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Anno V (Nuova Serie) – Numero 2 – Maggio/Giugno 2007 L'IMPERTINENTE AL CAPOLINEA "SIGNORI, SI SCENDE!" Primo piano………………………………………………….…………….…. Attualità ……………………………. ……………...……………………….. Scienza e Tecnologia …………………………. ………………….…..…….. Dentro la scuola …………………………. .………………………………... Spazio parole ……………………………………………………………….. Spazio cinema ……..……………………………………………………….. Spazio libri …….…..……………………………………………………….. 2-4 5-9 10-11 12-16 17 18-20 20 Sommario www.pertinigenzano.net Editoriale Anche quest’anno siamo arrivati alla fine, i professori stanchi di vedere i giovani sempre più alienati, gli studenti stanchi di venire a scuola a fare non si sa bene cosa… e noi del giornalino stanchi di proporre ad ogni nuovo numero nuove idee, dedicare tempo ad un progetto che, tutto sommato, non ha riscontrato un grande successo all’interno dell’Istituto. Così ci accingiamo a chiudere l’anno con un numero in meno ma sempre con numerosi articoli interessanti per fare il resoconto dei questi ultimi mesi di vita scolastica, pertiniana e nazionale: così troverete cronache, commenti, riflessioni, poesie, recensioni, immagini …il tutto nella speranza che il prossimo anno ci sia qualche anima pia disposta a riprendere in mano il discorso del giornalino, e che esso possa coinvolgere di più la popolazione scolastica. Si ringraziano tutti i lettori e tutti gli studenti (anche quelli che si sono impegnati a non far decollare questo progetto…). I 5 (e dico 5) membri della redazione.

L'IMPERTINENTE AL CAPOLINEA SIGNORI, SI SCENDE!1 IMPERTINENTE N 2 Maggio – Giugno 2007 Anno V (Nuova Serie) – Numero 2 – Maggio/Giugno 2007 L'IMPERTINENTE AL CAPOLINEA "SIGNORI,

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IMPERTINENTE N°2 Maggio – Giugno 2007

Anno V (Nuova Serie) – Numero 2 – Maggio/Giugno 2007

L'IMPERTINENTE AL CAPOLINEA

"SIGNORI, SI SCENDE!"

Primo piano………………………………………………….…………….…. Attualità ……………………………. ……………...……………………….. Scienza e Tecnologia …………………………. ………………….…..…….. Dentro la scuola …………………………. .………………………………... Spazio parole ……………………………………………………………….. Spazio cinema ……..……………………………………………………….. Spazio libri …….…..………………………………………………………..

2-45-9

10-1112-16

1718-20

20

Sommario www.pertinigenzano.net

Editoriale

Anche quest’anno siamo arrivati alla fine, i professori stanchi di vedere i giovani sempre più alienati, gli studenti stanchi di venire a scuola a fare non si sa bene cosa… e noi del giornalino stanchi di proporre ad ogni nuovo numero nuove idee, dedicare tempo ad un progetto che, tutto sommato, non ha riscontrato un grande successo all’interno dell’Istituto. Così ci accingiamo a chiudere l’anno con un numero in meno ma sempre con numerosi articoli interessanti per fare il resoconto dei questi ultimi mesi di vita scolastica, pertiniana e nazionale: così troverete cronache, commenti, riflessioni, poesie, recensioni, immagini …il tutto nella speranza che il prossimo anno ci sia qualche anima pia disposta a riprendere in mano il discorso del giornalino, e che esso possa coinvolgere di più la popolazione scolastica. Si ringraziano tutti i lettori e tutti gli studenti (anche quelli che si sono impegnati a non far decollare questo progetto…).

I 5 (e dico 5) membri della redazione.

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IN PRIMO PIANO

Il valore più importante

Educazione alla Legalità Nell’ambito del progetto dieducazione alla legalità, le classi IVdegli indirizzi IGEA, ITIS, IPSIA,del nostro Istituto hanno partecipatoa varie iniziative. Il primo incontro si è tenuto il 24febbraio 2007 presso il comune diGenzano di Roma: i ragazzi hannoavuto modo di ascoltare e interagirecon i vari relatori presenti. Tra gli ospiti Umberto Santino,giornalista e presidente del centro“G. Impastato” di Palermo, haintrodotto il concetto di mafiamettendo in risalto la figura delladonna. Importante nel delineare alcunetematiche è stato John Dickie, storicodel Dipartimento di Italianisticadell’Università di Londra e autoredel libro “Cosa Nostra”. Il sociologo dell’Università diFirenze, Vittorio Mete, ha propostoun sorta di “gioco” dividendo iragazzi in gruppi e li ha invitati adisegnare lo stereotipo del mafioso ela sua ipotetica vittima. E’ emerso che la maggior parte deiragazzi associano la figura delmafioso con quella del tipicosiciliano con la caratteristica coppolae baffi e come ipotetica vittima unaqualsiasi persona. Un secondo momento di riflessionesulle tematiche della legalità si ètenuto il 6 marzo a Roma presso ilTeatro Piccolo Eliseo con lapartecipazione di esponentidell’associazione“Libera”. La Tavola Rotonda ha avuto iniziocon uno spettacolo intitolato “Notted’ Epifania” ideato da RobertoCavosi. Questa rappresentazioneteatrale vuole dare forza a chi vuolecrescere e cambiare e a chi ha vogliadi ripartire da capo, infatti attraversol’impossibile storia d’amore dei dueadolescenti racconta gli eventi tragiciche hanno toccato i ragazzi di Locridalla scomparsa di Franco Fortunio.Il loro primo grido disperato è stato

Oltre al concetto di mafia si è volutadare particolare importanzaall’illegalità e all’usura presenti nelmondo. Di questo hanno parlato il Prof.Carmelo Ucchino, il Dott. AntonioPennisi, l’On.le Daniela Monteforte eil sindaco di Ariccia EmilianoCianfanelli. Cosa importante sottolineata dairelatori riguardo la libertà è statal’idea che ognuno di noi è libero solose rispetta le regole; hanno ancheincitato i giovani a crearsi unapropria cultura partecipandoattivamente alla vita politica. Con queste tre tappe non si èconcluso il progetto, infatti i ragazzidell’ITIS avranno la fortuna dipartire per Palermo con la nave dellaLegalità: approfondirannol’argomento a Corleone e nell’AulaBunker, ricordando le figure e leopere di Giovanni Falcone e PaoloBorsellino. Sperando nella buona riuscita dellavisita, aspettiamo che i ragazzi ciraccontino la loro affascinanteesperienza. P.S. Grazie di cuore a tutti i docentidel “Pertini” che ci hanno assistito epreparato!!! Martina Di Pierro, Carol Valeri,Carola Castelli, Giorgio Ricci eMarco Sordilli – 4^C Igea

“ammazzateci tutti” seguito da fiaccolate e iniziative per cancellarela ‘ndrangheta e cambiare il corsodella storia della Locride e delMezzogiorno. Terminata la rappresentazione hannopreso la parola diversi personaggi tracui Pier Luigi Vigna, PresidenteNazionale Antimafia, Don Luigi Ciotti, Presidente dell’associazioneLibera e il giornalista Fabio Tricoli. A conclusione della giornata PieroMarrazzo, Presidente della RegioneLazio, ha incitato i presenti acombattere la criminalitàimpegnandosi in prima persona efacendo quanto possibile per comprenderla in maniera profonda. Un terzo incontro si è tenuto ilgiorno 15 maggio ad Albano pressol’Istituto Garrone. Si è trattato per lo più di unseminario in cui gli ospiti hannoesposto in modo chiaro ed esaurientegli argomenti preannunciati. Rilevante è stato l’intervento delministro Ferdinando Imposimato che,attraverso le sue esperienze dipolitico e di uomo impegnato nellalotta anti-mafia, ha saputo intrattenere i ragazzi catturandol’attenzione con la sua sapiente dialettica.

Citazioni famose …. “ É meglio lasciare che accadano

ingiustizie piuttosto che rimuoverle commettendo

illegalità. “

Johann Wolfgang Göethe

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Attualità

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IMPERTINENTE N°2 Maggio – Giugno 2007

L’attentato di Via Rasella, avvenuto il 23 marzo 1944.

IN PRIMO PIANO

GENZANO DI ROMA: Laresistenza fascista nei CastelliRomani rivive, ancora una volta,all’interno dell’Aula Magnadell’Istituto Superiore “SandroPertini”grazie all’intervento delpartigiano gappista RosarioBentivegna. La partecipazione del“popolo romano” alle vicendestoriche in quegli anni diede unimpulso di fondamentale importanzanell’introdurre la democrazia nelnostro Paese. “Non era facile ai miei tempi, per ungiovane, diventare antifascista…”,una piccola introduzione del signorBentivegna ma allo stesso tempopiena di amarezza nei confronti diuna società ormai degradata efinalizzata ad un unico obiettivo: lasoppressione di tutte le istituzioninon fasciste. Rosario Bentivegna ricordaattraverso un discorso a dir pocoaffascinante l’assassinio di Matteotti(1924); Mussolini e il suo discorso inParlamento nel gennaio del ‘25; le“leggi fascistissime”e la nascita dellostato di polizia. Il Fascismo andava ormai inglobandotutte le sfere sociali e l’istituzione deibalilla rappresentò un cambiamentodi entità senza precedenti. Da questomomento in poi tutti i ragazziavrebbero ricevuto un addestramentodi tipo militare e finalizzatoall’esercizio delle armi. Anche il nostro partigiano ebbe lasfortuna di parteciparvi. “La severitàera all’ordine del giorno…bastavapoco per compromettere la propriaposizione” aggiunge, per descrivereal meglio cosa effettivamenteaccadeva ogni sabato; rifiutare disottoporsi a questi programmisignificava violenza e prigione. Lavita iniziò a farsi particolarmentedifficile. Il 23 marzo 1944 alle ore 15circa, all’interno della città aperta diRoma, in pieno centro storico in viaRasella, mentre passava un reparto di156 uomini della 11^ Compagnia delReggimento "Bozen"- che daquindici giorni era solito percorrerequella strada per rientrare in caserna

dopo le esercitazioni - scoppiava unabomba a miccia ad alto potenzialecollocata in un carrettno per laspazzatura urbana, confezionata con18 chilogrammi di esplosivoframmisto a spezzoni di ferro. La tremenda esplosione causò lamorte di trentadue militari tedeschi edi due civili italiani. Le conseguenze furono immediate:La sera del 26 marzo i giornalipubblicarono un testo delcomunicato ufficiale germanicosecondo il quale il comando tedescosi mostrò deciso a stroncare l'attivitàdi questi banditi scellerati. Il Comando tedesco ordinò quindiche per ogni tedesco ammazzatodieci comunisti-badogliani sarebberostati fucilati. Quest'ordine fueseguito. In questa situazione molti partigianifurono arrestati ed uccisi dopo atrocitorture causate dai tedeschi perscoprire la vera posizione delletruppe della resistenza. Le missioni del gruppo partigianoconsistevano soprattutto nel fermare- attraverso il lancio di chiodi aquattro punte sulle strade- i veicolitedeschi per poi assaltarli ed ucciderechi si trovasse dentro,e quelle ditagliare i fili del telegrafo perinterrompere le comunicazionitedesche (le istruzioni delle missionida svolgere venivano passate dapartigiano a partigiano attraversodelle staffette). Le azioni partigiane hanno sostenutoun costo altissimo in terminiumani: I partigiani romani uccisi incombattimento, morti sotto la torturao fucilati, nei nove mesi che vannodal 9 settembre 1943 al 5 giugno del1944 sono 1.735, oltre condotteazioni militari e di sabotaggio innumero e in qualità senza precedentiin nessun’altra città d'Italia. Questo incontro è stato sicuramentedi interesse unico ma soprattutto ha

rappresentato la ricostruzione di unaparte di storia che moltipreferirebbero dimenticare per leatrocità commesse,anche seattraverso queste testimonianze saràpossibile far capire alle nuovegenerazioni che combattere per uninteresse comune non è mai daconsiderarsi sbagliato Daniele Zussini e LorenzoSebastianelli – 5^A igea

L’UOMO CHE PORTO’ LA BOMBA IN VIA RASELLA

CRONACHE DI UN PARTIGIANO

Bentivegna Rosario

Achtung Banditen! Prima e dopo via Rasella

Gruppo Editoriale Mursia, anno 2004, pagine 481.

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Frase commemorativa scritta a ricordo del massacro nel luogo dell’eccidio.

Il giorno 8 maggio 2007 le classiQuinte dell’Istituto Sandro Pertini sisono recate presso il complesso delleFosse Ardeatine in Roma. Appenaarrivati ad ogni classe è stataassegnata una guida. Le nostre guidedurante il percorso ci hanno spiegatoi motivi dell’eccidio del 24 marzo1944 in conseguenza dell’attentatoda parte del GAP (gruppi d’azionepatriottica) ai danni di 32 militaritedeschi che persero la vita in viaRasella in Roma. Tale attentatosuscitò subito da parte delle truppetedesche un desiderio di vendetta,per questo furono prelevati dalcarcere romano di Regina Coeli,oltre ai membri della Resistenza,cittadini di religione ebraica emussulmana. L'ordine di esecuzioneriguardò 320 persone, poichéinizialmente erano morti 32 soldatitedeschi. Durante la notte successivaall'attacco di via Rasella morì unaltro soldato tedesco e Kappler, disua iniziativa, decise di uccidere altre10 persone. Erroneamente furono aggiunte 5persone in più ed i tedeschi, pereliminare altri testimoni uccisero

anche loro. Le vittime prima diessere giustiziate (ebrei, mussulmanie cristiani) si trovarono tutti insiemea pregare. Dopo l’esecuzione dei 325 civilil’esercito tedesco fece crollare lecave con la dinamite nascondendol’orrore compiuto. Dopo l'attentato – ma anche in tempipiù recenti - in considerazione delgran numero complessivo di morti siè molto discusso sull’opportunitàdell’agguato di Via Rasella. Lepolemiche sorsero all'interno dellaGiunta militare, ma anche tra i partitidel CLN e tra organizzazionipartigiane. Alcune organizzazioni,ritennero di essere state assai colpitedalla rappresaglia: sembra che tra i335 giustiziati ci fossero 68 membridell'organizzazione Bandiera Rossa,che per il suo trockijsmo era malvista dal PCI. Questa visita ci ha fatto capirel’orrore della guerra e l’enormesforzo compiuto da quantiparteciparono alla Resistenzaitaliana. Sforzo molte volte ripagatocon la morte. I luoghi dell’eccidiodanno subito un’impressione di dolore

e di morte; molte persone vi persero la vita ingiustamente. Le Fosse Ardeatine possono sembrare un semplice residuato bellico, un “avanzo” della storia, ma in realtà non è così: il sacrificio di quei civili deve essere ricordato sempre, per fare in modo che cose del genere non accadano mai più. Fabrizio Bernardi, Flavio Bianchini, Francesco de Rossi e Simone Sebastianelli – 5^B Igea

Le Fosse Ardeatine L’eccidio di 325 civili

Le fosse ardeatine

24 marzo 1944 - Strage alleFosse Ardeatine, cave di pozzolanasituate a due chilometri oltre PortaSan Sebastiano, prescelte daKappler per compiere la vendettadecisa da Hitler e dal comandomilitare tedesco in Italia, perl'attacco partigiano di via Rasella.Vengono uccisi con un colpo allanuca, nei tempi calcolati eprogrammati con meticolosità, incirca cinque ore, dal primopomeriggio alle venti, 335 italiani,di ogni età e di varia condizionesociale, patrioti e rastrellati percaso, 75 ebrei soppressi solo perodio razziale. Undici delle vittimesono rimase senza nome, per duenon si è certi della identitàattribuita. Una strage da teneresegreta, la notizia diffusa solo ilgiorno dopo senza comunicare inomi degli uccisi e il luogo dell'esecuzione, gli ingressi dellegallerie preclusi e celati dal crollodel terreno provocato facendoesplodere per quattro volte carichedi dinamite. RomaCivica http://www.romacivica.net/anpiroma/Resistenza/resistenza1.html

IN PRIMO PIANO

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Attualità

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IMPERTINENTE N°2 Maggio – Giugno 2007

IL MONDO CHE CAMBIA Io ho 17 anni, un'età in cui unragazzo sta maturando e staseguendo un percorso che lo porteràa crescere e a diventare un uomo;non ho un'età in cui posso giudicareproblemi che riguardano cose piùgrandi di me, ma comunque possodare un mio giudizio, posso farsentire a tutti le mie opinioni, possodire la mia in un Paese in cui tuttiparlano troppo, e molti a sproposito. L'Italia, il Paese in cui sono nato e incui vivo, negli ultimi anni ècambiato, è diventato un Paese in suisi parla soltanto di politica, in cui iproblemi raramente vengono risolti,in cui c'è solo una serrata lotta tra idue blocchi politici che larappresentano, in cui chi è a capo delGoverno (esponente di destra o disinistra che sia) non si preoccupa dirisolvere i problemi, ma pensasoltanto a fare leggi e a prenderedecisioni a discapito del partitoopposto. Secondo me l'Italia è un Paesepoliticamente monopolizzato, o si èdi destra o si è di sinistra; non cisono vie di mezzo o alternative chepossono portare l'uomo a pensarediversamente dalle idee politiche dei2 blocchi. Ma l'Italia non è cambiata solopoliticamente, è cambiata anche lagente, sono cambiati anche gliitaliani. Oggi leggere un giornale oascoltare un notiziario è una cosascioccante: morti su morti, rapimenti,sequestri, violenze a donne ebambini, atti di vandalismo e dibullismo nelle scuole. E' brutto, tutto ciò è davverovergognoso, ma è ancora piùvergognoso che accada nel nostroPaese. Ma a cambiare non è solo l'Italia. A cambiare è il Mondo. La mentalità della gente è cambiata,non vive più con quella serenità equella tranquillità che aveva unavolta, le persone sono sempre più sulpiede di guerra, credono di risolvere i problemi con la violenza, e non con

la ragione e il confronto; a tutto ciò èmolto difficile trovare un rimedio, ma se si continua solamente a citarequesti fatti come notizie di cronaca enon si invita la gente a rifletterci su,mai nessuno cambierà o proverà a farcambiare idea a qualcun altro. Io di certo non posso risolvere questiproblemi, ma ci sono persone che potrebbero farlo al mio posto: adesempio, perché la televisione che ciinfluenza tutti i giorni con pubblicitàe programmi , non mostra e diffonde

questi problemi? Perché i redattoridei giornali dedicano 15 pagine allapolitica e 3 o 4 pagine a stragi,rapimenti, sequestri e atti dibullismo? Perché gli articoli di politica sonoseguiti sempre da commenti mentrequelli di cronaca raramente invitanola gente a pensare? Secondo me il problema è proprioqui, anche i giornali e la televisione

Segue a pag 6

ATTUALITÀ

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ATTUALITÀ

Segue da pag 5 sono monopolizzate dalla politica;nessuno è più in grado di scrivere unarticolo o di fare un programma chenon abbia riferimenti alla destra oalla sinistra. Sono pochi, davvero pochi queiprogrammi televisivi in cui siaffrontano argomenti sensati e diattualità, (bullismo, violenza) ma nonfermandosi solamente a citarli, ma afarci pensare e a farci riflettere, ilvero problema però è che questiprogrammi vengono trasmessiraramente e in seconda o terza serata. A parer mio la televisione è unmezzo troppo potente, ed è davverosprecato per trasmettere spessoprogrammi che non hanno né capo nécoda, e che fanno rimanere la genteincollata ai teleschermi priva di ognicapacità di pensare e di riflettere. Iopenso che questo strumento debbaessere usato diversamente, perchécome riesce a catturare la gente deveanche invitarla a riflettere conprogrammi che mostrino i veriproblemi di questa società. A me questo Paese non piace più, eanche se magari io guardo questiproblemi con una visione dadiciassettenne, per me questi sonoproblemi gravi, che vanno risolti sesi vuole tornare a vivere in un Paesetranquillo e sereno dove ogni personaprima di agire o di parlare conta finoa dieci. Alessandro Moghetti - IV B igea

SOSTANZE STUPEFACENTI E ALCOLICI

USO ED ABUSO PER ME PARI SONO

Abusare di sostanze stupefacenti omagari “immergersi” in alcolici nonaiuta certo a risolvere i problemi.Tuttavia è proprio questo il motivoprincipale per cui le persone inizianoa fare uso di queste sostanze che, peril loro effetto, si dice provochino unnon so che di straordinario. Ormai lagente, e tra questi i giovani, è cosìcarica di preoccupazioni che cerca inogni modo di allontanarle,utilizzando il più delle volte mezzidel tutto inadeguati che rischiano dicompromettere la loro salute. Eppurela consapevolezza, perché ognuno dinoi ne ha, sembra non bastare inquesti casi: spesso, infatti, ildesiderio prevale sulla ragione. Ildesiderio che tutti i problemi e tuttele paure spariscano tutto ad un trattopenso che lo abbiano tutti, ma solo lepersone più responsabili, quelle checercano di mettersi a carico leproprie responsabilità riescono allafine a raggiungere il proprio sogno, araggiungere quello che si presume

sia lo scopo di ognuno di noi: essere felici. A volte mi domando come sia ingiusta la nostra vita, pensando che prima o poi arriverà il momento in cui di noi ci sarà solo un ricordo. Ma c’è un altro pensiero che mi tormenta: alcune persone vanno proprio a cercare quel momento, sfidando quello che è il destino della nostra esistenza. Ma perché rovinarsi la vita? Forse per sentirsi più grandi? Non è questo un motivo abbastanza valido per buttare all’aria gli anni più belli della nostra vita solamente per sentirsi più vicini a quel mondo, ai nostri occhi, così lontano ed irraggiungibile, quel mondo adulto in cui sembra che di problemi non ce ne siano. Penso che essere orgogliosi di se stessi sia la soddisfazione più grande per non avere rimpianti, anche se è inevitabile che ce ne siano. Simona Toppi - 2°B Igea

ATTIMI DI RELAX

Cinque giorni di ritardo

Il capo all'impiegato: - E' già la quinta volta che arriva tardi questa

settimana. Che cosa devo pensare? - Che è venerdì!

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Attualità

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IMPERTINENTE N°2 Maggio – Giugno 2007

ATTUALITÀ

Il “bullismo “ nelle scuole, standoalle più recenti rilevazioni, è incontinua per non dire esponenzialecrescita. Alcuni opinionisti, nel tentativo diricercare la cause del fenomeno,ipotizzano che la promiscuità con icompagni favorisce i comportamentiaggressivi versi i più deboli eindifesi, quali possono essere idisabili. Anche se l’ipotesi a mio parere èpriva di fondamento , è pur vero chenelle scuole è prevista la figuradell’insegnante di sostegno, tuttavia,ahimè, pur di diritto che di fatto acausa dell’esiguo numero rispettoalle richieste e dunque non in gradodi assicurare una tutela adeguata. E che dire dei genitori che simostrano fiduciosi di “consegnare” ipropri figli alle scuole come un luogosicuro e protetto? Tutti dovremmo pretenderedall’istituzione scolastica unasicurezza molto maggiore di quelladataci attualmente. Essa dovrebbe

essere garantita a tuttiindistintamente e da tutti esercitata:dagli alunni che dovrebberomostrarsi più responsabili erispettosi; dai docenti e daglioperatori scolastici che dovrebberoessere più vigili nell’applicare uncontrollo più attento e capillare. Purtroppo molti, troppi soprusivengono fatti circolare liberamentesui motori di ricerca senza filtri diogni sorta. E’ quanto auspica l’associazione“Vividown” che si batte affinchévengano trovate soluzioni alfenomeno della circolazione di videoshock e in primo luogo dei soprusiverso i diversamente abili. Per quanto mi riguarda , se da unaparte mi schiera a favore di chidenuncia la scarsa vigilanza,dall’altra non posso non ammettereche, senza l’ausilio dei video nelweb, questa realtà sommersa tra lepaure delle vittime non avrebbe vistola luce. Adriano Farini - 4B itis

Un fenomeno sempre più diffuso tra i banchi di scuola

IL BULLISMO

ATTUALITÀ

L’ IMPERTINENTE E’ ANCHE ONLINE !

Scarica la tua copia. Vai su http://www.romacastelli.it e clicca su

viv@vocescuola

Roma. Memorie dal sottosuolo.Ritrovamenti archeologici 1980-

2006 Roma, Oleari Papali alle Terme di Diocleziano, dal 2 dicembre

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Jean-Francois Raffaelli - I bevitori di assenzio (1881 ca).

Anziano sarà lei! ATTUALITÀ

Recenti statistiche effettuatenell’ambito dell’Unione Europearegistrano una crescita demograficazero e prevedono un progressivoinvecchiamento della popolazione,con un numero di anzianitendenzialmente superiore a quelladei giovani; ciò è dovutoall’allungamento della vita media eal calo delle nascite. L’anzianità, intesa come quella faseche conclude il ciclo dell’esistenza,sta diventando oggi un veroproblema sociale. Infatti, la societàmoderna, con i suoi ritmi incessantidi produzione e consumo, mal sirapporta con gli anziani, sembraaverli relegati in un ruolo marginalee poco gratificante. Infatti, se in passato l’anziano venivaconsiderato un punto di riferimentoper la famiglia che ne traeva esempiattraverso i suoi racconti edinsegnamenti, attualmente è la stessafamiglia che rifiuta l’anziano,diventato ormai un peso da doversopportare. Ne consegue un’ “emarginazione”affettiva dell’anziano, costretto aguardare e non a partecipare a questa

società a lui così estranea. L’anziano ha bisogno di stimoli, disentirsi utile ed apprezzato dallasocietà e tanti possono essere i suoicampi di impiego: ad esempio iservizi sociali, l’assistenza sanitaria,la sorveglianza dei bambini; perpoter arrivare a ciò, è lui stesso chedeve “pretendere” di essere trattatocome un normale cittadino che hamolto ancora da chiedere, da dare eda fare per se stesso e per gli altri. Secondo me, bisognerebbe sapervalorizzare l’anziano. In primo luogosi dovrebbe fornire agli anziani lapossibilità di poter seguireefficacemente le innovazionitecnologiche e i cambiamenti del“costume”, si pensi ad esempio ainuovi mezzi di comunicazione dimassa, linguaggi e strumenti oggipraticamente incomprensibili per glianziani. In secondo luogo, si dovrebberogarantire all’anziano che soffre o cheè solo le migliori possibilità di cura edi assistenza, d’intrattenimento, inospedali o circoli ricreativi. In terzo luogo, essendo gli anziani moltospesso oggetto di derisione da parte dei

giovani, si dovrebbe inculcare inquesti ultimi il rispetto per individuidotati di maggiore saggezza. Ma, soprattutto, tale società “a passod’anziano” dovrebbe oscurare quelliche sono i cosiddetti “disvalori”,quali il profitto, il denaro, il prestigioe favorire la diffusione di quelli chesono gli autentici valoridell’individuo, quali l’amore, il sensodella famiglia, la solidarietà e,soprattutto, il rispetto del prossimo. Elisa Bianchi 4° A igea

Anziani: EU, quando invecchiare diventa un valore Il progressivo invecchiamentodella società come occasione disviluppo e valorizzazionedell’anziano consumatore esoggetto attivo dell’economia. E’questo l’obiettivo di Sen@er, laRete dell’economia d’argento delleRegioni europee, nata in Germanianel 2005 col sostegno dell’Ue, cheattualmente coinvolge 15 regionieuropee, favorendo lo scambio diesperienze e promuovendo,attraverso l’incontro tra istituzionie aziende, nuove opportunitàimprenditoriali legate al settoredella Terza Età. Ogni anno la Reteorganizza un congresso dovevengono presentati i miglioriprogetti a livello europeo:nell’edizione 2007, che si terrà inSpagna a novembre, i temiprincipali saranno lo sviluppo dinuove tecnologie per una vitaindipendente dell’anziano,turismo, cultura, alimentazione eservizi finanziari destinati allaTerza età. Per maggioriinformazioni su Sen@er e sulprossimo congresso è possibileconsultare direttamente il sitodell’organizzazione. Link consigliato:

http://www.silvereconomy-europe.org/

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Attualità

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IMPERTINENTE N°2 Maggio – Giugno 2007

Giovani senza cervello? “I ragazzi di oggi non capiscononiente”… questa è veramente unasciocchezza; coloro che fannoun’affermazione del genere nonhanno mai davvero conosciuto igiovani. A prima vista, magari, alcuni di noidanno questa impressione, ma se lepersone non si limitassero a guardaree a giudicare dall’esterno, siaccorgerebbero che con noi sipossono fare discorsi su argomenti dicultura e attualità. Non capita spesso che giovani eadulti abbiano l’occasione per farlo

fattore negativo, al contrario è unmodo per essere sempre in contattocon altre persone; non è più positivoquando i ragazzi non riescono astaccarsi da quello schermo e nediventano schiavi. Certo, alcuni ragazzi effettivamentesi comportano come se fossero deibambini senza cervello;personalmente ritengo che i ragazziche si drogano o che si ubriacanoabitualmente non abbiano cervello eche non abbiano rispetto per la lorovita, ma questo atteggiamento nonsempre è una loro scelta; infatti

Potrei continuare ancora adelencare i pro e i contro dei giovanid’ oggi ma credo che darei giudizi“sballati”. Infatti fino ad adesso hofatto una media del comportamentogenerale dei ragazzi ma non hotenuto conto del fatto che non tuttihanno la stessa testa e ragionanoallo stesso modo. Per l’ età che ho credo di avere uncomportamento piuttosto corretto eallo stesso tempo posso affermaredi essere matura, ma molti mieicoetanei non lo sono; questo nonvuol dire che non capiscono nientequanto piuttosto che ancora nonsono pronti a farsi carico delleresponsabilità che comportal’appartenere ad una societàtecnologica e moderna. La mia speranza è che i giovani d’oggi riescano a crescere e a nonfarsi mai condizionare dai giudiziesterni. Sara La Bella - 4° A igea

ATTUALITÀ

e forse proprio per questo la societàcrede che siamo privi di interessi, divalori. Il mondo di oggi ci lega sempre dipiù ad uno schermo - del televisore,del computer, del cellulare – ma questo non ci impedisce di avererapporti umani, di stringere amiciziee crescere. Molto spesso veniamo criticati esgridati perché usiamo il telefoninoma questo secondo me non è un

alcune situazioni possono far arrivarea questo e spesso proprio per colpadei genitori, degli adulti, dellasocietà. Il mondo di oggi ci carica di molteresponsabilità, saremo noi il futuro, eforse noi ancora non siamo pronti aquesto. I nostri genitori sonocresciuti molto più velocemente dinoi ed è per questo che pretendono lostesso anche da parte nostra, ma itempi sono cambiati.

Citazioni e aforismi "I vostri figli non sono i vostrifigli. (...) Essi non vengono da voi,ma attraverso di voi. E non viappartengono benchè viviateinsieme. (...) Voi siete gli archi dacui i figli, le vostre frecce vive,sono scoccati lontano. L'Arcierevede il bersaglio sul sentieroinfinito, e con la forza vi tende,affinchè le sue frecce vadanorapide e lontane." Gibran Khalil (1883-1931), poetae scrittore libanese. "I figli cominciano con l'amare ipropri genitori; crescendo ligiudicano e, a volte, liperdonano." Oscar Wilde (1856-1900), poeta,drammaturgo e scrittore irlandese.

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Riusciremo a creare macchine simili a noi?

Se il computer ha il mal di monitor

che compie lo stesso movimento. Arriveremo a un essere umano, cheagisce e comunica solo con ilpensiero? Fantascienza a parte, sipensa che sia possibile…!

Eleonora Bianchi e Martina Franchi -I°B Igea Tratto dal sito di Kevin Warwich - www. Darpe.mit

invece compie esperimenti pertrasformarsi in un cyborg (una parteuomo e una parte macchina). Nel 1998Kevin Warwic, professore dicibernetica reading, si è sottoposto aun esperimento sensazionale: si è fattoimpiantare nel braccio un microchip disilicio collegato al computer. Grazie aquesto dispositivo spostandosiall’interno di una stanza riusciva aspegnere ed accendere luci con la solapresenza. Qualche anno dopo hacoinvolto anche sua moglie, inserendoanche a lei un chip di silicio nelbraccio e collegati via internet sonoriusciti a percepire la mano l’unodell’altra; è come se i chip inserti nelloro organismo avessero amplificato iloro sistemi nervosi trasformandoli inuna sorta di protesi della rete. InInghilterra invece, una scimmia è stataaddestrata a rispondere a uno stimololuminoso, riesce a spostare un bracciomeccanico; l’attività elettricacerebrale che l’animale genera quandopensa al movimento del proprio arto,viene ricevuta in tempo reale dal robot

SCIENZA E TECNOLOGIA

Macchine che pensano come un uomo,che si arrabbiano e che diventanotristi…proprio come nellafantascienza.In particolare in Giappone iricercatori esperti di robotica, stannorealizzando robot che modificano ilproprio comportamento. Come impariamo? Come parliamo?Come e perché proviamo emozioni?Queste sono domande all’interfaccia trascienza e filosofia. C’e però chi stacercando risposte, applicando i criteridella ricerca scientifica. E’ statosperimentato con un robot di nome Cog,un bagaglio iniziale con cui il robot hacomunicato, ha riconosciuto oggettisimili a figure geometriche, mai visteprima. Invece, il robot Kismet è ancorapiù sofisticato, interagisce con i suoiistruttori e può seguire con lo sguardo unoggetto, manifesta con il volto alcunisentimenti. Interagendo con lui iricercatori sperano di capire le fasi delprocesso di riconoscimento del sé e deglialtri come la capacità di stabilire rapportid’amicizia. C’è chi crea robot simile all’uomo e chi

Tempi duri per le malattie incurabili!

Terapie cellulariAlla nascita il nostro organismocontiene circa 10 mila miliardi dicellule appartenenti a 200 specie diverse. Quasi tutte sono specializzatea svolgere funzioni precise ma alcunecellule staminali sono “libere” esvolgono la funzione che le vieneimposta dallo stimolo chimico.

Ne esistono di diversi tipi, possiamoclassificarle in una piramide. Sullapunta ci sono le cellule che potrebberocreare un individuo. Scendendoincontriamo le cellule staminaliembrionali (ESC). Sono pluripotentiperché possano ancora differenziarsiin tutte le specie cellulari ma nonformano un organismo completo. Queste vengono isolate dal nodoembrionale che sta all’interno dellablastocisti. Alla base della piramidetroviamo le SC multipotenti celluleadulte presenti nel midollo spinale,nella retina, negli epiteli, nell’apiteliaseminifera delle gonadi maschili e nelcordone ombelicale. Per molti malatidi: diabete, Parkinson, Alzheimer eper chi ha subito lesioni al midollo

spinale, le SC rappresentano unasperanza di guarigione, perché dopoessere state moltiplicate in cultura iricercatori le spingono adifferenziarsi nel tessuto prescelto e letrapiantano nel malato. Qui le cellulecurano il tessuto. Questa tecnica parepresenti diversi problemi. Le ESC sono più facili da manipolarema sono più difficili da recuperare.Per questo gli scienziati stannoseguendo una via eticamente lecita:cercano di riprogrammarescientificamente il nucleo di unacellula somatica (adulta) in modo cheriacquisti le caratteristiche tipiche diuna cellula uova. Matteo De Cubellis e Vasile Bàdica –1B Igea Tratto da: www.stemcells.nih.gev ,sito del Ministero della Salute degliStati Uniti

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Attualità

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SCIENZA E TECNOLOGIA

LA TERRA: UN PIANETA…D’ACQUA

Nonostante il nome, la Terra è unpianeta d’acqua. I mari e i ghiacciai occupano il71% della superficie, di cui almaggior parte è costituita da acquasalata e soltanto il 3% da acquadolce. Le acque salate e quelle dolci simescolano in un ciclo continuo chefinora non si è mai interrotto mache è stato minacciato dalle attivitàumane anche perché negli ultimicinquant’anni il consumo di acquadolce è triplicato. L’acqua nel nostro pianeta èripartita in modo irregolare. Alivello politico solo nove paesi(Brasile, Russia, Cina, Canada,Indonesia, Stati Uniti d’America,India, Colombia, Zaire) ospitano il69% delle acque dolci disponibili,mentre a livello geografico il 70%è concentrato nelle regioni polaridifficilmente sfruttabili dall’uomo. Fin dall’antichità l’uomo hacercato di procurarsi l’acquadeviando il corso di fiumi consbarramenti, infatti le dighe nonsono un’invenzione attuale ma illoro numero, negli ultimi anni, èandato crescendo. Oltre agli aspetti positivi le dighe

provocano molti problemi, losbarramento dei fiumi provocal’allagamento di zone emerse e necambia la flora e la fauna,provocando anche fenomeni didissesto idrogeologico checostringe la popolazione atrasferirsi in zone limitrofe. Oltre al problema delle dighevanno risolti altri problemi come:la desertificazione che avanza, icambiamenti climatici, lasalinizzazione dei terreni . Nel 2003 a Kyoto si è tenuto il 3°Forum mondiale: tutti i governi sisono trovati d’accordo sul fatto cheper risolvere il problema acquasarà necessario collaborare con lamassima disponibilità, in modoche la Terra e l’Umanità possanoavere un futuro. –– Alessandra Del Giovane e MirianaBarbon - 1^B igea Tratto da www.giwa.net sito delGlobal International WatersAssessment e da www.minambiente.it sito delMinistero dell’Ambiente e dellaTutela del Territorio

Si salvi chi può !

Tre ogni ora. È questo il tasso diestinzione delle specie animali ovegetali secondo la “Lista Rossa”delle Nazioni Unite. È lo stessoSegretario generale Ban Ki-moon afarsi portavoce, in occasione dellaGiornata internazionale per labiodiversità, il 22 maggio, un giornatain cui c'è poco da festeggiare datol'inesorabile declino di piante eanimali. In Europa un mammifero susei è a rischio, secondo la WorldConservation Union (IUCN). Per gliscienziati e gli ambientalisti, si trattadella più alta velocità di estinzionedalla scomparsa dei dinosauri. Lespecie coinvolte riguardano animalirari come la balena australe (anchechiamata balena nera), la lince ibericao la volpe artica ma anche vegetalicome le patate o le arachidi selvagge.Il tasso di estinzione, secondo gliesperti, sarebbe accelerato daifenomeni climatici incontrollati,dall’inquinamento, dalla crescitademografica mondiale e dalriscaldamento globale. Per ora, anche gli obiettivi fissati dallaComunità europea che prometteva una“riduzione significativa” della velocitàdi estinzione entro il 2010, sembranodestinati a non essere raggiunti. Ladiminuzione delle specie procede aritmi drammatici, quasi 100 specie algiorno, ovvero tra le 18,000 e 55.000specie spariscono dal nostro pianetaogni anno. Inoltre, nella giornatadedicata alla biodiversità uno studiodel centro ricerche BiodiversityInternational ha lanciato un nuovoallarme: il rischio di estinzione checorrono le specie selvatiche di piante,come la patata e l'arachide, a causadei cambiamenti climatici. Secondo iricercatori, nei prossimi 50 anni siestinguerà il 61 % delle specie diarachidi selvatiche e quelle chesopravviveranno saranno confinate inaree sempre più ristrette. (m.cap.)

Galileonet – http://www.galileonet.it/

Scienza e società

Yurij Castelfranchi e Nico PitrelliCome si comunica la scienza?Laterza, 2007, pp. 132. Aspetti storici, ambiti sociologici eimplicazioni economiche e politichedella produzione scientifica e della suadivulgazione.

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DENTRO LA SCUOLA

UNA DIVINA COMMEDIA…

… poco DIVINA, ma molto COMMEDIA! e come si sarebbe relazionato con isuoi abitanti ... altrettantoimbecilli? E così abbiamocominciato a improvvisare dellescenette comiche (almeno tali sonosembrate ai nostri primi“spettatori”), che poi hanno volutovedere i nostri professori … dopopochi giorni tutti i professori dellascuola parlavano di queste scenettee di come fosse interessantecontinuare a scherzare su questocolosso letterario. Queste sono leorigini del nostro progetto teatraleche vi proponiamo quest’anno; “LaDivina Commedia, pocodivina…molto commedia”, unaversione comica, per quantopossibile, del capolavoro dantesco.Il percorso è stato arduo, ostico maanche costruttivo e divertente, unavera e propria sfida contro noistessi, nella speranza di renderemeno pesante e più divertenteun’opera che di comico ha benpoco. Uno degli ostacoli maggioriè stato sicuramente questo,trasformare delle scenedrammatiche in scene comiche,senza alterare troppo il significatodi quelle. Facile non è statoneanche imparare a recitare, infattiabbiamo seguito un corso insiemea una compagnia teatrale, einsieme al loro aiuto siamo riuscitia inserire della comicità, seguitaperò anche da alcuni tratti veridell’opera per non sminuirla deltutto. Alla fine siamo riusciti acreare un buon mix di comicità e

“Nel mezzo del cammin di nostravita mi ritrovai per una selvaoscura…..”; sicuramente tutti ilettori di questo articoloconosceranno questi celebri efamosissimi versi. Per generazionidi studenti la Divina Commedia harappresentato una tortura, unalettura impossibile da comprenderea fondo (almeno abbastanza afondo da prendere un buon votoall’interrogazione). Quest’ operatanto ammirata quanto ignorata,amata ma disdegnata, insomma unlibro che ormai non viene piùpreso in considerazione se non incampo scolastico. E pensare cheprima di quello di cui stiamo perparlavi anche noi, pensavamo lestesse e identiche cose… tutte finoa quando… Tutto cominciò ainizio anno quando la nostra profdi italiano ci ha presentato ilprogramma che comprendeva lostudio della DivinaCommedia…NOOOOO !!!!! Nonpotendo cambiare lettura abbiamocominciato… a leggerla,soffermandoci sulla figura diDante…uomo religioso, di saniprincipi, ma poco virile (nell’operabasta un nulla per farlo svenire) daqui ci siamo messi a fare la parodiadi questo personaggio, uno deipilastri della nostra cultura, e aimmaginare: Cosa sarebbesuccesso se Dante invece di esserearguto, intelligente, sagace, fossestato un emerito imbecille? Comesi sarebbe comportato all’inferno,

recitazione, che vedrà la sua primae vera rappresentazione l’8 giugno2007 al teatro Cynthianum diGenzano, dove se vorrete potretevenire a vederci, per fare qualcherisata e magari, perché no,prendere lo spunto per cominciareuna più appassionata letturadell’opera di Dante!!!

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!!

Il gruppo teatrale: Classe 3°C IGEA: Roberto DelFrate, Patrizio Rotondo, PaoloSpaccatosi, Stefano Zocco. Classe 1°C IGEA: Serena Arigoni.Classe 5°A ITIS: Sara Pesci. Si ringrazia per l’assistenza e ilsupporto tecnico l’Associazioneculturale ARTEMISTA del Teatrodi Terra di Velletri. Un grazie anche le professoresseM. Caterina Duranti, PaolaQuaresima e Lucia Santangeli perl’aiuto e la collaborazione.

SOCIETA’ AMKA ONLUS è unorganizzazione senza scopo dilucro nata nel 2001. Obiettivodell’Associazione è contribuire almiglioramento delle condizioni divita nei paesi del Sud del Mondo.AMKA promuove attività disviluppo autonomo per sostenere ilprocesso di ricostruzione deltessuto economico e sociale egarantire i diritti di base attraversola partecipazione attiva dellapopolazione. Se sei interessatoconsulta il sito:www.assoamka.org

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Attualità

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DENTRO LA SCUOLA

Falsetto di Eugenio Montale

Commento della poesia

La lirica, presente nella raccolta Ossidi seppia, segnala una figurafemminile, Esterina, una fanciullafiduciosa nel futuro di cui il poeta siserve per spiegare il passaggiodall’adolescenza all’età adulta, cheper il poeta appare ricco di insidiementre in Esterina prevalgono lafiducia e l’ottimismo. In tutta la liricaci si accorge che Esterina hal’atteggiamento giusto per affrontarela vita spensieratamente:

La tua gaiezza impegna già il futuro ed un crollar di spalle dirocca i fortilizi del tuo domani oscuro…

Significativa è la strofa in cui il poetaparla del mare come se fosse la vita,della bellezza di viverla d’impulsofacendosi trascinare e affrontando ilfuturo senza temerlo,

…L'acqua è la forza che ti tempra, nell'acqua ti ritrovi e ti rinnovi: noi ti pensiamo come un'alga, un ciottolo, come un'equorea creatura che la salsedine non intacca ma torna al lito piú pura… mentre la terra rappresenta invecetutti coloro che non riescono a viverein maniera spensierata, e rimangonoa guardare con invidia.

In Falsetto Esterina è dunque ilsimbolo della vita che si realizza,non strozzata dall'angoscia e dallariflessione: lei non percepisce laminaccia del tempo e della vita, alcontrario del poeta che si definiscecome chi è condannato a osservareda lontano la vita, paralizzato nellapaura. Il poeta trema per lei,pensando a sé, e per lei prega che ildestino non le riservi quelledelusioni, quell’inquietudine chenon permettono di vivere la vitache si realizza.Nell’età in cui è vissuto il poeta, iprimi anni del Novecento seguentiil primo conflitto mondiale e imomenti di difficoltà politica esociale di quell’epoca, moltoprobabilmente il passaggiodall’adolescenza all’età adulta eravissuto come un travaglio perché siavevano dubbi sulla vita futura.Forse ai tempi odierni esistono lestesse incertezze, anche se non tuttiguardano l’avvenire con lo stessopessimismo del poeta. Se miguardo intorno vedo tipi estroversi,determinati e brillanti comeEsterina che si muovonofacilmente e agiscono come sefossero trasportati dal mare, altriinvece sono raffigurati come inerti,incapaci di una vita piena chesoffrono un eccesso di riflessione enon riescono a lanciarsi in essa. Alessia Cesaroni - 2B Igea

Ferruccio POZZATO .. Adolescenza .. marmo nero, 48x30x22, 1980.

IL SITO INTERNET DEL I.I.S.S. “S. PERTINI”

DI GENZANO DI ROMA

http://www.pertinigenzano.net

ATTIMI DI RELAX

Un genovese in farmacia: - Vorrei uno spazzolino! Il farmacista: -

Come lo vuole? Naturale, artificiale, duro, morbido... - Che duri... in

famiglia siamo in 8!

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DENTRO LA SCUOLA

Gentile Ettore Serra poesia è il mondo l'umanità la propria vita fioriti dalla parola la limpida meraviglia di un delirante fermento Quando trovo in questo mio silenzio una parola scavata è nella mia vita come un abisso Locvizza, il 2 ottobre 1916 (da l'allegria - il porto sepolto)

COMMIATO di Giuseppe Ungaretti

In questa poesia, ”limpidameraviglia/di un delirantefermento”, ci vuole indicare comeil poeta con parole semplici efacilmente interpretabili riesce aspiegare un concetto difficilmentecomprensibile come la materiasentimentale che agli occhidell’uomo appare complessa eintricata.

Credo che Ungaretti con ilsuo stile di poesia volesse anchedistaccarsi dal prototipo cheprevedeva la musicalità della liricainvece di scandire le parole a volteanche sillabandole e omettendo lapunteggiatura per impegnare illettore nel capirla e trovare legiuste pause.

Il poeta è in una continua ricerca delle parole adatte e quando le trova sono parte del suo io più intimo e per questo sono scavate in lui come un abisso.

Lorenza Spirito – 2^B Igea

La lirica “Commiato” è laconclusiva del Porto Sepolto ma laprima nel nostro libro, una sceltafatta con criterio dall’autriceperché la lirica spiega il significatodella parola “poesia” secondo ilpoeta e perciò segna un punto dipartenza grazie al quale è facilecapire anche il significato dellesuccessive liriche; in questa comenelle altre, Ungaretti mette inevidenza singole parole, ed ancheil termine stesso “parola” che inCommiato si ripete due volte macon significati ben diversi, come ciillustra l’autrice del testo, la primavolta viene utilizzato con unsignificato molto ampioincludendo la vita del mondo e lavita del poeta, mentre la secondavolta, esprime un concetto moltopiù restrittivo riguardante le parolegiuste estratte con fatica dall’io diUngaretti per far comprendere almeglio ciò che vuole, conespressività in tal modo dasuggestionare il lettore.

.

La nostra scuola sostiene

L’ EDICOLA online

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Attualità

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Poesie … dell’alfabetoElaborato della classe classe 1^C

Igea)

Il trucco c’è e si vede pure: bastaleggere in verticale le prime lettere diogni verso e viene fuori sempre lastessa parola, ALFABETO. Questi componimenti si chiamano“acrostici”: non si mangiano (quellisono i crostacei), ma ci abituano agiocare con le parole: e a forza digiocare, a volte ci scappa purequalche bella poesia. Come queste.

“ANGELO DEI MIEI SOGNI”

Angelo che custodisci la chiave del mio cuore, L’amore che provo per te è immenso. Fai illuminare le mie giornate nere, Accendi la fiamma che illumina il mio cuore: Batte a più non posso appena ti vedo, E il calore che tu emani lo riscalda. Tu che hai rubato il mio amore, Occupi il mio cuore. (Dalila Vita)

“BELLEZZA DELLA NATURA”

Al mattino vediamo Le api che si appoggiano sui Fiori e noi Assistiamo alla Bellezza della natura. E purtroppo subito il Tramonto arriva: ed è già Ora di ritornare a dormire.

(Daniela Cirillo)

“ANIMA PERSA”

Aveva gli occhi tristi, Le sue labbra non sorridevano più Forte era il dolore nel suo cuore, A nessuno avrebbe detto il suo segreto, Baci più non cercava, e più ne potevaavere. Estranea al mondo sempre più diventava, Tanto non sarebbe mai più tornato, Ora il suo uomo giaceva nelle macerie. (Francesca Romana Viti)

“L’INVERNO”

Adesso è arrivato l’inverno. La natura sta cambiando. Fa molto più freddo. Anche se la neve ancora non scende, Basta solo mettere solo il naso fuori dalla finestra e subito si gela. Esultano solamente gli orsi perché vanno a riposarsi nelle loro tane. Tartarughe e lumache per coprirsi si rifugiano nel loro guscio. Ovunque tutto sembra più triste e grigio. Simona Emanuela Fronda)

DENTRO LA SCUOLA

L’AMICIZIA AMICI VERI E UNICI CON CUI PIANGI, RIDI, SOGNI, AMI… TI REGALANO EMOZIONI RICORDI BELLISSIMI, SENSAZIONI UNICHE E RARE… NIENTE SEGRETI SOLO TANTA COMPLICITA’ AMICI COME ANGELI CHE TI SOLLEVANO DA TERRA QUANDO CI SONO PROBLEMI E TI FANNO RICORDARE COME SI FA A VOLARE BASTA CERCARE NON E’ DETTO CHE L’AMICIZIA E’ UN SENTIMENTO FACILE DA TROVARE E NON SERVONO FOTO CHE RICORDANO QUANTO E’ BELLO CRESCERE QUANTO E’ BELLA LA VITA SONO GLI AMICI I PROTAGONISTI DEI NOSTRI RICORDI TI VOGLIONO BENE TI AUGURANO TUTTO QUELLO CHE TI RENDE FELICE E NIENTE CHE TI FACCIA SOFFRIRE…

Eleonora Bianchi, Miriana Barbon, Martina Franchi, Alessandra Del Giovane - 1° B igea

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Ultima puntata! ma non vi viene da piangere ???

CIARCIA: lavora… profugo! FERRARO: comunque siete dei disgraziati! Ferraro: lo sai che non si possono usare i cellulari in classe?!??!!?!?!?” Silvia: scusi Ferraro: scusi un corno che te frega!! FORTUNA: mo te metto un votazzo Fortuna: sto assistendo allo spreco di un cervello… Ecco alcune parole inventate dagli alunni durante le interrogazioni di francese della prof.ssa Fortuna: “spost” (in lingua originale “se déplace” ovvero “si sposta”) “fallimont d’entreprise” ( in lingua originale “faillite d’une entreprise” cioè “fallimento di un’impresa”) “ fromage” ( in lingua originale “chomage” cioè “disoccupazione”) QUARESIMA: aggiungio SCIALIS: Occhio non vede...pancia non duole! (in riferimento all’acqua che esce marrone dai rubinetti) Scialis: “Che vuol dire often?” Orlandi: “Sempre!” Scialis: “No, è il contrario di sempre!” Orlandi: “Mai?” Scialis: “NO! Spesso!!” TIZIANO rivolgendosi alla prof.ssa Paola Quaresima: professorè ma lei se chiama Quaresima perché è nata nel periodo della quaresima?”

le parole sono pietre … … ANCHE QUELLE DI CERTE CANZONI!

Basta poco a fare impressione

basta poco basta andare in televisione

che la gente subito ti riconosce per la strada si fa presto a montarsi la testa

e d'altronde è questa qui la realtà di questa vita ci si guarda solo fuori

ci si accontenta delle impressioni ci si fotte allegramente come se fosse niente

darei fuoco a casa tua se mi passasse il mal di denti

e tanto il mondo rotola

e il mare sempre luccica...

basta poco a fare bella figura basta poco

basta esser buoni la domenica mattina basta poco per esser furbi

basta poco basta pensar che son tutti deficienti

e d'altronde è questa qua

la realtà di questa vita di questa bella civiltà così nobile così antica

e tanto il mondo rotola

e il mare sempre luccica e nell'aria è già domenica

e forse forse nevica

basta poco per essere intolleranti basta poco basta esser solo un pò ignoranti basta poco per non capire e scappare via

basta poco perchè ti dia fastidio uno purchè sia...

e tanto il mondo rotola e il mare sempre luccica e domani è già domenica

e forse forse nevica

Basta poco, di Vasco Rossi, 2007

ERRATA CORRIGE

Nel primo numero dell’Impertinente abbiamoerroneamente attribuito la gaffe “sto per bestemmiare”alla prof.ssa Ferraro In realtà la gaffe è stata fatta dallaprof.ssa FerrarA! (Prof pensava di cavarsela, eh!!?!).Quindi ci scusiamo con la cara prof.ssa Ferraro (che digaffe ne fa tante di suo, è di casa in questa rubrica daanni)!!

Quando il cervello fa cilecca

DENTRO LA SCUOLA

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Attualità

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IMPERTINENTE N°2 Maggio – Giugno 2007

SPAZIO PAROLE

La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha.

(O. Wilde)

Non si desidera ciò che è facile ottenere. (Ovidio)

L'esperienza non ha alcun valore

etico: è semplicemente il nome che gli uomini danno ai propri errori.

(O. Wilde)

Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per

sempre. (Gandhi)

La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei

problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra

accorgersene a stento. (C. Bukowski)

"Non importa quanto doniamo, ma

quanto amore mettiamo in quello che doniamo."

(Madre Teresa di Calcutta)

E' una bella prigione, il mondo. ( Shakespeare, Amleto )

L'intelligenza è invisibile per l'uomo

che non ne possiede. (Schopenhauer)

Ciò che rende l'esistenza preziosa sono solo i nostri sentimenti e la

nostra sensibilità. (H. Hesse)

L'ansia uccide più persone del lavoro

perché più persone si preoccupano invece di lavorare. (Robert Lee Frost)

Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un

giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia, ma la pallottola mi salvò la

vita. (Woody Allen)

Che cos'è bianco-nero-bianco-nero-

bianco-nero-bianco-nero-bianco? Una suora che ruzzola dagli scalini.

(Woody Allen)

L’unica volta che sono stato dentro una donna è quando ho visitato la

Statua della Libertà. (Woody Allen)

Quando insegni, insegna allo stesso tempo a dubitare di ciò che insegni.

(Ortega y Gasset) Solo due cose sono infinite: l'universo

e la stupidità umana e non sono sicuro della prima.

(Einstein)

Chiudo con questa importante ed emblematica frase:

Non chiedetevi cosa il Paese può fare per voi, chiedetevi cosa voi potete

fare per il Paese (JF Kennedy)

La condizione dell' uomo é una condizione di guerra di ciascuno

contro ogni altro. (Hobbes)

La religione è l'oppio del popolo.

(Marx)

La religione é un narcotico con cui l'uomo controlla la sua angoscia, ma

ottunde la sua mente. (Freud)

Se un uomo parte con delle certezze finirà con dei dubbi; ma se si

accontenta di iniziare con qualche dubbio, arriverà alla fine a qualche

certezza. (F.Bacone)

Se ad un Dio si deve questo mondo,

non ci terrei ad essere quel Dio: l'infelicità che vi regna mi

strazierebbe il cuore. (Schopenhauer)

Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato

di essere azzurro. (Bob Dylan)

A cura di Daniele Lindozzi 2°C IGEA

AI LETTORI L’impertinente accoglie con piacere la posta dei lettori! Vi invitiamo allora ad inviare suggerimenti, proposte, recensioni, vignette, elaborati alla redazione del giornale.

Scriveteci a questo indirizzo:

[email protected] Info. Tel. 069390565 –

fax 069363827

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SPAZIO CINEMA

Ogni cosa è illuminata Se il nostro passato è la trama del nostropresente e ogni cosa del nostro vivere èilluminata da ciò che è stato, questo filmnon avrebbe potuto dirlo meglio. Alla morte della nonna, l’introversoJonathan Safran Foer intraprende unviaggio in Ucraina allo scopo di trovarela donna che salvò la vita di suo nonnonel corso della seconda guerra mondiale.Proprio l’Ucraina, quel paese teatro diguerre e persecuzioni, da cui suo nonnoera scappato in cerca di fortuna per sé ela ragazza nella foto, morta dopo la suapartenza a causa dello sterminio degliebrei. La ricerca prende inizio da unafotografia in cui il nonno di Jonathan èrappresentato insieme a questa donna dinome Augustine. Ad aiutarlo nella suaimpresa vi è un’azienda familiare,Ucraina gestita da nonno e nipote,specializzata nel portare ricchi ebreiamericani sulle tracce delle proprieorigini: il nipote, di nome Alex, è ungiovane ballerino ucraino, un allegro“perdigiorno” sempre con la testa fra lenuvole, che non si è mai preoccupato discoprire e conoscere il passato dellapropria famiglia; suo nonno, l’autista ditutti e tre in questo viaggio, è un uomoscontroso che, con la scusa di esserecieco sembra come nascondersi, è comese si portasse dentro il dolore di unavergogna passata, vergogna con cui, allafine, sarà costretto a confrontarsi. Unpassato immenso che non lascia vivere ilpresente perché non lascia spazio a nuovipensieri e ad ogni costo vuole emergeresopraffacendo ogni possibile progetto diuna vita nuova, poiché il buio cheproviene dall’interno è troppo forte perdar modo all’esterno di vedere qualcosa,di crearsi un varco e creare nuoveprospettive. Spesso le persone infatti tendono anascondere, a cancellare tutto ciò che harappresentato per loro una minaccia,qualcosa che ha cambiato profondamenteil proprio essere ma non sempre ciriescono. Solo in seguito Jonathan troveràl’illuminazione sul senso di questa suasterminata raccolta e potrà finalmentefinire il quadro di tutti quegli oggetti, inmodo che i ricordi passati non sidisperdano e vengano dimenticati, marimarranno vivi nella sua memoria. Eglitroverà alla fine della ricerca risposte allesue domande, ma il percorso maggiore locompie Alex, voce narrante della storia,

Il film in pillole La storia racconta di Jonathan Safran Foer,grande collezionista di oggetti che loaiutano a ricordare ogni momento della suavita. La voglia di sapere di più sul nonno e lafoto che la nonna gli porge raffiguranteSafran ed Augustine, il nonno ed unasconosciuta ritratta al suo fianco, gli faintraprendere un viaggio in Ucraina. Unavolta nel nuovo paese il ragazzo saràaccompagnato da una famiglia di Odessanella ricerca delle sue radici. Dominano ilfilm le grandi estensioni di grano ed unacolonna sonora coinvolgente. Riuscirà Jonathan a trovare le risposte che cerca? Giorgia Marenghi – 2^B Igea

che conoscerà le radici della propriaesistenza e scoprirà di essere un ebreo,cioè appartenente a quella tipologia dipersone da lui disprezzata che più ditanto non riusciva a capire. È lui il personaggio più importante,anche se ci si accorge solo alla fine chequel ragazzo un tempo spensierato, unpo’ irresponsabile e senza pensieri, dopoquel viaggio diventa un uomo maturo esicuro di sé che sembra aver ritrovatoquel tassello del puzzle che mancava allasua vita per essere completa. Una sola persona è sopravvissutaall’ecatombe degli ebrei: la sorella diAugustine, che vive da sola in unavecchia casa circondata da un immensocampo di girasoli, segno di luce in unpassato oscuro, di luce su ricordidimenticati e su un paese dimenticato datutti. Forse si racchiude proprio in questigirasoli il significato del titolo del film,che in sé significavano luce e gioia ma inquesto film assumono il significatosimbolico di raggiungimento della verità.In conclusione: tanto più buio rimane nelpassato, tanto più siamo privi di unriflesso di luce nell’incognito presente. La memoria in questo film ha un ruolo principale in quanto tutta la vicenda si basa su questo tema. È Jonathan che ci fa capire l’importanza di ricordare il passato e cercare di non accantonarlo per farlo rimanere vivo nell’animo delle persone, perché la nostra esistenza si fonda su ciò che è stato di noi stessi, nel bene e nel male, e non potremmo mai cancellare i nostri errori benché lo si voglia. Se così fosse non saremmo più noi stessi. Lorenza Spirito e Simona Toppi – 2^B Igea

Scheda del film

Direttore: Liev Schreiber Basato sulla storia di: Jonathan Safran Foer Data pubblicazione: 14 giugno 2006 Genere: avventura Protagonista: Jonathan Safran Foer (Elijah Wood), Alexander Perchov (Eugene Hutz) Aiutante: il nonno (Boris Leskin), la sorella di Augustine, e il cane Sammy Davis Junior JuniorLuogo: in Ucraina, Trachimbord Narratore: Alex, è lui che racconta la storia sotto forma di diario di viaggio

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Attualità

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SPAZIO CINEMA

IL LABIRINTO DEL FAUNO

Ci troviamo nella Spagna franchista del 1944 combattuta dalleultime frange della resistenza. Ofelia è la protagonista di questofilm, figlia di Carmen una giovane vedova che ha sposato ilcapitano dell'esercito spagnolo. Tale uomo risulta agli occhidella bambina e di coloro che lo circondano freddo, arrogante,spesso spietato e volto solo a svolgere a tutti i costi il suo lavorodi capitano, cancellando qualsiasi traccia di resistenza eopposizione alla dittatura. Carmen nel frattempo aspetta un bambino, il quale diverrà erededi Vidal. Questa pellicola si concentra sulla fantasia della piccola Ofelia,sui suoi sogni, sulle fiabe che la stessa ama leggere pur dievadere da quella che risulta essere una realtà fin troppo pesanteda sopportare. E' a questo punto che fa la comparsa il fauno, ilquale si materializzerà dinanzi agli occhi della bambina,indicandola come la principessa di un regno sotterraneo. Ellaverrà sottoposta a tre ardue prove, superate le quali potrà esserenuovamente accolta fra le braccia del suo vero padre e degliabitanti del suo regno. Il fascino di questo film di Guillermo del Toro sta proprio nelmettere a confronto due realtà, entrambe emozionanti, spessoviolente e crude; sino a farle incontrare in un finale a liberachiave interpretativa. Mi è piaciuto molto questo film perché oltre a parlare di soprusie di violenza, offre una via d'uscita, in grado di portare ad unapace interiore senza però rinunciare alla propria integrità diessere umano. E' un film che parla a diverse generazioni, da coloro che hannosubito le dittature sino ai più giovani che grazieall'immaginazione e ai giusti principi possono ancora crederenella libertà. Sara Barbaliscia - 5^C Igea

UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA Un giorno normale un normale impiegato, rimasto imbottigliatoin un folle traffico di una giornata afosa, impazzisce e decide diandare a trovare la figlia a casa della sua ex-moglie. Ha cosìinizio un’epopea urbana e violenta, un viaggio tra le psicosidella società avanzata. Un pretesto originale per costruire unpappone, ben riuscito, di strappi sociali, di alienazioneimpiegatizia, di nevrosi metropolitane. Irreale, altamentesimbolico tanto da essere forzato in alcuni episodi, è unrigurgito delle contraddizioni della società americana e della suapazza logica di mercato. Peccato che questo racconto di una vendetta violenta eimpulsiva contro i MacDonalds la macchina e l’opulenza siastato inglobato dall’industria cinematografica e rimpinzato distereotipi anche abbastanza datati (il neonazista paranoico, ilsuperiore cattivo, le gang delle periferie messicane); parte bene ma specie nel finale si impantana e sembra quasirinnegare la sua criticità iniziale quando diventa evidente lamalattia mentale del protagonista (come dire “Era lui il pazzo,non la società”) ed il poliziotto incompreso risolve il caso e siriscatta. La prima parte è molto interessante e quasi divertente con la suaapparente bellicosità. “Un giorno di ordinaria follia” è ungrottesco, almeno quanto “Pulp fiction” (1994) - anche se conun’ironia più nascosta e drammatica - e che riprende i temi di“Taxi driver”(1976) ed il suo finale in divisa militaresca. Consigliato a tutti coloro che da grandi vogliono fare i“giustizieri” e cercano motivazioni per dare luogo alla lororabbia e rassegnazione. Davide Bettinelli – 5^A ITIS

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NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI Luca è alle prese con una nuova storiad'amore. Incontra infatti Azzurra, unabiologa marina disinvolta e poco piùgrande di lui che lo trascina in pazzeavventure. Un tira e molla romantico chelascia col fiato sospeso fino al finale. Maanche a casa di Luca la situazione ècomplicata; Infatti suo padre Paolo è unlazzarone, marito bugiardo eeternamente infantile. Suo figlio Lucadovrà tamponare i buffi guai che ilgenitore combina a ripetizione e fare "dapadre a suo padre". A legare il tutto leavventure spensierate del gruppo diamici che stavolta si trova ad affrontarele prime complicate prove della vita. Non ci sono differenze con l’altro film“Notte prima degli esami” l’unica novitàè Azzurra, una ragazza pazza espensierata con l’amore per i delfini:sarà proprio lei che stravolgerà la vita diLuca… Giulia Marcucci - 2^B Igea

Notte prima degli esami Simona Chiara Mastalli Riccardo Eros Galbiati Prof.ssa Paliani Serena Autieri Paolo (papà di Luca) Giorgio Panariello Massi Andrea De Rosa Luca Nicolas Vaporidis Azzurra Carolina Crescentini Alice Sarah Maestri Regia: Fausto Brizzi Sceneggiatura: Massimiliano Bruno ,Marco Martani ,Marcello Montarsi ,Fausto Brizzi Costumi: Monica Simeone Musiche: Bruno Zambrini Montaggio: Luciana Pandolfelli Anno: 2006 Nazione: Italia Distribuzione: 01 Distribution Durata: 102' Data uscita in Italia: 14 febbraio 2007 Genere: commedia, sentimentale

SPAZIO LIBRI

Libri consigliati

È possibile un dialogo traOccidente ed Oriente attraversoun confronto costruttivo delledue culture? Puoi leggere: “Il castelloBianco” di Orhan Pamuk, Ed.Einaudi, € 12 (scrittore turcopremio Nobel per la Letteraturaanno 2006).

Se vuoi conoscere altro dellostesso autore puoi leggere:

1) Il mio nome è Rosso(My name is Red)

2) Neve

3) Istanbul

Buona lettura (non è il titolo del libro, ma un augurio!!!)

AL CINEMA

Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo

Il pirata Jack Sparrow deve sopravvivereal limbo di sabbia a cui lo ha costrettoDavy Jones, padrone dell'oceano e dellasua anima. Una nave carica di pirati sispingerà fino ai confini del mondo persalvare Jack Sparrow. La squadra dellaPerla Nera è capitanata dai consueticompagni d'avventura: la bella Elizabeth(Keira Knightley), l'eterno sposo(Orlando Bloom), la sacerdotessavoodoo Tia Dalma e Barbarossa(Geoffrey Rush).

La redazione

Impertinente - I.I.S.S “S. Pertini”, Via Napoli, 3 – 00045 Genzano di Roma / Sito internet: www.pertinigenzano.net / E-mail: [email protected] / Responsabile: Marcello Ciocchetti / Progetto grafico/ impaginazione: Consorzio SBCR – Cristiana Suriano / Stampa: I.I.S.S “ S. Pertini./ Hanno collaborato: Annarilli Simone, Baldazzi Lorenzo, Bianchini Flavio, Caucci Federica, Ceccarelli Simona, Cerlenco Silvia, Cucinotta Jessica, Pozzi Manuela e Sebastianelli Simone, Martina Ceschini, Jessica Ciarlantini, Giordano Fattori, Micaela Lecce, Marco Perrotta, Elisa Angelici, Simona Ceccarelli, Alessandro Mughetti, Linda De Luca, Martina Cugini, Jessica Servadio, Giorgia Marenghi, Simona Toppi, Elisa Scagliola, Daniele Lindozzi, Davide Bettinelli, Cristiano Col angeli, Berardino Ciccarella, Sara Barbaliscia