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LE IDI DI...NOVEMBRE” La vittoria (e la sconfitta) di Donald Trump Finalmente si torna a parlare di politica estera sul giornalino. Da quale fatto partire se non dall’evento continua a pag. 4... Oroscopo Capricorno: Per voi capri- corni novembre inizia nelle difficoltà ma piano piano... Cancro: Come gli antichi guaritori trasmettete la... continua a pag. 15... UN NOVEMBRE PIENO DI IMPEGNI Tra elezioni e allerte meteo, avrete trovato il tempo di staccare un momento (spero) e ora sie- te nel mese di novembre. Le elezioni ci hanno restituito quattro nuovi rappresentanti, di quattro liste diverse. Non mi dilungo più di tanto per- ché girando le pagine troverete le interviste che i nostri anchormen hanno scritto. Una sola cosa: lasciamoci alle spalle la campagna elettorale e collaborate per portare a termine i punti che considerate imprescindibili. Alla fine dell’an- no gli elettori più attenti chiederanno il conto. Per quel che riguarda noi, bentornati. Spero che la breve pausa vi sia servita, come detto sopra. Siamo nel mese di mezzo, lontani dalle vacanze estive ma nemmeno troppo vicini a quelle nata- lizie. Nessun timore, libri alla mano, e passerà tutto. Vi consiglio di vivere bene e con serenità anche i momenti più stressanti dell’anno, perché sono sempre parte della vostra storia di studenti. Da studente dell’ultimo anno penso ad ogni compito, ogni interrogazione, ogni prova come la “prima delle ultime”. Sembra strano, ma è così. Quando arriverete verso la fine comince- rete a recuperare i vecchi momenti e a pensarli con nostalgia. Una scena da film insomma. Per quel che riguarda la scuola il 21 abbiamo avuto la prima assemblea di istituto. Vi chiedo di partecipare attivamente alle prossime assem- blee proponendo e frequentando corsi. Se non sfruttiamo al meglio queste poche occasioni che abbiamo per parlare di politica, di attualità ma anche per svagarci con i tornei sportivi, ci ritroveremmo nella situazione dell’anno scorso con studenti in giro per la scuola e i corsi vuoti. Altro argomento di cui vorrei parlarvi è il referen- dum di domenica 11 novembre. Quest’articolo uscirà ovviamente dopo, ma chiunque abbiate votato, molto probabilmente, è stato il primo voto. Non so voi, ma mi sento abbastanza spa- esato. Per la prima volta le decisioni prese in quella cabina elettorale avranno un effetto sulla realtà di tutti i giorni. Da cittadini passivi, statici, con il potere solo di suggerire modifiche ma non di essere i reali artefici delle decisioni, diven- tiamo cittadini attivi, con diritti e doveri civili. In ultimo vorrei parlarvi del viaggio della memo- ria che è stato organizzato tra 5 e 7 novembre e che ha permesso a quattro nostre alunne di es- sere testimoni del racconto dei sopravvissuti nei campi di sterminio. Avendo già ascoltato l’espe- rienza della mia compagna di classe, che ringra- zio per la forza di volontà che ha avuto nel non limitarsi a raccontare qualche notizia, posso assicurarvi che sono queste le esperienze che la nostra scuola e, in generale, la scuola italiana dovrebbe proporre. “Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”, recita una scritta sul campo di Dakau. Questo viaggio è ne- cessario proprio per non dimenticare la nostra storia. Ci vediamo a dicembre, fate i bravi… e ov- viamente un buon novembre a tutti voi. Alfonso La Manna (3E) La corsara ritratto di Natalia Ginzburg La biblioteca d’Istituto Bea- trice Costanzo ha di recente ospitato un incontro con la scrittrice Sandra Petrignani continua a pag. 8...

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“LE IDI DI...NOVEMBRE”

La vittoria (e la sconfitta)di Donald TrumpFinalmente si torna a parlare di politica estera sul giornalino. Da quale fatto partire se non dall’evento

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Oroscopo

Capricorno: Per voi capri-corni novembre inizia nelle difficoltà ma piano piano...Cancro: Come gli antichi guaritori trasmettete la...

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UN NOVEMBRE PIENO DI IMPEGNI

Tra elezioni e allerte meteo, avrete trovato il tempo di staccare un momento (spero) e ora sie-te nel mese di novembre. Le elezioni ci hanno restituito quattro nuovi rappresentanti, di quattro liste diverse. Non mi dilungo più di tanto per-ché girando le pagine troverete le interviste che i nostri anchormen hanno scritto. Una sola cosa: lasciamoci alle spalle la campagna elettorale ecollaborate per portare a termine i punti checonsiderate imprescindibili. Alla fine dell’an-no gli elettori più attenti chiederanno il conto.Per quel che riguarda noi, bentornati. Spero che la breve pausa vi sia servita, come detto sopra. Siamo nel mese di mezzo, lontani dalle vacanze estive ma nemmeno troppo vicini a quelle nata-lizie. Nessun timore, libri alla mano, e passerà tutto. Vi consiglio di vivere bene e con serenità anche i momenti più stressanti dell’anno, perché sono sempre parte della vostra storia di studenti. Da studente dell’ultimo anno penso ad ogni compito, ogni interrogazione, ogni prova come la “prima delle ultime”. Sembra strano, ma è così. Quando arriverete verso la fine comince-rete a recuperare i vecchi momenti e a pensarlicon nostalgia. Una scena da film insomma.Per quel che riguarda la scuola il 21 abbiamo avuto la prima assemblea di istituto. Vi chiedo di partecipare attivamente alle prossime assem-blee proponendo e frequentando corsi. Se non sfruttiamo al meglio queste poche occasioni che abbiamo per parlare di politica, di attualitàma anche per svagarci con i tornei sportivi, ci

ritroveremmo nella situazione dell’anno scorso con studenti in giro per la scuola e i corsi vuoti. Altro argomento di cui vorrei parlarvi è il referen-dum di domenica 11 novembre. Quest’articolouscirà ovviamente dopo, ma chiunque abbiate votato, molto probabilmente, è stato il primo voto. Non so voi, ma mi sento abbastanza spa-esato. Per la prima volta le decisioni prese in quella cabina elettorale avranno un effetto sulla realtà di tutti i giorni. Da cittadini passivi, statici, con il potere solo di suggerire modifiche ma non di essere i reali artefici delle decisioni, diven-tiamo cittadini attivi, con diritti e doveri civili. In ultimo vorrei parlarvi del viaggio della memo-ria che è stato organizzato tra 5 e 7 novembre e che ha permesso a quattro nostre alunne di es-sere testimoni del racconto dei sopravvissuti nei campi di sterminio. Avendo già ascoltato l’espe-rienza della mia compagna di classe, che ringra-zio per la forza di volontà che ha avuto nel non limitarsi a raccontare qualche notizia, posso assicurarvi che sono queste le esperienze che lanostra scuola e, in generale, la scuola italiana dovrebbe proporre. “Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”, recita una scritta sul campo di Dakau. Questo viaggio è ne-cessario proprio per non dimenticare la nostra storia. Ci vediamo a dicembre, fate i bravi… e ov-viamente un buon novembre a tutti voi.

Alfonso La Manna (3E)

La corsara ritratto di Natalia GinzburgLa biblioteca d’Istituto Bea-trice Costanzo ha di recente ospitato un incontro con la scrittrice Sandra Petrignani

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LE IDI DI... NOVEMBRE

Simmachia tra Menti Aperte e Creative: largo ai Factotum del Giulio Cesare

Le elezioni dei rappresentanti di istituto del 31 ottobre dopo un’intensa campagna eletto-rale, tra scontri e confronti, si sono concluse con la vittoria di due liste storiche del Giulio,Simmachia e Factotum, e di due delle new entry di quest’anno, Open Mind e Creative.Una squadra eterogenea quella dei vincitori che, da candidati, si erano posti tutti in ma-niera differente durante le presentazioni delleliste. «Una grande vittoria per la parità dei sessi» commenta con orgoglio la neoletta Elena Sorgente.Malgrado le loro differenze di approccio sia nelle forme che nei contenuti, i quattro rap-presentanti sono comunque fiduciosi e pronti a collaborare: «Adesso dovremo frequentarci - dice Luca Turco - avremo modo di approfon-dire il nostro rapporto, stringere legami di amicizia che saranno alla base di tutto il lavo-ro futuro». Secondo Filippo Caroselli: «L’obiettivo è quello di trovare una linea guida che vada be-ne a tutti e prendere le proposte migliori perfare qualcosa di positivo per la scuola». Anche per Lucia Palleschi: «Il fatto che ci sia-no diverse idee è motivo di grande ricchezza».«Chiaramente - ammette Sorgente - ognu-no ha le sue posizioni, ma queste differenze consentiranno durante l’anno di soddisfare il corpo studentesco nella sua totalità».Quanto alla realizzazione degli impegni elet-torali, Caroselli punta sull’orientamento uni-versitario, sul monitoraggio mensile dei pro-blemi degli studenti e sull’attuazione di gite in giornate extrascolastiche. Comune agli altritre rappresentanti è l’obiettivo pratico di mi-gliorare fin dalle battute iniziali il momentodell’assemblea considerata da Palleschi «Pun-to cardine, fondamentale per il confronto e lacondivisione di pensieri».

«Vogliamo invitare molte persone, puntiamo sul coinvolgimento di tutti gli studenti e la loro partecipazione attiva» ci spiega Turco, mentre Sorgente mira ad aprire un colloquio diret-to attraverso «La reintroduzione della fascia zero perché - dice - in quanto rappresentanted’istituto non abbiamo motivo di esistere se non creiamo un rapporto con tutti i ragazzidel Giulio». Il banco di prova per i neoeletti era molto vicino: la prima assemblea si è svolta infatti il 21 novembre. È stata l’occasione giusta periniziare ad attuare quei cambiamenti promes-si affinché non rimangano solo parole.

Beatrice Marsili Alessandro D’Ilario (3E)

Più controlli, meno crolliDa anni ormai si sente parlare dell’inadegua-tezza strutturale delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e in questi ultimi mesi questa riflessione ha riguardato in par-ticolare le scuole superiori. Negli anni scor-si molte scuole di Roma hanno subito danni strutturali più o meno gravi; lo scorso anno al Virgilio è crollato il tetto, fortunatamentesenza provocare alcuna vittima. Quest’an-no è stata la volta della nostra scuola con il crollo della cortina esterna delle pareti. Per chi quel giorno non c’era, i fatti si sonosvolti in questo modo. Nel corso della matti-nata del 27 settembre è stata data comunica-zione agli studenti che l’uscita principale dell’edificio era inutilizzabile, e che, pertanto avrebbero dovuto utilizzare l’uscita laterale.

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LE IDI DI... NOVEMBRE

Gli studenti non hanno visto né sentito nullafino a quando non sono usciti e hanno scortomattoni interi a terra, e carabinieri, insieme aivigili del fuoco che mettevano in sicurezza illuogo e non facevano sostare in quel trat-to del marciapiede. Qualche studente aveva notato che già una parte di muro era crollata la mattina prima dell’orario d’entrata, ma le manovre di messa in sicurezza dell’area sono iniziate solo dopo che tutta la parete avevaceduto. Gli studenti hanno perciò lamentato un’incuria generale e una scarsa prontezza e e velocità nei tempi di intervento. A seguito dell’accaduto, alcuni hanno affer-mato che pur non essendo a conoscenza del-le infiltrazioni era abbastanza intuibile che cifossero; questo a causa del deterioramento del lastrico solare causato dai cambiamenticlimatici (ad esempio la neve dell’anno scorso e poi il caldo dell’estate). In ogni caso, nes-suno è a conoscenza di quali siano le inten-zioni della scuola adesso e si attendono delle informazioni più precise.Gli studenti hanno chiesto subito un confronto con la preside, la quale ha cercato di chiarire ogni quesito che le veniva posto. Inizialmen-te la preside ha illustrato le procedure con le quali l’area è stata sgombrata e ha risposto alle domande degli studenti. Tra queste quanti soldi riceve la scuola e se esiste un fondo per la manutenzione; la preside ha risposto chela competenza della manutenzione degli edi-fici delle scuole secondarie di secondo gra-do spetta alle province. Altri studenti hanno chiesto chiarimenti su come si sarebbe dovuti entrare nei giorni seguenti. Poiché era statotransennato anche il campetto delle palestreè stato chiesto se ci fossero altre pareti peri-colanti. La preside si è soffermata sul fatto

che gli studenti hanno diffuso informazioni scorrette, parlando anche con dei giornali, sul- le cause del crollo, in particolare facendo ri-ferimento alla presenza di amianto nelle pa-reti, soprattutto nelle fondamenta. È stato chiarito che la presenza d’amianto non è stata causa del cedimento, per quanto costituisca un problema che si attende di risolvere con i fondi che verranno stanziati dalla provincia. Il crollo dei mattoni è stato causato dalle in-filtrazioni, dovute al non perfetto isolamentodi alcuni punti del lastrico solare, che hannogonfiato il muro e provocato il crollo. Il problema delle infiltrazioni era già noto, tanto che già la preside Ricciardi aveva sol-lecitato controlli e intereventi. Attualmente alcuni marciapiedi, così come il cortile del-le palestre sono inagibili, mentre nel cortile principale sono state erette delle impalcatureper proteggere chi passa di lì e sono l’au-spicio di un inizio di lavori in tempi brevi. Gli studenti hanno protestato per l’accaduto con un picchetto il giorno dopo, il 28 settem-bre. Il 12 ottobre altri studenti di molti licei di Roma si sono uniti in un corteo per sottoli-neare, tra gli altri punti, anche questo proble-ma degli edifici scolastici ai quali non viene dato né la giusta attenzione né tantomeno il supplemento economico. Uno degli striscio-ni recitava proprio lo slogan: “Più control-li, meno crolli” per attirare l’attenzione del MIUR su un problema così delicato quale la sicurezza degli studenti, dei professori e di tutti i collaboratori (personale di segreteria e ATA) sul posto in cui studiano o lavorano.

Scilla Volpe Simoncelli (3G)

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LE IDI DI... NOVEMBRE

La vittoria (e la sconfitta) di Donald Trump

Finalmente si torna a parlare di politica estera sul giornalino. Da quale fatto partire se non dall’evento politico di risonanza internazio-nale maggiore, ovvero le midterm elections?Gli Stati Uniti, infatti, sono da poco (dal sei di questo mese) tornati alle urne per le consue-te elezioni di metà mandato. Due anni dopol’elezione del presidente, gli americani vota-no per la Camera e il Senato, le due camere del Congresso degli Stati Uniti per premiare o eventualmente punire l’operato del presi-dente aumentando o diminuendo il potere di operare in piena libertà. L’esito delle elezioni ha visto Trump vittorio-so e perdente. Ha vinto conquistando ancora più seggi al Senato ma è stato sconfitto alla Camera perdendo l’influenza che prima aveva su entrambe. La Camera è andata ai democra-tici, il Senato è rimasto repubblicano. A que-sto punto ci si potrebbe chiedere: «Ma se unadelle due camere è stata persa, mentre primai repubblicani le avevano entrambe, come si si può parlare di vittoria?» Lo si può sostenere sulla base di questa considerazione. Donald Trump governa il Paese da più di due anni e nel tempo ha progressivamente accresciuto i consensi nelle aree rurali (per la verità già in caduta libera con Obama) ma ha perso nelle periferie, aree chiavi del suo successo, e nelle zone urbane dove invece non ha mai goduto di plebisciti. Quindi, dopo due anni, l’eletto-rato di Trump è ben definito, marcato. Molte aree che prima non erano così evidentemente attirate dalle politiche del Tycoon adesso lo sono. Tutto ciò è testimoniato dalla vittorianell’elezione dei governatori in quattro stati fondamentali: Florida, Ohio (la patria degli indecisi), Iowa e New Hampshire che sarannofondamentali per le prossime presidenziali

nel 2020. Gli astri nascenti della sfera demo-cratica hanno sostanzialmente fallito, perden-do dove forse nemmeno Trump pensava di vin-cere. E questo è il dato più importante. Persino gli ambienti più vicini al presidente temevanol’onda democratica, che invece non c’è stata. Ma attenzione alla Camera. Trump ha infattiaffrontato due clamorosi scandali da quando si trova alla Casa Bianca: il Russiagate (lepresunte influenze russe nelle sue elezioni) e iguai fiscali che sembrano osteggiare parecchi presidenti in questi anni. Il Congresso ha in-fatti un potere importantissimo: può porre in stato di accusa il presidente (impeachment) in caso di relazioni che minano i suoi rap-porti di imparzialità e di fedeltà nei confrontidel popolo. Il meccanismo americano è peròcomplesso e, se i democratici possono esultareper la vittoria, non hanno nulla di cui gloriar-si a livello legislativo. Le promesse fatte in campagna elettorale dai candidati dem (istru-zione gratuita e riforma della sanità) sono difatto inattuabili, se non con la cooperazionedel Senato. Donald Trump si mostra ancora una volta unosso duro; ma, durerà fino al 2020?

Alfonso La Manna (3E)

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LE IDI DI... NOVEMBRE

Una città sospesa tra terra e acquaIl riflesso vacillante dei portoni di bronzo, le colonne marmoree immerse nell’acqua sa-lata, i delicati mosaici diventati uno specchiod’acqua ondeggiante. Tutto questo è avvenutoa Venezia, una delle città che tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre si è ritrovata sospesa tra terra e mare. Il capoluogo veneto si è svegliato coperto da un cielo plumbeo, sotto una fitta coltre di nuvole, sferzato dal forte vento di scirocco che ha trattenuto la marea, invaden-do la città per il 75%. Non ci sono stati disagisolamente per gli albergatori e per i commer-cianti, ma i danni si sono estesi all’antichis-simo e vastissimo patrimonio artistico e cul- turale veneziano. Mentre i turisti si divertiva-no a sguazzare nell’acqua a piazza San Marco,la stessa Basilica subiva una grande, enormee irreparabile perdita. L’acqua, invadendo e affogando i mosaici, in sedici ore ha invecchia-to le opere di vent’anni. «I mattoni si sono inzuppati, l’acqua c’è ri-masta troppo a lungo», ha fatto presente Carlo Alberto Tesserin, primo procuratore diSan Marco. Il processo di degradazione saràlento e all’inizio invisibile, ma porterà neltempo a grossi danni alla Basilica. Il sale, stri-sciando insidioso nelle pareti, rischia in que-sti anni di intaccare gli antichissimi mosaici.Il riflesso marmoreo della Basilica, il suo profilo ondeggiante sul mare sono state

oggetto di numerose foto artistiche che hannoritratto Venezia come una bellissima città som-mersa. Il suo fascino, tuttavia, non è stato du-raturo. Quando sono stati analizzati i danni cisi è resi conto dell’enorme danno al patrimo-nio artistico mondiale.San Marco è, infatti, una Basilica antichissi-ma la cui storia risale all’828 d.C. quandol’undicesimo doge Giustiniano Partecipazio decise di costruire una chiesa in onore di San Marco accanto al palazzo ducale. Dopo dueincendi e numerosi interventi per restaurare la struttura, si poté ammirare nel 1617 l’edi-ficio definitivo, come possiamo osservarlo oggi. Ovviamente, avendo una storia così ar-ticolata, caratterizzata da continui rifacimentistrutturali, non si può individuare un solo sti-le artistico, bensì riconoscerne molti, dal ro-manico-bizantino al gotico, fusi insieme.Proprio per questo la Basilica di San Marco costituisce un valore imprescindibile per l’u-manità che deve essere preservato e costudito. La sua storia millenaria è testimonianza di come l’uomo abbia evoluto il suo stile artisti-co nei secoli. Il patrimonio artistico italiano rende il nostro Paese unico, la nostra cultura è ciò che rende l’uomo libero, capace di pen-sare e di valutare ciò che è giusto e ciò che èsbagliato. Proprio per questo motivo non è ammissibile che una basilica come quella di Venezia possa deteriorarsi ed è nostro dovere,in quanto cittadini italiani, accertarsi che que-sto non accada. La basilica di San Marco, sempre e comun-que, rimane e rimarrà il simbolo di una bellez-za eterna che, se curata e preservata, non potràessere scalfita da niente.

Camilla Albore (4G)

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LE IDI DI... NOVEMBRE

Desirée e il degrado a RomaLa notte tra il 18 e il 19 ottobre a Roma è successo qualcosa di terribile, di inaccettabi-le. Nel quartiere di San Lorenzo Desirée, una ragazza di soli 16 anni, è stata stuprata e bru-talmente uccisa da un branco di spietati assas-sini che le hanno tolto la possibilità di vivere le emozioni e le passioni della giovinezza e della vita. Un testimone afferma di averla vi-sta la mattina presto in via dei Lucani davanti ad uno stabile, la cui funzione, nota a molti, era quella di “quartier generale dei pusher”. In quella triste notte Desirée viene drogata, poi violentata da quattro o più uomini, tutti probabilmente di origine africana. Qualcuno cerca di rianimarla, vengono chiamati i soc-corsi, ma è troppo tardi. Nei giorni seguenti l’accaduto ha suscitato polemiche e una ac-cesa discussione, troppo spesso imprecisa e poco rispettosa. Presto il dibattito purtrop-po ha abbandonato il carattere umano del-la tragedia per confluire nella propaganda, strumentalizzando il dramma, analizzando il tutto in maniera approssimativa, relegando il fatto al problema dell’immigrazione, di certo serio e rilevante, ma trattato in modo troppo superficiale. Sentendo la notizia al Telegior-nale sono stato subito preso da un senso di profonda angoscia, la mente è andata rapida a mia sorella, alle mie amiche, alle mie co-noscenti. Infatti nonostante non conoscessi Desirée, quella notte è stata uccisa un’amica, una compagna di classe. Sorvolando su alcu-ne impietose dichiarazioni che hanno cercato addirittura di giustificare il fatto, etichettando e definendo la ragazza “povera drogata che se l’è andata a cercare”, mi chiedo se dopo il 476 a.C., anno della caduta dell’impero romano, le invasioni barbariche non siano mai finite realmente, se da quel giorno ad oggi i barba-ri ce li abbiamo avuti sempre accanto. E non mi riferisco solo a questi gruppi di migranti sbandati che spesso vagano elemosinando da-

vanti ai bar di giorno, e spacciando sotto le nostre case di notte, ma soprattutto alla clas-se dirigente che ha governato per anni la cit-tà, ogni partito, ogni lista, tutte le ideologie, tutte le fedi politiche, che con negligenza e immensa incapacità hanno ridotto l’Urbe, la capitale d’Italia e della cultura europea, in uno stato di degrado e decadenza. Ne è prova la totale incapacità nella gestione dello smalti-mento dei rifiuti, che spesso ritroviamo accu-mulati ai margini delle vie, del centro, delle periferie, dei Parioli, di Tor Bella Monaca. Numerosi sono i campi di migranti e di no-madi abbandonati al degrado e all’incuria in cui talvolta persino la polizia fatica ad entrare. Interi palazzi vengono occupati illegalmente, le zone suburbane sono sempre più trascurate, ci ritroviamo con trasporti pubblici scadenti e inefficienti, e in tutto ciò la nostra bellissima scuola cade a pezzi duramente colpita dall’i-gnoranza e dall’incompetenza dei governanti. Roma, capitale della terza economia europea, centro culturale, spirituale, artistico, storico, si ritrova come uno dei tanti cassonetti ribal-tati che deturpano le sue strade, in una mas-sa informe di sacchi mai raccolti, in cui la bellezza, che nonostante tutto permane, è un bianco gabbiano costretto a razzolare in que-sto disgustoso scenario alla ricerca del mare.

Giulio Micheletta (1G)

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LE IDI DI... NOVEMBRE

Il murales realizzato a piazza Sant’Agnese Annibaliano nasce dalla necessità di rimediare al degrado della stessa piazza. Grazie all’organizzazione di vo-lontariato ONLUS Retake Roma, il murales realizzato da Giulia D’Andrea, studentessa del Liceo Giulio Cesare, insieme a due artisti del Liceo Ripetta,

Stefano e Nathan Rodriguez, ha lo scopo di omaggiare i mosaici del mausoleo di Santa Costanza, che si colloca esattamente dietro la piazza.

Retake Roma è un movimento di cittadini, no-profit e apartitico, impegnato nella lotta contro il degrado, nella valorizzazione dei beni pubblici e nella

diffusione del senso civico sul territorio. Il Retaker è qualunque cittadino che ambisce a vivere in una citta in cui regni legalità, il rispetto delle regole, il

senso di comunità e attivamente si dedica e favorisce il recupero degli spazi e dei beni pubblici.

RETAKE ROMA

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LE IDI DI... NOVEMBRE

La corsararitratto di Natalia Ginzburg

La biblioteca d’Istituto Beatrice Costanzo ha di recente ospitato un incontro con la scrit-trice Sandra Petrignani (ex studentessa, tra l’altro, di questo liceo) per parlare del suopiù recente libro La corsara, ritratto di Nata-lia Ginzburg (edito da Neri Pozza), finalistaal Premio Strega 2018. L’autrice ha esordito rivelando la peculiarità di questa biografia, alla cui realizzazione ha provveduto ricorren-do a tecniche giornalistiche (essendo anche una giornalista), così come ha fatto per gli altri suoi libri: per questa ragione l’ha defi-nita una biografia “contaminata” (ama molto Emmanuel Carrère, difatti). Attraverso la de-scrizione della vita di questo personaggio così rilevante nel panorama letterario dello scorso secolo, l’autrice non manca di operare una ri-costruzione del contesto culturale dell’epoca. La Ginzburg, il cui nome venne scelto dal padre durante la lettura del romanzo Guerra e Pace (di cui uno dei protagonisti è la con-tessa Natal’ja ), era la più piccola della fami-glia ed è cresciuta in un ambiente antifascista. Sposò Leone Ginzburg cui fu molto legata, nonostante si fosse mostrata inizialmente ri-ottosa ai suoi corteggiamenti. La coppia visse in prima persona gli avvenimenti che ebbe-ro luogo in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra. Leone nel 1944 venne mandato al confino per le proprie po-sizioni politiche; venne incarcerato presso Regina Caeli, dove morì il 5 febbraio dellostesso anno, quando Roma era già divenuta“città aperta”, per aver preso parte alla Resi-stenza. Nell’ultima lettera inviata alla mogliedal carcere Leone le fornisce tre indicazionisu quello che quest’ultima avrebbe dovuto fare: scrivere, perché era il suo destino, lavo-rare, ed essere utile agli altri.

Natalia non disattese a tali compiti, tanto da divenire un’importante opinionista per il Cor-riere della Sera (di qui l’appellativo “corsara”, come per Pasolini) e colonna portante della casa editrice Einaudi. Fu l’unica donna, in un ambiente fortemente maschilista, ad aver un ruolo significativo nelle decisioni editoriali.Italo Calvino, noto per essere maschilista, amico della Corsara, menzionò solamente leitra le autrici donne nei suoi scritti, segno del-la profonda stima che aveva nei suoi con-fronti. Un’altra particolarità messa in luce daSandra Petrignani è la contraddizione tra il modo in cui la Ginzburg appariva, dura, e lasua grafia, quasi puerile, che ne rivelava inve-ce la vulnerabilità. La stessa Petrignani ha avuto modo di confrontarsi con il carattere della scrittrice quando le ha sottoposto a giu-dizio un suo libro. Fu accolta da una Ginzburgin abbigliamento quasi monacale, in un saloneaustero con mobili blu, che le disse in modosentenzioso e diretto «Io non l’ho capito questo romanzo».A distanza di anni Sara Petrignani pubblica una biografia dedicata a questo personaggio,indagato sotto ogni profilo, anche quello senti-mentale. Ci racconta, infatti, che Natalia ebbeuna storia d’amore con Salvatore Quasimodo,conosciuto nel 1948 in un convegno in Po-lonia. Ci racconta, inoltre, di Elsa Morante, Italo Calvino, Cesare Pavese, Alberto Mo-ravia che sono la cerchia di intellettuali con la quale la Ginzburg era in amicizia e di cui condivideva lo spirito: tutti loro avevano la consapevolezza che sarebbero stati gli ultimi“grandi” scrittori e che le generazione future non sarebbero state in grado di sostenere ilconfronto qualitativo. Del resto Natalia ave-va intuito il futuro dell’editoria.

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LE IDI DI... NOVEMBRE

Continua...Una donna dalla vita personale estremamen-te interessante, vissuta in un contesto stori-co travagliato, un personaggio di raffinato spessore culturale, con amicizie altrettanto prestigiose. Questa biografia sembra offrire la possibilità di cogliere ciascuno di questi aspetti di Natalia Ginzburg, a cui noi giova-ni dovremmo guardare con interesse e che potrebbero generare accese discussioni sulla letteratura contemporanea italiana, sul suo senso, valore, sulla sua rilevanza culturale.

Marzia Mariam Temperini (3G)

Educazione: l’arma più potente per cambiare il mondo

«L’educazione è l’arma più potente per cam-biare il mondo». Così diceva il celebre atti-vista e politico sudafricano Nelson Mandela in una delle sue numerose lotte per i diritti dei neri nel difficile e inaccettabile contesto storico dell’apartheid. Il termine “apartheid” deriva dall’afrikaans di “separazione”, ossia una politica di segregazione razziale che ha coinvolto il Sudafrica dal 1948 al 1994. L’a-partheid venne successivamente dichiarato crimine contro l’umanità, mettendo fine (o almeno parzialmente) a decenni di sofferen-za, ingiustizia, assurdità e repressione nei confronti di qualunque tipo di protesta che rivendicasse i diritti della popolazione nera. Il tema dell’apartheid è giunto ben prestoanche in Italia, causando scandalo e grande risonanza nell’opinione pubblica. Proprio a tale riguardo la Prof.ssa Francesca Vennna-rucci ha tenuto un’interessante e coinvol-gente lezione il 7 novembre nella classe 4E.Nonostante si trattasse di un’ora di supplen-za, l’insegnante sapeva come destare l’atten-zione e l’interesse di noi studenti. Ha decisoinfatti di tenere una lezione diversa dal solito,facendoci vedere un breve video. In questovideo un papà ritraeva sua figlia, una bimba

di colore di tre o quattro anni, la quale raccon-tava con espressione piuttosto affranta e ab-battuta il trattamento che le veniva riservato dai suoi compagni di classe. Ha sottolineato più volte il triste termine con cui veniva chia-mata: “cacca”. Nonostante sia inconcepibile che una bimba così piccola debba subire una tale ingiustizia e violenza psicologica, lei tro-vava conforto in un suo compagno di classe, Antonio, che differentemente dagli altri riu-sciva ad andare oltre la piccola diversità fisica chiamandola “bella”. Il padre era visibilmente addolorato nel vedere negli occhi di sua figlia la sofferenza causata da un’inaccettabile epi-sodio di maltrattamento e razzismo al quale veniva sottoposta una bambina così piccola; tuttavia cercava di trasmetterle forza dicendo-le che lei era perfetta così. È stato straziante vedere come la bambina sia arrivata al punto di pensare di essere sbagliata perché diversa, chiedendo al papà perché fosse nata “mar-rone” e non bianca come i suoi compagni. Il video è stato successivamente pubblicato su Facebook, provocando grande scalpore e in-dignazione. «Mai avrei voluto pubblicare un video di questo genere - dice il padre - ma ho il dovere di farlo perché i genitori si rendano conto di come con la loro superficialità fac-ciano del male». A seguito di questo episodio è intervenuto lo psicoterapeuta Alberto Pellai, il quale ha spiegato come i bambini percepi-scano subito la dissomiglianza, ed è qui che i genitori devono intervenire spiegando il valore della diversità. Capita purtroppo che l’ottusità dei genitori si trasmetta sui bambi-ni, che non sono ancora in grado di elabora-re una propria opinione e di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. I giovani costituiscono il futuro, e affinchè quest’ulti-mo sia migliore del passato si deve dare una svolta, a partire da noi ragazzi, imparando da persone come Antonio, che, nonostante la sua tenera età, ha già molto da insegnarci.

Nestore Mazzei (4E)

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LE IDI DI... NOVEMBRE

L’ANGOLO DELLE SERIE

Elite: se proprio non avete altro da fare...Il lusso, la ricchezza e il benessere associa-te a gioventù, simbolo spesso di impulsività, menefreghismo, stupidità possono creare del-le dinamiche alquanto pericolose. La descri-zione di una gioventù che crede di avere in mano il futuro potere, perché supportata da unbuon conto in banca, è riassumibile nella se-rie tv Elite. Si tratta di una serie lanciata da Netflix il 5 ottobre di quest’anno e che ha fat-to parlare molto di sè nell’ultimo mese, nel bene o nel male, mettendo in scena la vita di adolescenti, incantati dal fascino del potere, e che culmina nel dramma di un omicidio. Tre ragazzi appartenenti al ceto popolare, Na-dia, Samuel e Christian, a seguito del crollo della loro scuola, si trovano a frequentare - grazie a delle borse di studio, offerte loro per nascondere le vere colpe della distruzione dell’edificio scolastico – un istituto prestigio-so in cui le loro vite si legheranno indissolu-bilmente a quelle di adolescenti ricchi e abi-tuati ad avere il controllo di tutto. Gli intrecci e intrighi che si andranno a creare tra questi ragazzi metteranno in evidenza una totale as-senza di valori morali, sostituiti unicamente dall’interesse per il lato materiale della vita. La nuova produzione spagnola rende, nel complesso, l’idea di una futura classe diri-gente già corrotta dai soldi, dal sesso e dalla brama di potere, ma lo fa inserendo elementi del tutto superflui. La serie viene caricata inu-tilmente di scene a sfondo sessuale, inserite so-lo per attirare l’attenzione di un pubblico ado-lescente che, concentrandosi sulle dinamiche amorose, viene distolto da quello che dovreb-be essere il reale scopo della serie. Il nucleo narrativo, inoltre, è debole, la vicenda dell’o-micidio non segue un intreccio coinvolgente ma una mediocre scelta di colpi di scena che

rendono la storia prevedibile. Credo che l’ap-parente desiderio di far emergere la mancanza di consapevolezza e di valori di una gioventù sregolata si sia poi tradotto in una operazione commerciale piena di cliché, che ha sfruttato la presenza di attori già presenti nella serie di grande successo, la Casa De Papel, per attira-re l’attenzione di un pubblico giovane e senzatroppa voglia di guardare qualcosa di serio.La fregatura sta nel far credere allo spettatore che a intrigarlo sia la dinamica dell’omicidio, quando in realtà sono le relazioni tra i perso-naggi, non abbastanza forti, però, per creareuna solida base per un prodotto di qualità.Tuttavia, se l’intento era quello di realizzare una serie scadente, ma di successo proprio per la sua mediocrità, l’obiettivo può sicuramen-te dirsi raggiunto: Elite è effettivamente una serie piacevole che può anche essere un pas-satempo divertente, se guardata con la consa-pevolezza che si tratta di un prodotto medio-cre e commerciale. Deve essere chiaro, però,che l’effettiva validità del prodotto è nulla.

Marcella Arena (1F)

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LE IDI DI... NOVEMBRE

CINE-AMANDO

HalloweenNel 1978 un film low budget diretto dal ge-nio del cinema John Carpenter esce sul mer-cato diventando subito un classico: Hal-loween. 40 anni dopo, ignorando 8 sequel e ben 2 remake ad opera di Rob Zombie, esceuna pellicola omonima che si collega all’o-riginale ma ambientata ai giorni nostri.Avevo aspettative abbastanza alte quando so-no andato a vedere il film di oggi: ero incurio-sito dai trailer che predisponevano alla for-te nostalgia ma anche alla palpabile atmo-sfera di tensione continua.La regia di David Gordon Green risulta dav-vero apprezzabile, pur con molte scene riprese dal vecchio film; gioca su scene a telecamera fissa davvero ben costruite alternate a momenti più rapidi, sempre estremamente angoscianti, che presentano dei jumpscare senza però ren-derli il fulcro dell’azione. Gli effetti speciali risultano molto convincenti ed “efferati” tanto che il film è estremamente apprezzabile anche dagli amanti del “gore”. La maggior parte de-gli attori del film, chi più chi meno, si sono visibilmente impegnati ma i due protagonisti, Jamie Lee Curtis nei panni di Laurie Strode e Nick Castle come Micheal Myers, hanno fatto davvero un lavoro eccellente nel riprendere i loro ruoli del classico di Carpenter dopo 40 anni: la prima è in ottima forma e ispirata al-ternando momenti da personaggio d’azione e da vittima spaventata, mentre Castle, che ha condiviso il ruolo con James Jude Courtney, incarna in maniera eccellente l’Ombra del-la Strega e l’orrore e la paura inflitta da essa. La scrittura è molto semplice e priva di mo-menti lenti, pur ricalcando l’originale, intro-duce elementi di novità, pur con qualche in-genuità, ad esempio la scarsa sicurezza delle case o il quasi assente utilizzo dei telefoni

cellulari. I dialoghi sono abbastanza realisti-ci e vengono usati al posto di flashback per spiegare brevemente il passato dei personaggi senza annoiare o confondere il pubblico; si rivela vincente l’idea di introdurre i “conten-denti” tramite gli intervistatori di un podcast e questo è sicuramente un modo efficace permetterli a confronto tenendoli a distanza e per evidenziare come, con il tempo, entrambi siano diventati, in un certo senso, dei “mostri solitari”. Halloween è un sequel che intrattiene lo spet-tatore come pochi altri horror, con evidenti richiami al film originale ma anche idee ori-ginali realizzate davvero bene, un cast convin-cente ed azzeccato ed una regia ottima.La recensione finisce qui, un saluto e al pros-simo mese.

Brenno D’Amico Germani (1I)

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LE IDI DI... NOVEMBRE

Il racconto dell’Ancella di Margaret Atwood

Devo ammettere che l’incontro con questolibro, è stato del tutto casuale; ne avevo acquistato un altro ma, mentre ero in fila alla cassa, i miei occhi vagando annoiati si sono soffermati su questa copertina rossa e come una calamita ne sono stata attirata. Oranon posso che ringraziare i miei occhi va-gabondi e il mio sesto senso.Il racconto dell’Ancella di Margaret Atwood venne pubblicato in lingua originale per la prima volta nel 1985 in Canada, poi in Ita-lia da Mondadori nel 1988; nel 2004, e nel 2017 con una nuova edizione, è stato ripro-posto dalla casa editrice Ponte alle Grazie. Ora, iniziamo con lo sfatare alcuni miti che questo romanzo si porta dietro: sì, denuncia la società perbenista occidentale e il ruolo subalterno a cui spesso e volentieri le donne sono relegate ma il libro non può ridursi solo a questo. È un libro stratificato, dietro ogni parola, dietro ogni sua immagine, è presen-te un affresco e una riflessione attenta dellasocietà odierna. Odierna poiché sebbene illibro sia stato scritto 33 anni fa, distanza neanche troppo considerevole, il mondo di quel periodo non ci appare così distante ma nella sua essenza, e questo libro ne è la ri-prova, sempre uguale a se stesso; nella sua forma distopica espone inoltre problematichee critiche di una società ambientata in un fu-turo lontano, ma che inizia ad assomigliarespaventosamente alla nostra realtà. Di cosa parla dunque questo libro? Per rimanere in linea con la scrittura dell’autrice, e coscien-te che non riuscirei a renderle giustizia, vi propongo degli estratti dal libro stesso:«Non posso evitare di scorgere, adesso, il piccolo tatuaggio che ho sulla caviglia.

Quattro cifre e un occhio, un passaporto all’incontrario. Serve a garantire che non sarò mai in grado di scomparire in un altropaesaggio. Sono troppo importante, tropporara. Sono una risorsa nazionale». E diverse pagine oltre: «Noi esistiamo per scopi di procreazione […]. Noi siamo deigrembi con due gambe, nient’altro: sacri re-cipienti, calici ambulanti».È la stessa struttura enigmatica del romanzo che mi impedisce di fornirvi ulteriori indica-zioni, in quanto la scrittrice, dopo aver ideato una società futurista dominata da una dittatu-ra maschilista, ci lascia accedere nel racconto attraverso la narratrice, l’Ancella, la quale ci fornisce solo dettagli spezzati e incompleti, limitati a quello che lei sa e vede in modo ir-riflessivo. Un’idea più generale ce la possia-mo fare alla fine, attraverso le “note storiche” che chiariscono le coordinate spazio tempo-rali, e il ruolo di alcuni personaggi affattosecondari.Altro elemento fondamentale che contri-buisce a mantenere il lettore con il fiato so-speso fino alla fine, è senza dubbio lo stile. Per ogni stato d’animo, per ogni ricordo del-la protagonista, viene evocata un’immaginepotente, reale. Il ritmo narrativo segue la per-cezione del tempo: a volte opprimente, sof-focante, altre volte spezzato, incalzante.La società raccontata, narrata con una potenza descrittiva non comune, costituisce certamen-te spunto di riflessione. I cambiamenti che trasformano la vita della protagonista, sono attuati da un giorno all’altro.

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LE IDI DI... NOVEMBRE

Una società dormiente, priva d’interesse, stan-ca, viene catapultata in un battito di ciglia inun nuovo Medioevo: tutto è gerarchizzato, di-viso in caste, controllato. Colpisce la forza dei ricordi, di un prima, chenon esiste più: «Vivevamo, come al solito, ignorando. Ignorare non è come non sapere, tici devi mettere di buona volontà. Nulla mutaistantaneamente.»È un romanzo che se letto con la corretta pre-disposizione, riesce a colpire nel profondo e ad

aprire gli occhi, e io credo che sia destinato a diventare un classico della letteratura moderna. Vi lascio con un’ultima citazione, presente sulla nota di copertina, e che è stata la ragione che quel giorno mi ha spinto a comprare questo di libro: «Esiste più di un genere di libertà, dicevaZia Lydia. La libertà di e la libertà da. Nei tempi dell’anarchia, c’era la libertà di. Adessoci viene data la libertà da. Non sottuvalutatelo».

Francesca Foddai (3G)

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Lamento della paceSeguire lezioni di un professore olandese, lau-reato in teologia all’Università di Torino, in-segnante a Cambridge che descrive in modo chiaro il problema della pace tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, epoca piena di even-ti straordinari, è sicuramente interessante. Se poi le lezioni venissero impartite da un gran-de umanista, nato nel 1466, non dovremmo perdere questa opportunità: il nome del pro-fessore è Desiderio Erasmo da Rotterdam edè sufficiente leggere il suo libro Il lamento della pace. Fu stampato in lingua latina nel1517 a Basilea; nel giro di un anno fu ri-stampato a Cracovia, Lipsia, Magonza, Stra-sburgo, Parigi, Venezia e Firenze e nei due anni successivi venne tradotto in lingua spa-gnola, tedesca e francese. Erasmo fa parlare la Pace in prima persona e il Lamento inizia con un’analisi puntuale dell’equilibrio che regna tra gli elementi naturali, gli animali, le piante, gli organi del corpo umano per poi affrontare il problema dell’intesa tra gli uomini in modo sconfortante. Discordia, rapine, sangue e stra-gi costellano la vita dell’uomo nei palazzi delpotere, nelle città e perfino nell’ambito fa- miliare. A questo punto la Pace intraprendeun itinerario nei luoghi in cui dovrebbe tro-vare quiete ed equilibrio.

Nemmeno tra i sapienti, letterari, filosofi e teologi vi è accordo e come dice Erasmo «Gli stessi spesso si sbranano a vicenda» e «Si trafiggono con penne intinte nel veleno».Inutile è, infine, rifugiarsi nella religione sperando che almeno lì le liti possano avere fine. Erasmo a questo punto elenca tutte le chiese, fazioni, ordini, sette e congregazionidell’epoca e le loro insanabili discordie. Neanche nel singolo individuo, che combatte senza tregua tra ragione e istinti, la Pace trova più spazio. Erasmo, infine, passa in rassegna le vicende politiche dei vari Stati Europei del 1500 e a questo punto ci fornisce una lezio-ne di storia che rimane impressa più di tan-te date ed episodi studiati. Abbiamo, infatti,l’impressione di vivere la storia in diretta.La voce della Pace è un Lamento; Lamento che oggi dopo più di cinque secoli è diven-tato lancinante ma non viene ascoltato perchè sopraffatto dal rumore di guerre, sempre piùcatastrofiche. Il discorso di Erasmo, lucido eimplacabile, ci ricorda che la guerra rimaneun’aberrazione stupida e feroce, incompatibi-le con la razionalità dell’uomo.

Giulia Pepe (2D)

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AS Monaco: dal crollo all’arresto del Presidente

L’ANGOLO DELLO SPORT

Non è sicuramente un buon momento per la squadra del principato, che nel 2016 spode-stò il PSG dal primo posto della LIGUE 1 CONFORAMA; quella, però, era la squadra di Mbappè, Bernardo Silva, Benjamin Mendy e Fabinho. Dovendo fare a meno di tutti questi fenomeni, il Monaco ha ricostruito una squa-dra da zero, puntando su giovani promettenti o giocatori di fiducia: Jovetic, Keità, Kongolo e Pellegri. Nessuno di questi è diventato un grande campione: il montenegrino ha siglato (a malapena) 8 goal in 15 partite, complici i vari infortuni al polpaccio e alla coscia che lo hanno tenuto fermo per gran parte del cam-pionato, il senegalese ha fatto lo stesso score dell’ex interista con qualche partita in più e con moltissime variazioni di ruolo. Alla fine il senegalese si è trasferito all’Inter ma, anche lì, non si sta ritagliando quello spazio che gli concedeva la squadra francese. L’Olandese si è recentemente trasferito all’Huddersfield in

prestito e Pellegri, è stato svalutato anche più della metà di quanto gli è costato (20 milio-ni). Dopo l’estate arrivano Barreca, Henrichs,Golovin e Chadli, tutti giocatori forti ma che non hanno saputo rendere più competitiva la squadra che ora, infatti, sta lottando per non retrocedere. Con 7 punti in 12 giornate è pe-nultima in campionato assieme al Guingamp ed è anche fuori dalla Champions l’esperienza dove è riuscita a fare un solo punto rimediato contro i belgi del Club Brugge nella gara di an-data. Il sonoro 4-1 proprio contro quest’ultimi (nella gara di ritorno) e i rendimenti di Jardim e Henry sono solo lo spettro di una stagione che si preannuncia infernale per i francesi; ol-tre a questo si aggiunge anche l’arresto del pre-sidente Rybolovlev per: riciclaggio, traffico d’influenze e corruzione. L’ Annus Horribilis del AS Monaco sembra essere appena iniziato.

Alessandro Cianfriglia (2L)

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LE IDI DI... NOVEMBRE

OROSCOPOCAPRICORNOPer voi capricorni novembre inizia nelle difficoltà ma piano piano sboccierà come un fiore e diventerà un mese meraviglioso. Non preoccupatevi e continuate così come state facendo. In questo periodo di tranquillità non trascurate però la scuola, o re-sterete indietro. In amore tutto procede a gonfie vele, certo pensare a cosa dire delle volte non fa male, ma il vostro partner fortunatamente per voi non si formalizza!

AQUARIOState benissimo ma siete vuoti dentro. La realtà è che non siete in grado di amare e rispettare gli amici. Pensate sempre a quello che vorreste e mai a quello che già avete e così finite per perderlo. Anche con la scuola non fate altro che lamentarvi e non combinate nulla. Ormai non c’è più speranza per voi, almeno fino al prossimo mese.

PESCINuovi arrivi, nuove emozioni. Vi sentite più forti che mai. La svostra simpatia coinvolge tutti quanti, amici e professori e questo vi aiuta non poco. Perciò almenoper questo mese la morale è: non cambiare strategia! (A quanto pare funziona). Inamore invece cambiatela subito, almeno con il partner, questa eccessiva simpatia lo irrita; mentre con i nuovi incontri senza esagerare rompe il ghiaccio.

ARIETENonostante la fatica di questi ultimi mesi che vi sta piano piano abbattendo, ogni giorno con la vostra energia è una scoperta. Non trasformate la vostra ener-gia in ira però, o smetterete di essere simpatici a molti. Problemi di cuore? Non disperate! Questa energia è coinvolgente e coinvolge anche le vostre mire.

TOROMaturità? (In tutti i sensi) Forse finalmente vi siete svegliati e avete trovato voi stessi.Gli amici vi stimano, i partner vi amano, altri vi stimano o almeno vi sopportano. Gli anni delle baldorie e dei festeggiamenti sono ormai conclusi! O forse no…

GEMELLISchifosi voltagabbana. Riuscite nei vostri compiti solo per la vostra arroganza. Con gli amici fate i simpatici fino a quando vi servono, poi via! Pensate solo a voi stessi, principi della maleducazione. Il partner si fida di voi e mai ha fatto errore più grande.

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LE IDI DI... NOVEMBRE

CANCROCome gli antichi guaritori trasmettete la vostra sapienza e tranquillità. Avete le idee chiare, perciò se qualcosa vi fa vacillare, ignoratelo. Per coloro che non hanno ilpartner sapete che non vi serve, per chi invece ce l’ha, tutto procede a gonfie vele.

LEONELo stress vi fa ruggire. Keep calm sul serio, o a fine anno non arriverete! Il re della savana zoppica un po’ nei suoi doveri, ma è solo stanchezza o eccessiva cattiveria che proviene dai piani alti, valete sempre, non preoccupatevi. Vi manca l’amore, cer-cate di essere più propositivi, e abbassate un po’ la colonnina dell’orgoglio, male che va, è un amico in più.

VERGINEQualcosa è scattato, siete più leggere. Ecco fortunati, anche con i voti, giusto il greco vola basso, ma chi non vola basso sul greco no?! Ora non vi resta che aprire il vostro cuore.

BILANCIA300 grammi di sicurezza, 250 grammi di buona volontà, un pezzo di energia e avete fatto! Mescolate il tutto, dopo averlo dosato attentamente, per un cocktail esplosivo. A scuola come sempre nessun problema e così anche le relazioni, a modovostro riuscite a barcamenarvi. Continuate così!

SCORPIONEPungenti come sempre, con il vostro caratteraccio e la vostra superbia avete allon-tanato molte persone. È colpa vostra se non vi fate sopportare, siate meno orgo-gliosi e puntigliosi e le cose verranno da sé. Anche nella scuola non sempre il pun-tiglio piace spesso mal dispone.

SAGITTARIOState tornando alle vecchie abitudini, altolà! Il nuovo è bello, il vecchio decisa-mente no. A scuola invece c’è un gran miglioramento, speriamo non si esaurisca qui. Il partner vi adora, qualche litigata è salutare non ne fate un dramma. Per chi è alla ricerca di una dolce metà, forse è meglio il mese prosssimo!

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LE IDI DI... NOVEMBRE

CRUCIVERBA

Orizzontale1. Suscettibile, scontroso 8. L’atto rogato 15. Ondata in spagnolo 16. Reale, esatto 17. Delicato fiore viola18. “Volano” con Babbo Natale 19. C’è quello…della vita 21. Chiara, campionessa italiana di apnea 22. Suffisso derivativo di nomi tratti da verbi 23. Predatore marino 24. Può essere finito o indefinito 25. Tasto “inserimento” del computer 26. Ispirazione, input 27. Catturata 29. Sono pari in peso 30. Per gli antichi ebrei era la prima moglie di Adamo 31. Tuttavia 32. Artrite causata dal deposito di acido urico 34. Sigla della Romania 35. Fu la culla della civiltà egizia 37. Risonanza, scalpore 39. I confini dell’Europa 40. Fu scoperta da Marco Polo 41. Frammenti di pianta per generare nuovi esemplari 42. Sigla della Spagna

Verticale 1. Ruolo nel calcio 2. La Daniele conduttrice televisiva 3. Cantava “Quando quando” nel 1962 4. Personaggio della famiglia Addams 5. Il regno degli Inferi 6. Nota musicale 7. Antica città fenicia della Sicilia 8. Opposto al bianco 9. Au nella tavola periodica degli elementi 10. Torino11. È ricco di acido ribonucleico 12. Variopinto, multicolore 13. Fibra naturale14. European Southern Observatory 16. Copre il volto 19. Noto rapace20. Città termale dell’Inghilterra 21. Ultima lettera dell’alfabeto greco 23. Dividere in inglese 26. Senza in latino 27. Opposta alla guerra 28. Paesi senza fine 33. Il numero perfetto 36. Dio egizio del Sole 38. Articolo plurale

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CRUCIVERBA

Orizzontale2. Può essere…da ragazzi4. Fa coppia con il pepe 6. Fa le veci di qualcuno7. Meeting con fine informativo10. Lavora il legno 13. Lo corre chi è avventato 16. Aiutano la vista 18. Sostituire19. Viene eletto dai compagni di classe 21. Nelle vicinanze 22. Apre la porta 24. Dimora, abitazione 25. C’è quello…d’Estate 27. Strumento a corde 29. Può essere portatile 31. Fu inventato da Meucci

Verticale 1. Chi non sente 3. Un indirizzo liceale 5. Discussione tra interlocutori con opinioni diverse 8. Insieme di libri contenenti una vasta porzio- ne dello scibile

9. Illumina la stanza 11. Branca della medicina che studia la pelle 12. Vi si acquistano merletti e bottoni 14. Scelta di un rappresentante 15. Governo del popolo 17. Fiore profumato20. Un ecclesiastico 23. Mezzo di trasporto che sfrutta le pale 26. Le adoravano gli antichi28. Quello della zucchina è commestibile30. Insieme numeroso di soldati

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CRUCIVERBA

Orizzontale2. C’è quello…della Patria 3. Compatto schieramento 5. Rubò il fuoco 9. Si svolgono ogni quattro anni12. Attese il ritorno di Ulisse ad Itaca 13. Fu la prima regina di Cartagine 15. Famoso tempio di Atene 16. Capo militare, generale 18. Regione dell’Antica Grecia 19. Antica moneta greca 21. Eroi sotto la guida di Giasone22. Si contendevano la mano di Penelope

Verticale 1. Antico strumento musicale 4. Parte più alta della città greca 6. Dio greco del mare 7. Il dio ladro e messaggero8. Vi combatté Leonida nel 480 a.C.10. Un gustoso mix di frutta 11. Famoso marchio sportivo 14. Città greca famosa per il suo Istmo 15. Scrisse il Simposio 17. Fu maestro di Platone 20. Fu rivale di Atene 23. Può essere ionica, dorica o corinzia 24. Fu avventuroso quello di Ulisse 25. Capitale della Grecia

Marta Rossi, Roberto Corlatti (1B)

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DIRETTORE

Alfonso La Manna

VICEDIRETTORE

Francesca Foddai

REDAZIONE

Scilla Volpe Simoncelli

IMPAGINAZIONE

Emanuela Ramiccia

DOCENTE REFERENTE

Anna Di Gregorio

DOCENTI COLLABORATORI

Massimo CiacciaDomenico EneaAnnamaria LositoPaola Malorni

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