Materiali di Espressione

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Manuale di attività Espressive in stile scout.

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  • Manuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di EspressioneManuale di Espressione San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26San Giorgio 26------------27 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 200827 Aprile 2008

    Base Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell ArrigoBase Scout Piano dell Arrigo

  • 2

    ESPRESSIONE COS' E'ESPRESSIONE COS' E'ESPRESSIONE COS' E'ESPRESSIONE COS' E'

    Espressione cos'

    espressione perch

    la voglia di dire le cose anche a te

    un gesto, uno sguardo, una danza.

    Espressione vuol dire speranza

    si va be', ma difficile farla.

    L'espressione per

    una cosa che ho,

    che tu hai, che mi dai, che ti regaler.

    E' un'idea che mi viene di getto

    o che invece ho a lungo pensato,

    quando guardo il mondo e non smetto

    di stupirmi di fronte al creato.

    (poesia Ming)

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  • 20

    KAMALUDU canto di richiamo

    DANZA DEL FUOCO canto di inizio

    CANTO DELLE SQUADRIGLIE soprattutto ai fuochi di bivacco

    CANTO DEGLI ESPLORATORI

    CANTO DEL RICORDO Canti di fine giornata AL CADER DELLA GIORNATA

    VENTO FINO MILAN BRUCIA PRESSO IL FUOCO BUONA SERA

    LASS NELLA PINETA LE CAMPANE

    LA COLLA DEI FRANCOBOLLI NOTRE DAME

    GONE TO BED

    CANTI PER FUOCHI

    CANONI

  • 21

    KAMALUDU la Kamaludu Kamaludu ludu

    mi

    Kamaludu uandaisii

    la re mi la

    Kamaludu Kamaludu uandaisii

    Behbel ina Behbel ina ina

    Behbel ina uandaisii

    Behbel ina Behbel ina uandaisii

    Natouleja Natouleja eja Natouleja uandaisii

    Natouleja Natouleja uandaisii

    DANZA DEL FUOCO

    la mi la

    Splende il fuoco nel cerchi degli esplorator

    mi la

    ascoltate la voce della fiamma dor.

    mi la mi la

    Sali al ciel fiamma leggera del gran fuoco caldo e buon,

    mi la mi

    sotto i pini o alla brughiera sali in alto e sali ancor

    la re mi la

    sali in alto e sali ancor fuoco dellesplorator.

    la mi la

    Ero un principe un giorno perfido e sleal

    mi la

    che spargeva dintorno il terrore e il mal.

    la mi la

    Dun gran mago dincanto tosto mi pun

    mi la

    e nei tronchi del bosco mi rinchiuse un d.

    la mi la

    Da quei giorni nei tronchi prigioniero son

    mi la

    e costretto a soffrire il freddo e il solleon.

    la mi la

    Nellardor della fiamma mi consumo qui

    mi la

    e col ceppo che arde brucio anchio ogni d

    la mi la

    Dal tremendo supplizio convertito son

    mi la

    e per luomo divento fuoco caldo e buon.

  • 22

    CANTO DELLE SQUADRIGLIE

    fa

    La squadriglia dei leoni deve il pranzo cucinar,

    do7 fa do fa

    troppo cotti i maccheroni sembran colla da incollar.

    do fa do

    RIT. Ullai, ullao, ulla ila ila ila ilao la la la.

    fa do fa

    Ullai, ullao, ulla ila ila ila ilao.

    fa

    La squadriglia dei serpenti un bel ponte costru,

    do7 fa do fa

    volle il capo collaudarlo cadde in acqua e rest l.

    RIT: Ullai, ullao

    fa

    Il riparto va in uscita su pei monti se ne andr,

    do7 fa do fa

    si far molta salita ma poi si discender.

    RIT. Ullai, ullao

    fa

    Il riparto finalmente sui pei monti a campeggiar,

    do7 fa do fa

    camminando allegramente tutti vogliono cantar.

    RIT. Ullai, ullao

    CANTO DEGLI ESPLORATORI

    mi si

    Al passo del guidon, fratello scout, tattende lavventura

    fa#- si

    tra il verde delle macchie e sotto il sol.

    mi si

    Al passo del guidon, avanti ad esplorare la natura: fa#- si

    un nido, unerba, un fior taspetta ed tutto per te.

    mi si mi si

    RIT. Apri locchio, fratello scout, tutto il mondo che intorno

    mi si mi

    a te, una cosa meravigliosa (bis) da scoprir !

    mi si

    A lato del sentier la pista ancor, fratel, non battuta,

    fa#- si

    la bussola ti guida senza error.

    mi si

    A lato del sentier il mondo tutta terra sconosciuta

    fa#- si

    ma certo c un amico che di l ti aspetter.

    RIT.

    mi si

    Al fuoco del fal la gioia dei fratelli la pi pura

    fa#- si

    fa ununica gran tenda il vasto ciel.

    mi si

    Al fuoco del fal si sente ancor pi limpida e sicura

    fa#- si

    la voce che ci vuole esplorator sul nostro onor.

    RIT.

  • 23

    CANTO DEL RICORDO

    do fa sol

    Quando tramonta il sol B.P. tu torni fra noi.

    do

    fa

    Quando riflette la fiamma le ombre di noi che cantiamo in cor

    do fa do fa

    tu torni B.P., tu torni fra noi,

    do sol la- sol do

    ci guardi non visto da un angolo d'ombra cantando con noi.

    do fa sol

    E tu rivedi a sera i fuochi dei militar,

    do fa

    Rivedi i fuochi, le tende, i cavalli, le veglie, i deserti, il mar;

    do fa do fa

    tu torni B.P., tu torni a cantar,

    do sol la- sol do

    confuso nel vento si perde il tuo canto nel nostro che va.

    do fa sol

    Quando tramonta il sol B.P. tu torni fra noi,

    do

    fa

    quando riflette la fiamma le ombre di noi che cantiamo in cor

    do fa do fa

    tu torni B.P., tu torni fra noi,

    do sol la- sol do

    ritorni ogni sera cantando sull'eco dei canti di allor.

    AL CADER DELLA GIORNATA

    fa sib fa la- do7 fa

    Al cader della giornata noi leviamo i cuori a Te

    fa sib fa la- do7 fa

    Tu lavevi a noi donata bene spesa fu per Te.

    sib fa la- do7 fa

    Te nel bosco e nel ruscello, Te nel monte e Te nel mar

    fa sib fa la- do7 fa

    Te nel cuore del fratello, Te nel mio cercai damar.

    fa sib fa la- do7 fa

    I Tuoi cieli sembran prati e le stelle tanti fior

    fa sib fa la- do7 fa

    son bivacchi dei beati, stretti in cerchio al lor Signor.

    sib fa la- do7 fa

    Quante stelle quante stelle, dimmi Tu la mia qual ?

    fa sib fa la- do7 fa

    Non ambisco alla pi bella basta sia vicino a Te.

    fa sib fa la- do7 fa

    Se non sempre la mia mente in Te pura saffiss

    fa sib fa la- do7 fa

    e talora stoltamente da Te lungi sattard.

    sib fa la- do7 fa

    Mio Signor ne son dolente, te ne chieggio, o Dio, merc

    fa sib fa la- do7 fa

    del mio meglio lietamente io doman far per Te.

  • 24

    VENTO FINO

    Vento fino vento del mattino vento che soffia dallalto del pini vento che canta vento che danza Vento !

    PRESSO IL FUOCO

    Presso il fuoco senti tu che la fiamma par cantare mentre brucia allegramente e dice scout (guida) tu sii felice -2v-

    LASS NELLA PINETA

    Lass nella pineta dal campo salza un canto e leco risponde da lontan ohe ohe ohe !

    LA COLLA DEI FRANCOBOLLI

    Chiss perch la colla dei francobolli la fanno amara al sapore del mar. Avanti chi inventa francobolli alla menta e quelli al limone e quelli al lampone.

    GONE TO BED

    Gone to bed is the setting sun Night is coming and day is done whip o' will, whip o' will, has just begun. whip o' will, whip o' will, has just begun.

    MILAN BRUCIA

    Milan brucia, milan brucia al fuoco, al fuoco correte, correte che lacqua non c.

    BUONASERA

    Buonasera, buonasera, gi la luna appare in ciel e si sente l'usignol, gi la luna appare in ciel e si sente l'usignol.

    LE CAMPANE

    Com bello alla sera, alla sera Sentir suono di campane, di campane Din don din, don din don

    NOTRE DAME

    Orleans, Bosans, Notre dame de Paris, Vandome Vandome.

  • 25

    PREAMBOLO : Larea del fuoco va preparata dalla sq. di turno, che provveder allallestimento, alla pulizia del luogo ed alla raccolta della legna da ardere. Gli incaricati al mantenimento della fiamma saranno 2 Esplo-ratori o Guide. Il fuoco va lanciato. Al fuoco si arriva al richiamo del Kamaludu. Il fuoco inizia con la Danza del Fuoco. Il fuoco deve avere un filo conduttore (scopo finale). Lanimatore deve avere ben chiaro i tempi di svolgimento, a tal proposito necessario compilare unaccurata scaletta. Al fuoco si sta divisi per squadriglia. Al fuoco la partecipazione deve essere corale. Esistono varie tecniche di espressione utilizzabili durante il fuoco. Durante il fuoco non ci devono essere momenti vuoti. Il fuoco un momento divertente, ma anche occasione di riflessione.

    DIECI CONSIGLI UTILI PER UN FUOCO DI CAMPO

  • 26

    Il fuoco di campo unattivit rappresentativa mentre il fuoco di bivacco formativa, e dovrebbe essere attuata in tenuta da fuoco.

    Evitare che la preparazione sia sempre curata esclusivamente dai capi ed anche vice-versa, cio lasciare tutto in mano ai ragazzi.

    Ricordarsi che : tutti sono attori e spettatori contemporaneamente. Giochi, quiz, gare e sfide possono essere riferite ad attivit che si stanno svolgendo. Rammentare che la riuscita o meno di un buon fuoco, dipende molto dallatteggiamento con cui ci si pone ad affrontarlo.

    Il fuoco di campo non deve durare pi di 80/90 minuti

    ALTRI CONSIGLI UTILI ....

  • 27

    San Giorgio 2008

    Base Scout Piano dell Arrigo

    Buona Caccia Lo Staff dell Acireale 4

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  • A proposito di ESPRESSIONE...

    LA DIZIONE E IL CORO PARLATO

    LA DIZIONE

    Per alcuni dizione significa il perfezionamento del proprio modo di parlare; essa molto

    importante in quanto la nostra esperienza quotidiana ci dimostra come uno studio

    intelligente della dizione potrebbe migliorare luso limitato e scorretto che facciamo della

    lingua italiana. Si pu fare della dizione per interesse personale e piacere proprio, oppure

    per diventare capaci di interpretare meglio dei testi. Essa chiede allinterprete la

    collaborazione riunita della sua cultura, dellintelligenza, della sensibilit e del suo senso

    musicale. La dizione, infine, pu essere intesa come il mezzo per penetrare profondamente

    nello spirito di un testo, unica possibilit di scoprire lanimo e le vere intenzioni dellautore.

    Nel quadro dell espressione la dizione viene accolta in tutti e tre i suoi significati, ed occupa

    uno dei posti pi importanti. Essa la parte fondamentale della recitazione. Il pubblico

    vuole sentire perfettamente e seguire ci che viene detto sulla scena; permettergli di

    distrarsi equivale a volere linsuccesso di un numero.

    Ci che rende completa una dizione linsieme di:

    voce

    pronuncia

    intonazione

    distribuzione delle pause.

    La voce

    Il meccanismo della voce ha grande importanza nellarte della dizione ed necessario chelattore se ne renda padrone. Tutte le voci possono diventare perfette con una giusta

    impostazione.

    Indipendentemente dalla classificazione musicale, la voce per la recitazione, pu essere

    classificata nel modo seguente:

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  • registro

    di petto

    alto:

    voce

    dargento

    medio:

    voce

    normale,

    doro

    basso:

    voce di

    bronzo

    registro

    di testa

    voce di

    testa

    Il giuoco di queste diverse voci importante perch se ne possono trarre diversi effetti. La

    voce deve essere piegata a tutte quelle inflessioni che sono necessarie per esprimere le

    passioni umane.

    La sua emissione deve essere studiata in modo da non sprecare inutilmente fiato e trovarsi

    muti a mezza battuta. E necessario sapere prender fiato al momento opportuno e non si

    deve mai attaccare la battuta senza voce, ma approfittare delle pause lunghe e brevi della

    recitazione per inspirare. E bene evitare le forzature di voce, spinte oltre i limiti naturali, e le

    alterazioni con accenti stonati, strascicati o striduli. Non con questi mezzi, infatti, che si

    ottengono effetti comici o drammatici.

    Pronuncia.

    Una pronuncia chiara e ben marcata rende la voce pi bella e sonora. E difficile incontrare

    una persona che parli, per abitudine, con la correttezza che esige il teatro. Specialmente gli

    errori causati dal cattivo uso degli accenti tonici e fonetici sono quasi generali, a causa dei

    tanti dialetti che si parlano in Italia.

    Ma qualunque pronuncia si pu correggere con lesercizio. L attrice francese Sarah

    Bernhardt ripeteva per ore lo scioglilingua francese Chasseur sachez chasser, sachez

    chasser chasseur e Luciano Guitry si esercitava con una matita attraverso la bocca a

    muovere le labbra dicendo Io voglio ed esigo, io voglio ed esigo... .

    Le mete da raggiungere, per una buona pronuncia, sono:

    il rispetto dei valori

    fonetici,

    l articolazione della

    bocca,

    l esattezza delle

    inflessioni e dei ritmi.

    Intonazione.

    La maggiore difficolt dellarte drammatica quella di recitare con la massima naturalezza.

    Se fosse facile parlare sulla scena con accenti veri e sinceri, come si parla nella realt della

    vita, tutti potrebbero essere grandi attori.

    Lattore che recita senza naturalezza manca della comunicativa necessaria per convincere e

    commuovere. Non si confonda per la naturalezza con la mancanza di anima, di colore e di

    forza. Recitare naturalmente non vuol dire esprimersi con freddezza. La recitazione deve

    essere vera, ma nello stesso tempo colorita ed appassionata; non si deve esagerare con

    una dizione precipitata o veemente e con falsi ed inutili ingrossamenti di voce.

    Lintonazione si pu, allincirca, distinguere in comica, drammatica e tragica; ed ogni

    intonazione dispone di un vasto registro di sfumature, variate da diversi ritmi: affettivo,

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  • intellettuale, giovanile, incerto, etc...

    Distribuzione delle pause.

    Nessun personaggio parla senza riprendere respiro. Anzi, la maggiore intensit teatrale si

    raggiunge proprio nei momenti di silenzio a scena aperta, silenzi che non sono fatti per

    riprendere lena, ma durano qualche istante e sono generalmente immaginari e creati

    dallattore stesso. In gergo teatrale queste, pause si chiamano pause artistiche , esse

    producono sul pubblico una impressione vivissima perch spesso sono pi espressive della

    parola. Non devono essere troppo brevi perch lascerebbero indifferente luditorio, ma

    nemmeno troppo lunghe perch lo stancherebbero.

    Le pause si fanno generalmente quando si passa da uno stato danimo allaltro, come per

    esempio: dalla collera alla calma, dalla tranquillit allo spavento, oppure in una lettura, o al

    termine di una frase particolarmente significativa.

    LETTURA ESPRESSIVA

    La dizione ha il suo banco di prova nella lettura espressiva, cio nel leggere con

    naturalezza, davanti ad un uditorio.

    Nellespressione scout questa forma ricorre sovente, non solo nella presentazione di alcuni

    numeri di espressione, ma in quei numeri muti che sono interamente commentati da una o

    pi voci, ed in tutte le altre applicazioni dell espressione, quali le paraliturgie, la lettura di

    testi al bivacco, delle Letture durante la Messa, o di un messaggio nel corso di una

    cerimonia.

    Per leggere bene si seguono le stesse regole date per parlare bene, ricorrendo in pi,

    allaccento oratorio: ossia allappoggiatura della voce sulle parole della frase. Senza tale

    appoggiatura la lettura non esprimerebbe nulla

    Esempio:

    PERCHE non vai alla riunione?

    Perch non VAI alla riunione? -

    Perch non vai alla RIUNIONE?

    Nella prima lettura si chiede e per quale causa , nella seconda si esprime meraviglia

    perch non vuoi andare? , nella terza rimprovero e severit: perch non vai alla riunione,

    come sarebbe tuo dovere di fare?

    Quando si tratta di leggere dei versi, questi si devono spezzare, in modo da unire secondo

    il senso lultima parola del verso alla prima di quello successivo. La spezzatura permette di

    vincere la tirannia della cadenza e della rima che rendono la lettura monotona a causa della

    cantilena.

    Realizzazione pratica della dizione.

    Il modo pi semplice per mettere in pratica la dizione e per cercare di migliorare quella che

    si ha, certo quello di obbligare le persone a parlare , in qualsiasi ambiente o situazione

    essi si trovino: esigere la partecipazione attiva di ciascuno alle discussioni, la presa di

    parola alle riunioni, ai dibattiti; costringere anche coloro che non aprono

    solitamente bocca a presentare ai propri compagni una relazione su qualche argomento.

    Un esercizio di dizione vero e proprio, invece, richiede la prezenza di un tecnico della

    espressione e pu consistere in:

    Declamazione di poesie con il solo scopo di curare la perfezione

    della pronuncia e l' intensit di emissione della voce;

    Lettura del copione di opere teatrali, o di testi classici;

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  • lettura in gruppo, e contemporaneamente, di uno stesso brano,

    allo scopo di curare l intonazione generale ed il tempismo di

    ognuno (cio abituarsi a seguire una data cadenza e non

    anticipare o ritardare sugli altri);

    Cercare di esprimere, senza laiuto di gesti o movimenti del

    corpo, la Gioia, la Tristezza, la Paura, lIra, pronunciando

    sempre la stessa frase (possibilmente senza significato alcuno).

    Tutti questi esercizi devono avvenire con gli interpreti seduti intorno ad un tavolo, in modo

    che manchi completamente laiuto del gesto o del movimento.

    Soggetti per esercizi di dizione:

    difendersi appassionatamente da unaccusa ingiusta;

    scusarsi per il ritardo ad un appuntamento;

    immaginare di tenere un comizio politico;

    venditore di mercato che presenta i pregi della sua merce;

    predicatore dal pulpito che invita i fedeli a dare una offerta;

    maestro che spiega ai bambini perch devono stare zitti durante

    le lezioni;

    il bambino che recita una poesia;

    il tramviere;

    lo speaker delle stazioni;

    intervista col ciclista, noto ma ignorante;

    uomo daffari che detta alle segretarie.

    Cercare di imitare il modo di parlare caratteristico de:

    il bambino

    lubriaco

    il pazzo

    il morente

    il sarcastico

    lironico

    ladulatore

    lipocrita

    lirascibile

    loratore

    la fanciulla leziosa

    il filosofo distratto

    lo straniero (francese, tedesco, inglese)

    il balbuziente

    il vecchio incerto.

    CORO PARLATO

    Il coro parlato l'applicazione pi completa e pi scout della dizione. Infatti consiste in un

    numero di parlato puro recitato da cinque o sei (o anche pi) lettori, oppure direttamente

    letto su un testo.

    I soggetti dei cori parlati possono essere testi di poesie, brani comici (rimandiamo ai numeri

    "La Giubba del Nonno" e " Prima di lasciarsi " ) da recitare con riprese di voci da un attore

    agli altri, disposti in semicerchio od in linea, leggermente staccati tra loro come

    risulta dalle indicazioni e con laccompagnamento di pochissimi movimenti di mimica, per

    introdurre il dialogo e riempire le pause.

    Per la dizione dei cori parlati vale ci che si detto nelle pagine precedenti, completato da

    alcuni particolari che assumono grande importanza per un recitato a pi voci.

    La tonalit.

    Essa il timbro di voce dellattore che attacca la prima battuta e sul quale devono

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  • accordarsi le voci di tutti gli altri. Si deve recitare con una tonalit superiore a quella del

    comune parlare, per dare alla parola una maggiore sonorit che necessaria per farsi

    udire da tutti gli spettatori. Senza un intonazione perfetta la recitazione riesce stanca,

    monotona, sgradevole ed inefficace .

    Soprattutto nei dialoghi allunsono necessario curarla: dove gli artisti sono come tante

    corde di uno strumento e devono essere accordati fra loro. E quindi necessario ottenere

    completa fusione di voci. Non curare lintonazione in generale il primo difetto degli attori

    dilettanti ed appunto questo difetto che fa subito distinguere la loro recitazione da quella

    dei veri artisti .

    Le esclamazioni.

    Esercizi di esclamazioni per un coro parlato:

    Esclamazione - Sentimento -

    Pronuncia

    AH! AH! - soddisfazione -

    breve,aperta, normale

    EH! EH! - disprezzo - breve, chiusa,

    aspra

    IH! IH! - ironia - breve, chiusa, aspra

    OH! OH! - ammirazione - lunga,

    aperta, normale

    UH! UH! - sdegno - lunga, aperta,

    aspra

    OHI! - dolore fisico - breve, aperta,

    vibrata

    OHI! - timore - breve, aperta,

    normale

    AUFF! - sofferenza - lunga, aperta,

    normale

    AUFF! - impazienza - lunga, chiusa,

    vibrata

    CHE! - incredulit - breve, larga,

    aspra

    CHE! - meraviglia - lunga, chiusa,

    vibrata

    PU! - nausea - lunga, chiusa,

    normale

    PUAH! - disprezzo - breve, chiusa,

    aspra

    Recitazione corale.

    La pratica della recitazione corale un eccellente mezzo di educazione. Gli scouts

    dovrebbero appassionarsi a questo genere espressivo. In nessun posto quanto nella

    recitazione corale (teatralmente, si intende) si sente meglio la vita di un clan o di una

    pattuglia. Sottomissione di ognuno aI direttore del coro, ritmica comunicazione fra i coristi,

    controllo del pensiero e del corpo e loro guida, verso degli scopi che non sono personali ma

    comunitari; emozione collettiva, sforzo unanime verso lespressione viva di se stessi, del

    gruppo e dietro al gruppo di tutta una comunit danima e di corpo.

    La recitazione corale salvaguarda la purezza del testo recitato ed uno dei rimedi pi

    efficaci, per disintossicare il teatro e la recitazione in genere facendo riscoprire le leggi

    essenziali, prive di ogni complicazione decorativa, escludendo dallespressione scout la

    figura dell istrione, a cui tanto la televisione ci ha abituato, e scoraggiare le false vocazioni:

    ecco qualcuno degli aspetti positivi che accoglie in s la recitazione corale, ecco perch

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  • sarebbe bello che fosse realizzata e bene accetta nei fuochi di campo, nelle feste dei riparti

    e del clan.

    alla Tecnica all'indice del sito

    CONDIZIONI GENERALI DI UTILIZZO

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  • ESPRESSIONE

    L'ARTE DI CONDURRE

    UN FUOCO DI CAMPO

    lo scautismo ha assimilato e fatta propria labitudine dei trappeurs che alla fine della giornata si

    radunavano intorno al fuoco per trascorrere la notte, mangiare, bere bevande calde e raccontare le

    loro idee, cantare, trarre esperienza dalle ore passate, ridere, onorare gli eventuali ospiti,

    improvvisare una danza, difendersi dai pericoli, unirsi in raccoglimento per la preghiera.

    Luciano Ferraris

    SCEGLIERE IL LUOGO ADATTO

    La buona riuscita di un fuoco di campo (o di bivacco) (1) dipende innanzitutto dalla scelta oculata del luogo dove

    svolgerlo. Nel corso del sopralluogo al terreno individuato per il campo estivo che capo Reparto e Alta squadriglia

    (o Capo reparto e Capisquadriglia, a secondo delle consuetudini dellunit) effettueranno alcuni mesi prima per

    scegliere i luoghi dove collocare tende, cucine, tavoli, latrine e altro, si dovr porre unattenzione particolare nella

    scelta del posto adatto a ospitare un cerchio di ragazzi intorno al fuoco serale. Sarebbe bello poter trovare un

    luogo con il terreno degradante che richiami un poco lanfiteatro del teatro greco o romano, ma cosa assai rara.

    Si avr cura comunque di scegliere un luogo asciutto, aperto, lontano ovviamente da piante che potrebbero essere

    facile esca per le faville del fuoco e da sorgenti sonore (strade, ferrovie, torrenti impetuosi, ecc.). Si tenga conto

    anche della direzione dei venti prevalenti per far s che il fumo non dia fastidio ad attori e spettatori e che la

    voce dei primi non sia portata via.

    PREDISPORRE LAREA

    Nulla pi squallido di un terreno dove svolgere il fuoco di campo che si presenti spoglio, cio privo di sedili e di

    scena. Nulla pi stancante e malsano che starsene seduti a lungo a terra, magari semplicemente su dei teli stesi

    alla belle meglio, cosa che, purtroppo, mi capitato di vedere sempre pi frequentemente in diversi contesti e

    occasioni.

    Generalmente si portati a pensare, basandosi su una tradizione consolidata, ma a mio avviso non corretta, che

    porre il fuoco al centro del cerchio dei partecipanti sia la soluzione migliore. Non cos. Il fuoco deve espletare

    una duplice funzione: trasmettere una sensazione di calore, non solo fisica, agli spettatori-attori e illuminare bene

    la scena. La soluzione del fuoco centrale pi adatta a dei fuochi di bivacco e con un numero di partecipanti

    contenuto. La mia esperienza mi porta a dire che la soluzione migliore consiste nel collocare il fuoco ad

    unestremit del cerchio, la scena a quella opposta, cos:

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  • Il fuoco collocato al centro impedisce a chi sosta in cerchio di vedere al di l delle fiamme e non consente di

    godere bene quanto si svolger sulla scena. Questultima potr essere illuminata ancora meglio con degli

    accorgimenti assai semplici, facilmente costruibili dai ragazzi su indicazione dei capi, ad esempio utilizzando una

    serie di grandi barattoli di conserva tagliati longitudinalmente, come nel disegno.

    Sul retro di ogni barattolo verr collocato un

    manico di scopa o un ramo, fissato con un paio di

    viti. Il ramo, smussato allestremit superiore,

    dovr sporgere di alcuni centimetri per poterlo

    conficcare pi agevolmente nel terreno. Una

    candela funger da fonte di illuminazione. Ho

    sperimentato pi volte felicemente questa

    soluzione, ricavandone una luce ampiamente

    sufficiente a illuminare la scena e che ha il

    vantaggio di risultare pi morbida e pastosa di

    quella delle torce elettriche.

    Attorno allarea del fuoco di campo si collocano

    generalmente come sedili delle grosse pietre;

    soluzione sbrigativa che pu andare bene in

    mancanza di meglio, ma un sedile di pietra

    freddo e starcisi seduti a lungo non

    confortevole. Si opti allora per dei sedili di legno.

    Una soluzione che non richiede molto materiale,

    facile da costruire, da me sperimentata con

    successo e alla portata dellabilit manuale degli

    adolescenti, pu essere questa:

    Tre stanghe dabete (o di altra essenza purch dritte e non nodose) ripulite della corteccia, poste parallelamente

    sul terreno e legate tra loro, vengono contenute da due o tre alti picchetti sul retro su cui si legher (con legature

    quadrate) unaltra stanga, o ancor meglio una tavola, fissata con dei cavicchi, come schienale. Altri due picchetti

    posti sul davanti delle stanghe ne impediscono lo scivolamento in avanti. E un sedile confortevole che mantiene

    allasciutto. Una serie di questi sedili pu essere collocata attorno allarea del cerchio facendo acquistare alla

    stessa un aspetto accogliente.

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  • CREARE LA SCENA

    Gli attori agiranno esclusivamente nellarea della

    scena, avendo cura non lo si raccomander mai

    abbastanza! di mostrare il volto al pubblico.

    Per dare maggior risalto agli attori pu essere

    vantaggioso collocare dietro alla zona della scena

    un telo scuro che funga da fondale, sostenuto da

    un paio di pali picchettati ai lati:

    Larea retrostante al telo si presta vantaggiosamente per favorire gli attori che devono indossare i costumi o

    cambiarli, evitando cos di creare quei disordini tipici di certi fuochi di campo in cui il materiale pi diverso viene

    appoggiato qua e l

    Il fondale scuro pu essere sostituito da un telo bianco (delle lenzuola cucite tra loro) se si desidera realizzare uno

    spettacolo di ombre cinesi. In tal caso ci si assicuri di avere sul retro una forte fonte di illuminazione stabile, come

    una lampada a gas, che consenta agli spettatori di percepire le sagome con i contorni ben netti. Il luogo prescelto

    per accendere il fuoco dovr essere delimitato da pietre che impediscano alla brace di espandersi sul terreno.

    Delle riserve di legna mantenuta asciutta e pretagliata a misura (2), accatastate dalla squadriglia di servizio,

    dovranno garantire lalimentazione costante del fuoco.

    INIZIA LO SPETTACOLO!

    Mi capitato di recente, ahim! di essere partecipe di una situazione che lascio giudicare ai lettori. Il fuoco di

    campo era di una certa importanza, per una circostanza particolare. Non ho creduto ai miei occhi quando ho prima

    sentito, poi visto arrivare nellarea del fuoco, a passo di corsa, delle squadriglie chiassose che, una volta

    sistematesi, hannopoderosamente eseguito i rispettivi gridi di squadriglia! Per inciso, uno dei capi presenti

    avrebbe voluto chiamare i ragazzi al fuoco con il fischietto, sostenendo che nella sua unit si era soliti fare cos!

    Qualcosa mi si aggrovigliato dentro

    Il momento del fuoco di campo un momento magico per gli effetti suggestivi che pu generare e per quelli

    educativi, di rilevante spessore, che pu offrire ai ragazzi. 3) Impersonare una parte consente ai ragazzi di

    acquisire maggiore fiducia in s, di diventare pi aperti e comunicativi superando inibizioni e paure; abitua a

    diventare pi padroni della propria voce, a governare i gesti, a dosare il comportamento. Creativit e fantasia

    trovano nel fuoco di campo un terreno ideale per espandersi consentendo di ampliare il pensiero divergente.

    I ragazzi dovranno raggiungere larea del fuoco in silenzio, meglio se privi di fonti di illuminazione (gli occhi si

    abituano in breve al buio della notte e sanno dove farci mettere i piedi!); pu casomai essere utile un semplice

    lume a petrolio o a gas per squadriglia che verr spento una volta raggiunta larea del fuoco.

    Vi un canto suggestivo che pu essere eseguito anche a canoni dai capi, adatto come richiamo al fuoco di

    bivacco. Lo ricordo a memoria, avendolo appreso quandero ragazzo.

    Per proporlo ai lettori, dato che non esistono, che io sappia, le note musicali corrispondenti, ho pregato un amico

    musicista di scriverne lo spartito. E stato un momento divertente per me: ho cantato pi volte davanti a lui e ne

    sono uscite queste note:

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  • O voi che al campo state, venite tutti qua

    Presso la chiara fiamma che ci riscalder

    Il fuoco inizier in unatmosfera raccolta, silenziosa. Su questo aspetto non si transiga. Con il progressivo

    divampare delle fiamme il clima si riscalder. Nel predisporre una scaletta di svolgimento del fuoco di campo,

    indispensabile per evitare di affidarne i contenuti al caso o allimprovvisazione, i capi abbiano cura di considerare

    che vi una curva che dovrebbe caratterizzare landamento della serata. I canti, le danze e le scenette pi

    travolgenti, vivaci, dovranno essere collocati nella parte centrale della serata, preceduti da un incedere lento,

    progressivo. Raggiunto lacme, lintensit dovr scendere pian piano, lasciando spazio a contenuti pi tranquilli,

    raccolti, preludio alla fase finale.

    Non mi soffermo sui contenuti specifici della serata, che tradizionalmente potrebbe prevedere unalternanza di

    brevi rappresentazioni teatrali (4), bans, danze e canti.

    Un animatore, particolarmente preparato nel settore, non necessariamente il Capo Campo, condurr il fuoco di

    campo per tutta la sua durata, che non dovrebbe superare pi di tre quarti dora, unora. Conclusa la parte dei

    canti, della recitazione, dei bans, mentre il fuoco perder gradualmente vigore fin quasi a spegnersi, ecco il

    momento del raccoglimento, delle riflessioni, del silenzio, della preghiera. Dare significato a tale momento sar

    compito del capo campo. Un riferimento allattivit della giornata sar utile, cos come un richiamo in chiave

    positiva ai valori che caratterizzano il metodo (Legge e Promessa).Ci si sforzi di essere semplici nel parlare ai

    ragazzi, mai banali, senza scendere di tono.

    Il canto conclusivo nella tradizione dello scautismo cattolico Signor, tra le tende schierati sar di per s un

    invito a rientrare, in silenzio, nelle tende. E consuetudine in alcune unit che dopo il fuoco di campo il Capo Campo

    e i suoi collaboratori si intrattengano con i Capisquadriglia intorno alle ultime braci per un Consiglio Capi. Pu

    andar bene, ma meglio farlo saltuariamente e a condizione che i ragazzi non perdano ore preziose di sonno.

    Forse il Consiglio Capi giornaliero per sondare landamento della giornata preferibile collocarlo poco prima della

    cena, quando cuoco e fuochista sono allopera e i Capisquadriglia pi disponibili.

    In buona sostanza, il fuoco di campo s un momento di partecipazione, di gioia, di condivisione, di riflessione e

    preghiera per i ragazzi. Per i capi , tra i tanti strumenti che il metodo pone loro a disposizione, uno tra i pi

    preziosi.

    Lucio Costantini

    da Esperienze e Progetti

    Note:

    1) Generalmente in ambito scout si indica il fuoco serale con il termine generico di fuoco di bivacco; in realt

    esso indica lincontro serale attorno al fuoco in cui si svolgono delle chiacchierate da parte dei capi, si canta e

    si discute su temi prefissati. Pi solenne invece il fuoco di campo, che si svolge con una tenuta appropriata,

    magari in linea con il tema serale proposto e in cui lattivit espressiva gioca un ruolo predominante.

    2) E molto fastidioso sentire spezzare la legna mentre si svolge il programma attorno al fuoco; proprio per

    questo motivo essa andr predisposta in modo da garantire unaccensione rapida e sicura e il mantenimento di

    fiamma vivida per tutta la durata del fuoco; lintensit andr ridotta poco prima che il fuoco di bivacco si

    concluda. Le parole di chiusura pronunciate dallanimatore o dal capo campo dovrebbero poter contare su un

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  • fuoco armai smorzato, quasi spento.

    3) Se chi mi legge ha pi di trentanni, sono sicuro che riandando con la mente (e con lanimo) alle sue

    esperienze di scautismo, sapr rievocare per prima, tra tante cose, latmosfera dei fuochi serali, quando un altro

    giorno moriva e ci si sentiva quasi un tuttuno con i fratelli e con la natura silenziosa del bosco circostante.

    4) Nel contesto scout si usa abitualmente il termine scenette. E utile informare per tempo i ragazzi che al

    fuoco serale vi saranno delle scenette, indicandone con chiarezza il tema, dato che spesso la mancanza di

    tempo per predisporre i testi adatti e per provare le parti che riduce le scenette a scemette, per la loro

    brevit e insulsaggine. Chiedete di pi ai vostri ragazzi, dimostrando loro fiducia e state sicuri che i risultati non

    tarderanno a venire!

    all'indice del sito alla pagina di Espressione al men di Tecnica

    CONDIZIONI GENERALI DI UTILIZZO

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  • SCOUTs ON LINEwww.vnet.it/scout

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    GGiioocchhii ddii EEsspprreessssiioonnee

    I SENTIMENTI

    Numero di giocatori: due o pi SquadriglieMateriale: niente

    I giocatori sono seduti in cerchio. Il capo gioco consegna un fazzoletto ad uno di loro per bendarsigli occhi. Poi gli chiede di mimare un sentimento, con i gesti e senza dire nemmeno una parola. Isentimenti che indicher potranno essere, ad esempio: la disperazione, la gioia, l'ira, l'allegria, ildolore, lo stupore, la fame, ecc. Gli spettatori giudicheranno i risultati.

    CHI SARA'

    Numero di giocatori: due o pi SquadriglieMateriale: fazzoletti, un orologio

    Il capo gioco fissa un tema generale, ad esempio, "gli animali", poi chiama una Squadriglia.Ciascuno squadrigliere sceglie allora un animale del quale dice sottovoce il nome al capo gioco.Poi, a turno, gli squadriglieri mimano l'andatura ed i gesti caratteristici di ciascun "animale" scelto.Gli spettatori devono riconoscerli unicamente dalla mimica. Gli "animali" non devono emetterealcun suono o rumore.

    SEI COSE

    Numero di giocatori: una o pi Squadriglie.Materiale: sei oggetti molto diversi uno dall'altro (fischietto, padella, trombetta, fazzoletto, ecc).

    I sei oggetti sono ben visibili da tutti. Il capo gioco comunica che e' successo qualcosa e che queisei oggetti hanno una stretta relazione con quanto e' accaduto. Ogni Squadriglia ha dieci minuti ditempo per ricostruire una scena nella quale entrino i sei oggetti. A turno, ogni Squadrigliarappresenter la scena che ha ideato.

    L'OGGETTO MISTERIOSO

    Numero di giocatori: una o pi SquadriglieMateriale: un bastone o un oggetto con un manico lungo (scopa, rastrello, mestolo, ecc). Gli scoutsono seduti in cerchio, il capo gioco consegna l'oggetto ad uno di essi, questi lo prende, va alcentro del cerchio e, senza parlare, mima un'azione, utilizzando l'oggetto come accessorio. Adesempio potr utilizzarlo come un violino, fingendo di suonarlo, oppure come una mazza da golf,mimando il tiro, oppure come un microfono, un clarinetto, un aspirapolvere, ecc, ecc.

    Gli altri Scout devono indovinare di cosa si tratta. A questo punto, lo Scout al centro consegnal'oggetto ad uno di quelli in cerchio, il quale a sua volta dovr mimare un altra possibileutilizzazione dell'oggetto. Se esita, o se ripete un oggetto gi mimato, esce dal gioco e si metteall'esterno del cerchio, come spettatore.

    Vince chi rimane per ultimo.

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    LE QUATTRO PAROLE

    Numero di giocatori: pi SquadriglieMateriale: un bastone o un oggetto con un manico lungo (scopa, rastrello, mestolo, ecc).

    Il capo gioco propone quattro parole che ricordano cose molto differenti, ad esempio: bicicletta,violino, geranio, libro. Ogni Squadriglia deve ideare una rappresentazione drammatica nella qualeentrino le quattro parole e deve rappresentarla.