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Le tappe per costruire o ristrutturare la Sala della Comunità

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Le tappe per costruire o ristrutturare la Sala della Comunità. Scheda di formazione n.3. Obiettivo incontro formativo. Capire e comprendere i passaggi necessari alla ristrutturazione o costruzione di una Sala della Comunità ( SdC ) per rispettarne l’identità e per coinvolgere - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Le tappe per costruire  o ristrutturare  la Sala della Comunità
Page 2: Le tappe per costruire  o ristrutturare  la Sala della Comunità

Capire e comprendere i passaggi Capire e comprendere i passaggi necessari alla ristrutturazione necessari alla ristrutturazione

o costruzione di una Sala o costruzione di una Sala della Comunità (SdC) della Comunità (SdC)

per rispettarne l’identità per rispettarne l’identità e per coinvolgere e per coinvolgere

la comunità intera a tutti i livellila comunità intera a tutti i livelli

Page 3: Le tappe per costruire  o ristrutturare  la Sala della Comunità

Durante la presentazione della relazione è proposto l’utilizzo, o prima o dopo ogni punto, di spezzoni tratti dal film “Hitch” di Andy Tennant; in relazione a questo si può proporre la serata chiedendo a coloro che parteciperanno di guardare il film privatamente prima (in modo che basti al relatore durante l’incontro solo l’accenno alle sequenze segnalate) o presentare ad ogni passaggio le scene indicate. Si può anche non utilizzare il film, con la conseguenza evidente che l’incontro sarà più breve.

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Il documento Cei “La Sala della comunità, un servizio Il documento Cei “La Sala della comunità, un servizio culturale e pastorale” culturale e pastorale”

Solo al numero 17, dando per scontata la comprensione e la Solo al numero 17, dando per scontata la comprensione e la condivisione dei numeri precedenti sull’identità e sul senso.condivisione dei numeri precedenti sull’identità e sul senso.

è necessario che nella fase di progettazione e costruzione, come anche nei più frequenti casi di ristrutturazione delle sale della comunità, si tengano presenti due principi: la funzionalità e l’accessibilità. La funzionalità prevede anzitutto un progetto della sala. Anzi è proprio tale progetto, voluto e costruito dalla comunità, che definisce i criteri di funzionalità della sala stessa. Nel delineare il progetto – che determina anche l’impegno economico e il piano di finanziamento – non si dimentichi mai che la sala della comunità è struttura pastorale al servizio della vita della Chiesa. Il criterio di funzionalità è da commisurare pertanto con tale preciso orizzonte di ecclesialità. L’accessibilità è conseguenza della funzionalità. È necessario infatti che la sala della comunità sia anzitutto utilizzabile dalla comunità cristiana, dalle sue diverse componenti, dai piccoli come dai grandi. È necessario in modo particolare coniugare l’adeguamento alle innovazioni tecnologiche con la sobrietà e le molteplici funzioni che la sala è chiamata a svolgere.

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Promuovere, realizzare e sostenere le Sale della comunità resta il compito fondamentale che i Vescovi hanno affidato all’Acec e ai Sas

Prima di procedere con le tappe è bene ricordare che prima e durante si tengano i contatti con il Sas della propria diocesi e non si dimentichi che la realizzazione o ristrutturazione di una Sala va sempre valutata con gli uffici e le persone preposte nelle diocesi per approfondire l’utilità e la fattibilità della cosa, anche rispetto al percorso diocesano che si sta delineando.

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1. Rendere coscienti del bisogno1. Rendere coscienti del bisogno Il gruppo culturale e le persone che vogliono

proporre alla comunità una SdC devono fare in modo che essa stessa ne senta la necessità. Si devono aprire gli occhi della gente; in questa fase vanno bene tutte le tecniche a disposizione di un gruppo o del parroco. Spazio alla fantasia.

L’importante è che in questo momento lo stimolo serva a raccontare l’esistenza di un mondo che può esprimersi con linguaggi e espressività che illuminano la realtà. Alla Hitch “…il mio mestiere è aprire gli occhi”.

Hitch: da 1’ 16” a 2’ 08”

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2. La condivisione con il Consiglio 2. La condivisione con il Consiglio pastorale parrocchialepastorale parrocchiale

istituto previsto dal Codice di diritto canonico al numero 536 della Chiesa cattolica con lo scopo di esprimere la corresponsabilità della comunità dei fedeli per permettere loro di partecipare alla missione della comunità stessa.

In questo senso è importante e necessario questo momento all’inizio del percorso. I responsabili del gruppo che animerà la Sala della Comunità presentino con una relazione dettagliata i motivi pastorali per la presenza o ristrutturazione della stessa facendo chiaro riferimento ai documenti della Chiesa.

chiarire bene chi si è e cosa si vuole fare; prima di passare alla ipotesi di un progetto concreto (mura, posti, palcoscenico, macchina da proiezione…) siano ben chiari e condivisi il valore pastorale e l’identità. Se necessario proporre le relazioni o gli incontri anche al Cpp. Alla Hitch:“…Andiamo a dipingere questo soffitto”.

Hitch: da 15’ 30” a 18’ 08”

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3. La condivisione con il Consiglio 3. La condivisione con il Consiglio parrocchiale per gli affari parrocchiale per gli affari economicieconomici

è istituito per Diritto canonico al numero 537 e indica, sempre secondo la norma, la collaborazione con il parroco dei fedeli e la loro corresponsabilità nella gestione amministrativa della Parrocchia.

L’incontro con il Cpae può essere fato insieme al precedente, per comodità, ma essendo la competenza diversa è meglio sia in momenti separati. In questa sede è opportuno dare motivazioni importanti della scelta pastorale, in forma sintetica, fatta dal Cpp sull’utilità pastorale della Sala per poi muoversi in maniera adeguata dal punto di vista economico-amministrativo.

In questa sede, già in questa riunione o in seguito agli sviluppi del percorso, valutare progetti e budget della spesa senza dimenticare il rapporto con il Sas o gli organi diocesani competenti. Alla Hitch: “…dovremmo essere noi a chiedere consiglio a lei”. Hitch: da 19’ 17” a 22’ 10”

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4. Condivisione con la comunità a 4. Condivisione con la comunità a vari livellivari livelli

è giusto che la Comunità venga informata con un’assemblea pubblica, con una lettera del parroco, con mille altri modi della scelta di costruire o ristrutturare la Sala della Comunità. Perché questa comunicazione sia efficace deve essere chiara con la spiegazione dei vari livelli che ruotano attorno ad essa; non si cada nel pericolo di fermarsi ai numeri e ai muri.

Perché la Comunità cammini insieme a chi più direttamente lavora sul progetto, è bene che si comunichi regolarmente con essa.

Tenere viva l’attenzione, l’interesse e permettere a tutti di camminare e compiere un passo alla volta. La condivisione va ipotizzata a vari livelli; non bisogna tralasciare categorie: bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, adulti… Per ciascuno la propria modalità, ma ciascuno deve sentirsi parte del progetto Sala della Comunità

Hitch: da 2’ 24” a 2’ 43”

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5. Valutare il territorio e i 5. Valutare il territorio e i possibili partnerpossibili partner

Per migliorare la situazione e non rovinare tutto si possono trovare partner istituzionali alla realizzazione. Nel proprio territorio può esserci un Comune, delle istituzioni o altre realtà che potrebbero aiutare. Attenzione però a non lasciare che diventino queste, in diverse maniere, i gestori della Sala. La Sala è della comunità e ad essa deve rimanere. Si possono trovare formule come l’utilizzo garantito per un tot di serate o giornate…

Occhio anche a bandi e fondi che possono essere messi a disposizione.

Hitch: da 2’ 44” a 3’ 08”

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6. Progettare in base alla realtà6. Progettare in base alla realtà La SdC deve essere al servizio della comunità e deve

rispecchiare la comunità. Funzionalità e accessibilità. L’una è legata all’altra ed

entrambe sono legate al progetto e di conseguenza all’investimento di carattere economico. Ma il progetto deve essere funzionale alla comunità che lo sta realizzando. L’accessibilità è anch’essa legata alla vita i tutti i giorni: piccoli e grandi devono potervi accedere facilmente.

La tecnologia: la sala si adegui alle innovazioni tecnologiche (il digitale e il 3D in questo periodo) ma ricordi la sobrietà e la molteplicità delle funzioni. Un investimento tecnologico nel cinema non deve impedire che nella Sala si possa fare il teatro dei ragazzi o viceversa.

Hitch: da 24’ 28” a 28’ 28”

Page 12: Le tappe per costruire  o ristrutturare  la Sala della Comunità

7. Continua comunicazione 7. Continua comunicazione dell’evolversi della situazione dell’evolversi della situazione alla comunità alla comunità

Il futuro della vita della Sala dipende da questa fase: più la comunità si sentirà coinvolta, informata, consultata e più la comunicazione verrà fatta regolarmente durante i lavori, allora più la comunità sentirà la Sdc come sua e non una realtà estranea.

Costantemente e continuamente in relazione con la comunità, che resta la prima, grande, unica attrice della Sala.

Hitch: da 3’ 27” a 5’ 00”

Page 13: Le tappe per costruire  o ristrutturare  la Sala della Comunità

Che la SdC possa

togliervene molti!

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Spazio alle riflessioni dei partecipanti

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Nota pastorale della Commissione Ecclesiale per le comunicazioni sociali del 1999