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“LINEE GUIDA D’ISTITUTO SULLE AZIONI IN RISPOSTA
AI DIVERSI FUNZIONAMENTI DEGLI ALUNNI”
RIFERIMENTI NORMATIVI
ALUNNI CON DISABILITA’
L. 517/77
Legge 104/92
Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri - 23/02/2006 n. 185 "Regolamento recante modalità e
criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo
35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289”
“Linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità”, 4 agosto 2009
DPR 122/2009
ALUNNI DSA
Legge 170 ottobre 2010 Legge regionale 04/03/2010 n°16 Linee guida MIUR Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011 Accordo Stato-Regioni n°140 del 25/07/2012 Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012 CM n°8 del 6 marzo 2013
INCLUSIVITA’ Premessa La Scuola inclusiva è un contesto che permette a ciascuno di sviluppare il suo modo di essere agente
costruttivamente, cioè in maniera funzionale al raggiungimento di risultati apprezzabili.
L’Inclusività è un percorso verso la crescita illimitata degli apprendimenti di alunni, insegnanti, genitori, enti e
territorio .
Si fonda su tre temi principali:
il funzionamento umano differente;
l’equità nel considerare di “pari valore, dignità e diritti” ogni differenza: cercandola e riconoscendola, offrendo forme
di differenziazione per raggiungere situazioni di uguaglianza sostanziale tra gli alunni;
l’efficacia attraverso offerte formative in grado di sviluppare il massimo potenziale apprenditivo e la buona
partecipazione sociale di ciascun alunno.
Finalità dell’istituto
Favorire il successo formativo degli alunni, promuovendo lo sviluppo delle potenzialità
personali e delle capacità in ambito relazionale e sociale
Educare all’autodeterminazione per imparare a scegliere (Progetto di vita)
Valorizzare culture diverse, riducendo ogni forma di discriminazione
Mobilitare/indirizzare le risorse di tutta la comunità educante: insegnanti, genitori, territorio
Organizzare il sostegno alle diversità attraverso la costruzione di contesti facilitanti e la
riduzione delle barriere
Supportare la diffusione delle TIC come mezzo per facilitare i processi di
insegnamento/apprendimento
Il processo di insegnamento/apprendimento è un progetto dove creiamo un movimento che dall’esistente va
verso un “non ancora” realizzato. Noi non accettiamo la conservazione dell’esistente, anzi ne progettiamo il
cambiamento, aiutando ciascuno a diventare se stesso.
ALUNNI CON DISABILITA’
La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF), l’ultima versione
delle classificazioni internazionali della disabilità curate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, avvia
un’importante innovazione concettuale e culturale perché ridefinisce e precisa la valenza neutrale e
imparziale del concetto di disabilità, liberandolo da una connotazione che lo associava direttamente alla
limitazione fisica, sensoriale o intellettiva. La disabilità non é più definita come malattia o disturbo, ma come
una condizione generale che può risultare dalla relazione complessa tra la condizione di salute della
persona e i fattori contestuali che rappresentano le circostanze in cui vive.
La disabilità si connota, di conseguenza, come un concetto trasversale e universale, un fenomeno sociale
multidimensionale, una situazione che ogni persona può vivere quando, presentando una data condizione di
salute, incontra un ambiente sfavorevole.
Si apre, pertanto, una prospettiva in cui la salute e la disabilità sono due aspetti dello stesso fenomeno, e
l’ICF sembra fornire i principi di riferimento e le indicazioni per favorire, l’integrazione tra la prospettiva
pedagogica e quella sanitaria, per rafforzare e migliorare il lavoro sociale di rete, il confronto all’interno delle
équipe multidisciplinari, la collaborazione con le famiglie e con le comunità locali, l’integrazione scolastica, la
partecipazione e l’inclusione sociale delle persone con disabilità.
In questa prospettiva l’inclusione non deve rimanere una dimensione che si riferisce solo al mondo
scolastico, ma deve percorrere e invadere “tutte le sfere vitali e sociali, i luoghi concettuali e quelli spaziali,
per diventare un processo culturale e mentale e non solo un intervento organizzativo”.
La risposta educativa speciale deve essere inventata in ogni momento e sembra richiedere una speciale
capacità di pensare che inizia dalla percezione globale, unitaria e contestuale della persona e del suo
problema da risolvere.
Finalità dell’istituto Promuovere la formazione integrale di ogni alunno nell’ottica del Progetto di vita
La presa in carico dell’alunno da parte dell’istituto prevede tre azioni:
CONOSCERE L’ALUNNO 1. presa visione della documentazione: i documenti disponibili da consultare sono: la
Certificazione, la Diagnosi Funzionale, il Profilo Dinamico Funzionale, il Piano Educativo Individualizzato dell’anno precedente;
2. raccolta di informazioni: colloqui specifici con colleghi degli anni/ordini di scuola precedenti, con gli operatori socio-sanitari (assistenti USSL, assistenti alla comunicazione), con il personale ausiliario, amministrativo, con la famiglia, con gli specialisti;
3. analisi del contesto relazionale, delle autonomie, dell’apprendimento, dell’uso delle conoscenze.
CONOSCERE LE SCELTE ORGANIZZATIVE DELLA SCUOLA 1. attraverso la lettura del POF in tutte le sue parti il docente potrà conoscere le scelte
educative per la curricolarità e per l’extracurricolarità dell’Istituto e l’organizzazione e/o l’organigramma dello stesso;
2. composizione, finalità ed obiettivi specifici del GLI d’istituto; 3. le “Linee guida d’Istituto” sulle azioni in risposta ai diversi funzionamenti degli alunni.
CONOSCERE IL TERRITORIO 1. le Reti Istituzionali; 2. le risorse della comunità educante; 3. gli Enti con cui la scuola collabora.
La progettazione
La persona con disabilità richiede un sistema flessibile capace di accogliere tutti per valorizzare la specificità
di ciascuno. In quest’ottica risultano strategici i seguenti punti:
forte collaborazione tra docenti curricolari e di sostegno; prassi condivise; raccordo e integrazione tra PEI e programmazione di classe; apertura verso l’esterno ed utilizzo delle risorse del territorio evitando che il percorso di
integrazione si esaurisca in una serie di azioni tecnico riabilitative e facendo in modo che il PEI diventi la base su cui costruire un progetto di vita più ampio;
continuità tra ordini di scuola intesa come attività di transizione, trasmissione di informazioni e modalità flessibile di organizzazione delle attività;
relazioni solidali tra compagni per tessere l’inclusione e favorire l’apprendimento; crescita psicologica degli alunni in termini di autostima, immagine di sé per motivare
l’apprendimento e la consapevolezza delle potenzialità, per ricercare facilitatori e eliminare barriere;
coinvolgimento attivo delle famiglie.
I Documenti di pianificazione: PDF e PEI
Nel corso dell’a.s. presentazione della prima stesura o aggiornamento del Profilo Dinamico Funzionale, redatto in collaborazione con l’Ente e la famiglia. Il Profilo Dinamico Funzionale (allegato 1) è uno strumento dinamico elaborato:
per i nuovi certificati entro giugno del primo anno di certificazione; viene aggiornato all’ingresso alla Scuola di ordine e grado superiore; nel corso della terza classe della SS di 1° grado è integrato dalla sintesi del consiglio
orientativo(allegato 2 )
Il Piano Educativo Individualizzato (allegato 3)
In questo documento si elaborano gli obiettivi educativi e disciplinari generali e specifici, metodologie, i tempi
e gli spazi utilizzati. Si inseriscono progettazioni extrascolastiche (riabilitative o altro).
La famiglia, convocata ad apposito incontro dall’insegnante di sostegno, contribuisce alla stesura del PEI.
Il PEI viene discusso con l’equipe territoriale che ha in carico l’alunno nel primo incontro utile.
Le programmazioni e le verifiche periodiche seguiranno la scadenza di quelle della classe di appartenenza, salvo diversa definizione espressa nello stesso PEI . Il PEI viene presentato dal team pedagogico/Consiglio di classe con scadenza definita dal Dirigente scolastico.
Progettazioni Speciali
L’insegnante di sostegno si attiverà per proporre percorsi che favoriscano l’integrazione dell’alunno DA in collaborazione con i team docenti/Consigli di classe dell’ordine di scuola frequentato dall’alunno, con docenti di altri ordini di scuola, con gli enti territoriali (ULSS, Nostra famiglia, Comune, Privato sociale) da svolgersi sia all’interno del gruppo classe che al di fuori di esso.
Adozione dei libri di testo
(C.M.02/12/98 e C.M. 724) E’ prevista la possibilità, in accordo con la famiglia e in presenza di specifica relazione, di proporre al Collegio Docenti l’adozione di testi alternativi a quelli della classe di appartenenza. Gli insegnanti formalizzeranno la proposta secondo le seguenti modalità:
Scuola dell’Infanzia: per gli alunni iscritti alla Scuola Primaria nel mese di Aprile i docenti comunicheranno per iscritto l’esigenza di scelta alternativa al coordinatore di plesso della Scuola Primaria;
Scuola Primaria: nell’Interclasse con i rappresentanti dei genitori prevista per il mese di maggio; per gli alunni iscritti alla Scuola secondaria gli insegnanti delle classi quinte comunicheranno per iscritto la necessità di scelta alternativa al coordinatore della Scuola Secondaria;
Scuola Secondaria di 1°grado nel penultimo Consiglio di Classe dell’a.s. e successivamente nel Collegio docenti convocato per l’adozione dei libri di testo
Gli Uffici avviseranno tempestivamente per iscritto i genitori degli alunni della Scuola Secondaria di 1° grado di non acquistare i testi previsti per la classe di appartenenza del figlio e di attendere la comunicazione dei docenti all’inizio dell’AS.
La Valutazione
La valutazione dell’alunno secondo le disposizioni in vigore
è effettuata da tutti gli insegnanti; è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del PEI; è espressa in decimi.
Per l’esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte dalla Commissione prove di esame differenziate corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Agli alunni che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo valido per l’iscrizione
e la frequenza delle classi successive.
Prove INVALSI
La decisione di far partecipare e con quali modalità gli alunni con disabilità è rimessa al giudizio dei team
docenti/consigli di classe per il tramite del DS. È comunque possibile strutturare prove specifiche. Non è
consentita la presenza dell’insegnante di sostegno in classe durante lo svolgimento della prova.
Incontri: Insegnanti, Famiglie, Enti
Settembre Scuola dell’Infanzia: assemblea di sezione e di classe. A seguire incontri individuali. Per l’alunno con
disabilità saranno presenti gli insegnanti del team e l’insegnante di sostegno, se già nominata, nel corso
della riunione si compilerà il “Questionario guida per il primo colloquio con i genitori” (allegato 4), che sarà
inserito nel registro personale dell’alunno.
Scuola Primaria: assemblea di sezione e di classe. A seguire incontri individuali. Per l’alunno con disabilità
saranno presenti gli insegnanti del team e l’insegnante di sostegno, se già nominata.
Scuola Secondaria: assemblea di classe per presentazione del Piano dell’offerta formativa e del patto di
corresponsabilità. Saranno presenti il coordinatore di classe e l’insegnante di sostegno se nominato.
Ottobre/Novembre GLHO: incontro tra i team docenti, famiglia, operatori NPI o Nostra Famiglia per la definizione degli
obietti del PEI.
In corso a.s.
GLHO sono previsti in corso d’anno scolastico al fine di verificare l’andamento didattico-educativo. L’insegnante di sostegno stilerà un verbale di ogni incontro che verrà consegnato in Segreteria e successivamente inserito nel registro personale dell’alunno (allegato 5). Partecipano agli incontri il coordinatore di classe e l’insegnante di sostegno (in caso si rendesse necessaria la presenza di altri docenti si farà motivata richiesta al Dirigente scolastico), la famiglia, gli operatori socio-sanitari. Gli incontri sono richiesti dalla Scuola tramite l’insegnante FS o la Segreteria.
Ottobre: incontro tra insegnanti di classe, insegnante di sostegno ed operatore socio-sanitario
per la definizione di modalità d’intervento ed obiettivi educativi comuni. Scuola dell’Infanzia durante la riunione di team; Scuola Primaria durante il coordinamento; Scuola Secondaria di 1° in apposito incontro tra insegnante coordinatore, insegnante di sostegno e operatore socio-sanitario (da considerarsi nel Progetto “Incontro con gli Enti”);
Ottobre: Convocazione Consiglio di classe e riunione del team pedagogico per stesura
definitiva PEI.
Ottobre/Novembre: convocazione della famiglia a cura dell’insegnante di sostegno per
condivisione PEI, (per la Scuola Primaria è possibile utilizzare il coordinamento).
In corso di anno scolastico l’insegnante di sostegno nella Scuola dell’Infanzia e Primaria parteciperà ai ricevimenti dei genitori come stabilito per la classe di appartenenza dell’alunno; nella Scuola Secondaria di 1° grado l’insegnante di sostegno stabilirà l’orario di ricevimento settimanale, che comunicherà ai genitori.
GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione)
Settembre/Ottobre: Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° GLI seduta sezionale per ordine di scuola: incontro FS area “Disabilità e disagio”, coordinatori di classe e insegnanti di sostegno in servizio, per definire la proposta di assegnazione degli insegnanti di sostegno e del monte ore per ogni singolo alunno da presentare al Dirigente scolastico. Criteri per l’assegnazione dell’insegnante: continuità didattica-ducativa, competenze particolari dell’insegnante, figura di riferimento/ identificazione; Criteri per l’assegnazione del monte ore: grado di disabilità, numero ore presenza di assistente o di altro operatore, problemi di ordine comportamentale e/o organici, grado di individualizzazione del PEI rispetto alla programmazione prevista per il gruppo classe.
Ottobre: GLI seduta sezionale per ordine di scuola: incontro tra gli insegnanti di sostegno dell’IC e insegnante FS area disabilità per concordare modalità comuni circa:
Approccio didattico ed educativo con gli alunni Rapporti con gli enti esterni Stesura dei documenti di pianificazione: PDF, PEI
In corso di anno scolastico sono previsti GLI sezionali degli insegnanti di sostegno con la
presenza dell’insegnante FS area disabilità per valutare l’azione educativa-didattica generale svolta. La scansione temporale verrà definita nel Piano delle attività funzionali.
La Continuità
La continuità didattico-educativa tra i diversi ordini di scuola garantisce un passaggio privo di fratture e
coerente con i bisogni educativi, i ritmi di apprendimento individuali.
Scuole dell’IC: Curricolo sulle autonomie (allegato 6)
Scuola Secondaria: Protocollo d’Istituto per l’Orientamento (allegato7)
Classi terze scuola secondaria di 1° grado. Nel territorio:
Ottobre/Gennaio: attività di orientamento programmate dall’IC Gennaio/Maggio: attuazione progetti di accompagnamento (possibilità di prosecuzione
delle azioni di accompagnamento nel mese di settembre/ottobre del successivo a.s.).Sarà cura dell’insegnante di sostegno, se ritenuto necessario, progettare tali momenti in accordo con i referenti dell’ordine di Scuola superiore
All’interno dell’IC
Febbraio/Marzo colloqui tra insegnante di sostegno e genitori dell’alunno che frequenta la seconda classe della Scuola secondaria per la compilazione del questionario “Pensiamoli Grandi” (allegato 8). L’insegnante inserirà il modulo nel registro personale dell’alunno come documentazione per il successivo a.s..
Ottobre/Maggio: attuazione progetti di continuità previsti dall’IC; potranno essere concordate ulteriori visite o attività da svolgere nella scuola che accoglierà l’alunno. Sarà cura degli insegnanti di sostegno progettare questi momenti.
Giugno: possibile predisposizione di progetti specifici di continuità tra diversi ordini di Scuole dell’IC da sottoporre all’approvazione da parte del Collegio dei Docenti. Il progetto consentirà all’insegnante di sostegno o di classe di “accompagnare” per alcune ore l’alunno all’inizio del successivo a.s. (allegato 9).
Settembre: attivazione dei Progetti di continuità da parte dell’insegnante di sostegno dell’ordine di scuola precedente (in mancanza di questo potranno attuarlo gli insegnanti di classe).
Personale Collaboratore Scolastico
In base al mansionario e agli incarichi specifici assegnati il personale collaboratore scolastico ha il compito di assistere gli alunni con disabilità presenti nella scuola fornendo ausilio nell’accesso alla struttura scolastica, nell’uso dei servizi igienici, durante la mensa, nella cura dell’igiene personale e negli spostamenti per le attività d’Istituto. All’inizio dell’AS viene individuato il personale che prioritariamente interviene in caso di necessità (funzioni aggiuntive da attribuirsi come da contrattazione d’Istituto). Durante la mensa compito specifico dei collaboratori scolastici incaricati di assistenza è quello di essere di ausilio agli alunni con qualche difficoltà nell’alimentazione, tenuto conto che per gli alunni certificati gravi è prevista la presenza di apposita assistente. La competenza educativa, di tutela e sorveglianza degli alunni in mensa è degli insegnanti, salvo che per gli alunni in quel momento gestiti da assistente USSL, qualora l’attività di mensa si svolga in tempi o luoghi separati.
Assistenza Scolastica
Il servizio di assistenza scolastica ha la finalità di garantire la frequenza scolastica degli alunni agendo nell’area dell’autonomia personale, autosufficienza di base, favorendo la partecipazione ai percorsi didattici, educativi e di socializzazione. I genitori richiedono l’attivazione del servizio al Direttore del Distretto socio-sanitario. La Scuola inoltra la proposta di assistenza scolastica al Direttore del Distretto socio sanitario entro il 15 giugno (allegato10). Nel caso di particolari necessità è possibile presentare la richiesta di assistenza anche durante l’a.s.. Le ore assegnate verranno comunicate alla Scuola prima dell’inizio dell’a.s.. È prevista la stesura di un piano assistenziale individuale condiviso con la scuola e la famiglia. L’orario dell’operatore è concordato con la Scuola in base ai bisogni dell’alunno e all’organizzazione scolastica.
CERTIFICAZIONI
Richiesta di Intervento da parte della Scuola: INVIO AGLI ENTI TERRITORIALI
Qualora i team docenti/Consigli di classe rilevino in alcuni alunni difficoltà di apprendimento e/o relazionali
che siano persistenti, nonostante gli interventi specifici messi in atto, convocheranno la famiglia per
informarla sulla situazione e sulle prestazioni che possono ricevere dai servizi territoriali NPI e Nostra
Famiglia.
Gli insegnanti potranno compilare la scheda di segnalazione (allegato A), che dovrà essere firmata dai
genitori e consegnata al Dirigente scolastico.
Il Dirigente scolastico invierà la scheda al servizio prescelto dai genitori.
Nel caso di rifiuto da parte della famiglia di acconsentire all’esame diretto da parte dei servizi, il Dirigente
scolastico, coadiuvato dai docenti e dalla FS area disabilità e disagio, metterà in atto ogni iniziativa atta a
tutelare il minore.
La scheda di segnalazione deve essere inviata ai servizi entro il 31 gennaio. I servizi contatteranno la
famiglia.
Successivamente all’attività diagnostica sarà convocata la riunione dell’ Unità Valutativa Multi Dimensionale,
a cui parteciperà il Dirigente scolastico o suo delegato.
Entro il mese di maggio sarà inviato il verbale dell’UVMD direttamente alla Scuola.
Per le certificazioni in scadenza la Scuola, entro il 31 gennaio, inviterà i genitori dell’alunno a prendere
contatto con l’ente territoriali di riferimento per quanto necessario attuare.
ALLEGATO A-ACCORDO DI PROGRAMMA
SCHEDA STESA DALLA SCUOLA
(Per i provvedimenti di cui alla Legge del 5.2.92 n. 104 riguardante gli alunni con disabilità - handicap, gravi disturbi di apprendimento)
COGNOME E NOME ................................................................................ NATO A
..........................................................
IL ........................... RESIDENTE A ...................................................... VIA ........................................................ N.
....
TEL ..................... . FREQUENTANTE LA SCUOLA DELL’INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI 1° GRADO
SECONDARIA DI 2° GRADO CLASSE: ........
NEL PLESSO SCOLASTICO DI: .................................................................(LOCALITÀ)
1. NATURA DEL PROBLEMA
AREA COGNITIVA:
Difficoltà di lettura
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
Difficoltà di scrittura
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
Difficoltà di calcolo
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
Difficoltà di comprensione del testo scritto
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
Difficoltà di comprensione da ascolto
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
Difficoltà nella soluzione di problemi matematici
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
Disturbi della comunicazione
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
Disturbi dell’organizzazione percettiva
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
AREA COMPORTAMENTALE:
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
2. QUALI INTERVENTI SONO GIÀ STATI MESSI IN ATTO E CON QUALI RISULTATI
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
3. INTEGRAZIONE NEL GRUPPO
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
4. CAPACITÀ DI UTILIZZARE LE RISORSE AI FINI DEGLI APPRENDIMENTI E DEI RAPPORTI CON COETANEI E ADULTI
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
5. IMPEGNO, RISULTATI NELLE MATERIE SCOLASTICHE E MOTIVAZIONE VERSO LE STESSE
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
6. FREQUENZA SCOLASTICA:
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
7. RELAZIONI SCUOLA - FAMIGLIA
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
8. RICHIESTE FORMULATE AI SERVIZI:
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
PARERE MOTIVATO DEL Dirigente/Preside sulla segnalazione dell'alunno:
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
FIRMA DIRIGENTE/PRESIDE
Il sottoscritto …………........................ padre dell’alunno/a…………….…………..
La sottoscritta ……………………………….… madre dell’alunno/a…………………………
Il sottoscritto ………………………………….. tutore dell’alunno/a..........................
Dichiara di aver preso visione del presente documento
DATA: ………………. FIRMA _______________________________
ALLEGATO 1- LINEE GUIDA IC (ALLEGATO G- Accordo di Programma)
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
ISTITUZIONE SCOLASTICA ……………………………………………………………………………….
SEDE FREQUENTATA ………………………………………………………………………………
DATA COMPILAZIONE ……………………………………………………………………………….
DATE AGGIORNAMENTI ……………………………………………………………………………….
COGNOME: .......................................... NOME ............................................................
LUOGO DI NASCITA……………………………………………… PROVINCIA……………………….....
DATA DI NASCITA…………………………………..
RESIDENZA……………………………………………………………………………………………
Anno scolastico Classe frequentata Numero di ore di frequenza
scolastica
Tipo di organizzazione
della scuola (orario
settimanale della
classe)
Riferimenti alla CERTIFICAZIONE secondo l'art. 3 della legge 104/92
Data di emissione…………………………….data di rinnovo o modifica………………………………..
Referente ULSS
……………………………………………………………………………………………………………
Codice e descrizione della diagnosi
……………………………………………………………………………………….
ALLEGATO 2- LINEE GUIDA IC (ALLEGATO H- Accordo di Programma)
SINTESI PER L'ORIENTAMENTO SCOLASTICO O POST - SCOLASTICO
Da allegare al Profilo Dinamico Funzionale
ANNO SCOLASTICO 20 /20
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO .................................................................... SEDE
.................................................................
VIA ....................................................................................... N. .......... TEL. |__|__|__|__|
|__|__|__|__|__|__|
ALLIEVO ....................................................................................................... DATA DI NASCITA |__|__|
|__|__| |__|__|
RESIDENTE A ........................................................................ VIA .............................................................
N. ..........
GIUDIZIO FINALE:
.........................................................................................................................................................
SINTESI DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO O POST-SCOLASTICO A CURA DEGLI OPERATORI SCOLASTICI E DELL'ULSS
............................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
___________________________
GLI OPERATORI DELL’ULSS
___________________________
Data ..........................................................
ALLEGATO 3 -LINEE GUIDA IC
PEI
Accordi team/consigli di classe
Ore di sostegno assegnate all’alunno
Orario dell’insegnante
Discipline (scuola secondaria di 1° grado)
Organizzazione del lavoro
Individualizzato, con contenuti semplificati e/o ridotti, in piccoli gruppi, di
affiancamento all’insegnante di classe.
Ente di riferimento
Certificazione
Diagnosi funzionale
Terapie in corso
Analisi della situazione di partenza
Osservazione indiretta
Analisi della documentazione relativa all’alunno e successiva sintetica esposizione in sede di
coordinamento/consiglio di classe a cura dell’insegnante di sostegno;
Osservazione diretta
Osservazione sistematica al fine di acquisire i dati necessari alla stesura del PEI a cura di tutti i docenti;
prove di verifica iniziali predisposte dall’insegnante di sostegno e dagli insegnanti di classe;
Incontri con la famiglia;
Incontri con enti esterni;
Stesura del PEI
Valutazione iniziale a cura degli insegnanti, in collaborazione con la famiglia e gli operatori dell’ente di
riferimento (1° incontro con l’Ente)
Definizione degli obiettivi educativi generali
Definizione degli obiettivi per area, campi d’interesse o disciplinari personalizzati
Definizione delle metodologie (tempi, mediatori didattici, sussidi…)
Definizione degli obiettivi riabilitativi a cura degli operatori degli Enti territoriali
Modalità di collaborazione della famiglia
Eventuali interventi altri enti
Verifica e valutazione
Definizione delle modalità di esecuzione delle verifiche e dei criteri di valutazione. Eventuali strutturazione
di prove specifiche potranno essere strutturate sia dall’insegnante di sostegno sia dagli insegnanti curriculari
Valutazione a cura di tutto il team docente
Relazione finale
Dettagliata rispetto:
agli obiettivi raggiunti nelle diverse aree disciplinari, alle metodologie utilizzate;
alle modalità di verifica. La relazione finale è da inserirsi nel registro personale dell’alunno.
Al termine della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria viene stilata la certificazione dei livelli di
competenze, o, se necessario, adattamento di essa in base al percorso scolastico dell’alunno.
Al termine della Scuola Secondaria verrà stilata la certificazione delle competenze e una relazione che terrà
conto del percorso scolastico dell’alunno nei tre anni di frequenza, degli obiettivi raggiunti nelle diverse
discipline, delle attività effettivamente svolte, dei criteri per le prove d’esame. Nel caso in cui l’alunno
mantenga la certificazione di disabilità la relazione sarà inviata alla Scuola di ordine superiore insieme al PEI
e alla documentazione dell’alunno.
Il PEI è firmato dall’insegnante di sostegno, dai docenti del team pedagogico/Consiglio di classe, dalla
famiglia.
Il PEI potrà essere integrato da documenti di pianificazione degli enti territoriali che operano con l’alunno
(p.e. piano assistenziale, progetto riabilitativo… )
ALLEGATO 4- LINEE GUIDA IC
SCUOLA DELL’INFANZIA
QUESTIONARIO GUIDA PER IL PRIMO COLLOQUIO CON I GENITORI
ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE
CAPITOLO 1: APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE
CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI
0 1 2 3 4
D110 Guarda (usa intenzionalmente il senso della vista)
D115 Ascolta (usa intenzionalmente il senso dell’udito)
D1200 Esplora oggetti con: bocca
D1201 Mani
D1202 Naso
D1203 Gusta cibi o liquidi
D130 Imita espressioni facciali, gesti o suoni
D1310 Impara attraverso: semplici azioni con un solo oggetto
D1311 Azioni con due o più oggetti
D1313 Gioco simbolico (far finta di… )
D132 Chiede informazioni su persone, cose e luoghi
D1330 Apprende singole parole o simboli significativi
D1331 Combina le parole in frasi
D134 Apprende un linguaggio aggiuntivo
D135 Ripete filastrocche o poesie
D1370 Usa concetti: grande/piccolo
Poco/tanto
Alto/basso
Uguale
D1550 Mette in atto azioni intenzionali ( saluta, usa strumenti…)
D160 Focalizza l’attenzione intenzionalmente su stimoli specifici
D161 Mantiene l’attenzione
D177 Effettua una scelta tra due opzioni
0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa
CAPITOLO 2: COMPITI E RICHIESTE GENERALI
CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI
0 1 2 3 4
D2100 Intraprende un compito semplice
D2102 Intraprende un compito singolo autonomamente
D2104 Porta a termine un compito semplice
D2300 Segue la routine quotidiana
D2301 Gestisce la routine quotidiana
D2500 Accetta le novità
0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa
CAPITOLO 3: COMUNICAZIONE
CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI
0 1 2 3 4
D3100 Reagisce alla voce umana
D3101 Comprende semplici messaggi (parole o comandi)
D3102 Comprende messaggi verbali complessi (frasi, domande,
istruzioni)
D3150 Comprende messaggi corporei(espressioni facciali…)
D3151 Comprende segni e simboli comuni
D3152 Comprende il significato di disegni e fotografie
D320 Comprende il linguaggio dei segni
D330 Parla (parole frasi )
D331 Vocalizza suoni
D 332 Canta
D3350 Comunica messaggi: con il corpo
D3351 con segni e simboli
D3352 con disegni e fotografie
D340 nel linguaggio dei segni
0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa
CAPITOLO 4: MOBILITA’
CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI
0 1 2 3 4
D410 Cambia la posizione corporea di base
D4100 Si sdraia
D4101 Si accovaccia
D4102 Si inginocchia
D4103 Si siede
D4104 Sta in posizione eretta
D4105 Si piega verso il basso
D4106 Sposta il baricentro del corpo ( per esempio spostare il peso da un piede all’altro)
D4107 Si gira, passa da prono a supino
D415 Mantiene una posizione corporea
D4150 Mantiene una posizione sdraiata
D4151 Mantiene una posizione accovacciata
D4152 Mantiene una posizione inginocchiata
D4153 Mantiene una posizione seduta
D4154 Mantiene una posizione eretta
D4155 Mantiene la posizione del capo
D4300 Solleva un oggetto
D4301 Porta un oggetto con le mani
D4302 Porta sulle braccia ( per esempio tenere in braccio un animale)
D4305 Posa degli oggetti
D435 Spostare oggetti con gli arti inferiori
D4350 Spinge con gli arti inferiori
D4351 Calcia
D440 Usa in modo fine la mano
D4400 Raccoglie un piccolo oggetto
D4401 Afferra un oggetto
D4402 Manipola piccoli oggetti (usa le dita):
Forbici
Libri da colorare
Colori
Posate
Altro
D4403 Lascia cadere oggetti
D445 Uso della mano e del braccio
D4450 Tira oggetti per avvicinarli (per esempio una corda o una porta)
D4451 Spinge via oggetti
D4452 Raggiunge un oggetto allungando il braccio
D4453 Gira le mani o le braccia per ruotare o piegare un oggetto
D4454 Lancia in aria oggetti (una palla)
D4455 Afferra un oggetto in movimento (la palla)
D446 Usa in modo fine il piede
D450 Cammina
D4500 Cammina per brevi distanze (stanze, corridoi, giardino)
D4502 Cammina su superfici diverse (erba, ghiaia, ghiaccio, sabbia)
D4503 Cammina evitando gli ostacoli (immobili e in movimento)
D455 Si sposta ( trasferisce il corpo da un posto all’altro)
D4550 Striscia
D4551 Sale (scalini, rocce, pioli)
D4552 Corre
D4553 Salta
D4554 Nuota
D4555 Si sposta da seduto e rotola
D4556 Si trascina
D4600 Si sposta nella propria casa
Utilizza le scale
D465 Si sposta utilizzando apparecchiature specifiche o ausili
Quali
0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa
CAPITOLO 5 CURA DELLA PROPRIA PERSONA
CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI
0 1 2 3 4
D510 Si lava (usa acqua e sapone):
D5100
le mani
la faccia
i piedi
D5101 l’intero corpo
D5102 Si asciuga
D5201 Si lava i denti
D5205 Si pulisce il naso
D530 Manifesta spontaneamente i bisogni corporali
D5300 Regola la minzione
D53000 Manifesta il bisogno di urinare
D53001 Espleta la minzione appropriatamente
D5301 Regola la defecazione
D53010 Manifesta il bisogno di defecare
D53011 Espleta la defecazione appropriatamente
D5400 Mette indumenti
Quali
D5401 Toglie indumenti
Quali
D5402 Mette calzature
D5403 Toglie calzature
D5500 Manifesta il bisogno di mangiare
D5501 Mangia appropriatamente
D5600 Manifesta il bisogno di bere
D5602 Beve dal biberon
D5608 Beve appropriatamente
0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa
CAPITOLO 6 INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI
CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI
0 1 2 3 4
D710 Interagisce con le persone in modo adeguato
D7101 Dimostra soddisfazione e gratitudine
D7103 Esprime pareri in accordo/disaccordo
D7104 Reagisce in modo appropriato in situazioni di conflitto
D71040 Inizia semplici scambi interpersonali
D71041 Mantiene semplici scambi interpersonali
D7105 Usa e risponde al contatto fisico
D7106 Differenzia le persone familiari dagli estranei, diversificando i comportamenti
D7200 Inizia e mantiene interazioni con altri
D7201 Termina una interazione in modo adeguato
D7202 In caso di conflitto, riesce a contenere emozioni ed impulsi a livello fisico
In caso di conflitto, riesce a contenere emozioni ed impulsi a livello verbale
D7203 Interagisce rispettando le regole sociali
D7400 Entra in relazione con persone autorevoli
D7504 Entra in relazione con i pari
D7601 Obbedisce ai genitori
D7602 Crea e mantiene una relazione con i fratelli
D7603 Crea e mantiene una relazione con la famiglia allargata
0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa
CAPITOLO 7 AREE DI VITA PRINCIPALI
CODICI ICF-CY QUESITI
D815 Ha frequentato l’asilo nido SI’ NO
Per quanto tempo?
CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI
0 1 2 3 4
D880 Gioca
D8800 Gioca da solo
D8801 Osserva gli altri giocare
D8802 Gioca mentre i compagni giocano ad altro
D8803 Gioca con gli altri
0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa
CAPITOLO 8 FATTORI AMBIENTALI: prodotti e tecnologia
CODICI ICF-CY QUESITI
E1100 Ha necessità di assumere cibi particolari NO SI Quali
E1101 Ha necessità di assumere farmaci specifici NO SI Quali
E1150 Utilizza prodotti particolari (indumenti, tessuti, prodotti per la pulizia, strumenti per l’alimentazione…)
NO SI Quali
E1151 Utilizza prodotti o strumenti per l’assistenza (protesi, tutori…)
NO SI Quali
E1152 Utilizza giochi NO SI
E11520 Mostra di preferire alcuni giochi NO SI Quali giochi preferisce all’interno Quali giochi preferisce all’esterno
E125 Necessita di prodotti e tecnologie per la comunicazione
NO SI
E1251 Quali strumenti usa? (occhiali, dispositivi per disegnare, apparecchi acustici, impianti cocleari…)
CAPITOLO 9 FATTORI AMBIENTALI: relazione e sostegno sociale
CODICI ICF-CY QUESITI
E310 Quali persone della famiglia ristretta forniscono concreto sostegno fisico o emotivo?
Come? In che quantità?
Mamma
Papà
Partner
Fratello
Sorella
Nonni
Genitori adottivi
Genitori affidatari
Altro
E315 Ha relazioni con i componenti della famiglia allargata(zii, cugini,…)
NO SI Chi
Forniscono concreto sostegno fisico o emotivo? Come? In che quantità?
E320/325 Ha relazioni significative con altre persone (amici, coetanei,vicini di casa…)
NO SI Chi?
Forniscono concreto sostegno fisico o emotivo? Come? In che quantità?
In famiglia intervengono persone che forniscono aiuto o assistenza (baby-sitter, assistenti…)
NO SI Chi?
Forniscono concreto sostegno fisico o emotivo? Come? In che quantità?
E350 Ha animali domestici NO SI Quali?
Che rapporto ha con questi?
E355 E’ seguito da operatori sanitari NO SI Quali?
Forniscono concreto sostegno fisico o emotivo? Come? In che quantità?
ALLEGATO 5- LINEE GUIDA IC
Verbale d’incontro con gli Enti
SCUOLA ……………………… ALUNNO ……………………………….. CL. ……………….
SCHEDA DI SINTESI DELL’INCONTRO DEL ……………….
Ore……… con l’Ente …………………………
PARTECIPANTI: Scuola ………………………………………………………………………
Ente ……………………………………………… Famiglia ……………………………………
SINTESI DELLE PROBLEMATICHE TRATTATE E DELLE MODALITA’ DIDATTICHE ED
EDUCATIVE CONDIVISE
Firma degli insegnanti
Il presente verbale è da inserirsi nel registro individuale dell’alunno.
ALLEGATO 6- LINEE GUIDA IC
Curricolo sulle autonomie personali
PROGETTO : “EDUCARE ALLE ABILITA' FUNZIONALI DI VITA" Integrazione è consentire a coloro che vivono situazioni di disabilità di gestire diversi ambienti della comunità essendo realmente attivi, presenti "; solo così si potrà garantire a queste persone il raggiungimento di un buon livello di autonomia e quindi di "qualità della vita". Si ritiene di fondamentale importanza allora affiancare al curricolo scolastico degli alunni "in difficoltà" presenti nella nostra scuola l'insegnamento delle cosiddette "abilità funzionali di vita". FINALITA' Partendo dall'analisi ambientale (osservando i contesti e gli ambienti di vita dei nostri alunni) si è visto che molto spesso al disagio dovuto alla disabilità si associano sia svantaggi di tipo socio-culturale che atteggiamenti iperprotettivi delle famiglie che impediscono ai soggetti di esperire ambienti diversi da quello familiare.
Si sono pertanto individuate alcune abilità fondamentali da sviluppare: abilità domestiche: preparazione di cibi, cura della persona e dei propri luoghi di vita; abilità nell’uso del denaro; abilità di mobilità all’interno della Scuola e nella comunità: orientamento spaziale; abilità di sicurezza pedonale, uso dell'autobus e di altri mezzi pubblici; abilità di gestione del tempo libero: sport, hobby, attività ricreative adeguate all'età
(manifestazioni, spettacoli) in collaborazione con la famiglia; abilità di uso dei servizi: negozi, bar, ufficio postale, banca, Comune,
Obiettivi 1. Sviluppare l'autonomia personale e sociale 2. Promuovere l'iniziativa personale e il senso di responsabilità 3. Superare l'ansia per situazioni nuove e migliorare l'autostima 4. Sviluppare le capacità relazionali
ALLEGATO 7- LINEE GUIDA IC
Protocollo di orientamento
Si prevedono le seguenti azioni:
1. Consiglio orientativo Nei primi mesi dell’ultimo anno di frequenza della scuola secondaria di I grado il Consiglio di Classe, in relazione a ciascun alunno certificato, formulerà un consiglio orientativo in merito alla scuola superiore ritenuta a lui più idonea. Tale parere deve essere il risultato di un’attenta valutazione basata sui seguenti aspetti:
percorso educativo-didattico compiuto durante gli anni di scuola media relativamente ai vari assi del Profilo Dinamico Funzionale (cognitivo, affettivo-relazionale, comunicazionale, linguistico, neuropsicologico, motorio-prassico, dell’autonomia);
conoscenze e competenze maturate; attitudini ed interessi dimostrati; analisi dello sviluppo potenziale, soprattutto in relazione ai suoi punti di forza; progetto di vita
La sintesi del Consiglio orientativo(allegato 2) deve essere inserita nel PDF 2. Incontri scuola/famiglia/Enti territoriali
Il parere orientativo è il risultato di un percorso pluriennale di orientamento e dovrà essere oggetto di confronto e verifica in uno o più incontri, possibilmente a partire dalla seconda classe di scuola secondaria di i grado. Agli incontri è auspicabile che partecipino:
i genitori; i referenti dei SS.SS del Comune e dell’UOS dell’ASSL; i referenti dell’Ente di riferimento NPI o Nostra Famiglia (psicologo, neuropsichiatria, assistente
sociale, educatori professionali ecc. ); i referenti della Scuola secondaria: l’insegnante di sostegno ed almeno un docente curricolare; su richiesta, la FS area disabiltà.
La finalità degli incontri è quella di raccogliere tutti gli elementi utili per una scelta ponderata e condivisa. Nell’ultimo incontro della classe terza della SS di 1° grado è auspicabile la presenza di un referente della Scuola Secondaria di secondo grado/CFP in cui l’alunno è stato iscritto. 3. Contatti con le Scuole superiori/CFP
Prima della scadenza dei termini per l’iscrizione dalla scuola superiore/CFP è necessario avviare dei contatti con l’istituto prescelto, al fine di concordare i possibili interventi per favorire la continuità tra i due ordini e verificare la disponibilità della nuova scuola di rispondere adeguatamente alle esigenze dell’alunno. È opportuno pertanto conoscere:
l’offerta formativa al fine di valutare e quindi scegliere il percorso più consono; la possibilità di attivare risorse aggiuntive per supportare l’alunno; la disponibilità di proporre dei percorsi alternativi a quelli curricolari (per es. potenziamento dell’area
pratica rispetto a quella teorica, riduzione del tempo scuola e sospensione delle discipline ritenute non adeguate all’alunno).
4. Attività di preinserimento
Le attività di preinserimento, da svolgersi in periodi concordati tra le due scuole, hanno i seguenti obiettivi:
favorire la reciproca conoscenza tra alunni e scuola superiore/CFP; fornire informazioni inerenti l’alunno in merito agli interventi attuati, alle strategie, agli obiettivi
raggiunti e al suo potenziale sviluppo; permettere all’alunno di sperimentare le proprie abilità pratiche e/o teoriche; verificare che l’alunno possieda le abilità funzionali indispensabili.
4 a. Fasi in cui si articola l’intervento progettazione dell’intervento da parte dei referenti dei due ordini di scuola; realizzazione di incontri di preinserimento: l’alunno, accompagnato dall’insegnante di sostegno,
parteciperà alle attività didattiche per lui approntate, sperimenterà le proprie abilità teorico/pratiche, avrà la possibilità di far emergere le difficoltà ed i punti di forza;
conclusione dell’intervento: nel mese di settembre l’insegnante di sostegno della scuola secondaria di primo grado potrebbe affiancare l’alunno, per alcune ore di insegnamento, nella nuova realtà scolastica per rassicurarlo e nel contempo supportare i docenti nell’organizzazione delle prime attività.
ALLEGATO 8- LINEE GUIDA IC
DOMANDE GUIDA PER Il COLLOQUIO CON I GENITORI DEGLI ALUNNI DI CLASSE II DI
SCUOLA SECONDARIA PER ORIENTAMENTO
E’ opportuno che le domande guida siano consegnate alla famiglia prima, durante un incontro a
febbraio. Questo consentirà all’insegnante di spiegare la finalità di questo questionario che è quella
di permettere loro di riflettere sul futuro del figlio per trovare una linea comune con la scuola e
l’Ente. Verrà quindi fissato un colloquio nel mese di marzo per compilare insieme il questionario.
Successivamente al primo incontro utile con l’ente si porrà agli specialisti che seguono il ragazzo/a
il problema dell’orientamento
PENSIAMOLI GRANDI …
Cosa pensa che suo figlio possa fare da grande?
Quale scuola pensa che potrebbe frequentare suo figlio?
Quali sono i suoi interessi nell’extrascuola?
Come occupa il suo tempo libero?
Secondo lei evidenzia particolari abilità o attitudini?
Quale sono le sue autonomie nell’ambiente:spostamenti, uso del denaro, sta da solo a casa…?
Ha un gruppo di compagni/amici di riferimento che frequenta dopo la scuola?
Come affronta le situazioni ed ambienti nuovi?
Come si aspetta che la Scuola possa aiutarla nel passaggio alla scuola superiore?
Quali sono i suoi timori/preoccupazioni per il passaggio alla scuola superiore?
Indicazioni per ’incontro con l’ENTE
Evidenziare i punti di forza/debolezza del ragazzo rispetto al passaggio alla Scuola Secondaria di 2° grado
Quale supporto offre l’Ente alla famiglia per l’orientamento del ragazzo/a
ALLEGATO 9- LINEE GUIDA IC
Progetto di continuità educativa/didattica per l’integrazione degli alunni disabili
(C.M.1/1988)
Progetto relativo all’A.S.………………………
Ordini di Scuola interessate…………………………………………………………
Alunno ………………………………………………………………………………..
Insegnante/i coinvolti direttamente nel Progetto……………………………………
………………………………………………………………………………………….
Numero ore da destinare al Progetto:
- Ore comprese nel normale orario di servizio…………….
- Ore aggiuntive funzionali all’insegnamento……………..
Obiettivi generali:
- agevolare l’inserimento dell’alunno/a nel passaggio tra Ordini di Scuola;
- mantenere nel primo periodo dell’A.S. una figura di riferimento affettivo relazionale;
- favorire le interazioni con il nuovo ambiente.
Modalità di esecuzione del Progetto: ( partecipazione alla programmazione iniziale, ai coordinamenti periodici, incontri con gli
insegnanti di classe, affiancamento in classe all’insegnante di sostegno, intervento diretto con
l’alunno durante le attività curriculari, altro…)
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………
Modalità di verifica e valutazione del Progetto - in itinere ……………………………………………………………………………
- finale ……………………………………………………………………………….
- A Settembre verrà stilato l’orario dettagliato dell’intervento, concordato con gli insegnanti
dell’ordine di scuola interessato.
- Si allega l’orario dettagliato dell’intervento, concordato con gli insegnanti dell’ordine di scuola
interessato.
Il presente Progetto è stato autorizzato dal Collegio dei docenti nella riunione del……………….
Data L’insegnante
ALLEGATO 10- LINEE GUIDA IC (ALLEGATO G- Accordo di Programma)
RICHIESTA DI PERSONALE PER L’ASSISTENZA SCOLASTICA
IC NOVENTA DI PIAVE A.S. ………………………..
ALUNNO (COGNOME E NOME): _______________NATO IL ___________ A _________, RESIDENTE A ______________
IN VIA ____________ N. ____ TEL. ____________
SCUOLA FREQUENTATA: |__| DELL’INFANZIA |__| PRIMARIA |__| SECONDARIA DI 1°GRADO
CLASSE FREQUENTATA: ____________
INDIRIZZO DELLA SCUOLA FREQUENTATA: _______________ TEL. 0421307516 (SEGRETERIA)
GIORNATE SETTIMANALI DI ATTIVITÀ SCOLASTICA: N. __
TEMPO SCUOLA N. ORE __ N. RIENTRI POMERIDIANI: ____
RAPPORTO INSEGNANTE DI SOSTEGNO /ALLIEVO A.S. PRECEDENTE : N. ORE ___ DI ATTIVITÀ SETTIMANALI NELLO SCORSO A.S.
NECESSITÀ DELLA PRESENZA DELL'OPERATORE DURANTE L'ATTIVITÀ DIDATTICA DELL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO:
|__| SI |__| NO
LA CLASSE È COMPOSTA DA N. |__| ALLIEVI
E' PREVISTA LA COMPRESENZA DI INSEGNANTI DEDICATA ALL’INTEGRAZIONE: |__| SI |__| NO
SE SI, QUANTIFICARE INDICATIVAMENTE IL NUMERO MEDIO DI ORE SETTIMANALI: N. |____|
ALUNNI CON DISABILITÀ NECESSITANTI DI ASSISTENZA SCOLASTICA PRESENTI NELLO STESSO PLESSO SCOLASTICO:
PROSSIMO A.S. N. ALUNNI __
NUMERO DEI COLLABORATORI SCOLASTICI CON INCARICO SPECIFICO DI ASSISTENZA AI DISABILI: N. __
NUMERO DELLE CLASSI / SEZIONI NEL PLESSO: N. __
INDICAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE EVENTUALMENTE PRESENTI:
DISPONIBILITÀ DI RISORSE ISTITUZIONALI DIVERSE: FAMILIARI: |__| . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
VOLONTARIATO: |__| . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ALTRO:
PROPOSTA DEI TEMPI DI INTERVENTO DELL'OPERATORE SOCIO SANITARIO:
|__| INTERA GIORNATA PARI A N. ORE __ SETTIMANALI
|__| INTERA MATTINATA PARI A N. ORE |_____| GIORNALIERE
|__| PART - TIME PARI A N. ORE |_____| GIORNALIERE
SI RICHIEDE LA CONTINUITÀ DELL’OPERATORE ADDETTO ALL’ASSISTENZA |__| SI |__| NO
Noventa di Piave, ________________ IL DIRIGENTE SCOLASTICO
ALUNNI CON DSA
“ Quello che è necessario perché un bambino impari volentieri a leggere non è il conoscere l’utilità pratica
della lettura, ma una fervida fede che la capacità di leggere gli dispiegherà davanti un mondo di meravigliose
esperienze, gli permetterà di affrancarsi dalla sua ignoranza, comprendere il mondo e diventare padrone del
suo destino” .
(B. Bettelheim-K. Zelan Imparare a leggere)
Cosa sono i DSA?
Dislessia è una sindrome classificata tra i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) con il codice F81.0 e la
sua principale manifestazione consiste nella difficoltà che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e
correttamente ad alta voce.
Discalculia• Significativa riduzione delle capacità di calcolo rispetto alla scolarizzazione e all’età mentale.
•Mancato riconoscimento dei simboli numerici, difficoltà nel comprendere i concetti base delle quattro
operazioni e i segni aritmetici.
•Difficoltà di lettura e scrittura numeri e nell’attribuire un significato al numero, nell’eseguire le procedure di
calcolo, acquisire in maniera stabile le tabelline e i più semplici calcoli a mente.
Disortografia
•Ridotte capacità di scrittura
•presenza di numerosi errori di ortografia come: omissioni, sostituzioni, inversioni, grafemi complessi inesatti,
fusioni o separazioni illegali.
•Difficoltà a livello morfo-sintattico
•la possibilità di esprimere un concetto per iscritto è molto ridotta rispetto alla scolarizzazione e all’età
mentale in generale.
Disgrafia
•Presenza di un tratto ortografico illeggibile o quasi.
Comorbilità
I disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa persona, ciò si chiama comorbilità.
Chi fa che cosa
SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI
SCUOLA dell’INFANZIA La Scuola dell’Infanzia svolge un ruolo di assoluta importanza sia livello preventivo sia nella promozione e
nell’avvio di un corretto e armonioso sviluppo possibile del bambino in tutto il percorso scolare e non solo.
La diagnosi di DSA può essere formulata con certezza solo alla fine della seconda classe per i disturbi di letto-scrittura e alla fine della terza per la discalculia. Ma perché si possa tener conto delle esigenze degli alunni “fragili” nella scelta delle metodologie di insegnamento è fondamentale fin dalla scuola dell’infanzia prestare attenzione a possibili DSA. Cosa osservare?
Dopo i quattro anni
Difficoltà di linguaggio:
- Confusione di suoni
- Frasi incomplete
- Sintassi inadeguata
Inadeguata padronanza fonologica
- Sostituzione di lettere simili (s/z- r/l-p/b)
- Omissione di lettere e parti di parola
- Parole usato in modo inadeguato nel contesto
- Scarsa abilità nell’uso delle parole
- Mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti noti e sempre usati
Difficoltà a compiere esercizi meta fonologici
Difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio
Difficoltà ad imparare semplici poesie o filastrocche
Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche
Manualità fine difficoltosa
Interventi di identificazione precoce casi sospetti
Attività di recupero didattico mirato
Comunicazione della
scuola alla famiglia Iter diagnostico
Richiesta di valutazione da
parte della famiglia ai
servizi territoriali
competenti
a
Difficoltà persistenti
Stesura del PDP: piano didattico
personalizzato che esplicita i
provvedimenti compensativi e
dispensativi, la didattica e la
valutazione personalizzata
Comunicazione della
famiglia alla scuola
Diagnosi: documento di
certificazione diagnostica
Goffaggine nel vestirsi, nell’effettuare azioni di routine
Difficoltà ad orientarsi nel tempo prossimale
Difficoltà sintattiche di composizione del numero, di ordinamento di grandezze
Difficoltà di attenzione
SCUOLA PRIMARIA L’apprendimento/insegnamento della scrittura in prima si fonda su due principi:
la capacità di coordinazione oculo-manuale idonea a svolgere l’attività prassica della scrittura;
la capacità di usare il pensiero simbolico e quindi accettare il segno grafico in sostituzione del suono
corrispondente.
Per l’insegnamento/apprendimento della lettura è importante avere buone capacità di riconoscimento visivo
e di analisi della struttura della parola.
Difficoltà rilevabili alla Scuola Primaria
Inadeguata padronanza fonologica: difficoltà - a memorizzare le lettere - a riconoscere i diversi caratteri tipografici; - lettere e numeri scambiati - sostituzione di suoni simili: p/b -d/t - m/n - r/l - s/z - errori di scrittura vari
- perdita della riga e salto della parola durante la lettura
- lentezza e scorrettezza nella lettura;
Difficoltà - nell’orientamento spaziale - a copiare dalla lavagna - ad utilizzare lo spazio del foglio - nella memorizzazione di sequenze, - a memorizzare i giorni della settimana, i mesi,
Difficoltà: - ad imparare l’ordine alfabetico e ad usare il vocabolario - nel calcolo mentale e a contare in senso regressivo - ad imparare le tabelline - a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche ed i segni aritmetici - ad imparare i termini specifici delle discipline - ad esporre oralmente - a riconoscere le caratteristiche morfologiche della lingua italiana - a ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi(Natale,il proprio
compleanno) - a memorizzare lo spazio geografico ed i nomi nelle carte - ad utilizzare il diario - ad apprendere le lingue straniere - ad organizzare il tempo in anticipo ed a leggere l’orologio - difficoltà di attenzione e concentrazione.
SCUOLA SECONDARIA Senza un Metodo di Studio appropriato, qualsiasi altro strumento compensativo,anche quello tecnologicamente più avanzato, non sarà sufficiente a «compensare» il disturbo di lettura e a consentire quindi la possibilità di apprendere.
La Scuola secondaria richiede agli alunni piena padronanza delle competenze strumentali e l’adozione di un efficace metodo di studio. La scuola dovrà mirare a promuovere:
- la capacità di comprensione del testo attraverso la lettura silente; - l’uso di mappe o di schemi per attività di produzione del testo; - l’uso del computer per migliorare il rapporto con la scrittura - l’uso di strumenti di registrazione per prendere appunti.
L’insegnante, attraverso l’analisi dell’errore, potrà scegliere le strategie didattiche più efficaci per lo sviluppo della competenza. Gli strumenti compensativi quali la calcolatrice, i formulari o altro sono supporti, riducono cioè il carico di lavoro, ma non aumentano le competenze dell’alunno.
Le lingue straniere Sia l’apprendimento della lingua madre che quello della lingua straniera dipendono da meccanismi linguistici comuni: la presenza di una difficoltà nelle abilità linguistiche in lingua madre (come nei DSA), ha importanti effetti negativi nell’apprendimento anche della lingua straniera. L'italiano è una lingua a ortografia trasparente, in cui vi è, se non in rare eccezioni, una corrispondenza diretta tra grafema e fonema (ovvero a ogni suono corrisponde un unico segno grafico e viceversa). Nelle lingue straniere ad ortografia opaca come l'inglese e in parte il francese, la regola e non l'eccezione è che a una stessa lettera (o combinazione di lettere) corrispondono suoni diversi, oppure lo stesso suono può essere scritto utilizzando lettere diverse. Tale situazione complica molto lo studio delle lingue straniere, soprattutto nella forma scritta. Gli obiettivi basilari del processo di insegnamento/apprendimento della lingua straniera non possono cambiare, i problemi specifici di apprendimento non richiedono una differenziazione degli obiettivi, ma della metodologia.
Suggerimenti
Sovra-esporre alla lingua straniera Evitare test essenzialmente grammaticali o di traduzione Leggere la consegna a voce alta e verificarne la comprensione Negli esercizi fornire l’esempio oltre alla consegna Usare modalità di insegnamento diversificate Seguire un programma in modalità lineare e progressiva evitando accuratamente salti di livello
di difficoltà Introdurre un elemento nuovo alla volta Attenersi al testo e predisporre esercizi di verifica con il lessico proposto dal testo e non usare
aree lessicali diverse a mai introdotte prima Depenalizzare l’errore Programmare lezioni di gruppo per la correzione del compito in classe con ricerca della versione
corretta avvalendosi del testo di studio, consultando i compagni e rivolgendosi all’insegnante (cooperative learning)
Evitare verifiche a sorpresa, concordarle! Far valutare i propri errori agli alunni (ricerca e correzione/generalizzazione) Far ripetere (magari tra alunni in coppia) la correzione dell’errore e spiegazione “Accontentarsi” di risultati parziali confidando nella possibilità di accumularne tanti nel tempo e
raggiungere così gli obiettivi di apprendimento Permettere di ripetere la stessa verifica quando gli ostacoli sono stati superati Dare riscontro immediato e regolare del lavoro fatto a casa Assegnare un lavoro compatibile con le risorse temporali (gestione) Programmare verifiche più frequenti e con contenuti mirati Non rilevare gli errori durante l’espressione orale Dare un peso maggiore alle verifiche orali
La dimensione relazionale Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli studenti o degli
alunni con DSA a una scarsa percezione di autoefficacia e autostima.
Sentita la famiglia e lo studente si possono avviare adeguate iniziative per condividere con i compagni di
classe le ragioni dell’applicazione degli strumenti e delle misure compensative e dispensative, anche per
evitare la stigmatizzazione e le ricadute psicologiche negative.
PDP
Una volta terminato l’iter diagnostico il genitore presenta alla scuola la documentazione redatta da da
strutture specialistiche operanti nel Sistema Sanitario Nazionale e la Scuola provvede alla stesura del PDP.
La personalizzazione dell’apprendimento (a differenza dell’individualizzazione) non impone un rapporto di
uno a uno tra docente e allievo, ma indica l’uso di “strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni studente
una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità
intellettive (capacità spiccata rispetto ad altre/punto di forza). In altre parole, la PERSONALIZZAZIONE ha lo
scopo di far sì che ognuno sviluppi propri personali talenti”
Che cos’è il PDP? E’ un programma, un progetto, una strategia con lo scopo di miglioramento:
dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza dell'apprendimento dell‘allievo che comporta, quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di energie
dell’efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente.
Quando viene redatto? La sua redazione avviene:
all’inizio di ogni anno scolastico entro i primi due mesi per gli studenti già segnalati in corso d’a.s. e comunque entro due mesi dalla consegna della diagnosi specialistica alla scuola da
parte della Famiglia nel caso in cui la consegna della diagnosi avvenga dopo la fine di marzo si rimanda la compilazione
del PDP all’anno scolastico successivo, garantendo però all’alunno, previa discussione in CdC o in incontro specifico del team pedagogico, una modalità di valutazione adeguata
per gli alunni frequentanti gli anni terminali le certificazioni dovranno essere presentante entro il 31 marzo.
Per la compilazione del PDP per gli alunni con DSA occorre:
acquisire la segnalazione specialistica; organizzare un incontro di presentazione tra: il coordinatore della classe, la famiglia dello studente, il
Dirigente Scolastico e/o il referente DSA per la raccolta delle informazioni, (verbalizzazione da parte del coordinatore);
accordo tra i docenti per la sua predisposizione e per la distribuzione della modulistica da compilare; eventuale incontro con l’ente territoriale (NPI, NF o altro); stesura finale e sottoscrizione del documento; incontro coordinatore/genitori per condivisione PDP (orario di ricevimento/coordinamento per la
scuola primaria)
Il PDP verrà inserito nel fascicolo personale dell’alunno. Copia del PDP verrà consegnato a tutti i docenti del team pedagogico/Consiglio di Classe e conservato nel
registro personale.
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Anno Scolastico…………………………
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NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Legge 170 ottobre 2010 Legge regionale 04/03/2010 n°16 Linee guida MIUR Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011 Accordo Stato-Regioni n°140 del 25/07/2012 Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012 CM n°8 del 6 marzo 2013
La normativa precisa che:
- Il termine piano “Personalizzato” implica l’adozione di tutte le misure dispensative e compensative, appropriate all’entità e al profilo della difficoltà propria di ogni singolo caso;
- La valutazione delle prove (verifiche orali e scritte) dovrà essere fatta, in coerenza con i provvedimenti dispensativi e compensativi adottati in tutte le fasi del percorso scolastico sulla base del Piano Personalizzato predisposto per l’alunno;
- Riguardo alle prove di esame, poiché esse costituiscono la condizione di valutazione di un percorso scolastico, le Commissioni esaminatrici sono invitate ad adottare, “nel quadro e nel rispetto delle regole generali che disciplinano la materia degli esami, ogni opportuna iniziativa, idonea a ridurre il più possibile le difficoltà degli studenti”.
1.DATI RELATIVI ALL’ALUNNO
Cognome e nome ……………………………
Data e luogo di nascita……………………..
Diagnosi specialistica
(riportare in sintesi la diagnosi)
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Redatta dall’ente …………… Specialista di riferimento …………………………………
in data …………………….
Interventi riabilitativi in atto
□ SI’ □ NO
Se sì quali ……………………………………………………………………………………………….
Effettuati da …………………………………………………………………………………………..
(specificare nome e professionalità)
1 - Informazioni generali
a) famiglia
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
b) percorso scolastico pregresso
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
c) altro
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2 - ASPETTI EMOTIVO- AFFETTIVO-MOTIVAZIONALI
Frequenza scolastica regolare
3 - AMBIENTE DIDATTICO
Nelle attività didattiche, per ciascuna delle sottoindicate discipline saranno adottati misure e criteri
seguenti:
Disciplina Mis.
Compensative
Mis.
Dispensative
Criteri di verifica Sistema di
valutazione
Cons
Autovalutazione delle proprie abilità
e potenzialità nelle diverse discipline
4- Modalità di esecuzione delle prove INVALSI (classe 2 e 5 Scuola Primaria e classe 1 Scuola
Secondaria)
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………...
5 - MODALITA’ di esecuzione degli Esami di Stato (solo per gli alunni che frequentano il
terzo anno della Scuola Secondaria di 1° grado)
(allungamento dei tempi di esecuzione di compiti scritti, dispensa dall’esecuzione dei compiti scritti
per le lingue straniere, modalità di valutazione delle prove scritte ed orali in cui si terrà conto del
contenuto e non della forma)
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
6 - PATTO CON LA FAMIGLIA
Si concordano:
a) le modalità di aiuto
l’alunno è seguito da un tutor nei compiti a casa? ’
Se sì per quali discipline?
………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………….
Se no, la famiglia dichiara di seguire l’allievo nelle seguenti discipline:
……………………………………………………………………………………………….....
…………………………………………………………………………………………………
b) riduzione del carico di studio individuale a casa SI’
c) gli strumenti compensativi utilizzati a casa
…………………………………………………….……………………………………………
La famiglia autorizza la Scuola a prendere contatto con l’Ente territoriale di riferimento
(NPI/Nostra Famiglia) per fissare incontri utili ad uno scambio di informazioni sull’alunno.
SI’
La famiglia autorizza la Scuola a trasmettere il presente PDP alla Scuola di grado superiore.
SI’
Il presente PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO è stato concordato e viene sottoscritto
dai docenti del Consiglio di classe/team di classe
Docente Firma
Coordinatore del Consiglio di classe /classe
Docente Firma
I Genitori
Genitore Firma
Data ………………………
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
INDICAZIONI PER GLI INSEGNANTI PER LA COMPILAZIONE del PDP
1/b. Percorso scolastico pregresso: cambi di scuola, ripetenze, difficoltà evidenziate, punti di forza
2. Aspetti emotivo- affettivo-motivazionali
Partecipa agli scambi comunicativi e alle conversazioni collettive; collabora nel gruppo di lavoro scolastico,…Sa
relazionarsi, interagire,…Sa gestire il materiale scolastico, sa organizzare un piano di
lavoro,…Consapevolezza delle proprie difficoltà:ne parla, le accetta, elude il problema… Senso di
autoefficacia: percezione soggettiva di riuscire ad affrontare gli impegni scolastici con successo e fiducia
nelle proprie possibilità di imparare.
3. Ambiente didattico
Strumenti e misure di tipo compensativo e dispensativo
Il primo strumento compensativo è “imparare ad imparare”,acquisire cioè un adeguato metodo di studio e
la capacità di organizzarsi per portare a termine i propri compiti
Strumenti compensativi
COMPENSARE : significa dare l’equivalente di una cosa, di un’attività con un’altra, supplendone il difetto, la mancanza. Gli strumenti compensativi sono tecnologie / risorse che vengono utilizzate dall’alunno in modo STRATEGICO al fine di favorire il suo successo formativo.
MAPPE CONCETTUALI
SINTESI DELLE LEZIONI
LINEA DEL TEMPO
USO DI PAROLE-CHIAVE
GLOSSARI SPECIFICI
FORMULARI DI ALGEBRA, GEOMETRIA
TABELLA DEI MESI, TABELLA DELL’ALFABETO E DEI VARI CARATTERI
REGISTRATORE (LEZIONI REGISTRATE)
FASI DELLO SVOLGIMENTO DEL PROBLEMA
CALCOLATRICE
TAVOLA PITAGORICA
TABELLA DEI NUMERI E DELLE MISURE
COMPUTER
SINTESI VOCALE
DIZIONARI ELETTRONICI
ENCICLOPEDIA MULTIMEDIALE
TRADUTTORE DIGITALE
LIBRI DIGITALI
SOFTWARE DIDATTICI
Strumenti dispensativi
DISPENSARE significa esentare l’alunno da un impegno, da un obbligo, da un’attività che si sa potere essere fallimentare poiché non dipende dall’impegno profuso dall’alunno . Le misure dispensative sono dei facilitatori formali, necessarie per colmare alcune carenze difficilmente colmabili. L’alunno potrà essere dispensato
o dalla presentazione contemporanea dei caratteri (nelle prime fasi dell’apprendimento);
o dalla lettura ad alta voce;
o dal prendere appunti;
o dai tempi standard (tempi maggiori di quelli previsti per gli alunni senza DSA);
o dal copiare dalla lavagna;
o dalla scrittura sotto dettatura di testi/o appunti;
o dall’uso del vocabolario;
o da un eccesivo carico di compiti;
o dallo studio mnemonico (verbi, tabelline, formule, poesie…)
o dallo studio della lingua straniera in forma scritta, se specificato dalla Diagnosi;
“Sono misure che non violano l’imparzialità, ma al contrario mettono il dislessico sullo stesso piano dei suoi compagni” (Giacomo Stella)
Criteri e modalità di verifica e valutazione
Dal punto di vista operativo i docenti dovranno specificare nel PEP le modalità attraverso le quali intendono
valutare i livelli di apprendimento nelle diverse discipline o ambiti di studio. Nello stesso tempo dovrà
essere esclusa la valutazione degli aspetti che costituiscono il disturbo stesso (ad esempio negli allievi
disgrafici o disortografici non sarà valutata la correttezza ortografica e sintattica in tutte le materie
disciplinari ).
Verifica
- interrogazioni programmate
- compensazione con prove orali di compiti scritti
- uso di mediatori didattici (strumenti compensativi) durante le prove scritte e orali
- programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte
- prove informatizzate
Valutazione
non vengono sottolineati gli errori ortografici non vengono valutati gli errori ortografici la valutazione tiene conto dei contenuti e non della forma non si valutano errori di spelling le prove orali hanno maggiore considerazione delle corrispondenti prove scritte valutazione delle conoscenze e non delle carenze valutare non l’apprendimento ma per l’apprendimento avere valenza metacognitiva
6. Patto con la famiglia
Perché le famiglie acquisiscano fiducia nel ruolo della scuola, è di importanza fondamentale, costruire con essa
legami significativi, comunicando ai genitori i progressi (anche minimi) rilevabili solo in un continuo
monitoraggio del processo di apprendimento di ogni studente.
6/c Indicare gli strumenti compensativi eventualmente utilizzati a casa (audio: registrazioni, audiolibri,…) strumenti informatici (videoscrittura con correttore ortografico, sintesi vocale, calcolatrice o computer con fogli di calcolo,…. ) Strategie metodologiche e didattiche utilizzabili
Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuate le metodologie più adatte ad assicurare
l’apprendimento dell’allievo in relazione alle sue specifiche condizioni. Un'ampia varietà di strategie può aiutare
a valorizzare i punti forti riducendo le difficoltà degli studenti (Tomlinson, 2003).
La decisione di utilizzare una strategia, piuttosto che un'altra, dipende dal contenuto e dai bisogni concreti degli
alunni. Al fine di contestualizzare le norme generali indicate nelle circolari ministeriali in materia di strumenti
dispensativi e compensativi da adottare nei confronti di allievi con DSA e di adattarle al percorso scolastico
dell’allievo, deve essere fatta la riflessione su chi apprende, sulla didattica, sulle strategie adeguando e
utilizzando:
• metodologie didattiche
• flessibilità didattica • apprendimento cooperativo
Le metodologie didattiche devono essere volte a:
- ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale, completamento di schede che
richiedono ripetizione di nozioni o applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazione-studio-
interrogazioni… ).
- favorire attività nelle quali i ragazzi vengano messi in situazione di conflitto cognitivo con se stessi e con gli
altri
- sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili di apprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nelle strategie d’insegnamento
- utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini) - stimolare il recupero delle informazioni tramite il braimstorming - collegare l’apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli studenti - favorire l’utilizzazione immediata e sistematica delle conoscenze e abilità, mediante attività di tipo
laboratoriale. - sollecitare la rappresentazione di idee sotto forma di mappe da utilizzare come facilitatori procedurali
nella produzione di un compito. - ridurre il carico esecutivo implicato nella realizzazione di un compito. - Sollecitare la motivazione nello studente, facendogli percepire di avere la capacità di raggiungere un
obiettivo e di poter svolgere un compito. La flessibilità didattica è da intendersi come capacità da parte del docente, sia in fase di progettazione che
durante il percorso didattico, di adattare l’insegnamento alle reali possibilità di apprendimento di ogni
studente.
A volte l’insegnante può avere dei timori per la paura di dover giustificare il diverso trattamento dell’alunno DSA, per questo è necessario che si spieghi il significato dei disturbi specifici di apprendimento a tutta la classe.