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Le forme gerarchico-funzionali
e la loro evoluzione
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Prof. Armando Urbano - A.A. 2011-2012
La forma semplice è caratterizzata
dalla scarsa o nulla specializzazione
delle attività operative.
Questa caratteristica non è sempre
compatibile con la crescita
dimensionale.
Si rischia, infatti, la perdita di controllo
[Williamson].
PASSAGGIO DA FORMA SEMPLICE A
FORMA GERARCHICO-FUNZIONALE
Per questo motivo l’organizzazione
cambia: si divide il potere
direzionale, responsabilizzando altre
persone, per area di competenza:
si sviluppa la dimensione
orizzontale (funzioni aziendali)
si sviluppa la dimensione verticale
introducendo uno o più livelli
gerarchici
Formalizzazione della struttura organizzativa
Formalizzare la struttura organizzativa
Definire in modo relativamente stabile le unità e le posizioni
(organi), le funzioni e i compiti a esse assegnati, le relazioni di
autorità intercorrenti tra le stesse.
Macrostruttura
Aggregazione delle posizioni in unità organizzative di
livello superiore
Microstruttura
Posizioni di lavoro e mansioni
Dimensione verticale
Richiama la stratificazione gerarchica e i connessi aspetti di
autorità, autonomia e discrezionalità
Dimensione orizzontale
Esprime la divisione del lavoro tra organi/posizioni sullo
stesso livello gerarchico (specializzazione)
Le funzioni aziendali
Sono vere e proprie scuole
Sviluppo competenze specialistiche
Economie di specializzazione (aumenti
della produttività del lavoro connessi
alla divisione del lavoro).
Diffusione comuni orientamenti culturali e
cognitivi
Effetti positivi su processi di
comunicazione e coordinamento
Le funzioni aziendali Specializzazione e progettazione organizzativa:
Da un lato la focalizzazione facilita economie di
specializzazione (ripetendo più volte le stesse
operazioni, si diventa più abili nell’utilizzo di una
particolare tecnica)
Dall’altro può:
Scontrarsi con esigenze di flessibilità indotta
dalla turbolenza ambientale
Generare costi di coordinamento
Essere non coerente con le esigenze dei
lavoratori che demotivati riducono l’impegno e
la prestazione
La specializzazione permette di diventare
più abili e di ottenere prestazioni migliori in
minor tempo (economie di specializzazione).
La specializzazione delle unità
organizzative sviluppa la dimensione
orizzontale, mentre il fabbisogno di
integrazione viene gestito con
l’introduzione di un nuovo livello gerarchico.
SPECIALIZZAZIONE E COORDINAMENTO
PER VIA GERARCHICA
Pertanto:
gli ordini provengono solo dal
diretto superiore gerarchico
(unità di comando);
l’autorità e la responsabilità
segue una precisa catena di
comando (principio scalare);
i processi decisionali si
concentrano in un unico punto
(centralizzazione).
Il vertice strategico prende il nome di
Direzione Generale, cui compete:
la definizione dei criteri di
specializzazione delle attività e i modelli
di coordinamento più idonei;
l’elaborazione della strategia (chi siamo,
quali sono i nostri obiettivi, chi sono i
nostri clienti e come li vogliamo servire);
la gestione delle relazioni interaziendali e
dei rapporti con i portatori di interesse
istituzionale, che definiscono i confini
dell’organizzazione.
Al nucleo operativo spetta lo
svolgimento delle operazioni
elementari, segue le regole definite
dalle direzionali funzionali e dalla
direzione generale e si basa su regole
e procedure.
Per far fronte alle difficoltà del vertice
strategico di assicurare il
coordinamento dei processi operativi
si inseriscono uno opiù livelli di linea
manageriale intermedia.
I manager di funzione sono dei filtri:
nei confronti dei livelli inferiori
convertono gli obiettivi generali in
sotto obiettivi operativi;
nei confronti dei livelli superiori
trasmettono informazioni sulle
prestazioni svolte e indicazioni per
ridefinire scelte strategiche;
gestiscono i confini della loro unità
organizzativa.
Linea manageriale intermedia
=
organi collocati lungo la
catena di comando tra
direzione generale e nucleo
operativo
La linea manageriale intermedia
Collega il vertice alla linea operativa, “traducendo” le
indicazioni del vertice stesso
Trasmette e raccoglie informazioni
verso l’alto
verso il basso
Interviene nel flusso delle decisioni
dettaglia e precisa gli ordini “incentrandoli” sul flusso
di lavoro
Focus La Teoria della Direzione Amministrativa
Le caratteristiche della funzione direzionale
Essenziale: non può non essere svolta
all’interno di una impresa;
Universale: è presente in qualsiasi
impresa
Ha una specifica identità: determinare gli
obiettivi e
le modalità di azione per il loro
conseguimento
Focus La Teoria della Direzione Amministrativa
La funzione direzionale si articola in 5 distinte
componenti
Programmare, cioè scrutare l’avvenire e redigere il
programma di azione
Organizzare, cioè predisporre le risorse materiali e
umane per lo svolgimento delle attività
Comandare, cioè gestire i collaboratori
Coordinare, cioè fare in modo che gli sforzi di tutti gli
attori convergano verso un comune obiettivo
Controllare, cioè valutare la conformità dei
comportamenti e delle azioni rispetto alle regole o
agli ordini impartiti
Da cosa dipende il numero di
livelli gerarchici? Il riporto gerarchico è uno dei tratti caratteristici della
forma gerarchico-funzionale.
Il numero di riporti gerarchici dipende da
In termini quantitativi
Numero, frequenza, complessità delle decisioni
che il superiore gerarchico deve prendere
In termini qualitativi
Grado di coinvolgimento del superiore gerarchico
–Ruolo attivo: intervento pervasivo nelle
decisioni
–Ruolo passivo: controllo dei risultati e delle
prestazioni
Ruolo attivo e passivo del superiore
gerarchico
Intensità delle interazioni e ruolo attivo/passivo del
superiore gerarchico
Numero di interazioni
Se elevato: satura capacità decisionale e
limita ruolo attivo
Numero interazioni e interdipendenza decisioni
È preferibile ruolo attivo del superiore
gerarchico per ridurre rischio decisioni sub-
ottimali rispetto agli obiettivi
dell’organizzazione
Ruolo attivo e passivo del superiore
gerarchico
Competenze manageriali e ruolo attivo/passivo del
superiore gerarchico
Elevato livello competenze dei subordinati genera
maggiore autonomia decisionale (potenziale) e
rende meno necessario il ruolo attivo della gerarchia
Effetto sostituzione
Se le interazioni sono intense le due variabili sono
complementari
Le prime permettono di affrontare problemi non
previsti o le esigenze mutevoli
Il secondo permette di gestire il trade off tra search
(di nuove soluzioni) e stabilità (dei processi operativi)
La forma gerarchico-funzionale
Per potenziare la capacità di coordinamento della linea
manageriale intermedia ci sono diversi strumenti:
Potenziare la tecnostruttura (analisti) mediante:
Standardizzazione
–Regole e procedure per rendere più efficaci ed
efficienti i processi operativi e il lavoro
–Stabilità dei comportamenti
Inserire un nuovo riporto gerarchico (allungando la
linea manageriale intermedia)
Introdurre organi di coordinamento
Potenziare la dimensione temporale
Introdurre organi di coordinamento trasversale
Comitati
Sono organi collegiali permanenti che
operano in modo discontinuo per
affrontare e risolvere i problemi di
coordinamento (esempio: il comitato
prodotto che si riunisce ogni tre mesi
per conciliare le richieste della
funzione commerciale con quelle della
funzione produzione).
Gruppi di lavoro
Quando il fabbisogno di
integrazione è di natura non
ripetitiva, è opportuno un gruppo
di lavoro, al quale partecipano
specialisti delle diverse funzioni
aziendali.
Task force
Aggrega a tempo pieno, per un
periodo ridotto, persone di
diverse funzioni, per affrontare
un problema di elevata criticità
(esempio: nella protezione civile,
a fronte di un evento di calamità
naturale).
La natura burocratica delle forme
gerarchico-funzionali
Burocrazia
Apparato amministrativo per l’esercizio del potere legale
Divisione del lavoro dettata da regole
Gerarchia di uffici
Ricorso a regole generali
Enfasi su uniformità di comportamenti
Impersonalità delle relazioni
Lavoro come professione e carriera
Fedeltà all’ufficio
Remunerazione fissa
Forme gerarchico-funzionali
modificate
Le caratteristiche
Mantengono le caratteristiche e i vantaggi della
gerarchico-funzionale
Permette di gestire in modo efficace il fabbisogno di
coordinamento, attraverso l’inserimento di organi
trasversali (manager integratori)
Come agiscono i manager integratori
Possono avere autorità formale
Ma non annullano l’autonomia e l’autorità dei
responsabili funzionali
Le forme gerarchico-funzionali modificate
I manager integratori affiancano le direzioni
commerciali, interessandosi alle
problematiche connesse con l’evoluzione
della domanda e della concorrenza.
Il product manager taglia trasversalmente
l’organizzazione e la linea gerarchica pur non
avendo autorità sugli altri organi direttivi.
In senso strategico, pianifica gli obiettivi, le
strategie e le azioni; in questa veste è
collocato alle dipendenze dell’alta direzione.
Dal punto di vista operativo, comprende e
coordina le varie funzioni aziendali; la
responsabilità è inferiore ed è posto alle
dipendenze della direzione commerciale.
Si tratta di un esempio tipico di autorità basata
sulla competenza.
Dispone di:
maggiori informazioni rispetto a quelle accessibili
da una posizione funzionale;
capacità di coordinamento, grazie anche ad
adeguati sistemi operativi;
esperienza specifica sul prodotto o sul processo
che facilita la comunicazione con le altre unità
operative.
Organi di integrazione a
orientamento commerciale
Come agiscono
Affiancano le direzioni commerciali
Presidiano risultati economici, con focus su
evoluzione domanda e concorrenza
Responsabilità specifica dipende dal focus
dell’attività
Segmento di mercato: market manager
Area geografica: area manager
Cliente o gruppo di clienti: account manager
Prodotto o linea di prodotti: product manager
Le attività operative di un
product manager
Eseguire l’analisi quantitativa e qualitativa di mercato sul prodotto
Misurare l’impatto delle soluzioni ideate (in termini di produttività e
soddisfazione del cliente) e apportare eventuali misure correttive.
Monitorare il ciclo di vita del prodotto.
Occuparsi dello studio della presentazione e della confezione del
prodotto.
Verificare l’esistenza di brevetti legati direttamente o indirettamente
al prodotto e occuparsi di eventuali vincoli legali connessi alla
produzione dello stesso.
Pianificare il lancio di nuovi prodotti.
Occuparsi o collaborare all’ideazione, alla pianificazione e
all’esecuzione di campagne pubblicitarie e di promozione
Occuparsi della stesura di rapporti per la direzione.
Nelle organizzazioni rigidamente
gerarchico-funzionali, esiste il rischio
che queste figure vengano rigettate,
non solo per la mancanza di potere
gerarchico, ma soprattutto perché
introducono una rottura nel modello
organizzativo.
La struttura per funzioni con organi di integrazione
tecnica
Il project manager è un organo temporaneo con
orientamento tecnico, dotato di autorità gerarchica
sul team. I componenti del team dipendono dal
project manager quando lavorano al progetto, mentre
tornano alle dipendenze del responsabile funzionale
per il tempo rimanente.
Una struttura per progetti presenta una serie di
vantaggi:
maggiore controllo del progetto
migliori relazioni con i clienti
maggiore coordinamento
migliore qualità
più elevato orientamento al risultato
Dimensionare le
unità organizzative
Economie di scala
Diminuzione dei costi unitari medi di produzione di
beni o servizi al crescere della scala di produzione o
della dimensione delle attività di trasformazione
In produzione, in amministrazione ecc.
Da cosa dipendono
Tecnologia e discontinuità tecnologiche
Dimensione della domanda
Il caso della Ricerca & Sviluppo
Dalle macchine alla conoscenza
Economia di scala cognitiva o di replicazione
Vantaggi e cause di crisi della forma
gerarchico-funzionale.
L’evoluzione delle dinamiche ambientali
e delle esigenze interne
dell’organizzazione possono rendere
inefficienti i principi cardine attorno ai
quali è stata strutturata la forma
gerarchico funzionale:
l’unità di comando, la centralizzazione e
la specializzazione.
Unità di comando e sovraccarico del
vertice
L’inserimento degli organi di staff, e in
particolare della tecnostruttura,
contribuisce a gestire il problema del
sovraccarico del vertice e della linea
manageriale dovuto ai limiti di razionalità
delle persone e ai cambiamenti
ambientali.
Linea intermedia e opportunismo
Lo sviluppo della linea intermedia
supporta i processi di delega e libera la
direzione generale dalle incombenze
operative. Si può presentare il problema
dell’opportunismo manageriale, che è
controllabile agendo sui sistemi operativi
di controllo e monitoraggio delle
prestazioni.
Regole e resistenza al cambiamento
Le regole, le procedure e le specializzazioni
possono generare un aumento della rigidità
dei comportamenti, da cui derivano due
conseguenze:
si ricorre sistematicamente alle regole
anche quando il loro utilizzo è palesemente
controproducente;
si generano difficoltà nei rapporti con i
clienti, e si ricorre ancora alle regole per
giustificare il proprio operato.
Specializzazione e conflitti
Una buona progettazione organizzativa
tende a massimizzare le interdipendenze
all’interno delle unità organizzative, e
minimizzare quelle tra le unità organizzative.
In questo modo, però, non si creano
adeguati incentivi alla collaborazione: ogni
funzione tenderà a massimizzare il proprio
risultato, e a confondere gli obiettivi
funzionali con quelli dell’intera
organizzazione.
In sintesi
La gerarchizzazione e la rigida
separazione delle attività
generano la perdita di controllo,
cioè la diminuzione
dell’accuratezza e della
completezza delle informazioni.