L'Europa Di Gael Giraud

Embed Size (px)

Citation preview

  • 7/26/2019 L'Europa Di Gael Giraud

    1/5

    POS

    ITIVE

    ECONOM

    Y

    Chiama lEuropa a diventare leader di unprocesso capace di trasformare la no-stra economia da consumatrice dipetrolio, carbone, gas con le

    conseguenti emissioni di gas serra, causadel riscaldamento climatico a sistemaeconomico e progetto politico-socialemeno energivoro e inquinante, lon-tano dalle chimere neoliberiste, pisobrio nel maneggiare la crescitadel Prodotto interno lordo (Pil), ingrado di governare i beni comuni.

    Ha definito questo processotransizione ecologica e ha indi-viduato tre cantieri principali:rinnovamento termico degli edi-fici per ridurre il consumo di

    energia; riordinare la mobilit,rivalorizzando le reti ferroviarie, iltrasporto pubblico e sviluppandoil car pooling; investire sulle fonti dienergia non fossile e imparare a cat-turare lanidride carbonica prodotta.Il costo delloperazione, che pu cre-are milioni di posti di lavoro, equivaleal 2-3% del Pil europeo annuo per diecianni: 3mila miliardi di euro. Meno dei 4mi-la miliardi spesi dal 2008 per il salvataggiodelle banche

    Scenari/ LEuropa di Gal Giraud

    NON FOSSILIZZIAMOCI!

    Gal Giraud

    Nigriziagiugno 2016

    WORDPRESS

    necessario voltare pagina,per superare le energie fossili

    e sperimentare un nuovomodello di economia

    e di societ. Il pianodelleconomista francese(e padre gesuita) rivolto

    alla politica, alla societ civilee ai giovani europei.

    Per consegnare

    alle prossime generazioniun pianeta ancora vivibile.

    diEFREM TRESOLDI

    eRAFFAELLO ZORDAN

  • 7/26/2019 L'Europa Di Gael Giraud

    2/528

    A delineare la societ post-carbonio nel libro Transizioneecologica La finanza a servizio delle nuove frontiere dellecono-mia(Emi, 2015) Gal Giraud, un giovane, garbato e lucidouomo francese, che gesuita e fa leconomista. E che sta met-tendo la sua competenza di finanza e teoria dei giochi a dispo-sizione dellAgenzia di sviluppo francese ed direttore del Cen-tro nazionale della ricerca scientifica (Cnrs).

    Il dott. Giraud sembra aver chiaro anche chi si deve muo-vere e quando: I giovani europei di oggi sono la generazionechiamata a fare la transizione ecologica: una sfida paragona-bile alla ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale. De-vono saper articolare la sensibilit per la natura con una co-scienza politica. Muoversi in fretta, anche perch laccordo

    Cop 21 sul cambiamento climatico,raggiunto lo scorso dicembre a Parigi,non lo convince: Spinge 195 paesiOnu a fare il possibile per evitare che latemperatura aumenti di pi di 2 gradidi qui alla fine del secolo. Ma, a menodi un miracolo, oggi probabilmentetroppo tardi: nel senso che, se conside-riamo lanidride carbonica che rimanenellatmosfera, siamo gi arrivati allaquota che ci porta ai 2 gradi. In pilIndc (Intended nationally determined

    contribution, cio il contributo che ogni stato deve dare perridurre lemissione di gas ad affetto serra) permette agli statiuna certa flessibilit di azione e prevede che si possa arrivarefino a un aumento di 3 gradi. Perci, anche se i paesi mettonoin pratica lIndc, si avranno 3 gradi di aumento. E, secondo iclimatologi, c il 10% delle probabilit di arrivare a 6 gradi.Sarebbe una catastrofe. Possiamo dire che il libro dellApoca-lisse, che troviamo nella Bibbia, non si dovr leggere comeuna metafora spirituale ma letteralmente.

    Lei osteggia il mercato neoliberista e lo statalismo collet-tivista. Crede invece nel mercato libero come costruzionesociale con delle regole. La transizione ecologica che lei

    ritiene necessaria per evitare dram-mi ambientali e rivoluzioni sociali si basa anche su questo mercato.Che ne pensano i suoi colleghi eco-nomisti?

    Gli economisti mainstream hannolabitudine di essere estremamentesprezzanti nei confronti degli econo-misti eterodossi. Ma, da un paio dan-ni a questa parte, anche gli economi-sti maistream si stanno rendendoconto che la situazione macroecono-

    La transizione ecologica una sfida paragonabilealla ricostruzione dopo laSeconda guerra mondiale.I giovani europei sonochiamati a realizzarla,articolando la sensibilitper la natura conuna coscienza politica

    In senso orario: saranno i poveria pagare maggiormente i cambiamenti climatici; anche la monetapu essere un bene comune;chi lavora nella finanzanon deve essere complice di un meccanismo che pu avere conseguenze pesantissime per linsieme dellumanit.

    IMGUR

  • 7/26/2019 L'Europa Di Gael Giraud

    3/5Nigriziagiugno 2016

    mica mondiale paradossale.Per esempio, nel 2015 il Pil mondiale nominale si abbas-

    sato del 4,9% (come fosse scomparsa leconomia della Ger-mania) e ci avvenuto in assenza di crisi finanziaria o dipaesi falliti. La causa di tutto ci si chiama deflazione mon-

    diale. E gli economisti ortodossi sono incapaci di spiegareperch abbiamo una decrescita di questo genere, sono diso-rientati e quindi costretti ad ascoltare le analisi di economistinon allineati come me. Chiaro che il dialogo necessario.

    Nel suo libro afferma che il credito, in quanto benecomune, dovrebbe essere gestito da unautorit politicaconfederale europea. Suggerisce di rivedere il dirittodimpresa cos da trasformare le aziende in comunit le-gate da un progetto economico. Dice che bisogna cambia-re leccessiva specializzazione dellagricoltura. Coniugaefficienza e sobriet. Questo progetto potrebbe essere ac-cusato di benecomunismo cos?

    Questo progetto non ha assolutamente nulla a che vederecon il comunismo sovietico o dellaCorea del Nord. Il concetto fede-ralistico riguarda i beni comuniche possono rimettere in questionenel contempo i beni privati, i benipubblici e le amministrazioni pub-bliche. I beni comuni sono risorseper tutti, ma la loro gestione privata catastrofica.

    Esempio: se si continua la pesca industriale in acque pro-fonde come la si fa oggi, gli oceanologi prevedono che entroil 2040-2050 non ci sar pi pesce commestibile sul pianeta.Gi oggi larea nord dellOceano Atlantico quasi vuota, e

    nellarea oceanica del nord del Canada scomparso il merluz-zo. Tutto ci a causa della pesca ma anche dellacidificazione

    degli oceani che assorbono lanidride carbonica prodottadalluomo e presente nellatmosfera. Quando il pesce spari-sce, sono le meduse a prendere il suo posto. questo chevogliamo? Mari senza pesci ma pieni di meduse?

    La privatizzazione della pesca uccide la risorsa alieutica.

    Gli stati hanno difficolt a gestire questo problema perchnelle aree di pesca difficile stabilire la sovranit dello stato.Dunque necessario costruire delle istituzione ibride, nuove,che gestiscano la pesca come bene comune. Non lo si pufare n con la burocratizzazione sovietica n con la mercifica-zione neoliberale.

    E ci che vale per il pesce vale per lacqua, lenergia, i mine-rali E anche la moneta pu essere un bene comune. LEuro-pa costruita sulla privatizzazione della moneta e gli stati checompongono lUe non hanno pi il potere di creare moneta:un potere che invece hanno le banche private e la Banca cen-trale europea che indipendente dal potere politico. Allo stes-so modo anche il lavoro considerato dagli economisti neoli-

    beristi come una merce privata, ma non lo affatto.

    Se lostacolo per finanziare la transizione non tecnicoma politico, e llite politica attuale non decide, chi do-

    vrebbe dare la scossa? Le masse dei diseredati in piazza,verrebbe da rispondere. Lei confida in una generazione quella che ha studiato e si formata negli anni 90 ingrado di diventare nuova lite politica che vuole il cam-biamento e capace di dialogare con le masse, che rischia-no di diventare preda del populismo. Che cosa risponde achi dice che troppo ottimista.

    Pu essere che io sia troppo ottimista. Tuttavia la situazio-

    I cattolici che lavorano nel mondo finanziario non sonocontenti che un gesuita critichi le banche. Se costoro nonagiscono per regolamentare i mercati finanziari, si assumonounenorme responsabilit morale e storica di fronte allumanit

    WORDPRESS

    CLIPARTP

    ANDA

  • 7/26/2019 L'Europa Di Gael Giraud

    4/530

    ne odierna della deflazione europea ci pone davanti allalter-nativa degli inizio anni Trenta: tre anni di austerit del budgetdello stato, voluta dal cancelliere tedesco Brning, ha portatoil partito nazionalsocialista di Hitler a vincere le elezioni nel1933. Oggi il rischio che la classe media europea, messa

    allangolo dalla deflazione, sia presa dalla disperazione e con-tribuisca a consegnare il potere in mano a formazioni politi-che non democratiche. Quello che sta accadendo in Austria unavvisaglia di ci che potrebbe succedere. In Francia, ilFronte nazionale ha un forte consenso.

    Mi auguro che nei singoli paesi europei la societ civile sia ingrado di spingere chi ha la responsabilit di governare a pren-dere decisioni di politica economica che evitino questa deriva.

    Nel programma della transizione ecologica dice che do-vremmo reimparare la dimensione collettiva dellesigenzaetica e che una morale dellonest individuale non bastapi. Naturalmente un invito rivolto anche alla comunit

    cristiana europea. Che cosa potrebbe fare di pi e meglioper non essere complice dellidolatria finanziaria?Mi rivolgo soprattutto ai cattolici

    che lavorano nel mondo finanziario: so-no molti in Italia, in Francia, in Germa-nia. Sono i primi nemici di Gal Gi-raud, perch non sono contenti che ungesuita critichi le banche. Dicono chedifendo interessi personali. Chiaro chequeste persone non rubano dalla cassa,ma sono complici di strutture di pecca-to. E la struttura ingiusta fondamentale il mercato finanziario sregolato.

    Credo sia molto importante che

    comprendano la responsabilit etica e politica a livello col-lettivo, si rendano conto che non fanno semplicemente unmestiere, ma che sono complici di un meccanismo che puavere conseguenze pesantissime per linsieme dellumanit.Lesempio quello del macchinista del treno diretto al campo

    di concentramento di Auschwitz. Certo fa il suo mestiere, ma complice di un progetto orribile.La finanza oggi rifiuta di finanziare la transizione ecologica.

    E dunque se i finanzieri cattolici non operano per regolamen-tare i mercati finanziari si assumono unenorme responsabilitmorale e storica di fronte allumanit.

    Se la transizione ecologica prendesse davvero piede inEuropa, significherebbe avviare unaltra crescita, menoenergivora, pi sobria, creatrice di lavoro. Quali ricadutepositive avrebbe sulle economie dellAfrica?

    LAfrica subsahariana ha bisogno di un enorme progetto dielettrificazione. Il non sviluppo di vaste aree dovuto anche

    alla mancanza di elettricit. In Madagascar, per esempio, lamaggior parte della popolazione utilizza lampade a petrolio ecos avviene in buona parte del Ciad. Seper produrre energia elettrica si utilizza ilpetrolio, ci saranno conseguenze climati-che pesanti. UnEuropa in transizione eco-logica potr fornire un importante contri-buto allAfrica sulle modalit di produrreelettricit attraverso energie rinnovabili,energia solare innanzitutto.

    Anni addietro, la Grecia riusc a es-sere ammessa nellUnione europea con

    un bilancio economico manipolato ad

    necessario introdurrenorme che obblighinole banche commercialia separare nettamentelattivit speculativada quella di depositoe di credito. Cos, in casodi bancarotta, i depositi

    sono al sicuro

    Nel 2015 il Pilmondiale nominale si abbassato del4,9%: come fossescomparsaleconomia tedesca.La causa di ci sichiama deflazionemondiale. E glieconomisti ortodossisono incapaci dispiegare perch

    abbiamo unadecrescitadi questogenere.Nella vignetta, MarioDraghi, governatoredella Banca centraleeuropea alle presecon la deflazione.

    INVESTIR

  • 7/26/2019 L'Europa Di Gael Giraud

    5/5Nigriziagiugno 2016

    arte da una agenzia di rating. Come stato possibile?Queste agenzie a chi rispondono?

    Non fu unagenzia di rating ma la Goldman Sachs, tra le pigrandi banche di affari nel mondo, che fu pagata da Atene pertruccare il suo bilancio. Nel 2001, quando la Grecia entrnellUe, Eurostat, lUfficio statistico dellUnione europea,protest, accusando Atene di avere presentato bilanci falsicon lausilio della Goldman Sachs. In realt anche lItalianegli anni 90 aveva manipolato i suoi conti per entrarenelleurozona e credo di poter dire che molto probabil-mente anche la Francia ha usato lo stesso trucco. Tan-to vero che nel 2001 n Berlino, n Bruxelles n

    Parigi sollevarono obiezioni, pur essendo noto atutti che i bilanci erano stati truccati.Quanto alle agenzie di rating. Sono le ban-

    che private che le pagano per avere relazionidi bilancio positive. E qui c un enormeconflitto di interessi. La mia proposta che lOnu istituisca unagenzia, finanzia-ta dagli stati membri, in grado di dareuna valutazione neutrale e scientificadi insolvenze, ad esempio, di unacorporazione o di uno stato.

    La speculazione finanziaria su

    prodotti agricoli e alimentari uno scandalo. Papa Francescolha condannata perch immorale. possibile intervenire per impedirequeste operazioni che hanno un im-patto perverso soprattutto sulle popola-zioni pi povere?

    Ci sono alcune azioni che si possono in-traprendere per limitare il potere di mani-polazione delle grandi banche sui prezzidella produzione alimentare. Una di queste lintroduzione di una Tobin tax anche

    sulle transazioni che riguardano i prodotti alimentari. Si trat-ta poi di introdurre norme che obblighino le banche com-merciali a separare nettamente lattivit speculativa da quelladel credito. Oggi il settore finanziario di una grande bancapu permettersi di rischiare molto nella speculazione perch,

    se va sotto acqua, lo stato sar costretto a intervenire per sal-vare i depositi dei risparmiatori. Se c la separazione, in casodi bancarotta i depositi sono al sicuro.

    Con una misura di questo tipo, la maggior parte delle ban-che europee smetterebbe di speculare sui beni alimentari.Questo per non risolve il problema a livello mondiale. NegliUsa, ad esempio, Goldman Sachs e JP Morgan non sono ban-che in senso stretto ma societ finanziarie. La separazionenon le riguarda e possono continuare a fare speculazioni.

    Inoltre si dovrebbe arrivare a proibire la high frequencytrading(hft) che permette di compiere, tramite computer, damille fino a un milione di transazioni finanziarie al secondo.Questa pura speculazione, perch il prezzo di un bene eco-

    nomico non pu cambiare in un secondo. Le conseguenzesono enormi, soprattutto se applicate alla produzione alimen-tare. Tutto ci deve finire: occorre proibire il hft.

    Dal 2000, alcune riviste in Italia, tra cuiNigrizia, hanno lanciato la Campagna dipressione alle cosiddette banche armate,che supportano cio il commercio dellearmi. La campagna stenta a proseguire.Tra le obiezioni pi frequenti: inuti-le disinvestire da una banca armatae rivolgersi a unaltra, perch sonotutte collegate e quindi complici di

    questo traffico immorale. Cosa nepensa?Che vale la pena di insistere. In

    Francia abbiamo lo stesso dibatti-to. Occorre distinguere. Da noi cisono quattro grandi banche chefanno speculazioni finanziarie esicuramente sono nel business diarmi, droga e prostituzione. Maci sono anche piccole banche lo-cali, come quelle di credito coo-perativo, che non sono invischia-te in speculazioni e, anche se han-

    no qualche rapporto con le grandi,fanno un lavoro assai migliore. molto pi sicuro depositare l i pro-

    pri risparmi. Gli istituti religiosi do-vrebbero fare lo stesso. In Francia tutti

    gli istituti religiosi femminili hanno tolto iloro depositi da grandi banche come Bnp Paribase li hanno trasferiti in quelle piccole, locali. I di-rigenti delle grandi banche non sono stati pernulla contenti della scelta: il fatto stesso che nonlabbiano gradita mostra che la differenza c, al-trimenti non si sarebbero lamentati.

    Gal Giraud

    Transizione ecologica.La finanza a serviziodella nuova frontiera

    delleconomia.Prefazione

    di Mario Magatti.Traduzione

    di Pier Maria Mazzola.Emi, 2015, pp. 288,

    16,00.