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Meridiana Bimestrale di astronomia Anno XL Settembre-Ottobre 2014 232 Organo della Società Astronomica Ticinese e dell’Associazione Specola Solare Ticinese

Meridiana - astroticino.ch 232.pdf · che lʼultimo rapporto su una presentazione del rosso pianeta risa-le al 2005 quando una bella foto di Luraschi riceveva lʼonore della ... Il

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Meridiana

Bimestrale di astronomiaAnno XL Settembre-Ottobre 2014 232Organo della Societ Astronomica Ticinese e dellAssociazione Specola Solare Ticinese

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RESPONSABILI DELLE ATTIVIT PRATICHEStelle variabili:A. Manna, La Motta, 6516 Cugnasco(091.859.06.61; [email protected])Pianeti e Sole:S. Cortesi, Specola Solare, 6605 Locarno(091.751.64.35; [email protected])Meteore, Corpi minori, LIM:S. Sposetti, 6525 Gnosca (091.829.12.48;[email protected])Astrofotografia:Carlo Gualdoni ([email protected])Inquinamento luminoso:S. Klett, Via Termine 125, 6998 Termine(091.220.01.70; [email protected])Osservatorio Calina a Carona:F. Delucchi, Sente da Pro 2, 6921 Vico Morcote(079-389.19.11; [email protected])Osservatorio del Monte Generoso:F. Fumagalli, via Broglio 4 / Bonzaglio, 6997 Sessa([email protected])Osservatorio del Monte Lema:G. Luvini, 6992 Vernate (079-621.20.53)Sito Web della SAT (http://www.astroticino.ch):Anna Cairati ([email protected])Tutte queste persone sono a disposizione dei soci edei lettori di Meridiana per rispondere a domandesullattivit e sui programmi di osservazione.

MAILING-LISTAstroTi la mailing-list degli astrofili ticinesi, nellaquale tutti gli interessati allastronomia possonodiscutere della propria passione per la scienza delcielo, condividere esperienze e mantenersi aggiorna-ti sulle attivit di divulgazione astronomica nel CantonTicino. Iscriversi facile: basta inserire il proprio indi-rizzo di posta elettronica nellapposito form presentenella homepage della SAT (http://www.astroticino.ch).Liscrizione gratuita e lemail degli iscritti non dipubblico dominio.

QUOTA DI ISCRIZIONELiscrizione per un anno alla Societ AstronomicaTicinese richiede il versamento di una quota indivi-duale pari ad almeno Fr. 40.- sul conto correntepostale n. 65-157588-9 intestato alla SocietAstronomica Ticinese. Liscrizione comprende labbo-namento al bimestrale Meridiana e garantisce i dirit-ti dei soci: sconti sui corsi di astronomia, prestito deltelescopio sociale, accesso alla biblioteca.

TELESCOPIO SOCIALEIl telescopio sociale un Maksutov da 150 mm diapertura, f=180 cm, di costruzione russa, su unamontatura equatoriale tedesca HEQ/5 Pro munita diun pratico cannocchiale polare a reticolo illuminato esupportata da un solido treppiede in tubolare di accia-io. I movimenti di Ascensione Retta e declinazionesono gestiti da un sistema computerizzato(SynScan), cos da dirigere automaticamente il tele-scopio sugli oggetti scelti dallastrofilo e semplificaremolto la ricerca e losservazione di oggetti invisibili aocchio nudo. possibile gestire gli spostamentianche con un computer esterno, secondo un determi-nato protocollo e attraverso un apposito cavo di colle-gamento. Al tubo ottico stato aggiunto un puntatorered dot. In dotazione al telescopio sociale vengonoforniti tre ottimi oculari: da 32 mm (50x) a grandecampo, da 25 mm (72x) e da 10 mm (180x), con bari-letto da 31,8 millimetri. Una volta smontato il tubo otti-co (due viti a manopola) e il contrappeso, lo strumen-to composto dalla testa e dal treppiede facilmentetrasportabile a spalla da una persona. Per limpiegonelle vicinanze di una presa di corrente da 220 V indotazione un alimentatore da 12 V stabilizzato. poipossibile luso diretto della batteria da 12 V di unau-tomobile attraverso la presa per laccendisigari.Il telescopio sociale concesso in prestito ai soci chene facciano richiesta, per un minimo di due settimaneprorogabili fino a quattro. Lo strumento adatto acoloro che hanno gi avuto occasione di utilizzarestrumenti pi piccoli e che possano garantire serietdintenti e una corretta manipolazione. Il regolamento stato pubblicato sul n. 193 di Meridiana.

BIBLIOTECAMolti libri sono a disposizione dei soci della SAT edellASST presso la biblioteca della Specola SolareTicinese (il catalogo pu essere scaricato in formatoPDF). I titoli spaziano dalle conoscenze pi elemen-tari per il principiante che si avvicina alle scienze delcielo fino ai testi pi complessi dedicati alla raccolta eallelaborazione di immagini con strumenti evoluti.Per informazioni sul prestito, telefonare alla SpecolaSolare Ticinese (091.756.23.79).

SOCIET ASTRONOMICA TICINESEwww.astroticino.ch

N. 232 (settembre-ottobre 2014)

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EditorialeIn questo numero di Meridiana lAstronotiziario si pu considerarecompletato anche dallarticolo di Livia Giacomini che pure ripro-dotto dalle News di Coelum.Originali tutti gli altri contributi, a partire dal lavoro di maturit diAxel Kuhn che si aggiudicato il secondo premio ex-aequo al con-corso Fioravanzo dellanno passato.Finalmente, dopo una pausa di lunghi anni, gli astrofili ticinesihanno ripreso a fotografare la superficie di Marte con le nuove tec-niche digitali, gi utilizzate per il pi facile pianeta Giove. Ricordoche lultimo rapporto su una presentazione del rosso pianeta risa-le al 2005 quando una bella foto di Luraschi riceveva lonore dellacopertina a colori del numero 183 della nostra rivista: su Marte lasituazione climatica allora era esattamente lopposto di quella chesi presentata questanno: era piena estate dellemisfero sud e lostesso emisfero si era presentato rivolto alla Terra, mentre que-stanno si era in piena estate dellemisfero nord e questultimo sipresentava per la Terra nelle migliori condizioni di osservazione.Purtroppo il diametro massimo del pianeta era questanno inferio-re a quello del 2005, ma soprattutto la sua posizione nel nostrocielo stata pi sfavorevole di allora.

Redazione:Specola Solare Ticinese6605 Locarno MontiSergio Cortesi (direttore),Mi chele Bianda, Marco Cagnotti,Anna Cairati, Philippe Jetzer,Andrea MannaCollaboratori:Mario Gatti, Stefano SposettiEditore:Societ Astronomica TicineseStampa:Tipografia Poncioni SA, LosoneAbbonamenti:Importo minimo annuale:Svizzera Fr. 30.-, Estero Fr. 35.-C.c.postale 65-7028-6(Societ Astronomica Ticinese)La rivista aperta alla colla bo ra zio ne deisoci e dei lettori. I lavori inviati sarannovagliati dalla redazione e pubblicati secondolo spazio a disposizione. Riproduzioni par-ziali o totali degli articoli sono permesse,con citazione della fonte.Il presente numero di Meridiana stato stampato in 1.100 esemplari.

CopertinaFotografia ad alta risoluzione del nucleo della cometa Churyumov-Gerasimenko eseguita da vicino dallasonda Rosetta.

SommarioAstronotiziario 4Stelle variabili 9Dieci anni di Cassini 15La meridiana del Monte Generoso 20MARTE: presentazione 2014 23Giovan Battista Hodierna (1597-1660) 26Le occultazioni asteroidali osservate in Svizzera e in Ticino dal 2000 al 2013 27Il tempo in una latta (appunti di stenoscopia) 29Serata a Pescim 32Con locchio alloculare 33Effemeridi da settembre a novembre 2014 34Cartina stellare 35

La responsabilit del contenuto degli articoli esclusivamente degli autori.

Pan-STARRS sfila davanti alla galassia(Stefano Parisini)

Il satellite NEOWISE della NASA hacatturato una serie di immagini nellinfraros-so della cometa C/2012 K1, nota anchecome Pan-STARRS, mentre attraversava inostri cieli nello scorso maggio. Sullo sfon-do, la galassia spirale NGC 3726.

La cometa C/2012 K1 Pan-STARRS stata scoperta nel maggio 2012 dal progettodi indagine astronomica Panoramic Survey

Telescope & Rapid Response System, nelleHawaii, dalla cui sigla prende il nome, cometutte le comete scoperte dal team.

Proveniente dalla lontana nube diOort, un vasto serbatoio di comete ai margi-ni del sistema solare, questa Pan-STARRSsi trovava a soli 230 milioni di chilometridalla Terra quando stata ripetutamentefotografata dalla missione NEOWISE dellaNASA. Come suggestivo sfondo una benpi lontana galassia a spirale, chiamataNGC 3726, che a circa 55 milioni di anni

a cura di Coelum(www.coelum.com/news)

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Astronotiziario

Serie di foto della PanSTARRS eseguite dalla sonda NEOWISE (distante da noi 230 milioni dikm.) con, sullo sfondo, la ben pi lontana nebulosa a spirale NGC3726 (che a ca. 55 milioni

di anni luce da noi, ossia circa 2.24 milioni di volte pi distante)

luce dalla Terra, ovvero 2,24 milioni di voltepi lontano di quanto non sia la cometa.

Nelle immagini si possono scorgeredue code estendersi rispetto alla testa dellacometa. La coda pi grande, ben evidente, composta da gas e particelle pi piccole.La coda pi debole, orientata verso Sud epiuttosto difficile da individuare in questeimmagini, potrebbe essere composta digrani di polvere pi grandi e dispersi.Limmagine stata ottenuta a partire daidati raccolti dai due canali in luce infrarossaa bordo della sonda NEOWISE, con il cana-le di maggior lunghezza donda (centrato a4,5 micron) reso con il colore rosso e ilcanale a minor lunghezza donda (3,4micron) mappato in ciano. La cometa appa-re pi luminosa nella banda di lunghezzadonda maggiore, questo suggerisce airicercatori che stia probabilmente producen-do quantit significative di monossido obiossido di carbonio.

La cometa a buon punto nel suocammino verso il Sole, arriver alla minimadistanza dalla nostra stella per la fine diagosto, ed stata visibile agli appassionatidellemisfero settentrionale per la maggiorparte del mese di giugno (tra cui anche glistudenti che hanno utilizzato il TNG perfotografare la cometa in colori reali). Inautunno, dopo che la cometa avr superatoil perielio, potr deliziare gli spettatori del-lemisfero Sud anche se dotati di piccolitelescopi.

La sonda Rosetta osserva la doppiaforma di 67P (Asi Press)

Le ultime osservazioni realizzate dallostrumento OSIRIS a bordo della sonda

Rosetta suggeriscono una conformazioneinattesa della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko, sulla quale atterrer il landerPhilae a fine agosto.

La meta finale di Rosetta si confermasempre di pi come un oggetto ricco dipeculiarit. Le immagini scattate dallo stru-mento OSIRIS il 14 luglio, mostrano che ilnucleo non un oggetto monolitico, ma costituito da due parti distinte a contatto traloro.

Ovviamente da questa distanza leimmagini non consentono ancora di capiremolto sullo stato e natura della superficie ha commentato il coordinatore scientificodellASI, Enrico Flamini ma OSIRIS con-ferma di funzionare come ci si aspettava etra poco riusciremo a vedere con maggiorechiarezza quali sorprese ci riservaChuryumov-Gerasimenko.

Il filmato utilizza una sequenza di 36immagini interpolate, catturate a 20 minutiluna dallaltra. Questo procedimento ci offreuna visione a 360 gradi dellintera cometa,che non lascia dubbi sulla forma irregolare esulla conformazione doppia, nota in astro-nomia con il nome di binaria a contatto.

67P sembra formata da un primo seg-mento allungato e da un secondo, simile aun bulbo. Forme irregolari e allungate nonsono rare per piccoli corpi del sistema sola-re, come asteroidi e comete. Infatti dei cin-que nuclei di comete osservati fino a ora grazie ai fly-by effettuati dalle sonde nes-suno ha presentato una forma sferica oregolare.

Per citarne una, la cometa103P/Hartley osservata nel 2011 dallasonda EPOXI della NASA, si presentavaallosservatore con due distinte parti sepa-

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rate da una superficie liscia. Linterrogativoa cui rispondere nelle prossime settimanesar: 67P pu appartenere a questa tipolo-gia di oggetti? La risposta generer sicura-mente numerosi studi, tanti quanti ce nesono sulla formazione delle comete.

Una delle teorie pi popolari che lebinarie a contatto si siano generate dallin-contro tra due comete causato dalla bassavelocit di collisione, agli albori della forma-zione del sistema solare. Oppure, 67Ppotrebbe aver acquisito la sua particolareforma grazie alla forte spinta gravitazionalegenerata da pianeti quali Giove o dal Solestesso.

Una seconda ipotesi sostiene che 67Ppotrebbe aver inizialmente assunto una

forma sferica, diventata poi fortementeasimmetrica a causa dellevaporazione delghiaccio. Questa trasformazione potrebbeessere avvenuta al momento dellentrata nelsistema solare della cometa provenientedalla fascia di Kuiper.

Al momento le immagini in nostropossesso, suggeriscono una struttura picomplessa del previsto, ma c ancoramolto da analizzare prima di giungere alleconclusioni ha dichiarato Fred Jansen,mission manager di Rosetta non solo intermini generali di studio delle comete maanche per gli aspetti operativi della missio-ne, quali la discesa e latterraggio sullasuperficie della cometa.

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La cometa Churyumov-Gerasimenko in unimmagine ricostruita da un filmato di Rosetta.(Vedi anche foto di copertina, a maggiore risoluzione.)

Siding Spring, la cometa carica di acquache sfiorer Marte (Eleonora Ferroni)

la cometa dellanno, la pi temutadai marziani. Ebbene s, parliamo di SidingSpring (per gli addetti ai lavori conosciutacon la sigla C/2013 A1), che il prossimo 19ottobre passer a 138 mila chilometri daMarte meno della met della distanza trala Terra e la Luna. Lo scorso maggio il satel-lite Swift della NASA ha scattato questaimmagine della cometa: queste osservazio-ni a raggi ultravioletti sono le prime a rivela-re quanto rapidamente la cometa stia produ-cendo acqua e permettono agli astronomi distimare meglio la sua dimensione.

La cometa Siding Spring sta facendoil suo primo passaggio attraverso il sistemasolare interno e sta vivendo la sua primaforte esperienza con le altissime temperatu-re del Sole, ha detto il ricercatore DennisBodewits, astronomo presso lUniversit delMaryland College Park (UMCP). Questeosservazioni sono parte di una campagna didue anni, portata avanti dalla NASA conSwift, per vedere come lattivit della come-ta si sviluppi durante il suo viaggio.

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Nellimmagine si pu vedere una sfera luminosa con tanto di coda: si tratta di C/2013 A1 (notaal pubblico come Siding Spring). Limmagine stata scattata da Swift (NASA) tra il 27 e il 29maggio 2014. In viola si vede la luce ultravioletta prodotta dallidrossile (OH), un frammento

molecolare dellacqua. Crediti: NASA/Swift/D. Bodewits (UMD), DSS

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Per gli esperti Siding Spring unavera e propria miniera doro, perch contie-ne alcuni tra i pi antichi materiali che gliscienziati da decenni cercano nelluniverso.Il nucleo della cometa (vale a dire la partesolida) un denso agglomerato di gasghiacciati mescolati con polvere: in praticaquella che in gergo viene chiamata palla dineve sporca. Polveri e gas vengono risuc-chiati dalla cometa durante tutto il viaggionel sistema solare.

Ci che attiva la cometa un proces-so chiamato sublimazione ovvero la trasfor-mazione di materiale congelato da ghiacciosolido a gas: mentre la cometa si avvicina alSole e si riscalda, i gas fuoriescono dalnucleo, portando con s grandi quantit dipolvere che riflette la luce del Sole e illumi-na la cometa. A circa due volte e mezzo ladistanza della Terra dal Sole (2,5 unitastronomiche, o AU), la cometa si riscal-data a tal punto che lacqua diventa il princi-pale gas emesso dal nucleo.

Tra il 27 e il 29 maggio, lUltraviolet/Optical Telescope (UVOT) di Swift ha cattu-rato una sequenza di immagini della cometa,in viaggio nella costellazione di Eridano auna distanza di 368 milioni di chilometri dalSole. UVOT non pu rilevare direttamentemolecole di acqua, ma pu rilevare la luceemessa dai frammenti che si formano quan-do la luce solare ultravioletta rompe le mole-cole di acqua: nello specifico si tratta di atomidi idrogeno e molecole di idrossile (OH).

Sulla base delle nostre osservazioni,si calcola che, al momento delle osservazio-ni, la cometa stesse producendo circa 2miliardi di miliardi di miliardi di molecoledacqua (equivalenti a circa 49 litri) ognisecondo, ha detto il membro del team TonyFarnham, un ricercatore senior a UMCP. Aquesto ritmo, la cometa Siding Springpotrebbe riempire una piscina olimpionica insole 14 ore.

Queste cifre sono state fondamentaliper gli esperti perch, per la prima volta,sono riusciti a stimare le dimensioni dellacometa, circa 700 metri. C/2013 A1 raggiun-ger il suo perielio, cio il suo massimoavvicinamento al Sole, il prossimo 25 otto-bre, a una distanza di poco pi di 200 milio-ni di chilometri ben al di fuori dellorbitaterrestre e molto vicina, come dicevamoallinizio, a quella di Marte. Nel momento delpassaggio ravvicinato al pianeta, qualchegiorno prima del perielio, lintero pianetaverr quindi ricoperto da gas e polveri, manon dovrebbero esserci rischi per i rover e ilander che si trovano sul Pianeta Rosso.

.Abbiamo ricevuto lautorizzazione dipubblicare di volta in volta suMeridiana una scelta delle attualitastronomiche contenute nel sito italianoCoelum/news.

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Stelle variabiliIl lavoro di maturit che ha vinto ex aequo il secondo premio del concorso Fioravanzo 2013

Axel KuhnLiceo Bellinzona

Come dabitudine, nellimpossibilit di riportare la versione integrale presentata al concor-so, riassumiamo esclusivamente le parti che pensiamo possano interessare i nostri lettori, scu-sandoci con lautore e col suo professore. Il lavoro originale, in formato elettronico PDF, pu esse-re richiesto alla nostra redazione.

Indice

Indice ..............................................................1I Introduzione teorica...............................31 Premessa ..............................................41.1 Scelta e scopo del lavoro......................41.2 Ringraziamenti ......................................42 Lo studio delle stelle variabili ................62.1 Descrizione............................................62.2 Motivi del loro studio .............................72.2.1 Misura delle distanze ............................72.2.2 Miglioramento dei modelli teorici.........102.2.3 Ricerca di pianeti extrasolari ...............142.3 Un contributo amatoriale .....................153 Tipi di stelle variabili ............................173.1 Sistemi binari a eclisse........................173.2 Pulsanti................................................18

3.3 Eruttive/cataclismiche..........................213.4 Rotanti .................................................243.5 Novit ..................................................24II Osservazione pratica...........................274 Preparazione .......................................284.1 Scegliere una stella variabile ..............284.2 Pianificare l'osservazione....................285 Osservazione ......................................305.1 Strumenti e metodo.............................306 Analisi dei dati .....................................316.1 Ottimizzazione delle immagini.............316.2 Estrazione dei dati...............................336.3 Invio delle misure effettuate ................356.4 Elaborazione di un grafico...................367 Conclusione.........................................387.1 Riflessioni finali....................................38Bibliografia ....................................................39

Premessa

1.1 Scelta e scopo del lavoro

Bench non avessi ancora conoscenzein astronomia, ho incontrato per la primavolta il termine stella variabile" a 12 anni,leggendo il mio primo libro di fantascienza,intitolato appunto Stella variabile". Il riferi-mento alla tematica nel titolo risulta pervago e implicito e non di certo il punto cen-trale della storia. Non c' quindi da meravi-gliarsi se alla Giornata Astronomica 2012,organizzata dalla Societ AstronomicaTicinese (SAT), il termine mi nuovamente

saltato all'orecchio durante l'ascolto di unapresentazione. Dopo alcune altre idee hoquindi deciso di approfondire questa temati-ca per il Lavoro di Maturit (LAM).

Il mio scopo principale in questo LAM quello di capire che cosa sono le stelle varia-bili, come e perch si studiano. Un altroobiettivo sar quello di capire alcuni metodidi studio dell'astronomia e il contributo ama-toriale che ognuno di noi pu dare a questascienza.

Il lavoro sar diviso in due parti: un'in-troduzione teorica generale e una parteosservativa (pratica) che prende in conside-razione alcuni esempi di stelle variabili.

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1.2 Ringraziamenti

Ringrazio innanzitutto StefanoSposetti per averci dato l'opportunit di sce-gliere il Lavoro di Maturit in astronomia eper le conseguenti lezioni teoriche di base,per avermi seguito e consigliato riguardoalle mie scelte di tematiche e contatti e infi-ne per aver messo a disposizione la suastrumentazione e parte del suo tempo perprendere misure di alcune stelle variabili.

Ringrazio Raoul Behrend, ricercatorepresso l'universit di Ginevra e astronomo,per avermi dato l'opportunit di discuterecon lui la tematica delle stelle variabili e peravermi fornito una lista di stelle osservabili,permettendomi di lavorare alla parte praticacon risultati effettivamente utili.

2.3 Un contributo amatoriale

Essendo il numero di stelle visibili tal-mente elevato e il quantitativo di strumentiprofessionali talmente basso, ci si prestoresi conto del potenziale aiuto che gli astro-fili di tutto il mondo potrebbero dare allo stu-dio di stelle variabili. Sono quindi nati porta-li per gli osservatori di stelle variabili, chepermettono di coordinare le osservazioni,inviare le misure effettuate e quindi di cata-logare in maniera efficiente i dati, prove-nienti da tutto il mondo, riguardanti ognistella. Uno tra i pi conosciuti a livello inter-nazionale il portale dell'AmericanAssociation of Variable Star Observers(AAVSO).

(NdR: tralasciamo tutta la parte teori-ca, che occupa fino alla pagina 24 del testo

originale, dato che i nostri lettori interessatilhanno potuta conoscere grazie ad altri arti-coli apparsi anche sulla nostra rivista)

Osservazione pratica

Preparazione

4.1 Scegliere una stella variabile

Per la scelta della stella variabile hoconsultato una lista curata dal gi citatoRaoul Behrend. La lista contiene stellevariabili che vale la pena osservare per laloro importanza scientifica (o per la loroclassificazione, nel caso di stelle variabilinuove).

La lista suddivisa in cinque catego-rie, in ordine di precedenza:

- oggetti super" importanti, da osser-vare per la loro importanza scientifica,

- oggetti nuovi, non ancora definiti acausa delle poche misure che non fornisco-no indicazioni precise su tipo, periodo e/oampiezza,

- oggetti in stato avanzato, di cui sipossiedono gi alcune misure e dati relati-vamente precisi,

- oggetti da confermare, quasi allostato finale,

- oggetti allo stato finale, per i qualinon sono pi necessarie osservazioni.

Una volta trovata una stella osservabi-le alla portata della strumentazione a dispo-sizione (tenendo conto del limite inferiore dimagnitudine e della sensibilit del sensoreche cattura le immagini) e che si trova nelcampo visibile durante una notte nel periodo

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d'interesse, sono stato pronto a pianificareuna sessione osservativa.

4.2 Pianificare l'osservazione

Nel mio caso la scelta della stella caduta su GSC 5205-378 (= FM27), con unperiodo di poco pi di 2 ore e un'ampiezzadi circa 0,14 magnitudini. La sua posizionein cielo, riferita all'anno 2000 (J2000.0) RA: 21h14m11.000s / DE: -0656'34.00",permetteva quindi losservazione a partiredal tramonto (22:00) nelle notti di fine luglio.Altre due stelle sono state prese in conside-razione, TY Vul e USNO-A2.0 1275-71385.Purtroppo non hanno fornito risultati inter-pretabili e quindi utili.

Il successivo passo preparativo consistenellinterrogare un database per ottenere unacartina che permetta di individuare la stella nelcampo fotografato (chiamata finder chart"):

Osservazione

5.1 Strumenti e metodo

Le osservazioni si sono svolte aGnosca, presso losservatorio del professorStefano Sposetti, identificato internazional-mente con il nome 143-Gnosca. Il telesco-pio utilizzato un newtoniano con 0,4 metridi diametro e lunghezza focale di 1,55 metri.

Al posto dello specchio secondario montato un sensore SBIG ST8XME. Leimmagini a 16 bit sono state riprese conun'esposizione di 60 secondi a una tempe-ratura di -10 gradi Celsius e lora memoriz-zata in esse e relativa all'inizio dell'esposi-zione ha una precisione di +/-1 secondo, informato Universal Time, UT.

Analisi dei dati

6.1 Ottimizzazione delle immagini

Una fotografia di un campo stellato composta, come ogni fotografia digitale, dapunti colorati (pixel). Questi punti sono atti-vati dallarrivo dei fotoni che provengonodalle stelle e che colpiscono il sensoreCCD. Vi possono per essere anche altrimotivi alla base della loro colorazione:

- con il passare del tempo, alcuni pixeldel sensore perdono la loro reattivit allaluce e appaiono costantemente attivati,sono i cosiddetti pixel morti".

- Purtroppo non si ancora in grado difabbricare un sensore il cui spessore siaperfettamente uniforme e anche lo specchiodi un telescopio possiede delle imperfezioni.Inoltre si devono considerare i disturbi pro-vocati da eventuali polveri depositate sul

Finder chart centrata su GSC 5205-378. Danotare la forma trapezoidale assunta dalla

variabile (in basso, a destra) con alcune stellebrillanti vicine.

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vetro di protezione del sensore e l'effetto divignettatura (ai margini del sensore giungemeno luce rispetto al centro). Questi difettiprovocano imperfezioni nell'immagine purese il sensore uniformemente illuminato.

- Alla fine dell'esposizione, l'estrazionedelle informazioni raccolte dal sensorecausa dei segnali termici che influenzano ipixel stessi.

necessario quindi correggere leimmagini affinch le misure ottenute siano ilmeno possibile soggette a errori provocatida questi tre motivi. Il modo di correzionemigliore consiste nello scattare particolariframe" (immagini) durante la sessioneosservativa:- il dark frame limmagine ottenutacoprendo fisicamente il sensore e registran-do la sua attivit per un periodo d'integra-zione uguale a quello delle immagini norma-li (light frame"). Cattura i segnali termiciprodotti dai pixel morti. Per risultati ottimalisi compongono pi dark frame in ununicaimmagine (chiamata master dark frame").- Il flat frame, registra le imperfezioni del-l'immagine causate dai difetti ottici del sen-sore e del telescopio. Si ottiene quest'imma-gine esponendo il sensore a una sorgenteluminosa uniforme (per esempio i telescopiprofessionali vengono puntati alla pareteinterna della cupola che li protegge, altri-menti possibile ottenere lo stesso risultatocon la luce del cielo al tramonto, prima cheappaiano le stelle). Il tempo d'integrazione normalmente lo stesso di quello delle imma-gini normali. Anche in questo caso si proce-de alla somma di varie immagini, creando

un master flat frame".- Il bias frame, ha un tempo d'integrazionepari a zero, registra quindi unicamente ise-gnali elettrici causati dall'estrazione dei datidal sensore.

Al termine dell'osservazione, per ognilight frame" si procede alla sottrazionedelle tre immagini sopra citate. Si orapronti a estrarre i dati dalla sequenza diimmagini.

6.2 Estrazione dei dati

L'estrazione dei dati sulla luminositdelle stelle avviene tramite un software gra-tuito chiamato Muniwin1. Esso permette dieseguire le seguenti azioni:

1. caricare tutta la sequenza di imma-gini in un nuovo progetto,

2. correggere le immagini (nel casonon lo si sia gi fatto in precedenza),

3. analizzare ogni immagine dellasequenza trovando le stelle che contiene ela loro luminosit,

4. verificare la corrispondenza delcampo stellare in tutte le immagini dellasequenza (scartando eventualmente imma-gini nelle quali il campo appare irregolare acausa del passaggio di una nuvola o di unmalfunzionamento del sensore),

5. selezionare, in un'immagine di riferi-mento, la stella variabile (Var), una stella diconfronto (Conf) e alcune di verifica(Check),

6. estrarre i dati della luminosit dellastella variabile rispetto a quella di confronto(V-C). Questo permette di ottenere un dato

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relativo e quindi indipendente da cambia-menti graduali della luminosit di fondo delcampo stellare.

6.3 Invio delle misure effettuate

Lo scopo della notte osservativa rima-ne quello di inviare in seguito i dati raccolti aRaoul Behrend, (responsabile, a livello sviz-zero, di queste ricerche da parte di astrofili)dati che permetteranno di definire il tipo distella variabile e alcune sue caratteristiche,quali periodo e ampiezza della curva di luce.Per automatizzare il processo necessarioaggiungere un'intestazione al file di testoprecedentemente creato, che indichi il for-mato dei dati, il nome della variabile, il nomedegli osservatori, il tipo e le dimensioni deltelescopio, il modello del sensore CCD e ladurata d'integrazione delle immagini.

Le informazioni inviate hanno permes-so di definire la stella come appartenentealla classe di pulsanti, di tipo SXPHe oppureHADS (di breve periodo e piccola ampiezza)e di migliorare notevolmente la precisionedella misura del periodo di pulsazione, ora di0,084613522 +/- 0,000000013 giorni.L'ampiezza della sua variazione di luminosi-t di circa 0,14 magnitudini.

Per elaborare un grafico della curva diluce ho preferito utilizzare il programmaGnuplot2, invece del programma interno aMuniwin1, poich permette una maggioreflessibilit dei formati finali e un importantegrado di personalizzazione del grafico.

Per migliorare la leggibilit del graficoho innanzitutto cancellato la parte interadella data (modifica che verr in seguito indi-cata nel grafico), ottenendo il seguente risul-tato:

7.1 Riflessioni finali

In quest'anno di studio e di stesura delmio Lavoro di Maturit ho potuto informarmiriguardo ad alcune delle ultime evoluzionidella conoscenza dell'universo e dei suoiastri e capire i motivi che da secoli spingo-no astronomi e astrofili allo studio delle stel-le variabili. La recente scoperta di unanuova classe di stelle variabili dimostra inol-tre che l'astronomia tuttora una scienzaattiva e aperta alla partecipazione volontariadi persone da tutto il mondo, che ne pro-muovono il progresso.

Sono in seguito potuto entrare diretta-mente in contatto con lo studio di una parti-colare stella variabile, che ha permesso ladeterminazione del suo tipo, del periodo eampiezza della sua curva di luce. Ho quindiimparato a utilizzare strumenti di analisi edelaborazione delle immagini riprese da unsensore montato su un telescopio e a inter-rogare database contenenti stelle variabilida studiare e informazioni per l'identificazio-ne di una stella nel cielo notturno.

Grafico della variabile osservata

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Posso quindi considerare questoLavoro di Maturit un'esperienza arricchen-te sia dal punto di vista teorico sia pratico.

Ringrazio ancora di cuore coloro chemi hanno offerto il loro aiuto per la realizza-zione di questo lavoro, augurando loro cielisereni per il futuro.

Bibliografia

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Il 1. luglio di 10 anni fa iniziava lav-ventura dellesplorazione del sistema diSaturno da parte dello strumento VIMS abordo della missione Cassini-Huygens. Daquel giorno, molte osservazioni e scopertesono state fatte dal Visual and InfraredMapping Spectrometer, uno strumento natoda una collaborazione internazionale traUSA, Italia, Francia e Germania. VIMS composto da due canali: il canale infraros-so, realizzato presso NASA-JPL e il canalevisibile, fornito da ASI, realizzato presso leOfficine Galileo, ora Selex ES, sotto la guidadi Angioletta Coradini dellIstituto diAstrofisica di Roma, ora INAF-IAPS.

I dati parlano chiaro: solo VIMS hacondotto in questi dieci anni oltre 250 milaosservazioni pari a un volume di dati di 171Gb (circa 40 DVD) corrispondenti a quasi160 milioni di spettri. In termini di pubblica-zioni sono 180 quelle comparse su riviste dicui 60 hanno un autore o coautore INAF.

Per celebrare questa ricorrenzalINAF-IAPS, a cura di Gianrico Filacchione,ricercatore dellINAF-IAPS e CassiniParticipating Scientist, ha organizzato unseminario scientifico in cui sono stati resinoti i principali risultati scientifici di VIMS. Enon solo di VIMS, ma anche degli altri stru-

menti italiani. Perch la partecipazione ita-liana alla missione Cassini, una missioneNASA-ESA-ASI, sostanziale in ogni aspet-to. LASI infatti uno dei partner della mis-sione e, oltre che con lo spettrometro VIMS,lItalia ha partecipato con il sottosistema diradio-scienza e il radar dellorbiter, nonchcon lo strumento HASI a bordo del landerHuygens. Tutti strumenti gestiti da team diricercatori provenienti da istituti diversi, cheper la maggior parte del tempo lavoranoincrociando i dati e collaborando agli stessiarticoli scientifici. Seguiamo quindi il rac-conto di Filacchione per ripercorrere comeCassini, VIMS, il radar e gli altri strumentiabbiano cambiato negli anni il nostro mododi vedere il sistema di Saturno.

La vorticosa atmosfera di Saturno

Iniziamo dal pianeta e dalla sua atmo-sfera. VIMS e la camera ad alta risoluzionehanno permesso uno studio dei vortici checaratterizzano latmosfera del pianeta, met-tendo i dati sperimentali a confronto con deimodelli teorici. In questo lavoro stata pre-stata particolare attenzione alla struttura aesagono, il vortice permanente al Polo Norddel pianeta osservato per la prima voltadalla missione Voyager e studiato in detta-glio dalla camera ma anche dal canale IRdello strumento italiano.

Saturno, signore degli anelli

Gli strumenti di Cassini si sono poiconcentrati sugli anelli, mettendo in risaltocome questi ultimi siano delle strutture vive,dinamiche e in evoluzione, percorse daonde di densit radiali e verticali, instabilit

10 anni di CassiniLivia Giacomini (per gentile

concessione di Coelum News)

Il Logo dellanniversario

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e altre perturbazioni arabescanti, causateprincipalmente dalle interazioni gravitazio-nali e dalle risonanze con le lune, ma anchedellinterazione dei grani con il campomagnetico del pianeta. Tutte queste struttu-re sono state osservate in alta risoluzione,con un dettaglio prima inimmaginabile ealcune sono state scoperte per la primavolta. Racconta Filacchione: Studiare losmorzamento delle onde che percorrono glianelli e causate dalle risonanze con le Lune,permette di trarre conclusioni sulla dimen-sione e la densit dei grani che formano glianelli stessi. In particolare VIMS, correlandoi suoi dati con altri strumenti (UVIS e CIRS,rispettivamente gli spettrometri nellultravio-letto e nel termico), ha effettuato diversistudi per dedurre dimensioni dei grani, com-posizione, temperatura e presenza di mate-riali organici misti al ghiaccio. Tutto questo

finito su Science di marzo 2010, in unnumero storico di review dedicato agli anel-li di Saturno. E in numerosi altri articoli, lul-timo dei quali in stampa proprio in questigiorni.

Da segnalare come sia stato fonda-mentale, per raggiungere questi obiettiviscientifici, pianificare le osservazioni inmodo intelligente e accorto. Come peresempio per le osservazioni allequinozio, incui la scelta vincente di osservare gli anellicon la luce del Sole radente, ha permesso dicalcolare in modo semplice ed efficace lal-tezza delle onde, grazie alle loro ombre.Oppure nel caso di osservazioni di occulta-zione stellari, in cui si osserva una stellapassare dietro agli anelli, verificando qualicolori del suo spettro vengono assorbiti.

Anelli giovani o vecchi?

Purtroppo gli strumenti di Cassini nonhanno permesso di raccogliere prove suffi-cienti per risolvere uno dei pi grandi miste-ri che avvolge il pianeta e cio la formazio-ne dei suoi anelli. A oggi sono due le teorieesistenti: la prima quella del disco anti-co, formato dai rimasugli del disco proto-planetario di formazione del pianeta stesso,non incorporati in una delle lune. La secon-da ipotesi quella degli anelli giovani eracconta la storia di una luna che essendo-si avvicinata troppo a Saturno, sarebbestata disgregata dallazione del pianeta edei suoi satelliti. In questo secondo caso, glianelli si sarebbero formati in epoca pirecente. In realt, Cassini ha raccolto evi-denze a favore di entrambe le teorie, cheancora coesistono sullo scenario. SpiegaFiacchione: Se gli anelli fossero antichi,

Il vortice esagonale al polo nord di Saturnovisto nel visibile e, nel riquadro, nellinfrarosso.

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dovrebbero essere molto pi scuri.Considerate che sono molto estesi, occupa-no una superficie pari a 44 miliardi di chilo-metri quadrati con uno spessore che nonraggiunge il chilometro. Con una superficiecos ampia il bombardamento meteoriticodeve essere stato importantissimo e avreb-be dovuto scurire molto di pi gli anelli. Lateoria degli anelli giovani invece pone pro-blemi di dinamica. difficile immaginareuna o pi lune che si avvicinino a Saturnofino a disintegrarsi in un urto relativamenterecente, superando le lune regolari cheosserviamo oggi e che delimitano gli anellinella loro configurazione attuale.

Encelado e lo zoo delle strane lune diSaturno

Se da un lato il mistero della formazio-ne degli anelli non ancora stato del tuttorisolto, dallaltro Cassini ha fatto moltissimoper lo studio dei satelliti di Saturno, osser-vando con numerosi flyby questo zoo dicorpi celesti strani e misteriosi, tra loromolto diversi. Per alcuni di essi, con VIMS stato possibile realizzare una mappaturaparziale o totale della superficie, producen-do delle vere mappe geologiche e composi-zionali di mondi finora sconosciuti, comeDione o Rea. Tra i risultati pi famosi, quel-li relativi a Encelado e le sue tiger stripes,i caratteristici graffi di tigre che ne copronola superficie e da cui fuoriescono i plumes,i getti osservati per la prima volta da Cassininel 2005 e oggi associati allesistenza suEncelado di oceani sotterranei. RaccontaFilacchione: Il confronto tra i dati di VIMS edegli altri strumenti di remote sensing hapermesso di studiare la composizione delle

zone attive attorno al Polo Sud di Enceladoda cui vengono emessi i plume, rivelandocome il ghiaccio delle tiger stripes sia preva-lentemente cristallino e pi caldo delle zonecircostanti. Anche questo risultato ha meri-tato nel 2006 la copertina di Science.

Ritratto di famiglia

Ma non tutto. Con i dati di VIMS edegli altri strumenti stato anche possibileconfrontare tra loro le molte lune, dipingen-do un ritratto di famiglia del sistema diSaturno che in parte ne spiega la complica-ta storia. Il risultato stato raggiunto con unapproccio statistico, prendendo in conside-razione delle osservazioni full-disk, ciomisure mediate su tutto il pianeta visibile,grazie alle quali i satelliti sono stati catalo-gati in funzione della presenza di ghiacciodacqua e dello studio dei contaminanti,materiali scuri diversi dal ghiaccio. Alcunecaratteristiche dello spettro, hanno infatti

Un montaggio delle immagini della camera diCassini con il ritratto di Encelado, con le suetiger stripes, e nel riquadro, i plumes, getti di

vapori scoperti nel 2005.

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permesso di distinguere la quantit di questicontaminanti e come essi siano mischiaticon il ghiaccio: in una deposizione di mate-riali chimicamente distinti (come neve purasu cui venga sparsa della fuliggine) o comein un mix intimo di vari materiali (come neveformatasi da acqua e fuliggine).

Racconta Filacchione: Da questacatalogazione si dedotto un ritratto dinsie-me del sistema di Saturno molto interessan-te. Gli anelli sono formati da grani in unostato di continua aggregazione e disgrega-zione e per questo le particelle che li com-pongono inglobano al loro interno i contami-nanti, residui del bombardamento meteoriti-co. Questo processo ne causa il caratteristi-co colore ambrato e rossastro. Il ghiacciopi puro si trova sulle superfici di Enceladoe dei satelliti pi interni che orbitano nel-lanello E, tra lorbita di Mimas a quella diRhea. Questo perch vengono riforniti con-tinuamente dai getti di Encelado di particel-le di ghiaccio fresco che si depositano sullesuperfici dei satelliti provocandone il carat-

teristico colore blu. Ma andando versolesterno, incontriamo due oggetti in cuighiaccio e contaminanti non sono mischiatia livello molecolare: Giapeto, sul cui emisfe-ro scuro si depositato uno strato di nerafuliggine e Iperione, la cui superficie porosaassomiglia a quella di una spugna e chepresenta molti crateri che funzionano cometrappole fredde che catturano CO2 e mate-riali contaminanti organici. La sorgente dellacontaminazione dei due probabilmenteFebe, che, per la sua diversa composizionee la sua orbita inclinata, risulta essere unoggetto estraneo probabilmente catturatoda Saturno. Febe orbita in un anello il cuimateriale spiraleggia verso Giapeto eIperione, sporcandone le superfici. A partequesto e altri fenomeni locali, la distribuzio-ne di ghiaccio lineare, comunque compati-bile con lipotesi che i diversi oggetti delsistema di Saturno si siano formati nellestesse condizioni, da uno stesso disco protoplanetario.

Titano, un mondo a parte

C poi il grande capitolo di Titano, ilpi grande satellite di Saturno e il secondonellintero sistema solare, pi piccolo solo diGanimede, luna di Giove. Il punto di parten-za per Cassini, nel lontano 2004, eranodelle osservazioni che nel visibile mostrava-no un disco totalmente opaco e arancione,con un layer di aerosol rivelato da un sottilestrato azzurro nellatmosfera esterna dellaluna. Nemmeno latterraggio di Huygenssulla superficie del satellite nel gennaio del2005 ha permesso di decifrare completa-mente la natura di Titano. Il lander disce-so in una zona arida, dove solo la forma

Immagini radar di Titano, con laghi e mari dimetano liquido.

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arrotondata dei ciottoli rinvenuti al suolofaceva ipotizzare lesistenza di liquidi. Perfortuna, a bordo di Cassini, VIMS e il radarhanno potuto fare grandi cose nei dieci annidi osservazioni. Nellinfrarosso, usando lefinestre di trasmissione dellatmosfera, stato possibile osservare in dettaglio lagrande diversificazione della superficie diquesta luna. Una superficie estremamentevariegata, coperta di laghi, oceani, isole edal terreno ricoperto da montagne e dune esorprendenti criovulcani, la cui presenza stata osservata direttamente dagli strumentia partecipazione italiana. La conferma diliquidi sulla superficie di Titano stata rive-lata per la prima volta in modo sorprenden-te, quando VIMS in una particolare configu-razione osservativa ha catturato un baglioreanomalo, un raggio di luce proveniente daTitano. Quella luce non poteva che essere ilriflesso dovuto dalla superficie liquida di unlago. In seguito i laghi sono stati studiati ingrandissimo dettaglio, correlando i dati diVIMS con il radar stato anche possibileosservare come queste strutture evolvanoal passare delle stagioni, identificando unciclo molto simile a quello terrestre, in cui ilmetano sostituisce lacqua.

In particolare, questi ultimi risultati evi-denziano come sia importante osservare alungo un oggetto planetario, studiandone lemodifiche al passare delle stagioni. Con lasua lunga durata, protratta ben oltre il 2008,termine inizialmente previsto della missione,Cassini ha infatti avuto lopportunit diosservare Saturno e le sue lune per unaintera stagione: dal 2004, quando lemisferoSud del pianeta era in piena estate, protra-endosi fino al 2009, profittando dellequino-zio, per continuare fino al 2017, anno in cui

lestate arriver nellemisfero Nord del pia-neta. Dopo il 2017, e ben 20 anni di attivit,Cassini finir la sua lunga e proficua carrie-ra tuffandosi nellatmosfera del pianeta.

Ci si aspettano ancora grandi cose daquesta missione NASA-ESA-ASI e tutta lacomunit scientifica concorda nel dire chenella sua lunga vita, Cassini ha e avr rivo-luzionato il nostro modo di vedere Saturno ein genere il sistema solare. Ma avr ancheconfermato quanto sia importante, per otte-nere questi risultati, correlare tra loro datisperimentali provenienti da strumenti eteam diversi, risultati teorici, dati di laborato-rio e una grande capacit ingegneristica diprogettazione della missione stessa.Sottolineando ancora una volta, come per laricerca (spaziale e non) sia fondamental-mente il lavoro di squadra.

Un montaggio delle immagini degli strumentidi Cassini che mostra Titano visto nel visibile

(a destra) e nellinfrarosso.

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Parlare di meridiane oggi, nellera digita-le degli orologi al quarzo e atomici al cesiosembrerebbe anacronistico. Eppure strumentiantichi come le meridiane disegnate sullaparete di una casa, di un edificio pubblico o sulcampanile di una chiesa conservano il lorofascino: ci ricordano la magia del tempo e sonoanche utili per recuperare e divulgare cognizio-ni scientifiche necessarie alla loro lettura.

Le meridiane sono antichi strumentiinstallati nelle cattedrali, utili per misurarelistante del passaggio del Sole al meridianolocale ma, nel linguaggio comune, il termine siusa anche per indicare gli orologi solari.

Nel 2004 gli astrofili del GIA, GruppoInsubrico di Astronomia del Monte Generoso,proposero allallora direttore della Ferrovia,Marco Barenco, di installare un orologio solarein vetta. La risposta fu positiva ed entusiastica.

La meridiana stata installata nei pressidellalbergo del Monte Generoso allinizio dellavia dei pianeti ed corredata da una tabellaesplicativa in quattro lingue. Durante linaugu-razione, avvenuta nel maggio 2005, erano pre-senti molti astrofili del Gruppo Insubrico diAstronomia, i dirigenti e personale della ferro-via e rappresentanti della stampa.

La realizzazione dellopera stata possi-bile grazie al contributo della Direzione dellaFerrovia Monte Generoso.

La meridiana del Monte Generoso costituita da un pannello verticale declinante aOvest di 10o e 8 e indica il tempo solare verocorretto per la longitudine. La correzione con-siste nello spostamento allindietro delle lineedelle ore di 23 minuti e 56 secondi. Questovalore temporale detto costante locale ed dovuto alla differenza di 5o e 59 tra la longitu-dine del Monte Generoso (9o e 1 Est), rispet-to a quella del meridiano centrale del fuso ora-

rio dellEuropa centrale situato a 15o Est daGreenwich. Questultimo, noto anche comemeridiano dellEtna, definisce lora media delnostro fuso.

Dal punto di vista strutturale si tratta di unpannello di alluminio di 180 per 150 centimetrisostenuto da un pilastro di acciaio. (fig. 1)

Il Sole nel suo moto diurno apparente,non procede a velocit costante, mentre le lan-cette dei nostri orologi si muovono di moto uni-forme quindi i passaggi al meridiano locale delSole vero e di un Sole fittizio che si muove avelocit costante, non avvengono nello stessoistante. La differenze di tempo tra i due conse-cutivi passaggi al meridiano sono dovute alledue seguenti cause.

1) Per la seconda legge di Keplerola terra si muove lungo la sua orbita con velo-cit variabile: maggiore quando al perielio, il

La meridianadel Monte Generoso

Luigi Ferioli

1) La meridiana del Monte Generoso postaallinizio del Sentiero dei pianeti

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punto pi vicino al Sole, minore quando allafelio, il punto pi lontano.

2) Per effetto dellinclinazione del-lequatore terrestre rispetto al piano delleclitti-ca, il Sole nel suo moto annuale apparenteintorno alla terra, descrive ogni giorno un trattodi eclittica la cui proiezione sullequatore cele-ste una grandezza variabile.

Il grafico rappresentato dalla somma deidue effetti, velocit variabile e inclinazione del-leclittica d origine alla curva dellequazionedel tempo, riportata sul pannello sotto il dise-gno della meridiana. Essa rappresentataanche dalla linea curva sovrapposta a quelladelle ore 12 visibile sul disegno della meridia-na, ma non essendo di facile lettura molto pisemplice cercare il valore dellequazione deltempo sulla curva sottostante. (fig. 2)

Il piano del pannello non rivolto esatta-mente a Sud ma leggermente declinanteverso Ovest.

La declinazione langolo compreso trala direzione del piano stesso e la direzione Est-

Ovest. Nel nostro caso, il pannello costruitoin modo che sia possibile ruotarlo intorno a unasse verticale, declinandolo a piacere.

Il valore numerico di declinazione delpiano nasce da unidea di alcuni studenti delLiceo di Mendrisio e del loro insegnante prof.Enzo Pfister e riguarda la sezione aurea.

In arte e in matematica, la sezioneaurea, una proporzione geometrica basatasu un rapporto specifico nel quale la partemaggiore sta alla minore come l'intero sta allaparte maggiore. Posto lintero uguale a 1, laparte maggiore diventa 0.61803 e la minore0.38196.

Platone generalmente considerato ilpadre degli studi sulla sezione aurea, la cuidefinizione contenuta nel Trattato sugli ele-menti del matematico greco Euclide (attivo nelIII secolo a.C.).

Riconosciuta come un rapporto estetica-mente piacevole, la sezione aurea stata uti-lizzata come base per la composizione di ele-menti pittorici (Piero della Francesca) e archi-tettonici (Partenone).

In effetti, vari esperimenti suggerisconoche la percezione umana mostra una naturalepreferenza per le proporzioni in accordo con lasezione aurea: gli artisti tenderebbero dunque,quasi inconsciamente, a disporre gli elementidi una composizione in conformit con tali rap-porti.

Nota relativa alla sezione aurea ripor-tata sul quadrante

Con riferimento allo schema di fig. 3,consideriamo il quadrato di riferimento a-c-i-m.Nel punto medio b del lato a-c, fissato lo gno-mone polare della meridiana, parallelo allasseterrestre. La linea b-l, la meridiana sulla

2) Il disegno sul pannello della meridiana

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quale lombra dello gnomone si sovrapponeesattamente nellistante del passaggio delSole al meridiano del luogo, ossia nellistantedel mezzogiorno solare vero.

Si prolunga il lato a-c oltre il punto c, conil compasso si punta in b con apertura b-i e sitraccia larco i-d. Posto il lato del quadratouguale a 1, il segmento b-i, ossia b-d saruguale a (5/4). Il segmento c-d uguale a(5/4) 1/2 = 0,618033 che la sezione aureadi a-c.

Seguendo lo stesso ragionamento si arri-va facilmente a comprendere che il segmentoe-A la sezione aurea di d-e, mentre il seg-mento f-g la sezione aurea di e-f.

Il tratto A-n la somma dei segmenti A-i,i-m e m-n posto uguale ad A-i. Dal punto n si

porta in verticale il segmento n-E uguale ad A-e.

Langolo (alfa) nel vertice A del triangoloA-E-n stato imposto come angolo di inclina-zione della linea equinoziale della meridianada riportare nel disegno costruttivo.

La sezione aurea, intesa come armoniageometrica, rientra in qualche modo nel dise -gno della meridiana del Monte Generoso.

Come si ottiene lora del nostro orolo-gio partendo dalla posizione dellombra?

Si legge attentamente lora indicata dal-lombra dello gnomone. Solo nel caso in cui siain vigore lora legale estiva si aggiunge subitounora. Poi si aggiungono o tolgono i minutiindicati dallequazione del tempo.

Con queste semplici operazioni si trovalora indicata da un orologio preciso.

Il cerchietto luminoso, proiettato sul qua-drante dal foro posto allestremit dello gnomo-ne, si sovrappone esattamente e percorre lalinea verde nota come equinoziale durante gliequinozi di primavera (21 marzo) e dautunno(23 settembre). Sul quadrante sono riportateanche le iperboli che indicano lingresso delSole nei segni zodiacali.

Quando lombra dello gnomone passasulla verticale sono esattamente le ore 12ossia il mezzogiorno solare vero del luogo.

3) Schema della sezione aurea utilizzata neldisegno della meridiana.

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Il pianeta guerriero si presentato que-stanno nel nostro cielo in posizione abbastan-za favorevole, nella costellazione dellaVergine, quindi nelle vicinanze dellequatoreceleste. Nonostante avesse un diametro mas-simo di 15 secondi darco (contro i 25 dellop-posizione pi favorevole, che avverr nel2018), le moderne tecniche di ripresa digitalehanno permesso anche agli astrofili ticinesi diregistrare interessanti dettagli della sua super-ficie desertica.

Abbiamo ricevuto diverse immagini delpianeta, alle quali abbiamo aggiunto quelledellastrofilo italiano Raimondo Sedrani diPordenone, tra le migliori da noi viste di questapresentazione di Marte e ricavate dal sito dellarivista Coelum per gentile concessione.

Invece di lunghe descrizioni dei dettaglivisibili nelle immagini riprese dai nostri collabo-ratori e qui riprodotte, riportiamo dapprima unacartina generale del pianeta con le deno -minazioni ufficiali e lorientamento come lo sivede al telescopio, ossia col Nord in basso(opposto a quello delle carte astronautiche,

che hanno il Nord in alto).Le stagioni sul rosso pianeta sono simili

a quelle della nostra Terra, durano per quasiil doppio delle nostre. Durante questa presen-tazione lemisfero Nord del pianeta (in basso

MARTE:presentazione 2014

Il pianeta rosso era in opposizione al Sole l8 aprile 2014

Cartina areografica. Nord in basso (visione telescopica)

Ivano Paolocci, Coldrerio, 8 aprile 201422h38 TU , telescopio MC 127 mm.Questa immagine da confrontare con

quella ottenuta il giorno prima da Delucchi

Sergio Cortesi

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nella cartina e nelle foto) si trovato in pienaestate (iniziata il 15 febbraio) e la calotta pola-re andata continuamente diminuendo.

Per ogni foto riprodotta indichiamo nelledidascalie solo i principali dettagli, che permet-tono di confrontare le immagini con la cartinaqui sopra.

Fausto Delucchi, Vico Morcote, 7 aprile2014, = 55 ca. tel. Newton 150 mm.

In alto, a sinistra Mare Erithraeum, al centroe in basso, Mare Acidalium e la piccola calottapolare nord. La macchia chiara in alto a destrasono delle nebbie estese, sulla regione diTharsis.

Carlo Gualdoni, Como, 22 aprile 2014 =272, telescopio Schmidt-Cassegrain 25 cm.

Al bordo sud (in alto) la macchia chiarissimadi Hellas, subito sotto, a destra, Syrtis Major.

Pi sotto Utopia e la calotta polare nord. Asinistra la grande macchia bianca di Aethiopis.

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Carlo Gualdoni, Como, 20 maggio 201422h20 TU, = 5, Telescopio Celestron 8 af/25. Sopra, a destra, il caratteristico SinusSabaeus, sopra, in mezzo, il Mare Erithraeume sotto la grande regione oscura di MareAcidalium con Niliacus Lacus. Piccola mamolto brillante la calotta polare nord.

Raimondo Sedrani, Pordenone (concessioneCoelum), 22 marzo 2014 2h07 TU, = 255,Celestron C11. Da confrontare con limmagineottenuta il 22 aprile da Gualdoni.

Raimondo Sedrani, Pordenone (concessio-ne Coelum), 13 aprile 2014 21h53 TU, = 5,Celestron C11 Immagine da confrontare con lafoto di Gualdoni del 20 maggio. Qui la calottapolare molto meno contrastata, ma sono visi-bili dettagli al limite della risoluzione strumen-tale.

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Ricordiamo qui un importante personaggiodell'astronomia del XVII secolo, quasi sconosciu-to ai non appassionati di storia della scienza.

Giovanni Battista Hodierna nacque il 13aprile 1597 in Sicilia, a Ragusa, comp studi dibotanica, matematica e soprattutto di astronomia,di scuola galileiana.

Da giovane osserv le tre comete del 1618dal campanile della chiesa di San Nicola aRagusa. Sembrerebbe che Galileo Galilei (1564-1642) non pot vederle perch a letto con l'artrite.Una di queste comete fu visibile in agosto e lealtre due in novembre, una di queste ultime fuaddirittura osservata di giorno. Hodierna le osser-v con un telescopio tipo galileiano con un ingran-dimento di venti volte.

Fu prete cattolico, ordinato a Siracusa nel1622. Seguace entusiasta di Galileo, nel 1628scrisse una valutazione sul Sidereus nuncius,che gener un grande interesse per le stelle dellaVia Lattea e per le "nebulose" come il Presepe(M44). Nella catalogazione e descrizione diammassi, galassie e nebulose precedette neitempi addirittura Charles Messier (1730-1817).

Oltre ai suoi doveri di sacerdote praticl'astronomia, la fisica, la botanica e altre scienze.Studi la luce passante attraverso un prisma, pre-cedendo Isacco Newton (1642-1727), comedescritto nella pubblicazione del 1652,Thaumantiae miraculum", nel quale formulanche una vaga spiegazione dell'arcobaleno.

Hodierna fu discretamente noto ai suoitempi ma presto immeritatamente dimenticato,tuttavia gli fu attribuito lappellativo di "Galilei sici-liano". Molti altri furono i suoi meriti. Nel 1646 e1653 osserv Saturno, ne intravvide lanello edebbe corrispondenza con Cristiano Huyghens(1629-1695) al quale la comunit astronomicaattribuisce la scoperta della vera natura degli anel-li di Saturno risalente al 1655 (!). Soffr dell'isola-

mento geografico del piccolo paese di Palma diMontechiaro nell'agrigentino, dove si trasfer nel1637. Nel 1656 pubblic il "Medicaeorum effeme-ridi", le prime effemeridi dei satelliti medicei, sullabase di una buona teoria sul loro moto. del 1654la sua opera forse pi importante, "De systemateorbis cometici", saggio sul mondo delle comete esugli oggetti mirabili del cielo. Come appassiona-to anche di stelle variabili non posso dimenticareche Hodierna ha riscoperto la nova del 1600 nelcollo del Cigno. Questa stella, ora nota comenova permanente P Cyg, esplose nel 1600 e rag-giunse la terza magnitudine, dal 1626 al 1654divent di sesta magnitudine e il Nostro la riscoprnella nuova esplosione del 1655, quando ritorndi terza magnitudine sino al 1659. Ora oscilla trala 4,8 e la 5,0 ed era cara al compianto ProfessorLeonida Rosino (1915-1997) dell'Osservatorio diPadova, che non rinunciava mai a dare unocchia-ta alla magnitudine della P Cyg. Giovanni BattistaHodierna ce ne diede un saggio nella sua pubbli-cazione del 1659, un anno prima della sua morte,dal titolo "Il nunzio pio della stella nuova".

Giovan BattistaHodierna (1597-1660)

Ricordo di un astronomo siciliano semi sconosciuto, detto il Galilei siciliano

Uranio

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Le occultazioni asteroidali sono even-ti affascinanti ma poco osservati oltreGottardo. In Ticino lo sono di pi. La stati-stica potr cambiare fra non molto, grazie anuovi astrofili della Svizzera tedesca che sistanno attrezzando con la strumentazioneidonea, come videocamere e inseritori ditempo (Time Inserters). Questi apparecchisono molto performanti e permettono laregistrazione delle immagini su computer,consentendo quindi un'analisi oggettivadegli eventi.

Nelle due tabelle che seguono sonoelencate le sole occultazioni positive cattu-rate dal suolo svizzero. Sono solo 30 (si faper dire) in 14 anni, il numero esiguo indicache questi fenomeni sono difficili da vedere.La statistica mostra pure che il Ticino con-tribuisce con l'86 per cento (26 su 30) deglieventi positivi e con l'81 per cento (44 su54) delle corde. Di che rendere fieri gliastrofili del nostro Cantone.

Per ci che riguarda gli eventi "sicu-ri" e "facili", si scopre che diversi appassio-nati in Svizzera interna hanno potuto osser-vare quelli di Tercidina e di Bertholda (nel2002 e 2003). In Ticino andata menobene, anche se molti sono stati premiati nel

vedere quello di Vibilia, del gennaio 2011,contribuendo con 7 corde su 16.

La statistica mostra pure che c' statoun aumento globale delle osservazioni apartire dal 2010. In quegli anni iniziavano adiffondersi videocamere e forse anche pre-visioni migliori. Il tema delle previsioni delletracce al suolo forse quello pi delicato:conviene dire che bisogner attenderequando il satellite GAIA fornir misure diposizione stellari pi affidabili. Solo allora cisar probabilmente un aumento del numerodelle detezioni positive.

Due parole infine per felicitarmi concoloro che hanno contribuito all'osservazio-ne di eventi positivi e per ringraziare tuttiquelli che hanno compiuto misure negativee che non compaiono in questa statistica.Non di rado le osservazioni negative sonoimportanti tanto quanto quelle positive. Inquesta nicchia astronomica il contributo ditutti importante e non posso far altro cheesortare quelli che non hanno mai tentatoun'occultazione a iniziare, coloro che hannosempre avuto eventi negativi a perseveraree le persone che hanno alle spalle espe-rienza a continuare in questa affascinanteattivit.

Le occultazioni asteroidaliosservate in Svizzera e in

Ticino dal 2000 al 2013Stefano Sposetti

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Bartholdi PaulBehrend RaoulBosch Jean-GabrielChevalley PatrickDe Queiroz JosDubois JanEyer L.

Eminian CelineGeorge MichelKohl MikeSauter ChristofSteiner DanielUllmann F.

Berti LucaBianda MicheleDeluigi MauroFumagalli FrancescoIten MarcoMalagutti YuriManna Andrea

Nannini JacopoNobile MarcoOssola AlbertoPacciorini LucaRamelli RenzoScheggia IvoSposetti Stefano

2000-01-07: (423) Diotima (2/4 corde)2004-12-12: (85) Io (2/15 corde)2005-03-11: (1315) Bronislawa (1/1 corda)2006-09-19: (144) Vibilia (1/8 corde)2009-12-4: (52) Europa (1/1 corda)2010-01-14: (442) Eichsfeldia (1/1 corda)2010-08-28: (1214) Richilde (2/2 corde)2010-12-11: (249) Ilse (1/1 corda)2011-01-25: (144) Vibilia (7/16 corde)2011-04-01: (554) Peraga (3/6 corde)2011-05-03: (42) Isis (1/4 corde)2011-08-11: (4709) Ennomos (1/3 corde)2011-09-20: (895) Helio (1/2 corde)2011-12-29: (198) Ampella (4/4 corde)

2012-01-13: (759) Vinifera (1/3 corde)2012-02-17: (50000) Quaoar (1/4 corde)2012-03-24: (686) Gersuind (1/1 corda)2012-03-26: (712) Boliviana (1/1 corda)2012-10-8: (792) Metcalfia (1/1 corda)2012-11-24: (1309) Hyperborea (2/3 corde)2013-01-26: (100) Hekate (1/1 corda)2013-02-06: (31) Euphrosyne (2/3 corde)2013-06-10: (640) Brambilla (2/2 corde) 2013-08-03: (407) Arachne (1/1 corda)2013-08-10: (268) Adorea (2/3 corde)2013-11-07: (589) Croatia (1/1 corda)

2002-09-17: (345) Tercidina (3/77 corde)2003-08-26: (420 Bertholda (5/81 corde)2013-06-16: (27) Euterpe (1/1 corda)2013-08-22: (134340) Pluto (1/4 corde)

Kohl MikeSauter ChristofSteiner DanielUllmann F.

13 osservatori con eventi positivi dalla Svizzera, Ticino escluso

14 osservatori con eventi positivi dal Ticino

4 eventi positivi dalla Svizzera, Ticino escluso, con 10 corde (corde in Svizzera/corde intotale)

26 eventi positivi dal Ticino con 44 corde (corde in Ticino/corde in totale)

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In unepoca in cui lastrofotografia domi-nata dal digitale, tra sensori CCD ultrasensibili,webcam ed elaborazione elettronica dellimma-gine, ancora possibile ottenere con mezzisemplici delle fotografie che affascinano e stupi-scono? La risposta s, a patto di esser dispostiad abbandonare la gratificazione istantanea chelelettronica ci regala e di ritornare agli alboridella fotografia. La tecnica in questione si chia-ma stenoscopia, dal greco stenos [] =stretto e skopeo [] = osservare, e sfruttail primitivo principio della camera oscura per larealizzazione delle immagini. In pratica, un minu-scolo foro realizzato sul lato di un contenitorepermette alla luce di penetrare allinterno e diproiettare unimmagine su un supporto fotosen-sibile sistemato sul lato opposto. Il materialenecessario per la costruzione di una fotocamerastenopeica economico e di facile reperibilit eil procedimento semplice e richiede solo pochiminuti di lavoro. Grazie a questa tecnica pos-sibile ottenere fotografie a lunghissima esposi-zione dellambiente circostante e di immortalareun fenomeno astronomico semplice, ma sempre

affascinante, quale il moto apparente del Solesulla volta celeste. Con un po di perizia e di for-tuna, unesposizione da solstizio a solstizio con-sente di fissare la variazione in ampiezza dellar-co diurno nella sua totalit.

Materiale necessario (Fig. 1)- Una lattina di alluminio da 500 millilitri - Carta fotografica per stampe in bianco e

nero (reperibile in un buon negozio di fotografia)- Un cartoncino non troppo spesso, prefe-

ribilmente nero- Nastro isolante nero- Un paio di forbici - Un apriscatole- Un chiodo del diametro di 1-2 millimetri

CostruzioneIl corpo della fotocamera stenopeica pu

facilmente essere realizzato partendo dalla latti-na di alluminio, a cui deve venire rimossa laparte superiore con un apriscatole. Le lattine da500 millilitri sono perfette per lo scopo perch,oltre a contenere solitamente birra, sono ingrado di ospitare perfettamente della comunecarta fotografica formato 8x10 (20,3x25,4 centi-metri) senza che sia necessario tagliarla. Per lefotografie che accompagnano questo articolo stata usata della carta fotografica satinata IlfordMultigrade IV RC Deluxe Satin, ma altri tipi sonougualmente validi, anche se il risultato finale puvariare notevolmente da supporto a supporto. possibile costruire un coperchio per la fotocame-ra stenopeica ritagliando un cerchio di cartone didiametro circa 10 centimetri in cui andranno pra-ticate 8-10 incisioni radiali di un paio di centime-tri in modo che sia possibile avvolgerlo attornoalla base superiore della lattina sagomandolo afine lavoro nella sua forma definitiva con abbon-danti giri di nastro isolante (attenzione: il coper-chio per il momento non deve venire fissato allalattina, ma deve potere essere sfilato e infilato a

Il tempo in una latta(appunti di stenoscopia)

Fabio Rezzonico

Fig. 1: materiale necessario per la costruzione(a sinistra) e fotocamera stenopeica prontaalluso (a destra). Il corpo della macchina

stato avvolto da un foglio di alluminio per pro-teggerla ulteriormente da luce e intemperie.

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mo di cappuccio). Utilizzando un chiodo sottile siproceder ora a realizzare il foro dentrata per laluce, il cui diametro non deve eccedere 1-2 milli-metri, sul lato della lattina. Si tenga conto che auna minore apertura corrisponde una maggioreprofondit di campo e quindi generalmente a

una messa a fuoco migliore dei soggetti fotogra-fati a varie distanze. Per un risultato ottimale consigliato rimuovere il metallo in eccesso attor-no al foro levigandolo dallinterno con una limaper unghie: questo contribuir a diminuire leffet-to di vignettatura nellesposizione finale, assicu-rando una maggiore luminosit alla periferia del-l'immagine. A questo punto si pu collocare lot-turatore sul foro di entrata, che consister in unpezzo di nastro isolante nero da rimuovere perdare il via allo scatto una volta sistemata la latti-na nella sua posizione definitiva. Linserimentodella carta fotografica va effettuato lontano dellaluce diretta onde evitare di esporre anticipata-mente il supporto fotosensibile rovinando il risul-tato finale. Lideale un locale chiuso con lillumi-nazione indiretta di luce rossa ottenuta peresempio con un fanalino per biciclette a LED. Lacarta fotografica va inserita nella lattina facendoattenzione a non ostruire il foro e con il lato rico-perto dellemulsione rivolto verso il centro. A que-sto punto si pu rinfilare il coperchio e fissarlo

Fig. 2: durante lesposizione limmagine vieneimpressa come negativo nella carta fotografica.

Fig. 3: immagine stenopeica dellarco diurno completo ripresa da Porza (TI). Esposizione:21.12.2013 - 21.06.2014, diametro del foro stenopeico: ~2 millimetri, azimut: ~180 (direzioneSud). Osservando attentamente limmagine si possono intravvedere, da sinistra a destra, le

sagome del monte Br, della Sighignola, del San Salvatore. Le macchie sulla destra dellimma-gine sono dovute a piante di girasole cresciute nel frattempo davanti alla fotocamera.

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con abbondante nastro adesivo nero per assicu-rarne limpermeabilit alla luce e alle intemperie.

Lo scattoLa fotocamera stenopeica va fissata sta-

bilmente mediante nastro isolante o fascette ser-racavi in un luogo esposto alla luce diretta delSole e al riparo da intemperie o altri pericoli(come la rimozione da parte di terzi). Un risulta-to ottimale si pu ottenere fissandola, in posizio-ne verticale e con una lieve inclinazione versolalto, a una grondaia o a uninferriata che si tro-vino a ridosso della facciata di un edificio rivoltodirettamente a Sud con ampia vista sul paesag-gio circostante (l'angolo di campo orizzontaledella fotocamera stenopeica cos costruita rag-giunge facilmente i 160). Particolare attenzioneva prestata a non deformare la lattina durantetutta la procedura, pena la distorsione e lo sfoca-mento dellimmagine finale. La scelta del tempodi esposizione libera e pu andare da un gior-no a svariate settimane, fino ad arrivare a seimesi nel caso di uno scatto che va a coprire lin-tervallo tra i due solstizi. Ora non resta cherimuovere il nastro isolante che funge da ottura-tore, segnare sul calendario la data dinizio dellanostra istantanea e armarsi di una bella dose dipazienza.

La digitalizzazione dellimmagineAlfine di fissare limmagine ottenuta ne -

cessario ricorrere allaiuto della tecnologia. Altermine dellesposizione la carta fotografica pre-senta limmagine in negativo (Fig. 2): deve dun-que essere rimossa dalla lattina in un am bientebuio, digitalizzata mediante uno scanner e rad-drizzata con laiuto di un software. La scansioneva effettuata a colori utilizzando una risoluzionealta (>600 dpi), dopodich si potr procedere alsalvataggio del file in negativo e allarchiviazionedel supporto originale in un luogo al riparo dallaluce. A questo punto non resta che ricorrere a un

programma di elaborazione delle immagini, percapovolgere la foto ottenuta attorno allasse oriz-zontale, invertire i colori e sbizzarrirsi con le fun-zioni di luminosit e contrasto fino a ottenere unrisultato soddisfacente (Fig. 3, 4).

La lunghezza di uno scatto stenopeico nonsi misura in secondi o minuti, ma in giorni o addi-rittura mesi. Il fascino di questa tecnica sta, oltreche nella sua lentezza, anche nellimprevedibili-t del risultato finale. Il consiglio dunque quel-lo di preparare diverse fotocamere stenopeichee di disporle in luoghi diversi, ma gari variandoleggermente parametri come la larghezza delforo, linclinazione verticale o la stessa lunghez-za dellesposizione. Ma attenzione c il peri-colo che la fase iniziale di spe rimentazione si tra-sformi facilmente in una piccola ossessione: lacapacit di fissare su ununica foto un periodo ditempo che va al di l della no stra normale perce-zione gi di per se fantastica, ma diventa anco-ra pi incredibile se si pensa alla semplicit concui possibile farlo.

Fig. 4: immagine stenopeica ripresa daRichterswil (ZH). Esposizione: 30.06.2014-

05.08.2014, diametro del foro stenopeico: ~1millimetro, azimut: ~120 (direzione Sud-Est).

Rispetto alla figura precedente si noti lamiglior messa a fuoco conferita dal diametro

ridotto del foro.

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Anche questanno le Funivie di Airolohanno voluto far onore alla serata di osserva-zione delle note stelle cadenti di agosto ehanno richiesto la nostra presenza. Come sap-piamo tutti questestate non stata generosacon gli astrofili. Oltretutto, la notte di SanLorenzo, cera la Luna piena che pregiudicavaulteriormente la visione di questo ancoraimportante sciame meteorico. Su nostro consi-glio, la serata stata dunque posticipata di unasettimana. Purtroppo laffluenza non stataricca come negli altri anni, vuoi per il tempoincerto, vuoi per le temperature estremamentebasse per la stagione. Beh, solo 35 personecirca hanno voluto partecipare comunqueallappuntamento.

Luca, Benedetto e io avevamo appunta-mento alle 18:00 alla stazione della funivia diAirolo-Pescim. Fortunatamente siamo uscitidallautostrada a Quinto, abbiamo cos evitatoi 90 minuti di attesa al portale Sud del SanGottardo. Caricati in cabina tutti i nostri stru-menti e le derrate alimentari per il ristorante,alle 18:15 siamo saliti a Pescim. Come sem-pre per campus abbiamo utilizzato il grandeprato tra la stazione della funivia e il ristorante.Ancora con la luce del giorno e con qualchenuvoletta capricciosa, abbiamo montato inostri telescopi. Luca si servito di unMaksutov da 15 centimetri, Benedetto di unCelestron da 13 centimetri e io del mio insepa-rabile Dobson da 30.

Allarrivo della seconda cabina con iclienti, ci siamo trasferiti tutti allinterno delristorante dove ci attendeva una buona cena.Dopo il caff ci siamo presentati ai convenuti enellattesa del buio abbiamo detto tutto quantosi poteva dire sulle stelle cadenti: da dove ven-gono, come si formano, chi le ha scoperte, checosa fanno, dove vanno ecc. I pi interessati ci

hanno posto anche diverse domande in meri-to. Ben protetti contro il freddo, siamo poi usci-ti a toccare con mano quel che abbiamo rac-contato. Il cielo era diventato limpido e cristal-lino. La Via Lattea era una striscia chiara cheattraversava la valle sopra Airolo. Diversecostellazioni si distinguevano a fatica immersein quella miriade di stelle. Per una buona deci-na di volte, dai gruppetti di persone, si innal-zato un ooh di stupore che sottolineava lescie luminose dalle meteore. Inoltre abbiamovisto diversi satelliti artificiali solcare la voltadel cielo e come ciliegina sulla torta la stazionespaziale ISS ha voluto salutarci con il suobagliore. Verso le 23:30 il freddo ci ha assalitie malgrado lutilizzo di alcuni cuscinetti riscal-danti abbiamo deciso di smontare gli strumen-ti, caricare tutto in cabina e scendere a vallecon gli ultimi partecipanti e il personale. Il dop-pio serpente di auto si snodava ancora lungola A2 nella lunga attesa dellattraversata deltunnel.

Lacrime di San Lorenzoad Airolo-Pescim

Fausto Delucchi

L'autore con il Dobson da 30 cm

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La divulgazione astronomica in Ticino da settembre a novembre 2014

Con locchio alloculare

Calina di CaronaSerate previste per losservazione pubblica inquesto trimestre sono, oltre i primi venerddei tre mesi, in caso di tempo favorevole:

sabato 6 settembre (dalle 20h30)sabato 4 ottobre (dalle 20h30)

Per losservazione del Sole (macchie e protu-beranze), a partire dalle 14h00:

domenica 14 settembre

Losservatorio raggiungibile in automobile.Non necessario prenotarsi. ResponsabileFausto Delucchi (079 389 19 11)

Monte GenerosoIl Gruppo Insubrico dAstronomia del MonteGeneroso (GIAMG) comunica che, a causa deilavori di costruzione dellalbergo in vetta e del-linterruzione della ferrovia, per tutto il 2014sono sospese le attivit osservative.Probabile ripresa entro il 2016.

Specola Solare ubicata a Locarno-Monti, vicino aMeteoSvizzera ed raggiungibile in automobi-le (posteggi presso l'osservatorio). Il CALcomunica che le prossime osservazioni nonsono ancora state programmate.Informarsi sul sito: http://irsol.ch/cal/Dato il numero ridotto di persone ospitabili, siaccettano solo i primi 17 iscritti in ordine crono-logico. Le prenotazioni vengono aperte unasettimana prima dell'appuntamento. Ci si puprenotare tramite Internet sullapposita pagina(http://www.irsol.ch/cal) oppure telefonando alnumero 091 756 23 79 dalle 10h15 alle 11h45nei giorni feriali.

Monte Lema entrata in funzione la remotizzazione/robo-tizzazione del telescopio. Per le condizioni diosservazione e le prenotazioni contattare ilnuovo sito: http://www.lepleiadi.ch/sitonuovo/Al momento di andare in stampa non siamo inpossesso del programma osservativo per que-sti tre mesi. Consultare il sito sopra indicato a partire damet settembre.

L'inaugurazione, nel 2010, del telescopio da400 mm, donato da Nicola Beltraminelli, al

Calina di Carona

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Visibilit dei pianeti

MERCURIO Invisibile per tutto settembre e le prime tre settimane di ottobre, visibile almattino in seguito e fino alla met di novembre.

VENERE Sempre visibile al mattino, a oriente, fino alla fine di settembre, invisibile inottobre e novembre. Congiunzione eliaca il 25 ottobre.

MARTE Visibile alla sera per tutto il trimestre, nella costellazione della Bilancia,immerso nei chiarori del tramonto.

GIOVE In settembre domina il cielo mattutino, nella costellazione del Cancro, inseguito si stacca progressivamente dal Sole e diventa visibile nella secon-da parte della notte.

SATURNO Si trova tra le stelle della costellazione della Bilancia e rimane visibile nellaprima parte della notte fino a met ottobre. Il 18 novembre in congiunzioneeliaca e quindi invisibile fino a met dicembre.

URANO In opposizione il 7 ottobre, rimane visibile per tutta la notte, nella costella-zione dei Pesci.

NETTUNO Si trova nella costellazione dellAcquario, in settembre e fino a met ottobrerimane visibile praticamente tutta la notte. In seguito solo di sera.

FASI LUNARI Primo Quarto 2 settembre, 1 e 31 ottobre, 29 novembreLuna Piena 9 settembre, 8 ottobre, 6 novembreUltimo Quarto 16 settembre, 15 ottobre, 14 novembreLuna Nuova 24 settembre, 23 ottobre, 22 novembre

Stelle filanti Per tutto il mese di ottobre attivo lo sciame delle Orionidi, con un massimoil 21, mentre in novembre, dal 10 al 23, si osservano le Leonidi, con un mas-simo il 17 del mese: lorigine di queste la cometa P55 Tempel-Tuttle.

Eclissi Totale di Luna l8 ottobre: invisibile da noi, visibile in Asia.Parziale di Sole il 23 ottobre: invisibile da noi, visibile negli Stati Uniti.

Autunno La Terra si trova allequinozio il 23 settembre alle 4h29, ha cos inizio lautun-no per il nostro emisfero.

Fine ora estiva I nostri orologi vengo arretrati di unora alle 3h00 di domenica 26 ottobre.

Effemeridi da settembrea novembre 2014

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12 settembre 24h00 TL 12 ottobre 22h00 TL 12 novembre 19h00 TMECQuesta cartina stata tratta dalla rivista Pgase, con il permesso della Socit Fribourgeoise dAstronomie.

G.A.B. 6616 LosoneCorrispondenza:Specola Solare - 6605 Locarno 5