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Presentazione sul rapporto tra gli stati emotivi e la memoria, tema di ricerca centrale sia per chi studia le emozioni sia per chi studia i processi cognitivi. In generale si attribuisce alla memoria una qualità intellettuale, in gran parte sotto il controllo della coscienza e/o della volontà, la cui rilevanza pratica è innegabile. Comunemente i ricordi e i sentimenti sono fortemente legati e il concetto di rimozione è entrato nella nostra cultura col significato di dimenticare ciò che è sgradevole o può creare dei conflitti. L’esperienza e soprattutto l’aspettativa di ricordare meglio persone o avvenimenti che sono emotivamente rilevanti è molto diffusa. In altre parole si crede e dunque prevede che vi sia una correlazione fra coinvolgimento affettivo e memoria.
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Memoria ed emozioniLa memoria emotiva
diDario Lo Presti
Psicologia cognitiva applicata
Stati emotivi e la memoria
Il rapporto tra gli stati emotivi e la memoria è un tema di ricerca centrale
sia per chi studia le emozioni sia per chi studia i processi cognitivi. In
generale si attribuisce alla memoria una qualità intellettuale, in gran parte
sotto il controllo della coscienza e/o della volontà, la cui rilevanza pratica
è innegabile. Gli stati affettivi e in particolare le emozioni sono
caratterizzati nel sentire comune da un sentimento di scarsa razionalità.
Comunemente i ricordi e i sentimenti sono fortemente legati e il concetto
di rimozione è entrato nella nostra cultura col significato di dimenticare
ciò che è sgradevole o può creare dei conflitti. L’esperienza e soprattutto
l’aspettativa di ricordare meglio persone o avvenimenti che sono
emotivamente rilevanti è molto diffusa. In altre parole si crede e dunque
prevede che vi sia una correlazione fra coinvolgimento affettivo e
memoria
2Psicologia cognitiva applicata
Nelle ricerche sugli stati emotivi e il ricordo si distinguono due
ipotesi:
1. Ipotesi stato - dipendenza: prevede che il ricordo di
qualunque tipo di materiale sarà migliore se vi è una
somiglianza fra le condizioni in fase di presentazione e le
condizioni nella fase di rievocazione (Bower, 1981)
2. Ipotesi di congruenza: prevede che il ricordo di
materiale a connotazione affettiva verrà influenzato
dall’umore dei soggetti che devono ricordarlo, e
precisamente che una somiglianza fra la tonalità
dell’umore e la connotazione emotiva del materiale
favorirà il ricordo
Ipotesi dominanti
3Psicologia cognitiva applicata
Come provocare uno stato emotivo?
Ipnosi: è il metodo più conosciuto. Ai soggetti viene chiesto di
generare un particolare stato d’animo spesso rievocando episodi della
propria vita
Procedura Velten: tecnica di induzione più comune che consiste
nel far leggere ai soggetti delle affermazioni che suggeriscono
uno stato emotivo e nel far riassumere a quelle persone tale stato
Musica: far ascoltare brani musicali che si ipotizza inducano
diversi stati emotivi
Esperienze successi o fallimenti: i soggetti provano successi o
fallimenti che inducono particolari stati emotivi
Espressioni facciali: attraverso queste o certe posture
mantenute per lunghi periodi di tempo, si cerca di indurre lo
stato emotivo corrispondente
4Psicologia cognitiva applicata
Ricordare emozioni
In genere eventi caratterizzati da una forte valenza emotiva
vengono ricordati con grande nitidezza
• Legame positivo tra il valore della vividezza del ricordo e
il valore della forza emozionale dell’evento nel momento
in cui è avvenuto
• Né l’intensità dell’esperienza emotiva né la certezza di
una persona sul proprio ricordo garantiscono la precisione
della rievocazione
5Psicologia cognitiva applicata
Esperimento di Brown and
Kulik(1977)
A 80 soggetti venne chiesto cosa ricordassero dell’assassinio del
presidente Kennedy. Tutti i soggetti tranne uno furono in grado di
fornire dettagli su dove avevano appreso la notizia, da chi, o cosa
avevano provato in quel momento, confermando l’impressione che
quell’evento avesse una grande importanza per l’intera popolazione
statunitense e che si fosse “stampato” nella memoria delle persone
in maniera indelebile
Meccanismo “Now Print”: in seguito ad una eccitazione uno speciale
meccanismo cerebrale “stampa” nella memoria permanente l’immagine
e la situazione eccezionale. Pertanto è il peso dell’evento che fa
“scattare il flash”
6Psicologia cognitiva applicata
Flash-bulb memories
Ricordi dettagliati e particolarmente vividi del contesto in cui
una persona apprende per la prima volta una notizia
sorprendente ed emotivamente saliente
(Brown and Kulik, 1977)
I dettagli che si ricordano sono:
Quando la persona ha appreso la notizia
Dove si trovava e con chi
Cosa stava facendo
Cosa ha provato quando ha saputo che
7Psicologia cognitiva applicata
Fallibilità flash-bulb memories
Esperimento sull’esplosione del Challenger (Neisser e Harsh 1992)
Studenti di alcuni college vennero sottoposti a un questionario
per verificare il loro ricordo dell’esplosione della navicella
spaziale Challenger
Il questionario fu sviluppato e somministrato ai soggetti nel giro
di una notte . L’esplosione era avvenuta la sera prima, mentre
sull’assassinio del presidente Kennedy i soggetti furono
intervistati anni dopo il fatto
8Psicologia cognitiva applicata
Esperimento esplosione Challenger (Neisser and Harsh, 1992)
Gli studenti accettarono altre due interviste dopo 32 e 38 mesi
dall’esplosione
Dopo 32 mesi, dei 220 attributi presenti nella rievocazione della
mattina successiva all’esplosione:
• 93 erano completamente sbagliati
• 60 parzialmente erronei
• Solo 67 sostanzialmente corretti
Fallibilità flash-bulb memories
9Psicologia cognitiva applicata
Il test mostrò in maniera inequivocabile che le flash-bulb
memories sono estremamente inconsistenti e soggette ad
oblio. Nonostante questo però alcune flash-bulb memories
hanno davvero un certa accuratezza e persistenza
Le variabili fondamentali sono:
1. Significato evento dal punto di vista personale
( McCloskey, Cohen, Wible, 1988; Neisser et al., 1996)
2. Ripetizioni protratte nel tempo
(Conway, 1995)
10Psicologia cognitiva applicata
Conclusioni
L’amigdala e la memoria emotiva
L’amigdala, centro del sistema
limbico del cervello che elabora gli
stimoli provenienti dall’interno del
corpo e dall’esterno, è specializzata
nelle questioni emozionali. Se viene
asportata dal cervello, si verifica
una incapacità nel valutare il
significato emozionale degli eventi
e di conseguenza si crea una “cecità
affettiva”
11Psicologia cognitiva applicata
L’amigdala e le emozioni
Parecchi studi hanno dimostrato che l’amigdala svolge un ruolo
importante nel regolare le nostre emozioni e gli aspetti emotivi
della memoria
Esperimento sulle scimmie: se l’amigdala di questi animali veniva
eliminata, la lesione scatenava una serie di comportamenti
anormali come il desiderio di accoppiarsi con animali di altre
specie e la necessità di portarsi alla bocca qualsiasi oggetto
Perdita della paura verso stimoli che in condizioni normali
terrorizzano i primati come ad esempio la presenza di un
serpente
12Psicologia cognitiva applicata
Emotività della memoria
Oggi la dimensione emotiva della memoria è sempre più al centro
degli interessi degli psicologi che guardano a questa come ad
un’interpretazione soggettiva della realtà e delle esperienze
• P. di vista dell’osservatore: rievochiamo un avvenimento
descrivendolo dall’esterno dunque il ricordo sarà meno
trascinante dal punto di vista emotivo
• P. di vista dell’attore: rievochiamo un avvenimento in prima
persona sentendoci emotivamente coinvolti
Questi due aspetti dipendono da:
1. Tempo trascorso
2. Coinvolgimento emotivo di chi ricorda
13Psicologia cognitiva applicata
L’emozione e l’espressione della
memoria
E’ vero che il ricordo di un avvenimento può far rivivere l’emozione
passata?
T. Ribot: questione memoria emotiva le “emozioni
precedentemente provate possono essere rivissute nella coscienza
in maniera spontanea o a comando indipendentemente da
qualsiasi avvenimento reale in grado di provocarle?” (La
psicologia dei sentimenti, 1896)
Memoria affettiva: sentimento presente creato dalla shock affettivo del
ricordo. In questo sono raggruppati diversi aspetti di realtà, autenticità ed
intensità di ciò che si prova a partire da un ricordo.
14Psicologia cognitiva applicata
Memoria emotiva
“ Meravigliato, intenerito, respiravo l’inverno, l’ultimo che vi avevo
trascorso che ritornava[…]. Tutta Londra, Londra così come l’avevo
vissuta, un anno fa, a me solo e nella sua integrità è comparsa” (Mallarmè,
La Pipa, 1864)
Improvvisamente, in occasione di un fatto spesso banale, ci si sente
pervasi da una sensazione di felicità o, al contrario, di tristezza, che
porta a ricordare in maniera precisa ed esatta un’impressione identica
a quella provata in passato Memoria emotiva
15Psicologia cognitiva applicata
Memoria emotiva
La memoria emotiva ci pervade della sensazione che abbiamo
provato in passato prima, o anche senza, che il ricordo
immagine giunga alla coscienza
Sensazione di grande intensità ma di breve durata, appena
provata scompare. Per farla riemergere è necessario ricordare il
contesto, il ricordo dell’evento passato a cui era collegata la
sensazione
16Psicologia cognitiva applicata
La memoria emotiva e la recitazione
• Nel campo della recitazione la “memoria
emotiva” è stata utilizzata da K.Stanislavskij
nei primi anni di sperimentazione e poi
ripresa e sviluppata a partire dagli anni 50’ da
Lee Strasberg nel suo laboratorio, l’Actor’s
Studio di New York
• L’attore in grado di ricreare
un’intensa esperienza
emotiva, sviluppa la capacità di
controllare sulla scena
l’espressione delle sue emozioni
17Psicologia cognitiva applicata
L’attore e l’esercizio di memoria
emotivaIn un esercizio di memoria emotiva, l’attore ricrea un’esperienza del
passato che lo ha fortemente colpito. Per riprovare uno stato d’animo
occorre effettuare un preciso processo di recupero che si svolge
normalmente in tre fasi:
Ricordo dettagliato delle circostanze ambientali (aspetto di unastrada, facciate delle case, figure dei passanti etc.)
Recupero delle sensazioni fisiche detto anche “memoria deisensi”(rumore dei propri passi, il freddo, l’umidità della nebbia)
Rievocazione delle emozioni provate in quel momento(“memoria emotiva”)
18Psicologia cognitiva applicata
Bibliografia
• Alberto Oliverio, “L’arte di ricordare”, la memoria e i suoi segreti. 1998
• Claudio Vicentini, “L’arte di guardare gli attori” 2007
• Daniel L. Schacter, “Alla ricerca della memoria”
• Jean-Yves Tadiè – Marc Tadiè “Il senso della memoria” 2000
• Jonathan Cott, “ Sul mare della memoria” 2005
• Juan Carlos Lòpez, “Il telaio della memoria”- come il cervello tesse la
trama dei ricordi. 2004
• Lee Strasberg, “Il sogno di una passione” 1990
• Maria Antonella Brandimonte, “Psicologia della memoria” 2004
• Valentina D’Urso, Rosanna Trentin – “Psicologia delle emozioni”
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