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Al fondo Il Tevere si sta prosciugando! 2 Gente di Puglia Il nodo della concordia 3 Cultura e Paesi L’arte di Giuseppe De Trizio La Ravera ci insegna ad invecchiare Per un giorno tutti ospiti del WWF Alla ricerca dei film perduti 4 Il tema del mese Nodo ferroviario, una svolta anche per la Puglia 8 Voci di città Ds, mozione Fassino vince a Bari con Ginefra Italia-Russia. D’Alema: a Bari vertice importante 9 ADELFIA I DS verso il cambiamento Adelfiesi vandali o amministrazione incapace? 15 BITRITTO Call center INPS-INAIL Strade e costruzioni, chi rompe paga 17 CAPURSO Lo strano caso del comignolo misterioso 19 CELLAMARE Vigili urbani: un impegno costante per la serenità dei cittadini 22 Trasporti: il nodo che lega Loizzo ed Emiliano CASAMASSIMA La stazione cambia faccia 21 VALENZANO Ringiovanire Valenzano? Basta poco 23 SANNICANDRO SPECIALE ELEZIONI: Vito Novielli candidato Sindaco 11 PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ ANNO VII - N. 3 - Marzo/Aprile 2007 www.associazionehinterland.it Distribuzione gratutita

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A NNO VII - N . 3 - Marzo/Aprile 2007 Al fondo Voci di città Lo strano caso del comignolo misterioso Ringiovanire Valenzano? Basta poco L’arte di Giuseppe De Trizio La Ravera ci insegna ad invecchiare Per un giorno tutti ospiti del WWF Alla ricerca dei film perduti 15 17 19 22 21 23 11 Ds, mozione Fassino vince a Bari con Ginefra Italia-Russia. D’Alema: a Bari vertice importante I DS verso il cambiamento Adelfiesi vandali o amministrazione incapace? 2 3 4 8 9 Il nodo della concordia

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Al fondoIl Tevere si sta prosciugando!

2

Gente di PugliaIl nodo della concordia

3

Cultura e PaesiL’arte di Giuseppe De TrizioLa Ravera ci insegnaad invecchiarePer un giorno tutti ospiti del WWFAlla ricerca dei film perduti

4

Il tema del meseNodo ferroviario, una svoltaanche per la Puglia

8

Voci di cittàDs, mozione Fassinovince a Bari con GinefraItalia-Russia. D’Alema: a Barivertice importante

9

ADELFIAI DS verso il cambiamentoAdelfiesi vandalio amministrazione incapace?

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BITRITTOCall center INPS-INAILStrade e costruzioni,chi rompe paga

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CAPURSOLo strano caso del comignolomisterioso

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CELLAMAREVigili urbani: un impegnocostante per la serenitàdei cittadini

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Trasporti:il nodo che lega

Loizzo ed Emiliano

CASAMASSIMALa stazione cambia faccia

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VALENZANORingiovanire Valenzano?Basta poco

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SANNICANDROSPECIALE ELEZIONI:Vito Novielli candidato Sindaco

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PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ ANNO VII - N. 3 - Marzo/Aprile 2007www.associazionehinterland.it Distribuzione gratutita

proprio vero che l’effetto serra ci stadanneggiando. L’aria è sempre piùirrespirabile, la desertificazione avanza,i fiumi sono diventati rigagnoli. Ancheil Tevere si è molto, molto ristretto.

E non per mancanza di acqua: ma per man-canza di coraggio da parte dei laici italianid’ogni colore, che assistono smarriti edimpotenti alla controffensiva clericale chesta avvelenando il Paese. Quella del Teverepiù largo, fu una felice affermazione di Spa-dolini, con la quale il grande intellettualerepubblicano dava atto al pontificato giovan-neo, delle sue aperture sul Risorgimento nelcentenario dell’Unità italiana. Spadolini pren-deva atto della nuova disponibilità del Vati-cano verso il mondo moderno nel suo com-plesso di valori e verso la nuova Italia, al dilà di quelle che erano state le scomunichee le intransigenze del pontificato pacelliano.Ma oggi? È deprimente assistere alla controf-

fensiva clericale di una chiesache, pur difendendo legitti-mamente la sua tradizionalevisione di questo e dell’altromondo, decide di oltrepassareil Tevere e di imporre, redar-guire, minacciare. Anziché prendereatto con umiltà e realismo delle profondetrasformazioni sociali, culturali ed umaneche attraversano la nostra epoca, e di porviriparo con spirito di carità e di comprensio-ne, alza il dito ammonitore e risponde coldogma e con l’intransigenza. Agita gli spettridel relativismo etico, accostando i Dicoall’incesto e alla pedofilia (!). Nonostantequesto, essa scaglia anatemi e suscita pauremillenarie. Fermiamoli, finché siamo intempo: con la ragione, la tolleranza il dialogo.

Ma anche con pubbliche manifestazionia difesa della laicità dello Stato e dei dirittisanciti costituzionalmente. Fermiamoli: o la

nostra vita quotidiana diverràtra breve un enorme catechi-smo a reti unificate. Il FamiliyDay è l’ultima grossolana provadi forza che l’episcopato vuole

lanciare contro l’autonomia delParlamento: cercheranno di far

passare l’idea che il pensiero laico vuole ladistruzione della famiglia reclutando unaprocessione di politici interessati più a dareuna spallata al governo che al bene dellafamiglia. Che si può difendere non agitandoodiosi teoremi, ma assicurando il lavoro aigiovani, una casa per tutti, un futuro menoprecario, una assistenza reale alla maternità,una migliore istruzione ecc.

Ci sono voluti decenni per costruire unaconvivenza civile basata sulla tolleranza, sulriconoscimento delle differenze, sulla soli-darietà, sulla pace. Ora dall’altra sponda delTevere parte la crociata per difendere la

famiglia che viene minacciata.Ma da chi? Dalla disgregazione sociale,

dalla disoccupazione, dal disagio delle peri-ferie, dalle nuove povertà? Macchè: la fami-glia, secondo i preti, viene scardinata daleggi liberamente votate dai Parlamenti chein tutta Europa da anni garantiscono laperfetta convivenza civile. Ma in Italia nonsi può: perchè il Tevere si è ristretto di nuovo.

Allora questo è il momento di mobilitarsiper ricostruirne gli argini: libera chiesa inlibero stato, ma nessuna pretesa di clerica-lizzare la società. E mentre costruiamo questiargini, continueremo a costruire i ponti deldialogo con le persone di buona volontà cherifiutano gli spauracchi e le intemerate.

Sarà la dimostrazione che è ancora pos-sibile essere laici senza essere laicisti edessere credenti senza essere clericali. A pattoche i laici escano allo scoperto e dicanochiaro e forte cosa vogliono fare.

AL FONDO2 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

RedattoriGigi Buonvino, Gianvito Rutigliano,Lillino Patano, Rosa Labellarte,Nicola Catalano, Maria Panza,Annalisa Carone, Vincenzo Macchia,Carmen Lananna, Antonella GattiBetty Oreste

Direttore ResponsabileSilvestro Paolo Covella

FotoArchivio Paese e PaesiImagicFlickr

Anno VII - n. 3 del Marzo/Aprile 2007Reg. Trib. di Bari n. 1509 del 2/3/2001

Direttore Editoriale Giuseppe Luca BassoCoordinamento redazione Angela Candela

RedazioniValenzano, Via Capurso n. 34Bari, Via Giandomenico Petroni, [email protected]

EditoreAssociazione Culturale HinterlandVia Giandomenico Petroni, 33 - Bari

Progetto grafico,copertina e illustrazioniImagic BariTel. 080.557.51.22StampaStudio Marangio BariTel. [email protected]

Èdi Paolo Covella

ancano pochi giorni all’appuntamentonazionale di Firenze, ma un dato ap-pare già chiaro dai lavori fin quicompiuti nelle diverse articolazioni

delle fasi congressuali regionali. Una grande partecipazione di iscritti al

nostro partito, circa 250.000 in tutta Italia,ha segnato a grande maggioranza, un per-corso che non lascia dubbi o remore: avviarela fase costituente del Partito Democratico.Costruire un nuovo soggetto, che unisca lemigliori culture politiche del vecchio secolo,quella comunista, socialista, cattolico-democratica, laica, ambientalista, per lan-ciare insieme, quella che Fassino e D’Alemachiamano la “sfida riformista”.

Un grande partito di massa, che lievitacon le nuove generazioni e ad esse, al lorodinamismo, guarda con privilegio; una forzain grado di ridare stabilità al sistema politicoitaliano, affermare un nuovo bipolarismocompetitivo e superare un quadro politicoframmentato ed instabile, che nuoceall’azione dei governi; che possa assolverea quella funzione omogenea di “guida” perun’idea compiuta di società e di sviluppo,modellata sul tornio dell’interesse nazionale,ma che abbia, per dimensione e contenuti,la capacità di rispondere all’ampiezza globaledella sfida, affidandosi alla sintesi di unnuovo pensiero politico; un partito moderno,a base popolare, che contribuisca al radica-mento di un nuovo umanesimo europeistico:nell’Europa, nelle sue ragioni e nei suoivalori, vi sono quelli di cui una forza italianaproiettata al futuro, finalmente “europea”,dovrebbe nutrirsi. Questo è il percorso che“la base” dei Democratici di Sinistra ha

deciso di intra-prendere, dopoun confronto li-bero e a tratti,emoz ionante .Ebbene, sonoconvinto, chenonostante tuttele difficoltà, in

questi dieci anni sia cresciuta, e non certodiminuita, la coesione di culture, esperienzee linguaggi all’interno del centrosinistra.L’abbattimento delle barriere ideologiche,ha consentito di far compiere passi in avantia quel “meticciato” di tradizioni e storie,mettendoci oggi nelle condizioni di definireun nuovo “alfabeto” di valori comuni dalquale far discendere nuove scelte e proposteconcrete.

Ecco, è da questa convinzione che oc-corre partire: non siamo all’anno zero. Anzi,il popolo de l’Ulivo, in parte non riconduci-bile né ai Ds né alla Margherita, ha cammi-nato più avanti dei suoi vertici e oggi chiedesintesi, spazio e nuova rappresentanza.

I n s o m m a ,avverto che orapiù che mai, nonè più il tempo dei“se” o dei “ma”,q u a n t o d e l“come” costruire,per davvero, unpartito nuovo.

Ecco perché,vitale importanzaavrà questa fasecostituente e cioè,

la parentesi che dovrà trasformare questonuovo pensiero, in concrete pratiche politi-che. E’ in questa fase temporale che saràvietato sbagliare. La fase in cui scrivere latavola dei valori, il programma fondamentale,spiegare una vasta mobilitazione ed un pa-ziente ascolto nel paese. Il momento in cuiaprirsi, con coraggio e innovazione; inclu-dere le energie migliori, i fermenti vivi dellasocietà, con generosità e passione; promuo-vere talenti e selezionare, con lungimiranza,una nuova classe dirigente.

Solo così non vi sarà alcun rischio di“fusione a freddo”, come spesso affermanocoloro che, come le forze Socialiste, avan-zano perplessità e preferiscono rifugiarsi inuna progettualità orgogliosa, ma in ognicaso, di chiusura. La gente ci chiede di alzarelo sguardo oltre la “bandiera” e chiama lapolitica a riaffermare, con responsabilità,un suo nuovo primato che ponga fine aduna interminabile transizione politica.

Dubbi? Guai se non vi fossero. Ma aidubbi di “oggi”, esiste una sola risposta:costruire insieme il “domani” senza paure

o ripiegamenti.Certo, partendoproprio dalle po-sizioni critiche,innanzitutto quellein t e rne , ne l l aconvinzione ditracciare un profilodi una forza dove tutte le sensibilità riformistepossono e debbono convivere. Avviare unadiscussione che sappia andare oltre il“contenitore” e che chiami tutti a misurarsisul terreno concreto dei “contenuti”; dialo-gare spostando in avanti la linea di analisi,non più sulle formule ma sulle esigenze dellagente. Già, l’individuo e le sue domandeinnanzitutto. E’ questa l’identità nuova di ungrande forza riformista: vive nelle coscienzedegli uomini che, a loro volta, chiedono aquesta identità, semplicemente risposte aipropri bisogni.

Una identità che non si limita alla sem-plice, quanto nostalgica, evocazione di uncampo di appartenenza, ma che porta in séquegli stessi valori irrinunciabili che dasempre alimentano il nostro agire politicoe così guarda il mondo delle “cose a farsi”.E’ sul “come” si elaborano risposte effettiveche potranno ancora porsi dei distinguiidentitari. Questo è quello che dobbiamopazientemente promuovere e per cui valela pena ancora spendersi. Inchiodandocitutti all’arte del “fare”, dissolvendo resistenzecon l’ambizione di organizzare strumenticomuni d’azione, emozionandoci all’idea discrivere, a più mani, una “nuova storia”.

*Capogruppo D.S. alla Provincia di Bari

Mdi Vito Antonacci*

I laici italianiassistono smarriti

alla controffensivaclericale

Il Tevere si staprosciugando!

Non più “se”o “ma”.E’ il tempo del “come”

Il popolodell’Ulivo per

un nuovoumanesimo

europeistico

PartitoDemocratico:inizia unanuova storia

Al termine del 4° Congresso Regionale dei Democratici diSinistra anche la Puglia ha scelto il rinnovamento genera-

zionale eleggendo Segretario Michele Mazzaranodi 34 anni.

Un esempio di come si promuove unanuova classe dirigente.

A Michele i migliori auguri di buonlavoro da parte della Redazione diPaese&Paesi.

accordo con il quale si è posto finealla quarantennale vicenda del nodoferroviario di Bari, con la firma delprotocollo del 17 scorso, ha ormaiabbandonato definitivamente i

dèpliant propagandistici e la convegnisticadi occasione, per diventare progetto fattibile,concordato e finanziato. E lo stesso dicasiper l’altro accordo, ben più rilevante, riguar-dante la velocizzazione della linea Bari-Napoli, che ha rappresentato davvero unavvenimento di portata nazionale.

I due eventi, rappresentano una novitàimportante per il futuro della Puglia e delMezzogiorno d’Italia e per questo, al puntoin cui si è giunti, tutte le popolazioni interes-sate, debbono prendere atto della svolta econfidare che i tempi di attuazione diventinorapidi, coerenti e forieri di benefici per iterritori attraversati.

Per agevolare questi obbiettivi, abbiamodeciso di creare strutture autorevoli chegarantiscano la piena attuazione di quegliaccordi, con una cabina di regia atta a pre-venire ritardi, cadute di attenzione, lungagginiburocratiche. Nonostante questo, però, au-torevoli esponenti di Forza Italia (La Gazzettadel Mezzogiorno, 24 marzo) preferisconofare dietrologia, raccontando a modo loro,la storia che sta alle spalle di questi duegrandi accordi.

L’impresa in sé, oltre ad essere inutil-mente faziosa, è anche rischiosa per chi lapromuove, perché oltre a dimostrare uncerto fastidio per i risultati raggiunti dai

Governi e dalle Giunte di Centrosinistra, svelaun provincialismo che arriva persino a pre-figurare il boicottaggio.

L’On. Sanza per la Bari-Napoli e l’On.Di Cagno Abbrescia per il nodo di Bari,raccontano le favole del passato, che, ap-punto in quanto leggende, servono a tran-quillizzare soltanto la loro malcelata delu-sione. Purtroppo per loro, sono costretti adammettere la verità. Ed infatti, per la Bari-Napoli, Sanza ammette “l’urgenza di questainfrastruttura, sulla quale peraltro nona b b i a m o o b i e z i o n i d amuovere”; e per il nodo di Bari,Di Cagno Abbrescia è costrettoa dire che si tratta di un“intento certamentepositivo”. Ed è benefermarsi qui, se non sivuole che il passato dicui i due esponenti diFi si glorificano, riapraantiche ferite. Tutticonoscono infatti idanni provocati dai

due governi Berlusconi alla politica delleinfrastrutture specie nel Mezzogiorno el’impoverimento-fallimento procurato dallepolitiche finanziarie di Tremonti, a dannodei bilanci di FS, dell’Anas, di Alitalia ecc. Etutti ricordano quanta attenzione le due

amministrazioni Di Cagno abbiano dedicatoai temi della mobilità e delle infrastrutturedi Bari, quando è noto che per anni non siè spostato un solo segnale stradale e che iloro progetti del nodo, immaginavano per-corsi che si sapeva dove nascevano e non sisapeva dove arrivassero; tanto che qualchevolta si autorizzava la costruzione di edificipersino sulle tratte ferroviarie già progetta-te…

I due parlamentari, inoltre, agitando lospettro dei tempi lunghi, ben sapendo checerte opere richiedono anni per la lororealizzazione, sembrano suggerire la seguen-te ipotesi: se ci vuole così tanto tempo,sarebbe forse meglio non…farle.

Non c’è male come logica. Così comeprivo di logica appare lo stupore dell’exsottosegretario Sanza sull’ipotizzato ComitatoPro Tav: perché meravigliarsi se in questacircostanza, una ampia e variegata rappre-sentanza sociale ed istituzionale, anzichéscontrarsi come in Val di Susa, si coalizzaper favorire la velocizzazione degli interventie per rimuovere con anticipo ogni ostacoloalla loro realizzazione? A meno che non sivoglia sostenere la tesi del tanto peggio-tanto meglio: per cui se è il centrosinistraa promuovere e ad inaugurare le opere, èmeglio non farle. Ma questo è tutto un altrodiscorso.”

(L’articolo è stato pubblicato sullaGazzetta del Mezzogiorno il 28 marzo2007).

GENTE DI PUGLIA 3Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

Congresso Regionale

Protocollo d’intesa tra ilministero delle infrastrutture,la regione Puglia, il Comune diBari e Rete Ferroviaria Italiana,rispettivamente rappresentatidal Ministro Di Pietro, dal pre-sidente Vendola, dal SindacoEmiliano e dall’Ing. MicheleMario Elia è stato firmato sullaprefettura di Bari il 17 marzoscorso. Ecco di seguito e persintesi, il contenuto.

In premessa, vengono ri-chiamati tutti gli accordi pree-sistenti e l’iter tormentato cheil progetto ha subito nel corsodegli anni.

Con l’arrivo della GiuntaVendola e la svolta impressadall’Assessorato ai trasporti,in data 7 novembre 2005 si sot-toscriveva un Accordo di pro-gramma che finalmente mette-va d’accordo il Comune, laRegione e tutte le società fer-roviarie interessate al riassettodel Nodo ferroviario di Bari.

Il 21 dicembre successivo,forte di questo accordo, si fir-

mava il Protocollo di Intesa perla elaborazione degli studi diprefattibilità finalizzati alla indi-viduazione delle possibili solu-zioni tecniche e progettuali.Dopo l’insediamento di un ap-posi to Tavolo tecnico,quest’ultimo il 21 marzo 2006presentava la sua relazioneconclusiva.

In base a questi passaggipropedeutici, si è convenuto

quanto segue.All’art. 1 vengono ribadite

le finalità dell’accordo, aventicome obbiettivo l’integrazionedel trasporto ferroviario neltessuto urbano e la riqualifica-zione urbanistica delle areedismesse.

All’art. 2, si prevede di in-terrrare in galleria artificialela tratta S. Spirito-Palese (di-rezione Nord) e di realizzare

la variante Bari Centrale-BariSan Giorgio (Direzione Sud) inaffiancamento alla circonval-lazione stradale con ingressoin Bari all’altezza di via Ober-dan.

All’art 3, si ipotizza il costocomplessivo delle opere in1,800 mila euro di cui il 60% acarico del PON (ProgrammaOperativo Nazionale) 2007-2013 e il 40% del Por (Program-ma Operativo regionale) 2007-2013.

I tempi di realizzazione so-no ragionevolmente previstiin circa quattro anni.

Il nododellaconcordia

Il centrosinistrapromuove e inaugura le

opere infrastrutturalinecessarie alla Puglia

Nessuna obiezioneda parte del

Centrodestra sulleopere della Giunta

“L’di Mario Loizzo

L’accordo tra Governo,Regione, Comune e RFIIl

Michele Mazzaranoè il nuovo Segretario

scena mercoledì 21 marzola cultura con un incontro-dibattito con la scrittriceLidia Ravera, autrice dellibro “Eterna Ragazza”.

L’evento è stato organizzato da Co-mune di Bitritto e i Presìdi del librodi Bitritto, Bitetto e Sannicandrodi Bari. Coordinatrice del dibattitola giornalista del Corriere del Mez-zogiorno Lorena Saracino, interval-lato dalle letture a cura di GiannaGrimaldi e Antonella Racanelli.

”Eterna ragazza” racconta unastoria strutturata sul modulo delthriller; è un romanzo che affrontacon intelligenza e una sensibilitàraffinatissima il tema dell’amore,

in tutte le sue sfaccettature. Unargomento, questo, che compareoggi per la prima volta, nei diciottoanni d’opere della Ravera.

Amore tragenerazioni, nonsempre genitori efigli, ma anchemariti e mogli. E’un romanzo sullafamiglia, sulle

sue crisi e sulle sue asperità terribilie contemporaneamente sulle suedolcezze. Sul tempo, su questo“contenitore vuoto”, come lo chia-ma Lidia, e che sta a noi riempire.

Il tempo.Che gioca a sfavore delle don-

ne, che perdono la loro bellezza;e a favore degli uomini, che con-quistano denaro e potere. Da quinasce l’invidia dell’autrice verso

gli uomini, anche per la perditadella fertilità per le donne, al con-trario del sesso opposto.

La Ravera sostiene che la vec-chiaia dura sempre di più, e quindibisogna in qualche modo prepa-rarsi: “attrezzarsi alla vecchiaia”,in modo tale che la donna“vecchia” possa essere fertile, al-meno interiormente. La societàdiscrimina gli anziani, eppure è“gente che ha una vita tutta la vita”.

Le vicende umane contenutenel libro, come sempre complessee problematiche, si svolgono congran tensione narrativa, verso unfinale che resta in ogni modo am-biguo e quasi segreto.

iuseppe De Trizio, compositore e poetadi lungo corso, chitarrista e mandoli-nista evaso dal “conservatorismo deiconservatori”, si definisce un anarchico,

nella musica e nella vita divisa tra Bari, Napolie Roma. Collaboratore di Teresa De Sio edell’ex Almanegretta Rais, anima dei Radi-canto, gruppo storico di Bari con cui è infinale al Premio Musicultura, Giuseppe speri-menta percorsi e stili nuovi in una ricercache “ingloba” il passato nella coscienza di“uomo sociale”.

Come ricordi i tuoi esordi? Ti sentiun poeta dato alla musica o un musicistadato alla poesia?

Mi sento un uomo dato alla poesia. Hocominciato in conservatorio, da sette a sedicianni, con la chitarra. A quindici anni mi sonoaffacciato al folk d’autore. Mi piace la parteibrida della musica, il trascendere i confinigeografici, non la filologia tout court. Dopoil folk pugliese e irlandese ho cominciato colmandolino, chiave di svolta della mia carriera.

Nei tuoi testi si nota un forte“sentimento del tempo”, che valore hail tempo nella tua poetica?

Il tempo è l’altrove possibile di possibilivite. La mia arte è stilizzata, non verista; scrivereper me è trasfigurare. Sono un po’ decadente,uso metafore e simbolismi. Il mio tempo ètempo sociale.

Coi Radicanto all’inizio facevamo ricercafilologica, oggi siamo un melange di minima-lismo, jazz, classica. Siamo tutto ciò che miva di essere nel momento in cui voglio espri-mere una mia prospettiva.

Abbiamo lavorato per monografie: nelnostro album “Terra arsa” ad esempio, regi-stravamo realisticamente i suoni della città:era un’apertura “pasoliniana” al genere po-polare.

Cerco una poesia della quotidianità, allaAlda Merini più che alla Bevilacqua...

Secondo te il pubblico è ormai vitti-ma dell’induzione capitalistica del gustoo conserva una coscienza critica?

C’è una mia canzone, “Libero”, andataper mesi in radio; nessuno ne ha capito ilcontenuto, ma ha colpito il motivo. La miamusica non vuole essere elitaria, è rivolta atutti: ognuno ne dà libera interpretazione, equesto è il bello della musica. Come dice

Paolo Conte, “la lucertola è il riassunto delcoccodrillo, come il tango è il riassunto dellavita”. Per me una canzone è questo: è ilriassunto della vita. Ad ogni modo, credo cheil pubblico sia ben più critico di quanto nonsembri…

Quali sono stati i tuoi incontri piùfecondi?

Ho appena finito di collaborare ai nuovi

dischi di Rais e Teresa (De Sio ndr): le duepersone con cui mi trovo meglio. Roma inquesto aiuta. Bari vive la ferita gramsciana dinon avere un rapporto diretto con le istituzioni,gli artisti vivono in maniera più isolata. Perquesto ho deciso di fondare un consorzio disocietà artistiche: voglio lasciare qualcosa allamia terra. Si chiamerà “La centrale dell’arte”,e ingloberà teatro, musica, cinema e danza.

Cosa dici ai giovani musicisti di oggi?Ascolto molta musica, mi arrivano centi-

naia di dischi, che in larga parte non mipiacciono. L’identità del “diario”, nella musicae nella scrittura, mi infastidisce. È voyeuristica,televisiva: poca comunicazione e troppo ma-nierismo. La verità non deve essere artefattae stereotipata. Il cantautore non deve fare ilcantautore, l’icona di altri o peggio di sestesso. È poi importante auto-promuoversi,farsi notare, fare un lavoro artigianale.

Definisci i musicisti di oggi.Nella musica ci sono i “veri vecchi” e i

“finti nuovi”, come nella politica. Non andiamoa fare scuole, andiamo oltre l’apparenza! Èimportante assomigliare a se stessi, e a nessunaltro.

uovo audace colpo deltalpone di P&P, che èriuscito a intrufolarsi sottole mentite spoglie di uncameriere filippino, alla

cena organizzata dal SindacoEmiliano a casa della madre(la signora Tagliatella Emiliana)per fare incontrare VincenzoMatarrese con gli emissari diun noto petroliere russo inte-ressato all’acquisto del Bari.Qui di seguito il ghiotto reso-conto della serata in esclusivaper noi.

V’è subito da dire che giàla scelta della location non eraproprio l’ideale: difatti invitareMatarrese a mangiare le bra-

sciole a casa della mamma diEmiliano, dopo l’antipatica sto-riella dell’ abbattimento di al-cuni anonimi bugigattoli sullungomare cittadino (non so sesapete), suonava come invitareBerlusconi e la Boccassini amangiare la cassœla a casadella mamma di Follini. Comun-que, al netto della gaffe, tra undattero e un allievo, i commen-s a l i h a n n o a f f r o n t a t ol’argomento soldi.

È stato Vincenzino ad apri-re le danze sparando una ri-chiesta ritenuta esosa dallacontroparte: 90 miliardi e 732mila lire (vecchio conio) piùBellavista e metà di OnofrioLoseto al Chelsea; i russi hanno

risposto “NIET!”, proponendopiuttosto uno scambio alla paricon un appalto per la costru-zione di una fabbrica di cavialealla vodka da costruirsi dalleparti di Pane e Pomodoski, ri-tenendo simpatica l’idea dichiamare il complesso indu-striale Puntina Perottova,.

Una provocazione inaccet-tabile per il povero Vincenzo,che indignato minacciava dilasciare la tavolata. Per stem-perare il clima allora, Emilianoha proposto di trasferire la di-scussione in salotto per il caffèe limoncello. Qui a sorpresaMatarrese è ripartito scenden-do a 732 mila lire (vecchio co-nio) più tre quarti di Cuccovillo

alla Dinamo Tiblisi e De Trizioin prestito al Rutigliano.

Rilancio dei russi allora,che hanno proposto la seguen-te permuta: loro rinunciavanoa ogni pretesa sulla proprietàdella Chiesa Russa e Matarre-se si impegnava a reimbianca-re gratis la facciata del Crem-lino.

A questo punto Vincenzinos’è incazzato e per la rabbia hagettato in terra un bicchieredel servizio buono mandandoloin frantumi. I russi hanno equi-vocato il gesto d’ira del nostroscambiandolo per un brindisialla russa, si sono eccitati e,già sconvolti da un cocktailassassino di vodka e primitivo,

hanno distrutto tutti i trentaseibicchieri in cristallo delle Mur-ge della signora Tagliatella esuggellando il tutto con copiosibaci sulle labbra, un vortice dialcol e sbaciucchiamenti cheha coinvolto anche Sindaco ePresidente.

La serata si è conclusa conEmiliano in colbacco a confor-tare Vincenzo Matarrese che,steso sull’ottomana del salottoin preda a sindrome preinfar-tuale, chiedeva si chiamasseil fratello vescovo per l’estremaunzione.

A margine della cena il no-stro inviato è arrestato persfruttamento dell’immigrazioneclandestina.

4 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007CULTURA E PAESI

FILOBUSA cena a casa Emiliano con i russi e Matarrese:ecco come sono andate le cose

Ndi Cino Cirano

L’arte di Giuseppe

Gdi Michele Ciavarella e Cristiano Marti

Ritratti: la musicae la poeticadi uno dei piùrappresentativiesponenti del movimentomusicale pugliese

Didi Antonio Valerio

Tradizione etradimento

Il musicista Giuseppe De Trizio

De Trizio

Lidia Ravera

Perestroika, riso e cozze

ci insegnaad invecchiare

Incontro-dibattitoa Bitritto con

la scrittriceLidia Ravera

controinformazionefasulla sbarca su Ma-trix, il programma diMentana e, com’eragiusto e prevedibile, neviene fuori a pezzi. Madi questi tempi grami e

neurolinguisticamente pro-grammati (una volta parleròdiffusamente della PNL, pro-messo) è un precedente insi-dioso.

Ma andiamo con ordine ecominciamo dai fatti. C’è untale Massimo Mazzucco, italia-no residente a Los Angeles,

con un passato di fotografo dimoda e regista (Obiettivo indi-screto, Romance, Summerti-me) e oggi curatore del sitocomplottista www .luogoco-mune.net, nonché autore deldocumentario “IngannoGlobale” sugli avvenimentidell’11 settembre. Inutile direche in “Inganno Globale” sisostiene la responsabilità delgoverno USA nei fatti del ‘diesirae’.

Sul tema c’è un sito inter-net, www.crono911.org, curatoda un anonimo che si presentaquale esperto di intelligenceinvestigativa, nel quale sismantellano punto per puntole tesi del Mazzucco.

Matrix, come si diceva,qualche settimana fa, ha dedi-cato una puntata a “IngannoGlobale”, o meglio, allo‘sputtanamento’ delle fantasio-se tesi di Mazzucco, e ci sono

ottime possibilità che non fini-sca lì.

Il risultato per lo spettato-re? Diciamo un match fra unaspirante superpiuma sottope-so (Mazzucco) e un peso mas-simo professionista (l’anonimodi crono911). Il tutto affidato aun lungo servizio che ricostru-iva tesi e antitesi.

Anche la controinformazio-ne ha le sue pecore nere, pen-savo assistendo al massacro,pardon, al programma, e michiedevo se almeno Mazzuccosi fosse fatto pagare dalla CIAper aver sfornato un vulnerabi-lissimo documentario senzacapo né coda, artefatto nelleconclusioni, e meno verosimiledi una conversazione da Bar

dello Sport. Insomma, fatto ap-posta per essere smentito dalbuon senso prima ancora cheda un neocon.

Maliziosi errori di traduzio-ne, salti logici, assenze di fonti,e altro ben di dio (si fa per dire),fanno di “Inganno Globale” unmagnifico capro sacrificalesull’altare dei filobush.

Quel che temo: che il Men-tana di turno, dinanzi alla bufaladi turno, pensando di fare il suodovere, finisca anche col mi-nare la forza della controinfor-mazione intelligente. Ovvero,come diceva mia nonna: nesbagli una e ne perdi cento.

Forse la tesi finale di Maz-zucco può non essere una bu-fala, ma il modo in cui pretende

di arrivarci è paurosamenteingenuo.

È invece incontrovertibileche Bush sia stato eletto colsostegno delle lobbies dellearmi. E che, com’è ormai noto,abbia cercato pretesti permuovere guerra all’Iraq. E cheil suo vice Cheney abbia razzo-lato da sempre nelle PMC(Compagnie Militari Private,aziende che si accaparranocommesse di milioni di dollariin cambio di servizi mercenari).

Tutto ciò è ben più che unacongettura, e tuttavia non ba-sta ad argomentare con cer-tezza la collusione del Governostatunitense con gli attentatidell’11 settembre.

Sebbene si siano rivelatiestremamente funzionali allelogiche dell’Amministrazione.Apocalitticamente Vostro.

www.stefanodilauro.it

La

A tutti i giovani artisti pugliesi inascolto: c’è tempo fino al 30 diaprile 2007 per iscriversi alleselezioni pugliesi della Biennale deigiovani artisti dell’Europa e del Me-diterraneo di Alessandria d'Egitto.Il bando si rivolge a giovani artistidi età compresa tra i 18 e i 30

anni, impegnati nelle seguenti di-scipline: arti visive, musica, immaginiin movimento (video e cinema),spettacolo (danza e teatro), scrittura,gastronomia, arti applicate.L’ARCI di Bari ha il compito di sele-

zionare gli artisti che rappresente-ranno la Puglia nelle discipline: artivisive, musica, immagini in movi-mento, scrittura.Possono partecipare giovani artistinati, residenti o domiciliati in Puglia,di età compresa tra i 18 e i 30 anni.Il regolamento varia da disciplina a

disciplina, il bando e tutti i dettaglisono disponibi l i su l s i towww.arcibari.itPer info: [email protected]. Lo operedovranno essere ispirate al temadella XII Edizione della Biennale,che è “La nostra diversità creativa:kairos (parola greca - momentogiusto, opportunità, tempo in cuiil cambiamento è possibile).”Le opere che parteciperanno al con-corso dovranno essere recapitate(in busta chiusa con la segnalazionedella disciplina per cui si intende

concorrere) al seguente indirizzo:Comitato territoriale ARCI Bari, Lar-go Ciaia 30 - 70120, Bari.La partecipazione al concorsoè completamente gratuita.Gli artisti selezionati per ogni disci-plina parteciperanno con la loroopera (viaggio e soggiorno a caricodell’organizzazione) alla XII Bien-nale dei giovani artisti dell’Europae del Mediterraneo in programmaquest’anno dal 25 novembre al4 dicembre 2007 ad Alessandriad'Egitto.

ue anni fa, in pieno clima da primarieregionali, Niki Vendola incontrò alcuni“artisti operatori” gettando le basi del“Coordinamento Artisti per Niki”, col-lettivo organizzato per manifestare la

presenza di giovani produttori culturali inregione, capace di dar vita a diverse iniziativedi portata nazionale. Questo coordinamentosi costituì con 120 realtà; artisti e operatoria forte base regionale, oltre ad altre personalitàsensibili a tematiche culturali: Folkabbestia,Negramaro, Africa Unite, Teresa De Sio,Serena Dandini e Dario Vergassola tra questi.Il collettivo promosse tour regionali a sostegnodella campagna elettorale di Vendola connumerose serate gratuite nelle sei province.Tutto poi culminò con la “120 ore” (Taranto,Foggia, Brindisi, Gallipoli e Bari), 5 giorni dieventi a ridosso delle elezioni regionali del 3e 4 aprile 2005.

Ma passate le elezioni cosa è stato diquesta formidabile unione di artisti?

P&P lo ha chiesto Fabio Losito, violinistadei Folkabbestia, tra i principali animatoridel coordinamento, che ci ha parlato di svi-luppi e aspettative di questo movimento.

Partiamo dall’inizio: come nasce ilCoordinamento?

Durante la campagna elettorale, il Collet-

tivo fece da punto di riferimento per tantigiovani, artisti e no, che vi videro il giustospecchio per le loro aspirazioni e un possibileantidoto per la loro fruizione culturale. Ilpercorso produttivo culturale è stato solo ilprimo passo verso l’autodeterminazione dellacreatività regionale organizzata e verso lacreazione di strutture permanenti di ascolto,dibattito, produzione e fruizione culturale peril rilancio della Puglia.

Dopo le elezioni cosa è cambiato?Le realtà che hanno costituito il Coordi-

namento “Artisti per Niki” dopo le elezionisono tornate a lavorare separatamente purfacendo tesoro dell’esperienza. Nell’ultimodocumento ufficiale prodotto dal Coordina-mento prima dell’estate 2005 però, era già

riemersa la necessità di aprireuna vertenza regionale sugli“spazi”, intesi come luoghi diproduzione e fruizione culturale, dove sen-sibilità, esigenze e competenze della nuovacultura pugliese potessero incontrarsi e ali-mentarsi reciprocamente.

E adesso cosa sta succedendo?Il gruppo sta iniziando nuovamente a

mobilitarsi col nome di “CAP - CoordinamentoArtisti Pugliesi”. L’intento è quello di riprenderei ragionamenti dialogando con la Giunta re-gionale per la scrittura della nuova Leggesullo Spettacolo, nonché per monitorare nuovispazi pubblici per la cultura; si parla della excaserma Rossani (anche in virtù di quantoaccaduto con il recente vertice bilaterale italo-

russo),del Pala-martino

di via Napoli e di Largo Crispi. Ad oggi sono65 i progetti di ristrutturazione di edificipubblici a usi artistici; il problema dellafruizione però resta, perché questi spazi sonopiù vicini alla produzione che alla fruizione.

In sintesi qual è la vera missionedel CAP?

Quello che ci preme molto è fare beneluce su cosa sia patrimonio pubblico e cosano; quindi metterne a frutto concretamentele potenzialità, evitando di ridursi solo alogiche di facciata. L’interesse inoltre è quellodi ottenere risultati che siano duraturi, solidi,autonomi e cioè che non dipendanodall’esistenza del Coordinamento stesso nésubiscano le pressioni di chi occuperà lestanze del potere pubblico. Crediamo che sela Puglia vuole crescere rispettando i suoicervelli, le sue arti e il suo ambiente, devepuntare a un’integrazione tra produzioneculturale, educazione alla fruizione culturaleallargata, promozione culturale, rispettodell’ambiente come risorsa, riscoperta deibeni culturali tesaurizzati dalla Regione e daiprivati, promozione del turismo e incentiva-zione dell’imprenditoria etico-culturale.

D

5Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007 CULTURA E PAESINato due anni fa in

occasione delleelezioni Regionali il

“Coordinamentodegli Artisti

Pugliesi” rilancia lasua iniziativa

Dalla parte dell’arteNasce il CAP Fabio Losito:

“Una nuova legge per lospettacolo il primo obiettivodel coordinamento”

di Claudio Mundo

APOCALITTICI INTEGRATIdi Stefano di Lauro Il complotto

è un venticello

Biennale deigiovani artisti:c’è tempo finoal 30 aprile !

L’ARCI seleziona artisti under30 di tutte le discipline perrappresentare la Pugliaall’expo di Alessandria d’Egitto

Ancora qualchesettimana per

partecipare con leproprie creazioni

Folkabbestia in concerto

aranno i piccoli orga-nismi viventi, quelliquasi invisibili, madall’inestimabile valorebiologico i protagonisti

della XVII Edizione della Gior-nata delle Oasi organizzata intutta Italia dal WWF per ilprossimo 20 maggio 2007.

Sarà infatti “il Valore dellabiodiversità” il tema della edi-zione di quest’anno; un temagrazie al quale il WWF si pro-pone d i so t to l inearel’importanza e il ruolo di tuttele specie viventi.

La Giornata delle Oasi èrealizzata in collaborazionecon il Corpo Forestale delloStato e si avvale del supportomedia di Animal Planet, il

canale satellitare di intratteni-mento interamente dedicatoagli animali.

La Giornata delle Oasi,che avrà il suo momento con-clusivo il 20 maggio, sarà pre-ceduta dalla Settimana delleOasi, iniziativa a favore dellescuole con visite gratuite nellenostre aree protette dal 16 al19 maggio.

Per la provincia di Bari,l’Oasi che ospiterà l’evento è“Il Rifugio”, in località Mel-lito, sulla Murgia Suagna inagro di Grumo.

Gli ospiti saranno accom-

pagnati da guide esperte inun viaggio alla scoperta dellanatura e conosceranno così,da vicino, il patrimonio ine-stimabile di biodiversità cheil WWF protegge da 40 anni.

Per raggiungerla, da Bariseguire la S.S. 96 in direzioneAltamura, all’incrocio perCassano/ Mercadante, neipressi della Stazione delleFerrovie Appulo-Lucane, svol-tare a sinistra e proseguiresulla Pronvinciale 97 per cir-ca 3 Km, fino a trovare leindicazioni per l’OasiPer informazioni:0805210307, 0805749086,3381070398.Su internet :www.wwf.it/educazione

6 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007CULTURA E PAESI

S

Giornata delle Oasi

iao Maria, stavolta solonotizie positive, prometto.

Finalmente! Di che sitratta?

Cominciamo da lon-tano: hai presente

Taiwan?Come no! “Made in

Taiwan” è scritto ovunque:nelle scarpe, sui giocattoli…Non che sappia dove sia, mame lo immagino come un po-sto pieno di fabbriche che pro-ducono di tutto.

Quindi non di certo un par-co nazionale! Eppure hannopreso una decisione importan-tissima: fermare il traffico.

Perché? L’inquinamentodell’aria è troppo grave?

Non farebbe notizia. Lo fac-ciamo persino (?!) in Italiaquando la quantità di smog edi polveri sottili supera i limitiprevisti. Pensa a qualcosa dipiù originale.

Lavori di rifacimento stra-

dale? Una manifestazione conuomini politici importanti?

Niente di tutto questo: far-falle. Nella loro rotta di migra-zione verso il nord dell’isola,per andare a deporre le uovae quindi morire, 2 milioni difarfalle passeranno proprio daTaiwan fra una settimana e pernon farne una strage verrà fer-mato il traffico. Certo, avrannovalutato anche il rischio per gliautomobilisti, ma resta la provadi una grande attenzione versole esigenze della natura. Edera ora!

Bello pensare a migliaiadi auto che restano ferme perfar passare indenni dellefarfalle! Delle pesanti scatoledi metallo che si bloccanodavanti a pochi grammi diesseri viventi!

L’aspetto più interessanteè che si tratta di una precisarisoluzione di una ammini-strazione pubblica. Non per-

ché la Natura si è dimostratapiù forte dell’uomo, come è ac-caduto per alluvioni, terremotie tzunami, ma per evitare unproblema ambientale. Quindi èmolto più significativa.

E noi? Che facciamo noiper aiutare gli animali?

Te l’avevo detto che stavol-ta era tutto positivo, e manten-

go la promessa. In

tutta Italia gruppi di volontari,anche non appartenenti ad as-sociazioni ambientaliste, sistanno impegnando in questomesi per salvare i rospi.

I rospi?! Quelli che si ba-ciano e diventano principi?!

Appunto: salviamo i rospicosì maritiamo tutte le princi-pesse del mondo! Battute aparte, i rospi sono utilissimi perl’equilibrio degli ambienti lacu-

stri e fluviali perché man-giano gli insetti e, a lorovolta, sono cibo per

rettili e rapaci. Irospi. Ogni anno

fra febbraio eaprirle, mi-grano, com’ènel loro istinto.

Il problema è chel’uomo ha costruito stradeovunque e sempre più spessoha asfaltato le strade di cam-pagna; di conseguenza, nelcorso dei loro spostamenti, mi-

gliaia di rospi vengono schiac-ciati. Il compito dei volontari èdi recuperarli, con le mani ocon l’aiuto di reti, e di riportarliin acqua, in salvo. E siccome irospi si spostano di notte, spes-so è così che passano le serateo le albe.

Incredibile! Invece dellediscoteche, delle pizzerie, deivideogames! Allora qualcosasta cambiando in meglio!

Non posso che augurarme-lo per il bene delle generazionifuture e per la nostra. Bisogne-rebbe dare più attenzione, piùspazio, più importanza a questeazioni. Senza dimenticare i pro-blemi, certo, ma anche senza“schiacciare” quei comporta-menti virtuosi che fanno la dif-ferenza tra chi “parla” di am-biente e chi se ne “prendecura” sul serio. E se prendes-simo esempio?

* Educatrice WWF

Dialoghi con me stessasul mondo intorno

IO, ME E MARIA

Cdi Maria Panza*

Qualcosa si muove...

Sulla crocehanno impiccatoSaddamricopertocome un povero cristodi tutte le nefandezzedel mondoper consentireagli armatipilati di sempredi banchettarecon bavasanguinolenta

delle ricchezzedella rapinae dell’ingannosaràquella cordacome una crocestrumentodi vergognaper gli empie segnaledi salvezzaper gli uominisemplici

Nota dell’autoreDal mattatoio Iraq giungono, ogni giorno, consequenza martellante, scene di orrore e di devastazionemateriale e morale. Il popolo iracheno è stritolato,con implacabile ferocia, dall’imponente “macchinada guerra” che si è abbattuta sul suo territorio. Lostesso Saddam, trasformato da un incontrastatoapparato propagandistico, nell ’essere più“abominevole” di questo mondo, è stato “impiccato”per “planetaria giustificazione” della guerra dei potentie dei “prepotenti”, intenti a banchettare con i fruttidella loro rapina.

Inprovincia

di Barievento

conclusivopresso

l’Oasi WWF“Il rifugio”di Mellitto

Per un giornotutti ospiti del WWF

Il prossimo 20maggio anche inProvincia di Bari, laXVII edizione dellaGiornata delle Oasi

Sulla croce

Francesco Tanzi

opo il film muto ritrovato nella cassa-panca di Villa Campanella, ad Acquavivadelle Fonti, quella della ricerca dei filmperduti nei cassetti e negli armadi di

Puglia è diventata la missione di RECIDIVI,l’associazione che si propone di mettere inrete i filmaker di Puglia e non solo.

L’intento infatti non è solo quello di favo-rire la memoria e l’archiviazione di questimateriali (lo ricordiamo: RECIDIVI sta perRepertorio Cinematografico Digitale e Video)ma di fare anche archivio delle proprie pro-duzioni e di farlo in una struttura autonomae indipendente.

Un modo concreto per creare una verae propria Rete del Cinema che colleghi ilnostro territorio alla tante diaspore chedall’esilio più o meno forzato si sono prodotte.Ieri storie di emigrazione oggi magari storiedi globalizzazione.

Infatti i materiali che per primi sonoemersi da questa ricerca sono quelli cheprovengono dai flussi migratori che sia dalleMurgia sia dal Salento videro partire migliaiadi pugliesi per l’America come per la Svizzerao altri posti.

Quasi sempre nelle pieghe di queste vi-cende si nascondono archivi di immagini, oragirati in Super8, ora in formati semiprofessio-

nali. Archivi di immenso valore che è oppor-tuno catalogare e salvare. Oggi invece tantigiovani pugliesi trovano l’ambiente più idoneoper le loro aspirazioni non solo a Roma oTorino o Bologna ma spesso all’estero, aToronto o a Montreal come a Londra oppurea Lisbona.

Sono questi stessi giovani che possonoentrare in contatto con i figli dei figli degliemigranti di ieri, oggi pienamente inseriti neimeccanismi produttivi del cinema e dellatelevisione. Mettere in retequeste realtà è di per seun’occasione per far cre-scere il territorio regionalee dare ad esse maggiorepossibilità di sviluppo.

Internazionalizzazionee politica delle infrastrutturesono infatti i due obiettiviche i RECIDIVI pensanodebbano essere perseguiti.Un esempio lo è stato lastessa battaglia perché il

Comune di Bari acquisisse l’area strategicadella ex Caserma Rossani per farne, sul mo-dello delle metropoli europee, un Parco Po-lifunzionale con infrastrutture dedicate allacrescita culturale della Città nel suo ruolo,tutto da rilanciare, di capoluogo regionale.

Una Casa del Cinema, abbiamo chiesto econtinueremo a chiedere, ma non come luogodi mero consumo quanto di sviluppo ai attivitàproduttive. Viene così ad essere ancor piùmotivata la scelta di aprire una nuova Sededi RECIDIVI a ridosso di Piazzale Diaz, indi-

viduato giustamente dallaCircoscrizione di Madon-nella come area di voca-zione cinematografica nelquadro di un percorso traaree verdi che connetta ilParco di Punta Perotti conil centro della città e, di-ciamo noi, quindi anchecon l’area della ex CasermaRossani.

Nell’immediato con-tiamo di fare di questa Sede

aperta al pubblico un luogo di ritrovo per chigravita intorno al cinema e all’audiovisivo concollegamenti wireless e rivisteria specializzata.In estate inizierà il RECIDIVI TOUR in parte-nariato con le maggiori Associazioni di Cinemadi tutta la Regione per raccogliere informazionie materiali provenienti dagli archivi famigliari,vecchi Super 8 o Video di particolare valore.

Questa ricerca avrà il suo momento dimaggiore risalto nell’HOME MOVIES DAY, unappuntamento nato negli USA e che si stadiffondendo in tutto il mondo. In Italia loorganizza l’Archivio Nazionale del CinemaFamigliare di Bologna, quest’anno in Pugliacon la nostra collaborazione. Il secondosabato di Agosto tutti potranno portare i proprifilmini su pellicola ed ottenere una loro copiasu DVD.

Una copia digitale di questi film finirànell’Archivio nazionale ma una selezione diquesti verrà proiettata nella piazza del Paeseche vorrà ospitare l’iniziativa. RECIDIVI nonsa ancora quale amministrazione raccoglieràl’appello. Intanto tutti siete invitati a rovistarenei vostri cassetti o in quelli dei vostri zii,nonni o genitori.

Per trovarci potete scriverci in Via Gian-domenico Petroni 33 o contattarci sul sitowww.recidivi.it. Vi aspettiamo, come sempre.

Recidivi

13 marzo 1996 Krzysztof Kieslowskimoriva improvvisamente per un attaccodi cuore.

Tutti i rapporti di Kieslowski conil cinema sono stati segnati da scelte – este-tiche, etiche, economiche – che formanoun percorso di una logica e di un rigorerari. Rari in un artista chicchessia e a maggiorragione rari in un regista, che spesso ècostretto a girare secondo le commesse ole occasioni e, difficilmente, in solitudinecreativa. Ma in Kieslowski la scelta è un’arte.Si può anzi dire che sia l’oggetto della suaarte, nel senso che il dubbio, l’atto di sce-gliere e la decisione costituiscono indiscuti-bilmente il tema centrale della sua opera.

Arte di vivere, anche, ossia etica: il com-portamento di Kieslowski nei confronti delcinema, e all’interno dei suoi film nei con-fronti dello sguardo, è completamente dettatoda considerazioni di ordine morale, chevertono sulle buone o cattive domande daporre, sui buoni o cattivi modi di farlo. Cometutti i grandi registi, è contemporaneamenteaffascinato dal reale e obnubilato dall’ideadi oltrepassare le apparenze.

È esattamente la traiettoria che il suosguardo compone in ognuno dei suoi film,e quella che ha seguito, in maniera piùampia, dal suo primo cortometraggio-documentario al compimento che Film Ros-so costituisce sotto tutti i punti di vista.

Kieslowski è per tutti l’autore de Il De-calogo e di Tre Colori, ossia i dieci coman-damenti in dieci film di un’ora l’uno con ungrande condominio come scenario e il tritticoFilm Blu, Film Bianco e Film Rosso, i trecolori della bandiera francese, letta comesimbolo di fraternità, eguaglianza e libertà,

i tre principi fondativi della condizionemoderna.film minori solo perché privi di un disegnoaltrettanto monumentale ma non per laloro densità, sia visiva sia di contenuti,quali Il Cineamatore, opera quanto maiattuale per l’universo dei giovani che oggi

si sperimentano attraverso le tecnologie diripresa e montaggio digitali, e La doppiavita di Veronica, una delle sue opere piùemblematiche. Il cinema di Kieslowski pos-siede anche la forza di indicare nuove stradeda percorrere per un diverso e più profondorapporto fra il cinema e la società, la mac-china da presa e l'uomo.

Trans TV/Re.Ci.Di.Vi dà avvio a questo

percorso attraverso un workshop, una mo-stra e una serie di retrospettive a partire dalmese di maggio e tutti in prima assoluta inItalia. Lavorare con Krzysztof Kieslowski hasignificato per molti lavoratori del mondodel cinema degli anni ‘80 e ‘90 avere unagrande opportunità per creare e donareracconti estetici straordinari, denotando unasperimentazione e una estrema libertà diazione filmica le quali hanno lasciato unsegno indelebile nelle vite di chi ha fattoparte delle sue troupe.

Attraverso le parole di artisti e tecniciche mantengono vivo il ricordo professionalee affettivo dei confronti del regista polaccocol quale hanno collaborato, si vuole analiz-zare questa preziosa scambievolezza natanella celebre Scuola di cinema di Lòdz. Ilworkshop, rivolto a trenta studenti di cinema,si svolgerà a Bari nell’arco di una settimanae si svilupperà con i professionisti delleseguenti discipline: sceneggiatura; cinema-tografia; recitazione; suono; montaggio;assistentato; la scuola di Lòdz. Allestita neglispazi della Pinacoteca di Bari, la mostrasulla vita e le opere di Kieslowski, creata dalmuseo cinematografico di Lòdz è compostada circa 200 elementi, rappresenta inizial-mente un toccante itinerario nella vita per-sonale del regista dove piccoli oggetti per-sonali, lettere, testimonianze fotografiche,scritti e fogli di lavorazione dei suoi film,segmentano il racconto di una vita dedicataal cinema.

Il percorso continua attraverso 48 foto-grafie rigorosamente in bianco e nero, scat-tate nella città di Lòdz nei suoi anni giovanili.Infine un lungo e suggestivo cammino didecine e decine di manifesti che raccontanoi suoi film distribuiti in tutto il mondo.

Per informazioni e dettagli sugli eventiwww.recidivi.it oppure 3349786329.

D

7Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007 CULTURA E PAESI

Il

L’AssociazioneRecidivi mette in rete

i filmaker di PugliaAlla ricercadei filmperduti

A Maggio workshop,mostra e retrospettive

del grande registapolacco

KrzysztofKieslowskia Bari

Il 22 Marzo l’Associazione Hinterland ha inaugurato la nuova sede in viaGiandomenico Petroni 33. Durante manifestazione il presidente Vito Susca (alcentro nella foto tra i rappresentanti di Slow Food e Recidivi) ha tracciato unbilancio delle attività svolte e dei futuri programmi tra cui la collaborazione conle associazioni Recidivi, per la promozione cinematografica di filmati e d’epocae d’essai, e Slow Food, per la valorizzazione della cultura alimentare. Le futureattività in comune si svolgeranno presso la nuova sede, che così vuole proporsicome punto d’incontro di più interessi e saperi per una migliore qualità dellavita culturale e sociale della Terra di Bari.

Inaugurata la nuova sedeHinterland a Bari

ono 30 le stazioni delle Ferrovie delSud Est nelle aree barese e ionico –salentina che saranno interessate dalrestyling strutturale e conservativo

previsto dal primo lotto d’interventi finanziatodalla Regione Puglia, assessorato ai Trasportie Infrastrutture, (Accordo di ProgrammaQuadro “Trasporti, aeroporti e Viabilità” –IV atto integrativo) con fondi Cipe per unimporto pari a 7,1 milioni di euro.Il progetto è stato presentato a Bari,dall’amministratore unico delle Ferrovie delSud Est, Luigi Fiorillo, dall’assessore ai Tra-sporti e Infrastrutture della Regione Puglia,Mario Loizzo, dal presidente della RegionePuglia, Nichi Vendola, dal progettista, ing.Vito Prato, con un testimonial speciale, SergioRubini, attore e regista legato da trascorsicinematografici e familiari alle ferrovie.

Le stazioni interessate dal primo lottod’interventi, che saranno rinnovatenell’immagine e nei servizi, sono quelle diBari Sud – Est, Rutigliano, Conversano,Castellana Grotte, Noci, Alberobello, Loco-rotondo,Valenzano, Casamassima, Sammi-chele, e Turi (in provincia di Bari) di MartinaFranca, Taranto Galese, Manduria (in pro-vincia di Taranto) e di Novoli, Copertino,Nardò città, Galatone, Parabita, Casarano,S. Cesario, S. Donato, Galugnano, Sternatia,Zollino, Soleto, Corigliano, Galatina, Magliee Otranto in (provincia di Lecce).

I lavori di ristrutturazione delle stazionidelle FSE s’inquadrano all’interno di unapiù ampia operazione di rilancio e rinnova-mento delle Ferrovie del Sud Est, come haspiegato l’amministratore unico delle FSE ,

Fiorillo, e “che punta a migliorare la qualitàdei servizi partendo dalle stazioni e prose-guendo con il rinnovo del materiale rotabilee con l’elettrificazione delle linee.

Lo sforzo maggiore – ha sottolineato

Fiorillo – è indirizzato alla qualità del serviziopercepita”.

“Questo è un intervento di civiltà - hadetto l’assessore Loizzo – Le stazioni, finoradegradate allontanavano la gente, e saranno

ristrutturate e rese accessibili. La nostra –ha aggiunto - diventa una sfida in termini dipolitica industriale e per la buonaoccupazione”. Rubini ha ricordato il suovissuto in una famiglia fatta di ferrovieri ecome figlio di ferroviere delle ferrovie cala-bro lucane, “la concorrenza” - ha dettosimpaticamente - e il suo profondo legamecon le stazioni e i treni. “In particolarericordo il colore nobile dei treni delle SudEst, più belli di quelli delle altre”.

Il restyling delle stazioni, a cui Rubini èlegato anche dal film “La Stazione”, è impor-tante per l’attore e regista, perché “nondistrugge ma ricostruisce, mantenendo lamemoria ma proiettati verso il futuro. Chissà,potrei fare – ha concluso scherzando – unfilm sulle Ferrovie del Sud Est, così il miopapà si ammazza davvero”.

L’importanza dell’operazione di ristrut-turazione, interna ed esterna, delle stazioni,è stata sottolineata con enfasi nelle conclu-sioni dal presidente della Regione Puglia,Nichi Vendola. “Le stazioni sono luoghi cheaiutano a riflettere e che influiscono sullaqualità della vita delle persone che le fre-quentano, spesso studenti, pendolari”, maanche turisti. Secondo Vendola è importanteper questo renderle luoghi “più civili” eaccoglienti, cioè renderle “più belle, dotatedi coperture, servizi igienici, senza barrierearchitettoniche e con energie rinnovabili”che possano riscaldare o raffreddare gliambienti.

Tutto questo ora sarà possibile grazie alprogetto di restyling delle FSE avviato con ifinanziamenti regionali. c.mor.

É un obiettivo davvero storico per la citta'e per la regione. E' storico per la regioneperchè, a parte il muro che spacca in duela città di Bari e che aggroviglia tutto ilnodo dei trasporti ferroviari in Puglia,significa guardare con concretezza a quellaPuglia che punta sull'intermodalita', sullarelazione tra i punti fondamentali degliscambi, che punta d diventare piattaformalogistica dell'Europa nel Mediterraneo".Così il presidente della Regione Puglia,Nichi Vendola ha commentato la firmadel protocollo d'intesa con cui il Ministerodelle Infrastrutture rende disponibili lerisorse per la soluzione dell'annosa que-stione del nodo ferroviario di Bari. "E' unagrande giornata per la Puglia - ha aggiuntoVendola - l'evento del nodo ferroviarioriguarda nella stessa maniera i cit-tadini di Bari, di Lecce, di Taranto,di Brindisi e di Foggia, perchècrea una razionalizzazione,una modernizzazione

dell'intera rete trasportistica regionale cheha, nella sua porzione barese, il nododecisivo, lo snodo cruciale e stragico. Poi,è per Bari un'occasione per riappropriarsidi un pezzo della citta'. Non è soltanto lacitta' spaccata da un muro ma è anchetutto il territorio sottratto" per cui, secondoil presidente, si tratta di realizzare anche"una grandissima riprogettazione urbani-stica sulla ricucitura che potra' giocareuna partita straordinaria di benessere equalita' della vita per Bari. I nostri progetti- ha concluso Vendola - hanno incrociatonel ministro Di Pietro un interlocutoreattento, tempestivo. Siamo, qui, con uncronoprogramma rispettato al millimetroe al ministro va il ringraziamento dellacitta' e della regione". "Oggi -ha affermato

il sindaco di Bari, Mi-chele Emiliano - quelloche molti dicevano

fosse impossibile sta di-ventando realta'". c.mor.

risoluzione del nodo ferroviario diBari, con la firma del protocollotra Ministero delle Infrastrutture,Regione Puglia, Comune di Bari e

Rfi spa e' parte fondamentale di un impegnopiu' ampio del Governo nei confronti dellaPuglia.

Lo ha sottolineato il ministro delle Infra-strutture, Antonio Di Pietro a Bari per lastipula dell'intesa. "Non e' un aiuto ma undovere da parte del Governo completare leinfrastrutture prioritarie per la Puglia, enell'ambito della Puglia per la citta' di Bari- ha affermato ancora il ministro - interrarela linea ferroviaria intorno alla stazione conuno sforzo che, tra Governo e Regione com-porta circa 800 milioni di euro, vuol direridare fiato alla citta', respiro alla mobilita'e anche sul piano della mobilita' urbanasara' molto importante.

Soprattutto e' importante per la scorre-volezza delle linee ferroviarie, ma non e'solo questo: l'intera Puglia ha bisogno di

completamenti di interventi e abbiamo tro-vato le risorse". "In Puglia, come in altreparti d'Italia abbiamo lavorato su piu' fronti,sull'intermodalita' infrastrutturale - ha ag-giunto Di Pietro - quindi sui porti perche'riteniamo la Puglia al centro delle opportu-nita' in quello che viene considerato il portod'Europa per l'Asia e il porto dell'Asia perl'Europa" in particolare per i porti di Bari,Brindisi, Taranto ma si punta anche "alleferrovie, al sistema ferroviario con due grandiinterventi che stiamo finanziando e di cuiuno abbiamo ideato come Governo di cen-trosinistra: il collegamento, Bari Napoli, percollegare il tirreno con l'Adriatico.

Ci sono 5 miliardi d'investimento, inquesta operazione anche di Pon stiamo pre-

vedendo gia' i primi interventi ed e' gia' incorso la progettazione". La rete ferroviariaBari - Napoli sara', dunque, secondo DiPietro, "ad alta capacita', passando per Fog-gia" ed a questa si accostera' il miglioramentodella sicurezza e dell'agibilita' del collega-mento da Lecce vero il Nord.

In questo quadro, ha proseguito il mi-nistro, "sbloccare il nodo di Bari e' uno diquegli interventi importanti sul piano stradalee autostradale ci sono una serie di interventispecifici sia per i collegamenti veloci percompletare le tratte stradali e autostradaliverso il sud della Puglia ma, soprattutto, gliinterventi previsti sono quelli che voglionointervenire sulle stragi, dove ci sono le stradea grosso rischio di sicurezza", come sulla

strada provinciale Putignano- Casamassima.I finanziamenti serviranno per

rotonde, varianti, per tangenziali, permettere in sicurezza le strade, creare lecorsie d'emergenza e di sosta, spartitraffico,etc. "Ora - ha concluso Di Pietro - c'e' biso-gno di progetti tecnici, percio' mi auguroche tutte le amministrazioni facciano il lorodovere, come dobbiamo farlo noi, in sinergia,perche' questi soldi ci sono".

Le risorse Pon sono circa 1 miliardo e800 milioni ancora a cui si aggiungono lerisorse gia' stanziate con la legge Obiettivo,con la Finanziaria, con il programma qua-driennale per le Ferrovie e per l'Anas".

Alla firma del protocollo erano presentiil presidente della Regione Puglia, NichiVendola, l’assessore ai Trasporti della Regio-ne Puglia,, Mario Loizzo, il sindaco di Bari,Michele Emiliano e l'amministratore delegatoRfi, Michele Mario Elia.

c.mor.

8 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007IL TEMA DEL MESE

La

S

Tredici stazioni baresicambiano volto Trenta edifici e piazzali delle

Ferrovie del Sud Est sarannoristrutturate completamente

Nodo, un obiettivo storico raggiunto

Soddisfazione del presidente della Regione Pugliae del Sindaco di Bari dopo la firma dell’intesa

Vendola: “Ora riprogettazione urbanistica sullaricucitura, per qualita' della vita a Bari”

Presentato il progetto, finanziatodalla regione, che riguarda l’area

barese e ionico - salentina

Siglata intesa in Prefettura neigiorni scorsi. Ora, finalmente,ci sono i finanziamenti disponibiliNodo ferroviario,

una svoltaanche per la Puglia

Di Pietro firma a Bariil protocollo risolutivo,grazie all’impegnodell’assessore Loizzo

ombattente di razza, Igor Protti è il classicopassionale del pallone per il quale ogni partitaè una storia da raccontare. Il suo modo di stare

in campo è unico così come unico è quel suo “darel'anima” fino a trovare l'attimo giusto per lasciare ilsegno. Inconfondibile, inimitabile, segna ma quel chepiù conta è che fa sognare.

Il Bari è in B ma con uno come lui ha la certezzadi finire in serie A. Con Tovalieri forma una coppia insincronia che fa vincere e divertire con i suoi sette golnel primo campionato e 24 nel secondo in un'annataindimenticabile che, seppure conclusasi con la serieB, lo vede lottare quasi da solo con il sostegno dellatifoseria che fa festa con lui.

E’ questo che ha fatto di Protti un fenomeno uniconella storia biancorossa. Bari non può dimenticare leemozioni irripetibili che egli ha fatto vivere e chesfuggono alle regole del calcio perchèsono molto di più di un’avventurasportiva: sono una bella storia divita”. Queste le motivazioni concui il sindaco di Bari, MicheleEmiliano, in occasione di ItaliaScozia, ha conferito la cittadi-nanza onoraria a Igor Protti,oltre che per i suoi ben notimeriti sportivi anche per ilrapporto affettuoso che hamantenuto con Bari.

congressi delle sezione della Terra diBari hanno confermato l’adesione dellamaggioranza del nostro partito allaproposta avanzata dal segretario Piero

Fassino”. Queste le parole del nuovo segretarioprovinciale dei DS di Bari, Dario Ginefra,all’atto finale del Congresso che lo ha eletto.

Segretario ci spieghi perché un mi-litante dovrebbe aderire al PD?

Il Partito Democratico nasce anche perricollocare al centro del dibattito nazionaleil bipolarismo del nostro sistema politico eper questo non piace a tanti nostalgici dellaprima Repubblica. Tutti coloro che nel sistemadelle maggioranze variabili hanno fortementecondizionato, anche con percentuali di rap-presentanza assai modeste, lo sviluppo eco-nomico e sociale del nostro Paese.

Noi stiamo ridando impulso a quellavisione della politica del nostro Paese checolloca i riformisti ed i conservatori comecontroparti in un sistema politico bipolare.

La costruzione del Partito Democraticonon deve essere allora interpretata come unobbligo da assolvere ad ogni costo, ma comeun’effettiva opportunità di dar vita ad un Partito“popolare e di massa” la cui funzione storicasia la base della sua identità.

Siamo dentro una di quelle grandi muta-zioni che fanno epoca, rimescolando valori,culture, gerarchie, rapporti di forza, da cuil’Italia può uscire seriamente ridimensionata.O il partito democratico serve a vincere questasfida o non è. Ma vi è di più! Con questacostituente si tenta di riportare al centro della

politica quei tanti nostri concittadini che datanti anni hanno deciso di allontanarsi daipartiti tradizionali.

Quali saranno le priorità del suolavoro di segretario proviciale?

Il mio compito sarà quello di riportareil partito al centro dell’iniziativa politica, dandoseguito a quel comportamento fortementeunitario che ha caratterizzato il mandato diPinuccio Rossiello al quale io credo dovrem-mo tributare il nostro più sincero ringrazia-mento. La prima sfida saranno le prossimeelezioni amministrative in alcuni comuni che

non sono tra i più grandi della nostra provin-cia, ma che rivestono un‘importanza enormenella valutazione della capacità di governoespressa da un lato ovvero di una opposizionesempre propositiva dall’altro.

Concentrati sulle mozioni molto spessonon siamo stati in grado di promuovere undibattito sulla qualità del nostro governonazionale, regionale e locale e credo che perquesta ragione, anche al fine di dare al futurogruppo dirigente un pieno mandato, verifica-bile in ogni momento, che propongo di pro-muovere nel prossimo autunno una conferen-za programmatica che faccia sintesi del giàfatto, ma che soprattutto ponga in agenda ciòche dovremo fare nella fase finale del GovernoProvinciale e soprattutto individuare i pro-grammi e gli impegni con i quali ricandidarcial governo delle nostre istituzioni locali.

Anche la nuova città metropolitanala impegnerà…

In una recente conferenza stampa conRossiello ed capogruppo provinciale Antonacciabbiamo giudicato con grande favore il varodel “Codice delle Autonomie” da parte delConsiglio dei Ministri. Il Governo, a tal pro-posito, ha deciso di ripartire proprio dalCodice delle Autonomie, riconoscendo quindil’importanza dei governi territoriali. Occorreora organizzare un incontro tra i diversi attoriistituzionali, compresi quelli che nelle ultimeore hanno espresso perplessità sul suddettodisegno di legge, per definire modalità e tempidi costituzione del nuovo soggetto istituzionale.Anche di questo dovrà occuparsi la nostra

conferenza di programma e dovremo con-frontarci con la coalizione a partire dalla listacivica del Sindaco di Bari e della Margherita.Il Partito Democratico potrà nascere ancheattraverso momenti di forte condivisione sutemi nazionali e locali. In Terra di Baril’eventuale costituzione della Città Metropoli-tana potrà essere una delle occasioni di taleconfronto.

Tornando, quindi, al PD….Vi è l’esigenza di una radicale riforma

della politica ed è di tutto ciò che il Congressoavrebbe dovuto sino in fondo discutere evi-tando cristallizzazioni correntizie. Soltanto inquesto modo si potrà contrastare il crescentesentimento antipartitico e antipolitico che èsotto i nostri occhi, sottraendo le personemeno informate all’influenza del populismoe del fondamentalismo delle destre. Si potràricomporre la frattura fra elettorato e classidirigenti che fa perdere consensi alla sinistraquando governa. Si potrà affermare il“riformismo di popolo” indispensabile perfar rinascere l’Italia. I riformismi italianinacquero prima di tutto per rappresentare ilmondo del lavoro e affermarne i diritti e ladignità. E’ dunque ora di dar vita ad unastagione che veda protagonisti tutti coloroche in questa sfida credono, donne e uominiche nelle primarie per le legislative hannovoluto testimoniare con il loro votol’appartenenza all’Ulivo e la loro disponibilitàalla costruzione di una nuova storia capacedi investire per il futuro del nostro Paese.c.mor.

La cittàmetropolitana, in vista

delle elezioniamministrative, tra le

priorità del suo mandato

DS, mozione Fassinovince a Bari con GinefraIntervista al nuovo segretario provinciale della Quercia proiettato verso il Partito Democratico

“IDario Ginefra è stato eletto segretarioprovinciale con il 75,6%, 205 voti su285 votanti (e 288 delegati congressuali.Rosaria Lopedote (mozione Mussi) haottenuto il 24,4%, 66 voti. Schede bian-che 9 e nulle 2.In provincia di Bari si sono svolti 58congressi di sezione e la mozione dimaggioranza è risultata essere quelladi Fassino con il 73,02%; alla mozioneMussi è andato il 23,67%; alla mozioneAngius il 3,30%.

www.dsbari.it - e-mail: [email protected]

I numeri del CongressoProvinciale DS

di Bari

9VOCI DI CITTÁAnno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007

BARI

inoltrabile esclusivamente on line la domanda perpartecipare ai 4 concorsi per 70 dirigenti banditidalla Regione Puglia in questi giorni, per poi

passare alla due fasi preselettive già in primavera. Unmodo per risolvere il problema delle lunghe codeper la consegna delle richieste di partecipazione. “E’la prima volta che in Puglia si procede – secondo ivertici regionali – ad assunzioni attraverso concorsi”.

Saranno allestiti due desk informativi, uno pressola presidenza della Regione, e uno in assessorato, maè anche disponibile il portale della Regione Puglia,www.concorsiregionepuglia.it.

I concorsi sono divisi per 4 macro aree: 22dirigenti dell’area legislativa e amministrativa, 16dirigenti area territorio e infrastrutture, 20 dirigentiare economia e lavoro, e 12 dirigenti di area sociosanitaria. Dei 70 posti disponibili la metà è destinataa personale interno mentre altri 60 posti sono riservati, per bandi pregressi, (dopo sentenza Tar) per chi èlaureato prima del 1998.

Solo una prima tappa di un traguardo ambizioso;quello di svolgere un concorso giusto e trasparente,giusto nella capacità di selezionare le risorse umanepiù qualificate e trasparente rispetto ai passaggi e alleprocedure. Il messaggio nuovo lanciato dalla regionePuglia è che “la forma ordinaria di evoluzione pro-fessionale è il concorso e non un atto discrezionaleo giurisdizionale”. c.mor.

È

Altri 60 posti riservati, per bandi pregressi, (doposentenza Tar) per chi è laureato prima del 1998

Concorsi Regione,novità assolutain Puglia On line la domanda

per partecipare ai 4 concorsiper 70 posti da dirigente

Al calciatore la cittadinanza onoraria diBari, in occasione del match Italia - Scozia.

ministro degli Esteri Mas-simo D'Alema, accolto congrande affetto da alcuni

cittadini ricordando la sua lunga permanenza barese,ha sottolineato l'importanza del vertice italo-russo nelcapoluogo pugliese che tanti legami ha con la Russiasoprattutto grazie a S. Nicola.

“Senza dubbio è stata una riunione di grandissimosignificato - ha rilevato D'Alema - sia per il livello diconvergenza politica, per la concretezza e il rilievodegli accordi che sono stati raggiunti e anche, credo,per questa dimensione culturale, umana, religiosa,che il rapporto dei russi con Bari ha dato in più alvertice. E non c'è dubbio - ha aggiunto - che in nessunacittà noi avremmo potuto avere, dopo le riunioniufficiali, l'intensità, l'emozione della visita prima allaBasilica di S.Nicola e poi alla Chiesa Russa come lachiamiamo noi" ha spiegato riferendosi a come lachiesa ortodossa realizzata nei primi del '900 è comu-nemente chiamata a Bari. "Io credo che sia stata unascelta molto giusta venire qui - ha detto ancora D'Alema- d'altro canto i pellegrini russi vengono qui, direi cheil Presidente Putin nell'ultima parte del suo viaggio siè comportato come i pellegrini, compiendo quegli attidi devozione tipici del pellegrinaggio religioso". c.mor.

Il ministro: “una scelta molto giusta”, perché “ilrapporto dei russi con Bari ha dato in più”

Italia-RussiaD'Alema, a Bari

vertice importante

Protti, fenomeno uniconella storia biancorossa

Un bagno di folla per Igor, capocannoniere dellaserie A con la maglia del Bari a metà anni novanta

IlL’apprezzamento delMinistro degli Esteridopo la tappa barese

di PutinC

firma della convezione con ilConsorzio S. Anna costituisceuna tappa importantissima dellepo l i t i che ab i t a t i v e che

l’amministrazione ha realizzato a favore dellecategorie economicamente più deboli - gio-vani coppie, anziani, nuclei familiari cheospitano portatori di handicap - che potrannotornare ad abitare a Bari, in case di qualitàcostruite con criteri di bio-edilizia a prezziragionevoli”. Lo ha dichiarato l’assessoreall’Urbanistica, Ludovico Abbaticchio,durante la presentazione allastampa della prima conven-zione urbanistica, firmata il16 marzo, per il “Pianoparticolareggiato della

“maglia” n. 22.Alla fine di febbraio era stata pubblicata

la graduatoria provvisoria relativa al bandoper l’assegnazione dei suoli per le “maglie”20, 21 e 22 e le zone di espansione C1 e C2del Piano Regolatore Generale.

Quello del Consorzio S. Anna è il primocomparto ad essere edificato: la convenzioneriguarda infatti la zona di Japigia ed ha unaestensione di circa 24 ettari. Saranno realiz-zati complessivamente 700 alloggi: 400 dai

privati, 200 dalle cooperative edilizie(edilizia convenzionata), 100

dallo IACP (edilizia sovven-zionata). Complessivamenteverranno costruiti circa240.000 metri cubi.

Abbaticchio ha anche ricordato il lungoe difficile iter burocratico del cosiddetto“Mix”che è iniziato nel lontano 1997. Il Mixprevede, nella stessa maglia di espansione,tre tipologie edilizie. Una quota pari al 60%della volumetria viene destinata, tramite iConsorzi, all’edilizia privata, il 15% allo IACPper la costruzione di case popolari e ilrestante 25% alle cooperative edilizie.

Per l’attuazione del Mix è stato neces-sario mettere a punto procedure ammini-strative assolutamente innovative: nel giugnodel 2006 è stata approvata dal Consiglio

Comunale la delibera con la quale, oltre amettere a punto in maniera dettagliata laprocedura, è stata stabilita la possibilità distipulare contratti preliminari di assegnazioneper reperire le risorse necessarie agli espro-pri e disegnata la complessa architetturafinanziaria che consente di far quadrare ilbilancio del Mix.

“Si tratta di un progetto pilota - ha riba-dito Abbaticchio - che verrà messo a dispo-sizione anche di altri Comuni.”

terzo anno di attività,Franco Polemio, pre-sidente della III Cir-coscrizione, Picone

Poggiofranco, traccia un bi-lancio delle attività svoltedall’insediamento ad oggi.

La progettualità della III Cir-coscrizione Picone Poggiofrancosi è incentrata prioritariamentesu due direttrici: dotare il territo-rio circoscrizionale di servizi perla residenza, completamente privodi strutture sportive, sociali, ditutela per la famiglia e poi svilup-pare al massimo la tutela socio-assistenziale per i cittadini diver-samente abili, senza dimenticareovviamente la programmazionedelle attività sportive e culturali,a cominciare dal festival Po-pul'aria.

Nel campo dei servizi so-ciali cosa è stato fatto esatta-mente?

Nel campo dei servizi socialigià da due anni stiamo portandoavanti un progetto di “tutoraggioformativo”, che ha coinvolto 10ragazzi.

Ebbene questo progetto haavuto un grande successo in quan-to sono stati collocati al lavorotutti i 10 ragazzi-e partecipanti,risultato che solo questa Circoscri-

zione ha raggiunto nella nostracittà. Per la prosecuzione el’ampliamento del progetto in que-sti giorni abbiamo inoltrato unarichiesta di f inanziamentoall’assessorato alle politiche so-ciali, che ha dato segni di dispo-nibilità.

Sul fronte dell’educazionealla legalità ci sono traguardiraggiunti…

Importante anche il successoottenuto da un progetto sulla le-

galità che ha coinvolto tre scuolemedie. Sono stati prodotti 4 cor-tometraggi, tre dei quali sono statiselezionati dalla rassegna Sottodi-ciotto festival di Torino, ed uno èstato premiato dalla giuria diesperti. Alla selezione finale i no-stri filmati erano gli unici prove-nienti dalla Puglia.

Sempre nel settore sociale,quest’estate siamo stati premiatidall’associazione di volontariato“Volare Piu’ in Alto”, in quantosiamo stati i soli a prevedere unprogetto di estate ragazzi per di-versamente abili.

C’è, però, anche una parteimportante che riguarda i la-

vori pubblici dei due quartie-ri...

Per quanto concerne la parteprogettuale di lavori pubblici, soloin questo anno abbiamo inaugu-rato il giardino di via Pappacena,intitolato a Michele Campione, poiil giardino sino in stradella delCaffè; il parcheggio interrato dipiazza Giulio Cesare. Inoltre sonoripartiti i lavori per una pista difooting, mountain bike e ciclotu-rismo in via Mitolo; per il giardinodi via Gandhy; per il centro spor-tivo polifunzionale di via Lucarelli;per la struttura di trattamenti perla persona Villa Camilla.

Infine, unica Circoscrizionein Puglia, abbiamo presentato unprogetto di PIS per un parco ar-cheologico per l’ipogeo di SantaCandida, che è stato recepito dalComune di Bari e inserito nel per-corso Normanno-Svevo della Re-gione. Tale progetto ha avuto unfinanziamento di 700.000 euro.c.mor.

Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007VOCI DI QUARTIERE

ntro l’estate l’area attrezzata diPunta Perotti, ad un anno dallademolizione, sarà a disposizionedella città. Il progetto predisposto

dall’amministrazione comunale ha unimporto complessivo di 1.250.000euro.

I lavori inizieranno a fine aprileper concludersi entro quattro mesi ecomprendono la realizzazione di unpercorso ciclo-pedonale di 1.700 metrilungo tutto il perimetro dell’area condue bretelle interne di collegamento.

Il percorso sarà pavimentato, perla parte ciclabile, con superficie con-

tinua in calcestruzzo con ghiaia a vista e,per la parte pedonale, con masselli auto-bloccanti prefabbricati (tipo Betonella).

Saranno anche pavimentate tre diversearee destinate alla sosta, coperte con strut-ture leggere impermeabili a forma di vela,e tre campetti da gioco, uno dei quali poli-valente e gli altri due attrezzati per la pal-lavolo e la pallacanestro.

Saranno realizzate rampe per il supe-ramento delle barriere architettoniche eposizionati elementi di arredo urbano quali

panchine e cestini porta-rifiuti.Anche la viabilità laterale sarà oggetto

di interventi, con la previsione di rifacimen-to del marciapiede e del piano viabile.

L’intera area sarà illuminata: lungo vialeImperatore Traiano saranno posizionatinuovi pali per la pubblica illuminazione; ipercorsi ciclo-pedonali saranno illuminaticon plafoniere a pavimento che emettonoluce radente; infine, in corrispondenzadelle tensostrutture, saranno posizionatifari proiettori.

E

Presentata dall’assessoreAbbaticchio per il “Piano

particolareggiato della“maglia” numero 22

“La

BARI

10

Al

Terzo anno di attività:bilancio della III

Circoscrizione.Importante successo di

un progetto sulla legalità

Il presidente:“la progettualità

si è incentrataprioritariamentesu due direttrici”

PiconePoggiofranco

QUARTIERE

Picone-Poggiofranco:obiettiviraggiunti

JapigiaQUARTIERE

Firmata la convezione conil Consorzio S. Anna, percategorie economicamentepiù deboli

Politiche abitative,tappa importanteper Japigia

Entro l’estate l’areasarà attrezzata con

piste ciclabili ecampetti

non posso nascondere l’emozione di viverequesto momento, un’emozione che nascenon solo dall’essere insieme a tanti illustriospiti, uomini le cui iniziative e i cui impegnimisuriamo ogni giorno nella cronaca deinostri quotidiani, ma la mia emozione nascedal sentire forte la responsabilità che dap-prima una indicazione e poi una confermapopolare e partecipata mi hanno assegnato.

Tutto è incominciato nei primi giornidi febbraio, quando l’insistenza di alcuniamici mi ha spinto a misurarmi con unimpegno che non immaginavo potesse es-sere stimolante sia sul fronte della passione,che su quello della responsabilità.

Si , perché è di passione e sentimentisinceri e profondi che la politica ha bisogno.

La politica, quella dalla quale tuttivogliamo fuggire, ma con la quale ognigiorno ci confrontiamo.

Si perché la politica scrive le regole ,quelle che ci aiutano a vivere, a lavorare,ad

avere rela-zioni nellanostra co-munità, nelluogo dilavoro, neir a p p o r t i

interpersonali, nei nostri progetti, nellenostre aspirazioni.

La politica non è quella sporca cosadalla quale rifuggire.

Della Politica abbiamo bisogno.Abbiamo bisogno della politica che sa

progettare, che sa prospettare, che sa esserecapace di far sperare e perché no, di farsognare.

E’ a questa politica che voglio ispirarela mia azione e quella della coalizione chemi onoro di rappresentare, perché su questisogni ho incominciato da giovane studentead occuparmi di ciò che mi accadeva intor-no, e come ogni giovane sono stato capacedi impegno generoso, di sogni irrealizzabilie di grandi passioni.

Da questa esperienza, che ho vissutoinsieme ad una generazione ho trasferito

la supremazia dei valori sui fatti, dell’uomosulle cose, la voglia infinita di perseverareper raggiungere un obiettivo.

Gli anni che sono seguiti sono quelliche voi conoscete, dell’impegno professio-nale, che non sta a me valutare.

Tutti voi chi più , chi meno siete passatidalla mia farmacia, per raccontarmi le vostreangosce, i vostri bisogni di salute, e speroche ognuno di voi abbia trovato un profes-

sionista disposto e competente, vi chiedoscusa se qualche volta così non è stato. Tuttiquanti sappiamo quanto sia importante neimomenti del bisogno non ritrovarsi soli,per poter affidare anche a chi ti è vicino lasoluzione dei tuoi problemi. Il mio esserefarmacista in questo paese, si è ispirato

naturalmente a questo modo di fare, trasfe-rito da una tradizione familiare dalla qualeho fatto mia una paziente capacità di ascol-tare, un grande rispetto per il dolore e lasofferenza e una grande passione per la

professione stessa. Proprio questa passionemi ha portato ad impegnarmi sui tanti frontiche la professione mi ha offerto: mi sonooccupato in particolare di distribuzione delfarmaco a livello aziendale, dando vita anchequi ad una realtà cooperativa tra le piùimportanti dell’intero territorio regionale,e occupando i vari livelli di rappresentanza,sempre con grande passione e serietà. Conlo stesso spirito di servizio e di serietà sto

affrontando questo nuovo impegno, difficileed esaltante al tempo stesso. Con la stessaserietà trasferita dalla professione, vi dicoche non sarò l’amministratore che dovràdire si a tutti , pronto a conciliare le cosepossibili con quelle impossibili, che sosti-tuirà un gruppo di amici, con un altro grup-po di amici, che dirà delle cose, per farnepoi delle altre. Cercherò di non illudere,nella consapevolezza che la grande scom-messa di questo paese è la piena applica-zione delle regole esistenti, prima ancoradi pensare di modificarle e riscriverne dellealtre.

Non voglio essere per Sannicandro nénotaio , né capo-condomino. L’obiettivo chepiù mi esalta , è quello rappresentato dallapossibilità che anche a Sannicandro siapossibile raccogliere le energie positive, letante intelligenze che anche questo paeseha, le eccellenze, la parte propositiva diquesta comunità, fatta di donne e uominiche non si arrendono, di artigiani, di agri-coltori, di professionisti tutti quanti capacidi guardare avanti, bene, questa comunitàvogliamo indirizzarla verso progetti che cifacciano uscire dal localismo, progetticapaci di agganciare Sannicandro ad uncontesto che anche se a fatica sta cambian-do, agganciare cioè Sannicandro a quellaPuglia capace di non rassegnarsi, capacedi utilizzare con la tenacia tipica dellanostra terra, tutte quelle opportunità che ivari livelli istituzionali ci concedono.

Vogliamo cioè agganciare Sannicandroad un ciclo virtuoso che lo leghi ai progettipiù importanti dell’Area metropolitana, dellanostra Provincia, del nostro Ente regionale,così ampiamente rappresentato in questo

abato 17 Marzo in una Piazza Morogremita come non si vedeva da tempo,Vito Novelli è stato presentato uffi-cialmente ai cittadini, quale candidatoSindaco del Centro sinistra scelto con

le primarie del 24 e 25 Febbraio ed a farele presentazioni è stato Michele Racanelli,l’altro candidato delle primarie, proprio arappresentare che in queste consultazioni ilvero vincitore è lo spirito democraticodell’ampia partecipazione popolare, comeha ben spiegato Vito Novelli nel suo inter-vento.

Un discorso diretto, ricco di emozioni,valori ed aspirazioni di un uomo di Sanni-candro, scelto da tanti concittadini per darefinalmente a tutti la possibilità di parteciparee vivere in un Paese migliore e possibile chesino ad ora è mancato a troppi appuntamenti.

E questo hanno voluto testimoniare irappresentanti delle Istituzioni e delle forzepolitiche che si sono avvicendati sul palco,garantendo a Sannicandro l’esercizio di tuttii diritti che spettano ad un Governo cittadinose aperto, sensibile e determinato a cambiareil piccolo localismo di oggi in una ampiaprospettiva di collaborazione ed intesa conle Istituzioni che oggi, è bene ricordare,governano con unione di intenti la Nazione,la Regione, la Provincia e tanti comuni dellafutura Area Metropolitana.

È una straordinaria occasione che VitoNovielli si è impegnato a cogliere per tutti icittadini, uniti insieme per Sannicandro,come rappresenta ufficialmente da oggiproprio il simbolo della lista che lo appog-gerà nelle prossime elezioni.

Con passione ed affetto per il nostrocandidato, si sono avvicendati sul palco iSenatori Donato Piglionica, suo compagno

di studi, e Giovanni Procacci, amico di vec-chia data, che pur impegnati a sostenere ilgoverno nazionale hanno mantenuto un fortelegame con la gente di Puglia.

Michele Emiliano, vero protagonistadella “Primavera Pugliese” e che propriocome Vito Novelli rappresenta l’impegnopolitico vincente della società civile, qualeSindaco di Bari, comune capofila dell’Area

Metropolitana ne ha spiegato l’importanzaper il nostro paese.

Il Consigliere Provinciale Vito Antonacciha rivendicato l’impegno presente e futurodella Provincia ed il suo personale per aiutareconcretamente il futuro Sindaco a dare aSannicandro un nuovo futuro.

Ed a sottolineare il ruolo cardine dellaRegione Puglia gli Assessori all’AmbienteMichele Losappio, alla Sanità Alberto Tedescoed ai Trasporti, e nostro concittadino, MarioLoizzo hanno spiegato come il buon governodella “Puglia Migliore” pur rispettandol’ambiente ed il diritto alla salute è unagrande opportunità di sviluppo con infra-strutture moderne e mobilità sicura.

Dopo questa lunga ed appassionanteserata, finalmente si è sentita tra la gentepresente in piazza, la sensazione che vera-mente si può avere una nuova visione perSannicandro, dove si posa vivere, lavoraree stare bene.

Dove si può tornare a fare e vivere lapolitica “che non è quella sporca cosa dallaquale rifuggire, perchè della Politica abbiamobisogno. Abbiamo bisogno della politica chesa progettare, che sa prospettare, che saessere capace di far sperare e perché no, difar sognare” come ha detto Vito Novelli ilnostro candidato per una Sannicandro, fi-nalmente, Unita.

SANNICANDRO

11Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007 PAESE CHE VAI

S

Progettiamo insiemeil nostro futuro SPECIALE ELEZIONI

La presentazionedel candidato Sindaco

Le ideedi Vito Novielli

Care concittadine,cari concittadini,

www.vitonoviellisindaco.it

continua a pagina 12

Progettiamo insiemeil nostro futuro

contesto. Le nostre attenzioni andrannoprevalentemente alle fasce più deboli, perchéproprio mostrando attenzione ai loro biso-gni, è possibile riscrivere le fondamentadel vivere civile. Una comunità attenta allepersone più fragili, più indifese, è una so-cietà che da più sicurezza, che ti fa sentiremeno solo, è l’essenza stessa del vivere civileinsieme con gli altri

Mostrare attenzione, non vuol dire ri-solvere tutti i problemi della gente, mostrareattenzione, vuol dire cercare le soluzionipossibili, vuol dire tentare soluzioni chemettono insieme integrando servizi socialie sanitari, coordinandoli e guardandoli nelloro insieme.Esiste in questo paese un mon-do meraviglioso rappresentato dai tantivolontari che a vari livelli e in tante asso-ciazioni prestano il loro tempo, le loroattenzioni ai problemi degli altri, e lo fannocon la generosità che questa terra di Pugliaè capace di offrire in tanti contesti, lo fannocon assoluto disinteresse, e con spirito disacrificio. A tutti questi volontari, va il graziedi noi tutti, sono l’esempio più vero delnostro spirito di collaborazione, da questiesempi positivi dobbiamo ripartire, ricrearele condizioni per una convivenza che saritrovare soluzioni aldilà di artificiose con-trapposizioni.

Con altrettanta determinazione andremoad occuparci degli insediamenti produttiviin questo paese, o più semplicemente fare-mo in modo che sia data una spinta energicaad una attività economica in grande difficol-tà. Abbiamo anche qui la possibilità non dirisolvere certamente ogni aspettativa e ogniesigenza, ma siamo convinti che forse risol-vendo i problemi più grandi di Sannicandro,

sia possi-bile avviare a soluzio-ne anchequelli pic-coli, chetengono ina p -

prensione ogni singola famiglia, si perchéogni famiglia ha un problema, una sofferen-za, un bisogno, che in questo momento fabene ad evidenziare, il più delle volte condignità e forse un pizzico di rassegnazione.

Avviare a soluzione i problemi più gran-di, per intervenire efficacemente su quelliche riguardano le singole famiglie.

Con la stessa logica vogliamo raccoglieretutto quello che di positivo si è realizzato oanche pensato in questo paese, per avviarloin una fase concreta, che recuperi, ripro-ponga, avvii a soluzione e soprattutto diaprospettive, perché è di queste che ha biso-gno Sannicandro, che non può guardare alsuo futuro, rimanendo isolata, slegata, divisa,arroccata, sola, piegata su se stessa.

Anche Sannicandro ha voglia di riscatto,di recupero, di aggancio ad un contesto cheintorno a noi si muove e si sviluppa. Evogliamo far questo non con la voglia didemolire, non con la forza cieca della con-trapposizione, ma solo con una attenta operadi recupero di energie positive, propositive,capaci di rimboccarci le maniche e iniziareun percorso che ha bisogno di guardareavanti, di raccogliere i volenterosi, di indi-rizzare la forza di riscatto che io sento inognuno di voi, giovani e meno giovani. Maallo stesso modo con cui dichiaro la piena,convinta apertura alle energie positive, rifiutofermamente le logiche del gruppo, del cir-colo degli amici che si relaziona solo congli amici, la democrazia, quella vera, èconfronto leale, e va accettata anche quandonon si è capaci di far passare la propriaopinione.

La democrazia ha le sue regole, a voltescomode, ma che vanno sempre rispettate.

Rispettare la democrazia, vuol dire ri-

spettare chi pensa cose diverse, rispettarela democrazia vuol dire accettare il confron-to anche quando non si è in maggioranza.E’ questa la grande rivoluzione di questopaese, smetterla con le contrapposizioni eaprirsi al confronto, stimolare la partecipa-zione ai fatti pubblici con strumenti in partegià esistenti nel nostro meraviglioso statutocomunale, che vi invito a leggere, ma chevi dico ampiamente disatteso.

Quando abbiamo proposto le primarieper la designazione del candidato sindaco,voi Sannicandresi avete dato una rispostaprevalentemente spontanea, che ha sottoli-neato una volta di più, che anche Sannican-dro sa rispondere alle spinte di partecipa-zione, e su queste sa costruire percorsinuovi.

Con questa sfida voglio confrontarmi,su questi argomenti chiamo i cittadini vo-lenterosi di Sannicandro a dare il loro con-tributo. Vi invito questi giorni a prenderparte a tutte le occasioni che offriremo diapprofondimento su almeno tre grandi areedi problemi che noi pensiamo di trasfor-mare in progetti e soluzioni.

Infatti non vorremo proporre il solitoelenco disatteso di cose che occorrono.Molte di queste io le annovero tra i doveridi un amministratore. Vanno cioè riferiteall’ordinaria amministrazione.

I nostri approfondimenti, che trasfor-meremo in altrettanti progetti, sarannoriferiti alle attività economiche, all’inclusionesociale, ai contenitori culturali, al nostroCastello, che rappresenta una risorsa diquesta comunità, ma perché questo accada,dobbiamo farlo essere il palcoscenico pereventi che vivono un giorno o qualche ora,ma questa struttura va messa in vetrina e

offerta alle migliori risorse nazionali, vaagganciata ai percorsi più esaltanti chelegano cultura e valorizzazione del territorio,solo così uscendo ancora una volta dallocalismo sarà possibile utilizzare a pienole potenzialità di una struttura forse troppogrande e troppo importante per essere malutilizzata.

Ecco quindi l’ascolto, i progetti , ilmetodo, su queste linee guida stiamo co-struendo il nostro percorso politico, suqueste basi nuove vogliamo chiamare laparte propositiva del paese a ritrovarsi, peressere contagiosi con tutti, per far ritornarein tutti la voglia di fare, di pensare positivoin questo paese, di progettare, di investirein questa nostra comunità. Mi ha sconvoltoun dato, uno dei primi sui quali si è soffer-mata la mia attenzione, il rapporto tra de-naro depositato e denaro investito è di 9 a1: questo vuol dire che non c’è fiducia nelfuturo, non c’è voglia di crescere.

Bene la mia scommessa, la nostra scom-messa, è di riequilibrare questi numeri,ridando prospettive e capacità di pensarepositivo. Io ci credo, noi ricrediamo.

In questo modo stiamo raccogliendo ilconsenso, non solo quello coeso e solidaledei partiti del centro sinistra, ma anchequello di parte della società civile, del mon-do cattolico e del volontariato.

Con questo messaggio chiaro nella pro-spettiva, nuovo nel metodo e fortementeradicato nella nostra realtà abbiamo indivi-duato il nostro simbolo, che è la sintesi delnostro cammino. La scelta, che è partecipa-zione, condivisione, finalizzata ad una San-nicandro che riparte, e soprattutto cheriparte unita, raccogliendo gli atteggiamentipositivi che anche noi sappiamo esprimere.

Insieme ce la faremo

Grazie a voi tutti

gni paese ha una sua storia attraversola quale può interpretare lo sviluppocostruendolo sulla base di quelle chesono le sue esigenze, di quella che èla sua storia, la propria voce.

Lo sviluppo, nella sua “declinazioneeuropea”, rimanda le sfide che le regione ei territori – in una prospettiva di ampliamentodei mercati e di forte decentramento politico– si trovano ad affrontare:

capacità di investire sui propri fattori dicompetitività;

definire obiettivi e strategie di interventodi medio e lungo periodo, sperimentandoforme innovative orizzontali di cooperazionetra gli attori locali;

tutelare e valorizzare le vocazioni delproprio territorio in una prospettiva di crescitarispettosa delle risorse ambientali e naturali.

Questi ed altri gli argomenti affrontatinell’incontro “Per una nuova idea di sviluppo”tenutosi il 30 marzo scorso nella Sala Convegnidel Castello di Sannicandro organizzato dalcomitato elettorale “Scegli Sannicandro Unita”

al quale hanno partecipato il candidato Sin-daco Vito Novielli, l’Assessore Regionale aiTrasporti Mario Loizzo, l’Assessore Regionaleallo Sviluppo Economico e Attività ProduttiveSandro Frisullo, il Presidente della Confindu-stria Puglia Di Bartolomeo, il Segretario Re-gionale CGIL Pantaleo, il Presidente della Fieradel Levante Lacirignola e il prof. Vito Peragine.

Per fare ciò è indispensabile individuarepercorsi decisionali partecipati attraversoforme e metodi di concertazione e confrontostabile tra i diversi attori socio-economici. Sitratta, in altre parole, di un processo checerca di coinvolgere tutti coloro che voglionopartecipare attivamente a definire il futurodel proprio territorio.

Un processo – secondo Novielli – chedeve dividersi idealmente i tre fasi distinte:

la fase di ricerca e analisi del territorioche rilevi attraverso il contatto diretto con gliattori locali le caratteristiche del contestoterritoriale dal punto di vista delle progettualitàpresenti, delle opportunità e delle risorse davalorizzare ma anche dal punto di vista deirischi da considerare ed affrontare;

la fase di verifica dei punti di forza edebolezza e la costruzione di una visionecomune del territorio con l’individuazionedelle prime linee strategiche di intervento;

la definizione, nonché l’attuazione di unprogetto organico che sappia integrare gliaspetti economici, sociali ed ambientali, cheguardi al territorio come sistema aperto,ricettivo, in grado di filtrare e interpretare glistimoli esterni, che sappia valorizzare le ca-pacità endogene di innovazione e favorire il

posizionamento del nostro territorio in unnetwork di rapporti nazionali ed internazionali.

Il passaggio dalla fase di analisi a quelladi elaborazione rappresenta il momento piùimportante dell’intero processo perché pre-vede il coinvolgimento dei soggetti locali el’apertura di una fase di confronto e dialogotra istituzioni, forze economiche e sociali delterritorio, associazioni e singoli cittadini.

“Una nuova idea di governo di un paese– come afferma Loizzo - che abbia quindi lacapacità di relazionarsi, fare sistema, deter-minandone la crescita.” “Fare di Sannicandro– continua l’Assessore – un grande polologistico forte del suo posizionamento geo-grafico tra l’asse adriatico e l’asse tirrenico”.

Sannicandro riuscirà ad emergere soloquando avrà trovato una specifica caratteriz-zazione economico-produttiva: a partire dapotenzialità già esistenti e quindi puntandosul rafforzamento dell’identità e delle vocazioni del territorio oppure sfruttando nuove op-portunità e orientando di conseguenza ilproprio sviluppo.

12 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007PAESE CHE VAI

O

SANNICANDROPer un nuovo

sviluppodi Claudio Di Giglio

Le ideedi Vito Novielli

SPECIALE ELEZIONI

segue da pagina 11

SANNICANDRO

orrerei il rischio di essere ripetitivoed inconcludente se facessi partire ilmio discorso sul Partito Democraticodal classico perchè "s'ha da fare". Esarei poco originale se continuassi a

porre gli stessi, legittimi, interrogativi cheormai da tempo si pongono militanti, iscrittie simpatizzanti.

Eviterò quindi di parlare della colloca-zione in ambito europeo del nuovo soggettopolitico, né tanto meno intendo impostareil discorso sui problemi etici che spessodividono gli interessati.

Cercherò un approccio diverso.Sono tra quelli convinti che il nostro

paese necessiti di una riforma morale epolitica, che ripensi l'Italia, che riformi lesue istituzioni e la sua costituzione materiale,riallacciandoci nei nuovi orizzontidell'integrazione europea, per usare le paroledel Segretario deiDS Piero Fassino.

Siamo tutti certiche l'Italia di ogginon è rappresen-tativa delle sueambizioni e leconferme di ciò ci arrivano giorno dopogiorno, da più settori.

Tutti avvertiamo questo enorme scolla-mento tra partiti e società civile, quel famoso rapporto interrotto tra politica ed elettoritutto da ricostruire di cui parlava il PresidenteGiorgio Napolitano nel messaggio lanciatola notte di Capodanno.

Non possiamo continuare ad assistereinerti a questo inesorabile declino. Nonpossiamo più digerire le ingiustizie, le iniquitàa cui siamo quotidianamente sottoposti e acui nessuno da una seria risposta.

E non è fossilizzandoci sulle sigle, suivalori e sui simboli della Sinistra che si puòinvertire la rotta, che si può spiegare lanecessità del Partito Democratico.

La storia, l'identità di un partito vannodi sicuro salvaguardate e preservate ma è

sopratutto al futuro che occorre tendere ilpensiero se si vuole trovare una giustifica-zione al PD.

Un futuro che abbraccia il passato e chevive attivamente il presente. E il nostro pre-sente ci parla di gente delusa dalla politica,di una classe dirigente terribilmente vecchia,

di donne quasi esclusedai luoghi della rap-presentanza politica,di un universo giova-nile in piena difficoltà,di una profonda crisidi valori, di un mondo

del lavoro troppo chiuso e troppo precario,di una università poco competitiva e pocoformativa.

Mi chiedo COME il Partito Democraticointende interagire con chi fatica a costruirsiun futuro, COME intende avvicinare queitanti miei coetanei sfiduciati e delusi dallapolitica, quelle migliaia di giovani che con-tinuano giorno per giorno ad imbattersi neigiochi di potere, nei privilegi che caratteriz-zano la nostra società, dal mondo del lavoro,passando attraverso quello universitario earrivando a quello della politica.

Mi chiedo COME un lavoratore possaritrovare quella fiducia calpestata e smarritanel corso del tempo nei confronti dellapolitica o ancora COME il nuovo partitointende promuovere la partecipazione e laselezione di una nuova classe dirigente che

sappia traghettare il nostropaese in questo insidioso"villaggio globale" per usarele parole del sociologo McLuhan.

Non di certo fondendo i vertici di duepartiti. Non di certo cercando di sfondareil 30% dei consensi elettorali. Non di certoiniziando a parlare di leadership e di segre-terie.

Per un grande partito occorrono grandiidee.

Idee nuove, al passo coi tempi. Occorreguardare alle enormi potenzialità di cuiquesto paese pullula. Occorre puntare tuttosulle "tre Q", come sostiene il prof. Battiston,"Qualità, Qualità e Qualità".

Occorre pertanto un partito con radiciprofonde che sappia investire sulle risorseumane, sui suoi giovani.

Un partito che guardi in faccia la gente,capace di garantire e valorizzare le diverseculture che lo animano e che sappia tenereassieme i valori della sinistra di cui si faportatore.

Insomma se il Partito Democratico siporrà tra i suoi obiettivi quello di riaccenderegli animi della gente, avvicinandosi ai pro-blemi e alle esigenze dei cittadini e focaliz-zando la propria attenzione sui giovani allorasarà una bella scommessa altrimenti penso

che non incontrerà ampi consensi.Per far ciò occorre lavorare sin da ora,

con un processo di costruzione che vadadal basso verso l'alto, che sia aperto adun'ampia consultazione, che rilanci la cen-tralità del cittadino e la sua intelligenza senzale continue mediazioni dei vertici dei partiti.E' necessario che si arrivi alla libera sceltadei candidati per la Costituente attraverso le"primarie", secondo il principio "una testaun voto", proprio come proposto dai trecoordinatori dell'Ulivo e ora al vaglio deipartiti.

I delegati al congresso, che dovrebbetenersi nella primavera 2008, al terminedella fase costituente, dovranno essereespressione dei DS, della Margherita, maanche di movimenti e associazioni che ogginon fanno capo a nessun partito ma che siriconoscono nel Partito Democratico. Miriferisco a quelle associazioni tipo "Cittadi-nanza Attiva", "Parte Civile" , il coordinamen-to "Cittadini per l'Ulivo" e tutti quelli chetemono di essere stretti e soffocati dallafusione dei vertici dei due maggiori partiti.

Penso ad una fase costituente che sappiasuperare le vecchie separazione e che inglobile tante culture del centro sinistra da quellasocialista riformista a quella repubblicana,liberaldemocratica, a quella cattolico-democratica, ambientalista passando attra-verso il mondo dei sindacati, quellodell'associazionismo e del movimento coo-perativo.

Un melting pot di culture politiche enon, propositivo e rinnovatore che tenda lamano a tutti coloro che si sono riconosciutinell'Ulivo e sopratutto al Grande popolodelle Primarie. Ai quei quattro milioni emezzo di persone che nel ottobre 2005ribadirono a voce alta e con il loro voto laloro presenza e la loro ambizione ad essereconsiderati parte integrante di questa avvin-cente sfida. Insieme ed uniti perchè il futuroè già qui.

E noi ci siamo dentro!

Cdi Enzo Pietrantonio

Tre Qper il PD

13Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007 PAESE CHE VAIPer un grande

partito occorronograndi idee

Occorre guardare alle enormipotenzialità di questo paesee puntare tutto sulla qualità

QUALITÀQUALITÀQUALITÀ

23 APRILEIncontro in P.zza Unità d’Italia sultema “L’Agricoltura a Sannicandro”.

26 APRILEPresentazione della lista e dei 16candidati. Sede da definire.

Progettiamo insieme il nostro futuro

Calendario Eventi ed Incontri Aprile - Maggio 200716 MAGGIOIncontro sul temaPer La Cultura del TerritorioIl Castello, Le Tradizioni ed i Nuovi Saperipresso il Castello Normannointerverrà l’assessore regionaleD.ssa Silvia Godelli.

er Sannicandro è giuntoil momento di usciredall’isolamento istituzio-nale a cui questa mag-

gioranza lo ha condannato. Inquesti anni Baccellieri ha sa-crificato un serio percorso disviluppo per una personalissi-ma ambizione: primeggiare nel-lo scenario politico locale.

Questo discutibile obiettivoha fatto sì che prevalessero leragioni personali sul bene co-mune determinando uno statodi incoscienza degli attuali am-ministratori che, ignari delleopportunità offerte dalla Regio-ne Puglia, concentrano i lorointerventi pubblici su beghepersonali.

Per citare solo alcune delleopportunità: il Piano dei Tra-sporti Regionale.

Come opportunamente farilevare Vito Novielli “Sanni-candro è collocata a pieno ti-tolo sull’asse che collega Bari-Taranto, due città, due mari,ma soprattutto due porti chemovimentano persone emerci”.

Ciò può rappresentare unagrande occasione per la nostracomunità che con la sua AreaIndustriale può senza alcuntimore candidarsi a divenire ungrande polo logistico di movi-mentazione merci.

La vicinanza con la linea

ferroviaria Bari-Taranto e l’au-tostrada a pochi chilometri larendono senza dubbio il puntodi maggiore attrazione per in-vestitori del comparto logistico.

Del resto, come sottolineaLoizzo – Assessore Regionaleai Trasporti – la logistica è tec-nologia, è piena e buona occu-pazione che necessita di figurealtamente specializzate (e nonsolo) con competenzenell’ambito dell’economia,dell’informatica, della gestione,dell’ingegneria.

2.199.300 mq di estensionedell’Area Industriale di cui solo400 mila urbanizzati.

C’è ancora molto da fare,ma è necessario avere le ideechiare su quale ruolo la nostracomunità debba averenell’economia pugliese, ideefattibili che partano da una at-tenta valutazione delle realipotenzialità del nostro territo-

rio.Sannicandro ha bisogno di

immaginare il proprio sviluppoe di immaginarlo in modo glo-bale, una visione di insiemeche disegni le linee giuda dellosviluppo di Sannicandro neiprossimi anni.

L’autoreferenzialismo diquesto ultimo periodo non haportato ad alcun risultato, anzi,investimenti occasionali comel’indebitamento a favoredell’asfalto, avulso da una vi-sione globale di sviluppo e ba-sato su una cultura populistatanto aberrante quanto nause-ante, ha portato solo ad unariduzione delle potenzialità diinvestimento della nostra co-munità non avviando alcunprocesso economico per lacreazione di impiego di cui oggic’è tanto bisogno.

Lo stesso discorso vale pergli investimenti in agricoltura

che dovrebberoessere più aderentiagli indirizzi dellaRegione Puglia ealla prossima pro-grammazione deiFondi StrutturaliEuropei.

Per questo è in-dispensabile recu-perare e preservarei tratti distintivi di unterritorio, quello ru-rale, che ha pecu-liarità uniche cherisiedono nelle an-tiche masserie, neimuretti a secco,negli alberi di olivosecolari che pos-

sono rilanciare l’agricolturalungo l’asse della multifunzio-nalità che in altre regioni italia-ne, vedi la Toscana, ha resofortuna e ricchezza agli agri-coltori, trasformando la lororegione in un marchio essostesso garanzia di qualità etradizione.

Il successo dell’agricolturaè strettamente legato all’imma-gine del territorio.

Non può esistere un’agri-coltura ricca e prospera senzala conservazione del paesag-gio e senza la valorizzazione dicolture tipiche, autoctone or-ganizzate all’interno di una fi-liera corta che abbia comeobiettivo la sola produzione diprodotti di qualità. Solo così èpossibile confrontarsi con laglobalizzazione e la standardiz-zazione dei mercati agro-alimentari, conservando e va-lorizzando ciò che ci contrad-

distingue, fondendo l’agricol-tura alla cultura, alla ga-

stronomia, al turismo.In molte parti d’Italia si sta

facendo, anzi si è già fatto datempo. Scrivo questo interven-to in treno, al ritorno dal Vinitalydi Verona dove ho visitato cen-tinaia, migliaia di produttori vi-tivinicoli e olivicoli provenientida tutta Italia che promuovonoefficacemente il loro prodottoed il loro territorio. L’unica con-siderazione che sento di farebrevemente e che forse meri-terebbe un attento approfondi-mento è: …perché noi no!?!

In questo possibile rilancioil Comune potrà avere un ruolose saprà coordinare i vari attorie se saprà dotarsi in tempi bre-vi di una struttura che offraservizi agli agricoltori e chepromuova ciò che oggi sembraessere una chimera: la coope-razione, quella fattiva, quellache non è frantoio ma che hastrategie comuni di intervento.Dell’agricoltura è necessarioche si interessi qualcuno chetiene a cuore le sorti del setto-re. Non abbiamo bisogno dipersone disinteressate.

Quando nel 2013 la Puglianon sarà più considerata dallaComunità Europea RegioneObiettivo e le integrazionisull’olio saranno solo un ricor-do allora ci pentiremo deglianni in cui non abbiamo fattonulla per collocarci al meglionel mercato.

E’ tempo di svegliarsi, ètempo di collaborare ed essereuniti. E’ tempo di scegliere San-nicandro Unita.

*Consigliere Comunale de l’Ulivo

el contesto de “Il viaggio per Itaca”, percorso tematicosulla storia e sulla cultura dei Paesi del Mediterraneo,si è inserita la presentazione del libro “Europa eIslam” del prof. Cardini, curata dall’associazioneScalera.

Nel suggestivo scenario del castello Normanno–Svevodi Sannicandro, oltre all’illustre autore del volume, medie-valista di fama internazionale, sono intervenuti i professoriIsidoro Mortellaro, Antonio Brusa e , padrone di casa,Franco Magistrale tutti delll’Università di Bari.

L’incontro sostanzialmente è stato un approfondimento delle radici storiche alla base delle differenze tra europeie musulmani; differenze che portano a maturare sentimentid’inquietudine e paura.

Il prof. Cardini fa però notare che “I cristiani occidentalisono sempre meno tali, il modo di vivere non è più impron-tato alla cristianità (…), nel mondo musulmano - invece- la fede è più pervasiva, la religione impregna la gente.”

Nel mondo musulmano, infatti, la saldezza della federeligiosa alimenta il rifiuto dei modelli occidentali sul pianopolitico, economico e sociale ed è grande l’esigenza diriaffermare una rinnovata identità islamica fondata sul testo

sacro e sulla tradizione. Il rifiuto dell’Occidente e deimodelli occidentali di sviluppo è un rifiuto approfondito edargomentato. I movimenti rivoluzionari islamici esprimonoun rigetto contro la società occidentale in quanto modellounico di società mondiale.

Episodio significativo, e per certi versi punto di rotturacon l’occidente come modello socio-economico, è la nazio-

nalizzazione da parte del governo di Muhammad Mossadeq,nel 1951, dell’industria petrolifera iraniana fino a quelmomento completamente nelle mani dell’ AngloIranianOilCompany.

I filo-occidentali, per rispondere a tale provvedimento,mossi da grandi interessi, avviarono, comunque, un processodi modernizzazione in tutto il Paese e la politica di buonvicinato con lo Stato d’Israele provocando l’opposizione delmondo arabo e del credo sciita, sostenitore di una concezioneintegralista dell’Islam e contrario ad ogni apertura versoi valori del mondo occidentale.

Tale tensione sfociò in sommosse, rivolte ed atti diterrorismo.

Oggi, i movimenti insurrezionalisti islamici sono mossiprincipalmente da due fattori: la rivendicazione di unalegittimità di fondo dell’Islam e l’esistenza di due vuoti:quello delle strutture tradizionali e quello dei modelliimportati dall’Occidente.

Non meno significativa è poi l’esclusione dal tavolo dei“vincitori” della guerra fredda di quella parte del mondoarabo che si era alleata al blocco occidentale.

Si è innescata così una tragica spirale di conflitti.

14 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007PAESE CHE VAISANNICANDRO

Ndi Celiberti Graziana-Chimienti Nella

Pdi Massimo Zuccaro*

BELVEDERESANNICANDRESE

Uscire dall’isolamentosi può, si deve

Nel suggestivo scenario del castelloNormanno–Svevo di Sannicandro il prof.

Cardini presenta il suo nuovo libro Le differenze tra icristiani occidentalie la fede musulmana

Europae Islam

nrico Berlinguer parlava di questionemorale. Noi riteniamo molto piùsemplicemente che si possa affermareil ragionevole dubbio, in ordine allatrasparenza dell’azione amministrativa

nel nostro comune.Siamo convinti che la magistratura debba

fare rapidamente luce e chiarezzasull’accaduto e che i coinvolti possano di-fendersi ed eventualmente dimostrare la loroestraneità ai fatti che vengono loro contestati.

Ma resta il nodo politico.Oggi non si può non prendere atto di

un imbarazzante silenzio dell’intera maggio-ranza di centrodestra, sia sul decreto penaledi condanna sulla questione alveo torrentizio,sia sugli ultimi avvisi di garanzia.

Il silenzio diventa poi assordante se sivaluta l’atteggiamento assunto dal movimento“Adelfia Libera e Democratica”, che ha elettol’esponente politico coinvolto, e che sulla“vicenda alveo” nel passato aveva palesatouna posizione di netta contrarietà.

Non noi, ma i cittadini, meritano un attodi chiarezza e di responsabilità.

Purtroppo anche in questocaso emerge un quadro politico di un cen-trodestra che, oltre che risicato nei numeri,è chiuso nelle stanze del potere e latita sullanecessità di un confronto continuo e perma-nente su tutti gli atti amministrativi.

Adelfia non ha bisogno di “ombre” madi nuova “luce”.

Dimissioni?

Riteniamo che sarebbe ilgesto giusto in questo momento.

È un problema di etica po-litica che affidiamo alla sensibilitàdegli attori protagonisti di questainfelice parentesi. Ma su una cosacrediamo non si debba transi-gere: che le forze del centrosi-

nistra, con i cittadini tutti, debbano avviareda subito una nuova stagione di confrontoche ponga al centro della discussione lasicurezza, la legalità e la moralità dell’agirepolitico.

I Democratici di Sinistra saranno impe-gnati a creare le condizioni affinché ciòavvenga.

Democratici di Sinistra

egretario, il congresso le ha affi-dato la guida dell’Unità di base diAdelfia. Una sfida ambiziosa?

Ritengo di dover, ancora una volta,ringraziare tutti i compagni. So bene

di ereditare ed assumere una grandissimaresponsabilità. I DS hanno dimostrato diessere in questi anni un partito robusto, dalleradici solide e con un consenso politico-elettorale che è riconoscibile e innegabile.

Tra l’altro, i legami con i massimi livelliistituzionali del partito, fanno della nostraunità di base un punto di riferimento impor-tante che sta dando i primi risultati storiciper la nostra comunità. Sento pertanto ildovere di ripartire da questa realtà per con-solidarla e rafforzarla nel progetto di costru-zione del nuovo Partito Democratico.

A proposito del PD, che cosa puòsignificare per Adelfia?

Il PD è una grande opportunità per Adel-fia e per l’intero Paese. Sono bastate pocheiniziative anche qui nella nostra cittadina,per apprendere le straordinarie potenzialitàdi questo progetto che ci impegna nellacreazione di un grande partito di massa, diun grande partito del popolo e per il popolo.

Sono tanti, infatti, i cittadini che oltre lalogica dell’appartenenza politica ai DS o LaMargherita, manifestano grande interesse a

questa autentica novità nel panorama politico.Cercheremo di aggregare le migliori

energie e risorse del paese. Sono infatti,insieme al nuovo organismo dirigente, già allavoro su questo argomento: ho moltiplicatoi contatti per avviare un confronto per la fasecostituente del nuovo soggetto politico.

Qual è il primo impegno che intendeassumere?

Rilanciare il ruolo dell’opposizione fermae decisa a questa maggioranza che mal go-verna il nostro paese - impegnandomi nellaformazione del gruppo de l’Ulivo in consigliocomunale - e allo stesso tempo essere siste-maticamente propositivi per la risoluzionedegli annosi problemi che affliggono la nostracomunità. I cittadini devono poter percepirecon chiarezza che siamo una forza politicaseria, che guarda essenzialmente agli interessicollettivi.

Elettonel 4° Congresso cittadino

il dott. Francesco Cafarchia

Cafarchia FrancescoSegretario Politico

Attolico RaffaellaBellini Filippo

Carella GiuseppeCosola Saverio

De Santis GiuseppeFerente Nunzio

Presidente Commissionedi Garanzia

Gasparro FrancescoGatti Antonella

Guantario GiovannaLacasella Nicola

Mariella VitoRaddi GiuseppeTimeo MicheleUrsini Massimo

Il nuovo ComitatoDirettivo dei DS

di AdelfiaTre domande per

saperne di piùdi Antonella Gatti

S

La proposta politicadel nuovo segretariodei DS di Adelfia

innovamento: è questa la parola che ha caratterizzatoil 4° Congresso dei Democratici di Sinistra di Adelfia,svoltosi in data 10 e 11 marzo scorso.

Due giorni in un clima si può dire di festa, con lavigorosa partecipazione degli iscritti, dei partiti del

centrosinistra e della cittadinanza, per un confronto intenso,sereno e appassionato sulle scelte da compiere circa il futurodel partito, nella consapevolezza dell’importanza e dellastoricità dell’evento e del momento.

Numerosi gli interventi al dibattito, a cominciare da chi,dopo anni di militanza prima nel PCI, poi nel PDS e ora neiDS, analizzando la storia e le scelte sin qui compiute, si dicepronto ad un’apertura del partito verso le altre cultureriformiste e la società civile, con la saggia aspirazione aquell’unità e a quella compattezza che possono finalmentedare compimento alle idee, nell’unico modo che mette allaprova il valore che queste hanno, ossia attraverso l’azione digoverno; il tutto sentito come la naturale prosecuzione di unprocesso iniziato sin dal 1989; passando da chi si opponealla proposta del nuovo soggetto politico, preoccupato perla scomparsa della parola “sinistra” e per l’eventuale deriva

centrista del partito; per giungere a noi giovani che, distantidalla visione del mondo suddiviso in blocchi contrapposti,est-ovest, e quindi dalle ragioni principali su cui si è fondatala divisione e la competizione tra le culture riformiste e ipartiti che le rappresentavano, guardiamo con naturalezzaalla scelta del Partito Democratico, a quella forma nuova,cioè, in cui si esplicherebbero i valori della sinistra e delsocialismo, non rinnegati, ma elaborati in un pensiero nuovo,capace di leggere e raccogliere le sfide del nuovo secolo.

Chiusa la fase del confronto, si è passati al voto. L’esitodello spoglio ha confermato quella volontà di rinnovamentoemersa nel dibattito, indicando in modo significativo ladirezione che questo partito intenderà seguire: con 89 voti- su 99 - a favore della mozione Fassino “Per il PartitoDemocratico”, la maggioranza degli iscritti ha scelto di aprirsial cambiamento e di accettare una nuova sfida: quella diricercare una lingua nuova in grado di governare un mondonuovo, quella di impegnarsi a far incontrare le parole storichedella sinistra e delle forze di progresso, come pace, libertà,democrazia, uguaglianza, lavoro, solidarietà, con l’alfabetodel nuovo secolo: multilateralismo, integrazione, sosteni-bilità, multietnicità, laicità, pari opportunità, per costruireuna nuova storia. Decisamente inferiori invece i consensi perle altre due mozioni, “A Sinistra. Per il Socialismo europeo”e “Per un Partito Nuovo, Democratico e Socialista”, chehanno ottenuto rispettivamente solo 8 e 2 voti.

In linea con il suddetto criterio generale, il Congresso siè concluso con l’elezione dei nuovi organismi dirigenti delpartito e l’investitura del dottor Francesco Cafarchia qualenuovo segretario politico dell’unità di base.

4° Congresso cittadino deiDemocratici di Sinistra di Adelfia Quasi il 90 %

dei votanti sceglieper il Partito Democratico

Rdi Antonella Gatti

A proposito delle ultimevicende giudiziarie che

hanno coinvoltol’Amministrazione Nicassio

E

15Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007 PAESE CHE VAIADELFIAI DS verso il

cambiamento

Francesco Cafarchia

Unaquestionemorale?

La Magistraturadeve fare chiarezza

rapidamente

lla presenza di rappresentantidi partiti e associazioni, iDemocratici di Sinistra bi-trittesi concludono il lorocongresso con alcune sicu-

rezze e alcuni dubbi. Si parte conquella della conferma di GiovanniDiana a guida della sezione “DiVittorio”, ennesima prova della fi-ducia degli iscritti. La discussionesulla posizione della sezione sulpartito democratico si è fatta subitoviva. Nel suo discorso di aperturail segretario è stato molto chiaro:

“Il partito unico è un’esigenza dellenuove generazioni, come dimostra-to dai risultati elettorali in cui allaC a m e r a ,L’Ulivo hao t t e n u t opiù dei votisingoli alSenato di DS e Margherita sommati.È una grossa possibilità di dialogoe di creazione di una base forte per poter governare senza la troppainstabilità di oggi”. Sulla stessa lineail presidente della Margherita Bru-

no, dettosi a nome del proprio par-tito “molto disponibile, grazie agliottimi rapporti, a Bitritto, tra Mar-

gherita e DS, siaa livello politicoche personale”.

Poi il via alladescrizione delle

mozioni. Pacata e in linea con lacorrente maggioritaria quella“Fassino”, volta allo stretto e im-mediato incontro in primis con ilpartito di Rutelli, per una velocefusione nel partito democratico.

Più sanguigna quella “Mussi”, pro-pensa invece ad una riaffermazionepiù massiccia dei valori fondanti ilpartito, prospettando un cambiodei vertici e un rafforzamento deiDS senza PD. Il dibattito è statopiuttosto lungo ed articolato, ed haportato poi alla votazione conl’affermazione della mozionedell’attuale segretario nazionale

con 17 voti. Quelliper la mozione delm i n i s t r o p e rl’università sono

stati 3. Uno solo per la mozione“Angius”.

Poi la già descritta designazionedi Diana a segretario per acclama-zione. Da segnalare la successivaindicazione, nel congresso provin-ciale, del segretario Diana, del vi-cesindaco Angelo Natuzzi e di MariaCattedra nella nuova direzione pro-vinciale.

ome da tradizione, anchequest’anno, il 19 marzo Bi-tritto ha festeggiato San

Giuseppe attraverso il suggestivorituale dei falò. Tradizione religiosa,ma soprattutto folcloristica, in gra-do di coinvolgere la popolazione,oggi come un tempo, e far condi-videre momenti di aggregazione.Il visitatore a spasso per le vie delpaese ha avuto l’opportunità dicapitare in spazi chiusi al trafficoed utilizzati dalle famiglie più devoteper l’allestimento di un focolare,

il falò appunto, su cui cuocerela i tipici legumi, ed un altarecon l’effigie del santo.

In questa edizione i falòpresenti sono stati una ventinacirca, alcuni dei quali nelcentro storico; come accade

da diversi anni, la manifestazioneè stata ampliata dall'allestimentodi un falò centrale in piazza Moro.L’apparato organizzativo di questaundicesima edizione di “I Legoume La Bruschett” ha visto partecipa-re, oltre al Comune, le associazioni

locali Misericordia Bitritto, Arco-baleno e Lurlo. Nei tre giorni, dal17 al 19 marzo, è stata proposta,attorno al fuoco la degustazionedei cibi tipici, una mostra fotogra-fica sul tema, nonché musica po-polare dal vivo nella serata di do-menica 18 con i Barincanto.

Lunedì sera la conclusione conl'estrazione dei premi della lotteriaabbinata alla manifestazione el’attribuzione di targhe ricordo ai

falò giudicati più belli, quelli deisignori Scalera di via Crispi, Alidorodi via Toscanini e Valerio di via PioXII.

Il fuoco è simbolo di rigenera-zione e purificazione, in un mo-mento di passaggio dalla stagionefredda alla primavera. L’offerta dipane, dolci tipici e vino ai vicini dicasa o ai passanti è segno di unantico senso di ospitalità e convi-vialità, riproposto ancora oggi inquesta bella occasione di tradizioneed incontro.

BITRITTO

problema del traffico ad Adelfia èormai di grossa portata. In tanti, tracittadini esasperati, commerciantiimbestialiti e politici in cerca di con-sensi nell’ultima campagna elettorale,

hanno espresso i loro pareri, giudizi e per-sonalissime soluzioni.Sull’argomento è intervenuto (e forse anchecon un certo ritardo) nientemeno che ilprimo cittadino di Adelfia, Francesco Nicas-sio, durante un incontro con i cittadini inpiazza Roma (organizzato da Alleanza Nazio-nale il 17 Marzo 2007) affermando che:“…il problema del traffico non lo nego, manon è risolvibile con interventi drastici:occorre studiare un piano traffico con pon-

derazione, e realizzare nuove aree par-cheggio, che sarebbero vane se non ci im-poniamo di camminare!Il problema non puòattribuirsi solo alla carenza del corpo deiVigili Urbani -che il sindaco ha definito“esaur i to” ! - o a l l ’ i ncompe tenzadell’amministrazione, ma soprattutto allamaleducazione degli adelfiesi, che par-cheggiano come dei vandali in doppia etripla fila e poi addirittura sui marciapie-di!…”

Parole sante o forse pillole di saggezza!

Sappiamo quanto il sindaco ci tenga alsuo paese, viste le enormi spese per le operestradali, marciapiedi inclusi!

Suggeriamo però, come recita un vec-chio proverbio, di non dare giudizi affrettatiche inevitabilmente si ritorcono contro,perché caro Sindaco, i primi responsabilidi tali azioni selvagge sono proprio coloroche dovrebbero garantire un servizio dipubblica sicurezza per gli anziani del paese,così come si evince dalla foto.

Siamo proprio sicuri della maleducazio-ne di tutti gli adelfiesi?…O forse la teoriadell’incapacità dell’amministrazione, è piùche una semplice ipotesi?

A noi cittadini l’arduo giudizio!

Undicesima edizione di“I Legumi e la Bruschetta”a S. Giuseppe

di Antonella Gatti

Traffico: dilemma irrisoltoCuriosa teoria del Sindaco sull’annosoproblema che tormenta il paese

16 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007PAESE CHE VAIADELFIA

è tenuto a Marzo, presso il Municipiodi Adelfia l’incontro tra l’AssessoreRegionale ai Trasporti Mario Loizzo,funzionari e tecnici della Ferrovie

Sud-Est, il consigliere provinciale Vito Anto-nacci ed il sindaco Francesco Nicassio, incui si è provveduto al deposito del progettodefinitivo per l’interramento del fascio dibinari che attraversa l’abitato di Adelfia.

Pertanto il Consiglio Comunale dovrà rece-pire tale progetto in tempi brevi, onde con-sentire alle Ferrovie Sud Est di avviare leprocedure che consentiranno l’inizio deilavori entro il 2007.

L’investimento previsto ammonta a14milioni di euro e consentirà la risoluzionedell’annoso problema che soffoca lo sviluppourbano del nostro paese.

Depositato ilprogetto perl’interramento deibinari dellaFerrovia Sud-Est

Il

Adelfiesivandali o amministrazioneincapace?

PAESE CHE VAI

Adi Gianvito Rutigliano

Congresso cittadino conDiana ancora segretario

DS, il futuro PD ele presenti certezze

Si

Il falò centrale di piazza Moro

Cdi Luca Lembo Tutti intorno

ai falò,incontroe tradizione

La presidenza di congresso al lavoro

costruzione di case e strade resi-denziali è in continuo aumento negliultimi anni. Il paese si sta obietti-vamente allargando a macchia d’olio.Basta osservare le periferie, dalquartiere Madonna della Speranzaalla zona campo “Scirea”, per ren-

dersene conto. Due importanti opere, didiversa autorità, campeggiano su tutti.Il primo riguarda la ricostruzione del ponteBitritto - Adelfia, crollato dopo la grandealluvione di fine ottobre 2005. I lavori, co-minciati a inizio anno e di competenza della

Provincia, sono a pieno regime. Dopo l’ormaiclassica attesa burocratica, il paese dovrebberiavere il collegamento diretto con Adelfia,senza passare per Bari-Loseto, come succedeoggi. I tempi di realizzazione, secondo ilplanning del cantiere, dovrebbero consentirnela conclusione a fine luglio.La seconda opera importante è relativaall’ormai eterna questione caserma dei cara-binieri. Dopo gare d’appalto, lavori non portatia termine, idee di cambio di destinazione einadempienze, pare di essere alla conclusione.La nuova programmazione contabile realizzata

dal Comune, aggiornata alla normativa attuale,consentirà la consegna della caserma completaalle fine di quest’anno. Il contenzioso con lavecchia ditta inottemperante agli impegnipresi è già avviato.Un altro piccolo caso riguarda via Paolo VI.La grande strada che unisce la periferia allastrada per Loseto era stata totalmente rico-struita a metà 2006. Verso la fine di quell’annoalcuni lavori per l’inserimento di fibre ottichecon relativi scavi, sono stati fatti proprio lungoquel tratto di manto stradale. Il ripristinodell’asfalto mancante da parte delle aziende,

però, lascia molto a desiderare. È ben visibile,oggi, un’autentica “cicatrice” che attraversatutta la via, oltre ad alcuni punti laterali in cuile imperfezioni nella ricostruzione sono evi-denti in modo imbarazzante. Dopo una di-chiarazione al riguardo, il Comune ci informache, secondo gli accordi presi a inizio scavi,sono stati previsti sei mesi per il ripristinodello status originario ad opera delle aziendeutilizzatrici. Il che significa che primadell’estate via Paolo VI deve tornare comeera, di fatto una strada nuova. In caso dimancanze non sarebbe giusto mollare la presasu un diritto naturale del paese.Come infatti confermatoci dagli avvocati Dursoe Scalioti del CODACONS Puglia, anche senzaaccordi preliminari, il Comune avrebbe co-munque diritto a ricevere le riparazioni oalmeno il risarcimento dei danni sofferti, inquanto Ente gestore della sede stradale co-munale.Confidiamo in una risoluzione rapida di tuttele questioni.

opo i congressi di marzoproviamo a tastare il polsode La Margherita.. A tenderel’orecchio alle voci di cor-

ridoio, il partito del sindaco Luca-relli parrebbe essersi impantanatosu vari pro-blemi al suointerno. Percapirne dipiù ci siamofatti aiutare dal coordinatore citta-dino Vitantonio Bruno. In sintesile questioni più chiacchierate.

Secondo accordi presi al mo-mento dell’insediamento in Comu-ne tra i consiglieri della DL, a metàlegislatura ci sarebbe dovuta essereuna rotazione nei tre assessoratiassegnati loro. Con precisione in

quelli alle attivitàproduttive, ai servizisociali e alla sicurezzae ambiente, attual-mente coperti dagli

assessori Giulitto, Siciliani e Sacino(a dir la verità non iscritto allaMargherita), per far spazio ai con-siglieri Gazaneo, Bozzi e Bruno. Lostesso consigliere Bruno, nonchépresidente della sezione locale, ciinforma che in questi mesi ci sonostati frequenti incontri tra sindaco,assessori e consiglieri coinvolti,

per de terminarel’opportunità o menodi tale avvicenda-mento. Tra i vari ar-gomenti discussi, inparticolare, la man-

canza di tempo per gli assessorinell’avvalersi del piano regolatoree dei piani sociali di zona (docu-menti basilari rispettivamente perattività produttive e per servizi so-ciali), a causa delle loro approva-zioni avvenute solo di recente.“Cambiare adesso significherebbenon dare la possibilità agli attualiassessori di poter lavorare conquesti importanti documenti; comese non bastasse i nuovi assegnatarisarebbero costretti a utilizzare deltempo prezioso per potersi ambien-

tare neln u o v or u o l o ” .P a r e aq u e s t opunto, dopodiverse valutazioniconcrete, che gli as-sessori succitati rimarranno al loroposto.

Altro argomento di discussionesarebbe quello della collocazionedegli attuali iscritti diellini nel fu-turo Partito democratico. Qualcunovociferava di uno scarso interesseal progetto di alcuni, più interessatialla formazione di un asse più cen-trista, e di una rottura all’internode La Margherita stessa. “Sono solochiacchiere infondate, nessuna

spaccatura”ribatte Bruno

“Il nostro votocompatto a favore del

PD, sia nel congresso cittadino, siain quello provinciale, la dice lungasull’interesse che riserviamo alnuovo partito”.

E a precisa domanda “Quindise si formasse domani il Partitodemocratico, l’intera sezione dellaMargherita convoglierebbe nellanuova formazione?” la risposta la-pidaria del coordinatore è “Direiproprio di sì!”. Più chiaro di co-sì….

Ddi Gianvito Rutigliano

Smentitesulla presuntacrisi deLa Margherita

Respinte le voci di scontrisu assessorati e Partito

democratico

L’attuale situazione deidiellini bitrittesi, dalla vocedel presidente cittadino

Strade e costruzioni,chi rompe paga

Lavori in corso e situazioni sbloccate nei lavori pubblici

Via Paolo VI va ripristinata dalle aziende di fibre ottiche

Ladi Gianvito Rutigliano

I lavori sulla Bitritto-Adelfia

17Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007 PAESE CHE VAIBITRITTO

all center nazionale Inps-Inail, ubicatoa Bitritto (Ba), gestito dalla societàOmnia Call, occupa 200 lavoratori,che hanno un contratto a progetto.

Tale contratto, contemplato dalla leggeBiagi e ampiamente diffuso dal governo dicentro-destra, prevede un rapporto di lavoroparasubordinato, ossia una via di mezzotra lavoro dipendente e lavoro autonomo.Esso non garantiva alcuni diritti, fra i quali:la retribuzione in caso di malattia, ferie,permessi per allattamento, astensione facol-tativa di maternità. Con la finanziaria 2007sono state apportate varie modifiche al finedi migliorarne alcuni tratti.diffusa dal Ministro del lavoro Damiano,i lavoratori dei contact center in-bound,che ricevono telefonate, devono a livellocontrattuale essere inquadrati come di-pendenti a tutti gli effetti, poiché i ritmi e itempi di lavoro sono scanditi dalle telefonate;di conseguenza non vi è alcuna possibilitàdi gestire autonomamente l’attività.

In seguito ad un’iniziativa del governo

la maggior parte dei call center d’Italia,compreso quello di Bitritto, sono stati sot-toposti alle ispezioni degli Ispettori delLavoro, al fine di controllare il tipo di con-tratto applicato agli operatori.

L a f i -n a n z i a r i a2007 miraalla regola-r i zzaz ionedei call cen-ter, entroaprile, e allastabilità la-

vorativa.Probabilmente gli incentivi economici

previsti per i contratti a tempo indeterminato,spingeranno le aziende, di qualsiasi settore,ad orientarsi in questa direzione.

I lavoratori del call center Inps-Inaildi Bitritto a dicembre 2006 organizzaronouna manifestazione a Roma incontrando ivertici degli enti in questione per far lucesulle proprie richieste: l’internalizzazionedel servizio, e quindi l’assunzione direttada parte dei due istituti.

Questa iniziativa non produsse unarisposta negativa ma una possibilità di di-scussione. L’Inail, infatti, manifestòl’intenzione favorevole all’eventualità’diun’assunzione diretta di una parte dei lavo-ratori(il 30%) e l’Inps si mostrò disponibile

ad una trattativa, senza però garantire alcunacertezza.

In realtà, però, l’unico risultato concretoraggiunto dopo una serie di trattative tra laC.G.I.L. e la società che gestisce il contactcenter di Bitritto, è stato l’accordo relativoalla trasformazione del contratto a progetto in contratto subordinato a tempo indeter-minato, a partire da aprile 2007 per tutti i200 operatori.

A questo punto gli interrogativi dei la-voratori sono due: se l’appalto non dovesseessere rinnovato dall’Inps e dall’Inail, allasocietà per cui prestano la propria attivitàci sarà l’opportunità di essere ricollocatidalla stessa in altre attività? O eventualmenteessere assorbiti dall’azienda che subentrerànella gestione del servizio?

Al momento non c’è nessun elementoche possa fornire loro risposte certe. Ilavoratori non possono far altro che atten-dere lo sviluppo degli eventi, con un po’ diottimismo in più rispetto al passato; con lasperanza che il termine precarietà facciasempre meno parte del proprio linguaggioquotidiano e che si pongano le basi per unfuturo più dignitoso.

Call center INPS-INAILdi Bitritto: speranze per

una stabilitàlavorativa

Cdi Luigia Gatti

arba e capelli bianchi. Maglia verdeda fricchettone. Voce flebile. Minutonel corpo, ma grandissimo nello spi-rito. Padre Alex Zanotelli è propriocome ce lo si aspetta. Un sacerdote

comboniano di 70 anni, con un’esperienzae una sapienza da grande maestro, comequei vecchi saggi di cui si legge nei romanzi.

L’incontro nella parrocchia Maria SS. diCostantinopoli, letteralmente stracolma, èriassumibile con un’unica parola: illuminan-te. Il 5 marzo, in occasione delle iniziativeper la festa patronale, Bitritto ha conosciutodi persona una grande anima. Il raccontodella sua vita nelle baraccopoli di Nairobi ein giro per il pianeta a favore dei bisognosi,la sua visione totale sul mondo e le suerisorse, contro gli sfruttamenti, le povertà ele violenze. Contro i potenti che schiaccianoper interessi i diritti della gente che soffre.

Ma anche una visione diversa della Chiesa,più concreta portata ad affrontare i problemiquotidiani della gente.

“Voi avete un potere immenso” ha pa-ternamente affermato più volte, rivolgendosial numerosissimo pubblico. Collaborazioneper aiutare, ecco la parola d’ordine di padreAlex. Lucidissima e ampiamente documentatala sua lettura del nostro presente, diviso inzone in cui si muore di obesità e in altre incui si muore di stenti.

Un’insostenibile situazione che non potràmai cambiare senza l’impegno di tutti. Nonparole vaghe, ma dati concreti, nomi, cifre,collegamenti, senza paura di esporre laverità. E una disponibilità straordinaria nelconfronto con i presenti, caricati per lapresenza di un tal interlocutore. Tante ledomande postegli, dalla pace, alla politica,all’economia, finanche a interrogarsi sul

ruolo della Chiesa nella nostra società e inItalia in particolare.

Un fiume su tanti temi: le esigenze diun’informazione più oculata e vasta, per nonaccontentarsi di quello “che ci voglionopassare”; andare direttamente alle fonti estudiare, per trovare valide soluzioni e dareil proprio contributo per migliorare la situa-zione mondiale, in modo imbarazzante piùinteressata ad aspetti economici che sociali;il problema dell’acqua, i finanziamenti nelleindustrie belliche, il controllo della borsaper ogni singolo movimento, la morsa di

pochi sul mondo di tutti.Talmente tanti input da non poter ripor-

tare una mera cronaca di un evento cosìstraordinario. L’incontro con un grandeuomo di nome Alex Zanotelli. Una voce fuoridal coro che desta gli animi sopiti dellagente, andando dritto al cuore, mantenendoperò una grandissima praticità. Disarmantela sua semplicità. Irrinunciabile l’esperienzadi ascoltarlo.

BITRITTO

Bdi Gianvito Rutigliano

importante appuntamento dasegnalare è l’assemblea pubblicacon Amnesty International, or-g a n i z z a t a e p r o m o s s a

dall'associazione culturale Lurlo, tenutasinella serata di martedì 13 marzo presso laSala Castello, con il patrocinio del Comune.Al centro del dibattito il tema dei dirittiumani nella federazione russa, argomentoscelto non a caso visto il concomitantearrivo di Putin in Italia ed il vertice colpremier Prodi nel giorno successivo a Bari.Si è trattato di un momento di approfondi-mento e riflessione circa le controversequestioni che la classe politica di Moscanon è stata in grado di risolvere o di cui,in molti casi, si è resa e si rende ancora

diretta responsabile. Relatori sono stati duegiovani attivisti: Dino Mangialardi, del grup-po 70 di Amnesty Bari, e Massimo Lospi-noso, referente Tematiche Internazionaliper la Puglia. La negazione di elementaridiritti umani in Russia è imbarazzante, e ler e l a z i o n idegli ospitihanno argo-m e n t a t oc o n c r e t a -mente que-sto aspettocosì delicato.I n s i e m ehanno trac-ciato una vi-suale pano-

ramica più ampia possibile, comprendendole testimonianze dei crimini nell'ambitodel conflitto russo-ceceno, svoltosi nellapiù totale sconfessione delle leggi interna-zionali, e la citazione dei casi più clamorosiriguardo l'inefficienza del sistema giudizia-

rio; esso ado g g i n o npuò, o nonvuole, daretutela ai pri-gionieri po-litici ed aidetenuti co-muni, al ledonne sem-pre di piùv i t t ime d i

violenza domestica, ai giornalisti minacciatio uccisi (come nel recente casodell’omicidio insoluto di Anna Politko-vskaja, cronista che si è occupata per annidi Cecenia, in rotta col Governo russo) peri loro reportage troppo scomodi. L'obiettivodi Amnesty è quello di documentare questesituazioni, richiamare l ’at tenzionedell’opinione pubblica, fare pressione suigoverni. L’iniziativa bitrittese è servita nelsuo piccolo allo scopo, riuscendo perlo-meno a creare interesse ed alimentare ildibattito su temi di cui si parla sempretroppo poco.

www.lurlo-bitritto.tkwww.amnesty.puglia.it

Bitritto-Mosca Interessante iniziativa de Lurlo e AmnestyInternational per la visita barese di Putin

Un

Festa patronale 2007,ospite Alex Zanotelli

Sulla difficile via dei diritti umanidi Luca Lembo

er alcuni può significarePericolose Differenze,Poca Dinamicità o Per-sonalità Dimenticata. Per

altri Proseguimento Doveroso,Piattaforma di Dialogo o Possi-bilità del Domani. Per tutti, ne-cessariamente, il Partito De-mocratico è PassaggioDelicato. Lo è a livello naziona-le, ma anche nelle piccole re-altà come la nostra. Si tratta diconcretizzare collaborazioniprecedenti quasi solamenteelettorali. Nei congressi si è

parlato di grande disponibilità.E per agire ce ne vorrà davverotanta. Perché un partito unicoè ben più che una coalizione ein un paese come Bitritto poneproblemi pratici, oltre che ide-ologici. Sede, organigramma,programma totalmente condi-viso. Mettersi attorno a un ta-volo e capire da che parte dellabarricata stare. Capire qualipartiti costituiranno questoprotagonista politico, non an-cora nato, ma già con un muc-chio di responsabilità a carico.

Fare la conta di chi è interes-sato al progetto e chi no. Per-ché più attaccato alla propriaidentità o perché interessatoa creare nuove (o no?!) realtàsul territorio. In un clima quantomai anomalo.

Oggi governa ancora quell’”Ulivo allargato” capeggiatoda Lucarelli che nel 2004 stra-vinse su una lista civica di chia-ro stampo di centrodestra,guardando i tesseramenti dialcuni dei protagonisti. E inquella campagna elettorale fu-

rono urla, accuse, corsa al votoe dita puntate. Poi l’insegnaForza Italia divenne Bitritto Fu-tura (il nome di quella listasconfitta) che poi nella sostan-za divenne Udeur.

Poi tornarono le bandieretricolori con scritte bianche suuna terrazza, insieme ad altristendardi di centrodestra. Eriecco i partiti di opposizione,fuori dal palazzo (o no?!), maforti di nuovi vertici. E all’albadel Partito Democratico pareche all’interno di uno dei due

protagonisti principali, La Mar-gherita, scoppino i dubbi. Dovesi va, quando si va, con chi siva? Appare ben visibile che lachiarezza non è ai massimi li-velli in molti dei partiti bitrittesi,ma tra i tanti dubbi che pone ilPD, sicuramente c’è una cer-tezza: l’occasione di prendereuna posizione netta, è senzaripensamenti questa. Chi haqualcosa da dire parli ora. Otaccia per sempre.

Vabbe’, rimaniamo sul“parli ora”…

Pdi Gianvito Rutigliano

BELVEDEREBITRITTESEChe significa PD???

Don Antonio Ruccia e padre Alex Zanotelli

Massimo Lospinoso e Dino Mangialardi di Amnesty International

18 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007PAESE CHE VAI

L’esperienza delsacerdote

comboniano in unagrande assemblea

Zanotelli,la voce di chi non ce l’ha

ome sarebbe bello se un giornola Biblioteca Comunale tornassea v ivere veramente , seall’improvviso diventasse un vero

presidio culturale, cuore della nostracomunità, casa di tutte le associazioniculturali, teatro di incontri, mostre, ci-neforum, concerti e rappresentazioni.

E invece, purtroppo, non è così chevanno le cose. Oggi un luogo così belloe di pubblica utilità, sopravvive muto edimenticato nella Villa Comunale. Unascatola vuota priva ormai del più pallidointeresse.

Diciamo la verità: tra noi cittadini ela nostra Biblioteca l’amore non è maisbocciato.

Fin dall’inizio c’è sempre stata unacerta diffidenza verso quell’edificio, acominciare dalle incertezze degli stessiamministratori al tempo dell’apertura:“Apriamo? Non apriamo? Conviene oè meglio di no?”. Dopo un lungo trava-glio, la decisione fu presa la porta siaprì, ma da allora poco è accaduto.

La Biblioteca sopravvive in una spe-cie di limbo, inspiegabile e deprimente.Dentro e intorno ci sarebbero tutti gliingredienti necessari per farla funzio-nare, ma a mancare sono gli utenti, i

destinatari di tante buone intenzioni.A pensare a cosa potrebbe essere

per noi Capursesi questa struttura miviene da piangere; se ripenso alle lottefatte da noi di “Maschere e Tamburi”per farla aprire, per metterla a disposi-zione dei cittadini mi prende una grandemalinconia.

Ricordo che all’inizio, davanti allagrande vetrata che guardava il Santua-rio, c’era pure una bella fontana zam-

pillante con tanto di pesci rossi. Quellanuovissima Biblioteca doveva essereil fiore all’occhiello di Capurso, per illuogo in cui era stata realizzata, per labellezza della struttura e per gli ambi-ziosi progetti che sognavamo di realiz-zare.

Poi il sogno si è arenato. Lentamen-te alcune parti del progetto originariosono scomparse. I primi a soccomberesono stati i pesciolini, “sfrattati” daqualche teppistello che amava eserci-tarsi con la pistola. Poi è toccato allapovera fontana, smantellata perchéfunzionava a singhiozzo e spesso si“ammalava” per omessa manutenzio-ne.

La Biblioteca è sempre stata pernoi Capursesi una creatura fredda,emarginata anche dai giovani del pae-se. Eppure il luogo in cui si trova èbellissimo, al centro del paese, contanto verde intorno e con tanti libri inattesa di una visita, di una lettura. Mail paese non risponde. L’apertura, lafunzionalità, i servizi, sono stati affidatia cooperative che non riescono a coin-volgere le anime “vive” di Capurso.

Da qualche tempo infine, per colpadi ripetuti atti di vandalismo, anche labella vetrata è stata murata e al centrodel grande scempio in cemento è statoscritto in maiuscolo, quasi fosse una

cappella cimiteriale, “BIBLIOTECACOMUNALE”.

Similitudine forse non casuale, ame personalmente infatti, fa pensarealla morte di un caro congiunto: la Cul-tura, appunto. Mi fa pensare alla resaincondizionata della gente “per bene”di questo paese di fronte alla prepoten-za di chi non vuole intrusi tra i piedi espudoratamente si ingegna per far pro-liferare il vizio della illegalità.

Ed è assurdo che il cuore di unacomunità sia lasciato in balia diquell’invisibile mostro che alligna nelnostro tessuto sociale. Un luogo cosìbello, uno dei pochi spazi utilizzabili perpromuovere cultura, non interessa piùa nessuno. Giace dimenticato nel suorecinto, tra le panchina sfondate, im-brattato da scarabocchi offensivi.

Inconsciamente ci siamo come ras-segnati e non riusciamo più a immagi-nare la nostra Biblioteca come luogodi aggregazione. Tra qualche tempo,nessuno ricorderà più com’era in origi-ne, con la sua bella vetrata eliminata,la fontana sparita.

Servirebbe un atto di coraggio daparte delle associazioni culturali di Ca-purso: solo loro, impegnandosi con pas-sione e amore, potrebbero invertirequesta inesorabile agonia e ridare lu-stro e dignità alla nostra cara Biblioteca.

osa sarà mai quel misterioso pennonebianco che da qualche mese fa bellamostra di sé sul tetto del Palazzo diCittà? È un periscopio con cuil’amministrazione vigila sulla sicurezzadei cittadini? È il camino di un fornoa legna montato in Municipio ad uso

dei dipendenti comunali? I Capursesi si inter-rogano sull’arcano.“Più che di arcano - dice il consigliere comu-

nale Gioacchino Carella - parlerei di misterobuffo, di un segreto di pulcinella: quellacolonna bianca nasconde due antenne per latelefonia mobile.”Una procedura eccentrica e un po’ goffaper un intervento quasi ordinario; ma

allora perché l’Amministrazione ha adot-tato questo espediente?“È questo, semmai, il vero mistero: perchéfare le cose di nascosto? Si tratta di un nuovosconfortante esempio della mancanza di pro-grammazione del gruppo De Natale: indub-

biamente la presenza in paese di antenneUMTS è una necessità, da conciliare però conla salute e la sicurezza dei cittadini, tanto piùche probabilmente in futuro saranno necessarialtri interventi simili.”Allora?

“Allora ancora una volta il problema è lapianificazione, la regolamentazione: la Regioneè più volte intervenuta diramando norme eregole al fine di organizzare l’installazionedelle antenne in modo da ridurre al minimol’esposizione dei cittadini all’inquinamentoelettromagnetico e invitando gli enti locali adotarsi di criteri certi per pianificare similiinterventi.”E questo a Capurso non è avvenuto…“E non avendo stabilito un criterio di interventoecco che l’amministrazione combina cosetipo il famoso “comignolo”. Qualche settimanafa ha presentato al Sindaco un’interpellanzasul tema proprio (testo integrale suwww.capurso-online.it ndr) nella speranzadi favorire la redazione di un regolamentocomunale che stabilisca dove e come sistemarele antenne…”Certo esteticamente non è il massimo…“L’aspetto estetico sarebbe l’ultimo problema:ahimè ci sono cose ben più preoccupanti…”Prego.“Primo problema: il Palazzo di Città è troppobasso per ospitare le antenne, circondatocome è da edifici più alti investiti in pienodalle onde irradiate. La realizzazione dellacolonnina avrebbe infatti esattamente lo scopodi mimetizzare le antenne e innalzarle in mododa superare le abitazioni civili.”Metodo un po’ artigianale, possiamo

stare sicuri?“Seconda questione: altrove ègià accaduto che gli inquilini diun palazzo abbiamo scelto li-

beramente e consapevolmente, anche a frontedi un rimborso fornito dalle compagnie tele-foniche, di ospitare un’antenna sul tetto e divivere con un ripetitore sulla testa. A Capursoperò le antenne sono state montatesull’immobile del Municipio (a fronte di unmodesto guadagno per le casse comunali) eil personale del Comune non ha avuto lapossibilità di valutare l’opportunità di lavorareper tutta la settimana, sotto un’antennatelefonica…”Un problema complesso.“Personalmente continuerò a lavorare perl’approvazione rapida anche da noi di unregolamento comunale che individui colloca-zioni migliori, meno invadenti, non solo pergli impianti nuovi, ma anche per quelli giàesistenti.”

Mar. Cav.

19Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007 PAESE CHE VAICAPURSOA cosa mai servirà

quel curiosocomignolo spuntatoqualche mese fa sul

terrazzo delMunicipio?

Lo strano caso delcomignolo misterioso

C

di Lillino Patano

BELVEDERECAPURSESEBiblioteca comunale: riflessionisu una occasione mancata…

C

È un periscopio? È un camino per un forno la legna?Nulla di tutto questo, la spiegazione è un’altra…

termine di un congresso partecipato e di un dibattitoa tratti molto aspro, Annarita Fatone si riconfermaa capo dei DS di Capurso.

A contendere fino all’ultimo alla professoressabarese la segreteria è stato, anche grazie all’aiuto di alcuniiscritti dell’ultim’ora, l’ex assessore comunale Rocco Ros-sini, sostenitore della giunta De Natale e nemico storicodella Fatone e del consigliere Gioacchino Carella; allafine però i numeri hanno stabilito chiaramente i rapportidi forza all’interno della quercia capursese.

La Fatone, esponente della area Mussi, è stata rieletta

segretaria con il 19 voti (23 in tutto quelli riportati dallamozione Mussi); solo 13 voti invece per il fassiniano Rossini(14 quelli ottenuti in totale dalla sua mozione).

In virtù dei risultati del congresso dunque, almeno perora, non cambierà, come sperato da Rossini, l’atteggiamentodi opposizione dei DS nei confronti della maggioranza dicentro che oggi governa Capurso; lo ha ribadito da ultima,con nettezza, anche la direzione provinciale del partito. Nesa qualcosa l’assessore Di Mauro, a cui la direzioneprovinciale non ha concesso la tessera considerando il suosostegno a De Natale incompatibile con l’iscrizione ai DS.

ntro il 30 giugno i lavoratori dipendenti del settoreprivato saranno chiamati a decidere se e come aderirealla previdenza complementare. Un problema im-portante che riguarda il futuro di tante famiglie, madel quale poco si parla, e con l’avvicinarsi della data

fatidica crescono tra i lavoratori, la preoccupazione e lavoglia di informarsi.

Anche per questo era veramente affollata, lo scorso 15marzo, la biblioteca comunale per l’incontro “Riformaprevidenziale: la scelta giusta”, organizzato della localesezione dell’AVIS, l’associazione dei donatori del sangue,impegnata da tempo anche in iniziative culturali.

È stato un dibattito interessante e molto concreto,soprattutto grazie all’autorevolezza dei relatori: il professorTommaso Germano, docente di Diritto del Lavoro

all’Università di Bari; il dottor Dino Di Gennaro, segretarioterritoriale della CISL Bari; Paolo Vella della CONFAPIPuglia. Tre diversi punti di vista, quello del giuslavorista,quello dei lavoratori e quello delle imprese, che hannoconsentito di inquadrare la questione da angolature differenti,mettendo in luce la complessità di un tema che toccaproblematiche importanti come l’età pensionabile, l’aumentodell’aspettativa di vita, la precarietà e la flessibilità del lavoro,ma anche lo sviluppo economico e la competitività delleimprese in un mercato globalizzato.

Per i Capursesi un’importante occasione di informazione,per l’AVIS di Capurso e per il suo infaticabile presidenteMauro Monelli un nuovo successo e un nuovo motivo disoddisfazione. GR

E

A Capurso un interessante e partecipato dibattito organizzato dall’AVIS

Al Congresso cittadino dellaquercia si afferma la

mozione Mussi, i fassinianisi fermano al 37%

Al

rielettaa capo dei DS

20 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007PAESE CHE VAICAPURSO

TFR e fondi pensione: che fare?

AVIS - Un momento del dibattito

Puglia

730 - UNICO - ISEE - RED - ICI - SuccessioniCortesia, Competenza, Convenienza, ComoditàI servizi fiscali del Caaf Cgil sono aperti a tuttiMassima riservatezza e sicurezza garantita

Annarita Fatone Non cambial’atteggiamento dei Ds

nei confronti dellamaggioranza di centro

rande partecipazione alla primaconferenza cittadina organizzata dalComune di Casamassima il 29marzo scorso, presso la Sala Cap-pella di via Marconi, per discutere

di “Programmi Integrati di Riqualificazio-ne delle Periferie (P.I.R.P.)”.

Alla conferenza sono intervenuti ilsindaco, prof. Vito Domenico De Tomma-so, l’assessore all’urbanistica avv. AlessioNitti, e i consulenti dell’amministrazionedr.ssa Scianatico e arch. Sgobba.

I PIRP, è stato affermato, sono lostrumento con il quale la Regione Pugliaha inteso avviare una politica di pianifica-zione urbanistica “concertata” per il so-stegno alla riqualificazione urbana e per

il rilancio dell’edilizia residenziale pub-blica, ferma da anni.

Riqualificazione dell’ambiente costru-ito, riorganizzazione dell’assetto urbani-stico, miglioramento della qualità ambien-tale, promozione dell’occupazione edell’iniziativa imprenditoriale locale econtrasto all’esclusione sociale. Questigli obiettivi dei P.I.R.P. Un’opportunità,ha affermato il Sindaco, che il Comunedi Casamassima intende cogliere coinvol-gendo i cittadini che vivono e operanonel paese, i professionisti e le imprese.

Un percorso coerente con il bandopredisposto dalla Regione che prevedeespressamente che nella elaborazione eattuazione dei PIRP siano coinvolti non

solo i Comuni, gli IACP e altri enti pubblici, ma anche le imprese, associazioni, coo-perative, organizzazioni sindacali e, so-prattutto, gruppi e individui che vivono eoperano nei quartieri.

Numerose le proposte formulate daicittadini, alcune delle quali riguardano ilrecupero del centro storico, della villacomunale, di alcune zone 167, in parti-colare di quella di via Bari e di via Ruti-gliano, la realizzazione di una nuova scuo-la.

Ora la parola passa al Comune perla formulazione di una proposta proget-tuale da discutere con i cittadini nellaprossima conferenza che dovrà essereconvocata a breve.

Gdi Lucrezia Mallardi

PIRP ai nastridi partenza

CASAMASSIMA

21Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007 PAESE CHE VAI

he cos’è una rete? Nell’art 7 dellalegge 275/99 sull’Autonomia èprevista la possibilità che scuole edEnti, firmino intese per lavorareinsieme ad un progetto costituendo

una RETE. La Rete “Lame e dintorni” ènata così quasi per caso.

A giugno 2006 la Scuola Elementare“Marconi” di Casamassima e la Media“Pende” di Noicattaro decisero di avviareun progetto per studiare e promuoverela conoscenza delle caratteristiche geo-logiche, naturali e biologiche del passatodel nostro territorio con l’osservazionedi quel che resta di esso all’interno diquel solco che prende il nome di LamaSan Giorgio.

Ricevuto il patrocinio della Provincia,degli Uffici Scolastici, Regionale e Provin-ciale, si decise di proporre l’idea a tuttele scuole e gli Enti interessati dal percorsodella Lama.

Vi hanno aderito con entusiasmo 13scuole di Sammichele, Casamassima,Rutigliano, Noicattaro e Triggiano, laSovrintendenza ai Beni Archeologici diMonte Sannace, i Comuni interessati.Certamente la “mena” del 22 ottobre2005 che, fra l’altro, spazzò via come unfuscello il muro di cemento all’ingresso

del bosco di “Marcedd” trascinandoloa metri di distanza ha invitato ad unariflessione. Il ripetersi nel frattempo dialtre “mene” ha convinto a riconsiderarela proposta del parco regionale “LameSan Giorgio e Giotta”.

Nelle varie scuole si lavora alla risco-perta di questa parte del territorio dimen-ticata. Di questi giorni, l’adesione di“Italia nostra” e la stampa di 200 mani-festi per annunciare la “Settimanadell’Ambiente”. Tutte le scuole partecipe-ranno il 17 aprile ad una visita guidatalungo il percorso della Lama.

Ogni Comune ha poi un proprio polodi coordinamento. A Casamassima il 20aprile presentazione al pubblico del libro“Lama San Giorgio” di Bartolo Servodiocon la presenza dei docenti universitari:arch. N. Martinelli e F. D’Amico.

Poi: passeggiata in bicicletta deglialunni per raggiungere la Lama, ConsigliComunali congiunti (Adulti e Ragazzi).

Sono previsti corcorso di: poesia,disegno, fotografia con mostra finale nelpalazzo della Provincia. L’ARCI ha lanciatouna petizione per l’approvazione delParco. Alunni e scout riscoprono: laVoragine del Serpente, la Grotta del Bri-gante, il Pentimone.

ra qualche anno prendere un trenodalla stazione ferroviaria di Casa-massima sarà più bello e confor-tevole. Sì, perché, dopo il finan-ziamento della Regione Puglia per

la realizzazione di infrastrutture a supe-ramento della linea ferroviaria, arrivaun’altra grande novità: la stazione sta perrifarsi il look. Ambienti più accoglienti,ammodernamento degli impianti, facciatecolorate contornate da pensiline. Queste

le novità.La regione Puglia ha, infatti, finanziato

un progetto di ammodernamento di unterzo delle stazioni ferroviarie dislocatelungo i quasi 500 Km di binari delleferrovie del Sud Est, che collegano Barial Salento. Tra i Comuni interessati c’èanche Casamassima.

Il progetto prevede il recuperodell’edificio centrale della stazione, doveè collocata la biglietteria e la sala d’attesa,che verranno rimesse a nuovo; il rifaci-mento dei piazzali esterni che saranno

tutti dotati di pensiline d’acciaio coloratedi verde; la messa a norma degli impiantie l’abbattimento delle barriere architet-toniche.

Tra non molto, quindi, anche a Casa-massima, sarà possibile attendere i treniin luoghi più confortevoli, in spazi piùsicuri e accessibili a tutti i passeggeri.

Prossimo passo, è stato annunciato,sarà l’immissione in servizio di treni piùmoderni e carrozze più confortevoli.

Una scelta importante, per la moder-nizzazione della nostra Regione, coerentecon la politica di valorizzazione del tra-sporto su rotaia, che l’assessore regionaleai trasporti Mario Loizzo e la Giunta Ven-dola stanno portando avanti con convin-zione.

Un contributo significativo alla lottacontro l’inquinamento ambientale. Perchéil treno, si sa, è l’unico mezzo che abbia-mo per far viaggiare persone e merci inmodo più sicuro, più economico, e menoinquinante.

Tdi Andrea Palmieri

La stazionecambia faccia

Cdi Giancarlo D’Addabbo

Rete“Lame e dintorni”

Settimana dell’Ambiente

Programmi Integratidi Riqualificazione

delle Periferie

Ambienti piùaccoglienti con il

finanziamentodella Regione

Le scuole “Marconi” e“Pende” insieme per un

progetto sul territorio

Polizia Municipale assolve numerosi compitiistituzionali e rappresenta l’immediato e più direttocontatto del cittadino con l’istituzione Comune.

La Polizia Locale deve, come compito prio-ritario, garantire, compatibilmente con le scarse risorsedisponibili, il controllo e il presidio del territorio, la sicurezzae l’incolumità dei cittadini, nella consapevolezza che la cittàsicura non è quella blindata, ma quella vissuta serenamente.

Perciò l’Amministrazione Comunale sta lavorando percreare un sistema di analisi dei bisogni, per mantenereattivo un tavolo di consultazione e di coordinamento tra lalocale stazione dei Carabinieri, comandata dal marescialloRoberto Laterza, e la Polizia Locale, diretta dal TenetePietro Pacifico.

Le competenze della Polizia Municipale trovano radicinelle funzioni conferite dalla legge: Polizia Stradale, PoliziaGiudiziaria e Polizia Amministrativa in primo luogo. Funzioniche abbisognano, oltre che di competenze, di mezzi estrumenti concreti.

Ed è proprio in tale ambito che sono stati predispostie presentati presso gli uffici competenti della Regione Pugliaspecifici progetti. Uno di questi, approdato a positiva con-clusione con grande sollievo del Comandante Pacifico,assegna alla Polizia Municipale di Cellamare, grazie allaLegge 6 giugno 1980 n. 61 (Contributi sulla spesa diattrezzatura per il potenziamento delle strutture della PoliziaUrbana e rurale) 35.000,00 Euro. Tale somma servirà adotare la Polizia di più mezzi, tra i quali fari notturni,

idrovore a motore, transenne e un sistema di video-sorveglianza e allarme con 5 punti video, senza dimenticaregli utili computer, per garantire migliori servizi alla cittadi-nanza.

La domanda di sicurezza dei cittadini si indirizza semprepiù verso gli amministratori locali, obbligati a fare precisescelte politiche per garantire tranquillità e sicurezza, senzatrasformarsi in “sceriffo”.

Per questa Amministrazione il diritto alla sicurezza deicittadini comporta anche interventi precisi in altri ambiti,tutti decisivi per l’eliminazione o la riduzione dell’allarmesociale: struttura e assetto del paese, servizi alla persona,mobilità e circolazione stradale, libertà di spazi pubblici emomenti di aggregazione.

Rendere più fruibili determinate aree del nostro paese,anche nelle ore notturne, con un adeguamentodell’illuminazione, garantire la manutenzione dello spazioverde e del patrimonio pubblico, sostenere iniziative inambito sociale, culturale e sanitario: questo è l’obiettivoprefissato. Ma per rendere tutto concreto, occorre unacollaborazione fattiva: che le associazioni del nostro territorioagiscano, ognuna secondo le proprie competenze, in funzionedi obiettivi chiari: il miglior assetto della città, il migliorservizio alla persona.

Tuttavia, per la piena attuazione dei propositi, per ilbuon esito dei progetti, occorre l’intervento e la collabora-zione del cittadino; soprattutto quale coautore nella vitadella comunità, portatore di doveri verso sé e verso gli altri,

diffusore del rispetto delle regole. Per realizzare tutto questoabbiamo bisogno di vedere concretamente la mano deicittadini tendersi collaborativi verso di noi.

E il significato dell’aiuto non ha bisogno di essereillustrato con parole altisonanti e difficili da comprendere.Il significato dell’aiuto si nutre di parole facili e di buonsenso, e ci dice: non si può parcheggiare in spazi nonconsentiti; non si può imbrattare le vie lasciando buste aterra con il “bidone” a pochi metri; non si può attentare aldecoro e all’igiene di tutti noi per inerzia o indifferenza.Non si può inveire contro i vigili quando cercano di farrispettare le regole.

Consideriamo la Polizia Locale come una risorsa ag-giuntiva della nostra vita quotidiana. Serviamoci della suacompetenza, sfruttiamone la collaborazione. Ma usiamoquel rispetto che noi stessi giustamente pretendiamo, pen-siamo agli Organi di Polizia non come a soggetti di repres-sione, ma come a operatori di sensibilizzazione al rispettodelle leggi ed educatori dei futuri utenti della strada.

Un’opera, quella relativa alle problematichedell’educazione stradale, condotta in sinergia con varieistituzioni. Merita un plauso l’iniziativa scolastica di corsidi “Educazione Stradale” e di “Primo Soccorso”, incollaborazione con alcune associazioni cellamaresi, checerca di preparare i nostri ragazzi al rispetto delle regole,all’esercizio di diritti e doveri, ma anche alla solidarietàverso gli altri.

*Vice Sindaco di Cellamare

CELLAMARE

Ladi Michele De Santis*

Polizia Municipale:in arrivo nuovi mezzi e

impegno dei cittadiniper la sicurezza e

la prevenzione

Vigili urbaniUn impegno costanteper la serenità dei cittadini

22 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007PAESE CHE VAI

stituzioni e partecipazio-ne. Il programma e ilconsenso: due pilastridella vita democratica.

Termini tanto abusati quantopoco tenuti in conto nella vitapratica. Un po’ perché vana-mente vantati in rituali troppospesso stanchi e sterili, un po’perché ormai scarsi di creditopresso la gente.

La politica ha operato unasorta di harakiri, si è autodi-strutta per troppa presunzione.Eppure la “Politica” è l’arte delsaper governare lo Stato. E selo Stato è fatto di cittadini,l’attacco alla politica è un at-tentato ai cittadini. Per questo“i Cittadini” hanno il diritto e ildovere di riappropriarsi dellapolitica, perché politica è pro-grammare il futuro, parteciparealla costruzione del futuro.

Si sono svolti in questi gior-ni i Congressi delle sezioni deiDemocratici di Sinistra dellaProvincia di Bari, suggellati dal4° Congresso Provinciale: al

centro del dibattito la necessitàdi sperimentare una via nuovaalla politica e al convivere civi-le o la ineluttabilità di rimanerelegati a ideologie che, se pureantiche, hanno scritto la storiad’Italia, esaltato il valore dellalibertà, emancipato il mondodel lavoro.

I giornali, spesso, riempio-no le pagine, più che con ana-lisi serie, con stucchevoliresoconti di retroscenae bisticci. Attorno unasostanziale disinfor-mazione, l’apatia dellagente e la lontananzadelle istituzioni impe-gnate nel duro lavoroquotidiano del gover-nare.

Oggi un senso dismarrimento ci ac-compagna tutti; viag-giamo senza meta inun mondo in cerca divalori. Eppure il fer-mento del nuovo cisollecita e tiene vivala speranza di poter

essere protagonisti del cam-biamento. Ma cambiare signi-fica anche rivedere critica-mente le proprie posizioni, fareun passo indietro per dar spa-zio alle ragioni degli altri.

Cambiare vuol dire non rin-negare se stessi, il proprio pas-sato, ma metterlo a disposizio-ne di tutti, per renderlofruttuoso.

Le ragioni dei “pro” e dei“contro”, in questa difficilescelta, sono lunghe da esami-nare e possono portare allaparalisi. Se il vecchio non hadato i frutti attesi possiamo ten-tare col nuovo, a patto di nonabbandonare le nostre convin-zioni, di rimanere noi stessi inmezzo agli altri. D’altro cantosiamo ormai obbligati a convi-vere in un mondo di diversi.

Ogni tipo di rapporto, eco-nomico o commerciale, di reli-gione o di scienza, di lavoro odi svago, ha di fronte lo scena-rio della globalità, l’orizzonte

di un mondo aperto.I partit i hanno

smarrito la loro fun-zione di aggregazionee di indirizzo, di ricercadei mezzi per soddi-sfare i bisogni e leesigenze della gente.Per abuso dei portentisì, ma anche perinerzia dei cittadini edelle istituzioni.

I sistemi elettorali,gli scandali e i soprusidei politici possonodare l’ultimo colpo allacredibilità delle isti-tuzioni ed esasperarelo scetticismo degli

elettori.Abbiamo bisogno allora di un partito nuo-

vo, che non sia un fine, ma unmezzo per costruire una so-cietà più eguale e più giusta.Un partito aperto al contributoe alla militanza di ognuno, cheaccolga giovani, donne e vec-chi, movimenti e opinioni, chesia protagonista attivo nellasocietà.

Ma le istituzioni e i movi-menti, come le idee, devonoavanzare su l le gambedell’uomo, che continua a es-sere “la misura di tutte lecose”.

Nella piccola Cellamareabbiamo più volte sperimentatola validità delle liste dell’Ulivo:a Cellamare l’Ulivo ha portatofortuna, ha mobilitato la gente,ha vinto. Perché non ritentareuna via già percorsa insieme,costruendo un luogo unitarioche sia punto di aggregazionee rilancio di una sana passionepolitica?

Noi ci prendiamo il compitodi bussare all’uscio dei volen-terosi; se qualcuno c’è si facciavivo. Ma per vincere la scom-messa abbiamo bisogno di tutti,delle istituzioni, della gente.* Segretario DS di Cellamare

Idi Agostino Costanza*

BELVEDERECELLAMARESEL’importanteè partecipare

scrive “partecipazione”, si legge“impegno”. Parte da questo semplicepresupposto il tentativo di ridarelinfa all’azione giovanile della sezioneDs di Valenzano.

L’idea di base è quella di fondare un gruppoeterogeneo, un incontro fra diverse capacitàe conoscenze, al fine di rendere il più varie-gata possibile l’offerta culturale per chi simostrerà interessato alle iniziative che ci sipropone di organizzare.

Dove nasce il disamore dei ragazzi perValenzano? Qual è la causa scatenante? Va-lenzano è un paese tendenzialmente“vecchio”. Adagiatosi per anni al fatto di

essere l’ultima “frontiera” prima del capo-luogo regionale, il paese vive una fase in cuinon sa essere né base di lancio per le poten-zialità creative e culturali dei giovani né tantomeno polo attrattivo per i comuni limitrofi.

Il ragazzo valenzanese affamato di cultura

ed iniziative è costretto ad emigrare o a Bario in altri paesi della zona, magari non piùricchi di risorse ma certamente più propensiall’ascolto delle giovani generazioni. La man-canza di risorse è spesso tirata in ballo comecausa per il mancato “coinvolgimento” deiragazzi nella vita socio-culturale di Valenzano.

I “pochi soldi” si traducono in ridottepossibilità per i gruppi locali di esibirsi,praticamente zero occasioni per videomaker,attori, scrittori di farsi conoscere per finirecon la totale assenza di manifestazioni, in-contri e seminari con esponenti del mondoculturale.

In realtà Valenzano vive da anni l’utopia

che siano le strade, le piazze, i palazzetti ei palazzi a creare incontro, scambio, cultura.La storia, però, ci insegna che non è statala scrittura a creare il progresso, bensì lapossibilità che la maggior parte delle personesia in grado di interpretare quei segni aprima vista incomprensibili.

Un luogo d’incontro, come Largo Plebi-scito, è solo un monumento al silenzio senon ci si impegna anche a creare occasioniper stare insieme. Occasioni che costanomolto meno di calce e cemento, ma checertamente sono capaci di edificare conmolta più sostanza l’animo delle persone elo spirito cittadino.

è svolto, domenica 11 marzo, il 4° Congresso deiDemocratici di Sinistra dell’unità di base di Va-lenzano.I lavori, che hanno registrato la presenza di unanutrita schiera di associati, sono stati introdotti

dall’intervento della Segretaria uscente, l’insegnante FrancaDamiano, che ha presentato una breve relazione sul significatopolitico del Congresso e sul bilancio dell’attività della Sezionedi Valenzano da lei retta in questi anni.

Sono seguiti gli interventi ed i saluti dei numerosi ospitipresenti in rappresentanza dei vari Partiti (Margherita,Rifondazione Comunista, Alleanza Nazionale, Liste Civichelocali).

Dopo i saluti introduttivi, il secondo punto all’ordinedel giorno è stato l’illustruzione, nonché la votazione, delletre Mozioni (Fassino, Mussi, Angius). Dopo un’ampia discus-sione, la votazione, aperta ai soli iscritti aventi diritto di voto,

ha visto prevalere la Mozione presentata dall’On. Fassino.I lavori congressuali sono proseguiti con l’elezione,

all’unanimità degli iscritto, di Pinuccio Lonigro a nuovosegretario. 51 anni, lungo passato da Dirigente Sindacaleaziendale CIGL, già Consigliere Comunale nel ’97 e ormaidecennale militanza nel Partito.

Nel suo primo intervento, tenuto a distanza dal congresso,il neo-Segretario si è espresso sulla necessità di crescita alivello locale, del Partito con l’ormai indifferibile aperturaverso tutta quella parte di cittadini che guarda, con interessesempre più crescente, all’azione politica svolta dai DS alivello locale.

Quella parte di cittadini che, tra l’altro, considera ilcostituendo Partito Democratico come un naturale approdoper l’inizio di una partecipazione attiva alla politica auspicabileda tempo.

“È giunto il momento”, ribadisce il Segretario, “ di

guardare con attenzione a tutte quelle professionalità e atutte quelle intelligenze che, seppur presenti sul territoriocittadino, non sono state sinora particolarmente stimolatee coinvolte nell’azione politica di opposizione a cui il Partitoè chiamato a rispondere”.

“Occorre uno sforzo da parte di tutti”, continua ilSegretario, “per tentare di ridurre quella grande distanzache si è venuta a creare tra politica e cittadini che, in unpaese ‘anestetizzato’ come il nostro, assume toni ancor piùpreoccupanti, perché permette il dilagare continuo e incon-trollato del malgoverno e del malaffare che regna nel Palazzoe che si ripercuote sulla mancata crescita e sul mancatosviluppo di questo paese”. La nomina dei membri dellaSegreteria e del Direttivo ha chiuso i lavori di questo 4°Congresso. Tali nomine si sono contraddistinte per una largarappresentanza femminile (30%) e per il discreto segno dicontinuità con il passato.

Sidi Pinuccio Lonigro e Natale Castrovilli

DS Valenzano,Pinuccio Lonigro nuovo Segretariodella Sezione di Valenzano deiDemocratici di Sinistra

Il primo intervento delneo-Segretario segna lastrada da seguire perridare peso all’azionepolitica del Partito

inizio di un nuovo corso

Sidi Natale Castrovilli

VALENZANO

23Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007 PAESE CHE VAI

Gianmarco TOGNAZZI Mattia SBRAGIAMassimo GHINI Anna GALIENA

Guido che sfidò le Brigate RosseUn film di Giuseppe FERRARA - con Elvira GIANNINI, Fabrizio CONTRI, Andrea BRUSCHI, Claudio RADICA

musiche Pino Donaggio - produttori esecutivi Manolo Bolognini e Daniele De Benedittissviluppo e stampa Cinecittà Studios S.p.A. - prodotto da Carmine DE BENEDITTIS - Regia di Giuseppe FERRARA

Carmine DE BENEDITTIS presenta

Lunedì, 23 Aprile 2007, ore 19 · Cinema Kursaal Santalucia, Largo Adua, 5/9 - Bari · ingresso libero fino ad esaurimento posti

Un paese muore senzala spinta culturale.

E i ragazzi si allontanano

RingiovanireValenzano?Basta pocoSerate in musica,cineforum e incontri.Un gruppo di ragazzi perriavvicinare i giovanialla vita del paese.

24 Anno VII n. 3 - Marzo/Aprile 2007