camera di consiglio del giorno 12 settembre 2013 con l'intervento dei magistrati:Massimo Luciano Calveri, PresidenteConcetta Anastasi, ConsigliereAlessio Falferi, Primo Referendario, EstensoreDEPOSITATA IN SEGRETERIAIl 12/09/2013(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

L’ordinanza per San Lucido

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di Giuseppe Aprile

La politica deve prescindere dal sentimento reli-gioso dell’uomo. Un miliardo e mezzo di cristia-ni, stante ovviamente a dati non del tutto scevrida forzature, ma fondati, e su cui occorre fare ri-ferimento in linea di massima, in un mondo checomprende sei miliardi di abitanti, non possono enon devono essere ignorati; non ci sarebbe nem-meno l’esigenza anche se ad essi si deve chiede-re altrettanto tolleranza e disponibilità a rendersiconto che vecchie credenze, antiche tradizioni po-polari, storie di disparate etnie, antichi valori chesi presenterebbero oggi come fatti razziali, comepalle di piombo al piede dell’umanità, ove non ve-nissero intese come utili espansioni e storie note-voli sul terreno delle esperienze sociali e di co-noscenze culturali, sono storie da valorizzare perulteriore conoscenza mondiale su cui può proiet-tarsi l’umanità.Quello che è stato non va più ignorato e nulla puòessere messo contro l’altro quando, invece, ognitradizione ha il suo valore, il suo significato, lasua parte di ragione e di validità. Bisogna demo-lire ogni forma di confine che non sia solamentegeografico e al fine di organizzare al meglio la so-cietà mondiale, tenendo conto di tutte le neces-sità, all’insegna dell’idea sublime che i valori uma-ni non si possono non fondare sul dato dell’im-portanza di tutti e sul fatto che la cultura mondia-le non è monolitica, non potrà mai essere ragionedi contrasto e motivo di guerra. Tutto quanto c’èsulla terra, come popoli, ha diritto ad esserci e hadiritto al riconoscimento generale di tutti. Va in-dividuato un modo per capire che occorre costruireun sentimento di solidarietà generale che si fondisull’idea che l’uomo è essenziale, inamovibile, in-cancellabile per tutte le sue espressioni e tutti isuoi modi di partecipazione nel corso dei secoli. Hanno motivi da vantare i cattolici, hanno ragio-ni da vendere i laici, non meritano sconfessioni iseguaci di varie altre religioni; tutti i popoli han-no diritto all’esistenza e alla valorizzazione, per-ché ognuno porta il frutto della propria storia edelle proprie esperienze che possono concorrerealla costruzione di una idea del mondo e dell’uo-mo, in grado di nobilitare tutto lo scibile umano,senza contrasti inutili e senza motivi di guerra. Lapace deve regnare perché nella pace è possibilecostruire un mondo nuovo in grado di sconfigge-re la fame, le malattie, le negatività di ogni ordi-ne e grado. Il mondo va sempre più verso grandiorizzonti di vita e di finalità. Passando il tempo,cambiano progressivamente le situazioni, tutto vaverso una nuova condizione, in continuo e inar-restabile sviluppo, tanto che si deve parlare di evo-luzione sociale, di modifiche della realtà versoforme sempre maggiori di conquiste scientifiche,economiche, politiche.

L’uomo non sta mai fermo. E’ sempre più prote-so verso nuovi orizzonti, nuove imprese. Una con-quista porta ad un’altra e tutto procede verso nuo-ve ricerche, verso nuove condizioni di vita e disentimenti. Si tratta, però, di comprendere le co-se e individuare i valori su cui si fonda l’evolu-zione umana perché dalle interpretazioni della sto-ria nascono comportamenti che si sviluppano edeterminano il futuro e la attualità. Il ragionamentoumano e la filosofia, la poesia, la scienza defini-scono i percorsi su cui si sviluppa e si determinaogni azione umana. Si tratta, ovviamente, di pren-dere coscienza che sempre diverse postazioni sipossono evolvere sull’orizzonte e l’uomo deve sa-

pere al meglio e per tempo interpretare le cose. Lastoria è cosparsa di errori e di insufficienze; ed an-che di tragiche ossessioni e gravi involuzioni. Ilpensiero umano è forte e vigoroso, foriero di er-rori e di situazioni da paragonare ad una palla dipiombo che rotola liberamente dove non suben-tri la virtù a resisterle, a incanalarla verso le coseche servono l’uomo, di contro a quanto lo con-trasta, lo ostacola, lo porta verso il negativo chesono il contrario della verità, l’ostacolo al bene, ildirupo, lo scosceso, il male, il limite, l’involuzio-ne, il contrario del bello e del giusto, la curva lad-dove serve la retta via, la pietra al posto del cuo-re, l’errore. Occorre perseguire il coraggio, af-

MezzoeuroMezzoeuroSabato 14 Settembre 201322

La politica, il vero cancro del PaeseLa politica, il verocancro del PaeseL’Italia è allo sfascioe dalle istituzioni solo urlae confusione, mentremanca il lavoro e il pranzoda mettere a tavola

Stivale distrutto

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frontare e superare gli ostacoli perché ogni gioiacosta, quasi sempre, rinunce e sacrifici per pro-cedere sulla via della rettitudine, del coraggio, delsacrificio, del difficile, su cui si cimentano le virtùumane, vincendo, ovviamente, tutte le resistenze.

Ho sentito, in questi giorni, il dire di tanti politici tra cui distinguo gente onesta ma incapace, per-

sone che non hanno infamie ma nemmeno lodi,deputati di normale entità ma senza più alcunamotivazione se non quella di mantenersi a galla;i soliti filibustieri che hanno fatto della politica unmestiere per arricchirsi, per comandare, per ge-stire il potere pubblico da tradurre in interessi pri-

vati. Interessati alla vita politica intesa, intesa nelpeggiore dei modi; persone attaccate alla poltro-na come se fosse una irrinunciabile comodità perpoter vivere agiatamente e con mille privilegi;donne in carriera e uomini altrettanto tesi a starelì, come si dice, e godersi la vita; il titolo di ono-revole e le prebende di conseguenza. Una massadi persone, insomma, miracolate dalla politica edal mestiere di portaborse, oppure dalla loro atti-tudine a servire un padrone.

Nel parlamento italiano si trova oramai di tutto. C’è pure una folta presenza di persone che, ma-

gari nel passato, hanno svolto una attività senza

infamia ma tesa solo a reggere, magari senza ac-corgersi, che veniva strumentalizzata da un capoche comandava sia nei rami del parlamento, sianei partiti di provenienza dove, pure, manteneva-no gli artigli del proprio orto prolifico e che ora,invece, si presentano proprio come dinosauri, co-se da tempi superati, forze solamente tese a sorri-dere della propria condizione di privilegio che maivogliono e mai vorrebbero lasciare. Tutti ricchisfondati e privilegiati anche se hanno fatto tantoper portare il nostro paese alla rovina totale dovein contrasto con loro c’è chi produce, lavora, vi-ve di poche e povere ma giuste e apprezzabili co-se.

Oggi l’Italia attraversa un periodo storico difficile, confuso, ingarbugliato, dove ci stiamo pure

combinando che vige un sistema che costringetutti a non avere mezzi e forza per costruirsi unarappresentanza di civile ed efficace portata per af-frontare i problemi della gente e governare il ter-ritorio. Il Parlamento italiano, che tutti sanno diimportanza determinante, è pieno di una forza ge-nerale che da una parte mantiene costituzional-mente il potere decisionale su tutto e per tutti, dal-l’altra si presenta come un inamovibile mostro,con tanti mostriciattoli, che resta non come orga-ni rinnovabili e modificabili al servizio del popo-lo, ma come un muro di pietra, un armamentariodi potere imbattibile, nemico di ogni possibilitàdi cambiamento.Non abbiamo davanti una condizione che all’at-to delle elezioni politiche, che formalmente do-vrebbero ritenersi fase di verifica e di rinnova-mento, presenti voglia di ricambio e di integra-zioni all’altezza del presente alquanto complesso,ma di fatto ti trovi con lo sfuggirti di mano ognicondizione che consenta un giudizio collettivo, inuna condizione che lascerebbe a portata di manoe di giudizio di un potere di scelta in grado di ave-re un organismo adatto a dare risposta alle vec-chie e nuove esigenze della popolazione. Sembraun gioco assai strano. Vuoi una cosa e non la puoifare. Hai una macchina che non cammina e troviche tutti i pezzi di ricambio mancano, non sonopronti, non puoi aggiustare né rinnovare. E’un’an-guilla che ti sfugge dalle mani appena l’acchiap-pi, e il mare resta sempre pieno solo di anguille.Il tutto perché, passando il tempo, chi stava al go-verno delle istituzioni, ha usato di volta in voltamezzi e strumenti non per governare, ma per co-struirsi la condizione per impedire un ricambiodavvero rispondente ai bisogni collettivi, socialied economici del popolo in nome del quale si po-teva e si doveva governare. Per arrivare alla con-clusione che le istituzioni sono diventate nemi-che del popolo e la democrazia è stata una bruttadittatura che, in cambio della tua sudditanza, ti haofferto la condanna a vita a rimanere nel limbodel silenzio e dell’arretramento, sempre più confor-me ad una popolazione che ha il diritto solamen-te di sgobbare, di sottostare, di farsi una fetta divita da dipendente, di mantenersi in una societàche, proprio perché priva di libertà e di autono-mia culturale, è fatta di canali di attività tutti fun-zionali al suo mantenimento come un fiume pe-renne che va solo verso il mare e non consentemodifiche naturali. I nostri governi restano ristrettientro limiti che garantiscono solo una cosa: libertàper chi non la sa onorare, potere solo per lavora-re e produrre, rispetto per chi sa sfruttare le altruibenemerenze, pane per chi non ha denti.

Ora c’è di più. Non un governo da giudicare i ba-se a quello che fa. Un governo. Ci vuole un go-verno perchè se no cade il mondo, arriva il disa-stro, siamo nella rovina. Sono cambiati i tempi eprecipitiamo sempre più nel nulla e nella decol-lazione. Evidentemente nasce un nuova questio-ne nella nostra politica: dimostrare le differenze.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 23Stivale distrutto

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Il presidente della Provincia di Cosenza MarioOliverio è preoccupato. La brutta stagione è or-mai alle porte e, come ogni anno, la fragilità delnostro territorio desta serie e non poche preoccu-pazioni. La recente vicenda dell’esondazione delfiume Crati che ha inondato il Parco archeologi-co di Sibari facendo rimbalzare la Calabria aglionori della cronaca nazionale e internazionale, hamesso in evidenza, tra l’altro, di quanto bisognoci sia in Calabria ed in provincia di Cosenza di in-vestimenti e di risorse che permettano interventi

rapidi e strutturali che pongano la difesa del suo-lo e la mitigazione del rischio idrogeologico alcentro di azioni e interventi che abbiano quale sco-po primario la salvaguardia delle comunità. Per questo motivo Oliverio ha preso carta e pen-na e ha scritto al nuovo prefetto di Cosenza,Gianfranco Tomao per sollecitare un incontro isti-tuzionale tra gli enti interessati al fine di intra-prendere un percorso efficace e, nello stesso tem-po, celere per definire il completamento delle pro-cedure in itinere finalizzate alla mitigazione delcrescente dissesto idrogeologico e, in particolare,alla realizzazione per gli interventi di messa in si-curezza e sistemazione degli argini del fiume Crati,per i quali vi è una destinazione di quattro milio-ni di euro nella disponibilità del commissario pre-posto agli interventi di sistemazione idrogeologi-ca.«Come è noto -scrive Oliverio nella lettera al pre-fetto di Cosenza- l’Accordo di programma qua-dro in oggetto sottoscritto in data 25 novembre2010 tra il ministero dell’Ambiente e la RegioneCalabria comprende numerosi interventi di miti-gazione del rischio idrogeologico la cui attuazio-ne è di importanza fondamentale per questa pro-vincia e in generale per l’intero territorio regio-nale, colpito negli ultimi anni da ripetuti eventi al-luvionali che hanno aggravato le già precarie si-tuazioni preesistenti. In particolare lo scorso in-verno si è verificato un fenomeno di erosione de-gli argini del fiume Crati che ha provocato l’i-nondazione del sito archeologico di Sibari congravi danni alle strutture ed all’immagine di unadelle eccellenze archeologiche più importanti a li-vello nazionale ed internazionale».«Ciò premesso -conclude il presidente dellaProvincia di Cosenza- si chiede alla S.V. di valu-tare l’opportunità di convocare un incontro istitu-zionale tra gli enti interessati al fine di intrapren-dere un percorso efficace e nello stesso tempo ce-lere a definire il completamento delle procedurein itinere. Tale richiesta scaturisce dall’approssi-marsi della stagione invernale che desta preoccu-pazione per gli eventuali eventi meteorologici sfa-vorevoli che potrebbero causare ulteriori ritardinella realizzazione delle opere di sistemazione de-gli argini del fiume Crati».

Dissesto idrogeologico,il presidentedella Provincia di CosenzaOliverio scrive a Tomao:anche quest'autunnoavremo seri problemi

Il Crati faràancora pauraIl Crati faràancora paura

Scatti dall’allagamento degli scavi di Sibaridel gennaio scorso

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 25Caro prefetto ti scrivo

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Resta alto l’allarme zanzare in Calabria e nella se-conda e nella terza settimana di settembre, com-plici le piogge e il caldo, si prevede ancora unaforte presenza della temutissima Zanzara Tigre.È questo il responso del Meteo Zanzare svilup-pato da Vape Foundation, l’organizzazione senzafini di lucro, che promuove la ricerca scientificaper sostenere la lotta agli insetti nocivi. Il servi-zio, completamente gratuito e consultabile sul si-to www.vapefoundation.org, informa i cittadinisulla presenza delle zanzare con dati aggiornatiogni settimana e per tutta l’estate basterà selezio-nare la provincia di interesse per scoprire il livel-lo dell’infestazione.Sviluppato in collaborazione con il professorGiampiero Maracchi, direttore dell’Istituto di bio-metereologia del Cnr di Firenze, e con ClaudioVenturelli, esperto di Entomologia urbana eSanitaria del dipartimento di Sanità pubblica diCesena e membro del comitato scientifico di VapeFoundation, il servizio si basa su un modello ma-tematico che incrocia l’andamento stagionale eclimatico con le attività e il ciclo biologico dellediverse specie di zanzara. Il modello usa comecampione 1 ettaro di terreno rappresentativo delcapoluogo di provincia e ne analizza la concen-trazione di zanzara Tigre. Il Meteo Zanzare è, inoltre, scaricabile gratuita-mente come widget sul proprio computer.Oltre al Meteo Zanzare, Vape Foundation(www.vapefoundation.org) mette a disposizionedegli utenti molti altri servizi innovativi per af-frontare al meglio l’arrivo della “stagione dellezanzare” e organizzare i weekend e le vacanze intutta tranquillità:

· il Bollettino Zanzare: uno strumento in gradodi fornire previsioni e aggiornare gli utenti, attra-verso grafici semplici e chiari, sull’intensità del-l’infestazione e sul tipo di zanzara presente in ogniregione. In più, offre informazioni sull’andamen-to delle precipitazioni e della temperatura in Italiae in Europa durante l’estate. Il Bollettino Zanzareviene aggiornato ogni mese per dare una visionedi insieme dell’infestazione sul territorio nazio-nale.· Il Bollettino del Viaggiatore: con cadenza men-sile è focalizzato su eventuali anomalie climati-che o particolari allerte zanzara in quelle zone delmondo che spesso rappresentano fantastiche me-te di viaggio. Fornisce le previsioni e tutti i sug-gerimenti pratici per i viaggiatori diretti in quellearee geografiche.· la Guida Vivere all’Aria Aperta, che si ag-giunge all’ormai nota Guida Estate Senza Puntureentrambi scaricabili gratuitamente dal sito: graziea questo prezioso vademecum, la Fondazione for-nisce una ricca serie di consigli pratici ed effica-ci per vivere al meglio l’estate godendo degli enor-mi benefici del contatto con la natura.

Attraverso le sue attività, Vape Foundation si pro-pone come la più autorevole fonte di informazio-ne sugli insetti per assicurare benessere e qualitàdella vita ai cittadini. A metà settembre, a causa delle recenti piogge,dell’umidità e delle temperatura ancora nella me-dia stagionale, sarà ancora alto il livello di allertazanzare in Calabria. Le precipitazioni che stannocaratterizzando il Sud Italia favoriscono la schiu-sa delle uova e lo sviluppo delle forme adulte.«Questo fenomeno prende piede infatti a partiredalle aree caratterizzate dalla forte presenza di ri-stagni d’acqua», dichiara Claudio Venturelli, mem-bro del Comitato Scientifico di Vape Foundationed esperto di Entomologia urbana e sanitaria deldipartimento di Sanità pubblica di Cesena. È per-ciò bene ricordare alcuni semplici ma preziosi sug-gerimenti per prevenire eventuali focolai dome-stici: prima di tutto, eliminare i ristagni d’acquanei giardini e sui terrazzi che possono essersi for-

mati durante le vacanze, o cercare di intervenirecon cure larvicide. Anche le amministrazioni co-munali potranno contribuire a eliminare poten-ziali focolai agendo, per esempio, sull’acqua rac-colta nei pozzetti stradali e sulle raccolte d’acquapermanenti come paludi, fiumi, laghi e campa-gne. Questi semplici accorgimenti, combinati al-l’utilizzo di prodotti repellenti, assicureranno unaprotezione efficace contro il rischio di puntura...per un’estate ancora spensierata!Insomma, con i servizi di Vape Foundation “evi-tare” le zanzare sarà un gioco da ragazzi!

Vape Foundation è un’organizzazione senza finidi lucro che sostiene le amministrazioni pubbli-che e i cittadini nella lotta agli insetti nocivi. Natanel 2004, Vape Foundation promuove la ricercascientifica per sviluppare nuove strategie di lottaagli insetti molesti e migliorare la qualità della vi-ta. Per le attività di ricerca scientifica, VapeFoundation collabora con avanzati e prestigiosicentri di ricerca e facoltà universitarie. Inoltre, svi-luppa iniziative benefiche e di solidarietà per aiu-tare le popolazioni povere nei Paesi dove gli in-setti costituiscono ancora un grave problema sa-nitario.

Per ulteriori informazioni:Ufficio stampa Vape Foundation - Ketchum:Sonia [email protected] - 02 62411977Sara [email protected] - 02 62411936Monica [email protected] - 02 62411905

Arriva la zanzara tigreArriva la zanzara tigreAllarme in Calabriaper metà settembre com-plici le pioggee il caldo, si prevedeancora una forte presenza

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 27Quel ronzìo minaccioso

A sostegnodelle amministrazionipubbliche

VAPE FOUNDATION

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di Giovanni Perri

Sulle spiagge italiane, in primis sulla costa roma-gnola, nell’estate appena trascorsa sono stati ri-trovati milioni di pesci morti, soprattutto cefali ecannolicchi e non solo.Tra le cause più note vi è quello del cambiamen-to climatico che spinge branchi di pesci quasi atoccare la spiaggia perché il basso fondale con-sente un contatto dell’acqua con l’atmosfera eduna migliore ossigenazione. L’acqua del mare ha subìto a luglio un aumentodelle temperature di quasi quattro gradi rispetto almese precedente (contro un aumento medio sta-gionale delle temperature marine di un grado emezzo nel periodo 1971-2000), rendendo l’acquapiù densa e bloccando il riciclo con gli strati piùprofondi, con un effetto shock per i pesci. Ciò testimonia chiaramente che il riscaldamentodei mari italiani e non solo, è ormai un chiaro se-gnale, un campanello che qualcosa sta cambian-do, cosicchè diventa necessario affrontare seria-mente le condizioni che le generano e tenere sot-to controllo gli estremi fenomeni climatici e me-teorologici sfavorevoli per affrontare bene e consuccesso le sfide del domani in modo virtuoso, ef-ficiente ed efficace. Allo stesso tempo, nel continente europeo,l’Agenzia europea dell’ambiente, in virtù del ri-scaldamento climatico degli ultimi anni, sta cen-sendo e registrando un netto declino di insetti, so-

prattutto farfalle e api, a causa dell’impiego indi-scriminato dei pesticidi, utilizzati in grandi quan-tità nell’agricoltura intensiva.Si tratta di dati che devono farci riflettere: la scom-parsa dei pesci e degli insetti impollinatori, in pri-mis delle farfalle, è un segnale dell’inquinamen-to cui tutti siamo sottoposti a registrare e che do-vremmo combattere programmando azioni voltead un generale aumento della biodiversità a tuttilivelli.In questo contesto svolgono un ruolo largamentepositivo le aree agricole e forestali, le cui attivitàregolamentari e pianificatorie sono contenute nelpacchetto della nuova PAC (politica agricola co-munitaria) prevista per il prossimo settennio 2014-2020.

Al fine di limitare e frenare l’estinzione e la per-dita della biodiversità, gli esperti e gli studiosi ditutto il mondo, soprattutto gli “economisti ecolo-gici”, mettono sul bilancio della discussione eu-ropea e mondiale le ricadute positive che riguar-dano i “servizi” forniti dalla natura, l’acqua pota-bile, l’aria respirabile, la sicurezza fisica del ter-ritorio, la salute dell’uomo e degli animali, un am-biente non contaminato, l’uso razionale e la per-petuità delle risorse energetiche rinnovabili.In assenza tali fattori si determina il degrado delterritorio e dell’ambiente e si compromettono gliaspetti generali della sanità umana e animale, connotevoli costi per la collettività che deve neces-sariamente intervenire per disinquinare o riquali-ficare determinati siti che l’uomo stesso, senza inecessari controlli, pur previsti dalla legge, ha rea-lizzato contro la natura, l’ecologia, il territorio el’ambiente. Ed è lo stesso sistema naturalistico a farne le spe-se, per come specificato prima.A ragione di ciò, economisti ecologici, ambienta-listi, agronomi e forestali, biologi, botanici, eto-logi, pianificatori del paesaggio e dell’ambientesottolineano e portano avanti iniziative che viag-giano in direzione della cosiddetta “green eco-nomy”, al fine di contribuire ad un nuovo assettodel bilancio ecologico. Ciascuno di noi, però, potrebbe cominciare da pic-coli gesti quotidiani, dal risparmio energetico alriuso e riciclaggio delle materie prime, ma so-prattutto da una generale e convinta condivisioneche l’uso razionale delle risorse materiali e im-materiali del territorio può apportare benefici al-la biodiversità ed alla perpetuità delle risorse na-turalistiche e ambientali.

Nell’estate appenatrascorsa sono stati trovatimilioni di pesci morti, datiche fanno riflettereTra le cause più noteil cambiamento climatico

Affrontarele sfide del domaniAffrontarele sfide del domani

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013 29Ecosistemi da non dimenticare

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di Giovanni Perri

L’abolizione della prima rata dell’imposta muni-cipale (Imu) per l’anno 2013, sospensione intro-dotta dal dl 54/2013, approvata nella seduta delConsiglio dei ministri il 28.08.2013, è valida an-che per i terreni considerati agricoli dallo stru-mento urbanistico vigente presso il Comune diappartenenza. Per “terreni agricoli” si considerano tutte le su-perfici destinate e finalizzate all’esercizio delle at-tività agricole per l’ottenimento della produzionevegetale agraria (erbacea, arbustiva o arborea),cosi pure per lattività zootecnica e boschiva.Indipendentemente dall’attività lavorativa o qua-lifica professionale del soggetto proprietario o pos-sessore del bene rustico e dal fatto che il terrenoagricolo venga coltivato o lasciato a riposo, percome previsto dallart.2135 del Codice civile, es-so deve comunque essere classificato anche nel-lo strumento urbanistico vigente comunale (exPrg, Psc, Psa). Ai fini dell’esenzione dell’Imu, i terreni agricolipossono essere posseduti, affittati e coltivati nonsolo da imprenditori agricoli, ma anche da societào enti diversi, non necessariamente afferenti allasfera agricola. Il discorso diventa più articolato per quanto attie-ne i lotti di terreno ricadenti nelle aree fabbrica-bili, ovverosia in quei terreni ove il certificato didestinazione urbanistica non consente di usufrui-re delle agevolazioni previste dalla normativa Imuin esame.A tal proposito va comunque considerata l’ecce-zione che per le aree fabbricabili, qualora detti ter-reni siano posseduti e messi in coltura da coltiva-tori diretti e Iap (imprenditori agricoli professio-

nali). Queste figure professionali possono gode-re dell’esenzione Imu e, quindi, non pagare la tas-sa sui terreni, in quanto i terreni da loro coltivativengono considerati, a tutti gli effetti di legge, co-me mezzi strumentali, necessari e indispensabili,ai fini dellesercizio della attività lavorativa agri-cola per lottenimento delle derrate agricole e co-me sostegno economico per la propria vita e deifamiliari.Analogo discorso vale per i fabbricati rurali chedipendono dalla natura e destinazione, in sinergiacon quanto previsto dalla classificazione catasta-le inquadrabile nelle categorie B, C, D, E e A/10,che vengono considerati strumentali, anche se nonutilizzabili direttamente e pertanto in possesso delrequisito della ruralità. Detto requisito garantisce infatti che l’abitazionepuò anche essere utilizzata, oltre che dal proprie-taro agricoltore conduttore del fondo e dai dipen-denti se usati quali beni strumentali per l’eserci-zio delle attività agricola.Si tratta di fabbricati strumentali per l’eserciziodelle attività agricole e più specificatamente dei

manufatti dedicati alla protezione delle piante, al-la conservazione dei prodotti agricoli, ai magaz-zini per il ricovero delle macchine e degli attrez-zi, all’allevamento degli animali, alle attività agri-turistiche e agli impianti fotovoltaici.Ai fini dellapplicazione della legge, vengono al-tresì considerati fabbricati rurali strumentali an-che le abitazioni dei lavoratori dipendenti a tem-po indeterminato o determinato per almeno 101giornate annue, così pure i fabbricati utilizzati co-me uffici per i servizi dell’azienda agricola e perle attività di trasformazione di prodotti agricolianche da parte di cooperative agricola. Per quanto attiene le aree ubicate in contesti ur-bani e periurbani adibite ad orti, i proprietari inpossesso del titolo di coltivatore diretto o impre-ditore agricolo professionale.sono esentati dal pagamento dell’imposta Imu,anche se ricadenti in spazi edificabili.In virtù di questo intervento è facile prevedere chei proprietari di questi immobili possono ragione-volmente sperare nell’azzeramento della secondarata come annuniato dal Governo.In conclusione si può affermare che la cancella-zione dell’Imu dai terreni agricoli e dai fabbrica-ti rurali, in regole con gli adempimenti previsti dalcatasto, è un provvedimento che viaggia nella di-rezione giusta ed a favore di un settore produtti-vo che risente tuttora della difficile condizioneeconomica che attraversa l’intero Paese.È un provvedimento legislativo che merita la do-vuta attenzione perché interessa quel settore agri-colo che rimane sempre centrale per lo svilupposocio-economico del Paese e che normalmenteproduce una consistente quota del Pil nazionale.

agronomogperri@virgilio.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 14 Settembre 2013

Imula direzioneè quella giusta

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Imula direzioneè quella giusta

Obiettivo azzeramento seconda rata

Un provvedimento a favore dei terreni agricoli,

un settore che risentemolto della difficile

situazione economicache affronta il Paese

PinoGentile

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