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LE GUERRE PERSIANE I Persiani, di Eschilo Le Storie, di Erodoto Prof. Grimoldi Maria

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LE GUERRE PERSIANE

I Persiani, di Eschilo

Le Storie, di Erodoto

Prof. Grimoldi Maria

Un impero minaccia la Grecia

in Oriente si

impone il dominio

di un nuovo grande

impero: la Persia • la dinastia achemenide

riunisce la regione

(l’attuale Iran)

in un solo regno

• Ciro il Grande sottomette

la Mesopotamia (538

a.C.) e l’Anatolia, il regno

di Lidia (547 a.C.)

• Dario I (522-486 a.C.)

estende l’impero

dall’Egitto all’India

e minaccia la Grecia

• Nello stesso periodo in cui

le poleis greche si affermano

come autonome e indipendenti

I caratteri dell’impero persiano

Potere assoluto e centralizzato,

ma

– tolleranza religiosa

– rispetto delle istituzioni dei paesi

sottomessi

Efficiente sistema di

comunicazioni (strade e poste)

che favorisce

– l’integrazione tra i popoli

sottomessi

– l’espansione e l’intensificazione

dei flussi commerciali

Fregio dal palazzo di Dario a Persepoli, capitale,

insieme a Susa, dell’impero.

Vi sono raffigurati i delegati dei popoli vassalli che

sfilano in processione portando le offerte per il re.

Le differenze tra Greci e Persiani

Erodoto, Storie VII, 103

«Come potrebbero pochi uomini liberi opporsi a un così grande esercito ?

Se fossero sottomessi al comando di uno solo, com’è uso tra di noi, per

paura di questo padrone potrebbero forse combattere valorosamente e,

costretti dallo scudiscio, attaccare anche avversari più numerosi di loro; ma

i greci che sono insofferenti di qualsiasi ordine non lo faranno certamente»

[SERSE]

«O re, sappi che i greci, pur essendo liberi, non lo sono completamente,

perché su ognuno di loro regna un padrone terribile : la legge, di cui essi

hanno timore più ancora di quanto i tuoi sudditi non l’abbiano di te» [UN

GRECO ESULE]

LE GUERRE PERSIANE FURONO LO SCONTRO TRA DUE DIVERSE CONCEZIONI

POLITICHE:

- LA MONARCHIA ORIENTALE

- LA POLIS FONDATA SULL’ASSOCIAZIONE LIBERA DI CITTADINI

I greci e i “barbari”

Erodoto, quando narra le guerre

persiane, chiama “barbari”

i persiani senza però attribuire al

termine un significato spregiativo o di

inferiorità culturale e civile

Ma i greci diedero alla guerra un

significato ideologico:

– città libere e autonome

combattevano contro popoli

asserviti e sudditi

– quindi cittadini liberi contro

barbari servi

“Barbaro” era, in origine per i greci,

chiunque non parlasse la lingua greca

Dario riceve i tributi dai sudditi greci delle colonie della penisola anatolica sottomessa.

La conquista della Ionia

Per le poleis che stavano elaborando istituzioni

autonome e società libere, la conquista persiana

dell’Asia Minore rappresentò:

• la perdita dell’indipendenza

delle colonie della Ionia

• una minaccia alla propria indipendenza

e alle proprie istituzioni

499 a.C. - in Persia regna DARIO

- la città di MILETO, sotto la guida del tiranno

Aristagora, guida la ribellione delle città della Ionia

- ATENE ed ERETRIA inviano aiuti

494 a.C. - I Persiani e i loro alleati FENICI

riconquistano le città ribelli e radono al suolo Mileto e

vendono come schiavi i suoi abitanti

LA RIVOLTA DI MILETO E’ IL PRETESTO PER I

PERSIANI PER ATTACCARE ATENE

La rivolta ionica

493 a.C. - L’arconte Temistocle ordina la fortificazione del Pireo

492 a.C. - il generale persiano Mardonio cerca di raggiungere Atene ma la sua flotta naufraga al largo del monte Athos

491 a.C. - Dario chiede atto di sottomissione

490 a.C. - DATI ed ARTAFERNE, generali persiani, guidano una spedizione contro ATENE, insieme a IPPIA

- la flotta persiana sbarca in EUBEA, conquistò ERETRIA e si diresse verso l’ATTICA

- l’esercito persiano si accampò a MARATONA (42km da Atene)

- i 10.000 opliti ATENIESI erano comandati da MILZIADE (PRONUNCIA UN FAMOSO DISCORSO) - gli Ateniesi chiesero l’aiuto di SPARTA, ma la polis, impegnata in feste in onore di APOLLO, temporeggiò

- MILZIADE decise di attaccare battaglia e prendere di sorpresa i Persiani

VITTORIA DI ATENE CONTRO LA PERSIA

La Prima Guerra Persiana

La Prima Guerra Persiana Lo scontro per tre lunghe giornate in cui non successe in sostanza nulla. Questo probabilmente conferma un relativo

equilibrio di effettivi sul campo e il piano di trattenere Milziade a Maratona mentre Artaferne, con la flotta, compiva un

movimento aggirante verso Atene. Quando però giunse notizia di un esercito spartano già in marcia verso l’Attica, Dati

decise di dare battaglia. Milziade, dal canto suo, decise di assumere l’iniziativa tattica e fece schierare la falange in linea di

combattimento rinforzando però le due ali a discapito delle linee centrali che furono così ridotte a poche file, temeva, infatti,

una manovra aggirante dei cavalieri persiani essendo lui sprovvisto di cavalleria, e attaccò decisamente lo

schieramento nemico. Erodoto riferisce che gli opliti condussero l’attacco di corsa per otto stadi (circa 1.400 metri), ma la

«tattica della corsa» va interpretata con discrezione. Infatti, data la pesantezza dell’equipaggiamento oplitico, non si capisce

come gli Ateniesi, dopo un simile sforzo, avessero ancora la forza per combattere. È quindi più realistico pensare che i due

schieramenti si siano mossi l’uno contro l’altro e che gli Ateniesi abbiano completato il movimento con una breve carica.

Lo scontro fu comunque molto violento e i Persiani ne subirono le conseguenze, non essendo abituati alla lotta ravvicinata e

dato che la loro tattica abituale consisteva principalmente nel lancio di frecce e giavellotti, poco efficace contro la pesante

armatura degli opliti. Infatti, mentre il centro ateniese, essendo meno numeroso, cedeva lentamente agli avversari ma senza

rompere le file, le ali adeguatamente rinforzate bloccavano le manovre della cavalleria nemica, e una volta sfondato lo

schieramento persiano, iniziarono a chiudere sul grosso del nemico. A questo punto, sentendosi circondati e vicini alla

disfatta, i Persiani ruppero lo schieramento e si dettero alla fuga verso le navi.

L’intervallo tra la I e la II guerra persiana

489 a.C. - Assunto il comando di una flotta di 70 navi

intraprende una spedizione per liberare le isole Cicladi dai persiani.

L’isola di Paro viene messa invano sotto assedio. La sua conquista

doveva fare da trampolino di lancio per occupare Nasso in chiave

egemonica ed anti persiana. Milziade, tornato in patria, a causa

anche di una brutta ferita viene condannato a pagare una multa di

50 talenti con l'accusa di aver ingannato il popolo. Secondo la

tradizione sarebbe poi nello stesso anno, non pagando, morto in

carcere, o forse, vista la ricchezza personale della sua famiglia, che

non gli avrebbero impedito il pagamento della multa, a causa di una

cancrena per via della ferita riportata alla mano durante l'ultima

campagna militare.

483 a.C. Ad Atene c’erano due opposti partiti:

- Aristide (accordo con la Persia – fu ostracizzato)

-Temistocle (voleva la guerra, fece costruire la flotta e

approvare una legge navale)

A Sparta è re Leonida

Le poleis formano un’alleanza la Lega Panellenica

In Persia il nuovo re è Serse

Nel nord della Grecia gli Ethne cercano accordo con la

Persia

L’intervallo tra la I e la II guerra persiana

La Seconda Guerra Persiana

480 a.C. l’esercito persiano attraversò il Bosforo

la flotta costeggiò la Grecia

un contingente spartano, comandato

da LEONIDA, blocca il passo delle

TERMOPILI (con 4.000 uomini, di cui

300 spartiati) SCONFITTA GRECA

SALAMINA, la flotta greca vince contro

quella persiana

Serse si ritira

479 a.C. Il re spartano, Pausania, sconfigge a

PLATEA i restanti soldati persiani

A CAPO MICALE la flotta ateniese

sconfigge la flotta persiana

http://www.youtube.com/watch?v=xFqe4Yy9B5M

video