linguaggio astrale 139

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  • 7/28/2019 linguaggio astrale 139

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    LINGUAGGIOASTRALE

    dal 1970

    Pubblicazione Trimestraledel Centro Italiano di Astrologia

    ANNO XXXV n. 139Estate 2005

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    SOMMARIOCASA PRIMA107 Annunci vari ............................................................................................................ 3

    110 Darrelyn Gunzburg: Unintervista con Liz Greene ..................................................... 5

    130 Dante Valente: Sul simbolo ....................................................................................... 18

    140 Robert D. Doolaard: Cicli di guerre 1500-2000 ......................................................... 19

    150 Jos Luis Pascual Blzquez: Le fasi fisiche dellastrologia naturale ........................... 41

    191 Yves Lenoble: Per una diversa interpretazione dei segni dello Zodiaco ...................... 57

    CASA TERZA

    301 Demetrio Santos: Le date del Vangelo ....................................................................... 64

    307 Mariano Aladrn: Amore, Astrologia e Ermetismo ................................................... 69

    315 Brian Clark: Le case delle relazioni .......................................................................... 75

    320 Angela Castello: Viaggio in Botswana con Urano e Nettuno in mutua ricezione ........ 83

    390 Vita Associativa ....................................................................................................... 93

    CASA QUARTA

    410 Luigi Maggi: Cesare Pavese: era destino? ................................................................ 96

    CASA QUINTA

    510 Grazia Bordoni: Roba minima .................................................................................. 108530 Marco Pesatori: Gli astri del corpo. Venere-Forma, Plutone-Desiderio ....................... 114

    550 Coffee break ............................................................................................................ 120

    CASA SESTA

    620 Dante Valente: In che segno si trova oggi la Luna ..................................................... 126

    679 Gabriele Ruscelli: Le prove della validit dellastrologia occidentale ......................... 127

    680 April Elliot Kent: Approccio etnografico allastrologia ............................................... 136

    CASA OTTAVA

    810 Angela La Fortezza: La grande onda: riflessioni sparse ............................................. 140

    CASA NONA

    911 Indice mercurio-3 ..................................................................................................... 166

    944 Stefano Vanni: Docenti certificati ............................................................................. 167

    947 Maria Rita Pregnolato: Alla scoperta del Per ........................................................... 169

    950 Carla Pretto: I transiti planetari ................................................................................. 174

    980 Elenco dei Delegati e Corrispondenti CIDA .............................................................. 175

    pag.

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    1) CORSO INTENSIVO PER NEOFITI

    Per il weekend 22-23 ottobre 2005 il CIDA promuove un Corso intensivoper chi pressoch digiuno di Astrologia. Lo scopo di fornire strumenti suffi-cienti per interpretare in modo elementare ma proficuo una carta del cielo,risparmiando calcoli complessi e centrando solo le cose essenziali, in modoche ogni partecipante possa proseguire nel cammino da solo con testi ade-guati o seguire a livello locale un Corso di base.

    Si terr a Bologna presso la sede del CIDA, in via della Grada 4, dalle ore11 del sabato alle 18.30 della domenica per un totale di 12 ore, con adeguatiintervalli, ripassi e verifiche con quiz.

    Nella quota di iscrizione di 140 Euro sono compresi anche la stampa delproprio tema natale, un dischetto per calcolare effemeridi e stampare grafici,eun testo di base di Astrologia.

    Per informazioni, iscrizioni, eventuali sistemazioni alberghiere: Dante Valente - tel. 02.69005576 - [email protected] - oppure Claudio Cannistr - tel. 051.342445 - [email protected]

    2) ESAMI PER LALBO - Annuncio preliminare

    Per la prossima primavera 2006 previsto lespletamento del Bando diammissione allAlbo emesso gi nellanno 2002. Liscrizione estensibile an-che ad ogni Socio, tenendo presente che sono mutate le modalit, in quanto ilcandidato dovr sostenere 5 esami su 5 materie, scelte al momento dallaCommissione fra le 10 che fanno parte dellattuale Corso di specializzazioneper Soci qualificati. La scadenza per la presentazione della domanda il 31 di-cembre.

    Ulteriori dettagli sul prossimo numero della Rivista e su Sestile.

    3) UNA PRECISAZIONE SULLA PRIVACY

    In seguito a reiterate lagnanze di Soci dobbiamo ribadire come gi fattoin queste pagine nel lontano 1998 che il CIDA non ha mai n trasmessoad estranei lindirizzario dei Soci n tantomeno autorizzato altri a farlo o utiliz-zarlo.

    ANNUNCI VARI

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    Ribadiamo pertanto che il CIDA invia ai Soci esclusivamente le due RivisteSestile e Linguaggio Astrale e non risponde di aggiunte arbitrarie. Segnalatecieventuali abusi.

    VOCI NUOVE

    La Delegazione Roma- Lazio del CIDA intende organizzare un nuovo Con-corso Voci Nuove per lAstrologia per lautunno 2006. I dettagli per la parte-cipazione saranno definiti quanto prima e pubblicati su uno dei prossimi nu-meri. I lavori devono essere inediti e originali.

    Consultate regolarmente il sito www.cida.net!

    in particolare vi raccomandiamo

    la voce conferenze

    e la voce ultimissime.

    Troverete sollecitamente i dati natali di personaggi alla ribalta

    nonch le notizie dellultima ora, e specialmente le modifiche

    dellultimo minuto di conferenze della vostra Delegazione

    (utili per evitare amare sorprese).

    E in ogni caso vi sentirete ancor pi partecipi

    della vita Associativa.

    * * *

    Labbonamento scade sempre il 31 dicembre,

    rinnovatelo entro il 31 gennaio.

    Aiuterete lAssociazione a mantenere la stessa quota!

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    L.A. 139-110

    La dott.sa Liz Greene stata e continua ad essere una delle pi grandi

    astrologhe dei nostri tempi. I suoi primi libri, Saturno(1976), La Relazione In-terpersonale(1978) e Astrologia e Destino(1984), quasi in un sol colpo hannodato forma alla moderna astrologia psicologica ed hanno dato il via ad un si-gnificativo e sostanzioso filone di ricerca che continua ad esplorare le prospet-tive astrologiche dei miti e degli stati psicologici. Liz pu essere contattata at-traverso il sito web di Astrodienst: www.astro.com.

    Lho incontrata nella sua casa di Bath il 29 giugno 2004.

    Darrelyn Gunzburg: Liz, riconsiderando la tua vita, che cosa inizialmenteti ha indirizzato verso il percorso che hai intrapreso?

    Liz Greene: Non lo so davvero. Certamente, la spinta non giunse dalla mia

    famiglia, poich nessuno era interessato a questo tipo di argomenti, sebbeneentrambi i miei genitori fossero colti e vi erano sempre molti libri in giro percasa. Penso che, in parte, fu originata dal bisogno di capire perch percepissile cose nel modo in cui lo facevo. La biblioteca dei miei genitori era molto va-lida, tanto che a dodici anni, per caso, conobbi Freud. Semplicemente tirai gidallo scaffale LInterpretazione dei Sognie lo lessi, e ricordo di aver pensato,Ho ragione! Non sono pazza, dopo tutto. Ho sempre fatto sogni molto vividie, in qualche modo, sapevo che i sogni erano importanti. La rivelazione del-lesistenza di questo lato inconscio negli individui e della loro incapacit dicomprendere che il loro comportamento e le loro motivazioni, in realt, in-fluenzano inconsciamente le modalit di interazione, era qualcosa che mi

    sembrava di aver sempre saputo, ma per cui non riuscivo ad ottenere latten-zione di nessuno. Cos, il fatto di aver intrapreso questo percorso fu motivatodalla scoperta di libri che affermavano percezioni che n la scuola, n gli inse-gnanti, n lambiente a me pi vicino confermavano. Ci mi spinse a guardar-mi dentro ed a cercare di comprendere attraverso ci che altri scrivevano e,inevitabilmente, tutto questo mi condusse agli ambiti della psicologia, del mi-sticismo e dei fenomeni soprannaturali, che gi mi affascinavano quanderomolto giovane. Non riesco a ricordare un periodo della mia vita in cui ci nonaccadesse, perci pi tardi questo divenne un percorso naturale.

    Darrelyn Gunzburg

    UNINTERVISTA CON LIZ GREENETRADUZIONE DI GIUSEPPE RODANTE

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    Sono stata fortunata per il fatto che i miei avevano libri sui miti e le favolee mia madre era solita leggermeli quandero piccola. Se anche i miei genitoricommisero degli errori, comunque mi fecero un gran regalo, per il quale sarsempre grata. Perci, possedevo gi un senso del narrare e, per quanto rie-sca a ricordare, avevo labitudine di scrivere storie. Ma oltre a ci, penso diaver avuto la testa piena di cose che non sapevo definire, ed allora fu unaquestione di scoprire linguaggi che dessero un senso a tutto ci e mi permet-tessero di comunicarlo. A undici o dodici anni, ero convinta che le persone sireincarnassero; ero certa che esistessero cose come gli spettri o una qualchespecie di risonanza, e continuavo a sentire che vi era un lato nascosto dellavita, che gli altri non notavano. Dipingevo e questo fu un altro canale diespressione e trovavo magica la natura; lo faccio ancora. Gli scrittori e i ro-manzieri hanno, da sempre, lavorato con questo materiale, da quando si scri-vono storie; perci non si tratta affatto di discorsi New Age. Shakespeare miha sempre affascinato; mi piacciono i drammi e quelli di Shakespeare sonocarichi dellazione del fato e del modo in cui gli uomini realizzano il proprio de-stino. Anche la tragedia greca mi sempre piaciuta; cos queste idee erano amia disposizione da fonti non soltanto New Age. Molte le trassi dalla letteratu-ra e dal teatro.

    DG: Per quanto riguarda la religione, secondo quali principi sei stata edu-cata?

    LG: Non ricevetti alcuna pressione ad abbracciare un credo religioso insenso ortodosso. Entrambi i miei genitori credevano in Dio; possedevano unquadro di riferimento etico e morale, ma non si rifacevano rigidamente a nes-suna dottrina e godevo di molta libert da quel punto di vista.

    Mio padre era inglese. Era nato a Londra e mi diede il nome della Regina(N.d.T. Liz il diminutivo di Elizabeth), per i miei peccati. [ride].

    Io sono nata negli Stati Uniti e, quando mi trasferii in Inghilterra, non avevoil passaporto britannico; ma quando feci domanda, lo ottenni immediatamen-te. I miei nonni materni erano di Vienna ed entrambi i miei genitori portaronocon s i valori, le immagini, la cucina e la lingua della loro cultura originaria. Imiei nonni parlavano tedesco, ma io ho un problema col tedesco: lo trovotroppo duro. Comunque, da loro che ho preso il mio amore per la musica ilmio amore per Wagner e Strauss cos, crebbi allinterno di un ambiente cul-turale decisamente europeo. Appesa al muro, in casa dei miei genitori dove imiei nonni vissero per un certo tempo vi era unimmagine della Regina e, su

    unaltra parete, quella dellImperatore Francesco Giuseppe, perch mio nonnopensava che la cosa peggiore per lAustria fosse stata sbarazzarsi degli Asbur-go. Lenergia che circolava a casa nostra non era propriamente americana.

    Mio padre rimpianse sempre di aver lasciato lInghilterra. Veniva da una fa-miglia numerosa ed estremamente povera. Suo fratello maggiore aveva com-battuto nella Prima Guerra Mondiale ed era stato ucciso. Mio padre voleva di-ventare un architetto e riusc ad ottenere una borsa di studio allUniversit diLondra; ma i suoi genitori gli dissero, No, necessario che tu vada a lavora-re, e non gli permisero di frequentare. Era furioso, perci fece i bagagli, emi-

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    gr e non li rivide mai pi. Latmosfera, dopo la guerra, era orribile ed era diffi-cile trovare lavoro. Mio padre era troppo amareggiato per la morte del suo fra-tello preferito e penso che questa storia lo avvelen. Voleva una vita nuova enon riusciva a crearsela rimanendo a Londra, perch era l che viveva la suafamiglia. Forse, pensava che, in qualche modo, una vita nuova e meravigliosalo attendeva in America, ma non and a finire cos. Ormai, aveva sposato miamadre e cos rimase negli Stati Uniti. L aveva incontrato mia madre; entrambierano impegnati politicamente, tutti e due ferventi Democratici e grandi am-miratori di Roosevelt. Penso che si fossero incontrati a qualche riunione politi-ca, ma mio padre non si adatt mai allo stile di vita americano. Mangiava learinghe affumicate al mattino (N.d.T.: tradizionalmente, un piatto della primacolazione inglese) e beveva la Guinness di sera. Era un uomo molto introversoe di poche parole, ma ci capivamo. Non eravamo vicini, nel senso tradizionaledel termine, ma penso che lo fossimo a un altro livello.

    Mia madre era spaventata dallocculto, ma non mi imped mai di leggere li-bri sullargomento. Era una persona molto estroversa e il mondo interiore laspaventava, perci semplicemente evitava di parlarne. Mio padre non parlmai di questi temi e scoprii in seguito moltopi tardi che anche lui era sta-to affascinato da questi argomenti. Forse, presi qualcosa da lui per osmosi,perch senza dubbio non fece mai riferimento ad essi. I miei genitori non fece-ro alcuna resistenza, ma certamente la subii a scuola. Ho un solo fratello, Ri-chard Leigh, che fa lo scrittore ed anche interessato ai temi spirituali. Comedice Bernadette Brady, eravamo la nidiata del cuculo. Sia Rich che io avem-mo molti problemi a scuola. Non so come sia adesso il sistema scolasticoamericano, perci posso solo commentare su comera allora. La direzione del-

    la scuola era ossessionata dallidea di normalit e ci significava estrover-sione: Esci e ti unisci alla squadra e giochi a hockey e a football. Entrambiavevamo ottenuto punteggi piuttosto alti ai test per il quoziente dintelligenza,ma eravamo introversi e decisamente strani; e, poich preferivo leggere libri odipingere o coltivare piante piuttosto che giocare a hockey (ci era considera-to antisociale), fummo etichettati TAD Troppe Attitudini Diverse. Erava-mo ritenuti pericolosi, perch avevamo troppi talenti in troppi ambiti. Vi fu-rono molti tentativi di aggiustarci e trasformarci in bambini americani, nor-mali e felici. Fortunatamente, non erano ancora i giorni del Ritalin, altrimentinon c dubbio che ce lavrebbero prescritto. Entrambi eravamo tosti abba-stanza da tener testa agli psicologi della scuola e ai counsellor dellorienta-

    mento e testardamente difendevamo la nostra posizione. Crescevamo nel-lAmerica maccartista, certo non un bel posto!

    DG: Niente affatto. Riesci a vedere qualcosa di positivo legato a quellaesperienza, oltre alla capacit di resistere ed alla forza di dire no?

    LG: Lunica cosa che sento di aver ottenuto dallesser cresciuta in America e che non avrei avuto se fossi cresciuta in Inghilterra una visione nonclassista della societ. Sono profondamente grata per non aver dovuto subireil peso psicologico della potentissima gerarchia sociale britannica, perch hovisto le brutte cicatrici che ha lasciato nellanimo di molte persone, qui da noi.

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    Di recente, sembra per che il sistema delle classi si sia ribaltato, la nuovaborghesia costituita dalla classe operaia che parla con un accento regionale,mentre i colti, laureati a Oxford, sono la classe inferiore. Il senso della gerar-chia profondamente radicato qui. Crescendo in America, non si impara unacosa del genere; diventi adulto credendo di poter diventare ci che riesci a fa-re di te stesso, e di questo specialmente sono grata.

    Potei, inoltre, usufruire di una buona educazione. Iniziai studiando Lettera-tura Inglese come materia principale, ma quella fu la scelta obbligata deimiei genitori. Io sarei andata alla scuola darte. Avevo un mediocre talento dipittrice, ma anche un mediocre talento sembra grandissimo in una piccola cit-t. [ride]Ad ogni modo, pensavo di voler diventare unartista e, probabilmen-te, avrei avuto successo in qualche branca del design, ma ci non fu permes-so. Avevo, poi, vinto una borsa di studio che mi sarebbe stata concessa, seavessi scelto Letteratura Inglese come materia principale. Dopo un mese, nonpotevo pi sopportare la situazione e mi trasferii al Dipartimento di Arti Tea-trali, scegliendo di specializzarmi in Scenografia e Costumi, mentre Psicologiaera la materia della mia seconda specializzazione. Quellomi piaceva, eccome!Poi, dopo un po, la psicologia divenne pi interessante e la scelsi come mate-ria principale. Ma, inizialmente, le mie aspirazioni erano orientate verso le artifigurative.

    DG: Da un certo punto di vista, come se il desiderio ostacolato, di tuopadre, di diventare architetto si sia espresso dopo tutto consciamente o in-consciamente nella tua decisione di diventare scenografa e costumista.

    LG: Ognuno di noi ha dei talenti. La cosa triste che molte persone non liscopriranno mai. Non sanno dove cercare o non vengono incoraggiate. Se i

    tuoi genitori ti forniscono lincoraggiamento necessario, allora troverai il tuotalento e lo perseguirai. Ma penso, anche, che i talenti siano ereditari. Ritengoche unattitudine al design o al giardinaggio, alla cucina o alle relazioni inter-personali, alla pittura o alla musica possa essere individuata nel tema natalecome configurazione ricorrente allinterno di una famiglia: tutte le donne inuna famiglia hanno aspetti Luna-Urano, oppure tutti gli uomini hanno un trigo-no Marte-Nettuno, o qualsiasi altra configurazione. Quelli sono i talenti. Laconfigurazione che indica unattitudine o unabilit che, se sviluppata, potreb-be trasformarsi in qualcosa di importante.

    DG: Lo hai visto riflesso nel tema di tuo padre e nel tuo?LG: S, fino a un certo punto. Sono sicura di aver ereditato da lui unabilit

    per il disegno o il design, perci non posso rivendicarla come solo mia. Ri-ceviamo alcune cose come doni. Se riesci a svilupparli, meraviglioso. Diver-samente anche se si tratta di un talento molto mediocre puoi sempre tra-sformarlo in un hobby. Sono convinta di aver ricevuto, in parte, da lui il miointeresse per le arti figurative.

    DG: Ricordo che, anni fa, mi dicesti di aver studiato per il dottorato per-ch, in quel modo, avevi la possibilit di dire ci che volevi senza timore diessere messa in discussione.

    LG: Beh, in quel periodo, ero gi interessata allastrologia e studiare per il

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    dottorato fu una scelta altamente calcolata, ponderata e cinica: Sono stufache la gente mi tratti come una folle. Se otterr questo titolo, ci penserannodue volte. Naturalmente, dovetti accettare di non essere libera di esprimermicome volevo e produrre un lavoro in un linguaggio accettabile per lambienteaccademico. La differenza, adesso, che puoi ottenere una laurea o un dotto-rato a Bath Spa (N.d.T.: citt dove attualmente ha sede la prima cattedra uni-versitaria di astrologia in Inghilterra) e studiare ci che ami senza doverti na-scondere. Ma allora non si poteva fare; cos, fu una scelta calcolata.

    DG: Vuoi dire che non fu una bella esperienza?LG: Lho odiata. Mi piacerebbe studiare per un altro dottorato e probabil-

    mente lo far. Vorrei farlo a Bath Spa, perch penso che sarebbe molto diver-tente. Ma allora fu davvero spiacevole. Largomento mi interessava; la mia tesifu su Isteria, Auto-ipnosi e Cure Religiose Miracolose, un tema che ancorami interessa il modo in cui certe persone vivono incredibili esperienze diguarigione da malattie di dubbia natura e attribuiscono la cura ad una partico-lare pratica religiosa, ad una certa preghiera od alla reliquia di un santo. Tutta-via, questo tipo di guarigione sembra manifestarsi in ogni religione, perci ov-viamente non pu essere legata ad una in particolare. Qual allora la dinami-ca in atto? questo che cercai di esplorare nella mia tesi, ma non potei farloin un modo che mi permettesse realmente di sconfinare in un ambito immagi-nale. Dovetti limitarmi ad un approccio rigorosamente clinico, il che fu fasti-dioso.

    DG: Facendo un passo indietro, in che modo approfondisti lo studio del-lastrologia? Suppongo che allora non esistessero corsi o un insegnamentoformale.

    LG: In realt, vi erano corsi in Inghilterra la Faculty of Astrological Stu-dies era gi funzionante allora. Vi erano astrologi che insegnavano negli StatiUniti, ma erano casi isolati; non esistevano vere scuole di astrologia. Erano di-sponibili i libri di Dane Rudhyar e Marc Edmund Jones e quelli di astrologi in-glesi, come Alan Leo, Charles Carter e Margaret Hone. Ma i posti dove studia-re astrologia erano pi simili a scuole di iniziazione che ai corsi di astrologiacontemporanei. Avevano tutti un che di molto segreto, esclusivo e dottrinale esempre unimpostazione spirituale. Bisognava essere Rosacrociani o Teosofi.In quel periodo, stavo a Boston e qualcuno mi port da Isabel Hickey, che te-neva un piccolo corso. Isabel era una fervente seguace del Movimento Teoso-fico, profondamente attaccata a quel tipo di insegnamento, e lastrologia che

    insegnava aveva quella impostazione. Esigeva che i suoi studenti aderissero aquelle idee, il che spiega perch non durai molto a lungo. Non andavamodaccordo e, alla fine, non imparai niente da lei. Invece, mi fece arrabbiare co-s tanto che andai a comprare tutti i libri disponibili e imparai da sola. Rappre-sent un importante stimolo per me. La rabbia spesso un modo ottimo periniziare a muoversi. Molti sono passati dai corsi di Isabel: Howard Sasportas eDarby Costello frequentarono le sue lezioni. Non ci incontrammo in quella oc-casione, perch frequentavamo a orari diversi. Ma siamo tutti passati dalle suemani.1

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    In retrospettiva, sono felice per come andarono le cose. Se fossi stata il ti-po di persona che cerca un guru, sarei diventata unastrologa di orientamentoteosofico ed un clone di Isabel; non avrei mai sviluppato le mie osservazioni ele mie sperimentazioni, cos come ho fatto. Non conoscevo altri insegnanti,perci cominciai ad esplorare per conto mio e continuai cos fino a che non futroppo tardi per trovare un maestro.

    Ho iniziato a insegnare astrologia a diciannove anni. Non avrei mai pensa-to di fare una cosa del genere. Studiavo da qualche anno, quando si presentloccasione di un gruppo di studenti il cui insegnante era svanito allorizzonte.In qualche maniera, erano venuti a sapere che ero unastrologa, ma io non mivedevo come tale. Procedevo a tentoni, cercando di dare un senso alle nozioniastrologiche che incameravo ed ecco che arrivarono questi studenti, circa unadozzina. Mi dissero: Ci hanno detto che insegni. Potresti farlo per noi? Giovetransitava proprio sul mio Sole-Medio Cielo e ricordo di aver pensato, Non fa-re lidiota. Non ne sai niente. Inoltre, ho sempre provato sentimenti moltoambivalenti rispetto al parlare di fronte a un gruppo. Mi sento sempre paraliz-zata per la paura. Ma qualcosa dentro di me diceva: Zitta e fallo, cos smisidi protestare e lo feci. Scoprii che era molto divertente, perch mi resi conto dici che sapevo dalle domande che mi ponevano. Molti studenti di astrologianon vedono lora che giunga il giorno in cui saranno pronti per fare un tema osi sentiranno sicuri abbastanza per insegnare. Quel giorno non arriver mai.Penso che sappiamo molto pi di quanto ci rendiamo conto, e ci vuole qual-cuno che chieda, Cosa significa questo? Allora devi scavare dentro di te eimprovvisamente attingi a risorse che hai gi notato, ma che non hai ancoramesso insieme. Il meccanismo dellapprendimento stimolato dal fatto che

    qualcuno pensa che puoi insegnargli qualcosa.DG: Quand che hai deciso, allora, di lasciare gli Stati Uniti?LG: Avrei sempre voluto andarmene. Da bambina, sapevo di voler andar-

    mene. Crebbi in una famiglia molto europea, e non mi piaceva la cultura chemi circondava. Sentivo che sarei stata meglio in Europa, dove un introversonon giudicato un disadattato e gli intellettuali non sono visti come un perico-lo. Per quanto ricordi, sapevo che lAmerica non faceva per me. Ci che vedoora negli Stati Uniti un risorgere di quanto conobbi negli anni 50. il trionfodi Joe McCarthy ancora una volta, ma con diversi capri espiatori. Lattualeamministrazione si limita a riportare indietro gli orologi.

    Talvolta, mi sembra che esistano due Americhe. C quella puritana, sem-

    pre nascosta dietro langolo, in attesa che arrivi la sua occasione, e quella li-berale, tollerante, aperta e intelligente, quella delle grandi citt intellettualmen-te sofisticate e in mezzo lenorme campagna. Questa seconda America rie-sce, talvolta, a prendere piede, come accadde nei primi anni 60 con Kennedy. un peccato che Bill Clinton sia stato cos vilipeso perch, in realt, era unbuon presidente. Non mi interessa luso che un presidente fa dei suoi organiintimi; non ha niente a che fare con la bont del suo lavoro. Ma gli Stati Unitifurono fondati dai puritani, c qualcosa nella psiche collettiva degli Ameri-cani che tende a tornare indietro a quei valori. Anche se temporaneamente

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    vengono eclissati, i puritani attendono sempre loccasione giusta e trovaronoin Clinton un bersaglio perfetto. Bisogna continuare a combattere per liberarsidi loro.

    DG: Avresti qualche soluzione da proporre, astrologica o di altro tipo?LG: Non so che cosa potrebbe essere daiuto in questo momento, tranne

    che buttare fuori Bush. Ma un presidente eletto dal popolo! Naturalmente,qualcuno osserva che non cos, ma pi o meno met del paese lo ha votato.Non si tratta di un dittatore che ha preso il potere contro il desiderio di tutti. il popolo che elegge il proprio leader. Tutti qui si lamentano di Tony Blair. Beh,labbiamo eletto, per amor di Dio! Magari qualcuno se laspettava, ma altri no.Ha vinto grazie a una valanga di voti. Mi sono trasferita in Svizzera prima delleelezioni generali, in parte perch sapevo che cosa sarebbe successo. Tutti cre-devano che Blair fosse il nuovo messia, capace di camminare sulle acque.Pensavo, Fagli provare met del transito di Nettuno in Aquario e se ne accor-geranno. Blair era la Grande Speranza tutti erano convinti che avremmorealizzato una societ meravigliosa, basata sulluguaglianza. Beh, non lo adesso pi di quanto non lo fosse quando stato eletto e, in realt, le cosestanno addirittura peggiorando. Non importa quanto siano buone le intenzionidella gente, ci vuole un individuo particolarmente straordinario e inusuale chenon si lasci corrompere dal potere e Tony Blair non particolarmente straordi-nario.

    Non ho soluzioni per questo tipo di problemi. Forse, se le prossime elezioniamericane e britanniche mostrassero un po pi di prontezza, consapevolezzae responsabilit individuale da parte della gente, allora i danni potrebbero es-sere parzialmente riparati. Non so se i candidati siano capaci di farlo (N.d.T.:

    lintervista stata fatta prima delle presidenziali americane del novembre2004). Non tutte le generazioni producono leader realmente buoni, e predire irisultati delle elezioni non , comunque, la mia specializzazione astrologica.

    DG: Scrivesti il tuo libro su Saturno durante il ritorno del pianeta?LG: No, fu pubblicato durante il mio ritorno di Saturno proprio in quel

    momento ma iniziai a scriverlo diciotto mesi prima. Ogni cosa che scrivo mirisulta pi soddisfacente se devo lottarci o non sono abbastanza esperta sul-largomento. Allora, se insegno o scrivo qualcosa in merito, come se mi co-stringessi a fare ricerche e ad apprendere, e provo molta pi soddisfazione chescrivere di qualcosa che conosco bene. Scrissi Saturno nello sforzo di com-prendere meglio la natura del pianeta.

    Nella mia vita, non mi sono mai realmente impegnata in vista di un obbiet-tivo, tranne che per il dottorato. Scrivere Saturno fu pi simile a Ci provo,sembra interessante. Ed ecco che spunt questo libro; pensai, Beh, adessoche faccio? Lo so: vado in biblioteca e vedo chi ha pubblicato tutti i miei libridi astrologia preferiti. C la possibilit che chi ha pubblicato i libri che mi so-no piaciuti sia interessato a questo. Leditore risult essere Samuel Weiser,Inc., cos mandai il manoscritto con una lettera che diceva: Sareste interessa-ti a questo? Ero un po come il Matto, la carta che inizia il ciclo dei Tarocchi,pronta allegramente a buttarmi dal precipizio. Poi pensai, Disegno anche la

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    copertina. Quindi, feci un disegno a inchiostro e lo mandai e, guarda un po,lo scelsero come copertina. Fu una grande fortuna incontrare Samuel e BettyWeiser. Il successivo libro che inviai fu La Relazione Interpersonale, e da allorala Weiser ha virtualmente pubblicato tutti i miei libri tranne quelli della CPAPress2 sebbene adesso si chiamino Red Wheel/Weiser ed abbiano cambiatogestione.

    DG: Mi ha incuriosito sapere che hai lavorato nellindustria discograficaper letichetta Shelter Records, organizzando il tour europeo del cantante echitarrista blues Freddie King. Che posto ha quella esperienza nella tua vita?

    LG: Niente ha una collocazione precisa! [sorride]Nei primi anni 70, lavo-ravo come astrologa e psicoterapeuta. Uno dei miei clienti astrologici era unproduttore discografico inglese, Denny Cordell, che aveva prodotto i ProcolHarum e Joe Cocker, e con questultimo aveva appena terminato il terribiletour del disco Mad Dogs and Englishmen. Denny aveva incontrato un can-tante, Leon Russell, e voleva sapere della possibilit, per i due, di aprire unacasa discografica in California. Feci la sinastria e li incoraggiai a proseguire,ma non ebbi pi loro notizie per un paio danni. In quel periodo, non ero felicedi lavorare come psicoterapeuta ero troppo giovane e mi sentivo intrappola-ta da quel lavoro e non riuscivo proprio a guadagnarmi da vivere facendolastrologa. Non sono per niente adatta al tipico lavoro dufficio dalle nove allecinque, perci ero di fronte a un dilemma. Volevo fare lastrologa, ma avevobisogno di aumentare le mie entrate e non volevo un lavoro che mi uccidesselanima. Un giorno accesi la radio e, come unesplosione, venne fuori RollAway the Stone, il primo grande successo di Leon Russell. Segu un rapidochiacchiericcio sulla Shelter Records e Denny Cordell. Mi si drizzarono le orec-

    chie e pensai, Ehi, lhanno fatto, proprio come ho suggerito. Chiamo DennyCordell e gli chiedo di assumermi. Ed quello che feci. Fu linizio di due me-ravigliosi anni nel mondo del rockn roll, ci di cui avevo bisogno per usciredalla mia routine. Il mio amore per il teatro fu la stessa molla suppongo che mi spinse a lavorare per lindustria discografica. Era un mondo magico aquei tempi ci si aspettava che gli artisti avessero talento e che non fosserocostruiti a tavolino dalla macchina pubblicitaria. Di solito, facevo i temi natalidegli artisti che Denny aveva intenzione di mettere sotto contratto con la suaetichetta. Facevo anche i temi dello staff, quando sorgevano problemi.

    DG: Che uomo pieno dintuizione!LG: Oh, Denny era meraviglioso, un uomo davvero speciale. Fu grazie a

    lui che arrivai in Europa per la prima volta. Venni a Londra per un viaggio daf-fari e pensai, Eccomi a casa. Quindi iniziai a lavorare per stabilirmi qui inmodo permanente. Cercai di convincere Denny ad aprire un ufficio londinese,ma non era pronto a farlo in quel momento cos, alla fine, semplicemente de-cisi di emigrare. Continuai a vederlo ogni due anni, di tanto in tanto, fino allasua morte. Tutte queste attivit diverse studiare scenografia e costumi al-luniversit e lavorare per i teatri estivi, lattivit accademica e quella discogra-fica sono felice di aver tentato tutte queste strade, perch sono state espe-rienze eccezionali dalle quali ho appreso moltissimo. Sono diverse dimensioni

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    di vita che vedo come enormi opportunit di arricchimento. Non ho mai rim-pianto di aver scelto questo percorso estremamente tortuoso, senza unideachiara di dove mi stessi dirigendo, tranne che fare la cosa che in quel momen-to mi sembrava pi interessante. Il filo rosso sempre stato il mio amore perlastrologia, altrimenti non vi sarebbe ordine o logica in tutto ci.

    DG: E in seguito che cosa accadde?LG: Avevo letto Jung lungo tutto il mio percorso educativo, sebbene non

    fossi riuscita ad inserirlo nel mio lavoro accademico non era considerato ab-bastanza scientifico. Quando mi trasferii in Inghilterra, la prima cosa che fecifu il training al Centro di Psicologia Transpersonale con Ian Gordon Brown eBarbara Somers. Fu unesperienza eccellente ma, alla fine, sentivo di non ap-profondire abbastanza laspetto clinico del lavoro psicoterapeutico. Mi sem-pre sembrato che entrambi gli estremi dello spettro psicologico possedesserouna parte della verit. Sia la psicologia transpersonale che tutte le tradizionalie concrete teorie sullinfanzia sono parte di noi, ma mi mancava laspetto cli-nico. La mia istruzione universitaria mi aveva fornito strumenti minimi perquanto riguarda il training psicoterapeutico. Perci, decisi di seguirne uno diorientamento junghiano. Ritenevo che mi avrebbe qualificato e fornito unabuona base per il lavoro psicoterapeutico sullinconscio. Terminai la mia anali-si didattica nel 1983, e per molti anni fui analista ed astrologa.

    Ottenni il diploma della Faculty of Astrological Studies prima di scrivereSaturno. Feci quel corso non appena giunsi in Inghilterra. Do molto valore aipezzi di carta, perch sono molto utili. E, inoltre, volevo colmare i vuoti dellemie conoscenze astrologiche. Dovetti risistemarle e rivederle un bel po, primadi sostenere lesame.

    DG: Cos, fare un esame ha valore, perch ci si rende conto di quantonon si sa e si possono riempire i vuoti?

    LG: Ritengo sia un errore non sottoporsi a un qualche tipo di prova. Ben-ch abbia detto che non mi sia affatto piaciuto fare il dottorato, non rimpiangodi averlo fatto. Aldil del valore di un pezzo di carta, mi ha spinto a pensare inmodi che non mi erano familiari e con cui mi trovavo a disagio, il che non male. Questo il motivo per cui penso che il corso allUniversit di Bath Spaabbia valore. Gli astrologi sono, di solito, estremamente intuitivi; hanno un ta-lento per i simboli la ragione per cui si interessano di astrologia e la ama-no, la ragione per cui possiedono unabilit per questa pratica. Ma facileessere trascurati nel proprio modo di pensare e ricorrere a semplici supposi-

    zioni. Non ci poniamo abbastanza domande: Come sono giunto a questa con-clusione? Quale filosofia la sostiene? Conosciamo cos poco della nostra arte.Molti dicono che gli esami non possono testare se uno un bravo astrologooppure no. Forse no, tuttavia possono testare se sai di essere un bravo astro-logo ed aree nelle quali necessario, in realt, saper usare il cervello. Lintui-zione, da sola, non basta. Il corso della Faculty superbo ed il Diploma ha unvalore reale. Vale la pena di impegnarsi per ottenerlo, se non altro per rendersiconto di ci che non si conosce. Costringe a pensare e, soprattutto, ad inqua-drare ci che si sa in un linguaggio che qualcun altro pu comprendere.

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    DG: Che cosa ti ha portato a Bath Spa, dopo tutti questi anni vissuti inSvizzera? Voglio dire, so che comunque avevi intenzione di tornare in Inghil-terra.

    LG: stato il Volevo dire caso, ma tutte e due sappiamo bene che nonesiste. sembrato un caso, ad ogni modo. Volevo ritornare in Inghilterra, madove? Avevo vissuto a Londra per molti anni e, poi, in un villaggio fuori Ox-ford, il che fu un errore spaventoso in parte, per colpa del villaggio, ma an-che perch Oxford un posto difficile. una bella citt, ma la sua vita divisaa met. C luniversit e ci sono le industrie automobilistiche e poco oltre aquello. Chiamano quella divisione town and gown.3 La mentalit accademi-ca ad Oxford estremamente ristretta e chiusa. Non riescono ad accettareuno psicanalista, figuriamoci un astrologo; feci esperienza di incredibile male-ducazione da parte dei docenti universitari maleducazione veramente volga-re, considerando le loro reazioni a tutto ci che estraneo al loro piccolo mon-do. Laltra faccia di Oxford era una mentalit del tipo Andiamo a casa, bevia-mo due birre e guardiamo East Enders.4

    Quella citt, chiaramente, non faceva al caso mio. Avevo gi un apparta-mentino a Londra, ma non volevo ritornare a viverci, perch la citt incredi-bilmente congestionata. Ho bisogno di guardare fuori dalla finestra e vederequalcosa di bello. Non posso affacciarmi per trovarmi di fronte il muro del pa-lazzo di qualcun altro. Alla fine, dovevo cercare di sistemarmi fuori Londra, inqualche bel posto da cui poter raggiungere la capitale facilmente in treno.Lovvia scelta cadde su Bath, resa ancora pi attraente dalla presenza di rovi-ne romane e io amo larcheologia e la storia dellantica Roma. Se ci si stabili-rono i Romani, allora va bene! E decisi Bath, prima ancora che iniziasse il cor-

    so universitario.Quando mi trasferii, il Progetto Sophia5 era gi funzionante, ma non ne sa-

    pevo molto allinizio. Quindi, Nick Campion e Patrick Curry mi chiesero seavessi voluto tenere delle lezioni, una sorta di periodo di prova. Mi piace il for-mato entro il quale opero attualmente a Bath Spa. Sono docente part-time enon devo curarmi di alcun aspetto burocratico. Non sono una brava ammini-stratrice. Per quanto riguarda il Centre of Psychological Astrology, Juliet Shar-man-Burke si occupa di tutto il lavoro amministrativo, per fortuna! se nonfosse per lei, il CPA non esisterebbe. Io ho il piacere di poter insegnare.

    DG: Che cosa senti di ricavare da questa esperienza a Bath Spa?LG: Devo imparare cose nuove ed ampliare le mie capacit mentali. Inve-

    ce di insegnare unastrologia del tipo come fare a (Oggi, terremo un se-minario su Giove. Giove in prima casa significa), devo apprendere che co-sa pensava Marsilio Ficino di Giove e perch, oppure in che modo gli astrologigreco-romani intendevano la distinzione tra anima e corpo, o perch Trasillo,lastrologo romano che cur ledizione delle opere di Platone, alter i dialoghie li sistem cos come fece. Devo esplorare le idee che stanno dietro allastro-logia che pratichiamo adesso. Trovo tutto ci molto eccitante e mi fornisceuna scusa per tornare ad essere una studentessa. Devo preparare accurata-mente queste lezioni. Non posso improvvisare, perch gli studenti sono bril-

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    lanti e mi mettono alla prova; una maniera per sviluppare il mio modo dipensare. Anche fare temi e insegnare astrologia implica un apprendimento,ma in maniera diversa. Il corso a Bath Spa mi fa imparare cose per lo studiodelle quali non saprei giustificare altrimenti il tempo che impiego. cos diver-tente e, inoltre, stimola la mia natura dispettosa. Eccoci qua allinterno diununiversit e guarda un po cosa stiamo facendo! un vero spasso, perchla comunit astrologica stata sempre molto suscettibile nei riguardi del mon-do accademico. La maggior parte degli astrologi fugge dalle universit. Que-ste sono le grandi divinit dellestablishment e noi assumiamo un atteggia-mento difensivo, le rifiutiamo totalmente oppure supplichiamo: Vi prego,prendetemi sul serio, non sono pazzo, accettando i loro insulti. Questo unodei motivi per cui mi sono procurata i miei pezzi di carta. Se un docente uni-versitario dice: Che mucchio di spazzatura!, posso replicare: Beh, se voglioil parere di una mente accademica che possa valutare obiettivamente questomateriale, posso rivolgermi direttamente a me stessa. E adesso, grazie alProgetto Sophia, possiamo farlo. Questo corso guarisce gran parte del com-plesso di inferiorit della comunit astrologica.

    Il corso ci insegna anche a comunicare in un linguaggio che gli altri rap-presentanti del mondo accademico capiscono. Non stiamo parlando di un mo-nolite di intolleranza. Ci sono alcune persone molto interessanti e intelligentiche vorrebbero saperne di pi ma, visto che non riusciamo a spiegare lastro-logia se non attraverso il nostro gergo, non riescono a capire di che stiamoparlando. Tuttavia, se le idee del mondo astrologico vengono comunicate inun linguaggio comprensibile in quellambiente, si manifesta un notevole inte-resse nei nostri confronti. Questo stato il nostro fallimento, non il loro, ed

    la ragione per cui il modulo di Metodologia a Bath Spa cos prezioso. Anchese tutti lo odiano e scalpitano per andarsene, impariamo a comunicare conpersone che provengono da un orizzonte mentale diverso e scopriamo comeincontrarle a met strada. Ci ha un valore enorme.

    DG: Non vi una certa divisione allinterno della comunit astrologica ri-guardo al valore dei corsi universitari nella nostra disciplina?

    LG: Certamente. Molti astrologi li ritengono inutili e si infastidiscono pertutta limportanza improvvisamente attribuita al lavoro accademico. Dicono:Ci non ti render un bravo astrologo, e c della verit in unosservazionedel genere. Essere un bravo astrologo qualunque cosa significhi richiedemolte abilit che non si insegnano alluniversit. Talvolta, per, c della pigri-

    zia nel nostro modo di pensare e nella nostra capacit di esprimere ci chesappiamo in un inglese quotidiano. Non conosciamo abbastanza la storia dellanostra disciplina o le differenti filosofie che hanno contribuito a darle forma.Da una prospettiva obiettiva, non comprendiamo la particolare filosofia cheogni singolo astrologo abbraccia, e non conosciamo abbastanza di campi cor-relati come larte o la letteratura.

    C una specie di fondamentalismo, espresso da tanti astrologi: Mantenia-mo lastrologia pura. Non abbiamo bisogno di conoscere nientaltro. Ma nonpossiamo separare lastrologia da tutto il resto. un linguaggio universale e,

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    pertanto, affronta temi universali. In che modo tradurre un linguaggio, se lepercezioni sono tanto ristrette da restare chiuse in una scatoletta? Si pu avereunintuizione o una sensazione su una specifica posizione planetaria, ma inche modo la si spiegher al cliente, se non si riescono a mettere insieme lefrasi? Sostengo pienamente un rigoroso addestramento mentale. Penso che neabbiamo bisogno, come comunit in generale. Riguarda la capacit di osser-vazione dei propri processi mentali e la comprensione e formulazione deiprocessi che conducono a determinate conclusioni. C tanto da sapere e nonsmettiamo mai di imparare. Ma dobbiamo sapere come imparare. Dobbiamousare la nostra mente in un certo modo per apprendere. un processo attivo,non passivo, e sono pochi gli astrologi che si impegnano in esso.

    Lastrologia un linguaggio bellissimo, ma facile impigrirsi nel pensiero enellespressione. Prendi un gruppo di astrologi e qualcuno dice: Come staioggi? e un altro risponde: Oh, Saturno sulla mia Luna. Tutti pensiamo disapere che cosa significa, ma ognuno potrebbe avere la sua particolare inter-pretazione. Anche gli psicologi si impigriscono con il loro gergo e perdono lacapacit di comunicare con persone che non lo comprendono. Inoltre, non rie-sco a sopportare il massacro che subisce la lingua inglese. Il linguaggio qualcosa di importante e poterlo usare un dono meraviglioso. come tutto ilresto: pi lo rispetti, pi riesci ad usarlo creativamente. Quando considero lin-competenza grammaticale ed ortografica e limpoverimento lessicale cos dif-fusi tra gli astrologi, mi rattristo. come se stessimo perdendo la lingua. ve-ro che i media rendono tutto semplicistico, ma anche lastrologia corre questorischio. La nostra capacit di attenzione si accorcia sempre di pi. Invece chediscussioni estese e dibattiti, vogliamo flash sonori. Leggeremo un romanzo

    se di 92 pagine, ma non di 600.DG: A meno che non si tratti di J.K. Rowling. [autrice della serie di Harry

    Potter]LG: [annuisce]A meno che non si tratti di J.K. Rowling o de Il Signore de-

    gli Anelli e addirittura Tolkien risulta troppo difficile per qualcuno. Quantiastrologi leggeranno Proust o Mann? Mi rendo conto che questi autori, in parti-colare, non sono pane per i denti di tutti, eppure trascuriamo tristemente laricchezza di opere letterarie a nostra disposizione per aumentare la nostracomprensione della natura umana. Talvolta, leggo i commenti che giungono alguestbook del sito di Astrodienst e lo spelling atroce. Qualcuno non sa nean-che come si scrive Jupiter; non sanno neanche scrivere frasi coerenti. Scri-

    vono cose che assomigliano a un messaggio di testo e ci mi turba. Il nostrolivello di istruzione deve essere alto. Altrimenti, non riusciremo a comprendere figuriamoci comunicare la ricchezza del nostro simbolismo. Bath Spa unposto dove gli studenti devono mettersi a sedere e scrivere saggi sullastrolo-gia con tutti i crismi, con frasi con la punteggiatura appropriata, le note corret-te, le fonti citate ed elencate in maniera adeguata ed espressioni come ibid. eop. cit. al posto giusto. Potresti obiettare: Che bene fa ad un astrologo cono-scere il significato di op. cit.? Non fa alcun bene a livello letterale. Ma, comeimparare il latino, esercita i muscoli che abbiamo tra le orecchie.

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    DG: Allora, Liz, come vedi lespressione di questa astrologia, modellatada un training accademico, nei prossimi dieci anni?

    LG: Tra qualche anno, il modo in cui le persone esprimeranno lastrologiasar decisamente diverso. Sta gi mobilitando la comunit astrologica inglesein modi molto positivi. In questo paese, le maldicenze fastidiose, i dispetti me-schini e linvidia professionale che hanno colpito le scuole di astrologia qui,come in ogni altro paese iniziano a lasciare il passo ad obiettivi di pi ampiaportata. Ci siamo resi conto di essere davvero una comunit e che lo sviluppodelle nostre abilit di comprensione e comunicazione pi importante dellepiccole lotte di quartiere. Inizia ad accadere qualcosa di notevole: creiamounit nel rispetto della diversit. Solo questo ha un valore inestimabile.

    DG: Liz, grazie per aver dedicato tempo a questa intervista. Ti auguriamoil meglio perch il tempo che trascorrerai a Bath Spa sia ricco di successi,piacevole e fruttuoso, qualsiasi forma tu voglia dare ad esso o in qualun-que modo esso ti influenzi.

    Il sito del corso di Laurea in Astronomia Culturale e Astrologia, presso lUni-versit di Bath Spa, : www.bathspa.ac.uk/sophia/

    Darrelyn Gunzburg astrologa professionista e condirettrice di Astro Lo-gos, una scuola che si occupa della formazione e qualificazione degli astrologipraticanti. (www.AstroLogos.co.uk). Il suo recente libro, Life after Grief: AnAstrological Guide to Dealing with Loss, pubblicato da The Wessex Astrolo-ger: www.wessexastrologer.com.

    NOTE1 N.d.t.: Liz Greene fa qui riferimento a un episodio gi narrato in Astrologia e Destino,

    che testimonia la difficolt dei rapporti intercorsi tra lei e la sua prima insegnante di astrolo-gia. Isabel Hickey fu astrologa ed autrice molto amata e rispettata negli Stati Uniti, tra la fi-ne degli anni 60 e i primi anni 70. Sebbene a tratti fortemente influenzato dal suo approc-cio spirituale come rileva giustamente la Greene il suo manuale, Astrology: A CosmicScience uscito nel 1970 - ancora oggi considerato un testo classico e segna il momentodi passaggio che apre la strada alla nuova generazione di astrologi di orientamento psicolo-gico. Non un caso che Stephen Arroyo o Donna Cunningham lo citino come opera fonda-mentale per la loro formazione.

    2 N.d.T.: casa editrice legata al Centre for Psychological Astrology, il centro di astrolo-gia psicologica, fondato a Londra da Liz Greene e Howard Sasportas

    3 N.d.T.: la citt e la toga. Con questa espressione si sottolinea la spaccatura esisten-te tra gli abitanti della citt e lambiente universitario.4 N.d.T.: popolarissima soap-opera, trasmessa dalla televisione inglese, che ha come

    protagoniste alcune famiglie della classe operaia residenti in un quartiere immaginario nel-lEast End londinese.

    5 N.d.T.: progetto che ha visto impegnata, negli ultimi anni, la comunit astrologica in-glese e finalizzato allistituzione di una cattedra di astrologia presso la locale universit.

    Pubblicato su The Mountain Astrologer, n.119, Febbraio 2005

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    Qualche anno fa a La Havana, una domenica mattina attraversavo una piazza

    gremita di gente fuori dalla Cattedrale, probabilmente strapiena. I presenti in-tonavano in spagnolo un canto che mi parve sempre pi familiare e dim-provviso sentii irrefrenabile accodarmi con un che vien di giubilo oggi ti ono-ranella mia lingua, seguito dai vari festevole ai tuoi pi, ecc. ecc. Qual-cosa mi affiorava con prepotenza da un passato sepolto.

    Confesso di essermi commosso, per aver toccato con lanima anticheemozioni perdute.

    In quel momento credo di aver contattato quasi fisicamente il simbolo, chepu anche essere inteso come un contenitore di sensazioni, di emozioni, disoggettivit, per il quale inefficace una descrizione razionale, concreta,obiettiva. Il simbolo diventa vivo quando esercita un effetto sullanimo, attra-

    verso vie inusitate, svariate, infiniti oggetti o esperienze, e sempre personali.Quelle poche note mi avevano richiamato un vasto contenitore, che an-

    noverava leccitata latmosfera del mese mariano, con noi bambini che racco-glievano i fiori profumati da portare la sera sullaltare alla Madonna, le campa-ne festanti allimbrunire, il confluire dei fedeli da ogni angolo del piccolo pae-se, il cantare allunisono con quelle vocali lunghissime e digradanti insom-ma la partecipazione ad una dimensione magicacon cui ciascuno a suo modoveniva a contatto con il trascendente.

    Per questo credo che, alla fine, cos come ciascuno di noi finisce col farsiuna propria astrologia, alla fine si faccia una propria simbologia, probabilmen-te in base al suo stesso tema natale. E potr meglio intendere che cosa signifi-

    chi un trigono di Urano; pi di cento circonlocuzioni.Ciascuno probabilmente ne percepir un dettaglio, ma potr bastare comepremio di lunghi studi tecnici e analitici

    (Dante Valente)

    Dante Valente

    SUL SIMBOLO

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    L.A. 139-140

    Introduzione di Christiane Nastri

    Conobbi Robert Doolaard al Convegno Astrologico di Bruges (VAG- Belgio)nel 2003, allorch present unintervento intitolato Quale futuro per la CiviltOccidentale. Diceva con precisione astrologica che cera una nuova guerraalla nostra porta Gli chiesi; Sar grave? Rispose che non saspettava unanuova guerra mondiale nei prossimi sette decenni di questo secolo. Ma cheavrebbe indicato come era arrivato a questa conclusione. Ce lo ha spiegatopoi, usando lIndice Ciclico, che io stessa avevo gi studiato nei testi di A.Barbault e di C. Ridoux. Ha per ulteriormente suddiviso in tre sottocicli: diUrano Saturno e Giove che sembrano particolarmente significativi per lo scop-pio delle guerre e la loro sanguinosit.

    A seguito del suo intervento mi sono subito convinta che questuomo ave-va continuato e approfondito con una pazienza da benedettino uno studio con-vincente illustrandolo splendidamente con nitide figure a colori, un vero in-canto di chiarezza (da artista Bilancia, Asc Bilancia). La presentazione mi fecenon solo sognare, ma anche riflettere per giorni. Andai a trovarlo ad Amster-dam con mio marito, con Charles Ridoux e unaltra astrologa francese. Io glisuggerii di scrivere un articolo per la nostra amata rivista Linguaggio Astrale.Lastrologia mondiale, madre di tutte le astrologie, ha in Robert Doolaard unfiglio prodigioso, dolce e saggio, ricercatore equilibrato e tanto gradevole. So-no lieta di potervi presentare Robert e spero che il suo articolo vi toccher al-trettanto.

    La via in salita e quella in discesa son una e una sola via.Eraclito, Frammenti

    Sommario

    La ragion dessere iniziale di questa ricerca stata la verifica della correlazio-ne alla scala planetaria, a partire dal 1700, fra linizio delle guerre e lIndiceCiclico (I.C.) di Barbault. Per rendere pi chiare le distinzioni, lI.C. statocompletato da due sotto-indici. I tre indici che ne risultano sono chiamati ri-

    Robert D. Doolaard

    CICLI DI GUERRE 1500-2000TRADUZIONE DI CHRISTIANE E GIUSEPPE NASTRI

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    spettivamente londa di Urano, di Saturno e di Giove; ciascuna con un ritmoproprio al pianeta da cui prende il nome. Viene presentata una tabella di 61guerre di maggior importanza, completata con le note di fase per ciascuna diqueste tre onde. Appare cos leffetto cumulativo, il che significa che pi grave la guerra, pi forte il collegamento tra le tre le onde.

    Le maggiori guerre fra il 1500 e il 1700 sono state incluse in complementoa questa ricerca. Leffetto cumulativo ancora una volta illustrato da esempistorici, a cominciante dal crollo dellImpero assiro. Nella conclusione, il mate-riale raccolto ulteriormente esaminato attraverso un test proposto dal profes-sor Suitbert Ertel. Infine viene discusso il rapporto tra lastrologia mondiale elo storicismo.

    Introduzione

    Questo materiale di ricerca stato pubblicato per la prima volta nel 1993, nel-lAstrological Journale nella rivista scientifica olandese scettica in astrologia Astrology under Scrutiny. Questultima propose il mio articolo al giudizio ditre arbitri. I responsabili della rivista vi trovarono dellinteresse senza per po-ter concordare con la mia conclusione, ritenendo che i miei risultati potesseroattribuirsi ad una semplice coincidenza. seguito un profondo silenzio chesembra aver fatto ripiombare nelloblio il mio lavoro, almeno per quanto ri-guarda il mondo despressione inglese.

    Ho iniziato questa ricerca per fornire la prova quantitativa della mia storio-grafia planetario-ciclica pubblicata in olandese nel 1986 con il titolo: Onde Influenze planetarie sulla cultura. 600 avanti Cristo 2000 dopo Cristo. Unsommario di questo libro, in quattro parti, stato pubblicato dallAstrologicalJournal(Doolaard 1990-91).

    Una traduzione in inglese era allora in preparazione e doveva essere pub-blicata dallUrania Trustad iniziativa di Charles Harvey, che era entusiasta delmio lavoro (si veda Mundane Astrology, seconda edizione, 1992, pagina 218,riferimento 55). A causa del suo decesso, che molto mi ha addolorato, e di al-tre circostanze al di l della mia volont, questo non stato mai attuato.

    Nel 1993 avevo dichiarato: il sistema democratico si sta attualmente dif-fondendo, in particolare a seguito della dissoluzione dei regimi autoritari co-munisti, e questo ci consente una certa speranza, poich la storia ci ha inse-gnato che le democrazie sono estremamente meno sanguinarie che i regimi

    totalitari. Dallo scorso anno sappiamo che anche le democrazie moderne nonesitano ad iniziare una guerra in base ad informazioni confezionate ad arte,mettendo quindi da parte lordine legale internazionale cos faticosamente co-struito. Nonostante il numero relativamente piccolo di vittime, questa secondaguerra di Golfo contiene tutti gli ingredienti per svilupparsi in una guerra mag-giore. Essa ha in comune con la prima guerra di Golfo dessere scoppiata al-linizio di una fase in diminuzione dellIndice Ciclico (I.C.).

    Il seguente testo simile a quello di 1993; stato solo abbreviato, perquanto possibile, con piccoli adattamenti, ed aggiornato.

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    I cicli = il tempo

    La nostra divisione del tempo in rapporto con la rotazione della terra intorno

    al proprio asse ed al suo moto orbitale attorno al sole. Estendere questo a tuttii pianeti del nostro sistema solare costituisce soltanto un piccolo passo pi inl. La caratteristica comune il movimento circolare o orbitale, il ciclo.

    Allo stesso modo in cui il periodo di ventiquattro ore diviso nel giorno enella notte e lanno diviso in estate ed in inverno, cos noi possiamo distin-guere due fasi nel ciclo di due pianeti: una di aumento, (la met uscente, dallacongiunzione allopposizione) e una di diminuzione(la met entranteo rien-trante, dallopposizione alla congiunzione), ciascuna con il proprio carattere.

    La visione ciclica di tempo molto antica, probabilmente vecchia quantolosservazione umana. Durante lera classica greca, nuova vita fu immessa inquesta visione per esempio da Pitagora, Eraclito, Empedocle e particolarmen-

    te da Platone, senza contare molti filosofi successivi. La riscoperta dei cicli inastrologia, in vista dapplicazioni pratiche, risale a tempi pi recenti.La prima pubblicazione circa i cicli degli accoppiamenti planetari, allinter-

    no di un contesto psicosociale, risale a Th.J.J. Ram (1935). Lispirazione pro-veniva dal suo amico Thierens (1933). Lelemento pi importante sta nel rico-noscimento di un contrasto qualitativo dinamico fra la met uscentee la metrientrante.

    Il primo articolo (realmente brillante) che ho letto (nel 1963), scritto daAndr Barbault, descriveva la successione degli eventi storici per esempio nel-lUnione Sovietica in rapporto con la successione degli aspetti tra Saturno eNettuno. Si trattava di unanalisi del ciclo, ma senza una particolare differen-

    ziazione qualitativa fra le fasi rispettivamente uscentee rientrante. Pi tardi ri-scopr lIndice Ciclico di Gouchon e svilupp compiutamente le possibilit del-lI.C. nella sua opera LAstrologie Mondiale(1979). Barbault mi disse succes-sivamente di essere entrato in contatto con Ram (un charmant homme) madi non ricordare i soggetti della loro discussione.

    Sui cicli ci sono state anche interessanti pubblicazioni in lingua inglese daparte di John Addey (1920-1982) e Dane (e Rael) Rudyar (1895-1985). Enaturalmente da parte di Michael Baigent, Nicholas e Charles Harvey in Mun-dane Astrology (1984), con osservazioni storiche, filosofiche e pratiche. Digrande importanza The Great Year, opera di Campion (1994), un vero inven-tario dei modi di concepire il tempo nella storia dellOccidente. Grazie allon-

    da mentale suscitata dallastrologo francese Henri Joseph Gouchon e alla suariverberazione da parte di Andr Barbault il concetto ciclico si davvero tra-sformato in una seria base di riflessione nella ricerca astrologica.

    LIndice Ciclico

    Durante la seconda guerra mondiale Gouchon e Barbault si applicarono a ri-solvere lovvio problema che si era presentato: non un solo astrologo era statocapace di prevedere la catastrofe incombente.

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    Gouchon concep allora lidea di calcolare le distanze zodiacali (separazio-ne angolare) dei 10 cicli formati da 5 pianeti esterni (da Giove a Plutone) traloro. Addizion poi queste 10 separazioni angolari. E lo fece per ogni anno (al-la data del 21 marzo), tracciando i risultati su di un grafico. Collegando questipunti tra loro, diede forma ad una linea ondeggiante che mostra il movimentomedio delle fasi cicliche combinate di questi 5 pianeti esterni. Landamentodellonda dominato sempre dal pianeta pi veloce, in questo caso Giove.Quando la linea va verso il basso, Giove sta muovendosi verso le relative con-giunzioni con i pianeti pi lenti (londa in fase rientrante, in diminuzione o di-scendente). Quando la linea sale, Giove sta muovendosi verso le relative op-posizioni (londa in fase uscente, in aumento o ascendente). Gouchon hachiamato questo indice lindice de concentration des plantes lentes (lindicedi concentrazione dei pianeti lenti).

    Gli apparve subito evidente che la prima e la seconda guerra mondiale sisituavano durante la fase rientrante, cio discendente, dellindice ciclico. Suquesta base predisse che prima di 1950 non ci sarebbe stata alcuna guerraimportante. Nel 1950 scoppi poi la guerra di Corea.

    Gli astrologhi che hanno studiato lI.C. in profondit concordano nel direche esso fornisce una buona indicazione del grado di stabilit nei rapporti eco-nomici e politici internazionali.

    La storia recente ne fornisce ampie illustrazioni. Nella seconda met deglianni settanta, durante la fase discendente dellIndice Ciclico, si esaurita lafioritura degli anni sessanta e leconomia (mondiale) si gradualmente im-pantanata nellinflazione, i fallimenti e il rapido aumento della disoccupazione.Allo stesso tempo i rapporti internazionali si sono deteriorati, con casi quali i

    Killing Fields della Cambogia, la rivoluzione fondamentalista in Iran, linvasio-ne sovietica dellAfganistan e la guerra fra lIran e lIraq. Si trattato di un pe-riodo di cinismo e di grave disfattismo ed solo a partire dal 1983, con la ri-salita dellIndice Ciclico che leconomia si gradualmente ripresa. Le tensioniinternazionali sono pure diminuite, particolarmente in seguito allascesa diGorbachov e ai suoi sforzi per la riforma (glasnost e perestrojka). Con il rag-giungimento della cresta dellonda nel 1989-90 sono crollate le dittature co-muniste dellEuropa centro-orientale, secondo la predizione di Barbault conte-nuta in un articolo pubblicato nel 1955! (Barbault 1990). Sono seguite la di-sintegrazione dellUnione Sovietica e la guerra civile in Iugoslavia, mentre allostesso tempo la situazione politica (guerra del Golfo Persico) e particolarmen-

    te economica sono generalmente peggiorate.Durante la successiva fase ascendente, leconomia stata di nuovo in cre-

    scita e i mercati azionari hanno raggiunto un picco incredibile determinato so-prattutto dai fondi tecnologici (nuovo boom economico). Con lopposizione diGiove ai pianeti esterni (a Plutone nel 2000) i mercati azionari si sono arrestatied al momento dellopposizione di Saturno (a Plutone nel 2001) venuta me-no la stabilit politica internazionale con gli attacchi alle Torri Gemelle ed alPentagono. Durante la presente fase verso il basso dellIndice Ciclico (a partiredal 2003) la situazione internazionale appare preoccupante.

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    23Argomento

    La ricerca

    La nostra intenzione ora di confrontare levoluzione dellIndice Ciclico negli

    ultimi tre secoli con le guerre occorse durante lo stesso periodo.Lipotesi la seguente: la fase ascendente di un periodo contrassegna un

    ottimismo dominante, una relativa stabilit, la creativit e lo sviluppo. La faseverso il basso corrisponde ad un periodo dinvoluzione e di distruzione, al pes-simismo, alla confusione e ad una certa forma di caos. Se questa una rap-presentazione piuttosto semplificata dei fatti, sufficiente per il nostro studio.La questione ora se lerompere delle guerre conferma o meno questipotesi.Se c davvero una corrispondenza, allora le guerre pi numerose o pi severedebbono scoppiare piuttosto durante la fase discendente che durante la faseascendente dellIndice Ciclico.

    Le onde

    Desidero in primo luogo spiegare come si sviluppato il grafico della Fig.1. Viho incluso (soltanto) gli indici ciclici per Urano e Saturno. Il motivo di questascelta apparir nel seguito. Tutti i calcoli (geocentrici) sono stati effettuati peril 21 marzo di ogni anno. Il programma usato per la posizione dei pianeti, pertutto il mio lavoro, stato Astrocalcdi Collin Miles. Tutti i calcoli sono stati fat-ti a mano e sono stati disegnati in Corel Draw.

    Prendendo come esempio lIndice Ciclico per Urano, cominciamo con lan-no 2000. Dobbiamo calcolare in primo luogo la distanza (angolare) fra Plutonee Nettuno che di 53 gradi. Vi aggiungiamo le separazioni angolari Urano-

    Plutone e Urano-Nettuno, cio rispettivamente 66 gradi e 13 gradi, ottenendoun totale di 132 gradi. Sul grafico, che comincia a 100 gradi, mettiamo unpunto per Urano a 132 gradi.

    Per ottenere lindice ciclico di Saturno, bisogna addizionare le separazioniangolari Saturno-Plutone, Saturno-Nettuno e Saturno-Urano e si ottengono132 gradi. Per calcolare lIndice Ciclico di Giove (cio lIndice Ciclico originaledi Gouchon) si segue la stessa procedura, con questi risultati:

    1. Plutone-Nettuno 53 gradi (separazione angolare)2. Plutone-Urano 66 3. Nettuno-Urano 13

    TOTALE 132 gradi = Indice Ciclico di Urano

    4. Saturno-Plutone 151 5. Saturno-Nettuno 98 6. Saturno-Urano 85

    TOTALE 466 gradi = Indice Ciclico di Saturno

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    7. Giove-Plutone 144 8 Giove-Nettuno 91 9. Giove-Urano 78 10. Giove-Saturno 7

    TOTALE 786 gradi = Indice Ciclico di Giove

    Questi calcoli sono effettuati per ciascuno degli ultimi 300 anni. I punti so-no riportati su di un grafico. Poich le espressioni Indice Ciclico dUrano,ecc. sono piuttosto pesanti, scriver dora in poi onda di Urano, onda di Sa-turno e onda di Giove.

    Possiamo vedere su questo grafico come londa di Urano guidi londa di

    Saturno e come questa, a sua volta, rinforzi o indebolisca i picchi ed i minimidellonda di Giove.

    Le guerre

    Avendo a disposizione una lista delle guerre dallantichit al 1950, con una sti-ma del numero di vittime, ho deciso di calcolare lIndice Ciclico per i tre ultimisecoli ponendovi accanto le guerre della mia lista opportunamente completataper il periodo pi recente.

    Il risultato stato cos interessante che una pubblicazione mi parsa inevi-tabile. Ma ho avuto bisogno di una lista pi recente. Barbault gentilmente me

    ne trasmessa una, compilata dallo storico francese Bouthoul (1976). Questalista va dal 1740 al 1974. Neppure cos sono stato soddisfatto ed ho infinepreso contatto con lIstituto Olandese di Polemologia alluniversit de Gronin-gen e con il Centro per la Ricerca dei Conflitti Sociali alluniversit de Leida.Questi mi hanno fornito tutti i dati necessari, in modo da poter finalmente con-cludere il mio studio. La lista qui usata, Wars and War-Related Deaths, 1500-1990 (Guerre e decessi corrispondenti, 1500-1990) stata compilata da Wil-liam Eckhardt, direttore di ricerca del Laboratorio di Ricerca per la Pace diLentz, e pubblicato in World Military and Social Expenditures 1991 (Spesemilitari e spesa sociale nel mondo, 1991). Per il periodo 1700-1991, vi sonoelencate 491 guerre, per ciascuna delle quali sono stati registrati 1000 o pi

    morti (tra militari e civili). In queste guerre hanno perso la vita complessiva-mente circa 135 milioni di persone. Bisogna rappresentarsi che questa cifracorrisponde alla popolazione dellEuropa a met del diciottesimo secolo, o al-lattuale popolazione complessiva delle Isole Britanniche, della Francia e deiPaesi Bassi messi insieme. Se poniamo le date dinizio di queste guerre accan-to alle onde, osserviamo che su di un numero totale di 491 guerre:

    Cominciano durante la fase di Giove 241 + 250Cominciano durante la fase di Saturno 268 + 223

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    I numeri preceduti dai segni meno e pi si riferiscono al numero delle guer-re che sono scoppiate rispettivamente durante londa discendente di Giove(fase meno) e durante londa ascendente di Giove (fase pi). Le differenze nonsono tanto importanti e cadono allinterno di quanto ci si attende da purecoincidenze. Non c quindi correlazione evidente fra gli indici ciclici di Giovee di Saturno ed il numero di guerre iniziate. Ormai lo sappiamo. Per superarequestapparente impasse, ho deciso di dividere le guerre in tre categorie:

    1. Guerre minori, con un numero di morti fra 1000 e 10.000 2962. Guerre medie, con un numero di morti fra 10.000 e 100.000 1243. Guerre maggiori, con pi di 100.000 morti 71

    TOTALE 491

    E ho trovato i seguenti risultati:

    Numero di guerre minori 296 fase di Giove 137 +159Numero di guerre medie 124 fase di Giove 60 + 64Numero di guerre maggiori 71 fase di Giove 44 + 27TOTALI 491 fase di Giove 241 +250

    Qui possiamo vedere che le guerre dalle prime due categorie scoppiano unpo pi spesso durante la fase uscente o ascendente piuttosto che durante lafase rientrante o discendente. Qui inoltre le differenze non sono cos importan-ti e cadono allinterno di quanto ci si pu attendere da semplici coincidenze.

    Ma consideriamo ora le guerre maggiori.

    Le maggiori guerre

    Nella lista che segue i segni pi e meno nelle colonne relative ai pianeti mo-strano la fase (il segno significa verso il basso e il segno + significa versolalto) nella quale le varie onde stanno spostandosi. Nella colonna di Urano(UR) ci sono due notazioni. La prima si riferisce alla fase con Plutone, la se-conda alla fase con Nettuno.

    INDICAZIONI CICLICHE PER 61 GUERRE MAGGIORI(tra lanno 1700 e il 2000, ciascuna con pi 100.000 morti,

    rappresentanti il 92 % del totale dei morti)

    Guerra UR SA GIO Mortix1000

    1*. 1701-1713 Guerra di Successione spagnola + 1.2502*. 1740-1748 Guerra di Successione austriaca + 3593 . 1755-1757 Massacri cinesi contro gli Tzungari + + 6004*. 1755-1763 Guerra dei Sette Anni + 1.360

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    5*. 1787-1792 Guerra Russo-Turca (interventoaustriaco nei Balcani) + + + 192

    6*. 1793-1802 Guerre civili e rivoluzionarie francesi 2.030

    7*. 1803-1815 Guerre napoleoniche 2.8708*. 1828-1829 Guerra Russo-Turca + + 1919 . 1839-1847 Francia contro lAlgeria + 300

    10 . 1851-1864 Ribellione di Taiping + + 10.00011*. 1853-1856 Guerra di Crimea + + + 77212 . 1861-1865 Guerra civile Americana + + + + 82013 . 1865-1870 Guerra della Plata (Paraguay contro

    Brasile e Argentina) + + + 1.10014*. 1866 Guerra delle Sette Settimane + + 15015*. 1870-1871 Guerra Franco-Prussiana + + + 25016 . 1873-1878 Achinesi contro i Paesi Bassi

    (Indie olandesi) + + + 20017*. 1875-1878 Guerra nei Balcani (Russo-Turca) + + 285

    18 . 1895-1898 Cuba contro la Spagna (Cuba) + + + + 13019 . 1898 Stati Uniti contro la Spagna per Cubae le Filippine (Cuba) + + + + 200

    20 . 1899-1902 Rivolta filippina contro gli Stati Uniti + + + 20421 . 1899-1903 Guerra civile in Colombia + + + 15022 . 1904-1905 Guerra Russo-Giapponese + 13023 . 1905-1907 Rivolta contro i Tedeschi in Tanganika

    (massacri) 15024 . 1910-1920 Messico: liberali e radicali contro

    il governo (intervento degli Stati Uniti) + 25025*. 1912-1913 Prima e Seconda Guerra balcanica 14026*. 1914-1918 Prima Guerra Mondiale 21.50027*. 1915

    Massacri turchi contro gli Armeni 1.00028*. 1917-1922 Rivoluzione e guerra civile in Russia + 1.00029 . 1927-1935 Guerra civile in Cina + 1.25030 . 1928-1935 Guerra del Chaco + 20031*. 1936-1939 Guerra civile spagnola 1.20032 . 1937-1941 Guerra Sino-Giapponese 1.80033*. 1939-1945 Seconda guerra mondiale 52.00034*. 1945-1949 Guerra civile greca (intervento britannico) + 16035 . 1946-1948 India: Musulmani contro Induisti

    (intervento britannico) + 80036 . 1946-1950 Guerra civile in Cina (Comunisti

    contro Kuomintang) + 70037 . 1946-1954 Guerra dIndocina (Francia contro

    i Vietmin) + 600

    38 . 1947-1949 Guerra Indo-Pakistanese + 80039 . 1950-1951 Il nuovo governo cinese liquidai proprietari + 1.000

    40 . 1950-1953 Guerra di Corea + 3.00041 . 1954-1962 Guerra dAlgeria + 25042 . 1963-1972 Neri contro governo nel Sudan

    (intervento britannico) + + 50043 . 1965-1974 Guerra del Vietnam

    (intervento americano) + 2.06044 . 1965 Colpo di Stato abortito in Indonesia + 50045 . 1967-1968 Rivoluzione culturale in Cina + 500

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    46 . 1967-1970 Guerra civile in Nigeria (Biafra) + 2.00047 . 1970-1975 Gli Stati Uniti intervengono: guerra

    civile in Cambogia + + 156

    48 . 1971 Guerra del Pakistan contro il Bangladesh + + 1.00049 . 1971-1978 Massacri perpetrati da Idi Amin in Uganda + + 30050 . 1972 Hutu contro il governo nel Burundi

    (massacri) + + 11051 . 1975-1978 Guerra civile in Cambogia (Pol Pot) + 1.00052 . 1978-1989 Intervento sovietico nella guerra civile

    in Afganistan + 1.30053 . 1980-1988 Guerra Iran -Iraq + 50054 . 1981-1987 Esercito contro la popolazione in Uganda

    (massacri) + 30855 . 1981-1990 Guerra civile nel Mozambico (carestia) + 1.05056 . 1984-1990 Neri contro la legge islamica nel Sudan + + 50657 . 1991 Prima Guerra del Golfo Persico + + 200

    58 . 1991-1992 Anarchia in Somalia + + 35059*. 1992-1999 Guerra civile nellex-Jugoslavia + + 13060 . 1994 Guerra civile nel Ruanda + + + 80061 . 1998-2000 Guerra civile nel Congo + + + + 2.000

    NUMERO DEI MORTI SECONDO LA FASEDELLE ONDE PLANETARIE PER 61 GUERRE MAGGIORI

    (numero dei morti x 1000)

    n di guerre n morti x 1000

    dimin. aum. a met diminuz. aumento rapp.

    rientr. usc. rientrante. uscente

    + +

    Giove 40 21 116.585 10.028 12:1Saturno 41 20 111.928 14.685 7:1Urano 23 14 24 95.160 17.061 5:1predominante 38 13 10 115.752 7.318 15:1Giove+Sa 26 6 29 105.742 3.342 31:1Giove+Sa+Ur 9 4 82.690 3.150 26:1

    NOTA: il numero totale dei morti considerati in questa tabella di 126.613.000.

    In queste 61 guerre maggiori prese in considerazione, le correlazioni sonomolto pi chiare: 40 scoppiano durante la fase discendente e 21 durante la fa-se ascendente dellonda di Giove. Si tratta di un rapporto di 2:1. Lo stessorapporto si applica allonda del Saturno. Inoltre, durante la simultanea fase di-scendente delle onde di Giove e di Saturno, le guerre esplodono 5 volte pispesso (26: 6) che nella situazione inversa.

    Tuttavia, se confrontiamo il numero di morti nelle guerre che comincianonella fase discendente con quelle che cominciano nella fase ascendente del-

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    londa di Giove, noi arriviamo ad un rapporto di 12:1. Poich questo gruppodelle maggiori guerre responsabile del 92 % del numero totale di morti ditutte le guerre di questo periodo, giudico questo risultato davvero straordina-rio. In questo gruppo si ha il 66 % dei morti (82.690.000 vittime) durantesoltanto il 9 % del tempo (27 anni) in guerre che cominciano quando le ondedi Giove, di Urano e di Saturno sono simultaneamente nella fase discendente.Questo rappresenta un numero di morti 26 volte pi grande di quante personemuoiono nei periodi in cui le onde sono tutte in ascesa.

    Mega-guerre

    Diventa ancor pi interessante considerare le guerre dalla precedente lista chehanno provocato un milione o pi vittime, cio le mega-guerre. Segue una li-sta da cui appare che queste guerre pi terribili costarono 82 % del tributo to-tale di morti.

    Numero totale di morti in 495 guerre: 138.000 = 100 %

    Numero dei morti in 61 guerre maggiori 126.613 = 92 % (Giove + 10.028)(di cui muoiono in 22 mega-guerre) 112.770 = 82 %

    N di morti in 433 guerre minori 11.387 = 8 % (Giove + 5.700)(N totale di morti nelle guerre iniziatedurante la fase + di Giove = 11 %) 15.728

    Le indicazioni cicliche per questo gruppo sono le seguenti:

    INDICAZIONI CICLICHE PER 22 MEGA-GUERRE(fra il 1700 e 2000, con un milione o pi di morti ciascuna,

    82 % del totale dei morti)

    n di guerre n morti x 1000

    dimin. aum. a met diminuz. aumento rapp.rientr. usc. rientrante. uscente

    + +

    Giove 20 2 109.770 3.000 36:1

    Saturno 16 6 103.420 9.350 11:1

    Urano 12 3 7 90.710 13.100 7:1

    Predominante 19 2 1 108.670 3.100 32:1

    Giove+Sat. 15 1 6 102.420 2000 50:1

    Giove+Sa+Ur. 7 1 82.400 2000 41:1

    NOTA: nellinsieme queste guerre contribuiscono con 112.770.000 morti, cio con l82 %,al tributo di tutte le guerre considerate nella nostra ricerca.

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    Cicli di guerre 1700-2000Robert D. Doolaard

    Fig. 1

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    La stragrande maggioranza di queste 22 mega-guerre iniziata durante lafase discendente di tutte le onde e gruppi di onde. Tutte queste mega-guerresono cominciate tranne due durante londa discendente di Giove, e durantequesto periodo si sono avuti 36 volte pi morti che non nelle due sole mega-guerre che erano iniziate durante la fase ascendente. Poich questo gruppo diguerre responsabile dell82 % di tutte le morti della nostra ricerca, questo ri-sultato pure impressionante.

    Rinforzo reciproco delle onde

    Apparir ora perch includo non soltanto lIndice Ciclico di Giove, ma anchequello di Saturno e di Urano. Se chiedeste ad uno storico quali eventi hannoformato la minaccia pi grave per la continuazione di civilizzazione europeanegli ultimi tre secoli, certamente risponderebbe: le guerre napoleoniche(1803-1815) e le due guerre mondiali. Questi tre disastri hanno in comuneche sono tutti scoppiati durante le simultanee fasi discendenti dellonda diGiove, di Saturno e di Urano. Ci hanno quasi inghiottiti. Ci indica che questeonde, quando si trovano in fase comparabile, si rinforzano notevolmente traloro.

    Questo effetto corrisponde a simili risultati nei cicli correlati di Plutone,Nettuno e Urano (Doolaard 1986, 1991-92).

    A proposito del ciclo di Plutone-Nettuno, possiamo ricordare, che nel pe-riodo tra la fine del trigone rientrante prolungato e linizio del seguente sestileuscente prolungato di questi cicli lultima volta fra il 1793 e il 1943, cio dalregno del Terrore fino al turning point (punto dinversione) della Secondaguerra mondiale la civilizzazione passata attraverso un profondo abisso.

    Ci accaduto precedentemente cinque volte, ogni 500 anni, il che puessere confermato da ogni storico.

    Tuttavia siamo risaliti cinque volte da questa profonda discesa nel ciclo diPlutone-Nettuno durante il sestile uscente prolungato successivo. Nella storia,tutti questi periodi corrispondono ai giorni fausti nello sviluppo culturale. Han-no tutti ricevuto definizioni come classicismo o rinascita, a cominciante dal-lEt Aurea di Pericle! (Doolaard, 1986, 1990-91, 1997).

    Leffetto catastrofe

    Per ritornare al nostro studio dobbiamo vedere chiaramente che pi terribilisono le guerre, maggiore la tendenza a esplodere durante la fase discenden-te delle tre onde. Questo richiama leffetto eminenza quale conosciuto dallavoro di Michel Gauquelin e di Suitbert Ertel.

    Guerre maggiori in Europa

    Il fatto che un numero doppio di guerre scoppi durante la fase discendente ri-spetto alla fase ascendente di Giove, significa che persino durante la fase

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    31Argomento

    ascendente dovremmo restare vigilanti. Questo contrario alla nostra espe-rienza. Ne ho esaminato il motivo. Nella lista di 61 guerre ce ne sono 19 che sipresentano in Europa. Queste sono contrassegnati da un asterisco immediata-mente dopo il numero dordine in quella lista.

    INDICAZIONI CICLICHE PER 19 MAGGIORI GUERRE EUROPEE(fra il 1700 e il 2000, ciascuna con pi di 100.000 morti)

    n di guerre n morti x 1000

    dimin. aum. a met diminuz. aumento rapp.rientr. usc. rientrante. uscente

    + +

    Giove 16 3 86.237 602 143:1Saturno 14 5 84.554 2.285 37:1

    Urano 9 4 6 81.900 1.457 56:1

    Predominante 14 3 2 85.304 1.214 70:1

    Giove+Sat. 12 1 6 84.144 192 438:1

    Giove+Sa+Ur. 7 0 80.740 0

    NOTA: il numero totale dei morti considerati in questa tabella di 86.839.000.

    Su queste 19 guerre, le cui conseguenze non si sono sempre limitate alla

    sola Europa, ben 16 cominciano durante la fase discendente e soltanto 3 du-rante la fase ascendente dellonda di Giove. Ci non d pi un rapporto di 2ad 1, come nelle 61 guerre maggiori, ma quasi di 5 ad 1. Limitandoci ai con-flitti europei, osserviamo che il rapporto fra il numero di morti nelle guerre checominciano nella fase discendente di Giove e in quelle che cominciano nellafase ascendente pi di 100:1. Visto il carattere estremo di questo rapporto,io che sono doppia Bilancia ho avuto notti senza sonno. Non va dimenticatoche in tutto questo periodo di 300 anni le onde di Giove-Saturno e di Urano di-scendono simultaneamente soltanto per 27 anni mentre ascendono insiemeper 35 anni. In 7 delle 19 maggiori guerre europee che sono scoppiate nel 9 %del tempo durante il quale queste tre onde discendevano simultaneamente, si

    avuto il 93 % dei morti. Se le due guerre mondiali, con il loro enorme tassodi mortalit, fossero iniziate giusto per coincidenza durante londa discendentedi Urano, lo squilibrio derivante risulterebbe ingigantito. Per rimuovere ognidubbio su questo punto ho incluso la seguente precisazioni:

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    INDICAZIONI CICLICHE PER 9 MEGA-GUERRE EUROPEE(fra il 1700 e il 2000, ciascuna con pi di 1.000.000 morti).

    n di guerre n morti x 1000

    diminuzione aumento a met diminuzione aumentoentrante uscente rientrante uscente

    + +

    Giove 9 0 84.210 0

    Saturno 8 1 83.210 1.000

    Urano 7 0 2 81.600 0

    Principalmente 9 0 84.210 0

    Giove + Sat. 8 0 1 83.210 0

    Giove+Sa+Ur 6 0 81.600 0

    NOTA: il numero totale dei morti considerati in questa tabella di 84.210.000.

    Vediamo qui che le due guerre mondiali non costituiscono uneccezione.Tutte le mega-guerre europee mostrano un chiaro rapporto alla fase discen-dente di tutte le onde e gruppi delle onde. Non c da meravigliarsi che alcuniastrologhi attribuiscano tanta importanza allIndice Ciclico.

    Conclusione

    Riconsiderando tutto il precedente materiale possiamo fare queste osservazio-ni:1. Le guerre minori possono scoppiare in ogni il momento sfavorevole, senza

    riguardo alla fase ciclica dellindice.2. Invece, 89 % del numero totale di vittime muoiono nelle guerre che comin-

    ciano durante londa discendente di Giove.3. Il motivo principale per questo che delle 22 mega-guerre, responsabili

    per l82 % del numero totale di morti, ben 20 scoppiano durante la fase di-scendente dellonda in di Giove. Esse sono responsabili del 97% delle per-dite in questo gruppo.

    4. Il 96 % delle vittime di queste 22 mega-guerre, si avuto in 19 guerre che

    sono scoppiate durante la prevalenza delle fasi discendenti delle onde ed il73 % nelle guerre che sono cominciate quando tutte e tre le onde erano di-scendenti, il che corrisponde soltanto al 9 % del tempo.

    5. Pi grave la guerra, pi frequente il caso chessa scoppi durante la fasediscendente degli indici ciclici (effetto catastrofico o cumulativo).

    6. Per motivi ancora sconosciuti le maggiori guerre sono scoppiate in Europadurante la fase discendente di Giove relativamente pi spesso che altrovenel mondo. Si sono qui avuti ben 143 volte pi morti nelle guerre che co-minciano durante londa discendente di Giove che in quelle che comincia-

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    no durante londa ascendente di Giove. Infatti 93 % delle vittime muoiononelle guerre che incominciano durante i 27 anni (9 % del tempo) in cui tut-te queste tre onde sono in fase di diminuzione allo stesso tempo.Il gruppo di 9 mega-guerre europee, in cui si presentato il 97 % delle

    morti occorse in tutte le maggiori guerre europee, rivela un rapporto cos evi-dente con tutte le onde e gruppi di onde da indicare, senza dubbio, la grandeimportanza delle posizioni (nel loro movimento) dei pianeti esterni per il no-stro continente.

    Con ci la nostra ipotesi secondo cui la qualit della nostra esistenza, perquanto influenzata dalle guerre, migliora durante la fase aumentante e peg-giora durante la fase declinante degli indici ciclici, confermata tragicamentein modo ampio ed estremamente costante.

    Commento finalePer la maggior parte delle guerre difficile stabilire esattamente come sianostate uccise tante persone. Comunque venga valutato il numero delle vittime,esso d pur sempre unindicazione della seriet del conflitto. La suddivisione diqueste guerre nelle categorie di gravit crescente non crea nessuna difficolt.

    Lo sfondo storico, che pur avrebbe un valore per questo studio, statoignorato. Per esempio, sappiamo che durante i tre secoli inclusi in questa ri-cerca, la popolazione del mondo si moltiplicata per otto (McEvedy e Jones1980). In questi tre secoli anche cambiato drammaticamente il modo dicondurre la guerra. Mentre nel diciottesimo secolo dei professionisti ben eser-citati, in numero limitato, praticavano ancora larte militare, dopo la rivoluzio-ne francese si sono avuti eserciti interamente popolari. Mediante la rivoluzioneindustriale queste schiere armate sono state trasformate in macchine da guer-ra, le cui vittime si sono contate a milioni. A dispetto di questa inflazione dolo-rosa per la dignit umana, non mi sembrato consigliabile ridefinire le catego-rie, aumentando per lesempio il valore di soglia per le maggiori guerre delventesimo secolo. La nostra soglia di dolore non aumentata nella stessa mi-sura.

    Tuttavia, i risultati che emergono da questo studio sono chiari. Trovo com-movente e fonte dispirazione il sapere che in questo modo siamo collegaticon i lontani estremi del nostro sistema solare.

    palese dove si trova la nostra debolezza: la nostra cultura non adattata

    ad un eccesso di fasi planetarie rientranti. Se consideriamo la met uscente ela met rientrante di un ciclo rispettivamente come il giorno e la notte, siamoovviamente spaventati dalloscurit. Che questo possa condurre a reazioni dipanico confermato da questa ricerca. (Fine del testo del 1993).

    Discussione

    Nel caso in cui i risultati della ricerca non siano immediatamente chiari, spesso necessario sottometerli a prove rigorose e, se possibile ripetere la ri-

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    cerca con nuovo materiale. Ora, la mia ricerca ha incluso tutte le guerre dal1700 in poi elencate dai polemologhi. Il fatto che tutte e tre le onde, ciascunacon il proprio ritmo, siano collegate allo scoppio delle guerre, una tripliceconferma dellipotesi. Unaltra obiezione da parte degli scettici stata il limita-to numero di guerre, troppo poche per unanalisi statistica. Il mio commentoche la quantit di morti fosse pi che sufficiente stato ignorato. In ogni mo-do, uno statistico dallUfficio Centrale di Pianificazione, un organo economicoconsultivo del Governo olandese, insieme alla sua quipe, ha rilevato alcunicaratteri significativi. A suo avviso non sembrava necessario fare unanalisistatistica poich i fatti erano manifesti.

    La mia ricerca avrebbe dunque raggiunto un punto morto e infatti il Dott.Geoffrey Dean e Rudolf Smit hanno continuato a dichiarare che nessun astro-logo era stato capace finora di dare la prova di una correlazione astrologica. Ilsolo scettico che abbia mostrato un certo apprezzamento per i miei risultati stato lastronomo Professor Dott. Willem de Graaff. Nella risposta ad una ri-chiesta da parte duna rivista astrologica olandese ha scritto: Effettivamente,i risultati della ricerca del Doolaard sono molto impressionanti; ha fornito unaprova eccellente. La sua critica ha riguardato soltanto la Guerra dei Trentan-ni (1618-1648), sebbene essa abbia avuto luogo prima del periodo della miaricerca. Ha trovato che questa guerra non aveva rapporto con i pianeti esternie ha quindi consigliato una certa reticenza. La seguente lista delle guerre di-mostra che anche questa guerra ha un forte collegamento con le tre onde, ca-ratteristico per le mega-guerre. Non avevo incluso queste guerre nella mia ri-cerca originale perch avevo trovato che 7 guerre maggiori in due secoli rap-presentassero troppo poco. Bisogna pur sottolineare che il caso di Giove e

    della Guerra dei contadini stanno a parte.

    INDICAZIONI CICLICHE PER 7 MAGGIORI GUERRE(fra il 1500 e 1700; ciascuna con pi di 100.000 morti)

    UR SA GIO Morti

    x1000

    1. 15201529 Turchia contro il SantImpero + + 100

    2. 15241525 Guerra dei contadini + + + + 175

    3. 15811588 Guerra dindipendenza