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L’Astronave NEWS! Il giornale delle scuole primarie e dell’infanzia del 41º Distretto Ardea-Pomezia Anno XIX - nº 1 - FEBBRAIO 2017 - copia omaggio MUSICA ITALIA-MONDO ARTE PRIMO PIANO ARTE BABY “…Ogni dipinto, ogni disegno smette di essere mio appena un altro sguardo lo incontra. Il mio obiettivo è, allora, donare emozioni e riflessioni a chi osserva una mia opera, felice che siano sensazioni differenti dalle mie.” Giovanna Alfeo Oltre il muro

L’Astronave - icviadellatecnica.edu.it · Io cittadino del mondo...leggo, ascolto, mi informo, chiedo, rifletto... aiuto e mi aiuto a capire. ARTE RICERCA UNIVERSITA'.. INGHILTERRA

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L’Astronave NEWS!

Il giornale delle scuole primarie e dell’infanzia del 41º Distretto Ardea-Pomezia

Anno XIX - nº 1 - FEBBRAIO 2017 - copia omaggio

MUSICA ITALIA-MONDOARTE PRIMO PIANO ARTE BABY

“…Ogni dipinto, ogni disegno smette di essere mio appena un altro sguardo loincontra. Il mio obiettivo è, allora, donare emozioni e riflessioni a chi osserva una miaopera, felice che siano sensazioni differenti dalle mie.”

Giovanna Alfeo

Oltre il muro

A cura della classe VC scuola Primaria “San Giovanni Bosco”

I.C. via della Tecnica

ITALIA-MONDO�� 2 Febbraio 2017NEWS!

ABBIAMO SELEZIONATO PER VOI QUESTE NOTIZIE DALL’ESTERO

BARACK OBAMA LASCIALA CASA BIANCA

Dopo una lunga ed estenuante battaglia eletto-rale Hillary Clinton esce sconfitta e delusa per ilrisultato del voto degli americani. Sarebbe statala prima donna nella storia a diventare presiden-te della più grande potenza mondiale.

LA GUERRA NON HARELIGIONE

Il terrorismo continua a fare vittime in-nocenti.Un camion-bomba a Baghdad (IRAQ)uccide 80 pellegrini provenienti dall'I-RAN.SIRIA: battaglia per il controllo di oleo-dotti e gasdotti. In questi territori gliscontri più gravi si verificano nei luoghi in cui si trovano i principali oleodottie gasdotti situati in città sotto il governo di ALEPPO. Controllerà le "chiavi"degli oleodotti e gasdotti chi conquisterà Aleppo.

Donald Trump, candidato del parti-to repubblicano, contraddistintosiper il suo stile "politicamente scor-retto", ha sconfitto Hillary Clinton.Trump è stato riconosciuto presi-dente eletto dalla maggioranza dei538 grandi elettori, addiritturapiù di quelli ottenuti da Obama.

ESPLOSIONE NELLO SPAZIO

Adesso c'è la prova, ci sono le immagini delmodulo Schiaparelli caduto sulla superficiedi Marte. La sonda, che ruota attorno alPianeta Rosso da più di 10 anni, sarebbeprecipitata da un'altezza tra i 2 e 4 km a300 km orari e si sarebbe schiantata suMarte alle 14:20 del 19 ottobre, ma il con-tatto è stato perso prima del touchdownprevisto. Poi però la NASA è riuscita a rico-struire i momenti prima dell'impatto con isuoi strumenti sofisticatissimi trovandola prova dell'errore umano.

ADDIO AL COMANDANTE...hasta la victoria, siempre

Fidel Castro Ruz, il leader maximo che sfidò l'A-merica, è deceduto a mezzanotte del 25 novem-bre del 2016. Il capo della rivoluzione cubana la-scia un vuoto incolmabile. Cuba proclama 9 giornidi lutto nazionale.

Papa Francesco espri-me il suo dolore al fra-tello mentre gli antica-stristi della comunità

cubana statunitense dichiarano la"fine di un capitolo orribile". Il popo-lo esulta e finalmente può comincia-re una nuova era.

Io bambino italiano...Io bambino europeo...Io cittadino del mondo...leggo,ascolto, mi informo, chiedo, rifletto...aiuto e mi aiuto a capire.

ARTE RICERCA UNIVERSITA'..INGHILTERRA ALL'AVANGUARDIA

Londra è il centro di riferimento perl'educazione artistica britannica conquattro accademie importantissi-me. Il Royal College of Music, la RoyalAccademy of Music, il Trinity Collegeof Music e la Guildhall School of Mu-sic and Drama, oltre la Goldsmith University per le arti visuali,musicali e le materie umanistiche e diversi College di arte visiva edesign facenti capo alla University of London Arts sono un forte ri-chiamo per studenti e artisti di tutta Europa.

Numerose sono le scuole di medicina e alcune di esse esistono già dadiversi secoli. Centri di ricerca scientifica di grande rilievo, come la Ro-yal Institution, e a livello mondiale l'Imperial College, che per fama èparagonabile al Massachusetts Institute of Technology, sono un fioreall'occhiello e un faro non solo per gli inglesi ma per l'Europa e il restodel mondo.

La maestra ci haraccontato l’avven-tura che ha portatoCristoforo Colomboa conoscere un nuo-vo continente: l’A-merica. Mentre par-lavamo di lui e dellasua straordinaria

storia, ci siamo accorti che negli Stati Uniti, in quel perio-do, stava accadendo qualcosa di importante: si stava pervotare per il nuovo presidente! Ci siamo appassionati allasfida tra Donald Trump e Hillary Clinton, così abbiamo se-guito ogni giorno la campagna elettorale e commentato inclasse quello che stava accadendo. Quando Donald Trumpè stato eletto, siamo rimasti tutti molto sorpresi, peròqualcuno di noi è stato contento, perché Trump sembra untipo simpatico, è ricchissimo e ha una pettinatura che fadavvero molto ridere!“ La prossima volta speriamo che vinca Hillary, perché gliamericani non hanno mai avuto un presidente donna.”  (La-vinia)“Barak Obama ha finito il suo mandato, ora il presidente èTrump” (Valerio)

A cura dellascuola primariaS. G. Boscoclasse II F

A cura dell’I.C. Fabrizio De Andrè

ITALIA-MONDO �� 3Febbraio 2017NEWS!

Inimitabilmente ItaliaDa sempre siamo capaci di creare e produrre bellezza e qualità che rendono il nostro stile unico al mondo

SAPORI CHE CONQUISTANOL’Italia è famosa per i suoi prodotti alimentari. Grazieai terreni fertili, al clima mite e ai nostri animali insalute, siamo grandi produttori di vino, olio, pane,affettati, carni rosse e bianche, formaggi e…pizza! Ce liinvidiano tutti e anche se molti cercano di imitarci,nessuno riesce a produrre cose buone come le nostre.

Il latte, i formaggi, gli affettati, sono ottimi anchegrazie all’erba buona dei nostri pascoli! Il Parmigianoper esempio è un prodotto DOP (denominazione adorigine protetta) ed è fatto con latte vaccino crudo senzaconservanti, in Emilia Romagna; è a pasta dura ed è ilformaggio più rinomato e imitato nel mondo. InCampania invece si allevano le bufale con metodivecchi di centinaia di anni per ottenere una mozzarellamolto prelibata.

Tra le nostre eccellenze alimentari c’è il vino, che vieneprodotto quasi ovunque (in Piemonte, Trentino,Toscana, Puglia, Sardegna, Lazio). È molto pregiato ebuono, conosciuto ed esportato in tutta Europa maanche oltreoceano…Sulle nostre colline, crescono molto bene gli ulivi, daiquali si ricava un ottimo olio extravergine, talmentebuono da essere definito “oro verde italiano”, ma sideve stare attenti a controllarne la provenienza perchépotrebbe essere stato fatto, per esempio, in Germania,in Francia o anche in Cina: tutti cercano di imitarlo masenza ottenerne l’ottima qualità!

BENVENUTI IN CUCINAGrazie a tutti questi prodotti e alle ricettecaratteristiche anche la nostra cucina è molto invidiatae apprezzata un po’ dappertutto. La pasta e la pizza sononostre specialità per il sapore, i ripieni e i condimenti.Ci sono la pasta al pesto, con i pinoli e il basilico, quellaall’amatriciana, e la carbonara, come si fa qui nel Lazio,con l’uovo, un pizzico di pepe e la pancetta. Infine c’èla pizza, soprattutto quella napoletana, al pomodoro, ecol cornicione alto... L’Italia offre una grande varietà dicibi e ricette incredibili, da far venire l’acquolina inbocca! Classe V, Castagnetta

LA MODA CHE VESTE IL MONDOÈ un’altra eccellenza italiana che ci viene riconosciutain tutto il mondo. Persone creative e con grandissimamanualità hanno lasciato il segno nella storia dellamoda. Stilisti famosi come Valentino, Prada, Armani,Versace, hanno sempre fatto ricerca e portato novità inquesto settore, proponendo da sempre capi di altaqualità e stili imitati in tutto il pianeta.In Italia la prima sfilata fu organizzata nel 1951 aFirenze. Questo aprì le porte anche a Roma e Milanoche in seguito diventarono capitali della moda italiana.

Abbigliamento. A Milano si coordinano gli eventi piùimportanti, tra cui “la settimana della moda”, che sisvolge due volte l’anno e nella quale gli stilisti piùfamosi presentano le loro collezioni attraverso sfilateche coinvolgono personaggi noti provenienti da tutto ilmondo: modelle, giornalisti, fotografi…Calzature. “Dalle scarpe di una persona si capisconotante cose: dove va, cosa fa, dove è stata…”. I nostriraffinatissimi artigiani hanno fatto sì che l’Italia fossericonosciuta ovunque per l’alta qualità delle scarpefatte a mano. Le possiamo trovare nelle vetrineesclusive di tutto il mondo: sono simbolo di eleganza,lusso, moda, comodità. Tra gli artisti e i marchi diquesto settore possiamo citare Prada, Geox, Paciotti,Melluso, Superga, Lotto…

Pelletteria-accessori. Firenze è considerata la secondacittà della moda grazie alla sua antica tradizione dellalavorazione della pelle. Tutt’oggi sono numerose lebotteghe storiche artigiane di pelletteria e la maggiorparte sorgono in prossimità dell’Arno, proprio perché ilfiume era importante per i lavori di conciatura e tinturadelle pelli. A rendere uniche le creazioni in pelle,giacche, borse, cinture e portafogli, sono la qualità deimateriali, la precisione dei dettagli e l’eleganza dellerifiniture che i nostri stilisti riescono a valorizzare almeglio. Classe IV B, S. Procula.

UN PATRIMONIO D’ARTE E BELLEZZA Le nostre splendide città, ricche di monumenti e dicapolavori, richiamano visitatori e turisti da tutto ilpianeta…Oggi il nostro pensiero va alla bellissima

Norcia, recentemente distrutta dall’ultimo sisma.Questa città, in provincia di Perugia, ha origini moltoantiche: la sua fondazione risale probabilmente al Vsecolo a.C., per opera dei Sabini. Subì anchel’influenza degli Etruschi. Alcuni storici fanno risalirel’antico nome della cittadina, Nursia, proprio a Nortia,la dea etrusca della fortuna. La città venne poiconquistata nel 290 a.C. dai Romani. Nel 480,all’inizio del Medioevo, vi nacquero due grandi santi, ifratelli gemelli San Benedetto e Santa Scolastica. Ilpatrimonio artistico della città di Norcia risente deglieventi sismici, spesso catastrofici, che nel corso deisecoli gli hanno inferto ferite gravissime.

La Basilica di San Benedetto È un importante luogo di culto cattolico, situata nelcentro storico della città. La primitiva basilica fucostruita nel XIII secolo presso la casa natale di SanBenedetto. Dopo molti terremoti ha subito restauri chene hanno modificato l’aspetto originale ma conl’ultimo, il 30 ottobre 2016, è crollata: soltanto lafacciata, l’abside e parte delle navate si sonoconservate. La basilica era a forma di croce latina conun’unica navata coperta con capriate lignee. Sotto lachiesa, si trovavano la cripta e un’area archeologicacon i resti di una domus romana di epoca imperiale.

L’Abbazia di MontecassinoÈ il monastero più antico d’Italia, fondato nel 529 daSan Benedetto da Norcia sul luogo di un’antica torre edi un tempio dedicato ad Apollo. Ha subito, nel corsodella sua storia, un’alterna vicenda di distruzioni,saccheggi, terremoti e successive ricostruzioni. Pertutto il Medioevo, l’abbazia fu un centro vivissimo dicultura attraverso i suo abati, le sue biblioteche, i suoiarchivi, le scuole scrittorie e miniaturistiche, chetrascrissero e conservarono molte opere dell’antichità.L’ultima grande distruzione è stata quella del 18febbraio 1944, durante la II Guerra mondiale, quandol’abbazia subì un bombardamento massiccio. Laricostruzione, iniziata subito dopo la fine della guerra,ha mirato ad una riproduzione esatta delle architetturedistrutte. Classe V A, S. Procula

Manuel

Emiliano

Alessio

A cura delle classi terze di S. Procula e S. Palomba, I.C. Fabrizio De Andrè

Il giorno 6 dicembre 2016, gli alunni delle classi terzedei plessi di Santa Procula, Castagnetta e SantaPalomba, si sono recati a Pomezia per incontrare ilsindaco, Fabio Fucci, nella sala consigliare delComune.Ma lei fai solo il sindaco o fa anche un altro lavoro?Faccio solo il sindaco, perché è un impegno a tempopieno, non c’è tempo per fare un altro lavoro.Qual è l’aspetto più impegnativo del suo lavoro equello più piacevole? L’aspetto più impegnativo è riuscire a soddisfare le es-igenze di tutte le persone che vivono nella nostra città,che ha un territorio molto vasto e vario, quindi l’aspet-to più complicato è riuscire a trovare un equilibrio nelfare le cose, senza scontentare troppo. Questo è l’im-pegno grande. L’aspetto più piacevole è ottenere deirisultati. Quando ci accorgiamo che la città è più pulita,le strade sono sistemate, le scuole hanno tutto quello dicui hanno bisogno, allora questo è molto piacevole.Ci sono persone che l’aiutano nel suo lavoro? Gli aiutanti del sindaco si chiamano assessori. Poi cisono tutti i dipendenti del Comune che fanno la loroparte.Di cosa si occupano i consiglieri? Ognuno si occupa di un ambito specifico: c’è chi si oc-cupa del trasporto scolastico, del trasporto dei pullmanche portano per esempio le persone alla stazione diSanta Palomba, c’è chi si occupa del verde, degli al-beri, dei giardini, delle strade, delle scuole. Poi ci sonoaltre persone che mi aiutano e si siedono qui quandofacciamo i Consigli comu-nali: sono i miei consiglieri.Siamo una squadra folta.Come si diventa sindaco? Ci si candida. Quando cisono le elezioni intantobisogna trovare un gruppo dipersone, di aiutanti, chevogliono te come sindaco,allora firmano un fogliodove c’è scritto: -Noivogliamo che il sindaco siaFabio Fucci. A quel punto sipresenta una lista elettorale equando ci sono le elezioni, lepersone che vanno a votare trovano, su una scheda, lecaselline dove possono scegliere il loro sindaco. Dopole elezioni, chi ha preso più voti diventa sindaco.Come ci si sente ad occuparsi di noi cittadini, siapiccoli che grandi? Benissimo. È veramente un onore lavorare per la cittàdove si vive e riuscire soprattutto a raggiungere i pic-coli, grandi risultati su quelle cose che stanno partico-larmente a cuore a voi e non solo. Per la scuolaquest’anno abbiamo lavorato davvero tanto, abbiamodistribuito banchi, sedie e arredi. Abbiamo fatto ungrandissimo lavoro per cercare di accontentare tutti.Poi c’è sempre qualcuno scontento. Fa parte del gioco.Con il tempo si arriva a fare tutto.Ci descrive una sua giornata tipo?

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Mi alzo molto presto la mattina, alle 6.30. Esco di casaper accompagnare i miei figli all’asilo, arrivo qui in-torno alle 8.30, faccio una riunione con i miei aiutantinella quale discutiamo di quali sono gli obiettivi daportare avanti e dopo dipende da quello che è previstodalla mia agenda. Alcune volte devo incontrare dellepersone, per esempio i rappresentanti delle aziende , ipresidi delle scuole, i bambini, altre volte devo fare deisopralluoghi nei cantieri dove stiamo costruendo qual-cosa. In alcuni giorni facciamo dei Consigli comunali,che sono delle riunioni dove ci si siede qui, nella salaconsigliare, e si decide che cosa fare nella città.Ha nemici? Qualcuno, non tanti: ci sono delle persone cui non pi-ace quello che faccio, quindi diventano nemici.

Sindaco come si sente quando sbaglia qualcosa?Beh, a chi piace sbagliare? A nessuno! Ci si sente unpo’ dispiaciuti, ma l’importante è avere l’occasione perrimediare agli sbagli.Quando prende delle decisioni pensa di accon-tentare tutti? No, non si accontentano mai tutti. Sono consapevoledel fatto che ogni decisione può accontentare delle per-sone e lasciarne altre scontente, però fa parte del la-voro di chi prende le decisioni.Non pensa che si potrebbe creare nella sugheretaun bel parco attrezzato sia per grandi che per bam-bini? Diciamo che intanto abbiamo creato un parco, poi permettere le attrezzature è un po’ più complicato perché

la sughereta è diventata un’area protetta, quindi cisono delle limitazioni: non si possono aggiungeredegli elementi di arredo come giochi o costruzioni chevanno a snaturare il senso del parco, del bosco. E’ unambiente che va protetto affinché voi possiate andarciin tutta sicurezza a fare passeggiate, perché è un postoveramente molto bello. Poi abbiamo il nostro comp-lesso, Selva dei Pini, che ha degli spazi dove potrem-mo fare delle attrezzature per voi e per chi fa sport. Lostiamo già facendo.Se lei fosse un maestro, che voto si darebbe su comesta svolgendo il suo lavoro di sindaco?Posso fare sempre meglio. Credo di aver fatto un bellavoro, quindi almeno un 7 me lo darei. Quanto, secondo lei, è importante il rispetto del-

l’ambiente e della nostracittà? È importantissimo. Perquesto motivo stiamo lavo-rando tanto sulle aree verdi,abbiamo piantato centinaiadi alberi perché pensiamoche l’ambiente sia particolar-mente importante per la cittàe soprattutto per voi.Il 21 novembre, noi di San-ta Palomba abbiamo fattola festa degli alberi, manon siamo riusciti a pi-antumarli perché serve

l’autorizzazione del comune. Come facciamo? Basta chiedere l’autorizzazione! Quando si pianta unalbero si devono rispettare delle regole. Ci sono dellespecie particolari che possono essere piantate e altreno. Ci sono modalità con cui devono essere piantate.Bisogna rispettare una serie di indicazioni, per questodeve essere presentato un progetto.Noi viviamo in periferia, a Santa Palomba, perònon ci sentiamo tanto protetti, potresti rendere ilnostro quartiere più sicuro?La risposta è sì. Proprio la settimana scorsa abbiamopresentato un progetto per Santa Palomba, con delletelecamere di sorveglianza, delle pattuglie di Cara-binieri che girano più frequentemente nella zona e ilpotenziamento dell’illuminazione. Il sindaco vive inperiferia come voi quindi non pensate che viva condistacco i vostri problemi.Per noi è stato molto importante incontrarla, perlei sono utili questi momenti di confronto con noibambini? Per me sono utilissimi e mi piace sempre incontrarvi,perché voi siete sinceri , genuini e parlate con il cuore.Quindi mi fa molto piacere ascoltare quello che aveteda dire e da chiedere, proprio perché, a differenzadegli adulti, siete liberi da condizionamenti. Sietequelli di cui l’amministrazione si occupa in manieraprioritaria.

Come si amministra una città. Incontriamo il nostro Sindaco ......per saperne di più

DALLA CITTA’� 4 Febbraio 2017NEWS!

A cura delle classi II E e IV C scuola primaria “San Giovanni Bosco” I.C. via della Tecnica

Verde in città

Si sa che ad ogni bambino piace tanto stare all’ariaaperta, meglio se in uno spazio protetto, per poter gio-care liberi e correre senza pericoli intorno. Partendoda questo, abbiamo voluto fare un’indagine per vede-re, tra i bambini della nostra scuola, quali sono i giar-dini più frequentati, ed anche di sapere quali sono lepiante che popolano i giardini pubblici di Pomezia, lanostra città. Abbiamo dedicato, in particolare, unamattinata alla visita dei giardini pubblici di Piazza In-dipendenza, in compagnia di Fiorina, che ci ha ac-compagnato e spiegato moltissime cose sui giardini esulle piante che via via incontravamo. Appena arriva-ti, subito ci ha spiegato che sono intitolati all’ architet-to Concezio Petrucci, colui il quale ha progettato, 77anni fa il centro di Pomezia. Egli ha voluto fossero“all’Italiana”, cioè molto eleganti, dalle forme geome-triche, con delle siepi che formano delle stanze e per-fettamente simmetrici, infatti ogni albero o arbusto osiepe che incontravamo sulla destra, ne aveva unouguale e alla stessa altezza sulla sinistra. Altra caratte-ristica dei giardini cosiddetti all’italiana, è quella diessere progettati per essere ammirati nel loro insieme,infatti così è stato da subito, perché per raggiungerliabbiamo sceso delle scale appositamente studiate per-che sovrastassero i giardini. Altro particolare, moltoimportante è che da ogni giardino così pensato, si puòammirare un panorama splendido. Infatti, 77 anni fa,dai giardini Petrucci, si potevamo ammirare per interotutti i Castelli Romani. Oggi si vedono solo in partepoiché ci sono molte costruzioni che coprono il pano-rama. Tra le piante che abbiamo ammirato, ricordia-

mo: il pino, la tuia, il tiglio, il cedro del libano e il tas-so. Tra le siepi ricordiamo:il pitosforo, il ligustro e illigustrino, originario della Cina e del Giappone, e l’e-vonimo. Abbiamo anche potuto osservare il più vele-noso tra le piante del giardino: l’oleandro. La sua so-stanza tossica si chiama oleandrina . Molto curioso èstato scoprire che l’oleandro un tempo era utile nellamedicina tradizionale cinese, che nella civiltà occi-

dentale è sempre stata considerata una pianta veleno-sa, e che oggi, negli Stati Uniti sono stati fatti studichela riconoscono come curativa per i tumori. Altroalbero velenoso che si trova nei giardini Petrucci, masolo le foglie, i rami e il seme, mentre la polpa rimanecommestibile, è il tasso, detto anche albero della mor-te. L’ albero piu antico del giardino, è una quercia dasughero che ha 150 anni, unica testimone delle pianteche c’erano prima che Pomezia fosse fondata. Dob-biamo dire che questa visita è stata divertente, interes-sante ed istruttiva.

FALCHI IN PIAZZA INDIPENDENZA?Durante la passeggiata ai giardini Petrucci, passandoper piazza indipendenza, ci siamo imbattuti in due fal-conieri che ogni poco lasciavano due spettacolari fal-chi, Horus ed Astra, liberi di volare sulla piazza. Subi-to incuriositi siamo corsi a fare loro delle domande eci hanno spiegato che i falchi servono per far andarevia dal centro cittadino gabbiani e piccioni, uccelli co-siddetti infestanti, che stavano diventando troppi,creando disagio ai cittadini, sporcando e mettendoli arischio di malattie con i loro escrementi.Ci è piaciuto molto vederli volteggiare in aria e sen-tire il loro verso. Quando siamo tornati in classe neabbiamo parlato con la maestra e fatto ricerche e ab-biamo scoperto che ci sono altri modi per far allonta-nare gli uccelli infestanti: sagome di uccelli finti ad alispiegate, macchinette sonore che riproducono versi dipredatori, persino spuntoni che impediscono loro diposarsi su balconi. Tutti però, sono metodi che allon-tanano solo per breve tempo questi uccelli.

RISULTATI ISTOGRAMMADall’indagine svolta nella scuola è risultato che i giardini più frequentati dagli alunni della scuola primaria S.G.Bosco, sono i giardini intitolatia Padre. Pio per i seguenti motivi: presenza di molti giochi, vicinanza alle proprie case, pulizia, possibilità di portare il proprio animale dome-stico, opportunità di gioco anche per i più piccoli, presenza di uno spazio per le bici.

DALLA CITTA’ �� 5Febbraio 2017NEWS!

A cura dell’Associazione Città Giardino

ESPERIENZE� 6 Febbraio 2017NEWS!

AA cchhee ggiiooccoo ggiioocchhiiaammoo??Il 18 dicembre tutti in piazza per divertirsi come si faceva una volta

In occasione delle festività natalizie,l’associazione Città Giardino ha vo-luto organizzare una mattinata diGIOCHI DA CORTILE, in piazzaIndipendenza e nei giardini Petrucci.Così, il 18 dicembre scorso, si sonoritrovati per far conoscere ai bambi-ni, ragazzi e giovani di oggi le sensa-zioni del gioco libero all’aria aperta,recuperando lo spirito di quella so-cialità ormai perduta che una voltaera patrimonio comune. Il fine di taleproposta era quello di trasmettere erecuperare tutti quei giochi che unavolta i ragazzi stessi organizzavanonei cortili e nelle strade sotto casa,creando quelle atmosfere di diverti-mento gioioso e genuino ormaiscomparse e presenti solo nella me-moria degli adulti sopra i cinquantaanni. Nonostante il freddo, il risulta-to è stato il coinvolgimento di tantibambini, ragazzi e anche genitori neigiochi in cerchio e nei girotondi, neigiochi con la corda, a guardia e ladri,

a mondo, a colore, a ruba bandiera.In tanti hanno giocato con la palla almuro, oppure con l’elastico, allacampana, con le mani, i quattro can-toni, a mosca cieca; molti si sono ci-mentati con la pista dei tappi a coro-na, altri hanno giocato a nascondinonei giardini, etc. Tutti si sono diver-titi ed hanno apprezzato sollecitandol’associazione a ripetere l’esperienza in futuro,magari in primavera, in un clima meno freddo epiù accogliente. Nelle foto di Emiliano Castel-lucci, ami-co dell’as-sociazioneCittà Giar-dino, alcu-ni momentidella gior-nata

A cura di Eleonora, ex alunna della scuolaprimaria statale Pian di Frasso IC Ardea 3

OSPITE �� 7Febbraio 2017NEWS!

LA SCUOLA MEDIA PRO E CONTRO

LA MIA NUOVA SCUOLALa mia nuova scuola è più spaziosa, ha una palestraattrezzata e, all’esterno, un campo da pallavolo e di-versi laboratori.I professori sono tutti quanti abbastanza bravi e moltidi loro seguono le attività pomeridiane: giornalinoscolastico, la banda musicale, pallavolo, corso d’In-glese, rugby, corso di fotografia, escursionismo e uncorso su Giacomo Manzù.Le proposte per noi alunni sono tante, interessanti ecoinvolgenti. Le attività sono seguite da diversi alun-ni e hanno lo scopo di approfondire le nostre cono-scenze e di farci stare insieme.

DIFFERENZE TRA SCUOLA MEDIA E SCUOLA ELEMENTARE:

Tra la scuola elemen-tare, e la scuola media,c’è molta differenza.Mi spiego meglio:i compiti, inizialmentesembrano pochi esemplici, uguali aquelli delle elementa-ri, ma, dopo il primomesetto di scuola, ve-drete come dovreteincominciare a sacrifi-care l’uscita con le amiche, per studiare. Io, per faretutti i compiti sempre e bene, studio al giorno almenotre orette, mentre, alla scuola elementare, studiavo dimeno, perché gli argomenti erano più semplici, qui al-le medie, invece, sono di più e più elaborati.Però, tutto questo per me, non è un problema, per-ché???Perché ci hanno preparato le maestre della scuolaPIAN DI FRASSO e io penso che siano state bravis-sime.

BULLISMO NELLA SCUOLA

“Aggredito oggi ragazzino di 11 anni davanti allascuola media Virgilio di Ardea. I bulli, due 12enni cheda giorni molestavano il compagno, durante l’orariodi uscita lo hanno bloccato e lo hanno picchiato sel-vaggiamente. La vittima in un primo momento non hareagito, ma poi vedendo arrivare i colpi ha cercato di

difendersi, pur soccombendo.“Una tragedia – ha commentato la mamma del ragaz-zo al telefono -, oggi ho portato mio figlio a scuola estasera sono in ospedale”.Infatti lo scolaro è stato prima portato al pronto soc-corso della clinica Sant’Anna e poi trasferito d’urgen-za al Bambino Gesù di Roma, dove si trova attual-mente con due costole rotte e un ematoma riscontratoalla nuca.Intervenuti i carabinieri della tenenza di Ardea, chehanno accolto la denuncia sporta dai genitori dell’un-dicenne nei confronti di uno dei due compagni, men-tre si stanno effettuando gli accertamenti sull’altrobullo.“La cosa che più mi addolora oltre al fatto di vederein questo stato mio figlio – ha poi continuato la mam-ma del ragazzo – è che tutti i bambini sono stati in si-lenzio anche se presenti al pestaggio, perché hannopaura e non raccontano niente ai loro genitori. C’èomertà tra i ragazzi e un silenzio nelle famiglie chenon aiuta a difendere i nostri figli. Queste cose invecevanno denunciate.”Secondo le informazioni dei carabinieri è la primavolta che accade un episodio così violento davanti al-le scuole del territorio Rutulo.Intanto il ragazzo, residente ad Ardea è tenuto sottoosservazione anche per monitorare il suo stato psico-fisico.A fine Novembre, due ragazze,si sono picchiate, strat-tonate e insultate. Una di queste, ha strappato unaciocca di capelli all’ altra.Mentre si picchiavano, nessun adulto o ragazzo, è sta-to in grado di separarle. E’ successo solo quando è ar-rivata la vice preside, che è riuscita a separarle e aportarle in segreteria. Davanti alla professoressa, ledue ragazze, hanno fatto pace, ma uscite dalla segre-teria, hanno continuato ad odiarsi.Secondo me, tutto questo atteggiamento è sbagliatoperché, si potevano semplicemente chiarire usando leparole. E pensare che, davanti alla scuola Statale Vir-gilio, c’è appunto un albero della pace, che dovrebbefar riflettere un po’ tutti.

NUOVE AMICIZIE

Il primo giorno di scuola,siamo arrivati in classe, nonconoscendo nessuno.Mano, mano, con il passar dei giorni, abbiamo cerca-to di creare nuove amicizie e nuovi rapporti sia con icompagni, sia con i professori.Oggi, 24 novembre 2016, possiamo dire che siamo di-ventati una famiglia, cioè, dei ragazzi che si aiutanoin tutto e per tutto.Noi abbiamo la fortuna di aver conosciuto altri ragaz-zi di etnie diverse tra loro, ad esempio, abbiamo unragazzo rumeno, uno indiano,un tunisino e un polac-co. Perchè dico questo, perché ogni ragazzo, con unetnia diversa, può raccontare agli altri, cosa è succes-so nel suo paese di importante.

L’ ALBERO DELLA PACEL’ albero della pace, è stato costruito da Jadran eMartino Stenico, due artisti, fabbri forgiatori, residen-ti ad Ardea e donato da loro alla scuola statale Virgiliodi Ardea. Esso, è tutto colorato, ha dei rami che si ra-mificano sempre di più, ed è stato costruito tutto,in-teramente, con il legno.

LA GIORNATA DELLA COMMEMORAZIONE

DEI CADUTI DELLE GUERRE

L’8 novembre scorso due classi (III A e III B) del-l’Istituto comprensivo Ardea III si sono recate adArdea per celebrare la festa in onore dei cadutidelle guerre. Le classi sono state accompagnatedai docenti di Lettere, il prof Luca Terriaca e ilprof Pino Leone e gli insegnanti di sostegno, ilprof. Stefano Nenni e la prof Patrizia Mecca. La commemorazione ha avuto inizio con unamessa nella chiesa di San Pietro Apostolo e leclassi hanno preso parte alla cerimonia religio-sa; la presenza di ragazzi di diverse confessionireligiose è stato il primo segno di unione e tolle-ranza della giornata.La seconda parte della manifestazione si è invecesvolta nella piazza centrale del paese che ha vistola presenza di civili e militari; in particolare ilsindaco e il suo entourage, diversi corpi militarie alcuni soldati americani hanno arricchito conla loro presenza la manifestazione.Momento importante è stato quello dell’inno edell’alzabandiera, che ha visto protagonisti alcu-ni ragazzi della III B.Successivamente un complesso bandistico ameri-cano ha allietato la giornata con una serie dicanzoni famose del repertorio classico della mu-sica militare e civile.La parte finale della commemorazione ha vistol’inaugurazione della fontana pubblica dellapiazza centrale e il discorso conclusivo del sinda-co, Luca Di Fiori, che ha ricordato i valori dellapatria e i caduti ardeatini morti per la bandieraitaliana.

Il prof Luca Terriaca

ELEONORA CON PIACERE CI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA DA SCOLARA NELL’ISTITUTO VIRGILIO DELLA NUOVA FLORIDA

A cura della III F I.C. Ardea 3 - Via Verona

I DIRITTI DEL LETTORELa scelta è libera!

Non è obbligatorio leggere i librifino alla fine!

Chi legge deve valutare e deciderecon la sua testa

Si può leggere anche più di un librocontemporaneamente,adatti a momenti e

stati d’animo differenti!

L’idea di realizzare una Biblioteca di classeè nata per rispondere a due esigenze:- Stimolare e aumentare il piacere per la let-tura,- Effettuare un controllo “ morbido” sull’effet-tiva lettura dei libri da parte dei bambini.Prima dell’avvio di questa avventura, è statosottoposto ai bambini un questionario in cuipotessero esprimere le proprie preferenze inmerito ai libri (lunghezza, contenuti, perso-naggi).

MOMENTI DEL PERCORSO

Attivazione della biblioteca di classe dellaIIIF, con libri di diverso contenuto e diffi-coltà a disposizione dei bambini e portatia scuola da loro; una volta scelto il libro,viene segnato il prestito su di una tabella

L’insegnante, presa visione dei libri, manmano presi in prestito, in vita i bambini acompilare una scheda di “controllo lettu-ra” e ad inserirla nella busta personale diciascun alunno.

C’è la possibilità di cambiare il libro in cor-so di lettura, scrivendo sul cartellone mu-rale il titolo del libro preso in prestito.

Spazio settimanale dedicato all’”angololettura”, durante il quale i bambini leggo-no il loro libro su morbidi cuscini.Visita dell’autore di libri G. Bordi in classe, perattività di lettura animata del testo di narrativaper ragazzi “Fiabella”, letto da tutti gli alunni.

BIBLIOTECA DI CLASSEPROGETTO LETTURA “ LIBRI IN CLASSE” IIIF DI VIA VERONA – I.C.ARDEA III

UN BAMBINO CHE LEGGEUN BAMBINO CHE LEGGE

SI DIMENTICA I PIEDIHA SCHEGGE DI LUCENEGLI OCCHI RIDENTI.

UN BAMBINO CHE LEGGEVA LONTANO

SENZA CHE NESSUNOLO TENGA PER MANO.

INVITO ALLA LETTURA� 8 Febbraio 2017NEWS!

ARTEFebbraio 2017 � 9NEWS!

Colori ed emozioni A volte le parole non bastano e allora servono i colori.

E le forme,

e le note,

e le emozioni.

Alessandro BariccoVolare oh, ohcantare oh, ohnel blu dipinto di blu felice di stare lassù e volavo, volavo felice piùin alto del soleed ancora più su mentre il mondopian piano spariva lontanolaggiù una musica dolce suonavasoltanto per me.

Domenico Modugno,

Nel blu dipinto di blu,

1958

Le foglie ingiallite rappresentano l'autunno con tuttal'incertezza e la malinconia delle creature che ci abban-donano per sempre.Romano Battaglia, Foglie, 2009

“In natura, la luce crea il colore. Nella pittura, il colore crea laluce.”

A cura del plesso di Pian di Frasso classe I FVia Verona I.C. Ardea 3

PRIMO PIANO� 10 Febbraio 2017NEWS!

La pittrice Giovanna Alfeo

Cosa significa esser pittrice in una piccola cittadinacome Pomezia ?Operare in un piccolo centro presenta molteplici sfac-cettature che accomunano, contemporaneamente, as-petti positivi e negativi. Il lato negativo è rappresenta-to dalla circoscritta possibilità di confronto con altrerealtà artistiche, tuttavia il ristretto numero di artistipuò facilitare le relazioni interpersonali con un profi-cuo scambio di esperienze .

Dove lavori ?Ho scelto di operare in un luogo che rispecchia la miapersonalità e che è divenuto il mio riferimento creati-vo: il mio studio-laboratorio è presso la sede dell' as-sociazione culturale HESPERIA a Pomezia, in viaSpaventa, No.Quali scuole hai frequentato per diventare pit-trice? Come è nata la tua passione? Chi ti ha in-coraggiata?Sono stata sin da piccola incoraggiata e sostenuta dai

Il mio obiettivo è allora donare emozioni e riflessioni achi osserva una mia opera, felice che siano sensazionidifferenti dalle mie.Cosa raccontano i tuoi quadri? Da dove trai ispi-razione? Musica, letture. ecc eccA questa domanda vorrei rispondere con un mio deside-rio, con un mio auspicio.Mi piacerebbe pensare che le mie opere si mettessero araccontare le storie, i pensieri e le immaginazioni di chiin quel momento le osserva. I mie dipinti o disegninascono da emozioni, da mie passioni, da intuizionilegate alla quotidianità come una parola udita casual-mente, la visione di un cielo particolare, un sogno rac-contato o vissuto, un oggetto-soggetto che si presta adessere dipinto, ma che poi può diventare e raccontarecose diverse da quello che in realtà è; quasi un rebusper chi poi osserverà il mio dipinto. La musica è sem-plicemente una compagna di lavoro.Ti identifichi con un genere pittorico preciso?

Intervista ad una donna pometina che ha messo a disposizione la sua arte per abbellire la nostra cittàmiei genitori; ho frequentato il liceo artistico nellamia città natale (Taranto) e dopo il diploma ho prose-guito gli studi artistici iscrivendomi all' Accademiadelle Belle Arti di Lecce dove ho conseguito il diplo-ma in pittura.La mia “passione per il colore” va ricercata molto in-dietro nel tempo; la capacità “innata” di accostare icolori, di creare sfumature ardite, l'amore per l'artesono diventate esplicite grazie alla guida della bravaed attenta insegnante di educazione artistica dellescuole medie che mi aiutò nel non lasciarle inosser-vate.Sappiamo che hai lavorato in diverse scuole con iragazzi e bambini. Cosa gli hai fatto fare? Cosaavete fatto insieme ?Ho collaborato ad un progetto dedicato a tre tipologiedi scuole (Superiori – Medie – Elementari). Il proget-to era mirato a sensibilizzare i ragazzi contro gli attivandalici che rovinano e sporcano le pareti degli edi-fici cittadini e gli arredi urbani.Il mio lavoro consisteva nel guidare i ragazzi ed ibambini nella progettazione e realizzazione di un mu-rales (grande dipinto realizzato su i muri). Questogrande quadro altro non è se non l' esatto contrario diun atto vandalico. Lavorare con ragazzi e bambini,anche della vostra età, è stato molto affascinante per-ché c'è stato un vero scambio fra noi. Io ho dato lorole indicazioni tecniche divenendo per loro un riferi-mento professionale e ...ricevendo in cambioemozioni, energia e entusiasmo.Il laboratorio murales prevedeva l' iniziale visione diimmagini di diverse tipologie di opere di street artsparse per il mondo, poi la discussione sul concetto dibello o brutto in una scritta o in un disegno presentesui muri della propria città. Fatto ciò li ho guidati nelprogettare un murales che riflettesse graficamente unloro messaggio, indirizzato a tutti gli abitanti dellanostra cittadina.Come è nato il progetto di dipingere la cabina dell'ENEL di Largo Catone?Durante uno di questi laboratori di murales (ora es-posti sulle pareti esterne della scuola San GiovanniBosco) la mamma di una alunna partecipante al prog-etto, mi disse che sarebbe stato bello vedere quellacabina (situata in un punto centrale della città) van-dalizzata con scritte e segni “brutti”, diventare “bella”colorata.L' idea mi piacque subito e con il sostegno del' asso-ciazione IL FIORE SULLA PIETRA, la stessa cheaveva creato il progetto MURALES per le scuolecontro il vandalismo, chiedemmo le autorizzazioniper dipingere le pareti della cabina sia al comune cheal' ENEL.In fase di progettazione pensai immediatamente a deigrossi libri come chiaro e doveroso riferimento allavicina biblioteca; tutta la superficie della facciatasarebbe stata occupata da volumi della letteraturaclassica per simboleggiare la nostra storia ma conl'aggiunta di una figura di bimba come soggetto piùallegro e leggero.Una bimba che "sbirciava" aldilà dello spigolo ed og-ni passante poteva immaginare il motivo di quelguardare oltre il muro, vedere una bimba che spen-sierata giocava a nascondino, oppure una bambinache sfoggiava, semplicemente, un bel vestitino o ma-gari, “simbolicamente”, il futuro, rappresentato dallacuriosità e la voglia di conoscenza di ogni bambinoche, timoroso, si affaccia alla vita.Chiunque avrebbe potuto e dovuto riflettere sulla pre-senza di quella piccola figura di spalle.Ogni dipinto, ogni disegno smette di essere mio appe-na un altro sguardo lo incontra.

PRIMO PIANOFebbraio 2017 � 11NEWS!

A cura di tutti gli Istituti Comprensivi

Non amo identificar-mi con un generedefinito ed unico,spazio dall' astratto alfigurativo. Spessouso una similitudine:una parola può esserpronunciata in di-verse lingue ma il suosenso non cambia.Così nelle arti figura-tive si può, a miogiudizio, utilizzaresia il linguaggio figu-rativo sia quello informale per comu-nicare, agli altri , le emozioni in queldeterminato momento creativo.Quali sono i soggetti che preferisci?Quali sono i tuoi colori preferiti?Anche per la scelta dei “soggetti” nonho una particolare preferenza. Nonnascondo l' inclinazione a riprodurreelementi della natura e dell' anatomiaumana e animale “ inquadrandoli “però con prospettive molto ravvici-nate o molto distanziate. Usando untermine fotografico, realizzo, per es-empio, delle “zoomate” di particolaripunti del soggettoprescelto.Un occhio visto damolto vicino, unaporzione di tronco diun ulivo secolare, linterno di una zuccacon il groviglio deifilamenti ed i suoi se-mi, oppure al con-trario una porzione diterreno osservata daun' altezza sproposi-tata, dove i rigagnolidi acqua o i solchi nel terreno o le divi-sioni degli appezzamenti si trasfor-mano in linee e disegni astratti .Amo tutti i colori ma spesso mi ritrovoad usare in prevalenza il blu; quelloprofondo del cielo notturno, ma illumi-nato da miriadi di stelle.Hai esposto i tuoi quadri? Dove?Ho esposto le mie opere in diverse gal-lerie e luoghi pubblici e privati qui aPomezia, ma anche in Italia ed in al-cune città europee . Anche se non amomolto i concorsi artistici partecipospesso a questa tipologia di espo-sizione, vincendone diversi. I miei lavori sono espostiin permanenza presso alcuni piccoli musei e presso lasede dell'associazione culturale HESPERIA.Hai anche un altro lavoro?Sono il presidente dell'associazione culturale Hesperia;qui si insegna disegno e pittura, si possono esporreopere artistiche come in una vera galleria d'arte, ma inun “ clima” di scambio e confronto reciproco, come in

acquarellabile (facile da cancel-lare con semplice acqua), ilsoggetto che volete rappre-sentare. Questo metodo permettedi avere uno sfondo bello edefinito senza la paura di copriree perdere il disegno del soggettoprincipale .Se l'ispirazione del momento visuggerisce di realizzare unquadro astratto-informale primadi iniziare ripetete a voce alta chevoi siete i padroni della tela o delfoglio bianco e tracciate un pic-

colo segno con ilcolore o con lamatita. Questotrucchetto vi faràpassare la pauradella superficebianca e vuotafacendovi in-iziare a lavorarespediti e determi-nati.Hai un pittorepreferito? Perchè lo

preferisci?Quando avevo, più o meno, lavostra età visitai, accompagnatadalle insegnanti e dai miei com-pagni di scuola, una mostra per-sonale di un pittore che si chia-mava Carlo Mattioli. I colori vi-vaci dei suoi quadri, le dimen-sioni grandi delle sue tele, i suoisoggetti che ritraevano solomaestosi alberi dalle forme chericordavano gli ulivi secolari pre-senti in Puglia (mia terra di orig-ine) mi colpì profondamente. In

quella occa-sione capii l'im-portanza cheaveva per me ilcolore e la pit-tura. Per questomotivo, CarloMattioliè il miopittore preferi-to. Amo anchecorrenti artis-tiche diverse fraloro come l’ im-pressionismo, il

futurismo e lo stile liberty.Opinione sulla Street ArtLa street art “abbatte” i muri dei luoghi espositivitradizionali portando l'arte, con il suo bel messaggio,sotto gli occhi di tutti. La street-art , almeno per un' is-tante, ci costringe a fermarci per GUARDARE ERIFLETTERE.

ogni associazione culturale. Realizzo anche quadri,ritratti e murales su commissione .Sei anche un'insegnante? Ti piace?In questa associazione insegno pittura e disegno; col-laboro con altre associazioni a progetti che prevedonol' insegnamento di discipline artistiche. Vedere i risul-tati del mio insegnamento, nei dipinti o disegni deimiei allievi, mi rende molto orgogliosa e carica di

soddisfazioni. Contemporaneamente al miodare, però, ricevo da ogni al-lievo ,con la sua sensibilità ediversa capacità , esperienzeemozionali diverse dalle mie,ma necessarie alla mia crescitaartistica .Hai qualche trucco da inseg-narci per farci diventarebravi a dipingere?Se pensate di voler dipingereun soggetto figurativo realiz-zate prima di tutto lo sfondopoi una volta asciugato diseg-nateci sopra, con un pastello

MUSICA� 12 Febbraio 2017NEWS!

A cura dell’I.C. Fabrizio De Andrè

UN POETA DI NOME DE ANDRE’ “Pensavo: è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra”

Lo scorso anno il nostro IstitutoComprensivo è stato intitolato a Fabrizio DeAndrè. Abbiamo voluto rendere omaggio alcontributo artistico e sociale che ilcantautore ha donato a tutti noi, attraverso lasua musica e le sue poesie. Alla cerimonia diintitolazione è intervenuta anche sua moglie,la signora Dori Ghezzi.Per approfondire la conoscenza dell’artista,abbiamo rivolto alcune domande proprio alei, che per tanti anni è stata la suacompagna di vita.Le ha fatto piacere che questa scuola siastata dedicata a suo marito?Molto. Trovo che sia un grandissimoriconoscimento. Conserverò sempre ilricordo di quella giornata unitamente a quellodi tutte le altre intitolazioni che considero fra i piùimportanti momenti della mia vita. Non c’è niente dipiù entusiasmante nel vedere lo stupore e la curiositàanche negli occhi dei giovani mentre scoprono il sensodelle parole di Fabrizio.Quando e come ha conosciuto Fabrizio?Ci incontrammo in uno studio di registrazione nel1974. Fabrizio in una sala stava incidendo l’albumCanzoni mentre in un’altra io lavoravo con Wess a unnostro disco. Ci incontrammo al bar e ci presentò unamico comune, Cristiano Malgioglio. Ci scambiammoi numeri di telefono con la promessa, come si usa dire,che ci saremmo contattati, sebbene credessi che nonsarebbe poi avvenuto, e invece il giorno successivo michiamò davvero. Come ci si sente ad essere la moglie di Fabrizio?Semplicemente, moglie. Nonostante le nostre attività, èstata una straordinaria normalissima sana unione.Fabrizio Le ha dedicato qualche canzone?Ufficialmente una in particolare, Hotel Supramonte,scritta con Massimo Bubola: dove riesce a parlare inmodo sorprendentemente poetico del periodo che dasequestrati trascorremmo sul Supramonte. Quando Fabrizio si ammalò, come visse la suamalattia?Come la visse lui: con tanto coraggio, speranza eprovando quasi un assurdo senso di colpa nei mieiconfronti. Si scusava per tutto. Non voleva che la suamalattia rappresentasse dolore o un peso per gli altri. Asuo modo ha sempre insegnato qualcosa. Anche inquesto ha saputo insegnare qualcosa. Quando Fabrizio morì, come continuò la vostravita?Ne avverto la presenza in ogni momento, ogni giornodi questa piena e generosa vita.

Che padre era?Un padre molto orgoglioso dei suoi figli, cometestimonia anche il video del concerto registrato alTeatro Brancaccio di Roma dove, così come nelle sueultime due tournée, Cristiano e Luvi lo accompagnanosul palco.Cosa fanno ora i figli? Di cosa si occupano?Cristiano prosegue la sua carriera di cantautore, ed èora in tour con “De André canta De André” in cuiinterpreta le canzoni del padre. Luvi fa la mamma delmio splendido nipotino.Che sport piaceva a Fabrizio? Che hobby aveva?Aveva molti interessi. Astrologia, cucina, agricoltura(che diventò anche una professione se pensiamo aL’Agnata, la nostra azienda agricola in Sardegna), let-teratura, cinema,musica ovviamente, antiquariato…Ed era un vero appassionato della sua squadra delcuore, il Genoa.Faceva vita mondana?Dipende da cosa si intende per vita mondana. Nonamava il passatempo o divertimento preconfezionato,bensì amava molto circondarsi dei suoi amici e col-leghi musicisti, organizzando in particolare cene acasa. Era davvero un ottimo cuoco.

Ci può dire un aggettivo o un commentoalle canzoni di Fabrizio?Ciò che ancora trovo stupefacenteriascoltandolo è percepire lo stupore cheFabrizio provava ogni volta che eseguiva unbrano, seppur per l’ennesima volta. Ognivolta era come se fosse la prima, e questocredo per la concentrazione e il profondocoinvolgimento che sempre lo appassionava,unitamente all’intensità che impiegavanell’interpretazione di ciascun brano.

Classe V B, Santa Procula

“Passerà anche questa stazione senzafar male, passerà questa pioggia sottilecome passa il dolore”. (Hotel Supramonte)

IL POETA RIBELLEFabrizio De Andrè nacque a Genova il 18 febbraio1940. A causa della guerra che aveva portato moltagente ad andare via, trascorse i primi anni della sua vitanella casa di campagna di Revignano d’Asti insiemealla madre, mentre il padre fu costretto alla macchia persfuggire ai fascisti che lo braccavano. Questo periodoper lui fu uno dei più importanti e formativi. Comedisse la madre, “Fabrizio era felicissimo di correre peri campi, di seguire i contadini nel lavoro, di andare acaccia con loro…” Finita la guerra tutti erano felici diritornare in città, mentre De Andrè era disperato perchécostretto ad abbandonare la vita libera, a smettere dicorrere per i prati… Dopo le scuole medie si iscrisse alliceo classico, anni nei quali conobbe la sua passioneper la musica, infatti cominciò a scrivere le sue primecanzoni. Più tardi, finito il liceo, si iscrisseall’università, ma le sue scelte erano lontane dalle suepassioni, infatti frequentò medicina, lettere egiurisprudenza senza mai laurearsi. Le sue giornatetrascorrevano tra musica e letture. Nel 1967 furonopubblicati i brani: “La canzone di Marinella”, Laguerra di Piero”, “Via del campo”, “Bocca di rosa”,Preghiera in gennaio”… con queste canzoni si aprì lastagione musicale della sua carriera. La notte dell’ 11gennaio 1999, Fabrizio De Andrè morì a Milano dopouna lunga malattia. Classe IV Castagnetta

“Ebbi ben presto abbastanza chiaro che il miolavoro doveva camminare su due binari: l’ansiaper una giustizia sociale che ancora non esiste, el’illusione di poter partecipare in qualche modo aun cambiamento del mondo. La seconda si èsbriciolata ben presto, la prima rimane”.

PUO’ BASTARE UNA CANZONEPer esprimere ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere... dove la parola manca, là comincia la musica

LA NOSTRA TOP 5 Un cantautore compone la musica e le parole delle canzoni cheinterpreta. Fondendo insieme due linguaggi espressivi, laparola e la musica, esprime pensieri e sentimenti. Il testo e lamusica devono emozionare tutti, dai più giovani ai più vecchi. Noi abbiamo scelto cinque canzoni molto diverse tra loro,ascoltandone con attenzione le parole e la musica e riflettendosul loro significato.

La canzone che ci è piaciuta di più è stata “Sabato” diJovanotti, soprattutto per il ritmo accattivante e per il testo, nonmolto sensato forse, ma sicuramente divertente.

Di Eros Ramazzotti, “Se bastasse una bella canzone”, abbiamoapprezzato il messaggio: la speranza che la musica migliori lanostra vita, portando la pace nei rapporti tra le persone.

La musica di “Mediterraneo”,di Mango, non ci è piaciutamolto, ma il testo è stato l’ispirazione di bellissimi disegni,perché il cantautore ha descritto i paesaggi della sua terra diorigine, la Basilicata.

“Alla fieradell’Est”, diA n g e l oBranduardi, è molto piacevole da ascoltare perché il ritmoparte lento e diventa sempre più veloce ad ogni strofa cheaggiunge. Il testo è una divertente filastrocca.

Della canzone di Emma, “Io non ho paura”, è piaciutasoprattutto l’interpretazione perché la cantante si esprime conmolta grinta e con una voce molto potente e particolare.

Classe IV A, S.Procula

A cura dell’I.C. Fabrizio De Andrè

Classe IV, Castagnetta

LA GUERRA DI PIERO F. De Andrè

“La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè, hacinquant’ anni di vita, è conosciuta in tutto il mondo edè stata tradotta in molte lingue. Ispirata da una celebrepoesia di Arthur Rimbaud, “Le Dormeur du val”, haperò delle corrispondenze anche con una canzone diGustave Nadaud ispirata alla spedizione garibaldina deiMille. L’ argomento principale è la guerra e quando uscìnon fu subito un successo, ma lo diventò cinque annidopo, quando scoppiarono gli anni della protesta.L’autore canta non di una guerra in particolare ma dellaguerra in sé; racconta di Piero, riferendosi a tutti isoldati morti non per volere proprio ma per volere dialtri. Il momento della morte non viene raccontato conimmagini brutte, anzi l’ultimo pensiero di Piero èdedicato a Ninetta, la sua compagna.

COME L’ACQUA DENTRO IL MARE Modà

Fermarsi ad ascoltare il suono delle paroleaccompagnate dal ritmo di una musica è proprio bello;le parole prendono vita e, attraverso il suono, arrivanoa noi sotto forma di emozioni. La poesia così diventamusica e la musica diventa poesia. Noi ragazzi con lanostra maestra abbiamo preso in esame e ascoltato conattenzione la canzone “Come l’acqua dentro il mare”del gruppo musicale dei Modà. Kekko, l’autore, hascritto questa canzone dedicandola alla figlia Gioia. Alei raccomanda di vivere pienamente la vita, senzapermettere a nessuno di fermare i suoi sogni, perchéessi sono le ali per poter volare:

CI VUOLE UN FIORE Sergio Endrigo

Noi bambini della classe seconda abbiamo ascoltato labella canzone “Ci vuole un fiore”,di Sergio Endrigo.Il messaggio della canzone è che per fare tutto ci vuoleun fiore. I fiori sono così belli e colorati che sonodiventati il simbolo della pace, dell’amore,dell’amicizia, dell’allegria e della gentilezza.

Da un fiore può nascere … l’amore! E per te cos’èl’amore?L’amore è quella cosa che nasce dal cuore… è quandovuoi bene a qualcuno e nessuno te lo può togliere … èquando io e Mattia giochiamo senza litigare. Da un fiore può nascere…. l’amicizia!L’amicizia è quando non riesci a fare qualcosa e unapersona viene ad aiutarti… significa condividere congli altri le proprie cose. Da un fiore può nascere … la gentilezza!La gentilezza comprende le parole magiche che fannodiventare buone le persone… Essere gentile vuol diredividere l’ultimo pezzo di torta con il mio amico…vuol dire non calpestare i fiori e rispettare la natura.

Classe II, scuola D’Orazio

“Dormi sepolto in un campo di granonon è la rosa non è il tulipanoche ti fan veglia all’ombra dei fossima sono mille papaveri rossi”“…ed arrivasti a varcar la frontierain un bel giorno di primavera”

“Cadesti in terra senza un lamentoe ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato un ritorno”

“Ninetta mia crepare di maggioci vuole tanto troppo coraggioNinetta bella dritto all’infernoAvrei preferito andarci in inverno”

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MUSICA �� 13Febbraio 2017NEWS!

«Amore ascolta bene, non smettere di sognare,perché i sogni sono le ali per volare. Se vuoi portaqualcuno in viaggio ma a nessuno dai modo dipotertele spezzare».Le raccomanda di sorridere e di perdonaresempre, perché tra il bene e il male vince sempreil bene:«Ricorda che l’amore a volte può far male, ma delmio non ti devi preoccupare, perché non puòfinire, come l’acqua dentro il mare».Lei non potràmai dubitare del suo amore di padre.Queste parole ci hanno fatto riflettere su quanto inostri genitori siano importanti, persone specialisulle quali potremo contare per tutta la vita.

Classe V, scuola D’Orazio

Zoe

Chiara

Matteo

L’ANGOLO DELLA SCIENZA� 14 Febbraio 2017NEWS!

A cura della classe I G scuola superiore di I Grado “San Giovanni Bosco” I.C.

via della Tecnica

Terremoti in Italia

In Italia i terremoti più forti si sono verificati in Sicilia,nelle Alpi orientali e lungo gli Appennini centro meri­dionali.

I terremoti più disastrosi sono stati quello di Messinae Reggio Calabria, 28 dicembre 1908 di magnitudo7.24. e quello della Val di Noto ( Sicilia Orientale), 11gennaio 1693) M= 7.41

I terremoti tendono a ripetersi sempre negli stessi po­sti.

1. Val di Noto ( Sicilia Orientale), 11 gennaio1693 M= 7.41

2. Reggio Calabria e Messina, 28 dicembre 1908M = 7.24

3. Calabria Tirrenica Centrale 8 settembre 1905M= 7,06

4. Nicastro ( Calabria) 27 marzo 1638 M=75. Avezzano ( Abruzzo) 13 gennaio 1915 M= 6.996. Molise e Sannio 5 dicembre 1456 M= 6.967. Montemurro ( Basilicata) 16 dicembre 1857

M= 6.968. Messina e Reggio Calabria 5 febbraio 1783

M= 6,919. Irpinia e Basilicata 23 novembre 1980 M=

6.9810. Irpinia e Basilicata 18 settembre 1694 M=

6.87

Cos’è il terremoto?Dal latino “ terrae motus” ( vuol dire movimentodella terra), i terremoti sono vibrazioni o assesta­menti improvvisi della crosta terrestre: in pochisecondi possono rilasciare un’energia superiore amigliaia di bombe atomiche.

Le rocce che formano la crosta terrestre subisco­no continuamente giganteschi sforzi,quando gli sforzi superano il limite di resistenzadelle rocce, queste si rompono all’improvviso li­berando energia che si propaga, sotto forma dionde sismiche, dall’ipocentro, il punto precisodove si origina in profondità, in tutte le direzioni,generando il terremoto. Il luogo in superficie, do­ve si avverte maggiormente il terremoto, si chia­ma epicentro. Il terremoto può essere sussultorio o ondulato­rio Alcune volte i terremoti causano non solo dannidel tipo delle crepe ma creano dei maremoti otsunami che distruggono la costa.

Situazione di quiete: le forze all’interno della cro­sta sono in equilibrio.

L’equilibrio si altera: le rocce, a causa degli sforzi,si deformano.

Il terremoto! Lo sforzo accumulato diventa inso­stenibile per le rocce che si spezzano, provocan­do deformazioni permanenti.

Come si misura la forza di un terremo-to?Ci sono due scale per rappresentare il grado di unterremoto: la scala Mercalli, 12 gradi, che si basasui danni provocati, e la scala Richter che si basasull’intensità del terremoto ed è espressa in ma­gnitudo.

Terremoti nel mondo

In tutto il mondo esistono delle zone ad alto ri­schio sismico, tra queste c’è Los Angeles, minac­ciata faglia di San Andreas, Teheran, in Iran,Istanbul, in Turchia.Il Giappone è uno dei Paesi più sismici del piane­ta.Uno dei più forti terremoti del Giappone fu quel­lo avvenuto l’11 marzo 2011 a Tohoku di magni­tudo 9 e che ha generato uno tsunami.

In Giapponesono abituatia questi feno­meni, essendoun’area ad al­to rischio si­smico per lasua posizionegeografica. Èun modello daseguire per laprevenzio­ne: tutti gliedifici pubblici sono dotati di manuali specificisemplici da utilizzare in caso di emergenza; ven­gono eseguite delle simulazioni sismiche per ad­destrare la popolazione ed aumentare le possibi­lità di sopravvivenza. Molta attenzione è postanella scelta dei materiali per costruire gli edificiche permettono alle strutture di assecondare imovimenti sismici, gli edifici antisismici invece dicrollare dondolano.Agli abitanti è stato ordinato di tenere un kit disopravvivenza composto di acqua, cibo per unpaio di giorni, una torcia elettrica, una radio, e unkit di pronto soccorso.

Il terremoto più potente della storia fu in Cile nel1960, in Valdivia, con magnitudo di 9.5 che pro­dusse uno tsunami.

Cosa fare in caso di terremoto?- In casa bisogna mettersi sotto un tavolo o sottoun muro portante.­ Fuori casa bisogna mettersi in un punto dove

non ci siano lampioni, alberi, palazzi o case.Non bisogna mettersi in strada per non intralcia­re i soccorsi.

Che paura il terremoto…Che paura ci fa vedere i lampadari dondolare, i muri crollare…

Terremoto... che paura!

�� 15Febbraio 2017NEWS!PROSA E VERSI

A cura delle classi IC e IIC Scuola Primaria “San Giovanni Bosco” I.C. via della Tecnica

SSII PPAARRLLAA DDII ......AAMMIICCIIZZIIAADopo aver conosciuto Nemo e i suoi amici abbiamo capito che...

Gioco con Giulia al parco giochi . (Alice) Giochiamo insieme a “ mamma e figlia”. ( Giulia)

Flavia è la mia migliore amica perché mi difende dai compagni.Le voglio bene e non la tradirò mai. Le dirò tutti i miei segreti.( Giulia e Flavia)

Giochiamo senza litigare.

Giulia ed io siamo amiche; non ci lasceremo mai. Gaia

Mi ripara col suo ombrello quando piove. ( Simone)

Con Alice e Daria gioco nel mio giardino.

Gaia mi difende sempre! Siamo amiche e non ci lasceremo mai.

La nostra amicizia non finirà mai perchè noi siamo veri amici e civogliamo bene

Andiamo insieme al concerto di Violetta

Ci scambiamo le cose. ( Michelle)

A cura delle classi VA e VB Scuola primaria “San Giovanni Bosco” I.C. via della Tecnica

SPORT�� 16 Febbraio 2017NEWS!

Il giorno 29/11/2016 noi bambini delleclassi VA e VB abbiamo avuto l’onoredi intervistare MATTIA DI PANFILO,un campione dell’atletica pometina.Mattia ha 17 anni e frequenta il quartoanno all’Istituto Copernico di Pomezia.E’ un ragazzo semplice, umile e pienodi entusiasmo.

Come potete leggere nel grafico, l’atle-tica comprende diverse discipline. Lacorsa ad ostacoli è la sua disciplina. Dapiccolo si è trovato a scegliere tra il cal-cio e l’atletica. Dopo aver provato ilcalcio, lo sport più praticato in Italia,non trovandolo entusiasmante, ha scel-to l’atletica. Oggi si allena per ben cin-que giorni a settimana, per 2/3 ore algiorno. Nei fine settimana invece sisvolgono le competizioni. Mattia nonusa strategie durante le gare, per lui èsolo questione di concentrazione, nonpensa a nulla durante la gara: deve cor-rere, saltare e basta. La gara alla quale èpiù fiero di avere partecipato sono gliEuropei disputati la scorsa estate,nonostante sia caduto perdendo così laprima posizione e arrivando comunquequinto! Non ricorda questo episodiocon troppa amarezza: da esso trae la suaforza per andare avanti. “BISOGNASAPER PERDERE PRIMA DI VIN-CERE” ci dice con un sorriso.

Come gran parte degli sportivi, Mattiaha un suo gesto scaramantico: un’azio-ne, compiuta distrattamente prima diuna gara, è divenuto il suo portafortuna.Era in ritardo, per la fretta ha indossatoun calzino al contrario e poi ha vinto lacompetizione. Così, da quel giorno, in-dossa sempre un calzino al rovescio pri-ma di una gara. La sua famiglia, la suafidanzata e la sua allenatriceMaura Cosso lo seguono sempre, per-

ché credono in lui e questo è fondamen-tale soprattutto per affrontare i momentidi sconfitta. Il suo sogno più grande èpartecipare alle Olimpiadi: noi che loabbiamo conosciuto siamo certi che lasua tenacia lo porterà lontano. Di sicurasentirete ancora parlare di Mattia DiPanfilo.

ATLETICA LEGGERA

A cura della 5A e della 5B di Via Vares IC Ardea 3

Caporedattore: Paola Poggioli

In redazione:Accorsi Floriana - Bianchi Carla

Bologna Giuseppina - Danza Maria RacheleMacrì Donatella

Nigro Patrizia - Siani Olmina Santi Maddalena

L’Astronave News ringraziaClaudia Coppini

che ha curato la videoimpaginazione e tutti coloro che rendono possibile

la realizzazione del giornale.

StampaANGELO CAPRIOTTI EDITORE s.r.l.

V. Pordenone, 17 - PomeziaTel. 06.9107107 - 069122667 [email protected]

Periodico delle scuole del 41 Distretto scolastico Ardea-Pomezia

NEWS!

�� 17Febbraio 2017NEWS!GIOCHI

In quale regione italiana sitrovano le colline del Mon-ferrato?Potrai scoprirlo mettendoinsieme le 8 lettere in co-mune delle 8 coppie di og-getti raffigurati.

In quale regione Italiana si trovano le colline delChianti?Per saperlo cancella nel puzzole i nomi in elenco.Procedi dall’alto o dal basso, da destra o da si-nistra senza sovrapposizioni.Nelle lettere che rimangono trovi la risposta.PONTI – CASE – VIGNETI – STRADE –CAMPI – VITI – CASALI – OLIVETI –CONVENTI – PAESI.

Anagrammate le scritte sui cartelli e scoprirete i nomi di

quattro città italiane.

SEGUI I PUNTINI!

IL QUADRATO MAGICOIndividua la costante del quadratomagico, cioè il risultato della sommadei numeri per riga, per colonna e perdiagonale. Poi completalo scrivendo inumeri mancanti.

A cura della scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo Ardea 3 plesso S.Antonio Sez. B/G/E/ L

ESPERIENZE� 18 Febbraio 2016NEWS!

Baby

...oro..... verde dalla terra “La raccolta“

Nel salone abbiamomangiato l’olio sulpane dopo averraccolto le olive.

Daniele

Abbiamo raccoltole olive

con la maestra inun cestino

e le abbiamo man-giate il pane

con l’olio.Nike

Abbiamo raccolto le olive le abbiamomesse in un cesto e abbiamo fattol’olio e messo sul pane e l’abbiamo

assaggiato Simone L.

Le olive simangiano

schiacciate e l’olio sul pane. Samuel

Abbiamo raccolto le olive

E abbiamomesso l’olio

sul pane e assaggiato.

Cleo e Riccardo

Abbiamo raccolto le olivee abbiamo

mangiatoolio e pane.

Sofia

Sezione A (limoncello)

Sezione B (marmellata di arance)

ESPERIENZEFebbraio 2017 �� 19NEWS!

Baby

Agrumi succosi e profumati

Siamo pronti... tagliamo le fette di limone a pezzi...che profumo e quanto succo!

Con la fascia in testa ero molto bello e brillavo... Ho sentito il profumo delle fette di limone e ho datoun "mozzichetto". E' molto bello tagliare a pezzi il limone e assaggiare il succo.Il succo é un po' aspro e amaretto

E per finire... riempiamo tantissime bottigliecon il limoncello per mamma e papà.

Insieme si sta bene ed ho sorriso tanto.Con la fascetta in testa mi sentivo una principes-sa... l'aula profumava tutta. Il limone intero è giallocome il sole.Dopo aver tagliato le fette di limone abbiamo mes-so il succo in un barattolo di vetro con l'alcol la-sciandolo riposare per 12 giorni.

Che bel lavoro che ci aspetta...siamo pronti per sbucciare learance.

Tutti insieme a tagliare le arance a pezzetti...

Dopo la cottura... ecco il risultato del nostrolavoro... che bontà e sempre per mamma e papà.

Tagliamo a pezzetti anche l'ultimo spicchio... sisentiva un buon profumo!

A cura della scuola dell’Infanzia di Santa Procula

LAVORIAMO A SCUOLA CON I GENITORIAbbiamo fatto i lavoretti di Natale con l’aiuto dei genitori

Abbiamo decorato palline,cuoricini, alberelli, stelline da

appendere sopra l’albero.

Sono venute moltemamme e papàper lavorare con noi.

Tutti i bambini sono stati contenti

Faremo una mostra per far vedere a

tutti i bei lavoretti

Scuola dell’Infanzia di Castagnetta

ARTE�� 20 Febbraio 2017NEWS!

Baby

A cura della scuola dell’infanzia sezioni B, D e F “San Giovanni Bosco” I.C. via della Tecnica

Tante tecniche per creare…Pasticciare: i colori nel sacchetto

Gli alberi speciali di Natale in “riciclan d’arte”

Stampa con carta velina accartocciata

Massimo Giorgia Gaia Leonardo

Simone Samuele Nicola Ludovica

Leonardo Valerio Agnese Giada

Giocare a mescolare i colori su un cartoncino infilato dentro un sacchetto di plastica.

Riciclo creativo con l’utilizzo di vari materiali.

Stampare, su fogli bianchi, con carta velina bagnata e lasciata ad asciugare:effetto “acquerello”