30
L.I.S.T. Port LIMITAZIONE INQUINAMENTO SONORO DA TRAFFICO NEI PORTI COMMERCIALI Partner del progetto Università di Cagliari Comune di Olbia Camera di Commercio di Bastia Anci Toscana Anci Liguria GIP FIPAN Università di Pisa Team di lavoro Anci Liguria Università di Cagliari ( capofila del progetto ) Anci Toscana Camera di Commercio di Bastia ANALISI NORMATIVA E BUONE PRATICHE REPORT T.1.1.1 - FEBBRAIO 2019 La cooperazione al cuore del Mediterraneo/La coopération au cœur de la Méditerranée

L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

L.I.S.T. PortLIMITAZIONE INQUINAMENTO SONORO DA TRAFFICO NEI PORTI COMMERCIALI

Partner del progetto Università di CagliariComune di OlbiaCamera di Commercio di BastiaAnci ToscanaAnci LiguriaGIP FIPANUniversità di Pisa

Team di lavoro Anci LiguriaUniversità di Cagliari ( capofila del progetto )Anci ToscanaCamera di Commercio di Bastia

ANALISI NORMATIVA E BUONE PRATICHEREPORT T.1.1.1 - FEBBRAIO 2019

La cooperazione al cuore del Mediterraneo/La coopération au cœur de la Méditerranée

Page 2: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Analisi normativa e delle buone pratiche

Attività T.1.1.1

Page 3: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

INDICE Premessa

Parte prima – ANALISI DELLA NORMATIVA

- Le principali fonti normative considerate - Analisi comparata delle normative comunitarie e relative applicazioni a livello nazionale

in Francia e in Italia - Applicazioni normative regionali: i casi di Liguria, Toscana, Sardegna, Corsica e Paca - Conclusioni

Bibliografia

Parte seconda – ESEMPI DI BUONE PRATICHE

- La politica dell'UE - L’attività dell'AEA - L’esperienza in Europa - L’esperienza del Mediterraneo - L’esperienza di Genova - L’esperienza di Livorno - L’esperienza di Marsiglia - Conclusioni

Bibliografia

- Appendice 1 – Normativa europea in tema di rumore - Appendice 2 – Normativa francese in tema di rumore - Appendice 3 – Normativa italiana in tema di rumore

Page 4: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Premessa

Il progetto List.Port. "Limitazione Inquinamento Sonoro da

Traffico nei Porti commerciali" ha come obiettivo generale

quello di contribuire alla riduzione dell’inquinamento acustico

generato dai porti commerciali mediante l'utilizzo di sistemi ITS

(Information Technology System) che agiscono sulla gestione

del traffico veicolare.

Il progetto si compone di una prima fase di studio e analisi e una

seconda fase di implementazione e di test.

L’analisi normativa e delle buone pratiche rientra in un sistema

di studi che spaziano dallo stato dell’arte normativo e

progettuale, allo studio puntuale del sistema trasportistico dei porti commerciali individuati come casi di

studio e applicazione pilota: Vado Ligure, Olbia, Bastia e Piombino.

Il presente studio si articola in due parti, la prima parte riguarda l’analisi normativa, che partendo dalle

Direttive europee trova applicazione e recepimento nelle normative nazionali, nello specifico degli Stati

Membri Italia e Francia. Si è svolto, a seguire, un rapido excursus rispetto alle normative a carattere

regionale per completare il quadro transfrontaliero.

Nella seconda parte si è proposto un censimento sulla progettualità in materia, promossa e finanziata

da programmi e iniziative europee. Sono stati organizzati i progetti individuati come esempi di buone

pratiche per contesti territoriali, procedendo per focus sempre più specifici, dal contesto europeo alle

esperienze di singoli porti dello spazio marittimo.

Infine in 4 factsheets si è cercato di raggruppare le buone pratiche individuate in 4 sottoinsiemi che

sintetizzino le esperienze in filoni di attività: Modelling, Tool, Awareness, Guide.

Parte prima ANALISI DELLA NORMATIVA Le principali fonti normative considerate

L’inquinamento acustico continua a costituire un grave problema di salute ambientale in Europa. Prove scientifiche dimostrano che l’esposizione prolungata a livelli elevati di inquinamento acustico può portare a gravi effetti sulla salute nelle aree prolungate del sistema endocrino umano e del cervello, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento acustico porta ad un carico di malattie che è secondo solo all’inquinamento atmosferico tra le cause legate all’ambiente in Europa. La normativa in materia di inquinamento acustico è su livelli diversi. Troviamo, infatti, fonti normative europee e nazionali, che regolamentano la rumorosità prodotta da strade, ferrovie, aeroporti e industrie ma non nello specifico la

Page 5: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

rumorosità prodotta dalle attività portuali. A livello UE, la Direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale, è lo strumento legislativo fondamentale per proteggere i cittadini dall’inquinamento causato dal trasporto stradale, ferroviario e del traffico aeroportuale, così come dai grandi impianti industriali. Il suo scopo è duplice: definire un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi del rumore ambientale, e fornire una base per lo sviluppo di misure per ridurre il rumore generato dalle principali fonti. La Direttiva sul rumore ambientale contribuisce a determinare i livelli di rumore all'interno dell'UE e ad adottare le misure necessarie per far sì che siano accettabili. I livelli di rumore ambientale sono in crescita nelle aree urbane, principalmente a causa dell’aumento del traffico e delle attività industriali e ricreative. Secondo le stime, quasi il 20% della popolazione dell’Unione europea è esposta a livelli di inquinamento acustico considerati inaccettabili. Tale forma di inquinamento può incidere sulla qualità della vita e portare a livelli significativi di stress, disturbi del sonno e a ripercussioni negative per la salute. Per quanto attiene all’inquinamento acustico, l’approccio dell’UE si compone di un quadro generale per l’identificazione dei livelli di inquinamento acustico che richiedono un’azione sia a livello di Stati membri sia dell’UE, come il rumore provocato dal traffico stradale, aereo e ferroviario, e il rumore imputabile alle attrezzature destinate a funzionare all’aperto. La Direttiva quadro, in relazione al rumore ambientale, mira a ridurre l'esposizione a questo tipo di rumore armonizzando i descrittori acustici e i metodi di valutazione, raccogliendo informazioni sull'esposizione al rumore sotto forma di «mappe acustiche» e rendendo tali informazioni disponibili al pubblico. Sulla base di quanto precede, agli Stati membri è imposto di definire piani d'azione per affrontare i problemi relativi all'inquinamento acustico. La direttiva contempla poi, quali altre fonti di rumore, i grandi impianti industriali e agricoli sulle emissioni industriali che possono ottenere autorizzazioni in funzione dell'applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT - Best Available Technologies) come riferimento. Esiste inoltre una regolamentazione relativa all'inquinamento acustico prodotto dai cantieri edili (per esempio da scavatrici, pale caricatrici, macchine per movimento terra e gru a torre), dalle imbarcazioni da diporto o dalle attrezzature destinate a funzionare all'aperto. L’articolo 11 della direttiva sul rumore ambientale prevede una relazione di attuazione predisposta dalla Commissione europea ogni 5 anni. Oltre ad affrontare l’attuazione, la direttiva impone che tale relazione dovrebbe includere una revisione degli ambienti acustici, fissare gli obiettivi e le misure per la riduzione del rumore ambientale e valutare la necessità di ulteriori azioni comunitarie. Questa seconda relazione di attuazione fa il punto della situazione dopo la pubblicazione della prima relazione e rappresenta il piano di azione. L’articolo 6 della direttiva prevede, invece, che la Commissione stabilisca i metodi comuni per la determinazione dei valori di Lden e Lnight secondo una specifica procedura (art. 13, par. 2 della direttiva) mediante la revisione dell’Allegato II. A questo scopo, nel 2008 la Commissione ha avviato lo sviluppo del quadro metodologico comune per la determinazione del rumore nell'ambito del progetto «Metodi comuni per la valutazione del rumore nell'UE» («CNOSSOS-EU») sotto la guida del Centro comune di ricerca (JRC), i cui risultati sono stati pubblicati in apposita relazione1. Il progetto si è focalizzato sulla standardizzazione delle procedure per quantificare l’esposizione al rumore in tutti gli Stati Membri allo scopo di produrre dati confrontabili, strumenti tecnici ed evidenze scientifiche rilevanti per il disegno di politiche efficaci contro il problema del rumore. Con la Direttiva 2015/996 CE del 19 maggio 2015, la Commissione ha recepito gli esiti del progetto CNOSSOS-EU e ha proceduto alla modifica dell’originario Allegato II. La direttiva impone agli Stati

1 Metodi comuni la valutazione del rumore in Europa (CNOSSOS-EU) — relazione di riferimento del JRC, EUR 25379 EN. Lussemburgo: Ufficio delle

pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2012 — ISBN 978-92-79-25281-5 disponibile al seguente link: http://webaux.cedex.es/egra/EGRA-ingles/I-Documentacion/CNOSSOS-EU/2012_CNOSSOS_JRCfinal.pdf

Page 6: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

membri di mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla nuova direttiva entro il 31 dicembre 2018. La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla salute dei cittadini all’interno dell’Unione europea, per raggiungere meglio gli obiettivi della direttiva e per avvicinarsi più possibile ai valori OMS consigliati. Nonostante la rilevanza della direttiva in esame in ambito di inquinamento acustico, tale provvedimento non ha trattato in maniera esaustiva e specifica la problematica relativa alla rumorosità prodotta dalle attività portuali, limitandosi ad associare il rumore di natura portuale a quello industriale. Analisi comparata delle normative comunitarie e relative applicazioni a livello nazionale in Francia e in Italia A livello nazionale, in Italia, le disposizioni rilevanti in materia sono:

- Norme codicistiche, ovverosia l’art. 844 del Codice Civile, dedicato alle “immissioni”, e l’art. 659

del Codice Penale, rubricato “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”;

- Norme pubblicistiche, ossia la Legge Quadro n. 447 del 1995 e suoi successivi decreti attuativi.

L’art. 844 del Codice Civile è norma fondamentale per il singolo che subisce il rumore, consentendogli la tutela in sede giudiziale qualora le immissioni alle quali è sottoposto superino la cd “normale tollerabilità”. La Legge 26 ottobre 1995 n. 447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”. L'art. 2 della L. 447/95 definisce l'inquinamento acustico come "l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi". Tale normativa stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico, ai sensi e per gli effetti dell’art. 117 della Costituzione. Dispone, inoltre, che i provvedimenti per la limitazione delle emissioni sonore sono di natura amministrativa, tecnica, costruttiva e gestionale. Tale legge è ormai quasi interamente attuata attraverso l’emanazione di specifici decreti per la regolamentazione della rumorosità prodotta da strade, ferrovie, aeroporti e industrie, mentre non esiste ancora oggi, seppure previsto, nessun atto normativo per la regolamentazione della rumorosità prodotta dalle attività portuali. La specificità del problema non è stata trattata, in maniera esaustiva, come visto, neanche dalla normativa comunitaria (Direttiva Europea 2002/49/CE), che si limita ad associare il rumore di natura portuale a quello industriale, rendendo complessa l’analisi e la gestione delle criticità che si determinano nel caso di porti con forte componente turistica e commerciale. Si applicano, pertanto, all’attività portuale (o meglio, al complesso delle sorgenti rumorose svolte nell’ambito dell’attività portuale) le norme generali del nostro ordinamento, in tema di inquinamento acustico, sia quelle privatistiche che quelle pubblicistiche. Per quanto riguarda la prevenzione e la repressione dell’inquinamento acustico, anche la normativa francese riflette la natura trasversale e multipolare dell’inquinamento acustico, concretizzandosi con:

- La Legge Quadro n. 92 – 1444 del 31 dicembre 1992, codificata negli articoli da L.571.1 a

L.571.26 del Codice dell'Ambiente

- La Legge n. 2009 – 967 del 3 agosto 2009, detta Legge Grenelle

Anche nel caso della Legge Quadro n. 92 - 1444 l’obiettivo principale è quello di delineare un quadro legislativo completo sul problema del rumore, gettando al contempo una base normativa coerente per il suo trattamento in tutti i settori in cui non sia già previsto da disposizioni specifiche. Le disposizioni di questa legge intendono:

• Introdurre misure preventive per limitare le emissioni sonore; • Regolare determinate attività rumorose;

Page 7: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

• Stabilire nuovi standard per l'infrastruttura di trasporto terrestre; • Introdurre misure per la protezione degli abitanti colpiti dal rumore del trasporto aereo finanziato

da una tassa aeroportuale; • Semplificare la registrazione dei reati e creare nuove categorie di agenti statali e comuni

autorizzati a registrarli; • Rafforzare le misure giudiziarie e amministrative per l'applicazione dei regolamenti.

Per tali motivi, nella pianificazione urbana limitano, ad esempio, la costruibilità attorno agli aeroporti e impongono un isolamento acustico rinforzato degli edifici in prossimità di aree interessate da un trasporto urbano rumoroso. La Legge Quadro ha dato vita a commissioni ambientali e organismi consultivi composti da produttori di macchinari rumorosi, cittadini e rappresentanti eletti e dispone l’adozione di documenti di pianificazione urbana volti a informare i cittadini sui fastidi a cui sono esposti scegliendo il loro luogo di residenza. Infine quantifica le limitazioni alle emissioni acustiche che apparecchiature e macchinari devono rispettare per essere immettibili sul mercato. Secondo l’articolo da L.571.10.1 del Codice dell'Ambiente, inoltre, le imprese ferroviarie che gestiscono treni sulla rete ferroviaria devono contribuire alla riduzione del rumore ambientale, adattando i dispositivi di laminazione e di frenatura del materiale rotabile. In questo primo quadro normativo generale, si inserisce la Legge n. 2009 – 967 del 3 agosto 2009, detta Legge Grenelle, adottata in attuazione degli orientamenti e delle misure definiti dalla Commissione “Grenelle de l’Environnement”. Si tratta di una Legge quadro di programmazione, che intende favorire e promuovere una politica a lungo termine in materia di ecologia, sviluppo e pianificazione sostenibile, anche con misure fiscali e tasse. Prima della sua entrata in vigore, l'eliminazione dei "punti critici” relativi al rumore, quali situazioni di elevata esposizione sonora di edifici e infrastrutture già esistenti, non era coperta da una legge, ma era normata di volta in volta tramite circolari2. Adesso, l’art. n. 41 della stessa Legge prevede che i “punti critici” relativi al rumore dei trasporti terrestri vengano inventariati e che quelli maggiormente rischiosi per la salute dei cittadini, siano risolti entro cinque - sette anni. Per raggiungere tale obiettivo, lo Stato francese ha aumentato i finanziamenti e negoziato un aumento delle risorse destinate alla lotta contro il rumore delle infrastrutture con le autorità locali e gli operatori del trasporto stradale e ferroviario. In Italia il Decreto Legislativo 17 febbraio 2017, n. 42 (Disposizioni in materia di armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico, a norma dell’articolo 19, comma 2, lettere a), b), c), d), e), f) e h) della legge 30 ottobre 2014, n. 1613), modifica il Decreto legislativo 194/20054 (decreto di attuazione della direttiva 2002/49/CE), che definisce le procedure e le competenze per l’elaborazione della mappatura acustica e dei piani di azione volti alla riduzione del rumore ambientale oltre che per assicurare l’informazione e la partecipazione del pubblico in merito al rumore ambientale ed ai relativi effetti nocivi.

Il decreto, in particolare, modifica gli articoli 2, 3, 4, 7, 8 e 11 del Decreto legislativo 194/2005 e fissa a decorrere del 31 dicembre 2018 la sostituzione dell’allegato 2 “Metodi di determinazione dei descrittori acustici” con i metodi comuni per la determinazione del rumore stabiliti, a norma della direttiva 2002/49/CE, dall’allegato alla direttiva 2015/996/CE.

2 Circolare del 12 giugno 2001, relativa al rumore trasporti terrestri osservatorio e al riassorbimento delle zone critiche: la circolare riguarda l'istituzione di un osservatorio del rumore del trasporto terrestre i cui obiettivi sono: identificare le zone critiche del rumore, determinare le azioni da prendere in considerazione, portare queste informazioni all'attenzione del pubblico, seguire le azioni programmate; Circolare del 28 febbraio 2002, riguardante le politiche di prevenzione e riduzione del rumore ferroviario; Circolare del 23 maggio 2002 relativa al finanziamento delle operazioni di insonorizzazione delle abitazioni private e locali per l'istruzione, l'assistenza, la salute e l'azione sociale; circolare interministeriale del 25 maggio 2004, relativa al rumore delle infrastrutture di trasporto su strada. 3 http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/11/10/14G00174/sg%20 4 http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2005/10/13/05A09688/sg

Page 8: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Con l’articolo 8, in particolare, viene istituito presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare una Commissione per la tutela dall’inquinamento acustico composta da rappresentanti dei Ministeri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, della salute, delle infrastrutture e dei trasporti e dello sviluppo economico. Tale commissione svolge compiti di supporto tecnico-scientifico in materia di: 1. Recepimento dei descrittori acustici previsti dalla direttiva 2002/49/CE; 2. Definizione della tipologia e dei valori limite da comunicare alla Commissione europea ai sensi

dell’articolo 5, comma 8 della direttiva 2002/49/CE; 3. Coerenza dei valori di riferimento cui all’articolo 2 della legge 26 ottobre 1995, n. 447 rispetto alla

direttiva 2002/49/CE; 4. Modalità di introduzione dei valori limite che saranno stabiliti nell’ambito della normativa nazionale,

al fine di un loro graduale utilizzo in relazione ai controlli e alla pianificazione acustica; 5. Aggiornamento dei decreti attuativi della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in merito ai metodi di

determinazione dei descrittori acustici di cui all’allegato 2 della direttiva 2002/49/CE e alla definizione dei valori limite ambientali, anche secondo criteri di semplificazione.

Applicazioni normative regionali Negli ultimi anni il tema della rumorosità sull’abitato, provocata dall’esercizio dei motori delle navi all’ormeggio, sta emergendo come un aspetto rilevante e trasversale in relazione alle immissioni acustiche portuali in diverse realtà italiane.

L'anno precedente alla data di entrata in vigore della legge quadro 447 del 1995, la Regione Liguria,

sulla scorta delle norme amministrative stabilite con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del

1 marzo 1991 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno”,

aveva già emanato una propria legge (l.r. 31/1994 “Indirizzi per il contenimento e la riduzione

dell'inquinamento acustico”) mirata al contenimento delle emissioni sonore eccessive, riveduta e

aggiornata dalla successiva l.r. n.12/1998 che detta norme per la tutela dell’ambiente esterno e abitativo

dall’inquinamento acustico.

Successivi approfondimenti del problema, condotti attraverso specifiche campagne di rilevamento dei

livelli di rumore a cui è esposto il territorio ligure, hanno individuato nel traffico di veicoli la fonte

principale di rumorosità ambientale. Le situazioni di maggior sofferenza si riscontrano nelle città di

Genova, Savona e La Spezia, caratterizzate, oltre che da elevata densità di traffico, dalla presenza di

attraversamenti ferroviari e autostradali, attività portuali su lunghi tratti costieri e insediamenti industriali

pesanti. Proprio nelle zone limitrofe ai porti commerciali e turistici è stato riscontrato negli ultimi anni un

innalzamento del livello di inquinamento acustico, dovuto non solo al rumore prodotto dalle navi ma

anche dal traffico di auto e mezzi pesanti che vanno e vengono dai porti.

In Liguria, il Comune di Genova nel periodo 2008-2011 ha realizzato campagne di misura sistematiche del rumore portuale con due obiettivi principali: la verifica dei livelli sonori presenti in alcune zone abitate prossime a importanti infrastrutture portuali e l’individuazione di un metodo idoneo a caratterizzare la rumorosità di origine portuale all’interno di zone urbane densamente abitate ed attraversate da importanti infrastrutture quali strade e ferrovie. I siti più critici corrispondono alle aree urbane prossime a zone portuali con attività rumorose. Arpal Liguria5 da circa vent’anni tiene sotto osservazione la rumorosità provocata dalle attività nello scalo genovese, arrivando a definire uno scenario abbastanza stabile. L’esperienza di analisi pluriennale ha consentito di individuare le principali sorgenti di rumore: i rumori delle navi (compresi gli impianti di ventilazione) durante la fase di ricovero ai moli, gli altoparlanti per le segnalazioni connesse

5 https://www.arpal.gov.it/

Page 9: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

alle operazioni di imbarco-sbarco dei passeggeri del terminal traghetti e turistico, la movimentazione di auto rimorchi e mezzi operativi di trasbordo container. La Regione Toscana, in materia di inquinamento acustico, ha adottato la l.r. n. 89 del 1 dicembre 1998, che detta norme finalizzate alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica dall’inquinamento acustico prodotto dalle attività antropiche, disciplinandone l’esercizio al fine di contenere la rumorosità entro i limiti normativamente stabiliti. L'obiettivo principale di una politica di controllo del rumore nei suoi diversi aspetti è quello di mantenere l'esposizione al rumore quanto più bassa possibile, tutelando la salute e il benessere della popolazione. Gli obiettivi specifici di una tale politica sono lo sviluppo di criteri di salvaguardia dall'esposizione al rumore e la promozione della valutazione del rumore come parte del processo di salvaguardia della salute dei cittadini. Tra le principali competenze della Regione Toscana rientrano quelle di definire i criteri tecnici e gli indirizzi ai quali i comuni sono tenuti ad attenersi per la redazione dei Piani Comunali di classificazione Acustica (PCCA) e Piani Comunali di Risanamento Acustico (PCRA), identificare le priorità temporali degli interventi di bonifica acustica, definire le modalità di redazione della documentazione di valutazione d'impatto acustico e di clima acustico, le modalità di rilascio delle autorizzazioni comunali in deroga per attività temporanee e/o all'aperto. Inoltre dal 1 gennaio 2016, la Regione Toscana è competente per la tenuta e aggiornamento dell'elenco regionale dei Tecnici Competenti in Acustica Ambientale TCAA. E' stato approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 2/R del 08.01.2014 il regolamento regionale di attuazione ai sensi dell'art. 2, comma 1, della LR n. 89/1998 "Norme in materia di inquinamento acustico". Il regolamento, elaborato con il supporto tecnico di ARPAT6, sostituisce, aggiornandole, le linee guida emanate con D.C.R. n. 77/2000. Di tali linee guida si conferma nella sostanza la struttura divisa in più parti, che sono diventate altrettanti capi del regolamento: classificazione acustica del territorio, coordinamento dei piani comunali di classificazione acustica con gli strumenti urbanistici comunali, modalità di rilascio delle autorizzazioni comunali per lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico nonché per spettacoli a carattere temporaneo o mobile o all'aperto qualora esse comportino l'impiego di macchinari o di impianti rumorosi, piani comunali di risanamento acustico. È stato aggiunto un ulteriore capo (Capo VI) sulle modalità per il controllo della documentazione di previsione di impatto acustico previste nell'ambito dei procedimenti di cui all'art. 12 della l.r. 89/98 e s.m.i.. (i criteri per la redazione della documentazione di impatto acustico e della relazione previsionale di clima acustico sono stati definiti con la DGR n. 857/2013). Conclusioni Dall’esame della normativa europea, nazionale e regionale analizzata, è possibile affermare che, se da un lato, la problematica relativa all’inquinamento acustico in generale, viene fortemente avvertita a tutti i livelli e ne sono dimostrazione le svariate normative adottate, al contrario, la problematica relativa all’inquinamento acustico prodotto dai porti non è ad oggi regolamentata da fonti normative specifiche. E’ evidente che rispetto al tema del rumore sono necessari ancora significativi passi in avanti da parte degli Stati Membri all’interno dei diversi sistemi normativi, che in qualche modo meglio inquadrino e regolamentino in modo equilibrato la esigenze di un miglioramento della qualità della vita con uno sviluppo economico sostenibile. E’ chiaro che il tema necessita ancora di approfondimenti, che prenda spunto dai buoni esiti progettuali, come si leggerà nelle pagine seguenti.

6 http://www.arpat.toscana.it/

Page 10: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Bibliografia

• Boccini L., “Analisi degli aspetti legati al rumore portuale nella città di Livorno. Individuazione delle criticità

e delle possibili azioni di intervento”, http://www.unpisi.it/docs/PUBBLICAZIONI/ARTICOLI/Boccini.pdf;

• Codice civile Italiano;

• Conte A., Balzano M., Barbieri E., Stragapede F., Studio sulla rumorosità di origine portuale sull’abitato

di Genova, 4° Giornata di Studio sull’Acustica Ambientale – Arenzano 14 ottobre 2011;

• Direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2002, relativa alla

determinazione e alla gestione del rumore ambientale - Dichiarazione della Commissione in sede di

comitato di conciliazione sulla direttiva relativa alla valutazione ed alla gestione del rumore ambientale;

• Direttiva 2015/996/CE della Commissione del 19.05.2015 che stabilisce i metodi comuni di valutazione

del rumore conformemente alla Direttiva 2002;

• D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 194 “Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla

gestione del rumore ambientale”;

• D.P.C.M. 1 marzo 1991 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente

esterno”;

• D.P.C.M. 14 novembre 1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”;

• Il rumore del porto, l’esperienza di Arpal Liguria a Genova – AmbienteInforma, 1° marzo 2017,

https://www.snpambiente.it/2017/03/01/il-rumore-del-porto-di-genova/ ;

• Legge Regionale Liguria 4 luglio 1994 n. 31 “Indirizzi per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento

acustico”;

• Legge 26 ottobre 1995, n. 447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”;

• Legge Regionale Liguria 20 marzo 1998 n. 12 “Disposizioni in materia di inquinamento acustico”;

• Legge Regionale Toscana 1 dicembre 1998 n. 89 “Norme in materia di inquinamento acustico”;

• Legge Regionale Toscana 29 novembre 2004, n. 67 “Modifiche alla legge regionale 1 dicembre 1998, n.

89”;

• Papa D., Rabuazzo R., Mariconte G., Bignardi, “Rumore portuale: studio previsionale dell’inquinamento

acustico ambientale prodotto da navi cisterna destinate al rifornimento idrico pubblico”, Associazione

Italiana di Acustica 35° Convegno Nazionale, Milano, 11-13 giugno 2008;

• Raccomandazione della Commissione, del 6 agosto 2003, concernente le linee guida relative ai metodi di

calcolo aggiornati per il rumore dell'attività industriale, degli aeromobili, del traffico veicolare e ferroviario

e i relativi dati di rumorosità;

• Studio Legale Avv. Santo Durelli, “L’inquinamento acustico derivante da attività portuale: il caso del VTE

di Genova”;

• Trasporti – Italia “Porto di Genova: meno inquinamento e rumore con l’elettrificazione delle banchine”, 28

marzo 2018, https://www.trasporti-italia.com/mare/porto-di-genova-meno-inquinamento-e-rumore-con-l-

elettrificazione-delle-banchine/33416 .

Page 11: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Parte seconda ESEMPI DI BUONE PRATICHE

Per rumore si intende un suono non desiderato, privo di informazioni utili per l’uomo, che induce sensazioni fastidiose e sgradevoli fino a provocare, in particolari condizioni, effetti sanitari gravi ed irreversibili sia sull’apparato uditivo che sull’intero organismo

(ARPAM – Marche)

Il rumore ambientale colpisce un numero elevato di cittadini europei ed è considerato come uno dei maggiori problemi ambientali. Può colpire le persone in modi sia fisiologici che psicologici, interferendo con attività basilari come il sonno, il riposo, lo studio e la comunicazione. Se questi effetti sono noti da tempo, meno risaputo è che le ricerche recenti dimostrano che insorgono a livelli di rumorosità più bassi di quanto si pensasse nei primi studi in materia. La costante esposizione dell’uomo al rumore dei trasporti e dell'industria può portare a fastidi, stress, disturbi del sonno e relativi aumenti del rischio di ipertensione e malattie cardiovascolari. L'Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) stima che il rumore ambientale causi almeno 16 600 casi di morte prematura in Europa ogni anno, con circa 32 milioni di adulti infastiditi e altri 13 milioni che soffrono di disturbi del sonno. Inoltre, circa 13 000 bambini in età scolastica soffrono di problemi di apprendimento a causa degli effetti del rumore nei pressi dei principali aeroporti europei. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato il rumore proveniente dal solo traffico stradale come il secondo peggior fattore di stress ambientale che colpisce la salute umana in Europa, secondo solo all'inquinamento atmosferico. La politica dell'UE Le emissioni di rumore alla fonte sono state regolamentate nell'UE da diversi anni. I limiti massimi di rumorosità per autoveicoli, elettrodomestici e attrezzature sono già noti dagli anni '70. Di recente, invece, sono stati definiti gli standard per controllare il rumore proveniente da operazioni aeroportuali e industriali e da ultimo dalle zone portuali. Con l'introduzione della direttiva sul rumore ambientale (END) nel 2002 l‘UE ha cercato di monitorare le emissioni, richiedendo che gli Stati membri mettessero in atto strumenti per la valutazione del rumore. La Direttiva ha introdotto due indicatori chiave: uno per il disturbo diurno e il secondo per il disturbo del sonno, che, se superati, richiedono l'elaborazione di piani d'azione volti a ridurre l'esposizione e a proteggere le aree non ancora inquinate dal rumore. Mediante gli studi effettuati con il Settimo Programma di Azione Ambientale dell'UE (7°PAA) è emerso che la maggioranza degli europei che vivono nelle principali aree urbane sono esposti a livelli elevati di rumore spesso troppo elevati, con evidenti conseguenze negativi sulla salute. L'obiettivo strategico previsto è quello di ridurre, entro il 2020, l'inquinamento acustico nell'UE, avvicinandosi ai livelli raccomandati dall'OMS. A tal fine è necessaria una politica che sia aggiornata sul rumore, in linea con le più recenti conoscenze scientifiche e misure, con lo scopo di ridurre il rumore alla fonte, includendo interventi sulla logistica e il design urbano. Lo studio del rumore nei porti è materia esplorata soprattutto negli ultimi anni a seguito delle normative europee che hanno definito standard, che garantiscono la sostenibilità ambientale e uno sviluppo attento alla qualità. Infatti, fino al 1996 tra le prime 10 priorità ambientali per i porti europei il livello di rumore non era presente, mentre nel 2004 era già al quinto posto per salire dal 2009 al primo posto. L’inquinamento acustico è diventato, oggi, la principale emergenza ambientale. Le azioni di mitigazione da rumore non sono ancora prassi diffusa ovunque, ma piuttosto sono sperimentazioni pilota, realizzate a macchia di leopardo nel contesto europeo, che è oggi il sistema territoriale che maggiormente si è confrontato su questa sfida, rispetto a altre aree del mondo in cui non ancora la mitigazione del rumore nei porti è un tema di interesse.

Page 12: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

All’interno dell’Europa si evidenziano anche differenze importanti e in tale contesto le esperienze italiane appaiono tra le più all’avanguardia. L’attività dell'AEA Le emissioni sonore sono una delle aree di lavoro prioritarie per la AEA (Agenzia Europea per l’Ambiente)7 e in prevalenza le attività riguardano la raccolta, la comunicazione e la valutazione dei dati, in conformità a quanto indicato nel Eletronic Noise Data Reporting Mechanism8. Il meccanismo di raccolta elettronica dei dati sul rumore è stato elaborato dall'AEA nel 2007 al fine di facilitare la comunicazione e diffusione dei dati sul rumore. I dati raccolti sull'esposizione al rumore e i piani di azione associati riportati in conformità con la END sono stati utilizzati per effettuare le valutazioni del rumore ambientale in Europa (Noise in Europe 2014 – Rapporto AEA)9. L'AEA ha inoltre utilizzato i dati END per elaborare una valutazione della estensione delle aree ancora non interessate da forte inquinamento acustico, individuando le buone pratiche e incentivando lo studio per la salvaguardia quelle aree ancora a basso rischio (Quiet areas in Europe 2016 – Rapporto AEA)10. Inoltre nell’Aprile 2016 è stata prodotta una Factsheet sull’Italia (aggiornamento 2015) e nel 2017 una sulla Francia, dai cui documenti emergono che le zone incluse nello spazio Marittimo, presentano condizioni migliori, rispetto ad altre aree, tuttavia il traffico raggiunge limiti di guardia rispetto alle emissioni di rumore, che tende ad innalzarsi quando entra in connessione con altri sistemi di rumore, quali i porti, tanto passeggeri, quanto industriali (Italian Noise Factsheet 2015 11– Rapporto AEA e French Noise Factsheet 2017 – Rapporto AEA 2017)12. Dall’ articolo “Trasporti e salute” pubblicato, nel 2016, dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (sede italiana)13 emergeva una attenzione particolare rispetto all’inquinamento acustico, proponendo interessanti soluzioni quali ad esempio la diffusione dell’uso di pneumatici a bassa rumorosità o l’indicazione di alcuni Piani di Azione, che sono diventate delle vere best practices, come la viabilità ciclabile realizzata con i piani: l’ “Approccio graduale di Lubiana” e il “Big bang di Siviglia” rispettivamente del 2006 e del 2013. La riduzione dei viaggi in macchina a Siviglia è passata da 25.000 a 10.000. Nonostante queste buone pratiche, rispetto al rumore la situazione è ancora complicata. Infatti, il rumore è un inquinante pervasivo in Europa e la continua crescita economica, l’aumento della produzione industriale, la crescente urbanizzazione e le relative esigenze di trasporto continuano e continueranno a minacciare la qualità del paesaggio sonoro europeo. Il rumore dovuto al traffico su strada rimarrà la minaccia principale, insieme con quello prodotto dalle attività portuali e aeroportuali che continueranno ad avere un impatto sulle persone che vivono in prossimità degli scali. È fondamentale, quindi, migliorare la raccolta di dati sul rumore e sviluppare piani d’azione in materia di rumore, concentrandosi, quando possibile, sulla riduzione del rumore alla fonte. Lo studio del rumore nei porti e l’individuazione di azioni di mitigazione è un aspetto importante e strategico ed è un tema abbastanza nuovo nella letteratura di settore e consequenziale alla normativa europea che ha definito gli standard di riferimento, in grado di garantire la sostenibilità ambientale e uno sviluppo attento alla qualità della vita dei cittadini e alla protezione dell’ambiente sonoro. Molti sono i porti, che in via sperimentale, nel corso degli ultimi decenni, hanno iniziato ad avviare studi, raccolte dati, definito piani di azione a carattere pilota. Alcune di queste esperienze sono divenute pietre

7 https://www.eea.europa.eu/it 8 https://www.eea.europa.eu/publications/noise-handbook 9 https://www.eea.europa.eu/publications/noise-in-europe-2014 10 https://www.eea.europa.eu/publications/quiet-areas-in-europe 11 https://www.eea.europa.eu/themes/human/noise/noise-fact-sheets/noise-country-fact-sheets-2015/italy-noise-fact-

sheet-2015/view 12 https://www.eea.europa.eu/themes/human/noise/noise-fact-sheets/noise-country-fact-sheets-2017/country-fiches-

france.pdf/view 13 https://www.eea.europa.eu/it/segnali/segnali-2016/articoli/trasporti-e-salute

Page 13: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

miliari per lo sviluppo della conoscenza e ancor più per codificare i modelli in grado di definire la propagazione del suono e strumenti per la mappatura del rumore, punto di partenza per ogni azione di mitigazione. Nelle parti che seguono viene proposta una panoramica delle “pietre miliari” del percorso di analisi del rumore e delle modalità di mitigazione degli effetti nocivi. La carrellata di buone pratiche parte dal più ampio contesto europeo, per poi analizzare il sistema Mediterraneo e all’interno di quello lo spazio Marittimo. Infine, vengono evidenziate le casistiche relative a Genova e Livorno che nel contesto dello spazio Marittimo sono realtà di riferimento. Per le città portuali francesi viene considerata Marsiglia, molto attiva nelle azioni di mappatura e raccolta dati sulla propagazione del suono e rispetto alle azioni di sensibilizzazione e di comunicazione alla cittadinanza.

Page 14: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

L’esperienza in Europa

Se le politiche degli Stati Membri rispetto all’inquinamento acustico procedono lentamente, le azioni direttamente cofinanziate dall’UE, al contrario, risultano numerose. Infatti, l’Unione europea dopo aver indicato i contenuti nella Direttiva ha poi proposto le tematiche ambientali come strategiche nei programmi attuati dalla stessa. Grazie, quindi, ad un sistema di progetti in ambito Life e Settimo Programma Quadro e Interreg si è creato un know how diffuso e sono state disseminate esperienze e buone pratiche, divenute oggi patrimonio comune.

Nell'ultimo decennio, l'Unione Europea ha supportato importanti progetti di ricerca i cui obiettivi erano aumentare la qualità della vita dei cittadini negli ambienti urbani migliorando gli effetti dell’inquinamento da rumore. Di seguito verranno descritti alcuni degli esempi più rilevanti, in tema di predizione, di progettazione e processi innovativi di pianificazione del suono urbano. L’elenco non è esaustivo, ma contiene alcune delle esperienze che hanno fatto scuola. Complessivamente, questi esempi forniscono una sorta di toolbox sullo stato dell'arte per facilitare i processi di pianificazione delle città portuali europee nell'ambito del Direttiva sul rumore ambientale o qualsiasi altra politica sul rumore.

Projet HARMONOISE Accurate and Reliable Methods for the EU Directive on the Assessment and Management Of Environmental Noise Programme: FP5-IST - Programme for research, technological development and demonstration on a "User-friendly information society, 1998-2002

Parte nel 2002 con ampio partenariato europeo tra cui ARPAT Toscana e realizza un vero e proprio modello per prevedere la propagazione del suono e quindi dei livelli di inquinamento acustico. Esso costituisce dal 2007 la base per lo sviluppo di ogni ulteriore azione in tema di mappatura delle sorgenti acustiche. L’aspetto interessante è l’approccio innovativo di Harmonoise; infatti; il modello ha la capacità di scindere la determinazione della caratterizzazione della sorgente sonora, dal problema della propagazione acustica. Il modello di propagazione è universalmente valido e non solo applicabile al caso di strade o ferrovie, ma anche al rumore prodotto da aeroporti ed aerei, porti e navi, industrie

AEA TECHNOLOGY RAIL BV, Pays Bas

www.harmonoise.org

Page 15: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Projet NoMEPort - Noise Management in European Ports Programme : Life Environnement 2005

Obiettivo del progetto Il progetto ha realizzato una “guide” di buone pratiche e indicazioni per i decisori politici e per le Autorità portuali per ridurre il rumore determinato dalla attività portuale. La mappatura del rumore è la base di partenza da cui partire per testare possibili soluzioni. Il progetto ha verificato quelle contenute nell’ Action Plan elaborato dal progetto. Tra le considerazioni iniziali una importante è quella legata all’evoluzione del ruolo dei porti nel tempo, che ne ha ampliato funzioni, attività e conseguentemente attrezzatture, determinando una aumento delle emissioni acustiche, che spesso impattano sui quartieri limitrofi residenziali e turistici. All’aumento delle tipologie di attività si aggiungono le problematiche connesse agli spazi ridotti, all’aumento del traffico e alla intensità delle attività che prevalentemente insistono negli stessi periodi del giorno. L’attività di progetto è stata prioritariamente finalizzata a definire come mappare il rumore all’interno delle aree portuali e dell’aree di influenza dello stesso. Lo studio condotto ha quindi incluso 1) l’area portuale dove sono localizzate le sorgenti del rumore; 2) le aree residenziali limitrofe potenzialmente influenzate; 3) le aree comprese tra il porto (sorgente) e le zone residenziali. Sono poi state definite le due macro cause del rumore:

a) rumori determinati dall’attività industriale; b) rumori determinati dall’aumento del traffico.

Di seguito alcune delle misure di mitigazione individuate nel progetto: Terminals e impianti

Coperture insonorizzanti Ridurre velocità delle operazioni di scarico dei containers Pressione dei pneumatici Creazione di barriere Creare barriera con piantumazione di nuovi alberi Utilizzare materiale fono-assorbente Uso di motori a basso impatto acustico (ECO – driving) Sostituire con elettricità altre fonti energetiche

Navi Silenziare tubature, impianti e ventilatori Evitare uso altoparlanti

Misure organizzative Ripianificazione degli spazi Cambio degli orari di lavoro Limiti di velocità più severi Aumentare le superfici insonorizzate delle case di civile abitazione Cambiare modalità di comunicazione: verso una comunicazione proattiva Portare i cittadini nel porto per far attenuare i loro atteggiamenti, verificando

il ciclo del lavoro

Paesi Partners Porti di Amsterdam, Hamburg, Livorno, Civitavecchia, Valencia, Copenhagen

Bibliografia Good Practice Guide on Port Area Noise Mapping and Management [EN] http://ec.europa.eu/environment/life/project/Projects/index.cfm?fuseaction=home.showFile&rep=file&fil=NoMEports_GPG_PANMM1.pdf

Page 16: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Projet SONORUS Programme : Septième Programme Cadre 2007-2013 (7e PC Personnes)

Obiettivo del progetto Obiettivo del progetto è stata la creazione di una rete di enti ed istituti di ricerca, università, amministrazioni pubbliche e imprese, per formare una nuova generazione di ricercatori, decision makers e imprenditori attenti alla limitazione dell’inquinamento acustico nelle aree urbane. Il progetto si proponeva di selezionare una lista di 20 progetti finanziati, mediante diversi programmi di ricerca europea a partire dalla promulgazione della Direttiva Rumore del 2002. E’ stato così creato un catalogo che contiene indicazioni dai metodi e modelli, alle azioni testate, per dare vita ad una nuova pianificazione degli spazi.

Paesi Partners Svezia, Regno Unito, Italia

Bibliografia http://www.fp7sonorus.eu/

Projet CITY HUSH Acoustically Green Road Vehicles and City Areas Programme : Septième Programme Cadre 2007-2013

Obiettivo del progetto Il Progetto City Hush si è concluso nel 2012. Obiettivo principale era quello di fornire ai Comuni gli strumenti e i modelli per mappare il rumore e per definire i contenuti dei possibili Action Plan. E’ stato concepito allo scopo di consentire alle città di realizzare Q-Zone caratterizzate da livelli di rumore ridotti di oltre 20 decibel, nonché di parchi all’interno di tali zone i cui livelli di rumore si ridurrebbero di 25 decibel (Direttiva EC 2002/49). Sono stati creati strumenti per la creazione di veicoli e manti stradali poco rumorosi. E’ stato realizzato uno strumento per misurare le asperità della strada ed elaborato strategie per strade a basso livello di rumore, grazie a manti stradali densi ed elastici e pneumatici poco rumorosi. Con il progetto si è dimostrato che i livelli di rumore, in un'area quieta, possono essere ridotti se si riduce il rumore a bassa frequenza o se vengono introdotti limiti di velocità specifici.

Paesi Partners Svezia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Grecia, Regno Unito

Bibliographie http://www.cityhush.eu/

Page 17: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Projet QUIET-TRACK Quiet Tracks for Sustainable Railway Infrastructures Programme : Septième Programme Cadre 2007-2013

Obiettivo del progetto L’obiettivo è individuare sistemi di mitigazione del rumore causato dai tir, elaborando procedure di calcolo, tools e monitoraggio. L’idea era di integrare le emissioni sonore a basse frequenze con le tipologie attuali di pneumatici e le condizioni di contatto, per mitigare le emissioni del rumore prodotto dai tir. L’idea è di individuare nuove soluzioni per i tir compresi sistemi di riduzione del rumore incorporati nei mezzi. Tali sistemi possono essere applicati anche ai mezzi di trasporto pubblico. Le proposte testate eco-friendly possono ridurre in modo significativo la quota di rumore creata.

Paesi Partners Germania, Grecia, Belgio e Svezia

Bibliografia https://cordis.europa.eu/project/rcn/109752_en.html

Projet SILENV – Ship-oriented Innovative soLustions for rEduce Noice & Vibrations Programme : Septième Programme Cadre 2007-2013

Obiettivo del progetto I mezzi di trasporto sono tra le principali cause che determinano l’inquinamento acustico. Ridurre rumore e vibrazioni sembra essere un importante obiettivo per un miglioramento nella direzione della sostenibilità dei trasporti. Il Progetto SILENV vuole essere una risposta in tale direzione rispetto ai mezzi di trasporto in mare. Le conseguenze del rumore e delle vibrazioni (Noise &Vibration) prodotte dalle navi sono multipli. N&V determinano inquinamento acustico fastidioso tanto per i passeggeri a bordo, quanto per i cittadini nelle aree limitrofe al porto e in alcuni casi può creare effettivi disturbi di salute all’equipaggio. Il progetto si propone un approccio olistico per ridurre l’inquinamento determinato da rumore e vibrazioni delle navi. Il progetto ha definito il livello target considerato realistico ed accettabile sulla base delle misurazioni effettuate e presenti in bibliografia, inoltre sono anche stati definite le fonti più critiche, di produzione del rumore. Sono state proposte soluzioni innovative, ponendo attenzione a tener presente anche criteri di economicità e soluzioni tecniche possibili. Le soluzioni individuate sono state testate ed è stata fatta la proposta di un “green label”, che include i livelli consigliati di rumore e vibrazioni e le relative linee guida.

Paesi Partners Francia Italia Spagna Bulgaria Regno Unito Olanda Finlandia

Bibliografia https://cordis.europa.eu/project/rcn/92586/factsheet/en

Page 18: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Projet NADIA – Noise Abatement Demonstrative and Innovative Action and information to the public Programme : Life Environnement 2009-2014

Obiettivo del progetto Il Progetto NADIA ha individuato procedure per la riduzione del rumore ambientale. In particolare ha individuato il seguente percorso:

1. Stima della popolazione esposta ad inquinamento da rumore e mappatura acustica

2. Individuazione delle zone critiche, sensibili, quali case di riposo, scuole, case di cura…

3. Piano di azione partecipato, con il coinvolgimento tra gli stakeholders autorità nazionali

4. Interventi pilota di mitigazione: installazione di barriere, stesura di asfalti fonoassorbenti, infissi fonoisolanti ad alta prestazione per gli edifici scolastici e/o di altre strutture critiche

5. Azioni di informazione

Paesi Partners Comune di Vicenza, Province di Genova e Savona, Comune di Prato, Ciriaf

Bibliografia www.nadia-noise.eu

Projet CITI-SENSE – Development of sensor-based Citizens’ Observatory Community for Improving Quality of Life in Cities Programme : Septième Programme Cadre 2007-2013

Obiettivo del progetto CITI-SENSE ha sviluppato “osservatori di cittadini” per educare la cittadinanza a contribuire e a partecipare ai processi di governance ambientale attiva. I cittadini diventano osservatori locali attraverso l’uso di portatili e altri personal devices dotati di sensori a basso costo, che possono inviare i dati ad una piattaforma. Il progetto è stato testato in tre situazioni pilota.

Paesi partners Norvegia, Italia, Spagna, Regno Unito, Olanda, Belgio, Austria, Slovenia, Serbia, Repubblica Ceca

Bibliografia http://www.citi-sense.eu

https://co.citi-sense.eu/default.aspx

Projet QUADMAP – Quiet Areas Definition and Management in Action Plans Programme : Life Plus Environnement 2011-2015

Obiettivo del progetto Il principale obiettivo di Quadmap è stato quello di armonizzare le metodologie per la selezione, le valutazioni (combinando parametri quantitativi e qualitativi) e la gestione (mitigazione del rumore, aumento dell’utilizzo delle aree e la soddisfazione dei beneficiari finali) per creare Aree Urbane Silenziose. Le Guidelines prodotto offrono indicazioni sulla metodologia individuata e possono essere standardizzate da parte dei diversi Stati Membri.

Paesi Partners Italia Olanda

Bibliografia http://www.quadmap.eu/it

Page 19: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Projet NEPTUNES - Noise Exploration Program To Understand Noise Emitted by Seagoing Ships

Obiettivo del progetto Il progetto ha come scopo la definizione degli standard per monitorare il rumore prodotto dalle grandi navi. L’esigenza di un tale percorso di ricerca è stato determinato dalla scarsa presenza di standard e procedure in materia, mentre per contro crescono i transiti di navi e la densità degli insediamenti residenziali nei pressi delle aree portuali. Il progetto realizzerà le seguenti azioni:

un protocollo contenente misura uniforme e applicabile a livello mondiale per la caratterizzazione del rumore di portacontainer e portacisterne, navi da crociera, RoRo (cioè "Roll-on/roll-off", grandi navi per imbarco/sbarco di carichi su veicoli gommati) e RoPax (RoRo prevalentemente dedicate al trasporto passeggeri;

una classificazione di rumorosità per tipologia di imbarcazione imbarcazione;

una guida delle "buone pratiche" per la mitigazione del rumore in contesti come quelli portuali (già online).

Paesi partners 11 Autorità portuali tra cui Amsterdam a Rotterdam, Hamburg, Cork, Turku, South Wales, Dublin, Helsinki.

Bibliografia http://www.neptunes.pro

Projet ANCHOR LIFE – Advanced Noise Control strategies in HarbOuR Programme : Life in corso

Obiettivo del progetto Anchor Life si propone di definire strategie e best practices per la gestione del rumore nei porti, concentrandosi specificatamente su 5 porti in Italia (Livorno, Piombino e Portoferraio), Patrasso in Grecia e Melilla in Marocco, ma enclave spagnola. Obiettivo è fornire informazioni, condividere e sensibilizzare la cittadinanza, le amministrazioni e i decisori della gestione del territorio, le autorità portuali e le società private coinvolte nelle attività in porto su l’inquinamento acustico in porto e sull’importanza della mitigazione delle cause del rumore. Il progetto vuole sviluppare, in Italia, una forma di ricompensa per incoraggiare le imprese affinché adottino comportamenti virtuosi in tema di rumore. A Patrasso, invece, installerà uno SMART PORT NOISE MONITORING SYSTEM, ovvero una rete di microfoni a basso costo, capaci di monitorare. Saranno poi elaborate le linee guida sulle buone pratiche.

Paesi partners Italia Spagna Grecia

Bibliografia http://ec.europa.eu/environment/life/project/Projects/index.cfm?fuseaction=search.dspPage&n_proj_id=6663

Page 20: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Projet DYNAMAP Programme : Life+ in corso

Obiettivo del progettio Prevede lo sviluppo di una rete di sensori a basso costo per mappare l’inquinamento acustico. Obiettivo è quello di informatizzare i processi di mappatura, mediante lo sviluppo di sensori a basso costo capaci di trasferire le informazioni e test della strumentazione. Risultato rendere il processo di mappatura aggiornabile in tempo reale.

Partners ANAS, Università BICOCCA (Mi), ACCON (Germania), LA SALLE (Università Ramon Llull – Spagna), AMAT (Italia), Comune di Milano, BLUE WAVE (Italia)

Bibliografia http://www.life-dynamap.eu/it/

L’esperienza del Mediterraneo

L’Ue da tempo sta promulgando Normative e Direttive nella direzione di costruire una rete di “ecoporti”, sulla base della considerazione che ogni porto è in sé un “ecosistema” complesso di attività industriali e commerciali che producono effetti sull’ambiente naturale e umano che lo circonda (Comunicazione della Commissione COM (2007) 616 sulla European Ports Policy)14. Per effetto di ciò alcune Autorità Portuali in Italia hanno deciso di avviare direttamente percorsi di certificazione ambientale, riconosciuti a livello internazionale ed europeo, UNI EN ISO 14001 “International Organization for Standardization”. In Italia lo hanno ottenuto i porti di Trieste. Di Genova, di La Spezia, di Savona e di Livorno. Tra le azioni privilegiate in Italia per la riduzione del rumore nei porti sono state sviluppate le “banchine elettrificate”, che attraverso il sistema di cold ironing, consentiranno alle navi in sosta di spegnere i generatori elettrici a bordo, utilizzando energia prodotta da impianti fotovoltaici, a minore impatto. La città di Barcellona ha avviato un programma per la riduzione dell’inquinamento acustico, soprattutto causato dal traffico, mediante l’adozione di un Piano per la Riduzione dell’Inquinamento Acustico (2010-2020). Il Piano contiene una mappa strategica del rumore. Nel 2018 è stata realizzata un’indagine sul rumore nel Porto di Barcellona, incentrata sulla focalizzazione delle diverse concause che determinano emissioni acustiche superiori agli standard. Lo studio ha prodotto un database del rumore. Lo studio è stato finanziato con il Progetto Life 13 Ambiente. In generale si osserva che l’attività di mitigazione del rumore all’interno del bacino del Mediterraneo è particolarmente sostenuta e realizzata mediante la progettazione europea, che ha individuato nella qualità ambientale e nella conseguente riduzione dei fattori inquinanti, incluso il rumore, uno degli assi strategici dei programmi di ambiente LIFE e/o INTERREG, siano essi MED, ENI-ENPI, IT FR Marittimo

14 https://eur-lex.europa.eu/procedure/EN/196281

Page 21: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Il Programma ENPI CBC MED Progetto MESP (Managing the Environmental Sustainability of Ports for a durable development) ENPI CBC MED 2007/2014

Obiettivo del progetto Il progetto ha sviluppato una gestione sostenibile delle aree portuali, riducendo gli effetti negative per la popolazione. Il progetto ha analizzato gli effetti del cambiamento climatico con particolare attenzione alla riduzione degli effetti dell’inquinamento idrico, atmosferico e acustico, connessi alle attività portuali. Il progetto ha prodotto delle guidelines, contenenti un set di indicatori e criteri utili per le amministrazioni per migliorare la qualità ambientale dei territori di riferimento. Le guidelines contengono anche buone pratiche, in particolare rispetto ai porti si suggerisce di “ridurre l’impatto del traffico pesante e del traffico privato, mediante interventi di regolamentazione strutturale del traffico”.

Paesi partners Italia (Genova, La Spezia), Libano, Giordania, Grecia.

Bibliografia Guidelines for Port Environmetal Management.

Il Programma Med

Progetto A.P.I.C.E. (Common Mediterranean strategy and local practical Actions for mitigation of Port Industries and Cities Emissions) Interreg MED (2010/2013)

Obiettivo del progetto Le autorità portuali di Genova, Venezia, Barcellona e Marsiglia hanno definito una metodologia comune per la gestione dell’impatto delle attività portuali sull’inquinamento, in particolare quello atmosferico. Tuttavia, alcune delle misure identificate per ridurre gli effetti sull’aria, possono portare anche significativi benefici anche rispetto al rumore, in particolare l’introduzione delle banchine elettrificate.

Paesi partners Italia (Genova, Venezia), Spagna, Grecia

Bibliografia http://www.apice-project.eu

Il Programma It Fr MARITTIMO

Progetto PORTI (Ports et Identité – PORTI) IT FR MARITTIMO 2007/2013

Obiettivo del progetto Ha come obiettivo generale la promozione di una strategia comune di miglioramento dell’interazione tra porto e città attraverso un sistema integrato d’informazione/valorizzazione dell’offerta territoriale città-porto nell’area transfrontaliera, al fine di favorire uno sviluppo sostenibile duraturo del territorio urbano-portuale, Per tale motivo, al fine di trasformare l’attuale criticità di interazione delle funzioni urbane e portuali in una opportunità di sviluppo economico del territorio, il progetto PORTI si focalizza sul tema della inclusione città-porto.

Territori partners Corsica, Sardegna, Toscana e Liguria

Bibliografia http://www.ancisardegna.it/wp-content/uploads/2014/05/Presentazione-Progetto-PORTI-Ports-et-identite.pdf

Page 22: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Progetto TRIPLO (Trasporti e collegamenti Innovativi e sostenibili tra Porti e piattaforme Logistiche) IT FR MARITTIMO 2014 / 2020 in corso

Obiettivo del progetto TRIPLO nasce da un problema comune: l’elevato livello d’inquinamento acustico che riguarda le aree comprese tra i porti e le piattaforme logistiche passando attraverso le aree urbane limitrofe. L’obiettivo generale è sviluppare una strategia transfrontaliera per ridurre l’inquinamento acustico in tali aree tramite l’adozione di modelli di regolarizzazione dei flussi di traffico da applicarsi alla movimentazione terrestre delle merci.

Territori partners Lucca Livorno Tolone, Sardegna

Bibliografia https://interreg-maritime.eu/FT/web/triplo/project

Progetto Go SMarT Med (Governance des Services Maritimes des Transports dans la Méditerranée) IT FR MARITTIMO 2007/2013

Obiettivo del progetto La sfida del progetto Go SMarT Med è la crescita sostenibile attraverso la gestione innovativa dei servizi di trasporto marittimo merci atti a mitigare l’isolamento dei territori insulari. Si propone una nuova governance strategica per coordinare le connessioni tra i porti Core (Genova, Livorno, Cagliari, Palermo) e i porti Comprehensive (Tolone, Bastia) finalizzata a proporre un’offerta di servizi di trasporto marittimo merci coordinata, che incoraggi il sistema commerciale con attenzione al coordinamento delle tariffe e degli orari.

Territori partners Genova, Livorno, Cagliari, Tolone, Bastia

Bibliografia www.interreg-maritime.eu/web/go-smart-med

FOCUS CAPITALIZZAZIONE Un’ interessante opportunità di capitalizzazione si viene a creare in seno al Programma IT FR MARITIMO rispetto ad un insieme di progetti finanziati, che condividono ASSE e PRIORITA’ di List. Port. Sarà un percorso che troverà sintesi in momenti di condivisone dei dati, in specifici momenti di incontro ed eventi durante la vita dei progetti. Di seguito la tabella che evidenzia i punti di contatto in fase di avvio dei i 5 progetti:

1. TRIPLO

2. MON ACUMEN,

3. L.I.S.T. Port,

4. RUMBLE

5. REPORT

Page 23: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Progetto Fase I Fase II Fase III

TRIPLO Analisi dati storici nelle aree retroportuali di Tolone, Lucca-Livorno, Sassari-Porto Torres

Realizzazione mappe interattive acustiche/progettazione soluzioni ITS per regolamentazione flussi traffico nelle aree retroportuali/definizione piano strategico

Organizzazione workshop territoriali per diffusione del Piano strategico e costruzione della governance locale + evento di capitalizzazione con i progetti finanziati sullo stesso asse

MON ACUMEN

Ricognizione sulla normativa e sulle soluzioni per il monitoraggio acustico adottate sui porti di Livorno, Cagliari, La Spezia e Bastia

Mappatura del rumore e classificazione acustica

Realizzazione banca dati interoperabile e piani di azione portuali – piattaforma MONICA

L.I.S.T. Port

Analisi acustica sulle città – nodi portuali partner: Piombino, Vado Ligure, Olbia e Bastia / Analisi capacità acustica di una infrastruttura stradale in funzione dell’entità dei flussi veicolari che vi insistono

Sviluppo sistemi ITS per la gestione integrata dei flussi traffico dalla città verso l’area portuale

REPORT Analisi dati acustici all’interno aree portuali

Sistematizzazione dei dati nel software Mithra SIG/creazione modelli di simulazione per riduzione emissioni sonore

Validazione modelli definiti in T2

RUMBLE Analisi dati storici su inquinamento acustico dei porti di Cagliari, Livorno e Ajaccio

Piccoli interventi sulle aree portuali per mitigazione del rumore

Misurazione ex-ante e ex-post degli interventi realizzati per valutarne l’utilità

Fonte Progetto Triplo

L’esperienza di Genova

Genova già alla fine degli anni 90 ha messo in

campo con la Autorità Portuale, la Città e le

Amministrazioni competenti delle azioni di studio

e analisi sugli effetti del rumore nella zona

portuale.

Agli studi sono seguite alcune prime azioni di mitigazione connesse alla legislazione europea e nazionale e in particolare per Genova è stata realizzata la zonizzazione, secondo quanto indicato dalla normativa, è stata fatto un monitoraggio attento e puntuale con rilevamenti in modo da capire e saper spiegare alla cittadinanza valori e eventuali criticità. EFFETTI POSITIVI: un miglioramento del rapporto con la cittadinanza.

Page 24: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Sono state anche fornite alcune indicazioni (linee guida) da seguire per ridurre ulteriormente i livelli di inquinamento acustico, seguendo le Direttive europee in materia, nonché le ISO tecniche specifiche per il rumore. Inoltre venivano indicate alcune ulteriori azioni da mettere in campo:

1. Acquisire macchinari a minore impatto sonoro

2. Introdurre maggiori strumenti di mitigazione, quali pannelli fono assorbenti, barriere acustiche,

silenziamento delle torri evaporative;

3. Definire nuovi modelli organizzativi del lavoro riducendo i fattori di rumore nelle ore di maggiore

congestione

L’esperienza di Livorno

L’area portuale livornese è definita interfaccia porto –

città, in quanto il sistema portuale si connette senza

soluzione di continuità nel contesto urbano,

caratteristica comune a quasi tutti i porti mediterranei,

in parte legata alla morfologia costiera che ne

condiziona lo spazio, in parte alla genesi storico-

evolutiva della città.

E’ quindi evidente che le zone di interferenze sono presenti e conseguentemente il rumore diventa motivo di conflitto tra il mondo della produzione e la qualità della vita della cittadinanza. La Città di Livorno, ponendo attenzione alle indicazioni europee (Direttiva Europea 2002/49/CE) e in ottemperanza da quanto indicato nella Legge quadro (447/95) ha preso parte ad alcune iniziative europee in materia di mitigazione del rumore. Tra questi NoMEPort (LIFE Ambiente 2007-2009), progetto finalizzato a rilevare le buone pratiche in materia di mappatura del rumore, per poi definire un percorso locale di identificazione delle zone. Infatti, il progetto ha effettuato il censimento delle fonti sonore di origine portuale, una preparazione cartografica che permettesse la simulazione di fenomeni e infine una mappatura acustica dell’intera superficie portuale. La mappatura ha consentito di identificare la zona maggiormente colpita da inquinamento acustico, quella prospiciente il porto mediceo, interessata dal traffico crocieristico-turistico. Sono state da ultimo identificate le misure di mitigazione, quali asfaltatura fono-assorbente, spegnimento delle navi in ormeggio con specifico sistema di elettrificazione “cold ironing”. EFFETTI POSITIVI Il sistema Cold Ironing ha sortito una significativa riduzione dei livelli di inquinamento acustico è quindi stata identificata come buona pratica.

Page 25: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

L’esperienza di Marsiglia

L’area metropolitana che include il porto di Marsiglia ha

realizzato un Piano di prevenzione rispetto all’inquinamento

ambientale, realizzando una cartografia diagnostica

(mappatura) e un Piano di prevenzione dei rischi ambientali tra

cui l’inquinamento acustico.

Dalla mappatura emergono che i principali fattori di incidenza sull’ambiente sonoro sono il traffico connesso alle attività industriali, alla viabilità su gomma, aerea e ferroviaria. Il Piano di prevenzione è a due livelli: a scala metropolitana e a scala comunale. Gli interventi a scala metropolitana consistono in piano di sensibilizzazione rivolto alla cittadinanza, campagne per misure sonore aggiuntive per il controllo dei superamenti della soglia di rumore. A livello comunale sono demandate azioni in tema di riorganizzazione del traffic. CONCLUSIONI L’analisi della normative e delle buone pratiche ha evidenziato una diversa velocità di attuazione. Infatti, sul piano normativo si è riscontrato che il recepimento delle Direttive in tema di inquinamento acustico è stato avviato in modo tranquillo, con attenzione rivolta, soprattutto, gli aspetti connessi alla mappatura del rumore e solo in seconda battuta ai piani sul rumore, che costituiscono la base da cui partire per interventi di mitigazione. Per contro le buone pratiche hanno dimostrato come nella pratica ci sia una maggiore vivacità, con numerosi progetti che hanno individuato sia strumenti di mappatura, sia linee guida per avviare percorsi di riduzione del rumore, fino ad azioni concrete realizzate in diversi porti europei. Queste due velocità hanno determinato un quadro frammentato di esperienze, distribuite in modo non uniforme, determinando una maggiore vivacità in sede sperimentale. Il processo sperimentale proprio perché nasce in modo spontaneo ha determinato una distribuzione che si accentra in alcune aree che sono diventate quasi pilota per l’intero sistema europeo, di cui il Mediterraneo e lo spazio Marittimo risultano essere luoghi di eccellenza. L’auspicio è ora quello di capitalizzare i molti risultati progettuali in strumenti normativi che possano favorire lo sviluppo sostenibile dei porti commerciali, garantendo tanto la crescita economica, quanto la qualità della vita dei cittadini, mediante piccole, ma importanti azioni di mitigazione.

Page 26: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Bibliografia

• Amministrazione Provinciale di Genova (1995 – 1996) “Inquinamento acustico”.

• Amministrazione Provinciale di Genova (1998) “Relazione sulle fonti di rumore all’interno dell’area portuale

di Genova”.

• Agenzia Europea per l’Ambiente (2012), Eletronic Noise Data Reporting Mechanism,

https://www.eea.europa.eu/publications/noise-handbook

• Agence Européenne de l’Environnement (2014), Noise in Europe 2014, EEA Report No 10/2014,

https://www.eea.europa.eu/publications/noise-in-europe-2014

• Agenzia Europea per l’Ambiente (2015), European Briefings – Noise, https://www.eea.europa.eu/soer-

2015/europe/noise

• Agenzia Europea per l’Ambiente (2016), Country Fact Sheet Noise in Europe – Italy,

https://www.eea.europa.eu/themes/human/noise/noise-fact-sheets/noise-country-fact-sheets-2015/italy-

noise-fact-sheet-2015/view

• Agenzia Europea per l’Ambiente (2016), Quiet Areas in Europe. The Environment Unaffected by noise

pollution, EEA Report No 14/2016, https://www.eea.europa.eu/publications/quiet-areas-in-europe

• Agenzia Europea per l’Ambiente (2016), Trasporti e salute, https://www.eea.europa.eu/it/segnali/segnali-

2016/articoli/trasporti-e-salute

• Agenzia Europea per l’Ambiente (2017), Country Fact Sheet Noise in Europe – France,

https://www.eea.europa.eu/themes/human/noise/noise-fact-sheets/noise-country-fact-sheets-

2017/country-fiches-france.pdf/view

• Aix – Marseille – Provence, Plan de Prévention du Bruit dans l’Environnement, http://www.marseille-

provence.fr/index.php/competences/developpement-urbain/developpement-durable/lutte-nuisances-et-

pollutions

• Boccini L., Analisi degli aspetti legati al rumore portuale nella città di Livorno, Salute&Prevenzione

• Eco-Information in European ports – WP9 “Relation Port Authorities and Cities / Industry” Vol. 2 Case

Studies Genoa and Marseilles, http://www.isprambiente.gov.it/files/case-studies-porti-di-genova-

marsiglia.pdf

• Good Practice GUIDE on Port Area Noise Mapping and Management – (Output Progetto)

• MESP Project, Guidelines for Port Environmental Management, http://www.mesp.org/wp-

content/uploads/2014/12/Guidelines.pdf

• NoMEPorts Project, Good Practice Guide on Port Area Noise Mapping and Management

• Projet PORTI - Ports et Identité, IT-FR Maritime 2007-2013, http://www.ancisardegna.it/wp-

content/uploads/2014/05/Presentazione-Progetto-PORTI-Ports-et-identite.pdf

• M.Masoero e coll. (1997) “Metodi di analisi teorica e sperimentale del rumore e delle vibrazioni delle

infrastrutture di trasporto: ferrovie, porti ed interporti” Relazione finale – Politecnico di Torino

• OCDE (1985), Recommendation of the Council on Strengthening Noise Abatement Policies,

https://legalinstruments.oecd.org/en/instruments/OECD-LEGAL-0218

• OCDE (1986), Fighting noise, OCDE Publications

• Voltri Terminal Europa (1998) “Studio acustico sulle emissioni dovute ai segnalatori di pericolo delle gru a

cavalletto operanti al terminal di Voltri” – Servizi Industriali Genova.

Page 27: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Appendice 1 – Normativa europea in tema di rumore Rumore degli autoveicoli Limitazioni del livello sonoro ammissibile La direttiva 70/157 / CEE del Consiglio, del 6 febbraio 1970, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al livello sonoro ammissibile e al dispositivo di scappamento dei veicoli a motore è il punto di partenza delle norme europee in materia di livello sonoro ammissibile e i sistemi di scarico dei veicoli a motore. Riguarda tutti i veicoli a motore in grado di viaggiare a una velocità superiore a 25 km / h sulle strade. In trent’anni, secondo l'evoluzione della legislazione europea, il valore limite del livello di rumore è passato: per le automobili, da 82 dB (A) a 74 dB (A); per veicoli commerciali ad alta potenza, da 91 dB (A) a 80 dB (A). La direttiva è stata modificata in ultimo dalla direttiva 2007/34/CE della Commissione al fine di adattarla al progresso tecnico anche per quanto riguarda il livello sonoro ammissibile dei tubi di scappamento dei veicoli a motore. Appendice 2 – Normativa francese in tema di rumore Omologazione CE dei veicoli Per quanto riguarda il livello sonoro dei veicoli a motore e i dispositivi silenziatori di sostituzione, nel 2016 è entrato in vigore il Regolamento (UE) n. 540/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014. Il regolamento:

• modifica la direttiva 2007/46/CE;

• abroga la direttiva 70/157/CEE, che definisce il metodo di prova per le emissioni acustiche e che

mira a ridurre le emissioni sonore da tutti i nuovi tipi di autovetture, furgoni, autobus, pullman,

autocarri leggeri e pesanti.

Secondo il regolamento, dal 1° luglio 2016 gli Stati membri devono “rifiutare, per quanto riguarda il livello sonoro ammissibile, di concedere l’omologazione UE a tutti quei dispositivi silenziatori di sostituzione, o loro componenti sprovvisti dei requisiti amministrativi e tecnici” definiti dallo stesso Regolamento. Inoltre, i costruttori devono garantire che i veicoli, il loro motore e i loro dispositivi di silenziamento “siano progettati, costruiti e assemblati in modo da consentire che tali veicoli, durante il normale uso, siano conformi” ai nuovi requisiti di sicurezza da rischio rumore. Le misure tecniche per la riduzione delle emissioni sonore dei veicoli a motore, si legge nel testo del Regolamento UE 540/2014, devono essere “conformi ad una serie di requisiti concorrenti, come quello di ridurre le emissioni sonore e di sostanze inquinanti e quello di migliorare la sicurezza mantenendo, al contempo, i veicoli in questione il più possibile economici ed efficienti”. In Francia l’inquinamento acustico prodotto dai veicoli a motore è regolamentato da:

- Articolo R.318-3 del codice della strada: i veicoli a motore non devono emettere rumore che

possa causare disagi agli utenti della strada o ai residenti. Il motore deve essere dotato di un

sistema di scarico silenzioso in buone condizioni, senza interruzioni da parte del conducente. È

vietata qualsiasi operazione di soppressione o riduzione dell'efficienza del sistema di scarico

silenzioso. L'immobilizzazione può essere prescritta alle condizioni previste dagli articoli da

L325-1 a L325-3.

- Ordinanza del 18 luglio 1985 relativa al controllo del livello sonoro dei veicoli a motore in un

punto fisso: durante una prova su strada (misurazione del livello sonoro nel punto fisso), il veicolo

è conforme se il livello sonoro non supera più di 5 dB (A) il valore corrispondente misurato su un

veicolo dello stesso tipo, durante un test di riferimento.

Page 28: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

- Decreto n. 2003-1228 del 16 dicembre 2003 che modifica il decreto n. 95-79 del 23 gennaio

1995 relativo alla procedura per l'omologazione delle marmitte e dei sistemi di scarico dei veicoli:

silenziatori e sistemi di scarico dei veicoli i veicoli omologati ai sensi del Codice della strada sono

soggetti ad approvazione. La procedura applicabile a questi prodotti è quella fornita dagli articoli

R321-6 e seguenti del Codice della strada.

Per quanto riguarda le caratteristiche acustiche e la riduzione del rumore da rotolamento dei pneumatici dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, l’Unione ha emanato la:

- Direttiva 2001/43 / CE del 27 giugno 2001 che modifica la direttiva 92/23 / CEE del Consiglio e

prevede la verifica, la limitazione e la graduale riduzione dei livelli di rumore di rotolamento dei

pneumatici. L’introduzione di queste limitazioni è condizionata al mantenimento delle

caratteristiche di aderenza del pneumatico alla pavimentazione.

Recepita in Francia con: - Ordinanza dell'8 luglio 2002 che modifica il decreto del 24 ottobre 1994 sui pneumatici;

Ordinanza dell'8 luglio 2002; Ordinanza del 27 marzo 2003 che modifica il decreto del 24 ottobre

1994 sui pneumatici.

Segnalatori acustici dei veicoli a motore – FRANCIA Codice della strada

• Articolo R313-33: ogni veicolo a motore deve essere dotato di un clacson. I dispositivi audio

sono conformi ai tipi approvati che soddisfano le specifiche di omologazione.

• Articolo R313-34: le caratteristiche degli allarmi e dei timbri acustici dei veicoli prioritari di

interesse generale sono stabiliti da un decreto del ministro responsabile dei trasporti.

• Articolo R313-35 (modificato dal decreto n. 2003-536 del 20 giugno 2003 - articolo 6 JORF del

22 giugno 2003): l'uso a qualsiasi titolo di suoni o segnali acustici speciali, riservati ai veicoli di

interesse generale costituisce un reato.

• Articolo R416-1: aree esterne edificate, l'uso di clacson è autorizzato per dare gli avvertimenti

necessari agli altri utenti della strada. Nelle aree abitate, l'uso del

clacson è consentito solo in caso di pericolo immediato. I segnali trasmessi non dovrebbero estendersi più del necessario.

• Articolo R416-2: Di notte, le avvertenze devono essere fornite dall'accensione intermittente dei

fari anabbaglianti o abbaglianti, i segnali acustici sono da utilizzare solo se assolutamente

necessario.

• Articolo R416-3: l'uso di più clacson, sirene e fischi è proibito.

Omologazione

• Decreto del 13 marzo 1972 relativo all'omologazione CEE dei dispositivi di segnalazione

acustica dei veicoli e all'omologazione CEE dei veicoli per quanto riguarda i dispositivi di

segnalazione acustica (decreto di applicazione della direttiva 70/388 / CEE del 27 luglio 1970): i

segnalatori acustici per

veicoli a motore sono soggetti all'approvazione CE concessa dal Ministero dei trasporti; un allegato specifica le condizioni tecniche dell'omologazione.

• Regolamento UNECE n. 28 (Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite) del 6

dicembre 2011: disposizioni uniformi relative all'approvazione di sirene e automobili per quanto

riguarda i segnali acustici.

Page 29: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

Circolari

• Circolare del 23 luglio 1987 sulla lotta contro l'uso improprio degli allarmi sonori e luminosi.

• Circolare del 5 agosto 1987 sulla lotta all'abuso di allarmi sonori e luminosi.

• Nota del 6 agosto 1987 sulla lotta contro l'uso improprio dei dispositivi di allarme a due toni.

Allarmi antifurto degli autoveicoli Omologazione

• Decreto del 4 maggio 2009 relativo all'omologazione degli autoveicoli per ciò che riguarda la

protezione dall'uso non autorizzato: recepimento della direttiva 2007/46 / CE che istituisce un

quadro per l'omologazione dei veicoli a motore, rimorchi e sistemi, componenti e unità tecniche

separate per tali veicoli. Il presente testo abroga il decreto del 18 febbraio 1971 relativo

all'omologazione degli autoveicoli per quanto riguarda la loro protezione dall'uso non autorizzato

(antifurto) e abroga gli articoli da 1 a 7 del decreto del 21 ottobre 1996 Omologazione comunitaria

di dispositivi di protezione contro l'uso non autorizzato dei veicoli a motore.

Prescrizioni

• Decreto del 28 settembre 1988 relativo a dispositivi supplementari per la protezione contro l'uso

non autorizzato dei veicoli: i segnalatori acustici continui sono soggetti ai requisiti del decreto del

14 gennaio 1958 relativo agli allarmi acustici urbani. Per gli allarmi con suono variabile o

modulato, questo decreto specifica il livello sonoro massimo, l'intervallo di velocità di variazione,

l'intervallo dello spettro di frequenza e la durata massima di trasmissione.

• Ordinanza del 15 maggio 1990 che modifica l'ordinanza del 28 settembre 1988 su dispositivi

supplementari di protezione contro l'uso non autorizzato dei veicoli: modifica le specifiche

allegate al decreto del 1988.

Decreto del 12 novembre 1996 relativo all'omologazione dei sistemi di allarme dei veicoli e all'omologazione dei veicoli per quanto riguarda i loro sistemi di allarme, conformemente alle disposizioni del regolamento n. 97 allegato all'accordo di Ginevra del 20 marzo 1958: i requisiti per l'approvazione sono quelli del regolamento n. 97 allegato all'Accordo di Ginevra del 20 marzo 1958; UTAC è l'organizzazione approvata per eseguire i test. Appendice 3 – Normativa italiana in tema di rumore e traffico terrestre ITALIA

Normativa nazionale

• DPCM 1° marzo 1991 – Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno.

• D. Lgs. 15 agosto 1991 n.277 – Attuazione delle direttive n.80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n.86/188/CEE e n.88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell’art.7 legge 30 luglio 1990, n.212.

• La legge quadro 447 del 26/10/95 è la normativa che stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico. (continua)

• DMA 11/12/96"Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo".

• DPCM 18/9/97"Determinazione dei requisiti delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante".

• DMA 31/10/97"Metodologia di misura del rumore aeroportuale". • DPCM 14/11/97"Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore".

Page 30: L.I.S.T. Port - ANCI Liguria...La valutazione e l’attuazione della direttiva hanno dimostrato diverse aree in cui sono necessarie attività per ridurre l’impatto del rumore sulla

• DPCM 5/12/97"Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici". • DPR 11/12/97 n. 496 "Regolamento recante norme per la riduzione dell’inquinamento acustico

prodotto dagli aeromobili civili". • DMA 16/3/98"Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico". • DPCM 31/3/98"Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l’esercizio

dell’attività di tecnico competente in acustica. • DPR 18 novembre 1998 n.459 – Regolamento recante norme di esecuzione dell’articolo 11

della legge del 26 ottobre 1995, n.447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario.

• Legge 9 dicembre 1998 n.426 – Nuovi interventi in materia ambientale. • D.P.R. n. 459 -18 Novembre 1998 - Regolamento recante norme di esecuzione dell'articolo 11

della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario.

• D.P.C.M. 16 aprile 1999 n.215 - Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi.

• Decreto 20 maggio 1999 - Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimita' degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico.

• DPR 3 aprile 2001 n. 304 – Regolamento recante disciplina delle emissioni sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche, a norma dell’art. 11 della Legge del 26 ottobre 1995, n.447.

• DPCM 16 aprile 1999 n.215 – Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi.

• DM 29 novembre 2000 – Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore.

• Legge 31 luglio 2002 n. 179 – Disposizioni in materia ambientale. • D. Lgs. 4 settembre 2002 n.262 – Attuazione della direttiva 2000/14/CE concernente

l’emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto.

• DPR 30/03/2004 n. 142 " Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447".

• Circolare 6 Settembre 2004 - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio. Interpretazione in materia di inquinamento acustico: criterio differenziale e applicabilità dei valori limite differenziali. (GU n. 217 del 15-9-2004).

• D. Lgs. 17 gennaio 2005 n.13 – Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all’introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari.

• D. Lgs. 19 agosto 2005 n.194 – Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale.

• Legge 12 luglio 2011 n. 106 - Disposizioni urgenti per l'economia • DPR 19/10/2011 n. 227 - Semplificazione degli adempimenti amministrativi in materia

ambientale gravanti sulle imprese • D. Lgs. 17 febbraio 2017 n. 42 - Disposizioni in materia di armonizzazione della normativa

nazionale in materia di inquinamento acustico, a norma dell'articolo 19, comma 2, lettere a), b), c), d), e), f) e h) della legge 30 ottobre 2014, n. 161