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Malattia infiammatoria cronica demielinizzante del SNC Descritta per la prima volta da Charcot e Vulpian nel 1866 Caratterizzata da multiple aree di danno mielinico ed assonale, associato ad attività infiammatoria “placche”, disseminate nella sostanza bianca dell’encefalo e del midollo spinale. Compston A. The story of Multiple Sclerosis in McAlpine’s Multiple Sclerosis. 3 rd ed. London: Churchill Livingstone 1998. Sclerosi Multipla

Malattia infiammatoria cronica demielinizzante del SNC Descritta per la prima volta da Charcot e Vulpian nel 1866 Caratterizzata da multiple aree di danno

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Page 1: Malattia infiammatoria cronica demielinizzante del SNC Descritta per la prima volta da Charcot e Vulpian nel 1866 Caratterizzata da multiple aree di danno

• Malattia infiammatoria cronica demielinizzante

del SNC

• Descritta per la prima volta da Charcot e Vulpian nel 1866

• Caratterizzata da multiple aree di danno mielinico ed assonale, associato ad attività infiammatoria “placche”, disseminate nella sostanza bianca dell’encefalo e del midollo spinale.

Compston A. The story of Multiple Sclerosis in McAlpine’s Multiple Sclerosis. 3 rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

Sclerosi Multipla

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Aree di danno mielinico ed assonale con componente infiammatoria, disposte in sedi tipiche:

- Periventricolare- Centri semiovali- Transcallosale- Sottocorticale- Infratentoriale- Sostanza bianca midollare

Compston A. The story of Multiple Sclerosis in McAlpine’s Multiple Sclerosis. 3 rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

Sclerosi Multipla

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Epidemiologia e latitudine

> 30/100 000

5-30/100 000

< 5/100 000

Fattori ambientali (habitat, alimentazione, infezioni)

Prevalenza fortementedipendente dalla latitudine

Adattata da Compston A. Distribution of Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

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Suscettibilità alla SM in base a sesso, età e origine etnica

Sesso

Rapporto tra sessi: 2F/1M

Età di comparsa

20 - 40 anniAlto

rischio

Origine etnica

NordeuropeiBianchi USA Canadesi

AustralianiBianchi sudafricaniSudeuropei

Neri africaniOrientali

Compston A. Genetic susceptibility to Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

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• In un parente di primo grado di un paziente con SM, il rischio assoluto di SM è:

- < 5% - = 20-40 volte quello della popolazione generale

• Nei gemelli monozigoti, la concordanza per la SM è più elevata (31%) che nei gemelli eterozigoti (5%)

• La presenza dell’allele HLA-DR2 aumenta il rischio di SM

Fattori genetici

Noseworthy J.H. et al. Medical Progress: Multiple Sclerosis N Engl J Med 2000 ; 343 : 938-52.

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Sintomatologia

Disturbi motori 40%

Parestesie 21%

NORB 22%

Disturbi della minzione 5%

Diplopia 12%

Matthews B. Symptoms and signs of Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

Vertigini 5%

Fatica 50%

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Criteri diagnostici

Mc Donald et al Recommended diagnostic criteria for Multiple Sclerosis: Guidelines from the International Panel on the diagnosis of Multiple Sclerosis. Ann Neurol. 2001; 50: 121-127.

Criteri Clinici disseminazione temporo-spaziale

Studio del Liquor bande oligoclonali

Potenziali Evocati Visivi aumento latenza P100

RM encefalo e midollo lesioni in sedi tipiche

disseminazione temporo-spaziale

Pannello internazionale per la diagnosi di SM (2001). Paziente classificato come “Affetto da SM”, “Non Affetto da SM” o “Caso di Possibile SM”

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Nuovi criteri diagnostici di SM

Mc Donald et al Recommended diagnostic criteria for Multiple Sclerosis: Guidelines from the International Panel on the diagnosis of Multiple Sclerosis. Ann Neurol. 2001; 50: 121-127.

2 o più

1

Attacchi

1 (mono-sintomatica)

2 o più

• Disseminazione nello spazio alla RM o liquor positivo e 2 o più lesioni alla RM compatibili con la SM o, clinicamente, un ulteriore attacco che interessi una sede differente

2 o più

1

• Nessuno; i segni clinici sono sufficienti (segni supplementari sono desiderabili, ma devono essere compatibili con la SM)

• Esame del liquor positivo E • Disseminazione nello spazio alla RM (9 o più lesioni cerebrali T2 o 2 o più lesioni midollari o 4-8 lesioni cerebrali e 1 midollare)o PEV positivi e 4-8 lesioni alla RMo PEV positivi e meno di 4 lesioni cerebrali più 1 lesione midollareE• Disseminazione nel tempo alla RM o progressione clinica per 1 anno

• Disseminazione nel tempo alla RM o, clinicamente, secondo attacco

• Disseminazione nello spazio alla RM o esame del liquor positivo e 2 o più lesioni alla RM compatibili con la SME• Disseminazione nel tempo alla RM o secondo attacco

Requisiti supplementari per la diagnosiLes. obiettive

0 (progressione

dall’inizio)

2 o più

1

1

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Esame del liquor

• Moderato aumento del livello delle proteine (0,5-0,7g/L)

• Livelli aumentati di IgG

• Bande oligoclonali IgG (in > 95% dei pazienti con SMCD)

• Moderata pleiocitosi (10-20 cellule/mL)

Mc Donald I. Diagnostic methods and investigation in Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed London: Churchill Livingstone 1998.

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Diagnostica elettrofisiologica

Potenziali evocati

Visivi

Acustici

Somatosensoriali

70 %

25 %

20 %

Sospetta SMSM accertata

90 %

50-75 %

80%

Alterati nelAlterati nel

Mc Donald I.Diagnostic methods and investigation in Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

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Neuroradiologia

•RM esame strumentale più utile per la diagnosi di Sclerosi Multipla

•Alterazioni encefaliche nelle sequenze T2-pesate sono presenti nel 98% dei pazienti con diagnosi di SM clinicamente definita

•Criteri diagnostici neuro-radiologici aumentano la specificità del reperto RM (basati quasi esclusivamente sui riscontri encefalici)

•Lesioni Midollari frequenti nei pazienti affetti da SM (rare nelle vasculopatie e nelle altre patologie infiammatorie del SNC)

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Neuroradiologia

T1-pesate, prima e dopo somministrazione di Gadolinio

T2-pesate

PD-pesate

FLAIR (lesioni juxtacorticali e periventricolari)

STIR (nervi ottici)

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Neuroradiologia

Criteri neuroradiologici di Barkhof et al.

presenza di almeno 3 dei seguenti punti:

- 1 lesione captante gadolinio o (in assenza di lesioni captanti)

almeno 9 lesioni visibili nelle sequenze T2-pesate

- almeno 1 lesione infratentoriale

- almeno 1 lesione juxtacorticale

- almeno 3 lesioni periventricolari

(1 lesione midollare può sostituire una cerebrale)

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Neuroradiologia

La bassa frequenza di lesioni del midollo spinale nei pazienti con malattie infiammatorie immuno-mediate diverse dalla SM e nei pazienti con vasculopatie può

rappresentare un valido supporto nella diagnosi differenziale nei confronti della Sclerosi Multipla

Lo studio RM del midollo spinale andrebbe sempre esteso a tutti i segmenti e approfondito con sequenze pesate in densità protonica (per svelare

l’eventuale presenza di lesioni diffuse)

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Neuroradiologia

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Neuroradiologia

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Neuroradiologia

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Tipi di progressione di malattia

SM recidivante-remittente

SM secondariamente progressiva

< 5 %

Adattata da Vukusic S. The Natural History of Multiple Sclerosis in Cook S. D. Handbook of Multiple Sclerosis 3 rd edition Marcel Dekker, 2001. Noseworthy J.H. et al. Medical Progress: Multiple Sclerosis N Engl J Med 2000; 343: 938-52.

10 %

SM primariamente progressiva

SM recidivante progressiva

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SM Benigna: EDSS < 3.0 dopo 10 anni di malattia

SM Progressiva dopo singolo attacco

SM Maligna o Fulminante

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Prognosi favorevole Prognosi peggiore

Fattori prognostici

*EDSS: disability scale statusEbers G. Natural history of Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

• Sesso femminile • Sesso maschile

• Esordio: recidivante-remittente • Esordio: polisintomatico motorio

• Recupero completo • Recupero incompleto

• Lungo intervallo tra gli attacchi • Breve intervallo tra gli attacchi

• Bassa frequenza di attacchi nel decorso iniziale

• Elevata frequenza di attacchi nel decorso iniziale

• Lungo tempo per EDSS* 3 • Breve tempo per EDSS* 3

• Giovane età • Età avanzata

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Diagnosi differenziale della SM

Adattata da Noseworthy J.H., et al. Medical Progress: Multiple Sclerosis. N Engl J Med 2000; 343: 938-52

Sindromi geneticheDisturbi metabolici

Disturbi del metabolismo della vit. B12 Leucodistrofie

Malattie psichiatriche

Reazione di conversione, simulazione

Malattie autoimmuni

Sindrome di Sjögren, malattia di Behçet, LES, S. Ab anti-fosfolipidi

Condizioni degenerative spinocerebellari

Infezioni

Mielopatia associata a HIV e HTLV 1 Malattia di Lyme

Vasculopatie

Fistola arterovenosa durale vertebrale Emangiomi cavernosi, etc.

Malattie neoplastiche

Tumori del midollo spinale, linfoma del SNC

Malattie paraneoplastiche

Lesioni fossa cranica posteriore e midollo spinale

Malformazione di Arnold Chiari Mielopatia spondilosica e di altra natura

Atassie e paraplegie ereditarie Atrofia ottica di Leber, etc.

Varianti della SM

Neuromielite ottica di Devic Malattia di Marburg, etc.

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Corticoterapia

I diversi tipi di trattamento

Trattamenti sintomatici

Gestione

della ricaduta acuta

Compston A. Treatment and management of Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

Trattamenti che

modificano il decorso

Trattamento dei sintomi

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Trattamenti sintomatici

Tremore

Spasticità

Problemi di sensibilità

Dolore

Problemigenitosfinteriali

Fatica

Problemi di umore

Compston A. Treatment and management of Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

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Ricaduta:

- comparsa di nuovo sintomo neurologico

- esacerbazione di uno pre-esistente che duri da almeno 48 ore

paziente neurologicamente stabile

(o in miglioramento) da almeno 30 giorni

Durante una ricaduta, i corticosteroidi e.v., i.m. o p.o. — di solito

ad alte dosi — possono ridurne la durata, attenuando il processo

infiammatorio

Trattamento delle ricadute

Compston A. Treatment and management of Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

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Immunomodulanti

Compston A. Treatment and management of Multiple Sclerosis in Mc Alpine’s Multiple Sclerosis. 3rd ed. London: Churchill Livingstone 1998.

Interferone beta (tipo I a AVONEX – REBIF; tipo I b BETAFERON)

citochine con proprietà antivirali, antitumorali,

antiproliferative, immunomodulatorie.

Glatiramer acetato(COPAXONE)

Miscela di 4 aminoacidi di sintesi (alanina, lisina, tirosina, ac.glutamico). Agisce con meccanismo di competizione

con vari Ag mielinici (MBP, MOG, PLP) per il legame con Ag MCH II

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Immunomodulanti

Natalizumab (TYSABRI)

Anticorpo monoclonale che si lega all’α – 4 integrina, molecola di adesione presente sulla superficie dei linfociti T attivati e di altri leucociti mononucleati, inibendo la migrazione delle cellule immunitarie attraverso la BEE verso i siti di infiammazione del SNC. Blocca la cascata infiammatoria, agendo sulle interazioni cellulari del SNC.

E’ indicato nella SM RR, per prevenire le recidive e rallentare la progressione della disabilità.

Attualmente si utilizza nei pz con non abbiano risposto alle terapie approvate per la SM o con SM RR grave a rapida evoluzione .

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• Azatioprina Derivato della mercaptopurina, funziona da analogo strutturale o “antimetabolita” (inibisce la proliferazione cellulare bloccando la sintesi di purine, DNA e RNA, necessarie alla moltiplicazione cellulare che segue ad una stimolazione da parte di sostanze con potere antigene). Riduce le risposte immuni umorali, anticorpali, mediate dai linfociti B.

• Mitoxantrone Antineoplastico che inibisce la biosintesi di DNA ed RNA. Somministrato e.v., agisce inibendo l’attività dei linfociti T, dei linfociti B e la proliferazione dei macrofagi. E’ indicato nei casi di SM ad elevato indice di attività di malattia (pz con forma recidivante-remittente caratterizzata da un rapido accumulo di disabilità o tendenti alla progressione) (Fox EJ., 2006).

• Ciclofosfamide Agente alchilante antineoplastico e citostatico appartenente al gruppo delle mostarde azotate. Determina la soppressione dell’attività dei linfociti T CD4+ di tipo Th1 (che mediano una risposta pro-infiammatoria) e l’incremento della risposta dei linfociti T CD4+ di tipo Th2 (che mediano una risposta anti-infiammatoria) (Gauthier SA, Weiner HL., 2005).

Immunosoppressori

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Nuove Prospettive

Statine inibiscono l’Ag LFA-1, ligando per la molecola di adesione intercellulare (ICAM) che permette alle cellule infiammatorie di passere attraverso la BEE. Inibiscono la produzione di metalloproteinasi 9 della matrice, enzima associato alla transmigrazione delle cellule T attraverso le barriere endoteliali. Inducono, inoltre, uno shift della produzione delle citochine pro-infiammatorie (Th1) a citochine anti-infiammatorie (Th2), nelle cellule autoaggressive. L’effetto è evidente ad alti dosaggi.

Cladribina (2-CloroDeossiAdenosina) inizialmente impiegata nel trattamento della leucemia a cellule capellute. Recente conclusione di studio di fase III.

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Nuove Prospettive

FTY720 (Fingolimod) Antagonista recettoriale della sfingosina 1-fosfato, impedisce la migrazione dei linfociti verso i focolai infiammatori. Sembrerebbe esplicare un’azione protettiva sulle cellule nervose e un’azione riparatrice sulla guaina mielinica

Cellule Staminali (fase sperimentale, su animali affetti da malattia assimilabile ad SM-RR)