26
Il processo di unificazione italiano Il Risorgimento italiano tra il 1848-1861

Le Guerre Di Indipendenza

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Le Guerre Di Indipendenza

Il processo di unificazione italiano

Il Risorgimento italiano tra il1848-1861

Page 2: Le Guerre Di Indipendenza

Cosa favorì il ’48 in Italia Elezione di Pio IX che si

dimostrò un papa liberale

Libertà di stampa anche in Piemonte, Toscana e Stato Pontificio

Statuto Albertino Lega doganale Teoria neoguelfa Le rivoluzioni di Parigi e

Vienna

Page 3: Le Guerre Di Indipendenza

Le tappe del ’48 in Italia

Page 4: Le Guerre Di Indipendenza

La I guerra di Indipendenza 1/2

Il 23 marzo Carlo Alberto dichiara guerra all’Austria

Sconfitte austriache a Goito e poi a Curtatone e Montanara (studenti toscani)

Carlo Alberto si annette il Lombardo Veneto e gli alleati lo abbandonano

Sconfitta piemontese di Custoza

Page 5: Le Guerre Di Indipendenza

La I guerra di Indipendenza 2/2

Dopo un anno di armistizio la guerra riprende

Sconfitta definitiva di Novara il 24 marzo 49

Nuovo re Vittorio Emanuele II che mantiene lo Statuto Albertino, ma tutti i territori occupati tornano all’Austria

Page 6: Le Guerre Di Indipendenza

Bilanci della guerra

Tutte le conquiste territoriali vennero annullate La repressione austriaca fu molto dura

(soprattutto a Roma e a Venezia) Le divisioni in Italia apparvero chiare Ma fu anche la prima volta che un monarca si

impegnava contro l’Austria Si capì che era necessario l’aiuto di altre

potenze straniere

Page 7: Le Guerre Di Indipendenza

Il pensiero di Cavour Solo il Piemonte poteva

realizzare l’indipendenza perché non era sottomesso all’Austria

E solo il Piemonte poteva essere un baluardo ai moti democratici

Ma da solo non ce l’avrebbe fatta

Necessità di alleanze internazionali

Page 8: Le Guerre Di Indipendenza

La Guerra di Crimea

Scoppiata fra Turchia e Russia nel 54 vide la partecipazione con la prima anche di Francia e Inghilterra

Anche il Piemonte inviò un contingente di 15.000 bersaglieri, 1/10 dei quali morì per epidemia

Questo servì a Cavour per presentare alle potenze europee la questione dell’Indipendenza dell’Italia

Napoleone III

Page 9: Le Guerre Di Indipendenza

La diplomazia cavouriana 1/2

Cavour iniziò da subito a trattare con Napoleone III

Contessa di Castiglione

Ma un attentato del repubblicano Felice Orsini a Napoleone III stava facendo fallire le trattative

Page 10: Le Guerre Di Indipendenza

La diplomazia cavouriana 2/2

Orsini venne condannato a morte Cavour riuscì a girare a suo vantaggio la

situazione Disse che questo attentato dimostrava

come l’Italia fosse a rischio di rivolte democratiche e solo un intervento francese accanto al Piemonte avrebbe scongiurato il pericolo

Page 11: Le Guerre Di Indipendenza

Trattati di Plombières

Si giunse a questo accordo segreto nel 1858:

1. La Francia avrebbe aiutato il Piemonte se fosse stato attaccato dall’Austria

2. In cambio la Francia avrebbe avuto Nizza e Savoia

3. L’Italia, una volta indipendente, sarebbe stata divisa in 4 parti per non renderla troppo forte

Page 12: Le Guerre Di Indipendenza

La II guerra di Indipendenza

Il problema era “convincere” l’Austria ad attaccare il Piemonte

Troppo semplice per Cavour che ordinò delle esercitazioni militari proprio sul confine del Ticino

Il 23 aprile del 1859 l’Austria, innervosita, inviò un ultimatum al Piemonte che rispose sdegnato

Una settimana dopo l’Austria invadeva il Piemonte e la Francia entrava in guerra

Page 13: Le Guerre Di Indipendenza

Le battaglie

Prima vittoria piemontese a Magenta Presa Milano, altra vittoria a Solferino E infine l’ultima battaglia a San Martino

Page 14: Le Guerre Di Indipendenza

Fine della guerra

Quest’ultima battaglia fu molto sanguinosa e in Francia cominciarono a sorgere proteste

Senza avvisare il Piemonte, Napoleone III firmò un armistizio con l’Austria (Villafranca – 11 luglio 1859)

La Lombardia passava al Piemonte (tramite la Francia), ma il Veneto rimaneva all’Austria

Vittorio Emanule accettò a malincuore, Cavour invece si dimise

Page 15: Le Guerre Di Indipendenza

Le trattative con la Francia

Alla F. non andarono Nizza e Savoia, ma Napoleone accettò in cambio delle annessioni al Piemonte della Toscana e dell’Emilia

Vennero fati dei plebisciti che diedero risultati bulgari (+ del 90% di sì)

L’Italia stava nascendo: il 12 marzo del 1860 il primo nucleo era formato da Piemonte, Liguria, Sardegna,Toscana, Emilia e Romagna

Page 16: Le Guerre Di Indipendenza

L’Italia nel marzo 1860

Nell’aprile del 1860 si riunì il nuovo parlamento allargato alle nuove regioni

Emerse forte la volontà di continuare l’opera di unificazione

Mancava ancora tutto il Sud d’Italia

Ma ora c’era bisogno di un intervento democratico…

Page 17: Le Guerre Di Indipendenza

L’impresa dei 1000

Vecchia idea di Garibaldi: annettere il sud partendo dalla Sicilia

L’organizzazione della spedizione fu in parte in Sicilia (Crispi) e in parte in Piemonte (aiuti non ufficiali di Cavour)

Partenza da Genova il 5 maggio 1860

Page 18: Le Guerre Di Indipendenza

Chi erano i 1089?

Tutti volontari, in prevalenza borghesi, per la metà circa lombardi, una sola donna

150 avvocati, 100 medici, 60 proprietari terrieri, poi docenti, artigiani, commercianti, pochi operai, nessun contadino

Per metà circa erano professionisti o intellettuali con esperienze belliche con Garibaldi

Quasi tutti erano di sinistra, repubblicani democratici

C’era qualche ufficiale inglese e ungherese

Page 19: Le Guerre Di Indipendenza

La partenza da Quarto

Page 20: Le Guerre Di Indipendenza

Le imprese militari

Page 21: Le Guerre Di Indipendenza

La conquista del centro Italia

Mentre Garibaldi conquistava il Sud, Cavour organizzava la spedizione in centro Italia, rassicurando gli alleati stranieri che l’impresa serviva per evitare rivoluzioni democratiche

Sconfitte le truppe del papa a Castelfidardo, Marche e Umbria vennero annesse e, dopo Teano, anche il Sud

Le richieste di Garibaldi per i suoi uomini non vennero accolte e lui si ritirò a Caprera

Page 22: Le Guerre Di Indipendenza

Proclamazione del regno d’Italia

Il nuovo parlamento si riunì la prima volta il 17 marzo 1861 e proclamò la nascita del Regno d’Italia con capitale Torino

Vittorio Emanuele rimase “2°” 3 mesi dopo moriva Cavour

Page 23: Le Guerre Di Indipendenza

Ecco l’Italia nel 1861 quando viene proclamato il Regno

Manca Roma e il Triveneto

Si parlerà infatti da questo momento di “Questione romana” e di “Questione veneta”

I confini del Regno

Page 24: Le Guerre Di Indipendenza

I problemi dell’Italia Unita

Il nuovo stato era centralizzato (no federalismo) e “piemontizzato”

Dovette affrontare problemi:• Amministrativi (norme, prefetti, province…)

• Economici (debito pubblico, tasse,…)

• Sociali (Questione meridionale, brigantaggio…)

• Territoriali (Questione romana e veneta)

Page 25: Le Guerre Di Indipendenza

Fine

Page 26: Le Guerre Di Indipendenza

Lo Statuto Albertino (primi articoli)

Art. 1. - La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tolleraticonformemente alle leggi.

Art. 2. - Lo Stato è retto da un Governo Monarchico Rappresentativo. Il Trono è ereditario secondo la legge salica.

Art. 3. - Il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re e da due Camere: il Senato, e quella dei Deputati.

Art. 4. - La persona del Re è sacra ed inviolabile. Art. 5. - Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il Capo Supremo dello

Stato: comanda tutte le forze di terra e dimare; dichiara la guerra: fa i trattati di pace, d'alleanza, di commercio ed altri, dandone notizia alle Camere tosto che l'interesse e la sicurezza dello Stato il permettano, ed unendovi le comunicazioni opportune. I trattati che importassero un onere alle finanze, o variazione di territorio dello Stato, non avranno effetto se non dopo ottenuto l'assenso delle Camere.

Art. 6. - Il Re nomina a tutte le cariche dello Stato; e fa i decreti e regolamenti necessarii per l'esecuzione delle leggi, senzasospenderne l'osservanza, o dispensarne.

Art. 7. - Il Re solo sanziona le leggi e le promulga. Art. 8. - Il Re può far grazia e commutare le pene.