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Michel Foucault, filosofo francese, archeologo del sapere
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L'ORDINE
DEL
DISCORSO
di
Michel Foucault
filosofo francese
archeologo del sapere
2
C'è qualcosa di costruito socialmente che si pone tra il
pensiero e la parola?
C’è analogia tra il funzionamento del
linguaggio e quello dei dispositivi sociali?
DICHIARA M. FOUCAULT:
...suppongo che in ogni società la produzione del
discorso è insieme controllata, selezionata, organizzata e distribuita
tramite un certo numero di procedure…
L'INTERDETTO:• tabù dell'oggetto
• rituale della circostanza
• diritto privilegiato o esclusivo del soggetto che parla
LA PARTIZIONE:• L'esempio storico più chiaro è
rappresentato dall'opposizione tra ragione e follia
L’OPPOSIZIONE VERO - FALSO• non a livello di una proposizione, ma a
quello del sapere : il discorso del vero. Già nei poeti greci del VI secolo, il discorso vero per cui si aveva rispetto e terrore, quello al quale bisognava sottomettersi, perché regnava, era il discorso pronunciato da chi di diritto, e secondo il rituale richiesto
3
Le procedure di
esclusione
4
Procedure di controllo interne al
discorso
IL COMMENTO
deve dire per la prima volta quel
che tuttavia è già stato detto
L’AUTORE
principio di raggruppamento dei
discorsi, come unità di origine
dei loro significati, come fulcro
della loro coerenza
5
LE PROCEDURE DI RAREFAZIONE DEI
SOGGETTI PARLANTI
IL RITUALE
definisce la qualificazione che
devono possedere gli individui
che parlano (...); esso riguarda i
gesti, i comportamenti, le
circostanze e tutto l’insieme di
segni che devono
accompagnare il discorso