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Le vaccinazioni in pratica e i vaccini del futuro (B) Prof. Silvano Monarca Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA -

Le vaccinazioni in pratica e i vaccini del futuro (B) · 5° dose di antipolio negli adolescenti . Vaccinazioni negli adulti •Ogni anno più di 15 mila adulti, di età superiore

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  • Le vaccinazioni in pratica e i vaccini del

    futuro (B)

    Prof. Silvano Monarca

    Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA

    - CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA -

  • Gruppi di vaccinazioni

    Vaccinazioni per l’infanzia • Obbligatorie • Raccomandate

    Vaccinazioni dei lavoratori

    • Obbligatorie – Antitetanica – Antitifica – Antiparatifo – Antitubercolare – Antipoliomielite

    • Raccomandate – Anti epatite B – Antirabbia

    Vaccinazioni internazionali • Obbligatorie (per alcuni paesi)

    –Anti febbre gialla • Raccomandate

    –Anti febbre gialla –Antitifica –Anti epatite A –Antipoliomielite –Antitetanica

    Vaccinazioni per gruppi a rischio

    • Obbligatorie (militari) –Antimeningococcica –Antitetanica –Antitifica

    • Raccomandate –Anti epatite B –Antiinfluenzale –Antirosolia

  • Piano nazionale prevenzione vaccinale 2012-2014:

    obiettivi

    Armonizzare le strategie vaccinali in atto nel nostro Paese e garantire l’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni prioritarie per la popolazione generale. Sono alcuni degli obiettivi del Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2012-2014, approvato con Intesa Stato-Regioni nella seduta del 22 febbraio 2012 e pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 12 marzo 2012.

  • Alcune novità -1 • il vaccino contro l'HPV (papillomavirus) entra ufficialmente nel Piano,

    diventando gratuito per le ragazze tra gli 11 e i 12 anni

    • altri due vaccini già offerti in molte regioni, l'antimeningococco e l'antipneumococco, sono calendarizzati a livello nazionale

    • per il vaccino contro la varicella: se ne posticipa l'introduzione universale in tutte le Regioni al 2015 (ora solo in Basilicata, Calabria, P.A Bolzano, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto), ma è raccomandata nei soggetti a rischio e nelle persone suscettibili

    • oltre alla vaccinazione riservata all'età pediatrica, viene inserita nel calendario anche la vaccinazione antinfluenzale negli ultra 65enni, anche se di fatto già garantita dalle circolari ministeriali

  • Alcune novità-2

    • Il nuovo Piano dà rilievo alla garanzia dell’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni prioritarie, sottolineando contestualmente i livelli di copertura ideali da raggiungere. Tra gli obiettivi indicati è presente anche il mantenimento della sorveglianza epidemiologica attiva da realizzare mediante le anagrafi vaccinali che, dovranno essere

    informatizzate. In caso di mancato rispetto di obiettivi vaccinali le Regioni devono presentare entro un limite massimo di 90 giorni un apposito piano.

  • Vaccinazioni offerte attivamente e

    gratuitamente alla popolazione

    • vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia (antidifterica, antipoliomielitica, antitetanica, antiepatite virale B)

    • vaccinazioni raccomandate nell’infanzia (pertosse, Haemophilus influenzae b-Hib, morbillo-parotite-rosolia);

    • vaccinazione anti-HPV per le ragazze nel corso del 12° anno di vita (introdotta nel 2007);

    • antipneumococcica ed antimeningococcica C per tutti i nuovi nati

    • vaccinazione antinfluenzale per le persone oltre i 65 anni

    • vaccinazione contro la varicella per tutti i nuovi nati, a partire dal 2015.

  • Armonizzazione delle strategie vaccinali in atto nel Paese, garantendo a tutta la popolazione i benefici derivanti dalla vaccinazione, indipendentemente da luogo di residenza, reddito e livello socio - culturale

  • Raggiungimento di percentuali di copertura vaccinale > = 95%

    Mantenere lo stato polio-free Raggiungere lo stato morbillo e rosolia-free

    Completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali

    Migliorare la sorveglianza delle malattie infettive prevenibili con vaccinazione

  • Sostenere il senso di responsabilità degli operatori sanitari, dipendenti e convenzionati con il SSN, e la piena adesione alle finalità e ai programmi vaccinali, prevedendo interventi sanzionatori in caso di comportamenti inadempienti Garantire la protezione degli individui e della collettività, prevedendo l’obbligo di certificazione di avvenuta vaccinazione per l’ingresso scolastico

  • Vaccinazioni gratuitamente e attivamente offerte alla popolazione per fasce di età, riprendendo le indicazioni contenute nel Calendario Vaccinale per la vita 2014 ( SItI, SIP, FIMP ,FIMMG ) Interventi vaccinali destinati a particolari categorie di rischio ( per patologia, per esposizione professionale, per eventi occasionali )

  • Novità: Vaccinazione antiMeningococco Vaccinazione antivaricella Vaccinazione anti HPV nel maschio 5° dose di antipolio negli adolescenti

  • Vaccinazioni negli adulti • Ogni anno più di 15 mila adulti, di età superiore a 65 anni, muoiono di una

    malattia infettiva prevenibile con vaccinazione, come l'influenza e le infezioni pneumococciche

    • Tutte le persone di 65 o più anni di età dovrebbero essere vaccinate per l'influenza, lo pneumococco e il tetano.

    • Tutti gli adulti dovrebbero essere vaccinati per il tetano. Alcuni adulti, anche se di età inferiore ai 65 anni, appartenenti a gruppi ad alto rischio, dovrebbero ricevere il vaccino contro l'epatite B, l'influenza o lo pneumococco

    • Il vaccino contro l'influenza può prevenire più del 70% delle ospedalizzazioni e più dell'85% delle morti dovute all'influenza

    • Dato che i virus influenzali cambiano ogni anno, è necessario ripetere la vaccinazione ogni anno con il nuovo vaccino, di solito in autunno.

  • Febbr 2010

  • Antitetanica: ogni 10 anni Antidifterica: ogni 10 anni In particolari situazioni: Antinfluenzale: ogni anno Antifebbre gialla: ogni 10 anni. Antitifica: ogni 3 anni. Antiepatite A: un richiamo entro 12 mesi prolunga l'immunità di ben 10 anni.

    Richiami negli adulti

  • LE VACCINAZIONI DEGLI ANZIANI

    • Poiché oggi in Italia i casi di tetano interessano quasi esclusivamente persone anziane, soprattutto donne, mai vaccinate nel corso della vita, è particolarmente importante che le persone nate prima dell’introduzione dell’obbligo vaccinale (quindi prima degli anni ’60) verifichino la propria situazione vaccinale e se necessario si sottopongano a vaccinazione. Per tutti i soggetti ultra 64enni viene raccomandata la vaccinazione anti influenzale (ogni anno) e quella contro lo pneumococco. Altre vaccinazioni possono essere raccomandate ed eseguite gratuitamente in caso di soggetti a rischio per presenza di particolari patologie, su indicazione del medico di base.

  • Vaccinazioni e gravidanza

    Non devono essere effettuate:

    • MPR: controindicato il concepimento per i primi tre mesi successivi alla vaccinazione

    • Anti rosolia (come sopra).

    • Antipolio (OPV)

    • Antivaricella: controindicato il concepimento entro il primo mese.

    • Antinfluenzale: entro la 14° settimana

    • Febbre gialla

  • Vaccini obbligatori e vaccini raccomandati

  • Obbligatorie:poliomielite, difterite, tetano, epatite B

    L’obbligo vaccinale è una misura nata circa cinquant’anni fa (più recentemente per l’epatite B), a

    fronte di malattie che avevano causato migliaia di morti infantili e tantissime sofferenze:grande successo, insieme ad altri fattori, nella totale riduzione di queste malattie

    Si tratta di una misura “obbligatoria” verso i genitori dei nati, quindi coercitiva, automatica, corredata di pesanti punizioni: una misura di prevenzione resa obbligatoria dall’emergenza epidemica del tempo per garantire un intervento omogeneo, costante e tempestivo in tutto il Paese che potesse costruire coorti di bimbi protetti contro quelle malattie, tagliando quindi il rischio di ammalarsi.

    Raccomandate: pertosse, hemophilus influenzae, morbillo,rosolia, parotite, meningococco C, pneumococco, papillomavirus, rotavirus

  • Cronistoria dell’obbligo vaccinale in Italia

    • 1888: obbligo per il vaiolo

    • 1939: obbligo per la difterite

    • 1966: obbligo per poliomielite

    • 1968: obbligo per tetano e difterite

    • 1977: sospensione dell’obbligo contro il vaiolo

    • 1981: abolizione dell’obbligo per il vaiolo

    • 1991: obbligo contro epatite B

  • Esempi di immunizzazione attiva per malattie a trasmissione aerea

    Difterite Il vaccino è costituito dalla tossina difterica inattivata (anatossina) La produzione del vaccino prevede:

    • coltura del ceppo tossigeno di C. diphteriae in terreno liquido • raccolta del filtrato sterile della coltura • trattamento con formaldeide e calore della tossina (anatossina

    difterica) • purificazione e concentrazione del prodotto • adsorbimento su sali di alluminio

    In Italia i vaccini antidifterite in commercio sono associati al vaccino antitetanico (DT) oppure al vaccino antitetanico e antipertosse (DTP)

  • Vaccinazione antidifterica

    Vaccinazione dell’adulto

    Il vaccino antidifterico-tetanico tipo adulto (Td) contiene un quantitativo di anatossina difterica 10-20 volte inferiore a quella utilizzata nei bambini (2 UI contro 30 UI). Ciò limita gli effetti collaterali e consente una risposta immunitaria soddisfacente nell’adulto.

    Se la vaccinazione antidifterica–tetanica viene iniziata dopo i 7 anni è necessario impiegare il vaccino tipo adulto.

    tempo 0

    I dose

    dopo 2-3 mesi

    II dose

    dopo 6-12 mesi

    dalla seconda

    III dose

    Vaccinazione dell’adulto Vaccinazione dell’adulto

  • Vaccinazione antidifterica

    Efficacia

    1. La prima dose provoca la comparsa di anticorpi antitossici solo in una parte dei vaccinati (1/3 circa).

    2. La seconda dose generalizza la risposta sierologica ed è tanto più efficace quanto più separata dalla prima somministrazione (distanza minima fra le due dosi: 6-8 settimane; distanza ideale: 4 mesi).

    3. La terza dose evoca la vera risposta immune con pronta formazione di nuovi anticorpi in concentrazione ematica elevata.

  • VACCINO ANTITETANICO Anatossina (o tossoide)

    • C. tetani coltivato in fermentatori su terreno liquido

    • Il batterio produce l’esotossina che viene raccolta per filtrazione, purificata e detossificata con formaldeide al 40% a 37°C

    • Tutte le preparazioni commerciali devono corrispondere a requisiti standard fissati dall’OMS e non devono contenere più del 0,2% mg/mL di formaldeide finale

    • L’anatossina viene adsorbita su un adiuvante (idrossido o fosfato di alluminio) che ne modula il rilascio dopo l’iniezione nel muscolo

    • Il contenuto dell’anatossina viene misurato per flocculazione con una preparazione standard di antitossina ed espresso in unità denominate “Limiti di flocculazione” (Lf)

    • Le preparazioni di vaccino in commercio contengono tra i 5 ed i 20 Lf/dose

    • Il vaccino va conservato a 2-8°C ed in genere ha una durata di 2 anni

  • Per il tetano non vi è immunità naturale originata da

    infezioni inapparenti e la stessa malattia, quando superata,

    non immunizza.

    La sola immunità nota è artificiale, attiva o passiva, di

    tipo umorale, rappresentata dalla presenza nei liquidi

    interstiziali e nel sangue di un anticorpo antitossico

    appartenente alla classe delle IgG. La combinazione

    anticorpo-tossina produce la formazione di un complesso

    immune suscettibile di fagocitosi.

    IMMUNITÀ ANTITETANICA

  • Indicazione alla vaccinazione

    • Non esiste immunità naturalmente acquisita al tetano, e tutti i soggetti non immunizzati attivamente sono da considerarsi suscettibili

    • La stessa malattia conclamata non lascia immunità, per cui anche ai pazienti sopravvissuti ad un episodio di tetano viene raccomandata la vaccinazione

    • Dato che il tetano non si acquisisce per contagio interumano non c’è immunità di gruppo

    LA VACCINAZIONE VIENE RACCOMANDATA A TUTTA LA POPOLAZIONE

    In Italia: è obbligatoria per tutti i nuovi nati viene raccomandata per lavoratori di alcuni settori specifici (agricoltori, ecc) Viene somministrata a persone non precedentemente vaccinate che si feriscono

  • Anamnesi Ferite pulite Altre ferite

    Vaccino Immunoglob Vaccino Immunoglob

    No vaccin.

    o incompleta

    SI NO SI SI

    (Sito diverso)

    Vaccin.

    ultimi 5 anni

    NO NO NO NO

    Vaccin.

    5-10 anni

    SI (richiamo) NO SI (richiamo) NO

    Vaccin.

    >10 anni

    SI (richiamo) NO SI (richiamo) SI

    (Sito diverso)

    TRATTAMENTO SOGGETTI TRAUMATIZZATI

  • Vaccino contro la pertosse Acellulare contenente anatossine e proteine non tossiche importanti nel determinismo della patologia. Sono state selezionate tre proteine:

    • la tossina della pertosse (TP), responsabile degli effetti tossici sistemici, • la fitoemoagglutinina filamentosa (FHA) • la pertactina, proteina non tossica coinvolta nell'adesione del batterio

    sulle cellule delle prime vie aeree. La TP è formata da cinque subunità (S1-S5) di cui S1 è determinante nell'esplicazione dell'attività tossica. È stato prodotto (selezionato) un ceppo mutante di B. pertussis che presenta due amminoacidi sostituiti nella catena polipeptidica di S1. In questa maniera la proteina ha del tutto perso le proprietà tossiche (legate all'attività enzimatica), ma ha mantenuto immutata la immunogenicità.

  • Sono disponibili vaccini acellulari preparati con la sola TP modificata o con l'aggiunta anche della FHA e della pertactina Somm/ne per via intramuscolare profonda (gluteo o deltoide) in una sede non utilizzata per altra vaccinazione contemporanea Effetti indesiderati:

    • il vaccino è estremamente ben tollerato • possono verificarsi, in una modesta percentuale di vaccinati,

    effetti collaterali di tipo sistemico (febbre, irritabilità, sonnolenza o perdita dell'appetito) e/o di tipo locale (arrossamento, gonfiore e dolore)

  • PERTOSSE

    Vaccino cellulare

    Reazioni locali nel 50% delle dosi

    somministrate

    Reazioni generali meno frequenti

    Encefalopatia molto rara

    Vaccino acellulare (Pa)

    Costituito da subunità

    purificate per

    ridurre gli eventi avversi

  • Pertosse

    La copertura immunitaria tende a ridursi dopo 3 anni e

    scompare circa 10-12 anni dopo la vaccinazione

    La riduzione della copertura immunitaria comporta una

    quota crescente di adolescenti ed adulti suscettibili alla

    pertosse ed una conseguente aumentata incidenza nei

    soggetti di queste fasce di età

  • Pertosse: razionale della vaccinazione booster

    La vaccinazione riduce:

    – Transmissione dell’infezione

    – Frequenza e gravità della malattia

    La vaccinazione dTpa ogni 10 anni può

    contribuire a:

    – Herd immunity (immunità di gregge)

    – Eradicazione della pertosse

    Programmi vaccinali di base e booster possono abbattere la

    circolazione dalla B. pertussis

  • Pertosse, torna l'epidemia

    • 18 settembre 2012

    • Nonostante esista da decenni un vaccino efficace, la pertosse è dieci volte più frequente in Italia rispetto agli anni '80. Negli ultimi anni, da parte dei pediatri, si è verificata una ''disattenzione'' basata sulla convinzione che la malattia fosse ormai contenuta.

  • Richiami necessari (dTpa)

    • L’efficace applicazione di schemi vaccinali di richiamo (booster) contro tetano, difterite e pertosse in adolescenti (ed adulti) richiede da un lato la formulazione di chiare raccomandazioni e dall’altro la disponibilità di vaccini sicuri ed efficaci

    • Oggi sono a disposizione nuovi prodotti, a ridotto contenuto antigenico e con componente pertussica acellulare, che risultano adatti ad un uso negli adolescenti (ed adulti)

    • Il fatto di poter associare il vaccino acellulare booster antipertosse ai richiami contro tetano e difterite, la cui periodica inoculazione è raccomandata in molti Paesi, permetterà di aumentare la compliance e consentirà un intervento ottimale nei confronti di queste tre importanti malattie infettive

  • Poliomielite Nella attuale scheda vaccinale per i nuovi nati è previsto solo il vaccino Salk o IPV

    vaccino IPV (vaccino antipolio inattivato o ucciso, di Salk) – attualmente in commercio E-IPV (potenziato) prodotto su

    cellule diploidi umane – produce immunità contro tutti e 3 i tipi di poliovirus (1,2 e 3) – alla 3° dose sieroconverte il 99-100% dei soggetti – Viene ottenuto coltivando separatamente i 3 tipi di virus

    poliomielitico in colture cellulari ed inattivandoli con formaldeide a 37°C e a pH 7

    Svantaggi: •costo, maggiore di quello OPV •la modalità di somministrazione (iniezione sottocutanea) •scarsa immunità gastrointestinale Vantaggi: nessun rischio di reversione del poliovirus nella sua forma aggressiva (Poliomielite Paralitica Associata al Vaccino).

  • Salk

    Sabin

  • Virus polio

    Il virus polio esercita di norma una doppia patogenicità. Esso penetra per via orale, trasmesso da un tipico circuito oro-fecale, va a localizzarsi nella mucosa del tenue, causando una banale enterite. In una percentuale bassa di individui esso passa nel circolo ematico e va a localizzarsi, grazie al suo spiccato neurotropismo, nelle cellule delle corna anteriori del midollo spinale. Le cellule infettate muoiono, determinando la paralisi flaccida, pressoché irreversibile, della muscolatura da esse innervata.

  • Vaccino Salk Il vaccino di Salk è costituito dai tre tipi di virus polio, 1, 2 e 3, inattivati con formolo. La somministrazione del vaccino è seguita da produzione di IgM dapprima e, dopo le somministrazioni successive, di IgG. Questi anticorpi non hanno la minima possibilità di impedire l'attecchimento del virus selvaggio nell'intestino, in quanto vi arrivano in quantità insignificanti: le immunoglobuline che agiscono nell'intestino, come di tutte le mucose, sono le IgA prodotte localmente. Un individuo vaccinato con Salk quindi sviluppa enterite quando viene in contatto con poliovirus. Le IgG presenti nel siero però impediscono che il virus, passando in circolo, raggiunga il sistema nervoso centrale. Poiché nella poliomielite il momento patogenetico importante è costituito dalla paralisi, mentre l'enterite non ha rilevanza clinica, tale manovra di immunoprofilassi attiva è assolutamente efficace.

  • 1955- Il vaccino anti-polio di Salk vaccino inattivato

    (Poliovirus 1,2,3)

    costosa organizzazione sanitaria

    la vaccinazione impedisce lo sviluppo della malattia ma non la diffusione del virus attraverso la molteplicazione nel tratto GI

    somministrazione per via parenterale

    - induzione di anticorpi della classe IgG

    - non induce di IgA secretorie

  • somministrazione per via orale

    - induzione di IgG e di IgA secretorie

    1961 - Il vaccino anti-polio di Sabin

    virus attenuato

    (Poliovirus 1,2,3)

    la vaccinazione impedisce sia lo sviluppo della malattia sia la diffusione del virus dovuta alla molteplicazione nel tratto GI

    somministrazione facile e poco costosa

  • Problematica del vaccino di Sabin – Reversione del Polio 3 a virus “wild-type o

    selvaggio”

    • poliomielite vaccinale (VDPV)

    - virus altamente enterotropico

    - ampia diffusione nei soggetti non-immuni

    Oggi, per evitare la poliomielite vaccinale, la

    vaccinazione viene effettuata con il vaccino di Salk

  • ERADICAZIONE POLIO

    • 1991 Americhe “polio free”

    • 1997 Pacifico “polio free”

    • 2002 Europa “polio free”

    • La polio è ancora endemica in:

    • India e paesi limitrofi

    • Africa sub-sahariana

  • OMS dichiara l'emergenza per la poliomielite

    • A seguito della diffusione del virus polio registrata nel 2014, del rischio che pone a livello internazionale e della necessità di azioni coordinate, il 5 maggio scorso l’OMS ha dichiarato l’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. La decisione è stata presa dopo la valutazione effettuata dal Comitato di emergenza riunitosi il 28 aprile 2014. Hanno partecipato alle discussioni anche le nazioni in cui permane la circolazione di virus polio e cioè Afghanistan, Camerun, Guinea equatoriale, Etiopia, Israele, Nigeria, Pakistan, Somalia e Siria

    http://who.int/ihr/procedures/emerg_comm_members_2014/en/http://who.int/ihr/procedures/emerg_comm_members_2014/en/http://who.int/ihr/procedures/emerg_comm_members_2014/en/http://who.int/ihr/procedures/emerg_comm_members_2014/en/http://who.int/ihr/procedures/emerg_comm_members_2014/en/

  • Esempi di immunizzazione attiva per malattie a trasmissione ematogena e sessuale

    Vaccino contro l’epatite B L’attuale vaccino è costituito da una proteina della superficie del virus (HBsAg) prodotta da cellule di lievito (Saccharomyces cerevisiae) utilizzando la tecnica del DNA ricombinante Somm/ne per via intramuscolare nella regione deltoidea I vaccini antiepatite B sono efficaci al 95%. Il vaccino è in uso da quasi 15 anni, e gli studi condotti confermano che l'immunità dura per tutta la vita.

    Effetti collaterali:

    • la maggior parte dei vaccinati (65%) non manifestano effetti collaterali;gli eventi avversi possono verificarsi subito dopo la vaccinazione e durare fino a un paio di giorni

  • RECOMBIVAX HB® (Aventis Pasteur MSD) Hepatitis b Vaccine (Recombinant)

  • Engerix-B® (Glaxo SmithKline) Hepatitis B Vaccine (Recombinant)

  • Epatite B: tutti gli under trenta sono protetti

    • 21 marzo 2011 Nel 1991 è stata introdotta in Italia la vaccinazione obbligatoria contro l'epatite B, secondo uno schema innovativo che si rivela vincente. Sono 16 milioni gli italiani immuni dall'epatite B, fin da piccoli, grazie alla vaccinazione. L'Italia è in questo un modello per tutto il mondo. «Prima dell'entrata in vigore della legge che ha reso obbligatoria la vaccinazione- spiega Alessandro Zanetti, direttore del Dipartimento di Igiene all'università di Milano, che ha contribuito alla costruzione del calendario di vaccinazione - il vaccino veniva somministrato alle persone considerate a rischio per l'infezione, sia per gli stili di vita (per esempio, tossicodipendenti), sia per la professione (personale sanitario)». Vaccinare soltanto le persone a rischio d'infezione, però, non bastava e l'Organizzazione mondiale della Sanità ha cominciato a raccomandare la vaccinazione per tutti i neonati. «L'Italia è andata oltre - aggiunge Zanetti - Da noi, infatti, la malattia si trasmette diversamente rispetto ad altri Paesi, soprattutto asiatici e mediorientali. Da quelle parti è prevalente il contagio materno-fetale e quello fra bambini, mentre in Italia le vie di trasmissione più frequenti sono i rapporti sessuali e gli aghi infetti».

    • Immunizzare contro l'epatite non significa soltanto prevenire l'infezione acuta, ma anche prevenire le epatiti croniche che si manifestano nel 10-20% dei casi, le sovrainfezioni da virus delta. «Il virus delta, endemico in Italia, scoperto da Mario Rizzetto - spiega Zanetti - è un virus difettivo: ha bisogno del virus B per replicarsi. Si capisce allora perché il vaccino contro il virus B protegga anche dal delta».

  • Obbligatorie:poliomielite, difterite, tetano, epatite B

    L’obbligo vaccinale è una misura nata circa cinquant’anni fa (più recentemente per l’epatite B), a

    fronte di malattie che avevano causato migliaia di morti infantili e tantissime sofferenze:grande successo, insieme ad altri fattori, nella totale riduzione di queste malattie

    Si tratta di una misura “obbligatoria” verso i genitori dei nati, quindi coercitiva, automatica, corredata di pesanti punizioni: una misura di prevenzione resa obbligatoria dall’emergenza epidemica del tempo per garantire un intervento omogeneo, costante e tempestivo in tutto il Paese che potesse costruire coorti di bimbi protetti contro quelle malattie, tagliando quindi il rischio di ammalarsi.

    Raccomandate: pertosse, Hemophilus influenzae, morbillo, rosolia, parotite, meningococco C, pneumococco, papilloma virus, rotavirus

  • Vaccino contro il morbillo Preparazione liofilizzata di ceppi derivati prevalentemente dai ceppi Edmonston A e B, vivi e attenuati mediante passaggi successivi in cellule diploidi umane Somm/ne per via sottocutanea o intramuscolare Effetti collaterali:febbre e rash cutanei;corizza, congiuntivite, faringite e tosse; sindrome morbillosa atipica.

    In Italia il vaccino contro il morbillo è associato ai vaccini contro parotite e la rosolia (MPR)

  • Vaccino contro la parotite Preparazione liofilizzata del ceppo Jeryl Lynn vivo attenuato mediante passaggi successivi su cellule di embrioni di pollo. Somm/ne per via sottocutanea Effetti collaterali:

    • raramente si sono verificate sordità unilaterale, meningite ed encefalite.

    In Italia il vaccino contro la parotite è associato: ai vaccini contro il morbillo e la rosolia (MPR)

  • Vaccino contro la rosolia Sospensione acquosa di un ceppo vivo (RA 27/3) ottenuti da un feto infetto nel 1965 e attenuato per successivi passaggi in cellule diploidi umane. Somm/ne sottocutanea ma attivo anche per somm/ne intranasale in dosi più elevate Effetti collaterali:

    • in genere gli effetti collaterali causati dal vaccino della rosolia non sono gravi • quelli riportati più frequentemente sono rash cutanei, faringite, febbre e

    linfoadenopatia • possono verificarsi artralgia e artrite, più frequenti nelle donne che nelle ragazze • raramente sono stati osservati trombocitopenia e sintomi neurologici incluse

    neuropatie e parestesie. In Italia il vaccino della rosolia è associato:

    ai vaccini contro il morbillo e la parotite (MPR)

  • Il vaccino della rosolia non dovrebbe essere somministrato durante la gravidanza e si raccomanda di evitare gravidanze nel mese successivo alla vaccinazione (negli USA tale precauzione si estende per un periodo di tre mesi). Non esiste il rischio per una donna in gravidanza di contrarre la malattia in seguito a contatto con persone vaccinate di recente poiché i virus contenuti nel vaccino non si trasmettono. Il vaccino della rosolia non è in genere raccomandato nei bambini sotto l'anno di età in cui gli anticorpi materni potrebbero prevenire la risposta.

  • Composizione vaccini trivalenti

    MMR II (Aventis-Pasteur)

    MORUPAR (Chiron)

    PRIORIX (GSK)

    CEPPO VIRALE morbillo rosolia parotite

    Edmonston 749 D RA 27/3 Jeryl Lynn TM

    Schwarz RA 27/3 Urabe AM 9

    Schwarz Wistar RA 27/3 RIT 4385

    ECCIPIENTI Diidrogenofosfato di sodio disidratato, idrogenofosfato di sodio disidratato, bicarbonato di sodio, milieu 199, milieu minimo di Eagle, neomicina, rosso di fenolo, albumina, sorbitolo, diidrogenofosfato di potassio, idrogenofosfato di potassio, gelatina idrolizzata, saccarosio, L-glutamato di sodio

    Soluzione salina, neomicina solfato

    Aminoacidi, albumina, neomicina, lattosio, sorbitolo, mannitolo, fenosulfonftaleina, sodio cloruro, potassio cloruro, magnesio solfato, calcio cloruro, potassio fosfato monobasico, sodio fosfato monobasico

  • Vantaggi dell’uso di vaccini combinati MPR

    • Aumento dei benefici rispetto a quelli conferiti dalla vaccinazione singola (protezione vs. 3 malattie)

    • Minori disagi per i bambini e per le famiglie

    • Risparmio economico rispetto a 3 vaccinazioni

    singole in 3 diverse sedute • L’immunogenicità e la sicurezza è sovrapponibile a

    quella ottenuta con le vaccinazioni monovalenti

  • Posologia e modalità somministrazione

    • Una dose di 0,5 ml di vaccino ricostituito con solvente

    • Iniezione sottocutanea in regione deltoidea, nella coscia o nel gluteo • Prima dell’iniezione, lasciare asciugare la cute disinfettata: gli antisettici possono inattivare i virus (il tappo del flacone non deve essere disinfettato)

  • Efficacia del vaccino antimorbillo

    • L’efficacia di una dose è del 95% circa

    • Il 5% dei vaccinati non risponde alla prima dose • Il 95% dei non rispondenti alla prima dose è

    protetto dopo la seconda dose = efficacia 98-99% dopo 2 dosi

    • La protezione dura presumibilmente tutta la vita • Il vaccino è efficace nella profilassi post-

    esposizione, se somministrato entro 72 ore dall’esposizione

  • Necessità di arrivare al 95%

    • In Italia, la copertura vaccinale contro il morbillo si attesta intorno al 90%, ma è ancora lontana dal valore soglia del 95%, necessario ad arrestare la circolazione del virus all’interno della popolazione. Dal 2010 al 2012 sono stati notificati oltre 8.300 casi di morbillo, quasi tutti in soggetti non vaccinati o noncorrettamente vaccinati. La fascia di età più colpita è quella tra 15 e 19 anni e oltre il 68% aveva un’età compresa tra 10 e 34 anni, ovvero persone nate negli anni immediatamente successivi all’introduzione del vaccino contro il morbillo nel nostro Paese, quando le coperture vaccinali erano ancora molto basse. Questo indica l’esistenza di sacche di popolazioni suscettibili in questa fascia di età. Il problema è rappresentato dal fatto che la probabilità di complicanze da morbillo è maggiore negli adulti rispetto ai bambini, come mostrano anche i dati italiani relativi all’ultimo triennio: oltre un quinto dei casi è stato ricoverato; uno su quattro ha sviluppato almeno 1 complicanza, dall’otite alla polmonite, fino alla trombocitopenia, alle convulsioni ed all’encefalite acuta; si è verificato anche un decesso in una persona giovane.

  • Criticità in Italia

    http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0009/247356/Eliminating-measles-and-rubella-Framework-for-the-verification-process-in-the-WHO-European-Region.pdfhttp://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0009/247356/Eliminating-measles-and-rubella-Framework-for-the-verification-process-in-the-WHO-European-Region.pdf

  • Efficacia del vaccino antirosolia

    • L’efficacia di una dose è del 95-100%

    • La seconda dose induce un aumento del titolo anticorpale

    • La protezione dura presumibilmente per tutta la

    vita • Il vaccino non è efficace nella profilassi post-

    esposizione

  • Efficacia del vaccino Anti-Parotite

    • L’efficacia di una dose è del 60-90%

    • La somministrazione di due dosi consente di

    raggiungere una riduzione dei casi del 99% (esperienza

    USA e Finlandia)

    • Il vaccino non è efficace nella profilassi post-

    esposizione

  • Seconda dose di MPR

    L’intervallo minimo tra le 2 dosi è quattro settimane

    Raccomandata se la copertura vaccinale per la prima dose è molto elevata

    Secondo il calendario vigente, raccomandata a 5-6 anni o a 11-12 anni

  • Vaccino anti-varicella

    Il vaccino contro la varicella contiene il virus vivo ma attenuato, che mantiene la capacità di stimolare la produzione di anticorpi, ma non quella di provocare la malattia. Viene attualmente consigliata una sola dose di vaccino fino a 12 anni e due dosi nelle età successive. Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e comprendono arrossamento, dolore, gonfiore e, raramente, la comparsa di piccole vesciche sul sito di

    iniezione.

  • Vaccino Polisaccaridico 23-valente: •composto da antigeni polisaccaridici di 23

    sierotipi diversi responsabili dell’86-98% di tutte le infezioni invasive pneumococciche nei paesi occidentali

    •indicato per soggetti di età superiore a 2 anni (il sistema immunitario di bambini con età a 2 anni non risponde efficacemente ad antigeni polisaccaridici)

    •protezione contro le malattie invasive da pneumococco causate dai sierotipi che più frequentemente causano malattie invasive.

    Vaccino anti pneumococcico

  • VACCINO POLISACCARIDICO: PERCHE’ E’

    SCARSAMENTE IMMUNOGENO < 2 ANNI

    La Risposta indotta da Ag T-indipendenti è caratterizzata da:

    Sintesi quasi esclusiva di IgM (persistenti) e IgG2 Durata inferiore a quella indotta da Ag T-dipendenti

    Assenza dell’”effetto booster” perché non vengono generati

    linfociti di memoria

    Tardiva comparsa nel corso dell’ontogenesi. Gli Ag T-

    indipendenti elicitano la risposta anticorpale dopo il primo

    anno di vita (per alcuni Ag fino al quinto), mentre gli Ag T-

    dipendenti già alla nascita

    Coniugare i polisaccaridi con carrier proteici determina il

    passaggio della natura dell’Ag da T-indipendente a T-

    dipendente

  • Fattori di rischio per le infezioni pneumococciche 1. Età =65anni 2. Patologie croniche non immunodepressive

    • Cardiopatie croniche (insufficienza coronaria,cardiopatia congestizia,miocardiopatia)

    • Patologie polmonari croniche (BPCO, enfisema) • Epatopatie croniche • Alcolismo cronico • Diabete mellito • Fistole liquorali

    3. Patologie associate a immunodepressione • Asplenia anatomica o funzionale • Anemia a cellule falciformi • Immunodeficienze congenite • Infezione da HIV • Leucemie, linfomi, mielosa multiplo • Neoplasie diffuse • Trapianto d’organo o di midollo • Immunosoppressione iatrogena • Insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica

  • Anti pneumococcica

  • Vaccino anti-pneumococco allontana l'infarto

    • Il rischio di infarto miocardico nei pazienti a rischio viene dimezzato dalla vaccinazione contro Streptococcus pneumoniae. Diverse serie di dati suggeriscono che le infezioni pneumococciche acute possano aumentare il rischio di eventi cardiovascolari, mentre l'immunità dal batterio possa limitarne il rischio. Se confermata, questa associazione potrebbe generare interesse nell'esplorazione dei meccanismi putativi e potrebbe offrire un nuovo razionale per promuovere la vaccinazione anti-pneumococco. Le infezioni del tratto respiratorio superiore, d'altro canto, possono scatenare sindromi coronariche acute: durante quasi tutte le epidemie e le pandemie influenzali, infatti, si ha una mortalità da cause cardiache doppia rispetto a quella da polmonite. Questi dati, comunque, vanno confermati in studi prospettici randomizzati: fino ad allora, i medici dovranno aderire alle attuali linee guida promuovendo in ogni caso la vaccinazione nei soggetti ad alto rischio. (CMAJ 2008; 179: 749-50 e 773-7)

  • Pandemia 1918, il killer forse fu lo pneumococco

    • A uccidere oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo, 400 mila solo in Italia, durante la pandemia di Spagnola (1918-1919) fu in realtà una superinfezione causata dallo Streptococcus pneumoniae

    • La teoria apre scenari nuovi anche per quanto riguarda l'influenza A. • Nel 1918 non erano disponibili né vaccini né trattamenti farmacologici efficaci

    mentre oggi gran parte della popolazione è coperta da vaccini contro lo pneumococco, che causa polmoniti, meningiti e altri gravi disturbi. In un'era di antibiotici e di vaccini probabilmente quella stessa pandemia farebbe molti meno morti". La ricerca, pubblicata sulla rivista 'Emerging Infectious Diseases sostiene quindi che a causare gli alti tassi di mortalità dell'epoca non fu tanto l'influenza in sé, quanto una complicanza che sorse in conseguenza della malattia, appunto un'aggressiva infezione dovuta allo Streptococcus pneumoniae. E quando sarà terminata la nuova pandemia influenzale si potrà dire con sicurezza se i Paesi che vaccinano i bambini contro lo pneumococco, avranno meno morti causati dall'influenza A. (nov 2009)

  • Meningococco

  • Si trovano in commercio due tipi di vaccini contro il meningococco che contengono antigeni:

    A,C, A+C oppure A+C+Y+W135

    1. Vaccino coniugato, con il sierotipo C, protegge solo contro il meningococco di tipo C, il più frequente in

    Italia. Il vaccino coniugato è vaccino composto da un polisaccaride (antigene "debole") legato

    chimicamente ad una proteina "carrier". La unione (coniugazione) di questi due antigeni il polisaccaride

    e la proteina migliora la risposta immunitaria e permette l’utilizzo di questi vaccini anche nel bambino

    piccolo.

    2. Vaccino polisaccaridico, con i sierotipi A, C, W135, Y, protegge oltre che contro il tipo C anche

    verso altri tipi che sono però poco frequenti in Italia ma presenti in altri Paesi. che ha una buona

    efficacia nei confronti dei sierotipi contenuti nel vaccino. Questo vaccino. Composto solo da

    polisaccaridi (antigeni “deboli”) non è in grado di stimolare le difese immunitarie nei bambini di età

    inferiore ai due anni. E’ indicato in particolare per le persone che si recano in Paesi diversi dal nostro

    dove i ceppi A, W135 e Y sono causa di estese epidemie.

    Vaccini anti meningococco

  • Vaccino coniugato contro il meningococco C

    • La coniugazione del polisaccaride della capsula con

    una proteina di trasporto determina una risposta immune cellula T dipendente, anche in soggetti di 2-3 mesi e l’induzione della memoria immunologica.

    • Ha dimostrato:

    • un’efficacia protettiva di 88-98% in differenti gruppi di età

    • una protezione indiretta (herd immunity) che riduce il tasso di malattia nei soggetti non vaccinati del 67%

  • Vaccino coniugato contro il meningococco C

    • Ha dimostrato:

    • un’efficacia protettiva di 88-98% in differenti gruppi di età

    • Il vaccino conferisce anche una protezione indiretta (herd immunity) che riduce il tasso di malattia nei soggetti non vaccinati del 67%

  • Via libera al primo vaccino contro il

    meningococco B

    • La malattia meningococcica da MenB rappresenta la causa principale di meningite in Europa soprattutto nei lattanti. In Italia ci sono circa 200 casi/ anno, con una mortalità di 1 caso ogni 10. I vaccini finora disponibili contro la meningite meningococcica proteggono dai sierogruppi A, C, Y e W135, ma non dal sierogruppo B. Il nuovo vaccino, prodotto con la tecnica dell reverse vaccinology, è indicato per tutti i gruppi di età, inclusi i lattanti e entrerà presto in commercio (gennaio 2013).

  • Vaccinologia inversa Reverse vaccinology

  • Grazie allo studio dei genomi degli agenti patogeni è possibile avere un quadro di tutti i possibili antigeni di quel patogeno e quindi sviluppare vaccini per ogni antigene, non solo usando gli antigeni esterni (tipo gli antigeni di membrana dei batteri).

  • Vantaggi della vaccinologia

    inversa

    1) accesso ad ogni antigene di superficie

    2) antigeni non abbondanti possono

    essere selezionati

    3) antigeni non espressi in vitro

    possono essere identificati

    4) Identificazione di antigeni in

    microrganismi non coltivabili

  • Mediante l’approccio di “reverse vaccinology” sono stati identificati degli antigeni esposti

    sulla superficie del batterio, conservati e capaci di indurre una risposta battericida contro

    vari ceppi di meningococco.

  • Relazione pneumococco 2002.ppt [Ripristinato].ppt

  • Vaccinazione anti Haemophilus

    influenzae tipo b

    • La vaccinazione anti Haemophilus influenzae tipo b viene offerta attivamente a tutti i nuovi nati. E’ consigliata ai soggetti di qualsiasi età a rischio di contrarre forme invasive da HIB per la presenza di patologie o condizioni predisponenti:

    • asplenia anatomica o funzionale

    • soggetti trapiantati di midollo

    • soggetti in attesa di trapianto di organo solido

    • immunodeficienze congenite o acquisite (es. deficit di IgG2, deficit di complemento,immunosoppressione da chemioterapia, HIV positivi)

  • Vaccino contro

    Hemohylus influenzae b

    Gli anticorpi antiPRP

    impediscono, mediante

    un meccanismo di

    ingombro sterico,

    l’attacco dell’Hib alla

    mucosa

    PRP: poliribitol-fosfato, polisaccaride che caratterizza la capsula batterica

    da Vaccini e Vacc inazioni

    Antinfettive Forum Service Ed

  • Vaccinazione anti-influenzale

  • Obiettivi

    • Gli obbiettivi della campagna vaccinale contro l’influenza sono:

    – riduzione del rischio individuale di malattia,

    ospedalizzazione e morte dovute alle epidemie stagionali

    – riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità

  • La vaccinazione

    • La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze.

    • La composizione dei vaccini antinfluenzali viene aggiornata di anno in anno. In presenza di un buona corrispondenza fra la composizione del vaccino e i virus influenzali circolanti, l’efficacia stimata in adulti sani varia dal 70 al 90%. Nei bambini e ragazzi fino a 16 anni è stimata un’efficacia pari al 60-70%.

    • Negli anziani che vivono in comunità, l’efficacia stimata della vaccinazione nel ridurre la mortalità legata all’influenza varia dal 23 al 75%. Se si considerano gli anziani che vivono in strutture di lungo-degenza, la stime di efficacia nel ridurre i decessi è del 23-79%.

  • Vaccino anti-influenzale • Ogni anno vengono prodotte 75 milioni di dosi di vaccino anti-

    influenzale

    QuickTime™ e un decompressore TIFF (Non compresso) sono necessari per visualizzare quest'immagine.

    • I virus influenzali sono prodotti

    in uova embrionate

    I virus dopo purificazione,

    vengono trattati con: - formalina

    Wv intero inattivato - detergenti non-ionici

    Sv subvirionici

    •Deve essere somministrato ogni anno,

    •Il vaccino è costituito da una miscela di 3 ceppi (due ceppi A e un ceppo B)

  • Il virus Influenzale è un bersaglio mobile

    composizione del vaccino influenzale dal 1970-al 2002

  • • mutazioni che interessano le proteine HA e NA determinano

    la comparsa di varianti antigeniche (antigenic drift)

    La variabilità costantemente il virus accumula mutazioni

    15 HA e 9 NA

  • I virus influenzali

    3 generi A B

    C

  • I VIRUS DELL’INFLUENZA

    • Struttura antigenica del virus dell’influenza.

    Materiale nucleare

    Tipo di virus Origine N. ceppo Anno di isolamento

    Sottotipo virale

    A/California/7/2004 (H3N2)

    Emagglutinina (H)

    Neuraminidasi (N)

  • Influenza: Oms aggiorna vaccino per stagione 2012-2013

    27.02.2012 L’Organizzazione mondiale della sanità ha aggiornato la composizione del vaccino antinfluenzale per la prossima stagione 2012/13, inserendo due nuove varianti del virus, oltre a quella AH1N1 dell’influenza suina. Nella prossima stagione 2012/2013 il nuovo vaccino conterrà, oltre al virus A 2010/11 A/California/7/2009 (H1N1) dell’influenza suina, già presente nel vaccino di quest’anno e che non è mutato molto, anche due nuove varianti antigeniche: la A/Victoria di sottotipo A(H3N2), che sostituirà il ceppo A/Perth, e il virus B/Wisconsin, che sostituirà il ceppo B/Brisbane. In altre parole da noi quest’anno è circolato soprattutto l’AH3N2. All’inizio sembravano varianti isolate, ma dall’inizio del 2012 si è visto che erano somiglianti al ceppo Victoria, sempre australiano, e che probabilmente circolerà l’anno prossimo. L’altro virus inserito è di tipo B, poco circolato quest’anno e che si è visto essere simile ad un altro ceppo circolato nel 2010, il Wisconsin.

  • Modalità di somministrazione

  • Tipologia di vaccini

    • I vaccini disponibili in Italia sono tutti inattivati e quindi non contengono particelle virali intere attivi e sono classificabili nei seguenti tipi:

    – vaccino split, contenente virus influenzali frammentati – vaccino a subunità, contenente solo gli antigeni di superficie, emoagglutinina

    e neuraminidasi – vaccino virosomiale, contenente gli antigeni di superficie emoagglutinine e

    neuroaminidasi legati a virosomi come sistema carrier/adiuvante – vaccino adiuvato, contenente gli antigeni di superficie emulsionati ad

    adiuvante oleoso metabolizzabile (MF59)

    • I vaccini a subunità, sono in genere meno reattogenici rispetto agli altri e pertanto sono particolarmente indicati per l’immunizzazione dei bambini e di adulti che abbiano presentato episodi reattivi a precedenti vaccinazioni

    • I vaccini virosomiali vanno considerati come vaccini adiuvati; sono autorizzati per l’immunizzazione dei soggetti dai 6 mesi di età.

    • I vaccini adiuvati con MF59 sono autorizzati, fino ad ora per l’immunizzazione dei soggetti ≥64 anni. La funzione degli adiuvanti è quella di potenziare la risposta immunitaria alla vaccinazione; per questo trovano particolare indicazione per l’immunizzazione dei soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

  • Vaccino su linee cellulari • L’Unione Europea ha approvato il vaccino antinfluenzale Optaflu, prodotto in

    coltura cellulare Optaflu, il primo vaccino antinfluenzale ad utilizzare una linea cellulare per la produzione di componenti antigenici virali, anziché le tradizionali uova di gallina, ha ricevuto l’approvazione dell’Unione Europea ( EU ). Si è evidenziato che il vaccino derivato da colture cellulari è comparabile ai vaccini ottenuti con le uova di gallina, nello stimolare la risposta immunitaria, e nella tollerabilità. Il processo di produzione di Optaflu non necessita dell’uso di antibiotici o di Tiomersale. Le persone che sono allergiche alle uova e ai prodotti derivati dalle uova, possono trarre beneficio da questo vaccino. Optaflu è somministrato mediante iniezione intramuscolare, come i tradizionali vaccini prodotti dalle uova, e trova indicazione nella prevenzione dell’influenza stagionale. La coltivazione del virus mediante linea cellulare offre il vantaggio di una maggiore proliferazione virale, senza modificazioni dal virus wild type. ( Xagena2007 ) Fonte: Novartis, 2007

  • Influenza: vaccinazione intranasale sicura ed

    efficace nei bambini • Il vaccino antinfluenzale intranasale vivo attenuato è sicuro e significativamente più efficace di quello inattivato nei bambini fra i sei ed i 59 mesi di età. Recentemente negli

    USA è stata raccomandata la vaccinazione antinfluenzale trivalente universale in questa fascia d'età. Fino alla disponibilità di ulteriori dati, comunque, le osservazioni relative alla comparsa di sibilo clinicamente significativo ed ai tassi di ricovero limiteranno l'uso del vaccino vivo attenuato ai bambini al di sotto di un anno di età ed a quelli fra i 12 ed i 47 mesi con un'anamnesi di asma o sibilo. Il vaccino inattivato ha una scarsa efficacia nei bambini al di sotto dei 12 mesi, e rimane da accertare se una dose iniziale di vaccino inattivato seguita da vaccino vivo attenuato garantisca una protezione ottimale in questa fascia d'età assicurando anche una sicurezza massimale. Dato che l'influenza è una comune infezione respiratoria in bambini ed adolescenti ed è spesso associata a significative complicazioni nei bambini molto piccoli ed in quelli a rischio, è di importanza critica valutare rischi e benefici dell'immunizzazione annuale con i vaccini disponibili e concentrare il loro uso nella fascia di popolazione che ne beneficia maggiormente. Dato che nessun vaccino è efficace al 100 percento, è importante ai fini della prevenzione ottenere elevati livelli di vaccinazione nei genitori e nel personale assistenziale, nonché vaccinare i bambini ad alto rischio. (N Engl J Med. 2007; 356: 685-96 e 729-31)

  • Vaccino antinfluenzale adiuvato efficace in età pediatrica

    • Il vaccino antinfluenzale trivalente inattivato, di solito poco efficace nei pazienti in età pediatrica, si rivela potenziato dall'adiuvante Mf-59, costituito da un'emulsione olio in acqua. La dimostrazione arriva da uno studio multicentrico condotto dalle università di Tampere (Finlandia), Magonza, Jena e Marburgo (Germania) su 4.707 bambini sani, di età compresa tra 6 e 72 mesi e mai vaccinati in precedenza. I bambini sono stati suddivisi in modo randomizzato in tre gruppi, ciascuno trattato con due dosi di vaccino a distanza di 28 giorni, nel corso di due successive stagioni influenzali. Ai componenti di due gruppi è stata iniettata una dose appropriata per l'età di vaccino trivalente inattivato (Tiv), in un caso con Mf-59 e nell'altro senza, mentre all'ultimo gruppo è stato dato un vaccino noninfluenzale di controllo. La frequenza degli attacchi similinfluenzali durante le due stagioni si è attestata su 0,7%, 2,8% e 4,7% rispettivamente nei gruppi di vaccino adiuvato, non adiuvato e controllo. Il tasso di efficacia assoluta del vaccino contro tutti i ceppi influenzali è stato dell'86% nel caso del vaccino adiuvato con Mf59 (Ativ) e del 43% per quello non adiuvato (Tiv), con un tasso di efficacia relativa di Ativ vs Tiv del 75%. Più in dettaglio, i tassi di efficacia con l'Ativ sono risultati pari a 79% nei bambini da 6 a 36 mesi, e di 92% per quelli da 36 a 72 mesi, mentre i valori corrispettivi del gruppo Tiv sono stati 40% e 45%. La risposta anticorpale è stata superiore con il vaccino aduvato, fino al 181° giorno.

    • N Engl J Med, 2011; 365(15):1406-16

  • Reverse genetics technique, a new way to produce flu vaccines

    • A team of researchers from the University of Wisconsin-Madison and the University of Tokyo has reported in the Proceedings of the National Academies of Science ( PNAS ), a new way to generate genetically altered influenza virus. The lab-made virus - whose genes are manipulated to disarm its virulent nature - can be seeded into chicken eggs to generate the vaccine used in inoculations, which prepare the human immune system to recognize and defeat the wild viruses that spread among humans in an epidemic or pandemic. Researchers have described an improved "reverse genetics" technique that makes it easier to make a seed virus in monkey kidney cells, which millions of copies of the disarmed virus to be used to make vaccines. In nature, viruses commandeer a cell's reproductive machinery to make new virus particles, which go on to infect other cells and make yet more virus particles. Vaccine makers use a monkey kidney cell line to make non-virulent viruses that serve as the raw material for vaccines. The technique reported by the Wisconsin team improves upon a previous reverse genetics method ( developed by Kawaoka's group in 1999 ) by significantly reducing the number of plasmid vectors required to ferry viral genes into the monkey kidney cells used to produce the virus particles to make vaccines. " Compared to other types of cells, which are not approved for vaccine production, it is not always easy to introduce plasmids into the monkey kidney cells, which are approved for such use. Monkey kidney cells are used routinely for generation of seed strains for vaccine production because they are not known to carry any unknown infectious agents and do not cause tumors. According to Kawaoka, "application of the new system may be especially advantageous in situations of outbreaks of highly pathogenic avian influenza viruses."

  • • Principio attivo antigeni di superficie del virus dell’influenza (emoagglutinina e neuraminidasi) del ceppo: analogo al ceppo* A/California/7/2009 (H1N1)v (X-179A) * propagato su uova Adiuvante il vaccino contiene un “adiuvante” (MF59C.1) squalene e sorbitan trioleato in tampone citrato. Eccipienti sali

    Focetria, vaccino influenza A H1N1

    Focetria VACCINO INFLUENZALE H1N1

  • Approvato negli USA il vaccino contro il virus H5N1 (inf. Aviaria)

    • L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato per la prima volta negli Stati Uniti un vaccino contro il virus dell’influenza H5N1, responsabile della cosiddetta influenza aviaria. Il vaccino dovrebbe essere impiegato nel caso in cui il virus H5N1 sviluppi la capacità a diffondere da uomo a uomo in modo epidemico. Il vaccino può fornire una protezione precoce seppur limitata prima che un vaccino contro il ceppo pandemico sia realizzato. Il virus H5N1 è una versione del virus influenzale di tipo A, di comune riscontro nei volatili. A differenza dell’influenza stagionale, la malattia causata dal virus H5N1 è più grave ed ha un decorso più rapido ed è caratterizzata da insorgenza di polmonite e da insufficienza multiorgano. Nel mondo, dal 2003 sono stati segnalati 300 casi di individui infettati con il virus H5N1; più della metà di questi soggetti è morta. Ad oggi, l’influenza da virus H5N1 è rimasta essenzialmente una malattia degli animali. Tuttavia il virus H5N1 potrebbe acquisire la capacità di trasmettere l’infezione anche agli esseri umani. Il vaccino è stato ottenuto da un ceppo umano ed è in grado di immunizzare persone di età compresa tra 18 e 64 anni, che possono essere ad aumentato rischio di esposizione al virus influenzale H5N1. Il vaccino, prodotto da Sanofi-Pasteur non è in vendita al pubblico. Sarà disponibile negli Stati Uniti in caso di necessità. (sett 2007)

  • Misure preventive non farmacologiche

    • Recentemente l’ ECDC ha valutato le evidenze sulle misure di protezione personali (non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, ed ha raccomandato le seguenti azioni: – 1. Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) Fortemente

    raccomandato

    – 2. Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) Raccomandato

    – 3. Isolamento volontario a casa di delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale Raccomandato

    – 4. Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologie influenzali, quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali) Raccomandato.

    • Tali misure si aggiungono a quelle basate sui presidi farmaceutici (vaccinazioni e uso di

    antivirali).

  • Percentuali di vaccinazioni • Per ridurre significativamente la morbosità per influenza e le sue

    complicanze, nonché l’eccesso di mortalità, è necessario raggiungere coperture elevate nei gruppi di popolazione target della vaccinazione, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le età.

    • D’altra parte, per quanto detto a proposito delle ricadute della vaccinazione antinfluenzale e del razionale per la sua implementazione, e’ necessario riconfermare gli obiettivi di copertura già stabiliti dalla pianificazione nazionale (Piano Nazionale Vaccini) ed individuare tutte le modalità necessarie per il raggiungimento di tali obiettivi, soprattutto quelle utili per il raggiungimento dei gruppi a rischio.

    • Gli obiettivi di copertura, per tutti i gruppi target, sono i seguenti:

    • - il 75% come obiettivo minimo perseguibile

    • - il 95% come obiettivo ottimale.

  • Quando il vaccino anti-influenza salva dall’infarto

    • 11 gennaio 2011 Specie per chi ha avuto qualche problema in passato o dove fare i conti con qualche malattia cronica, di influenza si può morire e nella metà dei casi c'è di mezzo il cuore. Ogni anno si contano da 2.500 a 4.000 morti in eccesso per infarto attribuibile all'influenza. E per prevenire questa strage basterebbe investire appena sette euro a testa.

    • «Sebbene la vaccinazione sia consigliata a tutte le persone affette da patologie croniche solo il 29,8% degli italiani pazienti cronici lo scorso anno ha fatto il vaccino anti-influenzale, mentre del milione e 140 mila cardiopatici italiani se ne è vaccinato solo il 38%: i restanti si sono esposti ad un rischio serio».

    • «Il rischio d'infarto aumenta di ben cinque volte nei primi tre giorni dell'influenza . Mentre il vaccino anti-influenzale, ingiustamente accusato in passato da rappresentare uno stimolo infiammatorio, protegge da questa e altre complicanze».

  • LE REGOLE DELLA SItI PER COMBATTERE L’INFLUENZA

    • 1. Lavarsi spesso le mani con il sapone, e soprattutto dopo aver tossito o

    starnutito

    • 2. Coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o starnutisce, gettandolo nella spazzatura dopo l’utilizzo

    • 3. Stare a debita distanza da chi manifesta i sintomi dell’influenza

    • 4. Aerare regolarmente gli ambienti chiusi

    • 5. Evitare di portare le mani non lavate a contatto con le proprie mucose (occhi, bocca, naso)

    • 6. Restare a letto in ambiente caldo ma non troppo secco durante l’influenza, evitando di contagiare gli altri fin dai primi sintomi non andando al lavoro o a scuola

    • 7. Seguire una dieta equilibrata, ricca soprattutto di liquidi, indispensabili per reintegrare l’acqua e i sali minerali persi a causa dell’abbondante sudorazione dovuta all’influenza

    • Ott 2013

  • COME E CHI DEVE VACCINARSI • Il vaccino contro l'influenza stagionale è già in

    vendita nelle farmacie italiane. Quest’anno, secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, proteggerà da tre ceppi influenzali A/California/2009 (H1N1), il ceppo A/Victoria/2011 (H3N2) e il B/Massacchussets/2012, che sostituisce il ceppo B/Wisconsin/2010 in circolazione lo scorso inverno. Da oggi è possibile anche informarsi via web attraverso il sito Osservatorioinfluenza.it , per conoscere l’influenza sotto ogni aspetto e le regole da seguire per prevenirla.

  • Vaccinazione con BCG (Bacillo di Calmette e Guerin)

    • BCG deriva da un ceppo attenuato di M. bovis (230 passaggi colturali)

    • La vaccinazione routinaria è raccomandata alla nascita nei paesi ad alta prevalenza di TB

    • Bassa efficacia

    • Protezione dei bambini da forme severe (meningiti e miliari)

    • Effetti collaterali (1-10%): ulcerazione locale e linfoadenite

    • Determina positività al PPD, che diminuisce col passare degli anni

  • Studenti di medicina Allievi infermieri Personale sanitario impiegati in ospedali, cliniche ed istituti psichiatrici Reclute all’arruolamento

    Vaccinazione antitubercolare (legge 1088/1970)

  • BCG recombinante Recombinant BCG vaccines are being developed with the hope of increasing their efficiency. One first approach was to add genes coding for cytokines that amplify the immune response to BCG. More recently, BCG has been genetically manipulated to overexpress immunogenic proteins.

  • Colera: • sospensione di vibrioni del colera, uccisi. • Somm/ne per via parenterale in due dosi a distanza di 7-28 giorni l'una dall'altra • bassa efficacia, garantisce una protezione per circa 3-6 mesi, più elevata nei primi

    due mesi. • Probabilmente non protegge contro la malattia causata dal ceppo V. cholerae

    gruppo O139. • Non impedisce lo stato di portatore • spesso si hanno effetti collaterali locali

    – In alcuni Paesi è disponibile un vaccino ucciso, somministrato per via orale a

    partire dai 2 anni di età. – La copertura vaccinale inizia dopo 8 giorni dall'assunzione e persiste per circa

    6 mesi. – Presenta effetti collaterali in circa il 10% dei casi con diarrea, dolori

    addominali, cefalea, nausea, malessere, bruciore gastro-intestinale.

  • Vaccini vivi attenuati contro il colera

    • A live oral Vibrio cholerae O1 El Tor vaccine has shown promise in a phase I/II clinical trial in Bangladesh. 240 children aged 9 months to 5 years were given two different doses (2×107 and 2×108 colony forming units) of Peru-15 vaccine. Vibriocidal antibody responses developed in 35 of 50 (70%) infants (9–23 months), 42 of 50 (84%) children (2–5 years), and overall in 77 out of 100 who received the higher dose. There were no vaccine-related adverse effects.

    http://www.sciencedirect.com/science?_ob=RedirectURL&_method=externObjLink&_locator=doi&_cdi=6666&_plusSign=%2B&_targetURL=http%253A%252F%252Fdx.doi.org%252F10.1016%252Fj.vaccine.2006.08.031

  • Febbre tifoide: Sono disponibili:

    vaccino orale inattivato (enterovaccino) – 200.109 batteri/compressa inattivati con calore e acetone – somm/ne per via orale di 2 pastiglie a digiuno per 3 giorni consecutivi – efficacia variabile e di breve durata

    vaccino orale vivo e attenuato: – ottenuto da uno stipite mutante geneticamente stabile di S. typhi – somm/ne per via orale (3 compresse a giorni alterni) – stimola una elevata produzione di IgA e una buona risposta immunitaria – efficacia protettiva del 95% – persistenza dell’immunità 2-3 anni

  • vaccino contenente l’antigene polisaccaridico "Vi” – composto dal polisaccaride capsulare Vi altamente purificato – somm/ne via intramuscolare (una sola dose con richiami ogni 3 anni) – conferisce efficacia protettiva 7 giorni dopo l’iniezione persistente per almeno 3

    anni.

    vaccino con germi inattivati – S. typhi inattivato con calore e fenolo o acetone – somm/ne per via parenterale in 2 dosi a distanza di un mese l’una dall’altra. – Conferisce immunità prevalentemente umorale per cui non impedisce l’infezione a

    livello intestinale

    Quando non vi sono controindicazioni è preferibile usare:

    il vaccino orale o quello parenterale contenente l’antigene polisaccaridico "Vi".

  • Epatite A • virus inattivato in formalina, coltivato su fibroblasti diploidi

    umani somm/ne per via intramuscolare nel deltoide • determina una protezione già dopo 14-21 giorni dalla

    somministrazione di una singola dose. • dose di richiamo somministrata dopo 6-12 mesi conferisce una

    protezione per oltre 10 anni • studi randomizzati a doppio cieco hanno mostrato che

    l’efficacia protettiva del vaccino per l’epatite A è del 94-100%.

  • VACCINO CONTRO LA FEBBRE GIALLA

    Virus vivo attenuato coltivato in uova embrionate di pollo: ceppo 17D (Stamaril) Vaccino somministrato in unica dose per via sottocutanea Efficacia: 99% Comparsa anticorpi: dopo 7-10 giorni Persistenza anticorpi: decenni Conservazione: 2-8°C fino a 3 anni Sconsigliata negli immunodepressi e in presenza di m. neurologiche evolutive Controindicata nei neonati fino a 4 mesi e nelle donne gravide Controindicata per gli allergici alle proteine dell’uovo Incidenza di casi fatali per la malattia > 60% Certificato internazionale: validità 10 anni

    VACCINAZIONE PREVISTA DAL REGOLAMENTO INTERNAZIONALE

    OBLIGATORIA IN ALCUNI PAESI

  • Zone endemiche per la febbre gialla in Africa

  • Louis Pasteur mette a punto il vaccino contro il virus della Rabbia.

    • Passaggi seriali del virus rabbico selvaggio (virulento) nella corda spinale di conigli.

    1° produzione sperimentale di vaccino

    Rabbia

  • Profilassi della rabbia

    • • Igienico-sanitaria

    – lotta al randagismo

    • • Vaccinale

    Urbana = vaccinazione obbligatoria dei cani

    Silvestre = distribuzione orale del vaccino vivo e attenuato alle volpi

  • Vaccino

    anti-rabbico

    • Nell’uomo

    vaccino inattivato

    è l’unico esempio di vaccinazione post-esposizione

    utilizzato in combinazione con sieroterapia

    • Animali domestici

    vaccino ricombinante

  • • Vaccino antirabbico di Pasteur Pasteur pensò di utilizzare lo stesso midollo infetto degli animali, lasciandolo diventare inerte all’aria; questo ciclo durava 14 giorni e produceva il materiale necessario per la terapia, iniezioni inoculate a concentrazione crescente per far sviluppare all'organismo stesso le difese immunitarie atte a sconfiggere la malattia. Questa terapia venne sperimentata con successo sui cani finché un giorno fu provata per la prima volta su Jospeh Meister, un bambino di 9 anni morso da un cane ammalato e a sua volta colpito da idrofobia.

    • Dopo 12 iniezioni ed un'attesa di circa 2 settimane il ragazzo guarì.

  • VACCINAZIONE ANTIRABBICA: I VACCINI CONTENGONO VIRUS INATTIVATO VACCINI TIPO SEMPLE: allestiti in cervello di capra, pecora o topo neonato. Frequenti reazioni neurologiche (1:200/1:1600-1:8000) VACCINI ALLESTITI IN COLTURE DI CELLULE Human diploid cell vaccine (HDCV- IMOVAX); Rhesus monkey diploid cell, adsorbed (RVA- VERORAB); Purified chick embryo cell vaccine (PCECV- RABIPUR) Per via intramuscolare (1ml), nel deltoide Schema classico: giorni 0, 3, 7, 14, 28 (Essen) Schema 2-1-1: ( Zagabria) giorno 0, (2 iniezioni), giorno 7, giorno 21 Se la persona è già coperta da vaccinazione pre-esposizione si fanno solo 2 inoculazioni di richiamo con schema 0, 3. Se si tratta di un caso grave ( morso alla testa) una eventuale terza in giorno 7. La gravidanza e l’età neonatale non rappresentano controindicazioni

    VACCINAZIONE ANTIRABBICA: I VACCINI CONTENGONO VIRUS INATTIVATO

  • 126

    VACCINAZIONE ANTIRABBICA

    Indicazioni alla vaccinazione:

    profilassi pre-esposizione: prima del possibile rischio di

    esposizione alla rabbia (personale di laboratorio a

    contatto con il virus della rabbia, veterinari e speleologi in

    zone endemiche per la rabbia).

    profilassi post-esposizione: dopo accertata o possibile

    esposizione alla rabbia.

    Per l’epidemiologia della rabbia nel mondo è possibile

    consultare i seguenti siti: www.who.int e www.cdc.gov.

    http://www.who.int/http://www.who.int/http://www.who.int/http://www.who.int/http://www.who.int/http://www.cdc.gov/http://www.cdc.gov/http://www.cdc.gov/http://www.cdc.gov/http://www.cdc.gov/

  • Nuovi vaccini in commercio

  • HPV

  • Composizione vaccini HPV

    particelle simil-virali (VLP “Virus-like Particles”)

    +

    Adiuvanti

  • Vaccini preventivi contro l’HPV

    • Gardasil (Merck)

    • Vaccino quadrivalente (tipi 16/18/6/11)

    • Somministrato in 3 dosi IM (0, 2 e 6 mesi)

    • Adiuvante: alluminio

    • autorizzato per l’uso (FDA, EMEA) registrato in Italia

    • Cervarix (GlaxoSmithKline)

    • Vaccino bivalente (tipi 16/18)

    • Somministrato in 3 dosi IM (0, 1 e 6 mesi)

    • Adiuvante: AS04 (Al(OH)3 + + MPL®)

    • autorizzato per l’uso (EMEA) registrato in Italia

  • AVVERTENZE SPECIALI E PRECAUZIONI D’IMPIEGO

    • Il vaccino non ha mostrato di avere effetto terapeutico. • La vaccinazione non sostituisce l’abituale screening del collo

    dell’utero. • Non vi sono dati circa l’impiego del vaccino in soggetti con

    una risposta immunitaria ridotta. • La durata della protezione conferita non è attualmente nota,

    è stata osservata un’efficacia protettiva prolungata per 5 anni dopo il completamento del ciclo delle 3 dosi.

  • Hpv: per 4 donne su 5 info poco chiare su rischi e vaccinazione

    04.11.2011

    La maggior parte delle donne italiane effettua con regolarità le visite ginecologiche (il 66,5% almeno una volta l’anno) e il Pap test (54%). Ma l’informazione sulla prevenzione del papillomavirus umano (Hpv), uno dei nemici della loro salute più subdoli e diffusi, resta ancora generica, parziale e superficiale. Prevale l’idea che il virus si diffonda solo mediante il rapporto sessuale completo (67,5%) e che pertanto l’uso del preservativo rappresenti una protezione sufficiente. Solo meno del 20% sa che non è possibile eliminare completamente i rischi di contagio quando si è sessualmente attivi. Ben 4 donne su 5 sostengono che le informazioni che circolano sull’Hpv e la vaccinazione non sono chiare.

  • Un problema per donne?

    Anche per uomini!

  • Raccomandazione in USA per il vaccino anche per gli uomini

    Morbidity & Mortality Weekly Report. 2011;60(50):1705-1708.

    ACIP recommends routine vaccination of males aged 11 or 12 years with HPV4 administered as a 3-dose series (recommendation category: A, evidence type: 2§). The vaccination series can be started beginning at age 9 years. Vaccination with HPV4 is recommended for males aged 13 through 21 years who have not been vaccinated previously or who have not completed the 3-dose series. Males aged 22 through 26 years may be vaccinated.

  • Per Cervarix bastano due dosi. Via alla vaccinazione nei maschi in Veneto?

    • Dopo la decisione dall’EMA la nuova schedula

    vaccinale del Cervarix® scende a 2 dosi (0 e 6 mesi) nella popolazione di adolescenti con età compresa tra 9 e 14 anni. L’Autorità Regolatoria ha infatti ritenuto i dati contenuti nel Dossier depositato ad agosto 2013 solidi e consistenti, tali da definire per questa fascia di età una sola posologia, quella appunto a 2 dosi; la schedula a 3 dosi rimane confermata per le donne di età superiore a 15 anni. Sempre sul fronte HPV registriamo la proposta avanzata della Regione

    http://www.igienistionline.it/docs/2014/01cervarix.pdfhttp://www.igienistionline.it/docs/2014/01cervarix.pdf

  • Vaccino Rotavirus in esavalente primaria

    • Il vaccino pentavalente contro i rotavirus è sicuro ed efficace se somministrato con un ciclo vaccinale primario esavalente contenente diphtheria, tetano, pertosse acellulare, epatite B, polio inattivato ed Haemophilus influenzae di tipo b: si tratta di antigeni somministrati di routine ai bambini nell'ambito dei programmi di vaccinazione infantile. E' stato dimostrato inoltre che la risposta immune a ciascuno degli antigeni del vaccino esavalente non risulta inferiore con la concomitante somministrazione del vaccino contro i rotavirus, il che supporta la somministrazione dei due vaccini allo stesso tempo, dato che comunque essa risulta ben tollerata. (Pediatr Infect Dis J 2009; 28: 177-81)

  • Dal 2005 è consigliata anche la vaccinazione contro la varicella

    • Molti pensano che la

    varicella sia una malattia lieve….

    • Ma con la varicella si può morire e si possono avere complicanze gravi (encefaliti, gravi infezioni secondarie, epatiti, polmoniti, ecc.).

  • Dal marzo 2005 la vaccinazione contro la varicella è stata ufficialmente introdotta nel calendario vaccinale dell'infanzia ed inserita nel Piano Nazionale Vaccini. La decisione di introdurre questa vaccinazione ha costituito un importante traguardo poiché, erroneamente percepita come malattia non grave rispetto alla meningite ed al morbillo, la varicella è una malattia virale acuta estremamente contagiosa e, quindi, più diffusa, tra i bambini: in Italia ne colpisce ogni anno 500mila causando complicanze a volte gravi nel 3,5 - 5% dei casi (anche in età adulta) e che generano 1500 ricoveri l'anno. Alcune di queste complicanze possono essere molto severe, quali encefaliti, cerebelliti, polmoniti da VVZ, sovrainfezioni batteriche delle 'vescicolette' che possono lasciare cicatrici deturpanti o dare gravi infezioni dei tessuti sottocutanei, delle ossa e delle articolazioni e possono avere anche esiti fatali. In Italia, infatti, a causa delle complicanze della varicella muoiono quattro o cinque bambini l'anno.

    Vaccinazione contro la varicella: sicura, efficace, vantaggiosa

  • Vaccino anti-varicella Varivax AP MSD, 1.350 PFU, 1

    flacone contenente vaccino liofilizzato congelato

    Varilrix GlaxoSmithKline, 2.000 PFU: 1 flacone contente il vaccino liofilizzato + 1 siringa da 0,5 mL, preriempita di solvente.

    Tipo di vaccino: virus vivi attenuati (ceppo OKA) attraverso passaggi successivi in colture cellulari Schema vaccinale: a.< 13 anni una dose b.> 13 anni due dosi SOMMINISTRAZIONE: sottocutanea nel muscolo deltoide Indicazioni: soggetti che siano suscettibili al virus VZ

  • L’FDA ha approvato nel 2006 il vaccino per prevenire l’herpes

    zoster

    • L’FDA ha approvato Zostavax, un nuovo vaccino in grado di ridurre il rischio di herpes zoster nei pazienti di 60 anni o più. Zostavax è un vaccino a virus vivo che ha dimostrato di accrescere l’immunità contro il virus varicella zoster. il vaccino ha ridotto il manifestarsi dell’herpes zoster di circa il 50%. Il vaccino è somministrato come una singola iniezione sottocutanea.

  • HERPES ZOSTER VACCINE

    Unlike other vaccines that prevent disease if administered prior to exposure to the pathogen, the herpes zoster vaccine prevents disease as a result of reactivation of the varicella zoster virus in individuals who have already been infected and had chicken pox.

    A vaccine for the prevention of herpes zoster and its complications was licensed in May, 2006. The vaccine contains 19,000 units of Oka/Merck strain live varicella zoster virus. The live zoster vaccine is an important advance in the prevention of shingles for the elderly.

    Pharmacists should be in a position to inform patients about the availability of this new vaccine and who may benefi t from the vaccine, and to administer it to eligible patients.

    http://www.pswi.org/meetings/ce/091006.pdf

  • Herpes zoster, vaccino efficace ma

    poco utilizzato

    • Il vaccino per prevenire il fuoco di S. Antonio potrebbe dimezzare il verificarsi di infezioni dolorose della pelle e dei nervi negli anziani, oltre a ridurre notevolmente la frequenza di una complicanza dolorosa come la nevralgia post-erpetica. Il vaccino ha ridotto la frequenza della malattia del 48%, con un’incidenza di 10 casi per 1.000 persone per anno tra i non vaccinati contro i 5,4 casi per 1.000 persone-anno tra i vaccinati. PLoS Med 10(4): e1001420

    http://www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.1001420http://www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.1001420http://www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.1001420http://www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.1001420http://www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.1001420http://www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.1001420

  • Meningoencefalite da zecche (TBE)

    • Profilassi specifica:Il vaccino contro la Tbe, da tempo in uso in molti Paesi dell’Europa centrale e settentrionale, è stato recentemente registrato anche in Italia con procedura di mutuo riconoscimento comunitario. Il vaccino è entrato in commercio nel nostro Paese all’inizio del 2006. Il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi (all’età di 0, 1-3 mesi, 9-12 mesi) con richiami a cadenza triennale, per via intramuscolare, preferibilmente nella regione deltoidea.

  • Vaccini del futuro

  • Vaccini del futuro

    Attualmente i ricercatori stanno seguendo diverse promettenti strategie per sviluppare nuovi vaccini e per identificare nuove vie di somministrazione. Una strategia che potrebbe portare ad una immunizzazione più efficace potrebbe essere quella di somministrare il vaccino utilizzando le mucose superficiali, in particolare quelle che rivestono le vie respiratorie (naso, bocca, gola, bronchi e polmoni), le vie digerenti (stomaco e intestino) e l'apparato genitale femminile. Un'altra via possibile è quella nasale, e presto saranno disponibili dei vaccini anti-influenzali somministrabili come spray nasale; è stato infatti dimostrato che la via di penetrazione impiegata dal microrganismo può essere sfruttata efficacemente anche dal vaccino. I ricercatori stanno inoltre studiando nuove vie per "presentare" il vaccino al sistema immunitario.

  • • Le microsfere, contenenti minime quantità di materiale antigenico, si stanno rivelando molto promettenti, in quanto dissolvendosi lentamente all'interno dell'organismo, consentono di rilasciare gli antigeni in modo graduale nel tempo; in questo modo potrebbero essere necessario somministrare meno dosi.

    • L'innovazione più interessante dal punto di vista tecnologico è quella di introdurre

    direttamente nell'organismo del materiale genetico puro (DNA nudo), in grado di codificare per un numero limitato di proteine dell'agente infettivo.

    Il DNA verrebbe incorporato nelle cellule dell'organismo, rendendole in grado di produrre

    autonomamente le proteine che andrebbero a stimolare il sistema immunitario, comportandosi di fatto come un vaccino vivo attenuato.

    Il DNA incorporato nelle cellule potrebbe produrre le proteine del microrganismo per

    anni, inducendo così una risposta immunitaria forte e duratura; allo stesso tempo l'esclusione di geni che codificano per proteine potenzialmente pericolose garantirebbe l'assoluta innocuità di questi vaccini.

  • Vaccini genomici • 12 dicembre 2012

    L'università Statale di Milano ha ideato e sviluppato un nuovo metodo per creare vaccini più sicuri e più stabili, a partire dalle informazioni contenute nel Dna e basandosi su una combinazione di metodi sperimentali e di simulazioni al computer. La rappresenta il primo caso in Italia di scoperta e analisi di antigeni secondo il nuovo approccio della vaccinologia strutturale. Studiando le forme 3D delle proteine del batterio o del virus, si trovano i punti d'attacco degli anticorpi, cioè le porzioni che attivano le difese immunitarie.

  • MALARIA: Il Vaccino RTS,S/AS02D (Mosquirix) GlaxoSmithKline Biologicals

    Il vaccino usa una proteina ricombinante che fonde parte della proteina sporozoita di P.falciparum con l’antigene di superficie dell’epatite B. Combinato con un sistema adiuvante il vaccino induce la produzione di anticorpi e cellule T che interferiscono con la capacità del plasmodio malarico di infettare l’uomo. La sperimentazione è servita sia per controllarne l'efficacia e l’immunogenicità sia per verificare che il vaccino sia sicuro, ovvero non causi effetti collaterali. Si tratta della Fase II di sperimentazione del vaccino, ovvero quella in cui se ne verificano gli effetti in un piccolo gruppo campione.

  • AIDS: Le difficoltà nell’allestimento di un

    vaccino anti-HIV

    • La grande variabilità dell’HIV.

    • Ipervariabile è in particolare la principale proteina

    dell’envelope virale (gp120) nei confronti della quale si sono

    rivolti i principali sforzi per realizzare il vaccino.

    • Integrazione del genoma virale in quello dell’ospite.

    • Inefficacia della risposta immunitaria al virus nell’infezione

    naturale.

  • Vaccini edibili

  • Vaccini del futuro: vaccini a DNA

    È stato dimostrato che l’inoculazione diretta del DNA che codifica per una antigene estraneo, può indurre risposte immunoprotettive I vaccini a DNA purificato contengono i geni delle proteine estranee al nostro organismo capaci di fornire al soggetto vaccinato il codice genetico necessario per la sintesi degli antigeni immunizzanti

  • - Vaccini anti-tumorali (con antigeni, tumorali e non, in grado di stimolare la risposta immunitaria nei confronti delle cellule neoplastiche; es.: nel melanoma e nel tumore del seno)

    - Vaccino anti-carie

    - Vaccini anti-nicotina e anti-cocaina

    - Vaccino contro l’Alzheimer, immunizzando con la sostanza amiloide i cui depositi nel cervello sono la causa della malattia.

    VACCINI per malattie non infettive

  • VACCINI ANTITUMORALI

  • Vaccino anti-carie (S. mutans)

  • Targets for dental caries vaccines- several stages

    • Micro-organisms can be cleared from the oral cavity by antibody-mediated agregation while still in salivary phase, prior to colonization.

    • Ab could also block the receptors necessary for colonization(adhesins) or accumulation (glucan-binding domains of GTF or GBPs)

    • Inactivate GTF enzymes, responsable for glucan formation

    • The antimicrobial effect of IgA can be enhanced by synergism with innate componets of immunity (mucins,lactoferrin)

    • Most recent efforts concentrated on adhesins, GTF, GBPs as vaccine targets.

  • Types of vaccines

    Subunit vaccines- contain structural elements of the Ag I/II, GTF or GbpB. • Conjugation of functionally peptides to carbohydrate components (glucan) or to

    other vaccine proteins(tetanus toxoid) would increase the immunogenicity of the peptide.

    • Subunit vaccines can be designed to include the salivary binding domain, but exclude sequences bearing potential for unwanted Ab response(cross-reactions)

    • A) Synthetic peptide vaccines(alanin-rich repeated region of Ag I/II induced protective immunity). Combining epitopes from adhesins and GTFs into one construct and enhance the immune response with additional sequences(cholera toxin subunits) could increase the protective effect.

    • B) Recombinant vaccines (attenuated mutant vectors as Salmonella, contain plasmids expressing recombinant peptides)

    Conjugate vaccines-chemical conjugation of functionally peptide components with bacterial polysaccharides.

  • Vaccino anti-nicotina • La Xenova group sta sviluppando un vaccino (TA-NIC) che è costituito da

    una proteina coniugata, un derivato della nicotina accoppiato a una proteina derivata da una tossina colerica (rCTB) che viene iniettato intramuscolo. Il complesso induce il sistema immunitario a produrre anticorpi contro la nicotina che attaccheranno la molecola, legandosi ad essa e formando complessi troppo grossi per attraversare la barriera ematoencefalica e raggiungere il sito d’azione. La sperimentazione del farmaco è attualmente è in fase II. I dati pubblicati a marzo 2005, comparando due gruppi, uno dei quali aveva ricevuto il vaccino e uno il placebo, ha mostrato come solo l’8% dei soggetti nel gruppo placebo avevano raggiunto l’astinenza dal fumo in 12 mesi, in confronto con il 19% e il 38% nei gruppi che avevano ricevuto il vaccino in dosi diverse.

  • Cocaine Vaccine

    IPC-1010 (TA-CD)

    • Stimulates production of cocaine-specific antibodies that bind cocaine, creating a complex too large to cross through the blood-brain barrier, thus preventing the substance from entering the CNS and acting on dopamine receptor sites in “reward centers” of the brain (Hall and Cater 2003)

  • Dalla Svezia il vaccino anti-Alzheimer •

    Cad106, nuova immunoterapia attiva anti-amiloide beta (A-beta), ha un buon profilo di sicurezza e induce una risposta anticorpale accettabile nei pazienti affetti da Alzheimer, secondo uno studio coordinato dai ricercatori dell'istituto Karolinska di Stoccolma. E’ un trial di fase I, in doppio cieco controllato con placebo, condotto in due centri svedesi, su pazienti dai 50 agli 80 anni affetti da Alzheimer in forma lieve o moderata. Suddivisi in due coorti, nella prima 24 partecipanti hanno ricevuto tre iniezioni sottocutanee con 50 ug di Cad106 e altri sette una sostanza placebo; nella seconda il dosaggio nel gruppo di intervento, composto da 22 pazienti, è stato di 150 ug mentre al gruppo placebo sono stati assegnati i restanti cinque attraverso un algoritmo di randomizzazione. Dei 58 pazienti complessivi, 56 hanno avuto effetti avversi, ma per la maggior parte di lieve entità. Quanto alla risposta anticorpale, 50 ug di Cad106 hanno ottenuto una percentuale del 67%, che è salita all'82% con il

    dosaggio triplo. 8 giugno 2012

  • Dalla coercizione all’adesione

  • • Dal primo gennaio 2008 i genitori di tutti i bambini veneti potranno decidere se vaccinare o meno i loro figli. L’obbligo vaccinale viene, infatti, sospeso. I Servizi vaccinali delle ULSS del veneto continueranno la chiamata attiva per le vaccinazioni senza distinzioni tra quelle obbligatorie (tetano, difterite, poliomelite, epatite B) e le otto raccomandate (influenza B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia, meningococco C, pneumococco, varicella), ma i cittadini potranno scegliere come comportarsi. I genitori potranno informarsi ma soprattutto confrontarsi con i pediatri di libera scelta e con i medici dei distretti sanitari. L’iniziativa e’ stata concordata con il Ministero della Salute e si giustifica con l’alta copertura vaccinale raggiunta in veneto (mediamente il 98%). Il progetto e’ in linea con la programmazione europea che prevede il superamento dell’obbligo vaccinale e l’introduzione della liberta’ di scelta nei paesi d’Europa

    entro il 2010.

    Dal 1 gennaio 2008 il Veneto ha sospeso l’obbligatorietà delle vaccinazioni

  • Elementi da valorizzare nella caduta dell’obbligo.

    • Il futuro dei vaccini dipende dalla capacità del SSN nel convincere la popolazione che essi garantiscono alte protezioni con enormi vantaggi di salute contro minimi rischi.

    • La purificazione degli antigeni senza perdite di potere immunogeno e i vaccini combinati hanno portato a successi prima impensabili.

    • Malattie importanti come Pertosse ed Hib invasivo, hanno raggiunto in Italia valide coperture solo dopo l’ingresso negli “esavalenti”

    • Più saranno disponibili vaccini combinati, sicuri, efficaci, più alto sarà il successo sulla popolazione delle vaccinazioni come intervento primario di Sanità pubblica.

  • Dall’obbligo vaccinale all’adesione consapevole

  • http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_131_allegato.pdf

  • Vaccinazione e bambini, suona la campanella

    • Fino a qualche tempo fa, il certificato di vaccinazione obbligatoria era necessario per cominciare il percorso scolastico. Oggi non è più così, visto che il diritto allo studio prevale sull'obbligo vaccinale per cui non si può negare ad un bambino la frequenza a scuola se non è vaccinato. Nella scelta dei genitori non basta solamente pensare all'eventuale problema di obbligo legale. Ad esempio "mandando il bambino non vaccinato a scuola, i genitori espongono al rischio di contagio quei compagni che, magari perché a rischio per deficit immunitari congeniti o acquisiti, ad esempio per terapie antitumorali, non possono vaccinarsi",

  • Planner delle vaccinazioni, la nuova App gratuita del Ministero della Salu