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Anno VIII Periodico a diffusione gratuita Con il Patrocinio di CANOVA Novità in collaborazione con AlphaTEST Corsi per Test di accesso all’ Università c o r s i @c a n o v a e d i z i o n i . e u TREVISO piazzetta Lombardi 1 tel 0422-546253 [email protected] www.canovaedizioni.eu Libreria Punti sconto, servizi, vantaggi con Carta CANOVAlibraioamico CANOVA l i b r a i o a m i c o CARTA CANOVA più servizi, sconti, informazioni, eventi, iniziative, vantaggi..... DICEMBRE 2014 GENNAIO 2015 51 SOMMARIO: CPS, seminario residenziale Pag.3 Scuola di cinema Pag.6 Le domandone di Zio Pippuzzo Pag.7 Libri: Il piccolo burattinaio di Varsavia Pag.8 Aegee - Santiago di Compostela Pag.10 Intercultura - La mia famiglia indiana Pag.12 Il muro di Berlino in una canzone, un film, un libro Pag.14 Vittorio Veneto Film Festival Pag.15 La distrazione alla guida Pag.17 ABA - Noi e le nostre figlie Pag.20-21 Martedì 30 settembre è stato un giorno strano. Non sono mai stata una ragazza molto ti- mida ma non so sbandierare i miei proble- mi a nessuno, io trovo le soluzioni da sola. Eppure quel giorno il gruppo di Peers della mia scuola ha avuto la possibilità di fare un’uscita in un centro a Ca’ Dotta per at- traversare un percorso meditativo guida- to e io ero lì. Raramente capita di leggere testimonianze così profonde, significative ed ispirate. Non ci può essere “spot” migliore per il prezioso lavoro di formazione condotto dal Servizio Educazione e Promozione della Salute dell’Ulss 9 di Treviso. Complimenti all’autrice I Peers sono educatori alla pari, noi siamo solo studenti ma facciamo vari incontri durante l’anno per essere informati sui ri- schi del fumo o dell’AIDS o altro, in questo percorso veniamo poi preparati anche a parlare alle classi di studenti più piccoli di queste problematiche. Noi non giudichia- mo, informiamo. CASTING PER MUSICAL “Un mondo… diverso!” CONTINUA A PAG. 22-23 20 DICEMBRE 2014 e 17 GENNAIO 2015 Hai la passione per il canto, la recita- zione o la danza? Sì? Fantastico! Allora tieni bene a mente questo articolo. H•DEMIA Fonderia dello Spettacolo sta cercando nuovi talenti da inserire nel cast artistico del suo nuovo musical dal titolo “Un mondo… diverso!” la cui prima assoluta si è tenuta ad Albigna- sego (Pd) sabato 22 novembre 2014 in concomitanza con la kermesse Sognando Broadway , giunta oramai alla sua quarta edizione. CONTINUA A PAG. 21 COSA VUOL DIRE ESSERE “PEERS” Lo straordinario racconto di una giornata di formazione

Libreria CANOVA - La Salamandra · 2017-01-12 · Il muro di Berlino in una canzone, un film, un libro Pag.14 Vittorio Veneto Film Festival Pag.15 La distrazione alla guida Pag.17

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Anno VIIIPeriodico a diffusione gratuita

Con il Patrocinio di

C A N O V ANovità in collaborazione con AlphaTEST Corsi per Test di accesso all’ Universitàco r s i@c a n o v a e d i z i o n i . e u

TREVISO piazzetta Lombardi 1tel 0422-546253 [email protected] w w . c a n o v a e d i z i o n i . e u

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DICEMBRE 2014GENNAIO 2015

51N°

SOMMARIO:CPS, seminario residenziale Pag.3Scuola di cinema Pag.6Le domandone di Zio Pippuzzo Pag.7Libri: Il piccolo burattinaio di Varsavia Pag.8Aegee - Santiago di Compostela Pag.10Intercultura - La mia famiglia indiana Pag.12Il muro di Berlino in una canzone, un film, un libro Pag.14Vittorio Veneto Film Festival Pag.15La distrazione alla guida Pag.17ABA - Noi e le nostre figlie Pag.20-21

Martedì 30 settembre è stato un giorno strano.Non sono mai stata una ragazza molto ti-mida ma non so sbandierare i miei proble-mi a nessuno, io trovo le soluzioni da sola. Eppure quel giorno il gruppo di Peers della mia scuola ha avuto la possibilità di fare un’uscita in un centro a Ca’ Dotta per at-traversare un percorso meditativo guida-to e io ero lì.

Raramente capita di leggere testimonianze così profonde, significative ed ispirate. Non ci può essere “spot” migliore per il prezioso lavoro di formazione condotto dal Servizio Educazione e Promozione della Salute dell’Ulss 9 di Treviso. Complimenti all’autrice

I Peers sono educatori alla pari, noi siamo solo studenti ma facciamo vari incontri durante l’anno per essere informati sui ri-schi del fumo o dell’AIDS o altro, in questo percorso veniamo poi preparati anche a parlare alle classi di studenti più piccoli di queste problematiche. Noi non giudichia-mo, informiamo.

CASTING PER MUSICAL“Un mondo… diverso!”

CONTINUA A PAG. 22-23

20 DICEMBRE 2014 e 17 GENNAIO 2015Hai la passione per il canto, la recita-zione o la danza? Sì? Fantastico! Allora tieni bene a mente questo articolo.

H•DEMIA Fonderia dello Spettacolo sta cercando nuovi talenti da inserire nel cast artistico del suo nuovo musical dal titolo “Un mondo… diverso!” la cui prima assoluta si è tenuta ad Albigna-sego (Pd) sabato 22 novembre 2014 in concomitanza con la kermesse Sognando Broadway, giunta oramai alla sua quarta edizione.

CONTINUA A PAG. 21

COSA VUOL DIRE ESSERE “PEERS”Lo straordinario racconto di una giornata di formazione

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ISTITUTO SCOLASTICO“G. GALILEI”TREVISO

Per info: visitare il sito www.istitutoparitariogalilei.itO contattare [email protected] - Tel. 0422.404131

CORSI PARITARILICEO SCIENTIFICO - INDIRIZZO SPORTIVO

LICEO LINGUISTICOISTITUTO TECNICO-TECNOLOGICO (Costruzioni, ambiente e territorio)

SEDE DI ESAME DI STATO E DI IDONEITA' PER CANDIDATI ESTERNI

FIATICORTI - Il giro del mondo in 5 cortometraggi

VILLORBA RUGBY, UN MONDO DA SCOPRIRE

Sono stati premiati, lo scorso 7 novembre, all’Aeroporto militare di Istrana, i vincitori del festival internazionale Fiaticorti, giunto alla XV edizione, che ha visto protagonisti temi forti e di attualità, come la morte e la crisi in tutte le sue declinazioni, ma affrontati anche con intelligente ironia e leggerezza. Quattro i registi stranieri e un regista padovano sul podio per i cortometraggi di straordinaria intensità che hanno regalato al pubblico in sala intense emozioni attraverso un inconsueto giro del mondo.Dal Kosovo alla Spagna, alla Tanzania, alla Francia, fino al Kurdistan attraverso piccole o grandi aggregazioni umane, dalla coppia alla famiglia, dall’azienda al villaggio, fino alla periferia urbana.Il Premio FiatiCorti è andato a Lendita Zequiraj (Kosovo) per “Balcony”, che racconta, alternando momenti drammatici a piccoli sprazzi di comicità, la vita nella periferia kosovara di oggi. Borja Cobeaga vince il Premio FiatiComici per “Democracia” (Spagna), che narra, in un crescendo di comicità, l’inconsueto e bizzarro esperimento del capo di un’azienda per creare coesione tra i propri lavoratori. Per FiatiVeneti è stato premiato

il giovane regista e documentarista padovano Paolo Bernardi per “Mama Jaky”, ambientato in Tanzania e realizzato da Medici con l’Africa - Cuamm. Accanto ai tre riconoscimenti principali anche il Premio Migliore Interpretazione al protagonista di “Un tour de cheville”

(Francia), Benoit Thiebault, per la capacità di interpretare con credibilità un film che giustappone toni molto diversi con improvvise virate dal comico al tragico, e il Gran Premio della Giuria ad “Home and key”, del regista curdo Shwan Attoof, specchio emozionante del tragico destino del popolo curdo.Il Premio speciale Admor – Adoces, riservato alle pellicole di promozione della donazione del midollo a fini solidaristici, infine, è stato vinto da Mattia D’Andrea con un corto realizzato in collaborazione con il Mogliano Rugby, “Il passaggio”.Grazie a Fiaticorti – hanno sottolineato il sindaco di Istrana Enzo Fiorin e l’assessore alla cultura Mariagrazia Gasparini – molti registi che non possono esprimersi nel proprio paese trovano voce e risonanza”.

Il Rugby, lo sport di squadra per eccellenza è adatto a tutti, ragazzi e ragazze, alti e bassi, grossi e magri, esuberanti e timidi, infatti i requisiti necessari sono ben altri, tanta voglia di divertirsi e sacrificarsi con e per i compagni; voler far parte di una squadra in campo e fuori, in allenamento, in spogliatoio, nel terzo tempo, nella vittoria e nella sconfitta; il rispetto delle regole e degli avversari; non aver paura del fango etc..Sembrano tante cose, ma il cuore del rugbista e il sentirsi parte di un gruppo rende tutto molto facile e in cambio avrai la soddisfazione di sentirti parte di una famiglia.Al Villorba rugby possiamo offrirti tutto questo, infatti la nostra società da sempre formata da veri rugbisti che dedicano il loro tempo agli altri, negli ultimi anni ha investito molto nel settore giovanile arruolando i migliori allenatori disponibili, creando staff in grado di offrire tutte le figure necessarie, dal preparatore atletico al fisioterapista. Questo ha portato ad una vera e propria esplosione sia del numero di tesserati sia dei risultati sul campo.Ad oggi il Villorba rugby ha più di 40 tesserati in Under 14, cosa che ci permette di mettere in campo 2 squadre, che negli ultimi anni hanno fatto incetta di trofei in tutto il nord Italia. Oltre 50 Under 16, anche in questo caso riusciamo ad allestire due formazioni (anche se con l’aiuto degli amici di Asolo, sia per la16 che per la 18) una delle quali gioca nel Campionato Elite, il massimo a livello giovanile, basti pensare che gli

avversari sono Mogliano, Padova, Rovigo, Tarvisium (non il Benetton Treviso che quest’anno è stato retrocesso in una serie inferiore), questo per dare un’idea del livello. Abbiamo oltre 40 Under 18, quest’anno per la prima volta siamo riusciti ad iscrivere due squadre anche in questa categoria, dove l’anno scorso abbiamo sfiorato la promozione in Elite e che quest’anno ci vede al momento al secondo posto in campionato, in piena corsa per la promozione.Abbiamo poi ben tre squadre femminili che giocano il rugby a 7 (significa con 7 giocatrici in campo per ogni squadra anziché 15) un’Under 14, un’Under 16 e una squadra Seniores formata da ragazze dai 17 ai 20 anni, ma aperta anche a ragazze più grandi. Allora cosa aspetti vieni a trovarci a Villorba e a provare gratuitamente per almeno 4 allenamenti, ci trovi in via Marconi (dietro al Palaverde) e in via Postioma a Catena.Per info: tel. 3480022180 – 3480613070 - Mail: [email protected] - Visita il nostro sito www.villorbarugby.it e le nostre pagine Facebook.

ASD Villorba Rugby

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CPS, SEMINARIO RESIDENZIALEPercorso di formazione per i rappresentanti

PANE E TULIPANI

Il 13 e 14 novembre si è svolto un seminario residenziale presso il Centro Don Paolo Chiavacci a Crespano del Grappa a cui hanno partecipato 51 rappresentanti in Consulta.Durante questo incontro si sono alternate attività condotte dagli operatori dei Centri Giovani, dell’ULSS 9, del Centro Servizi per il Volontariato e dal referente della Consulta, ad attività guidate da rappresentanti in Consulta che si sono offerti nel ruolo di condurre i gruppi di discussione.Il seminario si poneva diversi obiettivi:• creare un’occasione di conoscenza reciproca, di confronto, di dialogo, di scambio di idee, di

creare gruppo e di funzionare come gruppo;• approfondire negli studenti la consapevolezza del ruolo di rappresentanza;• stimolare i rappresentanti in Consulta ad esercitare una partecipazione piena e responsabile;• essere in grado di interfacciarsi con la rete;• conoscere i punti fondamentali della progettazione per realizzare azioni in tempi definiti.I lavori, svolti attraverso divisione in gruppi, brainstorming e peer education, grazie al coinvolgimento di ex rappresentanti in Consulta, hanno portato a risultati in specifiche aree tematiche individuate che sono stati poi condivisi in plenaria.I macro temi affrontati sono stati: rappresentanza, responsabilità (tra impegno e maturità), partecipazione, il ruolo del rappresentante e progettare nella CPS.La conclusione del seminario ha portato alla consapevolezza che per svolgere il ruolo di rappresentante è necessario: avere progetti definiti, collaborare con i rappresentanti di classe e d’istituto, informare gli studenti, dimostrare di crederci ed essere partecipi, imparare ad ascoltarsi, non arrendersi di fronte agli ostacoli, utilizzare un linguaggio appropriato, relazionarsi con il docente referente, far capire che la Consulta non è solo giornata dell’arte e della creatività ma altro.Si è, infine, riscontrata una scarsa conoscenza, da parte degli studenti anche tra quelli presenti, sul ruolo della Consulta Provinciale degli Studenti ed è emersa l’esigenza di promuovere iniziative per fornire, alle istituzioni scolastiche, un’informazione chiara e precisa su questo organo di rappresentanza.

Una bella iniziativa di solidarietà che si sta consolidando nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia… Pane e tulipani è un percorso di sensibilizzazione sui temi delle povertà (materiali e di relazioni), che si concretizza anche attraverso una raccolta di generi di prima necessità per persone in difficoltà… ti chiede qualcosa in più di una donazione, e ti restituisce molto di più di un semplice grazie.I bambini e i ragazzi sono chiamati ad aprire gli occhi su ciò che accade vicino a noi, per dare un aiuto alle famiglie in difficoltà del territorio: il vicino di casa, l’amico, il compagno di classe o di scuola, ma anche l’estraneo. Ciò che viene raccolto verrà ridistribuito dalle associazioni coinvolte, religiose e laiche, a chi ne avrà maggiormente bisogno.Il progetto rappresenta un’occasione per entrare nelle classi e parlare a bambini e ragazzi di quella povertà che non è solo economica, ma che diventa isolamento e solitudine, mancanza di legami, povertà relazionale… una povertà che può riguardare anche ciascuno di noi.Se vuoi partecipare a questa gara di solidarietà, con la tua classe o addirittura con tutto l’istituto, guarda nel nostro sito, in homepage troverai il link al progetto Pane e Tulipani. E potrai anche vedere quali sono le associazioni cui devolvere la raccolta: ci hanno proprio messo la faccia!www.trevisovolontariato.orgPer info: Laboratorio scuola e volontariatotel. 0422 320191 mail: [email protected].

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43 GIOVANI VITE STERMINATE NELL’INDIFFERENZA!

UN ESERCITO DI VOLONTARI PER ILLABORATORIO SCUOLA VOLONTARIATO

Siete più di 350, voi studenti delle scuole superiori di Treviso, che avete scelto di dedicare parte del vostro tempo libero al volontariato!Vi abbiamo incontrato tra ottobre e novembre

al Centro di Servizio e nelle vostre scuole: provenite dal Duca degli Abruzzi, dall’Istituto Canossiano Madonna del Grappa, dal Mazzotti, dall’Alberini di Treviso, dal Liceo Canova, dal Liceo Artistico, dal Liceo Mazzini… siete in tanti, avete curiosità e voglia di fare.A mano a mano vi stiamo inserendo nelle diverse associazioni e attività: nei tanti doposcuola presenti a Treviso e comuni vicini, in casa di riposo accanto ai nonni, nei laboratori manuali con le persone disabili, nell’istituto Penale minorile; abbiamo incontrato associazioni attive nella salute mentale, la croce rossa, realtà impegnate nel disagio sociale.Ce la stiamo mettendo tutta per trovare il posto giusto per ognuno! Chi ancora non fosse stato contattato o volesse avere maggiori informazioni, può scrivere a: [email protected] contenti di incontrarvi!

Erica, Elisa, Michele

Il 26 settembre quarantatre studenti dell’università di Ayotzinapa partono per la città di Iguala, nello Stato di Guerrero, nel Messico meridionale, per andare a protestare contro il narcotraffico. Tutti ragazzi di età compresa tra i 18 e i 21

anni, per la maggior parte provenienti da famiglie contadine. 43 giovani studenti che quella mattina sono usciti di casa salutando le loro madri, con dentro il cuore la voglia di manifestare il disappunto per pretendere un Paese migliore. 43 ragazzi pieni di speranze, di ideali, di sogni come lo si è tutti a questa età. Ma qualcuno ha deciso che la loro voce andasse soppressa e di loro non si è saputo più nulla. Solo dopo alcune settimane si scopre la tragica verità. Quelle giovani 43 vite sono state barbaramente uccise e i loro corpi sono stati buttati in una fossa comune e bruciati. Secondo alcune testimonianze, alcuni di loro erano ancora in vita mentre venivano bruciati.Uno scenario orrendo anche per le guerre più atroci, eppure tutto questo si è verificato in un Paese, il Messico, che confina con il Paese che passa per essere il più civilizzato di tutti, gli Stati Uniti. Come è possibile che ancora oggi, nel XXI secolo, ragazzi innocenti vengano uccisi per aver espresso un’opinione? E come è possibile che il Mondo intero sia rimasto indifferente davanti a un evento del genere?Quando ci sono interessi di mezzo, ogni occasione è buona per muovere guerre, ma la storia di questi ragazzi è passata nell’indifferenza collettiva. Forse perché quando la vittima ha un nome e un volto è più facile ricordarla, immedesimarsi nella sua storia, nella sua famiglia. Ma quando si è in tanti, si diventa un numero e la notizia, per quanto tragica, diventa spersonalizzata. Così si dimentica più in fretta e si va avanti.Eppure quei 43 ragazzi avevano un nome e un cognome, una madre e un padre. Si chiamavano Abel, Abelardo, Adán, Alexander, Antonio, Benjamín, Bernardo, Carlos Iván, Carlos Lorenzo, César,

Christian Alfonso, Christian Tomas, Cutberto, Dorian, Emiliano, Everardo, Felipe, Giovanni, Israel Caballero, Israel Jacinto, Jesús, Jonas, Jorge Álvarez, Jorge Aníbal, Jorge Antonio, Jorge Luis, José Ángel Campos, José Ángel Navarrete, José Eduardo, José Luís, Joshvani, Julio César, Leonel, Luis Ángel Abarca, Luis Ángel Francisco, Magdaleno, Marcial, Marco, Martín, Mauricio, Miguel Ángel Hernández, Miguel Ángel Mendoza, Saúl. Ma nessuno li ricorderà, se non i loro cari.Mi chiedo come sia possibile che accadano ancora oggi tragedie del genere, in un Mondo dove tutti sono sempre connessi, dove le notizie viaggiano con un tap. Viviamo l’epoca dei Twitter e dei WhatsApp e basterebbe davvero poco per rendere questi strumenti utili anche per evitare che si verifichino di nuovo fatti del genere. Se li usassimo anche per far conoscere queste notizie, per informarci delle cose orrende che quotidianamente accadono nel Mondo, avremmo una parte attiva nella lotta contro le violazioni dei Diritti Umani e una società migliore sarebbe davvero possibile. L’uso consapevole della tecnologia ci permette di essere informati, ma dobbiamo volerlo. I tempi delle scuse e degli alibi sono passati. Amnesty è nata proprio per difendere la libertà di opinione, per impedire che le persone venissero imprigionate, torturate o uccise solo per avere un colore della pelle diverso, professare una particolare religione o seguire una determinata linea politica. Eppure dopo più di 50 anni, questi diritti continuano a essere violati impunemente. Ed è per questo che vi esorto a diventare parte attiva nella costruzione di una società migliore, dove i diritti di tutti vengano finalmente tutelati. Non vi chiedo un impegno oneroso. Ci sono tantissimi modi per dare il proprio contributo: si possono firmare gli appelli, visitare

i siti di Amnesty, iscriversi alla newsletter, dare un Mi Piace alla pagina di Facebook, seguire l’account di Twitter. Il primo passo è informarsi, per non essere spettatori passivi degli eventi. Basta davvero poco per far sì che il sacrificio di quei 43 studenti non sia stato del tutto inutile.Contattaci! Se volete rimanere aggiornati sulle nostre attività, contattarci per richiedere informazioni o materiali vi invitiamo a visitare il nostro sito www.amnestytreviso.it e la pagina di Facebook www.facebook.com/AmnestyTreviso.

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ANASTACIA, RESURRECTION TOURPadova, 15 gennaio

LETTURA E CULTURALe risposte alla crisi veneta

Giovedì 15 gennaio Anastacia salirà sul palco del Gran Teatro Geox di Padova per il suo Resurrection Tour. Un ritorno molto atteso dai fan della guerriera della musica soul rock dopo anni di assenza forzata, visto che il cancro al seno che l’ha colpita per ben due volte in dieci anni l’ha tenuta lontana dalle scene.Dopo quasi cinque anni e mezzo dal precedente Heavy Rotation, ora per la star di Chicago amatissima in Europa, è tempo di portare in Italia lo show con cui sta promuovendo i brani del nuovo album Resurrection.Oltre ai brani scelti tra le tracce inedite del nuovo album, Anastacia proporrà anche i grandi successi come I’m Outta Love, Paid My Dues, Left Outside Alone, Sick and Tired.Per info: www.zedlive.com - Tel. 049/8644888

“Siamo in un ritardo geologico spaventoso” così Massimo Carlotto in una conversazione con Fulvio Ervas alcuni giorni fa a Villa Farsetti a Santa Maria di Sala. Carlotto, autore insieme a Marco Videtta, del libro “Nordest”, pubblicato nel 2005, romanzo presago di quello che sarebbe accaduto nella nostra società oggi.L’ascesa al potere dei grandi industriali, la grande locomotiva dell’economia italiana, la grande crisi, l’abbandono del Veneto da parte dei giovani e degli stessi industriali che

l’hanno governato. La “quotidiana morte dell’anima” dirà Roberto Saviano in commento al romanzo di Carlotto “Niente e più niente al mondo”. La colpa? “Credo – dice Carlotto – che i figli del Veneto siano stati profondamente traditi da chi non si è assunto le proprie responsabilità e quando ha capito che stava per arrivare la crisi, ha pensato di fuggire all’estero lasciando a questa regione un’eredità pessima.Una regione saccheggiata in un modo allucinante; per un lungo periodo c’è stato un equivoco di fondo: la ricchezza di denaro. Abbiamo avuto l’impressione che questa locomotiva girasse all’infinito e invece così non è stato, la locomotiva si è inceppata perché anziché usare la ricchezza per diventare migliori, siamo diventati peggiori. La ricchezza che avevamo l’abbiamo sperperata, disseminata”. Così come si stanno disseminando i giovani che ora se ne vanno all’estero.“Girando il mondo – continua Carlotto – vedo ragazzi che capiscono che in questa Regione non c’è più posto per loro. Se ci fosse stato un recupero sul terreno della cultura, i ragazzi non sarebbero andati a lavorare in fabbrica troppo presto e ci sarebbe stata più scolarizzazione; così mentre nelle altre regioni europee capivano che era diventato importante a un certo punto investire su un discorso museale perché portava ricchezza anche dal punto di vista turistico, noi siamo indietro”. “C’è un grande impoverimento storico culturale – commenta Ervas – facendo l’insegnante trovo una generale demotivazione delle nostre generazioni; il mondo sta diventando sempre più complesso e non puoi affrontare un mondo complesso se conosci quattro vocaboli. Colpa anche della televisione, questo è il Paese dove ogni giorno muore un vocabolo. Mi chiedo quale sia la mia responsabilità? Da scrittore però – conclude Ervas – posso dire ai ragazzi di leggere, gli scrittori possono fare molto, ci sono libri che fanno divertire, pensare, riflettere, ma ci sono anche libri in grado di fare rumore”. Un rumore che va ascoltato.

Serenella Bettin

EXPO 2015: CONCORSO DI IDEE PER STUDENTI

BALLETTO DI MOSCA “LA CLASSIQUE”Due appuntamenti a Padova

L’Expo 2015 ha messo in moto un’infinità di progetti e moltissime aspettative, anche il Centro Guide Turistiche ha organizzato una serie di proposte affinché l’ospite venga attratto dal territorio veneto e desideri visitarne gli angoli e gli aspetti meno scontati.Il Centro Guide Turistiche promuove un concorso di idee con il quale mette a disposizione un contributo economico agli studenti in grado di portare loro idee innovative per rendere più accattivanti le proposte del CGT. I settori di interesse sono: fotografia, grafica, disegno a mano libera, lingue (oltre alle classiche: polacco, ceco, slovacco, turco, koreano, cinese, giapponese, fiammingo) e web marketing.Inviare richiesta di colloquio entro il 12 gennaio 2015 a:[email protected] indicando l’ambito di interesse.Per ulteriori chiarimenti è possibile contattare lo 0422.56470.

Il Lago dei Cigni, 25 dicembre. Sul palco del Gran Teatro Geox si esibirà il Balletto di Mosca “La Classique” in “Il Lago dei Cigni”, una delle più amate composizioni di Cajkovskij. L’opera, ispirata all’antica fiaba tedesca “Il velo rubato”, è una storia d’amore fra un giovane principe e una creatura fatata, una vergine – cigno.Lo schiaccianoci, 26 dicembre. La compagnia diretta da Elik Melikov metterà in scena lo Schiaccianoci di Cajkovskij messo in scena per la prima volta in occasione di Natale nel 1892 al Teatro Mariinskij di Pietroburgo, è ispirato a una favola di Hoffmann, Schiaccianoci e il re dei topi.Per info: www.zedlive.com - Tel. 049/864488.

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Aperto tutti i giorni

Per i vostri ordini chiamate o inviate un sms al 335/1365257(specificare scuola, classe e sezione)

Via Largo Molino, 11 - Fontane di Villorba (Tv) - Tel. 0422.693071

PIZZA* + BIBITA

TOASTONE + BIBITA

PANINO CON HAMBURGER+ PATATE FRITTE + BIBITA

*Pizze in promozione: Margherita - Prosciutto - Diavola - Viennese - Wurstel+Patate

OFFERTA STUDENTI Solo a pranzo

A SOLI

Shout come inizia, finisce. Forse è questo ciò che crea più dolore. Dovete essere pronti ad accogliere nel vostro cuore questa dolce sofferenza che vi accompagnerà ripensando al vostro momento di gloria. Ma ricordate che ognuno di noi, pronto a tutto ciò, brillerà di luce propria per tutta la vita. Con queste mie parole, caro Progetto Shout, e cari ragazzi da urlo, io vi ringrazio.Sono pronta a ripartire per questa mia ultima allucinazione.On s’éclate!

SHOUT, RAGAZZI DA URLO 2015“On s’éclate”

Anche chi considera il cinema quale puro intrattenimento converrà sul fatto che la Settima Arte nasconda un incontestabile

potere educativo. Ciò che scorre davanti ai nostri occhi all’interno di una sala cinematografica o nella comodità del proprio focolare domestico, nonostante l’apparente superficialità di alcune pellicole, ci offre sempre uno spunto di riflessione.Proprio per le spiccate proprietà “didattiche” del cinema, Cineforum Labirinto in collaborazione con TRA - Treviso Ricerca Arte propone un corso di linguaggio cinematografico che si rivolge sia agli appassionati della Settima Arte sia, e forse soprattutto, agli insegnanti, agli educatori, agli operatori della cultura in genere, ai videoamatori e a tutti coloro che bramano una comprensione approfondita di quest’arte visiva. I contenuti e la metodologia didattica porteranno, infatti, i partecipanti a sviluppare uno sguardo critico con cui approcciarsi a film, documentari, telefilm, e opere audiovisive in generale. Non sono necessarie pre-conoscenze o particolari competenze poiché durante gli incontri verranno trattati, attraverso analisi e commenti di scene da film, gli elementi fondamentali della grammatica audiovisiva: messa in scena, inquadratura, montaggio, movimenti di macchina, luci e suoni. Particolare attenzione sarà data all’evoluzione del linguaggio cinematografico dalle origini con i fratelli Lumière al post moderno di Quentin Tarantino, passando per il periodo classico americano, il Neorealismo, la Nouvelle Vague e le avanguardie del ‘900.  Il corso si articola in 8 incontri da 2 ore che si terranno di lunedì dalle ore 20.30 alle 22.30 presso Ca’ dei Ricchi, palazzo storico situato in via Barberia 25.  L’inizio del corso è previsto per lunedì 2 febbraio 2015 e il termine per le iscrizioni è fissato per domenica 25 gennaio.Il costo del corso è pari a 85 euro (ridotto ad 80 euro per under 26).La docente del corso sarà Elena Grassi, critico cinematografico e dottore di ricerca in Scienze della formazione che svolge da anni attività di educazione audiovisiva per enti pubblici e privati.Per anni Cineforum Labirinto ha offerto al suo pubblico la visione di ogni tipo di prodotto cinematografico, dal documentario al

lungometraggio passando attraverso la forma del cortometraggio, e ora sente l’esigenza di offrire agli assidui spettatori gli strumenti necessari per una piena comprensione delle opere audiovisive. L’iniziativa “Scuola di Cinema” si inserisce nel progetto “Cinema TRAsversale”, nato dalla sinergia fra Cineforum Labirinto e TRA – Treviso Ricerca Arte. Il corso, dedicato alla scoperta degli elementi teorici del cinema, rappresenta l’inizio di un percorso di formazione cinematografica che affiancherà le proiezioni pubbliche organizzate da Cineforum Labirinto a Ca’ dei Ricchi.

Cineforum Labirintowww.cineforumlabirinto.wordpress.com

www.facebook.com/cineforumlabirinto.trevisowww.twitter.com/CineLabirinto

SCUOLA DI CINEMA - Corso di comunicazione audiovisiva

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Sabato 14 dicembreBABBO NATALE

E GIOCHI NATALIZInel pomeriggio

Martedì 6 GennaioARRIVA LA BEFANA!

nel pomeriggioSALDI DAL 5 GENNAIO

Sabato 20 eDomenica 21 dicembre

PANDORO E PANETTONEPER TUTTI nel pomeriggio

*fino ad esaurimento scorte

Viale S.Biasuzzi, 28Paese (Tv)

28 giugno 1936, Salento, borghetto di Casamassella nei pressi di Otranto. Zio Pippuzzo, omone buono e vizioso, ricercato dai Carabinieri del Regno per non aver saldato i suoi numerosi debiti con l’oste del paese, cercò riparo e conforto da Fra’ Cicciuzzo, il quale, mosso a compassione, decise di aiutarlo certo del suo pentimento. In che modo? Due giorni prima era venuto a mancare il vescovo di Treviso, Monsignor Longhin. Tra le ultime volontà del presule, frate cappuccino, c’erano quelle della benedizione della salma da parte di cinque alti prelati tra cui il vescovo di Otranto, amico di vecchia data e frate cappuccino anch’egli. Fra’ Cicciuzzo, a sua volta, era stato incaricato dal vescovo di Otranto come accompagnatore in Veneto insieme ad altri uomini del clero e alcuni inservienti, del cui ingaggio, tra l’altro, si sarebbe dovuto occupare proprio lui. Un paio ne erano già stati scelti, si trattava dei due “furboni” del paese: Ernestuzzo e Ignazzuzzo, due ragazzi talmente tonti che non erano in grado di distinguere un cane da un cammello. Fra’ Cicciuzzo per risparmiare al buon Pippuzzo il carcere duro, lo ingaggiò come terzo inserviente. La carovana composta dal frate siciliano, dal Vescovo, dai tre inservienti e un altro sacerdote della Cattedrale di Otranto, partì a bordo di due automobili della Curia verso la stazione ferroviaria di Bari, da lì poi, avrebbero proseguito in treno alla volta di Treviso. Il viaggio, inizialmente tranquillo, venne interrotto da un piccolo imprevisto. Purtroppo, infatti, una volta arrivati a Polignano a Mare, all’auto sgarrupata su cui viaggiavano gli inservienti scoppiò una gomma. Fu un vero e proprio botto ed Ernestuzzo preso dal panico urlò: “Aiuto, aiuto i polignanesi ci sparano!” e si infilò dietro al sedile. Ignazzuzzo: “Ma che dici babbione! Sarà sicuramente un tuono!” e Zio Pippuzzo: “Un tuono? Ma se il cielo è limpido come non mai! Poi dicono a me che sono un ubriacone!” La seconda auto con il Vescovo e Fra’Cicciuzzo proseguì per Bari, la compagnia si sarebbe ricongiunta alla stazione ferroviaria del capoluogo pugliese. L’autista, fermata l’auto, non conoscendoli, chiese ai due “scienziati” di aiutarlo prendendo la ruota di scorta. Ernestuzzo rispose: “Chi è la signora Scorta? Non la conosco nemmeno, con che faccia vado a chiederle una ruota?” E subito il suo

compare: “Ma non capisci proprio niente! Scorta non è una signora: è ruota dis-cor-ta, perché una ruota essendo tonda, non è dritta e se non è dritta è discorta no?” L’autista capì che era meglio far da sé. Zio Pippuzzo anche se brillo e barcollante, generosamente come al solito,

scese dall’auto per offrire il proprio aiuto. Prese la ruota e la consegnò all’autista per la sostituzione. Mentre il guidatore era indaffarato nell’operazione, Zio Pippuzzo si allontanò dal gruppo a caccia di un goccetto di vino Primitivo. Pessima idea! Quattro carabinieri di grossa taglia comandati dal maresciallo Trinciapolli, dopo averlo riconosciuto lo circondarono. Lo zione capì che non aveva scampo e si arrese. Il maresciallo Trinciapolli non contento dell’arresto, per umiliare il fuggiasco gli fece una domandona di Scienze: “Allora, caro il mio Pippuzzo… Tu che di domandone fai lu spierto, mi sapresti dire tre metalli che cominciano con la L?”. Zio Pippuzzo, dopo un po’ rispose: “Luranio, luferru e lurame!” e il maresciallo sconsolato: “Mi dispiace... lu ferru e lu rame so’ giusti ma lu ragno proprio! Lo sanno tutti che è un mammifero!”. Lo zione

sembra davvero spacciato! Finirà davvero in prigione per debiti?[CONTINUA SUL PROSSIMO NUMERO]

Elaborazioni artistiche Arteggiate Laboratorio d’Arte (foto). Altre storie dello Zio Pippuzzo le trovi nel suo libro “le Domandone di Zio Pippuzzo” in tutte le librerie, anche in versione e-book (Amazon/3,49€). Ti piacerebbe capire meglio la Matematica e Fisica? Vai sul blog Skakko-Math di studenti.it del Professor Tortorelli (http://www.studenti.it/network/tutta-matematica-e-fisica/), troverai dispense illustrate semplici e sintetiche e tanti problemi svolti su vari argomenti. Troverai anche articoli stravaganti sulla Matematica e la Fisica. Zio Pippuzzo è anche su Facebook (ricerca: “Lozio Pippuzzo”).

LE DOMANDONE DI ZIO PIPPUZZO - “Zio Pippuzzo nella Marca” – VII Parte

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ragazzi e una solo testo per gli adulti. La copertina proposta su questo numero della rivista La Salamandra appartiene proprio a quest’ultima edizione. Il romanzo narra due storie: quella di Mika Hernsteyn, ragazzino ebreo e quella di Max Meierhauser, ufficiale tedesco di stanza proprio nel ghetto di Mika. La particolarità di questo libro è proprio questa: ci regala il doppio punto di vista, quello dell’ebreo perseguitato ma anche quello del soldato tedesco tormentato dal peso della responsabilità storica delle sue azioni. La giustificazione di aver obbedito agli ordini emanati dall’alto non placa infatti la voce della sua coscienza. Questa dualità è presente proprio nella struttura del libro che si compone di un prologo, di una prima parte in cui il protagonista è Mika, una seconda parte in cui è Max il narratore e l’epilogo. Tutto inizia quando Mika, riceve in eredità da suo nonno il suo cappotto. Subito scopre che non è un semplice paltò perché suo nonno, appena erano state emanate le leggi razziali, aveva cucito all’interno della fodera delle tasche e all’interno di esse altre tasche: insomma dei nascondigli perfetti per celare i beni più preziosi tra cui la chiave del suo laboratorio. Il nonno si rifugiava infatti nella dispensa ore ed ore, impegnato nel suo hobby segreto: costruire e decorare burattini. Mika raccoglie completamente la passione del nonno e presto diventa per tutti “il piccolo burattinaio di Varsavia”. I suoi spettacoli, pur allestiti con la semplicità dei materiali disponibili nella misera vita quotidiana, ottengono un gran successo. Dalle strade, agli ospedali, all’orfanotrofio la voce delle sue esibizioni corre veloce per tutto il ghetto. Un momento, un luogo, due persone e il loro incontro: questo segnerà per sempre le loro vite. Un giorno l’ufficiale tedesco Max Meierhauser si accorge della maestria di Mika e lo obbliga ad allietare i suoi commilitoni con i suoi spettacoli. Gli anni passano. L’escalation di violenza aumenta nel ghetto di Varsavia, il più grande dell’Europa. Il ghetto viene prima sgomberato, successivamente assediato poi, nonostante la resistenza, raso al suolo. Mika e Max prendono due strade diverse ma qualcosa li legherà per sempre: lo scambio di un piccolo oggetto che segnerà “il passaggio del testimone” nella narrazione. Abbiamo iniziato con l’incipit, finiamo questa recensione con l’ultima frase dell’epilogo: “Ogni volta che vedete un cappotto, anche se vi sembra un cappotto qualsiasi, provate a immaginare cosa potrebbe celarsi tra le sue pieghe, quali ricordi potrebbe nascondere nelle tasche. Potrebbe sussurrarvi qualcosa, di notte. Magari ha tante storie da raccontarvi, e molti tesori nascosti da farvi scoprire.”Disponibile per il prestito in sede Città Giardino.

Biblioteca Comunale di Trevisowww.bibliotecatreviso.it

New York, 12 gennaio 2009. Nonno e nipote passeggiano sul marciapiede innevato quando il nonno ha un malore. Il ragazzino tredicenne lo soccorre ed appena rinviene l’adulto decide che è arrivato il momento di confessare cosa contiene la grossa scatola in fondo all’armadio della camera da letto. In presenza del nipote l’anziano apre la scatola e ne emerge un vecchio cappotto, ampio, nero e pesante. Questo è il segreto del nonno: un cappotto che è appartenuto a suo nonno. All’interno del capo d’abbigliamento c’è però “un mondo” infatti, come rivela l’incipit del prologo di questo romanzo, intitolato Il piccolo burattinaio di Varsavia, “senza cappotto niente sarebbe andato in quel modo. All’inizio era solo un testimone, un cappotto nero di lana con sei bottoni. Ma l’aggiunta delle tasche lo fece diventare un complice”. La Biblioteca Comunale di Treviso ogni anno propone, in occasione del 27 gennaio, giornata divenuta ricorrenza internazionale in ricordo della Shoah, vari libri che trattano l’argomento, perché è importante ricordare e i libri aiutano a farlo. Quest’anno, tra le proposte di lettura c’è anche Il piccolo burattinaio di Varsavia.In Italia, Mondadori ha scelto di pubblicare il libro scritto da Eva Weaver con due copertine differenti, dedicando un’edizione illustrata per i

Grande inizio di stagione per la De’ Longhi Treviso Basket nel campionato di Serie A2 Silver. La giovane squadra di coach Pillastrini, trascinata dalle prodezze di Marshawn Powell e dei suoi compagni, ha vinto 9 delle prime dieci partite ed è in testa al campionato, dando spettacolo per il pubblico del Palaverde, che accorre numerosissimo alle partite ed è affezionatissimo, come testimonia l’invasione pacifica di campo dopo ogni gara con i giocatori lì in campo a firmare autografi e a fare centinaia di foto con grandi e piccoli. Non per niente quello di Treviso Basket è il pubblico n° 1 d’Italia della Serie A2, con una media di circa 4000 persone a partita e un record di 4400. Vi piacciono le schiacciate di Powell, le bombe di Fabi e Williams, gli assist di Pimto, le evoluzioni di Negri? Allora vi aspettiamo alle prossime partite al Palaverde della De’ Longhi Treviso Basket!

IL PICCOLO BURATTINAIO DI VARSAVIA

DE’ LONGHI TVBIn testa alla classifica del campionato e del… pubblico!

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SUMMER UNIVERSITY PERCORRENDO LA VIA DI SANTIAGO DE COMPOSTELAUn’esperienza unica, amicizie per la vita e crescita personale

hotel di lusso. Ma se vi dicessi che mi ricorderò della città per la sua storia e bellezze, mentirei. La mia attenzione e trepidazione, così come quella di tutti gli altri partecipanti, era rivolta a quello che ci aspettava. E’ stato qualcosa di simile a prendere un caffè prima di salire in un aereo, non lo apprezzi davvero fino in fondo il suo sapore.Il cammino. Giunse il tempo di abbandonare i nostri confortevoli letti e iniziare il lungo percorso verso Santiago. Cammino che non si misura, non solo almeno, in chilometri, in quanto sporche e malandate diventano le tue scarpe o in quanti calzini hai dovuto buttare; nemmeno nel numero, sempre più ridotto, di muscoli che ancora non fanno male. Ma che si misura, bensì, in francobolli.Mi ha stupito molto, in un primo momento, che questa tradizione secolare avesse così tanto in comune con la mania di collezionismo moderna, ma di certo si dovevano collezionare almeno due francobolli al giorno per ottenere la tua “Compostela”, il certificato che si ottiene alla fine delle sofferenze del cammino. Fin da subito si tendono a formare dei gruppetti di persone in base alla loro velocità di cammino, ma non solo. A dire la verità, era maggiormente determinante la volontà a fermarsi ad ogni bar, negozio, ristorante - quel che si vuole - per ottenere un francobollo. Realizzando fin da subito che la mia preparazione atletica non mi concedesse di vantarmi quale “il più veloce” tra i pellegrini, e optando piuttosto per il titolo del “più sfaticato”, è facilmente intuibile quanto la volontà di

cui parlavo poco fa fosse forte in me, e in effetti mi fermavo ogni qual volta si presentasse l’occasione per aggiungere un francobollo alla mia collezione.Ben presto si formò quindi il gruppo con cui ho percorso gli oltre 100

km dinnanzi a me.Cinque persone dalle vite completamente diverse e le cui strade il destino ha voluto si incrociassero per vivere questa esperienza.Che sia stato il caso o forse l’aura di santità del cammino che stavamo percorrendo, o ancora il grande entusiasmo che mettevamo ogni giorno, o la meraviglia derivata dal lasciare le città per ritrovarci immersi in campi sterminati e foreste, non so dove cercare la causa, so solo che, per quanto sembri surreale, trovo che esser capitato proprio con le persone perfette con cui condividere questa meravigliosa esperienza abbia dell’incredibile. Pensando a tutto quello che abbiamo vissuto e condiviso, forte è in me la sensazione che forze maggiori fossero all’opera.Un segno come una macchia a forma di cuore nella gamba di una nostra compagna di viaggio polacca, di certo non si può ignorare.Sensazione che, credo, sia onnipresente nelle esperienze AEGEE. Se penso che a portarci tutti lì, insieme, è stata una lettera di motivazione per partecipare all’evento, la successiva accettazione da parte del gruppo organizzativo e, prima di tutto, la scelta di ognuno di lanciarsi in un’avventura come questa, a scapito di pregiudizi (io, in Spagna? Ancora ho difficoltà a crederci…) e timori, mi fa quasi venire i brividi.

Ho sempre avuto una relazione controversa con la Spagna.So che moltissime persone la adorano, molti miei amici e conoscenti non smettono mai di ripetermi quanto amino la Spagna e gli spagnoli. Per quanto mi riguarda però, la medaglia al merito per essere lo stato che preferisco di più in Europa, va senza dubbio in altre direzioni.E’ bastato poco, però, a far crollare la mia forte avversione per la terra iberica. Un giorno un amico mi parla del “Camino de Santiago” e da lì a poco mi son ritrovato ad organizzare il mio viaggio proprio per la Summer University in questione. Io, in Spagna? Chi l’avrebbe mai detto? Ma alla fine AEGEE non esiste proprio per ampliare i propri orizzonti?Ero alla ricerca di un’esperienza forte, non mi bastava certo visitare una sola città o un’area limitata, così come volevo vivere l’essenza piena del viaggio: spostarsi comodamente con il bus o altro mezzo che sia, di certo non fa per viaggiatori temerari come me. Volevo inoltre un viaggio ricco di storia e cultura, riguardanti qualcosa di cui avessi, però, già una minima conoscenza. Insomma, avevo trovato il viaggio perfetto. Ecco che, in men che non si dica, mi son ritrovato a León, punto di partenza, carico dell’entusiasmo che sempre viaggiare con AEGEE mi dà. Di certo avevano da ridire i miei piedi, li potevo quasi sentir mormorare “te la faremo pagare per questo!”.Prima tappa: León. Con scarpe ancora pulite e profumate, abbiamo iniziato il viaggio visitando questa cittadina nel nord della Spagna. Quante meraviglie in questa città; le antiche rovine, la grande cattedrale che un tempo era solo una piccola chiesetta, il vecchio monastero diventato negli anni chiesa, prigione, scuola, poi un campo di concentramento e infine un

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PANINI E FAST FOOD O DIETA MEDITERRANEA?Con i ritmi frenetici a cui si è sottoposti quotidianamente, i fast-food diventano un’ancora di salvezza per quelle persone che hanno una pausa pranzo molto breve o anche, grazie ai fast-food che si trovano lungo le autostrade, per chi deve viaggiare spesso. Essi sono, inoltre, un ottimo punto di incontro per ragazzi giovani e familiari, dato che il cibo non costa molto ed è gustoso. Ma come ogni fatto e ogni cosa, i fast-food presentano anche un lato negativo, in relazione, purtroppo, alla questione delicata e sottile della salute!Secondo una ricerca svolta in un’università americana, infatti, chi assume giornalmente cibi provenienti dai fast-food è più soggetto a rischi di infarto e a malattie che si sviluppano quando non si assumono correttamente e in giuste dosi le sostanze nutritive da cui dipende il coretto funzionamento del nostro organismo.A tale scopo una delle diete più salutari è quella mediterranea che comprende molta verdura e frutta, carne e pesce (anche se in minori dosi), uova, legumi e oli. Seguendo questa dieta sviluppiamo uno stile di vita sano ed equilibrato; aiutando così il nostro corpo a vivere meglio e con maggiori energie.È importante per tutti, senza differenza di sesso o età, seguire una dieta sana. I fast-food possono diventare nocivi soprattutto quando i clienti diventano giornalieri, abituando il proprio sistema corporeo ad assumere miscele di diversi grassi e zuccheri, come ad esempio il grasso della coca-cola, che rendono il corpo dapprima scattante, ma subito dopo stanco ed affaticato.La corretta alimentazione va imparata fin da piccoli nelle mense scolastiche, ma anche dalla propria famiglia e va seguita correttamente evitando fast-food e altri luoghi, che offrono cibi di scarsa qualità abbinati a determinate bevande che ci fanno sentire momentaneamente bene, per poi rivelarsi un problema che può danneggiare la salute.Quest’ultima viene prima di tutto e deve essere tutelata seguendo diete sane per poter vivere più a lungo e in modo migliore.Se è vero che “siamo ciò che mangiamo” non è forse meglio essere qualcosa di buono e sano?

Eva Pupo – Istituto Mazzotti

Arrivo: Santiago e Finisterre. Cinque giorni a ritmi serrati, sveglia presto e a letto presto, camminare 7-8 ore al giorno, passando da un “Albergues” all’altro, 100 km e alla fine siamo arrivati alla vecchia città di Santiago. E’ indescrivibile l’emozione che abbiamo provato nell’entrare in città. Complici probabilmente anche i dolori in tutte le parti del corpo, l’aver camminato per giorni in campi sterminati di girasoli, foreste e lontani dal caos della civiltà, ma arrivare a Santiago e vedere poi la sua immensa cattedrale, ci ha fatti sentire come se fossimo in una metropoli. Ancora più impagabile l’esser arrivati a Finisterre (“fine della terra” in spagnolo) e aver visto il tramonto e la luna poi.

A Coruña. Ma il viaggio non era ancora finito. La vera Summer University è iniziata poi a Coruña. Sistemazione in stanze enormi, buon cibo in abbondanza, visite in città e varie lezioni e attività, in pieno stile AEGEE.Lezioni di surf, visita alla città e alla torre d’ Ercole,

Tapas rally, relax in spiaggia giusto per fare qualche esempio. Per non parlare poi delle feste, come il compleanno di AEGEE-A-Coruña.

Che dire, ritrovarsi poi in aereoporto, in attesa di partire per tornare a casa, con mille ricordi ed emozioni, guardare quello che stavo riportando con me, una conchiglia, simbolo del cammino di Santiago, la “Compostela”, a certificare il mio cammino di oltre 100 km, così come le scarpe, già diventate ormai la mia medaglia al valore, ma soprattutto, ricco di tutto quel vissuto, delle nuove amicizie ed esperienze, seppur nella malinconia che quell’esperienza fosse finita, mi ha fatto lasciare la Spagna con il sorriso.

DanieleAEGEE, la tua chiave per l’Europa.AEGEE è un’associazione studentesca nata nel 1985, con lo scopo di permettere agli studenti d’Europa di viaggiare a budget ridotto e incontrare studenti di altri paesi e quindi eliminare ogni xenofobia. Ha, tra i suoi principi base, l’idea che i giovani siano il futuro dell’Europa e che giochino quindi un ruolo importante! Non a caso l’associazione è stata fondata nel corso di un’assemblea a Parigi a cui presero parte 700 studenti da tutta Europa, con la volontà di discutere sul futuro e mettersi in gioco. Oltre alla sede principale, si sono sviluppate molte sedi locali, dette antenne, che promuovono attività locali e non solo! Apolitica, non religiosa, no profit, AEGEE è l’associazione studentesca più diffusa e conosciuta e, dalla sua nascita fino ad oggi, continua a promuovere un’Europa unificata, la mobilità dei giovani e la creazione di una società più aperta e tollerante.Viaggiare low cost, quindi, è una delle possibilità che si hanno con AEGEE! Il tutto grazie ad aiuti che L’UE offre, nonché all’attività di studenti volontari delle varie antenne che organizzano cercando aiuti e fondi. L’antenna AEGEE Treviso, ad esempio, propone costantemente attività a livello locale: cineforum in lingua originale, aperitivi linguistici, bacarate a Venezia… solo alcuni esempi.Per informazioni: www.aegee-treviso.eu - www.aegee.org - Facebook (AEGEE Treviso) - [email protected]

Board di AEGEE Treviso

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Eleonora è partita a Luglio per trascorrere un anno in India, al giro di boa della sua esperienza ecco il suo racconto:Quando qualcuno mi chiede qualcosa a riguardo della mia famiglia devo prima riflettere: ma quale famiglia? Italiana o Indiana? Perché dopo 4 mesi trascorsi con la mia famiglia ospitante, chiamarli mamma, papà e sorella é stato semplice e spontaneo come respirare e mi sono sentita parte di questa famiglia sin dalla prima settimana.Ma cominciamo dall’inizio. Quando ho partecipato al concorso di Intercultura ho indicato l’India perché mi sarebbe piaciuto vivere in un paese completamente diverso dove la globalizzazione non aveva ancora livellato tutto: gusti, tradizioni, canzoni, religione, spiritualità. Potete quindi immaginare come mi sia sentita quando la mamma di ha detto di una gravidanza purtroppo interrotta nel 1997, anno della mia nascita, e della sua convinzione che l’anima di quel bambino fosse in me! Non

é bellissimo? Questo non sarebbe potuto accadere nel mondo occidentale.Sono arrivata in India l’8 luglio, così la mia famiglia ospitante mi ha proposto di prenderci un impegno: il giorno 8 di ogni mese avremmo fatto qualcosa di speciale. Il primo “anniversario” l’abbiamo festeggiato con del cibo particolare: punjabi samosa e hamburgers vegani.Il secondo anniversario pensavo ci fosse ancora qualcosa di speciale come nel primo ma non vedendo nessun preparativo mi sono messa il pigiama per andare a letto ma quando sono uscita li ho trovati che portavano un vassoio con 3 coppe di gelato ognuno con due biscotti. Bella sorpresa!Ho trascorso cinque giorni con mia sorella all’università e mi è piaciuto molto capire un po’ di più del sistema scolastico indiano, ma le giornate più curiose ed interessanti della mia esperienza, almeno sinora, sono state quelle che ho trascorso a Bombay. Ci siamo

andati per fare acquisti in previsione di un matrimonio al quale parteciperemo e mi sono divertita un sacco ma sopratutto mi è piaciuta immensamente questa città che sembra magica, con migliaia di negozietti tradizionali pieni di colori cristallini e profumi che mai avrei potuto incontrare in Italia. Non mi stancavo mai di girare in quella città così diversa ma familiare, preoccupata solo di non perdermi nulla. Per caso avete mai sentito qualcosa circa i treni in India e gli incontri che

si fanno? L’ultimo giorno a Bombay ne ho avuto uno. Mentre ero in treno una ragazza seduta di fronte a me mi ha detto che c’era un insetto sulla mia borsa e così, dopo lo spavento, abbiamo cominciato a chiacchierare e lei mi ha raccontato di far parte di un’associazione che aiuta le donne a far valere i propri diritti, dando loro assistenza e sostegno. Mi sono sentita davvero fortunata ad aver incontrato una persona con i miei stessi ideali in un paese così diverso dal mio. Che Dio benedica gli incontri in treno!Naturalmente non tutto è perfetto, a volte mi prende l’ansia, le giornate allora sono pesanti, ma la mia famiglia mi aiuta e fa il possibile perché io tiri fuori queste paure, perché parlarne è la cosa migliore! In questi 3 mesi ho fatto tanti progressi ma il cammino è ancora lungo. Mai arrendersi e focalizzare sempre bene il proprio obiettivo è il mio mantra, ogni tanto un pochino mi manca l’Italia ma il tempo passa veloce e io voglio sfruttare al massimo questa fantastica esperienza!

Come di consueto lo staff di H•Demia ti tiene compagnia con le ricche novità del suo copioso e gustoso menù! Ci rivolgiamo a te che sei un giovane buongustaio della musica, con la passione per l’arte oppure per la recitazione. Hai fame di sapere, sogni di solcare da protagonista il palcoscenico o di recitare davanti a centinaia di persone, ma non sai come fare? In qual caso smetti di ridere (sigh!) per la patetica metafora enogastronomica che ti ho fin qui propinato (noi artisti ogni tanto ci lasciamo prendere la mano!) e continua a leggere l’articolo. Ci faremo più seri.Quindi, se non conosci ancora H•Demia sappi solo che è un luogo, parecchio grande e altamente professionale costruito apposta per te. Davvero. Non è una patacca commerciale che ti sto rifilando! Vedere per credere! Ma tanto per farti salire l’acquolina (ops..ancora…scusa!) devi sapere che H•Demia, in collaborazione con DN Studio Project, con il Natale alle porte è in vena di regali! Hai una band con un groove che spacca ma non avete i soldini per registrare qualche traccia come si deve da portare in giro per i locali? H•Demia ha in serbo un’offerta imperdibile (guarda bene la nostra locandina promozionale): una diretta di 7-8 brani a soli € 250! Pazzesco vero? E allora che aspetti? Chiamaci e prenota la tua sessione! E se per caso aveste il vostro bel seguito di fan accaniti ma i locali vi chiudessero le porte comunque perché non siete ancora troppo conosciuti o, ancora, non siete seguiti da

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IL MURO DI BERLINO IN UNA CANZONE, UN FILM E UN LIBRO25 anni dalla “Caduta del Muro”

AMNESTY INTERNATIONALGruppo di Montebelluna

Il 9 novembre 1989 è una di quelle date, ovviamente per chi era già nato, che rientra nella categoria dei giorni indimenticabili. Quel giovedì di 25 anni fa non era necessario essere adulti ed esperti di geopolitica per comprendere che le immagini trasmesse dalle televisioni avrebbero rappresentato un momento di svolta per la storia tedesca, europea e mondiale. Anche ai miei occhi di bambino di 9 anni, infatti, la caduta del muro di Berlino appariva un evento fantastico e le scene di gioia e commozione unite alle parole eccitate dei cronisti regalavano emozioni forti e speranze di pace e libertà.LA CANZONE: Wind of Change – Scorpions (1990)

Il brano della band tedesca rappresenta senza dubbio la colonna sonora della caduta del muro e della successiva riunificazione delle due Germanie e rimane il singolo più venduto di sempre in Germania.La canzone, scritta dal leader del gruppo Klaus Maine, fu composta nel 1989, un paio di mesi prima della caduta del

muro quando la band, impegnata in alcuni concerti in URSS fu testimone

diretta dell’energia delle nuove generazioni sovietiche desiderose di divenire parte del resto del mondo. Il testo, ispirato anche dai cambiamenti politici di fine anni ’80 in Europa dell’Est, celebra l’aumento delle libertà per i popoli del blocco comunista e l’ormai prossima fine della guerra fredda.The world closing in / did you ever think / that we could be so close, like brothers / the future’s in the air / I can feel it everywhere / blowing with the wind of changeTutto il mondo si raccoglie intorno / avresti mai pensato / che potevamo essere uniti come fratelli? / C’è il futuro nell’aria / lo sento ovunque / che soffia col vento del cambiamento.IL FILM: Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck (2006)

Il film, vincitore di numerosissimi premi tra cui l’Oscar nel 2007 come miglior film straniero, è ambientato a Berlino Est nel 1984 e ha come protagonista Gerd Wiesler agente della Stasi, la polizia di stato della DDR costantemente impegnata in opere di spionaggio dei propri cittadini. Allo scrupoloso agente viene affidato l’incarico di sorvegliare ed intercettare attraverso

microspie le vite del drammaturgo Georg Dreyman e di sua moglie, entrando, poco a poco, nelle loro vite.La pellicola offre uno spaccato veritiero e fedele della vita nella Germania dell’Est ai tempi della guerra fredda in cui il sospetto era una costante e le libertà personali e di espressione artistica erano limitate dal regime.IL LIBRO: Il tunnel della libertà di Ellen Sesta

Berlino 1961, la Germania dell’Est costruisce, con l’appoggio dell’Urss, il Muro di Berlino e la città diviene l’epicentro della guerra fredda. Le vite, gli affetti, gli amori e le amicizie di molti berlinesi sono spezzati e separati da chilometri di cemento armato.Il libro racconta la storia vera di due italiani, Gigi e Mimmo, che, per riabbracciare e donare la libertà al loro amico Peter e alla sua famiglia, decidono di

scavare un lungo tunnel sotto al muro attraverso il quale far fuggire a Berlino Ovest i loro amici. Nell’impresa saranno coinvolti altri studenti, la CIA e la televisione NBC.29 persone nel 1962 troveranno quindi la libertà percorrendo i 123 metri di tunnel accompagnati da Ellen Sesta, sorella di Mimmo e narratrice di questo straordinario evento.

Paolo Binotto

Buone notizie: Scott Panetti è stato condannato a morte in Texas per un duplice omicidio commesso nel 1992. La sua esecuzione era prevista per il 3 dicembre 2014. Amnesty International si è occupata ripetutamente del caso di Scott, affetto da malattia mentale già prima di commettere gli omicidi per i quali è stato condannato a morte. Per un periodo gli è stato anche consentito di assumere la propria difesa legale. A un’udienza si è presentato vestito da cowboy e nell’elenco dei testimoni chiamati a deporre erano inclusi Gesù e il presidente Kennedy. Grazie anche alla pressione di Amnesty International, l’esecuzione è stata sospesa. “Con  la sospensione a 11 ore dall’esecuzione, gli Stati Uniti rinunciano a portare a termine  il vergognoso omicidio di stato di stanotte, motivo di grande preoccupazione  negli USA e all’estero. Il Texas dovrebbe ora rinunciare immediatamente alla richiesta di mettere a morte Scott Panetti”, ha dichiarato Rob Freer, ricercatore USA per Amnesty International.Il gruppo Amnesty International di Montebelluna sarà presente alla mostra AFRICA. STORIE DI ANIMALI, UOMINI E COSE che si terrà dal 5 dicembre 2014 al 17 febbraio 2015 presso il Museo Civico di Montebelluna. Venite a trovarci per sapere di più su quello che facciamo e sulle nostre campagne in atto!

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Treviso- altromercato store Via Ellero - V.le della Repubblica Il più grande negozio equo solidale d’Italia dove trovi il più vasto assortimento di prodotti di economia solidale. Aperto tutti i giorni fino al 24 Treviso - I sapori dell’altromercato Via Montello, 4 Il punto vendita specializzato in prodotti alimentari d’eccellenza e in ceste natalizie. Aperto tutti i giorni fino al 24 Info e orari su: 4passi.org

LA MIA CITTA’ SOLIDALE - Aiutaci a farla conoscere!

VITTORIO VENETO FILM FESTIVALVI^ edizione dedicata al conte della commedia all’italiana: Ugo Tognazzi

Non è solo la città di Treviso ma tutti i suoi cittadini under 30, i protagonisti del proget-to “La mia città solidale”, curato dalla Coo-perativa sociale Pace e Sviluppo di Treviso, grazie al bando sui Diritti Umani promosso dalla Regione Veneto. Treviso è un bacino di esperienze, posti, idee e proposte di sviluppo sostenibile per le perso-ne, per l’ambiente: negozi, locali, luoghi di in-contro, di cultura e approfondimento, spazi di gioco e divertimento, eventi che hanno come obiettivo la tutela ambientale e la solidarietà. Ad esempio, locali che offrono bibite equo-solidali o esercizi pubblici che propongono menù biologici, con prodotti provenienti da piccoli produttori agricoli. Pochi li conoscono, tanti vorrebbero saperne di più. Per questo nasce il progetto “La mia

città solidale” che ha come obiettivo quello di realizzare una mappa interattiva con eviden-ziati tutti questi luoghi e queste esperienze. Il progetto ha bisogno del contributo di tutti: la Cooperativa Pace e Sviluppo curatrice del progetto, vuole disegnare la città solidale in-sieme ai suoi giovani cittadini per questo in-vita tutti i lettori a far pervenire segnalazioni! Ogni segnalazione sarà preziosa e solo in tanti trevigiani under 30, potremo costruire la no-stra Treviso ideale: la città sostenibile, a misu-ra di persona e di ambiente. Scrivici all’indirizzo [email protected] speci-ficando: - nome del luogo/evento/iniziativa che vorre-sti segnalato nella mappa; - indirizzo preciso;- la ragione per la quale può essere considera-

to un’esperienza che risponde ai criteri della città solidale;- una foto, un’immagine. Le segnalazioni saranno raccolte fino al 31 dicembre 2014: poi sarà tempo di far conoscere “La mia città solidale” in mappa all’intera città!

Cooperativa sociale Pace e Sviluppo è una rete di oltre 1800 persone che dal 1993 pro-muove un modo diverso di fare economia: senza sfruttamento del lavoro e dell’ambien-te. Con 11 punti vendita tra cui il più grande negozio equo e solidale d’Italia, a Treviso: fino al 24 dicembre, aperto tutti i giorni. Perchè a Natale, regala solidale! Info, indirizzi e orari: www.4passi.org

Il Vittorio Veneto Film Festival-Festival Internazionale di Cinema per Ragazzi è giunto alla sua sesta edizione, per la quale sono previste molte sorprese e molte novità rispetto agli anni precedenti. Il centro storico di Serravalle, a Vittorio Veneto, accoglierà ospiti nazionali e in-ternazionali, figure di spicco nel mondo della cinematografia. Inizierà il 14 aprile con la serata di inaugurazione e si concluderà la sera di sa-bato 18 aprile con il Gala di Premiazione.Riassumere la carriera di Ugo Tognazzi in poche battute è davvero diffi-cile, soprattutto se si pensa al periodo d’oro che il cinema italiano stava passando. Con la nascita della commedia all’italiana, fiorivano perso-naggi del calibro di Federico Fellini, Marcello Mastroianni (protagonista indiscusso della precedente edizione del Vittorio Veneto Film Festival e del Festival di Cannes), Anna Magnani, Sophia Loren, Alberto Sordi, Ma-rio Monicelli. Si potrebbero citare nomi all’infinito, ma il sunto di tutto ciò è l’incredibile potenza che il cinema nostrano riusciva a trasmettere al mondo. La particolarità di fondo della commedia all’italiana stava di unire il sarcasmo tipico del genere con la riflessione, trasmettendo in al-cuni casi amarezza e disillusione nei confronti della società che si stava sviluppando. Ugo Tognazzi rientra all’interno di questo filone già nel film d’esordio I cadetti di Guascogna di Mario Mattoli, per poi passare alla televisione con il programma gestito assieme a Raimondo Vianello Un due tre dal 1954. Il successo indiscusso arriva negli inizi degli anni ’60,

con collaborazioni con registi del calibro di Bernardo Bertolucci, riuscendo a vincere la Palma d’oro nel 1981 con  La tragedia di un uomo ridicolo,  dove interpretava la parte di un imprenditore proveniente dalla zona della Bassa Padana che architetta un piano disonesto per salvare il caseificio dalla bancarotta. I film in tutto hanno raggiunto le quasi 150 pellicole, dove la sua presenza è stata fondamentale per la riuscita di questi lun-gometraggi. Si pensi a I mostri di Dino Risi o alla trilogia di Mario Moni-celli Amici Miei, dove recita la parte del conte Lello Mascetti alle prese con scherzi esilaranti assieme alla combriccola composta da Rambaldo Melandri (Gastone Moschin), Giorgio Perozzi (Philippe Noiret), Guido Necchi (Duilio Del Prete) e Alfeo Sassaroli (Adolfo Celi). il suo ingegno e il suo humor ha reso celebre la cosiddetta “supercazzola”, termine usato per delineare un insieme di parole unite senza alcun legame logico con lo scopo di confondere il soggetto a cui è rivolto.L’autenticità dei suoi personaggi, così come la sua incredibile pro-fessionalità, sono i motivi che hanno spinto il Vittorio Veneto Film Festival a dedicargli la sesta edizione.

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Martedì 28 ottobre presso l’Aula Magna dell’ITT Mazzotti di Treviso si è svolta la giornata di avvio della tredicesima annualità del progetto “Voci di fuori, voci di dentro”, un’esperienza formativa attiva che si basa

sul confronto tra studenti delle scuole superiori della provincia e ragazzi detenuti all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Treviso.Il progetto, promosso di concerto dal Coordinamento delle Associazioni di Volontariato della provincia di Treviso, dall’Ufficio Scolastico Territoriale XI e dall’Istituto Penale per Minorenni di Treviso, in collaborazione con CPIA, Amnesty International, Nats per… Treviso, La prima Pietra e Diamoci dentro, impegnerà gli studenti da ottobre a maggio 2015.6 le classi aderenti: 4°A del Liceo Scienze Umane Mazzini, 3°B Cat e 5°A Liceo Scienze Umane ISS Casagrande, 4°E dell’ ITES Riccati-Luzzatti, 4°A del Collegio Vescovile Pio X e 4°DR dell’ ITT Mazzotti.Gli studenti si confronteranno sul tema del Rispetto, inteso come atto di amore e cura verso sé e verso gli altri, approfondendo il tema osservandolo da sfaccettature differenti: il rispetto di sé e del proprio corpo, della propria e altrui identità, il rispetto all’interno della famiglia, alcune delle tematiche che saranno approfondite dalle classi e dai ragazzi reclusi.

Il cuore del percorso si sostanzia nell’incontro faccia a faccia tra mondi di vita differenti, che permette lo scambio di pensieri e riflessioni intorno a tematiche comuni, ma che soprattutto consente ai ragazzi coinvolti (di fuori, come di dentro) di lavorare su aspetti importanti del vivere nel mondo con gli altri (quali il riconoscimento dell’alterità), e del vivere in un contesto sociale più ampio, contribuendo a promuovere il senso di cittadinanza attiva che si esplica anche attraverso l’educazione alla legalità. Il lavoro svolto sarà documentato dalla rivista Innocenti Evasioni, curata dai ragazzi dell’IPM insieme a studenti esterni, con il supporto dei volontari di Amnesty International e del Coordinamento del Volontariato. Il materiale sarà disponibile sul sito www.trevisovolontariato.org. Per info e contatti: [email protected],tel e fax 0422 320191

Erica De Pieri

4CU dell’ITS “Einaudi” di Montebelluna; 4I Liceo Scientifico “Da Vinci”; 5B Geo ITS “Palladio”; 4CU Liceo delle scienze umane “Duca degli Abruzzi”; 4A Liceo Scienze umane “Mazzini”; 4B e 4DR ITT “Mazzotti”; oltre al CPIA che segue i percorsi scolastici all’interno dell’IPM.

Domenica 11 gennaio 2015 si terrà presso la sede di H•DEMIA Fonderia dello Spettacolo un CASTING per cantanti e ballerini presieduto dal popolare performer Giò Di Tonno e dalla danzatrice Valentina Soncin.Gli artisti selezionati avranno l’opportunità di partecipare ad un workshop quanto mai formativo e altamente professionale curato da Giò Di Tonno, Valentina Soncin ed altri valenti docenti di H•Demia.Il percorso prevede nello specifico un totale di 16 incontri così ripartiti: - 1 weekend di 16h nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile- 2 weekend di 16h nei mesi di maggio e giugnoper un totale di 128h di formazione.Il costo del workshop è di 150€ a weekend. Le modalità di pagamento saranno concordate in sede di iscrizione. I due partecipanti più talentuosi, scelti durante le audizioni, avranno diritto ad uno sconto del 15% sul totale.Alla fine del percorso sarà rilasciato un Attestato di frequenza e Scheda di valutazione per eventuali referenze artistiche.Durante gli incontri saranno approfondite le seguenti discipline: canto (tecnica vocale, respirazione, intonazione, improvvisazione, tecnica microfonica) • recitazione applicata al musical (studio del testo, dizione, interpretazione) • movimento scenico • danza moderna e

contemporanea • laboratorio teatrale • storia del musical e dello spettacoloConcluso il seminario gli artisti iscritti al workshop parteciperanno quale vero e proprio cast artistico alla concreta realizzazione di 4 quadri di uno spettacolo che sarà un omaggio all’opera moderna (Romeo e Giulietta, Notre Dame de Paris, Les Miserables, I promessi sposi) e che verrà rappresentato in estate nelle maggiori piazze italiane.L’iscrizione al casting dovrà pervenire alla segreteria di H•Demia (0422.423692) entro e non oltre venerdì 9 gennaio 2015.Il programma d’esame prevede, per i cantanti, 2 brani a scelta in lingua italiana e 1 monologo di 1 min. tratti dai seguenti musical (Romeo e Giulietta, Notre Dame de Paris, Les Miserables, I promessi sposi, Il fantasma dell’opera); per i ballerini una coreografia a scelta negli stili moderni o contemporanei. Tassativo portare con sé basi originali in mp3 su chiavetta usb.Compatibilmente con gli impegni dei docenti, seguiranno poi più precise indicazioni sul calendario del workshop. I minorenni saranno ammessi solo se accompagnati da un genitore.

VOCI DI FUORI, VOCI DI DENTRO

WORKSHOP PER SPECIALIZZAZIONE MUSICAL CON …GIO’ DI TONNO!

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LA DISTRAZIONE ALLA GUIDAUno dei suoi tanti significati è “stato del pen-siero rivolto altrove, e perciò assente dalla real-tà”.E’ la distrazione, troppo spesso compagna di viaggio di automobilisti, ciclisti, autisti, di tutti gli attori insomma che popolano le no-stre strade.Possiamo essere distratti da più di un fatto-re, alcuni purtroppo difficili da accantonare come per esempio tensioni legate al nostro vivere quotidiano, rabbia, gioia o altre emo-zioni che catturano la nostra attenzione, distogliendoci anche se per brevi attimi da quello che stiamo facendo.Esistono però altri fattori distraenti, diven-tati ormai cattive abitudini, che dovremmo cercare di mettere da parte per evitare sia le conseguenze, potenzialmente gravissime di un incidente stradale sia, nella migliore delle ipotesi la multa. Il codice della strada si propone di cercare di abbattere alcuni di questi fattori distraenti, vietando come noto, di usare durante la con-duzione di un veicolo, radiotelefoni e/o cuffie sonore come riporta l’art. 173 c2 e c 3bis, che prevede una sanzione di 160 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente. Il predetto articolo è rivolto a chiunque stia guidando un qualsiasi veicolo estendendo pertanto il divieto anche al ciclista o a chi è a bordo di un ciclomotore. Risulta pertanto vietato ascoltare musica

con le cuffie durante una passeggiata in bici-cletta, così come guidare un auto scorrendo semplicemente la rubrica del nostro telefo-nino anche senza telefonare.L’obbiettivo di questa norma è in generale quello di evitare potenziali fonti di distra-zioni, in particolare impedire che vengano distolte le mani dal volante o dal manubrio assicurando così al conducente una pronta reattività in caso di necessità.Altri tipi di distrazioni alla guida possono in-cludere per esempio il regolare la radio o il guardare lateralmente e non davanti a sé, lo scambiarsi effusioni con la persona accanto ecc... Tra i casi accertati di incidenti stradali, oltre a quello purtroppo “di moda” che vede far uso del già citato telefonino da parte del responsabile, sono state segnalate anche casistiche piuttosto particolari ma non per questo meno gravi, quali la signora intenta a

rifarsi il trucco mentre guidava, il conducen-te impegnato a togliersi la giacca o intento a leggere il giornale, fino ad arrivare al guida-tore protratto all’indietro cercando di pren-der qualcosa sul sedile posteriore.Tutti questi atti, chiaramente non accettabi-li in una situazione di guida, possono essere sanzionati anche se non provocano la perdita di controllo del mezzo, in quanto configura-bili come atti che pongono il conducente non in grado di compiere tutte le manovre neces-sarie in condizioni di sicurezza, come previ-sto dall’art 142 c2 e c 11 del C.d.S..Altri comportamenti sanzionabili sono quel-li che vedono condurre un ciclomotore o un motociclo reggendo il manubrio con una sola mano nonostante non ricorrano situazioni di necessità (per esempio indicare un cambio di direzione) comportamento, questo, vietato dal Codice della Strada che all’art. 170 c1 e c6 prevede una sanzione di 80 euro, un pun-to in meno sulla patente e il fermo ammini-strativo del veicolo per 60 giorni.Questi tipi di comportamenti, all’apparenza innocui e ritenuti “sotto controllo” da chi li pone in essere, altro non sono che un rallen-tamento alle nostre capacità di far fronte ad una situazione emergenziale cui possiamo incappare circolando per strada.Nel prossimo numero del giornale misureremo, in termini di tempo e distanza, una distrazione dovuta all’arrivo di un messaggio su Whatsapp…

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Il palco del Gran Teatro Geox di Padova ospiterà il prossimo 19 dicembre una tappa di “Evolushow”, lo spettacolo di Enrico Brignano.L’attore romano torna a raccontare i nostri tempi con uno show esilarante, due ore di puro divertimento dedicate all’evoluzione dei comportamenti e al nostro rapporto ormai vitale con la tecnologia. Lo spettacolo è un viaggio attraverso l’evoluzione, giocando con le sue contraddizioni e sorridendo di qualche errore. Perché il cambiamento è inevitabile, bisogna sì guardare al passato, ma è lecito farsi qualche domanda sul futuro. Si tratta di un’evoluzione della specie o di una specie di evoluzione?Il racconto si snoda all’interno di una scenografia tecnologicamente avanzata, con un disegno luci suggestivo, arricchito dalle canzoni originali del maestro Capranica e con la magia di presenze virtuali che interagiscono con Enrico Brignano sul palco.Per info: www.zedlive.com - Tel. 049/8644888

ENRICO BRIGNANO IN “EVOLUSHOW”Padova, 19 dicembre

L’idolo musicale più chiacchierato del momento è indubbiamente Federico Leonardo Lucia (in arte Fedez), rapper e a tempo perso giudice del più rinomato talent show d’Italia: X-Factor.Da anti-politico a icona per un giorno del Movimento Cinque Stelle; da refrattario al piccolo schermo a uomo dello spettacolo che, serata dopo serata, lascia intravedere, oltre ai tatuaggi, il suo carattere, il suo essere (e che essere).La cosa puzza a molti.Basti pensare al brano che l’ha lanciato di diritto nella classifica, “Alfonso Signorini (eroe nazionale)”, nel quale Fedez rimarca la sua idea politica: “chi fa politica e chi spaccia più o meno hanno la stessa faccia”. Ma allora cosa sta succedendo nella testa del giovane Federico? Cambiamento d’idee oppure i litri d’inchiostro nel sangue gli hanno occultato la coscienza? Incoerenza o evoluzione dell’essere?La prima risposta è la più scontata secondo i media: per loro Fedez non è altri che un burattino messo davanti ad una telecamera alimentata ad ignoranza da gente incoerente, come appunto lo stesso Fedez. (come sostiene Aldo Grasso nel suo articolo “La comoda incoerenza del giudice Fedez”).E se fosse il contrario?Se gli ignoranti fossero i media che criticano un uomo sapendo dell’intrigo che ci sta dietro senza porsi alcuna domanda?Fedez, che preferisco chiamare Federico, è una persona come tante altre, un essere umano che come tale ha il diritto di poter cambiare idea riguardo un certo tipo di argomento.Noi tutti, di principio, abbiamo il diritto, che preferisco chiamare dovere, di poter cambiare il nostro modo di pensare, il nostro modo di vedere le cose.Come un bambino cambia la propria squadra del cuore in base ai propri gusti, anche noi cambiamo le nostre idee quotidianamente in merito alla politica, alla musica, alla vita stessa.Federico Leonardo Lucia non è altri che questo, un uomo come tanti che sta attraversando un percorso di evoluzione interiore.“Il tuo nome è stato scritto in matita per cancellarti una volta finita”, dice in “Il Cigno Nero”, ed è proprio ciò a cui assistiamo, ora che il Cigno Nero sta compiendo la sua rinascita, che venga cioè “cancellato” (liquidato), da

un foglio per appunti di alcuni giornalisti ed opinionisti, anche emeriti, che infangano ingiustamente il nome di un uomo che fino ad ora, oltre ai tatuaggi, ha mostrato tanta passione quanta professionalità nel suo lavoro e davanti ad una telecamera che alimenta l’ignoranza.

Paolo Giovannini IV A (Ist. Mazzotti)

Tesi: Fedez non è incoerente, sta solamente avendo un’evoluzione del suo essere. Incoerente è l’ambiente televisivo che manipola la coscienza dei telespettatori presentando le cose come appaiono e nascondendo invece i retroscena degli interessi affaristici presenti nel mondo dello spettacolo.

FEDEZ INCOERENTE? RAGIONIAMO - Il rapper che traballa tra incoerenza ed evoluzione

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Acciughe € 5,30 € 11,70Biancaneve € 6,50 € 14,10Capricciosa € 5,90 € 12,90Crudo € 6,80 € 14,70Diavola € 5,30 € 11,70Margherita € 4,30 € 9,60Patatine € 5,30 € 11,70Patatine e Wurstel € 6,20 € 13,50Pomodoro fresco e Brie € 5,80 € 12,70

Prosciutto € 5,30 € 11,70Prosciutto e Funghi € 5,80 € 12,70Ricotta e Spinaci € 5,80 € 12,70Salsiccia e Scamorza € 5,80 € 12,70Scalese € 6,30 € 13,70S�latino € 7,60 € 16,30Tonno e Cipolla € 5,80 € 12,70Trevigiana € 6,10 € 13,30Valdostana € 6,50 € 14,10

Verdure miste € 6,10 € 13,304 Formaggi € 5,80 € 12,70Viennese € 5,30 € 11,70Marinara € 3,70 € 8,50"Giliberti" Special € 5,80 € 12,70Fantasia € 6,30 € 13,70Ingredienti Extra € 1,20 € 2,40Trancio Margherita € 2,00Trancio Farcito € 2,20

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NON CI SARANNO PIU’ I “PROF” DEL SERALE?Strana la sempre più insistente notizia che, per risparmiare, argomento molto caro al Ministero dell’Istruzione e a tutti i governi, poco a poco non esisteranno più le scuole serali. Non è che non ci saranno più corsi serali, ma le scuole serali verranno chiuse e il servizio sarà dato dalle scuole del diurno agli studenti adulti e lavoratori. Cosa comporta questa scelta? Che i professori non saranno più docenti del serale, quindi con un’esperienza didattica rivolta gli adulti, ma professori del diurno con ore a disposizione per riempire l’orario di cattedra e che, molte volte, non hanno mai chiesto di insegnare di sera e ad adulti.Bellissimo e acutissimo! Forse, chi pensa queste cose non capisce che insegnare ad adolescenti o adulti sono due cose molto diverse, e che in questo modo si corre il rischio che ottimi professori della prima fascia non abbiano le competenze o la sensibilità per rivolgere la loro professionalità alla seconda.Nella mia quasi trentennale esperienza non di rado mi è capitato che professori inseriti nei corsi serali si rivolgessero a studenti adulti con paternali che, se al diurno sarebbero state, forse, efficaci, non venivano tollerate e producevano grossi problemi di relazione e di motivazione allo studente stesso.Non ci si può rivolgere, come molte volte ho visto, a un adulto, dopo otto ore di lavoro, con impegni e problemi familiari con “cattedratiche posture” del tipo ti dò una nota o con voti frustranti, e assurdi sul piano docimologico/motivazionale, come i 4,3,2,1….. fuoco. Oltre a tutto credo che queste valutazioni sarebbero almeno da rivedere, come validità ed efficacia, anche nelle scuole del diurno. Ma questo è altro argomento che mi riprometto di affrontare.L’adulto, quando ritorna tra i banchi, lo fa dopo precedenti percorsi scolastici difficili, magari con fardelli di insuccessi che pesano e che lo portano ad avere un profilo più complesso dell’adolescente. Ad avere un rapporto con la scuola e con i docenti più delicato. Servono approcci, metodologie molto diverse. Un adulto è meno disposto a uno studio e ad applicazioni passive. È già difficile convincere i ragazzi della validità, dell’utilità del nostro buon metodo e di quello che diamo loro da fare. Con gli adulti lo è ancora molto, ma molto di più. Gli impegni per la famiglia, per il lavoro; per loro il tempo è di gran lunga ridotto rispetto ai ragazzi e, quindi, più prezioso, più difficile a darsi. Più difficile ottenere la loro fiducia e più facile da perdersi.Speriamo che la voce di chiusura delle scuole serali resti solo una

vuota voce, come tante altre e assurde che si sentono nel mondo della scuola. È fondamentale che la figura dell’insegnante delle serali resti una figura specializzata verso questo compito. Questo per il successo della scuola stessa che offre questo servizio, per il successo dei docenti impegnati in questo delicato compito, ma soprattutto per quelle persone che, con enorme sacrificio, decidono di ripartire a studiare. Non dare a loro tutto il supporto, anche professionale possibile sarebbe un enorme errore, un’ingiustizia vera e propria.Non dimentichiamolo, uno Stato degno deve fare di tutto perché i suoi cittadini non smettano mai di formarsi dando loro tutti i mezzi perché questo possa farsi nel miglior modo possibile.

Prof. Roberto FranzinC.P.I.A. Treviso - Ist. Penale per i Minori

LO SPRAY ANTIAGGRESSIONECome Istruttore di Difesa Personale spesso consiglio di munirsi di uno spray antiaggressione, che i miei allievi siano donne o uomini. Vediamo il perché.Lo Spray OC (Oleoresin Capsicum), conosciuto comunemente quale “spray al peperoncino”, è divenuto legale in Italia con il Decreto Ministeriale 103 del 12 Maggio 2011, che con la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore nel 2012. Tale norma regolamenta il giusto acquisto ed utilizzo di questo ausilio caratterizzato dalla sua libera vendita, ma anche da un regolamento ben preciso che può far incorrere in una sanzione pecuniaria nonché giuridica quando non conosciuto. Perché utilizzarlo? Perché grazie ad esso abbiamo la possibilità di difenderci senza dover ricorrere a sostegni ben più invasivi, grazie ad esso possiamo difenderci da aggressori multipli, grazie ad esso abbiamo una possibilità di sopravvivenza anche senza essere esperti di difesa personale, essendo la sua efficacia media del 83%! Bisogna però capire che il fai da te non è mai il giusto mezzo per un corretto uso. Workshop informativi, eseguiti da personale competente, aiutano a capire in che modo agire e come metterci al sicuro da errori causati dall’ignoranza di settore. La consapevolezza e la prevenzione ci aiutano a difenderci in questi tempi moderni che non danno tregua a chi vive una vita comune. Avendo avuto la possibilità di un ausilio di questo genere, perché non utilizzarlo al meglio? Tutti noi possiamo essere artefici della salvaguardia personale e di quella dei nostri conoscenti ed amici, basta informarci ed attivarsi, basta volerlo aprendo gli occhi e la mente.

Ivan Reyes - Istruttore Tattiche Difensive.

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NOI E LE NOSTRE FIGLIE“Era come ci fossimo svegliati da un sogno, non c’eravamo mai accorti di nulla e un giorno ho aperto la porta del bagno e ho visto mia figlia nuda: uno scheletro. Da quel momento non ho avuto più pace, sono angosciatissima. Ci aiuti dottoressa, ci aiuti a salvare nostra figlia”.I genitori si rivolgono all’ABA nel momento in cui sono angosciati per la scoperta che hanno una figlia che soffre di disturbi alimentari. Vogliono aiutarla a vivere, vogliono che la figlia ricominci a mangiare o smetta di vomitare. L’Aba li accoglie, ma non è facile aiutarli perché prima devono capire che cos’è questa sofferenza che si chiama anoressia o bulimia e perché è capitato alla loro figlia.

Solo cercando di capire possono arrivare a spegnere un po’ la loro angoscia, perché se continuano ad essere angosciati non potranno aiutarle le loro figlie.L’Aba chiede loro di ripercorrere la loro storia come coppia, la storia delle loro famiglie, di

ricostruire sull’albero genealogico i dolori della famiglia, quale è (o era) il rapporto con i loro genitori e fra i loro genitori. Come si sono incontrati come coppia e che cosa li sta tenendo uniti.Il loro vissuto è all’inizio spesso un vissuto di rabbia e anche di vergogna, sicuramente di impotenza. Infatti devono capire che né le suppliche, né le minacce porteranno alcun frutto. Occorre arrivare alla comprensione, occorre che si inteneriscano di fronte alla sofferenza della figlia, occorre che arrivino a capire che è una persona fragile in quel momento (e forse lo è stata da sempre fin da quando andava alla Scuola materna) e che invece, non mangiando, si crede onnipotente, si crede forte.La figlia ha un obbiettivo e vuole mantenerlo: dimagrire.Spesso sente l’interessamento dei genitori e il loro insistere perché mangi un remare contro di lei, un fare opera di sabotaggio contro il suo Progetto. E così è in realtà. Noi iniziamo con il dire loro che non devono chiedere alla

figlia di mangiare, di non guardare nel suo piatto.Domanda impossibile perché è attraverso il nutrimento che sono passate le cure e l’amore materno; la figlia è già tanto magra e non offrirle il cibo mette in pericolo la sua sopravvivenza: è come lasciarla morire.E’ doloroso ma, in quel momento, l’angoscia è così grande e l’amore e la pietà sono così potenti che i genitori ci provano. E’ difficile. E’ contro le regole delle natura. Talvolta ci cascano e dicono pietosamente alla figlia: “Mangia solo questo! L’ho fatto per te. Siediti a tavola con noi”, ma poi si riprendono e cercano di stare alle indicazioni, benché crudeli, dell’ABA.“Come si fa a non offrire del cibo a nostra figlia che sta distruggendo il proprio corpo? Non lo sa che ha un corpo e che il corpo ha le sue di regole? Non le abbiamo inventate noi. Non ne ha consapevolezza?”“No. Non ne ha consapevolezza!” Come è possibile questo? Non vede che è pelle e ossa? Non vede che ha una taglia da bambina? Come fa ad andare in palestra tutti i giorni?“Insieme ai genitori si inquieta tutto il resto della famiglia; le sorelle e i fratelli rimangono muti o mostrano apertamente la loro rabbia per la sorella che tiene i genitori così occupati, che ha alterato la vita familiare. Nel caso in cui la sorella sia bulimica tutta la famiglia, al contrario, deve fare a meno dei dolci, delle merendine, delle cose da mangiare che si possono tirar fuori dal pacchetto, nella vana speranza che, non tenendo in casa molto cibo, la figlia non si abbuffi.Momenti di tensione e di silenzio pesante alla fine del pasto. “Dove va? Va in bagno?” “Che rumore viene dal bagno?” Si guardano attoniti e smarriti.“E perché nostra figlia non esce più? Perchè se ne sta sul divano?Nostra figlia dice che le sue amiche e i suoi amici si sono allontanati, ma lei si rifiuta da mesi di uscire con loro, forse gli amici non hanno più il coraggio di invitarla? Ora non vuole più andare a scuola, dice che vuole andare in un’altra scuola perché non sta più bene lì. Appena si avvicina alla Scuola le viene il panico. Desidera scappare. Che cosa dobbiamo fare? Portarla di forza?” Domande, domande, domande. Notti insonni, passate a pensare che cosa hanno fatto di male, perché non sono riusciti a evitare questo dramma alla loro figlia.I genitori iniziano a leggere tutto il possibile per cercare una luce, una risposta.Anche a Scuola c’è l’allarme. I professori si chiedono e chiamano l’ABA per chiedere che cosa fare. I compagni, le amiche più care, vengono all’ABA e ci chiedono: “Che cosa possiamo fare?”Tutte e tutti sono messi al lavoro. Tutte e tutti iniziano a provare dei sentimenti, delle emozioni nuove, sconosciute, suscitate da questa sofferenza senza perché. Inizia la collaborazione terapeutica, al posto delle domande i genitori portano racconti della vita familiare o personale, riconoscimenti non avuti o dati, parole non dette, segreti custoditi da loro, ma anche dalla famiglia di origine. Richieste non ascoltate, parole e carezze che non state offerte e/o scambiate. Rabbie e rancori trattenuti.“Ne usciremo? Guarirà? Capiremo? Capirà? Finirà questo incubo in cui siamo tutti precipitati?”“Finirà. E starete tutti meglio di prima. Capirete e starete meglio insieme. Non stavate proprio bene insieme neppure prima, al contrario di ciò che pensavate. Non vi parlavate molto o vi parlavate troppo, con troppa distanza o senza distanza. Vostra figlia e voi siete fragili, c’è un guado da oltrepassare. C’è un guado da oltrepassare. Anche voi dovete oltrepassarlo, non solo lei. E’ diverso essere genitori di una bambina o essere genitori di una giovane donna. Dovete passare il guado anche voi. Non fare solo il padre e la madre, ma diventare anche voi un uomo e una

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In quel frangente la nostra compagnia è stata ospitata fuori concorso quale vincitrice dell’anno precedente con il musical Night Lives.“Un mondo…diverso!” (testo scritto inedito e brani musicali editi) canta di amicizia, fratellanza, del rifiuto della guerra e di ogni forma di razzismo, ma è a suo modo anche un omaggio a tutti coloro facciano dell’arte il proprio mestiere, perché è la cronistoria di una compagnia alle prese con l’allestimento di un musical (prove, backstage, debutto) in stile Saranno famosi o Chorus Line.Se hai dunque una forte propensione al canto, alla recitazione e alla danza, ti piace il musical e vuoi misurarti con te stesso in un contesto formativo altamente professionale, non esitare! Chiama lo 0422 423692 o scrivici all’indirizzo mail [email protected] e prenota la tua audizione. Il cast si terrà in due tranche domenica 20 dicembre 2014 e sabato 17 gennaio 2015 presso la nostra sede di Via Fonderia 103, Treviso. L’ordine delle audizioni, per comprensibili esigenze organizzative, sarà concordato con il Direttore Artistico. Le iscrizioni devono pervenire entro e non oltre il venerdì precedente all’audizione. Programma cantanti: 1 brano a scelta in lingua italiana e 1 in lingua inglese (basi mp3 su chiavetta usb) oltre a uno tra i seguenti brani: per gli uomini Pride (U2) o Friends will be friends (Queen) o Black or White (Michael Jackson); per le donne When you believe (W. Houston e M. Carey), The Power of love (Celine Dion version) o Respect (A. Franklin).Sono ammessi anche duo e gruppi corali.Programma ballerini: 1 coreografia a scelta e una tra i seguenti stili: breakdance, hip hop, flamenco, danza del ventre, danze africane e danza contemporanea (basi mp3 su chiavetta usb). Sono ammesse anche crew.Programma attori: 1 monologo a scelta (max 5 min.).Si richiede una minima presenza scenica. I minorenni saranno ammessi solo se accompagnati da un genitore.

CASTING PER MUSICAL

Cristina Zavalloni & Brass Bang! - 16/12 Teatro Comunale Mario Del Monaco - TrevisoEnrico Brignano - 19/12 - Gran Teatro Geox - PadovaDecamerone - 19-20-21/12 Teatro Comunale Mario Del Monaco - TrevisoBiagio Antonacci - 20/12 - Arena Spettacoli Padova Fiere - PadovaAnima Caribe - 20/12 - Mattorosso - Montebelluna (Tv)Giorgio Barbarotta - 20/12 - Mag. Borgo Pieve - Castelfranco V.to (Tv)Il lago dei cigni, Balletto di Mosca - 25/12 - Gran Teatro Geox - PadovaLo schiaccianoci, Balletto di Mosca - 26/12 - Gran Teatro Geox - PadovaKicca - 26/12 - Mattorosso - Montebelluna (Tv)El Cuento de la Chica y la Tequila - 26/12 - Home Rock Bar - TrevisoClub Dogo - 27/12 - Supersonic Music Arena - San Biagio di Callalta (Tv)The Soul Man Band - 30/12 - Mattorosso - Montebelluna (Tv)Anastacia - 15/1 - Gran Teatro Geox - PadovaJan Lisiecki - 15/1 - Teatro Comunale Mario Del Monaco - TrevisoWilli Mazzer & The Headhunters - 16/1 - Antica Osteria Zanatta - Varago (Tv)Tango Jazz Quintet - 18/1 - Teatro Eden - TrevisoOpera: Il Turco in Italia - 26-28-30/1 Teatro Comunale Mario Del Monaco - TrevisoBach Net Works - 31/1 - Teatro Comunale Mario Del Monaco - TrevisoEnrico Bertolino - 31/1 - Teatro Jacopo Da Ponte - Bassano del Grappa (Vi)Le Luci della Centrale Elettrica - 6/2 - New Age - Roncade (Tv)Bandabardò - 7/2 - New Age - Roncade (Tv)Afterhours - 12/2 - Teatro Nuovo Giovanni da Udine - UdineEl Angel Rojo - 14/2 - Antica Osteria Zanatta - Varago (Tv)Quintorigo & Roberto Gatto - 18/2 - Teatro Eden - Treviso

donna. Quando sarete aldilà del guado ringrazierete vostra figlia”.Sono increduli. “Che cosa ci dice dottoressa, la ringrazieremo?”“Sì certo, la ringrazierete perché occorreva rilavorare la terra del giardino e riseminare i fiori, perché crescessero più belli. Ecco, siete venuti all’ABA per imparare a fare i giardinieri che curano le loro piante e i loro fiori con amore”.

Dr.ssa Giuliana GrandoResponsabile Aba di Venezia

L’ABA offre uno spazio a tutti i genitori, anche ai genitori le cui figlie o figli non soffrono di un disturbo alimentare o anche per quelle figlie o figli che, se pur soffrendone, sono curati altrove. L’ABA collabora con le Scuole, di ogni ordine e grado, per Progetti di formazione e prevenzione rivolti agli studenti, agli insegnanti e ai genitori.Il Servizio ABA PORTE APERTE offre uno spazio di accoglienza libero ogni primo giovedì del mese, dalle ore 13 alle ore 15.

CONCERTI & SPETTACOLI

ABAAssociazione per lo studio e la ricerca sui disturbi del comporta-mento alimentarewww.bulimianoressia.it

Per ogni informazione contatta il numero verde 800-165616 o scrivi a [email protected]

Per appuntamenti e dettagli sul costo dei colloqui puoi contattare:Centro ABA di Venezia: Dorso Duro 3648/A (fondamenta Rio Novo), 30123 Venezia Telefono: 041/5229548 (Orari di risposta al telefono: da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.Referente dott.ssa Giuliana Grando“ABA porte aperte”: ogni primo giovedì del mese colloquio prelimina-re con un terapeuta, prenotando l’appuntamento telefonicamente.

SEGUE DA PAG. 1

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È una frase che spesso i genitori dicono ai figli e che talvolta i ragazzi pensano rapportandosi ai propri genitori.È una frase che è emersa anche durante una nostra attività, in cui genitori e figli si sono confrontati sull’uso di Internet. Volevamo che figli e genitori trovassero di comune accordo strategie di tutela per una sicura navigazione in Internet, partendo dalle loro diverse conoscenze, dai loro

diversi punti di vista e dalle esigenze degli uni e degli altri. Ne è nato un conflitto perché la realtà dei figli e quella dei genitori molto spesso non combaciano. Spesso i genitori non sanno come i loro figli usano Internet, cosa fanno in rete e non comprendono le motivazioni che spingono i ragazzi a trascorrere molto tempo al computer, d’altro canto i ragazzi considerano frequentemente i loro genitori degli analfabeti digitali, non comprendono il perché di divieti e tempi imposti per la navigazione e talvolta sottovalutano le conseguenze di azioni virtuali che hanno poi ricadute nel mondo reale.Quando ci rapportiamo con qualcuno, ciascuno di noi gioca un proprio ruolo e gli altri lo vedono anche per il suo ruolo, nello specifico genitore da un lato e figlio dall’altro. E quando rispetto al ruolo e agli obiettivi che abbiamo, percepiamo che l’altro si comporta in modo diverso da come ci aspettiamo e da come vorremmo, nasce il conflitto...Ma un proverbio africano dice: “Non vi sono mai due persone che non si capiscono; vi sono solo due persone che non hanno discusso …”Se sei curioso di sapere come va a finire cerca su youtube il video “GENITORI E FIGLI confrontiamoci” di provincia treviso e guardalo da solo o con i tuoi genitori… scoprirai come convincerli che quando usi internet non fai niente di male.

Dott.ssa Paola Stefanelli e Dott.ssa Mara QuarisaProvincia di Treviso - EDUMECOM

Centro di Eccellenza per l’Educazioneai Media e alla Comunicazione

Nella scuola che frequento siamo un gruppo di Peers molto vario, andiamo dalla terza classe alla quinta, alcune persone vengono anche dal serale. E’ incredibile come durante tutto il mio primo anno io abbia potuto stare a contatto con quasi tutti senza conoscere veramente nessuno.Martedì siamo partiti in corriera, eravamo ventidue ragazzi e due professori e nessuno di noi aveva veramente intenzione di stare con tutti gli altri, vi erano quindi i soliti gruppetti; alcuni più grandi altri più piccoli.Appena arrivati in questa struttura siamo stati accolti da un educatore di nome Giorgio che ci ha subito fatto accomodare in una sala. Giorgio ci ha posto qualche domanda generale e poi ha cominciato fare domande solo a me. Non mi sentivo sotto interrogazione anche perché quale professore chiederebbe mai: “Cosa ti fa stare bene?”. Giorgio invece ha fatto questa domanda a tutti noi, uno per uno, ci ha anche domandato se ci piaceva il nostro nome, e altre cose per conoscerci. Non la smetteva di salire e scendere dai tavoli e dalle sedie e si vedeva che aveva a cuore quello di cui stavamo parlando. Tutti abbiamo dato risposte molto diverse ma anche molto uguali, abbiamo capito che la maggior parte di noi si sente bene quando è libera di esprimersi, di sfogarsi quindi quando pratica il proprio sport qualunque esso sia. Abbiamo parlato anche degli amici, di chi sono i veri amici, e siamo arrivati alla conclusione che i veri amici non ci giudicano mai.Dopo questa introduzione Giorgio ci ha portato in un’altra stanza dove vi erano delle poltrone sistemate a semicerchio, ci siamo accomodati e abbiamo indossato le cuffie bluetooth.Il nostro percorso meditativo è cominciato a occhi chiusi, con della musica rilassante e Giorgio che ci chiedeva di metterci il più comodi possibile e ci parlava del nostro corpo,

“TANTO SO GIA’ QUELLO CHE PENSI, VUOI, CHIEDI”

COSA VUOL DIREESSERE “PEERS”

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Rivista interscolastica ed universitaria bimestrale a diffusione gratuita Anno VIII n. 51 - Reg. Tribunale Treviso n. 50 del 16-01-07

Impaginazione: www.anomaliecreative.it

Stampa: Trevisostampa Srl (Villorba - Tv)

Direttore Responsabile: Paolo Binotto

Editore: Paolo Binotto - [email protected] - Tel. 328.6994839

Sede: Via B. Marcello 16 - Treviso

di quante cose possiamo fare grazie ad ogni parte di esso e di quante cose dobbiamo ancora fare. Ci ha spiegato come i nostri piedi e le nostre gambe ci possano portare ovunque, a scalare alte vette, a camminare nelle spiagge e ad incontrare gli amici. E le nostre mani, che accarezzano le persone care, che si muovono frenetiche per assecondare i nostri discorsi… le nostre braccia, che possono abbracciare gli amici, stringerli forte e non lasciarli più andare.I nostri polmoni, che si riempiono d’aria costantemente portando ossigeno al sangue pompato dal nostro cuore. Il cuore! Che batte forte quando siamo emozionati che un giorno o l’altro smetterà di battere.Credo che ognuno di noi in quel momento si sia visto passare la vita davanti, per me è stato così. Ho rivisto volti, sentito risate e provavo una profonda malinconia per i giorni passati ma anche felicità poiché sentivo che la vita non era ancora finita che sarebbe andata avanti ancora e che avrei vissuto ancora delle belle esperienze.Infine Giorgio è passato a raccontarci dei nostri polmoni, ovvero l’argomento centrale della giornata, ci ha guidato in un viaggio immaginario dentro il corpo di un fumatore partendo dalla bocca come fosse una caverna e camminando in cunicoli sempre più stretti ricoperti di una sostanza nera e catramosa, il fumo regnava sovrano in tutti i luoghi, dalla faringe in poi, con il suo odore soffocante tale da dover trattenere il respiro, e gli alveoli erano minuscole, claustrofobiche, nere stanze dalle quali siamo fuggiti.Il viaggio nel corpo di un non fumatore è stato sicuramente più piacevole, ogni parte del percorso era rosa e in salute, il cuore batteva ad un ritmo regolare e l’aria era fresca e piacevole.Ci ha fatto capire molto bene la differenza fra lo stare bene con il nostro corpo ed essere invece oppressi dal fumo e dai problemi che causa e ci ha chiesto di fare la nostra scelta.Dopo esserci tolti le cuffie Giorgio ci ha lasciato del tempo per scrivere quello che avevamo provato.Non mi era molto chiaro cosa avrei dovuto scrivere ma mi sono impegnata molto per trasmettere le emozioni che ho provato perché sono state forti e vorrei tanto ringraziare chi me le ha fatte provare.So bene che scelta compiere, non ho dubbi perché non ho mai fumato e so da sempre che fa male e grazie al progetto Peer ora sono più informata e posso anche informare gli altri sui rischi del fumo.Non fumo. Lo faccio per me e per la mia salute, per vivere bene. Perché tutti abbiamo bisogno di vivere, di provare emozioni o correre, viaggiare, nuotare, lottare. Abbiamo così tante cose da fare da provare. Dovremmo cominciare a pensare che i vizi, le dipendenze, ci legano, ci rendono impossibile essere liberi.Infine ci è stata data la possibilità di esporre agli altri le emozioni provate durante la meditazione, ho ascoltato gli altri con

attenzione e ho visto come ognuno di noi ha vissuto l’esperienza in modo diverso, c’era chi piangeva e chi sorrideva, si capiva che per la maggior parte è stato qualcosa di forte come lo è stato per me.Ho parlato per ultima dato che nell’altra stanza avevo cominciato io. Ho pianto, come altri, e ho raccontato la mia storia, tutta la mia storia, a dei quasi sconosciuti e mi hanno detto che mi rispettano, che sono coraggiosa e forte.E’ bellissimo quando capisci che la gente ti considera forte, vuol dire che ci stai riuscendo, che stai superando tutti gli attimi brutti della tua vita.Volevo dire molto in quel discorso e molto ho detto.Ho cercato di far capire a tutti che la vita è importante, che non possiamo abbandonarla perché abbandoneremmo delle persone che hanno bisogno di noi. Ci sono sempre persone che hanno bisogno di noi, magari ancora non le conosciamo o forse loro ancora non ce l’hanno detto ma ci sono. E poi la vita è bellissima e vale la pena viverla anche quando cadi e ti fai male, anche quando ti sembra di non avere una via d’uscita dai tuoi problemi.Vale la pena solo per la possibilità che abbiamo di incontrare persone speciali, amici da abbracciare, amori che ci faranno battere il cuore, aria frizzante da respirare e lacrime da piangere per ragioni importanti o meno, e ci sarà qualcuno che ce le asciugherà o impareremo ad asciugarcele da soli ma la vita è importante.Non siamo degli errori, altrimenti non esisteremmo nemmeno, facciamo degli errori, ed è ovvio, ma nulla è irreparabile.Io sono qui, ancora qui, per le persone che mi amano anche se quando avevo bisogno di loro ancora non le conoscevo, ma sapevo che erano da qualche parte intorno a me, dovevo solo alzarmi e combattere, e vivere.Solo vivere.Credo che l’attività in sé sia servita molto a noi come gruppo, ho notato questa differenza nella disposizione dei posti in corriera durante il ritorno. Eravamo tutti molto più uniti, più ben disposti l’uno verso l’altro, si respirava aria di malinconia e confessioni ma anche di allegria e nuove amicizie.Penso sia un buon inizio dell’anno scolastico per noi Peers.

Anna – Istituto Alberini

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