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1 MAROCCO 2008: 3500 KM TRA NEVE E SABBIA E 6000 KM IN 8 GIORNI Viaggio organizzato da Alberto Casagrande dal 01 al 23 novembre 2008 Diario a cura di Barbara Grillo e Roberto Bortolin www.fennecdesertteam.it email: [email protected] UOMINI E MEZZI: Alberto Casagrande & Renzo Trevisan (Land Rover Defender 110 SW) Luca Calzolari & Giuseppe Marson (Land Rover Defender 110 SW) Andrea Tasca (Moto BMW 1200GS) Domenico Meghini (Range Rover) Roberto Bortolin & Mauro Bortolin (Toyota Hi-Lux)

Marocco 2008

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MAROCCO 2008: 3500 KM TRA NEVE E SABBIA E 6000 KM IN 8 GIORNI

Viaggio organizzato da Alberto Casagrande dal 01 al 23 novembre 2008

Diario a cura di Barbara Grillo e Roberto Bortolin www.fennecdesertteam.it

email: [email protected]

UOMINI E MEZZI: Alberto Casagrande & Renzo Trevisan (Land Rover Defender 110 SW) Luca Calzolari & Giuseppe Marson (Land Rover Defender 110 SW) Andrea Tasca (Moto BMW 1200GS) Domenico Meghini (Range Rover) Roberto Bortolin & Mauro Bortolin (Toyota Hi-Lux)

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Ringraziamo i ragazzi di Merzouga che in una notte hanno costruito in legno di palma questi tre modellini speciali di fuoristrada Land e Range appositamente per noi.

Quello di destra che si ribalta è il Range di Domenico!

IL PERCORSO IN PILLOLE: 01/11/2008 Genova – Traghetto Ouzoud 03 /11/2008 Arrivo la sera a Tangeri – Martil, Km 75 04 /11/ 2008 Martil – Pista sul Jebel Tisouka – Chefchaouen (Hotel Khattabi), Km 172 05 /11/2008 Chefchaouen – Ouzzane – Fes (Hotel Bhata), Km 215 06 /11/2008 Fes – Ifrane – Campo 1 (Foresta di Cedri), Km 213 07 /11/2008 Campo 1 – Bekrite – Midelt (camping Jaffar), Km 160 08 /11/2008 Midelt – Circle de Jaffar – Ait Messaoud – Campo 2 (Igli), Km 160 09 /11/2008 Campo 2 – Imilchil – laghi – Agoudal – Campo 3 (passo Tizi n Ouano 2912m), Km 190 10 /11/ 2008 Campo 3 – Gole di Dades – Boumalne – Tinerhir – Gole Todra – Campo 4 (Assoul), Km 230 11 /11/ 2008 Campo 4 – Goulmina – Errachidia – Meski –Campo 5 (Tazouguerte Grotta Kef Aziza), Km 240 12 /11/2008 Campo 5 – Boudnib – Gara Toufliodou – Campo 6 (Erg Chebbi), Km 170 13 /11/2008 Campo6 –Dune –Merzuga– Rissani – Efroud –Rissani – Campo 7 (Gauz pista Miniere), Km 145 14 /11/2008 Campo 7 – Taouz – Campo 8 (Jedel Zireg), Km 130 15/11/2008 Campo 8 – Hassi Fougani – Oum Jrane – Passo Tafilalet - Camping Oasis (Zagorà), 155 km 16 /11/2008 Zagora – Tagounite – Mhamid – Oasi Oum Laalag – Campo 9 (Erg Ghaga), Km 160 17 /11/ 2008 Campo 9 – Dune – Campo 10 (El Mdaouer Srhir), Km 100 18 /11/ 2008 Campo 10 – Zoum Fguid – Tissint (cascata) – Almour – Alougoum – Taznakht – Quarzazate

(Hotel Amlal) , Km 360 19 /11/2008 Quarzazate – Ait Benaddou –Telouet – Passo Col du Tichka – Campo 11 (Zerkten), Km 145 20 /11/ 2008 Campo 11 – Ait Ourir – Demnate (Imin Ifri ponte naturale e Impronte di dinosauro) – Cascate

di Ouzoud – Beni Mellal – Khenifra – Meknes (Hotel Ibis ), Km 550 21/11/2008 Meknes – Sidi Kacem – Moulay Bousselham – Pista sulla scogliera dell’Oceano – Larache

(Camping attrezzato libero), Km 205 22 /11/ 2008 Larache – Asilah –Cap Spartel – Tangeri (Hotel Marco Polo), Km 130 23 /11/ 2008 Tangeri – Traghetto Ouzoud – Genova

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MAROCCO DUE ANNI DOPO PERCHE’? Questo paese è molto bello e ricco di contrasti naturali, sociali e culturali. Chi ama fare 4x4 si trova ad esplorare lande desolate, montagne, deserti, ambienti comunque poco o per nulla frequentati dal turismo di massa. Alberto, come tutti gli amici che lo seguono, sono consapevoli già in partenza che attraversano territori spesso poveri e uno modo amichevole per farlo è scambiare o donare materiale utile. Ogni paese è abitato da più o meno nomadi o persone comuni che vivono in modo umile e semplice. Il Marocco è uno di quei paesi africani densamente abitato a tutte le quote e quindi lungo il tragitto ci si trova spesso davanti a realtà totalmente lontane dalle nostre. Queste realtà, in particolare quelle dei nomadi, ci avevano affascinato nel viaggio del 2006 soprattutto dopo che il destino ha fatto in modo che noi interagissimo con loro. Il Land anche questa volta è partito carico di vestiti usati raccolti durante l’anno tra parenti e amici, oltre che quaderni e penne donati sempre da negozi locali. Tra le novità anche una dozzina di paia di scarpe, che gentilmente un calzolaio del nostro paese ci ha regalato, e alcune medicine di primo soccorso donateci da una farmacia di fiducia. Perché di nuovo Marocco quindi, nonostante il viaggio del 2006 non lo avessimo vissuto benissimo? Avevamo avuto qualche problema di convivenza con i marocchini nella prima nostra visita in questo paese causa semplicemente il loro modo di fare a cui non eravamo abituati. Dal punto di vista umano le poche persone che avevano fatto la differenza e che ci avevano lasciato un bel ricordo erano state proprio i nomadi, cosa che non credevamo perché non conoscevamo appunto tale realtà. Nel dicembre 2006 eravamo rimasti senza batteria del Land in mezzo al deserto e fu grazie all’aiuto di una famiglia nomade che trovammo un fuoristrada per riavviare la nostra macchina. Ebbene dopo due anni Alberto è ritornato in novembre 2008 con tanto di fotografie e doni per trovare quelle stesse persone e tutti quei nomadi che lungo il percorso di quel anno avevano allietato il nostro viaggio con la loro semplicità e ospitalità. A questo ovviamente si unisce il gusto del fuoristradista per l’avventura e la scoperta di nuovi orizzonti.

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GENOVA – TANGERI – GENOVA VIA MARE e PORDENONE – MIDELT VIA TERRA Questa volta abbiamo scelto la nave marocchina COMANAV pensando fosse più puntuale, consapevoli fosse meno confortevole. Anche qui, nonostante attraccasse direttamente a Tangeri, si sono accumulati ritardi su ritardi sia in andata che in ritorno soprattutto causa maltempo… mai una volta che va come ci si aspetta! Meno tempo invece ci ha messo sicuramente Roberto che ci ha raggiunto il 7 novembre percorrendo via terra 2500 chilometri in 19 ore! Più veloce della luce! Confrontando i costi, il viaggio via mare è costato 1350 Euro e via terra 1200 Euro.

COME E’ ANDATA IN BREVE E’ andata bene senza grandi intoppi o problemi. Le condizioni meteo agli inizi non sono state molto favorevoli: il tempo è stato molto piovoso e nevoso nei primi tre giorni. Peccato la visita a Chefchaouen e Fes sotto la pioggia, ma subito dopo la situazione è migliorata decisamente. I marocchini han detto che erano 40 anni che non pioveva così tanto. I guadi, normalmente in secca, erano pieni di acqua e attraversarli in corsa era una goduria! Per questo motivo le piste e le normali strade erano molto rovinate e relativamente complicate da percorrere. Anche la neve è comparsa a basse quote, ma ha permesso di valicare il passo innevato di Tizi-n-Ouano a 2912 metri con uno spettacolo mozzafiato attraverso la catena dell’Atlante! L’arrivo sul deserto è stato tanto desiderato per tutto l’anno, ma con sorpresa lo abbiamo trovato molto bagnato, fangoso e tutto verde di rucola (molto buona!)! Il nostro amico Hassan, che segnaliamo come ottima e simpatica guida per Marocco e Algeria, a Erfoud sta benissimo e ci ha accolto nella sua famiglia. La sua email per contattarlo è [email protected] Non è mancata nemmeno una visitina alla grotta Kef

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Aziza, orizzontale e comoda anche per non speleologi, lunga qualche chilometro con una temperatura media di 22 gradi. Pochi problemi meccanici, ma che senza il buon vecchio MacGyver di Alberto non si sarebbero risolti facilmente! Scoppiato il differenziale posteriore del Range di Domenico, cosa che ha confermato nuovamente come dove c’è Range, c’è Ro-gna! La moto BMW ha bevuto acqua in un guado e quindi ha necessitato di qualche traino … insomma solite cose che possono succedere! Tra neve e sabbia questa volta il Fennec Desert Team ha totalizzato 3500 km con piste a volte impegnative e tecniche. Alcuni diari recenti di viaggiatori riportano certi tratti da noi percorsi come impraticabili o difficili. A nostro giudizio sono tutti fattibili, anzi appunto perché un po’ sconnessi forse sono più interessanti da percorrere. Niente comunque di impossibile, nonostante alcuni locali ci sconsigliassero certi passaggi perché “dangerouse”. Una strada sola ci ha obbligato a tornare indietro causa un grosso masso che blocca la strada.

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DAL 01 AL 08 NOVEMBRE Pordenone - Genova Prima di arrivare a Genova, Alberto fa un po’ di gasolio, o almeno crede che sia tale. Fumata bianca, il Land fatica a arrivare al traghetto. Per disattenzione ha messo benzina! Se fosse succeso a qualcun altro, lo avrebbe massacrato di imprecazioni! Il traghetto marocchino è piuttosto folkloristico. L’armadio ha due tavole precarie come porte che incutono timore immaginando il mare mosso. Tangeri – Martil - Chefchaouen Pioggia a Martil, giornate uggiose ma il morale è alto e animato dal continuo saliscendi per spingere la moto. “La situazione è seria, ma non disperata” asserisce l’ex carabiniere Renzo. Ribadendo che “c’erano tante salite e altrettante discese”. La pista era infinita e a complicare le cose ci si è messa anche la neve. Dove ci sconsigliano di andare, si va! Andiamo diretti a Chefchaouen, il campeggio è allagato e cosi optiamo per un albergo. Visitiamo la Medina sotto la pioggia. Il paesaggio attorno è verdeggiante da tanto che ha piovuto. Le condizioni del tempo ci hanno quasi obbligato ad andare direttamente a Fes saltando Ketama. A Fes visitiamo la Medina sotto la pioggia senza guida e cercando di schivare gli asini. Alberto trova le scarpe Timberland o almeno così è scritto perché non si sa quanto lo siano veramente. Fez- Arzou – Foresta di cedri Visitiamo il cratere della zona di Arzoud, zona attrezzata anche con piste da sci. Andando verso Sud si può ammirare il polje e il Parco Aguelman Afenourir. Facciamo campo nella foresta di cedri, La notte sottozero e umido con i macachi che facevano da orchestra alla fisarmonica a bocca di Domenico e la voce solista di Renzo.

Campo Cedri - Midelt Attraversiamo i monti ricchi di cedri tra passi innevati solo a tratti proprio lungo il nostro tragitto. Ci dilettiamo con qualche gincana sognando la sabbia. In un posto sperduto troviamo un gruppo di bambini a cui doniamo penne e caramelle pensando che siano poveri. Nel mentre arriva un loro parente che ci fa la foto con il telefonino e ci cadono le braccia! Proseguiamo fino a trovare poche case, un misero accampamento in un guado, dove ci sconsigliano di continuare causa percorso “dangerouse”. Noi non li ascoltiamo più di tanto e facciamo bene. La strada continua fino che troviamo una scuola spersa in mezzo ai monti con una ventina di alunni. La strada è sconnessa ma si passa. La moto inizia ad aver problemi con la neve e la facciamo deviare via asfalto fino Midelt. Noi continuiamo via pista su un continuo saliscendi fino a rincontrarci a

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questo paese. Per trovare il campeggio Iafar facciamo un sacco di chilometri a causa che il cartello di indicazione era nascosto da un camion parcheggiato davanti.

ITALIA - MAROCCO – MADRID – ITALIA: 6000 KM IN 8 GIORNI di Roberto Bortolin dal 06 al 15 novembre.

06 novembre Partenza da Pordenone alle 5.00 del mattino. Alle 11 sono in confine francese e alle 16.00 quello spagnolo. Cena a base di pollo e patatine a Valencia per 6 euro. Sarà per l’entusiasmo del viaggio, ma non sento la stanchezza e sono felice, nonostante la telefonata di un mio cliente che perturba il mio buon umore. Bevo l’ennesimo caffè e totalizzo 1600 km in quasi 15 ore! Riparto e percorsi 100 km faccio rifornimento. Noto che dietro la stazione c’è un hotel. Mi fiondo dentro e dormo come un ghiro in una camera confortevole, forse l’ultima. 07 novembre Alba meravigliosa con paesaggi che ricordano il far-west. Trovo la nebbia per circa mezza ora. Poi di improvviso si dirada e le montagne innevate contrastano con la roccia rossa delle gole che sto attraversando. Alle 13.30 arrivo a Tarife dopo la bellezza di 2450 km! Il traghetto parte alle 15.00 e sono felice!!A Tangeri c’è Mauro che mi aspetta,e che sarà il mio compagno di avventura.Pernottiamo a Tangeri. 08 novembre Tangeri - Midelt – Circle de Jaffar – Ait Messaoud – Campo 2 (Igli), Km 160 Alle 6.00, colazione e poi via, percorriamo 400 km e arrivo a Midelt alle 13.00 dove incontro Alberto e gli altri. Baci e abbracci, si mangia pollo per la felicità di Alberto e si parla. Mi raccontano che mentre ci aspettavano hanno tentato il Cicle de Iafar, un tragitto ad anello nella zona dei monti di Midelt. Non sono riusciti a percorrerlo tutto a causa di un grosso masso che ne ostruisce la strada. Dopo il te partiamo verso nuovi orizzonti. Oltrepassato il passo Tizi n Talghaumt prendiamo una stradina sterrata a destra che dopo pochi chilometri la strada si perde in mezzo alle montagne tra fango e paesini isolati con i bambini che ci assalgono chiedendoci “stilò stilò”! Lungo la strada incontriamo molta gente che lava i panni sui guadi approfittando delle abbondanti piogge. Raggiunta la quota di 2200 metri decidiamo di fare campo vicino a dei pastori, che durante la notte viene invaso dalle pecore. Cuciniamo le salsicce che ho comprato in Spagna. Si ride e si scherza fino alle 21.00. Poi tutti a nanna. Fuori ci sono meno 4 °C.

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09 novembre Campo 2 – Imilchil – laghi – Agoudal – Campo 3 (passo Tizi n Ouano 2912m), Km 190 Ci si sveglia alle 6.30. La meta odierna sono i laghi montani. Ancora fuoristrada. In una foto scattata da Mauro sembra che stiamo precipitando in un burrone! Alle 11.00 sosta a Imilchil per gasolio, provviste, thè. Alle 12.30 si mangia qualcosa in riva al lago Tislit.Sulla sponda opposta troviamo una festa per un matrimonio. Il percorso è alternato da banchi di fango e acqua con tratti molto polverosi. Verso le 15.00 perdiamo Andrea che è andato troppo avanti. Dopo Agodal incontriamo pure a un turista solitario in bicicletta che si dirige anche lui alle gole di Dades!Facciamo il campo sul passo a 2900 metri e la neve è solo a chiazze. Vano tentativo di Mauro di accendere il fuoco e da questo momento Alberto gli affibbia l’appellativo di piromane senza sbagliarsi più di tanto! Verso le 21.00 col chiaro di luna piena, anche se ci sembra mezzanotte decidiamo di raggiungere a piedi la cima a quota 3018 metri. Sono 120 metri duri! In cima troviamo piantata una stella d’acciaio con dicitura in spagnolo piazzata nel 2002. 10 novembre Campo 3 – Gole di Dades – Boumalne – Tinerhir – Gole Todra – Campo 4 (Assoul), Km 230 Sveglia alle 6.30,la prima parte del percorso di oggi si presenta innevato con tratti relativamente facili, almeno per noi, con punti molto strapiombanti al nostro fianco. Il paesaggio è bellissimo! Scendiamo verso le gole di Dades e si ha l’impressione di essere in mezzo al Gran Canyon. Passiamo per Boulmane per poi risalire verso le gole del Todra. Il sole in fronte e basso all’orizzonte impedisce ad Alberto davanti a tutti di non vedere una grande buca nella pista … Attimi di panico… Il Land sembra rischiare il ribaltamento. L’unica parte che tiene è solo il paraurti. Senza quello la

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situazione sarebbe stata molto più critica. Io procedo con il mio verricello a tirarlo subito fuori. La macchina è salva!

Le gole si rivelano troppo turistiche e sconvolgono il nostro spirito da eremiti maturato fino ad ora. L’unico vantaggio è che Renzo è riuscito a trovare il tappeto delle stesse misure volute dalla moglie, cosa non facile da esaudire. Prepariamo il campo e ceniamo a base di salsiccia, polenta e pastasciutta al ragù per festeggiare il compleanno di Luca. 11 novembre 2008

Campo 4 – Goulmina–Errachidia–Meski – Campo 5 (Tazouguerte Grotta Kef Aziza), Km 240 Oggi iniziamo la giornata prendendo una pista in mezzo a paesi abbandonati da Dio tra guadi e pietraie, che rendono il viaggio ad Andrea un po’ più impegnativo che a noi. A Meski ci fermiamo alla sorgente Blu, che però di blu ha poco visto il fango portato dalle piene di qualche giorno fa.. Ormai è pomeriggio tardi e facciamo campo vicino ad un fiume, ma l’avventura non è finita, perché si va in grotta, localizzata sulla sponda opposta della vallata. Io e Alberto decidiamo di attraversarlo a piedi bagnandoci fino alle ginocchia e assaporando l’acqua fredda. Gli altri, invece, a nostra insaputa passano con Domenico sul Range! Bastardi! Preventivamente Renzo ha pensato bene di farsi il bagno per valutare la profondità dell’acqua. La grotta si presenta con una ingresso a galleria. Ci investono dapprima dei colombi e poi una flotta di pipistrelli lungo tutto il percorso. La visita prosegue tranquilla per due chilometri fino a diventare un po’ tecnica per i non addetti. Visto che solo due di noi sono speleologi per questioni di sicurezza decidiamo di ritornare indietro. Domenico, classe 1941, ci segue alla grande! Siamo completamente in acqua, sudati fino alle ossa. Una volta usciti mi butto nel fiume, mentre gli altri attraversano con il Range investendomi con gli spruzzi! Arriviamo al campo, Mauro si accinge ad accendere il fuoco con una tanica di benzina, le cui fiamme minacciano il tendone di Alberto, che sta fotografando le stelle! La sua espressione una volta visto quel falò è da filmare! Prima felice per le foto notturne e poi improvvisamente preoccupato per le fiamme! Per fortuna non succede niente a parte un piccolo buchetto sulla tela e la breve infuriata di Alberto! Ceniamo e passiamo la serata attorno ad un fuoco di dimensioni ridotte … Alberto prende in giro Mauro: da grande vuoi mica fare il pompiere come Grisù?! 12 novembre 2008 Campo 5 – Boudnib – Gara Toufliodou – Campo 6 (Erg Chebbi), Km 170 Intanto in quota ha iniziato a nevicare bene! Siamo contenti perché riusciti per poco a schivarla e a fare il passo di 2900 metri!

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Partiamo presto al mattino, nuova meta le dune e siamo in anticipo sulla tabella di marcia, ma le sorprese non stentano ad arrivare. Mentre facciamo l’unico guado la moto di Andrea si ferma e non riparte più.

Si è rotto il motorino d’avviamento causa l’acqua nei cilindri. La trainiamo e per fortuna riprende a funzionare. Attraversiamo paesaggi lunari e ci fermiamo presso una famiglia berbera, dove mangiamo pistacchi e beviamo il te tormentati dalle mosche. Alla prima sabbia Luca dall’emozione si pianta. Bepi commenta pacatamente:” De là mi col me Mercedes passavo”. Proseguiamo lungo il confine algerino e alcuni militari ci fermano ad un posto di blocco marocchino per un controllo. Ce la caviamo con alcune sigaretta in cambio e una birra. Poco dopo incontriamo i parenti nomadi di Fatim, la bimba che era sfigurata in viso nel viaggio precedente di Alberto (vedi www.granellodisabbia.it) il solito rito del tè, saluti e abbracci e poi via di corsa. Dopo una ora di pista arriviamo finalmente al deserto vero a nord di Merzuga, sabbia finalmente e Mauro è contentissimo! Ma non solo lui, tutti noi! Lui si aspettava caldo e sabbia. Fino ad ora abbiamo trovato acqua e neve! Purtroppo le lunghe piogge non rendono piacevole l’attraversata. Ci impiantiamo di continuo con fango e sabbia bagnata. Andrea inizia a preoccuparsi per le condizioni della moto. Trainarla nella sabbia non è il massimo. Decidiamo di fare campo così lui e Alberto possono far manutenzione (il MacGyver la ripara chiudendo con due fascette). Smontano il motorino di avviamento e con la determinazione di Alberto si riesce a ripararlo provvisoriamente.. Nel frattempo Domenico si incasina felicemente da solo con il Range su e giù per le dune per poi piantarsi ina buca di fango!

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13 novembre 2008 Campo 6 – Dune – Merzuga – Rissani – Efroud –Rissani – Campo 7 (Gaouz pista delle Miniere), Km 145 Al mattino decidiamo di dividerci in due squadre: Andrea e Luca si dirigono verso Merzouga per curare in modo definitivo la moto. Noi continuiamo sulla sabbia e Domenico si diverte tra una duna e l’altra. Mauro rimane colpito del fascino del deserto. Incomprensioni varie sul posto da raggiungere alla fine portano alla perdita di Andrea: non lo troviamo più per un paio di ore! Noi ci dirigiamo a Erfoud, dove riflettiamo davanti a pollo e patatine. Qui incontriamo l’amico di Alberto e Barbara, Hassan, nomade berbero che adesso fa la guida in Marocco e Algeria. Come per magia compare Andrea che sta aggiustando la moto in una officina vicino a dove stiamo mangiando!

Hassan ci porta in giro per il paese a visitare l’officina dei suoi amici, dove lavorano con maestria il calcare nero con ortoceratidi , trilobiti, ammoniti. Dopo un paio di ore viene il momento dei saluti. Per noi il viaggio finisce e dobbiamo tornare a casa causa lavoro incombente. Alberto, Luca e Domenico con Andrea si dirigono alle miniere, io e Mauro partiamo verso Fes.

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Viaggiamo veloci e prendiamo una strada lunga e stretta da sembrare infinita. La luna quasi piena ci fa da guida e incrociamo solo qualche camion. Mi accorgo che una macchina ci segue da lontano, ma non riesce a raggiungerci causa la nostra elevata velocità … per sicurezza mi infilo in tasca lo spray al peperoncino … Arriviamo a Fes e ceniamo verso le 20.30 con una cheeseburger marocchino. La città di notte è piena di gente e affascinante. 14 novembre Fes – Tangeri – Tarifa - Madrid Al mattino visitiamo la Medina accompagnati dalla guida Abdul, che ci ha fatto girare in lungo e largo tutta la città, tra moschee, concerie, tappeti, seta, spezie e quant’altro. Facciamo compere e pranziamo. Salutiamo Abdul ringraziandolo. Ci dirigiamo verso Tangeri in 4 ore e 460 km. Riusciamo a imbarcarci per ultimi grazie ad un marocchino che ci aiuta a sbrigare le pratiche di imbarco e biglietto. In 20 minuti siamo in Spagna. Non possiamo fare molte cose perché abbiamo due pezzi da 500 euro e la carte di credito non funzionano, quindi partiamo da Tarifa per Madrid. Tappa d’obbligo Puerto Bonus in ricordo dei vecchi tempi. Non riusciamo a trovare un posto che ci cambi i soldi. Improvvisamente Mauro si ricorda di avere un amico veneto a Malaga, Elvis. Andiamo da lui. Simpaticone ci fa il favore e i offre pure caffè e grappa! Partiamo per Madrid. Dopo 250 km ci fermiamo in un 4 stelle … sì ma fuori in un parcheggio per camion! Alle 11.00 arriviamo all’aeroporto della capitale spagnola, dove lascio Mauro. Il contachilometri della mia fedele Toyota mi avvisa che ho appena fatto 5500 km da casa! Una telefonata di mio fratello mi informa che devo rientrare in Italia ancora prima del previsto. Bene! Ho una scusa buona per corre e per vedere prima Mara e i miei figli! 15 novembre Madrid – Saragoza - Pordenone Gli ultimi 50 km prima di casa mi sembrano infiniti … Dopo 2200 km in 19 ore alle ore 7.00 riesco ad abbracciare Mara. Mi infilo nel bagno a rilassarmi lo scheletro e penso con un pizzico di invidia agli altri in Marocco ancora in giro liberi senza pensieri… Il giorno dopo realizzo meglio che ho fatto 6000 km in 8 giorni tra neve a 3000 metri, sabbia di Merzouga, grotta e piste dai paesaggi lunari attraversando Francia, Spagna e l’Atlante! Mi sento un po’ saetta MacQueen! Carpe diem! PROSECUZIONE DEL VIAGGIO

IN MAROCCO Dal 13 al 23 novembre Erfoud - Zagorà Saluti a Roberto e Mauro e saldato il pezzo della moto facciamo campo sulla via delle miniere verso Taouz. Troviamo un bivacco abbandonato con un forno in sabbia ancora utilizzabile e un geco per la felicità di Alberto. Da Tauz a Zagorà ci sconsigliano la pista

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perché distrutta dalle piogge, ma ci andiamo lo stesso. Non si rivela tanto male. Ricalchiamo alcune delle piste della Parigi-Dakar. Attraversiamo il Mader asciutto, è un vecchio fiume dal terreno fertile. Bepi sta male e riposa nel cassone del Land per tutto il giorno. Ci fermiamo a Zagorà per far manutenzione varia e troviamo una buona officina. Conosciamo un gruppo di bambini che durante la notte ci costruiscono tre modelli di fuoristrada simili alle nostre auto. Al mattino proseguiamo a sud-ovest verso Mhamid e ci addentriamo nel deserto. Oasi d’Oumlalag - Quarzazate Cerchiamo di accamparci tra le dune schivando i campi di tende per i turisti, che ormai invadono ogni luogo. La mattina gincane sulla sabbia e scopriamo i primi inconvenienti del Range: scoppia un cuscinetto causa non curanza pregressa. Si vorrebbe andare verso Tata, invece dobbiamo rinunciare perché il Range ha fatto Cra-cra: scoppiato il differenziale. Il giorno dopo ci dividiamo. Domenico e Andrea tornano indietro a Zagorà per curare le ferite meccaniche. Alberto gli conferma che c’è assolutamente la strada. Loro sicuri proseguono, ma tutto va bene per i primi 15 km dopodiché l’asfalto sparisce e il percorso diventa peggio che attraversare il guado del Cellina scalzi! La piena ha portato via la strada e hanno dovuto percorre 150 km schivando massi e detriti. La moto di Andrea faticava a star in piedi, Domenico aveva solo due motrici e mancava poco che fosse la moto a trainare la macchina! Gli altri ignari di ciò proseguono tranquilli per Tisint e visitano la cascate. Decidiamo di risalire il torrente fino alla pista più a nord ma il greto è troppo sconnesso e decidiamo di ritornare indietro. Alcuni bambini ci indicano il percorso migliore e così facendo conducono il gruppo a veder la loro pompa, per l’irrigazione che mostrano con orgoglio.

Ci si rincontra tutti a Quarzazate. Pieno di gente la sera, come fosse sagra. Da qui il giorno dopo prendiamo la pista per Aid benadu - Telouiaet e passiamo davanti le miniere di sale. Facciamo il passo del Ticka e l’ora tarda ci costringe a fare campo su uno degli ultimi tornanti sperando che qualcuno in curva non ci venga addosso. A fatica tra i rovi e le spine allestiamo il tendone. Il giorno dopo visitiamo le impronte di dinosauro sempre accompagnati da un gruppetto di bambini incuriositi. Visita all’arco naturale, dove si paga sempre il

parcheggio. Alberto scende fino in fondo e lo attraversa. Proseguiamo poi verso le cascate di Ouzoud ma tanto per cambiare piove. Il paesaggio è tipo la fascia collinare toscana e pullula di frantoi. Ogni famiglia ne ha uno e così Renzo, Luca e Bepi ne approfittano per prendersi dell’olio. Facciamo una tirata unica di 500 km fino a Meknes dove pernottiamo al Hotel Ibis. Si sconsiglia di guidare di notte.

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Meknes - Larache Da Meknes andiamo a Larache, la zona nord è molto sporca a causa dei teli neri che i contadini usano per coprire le coltivazioni e che vengono portati via dal vento. Costeggiamo l’oceano lungo la spiaggia con una falesia di 20 metri. Ci sono sempre postazioni militari a vista. Sulla battigia alcune persone raccolgono con il mulo sacchi di sabbia. La sera troviamo un inaspettato e ben tenuto campeggio libero. A Cap Spartel facciamo una succulenta mangiata di pesce. Tangeri Hotel Marco Polo. Cena in piazza grande. In piena notte il guardiano delle nostre auto sveglia Alberto, che si allarma non capendo subito il motivo. In realtà vuole che una delle macchine venga spostata perché dalla posizione in cui si trova non riesce a controllare bene la moto… Alberto lo fulmina con lo sguardo e senza tante discussioni se ne torna a dormire. Alla fine si mettono in due guardiani in due parti opposte, uno guarda la moto e uno le macchine! La mattina, ultime compere e poi via al porto per l’imbarco.