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COLLEGIO GALLIO COMO
SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO
Liceo Quadriennale, Linguistico e Scientifico
LLAA NNOOSSTTRRAA QQUUAARRAANNTTEENNAA
PPEERR PPAARROOLLEE EE IIMMMMAAGGIINNII
EEddiizziioonnee SSppeecciiaallee GGaalliilleeoo CCoovviidd--1199
AA vvoollttee ddeevvii ssttaarree lloonnttaannoo ddaallllee ppeerrssoonnee cchhee aammii,,
mmaa nnoonn ssiiggnniiffiiccaa cchhee llee aammii ddii mmeennoo,,
aa vvoollttee qquueessttoo ttee llee ffaa aammaarree aannccoorraa ddii ppiiùù..
Nicholas Sparks
Carissimi!
In questo tempo di casa e compiti non poteva mancare un
numero eccezionale del Galileo, il giornalino del nostro Collegio
Gallio!!!
Ho pensato di raccogliere un pò tutto il materiale che mi avete
mandato cosi da poterlo condividere e far vedere a tutti!!!
Buona Visione!!!
GRAZIE
Padre Massimo
SSiiaammoo ddiivveennttaattii ppaassttiicccceerrii pprrooffeessssiioonniissttii……
AAbbbbiiaammoo ssppeerriimmeennttaattoo llaa vviittaa ddaa cchheeff……
SSiiaammoo ddiivveennttaattii ssttuuddeennttii aa ddiissttaannzzaa……
RRiifflleessssiioonnii aaii tteemmppii ddeell ccoorroonnaavviirruuss……
NNoossttaallggiiaa,, aasssseennzzaa ee lloonnttaannaannzzaa……
Tutto è fermo… Tutto è fermo,
stoppato da qualcosa d'invisibile.
La scuola è ferma, il lavoro è fermo,
i momenti felici sono rimandati a chissà quando...
la nostra vita è ferma,
intrappolata dal nulla.
L'unica cosa che va avanti,
veloce,
come di fretta,
è il tempo.
Tempo che non ci sarà ridato,
tempo che va avanti quando tutto è fermo.
Tamagni Giulia
SSttaanncchheezzzzaa ddeell mmoonnddoo vviirrttuuaallee……
IInn qquueessttoo mmoommeennttoo mmii sseennttoo ccoossìì……
Mettiamola così:
è venuto per farci mettere le mani
dentro di noi, guarda nel fondo
la bambola di polvere con cui non hai mai parlato,
guarda il padre che hai usato come una lancia,
guarda il figlio, guarda la tua famiglia
assieme a te imbucata nell’universo.
No, non è un’occasione che ci renderà migliori,
è qui l’orologiaio virus per aggiustare
il modo di segnare il tempo, e tu città vuota
impara a sentirti vuota e tu che giravi sempre
ora stai fermo per tre mesi,
e tutti a fare i conti con l’angelo e col demone
che portiamo dentro, tutti ora in casa
diventiamo contadini chini a coltivare
le nostre terre, chiusi nell’avventura umana
senza i soliti intrattenimenti,
chiusi nella vita di sempre
che è sempre stare alla vigilia della morte.
E allora non conta molto quello che ti aspettavi
ieri, quello che ognuno si aspetta da sempre,
conta imparare, prendere appunti in questi giorni
direttamente dal proprio cuore, dalla propria testa,
l’unico notiziario da ascoltare attentamente
è il nostro corpo e in questo ascolto c’è salute,
c’è la barriera ai mali piccoli, gli unici
che conosciamo, il male più grande non lo vedrà
mai nessuno, mai a nessuno sarà possibile
vivere l’inferno in questa terra, sempre ci sarà
un luce e ora ce ne sono tante, ora
stiamo morendo e stiamo guarendo,
era chiaro anche prima, ma ora è proprio
lampante e non è questione mondiale,
non facciamo proclami grandi, è questione
di come starai nella tua pancia, nelle tue costole,
di come aprirai la bocca a un’altra bocca
di come saprai unire bellezza e pietà.
Da questi giorni improvvisamente misteriosi
non avremo altra, più luminosa eredità. POESIA SUGGERITA DA TOMMASO ZANETTO
LLaa rriivviinncciittaa ddeellllaa nnaattuurraa……
DDiissttaannzziiaattii mmaa uunniittii……
IInn cciittttàà lliibbeerrii ddii ggiiooccaarree aallll’’aarriiaa
aappeerrttaa……
I nostri compleanni ai tempi del Covid…
LLaa ffaammiigglliiaa llaa nnoossttrraa ffoorrzzaa……
SSttiiaammoo aa ccaassaa……
LA MIA GIORNATA DURANTE LA PANDEMIA di Jacopo Nardella E’ lunedì mi alzo alle 7:55 per essere presente alle 8 per l’ora della Duvia, poi a
seguire altre ore matematica spagnolo fino a mezzogiorno, faccio i compiti poi vado
a mangiare verso l’una e mezza, dopo sto fino alle tre sul divano, verso le 15:30 vado
a fare palestra fino alle 16:30, mi faccio una doccia, magari faccio qualche partita a
ping pong stando un po in giardino o se no gioco alla play con i miei amici, verso le
20 aperitivo e dopo cena, alle 21 con tutta la famiglia guardiamo un film e dopo
verso le 23 accendo la play e giochiamo finche non ci stufiamo e andiamo a letto.
Cosi inizia martedì, poi mercoledì arrivando fino a venerdì facendo sempre le stesse
cose. Venerdì sera giochiamo un bel pò dopo mezzanotte alla play, il sabato mi
sveglio verso le 14, mangio poi avendo la forte a di vivere vicino al maneggio dov’è
situato il mio cavallo, riesco ad andare a vederlo e portargli un pò di insalata, e la
stessa cosa domenica.
Questa direi che è la mia settimana tipo durante questa pandemia.
“FATE I BRAVI” di Paul Giordanelli
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CCaassaa ddoollccee ccaassaa……
E la gente rimase a casa e lesse libri e ascoltò e si riposò e fece esercizi e fece arte e giocò e imparò nuovi modi di essere e si fermò e ascoltò più in profondità qualcuno meditava qualcuno pregava qualcuno ballava qualcuno incontrò la propria ombra e la gente cominciò a pensare in modo differente
e la gente guarì. E nell’assenza di gente che viveva in modi ignoranti pericolosi senza senso e senza cuore, anche la terra cominciò a guarire e quando il pericolo finì e la gente si ritrovò si addolorarono per i morti e fecero nuove scelte e sognarono nuove visioni e crearono nuovi modi di vivere e guarirono completamente la terra così come erano guariti loro.
Kitty O’Meara
PPrriiggiioonniieerrii ddeellll’’iinncceerrtteezzzzaa……
IL CORONAVIRUS: UNA CONVIVENZA NON PROPRIO IDEALE di Carlo Cristini
Inizialmente, quando le prime voci sul Coronavirus hanno iniziato a circolare, la mia
reazione è stata quella di pensare che fosse un’esagerazione, che fosse una cosa che
riguardava la Cina e che a noi non sarebbe successo niente di tutto quello che i
telegiornali raccontavano. I morti a migliaia, i medici che soccombevano mentre
lottavano con il virus, gli ospedali costruiti in 10 giorni mi sembravano una cosa da
film, lontana anni luce. Poi il Covid è arrivato, e prenderne coscienza è stato
scioccante. La scuola ha chiuso e sinceramente per cominciare l’ho vissuto bene;
pareva che la cosa dovesse durare una settimana e ci si poteva ancora spostare:
potevo approfittarne per andare a Firenze per quella vista oculistica che rinviavo da
un po’ di settimane. “Si va a trovare la nonna”, ho pensato, “facciamo qualche
giorno di vacanza, viziati dalla cucina toscana; ci riempie sempre come bauli, la
nonna; è vero che la mamma ai fornelli non è granché, ma il suo timore che
possiamo morire di fame non è tanto realistico.” Purtroppo l’esito della visIta a
Firenze mi ha costretto a rientrare dopo un paio di giorni, perché erano necessari
altri controlli, questa volta a Milano; la vacanza che mi ero immaginato non era una
vacanza. Intanto la chiusura della scuola si prolungava un’altra settimana, poi due,
poi per un tempo indeterminato. Non era più tanto divertente, a questo punto; non
coglievo più il lato bello del restare a casa; subentrava la noia, la mia routine
quotidiana era stravolta. Mai prima di ora avevo considerato quanto fosse
importante la scuola per scandire i tempi delle mie giornate; in estate è sempre
diverso, si esce, si sta al mare, si va in piscina, un bagno al lago e la giornata passa.
Adesso invece c’è uno stato sospeso, come se si fosse fuori dal tempo. La mia salute,
intanto, è un enorme caos, un punto di domanda che non trova risposta. Avevo ed
ho bisogno di cure specialistiche, ma nessuno pare in grado di potermele offrire.
Milano, Roma, Londra, Philadelphia, Losanna, Parigi; tutti mi hanno risposto che è
necessario uscire dalla fase acuta, poi se ne riparlerà. Il Covid, indirettamente, ha
colpito anche me! Cerco di non pensarci, non c’è niente che posso fare, non c’è
niente che dipenda da me. Preoccuparmi, far vedere alla mia famiglia che sono
preoccupato non giova a nessuno, quindi vado avanti, un giorno dopo un altro. La
scuola non è più un luogo fisico, ma è diventata virtuale, a distanza. Ci parliamo, ci
scriviamo, cerchiamo di imparare, ma non respiriamo insieme. Dobbiamo restare a
casa, ci dicono, essere responsabili non tanto per noi, che sembriamo essere meno a
rischio, quanto per i nostri cari che ci circondano. Lo capisco, mi sforzo di pensare
che quello che mi viene detto di fare è la cosa migliore anche per me. Mi dicono che
la nostra vita non sarà mai più quella di prima e un po’ mi sento derubato. Spero
solo che si sbrighino, quelli che tutti chiamano eroi, tutti imbacuccati negli ospedali,
a trovare una cura, una soluzione, un vaccino, perché questo stato di tempo
sospeso, di vita sospesa veda la fine; perché possa finalmente trovare le cure di cui
ho bisogno e che merito. Almeno tanto quanto i malati di Covid.
MMaaii aarrrreennddeerrssii aallllaa ttrriisstteezzzzaa……
NNeell sseeggnnoo ddeellllaa ssppeerraannzzaa ccee llaa ffaarreemmoo……
LLeetttteerree aa PPaaddrree MMaassssiimmoo……
Buongiorno Padre,
spero lei stia bene. La ringrazio per essere stato sempre vicino a noi durante questo
periodo di quarantena. Da inizio marzo, il governo ha approvato una serie di
provvedimenti per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus in Italia. Una delle
misure più restrittive, imposta su tutto il territorio nazionale, riguarda gli
spostamenti delle persone: senza una valida ragione, giustificata da motivi di lavoro
o per ragioni di salute o per altre necessità, è richiesto e necessario restare a casa.
Ora siamo nel 2020 ma nella storia ci sono state diverse epidemie che hanno colpito
l’uomo e hanno ridotto intere civiltà a pezzi. Io ho una visione ottimista e reputo che
nonostante tutto l’uomo, anche se poco, abbia imparato dalla storia. Se all’inizio il
coronavirus non è stato gestito nel modo migliore, sicuramente il governo e i suoi
apparati intraprenderanno nuove leggi che placheranno la diffusione esponenziale. È
inevitabile commettere errori nel gestire un virus che colpisce senza scrupoli la
popolazione, il passo che c’è da fare è però affrontare qualsiasi cosa senza giudicare
le scelte ministeriali ma affidandosi solo alla scienza ed avere l’animo sempre
propenso all’aiuto. Credo fermamente che la scienza darà grandi soddisfazioni,
bisogna solo cercare di affrontare al meglio la situazione senza farsi prendere dalle
emozioni, spesso deleterie. Questi giorni mi hanno permesso riflettere molto su tutto
e mi sono resa conto dell’importanza delle piccole cose. Ad esempio io ho imparato a
stare da sola, cosa che non credo sia da sottovalutare. Nella vita quotidiana si è
oberati da impegni e circondati da persone, e questo non permette di conoscersi e di
trovare se stessi. Sempre durante la quarantena io e i miei compagni siamo stati
molto vicini hai uni con gli altri, ci siamo chiamati e ci siamo fatti compagnia, proprio
perchè l’unione fa la forza! Due compagni da marzo ad oggi hanno fatto diciott’anni
(Margherita e Filippo) e ad entrambi tutta la classe ha fatto una sorpresa in cui
eravamo tutti in chiamata. È stato bellissimo vedere come erano felici anche se
eravamo tutti divisi da uno schermo. Ad essere sincera mi manca tutto della scuola,
dall’ansia per le verifiche ai compagni, ai professori. Non vedo l’ora di tornare preso
alla normalità e di poter rivedere le persone a cui tengo di più, ma nel frattempo di
tengo impegnata in attività casalinghe. Sono sicura si sistemerà tutto al più presto,
bisogna solo usare il buon senso e amare la vita, sia la propria che quella degli altri
perchè solo così si riesce a stare davvero bene. Spero di vederla presto Padre!
Cecchinato Carola
Buongiorno Padre,
(…) se prima il coronavirus appariva come una realtà lontana, limitata alla Cina, è
ormai entrato a far parte della nostra esistenza, sconvolgendone la quotidianità.
Durante questa quarantena ci sono stati momenti di sconforto e di malinconia, ma
ciò che mi permette di rialzarmi è la speranza che uniti riusciremo a tornare più forti
di prima.
Federica De Paulis
Buonasera Padre,
in questo periodo di quarantena sto andando spesso nel bosco dietro casa e ci sono
tanti bei prati fioriti, ci sono tante belle cose di cui senza questa quarantena non mi
sarei accorto.
Luca
Buongiorno Padre,
io sicuramente sto vivendo questa situazione con numerosi alti e bassi ma come si
dice, "andiamo avanti!". La parola che userei per descrivere questi due mesi di
quarantena o comunque questo particolare e unico momento nella storia della
nostra umanità è UNIONE.. Ho visto una forte unione con i miei compagni, con i miei
professori, con i miei amici e la mia famiglia. Senza dubbio i miei momenti preferiti
sono stati quelli in cui si è festeggiato un compleanno, incluso il mio perché sono
stati proprio quei momenti che mi hanno fatto capire che la distanza fisica non
abbatterà mai le barriere dei nostri sentimenti. Ho visto tanto amore, tanta
compassione e come ho detto prima, tanta unione. Probabilmente questi compleanni
ai tempi del Covid-19 ci hanno fatto riflettere sul valore dei momenti speciali e come
nulla vada mai dato per scontato ma anzi fortemente apprezzato. Questi momenti di
felicità e di condivisione mi hanno fatto riflettere che nonostante tutta questa
situazione alquanto strana la vita va avanti e sono certa che ne usciremo con una
grande lezione di vita! Ecco, questo è quello che volevo inviarle, un messaggio di
speranza in un futuro che sarà sicuramente diverso dalla normalità che abbiamo
vissuto ma speriamo più ricco di virtù!
Margherita
Buongiorno Padre come sta?
Noi qua a casa stiamo molto bene. Io e la mia famiglia riusciamo a sopportare bene
questo periodo di quarantena, forse grazie anche alla nostra grande casa che ci
permetti di avere ognuno i propri spazi. Le persone qui in Svizzera hanno molte più
libertà rispetto a quelle in Italia, infatti noi possiamo andare a fare passeggiate, giri
in bici ecc senza troppi problemi. Non posso negare però che la voglia di farsi un giro
a Como non si faccia sentire, ma si resiste. Mia mamma e mia sorella in particolare
non vedono l'ora di potersi fare un giro nei supermercati e negozi di Como mentre io,
mio padre e mio fratello alla fine ci troviamo bene anche a casa. Per quel che
riguarda i miei nonni invece sono molto spaventati, anche perchè questo virus
colpisce principalmente gli anziani e sperano che finisca tutto al più presto.
In questo periodo visto che non ho molto da fare, tranne lo studio e i compiti, mi
diverto a preparare dolci, come i Pancakes, e a giocare al computer.
Lei invece Padre come se la sta passando questa quarantena?
Nicolò Kugler
Salve Padre,
Spero che lei stia bene. Le volevo dire che questa situazione, pur essendo brutta mi
ha fatto imparare molte cose, ad esempio che i veri amici ti rimangono vicini quando
ne hai bisogno. Questa quarantena la sto passando bene, ovviamente mi mancano
moltissimo i miei amici e la scuola, ma nonostante ciò mi tengo occupato con lo
studio, la cagnolina nuova e il lavaggio di macchine, nel quale sto diventando
veramente molto bravo. Come le ho scritto sopra mi è arrivata una cagnolino nuova,
mi tiene molto occupato, in quanto la devo portare fuori spesso, e sopratutto devo
pulire i casini che fa in casa...
Spero di rivederla presto insieme a tutto il corpo docente.
Arrivederci
Alberto Baldini
Buongiorno Padre,
come sta? io bene.. solo mi manca poter giocare a calcio con la mia squadra
all'aperto, correre, sudare, vincere, perdere, lottare per i miei sogni, anche solo
tornare alla normalità.. Ecco perché la foto che Le mando è quella del bambino che si
diverte con un pallone per le strade deserte di Milano in questi tempi di coronavirus.
A presto,
Alessandro