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L’Italia tra Ottocento e Novecento

L’Italia tra Ottocento e Novecento

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L’Italia tra Ottocento e Novecento. Destra e Sinistra storica. Dopo l’unificazione dell’Italia, due schieramenti politici si alternarono al governo del Paese: Destra storica: 1861 – 1876 Sinistra storica: 1876 - 1896. La politica dalla «Destra» alla «Sinistra». - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: L’Italia tra Ottocento e Novecento

L’Italia tra Ottocento e Novecento

Page 2: L’Italia tra Ottocento e Novecento

Dopo l’unificazione dell’Italia, due schieramenti politici si alternarono al governo del Paese:

Destra storica: 1861 – 1876

Sinistra storica: 1876 - 1896

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La politica dalla «Destra» alla «Sinistra»

Dopo l’unificazione, i primi governi italiani furono diretti dai liberali della Destra storica (1861 – 1876)

Lo schieramento della Destra storica, al quale apparteneva anche Cavour, rappresentava gli interessi di:•Proprietari terrieri•Imprenditori agricoli del Centro-nord•Grandi commercianti

La politica della Destra fu favorevole al libero scambio

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La politica dalla «Destra» alla «Sinistra»La Destra, che rimase al governo dal

1861 al 1876, risolse alcuni problemi:

1) Ottenne il pareggio del bilancio (cioè lo Stato non era più in debito)

2) Completò il processo di riunificazione nazionale, con la presa di Roma e l’annessione di Venezia

Page 5: L’Italia tra Ottocento e Novecento

Forte debito pubblico al momento dell’unificazione

1876 Il pareggio del bilancio ottenuto attraverso:

Vendita di molte terre del demanio (le terre cioè che appartengono allo Stato)

Imposizione di nuove tasse (in particolare la tassa sul macinato)

Page 6: L’Italia tra Ottocento e Novecento

La politica dalla «Destra» alla «Sinistra»

3) Riuscì a estendere le stesse leggi a tutto il Paese

4) Favorì lo sviluppo economico, in particolare ampliando notevolmente la rete ferroviaria

La rete ferroviaria italiana al momento dell’unificazione (1861)

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La politica dalla «Destra» alla «Sinistra»

I problemi non risolti dalla Destra al governo:

1) Non fu realizzata la riforma agraria,che avrebbe migliorato le condizionidei contadini del Sud, redistribuendo leTerre dei latifondisti

2) Aumentarono molto le imposte indirette, cioè le imposte sui consumi, che quindi colpiscono maggiormente la parte più povera della popolazione

IMPOSTE DIRETTE: prelievo da parte dello Stato sullo stipendio

IMPOSTE INDIRETTE: prelievo da parte dello Stato sui beni acquistati

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La politica dalla «Destra» alla «Sinistra»3) La percentuale di analfabeti in

Italia restò altissima…

… specialmente nel Meridione

(Le due cartine presentano la situazione dell’analfabetismo in Italia nel 1871 e nel 1911. Più è scura la tonalità di azzurro, maggiore è la percentuale di analfabeti)

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I governi della Sinistra storica

Nel 1876 andò al potere del Paese la Sinistra storica

Lo schieramento della Sinistra storica, al quale apparteneva Agostino Depretis, più volte primo ministro dal 1876 al 1887, anno della sua morte, rappresentava gli interessi di:•Industriali del nord•Proprietari terrieri del sud

La politica della Sinistra fu favorevole al protezionismo

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Eliminazione dell’analfabetismo

Diminuzione delle tasse

Ampliamento del suffragio elettorale

Protezionismo

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I governi della Sinistra storica

Adozione di una politica protezionistica

da parte degli altri Stati europei

Volontà da parte della Sinistra di proteggere le industrie del Nord

Adozione di una politica

protezionistica da parte della

Sinistra

Page 12: L’Italia tra Ottocento e Novecento

La politica sociale della Sinistra

1882: allargamento del diritto di voto (ma restano esclusi i cittadini più poveri, gli analfabeti, le donne)

1877: nuova legge sull’istruzione, che porta l’obbligo scolastico a tre anni di scuola elementare, pubblica e gratuita

1884: abolizione della tassa sul macinato, la più odiosa delle imposte indirette, applicata sulla macinazione dei cereali

Alcune delle più importanti leggi della Sinistra al

governo

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La Legge Coppino venne emanata il 15 luglio 1877 durante il periodo di governo della Sinistra storica, con a capo Agostino Depretis. Essa rendeva gratuita l'istruzione elementare e introduceva le sanzioni per chi disattendeva l'obbligo (le sanzioni non erano previste nella precedente Legge Casati, del 1859).

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Le spese per il mantenimento delle scuole rimasero, però, a carico dei singoli comuni, i quali, nella maggior parte dei casi, non erano in grado di sostenerle e dunque la legge non fu mai attuata pienamente. Nonostante questo, la Legge Coppino ebbe una rilevante importanza e contribuì in buona misura ad una diminuzione sempre crescente dell'analfabetismo nell'Italia di fine Ottocento.

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All'indomani dell'unificazione, nel 1861, l'Italia contava una media del 78% di analfabeti con punte massime del 91% in Sardegna e del 90 % in Calabria e Sicilia, bilanciata dai valori minimi del 57% in Piemonte e del 60% in Lombardia. Nello stesso periodo – 1850 - le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e Scozia, del 75% in Spagna e del 90% in Russia.

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Per il censimento generale del secondo dopoguerra, nel 1951, la "qualifica" di analfabeta venne collegata non più a coloro che non sapevano scrivere il proprio nome, ma a coloro che non sapevano leggere e scrivere. Gli analfabeti risultarono così suddivisi per regione: Piemonte 3%, Valle d'Aosta 3%, Liguria 4%, Lombardia 2%, Veneto 7%, Trentino Alto Adige 1%, Friuli Venezia Giulia 4%, Emilia Romagna 8%, Toscana 11%, Marche 13%, Umbria 14%, Lazio 10%, Abruzzo e Molise 19%, Campania 23%, Puglia 24%, Basilicata 29%, Calabria 32%, Sicilia 24% e Sardegna 22%.

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1882: con la nuova riforma elettorale, il diritto di voto venne esteso. Per votare bisognava:

Essere cittadini maschi maggiorenni (21 anni)

Pagare almeno 20 lire di tasse (al posto delle 40 lire di prima) o aver fatto la seconda elementare (sapere, cioè, leggere e scrivere)

In questo modo i votanti passarono dai 600.000 del 1876 a 2 milioni del 1882

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La politica estera e coloniale della Sinistra

1881: schiaffo di Tunisi. La Francia occupa la Tunisia, che era un obiettivo della politica coloniale italiana

contrasto doganale tra Francia e Italia

1882: l’Italia aderisce alla Triplice Alleanza con l’Austria - Ungheria e la Germania, nemica della Francia sin dalla guerra franco prussiana

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La politica estera e coloniale della Sinistra

Nel 1885 le truppe italiane conquistarono Massaua, in Eritrea; successivamente cercarono di spingersi verso l’Etiopia, ma nel 1887 vennero sconfitte a Dogali dalle truppe etiopi

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1869: La società privata Rubattino acquista la Baia di Assab, in Eritrea

1882: La società Rubattino cede la Baia di Assab allo Stato italiano

1885: L’Italia conquista Massaua1887: massacro di Dogali

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Lo sviluppo industriale

Settori industriali dell’Italia

Industria tessile

Settore agroalimentar

e

Settore siderurgico

Settore idroelettrico

Settore meccanico

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Lo sviluppo industriale

La maggior parte delle industrie era situata nel Nord del Paese, in particolare in quello che venne chiamato «triangolo industriale», costituito da Milano, Genova e Torino

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La situazione dell’agricoltura

Protezionismo

Vantaggi per i grandi latifondisti

del Sud Italia

Vantaggi per le industrie del Nord

Italia

Svantaggi per i proprietari di terre dove si coltivavano prodotti di maggior

qualità destinati all’esportazione

(agrumi, olio, vino)

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La situazione dell’agricoltura

Rafforzamento dei latifondisti

del Sud

Sviluppo commercia

le concentrato nel Nord-

ovest

Crescita demografic

a

Miseria della maggioranza degli

italiani

Emigrazione

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L’emigrazione italiana

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L’emigrazione italiana

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L’emigrazione italiana

Page 30: L’Italia tra Ottocento e Novecento

L’emigrazione italiana

Page 31: L’Italia tra Ottocento e Novecento

La nascita dei sindacati e del Partito socialistaPeggioramento

delle condizioni dei contadini e degli

operai

Movimenti di protesta

Nascita Partito socialista italiano

(1892)

Nascita Confederazione

generale dei lavoratori (1906)

In realtà nel 1892 nasce a Genova il Partito dei Lavoratori Italiani, che nel 1895 assume il nome di Partito Socialista Italiano

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Ex garibaldino, protagonista della spedizione dei Mille, democratico e repubblicano in gioventù, divenne monarchico con l’unità d’Italia

Idea di uno Stato forte, cioè uno Stato che sapesse intervenire con decisione in ogni questione, sia all’interno del Paese, sia all’estero

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1890: Codice Zanardelli

Abolizione della pena di morteLibertà di sciopero

Ma …

Pugno di ferro contro le rivolte dei Fasci siciliani (1892-93) e i cavatori di marmo della Lunigiana (in Toscana)

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La politica coloniale di Crispi fu molto aggressiva

Tentativo di estendere il dominio su tutta l’Eritrea, la Somalia e l’Abissinia (oggi Etiopia)

1° marzo 1896: disfatta italiana di Adua (7.000 soldati italiani uccisi; 3.000 soldati italiani fatti prigionieri). (oggi il 1° marzo è festa nazionale in Etiopia)

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Disfatta di Adua

Dimissioni di Crispi

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Cattivo raccolto di grano in

Italia

Guerra U.S.A. –

Spagna per l’isola di

Cuba

Diminuzione importazione di grano dagli U.S.A.

Aumento del prezzo del

grano

Page 37: L’Italia tra Ottocento e Novecento

Aumento del prezzo del pane

1898: strage del generale Bava Beccaris

Manifestazioni di

protesta

29 luglio 1900: l’anarchico Gaetano Bresci uccide il re

Umberto I

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Nel maggio 1898, in occasione dei gravi tumulti milanesi – passati alla storia come la "protesta dello stomaco" – il governo guidato da Antonio di Rudinì proclamò lo Stato d'assedio e il generale Bava Beccaris, in qualità di Regio Commissario Straordinario, ordinò di sparare cannonate sulla folla provocando una strage, in cui furono uccisi 80 cittadini e altri 450 rimasero feriti. In segno di riconoscimento per quella che dalla monarchia fu giudicata una brillante azione militare, Bava-Beccaris ricevette il 5 giugno 1898dal re Umberto I la Gran Croce dell'Ordine Militare di Savoia, e il 16 giugno 1898 ottenne un seggio al Senato.

Il 29 luglio 1900, a Monza, Umberto I venne assassinato dall'anarchico Gaetano Bresci, che dichiarò esplicitamente di aver voluto vendicare i morti del maggio 1898 e l'offesa della decorazione al criminale Bava-Beccaris

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Il tuo libro a pag. 108 sostiene quanto segue:

«Le elezioni del 1900 diedero la maggioranza a una coalizione formata da liberali democratici, radicali, socialisti e repubblicani»

AAAAAAGGGGGGHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!

NON E’ VERO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Nell’era giolittiana i socialisti non andarono mai al governo!!!!!!!!!!!!

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1901 – 1914: età giolittiana

1901 – 1903: Giolitti è Ministro dell’Interno del governo Zanardelli

1903 – 1914: Giolitti Primo Ministro

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I giudizi su Giolitti:

Gaetano Salvemini: “Giolitti ministro della malavita”

Benedetto Croce: “durante l’età giolittiana l’Italia passò un buon periodo: fu quella un’Italia felice”

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Gaetano Salvemini: “In vista di un’elezione, la polizia, in combutta col partito ministeriale, arruolava la feccia della città o del collegio e delle città limitrofe. Nelle ultime settimane prima delle elezioni, gli oppositori erano impediti di parlare in pubblico, minacciati, randellati, assediati in casa, o messi senz’altro in prigione…

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… fin dopo le elezioni. I votanti in sospetto di appoggiare l’opposizione non ottenevano i certificati elettorali. Quelli, invece, che favorivano i candidati governativi, ottenevano non soltanto i certificati propri, ma anche quelli degli oppositori, degli emigrati, dei defunti. Così potevano votare tre, cinque, dieci, venti volte.

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I candidati governativi vincevano sempre. Qualsiasi deputato sfidasse Giolitti, si sarebbe trovato a mal partito alle prossime elezioni”

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Giolitti ordinò che non si reprimessero le manifestazioni popolari che avevano obiettivi economici, perché lo Stato doveva rimanere neutrale nel corso dei conflitti sociali, a condizione che entrambe le parti (padroni e operai) rispettassero la legge

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Nel periodo in cui Giolitti governò l’Italia, vennero realizzate molte importanti riforme che contribuirono a migliorare la condizione delle classi sociali più povere

1.Tutela del lavoro di donne e bambini (l’età minima per accedere al lavoro venne elevata a dodici anni)

2.Miglioramenti dell’assistenza ai lavoratori per la vecchiaia e in caso di infortuni

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3. Obbligo del riposo settimanale

4. Controllo dello Stato sull’istruzione elementare, che fece in modo che l’obbligo scolastico, passato da tre a sei anni, fosse finalmente rispettato in tutto il Paese

5. Introduzione del suffragio universale maschile, che venne applicato per la prima volta nelle elezioni del 1913

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In realtà neanche per gli uomini il suffragio è universale. La legge promulgata da Giovanni Giolitti stabilisce un suffragio quasi universale per gli uomini: si prevede infatti che tutti gli uomini capaci di leggere e scrivere con almeno 21 anni possano votare, mentre gli analfabeti possono votare a partire dai 30 anni. Inoltre il voto viene esteso a tutti i cittadini che abbiano già prestato servizio militare.

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Atteggiamento ambiguo di Giolitti nei confronti del Sud del Paese

Costruzione dell’acquedotto pugliese

Sostegno alla costruzione

delle industrie

siderurgiche a Napoli

Accordi politici

con grandi

proprietari terrieri

No a riforma agraria, e

quindi mancata

redistribuzione delle

terre

Page 53: L’Italia tra Ottocento e Novecento

Nel 1911 il governo italiano attacca la Turchia, che controlla la Libia, e nel 1912 la Libia divenne colonia italiana

Page 54: L’Italia tra Ottocento e Novecento

“L’argomento che le colonie sarebbero servite ad assorbire la popolazione eccedente era infondato, in quanto solo l’1% degli emigranti sceglieva di andarvi, contro il 40% che si dirigeva verso l’America, ed era altamente improbabile che i contadini del sud si recassero volontariamente in Libia, dove il suolo e il clima erano anche peggiori che in Sicilia e in Basilicata” (Denis Mack Smith, Storia d’Italia dal 1861 al 1997)

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Politica oscillante di Giolitti

Accordo con i socialisti per

quanto riguarda alcune riforme

sociali

1913: accordo con i cattolici

conservatori, attraverso il «patto

Gentiloni», con l’intento di

contrastare il Partito socialista

Page 56: L’Italia tra Ottocento e Novecento

Il patto Gentiloni

Il patto Gentiloni, così chiamato dal nome del conte Vincenzo Ottorino Gentiloni, (1865-1916), fu un accordo raggiunto nel 1912 da Giolitti in vista delle elezioni politiche italiane del 1913, che impegnava i cattolici a sostenere, nelle elezioni politiche, i candidati liberali contrari a misure anticlericali.

Page 57: L’Italia tra Ottocento e Novecento

Guerra di Libia

Difficili rapporti di Giolitti con

socialisti e forze politiche

conservatrici

Indebolimento di Giolitti

1914: dimissioni di Giolitti