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La messa in rete, di questo libro, per la maggior conoscenza della presenza tra noi della Madonna e soprattutto a Medjugorje, e dei messaggi che dà a tutto il mondo. Per la salvezza delle anime e per la maggior gloria di Dio. MEDJUGORJE GLI ANNI 90 BREVI CENNI SULL'EVENTO MEDJUGORJE. Nel cuore dell'Erzegovina, nell'ex- Jugoslavia, c'è un paesino croato di mille anime, annidato ai piedi di due colline, Krizevac e Podbrdo, da cui deriva il nome di Medjugorje che significa "fra i monti". Una popolazione esclusivamente contadina che riesce a sopravvivere in qualche modo con il duro lavoro della coltivazione del tabacco e della vite. Una situazione politica opprimente, perché la milizia comunista è onnipresente. Una parrocchia francescana animata da un parroco zelante, Padre Jozo Zovko. Il 24 giugno 1981, festa di S. Giovanni Battista, il Precursore, accade un fatto che avrebbe sconvolto la vita del villaggio: alcuni adolescenti vedono una figura femminile luminosa sul sentierino che costeggia il Podbrdo. La Signora ha un bambino fra le braccia. Il 25 giugno ritorna e si presenta: "Sono la Beata Vergine Maria". Il gruppo dei sei veggenti si forma definitivamente con Marija Pavlovic, Vicka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Ivanka Ivankovic, Ivan Dragicevic e Jakov Colo. La Gospa (nome croato di Nostra Signora) ritornerà ogni giorno, dando ai ragazzi messaggi per loro stessi, per la parrocchia e per il mondo: messaggi di pace, di conversione, d'amore, per riportare al Cuore di Dio l'umanità che cammina lontano da Lui, nelle tenebre. Dal 1987, questi messaggi hanno cadenza mensile. La Gospa dà anche ad ogni veggente dei segreti che saranno rive-lati nell'ora stabilita da Lei, per mezzo di un prete scelto dal veggente. Padre Jozo crede quasi subito alle apparizioni della Madonna perché lui stesso la vede un giorno in chiesa. Ma il vescovo di Mostar, Mons. Zanic, che in un primo tempo era d'accordo, dichiara che si tratta di una montatura dei francescani. Si crea uno strappo che dura ancora. Nel 1986, Mons. Zanic consegna al Cardinal Ratzinger un rapporto negativo sulle apparizioni, ma questo gli toglie il dossier e affida l'inchiesta a una nuova Commissione, formata da vescovi jugoslavi, sotto la presidenza di Mons. Komarica (Banja Luka). Questa Commissione è aperta, i suoi lavori non sono ancora terminati. Nell'aprile 1991 si accetta ufficialmente Medjugotje come luogo di preghiera e si autorizza il culto: sono permessi i pellegrinaggi privati. Il 21 agosto 1996, il Dott. Navarro Valls, portavoce della Santa Sede,

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La messa in rete, di questo libro, per la maggior conoscenza della presenza tra noi della Madonna e soprattutto a Medjugorje, e dei messaggi che dà a tutto il mondo. Per la

salvezza delle anime e per la maggior gloria di Dio.

MEDJUGORJE GLI

ANNI 90

BREVI CENNI

SULL'EVENTO

MEDJUGORJE.

Nel cuore

dell'Erzegovina, nell'ex-

Jugoslavia, c'è un paesino

croato di mille anime,

annidato ai piedi di due

colline, Krizevac e Podbrdo,

da cui deriva il nome di

Medjugorje che significa "fra

i monti". Una popolazione

esclusivamente contadina che

riesce a sopravvivere in

qualche modo con il duro

lavoro della coltivazione del

tabacco e della vite. Una

situazione politica

opprimente, perché la milizia

comunista è onnipresente.

Una parrocchia francescana

animata da un parroco

zelante, Padre Jozo Zovko. Il

24 giugno 1981, festa di S.

Giovanni Battista, il

Precursore, accade un fatto

che avrebbe sconvolto la vita

del villaggio: alcuni

adolescenti vedono una

figura femminile luminosa

sul sentierino che costeggia il

Podbrdo. La Signora ha un

bambino fra le braccia. Il 25 giugno ritorna e si presenta: "Sono la Beata Vergine Maria". Il gruppo

dei sei veggenti si forma definitivamente con Marija Pavlovic, Vicka Ivankovic, Mirjana

Dragicevic, Ivanka Ivankovic, Ivan Dragicevic e Jakov Colo. La Gospa (nome croato di Nostra

Signora) ritornerà ogni giorno, dando ai ragazzi messaggi per loro stessi, per la parrocchia e per il

mondo: messaggi di pace, di conversione, d'amore, per riportare al Cuore di Dio l'umanità che

cammina lontano da Lui, nelle tenebre. Dal 1987, questi messaggi hanno cadenza mensile. La

Gospa dà anche ad ogni veggente dei segreti che saranno rive-lati nell'ora stabilita da Lei, per

mezzo di un prete scelto dal veggente. Padre Jozo crede quasi subito alle apparizioni della Madonna

perché lui stesso la vede un giorno in chiesa. Ma il vescovo di Mostar, Mons. Zanic, che in un

primo tempo era d'accordo, dichiara che si tratta di una montatura dei francescani. Si crea uno

strappo che dura ancora. Nel 1986, Mons. Zanic consegna al Cardinal Ratzinger un rapporto

negativo sulle apparizioni, ma questo gli toglie il dossier e affida l'inchiesta a una nuova

Commissione, formata da vescovi jugoslavi, sotto la presidenza di Mons. Komarica (Banja Luka).

Questa Commissione è aperta, i suoi lavori non sono ancora terminati. Nell'aprile 1991 si accetta

ufficialmente Medjugotje come luogo di preghiera e si autorizza il culto: sono permessi i

pellegrinaggi privati. Il 21 agosto 1996, il Dott. Navarro Valls, portavoce della Santa Sede,

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chiarisce la posizione di Roma: "Ogni persona può dunque andarci se vuole. Quando i fedeli

cattolici vanno da qualche parte, hanno diritto a un'assistenza spirituale. Quindi la Chiesa non vieta

ai preti di accompagnare i viaggi a Medjugotje organizzati da laici. (vedere nota nel flash back

agosto 96) Dal 25 giugno 1981 più di 22 milioni di pellegrini sono venuti a pregare e a convertirsi a

Medjugorje, facendo di questo luogo uno dei santuari più visitati del mondo.

PREFAZIONE

Questa sera il sentiero sassoso, che scende dalla collina, assomiglia a un fiume di luce che

trascina mille lumini tremolanti, sotto il cielo estivo. E' quasi mezzanotte, l'apparizione della

"Gospa" sul Podbrdo è appena finita e migliaia di pellegrini con-fluiscono verso la grande pianura

di Medjugotje, dove ritroveranno i loro alloggi. Nel groviglio quasi inestricabile di taxi, autobus e

macchine di tutti i tipi, il grido di un bambino si alza tra la folla. Il piccolo non ha ancora tre anni, e

strilla. I suoi genitori sono stupiti. Era andato tutto bene, fino al momento in cui lui si era reso conto

che tutto era finito, che doveva andare a dormire. Rifiuta di entrare nel taxi e grosse lacrime di

dolore bagnano le sue guance. - E' tardi caro! Dobbiamo tornare! -gli dice sua madre. - Non voglio!-

supplica lui, opponendosi con tutte le sue forze. - Ma perché non vuoi, non possiamo lasciarti qui da

solo... Ma il dolore del piccolo aumenta sempre più e non trova nemmeno le parole per esprimerlo. I

genitori, non capendoci più niente, decidono di usare la dolcezza. - Ascolta, tesoro, se non vuoi

tornare a dormire, cosa vuoi fare? - Voglio tornare là. - Ma ritornare dove, caro? - Lassù. - Lassù

sulla collina? perché? Tutto è finito. - Voglio rivederla! Voglio rivederla! - Rivedere chi? - La

signora! Quella notte fu lunga per quel piccolissimo francese che visse la prima notte spirituale

della sua vita. Aver visto e non vedere più... ma il suo inconsolabile dolore parla più chiaro di tutti i

libri su Medjugorje! Medjugorje è un luogo dove i cuori cominciano a infiammarsi perché il cielo si

apre ogni giorno, e il grande dono del cielo è il fuoco dell'Amore. Maria ne è il calice traboccante.

Non esistono parole per esprimerlo. Era necessario un nuovo libro su Medjugorje? Nè Vicka, nè

Jakov; nè Mirjana credono molto ai libri, perché dovrei crederci io? Gesù non ha scritto niente, se

non qualche parola per terra, per essere certo che si sarebbe cancellata... Non credo affatto ai libri su

Medjugorje, credo alle missioni dello Spirito Santo. Non credo affatto alle trasmissioni televisive

sui veggenti, credo al cuore di Maria e al piano d'amore che ha ideato per riportare al Padre tutti i

suoi figli, a modo suo, sempre sconvolgente. Per cambiare il mondo, non credo affatto alle

interviste da prima pagina sui giornali, credo piuttosto a quelli che tacciono e che, all'insaputa degli

uomini, amano Dio fino a rassomigliargli. Credo ai bambini che sono troppo piccoli per parlare ma

che, grazie alla loro innocenza e alle loro sofferenze segrete, sostengono il mondo. "La preghiera

del cuore non si impara sui libri" dice la Madonna a Medjugorje, "non la si impara studiando: si

impara vivendola". La concretezza dell'Incarnazione è uno dei tratti più entusiasmanti della

personalità della Santa Madre. Una vera mamma ebrea! Premesso questo, spero di non sconvolgere

nessuno confessando semplicemente che la Madonna mi ba chiamato a scrivere questo libro con

un'insistenza che non ho potuto soffocare. Ho resistito mesi, cercando di commuoverla: "Guarda per

quante ore potrei pregare secondo le tue intenzioni invece di sporcare della carta..." Non è servito a

niente; la sua richiesta continua, molto dolce e molto ferma bussava senza sosta al mio cuore così

che... ecco, avete il libro fra le mani! I messaggi che Maria dà a Medjugorje, dobbiamo trasmetterli

con tutti i mezzi; il suo desiderio è che raggiungano tutti i suoi figli nel mondo intero e noi ne siamo

ancora ben lontani. Avrebbe voluto una nuova raccolta dei suoi messaggi? Ma queste raccolte di

messaggi, uno di seguito all'altro, sono un po' fredde. Avrebbe voluto dei commenti nuovi dei

messaggi? Molte riviste ne pubblicano e certi sono eccellenti. perché aggiungerne altri? No, quello

che la "Gospa" desiderava da me era di far conoscere un matrimonio - due cose che Dio ha unito e

l'uomo non può separare - la parola che viene dall 'Alto e l'azione trasformante di questa parola nel

cuore umano. perché se la "Gospa" ci parla ogni mese, questa parola non fa che accompagnare e

chiarire la sua azione, il suo lavoro prodigioso nei cuori e nella vita dei suoi figli. Lei parla e nello

stesso tempo agisce. Dovevo fare il lavoro di un piccolo scriba che non trasmette solo i messaggi,

ma capta anche le testimonianze più commoventi di ciò che Maria fa qui. Nel Vangelo non abbiamo

una lista delle parole di Gesù ma tutto il contesto nel quale si sono incarnate le parole. Grazie ai

testimoni, noi vediamo vivere Gesù, lo seguiamo sulla montagna, nella barca di Zebedeo,

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conosciamo le diversità di chi lo circonda, gustiamo la personalità di Pietro o l'amore di

Maria di Magdala, siamo rassicurati dagli errori del tale o del tal'altro apostolo. Anche a Medjugorje

la Madonna ha scelto un contesto umano particolare per dare i suoi messaggi, portarli e viverli.

Entrare in questa prospettiva è necessario per comprendere i messaggi col cuore ed incontrare colei

che viene ogni giorno con il suo corpo, il suo sorriso e le sue lacrime, per vedere e toccare dei figli

reali, croati, contadini, normali e toccare anche noi attraverso loro, nella nostra realtà umana, con le

nostre gioie e i nostri guai quotidiani. Ogni messaggio mensile è seguito da una storia. Le più belle

testimonianze sono sicuramente le più umili, quelle di centinaia di pellegrini che ci scrivono: "Non

ho visto nè sentito niente di straordinario quando ero là, ma una volta a casa ho cominciato a

pregare, ad amare, a mettere Dio al primo posto. Ora gusto una gioia profonda, la mia vita non sarà

più la stessa..." Ho soprattutto descritto altre esperienze, più spettacolari, perché sono di esempio e

illustrano i mille modi d'agire di nostra Madre, che utilizza l'elettronica con la stessa facilità con cui

utilizza gli astri del cielo o il dispiacere di un bambino per mostrarci il suo amore. Questi racconti

paralleli non sono sempre in ordine cronologico ma piuttosto come dei tocchi di un impressionista

che ci infondono amore e ammirazione per questa donna prodigiosa che si chiama Maria di

Nazareth, Maria di Medjugorje. Questo libro copre (e continuerà a coprire, se Dio vorrà!) gli anni

'90, perché io sono arrivata nel paese nel dicembre '89. Mi hanno chiesto: "Il frionfo del cuore, va

bene, ma il cuore di chi?" Si tratta naturalmente del cuore di Maria, del suo Cuore Immacolato che

qui, più che altrove, marcia di vittoria in vittoria, perché fra tutti i paesi del mondo, Medjugorje è

come il tallone di Maria che schiaccia la testa al serpente in questi nostri tempi. Si tratta anche del

Cuore di Gesù, l'unica sorgente e l'unico fine delle vittorie di Maria. Infine si tratta dei nostri cuori

di peccatori e del tuo cuore che leggi questo libro, perché non c'è ombra, miseria o segreta

disperazione che la Regina della Pace non voglia toccare oggi in te, affinché sull'esempio di

Francesco, Karina e Colette..., citati nel libro, anche tu possa conoscere nell'intimo che la potenza

dell'amore trionfa su tutto, in ogni situazione, se apri il tuo cuore.

Suor Emmanuel, Bijakovici 18 Novembre 1996

1990

MESSAGGIO del 25 Gennaio 1990. "Cari figli, oggi v'invito a decidervi di nuovo per Dio e a

scegliere Dio prima di tutto e sopra tutto, perché Lui possa compire meraviglie nella vostra vita e

perché, di giorno in giorno, la vostra vita diventi gioia per Lui. Perciò, figlioli, pregate, e non

permettete a Satana di operare nella vostra vita attraverso malintesi incomprensioni e mancanza di

accoglienza degli uni verso gli altri. Pregate per poter comprendere la grandezza e la bellezza del

dono della vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

TRIPLA DOSE PER RAFFELE!

La notte già scende. Nemmeno un cartello che indichi questo villaggio sperduto, dal nome

impronunciabile! Esisterà veramente? Che cosa ci faccio qui? Io, contestatore convertito a forza

dallo Spirito Santo e ribattezzato per immersione in una chiesa protestante, libera. Raffaele, il

mangiapreti, nel paese dei devoti del rosario. Se il pastore mi vedesse... ma io volevo capire una

volta per tutte. Allora ho detto al Signore: "OK, i cattolici avranno pure lo Spirito Santo, anche

quando stanno in ginocchio davanti a statue di gesso, ma io voglio che Tu mi spieghi questa storia

delle apparizioni di Maria!" Dopo Ars, mi sono diretto a Roma e a Medjugorje, senza orario, senza

programma. Noi siamo tutti uno più protestante dell'altro, salvo Pietro, un uomo d'affari in piena

depressione, non credente, al secondo tentativo di suicidio. L'ho imbarcato con i suoi due figli per

paura che si colpisse di nuovo con il coltello in nostra assenza. Dò un'occhiata nello specchietto, lui

discute animatamente con Alex, il professore mennonita (Protestante fondamentalista). Caterina,

una "figlia di Lutero", chiacchiera del più e del meno con mia moglie. Dopo la curva ecco apparire

le due torri della chiesa che spicca nitida sul fianco di questo paesino sorto dal nulla. - Non c'è

niente qui, nessun albergo, nessun ristorante, nemmeno un negozio. Duemila chilometri per vedere

questa chiesa in mezzo ai campi! - Pietro brontola un po'. Un contadino ci ha prestato qualche metro

d'ombra per piantarci le tende. Bisogna essere discreti a causa dei comunisti. Là in alto c'è questa

immensa croce monolitica, visibile da chilometri di distanza. Ci si organizza, i contadini dividono

con noi la loro acqua malgrado la scarsa quantità che stagna in fondo al pozzo. Non piove da mesi.

Tutta la vallata è bagnata da una luce di seta e il tempo è sospeso sulla cupola pastello, posata sulle

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montagne che la circondano. L’indomani pomeriggio, mentre leggo la Bibbia in chiesa,

sento improvvisamente dell'agitazione dietro di me. Qualcuno grida qualche cosa in croato. Dopo

un velocissimo segno di croce ci precipitiamo all'uscita. Che sia un colpo dei comunisti? Esco. Una

cinquantina di persone guarda verso la croce sul Krizevac. Sgrano gli occhi che si riempiono di luci

immense che si allargano per più di un chilometro intorno alla croce. Il cielo danza intorno alla

croce come se un numero sterminato "di soli" di un colore blu chiaro, sconosciuto, s'alzassero e

scomparissero in un istante. Li, però, non c'è una nuvola e il sole non ci abbaglia. "Ci siamo, sono

fuso! Devo guardare da un'altra parte e non lasciarmi influenzare".Tutto intorno è normale. Un cane

annusa la base di un albero. Dò un'occhiata verso l'alto: la danza delle luci continua per parecchio.

Rientro nella tenda perplesso. Il terzo giorno facciamo un pic-nic sotto gli alberi e chiacchieriamo

animatamente. I figli di Pietro giocano in una vigna. - Venite a vedere! Gira, gira! Il piccolo

Michele pesta i piedi vicino a me. Nessuno gli presta attenzione. Mi tira un lembo della maglietta.

Esasperato, mi alzo. - Che cosa ti succede? - Guarda, gira!- dice lui. Punta il suo ditino verso la

collina. Mi sposto da sotto gli alberi e levo gli occhi alla croce. Il mio primo pensiero è:

"allucinazione". L’immensa croce gira su sè stessa. Ho un bel fregarmi gli occhi, guardarmi i

sandali, pensare alla mia azienda, toccare una manciata di terra molto dura, la croce gira sempre,

sempre più forte, diventa trasparente, sparisce perfino. Tuttavia i miei neuroni hanno l'aria di

funzionare perfettamente. Chiamo discretamente Alex, il prof, senza dir niente, senza spaventarlo,

con un gesto vago. -Vedi qualcosa Alex? Fa una smorfia e i suoi occhiali fanno un salto fino alla

punta del naso. Impossibile, la croce gira!- Zitto! Non dire niente.Chiamò gli altri senza informarli e

tutti e sette contempliamo il fenomeno per circa un quarto d'ora, orologio alla mano. La valanga di

segni continua. Pietro ha una lunga cicatrice, dovuta alla coltellata che si era dato all'addome dopo

la partenza di sua moglie; spesso stiamo a torso nudo nel campeggio. Mi si avvicina a bocca aperta.

- Guarda!- La cicatrice è quasi scomparsa. Non ne posso proprio più di tutti questi segni. "No

Signore, non posso pregare Maria, recitare le preghiere come una favola ripetuta cento volte.

Permetti che assista alle apparizioni nella cappella. So che è riservato ai religiosi, ma tu puoi farlo".

Quella sera attendo presso la porta della cappella. Un francescano fa la guardia; io prego

interiormente. Qualcuno mi tira per la manica: è il frate. Mi dice qualcosa che non capisco e mi

spinge all'interno della cappella. Mi trovo in prima fila quando arrivano i veggenti. Prego Dio di

proteggermi dal maligno: i veggenti cominciano a pregare l'Ave Maria: osservo con discrezione la

gente immersa in questa preghiera. Poi c'è un gran botto e i veggenti, con un sincronismo perfetto,

cadono in ginocchio a gambe unite. Ho male alle rotule per loro. Quelli della prima fila posano la

mano sulla spalla dei veggenti. Poso la mia sul braccio di Vicka. Ho letto in un libro che i veggenti

in estasi diventano completamente insensibili al dolore e pesanti come dei massi. Nessuno mi

guarda, pizzico Vicka sempre più forte. Nessuna reazione. Boh, anche i fachiri si piantano aghi nel

corpo! Allora la spingo, dapprima dolcemente, faremmo davvero una brutta figura se cadessimo

tutti e due faccia a terra. Niente... Mi sistemo bene, seduto sui talloni. Vicka prega "a squadra", in

equilibrio precario, e io la spingo con tutta la forza dei miei 80 chili ed ecco che mi ritrovo faccia a

faccia con il soprannaturale: spingo un blocco di granito e ho davanti a me un'adolescente. Brivido,

qui sta succedendo qualcosa... Faccio uscire il mio periscopio e capto la pace di questo luogo,

talmente reale che la posso toccare. Chiedo ancora a Dio di proteggermi, forse sto passando vicino

all'essenziale. Per la prima volta nella mia vita, prego la Madonna: "Se Tu ci sei, se sei nel piano di

Dio, mostramelo, fa che ne sia sicuro Levo gli occhi verso il posto sopra il tavolo che affascina i

veggenti: una luce appare, come un raggio di sole attraverso il vetro, ma dello spessore di un ramo e

vedo questo raggio scendere dolcemente verso di me e penetrare nel mio cuore. Appena il raggio di

luce tocca il mio petto, sento tutte le mie preoccupazioni dissolversi, svanire. Non ho mai sentito

una pienezza cosi profonda, tutto il mio essere si dissolve in un bagno di dolcezza, d'amore. Non

esiste altro che questa tenerezza avvolgente. Avrei potuto morire li, di puro amore... I miei ricordi

ricominciano sul sentiero vicino alla tenda, Alex mi guarda e dice, corrugando le sopracciglia: -

Cosa ti succede? Si direbbe che il tuo viso splenda di luce!Tre. Ho impiegato tre mesi a ritornare

sulla terra. Tre mesi nei quali tutto era veramente facile: pregare, amare, morire. Mi ero riconciliato

con la Chiesa, con Maria e con me stesso. Pietro si è convertito ed è diventato responsabile di un

gruppo di giovani cristiani. Gloria a Dio!

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MESSAGGIO del 25 Febbraio 1990. “Cari figli, v'invito all 'abbandono in Dio. In questo tempo (di

Quaresima) desidero specialmente che rinunciate a quelle cose a cui siete attaccati e che

danneggia-no la vostra vita spirituale. Perciò, figlioli, decidetevi completamente per Dio e non

permettete a Satana di entrare nella vostra vita attraverso quelle cose che danneggiano voi e la

vostra vita spirituale. Figlioli, Dio si offre in pienezza, e voi potete scoprirLo e conoscerLo solo

nella preghiera. Perciò, decidetevi per la preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

SONO IL SECONDO CURATO D'ARS

Quella mattina, a Medjugorje, faccio una conferenza a dei pellegrini francesi, nella saletta video

vicino alla cappella dell'Adorazione. Avendo esaurientemente spiegato la chiamata alla santità

lanciata da Maria al mondo, mi dico: "Adesso ci vuole un esempio molto forte di cui si possano

ricordare..." E mi torna in mente un aneddoto della vita del Santo Curato d'Ars (Santo Francese,

protettore dei Sacerdoti) - Conoscete tutti il santo Curato d'Ars. Sapete fino a che punto attirasse i

più grandi peccatori per ricondurli a Dio. La sua santità era molto grande e le numerose vittorie che

otteneva per le anime irritavano enormemente Satana che veniva spesso a tormentarlo, per fargli

abbandonare il suo compito. Anche di notte gli impediva di dormire con i suoi brutti scherzi,

tentava di far bruciare il letto, ecc. Un giorno in cui il santo curato gli aveva strappato un gran

numero di anime, Satana non si trattenne più e, furiòso, gli fece questa confidenza: "Se in Francia

ne trovassi solo tre come te, non potrei più metterci piede!" Tre grandi santi come il Curato d'Ars

sarebbero dunque bastati a impedire a Satana di compiere le sue azioni sinistre in Francia? Che

potenza inimmaginabile ha la santità di un solo uomo! Un santo da solo èpiù potente per il suo

paese e per il mondo di un Presidente della Repubblica! Purtroppo in Francia non c'erano gli altri

due santi che avrebbero potuto completare questa protezione. - Scrutando il gruppo davanti a me,

dico: - Chi fra voi vuole diventare i due santi che mancano?Costernazione generale. Nessuno si

aspettava una simile richiesta! Mentre attendevo le reazioni, mostrando chiaramente che non avrei

continuato prima di aver visto due mani alzarsi, ho visto due manine in prima fila che si offrivano

volontarie. - Io, suora, io! - E anch'io!Due bambine di sette e otto anni accettavano la sfida!

Sarebbero diventate le due sante indispensabili alla Francia. Deglutisco per impedire alle lacrime di

colare.. E' mai possibile che siano solo delle bambine che rispondono... e con tutta la purezza del

loro cuoricino! Dopo la conferenza spiego loro come fare a diventare sante e quanto la Gospa sia

felice della loro decisione. Come le aiuterà, giorno per giorno, senza mai abbandonarle, e come il

loro "SI" generoso sia prezioso, infinitamente prezioso per Lei. Le bambine prendono insieme la

decisione di vivere i messaggi e di aiutarsi reciprocamente. E poi partono.... Tre anni più tardi

faccio una conferenza vicino a Nizza (Francia). Si era radunata una grande folla. Mentre provo il

microfono prima di prendere la parola, sento una manina che tira il mio scapolare. Mi volto e vedo

un musetto di dieci anni che mi sorride fino alle orecchie e mi dice: - Suora mi riconosce? Sono il

secondo Curato d'Ars! Come avrei potuto dimenticare! Di nuovo le lacrime mi salgono agli occhi e

faccio fatica a trattenerle. - Magnifico!- dico in un soffio. - E anche lei, suora, la riconosce? E' il

terzo Curato d'Ars! Quei due tesorini avevano mantenuto la promessa alla Madonna, contro tutto e

tutti, e tre anni più tardi venivano ad annunciarmelo con fierezza! - E' duro,- mi disse una di loro

dopo la conferenza - soprattutto a scuola. Molti ci prendono in giro. Ma noi non ci lasciamo

schiacciare, sentiamo che Maria ci aiuta, è fan-tastico! - A proposito, volevo chiederle: l'altro giorno

un ragazzo mi ha decisamente insultata davanti a tutti e con cattiveria per di più. Crede che avrò la

corona del martirio? Il Regno dei Cieli appartiene ai bambini e a coloro che assomigliano loro. La

piccola Sofia continua a scrivermi. Pensa a una vocazione, preghiamo tuffi per lei!

MESSAGGIO del 25 Marzo 1990. "Cari figli, lo sono con voi anche se non ne siete coscienti.

Desidero proteggervi da tutto ciò che Satana vi offre e attraverso cui vi vuole distruggere. Come ho

portato Gesù nel mio grembo (Festa dell'Annunciazione), cosi, cari figli, desidero portare anche

voi verso la santità. Dio vi vuole salvare e vi manda messaggi attraverso gli uomini, attraverso la

natura e attraverso molte altre cose, che vi possono aiutare a comprendere che dovete cambiare la

direzione della vostra vita. Perciò, figlioli, comprendete anche la grandezza del dono che Dio vi dà

per mezzo di me, che vi proteggo con il mio manto e vi conduco verso la gioia della vita. Grazie per

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aver risposto alla mia chiamata".

GLI APPUNTAMENTI DELLA CROCE BLU

Anche questa sera, davanti all'enorme piatto di spaghetti che ci ha preparato, Marija racconta... - E'

incredibile quello che alcune guide possono inventare sugli avvenimenti dei primi giorni! Per

esempio: un pellegrino mi ha chiesto se la Gospa aveva veramente scelto il colore blu per dipingere

la Croce Blu. Figurati! - Per la Croce Blu, - continua - in verità tutto è cominciato quando la milizia

ha proibito alla gente di salire sulla collina. Noi (i veggenti) passavamo di là e ad un tratto la Gospa

ci è apparsa. Non ce lo aspettavamo! Allora abbiamo pregato e cantato. In quel momento i miliziani

ci cercavano e incolleriti percorrevano tutta la zona. Sono passati di li, vicinissimi a noi ma erano

come accecati: non ci hanno visti! Non sentivano nemmeno i nostri canti. Era incredibile,

avanzavano e parlavano tra loro come se non fossimo là, mentre noi cantavamo a pochi metri da

loro. Da quel giorno in poi, la Gospa ci è apparsa molto spesso lassù e la milizia non ci ha mai

trovati. Era un po' il nostro rifugio. Un giorno qualcuno ha innalzato una croce e l'ha dipinta di blu.

La gente ha cominciato a dire: "Andiamo alla Croce Blu". Ma non è la Gospa che ha scelto il

colore!... Il piccolo Michele si mette a piangere e Marija si alza per nutrirlo. Per Marija tutto

appartiene a una sola realtà, vedere la Gospa, allattare come Lei il proprio bambino.. passa dall'una

all'altra con quella facilità tipica dei cuori puri. - Pochi pellegrini conoscono la Croce Blu, ma

bisognerebbe incoraggiarli a venire a pregare là, - dice. - E' un luogo che la Gospa ha scelto.- Certo,

Marija ha ragione. La Croce Blu appartiene a quei luoghi caratteristici scelti da Maria: non c'è

niente! Voglio dire, niente di straordinario. Situato ad alcuni metri a monte della strada che

costeggia la collina, questo luogo importante di apparizioni (a centinaia!) è in sintonia con la

povertà del paesaggio locale: poche pietre sporgenti dalla terra rossa, pochi arbusti troppo radi per

riparare dal sole, pochi cespugli spinosi grazie ai quali non ci si può muovere senza pungersi e per

terra nessuna superficie abbastanza liscia da potersi inginocchiare senza perdere subito l'equilibrio!

La Croce Blu non ha mai cessato di essere visitata da Maria, perché il gruppo di preghiera di Ivan ci

si riunisce ancora frequentemente i martedì e i venerdì sera. Personalmente sono stata testimone

delle grandi grazie concesse in quel luogo ai pellegrini e a me (quando ho un peso sul cuore, ci vado

e ne riparto sempre in pace). Una sera una folla si riunisce intorno ad Ivan davanti alla Croce Blu e

una preghiera fervente sale al cielo. Ad un tratto le voci si interrompono perché la Madre di Dio è là

davanti a noi: è il grande silenzio dell'apparizione. Passano così tre minuti quando il rumore di uno

smottamento rompe il silenzio. Sussurri, trambusto sul lato sinistro.. che cosa è successo? Una

ragazza giovanissima mi racconta quanto è successo. Non credente e dunque non praticante, vive

come tutti i giovani francesi della sua età, senza interesse per questo Dio tanto lontano, di cui

nessuno le parla. Il catechismo? E' stato presto dimenticato. Soltanto la nonna va ancora a messa la

domenica. Oh, bisogna lasciarla fare, è anziana, è la sua mania, non è il caso di contrariarla... Ma

ecco che la nonna decide di andare a Medjugorje, in pullman, lei che ha così poca salute. E ci tiene

anche! Propone allora alla nipote di accompagnarla con questo patto: -Ti pago il viaggio, vedrai!..

La Jugoslavia è molto bella e in cambio tu mi aiuterai. Il miraggio della Iugoslavia fa il suo effetto e

il patto è concluso! Quella sera Valeria accompagna sua nonna alla Croce Blu. Sa che tutte quelle

persone pregano e attendono che la Madonna amvi. . ma lei non attende proprio niente. Sono tutte

storie! La nonna sta in piedi perché non può inginocchiarsi, mentre la ragazza si trova incastrata tra

persone che le impediscono la vista. Non appena scende il silenzio su tutta l'assemblea Valeria vede

la Madonna. Essa guarda e guarda ancora.. sì, è proprio la Vergine Maria. E' lì, è venuta, sorride

con un sorriso che non è di questa terra. Passano due minuti, la ragazza decide di vederla ancora

meglio e sale su una pietra messa contro il muretto: impossibile non lasciarsi sfuggire delle

esclamazioni, anche se discrete. La nonna capisce che la nipote "vede qualche cosa" e abbozza un

tentativo per raggiungerla sulla pietra... E' in quel momento che avviene la frana e le due donne

cadono insieme. - Quando sono riuscita a rialzarmi, - mi dice la ragazza -,la Madonna non c'era più,

era tutto finito. E aggiunge con un'aria quasi colpevole: - Ma suora, mi dica perché Lei è apparsa

proprio a me e non a qualcun altro, dato che siete venuti tutti per pregarla? - Forse è appunto per

questo! Eri la sola a non pregarla, a non aspettarla. Lei ti cercava da tanto tempo, ieri sera ha voluto

che tu la trovassi. Sai, è tua madre, non ti abbandonerà mai più! - Oh! nemmeno io l'abbandonerò

più! Se avesse visto, suora, come era bella... ma bella....!

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MESSAGGIO del 25 Aprite 1990. "Cari figli, oggi v'invito ad accogliere seriamente e a vivere i

messaggi che Io vi do. Io sono con voi e desidero, cari figli, che ciascuno di voi sia il più possibile

vicino al mio cuore. Perciò, figlioli, pregate e nella vostra vita quotidiana cercate la volontà di

Dio. Desidero che ciascuno di voi scopra la via della santità e cresca in essa fino all'eternità.

Pregherò per voi e intercederò davanti a Dio, perché comprendiate la grandezza di questo dono

che Dio mi dà, di poter essere con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

LA FRANCIA E' CHIAMATA

All'età di quattordici anni un forte ideale occupava i suoi pensieri: "Salvare la Francia". Un'anima

da Giovanna d'Arco. Il suo nome: Florence de Gardelle. Ma questa aspi-razione d'adolescente si è

poi rivelata inconsistente, perché Florence ha riservato presto a Dio il posto che gli riserva la

stragrande maggioranza dei francesi: l'ultimo. O più esattamente nessun posto. Ha adottato gli usi e

costumi famigliari. Dio? Non lo conosco! Sposa Bernard che, al contrario, va a messa la domenica e

ci tiene alla sua presenza in chiesa "per i figli". Lei non prega durante la messa e compie il suo

dovere aspettando con ansia "l'Ite Missa est" per potersela filare. Che cosa c'è al centro della sua

vita? Il ballo, il bridge, il teatro; oh niente di veramente malsano, ma... "il mondo". Florence ha un

carattere timido e introverso ma, nonostante questo, occupa un buon posto all'IBM... A metà

novembre 1987, incontra la sua amica Rosemonde, di ritorno dalla Iugoslavia, che le racconta del

suo viaggio. Quel giorno, dai Gardelle, la Gospa riesce ad aprire un primo spiraglio. Florence

afferra il libro che Rosemonde le ha lasciato; "Medjugo~e, racconti e messaggi", del Padre

Laurentin e lo divora! Lo finisce in una notte e prima dell'alba dice: "Bisogna che parta subito! Con

qualunque mezzo!" La chiamata è irresistibile. Nei giorni che seguono cerca, cerca... nessun prete

sa darle informazioni. Niente nei giornali, sconosciuto dalle agenzie di viaggio. - Medjugorje?

Questo nome non figura da nessuna parte! Ma Florence non si lascia abbattere e all'inizio di

dicembre sbarca a Medjugorje con un piccolo gruppo. Non c'è riscaldamento nella casa croata, si

gela dentro, fliori e anche in chiesa. Piove per cinque giorni. Florence e il suo gruppo vagano senza

guida. Il tempo sembra interminabile e lo passano camminando nel fango... in breve tutti si

chiedono che cosa sono venuti a fare in quel paesino sperduto! Nella sua ingenuità Florence

pensava che avrebbe visto la Madonna. La aspettava con impazienza da quattro giorni, ma niente!

L’ultimo giorno decide di andare da Marija e con i suoi amici si unisce a degli americani che, per un

caso fortunato, avevano fissato un appuntamento con la veggente. Piove a scrosci e tutti si sono

ammassati nel cortiletto di Marija che il traduttore ripara sotto un immenso ombrello. Florence è

affascinata dal racconto di Marija. Quando il gruppo si disperde lei non può muoversi, è come

inchiodata sul posto! La luce si è abbassata molto presto, sono in penombra. Come sempre Marija

risale la scaletta per rientrare a casa sua, ma no... si ferma di colpo su un gradino, si gira verso

Florence che non ha mai visto nè conosciuto e le dice, guardandola dritto negli occhi: - La Gospa

dice che non ci sono molti francesi a Medjugorje, ma che voi che siete qui avrete molte grazie, e

quando rientrerete nelle vostre famiglie ci saranno molte altre grazie - perché voi siete chiamati! -

Detto questo se ne va. Ancora oggi risuona nelle orecchie di Florence ogni parola pronunciata da

Marija, come se l'avesse appena ascoltata. Florence e i suoi amici sono sbalorditi. Già sconvolti dai

messaggi trasmessi da Marij a, i nostri poveri piccoli francesi isolati in questa marea americana-

tedesca-italiana si vedono gratificati da un messaggio tutto speciale! Florence si mette a piangere e

sta in silenzio. Sempre in lacrime prende l'aereo. Bernard l'aspetta a Nizza. - Allora? - domanda lui

in macchina. E Florence la taciturna si lancia in uno strabiliante racconto sulla Madonna, su Marija,

sui messaggi, su quel momento unico dell'ultima sera... Bernard non riconosce più sua moglie. E'

diventata loquace tanto che lui non può pronunciare una parola! Durante il racconto Florence rivive

l'abbondanza delle grazie ricevute a casa di Marija, il fiume di pace indefinibile che invade il cuore

fino a farlo scoppiare di gioia e condivide la sua esperienza in un torrente di lacrime. La macchina

si ferma davanti a casa loro ma nè Bernard nè Florence possono muoversi. Le lacrime hanno preso

anche Bemard ed è una scena insolita per questa coppia piuttosto schiva e riservata: singhiozzano

l'uno a fianco all'altra per un lungo momento e quel giorno la Gospa apre il secondo spiraglio nei

Gardelle. Florence è stata rivoltata come un guanto, non può più tacere. Non la si riconosce più!

Mette Medjugorje in tutti suoi discorsi e nessuno sfugge ai suoi racconti. La cosa più stupefacente è

che nessuno la prende per un' esaltata, tutti credènti e atei, pendono dalle sue labbra... la grazia

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scorre e tocca i cuori. Le mondanità sono spazzate via a vantaggio degli incontri su

Medjugorje e la Gospa comincia le sue stragi di cuori a Nizza. Le persone più lontane si mettono a

dire: "Vogliamo andarci!" Fino al giorno in cui Gaetano, il più recalcitrante delle teste dure che

rintuzzava sempre sua moglie ad ogni tentativo pro Medjugorje, Gaetano l'irriducibile del "No!",

propone a Florence: "Florence, se facessimo un pullman?" E' lui che inaugura i pellegrinaggi del

sud-ovest, dato che Florence aveva bisogno di questo sostegno per far partire l'ingranaggio. E i

"fioretti" si moltiplicano in tutte queste famiglie toccate da Medjugorje. La Gospa non lesina i mira-

coli: guarigioni dalla droga, dall'alcol, riunioni di coppie divorziate, riconciliazioni... fino alle

finezze più terrene! Un giovane, che preoccupava molto i suoi genitori, è fuggito una notte dalla

finestra: quindici giorni di angoscia terribile per i genitori, che ignoravano che la sua tuga l'aveva

portato a...Medjugorje! Ma dopo due settimane laggiù il ragazzo rimane senza un soldo. Trova una

macchina che rientra in Francia, ma queste brave persone non sono meglio fornite di lui, hanno

soltanto abbastanza per fare un pieno di benzina. Pregano e partono... questo pieno di benzina che

non doveva permettere loro di superare Zara li ha portati fino alle rive della Loira dove abitavano! Il

giovane è ora sulla via del sacerdozio. Bertrand, il figlio di Florence, frequentava più le discoteche

che le chièse. Un giorno sua madre gli annuncia che sta per partire per Medjugorje. -Verrei

volentieri con te! - Sai, Bertrand, a Medjugorje non ci sono locali notturni. Ma all'ora stabilita,

Bertrand è pronto per la partenza. A Medjugorje soffre come un'anima in pena fino al momento in

cui ascolta Padre Jozo e sente la presenza della Vergine (primo clic). L’ultima notte decide di salire

sul Krizevac con un compagno. Giunto alla croce, ancora una nuova esperienza: vede tre flash di

luce. "Non avrò mai più paura!" dice l'indomani a sua madre. La cognata di Florence è trasformata,

pensa solo a far conoscere la Madonna. Organizza un charter per Medjugorje. Le sue cene

mondane? Eccole trasformate in cene video, dove i suoi convitati scoprono Medjugorje in 60

minuti, prima di andare a tavola! Uno dei frutti più belli è la fioritura di vocazioni. I "pulman per

Medjugorje" sono diventati i più stupefacenti vivai di vocazioni! Florence ha saputo prendere il

Signore, toccandolo nel suo cuore. Fin dall'inizio gli ha detto: - Per ogni pullman, il maligno cerca

di metterci i bastoni fra le ruote, sai come è duro a volte lottare contro di lui. Puoi contare su di me

per non lasciarmi scoraggiare ma in cambio ti chiedo per questo pullman quattro vocazioni! - E le

ottiene! Se ci sono parecchi pullman aumenta la posta. Non si contano più i seminaristi (e le altre

vocazioni) che sono fiorite a Medjugorje. D'altra parte questo santo ricatto, degno delle donne della

Bibbia, ha fatto scuola e il Signore si rivela generoso in affari... Credo che questi nuovi "ricattatori"

abbiano trovato là un filone d'oro! Conclusione? I francesi sono ora i pellegrini più numerosi a

Medjugoije. Non posso fare a meno di ricordare questo senza avere le lacrime agli occhi, perché

vedo gli albori della resurrezione del mio paese profetizzati da Marta Robin nel 1936 al Padre Finet:

"La Francia cadrà molto in basso, più in basso delle altre nazioni, a causa del suo orgoglio (.)

Non ci sarà più niente. Ma nella sua disperazione si ricorderà di Lui ed della Santissima Madre

che verrà a salvarla. La Francia ritroverà allora la sua vocazione di Figlia maggiore della Chiesa,

sarà il luogo della più grande effusione dello Spirito Santo e invierà di nuovo missionari nel mondo

intero ". In questa "Santissima Madre che verrà a salvare la Francia" dal suo tragico deserto

spirituale, non si potrebbe forse riconoscere la Gospa di Medjugorje? Come non vedere la

magnifica opera della Regina della Pace, che restaura dall'interno il tessuto della cristianità

francese, minata dal principe delle false luci e delle società segrete che boicottano i comandamenti

di Dio in perfetta legalità? La Gospa ci riserva ancora molte sorprese, perché niente fermerà ora la

realizzazione del suo piano per il nostro paese. Il maligno ha voluto perderlo spazzando via l'amore

a vantaggio dell'orgoglio; la Gospa sta rendendogli la vita risuscitando i cuori. I nostri occhi ne sono

già testimoni. MESSAGGIO del 25 Maggio 1990. "Cari figli, oggi v'invito a decidervi con serietà a vivere que-

sta novena (Pentecoste): consacrate il tempo alla preghiera e al sacrificio. Io sono con voi e

desidero aiutarvi, perché cresciate nella rinuncia e nella mortificazione, per poter capire la

bellezza della vita di quelle persone che si donano a me in modo speciale. Cari figli, Dio vi

benedice di giorno in giorno e desidera il cambiamento della vostra vita. Perciò, pregate per poter

avere la forza di cambiare la vostra vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

LE OTTO E UNA NOTTE SUL PODBRDO

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Anche questa sera Marija racconta i tempi delle prime apparizioni. "La Gospa ci chiedeva spesso

di pregare per le sue intenzioni e per i piani che stava realizzando. Un giorno ci ha chiesto di fare

una grande novena per qualche cosa di molto importante e invitò tutto il villaggio ad andare sulla

collina tra le due e le tre del mattino per pregare, per nove giorni. Gran parte del villaggio ha

risposto. La Madonna ci appariva (a noi veggenti) e durante la nona notte è successa una cosa

incredibile. Mentre noi avevamo l'apparizione, quelli del villaggio hanno visto le stelle cadere dal

cielo e dirigersi verso il luogo dove stava la Gospa, come se la sua presenza agisse da calamita. Le

stelle scivolavano su di Lei formandole intorno una specie di mantello di luce, poi cadevano a terra

e toccando il suolo schizzavano verso il cielo moltiplicandosi all'infinito. La gente del villaggio,

vedendo le stelle cadere in quel modo dal cielo, ha avuto una grande paura e alcuni si sono messi a

urlare. Dicevano: "Ecco la fine del mondo! E' la fine del mondo!" Hanno avuto una tale paura che

sono rimasti tutta la notte a pregare sulla collina. Ma noi veggenti non avevamo visto nulla di tutto

questo, perché durante l'apparizione la Gospa era come tutti i giorni e noi non vedevamo nè il cielo,

nè le stelle, nè niente di ciò che succedeva intorno a noi. Dopo l'estasi, la gente del villaggio ci ha

raccontato tutto. Allora ci siamo molto rallegrati, perché a quell'epoca minacciavano in

continuazione di mandarci in prigione. Ci siamo detti: - Bene, quando saremo in prigione, tutto il

villaggio potrà testimoniare al posto nostro quello che la Gospa fa qui. Ora Lei ha dei nuovi

testimoni! - MESSAGGIO del 25 Giugno 1990. Nono anniversario delle apparizioni. "Cari figli, oggi

desidero ringraziarvi per tutti i sacrifici e tutte le preghiere. Vi benedico con la mia speciale

benedizione materna. V'invito tutti a decidervi per Dio e a scoprire, di giorno in giorno, la Sua

volontà nella preghiera. Desidero, cari figli, chiamarvi tutti alla conversione totale, perché la gioia

sia nei vostri cuori. Sono contenta che oggi siate qui cosi numerosi. Grazie per aver risposto alla

mia chiamata ".

LE CREATURE DELLA TETKA

Tetka comincia il suo lavoro di pastorella a sette anni e non lo abbandona più. Appartiene a quella

razza nobile e solida che la Gospa ha scelto a Medjugorje, la cui fede èsenza compromessi perché

Dio è Dio. Il suo cuore vibra costantemente all'unisono con la natura e con il Creatore. Conosce

ciascuna delle sue quaranta pecore per nome come pure ogni pietra, ogni cespuglio, ogni angolo

della vallata di Medjugorje. Voi la troverete ancora oggi, seduta su una pietra vicino al Sivric, che

fila la lana recitando il Rosario e custodisce il suo gregge con occhio vigile. Ogni sera, quando si

avvicina l'ora della messa, si fa bella per recarsi in chiesa, percorrendo faticosamente i sentierini

rossi, pieni di sassi, che serpeggiano nei campi. Niente la ferma, nè il gelo, nè la "bora", quel vento

invernale ghiacciato che gela le ossa, nè la canicola di luglio, perché il suo vero tetto è il cielo e la

sua vera sicurezza è il camminare con Dio. Mi godo la sua compagnia e il suo viso luminoso

basterebbe da solo per farci capire perché la Gospa ha scelto questo villaggio. Niente teologia,

niente sottigliezze di linguaggio, nessuna conoscenza libresca ma secoli di umile ascolto dei

sussurri di Dio nel cuore. perché per questo popolo che ha bagnato con le lacrime e il sangue le

vallate dell'Erzegovina, Dio è l'unico grande amico, l'amico sicuro, il Dio il cui Credo ha resistito

all'Islam e al comunismo. Vicino a lei imparo a conoscere Dio meglio che nei monasteri, perché

tutto diventa semplice e limpido. Come tutti i croati della zona, parla delle cose più dolci con il tono

di voce altissimo di chi arringa un'armata pronta per la battaglia; fa parte del suo fascino! La calca

dei pellegrini che ha invaso il suo territorio non ha cambiato niente delle sue abitudini. Veramente

alcune cose da parte di questi stranieri la stupiscono, ma io suppongo che renda grazie a Dio di

essere la più felice delle donne, custodendo le sue pecore lontano dal mondo che " non sa

riconoscere la destra dalla sinistra". Abita con i suoi nipoti, Petar, Anka e Mladen, che sono miei

grandi amici. Un giorno Petar mi ha detto: - Sorella, molte pecore sono malate, moriranno e si teme

che tutto il gregge sia contagiato.. Desolata dalla notizia, ho detto due parole banali per mostrargli

la mia tristezza, quando di colpo un'ispirazione folgorante ha colpito la mia povera mente. Mi sono

ricordata infatti di un messaggio della Gospa nel quale ci chiedeva di "trasmettere la sua

benedizione speciale e materna a tutte le creature" (25.12.88). Spesso mi ero posta questa domanda:

Che cosa intende per "tutte le creature?" Include anche gli animali? Per questa famiglia perdere

tutto il gregge era una catastrofe e non potevo più permettermi di dilungarmi in analisi esegetiche....

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Bisognava passare all'azione al più presto. - Petar - ho detto per provocarlo - la soluzione al

tuo problema te la dà ancora una volta la Gospa nel suo messaggio sulla" Benedizione speciale e

materna"... - Di che benedizione parli? - disse Petar. Ne ero sicura, ignorava tutto di questo

messaggio! Sarebbe stato un peccato perdere l'occasione di prenderlo in contropiede, così gli ho

detto con aria stupita: -Come... tu un croato, nato a Medjugorje, non conosci questo messaggio?

Dev'essere proprio una straniera a dirti quello che la vostra Gospa vi ha detto nella vostra lingua,

nel vostro villaggio? Ho capito dal suo sorriso che avevo colpito nel segno e che non avrebbe mai

più dimenticato il famoso messaggio che stavo per rivelargli. - Maria ha detto: "(...) Oggi vi dò la

mia benedizione speciale e materna perché la portiate a ogni creatura, perché riceva la pace.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata". Quando parla delle "creature" certamente include gli

animali (mi ripromisi di verificare poi con Marija). Questo significa che devi tornare al tuo gregge e

pregare perché riceva la benedizione della Gospa... - Petar era ancora più contuso. Ne ero sicura,

non ci era abituato e non si cambiano così in fretta le abitudini di un contadino dell'Erzegovina. -

Sorella, preferisco che sia tu a farlo. Tu sei una suora e funzionerà meglio con te! - D'accordo! Gli

ho promesso di tornare nel pomeriggio con i miei fratelli e sorelle. All'ora stabilita Tetka ha fatto

uscire le sue bestie e i sei stranieri" si sono messi a pregare. Era la prima volta che avevo davanti a

me, per la preghiera, degli esserini di lana e non degli esseri umani, ma sentivo la gioia del Creatore

in mezzo a noi e tutto questo è avvenuto con semplicità infantile. Ho spiegato a Petar che la Gospa

non aveva indicato nè una formula nè gesti particolari per questa benedizione e che si poteva quindi

pregare con il cuore, liberamente. Bisogna riconoscere che le pecore malate sono guarite tutte molto

presto e che il gregge non si è più ammalato in questi ultimi anni. Certamente Petar e Tetka hanno

continuato in segreto (poiché sono molto riservati in queste cose) a trasmettere ai loro animali la

benedizione della Regina dell'Universo. MESSAGGIO del 25 Luglio 1990. "Cari figli oggi v'invito alla pace. Sono venuta qui come Regina

della pace e desidero arricchirvi della mia pace materna. Cari figli, Io vi amo e desidero guidarvi

tutti verso la pace che solo Dio può dare e che arricchisce ogni cuore. V'invito a diventare i

portatori e i testimoni della mia pace in questo mondo senza pace. La pace regni in tutto il mondo,

che è senza pace, ma che la desidera ardentemente. Io vi benedico con la mia benedizione materna.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

PAPA' VITTORIO CI NASCONDE QUALCOSA

Primavera 1995. Papà Vittorio non ha proprio voglia di accompagnare sua moglie a Medjugoije.

Preferisce il suo giardino. Bisogna ammettere che la pia Ginetta, fin dal suo primo pellegrinaggio,

dell'anno prece4ente, non fa che tormentarlo perché vada a convertirsi ai piedi della Gospa. Mentre

brontola "Convertirmi io? E cosa vuoi ancora?...", Ginetta molto intraprendente, scova un giorno

una casa in vendita, più piccola e dunque più pratica per loro due, che sono ormai pensionati. perché

non traslocare? Abbandonare il suo giardino tanto amato... è veramente la cosa peggiore che possa

capitargli: cede al ricatto di Ginetta "Se vieni in pellegrinaggio con me ti prometto che non tra-

slocheremo!" Il suo giardino vale bene un sacrificio! Volente o nolente (piuttosto nolente a dire il

vero) accetta di partire con lei in pellegrinaggio. Ma che pellegrinaggio! In Bosnia-Erzegovina! -

Abbiamo Lourdes da noi, Paray-le Moniai, Lisieux.. .che bisogno hai di andare in Bosnia-

Erzegovina? perché non il Kazakistan Orientale o la Sierra Nevada già che ci siamo?!

Coraggiosamente si imbarca sul pullman a cuccette con il gruppo di pellegrini di Nantes (Francia).

Per fortuna la guida è comprensiva e piena di umorismo e non li affligge con devozioni

interminabili. Conosce i suoi polli: non troppa preghiera nè digiuno, all'andata, perché di gente

come papà Vittorio ne ha spesso e sa che la Gospa ha altre carte in mano, per parlare al loro cuore.

Arrivati sul luogo, il papà si mette un po' indietro e osserva lo svolgimento delle operazioni, non

senza esprimere ogni tanto una piccola riflessione per farsi notare e far reagire l'uditorio. Segue

pero il gruppo dappertutto e partecipa senza troppo brontolare alle messe quotidiane, rosari, via

crucis, visite dai veggenti e perfino la collina delle apparizioni, l'ultimo giorno. Ginetta è stupita, lei

che aveva temuto il peggio! Meglio così, sembra che la Madonna abbia esaudito in parte le sue

preghiere. Prima di ripartire tuttavia Ginetta si pone delle domande: papà Vittorio ha l'aria strana,

non è come al solito. . .e inaspettatamente dice a sua moglie sbalordita: "Uanno prossimo voglio

ritornare!" C'è sotto qualcosa! Ginetta spia, osserva, scruta, attende, sorveglia.... non osa porre

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domande ma le prude la lingua. Appena arrivato a casa, papà Vittorio prende il telefono e

convoca i suoi figli per la domenica seguente: annuncia che deve fare una dichiarazione, quando

saranno tutti riuniti. Sembra che Ginetta non abbia diritto al segreto prima dell'ora X in cui i loro

figli saranno intorno al loro padre. Le passano per la testa tutti i pensieri possibili e diventa sempre

più perpiessa, tanto più che il papà è cambiato: non la rimbecca più alla minima occasione, è

pensieroso, silenzioso, anche il suo giardino non ha più tanta importanza per lui. Sicuramente sta

covando qualcosa. Non ci capisce più niente. Lei che nella sua famiglia si èsempre sentita investita

dal "ministero della parola" morde il freno dicendo: "Ma che cosa ha di così importante da dire ai

figlil'?" Niente è più come prima. Ginetta confida ad un'amica: "Che cosa abbiamo fatto al buon

Dio per e meritare tutto questo?" e piange tutto il giorno. - Perché, - chiede l'amica - non è andato

tutto bene in pellegrinaggio? - Ma si, certamente... benissimo! - E via a spiegare che se piange

questa volta è per la gioia e la riconoscenza! I vicini domandano: - Cos'è successo a suo marito?

Non lo si riconosce più! - Perfino la loro nipotina di sette anni, biricchina per due, blocca

decisamente il suo nonnino in una camera e gli chiede molto seriamente: "nonnino dillo soltanto a

me.... cosa ti è successo? Hai battuto la testa? Non sei più come prima..." A tavola tutto è cambiato.

Prima, Papà Vittorio non aveva mai fame, non mangiava nessun alimento solido, rigettava il

minimo boccone e prendeva soltanto liquidi. Ora? L’appetito è tornato e divora tutto ciò che la sua

felicissima moglie gli prepara. E poi soprattutto lui, che finora aveva vissuto da recluso

nell'isolamento del suo giardino, comincia a proporre a sua moglie di condurla qui o là quando si

presenta l'occasione, se può esserle utile... Un mattino al risveglio Ginetta gli domanda: - Vittorio

che cosa succede? Un volta passavamo le giornate a litigare, ora non lo facciamo più! E poi.. .che

cosa hai di così importante da dire ai figli?- Quello che papà Vittorio deve dire ai figli è la chiave di

volta del suo incredibile cambiamento. Bisogna innanzitutto precisare che due anni prima, la

famiglia era stata scossa, sconvolta, lacerata da una grande disgrazia. Ogni membro aveva visto il

suo cuore quasi distrutto dal dolore. Uno dei figli di Vittorio e Ginetta, Guy, di trent'un anni e padre

di una bambina, era morto per un terribile incidente. E papà Vittorio spiega a sua moglie: - Ti

ricordi a Medjugorje, l'ultimo giorno quando eravamo sulla collina delle apparizioni? Io ero indietro

come sempre. Ad un trattò ho visto salire dal villaggio, nella valle, una nuvoletta dai bordi

smaglianti, talmente smaglianti che non riuscivo a staccarne lo sguardo. Intorno non c'era niente

altro nel cielo. Ti ricordi? Faceva un tempo magnifico. Poi quella nuvola è salita poco a poco fino a

me sulla collina. Con mio grande stupore si è fermata a circa un metro dal suolo, proprio davanti a

me! All'interno di questa nuvola e erano due persone, o piuttosto una figuretta ed una persona. Della

figuretta non vedevo il viso... non chiedermi chi potesse essere, non ne so niente. Ma la seconda

persona in un abito come di velo bianco, era... era... Papà Vittorio scoppia, le lacrime gli

impediscono di continuare. Ma la mamma ha già capito e papà Vittorio le con-ferma in un soffio: -

Era Guy, nostro figlio! Vivo e vegeto! E mi ha anche parlato! Ha detto: "Papà, sono tuo figlio Guy

che non ti dimentica. Sono felice. Di a tutti di pregare per la pace.. soprattutto a mio fratello, alle

mie sorelle e a mia figlia." Vedevo che i suoi piedi non toccavano terra. Dopo che Guy mi ha

parlato la nuvola si è alzata ed è ripartita verso il cielo. - Ci siamo! Papà Vittorio ha svelato il suo

segreto... - perché non me lo hai detto subito? - chiede sua moglie, sconvolta. fino in fondo all

'anima. - Mi avresti preso per pazzo! - La domenica seguente, i figli ascoltano a loro volta il

messaggio inviato dal cielo e tutti sono sconvolti! Tanto più perché ricevuto dal nonno, l'incredulo,

il brontolone, il messaggio faceva più effetto! Quanto a mamma Ginetta, esaudita al di là di tutte le

sue speranze, continua a dire ogni giorno: - Mio Dio che cosa abbiamo fatto per meritare una grazia

simile?! -

MESSAGGIO del 25 Agosto 1990. "Cari figli, oggi desidero invitarvi ad accettare con serietà e a

realizzare nella vita i messaggi che vi sto dando. Voi sapete, figlioli, che Io sono con voi e desidero

guidarvi verso il Cielo sulla strada che è bella per tutti coloro che la scoprono nella preghiera.

Perciò, figlioli, non dimenticate che questi messaggi, che vi sto dando, bisogna realizzarli nella vita

quotidiana cosicché possiate dire: 'Ecco, io ho accolto i messaggi ed ho provato a metterli in

pratica. Cari figli, Io vi proteggo con le mie preghiere davanti al Padre celeste. Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

LA MAMMA DI IVANKA

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Ivanka tu la prima, del gruppo dei sei ragazzi, a vedere la Signora il 24 giugno 1981, sul sentiero

che serpeggia ai piedi del Podbrdo, mentre passeggiava con Mirjana nella frazione di Bijakovici. Fu

anche la prima a porle delle domande, l'indomani, perché aveva appena perso sua madre Jagoda da

due mesi: - E' con me, le rispose la Signora. Tu devi obbedire e non preoccuparti. - Qualche tempo

dopo, per il suo compleanno, la Madonna le fece la sorpresa di apparirle con sua madre e Ivanka fii

sconvolta nel vedere quanto sua madre fosse bella. Bella come non lo era mai stata prima! Ma la

sorpresa non finì li perché il 25 giugno 1991, poco dopo la nascita del piccolo Josip, la Gospa venne

di nuovo con sua madre questo è successo cinque volte. Quando Ivanka rivide sua madre, non

poteva credere ai suoi occhi; sua madre era diventata ancora più bella! Da dove veniva questa

trasformazione? La risposta ci viene da Marija. Quando la Gospa le aveva mostrato il cielo e

l'intensa felicità degli eletti, le aveva anche spiegato che in cielo i santi sono sempre più felici.

Questo crescendo di felicità è legato alla grandezza infinita di Dio: Dio è così grande che non si

finirà mai di scoprirlo. A ogni nuova scoperta di Dio il nostro amore aumenta e con l'amore la

bellezza. Ecco perché la mamma di Ivanka aveva guadagnato in bellezza nella sua seconda venuta.

"Sono bella perché amo" aveva risposto la Madonna a Jelena VasiU, stupita da una simile bellezza,

"se volete essere belli, amate" In cielo non c'è niente di statico, perché l'amore implica il movimento

continuo dello scambio, come in seno alla Trinità. Il cielo è pieno di attività. Lo possiamo vedere in

un'altra esperienza raccontata da Marija: Mentre i veggenti pregavano davanti alla Gospa, Marija ha

notato che il volto di Maria si trasformava per diventare sempre più gioioso. Come se la minima

preghiera la nutrisse di una nuova gioia. E ad ogni nuova gioia, il suo viso acquistava sempre più

bellezza, splendore e luminosità. Allora Marija le ha chiesto: - perché sei più bella e gioiosa quando

prego? - perché ad ogni "Ave" che dici, la mia gioia aumenta. E a poco a poco la gioia di Maria si

trasmetteva anche a Marija. Noi possiamo fin d'ora quaggiù avviare questo crescendo di felicità, nel

nostro cuore, perché ogni vera preghiera attua già un'apertura del nostro essere verso il cielo. Volete

essere belli? La Gospa ha dato la soluzione e i suoi cosmetici non temono concorrenza!

MESSAGGIO del 25 Settembre 1990. "Cari figli, oggi v'invito alla preghiera con il cuore, perché

la vostra preghiera sia un dialogo con Dio. Io desidero che ognuno di voi consacri più tempo a

Dio. Satana è forte e desidera distruggervi ed ingannarvi in molti modi. Perciò, miei cari figli,

pregate ogni giorno, perché la vostra vita sia un bene per voi e per tutti coloro che incontrerete. Io

sono con voi e vi proteggo, nonostante che Satana desideri distruggere i miei progetti e fermare i

disegni che il Padre celeste desidera realizzare qui. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

LA GOSPA FA COLLEZIONE DI PENDOLINI

- Suora, suora!! Brigitte sta per partire, il suo pullman l'aspetta, che cosa avrà mai da dirmi di cosi

importante per correre così verso di me? - Appena una parola, una buona notizia - mi dice senza

fiato. - Domani quando andrà sulla collina, si avvicini al grosso mucchio di sassi che è sotto la

croce. Sollevi il sasso tutto nero a sinistra... Sotto troverà il mio pendolino.. l'ho lasciato, è fini - E

che cosa ne faccio? - dico ridendo. Il suo pullman suona il clacson, lei parte correndo e mi grida: -

Lo lasci lì, è per Lei! - Uno in più, mi sono detta vedendola partire. La Gospa possiede ora la più

bella collezione di pendoli del mondo; chi l'avrebbe creduto! Questo mi ricorda una storia

divertente. Sessanta pellegrini di Parigi avevano passato cinque giorni a Medjugorje, e veramente la

grazia aveva agito potentemente nei loro cuori. Tutti si erano confessati molto bene, anche i più duri

da convincere e la Gospa poteva stimarsi felice del risultato. Soltanto... non era stato previsto il

colpo dato da Padre Luciano, un francescano italiano, che venne a mettere lo scompiglio nel

gruppo, del tutto involontariamente. - Venga a parlarci della Bibbia - gli aveva chiesto

innocentemente Geneviève B. l'ultima sera tutto il gruppo pende dalle sue labbra, perché dalla sua

bocca escono chiarimenti inattesi . Mentre commenta la prima delle "10 Parole" Non avrai altro Dio

all'infuori di me), eccolo tuffarsi in un'affascinante descrizione degli idoli che propone oggi il nostro

mondo paganizzante e a cui le persone credono con un 'incoscienza totale. Li nomina tutti! Alcuni

pellegrini cominciano ad agitarsi sulle sedie, nessuno stugge alla tagliente Parola di Dio. Tutti i loro

idoli, piccoli o grandi, sono messi in evidenza e bisogna proprio pensarci su... Padre Luciano ha

messo il piede in un vespaio. Ma il bello della serata viene quando dice a caso: - Per esempio,

qualcuno di voi ha forse un pendolino? -Ci si guarda, si esita, ci si agita, un malessere cala

sull'assemblea, quando ad un tratto una religiosa, fra le più pie, tira fuori un pendolino dalla tasca

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dicendo: -Sì! Io! - Cinquantanove paia di occhi la guardano e scoppiano a ridere. Il suo coraggio

rende arditi i più esitanti e numerosi sono quelli che, gli uni dopo gli altri, tirano fuori un pendolino

dalla borsa o dalle tasche. Sessanta pellegrini e quasi altrettanti pendolini!! Quella notte fu molto,

molto lunga, la più lunga del pellegrinaggio perché ci furono una cinquantina di confessioni prima

dell'aereo del mattino. E anche questa volta, chi intascò i pendolini? La Gospa! Mosso da

improvvisa ispirazione, Padre Luciano aveva centrato uno dei punti nevralgici della nostra società e

come un buon pastore aveva allontanato le pecore da una sorgente di acqua inquinata che le

distruggeva, per avviarle a quella prodigiosa sorgente di vita che è la Parola di Dio. - E' semplice -

spiega il Padre prima della notte in bianco per le numerose assoluzioni - l'uomo è spesso avido di

"conoscenze". Ma soltanto Dio dà la vera conoscenza, quella che porta alla vita, all'unione di amore

con Lui. Ma Satana è furbo e approfitta di questa avidità dell'uomo per non dire della donna!) per

proporgli qualche cosa che assomiglia alla conoscenza: propone delle informazioni. Fin dalla

Genesi vediamo il suo stratagemma: "Ma come! Dio vi proibisce di mangiare di quel frutto! Non è

così! I vostri occhi si apriranno, avrete la conoscenza! Sarete come dei!" Davanti a questa

seduzione, questa attrazione Eva è pronta a barattare la sua unione con Dio a vantaggio della "cono-

scenza". Mangia del frutto e in quel preciso istante la morte entra nel mondo! Oggi è la stessa storia.

Il vecchio trucco di Satana e? sempre più efficace. Nella Bibbia, la Parola di Dio è limpida come

acqua di roccia per tutto ciò che riguarda la divinazione, l'acquisizione "di informazioni" con mezzi

spiritici (cf Dt. 18, 9-12). Questo è un "abominio". Ci sono numerosi versetti dove Dio mette in

guardia il suo popolo contro questi sentieri di morte, nei quali ci si perde, al contatto con i pagani.

Per quanto riguarda i pendoli e altri oggetti simili che si suppone siano in grado di dare delle

informazioni, il passaggio più significativo si trova in Osea 4, 12, quando Dio rimprovera ai

sacerdoti e al popolo di abbandonare Lui, il Dio Vivente, per abbandonarsi alla prostituzione: "Il

mio popolo consulta il suo pezzo di legno, e il suo bastone gli dà il responso; poiché uno spirito di

prostituzione li svia, e si prostituiscono, allontanandosi dal loro Dio". - E Padre Luciano rincara la

dose: Sono riusciti a farvi credere che una palla di cartapesta, un anello in fondo a un filo o un

pezzo di legno fossero in grado di captare delle informazioni che vi avrebbero fatto del bene! Ma

chi fa muovere il vostro pendolino? E' il magnetismo che fa muovere la mia bussola per trovare il

Nord: Perciò non l'utilizzo per trovare l'anima gemella, la felicità o le mie chiavi. Ma il pendolino,

che cosa lo fa girare? Come può della cartapesta a forma di pallina servirmi da pannello indicatore

per camminare sulle vie di Dio? S. Giovanni mi dà quattro condizioni per camminare nella luce:

rompere con il peccato, osservare il comandamento di io (quello dell'Amore), guardarsi dal mondo

e guardarsi dall'anticristo. (cf i Giov.3-4). Se cerco indicazioni per essere felice (soldi, cuore,

successo), bisogna constatare obiettivamente che, per quanto riguarda il cuore, l'esperienza prova

che il pendolino fa andare a monte gli affari di cuore. Per la salute.. .se funzionasse sarebbe

rimborsato dal servizio sanitario. Per i soldi, forse può funzionare, ma con l'aiuto di chi? Devo forse

pagare il prezzo con terribili angosce o idee suicide? Solo Dio è gratuito. A me, figlio del Padre,

basta supporre che quello che fa girare il pendolino può offendere mio Padre e non ho bisogno di

spiegazioni nè di dimostrazioni per astenermi, perché ho paura di offendere il Padre. Lo amo e amo

la sua Provvidenza. Pendolino o Provvidenza.. ..scegliete! Oggi c'è una gara all'informazione ad

ogni costo. Satana sussurra la stessa frottola fin dai tempi del giardino dell'Eden: "Devi sapere tutto,

vieni da me perché il tuo Dio ti nasconde qualche cosa." No! Non scambiate le vostra anima, la

vostra vita eterna contro queste false luci In Gesù abbiamo tutto, Egli è la Via, la Verità e la Vita.

"La vita eterna è conoscere Te vero Dio e il tuo inviato Gesù Cristo."(Giov 17, 3) Se la Gospa ha

pianto a calde lacrime dicendo "Avete dimenticato la Bibbia" è perché vede morire i figli del suo

amore. E' il grido di una madre che vede il distruttore avvicinarsi al suo piccolo e sedurlo, perché

lui non ha preso la spada della parola di Dio per abbatterlo. Quella notte, l'oggetto che ai pellegrini

era sembrato un tesoro prezioso divenne spregevole. Negli anni seguenti molti di loro tornarono a

Medjugoije e tutti dichiararono quanto questa "rinuncia" li aveva liberati. Il pendolino, che aveva

preso il posto di un idolo senza che se ne rendessero conto, li aveva tenuti in schiavitù. Ma la Gospa

li aveva sciolti da questo legame! In altre parole se avete un pendolino, siete invitati a venire ad

aumentare la grande collezione della Gospa, qui a Medjugorje. Lei ne ha di tutti i colori!

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MESSAGGIO del 25 Ottobre 1990. "Cari figli, oggi v 'nvito a pregare in modo speciale e ad

offrire sacrifici e buone opere per la pace nel mondo. Satana è forte e con tutta la sua forza

desidera distruggere la pace che viene da Dio. Perciò, cari figli, pregate con me in modo speciale

per la pace. Io sono con voi e desidero aiutarvi con le mie preghiere e condurvi sulla via della

pace. Io vi benedico con la mia benedizione materna. Non dimenticate di vivere i messaggi della

pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

VICKA E JÀKOV SONO SPARITI! Nel 1981, i veggenti abitavano tutti nello stesso quartiere

di Bijakovici, ai piedi del Podbrdo. A quell'epoca la milizia si accaniva senza pietà contro di loro,

guardandoli a vista, e teneva le loro famiglie nell'angoscia. Una minaccia permanente pesava su di

loro perché vedere la Gospa era un grande peccato contro il regime e le autorità non scherzavano

con questo genere di peccati. Un pomeriggio Jakov e sua cugina Vicka erano sfiiggiti alla

sorveglianza generale con uno dei loro trucchi, tornavano da Citluk e decisero di andare nella casa

dove Jakov abitava con sua mamma, perché avevano fame. I pellegrini che hanno incontrato

Miijana o Ivan a casa loro sono passati davanti a questa misera capanna o almeno a ciò che ne resta.

La mamma di Jakov Jaka, era estremamente povera e tutti e due vivevano in due minuscole stanze,

senza acqua corrente, nella scomodità caratteristica del Medjugorje antecedente le apparizioni della

Madonna. Si dormiva per terra, senza riscaldamento, si conosceva la fame, ci si sfiniva coltivando il

tabacco e se ci si ammalava, bisognava arrangiarsi, perché nessuno all'infuori di Dio poteva trarre

d'impaccio. Vicka e Jakov sono arrivati a casa senza fiato e hanno detto a Jaka che avevano fame.

Poi si sono messi in un altro angolo per parlare insieme, mentre Jaka preparava loro un piccolo

spuntino frugale: dopo dieci minuti li chiama... nessuna risposta! Erano esattamente le 15,20. Jaka

entra nell'al-tra stanza... nessuno! Il sangue le monta alla testa, perché era impossibile che fossero

usciti senza che li avesse visti passare. Ha un bel ripensare a ogni minuto passato dopo il loro

arrivo, non serve a niente, è incomprensibile... dovrebbero essere là! D'altra parte li aveva sentiti

parlare poco tempo prima.Un abisso di angoscia l'afferra. La milizia... ma no, come avrebbe potuto

prenderli senza passare dalla cucina? Esce spaventata e trova la mamma di Ivan che scende per il

sentiero. - Non hai visto Jakov e Vicka? - -No! - Sale per il sentiero e interroga gli altri vicini, arriva

fino dai genitori di Vicka. - risponde Zlata, la mamma di Vicka, scuotendo la testa. Subito si spande

la voce che Jakov e Vicka sono spariti e i cuori si serrano per l'angoscia perché gli abitanti di

Bijakovici considerano i veggenti come loro figli, come la pupilla dei loro occhi. Come non pensare

a Maria e Giuseppe, che cercavano angosciati il loro piccolo Ieshua di 12 anni a Gerusalemme.

Passano i minuti, i ragazzi si sono letteralmente volatiliz-zati; la madre di Vicka è categorica: non

sono passati da qui. D'altra parte non li ha visti nessuno. Jaka rientra a casa sua disperata; gira e

rigira per la cucina, poi torna nella camera vuota, là dove erano ultimamente, nell' assurda speranza

di ritrovarli, di risvegliarsi dall'incubo. Ma non c'è nessuno! Rimuove i due piatti ormai freddi,

sistema la vecchia casseruola, mentre nella sua mente passano velocemente le peggiori scene che

un'immaginazione di madre possa concepire. Nei Balcani, la memoria ancestrale è talmente piena di

terrore da poter fare a meno dei film dell'orrore. Esce e va a sedersi sotto l'alberello vicino a casa.

Da lì potrà spiare... Quando ad un tratto alle 15,50 le sembra di sentire un rumore. Non crede alle

sue orecchie, viene dalla casa! - Sei tu Jakov? Jakov salta fuori tutto felice e grida a sua madre: -

Mamma, mamma! Siamo andati in Cielo! Abbiamo visto il Cielo! - Il Cielo?!! No... non è

possibile! Non posso credere che siate andati in Cielo! Cos'era dunque successo. MESSAGGIO del 25 Novembre 1990. "Cari figli, oggi v'invito a fare opere di misericordia con

amore e per amore, verso di me e verso i vostri e i miei fratelli e sorelle. Cari figli, tutto quello che

fate agli altri fatelo con grande gioia e umiltà verso Dio. Io sono con voi e, di giorno in giorno,

offro i vostri sacrifici e preghiere a Dio per la salvezza del mondo. Grazie per aver risposto alla

mia chiamata".

IL TETTO SI E' APERTO...

"Jakov, raccontaci..." chiedono i pellegrini. - La Gospa è venuta e ci ha portato con Lei. Vicka era

con me, andate a chiederle, vi racconterà lei... - Jakov è rimasto un ragazzo molto discreto, e anche

sua moglie Annalisa riceve solo col contagocce i tesori che la Madonna gli comunica. Da parte sua

Vicka non si fa pregare due volte per raccontare il suo "viaggio nell'aldilà": - Non ce l'aspettavamo -

dice - la Gospa è venuta in camera mentre la mamma di Jakov ci preparava la colazione in cucina.

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Ci ha proposto di partire tutti e due con Lei per vedere il paradiso, il purgatorio e l'inferno.

Questo ci ha molto sorpresi e in un primo momento nè Jakov nè io abbiamo detto di si. - Porta

piuttosto Vicka con te - le ha detto Jakov - lei ha molti fratelli e sorelle, mentre io sono l'unico figlio

di mia madre.-Infatti, dubitava che si potesse ritornare vivi da una simile spedizione! -Da parte mia

- aggiunge Vicka,- mi dicevo - "Dove ci ritroveremo? E quanto tempo ci vorrà?" Ma alla fine

vedendo che il desiderio della Gospa era di portarci con sè, abbiamo accettato. E ci siamo ritrovati

lassù.- - Lassù? - ho chiesto a Vicka,- ma come ci siete arrivati? - Appena abbiamo detto si, il tetto

si è aperto e ci siamo trovati lassù! - - Siete partiti con il vostro corpo? - - Sì, come siamo ora! La

Gospa ha preso Jakov con la mano sinistra e me con la mano destra e siamo partiti con Lei. Per

prima cosa ci ha mostrato il paradiso. - - Siete entrati cosi facilmente in cielo? - - Ma no! - mi ha

detto Vicka - siamo entrati dalla porta. - Una porta come? - - Mah! Una porta normale! Abbiamo

visto 5. Pietro vicino alla porta e la Gospa ha aperto la porta... - S. Pietro? Come era? - Mah! Come

era sulla terra! - Cioè? - Circa sessanta, settant'anni, non molto alto ma nemmeno piccolo, con i

capelli grigi un po' ricci, abbastanza tarchiato... - Non vi ha aperto lui? - No la Gospa ha aperto da

sola senza chiave. Mi ha detto che era 5. Pietro, lui non ha detto niente, ci siamo salutati così

semplicemente. - Non è parso sorpreso di vedervi? - No, perché? Capisci, eravamo con la Gospa. -

Vicka descrive la scena come se parlasse di una passeggiata fatta non più tardi di ieri, con la

famiglia, nei dintorni. Non sente nessuna barriera fra "le cose di lassù" e quelle di quaggiù. E'

perfettamente a suo agio fra queste realtà e si stupisce perfino di qualche mia domanda.

Stranamente non si rende conto che la sua esperienza rappresenta un tesoro per l'umanità e ché il

linguaggio del cielo così famigliare per lei, apre una finestra su un mondo completamente diverso

per la nostra società attuale, per noi che siamo "non-veggenti". - Il paradiso è un grande spazio

senza limiti. C'è una luce che non esiste sulla terra. Ho visto tanta gente e tutti sono molto felici.

Cantano, ballano... comunicano fra loro in un modo per noi impensabile. Si conoscono nell'intimo.

Sono vestiti di lunghe tuniche e ho notato tre colori diversi. Ma questi colori non sono come quelli

della terra. Assomigliano al giallo, al grigio e al rosso. Ci sono anche degli angeli con loro. La

Gospa ci spiegava tutto. "Vedete come sono felici. Non manca loro niente!" - - Vicka puoi

descrivermi questa felicità che vivono i beati in cielo? - - No non posso descrivertela, perché sulla

terra non esistono parole per dirlo. Questa felicità degli eletti, la sentivo anch'io. Non posso

parlartene, non posso che viverla nel mio cuore. - Non hai avuto voglia di restare lassù e di non

tornare piu sulla terra? - - Sì! risponde sorridendo. Ma non si deve pensare soltanto a se stessi! Sai

la nostra più grande felicità è quella di rendere la Gospa felice. Noi sappiamo che vuole tenerci sulla

terra ancora per un po' di tempo per portare i suoi messaggi. E' una grande gioia condividere i suoi

messaggi! Finché ha bisogno di me, io sono pronta! Quando vorrà prendermi con sè sarò pronta

ugualmente! E' il suo progetto, non il mio... - I beati, potevano vederti anche loro? - Certamente ci

vedevano! Eravamo con loro! - Come erano? - Avevano circa trent'anni. Erano molto, molto belli.

Nessuno era troppo piccolo o troppo grande. Non c'erano persone magre o grasse o malate. Tutti

stavano molto bene. - Allora perché S.Pietro era più vecchio e vestito come sulla terra? - Breve

silenzio da parte sua... la domanda non le era mai venuta in mente. - E' così, ti racconto ciò che ho

visto! - E se i vostri corpi erano in cielo con la Gospa non c'erano più sulla terra, in casa di Jakov? -

No certo! I nostri corpi sono spariti dalla casa di Jakov. Tutti ci hanno cercato! E' durato venti

minuti in tutto. - Come prima tappa, il racconto di Vicka si ferma lì. Per lei, la cosa più importante è

di avere incominciato a gustare l'indicibile felicità del cielo, questa pace senza impedimenti la cui

promessa non deve più essere verificata. Gli spiriti forti potranno sicuramente "cogitare" e discutere

su questo racconto allo stato grezzo rivelato da Vicka. Ma oltre al fatto che Jakov rappresenta un

secondo testimone, il segno più palese che Vicka ha veramente soggiornato in cielo è che questa

gioia del cielo scorre da tutto il suo essere su coloro che l'avvicinano. Chi potrà contare le migliaia

di persone alle quali, con il suo semplice sorriso, ha ridato speranza?

MESSAGGIO del 25 Dicembre 1990. "Cari figli, oggi v'invito a pregare in modo speciale per la

pace. Cari figli, senza la pace non potete sperimentare la nascita del piccolo Gesù né oggi né nella

vostra vita quotidiana. Per questo pregate il Signore della Pace, perché vi proteg-ga sotto il suo

manto e vi aiuti a capire la grandezza e l'importanza della pace nei vostri cuori, cosi da poterla

diffonde-re dai vostri cuori nel mondo intero. Io sono con voi ed intercedo per voi presso Dio.

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Pregate, perché Satana desidera distruggere i miei p~getti di pace. Riconciliatevi gli uni con

gli altri ed offrite la vostra vita per far regnare la pace su tutta la terra. Grazie per aver risposto

alla mia chiamata".

NON ANDRO' IN PURGATORIO

Quando mi rivolgo ai gruppi di pellegrini per esporre loro i messaggi e sopratutto le grazie che

Maria dà a Medjugorje, mi diverto a fare loro questa domanda trappola: Chi fra voi pensa di andare

di sicuro in purgatorio? Il risultato è catastrofico.:. Quasi tutti alzano la mano! Se questo succede

alla fine del pellegrinaggio, non esito ad esprimere loro il mio pensiero, sempre sorridendo, certo: -

Zero e sotto zero! Non avete capito niente del messaggio della Gospa, dovrete rimanere ancora tre

giorni. - Allora utilizzo la testimonianza di Vicka; la gente si rilassa a poco a poco e abbandona

volentieri i vecchi schemi impregnati di fatalismo. Alla fine della conferenza un ultimo test mostra

che nessuno ha intenzione di soggiornare nel purgatorio. Finalmente!... Ritorniamo ora al racconto

di Vicka: - Dopo il paradiso la Gospa ci ha portati a vedere il purgatorio. E' un luogo molto scuro e

noi non potevamo vedere quasi niente perché c'èra come un fumo grigio, molto spesso del colore

della cenere. Sentivamo che c'era una quantità di gente ma non potevamo vedere i volti per via di

questo fumo. Potevamo però sentire i gemiti e le grida. Sono molto numerosi e soffrono molto.

Sentivamo anche delle specie di urti, come se le persone si scontrassero. La Gospa ci diceva:

"Vedete come queste persone soffrono! Aspettano le vostre preghiere per poter andare in cielo." In

seguito ci ha parlato ancora del purgatorio. Quello che mi ha stupito è stato di scoprire che là c'era-

no persone consacrate a Dio, suore e preti. Ho chiesto alla Gospa come fosse possibile che persone

consacrate si ritrovassero in purgatorio; mi ha risposto: "Queste persone si erano consacrate a Dio,

ma nella loro vita non c'era amore. Ecco perché ora sono in purgatorio." Prima di lasciare il

purgatorio la Gospa ci ha molto raccomandato di "pregare ogni giorno per queste anime."- Chiedo -

Vicka hai provato anche tu le sofferenze di quelle persone come avevi provato la felicità dei beati in

cielo? - Al momento la Gospa ci ha dato una forza speciale, una grazia per sopportare di essere

laggiù. Senza questa forza non l'avremmo potuto sopportare perché una cosa è pensare al purgatorio

e un'altra cosa è vederlo! Oggi provo una grande tristezza quando penso a quelle anime che

soffrono e prego per loro, perché certamente vorremmo che andassero tutte in cielo. Ma al momento

abbiamo sentito questa forza che non è della terra. Era una cosa speciale per la circostanza. Così la

visita al purgatorio si può riassumere in poche parole, ma c'è l'essenziale. In seguito la Madonna ha

ricordato questa realtà in quattro messaggi (1) che non soltanto confermano l'insegnamento della

Chiesa ma anche le testimonianze di alcuni mistici canonizzati, che hanno fatto un'esperienza simile

a quella di Vicka e Jakov. Tra il 1981 e il 1984 alle richieste dei veggenti sulla sorte di questo o

quel defunto, la Gospa rispondeva a volte: "E' con me." oppure. "Bisogna pregare per lui." In questo

modo Jakov ebbe la gioia di sapere il 5 Settembre 1983 che la sua mamma era già in cielo, ed era

morta quel giorno. - Vicka, secondo te, cosa c'era di così buono nella vita di Jaka perché sia andata

così in fretta in cielo? - Ho chiesto. - E' molto semplice! Faceva tutte le piccole cose della giornata

con amore, con tutto il cuore! Dio ha affidato ad ognuno un compito. Tu scrivi dei libri e io parlo ai

pellegrini... Bisogna fare tutto con il cuore, è molto importante! Dio non chiede che si prenda una

montagna e la si sposti altrove. Le piccole cose di ogni giorno, sono grandi per Lui. Molte persone

complicano le cose... no Jaka non ha fatto niente di straordinario. a Dio ha visto il suo gran cuore! -

Su esplicita richiesta della Madonna, nel 1984, il "tempo delle domande private" è terminato.

Tuttavia, durante la guerra recente, ho potuto capire in qualche modo, da certe conversazioni con

Vicka che la Gospa le dava delle indicazioni su questo o quel soldato croato della regione, morto al

fronte o considerato disperso. A quell'epoca i pellegrini erano poco numerosi e Vicka passava molto

tempo a consolare le famiglie colpite dalla guerra. Una sera mi disse: "Molti dei nostri uomini sono

scomparsi. Durante l'apparizione "se ne è parlato molto" e ora devo andare subito a visitare le loro

famiglie... Capisci, aspettano in grande angoscia" Non ho voluto chiedere di più a Vicka ma queste

semplici parole la dicevano lunga. Per noi che siamo sulla terra, sapere se questo o quello dei nostri

parenti è ancora al purgatorio o già in cielo non è la cosa più importante. La cosa più importante è

di renderci conto di quale tesoro ci offra la Gospa su un piatto d'argento, con la sua scuola d'amore a

Medjugoije. Colui che entra alla Sua scuola non farà purgatorio!(4) Non se ne parla nemmeno! La

nostra decisione di diventare santi corrisponde in pieno ai disegni di Dio sulla nostra vita, non è

orgoglio come ho spesso sentito dire. (Allora la piccola Teresa di Lisieux, la beata Faustina e il

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santo Curato d'Ars sarebbero stati degli orgogliosi!) La Gospa ha riempito i suoi

messaggi di mezzi sicuri per andare diritto in cielo e colui che li vive sente già in sè la gioia del

cielo, non la gioia che proviene dalla soddisfazione umana quando tutto va bene, ma la gioia tutta

divina che rimane anche nelle prove. Mi piace citare queste parole di Maria a Jelena Vasilj nel

1986: "Se vi abbandonate a me, non vi accorgerete del passaggio da questa all'altra vita.

Incomincerete a vivere la vita del cielo sulla terra." Ma il nostro viaggio con Vicka non è finito...

FLASH BACK SUL 1990. 2 Febbraio. Negli USA, Mirjana ha ricevuto questo messaggio

durante la preghiera con la Madonna, fatta per i non credenti: "Sono con voi da nove anni e da

nove anni vi dico che Dio vostro Padre è la sola via, la sola verità e la vera vita. Desidero

mostrarvi la via verso la vita eterna. Desidero essere il vostro legame per una fede profonda.

Prendete il rosario e riunite i vostri figli, la vostra famiglia intorno a voi. Questo è il cammino

per ottenere la salvezza. Date il buon esempio ai vosfri figli; date anche il buon esempio a quelli

che non credono. Non conoscerete la felicità su questa terra e non andrete nemmeno in cielo se i

vostri cuori non sono puri e umili, e se non seguite la legge di Dio. Vengo a chiedervi il vostro

aiuto: unitevi a me per pregare per quelli che non credono. Mi aiutate molto poco. Avete poca

carità e amore per il vostro prossimo; Dio vi ha dato l'amore, vi ha mostrato come dovete

perdonare agli altri e amarli. Per questa ragione riconciliatevi e purificate le vosfre anime.

Prendete il rosario e pregatelo. Accettate con pazienza tutte le vostre sofferenze. Ricordatevi che

Gesù ha sofferto con pazienza per voi. Lasciatemi essere vostra madre, il vostro legame con Dio e

con la vita eterna. Non imponete la vostra fede agli increduli. Mostratela loro con l'esempio e

pregate per loro. Figli miei pregate!"

25 GIUGNO

Apparizione annuale ad Ivanka. Aveva appena partorito il suo secondo figlio, Josip e la Madonna le

ha detto: "La ringrazio di donare la sua vita per permettere altre vite." 31 LUGLIO

Secondo Festival dei Giovani, animato da Padre Tomislav Vlasic, su iniziativa dell'inglese Ernest

William.

21 OTTOBRE

Il Presidente della Commissione d'Inchiesta, Mons. Komarica, viene a celebrare la messa della sera.

Secondo le tradizioni della Chiesa, questo è un riconoscimento del culto e del pellegrinaggio.

"Vengo a nome della Conferenza Episcopale Jugoslava e di tutti i vescovi", ha detto nella sua

omelia (a Medjugorje tutte le omelie sono registrate), "altri vescovi della Commissione verrano

pure a celebrare in futuro" (cosa che è successa): "La Commissione riconosce i buoni frutti di

preghiera e di conversione a Medjugorje"

23-24 OTTOBRE

Marija Pavlovic è a Mosca con Mons. Hnilica e Padre Orec, parroco di Medjugorje. La Gospa le

appare in una chiesa in mezzo ad una folla in pianto, "Come nei primi giorni delle apparizioni" dirà

Marija.

1991

MESSAGGIO del 25 GennaIo 1991. "Cari figli, oggi, come mai prima, v'invito alla preghiera.

Che la vostra preghiera sia preghiera per la pace. Satana è forte e desidera distruggere non solo la

vostra vita umana, ma anche la natura e il pianeta su cui vivete. Perciò, cari figli, pregate per poter

essere protetti attraverso la preghiera con la benedizione della pace di Dio. Dio mi ha mandato tra

voi per aiutarvi. Se volete, afferrate il Rosario; solo il Rosario può fare miracoli nel mondo e nella

vostra vita. Io vi benedico e rimango con voi, finché Dio lo vuole. Grazie, perché voi non tradirete

la mia presenza qui. Grazie, perché la vostra risposta serve al bene e alla pace. Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

ESISTE L'INFERNO?

Vicka non ha mai studiato teologia ed è improbabile che lo faccia. I teologi, però, desiderano

incontrarla e io ho avuto l'occasione di accompagarne parecchi a casa sua. Spesso ne escono

emozionati e come "riaggiustati" perché, quello che hanno imparato in anni di studio, una

contadinella senza cultura glielo riassume in poche parole semplici, con la sicurezza di qualcuno

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che ha "toccato" le realtà di fede. Capita anche che li corregga. Siamo così ricondotti

all'essenziale. Quando faccio da traduttrice a un teologo che fa domande che non toccano l'essenza

della fede, so in anticipo la risposta di Vicka (e degli altri cinque veggenti): - Su questo punto, la

Gospa non ci ha detto niente.- Fra l'altro i sei ragazzi da Lei scelti come "veggenti" non hanno

alcuna curiosità teologica. E' una scelta intenzionale? All'inizio del mio soggiorno a Medjugorje

non ho potuto fare a meno di chiedere ai veggenti: "Non ti è mai venuto in mente di domandare alla

Gospa perché questo, perché quello...?" (cose che mi sembravano molto interessanti da sapersi su

Gesù e su di Lei). - No, perché? - mi rispondeva Vicka con aria stupita. -Sai, quando la Gospa ha

qualcosa di importante da dirci, ce lo dice lei. Non le facciamo domande perché se non ci dice

niente su qualcosa, vuoi dire che non è importante...- Ecco un punto di vista più attendibile nel

paesino di Medjugorje che non nell'ambito delle nostre università. ..! Questo è senz'altro voluto

dalla Madonna per meglio rientrarci sulle basi delle verità di fede che sostengono tutta la nostra vita

cristiana e senza le quali tutto il resto crollerebbe. Noi viviamo davvero in tempi nei quali tutto

crolla! Oggi chi crede che esista l'inferno? Chi spiegherà ai fede-li perché a Messa domandiamo a

Dio"... salvaci dalla dannazione eterna e portaci fra i tuoi eletti..." o in altre preghiere "... preservaci

dal fuoco dell'inferno...?" A Medjugorje la Gospa non ha esitato a mettere in chiaro questo punto fin

dall'inizio della sua venuta e siccome sa benissimo che a volte le parole non bastano, ha "mostrato"

quello a cui dobbiamo credere, ha mostrato quello che esiste. Ci vuole far uscire dall'ignoranza,

dall'incertezza che ci circonda perché, nel combattimento spirituale, l'ignoranza èl'arma dei vinti. -

Dopo il purgatorio - continua Vicka - la Gospa ci ha mostrato l'inferno. E' un posto terribile. Nel

mezzo c'è un gran fuoco, ma non come quello che conosciamo sulla terra. Abbiamo visto gente

assolutamente normale, come quelli che si incontrano per la strada, che si gettavano da soli in

questo fuoco. Nessuno li spingeva. Si tuffavano a profondità diverse nel fuoco. Quando ne uscivano

assomigliavano a belve feroci che gridavano il loro odio e la loro ribellione e bestemmiavano.... Era

difficile credere che fossero esseri umani, tanto erano sfigurati, cambiati... Davanti a questo

spettacolo eravamo spaventati e non capivamo come una cosa così orribile potesse succedere a

quella gente. Fortunatamente la presenza della Gospa ci rassicurava. Abbiamo anche visto una

ragazza molto bella gettarsi nel fuoco: dopo sembrava un mostro. La Gospa allora ci ha spiegato

quello che avevamo visto e ci ha detto: - Quella gente é andata all'inferno di sua volontà. E' una

loro scelta, una loro decisione. Non abbiate paura! Dio ha donato a ciascuno la libertà. Sulla terra

ognuno può decidersi per Dio o contro Dio. Certe persone sulla terra fanno sempre tutto contro

Dio, contro la Sua volontà, pienamente consapevoli: cominciano così l'inferno nel loro cuore;

quando viene il momento della morte, se non si pentono, è lo stesso inferno che continua.- - Gospa -

le abbiamo allora chiesto - queste persone, un giorno, potranno uscire dall'inferno? - - L'inferno

non finirà, coloro che sono là non vogliono ricevere più niente da Dio, hanno scelto liberamente di

essere lontani da Dio, per sempre! Dio non vuole forzare nessuno ad amarlo. Divento allora

l'avvocato del diavolo per forzare le difese di Vicka, e le dico: - Se Dio ha il cuore buono, non gli

importa lasciare che i suoi figli si perdano così, per sempre? Perché non mette una barriera davanti

all'inferno, per esempio, o perché non prende nelle sue braccia tutti quelli che si apprestano a

gettarsi nel fuoco per convincerli ad andare con lui invece che con Satana? Capirebbero il loro

errore! - Ma Dio fa di tutto per salvarci! Tutto! Gesù è morto per ognuno di noi e il suo amore è

grande per tutti. Ci invita sempre ad avvicinarci al suo cuore ma cosa può fare quando qualcuno non

vuole accettare il suo amore? Niente! Uamore non si può imporre! La visita termina. Sarà durata

venti minuti, secondo gli orologi della terra, ma per Vicka e Jakov il tempo è rimasto sospeso, sono

usciti dai nostri limiti spazio temporali: alla fine la Gospa affida loro una missione: - Vi ho

mostrato tutto questo, ha detto loro, perché sappiate che esiste e lo diciate agli altri. - Come siete

tornati a casa da Jaka? - ho chiesto. - Nello stesso modo! Siamo ridiscesi attraverso il tetto e ci

siamo ritrovati in camera di Jakov!

MESSAGGIO del 25 Febbraio 1991. "Cari figli, oggi v 'invito a decidervi per Dio, perché

l'allontanamento da Dio ha come frutto la mancanza di pace nei vostri cuori. Dio è solo pace. Per

questo, avvicinatevi a Lui tramite la vostra preghiera personale e, dopo, vivrete la pace nei vostri

cuori. Cosi; la pace dei vostri cuori potrò scorrere come un fiume in tutto il mondo. Non parlate di

pace, ma praticatela. Io benedico ognuno di voi e ogni vostra buona decisione. Grazie per aver

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risposto alla mia chiamata".

UNA BENEDIZIONE SILENZIOSA

Da dieci anni Sonia è sprofondata nella depressione. Nè la gentilezza della sua famiglia, nè le cure

mediche sono riuscite a farla emergere dall'abisso. Si teme il peggio, perché il pensiero del suicidio

aleggia sulla casa e la soluzione di una camicia chimica è veramente inumana. La famiglia ha

provato di tutto... Fino al giorno in cui un gruppo di amici arriva a casa di Sonia, semplicemente per

bere un bicchiere. Tra essi Eric, un pellegrino di Medjugoije che non conosce Sonia. Colpito dalla

profondità della sua sofferenza, le dà silenziosamente la benedizione speciale e materna della

Madonna, senza dirlo a nessuno. Poi il gruppo se ne va, ma promette di mantenersi in contatto.

Alcuni mesi più tardi, Eric ritrova un amico di quel gruppo e chiede notizie di Sonia. - Non lo sai?

Figurati che è in piena forma! Un recupero spettacolare, inaspettato! E non sai quello che ci ha

detto? E' strano, è dal giorno in cui siete venuti a trovarmi che ho sentito ritornare la vita, c'è stato

come un "clic" e in meno di un mese ho ritrovato la forma. La testimonianza di Eric mi ricorda

quella di Bertrand l'infermiere parigino che detestava il suo lavoro: tutti i giorni vedeva morire dei

giovani di AIDS senza nessuna assistenza spirituale ed egli era straziato per non poterli aiutare

perché in quei grandi ospedali, per economia, gli infermieri sono insufficienti e hanno appena il

tempo di prestare le cure minime prima di correre in un'altra stanza. - E' più che inumano - mi

diceva - è criminale. Non si ha il diritto di trattare così i moribondi! - Fino al giorno in cui Bertrand

scopre a Medjugorje la famosa benedizione speciale della Gospa... Ritorna un anno più tardi e non è

più lo stesso ragazzo: - E' fantastico! La Gospa mi ha trovato la soluzione. Quando devo sbrigarmi

per curare un ammalato di AIDS, gli dò silenziosamente la benedizione speciale e materna e so che

Maria stessa lo accompagnerà nel suo trapasso. Una volta un ammalato di MDS morente è anche

guarito! - Di quale benedizione si tratta? Bisogna riferirsi al messaggio che Marija ha ricevuto sulla

montagna e anche ai messaggi mensili. Mi ricordo che una delle mie prime conversazioni con

Marija, nel Dicembre 1989, riguardava ciò che essa chiamava la "Benedizione speciale e materna".

A quell'epoca, ingenua com'ero per quanto riguarda la cuitura croata e lo "stile" della Gospa, facevo

domande completamente sfasate: - Marija, che differenza c'è fra le varie benedizioni date qui dalla

Beata Vergine? Una volta è la sua "Benedizione solenne" (15.8.85 ), un'altra volta è la sua

"Benedizione materna"(19.12.85), oppure "Vi benedico con la benedizione di Dio"(25.6.87), o

ancora la "Benedizione della gioi&' (25.7.88) e infine questa famosa "Benedizione speciale e

materna" che Lei ci chiede di portare a tutte le creature. Puoi spiegare le differenze? - La risposta fu

totalmente deludente, con mio grande rammarico: - Non so, la Gospa non ha detto niente in

proposito. - Se è forgiando che si diventa fabbri, è frequentando i Veggenti che si impara a vivere

invece di fare domande! Se mi si propone un frutto lo prendo, dico grazie e lo mangio. Mela,

banana, arancia.... ogni frutto opera nel mio organismo, senza che io capisca esattamente come.

Sono nutrita, ecco la cosa più importante. Con i doni di Dio è la stessa cosa, per quanto in un altro

ordine. Mi dà quello che sa essere un bene per me e io posso prenderlo o non prenderlo. Se lo

prendo, il Creatore sa come il dono darà frutto in me secondo le leggi divine. E questo basta. Mi

riposo in pace, ho fiducia. Il Giovedì Santo, Gesù non disse: "Capite e mangiate" ma "Prendete e

mangiate". A Medjugorje la Madonna ha dato una benedizione speciale e materna? Allora io la

ricevo con riconoscenza. Mi chiede di trasmetterla a tutte le creature? Io la trasmetto. Non mi ha

dato le istruzioni per l'uso? Ne faccio a meno e trasmetto con il cuore. Un giorno Marija mi ha

confidato che lei stessa dava questa benedizione speciale e materna molto semplicemente, dicendo

per esempio: "Ecco, ho ricevuto la benedizione speciale e materna della Gospa e te la trasmetto." -

E' ciò che la Gospa ti ha detto di dire?- Lei ci lascia liberi. Puoi aggiungere le preghiere che vuoi,

col cuore. - - Imponi le mani? - No, la Gospa non l'ha detto. - Puoi trasmettere a un gruppo? - No,

soltanto a una persona per volta. - Ho notato che se il nostro cuore è attento, la Madonna stessa ci

indica quelli che dobbiamo benedire. Verso gli increduli o le persone che rifiutano ogni preghiera

possiamo trasmettere silenziosamente questa benedizione. Ogni genere di grazie investe allora

queste persone, pace, gioia, conversione... Alla fine degli anni 80, nell'entusiasmo di questa nuova

scoperta dei doni di Dio attraverso la Madonna, tutto andava bene. Ma le cose migliori possono

diventare aceto se l'uomo ci mette il suo peccato e si appropria di ciò che è divino per servire il

proprio ego. Non si può inscatolare il divino, non si può venderlo, non si può gestirlo secondo le

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nostre miserabili leggi umane. Soprattutto in America ci sono state delle deviazioni. Il punto è

non promuovere "un apostolato della benedizione speciale e materna" con volantini, conferenze il

che potrebbe condurre alla fine a cose ridicole tali come dare la benedizione attraverso segreterie

telefoniche o fax. Fortunatamente, illuminata dalla Gospa, Marija ha chiesto di rinunciare a questo.

Io stessa ho visto sbarcare indovini o guaritori che seminavano la confusione nel loro gruppo di

pellegrini. Uno di loro mi chiedeva: "Suor Emmanuel, voglio ricevere solo da lei la benedizione

speciale." Sapevo che le sue intenzioni non erano pure. Ho rifiutato spiegando che questo dono non

aveva niente a che fare con un fluido magnetico, ancor meno magico che ci si potesse passare dall'

uno all'altro. Tutto cio e tipico di Satana, che cerca di appropriarsi dei tesori di Dio, offertici dalla

Madonna, e di utilizzarli per i suoi scopi perversi. Ho dato allora la benedizione silenziosamente,

per evitare la confusione. Oggi la situazione resta delicata, perché da un lato Marija è categorica: la

Gospa ha veramente chiesto che si trasmetta la sua benedizione, d'altra parte il nemico ha

veramente seminato la zizzania nel bel campo di Medjugorje. Per parte mia credo che noi possiamo

trovare ancora nella Bibbia la spiegazione. "Leggete la Sacra Scrittura - ci dice Maria - per poter

scoprire il messaggio contenuto per voi nelle mie apparizioni". In Ebraico, la parola Berakhah

(benedizione) ha come radice la parola "ginocchio". Ci si inginocchia davanti a Dio, ci si prosterna.

La parola derivata Berakhot significa dono, grazia, pace. I termini in greco e in latino hanno perso

una gran parte di questo significato meraviglioso della benedizione. All'uscita dal seno il bambino

arriva sulle ginocchia di sua madre e là riceve i primi regali. "Bene Dire" (latino) va bene, ma dove

sono finite le ginocchia? Dov'è finita la tenerezza della madre, del padre, che donano tutto il cuore

al bambino che accarezzano e consolano sulle loro ginocchia? Benedicendo il nome di Dio,

lodandolo, si attirano sul mondo i doni, le grazie di Dio. C'è innanzitutto la verticale della relazione

Dio-uomo (Satana vuole ridurre tutto a una relazione orizzontale). E' in Dio che la Gospa prende le

benedizioni, i doni che ci dà. "Vi benedico con la solenne benedizione che Dio qui mi concede"'

dice il 15 Agosto 85. Nella Bibbia, colui che, come Abramo, ha ricevuto una benedizione speciale è

lui stesso portatore di benedizione per gli altri: "In te saranno benedetti tutti i popoli della terra",

"Benedirò chi te benedirà". (Gen 12,3) Fin dalla Creazione, Dio benedice l'uomo e gli dà il potere di

benedire tutta la creazione, animali e piante, per dare loro i benefici ricevuti da Dio (Gen. 1,28). A

sua volta Noè trasmette la speciale benedizione di Dio ai suoi figli, perché costruiscano una nuova

umanità, rinnovata nello Spirito (Gen. 9,1). I Patriarchi trasmettono benedizioni irrevocabili ai loro

figli, che cioè compiano ciò che profetizzano. La loro efficacia si estende alla loro discendenza, in

modo reale (Gen. 48, 18) Aronne, Mosè, Davide, Salomone, i pastori del popolo trasmettono la

benedizione di Dio in modo ben concreto. Ci sono per questo cerimonie, sante assemblee, parole,

gesti, liturgie. Maria di Nazareth stessa è benedetta da Elisabetta, da Simeone al Tempio... Nelle

celebrazioni dello Shabbat, Giuseppe il Giusto benediceva suo figlio Gesù, secondo una formula

che ricorda le benedizioni date nei tempi antichi a Beniamino e a Manasse. (Il padre di Maria la

benediceva secondo la formula di Rachele e Lia, riservata alle ragazze). Tuffo ciò faceva parte

integrante della vita della Sacra Famiglia e di tutto il popolo ebreo, poi giudeo-cristiano. Il padre di

famiglia deve trasmettere ai figli la benedizione divina ricevuta attraverso Abramo, Isacco e

Giacobbe, di generazione in generazione. Come ci insegna la Bibbia, la benedizione è anche una

grazia escatologica, perché colui che benedice chiama la venuta del Messia. E Maria a Medjugoije

non viene proprio a preparare i suoi figli alla seconda venuta di suo Figlio, così come Giovanni

Battista l'ha fatto per la sua prima venuta? La Sua scelta del 24 giugno (Festa di 5. Giovanni

Battista), per la Sua prima apparizione è ricca di significato. Per questo noi abbiamo bisogno della

sua benedizione speciale e materna. Nello spirito della Bibbia, la benedizione si arricchisce mentre

si trasmette, è una progressione, è un allargamento. Io dà e ricevo il centuplo, è la dinamica del

Regno. Colui che non benedice rischia di impoverire il dono di Dio in lui, di sprecarlo. La Gospa ci

ha chiesto di vivere e trasmettere questi messaggi, di testimoniarli. perché ha aggiunto questo fatto

di trasmettere la benedizione? Perché la testimonianza non sostituisce la benedizione, è un'altra

realtà. La Gospa chiede ai genitori di dare l'esempio, di essere portatori di pace, ma chiede loro

anche di benedire i figli. E' un'altra necessità per la crescita del bambino, perché la sola testimonian-

za non trasmette la Protezione come fa la benedizione. La testimonianza non trasmette nemmeno

l'Alleanza conclusa da Dio con Abramo e con Mosè sul Sinai. La testimonianza esercita una buona

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influenza, un'attra zione. La benedizione esercita un'azione invisibile: Maria, per esempio, attinge

a piene mani a ciò che è di Dio per darcelo, e questo trasforma in modo diretto la nostra anima al di

là della consapevolezza che possiamo averne. A ogni sua venuta, la Regina della Pace benedice i

veggenti e tutti quelli che si sono riuniti in preghiera. E per i "non veggenti" la dose non è minore!

Non sono diplomata in teologia mariana e devo a volte arrangiarmi con i mezzi di bordo, allora mi

dico questo: "Lei viene e vede l'estrema povertà della mia anima, mi ama e ha in sè tutti i più bei

tesori di Dio, è mia Madre e ha molti modi di benedire... che cosa farà? Credo che mi darà la

migliore delle sue benedizioni oggi, per puro amore! E io la prendo tutta intera senza pormi

domande, perché so che sono i violenti che s'impadroniscono del Regno di Dio."

MESSAGGIO del 25 Marzo 1991. "Cari figli, anche oggi v 'invito a vivere la Passione di Gesù

nella preghiera e nell'unione con Lui. Decidetevi a donare più tempo a Dio che vi ha dato questi

giorni di gloria. Perciò, cari figli. pregate e in modo speciale rinnovate l'amore per Gesù nei nostri

cuori. Io sono con voi e vi accompagno con la mia benedizione e le mie preghiere. Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

GESU' CROCIFISSO

La Madonna sceglie soprattutto i non credenti e i bambini per manifestarsi. Il mese scorso, però, è

stato un prete irlandese a essere sconvolto: decide di fare la Via Crucis e si arrampica sulla collina

del Krizevac, solo. Arrivato alla dodicesima stazione, prega davanti a Cristo in croce ed ecco che

improvvisamente il volto del Cristo si anima. Tumefatto dai colpi, perdendo sangue, Gesù fa oscil-

lare la testa da sinistra a destra, come un ferito che non riesca più a sopportare il dolore. Un amore e

una tristezza insondabile sono impresse nello sguardo che si fissa in quello del prete. E' un appello

disperato, silenzioso ma più potente di una folgore. Il colpo è troppo forte e il prete gira la testa per

non vedere, il suo cuore batte all' impazzata, si chiede se non sia diventato matto... Guarda di nuovo

verso la croce e Gesù continua a muoversi e a guardarlo. Inizia così una lunga contemplazione tra il

Gran Sacerdote crocifisso e il sacerdote del nostro mondo crocifisso. Tremando dalla testa ai piedi,

quest'ultimo scende dalla montagna e ritrova i suoi amici che non riconoscono più il loro amico

tanta è l'immensa dolcezza del suo sguardo. Pregano insieme e la benedizione si spande da lui come

un fiume tranquillo e al tempo stesso impetuoso. - Il mondo attuale è speciale, - dice - le ferite di

Gesù sono intollerabili. - Solo allora racconta... Non sarà mai più lo stesso: Il volto di Gesù si è

impresso nel mio cuore - dirà -come un sigillo sulla cera.

MESSAGGIO del 25 Aprile 1991. "Cari figli, oggi v'invito tutti a far si che la vostra preghiera

sia preghiera del cuore. Ognuno trovi il tempo per la preghiera, perché in essa possa scoprire Dio.

Non voglio che parliate di preghiera, ma che preghiate davvero. Che ogni vostro giorno sia pieno

della preghiera di ringraziamento a Dio per la vita e per tutto quello che avete. Non voglio che la

vostra vita sia piena di parole, ma che glorifichiate Dio con le opere. Io sono con voi e ringrazio

Dio per ogni momento che passo con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

SONO IO, PAOLO!

"Come si fa a pregare con il cuore?" E' una domanda frequente fra i pellegrini che sono molto

contenti di sapere, a contatto con la grande semplicità di Medjugoije, che lo sapevano già senza

saperlo. Arrivano qui con delle domande intellettuali e ripartono con il solido buon senso dei

bambini, dei piccoli ai quali sono rivelati i misteri del Regno. Un prete francese ci ha spiegato

magnificamente la preghiera del cuore, l'altro giorno in chiesa, raccontandoci un fatto strano

avvenuto a Parigi: Paolo passava gran parte del suo tempo fliori, ed era molto affezionato alla

chiesa di San Giacomo sotto il cui portico mendicava. Bisogna aggiungere che la bottiglia era sua

fedele compagna e la cirrosi epatica, tra le altre malattie, non lo lasciava mai. Il suo colorito non

prometteva niente di buono e la gente del quartiere si aspettava da un giorno all'altro di non vederlo

più, senza tuttavia interessarsi da vicino al suo caso. Comunque un'anima buona della parrocchia, la

Signora N., aveva incominciato un certo dialogo con lui, rattristata dal fatto di vederlo così

atrocemente solo. Aveva anche notato che la mattina, lasciando per qualche momento il suo posto

sotto il portico, Paolo entrava in chiesa (cronicamente vuota) e si sedeva su una sedia in prima fila,

davanti al tabernacolo, così... senza far niente. Allora gli ha chiesto: - Paolo, vedo che vai spesso in

chiesa: ma come fai a restare un'ora seduto, senza far niente? Non hai un rosario e neppure un libro

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di preghiere, qualche volta sonnecchi anche un pochino.... Cosa fai là? Preghi? - Come vuoi che

preghi ! !!! Dal tempo del catechismo, da ragazzino, ho scordato tutte le preghiere! Non so più

niente! Quello che faccio, ma... non è certo complicato: vado verso il tabernacolo dove Gesù è tutto

solo, nella sua scatolina, e gli dico: "Gesù! Sono io, Paolo! Vengo a trovarti!" e poi resto per un po',

tanto per essere con lui, ecco! - La signora N. resta senza parole e prende nota; i giorni passano,

sempre uguali, ma quel che doveva accadere, accade e Paolo sparisce dal portico. Malato? Forse

morto? N. si informa e lo ritrova all'ospedale: va a vederlo. Il povero Paolo sta malissimo, bardato

di tubi, il colorito grigiastro tipico dei morenti e con prognosi infausta. Ritorna il giorno dopo

aspettandosi di sentire la triste notizia.., Ma no, Paolo sta seduto ben diritto sul letto, rasato di

fresco, l'occhio vivo e l'aspetto completamente cambiato. Un'espressione di felicità indescrivibile

emana dal suo viso, e anche una luce. La signora N. si frega gli occhi... ma si, è proprio lui! - Paolo,

ma è incredibile, tu sei resuscitato! Non sei più tu! cosa ti è successo? - Beh... stamattina, non stavo

bene; poi, di colpo, ho visto qualcuno ai piedi del mio letto: era bello, ma bello, pieno di luce... Non

puoi neanche immaginartelo! Mi sorrideva e mi ha detto: "Paolo! Sono io, Gesù! Sono venuto a

trovarti!" "Pregare con il cuore?" E' andare verso Dio, proprio come si è, con tutto quello che si ha.

E quando non si ha niente, andarci con quel niente. Come la povera vedova del Vangelo, Paolo

aveva consolato Gesù più di molti altri. MESSAGGIO del 25 Maggio 1991. "Cari figli, oggi invito tutti voi, che avete sentito il mio mes-

saggio della pace, a realizzarlo con serietà e amore nella vita. Sono molti quelli che pensano di

fare tanto perché parlano dei messaggi; ma non li vivono. Io v 'invito, cari figli, alla vita e al

cambiamento di tutto ciò che è negativo in voi, perché tutto si trasformi in positivo e in vita. Cari

figli, Io sono con voi e desidero aiutare ciascuno di voi a vivere e, con la vita, a testimoniare la

buona novella. Cari figli, Io sono con voi per aiutarvi e per condurvi al Cielo. In Cielo c 'è la gioia:

attraverso di essa potete già vivere il Cielo sin d'ora. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

AVEVO UN PIEDE ALL'INFERNO E NON LO SAPEVO

Tutti quelli che abitano a Medjugorje conoscono Patrick, il canadese di lingua inglese che partecipa

ogni giorno alle tre ore di preghiera, in chiesa, con sua moglie Nancy e che, durante le lunghe

omelie in croato, recita come un angelo il rosario della Divina Misericordia o le preghiere di Santa

Brigida.Credevo anch'io di conoscerlo fino al giorno in cui mi ha raccontato la sua stona... - Ho

cinquantasei anni. Mi sono sposato tre volte. Ho divorziato due volte (ogni volta per colpa dei miei

adulteri). Prima di leggere i messaggi di Medjugorje non possedevo neppure la Bibbia. Ho lavorato

nel settore automobilistico in Canada e in trent'anni il mio solo Dio è stato il denaro. Conoscevo

ogni trucco per aumentare il mio malloppo. Quando mio figlio mi ha chiesto: "Papà, che cos'è

Dio?", gli ho dato un biglietto da 20 dollari e gli ho detto: "Ecco il tuo Dio! Più ne avrai, più sarai

vicino a Dio". Non avevo contatti con la Chiesa e non avevo mai avuto fede, anche se ero cattolico

battezzato. Vivevo con Nancy senza essere sposato, ma questo ci sembrava normale, dato che tutti

lo facevano. Sette anni dopo abbiamo deciso di sposarci. Ho organizzato un super matrimonio in

montagna. Avevo preso a nolo un elicottero... cerimonia civile, mentre un'orchestra suonava musica

New Age... Sei settimane più tardi Nancy mi ha detto: - Non ho l'impressione di essere sposata!

Mentre le sventolavo davanti il nostro certificato di matrimonio, ha dichiarato: - No, non mi sento

proprio sposata. Mia madre non èvenuta e non siamo stati in chiesa. - D'accordo, - le ho detto - se ti

può far piacere, andremo in chiesa. - Ho scoperto solo allora che la mia prima moglie aveva chiesto

e ottenuto l'annullamento del nostro matrimonio, vent'anni prima... Non c'erano ostacoli perché

sposassi Nancy in chiesa. La cerimonia ha avuto luogo qualche tempo dopo nella chiesa del "Cuore

Immacolato di Maria", l'unica con questo nome in tutto il Canada! Lentamente ma sicuramente la

Madonna mi veniva incontro... Ho dovuto confessarmi prima del matrimonio ed è stata una

confessione senza il cuore. Nancy e io non pregavamo, non andavamo a messa, non facevamo

niente di religioso, ma avevamo un certificato di matrimonio cattolico... I miei quattro figli (tre

maschi e una ragazza) avevano vite difficili, o meglio catastrofiche (alcool, droghe, anche divorzi...)

ma questo non mi disturbava più di tanto... Chi non ha problemi con i figli? Durante un trasloco,

trovo un pacchetto che ci aveva mandato dalla Croazia (molto tempo prima!), il fratello di Nancy,

che è croato. A dire il vero nessuno aveva mai aperto completamente questo pacchetto. Nancy me lo

ha messo in mano dicendo: "Mio caro pagano di un marito, se qualcuno deve buttarlo, quello sei tu!

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Peserà sulla tua coscienza!" Era sabato sera. Mi ricordo benissimo il momento in cui ho aperto il

pacchetto. Conteneva i primi messaggi di Medjugoije che il fratello di Nancy aveva tradotto con

cura in inglese e conservato per noi. Ho preso un foglio dal pacchetto e ho letto per la prima volta

un messaggio di Medjugorje. E il primo messaggio che ho letto nella mia vita era: "Sono venuta a

chiamare il mondo alla conversione per l'ultima volta". Proprio in quel preciso istante qualche cosa

è cambiato nel mio cuore. Non ci è voluta un'ora, non dieci minuti, èsuccesso in un istante. Il mio

cuore si è sciolto e mi sono messo a piangere; non potevo fermarmi e le lacrime colavano sul mio

viso in un flusso ininterrotto. Non avevo mai letto niente di simile a questo messaggio. Non sapevo

niente di Medjugorje, neppure che esistesse! Ignoravo tutto dei messaggi. Tutto quello che riuscivo

a leggere era: "Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l'ultima volta" e sapevo che

era per me, sapevo che la Madonna mi stava parlando! Il secondo messaggio che ho letto era: "Sono

venuta a dirvi che Dio esiste!" e non penso di aver mai creduto in Dio in vita mia prima di leggere

questo messaggio. Rendeva reali tutte le cose! Tutto l'insegnamento cattolico che avevo ricevuto da

bambino era VERO! Non era più un racconto di fate o una bella favola completamente inventata!

La Bibbia era vera! Non era più il caso di mettere in discussione i messaggi; mi sono messo a

leggerli uno ad uno, fino all'ultimo. Non potevo più staccarmi da quel libro e durante la settimana

l'ho tenuto a portata di mano, malgrado la conflisione generale dovuta al trasloco. Leggevo e

rileggevo e i messaggi penetravano sempre più profondamente nel mio cuore, nella mia anima.

Avevo il tesoro dei tesori! Durante il trasloco ho sentito parlare di un week end per coppie a Eugene

(USA), a due giorni di viaggio da noi. - Andiamoci - ho detto a Nancy. - E la casa ...? - Fa niente! -

Là ho visto migliaia di persone che sentivano la stessa cosa che io sentivo per la Madonna, sul suo

modo di parlare al mondo di oggi. Tutti avevano dei libri su Medjugoije, su Fatima, su Don Gobbi...

non avevo mai visto una cosa simile! Durante la messa c'è stata una preghiera di guarigione: il

Padre Ken Robert ha detto: - Consacrate i vostri figli al Cuore Immacolato di Maria! -Mi sono

alzato in piedi, sempre in lacrime, perché non avevo smesso di piangere dal mio primo messaggio di

Medjugorje, e ho detto a Maria: - Madre benedetta, prendi i miei figli! Te ne supplico perché io

sono stato un cattivo padre! So che tu farai meglio di me.- E ho consacrato i miei figli: questo mi ha

sconvolto, perché non sapevo veramente più cosa fare di loro. Le loro vite avevano oltrepassato

ogni possibile stadio di degrado morale. Ma dopo quel week end, tutto è cominciato a cambiare

nella nostra famiglia. Il Padre Ken Robert aveva detto: - Rinunciate a quello che vi piace di più! -Mi

piaceva molto Nancy e il caffè.... ho deciso di rinunciare al caffè! I messaggi di Medjugoije sono

stati la grande grazia della mia vita: mi hanno trasformato completamente. Avrei potuto continuare

il ciclo dei divorzi, avevo moltissimi soldi. Adesso, l'idea dell'adulterio è semplicemente esclusa dai

miei pensieri. Uamore che la Madonna ha messo tra me e Nancy è incredibile, è una grazia di Dio.

Mio figlio, che si drogava ed era stato espulso da scuola a sedici anni, si è convertito, si è fatto

battezzare e pensa al sacerdozio. "Se qualcuno in una famiglia fa il primo passo, io farò il resto". E'

proprio cosi! Se un messaggio di Medjugorje tocca il membro di una famiglia, a poco a poco tutta la

famiglia si converte. Per quanto riguarda l'altro mio figlio, non praticante dichiarato, è venuto a

Medjugorje l'anno scorso e ha trovato la fede (confessione, prima comunione.) Gli altri miei figli e i

miei genitori sono anche loro sulla buona strada, anche se questo non è sempre facile. Otto giorni

dopo aver scoperto i messaggi di Medjugorje ho detto a Nancy: - Partiamo per Medjugorje! -

Abitiamo qui dal 1993. Siamo arrivati senza niente. Nel giro di tre giorni la Madonna ci ha trovato

un tetto e un compito. Nancy traduce per Padre Jozo. Per quanto mi riguarda la mia vita consiste ora

nell'aiutare i pellegrini e nel far conoscere i messaggi in tutti i modi possibili. La Madonna, io l'amo

enormemente, mi ha salvato la vita. Avevo un piede all'inferno e non lo sapevo!

MESSAGGIO del 25 Giugno 1991. "Cari figli, oggi nel grande giorno che mi avete regalato,

desidero benedire tutti e dirvi che questi giorni, in cui sto con voi, sono giorni di grazia. Io desidero

insegna,:vi ed aiutarvi a camminare sulla strada della santù4. Ci sono molti che non vogliono

sentire i miei messaggi né accettare con serietà quello che lo dico; ma per questo, invito voi e

prego perché con la vostra vita e nella vita quotidiana, testimoniate la mia presenza. Pregate; Dio

vi aiuterà a scoprire la vera ragione della mia venuta. Perciò, figlioli, pregate e leggete la Sacra

Scrittura perché, attraverso la mia venuta, possiate scoprire nella Sacra Scrittura il messaggio che

è per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

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LE 24 ORE DELLA GOSPA

Un giorno mi trovavo sulla montagna: mi piace pregare là a lungo, prima dell'apparizione della

Madonna, per accoglierla nel mio cuore, lontano dalla folla. L’apparizione ha luogo alle 17,40 (ora

legale: 18,40). Quel giorno ho detto alla Beata Vergine: - Dato che so che tu ritornerai entro 24 ore,

ti preparerò un regalo; potrò offrirtelo domani. - Ma che regalo? Ho avuto l'idea di controllarmi su

un punto preciso. In effetti, dall'età di quattordici anni, avevo la cattiva abitudine di scorticarmi le

labbra, talvolta anche a sangue. Era un tic del quale non riuscivo a sbarazzarmi. Un dermatologo mi

aveva detto che rischiavo un cancro alle labbra (con metastasi molto rapide). Malgrado i suoi

avvertimenti, continuavo, era più forte di me. Ho fatto questa promessa alla Madonna: - Per 24 ore

farò uno sforzo supremo, non mi scorticherò le labbra, ma ti prego, aiutami! - Arrivò l'incontro del

giorno dopo: aveva funzionato! Tutti gli assalti distruttori (molto numerosi) erano stati respinti, la

Madonna mi aveva molto aiutato è le ho offerto con gioia il regalo. Mi è venuta allora l'idea di

prepararle un'altro dono, una nuova vittoria su un punto preciso, per 24 ore. Perché non la stessa

cosa? Uho fatto e Lei ha ricevuto il suo regalo. Durante tutta la settimana, a ogni incontro, facevo la

stessa cosa. Cosa è successo, allora? Dopo sette giorni il tic era completamente scomparso. Se n'era

andato, finito, non ci pensavo nemmeno più! La Madonna aveva toccato il mio corpo e il mio

sistema nervoso, aveva tolto il male alla radice. Grande è stata la mia gioia e la mia riconoscenza.

La storia non è finita. Mentre la ringraziavo, la Madonna mi ha fatto capire nella preghiera che

quello che aveva fatto per me, voleva farlo per ogni suo figlio. Mi sono ricordata allora di alcune

sue parole; è stata come un'illuminazione: 'Appena avete bisogno di me, chiamatemi! Se avete delle

difficoltà o avete bisogno di qualche cosa, venite a me. Dio mi ha permesso di aiutarvi ogni giorno

con delle grazie, per difendervi contro il male. Cari figli, permettete a Dio di fare dei miracoli nelle

vostre vite!". Ho anche capito che noi avevamo appena sfiorato un immenso capitale di grazie, che

eravamo ancora mille miglia lontano dall'aver capito fino a che punto queste visite quotidiane di

Maria potessero aiutarci. Che incoscienza! "No cari figli, voi non capite l'importanza della mia

venuta" ci dice la Madonna. E Vicka aggiunge: - Quello che la Gospa fa a Medjugorje non è mai

stato fatto in nessun luogo prima e non lo sarà dopo. E' un caso unico nella storia. - Non è troppo

tardi! Mi ha molto colpito il constatare quanto sia felice il popolo di Dio di venire a conoscere

questa buona novella delle apparizioni quotidiane della Gospa. Per i parroci che accolgono i

testimoni di Medjugorje che stupore e gioia grandissima vedere le loro chiese improvvisamente

strapiene, e tutta questa folla che non se ne vuole andare neppure dopo tre o quattro ore di preghiera

e di testimonianze! Non è forse un segno sconvolgente della sete immensa che ha la gente di toccare

concretamente il cuore di sua madre Maria, viva, reale, che guarisce, che compatisce, indicibilmente

tenero? Si, il popolo di Dio è felice di trovare sua Madre. A Medjugorje il cielo si lascia toccare

come non è mai successo prima. Quando la Madonna appare, i veggenti la vedono in tre

dimensioni, come si vede una persona normale sulla terra. Possono stringerle la mano, abbracciarla,

posso no tirare il suo velo implorandola per una grazia, possono ridere e piangere con lei. E'

completamente reale, incarnata, viva e infinitamente bella. - La vediamo da quindici anni - dice

Marija - ma non ci abituiamo, ogni giorno è una gioia più grande. - Ma noi, "non veggenti", "non

udenti", che non abbiamo estasi quotidiane per conversare con la Regina del cielo, dovremmo avere

un destino meno bello? Non è assolutamente così! E' la chiave di volta del dono di Dio a

Medjugoije: là dove sono, come sono, io, povero peccatore, senza carismi, posso ricevere le stesse

grazie dal cielo come se mi chiamassi Vicka, Marija, Ivan, Mirjana, Jakov o Ivanka. Ho fatto

un'indagine fra i veggenti che spesso si sentono dire: "Hai la possibilità di vedere la Madonna! Che

felicità dev'essere! Ah se potesse capitare anche a ~ " Ho sondato Vicka: Vicka, quando vedi la

Gospa ricevi delle grazie particolari? - - Si, la Madonna ha detto che ci dava grazie speciali come

non aveva mai concesso in tutta la storia del mondo. - - E io, che non vedo niente, riceverò meno

grazie dite che la vedi, se le apro completamente il mio cuore? - - Certamente no! Se apri il tuo

cuore, ti darà le stesse grazie che dà a me, Lei l'ha detto! Noi non siamo migliori degli altri... La

Gospa desidera che si venga a Medjugorje, perché ne ha fatto un'oasi di pace e ci invita. Ma se tu

non puoi veramente venire e se apri completamente il tuo cuore nel momento dell'apparizione,

certamente riceverai le nostre stesse grazie, di noi veggenti, là dove tu sei. - La conclusione è

chiara: le visite di Maria e il fantastico capitale di grazie che apportano non sono riservate a qualche

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raro eletto; sono per ognuno di noi, per voi che mi leggete, per la vostra famiglia, per tutti quelli

che aprono le porte più intime del loro cuore a questa possibilità. Alle 18,40, quando la Madonna

scende a conversare con i figli degli uomini e pregare con loro, quelli che lo desiderano possono

fermarsi qualche minuto, là dove si trovano, per accoglierla in modo speciale, in comunione con

Medjugorje e con le migliaia di persone che già in tutto il mondo vivono questo appuntamento

(alcuni orologi si mettono a suonare!) E di giorno in giorno, di 24 ore in 24 ore, capitano loro. cose

tali che molti libri non potrebbero contenere le loro testimonianze. Che gioia, in effetti, quando ogni

giorno io posso tuffare il mio cuore in quello di mia Madre, certa che ritornerà tra 24 ore, che la mia

solitudine non esiste ormai più, che io sono ogni giorno una cugina Elisabetta che esclama: "A che

debbo che la madre del mio Signore venga a me... Che gioia offrirle ogni giorno un regalino,

mettersi d'accordo con Lei su una determinata piccola cosa, per superarla, per convertirmi. Se sono

schiavo della sigaretta, dell'alcool o della pornografia... posso rinunciarci per 24 ore. Se picchio mia

moglie... posso smettere per 24 ore! (e reciprocamente). So di essere troppo debole per promettere

uno sforzo di tre mesi, o anche di un mese solo, ma 24 ore... è proprio nelle mie possibilità. Lei lo

sa bene e perciò dice spesso: "Di giorno in giorno crescerà l'amore in voi. Sono con voi per aiutarvi

a realizzarlo nella sua pienezza" "Di giorno in giorno" è il suo motivo conduttore; 24 ore, la sua

unità di tempo. Anche Madre Teresa ci focalizza su questo "oggi" come punto d'impatto della

grazia: "Ieri épassato, domani non c 'è ancora, ho solo oggi per amare A ogni venuta, Maria si

impadronisce dei nostri cuori per imprimervi la sua ineffabile bellezza... "Datemi il vostro cuore

perché possa trasformarlo, perché diventi simile al mio" dice. Si impadronisce con l'avidità

dell'amore del nostro regalino promesso la vigilia. Cosi compie in noi un lavoro immenso: "Voglio

purificarvi dalle conseguenze dei vostri peccati passati, voglio arricchirvi della mia pace materna

Quella che viene a me è la Donna che schiaccia la testa al serpente. E' colei davanti alla quale

tremano le potenze infernali e tutti i demoni, perché è l'Immacolata e ha ricevuto la grazia di

vincere Satana. A ogni appuntamento ricevo colei che è. più forte del male che abita in me: lo

toglierà dalla radice. Tutti noi soffriamo della mancanza di buoni esorcisti, ovunque. Con la

proliferazione delle pratiche sataniche coscienti o incoscienti, un numero crescente di persone

ètorturato terribilmente dalle potenze delle tenebre. E chi c'è per accoglierli, ascoltarli, soccorrerli?

Dove? Come? C'è il deserto. Ecco che nostra Madre risponde. Non abbandona i suoi figli alla triste

sorte che l'ateismo dell'ambiente ha loro riservato. Durante gli appuntamenti con la Regina della

Pace, avvengono gli esorcismi più belli, come per incanto. Quello che uno psichiatra non ottiene in

dieci anni, Maria lo ottiene, Lei è la Regina. "La vostra sofferenza è anche la mia". "Cari figli voi

dimenticate che vi chiedo dei sacrifici per aiutarvi a cacciare Satana da voi" (settembre 86).

Inoltre, queste visite della Madonna sono un antidoto efficace contro la confusione di New Age,

dove si nega l'incarnazione di Dio. A Medjugorje si scopre la realtà della vita spirituale. Maria non

è fuori della realtà; ci tuffa nella vita concreta, sotto lo sguardo del Dio vivente e non di una energia

impersonale. E' una grande liberazione dal New Age che fabbrica ogni giorno dei nuovi SDF: Senza

un Dio Fisso.

MESSAGGIO del 25 Luglio 1991. "Cari figli, oggi v 'nvito a pregare per la pace. In questo tempo

la pace è minacciata in un modo particolare, e chiedo a voi di rinnovare il digiuno e la preghiera

nelle vostre famiglie. Cari figli, Io desidero che voi capiate quanto è seria la situazione e che molto

di quello che accadrà dipende dalla vostra preghiera. Ma voi pregate poco. Cari figli, Io sono con

voi e v'invito a cominciare con serietà a pregare e a digiunare come nei primi giorni della mia

venuta. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

ALCOLIZZATA DA DIECI ANNI

Poco dopo la mia guarigione sono stata invitata a parlare di Medjugorje negli USA. E' stato proprio

impossibile tenere per me la scoperta delle "24 ore della Gospa!" Dopo aver loro spiegato tutto per

bene ho detto ai cinquemila americani che mi ascoltavano: "Mandatemi le vostre testimonianze!"

La primissima lettera che ho ricevuto mi ha stravolto: "Ho ascoltato la sua conferenza il settembre

scorso a Pittsburgh. Ho trent'anni.Quando sono venuta ad ascoltarla ero vedova da qualche mese, la

mia vita era un vero inferno. Non riuscivo a sopportare l'assenza di mio marito: non sentire più la

sua voce, i suoi passi in casa, non poterlo più vedere, parlargli, era diventata una tale tortura che non

volevo più vivere. Il dolore della solitudine e la disperazione del cuore mi schiacciavano, e solo la

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morte poteva mettervi fine. Avevo perciò deciso di suicidarmi e, perché sia venuta alla sua

conferenza, me lo sto ancora domandando. Ne ricordo una cosa sola, dato che mai prima d'allora

avevo considerato le apparizioni da quel punto di vista: la Madonna viene a visitarmi, me,

personalmente, a casa mia, nella mia presente situazione..! Ho deciso di fare le "24 ore della Gospa"

dall'indomani. Quando è arrivata l'ora dell'apparizione, mi sono letteralmente sprofondata fra le sue

braccia (anche se non la vedevo) e ho singhiozzato così per un po', sul suo cuore. Non avevo altro

regalo da offrirle che la mia infinita disperazione e non facevo altro che ripeterle: "Prendi la mia

infelicità, prendi la mia vita distrutta, delusa! Non ne posso più!" Suora, forse lei non mi crederà,

ma le dico la verità: non so come sia successo, ma oggi sono diventata la donna più felice del

mondo. Sono felice della mia sorte! La Madonna ha riversato nel mio cuore la sua gioia e ha tolto la

disperazione. La amo da morire! Lei è incredibile, è veramente una madre! Il Suo cuore è nel mio e

non so dirle quanto ora ami la vita..." (Patricia) In Francia parlavo di questo in ogni occasione. Un

giorno, una signora che aveva assistito ad una conferenza a Tolosa, tre mesi prima, è venuta a

trovarmi a Medjugoije. Il pullman di pellegrini era già al corrente del suo miracolo che si èaffrettata

a raccontarmi: "Ho sessant'anni. Ero alcolizzata da dieci anni e perciò avevo gravi problemi di

salute. La mia famiglia, poi, era a pezzi, soprattutto i miei figli ai quali rendevo la vita impossibile:

era più forte di me; avevo fatto cure su cure e persino un gruppo di preghiera aveva pregato

parecchie volte su di me. Niente serviva, il vino bianco... era il vino bianco! Quando ho sentito

come lei era stata guarita dalla Gospa, mi è venuta un'idea. Si ricorda che abbiamo pregato qualche

minuto durante la conferenza? Abbiamo pregato in raccoglimento al momento dell'apparizione alle

18,40. Mi sono detta: "E' arrivato il momento! Per una volta puoi ben fare un regalo a Maria!" Così

le ho promesso di non bere una goccia d'alcool nelle prossime 24 ore, cosa di cui mi sapevo

incapace, ma lei aveva detto che la Madonna ci avrebbe aiutato a mantenere la promessa: e ha

funzionato! E' stata molto, molto dura: vedevo continuamente sfilare davanti ai miei occhi bicchieri

di vino bianco. Ho dovuto farmi forza per mantenere la promessa. L’indomani ero veramente felice

di offrirle il mio dono. 'Subito dopo l'ora dell'apparizione, dovevo andare da degli amici e natural-

mente mi offrono un bicchiere: di vino bianco! Prendo il bicchiere ma, appena l'assaggio, devo

controllarmi per non sputarlo: il vino mi disgustava! Suora, da quel giorno non bevo più e non è

neppure uno sforzo. La cosa più bella è che la Madonna, dopo questo, ha iniziato delle conversioni

a catena nella mia famiglia". (Jeanine) Quello che le cure disintossicanti e gli psicologi non erano

riusciti a fare in dieci anni, la Gospa l'ha fatto in 24 ore! E chi ha scelto in questa famiglia come

apostolo di suo Figlio? Quella che aveva fatto più disastri.

MESSAGGIO del 25 Agosto 1991. "Cari figli, anche oggi v'invito alla preghiera, ora come non

mai, da quando il mio piano ha cominciato a realizzarsi. Satana è forte e vuole disturbare i miei

progetti di pace e di gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte in ciò che ha deciso. Perciò,

v'invito, cari figli, a pregare e digiunare ancor più intensamente. V'invito a qualche rinuncia per la

durata di nove giorni, perché con il vostro aiuto si realizzi tutto ciò che voglio realizzare secondo i

segreti iniziati a Fatima. V'invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la

serietà della situazione. Voglio salvare tutte le anime e offrirle a Dio. Perciò, preghiamo perché

tutto quello che ho cominciato si realizzi completamente. Grazie per aver risposto alla mia

chiamata".

LA PRAVDA CONTENEVA LA VERITÀ!

Fatima! Per la prima e unica volta la Gospa cita in un messaggio un altro luogo d'apparizioni e

questo sette anni dopo che Giovanni Paolo Il, "il più caro dei suoi flgli", l'ha fatto. Ritorniamo

dunque a sette anni fa. 20 marzo 1984. Monsignor Pavol Hnilica, da sempre vicino di cuore a Karol

Wojtyla, è in India con Madre Teresa e discute con lei del progetto del Santo Padre di consacrare

solennemente la Russia e il mondo al Cuore Immacolato di Maria, secondo la richiesta della

Madonna a Fatima. Questo progetto deve realizzarsi il 25 marzo, cioè cinque giorni dopo! - Peccato

che non possa essere a Mosca il 25, dice a Madre Teresa. Non ci sarà nessuno sul posto per

consacrare la Russia! Il Vescovo decide allora di fare tutto il possibile per essere a Mosca quel

giorno. - Ci vada! Tenga, prenda il mio rosario. Pregherò per lei!-gli dice Madre Teresa con la sua

abituale convinzione. - Ma... è impossibile passare la frontiera!- Risponde il vescovo. - É la

Madonna che le aprirà le porte della Russia! - Come per miracolo il Vescovo ottiene il visto; si

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appropria della fede di Madre Teresa (e del suo Rosario) e si mette in viaggio. Il doganiere russo

è veramente da "cortina di ferro", bisognava aspettarselo. "Non passerete!" dice ai due viaggiatori

(Padre Leo accompagnava il vescovo) e impreca in russo con le parole più espressive del dizionario

di bestemmie comuniste. Loro insistono e attendono. Ci sono quindici gradi sotto zero. Si sgranano

rosari su rosari. Il doganiere cerca ogni ora di chiamare il suo capo, ma l'apparecchio non funziona.

All'alba, stralunato, grida loro: "Andatevene al diavolo, non voglio più vedervi!" La Gospa aveva

aperto le porte della Russia a modo suo... Il 24 marzo, il vescovo arriva al Cremlino. Va alla chiesa

sconsacrata, ironicamente battezzata "museo dell'ateismo" dal regime, dove la gente viene

segretamente a venerare le icone, con la scusa di ammirare le opere d'arte. Il suo cuore batte all'

impazzata perché, per un ex prigioniero delle prigioni comuniste, l'avvenimento ha del prodigioso.

Prende la Pravda e si mette dietro un antico altare. Nel giornale ha nascosto il testo di Giovanni

Paolo Il per la consacrazione del mondo.. .(Quando Pavel Hnilica è stato consacrato

clandestinamente, ha ricevuto la missione di occuparsi dei paesi sotto la dominazione comunista. Il

Vescovo che lo ha consacrato gli ha detto : "Il tuo campo di missione si estende da Berlino a

Pechino, passando per Mosca". E dopo trent'anni è la prima volta che il Vescovo mette piede in

Russia!. Il suo cuore di pastore scoppia d'emozione ma, attenzione, lo si osserva... Per non attirare

l'attenzione, fa finta di leggere con cura la Pravda mentre rivolge la sublime preghiera di

consacrazione alla Madre di Dio. "Che buon comunista, - pensano senza dubbio i visitatori - con

che attenzione legge la Pravda!" Bisogna ben dire che quel giorno, per una volta, la Pravda

conteneva la verità! Celebra l'Eucaristia nelle sue tasche, secondo un rito imparato in prigione, e se

ne va alla chetichella. Che gioia! Ha potuto vivere questa consacrazione in comunione con tutti i

vescovi del mondo, come aveva chiesto la "Signora" di Fatima! Una pagina era stata

definitivamente voltata nella storia del comunismo. Ritorna a Roma dove Giovanni Paolo Il lo

convoca per la prima colazione . Una prima colazione che è durata... 3 ore! Il Vescovo racconta

come abbia potuto trovarsi al Kremlino nel giorno in cui il Papa consacrava il mondo al Cuore di

Maria. Profondamente commosso, il Santo Padre esclama: - La Madonna ti ha condotto per mano! -

- No, Santità, mi ha portato in braccio. - Poi il Santo Padre gli chiede: - Sei già stato a Medjugorje?

- No, Santo Padre, il Vaticano me lo ha sconsigliato! - Con un gesto della mano Giovanni Paolo Il

spazza via questa obiezione. - Vacci in incognito e dimmi quello che vedrai. -Lo porta poi nella sua

biblioteca e gli mostra un libro di Padre Laurentin. Legge qualche messaggio della Gospa e dice: -

Vedi Pavol, Medjugoije è la continuazione di Fatima. La realizzazione di Fatima! - Qualche anno

dopo gli dirà "Oggi il mondo ha perduto il senso del soprannaturale, ma lo ritrova a Medjugorje,

attraverso la preghiera, il digiuno e la confessione sacramentale." Questo Vescovo è diventato da

allora un grande difensore di Medjugorje. Il Papa gli domanda regolarmente: "Che notizie ci sono

da Medjugorje?" Il 25 marzo 1994, ha celebrato a Medi ugotje il decimo anniversario della

consacrazione del mondo. Sembra che Giovanni Paolo Il sia illuminato in modo soprannaturale su

Medjugorje. Ha confidato a Mons. Hnilica che, nell'attentato dell 3 maggio 1981 l'aveva protetto

dalla morte la Madonna di Fatima. Ha fatto anche questa prodigiosa confidenza al suo amico: -

"perché Lei mi ha salvato? Dopo tre mesi tra la vita e la morte, ho capito che il solo modo di

risolvere i problemi del mondo e della Chiesa era la conversione della Russia, come detto dal

messaggio di Fatima. L’unica soluzione è di vivere e realizzare il messaggio di Fatima..." Se

Medjugorje porta a compimento Fatima.... allora grande è la nostra speranza. Sappiamo che il Papa

fonda la sua speranza sui gruppi mariani, quelli di Medjugorje in particolare, perché trova in essi

fedeltà assoluta alla Chiesa, alla preghiera, al digiuno, ai sacramenti... E come non ricordare qui la

gioia della stessa Suor Lucia che non ha mai smesso di vedere la Madonna dal 1917 e alla quale

Maria parla oggi di... quello che sta facendo a Medjugorje! MESSAGGIO del 25 Settembre 1991. "Cari figli, oggi v'invito tutti, in un modo speciale, alla

preghiera e alla rinuncia, perché ora, come mai prima, Satana vuole mostrare al mondo il suo

volto infame, con il quale trascinare più gente possibile sul cammino della morte e del peccato. E

perciò, cari figli, aiutate il mio Cuore Immacolato a trionfare in un mondo di peccato. Chiedo a

tutti di offrire preghiere e sacrifici per le mie intenzioni perché Io possa presentarli a Dio per

quello che è più necessario. Dimenticate i vostri desideri e pregate, cari figh; per quello che Dio

vuole, e non per quello che volete voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

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SIGNORE FERMALO!

Aiutare il Cuore Immacolato a trionfare in un mondo di peccato è una delle caratteristiche comuni a

Fatima e Medjugorje. "Un mondo di peccato" è l'espressione dolce e sopportabile scelta qui da

Maria per indicare il male da vincere, ma lei non ha risparmiato i fanciulli di Fatima né quelli di

Medjugorje, non ha loro nascosto l'orrore degli orrori che attende il peccatore che non si converte:

ha mostrato loro l'inferno. Il rimedio proposto? Vivere nel suo Cuore Immacolato per mezzo della

Consacrazione e diventare cosi corredentori con lei. Sacrificarsi per i peccatori cosi che nessuno di

loro resista alla misericordia di Dio ma al contrario si converta mentre è ancora in tempo. Il Signore

mi ha dato un giorno una lezione magistrale sullo spirito di sacrificio che mi ha colpito in modo

particolare. Un mattino sono andata alla messa delle dieci in inglese, celebrata da un prete

americano di passaggio a Medjugorje. Tutto è andato bene fino all'omelia. Da quel momento tutto è

andato storto perché il prete ha cominciato un discorso nel quale ho cercato invano il legame con il

Vangelo o semplicemente un legame con Dio. Accostava fra loro considerazioni lirico filosofiche e

Dio non sembrava profilarsi all'orizzonte. Inoltre... non la smetteva più. La notte precedente avevo

dormito poco; ho cominciato a innervosirmi e a guardare l'orologio. Avrei dovuto prendere la cosa

in modo più positivo - Gesù fa qualcosa! - ho gridato al Signore. - Fermalo! Ma prima permetti che

dica almeno un frase che nutra la mia anima. - Con mia grande meraviglia il prete ha interrotto di

netto la sua predica ed è ritornato tranquillamente al suo posto. Prima di sedersi, però, come fosse

colpito da corrente elettrica, è ritornato con passo energico verso il microfono e ha detto: -

Scusatemi, ho dimenticato di dirvi una cosa molto importante: la sola attività per cui valga

veramente la pena di vivere, l'unica, è quella di sacrificarsi per la salvezza delle anime! Poi è

ritornato al suo posto. - Gesù. - ho detto io tremando di stupore - Ho capito il tuo messaggio al

cento per cento.

MESSAGGIO del 25 Ottobre 1991. "Cari figli, pregate, pregate, pregate!".

STORIA DI UN’ALTRA ANIMA

- Arrivederci, Georgette. Se ti vedrò a Medjugorje non seccarti se ti chiederò il passaporto... Sarà

solo per essere sicura che sei proprio tu! - E' in questo modo che ho lasciato Georgette l'anno scorso

a Montreal. La storia del passaporto è uno scherzo tra noi; è colpa sua: qualche volta si "biloca" a

Medjugorje! Anche il suo "secondo corpo" possiede un passaporto? A Georgette non piace che si

parli di lei, spero che mi perdoni... Georgette Faniel è nata nel 1915 a Montreal, dove vive ancora

nel nascondimento, in un'intensa preghiera. Da quando aveva sei anni Gesù l'ha presa nella sua

intimità e le parla al cuore e all'orecchio. Crede che tutti sentano come lei la voce di Gesù e non

parla della sua esperienza. Più tardi, sente la voce del Padre e anche quella dello Spirito Santo e

della Madonna. Dall'età di sei anni è afflitta da una malattia che la farà soffrire sempre più e la

renderà invalida: i suoi compagni celesti" l'aiutano a portare la sua croce in pace e a unire la sua

sofferenza a quella di Gesù. Georgette vive anche con gli angeli che, in modo molto concreto,

l'aiutano nei suoi doveri materiali, nei lavori di casa, qualche volta con molto umorismo. E'

successo più d'una volta che, non potendo finire un lavoro a causa dei dolori acutissimi, trovava

tutto fatto... se n'erano incaricati gli angeli. Nel 1950 ha ricevuto le stigniate di Gesù e vive la

Passione. Il mio scopo non è quello di narrare tutte le stupefacenti tappe della vita mistica di

Georgette: per questo ci vorrebbero molti volumi! Ma un giorno a lei è successo un fatto chiave, che

non mancherà di rallegrare coloro che amano Medjugorje: il Venerdì Santo del 1985, quando

Georgette si era già offerta al Padre in olocausto d'amore, il Signore le ha fatto una domanda strana

che la spingerà ancora più avanti nell'offerta totale di sè stessa: "vorrebbe accettare di offrire la sua

vita, tutte le sue sofferenze e le sue preghiere perché sia riconosciuta l'autenticità delle apparizioni

di Medjugorje?". Georgette aveva sentito parlare di Medjugoije dal Padre Girard, suo direttore

spirituale. Da allora lei non ha più smesso di "lavorare" per la causa di Medjugorje, giorno e notte

(dorme solo un'ora) sacrificandosi per i veggenti, i francescani della parrocchia, il vescovo del

luogo e naturalmente per tutti i parrocchiani e i pellegrini. Quando vanno in missione in Canada, i

veggenti e i francescani non mancano mai di andarla a trovare: Georgette fa parte della loro

famiglia spirituale (vedere le fotografie pag, 508). La sua conoscenza intima di Medjugorje è più

profonda di quella di certuni che vi sono nati. Però, inchiodata a casa per la sua salute, non può

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andare a Medjugorje. La bilocazione? Per lei, come per Suor Faustina o per Padre Pio, è una

soluzione di Dio! Da parte mia penso che la straordinaria fecondità di Medjugorje in tutto il mondo

sia dovuta a queste anime, segretamente immolate in una camera, che combattono a sangue contro

le potenze delle tenebre e ottengono dal Cuore di Dio le vittorie più preziose: Georgette ne fa parte

di diritto. La sento presente ogni giorno e, quando devo portare a termine un compito per la Gospa,

il suo appoggio mi sostiene, lavoriamo in tandem. So che lei sente in sè fino all'agonia le offese

fatte alla Regina della Pace, le macchinazioni ordite contro Medjugorje, la nostra indifferenza ai

messaggi, le nostre divisioni, le nostre lentezze. Georgette ha ricevuto lumi sul ruolo fondamentale

di Giovanni Paolo Il per Medjugorje e segue interiormente, come su uno schermo televisivo

mistico, la grande battaglia che si combatte a Medjugorje per la salvezza della razza umana. Ma,

lasciamole la parola: - Dopo che il Padre Eterno mi ha chiesto di offrirgli le mie sofferenze e di

pregare per la causa di Medjugorje, Satana si scatena contro di me molto più di prima. - Già prima

non la lasciava mai tranquilla, cercando di soffocarla fisicamente e di distruggerla con tutti i mezzi.

Soprattutto le ripete continuamente che è dannata, che ha passato la vita a mentire, ingannando

anche il padre spirituale sul suo conto. Georgette vive anche la grazia della transverberazione

(termine mistico per " trapassare il cuore") come Santa Teresa. - Si tratta di una freccia di fuoco

ardente che trapassa il cuore. Il dolore è intensissimo. Sento che la mia anima non deve mai cessare

di ringraziare mentre Gesù ferisce il mio cuore. In quel momento sento un'immensa gioia interiore

nella mia anima. Le più grandi gioie del mondo non si possono paragonare a quello che sento in me.

Questa ferita mi rende più simile a Gesù crocifisso, perché unisco la mia volontà a quella del Padre

come ha fatto Gesù durante tutta la sua vita, ma soprattutto sulla croce. Il Padre mi chiede di offrire

queste ferite per il Santo Padre, le anime consacrate, i preti di Medjugorje, i veggenti, perché siano

protetti dai loro nemici visibili e invisibili, per i vescovi dell'ex Iugoslavia e per tutti quelli che

chiedono preghiere. Me ne faccio un dovere. Da quando conosco Medjugorje, prego e offro le mie

sofferenze perché sia riconosciuta l'autenticità delle apparizioni il più presto possibile; le offro

perché il messaggio di Maria, Regina della Pace, sia sparso ovunque, nella sua autenticità. (...) Un

giorno, dopo aver pregato perché le apparizioni siano riconosciute e gli ostacoli rimossi, ho visto la

Madonna che piangeva. Ero convinta che piangesse per la situazione di Medjugorje. Infatti, quando

la sento piangere a causa delle anime consacrate, il suo pianto è a singhiozzi, è come un dolore

fisico. Nel caso di Medjugorje, non sentivo singhiozzi: piangeva abbondantemente ma nel silenzio e

nella nobiltà di una Madre e di una Regina. Lei chiede preghiere per i preti di Medjugorje ma anche

per i preti che visitano questo luogo benedetto, i pellegrini, i veggenti, perché rimangano fedeli a

quello che chiede. Chiede con grande insistenza di pregare perché la Chiesa riconosca, per mezzo

della potenza dello Spirito Santo, l'autenticità delle apparizioni di Medjugorje.(...) Nella preghiera

parlo al Padre Eterno di Maria, Regina della Pace; questo Gli fa piacere perché tutto quello che

riguarda la Madre di Gesù lo consola. Gli chiedo soprattutto di conservare integri i messaggi della

Madonna perché tutto sia presentato nell'autenticità e nella verità. Per me, Maria è la presenza

invisibile al mondo, che dà la pace; Il Santo Padre Giovanni Paolo Il è la presenza visibile che

chiede questa pace. Questo messaggio di pace sarà portato al mondo dal messaggero di pace che è

Giovanni Paolo Il. Georgette è uno dei gioielli più belli di Medjugorje. Quando la vedrete in cielo,

non avrete bisogno di chiederle il passaporto. Credo che la Regina della Pace vi racconterà chi era

per Lei questa piccola signora con la vestaglia blu, laggiù a Montreal. MESSAGGIO del 25 Novembre 1991. "Cari figli, anche questa volta vi chiamo alla preghiera.

Pregate, perchè siate capaci di capire quel che Dio desidera dire attraverso la mia presenza e

attraverso i messaggi che lo vi do. Desidero avvicinarvì sempre più a Gesù e al suo Cuore Ferito,

perché siate capaci di capire l 'Amore senza misura che è dato per ognuno di voi. Per questo, cari

figli, pregate, perché dai vostri cuori sgorghi una fonte di amore su ogni uomo e su quelli che vi

odiano e vi disprezzano; così, con 1’Amore di Gesù, sarete capaci di vincere ogni miseria in quel

mondo di dolore, che è senz'a speranza per quelli che non conoscono Gesù. lo sono con voi e vi

amo con l'amore di Gesù senza misura. Grazie per tutti i vostri sacrifici e preghiere Pregate,

perché lo possa aiutarvi ancora di più. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Giurie per aver

risposto alla mia chiamata".

LÀ PREGHIERA DEL DUE.

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Da quello che Mirjana ci ha riferito, i "non credenti" sarebbero coloro che captano tutti i

mali dell'umanità. Buono a sapersi... perché se facessimo sparire i "captatori", il male sulla terra non

avrebbe più impatto, o ne avrebbe molto meno! Quando i pellegrini vedono arrivare quella giovane

donna calma e raggiante che è Miijana, non si aspettano di ascoltare dalla sua bocca l'elenco

impressionante delle "piaghe d'Egitto" odierne, dovute ai non credenti ,perché ognuno ha almeno un

non credente in famiglia... - La Gospa dice che "il male Oggi nel mondo, succede perché ci sono

non credenti: le guerre, le divisioni, i suicidi, la droga, i divorzi, gli aborti... tutto questo avviene a

causa dei non credenti." La Gospa non li chiama "non credenti", ma "quelli che non conoscono

ancora l'amore di Dio". Li ama perché ne èla madre, ma soffre molto per causa loro. Ci chiede di

pregare per loro ogni giorno. Se poteste vedere, anche solo per una volta, le lacrime che colano sul

suo viso per i non credenti, decidereste subito di pregare per loro ogni giorno. Ogni preghiera

asciuga le sue lacrime. La Gospa chiede il nostro aiuto, perché con la nostra preghiera possiamo

cambiarli. - Mirjana è estremamente sensibile: ha rifiutato di vedere l'inferno. Traumatizzata dalla

rapida visione del purgatorio, ha detto a Maria: "Questo mi basta, non voglio vedere l'inferno". - Tra

le nostre intenzioni di preghiera - continua Mirjana - la Gospa ci chiede di mettere i non credenti al

primo posto. Pregare per loro è pregare per il nostro futuro, per l'avvenire dei nostri figli, per la loro

sicurezza... Dal 1987 viene ogni mese il giorno 2 a pregare con me, per loro. Qualche volta resta

molto a lungo! Mi ha insegnato delle preghiere per loro che solo Vicka conosce. Non posso dirvi

per ora che preghiere siano, lo dirò più tardi. La Gospa dice che anche nelle chiese ci sono molti

non credenti; per esempio quelli che ci vanno per abitudine o per vedere gli altri e non per

incontrarsi con Dio. - Mirjana aggiunge: - E' terribile passare tutta la vita senza Dio e accorgersi al

momento della morte che ci siamo persi l'essenziale; noi abbiamo una vita sola! Per aiutarli, la

prima cosa è di amarli e poi di pregare per loro. Il resto lo fa la Gospa. Uho sperimentato a Serajevo

dove c'erano molti studenti atei intorno a me. Dicevo alla Gospa: "Io faccio la mia parte, tu ora fai

la tua!" - Questa richiesta è capita troppo poco, possa oggi avere un'eco nel nostro cuore! Speriamo

di non essere trovati carenti nel giorno in cui ciascuno riceverà da Dio la ricompensa delle sue

opere, passate attraverso il crogiuolo. Alcuni pellegrini della Provenza (Francia) hanno inco-

minciato con gioia a offrire alla Gospa un grande aiuto per i non credenti e hanno proposto nelle

loro chiese "la preghiera del 2", magnifica iniziativa! Fin dall'inizio hanno potuto constatare quanto

la loro preghiera fosse gradita a Dio che li ha incoraggiati in modo sensibile e continua a farlo: -

Ecco quello che è successo il 2 luglio durante una preghiera, - racconta Jean Pascal - mentre

tornavamo da Medjugoije. Eravamo veramente scossi dal messaggio del 18 marzo 1990 dato a

Miijana: "Vengo a chiedere il vostro aiuto: unitevi a me per pregare per colore che non credono.

Mi aiutate pochissimo! Avete poca carità e amore... Qualche volta resta molto a lungo! Mi ha

insegnato delle preghiere per loro che solo Vicka conosce. Non posso dirvi per ora che preghiere

siano, lo dirò più tardi. La Gospa dice che anche nelle chiese ci sono molti non credenti; per

esempio quelli che ci vanno per abitudine o per vedere gli altri e non per incontrarsi con Dio. -

Mirjana aggiunge: - E' terribile passare tutta la vita senza Dio e accorgersi al momento della morte

che ci siamo persi l'essenziale; noi abbiamo una vita sola! Per aiutarli, la prima cosa è di amarli e

poi di pregare per loro. Il resto lo fa la Gospa. L’ho sperimentato a Serajevo dove c'erano molti

studenti atei intorno a me. Dicevo alla Gospa: "Io faccio la mia parte, tu ora fai la tua!" -Questa

richiesta è capita troppo poco, possa oggi avere un'eco nel nostro cuore! Speriamo di non essere

trovati carenti nel giorno in cui ciascuno riceverà da Dio la ricompensa delle sue opere, passate

attraverso il crogiuolo. Alcuni pellegrini della Provenza (Francia) hanno incominciato con gioia a

offrire alla Gospa un grande aiuto per i non credenti e hanno proposto nelle loro chiese "la preghiera

del 2", magnifica iniziativa! Fin dall'inizio hanno potuto constatare quanto la loro preghiera fosse

gradita a Dio che li ha incoraggiati in modo sensibile e continua a farlo: - Ecco quello che è

successo il 2 luglio durante una preghiera, - racconta Jean Pascal - mentre tornavamo da

Medjugorje. Eravamo veramente scossi dal messaggio del 18 marzo 1990 dato a Mirjana: "Vengo a

chiedere il vostro aiuto: unitevi a me per pregare per colore che non credono. Mi aiutate

pochissimo! Avete poca carità e amore... A causa delle vacanze, eravamo solo cinque, ma ferma-

mente decisi ad aiutare la Madonna. Quella sera abbiamo pregato più di due ore: lodi, intercessioni

per i non credenti ecc. Improvvisamente tre dei presenti sentono un profumo delicato e non ci sono

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fiori. Decidiamo di ritrovarci il 2 di agosto per la preghiera e ogni 2 del mese. Il 2 settembre

eravamo una trentina. Dopo un canto in lingue, una persona ha una visione, e non lo dice: la

Madonna è lì, vestita magnificamente, e dell'acqua sgorga dal suo cuore a torrenti, su tutta

l'assemblea e sul mondo, per purificano. Questa donna allora vede che molti alzano la testa e

sussurrano. "Senti l'acqua? Cos'è? Ci dev'essere una grossa perdita da qualche parte!!!"- Per due

volte l'assemblea è distratta dal fortissimo rumore di acqua che scende a cateratte. "Scrosci d'acqua"

dice qualcuno. Dopo la preghiera Jean Pascal cerca il parroco per avvertirlo che in chiesa sta per

arrivare un deve essersi rotto qualche tubo, ma è strano, il rumore viene dal centro, dentro la chiesa,

e non dalle pareti. - Impossibile, - risponde il prete -. Questa è l'unica chiesa della diocesi che non

abbia acqua per niente. Nessun tubo, nessun rubinetto! Ci dà molte noie, soprattutto per le pulizie!

Allora tutti hanno capito l'incoraggiamento del cielo. Qualche mese dopo, una donna pregava in

chiesa aspettando "la preghiera del due", la sera. Senza che se ne accorgesse, è stata chiusa dentro

dal prete. Quando gli altri hanno trovato la porta chiusa per dimenticanza) si sono messi a pregare

sul sagrato. La donna, pensando che lei sola aveva partecipato all'incontro del 2, si era messa a

pregare con molto fervore: soffriva d'artrosi da molto tempo e non poteva alzare le braccia, neppure

per stendere la biancheria. Nel fervore della lode, alza le braccia per lodare Dio e ringraziarlo

quando, stupefatta, si accorge del cambiamento: - Signore, mi hai guarito! - La guarigione di questa

madre di cinque figli dùra ancora, dopo anni. Il 2 maggio 1996, la responsabile della liturgia aveva

dimenticato un libro di canti in chiesa. E' andata di notte a cercarlo per preparare una lezione. Il

gruppo di "preghiera del due" se n' era già andato, dopo aver pregato a lungo per i non credenti. Con

sua grande sorpresa, la chiesa emanava un profumo delizioso e nemmeno un angolino sfuggiva a

questa invasione. Lei vi è' rimasta a lungo, con l'impressione di essere rapita in cielo. - Mi sentivo

così bene che avrei potuto passarci la notte -ha detto. Questa bella iniziativa della "preghiera del

due" si e estesa rapidamente a macchia d'olio, nella zona. Si sono formati altri piccoli gruppi e oggi

molte famiglie dedicano un tempo di preghiera quel giorno per "aiutare la Gospa", in comunione

con Mirjana e migliaia d'altri... Dal 2 febbraio 1997, tutti possono assistere quando Mirijana ha

l'apparizione mensile.

MESSAGGIO del 25 Dicembre 1991. "Cari figli, oggi in modo speciale vi porto il piccolo Gesù,

perché vi benedica con la sua benedizione di pace e di amore. Cari figli, non dimenticate che

questa è una grazia che molta gente non comprende e non accetta. Perciò, voi, che dite di essere

miei e chiedete il mio aiuto, date tutto di voi stessi; anzitutto, date il vostro amore e l'esempio nelle

vostre famiglie. Voi dite che Natale è la festa della famiglia; allora, cari figli, mettete Dio nelle

vostre famiglie al primo posto, perché Egli possa donarvi la pace e proteggervi non solo dalla

guerra, ma anche in tempo di pace, da ogni assalto satanico. Se Dio è con voi, avete tutto, mentre

quando non Lo volete, siete poveri e persi, e non capite dalla parte di chi state. Perciò, cari figli,

decidetevi per Dio e poi riceverete tutto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

UN SATANISTA SULLA MONTAGNA T. è un'amica di Marija. Per molti anni (fino al 1991) ha abitato con lei a Bijakovici, prendendo parte alla sua vita famigliare e apostolica, alle sue pene e alle sue gioie più intime, restando al suo fianco in quei "tempi eroici" in cui l'intensità del quotidiano non aveva niente da invidiare agli Atti degli Apostoli. A quell'epoca la Madonna formava intensamente i suoi figli, coloro che aveva scelto. I veggenti e il gruppo di preghiera pendevano dalle sue labbra poiché Lei spiegava tutto ciò che era necessario per metterli con sicurezza sulla via della santità. Nel 1988 la Madonna ha incominciato a parlare quasi ogni giorno della sua benedizione speciale e materna. Procedeva sempre a tappe, come una madre. A quell'epoca Marija stava passando una prova dolorosa e la Madonna le parlava molto della gioia: in questa gioia soprannaturale rivelava poco a poco il dono insigne della sua benedizione speciale e materna. Queste settimane di formazione intima preparavano il grande giorno nel quale avrebbe dato a tutti i pellegrini presenti quella benedizione. Il grande giorno è il 15 agosto 1988. La sera, migliaia di persone coprivano la montagna del Krizevac. Una grazia di gioia intensa si riversava in tutti i cuori e ognuno ha potuto sperimentare, quella notte, la vera ebbrezza nello Spirito Santo. La Gospa ha dato a tutti la sua benedizione speciale e materna. Solo il piccolo gruppo degli intimi di Marija sapeva di cosa si trattasse, ma tutti l'avevano chiaramente ricevuta con la consegna: "Trasmettetela a tutte le creature". Malgrado le pietre sul cammino, sono scesi dal Krizevac quasi danzando, senza dubbio come gli Apostoli dal Tabor. T. era stata una delle prime ad arrivare in basso perché, con il gruppo di preghiera, aveva preso un sentiero scosceso che i pellegrini non conoscevano. Arriva allora un gruppetto di tedeschi che le chiedono di ridire nuovamente il messaggio dato che non era stato tradotto nella loro lingua.

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32 Mentre T. ripete il messaggio parola per parola i suoi occhi guardano il fianco della montagna e cosa vede? Un uomo di una trentina d'anni, con un viso orribile, pieno di odio, che si torceva dalla rabbia e che la fissava con i suoi occhi infernali. T. ha sentito un colpo al cuore. Come si può essere in questo stato, pensava tra sè, dopo aver ricevuto un così bel dono dalla Gospa? L’uomo offre un sorprendente contrasto in questo fiume di gioia che scende dalla montagna. Si dirige verso T. vuole ucciderla? Il cuore di T. è colmo di compassione per questo fratello palesemente indemoniato; e in silenzio, fissandolo a sua volta, gli dona la benedizione speciale e materna, con tutto il cuore e con tutta l'anima, supplicando la Gospa di adempiere per lui la sua promessa: che il Padre lo custodisca. Luomo arriva alla sua altezza, le lancia un nuovo sguardo torvo e passa oltre. T. dimentica presto l'avvenimento, perché quella notte non si dorme per niente nella casa di Marija... Il giorno dopo, mentre sta lasciando la chiesa verso le 21, un uomo le si avvicina e insiste per parlarle immediatamente. E' lui! E' l'uomo di ieri sera! Ma è cambiato, una strana pace ha preso il posto delle fiamme infernali nel suo sguardo... - Mi riconosce? Che cosa ha fatto ieri sera? Mi dica! Ha fatto qualche cosa? - - Si, - risponde calma T. - certo, ho fatto qualche cosa! Comincia a spiegargli quando l'uomo la interrompe: - Mi lasci raccontare prima la mia storia! Poi mi dirà cosa ha fatto. Sono tedesco, medico, ho trent'anni. Tre anni fa sono venuto a Medjugoije per la prima volta. Allora prendevo parte a culti satanici ma, dopo otto giorni qui, grazie all'aiuto di un sacerdote, mi sono completamente liberato e convertito. Sono rimasto ancora tre mesi per approfondire e fortificare la mia conversione. Ero però molto orgoglioso. Al ritorno in Germania mi sono detto: "Vado a trovare i miei ex amici satanisti; parlerò loro di Dio, di Medjugoije, delle apparizioni di Maria, e riuscirò a convertirli". Risultato, dopo un mese in loro compagnia, ero diventato peggio di tutti loro e promosso capo del gruppo. Più tardi, avendo saputo che ci sarebbe stata una grande cerimonia religiosa per l'Assunzione, ho deciso di venirci, in missione per Satana. Sono salito sul monte Krizevac per compiere riti satanici e per nuocere. Scendendo, vedendo che lei trasmettevà il messaggio della Madonna, un odio improviso mi ha invaso, volevo ucciderla! Poi i suoi occhi si sono rivolti verso di me, lei mi ha guardato e ho sentito che accadeva qualcosa perché improvvisamente mi sono sentito del tuffo confuso. Le sono passato vicino e non ho potuto far niente, tanto era lo sconvolgimento che provavo. Sono andato a dormire ma non ho potuto chiudere occhio tutta la notte. Benché consegnato a Satana anima e corpo, una preghiera inattesa saliva incessante in me. "Padre celeste, so che ci sei, non lasciarmi mai più!" Impossibile resistere a questa preghiera, cosi ho pregato tutta la notte! Questa mattina presto sono dovuto uscire e trovare un prete. Ne ho trovato uno, Padre Pavic e mi sono confessato. Dopo, lui ha fatto la preghiera d esorcismo. Adesso mi dica, cos'ha fatto ieri sera? - Mi sta dicendo quello che ho fatto.... - Come? - Si, la sua storia è una conferma provvidenziale di tutto quello che la Gospa ci ha insegnato ultimamente. Ieri sera ci ha dato la Sua benedizione speciale e materna e ci ha chiesto di trasmetterla a tutti. Prima però ci aveva spiegato molto bene la grazia speciale che dava questa benedizione: che il Padre Celeste si faceva un dovere di restare presso le persone benedette e di aiutarle in modo speciale per la loro conversione tutti i giorni, fino alla loro morte. Quando l'ho vista scendere dalla montagna, mi sono sentita male, non capivo come qualcuno potesse essere tormentato dall'odio dopo una cosi bella celebrazione di gioia. Ho subito messo in pratica la richiesta della Madonna e le ho dato la Sua benedizione speciale e materna, supplicando il Padre di restare vicino a lei.... Questo è tutto quello che ho fatto! Maria ha fatto il resto, ha mantenuto la promessa. Nella preghiera che ora risuona nel suo cuore, lei ripete senza saperlo le stesse parole che la Madonna ha pronunciato: "Che il Padre resti vicino a lei, che non la lasci mai più...',Vede, la benedizione della Gospa ha disarmato Satana in lei e il Padre ha potuto manifestarle il suo amore. Che conferma!

FLASH BACK SUL 1991

26 GENNAIO L’Arcivescovo di Spalato, Mons. Franic, celebra la S. Messa a Medjugorje.

18 MARZO Apparizione annuale a Mirjana:

"Cari figli, sono felice che vi siate riuniti così numerosi Desidero che vi raduniate spesso in una

preghiera comune rivolta a mio Figlio. Prima di tutto desidero che offriate preghiere per i miei

figli che non conoscono il mio amore, nè quello di mio Figlio. Aiutateli a conoscere questo

amore. Aiutatemi, come madre di ciascuno di voi. Cari figli, tante volte a Medjugorje vi ho già

invitato alla preghiera; continuerò a farlo perché desidero che apriate i vostri cuori a mio Figlio,

che gli permettiate di entrare in voi e di riempirvi di pace e di amore: permetteteglielo, lasciatelo

entrare! Aiutatelo con le vostre preghiere a diffondere la pace e l'amore a tutti, perché questo è

più che necessario per voi, in questi tempi di lotta contro Satana. Ve lo prometto, figli miei,

pregherà per voi. Aspetto da voi una preghiera più forte e vi invito a diffondere la pace e l'amore

come vi sto chiedendo continuamente da dieci anni qui a Medjugorje. Aiutatemi e io pregherà

mio figlio per voi."

11 APRILE Conferenza dei Vescovi iugoslavi su Medjugorje, dalla quale uscirà il famoso testo

della posizione attuale della Chiesa: pellegrinaggi ufficiali proibiti, pellegrinaggi privati, autorizzati.

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PASQUA Inaugurazione della comunità Cenacolo, di Suor ElvirN che accoglie ex drogati

in vista di una "resurrezione" per mezzo della preghiera, la vita fraterna e il lavoro.

6 GIUGNO pellegrinaggio in incognito della veggente Alfonsina Kibeho (Africa).

25 GIUGNO 10° anniversario delle apparizioni. Folla immensa. La Croazia proclama

l'indipendenza.

26 GIUGNO Comincia la guerra. L’armata federale serba invade I Slovenia e poi la Croazia. Vicka

va in Austria per cura: si: subisce un intervento a un polmone e rimarrà fragile.

LUGLIO Il gruppo di preghiera di Jelena Vasilj si scioglie; Jeler parte per gli USA e va

all'università francescana Steubenville per studiare teologia.

GOSTO Il francescano Padre Jozo Zovko lascia TihaUina; è nominato "guardiano" del Monastero

di Siroki-Brieg. Padre Orec, parroco di Medjugoije, è sostituito da Padre Ivan Landeka.

2 DICEMBRE Ivan ha l'apparizione nella Cattedrale protestante nazionale di Washington, bastione

della Riforma, negli USA. Dicembre: Padre Slavko tiene alla Domus Pacis il suo primo ritiro

"Digiuno e preghiera"; a mezzo di Marija, la Madonna dà un messaggio ai venti giovani

partecipanti: "Carissimi, come mi sarebbe facile fermare la guerra se trovassi tante persone che

pregassero come state pregando voi adesso!"

1992

MESSAGGIO deI 25 Gennaio 1992 . "Cari figli, oggi v'invito a rinnovare la preghiera nelle vostre

fi~migh'e, perché ogni famiglia diventi gioia per mio Figlio Gesù. Perciò, cari figli, pregate e

cercate più tempo per Gesù, e cosi sarete capaci di accettare tutto.' le malattie, le croci anche le

più pesanti. Io sono con voi e desidero prendervi nel mio cuore e proteggervi. Non vi siete, però,

ancora decisi! Perciò, cari figli, vi chiedo di pregare perché, attraverso la preghiera, mi

permettiate di aiutarvi. Cari figlioli miei. pregate perché la preghiera diventi il vostro cibo

quotidiano. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

MARIA FA FALLIRE I PIANI DEI NAZISTI

Eravamo sei figli nella mia famiglia e oggi ognuno, a modo suo, è al servizio della Beata Vergine.

Personalmente mi meraviglio ogni giorno, senza sosta, di essere stata messa qui come una sentinella

a Medjugorje per collaborare con Lei ai suoi piani. Giungendo qui l'avevo avvertita: "Mi hai scelta?

Mi conosci: è a tuo rischio e pericolo!". A dire il vero la mia gioia era profonda e lo è ancora, tanto

più che posso constatare che dopo 8 anni mi tiene ancora qui! Ma so bene che le radici di queste

predilezioni e di queste grazie mariane risalgono spesso a tempo addietro nelle famiglie. Il rosario

in famiglia, che può sembrare pesante in un primo momento, è in realtà una fonte prodigiosamente

feconda di benedizione e di protezione per la discendenza. Come mio fratello Bruno sia scampato

tante volte alla morte resta un mistero: gli altri sono scampati a trappole terribili, come per incanto,

benché non senza sofferenze. Per quanto mi riguarda, se vi potessi raccontare tutto! Lasciatemi

narrare ciò che è successo a mio padre. Era figlio unico e aveva già perso suo padre quando entrò

nella Resistenza nel 1940. La sua cellula comprendeva 10 uomini che, in seguito all'aiuto prestato

ad un aviatore inglese, furono tutti arrestati dalla Gestapo e trasferiti in Germania. Sua madre è

dunque rimasta sola per tre anni senza avere sue notizie. Il regime dei campi di concentramento era

inumano e lei lo sapeva; brillava per la sua immensa fiducia nella Madonna e recitava rosari su

rosari perché suo figlio ritornasse sano e salvo. Un giorno le S.S. avevano obbligato i prigionieri del

Lager di Hinzert a trasportare dei grossi blocchi di pietra da una cava, per ingrandire il campo. Mio

padre era così debole che si reggeva appena in piedi. Aveva scelto un masso piccolo; mentre lo

sollevava, il Kapò si è avventato su di lui ingiuriandolo, e gli ha messo sulle spalle un masso

enorme. Caduta e impossibilità di rialzarsi.... Mio padre ha compreso che era giunta la sua ultima

ora: i cani si sarebbero avventati e le randellate si sarebbero abbattute su di lui... aveva visto tanti

compagni morire così! Nella sua disperazione ha gridato, in un soffio, a Maria: "Aiutami!" Allora,

come se la legge di gravita improvvisamente obbedisse ad un ordine invisibile, il suo masso di

pietra è diventato senza peso! Sembrava un coriandolo! Mio padre ha avuto salva la vita. Un'altra

volta, poco prima che gli americani venissero a liberare il lager di Flossenburg nel 1945, i tedeschi

avevano deciso di uccidere i prigionieri prima di abbandonare il campo e volevano farlo in modo

insolito; le guardie delle S.S. hanno dato ad ognuno un sacchettino d'avena per il viaggio e li hanno

fatti partire in fila indiana. Per strada cadevano dalla debolezza, venivano finiti e poi gettati nella

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fossa. Pochi sono stati gli scampati. Quando doveva partire con il suo sacchetto d'avena, mio

padre si è rivolto di nuovo alla Madonna e ha visto arrivare un Kapò che chiedeva: "Dov'è il

dottore?" Volevano averne uno sottomano in caso di necessità. Mio padre era medico: ha potuto

cosi restare nella sua cella e poco dopo è stato liberato dagli americani. Della sua squadra fu l'unico

sopravvissuto. Lo sento ancora parlare della Beata Vergine a tavola, a casa, quando ero bambina;

aveva un dono incredibile per raccontare le storie e a volte dovevo far finta di andare in cucina a

cercare qualche cosa, per non mostrare le lacrime che mi scendevano dagli occhi. Un'altra storia

molto bella è quella dell'incontro di mio padre con mia madre, il suo primo giorno dopo il ritorno in

Germania, grazie ad un nuovo tiro birbone della Madonna (mia madre aveva consacrato a Maria il

suo futuro marito e pregava per lui senza conoscerlo!). Ora mio padre è entrato nell'eternità e

quando mamma ricorda quel periodo dice: "Grazie Maria, Regina della Pace, per tutto ciò che è

successo da quel momento in poi: Bruno, Emmanuelle, Vincenzo, Eric, Maria Pia, Pascal..." La

Gospa? L’apostolo Giovanni non si era sbagliato a prenderla con sè!

MESSAGGIO del 25 febbraio 1992. "Can figli, oggi v'invito ad avvicinarvi ancora di più a Dio

attraverso la preghiera; solo cosi potrò aiutarvi e proteggervi da ogni attacco satanico. Io sono

con voi e intercedo per voi presso Dio, perché Lui vi protegga; mi sono, però, necessarie le vostre

preghiere e il vostro si. Voi vi perdete facilmente nelle cose materiali e umane, e dimenticate che

Dio é il vostro più grande amico. Perciò, cari figlioli miei, avvicinatevi a Dio, perché Lui vi

protegga e vi preservi da ogni male. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

IL FILM DI MARCELLO

Marcello, un giovane italiano, ha 25 anni. Anche se non è un drogato, ha passato un anno nella

"Comunità Cenacolo" (di Sr. Elvira) dove, attraverso la preghiera e il servizio, ha aiutato gli ex

drogati ad uscirne. Durante un ritiro "Preghiera e digiuno" con R Slavko, vive un'esperienza che

merita attenzione. Il Santissimo Sacramento era esposto nella cappella della Domus Pacis a

Medjugoije e Marcello stava facendo una lunga adorazione. All'improvviso, senza nessuna

iniziativa da parte sua, vede svolgersi davanti agli occhi, con una precisione incredibile, il film della

sua vita: dalla sua infanzia e dal passato emergevano avvenimenti, scene completamente

dimenticate e, dal passato più recente, cose che non aveva mai considerato da quel punto di vista.

Marcello entra in un certo senso nello sguardo stesso di Dio, per rivedere tutta la sua vita. Lo Spirito

gli rivela il vero senso della sua vita e fino a che punto è stato amato e prediletto da Dio fin dalle

origini, anche quando non ne aveva coscienza. Al termine del ritiro di cinque giorni racconta:

c'erano due categorie, le cose buone e quelle cattive. Mi rallegravo per le cose buone ma per quelle

cattive non riuscivo più a essere triste perché il Signore mi mostrava come si fosse servito anche di

quelle per trasformarle in bene ed affidarmi a Lui. Mi ricordavo di questa Parola: "Tutto concorre al

bene di coloro che amano Dio". Anche il male che c'era stato nella mia vita Dio l'aveva utilizzato

per condurmi a Lui ed ero sconvolto nel vedere in quale modo meraviglioso fosse riuscito a

condurmi, sia attraverso il male che il bene. Ho capito che nella vita conta solo l'amore. Marcello

ora è ritornato in Italia. La sua esperienza non è isolata, dato che la Gospa la fa vivere più qui che

altrove. E' come se volesse illustrare, per mezzo di segni viventi, i suoi messaggi sull'amore.: "Che

il vostro unico mezzo sia sempre l'amore", "Pregate con il cuore, digiunate con il cuore", "L’amore

può tutto". Che questi testimoni possano aiutarci a mettere a fuoco l'unico scopo della nostra vita:

l'amore che procede da Dio.

MESSAGGIO del 25 Marzo 1992. "Cari figli, oggi, come non mai prima, v 'invito a vivere i miei

messaggi e a metterli in pratica nella vostra vita. Io sono venuta a voi per aiutarvi, e perciò v'invito

a cambiare vita, perché avete preso un misero cammino: la via della rovina. Quando vi ho detto:

'Convertitevi, pregate, digiunate, riconciliatevi,, avete preso questi messaggi alla leggera. Avete

iniziato a viverli, ma per poi lasciarli, perché... erano difficili. No, cari figli! Quando qualcosa è

buona, occorre perseverare e non pensare: 'Dio non mi vede, non mi ascolta, non mi aiuta. Cosi, vi

siete allontanati da Dio e da me per il vostro misero interesse. Io desideravo fare di voi un 'oasi di

pace, d 'amore e di bontà. Dio desiderava che voi, con il vostro amore e con il Suo aiuto, faceste

miracoli e deste l'esempio; perciò, ecco che cosa vi dico: Satana si prende gioco di voi e delle

vostre anime, e Io non posso aiutarvi, perché siete lontani dal mio cuore. Perciò, pregate e vivete i

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miei messaggi e così vedrete i miracoli dell'amore di Dio nella vostra vita quotidiana.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

E I SEGRETI ?

Tra le molteplici previsioni sull'avvenire che ossessionano tanta gente, c'è solo una cosa sicura al

100%: saremo molto sorpresi da quello che il Signore prepara per tutti noi. A Medjugorje Ivanka è

senza dubbio la veggente che conosce più cose sull'avvenire, dato che Maria le ha fatto scrivere

quaderni interi sull'avvenire del mondo. Anche Vicka è ben informata perché la Gospa le ha

confidato alcune cose nel 1985, dopo averle narrato la Sua vita in parole e immagini. Miijana

conosce la data esatta di ogni segreto, secondo quanto detto da lei a Padre Tomislav Vlasic nel

1983. Spesso mi sono chiesta: perché la Madonna, che di solito è così chiara e così diretta nei suoi

interventi, sente il bisogno di far sapere al mondo che pone dei segreti nel cuore di alcuni ragazzi?

E' abbastanza perspicace per prevedere certe reazioni di curiosita', di agitazione e forse anche di

angoscia. Non poteva dare ai veggenti i segreti senza che noi lo sapessimo? Molti pastori della

Chiesa si trovano a disagio di fronte ai segreti e spesso sulla questione arrivano a un punto morto.

"Se fossi la Gospa, io non avrei..." Si, certo, la Gospa a volte viene a disturbare la nostra azione

pastorale! La Gospa dà dei segreti perché è madre e divinamente madre. I segreti sono un atto di

puro amore materno da parte sua. Tra i messaggi che ci ha preparato, alcuni sono un po' duri da

capire e noi non siamo ancora pronti. Sa che alla parola "segreto" rizziamo le antenne, indaghiamo

sul tempo della rivelazione, diamo una grande importanza al contenuto di queste parole. Quando un

bambino si annoia, non ascolta nessuno e non vuole parlare, basta promettergli un segreto perché i

suoi occhi subito si illuminino; il suo interesse è punto sul vivo e permette l'apertura del dialogo,

così gli si può dire la cosa importantissima che deve sapere: che sia dolce o... chirurgica. Se i

messaggi sono importanti, i segreti si rivelano di un'importanza diversa, riguardano l'interpretazione

del destino dell'uomo e dell'universo. La loro realizzazione può scuotere il mondo come non è mai

successo prima d'ora. I messaggi sono una scuola ma i segreti toccano direttamente il piano di Dio

sull'umanità. Quando Padre Tomislav Vlasic ha chiesto ai veggenti perché la Gospa ha detto:

"Vengo a chiamare il mondo alla conversione per l'ultima volta" e anche "Queste sono le mie

ultime apparizioni sulla terra" gli hanno risposto che non potevano dirgli il perché, altrimenti

avrebbero rivelato qualcosa dei segreti. Dando dei segreti, Maria non è solo divinamente madre, è

anche divinamente regina; i suoi occhi sono fissi nei decreti di Dio, vede molto al di là della nostra

visuale e sa per l'esperienza della sua vita sulla terra, che per Dio non ècosa nuova, nella storia della

salvezza, confidare segreti ad alcuni intimi. Tutti gli innamorati si scambiano segreti e Dio è così

innamorato dell'uomo! l'intimità d'amore con Lui non può che attirare i suoi segreti! A Medjugorje,

come a Fatima, ha scelto un punto d'impatto privilegiato per toccare la nostra terra con la sua

intimità d'amore e questo punto d'impatto passa per i sei veggenti, si estende alla parrocchia e al

mondo. Nel corpo mistico di Cristo se la mano tocca qualcosa, tutte le membra partecipano a questo

contatto. Al mio arrivo a Medjugorje non riuscivo a spiegarmi perché l'idea dei segreti mi

procurasse una gioia così grande, una gioia soprannaturale. Man mano che la mia gioia aumenta,

capisco un piccolissimo frammento del perché. I segreti ci rassicurano! Mostrano che Dio ha ben

salde le cose in mano, che ha il controllo del mondo, che è il Re, il Maestro del tempo e che noi non

siamo orfanelli lasciati alla fatalità assurda degli statistici. C'è un Cuore che dirige il mondo! La mia

sorte è fra le mani di un Re d'Amore! Alcuni segreti parlano di castighi? (come forse il settimo

segreto dato a Mitjana). Anche in questo caso ringrazio perché se sono madre e vedo la vita di mio

figlio minacciata dalla cancrena, gli taglio la gamba per salvargli la vita. Crudeltà mentale? No!

Amore materno in azione! La cancrena, la peste, l'AIDS, la disperazione hanno contaminato la mia

umanità peccatrice, quindi ringrazio Dio di usare la sua misericordia per impedire il male prima che

il mio peccato mi porti alla morte eterna. Non posso che benedire Cristo in croce per il suo

incommensurabile amore, Lui di cui Isaia ha detto: "Il castigo che ci dà lo "shalom" (vedi l'ultima

nota del capitolo maggio dell' anno 1992) si è abbattuto su di lui " (Isaia 53, 5). Dio desidera

dunque il nostro "shalom"! l'idea di un Dio padre fustigatore e un invenzione di Satana. Io non

conosco che Gesù e Gesù crocifisso che si è fatto peccato per liberarmi dal peccato e dalla morte.

Dio è solo Salvatore e il castigo (etimologicamente: correzione di un padre) è ancora una delle sue

trovate per porgere un' ultima ancora di salvezza al figlio che ha preferito il peccato alla Luce.

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Siamo cosi abili a dare scacco alla misericordia divina che qualche volta, per darci lo "shalom",

a Dio resta solo la soluzione del castigo. Tra l'inferno e il castigo... è meglio il castigo. E, dato che

parliamo di castigo, apriamo gli occhi: forse che non ci siamo già dentro in pieno? In quale altra

epoca della storia abbiamo visto giovani e bambini che si suicidano a migliaia, nell'agonia

dell'anima e del cuore, per citare solo questa piaga? Abbiamo già raggiunto i sessanta milioni di

martiri ogni anno. Questo mi ricorda una considerazione di Marta Robin a un sacerdote amico della

nostra Comunità: "La profezia dell'Apocalisse concernente la morte dei due terzi dell'umanità non è

legata a una guerra atomica o ad altre catastrofi, ma a una morte spirituale". La preghiera e il

digiuno possono attenuare o impedire i castighi, come per il settimo segreto a Medjugorje. Il

migliore esempio a questo riguardo è, per me, quello che è successo nel 1947, quando la Francia si

trovava sull'orlo del baratro. I comunisti stavano per prendere il potere; scioperi generali

paralizzavano tutto il Paese. La catastrofe era imminente. Una mattina, a Chateauneuf-deGalaure

(Francia), Padre Finet apre i giornali e il suo morale cade a pezzi, va sotto zero. Era l'8 dicembre.

Va alla "Ferme" per conversare e pregare con Marta Robin, come al solito. Le espone in dettaglio lo

stato allarmante della Francia e conclude:

MESSAGGIO del 25 Aprite 1992. "Cari figli, anche oggi v'invito alla preghiera. Solo con la

preghiera e il digiuno si può fermare la guerra. Perciò, cari figlioli miei, pregate e testimoniate con

la vostra vita che siete miei e che mi appartenete, perché Satana in questi giorni torbidi vuole

sedurre quante più anime possibile. Perciò, v'invito a decidervi per Dio, e Lui vi proteggerà e vi

mostrerà cosa dovete fare e quale via percorrere. Invito tutti coloro che mi hanno detto si a

rinnovare la consacrazione al mio Figlio Gesù, al suo Cuore e a me, in modo che possiamo usarvi

ancor più efficacemente come strumenti di pace in questo mondo senza pace. Mediugorje è per voi

tutti un invito a pregare e anche a vivere i giorni di grazia che Dio vi dà. Perciò, cari figli,

accettate con serietà l'invito alla preghiera. Io sono con voi e lo vostra sofferenza è la mia. Grazie

per aver risposto alla mia chiamata".

LA GUERRA! MAJKO MOJA!

Quella sera... La porta si apre con fracasso facendo entrare nella nostra cappella un'orda spaventata

di donne, bambini, vecchi... E' l'ora di compieta, l'ora in cui l'Inno della sera ci prepara a passare la

notte nella grande pace di Dio, ma urla stridenti e singhiozzi interrompono i nostri canti. In un

lampo i biberon prendono posto accanto ai nostri candelabri, le culle dei bebè urtano le nostre

Bibbie, il pavimento si copre di sacchi di plastica stipati di mille cose raccolte alla rinfusa e, negli

angoli, si stendono coperte per far sedere i vecchi. Due o tre radio, regolate al massimo, secondo

l'abitudine croata, strillano le notizie. E' il 6 aprile 1992, sono le 21,30, scoppia la guerra in Bosnia

Erzegovina. Bisogna far presto. Bernard e Maurice cambiano il loro abito monastico per trasportare

sacchi di sabbia e ostruire tutte le aperture della cantina trasformata in cappella. La gente del

vicinato sa che la nostra cantina è la migliore del quartiere di Bijakovici (non per il vino!), e perciò

vi si rifugiano. Esaminano tutti i casi possibili: - Se le bombe cadono dalla parte sud, è meglio

mettere i bambini da questa parte. - Se i colpi vengono da nord bisogna barricare la porta: ma come

si fa poi a raggiungere i servizi? - Si discute, si litiga un po' alla maniera croata (molto rumore ma

senza male) e tra due cose ci si ricorda della Regina della Pace e si grida: "Majko moja!", Madre

mia. Alcune "baba" sbalordite recitano silenziosamente il rosario. I bambini piccoli, che non

possono capire, sono piuttosto contenti: dormiranno qui tutti insieme, è meglio che a casa, e le

occasioni di gioco si sono moltiplicate per dieci.. Tuffi gli uomini validi hanno già raggiunto le loro

unità di combattimento, alcuni partono per il fronte questa sera stessa. l'angoscia afferra già i cuori

delle mogli e delle madri: "Ritornerà?" Traslochiamo dei materassi per il dormitorio improvvisato e

le madri si stendono con i loro piccoli su un unico materasso, al modo croato. Dettaglio non

premeditato: è una Gospa ortodossa (l'icona della Madre di Dio di Vladimir) che veglia su questo

piccolo mondo terrorizzato da un nemico ortodosso! Profezia vivente della riconciliazione dei figli

di Dio. Nella tarda nottata le campane della Chiesa si mettono a suonare a distesa: è il segnale

dell'allarme aereo. I nostri ospiti ci raccomandano di dòrmire con loro in cantina, tutti allineati per

terra come soldatini. Noi però sistemiamo i materassi sotto la scala del seminterrato, pensando così

di sfuggire al continuo vociare della radio. Dopo una bella notte in bianco e un difficile tentativo di

recitare le lodi fuori dalla nostra-cappella-canùna-dormitorio-rifugio, raccomando ai fratelli di non

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lasciare la casa e filo dai francescani per avere notizie. La situazione è chiara: l'armata federale

nelle mani dei Serbi ha cominciato ad attaccare; non è che il principio, bisogna aspettarsi il peggio.

A trenta chilometri da Medjugorje, Siroki-Brijeg è già sotto le bombe. E trenta chilometri, in aereo,

si percorrono in un attimo. Non si deve uscire di casa. Quelli che hanno vissuto la guerra conoscono

questa esperienza: in un tempo record, bisogna prendere decisioni vitali e molto gravi, con molte

incognite. I neuroni si scontrano nella mia testa ma il mio cuore rimane in una pace profonda e mi

dice che non abbiamo niente di cui avere paura.

MESSAGGIO del 25 Maggio 1992. "Cari figli, anche oggi v 'invito di nuovo alla preghiera,

perché attraverso la preghiera vi avviciniate ancor più a Dio. Io sono con voi e desidero condurvi

tutti sulla via della salvezza che Gesù vi dona. Di giorno in giorno, vi sono sempre più vicina,

anche se non ne siete coscienti e non volete riconoscere che siete poco legati a me con la preghiera.

Quando vengono le prove e i problemi, allora dite: 'Dio, Mamma, dove siete?' Io aspetto solo che

voi mi diate il vostro si per porgerlo a Gesù, perché Egli vi ricolmi della sua Grazia. Perciò, acco-

gliete ancora una volta il mio invito a cominciare di nuovo a pregare, fino a che la preghiera

diventi per voi gioia; allora scoprirete che Dio è Onnipotente nella vostra vita quotidiana. Io sono

con voi e vi aspetto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

IL CREDO DI RABBI MYRIAM.

Quando abitavo a Gerusalemme avevo due cari amici, due Ebrei messianici: Ruven e Beniamino.

Nati da una famiglia ebrea molto osservante avevano abbandonato durante la giovinezza e, dopo

qualche anno di completo paganesimo, Gesù si era loro rivelato quale Messia. Avevano il dente

avvelenato contro la Chiesa (a causa delle vecchi vicende del passato) e per loro i cattolici

riempivano Gerusalemme dei loro usi religiosi, ma in realtà non credevano in Dio. In loro non

trovavano quei "credenti" di cui parlano gli Atti degli Apostoli, ricolmati di Cristo e pronti a tutto

per Lui. Dato che avevano dei cuori retti (veri Israeliti, avrebbe detto Gesù, uomini senza artifici),

hanno deciso di riconciliarsi con i loro peggiori nemici e hanno pregato Gesù di poter incontrare dei

cattolici. La mattina dopo, inciampano su di noi! Ho proposto loro di passare la domenica nella

nostra casa. Non dimenticherò mai il fuoco che è disceso su di noi quel giorno! Come i pellegrini di

Emmaus, affascinati dall'esegesi di Gesù, ascoltavamo i nostri fratelli maggiori nella fede che ci

spiegavano come vedere Gesù il Messia nella Bibbia. I nostri cuori ardevano. La sera è arrivata e

prima di lasciarci, abbiamo pregato insieme un'ultima volta. Una lode straordinaria si èlevata allora

dalle nostre labbra. In questa preghiera filiale sento ancora Beniamino esprimere così la sua gioia: -

Adonai, ti ringrazio per questo incontro meraviglioso con i fratelli cattolici e per tutto l'amore che

hai posto tra noi. Ti ringrazio Padre, mi hai fatto capire che tu doni il tuo Spirito a tutti, perfino ai

cattolici! - Ecco... una bella lezione per diventare umili! - Quale non è stata la mia gioia, qualche

anno più tardi, nello scoprire che la Gospa a Medjugoije insisteva sulla fede, sul fatto che dobbiamo

essere dei credenti veri e quanto le fosse cara, per non dire la preferita, la preghiera del Credo!

Molte nostre parrocchie hanno sfortunatamente sostituito il Credo con canti insipidi che non

proclamano niente della fede. Anche lì la Gospa ci guarisce da questa piaga mortale e da buona, pia

ebrea ci grida: "La cosa più importante è di avere una fede salda" "I sacerdoti devono fortificare la

fede del popolo". Che gioia sentire i francescani di Medjugoije che qualche volta iniziano le loro

omelie con: "Cari fratelli e sorelle, cari credenti!” in un paese ex comunista questo vale oro. Da

noi l'espressione "credo che" significa in realtà "niente è meno sicuro. "Credo che farà bello?", mi

riservo un margine di errore. Sul piano spirituale molti dicono: "Credo in Dio ma non sono

praticante". Spesso questo "credo in Dio" significa "so che Dio esiste, ma non sono praticante

perché il pensiero che Dio esista non ha niente a che vedere con il fatto di cambiare la mia vita.

Ugualmente credo che esista la tale costellazione in cielo... e allora? Cosa cambia nella mia vita?"

Con molto umorismo Padre Slavko paragona quest'uomo a uno che dica: "Sono un fumatore, ma

non fumo mai. Per cogliere la straordinaria attrazione di Maria per il Credo e il suo desiderio

violento di fare di noi dei "credenti", dobbiamo condividere con Lei il senso profondo, vero, biblico

della parola "credo" in ebraico: ani maamin. Nella Bibbia le parole più spirituali, le più divine, sono

prese dalla realtà più concreta e più incarnata della creazione, il che conferisce alla nostra religione

giudaico-cristiana il senso profondo dell'Incarnazione. Ani maamin non vuol dire "so che esiste";

vuol dire "aderisco". Si tratta di un'azione fisica ben reale: mi incollo a questo, faccio corpo con

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questo come un autoadesivo si attacca al vetro della mia macchina. Se incollo l'adesivo "Io amo

Medjugorje", questo mi segue ovunque io vada, non si può guardare l'auto senza vedere l'adesivo! E

per scollarlo...! Se dico "credo in Gesù" vuoi dire che aderisco a Lui con tutto il mio essere, mi

"incollo" a Lui e a tutta la sua realtà, faccio corpo con lui, sono dove lui è, vado dove lui va, mi

prendo le pietre se lo lapidano, ricevo i baci se lo baciano, in poche parole sono UNO con lui. Se la

mia fede è salda (se la colla è buona) niente mi potrà separare da lui. Se la mia fede è incerta (se la

colla è cattiva) allora, alla minima prova, alla minima violenza, l'adesione cede, prendo le distanze e

vagabondo da solo. Allora siamo lontani da questa falsa interpretazione della parola "fede" che

consisterebbe in un pensiero (buono) che Dio esiste. La cultura greco-latina ha razionalizzato;

dobbiamo tornare alla sorgente della rivelazione biblica e all'essenza dell'Incarnazione. perché

anche Satana sa che Dio esiste, lo sa anche meglio di noi, non ne ha alcun dubbio. Però Satana non

crede in Dio, Satana non è un credente ma, al contrario, è il perfetto prototipo del non credente:

colui che non aderisce, colui che è "scollato" da Dio per sempre. I cristiani non dicono "credo in

Satana" ma "so che Satana esiste", perché non è il caso di aderire a Satana. In questo processo di

adesione, la colla è naturalmente la grazia ma, per ottenere una buona colla, non c'è che la preghiera

"Pregate per avere una fede salda" ci dice Maria, Nel Credo non affermo solo "credo in Dio", dico

anche che credo agli altri misteri della vita di Gesù, alle diverse funzioni dello Spirito Santo, alla

resurrezione dei morti, ecc. Quello che meraviglia la Gospa quando i credenti pregano il Credo, è la

potenza creatrice, trasformante e vivificante di questa professione di fede. Ancora, ci riferiamo a

quello che Lei ha imparato sulle ginocchia di San Gioacchino e di Sant'Anna: quando un credente

professa con le labbra una verità di fede, questa verità si fortifica in lui, vive in lui, si attua e diventa

reale. Così ogni volta che io professo con tutto il cuore "credo alla resurrezione" è tutta la verità

della Resurrezione che si svela in me e io divento un po' più resuscitato in Cristo. No, non recito un

vecchio libro di storia! Vivo la Resurrezione! Se dico "credo nello Spirito Santo", permetto allo

Spirito di svelare in me concretamente tutti i suoi doni. Un giorno ho chiesto a Vicka: - Secondo te,

perché la Gospa ama così tanto il Credo? Ha fatto un respiro profondo, il suo sguardo è cambiato,

vedevo che voleva comunicarmi un tesoro inestimabile ma non trovava parole abbastanza belle. Ha

finito per dirmi: - Nel Credo! Se tu vedessi! Il Padre è vivo! Gesù è vivo! Lo Spirito è vivo! - Non

aveva in bocca che questa parola: "VIVO!" Grazie Maria di Nazareth, sei un buon rabbino.

MESSAGGIO del 25 Giugno 1992. XI° Anniversario delle apparizioni. “Cari figli, oggi sono

felice, anche se nel mio Cuore c'è un pò di tristezza per tutti coloro che hanno iniziato questo

cammino e poi l'hanno abbandonato. La mia presenza qui è dunque per guidarvi sul nuovo

cammino, il cammino della salvezza. Percio, v invito, di giorno in giorno, alla conversione. Ma se

non pregate, non potete dire che vi convertite. Io prego per voi e intercedo presso Dio, perché ci sia

la pace, prima nei vostri cuori e poi anche intorno a voi: che Dio sia la vostra pace! Grazie per

aver risposto alla mia chiamata".

I CAF'FE' DEL LAGO Dl COMO

Monza, 16 luglio 1988, festa di Nostra Signora del Monte Carmelo. Presso alcuni amici italiani (fra

i quali Paolo che diventerà suo marito), Marija vede la Gospa che appare tutta risplendente di gioia.

T. è vicino a lei e si rende conto dell'eccezionale grazia di questa apparizione: sta succedendo

qualcosa! Ma lascio raccontare a T.: - Marija ci ha detto che la Gospa ha pregato a lungo su di noi

(eravamo in sei o sette), dando a ciascuno la sua benedizione speciale e materna. Poi ha dato un

messaggio: "Questa sera cari figli vi dò una benedizione speciale e vi chiedo di uscire per dare

questa benedizione a tutti quelli che incontrerete. Andate in luoghi affollati, dove la gente si

raduna... Dovevamo quindi cercare la folla! Ricordo che ci sentivamo come apostoli mandati in

missione e la nostra gioia era al colmo. Ci siamo chiesti: "Dove dobbiamo andare?" "Dove

troveremo molta gente?" Qualcuno ha suggerito le rive del Lago di Como; così in un momento, in

macchina, siamo arrivati alle terrazze dei caffè, pieni di vacanzieri che sorseggiavano la loro

grappa, fra due gelati. Immaginatevi, una caldissima serata d'estate, tutti quei caffè in fila, gli

ombrelloni, gli innamorati ai tavolini, gente che passeggiava e turisti che gironzolavano nei loro

abiti estivi... Bisognava mettere a punto un piano per poterli benedire tutti senza eccezioni. Allora ci

siamo messi in fila con le braccia tese, in modo che le nostre dita si toccassero, e abbiamo

camminato così. Ciascuno era incaricato di coprire lo spazio da una certa angolazione, in modo che

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nessuno potesse sfuggire al nostro sguardo e perciò alla nostra benedizione. Avresti dovuto

vederci! Eravamo cisì ricolmi della benedizione che avremmo voluto trasmetterla a tutti, a qua-

lunque costo. Qualche volta dovevamo rallentare e quasi fermarci, tanto la folla era compatta, per

poter avere il tempo di guardare ciascuno e benedirlo mettendoci tutto il nostro cuore, tutto il nostro

amore. Così abbiamo fatto un lungo giro in riva allago. Ma al ritorno, con grandissima nostra

sorpresa, abbiamo constatato che non c'erano quasi più persone, dove eravamo passati noi prima. I

caffè erano deserti, le sedie vuote! I camerieri stupiti andavano e venivano sulle terrazze. Abituati in

effetti a servire una moltitudine di clienti fino alle due o alle tre del mattino, si chiedevano l'un

l'altro: "Sono solo le undici e tutti se ne sono andati! Cos'è successo? Dov'è andata la gente?" Anche

noi non sapevamo dove fossero andati. Sapevamo solo una cosa: avevamo dato a tutti loro la

benedizione speciale e materna della Madonna. Sapevamo che avrebbe fatto qualcosa nei loro cuori,

ma non capivamo che cosa nè perché avessero lasciato i caffè! Il giorno dopo Marija ha espresso

alla Madonna il suo e il nostro stupore. Questo mi ha ricordato la scena in cui gli apostoli

ritornavano dalla loro missione e raccontavano a Gesù le cose incredibili che avevano visto. La

Gospa pazientemente ci ha incoraggiati ogni giorno di più a benedire e a continuare con lei su

questo cammino. Era un'epoca... molto particolare! - Poi T. continua il suo racconto e spiega come

lei ha capito e vive la benedizione speciale e materna di Maria: - Marija ci ha precisato che bisogna

fare una distinzione e che la benedizione dei sacerdoti è più grande. Le mani del sacerdote hanno

ricevuto la sacra unzione e la loro benedizione fa cadere molte grazie dal cielo. La Gospa le ha detto

un giorno: "Se i sacerdoti sapessero quello che danno a una persona quando la benedicono, se

potessero vederlo, benedirebbero continuamente". La benedizione speciale e materna di Maria è un

dono, un dono gratuito, un dono di Dio che passa da lei quale madre. E' un dono veramente

materno. Per esempio, quando benedico i miei nemici (Gesù l'ha chiesto a tutti) con questa

benedizione di Maria, Lei mi aiuta ad amare questi nemici con un cuore materno, con il suo cuore.

Questa benedizione donata dalla Gospa non può traboccare che da un cuore colmo. Trabocca dal

mio desiderio di condividere, ed è condividendolo che scopro il tenore di questo dono, come nella

mia esperienza con il satanista sul Krizevac. Con questa benedizione ho qualcosa da donare,

qualcosa della Regina della Pace. Ho ricevuto, dunque un dono. Marija ci ha detto che questo dono

è così grande che non lo si può rinchiudere in una parola. E' una realtà misteriosa che la Gospa

rivela poco a poco e svela con tocchi leggeri. Qualche volta mi chiedono: "Come posso ottenere

questa benedizione? Devo incontrare qualcuno che l'ha ricevuta a Medjugorje?" E' una domanda

sbagliata, perché la Gospa ha dato questa benedizione a tutti, nel suo messaggio per il mondo.

Coloro che vivono i messaggi hanno questo regalo e possono trasmetterlo agli altri. La domanda

giusta è: "Dò tutto quello che ho ricevuto?" La Gospa non mi dà un regalo perché serva giusto a

decorare camera mia; mi dona uno strumento di lavoro, una sua soluzione che risolve problemi per i

quali, umanamente, non sembra che ci sia soluzione. Questo dono è parte di un tutto; per coloro che

vogliono seguire la scuola della Gospa, questa benedizione porta il loro cuore nel dinamismo

dell'amore. E' il contrario dell'idea di ottenere qualcosa in vista di un arricchimento personale, (o

peggio: avere un potere sugli altri). Prima che la Madonna facesse questo dono al mondo, ha voluto

prepararci nel gruppo di preghiera e farcelo sperimentare per qualche mese; questo è proprio il suo

modo di agire: ha spiegato a Marija che attraverso questa benedizione speciale e materna il Padre

Celeste si faceva un dovere, s'impegnava lui stesso di stare in modo specialissimo, presso la persona

per aiutarla ogni giorno nella conversione, e questo fino alla morte. Sicuramente il Padre è sempre

con i suoi figli, ma si tratta di un surplus gratuito, ottenuto da Maria. Ci raccomanda di parlare di

questa benedizione e di trasmetterla con amore solamente alle persone che sono già impegnate sul

cammino della fede; alle altre noi dobbiamo trasmetterla silénziosamente. Questa benedizione ha un

legame con il sacerdozio regale dei fedeli, ricevuto con il battesimo. Se i laici capissero la

grandezza del loro sacerdozio! La Gospa ci insegna a viverlo. A vivere! A Medjugorje vuole svelare

tutto questo straordinario capitale di grazie che non possiamo più nascondere negli armadi. Il

mondo ha bisogno di persone che benedicono! - Per esempio quando sono nel metro - aggiunge T.,

benedico tutti; e sebbene sia timida e piuttosto riservata, la gente viene da me per parlarmi, per

aprirmi il cuore. Si è ancora molto lontani dal comprendere la portata di questa benedizione... - Da

parte mia, grazie alla testimonianza di T., ho capito quello che mi è successo durante i primi mesi a

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Medjugoije. Ero arrivata dotata di un'ignoranza a tutta prova per quanto riguarda gli "usi e

costumi" della Gospa e ho deciso di passare la maggior parte del mio tempo sul Podbrdo per

pregare e approfondire il mio amore per lei. Ma avevo un bel cercare di pregare lei, era sempre

un'altra preghiera che mi veniva dal cuore, e per delle ore : "Padre ti ringrazio per il dono della

vita". Il Padre, sempre il Padre... era bellissimo essere in compagnia del Padre, ma mi vergognavo

un po' di fronte a Maria e le dicevo: "Non volermene, ho passato tutto il tempo con il Padre, ma non

è che non ti voglia bene...". Ora vedo chiaramente: la deviazione veniva da lei! In effetti, poco

tempo dopo il mio arrivo, la Gospa aveva donato di nuovo la sua benedizione speciale e materna il

25 dicembre 1989. Risultato: mi aveva proprio preso sulle ginocchia per mostrarmi il Padre... Sia

benedetta!

MESSAGGIO del 25 LUGLIO 1992. "Cari figli anche oggi v'invito tutti, di nuovo, alla preghiera,

ad una preghiera gioiosa, perché in questi giorni tristi nessuno di voi senta tristezza quando prega,

ma la gioia dell'incontro con Dio, suo Creatore. Pregate, figlioli, per poter essermi più vicini e

sentire, tramite la preghiera, ciò che Io desidero da voi. Io sono con voi ed ogni giorno vi benedico

con la mia materna benedizione, perché il Signore vi riempia dell'abbondanza della sua Grazia per

la vostra vita quotidiana. Ringraziate Dio per il dono che Io posso essere con voi, perché vi dico:

questa è una grande grazia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

LA CASSAFORTE DELLA BANCA “DANAS"

DANAS? Questa parola significa "oggi" in croato. Sembra una cosa da niente, eppure! Questa

parolina da sola nasconde una delle piùpotenti sorgenti di guarigione offerte dalla Gospa al nostro

mondo senza pace. La sera del 25 Padre Slavko, ogni mese, riunisce persone di lingua diversa per

tradurre il messaggio. Padre Slavko batte a macchina il messaggio ricevuto da Marija in croato, poi

cominciano le traduzioni. Prima ancora di conoscere il testo del messaggio, prendo un foglio e

scrivo in francese: "Cari figli, oggi...". Questo inizio non è mai sbagliato (o quasi) : La Gospa dice

"Draga djeco, danas..." perché questo ritornello? "Oggi" è il suo terreno d'azione, il suo centro di

gravità, il suo punto d'impatto, il suo quartier genera-le... E' li dove tutto avviene e tutto ricomincia.

"Oggi" potrebbe essere il nome di una banca, ma una banca eccezionale che funziona nel modo

seguente: i capitali di questa banca sono forniti da Dio, a volontà; i fondi sono illimitati: Colui che

chiede un tanto per i suoi bisogni, riceverà quel tanto, un altro che domanderà il doppio, riceverà il

doppio e così via. La banca dei sogni! Più fondi si prelevano più il nostro capitale aumenta! Questa

banca però ha una regola fissa: si può prelevare solo oggi e bisogna andarci di persona. Non si può

dire: "Datemi quanto mi dovevate ieri" perché quello che riguarda "Ieri" è cancellato dalla memoria

dei computers. Non si può nemmeno prelevare un acconto sul tesoro di domani perché i computers

informano "Domani: dati sconosciuti". Così flinziona il cuore di Dio e di Maria. Se oggi io non

attingo a piene mani, mi condanno alla miseria. Gran parte de!la nostra società soffre di due

malattie che qualche volta diventano psicosi; queste malattie si chiamano "ieri" e "domani".

Irretiscono l'anima molto sottilmente, la paralizzano poco a poco, fino a soffocarla. Per avere la

vita, è aperto solo lo sportello "oggi . Gli sportelli "ieri" e "domani" brillano per la loro assenza. E'

facile scoprire queste due malattie perché la vittima ne esprime i sintomi caratteristici: "Magari

pregherò domani". (Comunicazione con Dio = 0) "La mia morte? Non è per domani, ho il tempo di

pensarci. ..(Vigilanza = 0) "Ho già dato ieri a un povero; non serve che ripassi oggi!" (Carità = 0)

"Ieri mio marito mi ha ingannato; non andrà in paradiso!"(Misericordia=0) "Domani, comunque,

finirà con una guerra!"(Pace del cuore = 0) "In ogni modo è andata male ieri, non vedo perché

dovrebbe andar bene oggi"(Speranza=0) Questi malati si fissano mortalmente nella "Trappola di

ieri o si lasciano andare nel vento, "dell' illusione del domani". Muoiono di fame e di sete, muoiono

di vuoto, si suicidano a migliaia a causa delle loro crisi di vuoto, mentre le Banca Danas è aperta

per loro giorno e notte! Perché la grazia mi è donata oggi, è oggi che tocca, raggiunge e salva la

realtà della mia vita. Oggi non ho la grazia per domani e non posso conservare la grazia di len.

Molti giornali, prestando le loro pagine ai profeti di sventura, fanno un lavoro criminale: seminano

la paura nei cuori. La paura è un sintomo della psicosi "domani". I clienti di questa grande banca

"oggi" che è il cuore di Dio, si riconoscono da un solo sintomo: "amore". Se amo non c'è posto nel

mio cuore per la paura. Per di più amando, preparo il flituro, lo cambio, costruisco la vera sicurezza

per la mia famiglia. Sono ancorato alla realtà, non volo come Peter Pan. Oggi è la sorgente più

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straordinaria di ricchezze e di sorprese che conosca. Se sono in ascolto per captare la grazia

di oggi, Dio, folle di gioia, mi rivela il progetto unico che ha per il momento presente. Una delle

migliori e più fedeli clienti della banca Danas è la mia amica Karen, che si è formata da tanto tempo

alla scuola della Gospa. Un giorno è invitata negli USA per parlare di Medjugorje a decine di

parrocchie. La Gospa le ha fatto capire che doveva farlo, e lei ha accettato con molta paura perché

la sua natura molto timida le sembra un ostacolo insormontabile. In una chiesa di Boston, prega in

un banco prima di prendere la parola. Supplica Maria: "Trova qualcun altro, io non posso!" Una

sconosciuta le batte sulla spalla: - Signorina, pregavo dietro a lei e non la conosco, ma Gesù mi ha

detto questo per lei: "Non preoccuparti delle parole che dovrai dire, sarò con te. Apri la bocca e ti

metterò davanti agli occhi le parole che sono destinate a questa assemblea, una dopo l'altra". - Così

è successo. Karen è salita tutta tremante al microfono e ha visto svolgersi davanti agli occhi una

specie di pergamena. Leggeva una frase, 4imenticava quello che aveva appena letto e non sapeva

quello che avrebbe letto il minuto seguente. Era legata all'attimo presente. Quella sera l'assemblea si

è congratulata con lei per aver così ben preparato il suo discorso, che aveva sconvolto moltissimi

cuori. Una bella lezione di abbandono in Dio! Un'altra sera è salita di nuovo al microfono con la

testa così vuota che non si ricordava nemmeno dei cinque punti di Medjugorje. Aveva però fiducia,

Maria aveva certamente una parola per la folla molto numerosa che si era riunita. Arrivata al

microfono, mutismo totale, profondo silenzio. Non le viene neanche una parola. In pace, aspetta. La

folla invece, si chiede cosa stia succedendo, comincia a mormorare e ad agitarsi... Cinque minuti di

silenzio per gli americani rasentano l'impossibilità ontologica! Karen dice a Maria: - Madre! se non

hai niente da dire loro è scelta tua. Dimmi se devo restare ancora a lungo davanti a questo

microfono. - Poi sente la sua stessa voce chiedere alla gente: - Ci sono dei preti fra voi? - Si alzano

quindici mani. - Venite qui, vi prego - dice ai preti. I quindici sacerdoti arrivano. - Madre! Che cosa

ne faccio adesso?- supplica nel suo cuore. La folla è in attesa di quello che succederà. Questa Karen

di Medjugorje ha la testa "OK?" Allora una parola esce dalla bocca di Karen, l'ultima che avrebbe

voluto dire: - La Gospa non può parlarvi questa sera. Ci sono troppi peccati qui. Non potete sentire

la sua voce. Dovete prima confessarvi ! - Aveva solo quaranta minuti per parlare. Erano le 19,30.

Questi minuti sono stati utilizzati per dire solo due parole: "Conversione e confessione": le ha

spiegate nella potenza dello Spirito. Poi è partita. Il giorno dopo il parroco di quella chiesa, tutto

sconvolto, le ha detto: - Karen, sa che questa notte all'una eravamo ancora lì? I quindici sacerdoti

hanno confessato per più di cinque ore. Non so cosa sia successo a questa gente, la maggioranza

non si confessava da venti, trenta, quarant'anni; bisognava vedere i pesci che la Gospa ci ha

mandato! - Quella notte centinaia di peccatori, venuti Ùer la maggior parte per curiosità, sono

tornati a casa loro giustificati, raggianti di avere ritrovato il loro Salvatore. Un solo cuoricino aveva

molto semplicemente attinto la sua parte alla Banca Danas; e per tutti c'erano stati tesori inattesi.

MESSAGGIO del 25 Agosto 1992. "Cari figli, oggi desidero dirvi che Io vi amo. Vi amo con il

mio materno amore e v'invito ad aprirvi completamente a me, perché Io possa, attraverso voi,

convertire e salvare il mondo, in cui vi sono molti peccati e tante cose che non sono buone. Perciò,

cari figlioli miei, apritevi completamente a me, perché io possa sempre più guidare tutti voi verso

quell'indicibile amore di Dio Creatore, che si rivela, di giorno in giorno, a voi. Io sono con voi e

desidero rivelarvi e mostrarvi il Dio che vi ama. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

TUTTI VOI SENTIRETE IL MIO AMORE

Tra le guide di lingua inglese, Philip è un vero dono. Giovane, cordiale, gioioso, ha l'arte di

introdurre i pellegrini nelle profondità del cuore di Maria. Lungi dal fare il suo lavoro, vive questo

lavoro come una vocazione e consacra tanta energia a pregare per i suoi protetti quanta ne usa a

guidarli. Testimone privilegiato di migliaia di fioretti, ha moltissime storie da raccontare. Un

giorno, questo araldo della Gospa mentre percorreva i Champs-Elisées (chiamo così la strada dove

si trovano l'uno vicino all'altro agenzie, boutiques e ristoranti!), inciampa in due coppie di americani

seduti a un bar, con l'aria triste. Credendo di riconoscere in loro dei pellegrini conosciuti

precedentemente, fa loro un cenno attraverso il vetro e entra. Il calore dell'ambiente lo rincuora

perché fuori fa un tempo cane, un freddo da lupi accompagnato da una pioggia battente. Altro che

depressione! - Non mi riconoscete? Non eravate in uno dei miei grupPi di qualche anno fa? - - No,

veniamo per la prima volta e siamo solo di passaggio per un'ora o due. Andiamo in vacanza sulla

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costa. - - Comunque avete potuto vedere qualcosa? - Uno dei mariti, il più arcigno dei

quattro, risponde con amarezza e un tantino di sarcasmo. - No, niente! - - Giusto un giretto in chiesa

- aggiunge sua moglie con aria impacciata. A dire il vero, i due uomini erano venuti controvoglia

per accompagnare le mogli che avevano sentito parlare di Medjugoije in America e che volevano

fare una visitina. Philip capisce che li sotto si nasconde un grosso problema e gli piange il cuore a

lasciarli ripartire così, senza che abbiano gustato la grazia straordinaria di questo luogo. -

Ripartiamo subito - rincara l'uomo. - Ma lei come ha fatto a finire qui? - Gospa, fai qualcosa... e alla

svelta! prega Philip nel suo cuore. - Se volete potrei portarvi a vedere uno dei veggenti, Marija o

Vicka. Là potrete sentire l'essenziale di quel che avviene qui, con la Madonna, e certamente

pregheranno un po' su di voi... - Super! Rispondono gentilmente le due donne mentre i loro mariti

borbottano un "bah..." in tono abbattuto. Ma le signore hanno partita vinta e si chiamano due taxi

per andare a Bijakovici, il villaggio dei veggenti. Nel taxi Philip approfitta per parlare un minimo

dei fatti di Medjugorje, dato che ignorano tutto. Ma subito il suo slancio è interrotto dalla domanda

di uno dei due uomini: - Vedo che lei porta un busto, ha dei problemi di schiena? - Si, ho avuto un

grave incidente d'auto. Una parte della mia colonna vertebrale è stata schiacciata e un anno fa ho

dovuto subire un intervento. E' già un miracolo che io possa camminare! - Arrivano alla casa di

Marija: non c'è; alla casa di Vicka: non c'è nemmeno lei. Philip allora propone di andare alla Croce

blu, dove Maria è apparsa molte volte. La pioggia è diventata un diluvio e i sentierini che solcano la

collina del Podbrdo ora assomigliano a ruscelli. Tutto invita a una filga precipitosa! Bagnati fino al

midollo dalla pioggia glaciale i nostri amici arrivano alla Croce blu. Philip legge loro un messaggio

della Madonna e propone di recitare una decina di rosario prima di ripartire. - Perché - dice - non è

per caso che siete venuti qui! Questo è un posto speciale! Dopo la breve preghiera, Philip

suggerisce loro di restare ancora un poco mentre lui li aspetta in uno dei taxi; infatti i pellegrini

desiderano pregare per le loro intenzioni con una certa intimità, oppure amano raccogliersi in

solitudine sui luoghi delle apparizioni. Philip, dunque, ridiscende solo verso il taxi. Là aspetta...,

aspetta.... Passano venti minuti e questo è proprio anormale, vista la mancanza totale d'entusiasmo

di quella gente, visto il freddo e la terribile pioggia che non finisce mai. Finalmente arrivano le due

donne che si siedono in silenzio nel taxi: sono in lacrime. I mariti arrivano poco dopo e il più

arcigno è anche lui in lacrime. Nel taxi nessuno parla, ma si usano molto i fazzoletti. Philip capisce

che dev'essere successa una cosa importante e il suo cuore freme di speranza per quei poveretti così

infelici. In fretta arrivano all'albergo; scendono. Al momento del commiato uno degli uomini toglie

di tasca un grosso fascio di dollari. - Prenda, - dice con voce spenta - Si, si, prenda, è per lei! Philip

rifiuta e riparte con le tasche vuote ma il cuore pieno di preghiera e di speranza. Fra qualche minuto

i quattro americani ripartiranno per la costa, ma Medjugorje li avrà comunque toccati in qualche

modo. Grazie cara Gospa! Con sua grande meraviglia, chi vede la sera sul sagrato della chiesa? I

suoi americani! Si sono decisi a rimanere! Una grande gioia lo invade, ma la discrezione lo trattiene

dall'andare a cercarli per chiedere loro cosa sia successo. Tre giorni dopo, mentre Philip si trova

all'aeroporto di Spaiato, per occuparsi di un gruppo di pellegrini in partenza, incontra di nuovo i

suoi quattro americani che ripartono per tornare a casa. Là, approfittando della lunga attesa "l'ar-

cigno" apre il suo cuore a Philip. Chiama sua moglie e tutti e due si sprofondano in ringraziamenti a

Philip. - Quel che ci è successo è troppo grandioso perché non lo racconti a lei. Proprio un anno fa,

il nostro figlio maggiore è morto in un incidente d'auto: aveva ventidue anni, la sua spina dorsale si

è rotta all'altezza della nuca ed è morto sul colpo. Vedendo che si avvicinava il primo anniversario

della sua morte, abbiamo deciso, mia moglie ed io, di andare lontano, molto lontano da casa per

passare quel giorno in un ambiente completamente diverso. Quel giorno ci siamo ritrovati a

Medjugoije! Lei ricorda il tempo orribile che c'era... Un tempo da restare in casa a girarsi i pollici!

Quando lei è venuto a salutarci, siamo rimasti colpiti dalla sua somiglianza con nostro figlio: lei ha

tanti punti in comune con lui, la stessa età, lo stesso viso e poi lei ha un busto per sostenere la

schiena.. Vedendola, siamo stati sommersi da ricordi tanto dolorosi! Sua moglie aggiunge: - Devo

dirle, Philip, che mio marito aveva abbandonato la Chiesa e ogni pratica religiosa dopo l'incidente

di nostro figlio. Via la fede! Dio... finito! Proibito parlare in famiglia di nostro figlio: non si doveva

nemmeno più nominare il suo nome. Mio marito aveva fatto sparire tutte le sue cose. Non doveva

esserci nessun oggetto ricordo, bisognava fare tavola rasa di lui, come se non fosse mai esistito. - Il

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marito riprende la parola: - Sa, Philip, non sono un uomo di preghiera ma alla Croce blu, mentre

lei pregava a qualche metro da me, ho sentito qualcuno alle spalle che mi toccava la schiena.

Sorpreso, mi sono girato e non ho visto nessuno. Ho dato la colpa di questa sensazione alla pioggia.

Ho sentito di nuovo delle mani che si posavano sulle mie spalle ma questa volta ho sentito che un

immenso e delizioso calore m'invadeva... eppure lei ricorda che freddo facesse...! Il calore era

assolutamente inspiegabile! Ma quello che mi ha sconvolto di più è la pace che è entrata in me. Una

pace che non avevo mai sentito in tutta la mia vita, non posso proprio descriverla! Allora ho

cominciato a piangere, ma a piangere...! Poi anche mia moglie ha cominciato a piangere. Sapevamo

benissimo perché piangevamo, lei aveva capito subito. Dopo la preghiera abbiamo deciso di restare

ancora un giorno. Abbiamo passato quasi l'intera nottata a parlare di nostro figlio: tutte le

proibizioni, tutti i blocchi sono saltati! Abbiamo parlato di Dio , della religione, di Medjugorje...

non potevamo fermarci! Si figuri che da un anno è la prima volta che siamo riusciti a parlare

insieme di nostro figlio. Ritornati alla costa, che non aveva più alcun interesse per noi, abbiamo

scoperto una cappellina dove abbiamo potuto assistere alla messa. Volevamo approfondire la grazia

ricevuta a Medjugorje prima di ritornare a casa. Philip non credeva alle sue orecchie! I loro visi

parlavano ancor di più dell'entusiasmo delle loro parole. Dopo averli lasciati, vola letteralmente

sulla strada, vola di gioia! La storia finisce qui? Per niente. La coppia ha accolto Philip a casa sua

circa diciotto mesi dopo, là ha appreso numerosi dettagli sull'incredibile grazia di Medjugorje che

aveva salvato la loro famiglia dalla distruzione. Dalla madre è venuto a sapere che prima di

Medjugorje suo marito aveva avuto guai molto seri. - Per esempio, - confida lei - aveva collere

incontrollabili, faceva scenate tremende in pubblico... a un punto tale che i figli si sono ribellati al

padre. Non so dirvi quanto abbiamo sofferto. Il nostro matrimonio era a pezzi... Il peggio è che

doveva entrare in un ospedale psichiatrico dopo questo viaggio e lo psichiatra era molto pessimista.

- Le "mani" che avevano toccato le spalle del padre, gli avevano toccato anche il cuore, l'anima e lo

spirito e avevano tagliato la disperazione alla radice. Non si parlava più di psicoterapia nè di

psichiatra. Dopo l'episodio della Croce blu la sua vita è cambiata: si è riconciliato con la Chiesa e ha

ricominciato ad assistere alla messa con assiduità; i suoi figli hanno ritrovato il padre che era prima

e anche meglio. Philip ha trovato un uomo completamente trasformato, aperto, amabile, gioviale

che parlava con pace di suo figlio, dell'incidente, della fede in Dio. Aveva venduto il suo "business"

e consacrato la vita alla famiglia, stava vicino alla moglie e approfondiva ogni giorno di più la

scoperta della fede, a un plinto tale che il suo figlio minore sta preparando un nuovo pellegrinaggio

a Medjugorje con tutta la famiglia. - La Gospa sapeva di non aver più di venti minuti per toccare il

suo cuore - spiega Philip. - Ha agito in modo così delicato e nello stesso tempo così potente!

Doveva mantenere la sua parola, perché qui Lei ha detto: "Tutti voi sentirete il mio amore".- MESSAGGIO del 25 Settembre 1992. "Cari figli, anche oggi desidero dirvi: Io sono con voi anche

in questi giorni inquieti, nei quali Satana vuole distruggere tutto quello che Io e mio Figlio Gesù

stiamo costruendo. Egli principalmente vuole rovinare le vostre anime e condurvi il più lontano

possibile dalla vita cristiana e dai Comandamenti che la Chiesa vi chiama a vivere. Satana vuole

distruggere tutto quello che è santo in voi ed attorno a voi. Perciò, figlio-li, pregate, pregate,

pregate per poter comprendere tutto quello che Dio vi dà attraverso le mie venute. Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

LA SIGNORA CHE AVEVA DEI POTERI

Anche se la Chiesa è strapiena, tutti hanno notato la signora in quinta fila che non smette di bagnare

i suoi kleenex e che fatica a trattenere i singhiozzi. Tutto è cominciato questa mattina da Padre Jozo

e da allora è inconsolabile. All'uscita dalla Messa mi prende per il braccio e mi supplica di aiutarla.

Le chiedo: - Che cosa l'ha messa in questo stato? - - Questa mattina, da Padre Jozo, ho ricevuto un

vero schiaffo, sono profondamente ferita e non riesco a capire che cosa sia successo... I singhiozzi

la scuotono, fa fatica a finire le frasi: il suo viso scomposto esprime una vera e propria disperazione.

- Certamente Dio mi ha rifiutato! - Cerco di farle delle domande obiettive e scopro come si sono

svolti i fatti. Quella mattina con il suo gruppo di pellegrini Karine è andata da Padre Jozo per

ascoltarlo e ricevere la sua benedizione. Durante la conferenza, è afferrata dalla forza e dall'unzione

delle parole che sente, ciò le conferma la sua convinzione. Padre Jozo è un essere eccezionale, forse

un santo. Allora non aspetta altro che questa famosa benedizione che dà ai pellegrini. Così, la donna

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riceverà qualche cosa, e d'altra parte se è venuta a Medjugorje è soprattutto per ricevere

l'imposizione delle mani di Padre Jozo. Il resto conta poco. I pellegrini si mettono in fila lungo il

viale e Karine osserva Padre Jozo che si ferma davanti a loro e li benedice a due a due posando le

mani sulle loro teste. Piano piano mormora preghiere con aria concentrata. Karine sta in mezzo alla

fila, ci siamo, presto è il suo turno e il suo cuore giubila. Ma avviene un dramma inspiegabile: dopo

aver benedetto i suoi vicini di destra, Padre Jozo l'ignora totalmente e va a benedire i suoi due vicini

di sinistra, saltandola. Karine è disfatta. Non l'ha nemmeno guardata. Tutto il suo essere vacilla per

lo shoc, ma mentre Padre Jozo si allontana per benedire il resto del gruppo, ha l'idea di cambiare

posto e di andare a inserirsi nell'ultima parte della fila, là dove il Padre non è ancora passato. Ma di

nuovo avviene la stessa cosa, Padre Jozo passa ostentatamente oltre e benedice i suoi vicini senza

prestarle la minima attenzione. - Da quel momento, suora, sono disperata. Se veramente Padre Jozo

è un santo, allora Dio mi ha rifiutata... Ma mi dica, lei che lo conosce così bene, gli succede qualche

volta di rifiutare la benedizione a qualcuno? - - No! Oppure è estremamente raro, per casi molto

parti-colari...Allora mi ricordo il caso di un uomo al quale Padre Jozo aveva rifiutato la

benedizione; questo mi mette la pulce nell'orecchio per Karine. - Padre Jozo sa quel che fa, non è nè

distratto nè sadico. Ma signora mi dica sinceramente: quali erano le sue intenzioni più profonde

venendo da Padre Jozo? Ed ecco che scopro tutto quello che si nasconde sotto le apparenze...

Karine ha avuto un'infanzia difficile. Sua madre l'ha sempre disprezzata e suo padre brillava per la

sua assenza. Karine ha lottato durante tutta la giovinezza per tentare di trovare la sua identità, la sua

ragione di vita. Il vuoto che aveva dentro la distruggeva segretamente e le faceva considerare il

suicidio. La morte di suo padre e altri avvenimenti familiari le fecero incontrare delle persone che

sapevano "captare le energie", che avevano dei poteri sulla psiche degli altri, e che la convinsero

che lei stessa aveva dei grandi doni medianici che doveva usare. Allora incominciò per Karine una

nuova pagina nella sua esistenza. Seguendo diverse tappe d'iniziazione e di seminari in Estremo

Oriente, fù educata alle scienze occulte e, a poco a poco, si fece una clientela di persone che essa

"aiutava". Aveva trovato finalmente una ragione di vita, si sentiva importante agli occhi degli altri,

finalmente gli altri la cercavano, le chiedevano consiglio e perfino esaltavano il "potere positivo"

che esercitava sui suoi protetti. In breve aveva finalmente la sensazione di esistere! Ascoltando

Karine, mi si chiarisce tutto: come spesso Padre Jozo è stato informato soprannaturalmente. Lo

Spirito Santo si è servito di lui per togliere a Karine la tremenda illusione nella quale era immersa

da anni. Non devo nemmeno porle la domanda, mi dà lei stessa la chiave dell'avvenimento del

mattino. - Allora capisce, suora, venendo a trovare Padre Jozo, il mio scopo era di ricevere la sua

benedizione... - Cioè, per parlare più chiaro? - Ebbene, ricevere le sue "energie positive", ricevere i

suoi poteri di guarigione. Volevo attraverso lui captare dei nuovi poteri e poter aiutare meglio la

gente che viene a trovarmi... Capisce, si dice che sia un profeta, un uomo scelto da Dio e dotato di

grandi poten. - E poiché è ispirato da Dio e vede in fondo ai cuori, giustamente non l'ha benedetta....

- Karine capisce che abbiamo toccato il nodo del problema e molto seriamente mi ascolta. - Cosa

vuole dirmi con questo? - Senza questo shoc, lei sarebbe ripartita come era venuta, credendo di aver

raggiunto lo scopo! Padre Jozo ha agito come i profeti biblici. Il suo gesto è un segno per lei. -

Allora le spiego a lungo che nella sua disperazione si è lasciata irretire da false luci. 'A' vete

dimenticato la Bibbia" ha detto piangendo la Gospa a Padre Jozo. Karine ha dimenticato la Bibbia e

ha cercato altrove le vie della vita. Ha scelto senza saperlo vie che Dio stesso indica come cammini

di morte. Crede di vivere e di aiutare la vita, ma non fa che esaitare se stessa, esaltare il suo "ego" e

dare veleno agli altri, mentre all'inizio aveva senz'altro l'intenzione giusta di aiutarli. - Ci voleva

dunque questo shoc di Padre Jozo per farle aprire gli occhi! Padre Jozo non è un elargitore di

"poteri", nè un mago. Non è li per rafforzare l'influenza che lei ha sugli altri. No è un servitore, è un

povero. E' un prete che prega perché il Vero Dio invada il cuore dei suoi figli.Karine, lei ha confliso

il New Age con la vita cristiana. E' venuta qui per prendere nuovi doni, per arricchire il suo blasone

di nuovi titoli e Dio l'aspettava al varco. Le vuole dare molto di più: vuole darle Se stesso perché

l'ama infinitamente, ma per fare questo la deve rendere poverissima. La vuole liberare da tutto

questo ciarpame medianico - esoterico - pseudo - spirituale e totalmente vuoto che abita in lei e con

il quale Dio non può coabitare. Se lei accetterà questa grande grazia di conversione che le è offerta

con tanta forza (tipica di Medjugorje), Dio potrà guidare la sua vita e lei diventerà una persona

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completamente nuova... Allora porterà vero frutto per gli altri. Le lacrime sono sparite e

l'ombra di morte che velava lo sguardo di Karine dà a poco a poco spazio alla pace. - E' la prima

volta che sento questo linguaggio, ma sento in fondo al cuore che è giusto, che è vero. Ma vuol dire

che non devo più ricevere le persone per occuparmi di loro? - - Significa che ormai, lascerà che Dio

stesso guidi la sua vita. Metta al primo posto la preghiera cristiana, la lettura della Bibbia, i

sacramenti, lasci cadere la sua radioestesia e i suoi poteri. A poco a poco si ricolmerà della pienezza

di Dio e non penserà più al potere che potrebbe avere sugli altri. Noi tutti siamo fatti per la gloria

ma Satana è maligno, ci fa credere che avremo la felicità glorificando il nostro "io", anche

inconsciamente e ciò conduce al disastro. Perché il nostro "io" non è che misèria. No, la vera gloria

che ci attende è la gloria stessa di Dio in noi. Accetta di lasciare la gloria che viene dagli uomini per

la gloria che viene da Dio, con i sacrifici che saranno necessari in un primo tempo per risistemare la

sua vita? - Karine misura l'enormità del passo da fare e dice: - Come ne avrò il coraggio?! E' tutta la

mia vita che deve cambiare dalla A alla Z...! - Si, anche San Paolo diceva: "E' terribile cadere nelle

mani del Dio vivente!", ma tutto questo è successo a Medjugorje, abbia fiducia nella Madonna, è lei

che ha fatto il colpo di mano, è ancora lei che la aiuterà giorno per giorno... - Karine ha accettato di

fare un ritiro e poi molti altri per formarsi a questa nuova vita. Si è confessata e un prete incaricato

ha pregato per la sua liberazione, perché il suo spirito era stato deformato dai seminari esoterici che

aveva frequentato. Ha avuto parecchie ricadute perché il suo ambiente voleva ricuperarla e la

tentazione era grande. Per fortuna rimane molto vicina a Medjugorje e grazie alla preghiera di tutti

noi, si manterrà sulla via che porta al Regno. Quanto alla benedizione di P Jozo, l'ha ricevuta

finalmente in un altro gruppo, dopo la sua conversione, mentre si avvicinava per chiedere a Dio la

grazia di essere piccola e non quella di essere grande. MESSAGGIO del 25 Ottobre 1992. "Cari figli, v'invito alla preghiera ora che Satana è forte e

vuole appropriarsi delle anime quanto più è possibile. Pregate, cari figli, ed abbiate più fiducia in

me, perché Io sono qui con voi per aiutarvi e per guidarvi sulla nuova strada, verso una vita nuova.

Perciò, cari figlioli, ascoltate e vivete ciò che vi dico, perché per voi sarà importante, quando non

sarò più con voi, ricordarvi delle mie parole, di tutto quello che vi ho detto. V'invito a cominciare

da capo a cambiare la vostra vita e a decidervi per la conversione, non a parole, ma con la vita.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

AIUTAMI! SII UN ANGELO!

Ottobre1987. Dopo la festa degli Angeli Custodi, Marija fa una scappata su un'isola al largo di

Spaiato con tre amici fra cui un seminarista. Una sera i suoi amici notano la sua aria imbarazzata

dopo l'apparizione. A quell'epoca i veggenti si trovavano ancora tutti insieme per l'apparizione e

Marija faceva in quei giorni i suoi primi passi in una situazione nuova: ricevere da sola la visita

della Gospa. Ma la causa del suo stupore aveva un'altra ragione: - Sapete, la Gospa ha fatto

qualcosa di strano questa sera -dice ai suoi amici. - Ci ha dato dei compiti da fare! Ci ha chiesto di

scrivere una lettera al nostro angelo custode e di dargliela domani. - Una delle amiche di Marija,

Laura mi racconta: - Non credevo alle mie orecchie! Non sapevo che si potesse scrivere al proprio

angelo custode, che a lui piacessero le lettere! - Ero molto imbarazzata perché da anni non avevo

rivolto la parola neppure una volta al mio angelo custode. Da piccola, avendo imparato di avere un

angelo custode, gli parlavo; questo però non era durato a lungo. Adesso in ventiquattr'ore dovevo

scrivergli una lettera! Abbiamo fatto tutti e quattro i nostri compiti delle vacanze con cura. Quando

la Gospa è tornata il giorno dopo, era accompagnata da angioletti. Marija ci ha spiegato che

assomigliavano a bambini di circa un anno e mezzo. Non sapeva se fossero i nostri angeli custodi

perché la Gospa non aveva fatto le presentazioni; erano cinque e guardavano con intensità ciascuno

di noi. Personalmente sentivo che uno di loro era il mio angelo custode. Quella sera la Gospa ci ha

invitato a intessere legami di amicizia con il nostro angelo custode e a ricorrere a lui per ottenere

aiuto. Ci ha detto di domandargli dei favori, dei servizi. Il giorno dopo le nostre lettere sono state

messe ai piedi della Gospa. Più tardi le abbiamo bruciate. Nei giorni seguenti, insieme, abbiamo

parlato molto dei nostri angeli custodi e siamo divenuti coscienti della loro presenza, del loro aiuto.

Questo ci dava gioia, e che gioia! Ognuno di noi ha sviluppato un dialogo completamente nuovo

con il proprio angelo custode e questo ha cambiato la nostra vita. Ci sono capitate avventure d'ogni

tipo, grazie ai nostri angeli custodi. Eccone una: Poco dopo il soggiorno sull'isola con Marija, ho

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passato qualche giorno a Monaco di Baviera con la mia amica Milona. una delle quattro persone

presenti con noi sull'isola. Mentre preparavamo il percorso di ritorno Monaco Medjugorje in

macchina, ho pensato a un prete santo che conoscevo a Verona e avevo un gran desiderio di passare

a trovarlo perché Milona potesse incontrarlo. Parecchie cose mi facevano esitare: questa deviazione

per Verona aggiungeva cinque ore di strada e il sacerdote soffriva di una grave malattia, era a letto e

non riceveva più nessuno da mesi. Inoltre dovevamo passare due porte esterne del Duomo di

Verona per poter suonare al suo appartamento, essendo domenica, nessuno ci avrebbe aperto le

porte che erano senza campanello. Ma... l'intuizione che dovevamo andarci assolutamente èstata più

forte di tutti gli ostacoli. Questo sacerdote era cosi santo che il solo fatto d'incrociare il suo sguardo

ci donava Dio in un modo straordinario: dovevamo tentare la sorte. Ci siamo messi in viaggio e

dopo qualche chilometro abbiamo telefonato a Verona. Ci ha risposto una segreteria telefonica che

diceva. "Padre Bozio non riceve nessuno ma risponderà àlle telefonate fra le 16 e le 17". Dato che

sul piano umano la partita era ormai persa, abbiamo deciso di far lavorare i nostri angeli custodi.

Subito abbiamo chiesto loro di andare a trovare Padre Bozio a chiedergli se potevamo fargli visita e

di darci una risposta nei nostri cuori. Dopo aver pregato qualche minuto, di colpo una grande gioia

ci ha invaso e noi l'abbiamo considerata un segno positivo per intraprendere il viaggio di cinque ore

fino a Verona. Poi, ogni mezz'ora abbiamo inviato i nostri angeli da Padre Bozio perché, secondo i

nostri calcoli, non avremmo potuto arrivare a Verona nell'orario ristretto in cui era disponibile

almeno al telefono. Gli angeli avevano due compiti da portare a termine: 1] Le porte: vigilare

perché la porta del chiostro e quella del convento fossero aperte e che qualcuno rispondesse dal

Padre. 2)11 Padre: perché fosse avvertito della nostra visita. Al nostro arrivo la prima porta era

spalancata, e anche la seconda! Abbiamo cominciato a salire i gradini che portano al pianerottolo e

quando alziamo gli occhi chi vediamo? Il Padre Bozio in persona! Era in piedi sull'ultimo scalino e

ci guardava salire! Mentre ci scambiamo dei sorrisi, ci dice accogliendoci: - Ah, voi due che mi

avete mandato gli angeli custodi! Salite! Voglio darvi una benedizione! - Questa storia - aggiunge

Laura ridendo - non è che un esempio fra moltissimi altri! Che la Madonna si sposti con gli angeli

non è un fatto nuovo nella storia delle apparizioni; ma oggi a Medjugorje beneficiamo di una grazia

unica: quelli che la vedono ogni giorno, quelli che vedono gli angeli intorno a Lei, sono alla nostra

portata! Vicka e Marija descrivono gli angeli nello stesso modo (non ho mai parlato con gli altri

veggenti di questo argomento). Secondo le loro descrizioni, gli angeli hanno apparenza umana, bei

visi, capelli ricci, sono vestiti con lunghe tuniche che nascondono i piedi. La maggior parte delle

volte la Gospa viene con angeli che sembrano bambini di uno o due anni ma possono anche essere

piu grandi. Sono rivolti verso la loro Regina che divorano con lo sguardo con un amore e una

meraviglia non dissimulata. La cosa che più colpisce in loro è che imitano tutto ciò che fa. Se si

sporge in avanti, anche loro si sporgono. Se apre le mani, aprono le loro. Se parla con tristezza,

diventano tristi. Se sorride, sorridono... Marija ci dice che anche il minimo gesto della Gospa èpura

espressione della volontà di Dio, la minima parola, la più piccola intonazione di voce, tutto svela

perfettamente la volontà di Dio. Il ruolo degli angeli custodi è precisamente quello di aiutarci a

realizzare pienamente il particolare disegno di Dio su ciascuno di noi. Sono messi da Dio vicino a

noi per invitarci a fare la volontà di Dio. Quando accompagnano la Vergine, si vede la loro gioia

aumentare ad ogni istante poiché tutto in Lei realizza il piano di Dio. Se la Gospa resta a lungo, gli

angeli sono pieni di gioia, non riescono più a contenerla, si mettono a battere le ali con grande

rumore, sempre più forte. - Per noi veggenti - dice Marija - osservare gli angeli è un vero

insegnamento. Imparo da loro come imitare la Gospa e come vivere secondo il suo modello; come

accoglierla come Regina. A Medjugoije capita che la Gospa appaia sulla montagna contornata da

migliaia di angeli. Credo che i veggenti non sappiano di quali angeli (o arcangeli?) si tratti. Spesso

sento che Ivan dice: "Questa sera la Gospa è venuta gioiosa e felice, con cinque angeli" oppure "con

tre angeli": Questo avviene soprattutto durante le feste importanti ma anche negli altri giorni. Se

desiderate vivere una relazione privilegiata con l'angelo che Dio a posto al vostro fianco, non è

troppo tardi! Perché non scrivergli una lettera e deporla ai piedi di Maria all'apparizione delle

18,40? -

MESSAGGIO del 25 Novembre 1992. "Cari figli, oggi, come non mai, v 'invito a pregare. La

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vostra vita diventi pienezza di preghiera. Senza amore voi non potete pregare. Perciò, v invito

per prima cosa ad amare Dio Creatore della vostra vita; dopo, riconoscerete ed amerete Dio in

tutti, come Lui ama voi. Cari figli, questa è grazia che Io possa essere con voi. Perciò, accettate e

vivete i miei messaggi per il vostro bene. Io vi amo e perciò sono con voi per insegnarvi e condurvi

verso una vita nuova: quella della rinuncia e della conversione. Solo cosi, scoprirete Dio e tutto

quello che adesso vi e' lontano. Perciò, pregate, figlioli! Grazie per aver risposto alla mia

chiamata".

GUARIRE DALL'ABORTO

Per le famiglie croate che mi circondano, la nascita di un bambino è una grandissima gioia. Il

bambino è desiderato, accolto, coccolato, portato fra le braccia, è causa di vera gioia per tutti e un

dono di Dio. La Gospa non poteva conquistare meglio il cuore dei veggenti di Medjugorje che

mostrando loro il Bambino Gesù nelle sue braccia. A Medjugorje l'aborto non esisteva. L’aborto

apparteneva a un altro pianeta così come la droga, il suicidio o il divorzio. I veggenti erano così

innocenti che la Madonna stessa ha dovuto rivelare loro alcuni aspetti del male all'opera nel mondo

d'oggi, perché ne prendessero coscienza e capissero l'urgenza estrema della preghiera. Per esempio

ha parlato a Marija della massoneria, delle consacrazioni a Satana, dei progetti segreti per

distruggere il Santo Padre, ecc... ha mostrato in alcune immagini a Jelena diverse scene dell'azione

di Satana e delle distruzioni che opera oggi. E i veggenti cadevano dalle nuvole! Il destino di

Mirjana è stato un po' diverso. I suoi genitori, giovani sposi, hanno dovuto lasciare Medjugorje per

andare a lavorare a Sarajevo. Bisognava sopravvivere in condizioni più che precarie. Avevano

affittato una cameretta piccolissima, ed è là che Miijana è nata. Ma il proprietario ha minacciato:

"Se avrete ancora un bambino sarete cacciati!" I genitori dovevano lavorare entrambi per pagare

l'affitto e un giorno, dopo otto anni, hanno potuto prendere una camera più grande. Allora è nato il

fratellino. - Mancavamo di tutto, - mi racconta Mirjana - ero sola in camera quasi tutto il giorno. I

miei genitori si sacrificavano per me. Comperavano due banane, molto care e me le davano. Perché

le mangiassi, mi dicevano: "Non ci piacciono le banane, che frutto orribile!" Mi nutrivano come

potevano! Ho ricevuto molto amore da parte loro e non ho mai sentito quello che mancava. Oggi ho

un'immensa riconoscenza verso i miei genitori. So che non esisterei se i miei genitori avessero

avuto paura. C'era la minaccia comunista e nessuna sicurezza. Hanno avuto fiducia in Dio e oggi li

ringrazio di avermi avuto. E guarda poi come la Madonna ha condotto le cose per me... nessuno

avrebbe potuto indovinarlo! Non siamo noi che possiamo decidere la felicità dei nostri figli! Per

studiare, ho dovuto cambiare scuola e questa nuova scuola è stata una prova durissima perché i miei

compagni non conoscevano Dio e vivevano nel peccato grave. L’aborto e molte altre cose erano

molto comuni e ciò mi faceva soffrire enormemente. Le apparizioni erano incominciate ma io non

avevo il diritto di dirne una parola. Ero sorvegliata, spiata e al minimo passo falso i miei genitori

potevano perdere il lavoro. Una mattina una compagna mi ha detto: "Oggi vado ad abortire e poi

vado al concerto". Indignata nel vederla mettere sullo stesso piano la morte di un bambino e un

concerto, la mia mano è partita da sola e le ho dato uno schiaffo. - E quando la Madonna ti è

apparsa, ti ha rimproverato? - Non ha fatto cenno allo schiaffo, mi ha detto che potevo cambiare

queste persone soltanto con il mio esempio e la mia preghiera. Ho capito che non dovevo fare

prediche, nè arrabbiarmi... - E più tardi ti ha parlato dell'aborto come a Marija e a Vicka? - Si

perché le parlavo spesso di quello che vedevo intorno a me e le chiedevo aiuto. Mi ha detto di non

giudicare nessuno ma di amarli e di pregare perché si riconciliassero con Dio. Mi ha detto anche che

il padre e la madre del bambino abortito avranno molto da soffrire. Ha pianto molto(i). Ha detto che

abortire è un grande peccato perché è uccidere. Dio perdona tutti i peccati, ma per quello in

particolare chiede che il padre e la madre facciano entrambi una grande penitenza. - E che cosa ha

detto dei bambini abortiti? - Ha detto: "Sono con me." A Medjugorje molti pellegrini, papà e

mamme di bambini abortiti hanno potuto incominciare un bellissimo cammino di conversione e di

guarigione interiore riconciliandosi con il piccolo esserino che un giorno avevano rifiutato. Invece

di dimenticarsene, incominciano a considerarlo finalmente come una persona umana, vivente in

Cielo, dotata di un cuore e di un'anima e decidono di riconciliarsi con lui. Gli chiedono perdono dal

profondo del cuore e stabiliscono un legame sempre più forte con lui, come con un membro della

famiglia. Gli danno un nome, lo pregano e pregano per lui. Questa riconciliazione e questa

accoglienza nel cerchio familiare danno origine a grandi grazie per i genitori e anche per gli altri

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figli. I celibi coinvolti in questa situazione vivono una analoga espansione del cuore. Anche

se le madri conservano una certa sofferenza, sono nella pace, non sono più tormentate o torturate

dalla perdita del loro bambino: esse lo hanno deposto nel seno di Maria.

MESSAGGIO del 25 dicembre 1992. "Cari figli, oggi desidero mettervi tutti sotto il mio manto e

proteggervi da tutti gli attacchi satanici. Oggi è il giorno della pace, ma in tutto il mondo c'è tanta

mancanza di pace. Perciò, v 'invito tutti a costruire con me, attraverso la preghiera, il nuovo

mondo della pace. Io non posso farlo senza di voi e perciò v 'invito tutti con il mio amore materno

ad aiutarmi; il resto lo farò Dio. Per questo, apritevi ai piani di Dio e ai suoi progetti, per poter

collaborare con Lui per la pace e il bene. E non dimenticate che la vostra vita non è vostra, ma un

dono con il quale dovete dare gioia agli altri e guidarli verso la vita eterna. Cari figli, che la

tenerezza del mio piccolo Gesù vi accompagni sempre. Grazie per aver risposto alla mia chia-

mata".

PIU' FIGLI AVRETE...

Sono le otto. Come ogni mattina in questi tempi Mirjana esce dalla sua casetta per parlare ad un

gruppo di pellegrini. Si è alzata alle cinque per dire il rosario prima che la famiglia si svegli e

affronta la sua giornata di madre di famiglia con quella grande pace che dà il "cuore a cuore" con

Maria. Ogni pellegrino la scruta attentamente perché, per la maggior parte di loro, vedere un

veggente è come vedere un santo o per lo meno un'eccezionale riflesso di Dio. Mirjana li informa

dei messaggi principali e del compito che ha ricevuto dalla Gospa per i non credenti. Il suo discorso

è semplice, sobrio e molto succinto. Come il decalogo di Mosè che scendeva dall'Oreb dove aveva

conversato con Dio, il messaggio trasmesso dai veggenti sta anche lui in dieci righe. Ma quali righe!

Di che rivoluzionare il mondo! Mirjana si ferma con la calma profonda di qualcuno che ha detto

tutto l'essenziale. Nella folla un uomo si fa sentire: - Mirjana, che cosa diresti a una giovane sposa

che si rifiuta di avere figli? - Avere dei bambini è la cosa più bella del mondo! - replica subito

Mirjana, e ciò scatena un'ondata di applausi. L’uomo è contento, aveva ragione, ora ne ha la prova,

lo riferirà alla giovane signora. Ma vuol saperne di più... - Se questa giovane donna dice che ha

paura perché l'avvenire è oscuro e che è pericoloso avere bambini in un mondo come questo? - Non

deve avere paura! Che affidi i suoi bambini a Dio e a Maria. La Gospa dice che non siamo noi che

decidiamo il destino dei nostri figli. "Quelli che sentono Dio come Padre, la Chiesa come casa, e

me come madre", ci dice, "non hanno niente da temere". - Tuttavia molti genitori oggi hanno paura

di avere figli... - La Gospa dice: "Non abbiate paura di avere bambini. Dovreste piuttosto aver

paura di non averne! Più figli avrete meglio sarà! I pellegrini cominciano a mormorare fra loro.

Non si aspettavano parole così forti da parte della Santa Vergine. E' il contrario della mentalità

corrente nella nostra società! - Ma Mirjana ci sono i segreti... Sappiamo che alcuni annunciano cose

dure... - Non abbiate paura dei segreti! Affidate i vostri figli alla Gospa e non avrete niente da

temere dai segreti. Perché credete che io abbia già due bambini e che speri di averne molti altri? - Il

ragionamento è chiaro come un lampo nella notte, è indiscutibile, parla più forte di tutti i volumi

sulla fine dei tempi che pullulano in questa fine millennio. Mentre il gruppo si allontana sulla

stradina che ha tanti buchi quanti sassi, chiedo a Mirjana alcune precisazioni su questa storia dei

figli. - Capisci, per i nostri paesi occidentali, quello che hai appena detto è una bomba! Annulla tutte

le teorie che influssi molto potenti ci impongono da tanto tempo e che i media fanno risuonare ogni

giorno nelle coscienze: la famiglia scoppia, il figlio è di troppo.... Bisogna che la voce di Maria

domini su quella dei becchini dell'umanità.... - Vieni domani! - Ci ritroviamo il giorno dopo nel suo

salotto e, matita alla mano, segno le poche - parole che ci scambiamo. Mirjana distingue molt6

chiaramente ciò che le ha confidato la Gospa e ciò che viene da lei. Mi ripete le frasi di ieri parola

per parola, poi continuiamo: - Miijana, è la Gospa che ti ha detto di sposarti? - No, lei mi ha lasciata

libera. Mi ha insegnato però ad ascoltare la voce di Dio, la volontà di Dio nel mio cuore. Dice

sempre: "Pregate e saprete cosa fare nel vostro cuore". Nel mio cuore non ho mai avuto

l'ispirazione di farmi suora. Conoscevo Marco da sempre, eravamo a scuola insieme. Per quanto mi

riguarda, la Gospa non mi ha mai mostrato un'altra via che non fosse il matrimonio. - Poiché cinque

veggenti su sei sono sposati, credi che la Madonna voglia dare maggiormente risalto alla famiglia

oggi? Si deve vederlo come un seguo? - - Niente affatto! La Gospa dice che le due vocazioni sono

necessarie nella Chiesa e che le famiglie non possono vivere senza i preti (e i religiosi), cosi come i

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preti e i religiosi non possono vivere senza le famiglie. I veggenti non sono dei modelli da

imitare! - Ieri hai riferito delle dichiarazioni molto forti della Madonna. Per esempio "Non abbiate

paura di avere figli, dovreste piuttosto aver paura di non averne". Si, l'ha detto e Lei sa perché lo

dice, e anch'io lo so... ma non posso dirtene di più... Ah...lo sai...! Mirjana annuisce sorridendo e

aggiunge con la sicurezza di una professione di fede. - Quando i segreti verranno svelati, si capirà

perché era importante avere molti figli. Noi attendiamo tutti il trionfo del Cuore di Maria! - Il mio

cuore sobbalza di gioia perché senza quasi averne coscienza, Mirjana conferma la misteriosa

parentela fra Fatima e Medjugorje. La guardo e mi convinco che Mirjana vedrà con i suoi occhi

questo trionfo. Forse sa anche come succederà...? - Se capisco bene, c'è qualche cosa di molto bello

che si prepara per tutti questi bambini che la Gospa ci chiede di avere! - Tu no, spero! Dice questo

per le persone sposate! - Era da parte sua un modo delicato e spiritoso di farmi capire che la

conversazione finiva lì, che non avrebbe detto niente di più. L’ho lasciata allora a preparare la cena

per le sue figlie, fino ad un prossimo incontro. Molte donne ignorano che la spirale non è un mezzo

di contraccezione ma uno strumento abortivo: infatti non impedisce la fecondazione dell'ovulo, ma

impedisce all'o-vulo già fecondato di impiantarsi nell'utero. Secondo il Codice di Diritto Canonico,

la Chiesa ci invita a battezzare i bambini alla nascita anche se non sono vivi e anche nei casi

d'aborto: "Se sono vivi, i feti abortiti saranno battezzati quando possibile" (Canone 871).

FLASH BACK SUL 1992

18 MARZO Apparizione annuale a Miijana: "Cari figli, adesso più che mai ho bisogno delle vostre

preghiere. Vi supplico di prendere il rosario in mano, ora più che mai. Afferratelo con forza e

pregate di tutto cuore in questi tempi difficili. Grazie d'aver risposto alla mia chiamata".

6 APRILE I serbi attaccano la Bosnia-Erzegovina. Primi bombardamenti, primi morti a Siroki-

Brijeg, a trenta chilometri da Medjugorje. Primo fax di guerra di Sr. Emmanuel.

8 aprile: Prima messa nella cantina del presbiterio, la chiesa resterà chiusa fino al 21 giugno.

7 MAGGIO Inizio dell'esodo di donne e bambini. Restano a Medjugorje solo i vecchi e i soldati.

Tutti gli stranieri sono invitati a partire. Comunque, i quattro membri della comunità delle

Beatitudini restano per aiutare. Inizia un movimento di solidarietà: francesi e italiani sostituiscono i

pullman di pellegrini con camion di viveri.

25 GIUGNO Apparizione annuale a Ivanka: "Vi chiedo di vincere satana. Le armi per vincerlo sono

il digiuno e la preghiera. Pregate per la pace perché satana vuole distruggere la poca pace che

avete".

1993

MESSAGGIO del 25 Gennaio 1993. "Cari figli, oggi v'invito ad accettare e a vivere i miei mes-

saggi con serietà. Questi sono i giorni in cui dovete decidervi per Dio, per la pace e per il bene.

Che ogni odio e gelosia escano dalla vostra vita e dai vostri pensieri e che vi si stabilisca soltanto

l'amore per Dio e per il prossimo. Cosi, solo casi, sarete capaci di discernere i segni di questo

tempo. Io sono con voi e vi guido verso un nuovo tempo, tempo che Dio vi da come una grazia per

conoscerLo ancona di più. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

MARIE-LOU DA PADRE JOZO

Le anime scelte particolarmente da Dio sono spesso tentate da Satana, sempre avido di turbare le

coscienze. Far credere all'anima che per lei non c'e misericordia è una bella vittoria per il demonio.

Gesù l'ha detto spesso a Sr. Faustina: la mancanza di fiducia nella sua misericordia da parte di

anime consacrate è la cosa che più ferisce il suo cuore; ben più dei loro peccati! Marie-Lou cade in

pieno in questa trappola sordida. "Avevo dodici anni quando ho sentito per la prima volta la voce di

Gesù nel mio cuore, racconta. Il giorno della mia Prima Comunione mi ha detto con chiarezza:

"Nella vita devi dimenticare te stessa per poter rendere felici gli altri". Già da bambina, Gesù era il

mio migliore amico, condividevo con lui tutti i miei pensieri, desideri e dolori. Vivevo veramente

per lui; ho quindi voluto seguire il suo consiglio con determinazione e tutto è andato molto bene. La

gente mi amava e mi lodava volentieri. Sono passati così lunghi anni quando, all'improvviso, senza

che me ne accorgessi, la vita è cambiata e tutto è incominciato ad andare storto. Non potevo che

biasimare Gesù e gli ho detto con collera: "Per amor tuo ho fatto tutto quello che mi hai chiesto e

tutto si ritorce contro di me. Se questo è il tuo modo di amare, per quel che mi riguarda, non voglio

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aver più niente a che fare con te!" Per dispetto, ho smesso di pregare e di andare a messa Mi

sono buttata anima e corpo nelle cose del mondo fumando, bevendo, frequentando i bar e facendo

peccati di ogni tipo: questo non mi rendeva felice, ma continuavo così. Anni dopo, mentre

attraversavo la strada, con mia grandE sorpresa ho visto Gesù che era lì, vicino a me. Era forse in

collera? Al contrario! Mi guardava con amore infinito e io mi sono sciolta in lacrime e gli ho

chiesto perdono. "Mi hai abbandonato, mi ha detto, ma io non ti ho abbandonato Resterò vicino a te

fino a quando volgerai di nuovo il tu( sguardo verso di me". Come Pietro da Caifa, singhiozzavo sul

mio peccato. Allora si è ristabilito il mio legame d'amore con Gesù, ma in modo più umile. Non

potevo che contare su di lui perché io... avevo mancato in tutto. Gesù mi ha detto nella preghiera:

"Dammi tutti i tuoi peccati nella confessione". Non capivo perché dovessi farlo, dato che sapevo

bene che mi aveva già perdonato "E vero "- mi ha detto - "ma il male che tu hai fatto come Cnstiana

e membro della Chiesa, ha danneggiato gli altri. Perciò devi domandare perdono anche per mezzo

della Chiesa". Più tardi Gesù mi ha mostrato il prete al quale dovevo confessarmi; questi però non

mi piaceva, camminava in modo strano, aveva i capelli lunghi... inoltre si è addormentato, stremato

di fatica, durante la confessione! Quando finalmente mi ha dato l'assoluzione, il mio malessere era

al colmo dato che non avevo potuto confessare tutto perché dormiva. Gesù mi aveva perdonato

veramente? I miei peccati non confessati mi pesavano sul cuore e non osavo più confessarmi. Per

anni sono stata tormentata da dubbi sulla misericordia. Un giorno mi è stato proposto di andare a

Medjugorje e ho detto a Maria: -Vado, dato che mi inviti, ma ti avverto: non rientrerò in Olanda

prima di aver fatto pace con Gesù e aver avuto la certezza che mi ama come prima, che mi ha

perdonato tutto. Aspettavo con ansia la risposta di Maria... Sono andata da Vicka e le ho chiesto di

pregare per una bambina di cinque anni, con asma grave. Vicka le ha imposto le mani e ha pregato:

la piccola è guarita. Vicka però non ha avuto il tempo di pregare su di me. Poi il gruppo è andato da

Padre Jozo. "E' la mia ultima occasione", ho detto alla Madonna. Padre Jozo ci ha radunati sui

banchi di sinistra e, dato che dovevo registrare la conferenza, mi sono messa al primo banco,

all'estrema sinistra. Non so perché, ma Padre Jozo non si è messo qualche metro avanti a noi ma è

venuto vicino al mio banco, così vicino che il fondo del suo saio mi toccava i piedi. L’ho trovato

molto strano ma sono stata ancor più stupita quando mi ha accarezzato la guancia. Un po' turbata mi

chiedevo: "Avrà veramente la testa a posto?" In quel momento, senza sapere perché, mi sono messa

a piangere tutte le mie lacrime, che colavano, colavano... Lui continuava a parlare dell'ultimo

messaggio e vedendo che la cassetta si era fermata, mi ha aiutato a girarla. Le mie lacrime si

intensificavano tanto da non poter più ascoltare le parole di Padre Jozo. Vedevo la sua mano

sgranare il rosario che portava alla cintura. Allora, come allo scandire dei grani del rosario, i miei

peccati hanno cominciato a sfilarmi davanti, inesorabilmente; peccati di cui non mi ero mai resa

conto e che sicuramente non avevo mai confessato! Era tremendo. Ho detto a Gesù: - Continua;

fammi vedere tutto! Mostrami tutto! La sfilata degli orrori continuava quando, improvvisamente,

Padre Jozo ha allungato la mano per tracciare sulla mia fronte un piccolo segno di croce di

benedizione. Mi è sembrato che vedesse in me l'invisibile. Dopo questa benedizione a sorpresa una

vera pioggia di grazia è caduta su di me, lavandomi dalla testa ai piedi, era come se tutta la

sporcizia accumulata da tanto tempo cedesse sotto una cascata d'acqua pura. Immersa in questa

sensazione di redenzione, ho sentito la voce di Gesù nel mio cuore: "Quando andrai a confessarti,

comincia dai peccati commessi dopo la tua ultima confessione. Tutto quello che hai fatto prima di

quella confessione non deve mai più essere ricordato." Un episodio di Tihalijna mi ha reso la pace

del cuore che avevo perso da così tanto tempo e ha girato definitivamente pagina nella mia

relazione con Gesù: malgrado le moltissime grazie ricevute fin dall'infanzia, ci erano voluti anni

perché capissi la sua misericordia e il dono che ci offre per mezzo dei sacerdoti nella confessione!

Da allora niente e nessuno ha potuto togliermi questa pace, questa fiducia di bambino. -

MESSAGGIO del 25 Febbraio 1993. "Cari figli, oggi vi benedico con la mia benedizione materna

e v'invito tutti alla conversione. Io desidero che ognuno di voi si decida a cambiare la propria vita

e che ciascuno lavori di più nella Chiesa. non con le parole o con il pensiero, ma con l'esempio.

Che la vostro vita sia una gioiosa testimonianza di Gesù. Non potete dire che siete convertiti,

perché la vostra vita deve diventare conversione quotidiana. Per comprendere che cosa dovete fare

figlioli pregate; e Dio farà capire che cosa occorre concretamente che facciate e dove avete

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bisogno di cambiare. Io sono con voi e vi metto tutti sotto il mio manto. Grazie per aver risposto

alla mia chiamata".

LA CAPRA NON VOLEVA CONFESSARSI

18 Novembre 1985. Medjugorje è sotto una pioggia battente... Veronica finisce di cenare nella casa

dei Cilic dove è appena sbarcata. Il viaggio l'ha stancata e Mary, una giovane donna americana

anch'ella appena arrivata, la raggiunge per il caffè. Una grande simpatia nasce tra le due e la con-

versazione si prolunga fino a tardi nella notte. Qui ci sono le mie radici, spiega Veronika. Sono nata

in Iugoslavia settantadue anni fa! Con mio marito sono fuggita all'arrivo dei nazisti. Ero incinta e al

nono mese. Abbiamo camminato, camminato, verso la frontiera. Per non farci scoprire siamo

passati per i boschi. A qualche metro dalla frontiera i cani delle S.S. hanno abbaiato. Ero molto

indietro rispetto a mio marito e camminavo con fatiCa. Le S.S. hanno ucciso mio marito e io l'ho

visto cadere. Poi i cani sono venuti nella mia direzione abbaiando; ho pregato la Gospa di

proteggermi e i cani si sono accucciati vicino a me senza far rumore. Ho passato una parte della

notte così, poi sono scivolata al di là della frontiera senza farmi notare. I cani? Degli agnelli! Il

giorno dopo ho partorito mio figlio. Poi mi sono ritugiata in Australia. E' la prima volta che ritorno

in Iugoslavia... Ho sempre amato la Gospa, ma Dio... ho litigato con lui, la mia vita èstata cosi dura!

Ho solo un quarto di rene e devo fare la diausi ogni due giorni per sopravvivere. Quando ho sentito

che la Gospa appariva da noi ho deciso di venire, di rivedere la mia terra natale e di riconciliarmi

con Dio. Dopo la morte di mio marito non mi sono più confessata. Ho detto alla Gospa: "Verrò da

te a Medjugorje: farò la Via Crucis sul Krizevac per ottenere la grazia di una buona confessione.

Però ho ancora poche ore! Dovendo fare la dialisi devo ripartire domani per Zagabria con l'autobus

delle 14. Per arrivare qui che epopea! Ho impiegato 22 giorni da Melbourne! Fermata a Hong-Kong

per la dialisi, poi a Bombay, a Tel Aviv ecc... Non posso passare neppure ventiquattr'ore a

Medjugorje. Poi c'è questa pioggia che non si ferma mai! Questa sera non andrò certo sul

Krizevac... - Domani sarà bello!- dichiara Mary. -Venire da lontano, fare un tale viaggio per

ottenere la grazia di fare una buona confessione... sicuramente la Gospa fermerà la pioggia perché

lei possa salire sul Krizevac ! - Crede?- Certamente! E la posso anche accompagnare. Potrei

svegliarla alle cinque; partiremo prima delle sei; sarà bello, vedrà. -La fede di Mary non tendeva

tanto a smuovere le montagne quanto ad asciugarle! Alle cinque... pioggia battente. Sveglia

Veronika che non vuoi saperne. - Se alle sei la pioggia è cessata mi alzerò, altrimenti no. Ogni

mezz'ora Mary metteva il naso fuori... pioveva sempre più forte. Alle 8 è ritornata alla carica. -

Adesso si può andare. Dopo sarebbe troppo tardi per il suo autobus. Piove ancora ma vedrà, appena

usciremo, ci sarà il sole. Veronika si alza molto dubbiosa. Fa colazione con il chiasso delle grondaie

che sputano il troppo pieno sulla terrazza di cemento... Tutta la faccenda è partita male. - Faccia un

atto di fede e lasci qui il suo ombrello - insiste dolcemente Mary, aprendo la porta. Veronika non

crede ai suoi occhi: appena ha messo fuori il piede, le nuvole nere se ne fuggono tutte insieme e il

sole fa capolino... Le due donne si dirigono verso la montagna ma Veronika fatica: settantadue anni,

un quarto di rene, ventidue giorni di viaggio... E dara! Mary la precede per aiutarla.

Improvvisamente, tra la prima e la seconda stazione della Via Crucis Mary vede davanti a sè una

croce risplendente di luce. Abbagliata cade in ginocchio e si lascia invadere dalla presenza di Dio,

come il profeta sull'Oreb. Il suo cuore batte all'impazzata dalla grande gioia che la pervade. Girando

la testa, vede anche Veronika a terra, completamente prona sul sentiero, che piange a calde lacrime.

Dieci minuti passano così, dieci minuti che per questi due cuori resteranno il segreto del Re. Poi la

croce di luce scompare e le due donne riprendono la loro arrampicata ma, meraviglia!, non sentono

più nè la salita, nè i sassi, nè la minima fatica. Sono trasformate in caprette, la vecchia e la giovane,

e arrivano in cima in tempo record. Ai piedi della croce di cemento offrono le loro più ardenti

preghiere a Dio e ridiscendono con la stessa stupefacente leggerezza. Mary rompe il silenzio per

comunicare la sua gioia a Veronika: - Questa volta, veramente, ha ricevuto la grazia di una buona

confessione! Prima che lei prenda l'autobus troveremo un prete vicino alla chiesa. - No, non voglio

confessarmi! Replica Veronika saltando sulle rocce. Riparto subito. - Mary non capisce più niente.

A più riprese propone di trovare un sacerdote ma Veronika si chiude sempre più, è irrevocabile, non

si confesserà! L’autobus se ne va portandosi una Veronika quasi arrabbiata. Mary va in chiesa e con

la morte nell'anima supplica il Signore di non abbandonare la sua cara Veronika. Deve esserci di

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mezzo il Maligno, dice tra sè, è incredibile rice- vere un tal segno, una tale grazia e ripartire

bloccata! Passarono lunghe settimane. Una sera, uno squillo di telefono, è Veronika che chiama

dall'Australia. - Mary? Lascia che ti racconti! Hai pregato così tanto per me...Voglio darti una

grande consolazione! Ricordi, andando via da Medjugorje, non volevo confessarmi. Ho impiegato

tre settimane per il viaggio di ritorno e conservavo in me questo rifiuto. Qualcosa mi bloccava

interiormente. Arrivata a Melbourne, però, mentre scendevo i gradini della passerella dell'aereo,

improvvisamente sono stata afferrata da un pentimento profondo; tutti i peccati della mia vita mi

sono apparsi uno a uno con una incredibile chiarezza ed era una sensazione così forte che non

potevo resistere. Dopo aver lasciato l'aeroporto sono corsa verso la chiesa più vicina per cercare un

prete. Là mi sono confessata... una confessione straordinaria. Immaginati, quarant'anni di peccati e

di peccati terribili! - Dunque, la grazia del Krizevac ha avuto un effetto ritardato! - - Non è tutto.

Dopo la confessione Gesù ha parlato al mio cuore. Mi ha dato la grazia di dire il Padre Nostro con

il cuore e mi ha chiesto di passare il resto dei miei giorni a pregare in continuazione il Padre

Nostro: ho ricevuto la grazia e da tre settimane questa preghiera abita in me giorno e notte. - Il

Padre nostro in continuazione? - E non è tutto. Ricordi che ti ho detto come avevo dovuto lottare

duramente dopo la morte di mio marito. Volevo uscirne con i miei soli mezzi. Avendo sempre paura

che mi mancasse qualcosa, accumulavo ogni minima cosa matenale che trovavo. Ero diventata di

un'avarizia incredibile, tenevo tutto per me. Anche mio figlio non otteneva niente da me. Il denaro,

il denaro, dovevo accumulare sempre più denaro e non avevo nessuna carità. Dopo la mia

confessione Gesù ha cambiato tutto: ho avuto la grazia di poter rinunciare a tutti i miei beni, ho

liquidato tutto. Una parte è andata a mio figlio e il resto ai poveri. Ho venduto casa mia e ho potuto

avere una cameretta in un monastero per finire i miei giorni nella preghiera. Dopo questa telefonata

non avrò più niente, le mie tasche saranno vuote perché gli ultimi dollari che mi restavano ho voluto

utilizzarli per chiamarti a Medjugorje, dirti la mia gioia e ringraziarti...

MESSAGGIO del 25 Marzo 1993. "Cari figli, oggi, come non mai prima. v'invito a pregare per la

pace: la pace nei vostri cuori, la pace nelle famiglie e la pace nel mondo intero; perché Satana

vuole la guerra, vuole l'assenza della pace e vuol distruggere tutto ciò che è buono. Perciò cari figli

pregate, pregate, pregate! Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

UNA DONNA, DUE UOMINI E TANTE SPINE

Sara non ne poteva più quando nel 1991, dopo sedici anni di matrimonio, è arrivata a Medjugorje

con suo marito. Precisiamo che Sara amava due uomini contemporaneamente; aveva perso il sonno,

e il suo cuore diviso la spossava ancor di più. La passione amorosa che era rinata in lei da due anni

per un amico della sua giovinezza non le dava tregua; tuttavia amava profondamente suo marito e

non capiva come potesse amare due uomini nello stesso tempo e in modo così diverso. Aveva

trovato la fede a diciott'anni e aveva capito che Gesù sarebbe stato tutto per lei, il senso della sua

vita e la sorgente della sua gioia. Ma a ventitré anni un amore folle, passionale, le ha infiammato il

cuore per un uomo sposato e padre di famiglia: ha ceduto e ha vissuto con lui una relazione

importante fino al giorno in cui lui si è disinteressato di lei. Che colpo terribile! Sara si è rimessa e

ha sposato Bertrand che condivide la sua fede e vede la vita come lei. Un vero amore li unisce, d'un

tipo diverso e molto profondo. Vent'anni dopo, durante i quali "l'uomo sposato" aveva mantenuto

con Sara solo un lontano rapporto di amicizia, c'è un incontro sconvolgente tra i due. Sara vede che

è cambiato e si innamora perdutamente, travolta dalla passione. Il vulcano si risveglia più violento

che mai. Il suo spirito e il suo corpo sono in balia della tentazione, tanto più quando lui la invita a

un week-end. "OK, sarà uno scambio spirituale profondo, ti rispetterò" le risponde lui quando lei

mette i puntini sulle "i" prima di accettare. Sara non ci casca; è vero che desidera che l'uomo si

avvicini a Dio, ma non può negare che sogna anche di ritrovarsi tra le sue braccia. Un’attesa del

"week-end" provoca in lei una grande angoscia e dopo aver spostato l'incontro parecchie volte, lo

annulla. "Il Signore mi ha protetto", mi dice. La passione continua a perseguitarla. Giorno e notte

"vive con lui” concordando le sue parole, rivedendo il suo sguardo, fremendo al suono della sua

voce... il maligno trasforma i ricordi in una ossessione, non lasciandole tirare il fiato. Le suggerisce

continuamente che cedere a quest'uomo non è affatto grave ma del tutto normale: "Lhai già

conosciuto e amato: una volta in piùo in meno che differenza fa? Hai giurato di non tradire tuo

marito, d'accordo, ma con questo caro amico è diverso! Gli pa4erai di Dio e anche se avrete una

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relazione fisica, non sarà un gran danno perché l'hai già fatto..." Anche nella preghiera questi

pensieri la ossessionano; l'agitazione è molto grande perché in fondo Sara sa benissimo che questo

"week-end" non è voluto da Dio. Non riesce a vedere quest'uomo senza commettere adulterio:

bisogna guardare in faccia la realtà. Vuole vederlo e salvarlo a tutti i costi ma Dio le chiede di

rinunciare perché ha un altro progetto. Con suo marito, come per caso, le cose si guastano di colpo:

i suoi difetti le danno ai nervi e lui subisce anche uno scacco professionale che costringe Sara a

riprendere il lavoro: il quadro è completo! Sara ha però nella sua vita qualcosa di straordinario,

qualcosa che la salverà, qualcosa che ha incominciato a diciott'anni e che riassume umilmente in tre

parole: "Ho sempre pregato". -Al culmine della prova -mi dice - ho chiesto aiuto a Maria. Nella

notte, mentre dubitavo di poter ritrovare la pace, continuavo a pregare. Ero triste e senza speranza

perché non credevo che Maria potesse medicare il mio cuore. Prima di questa prova, avevo già

cominciato a vivere i messaggi di Maria a Medjugoije e da cinque anni recitavo it rosario. Mio

marito l'aveva sempre fatto, io no perché lo trovavo una preghiera sciocca e poco interessante. Dato

che Maria parlava della pace del cuore, della pace nelle famiglie, io mi ci aggrappavo! Non sapevo

più che gusto avesse la pace di Dio...E' in quésta profonda disperazione che arriva a Medjugorje con

suo marito: - Ho portato tutto il mio tumulto interiore a Maria a Medjugorje. Al ritorno mi sono

tuttavia chiesta che grazie mi avesse mai accordato, dato che il pellegrinaggio si era svolto senza

fatti degni di nota. Avevamo concluso tutto con la consacrazione a Maria, durante una messa

solenne. Nelle settimane seguenti, ho scoperto di essermi completamente trasformata. Ero nella

pace! Mai in tutta la mia vita avevo provato una simile pace! Avevo affidato a Dio attraverso Maria

la mia passione, le mie preoccupazioni di ogni giorno. Tutti i rancori accumulati nella mia vita di

coppia erano spariti. Da tempo sentivo nell'amore per mio marito una spina, qualcosa che mi faceva

male e che non potevo accettare. Ora accetto e amo mio marito com’è: è scomparsa dalla mia vita

una barriera insormontabile e anche uno stato di inquietudine permanente in sottofondo. Ora mi

sento felice. Dopo Medjugorje siamo molto assidui nella preghiera del rosario e incoraggiamo i

bambini a partecipare; questa è la vera unità nella famiglia e scopro con grande stupore l'armonia

che esiste fra noi. Dio ha fatto bene le cose guidandoci l'una verso l'altro. Il mio legame passionale

con l'altro uomo? Si è dissolto, senza fatica. Mi sento bene e mi addormento con facilità: Maria mi

ha dato la sua pace! –

MESSAGGIO del 25 Aprile 1993. "Cari figli, oggi v'invito tutti a risvegliare i vostri cuori

all'amore. Osservate la natura e vedete come essa si sta risvegliando: questo vi aiuterò ad aprire i

vostri cuori all'amore di Dio Creatore. Desidero che voi risvegliate l'amore nelle vostre famiglie

cosicché là, dove ci sono odio e mancanza di amore, regni l'amore. E quando ci sarò nei vostri

cuori l'amore, ci sarò anche la preghiera. Allora, cari figli, non dimenticate che Io sono con voi e

che vi aiuto con la mia preghiera, perché Dio vi dia la forza per amare. Vi benedico e vi amo con il

mio amore materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

RISUSCITERAI I MORTI!

Non è compito mio frugare nei cassonetti di Medjugorje (onnipresenti e sempre piene da

scoppiare!) per rivelarne le brutture. Al contrario, come il cercatore di perle desidero metterne in

piena luce le meraviglie perché un bel ringraziamento salga a Dio. I racconti scelti non devono farci

credere che tutto sia ingenuamente roseo in questo paesino santo! C'è del rosa, certo, del rosso, del

blu ma anche del nero. Il cugino di Vicka, Karlo, l'altro giorno mi ha detto: - Quando ero piccolo e

camminavo rasente le case alla sera, sentivo che tutte le famiglie recitavano il rosario. Camminavo

al ritmo dei Padre Nostro e delle Ave Maria che sfuggivano da ogni finestra. Oggi, se passo vicino

alle stesse finestre, mi arriva solo il rumore dei televisori e questo mi rattrista. Non abbiamo

riconosciuto il tempo in cui siamo stati visitati dalla Grazia: é grave. - Padre Jozo constata anche

lui: - Nelle famiglie la televisione ha sostituito la preghiera. Quel che non sono riusciti a fare il

comunismo e l'islam per secoli contro la fede del popolo, il denaro l'ha fatto in dieci anni... Questi

due commenti, fra molti altri, fanno eco al grido della Qospa: non abbandonate la preghiera o sarete

perduti! Senza preghiera non abbiamo la vita, siamo dei morti ambulanti. Senza preghiera ci

condanniamo l'elettroencefalogramma piatto per quanto riguarda l'amore. All'inizio delle

apparizioni, la Gospa ha dato ai veggenti interessanti rivelazioni sul cielo e sul purgatorio. In cielo i

beati vivono tra loro relazioni d'amore molto personalizzate. Si conoscono nella piena luce di Dio,

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da anima a anima e comunicano tra loro in modo a noi sconosciuto. Ogni beato sa chi ha pregato

per lui quando era sulla terra o soffriva in purgatorio, e il Signore permette tra lui e il suo

"benefattore" un legame privilegiato ed eterno nel seno del corpo mistico. Se oggi dico solo queste

parole: "Padre benedici Jacques nella sua prova", Jacques avrà con me (e io con lui) un' unione

d'amore in cielo per sempre. Queste quattro parole e la grazia che questa preghiera avrà attirato su

di lui, saranno nel suo cuore una sorgente inestinguibile di meraviglia e di gioia, perché il suo grado

di gloria è stato aumentato da questa grazia. In cielo, conosceremo esattamente ogni più piccolo

sacrificio, la più piccola preghiera che gli altri, gli uomini ma anche gli angeli avranno fatto per noi.

Gioiremo profondamente dei favori di Dio e sapremo chi ce li ha ottenuti, come, quando, e a che

prezzo. Capiremo il valore inaudito, inestimabile della minima preghiera. Con i nostri occhi

contempleremo lo splendore della Comunione dei Santi. L’anima che non prega non può da sola

decidere di convertirsi, di rompere con un certo peccato, di diventare caritatevole, di distaccarsi dal

denaro, di perdonare a un nemico ecc. Quest'anima è inerte, fa parte di quei figli morti che sono in

seno alla Chiesa, secondo le parole di S. Caterina da Siena. Per contro il cammino verso il bene che

quest'anima non può fare, la mia preghiera può ottenerlo per lei. Un giorno, quest'anima prenderà

una buona decisione che salverà la sua vita. Chi avrà ottenuto questa grazia? Non lo saprà che in

cielo. Cosi nel seno della visione beatifica che farà la nostra gioia eterna, la felicità dei beati sarà

intessuta di legami d'amore e di riconoscenza degli uni verso gli altri. Meraviglie del Corpo

Mistico! Quando qualcuno lascia il mondo e si consacra alla preghiera, sceglie di specializzarsi in

un lavoro prodigioso: risuscitare i morti. Mi sono spesso chiesta perché nessuno applichi questo

chiarissimo comandamento di Gesù: "Risuscitate i morti!" Dov'è il Lazzaro contemporaneo che

dichiara: "Ero morto da quattro giorni quando qualcuno mi ha detto: alzati!" No, Gesù non ci

chiede di andare nei cimiteri a gridare: "Forza, risvegliatevi, voi laggiù! Tutti in piedi!" Si tratta di

ben altro. Maria a Medjugorje ce ne dà la chiave: ogni mia preghiera va a toccare un paralitico

nell'anima per rimetterlo in piedi. Quando arriverò in cielo, lui salterà come un cervo e noi ci

abbracceremo nella gioia di un uomo che era morto e che è tornato in vita. Capirò anche che, se non

sono sprofondato io stesso in fondo all'abisso, è perché qualcun'altro ha pregato per me. Preferendo

la televisione alla preghiera, smettiamo di sentire il grido dei morti. Chi li soccorrerà? E' satana che

vuol fare di noi dei succubi dello schermo, dei mangiatori di vuoto, dei maniaci dello zapping. A

Medjugorje la chiesa si è in parte vuotata dei suoi paesani quando la televisione ha trasmesso Santa

Barbara all'ora della messa. Santa Barbara! Non poi così santa! Sicuramente in cielo esiste una

Santa Barbara. Ma io sospetto che ci mormora: "Non sbagliare lavoro, non sbagliare felicità: premi

"0ff", stacca la spina e va a risuscitare i morti!"

MESSAGGIO del 25 Maggio 1993. "Cari figli, oggi v'invito ad aprirvi a Dio attraverso la

preghiera, perché lo Spirito Santo cominci a fare miracoli in voi e attraverso voi. Io sono con voi e

intercedo presso Dio per ciascuno di voi, perché, cari figli, ognuno di voi è importante nel mio

piano di salvezza. V'invito ad essere portatori del Bene e della Pace. Dio può donarvi la pace solo

se voi vi convertite e se pregate. Perciò, cari figlioli miei, pregate, pregate, pregate e fate tutto

quello che lo Spirito Santo v'ispira. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

UNA CONQUISTA NORVEGESE

Denis Nolan racconta: - Faceva un freddo spaventoso quella sera nella città universitaria di Notre

Dame (USA). La mia trasmissione televisiva mensile su Medjugorje era stata registrata un mese

prima in una bella giornata di sole e avevo invitato i telespettatori a venire con me al Centro Fatima

la settimana seguente per pregare il rosario. Quella sera però è stato impossibile riunirsi all'interno

del Centro. Dovevamo pregare fuori! Tremavo all'idea di eventuali casi di polmonite dovuti a un

lungo stare in ginocchio nella neve, davanti alla statua della Gospa. Niente ferma i figli di

Medjugorje e, gelo o no, il gruppo di preghiera decide comunque di riunirsi. In quel momento è

arrivata una donna in taxi. Preso dai rimorsi per non aver avvisato la gente del possibile cattivo

tempo, le ho proposto di riportarla in città dopo la riunione. Ha accettato ben volentieri. Sulla via

del ritorno, mi ha raccontato la sua storia: - Sono sei mesi che mio marito, le mie figlie e io siamo

arrivati a Notre Dame. Veniamo dalla Norvegia. Mio marito fa delle ricerche all'università.

Arrivando sono stata scandalizzata dalle statue della Madonna che ornano il campus. Pensavo che

fossero idolatriche, perfino sacrileghe! Un mese dopo il nostro arrivo, il 6 ottobre 1991, ho notato

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alla libreria del campus un libro la cui copertina rappresentava la Santa Madre di Medjugorje.

Colta da un impulso improvviso, l'ho preso e ho cominciato a leggerlo. Non potevo più smettere.

L’ho comprato e letto d'un fiato, dalla prima all'ultima parola, senza smettere. Ho letto tutta la notte

e la mattina dopo sono andata alla basilica del Sacro Cuore. Appena ho messo il naso dentro, ho

sentito il prete che parlava del rosario. Ho avuto l'intima convinzione che tutto quello che avevo

appena letto su Medjugorje fosse vero! Mi sono precipitata alla casa del prete e ho bussato. Mi ha

aperto il superiore. Ho cercato di spiegargli tutto quello di cui era colmo il mio cuore ma temo che il

mio racconto affannoso e la mia veemenza abbiano letteralmente terrorizzato il sant'uomo. Alla

fine, quando ha capito che cosa stessi dicendo, mi ha chiesto: "Ma lei cosa vuole? Vuole diventare

cattolica?" Il mio "SI!" è stato immediato. Gurti Blomberg è entrata nella Chiesa cattolica a Pasqua,

l'anno successivo. Il suo zelo nel servire la Gospa e non diffondere i messaggi di Medjugorje è

infaticabile. Ha scritto alla stampa cattolica norvegese per rimproverarla di non aver scritto una sola

riga su Medjugorje. Ha persino inviato loro la sua testimonianza perché la pubblicassero! L’hanno

vista che trasportava in bicicletta un videoregistratore al solo scopo di condividere con la famiglia la

proiezione di una videocassetta su Medjugorje! Gurti ora è rientrata in Norvegia e dichiara

apertamente lo scopo della sua vita: convertire il suo paese al cattolicesimo. Canta nel coro della

sua parrocchia e, tutti i venerdì, un gruppetto si riunisce con il parroco per pregare il rosario. Là

dove sta Gurti, testimonia le meraviglie della Gospa, il che non è sempre facile, dato che gran parte

della sua parentela è anti cattolica. Le cose vanno avanti bene e la sua fiducia ottiene dal cielo

miracoli su miracoli" .

MESSAGGIO del 25 Giugno 1993. "Cari figli, anche oggi Io gioisco per la vostra presenza qui. Vi

benedico con la benedizione materna ed intercedo per ciascuno di voi presso Dio. Io v'invito

nuovamente a vivere i miei messaggi e a metterli in pratica nella vostra vita. Sono con voi e vi

benedico tutti, di giorno in giorno. Cari figli, questi tempi sono tempi speciali; è per questo che Io

sono con voi, per amarvi e proteggervi: per proteggere i vostri cuori da Satana e avvicinarvi tutti

sempre di più al mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

LE MIE GINOCCHIA SI SONO BLOCCATE

Padre Albert Shamon New York) mi affascina sempre con il suo umorismo monellesco e quando mi

cerca... mi trova! Tutta l'America conosce la qualità della sua teologia e il suo profondo

attaccamento alla Chiesa! Un giorno ha voluto chiarirsi le idee sulle cosiddette apparizioni di

Medjugorje.... e ha optato per la soluzione migliore: andare a vedere. Racconta il suo primo giorno:

- Non molto sicuro, ho deciso di munirmi del Santissimo come fanno tutti i sacerdoti chiamati al

capezzale di un malato. Pensavo che se queste apparizioni erano opera del demonio, la presenza di

Nostro Signore avrebbe fatto un baccano del diavolo! Quando sono arrivato, una gran folla era già

ammassata davanti alla porta che portava al luogo delle apparizioni. Avevo una gran paura di non

poter entrare ma il francescano che custodiva la porta mi ha scorto e, riconosciutomi, ha scostato la

folla e mi ha detto di entrare. Ho attribuito questo favore al Santo Sacramento che portavo. La

stanza era piena come un uovo e mi sono trovato stretto contro il muro, ben contento di essere là,

malgrado tutto. Quando sono arrivati Marija e Jakov, scortati da Padre Slavko, si sono messi in

ginocchio sulla soglia della porta per pregare il rosario. Si sono fermati al terzo mistero doloroso. Il

Padre Slavko allora ha cercato di far loro un po' di spazio dentro la stanza e ha fatto spostare tutta la

gente che si trovava davanti a me. Con mia grande soddisfazione mi sono ritrovato proprio di fianco

a Marija. I; apparizione è cominciata e, a un segnale di Padre Slavko, le persone presenti si sono

messe in ginocchio. Tutti tranne io perché, malgrado i miei sforzi, le mie ginocchia rifiutavano di

piegarsi, erano bloccate. Confuso, mi sono piegato in due per non farmi notare troppo. Quella sera

ho concelebrato la messa e le mie ginocchia hanno funzionato normalmente. La sera dopo ho deciso

di tentare di nuovo la sorte e mi sono messo davanti alla porta. Lo stesso francescano mi ha fatto

segno di entrare e ho ringraziato Gesù, che portavo con me, per questo immenso favore. Al

momento dell'apparizione però mi è stato impossibile inginocchiarmi! Malgrado tutti i miei sforzi

non c'è stato niente da fare. Ho dovuto ancora piegarmi in due. Sempre munito del Santissimo, sono

stato autorizzato ad assistere all'apparizione una terza volta. Dato che le mie ginocchia erano di

nuovo bloccate, ho chiesto alla Madonna di dirmi il perché. Mi è sembrato che dicesse: "Non voglio

che mio figlio si inginocchi davanti a me". Sono ripartito da Medjugorje con la convinzione

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dell'autenticità di quello che vi succede.

MESSAGGIO del 25 Luglio 1993. “Cari figli, vi ringrazio per le vostre preghiere e per l'amore

che mi mostrate. V'invito a decidervi a pregare per le mie intenzioni. Cari figli, offrite delle Novene,

sacrificandovi là, dove vi sentite più legati. Io desidero che la vostra vita sia legata a me. Sono

vostra Madre e non voglio, cari figlioli, che Satana vi distolga. Lui vuoi portarvi sulla cattiva

strada, ma non lo può, se voi non glielo permettete. Per questo, cari figlioli, rinnovate la preghiera

nei vostri cuori e cosi capirete la mia chiamata e il mio vivo desiderio di aiutarvi. Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

IL BAMBINO CHE ASSOMIGLIAVA A GESU'

Francis nasce nel Dicembre 1980 a Glasgow e ben presto i suoi genitori scoprono che ha un

carattere impulsivo, turbolento e collerico. A cinque anni, mentre gioca fuori un camion lo investe e

lo schiaccia. Francis è sfigurato a vita e il suo corpo gravemente danneggiato. Comincia allora per

lui la terribile Via Crucis d'un ragazzino cieco che sogna di saltare e di correre dietro gli uccelli e

soprattutto di rivedere il viso della mamma. In un anno è sottoposto a tredici interventi. Gli tolgono

un rene perché ha un cancro. Margaret, la sua madrina, va a trovano tutti i giorni e gli parla di Gesù.

Impara a pregare e i suoi genitori qualche volta lo sorprendono a parlare con Gesù in un' intimità

amorosa sconvolgente. La salute di Francis peggiora sempre più; il cancro si diffonde e la morte si

profila all'orizzonte mal-grado le ripetute chemioterapie. I suoi genitori allora lo portano a

Medjugorje. Francis ha ora sei anni. Cosa strana, non si lamenta mai nonostante le sue sofferenze.

Margaret non lo lascia d'un passo, salvo per il rosario e la messa, quando lo affida a Nora, l'amica di

Marija. Sarebbe possibile per il piccolo Francis assistere a un'apparizione? Siamo nel luglio 1987 e

la Gospa appare nella stanzetta del presbiterio e lui dovrà attendere il suo turno per tre lunghe

settimane. Quel giorno Nora tiene il piccolo sulle ginocchia durante il rosario, sotto un albero,

perché la temperatura è cani-colare. Dato che Francis non può vedere con gli occhi, vuole vedere

con le sue mani. Così lui "sente" l'espressione dei visi. Mentre incomincia il rosario in croato, Nora

traduce a Francis le parole ma si accorge ben presto che è lui, il dolcissimo piccolo di sei anni, che

le insegna a pregare perché sa moltissime cose su Gesù... - Ma tu non sai pregare - esclama lui d'un

tratto. - OK Francis, allora insegnami tu a dire il rosario. - Vuoi sapere come Gesù pregava il

rosario? - Beh, si.. Gesù pregava il rosario? - Si, certamente, Gesù bambino pregava il rosario! -

come puoi non saperlo alla tua età, sembrava che dicesse - Ma come poteva dire il rosario? Le

parole sono quelle che l'angelo ha detto a Sua madre! - - Ma l'angelo non ha fatto che ripetere quello

che sentiva!- In cielo Dio parla a Maria così! L’angelo non faceva altro che trasmettere quello che

aveva ricevuto da Dio! - Nora tace per lasciar pregare il piccolo a modo suo. - Ti saluto o Maria,

piena di grazia... - dice lentamente. Si ferma pieno di gioia e un grido di meraviglia esce dalla sua

bocca: - Oh Mamma, certo che sei piena di grazia, tu sei ricolma di Me! - Nora ha capito, a questo

scoppio di gioia, che Gesù stesso celebra Sua madre. Dio stesso Le dice "Ti saluto Maria, piena di

grazia!" Il Padre parla a Maria! E Gesù Bambino dice le parole che sente dire dal Padre... Francis è

sempre più meravigliato dell'ignoranza di Nora ma continua la sua preghiera. Mormora: - Il Signore

è con te... Oh Mamma pensi che io ti potrei mai lasciare? - Nora non può che tacere e trattenere le

lacrime. Ecco, questo è il rosario di Nora e Francis nei giorni in cui aspettano l'appuntamento con la

Gospa. Poi arriva il permesso e si infila nella stanza delle apparizioni. Nora prega all'esterno con la

certezza che Francis ne uscirà guarito. La sua fede è così grande! Con gioia non può che ringraziare

in anticipo per il dono della guarigione. Prima della messa Francis esce dal presbiterio e Nora 10

prende sulle ginocchia, il suo posto favorito. Si accorge pero che il bambino si torce dal dolore più

del solito. Nora vede che non è guarito e tace, muta dal dolore. - Non mi chiedi quello che ha fatto

Maria quando è venuta? ...... si! Cosa ha fatto? Dimmi! - E' venuta e io sono guarito! - Le mani di

Francis scorrono sul viso di Nora e ne percepiscono la delusione. - Ma tu pensi solo al corpo! - dice

in tono di rimprovero. - Allora dimmi tutto. Come sei guarito? - Francis rivive la scena

dell'apparizione e tutto felice spiega a Nora: -Sai, appena la Madonna è arrivata ho aperto

completamente il mio cuore e ho perdonato all'autista del camion. - Nora è stupita. Francis non

parlava mai del suo incidente, nè delle sue operazioni nè delle sue sofferenze. Aveva mantenuto il

segreto durante questi lunghi mesi. Uautista del camion era un peso che gli gravava sul cuore. Con

un sorriso di pura gioia angelica esclama: - Sono libero, libero! Sai cosa ho detto allora alla Gospa

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per ringraziarla? Le ho detto: "Mamma, accetto tutte le mie sofferenze, ma in cambio ti chiedo di

rendere liberi tutti quelli che verranno qui, proprio come io sono diventato libero". Francis sapeva

che sarebbe morto di cancro. Nora resta in silenzio pensando: "Ora è certo, morirà". Allora Francis

si avvicina al suo orecchio come per condividere con lei un meraviglioso segreto - Si, certo, morirò!

Oh, la gioia che illumina il suo viso! Francis ha solo sei anni e tutta la sua felicità consiste

nell'essere stato guanto nel suo cuore per avere la libertà d'amare! Da quel giorno Francis ha

seminato l'amore di Gesù ovunque sia passato. Le testimonianze potrebbero riempire un libro:

eccone quattro fra tutte. Francis aveva un carattere difficile. A momenti, quando lo si contrariava, si

metteva a battere i piedi e a scalciare, rosso di collera. Sua madre non gli diceva niente, non

volendo aggravare le sue difficoltà. Ma a Medjugorje aveva ricevuto una lezione dalla Gospa: non

aiutava il suo piccolo Francis agendo così. A volte doveva sgridarlo, dolcemente ma fermamente,

per aiutarlo a correggersi. Qualche giorno dopo il soggiorno a Medjugorje, domanda a Francis di

riporre un giocattolo e va nell'altra stanza. Questo non piace a Francis. Subito sente che batte i piedi

ribellandosi. Ricordandosi delle parole della Gospa, prende il coraggio a quattro mani e si avvicina

alla camera per sgridarlo, quando sente: "Vattene Satana! Tu sai che ho scelto di essere buono!" Si

calma e scorgendo sua madre nell'inquadratura della porta, le dice sorridendo: - Mamma? Mi hai

chiesto qualcosa? Lo faccio subito. - Da quel giorno le collere sparirono completamente. Sua madre

sapeva che a Medjugorje Francis aveva preso una decisione: scelgo la santità. La seconda scena si

svolge a Fatima qualche mese più tardi. I genitori speravano sempre in una guarigione fisica.

Mentre stavano facendo la Via Crucis nel bel parco all'esterno del santuario, Francis scompare. La

sua madre lo cercava dappertutto e lo ritrova fuori dal sentiero (non dimentichiamo che è cieco)

dove l'angelo di Fatima è rappresentato a grandezza naturale nell'atto di dare l'Eucaristia ai tre

piccoli veggenti. Queste statue di pietra sono circondate da una barriera di protezione. Non crede ai

suoi occhi: Francio in braccio all'angelo e gli parla animatamente! Com'è finito lassù? Impossibile

a spiegarsi. - Francis, cosa fai? - Parlo con l'Angelo della Pace, mamma... Come fa a sapere che è

l'Angelo della Pace? Degli amici lo aiutano a scendere. - Francis, - gli chiede sua madre con

discrezione, un po' più tardi - cosa dicevi all'Angelo della Pace? - Sai mamma, tra Dio e le anime

qualche volta ci sono dei segreti! – a terza scena si svolge nel grande ospedale dei bambini a

Glasgow, dove migliaia di bambini soffrono e muoiono. Francis vi è ricoverato perché il suo

tumore, a questo stadio molto avanzato, lo richiede. Quando però i suoi genitori vanno a trovarlo...

Francis non c'è! Il piccolo cieco scheletrico, che soffre dolori indescrivibili, se n'è andato nelle altre

camere. Ha mandato a spasso i suoi tubi, la sua flebo, tutto ciò che lo teneva prigioniero e passa da

un letto all'altro al capezzale degli altri piccoli malati. Cosa fa? Cosa racconta? Basta avvicinarsi

per sentirlo: Francis parla loro di Gesù con le parole che solo un piccolo martire può trovare,

consola i bambini e chiede di offrire tutte le loro sofferenze a Gesù perché non ci siano più peccati

nel mondo.. La quarta scena avviene il 15 settembre 1988 da Marija Pavlovic a Medjugorje. Suona

il telefono e Nora risponde. - Oh Francis! Sei tu! - - Si Nora. C'è Marija? Per favore dille che

quando la Gospa verrà questa sera Le deve domandare un favore per me. Vorrei che Maria mi

facesse una promessa: che quando sarò in cielo mi dia questo titolo: "Angelo Custode dei Bimbi

Abbandonati". Il piccolo Francis è ritornato al Padre diciassette giorni più tardi, il 2 ottobre 1988,

nella festa degli Angeli Custodi.

MESSAGGIO del 25 Agosto 1993. "Cari figli, voglio che voi capiate che sono vostra Madre e che

desidero aiutarvi e invitarvi alla preghiera. Soltanto attraverso la preghiera potete capire e

accettare i miei messaggi e metterli in pratica nella vostra vita. Leggete la Sacra Scrittura, vivetela

e pregate per poter capire i segni di questo tempo. Questo è un tempo speciale; per questo sono con

voi: per avvicinarvi al mio Cuore e al Cuore del mio Figlio Gesù. Cari figlioli, voglio che voi siate

figli della luce e non del!e tenebre. Perciò, vivete quello che vi dico. Grazie per aver risposto alla

mia chiamata".

LO STRANO MESSAGGIO ELETTRONICO

Parigi, maggio 1994. La mia amica Bernadette P mi aveva organizzato una conferenza alla chiesa

Saint Léon, nel quartiere in cui avevo abitato prima. Tre minuti prima di prendere la parola avevo le

solite preparazioni: dovevo verificare l'altezza e l'intensità del microfono, sistemare il leggio,

metterci il libro dei messaggi in modo che non scivolasse, invitare le persone stipate in fondo alla

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chiesa a venire avanti, ricordare al parroco la pronuncia esatta di "Medjugorje" per la sua

breve introduzione, sapere che la signora che doveva occuparsi dei fiori non era arrivata, e

consolare l'altra signora alla quale avevo affidato quel compito, mantenere gli "occhi bassi" per non

riconoscere nell'assemblea tanti cari amici e non correre a salutarli, preparare nella mia testa l'avvio

delle prime parole e nel mio cuore l'unzione di Maria, senza la quale tutte le parole sarebbero

inutili... in breve, è proprio quello il momento che Francois ha scelto per comparire, per afferrarmi

fortemente per le braccia e dirmi con voce supplichevole: - Suora, suora! Devo parlarle subito, è

incredibile, sorella, devo dirle quello che mi sta capitando. Lei non mi crederà! Devo raccontarle... -

Non l'avevo mai visto, non lo conoscevo ma non potrò mai più dimenticano, perché il suo look

sorpassava per i colori tutto quello che un teatro avrebbe potuto mettere in scena. La miseria del

mondo, fisica e morale, era concentrata in questo essere uscito da non so quale film drammatico.

Un'angoscia indicibile traspariva dal suo sguardo allucinato. Mi scusi signore, ma devo cominciare

fra due minuti! - Questo non può aspettare, me lo lasci dire, non capisco nemmeno quello che sta

succedendo, nè perché sono qui questa sera... - Se lei non lo sa ora, lo saprà presto nel corso della

conferenza! - Di cosa parlerà? - Di Fatima e di Medjugorje. - Cos'è? - E' proprio quello che lei

scoprirà! - Tremava dalla testa ai piedi e impediva a tutti di avvicinarsi. Aveva tolto di tasca una

piccola agenda elettronica e me la metteva davanti agli occhi perché leggessi quello che era scritto

sullo schermo. - Cosa legge sorella? Le sue mani erano scarnite e livide come il suo viso. - Le

prometto, signore, che leggerò tutto tranquillamente dopo la conferenza; venga a vedermi di nuovo

qui. Ma intanto si sieda là e ascolti bene ogni parola della conferenza: ci saranno dei messaggi per

lei! - In un attimo i suoi occhi si sono illuminati e io mi sono eclissata rapidamente. Il mio tempo

per parlare era strettamente limitato a un'ora. Che difficile scommessa per salvare le anime! Sapevo

che l'assemblea era piena di gente che non metteva mai piede in chiesa perché avevo detto ai miei

amici: 'Portate i non credenti, parlerò per loro". In breve, avevo una cortissima ora per far loro

scoprire e amare Dio... Poveramente, ma con gioia, ho fatto del mio meglio... Naturalmente il

piccolo signore mi aspettava all'uscita, brandendo più che mai la sua agenda elettronica. - Sorella,

mi ha promesso... - Dopo aver parlato brevemente con qualcun altro mi sono seduta con Francois

dietro un pilastro. L’avevo tenuto per ultimo indovinando che la sua storia sarebbe stata molto,

molto speciale... La sua angoscia era visibilmente diminuita, ma le sue parole affannose mostravano

ancora una grande agitazione interiore. - Ho ascoltato tutto molto bene! Non avrei mai creduto che

tutto questo potesse esistere... La sua storia mi è molto piaciuta e ora capisco bene perché sono

venuto qui... sono completamente sconvolto! Mentre parlava, scrutavo il suo povero viso disfatto. I

suoi capelli mezzoscoloriti e tinti di biondo, arricciati artificialmente, le sue sopracciglia depilate

con cura e il suo anello d'oro all'orecchio sinistro, non facevano che evidenziare la sua disperazione.

Forse sto parlando con un condannato a morte, mi sono detta, è così scarno! Trema per la

debolezza. Forse ha un virus che lo sta distruggendo. - Mi è appena successa una grande disgrazia.

Vivevo con qualcuno che è morto di AIDS due settimane fa. Lo amavo talmente tanto da non poter

vivere senza di lui. Mi chiedo continuamente: "Dov'è? Dov'è?" Lo chiamo, so che è assurdo, ma era

il mio amico e non ho più nessuno! Ieri ho preso la mia agenda per cercare un numero e cosa ho

visto sullo schermo? Un messaggio incomprensibile che io non avevo scritto! Leggo, rileggo,

impossibile capire come si siano scritte quelle righe, dato che tengo sempre l'agenda con me.

Prenda, guardi lei stessa. Ho guardato lo schermo e ho letto : "Martedì 17 maggio, ore 20, Saint

Léon". - Ma è la conferenza di questa sera! - Si, ma come mai la scritta è apparsa sullo schermo? Lo

chiedo a lei! Quando l'ho vista mi sono detto subito "ci siamo, è il mio amico che mi dà un

messaggio, è sicuramente lui, è un incontro che mi fissa da qualche parte. Ma Saint Léon non mi

diceva niente. Ho cercato, cercato, ho guardato se non ci fosse per caso una stazione di metro con

quel nome, un albergo, un ristorante... niente! Poi qualcuno mi ha detto: "Forse Saint Léon è una

chiesa, è il nome di un santo..." Nessuno conosceva questa chiesa. Allora sono entrato nella chiesa

del mio quartiere, la persona all'ingresso ha consultato un libretto e mi ha detto: "E' nel XV°

distretto, vicino alla Motte Piquet...". Ecco come sono arrivato qui questa sera, senza sapere dove

andassi a finire... Deglutisco, cerco di raccogliere le idee, faccio un attimo di silenzio per invocare il

Signore, ma Francois non mi lascia cinque secondi. - E adesso, cosa devo fare? - Questa domanda

mi ricorda qualcosa, negli Atti degli Apostoli, quando la gente chiede a Pietro il giorno della

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Pentecoste: "Cosa dobbiamo fare?" Francois è in ascolto come un bambino affascinato o piuttosto

come un naufrago dell'amore che ha appena trovato l'ancora di salvezza e che aspetta da una

persona la parola chiave che fa cambiare la sua vita dall'inferno al cielo. E questa sera, sono io

quella persona! Bisogna rispondere in fretta qualcosa di molto semplice. La chiesa è ancora piena,

ma si sentono già rumori di chiavi, le porte saranno chiuse fra poco. - E' molto facile, - gli dico per

confortare lui, e anche me - Compra una Bibbia questa sera stessa allo stand in fondo e il libro dei

Messaggi. Te ne imbevi ogni giorno e comincia a pregare come ho spiegato questa sera. La

Madonna stessa ti guiderà per mezzo dei suoi messaggi nel libro. Poi, vieni appena puoi a trovarci a

Medjugorje. Là, vedrai, è un posto in cui il tuo cuore si dilaterà e dove troverai una grande pace. -

Ma dov'è, come ci si va? - Vai a parlare con quella signora in fondo, è la mia amica Geneviève che

organizza pellegrinaggi e ti darà tutti i particolari. - E' pazzesco come mi sento bene con lei, qui, in

mezzo a tutti voi. Si vede che avete la luce. Capisco adesso... E' sicuramente il mio amico che ha

scritto il messaggio perché venissi qui a scoprire tutto questo. - Il tuo amico, oppure... la Madonna?

E' tua madre, desiderava che tu la conoscessi... Ma devo confessare che è la prima volta che la vedo

trasmettere un messaggio elettronicamente! Sono partita il giorno dopo per Medjugorje e, tre mesi

dopo, ho visto arrivare Francois con un gruppo di pellegrini. Aveva completamente cambiato testa,

non tremava più e le sua guance si erano un po' riempite. Aveva raggiunto una certa serenità. Un

gruppo di preghiera l'aveva accolto. Aveva trovato la fede e cominciava a vivere la vita

sacramentale a modo suo. Il lavorio della grazia si scavava un sentiero in lui, attraverso i meandri

allucinanti delle sue ferite, attraverso le stigmate di un'infanzia e di una giovinezza di cui solo la

misericordia avrebbe il diritto di parlare. Non so cosa sia diventato oggi, non so neppure se sia vivo

o morto. Francois, se il Signore ti ha ripreso, aiutaci dall'alto del cielo a attirare verso il cuore di Dio

tutti quelli che hanno sofferto come te. Se sei vivo, sappi che la tua sorellina di Medjugorje prega

per te ogni giorno e che spera tanto di avere tue notizie.

MESSAGGIO del 25 Settembre 1993. "Cari figli, Io sono vostra madre e v'invito ad avvicinarvi a

Dio tramite la preghiera, perché solo Lui é la vostra Pace e il vostro Salvatore. Perciò, figlioli, non

cercate consolazioni materiali, ma cercate Dio. Io prego per voi ed intercedo presso Dio per

ognuno di voi. Chiedo la vostra preghiera, perché possiate accettare me e accettare anche i miei

messaggi, come ai primi giorni delle apparizioni. E solamente allora, quando aprirete i vostri cuori

e pregherete, si compiranno miracoli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

UN PROTESTANTE VEDE LA MADONNA

Bisogna ammetterlo, Barry è un duro. Sua moglie Patricia? Un tesoro di delicatezza e io sospetto

che preghi senza interruzione, tanta è la luce che emana. Dalla nativa Inghilterra veniva spesso a

dissetarsi alla sorgente di Medjugoije e ad affidare alla Gospa il suo marito protestante. Che

meraviglia sarebbe se un giorno anche lui potesse scoprire la gioia di camminare con il Dio

Vivente! Benché battezzato protestante, Barry non credeva in Dio e con fierezza faceva a meno di

lui. Comunque un vecchio ricordo giaceva in fondo al suo cuore: da giovane, una volta aveva

rivolto a Dio unà preghiera in un momento di grande sofferenza: "Mandami una buona moglie!" In

quel momento era in macchina e ha dovuto fermarsi vicino a una casa sconosciuta per un guasto. La

giovane donna che ne era uscita l'ha talmente impressionato che l'ha sposata tre mesi dopo! Si era

comunque dimenticato di ringraziare quel Dio sconosciuto che gli aveva concesso in fretta un

matrimonio cosi felice. C'era un solo neo: Patricia era cattolica. Barry ha fatto di tutto per

distruggere la sua fede, ma ha capito subito che lì era su un terreno pericoloso. Ma, verso la

quarantina, Patricia è tormentata da un isolamento spirituale molto duro, nel grembo di una

Inghilterra materialista e priva di entusiasmo. E' allora che Medjugorje l'ha salvata dalla deriva e le

ha offerto quello che non osava più sognare: fare un bagno nel cuore di Dio, in un posto dove il

cielo tocca la terra ogni giorno! Conversando con lei, mi meravigliavo della sua incredibile fiducia

nella Provvidenza. SAPEVA che tutti i suoi parenti si sarebbero convertiti, nell'ora decisa da Dio.

Proprio allora è scoppiata la guerra in Bosnia Erzegovina. La sera del l° gennaio 1993, Barry e

Patricia guardano la televisione e sentono l'appello lanciato dall'associazione Medjugorje Appeal: si

richiedono trenta guidatori per portare tonnellate di merce in Bosnia. Senza sapere che Patricia

conosceva Bernard Ellis, ebreo convertito a Medjugorje, uomo chiave di tutta l'organizzazione,

Barry si lascia tentare dalla sfida dice a sua moglie che ha una gran voglia di lanciarsi in questa

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avventura, dato che ha la patente per i camion. Patricia non crede alle sue orecchie! Bernard

aveva previsto che una parte dei camion andasse a Medjugoije e una parte a Zagabria. Due

settimane dopo, accompagnato da Patricia il nostro protestante fa il suo ingresso a Medjugorje al

volante di un camion! La sua unica preoccupazione: portare soccorso ai rifugiati. La prima notte è

chiamato a prestare servizio e al mattino, mentre rientra in camera sua ai piedi del Krizevac per

ritrovare la moglie, ecco che Patrizia è scomparsa! Barrv esce sul terrazzo e vede la chiesa, in

mezzo alla vallata. I suoi occhi vanno alle due torri che si slanciano verso il cielo e, stranamente,

sente un'attrazione irresistibile verso questa chiesa. Un pensiero gli viene prepotentemente: : "Devo

entrare in quella chiesa a dire una preghiera". Barry non si riconosce più. Dire una preghiera, lui,

completamente ateo?! Dire una preghiera anche se Dio non c e e se dopo la morte, c'è solo per tutti

un buco nero? La testa non funziona più! Ma è più forte di lui, Barry si incammina con passo sicuro

verso la chiesa. Una questione pratica si impone: che preghiera potrà dire? Ne conosce solo due: il

Padre Nostro che ha imparato a scuola e l'Ave Maria che ha finito coll'imparare a furia di ascoltare

sua moglie che la insegnava ai figli. Quale scegliere? Arrivato in chiesa, si accorge che è l'ora delle

pulizie e si mette discretamente sul banco in fondo. Decide di dire le due preghiere e poi resta là in

silenzio per cinque minuti; poi decide di andare a pulire il suo camion. Là lo vede un francescano e

gli dà il suo rosario. Più tardi torna in camera sua, dove Patricia non è ancora rientrata, e decide di

riposarsi un po'. Dato che c'è molta luce, alza la coperta per coprirsi il viso, ma una luce azzurra lo

acceca. Pensa che la coperta sia mal messa e la riaggiusta in modo diverso. La luce blu non fa che

intensificarsi, invade tutta la camera e Barry comincia a trovarlo strano. Nel blu appare allora una

macchia bianca ancor più luminosa; la macchia si avvicina a poco a poco a lui e ingrandisce a vista

d'occhio. Cielo, cosa sta succedendo? "La macchia di luce bianca è diventata ben chiara" racconterà

Barry, e la luce era Maria, la Madre di Dio, la vedevo, sapevo che era lei. La luce blu si è

trasformata in raggi che partivano da lei. Com'era bella! Non ero affatto spaventato, la guardavo

affascinato. Sapevo chi avevo davanti a me. Allora Lei ha alzato la mano e mi ha salutato con un

segno. Non ha detto niente. Poi èandata via. Mi sono seduto per ispezionare la camera, un profumo

di rose fluttuava nell'aria e sentivo in tutta la mia persona una pace inimmaginabile. Persino nel mio

corpo! Non potevo che ripetere: "Perché a me? Perché a me? Cosa ho fatto io per meritare tutto

questo, io lo zotico, il rozzo!" Pensavo a tutte le cattive azioni della mia vita.. malgrado tutto, Maria

era apparsa a uno come me. Subito dopo Patricia è ritornata, e io gli ho raccontato tutto. Lei era

fuori di se! Voleva che io diventassi cattolico in quello stesso giorno, mi invitò ad andare in chiesa

insieme a lei, e io continuavo a pensare, perché a me? Quando è arrivato il momento della

comunione, Patrizia mi ha suggerito di venire a prendere la benedizione dal prete. Il fatto di avere le

braccia incrociate davanti al petto lasciava in chiaro che non avrei potuto prendere la comunione. Il

prete, senza fare caso teneva premuta l'ostia contro la mia bocca e ho dovuto ricevere il Corpo di

Cristo. Ero così sconvolto che non potevo impedire alle mie lacrime di colare. Avreste dovuto

vedere il duro che piangeva come un bambino! Che giornata! Sulla strada del ritorno ho incontrato

un pellegrino che mi ha detto: "Sono cattolico da sempre, vengo spesso qui, non ho mai visto nè

sentito niente!" Ma per me che venivo per la prima volta, che non mettevo mai piede in chiesa, in

un giorno mi era successo di: 1) entrare in una chiesa, 2) di dire una preghiera, 3) di ricevere un

rosario, 4) di vedere la Madonna, 5) di ricevere il corpo di suo Figlio Gesù!!! Tornato in Inghilterra,

ho deciso di andare a messa con Patricia e ho scoperto a poco a poco la preghiera... la preghiera

sincera! Ho continuato a organizzare i convogli umanitari per la Bosnia e una volta abbiamo perfino

trasportato il veggente Ivan nel tragitto Londra - Medjugorje! All'ora dell'apparizione ci mettevamo

in ginocchio nel camion... Nel mio cuore avevo un vivo desiderio di rivedere la Madonna. Più tardi

Bernard mi ha proposto di guidare un pullman di pellegrini. Ho barattato le derrate alimentari con

un canco di fratelli e sorelle. Sulla strada ci siamo fermati in un'albergo al confine con la Slovenia.

Subito dopo cena, salta la corrente! Salgo a cercare una pila elettrica in camera e, mentre ridiscendo

nell'atrio, mi sento spinto a cantare un inno a Maria. Allora tutto il gruppo si mette a cantare con me

e poi si lancia in una preghiera spontanea. La lode invade tutto l'albergo! Maria è di nuovo apparsa

ai miei occhi proprio in quel momento, come a Medjugorje, con quell'alone blu intorno a lei. Ero il

solo a vederla. Ho capito allora che non avevo ancora fatto niente per Lei, fatto niente per Dio, mal-

grado le tante grazie ricevute. Quando Maria vuole qualche cosa (o qualcuno!) non molla la presa!

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Sentivo che mi chiamava a riavvicinarmi a Lei e a suo Figlio Gesù; dovevo impegnarmi con lei.

Perciò ho deciso di entrare nella Chiesa cattolica. Patricia mi ha trovato una guida meravigliosa. Per

mesi ho continuato i pellegrinaggi a Medjugorje come autista e Patricia mi ha aiutato. Avevo il

desiderio segreto che tra i miei "passeggeri", alcuni potessero avere la felicità di vedere la Madonna

e sono stato subito esaudito; quattro pellegrini l'hanno vista sulla collina del Podbrdo. Sono entrato

a far parte della Chiesa cattolica a Pasqua del 1995. Da allora il Signore ci ha chiamati, Patricia e

me, a lavorare per Lui nella nostra parrocchia e diocesi, dove c'è il Santuario di Walsingham. Maria

ha cominciato a riportare a Suo Figlio tutta la parentela. I nostri due figli si sono convertiti e anche

altri parenti atei. Ha già fatto riconciliare molte coppie e abbiamo buone speranze per gli altri. Da

parte mia sono impegnato in un gruppo che aiuta quelli che vogliono farsi cattolici. Sono a

disposizione per tutto quello che il Signore e sua Madre vorranno da me; cresco gradualmente nel

loro amore. Il mio sogno è che il mondo intero scopra la Madonna!"

MESSAGGIO del 25 Ottobre 1993. "Cari figli, in questi anni vi ho invitato a pregare e a vivere

quello che vi dico, ma voi vivete poco i miei messaggi. Voi parlate, ma non vivete: è per quello,

figlioli, che questa guerra dura cosi a lungo. V'invito ad aprirvi a Dio e a vivere con Dio nel vostro

cuore, praticando il bene e testimoniando i miei messaggi. Io vi amo e desidero proteggervi da ogni

male; ma voi non volete! Cari figli, non posso aiutarvi, se non vivete i Comandamenti di Dio, se

non vivete la S. Messa, se non rigettate il peccato. V'invito a diventare apostoli dell'amore e della

bontà. In questo mondo senza pace, testimoniate Dio e il suo amore; e Dio vi benedirà e vi darà

quello che gli chiedete.Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

SONO STATO UN BAMBINO ABORTITO

Marcia S. è una donna molto rispettata in tutta la regione di S. Francisco. Guida del primo gruppo di

preghiera della città, è conosciuta per la sua grande fede tanto che le autorità ecclesiastiche locali la

incaricano volentieri di missioni delicate. La conosco bene e l'ammiro. Medjugorje ha trasformato

la sua vita e non può incontrare nessuno senza parlargli del potere straordinario del rosario.

Seguendo una chiamata interiore della Madonna, ha fondato 12 gruppi del rosario intorno a San

Francisco per "chiudere in un cerchio" la città, per circondarla con la corona regale di Maria,

formata da 12 stelle, per rendere a Dio quello che doveva essere di Dio e che disgraziatamente è

invece caduto sotto il potere delle tenebre. Infatti, fra le metropoli del mondo, San Francisco soffre

più di altre città di un satanismo attivo e la Madonna cerca strumenti scelti per vincere il Distruttore

dei suoi figli. Un giorno il morbo dello scoraggiamento contagia Marcia perché suo marito, con

tendenze depressive, si ammala di cecità progressiva che richiede cure continue 24 ore su 24. Con i

nervi a pezzi, Marcia è al limite delle forze, tanto che ha la tentazione di annullare la serata

"Preghiera-Testimonianza" di Medjugorje che deve tenere quella sera stessa in una chiesa della

baia, "Il Santo Redentore", la parrocchia di San Francisco che raggiunge con il Vangelo il maggior

numero di vittime dell' AIDS. Marcia sa che la maggior parte dei suoi uditori sarà formata da gay e

lesbiche. Sa che una folla numerosa l'aspetta. Solo l'idea di uscire dalla macchina la spossa... Niente

da fare... ci andrà comunque! Non può correre il rischio di abbandonare delle anime alla loro fame,

perché sono in gioco delle vite! Il suo amico Denis la chiama: - Se c'è un posto al mondo di cui

satana ha il controllo, questo è San Francisco. Non vuole che la gente senta parla re della Madonna

o di Medjugorje. Le tue parole apriranno il manto di Maria e la gente accorrerà a Lei a frotte! Tieni

duro! Marcia ha la stessa età di Maria ai piedi della croce e parla di lei come della sua migliore

amica o meglio, come della sua confidente. La loro intesa è ben visibile. Le parole escono dalla sua

bocca con grande tenerezza e anche con una potenza misteriosa; nell'assemblea i fazzoletti vengono

tirati fliori di tasca, uno dopo l'altro... La serata finisce e un uomo, giovane e visibilmente scon-

volto, viene verso Marcia per raccontarle quello che ha appena provato, mentre lei proiettava la

videocassetta su Medjugorje. Lacrime colano dolcemente dai suoi occhi: "Sono stato un bambino

abortito. Come ho visto la luce? Non lo so, ma mi hanno buttato in una pattumiera. Vivevo ancora.

La pattumiera si trovava nel parcheggio dell'ospedale: urlavo a pieni polmoni e un uomo che

passava di lì ha sentito le mie grida: Inorridito ha cercato l'origine del pianto e alla fine ha aperto la

pattumiera. Ero insanguinato ma ben vivo. Mi ha portato a casa sua, coprendomi come poteva e mi

ha curato per qualche giorno. Poi ha deciso di tenermi e di allevarmi; ha fatto una domanda di

adozione che è stata accettata. Quindi sono cresciuto con lui e i suoi amici che abitavano là, tutti

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uomini perché lui era omosessuale. Da piccolo e durante tutta la mia infanzia non sono mai stato

toccato, fasciato, nutrito o abbracciato da una donna. Non sapevo niente della presenza materna di

una donna. Non so cosa sia una madre. Sono cresciuto in questo ambiente e nell'adolescenza molto

naturalmente, sono diventato anch'io omosessuale. Niente di più naturale! Qualche anno fa ho

incominciato a scoprire il vangelo tramite i membri della Chiesa Episcopale. Mi invitavano a unirmi

a loro e un giorno ho preso la decisione di diventare prete di quella chiesa. Il giorno della mia

ordinazione stavo in piedi con altri candidati, pronto a salire all'altare per ricevere l'ordinazione. Ma

tutti sono saliti, tranne me perché, mio malgrado sono rimasto inchiodato sul posto. Mi sembrava

che delle braccia mi trattenessero impedendomi di fare un passo avanti. Non sono stato ordinato e

da allora mi sono sempre chiesto perché non fossi riuscito ad avanzare; cosa mai ha potuto

trattenermi in quel modo? Questa sera, mentre guardavo la videocassetta, sono rimasto sconvolto.

Mentre si vedevano quei giovani in estasi ho sentito nettamente delle braccia femminili circondarmi

con amore, un amore indescrivibile. Una donna era dietro a me, ne ero convinto. Affascinato dalla

videocassetta da cui non potevo staccare gli occhi, ho sentito di nuovo le sue braccia intorno a me.

Era una sensazione così forte che potevo appena sopportarla. Ho creduto di morire di gioia!

Tremavo in tutto il corpo. Piangevo e piangevo. Il calore e l'amore di quella stretta erano tali che mi

sentivo letteralmente sciogliere. Mi sono girato per vedere chi fosse ma non c'era nessuno nel banco

dietro di me! Poi ho sentito una voce femminile che mi diceva: "Dan, ti amo, tu mi appartieni." Per

la prima volta nella mia vita ho sentito delle braccia femminili che mi circondavano. Avevo trovato

mia Madre! Ho capito allora in un lampo perché non ero riuscito a muovermi per l'ordinazione... era

Lei! Me l'aveva impedito perché l'omosessualità non viene da Dio e dovevo innanzittutto

abbandonare quelle pratiche, pentirmene..." Marcia ascolta il racconto di Dan con lo stesso amore

che avrebbe per un figlio. Trattiene a stento le lacrime e capisce perché ha dovuto fare una tale

violenza su sè stessa per venire quella sera. Quel figlio non era ancora uscito dal seno di sua madre

che era già una vittima, pensa lei, vittima della nostra società. E' bastato parlare delle apparizioni di

Maria a Medjugorje perché fosse liberato dal piano che Satana aveva ordito su di lui... - Marcia,

cosa devo fare per diventare cattolico? - le chiede Dan. Oggi San Francisco conta un cattolico in più

e il manto della Gospa un abitante in più e non dei meno importanti! Quel figlio, Maria lo aspettava

da molto tempo, dal suo soggiorno in pattumiera. Lei lo aspettava per stringerlo fra le braccia, per

attirarlo sul suo cuore di Madre... e oggi Dan si prepara a diventare sacerdote.

MESSAGGIO del 25 Novembre 1993. "Cari figli, v'invito a preparavi in questo tempo, come non

mai prima d'ora, alla venuta di Gesù. Che il piccolo Gesù regni nei vostri cuori: sarete felici solo

quando Gesù sarà vostro amico.Non vi sarà difficile né pregare né offrire sacrifici né testimoniare

la grandezza di Gesù nella vostra vita, perché Lui ve ne darà in questo tempo la forza e la gioia. Io

vi sono vicina con la mia preghiera e la mia intercessione. Vi amo e benedico tutti. Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

IL SEGRETO DI VICKA

Una mattina avevo appuntamento con Vicka per partire con lei e Don Dwello di New York per gli

Stati Uniti. All'ultimo momento Don mi ha detto, con la morte nel cuore: - Vicka è malata, non

viene. Sua sorella mi ha detto di partire senza di lei... - Cooosa? - Mi sono stupita. - Ma solo ieri

stava benissimo! - Ha cominciato ieri sera. Con Ivanka P siamo andati a trovarla; ha dovuto mettersi

a letto, il suo braccio era paralizzato, la mano tutta blu e soffriva molto. Mi ha detto che forse questa

notte sarebbe passato., ma questa mattina la sua sorellina mi ha riferito che era invece peggiorato... -

Nove giorni più tardi torno dal giro negli USA in cui avevo dato testimonianza sulla Gospa. Vado

da Vicka che sorprendo a stendere la biancheria con un gran sorriso sulle labbra. - Allora sei guarita

finalmente! Mi hai lasciata tutta sola in America! Quando hai cominciato a star meglio? - Solo

questa mattina! Mi sono alzata e tutto andava bene. Ho potuto perfino parlare a un gruppo di

pellegrini. Come vedi, tutto è passato! - Questa mattina !? Allora sei rimasta Otto giorni malata,

proprio il tempo della "missione"? Come spieghi che è capitato esattamente durante la missione? -

Ma è così! Espressione tipica delle persone di qui. - La Gospa aveva il suo piano: tu dovevi parlare,

io dovevo soffrire. E' stata scelta Sua! - evidentemente la Gospa non aveva consultato i 5000

americani di Pittsburgh che avrebbero preferito il contrario! - Cos'hai avuto esattamente? - Con

Vicka bisogna rinunciare a ogni spiegazione logica... - Niente di interessante, vedi è passato! Finché

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non ritornerà, la vita è così! Ride e cambia argomento. Sam, un medico americano allora ha

voluto farla curare adeguatamente e mi ha chiesto di spiegarle il piano di cura; l'ho fatto: - Vedrai

uno dei migliori medici USA, prima di tutto farà degli esami, ti terrà in osservazione per un po'.

Questo potrebbe salvarti la vita! Non si sa mai.... se tu avessi qualcosa di grave. Saresti contenta di

andare in cielo ma noi ci teniamo a conservarti ancora a lungo! - Non so, vedremo... aspettiamo un

po'... - In bocca a lei questo significa: "Lasciamo perdere!" Mi viene un'idea: - Ma Vicka, la tua

salute, le tue forze appartengono forse alla Gospa? Se è così tocca a Lei decidere... Se tu le chie-

dessi cosa fare? - Hai ragione,- dice con riconoscenza, come se non ci avesse pensato. - Glielo

chiederò. Due giorni dopo Vicka mi informa della risposta avuta dall'alto. "Non è necessario" aveva

detto la Gospa... - Mamma mia! Se la Gospa stessa ci mette i bastoni fra le ruote! - ho pensato. Che

io sappia, nessuno ha mai saputo spiegare il segreto di Vicka e non abbiamo ancora finito di

stupirci. Ritorniamo al 1983-84. Vicka aveva una grave malattia cerebrale. Sento ancora il Padre

Laurentin annunciare con pena: "Morirà". Soffriva talmente da perdere conoscenza per lunghe ore,

quasi ogni giorno. Sua madre addolorata al vederla soffrire così le diceva: - Vai a farti fare un

iniezione di calmante, non puoi restare così...! - Ma Vicka rispondeva: - Mamma, se tu sapessi le

grazie che la mia sofferenza ottiene per me e per gli altri non parleresti così! - Dopo una lunga Via

Crucis la Gospa le ha detto: "il tal giorno sarai guarita". Vicka l'ha scritto a due sacerdoti perché

avessero l'annuncio scritto prima del giorno X che cadeva una settimana dopo. Vicka è stata guarita.

Ha conservato di questa esperienza una conoscenza molto profonda del mistero della sofferenza e

della sua fecondità. Ecco un episodio personale: mentre traducevo Vicka per un gruppo di pellegrini

francesi, lei spiegava: La Gospa dice: "Cari figli, quando avete una sofferenza, una malattia, un

problema, voi pensate: ma perché è capitato proprio a me e non a qualcun 'altro!? No, cari figli,

non dite così! Dite il contrario: Signore ti ringrazio per il regalo che mi fai! Perché la sofferenza,

quando è offerta a Dio, ottiene grandi grazie!" E l'intrepida Vicka aggiunge, da parte della Gospa: -

Dite anche, Signore, se hai altri regali per me sono pronta! - Quel giorno i pellegrini sono ripartiti

pensosi avendo molto su cui meditare... Per quanto mi riguarda, la sera stessa una persona mi ha

detto qualcosa di molto cattivo mentre mi dirigevo verso la chiesa per la messa. Mi ha ferito il cuore

così tanto che ho dovuto lottare per vivere pienamente la messa invece di rimuginare la cosa nella

mia testa. Al momento della Comunione ho offerto la mia sofferenza a Gesù e mi sono tornate in

mente le parole di Vicka e ho pregato così: "Signore ti ringrazio per il regalo che mi fai! Serviti di

questo per dare tante grazie e se hai altri regali per me.. (ho ripreso fiato per continuare la frase) io...

io ... aspetta ancora un po' a darmeli!!!" Il segreto di Vicka è che non tiene il conto dei suoi "SI" a

Dio. Come i bambini di Fatima, ha visto l'inferno e non ha voglia di tirarsi indietro quando si tratta

della salvezza delle anime. Un giorno la Gospa ha chiesto: "Chi fra voi vuole sacrificarsi per i

peccatori?" e Vicka è stata la più pronta a offrirsi come volontaria. "Chiedo solo la grazia di Dio e

la sua forza per poter continuare" dice. Non cerchiamo oltre la ragione per cui Vicka trasmette tanto

la gioia del cielo a quanti l'avvicinano! In un'intervista per la televisione americana ha detto: - Non

vi rendete conto del grande valore che hanno le vostre sofferenze agli occhi di Dio! Non ribellatevi

quando arriva la sofferenza, ci si arrabbia perché non si cerca veramente la volontà di Dio; se la si

cerca, la rabbia se ne va. Solo quelli che rifiutano di portare la croce si ribellano. Ma state pur certi

che se Dio dà una croce, Lui sa perché la dà e sa quando la toglierà. Niente succede per caso. Per lei

il velo si è squarciato e sa di cosa parla.

MESSAGGIO del 25 Dicembre 1993. "Cari figli, oggi gioisco con il piccolo Gesù e desidero che

la gioia di Gesù entri in ogni cuore. Figlioli, con il messaggio Io vi dono, assieme al mio Figlio

Gesù, la benedizione, perché in ogni cuore regni la pace. Io vi amo, figlioli, e v'invito tutti ad

avvicinarvi a me attraverso la preghiera. Voi parlate, parlate, ma non pregate. Perciò, figlioli,

decidetevi per la preghiera. Solo così sarete felici, e Dio vi darà ciò che voi cercate da Lui. Grazie

per aver risposto alla mia chiamata".

NEL PAESE DEI BAMBINI RITROVATI

Febbraio 1995. Remi e Claire abitano nei dintorni di Parigi e due croci pesanti opprimono i loro

cuori: l° Remi è disoccupato da tre anni il che obbliga sua moglie a lavorare per riempire la pentola.

2° Malgrado tutte le cure mediche possibili, la diagnosi cade come una mannaia: non possono avere

il secondo figlio che sognano da sei anni. Per il loro tipo di sterilità, secondo la medicina parigina,

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l'unica speranza resta la fecondazione in vitro. A questa sofferenza si aggiungono le critiche dei

conoscenti e certi sorrisini ironici quando Remi e Claire dichiarano semplicemente la loro

intenzione di rimanere fedeli all'etica della chiesa riguardo alla procreazione e alle manipolazioni

genetiche. Per niente al mondo vogliono allontanarsi dall'insegnamento del Papa. Preferiscono

essere mostrati a dito e trattati da bigotti da quelli che pensano che l'uomo sia più furbo di Dio per

quanto riguarda la vita. D'altra parte hanno visto intorno a loro alcune coppie che si scioglievano in

seguito a questi tentativi di fecondazione artificiale, umilianti e rovinosi, che oltre tutto erano anche

falliti. Rémi soffre sempre di più al vedere sua moglie delusa nella sua aspirazione alla maternità.

Quando si sono sposati non volevano forse avere tanti figli? Non possono evitare di pensare: "Ogni

giorno avvengono tanti aborti e noi che vogliamo tanti figli non possiamo averli? La nostra piccola

Ines non avrà mai i fratellini e le sorelline sognate?" La loro pena era immensa e lancinante. Un

anno più tardi Claire mi confida "Uniti nella fede abbiamo affidato la nostra disperazione al Signore

e per l'intercessione della nostra potente Vergine Maria, la nostra cara Mamma del cielo, gli

abbiamo chiesto di aver pietà di noi e di esaudirci. E' durante questo grido di supplica che abbiamo

pensato a Medjugoije. Le nostre finanze erano a terra e tutto andava di traverso. Abbiamo deciso

che Remi, senza lavoro, sarebbe andato da solo, perché io non potevo allontanarmi. Avendo scovato

un pellegrinaggio che partiva per l'Annunciazione, abbiamo fatto l'assegno il 25 febbraio. Il 25

marzo, quando Remi è volato a Spalato, ho scoperto di essere incinta! Incredibile ma vero! Remi è

partito già esaudito e ha passato il suo pellegrinaggio a piangere di gioia e a ringraziare Maria. La

nostra bambina è nata in novembre e l'abbiamo chiamata Maria Letizia, ("Gioia di Maria!"). La

storia di Claire avrebbe potuto perdersi in una lunga lista perché non si contano più i bimbi

miracolo che possono vantarsi di aver visto la luce grazie a un pellegrinaggio a Medjugorje! Quanto

alle veggenti, Maria e Vicka se le interrogate sull'argomento, possono portare infiniti esempi, uno

più commovente dell'altro portare dei kleenex...)! Non è un caso che la Gospa portasse il suo

Neonato tra le braccia durante la sua prima apparizione sulla collina, il 24 giugno 1981. Come

Gesù, è venuta per la vita! Tuttavia non tutte le coppie sterili tornano guarite da Medjugorje. Come

Maria ha detto parecchie volte anche a Fatima: "Guarirò alcuni e altri no". La stessa cosa succede a

Medjugorje. Perché? Mi piace questa umile parola del Padre Emiliano Tardif , continuamente posto

di fronte anche lui a questi "perché?" dato che durante l'Eucarestia alcuni malati guariscono e altri

no: "Siamo di fronte al mistero dell'amore di Dio, se è pur vero che il Signore guarisce solo alcuni,

offre a noi tutti la guarigione definitiva: la vita eterna dove non ci saranno più né malattia né lutti né

pianto. Riceviamo gratuitamente la guarigione, ma chi siamo noi per chiedere a Dio: "Perché

guarisci uno e non l'altro? Non si è guariti perché lo si merita, è un puro dono di Dio." l'ho visto con

i miei occhi: nessuna donna che viene a Medjugoije a implorare la grazia della fecondità riparte ste-

rile. A una è accordato un bambino che porterà nel suo seno di carne, all'altra è accordata un'altra

forma di maternità non meno reale e concreta, perché la Madonna non è una gentile idealista

sognante No! Maria porterà questa donna a riconoscere molto presto nella sua vita, con segni

sensibili, la meravigliosa maternità che è stata preparata per lei. Le suggerirà: "Vedi quel piccolino

che è mio ma che non ha nessuno che lo ami, che gli parli? Vedi quel giovane? Vedi quella vita

distrutta... te li affido." perché quando una donna prende veramente la mano di Maria per guardare

il mondo con gli occhi di Maria, scopre che nasce nel suo intimo un frutto d'amore insospettato e

davanti a ogni essere umano sulla terra, lei dice fra sè: "E' mio figlio!" Il grembo della Madre di Dio

è in lei! "Voglio che amiate ogni uomo sulla terra con lo stesso amore con cui vi amo" dice la

Gospa.

FLASH BACK SUL 1993

GENNAIO Il Cardinai Glacy di Sidney invita tutti i vescovi dell'Australia ad accogliere bene Ivan e

Padre Slavko durante il loro viaggio apostolico in Oceania che riunirà più di centomila persone.

2 FEBBRAIO lungo viaggio di Marija con Padre Orec in Brasile

FEBBRAIO la stampa si impadronisce dello scandalo di migliaia di donne violentàte.

18 MARZO apparizione annuale a Mirijiana: "Cari figli! il mio desiderio è questo: datemi la mano

così che io possa guidarvi come una Madre sul giusto cammino, verso il Padre vostro. Aprite il

cuore e lasciatemi entrare. Pregate e io sono con voi nella preghiera. Pregate così potrò guidarvi.

Vi condurrò alla pace e alla felicità."

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11 APRILE matrimonio di Jakov a Medjugorje con l'italiana Annalisa Barozzi da Asola!

Abiteranno a Medjugoije.

25 GIUGNO apparizione annuale a Ivanka. La Madonna piangeva e ha mostrato a Ivanka delle

immagini terribili. Poi ha lasciato questo messaggio: 'Aprite il cuore a mio Figlio perché possa

guidarvi sul giusto cammino. (..) Siate portatori di pace."

2 LUGLIO primo soldato di Medjugorje morto al fronte, IlUa Barac, vent 'anni.

8 SETTEMBRE matrimonio di Marija con l'italiano Paolo Lunetti. Faranno il viaggio di nozze in

Francia. Abitano a Monza, vicino a Milano.

7 NOVEMBRE prima visita di Efraim, fondatore della Comunità delle Beatitudini. Da questo

pellegrinaggio nascerà la fondazione di "Comunione Maria Regina della Pace,

9 NOVEMBRE distruzione del vecchio ponte di Mostar, l'ultimo dei diciotto ponti.

1994

MESSAGGIO del 25 Gennaio 1994. "Cari figli, voi tutti siete miei figlioli. Io vi amo. Figlioli, non

dovete, però, dimenticare che senza preghiera non potete essermi vicini. In questo tempo, Satana

vuol creare disordine nei vostri cuori e nelle vostre famiglie. Figlioli, non cedete! Non dovete

permettere che egli diriga voi stessi e la vostra vita. Io vi amo e intercedo per voi presso Dio.

Figlioli, pregate! Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

VINCERE SATANA. CON MARIA

Quando Marija abitava ancora a casa dei suoi genitori, molti pellegrini venivano a trovarla per

parlare un po' con lei, soprattutto gli italiani, perché Marija conosce bene questa lingua (aveva

ricevuto questo dono dalla Gospa per il suo compleanno nell'Aprile 1983: dopo l'apparizione,

parlava correntemente l'italiano senza averlo mai imparato). Una giovane italiana, tormentata dal

demonio, era a Medjugorje da qualche giorno e tutti la rifiutavano perché il suo comportamento

disturbava moltissimo; aveva fatto un patto con Satana, partecipato in prima persona a messe nere e

ad altre attività sacrileghe: per questo era realmente posseduta dal demonio. Marija che vedeva ogni

giorno la Madre di tutte le Misericordie, ha accettato di ospitarla, perché si rendeva ben conto che

questa ragazza cercava la pace e la guarigione a Medjugorje. Per un mese la vita della famiglia

Pavlovic era cambiata... I fenomeni causati dal demonio che teneva legata questa ragazza e la

torturava, erano spettacolari. Marija reagiva senza scoraggiarsi, stupita certamente, ma irremovibile

nella sua pace e nella sua bontà. Un prete di passaggio abitava anche lui da Marija in quei giorni, ed

evidentemente fra Satana e il "Ministero Sacerdotale" scoccavano scintille. Per esempio un giorno il

prete ha voluto pregare in segreto per la ragazza (impossibile pregare davanti a lei senza

trasformarla in furia!) Mentre si trovava nella sua stanza, ne ha approfittato per benedirla

silenziosamente dall'altra parte della porta, tracciando nell'aria con la mano un segno di croce. Lei

ha aperto violentemente la porta e ha urlato: - Smettila di torturarmi! - (e lascio perdere le

parolacce...)- Un'altra volta quando stava per terra e soffriva un vero e proprio inferno interiore,

un'amica di Marija le stava vicino per confortarla. Poi nel suo cuore ha pregato la Gospa di venire

lei stessa a consolarla e a benedirla. Nello stesso istante la ragazza ha sobbalzato come se fosse stata

bruciata con un ferro rovente e ha gridato: - Smettila con le tue sporche preghiere! - Ma Marija

aveva visto giusto, la perseveranza della sua accoglienza così semplice, la sua pazienza e la

preghiera di tutti hanno avuto la meglio sull'Abominevole. Ha finito per lasciare la presa e in un

mese la ragazza era liberata. E' ripartita in pace per il suo paese. l'odio secolare che oppone Satana

alla Madonna è una realtà molto tangibile a Medjugoije. Ho raccontato nel libro "Medjugorje, la

guerra giorno per giorno" quello che èsuccesso a Jelena la vigilia del 5 Agosto 1984 (anniversario

dei 2000 anni della Madonna). Ma grande è stata la mia sorpresa quando Jelena stessa mi ha parlato

di alcuni messaggi su Satana, dati dalla Gospa agli animatori del suo gruppo di preghiera. Jelena era

a quell'epoca una giovanissima adolescente e Maria le ha detto: 'Un giorno Satana è andato a

trovare Dio. Gli ha chiesto di consegnargli Medjugorje, e che in cambio avrebbe rinunciato al

resto del mondo". Jelena ha aggiunto: "Naturalmente Dio ha rifiutato! La Gospa ha voluto così

mostrarci l'importanza capitale di Medjugorje nei piani di Dio, oggi, per la salvezza del mondo.

Bisogna mettere questo messaggio nel suo contesto". Tuttavia ero perplessa, anche se convinta

dell'onestà di Jelena: infatti aveva sempre dato prova di sobrietà e di un notevole equilibrio, nei

messaggi che riferiva. Sono andata a trovare Padre Tomislav Vlasic che era stato il direttore

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spirituale di questo gruppo di preghiera. La Gospa aveva detto di lui ai veggenti: "Vi guida

bene." Mi ha confermato in pieno questo messaggio e ha aggiunto perfino: "Non c'è niente di

strano! Siamo ben lontani dall'aver capito i piani di Dio attraverso Medjugoije. La Gospa stessa ha

detto spesso: "Voi non capite i miei progetti!". Un altro scottante messaggio avrebbe trovato la sua

conferma da lui. La Gospa aveva detto a Jelena: "Satana e i suoi angeli hanno lasciato mo/ti luoghi

della terra per venire a stabilirsi a Medjugorje a disfare i miei piani." In ogni momento la Gospa ci

informa che Satana è operante, che ci vuole distruggere, che è forte come mai prima d'ora. Come

una provvida madre, ci ricorda instancabilmente le armi che Gesù ci ha dato per vincere Satana: il

digiuno e la preghiera. Per la nostra protezione Lei ci raccomanda l'acqua benedetta. In Canada un

prete mi ha detto che ha creduto a Medjugorje quando i suoi parrocchiani si sono messi a digiunare

dopo il pellegrinaggio. - Le parlo da parroco: il digiuno? Si può sempre cercare di dorare la pillola!

Ma nessuno di noi preti, sarebbe riuscito a convincere qualcuno della sua parrocchia a digiunare!

Oggi rientrano da Medjugorje e senza che si dica niente si mettono a digiunare due giorni alla

settimana.... Questo fatto ha trasformato tutta la parrocchia. Per me non c'è dubbio, non può essere

che la Madre di Dio in persona che appare laggiù! Un esorcista di Roma è venuto in pellegrinaggio

a Medjugorje. Gli ho chiesto quale fosse secondo lui, dopo 23 anni di ministero, il più grande

impegno di Satana oggi: -É la distruzione della famiglia, - ha detto. - Ho visto in Australia persone

organizzate come "Adoratori del Demonio", gli rendevano culto allo scopo di distruggere le

famiglie. l'ho visto con i miei occhi! Ed è ancora peggio in Europa dove ci sono ancora più

organizzazioni che vogliono distruggere i matrimoni. Vada nei Parlamenti: chi rispetta il

matrimonio? Le leggi vanno contro il matrimonio. - Lui definisce la Madonna: "Il più potente

esorcista del mondo", designata da Dio stesso. Secondo lui, ci sono molti modi di alleviare e

liberare le persone tormentate dai demoni. Per i laici raccomanda di andare con la persona in una

chiesa, davanti a una statua della Madonna (benedetta secondo il rito della Chiesa) e pregare il

rosario con lei. Ha visto spesso fino a che punto la Madre di Dio sia potente nel vincere Satana nei

cuori. Questo esorcista ha anche sperimentato i benefici delle preghiere davanti al Santissimo

Sacramento esposto. Si accompagna la persona tormentata e le si chiede di guarda re Gesù

Eucaristia. All'inizio la persona non vuole, non sta tranquilla e chiude gli occhi, ma se guarda Gesù

sarà salva. l'importante è continuare a seguire questa persona, permetterle di riempirsi della

conoscenza e dell'amore di Dio. Le formule di esorcismo sono riservate ai preti. Sarebbe pericoloso

per i laici non preparati rivolgersi direttamente al demonio. Un altro testimone di Medjugorje mi ha

detto: - Medjugorje? E' il tallone di Maria! E' lì che essa schiaccia maggiormente la testa al

serpente. - Dei sei veggenti solo Mirjana ha visto Satana faccia a faccia, prima di un'apparizione

della Gospa. Ne è stata spaventata. Sembrava bello e seducente, ma i suoi occhi erano rossi e pieni

di odio. Mirjana dice che non vuole dire niente adesso, ma che ne parlerà più tardi. - Aspettiamo

tutti la vittoria del Cuore di Maria - mi ha detto. Non posso tacere queste parole di Marta Robin al

filosofo Jean Guittòn: "Lucifero è sempre furioso, ma quando la Madonna appare non può niente

contro di Lei. La Madonna è così bella, non solo nel viso ma anche nel corpo. Quanto a lui, è

capace di imitare tutto, imita perfino la Passione, ma non può imitare la Beata Vergine, non ha

poteri su di Lei. Quando la Madonna appare... se vedesse che ruzzolone!... Si metterebbe a ridere!"

Perché Satana è così furioso con Medjugorje? Non dimentichiamo che ad ogni apparizione, ad ogni

venuta della Madonna, Satana perde un po' del suo potere. "Per questo è diventato così aggressivo"

ha spiegato la Gospa a Mirjana. I fedeli possono recitare la preghiera a San Michele Arcangelo che

il Papa Leone XIII ha raccomandato di dire dopo la Messa. "O San Michele Arcangelo, difendici

nella lotta, vieni in nostro soccorso contro la malizia e le insidie del diavolo; fa', te ne preghiamo,

che Iddio eserciti su di lui il suo impero; e tu o Principe della milizia celeste, col divino potere

incatena nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni che, a perdizione delle anime, si aggirano per il

mondo. Amen" Nel 1995 anche il Papa Giovanni Paolo Il ha raccomandato che si reciti questa

preghiera dopo la Messa. Esiste anche una preghiera molto potente in cui si invoca Maria come

Regina degli Angeli. Papa Pio X ha dato l'imprimatur il 18 giugno 1908: "Augusta Regina dei Cieli

e Signora degli Angeli. Tu hai ricevuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa di

Satana. Noi umilmente ti chiediamo di inviare le legioni celesti affinché ai tuoi ordini, perseguitino

i demoni, li combattano dappertutto, reprimano la loro audacia e li respingano nell'Abisso. "Chi è

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come Dio!" O buona e tenera Madre, Tu sarai sempre il nostro amore e la nostra speranza, O

divina Madre, invia i santi Angeli per difendermi e respingere lontano da me il crudele nemico.

Santi Angeli e Arcangeli, difendeteci e custoditeci:'

MESSAGGIO del 25 Febbraio 1994. "Cari figli, oggi vi ringrazio per le vostre preghiere. Voi tutti

mi avete aiutato a far si che questa guerra finisca al più presto possibile. Io vi sono vicina e prego

per ognuno di voi e vi supplico: pregate, pregate, pregate! Solo attraverso la preghiera possiamo

vincere il male e proteggere tutto quello che Satana desidera distruggere nella vostra vita. Io sono

vostra Madre, vi amo tutti ugualmente ed intercedo per voi presso Dio. Grazie per aver risposto

alla mia chiamata".

UNA CENA DELIZIOSA!

Bernadette C. aveva Otto figli che erano ancora piccoli quando è scoppiata la guerra nel 1939.11

dramma è avvenuto quando suo marito Olivier è stato catturato dai Nazisti nel 1940 e poi condotto

in Germania nei campi di concentramento. Dovendo crescere da sola i figli, Bernadette era sfinita

dalla fatica e dal dispiacere, tanto più che era senza notizie di suo marito. Questo la consumava di

giorno in giorno e solo la sua grande fede in Dio le permetteva di portare il suo fardello e

sopravvivere. Temeva il peggio per il marito: era forse morto? Torturato? Affamato e scheletrico in

un bunker oppure in fondo a una cava? Nel 1943, sfinita dalla stanchezza, sente parlare di Marta

Robin e del "foyer de charité" di Chateauneuf de Galaure (Francia) che a quell'epoca era ancora in

costruzione. Decide di andare a trovare Marta e intraprende un lungo viaggio, cambiando spesso il

treno perché abita a centinaia di chilometri da lì. Sperava molto in questo incontro perché, diceva a

se stessa, solo una santa di quella tempra avrebbe potuto soccorrerla. In treno pensava alle domande

che avrebbe posto a Marta. Schiacciata dai mille impegni materiali della casa, assorbita senza sosta

dalla cucina, dalla biancheria, dalle pulizie di casa e anche dalla costante preoccupazione di trovare

abbastanza soldi per sopravvivere con i suoi piccoli, Bernadette, con suo grande dispiacere, non ha

più la possibilità di dedicare un lungo tempo al raccoglimento e alla preghiera come amava fare. E'

assetata di Dio. Chiederà a Marta come fare per pregare malgrado le circostanze attuali e

approfitterà di questo ritiro per immergersi in Dio come non aveva mai fatto prima. Sfinita ma piena

di speranza, arriva a Chateauneuf e si mette nella lista dei partecipanti al ritiro che desiderano essere

ricevuti da Marta. Fin dal primo giorno viene convocata alla sua casa per 10 minuti di colloquio con

Marta. Avviandosi ripete dentro di sè le sue domande e si prepara a esprimere tutta la sua

disperazione di tre anni di separazio ne dal marito, senza avere sue notizie. Entra con il cuore in

tumulto nella camera di Marta che è buia come un forno. Appena seduta sulla seggiolina ai piedi del

letto di Marta, si presenta ma non ha il tempo di dire una sola parola perché subito Marta comincia a

parlare della fattoria, dei bambini, dei manicaretti, le faccende domestiche.... in breve esattamente

quello che Bernadette non ha nessuna voglia di sentire! Non una parola sulla preghiera! I 10 minuti

passano così quando ad un tratto, poco prima della fine del colloquio Marta dice: "Oh! Ecco cosa

farà: rientrerà subito a casa e appena arrivata apparecchierà la tavola come per un festeggiamento, e

preparerà un cena deliziosa per i suoi bambini!" Lo shoc è forte per Bernadette che pronuncia con

voce atona 1' "Ave Maria" che chiude l'incontro. Con la morte nell'anima, prepara i suoi pacchi e

rifà il cammino, aspettando lunghe ore nelle stesse stazioni, chie dendosi come avesse potuto

contare tanto su un viaggio così deludente. Se almeno avesse potuto vivere i suoi cinque giorni di

ritiro, ma anche questo non le è stato accordato! Il suo destino è decisamente di rituffarsi nelle

casseruole e di nnunciare agli orizzonti spirituali che sognava. Si diceva: "Non valeva la pena di

fare un viaggio così lungo e di andare a vedere una santa così grande per sentirsi dire che bisogna

cucinare bene! Soprattutto quando non si hanno nemmeno i soldi necessari per farlo". Ma

Bernadette ubbidisce e riunisce tutto il suo magro gruzzolo per preparare la festa. Poi i bambini si

mettono a tavola con lei. Durante il pasto, suona il campanello, la porta 7 si apre. E' suo marito che

torna dalla Germania! E' vivo e vegeto! Ma pensa un po'! Abbiamo appena preparato una cena di

festa!

MESSAGGIO del 25 Marzo 1994. "Cari figli, oggi gioisco con voi e v'invito ad aprirvi a me e a

diventare strumenti nelle mie mani per la salvezza del mondo. Figlioli, desidero, da voi tutti, che

avete sentito il profumo della santità tramite i miei messaggi, che la portiate a questo mondo

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affamato di Dio e dell'amore di Dio. Ringrazio tutti voi che avete risposto in cosi' gran numero

e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

TUTTO SERVE PER SALVARE!

Non dobbiamo aver paura di far scivolare i messaggi di Maria anche nelle nostre lettere. Un

pellegrino mi ha raccontato che era condannato a diventare cieco per un glaucoma e un'operazione

sbagliata. La sua sofferenza era grande quand'ecco che riceve per posta un'immagine della Gospa

con questa frase: "Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia!" Allora un grido di dolore è

uscito dal suo cuore: "Il tuo amore! E' il momento di mostrarmelo! Sto tanto male!" Nell'ora

successiva la sua vista è ritornata quasi norrnale e il suo scollamento corneale è sparito

completamente! Questo fratello è venuto poco dopo a Medjugorje per ringraziare, tanto più che

questa guarigione ha provocato a poco a poco la conversione di tutta la famiglia e.... erano dei duri!

Ecco il cammino di un semplice messaggio. Non si sa mai dove la Gospa cercherà le sue nuove

conquiste, né quale stratagemma inventerà per raccogliere i suoi figli che non sono mai stati

raggiunti dalla Chiesa. Per questo scopo tutto serve! Un'amica che guida i pellegrinaggi mi

racconta: La signora X, della periferia parigina va alla fiera per distrarsi con alcuni amici. Capita a

uno stand dove si può pescare con la lenza. Come pesci, il venditore ambulante ha messo dei

pacchettini avvolti in carta regalo. La signora afferra una canna da pesca e tenta la fortuna.... che

cosa pescherà? Ecco che il suo amo le porta un pacchettino duro e piatto. E' una cassetta su

Medjugorje! Con le liste dei pellegrinaggi. Non aveva mai sentito parlare di Medjugorje.

Ritornando a casa ascolta la misteriosa cassetta e la Gospa la tocca in modo così forte che prova un

vero e proprio colpo al cuore. Quando lei ha chiamato la mia amica per unirsi a un pellegrinaggio,

la sua vita aveva già preso un'altra direzione, con Maria, e una gioia, sconosciuta fino ad allora,

aveva invaso la sua esistenza. Ecco, un cuore pieno di fantasia accompagnato da una mano attiva

aveva messo un piccolo proiettile d'amore nello stand di una fiera. Questo cuore saprà soltanto in

cielo a chi la Gospa destinava quel pacchetto!

MESSAGGIO del 25 Aprile. 1994 "Cari figli, oggi v'invito tutti a decidervi a pregare secondo le

mie intenzioni. Figlioli, invito ciascuno di voi ad aiutarmi a realizzare il mio piano attraverso

questa parrocchia. Ora v'invito in modo speciale, figlioli, a decidervi di camminare sulla via della

santità. Solo così mi sarete vicini. vi amo e desidero condurvi tutti con me in Paradiso. Ma se non

pregate e se non siete umili e obbedienti ai messaggi che vi do, non posso aiutarvi. Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

QUESTA SERA POSSONO TOCCARMI!

Marija ama raccontare spesso questa storia perché, per tutto il paese di Medjugorje, è stata causa di

un cambiamento completo di direzione. Siamo nell'Agosto '81, un'estate "calda" da tutti i punti di

vista perché la canicola non ha niente da invidiare al ribollire dei cervelli dei miliziani. Infatti ecco

che dei "fuochi" si accendono sulla collina delle apparizioni e sparisco-no senza lasciare traccia

quando ci si avvicina....! E i ragazzi dicono che sono dei "fuochi soprannaturali", dei segni dati

dalla Gospa! Ma fino a che punto giungeranno? E la croce del Krizevac che tutti hanno visto girare

e danzare.... ecco che ora sparisce per formare un grande bracere! Uintero villaggio non parla

d'altro.... E i miliziani pensava-no: "Che figura ci facciamo noi comunisti, che cosa ci sta capitando

fra capo e collo?!" -La vostra Gospa ce l'ha con noi, - dicono ai veggenti - ci vuole distruggere! - -

Per essere atei ci vedono bene - pensa Padre Jozo, senza dirlo (più tardi prenderà la rivincita). E'

proprio cosi: la Gospa è venuta a liberare il nostro popolo dal giogo comunista. Ha ascoltato le

nostre preghiere e ha un piano per distruggere l'impero della menzogna e rendere a Dio i suoi

prigionieri. I demoni non hanno forse tremato anche loro alla venuta di Gesù? "Che vuoi da noi

Gesù di Nazaret, sei venuto per perderci?" Si, i comunisti hanno perfettamente compreso, la nostra

Gospa è più forte di loro... Inoltre nessuno potrà mai far tacere i veggenti. E' pur vero che è stato

ordinato loro perentoriamente di dichiarare che non hanno visto niente, che hanno mentito dall' A

alla Z e che d'ora innanzi rimarranno con le bocche cucite; ma non serve a niente! Vicka è la più

scatenata. Minacciata e costretta a rimanere in casa e a farsi dimenticare, sale sul tetto della sua casa

per proclamare gli ultimi messaggi della Gospa, urlando con i decibei che le si conoscono.... nessun

bisogno di altoparlante! Non rinuncerebbe per niente al mondo alla missione che la Gospa le ha

affidato insieme agli altri cinque: "Dite al popolo che..." I miliziani che farmo la guardia alla casa

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non ne possono più. Aggiungete a tutto questo che alcuni si convertono alla voce della Madre

che trafigge i loro cuori a volte socchiusi.... Ma costoro sono subito "trasferiti" e inviati lontano a

Zagabria, a Sarajevo oppure... in prigione! Poiché i veggenti non tacciono, i miliziani decidono di

vietare la collina alla gente; si stendono i cordoni ai piedi del Podbrdo, così le folle non potranno

più recarsi a migliaia lassù per l'apparizione quotidiana. Ma la Gospa è una "Vergine saggia" che

aveva previsto il verdetto e si è dunque organizzata in funzione dei suoi figli miliziani. -Domani -

ha detto ai veggenti - apparirò nel campo di Gumno. Dite alla gente del villaggio di

accompagnarvi. - Il sole di agosto è ancora molto alto nel cielo quando la Gospa appare ai suoi figli

verso le ore 18,40. - Oggi - dice ai veggenti - tutti coloro che lo vogliono possono venire a

toccarmi. - Ma, - rispondono i veggenti - come possono le persone venire a toccarti se non ti

vedono! Ti vediamo soltanto noi!- - Andate voi a cercarli e conduceteli voi stessi da me. Allora

potranno toccarmi.Era una cosa assolutamente nuova... i veggenti, stupiti, eseguono. Parlano alle

persone del villaggio del dono che la Gospa propone loro e li aiutano ad avvicinarsi a Lei ad uno ad

uno. Stupite e meravigliate, guidate dai veggenti, le persone del villaggio posano le loro mani sulla

spalla della Madonna, sulla sua testa, sul suo velo o sulle sue braccia e ognuno sente la. sua

presenza molto concreta, senza tuttavia vederla né udirla. Alcuni sentono perfino un calore al suo

contatto, altri del freddo, altri ancora qualcosa di elettrico, una corrente indefinibile. Uemozione è

viva, indimenticabile! Mentre si svolge questa scena incredibile, i veggenti notano che appaiono

delle macchie sulla veste della Madonna. A poco a poco le macchie si espandono, finché la veste

diventa veramente sporca.... e una grande tristezza ottusca il volto di Maria. Qualcosa non va! Non

è giusto! I veggenti si rattristano. - Gospa la tua veste è diventata tutta sporca! - - Sono ipeccati di

coloro che mi toccano, risponde umilmente! - Come tutti i ragazzi i veggenti sono intransigenti. Per

di più sono Croati e innamorati della loro Regina. Le cose di Dio sono sante, non bisogna sporcarle.

- Fermatevi, non toccate la Gospa - gridano alla gente - fermatevi! Allora la Gospa ha parlato loro

seriamente della confessione, della necessità della confessione mensile per ognuno. "Non c 'é

nessuno sulla terra che non abbia bisogno di confessarsi almeno una volta al mese", spiega. Un

uomo grida: - Andiamo tutti a confessarci per purificarci! - Quella sera un ondata di penitenti si è

riversata nella chiesa parrochiale, un'ondata cosi grossa che il Padre Jozo ci ha perso quasi la testa!

Ha dovuto chiedere aiuto ai suoi confratelli dei villaggi vicini per rispondere alle richieste di

confessione. Quella sera la misericordia è colata a fiotti: la manifestazione della Gospa, in tutta la

luce della sua semplicità, aveva saputo toccare i cuori dei suoi figli più profondamente di un lungo

discorso. Da allora Medjugorje è sempre frequentata da peccatori in cerca di perdono, cosi che le si

attribuisce un nome ben meritato: Medjugorje? Il confessionale del mondo.

MESSAGGIO del 25 Maggio 1994. "Cari figli, v'invito tutti ad avere più fiducia in me e a vivere

più profondamente i miei messaggi. Io sono con voi e intercedo per voi presso Dio. Aspetto, però

anche che i vostri cuori si aprano ai miei messaggi. Gioite perché Dio vi ama e vi dà ogni giorno la

possibilità di convertirvi e di credere di più in Dio Creatore. Grazie per aver risposto alla mia

chiamata".

NESSUNA VISIONE PER FRANJO?

Il mio amico Franjo non è un uomo di compromessi e guida la sua barca con molta saggezza: un po'

di tempo lo dedica ai duri lavori nei campi, un po' di tempo lo passa a casa sua per ricevere i

pellegrini; il suo umore resta sempre costante e piuttosto buono. Quando la Gospa ha fatto la sua

entrata nel villaggio per la prima volta, stava uscendo dall'adolescenza, e ha capito in fretta che con

lei la sua vita non sarebbe più stata la stessa. Franjo non si lascia facilmente ingannare. Durante

tutta la sua infanzia ha sofferto la fame e ha dovuto lottare duramente solo per sopravvivere, lui e

tutta la sua famiglia. Prima di accettare una nuova notizia, per quanto possa essere attraente, vuole

verificarla e pensarci su. Una sera Franjo mi apre il cuore e mi confida una delle più belle

testimonianze del villaggio, eccola in poche parole: Da un mese, dal secondo giorno delle

apparizioni, il villaggio ha adottato un nuovo ritmo. Tutti vanno in chiesa tutti i giorni e non è raro

che succeda qualche cosa.... Una sera Franjo si sente decisamente a disagio. Infatti i membri della

sua famiglia e i suoi vicini si sono riuniti sul 8entierino che conduce alla chiesa con lo sguardo fisso

verso il cielo, attirati visibilmente da un fatto strano che contemplano con grande gioia e senza

incertezze. Dalla loro bocca escono esclamazioni di sorpresa. Tutti vedono qualche cosa salvo

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Franjo. Per quanto guardi nella stessa direzione, non vede niente all'orizzonte! A casa, la sera

tardi, tutti raccontano ancora i dettagli di quel fenomeno. Il sole si è messo a danzare, facendo

scaturire raggi di tanti colori dalle sfumature così belle che non si può descriverle. Avanzava verso

il gruppetto poi indietreggiava, pulsava e a volte si intravvedeva una figuretta femminile. Franjo

ascolta i racconti sorridendo e scopre che è l'unico a non avere visto niente. Che frustrazione!

Perché lui no? Forse la Gospa ce l'ha con lui? Il giorno dopo succede di nuovo la stessa cosa a

un'altra curva della strada e di nuovo Franjo è l'unico a non vedere. Rientra allora in sè, nella sua

testa ripensa a tutta la sua vita per sottometterla a un sincero "esame-radiologico" alla luce del

Vangelo e scopre dei peccati che non aveva mai confessato. Incomincia allora in lui un

combattimento interiore, avrà il coraggio di dirlo a un prete? La straordinaria grazia di luce portata

al villaggio dalla venuta della Gospa finisce per averla vinta: Franjo va a confessarsi, racconta tutto

e si libera la coscienza di tutto quello che gli pesava. Quella sera per la terza volta, proprio vicino

alla chiesa, il gruppetto si ferma di colpo sul sentiero: il sole danza di nuovo! E questa volta appare

pure una croce di gloria! Franjo alza timidamente gli occhi e.. ..vede! Tutto è chiaro davanti ai suoi

occhi! Partecipa alle esclamazioni di tutti e il suo cuore giubila! - Franjo, - gli ho chiesto - come lo

spieghi? - La confessione, è la confessione, ha risposto umilmente ma con sicurezza. I miei peccati

mi impedivano di vedere. Dopo la confessione il velo è caduto dai miei occhi.... MESSAGGIO del 25 Giugno 1994. "Cari figli, oggi gioisco nel mio cuore, guardando a tutti voi

presenti. Vi benedico e v'invito tutti a decidervi a vivere i messaggi che qui vi do. Io desidero,

figlioli, condurvi tutti a Gesù, perché Lui è la nostra salvezza. Perciò, figlioli, quanto più pregate,

tanto più sarete miei e del mio Figlio Gesù. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna e vi

ringrazio per aver risposto alla mia chiamata".

DUE CONTRATTI PER LA FELICITA'

Jelena VasiU è molto felice a Roma dove segue teologia all'Università domenicana dell'Angelicum.

Colpisce sempre coloro che l'ascoltano per la sua saggezza e la sua grande profondità di pensiero.

Alla mia domanda: - Che cosa ti insegna la Gospa in questi tempi, attraverso le locuzioni? - Ha

risposto: "Dio è presente in ogni dettaglio della nostra vita, nella più piccola azione della nostra

giornata, negli aspetti più materiali e apparentemente più insignificanti. Egli si dà a noi totalmente

in ogni istante e noi abbiamo torto a limitare la nostra accoglienza e la nostra relazione con Lui in

orari a parte. Certamente ci devono essere dei tempi in cui ci si ferma con Lui ma non

dimentichiamo di aprirci a Lui ogni secondo, saremo cosi arricchiti dal dono costante della sua

presenza e il più piccolo istante acquisterà un immenso valore. E' ciò che viveva la Madonna sulla

terra: una comunione permanente con Lui." Jelena ha ora venticinque anni e non ha ancora deciso

quale indirizzo dare alla sua vita. importante - dice - è che io sia completamente nel presente. Non

mi preoccupo affatto per l'avvenire perché Dio lo conosce. Che mi sposi o no, non ha importanza

per me, non è un problema perché Dio riempie completamente il mio cuore. Ogni donna è chiamata

alla maternità, e a darsi per amore, che è la miglior cosa per lei, ma ci sono mille modi di vivere

questa maternità, non solo nella carne. Imparo da Maria a essere madre delle anime anche davanti ai

libri! Il mondo non lo capisce e tuttavia muore per mancanza di maternità..." L’abbandono a Dio?

Un contratto sicuro....! Un altro tipo di contratto mi ha particolarmente colpita recentemente, ecco

come sono andate le cose: Marija stava accogliendo una grande folla e la sua amica Kat, di fianco a

lei, aveva appena lo spazio necessario per tradurla. Mentre andava con lo sguardo ai pellegrini, ad

un tratto è stata colpita da un volto che si staccava completamente dagli altri, un volto così luminoso

che brillava come il sole in mezzo al grigiore. Gioia! Una gioia indicibile emanava da quel viso e

Kat faceva fatica a concentrarsi sulla traduzione. Mai vista una gioia simile! Tuttavia l'uomo stava

umilmente in fondo, contro il muro e niente nel suo aspetto esteriore lo faceva notare. Appena

Marija ha finito il suo discorso, Kat l'ha lasciata senza scrupoli alle prese di quei cherubini di

pellegrini avidi di foto, d'autografi e di tutto il resto e si è gettata verso quel sole che brillava presso

il muro. Era un minuscolo prete, alto come un soldo di cacio e talmente vecchio che sembrava del

secolo scorso! - Padre, mi scusi se la mia domanda è indiscreta ma mi piacerebbe molto sapere

perché è cosi pieno di gioia. Sicuramente ha un segreto.... Il prete veniva dall'Italia e Kat

osservando gli occhi più da vicino ha visto che malgrado la veneranda età aveva lo sguardo

innocente di un bambino. - Glielo dirò signorina. Ho 95 anni. Quando avevo 5 anni mi sono accorto

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con tristezza che le persone si lamentavano continuamente, per qualsiasi cosa e questo mi ha

colpito moltissimo. Sentivo anche che Gesù ne soflriva. Allora ho fatto un contratto con Lui e Gli

ho promesso che per i primi cento anni della mia vita non mi sarei mai lamentato. Al contrario Lo

avrei ringraziato per tutto, per le buone cose come per le sgradevoli e che avrei sempre celebrato il

dono della vita. E devo dire, signorina, che ho mantenuto la promessa e durante tutti questi anni in

cui ho celebrato la vita, il male non ha potuto mai toccarmi, ho evitato tutti i demoni! - Incredibile!

Ma se ha già 95 anni, il suo contratto sta per finire! - ha risposto Kat ridendo. - Ci ho pensato l'altro

giorno.. Allora ho detto a Gesù che ero pronto a rinnovare il contratto per i prossimi cento anni della

mia vita! -

MESSAGGIO del 25 luglio 1994. "Cari figli, oggi v'invito a decidervi ad offrire pazientemente il

tempo per la preghiera. Figlioli, voi non potete dire che siete miei, che avete vissuto la conversione

tramite i miei messaggi, se non siete pronti ad offrire, ogni giorno, del tempo a Dio. Io vi sono

vicina e vi benedico tutti. Figlioli, non dimenticate: se non pregate, non siete vicini né a me né allo

Spirito Santo che vi guida sulla via della santità Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

LE APPARIZIONI NOTTURNE

Gli anni '80 hanno visto "l'età d'oro" delle apparizioni notturne sulla montagna con il gruppo di

preghiera dei giovani del paese, sotto la guida di Marija e Ivan. Un giorno Marija e Ivan hanno

deciso di andare a passare una serata di preghiera sulla montagna. Volevano in quel modo ringrazia-

re la Gospa per le sue apparizioni. Questa iniziativa si è ripetuta parecchie volte, finché una sera in

modo del tutto ma spettato, la Gospa è apparsa ai veggenti sul finire della serata. Voleva in quel

modo ringraziarli e mostrar loro quanto fosse sensibile al loro ringraziamento gratuito. Non si

capirà mai abbastanza fino a che punto la Madonna si commuova a ogni nostro minimo gesto

gratuito. Ha promesso loro di ritornare sulla montagna, la notte, per istruirli, e in questo modo si è

formato il gruppo di preghiera di Marija e Ivan. La Madonna stessa ha indicato il nome e il numero

dei membri: sedici, compreso Ivan. Spesso Vicka si univa a loro, con sua sorella Ana, suo cognato

Nedjo e altri che sono diventati i pilastri di questo gruppo, sotto la guida speciale di Ivan. Per tre

sere alla settimana il gruppo pregava per almeno due ore sul Krizevac o a volte sul Podbrdo, e la

Madonna appariva ai veggenti verso la fine dell'incontro. Ivan trasmetteva allora al gruppo gli

ordini del suo "pastore celeste". Il luogo e l'ora dell'apparizione erano stabiliti il giorno precedente

dalla Gospa con Ivan, durante l'apparizione quotidiana. Qualche volta Lei ha chiesto a Ivan di riu-

nire il gruppo in una casa e non sulla montagna, avvertendoli che la milizia li aspettava lassù. Sia

d'inverno che d'estate, con qualsiasi tempo, questi giovani rispondevano all'invito di Maria. né il

vento glaciale di dicembre, né le pioggie torrenziali di marzo impedivano alla Gospa di fare

arrampicare i suoi fedelissimi in piena notte! Spesso si accordava con i veggenti perché i pellegrini

potessero raggiungere il gruppo, e questo succede ancora oggi. A volte decine di migliaia di persone

coprono la montagna... è impressionante. Lo scopo di Mana non era, come si potrebbe supporre

secondo i criteri dell'efficienza umana, di aumentare il gruppo per convertire molti giovani. No,

ancora una volta mostrava che i suoi piani non sono i nostri. Voleva formare una specie di

"commando" personale, istruito con lunghi anni alla sua scuola e se il paese avesse dato sedici santi

alla Chiesa, per mezzo di questo gruppetto, questa sarebbe stata la vera efficienza secondo il piano

di Dio. All'alba degli anni '90, quando sono arrivata a Medjugorje, ho capito subito che questa

realtà, creata in ogni suo aspetto dalla Gospa, rappresentava l'elemento principale, centrale e

sicuramente fra i più belli del suo piano segreto per Medjugorje. E' un avvenimento unico nella sto-

ria! Una realtà certamente molto umile: Ivan è di natura timida, il gruppo è composto solo da gente

del villaggio (e alcuni sono spesso assenti perché sposati altrove...), l'animazione dei canti è

completamente artigianale, non c'è prete, l'appuntamento non è mai annunciato ai pellegrini in

chiesa... Povertà in tutto, sentita concretamente nelle ginocchia quando bisogna posarle in equilibrio

su pietre appuntite, tra i piedi del vicino davanti, l'ombrello della signora di sinistra, il sacco da

montagna del nonno di destra... Ma che gioia per la Gospa vederci così intorno a Lei, la madre di

tutti! "Sono felice di vedervi così numerosi questa sera" dice spesso. Lei è felice, ma anche per noi è

il Cielo. Da nessun'altra parte ho sentito con tanta forza la vicinanza del Cielo, la sua atruosfera, i

suoi profumi, la sua consistenza, quel certo non so che, che ci trasporta fuori dal tempo e dallo

spazio e ci immerge nella pienezza di Dio. Là c'è la vera autentica Medjugorje. Mi ricordo di un

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episodio commovente: Una sera Vicka sostituiva Ivan, partito per l'America. Aveva scalato il

Krizevac a passo di carica da buona partigiana dell'Erzegovina e si intratteneva davanti alla croce

con la Gospa durante l'apparizione. Mi aveva chiesto di tradurre il messaggio ai pellegrini, e quindi

mi ero sistemata di fianco a lei e potevo osservarla a mio agio. La conversazione si svolgeva

velocemente (non posso mimare le espressioni e i gesti di Vicka che sono però registrati sulla

videocassetta). Il tutto è durato venti minuti. Quando Vicka ha dato il messaggio in croato, si

riduceva ad un'unica frase: "Cari figli, a casa pregate i misteri gaudiosi davanti alla croce, e pregate

per le mie intenzioni:' Ho detto a Vicka: "Tutto qui? Ma la Gospa ti ha detto molte più cose!" La sua

risposta mi ha incantato: - Prima la Gospa ha pregato poi ha dato il messaggio e poi "abbiamo

parlato delle cose nostre." Di quali "cose" si tratta? Non ho voluto chiedere niente ma è incredibile

lo straordinario legame d'intimità che lega i veggenti alla Madre di Dio, dopo 16 anni di

apparizioni. Vicka è la più "contadina" dei veggenti, alcuni potrebbero considerarla dall'alto in

basso a causa dei limiti del suo vocabolario o della sua pessima grammatica. Ma la Regina del

mondo si compiace di venire ad intrattenersi con lei delle cose di tutti i giorni e certamente degli

"affari correnti" del Cielo! E' per Lei una necessità d'amore.

MESSAGGIO del 25 agosto 1994. "Cari figli, oggi sono unita a voi nella preghiera in modo

speciale e pregando per il dono della presenza del mio Amato Figlio nella vostra patria. Pregate,

figlioli, per la salute del mio Figlio più caro che soffre, ma che io ho scelto per questi tempi lo

prego ed intercedo presso mio Figlio Gesù, perché si realizzi il sogno dei vostri padri. Pregate,

figlioli, in modo speciale, perché Satana è forte e vuole distruggere la speronza nel vostro cuore. lo

vi benedico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

A TAVOLA CON GIOVANNI PAOLO Il

Roma 24 novembre 1993. Tutti i vescovi del CEDOI sono a colazione con il Santo Padre, in

occasione della loro visita "ad limina". Ecco qualche spunto della conversazione: Domanda: - In

un'ottica spirituale, come vede la successione delle apparizioni mariane soprattutto dopo quelle

della "Rue du Bac, la Salette, Lourdes fino a Fatima?" Risposta: - Quando ho fatto visita ad Ali

Agca in prigione mi ha detto: "Non capisco come un sicario di professione come me che non

fallisce mai un bersaglio, abbia potuto sbagliare. Che festa c'era da voi in quella data, che cosa è

successo?" Gli ho detto che era la festa di Nostra Signora di Fatima. Allora mi ha detto: 'Allora è

Lei che si è posta fra noi" Leggo questo segno nella Fede e come un intervento di Maria in questo

momento della Storia. D.- Sapete che per quanto riguarda la consacrazione della Russia a Maria ci

sono diverse opinioni. Alcuni pensano che questa consacrazione richiesta da Maria a Fatima sia

stata fatta, mentre altri pensano che non sia stata fatta. R.- Ho fatto questa consacrazione della

Russia a Maria e ho chiesto ai vescovi di associarsi a me. Certamente non l'ho nominata

esplicitamente per ragioni di intuito e formali, ma la consacrazione è stata fatta. Sr. Lucia, la

veggente, è d'accordo. D.- Riguardo al terzo segreto di Fatima, alcuni giornali hanno riferito che in

occasione del suo viaggio in Austria, lei aveva affermato che era inutile rivelarlo... mentre si dice

che alcune parti del pianeta sarebbero sparite... a quell'epoca, nel contesto della guerra fredda

(URSS/USA), ne avrebbero forse fatto una utilizzazione politica? R.- In alcune udienze generali ho

sentito degli Americani urlare parecchie volte: "Consacri l'URSS al cuore di Maria" in quel caso

l'utilizzazione politica era evidente... D.- Allora non c'è altro che la conversione, con l'arma del

rosario (cf. Austria) ed è per questo che in Dives in Misericordia lei chiede di implorare la

misericordia divina, anche se l'umanità contemporanea meritasse un nuovo "diluvio" per i suoi

peccati, come lo meritò un tempo la generazione di Noè"? Cosi si capisce che, dato i peccati attuali,

ci salverà solo la pura misericordia. R.- Questo viene da Sr. Faustina, una mistica polacca che ha

una grande devozione al Cuore di Gesù. La cosa veramente più importante è la conversione con

l'appoggio di Maria. D. - Come nel messaggio di Medjugorje? R.- Come diceva Urs von Balthasar,

Maria è la Madre che avverte i suoi figli. Per molti Medjugorje è un problema, queste apparizioni

che durano da troppo tempo non si capiscono. Ma il messaggio è dato in un contesto particolare,

corrisponde alla situazione del paese. Il messaggio insiste sulla pace, sulle relazioni fra cattolici,

ortodossi e musulmani. Lì c 'è una chiave per la comprensione di quello che succede nel mondo,

per il suo futuro. Molti preti e vescovi si chiedono se sia più o meno giusto lasciare parlare un

testimone di Medjugorje nelle chiese. E' stato anche il problema di Mons. Felipe Benites

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(Assunciòn, Paraguay) il quale nell'ottobre 1994 vedeva profilarsi un giro di Padre Slavko

nell'America del Sud. Approfittando di un soggiorno a Roma, ha risolto il problema nel modo

migliore: si è rivolto al Papa stesso, che gli ha risposto senza esitazioni: - Autorizzi tutto quello che

riguarda Medjugorje. Alcune persone mettono in dubbio certe parole del Santo Padre citate nel

libretto "Medjugorje cosa dice la Chiesa? ", ma questo non dovrebbe causare il minimo problema.

Nella mia comunità abbiamo una regola d'oro: per ogni parola riferita, che debba essere garantita,

andiamo a verificare dalla persona interessata! In questo caso Giovanni Paolo Il è ancora vivo e

anche Mons. Benites. Sarebbe poco scientifico pubblicare un argomento dubbio senza aver

consultato prima queste persone. Poiché stiamo parlando del Santo Padre, non posso nascondervi un

aneddoto che mi ha molto toccato. Se ognuno dei veggenti prega in particolare per un aspetto

dell'intercessione per il mondo, Marija ha ricevuto il compito di pregare in particolare per i preti e le

anime consacrate. Fin dall'inizio delle apparizioni ha coltivato un amore profondo per il Santo Padre

e un grande desiderio di vederlo. Ripeteva a tutti fra cui anche alla Gospa: "Voglio vedere il Papa!"

Un giorno mentre Giovanni Paolo era accolto da centinaia di migliaia di persone nell'America

Latina, la Gospa ha fatto una sorpresa a Marija durante l'apparizione: le ha mostrato il Papa e

Marija lo ha visto "dal vero;' mentre parlava alla folla allo stesso tempo. Qualche tempo dopo

Marija ha potuto "vedere il Papa "a Parma con un gruppo. Lui l'ha riconosciuta, è andato verso di

lei, le ha fatto un buffetto sulla guancia dicendo in croato: "Budi dobra!" (Sii buona!) MESSAGGIO del 25 settembre 1994. "Cari figli, gioisco con voi e v'invito alla preghiera. Figlioli,

pregate secondo la mia intenzione. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Per mezzo di esse

desidero avvicinarvi a Dio: Lui é la vostra salvezza. Dio mi manda per aiutarvi e condurvi in

Paradiso, che e' la vostra méta. Per questo, figlioli, pregate, pregate, pregate! Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

MORIRE A MEDJUGORJE. MORIRE CON IL CUORE!

Ci sono dei furbetti che vedendo arrivare le vecchiaia, chiedono alla Madonna di poter morire a

Medjugorje. Fortunatamente Lei non li esaudisce, perché è una grana spaventosa per il loro ospite

croato e una tegola per la guida del gruppo. In verità si è visto un prete molto anziano crollare

presso l'altare nella chiesa per terminare sicuramente la messa nel Regno; oppure quella nonnina

che è partita nel sonno, appena arrivata a Medjugorje. Ma è raro e ... totalmente sconsigliabile!

nessuna possibilità di risuscitare sulla collina delle apparizioni, il vostro corpo sarà portato subito a

Spalato...) La soluzione sta altrove. Piango anch'io come voi sul modo inumano di trattare i morenti

e i morti nelle nostre città. Ma se ognuno di noi prende a cuore questo compito, possiamo

migliorare la situazione. Tra noi alcuni sono sindaci del loro paese, o parroci, medici, medici legali

o impiegati delle pompe funebri, ecc... La Gospa saprà ispirare ad ognuno nella preghiera i

cambiamenti da portare al loro incarico per permettere a tutti di "morire col cuore", e ai parenti di

vivere il "lutto col cuore". Qui a Medjugoije, i Croati hanno saputo mantenere una bellissima

tradizione. Appena uno muore, si corre ad avvertire la chiesa, che suona la campana a morto. Subito

dopo un prete viene a visitare il defunto e gli dà i sacramenti "sotto condizione" se per caso non li

avesse ricevuti prima della morte. Quando la gente del villaggio sente le campane, si mette a

pregare per colui che ha appena lasciato la nostra terra. Poi avendo chiesto chi era la persona, vanno

a visitare la famiglia e ad aiutare per preparare i funerali. Nella messa della sera, il prete annuncia il

decesso e tutta l'assemblea prega per il defunto che sarà sepolto il giorno seguente alle tre del

pomeriggio. Durante le 24 ore in cui il defunto è ancora a casa sua, il corpo è esposto nella bara

aperta, per permettere a tutti di vederlo un'ultima volta e di pregare presso di lui. Si sgranano in

continuazione rosari facendo anche aspersioni di acqua benedetta (uso raccomandato dalla Gospa). I

bambini sono presenti con gli adulti, perché qui non si cerca di nascondere la morte. Quando il papà

di Marija è morto, Marija ha sentito la sua nipotina di quattro anni dire a un cuginetto di tre : "Sai,

anche noi saremo un giorno come il nonno, siamo tutti uguali: si nasce, si diventa grandi, si va a

scuola, ci si sposa, si hanno bambini, si diventa nonni e poi si muore e si va in cielo con Dio. E'

così!" Avvengono scene sconvolgenti. Durante le 24 ore di veglia, ogni membro della famiglia si

avvicina al defunto per sfogarsi spontaneamente con tutto il cuore, dire ad alta voce sia il suo amore

che il suo dispiacere. Gli si parla come se fosse vivo facendogli le più sublimi confidenze, si espri-

me il meglio di se stessi prima che lasci la casa. Non si esprime soltanto il dolore, ma anche i

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ringraziamenti per tutto il bene che ha fatto; si ringrazia anche Dio di avercelo dato e poi

ripreso nell'ora che ha scelto. La Gospa ha detto: "Qui ho trovato dei veri credenti, il loro modo di

vivere la morte ne è un esempio!" Non si chiude la bara che quando il prete ritorna per la sepoltura.

Prega di nuovo con la famiglia, poi incomincia una lunga processione per le strade, scandita dal

rosario fino al cimitero. Tutte queste preghiere sono un grande aiuto per il defunto! Quando viene

seppellito non ci si vergogna di piangere perché allevia il dolore. Un parente fa una colletta per

offrire delle messe. Poi la vita riprende perché bisogna ben combattere per sopravvivere. Quanto è

bello tutto questo! Essendo più vicino alla natura e quindi al Creatore questo popolo non soffre di

depressione. Davanti alla vita come alla morte dice: "Bogu hvala !" (Grazie Dio !). Sappiamo che il

più grande aiuto che possiamo offrire a un defunto è la celebrazione della messa, non esiste al

mondo un più grande atto d'amore di quello, ma perché aspettare che qualcuno sia seppellito per

fargli celebrare una messa? Se si converte prima di morire grazie ai frutti della messa, godrà di una

più grande gloria in Cielo per tutta l'eternità! Noi abbiamo soltanto questo tempo terreno per

determinare il nostro grado di gloria in Cielo perché "alla sera della vita saremo giudicati

sull'amore." D'altra parte molti malati vengono in questa "nuova Lourdes" che è Medjugoije ed

effettivamente vi abbondano le guarigioni. Perfino cancro ad uno stadio avanzato, AIDS... ma anche

in questo io piango sull'abbandono spirituale di cui solfrono i nostri malati a casa loro. Arrivano a

volte qui per tentare l'ultima occasione di guarigione, dopo mesi di analisi mediche, esami, ricoveri,

operazioni infruttuose, ricadute dolorose... ecc. Il loro cammino di sofferenza è a volte terribile. Se

chiedo loro: "Avete ricevuto il sacramento dell'unzione degli infermi?" La maggioranza mi

risponde: "No, non me ne hanno mai parlato!" Che peccato! Quante guarigioni non hanno avuto

luogo perché non lo sapevano! Non tutti i malati possono venire a Medjugorje, ma tutti possono

ricevere l'unzione degli infermi. Perché aspettare che il malato sia "in articolo mortis" (in punto di

morte) per offrirgli questo sacramento che può guarirlo fin dall'inizio dei sintomi della malattia?

Questo sacramento aiuterà il malato anche a vivere in pace il sùo "passaggio" se non avviene la

guarigione fisica, perché in quel momento cruciale in cui si gioca l'eternità, Dio fa di tutto per

attirare quell'anima a lui, ma anche l'Accusatore cerca di intervenire. Cercherà di fare perdere a

quell'anima ogni fiducia nella misericordia per chiudergli le porte del Cielo. ("E' troppo tardi per te!

Dopo tutto quello che hai fatto non crederai per caso che Dio ti perdonerà, sarebbe troppo facile!"

ecc.) Molte famiglie non sono consapevoli del combattimento spirituale che vive il morente.

Chiamare un prete, pregare con fervore e lungamente al suo capezzale, aiutarlo a perdonare ai suoi

nemici, avvertirlo con delicatezza che sta per presentarsi al cospetto di Dio, questi sono gli unici

segni di amore che gli sono utili a questo punto. A Medjugorje spesso i parenti del morente si

organizzano per assicurargli un rosario non-stop, perché chi meglio di Maria può fare la guardia per

proteggere e intenerire un'anima, Lei che schiaccia la testa del serpente? Se il morente è lontano,

all'ospedale, si può organizzare questa veglia a casa. Ma perfino a Medjugorje mi sono rattristata a

volte nel vedere i parenti più prossimi passare più tempo intorno ad un buon "raki" e ad altre

consolazioni alimentari, che presso il morente. Come Gesù ha fatto notare a Marta, nella casa di

Lazzaro, i doveri dell'ospitalità possono essere eccessivi e nuocere al vero amore. Come si fa a

morire con il cuore?... Vivendo innanzitutto con il cuore!

MESSAGGIO del 25 ottobre 1994. “Cari figli, Io sono con voi e anche oggi gioisco, perché

l'Altissimo mi ha fatto dono di stare con voi, d'istruirvi e di guidarvi sulla via della perfezione.

Figlioli, desidero che voi siate un meraviglioso mazzo di fiori da offrire a Dio nel giorno di tutti i

Santi. V'invito ad aprirvi e a prendere i Santi come vostri modelli. La madre Chiesa li ha scelti,

perché siano per voi uno stimolo per la vita quotidiana. Grazie per aver risposto alla mia

chiamata".

UN COMPAGNO SCESO DAL CIELO

La nostra Comunità delle Beatitudini ha una bellissima tradizione che favorisce il suo legame con la

Chiesa celeste. All'alba di ogni anno nuovo chiediamo a un Santo di sceglierci e lui avrà il compito

di occuparsi molto bene di noi durante tutto l'anno. Ci proteggerà, ci suggerirà la via migliore da

prendere e ci farà vivere il suo particolare carisma. Per sapere quale Santo ci ha scelti, ci riuniamo a

pregare e dopo aver invocato lo Spirito Santo facciamo passare un cesto riempito di pezzetti di carta

accuratamente piegati. Ci sono scritti i nomi dei Santi e una frase che hanno detto o una parola che

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li caratterizza. Così ogni persona ha un compito in sintonia con quel Santo. E' meraviglioso

constatare fino a che punto i Santi prendono a cuore il loro ministero nei nostri confronti, ognuno

secondo la sua personalità! Se qualcuno non conosce il Santo che ha sorteggiato, sarà un'occasione

per scoprirlo e per lasciarsi istruire ed edificare da quel Santo. Se invece lo conosce già un poco,

sarà l'occasione di conoscerne nuovi aspetti e soprattutto di prenderlo come compagno di viaggio.

Bisogna sapere che sono i Santi che ci scelgono e non noi che li scegliamo. Questo è molto

rassicurante come tutto quello che ci viene dall'alto! Naturalmente abbiamo esteso questa tradizione

ai nostri visitatori e amici, alle nostre famiglie, e tutti sono pieni di gioia quando ricevono un santo

per l'anno. Ancora una volta abbiamo l'occasione di meravigliarci davanti alle azioni della

Provvidenza, perché spesso l'anno non finisce senza che il nuovo compagno abbia realizzato cose

bellissime per il suo "protetto". Non si contano più gli esempi! Non dimenticherò mai quella

signora che, a Medjugorje, aveva sorteggiato nella nostra cappella un foglietto con Suor Faustina.

Spalancò gli occhi un po' delusa per aver trovato un nome a lei totalmente sconosciuto. Ma di

ritorno in Francia ha comprato un libro su di lei ed è stata una folgorazione! Tutto il messaggio

della Misericordia è stato una scoperta vitale per lei. Lanno seguente è ritornata a Medjugorje e mi

ha detto: "Suora, senza l'aiuto di Suor Faustina non me la sarei cavata con quello che mi è successo

quest'anno. Mi ha preso per mano e con lei ho cambiato radicalmente la mia vita. Mi chiedo come

abbia potuto vivere prima! Ora Gesù è veramente vivo per me!" Questa tradizione si è allargata a

macchia d'olio e abbiamo appreso che in alcune famiglie, parrocchie o gruppi di preghiera... si

passano un cestino durante gli incontri del nuovo anno! Perché non nella vostra famiglia? Per

questo ho riunito alcuni nomi di Santi nelle pagine seguenti, così potete fotocopiarli e ritagliarli.

Non è altri che una piccola proposta perché ognuno potrà aggiungerci i Santi che conosce e

arricchire così "l'areopago" celeste che offrirà ai suoi parenti! Questo modo concreto e molto

personalizzato di sviluppare la nostra comunione con i Santi deve piacere molto alla Madonna,

Regina di tutti i Santi, che a Medjugorje, subito dopo la Bibbia, ci ha raccomandato di leggere le

vite dei Santi. Nelle loro vite si trovano situazioni, combattimenti, problemi, cadute in cui ognuno

di noi può vedere la sua situazione personale. Come hanno fatto a vivere la santità in tutte queste

circostanze così umane? Per la Madonna la santità non è una teoria tumosa, lontana e inaccessibile,

ma una vittoria dell'amore applicata ad ogni momento della nostra giornata, fosse pure

apparentemente il più insignificante! Collegandoci a quei meravigliosi compagni che sono i santi,

Lei ci guarisce ancora una volta dalla nostra mancanza di incarnazione, in altre parole della nostra

mancanza di cuore. Così come ha tessuto con le sue stesse mani la tunica senza cuciture di Gesù

sulla terra, tesse ancora i più piccoli legami tra i suoi figli del Cielo e quelli della terra, tesse dunque

la Chiesa finale. Per far questo non ha altro filo che l'amore, né altro canovaccio che il suo cuore.

Cari santi... le nostre porte vi sono aperte!

S. PIETRO APOSTOLO "Signore, tu sai tutto, sai bene che ti amo." Prega per il Santo Padre e il

Vaticano.

S. MARGNERITA MARIA (Paray le Monial) " Vi prego di dimorare nel Sacro Cuore di Gesù"

Prega per quelli che sono tentati dal suicidio.

S. MARIA DI MAGDALA "Venne con un vasetto di olio proflimato, fermatasi indietreggiò si

rannicchiò piangendo ai piedi di Lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi

capelli, li baciava e li cospargeva di olio prolumato"(Lc7,32) Prega per la conversione dei peccatori.

GIUSEPPE SENEDETTO Cottolengo "Esercitate la carità ma esercitatela con entusiasmo. Non

fatevi mai chiamare due volte, siate pronti. Interrompete qualunque attività, anche molto santa

e volate in aiuto ai poveri." Prega per i malati di corpo e di cuore.

SANTO CURATO D’ARS “Ci sono persone che piangono perché non amano Dio… Proprio quelli

lo amano!” Prega per la santità dei preti.

MARTA ROBIN (Francia) “Gesù ti ringrazio perché ci prendi come siamo e ci offri al Padre come

sei Tu”. Prega per le vocazioni sacerdotali.

S. TERESA DEL BAMBIN GESÙ "Per soffrire in pace, basta volere quello che Gesù vuole." Prega

per quelli che stanno per monre.

BEATA SR. FAUSTINA (Polonia) "La tua miseria naufraga nell'abisso della mia Misericordia."

Prega perché i confessionali si riempiano.

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S.ELENA "O Gesù innocente la tua Croce è la mia croce" Prega per i bambini che vengono

torturati.

S. SIMONE DI CIRENE "E' la Croce che ti porta, non sei tu che la porti." (S. Curato d 'Ars) Prega

per gli agonizzanti.

S. SERAFINO DI SAROV (Russia) Il vero scopo della vita cristiana consiste nell'avere lo Spirlto

Santo" Prega per una nuova Pentecoste d'amore.

SAN GIUSEPPE "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima." (Deut.

6,5) Prega per il popolo ebraico.

SAN MICHELE ARCANGELO "Satana è potente; per questo cerco le vostre preghiere per quelli

che sono sotto il suo influsso, perché siano salvati" (Messaggio di Maria a Mediugorie) Prega per

gli operatori di iniquità.

SACRA FAMIGLIA DI NAZARET "No. Non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché

Colui che è generato in Lei è opera dello Spirito Santo" Prega per l'unità delle coppie.

SANTA BERNADETTE "Le mie armi sono la preghiera e il sacrificio fino all'ultimo respiro. offro

tutti i sacrifici che posso. Se soltanto potessi consolarlo!" Prega per i bambini.

SANT’ANTONIO DI PADOVA "Si fa amare Dio amando come ama Lui" Prega per i non

credenti.

SANTA VERONICA "Il tuo Volto, Signore, io cerco" Consola Gesù con l'adorazione.

SAN GIOVANNI BOSCO "I giovani sono la mia grande, la più grande speranza. Ma molti

giovani cercano la felicità là dove si perde." (Maria a Mediugorie) Prega per i giovani.

SAN DOMENICO "Dio mio che cosa succederà ai peccatori? Dio mio abbi pietà dei peccatori!"

Prega per i cuori induriti.

SAN VINCENZO DE' PAOLI "Hai bisogno del povero che aiuti, tanto quanto lui ha bisogno

dite" Prega per avere la compassione. Allora soltanto cadrà l'arma del sacrificio, ma quella della

preghiera continuerà in cielo" Offri sacrifici a Maria per le sue intenzioni.

SAN GIOVANNI EVANGELISTA "O cuore aperto di Gesù, divorato da puro amore, nella tua

ferita vengo a deporre le mie ferite e le mie mancanze di amore" (Efraim) Prega per i disperati.

SAN L. M. GRIGNION DE MONTFORT "Più lo Spirito Santo trova Maria in un'anima, più opera

e diventa potente per far nascere Gesù Cristo in quell'anima e quell'anima in Gesù Cristo" Prega per

le intenzioni della Madonna.

SAN MASSIMILIANO KOLBE (Polonia) "L’essenziale non è di fare molto secondo la nostra

idea, ma di essere fra le mani dell'immacolata" Prega perché l'Immacolata regni nei nostri cuori.

SAN DOMENICO SAVIO (Italia) "Ciò che fate al più piccolo dei miei lo avete fatto a Me" Prega

perché cessi l'aborto.

SAN FRANCESCO D’ASSISI "Conosco Gesù povero e crocifisso e ciò mi basta" Prega perché

Gesù sia amato.

SAN GIOVANNI BATTISTA "Bisogna che Lui cresca e che io diminuisca" Prega per i profeti di

oggi.

SANTA TERESA DEL BAMBIN GESÙ 'Non si ha mai abbastanza fiducia nel Buon Dio così

potente e misericordioso, si ottiene da Lui tutto ciò che si spera" Prega per la santità delle famiglie.

SANTA CATERINA LABOURE’ "Figlia mia, la croce sarà disprezzata, la si getterà a terra, si

aprirà ancora il Fianco di Nostro Signore" Prega per i nemici dalla Chiesa.

GIACINTA DI FATIMA "Di a tutti che Dio ci accorda grazie per mezzo del Cuore

immacolato di Maria. E' a Lei che bisogna chiederle" Prega per il trionfo del Cuore immacolato.

FRANCESCO DI FATIMA "Penso a Dio che è triste per tanti peccati! Mi dispiace tanto. Gli

CHARLES DE FOUCAULT "Padre, mi abbandono a Te. Fa' di me ciò che Ti piace" Prega per la

conversione dei peccatori.

SAN NICODENO "Sono venuto per le pecore perdute della casa d'Israele" Prega per

l'illuminazione di Israele.

MARIA REGINA DELLA PACE "Ho bisogno di te, tu sei importante per me" (Maria a

Mediugorie) Prega per il piano di Maria a Medjugoije.

SANTA CATERINA DI GENOVA "Cari figli, vi chiedo di pregare, ogni giorno, per le anime del

purgatorio. In questo modo anche voi otterrete intercessori che potranno aiutarvi nella vita" (Maria

a Mediugorie) Prega per le anime del Purgatorio.

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SANTO CURATO D'ARS "Cari figli, non si può comprendere il potere di un'anima pura sul

Buon Dio: ottiene da Lui tutto quello che desidera" Prega per i Sacerdoti.

SANTA BERNARDETTA "Se vuoi pregare come un santo, prega come un povero" Prega per gli

scoraggiati.

SANTA GERTRUDE "Desidero che i miei piu intimi amici mi seguano testimoniando un amore

più grande ai loro nemici che ai benefattori, perché ne avranno un merito incommensurabile"(Gesù

alla Santa) Prega per i tuoi nemici.

SANTA MATILDE "Tutti quelli che amano i miei doni negli altri riceveranno lo stesso merito e la

stessa gloria di quelli ai quali ho accordato questi doni" (Gesù alla Santa) Prega per i poveri.

MESSAGGIO del 25 novembre 1994. "Cari figli, oggi v'invito alla preghiera. Io sono con voi e vi

amo tutti. Io sono vostra Madre e desidem che i vostri cuori siano simili al mio cuore. Figlioli,

senza la preghiera non potete vivere né dire che siete miei. La preghiera e' gioia, la preghiera é ciò

che desidera il cuore umano. Per questo, figlioli, avvicinatevi al mio Cuore Immacolato e

scoprirete Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata',.

SORRIDIAMO INSIEME

1] Una ragazzina di sei anni sente parlare del cielo, del purgatorio e dell'inferno. Capisce tutto: dopo

la morte si va in uno di questi tre posti ed è importante pregare molto perché tutti scelgano di andare

in cielo. Uindomani, in famiglia si riparla dell'argomento e lei dice: - Io prego per tre cose! - Quali

cara? - Perché nessuno vada all'inferno quando muore; e anche per tutti quelli che vanno in

purgatorio perché escano in fretLa e vadano in cielo... - Sono solo due cose, e la terza? - La terza:

prego per quelli che sono in cielo affinché ci restino! - 2] Vicka mi aveva raccontato che il Venerdì

Santo del'anno 1982, aveva visto Gesù adulto che veniva con la Gospa. Le faccio allora qualche

domanda su questa apparizione e le chiedo alla fine: - Di che colore sono i capelli di Gesù, e i suoi

occhi? - Ha i capelli castani, leggermente ondulati con la riga in nezzo, e i suoi occhi sono pure

castani. - I suoi occhi sono castani? Eccezionale! Come i miei! -Allora mi guarda diritto negli occhi

e dopo un'osserva!ione attenta conclude: - No, molto più belli dei tuoi! - 3] Vicka non si lascia

mettere i piedi in testa e quando si sagera esplode! Prima della sua malattia, aveva delle reaiorn

molto vivaci, a volte violente. Ora è l'immagine della pazienza. Nel 1981, quando le autorità

comuniste perseguitavano la parrocchia in mille modi, i veggenti sono stati convocati a 4ubuski per

nuovi test psicologici, per verificare se erano normali" oppure no... Li fanno sedere ad un tavolo, e

pongono davanti a ciascuno di loro un foglio dove è disegnato un tavolo quadrato con tre piedi. Il

veggente deve rispondere alla domanda: "Che cosa manca a questo tavolo?" Marija scrive con dili-

genza: "Manca un piede." Lo stesso fanno gli altri veggenti... salvo Vicka che turiosa di constatare

una volta di più che li prendono per imbecilli, afferra il foglio lo appallottola incollerita e lo getta

attraverso la stanza. Quanto alla sparata che è uscita dalla sua bocca in quel momento nessuno ha

voluto raccontarmela. Ma questo non è stato del tutto inutile... l'altro giorno Marija diceva ridendo

ai pellegrini: "Nel paese noi veggenti siamo gli unici a possedere un certificato medico che attesti

che siamo normali!" 4] Alla messa, Lucia (4 anni) e suo fratello Vincenzo (5 anni) ascoltano

tranquilli le preghiere. Ad un certo punto Lucia si gira verso il fratello più grande e gli chiede: -

Vincenzo, cosa vuole dire "Signore pietà?" Il fratello maggiore, cosciente della sua superiorità in

materia religiosa, fà capire alla sorella che la sua domanda è ingenua. - Beh! Vuol dire "Kyrie

eleison": è semplice! - A bene! - risponde la sorellina, del tutto tranquillizzata! 5] Una sera la

Provvidenza ha permesso che Marija ci raccontasse le cose del passato. "Nei primi tempi, noi (i

veggenti) eravamo quasi sempre insieme per l'apparizione, salvo Mirjana che stava a Sarajevo. Ecco

come si svolgevano i fatti: la Gospa arrivava e ci salutava, poi ci benediva stendendo le mani su di

noi; poi veniva il momento in cui noi potevamo parlarLe. Allora sempre nello stesso ordine

cominciava Ivan dicendo: "Ti affido tutte le intenzioni dei pellegrini che sono venuti e anche i

malati e le necessitò di altre persone". Ivanka prendeva la parola per dire: "anch 'io te le affido".

Poi era il turno di Jakov che diceva: "anch 'io". Poi toccava a me dire: "anch 'io". A quel punto

Vicka prendeva la parola e si lanciava in un discorso che non finiva più, spiegando alla Gospa tutti i

dettagli delle situazioni di cui era venuta a conoscenza... ad esempio: "Vorrei affidarti la signora

italiana che é venuta questa mattina; capisci suo figlio è molto malato rischia di morire e sua

moglie è molto depressa. Per di più non hanno soldi e non possono finire di pagare la casa e il

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proprietario li vuole sbattere fuori.. Sarebbe bene che Tu guarissi quest'uomo, sicuramente

sua moglie guarirebbe e forse lui potrebbe trovare un lavoro... Ti affido anche Iva che ora ha 94

anni e non vede più distintamente. Dovrebbe poter trovare un aiuto perché ieri è caduta e si è ferita

ad un ginocchio, sono arrivata per caso, avessi visto quanto sangue! Faceva pena, una povera

vecchia abbandonata in quel modo! Potresti fare qualcosa, visto che è una che prega molto, non

come qualcuno che..." Per farla breve, quando Vicka incominciava, sapevamo che non avevamo

nessuna possibilità di poter parlare con la Madonna. Il tempo dell'apparizione finiva e noi non

avevamo potuto dire niente... Ma un giorno in cui si rinnovava la stessa scena quotidiana, Vicka

esponeva alla Gospa un' intenzione molto lunga e parlava molto in fretta. A metà di una frase ha

dovuto respirare profondamente per riprendere fiato... la Gospa ha approfittato del momento

insperato per cominciare il "Oce nas", la preghiera del Padre Nostro che segnava la fine del-

l'incontro. "Che sei nei cieli", rincararono gli altri veggenti, mentre Vicka espirava la grande

boccata d'aria che aveva preso per il seguito della storia... Sì, in cielo si pratica molto l'umorismo!

Questo potrà rassicurare qualcuno... 6] Indovinate perché la Gospa non è mai apparsa a Padre

Slavko? Ha provato. Ma quando lui ha visto i tre flash di luce (che precedono l'apparizione), ha

detto: "Non fotografare, solo pregare!"

MESSAGGIO del 25 dicembre 1994. "Carifigli, oggi gioisco con voi e prego con voi per la pace:

pace nei vostri cuori, pace nelle vostre famiglie, pace nei vostri desideri, pace in tutto il mondo. il

Re della pace oggi vi benedica e vi dia la pace. Io vi benedico eporto ognuno di voi nel mio cuore.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

VICKA, UN CASO MOLTO SPECIALE...

Vicka è particolarmente cara ai pellegrini e agli abitanti del villaggio. In ogni tempo, estate e

inverno, sta sotto il pergolato della casa paterna a ripetere instancabilmente ai pellegrini di ogni

lingua i principali messaggi della Gospa. Chi incontrandola non ha sperimentato la gioia del cielo,

quella gioia che lei attinge ad ogni momento dalla sua sorgente, dedicandosi non-stop al servizio

della sua cara Gospa? Da quando è stata molto malata (guarita poi miracolosamente), Vicka gode di

un trattamento particolare per le apparizioni,

perché la Madonna le appare ad un'ora diversa dagli altri veggenti, in genere un po' prima e molto

più a lungo. A volte quando la giornata si annuncia piena di impegni o è previsto un viaggio, la

Madonna le appare al mattino molto presto. La sua disponibilità e la sua accoglienza sono leggenda-

rie, ma stranamente nessuno è ammesso alle sue apparizioni, che riceve a casa sua, privatamente,

come suo cugino Jakov. La ragione? La ignoro perché ad ogni domanda (del resto inutile!) di

questo genere, Vicka da brava croata risponde sorridendo: "E' così!" Tuttavia l'altro giorno mi ha

stupito. Stavo scendendo dalla collina e ne ho approfittato per passare da casa sua, per vedere se

c'era e chiederle un'informazione. L’ho trovata alle prese con una signora croata che non finiva più

di dirle e ripeterle le sue disgrazie, al punto che Vicka poteva appena sussurrare ogni tanto: "Lo

affiderò alla Gospa" con un tono che voleva porre fine al discorso. Il mio arrivo è stato la sua

liberazione. Le ho domandato: - Questa notte, la Gospa invita i pellegrini a unirsi al gruppo di

preghiera di Ivan? - Durante le assenze di Ivan, può darsi che Vicka lo sostituisca. - No, non questa

sera! - Ha detto allargando le braccia, sapendo di deludermi. Allora le ho preso le mani e mi sono

messa a fare il clown mimando il cuore respinto... - Ci siamo, la Gospa non ci ama più, non ne vuoi

più sapere di noi! Sono parecchie settimane che non ci ha più invitato, si è stancata di noi; se

continua così, non saremo mai più invitati...! - Vicka è scoppiata a ridere e mi ha detto: - Aspetta un

momento ho una sorpresa per te! - Poiché era subito dopo Natale, mi sono detta che voleva darmi

una scatola di dolci portata da qualche pellegrino, del tipo che i croati non amano molto. Ma no, mi

ha fatto seguo di salire con lei verso la collina ed è entrata con me in casa dei suoi genitori, al piano

della "camera alta". Soltanto allora ho capito: presto ci sarebbe stata l'apparizione e voleva che

restassi con lei. Incredibile! Era la prima volta che mi invitava spontaneamente. - Vicka non mi

aspettavo una simile sorpresa, è un meraviglioso regalo di Natale! - Ma, - ha replicato lei col tono di

una bambina maliziosa, - anch'io sono capace di fare delle sorprese! - Ci siamo messe a pregare il

rosario in mezzo ad ùn guazzabuglio indescrivibile. Tutta la zona dove troneggiava la statua di

Nostra Signora di Lourdes assomigliava alla caverna di Ali Babà... sacchi colmi non di collane ma

di rosari da benedire, di catene con medaglie, di statuette di ogni forma e colore, per tutti i gusti, di

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partecipazioni di matrimonio, di foto venute da tutti i continenti, di crocifissi, di "San Giuseppe"

e di " Santa Rita", di "piccola" e "grande Teresa", di "Padre Pio", di Bibbie e soprattutto di pile

impressionanti di lettere - di lettere d'amore e di suppliche per la Gospa - in cui tutte le forme di

sofferenza umana erano descritte e confidate. Ad ogni sua venuta la Madonna benedice gli oggetti

religiosi e prega con il veggente per le intenzioni affidate dai pellegrini. Vicka si muoveva

perfettamente a suo agio nel suo regno, mentre io dovevo guardare bene dove mettevo i piedi per

non rischiare di schiacciare un "Gesù-Bambino" che fosse finito per terra... Al termine del rosario,

Vicka è stata in piedi davanti alla statua presso la quale la Gospa sarebbe apparsa e ha cominciato i

7 Padre Nostro. In un attimo il suo viso si è illuminato di un sorriso indescrivibile e i suoi occhi

affascinati si sono fissati su Colei che era appena apparsa. Nello stesso tempo è caduta bruscamente

in ginocchio e un rumore sordo mi ha fatto pensare che le povere ginocchia avessero dovuto

prendere un bel colpo... l'estasi era incominciata insieme ad una conversazione molto animata che è

durata 17 minuti. Si sarebbe detto che Vicka non aspettava che questo momento per poter

raccontare alla sua carissima Madre tutte le cose che le stavano a cuore. Mi chiedevo perfino - che

mi si perdoni - come la Gospa riuscisse a dire una parola...! Nella mia felicità ho chiuso gli occhi

per accogliere anch'io nel mio cuore la Visitazione che la Madonna mi offriva in quel giorno in

modo così speciale, sconvolta ancora una volta ~erché non ci si abitua mai!) di vedere le realtà

divine più sublimi venire ad abbracciare la nostra umanità più povera. Lei è li. Ha aperto il cielo per

venire a questo piccolo appuntamento di oggi dagli Ivankovic e questa camera glaciale e disordinata

diventa un Tabor. I nostri cuori pieni di miseria diventano palazzi in festa! - La Gospa ci ha

benedette, - mi dice Vicka dopo l'apparizione - e ha pregato con noi. Ci chiede di pregare per le sue

intenzioni e in particolare per un progetto che sta per realizzare. - Come era il suo viso? - Gioioso,

gioioso! - Ci lasciamo in silenzio perché dobbiamo assaporare segretamente in fondo ai nostri cuori,

la gioia che la Madre del Nostro Signore sia venuta fino a noi... Molti malati gusteranno questa

felicità fin da questa sera perché prima di addormentarsi, Vicka deve ancora fare un lungo giro nel

paese. Per coloro che soffrono, ha perfino preparato delle sorprese!

FLASH BACK SUL 1994

18 MARZO apparizione annuale a Mirjana: "Cari figli, oggi il mio cuore è pieno di felicita. Mi pia-

cerebbe che anche voi vi trovaste tutti i giorni nella preghiera come oggi che è un grande giorno di

preghiera. Solo così avrete la vera felicità, che colma interamente l'anima e il corpo. Come madre

desidero aiutarvi in questo: permettetemelo. Vi dico ancora: apritemi i vostri cuori e lasciate che vi

guidi. La mia strada porta a Dio. Vi supplico di incamminarvi con me, perché come voi stessi

potete vedere, con la nostra preghiera distruggiamo ogni male. Preghiamo e speriamo".

25 MARZO Mon. Hnilica celebra a Medjugoije il 100 anniversario della consacrazione del mondo

e della Russia al Cuore Immacolato di Maria.

15 APRILE Ivan partecipa a un convoglio umanitario Londra Medjugoije. Ha le apparizioni davanti

a parecchi "non credenti" e protestanti...

2 MAGGIO grande giro di Vicka in Canada. A Quebec ha l'apparizione nella chiesa di 5. Rocco,

davanti a 2000 persone, interromt'endo le sue abitudini solitarie. t'er acco~liere la Gosna.

MAGGIO-GIUGNO Viene girato il film "Gospa" a Mediugorie... non ha avuto un gran successo!

14 LUGLIO nascita di Michele Lunetti, primo figlio di Marija e Paolo.

17 LUGLIO matrimonio di Milka Pavlovic, sorella di Marija e veggente del primo giorno delle

apparizioni.

24 AGOSTO Ivan riunisce 7000 persone a Beauraing (Belgio) alla presenza di Mons. Leonard che

testimonia la sua fede nelle apparizioni di Medjugorje.

11 SETTEMBRE il Santo Padre è a Zagabria. non può andare a Sarajevo): Marija ha la sua

apparizione, con discrezione, nella Cattedrale.

23 OTTOBRE matrimonio di Ivan a Boston (USA) con Laureen Murphy.

6 DICEMBRE il Cardinale Vinko Pulijc viene a Medjugoije per gli aiuti umanitari alla sua città di

Sarajevo.

DICEMBRE Scade l'incarico di "Guardiano" per Padre Jozo che comincia lunghi giri di

predicazione nel mondo.

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1995

MESSAGGIO del 25 gennaio 1995. "Cari figli. v 'invito ad aprire la porta del vostro cuore a Gesù,

come il fiore si apre al sole. Gesù desidera riempire i vostri cuori di pace e di gioia. Non potete,

figlioli, realizzare la pace, se non siete in pace con Gesù; per questo. v'invito alla Confessione,

perché Gesù sia la vostra verità e la vostra pace. Perciò, figlioli, pregate per avere la forza di

realizzare ciò che vi dico. Io sono con voi e vi amo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

ERO COPERTO DI FORUNCOLI

Questo messaggio mi ricorda la storia di Pascal D. il quale a quell'epoca viveva la sua vita molto

lontano da Medjugorje, e anche molto lontano dal Signore, con gran dolore di sua moglie. Aveva

tuttavia seguito il classico percorso del bambino cattolico: Battesimo, prima comunione, cresima,

professione di fede, matrimonio in Chiesa, ma, spiega lui, "nessun flash, c'era solo calma piatta: Dio

mi lasciava tranquillo e io pure." La fede di sua moglie lo indisponeva più di ogni altra cosa. Nel

gennaio 1994 assiste ad una conferenza su Medjugoije a Versailles, Francia, da scettico curioso, ma

sperando segretamente di saperne di più sulla sorte futura dell'umanità, perché aveva sentito parlare

dei famosi "segreti." Su questo punto, delusione totale! La suora (indovinate chi!) non ne accenna

minimamente. Pascal torna a casa sua munito del libro dei messaggi e di due cassette su

Medjugoije: "la grazia si era aperta una via in me, ed ero già trasformato senza rendermene conto",

dirà più tardi. - Ho dunque letto il libro dei messaggi e in seguito a questa lettura tutto è cambiato, -

mi scriverà poi. - Dato tutto quello che la Madonna faceva per noi, ho voluto almeno rispondere ad

una delle sue richieste più pressanti, darle qualcosa anch'io. Ho deciso di andare a confessarmi. Non

le dirò, sorella, quanti orrori il prete ha dovuto sentire dalla mia bocca quel giorno! Trent'anni di

peccati! Questa confessione ha portato molti cambiamenti nella mia vita; ho imparato a pregare, a

dire il rosario, e con grandissima sorpresa di mia moglie, a seguire un gruppo di preghiera (prima

non dovevano assolutamente parlarmene!). Quanto alla Messa ho incominciato ad andarci non

soltanto la domenica, ma spesso durante la settimana, e non solo camminando ma correndo! Ad

ogni messa sentivo una grande gioia in fondo al cuore. Devo però aggiungere che dopo la

confessione mi è successa una cosa spettacolosa: ero affetto da una malattia della pelle che mi

affliggeva da nove anni. Soffrivo di un'acne purulenta, con infezione della pelle. Avevo il viso e il

petto interamente coperti di foruncoli, che più che foruncoli erano diventati pustole! Quando un

foruncolo spariva subito ne arrivava un altro così che le cicatrici segnavano tutto il mio viso. I

medici mi avevano fatto cure su cure senza risultato. Dopo aver ricevuto il sacramento della

riconciliazione, i miei foruncoli sono spariti completamente, uno dopo l'altro, senza lasciare traccia

(eccetto qualche rara cicatrice appena visibile). Sul lavoro i miei colleghi mi domandavano: - Hai

cambiato dermatologo? - Si, ho preso il migliore! - Mi sono consacrato a Maria. Quante rinunce alla

mia vecchia vita! Uodio che provavo verso gli altri è completamente sparito. Anche se ci sono dei

combattimenti spirituali, vivo dei momenti meravigliosi e mi aggrappo alla Gospa come un

bambino che ha ritrovato sua madre.

MESSAGGIO del 25 febbraio 1995. "Cari figli, oggi v'invito a diventare missionari dei messaggi

che vi do qui, attraverso questo luogo che mi è caro. Dio mi ha permesso di rimanere cosi a h~ngo

con voi e perciò, figlioli, v'invito a vivere con amore i messaggi che vi do e a trasmetterli in tutto il

mondo, cosi, che un fiume d'amore scorra tra la gente piena di odio e senza pace. V'invito, figlioli,

a diven tare pace dove non c'è pace, e luce dove c 'è tenebra, perché ogni cuore accetti la luce e la

via della salvezza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

C'E’ UN TEMPO PER ABBRACCIARE

Sono le quattro e sto girando in tondo nella cameretta che i miei amici americani mi hanno offerto

nella loro casa di Notre Dame presso l'università. Sono esattamente quindici volte che prendo in

mano il biocchetto per tentare di scnverci qualche riga e che lo ripongo tristemente perché la mia

testa è vuota. Non riesco né a pregare, né a leggere, né a scrivere e nel mio smarrimento non posso

fare a meno di ripetere pensando a Maria: "Lei non mi ha mai abbandonato... Lei non mi ha mai

abbandonato... non comincerà certo domani!" Domani devo parlare davanti a 5000 persone sulla

preghiera, il mio nome è scritto sul programma, niente da fare, bisogna che ci vada. I miei amici di

"Queen of Peace" mi hanno invitata di nuovo perché avevano molto apprezzato la conferenza

dell'anno passato, sono molto contenti di avermi... se sapessero in che stato sono! Il Signore

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permette che sia messa alla prova, che non senta più niente di ciò che èspirituale; so che è

provvisorio, che passerà, ma quando devo salire sul palco in quello stato... è orrendo! Si avvicina

l'ora della cena, scenderà presto la notte e non ho ancora trovato niente di interessante da dire. Il

mio amico Denis si precipita tutto felice: - Sorella! Ho trovato un magnifico messaggio sulla pre-

ghiera, annotalo, devi citarlo, riassume tutto il cuore della Gospa... - Il fatto è che sono già dieci

volte che mi passa dei messaggi da citare, uno più bello dell'altro. Li ammucchio con la morte

nell'anima perché mi manca sempre il filo conduttore di quello che devo dire. Scarabocchio qualche

parola che mi sembra di una piattezza impressionante. Il mio cervello e i miei poveri neuroni, che vi

si scontrano miseramente, mi sembrano al limite dell'elettroencefalogramma piatto. Vado a letto e

non dormo, spiando tutta la notte il momento in cui il mio peggior nemico (il risveglio) mi indi-

cherà che è suonata l'ora di entrare nell'arena. Le nove. Eccoci, sono nell'arena. Il mio turno è alle

nove e mezza, dopo la preghiera dei misteri gaudiosi. Uaridità mi stringe senza tregua, come il gelo

s'incolla a un albero sibenano. Tento un ultimo ricatto al Signore: - Se non mi aiuti, 5.000 anime

affamate resteranno con la loro fame. Ma sono i TUOI figli. Se invece mi dai l'unzione pensa

quante anime riuscirai a colmare! - In fondo al cuore, al di là della mia paura, so che non può

rifiutarmi l'unzione. Quando il presentatore annuncia il mio turno con termini enfatici,

all'americana, guardo questa folla scossa dagli applausi, e la loro fiducia mi commuove. Afferro

allora il microfono con la fede cieca che la Gospa mi stia tenendo per mano. Le parole scorrono

senza troppe difficoltà e dopo una ventina di minuti mi metto a raccontare un avvenimento della

mia vita personale che risale all'epoca in cui non ero ancora convertita, per illustrare il primo grado

della pre. ghiera. Mentre rievoco la chiamata-sorpresa che Gesù mi h~ fatto, a venticinque anni, a

seguirlo, il mio cuore di colpo si scioglie, l'amore sensibile che mi afferra mi fa perdere l~ testa

completamente. La mia gola si annoda e non può pà' uscirne una parola! Le lacrime mi salgono agli

occhi, lacri me d'amore certamente, comunque lacrime che mi impedi. scono di continuare. Passano

così lunghi secondi e quest( silenzio totalmente imprevedibile non fa che rafforzare l'at tenzione di

quei cinquemila cuori in ascolto. Che succede' Lo so: è Dio che passa. La sua unzione d'amore si

spand< su tutta l'assemblea e il tempo è come sospeso. Ho voglia d mettermi in ginocchio per

adorare. Mi aggrappo al banco perché la gioia che mi afferra potrebbe farmi perdere l'e quilibrio. A

poco a poco la mia gola si libera e ne escono poche parole insignificanti: "I'm sorry, I'm sorry" Poi

riprendo il mio discorso sulla preghiera e lo completo normalmente. Poi naturalmente tutti si

precipitano su di me per dirmi che il momento più benedetto è stato quello in cui non potevo

parlare! Più tardi mentre mi allontano dalla folla per risistemarmi un po', incrocio una signora

tedesca che mi fa dei grandi segni: - Ho pregato per poterla incontrare! Devo dirle qualcosa! Mi

racconta che si trovava poco prima nell'assemblea: mentre mi ascoltava tranquillamente ha visto

Gesù avvicinarsi molto dolcemente a me e prendermi fra le braccia, qualche tempo, il tempo in cui

non potevo più parlare. Poi e più mi stringeva sul cuore più perdevo la testa. E' durato mi ha

mostrato la sua Croce e mi ha detto qualche cosa. Guardo questa donna sconociuta, (solo i miei

amici la conoscono), e l'ascolto con un'orecchia solo perché diffido delle visioni. C'è spesso di tutto

in quello che le persone raccontano, così preferisco non prendere per oro colato queste rivelazioni

private a meno che non confermino quello che il Signore mi ha mostrato in altro modo. Sono

appunto le parole di Gesù per me quelle che lei mi ha appena detto; sono, parola per parola, quelle

che ha messo nel mio cuore da tre settimane e che mi tornano continuamente nella preghiera come

un'onda continua. Ha veramente detto questo? - Si e sembrava molto felice.La precisione di questa

parola riferita dalla signora mi fa pensare che il resto della visione sia vero, senza alcun dubbio,

dato che non avevo raccontato a nessuno quello che avevo nel cuore. Quella sera, quando ho potuto

trovarmi finalmente sola davanti al Santissimo Sacramento, ho ringraziato Gesù ma l'ho anche un

po' sgridato: - Per favore non farmi più tiri simili davanti alla folla! C'è un tempo per abbracciare! -

Ma lo so, Dio è Dio e continuerà a fare quello che vuole, nel momento in cui lo vuole...

MESSAGGIO del 25 Marzo 1995. "Cari figli, oggi v'invito a vivere la pace nei vostri cuori e nelle

vostre famiglie. Non c'è pace, figlioli, dove non si prega; e non c'è amore, dove non c'è Fede.

Perciò, figlioli, v'invito tutti a decidervi, oggi di nuovo, per la conversione. Io vi sono vicina e

v'invito a venire tutti, figlioli, tra le mie braccia, per aiutarvi; ma voi non volete, e cosi Satana vi

tenta; e anche nelle cose più piccole la vostra Fede viene meno. Perciò, figlioli, pregate e mediante

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la preghiera avrete la benedizione e la pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

AVEVO UN'ABITUDINE PENOSA

La Gospa è una vera madre: non ha ribrezzo quando si tratta di togliere dai nostri cuori il marciume

che ci inquina segretamente e che, visto dal cielo, crea certamente gli insopportabili lezzi del

peccato che parecchi santi, come Caterina da Siena, sentivano fisicamente; in alcuni, fino a cadere

all'indietro. Nell'ora della grande luce finale, queste zone vergognose del nostro essere si

riveleranno pienamente... ahi! Tanto vale regolare il conto prima, quando si èancora in tempo e per

questo Maria è la socia perfetta del prete. Prima di tutto eccelle nel portare allo scoperto, ma da

buona terapeuta non si ferma lì... La testimonianza di Guglielmo non è la peggiore che abbiamo

ricevuto, anzi... Portare un velo sulla testa mi impedisce a volte di pubblicare il peggio!) Ma basta

moltiplicare per cinque, dieci o cento la debolezza nascosta di Guglielmo per capire fino a che

grado la "Tutta Pura" intervenga nelle nostre vite per ridarci la bellezza. Per Guglielmo questa

abitudine si era talmente radicata in lui da diventare un automatismo incosciente. Era più forte di

lui, dal momento che incontrava una donna, posava immediatamente lo sguardo sul suo petto per

analizzarne l'anatomia e valutarne le dimensioni. Dopo aver sentito a Medjugorie, durante una

conferenza nel "boschetto", che la Gospa visitava la terra ogni giorno esattamente per aiutarci a

troncare il male, un'idea si è fatta strada nella sua mente. Incoraggiato anche dalla mia personale

guarigione, ha chiesto a Maria di aiutarlo e ha deciso di fare le 24 ore della Gospa. Ha promesso

alla Madonna un regalo, uno sforzo, senza però crederci troppo, mi ha precisato umilmente:

rinunciare per 24 ore a questo "tic dello sguardo". Ci è riuscito quasi senza sforzo e da quel giorno

rinnova quell'offerta con gioia... è liberato! "Siano rese grazie a Dio e alla Gospa" mi ha scritto

Guglielmo nella sua gioia di essere diventato un altro uomo. Poi ha aggiunto questo dettaglio:

"Suora, devo dirle che ho 74 anni." MESSAGGIO del 25 Aprite 1995. "Cari figli, oggi v'invito all'amore. Figlioli, senza l'amore non

potete vivere nè con Dio nè con i fratelli. Perciò, v'invito tutti ad aprire i vostri cuori all 'amore di

Dio che è tanto grande ed aperto per ognuno di voi. Dio, per amore dell 'uomo, mi mandò in mezzo

a voi per mostrarvi la via della salvezza, la via dell 'amore. Se prima non amate Dio, non potrete

amare il prossimo nè colui che odiate; perciò, figlioli, pregate e attraverso la preghiera scoprirete

l'amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

UN PERDONO SENZA MORFINA

La mia amica Elga, messicana, gode di un doppio dono: un cuore di fuoco e un senso pratico

straordinariamente efficace. Doveva per forza finire a Medjugorle! La lascio raccontare: "In seguito

a una novena a Padre Pio degli amici mi hanno offerto il viaggio a Medjugotje nel settembre del

1989. Che sogno! Medjùgorje è davvero l'anticamera del cielo! Quando ci arrivate, avete

l'impressione di essere finalmente a casa, nella vostra vera casa. Durante l'ascensione del monte

Krizevac, per la festa dell 'Esaltazione della Croce (14 settembre), circondata da migliaia di

persone, ho fatto l'esperienza dell'amore di Gesù, in modo del tutto soprannaturale. Potevo sentire

come ci amasse durante la sua passione e che più Lui soffriva, più l'amore per noi scendeva dal suo

Cuore. Mi sembrava che il suo Cuore si fosse lacerato per il troppo amore, ancor prima di venir

trafitto dalla lancia del soldato romano. Il giorno della partenza, non riuscivo a decidermi a lasciare

Medjugoije, desideravo rimanervi per il resto dei miei giorni! Sono andata a singhiozzare dietro la

chiesa, supplicando Gesù di lasciarmi restare. Ma le sue parole mi hanno scossa: "Colui che mette

mano all'aratro e si volge indietro, non è degno del regno di Dio". Tornata in Messico, volevo

vivere tutte le grazie che avevo ricevuto a Medjugoije e ho deciso di fare tutto come a Medjugoije:

mi sono messa a pregare le tre parti del Rosario ogni giorno, a confessarmi regolarmente, a prepa-

rarmi bene prima di ogni Eucaristia, digiunare ogni mercoledì e venerdì a pane e acqua, leggere la

Bibbia e adorare il Santissimo Sacramento. In una parola, mi sono messa a vivere i messaggi. Ho

letto tutto quello che riguardava Medjugo~e e così ho scoperto una cosa che mi ha meravigliato: nel

gruppo di preghiera di Jelena, Maria aveva loro fatto un commento del Padre Nostro. "Voi non

sapete pregare il Padre Nostro" aveva detto loro. Aveva quindi raccomandato che recitassero solo il

Padre Nostro durante tutta la settimana, per imparare a pregarlo con il cuore. Appena hanno

cominciato a farlo, ognuno di loro si è reso conto che avevano difficoltà a dire alcune frasi del

Padre Nostro e che il loro cuore non nusciva a penetrarle profondamente... Per esempio certi non

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potevano dire sinceramente: "Sia fatta la Tua volontà" e altri "Perdona a noi i nostri debiti

come noi li perdoniamo ai nostri debitori..." Questa storia mi ha toccato così profondamente che ho

deciso di fare anch'io questa esperienza per una settimana, cominciando dal giorno seguente.

Immaginate la mia sorpresa nel constatare di non essere capace di pronunciare con il cuore

nemmeno le prime parole di questa preghiera: "Padre Nostro..." Provavo e riprovavo ma era

impossibile chiamare Dio padre mio. Mi sono messa a riflettere e mi sono ricordata che a causa del

divorzio dei miei genitori, mio padre non mi era mai stato vicino quando avevo piu bisogno di lui.

Rapidamente mi è cresciuta nel cuore un vera collera contro Dio, che aveva permesso che io non

avessi un padre e gli ho detto: - Come puoi chiedermi di chiamarti Padre quando non so neppure

che cosa sia averne uno? Sai benissimo che il mio papà ci ha lasciato quando avevo sei anni e che

praticamente non lo conosco perché si è risposato e non si è mai più interessato di noi. - Per tutta la

settimana ho continuato a fare il processo a Dio, ?na verso la fine ho cominciato a perdonargli.

Dapprima ho perdonato Dio di aver permesso che i miei genitori divorziassero, poi gli ho chiesto la

grazia di perdonare i miei genitori di non aver fatto tutto il possibile per salvare la loro unione,

infine la grazia di perdonare mio padre che ci aveva abbandonato. L'indomani, alla Messa, non

potevo credere alle mie orecchie! Il Vangelo del giorno era proprio quello in cui Gesù insegna ai

suoi apostoli a pregare dicendo: "Quando pregate, dite Padre Nostro..." Ritornando a casa in

macchina ho provato il bisogno impellente di gridare a voce alta e con tutte le mie forze: - Padre

Nostro! Si, tu sei mio padre, il mio carissimo padre, il mio papà del cielo e io ti amo, ti amo

profondamente! Se puoi, perdonami di non averti chiamato Padre, con tutto il cuore, fino in questo

momento! - Piangevo tutte le mie lacrime e supplicavo Dio Padre di permettermi di rivedere il mio

padre terreno, di non lasciarlo morire prima di avergli detto che lo amavo, che lo perdonavo di

averci abbandonate. Ho domandato a Dio d'accordare questa grazia anche alle mie due sorelle.

Cinque anni più tardi, sono venuta a sapere che mio padre aveva un cancro e che il suo stato era

critico. Le mie sorelle e io siamo andate a trovarlo e abbiamo potuto ripetere le visite ogni giorno,

per tre mesi. Ci siamo chiesti perdono reciprocamente e mio padre ha perfino domandato a mia

sorella maggiore di dire a mia madre fino a che punto lui fosse spiacente per la sofferenza che le

aveva causato andandosene. La pregava di perdonarlo. Durante ogni mia visita gli parlavo di Dio e

della Santa Vergine. Mio padre aveva paura di morire e non accettava l'idea di non poter guarire.

Allo stadio terminale del tumore, mio padre soffriva molto e prendeva la morfina tre volte al giorno.

Trovare della morfina era molto difficile. Ogni volta dovevamo esibire una ricetta speciale del

medico. Un sabato mio padre non aveva più morfina e mia sorella voleva procurargliela, ma i suoi

due medici che lo curavano erano assenti per il fine settimana e non c'era possibilità di farsi fare la

ricetta. Mio padre piangeva dal dolore. Gli ho proposto allora di pregare e lui ha risposto che aveva

dimenticato come farlo. Preciso che tutta la mia famiglia era luterana, tranne io che mi sono

convertita al cattolicesimo nel 1985. Ho detto a mio padre che dovevamo chiedere perdono per i

nostri peccati a Dio ma ha risposto che non aveva mai rubato né ucciso. - Dimmi papà, hai sempre

amato Dio con tutto il tuo cuore e il prossimo come te stesso? - Certo no, ma chi lo fa davvero? -

Senti papà, devi domandare perdono a Dio per questo. Ha accettato e abbiamo pregato insieme per

ottenere il perdono da Dio. Abbiamo detto a Dio che noi non capivamo perché bisognasse passare

attraverso tanta sofferenza ma che noi la offrivamo per la salvezza di mio padre e del mondo. Dopo

un Padre Nostro mio padre mi ha detto: - Per piacere, dì ai tuoi amici cattolici di pregare per me e

che chiedano al Signore di chiamarmi a Lui. Mi sento molto stanco e ora sono pronto a monre. - I

giorni seguenti mio padre non ha sentito più alcun dolore, pur non prendendo la morfina. E' morto

serenamente il venerdì seguente e il Signore mi ha permesso di essere al suo capezzale fino

all'ultimo momento. Una continua tristezza mi tormentava nonostante questo: Padre mio del cielo -

dicevo un giorno a Dio- se solamente il mio padre terreno mi avesse detto una volta prima di mori-

re che mi voleva tanto bene... Nei minuti seguenti, mentre parlavo con la segretaria del mio editore,

un amico molto caro, della stessa età di mio Padre. Ha preso il telefono per dirmi: bene! figliola

mia, volevo soltanto dirti che ti voglio molto bene”.

MESSAGGIO del 25 maggio 1995. "Cari figli! V'invito, figlioli: aiutatemi, con le vostre preghiere,

ad avvicinare quanti più cuori èpossibile al mio Cuore Immacolato. Satana è forte e con tutte le

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forze vuol attirare a sé e al peccato quante più persone è possibile. Per questo sta in agguato

per caipirne, ogni momento, di più. Vi prego, figlioli, aiutatemi perché vi possa aiutare. Io sono

vostra Madre e vi amo, e perciò desidero venirvi in aiuto. Grazie per aver risposto alla mia

chiamata".

QUANDO E DIVENTATO IMPOSSIBILE

E' già difficile vivere quando troviamo ostacoli insormontabili sulla nostra strada, mentre facciamo

progetti umani, quando poi i nostri progetti sembrano venire da Dio e pensiamo che debbano servire

alla sua gloria, allora non capiamo più niente, ci sentiamo quasi abbandonati. Peggio ancora

maturiamo il vago sospetto che Dio non completi quello che ha cominciato e che quindi tanto vale

lasciar perdere. Uno dei miei amici era stato chiamato al sacerdozio e molto generosamente aveva

detto il suo SI a Gesù. Possedeva grandi qualità di cuore e un'acuta intelligenza. Ma proprio allora

una valanga di problemi si è abbattuta su di lui tanto che la sua decisione di diventare prete gli è

sembrata irrealizzabile. Davanti un muro, a sinistra una barriera, un ostacolo a destra... tutto

sembrava congiurare per fare abortire la sua vocazione. Perfino il Direttore del Seminario lo

respingeva. Ha cominciato allora a dubitare, persuadendosi di non avere le doti giuste, tuttavia la

chiamata rimaneva ferma in fondo al cuore, inevitabile. Conosceva Marta Robin che aveva

confermato la sua vocazione; un giorno è andato a trovarla per dirle che non sarebbe diventato

prete, perché tutto gli andava di traverso (salvo il cuore!) e che si trovava nella totale impossibilità

di procedere in quella direzione. Marta viveva in una grande intimità con la Beata Vergine (che

veniva a visitarla tutte le settimane quando Marta riviveva la passione). Ha detto al mio amico

queste parole indimenticabili: - Quando è diventato umanamente impossibile, vuol dire che tocca

alla Santissima Vergine Maria ottenercelo! - Oggi il mio amico è prete e raramente ho visto un prete

cosi eccezionale!

MESSAGGIO del 25 Giugno 1995. "Cari figli, oggi sono felice di vedere che in cosi grande

numero avete risposto e siete venuti per vivere i messaggi. V'invito, figlioli, ad essere miei gioiosi

portatori di pace in questo mondo inquieto. Pregate per la pace, perché quanto prima regni un

tempo di pace, che il mio Cuore attende con impazienza. Io vi sono vicina, figlioli, ed intercedo

davanti all'Altissimo per ognuno di voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie

per aver risposto alla mia chiamata"

VACCI VELOCISSIMAMENTE!

Durante il mio soggiorno a Parigi, la Gospa non aveva previsto di lasciarmi riposare. Appena

arrivata, vengo a conoscenza di un racconto, ancora segreto, di quello che aveva appena fatto...

Impossibile non raccontarlo! Era il gennaio scorso: '1a Superiora delle Suore di Carità stacca il

telefono. Una voce d'uomo suona alle sue orecchie, una voce che viene da lontano con un forte

accento straniero. Un messaggio urgente dell'arcivescovo di Recife in Brasile. Da quando è

superiora alla Rue du Bac, dovrebbe essere abituata a questo genere di chiamate, ma ancora una

volta il suo cuore sobbalza e lei deve riprendere il fiato per rispondere all'arcivescovo che dice di

avere tutte le prove in mano, tutti i documenti e di garantire la veridicità della stona... La storia?

Tutto comincia tre settimane prima. Una brasiliana sbarca a Parigi. Ci teneva molto a fare questo

lungo viaggio perché da qualche tempo il suo cuore di madre èaffranto dal dolore e ha sentito dire

che in Rue du Bac la Madonna fa spesso grandi cose per coloro che vengono ad implorarla. Ha

preso con sé la piccola Sandra, la porterà alla Rue du Bac per implorare un miracolo. La farà sedere

sulla poltrona dove Maria stessa si è seduta quando è apparsa a Caterina Labouré e allora

sicuramente succederà qualche cosa. Parlerà a Maria come una madre parla ad un'altra madre;

griderà verso di Lei. Sandra non ha che 5 anni e la sua malattia è dichiarata incurabile. Non può

restare così, che avvenire può sperare con una tale paralisi? Maria vedrà la sua disperazione e non la

lascerà partire senza fare niente... La madre e la bambina passano sotto il grande porticato del

convento, raggiungono in fondo al cortile la cappella della medaglia miracolosa ed entrano. Una

fitta folla prega. La madre riconosce i luoghi contemplati così spesso sulle cartoline postali e avanza

lentamente verso il coro. Prega in ginocchio con la piccola, ha individuato la poltrona. Che peccato!

È circondata da un cordone e no~ si può raggiungerla! Ma per i Brasiliani, come per gli Italiani, i

cordoni non sono necessariamente degli ostacoli, e la piccola Sandra non è venuta da così lontano

per toccare la poltrona solo con gli occhi! Come fare...? Ah, ecco alcune suore che sono indaffarate

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presso l'altare. - Sorella per favore lasci che la piccola si sieda sulla poltrona! - Scusi tanto

signora, non posso permetterglielo perché allora tutti lo chiederebbero e non è possibile... - Il cuore

della madre è pieno di disperazione per il divieto. La poltrona faceva parte del suo piano, del suo

pellegrinaggio! Bisogna trovare una soluzione... Toh! Le suore se ne sono andate, osserva un po' più

tardi. Un' idea brilla nel suo povero cuore e lei bisbiglia a sua figlia: - Ascoltami bene: passerai

sotto il cordone e velocissimamente scivolerai a quattro zampe sotto la poltrona. Quando sarai sotto

toccherai con la mano il posto dove la Madonna si è seduta e poi tornerai subito qui. Ma vacci

velocissimamente! - La piccola non se lo fa ripetere due volte. Raggiunge a quattro zampe la

poltrona, abbastanza in fretta, per quanto glielo permette il suo crudele handicap. Ma invece di

seguire le istruzioni, posa lungamente la guancia sul velluto del sedile! La madre resta immobile,

poi la piccola torna con calma da lei. - Perché l'hai fatto, brontola la madre, ti avevo ben detto di

andare soltanto sotto e velocissimamente. - Ma mamma, risponde la bambina radiosa, è la Signora

che mi ha detto di posare la testa sulle sue ginocchia! - Al ritorno in Brasile la bambina era

completamente guarita. La storia ha fatto tanto di quel chiasso laggiù che l'arcivescovo di Recife ha

voluto avvisare lui stesso le Suore della Carità in Rue du Bac. Aveva in mano tutta la docu-

mentazione medica, tutte le pezze necessarie per affermare questa guarigione umanamente

inspiegabile. - Sa, - rispondono senza scomporsi le suore - qui, di miracoli, ce ne sono tutti i giorni!

MESSAGGIO del 25 Luglio 1995. "Cari figli, anche oggi v'invito alla preghiera, perché solamente

nella preghiera potete capire la mia venuta qui. Lo Spirito Santo vi illuminera nella preghiera,

perché capiate che dovete convertirvi. Figlioli, desidero fare di voi un bellissimo mazzo di fiori

preparato per l 'eternita', ma voi non volete accettare la via della conversione, la via della salvezza,

che Io vi offro tramite queste apparizioni. Figlioli, pregate, continuate a convertire i vostri cuori ed

avvicinatevi a me. Che il bene supri il male. Io vi amo e vi benedico Grazie per aver risposto alla

mia chiamata".

SIETE STUFI DI ME?

Non sembra che tutti siano interessati a capire le visite della Gospa o almeno a desiderare di capirle.

Per gli amici di Medjugorje c'è certamente la grande ferita della posizione negativa del vescovo di

Mostar, ma c'è anche lo choc doloroso di sentire a volte: "Cosa! Appare ancora? Man quanto

tempo!" Alla domanda del piccolo Jakov nel 1981: "Gospa per quanto tempo ci apparirai?" Lei

aveva risposto: "Siete già stanchi di me?" Ci s6no poi quelli che credono alle apparizioni di Medi

ugoije ma sono un po a disagio per il fatto che le apparizioni di Maria sono quotidiane e durano da

così tanto tempo. - Sorella, - mi diceva nell'ottobre 1993 Monsignor Brandt arcivescovo di

Strasburgo in Francia (favorevole a Medjugoije, mi aveva lasciato parlare in una grande chiesa della

sua diocesi) - c'è una sola cosa che mi imbarazza su Medjugoije: venire così tutti i giorni e da così

tanto tempo non è da parte della Madonna una mancanza di sobrietà? Ho sobbalzato sulla sedia

(non si fa davanti ad un vescovo!) e non ho potuto impedirmi di rispondergli: - Padre, se avesse un

figlio che ha avuto un incidente, èall'ospedale, in coma sospeso fra la vita e la morte, non

rimarrebbe al suo capezzale giorno e notte, finché si riprenda e torni in vita? - Ah! Vedo ... in

pratica Medjugoije rappresenta la "terapia intensiva!" - Aveva visto giusto. "No, cara Gospa, non

siamo stanchi dite! Continua ad apparirci ancora a lungo perché abbiamo ancora tanto bisogno dite

e le tue materne visite hanno già ridato la vita a milioni di tuoi figli. Non lasciarti impressionare

dalla nostra fredda accoglienza, fa parte della lebbra dei nostri cuori che tu vuoi guarire!" Un giorno

Marija mi ha confidato: "Sai, ieri quando la Gospa è venuta, l'ho presa per il vestito e l'ho tirata

supplicando: "Non abbandonarci, vieni ancora a lungo, a lungo! Non volevo più lasciarla andare!"

Padre Daniel Ange (grande predicatore francese) spiega chiaramente l'importanza vitale di queste

apparizioni oggi: "Guardate Medjugotje! Con queste apparizioni si apre e si svela il nostro

avvenire.Vedo cosa mi aspetta. So che un giorno vedrò il colore degli occhi di Maria, le darò un bel

bacio e una carezza alla guancia... non sono dunque geloso di Vicka perché, prima o poi, fra

qualche giorno, ora, settimana succederà anche a me... E' il mio avvenire! E il ruolo delle

apparizioni è quello di essere, profetiche, di orientarsi su ciò che è al di là della morte: vedere Dio e

avere un corpo risuscitato come quello della Madre di Dio. Le apparizioni hanno un ruolo molto

importante in un mondo completamente incapsulato in se stesso, in cui si vive raso terra nel

cemento, completamente chiuso. Allora lì... uffa! "Si respira, si vede il cielo che si apre!". Da un

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secolo, Lourdes non ha forse fatto di più per la fede del popolo che tutti i libri "razionalisti" di

certi teologi? Oggi Medjugoije fa questo stesso salvataggio, ma la dose è molto più forte perché la

malattia presa di mira non è soltanto grave: è mortale. Perché lasciarsi inaridire dal razionalismo,

sottile tranello contro la Grazia? Esiste forse un testo dottrinale che impedisca alla Madre di Dio di

venire a trovare i suoi figli ogni giorno? Già i farisei trovavano che Gesù esagerava. E la musica

continua! Ma il popolo per conto suo sa ben riconoscere chi gli parla, chi lo nutre, chi lo guarisce, in

una parola chi lo ama; è per questo che le folle vengono a Medjugoije a milioni. Lo sanno bene i

veggenti di Medjugorje che vivono queste realtà con molta umiltà. Rispettano il loro vescovo e pre-

gano sinceramente per lui. Qui il prete è una persona venerata, sacra. Un giorno che i sei veggenti

facevano visita a Monsignor Zanic per la sua festa, Marija gli ha detto: - Sa Monsignore, noi

preghiamo molto per lei! - Si ma pregate per me come peccatore! - No Monsignore, preghiamo per

lei come nostro vescovo! - Molti pellegrini soffrono di vedere il loro parroco rifiutare Medjugorje,

ma le cose cambiano poco a poco. Quando uno di loro accetta di unirsi ad un pellegrinaggio, è fatta,

perché poche ore in un confessionale di Medjugorje gli bastano per capire dall'interno tutto quello

che succede di eccezionale nei cuori. Coloro che in Francia sono perennemente disoccupati tecnici

del confessionale, piangono di gioia a Medjugorje: dal tempo della loro ordinazione non avevano

mai visto niente di simile. C'è anche un altro ruolo. Marija racconta questo episodio: "In Francia ho

incontrato un prete che non accettava Medjugorje e da tanto tempo non credeva più alla sua voca-

zione. Alcuni parrocchiani pregavano molto perché permettesse l'adorazione del Santissimo

Sacramento e il rosario, ma tutto era bloccato. Hanno deciso di mettere in pratica questo messaggio

della Gospa: "Che il vostro unico mezzo sia sempre l'amore." Un giorno una signora del paese ha

chiesto al curato di poter pulire la chiesa ed abbellirla con dei fiori. Ha accettato. Presto il curato le

ha dato fiducia, senza che la parola Medjugorje fosse pronunciata. A poco a poco altre persone

hanno cominciato ad aiutare in parrocchia. Allora il parroco ha permesso la loro riunione di pre-

ghiera in chiesa. In seguito, poiché la pace regnava nei cuori di questi servitori, ha permesso

l'adorazione poi il rosario... Si potevano vivere i messaggi! Ora questo prete è diventato il padre

spirituale dei giovani e di tutto il paese. Ha un gruppo di preghiera legato a Medjugorie." "Ciò che

biocca spesso i preti è il fanatismo, conclude Marija. Si sentono giudicati negativamente se non

fanno questo o quello che la Gospa richiede. Ma se si ha un atteggiamento umile, amoievole, e

servizievole, allora la Gospa fa cadere Lei stessa le barriere. Per esempio negli Stati Uniti a Baton-

Rouge conosco una parrocchia che era vuota. Ora c'è talmente tanta gente che si è potuta mettere

l'adorazione 24 ore su 24. Come è successo? Da un 'unica coppia che tornava da Medjugorje..."

MESSAGGIO del 25 agosto 1995. "Cari figli, oggi v'invito alla preghiera. Che la preghiera sia per

voi vita. Una famiglia non può dire che è nella pace, se non prega. Perciò, la vostra giornata

cominci con la preghiera del mattino, e la sera finisca con il ringraziamento. Figlioli, Io sono con

voi, vi amo, vi benedico e desidero che ognuno di voi sia nel mio abbraccio. Non siete pronti a

pregare ogni giorno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

IL ROSARIO ALL’AMERICANA

Il mio amico Denis Nolan era professore di religione all'università di Notre-Dame (Indiana, USA).

Essendo dotato di un grande cuore di bambino, Denis aveva conquistato subito gli studenti perché

aveva l'abitudine di arricchire i suoi corsi con mille aneddoti presi dalla sua vita e da quella dei suoi

conoscenti, mostrando quanto Gesù e Maria sono vivi e attivi nella vita di tutti i giorni. Non sono

affatto sicura che facesse di loro dei buoni teologi studiosi, ma piuttosto dei cristiani entusiasti del

loro Dio e degli eccellenti testimoni. Naturalmente al suo ritorno da Medjugorje i suoi studenti

hanno avuto un resoconto dettagliato del suo pellegrinaggio con applicazione immediata dei buoni

consigli della Gospa: hanno deciso tutti di dire una decina del rosario prima di ogni lezione. Presto

frutti di grazie e benedizioni sono piovuti sugli studenti, e questo ha trasformato i corsi in occasioni

di scambi di idee sulle meraviglie del Dio vivente. Tra gli altri studenti sono avvenute molte

conversioni e tutto l'affare Medjugorje si è difiliso a macchia d'olio. Denis ha trovato protestanti,

ebrei e perfino atei che gli chiedevano dei rosari! Nell'ottobre 1987, Denis si è assentato ancora per

andare a Medjugorje e al suo ritorno una studentessa gli ha confidato: - Durante la sua assenza, Sig.

Nolan, abbiamo detto una decina di rosario prima di ogni ora di lezione. I supplenti erano contrari

pensavano che noi cercassimo di tirare sul-l'ora di lezione. Poiché non volevano guidare il rosario,

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dicevamo la nostra decina da soli. Qualche giorno fa mentre facevamo il giro della classe

per sapere se qualcuno avesse delle intenzioni di preghiera, ho detto a voce alta: "Preghiamo perché

Dio protegga mio fratello Brian." - Denis le ha chiesto allora : "Perché hai pregato per tuo fratello?"

Lei ha risposto che un giorno lui aveva detto durante una lezione: " Se non avete intenzioni

particolari pregate per i membri della vostra famiglia." Lei aveva semplicemente preso l'abitudine di

pregare per suo fratello. - La mattina seguente - ha ripreso la studentessa - mio fratello, che aveva

un appuntamento d'affari con una signora all'hotel Ramada Inn a Indianapolis, a causa di circostan-

ze impreviste si è reso conto che sarebbe stato in ritardo di dieci minuti all'appuntamento. Uha

chiamata dieci minuti prima dell'ora fissata per chiederle se poteva aspettarlo dieci minuti in più.

Lei gli ha risposto: "Va bene". Esattamente dieci minuti dopo l'ora dell'appuntamento, mentre mio

fratello stava parcheggiando la macchina nel parcheggio del Ramada Inn, ha visto un jet schiantarsi

sull'albergo, puntando il muso esattamente nella stanza dove questa donna lo aspettava. E' stata

uccisa sul colpo. Denis ha aggiunto: - Che fortuna ha avuto quell'uomo di avere una sorella che

aveva preso l'abitudine di metterlo tutti i giorni sotto il manto della Madonna dicendo la sua decina

del rosario prima delle lezioni! Egli riconosce, come i suoi genitori mi hanno detto dopo, che la fede

di sua sorella gli ha salvato la vita. E' la chiamata della Madonna a Medjugorje che aveva

aumentato la sua fede e l'aveva incoraggiata a dire il rosariuo. Denis racconta ancora: - Un giorno

un'altra studentessa (Linda E) mi ha detto che un mese prima suo padre era entrato nella sua stanza

per annunciarle che sua madre e lui stavano per divorziare. Allora lei, studentessa dell'ultimo anno,

e suo fratello, al secondo anno, avevano deciso di ritrovarsi tutte le sere in cantina per dire il rosario

per i loro genitori. Una settimana dopo, mi ha detto che suo padre è entrato di nuovo nella sua

stanza per dirle che non ci sarebbe stato più il divorzio. La settimana seguente mi ha annunciato che

è andata a messa con tutta la famiglia per la prima volta in dieci anni! La settimana dopo mi ha

detto che la loro vita in famiglia non era mai stata così felice come ora, da quando se ne ricordava.

Tutto questo è successo dopo che suo fratello e lei avevano cominciato a dire il rosario tutte le sere

e avevano messo tutta la famiglia sotto il manto della Madonna! -

MESSAGGIO del 25 settembre 1995. "Cari figli, oggi v'invito ad innamorarvi del SS. Sacramento

dell'Altare. Adoratelo, figlioli, nelle vosfre parrocchie e cosi sarete uniti con tutto il mondo. Gesù vi

diventerà amico e non parlerete di Lui come di qualcuno che a malapena conoscete. Essere uniti a

Lui sarà per voi gioia, e diventerete testimoni dell'amore che Gesù ha per ogni creatura. Figlioli,

quando adomte Gesù, siete vicini anche a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

QUANDO GESÙ IRRADIA ONDE

Denis Nolan, sempre lui, è stato allevato in un ranch della California. Tarchiato, quarantasei anni,

padre di otto figli, non è un sognatore ma un uomo che vive con i piedi per terra. Un giorno si stava

chiedendo che cosa potesse ancora succedere di più bello, di più forte nel nostro mondo lacerato, di

queste tenere visite della Madre di Dio a Medjugorje. La risposta è arrivata subito, durante un

pellegrinaggio. Quel giorno Denis assiste alla messa della sera. Si infila energicamente fra due

donne croate che cantano a squarciagola la loro fede e che levano le mani verso Gesù quando

appare sull'altare durante la consacrazione. Anche Denis alza gli occhi verso l'altare ed ecco che

delle onde incominciano ad uscire dall'ostia e si propagano pian piano per tutta la chiesa! E' un

irraggiamento che avviene per onde successive, onde che nessuna parola sulla terra può descrivere,

ma talmente reali che urtano Denis, fino a fargli perdere l'equilibrio fisicamente. Colpito in pieno

cuore, il suo corpo barcolla sotto lo choc dell'amore di Gesù. Le onde si succedono a un ritino dolce

e regolare come quelle dell'oceano quando è bel tempo. Dopo la messa Denis fa prima di tutto una

discreta inchiesta presso altri uomini del suo gruppo: - Non hai notato niente di speciale durante la

messa? - Si, si sarebbe detto che una irradiazione a onde uscisse dall'ostia. Perfino il mio corpo

barcollava... Ma mi sono detto che ero l'unico a vedere questo, che Gesù voleva toccarmi con la sua

presenza reale... allora l'hai visto anche tu? Durante gli otto giorni del pellegrinaggio questa

esperienza si è rinnovata ogni volta in cui Denis assisteva alla messa o pregava davanti al

Santissimo Sacramento. Le onde riempivano tutta la chiesa (o la cappella dell'adorazione), niente

stuggiva al loro tocco. Quella settimana tutto un gruppo di pellegrini ha sperimentato la stessa

grazia. Denis aveva la sua risposta e nella sua gioia non ha potuto evitare di condividerla con tutti: il

dono più grande offerto a Medjugorje non sono le apparizioni ma è l'Eucarestia! Adorate mio Figlio

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- ci dice la Gospa. Adorate continuamente il Santissimo Sacramento. Sono sempre presente

durante l'adorazione dei fedeli, così si ottengono grazie particolari (15 marzo 1984). Anche qui non

si è accontentata di dire le cose, ma per Denis, per i suoi amici e per tanti altri Lei ha sollevato

appena appena il velo

MESSAGGIO del 25 ottobre 1995. "Cari figli, oggi vi invito ad ent'are nella natura, perché in essa

incontrerete Dio Creatore. Figlioli, oggi v'invito a ringiuriare Dio per tutto ciò che vi

dà.Ringraziandolo, voi scoprirete i 'Altissimo e tutti i beni che vi circonaano. Figlioli, Dio è grande

ed il suo amore è grande per ogni creatura; perciò, pregate per poter comprendere i 'amore e la

bontà di Dio. Nella bontà e nell'amore di Dio Creatore anch 'Io sono con voi come un dono. Grazie

per aver risposto alla mia chiamata".

LA PICCOLA FLORENCE DI MONTPELLIER.

Quelli che vedono con i loro occhi la Beata Vergine di Medjugoije non sono poi così rari fra i

pellegrini. Sarebbe un vero peccato sprecare una bella occasione di captare, attraverso queste

testimonianze uno degli aspetti più toccanti della personalità di nostra Madre. Chi sceglie, fra i suoi

figli che attira a migliaia, tutti teneramente amati, per ricevere da Lei il privilegio di vederLa? Solo i

fatti possono rispondere a questa domanda e una delle più belle risposte che io conosca, la più

splendidamente evangelica, è la storia della piccola Florence. La piccola Florence Majurel di

Montpellier ( Francia) di 16 anni, è mongoloide e può parlare a stento. La sera del 15 agosto, alle

dieci di sera, va alla Croce Blu con sua madre, ai piedi del Podbrdo, per l'apparizione del gruppo di

Ivan. Duemila persone si raccolgono li. Nel momento in cui Ivan entra in estasi, la piccola

incomincia a sorridere fissando un punto presso la croce e dice: - Cos'è mamma? - (non sa dire "chi

è?") - La mamma indovina che sta succedendo qualche cosa di speciale e l'osserva. Florence ripete

parecchie volte un saluto con la testa, come per ripetere quello che le è insegnato, poi incomincia a

congiungere le mani e ad allacciare dolcemente le dita, cosa che non aveva mai potuto fare.

Continuava a sorridere mentre mandava tre baci con la mano, come fanno i bambini per dire

arrivederci, poco prima che l'apparizione finisse. Allora la sua mamma le chiede: - Che cosa hai

visto? – Madonna! - risponde Florence. - E come era? - Bello! (Florence non sa coniugare al

femminile). Uindomani, per la prima volta nella sua vita, Florence si mette a dire spontaneamente

"Ti saluto Maria piena di grazia" (nient'altro), mentre non aveva mai fino ad allora potuto

pronunciare le parole della preghiera. Ora dice due parole su tre dell'Ave Maria. C'era da fare

ancora un test. Siccome Florence non sa indicare i colori, sua madre ha messo davanti a lei sei fogli

di carta di colori diversi, chiedendole di indicare quale foglio fosse come il vestito della Madonna.

Subito Florence ha messo il dito sulla carta dorata. Per metterla alla prova la madre ha mostrato la

carta gialla e ha detto: "Credo piuttosto che sia così!" Ma Florence si è arrabbiata: "No questo!" ha

detto mostrando ancora la carta dorata. La mamma è rimasta sbalordita: infatti il 15 agosto così

come a Pasqua o a Natale, la Gospa appare tutta vestita d'oro... Bel regalo per Florence e per tutti

coloro che il mondo disprezza così spesso, bell'esempio dell'indicibile tenerezza di Dio per i più

piccoli, i più vulnerabili! Bella risposta del cielo alla medicina moderna, che programma così in

fretta l'aborto della loro piccola vita a causa del loro handicap, mentre questi innocenti riparano così

spesso per i peccati di quelli stessi che li escludono. Sono il tempio del Dio Vivente e scegliendo di

onorare Florence, la Gospa vuole onorare tutti gli handicappati.

MESSAGGIO del 25 novembre 1995. "Cari figli, oggi invito ciascuno di voia ricominciare di

nuovo ad amare: prima Dio, che ha salvato e redento ciascuno di voi, e poi i fratelli e le sorelle che

vi sono vicini. Senza amore, figlioli, non potete crescere nella santità e non potete fare opere buone.

Perciò, figlioli, pregate, pregate senza sosta, perché Dio vi riveli il suo amore. Io vi ho invitati tutti

ad unirvi a me e ad amare. Anche oggi sono con voi e vi invito a scoprire l'amore nei vostri cuori e

nelle vostre famiglie. Perché Dio possa vivere nei vostri cuori, dovete amare. Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

PIEDINI SUL PAVIMENTO

Francesco-Giuseppe ha appena compiuto 6 anni è mio nipote e figlioccio. Tutte le sere i suoi

genitori pregano con lui, mentre è seduto sul letto prima di addormentarsi e lo benedicono secondo

la scuola della Gospa a Medjugorje. Nella preghiera c'è uno spazio perché il bambino possa

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ringraziare spontaneamente Dio per le belle cose della giornata e faccia le sue domande. Per

esempio: "Benedici il tale che soffre", ecc. Quella sera tutto sembra normale e i genitori mettono a

letto il bambino, non senza aver lasciato la porta socchiusa per la notte, porta che dà sulla loro

camera. Passano dieci minuti e sentono il rumore di due piedini sul pavimento. Si aspettano di

vedere il bambino fare irrnzione nella loro camera per reclamare ancora una carezza o qualcosa del

genere. E invece no! I piedi si fermano di botto e i genitori scivolano discretamente nel vano della

porta per vedere che succede. Il bambino sta in piedi davanti all'altarino che ha preparato lui stesso

con una croce, una statua, fiori (appassiti, bisogna dirlo) immagini (non sempre di gran buon gusto),

articoli religiosi che ha scovato qui o là... Tiene fra le braccia il cucciolino che ha ricevuto in regalo

due giorni prima e di cui si è innamorato follemente. Lo stringe contro il cuore fino a soffocarlo. La

povera bestia è riuscita ugualmente a posare la testa sulla spalla di Francesco-Giuseppe, la scena è

tenerissima. Allora finalmente il bambino esprime a Dio una preghiera che viene dal più profondo

del suo cuore: "Signore, benedici il mio cagnolino come hai benedetto il Bambino Gesù nel grembo

di Maria!"

MESSAGGIO del 25 dicembre 1995. "Cari figli, anche oggi gioisco con voi e vi porto il piccolo

Ges& perché vi benedica. V'invito, cari figli, a far si' che la vostra vita sia unita a Lui. Gesù è il Re

della pace e solo Lui può darvi la pace che voi cercate. lò sono con voi e vi presento a Gesù in

modo speciale adesso e in questo nuovo tempo, in cui bisogna decidersi per Lui. Questo è tempo di

grazia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

HA SOFFIATO SULLE CANDELE!

Il piccolo Loick ha appena 6 anni ma il suo cuore è già tormentato da paure incontrollate e da

grande insicurezza. I suoi genitori non vanno molto d'accordo e il bambino ha captato questa

mancanza di pace fin nel profondo della sua psiche: sua madre impiega quasi due ore per calmare le

sue paure la sera e farlo addormentare. Una coppia amica di famiglia, la madrina di Loick e suo

marito, propongono allora di condurlo a Medjugorje con altri bambini. Dalla Bretagna il viaggio

sarà lungo, ma tutto è stato calcolato perché i bambini abbiano la loro parte di svago e di edifica-

zione. Si giocherà molto e si pregherà molto! Una sera a Medjugorje, Loick va a trovare la sua

madrina con il suo visetto tutto illuminato dalla luce: - Madrina, madrina! Non lo sai? Durante la

preghiera Gesù è venuto a trovarmi! Uho visto vivo e vero e aveva perfino due candele: mi ha fatto

vedere le candele, erano accese e sai cosa mi ha detto? "Loick vedi queste candele?" e ha soffiato su

tutte e due. Ha detto: "Hai visto come ho soffiato sulle candele? Bene, come ho soffiato sulle

candele cosi soffio sulle tue paure.!" - La trasformazione di Loick si è manifestata la sera stessa, era

in lui una grande pace; da allora si addormenta non appena a letto come un bebè vicino a sua madre.

Uindomani è andato a trovare la sua madrina, a stento riusciva a trattenere la gioia. Nel pomeriggio

infatti lei li aveva condotti davanti al Santissimo Sacramento esposto, e i bambini avevano potuto

pregare a lungo mentre ogni tanto lei animava una piccola meditazione alla loro portata. - Lo sai?

Gesù durante l'adorazione è venuto a parlare nel mio cuore! Mi ha detto: "Fa' spesso il segno della

croce e fallo bene! Quando vedi una croce fa' il segno della croce. - La madrina ha capito allora che

Gesù dopo aver guarito il cuore del piccolo Loick da tormenti troppo pesanti per lui, gli aveva

indicato lo scudo da utilizzare per impedire al male del mondo e al suo autore di venire a disturbarlo

ancora. A sei anni Loick aveva ricevuto la pace e anche un semplice mezzo per proteggerla nel suo

cuore: il segno di croce. Come capita spesso a Medjugoije i bambini hanno potuto assistere ad una

apparizione. Non c'erano altri pellegrini con loro quel giorno e la Gospa ne ha approfittato per dare

a Ivan un messaggio per loro. Secondo Ivan era molto felice di vedere i bambini presenti e li ha

benedetti tutti, separatamente. Nel messaggo ha chiesto ai bambini di benedire le loro famiglie

come loro stessi erano stati benedetti. Ognuno doveva trasmettere questa benedizione. Ha aggiunto

anche (rivolgendosi agli accompagnatori) : "Continuate a portare bambini!." A questa apparizione

era presente la piccola Magali che era vicina ai 12 anni. Questa ragazzina era stata sempre

morbosamente attaccata a sua madre, al punto che non sopportava la minima separazione da lei.

Campeggi scout, scuola, vacanze, tutto la torturava e piangeva tutte le sue lacrime. Diventando

grande questo problema si faceva semprepiùgrave. Durante l'apparizione, dietro il consiglio della

sua madrina ha approfittato della venuta di Maria per presentarle la sua madre terrestre e chiedere a

Lei di diventare veramente la sua mamma. Le ha detto: "Ti scelgo come mia madre!" Di ritorno a

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casa la madre terrestre che ignorava tutto di r questa preghiera, ha telefonato alla madrina per

esprimerle il suo stupore. - Non riconosco più mia figlia, - ha detto - è diventata più calma, gentile,

liberata, non si aggrappa più disperatamente a me, deve essere successo qualcosa.... Ettivamente

Magali aveva ricevuto una grande liberaMedjugoije, si era ritugiata nel seno di Maria.

FLASH BACK SUL 1995

GENNAIO Padre Slavko e Miijana sono stati alle isole Mauritius e a La Réunion.

FEBBRAIO Padre Petar Ljubicic lascia Medjugorje con grande tristezza di tutti. Si occuperà dei

croati di Zurigo (Svizzera).

2 FEBBRAIO una statua della Madonna di Medjugorje, portata da un prete a un padre di famiglia di

Civitavecchia (Italia), piange lacrime di sangue. Si fanno analisi.

FEBBRAIO Padre Jozo in Francia. Molte chiese lo accolgono, tra cui la cattedrale di Chartres. A

Parigi incontra il Nunzio, molto aperto a Medjugorje.

18 MARZO apparizione annuale a Miijana: "Cari figli, come Madre vi insegno ormai da tanti anni

la fede e l'amore di Dio. Voi non avete mostrato gratitudine verso il caro Padre, né gli avete reso

gloria. Siete diventati vuoti e il vostro cuore é diventato duro e senza amore per le sofferenze di chi

vi sta vicino. Vi insegno l'amore e vi mostro che il caro Padre vi ha amati e che non siete voi che lo

avete amato. Egli ha sacrificato suo Figlio per la vostra salvezza, figli miei! Finché non amate non

riconoscerete l'amore di vostro Padre. Non lo riconoscerete perché Dio è amore. Amate e non

abbiate paura perché figli miei non c 'è paura nell'amore. Se i vostri cuori saranno aperti al Padre

e se sono pieni d'amore per Lui, perché mai avere paura di ciò che può succedere? Quelli che non

amano hanno paura, perché aspettano le punizioni e sanno quanto sono vuoti e duri. Cari figli vi

conduco verso l'Amore, verso il caro Padre. Vi conduco verso la vita eterna. La vita eterna è mio

Figlio. Ricevetelo e avrete ottenuto l'Amore."

2 APRILE manifestazione della folla davanti alla residenza di Mons. Peric a Mostar per chiedere

che i francescani rimangano nelle loro parrocchie.

6 APRILE il Cardinai Kuharic e il Dott. Radic (Vice presidente della Croazia) visitano il Papa a

Roma per invitarlo a Spalato. Il Papa risponde che si augura di andarci cosi come a Maria Bistrica e

a Medjugoije. (Sloboda Dalmacija, dell'8 aprile pag. 3)

15 APRILE quattro giovani della Comunità Cenacolo si fanno battez zare nella notte di Pasqua. A

Medjugoije sono risuscitati dalla droga.

10 MAGGIO Mons. Lagrange, di Gap (Francia) viene a Medjugoije, seguito dal Cardinale Wamala

(Uganda) e dal Cardinale Margéot (Isole Maurizius) 15 giugno: il pilota americano Scott O'Grady il

cui aereo è stato abbattuto in Bosnia, dichiara alla stampa che deve la sua salvezza alla Madonna di

Medjugoije che si èmanifestata a lui nei 6 giorni in cui si è nascosto nella regione pericolosissima di

Banja Luka, prima di essere soccorso.

17 GIUGNO Mons. Grillo vescovo di Civitavecchia intronizza la statua di Medjugoije e l'offre alla

venerazione dei fedeli: "Questa grazia ci viene da Medjugorje", dichiara nella sua omelia. All'inizio

di febbraio la statua aveva pianto lacrime di sangue nelle sue stesse mani, davanti a tre testimoni,

fra cui sua sorella. Padre Jozo concelebra la messa con lui davanti a tremila persone.

25 GIUGNO apparizione annuale ad Ivanka. La Madonna chiede di pregare per le famiglie perché

Satana vuole distruggerle. Ci invita ad essere messaggeri di pace. Luglio: una nuova Comunità si

stabilisce a Medjugorie "Figlie del Preziosissimo Sangue". La fondatrice Guglielmina è italiana. La

sua chiamata è contemplativa. Inaugurazione delle quattro prime case di orfanelli presso

Medjugorje, sotto il patronato di Padre Slavko. Ognuna è finanziata da un paese. Per informazioni:

Padre Slavko, Zupni Ured, 88266 Medjugorje, via Split, Bosnia-Erzegovina, Fax: 00 (387) 88 651

444.

30 AGOSTO Vicka accompagna più di 1000 orfani di guerra a Roma, per un'udienza con Giovanni

Paolo Il.

OTTOBRE Jelena prosegue i suoi studi di teologia a Roma. 15 ottobre: nascita di Cristina Maria,

prima figlia di Ivan e Laureen a Boston. La famiglia vive un po' a Medjugoije, e un po' a Boston

(USA).

17 OTTOBRE tutti i Vescovi della Bosnia-Erzegovina sono convocati da Giovanni Paolo Il a Roma

per parlare della pace.

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DICEMBRE Nascita di Arianna, prima figlia di Jakov e Annalisa.

1996

MESSAGGIO del 25 Gennaio 1996. "Cari figli, oggi v'invito a decidervi per la pace. Pregate Dio

di darvi la vera pace. Vivete la pace nei vostri cuori e capirete, cari figli, che la pace è dono di Dio.

Cari figli, senza amore non potete vivere la pace. Frutto della pace è l'amore efiutto dell 'amore è il

perdono. Io sono con voi e v'invito tutti, figlioli, perché per prima cosa perdoniate in famiglia.' e

allora sarete capaci di perdonare agli altri. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

QUANDO IL SENO MATERNO E’ UNA TOMBA

"Senza amore, non potete vivere la pace". Ma se il seno di mia madre era una tomba, se 1' origine

della mia vita era immersa nel "non-amore", sono forse condannata a non gustare mai più la pace?

Sofia arriva per miracolo a Medjugorje. Professoressa di inglese, quarant'anni, piena di fascino, mi

racconta la sua avventura con entusiasmo e non smette di ripetere: "E' pazzesco, è veramente

pazzesco...! "Bisogna riconoscere che nella sua vita né Dio né Satana sono stati assenti. Il fiasco per

Sofia comincia dal suo concepimento: sua madre rifiutava la gravidanza. Quando ha saputo di

aspettare due gemelli, il suo rifiuto è diventato totale. Alla nascita il fiasco continua: il fratello

gemello nasce morto. Sofia risentirà così la morte dovuta al non-amore e un vuoto nelle relazioni

umane. Il primo che ha visto faccia a faccia, il suo primo amore,~è un morto. Cresce senza Dio e

senza supporto umano. A 20 anni si sposa perché è incinta. Nuovo scacco: non riesce ad amare e

neppure lui. La vita coniugale assomiglia a due muri che si urtano e si fanno del male. Divorzia. La

sua piccola Claire comincia anche lei il tragico percorso del bambino diviso tra i genitori. Sperando

di averne trovato uno migliore, Sofia si risposa e constata con orrore che èanche peggio. E'

soffocata da un sentimento di "non identità" e non può comunicare con suo marito. I loro scambi si

riassumono in "collera-rimprovero-rancore" più o meno in quest'ordine. E' di nuovo il muro opaco

del non-amore. Ma un avvenimento ben peggiore provoca in Sofia una vera discesa agli inferi:

quando partorisce un maschietto, rivive tutto il dramma della morte del suo gemello, tutto il senso

di colpa che ne ha conservato e si rende conto che, esattamente come sua madre, il suo seno

materno è senza vita, senza amore. Nella sua disperazione, obbliga anche il corpo a rifiutare la vita.

Dopo il parto, si ammala di una malattia mortale, che la medicina qualifica come "auto-immune",

cioè di autodistruzione. I suoi anticorpi, destinati a lottare contro l'aggressione delle malattie, si

rivoltano contro il suo stesso organismo, distruggendolo dall'interno. Nel suo corpo c'è la guerra

perché nel suo cuore c'è la morte. Trova in un poema di Paul Eluard: "Grazie mamma per avermi

creato". Urla! La sua vita, come la detesta! Carenza di collagene, poliartrite reumatoide, anemia...

51 profila all'orizzonte la sedia a rotelle, seguita per certo da una morte lenta tra terribili sofferenze.

Eccola schiacciata dalle medicine. Naturalmente, come tutte le persone che non conoscono il

Salvatore, si trova uno pseudo salvatore: il guaritore chiamato Tizio. E' caro, bisogna dargli delle

ciocche di capelli ogni tre settimane, ma ha un'immagine di Cristo nel suo studio perciò... "In fondo,

l'uomo deve essere buono", si dice. Effettivamente la malattia cessa di evolversi. Come tutte le

guarigioni ottenute dai guaritori, però, il male si ferma da una parte per spostarsi altrove e peggiora-

re. l'uomo inizia Sofia all'esoterismo e alle pratiche occulte. Affascinata, Sofia si butta a capofitto,

ogni giorno, nella scrittura automatica. - La mia mano andava da sola, ero obbligata a scrivere! -mi

disse. Passa tutte le librerie di Parigi per comprare libri del tipo New Age e li divora avidamente. Fa

lo yoga e pratica le aperture del Chakra. Sorgono in lei delle terribili paure, di giorno, di notte,

senza poter mai piangere. Angoscie fino ad allora sconosciute la paralizzano. Una notte, dopo aver

scritto sotto la dettatura di un demonio (credendo in buona fede che questo la collegasse alle

"energie del cosmo"), si sveglia di soprassalto, madida di sudore e angosciata a morte. Vede Satana

vicino a lei, che le tende la sua orribile mano nera. Orrore! Per la prima volta nella sua vita

pronuncia il nome di Dio e lo chiama in soccorso. Prima preghiera... con il cuore! Con sua grande

sorpresa ~ Signore risponde al suo grido e le fa sentire la Sua presenza. Sofia comprende allora che

questo è un Dio vivente, che è.buono, che è pace; La sua vita cambia a 180 gradi. Si mette a pregare

ogni giorno e scopre la fede cattolica. Più tardi capisce che l'esoterismo non si può sposare con la

vita cristiana e fa la sua scelta: camminerà con Qesù, il vero Salvatore, Colui che non ha una bomba

nascosta sotto il tappeto per distruggerla. - E Medjugorje? – domando - E' pazzesco! Gesù mi ha

donato sua madre! - Racconta del Krizevac... della tua rinascita... - Facevo la Via Crucis con il

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gruppo. Arrivata alla 130 Stazione, quella in cui Maria riceve il corpo di Gesù tra le braccia,

Frate Cirillo mi ha detto: "Sofia, puoi leggere la meditazione di Padre Slavko?" Ho detto di si

ingenuamente e ho letto. Vedo gli occhi di Sofia che si inumidiscono... la voce le trema... - Leggo:

ma, a un paragrafo, ecco che tutta la disperazione mi ritorna! Ho ceduto, sono scoppiata in

singhiozzi e qualcun'altro ha dovuto continuare al mio posto... Maria mi aspettava là, a quella 130

Stazione. Il paragrafo diceva: "Maria ti prego per i bambini rifiutati che non conoscono il calore del

seno materno. Sii la loro madre, ridona loro il gusto di vivere. O Maria, io ti prego per le madri il

cui seno è divenuto la tomba della vita, poiché hanno ucciso i loro figli o li hanno rifiutati dopo la

nascita. Rendi loro la vita!" In un lampo avevo toccato la radice di tutta la mia sofferenza: il seno di

mia madre era stato come una tomba! Avevo cominciato a vivere in un luogo di morte! Non avevo

ricevuto la vita! E la meditazione continuava con questo messaggio: "Cari figli... vi ho scelti in

modo particolare, come voi siete. Sono vostra Madre e vi amo tutti... Maria è diventata mia madre.

La mia radice, il seno in cui io prendo corpo. La cosa più sorprendente è che tutto èavvenuto con

dolcezza. Ho sentito come un soffio, qualcosa di molto leggero, ed era fatta. Mi aspettavo uno

scossone, ma no! Prima di questa Via Crucis ero orfana; dopo, avevo trovato mia madre. Ecco, tutto

è avvenuto nella dolcezza. Adesso ho una grande pace, una pace incredibile! - Sofia aggiunge a

bassa voce, come per non disturbare il sonno di un bambino: - Ora posso dire con tutto il mio cuore:

"Signore ti ringrazio di avermi creata!" -

MESSAGGIO del 25 febbraio 1996. "Cari figli, oggi v'invito alla conversione: questo è il mes-

saggio più importante che Io vi ho dato qui. Figlioli, desidero che ognuno di voi sia portatore dei

miei messaggi. V'invito, figlioli, a vivere i messaggi che vi ho dato durante questi anni. Questo

tempo è tempo di grazia, specialmente adesso che anche la Chiesa v'invita alla preghiera e alla

conversione. Anch 'io, figlioli, v 'invito a vivere i messaggi che vi ho dato per tutto il tempo da

quando appaio qui. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

UN PO' DI NASTRO E MOLTO AMORE

Veronica D., 40 anni, vuole suicidarsi, è decisa. "Ne ho abbastanza di soffrire così, la vita è troppo

crudele!" Con il morale sotto zero, costeggia lentamente una fila di automobili parcheggiate al

bordo di un marciapiede. Nota un pezzo di carta incollato a un vetro e si avvicina. "Messaggio della

Madonna a Medjugorje" legge, e le sembra di essere caduta su un altro pianeta. "Cari figli, non

abbiate paura, perché Io sono con voi anche quando voi pensate che non ci sia una via d'uscita e

che Satana regni, vi porto la pace. Sono vostra Madre e Regina della pace, vi benedico con la

benedizione della gioia perché Dio sia tutto per voi nella vostra vita. Grazie per aver risposto ala

mia chiamata". Legge e rilegge. Le sembra di bere a una sorgente invisibile. Assapora a lungo ogni

parola e il suo cuore comincia a rivivere; eccolo che batte di nuovo, senza quella terribile angoscia

di morte! Più tardi Veronica segue la pista di questa famosa "Medjugorje", nome sconosciuto e

bizzarro. E un giorno arriva a Medjugorje... per ringraziare! E' così che si è saputa la sua storia. La

Gospa cerca braccia e mani, perché lei non ne ha! Quando però le trova, le utilizza a fondo e

servono da valvola di scarico al suo incommensurabile amore materno, che Lei fatica a contenere, e

che pensa solo a salvare. Il proprietario dell'auto non ha mai saputo la storia di Veronica; sa però

che, tra le altre cose, ha offerto le sue mani alla Gospa per attaccare con lo scotch i suoi messaggi

sulla sua macchina.

MESSAGGIO del 25 marzo 1996. Festa deIl’Annunciazione "Cari figli, v'invito a decidervi di nuovo ad amare Dio al di sopra di tutto. In questo tempo in cui, a causa dello spirito consumistico, si dimentica cosa significa amare ed apprezzare veri valori, Io v 'invito di nuovo, figlioli, a mettere Dio al primo posto nella vostra vita. Che Satana non vi attiri con le cose materiali; ma, decidetevi, figlioli, per Dio che é libertà e amore. Scegliete la vita e non la morte dell 'anima. Figlioli, in questo tempo in cui meditate la Passione e la Morte di Gesù, v'invito a deciden'i per la vita che é rifiorita con la Risurrezione. Che la vostra vita si rinnovi oggi attraverso la conversione che vi condurrà alla vita eterna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

IL MINISTERO DI COLETTE

"Cancro al seno, molto avanzato...!" Il professor Joyeux ripone i risultati delle analisi di Colette e

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avvisa Cristiano, suo marito, che deve essere operata con la massima urgenza. Un colpo per

tutta la famiglia e per la Comunità della Beatitudini alla quale appartiene, perché Colette è una

donna dinamica, piena di vita, giovane, bella... Dopo l'operazione, comincia per Colette una lunga

Via Crucis perché le metastasi si estendono ad altri organi; si indebolisce di giorno in giorno. Nel

gennaio 1994, Cristiano e lei decidono di fare una pazzia: vengono a Medjugorje, malgrado le

condizioni critiche di Colette che si regge appena in piedi. Una forte angina si aggiunge al tutto così

che Colette dovrà rimanere a letto sei dei suoi otto giorni a Medjugorje. Lei che sognava di poter

pregare sulle montagne e di andare da Vicka! Offre tutto a Maria senza lamentarsi. Una sorpresa

l'attende: hanno avvertito Vicka che accorre al capezzale di Colette e prega su di lei a lungo, con la

solita semplicità. Mentre mormora le benedizioni in croato le sorride con aria incoraggiante.

Lasciandola la bacia e le dice: - Non aver paura, la Gospa è sempre con te! - Sempre ignari dei piani

di Dio sulle nostre vite, molto più belli dei nostri, attendiamo tutti la guarigione di Colette e

veniamo a sapere con disappunto che le cose non fanno che peggiorare a gran velocità. Le

sofferenze di Colette diventano intollerabili, nonostante tutti i trattamenti della medicina moderna.

Colette stupisce tutti per la sua pace inesauribile e la gioia spontanea che manifesta anche nelle

situazioni più tragiche del suo doloroso cammino verso la morte. Dopo Medjugorje, la benedizione

di Maria la sostiene, si direbbe che si amplifichi fino a trasfigurare il viso di Colette. - Dopo la

preghiera di Vicka, la Madonna non mi ha lasciato un momento - mi dice. - E' lei che mi ha

insegnato a soffrire in unione con Gesù, come lei, e tu non mi crederai se ti dico che più io soffro,

più mi sento intimamente unita a Gesù. I momenti di sofferenza più intensa sono per me i momenti

della gioia più intensa, una gioia veramente divina che non posso descriverti. Sento la Sua gioia di

salvare le anime. E' straordinario! A vedermi così, povera malata in un letto, nessuno crederebbe

che sono la donna più felice del mondo! - Nel luglio 1995 giunge la fine. Il suo povero corpo deva-

stato non ha più forza. La famiglia sta vicino a lei con tutti quelli che le vogliono bene e le

mormorano all'orecchio le classiche parole di consolazione: "Colette, quando sarai lassù non

dimenticarti... " Colette si prepara a partire con Maria, nella pace di una vita che ha donato tutto

quello che aveva e ben di più. Qualche mese prima, durante un'adorazione (ha il SS. Sacramento

nella sua camera), Gesù le ha mostrato come avverrà il suo arrivo in cielo.. .Vede un delirio di gioia

di tutti gli eletti quando lei fa il suo ingresso con un magnifico abito bianco; lei è la più bella, l'unica

e Gesù le va incontro per prenderla tra le braccia e per farla danzare, danzare, danzare... Ma il luglio

1995 non è la data di Dio perché, contro tutte le previsioni (mediche!), Colette non se ne va e

riprende nuova energia, tutta soprannaturale. Cosa è successo? Alle porte della morte, Colette ha

avuto la "visita" di Marta Robin che le chiede se vuole vivere ancora un po' per prolungare il suo

ministero di "crocifissa per amore" per aiutare i suoi fratelli. Colette non sapeva niente di Marta, ma

questa "visita" è stata l'inizio d'una straordinaria collaborazione fra queste due anime. Colette non

aveva forse offerto la sua malattia e la sua vita per i suoi fratelli e sorelle della comunità? Segni

tangibili di questa offerta per le anime non si sono fatti attendere. Nei giorni che seguirono, Colette

è presa da una compassione così intensa per tutti che lei stessa non si riconosce più. Tutto questo

non viene da lei! Nel fondo di ogni cuore lei vede come al cinema le ferite, le sofferenze segrete di

ciascuno e, in tutti i dettagli, le circostanze che hanno provocato le ferite. Vede, capisce, percepisce

persino i dialoghi o i pensieri segreti dei genitori al momento del concepimento del bambino; vede

il bimbo nel seno di sua madre, la sua straordinaria coscienza d'amore, anche se èancora

microscopico. Scopre come questo piccolo essere capta la mancanza d'amore, i conflitti, le impurità,

vede il rifiuto dei suoi genitori. Il bebè è cosciente di tutto e con che acume capisce! Lei piange di

dispiacere, ma non sono sue le lacrime, sente che è la Madonna che piange in lei davanti a questi

cuori lacerati, torturati prima ancora di aver visto la luce. E' la Beata Vergine che piange per i

comportamenti contorti, infelici, presi più tardi dal bambino, a causa delle sue primissime e più

profonde ferite. Comincia così per Colette un ministero mai visto prima: nella preghiera comunica a

ciascuno quello che Dio le mostra: i momenti precisi in cui il bambino ha detto no alla vita, no a

Dio, no all'amore, come per premunirsi contro la non accoglienza di cui è vittima. Ma vedere è una

cosa, guarire è un'altra! Quello che non potrebbero fare vent'anni di psicoterapia, per rimettere

qualcuno in piedi, Colette, come strumento di Dio, lo fa in uno o due incontri con la persona. La

compassione di Gesù e di Maria sgorgava dal suo cuore come una sorgente impetuosa e la

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guarigione incominciava. Dio solo sa quante resurrezioni hanno avuto luogo nella camera di

Colette. Si andava a trovarla e, dietro il suo somso, il suo umorismo, la sua gioia, la sua pazienza...

si vedeva Maria, si trovava la madre delle nostre vite, colei che ci prende sul cuore per ridonarci il

gusto di vivere, per renderci la nostra vera identità. Otto mesi più tardi, il 2 marzo 1996 (Primo

sabato del mese), Colette ha vissuto infine la sua entrata in cielo. All'ora della sua pasqua, Cristiano

si trova vicino a lei con due dei loro figli ed una suora della comunità. Colette non può più parlare

ma capisce ancora. Vicino al suo letto, pregano il rosario. Arrivati all'ultimo mistero glorioso,

l'Incoronazione di Maria, Regina degli angeli e dei santi, Sr. Caterina dice a Colette: - Vai, Colette,

ora tu puoi andare! Lassù ti aspettano tutti! Colette li ha lasciati in quel momento, il suo respiro si

èfermato dolcemente. Lei continua oggi il suo lavoro tra noi in altro modo, rendendosi presente a

coloro che richiedono il suo aiuto. Ma dato che lei è di questa terra e sa che noi abbiamo sempre

bisogno di vedere con i nostri occhi, toccare con le nostre mani e sentire con le nostre orecchie le

più belle cose di Dio, era appena arrivata in cielo che già parlava ad altri cuori preparati da Dio, per

sostituirla nel suo incredibile ministero... Se noi coltiviamo con cura la grazia ricevuta a

Medjugoije, ecco come la Gospa la fa crescere e moltiplicare. Che promessa per ognuno di noi!

Perché Colette non ha fatto altro che ricevere la benedizione di Maria nella terra buona. MESSAGGIO del 25 aprile 1996. "Cari figli, oggi v'invito di nuovo a mettere la preghiera al

primo posto nelle vostre famiglie. Figlioli, se Dio è al primo posto, allora, in tutto ciò che fate, voi

cercherete la volontà di Dio. Cosi, la vostra conversione quotidiana sarà più facile. Figlioli, con

umiltà cercate ciò che non è in ordine nei vostri cuori e capirete quello che dovrete fare. La

conversione sarà per voi un dovere quotidiano, che adempirete con gioia. Figlioli, Io sono con voi,

vi benedico tutti e vi invito a diventare miei testimoni attraverso la preghiera e la conversione

personale. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

UN FRUTTO DI COLETTE "Peccatore mi ha concepito mia madre" si ripete Fabiana, "ma

mia Madre è stata concepita Immacolata". Ha sentito questa frase a Lourdes nell'ottobre 1994

durante una conferenza, e da allora non cessa di ripeterla nel suo cuore. Sente conflisamente che

una grande verità e un'àncora di salvezza per lei si nascondono in questa breve frase. A 25 anni

Fabiana non ne può più di sofirire. Il suo malessere interiore non la lascia mai in pace. Non ha

trovato la sua identità, ha l'impressione penosa di essere un'usurpatrice e la sua terribile insicurezza

le rovina tutti i rapporti con gli altri. Ha paura dei loro sguardi e la sua timidezza morbosa altera il

suo comportamento. "Una vera selvaggia!" si dice con amarezza. Fabiana ha fatto la diagnosi

giusta: si è murata in sè stessa. La sua conoscenza con Colette avviene a tappe e, alla prima

preghiera, Fabiana si meraviglia: perché Colette le parla di San Gerolamo? Chi era costui? - San

Gerolamo - le dice Colette - aveva dato tutto al Signore, salvo il suo peccato. - Come mai un Santo

non ha potuto confessare il suo peccato...? - Si domanda Fabiana imbarazzata, non vedendo il

legame con il suo problema... Spinta da Colette, Fabiana decide di andare a Medjugoije. Al ritorno,

tutto precipita... Nella preghiera Colette vede Fabiana in un sacco aniniotico e che non desidera

uscirne". Lei sa due cose su Fabiana: i suoi genitori hanno perduto una figlioletta di due anni e

Fabiana è stata molto desiderata ed è nata una anno dopo questo decesso. Il Signore allora le rivela

il problema che sta sotto le apparenze. In effetti, i genitori di Fabiana l'hanno molto desiderata, ma

non come una seconda bambina, unica e particolare. La desideravano per sostituire la loro prima

figlioletta. Volevano ritrovare la bimba scomparsa. Colette arriva ancor più lontano e spiega a

Fabiana che, nel seno di sua madre, lei si è ribellata, per questa ragione, contro i suoi genitori; ha

rifiutato di nascere, ha detto no alla vita. Parallelamente, ha anche rifiutato di essere una figlia.

Appena Colette spiega a Fabiana quello che ha vissuto e sofferto nel seno di sua madre, subito dopo

che era stata concepita, Fabiana guarisce immediatamente. Per Colette questa è stata una

consolazione meravigliosa; ci pensava sempre nei momenti di spossatezza totale, quando il suo

ministero le richiedeva sempre di più, per aiutare le anime. Una settimana più tardi, Fabiana si

prepara a ripartire per Medjugorje. Colette la chiama e le chiede: - Quando sarai là, cerca un prete

per confessare questo peccato. - Fabiana è costernata... Come può spiegare a un prete che ha

peccato nel seno di sua madre rifiutando la vita!!?! - Va da Padre Slavko - le dice Colette - lui

capirà. "Andrò... non andrò..." Fabiana è molto combattuta durante il viaggio. A Medjugorje, il

prete canadese che celebra la messa, il primo giorno, esclama nella sua omelia: - Come il Signore

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ha chiesto a San Gerolamo, offriamo-gli ciò che Lui desidera di più: i nostri peccati! - Fabiana

non crede alle sue orecchie, il suo spirito si illumina, ora capisce perché queste parole le ritornavano

continuamente. "Peccatore mi ha concepito mia madre, ma mia Madre èstata concepita

Immacolata". Quello che il Signore aveva chiesto a San Gerolamo, doveva farlo anche lei. E' andata

dunque a cercare Padre Slavko e la confessione ha permesso a Fabiana di completare pienamente la

guarigione interiore. Con il perdono, con la misericordia, l'accettazione della vita entra nel cuore di

Fabiana. Dopo tutti questi orribili anni, vissuti in un tunnel, nel quale doveva avanzare con il radar e

suo malgrado, Fabiana ha potuto infine gustare la gioia di vedere la mano di Dio su di lei. Si rese

conto che Lui poteva finalmente realizzare il suo piano divino in lei, che lei ne era degna. Ha capito

nel suo cuore che era stata creata, amata, scelta in modo speciale. Tutto il turbamento dovuto al

sentimento di dover sostituire qualcuno era sparito. Fabiana si è resa conto infine che era nata da

Dio e che la vera sorgente, la vera radice della sua vita era nel seno del Padre ben più che in quello

della sua madre umana. Ha scoperto il suo Creatore! Ha cominciato a respirare in un altro modo, e il

frutto più tangibile della sua guarigione è diventato chiaro agli occhi di tutti: Fabiana la selvaggia,

l'inaccessibile, la scorbutica, divenne una ragazza comprensiva, piena di misericordia e di pace al

punto che era diventato un vero piacere avvicinarla. Colette non sapeva due cose della vita di

Fabiana. Volete saperle? 1 - Per quell'anno, Lei aveva avuto come santo protettore San Gerolamo.

Uaveva trovato molto strano: un santo semisconosciuto. 2- Erano trascorsi nove mesi tra il

momento in cui lei si era immersa, a Lourdes, nelle acque materne della Santa Vergine (pensate a

quelle piscine gelide...) e il momento in cui, a Medjugorje, aveva provato la sensazione di rinascere:

nuova nascita, verificatasi per mezzo della preghiera di Colette. Tra le persone aiutate da Colette, il

caso di Fabiana non era il peggiore, anzi, se si considerano tutti quelli che non sono voluti dalla

madre o che hanno subito un vero rifiuto. Molte disperazioni profonde hanno la loro radice in

queste ferite e anche molte angoscie croniche o blocchi che creano impedimento. Ma a tutte queste

miserie, Dio ha preparato un rimedio e l'ha nascosto nel Cuore Immacolato di sua madre... Ora

anche voi avete l'indirizzo!

MESSAGGIO del 25 Maggio 1996. "Cari figli, oggi desidero ringraziarvi per tutte le vostre pre-

ghiere e i sacnfici che mi avete offerto in questo mese a me consacrato. Figlioli, desidero che anche

tutti voi siate attivi in questo tempo, il quale, attraverso di me, è leagato al Cielo in un modo

speciale. Pregate per poter capire come è necessario che voi tutti collaboriate, con la vostra vita e

con il vostro esempio, all 'opera della salvezza. Figlioli, Io desidero che gli uomini si convertano e

vedano in voi me ed mio figlio Gesù. Io intercederò per voi e vi aiuterò a diventare luce. Aiutate gli

altri, perché, aiutandoli, anche la vostra anima troverà la salvezza. Grazie per aver risposto alla

mia chiamata".

SI. MA SE FACCIO UN PECCATUCCIO?

Sono fiera dei bambini perché quando la Gospa invita a offrire preghiere o sacrifici sono i primi a

rispondere, e con che impegno! Nell'aprile 1992, quando ho sospettato che esistessero campi di

concentramento nel paese, non potevo star ferma. Volevo andarci, gridare a tutto il mondo l'orribile

scandalo... ma questo non avrebbe fatto che un morto in più. Ho chiesto quindi alla Gospa di

servirsi di me in un altro modo. Non è andata per le lunghe! Qualche giorno dopo, alla fine

dell'adorazione, ho dovuto prendere una matita per annotare tutto quello che irrompeva nel mio

cuore. Così, sotto il patrocinio di Vicka, è nata un'operazione molto speciale: "Bambini, salvate

Medjugorje !" Migliaia di bambini hanno accolto la richiesta della Gospa di aiutarla ad arrestare la

guerra e la marea del male per mezzo di preghiere e sacrifici. Si sapranno solo in cielo i miracoli

ottenuti da questi cuori innocenti, perché il mondo intero non cadesse nell'orrore. I mezzi di bordo,

durante la guerra, erano molto ridotti; inoltre le parole "Medjugoije" o "sacrificio" non piacevano a

tutti coloro che facevano catechesi. Mi sono perciò messa d'accordo con la Gospa: "Il giorno in cui

vorrai lanciare un'altra Operazione-Bambini sarò a tua completa disposizione... ma questa volta

prenderemo Fatima, così che nessuno si faccia venire una crisi allergica e domanderemo l'im-

primatur per non sentirci dire che proporre sacrifici ai bambini è un grave peccato di lesa libertà".

Due anni più tardi, il momento è arrivato! Sapendo che avevo poco tempo, Maria mi ha dato tutto il

necessario. Si èpresentata la miglior disegnatrice, un Cardinale ha dato l'imprimatur in 24 ore..., in

breve, il libro era pronto un po' prima del "mese di Maria". Cos'ha detto Maria ai bambini in questo

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mese di maggio? "Oggi desidero ringraziarvi per tutte le preghiere e i sacrifici...!" Da allora ricevo

i quaderni colorati dei bambini che hanno fatto la novena a Maria. Non si può non commuoversi

leggendo quello che hanno trovato da offrire, da donare, da domandare; ne troverete qui di seguito

qualche cenno. Il piccolo Olivier ha ricevuto il libro proprio nove giorni prima della sua prima

Comunione. I suoi genitori gli hanno proposto di prepararsi facendo la novena. Olivier ogni giorno

sceglieva un sacrificio da offrire, ma il fratellino di quattro anni non vedeva di buon'occhio che solo

suo fratello avesse quel privilegio. Alla fine perciò è scoppiato gridando "E io, e io! Qual'è il mio

sacrificio per oggi? Gli hanno dato qualche idea che si è affrettato a mettere in pratica. Ci metteva,

come pure suo fratello, un tal cuore che , questa volta, sono stati i genitori a sentirsi in imbarazzo...

E noi? Hanno deciso allora di seguire i figli nella loro avventura con la Gospa e tutta la famiglia ha

vissuto un grande rinnovamento dei legami d'amore con Lei. Poco dopo la piccola Chrystelle, 7

anni, ha dato a tutti noi, con una sola frase, un esempio di profonda teologia mistica sul

combattimento spirituale. Ha fatto la novena e ha detto a sua madre: - Mamma, adesso so come

consacrarmi a Maria: io le dono il mio cuore e lei mi dona il suo Cuore Immacolato! Facciamo uno

scambio! - Ma subito un problema spinoso si è posto a Chrystelle: - Si, ma se faccio un

peccatuccio... che cosa succederà? - I Ha riflettuto un istante e ha avuto un'illuminazione: - Lo

so!! Se mi viene un peccatuccio, lui vedrà subito il Cuore Immacolato e se ne scapperà correndo.

MESSAGGIO del 25 Giugno 1996. "Cari figli, oggi vi ringrazio per tutti i sacrifici che mi avete

offerto in questi giornL Figlioli, v'invito ad aprirvi a me e a decidervi per la conversione. I vostri

cuori, figlioli, non sono completamente aperti a me; per questo v 'invito di nuovo ad aprirvi alla

preghiera, perché lo Spirito Santo vi aiuti a pregate, in modo che i vostri cuori diventi-no di carne

e non di pietni. Figlioli, grazie per aver risposto alla mia chiamata e per aver deciso di camminare

con me verso la santità."

LEI NON E' FORSE DI GERUSALEMME?

Il paese di Medjugorje potrebbe trovarsi nei dintorni di Safed o di Cana tanto i suoi paesaggi

assomigliano alla Galilea. Stessa flora, stessa luce bianca e splendida che rischiara i paesi

mediterranei, le stesse dolci vallate dove si fiancheggiano, pieni di spine, fichi, melograni, vigne e

poi gli inevitabili sassi, incubo che ossessiona ancora oggi i contadini israeliani. La Santa Vergine

di Nazareth non rischia di essere spaesata come lo sarebbe in Norvegia! Ma lo straordinario

richiamo biblico dato dalle apparizioni di Medjugorje non sta solo nella somiglianza esteriore e

visibile dell'Erzegovina con la terra d'Israele. Sta nella persona stessa di Maria, nel suo modo di

fare, nel suo modo di pregare, nei suoi atteggiamenti e perfino nel suo vocabolario. Tutto il suo

essere rispecchia magnificamente la donna biblica generata dalla stirpe di Davide. Rita E,

l'assistente americana di Padre Slavko, festeggia-va l'altro giorno il suo compleanno. Per

sottolineare l'avvenimento, Marija l'ha invitata ad assistere all'apparizione nella cappellina e Rita ha

portato una rosa per la Madonna. Marija non sapeva che Rita fosse di origine ebrea. La Gospa è

apparsa e Marija, dopo aver recitato il Magnificat che segue sempre l'apparizione, ha spiegato a tutti

i momenti che aveva appena vissuto, sorridendo con aria birichina: - Questa sera la Gospa ci ha

salutati tutti e poi benedetti; subito dopo ha rivolto lo sguardo alla rosa. Era contentissima di questa

rosa! Ma poi non ho capito più niente, perché si è messa a pregare nella sua lingua materna! - Gli

amici di Rita, loro si che hanno capito il regalo! Soprattutto Bernard Ellis, un nostro amico inglese

proveniente da una famiglia ebrea molto praticante e che si trovava fra noi quel giorno. - Ha pregato

nella sua lingua materna perché si sentiva in famiglia! - gli ho detto per rallegrarlo. Bernard aveva

le lacrime agli occhi: quel mattino stesso aveva chiesto a Dio un segno che gli confermasse che

quella che veniva a Medjugorje era veramente la madre del Messia. Questo segno superava ogni sua

attesa! La Madonna parla un croato perfetto; perché allora pregare nella sua lingua d'origine con il

rischio di sviare la sua piccola Marij a che non poteva più capire? Le nostre traduzioni non sono

fedeli. E' vero che ci siamo allontanati dal senso delle parole di origine, le parole pronunciate da

Dio stesso o dagli angeli, queste parole che provengono da tremila anni di formazione intensa del

popolo del Libro e che portano in se stesse il contenuto inviolato del Cuore di Dio. Che gioia per

noi vedere che nei suoi messaggi, Maria utilizza le parole stesse della Bibbia, le parole della

Rivelazione! Ma quale risonanza possono avere nel nostro cuore queste parole se l'equivalente

francese esprime una realtà completamente diversa?! Come esempio esaminiamo insieme qualche

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parola del messaggio del 25 giugno esposto sopra: Conversione: la radice ebraica di questo

vocabolo che costeggia la storia del popolo d'Israele cerciò la storia di ognuno di noi e delle nostre

anime) è a mille miglia dalla connotazione penosa che noi le attribuiamo oggi, con tutto il seguito

repellente di rinunzie e di sforzi sovrumani. La parola "Teshouva", ritorno, esprime al contrario

l'idea positiva e rassicurante dell'esiliato che ritorna. E dove torna? A casa! Ritorna finalmente nella

sua terra, dai suoi, nella casa in cui è stato concepito da suo padre e sua madre; là dove èbello vivere

e amare, là dove ci sono le sue sorgenti. Ha fatto la dolorosa esperienza di essere allontanato dalla

casa paterna, l'esperienza del vuoto a livello di cuore ma anche a livello materiale, l'esperienza della

schiavitù presso popoli barbari ed ecco che ritrova i suoi, riprende possesso dei suoi domini, è infine

al sicuro, colmo di tutto. La conversione orienta di nuovo i miei passi verso la casa natia e torno ad

abitare dai miei. Nella preghiera, trovo la mia bussola interiore, mi rendo conto che sbagliavo, stavo

deviando, e correggo la direzione. A Medjugorje Maria ci dice che il suo messaggio più importante

è la conversione. Certamente! Se non abito nel seno del Padre (Giovanni 1, 16) con Gesù, sono un

uomo morto! "Il mondo è lontano da Dio e perciò non ha pace", "Sono venuta per avvicinarvi al

cuore di Dio" dice a noi e lo fa. Santità: per la maggior parte dei cristiani, è orrore. E' da tuggire

perché: rinuncia al mattino, rinuncia a mezzogiorno, rinuncia ancora la sera e rinuncia la notte! Ma

noi, noi vogliamo respirare, vivere, espanderci! Quei poveri santi nelle nicchie, che prove hanno

passato! Agonia dell'anima e del corpo... no! Vogliamo gioire delle cose buone della vita, vogliamo

la felicità! Poi, chi mi credo di essere? La santità è inaccessibile, totalmente fiori della mia portata!

Farò miracoli, leviterò, moltiplicherò i pani? Niente sogni! Tutto questo è per gente molto rara,

molto speciale che è nata nell'acqua benedetta. Io sono normale, come tutti. Poi sarebbe orgoglio

pensare che un poveretto come me possa diventare santo! Perché non Napoleone! "Cari figli, diceva

Maria al gruppo di preghiera, so che fra voi molti hanno paura della santità..." Dio separa la luce

dalle tenebre, come si separa il buon "Kadosh" (santo) vuol dire "separato" in ebraico. Come grano

dalla zizzania. Sono "santo" quando non sono "del mondo" benché nel mondo. Sono "messo da

parte" dal mio battesimo, per appartenere a Dio. E' Lui che mi fa partecipare alla Sua santità, poiché

lui solo è Santo. La Gospa domanda al gruppo di Jelena di non imitare gli altri giovani che vanno

alla ricerca dei piaceri. Lungi dall'implicare una privazione, questo implica al contrario l'idea di

abbondanza: perché dilapidare stupidamente i tesori preziosi della mia eredità scendendo a patti con

il ladro, il mentitore, l'omicida, mentre scegliendo la santità, ho tutto quello che Dio ha, perché sono

unito a lui? A Medjugoije la Gospa rassicura tutti coloro che hanno paura della santità: invece di

essere qualcuno "privato del dolce" il santo è colui che ha nel suo cuore la pienezza dell'amore. Non

è questo il desiderio più viscerale, il più lancinante, il più profondo dell'uomo? "Senza la santità non

potete vivere!" dice. Cito spesso ai giovani queste parole di Maria: "Vi mettete inconsciamente

nelle mani di Satana" e aggiungo: "Volete conoscere il mezzo migliore per mettervi nelle mani di

satana? E' molto facile! Basta fare come tutti: così non si sbaglia mai. Al contrario, se fate come il

Vangelo e la Gospa ci dicono di fare, andate a colpo sicuro, vi mettete nelle mani di Dio e avrete

tutto ciò che cercate. Se vivete la santità,il mondo affamato di Dio sarà come aspirato. Verrà a voi e

vi chiederà, come quei giovani comunisti atei di Sarajevo a Miijana: "Vediamo che hai qualcosa che

non abbiamo. Una pace, una serenità...Vogliamo averle anche noi! Dicci, come fai? Cuore: "Amerai

il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore...". Levav, cuore, in ebraico, include la tendenza al bene e al

male. Questo versetto del Deuteronomio citato da Gesù significa: nel tuo cuore ci sono carne e

pietra. Nessun cuore umano è solo carne o solo pietra; c'è invece una carne dominante o una pietra

dominante. Dio è colui che cambia il sasso in sorgente. Ama Dio con tutto te stesso e a poco a poco

Lui trasformerà in carne quello che in te era pietra. Questo vuoi dire Maria nel messaggio. Oh, ma

mi accorgo che sono partita in quarta per un secondo libro con tutte queste radici ebraiche! Devo

smetterla... ma voi no! Non accettate mai più di leggere i messaggi pensando: ma è incolore,

inodore e insapore... no! Cercate fra i vostri pastori chi vi apra i tesori della Bibbia e vi riveli il

sapore di ogni minimo particolare! E quando parlate con Nostra Signora di Lourdes, Nostra Signora

di Fatima, Nostra Signora di Guadalupe, Nostra Signora di Czestochowa, Nostra Signora di Parigi,

domandatele sempre: - Ma in fondo Signora... Lei non è forse di Gerusalemme?

MESSAGGIO del 25 Luglio 1996. "Cari figli, oggi v 'invito a decidervi per Dio ogni giorno.

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Figlioli, voi parlate molto di Dio, ma lo testimoniate poco con la vostra vita. Per questo,

figlioli, decidetevi per la conversione, perché la vostra vita sia vero davanti a Dio, in modo che

nella verità della vostra vita testimoniate la bellezza che Dio vi ha donato. Figlioli, v'invito di

nuovo a decidervi per la preghiera, perché con la preghiera potrete vivere la conversione. Ognuno

di voi diventerà, nella semplicità, simile ad un bambino che éaperto all 'amore del padre. Grazie

per aver risposto alla mia chiamata."

UN GIOCATTOLO IRRESISTIBILE

Per girare una mia trasmissione televisiva sui messaggi, Marija e Paolo ci avevano lasciato la loro

casa. Con l'equipe americana super professionale di Mark Chodzo e di Denis Nolan, avevamo

installato lo studio nella cappellina dove Marija ha le apparizioni quotidiane, quando soggiorna a

Medjugorje. La luce accecante dei faretti ha sostituito momentaneamente la dolce luce celeste e

increata che accompagna Maria quando visita questa "camera alta". Ruzka, la sorella maggiore di

Marija ci aiutava in cucina e noi eravamo diventate molto amiche. Mi godevo l'intesa perfetta,

l'accordo, tra il cineasta di Hollywood che è Mark e questa ragazza croata che ha passato la sua vita

a servire, aiutare e lavorare duramente per sopravvivere. Una Marta di Betania che aveva in più il

cuore di Maria. Ruzka è per me l'immagine sconvolgente della donna biblica che sa mantenere lo

Shalom in famiglia: il cuore in Dio, i piedi ben piantati in terra, le mani per la cura dei bambini, e il

viso allegro qualsiasi cosa succeda. Non le scappa niente delle persone o delle cose. Medita tutto nel

suo cuore e qualche volta, quando si sente in confidenza, racconta cose che valgono oro. Il suo

contatto mi guarisce dei virus parigini che sono ancora in me! Inoltre rappresenta uno dei testimoni

più affidabili della Medjugorje dei primi mesi, vista dalla parte dell'umile gente delle famiglie dei

veggenti. Una sera in cui aveva finito di preparare un bel caffè forte, si è lanciata spontaneamente in

alcuni flash-back sui tempi eroici di Medjugorje quando la polizia e quelli che si fingevano fratelli

rendevano loro la vita impossibile e quando le grazie più sublimi scendevano sul paesino. "Una sera

- racconta - ero in chiesa ed eravamo così numerosi che alcuni hanno dovuto pigiarsi anche nel

coro. Mi trovavo a un metro da Padre Jozo. Improvvisamente, durante il rosario, il suo viso è

cambiato ed ha espresso la più grande sorpresa. Per qualche minuto ha fissato un punto poco sopra

l'assemblea, in direzione della tribuna ed è restato a bocca aperta, come affascinato. Vedevo molto

bene la sua espressione e capivo che stava succedendo qualcosa. Poi ha abbassato la testa ed è

rimasto pensieroso, assorto. Dopo la preghiera, dato che lo conoscevo bene, gli ho chiesto: "Cos'ha

visto?" Mi ha guardato senza dir niente, facendomi capire che non ci sarebbe stata risposta. Quanto

a me, sapevo che aveva visto la Gospa. Conosco mia sorella, so come guardava la Gospa. Soltanto

in seguito lui ha affermato che la Gospa era presente come una Madre in mezzo ai figli, al suo

popolo, e che pregava con noi. Da quel giorno non ha avuto più dubbi e ha difeso i veggenti". Più

tardi la conversazione si sposta sul vescovo Mons. Zanic. "Ero là quando è venuto dopo le prime

apparizioni. Ha parlato a lungo con i veggenti. La sera, in chiesa, lo rivedo ancora con il pollice e

l'indice che formavano un cerchio (mima il gesto) e con fermezza e convinzione diceva alla gente:

"I veggenti non mentono, dicono la verità! E ripeteva con insistenza: "Istina, Istina!" (verità,

verità!). Gridava persino!". - Ma tu Ruzka, hai creduto subito? - Si, subito! Con il cuore si capisce

subito se qualcosa èvero. Io non vedo niente, non sento niente, ma so bene che Lei è là. La mia

Ivana, lei, lei l'ha vista. In quei giorni non c'era quasi servizio d'ordine, era impossibile controllare

tutta la folla, e i poveri veggenti erano spinti, avevamo paura che finissero schiacciati. Ero venuta

all'apparizione con Ivana che all'epoca aveva solo diciotto mesi. La tenevo seduta sul braccio, un

po' all'aria perché potesse respirare. Senza volerlo, spinta dalla gente che circondava Marija, mi

sono ritrovata praticamente nel posto dove c'era la Gospa, circa a un metro e cinquanta dai veggenti.

Allora è avvenuta una scena strana. La piccola Ivana si è alzata sul mio braccio e con le mani

cercava di prendere qualcosa di mvisibile che lei tirava con le sue poche forze ma che non cedeva.

Non lontano da lei un prete di Spalato guardava il movimento, affascinato: è scoppiato in

singhiozzi. Dopo l'apparizione, Marija ha raccontato che la piccola aveva visto anche lei la

Madonna e che giocava con la sua corona di dodici stelle, cercando di prenderla e questo faceva

molto ridere la Madonna. Il prete, poi, ha spiegato: non credeva alle apparizioni ed era venuto con

lo scopo di provare che erano false. La Regina del Cielo però gli aveva dato un segno

incontestabile. - Un bimbo non può mentire - ripeteva piangendo. Quel prete è diventato un grande

difensore di Medjugorje. Ruzka aggiunse che a quell'epoca la folla era piena di spie comuniste e che

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era proibito dire qualsiasi cosa senza rischiare grosso. Ma la sua piccola Ivana aveva parlato a

nome di tutti, più forte di tutte le dichiarazioni dei vescovi e dei teologi! La Gospa, per convincere,

si era servita di una bimba.

MESSAGGIO del 25 Agosto 1996. "Cari figli, ascoltate: Io desidero parlarvi ed invitarvi ad avere

più Fede e più fiducia in Dio, che vi ama senza misura. Figlioli, voi non sapete vivere nella Grazia

di Dio; perciò, v'invito tutti di nuovo a portare la Parola di Dio nel vostro cuore e nei vostri

pensieri. Figlioli, mettete la Sacra Scrittura in un posto visibile nella vostra famiglia: leggetela e

vivetela. Insegnatela ai vostri figli perché, se voi non siete loro di esempio, essi si incamminano

verso l'ateismo. Riflettete e pregate;cosi' Dio nascerà nel vostro cuore e il vostro cuore sara nella

gioia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

IL BARATTO DI TERESA Immaginatevi una donnina bretone di 53 anni, fattoressa,

credente ancor prima di nascere, che viene a Medjugorje a fare il viaggio della sua vita: questa è

Teresa. C'è voluto un caso di forza maggiore per prelevarla dal suo paesino e gettana ai piedi della

Gospa. In effetti Teresa ha un dispiacere grande com'è grande il suo cuore di madre. Da tre anni

suo genero fa costantemente la guerra a sua figlia Vera e alla famiglia di lei che giudica "bigotta".

Dice chiaramente che non crede in Dio e che non ha intenzione di sentire quelle sciocchezze. Teresa

parte quindi per Medjugorje per affidare tutto questo a Maria. Quello stesso giorno, sua figlia deve

andare dall'avvocato per iniziare le pratiche di divorzio. Teresa rimugina tutte queste cose nel suo

cuore, nel corso del lungo viaggio in pullman. E' sconvolta al vedere Harmony, la sua nipotina,

divisa fra il papà e la mamma. Si picchiano e parlano di divorzio in sua presenza. Harmony, da

parte sua, non fa che sognare di avere un fratellino o una sorellina. Arrivata a Medjugorje, Teresa

sente parlare del "baratto" che si può fare con la Beata Vergine. Decide cosi di abbandonare il suo

problema e le sue sofferenze alla Madonna e le dice: "Occupati tu di Vera e della sua famiglia e io,

da parte mia, mi impegno a pregare secondo le tue intenzioni. Dopo aver concluso il contratto, va

alla Croce Blu e prega con fervore per quello che Maria chiede: per i non credenti, i giovani, i

peccatori, i preti, la pace nei cuori ecc., La prima sera, una telefonata la informa che sua figlia ha

annullato l'appuntamento dall 'avvocato perché vuol tentare un'ultima volta di salvare il matrimonio.

I giorni passano e ogni sera, dopo le tunzioni della parrocchia, Teresa se ne scappa alla Croce Blu,

dove prega a lungo per le intenzioni di Maria, con grande fiducia. Tornata in Francia, viene a sapere

con stupore che suo genero è cambiato. Sua figlia le racconta che una sera, verso le dieci, guardava

la televisione a letto, quando di colpo l'ha chiamata: -Vera, presto vieni a vedere! Guarda, vedi

quella grande Croce Blu sopra la tele? - Vera non vedeva proprio niente ma suo marito insisteva: -

Guarda, c'è, la vedo! - Tremava dalla paura. Un razionalista come lui! Teresa allora ha spiegato alla

figlia che lei, quella Croce Blu, la conosceva bene! A Medjugorje aveva pregato ogni sera davanti a

quella croce, proprio a quell'ora. La Gospa aveva molto gradito il suo baratto: si era occupata del

genero mentre Teresa si occupava delle sue intenzioni. Da allora, era il mese di giugno 1995, Vera e

suo marito hanno ripreso la via della Chiesa. Hanno ricevuto il sacramento della riconciliazione,

cosa che non avveniva per Vera da dieci anni, vent'anni per suo marito. La violenza, i colpi, l'odio

sono cessati. Pregano in famiglia ogni giorno e la piccola Harmony ha una buona notizia da darvi:

aspetta un fratellino in autunno!

MESSAGGIO del 25 Settembre 1996. "Cari figli, oggi v'invito ad offire le vostre croci e sofferenze

per le mie intenzioni. Figlioli, Io sono vostra Madre e desidero aiutarvi, chiedendo per voi la

Grazia presso Dio. Figlioli, offrite le vostre sofferenze a Dio come un dono, perché diventino un

bellissimo fiore di gioia. Penciò, figlioli, pregate per capire che la sofferenza può diventare gioia e

la Croce la via della gioia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

MYRIÀM, TU SEI COME ME!

Inverno 1991. Stadio terminale. Eugenia si torce dal dolore nel suo letto. Le continue chemioterapie

l'hanno spossata ma non hanno potuto circoscrivere il cancro ai polmoni che la corrode senza

misericordia. Nella casetta della Vai d'Oise, i suoi figli e i suoi nipoti continuano la loro vita,

mentre per lei l'incontro con il Dio dei suoi padri si avvicina a grandi passi. E lei non lo apprezza

per niente! Eugenia è nata a Blida, in Algeria, da una grande discendenza ebraica che conta nel suo

grembo rabbini e uomini di preghiera, pilastri fedeli delle sinagoghe locali, dove la liturgia sefardita

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si mescola, senza urtarsi, ai richiami dei muez- zin. Sua madre Rachele l'ha allevata nella più

pura tradizione ebraica ma, in verità, di tutto questo Eugenia ha conservato solo la fede più

superficiale. Per nulla al mondo avrebbe dimenticato di celebrare il Kippur (il giorno del Grande

Perdono), di accendere le candele dello Shabbat, il Venerdì al tramonto del sole, e di mettere a

tavola il pane dello shabbat, fatto con le sue mani. Ma, al di fliori di questo, Eugenia preferisce

dimenticare questo Dio che non conosce tanto bene e che potrebbe benissimo esigere da lei ore di

preghiera mentre c'è tanto da fare in casa. Per sopravvivere ha dovuto darsi da fare duramente e

questo non ha migliorato il suo carattere difficile. E' una casalinga mattiniera che ha passato

l'esistenza a servire e che deve finire i suoi giorni nella periferia parigina, come immigrata,

disprezzata da tutti. Una tortura del cuore la rode segretamente perché uno dei suoi figli vive in un

centro per disabili. E' stato un calvario, nonostante l'affetto dell'altro figlio, Paul, che la tiene con sé

e condivide la sua sorte. Il freddo di dicembre si è abbattuto su Parigi e Natale si avvicina. La

piccola Esther, sei anni, figlia di Paul, dice con sicurezza a tutti che... no, non si seppellirà presto la

nonna, perché lei guarirà... "fantasie di bambina" pensa la famiglia. In un angolo della sala

troneggia un'immagine di Maria perché Paul ha sposato una cattolica, Eliane, e la mescolanza non

infastidisce nessuno. Questa icona, d'altra parte, ne ha fatta una delle sue l'altro giorno quando

nonna Eugenia l'ha guardata. Dato che si faceva il sangue amaro per Paul che cercava lavoro, non

aveva potuto impedirsi di gridare forte all'icona: - Myriam, tu sei come me, sei una madre e sei

ebrea! Aiuta mio figlio Paul! -Allora una voce è risuonata dietro a lei, cristallina e molto chiara: -

Non preoccuparti, sarò vicina a tuo figlio! - Eugenia si è girata... nessuno! Il timbro di voce era fem-

minile, giovane e così divinamente dolce che Eugenia ne riceve un empito di amore appena

sopportabile. E' piena di stupore, di felicità, anche di paura. ..Corre in cucina a vedere se ci sia

qualcuno: niente! E' sola, allora... è Myriam che le ha parlato! L’icona spande in quel momento un

profumo straordinario: rosa? Gelsomino? Eugenia non lo sa. Il pro-fumo durerà a lungo, sentito da

tutti quelli che entreranno. Inoltre, l'appuntamento e stato fruttuoso per Paul.Contro ogni aspettativa

è stato assunto come ingegnere commerciale. Rientrando a casa dice. - E' incredibile, durante

l'incontro si è sentito un profumo inspiegabile, molto delicato, tra la rosa e il gelsomino... Ma...!

Anche qui! E' lo stesso profumo! - La piccola Esther non ha perso niente della conversazione dei

grandi; venera l'icona e anche lei intrattiene relazioni con la Santa Vergine che la porterà per

sentieri specialissimi. Se dice forte e chiaro che nonna Eugenia guarirà, sa bene perché lo dice.

Effeftivamente, Eugenia è guarita poco pri~na di Natale. I medici non trovano più tracce di cancro.

Ilaun appetito da lupi! Una notte di gennaio Eugenia sputa sangue e sente molto dolore. Chiama di

nuovo Myriam in suo soccorso. Questa volta l'icona che le viene da sola fra le braccia, alle quattro

del mattino e si macchia di sangue mentre Eugenia sente la stessa voce celeste che le parla e

proviene dall'icona:Non preoccupaili, non è niente di grave! - Quando la portano all'ospedale le

prende un colpo sentendo il radiologo dire: - Non è niente di grave, non si preoccupi, è una venina

che si è rotta. - Il Venerdì seguente Eugenia chiede a Paul di tradurre il Padre Nostro in ebraico

perché la sera, a shabbath, tutti possano pregarlo. Il legame che si instaura tra "Myriam" ed Eugenia

èmolto misterioso ma così forte che in breve tempo Eugenia cambia in modo spettacolare. Lei, la

donna pratica, sempre indaffarata e qualche volta molto pronta ad amareggiare la vita a quelli

intorno a lei, diventa un angelo di pazienza, di bontà e di gaiezza. Impara l'Ave Maria e la prega

continuamente. Nella notte si sveglia con questa preghiera ininterrotta e la continua in pace fino

all'alba, prima di cominciare la sua giornata di nonna ebrea avida di aiutare, di consolare e

d'intercedere. Appena sorge un problema o una pena lei grida "Mamma!", poi si intrattiene

segretamente con la sua "Myriam" per ottenere da lei tutto quello che desidera. Forse che un giorno

non ha toccato il Suo punto debole dicendole "Tu sei come me, sei una madre e sei ebrea!?"

"Myriam" ha veramente ceduto le armi quel giorno! Eugenia non ha alcuna cultura cristiana e

gestisce questi avvenimenti con l'innocenza di un bambino. Dato che tutta la famigliola si è

trasferita a Lione, vengono ad ascoltarmi parlare di Medjugoije alla Chiesa di 5. Nizier, nel gennaio

1995. Fermento generale in famiglia quando si rendono conto che "Myriam" spiega la Fede in un

paesino dell'ex Iugoslavia! Bisogna andarci! Solo Eliane può liberarsi ed Eugenia raccomanda con

candore a sua nuora: "Laggiù certamente potrai capire quello che mi è successo e al tuo ritorno me

lo spiegherai! Se ci potessi andare anch'io!" Da Mec~ugoije Eliane le porta una statua della Gospa

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che Eugenia tiene in camera sua. Gira perfino il suo letto per poterle stare di fronte. Sente la sua

presenza e le parla a cuore aperto. Grazie di tutti i tipi piovono allora sulla famiglia! Ogni giorno,

quando cala la sera Eugenia dichiara dolcemente ma con fermezza: "Ora si prega!" Tutta la famiglia

si inginocchia davanti alla statua di Medjugoije e prega il rosario secondo le intenzioni della Regina

della Pace. Spesso, dato che lei parla francamente e non fa mistero delle sue relazioni con

"Myriam", Eugenia dice: "Lei è là, è là! Vedete?!" Con Medjugorje Eugenia ha capito un segreto

nuovo per lei: la fecondità della sofferenza. La parola "Myriam" in ebraico non significa forse

"oceano di profumo" e anche "oceano d'amarezza?" E' il Cuore Immacolato e doloroso di Maria che

si rivela poco a poco a Eugenia, i cui sentimenti materni si sono allargati a tutta l'umanità peccatrice

e sofferente. Lei che una volta era così possessiva, così concentrata sui suoi figli, si è messa a voler

salvare ogni uomo e diceva di "Myriam": "Lei, lei ha sofferto molto, più di me!" I crocifissi la

affascinano; pensava all'altro suo figlio crocifisso e umiliato. Si è ammalata di nuovo di un cancro

all'altro polmone; viveva però la sofferenza in un modo completamente diverso. Doveva restare

spesso sotto ossigeno e nel corso di questa Via Crucis mostrava un comportamento eroico. Non si

lamentava mai della sua sofferenza! Al contrario il suo viso era trasfigurato. Quando la famiglia era

intorno a lei, amava cantare: "Bambino Gesù, Re d'Amore, ho fiducia in te, ti offro il mio cuore,

vieni e dimora in me e tienimi sempre vicina a te!" Vicini e amici uscivano dalla sua camera radiosi

per avervi trovato una tale luce. Anche dei preti venivano a trovarla e le chiedevano: "Preghi per

me, preghi per la mia parrocchia!" Prometteva e ognuno ripartiva pacificato, arricchito, più bello.

Eugenia si è spenta in una grande pace il 5 giugno 1996 all'età di 81 anni ed è stata sotterrata

secondo il rito ebraico tradizionale al quale si sono aggiunti con gioia qualche Padre Nostro e Ave

Maria e altre invocazioni a Gesù Bambino Due cuori di madre si erano incontrati, capiti e amati,

questa è la storia...

MESSAGGIO del 25 Ottobre 1996. "Cari figli, oggi v'invito ad aprirvi a Dio Creatore perché vi

cambi. Figlioli, voi mi siete cari, vi amo tutti e v'invito ad essermi più vicini, perché il vostro amore

per il mio Cuore Immacolato sia più fervente. Desidero rinnovarvi e condurvi con il mio Cuore al

Cuore di Gesù, che ancora oggi soffre per voi e v'invita alla conversione ed al rinnovamento.

Tramite voi desidero rinnovare il mondo. Comprendete, figlioli, che siete voi, oggi, il sale della

terra e la luce del mondo. Figlioli, v'invito e vi amo ed in un modo speciale vi supplico:

convertitevi! Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

"E' L'ALBERO CHE HA PAGATO"

Ci è voluto il fatto di New York per meglio rendersi conto della potenza straordinaria della virtù

dell'umiltà. Già il Curato D'Ars l'aveva esaltata un giorno in cui gli avevano domandato quale fosse

la virtù più grande: Uumiltà - aveva risposto subito. E la seconda? - Umiltà -E laterza? - L’umiltà -

OK, ma dobbiamo fare degli esempi concreti. Ce n'è uno che non posso ricordare senza cadere in

ginocchio. Una delle mie amiche, Karen, ha chiesto un giorno a Marija: - Quando la Gospa è

davanti a te, quale sguardo posa su dite, chi senti di essere per lei? - Marija ha sorriso e si è raccolta

qualche istante per nvivere l'apparizione nell'intimo e trovare le parole giuste. Poi ha detto con la

sua piccola voce chiara: - Quando la Gospa viene, quando mi guarda, ho l'impressione che per Lei,

io sia la Regina della Pace e che lei, lei è merayigliata d'avere il privilegio di venire a vedermi. -

Come? Puoi ripetere!? - Si, è così, lei si meraviglia di questo privilegio che le èstato accordato da

Dio... - Ma è il mondo alla rovescia! - Questa è l'umiltà della Gospa.Karen ammutolisce. Poco

dopo è stata invitata a parlare di Medjugorje in una grande chiesa, nel centro di New York, la chiesa

di San Pio X. Naturalmente c'era una gran folla per ascoltarla. Era già notte, una chiara notte

d'estate. Karen ha fatto una descrizione magnifica della Madonna, secondo quanto era stato

percepito dai veggenti di Medjugoije, veggenti per cui un angolino di velo si solleva ogni giorno.

Parla dell'umiltà di Maria, ricordando naturalmente le parole sconvolgenti di Marija citate prima: -

Maria è la più potente delle creature contro Satana, perché è la più umile... - Si è fermata di colpo,

ha sorriso e aggiunto: - Quello che voglio dirvi, vi avviso, non piace per niente a Satana perché è

qualcosa che non può inventare, né imitare, né accettare... cioè: nel Regno dei cieli Maria è la più

piccola... Aveva appena pronunciato l'ultima parola che un rumore infernale ha riempito tutta la

chiesa, facendola tremare fino alle fondamenta; l'elettricità è saltata, ci si è ritrovati al buio, senza

microfoni. Muta di paura, l'assemblea è rimasta raggelata un momento e qualcuno si è chiesto se

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non fosse arrivata la fine del mondo! Si è sentita allora la vocina di Karen che, ridendo tranquilla,

ha detto: - Vedete, ve l'avevo detto: non gli piace per niente che Maria sia così piccola! - I preti

hanno preso delle luci a pila per esaminare la situazione e ci è voluta mezz'ora per ridare un po' di

luce all'assemblea in preghiera. Preghiera agitata, certo, ma piu che mai con il cuore! Fuori, a

qualche metro dalla navata, l'enorme platano giaceva a terra, aperto in due, nero antracite. La

folgore l'aveva colpito. La folgore? Non c'era comunque né pioggia né temporale quella sera, e

neppure lampi; le stelle brillavano come lampade nel cielo di New York. Non ero là a vederle ma,

per glorificare la loro Regina forse anche loro si erano messe a danzare! Uumiltà di Maria?

Sopportate un altro mio aneddoto. Un membro del gruppo di preghiera aveva una sua segreta

attività: abitando molto vicino ai veggenti, si arrangiava per poter deporre sul luogo delle

apparizioni un bigliettino per la Madonna e lo faceva tutti i giorni. Spesso la formulazione di queste

parole d'amore si limitava a ben poco, perché la mancanza di tempo gli faceva scrivere come

capitava. Gli succedeva anche di limitarsi a disegnare un cuoricino su un pezzo di carta: ma il gesto

c'era. Un giorno ha rotto la sua bella consuetudine perché i pellegrini, molto numerosi, assorbivano

tutto il suo tempo, e per Otto giorni ha fatto lo "sciopero dei biglietti affettuosi" dicendosi:

"Comunque queste frasette non sono niente, cosa se ne fa la Gospa dei miei miserevoli scarabocchi,

vede il mio cuore, questo èl'essenziale!..." Il nono giorno, comunque, ha messo tre o quattro righe

nel suo posto segreto, subito prima dell'apparizione, naturalmente all'insaputa di tutti. Dopo

l'apparizione, appena rialzata in piedi, Marija ha cercato con lo sguardo questo fratello, ed era

imbarazzata. - Zeliko? Vieni... - Cosa c'è ? - Ha chiesto lui con voce spenta - La Gospa è apparsa

molto, molto felice! Ha detto di dirti questo, però non lo capisco: "Ti ringrazio per la tua lettera, che

mi ha dato una grande gioia, perché durante questi ultimi otto giorni le tue lettere mi sono mancate

molto... Questo l'ha detto per te. - Quel giorno Zeliko si è sciolto dalla felicità ed è rimasto senza

parole per un bel po'. Così è la Madre sublime che Gesù ha dato a ognuno di noi. Chi mai riuscirà a

sondare le delicatezze divine del suo cuore, chi comprenderà una centesima parte della sua gioia al

minimo gesto gratuito da parte nostra? Cara Gospa, il giorno in cui Gesù mi ha detto: "Ecco tua

Madre", mi ha donato più del cielo e della terra e quanto contengono. Mi ha fatto dono del suo più

caro tesoro. E la mia gioia di averti, chi potrà portarmela via?

MESSAGGIO del 25 Novembre 1996. "Cari figli, oggi v'invito di nuovo al/a preghiera, perché con

la preghiera, il digiuno e ipiccoli sacnfici, vi prepariate alla venuta di Gesù. Che questo tempo,

figlioli, sia per voi un tempo di grazia. Approfittate di ogni momento e fate il bene, perché solo

cosipofrete sentire nei vostri cuori la nascita di Gesù. Se voi, con la vostra vita, date l'esempio e

diventate segno dell 'amore di Dio, la gioia prevarrà nei cuori degli uomini. Grazie per aver

risposto al/a mia chiamata".

LA MESSA DEL PICCOLO MARIO

Seduta sul bordo del nostro divano a Medjugorje, Rita Delbon piange a calde lacrime e a mala pena

riesce a raccontarmi la sua incredibile Via Crucis. Modesta e riservata di natura, avrebbe preferito

tacere, ma le ho promesso che il suo racconto avrebbe aiutato altre coppie. Allora, per puro amore,

ripercorre ogni tappa del suo passato. Rita era una solida fiamminga del paesino di Brasschaat in

Belgio, affettuosa, bella e mai malata fino al giorno in cui ha atteso un bambino. "Il mio primo

bambino è nato morto, a otto mesi di gravidanza - spiega. - Quando l'ho saputo il mio cuore si è

lacerato dal dolore, tanto più che non ho potuto nemmeno vedere la mia bambina che pesava solo

un chilo. Dato che le mie amiche avevano anche loro partorito, vedevo costantemente foto di

lattanti e io non avevo niente, nemmeno una foto, nemmeno un ricordo! I medici avevano

diagnosticato un'insufficienza placentare e molti altri problemi". L’incubo doveva continuare per lei

e ripetersi ancora sei volte: sette bimbi morti nel seno o alla nascita. Ogni volta nuove cure mediche

per tentare di proteggere queste piccole vite, trattamenti però nocivi alla madre per i loro effetti

secondari, fra l'altro l'aumento di peso. Ogni volta nuovo colpo affettivo, nuova trafittura per Rita.

Poi Rita scopre Medjugorje tramite la sua amica Anna Maria e decide il pellegrinaggio. Là impara

di nuovo a pregare, cosa che non faceva più dalla prima giovinezza. La sua fede si rafforza e

comincia a vedere Dio come amico, alleato, padre. Nell'intimo del suo cuore gli chiede un bambino

che viva pronunciando queste parole che tracciano la linea di demarcazione fra la non conversione e

la conversione: "Signore sia fatta la tua volontà e non la mia!". Ritorna a Medjugoije quattro mesi

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dopo e Vicka le promette di pregare perché le sia concesso un bambino. Va a TihalUna e quel

giorno Padre Jozo propone di benedire tutta l'assemblea. I pellegrini si mettono in fila e ricevono da

lui l'imposizione delle mani sulla testa. Arrivato a Rita, senza sapere niente della sua sofferenza, il

Padre non la benedice come gli altri ma le impone le mani sul grembo e prega a lungo in silenzio

prima di passare al pellegrino successivo. Quello che Rita non sapeva ancora è che era incinta di

quattro settimane. La gravidanza è stata difficile come le altre ma... il bambino è nato pieno di vita!

Passa un giorno, due, tre, dieci, cinquanta, cento, è sempre vivo! Rita gli dà il nome di Mario per

ringraziare la Madonna. La sua gioia èindicibile. Oggi il ragazzino ha 8 anni. Ha appena saputo qui

a Medjugorje da quale miracolo è nato e la ragione del suo nome. Sua madre ci racconta che fin

dall'età di quattro anni, trovandosi solo in camera, passa ore intere a "fare la messa". Raccoglie

alcuni pezzetti di stoffa bianca di sua scelta, qualche utensile, qualche libro con figure di cui gira le

pagine con molta serietà e pronuncia a mezza voce preghiere inventate, frasi di quello che ricorda

dalla chiesa e formule rimaneggiate, immaginate e arricchite da parole del suo vocabolario

personale. Sarebbe sbagliato dire che gli angeli ascoltano restando seri! Non si sogna neppure di

dimenticare un'elemento importante della messa: la presenza attiva e orante dell'assemblea; suppone

che leoni, giraffe, leopardi diano le risposte! Non si stufano a sentire una, due o tre omelie delle più

morali. Al momento della Comunione tutto il serraglio è ben allineato davanti all'altare e il bambino

passa religiosamente davanti a ogni bestiolina di peluche, a ogni soldato romano, a ogni pilota di

reattore, per dare la comunione. Sua madre aggiunge con la tenerezza caratteristica di coloro che

hanno molto sofferto: - Non ho mai capito, perché desse la Comunione ad alcunieadaltrino...! -

Forse pensava che alcuni fedeli non si fossero confessatidatroppo tempo!! - Rita sorride e aggiunge.

- Cosa diventerà questo bambino? Lo affido ogni giorno a Maria. Suo padre mi ha lasciata, mi

ritrovo sola e con poca salute... - Ma ora, Rita, grazie alla sua testimonianza avrà migliaia di amici

che la sosterranno con la preghiera! - Sa, Sorella, la Madonna di Medjugorje mi ha condotta a suo

figlio Gesù. Mi rendo conto che nella gioia come nel dolore, posso contare su di loro, mi danno più

aiuto di chiunque!

MESSAGGIO del 25 Dicembre 1996. "Cari figli, oggi sono con voi in modo speciale, tenendo

Gesù Bambino in braccio, e v'invito, figlioli, ad aprirvi alla sua chiamata: Lui vi chiama alla gioia.

Figlioli, vivete gioiosamente i messaggi del Vangelo, che ripeto da quando sono con voi. Figlioli, Io

sono vostra Madre e desidero svelarvi il Dio dell'amore e il Dio della pace. Io non voglio che la vos

fra vita sia nella tristezza, ma che si realizzi nella gioia per l'eternità, secondo il Vangelo: solo cosi

la vostra vita avrà senso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

ANCHE DIO GIOCA A NASCONDINO!

A Medjugorje i veggenti attendono con impazienza la sera di Natale perché possono rivedere il

Bambino Gesù. Ogni anno interrogo l'uno o l'altro per avere notizie del "Piccolo". Quest'anno

Marija ci ha spiegato che il Bambino riposava nelle braccia di sua Madre "tutto tranquillo" e la

contemplava con amore. Com'è vestito? A dire il vero non è vestito, è avvolto nel velo dorato della

sua Mamma. In alcune apparizioni di Natale il Bambino Gesù dorme con i pugnetti chiusi, ma in

altre è ben sveglio e guarda con stupore, a turno, ogni persona presente all'apparizione. "E' normale,

- dice Vicka - scopre il mondo come tutti i bambini!". Il Natale più memorabile è stato quello del

1981, il primo Natale: "All'inizio delle apparizioni - racconta Marija - dato che eravamo goffi e

intimiditi, il Bambino Gesù a voluto metterci a nostro agio. Mentre sua Madre pregava e parlava

con noi, Gesù riposava nelle sue braccia, senza che potessimo vederlo. All'improvviso ha alzato il

braccino e si è messo a giocare con il velo di sua Madre, come fanno i bambini. Poi lentamente e

con timidezza ha abbassato il velo sotto gli occhi, poi sotto la faccia e ci ha guardati ben in viso. Ci

ha sorriso e poi ha nascosto di nuovo la sua testina dietro il velo. E' riapparso di nuovo, ci ha

guardato prima di risparire nel suo nascondiglio. Abbiamo capito che il Bambino Gesù giocava a

nascondino con noi! L’ha fatto anche una terza volta riempiendoci di una grande gioia. Dopo averci

sorriso ci ha strizzato l'occhio e ci ha enormemente commossi. Un bebè non può guardare e

sorridere così. Abbiamo capito che era veramente Dio che stava davanti a noi..." Aggiungiamo che

Marija ha preso nota di questa biricchinata e ha cominciato a imitare il suo Maestro davanti agli

amici. Costernazione nella sua compagnia croata tradizionale! Una ragazza non strizza l'occhio! Ma

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Marija ha continuato a ripetere sorridendo fieramente: "Ma è il Bambin Gesù che me l'ha

insegnato!”. Non esalteremo mai abbastanza l'atmosfera di semplicità offerta da Medjugoije ai

nostri poveri cervelli occidentali, schiacciati da informazioni eccessive, saturati da scartoffie

inumane, inariditi da un razionalismo confusionario che ci aiuta più a perdere che trovare la ragione.

Come mi piace navigare in questa atmosfera! Che guarigione! I veggenti sono rimasti bambini e

sento ancora Marija raccontarci questo episodio: "Era all'inizio. I comunisti ci avevano radunati per

interrogarci a lungo a Ljubuski. Ci hanno trattato molto crudelmente, lasciandoci senza bere né

mangiare, cercando di farci paura in mille modi, minacciando di metterci in prigione o all'ospedale

psichiatrico... eravamo sfiniti. Ma non abbiamo ceduto e hanno finito per rilasciarci. Quando ci è

apparsa la Gospa le abbiamo raccontato tutti insieme l'orribile giornata che avevamo appena

passato, spiegandole nei dettagli ogni momento, ogni minaccia, ripetendole ogni parola detta. Lei ci

ha ascoltato con grande interesse ed èrimasta con noi quasi un'ora, fino alla conclusione del nostro

racconto. Poi ci ha rassicurati e ha detto sorridendo: "C'ero anch'io con voi e ho visto tutto!". Così

abbiamo capito che ci aveva ascoltati per puro amore, pur sapendo già tutto. Essendo nostra Madre,

era una grande gioia per Lei che le aprissimo il nostro cuore con fiducia per condividere con lei le

nostre pene." Medjugorje! Che scuola di semplicità sei per noi! Questo racconto mi ricorda un

discorso di Gesù a Sr. Faustina: "Figlia mia, mi dicono che sei molto semplice, perché non mi parli

di tutto quello che ti riguarda, anche nei minimi dettagli? Parlami di tutto. Sappi che questo mi dà

molta gioia. - Ma se sai già tutto, Signore! - Si, so tutto. Il fatto che io sappia, però, non ti scusa per

niente. Dimmi tutto con la semplicità di un bambino, perché ho l'orecchio e il Cuore in ascolto per

te e le tue parole mi fanno piacere."

FLASH BACK SUL 1996

15 GENNAIO missione di Mirjana e di Padre Slavko alle isole Mauritius e Réunion. Padre Slavko

continua da solo in Uganda.

24 GENNAIO nascita di Francesco Maria Lunetti secondo figlio di Marija a Monza.

GENNAIO visita apostolica di Padre Jozo in Italia, incoraggiata dal Cardinale Piovanelli di Firenze.

Padre Jozo incontrerà 13 cardinali e vescovi favorevoli a Medjugorje.

18 MARZO apparizione annuale a Miijana: “Cari figli, voglio che rillettiate a lungo sul messaggio

che vi dò oggi per mezzo della mia ancella. Figli miei, l'amore di Dio è grande. Non chiudete gli

occhi, non chiudete le orecchie mentre vi ripeto: grande è il suo Amore! Ascoltate il mio richiamo e

la mia supplica. Consacrate il vostro cuore e fatene la dimora di Dio. Che Dio possa abitarvi

sempre. I miei occhi e il mio cuore saranno qui anche quando non apparirò più. In ogni cosa agite

come vi chiedo mentre vi guido verso Dio. Non nfiutate il Nome di Dio per non essere nfiutati.

Accettate i miei messaggi perché possiate essere accettati. Figli miei, decidetevi! Questo è il tempo

della decisione. Abbiate un cuore giusto e innocente perché io possa condurvi al Padre, perché

sono qui per il Suo grande Amore. Grazie per essere qui".

17-21 MARZO incontro annuale dei leaders di Medjugorje a Tucepi.

APRILE Consacrazione della casa "San Giuseppe" per ritiri e pellegrinaggi (100 letti), ai piedi del

Podbrdo. Per ottenere le informazione sui ritiri, fax: (387) 88.651.768

APRILE – MAGGIO registrazione di 52 trasmissioni TV su Medjugorje con Sr. Emmanuel.

Contattare: "Children of Medjugorje", PO. Box 1110, Notre Dame, IN 46556 (USA) Fax (1) 219 28

77 875

GIUGNO Mirjana perde il bambino che aspettava.felice: "Signore, tu hai dato, tu hai ripreso,

grazie...'

6 GIUGNO il quotidiano La Croix (Francia) ha per titolo: "Il Vaticano conferma che i pellegrinaggi

a Medjugorje sono proibiti"... e diffonde questo errore su alcuni giornali stranieri. Non ci è mai stata

una smentita. Migliaia di persone hanno annullato il Pellegrinaggio.

21 GIUGNO concerto col tenore José Carreras. Il Presidente Tudjman (Croazia) coglie l'occasione

per venire a Medjugorje.

25 GIUGNO 150 anniversario. Apparizione annuale a Ivanka : la Madonna chiede di pregare per

coloro che sono sotto l'influenza di Satana.

FINE LUGLIO Ivan va negli USA per sette mesi.

31 LUGLIO -6 AGOSTO Festival Internazionale dei Giovani.

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1 AGOSTO Il gruppo di preghiera di Jelena, interrotto dal 1991, riprende

21 AGOSTO contro le molteplici false verità su Medjugorje, il Dott. Navarro Valls, portavoce della

Santa Sede, fa una dichiarazione ufficiale per precisare di nuovo la posizione della Chiesa (vedi

nota).

5 SETTEMBRE nascita di David Emmanuel, secondo figlio di Jakov e Annalisa, battezzato il 20

ottobre.

1-20 NOVEMBRE missione di Padre Jozo in sette paesi dell'America Latina: Portorico, Panama,

Costarica, Nicaragua, Honduras, Salvador, Messico. 1115 parla a 7000 gangsters del Messico...

14-15 NOVEMBRE riunione straordinaria dei Francescani dell 'Erzegovina, con il loro Padre

Generale, a Mostar. Tentativo di pacificare il conflitto "Diocesani-Francescani".

15 NOVEMBRE Ephraim, fondatore delle sua moglie e Sr. Emmanuel incontrano Giovanni Paolo

II a Roma, e parlano di Medjugorje.

DICEMBRE Padre Jozo è nominato "Capo Spirituale" della Nazione dei Mic Mac (tribù indiana) e

si mette il copricapo di piume.

1997

MESSAGGIO del 25 Gennaio 1997. "Cari figli, v'invito a riflettere sul vostro futuro. Voi state

creando un nuovo mondo senza Dio, solamente con le vostre forze; ed è per questo che non siete

soddisfatti e non avete la gioia nel cuore. Questo tempo è il mio tempo e perciò, figlioli, v'invito di

nuovo a pregare. Quando troverete l'unità con Dio, sentirete fame della parola di Dio, ed il vostro

cuore, figlioli, traboccherà dalla gioia; testimonierete, ovunque sarete, l'amore di Dio. Io vi

benedico e vi ripeto che sono con voi per aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

LA PROVVIDENZA FUNZIONA ANCORA?

Per quel che riguarda il futuro, ho una dritta! La santa Provvidenza è "La Divina" per eccellenza,

molto più di Greta Garbo! La Provvidenza ha le sue abitudini personali e, secondo me, i suoi

attributi principali sono "Amore" e "Umorismo". Se c'è qualcuno che ce ne fa vedere di tutti i

colori, questa è la Provvidenza! E' talmente meravigliosa nel trattare i suoi amanti, che ognuno di

loro ritiene, con ragione, di essere il più felice degli uomini. Come si spiega che ne abbia così

pochi? Il problema è che sono rari quelli che conoscono il suo indirizzo, ancora più rari quelli che ci

abitano. Volete sapere qual'è il trucco? Niente di più semplice: se non l'avete mai incontrata e vivete

la vostra vita quotidiana felicemente, giorno per giorno, fate una svolta ad angolo retto, da dove

siete, sì, proprio da lì. "Fuochino..." la sua casa è lì vicino. Ma attenti, bisogna seguire le indicazioni

alla lettera; sarete tentati di non fare questa svolta radicale perché sulla vostra strada troverete altri

cartelloni più invitanti, soprattutto se amate le strade larghe. Evitateli! Per esempio, c'è un vialone

largo, molto frequentato, Viale Attaccamento: non andateci! Viale Accumulo: non prendetelo, i

negozi sembrano allettanti ma non vendono che ansiolitici. C'è un'arteria trafficata, Panoramica

Diffidenza: fuggitela, ci sono gas tossici. C'è una strada pedonale, Via Distrazione: inutile, è una

strada senza sbocco. Infine c'è il corso universalmente conosciuto, Corso Preoccupazione:

soprattutto non entrate in questo corso che porta solo verso paludi sordide e aride. Queste strade

non vi porteranno dalla "Divina" perché la sua strada è piccola (si rischia di perderla facilmente), è

il Sentiero Fiducia: lei abita li, in una casa speciale e sulla targa del portone c'è scritto:

"Affidamento". E' là! Fate come se foste a casa vostra, entrate, vi attende come il Messia... Una

volta arrivati a casa sua, avrete sorprese su sorprese! Sarete afferrati da un'incredibile senso di

sicurezza, e questa sarà la prima sorpresa. Poi, a poco a poco, le vostre vecchie conoscenze:

Accumulo, Diffidenza, Distrazione, reoccupazione, cadranno dalle vostre spalle come vecchi stracci

puzzolenti, che non avrete più voglia di portare. La Divina vi introdurrà in un mondo a voi

sconosciuto, dove nuoterete come pesci nell'acqua e gusterete una libertà straordinaria. Notate che

la Divina dispiega un tale ingegno, con la sua intelligenza, la conoscenza, il saper fare e l'indicibile

delicatezza del suo cuore, che risolve, con facilità, le situazioni più intricate e più tragiche dei suoi

amanti. Nessuna difficoltà le resiste! A Medjugoije la Gospa poteva ben difficilmente nasconderne

l'indirizzo senza il rischio di avere dei problemi con suo Figlio. Perciò Lei non smette di ricordarci

le varie tappe di questo itinerario divino: 'Abbandonate sempre i vostri fardelli a Dio e non preoc-

cupatevi" (11.10.84). "Dio vi darà grandi doni se vi abbandonate a Lui "(19.12.85).

'Abbandonatevi a me perché vi possa guidare in tutto. Non siate preoccupati per le cose materiali"

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(17.4.86). 'Abbandonatevi a Dio perché vi possa guarire, consolare e perdonare in voi ciò che vi

blocca sulla via dell'amore" (25.6.88). "Vi chiamo all'abbandono completo in Dio; tutto quello che

possedete, sia nelle mani di Dio "(25.4.89). 'Abbandonate le vostre preoccupazioni a Gesù.

Ascoltate quello che dice nel Vangelo: "E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere una

sola ora alla sua vita?(Mt. 6, 27)" (30.10.83). 'Abbiate fiducia e siate nel/a gioia. Miei cari angeli,

addio" (26.11.81). Se questi punti di riferimento che costellano i messaggi della Gospa sono seguiti

così poco è perché, sfortunatamente, gli altri itinerari proposti dal mondo sfavillano di luce. Dato

che brillano, tutti (o quasi tutti) ci si buttano a testa bassa! Ecco, però, che questi non brillano a

lungo e chi racconterà le distruzioni terribili perpetrate nei cuori, nelle anime, nella psiche, persino

nei corpi, da un Viale Preoccupazione o un Viale Attaccamento! Chi ne descriverà la tristezza

mortale, il vuoto e la delusione segreta! Armelle viveva tranquillamente con suo marito e i suoi

bambini. Il maligno detesta tutto questo, perciò decide di metterle sotto gli occhi una di quelle

numerose profezie di disgrazia di cui è goloso e che pullulano nelle librerie di cattivo augurio.

Naturalmente si erano dati la pena di menzionare la data imminente del presunto "grande crac",

secondo la loro abitudine. La trappola funziona a meraviglia e la signora, che sarebbe anche una

buona cristiana, comincia a rodersi l'anima. Un pensiero ossessivo non le dà tregua: costi quel che

costi deve affrontare il peggio per la sopravvivenza della sua famiglia; comincia così a fare piani

per immagazzinare moltissime provviste. Le cose più importanti sono il riscaldamento,

l'illuminazione e il poter cucinare. Perciò compra trenta grosse bombole di gas. Dove metterle?

Peggio per la macchina, le bombole invadono il garage. Passa un giorno, ne passa un altro e la pace

se ne va. Non contenta di aver abbracciato il demonio "Accumulo", la signora si dà anima e corpo

alla sua gemella "Preoccupazione". Durante il giorno, con lo sguardo vago, fissa il vuoto

mangiandosi le unghie e durante la notte trema al pensiero che un mozzicone di sigaretta possa far

esplodere le bombole con tutta la casa. Il film dell'orrore accelera perché l'insonnia provoca uno

spossamento allarmante, la sua vaghezza danneggia marito e figli, la paura la rende aggressiva... in

breve, il maligno è riuscito nel suo strata-gemma: in tre settimane l'atmosfera di questa pacifica

famiglia è diventata irrespirabile: ci sono problemi nell'area. Una famiglia è così vulnerabile! Si può

distruggere così in fretta! Ma no! Questa testimonianza ha un lieto fine perché una pellegrina di

Medjugoije ha parlato della Divina, alla nostra amica che è cambiata completamente e ha scelto di

aver fiducia nella Provvidenza. Il naufragio di questo focolare èstato evitato in tempo, grazie

Signore! Completamente diversa è la storia di Cathy, una mia meravigliosa amica degli USA.

Quarantasette anni, otto figli, sperimenta con gioia i tesori della Divina Provvidenza dal suo

matrimonio con Denis, tanto più che entrambi lavorano molto per Medjugotje e sono strumenti

potenti nefle mani della Gospa. Quando Cathy mi racconta le sue avventutre, non so mai se devo

ridere o piangere. Volete sentire la sua ultima avventura? Decide di seguire alla lettera la richiesta

di Maria nel messaggio del 25 agosto 1996: "Cari figli, ascoltatemi, perché desidero parlarvi e

invitarvi ad avere più fiducia in Dio..." Un mese più tardi, mentre andava in camera sua per pregare,

era contenta di poter tirare un po' il fiato. Aveva appena chiuso la porta, che sente nel cuore che il

Signore le chiede di uscire a fare la spesa. Questo non era certo il desiderio di Cathy perché il

momento era mal scelto (ora di grande traffico). Però, a calisa della sua decisione, obbedisce a

questo moto interiore e fa il notevole sforzo di uscire. Riempie un carrello enorme e compra il

doppio del solito, per non dover tornare presto al supermercato. Mentre fa la coda, una signora la

sorpassa e prende il suo posto. Cathy sceglie di conservare la pace e di pregare in silenzio. Arrivata

alla cassa, un incaricato le si accosta e le dice: "Complimenti, cara Signora, lei è la nostra 50000

cliente! E' la vincitrice del nostro grande concorso promozionale! Tutto il contenuto del suo carrello

è gratis!" Allora ha ringraziato il Signore con un sorrisetto d'intesa anche perché lei gli aveva

confidato la sua preoccupante situazione finanziaria. E' stata molto felice di aver ascoltato questo

impulso, ma ancora di più di avergli ubbidito!. In un primo tempo la gente tende a innamorarsi della

Divina per una questione di soldi, perché veramente lei eccelle in quel campo. Lei però ha mille

altre corde al suo arco, in particolare la specialità degli incontri umani, come ci mostra il seguito di

questo episodio glorioso. Se Cathy era entrata quel giorno al supermercato coi piedi di piombo, ne è

uscita con il cuore che vola! Ritrova la sua auto al parcheggio, riempie il baule e... avanti, a casa!

Ma la Divina non aveva ancora detto la sua ultima parola (d'altra parte, non la dice mai, tanto vale

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precisarlo subito). Al primo incrocio, Cathy sente di nuovo un ispirazione intenore: "Gira a

sinistra!" - Ma Signore, non è la mia strada, così si allunga! - Gira a sinistra.... - Sempre a causa

della sua promessa, Cathy gira a sinistra, con la vaga impressione di assurdità che a volte si sente

nel cuore, prima che il nostro affidamento sia totale. Prega dicendosi: "Vedremo!" E chi vede un po'

più in là che guardava una vetrina? Una sua cara amica di gioventù che non aveva più visto da venti

anni! - Jane! Incredibile, sei a South Bend?! - Cathy! È la Provvidenza! - In realtà Jane era con il

morale a terra perché, all'età di quarantacinque anni si ritrovava incinta del sesto figlio e tutti le

facevano capire che questo bambino era di troppo. Frastornata dalle osservazioni umilianti di coloro

che amava, dagli scherzi pesanti e soprattutto dagli unanimi consigli di abortire, Jane stava

piombando nella depressione. Aveva ceduto talmente da prendere in considerazione l'idea che

questo bambino, già segretamente a lei così caro, avrebbe potuto raggiungere anche lui i milioni di

fratellini che non avevano mai visto la luce... - Capisci, ho 45 anni! - E allora? - risponde

allegramente Cathy - io a quaranta-cinque anni non ho avuto il mio sesto, ma il mio ottavo figlio!

Se vedessi che gioia è per tutti! Vieni, te lo presento. Così l'umore di Jane si risolleva in un lampo e

le tentazioni di aborto tacciono, sconfitte. Oggi l'America conta un piccolo tesoro in più.

Ringraziamo la Divina!

MESSAGGIO del 25 Febbraio 1997. "Cari figli, anche oggi in modo particolare v'invito ad aprir-

vi a Dio Creatore e a diventare attivi. In questo tempo, figlioli, v'invito a vedere chi ha bisogno del

vostro aiuto spirituale o materiale. Con il vosfro esempio, figlioli, sarete le mani tese di Dio che

l'umanità cerca. Solo cosi capirete che siete chiamati a testimoniare e a diventare gioiosi portatori

della Parola e dell 'Amore di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

QUESTI 5 MILIONI, LI AVREMO!

Allison ha cinque anni e io conosco bene sua madre, Mary McDonel, che vive vicino a Chicago. Mi

prende spesso in giro perché sua figlia conosce a memoria le mie cassette in inglese su Medjugoije.

Gliene recita parti intere ripetendo anche i miei errori di sintassi... ahimè! Un giorno Allison chiede

a sua madre: - Mamma, c'è una santa Allison? - - No, mia cara, peccato... credo proprio che non ci

sia... - Allora, mamma, lo diventerò io! - Da quel giorno Allison si impegna duramente in questo

progetto di diventare santa e non perderebbe mai un'occasione offertale dalla Provvidenza

(scusate... la Divina!). Quando il libro "Bambini, aiutate il mio cuore a vincere" e arrivato in

famiglia, sua madre glielo ha letto. La piccola però non ha voluto smettere prima dell'ultima pagina,

tanto beveva avidamente ogni parola. Finita la lettura, sua madre ha voluto fare altre cose, ma la

piccola ha insistito: - Ora mamma, bisogna cominciare subito le preghiere e i sacrifici per aiutare la

Madonna! Mary è una convertita di Medjugoije, con un passato piuttosto difficile ed è fortemente

convinta che se la sua vita è uscita dall'abisso, lo deve alla preghiera. Ha accettato dicendo: - Certo

cara, come pensi di fare? - Vieni in camera mia! - La camera di Allison assomigliava alla camera di

tutti i bambini americani: una gran quantità di giocattoli e di oggetti di tutti i tipi. Allison ha visto

subito le sue carissime bambole. Ha preso la sua preferita, l'ha data alla madre e ha detto: - Diamo

questa bambola a Kate (la sua sorellina). E questo a Don, (suo fratello Donald). - Poi con una calma

e una gioia che ha sconvolto sua madre, la piccola Allison ha preso ad uno ad uno i suoi giocattoli

preferiti e li ha distribuiti ai suoi amici. "Questo per il tale, questo per il talaltro". Un vero "Tornado

bianco"! Mary tratteneva a stento le lacrime. Quel giorno i sacrifici erano appena cominciati per

Allison. Mary mi dice a volte: "Mi chiedo che cosa Dio stia preparando per lei...?" Intanto Allison è

una gioia per la sua famiglia, con la sua presenza di spirito. Un altro giorno, mentre Allison

accompagnava sua madre in chiesa, ha scoperto l'incenso che si innalzava davanti al Santissimo,

che era esposto. - Mamma, che cos'è? - - E' incenso, cara. Vedi, è come le nostre preghiere, sale,

sale verso il Cielo e senti che buon odore ha? - Mamma, l'incenso entra nel mio cuore ! - No, cara,

non nel tuo cuore, in Cielo. - Ma mamma, il Cielo è nel mio cuore! - Padre Pio, vedeva l'invisibile.

Più si identificava in Cristo, nel suo corpo e nella sua anima, più scopriva meravigliato la bellezza

dei bambini e il ruolo primario che sono chiamati a svolgere in questi tempi in cui la stragrande

maggioranza dell'umanità ha perso la strada di Dio. Ripeteva spesso: i bambini salveranno il

mondo!" Un giorno, vedendo, che la sua corsa stava per finire, ha chiamato un giova-ne frate del

suo convento, nel quale indovinava un' anima ardente: - Andrea, gli ha detto, ascoltami bene:

basterebbero 5 milioni di bambini per salvare il mondo. Quando non ci sarò più, forma dei gruppi di

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bambini. Falli pregare, adorare, insegna loro a fare dei sacrifici. Che tutti si consacrino al cuore

Immacolato di Maria. In questo momento, è la cosa più importante da farsi. - Allora Padre Andrea,

ha incominciato con mezzi umili a formare un vero esercito di piccoli oranti, secondo i messaggi di

Fatima. Si accorge spesso che i più ricettivi alla sua chiamata sono i gruppi di Medjugorje. Durante

un grande incontro su Medjugorje, negli USA, ci ha raccontato le confidenze di Padre' Pio sui

bambini e ha detto gridando: - Ho già un milione di bambini, dove troverò i quattro milioni

che mancano? - E se noi offrissimo a Dio il nostro milioncino di bambini? Dopo tutte le

sciocchezze che abbiamo fatto in questi ultimi decenni, anche con le nostre leggi, non sarebbe

proprio una cattiva idea...?! 1997 La Gospa ci invita a essere aperti al nostro Creatore e a diventare

attivi... Ho una buona notizia per Lei: i nostri angioletti sono molto attivi! Riceviamo a getto

continuo i libretti dei bambini sui quali hanno "colorato le loro vittorie" dopo aver offerto preghiere

e fioretti. Ecco qualche preghiera scelta dai loro libretti, ortografia compresa... "Noi vinceremo

maria, te lo prometo.. grazie prima ancora" (Aude, 9 anni). "Grazie Gesù di accendere la luce per

quelli che sono nel nero" (Viola, 7 anni). "Maria, ho sempre paura di tutto. Ti chiedo di aiutarmi a

vincere le mie paure, ti tendo le mani, dammi la tua, devo imparare a nuotare" (Aurora 10 anni).

"Signore e Maria, aiuta la tua povera peccatrice (Biandine, li anni). "Per me non è sempre tanto

facile, ma a Te cercherò di renderti felice, non ti dico che ce la faccio, ma ci provo per Te!" (Matteo

10 anni). - "Maria, ferma le guerre nel mondo, fai che tutti gli uomini di amano, i bianchi, i neri, i

gialli e anche gli indiani" (Emilia, 9 anni). - "Maria ti amo e ti chiedo di abbracciare mio papà in

celo" (Maria,6 anni). "Mi auguro che mio padre un giorno finisca per capire la vita di GESù"

(Coralie, 9 anni). "Maria, aiuta i sonati (Manon, 8 anni). "Cara mamma, per me tu sei tutto, mi

proteggi, sei mia mamma celeste, mia rosa mistica..." (Maria, 8 anni). "Maria ti amo e lo sai

senz'altro perché il bene che ti voglio, per me è più forte di tutto. Più di tutto fai fermare le guerre,

quando si combatte, non c e piu niente" (Audry, 9 anni). "Guarisci la mia asma, l'occhio sinistro, i

denti. Per essere sana sempre. La mia preghiera è che Gesù guarisce la mia mamma per seguire

meglio la Messa; che papà e mamma non si arrabbiano più" (Amelia, 8 anni). "Guariscimi dai

pidocchi, dalle sue uova, dai miei pensieri cattivi. Prego perché al mio papà ci piaccia andare a

Messa. Spero che lo Spirito Santo continua a scendere sulla Sonia" (Christel, 8 anni). "Capisco il

tuo male quando ai visto con gli occhi la morte del tuo figlio sulla croce. Maria fai che le famiglie

non bisticciano più e che il diavolo le lascia in pace" (Isabella, lì anni). "...adesso per farmi

perdonare proprio da te, anche se so che non sei arrabbiata, ti faccio questo atto di consacrazione.

Maria oggi ti dò il mio cuore e porto a casa mia il tuo cuore immacolato perché così mi insegni a

voler bene come tu vuoi bene... Firmato: la tua figlia preferita :Jennifer" (10 anni). "Signore, dai la

gioia alle famiglie senza del mangiare, perché saranno saziati" (Gianni 8 anni). "Maria so che il mio

papà tornerà ma ti chiedo di aiutarmi a resistere fino a che ritorna ma fallo tornare presto. Ti do il

mio cuore in questa novena, che io lo spero ti fa piacere. Camilla che ti vuole tanto bene" (10 anni).

"Cara Maria, come lo vedi, sono tutta emozionata di cominciare la mia novena. Mamma dice che

Gesù e tu sono dappertutto sulla terra nello stesso tempo. E' vero? Se prego e con tutto il cuore

andrò in celo? Mi puoi aiutare a fermare i peccati? Spero che risponderai si a tutte queste domande.

Ti vedrò un giorno? Forse ti annoio? Se si tu non sei obbligata di leggere la mia lettera ma io

continuo perché sono sicura che la leggi" (lettera di Myriam). Nessuno potrà mai capire quaggiù

l'impatto della piccola Giacinta di Fatima sui piani di Dio. Aveva appena sei anni quando fu invitata

dalla Madonna a offrire sacrifici per i peccatori. Nella catechesi di oggi chi osa guidare i bambini in

questa avventura dell'offerta e del suo indicibile potere sul cuore di Dio? Molti adulti programmano

i loro propri freni... ma genitori sempre più numerosi afferrano la mano della Gospa e educano bene

i loro bambini. Ecco qualche esempio di sacrificio dei loro deliziosi marmocchi: "Sopporterò

quando mi faccio male; continuerò la novena anche quando non ho voglia" (Florian 7 anni). "...le

sofferenze, nella mia famiglia divisa" (Amandine, 7 anni). "...di essere stata il ladro, quando

toccava a Clara" (Maria, 10 anni). "Non ho chiamato la mamma per fare pipì e ci sono andato da

solo" (Edoardo, 6 anni, dopo un'operazione). "Non ho guardato la telenovela e sono andata a

Messa" (Giulia, 10 anni). non bagnare Roland, quando è secco" (Marie, 9 anni). Aiutami per piacere

a non perdere il coraggio di fianco ai sacrifici" (Maude, 9 anni). "...mettermi in ginocchio con le

braccia aperte a croce" (Blandine lì anni). "Il mio sacrificio è di soffiarmi sempre il naso" (Amelia,

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8 anni). "Ho ripassato delle lezioni in più, nel bagno; ho tagliato la siepe con la mamma

invece di giocare" (Thibaut, 10 anni). "Non ho gridato per avere tutte le cicche; non ho riposato

molto quando lavoravo" (Agnese, 10 anni). "Ho lavato i denti, ho trovato di nuovo il tappo" (Lucia,

7 anni). "Non ho picchiato a mia sorella" (Jean, 8 anni). "Ho lasciato Antonio aprire il pacco di

salsicce; l'ho lasciato fare il bagno per primo; ho aiutato Antonio a trovare il temperino" (Melania, 8

anni). Si, certi bambini sono così attivi che a volte fanno aprire gli occhi a chi sta loro accanto.

Matteo ha sette anni e un prete amico l'ha fatto partecipare per un anno a una preghiera di "Bambini

Adoratori". All'inizio dell'anno seguente, sua madre gli ha fatto notare: - Vai già al catechismo, che

bisogno c'è di andare anche ai "Bambini Adoratori"?! - - Ma mamma, perché non capisci! Al

catechismo imparo a conoscere Gesù e ai "Bambini Adoratori" imparo ad amarlo! A volte, durante

alcune "missioni-bambini" invitiamo i più piccoli a chiudere gli occhi e a cercare nel cuore che

regalo possono offrire a Maria prima di sera. Quando chiediamo "Chi ha trovato che cosa dare?"

Quasi tutti alzano la mano dicendo: "Io! Io!" e ci si deve imporre perché la riunione non si trasformi

in una specie di "vendita all'asta". I bambini capiscono più in fretta di noi le cose di Dio. Non hanno

avuto il tempo di vaccinarsi contro lo Spirito Santo e poi, non sanno ancora fare i conti molto

bene... A volte gli insegnanti dicono con le lacrime agli occhi: "Dopo quello che è successo, non

potremo più fare il catechismo come prima..." Si, credo che in quei giorni, molto prima del

tramonto del sole, la Gospa faccia il suo giro nel cuore dei bambini e sia felice di poter riempire

fino all'orlo il suo cesto dei teson.. A quando le prossime collette? MESSAGGIO del 25 Marzo 1997. “Cari figli, oggi v'invito, in modo particolare, a prendere fra le

mani la Croce e a contemplare le piaghe di Gesù. Chiedete a Gesù di guarire le ferite che voi, cari

figli, avete ricevuto nel corso della vita a causa dei vostri peccati odi quelli dei vostri genitori. Solo

cosi' capirete, cari figli, che al mondo è necessaria la guarigione della Fede in Dio Creatore. Per

mezzo della Passione e della Morte di Gesù in Croce comprenderete che solo con la preghiera

potrete diventare anche voi veri apostoli della Fede, vivendo, nella semplicita' e nella preghiera, la

Fede che è un dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

LA CONSACRAZIONE DEL GREMBO MATERNO

La cappella dell'Oasi della Pace è stracolma, ma questo non impedisce ai pellegrini di infilarsi

dentro spingendo senza badare a quelli già entrati! Fuori, grappoli umani sono appesi alle finestre e

cercano di vedere l'avvenimento del giorno... Marija Pavlovic Lunetti è in ginocchio sul gradino

dell'altare con gli occhi leggermente alzati. Le sue labbra si muovono appena e il suo viso ha

un'espressione grave; si direbbe che questa sera stia succedendo qualcosa di molto particolare

perché la Gospa resta più a lungo del solito. E' il 12 aprile 1997 e a Medjugorje sono le 18:45. Nello

stesso momento a Sarajevo il Santo Padre andando alla Cattedrale, scopre la vastità dei quartieri in

rovina. MarUa si rialza e il nostro amico Tim riprende la scena, con la sua pesante videocamera.

Immortalerà la storia sconvolgente che uscirà dalle labbra di Marija, grazie alla quale ancora oggi la

Gospa scopre e guarisce le ferite segrete di molte donne. Marija si mette di fianco al tabernacolo e

si indovina dalla sua espressione gioiosa che parlerà a cuore aperto. Oggi è un gran giorno: "E' la

prima volta che il Santo Padre viene nel mio paese", ha detto questa mattina. "Molti glielo hanno

sconsigliato, ma sarebbe venuto anche a piedi, malgrado la sua debolezza, tanto desiderava venire!

Viene veramente come portatore di pace in mezzo a queste rovine." Aveva appena visto alla

televisione lo sguardo del Papa mentre guardava la capitale distrutta dai bombardamenti e segnata

dalla morte. "Già ieri la Gospa ha pregato con me per lui. Ci chiede di pregare molto per lui, per la

sua salute... è il più caro dei suoi figli! Questa sera la Gospa è apparsa felice, ci ha salutàti, ci ha

benedetti tutti con le mani tese..." Fra i presenti, poveri e ricchi hanno un unico sguardo, un solo

orecchio e un solo cuore perché tutti sanno che Maria ha ascoltato il loro intimo grido e li ha

guardati. Tutti aspettano da Marija una parola, una frase, un messaggio, non fosse altro che una

particella di cielo per poter continuare la strada in modo diverso. Come sono belli questi volti fissi

verso l'Invisibile, come sospesi al di sopra della loro pesantezza! Marija racconta l'amore di Maria

per il Papa, Sarajevo distrutta... ed a un tratto, senza logica apparente comincia una stona... Una

donna profondamente ferita è venuta a trovare Marija e le ha detto: - Vengo da te perché non ho il

coraggio di vedere un prete, non oso andarmi a confessare. Sai, ho fatto otto aborti! Ho paura che il

prete si indigni e mi scacci dal confessionale. Ma credo che tu possa fare qualcosa: puoi chiedere

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alla Madonna di aiutarmi. Sono profondamente depressa, la mia sofferenza è diventata così forte

che non riesco più a dormire. Sai, mio marito era contrario alla vita. Non avevamo molti mezzi. Ora

non posso più avere figli. Ogni aborto era un nuovo shock per me. Sono venuta perché tu mi rac-

comandi alla Gospa. Puoi farlo? -Marija, si, è sempre pronta a fare amare e proteggere la vita. Ha

ascoltato questa donna con amore e l'ha affidata a Maria la sera stessa. La Gospa ha pregato per lei

e, contro ogni attesa, ha espresso una speranza straordinaria a suo riguardo, quella che lei ripone in

ogni suo figlio, in particolare quando tutto sembra umanamente senza via d'uscita: "Ormai, è lei che

sarà portatrice di vita per gli altri," ha detto a Marija. Questa donna si è riconciliata con Dio,

seguendo il consiglio di Maria è andata a confessare tutti i suoi peccati a un prete e la scoperta della

misericordia ha trasformato talmente il suo cuore, che oggi testimonia con potenza la guarigione

dalle sue angosce. Il suo cuore è in pace con Dio e gusta finalmente la gioia di vivere. Va a trovare

le donne che vogliono abortire per parlare loro della sua esperienza, e la sua testimomanza le

dissuade dall'uccidere il loro bambino. E' lei, ora, a perorare la causa della vita! Va negli ospedali,

anche in quello in cui aveva fatto i suoi aborti, e ha una grande influenza! Spiega a Marija: "Faccio

tutto il possibile per convincere le madri. Prima prego, poi racconto la mia storia e tutta

l'inquietudine che avevo nel cuore". Aggiunge: "La vita è così breve, mi devo affrettare, devo

correre! Non solo in nome dei miei figli ma per tanti altri che rischiano di essere abortiti!" Ecco

come la nostra Madre desidera agire in ciascuno di noi. Ben lontana dall'offendersi per le nostre

ferite di morte, lei le trasforma in sorgenti di vita. Meglio ancora: Gesù e lei sono attirati dalle

nostre ferite. Se soltanto noi offrissimo a Gesù tutto il male che si è accumulato in noi, lui ci

guarirebbe per mezzo delle sue piaghe, eternamente gloriose. Quando Maria ci guarda come Madre,

vede forse i nostri peccati, queste immonde macchie che velano la nostra voce e i nostri occhi? Lei,

la "Tutta Pura", fa forse delle smoffie di disgusto? Fa forse quelle osservazioni farisaiche che

fioriscono nelle nostre conversazioni mondane? Quando nostra Madre ci guarda, il suo sguardo

oltrepassa gli strati opachi delle nostre tenebre per contemplare l'impronta divina nel nostro intimo,

là dove nessun male ha potuto toccarci e dove risplende, più del sole, lo splendore del Creatore.

Ammira e brucia di amore. In questa donna, nostra sorella e amica, ha visto subito l'impronta

divina: "Lei sarà portatrice di vita !" Chi avrebbe il coraggio di chiedere alla Madre di misericordia

di cambiare gli occhiali?! Di cambiare la messa a flioco?! Sappiamo che fra le mille e una voce

delle nostre accuse subdole è lei, la Madre, che vede giusto perché vede grande e vede bello. Alcuni

amici di Medjugorje mi avevano chiesto di tenere delle conferenze in California. Arrivata a San

Francisco mi sono accorta che le strade erano belle, ricche, pulite, ma vuote di bambini... morte!

Chiedo aiuto alla Gospa supplicandola di mettere nel mio cuore le parole del Suo cuore materno

verso questa società in cui si legalizzano a migliaia gli assassinii a nove mesi di gravidanza con la

parola trabocchetto di "aborto terapeutico". La risposta non si è fatta attendere. Alla prima

occasione di parlare in pubblico, ho dunque riferito l'ispirazione che avevo ricevuto nella preghiera:

"Satana è arrabbiato contro la vita umana, vuole distruggerla a tutti i costi e cancellarla

definitivamente dal mondo. Resistetegli! Secondo lo spirito di Maria a Fatima e a Medjugorje (dove

invita a consacrarsi individualmente), propongo che tutte le donne consacrino il loro "grembo

materno" al suo Cuore Immacolato, cioè? Le donne sposate per esempio possono dire a Maria: "Ti

offro questa parte del mio corpo, ti appartiene. Tutto ciò che vi avverrà serva ai tuoi piani e alla

volontà di Dio. Sarai tu che deciderai quanti bambini vi saranno concepiti e nasceranno alla vita.

Proteggi questa parte preziosa da ogni impurità, da ogni malattia e da ogni azione che ti impedisca

di realizzare quello che desideri. Che sia il riflesso del tuo incomparabile grembo materno. Benedici

in anticipo i bambini che nasceranno, benedici quelli che sono già stati concepiti. Guariscimi dalle

consegnenze e dalle ferite di tutto quello che ti ha addolorato nel passato e, se questo luogo ha

ospitato la morte per aborto spontaneo o procurato, ripara in me tutti i danni causati da questo fatto

e accogli nel tuo grembo materno l'esserino che ho perso. Madre cara, che tutto quello che è mio,

sia tuo, come tu hai reso mio quello che è tuo..." Con qualche variante una bambina, una ragazza o

una signora non sposata, possono fare la stessa consacrazione. Una ragazza consegna a Maria il suo

avvenire materno e il potenziale di vita che porta in lei perché si sviluppi secondo la grazia di Dio,

sia preservato da ogni attacco satanico e non dia mai adito al peccato. Una persona che soffre di

solitudine e di non poter essere madre modificherà la sua consacrazione includendovi questa

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dimensione molto importante del martirio segreto che vive e che già da solo è sufficiente a

far nascere migliaia di "ritorni alla vita" nell'economia della Salvezza. Per quanto riguarda le nonne,

hanno la possibilità di consacrare il loro passato e la loro discendenza. Certàmente i mariti hanno la

loro parte in questa consacrazione, ed è auspicabile! A San Francisco un uomo aveva chiesto a sua

moglie di farsi legare le tube dopo il loro secondo figlio; ma con le lacrime agli occhi mi ha

confidato che ora avrebbero fatto di tutto, con l'aiuto dei medici, per rendere possibile una nuova

gravidanza. Una coppia mi ha detto: "Questa consacrazione di coppia ci ha fatto l'effetto di una

liberazione. Avevamo paura della vita, paura dell'avvenire. Ora c'è una nuova gioia fra noi, siamo

aperti alla vita. Che Maria ci dia tutti i figli che Dio ha previsto per la nostra famiglia!" Il barometro

della felicità risale quando l'uomo rispetta e onora il grembo femminile, grazie al quale è nato,

prima di tutto quello di sua madre, ma anche quello di sua moglie, quello delle donne intorno a lui,

quello delle figlie... Ci sono grandi benefici quando gli uomini pregano con tutto il cuore perché le

donne assomiglino alla Madre di Dio, la più bella di tutte le donne e non ai tristi modelli delle

riviste! In una situazione dolorosa, che faccia delle vittime innocenti e impedisca questa

consacrazione di coppia, la Gospa ispira, nelle preghiera, cosa fare e mostra a ciascuno, caso per

caso, la meravigliosa fecondità che Dio ha preparato per ognuno singolarmente. Faltro giorno

vicino alla chiesa ho incontrato il mio piccolo Paolo di sette mesi. Troneggiava nel suo passeggino,

felicissimo in mezzo alla folla. Suo padre si è avvicinato: - Sorella, guardi questo bambino! Deve la

vita alla Gospa! Ricorda i messaggi che ci ha comunicato a Lisieux l'anno scorso... - Come? - Si,

mia moglie ed io avevamo per così dire "fermato i bambini"; ma dopo Lisieux abbiamo detto a

Maria che poteva servirsi di noi per la vita e un anno dopo è nato Paolino! Osservo il bambino con

tenerezza, effettivamente ha qualcosa di particolare...! Gli carezzo la mano quando ad un tratto mi

dona un sorriso radioso, il più bel sorriso (sdentato) che abbia visto in un bambino così piccolo, un

palpito di ciglia di gioia perfetta. Mi sono innamorata di Paolo immediatamente e nei giorni

seguenti l'ho cercato e cercato... invano! I suoi genitori erano ripartiti per la Francia... Paolino

quando sarai grande cerca di ritrovarmi! Forse potrai aiutare la Gospa a gridare al mondo che il

rimedio contro la nostra cultura di morte è la consacrazione al suo Cuore Immacolato. Potrai

aggiungere con cognizione di causa: "Affidate la vostra fecondità alla Madonna che cerca dei

grembi materni per deporvi e benedirvi tutti i figli che il Padre sogna di dare sia alla terra che al

cielo!"

MESSAGGIO del 25 Aprite 1997. "Cari figli, oggi v'invito ad unire la vostra vita a Dio Creatore,

poiché solo cosi la vostra vita avra' un senso e capirete che Dio èamore. Dio mi manda a voi per

amore, per aiutarvi a capire che senza di Lui non c 'è néfuturo né gioia e che, soprattutto, non c 'è

salvezza eterna. Figlioli, v'invito a lasciare il peccato e ad accettare la preghiera in ogni tempo,

perché nella preghiera possiate conoscere il senso della vos fra vita. Dio si dona a colui che lo

cerca. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

HA’ PERFINO UN SIFONE!

Medjugorje, 15 agosto 1997, messa del mattino in inglese, Chiesa di San Giacomo, strapiena.

Ondate di applausi scuotono l'assemblea mentre Padre Charles Mangano dà la sua testimonianza. E'

un vero miracolo che abbia potuto presiedere alla celebrazione oggi, solo la Gospa poteva

organizzare tutto questo! Non sono abituata alle ovazioni durante la messa, ma quel giorno confesso

di aver strizzato un occhio a Dio dicendogli: "Grazie Signore di aver creato gli americani !!" Mi

piacerebbe poter rendere qui l'accento di New York, così caratteristico di questo prete di trentasei

anni che esprime la sua ammirazione per la Madonna e che canta gli inni che ha composto per Lei.

Ma se voi non potete godere del suo accento, non perdetevi le sue parole: un vero regalo da parte di

Maria! "Oggi è un'anniversario perché la prima volta che sono venuto a Medjugorje era il 15 agosto

1984, per l'Assunzione. A quell'epoca ero pieno di inquietudini, di dubbi e perfino di angosce

perché sentivo nel mio cuore una chiamata a diventare prete, ma non ero sicuro: l'idea veniva da me

o da Dio? Non capivo la volontà di Dio su di me e mi dicevo: "Sarò capace di vivere il sacerdozio?

Sarò pronto a rinunciare a fondare una famiglia, ad avere una moglie e dei bambini...?" In effetti,

volevo sposarmi. Il mio sogno era sempre stato di sposarmi. Quando ho incominciato ha pensare al

sacerdozio avevo 16 anni. Ne avevo 24 durante il mio primo soggiorno a Medjugorje. Avevo

appena terminato i miei studi di filosofia e di teologia perché pensavo di diventare professore di

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università nel caso non fossi diventato prete. In quel preciso momento della mia vita ero

obbligato a prendere una decisione netta perché, allora o mai più, dovevo iscrivermi al seminario ed

ero terribilmente depresso! Certamente amavo Gesù profondamente, pregavo tutti i giorni. Volevo

sinceramente far bene le cose, volevo seguire il Signore. D'altra parte era per questo che combattevo

in me stesso, perché la Sua volontà su di me non era ben chiara. Alla fine del pellegrinaggio, stavo

gironzolando intorno alla chiesa, da curioso, mentre studiavo i dintorni del santuario. Ero molto

commosso vedendo tutti quei preti che confessavano tutto il giorno. Dato che aveva appena finito di

piovere, la gente si inginocchiava proprio nel fango, era veramente commovente. Quello che mi

impressionava di più erano i preti stessi: riportavano le persone a Gesù! Il mio amico prete,

accompagnatore del nostro gruppo, ci aveva chiesto di salire sull'autobus alle 18 e di aspettarlo

dentro, mentre con un altro prete, avrebbe assistito all'apparizione, perché avevano avuto

l'occasione di essere ammessi nefla stanza dell'apparizione quel giorno. Sarebbero dunque andati a

pregare con i veggenti e, appena terminata l'apparizione, ci avrebbero raggiunti nell'autobus, per

filare immediatamente verso Spaiato e prendere il traghetto per l'Italia. In effetti tutto il gruppo è

salito sull'autobus tranne io.Verso le 18, scorgo una finestra sul lato destro della chiesa, sotto questa

finestra c'erano delle grosse botti, sormontate da assi e la gente era salita per poter guardare

attraverso la finestra. Mi sono detto: "Deve essere quella la famosa finestra?!" Ho deciso di

arrampicarmi anch'io sulle botti, ma non c'era più posto. Mentre mi avvicinavo, qualcuno èsaltato

giù e con un balzo, ho preso il suo posto. Eccomi issato sulle assi a guardare dalla finestra e mi

rendo conto che si tratta probabilmente della stanza delle apparizioni. In ogni caso, se lo era

veramente, non mi sarei certo mosso! Per 40 minuti sono rimasto piantato li, in piedi, aggrappato

alle sbarre! Immaginatevi, 40 minuti senza sapere se fosse o meno la stanza giusta! Mi ripetevo

continuamente: "Dev'essere questa, dev'essere questa!" Non mi sono scollato da lì finché un

francescano ha fatto entrare i preti nella stanza. Finalmente ho capito che era proprio questa! Ho

visto entrare il mio amico e non dimenticherò mai l'espressione del suo viso, quando mi ha visto

dietro le sbarre: "Cosa fai lì?!? Come ci sei riuscito?!? Dovresti essere sull'autobus!" (Qui perdete il

meglio, perché Padre Charles si mette a mimare questo dialogo senza parole e come lui annuiva con

la testa per dire: "E si, caro mio, sono propno io!!! Sei sbalordito eh?") Poi il prete si è messo in

ginocchio e i ragazzi (i veggenti) sono entrati a loro volta. Mentre i ragazzi pregavano, nello spazio

di un secondo sono caduti in ginocchio, ahia... le rotule. Non smettevo di gnardare loro e il soffitto e

mi ricordo del mio primo pensiero: "È cosi normale...!" In effetti mi aspettavo un lampo luminoso,

un rumore, un colpo di tuono... in breve qualcosa di speciale, una manifestazione nello stile "Monte

Oreb", ma non è successo niente di straordinario. Più guardavo, più mi ripetevo "E' così normale..."

A dire il vero ero deluso. Lottavo dentro di me perché mi vedevo già rientrare a casa con gli stessi

dubbi, però ho finito per accettare questa situazione. Ho fatto buon viso a cattiva sorte. Proprio in

quel momento ho sentito la voce di Dio nel mio cuore: "Io lavoro per mezzo di tutto quello che è

normale." Allora di colpo mi è andato bene così, non avevo più bisogno di musiche angeliche, di

trombe celesti, di lampi di luce... Ok, va bene così! Guardavo ancora i ragazzi quando di colpo ho

sentito Maria che parlava nel mio cuore, l'ho realmente sentita dire: "Charles, smetti di correre,

smetti di essere ansioso e lascia che ti mostri la tua vocazione!" Nello stesso momento ho avuto una

forte esperienza sensibile... come dire... immaginate una grande vasca da bagno piena di acqua

sporca, si toglie il tappo e di colpo tutta l'acqua sporca si lascia aspirare in un gorgo rumoroso che

gira attorno allo scarico, sempre più in fretta, sempre più forte e con un rumore di... (Qui Padre

Charles mima il colpo di sifone... avete già sentito il rumore di una vasca da bagno che si vuota con

l'accento di New York? Quel giorno, io l'ho sentito!) ...ecco esattamente l'immagine di quello che

sentivo interiormente - continua Padre Charles. - Era come se fossi pulito, svuotato da ogni

negatività. Tutte le mie inquietudini, le paure, i dubbi e le altre angosce erano aspirate come delle

acque sporche da un sifone; tutti i miei dubbi del genere: "Ce la farò? Non ce la farò? Lo voglio

veramente....?" mi hanno lasciato completamente. Ero ricolmo di una immensa pace. Potevo sentire

la forte presenza della Madonna; non ho parole per descrivere questa esperienza (2), era come se

Lei mi prendesse tra le braccia e mi tenesse contro il suo cuore. Non lo dimenticherò mai. Ero

sbalordito dal fatto che una cosa simile potesse essere successa proprio a me. Ero completamente

sotto shock. Non me l'aspettavo proprio, non ero venuto per questo, ero venuto per fare la mia

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piccola inchiesta su Mediugorie e vedere se fosse vero o no. Non ero venuto perché Maria

parlasse al mio cuore! Era un'esperienza così forte che mi chiedevo: "Sto forse sognando?" Mi

ricordo di aver detto a voce alta in quel momento: "Ecco, ho deciso, sarò prete! Ecco quello che

voglio fare della mia vita: voglio portare la gente a Gesù. Lo voglio proprio!" Ho poi guardato a

destra e ho visto i preti confessare... sì, è così, sarò prete! E' stata un'esperienza determinante e in

tutta la faccenda mi sono sentito piccolo piccolo. Ha radicalmente cambiato la mia vita, da cima a

fondo! Portare le persone a conoscere Gesù, a amare Gesù, a vivere di Gesù, ci sarà mai una gioia

più grande? Aiutare la gente a pregare, a sperimentare l'amore di Dio, a riportarla alla fede . .

.woauu! Ritornato a New York, sono entrato in seminario. Sono stato ordinato nel 1990, sono prete

da sette anni e oggi... ECCOMI, MADRE!

MESSAGGIO del 25 Naggio 1997. "Cari figli, oggi v'invito a glonficare Dio. Che il nome di Dio

sia Santo nei vostri cuori e nella vos fra vita. Figlioli, quando siete nella Santità di Dio, Dio è con

voi e vi dona la pace e la gioia che vengono da Lui solo, tramite la preghiera. Perciò, figlioli,

rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie e il vostro cuore glorificherà il Santo nome di Dio, ed il

Paradiso regnerà nel vostro cuore. Io vi sono vicina e intercedo davanti a Dio per voi. Grazie per

aver risposto alla mia chiamata".

FERMATE LE MALDICENZE!

Un villaggio, presso Bzovik, Slovacchia, durante un'estate torrida. Il piccolo Palko non crede ai

suoi occhi! Sta tornando dalle praterie dove ha badato al gregge con suo fratello Jozko quando

scorge da lontano un immenso braciere. Il flioco ha incendiato il suo villaggio! Le case bruciano

come paglia, una dopo l'altra... perfino la sua casa è in fiamme! Il piccolo non ha che 6 anni ma

capisce la situazione in un baleno: non c'è già da mangiare tutti i giorni anche se si lavora

duramente nei campi, ci mancava anche questo incendio... Oh, Gesù aiutaci! Che cosa succederà? Il

cuore di Palko sanguina e prega. Non ha però previsto il peggio del peggio. Lincendio non è dovuto

al caso ma alla malizia di alcuni bambini, che hanno giocato con il flioco presso la casa di Palko. Il

padre di questi bambini lo sa e, preso dal panico davanti all'enormità del disastro, afferma ai quattro

venti che conosce il "criminale", cioè il piccolo Palko. Questa calunnia avrebbe potuto essere

distrutta sul nascere se fosse stata condotta seriamente una semplice inchiesta, ma non se ne è fatto

niente. La fragile voce di questo minuscolo pastore è stata presto messa a tacere dalle grosse voci

degli adulti e non si è tenuto conto del suo povero alibi. Come un solo uomo gli abitanti del

villaggio si sono affrettati a propagare la notizia senza che la preoccupazione di verificarla li

sfiorasse minimamente. Era appena incominciato un lungo calvario che sarebbe durato 7 anni. La

madre del piccolo Palko sapeva che suo figlio era innocente. Anni dopo, prima di morire, gli

ricorderà l'osservazione che lui aveva fatto quando la sua famiglia era stata messa al bando dal

villaggio, mostrata a dito e distrutta dal dolore: "Anche se la gente crede che io abbia fatto questo ed

è arrabbiata con me, Gesù non è in collera con me perché Lui sa bene che non sono stato io... vero

mamma?" Questa donna molto pia ha sofferto infinitamente di più per l'ingiusta persecuzione subita

dai suoi, che per la perdita di tutti i beni. Ma un giorno il curato del villaggio viene chiamato in una

capanna. Un padre di famiglia sta morendo, tormentato atrocemente nella sua coscienza. Confessa

dunque un vecchio peccato, un ascesso purrulento, conficcato da lungo tempo nel suo cuore e che

aveva, giorno dopo giorno, rovinato la sua pace. Il prete si affretta a dargli l'assoluzione e a

ristabilire in quel modo lo stato di grazia di questo povero fra i più poveri, troppo a lungo privato

dell'essenziale vitale, la pace, a causa della sua vigliaccheria... Resta però incerto, infatti il male

continuerà la sua distruzione se non si farà luce su quell'episodio. - Gesù ti ha perdonato tutto, ma

ora devi dire pubblicamente quello che hai confessato, perché un innocente è stato accusato e tutta

la famiglia ne soffre tremendamente. Ti servirà di penitenza. - Uuomo riunisce allora il villaggio e

confessa la sua falsa testimonianza, la sua vigliaccheria. "Confesso che gli autori dell'incendio

siamo noi, sono i miei figli... Io ho inventato tutto... Il piccolo Palko è innocente..." Ognuno riparte

pensoso, in lacrime, mentre l'uomo rende l'anima a Dio, rivestita dello splendido mantello

dell'infinita misericordia. Questo episodio è avvenuto nel 1927-1934 e il piccolo Palko, flituro

Vescovo Paolo Hnilica, che continua ancora oggi a pascere le sue pecore, ma le sue praterie

slovacche si sono estese a tutto il blocco dell'Est e cerca anime per mettervi il tuoco! Questo è un

esempio, fra centomila, in cui sarebbe stato così facile bloccare il male alla radice, fin dal primo

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giorno. Ci può sempre essere una calunnia, ma perché trova così spesso sia tanti propagatori

che persone disposte ad ascoltarli? Nella mia comunità abbiamo una regola d'oro, senza la quale il

maligno avrebbe potuto distruggerci da tanto tempo, perché per lui, seminare la zizzania è un gioco

da bambini. Questa regola consiste nel non accettare mai per oro colato, e ancor meno riferirla,

un'informazione negativa su qualcuno, senza avere prima interrogato la persona stessa. Nel 90% dei

casi si constata che la situazione è stata deformata o raccontata in modo incompleto e ci si felicita di

essere arrivati direttamente alla fonte. Il "padre della menzogna" che è anche l'Accusatore dei

fratelli, non sopporta i chiarimenti, perché ha bisogno delle tenebre per lavorare. Un semplice

dialogo fraterno, ben preparato nella pace della preghiera, basta spesso a far crollare la sua sinistra

impalcatura come un castello di carte! La cosa più commovente è quando la persona criticata ha

veramente commesso un errore, lo confessa in lacrime e spiega umilmente la sua debolezza

sollecitando l'aiuto della nostra preghiera. Chi siamo noi allora per andare a frugare nei vecchi

sacchi della pattumiera e far uscire quello che Gesù stesso ha purificato con il suo Sangue e perfino

dimenticato? Ricordiamoci di quel famoso episodio in cui, durante un'apparizione, i veggenti

avevano condotto a turno la gente del villaggio alla Gospa, perché potesse toccarla, e alcuni

avevano macchiato la sua veste, a causa dei loro peccati. Marija ha precisato questo dettaglio molto

significativo: "Quando noi (i veggenti) notavamo che questa o quella persona lasciava una macchia

sulla veste della Gospa eravamo tùriosi! Nella nostra collera dicevamo: 'Cosa !? Ha fatto questo lui

!? Me ne ricorderò!' Ma subito dopo l'apparizione, poiché il nostro ruolo era terminato, non

avevamo più alcun ricordo del male; impossibile ricordare chi avesse provocato le macchie! Quel

giorno la Gospa ci ha dato una grande lezione..." La Chiesa ha sempre considerato il segreto della

confessione come sacro. Ma anche per i laici il silenzio sulle colpe degli altri è raccomandato.

Mantenere il ricordo del màle èun peccato subdolo, di cui la Madonna vuole liberarci, perché lì si

radicano la maldicenza e la calunnia. Il 12 aprile 1984 quando la "guerra dei pettegolezzi" rischiava

di distruggere la sua opera nel villaggio di Medjugorje, Maria ha dato questo messaggio: "Cari figli

vi supplico di fermare le maldicenze e di pregare per l'unità della parrocchia perché mio Figlio ed io

abbiamo un progetto speciale per questa parrocchia... Un mio amico, prete a Parigi, ha avuto la

grazia di incontrare spesso Marta Robin. Un giorno lei l'ha supplicato di predicare instancabili

mente la misericordia di Dio e di accogliere i péccatori con particolare bontà. Poi gli ha raccontato

l'episodio della donna adultera (Giovanni 8,1) come l'aveva visto, perché nelle sue estasi assisteva a

volte ad alcune scene della vita di Gesù. Ecco la sintesi di quello che lui mi ha raccontato: "Di

fronte alle accuse degli scribi e dei farisei contro questa donna Gesù stava in silenzio. Sembrava

ignorarli e teneva lo sguardo fisso a terra. Non guardare neppure la donna, messa ben in vista per

sua vergogna. Poi si è messo a scrivere per terra con il dito. Innervositi dal silenzio di Gesù e

incuriositi nel vederlo tracciare segni, alcuni si sono fatti coraggio e si sono avvicinati a Lui. Che

cosa stava scnvendo? Il primo dei farisei, arrivato vicino a lui, ha scoperto con stupore che Gesù

conosceva i suoi peccati più segreti che erano scritti a grandi lettere per terra! Confliso e spaventato

ha guardato Gesù che poteva con una sola parola distruggerlo davanti agli altri. Ma al contrario, con

grande bontà e umile maestà, il Salvatore ha cancellato con la mano il peccato dell'uomo. Finito!

Sparito! Luomo ha letto il perdono negli occhi di Gesù ed è ripartito in silenzio. Poi si è avvicinato

un altro, che non poteva evidentemente conoscere i torti del primo. Gesù ha scritto allora il peccato

del secondo che, dopo aver letto, se ne è andato anche lui sconvolto. Tutti si sono avvicendati in

questo modo presso Gesù. Così gli accusatori della donna contusi fino in fondo all'anima, ma

rispettati nella loro intimità, hanno abbandonato la scena uno dopo l'altro. La maldicenza e le

intenzioni perverse, sono state lasciate sul posto, insieme alle pietre destinate alla peccatrice. "La

più grande gioia dell'Agnello di Dio è di cancellare il peccato dal mondo!" A Cana Gesù ha

cambiato l'acqua in vino, ma non è forse cosa ancora più grande assorbire il nostro aceto, con l'ag-

giunta dei nostri veleni e delle nostre amarezze, come Lui ha fatto sulla Croce, per lasciar sgorgare

il Sangue del suo Cuore? E Lui sogna di fare questo miracolo ogni giorno per noi, purché

accettiamo di abbandonargli i veleni che stanno ancora in noi e che uccidono l'amore. Chi sa se c'e

piu gioia in cielo per un solo calunniatore pentito che per 99 prostitute che non hanno.... sì, sì! che

hanno bisogno anch'esse di pentimento! Perché per prenderci con Lui nel suo Regno, Gesù ha

preparato una sola porta per tutti, i veri peccatori così come i falsi giusti, quella della sua divina,

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regale, insondabile misericordia.

MESSAGGIO del 25 giugno 1997. “Cari figli, oggi sono con voi ij un modo speciale e vi porto la

mia benedizione materna della pace. Io prego per voi ed intercedo per voi presso Dio, perché

capiate che ognuno di voi è portatore di pace. Non potete avere la pace, se il vostro cuore non è in

pace con Dio. Per questo, figlioli, pregate, pregate, pregate, perché la preghiera è il fondamento

della vostra pace. Aprite il vostro cuore e date del tempo al Signore: che Lui sia il vostro amico.

Quando si crea una vera amicizia con Dio, nessuna tempesta può distruggerla. Grazie per aver

risposto alla mia chiamata".

UN FRANCESCANO AL PARCHEGGIO

Si era in piena guerra alla fine dell 1993. Tutta la regione di Medi ugoije godeva di una relativa

tranquillità, ma a meno di 100 chilometri da lì la Bosnia era ancora a ferro e fuoco. Non aspettatevi

da me una spiegazione sulla situazione di quell'epoca, perché non troverete mai una persona più

negata alla politica di me! Quel giorno ero andata alla casa canonica per portare una lettera, quando

ho visto un francescano della regione. Stava raggiungendo la sua macchina al parcheggio e

sembrava avesse fretta di ripartire. Lo chiamo: - Padre, che gioia vederti qui! Sei ancora vivo, sia

lodato Gesù Cristo! - Sestra! Anche tu sei viva, grazie a Dio! - Ci si salutava proprio così fra Croati

nel 92-93. "Uno sarà preso, l'altro lasciato..." dice il Vangelo (Mat. 24, 40) e questa guerra ci

ricordava in modo drammatico che nessuno e eterno quaggiù. - Dove vai così di fretta? Non

dirmi che appena arrivato parti subito! - Sono già in ritardo e devo fare una lunga strada... e anche

molto difficile! - Certamente va in soccorso a dei rifugiati in una zona a rischio, mi sono detta

preoccupata. ..... la strada dove ti porterà? - Un lungo silenzio pieno di significato fa eco alla mia

domanda. - OK se non puoi dirmelo, pregherò per te senza sapere, ci sono abituata, nessun

problema! – Il silenzio si prolunga, ma capisco dalle sue sopracciglia corrugate che esita, pesando il

pro e il contro. -Ascolta... mi dice abbassando la voce. So che preghi, ti dirò dove vado ma

promettimi di non dirlo a nessuno. Se ti chiedono dove sono, non lo sai. E se vedi che non torno...

prega per me! - Parti per la Bosnia interna? - Non dimenticherò mai il suo sguardo in quel

momento, né il suono della sua voce, né la determinazione di tutto il suo essere. In poche sobrie

parole mi ha rivelato il suo progetto che avrebbe potuto costargli la vita. - Vado a...(ho promesso e

mantengo la promessa!) Ci sono già state centinaia di morti. Sono accerchiati da quasi un mese dai

musulmani. Non si può più entrare né uscire, non hanno più niente e rischiano di essere sterminati.

Sono senza preti, non si può lasciare la gente senza i sacramenti. Ho messo la mano nelle sue, o

piuttosto le sue nelle mie. Dopo aver inghiottito parecchie volte, sono riuscita a dire con voce afona:

- Come farai ad attraversare le linee nemiche? - Abbozza un sorriso. Avrei dovuto pensarci prima,

tutti i francescani di qui sono lottatori in saio. - Sai, è il mio paese, sono nato in quelle terre... c e

sempre un modo! - La Gospa sarà con te! - Su andiamo! Faccio il pieno e filo via! - Benedicimi

prima di partire. - Ha posato le mani sulla mia testa e ha pronunciato la bella formula croata di

benedizione che nomina la Regina della Pace, e senza aggiungere altro... è partito. Ho rivisto questo

fratello parecchi mesi più tardi, perché al suo ritorno è venuto a celebrare la Messa della sera a

Medjugoije. Il Signore lo aveva protetto. Ha ripreso il suo ministero nella regione come se niente

fosse, e ancora oggi capita che celebri i misteri di Dio per le folle di tutte le nazioni e lingue, che si

affollano a Medjugoije. Tra quelle persone chi ha il sospetto che questo umile discepolo di Gesù,

somigliante in tutto agli altri preti, abbia meritato la corona del martirio? Chi potrebbe mai

immaginare, mentre riceve il Corpo di Cristo dalla sua mano, che per poco questo prete non è stato

dato per disperso? E che domani se la gente ha bisogno del suo prete per assisterla, non si tirerà

indietro anche a rischio della vita? Nessuno immagina che colui che proclama il vangelo dietro al

microfono, con una tale sobrietà di intonazione e gesti, ha vissuto fino all'estremo la parola di Gesù:

"Non c'è amore più grande che dare la vita per coloro che si amano." Questa è da secoli la

tradizione dei miei fratelli francescani in questo paese, così fortemente radicata nella memoria del

popolo croato, e oggi è una gioia per me renderle omaggio.

MESSAGGIO del 25 Luglio 1997. "Cari Figli, oggi v'invito a rispondere al mio invito alla

preghiera. Io desidero, cari figli, che in questo tempo troviate un angolo per la preghiera

personale. Desidero guiaarvi verso la preghiera del cuore. Solo cosi, capirete che la vostm vita

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èvuota senza la preghiera. il senso della vostra vita lo scoprirete, quando scoprirete Dio nella

preghiera; peciò, figlioli, aprite la porta del vostro cuore e capirete che la preghiero è la gioia,

senza la quale non potete vivere. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

ED ECCO USCIRE IL ROSARIO DAL CASSETTO

Sherry e Ron? Una coppia che incarna pienamente i frutti che Medi ugoije può portare lontano dal

villaggio, da parte di gente che non ci è ancora mai andata. Il mese scorso a Notre Dame (USA)

hanno avuto la buona idea di prendermi al volo prima della partenza e di raccontarmi tutto... ma

proprio tutto... Sherry e Ron sognavano di avere un bambino. Dopo otto anni lei si ritrova incinta ed

è al colmo della gioia. La prima ecografia mostra che tutto va bene, ma dopo poche settimane il

bebè non si muove come dovrebbe a quello stadio. La seconda ecografia indica una malattia di

cuore irreversibile, i medici sono categorici: questa malformazione causerà fra poco la morte del

bebè. Un profondo dolore prende allora i genitori che si mettono a pregare intensamente. Come

c'era da aspettarsi, molti "amici" li consigliano di abortire senza aspettare la morte del bebè, ma né

Sherry né Ron si abituano all'idea di perdere quella piccola vita già tanto amata. Bisognerà operare

la piccola, ma le probabilità di riuscita sono minime: 1%! I medici tentano una trasfusione di sangue

nel cordone ombelicale perché la bambina è molto anemica; non ha che 23 settimane e la morte può

sopraggiungere ad ogni momento. Dopo questo intervento penoso, sia fisicamente che moralmente,

Sherry e Ron tornano a casa loro, distrutti. Sherry si ricorda ad un tratto di un rosario di legno che la

sua amica Liz le aveva portato da Medjugoije e che lei aveva cacciato subito in fondo ad un cassetto

fra le cose inutili. Le viene in mente di mettere questo rosario sul suo ventre pregando e lo schiaccia

come per farlo sentire alla piccola. Non dimenticherà mai quel momento: per la prima volta la bam-

bina comincia a muoversi, si direbbe quasi che cerchi di afferrare il rosario! Nei giorni seguenti,

nell'ora in cui Sherry e Ron si riuniscono per recitare il rosario, la piccola manifesta la sua presenza

con ogni sorta di salti e movimenti nel seno di sua madre. Un vero "piccolo Giovanni Battista!"

Allora Sherry chiede di fare un'altra ecografia. Durante l'esame mentre Ron prega presso la

macchina ad un tratto il dottore si agita, chiama tutto il personale medico presente e indica lo

schermo: tutto l'eccesso di acqua che aveva gonfiato il corpo della bambina e ne avrebbe causato la

morte è completamente sparito! I medici non riescono a capacitarsi, è inspiegabile! Invitano la

coppia a rientrare tranquillamente e a lasciare nascere normalmente il bebè. Non c'è più bisogno di

operazione! Anna Mary nasce nel settembre 1994. Uho vista il mese scorso con i suoi genitori. E'

sanissima e piena di gioia, corre dappertutto! Dall'età di un anno, dice sua madre, ha una vera e

propria predilezione per le statue della Madonna. Come ne vede una, mette in moto le sue gambette

per andare a coprirla di baci. In questa storia Maria è riuscita a trasformare i genitori in veri e propri

apostoli e sostenitori dei suoi progetti. Senza mai stancarsi invitano i loro conoscenti alla preghiera

del rosario perché dicono che "con la preghiera del rosario avvengono miracoli !" Miracoli? Ma ce

ne sono a migliaia sospesi sulle nostre teste! Per fortuna alcuni si occùpano attivamente di farli

ricadere. Per esempio i miei piccoli amici Allison (6 anni) e Don (5 anni) sono esperti in materia...

In camera loro hanno una statua della Madonna della Rue du Bac. Ualtro giorno mentre

osservavano i raggi che escono dalle mani di Maria, i genitori hanno spiegato loro che le Sue mani

spandono grazie, quelle che Le sono richieste, a volte però Maria ne avrebbe altre, quelle che

disgraziatamente non Le sono richieste. I due piccoli sono rimasti molto colpiti e si sono messi a

riflettere su questa cosa stupefacente. Rimuginavano visibilmente un'azione riparatrice. La sera

stessa al momento di andare a letto, la madre ha sorpreso la loro conversazione. In ginocchio sul

suo letto, Allison ha detto al fratellino: "Tu prendi la mano sinistra, io prendo la mano destra." Il

piccolo è stato d'accordo sulla spartizione, poi molto concentrato con le mani giunte si èmesso a

pregare con fede ripetendo: "Maria, dalle a me quelle grazie, su, per favore, dalle a me!" "Il Regno

appartiene ai bambini e a coloro che assomigliano loro..."

MESSAGGIO del 25 Agosto 1997. "Cari figli, Dio mi concede questo tempo quale dono per voi,

perché possa ammaestrarvi e guidarvi sulla via della salvezza. Ora, cari figli, non comprendete

questa grazia; ma presto verrò il momento in cui rimpiangerete questi messaggi. Perciò, figlioli,

vivete tutte le parole che vi ho dato durante questo tempo di grazia e fate rivivere la preghiera

finché essa non diventerò per voi gioia. Invito, in modo particolare tutti coloro che si sono

consacrati al mio Cuore Immacolato, a diventare esempio per gli altri. Invito tutti i sacerdoti, i

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religiosi e le religiose a recitare il Rosario e ad insegnare agli altri a pregare. Figlioli, il

Rosario mi è particolarmente caro; attraverso esso, voi mi aprite il vostro cuore ed Io posso

aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

HA CHI PUÒ FARE CONCORRENZA AL SANTO PADRE?

Immaginate una nonnina polacca che vi oftre dolci fatti in casa, mentre vi racconta la sua personale

e meravigliosa storia. Zofia è nata a Wilno nel 1930. Non starò qui a raccontare le privazioni, le

umiliazioni e i dolori che ha sofferto insieme alle migliaia di polacchi scacciati dalla Lituania nel

1939... Sposando Marek, diventa la moglie di un gran poeta polacco, pur conducendo la vita di una

fervente madre di famiglia che ha il dovere di agire con abilità per proteggere la sua famiglia

dall'oppressione comunista. Fin dal 1957 suo marito e lei lavorano a stretto contatto con Karol

Wojtyla, allora semplice prete, in un movimento cattolico per i laici. Tra loro si sviluppa una fiducia

profonda. Più tardi Marek continuerà a collaborare con il Santo Padre in Vaticano e ancora oggi

dalla Polonia mantiene una fitta corrispondenza con lui. Fra un dolcetto e l'altro di Zofia ho potuto

vedere con i miei occhi qualcuna di queste lettere... Nella Polonia del 1982 la censura è diventata di

nuovo terribile, dopo la grande speranza suscitata da Solidarnosc. Zofia scopre l'esistenza di

Medjugoije il i ottobre 1983 e in quell'atmosfera di tristezza, Medjugotje è quel lampo di speranza

che le fa dire: "Dio non ci ha dimenticati!" Una nuova speranza di libertà risorge in lei. A causa

della chiusura delle frontiere e dei controlli sulla corrispondenza le èimpossibile mantenere legami

con i suoi amici stranieri. Ma in quel 1 ottobre, una celebre pianista, che poteva passare le frontiere

grazie ai suoi concerti, ha portato buone notizie. Ricordando le insormontabili persecuzioni del

regime, Zofia le dice: - "Non potrà durare a lungo, vedrà che Dio farà qualcosa per fermare il

trionfo del male." - "Forse ha già cominciato" - risponde la musicista con aria misteriosa. Poi

racconta che in Germania, da dove viene, ha sentito che già da due anni la Madre di Dio appare in

Iugoslavia. Le hanno offerto un libretto con le parole di Maria ai veggenti. Zofia le chiede allora se

può prestarle quel libro. Le due donne si danno appuntamento al convento di Sr. Faustina e Zofia

riceve il documento davanti alla sua tomba, il 5 ottobre, anniversario della sua morte. "Ho letto tutto

il libro in una notte," dice Zofia. "Il mattino dopo ne ho parlato a un' amica che conosceva il tedesco

meglio di me e che, secondo me, avrebbe potuto tradurre rapidamente qualche decina di pagine, le

più importanti, perché i Polacchi sapessero che Dio interviene nel destino del mondo, e in che modo

poi! La mia amica Marija ha letto il libro tutta la notte. La mattina dopo mi telefona: "Non

dobbiamo tradurre soltanto una decina di pagine, ma tutto il libro! Mi ci metto subito." Le dico il

mio timore: "Forse per la traduzione ci vorrà troppo tempo?" Mi risponde con tono deciso: "Ci

vorrà un mese!" E ha mantenuto la parola. Suo marito Stanislaw ha scoperto con gioia che la

Provvidenza parlava al mondo per bocca della Madonna. Ha allora incominciato a riprodurre quel

testo in alcune decine di esemplari, in un posto conosciuto a lui solo, perché allora tutte le

pubblicazioni che non erano rivedute dalla censura, anche per una sola pagina, erano strettamente

proibite. Questi esemplari circolavano fra i nostri amici. Vivevamo nell'euforia, nella gioia,

sforzandoci di mettere in pratica le raccomandazioni di Maria e sognando di potere andare al più

presto a Medjugorje. Frattanto la mia amica Marija, non so come è riuscita a trovare un altro libro

sugli avvenimenti di Medjugoije, questa volta in francese, quello di Padre Svetozar KraUevic: "Le

apparizioni di Medjugorje." Lo ha tadotto in breve tempo. Lo abbiamo diffiiso, segretamente, in

pochi esemplari, e abbiamo incominciato a raccogliere i pochi articoli che esistevano nella stampa

straniera, così come le foto e i video. Maija, Stanislaw ed io volevamo andare a Medjugoije per

pregare per noi e per il nostro paese, ma soprattutto per potere ringraziare Maria e gioire in sua

presenza. Alla fine dell' estate '84, Stanislaw ha saputo di una gita non troppo cara a Budva, sulle

Montagne Nere (Iugoslavia). Dovevamo chiedere i passaporti individualmente. Ho ricevuto il mio

per ultima, un'ora prima della chiusura delle iscrizioni. Arrivati sul posto, all'insaputa degli altri,

abbiamo detto all'organizzatore del viaggio che andavamo due giorni a Mostar da alcuni amici. Ha

accettato senza fare commenti. Siamo partiti il 4 ottobre in un autobus pieno zeppo con un caldo

terribile. Dopo Dubrovnik, abbiamo cambiato autobus con un altro che andava a Mostar. Per

cammini alternativi siamo arrivati a destinazione. Quindici minuti prima dell'inizio del Rosario,

eravamo in Chiesa a Medjugoije. Ci siamo inginocchiati davanti all'altare dimenticando la fatica.

Sapevamo che fra qualche decina di minuti la Madonna sarebbe venuta ed era la sola cosa che

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contasse. La mia amica Maija stringeva sul cuore il suo regalo: i due libri in polacco. Che

emozione in quel momento: poter pregare con una folla di pellegrini in lingue diverse per la prima

volta; aspettare l'arrivo dei veggenti e il loro incontro con la Santissima Madre! Sono segreti del

cuore di ciascuno ma, nello stesso tempo, è come se questi segreti fossero comuni per tutti quelli

che vengono qui con fede. Non riesco nemmeno a descriverlo. E' semplicemente indescrivibile. Poi

le campane hanno suonato e noi abbiamo sentito per la prima volta quel canto: "Doslismo ti Majko

Draga" che poi mio marito ha tradotto in polacco.(...)" E' nata così la straordinaria missione di Zofia

che appena rientrata in Polonia ha diffuso la parole di Maria nel suo paese, ed è stata come una

valanga. Ma torniamo al suo pellegrinaggio di ottobre '84 e all'avvenimento centrale che ha fatto di

lei un apostolo infaticabile della Gospa. "Siccome non avevamo il tempo di salire su entrambe le

colline ed era venerdì, di nuovo un 5 ottobre (giorno della salita al cielo di Sr. Faustina) abbiamo

scelto di fare la Via Crucis sul Krizevac. A metà strada, mentre ero rimasta un po' indietro rispetto

agli altri, sono stata presa di colpo dalla misericordia del nostro Padre Celeste che, per un'estrema

compassione per i suoi figli, manda ogni giorno da qualche anno la Madre del suo Unico Figlio, per

spiegare la pace, la fede, la conversione e la preghiera, il digiuno e la penitenza. Questa rivelazione

della tenerezza del Padre e della sua sollecitudine per noi è durata lo spazio di un secondo, di un

battito di ciglia. Esperienza folgorante, che mi ha reso profondamente felice. Il mio cuore aveva

incontrato il Padre! Era pomeriggio e stavo per raggiungere la quarta stazione. Ad ogni stazione con

altre preghiere dicevamo un Padre Nostro. Mi sono resa conto che questa prima preghiera dei

Cristiani, così semplice, viveva ormai in me, che potevo dirla con tenerezza, riconoscenza,

adorando... cosa che non avevo mai sentito prima. E oggi dura ancora! E' il più bel dono che ho

ricevuto a Medjugoije, un dono che non mi aspettavo e che ha fatto nascere in me la speranza di

poter conoscere anch'io un giorno lo Spirito Santo come persona; una persona di cui si può sentire

la presenza, ed è quello che mi è successo nove mesi più tardi! (...)

Dopo questo primo pellegrinaggio, ho scritto al Santo Padre quello che ho visto e quello che mi

sembrava più importante. Alla fine della lettera ho aggiunto che non ero mai stata così felice né così

piena di speranza come a Medjugoije. Mi ha risposto di sua mano, con una immensa bontà, che mi

ringraziava per la lettera e che dovevo ricordarmi sempre queste parole: "Alla fine il mio Cuore

Immacolato trionferà." E queste parole mi hanno molto sostenuto nelle difficoltà (ricordiamoci della

Polonia di quei tempi). Ogni volta che tornavo da Medjugorje aggiungevo alcune frasi alle lettere

che mio marito inviava al Santo Padre. Un giorno i membri della redazione del giornale, dove

lavorava mio marito, sono andati a Roma con le loro famiglie. Ma io sono partita per Medjugorje!

Mio marito era un po' imbarazzato perché non l'avevo accompagnato per incontrare il Santo Padre,

ma questi ha indovinato subito dove fossi. Allora con un bel sorriso ha detto che la Madre di Dio gli

faceva concorrenza e che non aveva la pretesa di vincere. Poi ha rassicurato mio. marito dicendogli

che avevo scelto bene. Poiché Marek si poneva dei problemi su Medjugorje ne ha approfittato per

interrogare il Santo Padre e ha avuto questa risposta: "E' un avvenimento molto importante e molto

positivo." Ancora oggi Zofia continua a dare la sua vita perché la voce di Maria si faccia sentire, ma

il Signore traccia per lei un nuovo cammino. In effetti durante l'ultimo pellegrinaggio a Medjugoije,

la sua cattiva salute le ha impedito di salire con il suo gruppo sul sentiero pietroso del Krizevac.

Allora ha deciso di rimanere a pregare in pianura. Sedendosi lungo una vigna ha voltato il viso

verso la grande croce di cemento, unendo il suo cuore al cammino della croce dei suoi amici.

Mentre stava pregando in quel modo, ha avuto una parola che le si è impressa come un sigillo sulla

cera: "Per te ora ci sarà la croce!" Effettivamente le malattie, le operazioni e altre prove le mostrano

che i suoi occhi di carne non rivedranno più Medjugoije su questa terra. Ma la luce soprannaturale

che emana da lei non fa che aumentare e parla più forte di qualsiasi iniziativa coraggiosa,

conferenza o libro. Passa attraverso tutte le frontiere! E per noi "piccoli apostoli in piena salute",

Zofia rappresenta una delle più splendide vittorie degli avvenimenti di Medjugoije in un cuore.

Siano lodati Gesù e Maria!

MESSAGGIO del 25 Settembre 1997. "Cari figli, oggi v'invito a comprendere che senza amore

non potete capire che Dio deve essere al primo posto nella nostra vita. Per questo, figlioli, v'invito

tutti ad amare, non con amore umano, ma con l'amore di Dio; cosi, la vostra vita sarò più bella e

disinteressata; capirete che Dio si dona a voi per amore nel modo più semplice. Figlioli, per poter

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capire le mie parole, che vi do per amore, pregate, pregate, pregate; e potrete accettare

gli altri con amore e perdonare a tutti coloro che vi hanno fatto del male. Ricambiate con la

preghiera; la preghiera è il frutto dell 'amore verso Dio Creatore. Grazie per aver risposto alla mia

chiamata."

LEZIONI D’AMORE

Faceva un freddo glaciale e un vento gelido soffiava senza tregua. Gennaio rendeva spoglia la

pianura di Medjugorje. Siamo nel salottino dei Pavlovic, Marija, circondata dai suoi amici che

pregano in ginocchio, volge verso la Gospa un viso seno. È il periodo più intenso del gruppo di

preghiera, quei famosi quattro anni durante i quali la Gospa li ha tenuti uniti sotto la sua guida per

formarli intensamente alla vita secondo Dio, all'amore... "Quella sera la Gospa ci propone un

esercizio, racconta Marija. Chiede che ognuno di noi vada in mezzo alla natura a cercare qualcosa

che ci parli del Creatore, chiede che per l'apparizione del giorno seguente ognuno Le porti un ele-

mento della natura particolarmente bello." Uindomani prima delle 17, si svolge una strana scena. I

ragazzi portano a uno a uno il loro tesoro per deporlo ai piedi della statua di Maria, e intanto

spiegano agli altri le ragioni della scelta: "Guarda il lichene su questo pezzo di scorza, hai notato

che splendido colore?!" "E questo è un sasso che non sembra speciale, ma quando lo giri... guarda...

vedi la forma di due cuori che si toccano!" "Io ho cercato a lungo, ma non inutilmente! guardate

questo nido, ammirate il lavoro ingegnoso, e la lanuggine che questo uccello ha legato a fili di

paglia..." mentre ognuno comunica il suo entusiasmo ai fratelli, di colpo la porta si apre e uno

scoppio di risa generale accoglie il nuovo venuto. Ha scovato un ramo tre volte più grande di lui e

tenta di introdurlo nella stanzetta già trasformata in museo! "Non trovate che questo ramo abbia una

splendida forma, spiega issando il suo trofeo con tutte le forze, vedrete meglio quando l'avrò

liberato da questa porta..." La Gospa è apparsa quella sera, come in mezzo a un nuovo "Roveto

Ardente" e con la sua inconfondibile tenerezza materna, ha spiegato: "Cari figli, anche se è inverno

e la natura intorno a voi è completamente spoglia, ognuno ha potuto trovare qualcosa che gli ha

parlato della bellezza del Creatore. Cari figli fate lo stesso con il vostro prossimo. Quando pensate

che qualcuno non abbia niente di attraente ai vostri occhi cercate bene e troverete la bellezza che il

Creatore ha messo in lui perché: ogni persona è amabile." Un'altra volta la Madonna ha proposto

loro questo esercizio: ognuno doveva scrivere su un foglio il nome di quelli che preferiva nel

gruppo di preghiera, e anche il nome di quelli che apprezzava meno o dai quali si teneva lontano.

Poi ha chiesto loro di cambiare comportamento per un mese: dovevano sedersi presso quelli che li

attiravano meno, conversare e condividere con loro aprendo il loro cuore, lasciando le loro affinità

naturali da parte. Passato il mese, ha chiesto di scrivere il nome delle persone che preferivano e di

paragonare questa lista con quella precedente. Tutti hanno scoperto con stupore quanto avessero

modificato il loro giudizio sugli altri: questo esercizio aveva allargato il loro cuore a dimensioni

inattese e meravigliose. Hanno capito fino a che punto prima erano rimasti rinchiusi in pregiudizi

senza fondamento, privandosi delle ricchezze nascoste nel loro prossimo. Il comando d'amore di

Gesù li liberava delle loro strettoie, e la gioia sgorgava a fiotti. Il gruppo si è trasformato

completamente. La Gospa formava cosi i suoi figli all'amore, non umano ma divino. Aveva delle

trovate che solo, un cuore di madre può concepire. Con tutti i mezzi aiutava i suoi figli feriti a

entrare nelle dimensioni infinite dell'amore divino come il sole aiuta il bocciolo di rosa tutto chiuso

a spiegare i petali e a spandere il suo profumo. Uno dei veggenti aveva difficoltà di relazione a

causa della sua timidezza. Per aiutarlo ad uscirne, Maria gli ha offerto un cammino di guarigione.

Per tutto un periodo, durante l'apparizione quotidiana, Lei gli sottoponeva un problema e il

veggente doveva pregare, riflettere, trovare una soluzione ed esporgliela durante l'apparizione

seguente. Si trattava per esempio, di una situazione fittizzia in cui una persona faceva una certa

azione che avrebbe sorpreso o contrariato il veggente e la domanda era: Come reagire nel modo

migliore secondo lo spirito di Dio in questo caso preciso, tenendo conto della personalità di

ognuno? L’indomani il veggente dava la sua risposta e la Gospa dava la sua. Ne parlavano insieme

e nel suo immenso rispetto per la libertà di ciascuno, la Gospa lasciava che il veggente decidesse da

solo che comportamento adottare. A volte Lei gli diceva: "Fai come hai detto." Anche quando

aveva suggerito una soluzione migliore, perché capiva che il veggente non aveva, per il momento, il

coraggio di viverla. Per accompagnarci con la sua tenera sollecitudine, Maria ci prende dove siamo

arrivati e non dove dovremmo essere: sposa i nostri ritmi, le nostre lentezze! Sul piano dell'amore,

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viviamo completamente al di sotto dei nostri mezzi! Permettiamo a Dio di trasformare il

nostro amore umano in amore divino! Allora decolleremo dai nostri limiti miserabili per sviluppare

le dimensioni divine che sono in germe in noi. Perché nessuna vita sfugge a questa evidenza:

Famore "umano" non dura. Ciò che è nato dalla carne è carne. La carne però, non eredita il Regno.

"Ogni pianta che il mio Padre celeste non ha piantato sarà strappata", dice Gesù (Mt. 15,13). Un

amore che non muore nel suo carattere umano e carnale per nascere nello Spirito è destinato a

sparire. Oggi come non mai, l'ora di questa sparizione sembra suonare sempre più per l'amore di

coppia, per la famiglia... per questo la Vergine lancia questo grido per mezzo dei suoi messaggi, Lei

che vuole ad ogni costo salvare i nostri amori: "Cari figli amate non con l'amore umano ma con

l'amore di Dio!". Già Marta Robin lanciava questo grido in Francia, lei che i nostri divorzi, le nostre

"unioni libere" e la curva esponenziale dei loro drammi, immergevano nell'agonia. Un buon mezzo

per evitare la distruzione delle nostre famiglie, delle nostre amicizie? Calpestare il nostro rispetto

umano e praticare costantemente la richiesta di perdono. Un proverbio cinese dice che una tazza

rotta e incollata è più bella di una tazza intatta perché è disegnata con solchi d'oro! Si, ogni volta

che ci si scambia una richiesta di perdono in seguito a un'offesa, lungi dal rompersi, un amore si

divinizza.

MESSAGGIO del 25 Ottobre 1997. "Carifigli, oggi sono con voi e v'invito tutti a rinnovarvi,

vivendo i miei messaggi. Figlioll, che la preghiera sia per voi vita. Siate di esempio per gli altri.

Figlioli, desidero che diventiate portatori della pace e della gioia di Dio nel mondo di oggi senza

pace. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate. Io sono con voi e vi benedico con la mia pace

materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

LA STAZIONE ERA DESERTA

Quando la Gospa ci dice "Sono con voi" non fa che riprendere il famoso "Sono con te" di Dio che

costella la Bibbia e che significa: avrai la vittoria perché combatterò per te. Corinne, tuttavia, non

aveva esattamente il look dei profeti della Prima Alleanza... Bionda come il grano, bella come il

sole nascente, affrontava i suoi 24 anni senza Dio, nell'incoscienza materialista di una Parigi che

faceva luccicare le sue mille false gioie. Ma a 25 anni ha uno choc, seguito da una conversione

radicale nella sua vita come soltanto i giovani sanno fare senza il minimo compromesso.

Medjugorje! Laggiù Corinne scopre l'amore di sua Madre, i messaggi di sua Madre, scopre quel

Cuore vibrante e bruciante di tenerezza da cui d' ora in avanti sa di essere amata, e la fede la invade

come l'acqua di una chiusa che si rovescia in un bacino vuoto. Maria la conduce a Gesù e le

presentazioni sono fatte bene, molto bene! Incomincia a vivere i messaggi prendendo seriamente

ognuno dei 5 punti. La felicità di aver scoperto Dio le fa fare meraviglie (di conversione!) tra i

giovani che avvicina. Sarebbe troppo lungo raccontare tutta la sua testimonianza, ma un

avvenimento di quest'autunno mi ha particolarmente colpito: Una sera stava rientrando a Parigi

molto tardi e la stazione di Saint-Lazare era quasi deserta... In casi come quello non è sempre un

vantaggio essere giovani e belli. Disgraziatamente Corinne vede un uomo dirigersi verso di lei con

un' aria che non lascia dubbi sulle sue intenzioni. Corinne invoca allora per lui l'aiuto della

Madonna, desolata di vedere quel figlio di Dio in preda a simili passioni. Con tutto il cuore e non

come un "rimedio magico", dichiarerà più tardi, gli trasmette silenziosamente la Speciale

Benedizione di Maria nello stesso momento in cui egli la afferra per la spalla. All'improvviso, come

scosso da una scarica elettrica, l'uomo fa un balzo all'indietro, terrorizzato. Sempre indietreggiando

le urla, prima di fuggire a gambe levate: "Ma che cosa mi hai fatto? Che cosa mi hai fatto?" Buona

domanda! Che cosa aveva dunque fatto? Nient'altro che prendere e mettere in pratica il bel regalo di

Maria, la sua Benedizione, perché noi potessimo trasmetterla ed aiutare meglio gli altri, soprattutto i

non credenti. Il caso di Corinne non è raro, ci mostra la potenza di questa benedizione data da

qualcuno che vive veramente il Vangelo, mette l'amore di Dio al primo posto e lo mette in pratica

nella vita di tutti i giorni. Davanti a tanti giovani atei, intrappolati nella droga e in altre difficoltà

possiamo diventare gli strumenti di Maria, così desiderosa di benedire i suoi figli per riportarli a

Dio. Quanto all'uomo di Saint-Lazare, se ha lasciato libera Corinne, lei, non l'ha abbandonato nella

preghiera, perché questa pace materna è anche per lui; soprattutto per lui!

MESSAGGIO del 25 Novembre 1997. "Cari figli, oggi v'invito a comprendere la vostia vocazione

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121 cristiana. Figlioli, io vi ho guidato e visto guidando in questo tempo di grazia, perché diventiate coscienti della vostra vocazione cristiana. ! santi martiri morivano testimoniando: 'Io sono cristiano ed amo Dio sopra ogni cosa'. Figlioli, anche oggi v'invito a gioirc e ad essere cristiani gioiosi, responsabili e coscienti che Dio vi ha invitati in modo speciale a diventare mani gioiosamente tese verso coloro che non credono, perché, con l'esempio della vostra vita, ricevano Fede ed amore per Dio. Perciò, pregate, pregate, pregate, perché il vostro cuore si apra e sia sensibile per la parola di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

UN MATRIMONIO CHE RESISTE A TUTTE LE TEMPESTE

Ma esiste. ancora? Esisterà sempre. Nella città di SirokiBrieg, (a 30 Km. da Mediugorie), i registri

della Parrocchia riportano che fra i 13.000 fedeli non c'é nessun divorzio. A memoria d'uomo

nessuna famiglia si é mai divisa. L’Erzegovina gode forse di un favore eccezionale da parte del

cielo? Gli sposi pronunciano, per caso, una formula segreta durante la Cerimonia? C'é forse un

trucco magico che allontani da loro il demonio della divisione? La risposta é molto più semplice!

Per secoli queste popolazioni hanno sofferto crudelmente perché c'era chi voleva strappare loro la

fede cristiana e cancellare dalla carta il nome prezioso di Nostro Signore Gesù Cristo, morto sulla

croce e risuscitato per aprire agli uomini le porte della Vita Eterna. Sanno per esperienza che la loro

salvezza viene dalla Croce di Cristo. La salvezza non viene dai Caschi Blu, dai progetti di disarmo,

dall'aiuto umanitario, dai trattati di pace o dalle clausole dell'ONU, anche se, a volte, queste realtà

servono da canali per qualcosa di buono. La fonte della salvezza é la Croce di Cristo! Queste

persone hanno l'intelligenza dei poveri, quella saggezza che consiste nel non lasciarsi ingannare

quando si tratta di vita o di morte. Ecco perché hanno legato indissolubilmente il matrimonio alla

Croce di Cristo. Hanno fondato il matrimonio, che dà la vita umana, sulla Croce che dà la vita

divina. La tradizione croata del matrimonio, così bella, é stata scoperta dai pellegrini di Medjugoije,

e comincia a fare scuola in Europa e anche in America! Quando un giovane si prepara al

matrimonio, non gli si racconta che ha trovato la persona ideale, il miglior partito. No! Che cosa

dice il Prete? "Hai trovato la tua croce. Ed éuna croce da amare, da portare, una croce che non si

dovrà buttare ma amare. "Queste parole dette in una parrocchia francese lascerebbero il fidanzato

muto di stupore. Ma in Erzegovina la croce evoca l'amore più grande e il crocifisso é il tesoro della

casa. Padre Jozo spiega spesso ai pellegrini che al suo paese, quando i fidanzati vanno in chiesa,

portano con loro un crocifisso, che é benedetto dal prete e durante lo scambio del consenso riveste

un'importanza capitale. La fidanzata posa la mano destra sulla croce, a sua volta il fidanzato pone la

sua su quella della fidanzata, e così le due mani si trovano riunite sulla croce, fuse sulla croce. Il

prete mette allora la sua stola sulle loro mani. Essi pronunciano il consenso e si promettono fedeltà

secondo il rito classico proposto dalla Chiesa. Dopo di che gli sposi non si abbracciano, ma

abbracciano la croce, sanno di abbracciare così la fonte dell'amore. Chi si avvicina e vede le due

mani stese sulla croce, capisce che se il marito abbandona sua moglie o che se la moglie abbandona

il marito, in realtà abbandona la croce. E quando si é abbandonata la croce non resta più niente, si é

perso tutto perché si è lasciato Gesù,si è perso Gesù. Dopo la cerimonia gli sposi riportano a casa il

crocifisso e gli danno il posto d'onore. Diventerà il centro della preghiera in Famiglia perché hanno

la convinzione che la Famiglia è nata dalla croce. Se c'è un problema, se scoppia un diverbio, è

davanti a questa croce che gli sposi vengono a cercare soccorso. Non andranno da un avvocato, non

consulteranno un mago o un astrologo, non faranno assegnamento su uno psicologo o un consigliere

per sistemare i loro problemi. No, andranno davanti al loro Gesù, davanti alla croce, si metteranni in

ginocchio e davanti a Gesù verseranno le loro lacrime, grideranno le loro sofferenze e soprattutto si

scambieranno il perdono. Non s'addormenteranno con un peso sul cuore perché saranno ricorsi al

loro Gesù, al Solo che ha il potere di salvare. Insegneranno ai loro bambini ad abbracciare la croce

ogni giorno e a non addormentarsi come dei pagani senza aver ringraziato Gesù. Per i bambini, fin

dai più lontani ricordi, Gesù è l'amico di famiglia, che si rispetta e si abbraccia. Questi bambini non

hanno "animaletti" da stringere durante la notte per sentirsi sicuri, ma dicono "Buona notte" a Gesù

e abbraciano la croce. Si addormentano con Gesù, non con un peluche. Sanno che Gesù li

custodisce tra le sue braccia e che non hanno niente da temere, le loro paure si spengono

nell'abbraccio a Gesù.

MESSAGGIO del 25 Dicembre 1997. "Cari figli, anche oggi gioisco con voi e v' invito al bene.

Desidero che ognuno di voi mediti e porti la pace nel suo cuore e dica: 'Io desidero mettere Dio al

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primo posto nella mia vita! '.Cosi, figlioli, ognuno di voi diventerò santo. DÙe, figlioli, ad

ognuno: 'ti voglio bene', e questi vi ricam-bierò con il bene; ed il bene, figlioli, dimorerò nel cuore

di ogni uomo. Stasera, figlioli, vi porto il bene di mio Figlio, che ha dato la sua vita per salvarvi.

Perciò, figlioli, gioite e tendete le mani a Gesù, che e solo bene. Grazie per aver risposto alla mia

chiamata.

TRAPIANTI DI CUORE

Da quando è stato dato questo messaggio il villaggio di Medjugoije è cambiato. Per qualche tempo

le persone si interpellavano allegramente a vicenda, perfino per strada. Ci si girava stupiti. Cosa!? -

Ti voglio bene! - Ah! Si.. .hum... anch'io ti voglio bene.Uimportante è di resistere nella durata, di

sforzarsi di amare, in quello che la piccola Teresa chiamava "la monotonia del quotidiano Per anni

si va avanti senza vedere niente, senza sentire niente e a volte lo scoraggiamento si affaccia

all'orizzonte, quando ad un tratto... Maria fa irruzione da Rolande, un'amica della Normandia,

madre di famiglia. "Sai, - mi racconta - le mie relazioni con gli altri erano molto difficili, soprattutto

con quelli che non mi sembrava-no simpatici". Facevo soffrire tutti. Ero furiosa con me stessa,

infelice, piena di scrupoli, perché sapevo che Gesù mi chiedeva di amarli. Cercavo di far tacere i

miei sentimenti negativi ma inutilmente, perché il mio carattere prendeva il sopravvento. Nel marzo

scorso, mentre stavo cucendo, ascoltavo una cassetta sui messaggi di Medjugoije in cui si diceva

che Maria vuole darmi il suo cuore, si, proprio il suo cuore materno e che per "questo trapianto

cardiaco" non c'è da temere nessun rigetto. Ascolto e riascolto questo passaggio, ne rimugino ogni

parola. Lascio entrare in me queste parole quando ad un tratto scopro, come se qualcuno accendesse

la luce, che devo amare gli altri con un cuore di madre! Una madre ama il suo bambino al di là del

visibile, anche quando questi appare "repellente". Soffre per lui, perché attraverso le rovine del

male, vede la bellezza che Dio ha posto nel suo cuore fin dal concepimento. Sapevo che un

miracolo era avvenuto in me e ho ritrovato la speranza. Ho voluto sperimentarla subito. Ho posato il

ferro da stiro per due minuti ed ho pregato profondamente Maria di poter vivere con questo nuovo

cuore fin dai miei prossimi incontri. E ha funzionato! Da allora non ho più blocchi quando gli altri

mi si avvicinano, al contrario sono sommersa dalla gioia! Tutti si sono accorti del cambiamento.

Questa grazia mi ha fatto crescere nella fiducia, so che Maria ha altri regali in serbo per me e che

sarà sempre presente nei momenti della prova. Grazie a Lei posso vivere finalmente questa parola di

Gesù; "Amate i vostri nemici". Ciò che Maria afferma nei suoi messaggi lo realizza! Allora mi

riempio con gioia della sua promessa; "Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà! Perché ora non

solo credo che sia vero, lo so!" Come posso raccontare la bella testimonianza di Calin, il mio amico

venuto dall'Est? Da 7 anni ha un negozietto di bigiotteria. Un giorno a Medjugorje, mentre pregava

in chiesa davanti alla statua della Vergine alla destra del coro, Maria stessa è apparsa davanti a

questa statua e lui l'ha vista reale, vivente, di una bellezza sovrumana. Non diceva niente; piena di

riconoscenza e di gioia, guardava ogni persona che si avvicinava per salutarla e pregarla. Ognuno la

venerava secondo la sua cultura e le sue tradizioni e Lei accolieva ogni preghiera con meraviglia e

accompagnava con uno sguardo di tenerezza coloro che se ne andavano. Questo fratello aggiunge:

"Lei mi guardava con un'aria tanto felice che ne sono rimasto sconvolto. Si sarebbe detto che per lei

fossi la persona più importante del mondo! Sono rimasto a lungo a guardarla e a pregarla, e quando

ho terminato le mie preghiere, Lei era ancora la. Sono ripartito convinto che il giorno dopo l'avrei

ritrovata, ma quando sono tornato con mia moglie, non c'era più. Da quel giorno non l'ho più rivista,

ma un fuoco d'amore brucia nel mio cuore ogni volta che incontro qualcuno. Vedo Gesù in lui. È

come se Gesù mi desse il suo amore per accogliere ogni persona, anche gli sconosciuti che vengono

nel mio negozio. Non sono molto religioso, non so pregare molto bene, ma amo follemente la

Gospa, le parlo di tutto e amo ancora di più Dio..." Quest'uomo respira l'umiltà e la gioia e la sua

vita testimonia l'amore di Dio più di ogni parola. Un giorno mi ha confidato: "Nella vita ho tutto

quello che serve, una buona moglie, dei figli sani, una casa, un lavoro... ma a dire il vero se non

avessi Dio non potrei proprio vivere. Senza Dio? La mia vita sarebbe impossibile! Dio è tutto per

me”.

FLASH BACK SUL 1997.

2 GENNAIO Mirjana annuncia che, per l'apparizione mensile di preghiera, per i non credenti,

secondo il desiderio della Madonna, "tutti quelli che vogliono, possono farlo". Inizio di febbraio:

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Missione di Vicka e del Padre Slavko nell'Africa del Sud.

6 FEBBRAIO Il Messaggero (quotidiano di Roma) pubblica che dopo due anni di studi, il

fenomeno delle lacrime di sangue della Madonna di Civitavecchia (Italia) è stato dichiarato

"soprannaturale" da un gruppo di esperti teologi italiani. Si tratta di una statuetta di Medjugorje.

21 FEBBRAIO morte del Padre Yanko Bubalo, OFM, autore con Vicka di "Vedo la Madonna".

INIZIO DI MARZO Padre Jozo predica a Medjugorje un ritiro a una tribù indiana proveniente dal

Canadà, la nazione Mic Mac. Tema: Ritorno al nido d'aquila.

15 MARZO Apparizione annuale a Miijana. La Vergine dà questo messaggio: "Cari figli, io vostra

Madre vi prego, non seguite il cammino che avete intrapreso. E una strada senza amore verso i1

prossimo e verso mio Figlio. Su auesto cammino non trovere te che durezza e cuore vuoto e non la

pace alla quale voi tutti aspirate. Solo colui che vede ed ama mio Figlio nel suo prossimo avrà la

vera pace. Colui che lascia regnare solo mio Figlio nel suo cuore, conoscerà la pace e la sicurezza.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

30 GIUGNO - 4 LUGLIO Primo ritiro internazionale per sacerdoti a Medjugorje: partecipano in

200.

12 - 13 APRILE Visita di Giovanni Paolo Il a Sarajevo. La sua venuta ha riunito 50.000 persone

allo Stadio Kosevo.

4 LUGLIO il gruppo di preghiera di Ivan festeggia 15 anni.

19 LUGLIO Nascita di Marco, terzo figlio di Marija Pavlovic Lunetti, in Italia.

14 AGOSTO Famiglia Cristiana (Francia) pubblica i suoi primi artico-li negativi su Medjugorje.

8 SETTEMBRE Padre Daniel Ange pubblica una risposta per difendere Medjugorje.

10 SETTEMBRE Ivan e Laureen lasciano Medjugorje per qualche mese. Testimoniano soprattutto

negli U.S.A.

22 OTTOBRE Invitata da un membro del Congresso Americano, Suor Emmanuel parla dei

messaggi di pace nel Campidoglio di Washington

COME FARE IL PANE DEL DIGIUNO

Ricetta utilizzata a Medjugorje

Per un chilo di farina mettere nell'ordine: 3/4 di litro di acqua tiepida (370C circa), i cucchiaio da

caffè di zucchero, i cucchiaio da caffé di lievito liofilizzato (oppure lievito del panettiere),

Mescolare bene poi aggiungere: 2 cucchiai da minestra di olio, 1 cucchiaio da minestra di sale,

una ciotola di fiocchi d'avena o di altri cereali (una ciotola contiene 1/4 di litro), Mescolare il

tutto. Si può aggiungere un pò di farina se la pasta è troppo liquida. Lasciare riposare la pasta per

almeno 2 ore (oppure tutta la notte) in un luogo ben riscaldato, a temperatura costante (non meno

di 250C). Si può coprire con un panno bagnato. Mettere la pasta con spessore massimo di 4 cm.

di altezza, in stampi ben oliati. Lasciare riposare ancora per circa 30 minuti. Mettere nel forno

caldo a 160 0C e lasciar cuocere per 50 o 60 minuti. La qualità del pane dipende in gran parte dal

tipo di farina utilizzata. Si può mescolare farina integrale, con farina bianca. Nei giorni di

digiuno è importante bere molti liquidi caldi o freddi. La Gospa non ha dato dettagli, così ognuno

può decidere liberamente come vivere il digiuno secondo il suo cuore ed anche la sua salute.

Sono numerosi quelli he hanno lasciato perdere la pratica del digiuno per la qualità scadente del

pane .11 pane in commercio è fatto a volte con farine danaturate e non nutre veramente. A

Medjugoije le famiglie fanno da sole il pane ed éeccellente. Digiunare con questo pane non è un

problema. Fare il proprio pane è un bene da tutti i punti di vista. Permette di entrare meglio nello

spirito del digiuno. É una bella occasione di meditare concretamente la parole di Gesù sul seme

di grano caduto in terra, sul grano e la zizzania, sul lievito che una donna mette in 3 misure di

farina e naturalmente 10 splendido vangelo del Pane di Vita. In modo molto semplice ci

avviciniamo anche a Maria come donna ebrea, attenta a compiere i suoi lavori sotto lo sguardo di

Dio e a mantenere lo Shalom, la pace, in casa. Chi meglio di Lei può prepararci all'Eucarestia ed

aiutarci a vivere il Pane di Vita come l'ha ricevuto Lei stessa sulla terra, dopo l'Ascensione di suo

figlio? Il digiuno è più facile quando, il giorno prima, si chiede a Dio questa grazia, perché

digiunare bene è una grazia che non si deve dare per scontata. Chiediamo a nostro Padre il pane

di questo giorno, chiediamoGli anche umilmente di poter digiunare a pane ed acqua. Digiunare

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volentieri accresce la potenza del digiuno contro le forze del male, le divisioni e le guerre.