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MARMORE COMERA …. DI MIRO VIRILI Chi come me è nato e vissuto in questo territorio non può non subire il fascino di queste immagini di Marmore com’era, di luoghi e di gente che ci evocano un tempo perduto, è piacevole ricercare le diversità delle strade e delle case, trovare le somiglianze, meravigliarsi dei cambiamenti e stupirsi di ciò che è rimasto apparentemente uguale. È impossibile mentre guardiamo queste foto non richiamare alla mente gli stessi luoghi cosi come sono oggi, e attraverso ciò che Marmore è diventata ripensare con nostalgia a quella che era. Per questo l’associazione Marmore e poi…, ha deciso di realizzare la mostra e questa piccola pubblicazione, a cui almeno nelle intenzioni, seguirà un volume più articolato e complesso, dove ciascuno di noi potrà andare alla ricerca del tempo perduto e ritrovare quelle immagini con le quali ricostruire la nostra memoria collettiva e ritrovare insieme quell’identità dimenticata che alcuni erroneamente pensano che Marmore non ha. Infatti Marmore oggi è soprattutto conosciuta per la sua Cascata, che per poche ore alla settimana offre ancora quello spettacolo sublime cantato da poeti come Virgilio e Lord Byron e raccontato in numerose immagini e dipinti da illustri viaggiatori come Turner e Corot. Per i ternani e i turisti Marmore è essenzialmente la Cascata, al punto tale che ormai il toponimo viene usato impropriamente anche per la parte di territorio di Collestatte Piano posto a valle. Chi oggi vede Marmore, Cervara o Collestatte Piano ha davanti ai propri occhi dei centri abitati apparentemente senza storia, una periferia anonima e degradata dove l’opera dell’uomo sembra aver cancellato ogni traccia della memoria. Invece quest’area è uno dei luoghi più ricchi di storia del territorio e la sua memoria affonda nel mondo antico e percorre tutta la storia dai romani fino alla nascita della borgata di Marmore: un recente centro abitato che nasce nella seconda metà del XIX secolo, intorno alla chiesa di santa Gertrude e alla nuova stazione ferroviaria. Ho già parlato e scritto, in altre sedi, della storia della Cascata e del centro abitato di Marmore, ho studiato il territorio per ragioni professionali e mi sono occupato di alcune pubblicazioni che hanno avuto per argomento sia la Cascata che alcuni specifici beni culturali, spero di avere nuove occasioni per tornare sull’argomento e approfondire altri aspetti e raccontare altre storie. In questa occasione voglio però dare un piccolo contributo a Marmore com’era attraverso due immagini letterarie, due descrizioni d’epoca che documentano come era la borgata di Marmore nel 1885-90. Si tratta di due brevi estratti della Guida Storica della Cascata, scritta da Costanzo Gay, un maestro elementare che insegnava nella scuola di Marmore e qui risiedeva dal 1874. Il settantenne maestro dopo aver pubblicato una prima guida nel 1885 nel 1890 pubblica una seconda edizione stampata a Rieti, a cui alla classica descrizione della Cascata e suoi dintorni aggiunge, tra gli altri la descrizione della Borgata di Marmore e della chiesa di Santa Gertrude che costituiscono un documento eccezionale sull’origine del paese. BORGATA DELLE MARMORE 1 Questa borgata, che è frazione del Comune di Papigno, si compone di pochissime case riunite, ma moltissime sparse, situate quasi tutte in prossimità della Stazione ferroviaria. Questa, che è quasi nel centro della Borgata, nella sua piccolezza è la più gaia di quante se ne incontrano lungo la linea Rieti- Aquila 2 . Non mancano decenti trattorie, pizzicherie, osterie, ecc. Avvi pure uno spaccio di sali e tabacchi. Se alle Marmore si costruissero case comode, perché fino ad ora se ne difetta alquanto, i forestieri nella bella stagione vi andrebbero certamente a respirare quell'aria saluberrima. Questa ridente borgata amante del civile progresso, non potendo per l'esiguità del numero dei suoi abitanti avere dal Comune una Scuola Elementare regolare, ne apri una a sue spese nel 1887 quando appunto il Ministro Coppino proclamava l'obbligatorietà dell'istruzione e ne affidava la direzione all'autore di questa Guida. 1 COSTANZO GAY, Guida Storica della Cascata delle Marmore e suoi dintorni, Rieti, Stabilimento Tipografico Trinci, 1890, pp. 18-20. 2 Questa linea venne inaugurata il 28 Ottobre 1883 coll' intervento del Ministro dei lavori pubblici, delle Rappresentanze del Senato, della Camera dei Deputati, delle autorità, della Provincia, del Circondario, dei Comuni, della Stampa ecc. Associazione “Marmore e poi...” http://www.associazionemarmoreepoi.jimdo.com/ Pagina 1

Marmore com'era

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Associazione Culturale Marmore e poi - Estratto dell'intervento dell' Arch. Miro Virili inserito nella pubblicazione sulla mostra "Come eravamo" distribuita in omaggio ai soci durante la festa d'autunno nel 2010

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  • MARMORE COMERA .DI MIRO VIRILI

    Chi come me nato e vissuto in questo territorio non pu non subire il fascino di queste immagini di Marmore comera, di luoghi e di gente che ci evocano un tempo perduto, piacevole ricercare le diversit delle strade e delle case, trovare le somiglianze, meravigliarsi dei cambiamenti e stupirsi di ci che rimasto apparentemente uguale. impossibile mentre guardiamo queste foto non richiamare alla mente gli stessi luoghi cosi come sono oggi, e attraverso ci che Marmore diventata ripensare con nostalgia a quella che era.

    Per questo lassociazione Marmore e poi, ha deciso di realizzare la mostra e questa piccola pubblicazione, a cui almeno nelle intenzioni, seguir un volume pi articolato e complesso, dove ciascuno di noi potr andare alla ricerca del tempo perduto e ritrovare quelle immagini con le quali ricostruire la nostra memoria collettiva e ritrovare insieme quellidentit dimenticata che alcuni erroneamente pensano che Marmore non ha.

    Infatti Marmore oggi soprattutto conosciuta per la sua Cascata, che per poche ore alla settimana offre ancora quello spettacolo sublime cantato da poeti come Virgilio e Lord Byron e raccontato in numerose immagini e dipinti da illustri viaggiatori come Turner e Corot. Per i ternani e i turisti Marmore essenzialmente la Cascata, al punto tale che ormai il toponimo viene usato impropriamente anche per la parte di territorio di Collestatte Piano posto a valle. Chi oggi vede Marmore, Cervara o Collestatte Piano ha davanti ai propri occhi dei

    centri abitati apparentemente senza storia, una periferia anonima e degradata dove lopera delluomo sembra aver cancellato ogni traccia della memoria.

    Invece questarea uno dei luoghi pi ricchi di storia del territorio e la sua memoria affonda nel mondo antico e percorre tutta la storia dai romani fino alla nascita della borgata di Marmore: un recente centro abitato che nasce nella seconda met del XIX secolo, intorno alla chiesa di santa Gertrude e alla nuova stazione ferroviaria.

    Ho gi parlato e scritto, in altre sedi, della storia della Cascata e del centro abitato di Marmore, ho studiato il territorio per ragioni professionali e mi sono occupato di alcune pubblicazioni che hanno avuto per argomento sia la Cascata che alcuni specifici beni culturali, spero di avere nuove occasioni per tornare sullargomento e approfondire altri aspetti e raccontare altre storie.

    In questa occasione voglio per dare un piccolo contributo a Marmore comera attraverso due immagini letterarie, due descrizioni depoca che documentano come era la borgata di Marmore nel 1885-90. Si tratta di due brevi estratti della Guida Storica della Cascata, scritta da Costanzo Gay, un maestro elementare che insegnava nella scuola di Marmore e qui risiedeva dal 1874.

    Il settantenne maestro dopo aver pubblicato una prima guida nel 1885 nel 1890 pubblica una seconda edizione stampata a Rieti, a cui alla classica descrizione della Cascata e suoi dintorni aggiunge, tra gli altri la descrizione della Borgata

    di Marmore e della chiesa di Santa Gertrude che costituiscono un documento eccezionale sullorigine del paese.

    BORGATA DELLE MARMORE1

    Questa borgata, che frazione del Comune di Papigno, si compone di pochissime case riunite, ma moltissime sparse, situate quasi tutte in prossimit della Stazione ferroviaria.

    Questa, che quasi nel centro della Borgata, nella sua piccolezza la pi gaia di quante se ne incontrano lungo la linea Rieti- Aquila2. Non mancano decenti trattorie, pizzicherie, osterie, ecc. Avvi pure uno spaccio di sali e tabacchi.

    Se alle Marmore si costruissero case comode, perch fino ad ora se ne difetta alquanto, i forestieri nella bella stagione vi andrebbero certamente a respirare quell'aria saluberrima.

    Questa ridente borgata amante del civile progresso, non potendo per l'esiguit del numero dei suoi abitanti avere dal Comune una Scuola Elementare regolare, ne apri una a sue spese nel 1887 quando appunto il Ministro Coppino proclamava l'obbligatoriet dell'istruzione e ne affidava la direzione all'autore di questa Guida.

    1 COSTANZO GAY, Guida Storica della Cascata delle Marmore e suoi dintorni, Rieti, Stabilimento Tipografico Trinci, 1890, pp. 18-20.

    2 Questa linea venne inaugurata il 28 Ottobre 1883 coll' intervento del Ministro dei lavori pubblici, delle Rappresentanze del Senato, della Camera dei Deputati, delle autorit, della Provincia, del Circondario, dei Comuni, della Stampa ecc.Associazione Marmore e poi... http://www.associazionemarmoreepoi.jimdo.com/ Pagina 1

  • Questa istituzione ottenne l'approvazione e il plauso della Autorit Scolastica, nonch il favore del Municipio, il quale concesse gli utensili necessari alla Scuola e un sussidio di L. 220 all'insegnante.

    Recentemente il governo vistituiva pure la Stazione dei RR. Carabinieri facendo appositamente costruire un gaio e comodo locale.

    UN ANTICA CHIESA3

    Alle agglomerate case delle antiche Marmore vi esistevano i ruderi di un antica chiesa o Badia dei Monaci, la quale sotto il titolo di santa Gertrude. Esiste di questa limmagine in una statuetta di marmo bianco) con una creaturina in braccio e Con in testa il diadema regale.

    Detta Chiesa era quasi tutta distrutta o non dava quasi pi effige di Santuario, menoch vi esisteva una piccola nicchia con entro l'istessa statuetta della santa, sopra piccolo altare, con dietro la seguente iscrizione: TEMPORE DOMI MARCI CASTELLI ANNO DOMINI 1617. La detta santa per lo pi venerata fiduciosamente dalle donne lattanti.

    La predetta chiesa i Marmoresi, riunitisi in santa gara, si presero l'assunto di riedificarla a proprie spese. Dopo ultimata a perfezione la fecero nuovamente consacrare dal R.mo vescovo di Terni monsignor Belli ed ora vi si funziona tutti i d festivi per comodo dei devoti Marmoresi.

    Dicesi che la predetta chiesa appartenesse alla nobilissima famiglia dei Conti Castelli Pressio Graziani. Difatti alla riedificazione concorse anche la Contessa Castelli, e regal

    3 COSTANZO GAY, op. cit., pp. 31-33.

    quindi diversi grandi quadri antichi di buoni autori e forse di molto pregio e valore.

    Detta chiesa ha pure un piccolo possedimento di terreno, il quale ab antico fu donato dai predetti signori Castelli.

    Negli scavi dei terreni, d'intorno alla chiesa, vi si rinvennero moltissimi ossami umani, i quali danno pur segno evidente di antichit di quel santuario e dellistessa Marmore.

    Ho scelto questi due brani perch si adattano alla perfezione al tema di questa pubblicazione aprendo uno scorcio sulla Marmore di fine ottocento, e nello stesso tempo ci indicano le origini di Marmore un luogo moderno: la nuova stazione ferroviaria, e un luogo antico: la chiesa di santa Gertrude, quasi sicuramente lantica Abbazia di San Salvatore; a partire da questi due luoghi possiamo ricostruire la storia di Marmore e ritrovare lidentit dimenticata.

    Come dice Calvino, talvolta citt diverse si succedono sopra lo stesso suolo e sotto lo stesso nome, nascono e muoiono senza essersi conosciute, incomunicabili tra loro.

    Marmore appunto questo, tante citt e luoghi che si sono succeduti dallepoca romana sino ad oggi, mondi e culture diverse che non si sono conosciuti ma che sono legati da un filo invisibile in un presente che memoria e progetto.

    Dal mondo fluviale e lacustre dove viveva e lavorava il liberto Lucio Menandro che traghettava i viaggiatori dal Porto presso il ponte di marmo fino al lago Reatino quando nel piano delle Marmore si elevava il tempio del Dio Nettuno, fino al villaggio nato intorno allabbazia benedettina di san Salvatore che retta dai monaci

    di Farfa garantiva la manutenzione dei canali e delle opere di bonifica.

    Dal territorio paludoso e malsano del basso medioevo seguito ai disastri delle alluvioni e al ritorno dellantico lago Velino controllato dai castelli di Rocca Accarina, di Miranda e Papigno, con il sistema delle rocche della Stella, di Valle Fava e di Monte SantAngelo fino al mondo delle grandi opere di bonifica rinascimentali con la rinascita dellagricoltura, la costruzione di mulini, cartiere, del sistema dei casali e del palazzo Cappuccetti.

    Dal mondo romantico del Gran Tour frequentato da illustri viaggiatori che venivano ad ammirare quel sorprendente spettacolo della caduta del Velino, per i quali la citt di Terni sotto il pontificato di Pio VI costru la Specola, fino alla citt industriale con le sue officine e opifici a Collestatte Piano e le opere di derivazione idrauliche e i manufatti per la produzione energetica al piano delle Marmore, con le nuove strade, la ferrovia e alla nascita di un nuovo paese la borgata di Marmore.

    Con il convegno organizzato dallassociazione Marmore e Poi.., dalla mostra di cartoline e foto depoca, oggi con questa pubblicazione si apre una nuova fase perch nel momento che stiamo riscoprendo la nostra identit stiamo anche progettando un nuovo futuro in un nuovo luogo da vivere e abitare.

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    Marmore comera .