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Le strade del Parmigiano Reggiano

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parmigiano reggiano

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Page 1: Le strade del Parmigiano Reggiano
Page 2: Le strade del Parmigiano Reggiano

caseifi ci e territorio nella provincia di Modena

con il contributo di

del Parmigiano-Reggianole strade

Page 3: Le strade del Parmigiano Reggiano

Le Strade del Parmigiano-ReggianoCaseifici e territorio nella provincia di Modena

© Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano sezione di Modena

© Eccentrico

riproduzione vietata

Coordinamento editoriale, progetto grafico, impaginazione

Eccentrico

Testi

Francesca Zanetti

Testi da pagina 16 a pagina 29

Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

Coordinamento pagine caseifici

Claudio Guidetti, Federica Rondelli

Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

Raccolta dati caseifici

Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

I crediti fotografici sono indicati alla fine del volume

Stampa

Grafiche Callegaro (Padova)

Si ringrazia la Provincia di Modena per la collaborazione fornita

dall’Assessorato Cultura e Turismo in relazione a materiale fotografico

e redazionale attraverso Graziella Martinelli Braglia e Giorgia Venturelli

Page 4: Le strade del Parmigiano Reggiano

Modena

Sassuolo

Formigine

Maranello

CastelnuovoRangone

Vignola

Castelvetro

Spilamberto

CastelfrancoEmilia

Guiglia

Zocca

Montese

Fanano

Sestola

LamaMocogno

Frassinoro

Palagano

Montefiorino

Prignanosulla Secchia

Polinago

Serramazzoni

Pavullonel Frignano

Montecreto

Pievepelago

Carpi

Campogalliano

BassaPianura

AltaPianura

Alta Valledel Panaro

Frignano

Valli delDolo edel Dragone

Soliera

Nonantola

San Prospero

San Possidonio

Concordiasulla Secchia

Novi diModena

Indice Generale

intervento di Aldemiro Bertolini Presidente della Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano 9

intervento di Claudio Guidetti Segretario della Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano 11

Come leggere questa guida 13

I segreti e la storia del Parmigiano-Reggiano 16

Le visite nei caseifici del Parmigiano-Reggiano 29

Elenco dei caseifici con vendita all’ingrosso 147

Bibliografia di approfondimento 159

La Bassa PianuraCampogalliano, Carpi, Concordia sulla Secchia, Nonantola, Novi di Modena, San Possidonio, San Prospero sulla Secchia, Soliera 32

Indice dell’area 35

Il territorio 36

I caseifici con punto vendita al pubblico 50

L’Alta PianuraCastelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Formigine, Maranello, Modena, Sassuolo, Spilamberto, Vignola 56

Indice dell’area 59

Il territorio 60

I caseifici con punto vendita al pubblico 76

Il FrignanoFanano, Lama Mocogno, Montecreto, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Serramazzoni, Sestola 86

Indice dell’area 89

Il territorio 90

I caseifici con punto vendita al pubblico 106

Valli del Dolo e del DragoneFrassinoro, Montefiorino, Palagano, Prignano sulla Secchia 114

Indice dell’area 117

Il territorio 118

I caseifici con punto vendita al pubblico 126

Alta Valle del PanaroGuiglia, Montese, Zocca 130

Indice dell’area 133

Il territorio 134

I caseifici con punto vendita al pubblico 140

I comuni della provincia di Modena dove trovare caseifi ci produttori

di Parmigiano-Reggiano con punto vendita aperto al pubblico

Page 5: Le strade del Parmigiano Reggiano

9

Filiera produttiva, promozione dei prodotti tipici del territorio, sinergie tra gli

operatori, in due parole marketing territoriale; filosofia, azione, espressione di un

concetto che sottende un progetto promozionale legato a un territorio.

Così nasce l’idea della Guida ai caseifici del Parmigiano-Reggiano nella provincia

di Modena. Da sempre, ormai da più di otto secoli, il Parmigiano-Reggiano

nasce e trova le sue ragioni di esistere nel profondo e inscindibile legame con il

territorio di origine, con la sua gente, la sua cultura, con i valori e le tradizioni di

un’agricoltura che si colloca all’interno di quella che in molti definiscono “l’isola

del tesoro”.

Modena, insieme a Bologna alla sinistra del Reno, Mantova alla destra del Po,

Reggio Emilia e Parma, delimita questi confini.

Modena, provincia che ha dato i natali a molti personaggi apprezzati in ambito

internazionale per le loro qualità professionali e ai quali è stato assegnato

il “Coltellino d’Oro”, la massima onorificenza che il Consorzio attribuisce ai

Modenesi famosi nel mondo per la loro attività.

Alcuni di loro sono stati menzionati tra le pagine del volume, senza per questo

voler far torto alcuno agli altri, tanti, che sono stati premiati dal 1988 ad oggi.

Questa pubblicazione è pensata per l’orientamento del turista enogastronomico,

per colui che è di passaggio per lavoro o per diletto, per chi è nato e cresciuto in

queste zone dove si può scoprire, a fianco dei produttori di Parmigiano-Reggiano,

degli allevatori e dei casari, un territorio meraviglioso, paesaggi incantevoli e

cultura che trasuda dalle pietre con cui sono fatte le corti, le chiese e i monumenti

storici. E’ un invito a non percorrere distrattamente le strade che si snodano sul

territorio modenese, ma a gettare uno sguardo attento per scoprire e apprezzare

questa terra, i suoi segni e le sue tradizioni antiche, immergendovisi in profondità

e scoprendo così anche le differenze che caratterizzano gli 83 “casari”, come

venivano chiamati anticamente a Modena i caseifici che producono il Parmigiano-

Reggiano.

Ringrazio il Consiglio della sezione di Modena del Consorzio del Formaggio

Parmigiano-Reggiano, che ha creduto nel progetto di marketing territoriale e di cui

la Guida rappresenta una parte, il Presidente Generale ed il Comitato Esecutivo

del Consorzio per averci sostenuto, le istituzioni modenesi a partire dalla Camera

di Commercio e dalla Provincia di Modena per aver contribuito fattivamente alla

realizzazione della Guida.

Un ringraziamento particolare va all’Assessorato Cultura e Turismo della Provincia

di Modena che ha fornito parte del materiale necessario alla compilazione del

volume.

Aldemiro BertoliniPresidente della Sezione di Modenadel Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

Perché questo volume

Page 6: Le strade del Parmigiano Reggiano

11

All’osservatore attento non sfugge certo la posizione baricentrica della città

di Modena rispetto ai confini provinciali, così come l’intersecazione della

via Emilia con essa, che taglia in due tutta l’Emilia Romagna. Lungimiranti i

Romani nell’ideare questa e altre importanti vie di comunicazione. Non può

allora nemmeno sfuggire il fatto che 83 caseifici si trovino sparsi dai piedi del

monte Cimone lungo il corridoio a cavallo tra i fiumi Secchia e Panaro, che

dall’Appennino lambisce i confini toscani fino a raggiungere quelli mantovani

attraverso l’estrema pianura della provincia di Modena. Sagaci i produttori

di Parmigiano-Reggiano nel presidio del territorio, per facilitare alle stalle la

consegna del latte. Ne sono una valida testimonianza, oltre a quelli in attività,

le decine di antichi “caselli” di forma ottagonale che ancora oggi resistono

all’inclemenza del tempo.

Allora ecco che in una sottile linea virtuale il fattore produttivo si integra, si

confonde, si mescola con l’elemento umano, storico, paesaggistico, culturale,

operando una perfetta sinergia tra il Parmigiano-Reggiano e il territorio.

Per ogni caseificio troverete alcuni dati essenziali per permettervi di conoscere

la singola realtà produttiva, da quando ha iniziato l’attività, quanto produce e se

all’interno esiste il punto vendita aperto al pubblico.

Per visitare un caseificio e assistere alla nascita del Parmigiano-Reggiano, il

Consorzio è disponibile a condurvi a fianco del casaro che ogni mattina compie

gli antichi gesti per trasformare il latte in formaggio. Trovate le indicazioni per

usufruire di questo servizio a pagina 29 della Guida.

Se poi vorrete concedervi l’occasione di una sosta per conoscere e scoprire

meglio il carattere del territorio e delle persone che lo vivono, troverete segnalati

sulla cartina i ristoranti del Consorzio Modena a Tavola, che nasce per iniziativa

della Camera di Commercio di Modena con il preciso intento di conservare,

valorizzare e promuovere la cultura gastronomica modenese. Questo folto gruppo

di ristoratori, quotidianamente, dispensa questa filosofia professionale sulle

tavole dei propri locali. Nell’approccio al mondo del Parmigiano-Reggiano sono

cinque le zone sulle quali consiglio di focalizzare l’attenzione, tre in montagna,

una in collina e una in pianura, per scoprire tra un caseificio e l’altro veri e propri

“gioielli” di interesse turistico. Siano essi un parco naturale, un’abbazia, una

sconfinata pianura, un museo o un’antica pieve, saranno lì a raccontarci la storia

e le vicende del territorio modenese, di cui il Parmigiano-Reggiano fa parte da

diversi secoli.

Claudio GuidettiSegretario della Sezione di Modena delConsorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

Utilizziamo la guida

Page 7: Le strade del Parmigiano Reggiano

13

L’unicità e le tante qualità di questo formaggio sono strettamente legate alla

cultura e alla natura di un territorio unico.

Acquistare il Parmigiano-Reggiano dal produttore diventa occasione per

scoprire e riscoprire il territorio “culla” di una significativa eccellenza gastrono-

mica.

Nella guida il territorio provinciale è suddiviso in cinque aree.

Le mappe schematiche all’inizio di ogni capitolo permettono di individuare sul

territorio i caseifici produttori di Parmigiano-Reggiano con punto vendita

aperto al pubblico e indicano i siti di interesse culturale, artistico e am-

bientale presenti nella zona.

Nell’indice vicino alla mappa si rimanda agli approfondimenti sul territorio

e alle schede dei caseifici con tutte le informazioni pratiche come l’indirizzo,

gli orari di apertura, i prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano.

I dati sono aggiornati ad aprile 2009.

Sono state inserite anche informazioni sui principali eventi ed appuntamen-

ti: gastronomia, ricorrenze e celebrazioni, feste popolari e tradizioni, eventi cultu-

rali; nel segno della gastronomia modenese di qualità vengono indicati anche

i ristoranti che aderiscono al Consorzio Modena a Tavola.

In fondo al volume si trova il compendio dei caseifici produttori di Parmigiano-

Reggiano nella provincia di Modena che effettuano soltanto la vendita all’in-

grosso.

Come leggere la guida

Page 8: Le strade del Parmigiano Reggiano

15

i segreti e la storia del Parmigiano-Reggiano

caratteristiche di un’eccellenza

Page 9: Le strade del Parmigiano Reggiano

16 17

Mantova

Reggio Emilia

Parma

BolognaModena

Zona d’origine

Otto secoli di nobiltà

Il Parmigiano-Reggiano ha un legame imprescindibile con la sua zona di origine. Nelle province di

Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del fiume

Po avviene sia la produzione del latte sia la trasformazione in formaggio.

In questa zona, dai foraggi naturali e dall’uso di latte crudo, senza l’aggiunta di alcun additivo, ha

origine il segreto di tanta bontà. Infatti, durante la lunga stagionatura, i fermenti naturali del latte,

donano al formaggio le caratteristiche di gusto e struttura, in altri termini di tipicità.

I primi casari che ottennero

da forme lavorate quei carat-

teri unici che rendono ancora

oggi il prodotto inimitabile si

resero subito conto di avere

creato una opera d’arte; e

da uomini saggi si contentaro-

no dell’eccellenza qualitativa

raggiunta. L’ impegno e la de-

dizione erano stati premiati;

ma come per ogni lavoro crea-

tivo non era mancata “la parte

di Dio”. Infatti, oltre alla mano

dell’uomo, molti altri elementi indipendenti dai

suoi sforzi avevano concorso a produrre il ri-

sultato perfetto. Sono elementi che raramente

si riscontrano altrove e mai nella stessa irripe-

tibile composizione: la formazione geologica

del terreno, la particolarità degli allevamenti,

quella dosata combinazione di circostanze

E’ invece da attribuire tutto agli uomini il

merito di aver conservato orgogliosamente

attraverso i secoli le patenti di nobiltà del

Parmigiano-Reggiano e di non aver ceduto,

nemmeno oggi - in cui tutto è tecnologia ed

automazione - alla tentazione di semplificare

le funzioni e le attività.

Quando si dice che il Parmigiano-Reggiano

è “da almeno otto secoli un gran formaggio”

non si afferma soltanto la sua antichissima ori-

gine; quello che si mette in evidenza è che

questo formaggio è oggi esattamente com’era

ben otto secoli fa, con lo stesso aspetto e la

stessa straordinaria fragranza, fatto allo stes-

so modo, negli stessi luoghi, con i medesimi

e sapienti gesti rituali. Testimonianze stori-

che dimostrano che già nel 1200-1300 il

Parmigiano-Reggiano aveva raggiunto

quella tipizzazione perfetta che si è con-

servata sostanzialmente immutata fino ai

nostri giorni. Il che significa che la produzio-

ne casearia del comprensorio ha sicuramente

origini molto più antiche, dal momento che si

può ragionevolmente supporre che le carat-

teristiche peculiari del prodotto fossero state

raggiunte molto tempo prima. Lo “standard”

del Parmigiano-Reggiano è infatti un’evoluzio-

ne di antichi e straordinari formaggi, già citati

da autori latini, determinata dal costante per-

fezionamento delle tecniche di caseificazione.

Così i casari, oggi come una volta, conti-

nuano nella loro fatica e nel loro rischio,

ostinandosi con lealtà e con fierezza a

fare il loro formaggio solo con il latte, col

caglio, col fuoco e con l’arte e perseve-

rando nell’osservanza schietta e rigorosa

di metodi secolari e nell’applicazione di una

tecnica che è frutto di particolare vocazione e

di maturata esperienza.

agro-geo-ambientali ed umane che permette

la produzione di un latte di pregio, diverso an-

che da quello di zone geograficamente vicine,

l’unico latte che può dare origine a un formag-

gio eccezionale, capace di una maturazione

lentissima, che lo carica di sapori inimitabili.

Le origini

1934

1934

1936

Page 10: Le strade del Parmigiano Reggiano

18 19

Come si fa ilParmigiano-Reggiano

Stagionatura edespertizzazione

Marchiatura

Il verbo “fare” va benissimo in questo caso

perché il Parmigiano-Reggiano non si fab-

brica, ma “si fa”, oggi come otto secoli or

sono, con gli ingredienti essenziali e genu-

ini: il latte pregiato della zona tipica, il fuoco e

il caglio, con i buoni metodi antichi, con l’arte e

la sapienza del casaro.

E poi invecchia naturalmente per due anni e

più; e anche questo è lavoro perché bisogna

pulire e rivoltare le forme, curarle, sorvegliarle

e controllarne giorno per giorno la conformità

al rigoroso standard di affinamento; ed è anche

rischio e trepidazione perché il miracolo della

perfetta maturazione è essenzialmente affidato

ai lenti ritmi della natura.

Ogni giorno, il latte della mungitura serale

viene lasciato riposare sino al mattino in

ampie vasche, nelle quali affiora sponta-

neamente la parte grassa, destinata alla

produzione di burro. Insieme al latte intero

della mungitura del mattino, appena giunto da-

gli allevamenti il latte scremato della sera vie-

ne poi versato nelle tipiche caldaie di rame a

forma di campana rovesciata, con l’aggiunta di

caglio di vitello e del siero innesto, ricco di fer-

menti lattici naturali ottenuti dalla lavorazione

del giorno precedente. Il latte coagula in una

decina di minuti.

La cagliata che si presenta viene frammentata

in minuscoli granuli grazie ad un antico attrez-

zo detto spino. E’ a questo punto che entra in

scena il fuoco, per una cottura che raggiunge

i 55 gradi centigradi, al termine della quale i

granuli caseosi precipitano sul fondo della cal-

daia formando un’unica massa.

Dopo circa cinquanta minuti, la massa caseo-

sa viene estratta, con sapienti movimenti, dal

casaro.

Tagliato in due parti e avvolto nella tipica tela,

il formaggio viene immesso in una fascera che

gli darà la sua forma definitiva.

Con l’applicazione di una placca di ca-

seina, ogni forma viene contrassegnata

con un numero unico e progressivo che

Nel silenzio dei magazzini le forme si rincor-

rono in lunghe file.

Per ognuna di esse sono stati necessari circa

600 litri di latte, e l’impegno costante di alle-

vatori e casari.

Ma il lavoro continua.

La parte esterna del formaggio, lasciato ripo-

sare su tavole di legno, si asciuga formando

una crosta naturale, senza trattamenti, perciò

perfettamente edibile.

Quella del Parmigiano-Reggiano è una storia

lunga, ma è anche una storia lenta, che scorre

al naturale ritmo delle stagioni.

La stagionatura minima è infatti di dodici

mesi, ed è solo a quel punto che si po-

trà dire se ogni singola forma potrà con-

servare il nome che le è stato impresso

all’origine.

Gli esperti del Consorzio di tutela esaminano

le forme una ad una.

Dopo la verifica dell’organismo di controllo,

viene applicato il bollo a fuoco su quelle che

hanno i requisiti della Denominazione d’Origi-

ne Protetta.

Alle forme che non presentano i requisiti per

la DOP vengono asportati tutti i contrassegni

e la scritta a puntini.

Per i maestri casari è uno dei momenti più

delicati, e per i consumatori è la fase più im-

portante: è il momento della selezione e del-

la certificazione di una garanzia assoluta sul

prodotto.

l’accompagnerà proprio come una carta

d’identità. Dopo poche ore, una speciale fa-

scia marchiante incide sulla forma il mese e

l’anno di produzione, il numero di matricola

che contraddistingue il caseificio e l’inconfon-

dibile scritta a puntini su tutta la circonferen-

za delle forme, che a distanza di pochi giorni

vengono immerse in una soluzione satura di

acqua e sale. E’ una salatura per assorbimento

che in poco meno di un mese conclude il ciclo

di produzione e apre quello non meno affasci-

nante della stagionatura.

Page 11: Le strade del Parmigiano Reggiano

20 21

Il Bollino

Contrassegni

che fa la differenza

e marchi di garanzia

Le tre stagioni del Parmigiano-Reggianomarchiate a vista

I marchi d’origine

Bollino aragosta: Parmigiano-Reggiano oltre 18 mesi di stagionatura.

Presenta una base lattica piuttosto accentuata, accompagnata da note ve-

getali quali erba, verdura lessa e a volte fiori e frutta.

Ideale tagliato a cubetti per l’aperitivo, preferibilmente da abbinare con vini

bianchi secchi e accostato a frutta fresca come pere e mele verdi.

Bollino argento: Parmigiano-Reggiano oltre 22 mesi di stagionatura. Gli

aromi si accentuano, si possono apprezzare note di burro fuso, frutta fre-

sca e agrumi che fanno la loro comparsa accanto a cenni di frutta secca. Il

formaggio evolve in un equilibrio di dolce e saporito, si presenta perfetta-

mente solubile, friabile e granuloso.

Perfetto se abbinato con vini rossi abbastanza strutturati. Ottimo se pre-

sentato tagliato a petali in un’insalata di frutta condita con aceto balsa-

mico tradizionale di Modena o Reggio Emilia. Può essere accompagnato

a qualsiasi tipo di frutta secca, è superbo in abbinamento con prugne e

fichi secchi.

Bollino oro: Parmigiano-Reggiano oltre 30 mesi di stagionatura (stravec-

chio). Questo formaggio, il più ricco di elementi nutritivi, risulta più asciut-

to, più friabile e più granuloso. Il sapore più deciso e le note di spezie e

frutta secca risultano predominanti.

Per questo carattere estremamente determinato, Parmigiano-Reggiano

bollino oro si abbina sia con vini rossi di elevato corpo e struttura che

con vini bianchi passiti e da meditazione. Da provare il perfetto connubio

con l’aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio Emilia (magari di

veneranda età) e l’abbinamento con mieli di diverso tipo.

Dolce e morbido, saporito e friabile, oppure dal tono aromatico e speziato, e granuloso.

Per scegliere il Parmigiano-Reggiano DOP per ogni occasione i bollini contrassegnano la stagiona-

tura e aiutano nell’acquisto.

Il formaggio Parmigiano-Reggiano è un prodotto a Denominazione d’Origine Protetta (DOP), secondo

la norma europea del Reg. CEE 2081/92 ed il riconoscimento del Reg. (CE) N. 1107/96. Solo il

formaggio prodotto secondo le regole raccolte nel Disciplinare di Produzione può fregiarsi del mar-

chio Parmigiano-Reggiano e quindi deve riportare sulla forma i contrassegni nella loro integrità atti

a identificare e distinguere il prodotto. Il Consorzio è il detentore dei marchi della DOP Parmigiano-

Reggiano ed è incaricato di svolgere attività di vigilanza , fra l’altro, sul corretto uso dei marchi stessi.

Essi sono distinti tra marchi d’origine e marchi di selezione.

Il Parmigiano-Reggiano. Il Consorzio ha indivi-

duato e registrato il marchio “forma e punta con

scritta PARMIGIANO-REGGIANO su fondo nero”

come riferimento visivo di identificazione e di ri-

conoscimento del Parmigiano-Reggiano in parti

di forma. Con la riproduzione di tale marchio sul-

le confezioni, si identifica quel formaggio che, in

sede di esame di selezione per la conformità alla

DOP, è stato riconosciuto di prima categoria. Su queste forme vi sono i contrasse-

gni di origine (scritta a puntini) e il marchio ovale impresso a fuoco.

Parmigiano-Reggiano GRATTUGIATO. La Denominazione “Parmigiano-Reggia-

no” può essere utilizzata per designare il prodotto grattugiato ottenuto da formag-

gio intero in possesso dei requisiti definiti dal Disciplinare.

Parmigiano-Reggiano Mezzano. Con questo nome viene

identificato quel Parmigiano-Reggiano che presenta difetti di

lieve o media entità nella struttura della pasta e/o sulla crosta,

ma senza alterazioni delle caratteristiche organolettiche tipiche

del prodotto. Al marchio ovale a fuoco viene aggiunto sulla cro-

sta, lungo tutto lo scalzo, uno speciale contrassegno costituito

da solchi paralleli posti sulla scritta a puntini.

Parmigiano-Reggiano EXTRA. Si tratta di Parmigiano-Reg-

giano che, trascorsi 18 mesi di stagionatura, ha superato un

ulteriore esame di “espertizzazione” del Consorzio richiesto

volontariamente dal detentore del formaggio.

Parmigiano-Reggiano EXPORT. Come per il marchio EXTRA,

si tratta di Parmigiano-Reggiano che, superata la stagionatura

di 18 mesi, gli esperti del Consorzio hanno identificato come

“scelto”.

Le forme che non sono valutate conformi alle caratteristiche

della DOP vengono dequalificate con l’eliminazione della scritta

a puntini.

I marchi d’origine, apposti alla nascita del formaggio, sono:

a) i segni impressi con la fascera marchiante lungo tutto lo scalzo

della forma, che riportano i puntini con la scritta “PARMIGIANO-

REGGIANO”, il numero di matricola del caseificio, il mese e l’anno

di produzione, la scritta “DOP”, la scritta “CONSORZIO TUTELA”;

b) la placca di caseina applicata sulla superficie, la scritta

“C.F.P.R.”, ed un codice alfanumerico che identifica in modo uni-

voco ogni singola forma.

Page 12: Le strade del Parmigiano Reggiano

22 23

Il taglio, la porzionatura, Le caratteristichela conservazione alimentari

Il coltello a mandorla

Porzionatura e confezione

La conservazione

Se si osserva il

modo in cui si di-

vide una forma di

Parmigiano-Reg-

giano per la vendita

al minuto, la prima

cosa che colpisce

l’attenzione è il

particolare ed origi-

nale strumento che

si adopera. Si tratta

di un coltello carat-

teristico, a lama corta e appuntita, dalla forma

a mandorla; uno dei lati e più sottile per facili-

tare la penetrazione mentre l’altro è più spesso

perché deve fungere da cuneo. La forma di

Parmigiano-Reggiano, infatti, non si taglia, ma

si “apre” in modo da non alterarne la struttura

interna e la caratteristica granulosità. Con la

punta del coltello si traccia una linea che divide

la forma a metà, sul diametro delle due facce,

La moderna tecnica dell’imballaggio e della

preconfezione consente oggi di offrire al setto-

re della distribuzione il prodotto già tagliato in

pezzature idonee per soddisfare qualsiasi esi-

genza di vendita. I vantaggi maggiori della pre-

confezione sono: l’eliminazione del calo peso e

del decadimento qualitativo, l’assoluta garanzia

igienica della merce, la facilità dell’esposizione

e presentazione del prodotto che può essere

presentato assieme ad altri prodotti alimentari

posto che non assorbe e non emana odori ed

aromi di sorta. Si tratta di un servizio al prodot-

to che è particolarmente rispondente alle atte-

se del moderno consumatore ed ai più esigenti

stili di vita che richiedono prodotti alimentari

sempre più pronti e fungibili.

La componente proteica del Parmigiano-

Reggiano si caratterizza per la ricchezza

in aminoacidi essenziali (per cui risulta utile

l’aggiunta alla pasta per completare lo spettro

aminoacidico del frumento, carente in lisina)

e per la facilità di assimilazione poiché, in

seguito all’azione degli enzimi proteolitici pre-

senti nel latte e nel sieroinnesto, la caseina

subisce modificazioni paragonabili ad una

predigestione che porta alla formazione di

composti a peso molecolare sempre più bas-

so, fino ad aminoacidi liberi in grado di venire

prontamente assorbiti e di stimolare la secre-

zione gastrica sia acida che pepsinica.

E’ acquisizione degli ultimi anni che questa at-

tività proteolitica liberi peptidi “nascosti” nelle

proteine. Tali peptidi bioattivi agiscono sull’or-

ganismo con meccanismi specifici raggiun-

gendo siti target del tratto gastrointestinale o,

dopo essere stati assorbiti nel circolo sistemico

attraverso trasporto carrier-mediato o per via

paracellulare, degli organi periferici.

I biopeptidi sono potenziali modulatori di vari

processi regolatori dell’organismo: i peptidi op-

pioidi sono ligandi dei recettori oppioidi con

attività agonista o antagonista; i peptidi inibi-

tori dell’enzima convertitore dell’angiote-

sina-I (ACE) possono esercitare un effetto

antipertensivo; i peptidi immunomodulanti

stimolano l’attività di cellule del sistema

immunitario e svariati peptidi citomodula-

tori inibiscono la crescita di cellule tumo-

rali; i peptidi antimicrobici hanno azione batte-

ricida nei confronti di microrganismi sensibili; i

peptidi antitrombotici inibiscono il legame del

fibrinogeno a specifici recettori piastrinici e ini-

biscono l’aggregazione piastrinica; i caseinofo-

sfopeptidi possono formare sali organofosfati

solubili e funzionare da carriers per diversi mi-

nerali, in particolare per il calcio. Inoltre, molti

peptidi sono dotati di attività multifunzionale,

potendo svolgere due o più attività biologiche.

Infine, la predigestione della caseina ren-

de il Parmigiano Reggiano simile ad un

idrolisato proteico, che potrebbe avere

un ruolo nell’alimentazione dei soggetti

Con l’impiego di materiali di confezionamento

più moderni, igienicamente perfetti ed erme-

ticamente sigillati, il formaggio Parmigiano-

Reggiano confezionato sottovuoto può essere

conservato anche per lunghi periodi a tempe-

ratura da 0 a +5 gradi centigradi.

Qualora il formaggio Parmigiano-Reggiano sia

acquistato in spicchi non preconfezionati, la

conservazione a livello domestico può avvenire

nel frigorifero, insieme agli altri prodotti alimen-

tari, entro gli appositi contenitori da formaggio

di vetro o di plastica disponibili sul mercato o

avvolto e protetto in un film di alluminio.

proseguendo sulla fiancata o “scalzo”. Si incide

la crosta lungo questa linea penetrando a tratti

con il coltello per una profondità di uno o due

centimetri; quindi ai due punti estremi del dia-

metro di una delle facce, a cavallo tra la faccia

ed il fianco, si conficcano a forza due coltelli in

modo che, funzionando essi da cuneo, la forma

si apre in due metà uguali. Questo procedimen-

to richiede esperienza ed attenzione perché

l’apertura risulta perfetta solo se la struttura

interna del formaggio è stata messa in grado

di opporre la stessa resistenza sia nell’una che

nell’altra metà. Anche le incisioni successive,

“taglio” o “minutamento”, devono avvenire con

lo stesso metodo; una metà viene divisa in due

quarti seguendo un raggio che sia esattamen-

te in mezzo alla semicirconferenza delle facce

piatte: un quarto di divide in ottavi, gli ottavi in

sedicesimi e così via. Si ottengono così in tutti i

pezzi le stesse proporzioni tra pasta e crosta.

Composizione media

per 100 g di formaggio

ACQUA g 30,8

PROTEINE TOTALI g 33,0

GRASSO g 28,4

VALORE ENERGETICO Kcal 392

CLORURO DI SODIO g 1,39

CALCIO mg 1160

FOSFORO mg 680

SODIO mg 650

POTASSIO mg 100

MAGNESIO mg 43

ZINCO mg 4

VITAMINA A mcg 270

VITAMINA B1 mcg 34

VITAMINA B2 mcg 370

VITAMINA B6 mcg 110

VITAMINA B12 mcg 4,2

VITAMINA PP mcg 55

ACIDO PANTOTENICO mcg 320

COLINA mg 40

BIOTINA mcg 23

Valorinutrizionali

Page 13: Le strade del Parmigiano Reggiano

24 25

allergici alle proteine del latte vaccino. La

componente lipidica è quella di un formaggio

semi-grasso, essendo prodotto con latte par-

zialmente scremato: il Parmigiano-Reggiano

ha infatti un contenuto in grassi, sul sec-

co, inferiore a quello della maggior parte

degli altri formaggi. I carboidrati sono prati-

camente assenti nel Parmigiano Reggiano che

si caratterizza per l’assenza di lattosio, che

scompare nelle primissime ore di vita del pro-

dotto essendo la trasformazione di questo in

acido lattico e la collegata immediata acidifica-

zione del mezzo uno dei cardini del peculiare

processo produttivo.

Quanto sopra è stato documentato anche in

modo sperimentale attraverso una serie di ana-

lisi dalla quale è emerso che la concentrazione

del lattosio è risultata con un range compreso

tra “non dosabile” e 0.39 mg/100 gr equi-

valenti a 0,1 mg/100 kcal: di conseguenza il

Parmigiano Reggiano può essere senza dubbio

definito un alimento privo di lattosio.

I termini “probiotico” (microrganismo vivo in

grado di apportare effetti benefici sull’ospite)

e “prebiotico” (ovvero il substrato indigeribile

dall’uomo in grado di promuovere la crescita

del probiotico) sono entrati nel lessico anche

comune nel corso degli ultimi anni. Il prin-

cipale effetto riconosciuto a probiotici e

prebiotici è quello della modulazione del-

la flora intestinale, che è costituita da un

complesso ecosistema in parte dipendente

dai nutrienti introdotti con la dieta e che

svolge un ruolo importante su talune fun-

zioni metaboliche e sulla resistenza alle

infezioni batteriche.

Un bambino allattato con formula adattata ha

una flora batterica intestinale in cui predomina-

no coliformi, enterococchi e bacteroides, men-

tre in un bimbo allattato al seno i bifidobatteri

predominano su batteri potenzialmente pato-

geni, ed è questo uno dei motivi principali per

cui il latte materno garantisce un miglior stato

di salute del bambino.

A partire dagli anni’80 è stata ipotizzata la

presenza nel Parmigiano-Reggiano di un

“fattore bifidogeno” dotato di specifica at-

tività prebiotica che lo rende indicato nel-

la dieta di bimbi neonati per i suoi effetti

prebiotici.

Il Parmigiano-Reggiano mette d’accordo ga-

stronomi e medici, poeti e letterati, virtuosi e

gourmet della mensa e tecnici della nutrizione.

E’ raro che ciò che fa a tavola la delizia dei

gastronomi incontri l’approvazione del medico

e del dietista. Il cuoco viene lodato, ma il medi-

co protesta; chi mangia cibi succulenti, spesso

“li tiene in bocca pochi istanti, nello stomaco

alcune ore e nei depositi di grasso del corpo

per sempre”.

Il formaggio Parmigiano-Reggiano è una del-

le pochissime felici eccezioni: nutrientissimo,

di sapore pieno e stuzzicante, delizia come

condimento e come formaggio da tavola il ga-

stronomo più esigente e, nello stesso tempo,

soddisfa per la sua digestione ed assimilazio-

ne facilitata il dietologo, che lo raccomanda

anche nell’alimentazione dei bambini, del-

le gestanti, dei convalescenti e degli an-

ziani. E naturalmente è particolarmente racco-

mandato per chi desidera mantenere la linea.

Qual è il segreto? O meglio, perché elementi

di solito in contrasto come valore nutritivo e

digeribilità convivono armonicamente nel Par-

migiano-Reggiano? Perché è un alimento tutto

e solo naturale.

Nel Parmigiano-Reggiano c’è una vera e pro-

pria concentrazione di sostanze nutritive, per-

ché un chilo di formaggio si ottiene da

ben sedici litri del pregiatissimo latte della

zona tipica, eccezionale per tenore di protei-

ne e vitamine, per ricchezza di calcio e di fo-

sforo. Il latte è, in se stesso, alimento completo

di digeribilità relativamente facile, perché con-

tiene sostanze semplici ed essenziali di facile

assimilazione da parte dell’organismo.

Questa carica nutritiva si concentra nella

pasta del Parmigiano-Reggiano e, nel lun-

ghissimo periodo di invecchiamento natu-

rale, resta viva, in un processo che ne esalta i

suoi pregi organolettici e sviluppa contempora-

neamente i caratteri che la renderanno ancora

più facilmente assimilabile. L’affinamento è as-

solutamente naturale, non forzato da sostanze

estranee o da alterazioni della temperatura

ambiente; e questo è uno dei segreti che dan-

no al Parmigiano-Reggiano, in grado eccellen-

te, i tre pregi di cui si parlava: conservazione di

un altissimo potere nutritivo, sapore inimitabile,

facile digeribilità.

Dai molti studi e ricerche, che sono stati com-

piuti in epoche diverse e che si sono recen-

temente moltiplicati, si può indicare - in sin-

tesi - quale è il contenuto nutritivo medio del

Parmigiano-Reggiano.

Il 33% è costituito da sostanze proteiche; un

indice questo superiore a quello di qualunque

altro formaggio. Il suo contenuto medio in

lipidi è basso, appena il 28,4%, mentre

valori molto alti si registrano per il calcio

(1,16%) e per il fosforo (0,68%). Le vitami-

ne sono presenti in quantità eccezionalmente

varia ed equilibrata. Il valore in calorie è di 392

per etto. In sintesi: un’ altissima quota di ele-

menti proteici e lipidi nobili, una concentrazio-

ne straordinaria di vitamine e sali minerali.

Gli scienziati, nello studio della biochimica, e i

dietisti, nell’applicare tali studi all’alimentazio-

ne, con una particolare recente accentuazione

a livello dei pediatri, sono stati concordi nell’as-

segnare al Parmigiano-Reggiano una parte

privilegiata tra i nostri prodotti tipici. Esso è

consigliato infatti non solo per un uso sempre

più esteso nell’alimentazione quotidiana (come

condimento, come ingrediente di base per

piatti sani e squisiti, come formaggio da tavola,

come stuzzicante novità, con gli aperitivi, me-

rende, party, pic-nic e nei cocktail), ma anche

come componente importante in diete parti-

colari per le speciali necessità imposte dalla

crescente e specifica attenzione agli aspetti

salutistici e qualitativi della dieta.

I pediatri, per esempio, raccomandano

di condire con il Parmigiano-Reggiano le

prime pappe dei bambini; nel periodo della

crescita poi, l’apporto di calcio, di fosforo, di

altri sali minerali e di vitamine, assicurato da

questo straordinario formaggio, costituisce una

risorsa validissima per le esigenze del giova-

ne organismo. In un’alimentazione razionale,

quale dovrebbe essere quella abituale delle

persone che si preoccupano di mantenersi in

buona salute fino all’età più tarda, non dovreb-

be mai mancare il Parmigiano-Reggiano: non

solo come condimento o come ingrediente

di base nei piatti squisiti della cucina italiana,

ma anche come formaggio da tavola, magari

accompagnato dalla frutta di stagione: pere,

Un alimento straordinario, nutriente e leggero

Sedici litri di latte

Fa bene a tutte le età

Page 14: Le strade del Parmigiano Reggiano

26 27

Il Parmigiano-Reggiano ha sempre stuzzicato

l’estro e l’entusiasmo dei gastronomi e dei

cuochi. Non sono pochi i nostri scrittori che

si sono specializzati nella storia e letteratura

della cucina, dall’Alberini, al Di Corato, al Mo-

nelli, al Paolini che hanno celebrato le virtù di

questo formaggio unico al mondo, dottamente

dissertando, per esempio, su quali vini meglio

gli si accompagnino. Senza voler aggiungere

niente alle loro sapienti conclusioni, ricordia-

mo soltanto che nella zona dove il Parmigiano-

Reggiano si produce, il vino che da secoli lo ac-

compagna è di solito il lambrusco. Ma valga, in

ogni caso, il consiglio del Monelli: serbare per il

Parmigiano-Reggiano la bottiglia migliore.

Dove parlano i poeti della mensa occorre dar

la parola anche ai grandi cuochi, a coloro che

sono in modo diverso autentici vati della cuci-

na. Luigi Carnacina, maestro della “grande cu-

cina” di fama internazionale, così si esprime: “Il

Parmigiano-Reggiano, per conto mio, è il for-

maggio completo, il formaggio re. Infatti, anche

come formaggio da tavola, ha una fragranza,

un suo aroma, che soddisfa tanto il delicato

quanto il forte mangiatore. Ed è sempre il for-

maggio che soddisfa il competente e il poeta

della tavola”.

Ci sembra che questo elogio sia così autorevo-

le e così eloquente da non dover aggiungere

niente di più.

Musica classica e formaggio Parmigiano-Reg-

giano. Un abbinamento che a prima vista può

sembrare alquanto azzardato.

Ma è proprio il forte contrasto tra la raffinatez-

za e l’eleganza di un “evento” quale il concerto

e la sobrietà e la genuinità di un luogo come

una sala di produzione tra vasconi in rame o

una sala di stagionatura tra scaffalature con le

forme di Parmigiano-Reggiano accatastate, che

colpisce e incuriosisce il pubblico. Elementi

portanti del progetto sono il fare cultura e la

scoperta di luoghi densi di valori tipici della

nostra terra come possono essere le latterie

dell’Emilia. Muoversi tra le armonie musicali

e le forme del Parmigiano-Reggiano vuol dire

ripercorrere attraverso la musica l’idea di un

viaggio, un percorso che parte dalle malghe

sperdute sugli Appennini fino ad arrivare nelle

latterie di campagna della bassa, avvolte nella

torrida calura estiva.

A proposito di calura: cosa c’è di più bello che

passare un’ora seduti nel fresco di un magazzi-

no di stagionatura nelle torride serate d’estate

immersi tra armonie di suoni e profumi?

A volte oltrepassare l’ingresso di una sala con-

certistica o di un teatro può rappresentare un

ostacolo insormontabile dettato forse dal timo-

re reverenziale che questi luoghi incutono.

Portare la musica classica fuori dai tradizio-

nali contesti, vuol dire riproporla in una veste

nuova, cercando di rompere quelle che sono le

inevitabili barriere che generalmente si creano

fra l’artista e l’ascoltatore.

Il progetto prevede l’organizzazione di una ras-

segna di concerti di musica classica all’in-

terno dei caseifici del territorio della zona

d’origine del Parmigiano-Reggiano.

Non dimentichiamoci infine dei buffet: sarà un

viaggio di sapori che ci porterà alla scoperta di

tanti tesori che esalteranno le individualità ga-

stronomiche delle quattro province di Parma,

Reggio Emilia, Modena e Mantova.

Culatelli, mortadelle, aceti balsamici, erbaz-

zoni, prosciutti, lambrusco e naturalmente il

Parmigiano Reggiano saranno il filo conduttore

degli appuntamenti.

Sono forse le parole che in queste pagine sono

state usate di più per qualificare il formaggio

Parmigiano-Reggiano. Non sono attributi né

metaforici né amplificativi, ma corrispondono a

concreti caratteri del prodotto.

E’ legittimo chiamare “naturale” il Parmigiano-

Reggiano perché l’estensione di significato che

la parola assume nel nostro caso è veramente

minima. A produrre il Parmigiano-Reggiano in-

terviene certo la mano dell’uomo, ma l’arte dei

casari non ha bisogno di aggiungere alla mate-

ria prima, il latte pregiato, nessun ingrediente

chimico né di ricorrere all’uso di macchine com-

plesse. Naturale è il latte che si adopera, non

toccato dall’intervento di antifermentativi, ma

vivo, come si ottiene dalla mungitura; naturale

il caglio che è un prodotto di origine animale

(proviene dallo stomaco di vitelli lattanti).

La grande cucina

Naturale, genuino, unico

L’armonia delle forme, concerti nei caseifici

mele , pesche, fichi, uva, ecc... E’ un alimento

completo e ideale perché concentra molta par-

te delle sostanze indispensabili al nostro so-

stentamento e soprattutto perché assicura un

eccellente benessere corporeo. Ciò ha fatto sì

che anche i preparatori atletici ed i respon-

sabili dell’alimentazione degli sportivi ab-

biano scoperto la particolare rispondenza

di Parmigiano-Reggiano per la dieta degli

atleti e di chi pratica sport, perché nutre

senza appesantire ed è un alimento a digestio-

ne facilitata.

I Concerti dellavia Lattea

Page 15: Le strade del Parmigiano Reggiano

29

Vedere per sapere

Le visite nei caseifi cidel Parmigiano-Reggiano

Il Consorzio del formaggio Parmigiano-Reggiano offre la possibilità di effettuare visite guidate nei

caseifici della provincia di Modena per vedere all’opera i casari che ripetono i gesti antichi della

trasformazione del latte.

Vi condurremo alla scoperta di un autentico “mito vivente”, dalla sua nascita che avviene una sola

volta al giorno, alla lunga e lenta maturazione nei magazzini di stagionatura.

Le visite guidate sono gratuite e si svolgono dal lunedì al venerdì.

Orario di inizio entro le ore 8.30

Durata della visita circa due ore

I visitatori sono sempre accompagnati da un nostro incaricato.

Per ulteriori informazioni potete contattarci:

telefono 059.315915 fax 059.450365

email: [email protected]

Per le province di produzione di Bologna, Mantova, Reggio Emilia e Mantova

consultare il nostro sito internet: www.parmigiano-reggiano.it

Page 16: Le strade del Parmigiano Reggiano

31

dove si fa il Parmigiano-Reggiano

il territorio della provincia di Modena

Page 17: Le strade del Parmigiano Reggiano

Massimo BotturaModena

Chef Osteria Francescana

13° posto nella classifica San Pellegrino World’s 50 Best Restaurants 2009

Coltellino d’Oro 2008 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

Credo nella mungitura della mucca, nel latte crudo e nella lunga stagionatura: il Parmigiano-Reggiano

è parte del mio DNA, con il Parmigiano-Reggiano ci sono cresciuto e sto crescendo i miei figli...

cerco di capire perché è un formaggio così profondo, perché trasforma gli elementi, c’è un’evoluzione

dentro la sua anima, nella sua stagionatura... vado a reinterpretare ciò che è il Parmigiano-Reggiano,

l’ingrediente principe della cucina italiana... trasforma tutto, è un ingrediente vivo da usare con i guanti...

i nostri sogni sono ridurre una crosta di Parmigiano-Reggiano in un’aria soave,

qualcosa che scompare solo a toccarla.

(VIII Congreso Lomejordelagastronomia - novembre 2006 - San Sebastiàn, Paesi Baschi, Spagna)

Bassa Pianura

Campogalliano

Carpi

Concordia sulla Secchia

Nonantola

Novi

San Possidonio

San Prospero sulla Secchia

Soliera

I Torrioni di San Prospero

dalla bruma delle vallialla porta dell’Abbazia

la bassa pianura modenese tra naturae testimonianze storiche millenarie

Page 18: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Fiume P

ANARO

Fiume SECCHIA

Autostrada A1

Aut

ostr

ada

A22

1 2

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3

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8

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2515

10191017

2577

2864

2666

1358

Modena

Nonantola

Bomporto

San ProsperoCamposanto

San Felicesul Panaro

Medolla

Cavezzo

MirandolaSanPossidonio

Concordiasulla Secchia

Novi di Modena

Soliera

Bastiglia

Sorbara

Carpi

Campogalliano

Indice Bassa Pianura

1017 Punto Latte p.50

1019 Cas. Soc. La Cappelletta p.50

1217 Az. Agr. Serafi ni Giovanni e Duilio p.51

1358 Latteria di Campogalliano p.51

2515 Az. Agr. Verdeta p.52

2577 Cas. Soc. San Paolo p.52

2608 Cas. Oratorio San Giorgio p.53

2666 Cas. Morello di Mezzo p.53

2864 Cas. Razionale Novese p.54

1 Museo della Bilancia p.36

2 Parco fluviale del Secchia p.36

Campogalliano

6 I mulini natanti p.38

7 Oasi Valdisole p.39

Concordia sulla Secchia

Il coro delle Mondine p.42

10 Siepi e antiche piantate p.42

Novi di Modena

La pera tipica p.44

12 Le ville storiche p.45

San Prospero sulla Secchia

L E G E N D A

arte - cultura

natura - ambiente - attività

curiosità

i ristoranti di “Modena a Tavola”

I caseifici con vendita al pubblico

Eventi & Appuntamenti p.48

Ristoranti di “Modena a Tavola” p.49

3 I Musei di Palazzo Pio p.37

4 Oasi la Francesa p.38

5 Piazza Martiri p.37

Carpi

8 L’Abbazia di San Silvestro p.40

9 La Partecipanza e il Torrazzuolo p.41

La Via Romea Nonantolana p.41

Nonantola

Fer pcaria p.43

11 L’ecosistema delle ex cave p.44

La mela campanina p.43

San Possidonio

13 Rocca Campori p.45

14 Soliera in bici p.46

Soliera

Page 19: Le strade del Parmigiano Reggiano

36 37

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Il museo della precisione

Il Museo della Bilancia, unico di questo genere in Italia,

è direttamente collegato alla realtà produttiva del terri-

torio di Campogalliano, la città della bilancia, di cui è al

contempo memoria storica e centro propulsore per la

conoscenza storica, tecnica

e scientifica.

L’esposizione documenta

la storia della pesatura e

della misura dall’epoca

medioevale ai giorni no-

stri: bilance, bascule, sta-

dere e un ricco patrimonio

documentario costituito da

manifesti, cataloghi, stampe

originali e riproduzioni fotografiche di materiali d’epo-

ca. La “storia della precisione” nell’arco della storia

dell’Uomo è narrata attraverso pannelli illustrativi, ri-

produzioni fotografiche, documenti, manifesti e stam-

pe originali.

I Musei di Palazzo Pio

Il Palazzo dei Pio, grazie ad un importante processo di

ristrutturazioni, è un significativo polo museale de-

dicato all’arte, alla storia e all’apprendimento. Gli

Appartamenti Nobili ospitano le collezioni del Museo

del Palazzo, articolate in un percorso espositivo che

esalta gli ambienti quattro-cinquecenteschi in armonia

con le opere esposte: pregevoli testimonianze di età ri-

nascimentale, il patrimonio xilografico tra cui i Sette

Fogli di Ugo da Carpi (l’inventore della xilografia a tre

legni) e la Pinacoteca ricca di opere pittoriche e dise-

gni dal XV al XX secolo. Il Museo della Città ospita

invece il patrimonio artistico e artigianale del vecchio

Museo civico, fondato nel 1898: istituzione che rac-

coglieva, oltre a opere d’arte, tutto ciò che esprimesse

l’attività e l’ingegno dell’uomo nei secoli a Carpi. Il

Castello dei Ragazzi è un grande spazio dedicato ai

più giovani e ospita la Ludoteca, la biblioteca del Falco

Magico ed il Teatro della Luce: il Castello dei Ragazzi

propone un ricco programma di attività per i giovani da

0 a 16 anni, all’insegna della scoperta e del gioco. E’ il

tema della Memoria al centro del Museo Monumento

al Deportato, un’esposizione di grande impatto emo-

tivo con alle pareti composizioni di grandi artisti come

Picasso, Leger e Guttuso per commemorare le vittime

della Deportazione: insieme al Campo di Fossoli co-

stituisce un importante polo di conservazione e

approfondimento della memoria storica.

Il Parco fluviale del Secchia

Le casse d’espansione vennero costruite negli anni ot-

tanta per controllare le piene del fiume Secchia. All’in-

terno di una vasta area di riequilibrio ecologico è

stata realizzata una riserva naturale orientata di circa

200 ettari comprendente zone d’acqua e isolotti, terri-

tori agricoli e cave di sabbia e ghiaia oltre ad un tratto

del fiume lungo diversi km.

Numerosi itinerari percorribili a piedi o in bicicletta

permettono di scoprire la ricchezza di quest’area pro-

tetta nei suoi diversi aspetti collegati al passare delle

stagioni e al rapporto tra Uomo e Natura, scoprendo i

segreti del fiume e delle casse di espansione.

La riserva costituisce un piccolo eden per tante spe-

cie di animali, soprattutto uccelli, e vegetali: in questo

contesto si trovano anche i Laghi Curiel di Campogal-

liano. Questi laghi, immersi nel verde, sono originati

da grandi cave di ghiaia riempite dall’acqua sorgiva e

qui è possibile praticare diverse attività sportive, tra

cui canottaggio ed equitazione. La zona dei laghi è

un ambiente ideale anche per passeggiare o riposare

tranquillamente in mezzo al verde.

Dalla bruma delle Vallialla porta dell’Abbaziala bassa pianura modenese tra natura

e testimonianze storiche millenarie

Le terre della bassa pianura accolgono generosamente i visitatori.

Il benvenuto è nel profumo dei frutti estivi, nelle sfumature rosa dei filari

di alberi fioriti in primavera. Nelle architetture illuminate di grandi piazze

rinascimentali e signorili dimore di campagna. Nell’abbraccio ovattato della

nebbia, quella fumana che nella stagione fredda sale dall’acqua delle valli

basse e ammanta di irreale i contorni delle cose. Nebbia che si schiude

mostrando il cuore caldo e pulsante di paesi antichi, dove sui portali delle

chiese si leggono ancora le gesta di re, santi e profeti.

Dove la geometria delle stradine di campagna si intreccia ordinata in un

mosaico verde di campi e antiche siepi. Luoghi dove è bello perdersi per

scoprire un gusto nuovo, una sfumatura diversa, percorsi originali.

Bassa pianura

Campogalliano

Carpi

Concordia sulla Secchia

Nonantola

Novi

San Possidonio

San Prospero sulla Secchia

Soliera

Nel cuore di Carpi la grande Piazza dei Martiri rappresenta pienamente

l’ideale progettazione dell’ambiente rinascimentale: con i suoi 15.000 mq è

una delle maggiori piazze italiane. La sua struttura armoniosa è dominata sul

lato orientale dalla mole del Palazzo dei Pio, castello medievale nominato sin

dal mille, che raggiunse il suo splendore fra Quattro e Cinquecento quando

il principe umanista Alberto III Pio lo trasformò in una delle dimore di corte

più sontuose del Rinascimento padano: la facciata, ristrutturata sui modelli

romani da Baldassarre Peruzzi, allievo di Raffaello, è definita dal suggestivo

susseguirsi di torrioni e rocche. Di fronte al Palazzo dei Pio si sviluppano

le 52 arcate del Portico Lungo, di origine tardomedievale, a cui si aggiunge

la mole del Portico del Grano, risalente al XVI secolo e sede della Gabella dei Grani. I due lati maggiori della piazza

conducono prospetticamente alla solenne barocca facciata del Duomo dedicato all’Assunta.

Comune di Campogalliano

Comune di Carpi

I N F O

Modena > Campogalliano

Museo della Bilancia, Via Garibaldi 34/a, Campogalliano tel. 059.527133 www.museodellabilancia.it

I N F O

Modena > Carpi

Palazzo dei Pio, Piazza dei Martiri, 68 - Carpitel. 059.649955 www.carpidiem.it

I N F O

Modena > Campogalliano

Consorzio di gestione del Parco Fluviale del Secchiatel. 0522.627902

www.parcosecchia.it

Piazza Martiri

Page 20: Le strade del Parmigiano Reggiano

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I 20 ettari compresi nel territorio dell’Oasi costituisco-

no un notevole patrimonio di biodiversità: l’ambiente

è costituito da boschi, siepi e diverse zone umide

che ospitano una ricca varietà di animali e ve-

getali. In particolare l’avifauna trova qui il suo rifu-

gio privilegiato e, grazie al capanno di osservazione

nascosto nel verde, è possibile studiarne la vita e i

movimenti. Tra le attività che l’Oasi propone vi è anche

il Percorso Sensoriale: l’annusare i fiori o le foglie, toc-

care cortecce, erbe e terra ed altri elementi naturali,

percepire gli aromi di frutti selvatici e le essenze di

erbe spontanee, concentrarsi sul canto degli uccelli,

osservare e contemplare forme e colori dell’ambiente

naturale, interpretare i suoni e percepire emozioni al-

trimenti non sperimentabili.

Oasi La Francesa

I N F O

Modena > Carpi > Fossoli

Associazione Panda Carpi

www.oasilafrancesa.org [email protected]

I N F O

Modena > Concordia

[email protected]

I N F O

Modena > Concordia

Comune di Concordia, Ufficio Ambiente

tel. 0535.412945

Comune di Concordia sulla Secchia

Gli antichi mulini natanti di ConcordiaA Concordia la bella Passeggiata dei Mulini corre lun-

go l’argine del fiume nel tratto tra Ponte sulla Secchia

e la scalinata di Largo La Couronne.

Intorno alla metà del XVI secolo questo tratto di

fiume era caratterizzato da ben undici mulini na-

tanti, costruiti per volere dei Pico signori di Mirandola

che ricavavano così guadagni significativi dall’attività

molitoria.

Questi opifici erano tipici dei grandi fiumi (come ne

Il mulino del Po, il celebre romanzo di Riccardo Bac-

chelli) ed erano caratterizzati da grosse zattere dal

fondo piatto che, ancorate controcorrente, sfruttavano

la forza dell’acqua per il funzionamento di macine o di

altri meccanismi produttivi.

Le strutture dei mulini erano solitamente in legno di

rovere, essenza che ben sopporta l’umidità e periodi-

camente venivano impermeabilizzate con il catrame:

ogni mulino poteva essere formato anche da più zatte-

re. Il regime solitamente torrentizio del fiume Secchia

richiese anche la costruzione di chiuse lungo il suo

corso per poter sfruttare meglio il flusso dell’acqua:

questo generava discordia tra i proprietari dei mulini

e gli agricoltori e barcaioli che usavano le acque per

irrigare e navigare e che vedevano calare la portata

Il paesaggio agricolo nei dintorni di Concordia è ar-

ricchito dalla presenza di un’area naturalistica di 25

ettari dove la mano dell’Uomo ha aiutato la Natura a

ripristinare il suo equilibrio.

L’Oasi Valdisole nasce dal recupero di alcuni terreni

sede di attività estrattive, le cui conche sono state

naturalmente colmate dalle acque delle falde sotto-

stanti: laghi, canaloni, stagni e zone acquitrinose

costituiscono un angolo di natura protetta in cui

nidificano diverse specie protette di uccelli, come

la rara moretta tabaccata, l’anatra in via di estinzione

che ha trovato nell’oasi il suo habitat ideale.

Gli ambienti umidi erano tipici di questo territorio già

prima della conversione all’attività estrattiva: nella zona

infatti si trovavano diversi macereti per la canapa, sor-

ta di grandi vasche scavate nel terreno dove i fusti di

canapa venivano posti a macerare in acqua per poterli

poi separare facilmente dalla corteccia.

La coltivazione della canapa era molto diffusa nel ter-

ritorio emiliano prima dell’avvento delle fibre sintetiche

e la fibra che si otteneva dalla lavorazione del fusto era

resistente e versatile.

Meno pregiata di lino e cotone per via della sua ru-

videzza, la canapa veniva usata per fabbricare tele,

corde, spaghi, sacchi e carta.

del fiume, deviato a favore dell’attività molitoria.

Lungo la Passeggiata dei Mulini è possibile saperne di

più grazie ai pannelli che illustrano questo interessante

aspetto della vita di un tempo, mentre presso la sede

del Municipio si può osservare un modello in scala del

Mulino ancorato nell’antico Porto di Concordia.

L’Oasi naturalistica Valdisole

Page 21: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Comune di Nonantola

L’Abbazia di San Silvestro

L’Abbazia benedettina di

Nonantola è un esem-

pio di romanico unico

per la sua bellezza e

solennità. Venne fon-

data nel 752 dall’Abate

Anselmo per volere del

re longobardo Astolfo e

ricostruita nel XI secolo

dopo un terremoto.

La sua mole in laterizio

è compatta, imponente

e severa, arricchita da

importanti elementi de-

corativi come il portale

con le formelle scolpite,

attribuibili a seguaci di

Wiligelmo o allo stesso

maestro, così come i leo-

ni che sorreggono il protiro. Tra gli elementi decorativi

dell’interno è di particolare suggestione la cripta: cu-

stodisce le reliquie dell’Abate Anselmo tra le sessanta-

quattro colonnine ornate di antichi capitelli che creano

un delicato gioco di luci.

L’Abbazia ospitava anche un monastero benedettino

e soprattutto intorno all’anno mille era un centro di

prestigio internazionale: amministrava infatti vasti pos-

sedimenti terrieri nell’Italia settentrionale e centrale.

Nel Museo e nell’Archivio abbaziale sono conser-

vate importanti testimonianze storiche legate alla

storia dell’Abbazia; oltre ai preziosi dipinti di scuo-

la emiliana come un San Carlo Borromeo di Ludovico

Carracci, agli arredi liturgici e ai reliquiari che costitu-

La Partecipanza è un’antica e particolare forma

di proprietà collettiva di terreni agricoli: ricca di

implicazioni storiche e sociali, è basata su una forma

di solidarietà che lega determinati gruppi sociali ad un

preciso territorio, basandosi sullo spirito e sulla volon-

tà di conservare la propria cultura e la propria identità.

Seguendo regole quasi immutate nel tempo, il patri-

monio fondiario collettivo viene a tutt’oggi periodica-

mente ripartito tra gli aventi diritto (i discendenti delle

antiche famiglie legate agli stessi territori), secondo

antiche regole. All’interno del territorio della Par-

tecipanza si trova l’area di riequilibrio ecologico

del Torrazzuolo, circa 70 ettari che comprendono

una zona umida, rimboschimenti e aree prative. Nella

zona umida vivono numerose specie di uccelli acqua-

tici fra cui germani reali, aironi rossi, cinerini, svassi, il

martin pescatore e tanti altri. La restante zona boschi-

va è stata ottenuta reimpiantando essenze autoctone

nell’area un tempo occupata dallo storico Bosco della

Partecipanza: le farnie, gli aceri, i frassini, i pioppi e le

altre piante che sono state messe a dimora a partire

dal 1985 hanno creato la più estesa area boscata di

tutta la pianura modenese.

iscono il Tesoro dell’Abbazia, si trovano oltre seimila

pergamene di alto pregio. I diplomi più noti sono di

Carlo Magno e di Federico Barbarossa, oltre a quelli

di gran parte degli imperatori e dei papi, insieme alle

chartae di Matilde di Canossa e dei suoi antenati.

E proprio qui è conservata la charta di Gottescalco

con cui nel 1058, a fronte della costruzione di alcune

opere difensive, l’abate Gottescalco sanciva la conces-

sione perpetua di terreni e privilegi al popolo nonanto-

lano, secondo una precisa regolamentazione. Questo

documento fu alla base di quella particolare forma di

amministrazione collettiva dei terreni che per secoli

rimase immutata, arrivando fino al giorno d’oggi con il

nome di Partecipanza Agraria.

I N F O

Modena > Nonantola

L’Abbazia è visitabile dalle 7 alle 21

Museo Benedettino Nonantolano e Diocesano di Arte sacramartedì-sabato 9 - 12,30 15 - 18,30 domenica 15 - 18

www.abbazia-nonantola.netwww.comune.nonantola.mo.it

tel. 059.549025

I N F O

Modena > Nonantola > loc. Ponte Sant’Anselmo

Comune di Nonantola, Ufficio Ambientetel. 059.549020

LIPU sezione di Modena, via Sghedoni 24, tel. 059.222161 www.comune.modena.it/associazioni/lipu

Intorno all’VIII secolo l’Italia settentrionale era divisa in territori controllati dai

Bizantini e possedimenti longobardi: in un’epoca di continue battaglie che ren-

devano pericolose e impraticabili le grandi vie di comunicazione erano neces-

sari collegamenti più sicuri e lontani dagli avamposti bizantini. La via Romea

Nonantolana venne tracciata da Anselmo, cognato del Re longobardo Astolfo

e per secoli ebbe grande importanza religiosa e strategica. La via collegava

l’Abbazia di Nonantola agli altri monasteri benedettini sull’Appennino, fondati

dallo stesso Anselmo, ma anche i territori al confine con il dominio bizantino

con i ducati longobardi di Spoleto e di Benevento. Questa strada per secoli fu

percorsa da milizie, corti reali, viandanti e pellegrini che scendevano alla volta

di Roma: oggi è stato ripristinato un sentiero di 115 km che ne ripercorre le

tracce.

I N F O La via Romea Nonantolana, mappa in scala 1:50000, Provincia di Modena

La via Romea Nonantolana

L’Oasi del Torrazzuolo e la Partecipanza agraria

Page 22: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Comune di Novi Comune di San Possidonio

Fer pcariaLa pcaria era il momento della macellazione del maia-

le: ogni abitazione di campagna aveva il proprio chiu-

so, il vano della stalla dove il maiale veniva allevato

e fatto ingrassare, dal momento che i suini erano in

passato una risorsa imprescindibile nella vita rurale.

La sostanziosa carne del maiale aiutava a superare

gli inverni più rigidi fornendo l’energia necessaria nei

lavori agricoli e prestandosi a molte e versatili prepa-

razioni che ne consentivano anche la conservazione a

lungo termine.

La pcaria avveniva al freddo: dicembre o gennaio era-

no i mesi migliori per questo momento assai significa-

tivo nella vita e nell’economia contadina.

Una vera e propria festa, la celebrazione di un

rito profondamente sentito che coinvolgeva tut-

ti gli abitanti della corte nella preparazione delle

scorte di insaccati diversi da consumarsi durante tutto

l’anno: salami, pancetta, coppa, cotechini e zamponi...

I prosciutti erano ovviamente la parte più pregiata e

non mancavano mai i calderoni di ciccioli fumanti, pic-

coli ritagli di carne messi a soffriggere nello strutto

bollente poi strizzati accuratamente, messi “in torta” e

consumati come saporiti bocconcini.

Il Coro delle MondineLe mondariso erano le giovanissime donne impegnate

nel lavoro stagionale di monda e trapianto del riso nel-

le piane dell’Oltrepo’.

La stagione della monda durava 40 giorni: le giovani

lasciavano le loro case e alloggiavano insieme in ca-

pannoni, sacrificandosi molto duramente per far fronte

alle necessità delle famiglie che le attendevano a casa.

Per otto ore al giorno le mondine lavoravano curve

sotto al sole cocente, le gambe nell’acqua e le mani

sporche di fango, in mezzo agli insetti. Per ingannare

il dolore, la fatica e la nostalgia di casa le mon-

dine cantavano: le risaie risuonavano dei canti delle

lavoratrici, utili a dare il ritmo al lavoro ma soprattutto

ad alleviare le pene di un lavoro così duro.

Siepi e antiche piantate

Il sistema di siepi Coccapana, Canalazzo e Resega è

un’area protetta dove l’agricoltura di tipo non invasi-

vo ha permesso lo sviluppo di un ecosistema tipico

dell’ambiente padano del XVI-XVII secolo.

Queste siepi spontanee si estendono per oltre 6

km e sono ciò che rimane del bosco che fino al

1500 circa si estendeva tra Novi e Rolo: sono im-

portanti perché ospitano specie vegetali sempre più

rare nella zona modenese, come rosa canina, sambu-

co, pioppo nero e salice bianco. Anche la fauna è ricca

e comprende diversi uccelli tra cui aironi e sparvieri

oltre a piccoli mammiferi.

Un’altra importante testimonianza del paesaggio agra-

rio di pianura nei secoli XVI - XVII era la piantata: gli

alberi di olmo, acero o pioppo venivano organiz-

zati in filari e usati come supporti per la crescita

della vite. I vantaggi di questo “matrimonio vegetale”

erano diversi: oltre al vantaggio di sviluppare contem-

poraneamente colture diverse, la piantata fungeva da

regolatore di umidità del terreno e garantiva alla vite

le migliori condizioni di crescita oltre a fornire fogliame

verde come nutrimento al bestiame.

Si dice che sia per colpa di un parassita dell’olmo se la

piantata non è più diffusa, ma in realtà venne sostituita

dai moderni vigneti con sostegni a palo per agevolare

l’uso di tecniche meccaniche di lavorazione.

Questi canti erano vere e proprie lezioni di vita attra-

verso cui si diffondeva tra le donne la consapevolezza

della condizione femminile e dei problemi sociali dei

lavoratori. Il lavoro delle mondariso durò fino agli anni

‘60 quando l’agricoltura subì un processo di industria-

lizzazione e i diserbanti chimici sostituirono le mani

delle donne, ma il patrimonio culturale dell’epopea

delle risaie, importante esperienza umana e sociale,

non è andato disperso. A metà degli anni settanta

nasce il Coro delle Mondine di Novi: ne fanno parte

un gruppo di amiche accomunate dal lavoro in risaia a

cui si aggiungono figlie e nipoti.

In trent’anni il coro ha tenuto concerti in tutto il mondo,

ha contribuito a progetti musicali dal rock alla musica

elettronica, è stato protagonista di un documentario e

ha cantato per il Presidente della Repubblica: ora con

il sito internet “Mondine 2.0 - di madre in figlia” la

storia delle mondine diventa un progetto multimediale

e interattivo proiettato nel futuro. Tradizione era anche che le rezdore, le donne di casa,

preparassero un saporitissimo ragù con i “ritagli” della

carne fresca con cui condire un bel piatto di pasta ce-

lebrando con i familiari il giorno di lavoro e festa.

C’era una volta, nelle terre basse modenesi e mantovane, una piccola mela dalla buccia sottile e verde, il cui colore

virava al rosso se esposta alla luce del sole. Questa piccola mela dalla polpa aromatica e profumata veniva raccolta

tra settembre e ottobre: era considerata la mela dell’inverno perché non temeva il clima rigido e poteva soppor-

tare una lunghissima conservazione senza alterarsi. Anzi, il

freddo degli inverni tipici della Bassa le conferiva ulteriore

aroma ed un sapore inconfondibile. Tuttavia nel dopoguerra

la coltivazione di questo piccolo e delizioso frutto venne quasi

del tutto abbandonata: il mercato richiedeva mele più dolci,

più grandi e belle, insomma più vantaggiose dal punto di

vista economico.

Oggi si stanno riscoprendo le tante virtù che questo antico

frutto racchiude: le proprietà antiossidanti sono quattro vol-

te superiori rispetto alle altre mele e la coltivazione richiede

un limitato uso di fitofarmaci, per via della sua elevata resi-

stenza ai parassiti. La coltura della “campanina” sta dunque

riconquistando il suo meritato spazio nelle campagne della

Bassa.

I N F O www.melacampanina.com

Piccola e buona: la mela campanina

I N F O

www.mondinedinovi.it

Testi, foto, storia e date delle tournée

I N F O

Modena > Carpi > Novi di Modena

Biciguida n. 3 Provincia di Modena,itinerario numero 30, Le campagne intorno a Novi

Page 23: Le strade del Parmigiano Reggiano

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L’ecosistema delle ex cave

L’area delle ex Fornaci di Budrighello era in passato

sede di attività estrattiva di materiali per l’edilizia, in

virtù dello spesso strato di argilla depositata dalle ac-

que del Fiume Secchia nel corso del tempo.

L’attività era stagionale. In primavera e in estate veni-

vano prodotti mattoni di prima qualità oltre a coppi e

piastrelle per pavimenti: il lavoro era duro e faticoso,

svolto principalmente a mano.

Nel 1974 la fornace ha terminato la produzione e col

La bicicletta è il mezzo ideale per andare alla scoper-

ta delle più belle e caratteristiche costruzioni antiche

della pianura modenese, riscoprendo il loro rapporto

con l’ambiente e le importanti testimonianze dei secoli

passati. Nella campagna tra San Prospero, San Pietro

in Elda e Staggia sono ben rappresentate le diverse

tipologie edilizie che nel corso dei tempo hanno ca-

ratterizzato questi insediamenti. La tradizionale villa

di campagna era la dimora lontana dal paese o dalla

città che soddisfaceva anche le esigenze dell’attività

agricola, come il particolare edificio cinquecentesco

dei Torrioni. I “casini delle delizie” erano invece di-

more signorili dedicate soprattutto allo svago, dove si

Rocca Campori

E’ la struttura architettonica che maggiormente

caratterizza il tessuto urbano di Soliera. La sua

costruzione risale agli Estensi che la fecero erigere

intorno al XII secolo a scopo difensivo. Successivi ri-

maneggiamenti ne hanno alterato l’aspetto originario,

che resta imponente e maestoso: dell’edificio origina-

rio rimangono due torrioni quattrocenteschi e gli stem-

mi della famiglia Campori sul voltone d’ingresso. Nei

secoli la rocca fu trasformata da disadorna fortezza

in lussuosa dimora signorile, ampliata e ulteriormente

fortificata nel XIV e XV secolo dai vari signori che la

abitarono; la vicinanza a sud con Modena e a nord-

tenevano feste, banchetti e battute di caccia:

si affermarono nel Modenese soprattutto dal

‘500. Esempi architettonici sono il Casino

Barbieri e il settecentesco Casino Zanfrogni-

ni. La casa a corte aveva invece funzione di

grande azienda agricola e comprendeva più

abitazioni e diversi rustici, come stalle, fienili,

granai, porcilaie, forni, cantine, ripostigli vari.

Questi edifici potevano essere uniti (corte

chiusa) o staccati (corte aperta). Tra i più

antichi esemplari di corte chiusa è la Corte

Bocchi di Staggia (prima metà del ‘400);

altri interessanti complessi sono la settecen-

tesca Corte Verdeta e l’ottocentesca Corte

Tusini. La torre a colombaia caratterizzava complessi a

più piani di forma slanciata, nella cui parte sommitale

era presente l’alloggio per i colombi, allevati a scopo

alimentare ma anche ammaestrati per portare messag-

gi. La torre meglio conservata appartiene alla Casa

Tusini di via Olmo, mentre la più antica, trecentesca è

quella annessa al Casino Torre.

Il territorio di San Prospero con le sue frazioni è il cuo-

re della zona di produzione della pera di Modena:

proprio qui infatti questa coltivazione ha trovato un

adattamento particolarmente favorevole in termini di

caratteristiche climatiche e pedologiche, tale da con-

sentire l’ottenimento di un prodotto dalle caratteristi-

che inimitabili.

L’adattamento favorevole delle cultivar all’ambiente si

traduce nelle caratteristiche organolettiche uniche di

questi frutti, protetti ora da un disciplinare di produ-

zione. Queste caratteristiche sono date da terreni di

medio impasto non eccessivamente sciolti, dalle pro-

duzioni quantitativamente non elevate, dalle escursioni

termiche già significative alla terza decade del mese di

agosto; è il territorio che esalta le caratteristiche

del frutto.

Abate Fetèl, Kaiser, Conference, William, Decana del

Comizio, Santa Maria: l’abbinamento perfetto è sem-

pre e comunque il formaggio Parmigiano-Reggiano.

tempo le cave si sono progressivamente riempite

di acqua di falda dando vita a un ricco ecosistema

in cui flora e fauna hanno preso il sopravvento,

favorendo lo sviluppo di un ecosistema acquatico ricco

e ben equilibrato.

Nell’area è stata istituita una zona di recupero ecolo-

gico di quasi 9 ettari, composta da tre laghi, un ampio

parco di specie autoctone e 6 km di sentieri: passeg-

giando o pedalando tra i canneti e i robusti rami dei

salici, dei pioppi e degli olmi è facile osservare ger-

mani reali, folaghe, gallinelle d’acqua, garzette, aironi

cenerini, svassi, testuggini palustri, cannareccioni…

tutti alla ricerca di un rifugio tranquillo.

Un’oasi di riposo nel verde non solo per la fauna che la

abita, ma per tutti gli amanti della natura.

I N F O

Modena > Cavezzo > San Possidonio > loc. Forcello

Comune di San Possidoniotel. 0535.417915 [email protected]

I N F O

Modena > San Prospero > San Pietro in Elda

Percorso ciclabile “Le ville di San Prospero”, opuscolo e mappa,

Comune di San Prospero, tel. 059.809711 www.comune.sanprospero.mo.it

Comune di San Prospero sulla Secchia

Comune di Soliera

Al contadino non far sapere...

Le ville storiche di San Prospero

Page 24: Le strade del Parmigiano Reggiano

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ovest con Carpi ne fecero un obiettivo desiderabile

tanto dagli Este quanto dai Pio, signori della vicina

Carpi: a lungo venne contesa dalle due casate. Nel

1635 Soliera fu eretta a marchesato e concessa a

Pietro Campori, esponente di una nobile famiglia ori-

ginaria della Garfagnana; da allora la rocca divenne

residenza dei marchesi Campori.

Oggi la Rocca è sede comunale e ospita la Biblioteca

Campori di Soliera.

I N F O

Modena > Soliera

www.comune.soliera.mo.it

I N F O

Modena > Soliera

Modena in bici, biciguida n. 3 edita dalla Provincia di Modena

Soliera in bici

Gli scenari della pianura offrono la possibilità di

muoversi lungo la rete viaria minore e fuori dal-

le arterie del grande traffico, godendo degli scorci

tipici delle campagne coltivate, un vero mosaico di

campi e frutteti.

Alcuni percorsi poi sono attrezzati e riservati alla cir-

colazione ciclopedonale, come il tratto del Percorso

Natura del Fiume Secchia (continuazione del percorso

che arriva da Sassuolo attraverso la pianura) che se-

gue su fondo bianco l’argine del fiume ad est della cit-

tadina. Nei dintorni è possibile pedalare seguendo an-

che altri itinerari segnalati che si snodano nel territorio

di Soliera: il percorso Lama, nella zona nord-ovest del

territorio, dalla frazione di Limidi fino all’impianto di

sollevamento “Pratazzola”.

L’itinerario ha due possibili varianti: breve di circa 10

Km e lunga di circa 19 Km ed utilizza principalmente

strade di campagna e tratti di strade sterrate (es. vie

Nasi Interno, Viazza, Papotti).

Il percorso Secchia invece corre nella zona est del ter-

ritorio, fino al confine con Modena a sud (via Morello

Confine e Passo dell’Uccellino) e nei pressi del confi-

ne con Carpi a nord (via Grillenzona e via Foschiera).

Anche questo itinerario ha due versioni: 11 Km e 16

Km, con la possibilità di utilizzare la pista sull’argine

in alternativa alle strade (via Serrasina e via Canale) a

ridosso del fiume Secchia.

Page 25: Le strade del Parmigiano Reggiano

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I ristoranti di Modena a TavolaBastigliaLE CARDINAL - chiuso mercoledì e domenica sera

Via Canaletto 23, Bastiglia, tel. 059.904260

www.lecardinal.it [email protected]

CampogallianoLAGHI di Campogalliano - chiuso stagione invernale

lunedì martedì mercoledì, estiva: mercoledì

Via Albone 27, Campogalliano tel. 059.526988

[email protected]

CarpiL’INCONTRO - chiuso domenica e lunedì a mezzogiorno

Via delle Magliaie 2/4, Carpi, tel. 059.693136

www.lincontroristorante.it [email protected]

Finale EmiliaESTE’ Ristorante - chiuso lunedì

Via per Modena 32, Finale Emilia, tel. 0535.780380

www.estenseparkhotel.it [email protected]

OSTERIA LA FEFA - chiuso martedì

Via Trento Trieste 9/c, Finale Emilia, tel. 0535.780202

www.osterialafefa.it [email protected]

NonantolaGREEN VILLAGE - chiuso domenica sera e lunedì

Via Maestra 4, Bagazzano (Nonantola), tel. 059.549388

www.greenvillagerist.it [email protected]

Trattoria del CAMPAZZO - chiuso martedì

Via Farini 82, Campazzo (Nonantola), tel. 059.547552

www.trattoriadelcampazzo.it

SolieraOSTERIA BOHEMIA - chiuso domenica e lunedì

Via Canale 497, Sozzigalli di Soliera, tel. 059.563041

www.osteriabohemia.it

eventi & appuntamenti

informazioni & accoglienza

Primavera

Concordia, 25 aprile, Concordia in fiore: festa dei fiori e della libertà

Nonantola, fine aprile, Nonantola Film Festival

Carpi, maggio, Carpi Balsamica, Festival Internazionale delle Abilità Differenti, festa del Patrono

Soliera, metà maggio, Popolarissima della Balorda

Novi, 13 giugno, Sagra patronale di S. Antonio

Estate

Soliera, giugno, Artivive Festival

Novi, II domenica di luglio, Fiera di Luglio

Campogalliano, ultima domenica di luglio, Fiera di Luglio

San Possidonio, ultima settimana d’agosto, Fiera d’agosto e sagra del Crocifisso

Autunno

Carpi, fine settembre, FestivalFilosofia

Campogalliano, settembre/ottobre, I Giorni della Bilancia

Concordia, fine settembre, Raduno nazionale degli artisti di strada

Nonantola, fine settembre, Sòghi, saba e savòr

Carpi, ottobre, Maratona d’Italia

Novi, II domenica di ottobre, Fera d’Utober

Soliera, metà ottobre, Il profumo del mosto cotto

Carpi, fine ottobre, Carpi a tavola

San Prospero, fine novembre, Viva San Prospero: la festa dei sapori caratteristici

Nonantola, metà novembre, Profumo di Cioccolato

Inverno

Carpi, dicembre, Natale a Carpi

San Possidonio, dicembre, Presepe Vivente

IAT “Terre d’Argine” dell’Unione dei Comuni di Carpi, Campogalliano, Novi di Modena, Soliera

Via Berengario 2, Carpi tel. 059.649255, [email protected]

Concordia sulla Secchia: Piazza Repubblica 19, tel. 0535 412911, [email protected]

San Possidonio: Piazza Andreoli 1, tel. 0535.417911, comune.sanpossidonio.mo.it

San Prospero sulla Secchia: Via Pace 2, tel. 059.711, [email protected]

Nonantola: Ufficio Turistico, Via Marconi 11, tel. 059.896 555, [email protected]

sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...

Page 26: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Punto LatteVia per Novi, 46 - San Giovanni

41033 Concordia sulla Secchia (Mo)

tel. e fax 0535.40321

www.puntolatte.it

coordinate geografiche

44° 53’ 53,2’’ N - 10° 57’ 51,1’’ E

Azienda Agricola Serafini Giovanni e DuilioVia Pioppi, 26 - Campazzo

41015 Nonantola (Mo)

tel. e fax 059.549372

[email protected]

coordinate geografiche

44° 42’ 4’’ N - 11° 2’ 26,2’’ E

Caseificio Sociale La CappellettaVia Matteotti, 80

41039 San Possidonio (Mo)

tel. e fax 0535.39084

[email protected]

coordinate geografiche

44° 53’ 8,9’’ N - 10° 59’ 26,3’’ E

Latteria di CampogallianoVia Reggio, 1

41011 Campogalliano (Mo)

tel. e fax 059.526517

coordinate geografiche

44° 41’ 52’’ N - 10° 49’ 7’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 15.30 - 19.30

chiuso: lunedì mattina

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, carni suine e bovine fresche,

piatti pronti gastronomici, salumi, vasta

scelta di formaggi, idee regalo, ceste

natalizie

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 12.00 13.30 - 19.00

chiuso: domenica mattina

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

ricotta, salumi, miele, marmellate, altri

formaggi, sottaceti, vini, olio

altri punti vendita

Via 2 Giugno, 7/A Nonantola (Mo)

Mercato di Crevalcore martedì mattina

apertura punto vendita

tutti i giorni

10.00 - 12.30 17.00 - 19.30

chiuso: mercoledì pomeriggio e domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

ricotta, caciotta, yogurt, panna cotta,

formaggio fuso, burro

apertura punto vendita

tutti i giorni 16.30 - 20.30

chiuso: domenica e festivi

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 9.125Produzione annuale forme (n°) 1.800Caldaie sala lavorazione (n°) 10Attivo dal (anno) 2000

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 7.200Produzione annuale forme (n°) 1.315Caldaie sala lavorazione (n°) 3Attivo dal (anno) 1978

Allevamenti conferenti latte (n°) 37

Latte lavorato annuo (q.li) 150.000

Produzione annuale forme (n°) 26.924

Caldaie sala lavorazione (n°) 40

Allevamenti conferenti latte (n°) 28Latte lavorato annuo (q.li) 115.000Produzione annuale forme (n°) 20.000Caldaie sala lavorazione (n°) 32Attivo dal (anno) 1967

matricola matricola matricola matricola1358121710191017

Page 27: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Azienda Agricola VerdetaVia Verdeta, 14

41030 San Prospero (Mo)

tel. 059.908006 fax 059.908032

[email protected]

coordinate geografiche

44° 46’ 52’’ N - 11° 2’ 47’’ E

Caseifi cio Oratorio San GiorgioVia delle Nazioni Unite, 16 int. 1

41012 Carpi (Mo)

tel. 059.664029 fax 059.668133

[email protected]

www.caseificiosangiorgio.it

coordinate geografiche

44° 45’ 55’’ N - 10° 50’ 54’’ E

Caseifi cio Sociale San PaoloVia per Vallalta, 2

41033 Concordia sulla Secchia (Mo)

tel. 0535.40534 fax 0535.412245

[email protected]

coordinate geografiche

44° 55’ 31,2’’ N - 10° 59’ 56,1’’ E

Caseifi cio Morello di MezzoVia, Morello di Mezzo, 679

41019 Soliera (Mo)

tel. e fax 059.567591

[email protected]

coordinate geografiche

44° 43’ 15,1’’ N - 10° 55’ 57,4’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 12.30 15.00 - 19.30

chiuso: domenica e festivi

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, salumi, miele, vino

apertura punto vendita

dal lunedì al sabato 7.30 - 19.30

domenica 8.00 - 13.00

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

stracchino, caciotte, Golosetto (formaggio

fuso), mascarpone, aceto balsamico, vini,

spumanti, yogurt, panna cotta, salumi, burro,

tosone, ricotta, mostarda, crema di pere

altri punti vendita

Presso il mercato alimentare “Porta Modena”

p.le Ramazzini, 50 - Carpi (Mo)

apertura punto vendita

tutti i giorni

9.00 - 12.30 16.00 - 19.30

chiuso: domenica pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

ricotta, salumi, aceto, olio, confetture, sottoli,

vino, ceste regalo, yogurt, burro, panna

cotta, mascarpone

apertura punto vendita

giorni feriali 8.00 - 13.00 15.00 - 19.30

giorni festivi 8.30 - 12.30

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

Parmigiano-Reggiano da agricoltura

biologica, burro, ricotta, aceto

Allevamenti conferenti latte (n°) 2Latte lavorato annuo (q.li) 6.200Produzione annuale forme (n°) 1.300Caldaie sala lavorazione (n°) 3Attivo dal (anno) 1996

Allevamenti conferenti latte (n°) 10Latte lavorato annuo (q.li) 27.557Produzione annuale forme (n°) 4.842Caldaie sala lavorazione (n°) 9Attivo dal (anno) 1933

Allevamenti conferenti latte (n°) 14Latte lavorato annuo (q.li) 70.000Produzione annuale forme (n°) 12.000Caldaie sala lavorazione (n°) 17Attivo dal (anno) 1965

Allevamenti conferenti latte (n°) 3Latte lavorato annuo (q.li) 30.000Produzione annuale forme (n°) 5.400Caldaie sala lavorazione (n°) 10

matricola matricola matricola matricola2666260825772515

Page 28: Le strade del Parmigiano Reggiano

54 BP

- c

aseific

i ve

ndita

al p

ubblic

o55

Caseifi cio Razionale NoveseVia Provinciale Mantova, 73

41016 Novi di Modena (Mo)

tel. 059.670094 fax 059.6788154

[email protected]

coordinate geografiche

44° 54’ 36’’ N - 10° 54’ 39’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 15.30 - 19.30

chiuso: domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, vino, aceto balsamico, miele,

salse, mozzarelle, yogurt, stracchino

Allevamenti conferenti latte (n°) 57Latte lavorato annuo (q.li) 250.000Produzione annuale forme (n°) 45.000Caldaie sala lavorazione (n°) 64Attivo dal (anno) 1953

matricola2864

Page 29: Le strade del Parmigiano Reggiano

Valerio Massimo ManfrediCastelfranco Emilia

Archeologo e scrittore. Ha insegnato in diverse Università in Italia e all’estero, quali la Bocconi di Milano e la

Sorbona di Parigi. Attualmente insegna Storia del territorio e della città antica alla Facoltà di Conservazione dei

Beni Culturali dell’Università di Bologna presso Ravenna. Ha pubblicato molti articoli, saggi e romanzi storici tradotti

in tutto il mondo, è autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione. Conduttore di trasmissioni

televisive, da alcuni suoi libri sono stati tratti fi lm per il cinema e la televisione.

Coltellino d’Oro 2003 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

“Sono molto legato al Parmigiano-Reggiano, non solo perché è un prodotto della mia terra...

mio nonno aveva la stalla, era Presidente di un caseifi cio che faceva Parmigiano-Reggiano a Piumazzo.

Ricordo ancora che con mio fratello Fabrizio portavamo il latte al caseifi cio con un carretto costruito

da mio padre e trainato da un magnifi co cane lupo che tutti i bambini del vicinato ci invidiavano”

(da una dichiarazione durante la 32° Festa dei Caseifi ci modenesi del 24 giugno 2003)

Alta Pianura

Castelfranco Emilia

Castelnuovo Rangone

Castelvetro

Formigine

Maranello

Modena

Sassuolo

Spilamberto

Vignola

Piazza della Pomposa, Modena

tra la via Emiliae le colline

le arti, i sapori e l’ingegno in una terra generosa da sempre

Page 30: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Autostrada A1

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2924

1012

1240

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2552

CastelfrancoEmilia

Modena

Formigine

Maranello

CastelnuovoRangone

Montale

Castelvetro

Spilamberto

Savignanosul PanaroVignola

Maranosul Panaro

Sassuolo

Fiorano

Indice Alta Pianura

L E G E N D A

arte - cultura

natura - ambiente - attività

curiosità

i ristoranti di “Modena a Tavola”

I caseifici con vendita al pubblico1 La chiesa di S. Maria Assunta p.60

2 Villa Sorra p.61

3 Le casse di espansione del Panaro p.61

Castelfranco Emilia

10 Il mito delle Rosse p.66

11 Il torrente Tiepido p.67

12 Villa Rangoni Machiavelli p.67

Maranello

14 Il Palazzo Ducale p.70

15 Le Salse di Nirano p.71

16 Le Terme di Salvarola p.70

Sassuolo

6 Il borgo medievale p.63

7 Nelle terre del Grasparossa p.64

Rosso e frizzante p.64

Castelvetro di Modena

8 Il castello p.65

9 Villa Gandini e il parco p.65

Le ville p.66

Formigine

4 La Terramara di Montale p.62

5 I parchi di Castelnuovo Rangone p.62

Castelnuovo Rangone

13 Lo scrigno del centro storico p.68

ModenaEventi & Appuntamenti p.74

Ristoranti di “Modena a Tavola” p.75

1012 Soc. Agr. Montorsi p.76

1117 Ind. Casearia Pelloni p.76

1120 Az. Agr. Moscattini p.77

1176 Soc. Agr. Fava Santino e Figli p.77

1240 Cas. Soc. 4 Madonne p.78

1306 Cas. Soc. San Pietro p.78

1321 Soc. Agr. Coop. Nuova Martignana p.79

1383 Soc. Agr. Coop. San Silvestro p.79

2552 Coop. Cas. Valtiepido p.80

2585 Soc. Agr. Coop. San Bartolomeo p.80

2629 Soc. Agr. San Michele p.81

2750 Cas. Nuova Superchia p.81

2847 Az. Agr. Benedetti p.82

2894 IPSA Lazzaro Spallanzani p.82

2924 Soc. Agr. Hombre p.83

2944 Soc. Agr. Ca’ Denina p.83

2959 Coop. Cas. San Lucio p.84

2973 Coop. Cas. Castelnovese p.84

Terre del Balsamico p.71

17 Natura lungo il Panaro p.72

Spilamberto

18 La Rocca p.73

19 Magie della fioritura p.73

Vignola

Page 31: Le strade del Parmigiano Reggiano

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La Chiesa di Santa Maria Assunta

E’ la chiesa più antica di Castelfranco, edificata verso il

XIII secolo e ristrutturata nel corso dei secoli.

L’edificio, che nel 1704 presentava un’unica navata,

ha subito negli anni numerosi lavori di ampliamento

che hanno portato, alla fine dell’Ottocento, alla co-

struzione di tre navate e all’eliminazione di un portico

verso la via Emilia.

Sull’altare maggiore si trova la meravigliosa As-sunta, dipinta nel 1627 dal celebre Guido Reni.

Il dipinto è famoso ed emblematico dell’arte di Guido

Reni: la rappresentazione dell’Assunta richiama una

sacralità ispirata e ancestrale e la sua bellezza è tale

per cui nel 1797 Napoleone cercò di portarla in Fran-

cia. I castelfranchesi, consapevoli di ciò, sostituirono

l’originale con una copia evitando così il furto del pre-

zioso quadro.

Le statue ai lati dell’altare maggiore raffiguranti Abra-

mo e Davide sono opera del bolognese Filippo Scan-

dellari, attivo nel Settecento.

Tra i capolavori custoditi nella chiesa si trovano dipinti

di maestri bolognesi come Santa Barbara di Giuseppe

Varotti, l’Angelo Custode di Francesco Gessi, allievo di

Reni e la Madonna e i Santi di Prospero Fontana.

Villa Sorra

La tenuta di Villa Sorra si estende per oltre 40 ettari

e comprende il parco, il giardino storico e la villa set-

tecentesca, esempio significativo di barocchetto emi-

liano. Il giardino, ristrutturato nella prima metà dell’Ot-

tocento, è uno dei più bei giardini “romantici” del

territorio emiliano. Il giardino, oltre a ospitare spe-

cie vegetali di grande interesse, venne progettato in

maniera scenografica con finti ruderi, raffinati giochi

d’acqua e altri elementi particolari che ben esprime-

vano il gusto della nobiltà dell’epoca per l’atmosfera

romantica secondo la moda del giardino “all’inglese”:

grotte artificiali, una finta capanna di pescatore e per-

sino la povera stanza di un romito che all’interno cela

una raffinata sala da tè. Il parco invece offre ampi

prati ed eleganti filari di pioppi che incorniciano

armoniosamente la villa: ancora oggi come nel ‘700

questi spazi verdi sono perfetti per riposarsi o fare

attività nel verde, quello che qualche secolo fa chiama-

vano “necessario commodo di villeggiare”.

Da non dimenticare le visite guidate alla scoperta dei

segreti di questo posto magico e il ricco programma

di iniziative domenicali che nella bella stagione anima

il parco della villa.

Un percorso ciclopedonale collega Castelfranco a Villa

Sorra passando per Panzano.

Tra la via Emiliae le colline

le arti, i sapori e l’ingegno in una terra generosa da sempre

E’ la pianura che sale dolcemente dalla via Emilia verso le prime colline a

raccontare una storia affascinante in cui si intrecciano le sfumature diverse

che rendono unica questa terra.

La storia delle tracce romaniche millenarie e delle nobili corti degli Este, dei

Pico e dei Pio, le cui eredità artistiche testimoniano autentica grandezza.

La storia dei fiumi che solcano la pianura, custodi da sempre di ecosistemi

preziosi.

Ma anche la storia del talento creativo di gente appassionata, di tradizioni

antiche che danno vita ad eccellenze gastronomiche uniche.

Un viaggio tra arte, sapori, cultura e natura nell’alta pianura modenese.

Alta pianura

Castelfranco Emilia

Castelnuovo Rangone

Castelvetro

Formigine

Maranello

Modena

Sassuolo

Spilamberto

Vignola

Comune di Castelfranco Emilia

I N F O

Modena > Castelfranco

Via Crespellani 7, Castelfranco Emilia

“Ecclesia, i beni ecclesiastici del territorio di Castelfranco Emilia”, Guida alle chiese del territorio

I N F O

Modena > Gaggio in Piano

www.villasorra.it Comune di Castelfranco Emilia tel. 059.959216

Visite guidate del giardino storico:punto di ritrovo davanti al cancellomarzo, aprile e maggio: ore15,30 e 17giugno e settembre: ore 16 e 17,30 - luglio e agosto: ore 18

Da sempre i fiumi hanno costituito la fortuna e la

rovina degli abitanti di pianura.

Garanti della fertilità delle terre, con le loro pie-

ne hanno segnato momenti di miseria e sventu-

ra, fino a che l’uomo ha imparato a domare e

contenere la forza distruttrice delle acque con la

realizzazione di importanti opere idrauliche: le

casse di espansione fluviale.

Queste strutture sono edificate a lato degli alvei

dei fiumi con lo scopo di far defluire le acque di

piena, che vengono così immagazzinate tempo-

raneamente ed in parte reimmesse in quantità

controllata nei tratti arginati del fiume. Le casse

di espansione del Panaro possono contenere un volume d´acqua di circa 1.200.000 metri cubi e svolgono anche

l’importante funzione di riserva irrigua per le aziende agricole circostanti oltre a costituire l’habitat idoneo di nume-

rose specie animali.

I N F O Modena > Castelfranco E. > loc. Sant’Anna

Rete dei Centri di Educazione Ambientale - Provincia di Modena tel. 059.209427 - [email protected]

Le casse di espansione del Panaro

Page 32: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Comune di Castelnuovo Rangone

Comune di Castelvetro di Modena

La Terramara di Montale

Durante l’età del bronzo, ai tempi in cui Akhenaton

e Tutankamon regnavano in Egitto e le navi micenee

solcavano il Mediterraneo, l’Europa era abitata da co-

munità che pur non conoscendo la scrittura avevano

sviluppato un evoluto sistema socioeconomico: tra

queste, la civiltà delle terramare che si affermò circa

3500 anni fa nella pianura padana.

Il Parco archeologico di Montale è uno dei pochi “mu-

sei archeologici open air” d’Italia dove scoprire

toccando con mano la vita delle popolazioni che

abitavano qui 3500 anni fa. Questo è possibile gra-

zie all’archeologia sperimentale, ovvero la ricostruzio-

ne a grandezza naturale di una parte del villaggio.

I parchi di Castelnuovo e la geografia degli affetti

I parchi pubblici di Castelnuovo Rangone sono molto

originali e testimoniano un’attenzione particolare nei

confronti della dimensione emotiva e affettiva degli

spazi pubblici: visitandoli si raccoglie un invito a per-

correre anche i propri spazi interio-

ri. Inaugurato nel 1985 il Parco John

Lennon è dedicato alla figura del musi-

cista e pacifista ex Beatles, figura capa-

ce di parlare a milioni di persone degli

ideali della pace e del valore dell’imma-

ginazione: il parco ospita anche una sta-

tua a grandezza naturale del famoso e

amato musicista.

Una parte del Parco Rio Gamberi invece

è dedicata ai più piccoli. Nella Collina

delle Fiabe ci sono Pinocchio, Cappuc-

cetto Rosso, Alice nel Paese delle Me-

raviglie, Pulcinella che pesca nel lago e il Teatrino di

Mangiafuoco: sono le decorazioni colorate realizzate

dal grande scenografo genovese Emanuele Luzzati,

che è anche cittadino onorario di Castelnuovo.

Il Parco Giovane Holden è un invito alla lettura e

all’amore per i libri: dedicato ad adolescenti e ragazzi

è arredato con tavoli e panchine di legno e con la

riproduzione ad altezza d’uomo della copertina, della

prima e dell’ultima pagina del famosissimo romanzo

di J.D. Salinger.

E poi ancora il Parco Sandro Pertini con i fumetti

del grande Paz, Bruno Munari, la pista ciclabile Jack

Kerouac (tratto della ciclabile Modena-Vignola), le

bacheche poetiche sparse per il paese con estratti di

poesie, brani di canzoni, frammenti di libri...

Si possono osservare il fossato, il terrapieno sormon-

tato dalla palizzata, la grande porta che permette di

accedere allo spazio abitativo occupato dalle case e

dagli impianti produttivi legati alle attività artigianali

che caratterizzavano il popolo delle terramare. E an-

cora, all’interno delle abitazioni arredi, suppellettili,

telai, utensili, armi, capi di abbigliamento fedelmente

ricostruiti. Pannelli illustrati guidano il visitatore in un

percorso che racconta la storia del sito sin dal primo

impianto. L’area archeologica è coperta e protetta da

una struttura che ricrea il profilo dell’originaria colli-

netta: al suo interno i calchi della stratigrafia e di uno

strato particolarmente ricco di resti dei pali in legno

che costituivano una delle abitazioni, offrendo la stra-

ordinaria opportunità di leggere nel terreno la storia

plurisecolare del villaggio.

I N F O

Modena > Montale Rangone

Strada Statale 12 – Nuova Estense Montale Rangone (Mo)tel. 059.203 3101 - 059.532020

www.parcomontale.it

I N F O

Modena > Castelnuovo Rangone

Comune di Castelnuovo Rangone tel. 059.534811www.comune.castelnuovo-rangone.mo.it

Adagiato sulle prime col-

line modenesi in una cor-

nice verde e suggestiva,

il borgo di Castelvetro

ha origini antiche e nel

tempo ha mantenuto il

suo carattere medie-

vale.

Nel borgo circondato dai

resti delle possenti mura

svettano torri e campani-

li, tra cui in piazza Roma

la Torre delle Prigioni e

la Torre dell’Orologio, le

ultime testimonianze del

castello che nel XIV seco-

lo dominava la borgata.

Sulla stessa piazza si

affaccia anche il bel Pa-

lazzo Comunale di epoca

settecentesca che venne

restaurato agli inizi del ‘900 per armonizzarne la fac-

ciata con il resto dell’ambiente: la particolare pavimen-

tazione di questo spazio è realizzata in cotto e al cen-

tro si trova una scacchiera “regolamentare” in marmo

e sasso, utilizzata per i tornei di dama vivente.

Nel ‘400 Castelvetro era feudo della famiglia Rangoni,

alleati degli Este; ancora oggi a palazzo Rangoni si

possono osservare le belle sale affrescate dai soffitti

in legno e cornici con volute, fogliami, armi, fiori, ma-

scheroni, uccelli e delfini; ovunque appare la conchi-

glia, emblema araldico dei Rangoni. In una di queste

sale soggiornò il grande letterato Torquato Tasso: in

fuga verso Mantova, giunse a Castelvetro come ospite

dei Rangoni per poter preparare in serenità la propria

difesa in seguito ad una falsa accusa di calunnia.

Secondo la tradizione, il poeta compose proprio a Ca-

stelvetro un canto della Gerusalemme Liberata.

I N F O

Modena > San Vito > Castelvetro

www.comune.castelvetro-di-modena.mo.it

Il borgo medievale di Castelvetro

Page 33: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Il territorio di Castelvetro di Modena, a metà strada fra

pianura e Appennino, è ricco di vigneti che caratte-

rizzano la produzione del “Grasparossa”, il Lam-

brusco doc tipico del territorio. Gli amanti delle peda-

late in bicicletta troveranno molti spunti per muoversi

lungo le strade che attraversano le colline, circondati

dai bellissimi panorami collinari.

I sei itinerari del circuito Castelvetro Bike si sno-

dano lungo i torrenti, sui crinali, immersi in un paesag-

gio ricco di costruzioni antiche e di edifici storici, di

essenze vegetali tipiche delle zone collinari interrotte

dai maestosi calanchi con macchie boscose e ginestre

tipiche.

Questi itinerari sono di diversa lunghezza e difficoltà

e percorrono il territorio, dalla valle del Guerro fino ai

borghi di Levizzano, Puianello e Solignano.

Nella cornice suggestiva di questo paesaggio collinare

ogni anno si svolge la Graspalonga, una gara ciclistica

in mountain bike di 42 km per un dislivello complessi-

vo di 1400 m che vede la zona intorno a Castelvetro

animarsi di ciclisti colorati e tifosi con le loro urla di

incitamento.

Pedalando nelle Terre del Grasparossa

I N F O

Modena > San Vito > Castelvetro

Mappe interattive dei sei percorsi ciclisticiwww.comune.castelvetro-di-modena.mo.it

tel. 059.758860 Comune di Castelvetro

La Graspalonga: http://nuke.hillcup.com

I N F O

Modena > Formigine

Castello di Formigine Piazza Calcagnini 1, Formiginetel. 059.416145 www.comune.formigine.mo.it

I N F O

Modena > Formigine

Via S. Antonio 4 Formigine tel.39 059.416246

Insieme al Lambrusco di Sorbara e al Salamino di Santa Croce,

il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro rappresenta la tipicità

dell’enologia modenese. E’ prodotto con vitigno Grasparossa,

chiamato così perché in autunno oltre alle foglie si arrossano

anche raspo e pedicelli del grappolo. Tra i lambruschi DOC, il

Grasparossa ha corpo più pieno e intenso e si abbina perfetta-

mente con primi piatti ben conditi e dal gusto deciso, come ad

esempio i tradizionali maccheroni al pettine al ragù o taglia-

telle coi funghi, oltre ai vari tipi di arrosti, bolliti e zampone: la

piacevole acidità del lambrusco si accompagna bene ai piatti

tipici modenesi molto sostanziosi, equilibrando piacevolmente il

pasto. Il colore del Grasparossa è rosso rubino dai riflessi viola-

cei mentre il profumo è intenso, fruttato, complesso; al gusto è

sapido e fruttato con sfumature delicatamente amarognole.

I N F O www.lambrusco.net

Sito del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi

Rosso e frizzante

Comune di Formigine

Il Castello di Formigine

E’ una struttura di origine medievale ricchissima di sto-

ria. Venne eretto nel 1201 dal Comune di Modena per

presidiare il confine con le terre reggiane: le sue mura

cingevano un piccolo centro abitato, un vero e proprio

villaggio fortificato che venne abitato fino alla fine del

XIV secolo.

I Pio, già signori di Carpi trasformarono poi il castello

in propria residenza e sotto il loro dominio la struttura

assunse l’attuale fisionomia. Circondato da un peri-

metro quadrilatero di mura con torri angolari e da un

fossato profondo almeno tre metri, era difeso nel suo

accesso dalla torre più possente, il mastio, l’attuale

torre dell’Orologio.

Il castello passò poi nelle mani degli Estensi e succes-

sivamente ceduto al marchese Calcagnini, funzionario

ducale. Oggetto di un imponente e accurato proget-

to di recupero archeologico e di restauro la Rocca

è diventata un luogo per riscoprire e studiare le

vicende locali dal medioevo ad oggi, depositario

dell’identità storica dei cittadini formiginesi. Sede di

un interessantissimo museo multimediale e inte-

rattivo sul medioevo progettato dal noto centro

di ricerca artistica milanese Studio Azzurro, ospita

eventi culturali di vario genere, come mostre, convegni

e concerti.

Villa Gandini e il suo parco all’ingleseE’ nota anche come Villa della Re-

sistenza o villa Aggazzotti, rispetti-

vamente dal nome del parco in cui

è inserita e dal nome della famiglia

che l’ha posseduta nei decenni

centrali del secolo scorso.

La villa risale al Settecento ma fu

ampliata e riqualificata attorno al

1840 in stile neoclassico dall’ar-

chitetto Francesco Vandelli.

Fu il conte Luigi Alberto Gandini,

proprietario della villa e appassio-

nato di botanica e giardinaggio,

a definire l’attuale estensione del

giardino storico negli anni Settanta

dell’Ottocento. Le aiuole irregola-

ri nei pressi della villa vennero realizzate secondo la

moda del giardino all’inglese per armonizzare l’archi-

tettura con il parco circostante. Al secondo dopoguer-

ra risalgono invece il laghetto sul lato est e il campo

da tennis ora trasformato in pista

da pattinaggio. Successivamente

Daria Bertolani Marchetti, illustre

botanica formiginese, sistemò una

porzione del parco a “boschetti”

secondo il gusto paesistico del

giardino all’inglese. Il bel parco

si estende per oltre 10 ettari e

ospita essenze arboree di pre-

gio come la pluricentenaria farnia,

i maestosi faggi e due notevoli

esemplari di ginkgo biloba. Attual-

mente la villa e gli edifici accessori

ospitano la Biblioteca comunale, lo

Spazio giovani e la Ludoteca.

Page 34: Le strade del Parmigiano Reggiano

66al

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Sono quasi un’ottantina le ville storiche disseminate sul territorio

di Formigine e la loro varietà architettonica e decorativa copre

un ampio arco cronologico.

Sono edifici padronali immersi nel verde, spesso legati allo sva-

go e al bel vivere di alta borghesia e nobiltà cittadina: vere e

proprie delizie di campagna dove i signori potevano dedicarsi

ai piaceri dell’otium. Ma soprattutto, in questa fertile zona, la

villa era anche il centro di gestione delle tenute agricole e dei

possedimenti su cui era fondata la ricchezza e lo status sociale

della famiglia.

E’ possibile percorrere in bicicletta un anello di circa 30 km

nelle campagne formiginesi alla scoperta di queste meraviglie

nascoste tra il verde grazie alla comoda mappa informativa del

Comune di Formigine.

I N F O Comune di Formigine tel. 059.416244

www.comune.formigine.mo.it

Il parco di Villa Rangoni Machiavelli si

estende su 10 ettari e ospita trentaquat-

tro importanti sculture contemporanee.

Il Parco Rangoni Machiavelli è un luogo

particolare e ricco di suggestioni: uno spa-

zio d’integrazione tra natura e cultura, tra

arte contemporanea ed ambiente, al pun-

to che molte delle opere sono state pen-

sate appositamente per essere collocate

in precisi punti del parco.

Passeggiando nel verde si possono am-

mirare importanti sculture contemporanee

come La fontana degli sposi di Pietro Ca-

scella, La porta e il Sole di Gio’ Pomodoro

o Le vie dell’acqua di Yoshin Ogata.

I N F O via Sant’Antonio 11 - 13/1 a Pozza di Maranello tel. 0536.240.010 www.maranello.it

Le ville

Villa Rangoni Machiavelli e il parco delle Sculture

Comune di Maranello

I N F O

Modena > Formigine > Maranello

Galleria Ferrari, via Dino Ferrari 43, Maranellotel. 0536.943204 www.galleria.ferrari.comtutti i giorni dalle 9:30 alle 18

I N F O

Modena > Castelnuovo > Torre Maina, Gorzano o Pozza

Comune di Maranello, tel. 0536.240000 www.maranello.it

Il mito delle Rosse

Maranello è conosciuta in tutto il mondo e la sua fama

è indissolubilmente legata al mito della Ferrari. Dal

1943 la casa automobilistica più prestigiosa del mon-

do, emblema dell’ingegno raffinato e della passione

per il lavoro che da sempre appartiene a queste terre,

ha la sua sede a Maranello e ne ha profondamente

caratterizzato il tessuto urbano e sociale. Dal punto di

vista architettonico, ad esempio, in città sono visibili

le strutture avveniristiche degli stabilimenti Fer-

rari e la Galleria del Vento, opera di grandi archi-

tetti del calibro di Renzo Piano, Massimiliano Fuksas

e Jean Nouvel. A Fiorano Modenese, nelle vicinanze

di Maranello, si trova il Circuito di sperimentazione e

collaudo delle vetture Ferrari da competizione e gran

Il percorso naturalistico sul torrente Tiepido corre

per otto chilometri lungo il letto del fiume ed è stato

realizzato con un intervento di recupero ambientale.

Si tratta, infatti, di un vero e proprio “corridoio

ecologico” completamente fruibile a piedi o

in bicicletta che permette un’immersione totale

nella natura maranellese, a diretto contatto con

la fauna e la flora tipiche del luogo. Tra le piante

spiccano le orchidee e il salice bianco, il pioppo, il

ciliegio selvatico, il biancospino, la rosa selvatica e la

ginestra. Un osservatore attento può inoltre scorgere

il coloratissimo martin pescatore e il cuculo, l’airone

cinerino, il gufo, il pettirosso e la cinciallegra; tra i

mammiferi, invece, popolano la fascia fluviale scoiattoli

turismo, dove la squadra sportiva e i tecnici testano le

performance delle auto. Nei pressi dell’impianto non

è difficile sentire il rombo delle potenti macchine che

sfrecciano in pista.

La Galleria Ferrari è invece dedicata alla storia

del mitico Cavallino rampante: intitolato alla memo-

ria del fondatore Enzo Ferrari e meta d’obbligo per tut-

ti gli appassionati delle Rosse, è il museo più visitato

della provincia di Modena. Nel Museo è raccontata la

leggenda della scuderia del Cavallino attraverso un ric-

co repertorio di cimeli storici, immagini, auto d’epoca

e monoposto da corsa.

Un’altra eccellenza maranellese a carattere motoristico

è l’Istituto Professionale Statale “A. Ferrari”. Fonda-

to nel 1962 ad opera dello stesso ingegnere Enzo

Ferrari, è una struttura strategica sia per lo sviluppo

e l’innovazione dell’azienda che per la formazione di

maestranze altamente specializzate nel settore della

mobilità e dei veicoli, con un’attenzione particolare alle

innovazioni e alle avanguardie della mobilità ecoso-

stenibile.

e ricci, volpi, tassi, cinghiali e caprioli. Nell’alveo del

torrente, nella zona tra Gorzano e Pozza di Maranello

sono visibili numerosi affioramenti di fossili,

testimonianza di antichissimi ambienti marini.

Il percorso si snoda da Rio Piodo a Torre Maina fino

al confine con il Comune di Formigine, ha vari punti

di accesso (Rio Piodo, area di interscambio di Torre

Maina, Gorzano, Pozza) ed è attrezzato con aree par-

cheggio per auto e camper, zone di sosta con tavoli

e barbecue, punti di ristoro e aree gioco.

Il corridoio ecologico del Tiepido

Page 35: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Modena e lo scrigno del centro storico

La bellezza e la grazia del centro storico di Modena si

scoprono seguendo il ritmo dei propri passi attraverso

le eleganti quinte di una città a misura d’uomo, straor-

dinariamente ricca di arte e cultura.

Il cuore storico e urbanistico della città è Piazza

Grande su cui affaccia il meraviglioso complesso del

Duomo, uno dei più alti esempi di arte romanica e

Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997.

La costruzione di questa cattedrale iniziò nel 1099

ad opera di due grandi figure: l’architetto Lanfranco e

lo scultore Wiligelmo, artefici di un capolavoro unico

di altissimo livello che avrà grande influenza su tutta

l’arte romanica europea. Le magnifiche decorazioni

scultoree raccontano di episodi biblici, profeti e santi

e costituiscono la cosiddetta Bibbia dei Poveri: chiun-

que, anche se analfabeta, poteva ricevere l’istruzione

religiosa attraverso l’eloquente linguaggio dei basso-

rilievi e delle sculture. La maestosa mole in marmo

bianco della cattedrale è affiancata dalla Torre cam-

panaria detta Ghirlandina, così chiamata per l’ele-

gante motivo di colonnine e balaustre che ne recinge

la cuspide alla sommità dei suoi 86 metri. Accanto alla

cattedrale, i Musei del Duomo conservano preziose

opere scultoree e architettoniche, lastre decorate, co-

dici e importanti opere d’arte legate alla storia mille-

naria della cattedrale.

Lungo la via Emilia, arteria di origini romane che attra-

versa la città, si susseguono armoniosamente i portici

delle eleganti dimore signorili dalle linee sette-

ottocentesche, mentre le vie laterali offrono sugge-

stive divagazioni: ad esempio la scoperta delle trac-

ce medievali e rinascimentali negli edifici lungo Corso

Duomo o l’atmosfera raccolta di piazza della Pompo-

sa, in un tessuto urbano ancora medievale. Alcune vie

del centro si snodano secondo un tracciato ricurvo,

naturale conseguenza dell’originario assetto urbanisti-

co caratterizzato dalle vie d’acqua che un tempo si

intrecciavano allo scoperto nel cuore della città e che

ancora “scorrono” nella toponomastica stradale: corso

Canalgrande, Canalchiaro, via Canalino.

Dal 1598 Modena diventa capitale del Ducato

estense e per tre secoli la grandezza degli Este si

rifletterà chiaramente nel patrimonio artistico e cultu-

rale della città. Il Palazzo Ducale in piazza Roma è uno

splendido e maestoso esempio di barocco emiliano:

costruito per volontà del duca Francesco I d’Este a

partire dal 1634 è l’attuale sede dell’Accademia Mili-

tare. Altra elegante testimonianza estense è il Giardino

Ducale con la Palazzina edificata da Gaspare Vigarani

e l’Orto Botanico settecentesco. Non lontano, sull’ari-

stocratico corso Canalgrande si affaccia l’ottocentesco

Teatro Comunale “Luciano Pavarotti”, dedicato al ce-

leberrimo tenore modenese. Innumerevoli sono poi le

chiese che punteggiano il centro storico, impreziosite

dai capolavori di artisti come Antonio Begarelli, Guido

Mazzoni, Guercino, Mattia Preti e tanti altri.

Il Palazzo dei Musei ospita le principali istituzioni

culturali cittadine, tra cui la Biblioteca e la Galle-

ria Estense con le numerose e preziose opere d’arte

delle collezioni ducali. Nello stesso Palazzo si trovano

anche il Museo Civico Archeologico Etnologico,

dove sono conservate le più antiche testimonianze

della presenza umana in territorio modenese oltre a

ricche collezioni antropologiche ed etnologiche di di-

verse parti del mondo e il Museo Civico d’Arte, che

documenta nelle eterogenee e splendide raccolte di

dipinti, arredi sacri, tessuti, ceramiche, l’illustre pas-

sato d’arte della città. Gli spazi della Galleria Civica

ospitano invece esposizioni di arte contemporanea e

fotografia, oltre al Museo della Figurina.

Questi sono solo alcuni tra i ricchi spunti e le

variegate suggestioni che la città di Modena of-

fre ai suoi visitatori: le opportunità di scoperta sono

innumerevoli e sarà difficile non rimanere affascinati

dalle eccellenze culturali, artistiche e gastronomiche

che Modena conserva come gioielli.

Comune di Modena

I N F O

http://turismo.comune.modena.itwww.duomodimodena.it

Musei Civici:

Galleria Estense, Museo Civico Archeologico Etnolo-gico, Museo Lapidario Estense, Biblioteca Estense, Lapidario Romano dei Musei Civici, Museo Civico d’Arte, Gipsoteca Giuseppe Graziosi, Museo Civico del Risorgimento.v.le Vittorio Veneto 5 , tel. 059.2033100, [email protected] www.museimodenesi.it www.galleriaestense.beniculturali.it

Museo del Duomo e Museo Lapidario Via Lanfranco 6, tel. e fax 059.4396969

Palazzo Ducale, piazza Roma, visite guidate su prenotazione (I.A.T.)

Galleria Civica e Museo della Figurina, Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, tel. 059.2032911

Page 36: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Comune di Sassuolo

Comune di Spilamberto

I N F O

Modena > Sassuolo

sabato 15 - 18 domenica e festivi 10 - 13 e 15 - 18

I.A.T Sassuolo tel. 0536.1844853 [email protected]

I N F O

Modena > Fiorano Modenese > Centro Visita Cà Tassi

Centro Visita ca’ Tassi, tel. [email protected]

Il Palazzo Ducale e lo splendore del Barocco

La reggia di Sassuolo era la “delizia” di villeggiatu-

ra del duca Francesco I d’Este e rappresenta un vero

gioiello della cultura barocca dell’Italia setten-

trionale. Il meraviglioso palazzo risulta dalla trasfor-

mazione, a partire dal 1634, di un precedente castello

medievale che già dall’anno mille fu dimora dei signori

della Rosa e dei Pio, prima di passare definitivamente

agli Este nel 1599. La reggia viene trasformata in un

lussuoso luogo di villeggiatura secondo un raffinato

disegno architettonico barocco, opera dell’architet-

to Bartolomeo Avanzini e arricchita dall’intervento

dello scenografo Gaspare Vigarani. Secondo il gusto

dell’epoca, l’enorme parco si arricchisce di fontane

elaborate e terrazze belvedere mentre l’interno del

palazzo è un vero e proprio trionfo fastoso di pre-

ziosi stucchi, affreschi, sofisticati giochi prospet-

tici, espressione della miglior tradizione quadraturista

del tempo. Al piano nobile si accede dal maestoso e

scenografico scalone d’onore: le 28 stanze riservate ai

signori della famiglia regnante erano progettate all’in-

Oro Nero modenese

L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è una del-

le più apprezzate specialità del territorio, frutto

delle particolari caratteristiche pedoclimatiche della

zona unite all’antica arte tradizionale del processo

produttivo. Il mosto cotto, ottenuto da uve autocto-

ne, viene posto a maturare per lunghissimo tempo

in vaselli di legno di diversa dimensione, composti

da diverse essenze come rovere, castagno, gelso e

ciliegio. La maturazione naturale, la lenta acetifi-

cazione e la progressiva concentrazione data dal

sapiente travaso conferiscono al nettare la sua

meravigliosa fragranza ben equilibrata tra l’agro

e il dolce e la caratteristica sciropposità.

La collocazione delle acetaie nel sottotetto delle case

è dovuta all’importanza dell’escursione termica nel

processo di maturazione dell’aceto. Le soffitte sono

Salse di Nirano

La Riserva Naturale delle Salse di Nirano è posta sulle

colline a calanchi di Fiorano Modenese, in una bel-

la conca verdeggiante. La particolarità della riserva è

costituita dalla presenza delle Salse, curiosi episodi

geologici similvulcanici.

Le Salse sono emissioni ribollenti di fanghi salati e

acque melmose fredde che si depositano forman-

do caratteristici vulcanelli conici di diversa altez-

za, dai quali gorgogliano gas e sostanze bituminose,

originando caratteristiche colate grigie che conferisco-

no ai dintorni uno strano aspetto lunare, mentre nel

segna dell’opulenza, riccamente decorate da affreschi

a tema mitologico e celebrativo della casa d’Este e del

suo mecenatismo. Protagonista è il pittore francese

Jean Boulanger, allievo di Guido Reni. Gli ultimi restauri

hanno permesso di ritrovare le testimonianze sorpren-

denti del grande palazzo castellano. In particolare, al

piano terra, la Camera della Cancelleria, con le pitture

di Domenico Carnevali e l’Appartamento dei Giganti

con i cassettoni lignei con gli emblemi estensi e le

cinquecentesche pitture con scudi araldici. Il palazzo è

stato finemente restaurato ed è sede espositiva dedi-

cata ad eventi artistici.

rilassante silenzio del luogo si percepiscono i deboli

borbottii prodotti dalle bolle di gas liberato.

Si tratta di un fenomeno legato alla presenza nel

sottosuolo di giacimenti di idrocarburi gassosi

(metano) e in minima parte liquidi, originati dalla de-

composizione anaerobica di resti organici di origine

animale: la spinta del gas porta in superficie acqua

marina fossile che scioglie l’argilla sedimentata nel

sottosuolo dando origine a fanghi salsi, ovvero salati.

La vegetazione in prossimità dei conetti è un esempio

di adattamento a condizioni estreme: l’elevata salinità

del terreno argilloso determina la presenza di specie

vegetali alofile, amanti del sale. Il campo di Nirano

è il fenomeno più imponente a livello italiano: fin

dall’antichità storici e studiosi ne hanno esaltato l’inte-

resse con osservazioni, spesso molto fantasiose.

Le Salse della zona tra Nirano e Sassuolo furono inte-

ressate fin dall’antichità da diversi fenomeni di sfrut-

tamento: i giacimenti di idrocarburi liquidi (rivelatisi

poi piuttosto modesti) permettevano l’estrazione di un

olio minerale usato per l’illuminazione e perfino per usi

medicinali dopo un processo di raffinazione.

I fanghi venivano anche usati per fangature con finalità

dermatologiche e cosmetiche: studi più recenti accer-

tarono però la presenza di gas come il radon e tale

prassi venne abbandonata. Sopravvive invece la fidu-

cia dei poteri curativi dei fanghi delle Salse in campo

veterinario: vengono applicati alle giunture dei cavalli

per sfiammarne le articolazioni.

L’ambiente rasserenante delle Terme della Salvarola è uno dei più ap-

prezzati della regione. Le acque salsobromoiodiche, sulfuree, magne-

siache di Salvarola che sgorgano dalle profondità della Terra sono

conosciute fin dai tempi dei Romani e utilizzate per le loro benefiche

proprietà. Il centro termale offre la fango-balneo-terapia indicata per

numerose patologie, e nel verde di un parco secolare si trova un mo-

dernissimo Centro Benessere e Riattivazione Psicofisica.

L’azione combinata delle proprietà del fango e dei trattamenti tradizio-

nali viene esaltata dai benefici delle piscine con acqua termale a di-

versa temperatura, idromassaggi e giochi d’acqua. Il centro offre varie

attività all’insegna del benessere come lo yoga e trattamenti innovativi

a base di uva, ciliegie, aceto balsamico e miele delle colline.

I N F O Modena > Fiorano Modenese > Salvarola Via Salvarola 131, Sassuolo (Mo) tel.0536.987511 [email protected]

Le Terme della Salvarola

Page 37: Le strade del Parmigiano Reggiano

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generalmente ben areate e sottoposte a forti sbalzi

di temperatura: il freddo umido dell’inverno impedisce

l’eccessiva evaporazione del liquido mentre il caldo

estivo risveglia l’attività degli acetobatteri, responsabili

della maturazione e concentrazione dell’aceto.

Nella tradizione familiare modenese il valore delle

“batterie” di vaselli per l’invecchiamento dell’aceto era

tale da costituire la dote delle future spose, oltre che

una tradizione familiare da tramandare di generazione

in generazione e custodire gelosamente.

Il Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamber-

to, ospitato nella neoclassica villa comunale Fabriani,

è dedicato alla storia e ai processi produttivi secolari

dell’oro nero modenese e offre le vive testimonianze di

un prodotto considerato patrimonio culturale.

I N F O

Modena > Spilamberto

villa comunale Fabriani, via Roncati 28, Spilambertotel. 059.781614 da martedì a domenica 9.30 - 13 15 - 19

www.museodelbalsamicotradizionale.org

I N F O

Modena > Spilamberto >Vignola

Comune di Vignola tel. 059.777550

I N F O

Modena > Spilamberto >Vignola

Piazza dei Contrari 4, Vignola (Mo) tel. 059.775246 www.fondazionedivignola.it

I N F O

Modena > Spilamberto

Comune di Spilamberto, tel 059.782654 - 059.782317

Destinato a pedoni e ciclisti, il percorso corre per

circa 34 km lungo la sponda sinistra del Panaro,

da Modena est a Casona di Marano.

Partendo da Modena si percorrono le tracce dei vec-

chi meandri formati dal fiume, luoghi in cui la cassa

d’espansione ha favorito la formazione di una zona

umida di grande interesse ambientale e naturalistico.

Tra San Cesario e Spilamberto il letto del fiume, forte-

mente scavato dall’erosione, ha favorito la scoperta di

numerosi siti di interesse archeologico; a Spilamberto

il complesso medioevale del Torrione ospita la Mostra

permanente archeologica del fiume Panaro.

L’itinerario continua superando il centro di Vignola con

il suo castello, proseguendo verso Marano sul Panaro

lungo il preesistente tracciato denominato Percorso

Sole; qui l’elemento più caratteristico è dato dai ter-

razzi formati dal fiume attraverso fasi successive di

erosione e si possono notare muraglioni e manufatti

costruiti in epoche diverse a difesa dalle acque. Nel

centro storico di Marano, all’interno di un antico edifi-

cio restaurato dal Comune, si trova il Museo di ecologia

e storia naturale che ospita vetrine, pannelli, acquari,

acquaterrari, diorami, che ricostruiscono fedelmente i

più importanti ambienti naturali della provincia e una

ricca biblioteca.

Proseguendo oltre il parco fluviale di Marano, rea-

lizzato recuperando una degradata area golenale, si

entra nella zona collinare fino a Casona, dove inizia

il Percorso Belvedere e il Parco regionale dei Sassi di

Roccamalatina.

Natura lungo il corso del Panaro

Comune di Vignola

La Rocca di VignolaL’imponente mole della Rocca è il simbolo della città di

Vignola. Edificata su di una rupe calcarea a picco sul

fiume, secondo la tradizione venne fondata intorno all’

VIII secolo dal longobardo Anselmo, abate di Nonanto-

la, allo scopo di proteggere i territori dell’Abbazia dal

vicino esarcato bizantino.

Passano i secoli e intorno al 1400 Vignola appartiene

agli Este di Ferrara che ne investono la nobile famiglia

dei Contrari: d’ora in poi il castello vivrà il suo momen-

to di massimo arricchimento artistico.

In questo periodo infatti la struttura muta la sua fun-

zione e da fortilizio difensivo si trasforma in sontuosa

dimora ricca di affreschi e decorazioni, in sintonia

con la magnificenza della corte ferrarese cui apparte-

neva la ricca famiglia dei Contrari.

I cinque piani su cui si sviluppa il castello sono ricchi

di cicli affrescati e sale fastose; in particolare, la cap-

pella con i suoi affreschi è uno degli episodi più alti

del gotico “internazionale” d’area padana. Il castel-

lo offre scorci suggestivi: si possono percorrere gli

Passeggiare tra i ciliegi in fiore

Il territorio vignolese è celebre per la produzione di

buonissime e abbondanti ciliegie che maturano a

partire dalla metà di maggio: poco tempo prima, tra

marzo e aprile, gli alberi di ciliegio che circondano

Vignola offrono il meraviglioso spettacolo della

fioritura.

In questo periodo è suggestivo passeggiare all’aria

aperta immersi nelle nuvole bianche di ciliegi in fiore,

magari seguendo l’itinerario che per 4 km sale in dire-

zione di Marano sul Panaro. Partendo dalla zona delle

piscine si segue il percorso Sole (tratto vignolese del

Percorso Natura del Panaro) che costeggia la riva del

fiume, lungo i suoi meandri sassosi. Dopo un paio di

km si giunge, sulla destra, alla via che collega Vignola

a Marano e proseguendo si raggiunge l’antico Santua-

rio della Madonna della Pieve, di impianto romanico:

da qui uno stradello in ghiaia sale in dolce passeggia-

ta tra querce secolari ed un boschetto che ospita un

centro di osservazione della LIPU, fino a giungere al

borgo di Campiglio.

antichi camminamenti delle guardie che collegano le

belle torri merlate da cui ammirare il panorama sulla

valle del Panaro.

Page 38: Le strade del Parmigiano Reggiano

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eventi & appuntamenti

informazioni & accoglienza

Primavera

Castelfranco, marzo, Motori & Sapori

Formigine, marzo, Formigine per la Pace

Modena e provincia, metà aprile,

Musei da Gustare

Sassuolo, 23 aprile, San Giorgio,

Festa del patrono

Vignola, marzo/aprile, Festa dei Ciliegi in fiore

Modena e provincia, aprile/maggio, Terra di Motori

Castelnuovo, fine maggio, Fiera di Maggio

Castelfranco, primavera/estate,

Domeniche al Parco di Villa Sorra

Estate

Castelvetro, inizio giugno ogni due anni,

Mercurdo: il Mercato dell’Assurdo

Maranello, giugno, Giugno Maranellese

Modena, metà giugno, Serate Estensi

Spilamberto, metà giugno, Fiera di San Giovanni

Vignola, fine giugno, Jazz in’it

Modena, metà luglio, Festival Internazionale

delle Bande Militari

Modena, Sassuolo e Carpi, fine settembre,

FestivalFilosofia

Castelfranco, II settimana di settembre,

Festa di San Nicola e Sagra del Tortellino

Castelvetro, settembre, Dama Vivente e

Sagra del Lambrusco

Formigine, settembre, Tour nelle ville in occasione

delle Giornate Europee del Patrimonio

Autunno

Castelnuovo R. e Terre di Castelli,

fine settembre, Poesiafestival

Spilamberto, primo fine settimana di ottobre,

Vetrine, motori e balsamici sapori

Sassuolo, ottobre, Fiere d’Ottobre

Inverno

Castelnuovo, II domenica di dicembre,

Superzampone

Castelnuovo, febbraio/marzo, CinefestivalDoc

Modena, 31/01, San Geminiano

Festa del Patrono

IAT R Modena, Piazza Grande 14, tel. 059.2032660 fax 059.2032659, [email protected]

MODENATUR Via Scudari 8, Modena, tel. 059.220022 fax 059.2032688 www.modenatur.it

IAT “Terre di Castelli” dell’Unione dei Comuni di Spilamberto, Vignola, Castelnuovo Rangone,

Castelvetro di Modena, Savignano: via Roncati 28, Villa Comunale Fabriani, Spilamberto

tel. 059.781270 fax 059.781286 [email protected]

Castelfranco Emilia: Piazza della Vittoria 8, tel. 059.959216 fax 059.922166,

[email protected]

IAT dei Comuni di Sassuolo, Fiorano Modenese, Formigine

Piazzale Avanzini, Paggeria Nuova, Sassuolo tel. 0536 1844853 fax 0536 805527, [email protected]

IAT “Terra di Motori” del Comune di Maranello, Via Dino Ferrari n.43, Maranello,

all’interno della Galleria Ferrari, tel. e fax 0536 073036, [email protected]

sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...

I ristoranti di Modena a TavolaModena centroAL BOSCHETTO da LORIS - chiuso mercoledì

Via Due Canali 218, tel. 059.251759

ANTICA MOKA - chiuso sabato a mezzogiorno e domenica

Via Emilia Est 158, tel. 059.284008

www.anticamoka.it

ANTICO NAVIGLIO - chiuso domenica

Corso Vittorio Emanuele 52, tel. 059.210275

www.hoteleuropa.it

BIANCA - chiuso sabato a mezzogiorno e domenica

Via Spaccini 24, tel. 059.311524

BALUARDO Ristorante - chiuso domenica sera e lunedì

P.zza Tien An Men 5, tel. 059.4270745

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Piazza Grande 26, tel. 059.222232

www.caffeconcertomodena.it

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Via S. Agostino 7, tel. 059.217429

www.cucinadelmuseo.it

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Via Coltellini 3, tel. 059.225498

DA ENZO - chiuso lunedì e domenica sera

Via Coltellini 17, tel. 059.225177

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Rua Frati Minori 54, tel. 059.223314

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Via Castelmaraldo 29, tel. 059.238561

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L’ERBA DEL RE - chiuso domenica e lunedì a mezzogiorno

Via Castel Maraldo 45, tel. 059.218188

www.lerbadelre.it

LA PIOLA - chiuso lunedì e martedì

Strada Cave di Ramo 248, tel. 059.848052

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e domenica, via Stella 22, tel. 059.210118

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OSTERIA TOSCANA - chiuso domenica e lunedì

Via Gallucci 21, tel. 059.211312

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STALLO DEL POMODORO - chiuso domenica

L.go Hannover 63, tel. 059.214664

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STRADA FACENDO - chiuso sabato a mezzogiorno e domenica

Via Emilia Ovest 622, tel. 059-334478

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TAVERNA DEI SERVI - chiuso martedì

Via dei Servi 37, tel. 059.217134

www.tavernadeiservi.it

Trattoria IL FANTINO - chiuso domenica sera e lunedì

Via Donzi 7, tel. 059.223646

Trattoria IL GIARDINETTO - chiuso domenica e sabato a

mezzogiorno, P.le Boschetti 1, tel. 059.234448

Dintorni di ModenaEUROPA ‘92 - chiuso lunedì e martedì a mezzogiorno Stradello Nava 8, tel. 059.460067

www.ristoranteeuropa92.it

LA QUERCIA DI ROSA - chiuso martedì e domenica sera

Via Scartazza 22, tel. 059.280730

[email protected]

VINICIO - chiuso domenica sera e lunedì

Via Emilia Est 1526, tel. 059.280313

www.vinicioristorante.it

DA TINO - chiuso lunedì

Via Vignolese 1526, San Donnino, tel. 059.469422

www.ristorantedatino.com

BAIA DEL RE - chiuso domenica

Via Vignolese 1684, S. Donnino di Modena, tel. 059.469135

CastelfrancoLA LUMIRA - chiuso domenica e lunedì sera

C.so Martiri 74, Castelfranco Emilia, tel. 059.926550

[email protected]

CastelvetroZOELLO - chiuso venerdì

Via per Modena 101, Castelvetro (loc. Settecani), tel. 059.702635

www.zoello.com [email protected]

Fiorano ModeneseEXE’ - chiuso sabato a mezzogiorno e domenica

Circond.le S. Francesco 2, Fiorano, tel. 0536-832673

www.fratellisepe.it

SassuoloLA PAGGERIA - chiuso domenica sera

Via Rocca 16/20, Sassuolo, tel. 0536-805190

www.ristorantelapaggeria.com

Savignano sul PanaroIL FORMICONE - chiuso martedì

Via G. Tavoni 463, Savignano s.P., tel.059-771506

www.ilformicone.it

SpilambertoAntica Trattoria LA BUSA - chiuso lunedì

Via Medicine 2284, San Vito, tel. 059.468019

www.trattorialabusa.it

Antica Trattoria PONTE GUERRO - chiuso domenica

Via Modenese 4654-4648, Spilamberto, tel. 059.798909

[email protected]

VignolaLAGHETTO DEI CILIEGI - chiuso martedì

Via Modenese 2359, Vignola, tel. 059-771591

Page 39: Le strade del Parmigiano Reggiano

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AP

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aseific

i ve

ndita

al p

ubblic

o

Società Agricola MontorsiVia Pomposiana, 162 e 95 - Cittanova

41100 Modena (Mo)

tel. 059.848512 059.848166

fax 059.848512

[email protected]

www.anticalatteriaducale.itpossibilità di acquistare i prodotti on-line

coordinate geografiche

44° 38’ 26’’ N - 10° 50’ 23’’ E

Azienda Agricola MoscattiniVia Viazza di Sopra, 48

41043 Formigine (Mo)

tel. e fax 059.553638

[email protected]

www.moscattini.itpossibilità di acquistare i prodotti on-line

coordinate geografiche

44° 32’ 47’’ N - 10° 52’ 8’’ E

Industria Casearia PelloniVia Emilia Est, 194

41013 Castelfranco Emilia (Mo)

tel. 059.932016 fax 059.932343

[email protected]

www.pelloniparmigiano.it

coordinate geografiche

44° 34’ 26’’ N - 11° 6’ 43’’ E

Società Agricola Fava Santino e FigliVia Spilamberto, 40

41014 Castelvetro (Mo)

tel. e fax 059.702173

coordinate geografiche

44° 31’ 58,2’’ N - 10° 59’ 10,2’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 15.30 - 19.30

chiuso: domenica pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

caciotta di mucca, formaggella di mucca, ricotta, burro, latte crudo, yogurt, panna cotta, Parmicream (crema al Parmigiano), condimenti al balsamico, aceto balsamico tradizionale di Modena, salumi tipici, miele bio, olio extravergine di oliva, confetture, sottoli, vini

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 12.00 15.00 - 19.00

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, vino, aceto balsamico,

condimento, salumi, carne fresca, marmellate

altri punti vendita

presso “Agriturismo del Papa”

Via Maestri del Lavoro, Maranello (Mo)

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 13.00 16.00 - 19.30

chiuso: domenica - lunedì mattina

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, carne fresca suina e bovina,

agnello, marmellata, prodotti biologici

altri punti vendita

Via Emilia Est, 208 Modena

apertura punto vendita

tutti i giorni

7.00 - 12.15 15.00 - 20.00

chiuso: domenica pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, salumi, vino

altri punti vendita

Via Belvedere, 14

41014 Castelvetro (Mo)

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 14.000Produzione annuale forme (n°) 2.500Caldaie sala lavorazione (n°) 5Attivo dal (anno) 1980

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 13.000Produzione annuale forme (n°) 3.000Caldaie sala lavorazione (n°) 3Attivo dal (anno) 1920

Allevamenti conferenti latte (n°) 25Latte lavorato annuo (q.li) 195.000Produzione annuale forme (n°) 28.500Caldaie sala lavorazione (n°) 52Attivo dal (anno) 1930

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 10.500Produzione annuale forme (n°) 1.800Caldaie sala lavorazione (n°) 3

matricola matricola matricola matricola1176112011171012

Page 40: Le strade del Parmigiano Reggiano

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aseific

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o

Caseifi cio Sociale 4 MadonneVia Lesignana, 130

41010 Lesignana (Mo)

tel. e fax 059.899468

coordinate geografiche

44° 41’ 0,2’’ N - 10° 52’ 54,5’’ E

Società Agricola CooperativaNuova MartignanaStrada Martiniana, 281 - Baggiovara

41040 Modena

tel. 059.510217 fax 059.514273

coordinate geografiche

44° 35’ 45,6’’ N - 10° 53’ 19,9’’ E

Caseifi cio Sociale San PietroVia Montegibbio, 33 - Montegibbio

41040 Sassuolo (Mo)

tel. e fax 0536.872807

coordinate geografiche

44° 29’ 45,6’’ N - 10° 47’ 24’’ E

Società Agricola Cooperativa San SilvestroVia Sinistra Guerro, 95/A

41014 Castelvetro (Mo)

tel. 059.790301 fax 059.7570211

coordinate geografiche

44° 28’ 58,8’’ N - 10° 56’ 0’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.00 - 19.00

chiuso: domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, formaggi, olio, vino, aceto,

confetture, salumi

altri punti vendita

Via Panaria Bassa, 73 Solara di Bomporto (Mo)

tel. e fax 059.901608

Via Nazionale, 37/A Sorbara di Bomporto (Mo)

tel. 059.902295

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 15.30 - 19.00

chiuso: mercoledì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, salumi, pecorino, yogurt

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 16.30 - 19.30

chiuso: domenica pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, caciotte, pecorini, prodotti

della “Sorgente di Barigazzo” (marmellate,

liquori, biscotti)

apertura punto vendita

tutti i giorni

7.00 - 12.00 16.00 - 19.30

chiuso: domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, latticini

Allevamenti conferenti latte (n°) 20

Latte lavorato annuo (q.li) 70.000

Produzione annuale forme (n°) 14.000

Caldaie sala lavorazione (n°) 31

Allevamenti conferenti latte (n°) 15Latte lavorato annuo (q.li) 50.000Produzione annuale forme (n°) 9.000Caldaie sala lavorazione (n°) 13Attivo dal (anno) 1977

Allevamenti conferenti latte (n°) 7Latte lavorato annuo (q.li) 34.000Produzione annuale forme (n°) 6.800Caldaie sala lavorazione (n°) 9Attivo dal (anno) 1963

Allevamenti conferenti latte (n°) 15Latte lavorato annuo (q.li) 50.000Produzione annuale forme (n°) 9.000Caldaie sala lavorazione (n°) 15Attivo dal (anno) 1976

matricola matricola matricola matricola1383132113061240

Page 41: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Cooperativa Casearia ValtiepidoVia Montanara, 5 - Torre Maina

41050 Maranello (Mo)

tel. 0536.940041 fax 0536.948549

coordinate geografiche

44° 30’ 40,2’’ N - 10° 53’ 20’’ E

Società Agricola San MicheleVia Tabaretto, 4 - Montale

41050 Castelnuovo Rangone (Mo)

tel. 059.530075 fax 059.531269

coordinate geografiche

44° 34’ 40,4’’ N - 10° 53’ 49,4’’ E

Società Agricola Cooperativa San BartolomeoVia S. Antonio, 24

41043 Formigine (Mo)

tel. e fax 059.558641 negozio 059.570756

www.coopsanbartolomeo.compossibilità di acquistare i prodotti on-line

coordinate geografiche

44° 34’ 14,5’’ N - 10° 51’ 39’’ E

Caseifi cio Nuova SuperchiaVia San Michele, 67

41049 Sassuolo (Mo)

tel. e fax 0536.871011

coordinate geografiche

44° 31’ 13,9’’ N - 10° 45’ 49,5’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

9.00 - 12.20 16.00 - 19.30

chiuso: domenica pomeriggio e martedì

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

vino, aceto, pecorino sardo, mozzarelle,

burro, ricotta, confetture

apertura punto vendita

tutti i giorni

10.00 - 13.00 15.30 - 19.30

chiuso: martedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

salumi, caciotte, pecorino

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 13.00 16.00 - 19.30

chiuso: domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

salumi, vino, aceto balsamico, yogurt,

formaggio fuso, burro, ricotta, tosone,

caciotte, mozzarella, stracchino, caciotte

misto pecora

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 12.00 15.00 - 19.00

chiuso: domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

caciotte e pecorino misti

Allevamenti conferenti latte (n°) 14Latte lavorato annuo (q.li) 32.000Produzione annuale forme (n°) 5.266Caldaie sala lavorazione (n°) 11

Allevamenti conferenti latte (n°) 2

Latte lavorato annuo (q.li) 17.000

Produzione annuale forme (n°) 2.300

Caldaie sala lavorazione (n°) 8

Allevamenti conferenti latte (n°) 4Latte lavorato annuo (q.li) 22.000Produzione annuale forme (n°) 4.200Caldaie sala lavorazione (n°) 8Attivo dal (anno) 1965

Allevamenti conferenti latte (n°) 2

Latte lavorato annuo (q.li) 1.417

Produzione annuale forme (n°) 314

Caldaie sala lavorazione (n°) 2

matricola matricola matricola matricola2750262925852552

Page 42: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Istituto di Istruzione Superiore Lazzaro SpallanzaniVia Solimei, 21/23

41013 Castelfranco Emilia (Mo)

tel. 059.926022 fax 059.923914

[email protected]

www.ipsaaspallanzani.it

coordinate geografiche

44° 35’ 24,1’’ N - 11° 3’ 12,8’’ E

Azienda Agricola Benedetti Bruno e FratelloVia Bassa Paolucci, 50 - Casinalbo

41041 Formigine (Mo)

tel. e fax 059.550165

coordinate geografiche

44° 35’ 14’’ N - 10° 52’ 36’ E

Società Agricola Ca’ DeninaVia Santa Liberata, 1693

41057 Spilamberto (Mo)

tel. e fax 059.784867

[email protected]

www.cadenina.it

coordinate geografiche

44° 31’ 23’’ N - 11° 0’ 2’’ E

Società Agricola HombreVia Corletto Sud, 320

41100 Modena

tel. 059.510660 fax 059.510733

[email protected]

www.hombre.it

coordinate geografiche

44° 37’ 11’’ N - 10° 50’ 23’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni 8.00 - 12.30

chiuso: domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

confetture, prodotti di erboristeria, aceto bal-

samico, aceto di mele, aceto di vino, passata

di pomodoro, frutta e verdura “di stagione”,

fiori, piante orticole, stelle di Natale e ceste

natalizie (nel periodo natalizio)

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 13.00 15.00 - 19.30

chiuso: domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

ricotta, burro, vino

apertura punto vendita

tutti i giorni

9.00 - 12.00 14.00 - 18.30

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

vino, aceto

apertura punto vendita

tutti i giorni

9.00 - 12.30 15.00 - 19.00

chiuso: domenica e festivi

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

Parmigiano-Reggiano da agricoltura

biologica, burro, ricotta, prodotti biologici,

salumi, vino, miele, marmellate, sottoli, olio,

aceto balsamico

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 4.000Produzione annuale forme (n°) 800Caldaie sala lavorazione (n°) 2Attivo dal (anno) 1951

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 8.000Produzione annuale forme (n°) 1.500Caldaie sala lavorazione (n°) 3Attivo dal (anno) 1977

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 6.000Produzione annuale forme (n°) 1.200Caldaie sala lavorazione (n°) 3

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 20.000Produzione annuale forme (n°) 3.600Caldaie sala lavorazione (n°) 7Attivo dal (anno) 1986

matricola matricola matricola matricola2944292428942847

Page 43: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Cooperativa Casearia CastelnoveseVia Cavidole, 6

41051 Castelnuovo Rangone (Mo)

tel. 059.535364 fax 059.537081

[email protected]

www.coopcastelnovese.altervista.org

coordinate geografiche

44° 33’ 6’’ N - 10° 57’ 8’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 15.30 - 19.30

chiuso: domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

vino, caciotte, aceto balsamico, salumi, tigel-

le, panna cotta, yogurt, burro, ricotta, panna

Allevamenti conferenti latte (n°) 27Latte lavorato annuo (q.li) 100.000Produzione annuale forme (n°) 17.500Caldaie sala lavorazione (n°) 25Attivo dal (anno) 1960

Cooperativa Casearia San LucioVia Pratomavore, 2/A

41058 Vignola (Mo)

tel. e fax 059.774276

coordinate geografiche

44° 29’ 1’’ N - 10° 58’ 46’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 12.30 15.30 - 19.00

chiuso: domenica

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

burro, ricotta, prosciutto, formaggio fuso,

caciotte

Allevamenti conferenti latte (n°) 14Latte lavorato annuo (q.li) 25.000Produzione annuale forme (n°) 4.000Caldaie sala lavorazione (n°) 7Attivo dal (anno) 1960

matricola matricola2959 2973

Page 44: Le strade del Parmigiano Reggiano

Luca ToniSerramazzoni

Campione del Mondo 2006 con la Nazionale Italiana di calcio

Coltellino d’Oro 2005 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

...davanti a 7 troupe televisive, 5 radio e 12 tra le più importanti testate giornalistiche,

Toni ha confessato di viaggiare per il mondo

“sempre con una punta di Parmigiano-Reggiano in valigia...”

(da “Luca Toni e l’Emilia ‘in vetrina’ a Monaco” - Il Resto del Carlino, 1 marzo 2008)

Frignano

Fanano

Lama Mocogno

Montecreto

Pavullo nel Frignano

Pievepelago

Polinago

Serramazzoni

Sestola

Traversata in cresta tra monte Rondinaio e monte Giovo

dalle brughiere a mirtillo del Libro Aperto

alle capanne dei Celti

castelli e cascate, attività all’aria aperta:

tutti i gusti del Frignano

Page 45: Le strade del Parmigiano Reggiano

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M. Cimone

M. Giovo

Libro Aperto

Fium

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Fium

e SE

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11

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13

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2661

2901

2919

2590

2978 2844

1016

2935

1006

2895

2820

1415

1229

1276

2876

Serramazzoni

Pavullo nel Frignano

Polinago

Lama Mocogno

Montecreto

Sestola

Fanano

Riolunato

Pievepelago

Fiumalbo

Indice Frignano

L E G E N D A

arte - cultura

natura - ambiente - attività

curiosità

i ristoranti di “Modena a Tavola”

Eventi & Appuntamenti p.104

Ristoranti di “Modena a Tavola” p.105

I caseifici con vendita al pubblico

1006 Cas. Soc. del Panaro di Verica p.106

1016 Cas. Poggiocastro p.106

1229 Cas. Soc. San Lucio Montardone p.107

1276 Cas. Soc. Rio San Michele p.107

1415 Cas. Soc. Pelloni p.108

2590 Cas. Soc. Santa Maria p.108

2661 Soc. Coop. Superchina Canevare p.109

2820 Cas. Soc. San Pietro in Rio Torto p.109

2828 Cas. Soc. Santa Lucia p.110

2844 Cas. Soc. San Martino p.110

2876 Ind. Cas. Pievepelago p.111

2895 Cas. Soc. Santa Rita p.111

2901 Cas. Soc. Roncoscaglia p.112

2919 Cas. Soc. San Giuseppe p.112

2935 Cas. Soc. Sant’Antonio di Crocette p.113

2978 Cas. Soc. Beato Marco p.113

1 Simposio di Scultura su pietra p.90

L’oro di Felix p.91

2 Estate nel Parco del Frignano p.91

3 Dai Taburri al Libro Aperto p.92

Fanano

9 Il castello di Montecuccoli p.95

10 Olina p.96

11 Sassoguidano p.96

Raimondo il condottiero p.96

Pavullo nel Frignano

4 Montecenere e Sassostorno p.92

5 La Via Vandelli p.93

Lama Mocogno

15 Gli asinelli di Gombola p.99

16 Il ponte del Diavolo p.99

Polinago

20 La rocca p.102

21 Il Lago della Ninfa p.102

Sestola

6 Il borgo di Acquaria p.94

7 Il comprensorio del Cimone p.94

8 Relax all’ombra dei castagni p.95

Montecreto

12 Roccapelago p.97

13 Lago Santo p.98

14 Il ponte della Fola p.98

Pievepelago

17 I luoghi dell’anima p.100

18 Varana e i Sassi p.100

19 Arrampicata sportiva p.101

Serramazzoni

Page 46: Le strade del Parmigiano Reggiano

90 91

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E’ l’arte secolare dei “picchiarini”, degli scalpellini,

quella che viene celebrata ogni due anni a Fanano in

occasione del Simposio della Scultura su Pietra.

Nel territorio a sud di Fanano infatti si trovano giaci-

menti significativi di arenaria da cui ricavare la pietra

serena o “di Fanano” da sempre utilizzata per le co-

struzioni: una roccia sedimentaria costituita da sabbia

cementata che forma l’ossatura dell’Appennino Mode-

nese. Dalle prime testimonianze di epoca romana, alle

strutture monastiche dell’alto medioevo, ai numerosi

palazzi delle più facoltose famiglie ed in ogni edificio

La storia di Felice Pedroni inizia nel 1858, quando

nasce ultimo di sei fratelli nel borgo di Trignano, vi-

cino a Fanano. Destinato alla dura vita dei contadini

del luogo e rimasto orfano, nel 1881 Felice Pedroni

parte come tanti emigranti di fine secolo in cerca

di migliori prospettive. Arrivato prima in Francia e

poi negli Stati Uniti si lascia contagiare dalla febbre

dell’oro: spostandosi in aree impervie dello Yukon

e dell’Alaska a cavallo di un mulo, in mezzo a tor-

mente di neve, notti interminabili e condizioni di vita

estreme, scopre nel 1902 un giacimento d’oro nel

torrente Pedro Creek, che ancora oggi dà ai cerca-

tori le preziose pagliuzze.

Pedroni, uomo di strenua volontà e caparbietà non

comune, nel frattempo viene ribattezzato Felix Pedro

e ottiene la concessione governativa per l’estrazione

diventando il presidente del nuovo Distretto minerario,

che dà buoni frutti e continua a richiamare cercatori:

nasce così il primo agglomerato di quella che sarà la

città di Fairbanks, a tutt’oggi una delle più importanti

dell’Alaska e con cui Fanano è gemellata dal 2002.

Laghi glaciali, praterie in quota, profumi di bosco e

piante secolari. Nell’area protetta del Parco del Fri-

gnano la Natura è padrona: paesaggi incontaminati

e luoghi di interesse culturale sono la cornice ideale

per rilassarsi, recuperare energia e fare attività all’aria

aperta. La rete sentieristica è molto estesa e per gli

amanti del trekking c’è solo l’imbarazzo della scelta. Vi

sono infatti 18 percorsi tema-

tici, dalla “Ricerca del Lupo” a

“La vita in montagna nel secolo

scorso”, passando per “Le ca-

panne e la via Vandelli”.

Questi sentieri attraversano l’in-

tera area e sono mappati con il

Gps, per non rischiare di perde-

re la rotta.

Cavalcare nel verde è un altro

modo stimolante per ritrovare

l’armonia: il Parco del Frignano

offre molti percorsi numerati e

segnalati, tra strade, mulattiere

e carrarecce, boschi, laghi, sor-

genti e suggestive borgate.

La montagna modenese è attraversata dalla grande

“Ippovia Appennino Emilia-Romagna”, un circuito

equestre che si estende per oltre mille chilometri attra-

verso tutte le province dell’Emilia-Romagna.

I centri ippici dell’Appennino offrono una grande varie-

tà di servizi al mondo equestre: dalle brevi passeggiate

alle più lunghe e impegnative escursioni, dal trekking

rurale, muretto di confine e maestà è usata questa pie-

tra, plasmata dall’esperienza degli scalpellini locali.

Il Simposio vede la sua prima edizione nel 1983 e

rappresenta la naturale continuità di un’attività

tradizionale e significativa: attualmente a Fanano

è possibile ammirare più di 200 opere di scultura

contemporanea disseminate per le vie, i giardini

e i parchi del paese. Il Simposio, con il suo Museo

all’aperto, costituisce un richiamo per artisti di fama

internazionale, critici e amanti dell’arte.

I tipi di arenaria usati per le sculture di Fanano sono

principalmente due: la pietra serena (utilizzata fino al

1993 per i bassorilievi) e l’arenaria di Fanano, estratta

in blocchi che hanno dato vita a sculture a tuttotondo.

Lo spettatore ha ampia libertà di scelta del proprio

itinerario all’interno del centro storico, e non solo. Le

opere possono infatti essere ammirate anche nelle fra-

zioni vicine a Fanano: Lotta, Trentino, Ospitale, Serraz-

zone, Fellicarolo, Trignano e Canevare, su un territorio

di oltre novanta chilometri quadrati.

Ogni anno la città di

Fairbanks celebra

nei Golden Days la

figura del suo fon-

datore, simbolo di

intuito, coraggio e

tenacia ma anche

dell’emigrazione:

affrontare coraggio-

samente un destino

spesso ignoto e

crudele ma neces-

sario alla soprav-

vivenza, fenomeno molto comune nell’Appennino del

secolo scorso.

Felix Pedro è l’archetipo dell’uomo che cerca, che

viaggia, che affronta l’ignoto portando in sè i destini

delle grandi migrazioni.

Dalle brughiere a mirtillodel Libro Apertoalle capanne dei Celticastelli e cascate, attività all’aria aperta: tutti i gusti del Frignano

Lo sguardo vaga libero: dai vasti orizzonti del crinale appenninico scende

accarezzando il verde intenso delle praterie o rimane abbagliato dal cando-

re della neve in inverno. I giochi di luce tra gli alberi del bosco si specchiano

mutevoli nelle acque cristalline di laghi e torrenti, la mole possente dei ca-

stelli richiama alla memoria le gesta di grandi condottieri del passato.

La genuinità dei piccoli frutti, il sentore boscoso di funghi e castagne offrono

profumi inebrianti ed assaggi gustosi.

Il corpo apprezza le tante opportunità di movimento e scoperta: cammi-

nando e cavalcando si attraversano antiche contrade e valichi percorsi dai

pellegrini, angoli di natura incontaminata.

Frignano

Fanano

Lama Mocogno

Montecreto

Pavullo nel Frignano

Pievepelago

Polinago

Serramazzoni

Sestola

Comune di Fanano

I N F O

Modena > Vignola > Fanano

www.simposiodifanano.it [email protected]

I N F O

www.felicepedroni.it

Il Simposio di Scultura su Pietra

Fanano, Fairbanks e l’oro di Felix

Estate al Parco del Frignano

Page 47: Le strade del Parmigiano Reggiano

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o

di uno o più giorni alle lezioni con istruttore, oltre al

vitto, alloggio e pensione per cavalli.

Inoltre il Parco è il luogo ideale per praticare lo

sport dei boschi per eccellenza, l’orienteering: ci

si muove a squadre alla ricerca di punti segnalati su

di una mappa topografica utilizzando la bussola e le

proprie gambe, magari impegnati in una divertente

competizione. All’interno del Parco sono allestiti anche

dei campi specifici per la pratica di questo sport, ap-

prodato qui nel 1996.

I N F O

Modena > Vignola > Fanano

www.parcofrignano.it

IAT del Cimone - Punto informativo di Fanano tel. 0536.68696

Carta dei Sentieri dell’Alto Appennino Modenese CAI sezione di Modena

I N F O

Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Montecenere > Sassostorno

www.montecenere.it www.comune.lamamocogno.mo.it

[email protected], tel. 0536.344390

I N F O

Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Santona

http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it

Un itinerario attraverso paesaggi modellati dall’azione glaciale, le

vaste brughiere a mirtillo che in autunno si colorano di rosso acceso,

le praterie d’alta quota dove è frequente udire i fischi d’allarme delle

marmotte, i giganteschi faggi, spesso contorti in forme bizzarre dai

fulmini e dall’inclemenza degli elementi. Questo sentiero è esem-

plare e regala la scoperta di un angolo di Appennino selvaggio e

di particolare bellezza: si inizia il cammino dall’area attrezzata dei

Taburri (1.230 metri), si prosegue a destra lungo i sentieri CAI 433

e 445. Poco dopo aver guadato il torrente Doccione, con l’ausilio di

una passerella in legno, si svolta a sinistra (sentiero 433), iniziando

la ripida salita nella faggeta, giungendo a costeggiare la tondeg-

giante sommità del Monte Seruca da dove ha inizio la parte pano-

ramica del percorso che prosegue fino all’aereo crinale del monte

Libro Aperto, panoramico spartiacque tra Emilia e Toscana.

Consigliato a chi ha una minima esperienza di camminate in mon-

tagna.

I N F O Modena > Vignola > Fanano > Fellicarolo > I Taburri

http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it

Verso il crinale:dai Taburri al Libro Aperto

Tempo di percorrenza: 4 ore e 45 minuti Dislivello: 700 m circa

Carta dei Sentieri dell’Alto Appennino ModeneseCAI sezione di Modena

Comune di Lama Mocogno

Sono le eco di antiche battaglie medievali quelle che

risuonano a Montecenere, anche se vista la dolcezza

del luogo è necessario sforzare un po’ la fantasia.

Secondo antiche credenze popolari infatti l’insedia-

mento in origine aveva nome di Montebello ma quan-

do, secondo la tradizione, il temibile Federico Barba-

rossa mise a ferro e fuoco la zona non rimase altro che

un mucchio di cenere, da cui l’origine del toponimo

odierno. La testimonianza più viva di quel momento

tormentato che fu il medioevo è la massiccia torre di

avvistamento, risalente al XIII secolo circa: la torre

dalle spesse mura faceva parte del sistema difensivo

del castello di Montecuccoli, potenti signori del Fri-

In località La Santona, pochi chilometri dopo Lama Mo-

cogno in direzione Pievepelago, è possibile ripercorre-

re a piedi l’antico tracciato della Via Vandelli: nel

bosco di faggi e abeti infatti si snodano ancora alcuni

dei tratti meglio conservati di questa antica via di co-

municazione.

Seguendo il segnavia n. 579 del CAI si scoprono ora

le lastricature di arenaria originali e ben conservate, ora

i muretti a secco che fiancheggiavano il percorso; la

strada si restringe e diventa sentiero, tornando poi ad

allargarsi di nuovo per condurre il viandante alle antiche

tracce delle osterie che ristoravano e offrivano alloggio

ai pellegrini dell’epoca.

Una camminata suggestiva, su di una piccola traccia

di una grande strada, se si considera l’importanza che

ricopriva nel passato la Via Vandelli.

Ultimata nel 1752 e con uno sviluppo massimo di cir-

ca 160 km, la Via venne progettata dal matematico e

ingegnere Domenico Vandelli su incarico del duca Fran-

cesco III d’Este allo scopo di collegare Modena con

Massa ed il mar Tirreno con una strada percorri-

bile anche da cavalli e carrozze. Un’importante ne-

cessità politica, strategica ed economica, ma non poche

erano le difficoltà da superare: Vandelli dovette proget-

tare il percorso mantenendo una pendenza accettabile

ed una percorrenza agevole per le carovane in transito

e mantenendo l’itinerario fuori dallo Stato Pontificio, dal

Ducato di Lucca e dal Granducato di Toscana. Nono-

stante diverse innovazioni tecnologiche come l’uso del-

le curve di livello in cartografia e la Calda e la Fredda,

due varianti alte della Via da percorrere a seconda delle

stagioni, la durezza dell’inverno rendeva assai difficile,

se non impossibile il transito delle carovane con la neve

e le rigide temperature. Con l’annessione del Ducato di

Modena e Reggio al nascente Stato italiano nel 1859 la

strada, ormai infestata dai briganti, perderà progressi-

vamente la sua importanza e sarà sostituita dall’attuale

via Giardini.

Le antiche leggende di pellegrini nella tormenta, loschi

briganti dal tabarro nero e carovane di mercanti di sale

continuano tuttora a echeggiare lungo la Via Vandelli

mentre gli escursionisti ne ripercorrono le tracce ripor-

tando a nuova vita questo mitico percorso transappen-

ninico.

gnano. Oggi la torre è stata restaurata e fa parte del

Sistema Museale della Provincia di Modena: ogni anno

a luglio si tiene “La Torre in Festa”, un momento con-

viviale con cibi tipici, passeggiate nella natura, musica

e rievocazioni storiche.

Sono gli storni che nidificavano numerosi negli anfratti

di roccia a caratterizzare invece il toponimo di Sasso-

storno, antico e particolare insediamento di fronte alla

mole troneggiante del Cimone.

A differenza delle altre borgate appenniniche infat-

ti Sassostorno non è costituito intorno ad un nucleo

specifico: la zona infatti è stata spesso soggetta a ro-

vinose slavine, grandi frane che nel corso dei secoli

hanno distrutto l’insediamento, modificato il paesaggio

e forgiato la capacità di adattamento degli abitanti. La

ricostruzione delle case quindi avveniva nelle zone che

garantivano maggiore sicurezza, magari sparse nella

vallata: a tutt’oggi è possibile vedere la costellazione

di casali nel verde delle colline circostanti e i resti delle

antiche slavine, grandi massi sparsi e rocce affioranti.

La Torraccia invece è il nome della vecchissima torre

d’avvistamento databile all’XI secolo di cui ancora oggi

rimangono le rovine svettanti a forma di lama, sugge-

stivamente arroccate su un macigno di ofiolite.

Montecenere e Sassostorno

Via Vandelli: appunti per un trekking

Page 48: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Comune di Montecreto

Comune di Pavullo nel Frignano

Il toponimo di Acquaria evoca lo

scorrere cristallino delle acque: si

dice infatti che Acquaria fosse luo-

go di fonti termali, di cui dovrebbe

rimanere traccia in un tronco dell’ac-

quedotto che porta l’acqua alla fon-

tana pubblica.

Nella zona però l’acqua scorreva

impetuosa anche nel sottosuolo e

proprio la presenza di queste acque

sotterranee causò nel tempo rovi-

nose frane che mutarono costan-

temente la morfologia del paese.

Oggi il borgo di Acquaria possie-

de ancora il suo fascino antico:

da visitare la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea.

Ricostruita nel 1622 in seguito ad una frana che di-

strusse anche l’antico castello, conserva al suo interno

un pregevole Crocifisso in legno policromo di scuola

catalana, risalente al XII-XIII secolo: il più antico esem-

A circa 4 km a sud di Pavullo, su di una dorsale bo-

scosa sorge l’imponente castello di Montecuccoli,

un nucleo tipicamente medievale con il castello

fortificato e le case arroccate ai sui piedi. La strut-

tura è caratterizzata da un’alta torre merlata edificata

nel punto più alto del monte, leggermente separata

dal resto della struttura per ragioni difensive, su cui

convergono ben tre cinte murarie. Tra i secoli XI e XIII

il borgo era la sede del potere politico e amministra-

Montecreto fa parte del comprensorio sciistico del

monte Cimone insieme a Fanano, Riolunato, Sestola,

Pievepelago, Fiumalbo e Lama Mocogno. Il compren-

sorio del monte Cimone (2165 m) offre il più grande

carosello sciistico dell’Appennino settentriona-

le: 50 km di piste tutte collegate tra loro, accessibili

con un unico skipass elettronico e servite da impianti

moderni e veloci. Lungo i tre versanti della montagna

si snodano tracciati per tutti i gusti: lunghi e larghi,

con pendii impegnativi e oltre 600 metri di dislivel-

lo per gli sciatori esperti; piste più corte e facili per

chi ama lo sci in pieno relax. Alcune piste omologate,

inoltre, sono attrezzate e riservate esclusivamente per

gli allenamenti degli atleti mentre per gli amanti dello

snowboard è in funzione lo snowpark, che ha ospitato

gare di livello nazionale, attrezzato con strutture fisse

di half pipe, fun box e big air. Non mancano le aree

dedicate ai più piccoli con giochi e corsi su misura

per i baby sciatori, mentre l’offerta ricettiva in tutto

il comprensorio è sempre all’insegna della qualità e

dell’accoglienza.

pio di scultura lignea nella provincia

di Modena, ulteriormente affascinan-

te poichè le sue origini richiamano

alla memoria gli antichi pellegrinag-

gi in terra iberica, verso Santiago di

Compostela.

Grazie al recupero degli antichi fab-

bricati del luogo convertiti in strutture

ricettive, Acquaria oggi rappresenta

una bella coniugazione di ospita-

lità tradizionale, cultura e cucina:

un’esperienza coinvolgente che ben

rappresenta lo spirito originale del

Frignano.

tivo della zona del Frignano e residenza della famiglia

dei feudatari Montecuccoli. L’architettura è della mas-

sima essenzialità e severità, tuttavia ricca di elementi

significativi come portali e finestre lavorati a scalpello

e i frontoni degli splendidi camini. Oggi il castello è

stato restaurato ed è sede del Museo naturalistico

del Frignano “Ferruccio Minghelli”: le diverse sale

espositive sono dedicate alle Scienze della Terra, alla

Zoologia ed alla Botanica tipiche della terra frignane-

se, mentre lo splendido panorama dei boschi e delle

vallate che è possibile ammirare dalle finestre arricchi-

sce ulteriormente l’esperienza della visita.

Il castello ospita anche due collezioni d’arte sug-

gestivamente allestite, dedicate ad artisti pavul-

lesi: Gino Covili e Raffaele Biolchini.

Acquaria, il borgo e i sapori

Montecuccoli: il castello dei musei

Con gli sci nel comprensorio del Cimone

I N F O

Modena > Pavullo > Acquaria

www.acquaria-mo.it

Comune di Montecreto tel. 0536.63722

I N F O

Modena > Pavullo

www.comune.pavullo-nel-frignano.mo.it

Ufficio cultura del Comune di Pavullo nel FrignanoPalazzo Ducale - Via Giardini 3 - tel. 0536.29022

I N F O

Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Montecreto

Modena > Vignola > Fanano > Sestola > Montecreto

Consorzio Valli del Cimonetel 0536.325586 - www.vallidelcimone.it

Il Parco del Castagno a Montecreto è un’area verde attrezzata con giochi e

tavoli da pic-nic all’ombra di meravigliosi castagni secolari, uno degli spazi

verdi più belli e suggestivi dell’Appennino, ideale per trascorrere una giornata

di svago e riposo. All’interno del parco c’è anche una pista di pattinaggio

ed un antico metato ristrutturato recentemente. Il metato è la tradizionale

struttura a due piani dove una volta si essiccavano le castagne, accendendo

un fuoco al piano inferiore che scaldasse in maniera dolce e costante le

castagne stivate al piano superiore. I metati sono la viva testimonianza di

quanto la coltivazione del castagno fosse fondamentale per le genti dell’Ap-

pennino: le castagne erano infatti una delle principali risorse alimentari della

vita montanara, potevano essere trasformate in un’infinità di prodotti diversi

(farine, pani, conserve...)

Negli ultimi anni il Parco del Castagno è luogo di incontro per il progetto “Ci-

mone in Famiglia”, un ricco calendario estivo di eventi ed iniziative dedicati

a grandi e piccini.

I N F O Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Montecreto

Comune di Montecreto tel. 0536.63722 [email protected]

Relax all’ombra dei castagni

Page 49: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Nacque a Montecuccolo di Pavullo nel 1609. Intelligenza vivace, fin dalla giovane età si dedicò allo studio; affasci-

nato dalla carriera militare si arruolò nelle fila dell’esercito asburgico e, grado dopo grado, scalò la gerarchia militare

diventando feldmaresciallo, ovvero comandante in capo, condottiero vittorioso in tutte le campagne militari d’Europa

dal 1625 al 1675, dalla Guerra dei Trent’Anni (1618-1648) in poi. E’ soprattutto celebre per aver fermato l’avan-

zata dell’esercito turco su Vienna nel 1664. Il conte modenese fu anche uno straordinario stratega, uomo politico e

diplomatico di primo piano; nei suoi trattati a carattere principalmente militare si ritrova l’eco della sua vasta cultura.

Un personaggio di grande risonanza, ammirato anche da Voltaire e Napoleone, considerato da Ugo Foscolo come il

più importante erudito capo militare italiano di epoca moderna.

Raimondo Montecuccoli

Il toponimo Olina deriva dal latino aula, un luogo ario-

so e libero, aperto: Olina infatti era una località fertile

e dal clima mite che ricopriva un ruolo chiave nella

Su di uno sperone roccioso che precipita a picco sul

borgo di Roccapelago sorge il pittoresco castello di

Obizzo da Montegarullo, condottiero ribelle vis-

suto nel XIV secolo che osò sfidare il potere degli Este

di Ferrara.

Sul finire del Cinquecento il castello viene trasforma-

to in un complesso ecclesiastico; tuttavia gli elementi

tipici dell’architettura castellana sono ancora ben visi-

bili: nel punto più alto, il mastio è riconvertito in cam-

panile; il corpo principale del palazzo del feudatario

viene adattato a chiesa parrocchiale, fra le più ricche

della montagna modenese per importanza dei dipinti

La riserva naturale orientata di Sassoguidano com-

prende un’area di circa 280 ettari, affacciata sulle rive

del fiume Panaro. La zona di Sassoguidano presenta

caratteristiche geomorfologiche particolari e ospi-

ta numerose specie protette di animali e vegetali, tra

cui la presenza spettacolare di numerosi rapaci come

il falco pellegrino, la poiana, il gheppio e lo sparviere.

Questi uccelli trovano il loro habitat di nidificazione

nel Cinghio di Malvarone, un imponente complesso

viabilità transappenninica del XVI secolo come fiorente

punto di incontro di traffici e commercio rurale.

Al 1522 risale infatti il meraviglioso ponte sullo

Scoltenna, uno dei manufatti ingegneristici più signi-

ficativi di tutto il Frignano.

Il ponte è costituito da un’unica arcata di forma para-

bolica, sormontata da un’edicola coperta da un tettuc-

cio a due falde, che ospita sedili per i viandanti. Oltre

al ponte, dalla linea leggera e possente allo stesso

tempo, ad Olina si può ammirare anche la graziosa

parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo situata nella

parte alta del borgo medievale: citata nei documenti

fin dal 1400 ospita una bella pala d’altare del 1610

dai colori di forte impatto, La Madonna del Rosario fra

i Santi Pietro e Paolo, opera del fananese Magnanini.

Nella chiesetta si trova anche un organo di Domenico

Traeri, famoso organaro del ducato estense.

e degli arredi lignei seicenteschi,

mentre il corpo di guardia all’ingres-

so, è stato recentemente “ricreato”

dall’allestimento museale con armi

e presidio militare.

In quelle che un tempo erano le

prigioni del maniero ora è ospitato

il museo “Sulle orme di Obizzo”,

una suggestiva ricostruzione di

reperti medievali, stemmi, armi

e costumi, con una ricca parte do-

cumentaria che rievoca gli eventi

cruciali accaduti a Roccapelago nel

1393: seguendo la narrazione della

Cronaca contemporanea di Giovan-

ni Sercambi si ripercorrono le fasi

del conflitto fra la Repubblica di Lucca, alleata degli

Este, e il ribelle Obizzo da Montegarullo che qui aveva

il suo rifugio.

roccioso in roccia calcarenitica: un tipo di roccia sedi-

mentaria composta da frammenti di alghe, molluschi e

altri organismi marini fossili. Il Cinghio di Malvarone

divide il territorio della Riserva in due parti: l’altopiano

di Sassoguidano, a nord nord-est, e i pendii argillosi

che scendono fino alla fondovalle del Panaro, a sud

sud-ovest.

Un altro aspetto geomorfologico interessante è la pre-

senza di una forma di carsismo superficiale che

crea le tipiche depressioni: l’acqua presente nel ter-

reno dissolve lentamente il carbonato di calcio nelle

rocce determinando la formazione di imbuti, inghiotti-

toi, piccole doline. Proprio sul fondo di una di queste

depressioni del terreno si raccolgono le acque che

danno vita allo stagno di Sassomassiccio, un piccolo

ambiente umido abitato da anfibi come il tritone cre-

stato, il rospo e la raganella.

Numerose e interessanti le attività in calendario

proposte dal Centro Visita: feste all’aperto, educa-

zione ambientale, sport e letture animate.

Olina

Sulle orme di Obizzo

Birdwatching e geologia a Sassoguidano

I N F O

Modena > Pavullo > Olina

www.comune.pavullo-nel-frignano.mo.it

I N F O

Modena > Pavullo > Sassoguidano

www.riservasassoguidano.it

tel. [email protected]

I N F O

Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Pievepelago

www.roccapelago.it

Via della Chiesa - 41020 Roccapelagotel. 0536.72319 - 71278.71890

Comune di Pievepelago

Page 50: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Le capanne celtiche sono particolari costruzioni in pietra, diffuse soltanto

nella valle del Pelago, ad uso agricolo o pastorale. Caratterizzate da una

semplice struttura a pianta rettangolare e costruite in sasso, hanno le

“penne” sul tetto: lastre di arenaria che sostengono il tetto, anticamen-

te ricoperto di paglia di segale dalle ottime proprietà isolanti. Proprio

l’aspetto caratteristico conferito dalle “penne” ha fatto sì che gli studiosi

riconducessero tali costruzioni a quelle irlandesi e bretoni ad opera dei

Celti, facendo ipotizzare la presenza dell’antico popolo in queste zone

intorno al IV secolo a.C. Non esistono tuttavia ipotesi concordanti e l’ori-

gine di queste misteriose capanne non è ancora stata chiarita. E’ invece

più certa, seppur ammantata di leggenda, l’origine del Ponte della Fola,

sul torrente Scoltenna: un magnifico esemplare di ponte in pietra a dop-

pia arcata, ovvero a schiena d’asino. Costruito in epoca tardomedievale,

è l’unico esemplare di ponte in pietra a due arcate in tutta l’Emilia: la

perizia e la maestria con cui venne edificato era tale che la tradizione

popolare lo diceva opera del Diavolo. Il ponte è ben visibile dalla strada

per Pievepelago.

I N F O Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Pievepelago

Le misteriose capanne e il ponte della Fola

Il Lago Santo è incastonato nell’alta valle delle Tagliole

a 1500 m di altitudine.

La sua posizione è scenografica, con la parete del

monte Giovo che piomba nel lago sul lato ovest, ed è

strategica per chi vuole avventurarsi alla scoper-

ta della bellezza di questo angolo di montagna.

Dal lago Santo infatti sono numerosi i sentieri che si

dipartono, ad esempio alla volta del monte Giovo o,

spostandosi in una valle laterale, raggiungono il più

selvaggio Lago Baccio, sempre di origine glaciale, per

Nei boschi di quercia e castagno al confine con i tre

comuni di Polinago, Lama Mocogno e Pavullo si trova

una delle meraviglie geologiche più interessanti

dell’Appennino modenese: è un grande monolito di

arenaria modellato in forma di ponte dagli agenti at-

mosferici. E’ lungo 33 metri, alto 3 e con un’ arcata al-

trettanto alta, sotto alla quale si trova una depressione

del terreno che diventa un piccolo torrentello durante

le piogge, ma nella tradizione popolare sono molte le

leggende fiorite per spiegarne le origini...

Il Diavolo in persona infatti avrebbe dovuto do-

nare questo ponte ad un contadino che, stanco di

dover faticare nel guado di un corso d’acqua, in cam-

bio del ponte avrebbe venduto l’anima al maligno. Ma

nel bosco il Diavolo si imbattè in un sabba di streghe

che ballavano in una radura e ammaliato dalla danza

si dimenticò del sorgere del sole: fu costretto ad una

precipitosa fuga, lasciando il ponte dove si trova ora.

proseguire fin sulla cima del monte

Rondinaio da cui è possibile con-

catenare sul crinale, ritornando

sulla vetta del Giovo. Un pic-nic

estivo sulla riva del Baccio, una

camminata più impegnativa fino

al crinale o un itinerario alpinistico

invernale nei numerosi canali del

monte Giovo offrono soddisfazio-

ne a tutti gli amanti della mon-

tagna, ad ogni livello. E ancora

scialpinismo, passeggiate con le

ciaspole...

Particolarmente d’effetto (ma ri-

servata ad alpinisti esperti) la

traversata invernale dalla cima del

Rondinaio a quella del Giovo: un itinerario ad anello

lungo l’aerea cresta tra i due monti che non ha nulla da

invidiare ad altri e più alti ambienti alpini.

Inoltre la zona del lago Santo è servita da due rifugi in

cui è possibile mangiare e pernottare.

Nell’eco della leggenda i geologi hanno riscontrato

anche un pizzico di verità poichè si è appurato che il

ponte è stato spostato qui per effetto di un cataclisma

naturale o un forte movimento tellurico. Il ponte è rag-

giungibile da Brandola con una camminata di un paio

d’ore o da Lama Mocogno, la via più diretta.

Lago Santo: escursionismo e alpinismo

Ponte Ercole il ponte del Diavolo

I N F O

Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Pievepelago > Loc. Tagliole

www.appenninomodenese.net

I N F O

Modena > Maranello > Serramazzoni > Gombola

Ass. Aria Aperta tel. 0536.49195 www.aria-aperta.it

I N F O

Modena > Maranello > Serramazzoni > Polinago > Brandola

http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it

Comune di Polinago

Il Castello medievale di Gombola è costruito su di un

impervio cinghio a precipizio sul fiume. Nei pressi del

Castello rimangono la chiesa, un massiccio campa-

nile con base a scarpa, un oratorio e la Podesteria.

Quest’ultima, un tempo residenza del podestà estense

che governava la valle, è stata ristrutturata ed è di-

ventata un ostello agreste tutto particolare, un luogo

di accoglienza e di sperimentazione dedicato soprat-

tutto ai bambini; in un ambiente verde e tranquillo

è possibile fare passeggiate, conoscere la storia

e i prodotti tipici dell’Appennino ma soprattutto

scoprire un amico insolito: l’asino.

L’Asineria di Gombola è la “casa” degli asini di Gombo-

la: inserita in un ambiente ad alto valore paesaggistico,

è il luogo ideale per familiarizzare con gli asinelli, svol-

gere passeggiate e riposare nell’ombra del boschetto,

mentre nel CarezZoo è possibile fare la conoscenza

ravvicinata degli altri animali del mondo agreste: abi-

tuati alla presenza umana infatti questi animali si la-

sciano avvicinare e accarezzare da grandi e piccini. Le

attività che si possono fare a Gombola sono tantissi-

me, aperte a tutti e sempre nel segno della natura.

Gombola la podesteria e gli asinelli

Page 51: Le strade del Parmigiano Reggiano

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I N F O

Modena > Maranello > Serramazzoni > Monfestino

www.parcoluoghidellanima.it

per richiedere la pubblicazione [email protected]

I N F O

Modena > Sassuolo > Varana

Gruppo Naturalistico L’Ofiolite di Varana tel. 059.570369

Comune di Serramazzoni

Il Parco dei Luoghi dell’Anima è un parco diffuso

sul territorio e collega simbolicamente tra loro

diversi luoghi, significativi in termini di fede, spi-

ritualità e ispirazione; luoghi che naturalmente of-

frono occasioni per fermarsi, per riconciliarsi con la

natura, con gli uomini e con sé stessi, per riscoprire

valori e significati a volte dimenticati. Testimonianze

storiche e artistiche, antiche tradizioni agiografiche e

culturali - presenti anche in eventi, sagre e feste che

tuttora scandiscono l’anno - comunità religiose e mo-

nastiche. Nel territorio di Serramazzoni, la pieve ro-

manica di Rocca Santa Maria è luogo di ispirazione

e raccoglimento: arroccata su di una roccia scoscesa,

quasi inaccessibile e molto suggestiva, ha origini mol-

Il borgo antico di Varana con le sue graziose case

in sasso ben ristrutturate si raccoglie intorno ad una

bella rupe ofiolitica che domina la valle.

I Sassi, grandi macigni dal colore scuro-verdastro

simile alla pelle dei rettili, sono affioramenti di roc-

cia vulcanica probabilmente di origine effusiva sotto-

marina. Le ofioliti o serpentiniti, dure e compatte, si

distinguono grazie al fenomeno dell’erosione selettiva

che le fa emergere chiaramente dall’interno di giaci-

menti argillosi, rocce meno coese e più facilmente in-

taccabili dagli elementi.

Proprio per questo motivo in tutta la zona appenninica

molti affioramenti ofiolitici sono stati spesso la sede

deputata alla costruzione di rocche, castelli e sistemi

fortificati: anche sui Sassi di Varana un tempo sorgeva

un’antica torre di difesa.

Il particolare ambien-

te naturale dei Sassi

costituisce un habi-

tat molto vario per

numerose specie

vegetali e animali:

non è difficile veder

fiorire l’aquilegia, il

giglio martagone e il

campanellino mentre

durante i tramonti

estivi gli arrampicatori

che scalano le pareti

dei sassi sono accom-

pagnati dai movimenti

furtivi dei biacchi, in-

nocui rettili che abita-

no gli anfratti rocciosi

di Varana.

Nei pressi del borgo è stato allestito un orto botanico

a cura del Gruppo Naturalistico l’Ofiolite di Varana, che

organizza eventi e incontri alla scoperta del magico

ambiente dei Sassi.

to remote, addirittura preceden-

ti all’anno Mille. L’interno della

chiesa è maestoso e solenne

nella sua semplicità, imprezio-

sito dai magnifici capitelli delle

colonne, scolpiti finemente e

decorati con motivi a fogliame,

a intrecci vegetali e geometrici.

Le cascate del Bucamante

sono un altro luogo ricco di fa-

scino, nascosto fra i boschi di

carpini e querce nella stretta

valle fra il castello di Monfesti-

no ed il monte Cornazzano. Il

rio Bucamante qui scorre cre-

ando suggestive balze d’acqua

mentre il letto del torrente è ammantato di bianco, per

effetto dei residui calcarei dell’acqua. L’evocativo topo-

nimo è legato alla leggenda dell’amore infelice tra due

giovani che avevano le cascate come luogo di incontro

prediletto: la loro unione, osteggiata dal padre della

fanciulla, ebbe tragica conclusione proprio nel buco

scavato dallo scorrere dell’acqua e dal quel momento

le cascate divennero la Buca degli Amanti.

I Luoghi dell’Anima cascate, antichi castelli e rocche sacre

L’ofiolite e il borgo di Varana sassi

L’arrampicata sportiva è un’attività che consente uno stretto

contatto con la natura, una disciplina molto varia che oltre alle

capacità tecniche richiede agilità, senso dell’equilibrio, forza

mentale e tattica.

Forse non tutti sanno che Varana era la palestra di roccia dei

Modenesi dove si scalava già dagli anni ‘50.

Dimenticata per lunghi anni a favore di altre falesie di arram-

picata, la palestra di roccia di Varana è stata recentemente

riattrezzata: più di 40 itinerari di arrampicata sportiva di ogni

difficoltà si trovano sulle pareti del sasso più alto, alcuni riper-

corrono vie storiche e altri sono stati aperti ex novo.

Le vie sono state ripulite e messe in sicurezza con l’utilizzo di

nuovi chiodi e nuove catene per le soste.

I N F O

Modena > Sassuolo > Varana

“Falesie ritrovate: Varana, Valbona San Leonardo”

Marcello Lugli Giampaolo Simonini,

Eccentrico Edizioni 2008

ASD Equilibrium, via Tincani Martelli 140, Portile, Modena

tel.059460538 www.equilibriumweb.it

Arrampicata sportivasulle pareti di Varana

Page 52: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Comune di Sestola

I N F O

Modena > Vignola > Fanano > Sestola

Musei del Castello tel. 0536.62324 0536.62743

I N F O

Modena > Vignola > Fanano > Sestola

Parco del Frignano, tel. 0536.72134

Ufficio IAT del Comune di Sestola, tel. 0536.62324.

Il paese di Sestola è dominato

dalla mole imponente del castel-

lo, un sistema fortificato risalente

addirittura all’VIII secolo, arrocca-

to su un alto sperone roccioso a

picco sulle vallate di Scoltenna e

Leo. Durante il Medioevo la rocca

aveva un’importanza strategica

nel controllo del territorio frigna-

nese e fu lungamente contesa da

Modenesi e Bolognesi: nel XVI

secolo l’architettura del fortilizio

venne rafforzata per resistere ai

colpi di artiglieria e ancora oggi,

nonostante le modifiche che si sono succedute nel

corso degli anni, si possono notare i bastioni a stella

che racchiudono il castello. Dentro alla cinta mura-

ria si può visitare il bell’oratorio dedicato a San

Nicolò, un piccolo capolavoro di impianto romanico

dove sono stati portati alla luce alcuni affreschi del

‘400 opera del lucchese Tommaso Ribechino, rimasti

nascosti per trecento anni in un’intercapedine muraria.

Nel castello di Sestola sono ospitati due particolari

Sulle pendici del Cimone a 1500 m di altitudine il Lago

della Ninfa è circondato dai boschi: un ottimo luogo

di sosta per crogiolarsi nella natura a bordo lago, cer-

cando la sfuggente ninfa dagli occhi verdissimi che si

dice abitasse questi luoghi. O magari partire alla volta

di una delle emozionanti avventure che il luogo propo-

ne ai visitatori. Chi ama camminare può percorrere

il Sentiero dell’Atmosfera: un percorso che da Pian

Cavallaro sale sulla vetta del monte Cimone (circa 300

metri di dislivello) ed introduce, passo dopo passo, ai

segreti dell’atmosfera e del clima che cambia grazie

ai punti informativi disseminati lungo il percorso. Sulla

vetta del Cimone infatti si trova la stazione di ricerca

“O.Vittori”, uno dei due osservatori del CNR-ISAC che

misurano lo stato di salute e la composizione dell’atmo-

sfera: l’altro è sito ad oltre 5000 metri di quota, pres-

so il Laboratorio-Osservatorio Piramide del Comitato

Ev-K²-CNR ai piedi del versante nepalese dell’Everest.

Grandi e piccini in cerca di un brivido in più potran-

no divertirsi sui percorsi attrezzati dell’Adventure

Park: tree climbing, arrampicata, tirolesi tese tra gli

alberi su cui scivolare a tutta velocità e ponti tibetani

sospesi nel vuoto sono solo alcune delle innumerevo-

li, divertenti attività che si svolgono in sicurezza sotto

l’occhio attento delle Guide Alpine del Cimone.

musei: il Museo della Civiltà

Montanara e il Museo degli

Strumenti Musicali Meccanici.

Nel primo sono raccolti più di

1500 oggetti di uso quotidiano

della vita montanara del passa-

to mentre il secondo propone

l’originale Collezione Eduard

Thoenes: un itinerario sonoro

curioso, dal Seicento a oggi, at-

traverso la musica di pianole, or-

ganetti, carillons e automi, cioè

macchine destinate a suonare

senza l’intervento dell’uomo: la

musica infatti è “scritta” su un supporto meccanico,

come un cilindro punzonato, un cartone perforato, un

disco metallico. E poi, ancora i preziosi piani a cilindro

provenienti dalla Svizzera e dalla Germania, i pianofor-

ti automatici e gli antichi organetti di Barberia.

Sestola e la sua rocca

Ninfe, scienza e brividi sospesi all’ombra del Cimone

Page 53: Le strade del Parmigiano Reggiano

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eventi & appuntamenti

informazioni & accoglienza

Primavera

Pievepelago, aprile, Festa del Coccin Coccetto

Pavullo, inizio aprile, Festa del Cioccolato

Pievepelago, fine maggio,

Infiorata del Corpus Domini

Pievepelago, metà maggio,

Rassegna Verdepieve: festa delle colture locali

Estate

Sestola, metà giugno, Notte Blu e Bike Festival

Serramazzoni, da giugno a settembre,

venerdì sera, Mercatino Artigianato e Natura

Montecreto, inizio luglio, Festa della Madonna

del Trogolino e Palio degli Asini

Fanano, fine luglio, Rassegna dei

Frutti di Montagna

Pievepelago, fine luglio, Appennino Cinefestival e

Fiera del libro di montagna, le Vie del Suono

Pavullo, terzo fine settimana di luglio, Sagra di

Monfestino e Rievocazione Medievale

Polinago, fine luglio, Brandola in Festa

Pievepelago, agosto, Rievocazione storica

e festa medievale

Montecreto, agosto, Festival Itinerante

di Cultura Popolare

Pavullo, 13-15/08, Sagra dell’Assunta

Pavullo, 24 agosto, Sagra di San Bartolomeo

Pavullo, fine agosto, Sagra della Crescentina

Fanano, fine agosto, Sagra del Mirtillo

Serramazzoni, fine agosto, Sagra del Borlengo

Autunno

Fanano, fine settembre, Festa del Fungo

Lama Mocogno, inizio ottobre, Sagra del

Parmigiano Reggiano

Sestola, ottobre, Giochi di cioccolato e croccante

Fanano, metà ottobre, Festa della castagna

Montecreto, fine ottobre, Festa della Castagna

Pievepelago, fine ottobre, Castagnammm!

Festa della Castagna

Inverno

Pievepelago, I fine settimana di dicembre,

Mercatini natalizi

Polinago, 24 dicembre, Zampognata di Natale

Sestola, 24/25 dicembre, Presepe vivente

itinerante e Concerto di Natale

Sant’Anna Pelago, 5 gennaio,

Mascherata della Befana

IAT del Cimone, Comuni di Sestola, Fanano, Fiumalbo, Lama Mocogno, Montecreto, Pievepelago,

Riolunato, Serramazzoni

Corso Umberto I° 3, Sestola, tel. 0536 62324, fax 0536 61621 - [email protected]

UIT del Frignano dei Comuni di Pavullo e Polinago:

Piazza Montecuccoli 1, Pavullo nel Frignano tel. 0536 29021- 0536 29964, fax 0536 29961

[email protected]

Polinago: Corso Roma 71, tel. 0536 47000 fax 0536 47672

[email protected]

www.appeninomodenese.net

sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...

I ristoranti di Modena a TavolaMontecretoCA’ CERFOGLI - chiuso lunedì e mercoledì

Via Montegrappa 6/8, Acquaria di Montecreto, tel. 0536.65052

www.albergocacerfogli.it

MARIA - chiuso lunedì

Via Montegrappa 26, Acquaria di Montecreto, tel. O536.65007

SerramazzoniLA NOCE - chiuso domenica

Via Giardini 7, Montagnana, tel. 0536.957174

www.lanoce.it

SestolaSAN ROCCO - chiuso lunedì

C.so Umberto I 47, Sestola, tel. 0536.62382

ZITA - chiuso martedì e mercoledì

Piazza San Giorgio 11, Sestola (loc. Vesale), tel. 0536.64278

www.locandazita.com

Page 54: Le strade del Parmigiano Reggiano

106 F -

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Caseifi cio Sociale Del Panaro di VericaVia Fondovalle Panaro, 20 - Verica

41020 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 053648267

coordinate geografiche

44° 20’ 2,8’’ N - 10° 55’ 41,8’’ E

Caseifi cio Sociale San Lucio MontardoneVia Giardini Nord, 7087 - Rocca Santa Maria

41028 Serramazzoni (Mo)

tel. e fax 0536.957038

coordinate geografiche

44° 28’ 12’’ N - 10° 48’ 32’’ E

Caseifi cio Poggio CastroVia Giardini Nord, 32

41026 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. 0536.23963 fax 0536.324151

coordinate geografiche

44° 21’ 10,6’’ N - 10° 50’ 27’’ E

Caseifi cio Sociale Rio San MicheleVia Giardini Sud, 327 - Camatta

41020 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 053641006

coordinate geografiche

44° 18’ 42,1’’ N - 10° 47’ 30,7’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 15.30 - 19.30

chiuso: mercoledì

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

salumi, aceto, sottoli, miele, confetture,

panna cotta, formaggio fuso, burro, ricotta,

caciotte, pecorini, caprino

prossima apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 16.00 - 20.00

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 13.00 16.00 - 19.00

chiuso: lunedì

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

salumi vari, pecorino, yogurt, marmellate,

pasta, farina, ricotta, burro

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 15.30 - 19.30

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

pecorini, caprini, caciotte, burro, ricotta

Allevamenti conferenti latte (n°) 8

Latte lavorato annuo (q.li) 12.000

Produzione annuale forme (n°) 3.631

Caldaie sala lavorazione (n°) 8

Allevamenti conferenti latte (n°) 9Latte lavorato annuo (q.li) 28.000Produzione annuale forme (n°) 5.200Caldaie sala lavorazione (n°) 7Attivo dal (anno) 1950

Allevamenti conferenti latte (n°) 2Latte lavorato annuo (q.li) 23.000Produzione annuale forme (n°) 4.100Caldaie sala lavorazione (n°) 8Attivo dal (anno) 1990

Allevamenti conferenti latte (n°) 12

Latte lavorato annuo (q.li) 22.000

Produzione annuale forme (n°) 4.000

Caldaie sala lavorazione (n°) 6

matricola matricola matricola matricola1276122910161006

Page 55: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Caseifi cio Sociale PelloniVia San Dalmazio, 1113

41028 Serramazzoni (Mo)

tel. e fax 0536.953600

coordinate geografiche

44° 24’ 45,9’’ N - 10° 50’ 57,6’’ E

Società Cooperativa Superchina CanevareVia Ca’ Frati, 200

41021 Fanano (Mo)

tel. e fax 0536.68031

coordinate geografiche

44° 12’ 26’’ N - 10° 46’ 23’’ E

Caseifi cio Sociale Santa MariaVia del Fiorentino, 2 - Cinghianello

41040 Polinago (Mo)

tel. e fax 0536.47387

[email protected]

coordinate geografiche

44° 20’ 57’’ N - 10° 44’ 26’’ E

Caseifi cio Sociale San Pietro in Rio TortoVia Giardini Sud, 2451 int.1 - Selva

41028 Serramazzoni (Mo)

tel. e fax 0536.954706

coordinate geografiche

44° 24’ 28,2’’ N - 10° 47’ 52,1’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 12.30 16.00 - 19.30

chiuso: martedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

pecorino misto, pecorino sardo, caciotte,

gorgonzola, miele, salumi, vino, aceto,

sottoli, confetture, burro, ricotta

apertura punto vendita

tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.00 - 19.00

estivo: 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

yogurt, mozzarelle, panna cotta, spalmino,

salumi, marmellate, vini, dolci, aceto balsa-

mico tradizionale, olio extravergine, pane

fresco, sottoli, burro, ricotta

apertura punto vendita

tutti i giorni

7.00 - 12.00 16.00 - 19.30

chiuso: lunedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

formaggio fuso (vari gusti), caciotta mista,

caciotta solo latte di mucca, caciotta pe-

peroncino, pecorino toscano dolce, peco-

rino sardo, pecorino stagionato in grotta,

formaggio di capra, prodotti della “Sorgente

di Barigazzo”

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 16.00 - 19.30

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

salumi, caciotte, pecorini, salse, burro, ricotta

Allevamenti conferenti latte (n°) 3Latte lavorato annuo (q.li) 31.000Produzione annuale forme (n°) 5.000Caldaie sala lavorazione (n°) 8

Allevamenti conferenti latte (n°) 10Latte lavorato annuo (q.li) 22.800Produzione annuale forme (n°) 3.200Caldaie sala lavorazione (n°) 9Attivo dal (anno) 1971

Allevamenti conferenti latte (n°) 13Latte lavorato annuo (q.li) 30.000Produzione annuale forme (n°) 5.000Caldaie sala lavorazione (n°) 8Attivo dal (anno) 1965

Allevamenti conferenti latte (n°) 9Latte lavorato annuo (q.li) 19.000Produzione annuale forme (n°) 3.600Caldaie sala lavorazione (n°) 7Attivo dal (anno) 1995

matricola matricola matricola matricola2820266125901415

Page 56: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Caseifi cio Sociale Santa LuciaVia per Vesale, 141

41029 Sestola (Mo)

tel. e fax 0536.67161

coordinate geografiche

44° 15’ 36,4’’ N - 10° 49’ 29’’ E

Industria Casearia PievepelagoVia Isola Lunga, 4

41027 Pievepelago (Mo)

tel. e fax 0536.71860

coordinate geografiche

44° 11’ 54’’ N - 10° 36’ 36’’ E

Caseifi cio Sociale San MartinoVia Giardini, 14

41023 Lama Mocogno (Mo)

tel. e fax 0536.41205

coordinate geografiche

44° 18’ 41’’ N - 10° 46’ 27’’ E

Caseifi cio Sociale Santa RitaVia Pompeano, 2290/1 - Pompeano

41028 Serramazzoni (Mo)

tel. 0536.950193 fax 0536.951007

[email protected]

[email protected]

www.caseificiosantarita.com

coordinate geografiche

44° 23’ 28’’ N - 10° 46’ 15’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

9.00 - 12.30 15.00 - 19.00

chiuso: lunedì

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

pecorino, vino, aceto, sottaceti, sottoli, olio,

confetture

apertura punto vendita

tutti i giorni

7.30 - 13.00 15.00 - 19.00

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

miele, burro, ricotta

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 15.30 - 19.30

chiuso: lunedì pomeriggio

apertura punto vendita

tutti i giorni

9.30 - 12.30 15.30 - 19.00

chiuso: lunedì e giovedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

Parmigiano-Reggiano da agricoltura biologi-

ca, Parmigiano-Reggiano “Vacche Bianche”,

marmellate, vino, pasta, salumi biologici,

miele, sottaceti, olio, aceto, liquori, farine

Allevamenti conferenti latte (n°) 5

Latte lavorato annuo (q.li) 15.000

Produzione annuale forme (n°) 2.273

Caldaie sala lavorazione (n°) 5

Allevamenti conferenti latte (n°) 23Latte lavorato annuo (q.li) 23.000Produzione annuale forme (n°) 4.100Caldaie sala lavorazione (n°) 6Attivo dal (anno) 1953

Allevamenti conferenti latte (n°) 5Latte lavorato annuo (q.li) 9.000Produzione annuale forme (n°) 1.750Caldaie sala lavorazione (n°) 5Attivo dal (anno) 1965

Allevamenti conferenti latte (n°) 9Latte lavorato annuo (q.li) 23.084Produzione annuale forme (n°) 4.087Caldaie sala lavorazione (n°) 6Attivo dal (anno) 1964

matricola matricola matricola matricola2895287628442828

Page 57: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Caseifi cio Sociale RoncoscagliaVia Statale per Roncoscaglia, 78 - Roncoscaglia

41029 Sestola (Mo)

tel. 0536.62099 fax 0536.900213

www.roncoscaglia.itpossibilità di acquistare i prodotti on-line

coordinate geografiche

44° 14’ 36’’ N - 10° 44’ 44’’ E

Caseifi cio Sociale Sant’Antonio di CrocetteVia Giardini Nord, 155

41026 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 0536.23200

coordinate geografiche

44° 22’ 8’’ N - 10° 50’ 6’’ E

Caseifi cio Sociale San GiuseppeVia Pangone, 11 - Pianorso

41023 Lama Mocogno (Mo)

tel. e fax 0536.47170

coordinate geografiche

44° 20’ 15’’ N - 10° 41’ 23,8’’ E

Caseifi cio Sociale Beato MarcoVia per Palagano, 73

41023 Lama Mocogno (Mo)

tel. e fax 0536.44242

coordinate geografiche

44° 18’ 34,5’’ N - 10° 42’ 44,2’’ E

apertura punto vendita

tutti i giorni

7.30 - 12.30 15.00 - 19.30

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

prodotti equosolidali, prosciutti locali, burro,

ricotta

apertura punto vendita

tutti i giorni

9.00 - 12.30 16.00 - 19.30

chiuso: martedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

salumi, marmellate, aceto balsamico, sotta-

ceti, burro, ricotta

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.30 - 12.30 15.30 - 19.30

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

pecorino, caprino, caciotte, salumi, vino,

confetture, burro, ricotta

apertura punto vendita

tutti i giorni

8.00 - 12.30 15.30 - 19.30

chiuso: lunedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano

vino, aceto, caciotte, pecorino, miele,

caprino, burro, ricotta

Allevamenti conferenti latte (n°) 9Latte lavorato annuo (q.li) 18.000Produzione annuale forme (n°) 3.100Caldaie sala lavorazione (n°) 4Attivo dal (anno) 1954

Allevamenti conferenti latte (n°) 5Latte lavorato annuo (q.li) 10.000Produzione annuale forme (n°) 1.700Caldaie sala lavorazione (n°) 4Attivo dal (anno) 1958

Allevamenti conferenti latte (n°) 5Latte lavorato annuo (q.li) 6.000Produzione annuale forme (n°) 1.100Caldaie sala lavorazione (n°) 3Attivo dal (anno) 1950

Allevamenti conferenti latte (n°) 12Latte lavorato annuo (q.li) 15.000Produzione annuale forme (n°) 2.400Caldaie sala lavorazione (n°) 6Attivo dal (anno) 1962

matricola matricola matricola matricola2978293529192901

Page 58: Le strade del Parmigiano Reggiano

Leo TurriniFrassinoro

Scrittore e giornalista. Segue da anni i grandi dello sport per i quotidiani Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno.

E’ considerato uno dei maggiori esperti di Formula 1 in particolare della Ferrari,

ma la sua attività si concentra anche su calcio, ciclismo e pallavolo.

Coltellino d’Oro 2007 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

A Montefiorino ci sono tante cose buone.

A Palagano ci sono tante cose buone.

A Frassinoro ci sono tante cose buone

A Prignano ci sono tante cose buone.

Ci sono anche, in ognuno di questi quattro territori, tante persone buone.

Assieme, fanno un Parmigiano Reggiano buonissimo: parola di montanaro!

Valle del Dolo e del Dragone

Frassinoro

Montefiorino

Palagano

Prignano sulla Secchia

Prati primaverili intorno a Palagano

Le tracce di Matilde di Canossa

ed i luoghi della Libertàun percorso tra Storia e Memoria

alla scoperta di sapori preziosied antiche tradizioni

Page 59: Le strade del Parmigiano Reggiano

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2852

Prignanosulla Secchia

per Polinago

per Serramazzoni

per Lama Mocogno

per Pievepelago

Passo delle Radici

Montefiorino

Palagano

Frassinoro

Indice Valli del Dolo e del Dragone

L E G E N D A

arte - cultura

natura - ambiente - attività

curiosità

I caseifici con vendita al pubblico

3 Il Museo della Repubblica Partigiana p.119

4 La centrale di Farneta p.120

5 Vitriola e la Via Bibulca p.120

Il tartufo p.121

Montefiorino

1 L’Abbazia di Frassinoro p.118

2 Il Sentiero Matilde p.119

Frassinoro

6 Monte Santa Giulia p.121

7 La Valle del Dragone p.122

Palagano

8 Sassomorello p.122

9 La Rupe del Pescale p.123

Prignano sulla SecchiaEventi & Appuntamenti p.124

1263 Coop. Cas. San Lorenzo p.126

2852 Coop. Cas. Val del Dolo p.126

2854 Cas. Soc. Casola di Montefi orino p.127

2877 Cas. Coop. di Monchio p.127

2887 Cas. Soc. di Costrignano p.128

2981 Coop. Cas. Savoniero e Susano p.128

Page 60: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Nel 1071 Beatrice di Lotaringia e la figlia contessa

Matilde di Canossa fondarono un’abbazia benedettina

che aveva in dote vasti possedimenti terrieri ed eserci-

tava il suo dominio sulle vallate di Dolo e Dragone.

L’abbazia era ben diversa dalle altre chiese della montagna modenese: costruita con marmo di Carra-

ra e pezzi di reimpiego di epoca romana, rappresenta-

va il prestigio e il potere della dinastia canossiana.

Andata distrutta nel XV secolo a causa di una frana, i

pochi pezzi rimasti vennero utilizzati per edificare l’at-

Nella Rocca medievale di Montefiorino, massiccio ba-

luardo difensivo anticamente appartenuto ai signori

di Montecuccolo, è allestito uno dei più importanti musei della Resistenza esistenti in Italia. Il luogo

è profondamente simbolico dal momento che proprio

nella Rocca fu la sede della Repubblica Partigiana di

Montefiorino: uno dei primissimi e coraggiosi tentati-

vi, nell’Italia del 1944 invasa dall’esercito tedesco, di

I possedimenti della Contessa Matilde nell’XI secolo

comprendevano un feudo molto esteso, che andava

dall’Alto Lazio al lago di Garda.

Nel territorio dell’Appennino tosco-emiliano le vecchie

direttrici viarie che collegavano le terre di Matilde sono

state recuperate: nel territorio modenese, tra il ponte

di Cadignano (Frassinoro) e il passo di San Pellegrino

in Alpe ci sono 25 km di sentieri percorribili a pie-di o in mountain bike, la naturale continuazione dell’itinerario matildico proveniente dalle terre reggiane. La tratta modenese è suddivisa in tre tap-

pe che attraversano antiche borgate, faggete e laghi,

ampi prati e castagneti ricalcando le orme della Gran

Contessa e delle sue genti. Il sentiero è di livello escur-

sionistico e ben segnalato.

tuale chiesa: i bei capitelli scolpiti furono usati come

acquasantiere mentre a testimonianza della ricchezza

del complesso abbaziale dell’epoca rimane una pissi-

de di rame in forma di colombina, meravigliosamente

lavorata. Ciò che sicuramente non è andato per-duto nelle terre di Frassinoro è l’eco delle gesta di Matilde di Canossa, magna comitissa che incarna

una delle figure più interessanti del Medioevo italiano.

Donna coraggiosa e forte, a soli 17 anni assunse il co-

mando di un territorio vastissimo che andava dal Lazio

alle prealpi bresciane durante un periodo storico trava-

gliato da battaglie, grandi cambiamenti politico-sociali

e intrighi. Matilde, alleata del Papa, dimostrò una forte

attitudine al comando e al tempo stesso era sostenitri-

ce della riforma della Chiesa all’insegna di una rinno-

vata purezza spirituale. Visse da protagonista la “lotta

delle investiture”, la complessa disputa sull’esercizio

del potere tra Papato ed Impero e nel 1077 mediò per

il perdono dell’imperatore Enrico IV, scomunicato dal

Papa Gregorio VII e arrivato a Canossa per chiedere

perdono.

Matilde di Canossa morì nel 1115 a 69 anni senza

occupare stabilmente un territorio e di dare vita ad

amministrazioni comunali democratiche elette dalla

popolazione, per di più a ridosso della Linea Gotica

controllata dalle forze naziste.

Grazie ad un allestimento coinvolgente l’esposizione

ripercorre la storia della Repubblica di Montefio-rino e delle altre zone libere d’Italia conquistate dai Partigiani: gli oggetti, le foto e i video in mostra

sono la testimonianza della dura guerra in montagna,

raccontata dalla viva voce dei protagonisti.

Un vero viaggio nel tempo in uno dei momenti storici

più importanti del XX secolo.

eredi: i suoi vasti possedimenti vennero frammentati

e il suo regno, il cui punto cardine erano i castelli e le

abbazie dell’Appennino Tosco-Emiliano, si dissolse.

La figura di Matilde entrò nella leggenda.

Le tracce di Matilde di Canossaed i luoghi della Libertàun percorso tra Storia e Memoria

alla scoperta di sapori preziosi ed antiche tradizioni

E’ un intreccio unico di storia e natura a caratterizzare le vallate del Dolo e del Dragone. La costellazione di testimonianze storiche disseminate sul territorio racconta le gesta coraggiose della contessa Matilde, mentre cam-minando nei boschi dove i partigiani hanno combattuto per la libertà si rivivono i momenti cruciali della storia del ventesimo secolo.Luoghi custodi di memoria storica e di tradizioni antiche che vengono co-stantemente riscoperte con passione: nel segno delle tipicità gastronomiche locali come il pregiato tartufo e nel segno della cultura, con i musei, le vivaci feste popolari e le rievocazioni storiche suggestive.Le valli del Dolo e del Dragone regalano esperienze coinvolgenti, difficili da dimenticare.

Valle del Doloe del Dragone

FrassinoroMontefiorino

PalaganoPrignano sulla Secchia

Comune di Frassinoro

Comune di Montefiorino

I N F O

Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino > Frassinoro

www.frassinoro.net

I N F O

Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino > Ponte di Cadignano

IAT Valli del Dragone, Montefiorino tel. [email protected]

I N F O

Modena > Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino

www.resistenzamontefiorino.it

Aperturasettembre - giugno: domenica 10-12.30 15-18luglio - agosto: 10-12.30 15-18.30 chiuso lunedì

La Badia di Frassinoro e la tradizione canossiana

Il Museo della Repubblica Partigiana di Montefiorino

Il Sentiero Matilde

Page 61: Le strade del Parmigiano Reggiano

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La centrale idroelettrica di Farneta è stata

costruita grazie al duro lavoro di ben 1.500

operai tra il 1924 e il 1928, è ancora attiva

ed è anche un esempio di archeologia in-dustriale di notevole interesse.

Sfruttando la potenza dell’acqua raccolta

negli invasi di Fontanalucccia e Riccovolto

(a cui è collegata tramite una galleria di ben

9 km) la centrale forniva energia per gli imponenti lavori di bonifica delle zone paludose della bassa pianura, crean-

do così una singolare sinergia tra monta-

gna e pianura proprio nel pieno del secolo

dell’elettricità, il 1900. Oltre che funzionale al suo sco-

po, la centrale di Farneta è anche bella da vedere:

la progettazione dell’epoca infatti coniugò armoniosa-

mente criteri estetici e funzionali come si può vedere

nella enorme sala dei quadri di comando, pavimentata

in marmo rosa e dai lucernari di vetro colorato.

Durante la Seconda Guerra mondiale la centrale era

un obiettivo ambito: sfuggì ai bombardamenti grazie

ad un prato fatto crescere sui tetti in modo da mime-

tizzarla con il verde dei dintorni. La centrale oggi è vi-

I 28 ettari di verde e boschi intorno alla cima del Mon-

te Santa Giulia sono dedicati alla memoria e ospitano

Parco della Resistenza. Il Parco commemora la terribile

strage di civili che avvenne a Monchio, Susano e Co-

strignano nel 1944: le 14 sculture disposte in cerchio

sono opera di artisti da tutto il mondo e costituiscono

un invito coinvolgente alla riflessione sulla vio-lenza della guerra e sulla pace rigenerante che deriva dal dialogo e dal confronto tra i popoli.Durante la Resistenza Monte Santa Giulia fu punto di

riferimento importante della Repubblica di Montefio-

rino: sulla sommità sorge la Pieve dei Monti, edificio

risalente al X-XI secolo che venne distrutto dai nazisti

sitabile ed è ancora possibile vedere le grandi turbine,

i generatori ed i sistemi di condutture sotterranee che

portavano l’acqua alla centrale e la scaricavano nel

torrente Dolo: il ciclo pulito dell’acqua dove l’energia

è (quasi) un regalo.

e poi ricostruito negli anni ‘50 nel suo stile romanico

originale.

Oltre alle valenze storiche l’area racchiude interessanti

aspetti naturalistici e una parte del parco è attrezzata

per lo svago nella natura.

Tutta l’area è percorribile a piedi, in bicicletta, a caval-

lo: la zona inoltre è attrezzata con un campo - scuola

di orienteering.

Farneta, l’energia pulita arriva dall’acqua

Il Parco di Monte Santa GiuliaI N F O

Montefiorino > Gusciola > Farneta

Via della Centrale, 16

Visite su prenotazione,Comune di Montefiorino tel. 0536.965139

I N F O

Modena > Sassuolo > Palagano > Monchio

Consorzio Valli del Cimone tel. 0536.325586

www.vallidelcimone.it

Il sentiero CAI 599 che oggi si snoda per 30 km dalla confluenza dei torrenti Dolo e Dragone fino al Passo delle Radici e San Pellegri-no in Alpe era in tempi remoti parte della via Bibulca, collegamento transappenninico tra Modena e Lucca la cui larghezza consentiva il passaggio di una coppia di buoi affiancati che trainavano un carro. Il tracciato della via è di antiche origini romane e venne poi sfruttato in tutto il Medioevo: sul percorso si trovano diverse pievi di epoca matil-dica a testimoniare l’importante influenza politica e religiosa che ebbe l’Abbazia di Frassinoro, fondata nel XI secolo da Beatrice, madre di Matilde di Canossa.Nel piccolo borgo di Vitriola la Pieve romanica di Sant’Andrea è una di queste: la struttura conserva ancora i fianchi e la facciata originali e all’interno si trova un’arcaica lunetta di arenaria scolpita, databile all’XI secolo. Le case-forti invece sono strutture architettoniche del XIII secolo: servivano a garantire sicurezza agli abitanti di Vitriola, insediamento che per il clima mite e la relativa prosperità attirava predoni e malfattori.

I N F O Modena > Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino > Vitriola

Vitriola e l’antica via Bibulca

L’aroma inconfondibile del tartufo aggiunge un tocco di raffinatezza ad ogni ricetta, dalla più semplice alla più elabo-rata. Questo prezioso tubero cresce sottoterra, in simbiosi con alcune piante come quercia, pioppo, nocciolo: le diver-se essenze delle piante tartuficole che “ospitano” i piccoli tuberi determinano le loro caratteristiche organolettiche. Ad esempio i tartufi cresciuti nei pressi della quercia avranno un profumo più intenso, mentre quelli vicino ai tigli saranno più chiari ed aromatici. La forma, invece, dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenterà più liscio, se compatto, diventerà nodoso e bitorzoluto per la difficoltà di farsi spazio. Nel territorio di Frassinoro, Montefiorino, Palagano e Prignano il tartufo è particolarmente diffuso ed il suo profumo e sapore lo rendono un prodotto di alto pregio, una preziosa tipicità agroalimentare del territorio modenese.

I N F O www.tartufovallidoloedragone.it

Sapore prezioso:il tartufo delle Valli del Dolo e del Dragone

Comune di Palagano

Page 62: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Furono probabilmente il rumore rombante del torrente

e le leggende di animali mostruosi che popolavano le

selve attigue a suggerire agli antichi abitanti del posto

l’appellativo Dragone. Uno dei luoghi di maggiore interesse della vallata è l’ofiolite di Boccassuolo,

il più grande affioramento di queste rocce magmati-

che di tutto l’Appennino modenese: un sito di alto valore paesaggistico e naturalistico caratterizza-to da boschi di castagno e quercia, fresche sor-genti, cascatelle e antichi metati per l’essicazione

delle castagne eretti nei prati al limitare dei bosco. Un

luogo perfetto da esplorare camminando o pedalando

in mountain bike. Un altro elemento rende questo am-

biente ancora più affascinante: la presenza di vecchie

La pista ciclabile che corre lungo l’argine del fiume

Secchia è lunga trentacinque km e partendo da Mode-

na attraversa aree verdi ed oasi naturalistiche popolate

da aironi, folaghe e cavalieri d’Italia.

Il punto di arrivo del percorso è la rupe del Pescale, un imponente sperone roccioso che si innalza sul fiume Secchia alla confluenza con il rio Pescarolo.

Questo luogo è particolare non solo per i bei panorami

che offre allo sguardo dei visitatori ma anche per il

suo valore storico: sullo spiazzo

pianeggiante in cima alla rupe sorgeva un grande villaggio preistorico di età neolitica. Gli

importanti reperti trovati - fondi

di capanna, focolari, tombe, ma-

nufatti in pietra e osso, terracotta

e vasellame - sono oggi custoditi

nel Museo Civico Archeologico

di Modena e testimoniano che

l’insediamento era composto da

ampie capanne circolari in legno

e argilla, abitato indicativamente

dal 4000 al 2000 a.C.

E’ possibile approfondire la co-

noscenza di questo luogo grazie

alla cartellonistica informativa

storico-archeologica che accompagna i passi di chi

sale sulla cima della rupe ad ammirare il panorama del

fiume che si apre nella pianura.

miniere di rame, ferro e oro. Le rocce ofiolitiche di Boc-

cassuolo infatti per via del loro particolare processo

metamorfico presentavano giacimenti di minerali sfrut-

tati sin dall’antichità: Etruschi, Romani e poi gli Este

scavavano in cerca di metalli preziosi anche se veni-

vano estratte più che altro modiche quantità di rame.

In totale le miniere erano dodici, di sviluppo estrema-

mente variabile: dai pochi metri di alcuni saggi di scavo

agli oltre settecento della galleria più estesa. Tuttavia

alcune tracce d’oro rimangono nel toponimo Palagano,

derivante dall’antico palaga, ovvero pepita d’oro.

A piedi lungo la Valle del Dragone

Preistoria in bicicletta alla rupe del Pescale

I N F O

Modena > Sassuolo > Palagano > Boccassuolo

Comune di Palagano - Informazioni turistichetel. 0536.961370

I N F O

Modena > Sassuolo > Prignano > Sassomorello

I N F O

Modena > Sassuolo > S. Michele dei Mucchietti oppure pista ciclabile da Ponte Alto (Modena)

Modena in bici: itinerari ciclabili in provincia di Modena,pubblicazione e cartografia a cura della Provincia di Modena

Comune di Prignano

Il piccolo borgo di Sassomorello

domina la media valle del Ros-

senna dall’alto della scura rupe ofiolitica su cui è arroccato, alta quasi 70 metri e ben vi-sibile dalla strada che scen-de in direzione di Gombola.

La località viene citata per la

prima volta nel 1197, quando

giurò fedeltà al Comune di Mo-

dena. Nei dintorni, scendendo

verso Gombola, si può ammi-

rare il borgo rurale denominato

La Cà, un bellissimo esempio di insediamento a corte

aperta che si sviluppa attorno ad un ampio spazio in

cui, centralmente, si trova una torre cinquecentesca

con cordolo di colombaia in arenaria e con il portale

scolpito a croce. Interessante un edificio che presenta

architrave arcuato poggiato su mensole, affiancato ad

una residenza padronale che presenta un grosso arco

a tutto sesto. Pregevoli anche le mensole sagomate

che sorreggono il tetto di un vecchio fienile. L’orato-

rio dedicato alla Sacra Famiglia presenta sulla facciata

una finestrella quadrilobata con data incisa dell’inizio

del XVIII secolo e all’interno è presente un considere-

vole altare in stucco.

Sassomorello

Page 63: Le strade del Parmigiano Reggiano

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eventi & appuntamenti

informazioni & accoglienza

Primavera

Montefiorino, inizio giugno, Zona Libera: eventi resistenti

Frassinoro, periodo pasquale, Via Crucis Vivente

Frassinoro, metà maggio, Festa di Primavera

Estate

Palagano, fine giugno, Sagra del Ciaccio Palaganese

Prignano, giugno, Fiera della Gastronomia Montana

Prignano, giugno/agosto, Estate Prignanese

Montefiorino, fine luglio, A tutto nero... il Tartufo Nero d’Estate

Frassinoro, luglio, Settimana Matildica nelle Terre della Badia

Frassinoro, agosto, Frassinoro Arte Festival

Palagano, metà agosto, Festa dei Matti della contrada Aravecchia

Frassinoro, Prignano, Montefiorino, luglio e agosto, Rassegna Montagnafelice

Autunno

Montefiorino, ultimo fine settimana di ottobre, Sagra del Tartufo Modenese

Prignano, ottobre, Festa della Castagna

Prignano, novembre, Polentata di San Martino

Inverno

Frassinoro, 5/01, Mascherata della Befana

UIT dei Comuni di Montefiorino, Frassinoro, Palagano, PrignanoVia Rocca 1, Montefiorino, tel. 0536 962727 fax 0536 965312

[email protected];

Frassinoro: Via Miani 16, tel. 0536 971015 / 971003 fax 0536 971002, [email protected]

Palagano: Via XXIII Dicembre 74, tel. 0536 970918 fax 0536 970901, [email protected]

Montefiorino: Via Rocca 1, tel. 0536 962711 fax 0536 965535,

[email protected]

Prignano sulla Secchia: Via Allegretti 216, tel. 0536 892911 fax 0536 893227

[email protected]

www.appenninomodenese.net

sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...

Page 64: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Cooperativa Casearia San LorenzoVia Torre, 409

41048 Prignano sul Secchia (Mo)

tel. e fax 0536.894681

coordinate geografiche44° 26’ 19’’ N - 10° 41’ 54,7’’ E

Caseifi cio Sociale Casola di Montefi orinoStrada Statale Montefiorino, 104 - Casola

41040 Montefiorino (Mo)

tel. e fax 0536.972094

www.caseificiodicasola.com

coordinate geografiche44° 20’ 13’’ N - 10° 37’ 0’’ E

Cooperativa Casearia Val del DoloVia Chiesa, 36 - Romanoro

41044 Frassinoro (Mo)

tel. e fax 0536.963062

coordinate geografiche44° 18’ 39’’ N - 10° 31’ 36’’ E

Caseifi cio Cooperativo di MonchioVia San Vitale, 1/A - Monchio

41040 Palagano (Mo)

tel. e fax 0536.966123

coordinate geografiche44° 23’ 9,5’’ N - 10° 38’ 20,2’’ E

apertura punto venditatutti i giorni9.00 - 13.00

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianopecorini, caciotte, yogurt, panna cotta, ricotta, burro

apertura punto venditatutti i giorni9.00 - 12.30 15.30 - 19.30chiuso: giovedì e domenica pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianoburro, ricotta

apertura punto venditatutti i giorni 10.00 - 12.30 15.30 - 19.30domenica 10.00 - 12.30chiuso: lunedì

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianocaciotte, misto pecorino toscano, burro, ricotta

apertura punto venditatutti i giorni8.30 - 12.30 16.00 - 20.00

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianocaciotte, burro, ricotta

Allevamenti conferenti latte (n°) 14

Latte lavorato annuo (q.li) 40.000

Produzione annuale forme (n°) 8.000

Caldaie sala lavorazione (n°) 13

Allevamenti conferenti latte (n°) 15Latte lavorato annuo (q.li) 34.000Produzione annuale forme (n°) 6.200Caldaie sala lavorazione (n°) 10Attivo dal (anno) 1953

Allevamenti conferenti latte (n°) 6Latte lavorato annuo (q.li) 15.000Produzione annuale forme (n°) 2.920Caldaie sala lavorazione (n°) 5Attivo dal (anno) 1952

Allevamenti conferenti latte (n°) 13

Latte lavorato annuo (q.li) 25.000

Produzione annuale forme (n°) 4.400

Caldaie sala lavorazione (n°) 7

matricola matricola matricola matricola2877285428521263

Page 65: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Caseifi cio Sociale di CostrignanoVia Panoramica, 40 - Costrignano

41040 Palagano (Mo)

tel. e fax 0536.965297

coordinate geografiche44° 21’ 51,1’’ N - 10° 40’ 2,8’’ E

Cooperativa Casearia Savoniero e SusanoVia Querciola, 2 - Savoniero

41040 Palagano (Mo)

tel. e fax 0536.965201

coordinate geografiche44° 20’ 39’’ N - 10° 39’ 23’’ E

apertura punto venditatutti i giorni8.00 - 13.00 16.00 - 20.00

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianoburro, ricotta

apertura punto venditatutti i giorni8.00 - 12.30 16.00 - 19.30chiuso: lunedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianoburro, ricotta, caciotte, yogurt, panna cotta, tosone, formaggio fuso, mozzarelle

Allevamenti conferenti latte (n°) 6

Latte lavorato annuo (q.li) 18.000

Produzione annuale forme (n°) 3.100

Caldaie sala lavorazione (n°) 6

Allevamenti conferenti latte (n°) 9Latte lavorato annuo (q.li) 28.000Produzione annuale forme (n°) 4.000Caldaie sala lavorazione (n°) 8Attivo dal (anno) 1963

matricola matricola29812887

Page 66: Le strade del Parmigiano Reggiano

Maurizio CheliZocca

Primo astronauta italiano in qualità di “Specialista di missione”, ad affiancare i due piloti

dello Space Shuttle Columbia nella missione STS-75 del 22 febbraio 1996

Capo collaudatore di Alenia Aeronautica

Coltellino d’Oro 1996 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

... Cheli infatti è stato il primo astronauta spaziale che nella missione a bordo dello Shuttle ha scelto

il Parmigiano-Reggiano come alimento per la sua permanenza in orbita...

(da “Parmigiano-Reggiano ha premiato l’astronauta” - Gazzetta di Modena 7 maggio 1996)

... il Parmigiano-Reggiano si è fatto onore da solo: portato con me a bordo non è durato molto, non

perché ce ne fosse poco, perché se lo mangiavano tutti... abbiamo mangiato anche le croste... visto

che vengo da questa zona, volevo portare assolutamente qualcosa che mi ricordasse il luogo e la

terra da cui provengo...

(da una dichiarazione durante la 25° Festa dei Caseifici modenesi del 27 aprile 1996)

Alta valle del Panaro

GuigliaMonteseZocca

Impressioni al limitare del bosco

lungo la Via del Castagno tra borgate secolarie guglie di arenaria

il paesaggio è testimone del legameindissolubile tra Uomo e Natura

Page 67: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Zocca

Montese

Castel d’Aiano (Bo)

Marano sul Panaro

Guiglia

Indice alta Valle del Panaro

L E G E N D A

arte - cultura

natura - ambiente - attività

curiosità

I caseifici con vendita al pubblico1 La Pieve di Trebbio p.134

2 I Sassi di Roccamalatina p.135

3 Tigelle al museo p.135

Guiglia

4 La Rocca e il Museo p.136

5 Monte Belvedere p.136

6 Gli antichi mulini p.137

Montese

7 La civiltà del Castagno p.137

8 Borghi e curiosità naturali p.138

ZoccaEventi & Appuntamenti p.139

1026 Caseifi cio Rosola di Zocca p.140

1335 Cas. Soc. Benvenuto p.140

2637 Soc. Agr. Coop. Lame p.141

2949 Cas. Soc. Dismano p.141

2962 Soc. Agr. Coop. Montalto - Montetortore p.142

Page 68: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Lungo la Via del Castagno tra borgate secolari e guglie di arenaria

il paesaggio è testimone del legame indissolubile tra Uomo e Natura

Lo scorrere del fiume Panaro marca il territorio di queste vallate addolcite ora da nuvole di ciliegi in fiore, ora dal fulvo dei castagneti in autunno. Luoghi dove le tradizioni gastronomiche secolari accompagnano ancora oggi lo scorrere del tempo all’ombra di antichi borghi, castelli e ombrose pievi immerse nel verde. Meraviglie geologiche che creano habitat unici per fiori e animali protetti regalando ai visitatori la possibilità di infinite scoper-te, in una terra dove la Natura ha da sempre intrecciato la sua vita a quella dell’Uomo nel segno di una coesistenza armoniosa.Il valore culturale, naturale ed etnologico dell’Alta valle del Panaro è un patrimonio da esplorare, assaporare lentamente e custodire con cura.

Alta valle del Panaro

Guiglia

Montese

Zocca

Da notare ad esempio i capitelli della cripta e della

navata centrale, alcuni frammenti dell’ambone e del

recinto del presbiterio, buona parte della vasca batte-

simale contenuta nel battistero e l’archetto sulla porta

d’ingresso a sud. Le decorazioni presentano motivi

tipici della scultura preromanica: elaborati intrecci

di nastri, fogliame, motivi geometrici e floreali, alcuni

dei quali di derivazione bizantina. Il leggio che si trova

sull’ambone presenta un raro San Giovanni Evangelista

alato. Di particolare interesse si rivela il terzo capitello

a destra che raffigura una scena con due cavalieri ed

un drago. Da segnalare, di fronte alla facciata, su un

alto pilastro, un altorilievo in terracotta raffigurante la

Madonna con il Bambino, opera forse del primo Cin-

quecento. Nei dintorni della pieve si possono osser-

vare diversi insediamenti a casa-torre e corte aperta,

risalenti al ‘500 e al ‘700 (Casa Giuti, Lavinia, Piscina

di Sotto e Piscina di Sopra).

Il termine “pieve” deriva dal latino plebs, popolo, e sta

ad indicare una chiesa rurale dove poteva essere con-

ferito il battesimo e dunque di particolare importanza.

La pieve di Trebbio è dedicata a San Giovanni

Battista e sorge al cospetto dei Sassi di Roccama-

latina, in un paesaggio dolce e verdeggiante, circon-

data da alberi secolari.

E’ di origini molto antiche (XI sec.) e si attribuisce

la sua fondazione a Matilde di Canossa: nonostante

alcuni lavori di restauro discutibili risalenti a diver-

si momenti storici, la chiesa conserva testimonianze

pregevoli ed uniche rimanendo uno dei più importanti

esempi di romanico in Appennino.

I Sassi di Roccamalatina sono tre possenti torrioni di

arenaria, alti fino a 70 metri, che svettano nel dolce

paesaggio circostante verde di prati.

Queste geoformazioni si sono originate 90 milioni di

anni fa in ambienti di mare profondo: l’arenaria infat-

ti è una roccia sedimentaria, composta da granuli di

sabbia. Essendo maggiormente resistenti all’erosione,

queste guglie di arenaria sono emerse dal substra-

to geologico circostante assumendo una tipica con-

formazione verticale. Oltre ad essere particolarmente

affascinanti dal punto di vista paesaggistico i Sassi

raccolgono intorno a sè ecosistemi diversi come

boschi, coltivi, corsi d’acqua e proprio questa ric-

chezza costituisce un habitat prezioso per molte spe-

cie di flora e fauna: le pareti rocciose

accolgono i nidi del falco pellegrino

e nei limpidi torrenti nuotano ancora

i gamberi di fiume, mentre caprioli,

tassi, volpi e istrici vivono indisturbati

nei boschi circostanti.

Le possibilità di esplorare il Parco

sono numerose, tante quanti i sen-

tieri che si dipanano nel verde, percor-

ribili a piedi, a cavallo o in mountain

bike in un ambiente tranquillo e rige-

nerante fruibile in tutte le stagioni: i

più avventurosi possono salire sulla

vetta del Sasso della Croce grazie ad

un ripido sentiero attrezzato con pioli

e funi di metallo infissi nella roccia.

Il Parco organizza un ricco programma di attività

divulgative tra cui gli emozionanti safari notturni alla

scoperta della vita degli animali, eventi accompagnati

da cene tipiche e pernottamento in foresteria all’inter-

no del Parco.

Comune di Guiglia

I N F O

Modena > Vignola > Guiglia > Pieve di Trebbio

Accesso dalle 9 alle 11,15 e dalle 14 alle 17 (solo in estate); per aperture su richiesta tel. 059.792437

www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina

I N F O

Vignola > Guiglia > Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina

Centri Visita a Pieve di Trebbio (Il Fontanazzo), Rocca di Sopra (Borgo dei Sassi) e Samone.

tel. 059.795721 - [email protected]

www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina

Tracce romaniche: la Pieve di San Giovanni Battista

Il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina

La tigella, crescentina per i puristi, è probabilmente il cibo ambascia-tore dell’Appennino modenese. Questa specialità è un antico pane di forma circolare anticamente cotto tra due formelle di terracotta del diametro di 10-12 cm, le tigelle vere e proprie, spesso decorate con la Rosa Comacina a sei petali, un arcaico simbolo di buon auspicio. Le tigelle (o meglio le crescentine...) si gustano farcite con salume, formag-gi o, come vuole la tradizione, con un pesto di lardo, pancetta, aglio e rosmarino, senza dimenticare una bella spolverata di Parmigiano-Reg-giano. Proprio alle tigelle è dedicata una mostra permanente nel borgo di Samone, in una casa-torre trecentesca. In una bella sala affrescata, è presentata una panoramica sulle tecniche e i saperi di questa gustosa tradizione gastronomica che si perde lontano nella storia.

I N F O Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina Centro visita di Samone, Via Castello 105, tel. 059.795721

www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina

Tigelle in mostra

Page 69: Le strade del Parmigiano Reggiano

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La Rocca di Montese ha origini antichissime, si presu-

me infatti che risalga al XIII secolo.

Nel corso dei secoli la sua poderosa struttura e

la bella torre merlata hanno visto lotte furiose tra

famiglie rivali, scontri tra Bolognesi e Modenesi, crolli,

Chi conosce la differenza tra marrone e castagna?

La differenza c’è, si sente e si vede. Il marrone è più

dolce e aromatico ed ha pezzatura più grande: un ric-

cio racchiude al massimo 2 o 3 frutti.

La coltivazione avviene in modo naturale e i frutti pos-

siedono un ampio patrimonio di sostanze nutritive pre-

giate come sali minerali, amidi e zuccheri complessi,

perfetti per giovani e sportivi.

In ogni caso marroni e castagne sono frutti del sole e

della terra, una vera bontà.

A tutti gli amanti di questo sapore tipico è consiglia-

Il monte Belvedere, nel comune di Montese,

con i suoi 1200 m di altezza è il punto di

arrivo di una vasta e varia rete di sentieri per-

corribili a piedi, a cavallo o in mountain bike.

Il Percorso Belvedere parte da Casona di Ma-

rano e costeggiando la riva destra del Panaro

offre un eccezionale panorama sulla vallata:

il percorso entra poi nel Parco Regionale dei

Sassi di Roccamalatina toccando diversi punti

di interesse naturalistico e storico-culturale.

Cascate e corsi d’acqua, vecchie borgate e

antiche mulattiere fanno da cornice all’itinera-

rio che nella sua interezza raggiunge i 48 km:

è tuttavia possibile percorrere i diversi rami in

cui è suddiviso scegliendo in base alle proprie caratte-

ristiche e desideri. Da segnalare l’Itinerario della Me-

moria (sentieri 452 e 400/4), un anello di 5 km che

parte dalla chiesa di Ronchidoso e ripercorre uno dei

tratti più significativi della Linea Gotica, il fronte

che tagliava in due parti la penisola italiana, esteso per

320 km da Massa-Carrara a Pesaro. Una linea difen-

siva che, nell’inverno 1944/45, vedeva contrapporsi

i militari nazifascisti e le forze alleate: il sistema difen-

sivo sfruttava le caratteristiche morfologiche dei rilievi

appenninici oltre a barriere costruite dall’uomo come

trincee, bunker e reticolati di cui è ancora possibile

trovare traccia durante le escursioni. Un vero e proprio

percorso nella memoria e nella storia.

periodi di oblio, restauri e nuovi fasti.

Oggi la Rocca è la sede del Museo Storico di

Montese, autentico “museo del territorio” che

ripercorre le vicende e gli aspetti tipici della vita

in questi luoghi: una panoramica completa ed af-

fascinante sulla zona di Montese, la sua storia e le

sue risorse dall’epoca preistorica fino all’età contem-

poranea. Nel museo vengono illustrati la lavorazione

del latte ed il processo di produzione del Parmigiano-

Reggiano, la risorsa del legno nella tradizione locale e

l’uso specifico delle diverse essenze arboree.

Il museo ospita anche un’interessante sezione

dedicata alla II Guerra mondiale, alla vita quotidiana

dei soldati e alle particolari vicende belliche nel terri-

torio montesino, con ricostruzioni storiche di ambienti

specifici e possibilità di visita guidata alle postazioni

di guerra.

ta una visita al museo... Nel contesto suggestivo dell’

Ospitale di San Giacomo, circondato da castagneti se-

colari, il Museo del Castagno di Zocca offre un

giusto riconoscimento ad un albero che ha carat-

terizzato la vita, la storia e la cultura di questa

terra. Tre le sale dedicate: la ricostruzione dell’habitat

del castagneto, la sua coltivazione, la sala della ca-

stagna con gli attrezzi e l’illustrazione dei processi di

produzione della farina.

Nella bella cornice dell’Ospitale, ogni anno in estate

vengono organizzate presso il Museo del Castagno

Comune di Montese

Comune di Zocca

I N F O

Modena > Vignola > Guiglia > Montese

Via della Rocca, 291 Montese - tel 059.971127

www.museo.comune.montese.mo.it

I N F O

Modena > Vignola > Guiglia > Montese

Eco Musei e Carta dei Sentieri, a cura di Enrico Marchetti e Laura Corsini, Comunità Montana Appennino Modena Est

www.turismo.montana-est.mo.it

Saperi e tradizione la rocca e il museo

La civiltà del castagno e del marrone

Monte Belvedere: in cammino con la Storia

Altre significative testimonianze della tradizione montesina sono i mulini ad acqua: se ne contano ben 37.La difficoltà di trasporto di derrate e granaglie data dalla conformazio-ne montana del terreno faceva sì che ogni piccolo insediamento abita-tivo avesse il proprio sistema idraulico per la molitura. Spesso questi mulini sopperivano anche alle necessità più diverse: fino al 1930 circa venivano prodotti, oltre a farine di cereali e castagne, anche calce, pol-vere da sparo e polvere di carbone. Il mulino delle Coveraie in località La Fredda è dotato di due grandi ruote lignee, davvero notevoli; il muli-no di Mamino in località San Martino macina ancora oggi castagne ed orzo: di notevole interesse storico-didattico, la sua struttura in sasso è stata recuperata al suo antico utilizzo ed è visitabile in estate e durante la stagione delle castagne.

I N F O www.turismo.montana-est.mo.it/ecomusei IAT Montese tel. 059.971122 [email protected]

Il mulino delle Coveraie ed il mulino di Mamino

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138al

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alle

del pan

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alta

val

le d

el pan

aro

diverse serate a tema, da quelle dedicate alla natura

con conferenze e proiezioni di diapositive, a quelle de-

dicate alla gastronomia, con la preparazione e la degu-

stazione di piatti tipici del territorio come crescentine,

tigelle e borlenghi. Infatti nello stesso Ospitale si trova

anche il Museo del Borlengo, con tanto di laborato-

rio didattico per apprenderne l’antica arte. Il borlengo

è una sottilissima sfogliata a base di farina e acqua,

cotta su di una piastra molto calda e condita con la

cunza, un battuto di pancetta, lardo, aglio, rosmarino e

l’immancabile Parmigiano-Reggiano.

I N F O

Modena > Vignola > Zocca

Via S.Giacomo o via Fontanellepresso l’antico Ospitale di S. Giacomo - Zoccatel. 059.985584/986524 (PromAppennino)

http://museodelcastagno.promappennino.it

I N F O

Modena > Vignola > Zocca

www.turismo.montana-est.mo.it

I dintorni di Zocca sono costellati da borghi antichi e

interessanti elementi naturali: lo scenario perfetto per

una gita in mountain bike o una rigenerante passeg-

giata all’aperto.

Nel suggestivo borgo di Montalbano si respira

ancora l’atmosfera di una volta lungo il saliscendi

di vicoli, con la piccola chiesa settecentesca e la

graziosa canonica con il campanile del ‘600. La

piazzetta è ornata da un loggiato cinquecentesco dai

delicati capitelli mentre poco più avanti si incontra la

chiesa di Santa Maria Assunta, esempio di architet-

tura del 1700. Il panorama è incantevole e la vista

spazia dai boschi che risalgono il Monte della Riva

fino al crinale dell’Appennino con le vette di Corno

alle Scale e Cimone. Sono circa 6,5 i km che separa-

no Montalbano dal borgo di Montecorone, insedia-

mento antichissimo annidato su di una dorsale

circondata da una corona di monti verdeggianti.

Questo borgo, dal chiaro impianto difensivo medieva-

le, è uno dei meglio conservati dell’intero Appennino

tosco-emiliano. Poco lontano da Montecorone sorge

il Sasso di Sant’Andrea, una formazione di arenaria

risalente a 25 milioni di anni fa e alta quasi 150 metri:

l’arenaria dalla tipica conformazione a reggipoggio è

stata profondamente plasmata dagli elementi naturali

e forma pareti verticali ed anfratti di grande effetto.

In questo ambiente particolare crescono alcune piante

rare per queste zone, come il faggio, la lingua cervina

ed il giglio martagone, mentre al riparo delle cavità

di roccia nidificano numerosi uccelli rapaci. Nei pressi

sgorga anche una sorgente di acque solforose.

Antichi borghi e curiosità naturali

eventi & appuntamenti

informazioni & accoglienza

Primavera

Guiglia, tutti i fine settimana di maggio, Sagra del Borlengo

Guiglia, fine maggio, Il Cantamaggio

Guiglia, domenica in Albis, Festa del Paese

Estate

Montese, metà settembre, Sagra della Patata e del Parmigiano Reggiano

Zocca, luglio, premio letterario ZoccaGiovani

Zocca, fine luglio, gara in MTB la Runeda

Zocca, agosto, Festa della Libertà

Autunno

Montese, ottobre, Sagra della Castagna

Zocca, domeniche di ottobre, Sagra della Castagna

UIT dei Comuni di Zocca, Guiglia, Montese, Marano s/P Via M. Tesi, 1209, Zocca tel. 059.985584

Guiglia: Piazza Gramsci 1, tel. 059.709911, [email protected]

Montese: Ufficio Turistico, Via Panoramica 25, tel. 059.705711, [email protected]

sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...

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o

Caseifi cio Rosola di ZoccaVia Rosola, 1083

41059 Zocca (Mo)

tel. e fax 059.987115

[email protected]

coordinate geografiche44° 19’ 50’’ N - 10° 59’ 2’’ E

Società Agricola Cooperativa LameVia Berzo, 240

41059 Zocca (Mo)

tel. e fax 059.987235

coordinate geografiche44° 20’ 7’’ N - 11° 0’ 40’’ E

Caseifi cio Sociale BenvenutoVia Serravalle, 194

41052 Guiglia (Mo)

tel. e fax 059.792327

coordinate geografiche44° 25’ 28’’ N - 10° 59’ 9’’ E

Caseifi cio Sociale DismanoVia Montebelvedere, 300

41050 Montese (Mo)

tel. e fax 059.983010

coordinate geografiche44° 13’ 45’’ N - 10° 55’ 30’’ E

apertura punto venditatutti i giorni9.00 - 12.30 16.00 - 19.00chiuso: tutto lunedì e giovedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-ReggianoParmigiano-Reggiano “Vacche bianche”, ricotta, burro, formaggio fuso, yogurt bio, caciotte

apertura punto venditatutti i giorni8.30 - 12.30 16.00 - 19.30chiuso: giovedì

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianoburro, ricotta, latte fresco, yogurt, caciotta, Ghiottosino (formaggio fuso), panna cotta, aceto balsamico tradizionale di Modena, prodotti biologici: liquori, sottaceti, farine di farro e castagna

apertura punto venditatutti i giorni9.00 - 13.00 16.00 - 19.00chiuso: lunedì e giovedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianoburro, ricotta

apertura punto venditatutti i giorni9.00 - 12.00 16.00 - 19.00chiuso: martedì pomeriggio

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianoburro, ricotta

Allevamenti conferenti latte (n°) 7Latte lavorato annuo (q.li) 13.000Produzione annuale forme (n°) 2.200Caldaie sala lavorazione (n°) 7Attivo dal (anno) 1966

Allevamenti conferenti latte (n°) 6

Latte lavorato annuo (q.li) 33.000

Produzione annuale forme (n°) 5.800

Caldaie sala lavorazione (n°) 10

Allevamenti conferenti latte (n°) 6Latte lavorato annuo (q.li) 12.500Produzione annuale forme (n°) 2.250Caldaie sala lavorazione (n°) 6Attivo dal (anno) 1973

Allevamenti conferenti latte (n°) 15Latte lavorato annuo (q.li) 40.000Produzione annuale forme (n°) 8.000Caldaie sala lavorazione (n°) 11Attivo dal (anno) 1950

matricola matricola matricola matricola2949263713351026

Page 72: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Società Agricola Cooperativa Montalto - MontetortoreVia Lastrelle, 1401 - Montalto

41055 Montese (Mo)

tel. e fax 059.987374

coordinate geografiche44° 19’ 0,9’’ N - 11° 0’ 7,1’’ E

apertura punto venditatutti i giorni9.00 - 12.30 16.00 - 19.30chiuso: giovedì

altri prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggianoburro, ricotta

Allevamenti conferenti latte (n°) 6Latte lavorato annuo (q.li) 17.500Produzione annuale forme (n°) 3.160Caldaie sala lavorazione (n°) 5Attivo dal (anno) 1959

matricola2962

Page 73: Le strade del Parmigiano Reggiano
Page 74: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Modena

Sassuolo

Vignola

Pavullonel Frignano

Carpi

Mirandola

1004 29772861

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1015

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2912

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2559

2566

1086

1073 2979

1029

1308

I caseifi ci con vendita all’ingrosso

1004 Cas. Soc. Tre Torri p.148

1015 Coop. Casearia del Frignano p.148

1024 Cas. Soc. San Lucio p.148

1029 Cas. Soc. La Guardia p.148

1073 Cas. Soc. Vallurbana p.149

1086 Cas. Soc. San Giovanni p.149

1126 Coop. Cas. Santa Liberata p.149

1155 Cas. Soc. Santi Pietro e Paolo p.149

1177 Az. Agr. Sole p.150

1308 Cas. Soc. San Luigi p.150

1384 Nuova Coop. Cas. Spilambertese p.150

1430 Az. Agr. Ca’ Bocchi p.150

1470 Az. Agr. Baruffi Ferruccio e Cesare p.151

1477 Cas. Soc. Nuovo Malandrone p.151

2559 Saviola p.151

2566 Cas. Soc. San Luca p.151

2659 Cas. Soc. San Pietro p.152

2720 Cons. Granterre Cas. Albareto p.152

2780 Cons. Granterre Cas. Ca’ Vecchino p.152

2861 Nuova Casearia di Verica p.152

2873 Cons. Granterre Cas. Pramoreto p.153

2905 Coop. Cas. Belvedere p.153

2912 Cons. Granterre Cas. Riolo p.153

2967 Cas. Soc. Della Croce p.153

2968 Cas. Soc. Casello p.154

2971 Coop. Cas. Poggioli p.154

2975 Coop. Cas. Castiglione p.154

2977 Cas. Soc. Iddiano p.154

2979 Cons. Granterre Cas. Valnirano p.155

Page 75: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Caseifi cio Sociale Tre TorriVia Verica, 4/6

41026 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 0536.21133

coordinate geografiche44° 19’ 53,5’’ N - 10° 50’ 52,6’’ E

Caseifi cio Sociale San LucioVia Casa Grana, 1001/1 - San Dalmazio

41028 Serramazzoni (Mo)

tel. e fax 0536.953851

coordinate geografiche44° 24’ 47,6’’ N - 10° 51’ 36,4’’ E

Caseifi cio Sociale VallurbanaVia Vallurbana, 17 - San Michele

41049 Sassuolo (Mo)

tel. e fax 0536.852350

coordinate geografiche44° 30’ 44,6’’ N - 10° 45’ 38,9’’ E

Cooperativa CaseariaSanta LiberataVia Santa Liberata, 1538/A

41057 Spilamberto (Mo)

tel. e fax 059.785223

coordinate geografiche44° 31’ 23,3’’ N - 11° 0’ 10,2’’ E

Cooperativa Casearia del FrignanoVia Casa Baracca, 4

41026 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. 0536.51111 - fax 0536.327014

coordinate geografiche44° 21’ 43,3’’ N - 10° 47’ 40,3’’ E

Caseifi cio Sociale La GuardiaVia Coscogno, 86 - Coscogno

41050 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 0536.54033

coordinate geografiche44° 23’ 17,2’’ N - 10° 51’ 1,1’’ E

Caseifi cio Sociale San GiovanniVia Pescarola, 544 - Varana

41028 Serramazzoni (Mo)

tel. e fax 0536.951900

coordinate geografiche44° 26’ 53,7’’ N - 10° 45’ 28,7’’ E

Caseifi cio Sociale Santi Pietro e PaoloVia Gaiato, 182 - Gaiato

41020 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 0536.42087

coordinate geografiche44° 17’ 16’’ N - 10° 51’ 7’’ E

Allevamenti conferenti latte (n°) 13Latte lavorato annuo (q.li) 50.000Produzione annuale forme (n°) 8.780Caldaie sala lavorazione (n°) 13Attivo dal (anno) 1967

Allevamenti conferenti latte (n°) 4Latte lavorato annuo (q.li) 11.000Produzione annuale forme (n°) 1.800Caldaie sala lavorazione (n°) 4Attivo dal (anno) 1964

Allevamenti conferenti latte (n°) 9Latte lavorato annuo (q.li) 23.000Produzione annuale forme (n°) 4.000Caldaie sala lavorazione (n°) 9

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 13.870Produzione annuale forme (n°) 3.000Caldaie sala lavorazione (n°) 4

Allevamenti conferenti latte (n°) 19Latte lavorato annuo (q.li) 65.000Produzione annuale forme (n°) 11.300Caldaie sala lavorazione (n°) 17Attivo dal (anno) 1990

Allevamenti conferenti latte (n°) 8Latte lavorato annuo (q.li) 25.000Produzione annuale forme (n°) 4.058Caldaie sala lavorazione (n°) 6

Allevamenti conferenti latte (n°) 16Latte lavorato annuo (q.li) 45.700Produzione annuale forme (n°) 7.500Caldaie sala lavorazione (n°) 10

Allevamenti conferenti latte (n°) 3Latte lavorato annuo (q.li) 28.000Produzione annuale forme (n°) 5.000Caldaie sala lavorazione (n°) 7Attivo dal (anno) 1967

matricola matricola

matricola

matricola

matricola

matricola

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matricola

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matricola

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Azienda Agricola SoleVia Lavichielle, 3

41013 Castelfranco Emilia (Mo)

tel. 059.932115 [email protected]

coordinate geografiche44° 35’ 8’’ N - 11° 7’ 53’’ E

Nuova Cooperativa Casearia SpilamberteseVia Castelnuovo Rangone, 2925/A

41057 Spilamberto (Mo)

tel. 059.798759 fax 059.7579042

[email protected]

coordinate geografiche44° 32’ 7,9’’ N - 10° 59’ 3,6’’ E

Azienda Agricola Ca’ BocchiVia per Ospitaletto

41054 Marano sul Panaro (Mo)

tel. e fax 059.793325

coordinate geografiche44° 26’ 1,9’’ N - 10° 53’ 45,8’’ E

Caseifi cio SaviolaVia dei Fabbri, 20

41037 Mirandola (Mo)

tel. 0535.35334 www.saviola.it

coordinate geografiche44° 54’ 5’’ N - 11° 6’ 14,4’’ E

Caseifi cio Sociale San LuigiVia Ponte Samone, 1623 - Samone

41050 Guiglia (Mo)

tel. 059.700100

coordinate geografiche44° 21’ 40,8’’ N - 10° 56’ 39,5’’ E

Caseifi cio Sociale Nuovo MalandroneVia per Polinago, 35 - Miceno

41026 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. 0536.21002 fax 0536.22352

[email protected]

coordinate geografiche44° 20’ 37’’ N - 10° 49’ 3’ E

Azienda Agricola Baruffi Ferruccio e CesareVia Camurana, 14 - Benedello

41020 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 0536.21471

coordinate geografiche44° 21’ 50,1’’ N - 10° 52’ 33,1’’ E

Cooperativa Casearia San LucaVia Camurana, 7

41036 Medolla (Mo)

tel. e fax 0535.52482

coordinate geografiche44° 51’ 40’’ N - 11° 5’ 3’’ E

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 13.000Produzione annuale forme (n°) 2.900Caldaie sala lavorazione (n°) 5Attivo dal (anno) 2002

Allevamenti conferenti latte (n°) 25Latte lavorato annuo (q.li) 90.000Produzione annuale forme (n°) 16.200Caldaie sala lavorazione (n°) 24Attivo dal (anno) 1982

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 15.000Produzione annuale forme (n°) 2.500Caldaie sala lavorazione (n°) 4

Allevamenti conferenti latte (n°) 28

Latte lavorato annuo (q.li) 140.000

Produzione annuale forme (n°) 25.000

Caldaie sala lavorazione (n°) 24

Allevamenti conferenti latte (n°) 21Latte lavorato annuo (q.li) 37.000Produzione annuale forme (n°) 6.200Caldaie sala lavorazione (n°) 10

Allevamenti conferenti latte (n°) 4Latte lavorato annuo (q.li) 25.000Produzione annuale forme (n°) 4.500Caldaie sala lavorazione (n°) 7Attivo dal (anno) 1973

Allevamenti conferenti latte (n°) 1Latte lavorato annuo (q.li) 8.000Produzione annuale forme (n°) 1.837Caldaie sala lavorazione (n°) 3

Allevamenti conferenti latte (n°) 10Latte lavorato annuo (q.li) 50.000Produzione annuale forme (n°) 9.000Caldaie sala lavorazione (n°) 22Attivo dal (anno) 1966

matricola matricola

matricola

matricola

matricola

matricola

matricola

matricola

matricola

matricola25662559

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Consorzio Granterre Caseifi cio AlbaretoVia Munarola, 123 - Albareto

41000 Modena

tel. 059.318397 fax 059.843196

coordinate geografiche44° 41’ 17’’ N - 10° 58’ 43’’ E

Nuova Casearia di VericaLa Frullina, 26 - Verica

41020 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 0536.48124

coordinate geografiche44° 19’ 9’’ N - 10° 53’ 7’’ E

Consorzio Granterre Caseifi cio Ca’ VecchinoVia Chiesa, 41

41054 Marano sul Panaro (Mo)

tel. e fax 059.794402

coordinate geografiche44° 26’ 2’’ N - 10° 53’ 21’’ E

Consorzio Granterre Caseifi cio RioloVia Morano, 6

41013 Castelfranco Emilia (Mo)

tel. 059.937107 fax 059.937023

coordinate geografiche44° 36’ 26’’ N - 11° 5’ 32’’ E

Caseifi cio Sociale San PietroVia Spinzola, 34 - Benedello

41020 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 0536.20145

coordinate geografiche44° 22’ 6,4’’ N - 10° 51’ 42,3’’ E

Consorzio Granterre Caseifi cio PramoretoVia Provinciale Sud, 22

41046 Palagano (Mo)

tel. e fax 0536.961462

coordinate geografiche44° 18’ 35,3’’ N - 10° 38’ 33,2’’ E

Cooperativa Casearia BelvedereVia Riva, 655 - Maserno

41050 Montese (Mo)

tel. e fax 059.980038

coordinate geografiche44° 15’ 26,4’’ N - 10° 55’ 22,6’’ E

Allevamenti conferenti latte (n°) 16Latte lavorato annuo (q.li) 151.526Produzione annuale forme (n°) 27.739Caldaie sala lavorazione (n°) 40

Allevamenti conferenti latte (n°) 11Latte lavorato annuo (q.li) 24.700Produzione annuale forme (n°) 4.500Caldaie sala lavorazione (n°) 7Attivo dal (anno) 1974

Allevamenti conferenti latte (n°) 28Latte lavorato annuo (q.li) 60.000Produzione annuale forme (n°) 10.900Caldaie sala lavorazione (n°) 22

Allevamenti conferenti latte (n°) 10Latte lavorato annuo (q.li) 114.559Produzione annuale forme (n°) 21.334Caldaie sala lavorazione (n°) 26

Allevamenti conferenti latte (n°) 6Latte lavorato annuo (q.li) 11.000Produzione annuale forme (n°) 2.100Caldaie sala lavorazione (n°) 5Attivo dal (anno) 1973

Allevamenti conferenti latte (n°) 11Latte lavorato annuo (q.li) 30.000Produzione annuale forme (n°) 5.500Caldaie sala lavorazione (n°) 12

Allevamenti conferenti latte (n°) 8Latte lavorato annuo (q.li) 26.500Produzione annuale forme (n°) 4.755Caldaie sala lavorazione (n°) 9

Caseifi cio Sociale Della CroceVia Camurana, 3 - Benedello

41020 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 0536.22242

coordinate geografiche44° 21’ 50,1’’ N - 10° 52’ 33,1’’ E

Allevamenti conferenti latte (n°) 7Latte lavorato annuo (q.li) 19.000Produzione annuale forme (n°) 3.196Caldaie sala lavorazione (n°) 6Attivo dal (anno) 1962

matricola matricola

matricola

matricola

matricola

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matricola

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matricola2912

29052873

28612780

27202659

2967

Page 78: Le strade del Parmigiano Reggiano

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Caseifi cio Sociale IddianoVia Verica, 70 - Iddiano

41026 Pavullo nel Frignano (Mo)

tel. e fax 0536.48069

coordinate geografiche44° 20’ 9’’ N - 10° 52’ 41’’ E

Soc. Agr. Coop.CastiglioneVia Claudia, 8814

41056 Savignano sul Panaro (Mo)

tel. e fax 059.774886

coordinate geografiche44° 27’ 11,9’’ N - 10° 59’ 14,3’’ E

Consorzio Granterre Caseifi cio ValniranoVia Nirano II Tronco, 2

41042 Fiorano Modenese (Mo)

tel. 0536.843838 fax 059.450441

coordinate geografiche44° 30’ 4’’ N - 10° 48’ 55’’ E

Allevamenti conferenti latte (n°) 3Latte lavorato annuo (q.li) 35.000Produzione annuale forme (n°) 6.200Caldaie sala lavorazione (n°) 9Attivo dal (anno) 1962

Allevamenti conferenti latte (n°) 6Latte lavorato annuo (q.li) 15.000Produzione annuale forme (n°) 2.200Caldaie sala lavorazione (n°) 5Attivo dal (anno) 1963

Allevamenti conferenti latte (n°) 36Latte lavorato annuo (q.li) 108.650Produzione annuale forme (n°) 21.730Caldaie sala lavorazione (n°) 34Attivo dal (anno) 1996

Caseifi cio Sociale CaselloLocalità Il Casello, 101/A - Acquaria

41025 Montecreto (Mo)

tel. e fax 0536.65149

coordinate geografiche44° 17’ 15’’ N - 10° 45’ 31’’ E

Allevamenti conferenti latte (n°) 12Latte lavorato annuo (q.li) 42.000Produzione annuale forme (n°) 7.800Caldaie sala lavorazione (n°) 10Attivo dal (anno) 1961

Cooperativa Casearia PoggioliVia Montanara, 1550

41057 Spilamberto (Mo)

tel. e fax 059.783155

coordinate geografiche44° 31’ 23,5’’ N - 10° 59’ 37,4’’ E

Allevamenti conferenti latte (n°) 4Latte lavorato annuo (q.li) 71.000Produzione annuale forme (n°) 12.000Caldaie sala lavorazione (n°) 16Attivo dal (anno) 1979

matricola matricola

matricola

matricola

matricola

matricola

matricola2979

29772975

29712968

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159

Il territorio della Provincia di Modena

- Modena una provincia da scoprire: rocche e castelli - musei e raccolte - itinerari nella storia (volume I)

a cura di Debora Dameri, Achille Lodovisi, Lauretta Longagnani, Provincia di Modena, 1999

- Modena una provincia da scoprire: parchi, oasi e riserve naturali - il pane e la castagna - itinerari fra le acque (volume III) a cura di Debora Dameri, Achille Lodovisi, Lauretta Longagnani, Provincia di Modena, 2002

- Patrizia Belloi, Elis Colombini, Romanico illustrato: visita guidata al Romanico della Provincia di Modena,

Colombini Editore, Modena 1999

- a cura di Enrico Marchetti e Laura Corsini, Ecomusei, volume e cd rom, Comunità Montana Appennino

Modena Est, 2004

- Cuore Verde: conoscere e vivere le Aree naturali protette della Provincia modenese, Provincia di Modena, 2009

- Passaggi e paesaggi. Itinerari nell’Appennino modenese (volume I), Provincia di Modena, 2004

- Passaggi e paesaggi. Luoghi, arte, natura, sapori, eventi nella pianura e nella collina modenese (volume II)

Provincia di Modena, 2005

- Le Biciguide della Provincia di Modena con opuscolo e mappe dettagliate, Modena 2007

Modena in bici: itinerari ciclabili nella provincia di Modena tra la via Emilia e le colline (vol.2)

Modena in bici: itinerari ciclabili nella provincia di Modena nella pianura a nord della Via Emilia (vol. 3)

- L’alto Appennino modenese: guida escursionistica sui sentieri del CAI, A. Marchiorri, CAI, Modena 1995

- Carta dei Sentieri dell’Alto Appennino Modenese, 1:25.000, CAI

- I sentieri della Luce, guida e cartografia sul sito http://www.provincia.modena.it

Gastronomia e sapori tipici

- Storie di terra e di rezdore, volume e cd rom, Provincia di Modena, 2009

- Savor. Ricordi, ricette e filmati per tramandare la cultura delle rezdore modenesi, volume e dvd, Provincia di

Modena, 2009

- Miria Burani, Le strade del borlengo. Benvenuti tra il Reno e il Panaro, Vaccari, Modena 2000

- Modena una provincia da scoprire: borghi dell’Appennino - tradizioni agroalimentari - itinerari nella scienza

(Volume II), a cura di Debora Dameri, Achille Lodovisi, Lauretta Longagnani, Provincia di Modena, 2000

- Collezioni e tentazioni: ricette dai musei modenesi, Provincia di Modena, 2009

Bibliografi a di approfondimento

Page 81: Le strade del Parmigiano Reggiano

161

© immagini fotografiche

Enrico Valenti e Francesca Zanetti (Eccentrico)pag. 25 alto, 26 basso, 28, 29, 31, 33, 38 basso, 40, 41 alto, 43 alto, 44 alto, 45 alto, 46,

60, 61 alto, 62 basso, 64, 65 basso, 66 alto, 68, 69, 71, 86, 87, 92, 93 alto, 94 alto, 101,

114, 115, 119 alto, 122 alto, 123, 125, 135 alto, 138 basso, foto caseifici

Emmanuele Coltellaccipag. 38 alto, 41 basso, 47, 58, 59, 63, 67, 72 basso, 73 basso, 93 basso, 98 basso, 103,

130, 131

Archivio fotografico del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggianopag. 5, 18-23, 26 alto, 27, 144, 145

Archivio Claudio Guidettipag. 17

Archivio fotografico della Provincia di Modenapag. 39 basso, 45 basso, 61 basso, 62 alto, 97 alto, 97 basso, 100 alto, 134, 135, 138

alto, 42 (aniMOweb - Centro Documentazione Donna)

Archivio fotografico della Provincia di Modena: Nicola Nannavecchia 2004 - 2005pag. 36 alto, 37 alto, 39 alto, 44 basso, 66 basso, 72 alto, 73 alto, 91 basso, 95, 96, 98

box alto, 102, 119 basso, 120, 121, 122 basso, 136 basso

Archivio fotografico della Provincia di Modena: Federico Meneghetti 1999pag. 37 basso, 65 basso, 70, 118, 136 alto, 137

iStockphotopag. 24, 25 basso, 43 basso, 90, 94 basso, 99 alto

Page 82: Le strade del Parmigiano Reggiano

Finito di stampare nel mese di maggio 2009

presso Grafiche Callegaro, Padova

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